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SCUOLA PRIMARIA annessa al CONVITTO NAZIONALE “DOMENICO CIRILLO” di BARI ''TRADIZIONE, CULTURA, INNOVAZIONE'' PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA ANNO SCOLASTICO 2015/2016 A cura delle Funzioni Strumentali Via Cirillo, 33 – 70126 Bari tel.080/5421855-080/5427938-fax 080/5560784 Codice fiscale 93257010723 http://www.convittocirillo.it – e-mail: [email protected]

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SCUOLA PRIMARIA

annessa al

CONVITTO NAZIONALE “DOMENICO CIRILLO” di BARI

''TRADIZIONE, CULTURA, INNOVAZIONE''

PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA

ANNO SCOLASTICO

2015/2016

A cura delle Funzioni Strumentali

Via Cirillo, 33 – 70126 Bari

tel.080/5421855-080/5427938-fax 080/5560784

Codice fiscale 93257010723

http://www.convittocirillo.it – e-mail: [email protected]

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Scuola Primaria Statale annessa al Convitto Nazionale “Domenico Cirillo”

Piano dell’Offerta Formativa Anno Scolastico 2015/2016

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INDICE

PREMESSA........................................................................................................................................................4

CARATTERIZZAZIONE DELL’ISTITUTO…………………………………………………………………………………………………………….5

LE STRUTTURE………………………………………………………………………………………………………………………………………………6

LO STAFF DIRIGENZIALE………………………………………………………………………………………………………………………………..6

LE FINALITA' DELLA SCUOLA PRIMARIA………………………………………………………………………………………………………..6

GLI OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO………………………………………………………………………………………………7

LE SCELTE EDUCATIVO–DIDATTICHE……………………………………………………………………………………………………………..9

LE FINALITÀ GENERALI DEL LAVORO EDUCATIVO ............................................................................................ 10

LE FINALITÀ GENERALI DEL LAVORO DIDATTICO.............................................................................................. 10

I CARATTERI DEL CURRICOLO ........................................................................................................................... 10

LA PROGRAMMAZIONE DELL'INTERVENTO FORMATIVO ................................................................................ 12

LA METODOLOGIA ........................................................................................................................................... 12

LE STRATEGIE ................................................................................................................................................... 14

LA VALUTAZIONE E IL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE .................................................................................... 15

DALLA VALUTAZIONE ALLA PROGETTAZIONE .................................................................................................. 17

L’INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI CON BES ....................................................................................................... 67

IL PIANO ANNUALE PER 'INCLUSIONE………………………………………………………………………………………………………...71

L’INTEGRAZIONE DI ALUNNI DI NAZIONALITÀ NON ITALIANA ........................................................................ 77

LA CONTINUITÀ TRA I DIVERSI ORDINI DI SCUOLA .......................................................................................... 78

I RAPPORTI SCUOLA – FAMIGLIA ..................................................................................................................... 78

L’ORGANIZZAZIONE TEMPO SCUOLA ............................................................................................................... 79

LE SCELTE GESTIONALI ..................................................................................................................................... 80

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LE FIGURE DI SISTEMA…………………………………………………………………………………………………………….……………….81

LA PROGETTUALITÀ DELLA SCUOLA…………………………………………………………………………………………………………82

ESITI PROVE INVALSI…………………………………………………………………………………………………………..……………………84

VALUTAZIONE D'ISTITUTO E PIANO DI MIGLIORAMENTO……………………………………………………………………....85

LA PROGETTUALITÀ DELLA SCUOLA PER IL SERVIZIO D’ISTRUZIONE DOMICILIARE A.S. 2015/2016………….87

IL REGOLAMENTO DELLA SCUOLA PRIMARIA………………………………………………………………………………………….88

IL PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITA'………………………………………………………………………………………..90

SANZIONI DISCIPLINARI……………………………...……………………………………………………….............................…..93

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PREMESSA

“IL FUTURO RIPARTE DA QUI”

Il Convitto Nazionale “Domenico Cirillo” è situato nel quartiere San Pasquale in un edificio di antica

costruzione che si eleva su quattro livelli (tre sopra terra) su una superficie planimetrica di circa 2000 mq e

da oltre mezzo secolo offre al territorio un servizio educativo unico.

La presenza di tre ordini di scuola (Primaria, Secondaria di 1° Grado, Secondaria di 2° Grado distinta in Liceo

Linguistico, Scientifico, Classico e Musicale), congiuntamente alla semiconvittualità, costituisce elemento

caratterizzante l’Istituzione, che consente di soddisfare le molteplici esigenze dell’utenza.

Nelle scuole interne al Convitto, statali sin dal 1969, nel rispetto dell’autonomia e della recente legge di

riforma, è prassi:

– l’unitarietà di intenti tra docenti ed educatori;

– la condivisione delle scelte didattico-educative;

– la ricerca di efficaci strategie nella relazione insegnamento-apprendimento.

