parlamento veneto 1/2014
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Accendere le luci negli ospedali di notte è stata
una sfi da ambiziosa e com-plicata, ma che abbiamo vinto. Questo grazie all’atti-vità e al lavoro del governo regionale e dei consiglieri e assessori della Lega Nord.
Una tappa fondamentale nel cammino delle riforme che abbiamo intrapreso. La ridu-zione delle liste d’attesa nelle corsie dei nostri ospedali costituisce una priorità assoluta in quanto si traduce in un vantaggio concreto ed immediato per i veneti. I no-stri ospedali sono oggi aperti dalle 20 alle 24, il lunedì, il mercoledì, il sabato e la domenica, più i festivi e i pre-festivi. Si tratta di una grande iniziativa e i risultati ci danno ragione della bontà della nostra scelta: a Vicen-za sono già state prenotate 700 TAC, mentre a Treviso sono già state erogate 500 prestazioni e altre 2.300 sono programmate fi no a fi ne anno. Il sistema insomma sta funzionando, e per questo dobbiamo dire grazie prima di tutto agli operatori del mondo della Sanità: prima-ri, medici e infermieri che lavorano con professionalità nelle corsie dei nostri ospedali.
Quella che abbiamo messo in campo non è solo una riforma, ma un vero e proprio cambiamento culturale, permettendo di guadagnare qualità nell’erogazione dei servizi disegnati realmente sulle esigenze dei cittadini.
Non si può restare a guar-dare di fronte a 170.000
disoccupati veneti e alle oltre 1.400 imprese che nel 2013 hanno avviato le procedure di mobilità. Non si può igno-rare il dramma di famiglie il cui unico reddito è quello
dell’assegno di cassa integra-zione, o di imprenditori che in crisi di liquidità non rie-scono a pagare gli stipendi e le tasse.
Verso queste necessità si è diretta l’azione dell’Ammini-strazione regionale nell’anno appena trascorso, puntan-do al sostegno economico di famiglie e aziende. Per le prime, si è concretizzato un progetto sociale realizzato attraverso una serie di bandi con obiettivo “anticongiun-turale”: un percorso coraggioso, sul quale abbiamo scel-to di investire considerandolo un’emergenza assoluta.
Abbiamo infatti stanziato 5 milioni di euro in bandi per disoccupati utilizzati dai Comuni a servizio della collet-tività, 2,8 milioni per il sostegno alle famiglie nel paga-mento delle bollette e spese mediche, 700.000 euro per i genitori soli a basso reddito, 2,5 milioni per i nuclei nu-merosi con più fi gli. I fondi necessari allo scopo deriva-no da un’ulteriore azione di snellimento dei costi opera-ta sin dall’inizio della legislatura, che va ad aggiungersi all’impegno costante a favore dei lavoratori in mobilità, con lo stanziamento di oltre 155 milioni per la cassa in-
Salute, come cambiano gli
ospedali veneti
Sociale: un Fondo a sostegno
dei genitori soli e degli
anziani vittime della
criminalità
Facciamo i conti con Roma
Numero verde anti-suicidi, il
bilancio
Indipendenza del Veneto:
perché vogliamo votare
Lavoro e imprese: i fondi
stanziati
Il Piano casa: le opportunità
Meno burocrazia è una
priorità
Un territorio a rischio,
Regione in prima linea
La nuova legge sul Turismo
Dalla “Banca della terra”
lavoro per i giovani
Verso una nuova Agricoltura
Massima attenzione al
Bellunese
La Regione investe sul
Polesine
La Lega Nord Veneto è
“social”
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All’interno...
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il Veneto primo nei fatti !
di Luca Zaia di Federico Caner
Rivoluzione in Sanità:vinta una sfi da ambiziosa
Lavoro e imprese, noi non restiamo a guardare
Continua a pag. 11 > Continua a pag. 11 >
Luca Zaia Federico Caner
ANNO 13 - NUMERO 1 Trimestrale del Gruppo Consiliare Liga Veneta Lega Nord Padania - Consiglio Regionale del Veneto - San Marco 2321/b - 30124 Venezia
tel 041.270.1428 fax 041.525.6360 - [email protected] www.leganord.veneto.itGENNAIO 2014
P a r l a m e n t oVenetoVenetoVenetoVeneto
2 | Parlamento Veneto - Gennaio 2014
Salute: la certezza di51 ospedali aperti la sera e nei festivi, una rivolu
Assicurazione gratis per gli anziani vittime della criminalità
Una riorganizzazione profonda, pensata ed elaborata avendo come punto di riferimento l’interesse della gente ad essere curata al meglio. Il percorso del nuovo Piano Socio-sanita-
rio veneto, concluso a settembre con l’approvazione delle schede ospedaliere, ha visto un diffuso potenziamento delle cure sul ter-ritorio, tarato sulle necessità delle persone a cui rispondere vicino a casa e fuori dagli ospedali per acuti. Dai nosocomi di Comunità alle medicine di gruppo da far partire in accordo coi medici di base; dal rafforzamento dell’urgenza-emergenza alla diffusa pre-senza di punti di primo intervento e servizi per la diagnostica: in sostanza, un passo epocale nell’organizzazione del settore che sta più a cuore ai cittadini, quello della Salute.Il Piano, nelle sue schede applicative, prevede cure più moderne e tempestive, macchinari di ultima generazione disponibili per tutti e meno necessità di ricovero in ospedale. Inoltre, l’investimento iniziale di 30 milioni di euro ha permesso in molti ospedali di
abbattere le liste d’attesa attra-verso l’apertura anche di sera e nei festivi per gli esami dia-gnostici: una sperimentazione, questa, pionieristica in Italia, che ha ricevuto il plauso anche della Presidenza della Repub-blica. E i dati Agenas (Agenzia nazionale per i Servizi sanitari
regionali) confermano il Veneto ai vertici in Italia quanto a qua-lità diffusa su tutto il territorio e in tutte le strutture. “Viene così riconosciuta la nostra politica di supporto alla qualità medio-alta e soprattutto diffusa, tipica del modello veneto e ottenuta essendo l’unica Regione d’Italia a non applicare l’Irpef aggiuntiva per la Sanità ai cittadini. Spendere di più non signifi ca curare meglio, ma sprecare i soldi che sono della gente”, ha dichiarato il governatore Luca Zaia.A conferma di questo, il Veneto è la Regione italiana che spende meno in assoluto (tre volte inferiore a Umbria, Lazio, Puglia e Campania) per l’acquisto di farmaci ospedalieri rispetto alla popo-lazione assistita. “Questi sono dati uffi ciali governativi – ha com-mentato Zaia – dei quali andiamo orgogliosi e che dimostrano che qui si sta facendo dell’oculatezza l’arma per combattere gli sprechi in Sanità. Ciò rende ancora più cogente la determinazione di costi standard, perché ormai siamo ai calci di rigore ed è ora di smetter-la con la mala pratica secondo la quale sempre e comunque il vir-tuoso paga per lo sprecone. Se vogliono spendere di più facciano pure, ma l’eccesso rispetto al costo standard dovrà essere coperto non con fondi nazionali, ma con le imposte locali, delle quali gli amministratori dovranno rendere conto ai cittadini”.
“Alla luce degli ultimi episodi di cronaca, dovuti al continuo declino
del nostro sistema economico, è oggi in-dispensabile prevedere un Fondo regionale per gli anziani vittime di criminalità. Si trat-ta di un fi nanziamento di 1.500.000 euro da erogare ai Comuni, perché stipulino polizze assicurative per la tutela di anziani colpiti da eventi criminosi”. È questo il contenuto della proposta di legge della consigliera padovana Arianna Lazzarini in fase di ap-
provazione in Consiglio regionale.
“Gli anziani over-70 in Veneto – spiega Lazzari-ni – sono oltre 700.000 e purtroppo sono spesso vittime di scippi, furti in casa, rapine, borseggi o truff e, subendo oltre al trauma psicologico un
danno economico. Per questo il mio progetto di legge propone speciali assicurazioni stipulate dai Comuni su contribu-to regionale per inden-nizzi fi no a 600 euro agli anziani, rimborsi fi no a 200 euro per i danni alle abitazioni e fi no a 3.500 euro per le eventuali
spese mediche”.
“La crisi e la conseguente delinquenza – termina Lazzarini - hanno scritto l’ennesima triste pagina sociale e hanno intensifi cato i reati predatori come rapine e furti, con vit-time soprattutto gli anziani. Da parte mia, confermo l’impegno ad approvare quanto prima in Consiglio questo progetto di legge, dando quindi un’altra risposta concreta e vi-cina ai cittadini”.
