papa francesco puglisi beato e il beato 3p - prospettive · padre puglisi beato a 3 con papa...

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L e giornata dal 20 al 25 maggio 2013 resteranno impresse nella mia memo- ria e costituiranno sempre uno speciale motivo per ringraziare filialmente il Signore che me le ha concesse e la Vergine Santissima che le ha certamente propiziate con la sua materna intercessione. Dal 20 al 25 maggio si sono svolti eventi che mi hanno coinvolto come persona e che interessano pure la comunità ecclesiale catanese che il Buon Pastore ha affidato già, da un decennio, alla mia carità pastorale. È questo il motivo che mi spinge a scriverne per condividere, con le per- sone alle quali sono particolarmente legato, sentimenti e riflessioni che gli eventi hanno suscitato in me. Dal 20 al 25 maggio ho vissuto tre circostanze speciali: la visita ad Limina, la 65ª Assemblea generale della Conferenza Episcopale Italia- na, la Beatificazione di Padre Pino Puglisi (3P, come egli si presentava ed amava farsi chiamare). “Secondo la disciplina canonica, il vescovo diocesano compie ogni cin- que anni l’antica tradizione della Visita «ad Limina», per onorare i sepolcri dei santi Apostoli Pietro e Paolo e incontrare il successore di Pietro, il Vescovo di Roma. La visita, nei suoi diversi momenti liturgici, pastorali e di fraterno scam- bio, ha per il Vescovo un preciso significato: accrescere il suo senso di responsabilità come Successore degli Apostoli e rinvigorire la sua comunione con il successore di Pie- tro. La visita, inoltre, costituisce anche un momento importante per la vita della stessa Chiesa particolare la quale, per mezzo del proprio rappre- sentante, consolida i vincoli di fede, di comunione e di disciplina che la legano alla Chiesa di Roma e all’in- tero corpo ecclesiale”. Ho sperimentato la verità e l’impor- tanza di queste affermazioni, tratte Catania - anno XXIX - n. 21 - 2 giugno 2013 - Euro 0,60 - www.prospettiveonline.it settimanale regionale di attualità (conv. in L. 27/02/ 2004 n o 46) art. 1, c. 1, DCB - Fil. di CT - Taxe perçue - Tassa riscossa - ISSN: 1720-0881 “Poste Italiane s.p.a.” - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 “In caso di mancato recapito rinviare al CMP/CPO di Catania, per la restituzione al mittente previo addebito. Il mittente si impegna a pagare la tariffa vigente” PADRE PUGLISI BEATO a pagina 3 Con Papa Francesco e il Beato 3P (segue a pagina 2) Carissimo Papa Francesco, Buon giorno. I nostri cuori sono colmi di gioia e di gratitudi- ne verso il Padre Celeste che oggi ci fa il buon regalo di trovarci con Lei. Ringraziamo affettuosamente anche Lei, Padre Santo, che ci accoglie per il primo momento della nostra Visita ad Limina Apostolorum. Siamo i Vescovi delle nove Chiese della Sicilia Orientale. Rappresentiamo antiche Chiese che vantano origini apostoliche (Siracusa, Messi- na, Catania) e che oggi sono Sedi Metropolita- ne per le altre gloriose Chiese sorte nel corso dei secoli (Noto, Ragusa, Patti, Nicosia, Calta- girone, Acireale). Il Signore ci concede l’immeritato onore e la grande responsabilità, di guidare nel Suo nome tanti nostri fratelli e sorelle che oggi portiamo nel cuore, affinché anche su di loro discenda la Benedizione che Lei impartirà a noi qui pre- senti. Beatissimo Padre, Vogliamo dirLe che anche la nostra gente rin- grazia ogni giorno di più il Signore per il dono ricevuto con l’elezione di Vostra Santità a Vescovo di Roma e Pastore della Chiesa uni- versale. In Lei tutti vediamo un vero uomo di Dio vici- no a tutti noi. Infatti, tramite Vostra Santità ci giunge continuamente la carezza dell’amore misericordioso del Padre; Lei è immagine viva ed autentica di Gesù Buon Pastore; Lei è gui- dato dallo Spirito Santo e Lo trasmette con gaudio grande e con abbondanza a tutti i disce- poli di Cristo, affinché a loro volta, Lo renda- no presente ed operante sempre ed ovunque. Possiamo assicurarLe, Padre Santo, che alla gioia per averLa come Papa, si associa volen- tieri una intensa preghiera per Lei e per il mini- stero che il Signore Le ha affidato. Per quanto riguarda le nostre singole Chiese, lascio ad ogni fratello Vescovo la gioia e l’o- nore di presentarLe la propria sposa, ricevuta in dono dal Signore. Mi limito a dirLe, carissimo Papa Francesco, che la nostra gente permette a noi Vescovi ed ai carissimi presbiteri nostri collaboratori, di essere se lo vogliamo veramente, “pastori con l’odore delle pecore” e non ci priva di quello che è capace di attivare la parte più profonda del nostro cuore presbiterale” (Omelia Messa Crismale). Con i nostri Sacerdoti vogliamo ben valorizza- re la grazia che il Signore ci elargisce con la imminente beatificazione del martire e nostro carissimo fratello Don Giuseppe Puglisi, che in tanti abbiamo conosciuto e che tutti vogliamo imitare nella sua esemplare carità pastorale. Ci spingano ad una più attenta e generosa azio- ne pastorale anche le presenti condizioni in cui si trova la nostra gente e che sono ben note pure a lei, carissimo Padre. Le persone che vogliamo servire sempre più e sempre meglio e che raccomandiamo alle pre- ghiere di Vostra Santità sono davvero numero- se: intere famiglie che faticano ad andare avan- ti, lavoratori e lavoratrici in ansia per il posto di lavoro; tanti giovani che non riescono a trovar- lo; persone impegnate, e talvolta scoraggiate, nel vasto e problematico mondo dell’educazio- ne; persone sole e sofferenti; persone che pur- troppo turbano la vita sociale con la violenza o altri comportamenti verso altre persone che ne ricevono danno di ogni genere. L’elenco potrebbe continuare, non come lamentela, ma, piuttosto e soprattutto, per descrivere l’operosa ed efficace presenza delle nostre comunità ecclesiali in queste “periferie” dove Gesù vuole essere incontrato, come Lei non si stanca di ricordarci continuamente. Nelle nostre preoccupazioni e nelle nostre spe- ranze ci sentiamo confortati e sostenuti dalla Madre di Gesù e nostra “Bedda Matri” come diciamo in siciliano. Ci accompagni anche la Sua preghiera, Padre Santo, e la Benedizione che vorrà dare a noi Vescovi, alle tante persone che ci hanno detto di salutarLa, e alle Chiese a noi affidate. Grazie per averci ricevuto e ci dia la gioia di accoglierLa presto da noi, nella nostra terra di Sicilia. @ Salvatore Gristina Arcivescovo A S.G. LA PUNTA LA PENTECOSTE DEI GIOVANI a pagina 7 Roma: I Vescovi di Sicilia in Visita ad Limina per incontrare il successore di Pietro di S.E. Mons. Salvatore Gristina Il saluto di Mons. Gristina al Papa durante la Visita ad Limina dei Vescovi della Sicilia orientale

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Le giornata dal 20 al 25maggio 2013 resterannoimpresse nella mia memo-ria e costituiranno sempre

uno speciale motivo per ringraziarefilialmente il Signore che me le haconcesse e la Vergine Santissima chele ha certamente propiziate con lasua materna intercessione.Dal 20 al 25 maggio si sono svoltieventi che mi hanno coinvolto comepersona e che interessano pure lacomunità ecclesiale catanese che ilBuon Pastore ha affidato già, da undecennio, alla mia carità pastorale. Èquesto il motivo che mi spinge ascriverne per condividere, con le per-sone alle quali sono particolarmentelegato, sentimenti e riflessioni chegli eventi hanno suscitato in me.Dal 20 al 25 maggio ho vissuto trecircostanze speciali: la visita ad

Limina, la 65ª Assemblea generaledella Conferenza Episcopale Italia-na, la Beatificazione di Padre PinoPuglisi (3P, come egli si presentava

ed amava farsi chiamare).“Secondo la disciplina canonica, ilvescovo diocesano compie ogni cin-que anni l’antica tradizione dellaVisita «ad Limina», per onorare isepolcri dei santi Apostoli Pietro ePaolo e incontrare il successore diPietro, il Vescovo di Roma.La visita, nei suoi diversi momentiliturgici, pastorali e di fraterno scam-bio, ha per il Vescovo un precisosignificato: accrescere il suo senso diresponsabilità come Successoredegli Apostoli e rinvigorire la suacomunione con il successore di Pie-tro. La visita, inoltre, costituisceanche un momento importante per lavita della stessa Chiesa particolare laquale, per mezzo del proprio rappre-sentante, consolida i vincoli di fede,di comunione e di disciplina che lalegano alla Chiesa di Roma e all’in-tero corpo ecclesiale”.Ho sperimentato la verità e l’impor-tanza di queste affermazioni, tratte

Catania - anno XXIX - n. 21 - 2 giugno 2013 - Euro 0,60 - www.prospettiveonline.it

settimanale regionale di attualità

(conv. in L. 27/02/ 2004 no 46) art. 1, c. 1, DCB - Fil. di CT - Taxe perçue - Tassa riscossa - ISSN: 1720-0881“Poste Italiane s.p.a.” - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003

“In caso di mancato recapito rinviare al CMP/CPO di Catania, per la restituzione al mittente previo addebito. Il mittente si impegna a pagare la tariffa vigente”

PADRE

PUGLISI

BEATO

a pagina 3

Con Papa Francescoe il Beato 3P

(segue a pagina 2)

Carissimo Papa Francesco,

Buon giorno.

I nostri cuori sono colmi di gioia e di gratitudi-ne verso il Padre Celeste che oggi ci fa il buonregalo di trovarci con Lei.Ringraziamo affettuosamente anche Lei, PadreSanto, che ci accoglie per il primo momentodella nostra Visita ad Limina Apostolorum.Siamo i Vescovi delle nove Chiese della SiciliaOrientale. Rappresentiamo antiche Chiese chevantano origini apostoliche (Siracusa, Messi-na, Catania) e che oggi sono Sedi Metropolita-ne per le altre gloriose Chiese sorte nel corsodei secoli (Noto, Ragusa, Patti, Nicosia, Calta-girone, Acireale).Il Signore ci concede l’immeritato onore e lagrande responsabilità, di guidare nel Suo nometanti nostri fratelli e sorelle che oggi portiamonel cuore, affinché anche su di loro discenda laBenedizione che Lei impartirà a noi qui pre-senti.

Beatissimo Padre,

Vogliamo dirLe che anche la nostra gente rin-grazia ogni giorno di più il Signore per il donoricevuto con l’elezione di Vostra Santità aVescovo di Roma e Pastore della Chiesa uni-versale.In Lei tutti vediamo un vero uomo di Dio vici-

no a tutti noi. Infatti, tramite Vostra Santità cigiunge continuamente la carezza dell’amoremisericordioso del Padre; Lei è immagine vivaed autentica di Gesù Buon Pastore; Lei è gui-dato dallo Spirito Santo e Lo trasmette congaudio grande e con abbondanza a tutti i disce-poli di Cristo, affinché a loro volta, Lo renda-no presente ed operante sempre ed ovunque.Possiamo assicurarLe, Padre Santo, che allagioia per averLa come Papa, si associa volen-tieri una intensa preghiera per Lei e per il mini-stero che il Signore Le ha affidato.

Per quanto riguarda le nostre singole Chiese,lascio ad ogni fratello Vescovo la gioia e l’o-nore di presentarLe la propria sposa, ricevutain dono dal Signore.Mi limito a dirLe, carissimo Papa Francesco,che la nostra gente permette a noi Vescovi ed aicarissimi presbiteri nostri collaboratori, diessere se lo vogliamo veramente, “pastori conl’odore delle pecore” e non ci priva di quelloche è capace di attivare la parte più profondadel nostro cuore presbiterale” (Omelia MessaCrismale).Con i nostri Sacerdoti vogliamo ben valorizza-re la grazia che il Signore ci elargisce con laimminente beatificazione del martire e nostrocarissimo fratello Don Giuseppe Puglisi, che in

tanti abbiamo conosciuto e che tutti vogliamoimitare nella sua esemplare carità pastorale.Ci spingano ad una più attenta e generosa azio-ne pastorale anche le presenti condizioni in cuisi trova la nostra gente e che sono ben notepure a lei, carissimo Padre.Le persone che vogliamo servire sempre più esempre meglio e che raccomandiamo alle pre-ghiere di Vostra Santità sono davvero numero-se: intere famiglie che faticano ad andare avan-ti, lavoratori e lavoratrici in ansia per il posto dilavoro; tanti giovani che non riescono a trovar-lo; persone impegnate, e talvolta scoraggiate,nel vasto e problematico mondo dell’educazio-ne; persone sole e sofferenti; persone che pur-troppo turbano la vita sociale con la violenza oaltri comportamenti verso altre persone che nericevono danno di ogni genere.L’elenco potrebbe continuare, non come

lamentela, ma, piuttosto e soprattutto, perdescrivere l’operosa ed efficace presenza dellenostre comunità ecclesiali in queste “periferie”dove Gesù vuole essere incontrato, come Leinon si stanca di ricordarci continuamente.Nelle nostre preoccupazioni e nelle nostre spe-ranze ci sentiamo confortati e sostenuti dallaMadre di Gesù e nostra “Bedda Matri” comediciamo in siciliano.Ci accompagni anche la Sua preghiera, PadreSanto, e la Benedizione che vorrà dare a noiVescovi, alle tante persone che ci hanno dettodi salutarLa, e alle Chiese a noi affidate.Grazie per averci ricevuto e ci dia la gioia diaccoglierLa presto da noi, nella nostra terra diSicilia.

@ Salvatore Gristina

Arcivescovo

A S.G. LA PUNTA

LA PENTECOSTE

DEI GIOVANI

a pagina 7

Roma: I Vescovi di Sicilia in Visita ad Limina per incontrare il successore di Pietro

di S.E. Mons. Salvatore Gristina

Il saluto di Mons. Gristina al Papa

durante la Visita ad Limina

dei Vescovi della Sicilia orientale

dal Direttorio per il ministero pasto-rale dei Vescovi (22 febbraio 2004),con i fratelli Vescovi delle Chiese diSicilia.Il tutto è stato splendidamente inau-gurato dall’Udienza che, nella matti-nata di lunedì 20 maggio, il Papa hariservato a noi Vescovi della SiciliaOrientale, mentre quelli della SiciliaOccidentale sono stati ricevuti nelpomeriggio.Ho avuto l’onore di rivolgere a PapaFrancesco l’indirizzo di saluto quiriportato.È seguito un arricchente e fraternoscambio di interventi che hanno per-messo ai singoli Vescovi di presenta-re la propria Chiesa. Papa Francescoci ascoltava ed interloquiva con inte-ressanti domande e sapienti suggeri-menti, frutto del suo ministero epi-scopale a Buenos Aires. In tutti noiemergeva la gioia e la responsabilitàdel ministero episcopale svolto conl’aiuto dei presbiteri, dei diaconi,delle persone consacrate e delleinnumerevoli persone che generosa-mente mettono a servizio dellacomunità i doni ricevuti dal Signore.Abbiamo posto nel cuore di PapaFrancesco quanto è già nel nostrocuore di Vescovi, e cioè le gioie e lesperanze, le tristezze e le angoscedella nostra gente. Egli ha ascoltatocon intensa partecipazione, ci haincaricato di dire a tutti la Sua vici-nanza e di dare la Sua paterna Bene-dizione.Siamo usciti dall’incontro gioiosi erinfrancati: ne sono testimonianzaanche le foto che hanno fissato que-sti nostri sentimenti.

