piano d’area della media e bassa valle del tordino...a)geomorfologia ed aspetti tettonici...

143
PROVINCIA DI TERAMO V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE DIFESA DEL SUOLO PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO STUDIO DELL’AMBIENTE FLUVIALE Aspetti geomorfologici, idrogeologici, idraulici, ecologici e vegetazionali Marzo 2009 Dott.Giovanni Castiglione, Dott. Lino Ruggieri, Dott. Alessandro Venieri Dott.Agrono

Upload: others

Post on 08-Mar-2021

3 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE DIFESA DEL SUOLO

PIANO D’AREA DELLA MEDIAE BASSA VALLE DEL TORDINO

STUDIO DELL’AMBIENTE FLUVIALEAspetti geomorfologici, idrogeologici, idraulici, ecologici e vegetazionali

Marzo 2009 Dott.Giovanni Castiglione, Dott. Lino Ruggieri, Dott. Alessandro Venieri

Dott.Agrono

Page 2: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO____________________________________________________________________________________________

Indice

1. Premessa4

1.1 Aspetti vegetazionali4

1.2 Aspetti geologici, geomorfologici, idrogeologici e idraulici 41.2.1 Caratteristiche idrografiche 7a)Morfometria del bacino idrografico1.2.2 Inquadramento geologico 111.2.3 Caratteristiche geomorfologiche 14a) Morfologia fluviale e criticità per processi erosivi b)Considerazioni sul trasporto solido e sull’asimmetria della valle1.2.4 Idrogeologia della pianura alluvionale del fiume Tordino 22a) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque sotterranee e superficiali1.2.5 Caratteristiche idrauliche e criticità presenti 30a) Considerazioni su alcune criticità riscontrate lungo il corso fluviale

1.2.6 Evidenze geomorfologiche 33

1.3 Ecologia dell’ambiente fluviale 381.3.1 Tutela del corso d’acqua 391.3.2 Stato ambientale del corso d’acqua (SACA) 39a) Livello inquinamento macrodescittori (LIM)b) Indice biotico esteso (IBE)c) Stato ecologico (SECA)d) Stato ambientale (SACA)1.3.3 Funzionalità fluviale (IFF) 471.3.4 Ittiofauna 531.3.5 Interruzione del continuum fluviale 55

2. Linee guida per la riqualificazione di un corso d’acqua56

2.1 Schede di intervento per il controllo dell’inquinamento puntiforme: 57a) Impianto di fitodepurazione b) Ecosistema-filtro 2.2 Scheda di intervento per il controllo dell’inquinamento diffuso: 58 a) Fasce tampone boscate (FTB)2.3 Scheda di intervento per il ripristino della continuità fluviale 59 a) Passaggi per pesci2.4 Interventi antierosivi e consolidamento con tecniche di I.N. 60

3. Analisi dell’ambiente fluviale nei tratti omogenei 3.1 Area n.1 Villa Pavone (depuratore Teramo) 62

3.1.1 Inquadramento: 62a) Geograficob) Geologico3.1.2 Descrizione e criticità 63a) Morfologia fluviale

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

2

Page 3: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO____________________________________________________________________________________________

b) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acquec) Funzionalità fluvialed) Problematiche idrauliche3.1.3 Analisi fisionomico - strutturale della vegetazione 683.1.4 Proposte d’interventi 75

3.2 Area n.2 Villa Pavone (Terrabianca) 763.2.1 Inquadramento 76a) Geograficob) Geologico3.2.2 Descrizione e criticità 77a) Morfologia fluviale b) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acquec) Funzionalità fluvialed) Problematiche idrauliche3.2.3 Analisi fisionomico - strutturale della vegetazione 813.2.4 Proposte d’interventi 85

3.3 Area n.3 San. Nicolò a T. (Secciola) 863.3.1 Inquadramento 86a) Geograficob) Geologico3.3.2 Descrizione e criticità 87a) Geomorfologia ed aspetti tettonicib) Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acqued) Funzionalità fluvialee) Problematiche idrauliche3.3.3 Analisi fisionomico strutturale della vegetazione 923.3.4 Proposte d’interventi 98

3.4 Area n° 4 Notaresco stazione (Grasciano) 993.4.1 Inquadramento 99a) Geograficob) Geologico3.4.2 Descrizione e criticità 101a) Morfologia fluviale b) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acquec) Funzionalità fluvialed) Problematiche idrauliche3.4.3 Analisi fisionomico - strutturale della vegetazione 1043.3.4 Proposte d’interventi 108

3.5 Area n° 5 Giulianova (Colleranesco) 1103.5.1 Inquadramento 110a) Geograficob) Geologico3.5.2 Descrizione e criticità 110a) Morfologia fluviale b) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acquec) Funzionalità fluvialed) Problematiche idrauliche3.5.3 Analisi fisionomico - strutturale della vegetazione 114

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

3

Page 4: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO____________________________________________________________________________________________

3.5.4 Proposte d’interventi 117

3.6 Area n° 6 Giulianova (foce Tordino) 1183.6.1 Inquadramento 118a) Geograficob) Geologico3.6.2 Descrizione e criticità 119a) Morfologia fluviale b) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acquec) Funzionalità fluvialed) Problematiche idrauliche3.6.3 Analisi fisionomico - strutturale della vegetazione 1243.6.4 Proposte d’interventi 129

Allegati:Cartografia fisionomico-strutturale della vegetazione nei tratti individuati

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

4

Page 5: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO____________________________________________________________________________________________

1 PREMESSA GENERALE

1.1 ASPETTI VEGETAZIONALI

L’analisi delle caratteristiche vegetazionali nei siti di interesse progettuale si è basata sulla carta fisionomico-strutturale della vegetazione in scala 1:10.000. Nel periodo intercorrente dal dicembre 2008 al marzo 2009 sono stati compiuti alcuni sopralluoghi nell’area oggetto del presente studio per il riconoscimento dei tipi di vegetazione presenti.

Nella identificazione dei tipi di vegetazione si è fatto riferimento alle specie guida e alle indicazioni ecologiche fornite dalla base bibliografica (Aspetti vegetazionali. Valutazione di impatto ambientale - Realizzazione variante S.S. 80 –Teramo mare. 1997).

Rispetto alle vegetazioni indicate in letteratura, che si basano su indagini rivolte a vegetazioni naturali o naturaliformi, la quantificazione della vegetazione ha imposto la definizione di altri “tipi” di vegetazione che rappresentano delle facies più o meno disturbate e antropizzate di quelle naturali.

Con il supporto delle ortofotocarte del 2007, i dati raccolti sono stati cartografati (ArcView Gis), riportando solo le vegetazioni fisionomicamente e strutturalmente apprezzabili alla scala cui si è fatto riferimento per la produzione dell’elaborato cartografico. Tutte le aree considerate contemplano tratti di fiume con i territori connessi di alveo, golene e terrazzi, contenuti tra gli argini.

Il paesaggio vegetale del territorio collino-planiziarie analizzato risulta sostanzialmente dominato dalle coltivazioni agrarie, soprattutto seminativi non irrigui e seminativi arborati, mentre i nuclei di vegetazione naturale sono relegati ai siti inutilizzabili dal punto di vista agricolo e primo fra tutti, l’alvo fluviale. Il fiume Tordino e dei suoi numerosi fossi affluenti, le aree in erosione delle colline, le scarpate delle strade ed ogni altro residuo inutilizzabile dall’uomo sono infatti i rari luoghi in cui la vegetazione naturale ha conservato il proprio dominio oppure in cui essa ne riprende possesso dopo il recente abbandono da parte dell’uomo.

Questi ultimi lembi di vegetazione sono costituiti nella maggior parte dei casi da aree in erosione occupate da una copertura vegetale erbacea spontanea sulla quale spiccano sparute associazioni di mantello con cespuglieti, arbusteti e siepi delle specie colonizzatrici per eccellenza (ordine Prunetalia). Talvolta, assieme ai cespugli sono presenti anche sparuti esemplari o limitati boschetti misti con le specie pioniere quali Ulmus minor, Quercus pubescens, ormai degradati per l’eccessiva ceduazione e con numerose presenze di elementi termoxerofili quali Spartium iunceum, Tamarix africana, Asparagus acutifolius ,ecc...

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

5

Page 6: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO____________________________________________________________________________________________

Le zone completamente prive di vegetazione (afitoiche), e cioè quelle occupate dagli insediamenti urbani e produttivi, dai depositi di inerti, dagli impianti sportivi, dalle autostrade e dalle aree estrattive, sono anch’esse ben rappresentate soprattutto nel tratto litoraneo studiato.

Per quanto riguarda la vegetazione ripariale del tratto in studio, questo presenta lungo le sue rive e terrazzi fluviali diverse cenosi di ripa principalmente a salici (Salix spp.) e pioppi (Populus spp.). L’analisi evidenzia in generale una vegetazione di scarsa rilevanza naturalistica sia dal punto di vista della distanza dal climax, sia dal punto di vista della molteplicità floristica, ovvero della varietà specifica delle varie associazioni. La valenza naturalistica di alcune stazioni di tali formazioni, mancando esse di specie rare o di un ampio spettro floristico, risiede unicamente nella loro caratteristica di “naturalità”, cioè di spontaneità indotta dagli eventi naturali e senza l’intervento diretto dell’uomo.

Inoltre occorre aggiungere che l'ambito fluviale costituisce un sito di persistenza di vegetazioni naturali e paranaturali altrimenti non presenti in pianura che conservano un'articolazione spaziale coerente con la morfologia del territorio.

Comunque nell'ambito del ristretto contesto esaminato, i modelli della vegetazione coincidono con quelli studiati per i corsi d'acqua del versante appenninico caratterizzati dalla comune condizione di discontinuità di portata propria ai corsi d'acqua appenninici.

Si tratta di aree che rappresentano comunque un indiscutibile valore naturalistico e paesaggistico da preservare. Sebbene le situazioni attuali mostrino segni di moderato o forte degrado, gli indirizzi devono qui essere sempre orientati verso la salvaguardia ed il mantenimento degli equilibri biologici ed idrogeologici evitando i fattori di disturbo endogeni ed esogeni.

Le fasce riparie naturali e le aree connesse, inoltre, costituiscono elmenti cardine sui quali basare la costituzione della rete ecologica a scala territoriale, sancita anche con il D.P.R. 8 settembre 1997, n. 357, che ribadisce la necessita di realizzare “aree di collegamento ecologico funzionale” al fine di tutelare la fauna e la flora selvatiche.

In questa prospettiva le indicazioni di pianificazione per il territorio analizzato della valle del Tordino sono quelle finalizzate alla promozione di politiche di intervento e gestione, che da una parte garantiscano adeguata protezione alle aree di maggior valore naturalistico e dall’altra facilitino la connessione, in chiave naturalistica, dei diversi ecosistemi naturali in cui è articolato il territorio.

In ambito fluviale, considerando l’elevato valore naturalistico delle aree umide di pianura, risulta necessario prioritariamente attivare strumenti normativi e gestionali in grado di ridurre la pressione esercitata sui diversi ambienti, dando priorità alle politiche di gestione di tali aree.

A tale riguardo gli obiettivi e gli interventi prioritari sono i seguenti:

• Fasce ripariali fluviali : obiettivi primari sono quelli di tutelare la vegetazione idrofila erbacea ed arborescente il alveo e le fasce arboree ed arbustive riparali; gli interventi da privilegiare sono quelli di impedire ad esempio il pascolo di rapina nelle

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

6

Page 7: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO____________________________________________________________________________________________

aree demaniali dell’alveo fluviale e degli argini e di ogni tipo di esbosco in alveo, a causa di taglio per la legna o altri interventi;

• Corsi d’acqua collinari - ricostituire le formazioni arboree ed arbustive ripariali degradate o scomparse dei medi corsi fluviali, rimuovendo al contempo le cause di inquinamento biochimico delle acque; conservare la continuità ecologica tra i fossi per creare un sistema di aree umide;

• Boschi collinari : migliorare il valore ecologico delle formazioni boscate collinari favorendo l’evoluzione dei boschetti cedui a Quercus pubescens e Ulmus minor alla gestione d’alto fusto;

• Formazioni erbacee ed arbustive collinari : mantenere le attuali superfici prative naturali e/o naturalizzate attraverso il pascolo anche nei pascoli cespugliati, evitando però le aree a forte rischio erosivo;

L’analisi delle caratteristiche vegetazionali nei siti di interesse progettuale si è basata sulla carta fisionomico-strutturale della vegetazione in scala 1:10.000. Nel periodo intercorrente dal dicembre 2008 al marzo 2009 sono stati compiuti alcuni sopralluoghi nell’area oggetto del presente studio per il riconoscimento dei tipi di vegetazione presenti.

Nella identificazione dei tipi di vegetazione si è fatto riferimento alle specie guida e alle indicazioni ecologiche fornite dalla base bibliografica (Aspetti vegetazionali. Valutazione di impatto ambientale - Realizzazione variante S.S. 80 –Teramo mare. 1997).

Rispetto alle vegetazioni indicate in letteratura, che si basano su indagini rivolte a vegetazioni naturali o naturaliformi, la quantificazione della vegetazione ha imposto la definizione di altri “tipi” di vegetazione che rappresentano delle facies più o meno disturbate e antropizzate di quelle naturali.

Con il supporto delle ortofotocarte del 2007, i dati raccolti sono stati cartografati (ArcView Gis), riportando solo le vegetazioni fisionomicamente e strutturalmente apprezzabili alla scala cui si è fatto riferimento per la produzione dell’elaborato cartografico. Tutte le aree considerate contemplano tratti di fiume con i territori connessi di alveo, golene e terrazzi, contenuti tra gli argini.

1.2 ASPETTI GEOMORFOLOGICI, IDROGEOLOGICI, IDRAULICI

Quando si affronta il discorso relativo agli aspetti geomorfologici, idrogeologici ed idraulici di un corso d’acqua bisogna tener presente che la materia va trattata considerando che in realtà, e nell’accezione più alta, il corso d’acqua è un corpo unico.

Tutto il sistema è basato su precisi equilibri naturali che vanno dall’erosione al trasporto solido di materiale che ne variano sezione e pendenza e quindi non si può, generalmente, operare su una sua parte con opera di difesa e di utilizzazione, senza che l’insieme possa o abbia a risentirne. In queste condizioni, e per l’ampio uso che la Società moderna fa delle risorse che un bacino offre, quali: portate, dislivelli, materiali, ma anche

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

7

Page 8: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO____________________________________________________________________________________________

per difendersi dalle sue piene; un bacino è da trattare come struttura complessa ed unitaria.

Purtroppo la tendenza che si ha nel governo del territorio non va nella stessa direzione appena accennata e quindi senza ricordare tutto il lungo e tortuoso percorso normativo che ha portato all’istituzione delle Autorità di Bacino come compromesso tra il decentramento amministrativo previsto dalla Costituzione italiana e la gestione dei bacini idrografici in chiave unitaria, oggi nella regione Abruzzo (come in molte altre regioni italiane) le competenze amministrative, in materia di difesa del suolo e risorse idriche, all’interno di un bacino idrografico, sono frammentate in molti Enti quali: Regione, Province, Comuni, Comunità Montane, Consorzi di bonifica, Agenzie per la Tutela o Protezione dell’Ambiente, ecc..

Dopo tale doverosa premessa, che mette in chiara luce le contraddizioni nell’affrontare le problematiche riguardanti un bacino idrografico, il Piano D’Area della media e bassa Valle del Tordino, le cui azioni specifiche, da attuarsi con opportuni piani operativi, riguarderanno: la salvaguardia e promozione dei valori ambientali e paesaggistici del territorio, la riqualificazione ambientale degli spazi identificati nel sistema insediativo di fondovalle, la realizzazione del sistema dei percorsi per la fruizione delle aree con valenza ambientale, ecc., non può non tener conto degli gli aspetti geologici, geomorfologici, idrogeologici e idraulici al fine di collocarsi coerentemente tra i Piani Territoriali sovraordinati come i Piani di Bacino (Pino Assetto Idrogeologico, Piano Difesa Alluvioni e Piano di Tutela delle Acqua) e quelli sottordinati come i Piani Comunali.

In mancanza di riferimenti normativi guida, il lavoro è stato organizzato in diversi fasi quali:

- Raccolta degli studi e dati esistenti;

- Analisi critica dei dati reperiti;

- Elaborazioni e restituzioni cartografiche di schemi semplificativi del bacino idrografico;

- Rilevamento geomorfologico della media e bassa valle del Tordino riguardante principalmente la morfologia fluviale ed i processi erosivi in atto;

- Rilievo delle principali criticità riscontrate sia per i processi erosivi che per la sicurezza idrualica;

- Analisi e confronto con le criticità osservate e gli studi relativi alla al rischio idrualico e geomorfologico;

- Evidenziazioni delle caratteristiche geomorfologiche

- Proposte per studi ed interventi da realizzare.

1.2.1 CARATTERISTICHE IDROGRAFICHE

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

8

Page 9: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO____________________________________________________________________________________________

Il fiume Tordino nasce a 2000 m s.l.m.m. tra i monti Gorzano (2458 m s.l.m.m.) e Pelone (2259 m s.l.m.), situati nella catena dei monti della Laga. Scorre interamente in provincia di Teramo e confina a destra con il bacino del fiume Vomano e a sinistra con quello del Tronto e del Salinello. Nella prima parte del percorso il Tordino, caratterizzato da un regime di tipo torrentizio, è orientato O-E, poi cambia direzione nei pressi dell’abitato di Padula, dove curva verso NE fino a raggiungere il piccolo nucleo di Fiume. Fino a Teramo descrive un ampio arco con apertura a Nord e infine, orientato SO-NE, si dirige verso il mare Adriatico, dove sfocia fra Giulianova e Cologna Spiaggia.

Come molti fiumi che sfociano nel medio e basso versante Adriatico, il suo percorso è approssimativamente breve e perpendicolare alla catena montuosa d'origine.

Il regime idrologico del fiume è molto variabile e risulta strettamente dipendente dalle precipitazioni. Il Tordino riceve anche numerosi contributi dagli affluenti e dai "fossi" maggiori.

A destra, dopo circa 5 km, il primo apporto idrico si deve al fosso Molvese, più a valle riceve il fosso di Elce e infine, a 21,5 km dalla sua sorgente il Fiumicello, che origina a sua volta da numerosi fossati e sorgenti che scendono dalle pendici del monte Bilanciere.

A sinistra il numero di affluenti è maggiore: il fosso della Cavata (che forma presso la sorgente i tre balzi delle cascate Cantagalli o della Cavata), il Rivettino (a 7 km), il Castiglione (a 10,5 km), il Rivoletto (a 11,6 km); contributi minori vengono dal Rio Verde, dal fosso dell’Inferno, dal torrente Fiumicino e dal torrente Vezzola. Quest'ultimo, le cui acque sono in gran parte captate dall'Enel, nasce dal monte Ciccone (1268 m) in provincia di Teramo. Chiamato da Plinio Ambulate o Ambulata, comincia il suo corso presso Serra sotto il colle Buonanotte ed ha origine dalla riunione di tre fossi, il più importante dei quali è detto di Fonte Grande, a 975 metri di altitudine. Scorre per lungo tratto solitario fino a ricevere le acque del fosso Valle che discende dal monte Farina, quindi riceve quelle del fosso Lago Verde proveniente dal monte Ciccone. Sotto Torricella Sicura accoglie le acque del Fiume Rimaiano, poi quelle dei fossi riuniti delle Ville e Stefano, fino a gettarsi nel Tordino. Il suo percorso totale è di chilometri 19,270. Attraversa i comuni di Rocca Santa Maria, di Torricella e di Teramo.

Dal punto di vista morfologico la valle fluviale presenta caratteristiche così diverse che permettono di individuare 3 distinti settori: il settore più alto, con valli ripide e pareti boscate che conferiscono al paesaggio un tipico aspetto montano; il settore centrale, che giunge fino sotto a Castellalto, dove la valle si allarga e le morfologie diventano collinari, il settore terminale, costituito dall’ampia pianura alluvionale circondata da basse colline. Tale fondovalle presenta una sezione asimmetrica con sviluppo della piana sulla sinistra idrografica del corso d’acqua, caratteristica analoga agli altri fiumi abruzzesi e marchigiani, sulle cui ipotesi genetiche si rimanda al paragrafo dedicato alle caratteristiche geomorfologiche.

A) Morfometria del bacino idrografico

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

9

Page 10: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO____________________________________________________________________________________________

Il bacino idrografico del fiume Tordino presenta le seguenti caratteristiche morfometriche:

Area di drenaggio (Ad): area del bacino, proiettata sul piano orizzontale e racchiusa dalla linea di spartiacque.

Ad = 450,3 Km2

Lunghezza del reticolo: somma delle lunghezze di tutti i segmenti fluviali.

Asta principale Km 54,1, affluenti di destra Km 123, affluenti di sinistra Km 104,8.

Lunghezza del reticolo 281,9 Km.

Densità di drenaggio (Dd): rapporto fra la lunghezza del reticolo e la sua area di drenaggio. Essa esprime la lunghezza media dei segmenti fluviali per unità di area.

Dd = ΣL / Ad = 0,63 Km-1

Frequenza di drenaggio (Fd): è il numero medio dei segmenti fluviali presenti nell’unità di area del bacino.

Fd = N / Ad = 0,80 Km-2

Coefficiente di drenaggio (Cd): è l’inverso della densità di drenaggio.

Cd = Ad / ΣL = 1,6 Km

Fattore di forma (Ff): è il rapporto tra la lunghezza L del corso principale e il diametro del cerchio di area equivalente a quella del bacino. Il bacino avrà forma tanto più raccolta, quanto più tale fattore si avvicina al valore di 1.

Ff = L / (4A/π)1/2 = 2,26

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

10

Page 11: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO____________________________________________________________________________________________

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

11

Page 12: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO____________________________________________________________________________________________

1.2.2 INQUADRAMENTO GEOLOGICO

L’assetto geologico-strutturale del bacino del fiume Tordino mette in risalto la prevalenza dei depositi torbiditici della Formazione della Laga, in particolare delle facies pelitico-arenacee, che affiorano in tutto il settore centro-occidentale del bacino. Solo una parte del bacino idrografico riguardante la porzione sommitale del bacino idrografico del torrente Fiumicino, affluente in sinistra idrografica del fiume Tordino, precisamente ricadente nei bacini del fosso Bianco e del fosso Grande, interessa le formazioni carbonatiche della Montagna di Campli.

Procedendo da ovest verso est, si ha l’accavallamento della struttura di M. Gorzano, con strati subverticali e rovesciati, al disopra del fianco occidentale dell’anticlinale della Montagna dei Fiori la quale presenta sempre il fianco orientale raddrizzato e sovrascorso verso est sui membri più recenti della Formazione della Laga, a loro volta parzialmente sovrascorsi sulle Marne del Vomano.

Nella zona occidentale del bacino, in trasgressione sui depositi sopra descritti, affiorano i sedimenti del ciclo marino plio-pleistocenico, con prevalenza dei litotipi argillosi con intercalazioni sabbiose. I depositi di tetto, costituiti da conglomerati e sabbie gialle, del pleistocene inferiore, si ritrovano infatti solo alla sommità del rilievo di Bellante.

Tra i depositi continentali sono particolarmente diffusi quelli alluvionali, soprattutto nel tratto terminale del fiume, in sinistra idrografica nel comune di Giulianova; nelle zone montuose più interne (M. Gorzano e Montagna di Campli) sono diffusi i detriti di versante.

I depositi alluvionali recenti e antichi nella media e bassa valle del fiume risultano terrazzati secondo vari ordini. Le scarpate di terrazzo alluvionale in alcuni casi si presentano ancora ben conservate.

Di seguito viene riportato uno schema geologico semplificato tratto dal Servizio Geologico d’Italia (1963) come semplificato da Centamore ed altri (1992).

Nella pagina successiva invece è riportata una carta schematica geolitologica tratta dagli elaborati del Piano di Tutela delle Acque della Regione Abruzzo.

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

12

Page 13: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO____________________________________________________________________________________________

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

13

Page 14: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO____________________________________________________________________________________________

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

14

Page 15: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO____________________________________________________________________________________________

1.2.3 CARATTERISTICHE GEOMORFOLOGICHE

Il quadro delle conoscenze, acquisito nel corso delle indagini dei lavori svolti dalla Regione Abruzzo per la redazione del Piano Assetto Idrogeologico “Fenomeni gravitativi e processi erosivi” ha fatto si che, dal punto di vista geomorfologico ed in relazione all’assetto morfostrutturale e alle caratteristiche litologiche del bacino, si possono distinguere tre zone.

Una zona occidentale montuosa (Monte Gorzano e Montagna di Campli) che presenta fenomeni morfogenetici legati sia all’azione della gravità che delle acque correnti superficiali. Tra i movimenti in massa prevalgono le frane per crollo o ribaltamento e le frane per scorrimento. Coni e falde di detrito sono forme di accumulo ricorrenti. Le forme erosive più diffuse sono legate all’approfondimento dell’erosione in alveo e alla presenza, in alcuni casi, di scarpate di erosione fluvio-torrentizia.

Una zona collinare interna, dove affiorano i depositi torbiditici della Laga, caratterizzata dalla presenza di un numero notevolissimo di movimenti franosi per scorrimento e colamento, nonché di movimenti lenti di versante. Tali fenomeni coinvolgono la viabilità ed interessano numerosi centri abitati; alcuni versanti si trovano ad uno stadio di dissesto tale da non consentirne l’uso neanche per scopi agricoli. Meno frequenti risultano le forme erosive, quali scarpate di erosione fluvio-torrentizia, fenomeni di intensa erosione laterale, approfondimento dell’erosione in alveo ecc. Aree calanchive sono presenti nella zona tra Campli e Teramo.

Una zona orientale, compresa tra la costa e l’allineamento S. Nicolò a Tordino-Castellalto, che caratterizza l’area di interesse in una fascia altimetrica che raggiunge i 250-350 metri slm, caratterizzata dalla presenza prevalente di forme erosive, di origine fluviotorrentizia, attive e quiescenti. I litotipi, prevalentemente argillosi del ciclo plio-pleistocenico, vengono frequentemente interessati dalle incisioni dei corsi d’acqua principali e dei loro affluenti, che condizionano la locale morfologia dell’area, dando origine a scarpate di erosione fluvio-torrentizia, a fenomeni di erosione laterale e di approfondimento dell’erosione in alveo e a fenomeni di erosione calanchiva (Castellalto, Collepietro, Colle Crocetta). In questa zona prevalgono i fenomeni erosivi su quelli dovuti all’azione della gravità.