La caratterizzazione di questo contesto è la “verticalità” che promuove aspetti educativo-organizzativi quali:

– la continuità, intesa come attenzione alla complementarietà dei curricoli e degli stili educativi;

– la “progettualità in progress”, per favorire cultura, professionalità, capacità critica, strumentazione

intellettuale;

– il rapporto con il territorio, che favorisce forme di collaborazione sinergica.

La Scuola “fonda il suo progetto e la sua azione educativa sulla qualità del rapporto insegnante-studente”

(Statuto delle Studentesse e degli Studenti, Art. 1 c. 3).

La relazione formativa, in una condivisione biunivoca di rapporti positivi e propositivi, esige, da parte degli

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adulti, professionalità e competenze atte a far emergere le potenzialità individuali dei discenti e da parte

degli alunni la consapevolezza e il senso di responsabilità nell’affrontare un processo di crescita e di

apprendimento.

Pertanto i principi ispiratori del P.O.F. sono:

– l’uguaglianza e il rispetto dei diritti e dei doveri;

– la valorizzazione delle identità e l’integrazione delle diversità;

– lo sviluppo dello spirito critico e il potenziamento del metodo di studio.

Finalità del Piano dell’Offerta Formativa

– Svolgere un’azione educativa e formativa aderente alle esigenze della propria utenza;

– Innalzare la qualità del processo insegnamento-apprendimento;

– Favorire il confronto, il coordinamento e l’integrazione tra mondo della Scuola, Università ed Extrascuola.

Le scuole presenti nel Convitto assumono responsabilità formative ed educative particolarmente

impegnative, pertanto, docenti ed educatori collaborano in maniera complementare e sinergica.

L’Istituzione, nell’intento di creare un contesto educativo ricco di stimoli e di offrire agli alunni l’opportunità

di essere protagonisti nei circuiti sociali, politici e produttivi del nostro sistema, definisce i propri obiettivi:

– formare il pensiero nei suoi vari aspetti;

– padroneggiare i fondamentali linguaggi che consentono l’organizzazione e l’espansione delle conoscenze;

– acquisire i fondamenti del sapere in modo problematico e dialettico.

CARATTERIZZAZIONE DELL’ISTITUTO

L’Istituzione si propone di raggiungere le finalità istituzionali della scuola primaria, secondaria di primo e di

secondo grado nel contesto dei bisogni emersi dalla analisi del territorio ed in particolare un contenimento

reale dell’insuccesso scolastico, privilegiando la costruzione di identità individuali.

In questo contesto la caratterizzazione deve essere “la verticalità”, in quanto il processo di lavoro comune ai

tre ordini di scuola presenti nell’istituzione ed alla componente degli Istitutori, deve varcare la soglia della

sperimentazione e della occasionalità per diventare un’abitudine professionale.

La verticalità porta conseguentemente all’analisi dei seguenti aspetti educativo- organizzativi:

- la continuità, per l’attenzione all’integrazione dei curricoli e degli stili educativi;

- il rapporto con il territorio, per promuovere una collaborazione al di là di ruoli e competenze;

- la progettualità, per l’abitudine alla programmazione degli interventi sulla base di esigenze specifiche con

particolare attenzione alla verifica dei risultati.

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Le attività previste per il miglioramento e l’ampliamento dell’offerta formativa rivolgeranno un’attenzione

particolare sia al recupero delle strumentalità e delle abilità di base e sia alla promozione dell’eccellenza nel

rispetto delle specificità dei gradi scolastici.

Si promuoveranno anche attività rivolte all’orientamento in entrata ed in uscita e a percorsi di cittadinanza,

di legalità e di intercultura.

LO STAFF DIRIGENZIALE

Dirigente Scolastico – Rettore: Prof.ssa Margherita VITERBO

Docente Vicario: Prof. Domenico MITTICA

Direttore dei Servizi Amministrativi e Generali: Dott. Vincenzo DECEGLIE

LE STRUTTURE

La Scuola primaria è dislocata su due piani dell’istituto e dispone di:

• palestra coperta (pianoterra)

• laboratorio multimediale (primo piano)

• aula polifunzionale (pianoterra)

• biblio-mediateca (seminterrato)

• teatro (pianoterra)

• campi scoperti di calcetto, pallacanestro, pallavolo

• refettorio con cucine (pianoterra)

• cortili e giardini.

I due piani comunicano tramite una scala interna. Alla scuola si accede attraverso una rampa, fruibile anche

da utenti disabili.

L'edificio è circondato da ampi cortili recintati e un giardino “Mediterraneo” usati per attività ricreative o

inerenti a progetti.