Giovedì 23 maggio ho condiviso conil Cardinale Paolo Romeo, Arcive-scovo di Palermo, e con S.E. Monsi-gnor Francesco Montenegro, Arcive-scovo di Agrigento, la gioia di esserecommensale alla tavola di PapaFrancesco. Il privilegio è legato agliincarichi che il Cardinale ed io svol-giamo nella Conferenza EpiscopaleSiciliana, e a quello di Presidentedella Commissione della CEI per leMigrazioni affidato a MonsignorMontenegro.Il pranzo si è svolto presso la Casa diS. Marta dove il Papa risiede e doveè “davvero di casa” con la celebra-zione della Messa mattutina e la con-divisione dei pasti quotidiani. Abbia-mo ripreso argomenti riguardanti laSicilia, con particolare attenzioneverso le condizioni delle famiglie,dei giovani, degli immigrati chegiungono soprattutto a Lampedusa.A testimonianza della semplicità del-l’incontro, cito l’apprezzamento diPapa Francesco per i nostri tipicidolci che Gli avevo offerto, e di cuiabbiamo fatto il bis…Il terzo incontro con il Papa France-sco si è svolto nel pomeriggio di gio-vedì 23 maggio nella Basilica di S.Pietro. Egli ha presieduto la celebra-zione della solenne Professione diFede dell’episcopato italiano.Il Santo Padre ha tenuto l’omelia e siè rivolto particolarmente a noiVescovi, commentando l’episodiodel dialogo tra Gesù e Pietro, conl’interrogativo indirizzato all’Apo-stolo, ma che deve risuonare anchenel nostro cuore: “Mi ami tu?”; “Misei amico?”.Papa Francesco ha raggiunto il cuoredi noi suoi fratelli nell’episcopato.

Le sue parole risuonano nella miamente e desidero riportare alcuneespressioni della sua omelia perchiedervi di pregare affinché noivescovi viviamo quanto il Papa ci hafraternamente ricordato: “… La con-seguenza dell’amare il Signore èdare tutto – proprio tutto, fino allastessa vita – per Lui … Non siamoespressione di una struttura o di unanecessità organizzativa: anche con ilservizio della nostra autorità siamochiamati a essere segno della presen-za e dell’azione del Signore Risorto,a edificare, quindi, la comunità nellacarità fraterna … Essere pastorisignifica credere ogni giorno nellagrazia e nella forza che ci viene dalSignore, nonostante la nostra debo-lezza, e assumere fino in fondo laresponsabilità del camminare innan-zi al gregge, sciolti da pesi che intral-ciano la sana celerità apostolica esenza tentennamenti nella guida…Essere pastori vuol dire anche dis-porsi a camminare in mezzo e dietroal gregge: capaci di ascoltare il silen-zioso racconto di chi soffre e disostenere il passo di chi teme di nonfarcela ... Dalla condivisione con gliumili la nostra fede esce sempre raf-forzata: mettiamo da parte, quindi,ogni forma di supponenza, per chi-narci su quanti il Signore ha affidatoalla nostra sollecitudine. Fra questi,un posto particolare riserviamolo ainostri sacerdoti: loro, i nostri sacer-doti, sono i primi fedeli che abbiamonoi vescovi; amiamoli di cuore, sonoi nostri figli e i nostri fratelli. Soprat-tutto per loro, il nostro cuore, lanostra mano e la nostra porta restanoaperte in ogni circostanza”.La citazione è certamente lunga, ma

è particolarmente illuminante,potremmo dire “autobiografica” per-ché Papa Francesco nel delineare lesuddette caratteristiche del Vescovo,sicuramente senza volerlo, descrivese stesso.La Beatificazione di Don Pino Pugli-si, sacerdote e martire, è un evento -dono del Signore che ci raggiungetutti intensamente e che ciascuno,me compreso, può vivere con pecu-liari sottolineature.Don Pino è stato davvero presente efrequentemente citato, durante gliincontri con il Papa, le visite cheabbiamo fatto alle varie Congrega-zioni e ad altri Organismi della CuriaRomana.È stato ricordato dal Card. Bagnasco,Presidente della CEI, durante la Pro-lusione ai lavori dell’AssembleaGenerale. Ugualmente e con espres-sioni altrettanto elogiative, feceMons. Gianni Ambrosio nella Rela-zione introduttiva al tema principaledell’Assemblea “Gli Educatori nellaComunità: criteri di scelta e percorsidi formazione”.La solenne e partecipata Celebrazio-ne Eucaristica, sabato 24 maggio alForo Italico di Palermo, ha inquadra-to la beatificazione nel contesto fon-dante ed autentico: come Gesù, DonPino ha dato la vita per amore dellepersone a lui affidate e particolar-mente per “i piccoli” di ogni genereprediletti di Cristo.Il Signore conceda a tutti, ed a mecon speciale abbondanza, di valoriz-zare la sorprendete testimonianzapastorale di Papa Francesco, comepure quella eroica ed esemplare delBeato Don Pino Puglisi.

®

Prospettive - 2 giugno 20132

PRIMO PIANOCultura: Trala “Notte dei Musei”ed il “Maggio dei libri”_____3

Incontro dal tema“Donna: cultura di valore” __4

L’Arcivescovo in visitaal Centro culturaleKathane _________________5

Papa Francesco:nel cuore la carità _________5

INFORMADIOCESINotizie in breve___________7

Lettera del Vicario Generale _7

DIOCESIA Palazzo degli Elefantila XIII edizione dellaChimera d’Argento 2013 ___9

Spampinato e Astorinaal “Gatto Blu” ___________11

È nata “Maris Onlus”associazionedi volontariato ___________12

sommario al n. 21

7Direzione amministrazione

e redazione:

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Redazione e amministrazione:

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Questo numero è stato chiuso

alle ore 13.00 di mercoledì 29 maggio 2013

(continua da pag. 1)

CON PAPA...

La vita di ogni giornospesso ci mette davanti

a degli eventi apparentemente inspie-gabili. Atti di violenza che si tradu-cono in scene di un’atrocità indescri-vibile. Ed è davvero molto difficile,se non quasi impossibile, discernereun filo rosso, tra questi episodi cosìspesso simili tra loro, che riesca aricondurci ad una pur ipotetica e fal-lace spiegazione.11 maggio 2013 - Milano, quartiereNiguarda: Mada Kabobo, immigrato

con precedenti penali, aggrediscecinque passanti con un piccone. Tremorti e due feriti.22 maggio 2013 - Londra, quartieredi Woolwich: due cittadini britannicidi origini africane uccidono, ed inseguito decapitano con un machete,inneggiando ad Allah, il venticin-quenne Lee Rigby, un soldato delsecondo battaglione del RoyaleRegiment of Fusiliers. I due killerhanno agito in pieno giorno, con l’in-tento di essere filmati per finire in tv.26 maggio 2013 – Parigi, quartieredella Défense: un soldato viene

accoltellato alla gola da un uomo,secondo i testimoni, alto e con la bar-ba.Atroci atti di violenza dell’uomo ver-so l’uomo. Atti di morte molto simi-li, se pur con delle differenze. Attiterribili che testimoniano la perditadel senso della vita da parte dell’uo-mo. Che differenza c’è tra le picco-nate di Milano, la decapitazione diLondra o le coltellate di Parigi? Stes-se scene di terrore, stesso copione diviolenza, stesso sangue umano spar-

so per mano umana. Uomini chehanno perso il senso della vita.Uomini che hanno agito in nomedi una tragica mancanza di valo-ri, spinti dalla violenza per laviolenza. Storie quotidiane diuomini onesti che cadono vitti-me della ferocia, senza un moti-vo, senza un perché. Vite spezza-te in un attimo. Come si puòdecidere di aggredire un uomo eporre arbitrariamente fine allasua vita? Come ci si può arroga-re il diritto di stabilire il destinodi un innocente? A queste

domande non si può dare una rispo-sta adesso, ma neanche in futuro sene potrà dare una. Perché questi attinon possono trovare una spiegazioneplausibile se non nella follia dell’uo-mo.Ogni giorno tra le pagine dei quoti-diani e tra i servizi dei telegiornaliapprendiamo storie di disperazione:tanti, troppi, perdono la fiducia in unfuturo migliore e preferiscono rinun-ciare al dono più prezioso, che è lavita. Quanti atti inspiegabili di vio-lenza ai danni delle donne: fidanzati,compagni, mariti, ex. Persone che

hanno amato, che amano e che si tra-sformano in carnefici. Vite spezzatee strappate dalla loro quotidianità dachi di quest’ultima ne faceva proprioparte.

Di fronte a tanta violenza spetta soloall’uomo riscoprire il senso del donopiù grande che possiede, la vita.

Berenice

Quando l’uomo perde il senso della vita…

Milano - Londra - Parigi: atti inspiegabili di mera barbarie

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Il volo di 1.000 colombi

che si è librato sul cielo

che sovrastava la spianata del Foro

Italico, allo svelamento della foto ha

salutato la Beatificazione di Padre

Pino Puglisi, ucciso dalla mafia il 15

settembre del 1993. Il rito di beatifi-

cazione è stato presieduto dal Cardi-

nale Salvatore De Giorgi, delegato

del Santo Padre Francesco, che ha let-

to la lettera apostolica e incensato le

reliquie di Padre Puglisi, (un fram-

mento di costola prelevato in occasio-

ne dell’estumulazione della salma dal

cimitero di Sant’Orsola). Seminatore

di perdono e di riconciliazione, l’ha

definito l’Arcivescovo Emerito, il

quale ha annunciato che la celebra-

zione della festa sarà il 21 ottobre di

ogni anno.

Alla celebrazione Eucaristica presie-

duta dal Card. Paolo Romeo hanno

preso parte 40 Vescovi, 700 presbite-

ri e 70 diaconi. La liturgia è stata ani-

mata da un Coro - guida di circa 250

cantori e un Coro - Assemblea di 750

elementi. La direzione dei gruppi

corali e dell’ensemble di ottoni, è sta-

ta affidata al Maestro di Cappella del-

la Chiesa Cattedrale di Palermo e

docente del Conservatorio “V. Belli-

ni” di Palermo Mauro Visconti.

Quel giorno dell’omicidio - ha detto il

postulatore della Causa di beatifica-

zione, mons. Bertolone - Palermo

pianse, oggi è nella gioia perché da

quel sangue è nato un popolo nuovo.

“La Chiesa riconosce nella vita di

padre Puglisi, sigillata dal martirio in

odium fidei, un modello da imitare in

ogni sua scelta. Ha detto nell’omelia

il cardinale Romeo, in cui è riecheg-

giata più volte la

parola mafia, a cui

l’Arcivescovo fa

ampio riferimento.

“Don Puglisi, ha det-

to - sottraeva alla

mafia di Brancaccio

consenso, manova-

lanza, controllo del

territorio. In ogni sua

scelta di discepolo, e

nei 33 anni della sua

vita sacerdotale, il

Beato Puglisi fu

“chicco” perché ogni

giorno accolse di

morire poco alla vol-

ta nel quotidiano

spendersi al servizio dei fratelli: in

tutti i ministeri confidatigli dal Vesco-

vo, il suo fu un donarsi senza riserve,

“per Cristo a tempo pieno. L’azione

assassina dei mafiosi - ha concluso -

ne rivela la vera essenza, essi rifiuta-

no il Dio della vita e dell’a-

more”.

Sul prato del Foro Italico,

tante personalità del mondo

politico e istituzionale e le

comunità di Godrano, dove

il prete è stato impegnato

negli anni Settanta, soprat-

tutto a ridare fiducia e unità

a una comunità divisa in

opposte fazioni, e natural-

mente quella di Brancaccio,

dove si è consumato il marti-

rio di don Pino, e tante fami-

glie e gruppi provenienti da

ogni parte della Sicilia e del-

l’Italia per onorare il prete

Martire della Chiesa di

Palermo.

Subito dopo la celebrazione al Foro

Italico, molti fedeli si sono recati in

Cattedrale a rendere onore alle spo-

glie mortali di don Puglisi, deposte

all’interno di un sarcofago a forma di

spiga, posto nell’altare dell’Immaco-

lata, a ricordare, come in un brano del

Vangelo tanto caro a padre Puglisi, la

sua presenza feconda come un chicco

caduto sulla terra muore e da molto

frutto, in attesa della costruzione del-

la nuova chiesa a Brancaccio, dove

avranno la loro sede definitiva.

La celebrazione ha avuto come prolo-

go la Veglia di preghiera che si è svol-

ta la vigilia della Beatificazione, sul

terreno di via Fichidindia, dove sor-

gerà la nuova chiesa intitolata al mar-

tire palermitano, concesso alla Curia

arcivescovile dall’Agenzia nazionale

dei beni confiscati alla mafia. Al ter-

mine sono intervenuti alcuni gruppi

giovanili che hanno dato vita ad un

“Flash mob”, alternandosi nell’esecu-

zione di pezzi musicali, mentre il

giorno successivo alla beatificazione,

si è svolta una celebrazione di ringra-

ziamento in Cattedrale.

“La veglia ha rappresentato un

momento significativo – afferma il

Vescovo ausiliare mons. Carmelo

Cuttitta, a capo della macchina orga-

nizzativa dell’evento – il nostro

auspicio è che possano intervenire

numerose persone a Brancaccio sul

luogo dove sorgerà la nuova chiesa”.

Pino Grasso

Prospettive - 2 giugno 2013 3

Il sistema Italia (e con

questa espressione si

intende quel complesso meccanismo

che, attraverso i suoi ingranaggi,

costituisce l’impalcatura della società

civile) per uscire dalla grave situazio-

ne che sta attraversando ha bisogno

di tante cose, anche troppe. Manca il

lavoro, mancano strutture, mancano

misure di assistenza e mille altre

cose, per sintetizzare in maniera ful-

minea e lapidaria: manca l’essenzia-

le. E a fronte di ciò non si possono di

certo spendere parole a favore di

qualcosa che apparentemente non

produce un valore economico, in

altre parole non può essere inteso in

termini meramente mercificatori e

grettamente economici. Ma in realtà

non è così.

Tutto ciò che possiamo ricondurre ad

un’origine di matrice culturale rap-

presenta concretamente, e ci permet-

tiamo di aggiungere a dispetto del

parere dei più, una risorsa ed una spe-

ranza per il futuro. La cultura può ali-

mentare il nuovo inizio per il nostro

Paese, può offrire molte opportunità

per sbloccare il circuito economico

ed il mondo del lavoro. Ed un esem-

pio concreto che può essere menzio-

nato a supporto di questa tesi, che

potrebbe apparire priva di un fonda-

mento certo, sono gli eventi che si

sono susseguiti negli ultimi tempi.

Le numerose iniziative, messe in

campo per avvicinare sempre di più il

grande pubblico alla cultura, hanno

registrato in passato, e soprattutto lo

continuano a fare adesso, un succes-

so molto ampio. Per citarne due tra le

più importanti, appartenenti a due

ambiti diversi, ovvero rispettivamen-

te a quello editoriale e a quello

museale: la “Notte dei Musei” ed il

“Maggio dei Libri”.