51 OSPEDALI
8,5 MILIARDIINVESTITI PER LA SALUTE58.000
MEDICITECNICIINFERMIERI
17.300POSTI LETTO
AMBULATORI APERTI
H 24764 PRIMARI
638.000.000DI SPESAFARMACEUTICA
Una sanità con i numeri giusti
IN PRIMO PIANO
24 ULSS, AZIENDE, IOV
Breast Unit. Si tratta di una nuova organizzazione nelle cure per il tu-more al seno, prima causa di morte nelle donne tra i 35 e i 50 anni con 40.000 nuovi casi l’anno in Italia. Viene creata una rete oncologica che fa capo allo IOV in sintonia con le Aziende Ospedaliere di Padova e Verona, per dare alle don-ne assistenza psicologica, riabilitativa ed eventualmente di chirurgia ricostruttiva, diagnosticando e curando la malat-tia senza lasciarle un minuto di vantaggio. Anche per que-sto progetto, ben 23 ospedali veneti sono stati premiati col “Bollino Rosa” per il grado di attenzione non solo verso le patologie femminili ma anche verso le esigenze specifi che delle donne ricoverate.
Il Blog delle donazioni. È partito a novembre il blog www.puntidivita.it dedicato al mondo di donazioni e trapianti, per condividere le espe-rienze e creare un network tra associazioni del settore. Il progetto è stato promosso e realizzato da Fondazione per l’incremento dei trapianti d’organo di tessuti Onlus, Fon-dazione banca degli occhi del Veneto Onlus e Fondazione banca dei tessuti di Treviso.
Telemonitoraggio. Minori accessi al pronto soccorso, riduzione dei ricoveri e delle visite specialistiche diminuendo gli stati di ansia dei pazienti cardiaci cronici grazie ad un supporto qualifi cato
e quotidiano. Il progetto europeo “Renewing Healt”, cui il Veneto ha partecipato con il Consorzio Arsenàl.it per l’infor-matizzazione delle Ulss, ha dimostrato che grazie a sistemi di telemonitoraggio è possibile diminuire del 35% il nu-mero di ricoveri e del 42% il ricorso a visite specialistiche. I pazienti reclutati sono stati costantemente monitorati grazie all’ausilio di dispositivi medici che permettono di inviare una serie di parametri vitali (come ad esempio la pressione, il peso, il livello di ossigeno nel sangue, la gli-cemia) ad una centrale unica regionale e quindi ai medici specialisti o di base. Nel caso di valori anomali si attiva l’in-tervento del medico stesso o del 118.
Suem 118. Oltre 360.000 interventi l’anno con 219 ambulanze, 126 basi operative sul territorio, 36 automediche, i mezzi vo-lontari, 4 elicotteri. Oltre a 800 soccorsi in montagna, di cui 350 con elicottero e 450 con squadre alpine a terra, che salvano o recuperano 1000 persone l’anno. Numeri strabi-lianti quelli del servizio di urgenza-emergenza Suem 118, che certifi cano l’eccellenza del “grande fratello salvavita” dei veneti. Il tutto è supportato da una rete ospedaliera che comprende anche 11 punti di primo intervento, di cui 2 per le spiagge, più le reti cliniche per patologie acute (pediatri-ca-neonatale, ictus, infarto, etc) e la rete per le neurolesioni gravi.
Alcune nostre eccellenze
Tagliamo gli sprechiper prestazioni migliori.Andiamo verso l’abbattimentodelle liste d’attesasenza mettere le maninelle tasche dei cittadini.
Arianna Lazzarini
GENNAIO 2014
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Gennaio 2014 - Parlamento Veneto | 3
un servizio d’eccellenza!zione da 30 milioni di euro per la Sanità veneta
Un risparmio di circa 30 miliardi di spesa pubblica applicando i criteri del Veneto!
Spesa sanitaria inferiore anche del 650% rispetto ad alcune aree del Centro-sud
Pagamenti alle aziende creditricientro il 2014: 1,4 miliardi
Costi standard, Veneto “modello” nazionale: le altre Regioni dovranno imitarci
La buona politica: 700.000 € ai genitori veneti soli“Per fortuna esiste anche la buona politica, quella del fare! In un momen-to di forte crisi economica e sociale, il nostro dovere prioritario è il sostegno alle famiglie e alle fasce più deboli della popolazione. Per questo, il Prima i Veneti per noi non è rimasto uno slogan ma è divenuto promessa realizzata. Lo abbiamo fatto per primi in Italia attraverso la legge 29/2012, da me por-tata avanti fi no all’approvazione in Consiglio Regionale, che crea un Fondo a favore di una categoria sociale troppo spesso invisibile, come le famiglie con un solo genitore in diffi coltà economiche. E uno dei criteri di assegnazione delle risorse, che l’anno scorso ammontavano a 700.000 euro e che saranno rinnovate anche nel 2014, è proprio quello della residenza: per accedere alla graduatoria servono, infatti, almeno 2 anni in Veneto, privilegiando i nuclei monogenitoriali maggiormente legati al territorio”. Ad aff ermarlo è la consigliera padovana Arianna Lazzarini, prima fi rma-taria della legge a favore dei nuclei monoparentali con il preciso intento di aiutare le famiglie venete penalizzate dalla crisi e spesso con un unico reddito.
“Nel 2013 abbiamo stanziato 700.000 euro: 300.000 per l’accesso al credito e 400.000 per il sostegno alle locazioni, con l’obiettivo di sostenere le famiglie formate da un papà o una mamma con uno o più fi gli a carico”. “A garanzia di maggiore effi cienza e trasparenza – continua l’esponente le-ghista - abbiamo semplifi cato l’iter burocratico per le famiglie, agevolando la compilazione delle domande online e la loro validazione da parte dei Comuni stessi. Questo provvedimento non basterà ad aiutare tutti i genitori veneti bi-sognosi – spiega Lazzarini –, ma rappresenta certamente un’ambiziosa sfi da vinta a livello sociale e un primo valido aiuto attraverso azioni concrete, non con parole a vuoto”.“E mentre in Veneto – conclude Lazzarini – lavoriamo con sempre meno risorse per dare risposte certe ai problemi reali dei cittadini, a Roma prefe-riscono perdere tempo con discussioni inutili e dannose anziché prestare più attenzione alle tragedie familiari della nostra gente che non ce la fa più”.
La nostra Regione si conferma
virtuosa nella spesa sanitaria, tanto
da essere assunta a riferimento per
la determinazione dei costi stan-
dard cui tutta Italia dovrà adeguarsi.
Questo riconoscimento è motivato
da alcuni dati: una siringa viene
acquistata dalle nostre Ulss a 4
centesimi, in alcune aree del Sud a
30 centesimi; la fl ebo da 1000 ml qui
costa 0,49 euro, al Centro e al mez-
zogiorno anche un euro (il doppio!);
una giornata alimentare nei nostri
ospedali costa 11,74 euro contro
una media nazionale
di 13,88; le pulizie
costano 6,35 euro
a mq su un prezzo
nazionale di 7,78;
una protesi d’anca
standard in Veneto co-
sta dai 5 ai 700 euro, la cifra
di riferimento media fi ssata dal
Governo Monti era di 3.000 euro.
Fare una risonanza magnetica o una
mammografi a alle undici di sera,
senza chiedere permessi dal lavoro.
In Veneto da inizio settembre si può,
grazie a uno stanziamento straor-
dinario per l’avvio della sperimen-
tazione di 30 milioni di euro, inte-
ramente coperti da un uso virtuoso
del Fondo sanitario esistente, senza
spese aggiuntive a carico dei
cittadini. Trentaquattro ospedali
si sono già attivati, con 3.600
prestazioni erogate solo nei pri-
mi 15 giorni di servizio. La volontà è
azzerare le liste d’attesa, e di usare di
più macchinari fi nora sotto-utilizzati.
Il Veneto è la prima Regione d’Italia a
muoversi in questa direzione, con un
progetto che ha ricevuto il plauso
anche del Capo dello Stato.
Quello trascorso è stato l’anno dei record per il Sistema Trapianti del Veneto, di gran lun-ga il migliore dell’ultimo decennio, sia per quanto riguarda gli organi, sia per le cornee, sia per i tessuti. I trapianti d’organo sono stati 454 contro i 427 dell’anno precedente, un più 6,3% che vale il 15,6% di tutti i trapianti ef-fettuati in Italia (2.902). Non è stato da meno il settore dei tessuti, le cui donazioni hanno superato il 30% del totale dell’intero Paese rendendo possibili 2.768 trapianti di cornea e 5.730 trapianti di altre tipologie di tessuto (valvole cardiache, segmenti vascolari, seg-menti ossei). Eccezionale il risultato ottenuto dalla Banca della Cute di Verona, la cui attivi-tà ha consentito di distribuire 1.298.303 cm
quadrati di tessuto a 997 pazienti e garantito la totale autosuffi cienza re-gionale per i gran-di ustionati e per i Centri di chirurgia ricostruttiva.Percentuali di mol-
to superiori alle media nazionale anche sugli aspetti della donazione: i donatori eff ettivi (123) sono stati 25,3 per milione di abi-tanti contro il 20,2 in Italia; le opposizioni alla donazione sono state del 20,6% (dato “fi siologico” per gli esperti) contro il 29,2% nazionale. Signifi cativo il dato su trapianti e donazioni da cittadini stranieri ed extraco-munitari: entrambe le voci hanno superato il 10% del totale.Record anche per i trapianti da donatore vivente: 47 interventi. Le liste d’attesa sono state soddisfatte per il 46,3%, percentuale positiva vista la storica diffi coltà di reperi-mento degli organi, con record dei trapianti di cornee che hanno soddisfatto l’intera lista di pazienti veneti (700). Signifi cativo, infi -ne, il dato sulla formazione degli operatori, particolarmente curata da Fitot: in un decen-nio sono state 5.400 le alte professionalità costruite grazie alla Fondazione presieduta da Pilade Riello. Questi numeri parlano da soli: ringrazio tutti i protagonisti del settore e la generosità dei Veneti e del volontariato, un’eccellenza della quale andiamo fi eri an-che ai tavoli nazionali. Luca Coletto Assessore alla Sanità
L’Assessore
Trapianti, anno record in Veneto
Ospedali aperti di sera e nei festivi. Una rivoluzione da 30 milioni di €!
