patologie dell’apparato genitale maschile e...
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Patologie Patologie dell’Apparato dell’Apparato
GenitaleGenitalemaschile e femminilemaschile e femminile
sistema riproduttivo sistema riproduttivo maschilemaschile
deputato alla procreazione della specie, fornendo il veicolo per il patrimonio genetico del maschio; comprende organi produttivi (testicoli), organi accessori (vescicole seminali e prostata), organo d'accoppiamento (pene).
• · TESTICOLI in numero di due, situati nello scroto, all'esterno del corpo (pericolo !); producono le cellule della riproduzione (spermatozoi), dotate di movimento proprio per mezzo di una specie di coda; fungono da vettori per i cromosomi maschili. per mezzo dei dotti deferenti entrano nella pelvi, sotto la vescica, ove si uniscono ad un liquido prodotto dalle
•· VESCICOLE SEMINALI con il compito di veicolare all'esterno gli spermatozoi stessi durante l'ejaculazione. tali strutture accessorie hanno il compito di raccogliere e contenere gli spermatozoi, che vengono prodotti in continuazione dalle gonadi. i liquidi spermatici hanno diverse funzioni: diluiscono la componente cellulare, hanno proprietà nutritizie, facilitano lo scorrimento, "proteggono" gli spermatozoi una volta depositati in vagina.
•· PROSTATA organo muscolo-ghiandolare posizionato a coppa sotto la vescica; matura intorno ai 25 anni (max. peso) e tende a ipertrofizzarsi dopo i 50 anni. produce un liquido che facilita la motilità degli spermatozoi dopo l'ejaculazione.
tutto il contenuto delle varie vie spermatiche descritte si riversa nell'uretra subito dopo la sua emergenza dalla vescica.
•· PENE organo dell'accoppiamento, contiene l'uretra (per la veicolazione all'esterno di urine e liquido seminale), ed i corpi cavernosi, strutture spugnose estremamente vascolarizzate che consentono l'erezione.
Sacro
Retto
Vescica
Prostata
Uretra
Corpi cavernosi
Testicoli
Breve ripassoBreve ripasso
MALATTIE DELLA MALATTIE DELLA
PROSTATAPROSTATA
patologia patologia prostaticaprostatica
I disturbi prostatici sono frequenti nei soggetti che hanno più di sessant’anni; è la difficoltà a urinare che spinge il paziente a farsi visitare. Occorre fare una diagnosi precisa per definire la condotta da seguire - medica o chirurgica - destinata a ripristinare una minzione normale e a trattare, quando esistono, lesioni neoplastiche.
La terapia naturale permette di agire: - sul prostatismo da fenomeni congestizi - sugli adenomi di piccola entità e - sulle infezioni urinarie non legate alla presenza di un residuo vescicale post-minzionale. Nell'età in cui appaiono i disturbi prostatici, questi non possono generalmente essere isolati (arteriosclerosi, disturbi metabolici, dolori reumatici, eccetera). La terapia naturale assume tutta la sua importanza in quanto permette di curare l'insieme della patologia.
•IPERTROFIA IPERTROFIA PROSTATICA PROSTATICA BENIGNABENIGNA
• AUMENTO DI VOLUME DELLA AUMENTO DI VOLUME DELLA GHIANDOLA PROSTATICAGHIANDOLA PROSTATICA
• LA PROSTATA INGROSSATA COMPRIME IL COLLO VESCICALE
E L’URETRA OSTACOLANDO IL PASSAGGIO DI URINA
I.P.B. - SINTOMI E SEGNI
• COLPISCE SOGGETTI ANZIANI > 60 ANNI
• MINZIONE INTERROTTA
• GETTO URINARIO RIDOTTOGETTO URINARIO RIDOTTO
• DIFFICOLTA’ DI SVUOTAMENTO DELLA
VESCICA
• MINZIONE NOTTURNAMINZIONE NOTTURNA
• DOLORE IPOGASTRICO
• BRUCIORE PER INFEZIONI
• EMATURIA
I.P.B. - DIAGNOSI
CI SONO ANCHE INGROSSAMENTI DELLA
PROSTATA MALIGNI; NEL DUBBIO:
• PSA TOTALE - PSA LIBERO
• ECOGRAFIA PELVICA E RENALE
• ECOGRAFIA TRANSRETTALEECOGRAFIA TRANSRETTALE
• UROFLUSSOMETRIA MINZIONALE
• UROGRAFIA VIE URINARIE
• AGOBIOPSIA PROSTATICA
• ESPLORAZIONE DIGITALE DEL RETTO
I.P.B. - TERAPIA
• RILASSANTI
PROSTATA E COLLO
VESCICALE
• FARMACI CON
EFFETTO ORMONALE
PERIFERICO
• TERAPIA ENDOCRINA
(FORME MALIGNE)
• CHIRURGIA
Serenoa RepensSerenoa RepensPROPRIETA’
STORICHE
Gli indigeni dell’America settentrionale ne utilizzavano i frutti per stimolare la
lattazione nelle puerpere. Ancor oggi si riconosce al palmetto un certo potere
galattogogo.