LE FINALITÀ DELLA SCUOLA PRIMARIA

La scuola primaria, accogliendo e valorizzando le diversità individuali, ivi comprese quelle derivanti dalle

disabilità, promuove, nel rispetto delle differenze, lo sviluppo delle personalità e si pone come fine quello di

far acquisire e sviluppare le conoscenze e le abilità di base, ivi comprese quelle relative all’alfabetizzazione

informatica, fino alle prime sistemazioni logico-critiche, di far apprendere i mezzi espressivi, la lingua

italiana e l’alfabetizzazione nella lingua inglese, di porre le basi per l’utilizzazione di metodologie scientifiche

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nello studio del mondo naturale, dei suoi fenomeni e delle sue leggi, di valorizzare le capacità relazionali e

di orientamento nello spazio e nel tempo, di educare ai principi fondamentali della convivenza civile.

GLI OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO

Obiettivi generali del processo formativo

• Valorizzare l’esperienza dell’alunno

• Cogliere il valore della corporeità

• Esplicitare le idee ed i valori presenti nell’esperienza

• Passare dal mondo delle categorie empiriche a quello delle categorie formali

• Arricchire il confronto interpersonale

• Riconoscere la diversità delle persone e delle culture come ricchezza

• Praticare l’impegno personale e la solidarietà sociale.

“Fin dai primi anni la scuola promuove un percorso di attività nel quale ogni alunno possa assumere un

ruolo attivo nel proprio apprendimento, sviluppare al meglio le inclinazioni, esprimere le curiosità,

riconoscere ed intervenire sulle difficoltà, assumere sempre maggiore consapevolezza di sé, avviarsi a

costruire un proprio progetto di vita. Così la scuola svolge un fondamentale ruolo educativo e di

orientamento, fornendo all’alunno le occasioni per acquisire consapevolezza delle sue potenzialità e risorse,

per progettare la realizzazione di esperienze significative e verificare gli esiti conseguiti in relazione alle

attese. Tutta la scuola in genere ha una funzione orientativa in quanto preparazione alle scelte decisive della

vita, ma in particolare la scuola del primo ciclo, con la sua unitarietà e progressiva articolazione disciplinare,

intende favorire l’orientamento verso gli studi successivi mediante esperienze didattiche non ripiegate su se

stesse ma aperte e stimolanti, finalizzate a suscitare la curiosità dell’alunno e a fargli mettere alla prova le

proprie capacità.”

(Dalle Indicazioni nazionali per il curricolo 2012)

Obiettivi educativi

Discipline linguistico - espressive

• Sviluppare un’adeguata capacità di ascolto e di comprensione dei messaggi verbali e non, per essere

in grado di interagire in ogni situazione comunicativa.

• Acquisire la capacità di comunicare i propri pensieri e stati d’animo attraverso vari codici.

• Saper leggere e decodificare messaggi verbali e non.

• Saper produrre testi di vario genere riconoscendone le strutture.

• Ampliare la padronanza lessicale.

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Discipline antropologiche

• Acquisire il concetto di tempo storico.

• Acquisire il concetto di spazio per giungere alla conoscenza dell’ambiente.

• Saper utilizzare le fonti per effettuare ricostruzioni storico-geografiche.

• Essere consapevoli delle regole che sono alla base dell’organizzazione sociale per favorire il rispetto

di sé e degli altri.

• Acquisire una prima conoscenza della Carta Costituzionale

Discipline logico-matematiche

• Individuare, rappresentare e risolvere situazioni problematiche in ambiti di esperienze e di studio.

• Acquisire ed utilizzare le tecniche del calcolo.

• Riconoscere figure geometriche, operare con grandezze e misure.

• Attivare e costruire processi logici ed utilizzare procedure informatiche

Discipline scientifico-tecnologiche

• Usare strumenti di lavoro e lavorare con metodo per realizzare un’esperienza.

• Formulare conclusioni su base sperimentale.

• Raccogliere informazioni scientifiche dall’osservazione diretta e/o da testi di vario tipo.

• Trovare comportamenti adeguati relativi ad alcuni problemi di educazione ambientale.

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LE SCELTE EDUCATIVO–DIDATTICHE

I Principi Fondamentali

Il servizio scolastico si ispira a tre criteri fondamentali:

Dare a tutti le stesse opportunità, ribadendo la necessità che la scuola contribuisca con ogni mezzo a

colmare le differenze socio-culturali che limitano il pieno sviluppo della persona, garantendo pari

opportunità formative ad ogni alunno.

Differenziare la proposta formativa rendendola proporzionale alle esigenze di ciascuno, nella

consapevolezza che a tutti gli alunni deve essere offerta la possibilità di sviluppare al meglio le proprie

potenzialità.

Valorizzare le molteplici risorse del territorio collaborando con enti, associazioni culturali e professionali,

società sportive, gruppi di volontariato, organismi privati per realizzare un progetto educativo ricco e

articolato, affinché l'offerta formativa della scuola assuma un più ampio ruolo di promozione culturale e

sociale.