La “Notte dei Musei”, iniziativa

internazionale svoltasi tra il 18 ed il

19 aprile, ha registrato letteralmente

un boom di presenze ed ha coinvolto

un pubblico molto variegato, e dal

punto di vista culturale e da quello

anagrafico: le strade delle città sono

state animate da un viavai continuo

di adulti, giovani, bambini, e soprat-

tutto famiglie, spinti dalla voglia di

conoscere le realtà museali del pro-

prio territorio. Un’atmosfera magica,

e per certi aspetti quasi surreale, che

ha visto protagonisti la cultura ed i

cittadini, in una notte all’insegna del

sapere.

Il “Maggio dei Libri”, iniziativa che

si è appena conclusa, ha registrato

significative presenze. Entrambe le

iniziative hanno dato la possibilità di

accedere a quelli che possiamo sicu-

ramente definire preziosi beni cultu-

rali, come appunto

lo sono i libri e gli

‘oggetti’ custoditi

all’interno dei cir-

cuiti museali, a prez-

zi ridotti (numerosi

musei hanno aperto

le loro porte ai visi-

tatori gratuitamen-

te). Grazie a queste

occasioni numerosi

cittadini hanno avu-

to la possibilità di

accedere a delle realtà che spesso gli

sono precluse: in molti casi il costo

dei biglietti di ingresso è relativa-

mente alto e per una famiglia, in

media composta da tre/quattro unità,

può costituire una cifra sostenuta

che, a fronte dell’attuale situazione

economica, non può essere facilmen-

te ‘sborsata’. Per non parlare del

costo di alcuni volumi: le case editri-

ci stanno cercando di abbassare i

prezzi quanto più è possibile, realiz-

zando spesso e volentieri edizioni

economiche, ma purtroppo in molti

casi questo non basta.

Quando la Cultura chiama, l’Italia

risponde. E questa risposta è gridata e

scandita a voce alta ed è certamente

positiva!! Intensificare queste inizia-

tive per alimentare questa presenza

massiccia, all’interno delle realtà cul-

turali, si può e si deve fare. Incenti-

vare i circuiti museali, coinvolgendo

i giovani, può rappresentare un otti-

mo punto di partenza per la ripresa

economica del Paese. Da sempre l’I-

talia ha rappresentato un faro per

quanto riguarda le bellezze artistiche

e paesaggistiche. Bisogna assoluta-

mente sfruttare ciò e tradurlo in ter-

mini di turismo. Si potrebbero coin-

volgere gli investimenti dei privati

per tutelare il patrimonio artistico e

così agevolarne la fruizione.

La Cultura è un terreno fertile sul

quale bisogna lavorare con impegno

e costanza e dal quale potrebbero

davvero raccogliersi ottimi frutti. Le

possibilità sono tante, basta solo che

qualcuno adotti delle politiche atten-

te e che una volta per tutte pensino al

futuro dell’Italia e non solo al mero

profitto personale!

Antonella Agata Di Gregorio

Quando la cultura chiama…l’Italia risponde

Tra la “Notte dei Musei” ed il “Maggio dei libri”: ripartire dalla Cultura si può

Il seme caduto sul terreno buonoPadre Puglisi Beato. Centomila nella spianata del Foro Italico

Palazzo della cultura-Catania

SALVATORE GRISTINA

PER GRAZIA DI DIO E DESIGNAZIONE

DELLA SEDE APOSTOLICA

ARCIVESCOVO DI CATANIA

Premesso che con decreto n. 100, fol. 21 del 28

maggio 2008 ho costituito il Consiglio Presbite-

rale per il quinquennio 2008-2013;

essendo già scaduto e dovendo provvedere al rin-

novo di questo organismo diocesano di partecipa-

zione;

visti i cann. 495 - 501 del Codice di Diritto

Canonico e le Norme dello Statuto e del Regola-

mento vigenti, in virtù del presente atto

DECRETO

il rinnovo del Consiglio Presbiterale, che, a nor-

ma dell’art. 1 del Regolamento, risulterà così

composto:

A) n. 25 membri eletti di cui:

n. 15 per i vicariati foranei: uno per ciascun vica-

riato;

n. 3 tra tutti i Parroci: uno urbano e due extraurba-

ni (uno zona Circum e uno zona Bosco);

n. 1 tra tutti i docenti del clero diocesano nello

Studio Teologico San Paolo e nell’Istituto Supe-

riore di Scienze Religiose San Luca;

n. 1 tra tutti i Vicari Parrocchiali;

n. 1 tra i Sacerdoti impegnati in ministeri vari;

n. 4 dai Sacerdoti membri di istituti religiosi o di

società di vita apostolica;

B) n. 9 membri ex officio: Mons. Agatino Caruso,

Vicario Generate; Sac. Pietro Longo,Vicario Epi-

scopale per la Pastorale; Mons. Gaetano Zito,

Vicario Episcopale per la cultura; Don Antonino

Munafo S.d.B., Vicario Episcopale per gli Istituti

di Vita Consacrata e le Societa di Vita Apostolica;

Mons. Adolfo Longhitano, Vicario Giudiziale;

Mons. Giuseppe Schillaci, Rettore del Seminario

Arcivescovile dei Chierici; un Direttore di Ufficio

di Curia (cfr. art. 5 lettera B) dello Statuto); il

Segretario del CISM;

C) n. 4 membri, che mi riservo di nominare subi-

to dopo l’esito delle votazioni.

Le elezioni avranno luogo L’ll giugno c.a. presso

il seggio elettorale costituito in ciascun Vicariato,

secondo le modalità previste dallo Statuto e dal

Regolamento.

La prima seduta del nuovo Consiglio e fissata per

il giorno 18 giugno p.v. alle ore 09,30 presso il

Seminario Arcivescovile di Catania.

II nuovo Consiglio Presbiterale, legittimamente

costituito, rimarrà in carica per il quinquennio

2013-2018

Catania, 29 maggio 2013

@ Salvatore Gristina, Arcivescovo

Sac. Ottavio Musumeci, Cancelliere

Si ricorda che:

1) «Hanno diritto attivo e passivo di elezione in

ordine alla costituzione del C.P.: 1° tutti i sacer-

doti secolari incardinati nella diocesi; 2° i sacer-

doti secolari non incardinati nella diocesi e i

sacerdoti membri di un istituto religioso o di una

società di vita apostolica i quali, dimorando nel-

la diocesi, esercitano in suo favore qualche uffi-

cio» (cfr. Statuto, art. 5 § 3).

Ufficio di Cancelleria

Prospettive - 2 giugno 20134

PRIMOPIANO

Grande attenzione e fra-terna collaborazione

sono scaturite dalla relazione dellasegretaria generale del “Movimentoper la Vita italiano”, prof. PaolaMancini, presso l’auditorium delliceo statale psicopedagogico, lin-guistico e sociale “Giuseppe Lom-bardo Radice” che ha ospitato unincontro dibattito dal tema “Donna:cultura di valore” per la ricorrenzadel Trentennale della fondazionedel “Centro Aiuto alla Vita” di Cata-nia presieduto dal dr Umberto Ienzi.A nome del Movimento -costituitodella federazione di 313 centri diaiuto alla vita e 271 movimentilocali per la promozione della cultu-ra della vita che dà fondamento diragione e di amore all’intera societàe per la tutela della dignità di ogniuomo dal concepimento alla mortenaturale- la prof. Mancini ha illu-

strato il messaggio lanciato quoti-dianamente in difesa della vita con-cepita e le sue applicazioni pratiche.Tra i diversi qualificati interventi,coordinati dal presidente Ienzi, pertestimoniare umanamente e cristia-namente i valori difesi dal CAVcatanese, che nell’arco di 30 anni hasalvato dall’aborto circa 500 viteumane, quelli del magistrato drSebastiano Ardita, del ginecologoprof. Giuseppe Palumbo già deputa-to nazionale, del decano dei volon-tari dr Alberto Li Destri, della peda-gogista clinica prof. Rita Calderonepresidente associazione di promo-zione sociale e culturale “CHInel-CHE”, dell’assessore comunale PariOpportunità dott. Carmencita San-tagati, del referente di pastorale gio-vanile per il Rinnovamento nelloSpirito in rappresentanza del comi-tato italiano “Uno di noi” Raffaele

Di Francisca, della vice presidenteCAV dott. Caterina Caltagirone.Nel corso della festa hanno ricevuto

una targa commemorativa gli expresidenti Vittoria Paternò Ventimi-glia, Marika Giustolisi Corriere,

Angela Grazia Apicella, AnnaMaria Migliore, Fermina Montema-gno, la fondatrice Agata Mazzullo,gravemente inferma, nella personadella figlia e lo stesso Ienzi. L’amo-re e il rispetto alla vita fin dal con-cepimento sono dei deterrenti fon-damentali per far crescere il volon-tariato spesso difficile ma regolariz-zato dai 30 Centri di Aiuto alla Vitadi Sicilia su oltre 400 in tutta Italia.Il CAV, senza scopo di lucro eiscritto all’albo del volontariato, si ècostituito legalmente il 20 aprile1983 per volontà di un gruppo dioperatrici-volontarie, con l’intentodi essere un punto di riferimento perle gestanti in difficoltà, un sostegnomorale e materiale per le donne inattesa di un figlio.Il CAV crea le premesse perchéogni vita iniziata possa essereaccolta, si prodiga affinché il dram-ma della decisione di accogliere omeno la nuova vita non sia vissutodalla donna nella solitudine. Oltreal sostegno psicologico presta assi-stenza e consulenza medica e legalee fornisce aiuto economico in dena-ro e derrate che possano giovarealla gestante e al nascituro –corredi-ni, latte, culle, passeggini, ecc.- eanche medicine. SOS Vita ha unnumero gratuito di chiamata telefo-nica: 80008-13000.

Blanc

All’Istituto “Giuseppe Lombardo Radice” un incontro dal tema “Donna: cultura di valore”

La sera dilunedì 20

maggio, grande festa deisiciliani a Roma nellachiesa della venerabilearciconfraternita SantaMaria Odigitria, in occa-sione della ricorrenzaliturgica titolare dellasanta celeste Patrona delpopolo siciliano. Il nostroArcivescovo Mons. Sal-vatore Gristina con 15confratelli Vescovi dellediocesi di Sicilia, in visi-ta ad limina apostolorumpresso Papa Francesco ein occasione dell’assemblea genera-le della Conferenza Episcopale Sici-liana che si è tenuta nell’aula delSinodo in Vaticano, ha concelebratola s. Messa solenne presieduta dalCardinale titolare Paolo Romeo,Arcivescovo di Palermo e Presiden-te della Conferenza Episcopale Sici-liana, alla presenza dei confratelli edelle consorelle dell’antico sodaliziodei Siciliani in Urbe e di 10 nuovisodali ammessi.

Alla solenne liturgia hanno parteci-pato il Cardinale Arcivescovo emeri-to di Palermo Salvatore De Giorgi, ilVescovo ausiliare di Roma mons.Giuseppe Marciante nativo di Cata-nia, e 26 sacerdoti, tra cui il salesia-no don Giuseppe Costa direttore del-la Libreria Editrice Vaticana, conl’assistenza di 4 diaconi che studia-no, come tanti dei presbiteri interve-nuti, nelle università pontificie. Nel-la lieta circostanza festiva la confra-

ternita ha ricevutoil quadro della bea-ta Pina Suriano damons. GiuseppeGeraci, rettore delsantuario di Parti-nico (PA) dedicatoalla Beata. Nel cor-so della serata ilpittore e confratel-lo Salvatore Car-della, in arte Sacar,ha donato all’arci-confraternita unritratto di Sua Emi-nenza il CardinalePaolo Romeo per il

salone delle riunioni.La solenne concelebrazione in onoredella Theotòkos Odigitria è iniziatain ritardo a motivo di un evento tan-to bello e significativo: il secondoturno della visita ad limina deiVescovi della Sicilia occidentale (ilprimo riferito ai presuli della Siciliaorientale si era svolto di mattina nel-la biblioteca privata del Papa nelpalazzo apostolico) ricevuti dal San-to Padre nel pomeriggio. L’agape

fraterna in un albergo viciniore haconcluso una memorabile festa cheha riunito un gran numero di eccle-siastici e laici nel segno della comu-ne devozione verso la Santa VergineMadre di Dio.

A.B.

Odigitria: Festa siciliana a Roma

Amare la vita sin dal concepimento

La gioia di ricevere mentre si dona

Concluso l’Anno Sociale dell’O.V.S.

Siamo giunti alla finedell’Anno Sociale del-

l’O.V.S., giovedì 16 Maggio è statoil nostro ultimo incontro in Semina-rio, ultimo per quest’anno, ma cheapre il cammino, come diceva ilnostro giovane seminarista Filippo, anumerosi altri fecondi incontri perl’anno prossimo.Ringraziamo innanzitutto il Signoreper quest’anno trascorso insiemenella preghiera con i nostri seminari-sti, i Superiori del Seminario e ilnostro amato Arcivescovo, Mons.Salvatore Gristina, che ci conforta eci sostiene sempre con la Sua pre-senza e le sue parole, e per i momen-ti di arricchimento spirituale che ivari incontri ci hanno offerto.Io personalmente desidero ringrazia-re il Signore per il servizio che mi hachiamato a svolgere: è stato senz’al-tro per me un tempo di riflessione, di

conforto e di crescita.Vogliamo ringraziare il Signoreanche per l’esperienza comunitariadel pellegrinaggio diocesano a Ran-dazzo e a San Giovanni La Punta; loringraziamo per la splendida giorna-ta di sole che ha voluto regalarci eche non era del tutto scontata datal’altezza del luogo e il periodo del-l’anno (16 aprile), per l’organizza-zione puntuale e meticolosa di cuisiamo grati a don Vincenzo e aiseminaristi che ci hanno accompa-gnato per tutta la giornata: è stato unmomento di esperienza spiritualemolto forte. Un’amica mi diceva: “Èstato bellissimo, ma il momento piùbello è stato il Pellegrinaggio allaMadonna della Ravanusa: il silenzio,la compostezza, i canti, il serviziod’ordine, la presenza lungo il percor-so dei nostri seminaristi che ci hannoguidato nel cammino e nella preghie-

ra…”.Sono questi i momenti forti che por-teremo sempre nel nostro cuore.Abbiamo affidato alla Madonna inostri giovani e abbiamo pregato perloro. Il nostro impegno è quello dipregare per le vocazioni, per i semi-naristi, affinché la Madonna e ilSignore li assistano e li guidino finoal compimento del cammino cheporta al Ministero presbiterale, per ipresbiteri perché lo Spirito Santo lisostenga e li fortifichi nel loro mini-stero e per noi stessi affinché sappia-mo collaborare con i nostri parrocinella maniera più idonea.Sul pullman, Gianluca, uno dei gio-vani entrati quest’anno in Seminarioci diceva: “Voi siete le nostre mam-me, le nostre zie, le nostre nonne (eio direi anche i nostri papà e le nostresorelle), noi vi sentiamo sempre vici-ni nella preghiera”.