ATTUALI
Effetto simil-antiandrogeno utile nei problemi della minzione legati all’iperplasia
benigna della prostata (difficoltà ad urinare, aumento del numero delle minzioni
notturne, diminuzione del getto urinario, residuo vescicale postminzionale).
E’ probabile che questa azione sia riconducibile al miglioramento delle condizioni
flogistiche e catarrali croniche delle mucose vescica-uretrali, condizioni che spesso
accompagnano e/o precedono le patologie prostatiche.
Studi clinici hanno dimostrato che il trattamento fitoterapico
migliora la sintomatologia soggettiva ed oggettiva, con
diminuzione della frequenza notturna e diurna di minzione,
minore tensione perineale, diminuito volume residuo di urina,
riduzione del volume prostatico e aumento del flusso urinario, a
fronte di una minore incidenza di effetti collaterali.
E' anche importante sottolineare che la Serenoa repens non
altera il quadro ormonale sistemico, né ha effetti negativi sulla
libido e sull'attività sessuale
Urtica UrensUrtica Urens
pianta erbacea che tutti conosciamo e che
cresce spontanea in tutto il mondo,
fornisce due tipi di droga, dalle foglie e
dalla radice. Quest'ultima ha dimostrato la
capacità di alleviare i sintomi della IPB per
la sua azione inibente la formazione delle
fibrocellule muscolari lisce della prostata;
inoltre agisce, con un meccanismo ancora
non del tutto chiarito, sullo squilibrio del
rapporto androgeni/estrogeni che si
osserva nei soggetti con IPB.
Vaccinium Vitis IdeaeVaccinium Vitis Ideae
le BACCHE contengono ARBUTINA, che ha una azione diuretica e disinfettante
nelle infezioni delle vie urinarie, nelle cistiti e nelle uretriti; contengono anche
ANTOCIANOSIDI, che migliorano il tono dei vasi sanguigni e proteggono i
capillari. Le bacche hanno una azione disinfettante ed astringente.
I FLAVONOIDI proteggono dai radicali liberi ed hanno una importante azione
antinfiammatoria. Il FRUTTO ESSICCATO ha proprietà astringenti e si impiega
nelle diarree, nelle enteriti, e nelle infezioni intestinali.
Il Mirtillo rosso è utile per riequilibrare l’organismo sia in caso di diarrea, sia in
caso di stitichezza; utile nel colon irritabile, nelle emorroidi, così come nei problemi
delle vie urinarie, nelle cistiti, nelle prostatiti, nelle uretriti, come coadiuvante nelle
forme lievi di diabete, in passato le foglie si impiegavano nella gotta e nei reumatismi
Uva UrsinaUva UrsinaL' Uva ursina è un arbusto caratterizzato da proprietà molto specifiche ed efficaci: le foglie hanno infatti la prerogativa di ridurre le infiammazioni dell' apparato genito - urinario e in particolare le pieliti, le cistiti, le uretriti e in genere incontinenza, ritenzione urinaria, ipertrofia prostatica e leucorrea.
L' azione dell' Uva ursina è dovuta ad una contemporanea azione antiinfiammatoria e antisettica esercitata dai tannini, flavonoidi e glucosidi idrochinonici (tra cui l'arbutina) di cui è ricca; a quest'ultima è attribuita l'azione antisettica.
Le foglie di Uva ursina non hanno spiccate proprietà diuretiche, ma la loro azione antiinfiammatoria e anticatarrale favorisce la normalizzazione delle funzioni escretive.
Quercus PedonculataQuercus Pedonculata
Esercita un’azione di stimolo sulla corteccia surrenale e sui testicoli, incrementando la produzione di 17-chetosteroidi e di testosterone.