Da questi criteri discendono due principi generali ai quali la scuola intende attenersi nell’ organizzazione del

servizio:

Il principio dell’ORIENTAMENTO

"L'orientamento, quale attività istituzionale delle scuole di ogni ordine e grado, costituisce parte integrante

dei curricoli di studio e, più in generale, del processo educativo e formativo sin dalla scuola dell'infanzia”.

L'art. 1 della Direttiva n. 487 del 6 agosto 1997, nel prefigurare l'attività di orientamento quale

fondamentale componente strutturale del processo formativo di ogni persona lungo tutto l'arco della vita,

assegna alla scuola primaria il compito di attivare un processo mirato alla progressiva crescita personale,

intesa come presa di coscienza di sé e accrescimento globale delle capacità progettuali. La nostra Scuola,

organizzata secondo principi di autonomia, orienta il percorso educativo didattico verso l’autorealizzazione

degli alunni, attraverso la scelta dei contenuti esplicitati nelle Indicazioni Nazionali.

Il principio dello “STAR BENE A SCUOLA PER APPRENDERE MEGLIO”

Benessere e protagonismo giovanile non sono alternative alla serietà del lavoro scolastico, ma prospettive di

impegno dense di significati esistenziali e culturali: precondizioni per un apprendimento scolastico efficace e

obiettivi generali da perseguire attraverso un curricolo scolastico articolato e flessibile.

La scuola intende attivare un’efficace prevenzione del disagio attraverso percorsi formativi individualizzati e

nuovi modelli di progettazione definiti nel piano dell'offerta formativa, che, favorendo la consapevolezza di

sé e la conoscenza del contesto socio-ambientale, sostengano le motivazioni alla crescita, promuovano

l'affettività e la relazionalità, valorizzino le diversità.

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LE FINALITÀ GENERALI DEL LAVORO EDUCATIVO

La nostra scuola, con la quotidiana azione educativa e formativa, intende promuovere:

La SOCIALIZZAZIONE nei confronti di:

•COMPAGNI

rispetto-ascolto-accettazione-collaborazione

•INSEGNANTI E ADULTI

rispetto-accettazione-ascolto-fiducia-collaborazione

•AMBIENTE

conoscenza-utilizzo-rispetto-interazione

La PARTECIPAZIONE intesa come dimostrazione di:

interesse-coinvolgimento-impegno nelle attività scolastiche a scuola e a casa; superamento della fase di

egocentrismo.

L’AUTONOMIA intesa come avvio all’acquisizione di:

- controllo della propria istintività;

- assunzione delle proprie responsabilità;

- assunzione di incarichi portandoli a termine;

- graduale maturazione dell’autostima;

- crescita nell’autonomia personale ed organizzativa.

LE FINALITÀ GENERALI DEL LAVORO DIDATTICO

La Scuola Primaria attua il proprio percorso formativo attraverso le discipline e le educazioni, curando

l’attivazione negli alunni di conoscenze, abilità, competenze.

Le attività educative e di insegnamento sono finalizzate a garantire a tutti le opportunità formative

necessarie per poter raggiungere risultati finali coerenti con il progetto educativo messo a punto dalla

scuola. Ciò significa che nella Scuola Primaria annessa al C.N. Cirillo si opera anche per favorire il recupero

dello svantaggio socio-culturale e delle difficoltà individuali, attenendosi al principio educativo che la

proposta formativa deve essere differenziata e proporzionale alle esigenze di ciascuno.

I CARATTERI DEL CURRICOLO

La costruzione del curricolo non è un adempimento formale, ma “il processo attraverso il quale si

sviluppano e organizzano la ricerca e l’innovazione educativa”; è un cammino di costante miglioramento

dell’aspetto centrale della scuola, il processo di insegnamento-apprendimento.

TRASVERSALITA’: discipline e saperi si raccordano orizzontalmente intorno ai principi di

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• Formazione cognitiva;

• Assimilazione di conoscenze e abilità coordinate da criteri di base di chi vuole formare;

• Acquisizione di competenze.

VERTICALITA’: relativa allo sviluppo del curricolo per gradi di scuola.

ORGANICITA’ E COERENZA: nella progressione attraverso età diversificate per

• strutture cognitive;

• capacità comunicative;

• organizzazione verbale;

• sviluppo etico e sociale;

• crescita di paradigmi culturali, didattici ed epistemologici.

Nelle pratiche educative e formative bisogna basarsi sull’insieme delle abilità, attitudini, esperienze, valori,

considerando:

• presupposti di partenza;

• mete da raggiungere;

• attività da compiere per conseguirle.

E’ necessario

• incrementare l’efficacia degli apprendimenti in termini di competenza, ovvero di spendibilità in

tempi e in contesti diversi da quelli dell’acquisizione;

• promuovere un approccio attivo all’apprendimento;

• favorire la personalizzazione dei processi formativi;

• curare il clima d’aula e la relazione con e tra gli alunni;

• valutare secondo modalità congruenti con gli apprendimenti attesi.