IN PRIMO PIANO
1°
Artigiani, elettricisti, fornitori di
energia e di farmaci, cooperative
della ristorazione e della riabilita-
zione, tecnici informatici: questi i
benefi ciari dei 1.481 milioni che in
due tranche (777 già saldati, altri 703
in arrivo) la Regione sta erogando
per saldare debiti fi nora bloccati dal
Patto. L’operazione mira a ridurre a 2
mesi il tempo di pagamen-
to delle fatture per andare
incontro alle
imprese
venete in
crisi di
liquidità.
(dato
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Luca Coletto
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Facciamo i conti con Roma
COSA SCENDE...78% delle nostre tasse72 miliardi di euro
“AVANZIAMO”21 MILIARDI
L’ANN0!
51 miliardi di trasferimenti,
24% della spesaper i servizi
COSA SALE....
l tempo è scaduto, non possiamo più permettere
che oltre il 10% del PIL veneto vada sprecato. Sono le nostre tasse, che devono restare sul territorio per investirle in infra-strutture, innovazione, incentivi e servizi. Si tratta di 21 miliardi di euro che ogni anno versiamo a Roma in più di quanti ce ne tornino indietro”. Un Veneto “svenato”, insomma, quello che emerge dalle parole dell’assessore regionale al Bi-lancio ed Enti Locali Roberto Ciambetti. Che aggiunge: “Ogni anno partono 71 miliardi tra Ir-pef, Irap, Iva, imposte di bollo, accise sulla benzina… e ritorna-no sul territorio solo 51 miliar-di in servizi”. Tanto più che da quattro anni il Veneto è l’unica Regione che ha deciso di non aumentare l’addizionale Irpef regionale, rinunciando a mettere le mani nelle tasche dei cittadini e tagliando, ad esempio, i costi della politica e comprimendo tutte le uscite non strategiche”. “L’elefantiaca macchina centra-le – prosegue l’assessore - si sta mangiando i sacrifi ci di quat-tro regioni: Veneto, Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna. Al ministro Graziano Delrio chie-diamo quindi di bloccare i tagli lineari agli Enti locali: mancano ormai le risorse per i trasporti pubblici e il governo centrale ha
imposto tagli persino nella Sa-nità, con squilibri inaccettabili visto le imposte che paghiamo: solo di Irpef oltre 13 miliardi, dei quali solo 500 milioni ritornano da noi. I dati uffi ciali dimostra-no quanto sia privo di ogni fon-
damento lo stereotipo per cui i veneti e nostri imprenditori sa-rebbero i principali evasori fi sca-li italiani. Il Ve-neto è il grande con t r ibuen te dell’Erario cen-
trale, una regione virtuosa dove nonostante la crisi le nostre im-prese continuano a versare nelle
casse dello Stato ol-tre 2 miliardi di euro. Solo il settore mani-fatturiero, cuore pul-sante del nostro siste-ma produttivo, crea il 33,6% della base imponibile. Sono ri-sorse che la Regione vorrebbe poter im-piegare sul territorio,
proprio per incentivare le azien-de a investire in innovazione. In Veneto, come dicevo, l’Irpef vale oltre 13 miliardi di euro, su un reddito complessivo di 70,6 (9,1% del PIL, reddito medio di 20.153 euro). Quanto all’Irap, il gettito complessivo ammonta a 2.806 milioni. “In conclusione – dichiara l’as-sessore – il Veneto per Irpef e Irap passa allo Stato oltre il 9% dell’intero gettito nazionale, ma quando si tratta di spartire la “torta” delle risorse la sua fetta è più piccola. Roma ci restitui-sce l’8% per i trasporti locali e l’8,2% per la Sanità. Stando alla Ragioneria centrale dello stato siamo la Regione dove, com-plessivamente, lo stato spende meno. Spende meno, ma preten-de di più. Solo applicando i costi standard federalisti potremmo avviare un serio riequilibrio”.
È una piaga silenziosa, che lascia fe-
rite profonde soprattutto nelle fami-
glie oltre che nel tessuto veneto. Per
quanto riguarda i suicidi per la crisi,
il Veneto è purtroppo maglia nera a
livello nazionale, segno che le diffi -
coltà economiche toccano più le pic-
cole aziende che le grandi industrie.
Per aiutare e sostenere questi veneti
in crisi, la Regione del Veneto ha atti-
vato nel 2012 il progetto “InOltre. La
Salute dell’Imprenditore”, che fi nora
ha seguito 190 casi, defi nendo una
strada da intraprendere e attivando
i servizi sanitari territoriali.
Nei primi 15 mesi, sono state 833
le chiamate ricevute dal numero
verde 800334343 attivo 24 ore su
24, di cui 65 da fuori regione (Lazio
e Lombardia, ma anche Campania,
Emilia e Friuli). Tutte queste persone
hanno trovato un momento di con-
fronto ed un supporto per aff ronta-
re le specifi che problematiche. Nello
specifi co inoltre 190 utenti sono sta-
ti seguiti direttamente da un opera-
tore territoriale: 61 di Vicenza, 49 di
Padova, 30
di Treviso, 26
di Venezia,
16 di Verona,
alcuni di Ro-
vigo e di Belluno. I responsabili del
servizio, fortemente voluto dalla Re-
gione, riferiscono che a rivolgersi al
servizio non sono stati solo i diretti
interessati, e che diverse telefonate
sono giunte anche da servizi terri-
toriali, da amici, parenti e anche di-
pendenti di imprenditori in diffi coltà
che chiedevano cosa fosse possibile
fare. Moltissimi hanno chiesto di
essere accompagnati nei meandri
delle leggi,
di trovare
soluzioni alle
diffi coltà, “al-
cuni profes-
sionisti privati, avvocati, commer-
cialisti hanno off erto gratuitamente
consulenza per risolvere problemi
burocratici degli imprenditori – di-
chiara il governatore Luca Zaia -. Di-
verse istituzioni ed associazioni di
categoria si sono dimostrate sen-
sibili alla tematica e alla metodolo-
gia di lavoro del Servizio, off rendo
la loro disponibilità a collaborare.
È quel valore della solidarietà pre-
sente con forza nei nostri territori”.
Il Veneto è l’unica Regione ad off rire
questo tipo servizio e, come sempre,
rappresentiamo un modello virtuo-
so e un esempio di riferimento.
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s
d
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☎ Numero Verde
800334343
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Aiutati oltre 800 imprenditori, servizio attivo h24
DALLA REGIONE
Roberto Ciambetti
Gennaio 2014 - Parlamento Veneto | 5
Perché vogliamo maggiori risorse…
GENNAIO 2014
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Il Veneto decida!Indipendenza e autonomia per non morire di centralismo
Le nostre imprese muoiono Nell’ultimo anno, oltre 3.000 aziende venete hanno chiuso, a causa della pressione fi scale statale e della perdita di competitività.
La disoccupazione cresce In Veneto è arrivata al 6,5%, quella giovanile addirittura al 22,7%. La crescita economica locale arretra in media di oltre mezzo punto l’anno.
Uno Stato centrale costoso e ineffi ciente La macchina statale assorbe il 70% delle risorse pubbliche, in Germania il 30%. Ma lo Stato incassa ben il 78% delle nostre tasse e restituisce solo il 24% della spesa primaria (per servizi)!
Residuo fi scale Ogni contribuente veneto manda a Roma oltre 4.200 euro in più di quello che riceve. Si tratta di 19,8 miliardi l’anno di tasse dei Veneti che non tornano più!
Noi spendiamo poco e diamo serviziL’autonomia va data a chi se la merita, e il Veneto se l’è guadagnata: assieme alla Lombardia è la Regione più effi ciente e meno costosa, e sostiene da sola i buchi sanitari di 7 Regioni del Sud.
IVATRISE
TASITARI IMUIUCIRPEFTUC
PIÙ AUTONOMIAPER IL VENETO!