Si utilizza pertanto nei casi di convalescenza a lenta progressione, ipotensione, e soprattutto nell’astenia sessuale maschile.
Sequoia GiganteaSequoia Gigantea
Energetico, antidepressivo, stimolante, utile in soggetto anziano maschile. Di
aiuto nella ridotta vitalita’, inappetenza, affaticamento, depressione senile,
ipertrofia prostatica, osteoporosi senile.
Dona una sensazione di euforia ed un recupero delle forze, utile nei casi di
neuroastenia con una buona azione sia sul piano fisico, che sul piano
psicologico. Utile anche nei disturbi dell'apparato riproduttivo, nelle malattie
dell'apparato utinario, nell'atrofia dei testicoli, come coadiuvante in associazione
con altre piante nella impotenza maschile, agendo da regolatore ormonale
sistema riproduttivo sistema riproduttivo femminilefemminile
deputato alla procreazione della specie, fornendo il veicolo per il
patrimonio genetico della femmina; comprende organi produttivi
(ovaie), organi riproduttivi (utero), organo d'accoppiamento ed
espulsione del feto (vagina).
OVAIE in numero di due, situate all'interno dello scavo pelvico
(max. protezione!), producono gli ovuli, cellule portatrici del patrimonio
genetico della madre. la emissione di ovuli avviene in maniera ciclica,
mediamente al ritmo di uno ogni 28 giorni (mese lunare). tale unico
ovulo, uscito dall'ovaio (= ovulazione), entra in un
condotto detto
TUBA ove si compie il suo destino: se vi incontra lo
spermatozoo, avviene la fecondazione e l'avvio di una nuova vita; in
caso contrario, "ritenta, sarai più fortunato!“ - la tuba funge da
collegamento con l'organo riproduttivo vero e proprio
UTERO struttura mediana, situata nella pelvi tra vescica (davanti e
sotto) e retto (posteriormente). è un organo cavo, triangolare/conico con
apertura inferiore nel fondo della vagina (collo, cervice). nella sua parete
avviene l'annidamento dell'ovulo fecondato: pertanto funzione essenziale
dell'utero è garantire un ambiente nel quale può svilupparsi e crescere
l'embrione, fino a divenire feto (3° mese) e nascituro (9° mese); a questo
punto, l'utero si attiva per l'espulsione (parto, nascita).
VAGINA organo dell'accoppiamento, collega l'imbocco dell'utero con
il mondo esterno. è una cavità virtuale di forma vagamente cilindrica,
situata tra vescica/uretra (anteriormente) e retto/ano (posteriormente). si
affaccia all'esterno con una struttura anatomica detta
VULVA con funzione di "porta d'accesso condizionato", nella quale
sbocca anche l'uretra.
inamica ormonale
Rappresenta uno dei capitoli più affascinanti della fisiopatologia umana,
significando la finalizzazione naturale di ogni essere vivente, cioè la
conservazione della specie.
Si basa sull'interazione di 3 strutture:
ipofisi autentica centralina di controllo dei flussi di produzione
ormonale di tutto l'organismo; agisce sull'ovaio per mezzo di:
FSHFSH = ormone follicolostimolante: determina la maturazione degli
ovuli nell'ovaio stesso, e la espulsione di uno solo di essi ogni 28 giorni da
una zona detta follicolo
LHLH = ormone luteinizzante: determina la trasformazione del
follicolo che ha
espulso l'ovulo in una fabbrica (corpo luteo) di progesterone, ormone
necessario
alla sopravvivenza dell'ovulo fecondato
ovaie oltre a determinare la produzione di ovuli, secernono due
classi di ormoni: gli estrogeni, che mantengono i caratteri sessuali secondari
e indirizzano la fisiologia della donna; i progestinici, che preparano il corpo
femminile a sostenere una gravidanza. entrambi agiscono direttamente sull'
utero la cui superficie interna (endometrio) si prepara ciclicamente
ad accogliere e mantenere l'ovulo se fecondato.
un'affezione che colpisce circa il 40% delle donne; si manifesta con :
sintomi generali
sintomi dolorosi addomino-pelvici (= Dismenorrea)
mastodinia
disturbi comportamentali
è causata dallo squilibrio ormonale tra Estrogeni e Progesterone
nella seconda metà del ciclo mestruale; solitamente si è in presenza di
un aumento relativo della componente estrogenica, spesso da
iperfollicolinismo.