Quest’anno sono entrati in Semina-rio otto nuovi seminaristi, il 19 Apri-le sono stati ordinati sei Diaconi, il17 Maggio vi sono state tre Ordina-zioni Presbiterali; e questo è un gran-de dono, un’abbondanza di Graziache il Signore riversa su di noi; sonotutti figli che noi generiamo spiri-tualmente con la preghiera. Ed è lapreghiera che i giovani seminaristi,entrati quest’anno in Seminario, cichiedono nella loro testimonianzadalle pagine dell’Eco del Seminario.La preghiera e la solidarietà sono ilnostro impegno costante. Anche lasolidarietà come segno tangibile delnostro affetto e della nostra condivi-sione.Bellissima l’icona “dell’Obolo dellaVedova” scelta per l’inserto delleofferte dell’eco del Seminario: ognu-no dà secondo le proprie possibilità osecondo quello che desidera, e ciò-

che si dà è sempre prezioso agliocchi del Signore.Rimanendo uniti nella preghiera ciauguriamo, per il prossimo anno, dipoter riprendere insieme un proficuocammino di collaborazione.

Con affetto

Lina Lo Faro

è quello di pregare

per le vocazioni, per

i seminaristi, affinché

la Madonna

e il Signore li assistano

e li guidino fino

al Ministero

presbiterale

Il nostro impegno

Prospettive - 2 giugno 2013 5

PRIMOPIANO

Una mattina diversa dalsolito, quella vissuta il

18 maggio dalle responsabili e dallestudentesse che frequentano abitual-mente il Centro culturale Kathane:diversa perché ha visto l’incontrocon il nostro Arcivescovo, Mons.Salvatore Gristina.Appena arrivato, Sua Eccellenza hacelebrato la Santa Messa nella cap-pella del Centro, assieme al suosegretario, a don Danilo Ragolia e adon Salvatore Amico Roxas, Vicariodella Delegazione dell’Opus Deidella Sicilia; presenza non casuale,questa, perché, come è noto, il Cen-tro Kathane è gestito dal CollegioUniversitario ARCES di Palermo,che ne ha affidato la direzione delleattività di formazione alla Prelaturadell’Opus Dei.La liturgia del giorno, ultimo sabatodel Tempo di Pasqua, ha offerto nel-l’omelia uno spunto per rifletteresulla conclusione degli Atti degliApostoli (At 28,16-20,30-31) primae del Vangelo di Giovanni (Gv

21,20-25) poi. L’Arcivescovo ha fat-to notare come in entrambi i casimanca il classico “come va a finire”,un finale che possa soddisfare lenostre curiosità, ma tutto resta aper-

to, sospesocome apertaalla Volontà diDio deve resta-re la nostra esi-stenza. Soltantoattraversando laporta della fede,saremo in gradodi far riempire aDio le pagineancora bianchedella nostravita, per poterpoi portare frut-to in quellaordinarietà checi riguarda davicino.Dopo la SantaMessa l’Arcive-scovo si è fer-mato per unincontro infor-male con i pre-senti, e ha ascoltato con attenzione evivo interesse da ragazze e signore

racconti e testimonianze delle nume-rose attività che si svolgono nel Cen-tro, orientate alla formazione di gio-

vani e meno giovani, con la specifi-cità propria del mondo femminile.È stato presentato il progetto Create

(Crescere per agire sul territorio),rivolto alle studentesse universitarie,con l’obiettivo di affrontare gli annidi studio pensando a una crescitaintegrale della persona. Sono previstiincontri con professionisti, lezioni sutemi trasversali alle varie facoltà, iltutto associato a un percorso forma-tivo individuale.Si è parlato del Club Scintilla, unainiziativa collegata al Kathane, rac-contando dell’impegno formativoper le ragazze della scuola media; unimpegno che si traduce in attivitànumerose e attraenti, con l’obiettivodi una crescita umana accanto aquella spirituale.Un altro ambito di lavoro è l’impe-gno nel campo dell’orientamentofamiliare: un aiuto alle famiglie aimpostare il loro progetto di amore ele sfide che offre la vocazione matri-moniale, basandosi su una buonabase antropologica.“Il migliore apostolato con le fami-glie è quello fatto dalle famiglie stes-se” ha commentato mons. Gristina,piacevolmente colpito dalla varietàdelle esperienze promosse, e ha invi-tato a mettere tali iniziative in retecon le attività pastorali della Diocesi.Sua Eccellenza ha colto benissimo lospirito che muove l’impegno forma-tivo, sia professionale che apostoli-co, vissuto al Kathane e ha incorag-giato a essere cristiani che semprepiù sappiano usare la ragione, chesappiano parimenti aiutare gli altri ausare la propria e che diano testimo-nianza non con urla scomposte, macomponendo spazi di riflessioneall’interno della collettività. L’invito,che tocca ognuno di noi da vicino, èquello non di puntare sul lavorostraordinario di pochi finendo poicon l’autoassolversi, ma di compren-dere che con il lavoro ordinario diciascuno sarà possibile lasciare trac-cia nella società odierna.Una piccola pausa con il buffet ingiardino e l’incontro è giunto al ter-mine, con la richiesta di preghieredei presenti e con il ricordo di unincontro intenso, fatto di simpatia edi garbato scambio di esperienze eche è servito ai presenti anche perconsolidare l’unità di preghiere e diintenti con il Pastore della diocesi.C’è stato ancora il tempo per un bre-ve giro dei locali del centro cultura-le, occasione per qualche altro rac-conto sulle attività che vi si svolgo-no.È stato fatto dono all’Arcivescovo diun libro su Alvaro Del Portillo,vescovo e primo successore di sanJosemaría e di cui è in corso la Cau-sa di Beatificazione, e di un video“La fede a 20 anni”, lo stesso che igiovani del Congresso universitarioUNIV 2013 hanno donato al SantoPadre in occasione dell’Udienza delmercoledì Santo.

Jessica Fiscella

55

I frutti quotidiani

“Se si aprisse il suo cuore, si troverà

scritta la parola Caritas’”

Questa espressione chesi legge nella biografia

del venerabile Mons. FrancescoMaria di Francia, sembra proprioadattarsi a Papa Francesco, il qualein tutti i suoi messaggi fa trasparirela carità della Chiesa, che accogliegli ultimi e i poveri e paternamentese ne fa carico.Il discorso di Pentecoste e della torredi Babele rivela l’ansia pastorale chepone al centro l’uomo e non i matto-ni tanto preziosi per la costruzionedella torre.“Quando cadeva un mattone, era

una tragedia nazionale e l’operaio

colpevole era punito; era tanto pre-

zioso un mattone che se cadeva era

un dramma. Ma se cadeva un ope-

raio, non succedeva niente, era

un’altra cosa. Questo succede oggi:

se gli investimenti nelle banche cala-

no un po’… tragedia… come si fa?

Ma, se muoiono di fame le persone,

se non hanno da mangiare, se non

hanno salute, non fa niente! Questa

è la nostra crisi di oggi!”

Le parole del Papa sono state ripor-tate da tutti i giornali e sembra chia-ro a tre mesi dalla sua elezione alSoglio Pontificio che il Magistero diPapa Bergoglio si fonda sulla carità,unica via per uscire da una crisi chemette in pericolo l’uomo, “la carne

di Cristo”.Papa Francesco ha usato delleespressioni significative affermandoche “La Caritas è la carezza della

Chiesa al suo popolo, la carezza del-

la Madre Chiesa ai suoi figli; la

tenerezza, la vicinanza e poi ancora“La Caritas è l’amore nella Madre

Chiesa, che si avvicina, accarezza,

ama”.

Più che un sentimento la carità è unvalore e ciascun cristiano è invitato ametterla in pratica. La “spiritualità”della Caritas, si fonda sulla tenerez-za, “una categoria che “noi abbiamo

escluso dalla Chiesa”, afferma ilPapa, A volte, ha proseguito, “la

nostra ‘serietà’ di fronte alla pasto-

rale, ci porta a perdere questa cate-

goria, che è la maternità della Chie-

sa! La Chiesa è fondamentalmente

madre. E questa caratteristica della

tenerezza è per me il nucleo al quale

deve riferirsi la spiritualità della

Caritas”.

Nell’incontro con il Comitato esecu-tivo di Caritas Internationalis, saluta-to come “l’istituzione dell’amoredella Chiesa”, l’organismo vaticanoche raccoglie e coordina le organiz-zazioni caritative della Chiesa nelmondo, riunito per l’assembleaannuale, sotto la presidenza del car-dinale Oscar Rodriguez Maradiaga,il Papa ha espresso grande gratitudi-ne per il lavoro svolto dall’organi-smo vaticano, soprattutto in unmomento in cui – ha detto – la crisimette in pericolo l’uomo.L’azione della Caritas rende viva econcreta la presenza della Chiesanella comunità civile e sociale grazieai tanti interventi che sono messi inatto dai centri diocesani, dalle par-rocchie, dai volontari e operatoriimpegnati nei diversi servizi da veri

“samaritani” e quanti collaboranoper venire incontro ai bisogni degliultimi si arricchiscono di una spiri-tualità che rende “mistica” la loroazione, rendendo il servizio immagi-ne dell’amore che si fa dono, andan-

do ben oltre la semplice “solidarietà”o l’altruismo. L’identità cattolicadella Caritas la distingue dagli altriorganismi umanitari di caratteresociale e nobilita di spiritualità unservizio civile da tutti apprezzato.Ha destato stupore l’espressione delPapa, definito da alcuni “delirio pau-perista” quando sostiene che pervenire incontro ai bisogni dei poverioccorre arrivare anche a “vendere le

chiese per dare da mangiare ai più

poveri” e le sue parole le mutua daSan Giovanni Crisostomo: “Ti

preoccupi di adornare la Chiesa e

non il corpo di Cristo che ha fame”.

La radicalità della vocazione cristia-na come San Francesco che presealla lettera il Vangelo, vendendo tut-to e donandosi ai poveri trova inPapa Francesco la ricerca dell’appli-cazione pratica dell’amore cristianoche Gesù ci ha insegnato attraverso ilVangelo amando Dio e il prossimo inatteggiamento di servizio e di donoper gli altri.“My life is a grift for hoters” “La

mia via è un dono per gli altri”dovrebbe costituire un monito e unimpegno personale e sociale del verocristiano sempre e in tutti i contestioperativi di lavoro e di azione.Vivere la vita come un “dono” e non

come “un tesoro da conser-vare” è il sentiero cristianoche mette in pratica l’esem-pio di Gesù: “Nessuno ha un

amore più forte di questo:

donare la propria vita”.

La vera crisi, ha detto inol-tre il Papa, non è né econo-

mica, né culturale, né di

fede, ma è quella che mette

“in pericolo l’uomo, la per-

sona umana”, e di conse-

guenza mette “in pericolo la

carne di Cristo”.

Il pressante richiamo di PapaFrancesco con il suo interca-lare in maniera diretta ecomunicativa “Attenzione,

eh!” rivela una ferma deci-sione di dare una svolta epo-

cale alla Chiesa “servizio” alimenta-ta dal Vangelo, che dovrebbe sosti-tuire e predominare su “la Chiesaapparato”.L’esempio dei Santi e tra questiMadre Teresa di Calcutta, e DonBosco, salutato come un “fuoriclas-

se’ della carità”, per il suo impegnoeducativo, racconta e testimonia chela carità non è una parola semplice,ma è una virtù che edifica e trasfor-ma, è un ideale, una meta da conse-guire, una montagna da scalare.

Giuseppe Adernò

Nel cuore la caritàPapa Francesco rivela l’ansia pastorale che pone al centro l’uomo e non le cose

Papa Francesco celebra la Messadi Pentecoste in piazza San Pietro(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

È possibile consultare l’archivio completo dei numeri precedenti diProspettive inerenti all’intero anno 2012 e parte del 2013 direttamente sulsito del settimanale diocesano ww.prospettiveonline.it. Mentre l’acquistodi copie in archivio avviene solo nella sede del periodico. Inoltrel’abbonamento può effettuarsi anche online.

Archivio ProspettiveAvviso ai lettori

L’ rcivescovo in visita al Centro culturale Kathane

Prospettive - 2 giugno 20136

Prospettive - 2 giugno 2013 7

Anche la Pentecoste deiGiovani 2013 è ormai

un ricordo. Quanto lavoro dietro,quanti imprevisti, quanti aggiusta-menti in corso d’opera… Ma è fat-ta, e ci siamo riusciti! Buona partedel IX Vicariato (non tutto, maquella della latitanza è, purtroppo,una amara realtà sempre in aggua-to!) e soprattutto la città di S.Gio-vanni La Punta, attraverso i suoigiovani, il suo parroco, il suo sin-daco e la sua amministrazione,sono stati i veri protagonisti di que-sta Pentecoste, supportati dall’e-quipe diocesana e da tantissimi gio-vani che hanno voluto partecipare aquesto evento, che ha avuto unaparticolarità: si celebrava, infatti, ilventicinquesimo della Pentecostedei Giovani, voluta da Mons.Bom-marito, ma continuata con partico-lare attenzione ed entusiasmo dalnostro Arcivescovo Mons.Gristina.Edizione dopo edizione, l’evento havisto, oltre che l’alternanza dei dueVescovi, anche quella dei direttoriUPG, dei quali il sottoscritto è ilquarto.La manifestazione si è svolta conmolte novità, a dispetto di coloroche continuano, tramite Facebook,ad accusare di ripetitività gli eventidiocesani di pastorale giovanile.Infatti, l’inizio della giornata è statodegno di nota come tutto lo svolgi-

mento: è stato voluto, infatti, alSantuario della Ravanusa, che cele-bra in quest’anno il Giubileo e che èstato all’origine della scelta diS.Giovanni La Punta come luogoper questo evento. La spinta inizia-le alla riflessione è stata data da donMarcello Mazzeo, salesiano, checon la sua parola ha dato tanto entu-siasmo e tanta gioia a tutti noi pre-senti. Successivamente, si è avviatala processione con il quadro dellaMadonna che si è snodata per tuttala lunghezza del paese, scandita dariflessioni e preghiere, fino ad arri-

vare all’anfiteatro comunale, messoa disposizione insieme a tutto il ser-vice dal sindaco e dall’amministra-zione comunale ai quali siamo gra-ti. Da lì è partita la seconda partedella giornata. È stato un susseguir-si di canti, di balli di animazione, ditestimonianze, di piccole piece tea-trali, di giochi…una vera e propriafesta, comprensiva dell’AdorazioneEucaristica e del sacramento dellaRiconciliazione (momenti portatiavanti in Chiesa Madre dall’operasempre indispensabile del gruppo“Giovani e Riconciliazione” e dalla

presenza di numerosisacerdoti, oltre che dallapreparazione delmomento di preghiera acura dei giovani UPGdegli altri vicariati pre-senti) e culminata nellaS.Messa finale che perònon è stata celebrata dalnostro Arcivescovo,molto dispiaciuto di nonessere stato presente senon per qualche ora per-ché in partenza versoRoma, dove era statoconvocato insieme aglialtri Vescovi sicilianidal Papa per la “Visitaad limina”. Mons.Gri-stina ha comunque assi-curato la sua presenza

nella preghiera e nel pensiero, dan-do appuntamento ai giovani al pros-simo evento, che ci vedrà impegna-ti al PIME di Mascalucia tra il 27 eil 28 luglio per una partecipazione“in diretta TV” alla GMG di Rio. Etorniamo alla S.Messa, celebrata dalvicario per la pastorale, don PietroLongo. Senza tema di smentite, esentiti vari pareri, una Messa cosìpartecipata, con il clima di raccogli-mento e con la dolcezza e la perfe-zione dei canti era da tempo chenon si realizzava. La serata è termi-nata con piena soddisfazione di

molti che hanno visto, nello svolgi-mento di tutta la giornata, la chiaraazione dello Spirito Santo nellacomposizione di un evento che nonera affatto scontata e che è statoorganizzato su basi assolutamenteimpreviste. In questa pagina scrittanon replicherò i ringraziamenti fattiquella sera, mi limito, invece, asegnalare il mio personale arricchi-mento, come sacerdote e comeorganizzatore, dovuto al contatto diquesti mesi con P.Orazio Greco; e aindicare la preziosa opera dei duevicedirettori dell’UPG, RosarioRagusa e P.Alfio Bonanno, checome sempre, in un silenzio labo-rioso che non prevede riflettori,hanno dato il massimo per la riusci-ta della giornata. Un grazie sentito atutti, organizzatori e partecipanti, eun appuntamento, il 27 – 28 luglioper la GMG diocesana a Mascalu-cia.