TTTARI IMU
TU
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TTTT
IVA
RI IMURI IMUMC
Il referendum per l’indipendenza come uno schiaffo a Roma, un se-gnale politico fortissimo che i Ve-neti debbono avere la possibilità di lanciare. Per que-sti motivi la Lega Nord in Regione ha appoggiato fi n dal primo momento il progetto di legge 342, che prevede l’indizione di una consultazione refe-rendaria su tutto il territorio per chie-dere l’indipenden-za del Veneto dallo Stato italiano. “A chiederci que-sto – dichiara il consigliere leghi-sta Bruno Cap-pon– sono state decine di Consi-gli comunali e provinciali, uniti nell’indicarci la volontà di ascolta-re i cittadini su quello che per loro è il futuro migliore per il Veneto. Purtroppo, a parte la Lega e pochi altri rappresentanti in Consiglio regionale, i vari Gruppi politici (specialmente il Pd) continuano a rinviare la discussione sul referen-dum, trovano tentennamenti o di-lazioni per non affrontare il punto della questione. Che, peraltro, è semplicissimo: vogliamo o no che i veneti possano votare sull’Indi-pendenza? Non siamo chiamati, adesso, ad un giudizio di merito, ma solo a ‘concedere’ ai cittadini la
possibilità di votare, cioè la più alta forma di democrazia. Noi vogliamo che i cittadini veneti possano espri-mersi, anche dicendo di no all’in-
dipendenza se non ci credono, ma che possano dirlo”.In questi mesi, i partiti nazionali hanno osteggiato la legittima batta-glia dei Veneti per trattenere le risorse sul proprio territo-rio. “Noi diciamo
basta: il centralismo non è più possibile, se le nostre fami-glie e le imprese soffocano! Oggi è giusto battersi fi no in fondo contro
questo Stato. Tra la gente c’è dispe-razione, e noi crediamo che quella per il referendum sia una battaglia importante e vitale: anche se non vincerà il sì all’indipendenza, daremmo comunque un segnale fortissimo a Roma”, afferma Cap-pon.I dati di Unioncamere Veneto, con-tenuti nel Rapporto 2013 dell’Os-servatorio per il Federalismo (consultabile al sito www.osser-vatoriofederalismo.eu) dichiarano che non ci potrà essere nessuna ri-presa per l’economia veneta se lo Stato non riduce la spesa pubblica. Anni di tentate manovre di conte-nimento hanno prodotto solo tagli
lineari che hanno pesato per i tre quarti sugli Enti locali senza intac-care i 221 miliardi (su 749 di spe-sa pubblica totale) assorbiti ogni anno dallo Stato per pagare dipen-denti, sedi, beni e servizi.Secondo l’Osservatorio, l’apparato nazionale costa troppo e spende male, assorbendo il 70% delle risor-se pubbliche (in Germania il 30%), ed è un “vizio” che va riformato. Come? Se solo lo Stato adottasse i parametri di spesa della Regione Veneto, si potrebbero risparmiare 16 miliardi di euro di spesa pubbli-ca; se lo facessero tutte le Ammi-
nistrazioni, il risparmio salirebbe a 35 miliardi di euro, l’equivalente di tre manovre Finanziarie. Il peso del macigno dell’attuale spesa pubblica e della connessa pressione fi scale non è più sosteni-bile. “Nell’ultimo anno – conclude Cappon - il Veneto ha perso 3 mila imprese, a causa della pressione fi scale e della perdita di competi-tività. Se non riusciremo ad accre-scere le risorse per il lavoro e gli investimenti e a promuovere l’au-tonomia locale, per il Paese non ci sarà futuro”.
BASTA!
DALLA REGIONE
Bruno Cappon
La Lega sostiene da sempreil referendumper l’indipendenza
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6 | Parlamento Veneto - Gennaio 2014
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Imprese e lavoro: i fatti
Oltre 10.000 aziende assistite nel 2013, per un totale di 1,2 miliardi di euro di fi nan-
ziamenti agevolati (18% delle domande deli-berate lo scorso anno) o garantiti (+110% di delibere su garanzia a prima richiesta). Numeri eccezionali quelli di Veneto Sviluppo, la Finan-ziaria regionale che coi nuovi vertici torna col bilancio in attivo di 4,7 milioni.
Nel 2013, visto l’acuirsi della crisi, è cambiata anche la linea di intervento, focalizzata sul so-stegno del credito alle piccole e medie imprese venete più che su maxi realtà del territorio. Si è operato quindi con un occhio di riguardo alle start-up e alle “ristart-up”, imprese tradizionali nel business che sono riavviabili nel mercato e possono tornare competitive attraverso piani di gestione di nuovo corso, magari anche per pas-sare da piccole/medie a maggiori dimensioni.
Nel 2013 Veneto Sviluppo ha registrato un boom di richieste per il Fondo di rotazione an-ticrisi, che offre il 50% di fi nanziamento a tasso zero (e il resto al 5%): domande quadruplicate rispetto al 2012. Buona anche la risposta dei nuovi strumenti, che fanno scuola in Italia: in particolare la “riassicurazione sul credito”, tramite i Confi di 107. Con soli 16 milioni stan-ziati, Veneto Sviluppo conta di supportare fi no a 6.000 imprese per circa 900 milioni di euro. Tutte le opportunità sono sempre consultabili al sito:
www.venetosviluppo.it.
“La legge sul Marchio Qualità Veneto è in di-rittura d’arrivo. Non solo lo Stato non l’ha impu-gnata, ma anche la Commissione di Bruxelles ha stabilito le moda-
lità per l’erogazione di aiuti di stato alle impre-se del territorio interessate. Con questo ultimo atto, la legge potrà dunque vedere attuazione, smentendo le cassandre che prevedevano il suo affossamento”. Lo annuncia il presidente della Commissione Attività Produttive Luca Baggio. “Presto verranno defi niti i re-golamenti e i disciplinari con Unioncamere del Veneto, le Associazioni di categoria e le imprese. Questa legge è il primo provvedi-mento regionale di qualità in Europa che copre tutti i settori produttivi, anche i servizi, e che, basandosi sulla responsabilità sociale d’impre-sa, può certifi care l’azienda nel suo complesso oltre che il prodotto”. “Ricordo che la legge promuove la creazione di un marchio di qualità di proprietà della Re-gione del Veneto e quindi garantito da essa – aggiunge il consigliere -, per fornire una forte garanzia ai consumatori ed aumentare la tra-sparenza del mercato, sostenendo e promuo-
vendo al contempo le eccellenze produttive. Il marchio, aperto a tutte le imprese, sarà regi-strato anche in inglese con l’intento di essere un valido supporto promozionale per le azien-de esportatrici. Tra i requisiti da rispettare, ac-canto alla qualità, anche la responsabilità so-ciale d’impresa, così come disposto dal Forum Multistakeholder Veneto. “A vantaggio delle imprese detentrici del mar-chio – continua Baggio - la Regione potrà con-cedere contributi, nel rispetto della normativa sugli aiuti di Stato, e attuare misure di soste-gno (campagne informative, azioni promo-zionali e pubblicitarie) di grande importanza soprattutto per quelle micro e piccole impre-se che non sono in grado di sostenere grandi
investimenti promozionali e quindi non possono contare su un marchio aziendale che goda di notorietà, soprattutto nell’export. Presso Unionca-
mere del Veneto, previa intesa tra la medesima e la Giunta regionale, saranno tenuti l’elenco dei soggetti licenziatari del marchio, il registro dei disciplinari di produzione e la raccolta dei regolamenti d’uso del marchio”. “Inoltre – con-clude l’esponente della Lega Nord – i parame-tri della responsabilità sociale d’impresa sono stati sviluppati in maniera innovativa dalla nostra Regione in collaborazione con Unionca-mere del Veneto, garantendo la difesa, la tutela e la promozione di una qualità elevata anche dal punto di vista etico e morale.”
Veneto Sviluppo “Qualità Veneto” marchio che certifi ca le nostre eccellenzeAiutate 10.000 imprese
Veneto SviluppoFinanziamenti a oltre 10.000 imprese stanziando 1,2 miliardi di euro
Bando 2013 Nuove ImpreseGiovanili e Femminili8.000.000 euro
53 Milionidi euro per la formazione professionale e la ricollocazione nel mercato del lavoro
“Imprendiamo” bando 2014 per start-up di disoccupati e occupati veneti: 2.000.000 di euro
155 Milioni e 249.542 euro nel 2014 per la cassa integrazione in deroga (nel 2013 oltre 11.000 aziende coinvolte, 62.000 lavoratori interessati). Inoltre 1.455 imprese hanno avviato le procedure di crisi per 42.246 lavoratori.
LAVORO E IMPRESE
Luca Baggio
Primi obiettivi:garanzia ai consumatorie trasparenza sul mercato
Gennaio 2014 - Parlamento Veneto | 7
GENNAIO 2014
1
Piano casa e legge contro il consumo di suolo
“La burocrazia costa enor-
memente, oltre ogni imma-
ginazione. Al di là dei costi
diretti inerenti alla produ-
zione di adempimenti, pra-
tiche e documenti talvolta
inutili ed assurdi, l’eccesso
di normative rallenta an-
che l’operato di istituzioni,
aziende e privati cittadini.