La Sindrome La Sindrome
PremestrualePremestruale
MenopausaMenopausaSi intende la data dell’ultimo ciclo mestruale; rappresenta una tappa fondamentale nella storia fisiologica della donna.
MENARCA = 1 ciclo
eventuali GRAVIDANZE
MENOPAUSA = ultimo ciclo
Età media: 50 anni (+/- 5 anni)
| | | < 45 50 > 55 anni
PRECOCE TARDIVA
Calcolo approssimativo: età menarca + 35 + 1 anno/gravidanza
Spesso preceduta ed accompagnata da disturbo vari (CLIMATERIO)
Evento caratterizzante: nuovo assetto ormonale
MENOPAUSA = causata dalla progressiva impossibilità da parte delle ovaie a garantire un sufficiente dosaggio ormonale, di conseguenza diminuisce la presenza di ESTROGENI e PROGESTERONE.
DISTURBI NEURO-VEGETATIVI
vampate di calore instabilità vasomotoria
da cattiva regolazione
della circolazione periferica
•arrossamenti improvvisi del volto•atrofia della cute•atrofia dell'apparato genitale•atrofia delle ghiandole mammarie•sudorazione e rossori•osteoporosi•capogiri•cefalee•parestesie•anomalie nel sonno•palpitazioni cardiache•obesità
DISTURBI COMPORTAMENTALI
irritabilitàdepressionediminuzione della capacità di concentrazionediminuzione della memoriaansietà
VAGINITIVAGINITI
• INFIAMMAZIONE DEL CANALE
VAGINALE E DELL’AREA PERIVULVARE
•SONO PIU’ FREQUENTI NELL’ETA’
POST-PUBERALE
•DISTURBO ABBASTANZA COMUNE
DELL’APPARATO GENITALE FEMMINILE
L'equilibrio del complesso ecosistema vaginale si realizza attraverso la
reciproca interazione di più fattori, tutti legati da un'unica attività fisiologica: la
secrezione di estrogeni. Nell'ambiente vaginale normale è presente una variegata
flora batterica, e la specie dei Lactobacillus di Döderlein è quella predominante.
Tale bacillo ha la funzione di garantire la corretta acidità al pH dei genitali esterni
femminili. L'acidità dell'ambiente vaginale è il più valido sistema di difesa
contro l'insediamento di microbi patogeni, in altre parole ostacola l'insorgenza
di infezioni o infiammazioni come: vulviti, vaginiti e cerviti. I fattori infettivi,
infatti, trovano la condizione ottimale di vita quando lo stato acido è deficitario o
addirittura assente.
Il mantenimento del pH dipende da molti fattori, primo fra tutti
un ciclo regolare. Gli ormoni estrogeni sono i primi amici del pH
e dell'ecosistema fisiologico in età fertile. Quando una donna
subisce un blocco mestruale (amenorrea), il pH sale e, in
parallelo, l'ecosistema viene alterato, perché mutano le tribù di
microrganismi.
Questi germi saprofiti sono normali nell'intestino, ossia fanno
parte del suo ecosistema, ma diventano causa di patologia
(malattia) se invadono la vagina, dove scatenano vaginiti, e la
vescica, dove sono fonte di cistiti.
MICROORGANISMI RESPONSABILI
• TRICHOMONAS VAGINALIS
• CANDIDACANDIDA
• HEMOPHILUS
VAGINALIS O GARDNERELLA
SINTOMI
• IMPROVVISO AUMENTO DELLA IMPROVVISO AUMENTO DELLA
SECREZIONE (leucorrea)SECREZIONE (leucorrea)
• SECREZIONE DI VARI COLORI
• SECREZIONE MALEODORANTE
• INFIAMMAZIONE VULVARE CON
IRRITAZIONE ED ESCORIAZIONI
• PRURITO VULVARE
DIAGNOSI
• CLINICACLINICA– LA PAZIENTE RIFERISCE:
• PERSISTENTI PERDITE VAGINALI• PRURITO VULVARE• IRRITAZIONE• CATTIVO ODORE VAGINALE
• LABORATORIOLABORATORIO– TAMPONE VAGINALE– ANTIBIOGRAMMA– ESAME DELLE URINE
TERAPIA
• FARMACOLOGICA:– METRONIDAZOLO
– CLOTRIMAZOLO
– NISTATINA
• LAVANDE VAGINALI
• ASTINENZA ( ! )
Calluna VulgarisCalluna VulgarisPrincipi attiviContiene un glucoside, tannini e sostanze amare.