La Relazione Educativa

Per Relazione Educativa si intende

• il “clima” che caratterizza l’ambiente scolastico;

• il tessuto di relazioni interpersonali, valori, norme;

• gli spazi, le attrezzature e le relative modalità d’uso

Per sintetizzare: “il curricolo si fa dappertutto, quando si è a scuola. I soggetti coinvolti sono, quindi, tutte le

persone che condividono, a vari livelli, l’ambiente scuola” (bambini, genitori, insegnanti, personale

ausiliario, di segreteria, dirigente scolastico, personale della mensa, obiettori di coscienza, educatori

“esterni”).

La qualità della Relazione Educativa dipende dalla capacità di operare scelte chiare ed esplicite rispetto alle

priorità educative, non necessariamente unanimi, ma frutto di confronto.

La Relazione Educativa viene condivisa dai docenti di ogni singola equipe pedagogica in quanto esso denota

l’unitarietà dell’insegnamento.

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LA PROGRAMMAZIONE DELL'INTERVENTO FORMATIVO

Per programmazione si intende l'elaborazione di un progetto che, in un'ottica di formazione globale,

espliciti con chiarezza, precisione e consapevolezza le varie fasi del processo educativo, tenendo conto sia

delle reali condizioni sociali, culturali, ambientali in cui si opera, sia delle risorse disponibili.

La sua pianificazione prevede:

• l'analisi della situazione iniziale;

• la definizione di obiettivi generali di tipo pedagogico e di obiettivi disciplinari efficaci per l'apprendimento

dell'alunno

• la selezione dei contenuti tenendo presenti le esperienze e le competenze già maturate dagli alunni;

• la selezione delle metodologie e delle strategie;

• l’attivazione di procedure di verifica e di valutazione.

Si fa riferimento alla necessità di:

• sviluppare rapporti e relazioni interpersonali adeguati;

• integrare il curricolo con attività che promuovano l’utilizzo di tutti i tipi di linguaggi (musicale - teatrale -

corporeo- iconico ...);

• predisporre tempi e spazi adeguati per l’attività fisica, motoria e sportiva;

• disporre di momenti specifici per l'attività individualizzata e di recupero;

• un primo approccio significativo alle nuove tecnologie informatiche;

• entrare in contatto con una seconda lingua.

L’attività educativa e didattica trova i suoi strumenti privilegiati nella Programmazione.

Essa pur articolandosi in discipline ricerca la massima unitarietà ed interdisciplinarietà, per garantire un

ritmo naturale di apprendimento.

Gli obiettivi disciplinari sono quelli contenuti nelle Indicazioni Nazionali e successive precisazioni.

Ogni classe ha una programmazione che prevede pluralità di interventi e di esperienze culturali.

La programmazione è presentata ai genitori durante la prima assemblea di classe.

Tutti i docenti della Scuola Primaria programmano con cadenza settimanale (ogni martedì dalle 16:00 alle

18:00), operando come equipe pedagogica di classe/i, facendo riferimento agli obiettivi, alle conoscenze ed

alle abilità definiti nella programmazione annuale, contestualizzati nella realtà delle singole classi. Sono

inoltre previste programmazioni per classi parallele, nonché momenti di confronto per problematiche

comuni.

LA METODOLOGIA

La promozione/formazione delle competenze, delle abilità e delle conoscenze è un processo che richiede la

partecipazione attiva dell’alunno alla vita della scuola.

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La strutturazione della programmazione prevede l’applicazione di una metodologia differenziata per

discipline ed educazioni nel rispetto di un’ottica pedagogica che pone l’alunno al centro dell’azione

educativa.

Il punto di partenza per ogni attività didattica si basa perciò sull’esperienza degli alunni per poi passare,

attraverso tecniche appropriate, alla verbalizzazione e alla razionalizzazione della stessa.

Pertanto si svilupperanno le potenzialità individuali attraverso un itinerario didattico capace di

coinvolgimento attivo dell’alunno.

I contenuti delle discipline, nel rispetto della loro peculiarità, offriranno le basi necessarie all’impostazione

del metodo di studio.

Ad un’adeguata attività di ricerca seguirà un momento di sintesi finale.

Si instaurerà un clima favorevole alla vita di relazione per promuovere esperienze comunicative che

consentano agli alunni di partecipare attivamente a quanto proposto sollecitandoli ad utilizzare al meglio le

proprie capacità.

Si porranno in essere situazioni di lavoro e di gioco diversificate per permettere a tutti di esprimersi secondo

le proprie caratteristiche. Verrà curata la cooperazione fra gli alunni nella consapevolezza che il gruppo

classe e la comunità scolastica rappresentano due luoghi fondamentali per la crescita dei ragazzi; la

discussione e il confronto sono strumenti che favoriscono non solo lo sviluppo sociale e affettivo, ma anche

quello cognitivo.