Occuparsene, in particolar
modo in questo periodo di
diffi coltà economica, è un
dovere primario. Proprio
per favorire lo snellimento
amministrativo, in un’ottica
di risparmio e di maggiore
effi cienza, una parte del
mio impegno di consiglie-
re regionale è dedicato alla
presentazione di proget-
ti di legge fi nalizzati allo
snellimento delle norme
esistenti”. È quanto aff er-
ma il consigliere regionale
trevigiano Gianpiero Pos-
samai, che ha presentato
alcune proposte normati-
ve pensate per sostenere
la svolta anti-burocratica
intrapresa dalla nostra
Regione: “Recentemente
ho depositato due prov-
vedimenti che, come altri
presentati in passato, sono
volti a semplifi care la vita
dei cittadini e delle Am-
ministrazioni pubbliche,
attraverso l’eliminazione
di procedure e norme inu-
tili che non portano alcun
benefi cio ma provocano
solo uno sperpero di de-
naro e uno spreco di tem-
po - spiega Possamai -. La
prima proposta di legge
intende modifi care la nor-
mativa in materia di sicu-
rezza sui luoghi di lavoro
(cantieri edili), cancellando
inutili obblighi a cui devo-
no attenersi i costruttori
e i proprietari; la seconda
proposta è invece attinen-
te al Codice della strada, ed
è pensata per porre rime-
dio ad alcune procedure
poco chiare, ingannevoli
e costose del codice, per
esempio adottando moda-
lità più consone nell’accer-
tamento delle infrazioni,
al fi ne di eliminare regole
vessatorie per i cittadini. Si
chiede, tra l’altro, - aggiun-
ge il consigliere - che siano
adeguatamente segnalati i
rilevatori di velocità anche
mediante indicatori lumi-
nosi notturni, allo scopo
di aumentarne il valore di
prevenzione, e si propone
l’eliminazione delle assur-
de sanzioni economiche in
caso di dimenticanza della
patente di guida. Si preve-
de anche la possibilità di
concedere patenti a valen-
za ridotta agli anziani, in
modo da garantire loro di
spostarsi autonomamente
per brevi tragitti dalla casa
di residenza, nelle ore diur-
ne, per le mansioni quoti-
diane familiari”.
LE NOVITÀ
AMPLIAMENTISono consentiti fi no al 20% del volume o della superfi cie, fi ssando un “minimo” di 150 metri cubi per le prime case. Si arriva al 25-30% in più nel caso di adeguamenti sismici.
DEMOLIZIONIGli edifi ci costruiti prima del 1989 debbono essere adeguati agli attuali standard qualitativi, energetici e di sicurezza. Consentite demolizioni con aumento di volumi del 70% se si porta l’edifi cio in classe energetica A, e fi no all’80% se si costruisce con edilizia sostenibile.
BARRIERE ARCHITETTONICHEConsentito un aumento di cubatura di un ulteriore 40% se si eliminano le barriere architettoniche.
VIA L’AMIANTOSe si eliminano le coperture in eternit è concesso un ampliamento fi no al 10% del volume in deroga ai piani urbanistici vigenti.
ZONE A RISCHIO ALLUVIONE Per demolizioni integrali e rico-struzioni in zone non a pericolosità idraulica, si può aumentare la cuba-tura del 50%.
“Un provvedimento pensato per rilan-ciare l’edilizia nel rispetto dell’ambiente e dei cittadini”. Così il presidente della Commissione urbanistica Andrea Bassi defi nisce il rinnovo del Piano casa ap-provato dal Consiglio regionale. La nuo-va legge si concentra innanzitutto sulla possibilità di ampliamento, demolizione e ricostruzione di edifi ci esistenti e pre-vede un limitatissimo consumo di terri-torio. Bassi sottolinea gli aspetti qualifi -canti del Piano casa “ter”: “A garanzia del risparmio ener-getico e della tutela ambientale, abbia-mo spinto di più sulla demolizione con successiva ricostruzione di un edifi -cio in classe energetica A piuttosto che sui semplici ampliamenti. Per questi ul-timi abbiamo mantenuto i bonus volu-metrici precedenti ed è stato comunque aggiunto un premio aggiuntivo solo nel caso in cui si proceda a una riqualifi ca-zione antisismica dell’intero immobile”.“Abbiamo anche pensato alla sicurezza del cittadino - continua Bassi - preve-dendo la possibilità di spostare in zone non a rischio le abitazioni che attual-mente sono collocate in aree ad elevata
o molto elevata pericolosità idraulica e geologica. Sono state inoltre introdotte misure per la rimozione e lo smalti-mento delle coperture in amianto e altri interventi a favore dell’abbattimento delle barriere architettoniche. Infi ne, quello che abbiamo approvato è un vero provvedimento di sburocratizza-zione, in grado di agevolare le pratiche e di accelerare iter e tempi di attesa: i titoli abilitativi previsti sono solo due, la
DIA per operazioni semplici e il per-messo a costruire per casi più com-plessi”. Purtroppo il Go-verno ha deciso
di impugnare davanti alla Consulta un paio di articoli del Piano casa. Bassi però rassicura: “La legge è ancora vigen-te ed applicabile: i titoli edilizi che ver-ranno rilasciati sono comunque validi ed effi caci. Se poi, in qualche punto, la legge dovesse essere dichiarata incosti-tuzionale, le modifi che conseguenti pro-durrebbero i propri effetti solo da quel momento in poi”.
Procede in Consiglio anche l’iter della nuova legge sul consumo di suolo, con cui, spiega Bassi, “la Regione chiude il cerchio aperto col Piano casa, da un lato dando una risposta alle famiglie che desiderano ristrutturare il proprio immobile, dall’altro limitando decisa-mente le nuove lottizzazioni in terreno agricolo. La scorsa estate il governatore Zaia l’aveva ribadito in modo forte: il Veneto ha già dato, il nostro territorio non può più tollerare ulteriore cemento. Ed ecco i fatti, con la limitazione forte del consumo di suolo agricolo, che non va cementifi cato né sfruttato per scopi diversi da quello d’origine. Riteniamo in questo modo di garantire ai veneti sia il rispetto delle istanze delle famiglie, sia un territorio rispettoso e vivibile”.
Per consultare la Legge sul Piano Casa e conoscerne tutte le opportunità, cliccahttp://www.regione.veneto.it/web/ambiente-e-territorio/piano-casa
BASTA CEMENTO, riqualifi chiamo quanto già costruito
Primo obiettivo: ridurre la burocrazia
LAVORO E IMPRESE
Andrea Bassi
Gianpiero Possamai
3
4
5
2
1
LE CIFRE
31 miliardi il costo della burocrazia sul Sistema delle piccole e medie imprese italiane
25 giorni/uomo spesi ogni anno nelle aziende venete per gli adempimenti burocratici, per un aggravio al giorno di 250 euro a dipendente
6,3%incidenza dei costi amministrativi sul fatturato di ogni piccola-media impresa (dato 2012 Unioncamere Veneto)
234 giorni per ottenere un permesso di costruzione di un immobile ad uso industriale, nell’area Euro bastano mediamente 201 giorni
2,2miliardi di euro è l’impatto sull’economia veneta del Piano Casa Regionale fi no a novembre 2013
8 | Parlamento Veneto - Gennaio 2014
Un territorio da proteggere: investiti 400 milioni per 925 opere >
Protezione Civile, risorsa in continuo aggiornamentoSedicimila volontari, pronti a tutte le emergen-ze in Veneto ma anche in altre aree d’Italia col-pite da eventi calamitosi. La Protezione Civile regionale è una risorsa, sulla quale la Giunta ha deciso di investi-re in maniera considerevole attraverso due “canali” di in-tervento.“Le modifi che legislative na-zionali fatte per dare chia-rezza e certezza negli inter-venti della Protezione Civile, hanno messo anche il Veneto nell’esigenza di aggiornare i propri volontari, ricono-sciuti tra i migliori d’Italia – spiega l’assesso-re Daniele Stival -. La formazione continua viene garantita attraverso il Centro regionale che quest’anno è riuscito ad aggiornare quasi 5.000 persone e nei due anni precedenti altre 4.000. Allo scopo, abbiamo stanziato ulteriori 110.000 euro, e non ci fermeremo fi nché ognu-no dei nostri volontari non avrà ricevuto i ne-cessari aggiornamenti”. In aggiunta, la Regione ha programmato il raf-
forzamento delle dotazioni e dei mezzi delle diverse Associazioni di Protezione Civile, attra-verso uno stanziamento di 650.000 euro: “Con i tempi che corrono – sottolinea Stival – si trat-ta di una somma ingente che, se ben utilizzata come prevedono i criteri di assegnazione, darà un importante impulso all’operatività dei nostri ‘angeli’, sempre i primi a scendere in campo dove ci sia bisogno di aiuto. Abbiamo deciso
di dare prioritariamente una mano alle Associazioni più giovani, che proprio per que-sto hanno maggiori necessità di aiuto”. Le somme da ripar-tire andranno per l’acquisto di automezzi, di natanti, per motopompe, elettropompe, gruppi elettrogeni, tende an-che ad uso sociale, rimorchi stradali. Ci sono poi motose-ghe, apparati radio, disposi-tivi come caschi e scarpe spe-
cifi che antinfortunistiche, supporti informatici.Ogni informazione può essere reperita al sito web www.protezionecivileveneto.it, da cui sono scaricabili anche gli atti di convegni, im-magini, bandi, normativa. “Infi ne – conclude Stival - con l’approvazione del prossimo Bilan-cio, faremo un corposo bando per la colonna regionale aggiornando e posizionando mezzi ed attrezzature nel territorio veneto in base al tipo di rischio presente in ogni area di inter-vento”.