Gli studi condotti per il P.A.I. hanno messo in evidenza in tutto il bacino idrografico del Tordino la presenza di 1570 aree caratterizzate da forme e processi gravitativi di versante ed una superficie interessata da disseSti pari al 18,3% dell’intera superficie del bacino. Tale dato, nel quadro generale abruzzese, è in perfetta media con l’intero territorio regionale dove le percentuali massime di dissesto si hanno in bacini idrografici come quello del fiume Piomba (31,8%) o del Sinello (34,3%). Identico discorso vale per le aree pericolose e rischiose.

A) Morfologia fluviale e criticità per processi erosivi della media e bassa Valle del Tordino.

Nel tratto medio-basso della vallata del Tordino, partendo da monte verso valle, il corso del fiume è caratterizzato da un alveo inciso nelle proprie sponde, che in alcuni

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

15

Page 16: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO____________________________________________________________________________________________

tratti mette a giorno il substrato geologico. A partire dal Ponte a Catena di Teramo è possibile notare che il salto di quota a valle della traversa fluviale a valle del ponte ha denudato il letto fluviale del materasso alluvionale, facendo affiorare i depositi marnosi della formazione geologica delle Marne del Vomano.

Da questa fotografia, scattata sopra il ponte guardando verso valle, si nota il processo di erosione innescato dal salto di quota.

L’erosione tende a diminuire verso valle dove però persiste una tendenza dell’alveo all’approfondimento. Il corso d’acqua si presenta unicorsale. Scendendo verso valle all’altezza di Piane Pavone, a valle di un attraversamento a raso della strada comunale, in prossimità del vecchio inceneritore, l’alveo tende nuovamente ad approfondire e a mettere a nudo le marne sottostanti.

Il fenomeno si sta cercando di contrastarlo con briglie poste a circa cento metri una dall’altra come la foto aerea di seguito inserita mostra.

A sinistra è possibile notare l’attraversamento a raso e a valle le briglie fluviali. Tali opere, proseguendo verso valle, tendono a ravvicinasi in quanto il fenomeno erosivo prosegue in maniera più intensa fino oltre Villa Pavone all’altezza di C. Adamoli. In tale

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

16

Page 17: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO____________________________________________________________________________________________

tratto il corso d’acqua compie un meandro a largo raggio (ca. 200 mt) verso la sua sponda destra, lasciando un ampio terrazzo alluvionale molto caratteristico.

Dall’immagine aerea è possibile notare la forte erosione che mette a nudo un’ampia fascia del sottostante substrato marnoso. In alto a destra si intravede C. Adamoli.

Proseguendo verso valle il fiume compie un meandro verso sinistra con raggio di ca. 170 mt, rimanendo comunque nel proprio alveo attivo e raramente ramificandosi in forma intrecciata.

In tale meandro il corso del fiume presenta il fenomeno erosivo più alto, risultando molto incassato tra le proprie sponde. A partire da un attraversamento a raso crollato per l’erosione il fiume incide sia a destra che sinistra le scarpate che risultano di notevole altezza (anche 6-7 metri). Il materasso alluvionale invece non supera lo spessore di 4 metri.

Tale processo deriva dal fatto che a valle della sistemazione delle briglie da diversi anni si è innescato un processo erosivo per raccordo della linea di thalweg con la base dell’ultimo salto di queste. Le ultime briglie, inoltre, si presentano già aggirate lateralmente con fenomeno di scalzamento ed abbattimento.

Sulla “botta” del meandro sono presenti una serie di calanchi che scaricano terreno sul fiume ed in alcuni tratti ne deviano il percorso (come la sovrastante foto aerea mostra).

La fine del tratto meandrizzato, che comincia a monte dell’abitato di Teramo con meandri a raggio via via ridotto, indica la fase di decelerazione della corrente del fiume a seguito della rottura di pendenza.

Il processo erosivo con la messa a nudo del substrato prosegue con intensità fino alla fine di Piano d’Accio, dove poi prosegue sempre con tendenza all’approfondimento.

Il processo si intensifica di nuovo in prossimità di San Nicolò a Tordino per un tratto di circa un chilometro e mezzo, a cavallo del ponte che porta dalla Statale a Castellalto.

Tale ponte, una decina di anni fa, è stato oggetto di intervento per il consolidamento delle pile per sottoscalzamento delle fondazioni. Anche subito a valle in sponda destra l’erosione ha minacciato la sponda sui cui scorre la strada comunale e anche in questo caso si è intervenuti al consolidamento.

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

17

Page 18: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO____________________________________________________________________________________________

Tale zona andrebbe tenuta sotto controllo in quanto, se il processo erosivo d’alveo in regressione dovesse raggiungere il punto di confluenza con il T. Fiumicino, darebbe luogo ad una erosione regressiva anche nel bacino di tale corso d’acqua per raccordo con il livello di base alla confluenza con il Tordino.

In tale tratto l’alveo inciso o attivo del fiume si biforca e si raccorda sempre rimanendo nell’area dell’alveo principale.

L’erosione torna ad accentuarsi a valle nel tratto (ca. un chilometro e mezzo) a cavallo del ponte che porta a Villa Zaccheo.

A monte del ponte è possibile vedere come l’alveo, compreso tra le arginature del fiume (fascia scura della vegetazione), presenta un letto ampio dove al momento l’incisione attiva del corso d’acqua è unicorsale e dove sono visibili recenti paleoalvei. Il passaggio quindi da un corso pluricorsale con canali intrecciati ad unicorsale testimonia la fase di approfondimento in cui sta evolvendo il fiume. A valle del ponte invece il corso d’acqua è unicorsale e neanche presenta forme relitte di alvei a testimoniare che il processo erosivo a valle è cominciato prima.

Proseguendo verso valle il fiume è prevalentemente unicorsale con forme sempre più abbandonate di divagazioni con qualche eccezione come a valle del ponte di Cordesco.

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

18

Page 19: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO____________________________________________________________________________________________

Diventa pluricorsale (come la foto arerea mette in evidenza) con canali intrecciati (anastomizzato) all’altezza della discarica di Grasciano per poi di nuovo abbandonare le ramificazioni.

Poco prima del ponte dell’autostrada A14, all’altezza di Mosciano stazione, il processo erosivo dell’alveo si accentua per un tratto di ca. un chilometro a cavallo del ponte.

Proseguendo verso valle il fiume a tratti si biforca e si ramifica come in corrispondenza di Colleranesco, mostrando comunque sempre la tendenza a diventare unicorsale ciò che si verifica a partire da monte di Villa Pozzoni fino alla foce.

La foce si presenta con la parte sinistra più pronunciata in modo che l’apporto solido in uscita è diretto prevalentemente verso sud dove viene trattenuto dalle scogliere soffolte e dai pennelli trasversali alla costa in prossimità della spiaggia del Camping Stork di Cologna spiaggia.

In passato la direzione finale dell’alveo (verso nord) garantiva l’apporto solido prevalentemente a nord dove in seguito della costruzione del molo sud del porto di Giulianova (“porto vecchio”) veniva trattenuto ampliando la spiaggia a sud del porto. Infatti la nascita del molo sud del porto di Giulianova era dovuta alla costruzione iniziale (nel corso del 19° secolo) di un pennello atto ad impedire che i depositi grossolani e ghiaiosi provenienti dal Tordino potessero invadere la spiaggia sabbiosa posta a nord e già allora nota ai fini turistici (fonte Opere Marittime di Ancona).

Di seguito si riportano due foto aeree (giugno 2007 ---- 4-7 luglio 2007) che mettono in evidenza lo sfalcio della vegetazione operato a monte del ponte della SS 16 nel periodo antecedente a luglio 2007 con un effetto visivo e probabilmente anche ambientale impattante.

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

19

Page 20: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO____________________________________________________________________________________________

Nella pagina che segue invece è riportato uno schema dei tratti interessati da erosione

della media e bassa valle del fiume Tordino, tratto dalla carta geomorfologica redatta per la Provincia di Teramo da L. Adamoli (1993), parzialmente corretto.

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

20

Page 21: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO____________________________________________________________________________________________

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

21

Page 22: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO____________________________________________________________________________________________

B) Considerazioni sul trasporto solido e sull’asimmetria della valle

La stralcio della Carta Geomorfologia della Provincia di Teramo a cura di L. Adamoli (1993), riportato nella pagina precedente ed in parte corretto, evidenzia dei tratti in erosione che non sono di molto mutati (leggermente più estesi i tratti con forte approfondimento nelle alluvioni e nel substrato) rispetto ad esempio a quanto è accaduto e ancora sta accadendo all’adiacente fiume Vomano, il quale, essendo interessato da diversi sbarramenti, non riceve più l’adeguato apporto solido necessario a mantenere il proprio profilo di equilibrio e per questo ha innescato dei processi erosivi talmente elevati che risultano in alcuni casi ormai difficili da contrastare.

Dagli studi AQUATER 1982 la stima del trasporto solido di fondo varia da un minimo di 40.000 mc/anno a un massimo di 70.000 mc/anno; l’estrazioni d’alveo (dati del Genio Civile) nel periodo 1966-1974 sono stati di 121.845 mc stimati dall’AQUATER in 239.673 mc con una estrazione media annua di 29.959 mc da cui se ne deduce un apporto solido a mare stimabile tra un minimo di 15.000 mc/anno ed un massimo di 35.000 mc/anno di materiale alla foce di tipo ghiaioso calcareo e sabbioso. In considerazione del fatto che le estrazioni in alveo non sono state più concesse i parametri stimati di apporto solido a mare possono essere considerati ancora validi ma da considerare con un certo eccesso legato alle successive sistemazioni idrauliche (briglie e traverse) eseguite per stabilizzare il fondo alveo del corso d’acqua e alle sistemazione dei versanti.

Per quanto riguarda l’aspetto asimmetrico della valle che vede la pianura alluvionale svilupparsi sulla sinistra idrografica mentre l’alveo tende sempre di più a spostarsi sulla sua destra idrografica, cosa che accomuna la valle del Tordino ad altre valli dei corsi d’acqua marchigiani ed abruzzesi, si può affermare che ciò è dovuto a più aspetti concatenati e complici di tale evoluzione.

C’è chi fa risalire l’impostazione dei fiumi come il Tordino ed il Vomano su faglie di trasferimento e accomodamento cinematico legato alla neotettonica il cui piano immerge sulla attuale sinistra idrografica, come si evince nella Carta Geologica dell’Abruzzo di Vezzani & Ghisetti (1998), un altro aspetto importante e condiviso da tutti riguarda l’esposizione dei versanti. Quelli esposti a sud tendono a degradarsi più rapidamente, la maggiore esposizione al sole a cui sono soggetti i versanti in sinistra idrografica, particolarmente nel periodo invernale, provoca una accentuata alternanza di essiccamento superficiale con conseguente disgregazione delle argille plioceniche interessate. Altro fattore concomitante viene attribuito alla secolare tendenza degli agricoltori a coltivare le colline più assolate per il miglior reddito, anche se il confronto temporale (secoli con millenni) per alcuni non permette un significativo contributo.

Una considerazione originale viene dall’Ing. Salvatore Lupino, Ingegnere Capo dell’Ufficio del Genio Civile di Ascoli Piceno, che in occasione del 1° Congresso Nazionale degli Ingegneri Idraulici svoltosi a Parma nella neo nata sede del Magistrato per il Po (Min. LL.PP.) nell’anno 1963, presenta una pubblicazione dal titolo “Considerazioni sulla particolare morfologia valliva dei corsi d’acqua delle Marche ed estensione di un criterio”. Lo studio prende in esame i corsi d’acqua che vanno dal

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

22

Page 23: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO____________________________________________________________________________________________

Chienti nelle Marche fino al Vomano in Abruzzo. Attraverso un’analisi delle morfometrie dei corsi d’acqua (profili longitudinali e sezioni trasversali) e l’elaborazione di formule fisiche inerenti la Meccanica Razionale e Rotazionale, lo studio fa risalire l’origine della deviazione dei corsi d’acqua non a cause tettoniche ma al fatto che “nell’uscire dal tronco montano e nel passare dalle pendenze del 3-4% a quelle dei tronchi collinari (< 1%) è generalmente constatato il fenomeno di un netto accostamento in destra della valle; si attribuisce questo effetto prevalentemente all’azione della forza deviante terrestre, corrispondente all’accelerazione di Coriolis.” Nel tratto successivo la tendenza a mantenere lo spostamento verso la destra idrografica viene, dallo studio, imputata ai fattori prima elencati e verso foce (qualche chilometro) all’azione dei mari dominanti (vedasi studi relativi alle problematiche della foce del Po) “che tendono a formare scanni di ghiaia emergenti con fronte verso NNE, ed aperti verso Sud, nonché ancora alla predetta forza deviante in fase di piena del corso d’acqua”.

1.2.4 IDROGEOLOGIA DELLA PIANURA ALLUVIONALE DEL FIUME TORDINO

Le considerazioni di seguito esposte sono state tratte dallo studio relativo al Piano di Tutela delle Acque della Regione Abruzzo, è stata inoltre presa in considerazione la carta idrogeologica della Provincia di Teramo redatta a Cura di G. Desiderio, C. Folchi Vici D’Arcevia, G. Marrone, T. Nanni e S. Rusi.

L’acquifero è costituito da depositi alluvionali di fondo valle. Essi sono caratterizzati da alternanze irregolari di sabbie, limi e ciottoli aventi generalmente forma lenticolare (Pliocene-Olocene).

Ai margini dei depositi alluvionali recenti affiorano quelli antichi terrazzati, costituiti da conglomerati con sabbie e limi. Essi sono posti a quota più elevata dei precedenti.

Il substrato “impermeabile” è costituito dal “Flysch della Laga”, nel tratto più occidentale, dai depositi plio-pleistocenici nel tratto orientale.

L’acquifero alluvionale, al letto, è delimitato, nella zona interna, dai depositi flyschoidi costituiti essenzialmente da alternanze di argille siltose con sottili intercalazioni arenacee e da peliti con intercalazioni di marne gessose, talora bituminose (Miocene sup.); essi, di fatto, hanno un grado di permeabilità relativa molto basso e, talora, pressoché nullo; nella zona più esterna il letto è caratterizzato dai depositi prevalentemente argillosi a luoghi intercalati con sabbie, conglomerati e calcareniti (Pleistocene inf.-Pliocene medio) anch’essi, infatti, hanno un grado di permeabilità relativa basso e, talora, pressoché nullo.

A causa della sostanziale eterogeneità che caratterizza la giacitura dei vari litotipi (con lenti più o meno estese e tra loro interdigitate a depositi con differente grado di permeabilità) che costituiscono l’acquifero fluvio-lacustre, la circolazione idrica

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

23

Page 24: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO____________________________________________________________________________________________

sotterranea può essere considerata preferenzialmente basale, anche se si esplica secondo “falde sovrapposte” (appartenenti, quasi sempre, ad un’unica circolazione).

La capacità ricettiva dell'acquifero fluvio-lacustre è complessivamente buona nei confronti dell'alimentazione diretta (fenomeno, questo, molto facilitato dalla morfologia piatta degli affioramenti).

In quest’area di piana è stata realizzata una campagna di indagini svolta alla fine degli anni ’70 che ha permesso di ricostruire la carta delle isopiezometriche e della resistività delle acque il cui schema è possibile osservarlo nella pagina seguente..

In destra orografica, come per il fiume Vomano, esiste un paleoalveo marcato da una zona di drenaggio preferenziale. In prossimità della costa esso si congiunge a quello evidenziato ciò deriva dalla ricostruzione tramite prospezioni geoelettriche.

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

24

Page 25: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO____________________________________________________________________________________________

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

25

Page 26: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO____________________________________________________________________________________________

Per quanto riguarda i rapporti fiume-falda, la carta delle isopiezometriche indica che il

fiume drena le acque sotterranee.

Si può notare che, all’epoca dei rilevamenti (fine anni ’70) non esistevano problemi di ingressione marina. Infatti, se si esclude un tratto costiero molto ristretto posto in destra orografica del corso d’acqua (dove la resistività scende sotto il valore di 5 ohm/m), nella rimanente parte di acquifero si ha un’ampia fascia alluvionale prossima al fiume che contiene una falda meno mineralizzata rispetto a quella proveniente dalle colline adiacenti.

Anche negli ultimi anni non sembrano evidenti fenomeni ingressione marina (Desiderio & Rusi, 2004). Per l’acquifero alluvionale della Piana del Tordino è stato possibile reperire in bibliografia alcuni tra i suoi principali parametri idrodinamici. Essi sono stati desunti attraverso l’analisi di dati ottenuti mediante prove di emungimento. I risultati sono stati sintetizzati nella seguente tabella:

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

26

Page 27: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO____________________________________________________________________________________________

A) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque

Acque sotterranee

Le acque sotterranee della pianura alluvionale del fiume Tordino, secondo gli elaborati redatti dalla Regione Abruzzo per il Piano di Tutela delle Acque, dal punto di vista quantitativo, ricadono nella classe C dell’Allegato 1 del D.Lgs. 152/99, ovvero scadente. L’attribuzione a tale classe è legata (come prevede l’allegato) alla non completezza dei dati e allo sviluppo dell’antropizzazione. Inoltre le quote piezometriche dei pozzi analizzati in prossimità della foce, sono tutte al disotto del livello medio del mare. Un’altro aspetto penalizzante, sull’aspetto quantitativo, deriva dal fatto che il corso d’acqua essendo nella maggior parte del suo percorso incassato nelle proprie sponde e a contatto del substrato marnoso o argilloso, non alimenta (se non in casi sporadici di piena) le falde acquifere della pianura alluvionale che lo circonda, viceversa funge da collettore drenante di queste.

Anche dal punto di vista qualitativo (stato chimico delle acque) le acque sotterranee sono state nel complesso classificate scadenti ovvero appartenenti alla classe 4 sempre dell’Allegato 1 del D.Lgs. 152/99.

Per arrivare a tale classificazione lo studio ha fatto riferimento ai dati ricavati dall’attività di monitoraggio riferita al periodo 2003-2005. Dall’analisi dei dati, è emerso che:

− per gran parte delle stazioni di monitoraggio [TO1 (Pozzo Camping Stork), TO2 (Pozzo Colabeton), TO3 (Pozzo Concresud prefabbricati ), TO5(Pozzo Amadori in sostituzione di Edilstrade), TO6 (Pozzo Tercal s.r.l. Calcestruzzi Preconfezionati) e TO7 (Pozzo Scatolificio Florindo Nepa)], sono stati riscontrati valori dei parametri di base (manganese, ferro, nitrati) superiori al limite di legge, oltre che valori dei parametri addizionali (cloroformio, percloroetilene e nitriti), che le fanno rientrare in classe 4; il che sta ad indicare caratteristiche idrochimiche scadenti, dovute ad impatto antropico rilevante.

Per le altre stazioni di monitoraggio sono stati riscontrati:

− per la stazione TO4 (Plantitalia Piantine s.a.s. vivaio), valori dei nitrati tali da rientrare in classe 3;

− per la stazione TO8 (Pozzo Cappa Prefabbricati), valori di alcuni parametri di base (conducibilità, cloruri, solfati, nitrati e ione ammonio) tali da rientrare in classe 2.

All’intero corpo idrico sotterraneo è stata quindi assegnata, in via cautelativa, una classe 4.

Nella pagina che segue è riportato lo schema delle stazioni di monitoraggio.

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

27

Page 28: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO____________________________________________________________________________________________

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

28

Page 29: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO____________________________________________________________________________________________

Acque superficiali

Per quanto riguarda gli aspetti quantitativi delle acque superficiali ci si può riferire al concetto di Deflusso Minimo Vitale, per la prima volta inserito in Italia nella Legge 183 del 1989 detta legge quadro in materia di difesa del suolo.

Uno dei fattori naturali che contraddistinguono un corso d’acqua è la variazione delle portate lungo l’asta fluviale durante l’anno, ed in particolare tra la stagione invernale e quella estiva. Tale fattore consente lo stabilirsi, lungo l’alveo, di comunità biologiche ampie e ben diversificate. Ad alterare la naturale evoluzione e diversità degli ambienti fluviali possono concorrere numerosi fattori antropici tra cui assumono particolare importanza le opere di derivazione e di ritenuta a scopi idroelettrici, irrigui, industriali ed idropotabili che modificano in modo radicale il deflusso delle acque. Per tale motivo, già a partire dagli anni sessanta, sono stati intrapresi degli studi sulla gestione delle risorse idriche mirati, in particolare, al mantenimento di deflussi minimi vitali per la sopravvivenza degli ecosistemi fluviali esistenti. Comunque per la definizione di tale concetto, il riferimento è il D.M. 28 luglio 2004 che, nell’Allegato 1 par. 7.1, lo definisce come “.... la portata istantanea da determinare in ogni tratto omogeneo del corso d'acqua, che deve garantire la salvaguardia delle caratteristiche fisiche del corpo idrico, chimico-fisiche delle acque nonché il mantenimento delle biocenosi tipiche delle condizioni naturali locali.”

Si tratta di un parametro di difficile determinazione, perché basato sul regime dei deflussi del corso d’acqua, condizionato a sua volta da una pluralità di fattori, di tipo idrologico e morfologico, correlati con caratteristiche di piovosità della zona, con l’ampiezza del bacino, con le tipologie di terreni, con la permeabilità dell’alveo, ecc. Nel caso del fiume Tordino non essendo presenti sia nell’asta fluviale che nell’intero bacino idrografico, molte stazioni di monitoraggio pluvio-idrometriche, la determinazione della componente detta idrologica (Q*) è da prendere con cautela.

Infatti i parametri forniti finora dallo studio redatto per il Piano di Tutela delle Acque potranno variare fino alla data di adozione di tale Piano e dell’aggiornamento del catasto delle acque.

Di seguito si riporta uno schema con la tabella dei valori della portata all’uscita dal nodo idraulico della componente idrologica Q* e del DMV. La denominazione di ogni nodo riportata nella tabella si riferisce al nome del corso d'acqua oppure, nel caso in cui quest’ultimo non fosse definito nello schema in cui è inserita, alla località più vicina a monte o a valle dello stesso.

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

29

Page 30: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO____________________________________________________________________________________________

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

30

Page 31: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

1.2.5 CARATTERISTICHE IDRAULICHE E CRITICITA’ PRESENTI

Il bacino idrografico del Tordino si sviluppa su una superficie di 450,3 km2. La lunghezza del reticolo derivata dalla somma delle lunghezze di tutti i segmenti fluviali è pari a 281,9 km, in particolare 54,1 km appartengono all’asta principale, 123 km agli affluenti di destra e 104,8 km a quelli di sinistra. Il bacino presenta un forma allungata in direzione OSO - ENE, sviluppandosi dalla cima di M. Gorzano (quota 2458 m s.l.m.m.), attraversando i rilievi dei Monti della Laga, fino al mare.

In riferimento agli studi relativi al Piano Stralcio Difesa Alluvioni (P.S.D.A.) prodotti dalla Regione Abruzzo, la carta del danno potenziale indica che le aree con maggior attitudine a subire dei danni sono localizzate alla foce, nel comune di Giulianova, e lungo tutto il tracciato del fiume in sinistra idrografica fino a Teramo, in particolare le aree industriali di Mosciano S. Angelo, Bellante e Teramo. Tutta la sponda sinistra del Tordino è infatti caratterizzata da una forte pressione antropica che interessa le zone di pertinenza fluviale.

Sempre dallo studio eseguito per il P.S.D.A. vengono evidenziate tali criticità:

− nel tratto vallivo, compreso nei comuni di Giulianova, Roseto, Mosciano S. Angelo e Notaresco fino al ponte sulla S.P. 25 per Castellalto, il corso d’acqua appare idoneo a contenere portate superiori ai 600 m3/s con adeguato franco con qualche insufficienza localizzata.

− Procedendo verso monte fino a Teramo, la sezione d’alveo assicura il deflusso di una portata superiore ai 500 m3/s, anche in questo caso, con qualche insufficienza localizzata. Secondo quanto illustrato nell’Elaborato “Studio idrologico per la valutazione delle piene” sempre del P.S.D.A., tale portata corrispondo a ad un evento con tempo di ritorno 50 anni. Si evidenzia che la sezione di deflusso del Tordino sarebbe idonea a contenere portate maggiori di quelle riportate; tuttavia la presenza di materiale di sovralluvionamento e di una fitta vegetazione spontanea in alveo, crea un significativo ostacolo al defluire delle acque.

A) Considerazioni su alcune criticità riscontrate lungo il corso fluviale

Una caratteristica che colpisce percorrendo il fiume è lo stato di degrado e di abbandono in cui versano le opere di difesa idraulica. Le arginature presenti non sono continue anche se più volte nel corso degli anni il Genio Civile Statale propose la classificazione di tali opere nella 2° categoria che ai sensi del R.D. 523/1904 hanno la caratteristica di essere continue e non come nelle attuali opere di 3° categoria dove gli interventi rivestono carattere puntuale “difendere ferrovie, strade ed altre opere di grande interesse pubblico, nonché beni demaniali dello Stato, delle province e di comuni....”

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

31

Page 32: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

Una costante riguarda la pratica del taglio delle arginature operata da chi vuole facilmente accedere nelle aree golenali. Addirittura si assiste in alcuni tratti a tagli con frequenza impressionante ogni 30 – 40 mt. Come in sponda destra nel tratto prospiciente a Piane Pavone nel comune di Teramo, nei pressi dell’ex inceneritore.

Ma anche in tutto il suo percorso tale pratica è diffusa, ignorando completamente che gli attraversamenti si possono fare tramite semplici rampe di salita e discesa con riporto di terreno senza inficiare la funzionalità dell’argine.

Addirittura in sponda destra, nei pressi della foce (come si vede dalla foto), in una zona rischiosa dal punto di vista idraulico, è presente un taglio che abbassa la sommità dell’argine di circa un metro e a giudicare dall’incisione prodotta dai mezzi è già da un bel po’ di tempo che è stata eseguita e sulla quale non si è ancora intervenuti.