L’apprendimento sarà favorito da:

• adeguata motivazione dell’alunno

• utilizzo di metodologie di lavoro appropriate in relazione agli alunni ed ai contenuti

• coerente attività di osservazione e di verifica delle competenze maturate per arricchire l’offerta

formativa, corrispondere maggiormente ai diversi stili di apprendimento degli alunni e rinforzare

l’attività di prevenzione/recupero dello svantaggio scolastico

• organizzazione di attività con articolazioni flessibili e differenziate del gruppo-classe, all’interno

della classe, ma anche interagendo con altre classi in senso orizzontale o verticale

• proposte metodologiche che prevedano l’utilizzo di laboratori diversi, palestra, biblioteche interne

ed esterne alla scuola…

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LE STRATEGIE

Ogni equipe pedagogica, in sede di programmazione, stabilisce un patto formativo concordando

atteggiamenti coerenti da tenere nei confronti degli alunni, ai quali sarà richiesto il rispetto di obiettivi

trasversali quali: un adeguato comportamento, l’impegno, la correttezza nelle relazioni interpersonali.

I docenti utilizzeranno diverse strategie, ponendo sempre l’alunno come soggetto attivo del proprio

percorso di apprendimento.

Poiché all’interno del gruppo classe coesistono alunni con ritmi e modalità di apprendimento diversi, si

utilizzeranno strategie in grado di sollecitare i diversi stili cognitivi.

Si potranno pertanto prevedere:

"LEZIONE" COLLETTIVA DI CLASSE

Utilizzata nel momento in cui si comunicano informazioni uguali per tutti o si utilizzano mezzi audiovisivi o

altri strumenti fruibili dall’intero gruppo. La lezione collettiva va comunque intesa come superamento della

pura trasmissione di saperi.

ATTIVITÀ DI PICCOLO GRUPPO

Vista come alternativa all'insegnamento collettivo, considerata essenziale per la sua funzione formativa sia

sul piano dell'apprendimento che su quello relazionale.

ATTIVITÀ PER GRUPPI FORMATI DA ALUNNI DI CLASSI DIVERSE (CLASSI APERTE)

Permette, oltre a un diverso utilizzo degli spazi e delle attrezzature a disposizione, un maggior sviluppo delle

potenzialità degli alunni mediante la fruizione di maggiori e diverse opportunità di apprendimento e di

stimolo delle attitudini individuali.

I gruppi possono essere omogenei o eterogenei.

INTERVENTI PERSONALIZZATI

Consentono di rispondere ai bisogni di ciascuno.

Tale processo individualizzato di insegnamento/apprendimento, per essere realizzato, necessita di:

• analisi delle pre-conoscenze e individuazione delle potenzialità dell’alunno;

• osservazione in itinere degli sviluppi nelle diverse aree che compongono la personalità nella sua

globalità;

• impostazione di un rapporto docente/discente adeguato alle esigenze del singolo;

• riflessione sullo stile personale di apprendimento degli alunni e sulle condizioni che determinano

situazioni favorevoli agli apprendimenti;

• adeguamento delle proposte didattiche e dei materiali alle reali potenzialità del singolo.

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LA VALUTAZIONE E IL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE

La valutazione è parte integrante della programmazione, non solo intesa come controllo degli

apprendimenti, ma anche come verifica dell'intervento didattico al fine di operare con flessibilità sul

progetto educativo. La valutazione accompagna i processi di insegnamento/apprendimento e consente un

costante adeguamento della programmazione didattica in quanto permette ai docenti di:

• offrire al bambino la possibilità di aiuto per favorire il superamento delle difficoltà che si presentano in

itinere;

• predisporre piani individualizzati per i soggetti in situazione di svantaggio.

Il Collegio dei Docenti ha individuato i criteri per la valutazione degli obiettivi cognitivi e per quella dei

comportamenti socio-affettivi:

Valutazione obiettivi cognitivi

• conoscenza;

• comprensione;

• espressione;

• applicazione;

• analisi;

• sintesi.

Valutazione comportamenti socio-affettivi

• impegno;

• partecipazione;

• comportamento.

Valutazione dei prerequisiti

• partecipazione;

• osservazione;

• comprensione;

• espressione.

L’anno scolastico è suddiviso in due quadrimestri al termine dei quali viene consegnato alle famiglie un

documento di valutazione. Esso prevede un giudizio globale di maturazione dell’alunno e i giudizi sintetici

nelle singole discipline.

Facendo seguito ai dettami del D.L.1-9-2008, n.137 si adotteranno i valori numerici da 5 a 10.

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Voto 10/9:

Ottimo = obiettivi pienamente raggiunti;

Voto 8:

Distinto = obiettivi raggiunti in modo soddisfacente;

Voto 7:

Buono = obiettivi sostanzialmente raggiunti;

Voto 6:

Sufficiente = obiettivi raggiunti solo in parte e in modo appena adeguato;

Voto 5:

Non sufficiente = obiettivi non raggiunti.