A seguito dell’alluvione del 2010, che ha provo-cato una quindicina di grandi rotte arginali e
allagato 150 kmq in circa 130 comuni, la Regione ha predisposto un piano complessivo di azioni ed in-terventi di mitigazione del rischio idrogeologico che prevede anche una decina di casse di espansione. Un lavoro che ha visto 925 interventi realizzati o in-trapresi in 233 Comuni, per un importo vicino ai 400 milioni. Il Veneto è oggi più sicuro ma non ancora al riparo da altri eventi causati da forti piogge. “La Regione – evidenzia l’assessore Maurizio Con-te – sta investendo ogni anno circa 100 milioni per la difesa del suolo e gli interventi dei Geni civili, della bonifi ca, dei Servizi forestali. Occorre reperire risorse necessarie a completare gli interventi priori-tari per la mitigazione del rischio, che comportano una spesa stimata di 2,7 miliardi. Dei 392 milioni fi -nora impegnati, oltre 32 riguar-dano interventi in provincia di Belluno, 52,8 a Padova, 15,1 a Rovigo, 73,6 a Treviso, 18,5 a Venezia, 64,3 a Verona e 135,4 a Vicenza”.“Siamo pronti a realizzare i pri-mi bacini di laminazione – ag-giunge Conte – capaci di conte-nere 33 milioni di mc d’acqua su 810 ettari. Per quello di Cal-
dogno i lavori sono stati consegnati il 21 ottobre scorso”. A questo si affi an-cherà l’adeguamento dei bacini dema-niali di Trissino e Tezze di Arzignano relativi al corso dell’Agno-Guà, inter-vento per il quale è in corso la proce-dura d’appalto. Già fi nanziati sono an-che gli interventi per il bacino a Fonte di Riese (Treviso) sul Muson dei Sassi, a San Lorenzo a Soave (Verona) e della Colombaretta fra Montecchia di Cro-sara e Monteforte d’Alpone (Verona). Sono già state autorizzate le procedu-re per i relativi bandi di gara. Questi sono gli interventi attualmente coperti da fi nanziamento (per 131 milioni di euro), ma ne sono in programma altri
ancora da fi nanziare (per 184 milioni): l’ampliamento della cassa di espansione già esi-stente a Montebello (Vicen-za) sul Guà-Chiampo-Alpone, il bacino di laminazione di Viale Diaz a Vicenza sul Bac-chiglione, quello dell’Anco-netta sul Gorzone nei comuni di Sant’Urbano e Vighizzolo d’Este (Padova) e il bacino di
Marola sull’Astico Tesina nei comuni di Sandrigo e Breganze. “Tutti gli interventi – conclude Conte - fanno parte di un ampio programma per scongiurare le esonda-zioni, a garanzia contro rischi e criticità per i quali non era stato fatto più nulla da 80 anni a questa parte. La sicurezza idraulica deve essere una prio-rità anche per lo Stato: è necessaria una maggiore capacità d’investimento. E questo può avvenire non conteggiando, ad esempio, queste opere nel Patto di Stabilità, che penalizza persino le opere di salva-guardia”.
il nostro impegno...
Aria, rifi uti, cave: Veneto all’avanguardia- Il Piano di tutela e risanamento dell’atmosfera (“Piano Aria”) esce da 10 anni di lavoro/confronto con le ammi-nistrazioni locali. Oltre agli inquinanti “tradizionali”, viene posta attenzione a quelli “emergenti” come il benzoapire-ne, in aumento forse anche per l’uso di biomasse legnose per il riscaldamento. È prevista una nuova zonizzazione, in particolare per la Valbelluna che, al di sotto dei 600 metri di altitudine, ha caratteristiche simili alla pianura. Nel frat-tempo è stato ratifi cato l’accordo di programma con Ministe-ri, Regione e Province autonome per misure specifi che nel bacino padano.
- Il nuovo Piano per la gestione dei rifi uti. La raccolta dif-ferenziata dei rifi uti ha raggiunto nel 2011 una media del 60,5% del totale (Veneto leader in Italia!), con l’obiettivo di raggiungere il 65% di differenziata nel 2015 e del 70% nel 2020 uniformando la pianifi cazione gestionale di rifi uti urbani e speciali. Si punta ad aumentare ancora il recupero dei materiali per arrivare a zero conferimenti in discarica e alla progressiva chiusura delle discariche esistenti.
- Il nuovo Piano dell’Attività di Cava (PRAC), atteso da tre decenni, stima per i prossimi 10 anni un fabbisogno di inerti da costruzione pari a circa 120 milioni di mc, di cui solo 36 milioni da riserve già autorizzate e il resto da recupero di materiale da cantieri di opere pubbliche. Particolare at-tenzione è riservata alle falde con divieto di escavazione. Questa pianifi cazione compendia le esigenze dell’attività economica e la salvaguardia dell’ambiente.
GLI ALTRI INTERVENTI AMBIENTALI
AMBIENTE E TERRITORIO
Daniele Stival
925interventi di messa in sicurezza del territorio da rischi idrogeologici
233 comuni coinvolti
365 imprese locali impegnate nei lavori
392.000.000 di euro stanziati
GENNAIO 2014
1 www.leganord.veneto.it
Maurizio Conte (a destra)
Gennaio 2014 - Parlamento Veneto | 9
Quanti terreni agricoli incolti
ci sono in Veneto? Quanti,
una volta bonifi cati, potreb-
bero essere affi ttati a giovani (e
non) desiderosi di coltivarli apren-
dosi una piccola azienda per com-
battere la disoccupazione?
La terra nella nostra regione vale
oro, ed è tra i beni più preziosi che
abbiamo. Per questo il più giovane
consigliere leghista, il 30enne vi-
centino Nicola Finco, ha chiama-
to “Banca della terra” il suo ultimo
progetto di legge regionale che
prevede un censi-
mento di tutti gli
appezzamenti col-
tivabili pubblici o
privati del Veneto,
per poi concederli
a chi volesse lavorarli, bonifi carli,
tutelarli.
“Lo scopo è duplice – spiega -: da
una parte è l’off erta a disoccupa-
ti, giovani ma non solo, che non
possiedono terreni propri ma che
comunque volessero aprire una
impresa agricola. Dall’altra parte,
penso a tutte quelle aree a destina-
zione rurale ma da tempo lasciate
in stato di abbandono, coperte di
sterpaglie, magari a rischio frano-
so. Ecco, se degli ‘affi ttuari’ deci-
dessero di affi ttarle ed utilizzarle,
questo avrebbe un enorme valore
anche per la tute-
la del territorio e
la prevenzione da
fenomeni idroge-
ologici”.
Una “banca della
terra” in alcune aree d’Italia esiste
già: in particolare Toscana e Liguria
hanno avviato da tempo il proget-
to con risultati già considerevoli in
fatto di opportunità occupazionali,
reddito delle aree rurali, salvaguar-
dia della biodiversità, tutela del
paesaggio, prevenzione dei disse-
sti idrogeologici e difesa dalle ca-
lamità naturali. “Anche nel nostro
territorio – spiega Finco - abbiamo
ettari potenzialmente agricoli ma
di fatto abbandonati. Eppure col-
tivare i campi, bonifi carli, piantu-
marli, è una delle prime forme di
prevenzione da frane, ad esempio”.
“Già lo scorso anno in Veneto i
giovani agricoltori hanno chiesto
l’applicazione della legge 27/2012
che prevede la privatizzazione dei
terreni agricoli pubblici; in questa
direzione la Giunta regionale ha
già mosso un passo importante nel
luglio 2012, con la fi rma del Patto
con i giovani assieme a Cia, Coldi-
retti, Confagricoltura e Copagri.
L’auspicio è quindi che il progetto
di una Banca della Terra Veneta sia
inserito nel Piano di Sviluppo Rura-
le 2014-2020, in fase di defi nizio-
ne”, conclude Finco.