E’ bene ricordare che il taglio dell’argine costituisce un reato penale ai sensi dell’art. 100 del R.D. 523/1904 “I fatti ed attentati criminosi di tagli o rotture di argini o ripari, saranno puniti ai termini delle vigenti leggi penali” la cui pena, secondo il Codice di Procedura Penale, prevede il carcere da 1 a 10 anni a seconda del disastro colposo che ne può scaturire a seguito di un evento di piena.

Il fatto che ci sia una presenza così elevata di tali reati dimostra la mancanza totale di Polizia Idraulica finora esercitata dalle autorità idrauliche competenti.

Altra irresponsabile consuetudine (anche in questo caso non contrastata) è quella degli attraversamenti a raso eseguiti con tubi inadeguati alle portate del fiume. Tali attraversamenti oltre a costituire pericolo in caso di piena, a causa dell’ostacolo che l’acqua incontrerebbe nel suo deflusso con conseguenti rigonfiamenti e straripamenti laterali, sono delle vere e proprie trappole mortali per gli ignari che percorrono in alcuni casi strade comunali ben asfaltate che sfociano direttamente sul fiume. Di notte, ed in

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

32

Page 33: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

caso di piena o morbida del fiume, chi percorre tali strade potrebbe infilarsi nelle acque senza accorgersene.

La fotografia soprastante si riferisce ad un attraversamento a raso eseguito con tanto di gettata di cemento sull’alveo e gard rail, nel comune di Teramo nei pressi del vecchio inceneritore. E’ possibile notare l’ostruzione a monte della sezione idraulica. Il gard rail inoltre costituisce una trappola mortale per chi, inavvertitamente, dovesse incappare in automobile con la piena del fiume e spinto dalla corrente verso valle non riuscirebbe ad aprire gli sportelli, poiché a mote avrebbe la resistenza della corrente del fiume e a valle il gard rail.

A peggiorare la situazione è il percorso stradale che arriva all’attraversamento a raso con una curva di 90 gradi e con un leggero rialzo legato all’attraversamento dell’argine, che anche in questo caso è stato tagliato.

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

33

Page 34: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

L’immagine soprastante, tratta da una foto aerea del 2006 mostra come, soprattutto giungendo da nord verso sud, sia insidiosa la curva accompagnata dalla cunetta che impedisce da lontano la visibilità dell’attraversamento a raso.

A ciò si aggiunge che prima delle curve non vi sono apposte segnalazioni di pericolo, solo prima dell’attraversamento sono presenti, nei due tratti, due cartelli (peraltro poco visibili) di divieto di accesso. Nella fotografia in alto si nota il tratto di valle dove nel gard rail è presente vegetazione recentemente trasportata dalla corrente, il che indica un sormonto frequente delle acque.

E’ chiaro che tali opere non devono esser consentite e al più presto vanno rimosse per essere sostituite con attraversamenti regolari, mentre da molti anni, come la fotografia aerea del 2006 dimostra ma anche da una foto aere del 1994 è visibile l’attraversamento a raso, sono presenti tali abusi e non si provvede alla loro rimozione.

1.2.6 EVIDENZE GEOMORFOLOGICHE

Lungo la valle del Tordino possono essere considerate evidenze o particolarità geomorfologiche l’affioramento dei calanchi presenti esclusivamente sulla sua destra idrografica. Quelli presi in considerazione sono quelli visibili percorrendo il fiume. Inoltre è presente un affioramento particolare di arenarie debolmente e mediamente cementate, il cui assetto strutturale è singolare ed unico vista anche la prossimità dell’area alla zona costiera.

Quindi partendo da monte è possibile osservare un calanco nella zona denominata De Contra. Tale calanco si è sviluppato prevalentemente sul fianco destro di un fosso che, esposto ad Ovest, confluisce nel Tordino.

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

34

Page 35: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

La planimetria e la foto aerea individuano il calanco sopra descritto.

Proseguendo verso valle, nel comune di Teramo all’altezza della zona denominata Carapollo è presente un calanco sviluppato in maniera simmetrica su entrambi i fianchi di un fosso esposto a nord.

La fotografia mostra il calanco visto dalla sponda sinistra del fiume.

Dalla foto aerea si può apprezzare la regolarità e la simmetria del calanco. Da come si presentano le vallecole e le creste si può ritenere che al momento presenta uno stato di attività modesto.

La piantina tratta dalla carta IGM scala 1:25.000 individua la località.

Proseguendo sempre sulla sponda destra del fiume in prossimità del vecchio inceneritore di Teramo affiora un altro caratteristico calanco.

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

35

Page 36: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

Dalla fotografia è possibile notare le creste e le strette vallecole presenti oltre che le

colate di terra abbastanza recenti. Questo denota un discreto stato di attività del calanco.

Di seguito è riportata, come per gli altri calanchi osservati, una veduta aerea ed una planimetria per la localizzazione.

Il calanco sopradescritto è in di fronte a Piana Pavone, che rappresenta un vecchio terrazzo alluvionale in sponda sinistra del fiume, il quale compie un meandro a largo raggio per poi dirigersi verso nord.

A circa due chilometri in linea d’area dal precedente calanco affiora l’apparato calanchivo più esteso che si possa incontrare lungo la vallata del Tordino.

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

36

Page 37: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

La presenza di vallecole, creste assottigliate, colate di terreno e frane rotazionali, denotano una forte attività del calanco alimentata anche dall’erosione al piede del versante operata dal fiume Tordino (botta in destra del fiume), che in tale tratto compie un meandro in senso antiorario, spostandosi da una direzione NO-SE in direzione SSO-NNE.

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

37

Page 38: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

La fotografia aerea e la planimetria danno l’idea dell’estensione del calanco che all’incirca è lungo un chilometro ed è esposto a NO. Dal confronto con la cartografia IGM risalente agli anni ’50 e la fotografia aerea del 2006 si può notare come in mezzo secolo il calanco si sia sviluppato e sia cresciuto, in direzione nord, di circa 450 metri sul bordo di una scarpata erosiva.

Proseguendo sempre verso valle, a circa un chilometro e mezzo dai descritti calanchi è presente un colle sulla cui sommità affiorano dei banchi di arenaria di notevole spessore anche dell’ordine di tre metri, con elevato angolo di immersione (ca. 50°) e con due piani distinti discordanti di superficie di strato. L’attuale stato di attività franosa per crollo rende impossibile prenderne le giaciture.

Comunque sono ben intuibili due piani di faglia inversa il primo ad elevata inclinazione i secondo con superficie listrica tipica dei sovrascorrimenti. Tale affioramento risulta unico sia dal punto di vista stratigrafico che strutturale, il che rende molto interessante la zona dal punto di vista geologico.

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

38

Page 39: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

Dalla foto aerea e dallo stralcio della tavoletta IGM è possibile individuare il sito. Il colle, anche alla scala 1:5000 non ha denominazione, comunque potrebbe chiamarsi Colle Isotra dato che, alla via che arriva ai suoi piedi e in parte lo aggira, è stata assegnata tale denominazione.

1.3 ECOLOGIA DELL’AMBIENTE FLUVIALE

Lo studio dell’ecologia dell’ambiente fluviale del fiume Tordino, è stato è stato organizzato in diversi fasi quali:

- Raccolta degli studi e dati esistenti;

- Analisi critica dei dati reperiti;

- Elaborazioni e restituzioni cartografiche di schemi semplificativi della qualità ambientale;

- Rilevamento della funzionalità fluviale in tratti della media e bassa valle del Tordino

- Rilievo delle principali criticità riscontrate riguardo la qualità ambientale;

- Individuazione di linee guida per la riqualificazione del corso d’acqua

Nello specifico sono state svolte ricerche bibliografiche e di campo finalizzate alla individuazione di dati puntuali su:

• Tutela del corso d’acqua

• Stato ambientale del corso d’acqua (SACA)

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

39

Page 40: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

• Funzionalità fluviale (metodica IFF)

• Ittiofauna

• Interruzioni del continuum fluviale

1.3.1 TUTELA DEL CORSO D’ACQUA

Obiettivo generale della politica comunitaria attraverso i suoi documenti ufficiali (VI° Programma di azione per l'Ambiente, Piano d'azione per la Natura e la Biodiversità del Consiglio d'Europa in attuazione della Convenzione per la Biodiversità), è proteggere e ripristinare il funzionamento dei sistemi naturali ed arrestare la perdita della biodiversità nell'Unione Europea. I criteri di selezione dei siti proposti dagli stati membri, descritti nell'allegato III della direttiva Habitat, delineano il percorso metodologico per la costruzione della rete europea denominata Natura 2000; essa è costituita dall'insieme dei siti denominati Z.P.S. (Zone di Protezione Speciale) e S.I.C. (Siti di Importanza Comunitaria), che al termine dell'iter istitutivo saranno designati come Z.S.C. (Zone Speciali di Conservazione), i quali garantiranno la presenza, il mantenimento e/o il ripristino di habitat e di specie peculiari del continente europeo, particolarmente minacciati di frammentazione ed estinzione.

Scopo ultimo della direttiva non è solamente individuare il modo migliore per gestire ciascun sito, ma anche costituire una "rete coerente", ossia funzionale alla conservazione dell'insieme di habitat e di specie che li caratterizzano.

Sul medio e basso corso del fiume Tordino sono stati individuati i seguenti tratti tutelati (Carta aree tutelate):

• medio corso ricadente nel SIC IT7120081, individuato come tale, ai sensi della Direttiva 92/43/CEE, per la presenza di popolazioni significative di specie ittiche di interesse comunitario, quali: Barbus plebejus (barbo comune) e Rutilus rubilio (Rovella).

• tratto di foce ricadente nella Riserva Naturale Regionale Guidata Borsacchio, ricompressa nei comuni di Roseto degli Abruzzi e Giulianova.

1.3.2 STATO AMBIENTALE DEL CORSO D’ACQUA (SACA)

Sul fiume Tordino sono state individuate, già nel 2001, alcune stazioni di campionamento, tra quelle individuate dalla Regione Abruzzo per essere sottoposte al monitoraggio, ai fini della prima classificazione delle acque superficiali ai sensi dell’ex

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

40

Page 41: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

D.Lgs. 152/99. Tale studio prevedeva per ciascuna stazione individuata indagini con frequenza mensile dei macrodescrittori (parametri chimici, chimico-fisici e microbiologici di base), per la definizione del Livello di Inquinamento dei Macrodescrittori (LIM) e analisi stagionali della qualità biologica delle acque, tramite metodica IBE, acronimo di Indice Biotico Esteso. L’integrazione dei dati del LIM e dell'IBE (nelle modalità previste dalla tabella 8 dell'Allegato I all’ex D. Lgs. 152/99, che attribuisce alla stazione in esame il risultato peggiore tra quelli derivanti dalle valutazioni relative al LIM e all’IBE), permette di valutare lo Stato Ecologico del Corso d’acqua (SECA). L’integrazione della Classe del SECA con i valori dello Stato Chimico (indagine sulle sostanze chimiche pericolose, tipo metalli pesanti ecc) permette di definire (nelle modalità previste dalla ex tabella 9 dell'Allegato I all’ex D.lgs. 152/99) lo Stato Ambientale del Corso d’acqua (SACA).

A) Livello Inquinamento Macrodescittori (LIM)

Il Livello d’Inquinamento dei Macrodescrittori viene elaborato su indagini analitiche dei principali parametri d’inquinamento chimici, chimico-fisici e microbiologici di base, eseguite con cadenza mensile.

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

41

Page 42: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

Parametro Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 4 Livello 5

|100-O2| (100-OD)

(%sat)

≤ 10 (**) ≤ 20 ≤ 30 ≤ 50 > 50

B.O.D.5 (O2 mg/l) < 2,5 ≤ 4 ≤ 8 ≤ 15 < 15

C.O.D. (O2 mg/l) < 5 ≤ 10 ≤ 15 ≤ 25 < 25

Azoto ammoniacale(N

mg/l)< 0,3 ≤ 0,1 ≤ 0,5 ≤ 1,5 > 1,5

Azoto nitrico (N mg/l) < 0,3 ≤ 1,5 ≤ 5,0 ≤ 10 > 10

Fosforo totale (P mg/l) < 0,07 ≤ 0,15 ≤ 0,3 ≤ 0,6 > 0,6

Escerichia coli

(UFC/1000ml)< 100 ≤ 1.000 ≤ 5.000 ≤ 20.000

>

20.000

Punteggio da attribuire

per ogni parametro

analizzato (75°

percentile del periodo di

rilevamento)

80 40 20 10 5

Livello di Inquinamento

dei Macrodescrittori

480-

560240-475 120-235 60-115 <60

B) Indice Biotico Esteso (IBE)

Lo scopo dell’Indice Biotico Esteso è quello di formulare diagnosi della qualità di ambienti di acque correnti sulla base delle modificazioni nella composizione delle comunità di macroinvertebrati, indotte da fattori di inquinamento o da significative alterazioni fisiche dell’ambiente fluviale.

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

42

Page 43: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

I macroinvertebrati bentonici sono organismi la cui taglia alla fine dello sviluppo larvale supera il millimetro e sono, pertanto, visibili ad occhio nudo.

Tali organismi sono costantemente presenti nei corsi d’acqua, dove trascorrono almeno una parte della loro vita, a stretto contatto con i diversi substrati disponibili (ciottoli, sedimenti, piante acquatiche, ecc.), costituendo quindi una sofisticata rete di controllo in grado di fornire una risposta modulata e lineare a qualsiasi alterazione sia di tipo naturale che legata ad inquinanti.

L’utilizzo degli indicatori biologici per la valutazione della qualità dell’ambiente, si basa sul concetto che variazioni chimiche e fisiche, superiori alle capacità omeostatiche degli organismi, inducono modificazioni qualitative e quantitative nella struttura della comunità.

Una comunità macrobentonica di un ambiente ben conservato e stabile presenta un numero maggiore di specie e un maggior equilibrio nel numero degli individui tra le diverse specie rispetto ad una comunità soggetta a continui stress ambientali. Il metodo si fonda concettualmente su di un confronto fra la composizione di una comunità “attesa” e la composizione della comunità “verificata” in un determinato tratto di fiume.

Il campionamento si effettua mediante l’utilizzo di un retino immanicato standard, provvisto di rete da 21 fili/cm e di un raccoglitore svitabile. I prelievi sono effettuati su un transetto diagonale tra le sponde, garantendo in tal modo il controllo di tutti i principali microhabitats presenti nel corso d’acqua sottoposto ad esame.

Una volta ultimate le determinazioni tassonomiche e definita la struttura della comunità dei macroinvertebrati bentonici, tenendo conto dei limiti obbligati per la definizione delle Unità Sistematiche, si procede al calcolo dell’Indice Biotico utilizzando un’apposita tabella.

Questa è una tabella a doppia entrata: una orizzontale, determinata dalla sensibilità agli inquinanti degli organismi rinvenuti ed una verticale, determinata dal numero totale delle Unità Sistematiche rinvenute nel campione. Al valore di Indice Biotico trovato è associata la corrispondente classe di qualità ed il corrispondente colore utilizzato nelle rappresentazioni grafiche delle carte di qualità .

Il valore di indice, espresso per convenzione con un numero intero entro una scala discreta, riassume quindi un giudizio di qualità basato sulla modificazione qualitativa della comunità campionata rispetto ad una comunità di riferimento; per tale ragione il valore di indice non può essere considerato alla stregua del valore numerico risultante da una misura fisica o chimica (da Metodi analitici per le acque- Manuali e Linee Guida 29/2003 APAT IRSA –CNR).

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

43

Page 44: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

Class

e

IBE Giudizio Colore

I 10-11-12 Ambiente non alterato in modo sensibile

II 8-9 Ambiente con moderati sintomi di alterazione

III 6-7 Ambiente alterato

IV 4-5 Ambiente molto alterato

V 0-1-2-3 Ambiente fortemente degradato

C) Stato Ecologico (SECA)

Lo stato ecologico dei corpi idrici superficiali è l’espressione della complessità degli ecosistemi acquatici e della natura fisica e chimica delle acque e dei sedimenti, considerando comunque prioritario lo stato degli elementi biotici dell’ecosistema.

Per la definizione dello stato ecologico, a sua volta necessario per caratterizzare lo stato di qualità ambientale di un corpo idrico, la normativa prende in considerazione i parametri chimici e fisici di base relativi al bilancio dell’ossigeno ed allo stato trofico, e l’utilizzo dell’indice biotico esteso (I.B.E.).

La combinazione di diversi indicatori di stato, parametri chimico-fisici e microbiologici, e composizione della comunità macrobentonica delle acque correnti, consente di calcolare indici sintetici come il Livello di Inquinamento dei Macrodescrittori (LIM) e indice biotico esteso (I.B.E.) dal cui raffronto si esprime il giudizio di qualità sotto forma di Classe dello Stato Ecologico.

La classificazione dello Stato Ecologico (SECA) viene effettuata incrociando il dato risultante dai macrodescrittori con il risultato dell’I.B.E. attribuendo alla stazione in

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

44

Page 45: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

esame il risultato peggiore tra quelli derivati dalle valutazioni relative ad I.B.E. e macrodescrittori.

Determinazione dello stato ecologico dei corsi d’acqua come previsto in Allegato 1 al D.Lgs. 152/99 (si considera il risultato peggiore tra I.B.E. e macrodescrittori)

Class

e 1

Class

e 2

Class

e 3

Class

e 4

Classe

5

I.B.E. ≥ 10 8 - 9 6 - 7 4 - 5 1, 2, 3

Livello di

inquinamento dei

macrodescrittori

480 -

560

240 -

475

120 -

235

60 -

115< 60

D) Stato Ambientale (SACA)

La definizione dello Stato Ambientale dei corsi d’acqua viene eseguita secondo la metodologia di classificazione indicata dal D.Lgs. 152/99 modificato ed integrato dal D.Lgs 258/00 e successivamente sostituito dal D.Lgs 152/06. L’integrazione della Classe del SECA con i valori dello Stato Chimico (indagine sulle sostanze chimiche pericolose, tipo metalli pesanti ecc) permette di definire (nelle modalità previste dalla tabella 9 dell'Allegato I all’ex D.lg. 152/99) lo Stato Ambientale del Corso d’acqua (SACA).

Conc. inquinanti di

cui

alla Tab.1 All. 1

D.lgs 152/99

Stato

Ecologi

coClasse

1

Classe

2

Classe

3

Classe

4

Classe

5

≤ Valore Soglia elevato buonosufficie

nte

scaden

tepessimo

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

45

Page 46: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

> Valore Sogliascadent

e

scadent

e

scadent

e

scaden

tepessimo

Determinazione dello stato ambientale dei corsi d’acqua come previsto in Allegato 1 al D.Lgs. 152/99

Sul fiume Tordino, nel tratto città che va dalla città di Teramo fino alla foce, sono state individuate da parte della Regione Abruzzo, quattro stazioni di monitoraggio.

Di seguito sono riportati i risultati degli ultimi anni, per singola stazione:

Stazione R1303TD4 - Teramo (Villa Tordinia- ex Ramiera)

Anno LIM IBE

Classe di

Qualità

SECA

Classe

(75° %

inquinanti

chimici)

SACA

2000-02 2° livello II 2 < V. soglia Buono2004-05 3° livello II 3 < V. soglia Sufficiente

2005 3° livello II 3 < V. soglia Sufficiente2006 2° livello II 2 < V. soglia Buono2007 2° livello II 2 < V. soglia Buono

Stazione R1303TD6- Teramo (inceneritore)

Anno LIM IBE

Classe di

Qualità

SECA

Classe

(75° %

inquinanti

chimici)

SACA

2000-02 3° livello II 3 < V. soglia Sufficiente2004-05 4° livello III 4 < V. soglia Scadente

2005 3° livello III 3 < V. soglia Sufficiente2006 3° livello III 3 < V. soglia Sufficiente2007 2° livello II 2 < V. soglia Buono

Stazione R1303TD8 - Notaresco (Cordesco)

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

46

Page 47: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

Anno LIM IBE

Classe di

Qualità

SECA

Classe

(75° %

inquinanti

chimici)

SACA

2006 4°

livello

IV 4 < V. soglia Scadente

2007 4°

livello

III 4 < V. soglia Scadente

Stazione R1303TD9 - Giulianova (Colleranesco ex Saig)

Anno LIM IBE

Classe di

Qualità

SECA

Classe

(75° %

inquinanti

chimici)

SACA

2000-02 3°

livello

III 3 < V. soglia Sufficiente

2004-05 4°

livello

III 4 < V. soglia Scadente

2005 4°

livello

III 4 < V. soglia Scadente

2006 4°

livello

IV 4 < V. soglia Scadente

2007 4°

livello

III 4 < V. soglia Scadente

Nella cartografia seguente “Carta degli impianti di depurazione”sono state sovrapposte le coordinate piane riferite alla distribuzione degli impianti di depurazione ed alle stazioni di monitoraggio. E’ emerso che la stazione di monitoraggio R1303TD6, è localizzata a monte dello scarico dell’impianto di depurazione a servizio dell’abitato di Teramo; pertanto tutto il tratto del fiume Tordino, compreso tra lo scarico dell’impianto di depurazione di Teramo e la località di Cordesco, (Notaresco) non è monitorata, mentre fino al 2006 il tratto del fiume Tordino non sottoposto a monitoraggio si spingeva fino alla località di Colleranesco.

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

47

Page 48: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

1.3.3 FUNZIONALITÀ FLUVIALE (IFF)

Accanto alle analisi chimiche, chimico-fisiche, microbiologiche e all’utilizzo dell’Indice Biotico Esteso (IBE), che descrivono la situazione relativa al segmento fluviale delimitato dall’alveo bagnato, è andata sempre più affermandosi la necessità di individuare metodi di valutazione più olistici e sintetici, che allargassero l’orizzonte dell’indagine sull’ambiente fluviale. Nell’anno 2000 l’A.N.P.A. (ex Agenzia Nazionale Protezione Ambiente) ha pubblicato il proprio Manuale “l’Indice di Funzionalità Fluviale (IFF)”.

Dopo un periodo di applicazione su gran parte dei corsi d’acqua italiani, si è resa necessaria una taratura del metodo e dopo una lunga fase di revisione, nel 2007 è stato pubblicato il nuovo manuale IFF. Tale approccio impegna l’utilizzatore in una serie di riflessioni sulle relazioni tra i diversi comparti funzionali di un fiume distaccandosi da una visione puntuale e di dettaglio di natura riduttiva e deterministica, per porsi in una visione olistica.

L’obiettivo principale dell’indice consiste nel rilievo dello stato complessivo dell’ambiente fluviale e nella valutazione della sua funzionalità.

Attraverso l’analisi di parametri morfologici, strutturali e biotici dell’ecosistema, interpretati alla luce dei principi dell’ecologia fluviale, vengono rilevate le funzioni ad

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

48

Page 49: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

esse associate e l’eventuale allontanamento dalla condizione di massima funzionalità, individuata rispetto ad un modello ideale di riferimento.

La valutazione della funzionalità fluviale attraverso l’utilizzo di un indice globale trova vasta applicazione nell’ambito delle indagini conoscitive sugli ecosistemi acquatici, sia per rilevarne “lo stato di salute”, sia per individuare tratti o zone ad alta valenza ecologica ed approntare quindi strumenti di salvaguardia, o per individuare tratti degradati che necessitano di interventi di recupero.

Un uso più estensivo dell’IFF è sicuramente quello di utilizzarlo come strumento di pianificazione territoriale ed urbanistico; infatti è possibile fornire indicazioni progettuali di destinazione urbanistica di vaste zone di pertinenza fluviale, tutelando le zone riparie e golenali quali elementi dell’ecosistema fluviale.

Il metodo prevede di percorrere il fiume da valle verso monte e di eseguire rilievi sul campo in tratti ritenuti omogenei per caratteristiche ecologiche complessive, compilando per ciascun di essi una "Scheda I.F.F.", strutturata in 14 domande con risposte multiple. Per ogni risposta viene assegnato un punteggio di riferimento, che permette di attribuire a ciascun tratto un valore dell'indice. Un’ulteriore tabella di riferimento viene utilizzata per differenziare i punteggi in classi o livelli di funzionalità che vanno da I a V. Come per altri Indici Biotici, ad ogni livello di funzionalità viene associato un colore convenzionale per la rappresentazione cartografica.

I livelli intermedi vengono rappresentati con un tratteggio a barre oblique, a due colori alternati. La rappresentazione grafica viene effettuata con due linee colorate, corrispondenti ai colori dei livelli di funzionalità, distinguendo le due sponde del corso d’acqua.

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

49

Page 50: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

SCHEDA I.F.F.