Don Salvo Gulisano

Direttore UPG

P.S. Per qualsiasi comunicazione,per un commento, per dire la pro-pria o per offrire collaborazione,consigli e pareri, da qualche giornoè aperta la pagina Facebook deno-minata “Direttore UPG Catania” ecollegata a quella della PastoraleGiovanile. Vi aspetto.

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Il soffio dello Spirito santo…A S. Giovanni La Punta si è celebrata la Pentecoste dei Giovani

Lunedì 3

•• Ore 9.00 Arcivescovado: udienze.•• Ore 11.00 Messina, Basilica Cattedra-

le: insieme ad altri Vescovi, concelebraal Solenne Pontificale in occasionedella Festa della Patrona Maria Santis-sima della Lettera.

Martedì 4

•• Ore 10.00 Arcivescovado: presiedel’incontro della Commissione per gliOrdini ed i Ministeri.

•• Ore 19.00 Catania, parrocchia Beato P.Pio: inaugura e benedice il nuovo cam-po di calcetto.

Meroledì 5

•• Ore 11.00 Arcivescovado: udienze.•• Ore 19.30 Catania, parrocchia Cuore

Immacolato di Maria: consegna il Que-stionario Pastorale ai parroci del VVicariato.

Giovedì 6

•• Ore 9.00 Arcivescovado: udienze.Venerdì 7

•• Ore 11.00 Arcivescovado: presiede

l’incontro con alcuni volontari impe-gnati nella pastorale carceraria.

•• Ore 19.00 Catania, Seminario: celebrala S. Messa per la chiusura dell’Annosociale del Serra Club.

Sabato 8

•• Ore 9.00 Catania, Studio Teologico S.Paolo: saluta i partecipanti al Masterdella Pastorale Sanitaria e Bioetica.

•• Ore 11.00 rcivescovado: udienze.•• Ore 18.00 S. Maria di Licodia, parroc-

chia SS.mo Crocifisso (Visita pastora-le): celebra la S. Messa per l’aperturadella visita.

Domenica 9

•• Ore 10.30 Catania, parrocchia Croci-fisso dei Miracoli: celebra la S. Messae amministra il sacramento della Con-fermazione.

•• Ore 18.30 S. Maria di Licodia, parroc-chia S. Maria del Carmelo (Visitapastorale): celebra la S. Messa.

®

Dall’Agenda dell’Arcivescovo

Noti

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iugno Vicariato Generale

VICARIATO GENERALE

ALLA COMUNITÀ ECCLESIALE DELLA CITTÀ diCATANIA

Processione “Corpus Domini” del 2 Giugno2013

Carissimi,la Solennità del “Santissimo Corpo e Sanguedi Cristo” è per noi occasione per rinnovare etestimoniare la fede nel Signore Gesù presen-te tra noi nell’Eucaristia.L’Anno della Fede suggerisce il seguentetema: “Tenendo fisso la sguardo su Gesù,

Colui che dà origine alla fede e la porta a

compimento” (cfr. Eb 12, 2)

Il programma quest’anno sarà il seguente:Ore 17.00: Nella Chiesa della Badia di San-t’Agata, Adorazione Eucaristica.Ore 18.00: Nella Basilica Cattedrale Conce-lebrazione Eucaristica, presieduta dall’Arci-vescovo Mons. Salvatore Gristina.Ore 19.00:Inizio Processione per Via Etnea.Conclusione in piazza Stesicoro con la

Solenne Benedizione Eucaristica.In Cattedrale ogni gruppo prenderà postosecondo le indicazioni del parroco, Mons.Barbaro Scionti.Fiducioso nella partecipazione di tutti porgofraterni salutiSac. Agatino Caruso

Vicario Generale

n.b.: Per favorire la partecipazione dei fede-li non siano celebrate SS. Messe Vespertinenelle altre chiese e parrocchie

Arcivescovo 095 31.26.20

SegreteriaArcivescovile 095 25.04.306

SegreteriaArcivescovile 346 3842521

VicarioGenerale 095 25.04.309

CentralinoCuria 095 25.04.311

&entralino CuriaArcivescovile di CT

Prospettive - 2 giugno 20138DIOCESI

8

Sabato 25 maggio l’Asso-ciazione Socio-Culturale

San Biagio insieme al 2° Circolodidattico Giovanni XXIII, alla scuolamedia statale G.B. Nicolosi e all’istitu-to professionale per l’agricoltura el’ambiente hanno partecipato all’even-to “Paternò si Pulisce!” un’iniziativache nasce dalla volontà dell’associa-zionismo paternese, che intende darvoce al desiderio di pulizia e civiltà ditutti i cittadini; infatti l’evento ha volu-to mandare un messaggio educativo, edi sensibilizzazione, stimolando la cit-tadinanza alla cura dei beni comuni eriqualificazione delle piazze Tricoloree Berger. L’evento ha avuto inizio inentrambe le piazze alle ore 9:00 e si èconcluso alle ore 12:00 in “piazza”Villetta, dove si sono ritrovati tutti ipartecipanti per i saluti e il passaggioalle associazioni che cureranno lamanifestazione di domenica 26 mag-gio. Infatti il clan Maya del grupposcout Paternò 3° ha coordinato le attiv-

ità di pulizia e riqualificazione delleseguenti piazze: Nino La Russa, DonPino Puglisi e Largo Assisi. L’appun-tamento fissato alle ore 10:00 presso

piazza Vittorio Veneto (S. Antonio),dalla quale i partecipanti sono statiinvitati a raggiungere ciascuna delletre piazze. Alle ore 12:30 si sonoritrovati nuovamente in piazza VittorioVeneto per un momento di festa a base

di pane, musica e salsiccia. Inentrambe le giornate hanno partecipa-to: AIDO, ANPAS, ARCI, GDVS,GIFRA, RIFIUTI ZERO, VIVI

SIMETO, Rotaract, Muoviti Paternò,ed inoltre Caritas e Comunità Evan-geliche. L’iniziativa non si è volutasostituire all’ordinario servizio dipulizia di cui restano competenti l’am-ministrazione e gli organi a ciò pre-

posti, ma ha voluto stimolare quest’ul-tima ad avere cura, insieme ai cittadi-ni, del decoro e della dignità urbana.L’espressione “educazione ambienta-le” in particolare è spesso usata perintendere l’auspicato insegnamento diquesto tema all’interno del sistemascolastico, dalla scuola primaria allasecondaria italiana; educare i bambiniad una cultura dell’ambiente, nelrispetto del bene comune e del sensocivico. L’uomo, spesso consuma inmaniera eccessiva le risorse della terra,poiché scopre la sua capacità di tra-sformare il mondo con il proprio lavo-ro e pensa di poter disporre arbitraria-mente della terra, assoggettandola allasua volontà provocando la ribellioneda parte della natura che di per sé è piùforte dell’uomo. Occorre un’educazio-ne ambientale che sia uno strumentofondamentale per sensibilizzare i citta-dini ad una maggiore responsabilitàverso i problemi ambientali, e alla con-sapevolezza della necessità di essere

coinvolti nelle politiche di governo delterritorio. L’educazione Ambientalenon è semplice studio dell’ambientenaturale, ma deve promuovere cam-biamenti negli atteggiamenti e neicomportamenti individuali e collet-tivi. L’Educazione Ambientale è ladisciplina che più di ogni altra si prestaad uno studio e ad un approfondimen-to “sul campo”. Per un efficace rag-giungimento degli obiettivi educativi,è fondamentale sviluppare attività adiretto contatto con l’ambiente. Quin-di un compito importante, a cui l’edu-cazione ambientale deve tendere, èun’educazione attenta a quello cheavviene nel contesto territoriale. Parti-colarmente soddisfatti per la riuscitadell’evento la dirigente scolastica Ros-sella Miraldi del 2° Circolo didatticoGiovanni XXIII, e il presidente del-l’associazione Socio-Culturale S. Bia-gio Sante Chinnici.

La torre

Sensibilizzare alla cura del bene comune

“Paternò si Pulisce!” è l’iniziativa che nasce dall’associazionismo cittadino

8

Nella settimana tra la Pen-tecoste e la Santissima

Trinità (19-26 maggio) nella parroc-chiale alla Civita è stata allestista un’o-riginale mostra di icone mariane peru-viane a cura delle Suore Francescanedell’Immacolata Concezione di Lipari,nell’approssimarsi del centenario dellamorte della fondatrice. Le tele, donateda amici peruviani alle Suore, sono

arrivate dal Perù dove lereligiose latino-americanesvolgono un’intensa attivitàapostolica missionaria, pre-sente anche in Brasile. Lamostra nella bellezza e nel-la varietà delle immaginisacre proposte ha avuto ilduplice intento di suscitarestupore per un’arte pittoricaespressione della culturasud-americana e di offriretestimonianza di come sotto

lo sguardo della Madre di Dio ognunosi possa riconoscere figlio e fratello.La rassegna iconografica è stata inau-gurata con il parroco padre GiuseppeScrivano dalla superiora generaleMadre Maria Floriana Giuffrè che haevidenziato come il 1° novembre 1905,a Lipari, la serva di Dio Madre Floren-zia Profilio fondava l’istituto delle Suo-re Francescane intitolandolo all’Imma-

colata a ricordare il rapporto privilegia-to avuto sin da bambina con la Madon-na allorché nella parrocchia di Pirreradell’isola di Lipari trascorreva partedella giornata in preghiera e in silenziodialogante con la Vergine Maria. L’Isti-tuto ha ricevuto quindi dalla fondatriceuna profonda devozione per la VergineSantissima e qualche anno fa le suorehanno voluto dare alla Madonna il tito-lo di Maria Madre dello Stupore.Il giorno dell’inaugurazione le religio-se di Catania assieme alle consorellevenute dal Perù con il parroco e i par-rocchiani di S. Gaetano alla Marinaprocessionalmente in un clima gioiosodi festa tra canti e preghiere allo Spiri-to Santo hanno raggiunto la chiesa diSan Francesco di Paola per mostrare atutti fedeli la bella esposizione delleinedite e belle icone mariane prove-nienti dal lontano stato andino dell’A-merica del Sud.

Nella Chiesa San Francesco di PaolaMOSTRA DI ICONE PERUVIANE

Anche quest’anno il patronato 50&Più ENA-SCO svolge il servizio di assistenza e consulen-za per la compilazione dei modelli 730/13. I sacerdoti e quanti altri intendono avvalersi ditale servizio dovranno rivolgersi o contattare ilSig. Ciraldo Steve, (ex dipendente del patronatoFACI) presso la sede del patronato 50&PiùEnasco, via Dottor Consoli 76, tel.095/315424 fax 095/2500684 nei giorni di lune-dì, mercoledì e venerdi dalle ore 9.00 alle ore12.30 e nei giorni di lunedì, mercoledì e giove-di dalle ore 15.30 alle ore 17.00, oppure recarsiin Curia, nella giornata di MARTEDÌ, dalleore 10.00 alle ore 12.00 a partire dal giorno09 aprile fino al 31 maggio.

Tale servizio sarà comprensivo di calcolo ecompilazione del modello F24 della nuova IMUsugli immobili, (ex ICI) per quanti lo richie-dano.

Sempre a richiesta, congiuntamente al mod.730, sarà rilasciata l’attestazione ISEE.

IMPORTANTE NOVITÀDa quest’anno l’INPS, per sè e per la gestioneEX INPDAP, non manderà più ai cittadini il

CUD relativo alla propria pensione, i qualidovranno scaricarlo dal sito dell’INPS, se prov-visti di PIN, oppure richiederlo direttamente alCentro di Assistenza Fiscale, tramite il supportodell’IDSC, che provvederà a rilasciarlo imme-diatamente.Per tale richiesta dovrà essere sempre presenta-ta la fotocopia della carta d’identità e del codicefiscale o tessera sanitaria.

DOCUMENTAZIONE DA PRODURRE- COPIA MODELLO 730/12.- MODELLO/I CUD 2013.- VISURE CATASTALI (PER TERRENI EFABBRICATI).- SCONTRINI CONTENENTI IL NOME DELFARMACO E CODICE FISCALE DI CHI LOHA ACQUISTATO E DOCUMENTI COM-PROVANTI ALTRE SPESE MEDICHE.- DOCUMENTAZIONE INERENTE ASSICU-RAZIONE SULLA VITA ED AUTO (PER LASOLA QUOTA S.S.N.).- DOCUMENTAZIONE INERENTE INTE-RESSI PASSIVI PER MUTUI RELATIVOALL’ACQUISTO DELLA PRIMA CASA.- FOTOCOPIA CONTRATTO DI MUTUO ED

ATTO DI ACQUISTO DELLA PRIMA CASA- DOCUMENTAZIONE RELATIVA AD ONE-RI E SPESE EFFETTUATE NEL 2012 RELA-TIVE ALL’ISTRUZIONE ETC.. - FOTOCOPIA DELLA PROPRIA CARTAD’IDENTITÀ O QUALSIASI ALTRO ANA-LOGO DOCUMENTO DI RICONOSCIMEN-TO IN CORSO DI VALIDITÀ.- FOTOCOPIA DELLA TESSERA SANITA-RIA.È importante comunicare qualsiasi variazioneintervenuta nell’anno 2012, dal cambio di indi-rizzo, al luogo di residenza, dall’acquisto allavendita di immobili, alla sostituzione e modificadel proprio codice fiscale, al fine di evitare infuturo spiacevoli inconvenienti derivanti dall’ac-certamento da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Si ricorda altresì, che il sig. Ciraldo, per mezzodel patronato 50&Più Enasco, continua l’opera,iniziata tanti anni fa col patronato Faci, di aiutonei confronti di tutti i cittadini, lavoratori e non,i quali gli si rivolgono per l’espletamento di pra-tiche, che spesso per la lungaggine della buro-crazia o per la complessità della normativa,pone in difficoltà.

Inoltre il patronato 50&Più Enasco, assiste gra-tuitamente i sacerdoti, pensionati, lavoratori,invalidi, nelle pratiche relative alla pensione edassicura la corretta informazione su tutta lamateria previdenziale e sanitaria.Tra i tanti servizi del patronato, ricordiamo:- PENSIONI DI VECCHIAIA ED INVALIDI-TÀ DEL FONDO CLERO.- PENSIONI DI VECCHIAIA ED ANZIANI-TÀ.- PENSIONI D’INVALIDITÀ ED INABILI-TÀ.- PENSIONI DI REVERSIBILITÀ.- ASSEGNI SOCIALI.- RICOSTITUZIONI PENSIONI CONTRIBU-TIVE E REDDITUALI.- RICHIESTA, VERIFICA E RETTIFICADELLE POSIZIONI ASSICURATIVE.- COMPILAZIONE MODELLI RED - INPS.- COMPILAZIONE E RILASCIO MODEL-LO ISEE.- PRESTAZIONI AI MINORATI CIVILI, CIE-CHI E SORDOMUTI, QUALI PENSIONI,IND. DI ACCOMPAGNAMENTO ETC..- CONTENZIOSO AMMINISTRATIVO ELEGALE.