Proprietà
Ottimo antisettico delle vie urinarie con possibilità diuretica e antidiarroica.Come infuso e decotto si utilizza contro cistite, diarrea, per favorire l'eliminazione degli acidi urici e, in genere, per tutte le affezioni delle vie urinarie e per la loro depurazione.Può essere utilizzato per gargarismi in caso di mucose infiammate e per applicazioni locali destinate a foruncoli e infiammazioni cutanee. Preparati quali il decotto o l'infuso, aggiunti all'acqua del bagno, sono di sollievo in caso di reumatismi e aiutano a migliorare il tono muscolare.Un’indicazione fondamentale è la vaginite da candida, soprattutto nelle forme cronico-recidivanti (tintura madre), ove migliora le potenzialità antifungine del Sistema Immunitario delle mucose genitali. I questo si sinergizza ottimamente con prodotti a base di
Date le premesse di carattere igienistico-metabolico, si comprende
come diventi fondamentale l’avere a disposizione un prodotto che
garantisce, all’interno di un corretto approccio igienistico, tramite
le potenzialità antimicotiche ed antimicrobiche naturali
dell’essenza di bergamotto una difesa della integrità
dell’ecosistema locale contro la proliferazione di inquilini
indesiderati; questo tanto più quanto ci si rivolge ad una
popolazione femminile con squilibri ormonali, cicli irregolari, pre-
adolescenza, menopausa, contestuale uso di antibiotici per altre
patologie, etc.-
Bergamotto Bergamotto
INSUFFICIENZA INSUFFICIENZA
OVARICAOVARICA
RIDUZIONE DELLA
PRODUZIONE ORMONALE
E DELLA MATURAZIONE
FOLLICOLARE
L’INSUFFICIENZA OVARICA
E’ CAUSA DI INFERTILITA’
CAUSE
• FISIOLOGICAFISIOLOGICA
– PER UNA PAZIENTE SUI
50 ANNI= MENOPAUSA
• PATOLOGICAPATOLOGICA
– PER PAZIENTE SOTTO I
40 ANNI
SINTOMI
• ASSENZA DI FLUSSO MESTRUALE
• SECCHEZZA VAGINALESECCHEZZA VAGINALE
• VAMPATEVAMPATE DI CALORE
• PALPITAZIONI
• SUDORAZIONESUDORAZIONE
• IPERTENSIONE ARTERIOSA
• PRECORDIALGIA
INCONTINENZA URINARIA DA STRESSINCONTINENZA URINARIA DA STRESS
SINTOMI• ANSIA
• DEPRESSIONEDEPRESSIONE
• IRREQUIETEZZA
• INDIFFERENZA
• FRIGIDITA’FRIGIDITA’
• INSONNIA
• LOMBALGIA
• INFERTILITA’
DIAGNOSI • PAZIENTE CHE RIFERISCE ASSENZA DI ASSENZA DI
FLUSSO MESTRUALEFLUSSO MESTRUALE A PARTIRE DA A PARTIRE DA UN DATO MOMENTOUN DATO MOMENTO O DA SEMPRE
• ESAMIESAMI DA CONSIDERARE
– CONSULENZA GINECOLOGICA– DOSAGGIO ORMONALE PLASMATICO– DOSAGGIO ORMONALE URINARIO– ECOGRAFIA OVARICA– BIOPSIA OVARICA– TAC CEREBRALE– PAP TEST– MAMMOGRAFIA DI CONTROLLO– ECOGRAFIA MAMMELLE
TERAPIA
• ORMONALEORMONALE
• CHIRURGICACHIRURGICA
Le ricerche degli ultimi anni hanno consentito di verificare che numerosissime
piante contengono dei precursori dei fitoestrogeni, che pur assomigliando agli
ormoni animali, non hanno una specifica azione ormonale.
Come per molti rimedi fitoterapici, le prime considerazioni su questi aspetti sono
nate ad esempio dalla constatazione che le donne orientali (con alimentazione
ricca di soia) godevano di una situazione ormonale postmenopausale diversa
dalle loro coetanee occidentali. Alcune diversità sono state evidenziate anche
nella incidenza del cancro del seno e soprattutto nella netta riduzione delle
recidive tumorali in chi fa un uso costante di fitoestrogeni.