Bacino:……………….…………. Corso d’acqua…………………………….…..…….…Località……….…………………….…………………………… Codice………...……………………tratto (m)..….…… larghezza alveo di morbida (m)……… quota (m) s.l.m. …………data ……….………. scheda n°……....… foto n°………

sponda

dx sx

1) Stato del territorio circostantea) assenza di antropizzazione 25 25b) compresenza di aree naturali e usi antropici del territorio 20 20c) colture stagionali e/o permanenti; urbanizzazione rada 5 5d) aree urbanizzate 1 12) Vegetazione presente nella fascia perifluviale primariaa) compresenza di formazioni riparie complementari funzionali 40 40b) presenza di una sola o di una serie semplificata di formazioni riparie

25 25

c) assenza di formazioni riparie ma presenza di formazioni comunque funzionali

10 10

d) assenza di formazioni a funzionalità significativa 1 12bis) Vegetazione presente nella fascia perifluviale secondariaa) compresenza di formazioni riparie complementari funzionali 20 20b) presenza di una sola o di una serie semplifi cata di formazioni riparie

10 10

c) assenza di formazioni riparie ma presenza di formazioni comunque funzionali

5 5

d) assenza di formazioni a funzionalità significativa 1 13) Ampiezza delle formazioni funzionali presenti in fascia perifluvialea) ampiezza cumulativa delle formazioni funzionali maggiore di 30 m 15 15b) ampiezza cumulativa delle formazioni funzionali compresa tra 30 e 10 m

10 10

c) ampiezza cumulativa delle formazioni funzionali compresa tra 10 e 2 m

5 5

d) assenza di formazioni funzionali 1 14) Continuità delle formazioni funzionali presenti in fascia perifluviale

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

50

Page 51: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

a) sviluppo delle formazioni funzionali senza interruzioni 15 15b) sviluppo delle formazioni funzionali con interruzioni 10 10c) sviluppo delle formazioni funzionali con interruzioni frequenti o solo erbaceacontinua e consolidata o solo arbusteti a dominanza di esotiche e infestanti

5 5

d) suolo nudo, popolamenti vegetali radi 1 15) Condizioni idrichea) regime perenne con portate indisturbate e larghezza dell’alveo bagnato > 1/3dell’alveo di morbida

20

b) fluttuazioni di portata indotte di lungo periodo con ampiezza dell’alveo bagnato< 1/3 dell’alveo di morbida o variazione del solo tirante idraulico

10

c) disturbi di portata frequenti o secche naturali stagionali non prolungate o portatecostanti indotte

5

d) disturbi di portata intensi, molto frequenti o improvvisi o secche prolungateindotte per azione antropica

1

6) Efficienza di esondazionea) tratto non arginato, alveo di piena ordinaria superiore al triplo dell’alveo dimorbida

25

b) alveo di piena ordinaria largo tra 2 e 3 volte l’alveo di morbida (o, se arginato,superiore al triplo)

15

c) alveo di piena ordinaria largo tra 1 e 2 volte l’alveo di morbida (o, se arginato,largo 2-3 volte)

5

d) tratti di valli a V con forte acclività dei versanti e tratti arginati con alveo dipiena ordinaria < di 2 volte l’alveo di morbida

1

7) Substrato dell’alveo e strutture di ritenzione degli apporti troficia) alveo con massi e/o vecchi tronchi stabilmente incassati (o presenza di fasce dicanneto o idrofite)

25

b) massi e/o rami presenti con deposito di materia organica (o canneto o idrofite rade epoco estese)

15

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

51

Page 52: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

c) strutture di ritenzione libere e mobili con le piene (o assenza di canneto eidrofite)

5

d) alveo di sedimenti sabbiosi o sagomature artificiali lisce a corrente uniforme

1

8) Erosionea) poco evidente e non rilevante o solamente nelle curve 20 20b) presente sui rettilinei e/o modesta incisione verticale 15 15c) frequente con scavo delle rive e delle radici e/o evidente incisione verticale

5 5

d) molto evidente con rive scavate e franate o presenza di interventi artificiali

1 1

9) Sezione trasversalea) alveo integro con alta diversità morfologica 20b) presenza di lievi interventi artificiali ma con discreta diversità morfologica

15

c) presenza di interventi artificiali o con scarsa diversità morfologica 5d) artificiale o diversità morfologica quasi nulla 110) Idoneità itticaa) elevata 25b) buona o discreta 20c) poco sufficiente 5d) assente o scarsa 111) Idromorfologiaa) elementi idromorfologici ben distinti con successione regolare 20b) elementi idromorfologici ben distinti con successione irregolare 15c) elementi idromorfologici indistinti o preponderanza di un solo tipo 5d) elementi idromorfologici non distinguibili 112) Componente vegetale in alveo bagnatoa) perifiton sottile e scarsa copertura di macrofite tolleranti 15b) film perifitico tridimensionale apprezzabile e scarsa copertura di macrofitetolleranti

10

c) perifiton discreto o (se con significativa copertura di macrofite tolleranti) daassente a discreto

5

d) perifiton spesso e/o elevata copertura di macrofite tolleranti 113) Detritoa) frammenti vegetali riconoscibili e fibrosi 15

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

52

Page 53: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

b) frammenti vegetali fibrosi e polposi 10c) frammenti polposi 5d) detrito anaerobico 114) Comunità macrobentonicaa) ben strutturata e diversificata, adeguata alla tipologia fluviale 20b) sufficientemente diversificata ma con struttura alterata rispetto all’atteso

10

c) poco equilibrata e diversificata con prevalenza di taxa tolleranti l’inquinamento

5

d) assenza di una comunità strutturata, presenza di pochi taxa, tutti piuttostotolleranti l’inquinamento

1

Punteggio totaleLivello di funzionalità

Valore di

IFF

Livello di Funzionalità Giudizio di

Funzionalità

Colore

261-300 I Ottimo BLU251-260 I-II Ottimo - Buono201-250 II Buono VERDE181-200 II-III Buono - Mediocre121-180 III Mediocre GIALLO101-120 III-IV Mediocre - Scadente61-100 IV Scadente ARANCIO51-60 IV-V Scadente - Pessimo14-50 V Pessimo ROSSO

L’IFF è stato applicato su 6 tratti individuati sull’asta principale del fiume Tordino, a valle

della città di Teramo, tenendo conto del Tratto Minimo Rilevabile (TMR).

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

53

Page 54: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

Larghezza alveo di morbida Tratto Minimo Rilevabile (TMR)

fino a 5 m 30 m

fino a 10 m 40 m

fino a 30 m 60 m

fino a 50 m 75 m

fino a 100 m 100 m

> 100 m pari alla larghezza

1.3.4 ITTIOFAUNA

La Provincia di Teramo dispone di una Carta Ittica, pubblicata nel 2005, che rappresenta una sintesi di varie campagne di studio sull’ambiente fluviale, iniziate nel ‘92 e concluse nel 2002. I dati sulla zonazione ittica del fiume Tordino e sulla struttura delle popolazioni pertanto non risultano aggiornati. Ulteriori nuove indagini (2007) sono state svolte alla foce del fiume Tordino, nell’ambito della stesura del P.A.N. della Riserva Naturale Regionale Borsacchio; Dalla documentazione di cui sopra, integrata con recenti studi sulla fauna ittica in ambito regionale, dovrebbero risultare nel bacino del fiume Tordino le seguenti specie ittiche:

FAMIGLIA SPECIE ITTICA NOME SCIENTIFICOSALMONIDI Trota fario (??) Salmo (trutta) trutta

Trota iridea Oncorhynchus mykissSalmerino di Fonte Salvelinus fontinalis

CIPRINIDI Rovella (*) Rutilus rubilioCavedano Leuciscus cephalusVairone (*) Leuciscus souffiaBarbo comune (*) Barbus plebejusCarassio Carassius auratusCarpa Cyprinus carpioPseudorasbora Pseudorasbora parva

MUGILIDI Muggine calamita Liza ramadaANGUILLIDI Anguilla Anguilla anguillaCENTRARCHIDI Persico sole Lepomis gibbosus

Persico trota Micropterus salmoidesBLENNIDI Cagnetta o Cagnetto Salaria fluviatilisCLUPEIDI Cheppia Alosa fallax

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

54

Page 55: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

Legenda: le specie alloctone sono evidenziate in verde; le specie d’interesse comunitario sono evidenziate con (*); le specie di dubbia autoctonia sono rappresentate con (??).

Sulla autoctonia della trota fario nel bacino del fiume Tordino vi sono dei dubbi dal momento che tutte le fonti bibliografiche, documentano l’esistenza in Abruzzo di popolazioni salmonicole indigene nel fiume Sangro, nell’ex lago del Fucino e nel bacino del fiume Aterno, prima dell’inizio delle attività di ripopolamento che risale alla fine dell’800 e che hanno interessato anche i fiumi Vomano e Tordino (1897)

L’autoctonia di popolazioni del complesso Salmo trutta nella regione Abruzzo è documentata da numerose fonti bibliografiche, tra le quali:

- negli “Statuti Aquilani”, risalenti al XIV secolo (Lopez L. 1992), tra i diversi capitoli dedicati ai prodotti ittici, nel cap. 402 sono citate “troctas et pisces de flumine”;

- in “ Historiae Marsorum” (Phoebonio M. 1678) si afferma che nel lago del Fucino, oltre ad alcune specie di ciprinidi, quali lasca e tinca, venivano sporadicamente pescate anche grosse trote;

- in “Descrizione geografica e politica delle Sicilie” (Galanti G. M. 1793) viene confermata la presenza di trote nel lago del Fucino;

- in “Fauna del Regno di Napoli” (Costa O. G. 1850), viene documenta la presenza di trota fario nel bacino dell’Aterno-Pescara, preso la località di Popoli.

- in “La distribuzione dei pesci d’acqua dolce in Italia” (Scotti L. 1898), l’autore, riferendo sulla distribuzione di Salmo fario nella regione Abruzzo, ne documenta la presenza solo nei bacini del fiume Aterno e del fiume Sangro.

Negli ultimi anni, interessanti studi di carattere genetico hanno documentato nel tratto del fiume Aterno-Pescara presso le “Sorgenti di Capo Pescara”, la presenza di individui di trota di “ceppo autoctono”, riconducibili, secondo gli autori, al taxon macrostigma.

Recentemente i risultati di uno studio “Indagini sulle trote presenti nella Riserva Naturale Regionale Gole di San Venanzio”, eseguito sia con caratterizzazione fenotipica sia con indagine genetica (mitocondriale e nucleare) hanno permesso di evidenziare la presenza di una popolazione salmonicola, appartenente chiaramente ad un’unità genetica ed evolutiva di impronta mediterranea, ma non assimilabile a quella delle popolazioni tirreniche (Posta Fibreno) considerate rappresentative del taxon macrostigma. Lo studio di cui sopra ha inoltre evidenziato come i caratteri della livrea della popolazione di San Venanzio risultano ampiamente sovrapponibili con quelli di Salmo ghigi, descritta da Pomini nel 1941.

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

55

Page 56: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

Al di là quindi del controverso status sistematico e del dibattito ancora in corso, resta comunque di notevole importanza aver documentato, nell’area Capo Pescara – Gole di San Venanzio, la presenza di una popolazione salmonicola relitta, che caratterizzava con la sua presenza l’intero bacino del fiume Aterno-Pescara, prima dello sviluppo della pratica di ripopolamento.

Trota di ceppo “indigeno”

1.3.5 INTERRUZIONE DEL CONTINUUM FLUVIALE

Non è difficile nei nostri fiumi osservare a primavera concentrazioni di barbi, rovelle ed altre specie ittiche, che nella loro migrazione a fini riproduttivi e/o trofici, tentano inutilmente di risalire le opere idrauliche, quali dighe, traverse o semplici briglie. Tali opere diventano così “insuperabili barriere architettoniche” che non permettono alle specie ittiche di migrare e riprodursi.

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

56

Page 57: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

Il Settore Ecologia e Tutela Ambiente della Provincia di Teramo, già nel 1993 aveva avviato una ricerca sulla distribuzione delle opere che avrebbero potuto alterare il regolare svolgersi delle varie fasi biologiche dell’ittiofauna. L’insieme dei dati raccolti ha portato alla stesura della “Carta dei Disturbi dei corsi d’acqua della Provincia di Teramo”.

Per quanto riguarda il medio e basso corso del fiume Tordino, le opere censite riguardano soprattutto briglie e contro-briglie poste a difesa dei piloni di infrastrutture viarie.

Briglia Zona Ind. Sant’Atto - Teramo Briglia + massi ponte a Catena - Teramo

2. LINEE GUIDA PER LA RIQUALIFICAZIONE DI UN CORSO D’ACQUA

“Un paesaggio lo si può guardare da una finestra oppure da un buco della serratura. Nel primo caso l’orizzonte davanti a noi è ampio e ci consente di apprezzare l’intero mosaico degli ecosistemi e di esprimere un giudizio di valore estetico e funzionale; nel secondo caso riusciamo solo a cogliere alcuni dettagli da cui è difficile risalire a giudizi di valore generale” (Ghetti 2007). Osservato dall’alto il fiume appare come un nastro immutabile disegnato da due linee di vegetazione, fra le tante forme del territorio, ma il fiume non è solo acqua che scorre in un alveo, è tutto il territorio che con esso scambia materia ed energia, è la fauna, è la stessa fascia di vegetazione riparia, è il sedimento, è la falda sotterranea.

Il fiume è una successione di ecosistemi aperti, non solo in senso longitudinale, ma anche laterale, verticale e temporale.

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

57

Page 58: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

Solo un tale approccio pluridimensionale permette di comprendere la connettività che caratterizza i sistemi fluviali e le risposte sistemiche date dal fiume alle perturbazioni locali.

Oggi purtroppo la maggior parte dei fiumi è “imbrigliata”, “spezzettata” inquinata, “depredata” delle proprie acque, dei materiali lapidei, dei pesci e degradata per essere il ricettacolo di ogni tipo di rifiuti. Si continua inoltre ad operare sui singoli aspetti senza una visione d’insieme, trascurando persino gli effetti che tali interventi comportano su altri fattori, con costi economici ed ambientali elevatissimi.

Di seguito saranno proposte schede tecniche di interventi a basso contenuto tecnologico ed elevato inserimento ecologico-paesaggistico, finalizzati alla risoluzione dei seguenti problemi:

- Controllo dell’inquinamento puntiforme:

- Controllo dell’inquinamento diffuso

- Ripristino della continuità fluviale

- Consolidamento delle sponde

2.1 SCHEDA DI INTERVENTO PER IL CONTROLLO DELL’INQUINAMENTO PUNTIFORME:

A) Impianto di fitodepurazione

A fronte dello stato di degrado della qualità delle acque superficiali ed agli elevati costi gestionali degli impianti di depurazione tradizionali, da diversi anni, in Europa si vanno affermando tecniche di depurazione naturale a basso contenuto tecnologico e ridottissimi costi gestionali. Tali tecnologie, il cui utilizzo è persino auspicato dalla normativa italiana di riferimento, il D.Lgs 152/06, possono essere applicate sia in sostituzione dei piccoli impianti di depurazione tradizionali (< 2000 a.e), oppure a valle degli impianti tradizionali (> 2000 a.e) come trattamento di affinamento dei reflui, interponendoli tra gli impianti di depurazione ed il corpo idrico recettore. Un impianto di fitodepurazione è costituito da unità ecosistemiche differenti (aree palustri, suoli saturi ecc), organizzate in modo da sviluppare capacità autodepurative particolarmente elevate. Per l’affinamento dei reflui da impianti tradizionali, con tecniche di fitodepurazione è necessaria una superficie di 1 m2 per abitante equivalente. L’inserimento ambientale è molto elevato e la loro costruzione permette di valorizzare l’area d’intervento, come si può osservare dalla foto dell’impianto di Aielli, nella quale

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

58

Page 59: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

con difficoltà si individua la localizzazione dell’impianto, evidenziata con il tratto verde.

Impianto di depurazione (Teramo) Impianto di fitodepurazione Aielli (AQ)

B) Ecosistema-filtro

Altre fonti d’inquinamento per i corsi d’acqua, possono essere sia il run-off stradale, sia gli scaricatori fognari di piena. Tali acque veicolano normalmente al fiume inquinanti pericolosi quali IPA, metalli pesanti ed oli; si rende necessario quindi, soprattutto se si vuole proteggere una zona di pregio, inserire sistemi paranaturali di depurazione, definiti comunemente “ecosistemi –filtro”. Le essenze vegetali utilizzate sono elofite quali Phragmites australis, Typha sp., Carex sp. I processi depurativi messi in atto, così come le efficienze depurative sono paragonabili a quelli della fitodepurazione.

2.2 SCHEDA DI INTERVENTO PER IL CONTROLLO DELL’INQUINAMENTO DIFFUSO:

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

59

Page 60: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

A) Fasce Tampone Boscate (FTB)

I corsi d’acqua oltre a ricevere inquinanti da fonti puntiformi, quali reflui provenienti dagli impianti di depurazione a servizio delle reti fognarie degli agglomerati urbani, scaricatori di piena, runoff stradale, ricevono inquinanti da fonti diffuse, provenienti cioè dal territorio circostante, come per esempio dall’attività agricola, soprattutto dove viene praticata un’agricoltura intensiva. Per ridurre l’apporto d’inquinanti provenienti dal run-off agricolo e dal deflusso sub-superficiale, oltre ad incentivare pratiche colturali più rispettose dell’ambiente (agricoltura biologica), è necessario interporre tra i campi coltivati ed il corso d’acqua, tratti vegetati, sia arborei (fasce tampone boscate), che erbacee (fasce tampone erbacee). Le fasce tampone boscate che presentano un’ampiezza di almeno 10 m, sono in grado sia di abbattere alti livelli di solidi sospesi, di azoto e di fosforo, sia di determinare significative riduzioni di metalli pesanti e dei residui organici.

2.3 Scheda di intervento per il ripristino della continuità fluviale

A) Passaggi per pesci

Come sopra riportato, gran parte delle specie ittiche svolge in differenti periodi dell’anno o della loro vita migrazioni sia per fini riproduttivi che trofici. Per permettere queste migrazioni, spesse volte ostacolate da opere idrauliche, quali briglie, traverse e dighe, si rende necessario la realizzazione di scale per pesci (note anche come scale di risalita), previste inoltre già da un R.D. del 1931(art. 10 Testo Unico sulla pesca). Senza entrare nel campo delle tecniche progettuali, si può affermare come esistano molteplici soluzioni, che vanno dalle rampe in pietrame, a passaggi per pesci a bacini successivi, a quelli con dissipatori d’energia fino a chiuse ed ascensori.

Tali interventi finalizzati alla ricostruzione dell’integrità ecologica dei fiumi, proponibili su tutti i corsi d’acqua, possono risultare di estremo interesse per esempio

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

60

Page 61: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

in aree protette, per la salvaguardia di specie ittiche di particolare pregio naturalistico, o in pericolo d’estinzione.

rampe in pietrame passaggi per pesci a bacini successivi

2.4 Interventi antierosivi e consolidamento con tecniche di I.N.

L’ingegneria naturalistica ha avuto negli ultimi anni un grande sviluppo nella diffusione e realizzazione di opere ad elevata compatibilità ambientale, anche in ambito idraulico.

Gli interventi di sistemazione idraulica con le tecniche di IN vanno concepiti con approccio sistemico a livello di bacino idrografico ed inseriti nell’ambito di progetti di riqualificazione fluviale. Gli interventi di IN applicabili ai corsi d’acqua non sono solo quelli antierosivi e di consolidamento spondale, (ove è possibile applicarli) ma anche interventi che tendono ad incrementare la variabilità morfologica e quindi la biodiversità.

Le tecniche di IN applicabili in ambito idraulico sono numerose e possono essere suddivise in funzione della velocità di corrente, come evidenziato dalla tabelle seguente:

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

61

Page 62: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

62

Page 63: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

3 ANALISI DELL’AMBIENTE FLUVIALE NEI TRATTI OMOGENEI

Lungo l’asta principale del fiume Tordino, dopo numerosi sopralluoghi, sono stati individuati e sottoposti a indagine 6 tratti omogenei, ciascuno con le caratteristiche specifiche riconducibili ai criteri scelti, quali:

- idonee potenzialità ecologico- ambientali, meritevoli di essere salvaguardate

- evidenti criticità ambientali riscontrate

- formazioni geologiche meritevoli di essere inseriti come “geotopo”

- presenza di ambienti fluviali di pregio avifaunistico

- caratteristiche rurali di pregio meritevoli di essere tutelate

- discrete condizioni ecologiche ambientali, meritevoli di essere potenziate

3.1 AREA N° 1 VILLA PAVONE (Depuratore Teramo)

3.1.1 INQUADRAMENTO:

A) geografico

L’area in oggetto è a valle dell’abitato di Teramo in prossimità del depuratore della città la cui estensione è di ca. 1 Km2.

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

63

Page 64: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

64

Page 65: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

B) geologico

L’area in oggetto è costituita da un terrazzo alluvionale del fiume Tordino, caratterizzato da depositi alluvionali ghiaiosi di medie e grosse dimensioni. Il substrato geologico è rappresentato dalla formazione geologica delle Marne del Vomano costituite da marne, argille laminate e siltiti con rare lenti di conglomerati. Di seguito è riportato uno stralcio della carta geologica della Provincia di Teramo redatta da L. Adamoli (1993).

3.1.2 DESCRIZIONE E CRITICITA’

A) Morfologia fluviale

In quest’area il fiume prima si butta sulla sinistra idraulica (botta) e poi sulla destra compiendo un ampio meandro dal raggio medio di ca. 200 mt e lasciando sulla destra idraulica un ampio terrazzo alluvionale sul quale sono visibili scarpate morfologiche riferibili a paleoalvei.

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

65

Page 66: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

Nella fotografia soprastante è visibile un gradino erosivo presente nella piana alluvionale.

Il fiume si presenta con andamento unicorsale ed in fase di erosione di fondo. Il substrato affiora in tutto il suo percorso. Infatti nel meandro sono state posizionate 5 briglie atte a stabilizzare il fondo alveo. La loro distanza varia da monte a valle passando da ca. 95 mt, 58 mt, 94 mt e 53 mt.

E’ in atto in queste un evidente fenomeno di aggiramento e scalzamento che progressivamente le sta abbattendo. Probabilmente hanno esaurito la loro funzione in quanto anche un maggiore ammorsamento nei fianchi non garantirebbe a lungo la loro durata dato che l’alveo si è canalizzato nelle marne sottostanti le quali hanno una capacità di erosione molto elevata.

Nella soprastante fotografia aerea sono visibili le 5 briglie. La foto risale al luglio del 2007 e ancora non vi era stato l’aggiramento totale dell’ultima briglia, dato che si può notare la schiuma dell’acqua in posizione centrale.

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

66

Page 67: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

In questa fotografia scattata dall’alto è possibile notare come la briglia posta a valle

sia stata aggirata sul suo fianco sinistro. A monte si notano le altre briglie che anch’esse presentano fenomeni di aggiramento sia in destra che in sinistra.

Nella foto è visibile l’aggiramento della briglia che ne inficia la sua funzione. Inoltre è visibile il colore ambrato scuro dell’acqua stagnante a valle, dovuto al vicino scarico del depuratore.

Anche in questa briglia (briglia centrale) è possibile osservare l’aggiramento in atto verso la sua sinistra idraulica.

B) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque

Per quanto concerne le acque sotterranee in tale area (come in gran parte del fiume) il corso del Tordino funge da dreno dell’acquifero alluvionale per cui è da considerare un modestissimo scambio ed interazione con le acque superficiali del fiume, che solo di rado ed in occasione di grosse piene, avviene. Tale condizione anche se influisce sugli

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

67

Page 68: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

aspetti quantitativi da un lato preserva le acque sotterrane dall’inquinamento legato alla scadente qualità delle acque fluviali.

In questo tratto viene valutato un Minimo Deflusso Vitale pari a 60 lt/s anche se sembra inutile parlare di tale portata minima per la vita della biocenosi acquatica. Infatti la presenza del depuratore malfunzionante o non affatto funzionante fa si che l’acqua si presenti torbida e con un odore molesto per un lungo tratto a valle (ca 2 Km).

In questa fotografia aerea risalente a luglio 2007 è possibile notare, alla confluenza con il fiume dello scarico dei depuratori (indicato con la freccia), il cambiamento repentino di colore.

I dati sullo Stato Ambientale (SACA) sotto riportati sono riferiti alla stazione di monitoraggio R1303 TD6 - Teramo inceneritore.

Anno LIM IBE

Classe di

Qualità

SECA

Classe

(75° % inquinanti

chimici)

SACA

2000-02 3° livello II 3 < V. soglia Sufficiente2004-05 4° livello III 4 < V. soglia Scadente

2005 3° livello III 3 < V. soglia Sufficiente2006 3° livello III 3 < V. soglia Sufficiente2007 2° livello II 2 < V. soglia Buono

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

68

Page 69: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

Lo stato in cui versa oggi il fiume Tordino nel tratto a valle dell’impianto di depurazione è evidenziato dalla foto sottostante, scattata durante i sopralluoghi effettuati per la stesura del presente lavoro (Marzo 2009), e nella quale è possibile notare la variazione di colore delle acque nel punto di confluenza dello scarico del depuratore di Teramo.

C) Funzionalità fluviale

L’applicazione della metodica IFF (indice sintetico) evidenzia infatti lo stato di degrado dell’ambiente fluviale. L’erosione del fondo alveo, la presenza di formazioni riparie non funzionali, la non idoneità ittica, dovuta soprattutto alla scadente qualità delle acque, concorrono ad attribuire un giudizio di funzionalità “mediocre scadente” per la riva sinistra ed un giudizio di funzionalità “mediocre” per la riva destra.

I.F.F. Punteggio Livello funzionalità Giudizio Funzionalità Colore

Riva idrog. sx.

117 III - IV mediocre - scadente

Riva idrog. dx

151 III mediocre

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

69

Page 70: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

D) Problematiche idrauliche

Dal punto di vista idraulico il fiume non presenta grossi rischi in quanto sulla sponda sinistra è presente una scarpata morfologica molto alta (ca. 30 mt) ed in destra idraulica c’è un ampio terrazzo alluvionale non antropizzato.

L’unico rischio è collegato alla presenza del depuratore e ciò è messo in evidenza dalla carta del rischio redatta per il Piano Stralcio Difesa Alluvioni della Regione Abruzzo, di seguito riportata.

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

70

Page 71: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

3.1.3 ANALISI FISIONOMICO - STRUTTURALE DELLA VEGETAZIONE

L’area comprende i territori connessi con l’asta fluviale del tratto defluente dall’abitato di Teramo, nel tratto di Villa Pavone-Terrabianca e a nord del tratto della superstrada Teramo mare.

Dal punto di vista naturalistico, sebbene non si evidenzino particolari elementi di qualità, quali emergenze vegetazionali o ambienti di elevato valore, l’area rappresenta una unità ecosistemica di un certo rilievo.

Elemento di forte criticità del tratto analizzato è la presenza del depuratore di Teramo, il quale oltre ad aver mostrato nel decennio passato un generale scarso funzionamento con diversi casi di inquinamento acuto (vedi foto relative ad un episodio dell’anno 2002), si trova al momento dell’indagine non funzionante, con ciò che ne consegue in termini di qualità delle acque.

Le formazioni forestali presenti in prossimità dell’alveo e sui terrazzi fluviali mostrano tutte un certo degrado conseguente ai disturbi antropici subiti, quali principalmente esbosco indiscriminato e pascolo. In particolare il pascolo delle greggi ovine e caprine, esteso anche in alveo e sui terrazzamenti, mostra evidenti segni di limitazione dello sviluppo floristico sia sulle aree occupate dalle specie pioniere, sia nelle formazioni boscate a mosaico.