“Il traguardo più importante del 2013 è stata la nuova legge sul turismo. Sono contento soprattutto per il percorso che questo disegno di legge ha fatto e per come è stato poi approvato dai colle-ghi del Consiglio regionale”. A dirlo è l’assessore regionale Marino Finozzi, dopo un iter legislativo triennale che ha portato all’approvazione della legge “Sviluppo e sostenibilità del turismo veneto”, nata da un confronto col terri-torio e tutti gli attori dell’ospitalità. “Abbiamo voluto dare agli operatori e agli Enti locali nuove regole per un settore motore dell’economia regiona-le – ha specifi cato Finozzi -. Per que-sto motivo viene posta la centralità del prodotto e del merca-to con l’obbiettivo di incrementare i fl ussi italiani e stranieri nel rispetto della soste-nibilità economica e soprattutto naturale delle risorse turistiche regionali”.Nel testo, che conta solo 52 articoli, spicca l’importanza al turi-smo accessibile. “Da tre anni ormai il Veneto si è fatto ca-pofi la in UE per l’applicazione delle di-rettive comunitarie sul turismo for all, e fi nalmente siamo riusciti ad inserire in un testo di legge uffi ciale questa at-tenzione particolare per l’accessibilità. Non sono le persone a doversi adattare al territorio, ma è il Veneto che deve
rendersi fruibile a tutti, e sono quindi orgoglioso che la nuova norma parli esplicitamente di quelli che sono i di-ritti del turista, tra cui accessibilità e sostenibilità”.Altra novità importante della Legge 11 del 2013 è l’applicazione, per la prima volta dopo l’entrata in vigore dello Sta-tuto regionale, della specifi cità della provincia di Belluno. “Il territorio mon-tano gode di una sua specifi cità ben defi nita: in merito a questo sono stati pensati l’albergo e l’ospitalità diffusa. Si favoriscono sinergie tra imprese turi-stiche di un’area omogenea e al tempo stesso si concentrano le informazioni sull’ospitalità in un unico punto dove il
turista può anche pre-notare una struttura”.Altro traguardo lo raggiunge anche la Pedemontana, dal tre-vigiano al veronese, da tre anni protagoni-sta di un progetto di promozione ad hoc da parte della Regio-ne. Nella defi nizione dei tematismi turistici vede infatti la luce la
“Pedemontana e colli”, dando quin-di una vera consacrazione formale a questa zona del Veneto ancora non completamente espressa in tutte le sue potenzialità, ma che nei piani regionali si confi gura come “l’altra metà del Ve-neto”, inesplorata e dalle potenzialità turistiche di tutto rispetto.
Turismo:
Creare lavoro e tutelare le zone rurali: ecco la “Banca della Terra”
LE NOVITÀ DELLA LEGGE1 Privatizzazione dei Consorzi di promozione turistica e fi nanziamen-
to dei singoli progetti
2 Nuovi compiti agli IAT (uffi ci di informazione e accoglienza turisti-ca), potranno vendere camere e biglietti
3 Nascono i “tematismi locali”: montagna, Dolomiti, spiagge, Garda, Delta del Po, terme, Venezia, Pedemontana e colli, città d’arte, ville venete e forti
4 Ruolo di “Veneto Promozione”, nuova agenzia regionale con com-piti promozionali e di coordinamento tra attori del settore
5 “Albergo diffuso” con messa in rete di case pre-esistenti, in isole, montagna e Comuni sotto i 5.000 abitanti. Contributi agevolati per chi favorisce il turismo accessibile
LA FORZA DEL TURISMO VENETO
una nuova legge quadro per promuovere le nostre eccellenze
TURISMO E TERRITORIO
Marino Finozzi
Nicola Finco
“I campi sono tra i benipiù preziosi che abbiamo.Facciamo un censimentoed affi ttiamoli ai veneti”
15.818.525 arrivi
62.351.657 presenze
5 miliardi di euro
spesa dei turisti internazionali in Veneto (+5,3% dal 2011)
156 eurospesa pro capite per il turismo culturale in Veneto
GENNAIO 2014
1
10 | Parlamento Veneto - Gennaio 2014
Agricoltura di montagna: massima attenzione al Bellunese
Obiettivo del nuovo Programma di Sviluppo Rurale per i
prossimi 7 anni è il sostegno all’agricoltura bellunese nel-
le sue specifi cità, in modo tale che essa abbia le stesse possi-
bilità di sviluppo e crescita di quella di pianura. “Attraverso il
Forum Giovani PAC 2020, la Cabina di Regia PAC e soprattutto
gli incontri di Partenariato, abbiamo
defi nito una linea comune nella di-
stribuzione dei nuovi fondi comunitari
che soddisfi le esigenze di tutti i settori
agricoli e di tutte le aree”, ha detto il
consigliere regionale bellunese Mat-
teo Toscani chiarendo le coordinate
della futura programmazione comuni-
taria.
“La montagna continuerà ad avere tut-
ta l’attenzione necessaria - spiega – at-
traverso l’adozione di strategie che con-
sentano di superare le penalizzazioni
che derivano da ostacoli e barriere morfologiche naturali e da
un sistema infrastrutturale particolare, che impongono costi
aggiuntivi, limitano le possibilità di diversifi cazione colturale
e rendono più diffi cili e gravose le usuali pratiche di campa-
gna”. “A questo scopo è stato stilato il Patto ‘Montagna Veneta
2020’ – continua Toscani -, un Protocollo di Intesa dove sono
state identifi cate le priorità di investimento del territorio, a
valere su tutti e tre i fondi strutturali (FESR, FEASR, FSE), ed è
stato proposto l’inserimento nel Programma di Sviluppo Ru-
rale 2014-2020 di un “Sottoprogramma tematico per le zone
montane”.
“La Regione ha inoltre assicurato di riservare dei fondi per la
montagna a titolo di indennità com-
pensativa – sottolinea Toscani -, un
premio che viene concesso agli agri-
coltori che si impegnano a fare questa
professione per almeno 5 anni, in base
al principio che le aree montane han-
no un periodo vegetativo più breve
rispetto alla pianura e costi maggiori
di coltivazione”.
L’interesse rivolto alla montagna è te-
stimoniato anche dal progetto nato in
collaborazione con Veneto Agricoltu-
ra, fi nalizzato a valutare e valorizzare
dal punto di vista qualitativo i prodotti ottenuti sia da ma-
teriale autoctono sia proveniente dalle varietà resistenti alle
principali patologie in aree marginali quali quelle di bassa
montagna e alta collina, orografi camente e climaticamente
più diffi cili, ed in quelle litoranee. L’iniziativa è stata appro-
vata dalla Giunta regionale, che per la sua realizzazione ha
messo a disposizione 100.000 euro.
VERSO LA NUOVA PAC
Due miliardi di euro in arrivo per le nostre imprese“‘Territorializzazione, cooperazione, concentrazione e selettività’ sono gli orientamenti dettati dall’Unio-ne Europea nella defi nizione della nuova Politica Agricola Comune (PAC). La nostra priorità è quella di utilizzare al meglio i fondi, ma soprattutto di ot-tenere tutti i fi nanziamenti che ci spettano, senza penalizzazioni e limature centralistiche”. L’asses-sore regionale all’Agricoltura Franco Manzato stigmatizza in poche parole quella che sarà la futura programmazio-ne dei fondi comunitari desti-nati al settore primario, che si è aperta a gennaio 2014 e rimarrà in vigore fi no al 2020.“Come Veneto siamo perfettamen-te consapevoli delle nostre capa-cità ed esigenze e, di massima, sappiamo anche come dovremo indirizzare gli aiuti di origine co-munitaria per accrescere la com-petitività del sistema di imprese agricole della Regione – ha chia-rito Manzato -. Su questa capaci-tà e sulla disponibilità fi nanziaria effettiva era calata, soprattutto negli ultimi mesi, una minaccia di ‘sottrazioni’ ahimè caldeggiata dall’attuale Ministro delle Politi-che Agricole, che voleva accresce-
re i fi nanziamenti alle Regioni del Sud a scapito del Veneto e delle altre Regioni del nord”.Sintetizzando in cifre la nuova programmazione comunitaria, il Sistema Veneto avrà a disposizione circa 2 miliardi di euro, che saranno trasferiti agli agricoltori attraverso “pagamenti diretti” (premio PAC) e “contributi di sostegno al reddito”.I cambiamenti in vista sono numerosi, come spiega Manzato: “Innanzitutto vogliamo stimolare le azien-de del settore primario a diventare maggiormente competitive ed innovative: lavorando insieme, ag-gregandosi per competere in termini di costi, di pro-duttività e di offerta di prodotti e servizi nel mercato globale. Verranno inoltre rafforzati la conservazione dell’ambiente e di tutte le sue principali risorse, il mantenimento del paesaggio, l’azione di contrasto e
l’adattamento ai cambiamen-ti climatici. Vogliamo costru-ire solide fondamenta per un Veneto agricolo sostenibile, autosuffi ciente, competitivo, facendo crescere in noi la consapevolezza che trattare bene la terra signifi ca farla
durare più a lungo ed ottenerne frutti migliori”. Il Veneto abbraccia pertanto le linee guida della UE fa-cendole proprie, “non perché im-poste – ha concluso - ma perché è ciò che desideriamo e riteniamo ra-zionalmente opportuno in questo momento nel quale la ricerca for-sennata del reddito nell’immediato e la foga di rispondere al mercato globale, ci fanno scordare a volte di essere fi gli di questa terra, e non suoi padroni legittimati a sfruttarla senza preoccuparsi delle future ge-nerazioni”.