Le piante che ne sono più ricche sono le leguminose, tra cui al primo posto per
presenza di principi attivi è la Soia.
Insieme alla soia però, altre piante, come il Trifoglio rosso, Actea racemosa e la
Salvia officinalis, possono essere utilizzate in numerose condizioni femminili, e
in particolare il loro impiego si propone interessante per il periodo menopausale.
Salvia OfficinalisSalvia OfficinalisPROPRIETA’
Ø STORICHE
Già ai tempi di Dioscoride, nell’antichità classica, alla Salvia venivano ascritte virtù terapeutiche per l’universo femminile: veniva comunemente consigliata nelle forme disendocrine mestruali, nell’infertilità, come nei disturbi della menopausa. Spesso si trova citata nelle ricette per sopprimere la lattazione, addirittura la si consigliava come stimolante le …velleità primaverili.
Ø ATTUALI
Oggi si accettano le proprietà emmenagoghe della pianta, legate all’attività estrogenica follicolostimolante della sostanza sovrapponibile all’estrone. E’ sempre da prendersi in considerazioni nella ipomenorree, nelle amenorree sia primarie che secondarie, ove necessiti un’azione di riequilibrio sull’assetto ormonale della donna.
INDICAZIONI PRINCIPALI
Amenorrea primaria e secondaria
Algomenorrea, dismenorrea
Sindrome climaterica
Disturbi menopausali da ipoestrogenismo
Acne giovanile
Defluvium capillorum
Senescenza dermica
Cimicifuga (Actea Racemosa)Cimicifuga (Actea Racemosa)
Pianta erbacea perenne della famiglia delle ranuncolacee, con rizoma strisciante
carnoso, tipica dell'America settentrionale. Si raccoglie quando la pianta non è
più giovane. Se ne utilizza il rizoma.
Principi attivi - Glicosidi triterpenici, isoflavoni (formononetina), acido
isoferulico, acido salicilico, triterpeni, resine.
Attività principali - Azione simil-estrogenica (dovuta all'isoflavone, che è
considerato un fitoestrogeno). Questo la rende utile nei disturbi della menopausa
(vampate di calore, turbe dell'umore, secchezza vaginale). E' indicata soprattutto
per le manifestazioni non molto severe e come sostituto della terapia ormonale
quando vi siano per questa delle controindicazioni. Turbe legate ad insufficienza
estrogenica nell’età fertile possono trarne beneficio specie per la sindrome
premestruale.
AgnocastoAgnocasto PROPRIETA’
STORICHE
Dal tempo degli antichi Romani veniva utilizzato sotto forma di infuso per i
disturbi ginecologici, nelle mestruazioni dolorose e nell’eretismo genitale.
ATTUALI
Equilibrante del sistema neurovegetativo a livello del plesso solare,
specialmente nelle forme spasmodiche degli organi pelvici, tramite una
presumibile azione a livello ipofisario: sembra che eserciti un effetto
antiestrogenico mediato da una stimolazione selettiva dell’ormone
lutenizzante.