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

71

Page 72: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

In via generale l’area comprende aree con vegetazione naturale di modesto valore naturalistico e in stato di degrado, ma con elevate potenzialità biologiche e di fruizione. La fascia in esame presenta dunque le potenzialità per la concentrazione di buona parte degli interventi di riqualificazione, conservazione, valorizzazione e attrazione turistica

panoramica dell’area di studio

Legenda della carta fisionomico strutturale della vegetazioneA) Area afitoica – Depuratore di TeramoB) Area afitoica -ScaviC) Area afitoica - Edificato D) Area afitoica - Alveo fluviale ciottolosoE) Vegetazione idrofila in alveo fluvialeF) Coltivi - Prati e prati-pascoliG) Coltivi – Seminativi semplici e oliveti promiscuiH) Coltivi – Oliveti specializzatiI) Coltivi – Orti familiari-aree recintateL) Fascia boscata di transizione a Quercus ilex e Quercus pubescensM) Bosco misto a Quercus pubescens e Ulmus minorN) Area arbustiva di mantelloO) Bosco di transizione a Salix, elementi di macchia, con aree degradate a

pascoloP) Bosco ripario a dominanza di Salix alba e Populus alba, leggermente

degradatoQ) Bosco ripario fortemente degradato a macchiaR) Fascia boscata su scarpata con prevalenza di Quercus pubescens e Robinia

pseudocacia S) Rimboschimento a Cupressus sempervirens

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

72

Page 73: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

T) Bosco di ripa fortemente degradato con prevalenza di specie alloctone spontaneizzate (Robinia pseudocacacia e Ailantus altissima)

V) Bosco di ripa mediamente degradato a Populus alba e Robinia pseudocacacia.

E - Vegetazione idrofila in alveo fluviale

Subito a valle dell’imbocco delle acque reflue dal depuratore, il fiume rallenta decisamente la sua spinta, grazie anche alla serie di briglie presenti depositando così i fanghi in sospensione. Le sponde appaiono qui per un tratto di circa 100 metri fangose, molli, maleodoranti ed inquinate. In estate la spiaggia risulta contornata da un canneto a tifa (Typha latifolia), le cui spoglie invernali resistono anche alle forti piene autunnali, ma popolate anche da Mentha aquatica, Veronica beccabunga, Polygonum amphibium, Ranunculus scleratus, ecc..

vegetazione idrofila in alveo

L - Fascia boscata di transizione a Quercus ilex e Quercus pubescens

Edificata sulla scarpata del tratto in rilevato della variante SS.80 (Superstrada Teramo mare), la fascia presenta lo strato arboreo caratterizzato da roverella e leccio, con esemplari di media dimensione (6-8 metri) e diametri di 8-12 cm.. Numerose le specie arbustive presenti, principalmente a Spartium junceum ed altri elementi di macchia.

M - Bosco misto a Quercus pubescens e Ulmus minor

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

73

Page 74: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

Edificato su un terrazzo fluviale della sponda sud del fiume Tordino, il bosco presenta esemplari di Quercus pubescens, Ulmus minor, Populus alba, ecc. con esemplari maturi di buona dimensione (25 metri) e diametro di 35-40 cm.

Nella sezione adiacente alla superstrada il mantello esterno (N) mostra aree degradate del bosco, con una serie di arbustive pioniere quali Rubus ulmifolius, Spartium junceum, Cornus sanguinea, ecc.. e tratti a Arundo sp..

Fasce boscate riparali a Salix sp. e Populus sp.

O - Bosco di transizione a Salix, con elementi di macchia e aree degradate a pascolo.

Si tratta di formazioni arboree transitorie caratterizzate da un minor grado evolutivo della vegetazione, in conseguenza dei disturbi antropici subiti. In particolare evidenti sono i segni di degrado dovuti al pascolo sul greto fluviale, che dai vicini prati-pascoli, viene esteso ai margini del bosco e nelle aree di mantello esterno.

Rispetto all’adiacente bosco a Salix alba e Populus alba (P), anch’esso in moderato stato di degrado, sono più o meno evidenti delle differenze di tipo fisionomico-strutturale. In particolare qui mancano esemplari di grande dimensione (al massimo diametri di 12 cm), e caratteristica è la maggiore partecipazione di Salix triandra e Salix eleagnos alla composizione del piano arboreo.

Presenti alcune arbustive pioniere come Cornus sanguinea, Prunus spinosa, ed elementi isolati di macchia mediterranea come Rhamnus alaternus e Pinus halepensis.

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

74

Page 75: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

Fasce boscate riparali a Salix sp. e Populus sp.

P - Bosco ripario a dominanza di Salix alba e Populus alba, leggermente degradato

Sul terrazzo fluviale, in posizione di spartiacque tra l’alveo ed i prati pascolivi della vasta piana semicircolare, edifica la formazione arborea tipica riparia caratterizzata dalle specie arboree tipicamente igrofile, termofile e mesofile quali salici (Salix alba, S. purpurea, S. triandra, S. eleagnos) e pioppi (Populus alba, P. nigra)

Si tratta di una fascia a forma semicircolare di circa 40 metri di spessore dotata del maggiore grado evolutivo della vegetazione rispetto a quelle rinvenibili nell’area perifluviale del fiume Tordino.

Lo strato arbustivo di sottobosco a causa di varie cause di disturbo antropico e dell’abbassamento della falda, è per buona parte invadente ed intricata, con una copertura variabile tra il 60 e l’80%, e costituito da sambuco (Sambucus nigra), ligustro (Ligustrum vulgare), rovo (Rubus ulmifolius) ed uno strato erbaceo epifitico con edera (Hedera helix), asparago (Asparagus acutifolius), smilace (Smilax aspera).

Q - Bosco ripario fortemente degradato a macchia

In prossimità del tratto terminale della vistosa curva dell’alveo, in sponda sinistra, le formazioni boscose mostrano una improvvisa soluzione di continuità per una fascia di circa 100 metri. Qui la macchia intricatissima a Rubus ulmifolius e Sambucus nigra evidenzia un passaggio in alveo della strada in terra battuta che costeggia il fiume con vegetazione erbacea. La cruenta operazione di esbosco a raso, ha provocato una crescita disordinata della vegetazione con specie alloctone per eccellenza Robinia pseudoacacia e Ailanthus altissima, accompagnate nello strato arbustivo dalle perenni

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

75

Page 76: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

volubili in sopravvento Rubus e Clematis, tra le quali spicca qualche esemplare dello spontaneizzato Platanus orientalis (foto).

R - Fascia boscata su scarpata con prevalenza di Quercus pubescens e Robinia pseudocacia

Si tratta di una fascia boscata edificata sulla scarpata pietrosa della strada che conduce al fiume da Villa Pavone. Esposta completamente a sud e riparata dalla stessa scarpata dai venti predominanti ad est, l’area presenta un microclima piuttosto caldo denunciato dalle specie termofile presenti al piede della scarpata tipiche dei querceti xerofili, quali Laurus nobilis, Asparagus acutifolius e Arundo pliniana.

All’apice del terrazzo sul margine stradale troneggia una bella spalliera di Quercus pubescens di grande dimensione, con diametri anche di 40 cm..

S - Rimboschimento a Cupressus sempervirens.

Sulla ripida scarpata (80 %) che dalla villa sovrastante arriva al greto fluviale, esiste un rimboschimento recintato puro di numerosi esemplari di cipresso piantumati con sesto di 3 x 3 metri. Le rutinarie operazioni di controllo della vegetazione spontanea nel sottochioma, hanno permesso lo sviluppo della sola vegetazione erbacea.

T - Bosco di ripa fortemente degradato con prevalenza di specie alloctone spontaneizzate (Robinia pseudocacacia e Ailantus altissima)

La sussistenza di condizioni di forte disturbo per periodi prolungati, hanno consentito l’edificazione di formazioni forestali di transizione prettamente alloctone e spontaneizzate. In particolare l’evidente processo erosivo a carico di entrambe le sponde, con scarpata di circa 2-4 metri, sul tratto finale della stretta curva in alveo, ha provocato l’abbassamento della falda. Questo fenomeno, accompagnato da una operazione di esbosco a raso risalente a circa un decennio, deve essere all’origine dell’evoluzione xerofila della fascia boscata esistente.

Le specie più rappresentative nello strato arboreo sono Robinia pseudocacacia e Ailantus altissima con individui piuttosto uniformi strutturalmente dell’altezza di 10 metri e diametri di 10-15 cm.

Nello strato arbustivo primeggiano in assoluto esemplari interessanti di Sambucus nigra con diametri di 10 cm., ed a seguire Evonimus europaeus, Rubus ulmifolius, su strato erbaceo epifitico a Hedera helix e Asparagus acutifolius.

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

76

Page 77: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

Fasce boscate di transizione fortemente degradate e rimboschimento a

Cupressus sempervirens

V - Bosco ripario mediamente degradato a Populus alba e Robinia pseudocacacia

Nel tratto dell’alveo e del greto fluviale interessato dalla vistosa curva del fiume, fino all’apice della scarpata a nord-est, edifica una formazione boschiva con moderato stato di degrado. Gli esemplari più interessanti sono rappresentati da alberi molto grandi edificati sui terrazzi fluviali più alti, in apice della scarpata, di Populus alba e Quercus pubescens. Si tratta di esemplari di oltre 40 metri e 40 cm. al fusto, evidenti anche percorrendo la strada che da Villa Pavone arriva ala fiume.

Le specie più frequenti restano quelle tipiche dei terrazzi fluviali, principalmente Populus alba, con esemplari molto vari strutturalmente (da 10 a 30 cm di diametro), e specie di sostituzione classiche negli ambienti degradati quali Robinia pseudocacacia e Ailantus altissima.

Il sottobosco è qui impenetrabile e fitto per le specie arbustive emergenti, Sambucus nigra, Clematis vitalba, Prunus avium, e quelle invasive e coprenti per eccellenza delle perenni volubili, Rubus ulmifolius, Clematis vitalba e Humulus lupulus.

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

77

Page 78: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

3.1.4 PROPOSTE D’INTERVENTI:

• Aspetti idrogeologici : in tale tratto è necessario controllare l’erosione di fondo alveo. Ciò andrebbe fatto attraverso un rilievo topografico del profilo longitudinale del thalweg ed uno studio del profilo di compensazione per consentire al fiume di raggiungere l’equilibrio atto ad assicurare l’uguaglianza tra il volume solido in ingresso al tronco in esame e il volume solido che il tronco stesso è in grado di trasportare (capacità di trasporto) con riferimento ad una ampia scala temporale. Solo dopo tal studio si potrà stabilire dove localizzare le briglie o soglie idrauliche e quale salto potergli assegnare. E’ importante, per molteplici aspetti che il fiume interagisca con le falde acquifere circostanti in un rapporto di scambio d’acqua sia in termini qualitativi di questa che in termini quantitativi. Infatti l’alimentazione delle falde idriche, da parte del fiume, ne consente una rapida ricarica in caso di sfruttamento.

• Aspetti vegetazionali – L’area presenta elementi vegetazionali di elevate potenzialità che la fanno apparire come quella di maggior rilievo sull’intero corridoio fluviale analizzato. Per tali ragioni di interesse, prevalentemente legate al suo aspetto paesistico, nell’area andrebbero concentrati buona parte degli interventi di riqualificazione, conservazione, valorizzazione e attrazione turistica.

In particolare si segnala la necessità di tutela delle seguenti categorie di vegetazione presenti nell’area di studio, in quanto rappresentano le risorse naturalistiche di maggior pregio:

- Vegetazione palustre (canneti e giuncheti) in alveo (classe E);

- Vegetazione arborea igrofila delle fasce ripariali e delle pianure umide (pioppi, salici, ecc.) (classi O, P, Q, V);

- Elementi vegetazionali per lo più lineari quali siepi arbustive e arborate, filari arborei e boschetti di limitate estensioni (classi L, M, N, R);

Gli interventi devono tendere sostanzialmente a favorire lo sviluppo evolutivo spontaneo della vegetazione presente :

1) escludere ogni tipologia di intervento urbanistico e edificatorio nell’area pianeggiante interna alla curva;

2) maggiori controlli che tendano a far rispettare il divieto assoluto del pascolo in alveo e sugli argini per tutelare la vegetazione idrofila erbacea ed arborescente il alveo e le fasce arboree ed arbustive riparali;

3) maggiori controlli che vietino l’esbosco sulle formazioni riparali in atto.

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

78

Page 79: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

• Aspetti ambientali: le maggiori criticità del tratto sono date sia dal malfunzionamento dell’impianto di depurazione che comporta un inquinamento delle acque del fiume Tordino per un lunghissimo tratto, sia l’aggiramento e scalzamento delle griglie presenti in alveo. In riferimento al primo punto, si propone pertanto la delocazione dell’impianto di bioessiccazione degli RSU, previsto nell’area e la realizzazione di un impianto di fitodepurazione per l’affinamento dell’effluente dell’impianto esistente, con realizzazione di una zona umida di elevato valore naturalistico ed ambientale. In riferimento al secondo punto si propongono, ove possibile e a seguito di un’analisi stazionale, interventi di consolidamento spondale con tecniche di I.N.

3.2 AREA N° 2 VILLA PAVONE (Terrabianca)

3.2.1 INQUADRAMENTO:

A) geografico

L’area in esame è in continuità con la precedente e morfologicamente rappresenta il successivo meandro, questa volta in senso antiorario lungo la direzione della corrente e con raggio medio di curvatura inferiore, cioè pari a ca. 170 mt.

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

79

Page 80: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

B) geologico

Dal punto di vista geologico la situazione non cambia rispetto all’area precedentemente descritta, infatti in sponda sinistra è presente un terrazzo alluvionale costituito da depositi alluvionali ghiaiosi di medie e grosse dimensioni. Il substrato geologico anche qui è rappresentato dalla formazione geologica delle Marne del Vomano le quali affiorano sia nel fondo alveo che con una serie di calanchi sulla “botta” del meandro. Di seguito è riportato uno stralcio della carta geologica della Provincia di Teramo redatta da L. Adamoli (1993).

3.2.2 DESCRIZIONE E CRITICITÀ’

A) Morfologia fluviale

In questo tratto il fiume si presenta fortemente incassato nelle proprie sponde. Probabilmente è il tratto dove tale fenomeno si è maggiormente accentuato negli ultimi anni.

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

80

Page 81: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

Tale tendenza è dovuta anche all’effetto della serie di briglie poste a monte, infatti il profilo del fondo alveo tende a raggiungere la sua configurazione di equilibrio raccordandosi con la base dell’ultimo salto di quota posto dalle briglie a monte.

Nella fotografia soprastante è possibile notare come l’erosione in sponda sinistra abbia scavato nel substrato per circa 4 mt. Anche in sponda destra comunque il fiume presenta scarpate di erosione accentuate.In corrispondenza di un attraversamento a raso realizzato con gettata di cemento, l’erosione ha prodotto il crollo.

Nella foto precedente, con veduta verso monte, è visibile l’attraversamento a raso crollato e l’erosione sia in sponda destra che sinistra.

Come detto il corso fluviale compie un meandro passando verso i rilievi collinari in destra idrografica. Questi si presentano con un caratteristico calanco. In tale fotografia è visibile la scarpata erosiva del fiume in sponda sinistra.

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

81

Page 82: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

In questo caso è possibile notare come lo scalzamento prodotto al piede dei versanti calanchivi alimenti una frana rotazionale che spinge il fiume verso la sinistra idrografica.

Proseguendo verso valle il fiume termina il suo meandro e prosegue incidendo a volte la sponda destra e a volte la sinistra con la produzione di alte scarpate.

B) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque

Dal punto di vista quantitativo e qualitativo sia delle acque superficiali che profonde il discorso è analogo alla zona precedentemente descritta.

In questo caso, comunque, data la forte erosione d’alveo presente, si esclude anche in caso di piena, l’interscambio tra le acque superficiali e profonde fungendo il fiume da collettore drenante delle falde acquifere presenti nella piana alluvionale soprastante.

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

82

Page 83: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

Il valore del DMV è pari a 60 lt/s e lo stato in cui versano le acque del fiume Tordino è simile alla stazione precedente; anche in tale tratto infatti persiste un odore molesto proveniente dallo scarico del depuratore comunale. Il fatto poi che l’acqua del fiume non abbia interscambio con l’acquifero alluvionale concentra tutto il carico inquinante nell’alveo attivo che risulta isolato idraulicamente come se fosse un canale d’acqua impermeabilizzato. In alveo inoltre si può trovare di tutto, sintomo della propensione all’utilizzo del corso d’acqua come discarica. Ne è testimonianza la foto sottostante che evidenzia la presenza di una barca capovolta.

C) Funzionalità fluviale

Il profondo dissesto idro-morfologico, evidenziato dai fenomeni erosivi, l’assenza di formazioni riparie sia arbustive che arboree, ed infine la qualità scadente delle acque concorrono ad attribuire un giudizio di funzionalità “scadente – pessimo” per entrambe le rive.

I.F.F. Punteggio Livello funzionalità

Giudizio Funzionalità Colore

Riva idrog. sx.

55 IV-V scadente - pessimo

Riva idrog. dx

55 IV-V scadente - pessimo

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

83

Page 84: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

D) Problematiche idrauliche

Essendo l’alveo molto incassato nelle proprie sponde il rischio idraulico risulta limitato, mentre il rischio prevalente è legato al fenomeno erosivo in atto.

Anche lo studio prodotto per il Piano Stralcio Difesa Alluvioni non evidenzia aere a rischio idraulico elevato come si può notare dallo stralcio di planimetria riportato sotto.

3.2.3 ANALISI FISIONOMICO-STRUTTURALE DELLA VEGETAZIONE

A sud del tratto della superstrada Teramo mare, in prossimità dell’area di servizio Terrabianca, ed in posizione intermedia tra le aree progettuali 1 e 3, l’area in esame comprende le due sponde fluviali tra loro morfologicamente molto differenti.

Sulla sponda sinistra dell’alveo fluviale, fino al tratto in rilevato della superstrada, appare una pianura moderatamente estesa in moderato stato di degrado ed a rischio per la spinta edificatoria della vicina area industriale di Villa Pavone. La situazione di degrado della vegetazione è conseguente principalmente all’utilizzo recente come area di cantiere per la realizzazione della superstrada, i cui residui appaiono ancora oggi piuttosto evidenti.

In alveo opposto, invece, esiste una imponente formazione calanchiva utilizzata prevalentemente a pascolo, che accanto a moderati fenomeni di degrado, mostra alcuni elementi di naturalità e potenzialità ancora inespresse, conservatisi per evidenti motivazioni legate al proprio carattere di non intervento.

Anche in questo tratto la qualità delle acque, influenzata fortemente dal malfunzionamento del depuratore che immette il suo scarico circa 500 metri a monte, è il principale elemento di criticità ambientale, percepibile anche dal forte odore.

In via generale l’area comprende settori in uno stato di forte degrado, su cui prevedere da una parte interventi di riqualificazione ambientale a carico dell’alveo e delle sponde.

Il settore costituisce una area con una certo valore paesistico, legato alla visuale panoramica per chi percorre la Superstrada Teramo mare e come tale da conservare il più possibile in maniera integrale. Si evidenzia pertanto la necessità di escludere ogni tipologia di intervento urbanistico e edificatorio nell’area pianeggiante interna alla curva.

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

84

Page 85: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

Legenda della carta fisionomico strutturale della vegetazione

A) Coltivi – Oliveti specializzati

B) Coltivi – Seminativi semplici e oliveti promiscui

C) Coltivi - Prati e prati-pascoli

D) Formazione arbustiva e macchia

E) Pascolo naturale

F) Area afitoica – Area di Servizio Terrabianca

G) Area afitoica – Scavi e depositi di inerti

H) Pascolo arido su calanco in erosione

I) Bosco di transizione misto a Quercus pubescens e Ulmus minor

L) Canneti estesi a Arundo pliniana

M) Popolamenti igrofili a Salix sp. e Ulmus minor

N) Bosco ripario leggermente degradato a dominanza di Salix alba e Populus alba

O) Fascia a Phragmiteto

P) Macchia a Arundo donax

R) Area afitoica - Alveo fluviale ciottoloso e argilloso

S) Fascia boscata di transizione a Quercus ilex e Quercus pubescens

H - Pascolo arido su calanco in erosione

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

85

Page 86: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

L’ampia fascia di calanco che costituisce il terrazzo fluviale più rilevante sulla sponda destra, presenta una copertura vegetale per almeno il 50% rispetto alle zone erose ed afitoiche, con pendenze comprese tra il 20% ed il 100%. La composizione strutturale della vegetazione e di circa il 50% di formazioni arbustive mesofite localizzate nella parte alta del calanco, il 20 % di formazioni a canna ed il 30% di pascolo arido.

Quest’ultimo, localizzato prevalentemente nei fianchi dei calanchi a maggiore erosione e raggiungibile dalle greggi pascolanti, è costituito prevalentemente da Artemisia coerulescens, Hedisarum coronarium e Cardopatum corymbosum intercalato da formazioni a macchie di Arundo pliniana.

Calanchi in erosione a pascolo con arbusteti pionieri e popolamenti idrofili a Salix.

Sp.

I – Arbusteti pionieri dell’ordine Pruenetalia con macchie di Ulmus minor e Quercus pubescens

Sui promontori più stabili del calanco, localizzati sul settore più a monte dello stesso, edifica un consorzio pioniero tipico nei siti di ricostituzione del bosco xerofilo di quercia.

Principale elemento costitutivo di questo consorzio xerofilo è qui il Prunus spinosa, a denunciare il suolo di origine calcarea, con buona presenza in formazioni a mosaico di Ulmus minor e Quercus pubescens, con elementi isolati o in gruppi.

Si tratta in entrambi i casi di esemplari giovani di 8-10 metri e diametro di 10-15 cm., con elementi in sostituzione.

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

86

Page 87: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

Alvei compromessi con vegetazione degradata

L - Canneti estesi a Arundo pliniana

Nelle zone basse delle pareti e nelle vallecole del calanco ed alla base di queste, è insediata una tipica formazione pioniera degli ambienti argillosi mesofili a Arundo pliniana, Tussilago farafara, Agrostis stolonifera, ecc.

Qui il maggior ristagno di acqua che caratterizza il microhabitat, favorisce le specie adatte ai terreni con alternanza di periodi umidi a periodi secchi. Diverse anche le formazioni a macchia di Spartium junceum in superfici estese circa 200-400 mq.

M - Popolamenti igrofili a Salix sp. e Ulmus minor

Ai piedi delle formazioni calanchive dove le terre argillose imbevute d’acqua frenano in parte la proprio discesa verso il fiume e dove sovente ristagna l’acqua, edificano popolamenti idrofili mesofili a macchia costituiti da Salici (S.alba, S. purpurea, S. triandra, S. eleagnos). Accompagnano tali formazioni dei piccoli nuclei localizzati a mosaico di Phragmites austratlis e Arundo pliniana .

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

87

Page 88: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

Fascia boscata riparie degradata a dominanza di Salix alba e Robinia pseudoacacia

N - Bosco ripario a dominanza di Salix alba e Populus alba, leggermente degradato

Nel primo tratto della curva dell’alveo, su un territorio golenale in passato inondato dall’acqua, edifica un bosco ripario con dominanza di salici (Salix alba e S. purpurea) accompagnati da esemplari di Populus alba ricoperti dall’edera, costituito da uno strato arboreo continuo con esemplari dall’altezza di 30 metri e tronchi di 20-30 cm di diametro, con diverse presenze di Robinia pseudoacacia e Ailanthus altissima.

La composizione floristica del sottobosco è alquanto varia, dominata generalmente da specie nitrofile fra cui Sambucus nigra e Rubus ulmifolia.

Lo strato arbustivo costituente il mantello in progressione verso le sponde argillose del fiume, è invece costituito da nuclei a canne Arundo donax e A. pliniana, da macchie intricate a Rubus ulmifolia e giovani esemplari (diametri di 3-6 cm) di Robinia pseudoacacia e Ailanthus altissima.

O - Fascia a Phragmiteto

Nella parte interna della curva del fiume, sulla spiaggetta fangosa e argillosa in alveo, troviamo una fascia a Phragmites australis e Rubus ulmifolia con radi esemplari di Robinia pseudocacia e Populus alba.

S - Fascia boscata di transizione a Quercus ilex e Quercus pubescens

Sulla scarpata esposta a sud del tratto in rilevato della Superstrada Teramo mare, sono presenti esemplari omogenei di Quercus ilex e Quercus pubescens, con esemplari di media dimensione (6-8 metri) e diametri di 8-12 cm.

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

88

Page 89: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

3.2.4 PROPOSTE D’INTERVENTI:

• Aspetti idrogeologici. La situazione in tale tratto, dal punto di vista dell’erosione di fondo, si presenta talmente critica che è difficile realizzare un intervento potendone prevedere gli effetti. Anche in questo caso però è fondamentale lo studio relativo al profilo di compensazione, tale studio è l’unico strumento valido che consente di eseguire interventi senza peggiore la situazione. Per quanto concerne l’evoluzione dei calanchi è da valutare l’erosione al piede che la corrente del fiume sta operando ed eventualmente agire a contrasto di questa con opere di difesa radente.

• Aspetti vegetazionali. Ai fini della pianificazione si evidenzia la necessità di tutelare le seguenti categorie di vegetazione in quanto rappresentano le risorse naturalistiche di maggior pregio:

- Vegetazione palustre (canneti e giuncheti) in alveo (classe O);

- Vegetazione arborea igrofila delle fasce ripariali e delle pianure umide (pioppi, salici, ecc.) (classi M, N);

- Elementi vegetazionali per lo più lineari quali siepi arbustive e arborate, filari arborei e boschetti di limitate estensioni (classi D, I, S);

A tale riguardo gli obiettivi e gli interventi prioritari sono i seguenti:

1) tutelare la vegetazione idrofila erbacea ed arborescente il alveo e le fasce arboree ed arbustive riparali; impedendo il pascolo di rapina nelle aree demaniali dell’alveo fluviale e degli argini;

2) mantenere la gestione a pascolo sulle attuali superfici prative naturali e/o naturalizzate, anche nei pascoli cespugliati, evitando però le aree calanchive a forte rischio erosivo;

3) migliorare il valore ecologico delle formazioni boscate collinari favorendo l’evoluzione dei boschetti cedui a Quercus pubescens e Ulmus minor alla gestione d’alto fusto.