Il Venetoinvestesul Polesine
La Regione del Veneto ha deciso nel 2013 di investire fortemente sul Polesine, tutelando in maniera speciale i set-tori dell’Agricoltura e della Pesca che costitu-iscono una buona fetta dell’economia locale. “In particolare – spiega il consigliere Cristiano Corazzari -, col Piano di
Sviluppo Rurale sono stati stanziati per la prima volta, con una misura specifi ca per il Polesine, ben 22 milioni di euro destinati all’innovazione delle nostre aziende agri-cole; una somma davvero consistente, che ha generato un volume d’investimenti mai visto prima permettendo un complessivo ammodernamento in un comparto strate-gico che vuole guardare con fi ducia alle sfi de del futuro”.
Novità anche nel comparto della Pesca, settore messo in ginocchio dalla crisi di mercato e dalle normative euro-pee: “Nel 2013 sono stati destinati 2.000.000 di euro per la molluschicoltura della laguna veneta e del Delta del Po, vincolandoli al sostegno degli operatori del settore e ad interventi ambientali sulle lagune le cui produzio-ni sono spesso compromesse da eventi straordinari. Tale contributo vuole creare una rete di interventi sistemici per rivitalizzare le lagune da pesca garantendo la produt-tività e quindi il reddito delle tante piccole imprese del settore. Mai come oggi è infatti necessario non disperdere le poche risorse disponibili con contributi a pioggia ma destinarle ad investimenti di ampio respiro”.
L’impegno sulla Pesca viene ribadito anche nel 2014, con uno stanziamento di ben 5 milioni per interventi struttu-rali nel Settore ittico veneto. La Regione sosterrà, oltre agli operatori, anche gli Enti locali e tutti i soggetti inte-ressati per migliorare la qualità delle strutture e dei ser-vizi in un’ottica di salvaguardia degli ecosistemi acquatici. “Affi nchè i progetti pubblici siano ancora più effi caci – ag-giunge Corazzari -, è infatti importante che all’intervento regionale si sommino contributi da privati, enti pubblici, Consorzi, operatori di categoria. In questo modo sarà pos-sibile realizzare interventi strutturali che creino azioni di rete realmente effi caci sul lungo periodo”.
Nel solco della tutela del territorio e delle attività stret-tamente connesse ad esso, si inquadra infi ne anche il re-cente stanziamento di un milione da parte della Regione per contrastare la subsidenza, destinando i fondi ai Con-sorzi di Bonifi ca Delta Po e Adige Po per l’installazione di nuove pompe idrovore, l’adeguamento delle cabine elet-triche, la realizzazione di opere civili e elettromeccaniche. La sicurezza e la manutenzione del territorio sono infatti presupposto indispensabile per lo sviluppo di un Polesine stretto tra i grandi fi umi e che in gran parte si trova sotto il livello del mare.
PESCA
AGRICOLTURA
Franco Manzato (a sinistra)
Matteo Toscani
Cristiano Corazzari2
Sono i miliardi a disposizione del Sistema agricolo veneto nella nuova PAC, divisi in pagamenti diretti e contributi di sostegno al reddito
22 milioni per l’innovazione delle aziende
8 milioni per molluschicoltura, interventi strutturali e subsidenza
GENNAIO 2014
1 www.leganord.veneto.it
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E dal punto di vista dell’effi cienza riusciamo a sfruttare al massimo il potenziale dei nostri macchinari all’avanguardia. Questa riforma ci col-loca come modello a livello nazionale: siamo i primi In Italia a tenere i reparti aperti di notte. E in generale la nostra sanità è la più virtuosa del panorama na-zionale, lo dicono ricerche, analisi e parametri del Mini-stero.
Ed è proprio per questo che il Vene-to è tra le Regioni che saranno prese come punto di rife-rimento per i costi standard ovvero per parametrare gli acquisti e i co-sti della sanità, in particolare nei con-fronti delle Regioni più sprecone che dovranno adeguar-si ai nostri criteri di spesa. Infatti in Veneto una siringa costa 6 centesimi, in altre parti d’Ita-lia dieci volte tan-to; lo stesso vale per i pasti serviti in ospedale che qui non superano i 6 euro, mentre in altre Regioni si arriva a pagarli 60 euro. È una battaglia storica quella che abbiamo vinto, che permetterà al sistema nazionale di risparmiare miliardi, e una quota consistente di queste risorse mi auguro fi nisca nelle tasche dei veneti.
Il principio dei costi standard è stato utilizzato anche per il riparto del fondo nazionale che ha permesso al Veneto, principale sostenitore di questa battaglia, di portare a casa un fi nanziamento complessivo di 8 miliardi e 495 milioni, che saranno utilizzati per migliorare i servizi del nostro sistema sanitario regionale mettendo al centro i nostri pazienti.
Queste sono solo alcune delle pagine che abbiamo scritto in questi mesi, ma sono un punto di partenza, e non un punto di arrivo, perché per noi viene prima il Veneto e poi il resto del mondo. E su questa stra-da continueremo a impostare la nostra azione di governo.
Luca Zaia Governatore del Veneto
tegrazione in deroga a 62.000 veneti, e di 53 milioni per la formazione e la ricollocazione nel mercato del lavoro di chi ne è stato espulso.
Nonostante i tagli da Roma, che introita 21 miliardi di tasse venete più di quante ne renda in servizi, abbiamo pensato che sia la politica per
prima a dover dare il buon esempio, ponendo se stessa a modello di vir-tuosità. Con l’en-trata in vigore del nuovo Statuto, da noi approvato a inizio legislatura, abbiamo tagliato i costi della politica e della macchina regionale, abolendo i vitalizi, riducendo i consiglieri da 60 a 50 (prima Regione in Italia!), e sforbi-ciandone i compen-si. Abbiamo scelto inoltre di non rein-trodurre l’aliquota aggiuntiva all’ad-dizionale regionale Irpef, abolita nel 2009, preferendo ri-durre le spese piut-
tosto che mettere le mani nelle tasche dei veneti.
Grazie alle scelte di questa Amministrazione regionale, che ha rivoluzio-nato i vertici di Veneto Sviluppo, siamo riusciti a mettere in campo un impegno fortissimo anche a sostegno delle imprese: oltre 10.000 infatti quelle assistite, con dati “esplosivi” nel settore delle agevolazioni del credito. Il solo Fondo di garanzia è arrivato addirittura a quadruplicare i propri interventi: impegnando 16 milioni di euro, ha creato un volano di ben 900 milioni a supporto di 6.000 imprese.
Un valido alleato nel dialogo con le banche per trovare nuove forme di agevolazione del credito alle imprese di territorio, potrà essere rappre-sentato dall’accordo tra Veneto Sviluppo e Friulia Spa (fi nanziaria regio-nale del Friuli Venezia Giulia), con l’obiettivo di costituire un punto di riferimento per gli investitori e un canale privilegiato per l’individuazio-ne di aziende meritevoli cui affi ancarsi in un percorso di crescita.
Federico Caner Capogruppo Lega Nord
di Luca Zaia di Federico CanerSegue da pag. 1 Segue da pag. 1
EDITORIALI
Federico Caner e Luca Zaia
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12 | Parlamento Veneto - Gennaio 2014
Luca Zaia Presidente della Giunta [email protected]: @zaiapresidente
Federico CanerPresidente del Gruppo consiliarecanerf@consiglioveneto.itwww.federicocaner.blogspot.itTwitter: @federicocaner
Paolo TosatoVicepresidente del Gruppo [email protected]
Matteo ToscaniVicepresidente del Consiglio [email protected] Luca BaggioPresidente III Commissione Attività produttive, Lavoro, [email protected]
Andrea BassiPresidente II Commissione Urbanistica, Trasporti, [email protected]/andrea.bassi.3154
Bruno CapponRevisore dei conti [email protected]
Vittorino CenciPresidente VI Commissione Cultura e [email protected]
Roberto CiambettiAssessore al Bilancio, Enti Localiassessore.ciambetti@regione.veneto.itwww.robertociambetti.info
Luca ColettoAssessore alla Sanità[email protected]
Maurizio ConteAssessore all’Ambienteassessore.conte@regione.veneto.itwww.maurizioconte.itfacebook.com/assessore.maurizioconteTwitter: @contemaurizio
Cristiano CorazzariSegretario I Commissione Bilancio e Affari [email protected]/cristiano.corazzari.5
Nicola FincoPresidente VII Commissione Ambiente e Lavori pubblicifi [email protected] nco.itfacebook.com/fi nconicolaTwitter: @fi nconicola
Marino FinozziAssessore al Turismo, Commercio estero e Montagnaassessore.fi [email protected]/groups/fi nozzi
Arianna LazzariniSegretario V Commissione Sanità e Socialea rianna.lazzarini@consiglioveneto.itwww.ariannalazzarini.itfacebook.com/arianna.lazzarini.18
Franco ManzatoAssessore all’Agricoltura e Foresteassessore.manzato@regione.veneto.itwww.francomanzato.itfacebook.com/franco.manzato.7Twitter: @franco_manzato
Gianpiero PossamaiSegretario IV Commissione Agricoltura, Caccia, Montagnapossamaig@consiglioveneto.itwww.gianpieropossamai.itfacebook.com/possamaigianpieroTwitter: @gipossamai
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