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DALLA VALUTAZIONE ALLA PROGETTAZIONE

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ITALIANO PREMESSA

• Dalla lettura delle Nuove Indicazioni Nazionali per il Curricolo 2012 abbiamo individuato i seguenti elementi di innovazione nell'educazione linguistica:

• Dialettofonia, intercultura, lingue minoritarie.

• Alfabetizzazione funzionale (padronanza per la strumentalità linguistica e arricchimento lessicale).

• La complessità dell'educazione linguistica rende necessario che i docenti delle diverse discipline operino insieme e, l'insegnante d'italiano, per dare a tutti gli allievi l'opportunità di inserirsi adeguatamente nell'ambiente scolastico e nei percorsi di apprendimento avendo come primo obiettivo il possesso della lingua di scolarizzazione.

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA L'allievo partecipa a scambi comunicativi (conversazione, discussione di classe o di gruppi) con compagni e insegnanti rispettando il turno e formulando messaggi chiari e pertinenti, in un registro il più possibile adeguato alla situazione. Ascolta e comprende testi orali "diretti" o "trasmessi" dai media cogliendone il senso, le informazioni principali e lo scopo. Legge e comprende testi di vario tipo, continui e non continui, ne individua il senso globale e le informazioni principali, utilizzando strategie di lettura adeguate agli scopi. Utilizza abilità funzionali allo studio: individua nei testi scritti informazioni utili per l'apprendimento di un argomento dato e le mette in relazione; le sintetizza in funzione anche dell'esposizione orale; acquisisce un primo nucleo di terminologia specifica. Legge testi di vario genere facenti parte della lettura dell'infanzia, sia a voce alta sia in lettura silenziosa e autonoma e formula su di essi giudizi personali. Scrive testi corretti nell'ortografia, chiari e coerenti, legati all'esperienza e alle diverse occasioni di scrittura che la scuola offre; rielabora testi parafrasandoli, completandoli, trasformandoli. Capisce e utilizza nell'uso orale e scritto i vocaboli fondamentali e quelli in alto uso; capisce e utilizza i più frequenti termini specifici legati alle discipline di studio. Riflette sui testi propri e altrui per cogliere regolarità morfosintattiche e caratteristiche del lessico; riconosce che le diverse scelte linguistiche sono correlate alla varietà di situazioni comunicative. È consapevole che nella comunicazione sono usate varietà diverse di lingua e lingue differenti (plurilinguismo). Padroneggia e applica in situazioni diverse le conoscenze fondamentali relative all'organizzazione logico-sintattica della frase semplice, alle parti del discorso (o categorie) e ai principali connettivi.

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CLASSE PRIMA

A. ASCOLTO E PARLATO: A.1 ascoltare e comprendere le comunicazioni degli insegnanti e dei compagni; A.2 intervenire nel dialogo e nella conversazione in modo ordinato; A.3 comprendere una storia ascoltata individuandone gli elementi essenziale; A.4 raccontare e descrivere esperienze personali.

B. LETTURA:

B.1 acquisire la tecnica della lettura;

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B.2 leggere e comprendere brevi testi individuandone le informazioni principali (personaggi, luoghi, tempi).

C. SCRITTURA:

C.1 acquisire la tecnica della scrittura; C.2 comunicare per scritto con frasi semplici e compiute anche con il supporto di immagini; C.3 avviarsi ad usare correttamente le principali convenzioni ortografiche.

D. ACQUISIZIONE DEL LESSIVO RICETTIVO E PRODUTTIVO: D.1 ascoltare e comprendere il significato di termini nuovi in relazione al contesto d'uso; D.2 cogliere le principali relazioni tra le parole.

E. ELEMENTI DI GRAMMATICA ESPLICITA E RIFLESSIONE SUGLI USI DELLA LINGUA:

E.1 avviarsi al riconoscimento ed alla riflessione sull'uso delle principali strutture linguistiche.

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OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CLASSE SECONDA

A. ASCOLTO E PARLATO: A.1 intervenire nel dialogo e nella conversazione in modo ordinato e pertinente, rispettando le regole

stabilite; A.2 raccontare esperienze personali o una breve storia rispettando l'ordine logico e cronologico; A.3 cogliere le sfumature di tono di un testo ascoltato per utilizzarle nella lettura e nella recitazione; A.4 seguire la narrazione di testi ascoltati o letti cogliendone il senso globale.

B. LETTURA:

B.1 leggere in modo corretto e con adeguata espressività, rispettando la punteggiatura; B.2 leggere e comprendere testi riconoscendone la funzione; B.3 avviarsi all'individuazione dell'argomento centrale e delle informazioni essenziali.

C. SCRITTURA:

C.1 produrre semplici testi descrittivi e narrativi; C.2 manipolare un testo noto con modalità diverse (trasformazioni, espansioni, riduzioni,inserimento di

elementi inattesi...).