• Aspetti ambientali. L’area si caratterizza per i rilevanti fenomeni erosivi e per la totale assenza della fascia riparia che interessano soprattutto la riva sinistra. Si propongono, ove possibile e a seguito di un’analisi stazionale, interventi di consolidamento spondale con tecniche di I.N e la ricostruzione di una fascia riparia, con talee ed arbusti di essenze igrofile autoctone.

3.3 AREA N° 3 S. NICOLÒ (Secciola)

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

89

Page 90: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

3.3.1 INQUADRAMENTO:

A) geografico

L’area, posta ca. un chilometro di distanza dalla precedente e quasi in continuità con essa, è a cavallo del fosso di Viscini che confluisce in sponda destra del fiume Tordino all’altezza del bivio per Nepezzano sulla statale 80 prima della confluenza con il torrente Fiumicino che avviene in sponda sinistra. Il fosso di Viscini divide il Comune di Teramo da quello di Canzano.

B) geologico

L’area dal punto di vista geologico è rappresentata essenzialmente dai depositi quaternari alluvionali del fiume Tordino (ghiaie e sabbie) e dal substrato geologico pliocenico costituito dalla formazione delle Marne del Vomano (marne, argille laminate e siltiti con rare lenti di conglomerati del pliocene inferiore). Di seguito è riportato uno stralcio della carta geologica della Provincia di Teramo redatta da L. Adamoli (1993).

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

90

Page 91: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

3.3.2 DESCRIZIONE E CRITICITA’

A) Geomorfologia e aspetti tettonici

Dal punto di vista geomorfologico il la zona presenta diversi dissesti legati sia a processi gravitativi che erosivi. Riveste anche un certo interesse l’aspetto tettonico.

I fianchi del fosso di Viscini sono interessati da diversi movimenti franosi sia quiescenti che attivi.

Dallo stralcio della carta geomorfologica dei dissesti prodotta per il P.A.I. è possibile notare la collocazione di tali aree.

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

91

Page 92: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

In sommità del colle “Viscini” (288 mt) o colle “Isotra” è possibile notare un affioramento di arenarie mediamente cementate con forte inclinazione d’immersione e su due piani stratigrafici discordanti.

Ciò fa propendere per la presenza di un sistema di faglie inverse con superficie listrica che le rende molto simili a sovrascorrimenti. La zona andrebbe rilevata con attenzione anche se al momento è interessata da frane di crollo non rilevate nella carta geomorfologica, che interessano la formazione arenacea.

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

92

Page 93: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

Le linee tratteggiate in rosso indicano le ipotetiche faglie presenti, la prima da sinistra

non presenta l’inclinazione visibile da tale prospettiva ma sembrerebbe avere la stessa inclinazione degli strati di arenaria affioranti.

Tale foto mostra la singolarità dell’affioramento e l’assetto strutturale degli strati. E’ visibile un bancone di arenaria il cui spessore è di ca. 4 mt. Inoltre è visibile la frana di crollo in atto.

B) Morfologia fluviale

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

93

Page 94: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

Dal punto di vista della morfologia fluviale il corso del fiume dopo la fase di menadrizzazzione di monte tende a rettificarsi appoggiandosi sulla destra idraulica con alveo unicorsale.

Si presenta comunque abbastanza incassato tra le proprie sponde dove l’erosione provoca talvolta crolli di scarpata in sponda sinistra.

La fotografia, scattata da colle Isotra verso il fiume, mette in evidenza una erosione spondale con crollo della parete.

C) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque

Anche in questo caso, dato che il fiume si presenta al disotto della pianura alluvionale, si può ritenere che lo scambio tra falda acquifera e fiume sia molto limitato e possa avvenire di rado in occasione di piene con tempi di ritorno secolari.

Comunque dai lavori eseguiti per il Piano di Tutela delle Acque si è stimato un Minimo Deflusso Vitale pari a 60 lt/s per quanto riguarda invece gli aspetti qualitativi dell’acqua superficiale si ritiene che non vi siano variazioni significative rispetto alla stazione precedente. Mancano comunque indagini specifiche per una migliore classificazione. Delle acque sotterranee per ora non sono state eseguite analisi.

D) Funzionalità fluviale

La presenza su entrambe le rive di formazioni riparie funzionali e continue, costituite da pioppeti a Populus nigra e saliceti a Salix alba, l’assenza di fenomeni erosivi significativi, la discreta diversità morfologica, che potrebbe garantire una discreta idoneità ittica permettono di attribuire ad entrambe le rive un giudizio di funzionalità fluviale “buono”.

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

94

Page 95: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

I.F.F. Punteggio Livello funzionalità Giudizio Funzionalità Colore

Riva idrog. sx.

206 II buono

Riva idrog. dx

206 II buono

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

95

Page 96: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

E) Problematiche idrauliche

Dal punto di vista idraulico non vi sono rischi elevati sia per il fatto che il fiume è ancora incassato tra le proprie sponde e sia perchè non vi è molta urbanizzazione.

La valutazione seguita attraverso il Piano Stralcio Difesa Alluvioni attribuisce un rischio elevato (R3) in corrispondenza dell’impianto di conglomerati cementizi e bituminosi.

3.3.3 ANALISI FISIONOMICO - STRUTTURALE DELLA VEGETAZIONE

L’area scelta è quella del corridoio fluviale interessato dall’attraversamento con ponte che dall’abitato di S.Nicolò conduce a Secciola, un piccola frazione di Poggio Cono.

Gli aspetti naturalistici del corridoio fluviale non presentano particolari criticità, sebbene esso non sia dotato di una vegetazione di particolare valore. Un elemento di criticità con un certo grado di impatto visivo è invece rappresentato da una vasta area adibita a deposito di inerti e rifiuti vari, situata sulla sinistra orografica del Tordino, e più precisamente tra la superstrada Teramo mare e l’alveo a valle del citato ponte.

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

96

Page 97: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

La zona è stata recentemente colpita da un incendio che ha completamente distrutto la vegetazione ripariale e quella edificata sugli argini, per un superficie di circa 3.000 metri quadrati, oggi utilizzata a pascolo di rapina.

Gli spunti di pregio dell’area scelta sono principalmente di tipo paesistico legati al paesaggio collinare sovrastante e della pianura in sponda destra racchiusa dai promontori collinari. La valletta coltivata presenta un interessante borgo abbandonato, circondato da siepi miste e filari di roverelle, tra cui spiccano alcuni esemplari secolari.

Due promontori sovrastano sulla valletta. Dei due quello situato più ad est, che si trova in una posizione sovraelevata e panoramica sull’intera valle del Tordino, oltre a mostrare una vegetazione spontanea, presenta affioramenti litoidi di una certa levatura.

Interessanti sono i pennelli in pietra situati nel tratto interessato dall’incendio, dalla forma a salsicciotto, realizzati negli anni 30 dal Consorzio per la sistemazione del fiume Tordino.

Complessivamente il tratto analizzato presenta elementi paesistici di particolare pregio legati soprattutto alla presenza della valletta fluviale contenente interessanti elementi di tradizione contadina rappresentata dal borgo abbandonato. Gli affioramenti litoidi, il territorio collinare agricolo, le alberature stradali con querce secolari, arricchiscono il paesaggio e gli conferiscono potenzialità fruitive di tipo eco-turistico.

Sull’area possono essere previsti interventi di riqualificazione sia di tipo ambientale a carico dell’area di deposito di interti menzionata, sia di tipo infrastrutturale ecosostenibile a carico di tutta l’area ai fini fruitivi turistici.

Legenda della carta fisionomico strutturale della vegetazione

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

97

Page 98: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

A) Area afitoica – ViabilitàB) Area afitoica – Scavi e depositi di inerti C) Pascolo su aree in erosioneE) Pascolo cespugliatoI) Pascolo in alveo e terrazzi percorsi dal fuoco

N) IncoltiD) Coltivi- seminativi e oliveti promiscuiM) Coltivi - OlivetiO) Coltivi - Orti familiariT) Coltivi – Forestazione produttiva (Ciliegio)F) Alveo fluvialeP) Fascia di canneto a Arundo donaxQ) Fascia cespugliata con esemplari secolari di Quercus pubescens

G) Fascia boscata riparia con prevalenza di Populus alba e Salix albaS) Bosco termofilo Quercus pubescens e Ulmus minorU) Canneti estesi a Arundo pliniana

H) Fascia boscata riparia con prevalenza di Populus alba e Quercus pubescens

C - Pascolo naturale su aree in erosione

Tutta l’area analizzata è utilizzata frequentemente a pascolo, sia negli incolti abbandonati di recente, sia nelle aree naturali, siano esse cespugliate o meno. Le aree in erosione situate sui calanchi sovrastanti questa parte della valle del Tordino, sono per buona parte pascolate.

Tale attività un tempo ritenuta erroneamente utile nella stabilizzazione dei pendii e delle aree in erosione, risulta invece particolarmente impattante in tali settori critici. Da una parte essa non consente il corretto e naturale sviluppo della flora spontanea colonizzatrice dei pendii, con conseguente ritardo dello sviluppo di vegetazione arbustiva ed arborea stabilizzatrice dei terreni poco stabili.

Inoltre nel periodo autunnale ed invernale, il continuo calpestio di tali suoli a prevalente componente argillosa con terreno umido provoca il costipamento dello strato superficiale e la morte della vegetazione con conseguente esposizione del pendio all’erosione superficiale.

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

98

Page 99: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

Pascolo cespugliato naturale su aree in erosione

E - Pascolo cespugliato

Assieme ai seminativi tale classe è una delle più rappresentative dell’intera area. Dopo anni di pascolo ripetuto, nelle aree naturali inizia a svilupparsi una flora, rifiutata ripetutamente dalle greggi, che dopo alcuni anni produce una matrice a scacchiera di aree arbustive alternate ad aree aperte.

Nell’area di studio ritroviamo tale tipica vegetazione sia nella aree di pascolo sfruttate lungamente, e sia alle pendici delel aree in erosione. Le specie più frequenti sono Spartium junceum, Arundo pliniana, Rubus ulmifolia, ecc.

I - Pascolo in alveo e terrazzi percorsi dal fuoco

Come anche riscontrato in tutto il corridoio fluviale del Tordino, il pascolo delle greggi viene illegalmente esteso alle aree demaniali dell’alveo e degli argini del fiume, con conseguenze negative sul corretto sviluppo della flora spontanea e sulla stabilizzazione degli argini stessi.

In particolare nelle aree percorse dal fuoco da circa due anni, assieme ad alberi scheletriti e carbonizzati, si rileva esclusivamente vegetazione erbacea gestita a pascolo. Tale modalità nelle successive fasi evolutive della vegetazione, non consente il corretto rinnovamento della fascia ripariale, ma viceversa favorisce lo sviluppo di quelle specie non commestibili (Robinia, Ailanto, Rovi, ecc.) che costituiscono elementi di degrado del bosco.

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

99

Page 100: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

Pascolo in alveo su vegetazione percorsa dal fuoco

P - Fascia di canneto a Arundo donax

Sulle scarpate del fossato che percorre la piana, l’esbosco a raso dell’alberatura esistente, ha provocato la vegetazione di un fitto canneto ad Arundo donax. Sono presenti solo alcun radi alberi di Quercus pubescens e Populus Alba e limitati arbusti di Crataegus monogyna e Prunus spinosa.

Fasce ripariali e alberature miste con presenza di esemplari secolari di roverella

Q - Fascia cespugliata con esemplari secolari di Quercus pubescens

Sulle scarpate adiacenti alle stradine che portano al borgo abbandonato, edifica una interessante fascia arbustiva a siepe, particolarmente varia nella composizione di

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

100

Page 101: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

specie termofile e mesofite, sulla quale spuntano bellissimi esemplari centenari di Quercus pubescens.

La fascia arbustiva (alta circa 5-6 metri) risulta composta da piccoli alberelli di Populus alba, del diametro di 10-15 cm., supportati da esemplari di Sambucus nigra e Ulmus minor dello stesso diametro. In minori misura nella composizione e nella fascia più bassa (3-4 metri) appaiono Crataegus monogyna, Prunus spinosa, Corylus avellana, Cornus sanguinea e nello strato epifitico le perenni volubili quali Rubus ulmifolia, Clematis vitalba e Hedera helix.

Vegetazione arborea ed arbustiva in alveo

H - Fascia boscata ripariale mediamente degradata con prevalenza di Populus alba e Salix alba

La piccola scala della cartografia non consente uno studio approfondito della vegetazione presente su tutto l’alveo fluviale. Nel tratto analizzato dell’alveo e del greto fluviale la fascia ripariale è costituita da formazioni vegetali a matrice rappresentata in parti pressoché uguali da aree cespugliate o arborescenti e parti occupate da piccole formazioni isolate e non continue (5-20 elementi) di Populus alba e Salix. Sp. con esemplari molto vari strutturalmente (da 10 a 30 cm di diametro). La fascia arbustiva risulta molto complessa. Nelle sezioni più vicine all’acqua essa comprende giovani popolamenti di Populus sp. e Salix sp. impegnate nella ricolonizzazione delle sponde dell’alveo e nella ricostituzione della fascia riparia arborea. Sui substrati ghiaiosi in alveo e fino all’arginatura, la fascia arbustiva si presenta per lo più cespugliosa e fitta con Rubus ulmifolia, Sambucus nigra, Cornus sanguinea, Hedera helix, con numerosi esemplari di Robinia pseudoacacia dislocati in maniera piuttosto rada. Numerosi anche piccoli canneti (Arundo sp.) localizzati prevalentemente presso l‘argine.

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

101

Page 102: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

S - Bosco termofilo a Quercus pubescens e Ulmus minor

Nella fascia collinare a ridosso del piano fluviale, il bosco è relegato alle aree scartate dall’agricoltura perché troppo ripide, o in erosione e degenerate in scarpate, e che spesso costituiscono i capofossi.In questi siti abbandonati troviamo cenosi boschive termofile originariamente presenti su aree molto più estese, con prevalenza di Quercus pubescens (diametri di 20-40 cm). Assieme ad esse esemplari di Populus alba, Ulmus minor, Prunus avium e la spontaneizzata Robinia pseudoacacia. Il mantello è costituito da cespuglietti e arbusteti delle specie colonizzatrici per eccellenza (ordine Prunetalia), con numerose presenze di elementi termoxerofili quali Spartium iunceum, Laurus nobilis e l’esotica Tamarix africana.

Fasce di vegetazione percorse dal fuoco e pascolate; operazioni di esbosco in alveo

U - Canneti estesi a Arundo pliniana

Nella fascia più bassa del colle sovrastante ed alle pendici dell’area in progressiva erosione, è insediata una folta formazione pioniera mesofila costituita principalmente da due specie, l’Arundo pliniana, e lo Spartium junceum. La formazione originatasi conseguentemente all’abbandono pascolivo delle superfici, è di transizione alle successive fasi evolutive arborescenti della vegetazione.

H - Fascia boscata con prevalenza di Populus alba e Quercus pubescens

Sulla scarpata originata dal fosso di Secciola, sotto la vasta area in erosione pascolata, edifica una formazione arborea di ripa con prevalenza nello strato arboreo di Populus alba e Quercus pubescens (diametri di 15-30 cm), e nello strato arborescente di Ulmus minor, Laurus nobilis e Sambucus nigra.

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

102

Page 103: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

3.3.4 PROPOSTE D’INTERVENTI:

• Aspetti geologici ed idrogeologici : dato l’interesse geologico che potrebbe rivestire l’area intorno al Colle Isotra, sarebbe opportuno eseguire uno studio geologico strutturale dell’area ed inserire tale zona come geotopo o geosito. Anche in tale tratto il fiume presenta il fenomeno di erosione di fondo e di sponda per i quali bisogna intervenire, nel primo caso partendo dallo studio del profilo di compensazione, nel secondo caso con opere di difesa radente delle sponde.

• Aspetti vegetazionali : il tratto analizzato presenta elementi vegetazionali e paesistici di particolare pregio quali alberature stradali con querce secolari, boschetti collinari, aree a pascolo cespugliato, ecc.

Sull’area possono essere previsti interventi di riqualificazione sia di tipo ambientale a carico dell’area di deposito di interti sita in prossimità della sponda sinistra, sia di tipo infrastrutturale ecosostenibile a carico di tutta l’area ai fini fruitivi turistici.

Si evidenzia come le seguenti categorie di vegetazione debbano essere tutelate, in quanto rappresentano le risorse naturalistiche di maggior pregio:

- Vegetazione palustre (canneti e giuncheti) in alveo (classe F);

- Vegetazione arborea igrofila delle fasce ripariali e delle pianure umide (pioppi, salici, ecc.) (classi G e H);

- Boschi d’alto fusto a prevalenza di altre latifoglie (roverella, olmi, pioppi ecc.) (classe S);

- Elementi vegetazionali per lo più lineari quali siepi arbustive e arborate, filari arborei e boschetti di limitate estensioni (classe Q);

Gli obiettivi e gli interventi prioritari sono i seguenti:

1) impedire il pascolo nelle aree demaniali dell’alveo fluviale e degli argini, in particolare quelli percorsi dal fuoco di recente;

2) impedire ogni tipo di esbosco in alveo;

3) preservare le formazioni arboree ed arbustive ripariali dei piccoli corsi fluviali conservando in particolare la continuità ecologica tra i fossi per creare un sistema di aree umide;

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

103

Page 104: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

4) conservare le formazioni boscate collinari favorendo l’evoluzione dei boschetti cedui alla gestione d’alto fusto e conservando l’utilizzo a pascolo delle aree erbacee cespugliate evitando le aree a forte rischio erosivo.

• Aspetti ambientali: l’area si caratterizza per lievi fenomeni erosivi e per la presenza di una discreta fascia riparia che interessa soprattutto la riva sinistra, mentre più a valle vi è un’area sempre in sinistra idrografica percorsa dal fuoco. Si propongono, ove possibile e a seguito di un’analisi stazionale, interventi di consolidamento spondale con tecniche di I.N e la ricostruzione di una fascia riparia, con talee ed arbusti di essenze igrofile autoctone, nell’area percorsa dal fuoco.

3.4 AREA N° 4 NOTARESCO STAZIONE (Grasciano)

3.4.1 INQUADRAMENTO:

A) geografico

L’area in esame è in prossimità della confluenza del fosso Cordesco in destra idrografica del fiume Tordino ed è compresa tra i comuni di Mosciano S. Angelo e Notaresco. Il confine comunale passa proprio lungo il fiume. La zona è caratterizzata da una vasta pianura con estensione EO di ca. 3 Km ed in direzione NS di ca. 1 Km.

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

104

Page 105: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

B) geologico

Dal punto di vista geologico l’area è caratterizzata prevalentemente dai depositi alluvionali quaternari del fiume Tordino i quali a loro volta sono caratterizzati da ghiaie medio grossolane prevalentemente calcaree e secondariamente arenacee. Il substrato geologico invece è costituito da argille grigio-azzurre con intercalazioni sabbiose del pliocene medio-superiore.

Di seguito è riportato uno stralcio della carta geologica della Provincia di Teramo redatta da L. Adamoli (1993).

3.4.2 DESCRIZIONE E CRITICITA’

A) Morfologia fluviale

In questo tratto il fiume si presenta prevalentemente unicorsale con saltuarie ramificazioni che si intensificano verso valle. Nel complesso compie un leggero meandro in senso antiorario a largo raggio di curvatura (ca. 700 mt) per poi rettificarsi.

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

105

Page 106: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

Anche se nel complesso il fiume è in fase di approfondimento, attualmente l’erosione non si presenta accentuata dato che l’alveo scorre ancora sul materasso alluvionale che presenta leggere e quindi recenti incisioni. A monte del ponte che porta alla località di Cordesco sono state sistemate alcune briglie in cemento con salto modesto (qualche decina di centimetri) che si presentano però in fase di erosione e disfacimento. Subito a valle del ponte invece non sono state sistemate briglie per attenuare l’erosione del materasso alluvionale, solo in corrispondenza di un attraversamento a raso c’è una gettata di cemento che funge in qualche modo da soglia di fondo.

Infatti è molto importante preservare il letto ghiaioso altrimenti quando l’erosione di fondo alveo interesserà il substrato argilloso procederà con velocità molto maggiore.

Le fotografie che seguono mettono in evidenza la situazione descritta.

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

106

Page 107: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

Questa fotografia scattata guardando verso monte dal ponte di Cordesco mette in evidenza le briglie in fase di erosione (frecce rosse) e la leggera incisione dell’alveo attivo sulle sponde.

In questa fotografia scattata dal ponte verso il basso invece si può notare come la corrente stia operando uno scalzamento della fondazione della pila per erosione concentrata intorno a questa. La linea tratteggiata rossa indica la zona in cui sta operando lo scalzamento ed in cui si concentra l’erosione.

B) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque

In tale zona, a differenza delle altre di monte, esiste un certo interscambio dell’acqua di fiume con le falde acquifere della pianura alluvionale sviluppatasi in sponda sinistra e ciò è garantito dalla presenza del materasso alluvionale nell’alveo e dipende dal suo spessore “residuo”. Anche per questo è importante cercare di preservare il fiume da fenomeni erosivi intensi che lo portano a scorrere sul substrato impermeabile impedendo l’alimentazione delle falde acquifere.

Lo studio relativo al Piano di Tutela delle Acque della Regione Abruzzo indica in tale tratto (confluenza con fosso Cordesco) un Minimo deflusso Vitale pari a 290 lt/s, mentre lo stato ambientale (SACA) del corso d’acqua risulta “scadente”.

Anno LIM IBE

Classe di

Qualità

SECA

Classe

(75° % inquinanti

chimici)

SACA

2006 4° livello IV 4 < V. soglia Scadente2007 4° livello III 4 < V. soglia Scadente

Per quanto concerne la qualità delle acque sotterranee le analisi eseguite sempre per il P.T.A, relative al pozzo della Tercal s.r.l. Calcestruzzi Preconfezionati di Selva Piana, possono essere indicative per l’acquifero alluvionale.

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

107

Page 108: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

C) Funzionalità fluviale

L’erosione spondale, visibile sulla parte destra dell’alveo, la mancanza quasi totale per tutto il tratto interessato di formazioni boscate ripariali stabili, la qualità delle acque fluenti che permane da tempo scadente, la presenza dell’impianto del CIRSU, che impatta non solo in termini visivi, concorrono ad attribuire ad entrambe le rive un giudizio scadente.

I.F.F. Punteggio Livello funzionalità

Giudizio Funzionalità Colore

Riva idrog. sx.

84 IV scadente

Riva idrog. dx

89 IV scadente

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

108

Page 109: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

D) Problematiche idrauliche

Per quanto riguarda il rischio idraulico l’estesa pianura priva di edifici in sponda sinistra del fiume garantisce un rischio idraulico moderato: il P.S.D.A. infatti evidenzia alcune criticità a monte del ponte per Cordesco, sempre in sinistra idraulica, dove sono presenti alcune abitazioni e scavi dovuti all’attività estrattiva.

Anche in tale zona il rischio esondazione è legato al taglio delle arginature operato per all’accesso all’area golenale o per eseguire attraversamenti a raso del fiume.

3.4.3 ANALISI FISIONOMICO - STRUTTURALE DELLA VEGETAZIONE

L’area in esame è quella del tratto fluviale compresa tra la discarica di Grasciano e la sezione adiacente al fiume dei campi della Piana di Savini. Si tratta di uno dei tratti di corridoio di maggior criticità per diversi aspetti, ambientali, paesistici, ecc.

Innanzitutto la vistosa e ingombrante presenza della grande discarica di Grasciano, posta sulla sponda appena sopra il fiume, sul suo terrazzo primario, ed in bella vista a chi transita per la superstrada Teramo-mare, pone seri dubbi sulla usa effettiva ecosostenibilità o almeno più semplicemente sulla sua “integrazione visiva” con il vicino sistema fluviale.

Anche le caratteristiche presenze faunistiche dell’area, legate all’apporto costante di residui alimentari nella discarica, sono quelle degli ambienti antropizzati più degradati, corvidi, gabbiani, cani randagi, ratti, ecc..

Altro aspetto di forte criticità è espresso dalla situazione ambientale attuale, in termini sia di erosione spondale, visibile sulla parte destra dell’alveo, sia nella mancanza quasi totale di tutto il tratto interessato, di fasce boscate ripariali stabili. Tutta

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

109

Page 110: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

l’area di alveo, argini compresi, viene utilizzata prevalentemente a pascolo intensivo; tale esercizio costituisce un forte impatto antropico sulle fitocenosi presenti in quanto costituisce un significativo fattore limitante il ripristino della vegetazione pioniera autoctona e, di contro, favorisce l’espandersi di quella alloctona e degradata, oggi visibile nell’area.

Sulla sponda sinistra, dalla parte opposta alla discarica, e appena sopra il primo tarrazzo fluviale, trovano inizio i seminativi della grande piana di Savini; qui in prossimità del corridoio fluviale appare un grande deposito di terra di scavo interamente recintato.

Legenda della carta fisionomico strutturale della vegetazioneA) Area afitoica – Discarica

B) Area afitoica – Superstrada e pertinenzeC) Area afitoica – Scavi e depositi di inertiO) Area afitoica - Alveo fluviale ciottoloso e argillosoD) Coltivi – Seminativi semplici e oliveti promiscuiE) Coltivi – Oliveti specializzatiI) Pascolo naturale in alveo e terrazzi fluvialiL) Acqua e vegetazione erbacea igrofilaN) Incolto cespugliato

F) Formazione arbustiva e macchia F)Fascia boscata riparia con prevalenza di Populus albaG) Fascia boscata riparia con prevalenza di Salix sp.M) Bosco di transizione misto a Quercus pubescens e Ulmus minor

O - Area afitoica - Alveo fluviale ciottoloso e argilloso

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

110

Page 111: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

Il greto ciottoloso e pietroso, invaso costantemente durante le piene primaverili e autunnali è per lo più privo di vegetazione con qualche presenza colonizzatrice di carici (Carex spp.), giunchi (Juncus spp.) e nelle zone meno umide di Urtica dioica, Carex pendula, Clematis vitalba, Rubus ulmifolius, Amarantus spp. e Robinia pseudoacacia le quali, laddove il substrato apportato è maggiore, esprimono una copertura anche molto densa.