INDICAZIONI PRINCIPALI
Palpitazioni
Dolori del plesso solare
Vertigini
Spasmi del basso intestino
Insonnia
Dismenorrea
Iperestrogenismo
ASSOCIAZIONI SINERGICHE
Crataegus oxiacantha palpitazioni cardiache
Melissa officinalis sindromi spastiche dell’intestino
Vaccinium vitis idaeae spasmi ureterali, ureterali, vescicali, uterini, ovarici
INFERTILITA’INFERTILITA’
IMPOSSIBILITA’ ALLA
GRAVIDANZA DOPO UN ANNO
DI RAPPORTI NON PROTETTI,
NEL TENTATIVO DI CONCEPIRE
CAUSE DI INFERTILITA’
• MANCANZA DI OVULAZIONE PER LA DONNA
• STRESS PSICO-FISICO PER L’UOMO
• ALTRE CAUSE, MENO FREQUENTI
SINTOMI
• LA COPPIA RIFERISCE
L’INSUCCESSO DEI TENTATIVI
DI CONCEPIMENTO DA
ALMENO UN ANNO
• COLLOQUIO SULLE POSSIBILI
CAUSE SIA PER IL MASCHIO
CHE PER LA FEMMINA
• SPERMIOGRAMMA
• DOSAGGIO
ORMONALE
• ECOGRAFIA
TESTICOLARE
• TAMPONE VAGINALE CON ANTIBIOGRAMMA
• ESAME DELLE URINE• ECOGRAFIA
OVARICA E UTERINA• ISTEROSALPINGO-
GRAFIA
DIAGNOSI
•TAMPONE VAGINALE
CON ANTIBIOGRAMMA
•ESAME DELLE URINE
•ECOGRAFIA OVARICA E
UTERINA
•ISTEROSALPINGOGRAFIA
•LAPAROSCOPIA
DIAGNOSI
TERAPIA
• FEMMINAFEMMINA– FARMACI INDUTTORI
DELL’OVULAZIONE
INSEMINAZIONE ARTIFICIALE INTRAUTERINA
FERTILIZZAZIONE IN VITRO E TRASFERIMENTO IN UTERO
• MASCHIOMASCHIO– ARGININA– POLIVITAMINICI– CORTICOSTEROIDI
TERAPIA
’ importante l’anamnesi farmacologica considerando anche l’uso ed abuso di stupefacenti sempre più frequentemente utilizzati. Secondo alcune stime circa il 25% dei casi sono dovuti a farmaci utilizzati per la terapia di altre malattie.(antipertensivi, antidepressivi, ansiolitici, barbiturici, gastrointestinali, diuretici,etc)
MENOPAUSAMENOPAUSA
CESSAZIONE
DEFINITIVA DEL
FLUSSO
MESTRUALE
L’ETA’ MEDIA DI MENOPAUSA E’ 50 ANNI
IL CAMBIAMENTO ORMONALE IN MENOPAUSA
CESSAZIONE DELLA
PRODUZIONE OVARICA DI
ESTROGENI E PROGESTERONE.
AUMENTO DI FSH ED LH
SIERICO IPOFISARIO
SINTOMI
NON TUTTE LE DONNE AVVERTONO DEI DISTURBI CON LA
SOSPENSIONE DEL CICLO MESTRUALE; POSSONO VERIFICARSI:
• VAMPATE DI CALORE
• ROSSORE AL VISO
• SUDORAZIONE NOTTURNA
• PALPITAZIONI
• TACHICARDIA
• PRECORDIALGIA
• AUMENTO PRESSIONE ARTERIOSA
• TENDENZA ALL’ARTERIOSCLEROSI
• ATROFIA VAGINALE
• RAPPORTI DOLOROSI
• IRRITAZIONE VAGINALE
• PRURITO VAGINALE
• CISTITI
• VAGINITI
• IRSUTISMO
• OSTEOPOROSI
• LOMBALGIA
• FRATTURA DELL’ANCA
• SCHIACCIAMENTO VERTEBRALE
• NERVOSISMO• ANSIA• DEPRESSIONE• INSONNIA• CEFALEA• PROBLEMI PSICOSOMATICI• ALTERAZIONI DELL’UMORE• GELOSIA• LOQUACITA’• AGGRESSIVITA’• DISINTERESSE SESSUALE
DIAGNOSI
• DONNA DI 50 ANNI CIRCA CHE RIFERISCE
MESTRUAZIONI IRREGOLARI PER DIFETTO
(= CLIMATERIO) FINO ALLA SCOMPARSA DELLE
STESSE CON VAMPATE DI CALORE & C.
• DOSAGGIO ORMONALE (FSH SIERICO)
• DOSAGGIO ESTRADIOLO
• PAP TEST
• MAP TEST
• TEST AL PROGESTERONE
TERAPIA
TERAPIATERAPIAORMONALEORMONALESOSTITUTIVASOSTITUTIVA:Per bocca o incerotti
Sostituisce la carenza naturale dell’organismo in ormoni sessuali
La possibilità di utilizzare gli isoflavoniisoflavoni in menopausa si è ritagliata
uno spazio sempre più consistente nell'interesse del pubblico e anche
in quello di molte aziende, che hanno posto in commercio numerosi
integratori per il trattamento dei disturbi climaterici.
L'interesse scientifico verso questo gruppo di principi attivi è nato in
seguito ad alcuni studi epidemiologici: fra le donne giapponesi, la cui
alimentazione particolarmente ricca di soia (circa 45-60 grammi di
proteine di soia al giorno) assicura un apporto di fitoestrogeni quasi
10 volte superiore a quello delle donne occidentali, si è riscontrata
una minore incidenza di vampate di calore , di fratture femorali e di minore incidenza di vampate di calore , di fratture femorali e di
tumori legati all'uso di ormoni.tumori legati all'uso di ormoni.