Sig. Ciraldo StevePatronato 50&piu’Enasco

DICHIARAZIONE DEI REDDITI 730 /2013Avviso ai Sacerdoti

PARROCCHIA “BEATO PADREPIO DA PIETRELCINA”Festa di PADRE PIO10 - 16 Giugno 2013

“Dio per me è sem-

pre fisso nella mente

e stampato nel cuore.

Mai lo perdo di vista

”. (Padre Pio)

LUNEDI 10 GIUGNOOre 19.00: S. Messa e Unzione degliinfermi.MARTEDI 11 GIUGNOOre 19.00: S. Messa e AdorazioneEucaristica.MERCOLEDI 12 GIUGNOOre 19.00: S. Messa e Confessioni.Ore 20.00: Finale Campionato di

Calcetto.

GIOVEDI 13 GIUGNOOre 19.00: S. Messa presieduta da DonRoman Shymon (Ucraina) Bambinidel Catechismo e Gruppo Scout.Ore 20.00: Sagra del dolce.VENERDI 14 GIUGNOOre 19.00: 1° Messa presieduta daDon Marchese Giovanni (NovelloSacerdote) con la partecipazione dei“Gruppi di preghiera Padre Pio”.

SABATO 15 GIUGNOOre 18.00: S. Messa presieduta da Don

Pietro Galvano con l’Animazione litur-gica della “Corale S. Agata al carcere”.

Ore 19.00: Premiazione concorso Fra-

tres, “ UNO SCATTO D’AMORE”.

Ore 20.00: Agape fraterna con ani-mazione musicale.DOMENICA 16 GIUGNOORE 17.00: Conc. Eucaristica pre-sieduta da Don Nuccio Puglisi(Vicario parr. S.M. di Licodia) conl’Animazione liturgica degli “Allievi

1° anno corso di chitarra”.

ORE 18.30: Processione Esternacon la reliquia e la statua di PadrePio per le seguenti vie e Cooperative:Parrocchia - Stradale Cardinale - Via-le S.Teodoro n°11 - Coop.Serena -Panificio - Viale S.Teodoro n°16 -Coop.Siac - Viale S.Teodoro n°19 -Coop.Trinacria,Gazzella – Comples-so K1 - Viale S.Teodoro n°25 - Coop.Les Ouvriers Etna, Zagarolo, Nol-gras, La 74 - Rientro in Parrocchia.Durante la processione illuminate ivostri balconi

Il Parroco Sac. Pietro GalvanoE-mail: [email protected]

Sito: www.parrocchiapadrepio.itCell. 339.7476448

Per iniziativa dell’Acca-demia d’Arte Etrusca e

il patrocinio della Vice PresidenzaVicaria del Consiglio Comunale si èsvolta, nell’aula consiliare di palaz-zo degli Elefanti, la solenne cerimo-nia di consegna del Premio interna-zionale “Chimera d’Argento 2013”giunto alla sua XIII edizione. Dopol’esecuzione dell’inno nazionale, lapresidente del sodalizio, la pittriceCarmen Arena Ferlito, e il vicepresi-dente vicario del civico consesso,dott. Puccio La Rosa, hanno rivoltoun indirizzo di saluto agli illustriospiti, tra i quali S.E. dottor GuidoMarletta, avv. Ugo Scelfo, ten. col.Leonardo Privitera, prof. AgostinoPalmeri, abate prof. Ildebrando Sci-colone.La presentazione e gli interventi deigiornalisti prof. Gianvito De Salvo,dott. Jolanda Scelfo, prof. AntoninoBlandini, prof. Giuseppe Paradiso,prof. Angelino Cunsolo, prof. San-tuzza Quattrocchi Paradiso hannoanimato la serata, allietata damomenti musicali affidati all’estroartistico dello straordinario chanson-nier-macchiettista prof. Toti Sapien-za, docente emerito di Fisiologiaumana, affiancato dalla bravissimapianista ed allieva dott. Daniela Puz-zo, anch’ella medico con dottoratoin Scienze biomediche applicate, chehanno deliziato l’uditorio con lestruggenti e popolarissime canzoni“Signora Fortuna”, “Era de maggio”e “Vui durmiti ancora!”. La poetessaSilvia Trovato ha letto una sua lirica.Sono stati premiati: per la magistra-tura dott. Giuseppe di Pietro, giudicedella Corte dei Conti presso la sezio-ne di controllo per la Regione sici-liana e già magistrato ordinarioinquirente e giudicante. Per la medi-cina prof. Vincenzo Panebianco, pri-mario della divisione di chirurgiaoncologica Ospedale di Taormina,capo dipartimento oncologico ASPMessina e docente presso la scuoladi specializzazione in chirurgia tora-cica dell’università cattolica S. Cuo-re. Per lo spettacolo prof. SalvatoreSapienza già direttore dell’istituto

universitario di Fisiologia e docentepresso le scuole di specializzazionedi neurologia, psichiatria, clinicadelle malattie respiratorie e di medi-cina dello sport. Per il giornalismodon Giuseppe Longo direttore delsettimanale “Prospettive”e dell’ufficio per le comu-nicazioni sociali dell’Ar-cidiocesi di Catania, spe-cialista in Teologia dellacomunicazione nonchérettore del santuariomariano della Roccia diBelpasso. Per la culturaarchitetto Salvatore DiMauro, autore del volumedi storia patria ecclesiale ecivile “I chiostri e le stra-de di Dusmet” edito dallaLibreria Editrice Vaticanae già dirigente dell’ufficiotecnico comunale e con-sulente degli assessoratiLLPP, Urbanistica, Mareed ambiente e direttoredella rivista della LiberaAssociazione Ingegneri diCatania. Nell’occasione èstato ricordato il padreGiuseppe, decano degliartigiani catanesi, com-mendatore Ordine S. Sil-vestro Papa, sostenitoredell’Opera infermi poveri a domici-lio con la serva di Dio suor AnnaCantalupo e uno dei migliori espo-nenti della Democrazia Cristiananegli anni Quaranta.Riconoscimenti speciali sono statiassegnati a: signora Grazia Scavo,presidente dell’Associazione socio-culturale-sportiva “Città Viva” diPaternò da sempre impegnata invarie iniziative di grande impattosociale e di vivace animazione

comunitaria. ADVS-FIDAS (Asso-ciazione Donatori Volontari di San-gue) di Catania che in 30 anni di atti-vità ha contribuito a sviluppare nellacoscienza sociale sentimenti dialtruismo e generosità attraverso la

promozione della donazione qualeatto di umana solidarietà ed esem-plare dovere civico, nelle personedel vice presidente dr AugustoD’Urso, del dirigente sanitario drVincenzo Caruso, direttore UOD diTalassemia dell’ARNAS Garibaldi,e della dott. Concita Valenti. Dott.Jolanda Scelfo, giornalista-pubblici-sta documentarista, rieletta consi-gliere nazionale Federazione ItalianaCentri e Club UNESCO per il lavo-

ro di salvaguardia e tutela dellememorie artistiche della Sicilia el’intervento svolto a Parigi dove èstata accolta la sua proposta didichiarare i monumenti patrimoniodell’umanità e messaggeri di pace.

Per le targhe alla memoria viva com-mozione ha suscitato il grato ricordodel prof. Carmelo Garofalo, catanesedi nascita, maestro e decano delgiornalismo italiano: in 80 anni diprofessione ha onorato il mondo del-la comunicazione scritta e televisivae in particolare la stampa cattolica.Educatore, preside, docente univer-sitario, cronista di razza, voce liberadel mondo dell’informazione, inter-vistò i grandi della terra e navigò

senza tentennamenti nel mare tem-pestoso della vita con la sola fede inDio, l’amore per la famiglia e ilprossimo. È intervenuta la figliadott. Rosalba con la giornalista dott.Giovanna Ligato della redazione del

giornale “L’Eco delSud” e la presidentedel Club UNESCOdi Messina prof.Santina Schepis.La seconda targaalla memoria allegiovanissime vitti-me del bombarda-mento del 16 aprile1943 dell’Istitutosalesiano San Filip-po Neri: Egidio DeMarco, Paolino DiBella, Franco Mar-chese, Mario Teghi-ni, di 12-13 anni,alunni della II mediaB affidata al venti-novenne don VascoTassinari e suor Vin-cenzina AntociFiglia di MariaAusiliatrice, 32 annidi Mistretta, maestradella II elementare,vittime innocenti,assieme a diverse

centinaia di cittadini, dei bombarda-menti su Catania durante la II guerramondiale. Oltre ai 4 allievi dei“Filippini” di via Teatro Greco sonostati ricordati i tanti bambini e ragaz-zi catanesi colpiti dalle incursioniaeree, tra cui l’oratoriano SergioSommaruga studente ginnasiale delliceo Spedalieri, nipote della meda-glia d’oro al v. m. ten. col. d’artiglie-ria Ermino Sommaruga caduto eroi-camente nella difesa della Patria aMarsala il 24 luglio 1943. Sonointervenuti due ex allievi superstiti,dr Vincenzo Barresi e dr GaetanoLeonardi, nonché in rappresentanzadel direttore dell’Oratorio, GiuseppeSalamone, e degli Exallievi DonBosco il dr Piero Privitera e il prof.Enzo Caruso nonché il ten. col. drPrivitera, comandante del 62° Reg-gimento “Fanteria Sicilia”, che sicoprì di gloria nella battaglia di ElAlamein del 1942, e della Caserma“Erminio Sommaruga” e l’avv. Giu-seppe Schembari che, tra la commo-zione generale, hanno ricordato,dopo un minuto di silenzio, il sacri-ficio dei nostri caduti catanesi di 70anni fa.Ospiti in sala: dott. Lina Costa presi-dente del Liceum; suor ConcettinaDominedò, figlia di Maria Ausiliatri-ce, e il nipote dr Osvaldo che hannodonato alla parrocchia S. Maria del-la Consolazione una copia autenticadella Sacra Sindone; prof. AlfredoConsoli docente universitario diChirurgia vascolare; dott. DanielaLo Cascio direttore del Dipartimentodegli affari internazionali della Pre-sidenza Regione; dr. Antonino PisaPronto Soccorso Garibaldi centro; drGiuseppe Scirè già direttore dellaPneumologia OVE; avvocati Rober-to Scelfo, Valerio Scelfo, GiovannaMagnano di San Lio.

Antonino Blandini

Prospettive - 2 giugno 2013 9

DIOCESI

9

Sensibilizzare la cultura

nel nostro territorio

La mattinadi dome-

nica 26 maggio, solen-nità della SS Trinità,nella cappella delmonastero benedettinoBeato CardinaleDusmet di Nicolosidurante le Celebrazio-ni Eucaristiche, è statoricordato il 30° anni-versario della distru-zione dell’altarinovotivo della Madonnadella Neve costruitonel 1945 sull’Etna, neipressi dell’ex CasaCantoniera-RifugioSapienza a quota 1920slm, dai Giovani diAzione Cattolica.Dopo la s. Messa pre-sieduta dall’abate prof. IldebrandoScicolone e la recita della preghieradell’Angelus di mezzogiorno, ad ini-ziativa del comitato ex-dirigenti dio-cesani GIAC, sono stati presentati aifedeli alcuni fotogrammi dell’eru-zione della primavera (marzo-mag-gio) del 1983 allorché la lava di

diverse colate ricoprì la sacra edico-la votiva mariana etnea. È stato fattonotare opportunamente come PapaFrancesco abbia riaffermato pubbli-camente il valore educativo dellasana devozione popolare e dei pelle-grinaggi ai santuari mariani dellefamiglie che costituiscono un

momento essenziale di preghierapersonale e comunitaria e di gradua-le educazione alla fede, di primaevangelizzazione per i più piccoli.L’eruzione di 30 anni fa ha modifi-cato radicalmente anche la viabilitàdistruggendo buona parte della stra-da provinciale 92 (dell’Etna), non-

ché tante attrezzature pubblichee sociali quali il presidio dell’o-spedale Santa Marta di Catania,la storica Casa Cantoniera, irifugi montani Auxilium e DonBosco dei Salesiani di Sicilia,la casermetta della GuardiaForestale, alcuni ristoranti echalet di montagna. Ancor oggiè visibile la parziale distruzionedella cappella privata dei Miro-ne-Costarelli in contrada Croci-fisso Palmentelli. A distanza di24 anni l’altarino mariano del-l’Etna, nel 2007, è stato rico-struito fedelmente e filologica-mente in loco dal benemeritocomitato, promosso in modoparticolare dai fratelli ing.Rosario e arch. Salvatore DiMauro. Il prossimo appunta-mento sarà la Celebrazione

Eucaristica, il 5 agosto, sull’Etna inoccasione della memoria liturgicadella dedicazione della basilicapapale di Santa Maria Maggiore adpraesepe, più nota dal popolo cristia-no come festa della Madonna dellaNeve.

®

Valore educativo della sana devozione popolare

30° anniversario distruzione altarino votivo Madonna della Neve: eruzione 1983

A Palazzo degli lefanti la XIII edizione della Chimera d’Argento 2013

Riflessioni sul Vangelo

Se qualcuno viene sorpreso in qualchecolpa abbiamo il dovere di correggere,perché noi abbiamo lo Spirito.Correzione che deve avvenire con spiritodi dolcezza. Bisogna vigilare su stessi pernon essere tentati anche noi. Bisogna por-tare i pesi gli uni degli altri per adempie-re la legge di Cristo.Si può ingannare se stessi se si pensa diessere qualcuno, mentre non si è nulla.

Ciascuno deve esaminare la propria con-dotta e allora troverà motivo di vantosolo in se stesso e non in rapporto aglialtri. Ciascuno deve portare il propriofardello, condividere i proprio beni conchi ci istruisce.Non illudiamoci perché Dio non si lasciaingannare.Ciascuno raccoglierà ciò che semina:“Chi semina nella sua carne dalla carne

raccoglierà corruzione, chi semina nelloSpirito dallo spirito raccoglierà vita eter-na”.Non bisogna stancarsi di fare il bene, seinfatti non desistiamo a suo tempo miete-remo. Avendone l’occasione operiamo ilbene verso tutti, soprattutto verso i fra-telli nella fede.

L.C.

San Paolo in briciole

CINQUE PANI E DUE PESCI

Consigli Gal 6,1- 10

Prospettive - 2 giugno 201310

DIOCESI

Vita

Se accolgo con fede Gesù nel-l’Eucarestia, trovo il segreto dellavita.Questo mistero si dispiega ancheattraverso il dono dei Sacramenti.Il sacramento della Riconciliazio-ne, fra l’altro, ci spinge a ricordarepurtroppo i casi sempre più nume-rosi di quei fedeli che non possonoessere ammessi ai sacramenti persituazioni irregolari, soprattutto incampo matrimoniale. È interessante che nella catechesiordinaria si cerchi di spiegare perquali motivi la Chiesa non ammet-te questi fedeli alla ComunioneEucaristica. E quello che maggiormente impor-ta è di ravvivare il loro rapporto

desiderio autentico. Se il desiderio riguarda l’Eucaristianon come un bene da usare o fina-lizzare a sé, ma come l’attrazionedi tutta la vita verso il Padre, alloraanch’essi giungeranno a compren-dere che non c’è sintonia tra l’idea-le proposto dall’Eucaristia e lasituazione irregolare in cui si vive.Questo desiderio mette in movi-mento intense energie cristiane inun cammino penitenziale ricco difrutti e spinge a modificare la situa-zione, fin dove è modificabile, edinvita a inserirsi in tanti aspetti del-la vita comunitaria.