Alveo ciottoloso con vegetazione erbacea igrofila

I - Pascolo naturale in alveo e terrazzi fluviali

Nelle aree demaniali occupate dall’alveo e dagli argini del fiume, fino alla recinzione perimetrale della superstrada Teramo-mare sulla sponda sinistra e fino ai vasti seminativi su quella destra, viene praticato il pascolo di rapina con greggi ovine. Tale forma di utilizzo, vietata dalla legge, costituisce qui la principale forma di limitazione della vegetazione pioniera di ricostituzione spondale (Salix sp.). Tale fattore di forte impatto antropico sulle fitocenosi spontanee in ricolonizzazione, se lungamente protratto, può risultare in grado di indebolire in futuro persino la stessa stabilità spondale accentuando i fenomeni erosivi già in corso.

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

111

Page 112: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

Alveo e argini completamente degradati dall’utilizzo pascolivo e legnatico

intensivi

I – Arbusteti pionieri dell’ordine Pruenetalia con macchie di Ulmus minor e Quercus pubescens

Sui promontori più stabili del calanco, localizzati sul settore più a monte dello stesso, edifica un consorzio pioniero tipico nei siti di ricostituzione del bosco xerofilo di quercia.

Principale elemento costitutivo di questo consorzio xerofilo è qui il Prunus spinosa, a denunciare il suolo di origine calcarea, con buona presenza in formazioni a mosaico di Ulmus minor e Quercus pubescens, con elementi isolati o in gruppi. Si tratta in entrambi i casi di esemplari giovani di 8-10 metri e diametro di 10-15 cm., con elementi in sostituzione.

L - Acqua e vegetazione erbacea igrofila

Laddove l’acqua scorre più lentamente e dal percorso principale devia in piccoli meandri dividendosi in piccoli rivoli, sui materiali di deposito vegetano le erbacee idrofile (Mentha acquatica, Veronica beccabunga, Polygonum amphibium).

F - Formazione arbustiva

Nel tratto in analisi l’argine di sinistra appare completamente privato dalla vegetazione arborea, da evidenti impatti antropici legati probabilmente ad un incendio, ed occupato principalmente da un fascia arbustiva fitta ed intricata a Rubus ulmifolia, con frequenti macchie di canne di Arundo donax e Phragmites australis.

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

112

Page 113: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

In queste fasce le uniche presenze arborescenti sono quelle contaminanti delle alloctone pioniere, rappresentante da Robinia pseudoacacia e Ailantus altissima con esemplari di 6-12 cm di diametro. Si tratta in tutti i casi di specie scartate dalle greggi pascolanti, alcune per la rigidità e ruvidezza delle foglie (canne), altre per la presenza di spine sui rametti (rovi e acacie), l’altra per il cattivo odore e sapore delle fronde (ailanti).

Argini di sinistra con Populus alba al margine di scarpata; scorcio dei prati

allagati con uccelli di ripa al pascolo (Pavoncelle)

G - Fascia boscata riparia con prevalenza di Populus alba

Sul terrazzo primario in sponda sinistra sta edificando una fascia boscata a prevalenza di salici nella parte più bassa lambita dalle acque in alveo e di Populus alba. Alcuni rappresentativi esemplari di quest’ultimo, con diametri al tronco di 25-30 cm ed allevati a spalliera, si trovano in bella vista dagli adiacenti campi coltivati.

H - Fascia boscata riparia con prevalenza di Salix sp.

Su alcuni tratti dell’alveo fino all’argine non raggiunti dal pascolo, in sponda destra, edifica una fascia boscata igrofila spiccatamente pioniera, composta da salici (S. alba, S. purpurea, S. triandra, S. eleagnos) e pioppi (Populus alba).

M - Bosco di transizione misto a Quercus pubescens e Ulmus minor

Nelle aree erose con pendenze pronunciate delle colline degradanti verso il fiume, visibili sulla sponda destra in prossimità della discarica, troviamo boscaglie miste con predominanza di Quercus pubescens e Ulmus minor. Data l’asprezza della morfologia e l’acclività di tali stazioni, all’interno delle formazioni forestali ma soprattutto nel loro

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

113

Page 114: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

mantello esterno, c’è una variegata rappresentanza delle specie arbustive dell’ordine Prunetalia: Prunus spinosa, Spartium junceum, Cornus sanguinea, ecc..

3.3.4 PROPOSTE D’INTERVENTI

• Aspetti idrogeologici: In tale zona il fiume presenta ancora nel letto del materasso alluvionale per cui risulta importante cercare di preservarlo. Una serie di briglie a raso o soglie di fondo del tipo massi cementati o legati con funi d’acciaio incassati nell’alveo fino a quota del fondo alveo, servirebbe allo scopo. Anche in questo caso però è opportuno capire dove collocarle attraverso le indicazioni che scaturiscono da uno studio sul profilo di compensazione del thalweg. Intorno alle fondazioni delle pile del ponte che porta a Cordesco è in atto uno scalzamento legato all’aumento di accelerazione della corrente. In questo caso sarebbe opportuno pensare ad opere di difesa che limitino tali fenomeni, come l’allargamento di sezione dell’alveo attivo e cunei o forme idrodinamiche simili sulle basi delle pile. Per quanto concerne gli aspetti legati alla sicurezza idraulica, lì dove già non sono previsti dalle autorità idrauliche competenti, interventi di ringrosso o rialzo arginale, è necessario che le arginature siano ripristinate alla loro funzione e quindi con chiusura dei varchi esercitati per attraversamenti a raso del fiume o per l’accesso all’area golenale.

• Aspetti vegetazionali: Complessivamente il tratto analizzato appare come uno dei più degradati di tutto il corridoio fluviale, su cui prevedere una serie di interventi di riqualificazione ambientale come ad esempio la ricostruzione della fascia riparia, con contemporanea limitazione all’utilizzo agro-silvo-pastorale delle aree demaniali (divieto assoluto di pascolo).

Si evidenzia come le seguenti classi cartografiche vegetazionali, tutte di ridotta estensione debbano essere tutelate favorendone l’incremento, in quanto rappresentano le risorse naturalistiche di maggior pregio:

- Vegetazione palustre (canneti e giuncheti) in alveo (classe L);

- Vegetazione arborea igrofila delle fasce ripariali e delle pianure umide (pioppi, salici, ecc.) (classi N e O);

- Elementi vegetazionali per lo più lineari quali siepi arbustive e arborate, filari arborei e boschetti di limitate estensioni (classe M).

A tale riguardo gli obiettivi e gli interventi prioritari sono i seguenti:

1) Favorire il processo di rinaturalizzazione delle sponde fluviali prioritariamente attraverso interventi di ingegneria naturalistica;

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

114

Page 115: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

2) Garantire il divieto di pascolo nelle aree demaniali dell’alveo fluviale e degli argini allo scopo di favorire la ricostituzione delle fasce riparali arboree;

3) Assecondare il processo di rinaturalizzazione dei due invasi a scopo irriguo localizzati tra l’arginatura e l’adiacente area agricola;

4) Incentivare interventi di miglioramento ambientale sui terrazzi fluviali coltivati o incolti (prati allagati, canali vegetati, ecc.);

• Aspetti ambientali: in considerazione del fatto che si è in presenza di una delle aree a maggiore agricoltura intensiva di tutta l’area valliva del fiume Tordino, si propone interventi di depurazione naturale dell’inquinamento diffuso (run-off agricolo), tramite la realizzazione di Fasce Tampone Boscate (FTB), con ampiezza di almeno 10 m, nei tratti privi di fascia riparia. Si propone inoltre la riqualificazione di alcuni laghetti d’irrigazione presenti in zona, al fine di incrementare la biodiversità.

3.5 AREA N° 5 GIULIANOVA (Colleranesco)

3.5.1 INQUADRAMENTO

A) geografico

Quest’area di ca. 6 ettari è leggermente a NE dell’abitato di Colleranesco poco prima della confluenza del fosso Mustaccio in sinistra idrografica del fiume Tordino.

Il tratto presenta un lunghezza di ca. 600 mt e riguarda la parte demaniale, compresa tra gli argini del fiume, per una larghezza media di ca. 100 mt.

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

115

Page 116: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

B) geologico

Dal punto di vista geologico l’area è caratterizzata dai depositi alluvionali quaternari del fiume Tordino quali ghiaie medio grossolane prevalentemente calcaree e secondariamente arenacee. Il substrato geologico invece è costituito da argille sabbiose grigio-azzurre del pleistocene inferiore.

Di seguito è riportato uno stralcio della carta geologica della Provincia di Teramo redatta da L. Adamoli (1993).

3.5.2 DESCRIZIONE E CRITICITA’

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

116

Page 117: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

A) Morfologia fluviale

In questo piccolo tratto di osservazione il fiume si presenta prevalentemente unicorsale con qualche ramo divagante. E’ un tratto prevalentemente rettilineo dove le arginature sono distanti mediamente cento metri e il fiume all’interno di queste si appoggia leggermente sulla destra idraulica.

Non insistono fenomeni particolari di erosione di fondo, infatti non sono presenti evidenti scarpate fluviali anche se una certa incisione dell’alveo (ca. 20 cm) nelle sponde si nota.

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

117

Page 118: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

B) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque

In tale area esiste interscambio dell’acqua di fiume con le falde acquifere della pianura alluvionale circostante in quanto l’alveo scorre tra i depositi alluvionali e l’alimentazione di queste dipende dal suo spessore “residuo”. Visto che è in atto un’incisione di tale materasso alluvionale vitale per l’alimentazione delle falde acquifere è importante cercare di contrastare il più possibile il fenomeno di approfondimento del fiume in modo tale che non arrivi a scorre nelle argille sottostanti, ciò è possibile con interventi non impattanti come una serie di briglie a raso (o soglie di fondo) che non sporgono dal fondo alveo.

Lo studio relativo al Piano di Tutela delle Acque della Regione Abruzzo indica in tale tratto un Minimo deflusso Vitale pari a 350 lt/s, mentre lo stato ambientale del corso d’acqua (SACA) permane nel tempo “scadente”.

Anno LIM IBE

Classe di

Qualità

SECA

Classe

(75° % inquinanti

chimici)

SACA

2000-02 3° livello III 3 < V. soglia Sufficient

e2004-05 4° livello III 4 < V. soglia Scadente

2005 4° livello III 4 < V. soglia Scadente2006 4° livello IV 4 < V. soglia Scadente2007 4° livello III 4 < V. soglia Scadente

C) Funzionalità fluviale

La presenza sia di una fascia arborea continua ed ampia, soprattutto in riva sinistra, sia una diversità morfologica, che potrebbe garantire una discreta idoneità ittica, permettono di attribuire un giudizio di funzionalità “buono “per la riva sinistra e “mediocre” per la riva destra, nonostante il permanere di uno stato ambientale del corso d’acqua da troppo tempo scadente.

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

118

Page 119: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

I.F.F. Punteggio Livello funzionalità Giudizio Funzionalità Colore

Riva idrog. sx.

201 II buono

Riva idrog. dx

176 III mediocre

D) Problematiche idrauliche

In tale tratto il rischio idraulico è moderato ed è funzione dell’integrità delle arginature le quali presentano il solito problema del taglio fatto da chi ha interesse a passare con i mezzi nelle zone golenali.

Il Piano Stralcio Difesa Alluvioni redatto e approvato dalla Regione Abruzzo infatti non riporta nessun rischio elevato in tale zona.

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

119

Page 120: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

3.5.3 ANALISI FISIONOMICO - STRUTTURALE DELLA VEGETAZIONE

Il tratto interessato è quello immediatamente a valle della Zona industriale di Colleranesco, a pochi chilometri dalla foce del fiume Tordino.

Dal punto di vista vegetazionale si deve citare sulla sponda sinistra la presenza di un bosco ripariale in alveo di un certo rilievo, edificato tra la strada lungofiume in prossimità dei pennelli trasversali. Sebbene la formazione non presenti particolari elementi di qualità, essa vanta esemplari di Populus alba di tutto rispetto, visibili facilmente dalla strada lungofiume.

Nella sezione adiacente all’acqua il bosco ha subito recentemente un taglio indiscriminato esteso alle formazioni arbustive ed al canneto adiacenti.

Legenda della carta fisionomico strutturale della vegetazioneB) Area afitoica – viabilità F) Area afitoica - acquaE) Area afitoica - alveo fluviale ciottolosoA) Coltivi – Seminativi semplici e oliveti promiscuiD) Vegetazione idrofila in alveo fluvialeG) Phragmiteti e ArundetiH) Macchia arbustiva pionieraH) Bosco ripario a dominanza di Salix alba e Populus alba, leggermente

degradato

E - Alveo fluviale ciottoloso

Il greto sassoso e ciottoloso che costituisce l’espansione dell’alveo alle esondazioni stagionali del fiume e che rimane in estate completamente asciutto, appare denudato da vegetazione arborea o arbustiva. Sui substrati poveri vivono esclusivamente specie a portamento erbaceo con sviluppo rado. Si tratta di specie appartenenti a diversi generi piuttosto comuni quali Diplotaxis, Artemisia, Tussilago, Equisetum, alcune delle quali considerate ubiquiste (Artemisia, Mercurialis, Setaria, ecc.).

D - Vegetazione idrofila in alveo fluviale

Nel tratto iniziale dell’area in oggetto, su piccoli depositi alluvionali su cui il fiume si disperde in rivoli, vivono le idrofile classiche Mentha aquatica, Veronica beccabunga, Polygonum amphibium, Ranunculus scleratus, ecc., mentre negli strati più profondi macchie di Typha latifoglia.

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

120

Page 121: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

Queste formazioni erbacee possono presentare una copertura anche completa e composta perlopiù dalle specie tipiche dei prati pingui: Arrenatherum elatius, Dactylis glomerata, Poa pratensis, Festuca arundinacea e Agropyron repens. Tali ambienti formano macchie di limitata estensione, ma interrompendo la continuità delle fitocenosi forestali creano ambienti ecoclinali che aumentano significativamente la biodiversità ambientale.

Alveo misto con fondo ciottoloso e fangoso

G - Phragmiteti e Arundeti

Le aree occupate dal mantello esterno della copertura arborea, in forte stato di degrado per utilizzo a pascolo o incendio, risulta occupato prevalentemente da canneti di Arundo pliniana e Arundo donax. Numerose anche qui le presenze di Ligustrum vulgare, Sambucus nigra, Cornus sanguinea.

H - Macchia arbustiva pioniera

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

121

Page 122: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

Sul primo terrazzo fluviale in sponda sinistra compreso tra la fascia boscata ripariale e l’alveo maggiormente interessato dall’acqua, su fondo ciottoloso e sabbioso, troviamo vasti canneti di Arundo donax, alti anche 10 metri, interessati recentemente da un taglio censorio di dubbia motivazione. Accanto ad essa appaiono macchie dei residui dell’originaria formazione boschiva caratterizzata dalle specie arboree tipicamente igofile e termofile, con esemplari di Salix alba, S. purpurea, Populus alba e P. nigra di una certa maturità.

Buona parte della copertura è qui espressa prevalentemente dalle formazioni arbustive e lianose ad elevato grado pionieristico. In particolare nelle zone meno umide si registrano formazioni a Clematis vitalba, Rubus ulmifolius, Arundo pliniana e Robinia pseudoacacia, che, laddove il substrato apportato è maggiore, esprimono una copertura anche molto densa.

Estesi phragmiteti e arundeti con evidenti operazioni di esbosco

I - Bosco ripario a dominanza di Salix alba e Populus alba, leggermente degradato

Sul terrazzo della sponda sinistra del Tordino che separa l’area in alveo dal piano delle coltivazioni della piana di Colleranesco, vegeta una formazione boschiva riparia caratterizzata dalle tipiche specie arboree igrofile e termofile. Rappresenta la formazione arborea dotata del maggiore grado evolutivo della vegetazione rispetto a quelle rinvenibili nell’area perifluviale del fiume Tordino.

Si tratta di un bosco profondo circa 50 metri, omogeneamente strutturato con individui di Populus alba e P. nigra del diametro di 30-40 cm, Salix alba e S. purpurea del diametro di 25-30 cm.. Ben presenti elementi di robinia pseudoacacia del diametro di 15-20 cm e portamento arboreo.

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

122

Page 123: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

Lo strato arbustivo di sottobosco mostra un grado di copertura di circa il 50%, costituito prevalentemente da Sambucus nigra e Ligustrum vulgare, e risulta per buona parte invadente ed intricato per le spinose e lianose Rubus ulmifolius, Hedera helix e Smilax aspera. L’edera, in particolare, qui presenta il classico portamento di rampicante sui fusti degli elementi arborei, donando all’ambiente una maggiore ombrosità ed un bell’aspetto, soprattutto in inverno.

Nella fascia di mantello esterno al bosco numerose le specie arbustive pioniere in ordine di importanza: Evonimus europaeus, Sambucus nigra, Rubus ulmifolius e Cornus sanguinea.

Complessivamente il bosco presenta caratteri importanti da tutelare e rivalutare, preservandolo prevalentemente da tagli indiscriminati, dalla possibilità di sviluppo di incendi e dall’abbandono di rifiuti per la vicina strada carrabile.

Sulla sponda opposta si rileva una fascia boscata profonda circa 20 metri dalle stesse caratteristiche di quella appena trattata, ma con popolamenti più giovani: Populus sp. del diametro di 20-30 cm. e Salix sp. con diametri di 10-20 cm..

Sottobosco intricato del bosco ripario con specie lianose e spinose

3.5.4 PROPOSTE D’INTERVENTI:

• Aspetti idrogeologici: Anche in questo caso quindi per preservare l’importante funzione dello scambio idrico tra falda acquifera e fiume sarebbe opportuna la realizzazione di briglie a raso la cui collocazione sarà funzione dello studio relativo al profilo di compensazione. Per quanto concerne gli aspetti legati alla sicurezza idraulica, lì dove già non sono previsti dalle autorità idrauliche competenti, interventi di ringrosso o rialzo arginale, è necessario che le arginature siano

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

123

Page 124: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

ripristinate alla loro funzione e quindi con chiusura dei varchi esercitati per attraversamenti a raso del fiume o per l’accesso all’area golenale.

• Aspetti vegetazionali: in via generale l’area pur presentando aree in stato di degrado, possiede discrete potenzialità biologiche e di fruizione paesistica, entrambe legate principalmente alla formazione boschiva ripariale menzionata.

Ai fini della pianificazione si evidenzia come le seguenti categorie di vegetazione presenti nell’area di studio debbano essere tutelate, in quanto rappresentano le risorse naturalistiche di maggior pregio:

- Vegetazione palustre (canneti e giuncheti) in alveo (classi D e G);

- Vegetazione arborea igrofila delle fasce ripariali e delle pianure umide (pioppi, salici, ecc.) (classi H e P);

A tale riguardo gli obiettivi e gli interventi prioritari sono i seguenti:

1) tutelare la vegetazione idrofila erbacea ed arborescente il alveo e le fasce arboree ed arbustive riparali principalmente attraverso il divieto delle frequenti operazioni di esbosco in alveo.

• Aspetti ambientali: L’area si caratterizza per la presenza sia di lievi fenomeni erosivi che per una fascia riparia arborea di discreta ampiezza e continuità. Si propongono, ove possibile e a seguito di un’analisi stazionale, interventi di consolidamento spondale con tecniche di I.N.

3.6 AREA N° 6 GIULIANOVA (Foce Tordino)

3.6.1 INQUADRAMENTO:

A) geografico

Tale area è compresa tra il ponte della ferrovia e la foce e si sviluppa per una lunghezza di ca. 700 mt ed una larghezza che varia da monte verso valle tra i 200 mt ed i 120 mt. Anche in questo caso il fiume segna il confine tra due comuni a nord quello di Giulianova ed a sud quello di Roseto degli Abruzzi.

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

124

Page 125: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

B) geologico

Dal punto di vista geologico l’area è interessata esclusivamente dai depositi alluvionali di foce del fiume Tordino che sono caratterizzati da ghiaie eterometriche ben arrotondate, prevalentemente carbonatiche e secondariamente arenacee.

Il substrato geologico è costituito dalle argille sabbiose grigio-azzurre del pleistocene inferiore.

Di seguito è riportato uno stralcio della carta geologica della Provincia di Teramo redatta da L. Adamoli (1993).

3.6.2 DESCRIZIONE E CRITICITA’

A) Morfologia fluviale

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

125

Page 126: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

In tale tratto di foce il fiume si presenta unicorsale e tende ad appoggiarsi sulla sponda destra per poi deviare verso NE subito dopo il ponte della pista ciclabile. In prossimità della foce la barra a volte dirige la corrente verso sud ed a volte verso nord a seconda delle mareggiate.

Comunque la tendenza è verso una disposizione NO-SE a seguito dei venti dominanti da NE di Greco-Levante.

Dal confronto delle foto aeree scattate a qualche mese di distanza si può notare come cambi la direzione della corrente in funzione della disposizione della barra di foce. E’ visibile inoltre lo scarico dei depuratori di Giulianova dalla colorazione nerastra che assume il fiume.

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

126

Page 127: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

In questa fotografia scattata ai primi di marzo del 2009 si nota come la barra di foce sia in direzione NO-SE dirigendo la corrente del fiume verso ESE. L’alveo non presenta fenomeni evidenti di erosione e sembra in equilibrio con il trasporto solido. Tra il ponte della ferrovia e quello della pista ciclabile è presente una briglia a difesa della erosione concentrata che si potrebbe manifestare sulle pile del ponte della ferrovia. La foce nel complesso può considerarsi stabile infatti dal confronto con la cartografia IGM risalente agli anni ’50 e le foto aeree del 2007 non è mutata di molto senza vistosi arretramenti o avanzamenti. Probabilmente tale condizione di stabilità è garantita dalla presenza a nord del porto che la pone sottoflutto (a riparo) rispetto ai venti dominanti (Greco Levante) che provengono da NE.

B) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque

La falda idrica circostante la zona di foce viene alimentata dal fiume e di conseguenza c’è un certo interscambio tra le acque superficiali e profonde.

Dagli studi condotti finora non sembrano esserci casi evidenti di ingressione del cuneo salino, in quanto non esistono attività di emungimento molto intense.

Dal punto di vista quantitativo gli studi relativi al Piano di Tutela delle Acque fissano un Minimo Deflusso Vitale pari a pari a 350 lt/s, mentre la qualità dell’acqua sia superficiale che di falda si ritiene che possa permanere “scadente”.Dalle analisi eseguite in un pozzo all’interno del Camping Stork in sonda destra risulta:

C) Funzionalità fluviale

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

127

Page 128: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

Per quanto riguarda l’applicazione dell’IFF, la presenza nella fascia perifluviale primaria, in entrambe le rive, di formazioni arboree riparie e di un’ampia zona ad elofite (Phragmites australis e Arundo donax) in grado di garantire una buona idoneità ittica, anche se la qualità ambientale del corso d’acqua permane scadente, permette di attribuire ad entrambe le rive un giudizio di funzionalità “mediocre”.

I.F.F. Punteggio Livello funzionalità Giudizio Funzionalità

Colore

Riva idrog. sx.

162 III mediocre

Riva idrog. dx

152 III mediocre

D) Problematiche idrauliche

Nell’area di foce riveste particolare importanza il rischio idraulico sia per la quantità d’acqua che ne defluisce e sia per le infrastrutture e abitazioni presenti.

Le arginature infatti si presentano più larghe sia in sommità che alla base e rinforzate in sponda sinistra (verso Giulianova) da pannelli di cemento.

Comunque anche in questo caso si ritiene importante dover sottolineare che tali opere vengono inficiate se la

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

128

Page 129: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

sommità dell’argine viene arbitrariamente abbassata per accedere nell’area golenale con autovetture o altro.

E’ difficile giustificare tali azioni tanto più che il taglio dell’argine costituisce un reato penale che in tutto il fiume Tordino non sembra essere preso in considerazione vista la frequenza con cui viene operato. Per l’accesso una semplice rampa di salita e discesa in terra eviterebbe di creare grossi problemi.

In questa fotografia si evidenzia il taglio eseguito a ca. 200 mt dalla foce in sponda destra. Su un argine alto dal p.c. ca. 2 mt un varco simile, che lo abbassa di ca. 1 mt, ne inficia completamente il funzionamento generando una situazione di rischio che interessa tutta la zona in destra idraulica dove è sito anche il Camping Stork.

Dalla carta del rischio idraulico sopra riportata è possibile notare che tale rischio è presente proprio nella zona del Camping Storck. E’ da considerare che negli studi condotti per il P.S.D.A. si sono prese in considerazione le aree di esondazione per sormonto delle sponde o delle arginature e non i taglli d’argine o la debolezza di questi per sifonamento o filtrazione. Di conseguenza un taglio operato come quello in zona foce aumenta notevolmente il rischio di inondazione.

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

129

Page 130: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

Un altro particolare riguarda la chiavica posta allo scarico del depuratore che se non azionata in tempo, in caso di piena del fiume procurerebbe l’inondazione dell’area stessa del depuratore per rigurgito del fiume sul canale di scarico.

In tale immagine si può notare il sistema di chiusura, in caso di piena del fiume, della chiavica sul canale di scolo del depuratore. Il sistema, ai fini della sicurezza, andrebbe automatizzato magari tramite chiusura a clapet.

3.6.3 ANALISI FISIONOMICO - STRUTTURALE DELLA VEGETAZIONE

L’area individuata è quella del corridoio fluviale terminale, ed in particolare nel tratto compreso tra il ponte della Ferrovia ed il mare, ovvero nell’ultimo chilometro di percorso. Come la maggior parte delle aree di foce che si immettono nel mare Adriatico, anche questa appare contornata da tessuto urbano piuttosto denso, e contraddistinta dunque da tutti i tipici fattori antropici che ne conseguono (inquinamento, disturbo, ecc.).

Le aree di foce in generale presentano le migliori condizioni ambientali per ospitare la maggior parte della fauna acquatica. In particolare esse costituiscono un importante punto di snodo delle rotte migratorie dell’avifauna acquatica proprio per la caratteristica localizzazione strategica tra il mare e la terraferma. Qui l’ambiente, laddove l’uomo non è drasticamente intervenuto, risulta particolarmente idoneo alla sosta e nidificazione degli uccelli acquatici, soprattutto grazie al ridotto cadente e alla conseguente lentezza delle acque che permettono la creazione di tale habitat.