Associate agli isoflavoni, nelle formulazioni naturali indicate in
menopausa non è raro ritrovare piante dotate di:
- azione ansioliticaansiolitica e sedativasedativa: passiflorapassiflora, melissamelissa e valerianavaleriana, utili
per ridimensionare i problemi legati alla componente psicosomatica
del climaterio, quali ansia, insonnia, ipereccitabilità nervosa;
- azione specifica sulla contrattilità cardiacacontrattilità cardiaca: biancospinobiancospino e
cardiacacardiaca, capaci di regolarizzare il battito e di ridurre i problemi di
aritmia, modulando la risposta del cuore alle sollecitazioni nervose.
Si tratta di piante utili nel contrastare sintomi menopausali quali
tachicardia, o palpitazioni, soprattutto quando causate da stati
d'ansia e tensione nervosa;
- azione remineralizzanteremineralizzante: equisetoequiseto, fieno grecofieno greco e lievito di birralievito di birra, in
grado di integrare eventuali carenze di sali minerali e vitamine. Tale
integrazione si rivela utile per la prevenzione dell'osteoporosi e nelle
condizioni di fragilità degli annessi cutanei (capelli e unghie);
- azione antisudoriferaantisudorifera: salviasalvia. Oltre ad avere un'attività
estrogenica, che ne giustifica l'uso in menopausa al fine di un
riequilibrio ormonale, questa pianta possiede una valida azione nel
contrastare i problemi di iperidrosi e quindi di sudorazione profusa
(uno dei sintomi più sentiti dalla donna in menopausa), soprattutto
notturna e/o di natura psicosomatica.
OsteoporosiOsteoporosi è determinata dalla riduzione della massa ossea, causata dalla perdita progressiva di calcio, magnesio e fosforo dallo scheletro, che perciò si indebolisce divenendo fragile in genere distinguiamo le forma * post-menopausa
e quella * senile clinicamente si manifesta con dolore osseo provocato dal carico e migliorato dal riposo, incurvamento del rachide, diminuzione della statura e tendenza a fratture spontanee. in ogni caso vanno raccomandati cicli di terapia fisica e ginnastica medica, soprattutto in primavera ed autunno, da farsi per almeno un quarto d’ora al giorno. nella forma post-menopausa necessita sorveglianza continua
Sali di CalcioSali di Calcio
• Fra le opzioni possibili, il lithothamnium è apprezzato per le sue proprietà
benefiche sul sistema osteoarticolare, in particolar modo per la
decalcificazione ossea e le fratture, oltre che per artrosi, artrite e
infiammazioni del connettivo.
• L’assunzione di calcio biodisponibile può dar sollievo a quei sintomi che
vengono comunemente associati all’invecchiamento. Alcuni di questi disturbi
comprendono dolori alle ossa, mal di schiena, denti fragili con lesioni da
carie e tremori alle dita.
• Il Magnesio, inoltre, concorre a stabilizzare le reazioni metaboliche che
inglobano il Calcio negli osteoblasti e nei condroblasti, rendendo più duratura
la neoproteina ossea sintetizzata.
Minerali e vitamineMinerali e vitamine
I1 metabolismo del calciocalcio è in sinergia con quello del fosforofosforo e del magnesiomagnesio. Questi
elementi dovrebbero essere sempre considerati insieme: uno squilibrio di uno di
questi minerali avrà un effetto negativo sugli altri due. Una integrazione di magnesio
può essere richiesta nel trattamento dell'osteoporosi. Altro elemento da considerare è
il siliciosilicio.
C'è una relazione stretta tra calcio e silicio: quest'ultimo può favorire un aumento del
calcio, anche se rimangono oscuri i meccanismi di questo processo. Ciò a patto che
la silice sia resa solubilesolubile tramite un processo di estrazione o acidificazione (ad
esempio l'aggiunta di succo di limone).
Importanti poi sono le vitamine Dvitamine D e CC. La prima è un fattore di incremento
dell'assorbimento del calcio. La vitamina C, quando assunta in quantità adeguata,
contribuisce alla produzione della matrice ossea; una mancanza di vitamina C può
contribuire all'insorgere dell'osteoporosi