Fiducia

Dove la situazione non è realistica-mente modificabile, il desiderio

coltivato con una delicata azionepastorale e spirituale, genera unsenso profondo di umiltà, di fiduciadi essere capiti dalla tenerezza diDio, di sforzo per vivere nel modopiù altruistico possibile. Favoriscelo sviluppo di autentici atteggia-menti cristiani, di cui la guida spiri-tuale tiene sempre conto per inco-raggiare la crescita nella vita cri-stiana autenticamente orientataall’Eucaristia. Collocandosi neltempo degli uomini, secondo ilsapiente svolgimento dell’annoliturgico, la celebrazione eucaristi-ca addita nella Pasqua il centro ditutti i misteri di Cristo, di tutta lastoria della salvezza e di tutta lastoria umana.I Sacerdoti, mentre curano lo svol-

danno un’importanza centrale allacelebrazione annuale della Pasqua.Riscoprono la gioia e i frutti di unaintensa preparazione dottrinale,spirituale, liturgica del Triduo Pas-quale. Curano con particolareimpegno, nei giorni del TriduoSacro, la predicazione e le celebra-zioni liturgiche vere e proprie., Il ritmo settimanale pone il proble-ma del giorno del Signore. Le Mes-se sembrano a volte programmateper dare ai fedeli la possibilità disoddisfare al precetto e, di conse-guenza, appaiono come ridotte adun unico tipo. La comunità trovaed esprime la sua unità nella cele-brazione dell’Eucaristia. In essa dàmaggiore attenzione ai malati, aglianziani che non possono essere

presenti in chiesa. Si pregaper loro durante la pre-ghiera dei fedeli, si pro-pongono iniziative assi-stenziali per i più bisogno-si ecc. Soprattutto si vieneincontro a quanti fra lorodesiderano ricevere laComunione eucaristica. Iministri straordinari,recandosi dai malati, por-tano con l’Eucaristiaanche il dono della Parola,che ha animato l’assem-blea liturgica, spiegandobrevemente le letture dellaMessa e l’omelia, o por-tando qualche sussidioappositamente preparato.

Ci impegniamo a riscattare tutto iltempo della domenica dall’erosio-ne della mentalità odierna, che nesta trasformando anche il nome. Siabbandona il nome profondamentecristiano di “domenica”, giorno delSignore, e si preferisce l’anonimo“week-end”, fine settimana. Nonpare opportuno, per esempio, tra-sferire nei giorni feriali tutta l’atti-vità di formazione e di preghiera,così che la domenica preveda solola celebrazione della Messa.Cominciando, magari, con i piùsensibili, occorre ricuperaremomenti di preghiera e di forma-zione nell’arco del giorno festivo.Suggerire iniziative concrete dicarità con cui estendere ai fratelli lagioia dell’incontro con il Signore.

Il tempo libero, che sta diventandoil tempo schiavo dei condiziona-menti della civiltà consumistica, variconsegnato all’uomo, signore delcreato. L’incontro eucaristico con il miste-ro di Cristo, principio della nuovacreazione, è chiamato a ridare ilgusto del riposo, della riscopertadella natura, della riflessione sulladignità umana, del sereno godi-mento della pace della famiglia,dell’allacciamento di liberi rappor-ti di amicizia, che aiutino a uma-nizzare i rapporti sociali, spessospersonalizzati e artificiosi.La Messa quotidiana rimane una

meta importante per ogni cristiano,che voglia vivere in pienezza la pro-pria appartenenza a Cristo. Attraver-so la Messa quotidiana viene espres-

sa l’attitudine dell’Eucaristia adattrarre nel mistero pasquale ognimomento della vita. Attraverso lapredicazione e la direzione spiritualei Sacerdoti cercano di suggerire que-sta meta specialmente ai giovani e acoloro che devono affrontare durantela giornata gravi responsabilità.Almeno nei cosiddetti tempi fortidell’anno liturgico si può proporre laMessa quotidiana come il modo piùadatto per lasciarsi plasmare dallospirito della liturgia. La celebrazioneeucaristica raccoglie tutta la vita delcredente e della comunità cristianaper darle l’autentica impronta di Cri-sto e insieme la rilancia verso nuovemete comunitarie e missionarie.L’azione plasmatrice e unificantedella Eucaristia riguarda i compiti, igesti, le iniziative della comunità,ma influisce soprattutto sulla vitaspirituale, nel senso forte del termi-ne, cioè sugli itinerari mediante iquali lo Spirito Santo imprime nellavita delle singole persone e nei rap-porti interpersonali, lo stile di Gesù. Ogni cristiano, secondo la propriavocazione personale, si chiede qualilinee di spiritualità può ricavare dal-la celebrazione eucaristica, cosìcome ogni comunità cristiana trovanell’Eucaristia l’indicazione degliatteggiamenti spirituali, che sonorichiesti: come spirito di pace e diriconciliazione nei momenti di ten-sione o di divisione; rinvigorimen-to della preghiera nei periodi di dis-trazione o di grigiore diffuso; sensodi solidarietà nelle occasioni di dif-ficoltà o di calamità; atteggiamentidi accoglienza, quando qualcunochiede ospitalità e inserimento.

Padre Angelico Savarino

Nella “fragilità” di Dio il segreto della vita

Veramente disperata la situazione deidiscepoli. Previgenti, trovandosi fra l’altroin una zona desertica, avvertono Gesù dicongedare la folla perché vada nei villaggie nelle campagne dei dintorni per allog-giare e trovare cibo. Una preoccupazionegiusta e sacrosanta, che oltre a dimostraresenso di responsabilità, significa difficoltàa dormire all’aperto che con la difficoltàdelle escursioni termiche notturne, certa-

mente si evitavano conseguenze alla salu-te. Precedentemente Gesù aveva preso aparlare del regno di Dio e a guarire quan-ti avevano bisogno di cure. Segue un ser-rato colloquio tra Gesù e i suoi discepoli.Esso verte sul fatto di non essere rinuncia-tari: “Voi stessi date loro da mangiare”.Certamente non si aspettavano un’interlo-cuzione del genere, ma la risposta è pron-ta da parte dei discepoli: “Non abbiamoche cinque pani e due pesci, a meno chenon andiamo noi a comprare viveri pertutta questa gente”. La difficoltà è enormeperché nota il redattore: “C’erano infatticirca cinquemila uomini”. La difficoltà c’èed è enorme. Ma Gesù spinge i suoi disce-poli a prendersi la responsabilità nei con-

fronti della folla. Capiranno, poi, che lafolla ha bisogno di un pane che non posso-no dare gli uomini pur essendo un panevero reale, ma che si sostanzia di amore edolore. Non a caso Gesù fa riferimentoalla sua passione e morte. Il legame allapassione e morte è essenziale per la com-prensione dell’Eucarestia.Come dice Paolo deve essere fatta inmemoria di lui. E la memoria è legata allapassione e morte. Il pane cioè che egli dà èun pane che passa dal dolore, dalla rinun-cia di sé e dal dono di sé. Egli infatti hadato se stesso sulla croce. Quasi a dire chenon c’è condivisione se non c’è rinuncia esacrificio. Solo così si può condividere efar sì che le situazioni degli altri possano

essere assunte in proprio, diventare cioè lenostre situazioni. Questo comporta unaltro aspetto: mangiare e bere il suo panee il suo sangue significa annunciare lamorte del Signore finché egli venga. Cioèfino al suo ritorno. Significa che il tempodi attesa del suo ritorno è contrassegnatodall’Eucarestia e se ha un senso il sacrifi-cio di Melkisedek, re di Salem, ha il sensodella pacificazione.L’Eucarestia cioè è fonte di pace e prepa-ra la sua venuta. È il pane degli angeli, ilpane dei pellegrini, il pane dei figli, la pre-parazione di chi ci prepara alla tavola delcielo.

Leone Calambrogio

SS.mo Corpo e Sangue di Gesù - Gn14,18-20; Sal109/110,1-4;1Cor 11,23-26; Lc 9,11b -17

Il Sacerdote sa che la comunità si sente più unita soprattutto vivendo profondamente l’Eucaristia

con l’Eucaristia nel senso di un gimento di tutto l’anno liturgico, Domenica

Prospettive - 2 giugno 2013 11

Il Rotary, e l’Inner Wheel,

clubs Paternò Alto Sime-

to, nell’ambito delle attività di servi-

ce, hanno organizzato uno spettacolo

teatrale, voluto dai due presidenti,

l’avv. Giuseppe Testaj e la dott.ssa

Margherita Caruso, che si è svolto

domenica 26 Maggio, e finalizzato a

sostenere il programma “END

POLIO NOW” promosso dalla

Rotary Foundation per l’eradica-

zione della poliomielite nel mondo.

L’organizzazione dell’evento, rap-

presentato nella sala dei grandi even-

ti, del Centro Congressuale de “Le

Ciminiere”, splendida vetrina del

lungomare catanese, è stata curata

dall’ Ing. Placido Lavenia. La Com-

media rappresentata, sotto la regia di

Melo Livio, è stata “L’Eredità dello

zio canonico” di Antonio Russo Giu-

sti, messa in scena dal Gruppo Tea-

trale dell’Inner Wheel Paternò-Alto

Simeto, costituitosi, circa due anni

fa, in seno al Club grazie all’iniziati-

va di alcune intraprendenti socie che

decisero di “calcare le scene”. La

commedia ha già riscosso enorme

successo nell’ottobre scorso a Bel-

passo, successivamente a Siracusa e

di recente a Calatabiano. Gli spetta-

coli sono sempre stati allestiti per

beneficenza con la finalità di aiutare

il prossimo più bisognoso e soffe-

rente. L’eredità dello zio canonico

è uno dei capolavori in tre atti di

Antonio Russo Giusti, commedia di

costume che alterna dialoghi brillan-

ti e vivaci colpi di scena, commedia

dove risaltano i più vivi sentimenti

dell’animo siciliano: l’amore per la

famiglia, ma anche per la “roba” di

verghiana memoria, il senso del

rispetto per l’autorità, ma anche il

desiderio di vedere riconosciuti i

propri diritti.

Le due famiglie Favazza aspirano

all’eredità del defunto zio. Colui

che, a giudizio di popolo, si ritiene

l’erede universale spende i propri

risparmi e si impelaga in debiti per

tributare solenni onoranze che con-

ducono alla più ingrata sorpresa

quando, aperto il testamento, egli è

riconosciuto erede universale ma

con l’obbligo di tanti legati che

coprono quasi tutto l’ammontare del

patrimonio ereditato. Ma la scoperta

di un lascito di un deposito bancario

segreto rimette le cose a posto con

più equanime giustizia; se non che

l’improvviso fallimento della banca,

che custodisce il capitale dell’eredità

riconduce il povero Antonio Favazza

nella più nera disperazione. Nel fina-

le è il Vicario Chiarenza che con la

sua bonaria generosità elargisce la

somma ereditata riportando la sere-

nità e riconducendo la commedia a

lieto fine.

Un grande successo di pubblico che

ha gremito la sala, e che ha accom-

pagnato la rappresentazione con

numerosi applausi segno di entusia-

stico consenso e…alla fine il regista

Melo Livio evidenzia che “aver

curato la regia di questa esclusiva

edizione de L’eredità dello zio cano-

nico, è stato motivo di duplice grati-

ficazione. In primo luogo perché è

stata l’occasione per conoscere ami-

ci meravigliosi, e anche perché, gra-

zie al loro impegno, è stato possibile

tirar fuori quelle peculiarità artisti-

co-creative, presenti in ognuno di

loro e quotidianamente sopite dal

ritmo frenetico delle attività profes-

sionali.

Così il medico, la professoressa,

l’avvocato, la farmacista, l’ingegne-

re si sono riscoperti attori con l’uni-

co nobile obiettivo condiviso, della

solidarietà verso il prossimo soffe-

rente”.

La direzione di scena è stata curata

da Arianna Fusto, gli interpreti della

commedia sono stati, Pippo Salomo-

ne, Agatella Russo, Lucy Nicoloso,

Giuseppe Nicolosi, Maria Grazia

Ronsivalle, Sandra Santanocito,

Dino Lavenia, Pippo Borzì, Agata

Santanocito, Turi Bonanno, Ada

Giordano e Remigia D’agata, che

non sono attori professionisti, ma

amici che hanno voluto come recita

lo Statuto dell’associazione dell’In-

ner Wheel promuovere la vera ami-

cizia, incoraggiare gli ideali di servi-

zio individuale, confermando appie-

no gli ideali e le tradizioni dell’Inter-

national Inner Wheel, che nasce e si

sviluppa grazie all’ispirazione, la

dedizione e l’intuito della Presidente

fondatrice Margaret Goldingche isti-

tuì il primo Club Inner Wheel a

Manchester nel 1924, azione che

prosegue nel solco della tradizione

grazie alle Socie che hanno guidato e

costituito, nel corso degli anni, i

molti Club dell’Inner Wheel sparsi

nel mondo.