Proprio per la loro localizzazione in area litoranea, però, tali ambienti sono sottoposti a pesanti pressioni causate dalla rapida espansione demografica e dall’intensificazione delle attività produttive che vede nei bacini fluviali la loro principale sede di espansione.

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

130

Page 131: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

La rilevanza di tali ambiti emerge anche dall’inclusione dei principali estuari presenti in provincia di Teramo nella lista, redatta dall’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica, delle zone umide italiane in cui sono censiti annualmente le presenze avifaunistiche (IWRB census).

Attualmente l’area rientra nel territorio della Riserva Naturale Regionale del “Borsacchio” e come tale risulta sottoposta a vincolo di tutela sotto diversi profili. Sulla necessità di conservazione delle zone umide in genere, sancite sia dalla “Convenzione di Ramsar” (1971) (D.P.R. 13 marzo 1976, n.448), e sia dalla “Dichiarazione di Grado sulle zone umide mediterranee” (1992), si è espresso anche il Piano Faunistico-Venatorio provinciale 2008/2013 che ha riconfermato le Oasi di protezione della fauna (ex art. 10, L.157/92) nelle principali aree di foce.

La vegetazione appare in uno stato di degrado conseguente principalmente all’esbosco irrazionale ed al recente utilizzo pascolivo in tutto il greto fluviale in sponda sinistra. Interessanti alcune formazioni in ricostituzione, nell’area golenale subito a valle della ferrovia, e costituite dalla vegetazione arborea con elevato grado pionieristico.

La flora del tratto finale, invece, compreso tra il ponticello sulla pista ciclabile e l’estuario di foce, appare monotono e banale per gli estesi canneti quasi del tutto privi di strutture arboree, ma non per questo prive di vita, anzi tutt’altro.

Legenda della carta fisionomico strutturale della vegetazioneA) Area afitoica – Tessuto urbanoB) Area afitoica – Impianti sportiviC) Area afitoica – DepuratoreD) Area afitoica – FerroviaF) Area afitoica – Attività artigianaliH) Area afitoica - ViabilitàM) Area afitoica - SpiaggiaE) Aree agricoleG) Pascolo su terrazzi ghiaiosiI) Bosco ripariale di transizione a Salix. sp. in area golenale

L) Fascia ripariale a Salix alba e Populus alba N) Canneti a Arundo sp. e Phragmites sp. in aree golenaliO) Canneti a Arundo sp. su terrazzi ghiaiosi P) Vegetazione erbacea igrofila in alveoQ) Incolto recenteR) Acqua e vegetazione igrofila S) T) Mare

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

131

Page 132: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

G - Pascolo su terrazzi ghiaiosi

Il settore adiacente all’arginatura in cemento sul greto sinistro del fiume, caratterizzato da substrato prevalentemente ghiaioso e sabbioso, si presenta completamente priva di vegetazione arbustiva ed arborea. Su questi terrazzi ghiaiosi interessati solo eccezionalmente dalla piena e dunque caratterizzati da bassi livelli di fertilità e umidità, la copertura erbacea è quasi sempre parziale e composta principalmente da specie di Sedum sp., Poa bulbosa, consociate più o meno abbondantemente a specie legate ad ambienti aridi quali Bromus erectus, Sanguisorba minor, Astragalus onobrychis, ecc. Il pascolo delle greggi qui comporta il controllo quasi totale della vegetazione spontanea, con qualche eccezione per ciuffi di cannuccia di Arundo pliniana e Arundo donax.

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

132

Page 133: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

Terrazzi ghiaiosi pascolati e degradati

P - Vegetazione idrofila in alveo

Al margine del bosco golenale pioniero, scorre un meandro del fiume che si ricongiunge al corso principale percorrendo uno stretto canale con acqua calma e a tratti quasi stagnante. Il deposito continuo dei fanghi in sospensione sulle sponde del canale produce una vegetazione erbacea a Mentha aquatica, Polygonum amphibium, Ranunculus scleratus, ecc., e nel suo tratto finale appare contornata da un canneto a Typha latifolia.

N - Canneti estesi a Arundo donax e Phragmites australis in area golenale

Il tratto a valle del ponticello in legno ciclabile, dove l’acqua rallenta decisamente la propria corsa ed allarga il proprio letto prima di immettersi in mare, presenta entrambe le sponde interamente occupate da fitti ed estesi canneti. In posizione più avanzata verso il fiume e lambita dall’acqua il Phragmiteto, mentre in posizione più arretrata su substrati più stabili l’Arundeto.

Ne risulta un paesaggio vegetale folto ed intricatissimo edificato su fango ed acqua più o meno stagnante, regno indiscusso di numerose specie avifaunistiche, Rallidi, Ardeidi, ecc., che qui trovano rifugio e luogo ideale per la nidificazione.

Tra le canne praticamente assenti strutture arboree, ad eccezione di un grosso esemplare di Populus alba, accompagnato da un gruppetto di pioppelle del diametro di 10-15 cm..

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

133

Page 134: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

Vegetazione dell’alveo in prossimità dell’area golenale

O - Canneti su substrato ghiaioso

Nel settore compreso tra il ponte della ferrovia e quello di legno della pista ciclabile, su terrazzo ghiaioso stabile e inondato stagionalmente dalle piene fluviali, esiste un folto canneto a Arundo donax con limitati elementi arborescenti di Populus alba e Salix alba in prossimità dell’alveo. Lo attraversano stradine percorse da greggi ovini e battute anche da automobili con tracce di rifiuti abbandonati nelle piazzole.

Bosco ripario in ricostituzione su isolotto fangoso in area golenale

I - Bosco ripariale di transizione a dominanza di Salix sp. in area golenale

Tra il ponte della ferrovia e la traversa a scivolo sommersa, e proprio grazie a quest’ultima, il fiume che si divide in rivoli fangosi, forma qui una piccola area di golena a forma circolare del diametro complessivo di circa 60 metri.

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

134

Page 135: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

Su questo isolotto fangoso così costituito si origina una formazione arborea ed arbustiva che rappresenta la fitocenosi di maggiore interesse dell’intera area. Lo strato arboreo è costituito da esemplari di Salix alba, Salix purpurea e Populus alba, del diametro di 20-30 cm.. Sulle spiaggette alluvionali fangose limose si rileva in piena attività la tipica associazione pioniera, il Salicetum triandre, composta prevalentemente dal Salix trianda con esemplari di Salix alba e Salix eleagnos allo stato arbustivo.

Queste formazioni arboree transitorie sono caratterizzate da un minor grado evolutivo della vegetazione in conseguenza dei disturbi, soprattutto antropici, subiti. Ciò si riflette su caratteri fisionomico-strutturali come la mancanza di individui di grande dimensione, e la maggiore partecipazione di Salix eleagnos alla composizione del piano arboreo.

Sulla sponda opposta, in una stretta lingua di terra compresa tra l’alveo e l’argine, edifica una stretta fascia boscata a salici e pioppi della stessa dimensione della precedente, con sottobosco prevalente a Arundo donax.

Estesi canneti in area di estuario; cormorano in volo

3.6.4 PROPOSTE D’INTERVENTI

• Aspetti idrogeologici: In tale area riveste molta importanza l’attraversamento di infrastrutture quali ferrovia e strada statale. Quindi le opere realizzate a difesa di queste, quali traverse e briglie, vanno valutate per gli effetti d’erosione che possono provocare a valle e quindi attraverso uno studio sul profilo di compensazione stabilire la necessità di opere trasversali da sistemare valle in modo da ridurre gradatamente i salti di quota. La foce del fiume sembra attualmente in una condizione di equilibrio che è legata alla presenza del porto di Giulianova. Un aspetto invece molto importante riguarda la sicurezza idraulica la quale, è minacciata dal taglio operato in sponda destra a ca. 200 mt dalla foce.

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

135

Page 136: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

Quindi è necessaria, nell’immediato, la chiusura di tale varco anche se, in futuro, saranno previsti lavori di ringrosso o rialzo arginale. In attesa della realizzazione del nuovo depuratore un elemento di rischio è rappresentato dal canale di immissione delle acque nel fiume il quale è protetto, dal rigurgito del fiume in caso di piena, attraverso una chiavica o paratoia azionata da una manovella e da una vite senza fine. Sarebbe opportuno che si realizzi un sistema automatico di chiusura tramite clapet, altrimenti in mancanza dell’operatore addetto alla chiusura, in caso di piena, l’acqua del fiume entrerebbe nel depuratore allagandolo.

• Aspetti vegetazionali: Ad una analisi ambientale complessiva l’area comprende settori in uno stato di forte degrado per la pressione antropica cui è sottoposta, ma al contempo essa presenta scampoli di ambiente con vegetazione interessante ed in attiva ricostituzione e con potenzialità vocazionali avifaunistiche molto buone. Tali caratteristiche, compatibilmente con gli indirizzi che verranno individuati dall’Ente gestore della riserva “Borsacchio”, donano all’area potenzialità di fruizione turistico-ambientale anche mediante la realizzazione di percorsi di birdwatcing, percorsi botanici, ecc..

In attesa dell’attuazione delle norme del Piano di Assetto Naturalistico della riserva naturale, gli indirizzi non possono che prevedere interventi di tutela ambientale a carico di tutta l’area, principalmente vietando con urgenza e definitivamente l’accesso in alveo a veicoli a motore ed alle greggi pascolanti.

In particolare si evidenzia come le seguenti categorie di vegetazione presenti nell’area di studio debbano essere tutelate, in quanto rappresentano le risorse naturalistiche di maggior pregio:

- Vegetazione palustre (canneti e giuncheti) in alveo (classi N, O, P);

- Vegetazione arborea igrofila delle fasce ripariali e delle pianure umide (pioppi, salici, ecc.) (classi I e L);

A tale riguardo gli obiettivi e gli interventi prioritari sono i seguenti:

1) favorire la ricostituzione della fascia arborea completamente scomparsa sulle sponde nel tratto a valle del ponticello in legno della pista ciclabile;

2) favorire l’espansione dell’area golenale sita subito a valle della ferrovia, verso l’ampio terrazzo fluviale ghiaioso, sito tra la ferrovia e il ponticello in legno, invaso attualmente da aree pascolate degradate a canneti;

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

136

Page 137: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

3) tutelare la vegetazione idrofila erbacea ed arborescente il alveo e le fasce arboree ed arbustive riparali; gli interventi da privilegiare sono quelli di impedire il pascolo di rapina.

• Aspetti ambientali: l’area, tutelata con l’istituzione della Riserva Naturale Regionale, necessita di interventi mirati ad incrementare la biodiversità vegetazionale e faunistica.

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

137

Page 138: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

Bibliografia

Ecologia fluviale

• “Ricerche sui Salmo dell’Italia peninsulare”. Ibid., 80,1. (Pomini F.P. 1941);

• “La livrea delle trote ed il reale significato del suo polimorfismo” (Pomini F.P. 1940);

• “The removal method of population estimation”. J. Wildl. Mgmt 22: 82-90. (Zippin C. 1958);

• “Osteycthes – Pesci Ossei”. Vol.II Calderini, 545 pp.(Tortonese E. 1970);

• “Computation and interpretation of biological statistics of fish population”. Bull. Fish: Res. Bd. Can. 191,382. pp. (Ricker W.E. 1975);

• “Inquadramento zoogeografico dei pesci d’acqua dolce d’Italia e problemi determinati dalle falsificazioni faunistiche”. Atti II° Convegno A.I.I.A.D., pp. 41-65 (Bianco P.G. 1987);

• “I pesci delle acque interne Italiane”. Ministero dell’Ambiente, I.P.Z. S, 466 pp.(Gandolfi G, Marconato A, Torricelli P. Zerunian 1991);

• “Carta ittica della Provincia di Teramo, Assessorato all’Ecologia e Pesca della Provincia di Teramo – Documento tecnico (Loro R.,Ruggieri L., Turin P, Zanetti M. 1995);

• “A revision of Italian Barbus species (Cypriiformes: Ciprynidae)”. Icthyological Exploration of Freshwaters, Vol. VI, n.4, pp. 305-324. (Bianco P.G. 1995);

• “Verifica dell’Efficacia dei ripopolamenti a Salmonidi”. (Turin – Ruggieri, 1996);

• “Manuale di applicazione: Indice Biotico Esteso”. Provincia Autonoma di Trento – A.P.P.A., 224 pp. (Ghetti P.F. 1997);

• “Dinamica di una popolazione di trota fario del Fiume Sagittario”. (Turin P., Bilò , Ruggieri L., 1998)- Quaderni ETP Atti VII Convegno A.I.I.A.D. Quaderni ETP a Journal of FreshWater biology n. 28/1999, pp. 213-216. Editor: Ente Tutela Pesca Regione. Aut. Friuli Venezia Giulia

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

138

Page 139: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

• “Risultati dei ripopolamenti con trota fario (Salmo (trutta) trutta) nelle acque della Provincia di Teramo (Abruzzo, Italia Centrale) Atti VII Convegno A.I.I.A.D. Quaderni ETP a Journal of FreshWater biology n. 28/1999 Editor: Ente Tutela Pesca Regione. Aut. Friuli Venezia Giulia (Turin P. Zanetti M. Bilò M.F. Grava Vanin B.. Ruggieri L. 1999)

• “Presenza e distribuzione della trota fario (Salmo (trutta) trutta) nel fiume Aventino (Abruzzo, Italia Centrale) Atti VII Convegno A.I.I.A.D. Quaderni ETP a Journal of FreshWater biology n. 28/1999 Editor: Ente Tutela Pesca Regione. Aut. Friuli Venezia Giulia (Turin P. Zanetti M. Bilò M.F. Rossi V. Ruggieri L. 1999)

• ”Il monitoraggio e la prima classificazione delle acque ai sensi del D.Lgs. 152/99” - Regione Abruzzo (Turin P., Ruggieri L. Colcera C., Zanetti M., D’Eramo A. 2003)

• “Mappaggio Biologico dei bacini della Regione Abruzzo” Regione Abruzzo, Direzione Territorio – Servizio Gestione e Tutela della Risorsa Acqua Superficiale e Sotterranea, Scheda 44 P.T.T.A. 94/96 (Turin P. Ruggieri L.);

• Introduction à l’etude des macroinvertébrés des eaux douces, – II E,Ass. Française de Limnologie - Lyon (Tachet H. et alii 1984);

• I.F.F. 2007 Indice di Funzionalità Fluviale, - Manuale APAT (AA.VV.2007);

• Studio sulla Fauna Ittica dei corsi d’acqua all’interno del Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga, - Ente Parco Nazionale Gran Sasso Monti della Laga (Ruggieri L. 2001);

• Atlante per il riconoscimento dei Macroinvertebrati dei corsi d’acqua italiani, - Provincia Autonoma di Trento (Sansoni G. 1988);

• Manuale per la Difesa dei Fiumi, - Ed. FGA Torino (Ghetti P.F. 1993);

• Condannati all’estinzione? Edagricole (Zerunian S. 2002)

• “Riserva Naturale Gole di San Venanzio - Ambiente fluviale “ Amaltea Edizioni (Ruggieri L. , Di Matteo A. 2004)

• “Riserva Naturale Monte Genzana Alto Gizio – Ambiente Fluviale” Edizioni Interlinea (Ruggieri L. 2006)

• “Carta Ittica della Provincia di Teramo” Provincia di Teramo ( Ruggieri l. 2005)

• “Ricerca sulla fauna ittica del lago di Barrea e del torrente Sangro – Aggiornamento bibliografico sulla fauna ittica del Parco Nazionale d’Abruzzo, la sua zona di protezione esterna e riserve satelliti” (Barbieri C. , Caramori G. ,De Curtis O., 2000)

• “Ricerca sulla fauna ittica del fiume Sangro e del fiume Giovenco” (De Curtis O. 2002)

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

139

Page 140: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

• “Ittiofauna d’Abruzzo” Cogecstre Edizioni (Spoltore N. 1994)

• “Iconografia dei pesci delle acque interne d’Italia” Ministero dell'’Ambiente e della tutela del Territorio Direzione Conservazione Natura ( Zerunian S. 2002)

• “Proposta di un Indice dello Stato Ecologico delle Comunità Ittiche viventi nelle acque interne italiane” Biologia Ambientale 18(2):1-6, ( Zerunian S. 2004)

• Rapporto sullo stato dell'Ambiente in Abruzzo (ARTA 2005)

• Rapporto sullo stato dell'Ambiente in Abruzzo (ARTA 2006)

• Rapporto sullo stato dell'Ambiente in Abruzzo (ARTA 2007)

• “ La popolazione autoctona dell'Aterno – Pescara appartenente al complesso Salmo trutta ed attribuibile al taxon macrostigma Dumeril: aspetti ecologici e gestionali” Università degli Studi dell'Aquila Facoltà di Scienze -Tesi di Laurea anno accademico 2004-05 (Di Felice P.L.)

• “Ricognizione in Provincia dell'Aquila del gambero di fiume Austropotamobius pallipes - Life 03-Nat/IT 000137 Provincia dell'Aquila ( Ruggieri L. Iaconelli M. 2004)

• “Il recupero del ceppo autoctono della trota fario nel bacino idrografico del fiume Nera – Provincia di Terni (Lorenzoni M., Carosi A. , Panara F. 2003)

• Atti del Seminario “ Classificazione ecologica delle acque interne – applicabilità della Direttiva 2000/60/CE” (Biologia Ambientale Volume 19, n.1 2005)

• “ Atti del 9° Convegno Nazionale A.I.I.A.D. (Biologia Ambientale Volume 18, n1, 2004)

• Atti del 10° Congresso A.I.I.A.D.” La gestione dell'ittiofauna per la tutela e la conservazione degli ambienti fluviali” (Biologia Ambientale Volume 20, n.1 2006)

• “Indagini sulle trote presenti nella Riserva Naturale Regionale Gole di San Venanzio” Amaltea Edizioni ; Raiano (Zerunian S., Ruggieri L., Gratton P., Allegrucci G., Sbordoni V. 2007)

• “Prime considerazioni sulla popolazione del genere Salmo presente nella Riserva Naturale Regionale Gole di San Venanzio - fiume Aterno, Abruzzo” Volume monografico di Biologia Ambientale Volume 21, n. 2 “La fauna ittica dei corsi d’acqua” (Zerunian S., Ruggieri L. 2007)

• “Manuale di Ingegneria Naturalistica applicabile al settore idraulico” Regione Lazio (Sauli, Cornelini, Preti- 2002)

• “Paesaggio, reti ecologiche ed agroforestazione" Il Verde Editoriale (Daniel Franco -2000)

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

140

Page 141: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

• “Reti ecologiche ed interventi di miglioramento ambientale” Il Verde Editoriale (Malcevschi S., Bisogni L., Gariboldi A. 1996)

• “IFF 2007- Indice di Funzionalità Fluviale – manuale APAT”- (AA.VV. 2007)

• “La riqualificazione fluviale in Italia – Manuale CIR” Mazzanti Editore ( Nardini A., Sansoni G. -2006)

Aspetti geomorfologici

• Adamoli Leo. “Studio dell’ambiente geologico, geomorfologico ed idrogeologico della Provincia di Teramo” – 1993

• Ministero dei Lavori Pubblici. “Considerazioni sulla particolare morfologia valliva dei corsi d’acqua delle Marche ed estensione di un criterio” Dott. Ing. Salvatore Lupino, Ingegnere Capo dell’Ufficio del Genio Civile Ascoli Piceno - Magistrato per il Po di Parma. Atti del 1° Convegno degli Ingegneri Idraulici – Parma 30 ottobre – 1° novembre 1963 pp. D3 1-17.

• Ministero dei Lavori Pubblici Servizio Geologico d’Italia, Roma. Carta Geologica d’Italia – Foglio 140 “Teramo”, Scala 1:100.000. 1963.

• Ministero dei Lavori Pubblici Servizio Geologico d’Italia, Roma. Schema geologico del Bacino Idrografico del fiume Tordino – 1963.

• Regione Abruzzo, 1999a. “Carta dei fenomeni franosi ed erosivi noti dei bacini idrografici di rilievo regionale della Regione Abruzzo (DL 180/98 e s.m.i.)”. Regione Abruzzo, Settore Lavori Pubblici e Politica della Casa, Servizio Difesa e Tutela del Suolo & Università G. d’Annunzio Chieti, Dipartimento di Scienze della Terra. Tomo 1 e 2, scala 1:25.000.

• Regione Abruzzo. “Piano di Tutela delle Acque” aprile 2008

• Regione Abruzzo. “Piano Stralcio di Bacino per l’Assetto Idrogeologico dei Bacini di rilievo Regionale Abruzzesi e del Bacino Interregionale del Fiume Sangro - Fenomeni gravitativi e processi erosivi” 2008

• Regione Abruzzo. “Piano Stralcio di Bacino per l’Assetto Idrogeologico dei Bacini di rilievo Regionale Abruzzesi e del Bacino Interregionale del Fiume Sangro – Piano Stralcio Difesa Alluvioni” 2008

• Regione Abruzzo. “Studio generale per la difesa della costa” - prima fase. Società Aquater – 1982

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

141

Page 142: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

• Regione Abruzzo. “Studio generale per la difesa della costa” - seconda fase. Società Aquater - 1985

• Vezzani L. & Ghisetti F., 1998. Carta Geologica dell’Abruzzo. Collaborazione di A. Bigozzi, U. Follador e R. Casnedi. S.EL.CA. Firenze, due fogli scala 1:100.000.

Aspetti vegetazionali

• AA.VV., 1991 - Tipologia vegetazionale delle stazioni di campionamento dei corsi d’acqua superficiali della Provincia di Teramo. Bioprogramm s.c.r.l. - Ecogest s.a.s., Teramo

• AA.VV., 1997 - Atlante del territorio rurale abruzzese, determinazione della geografia dello svantaggio nella regione Abruzzo. ARSSA, Avezzano.

• AA.VV., 1985 – Salubrità delle carni della fauna ittica delle acque abruzzesi. Istituto Zooprofilattico Speriment. per Abruzzo e Molise. Teramo.

• AA.VV., 1990 – Il monitoraggio delle acque costiere prospicienti la regione Abruzzo. Istituto Zooprofilattico Speriment. per Abruzzo e Molise. Teramo.

• AA.VV., 1997 - Piano Territoriale Provinciale. Provincia di Teramo, Teramo.

• ADAMOLI L., 1994 - Studio dell’ambiente geologico, geomorfologico ed idrogeologico della provincia di Teramo. Amministrazione Provinciale di Teramo, Teramo.

• BACCETTI N., SERRA L., 1994 - Elenco delle zone umide italiane e loro suddivisione in unità di rilevamento dell’avifauna acquatica. Documenti Tecnici, INFS. Ozzano Emilia (BO).

• BARONI E., 1969 - Guida botanica d’Italia. Cappelli, Bologna.

• BERND B., 1997 - Ambiente e territorio, dalla Germania esempi di linee guida per la pianificazione. Verde Salute 4: 13-15.

• CANNATA G., 1989 - I sistemi agricoli territoriali italiani. Ipra-CNR. Angeli, Milano.

• CAPPELLETTI C., PIGNATTI A., 1975 - Trattato di botanica, Vol II. UTET, Torino.

• CORBETTA F., FRATTAROLI A.R., PIRONE G., CONSOLE C., 1988 - Carta della vegetazione. In Carta delle vocazioni faunistiche della Regione Abruzzo. INBS, Ozzano Emilia (BO).

• DE FRANCESCHI P., 1991 - Caratteristiche dei principali ecosistemi italiani e relative zoocenosi. Atti I e II Corso Aggiornam. ”Gestione e Protezione del Patrimonio

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

142

Page 143: PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO...a)Geomorfologia ed aspetti tettonici b)Morfologia fluviale c) Aspetti quantitativi e qualitativi delle acque d) Funzionalità

PIANO D’AREA DELLA MEDIA E BASSA VALLE DEL TORDINO_________________________________________________________________________________________________

Faunistico”, 1989-1990, Brescia. Istit. Per la Qualific. e l’Aggiorn. Tecn.-Profess. in Agricoltura, Brescia.

• FENAROLI L., 1970 - Note illustrative della Carta della vegetazione reale d’Italia. Min. Agric. e Foreste, Collana verde 28.

• MALCEVSCHI S., 1989 - Un modello interpretativo integrato per la definizione e la valutazione degli ecosistemi. Rapp. Tecn. ENEA, Roma.

• PEDROTTI F., 1980 - Foreste ripariali lungo la costa adriatica dell’Italia. Coll. Phytosoc. 9: 143-154.

• PIGNATTI S., 1979 - I piani di vegetazione in Italia. Atti Congr. Sociale S.B.I. Pisa, 10-12 ottobre 1978. G. Bot. It., 113:411-428.

• PIGNATTI S., 1995 - Ecologia vegetale

• PIRONE G., 1995 - Alberi, arbusti e liane d’Abruzzo. COGECSTRE, Penne (Pe)

• ROTELLA R., CIPRIANI E., DE FEDERICIS M., 1986 - Stato di qualità biologica e popolamento ittico del fiume Tordino. CONI - FIPS - SPS Pretuziana, Teramo.

• TAMMARO F., PIRONE G., 1979 - La flora del litorale pescarese come indicatore biologico dello stato ambientale e delle sue trasformazioni. Giorn. Bot. Ital. 113: 33-67.

• TOMASELLI R., 1970 - Note illustrative della Carta della vegetazione naturale potenziale. Min. Agric. e Foreste, Collana verde 27.

• TOMASELLI R., 1973 - La vegetazione forestale d’Italia. Min. Agric. e Foreste, Collana verde, 33:25-60.

• TOMASELLI R., BALDUZZI A., FILIPELLO S., 1973 - Carta bioclimatica d’Italia. Min. Agric. e Foreste, Collana verde 33.

• ZODDA G., 1953 - Studi sulla flora teramana. N. Giorn. Bot. Italiano 60: 840-850.

• ZODDA G., 1954 - La flora teramana. Webbia 10: 1-318.

• ZODDA G., 1967 - Compendio della flora teramana. Arch. Bot. Italiano XLI: 35-101.

____________________________________________________________________________________________________________PROVINCIA DI TERAMO

V SETTORE - URBANISTICA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AMBIENTE

143