Anita Rapisarda

spettacolo

Solidarietà col sorriso sulle labbra

A “Le Ciminiere” spettacolo teatrale per sostenere il programma “END POLIO NOW”

Alla sala Harpagodel “Gatto Blu”,

teatro cabaret di riferimento,l’energica coppia Gino Astori-na e Vincenzo Spampinato,divertenti e con testi ricercati emelodie in bilico, si lascianoispirare dal mondo che li cir-conda e dalle grandi passionimusicali; “strana coppia” chediscetta sui temi fondamentaliper l’esistenza, se, per esem-pio, ha inciso di più nelle lorovite “la canzone del sole” o la“zampa di elefante”. “Rasse-gna dei ricordi”, per interagirecon il pubblico catanese“insieme ci divertiamo”. Nellagalleria degli Anni Settanta regna ildesiderio dell’insolito, ripercorrendo“scouting talents” a opening, con unAstorina, vestito a elephant paw, inun periodo dove non esistevanosmartphones e tutto avveniva persentito dire,… poi per miracolo siandava all’Ambasciatori, corteg-giando soltanto timidamente. AnniSettanta un’avanguardia, come spie-gare le cose che sono venute prima,non una condanna all’oblio, ma unperiodo che forse non si è conclusomai, perché non è mai finito, ma èsempre riconosciuto universalmentecontinuando a vedere l’illusione chesi nasconde nelle canzoni e nell’artedi oggi. Gli anni Settanta, una voca-zione che tiene ancora oggi che hadato impulso alla mutevoli acque delmercato, “B” come Beatles e come

Bee Gees, la resistibile ascesa diSanto&Johnny dopo i Rokes di “Mache colpa abbiamo noi”. Impollina-zione crociata musicale tra accordi edisaccordi metaforici di Spampinatoe Astorina, che fanno riemergere ilfanciullino di Pascoli tra luoghicomuni ed emozioni coinvolgendo ilpubblico. Si parte in si minore per“L’ora dell’amore” tra suoni onoma-topeici (na-na-na-na) alla sarcastica“Tarantella di Socrate” di Spampina-to). “Non si può vivere guardando ilpassato, quando lo shampoo nonaveva quelle caratteristiche cosìmoderne che lo portano a curarecapelli stressati, bulbi piliferi nervo-si e doppie punte angosciate, lo“sciampo” una volta lavava i capellie basta! Non si era omologati, comeadesso, in capi rigorosamente “di

marca” c’era il jeans chese lo amavi lo seguivioppure cambiavi tessuto.Erano gli anni di peaceand love? Ma quali… sifaceva la guerra e se c’erauna ragazza al massimopotevi farci un ballo fin-ché non arrivava qualcunocon la “spazzola” a darti ilcambio. E le canzoni?Erano cover, pregherò, achi, c’era una ragazzo checome me… erano tutteamericane, solo che noi lecantavamo in italiano, civeniva più facile”. Non 70ma anni ’70, che aveva

codificato alcuni modelli comporta-mentali in un contesto socio-cultura-le che proveniva dal rivoluzionario’68. In tutto ciò i due siglano un pat-to di mutua assistenza artistica confelicissimo scambio di ruoli: Ginocanta e zompetta sulla tastiera Rho-des, Vincenzo, invece interpreta inmodo personale un hit dopo l’altro.L’amarcord invade e dilaga piace-volmente per la sala, da “La primacosa bella” a Battisti “golden age”,Fossati e ai Camaleonti. VincenzoSpampinato con la sua aria diafana ela voce pacata lo incontro prima del-lo spettacolo, mi sorprende la suaserenità, in una luce che avvolge ilsuo volto; un uomo tra passato emoderno, con pillole di saggezza,linfa della sua immensa e variegatacultura. Si fa filosofia,… chi sono i

clown? E mi riporta alla loro apolo-gia “spettacolo, dove sempre ti rega-lano sempre un sorriso”. Le donne?Dovrebbero prendere un ruolo di pri-mo piano, ma l’uomo deve continua-re ad aprire loro lo sportello, ungesto cavalleresco. La vita? “Qual-cuno deve fare l’allievo. Io e Ginosembriamo opposti, Hegel docet”.La mia gioia? “Quando arriva qual-cuno che, seguendo lo spettacolo,per due ore ha dimenticato i proble-mi, allora abbiamo fatto bingo. Unospettacolo per divertire fatto di pic-coli scuri, mai prendersi troppo sulserio “Venditore di nuvole”. I suoiamici? “Io sono stato amico di Plato-ne, Socrate… tutti i poeti del mondosono amici miei; quando tu conosciil pensiero dell’altro ti affini, ti arri-

va un’energia che ti permette di svi-luppare il tuo pensiero. Bufalinodiceva: chi ascolta Mozart, non può

diventare mafioso, ecco perché biso-gna diventare amici dei pittori musi-cisti dell’arte e della letteratura” GliScuri? “Servono quando cambiano itempi di regia” Parlate in dialetto?“molto, perché la caratteristica è diessere immediati, uno slang a regia.Astorina conclude “Mi diverto e fac-cio divertire il pubblico insieme alparlato e cantato. Soprattutto ironiaper cui ognuno di noi prova emozio-ni, ma lascio spazio aperto a chi l’haprovato in quegli anni. Dare al pub-blico un sano divertimento per rilas-sarsi e stare bene”.

Artemisia

Dalla “Canzone del sole” alla “Tarantella di Socrate”

Appello della Caritas Diocesana

Il direttore della Caritas diocesana, sac. Vincenzo Algeri, fa un

appello: servono aiuti alimentari e indumenti per l’Help Center, il

pronto soccorso sociale per persone senza dimora, che serve dal lunedì al

venerdì oltre 200 pasti a colazione e a cena, ha un servizio doccia per 25 perso-

ne al giorno, la scuola di lingua italiana per stranieri, lo sportello legale, l’unità

di strada, l’orientamento al lavoro e ai servizi della città. Molti sono i volontari

che vi svolgono generosamente il loro servizio. In questi ultimi mesi è aumen-

tata la presenza di immigrati e italiani, ed è aumentato il bisogno di alimenti,

scarpe e abiti (soprattutto biancheria intima, che viene usata per il servizio doc-

ce). A fronte di quest’aumento di fratelli da accogliere c’è stata una diminuzio-

ne di aiuti da parte del Banco alimentare, che a sua volta sta ricevendo di meno,

pur in presenza di un aumento della domanda di aiuti da parte di tanti enti, fra

cui molte parrocchie. Ecco il motivo dell’appello ai fedeli delle parrocchie di

Catania: fare pervenire all’Help Center alimenti, abiti (biancheria intima), scar-

pe, da poter portare direttamente e consegnarli ai volontari e agli operatori.

A.B.

Al “Gatto Blu” in scena con Spampinato e Astorina “Settanta ma non li dimostra”

“Le patologie reumati-che sono molto

varie e complesse, l’incidenza di talimalattie è aumentata sensibilmentenel corso degli ultimi anni. Pressol’UO di Broncopneumologia pedia-trica dell’Azienda “Policlinico – Vit-torio Emanuele” di Catania, (diretto-re il prof. Mario La Rosa), c’è il cen-tro di riferimento regionale per laprevenzione, diagnosi e cura dellemalattie rare reumatologiche delbambino di cui è responsabile laDott.ssa Patrizia Barone. Il Centrovanta una esperienza ventennale nel-la diagnosi e trattamento delle malat-tie reumatiche infantili, dal 1998 èCENTRO ANTARES per lo StudioOsservazionale dei pazienti affetti daartrite reumatoide con farmaci “bio-logici”, individuato dall’Assessoratoalla Salute della Regione Sicilianacome Centro Prescrittore specializ-zato di tali farmaci innovativi, portaavanti numerosi progetti di ricercanell’ambito del network internazio-nale Paediatric Rheumatology Inter-national Trials Organisation (PRIN-TO), in sinergia con altri centri diriferimento per le Malattie Reumati-che, quale l’IRRCS Gaslini di Geno-va.Lo scorso agosto 2012, è statacostituita “MARIS ONLUS” orga-nizzazione di volontariato in formadi Associazione per le Malattie Reu-matiche Infantili, che opera in favo-re dei bambini affetti da tali patolo-gie e in sinergia con il Centro chesostiene e supporta. Sponsor dellaMARIS è l’attrice Maria GraziaCucinotta. L’associazione, nell’am-bito della reumatologia pediatrica,costituisce una novità importante, inquanto in Sicilia le associazioni pre-senti sul territorio, operano preva-lentemente in favore degli adulti,mentre sono pochissime quelle cheoperano in favore delle patologiereumatiche infantili, che necessitanodi approccio e cure diversi. “L’obiet-tivo, come spiega la presidente A.M.

Patrizia Cavallaro, è quello di assi-curare sul territorio ad ogni bambi-

no, il diritto a un tratta-mento sanitario ottima-le, in quanto una dia-gnosi tempestiva e untrattamento ed un’assi-stenza adeguati consen-tono un miglior control-lo della malattia e lapossibilità di condurreuna vita normale sottotutti gli aspetti. L’evolu-zione della patologia,difficile da definire, fasì che spesso le famigliepreferiscono affrontarecostosi e notevoli disagiper recarsi fuori dallaSicilia, nella speranza divedere assicurata un’as-sistenza clinica e socio-assistenziale adeguataalla complessità di tale malattia. Inostri sforzi vogliono far sì che que-ste patologie croniche acquistinoquel peso necessario al momentodell’osservazione della ricerca, cheattualmente non viene consideratoattraverso il sistema di classificazio-ne stabilito dai DRG (acronimo di“Diagnosys -Related Group”

(“Raggruppamenti Omogenei di

Diagnosi”) per ottenere più obietti-va allocazione delle risorse che vadaa considerare non solo l’aspettoquantitativo, ma che prevede unapproccio multidimensionale, in gra-do di riflettere gli effettivi bisognidei bambini”.Diverse disfunzionalità sono ancorada precisare, infatti il codice di esen-zione 006, che accomuna l’ArtriteReumatoide e l’Artrite IdiopaticaGiovanile, non comprende né la visi-ta oculistica, controllo periodico

indispensabile inquanto l’infiamma-zione agli occhi è unsegno tipico dellamalattia, né l’ecogra-fia articolare, iniezio-ni introarticolari disteroidi per sedarel’infiammazione e ral-lentare il progrediredella malattia, e nean-che l’infusione disostanze terapeuticheaggiungendo così aidisagi fisici e moralianche un notevoleaggravio economicoper le famiglie deipiccoli pazienti. Ilsegretario dell’asso-

ciazione sig.ra Zappalà evidenzia:“L’Associazione, pertanto, si propo-ne di intraprendere, in collaborazio-ne con il Centro di RiferimentoRegionale, ogni azione atta a garan-tire ai bambini gli strumenti necessa-ri per prevenire e combattere gliulteriori effetti della malattia.”L’Associazione MARIS-ONLUS è

contattabile ai seguenti recapiti :

Associazione per le Malattie Reuma-tiche Infantili per la Sicilia, SedeLegale:Corso Sicilia, 111 - 95131Catania - presso A. O.U.”PoliclinicoVittorio Emanuele” P.O. “GaspareRodolico” Via S. Sofia, 78 – Cata-nia. e-mail:[email protected] web www.marisonlus.org

Lella Battiato

Prospettive - 2 giugno 201312RUBRICHE

medicina

12

È nata “Maris Onlus” associazione di volontariato per i bambini affetti da patologie reumatiche

Garantire trattamentoed assistenza adeguati

Presso il Museo Dioce-sano è stato presentato

il racconto autobiografico “La felici-tà è un lungo viaggio. Racconto auto-biografico alla ricerca di Dio” diAntonio Greco. Ne hanno parlato ilprof. Vincenzo Rapisarda e la dott.Laura Napoli. Ha porto i saluti VeraAmbra della casa editrice “Akkua-ria” che ha detto: “Curare e pubblica-re autobiografie per l’associazione“Akkuaria” è, non tanto e non solouna volontà editoriale, ma soprattuttoun’attività di ricerca e di recuperodella memoria. Come associazionecrediamo che l’autobiografia sia unadelle possibili attività che favorisco-no le guarigioni interiori. La praticadella scrittura ci fa capire meglio noi

stessi, facendoci tirare fuori quelloche abbiamo dentro”. Il prof. Rapi-sarda, neuropsichiatra e già direttoredella clinica psichiatrica dell’Univ. diCatania, ha parlato del rapporto frareligione e psichiatria: “Alcuni scien-ziati statunitensi come Newberg han-

no recentemente dimostrato: l’attiva-zione del lobo temporale destrodurante gli stati mistici e variazionidel flusso ematico nelle quattro areecerebrali nel corso della meditazionedei buddisti tibetani; altri ancora han-no osservato che in soggetti schizo-

frenici il maggior numero dicoping religioso riduceva isintomi negativi, miglioravail funzionamento sociale e laqualità della vita”. La dott.Napoli ha presentato il librodi Greco da un punto di vistaletterario individuandovialcuni legami con la lettera-tura giovanile e sofferman-dosi sull’autobiografia comegenere letterario, ha detto:“Protagonista, voce narrante

e autore in questo racconto coincido-no. Nella prima parte il personaggioè un adolescente in cammino allaricerca di se stesso, nella secondadiventa un uomo desideroso di supe-rare anche la propria adolescenzaspirituale; infine l’autore raggiungela consapevolezza di aver avuto sem-pre accanto ciò che invece si eramesso a cercare dall’altra parte delmondo”. È intervenuto don AlfioSpampanato, cappellano militare:“Questo libro è un’autobiografia spi-rituale. Penso che ciascuno di noipotrebbe scriverne una, magari menoavventurosa di questa, ma in realtà èDio che cerca noi, sempre per primo.Tutte le religioni che il nostro autoreha studiato dopo averle sperimentatedirettamente durante il suo lungoviaggio in Oriente, sono state sempli-cemente una strada attraverso cuiDio ha raggiunto lui”. In ultimo hapreso la parola l’autore: “Caino èdentro di noi e ancora oggi uccideAbele perché uccidiamo la nostraanima; non abbiamo il senso dellavita e ci lasciamo vivere come se fos-simo delle macchine neurologiche.Ciascuno di noi uccide Abele quandoscegliamo di non avere dialogo conDio”. La lettura dei brani è stata affi-data al dott. D’Amico.

L.N.

“Dove osano le idee”il titolo del XXVI

Salone Internazionale del Libro diTorino. Nell’ambito del laboratorioad esso connesso, “Lacreatività e la culturadel progetto”, che con-duce dall’idea nascen-te alla sua realizzazio-ne, capace di mutaremodalità del pensieroe insieme abitudini eprospettive di vita, haavuto luogo un interes-sante incontro a cui hapreso parte, con l’As-sessore ai Beni Cultu-rali della Regione Sici-liana, prof. Maria RitaSgarlata, anche ilMinistro della Culturadella Guinea, il poetaAhmed Tidiane Cissé,in rappresentanza del Paese Ospited’onore al Lingotto nella prossimaedizione (quest’anno è stato il Cile)

che ha annunciato la partecipazionedi Tierno Monénembo, il maggiorescrittore contemporaneo dellaRepubblica ex colonia francese.

A presentare il volume “I Pirandello.La famiglia e l’epoca per immagini”(ed. la Cantinella), a cura di Sarah

Zappulla Muscarà e Enzo Zappulla,Corrado Bonfanti, sindaco della cittàdi Noto, ben a ragione Patrimoniodell’Umanità, che ne ha patrocinato

la pubblicazione,nella convinzioneche la cultura, inspecial modo in unperiodo di forte cri-si quale quello chestiamo attraversan-do, “rafforza l’iden-tità e la creatività di

un popolo e costituisce ineludibilevolano non soltanto di crescita socia-le ed etica ma pure di promozione

turistica e sviluppo economico”.Quindi Giovanni Tesio, ordinario diLetteratura Italiana, ha con sapienzamesso a fuoco l’importanza del volu-me, doviziosamente illustrato (ben630 foto in molta parte inedite o rare,dalla forte valenza storico-documen-taria), che ripercorre puntualmentetutte le tappe dell’itinerario della dif-ficile e tormentata famiglia dei Piran-dello, dal protagonista principe Lui-gi, all’agrigentina famiglia d’origine,ai figli Stefano, scrittore di notevolestatura, la cui scoperta si deve pro-prio ai due studiosi, a Fausto, desti-nato a divenire uno dei maggiori pit-tori della Scuola Romana, a Lietta,all’interprete e musa ispiratrice Mar-ta Abba, ai personaggi più autorevolidel Novecento, le cui vicende s’in-trecciano con quelle di un’epocagrandemente perturbante. Un contri-buto scientifico per tanti aspetti fon-damentale.

M.V.S.

Esportate arte e cultura della nostra isolaCatania rappresenta la cultura siciliana al Salone del Libro di Torino

Da sinistra:Giovanni Tesio,Sarah ZappullaMuscarà, CorradoBonfanti, MariaRita Sgarlata

arte

“La felicità è un lungo viaggio. Racconto autobiografico alla ricerca di Dio” di Antonio Greco

Tra spiritualità e medicina

Da sinistra: Greco- D’Amico, Napoli, Rapisarda