D. ACQUISIZIONE DEL LESSIVO RICETTIVO E PRODUTTIVO: D.1 riflettere sul lessico, sui significati, sulle principali relazioni tra le parole (somiglianze,differenze); D.2 attivare semplici ricerche su parole e espressioni presenti nei testi.

E. ELEMENTI DI GRAMMATICA ESPLICITA E RIFLESSIONE SUGLI USI DELLA LINGUA: E.1 acquisire in modo consapevole e corretto l'uso delle convenzioni grafiche e di scrittura; E.2 riconoscere le parti variabili del discorso e la loro funzione; E.3 iniziare a riconoscere i principali connettivi e la loro funzione; E.4 individuare gli elementi della frase semplice; E.5 iniziare a riflettere sulle caratteristiche e l'uso dei diversi registri linguistici.

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OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CLASSE TERZA

A. ASCOLTO E PARLATO: A.1 prendere la parola negli scambi comunicativi (dialogo, conversazione, discussione) rispettando i

turni di parola; A.2 comprendere l'argomento e le informazioni principali di discorsi affrontati in classe; A.3 ascoltare testi narrativi ed espositivi mostrando di saperne cogliere il senso globale e riesporli in

modo comprensibile a chi ascolta; A.4 comprendere e dare semplici istruzioni su un gioco o un'attività conosciuta; A.5 raccontare storie personali fantastiche rispettando l'ordine cronologico ed esplicitando le

informazioni necessarie perché il racconto sia chiaro per chi ascolta; A.6 ricostruire verbalmente le fasi di un'esperienza vissuta a scuola o in altri contesti;

B. LETTURA:

B.1 padroneggiare la lettura strumentale (di decifrazione) sia nella modalità ad alta voce, curandone l'espressione, sia in quella silenziosa;

B.2 prevedere il contenuto di un testo semplice in base ad alcuni elementi come il titolo e le immagini; comprendere il significato di parole non note in base al testo;

B.3 leggere i testi (narrativi, descrittivi, informativi) cogliendo l'argomento di cui si parla e individuando le informazioni principali e le loro relazioni;

B.4 comprender testi di tipo diverso, continui e non continui, in vista di scopi pratici, di intrattenimento e di svago;

B.5 leggere semplici e brevi testi letterati, sia poetici sia narrativi, mostrando di saperne cogliere il senso globale;

B.6 leggere semplici testi di divulgazione per ricavarne informazioni utili ad ampliare conoscenze su temi noti.

C. SCRITTURA:

C.1 acquisire le capacità manuali, percettive e cognitive necessarie per l'apprendimento della scrittura; C.2 scrivere sotto dettatura curando in modo particolare l'ortografia; C.3 produrre semplici testi funzionali, narrativi e descrittivi legati a scopi concreti (per l'utilità

personale, per comunicare con gli altri, per ricordare, ecc.) e connessi con situazioni quotidiane (contesto scolastico e/o familiare);

C.4 comunicare con frasi semplici e compiute, strutturate in brevi testi che rispettino le convenzioni ortografiche e di interpunzioni.

D. ACQUISIZIONE ED ESPANSIONE DEL LESSICO RICETTIVO E PRODUTTIVO:

D.1 comprendere in brevi testi il significato di parole non note basandosi sua sul contesto sia sulla conoscenza intuitiva delle famiglie di parole;

D.2 ampliare il patrimonio lessicale attraverso esperienze scolastiche ed extrascolastiche e attività di interazione orale e di lettura;

D.3 usare in modo appropriato le parole man mano apprese; D.4 effettuare semplice ricerche su parole ed espressioni presenti nei testi, per ampliare il lessico d'uso.

E. ELEMENTI DI GRAMMATICA ESPLICITA E RIFLESSIONI SUGLI USI DELLA LINGUA: E.1 confrontare testi per coglierne alcune caratteristiche specifiche (ad es. maggiore o minore efficacia

comunicativa, differenze tra testo orale e testo scritto, ecc.);

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E.2 riconoscere se una frase è o no completa, costituita cioè dagli elementi essenziali (soggetto, verbo, complementi necessari);

E.3 prestare attenzione alla grafia delle parole nei testi e applicare le conoscenze ortografiche nella propria produzione scritta.

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CLASSE QUARTA

A. ASCOLTO E PARLATO: A.1 cogliere l'argomento principale dei discorsi altrui; A.2 comprendere le informazioni essenziali di un testo, di un'esposizione e di una conversazione; A.3 riferire un'esperienza in modo essenziale e chiaro rispettando l'ordine cronologico e logico

iniziando ad inserire elementi descrittivi funzionali al racconto; A.4 prendere la parola negli scambi comunicativi rispettando il proprio turno e inserendosi in modo

coerente e pertinente; A.5 organizzare una breve esposizione orale su un tema affrontato in classe.

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B. LETTURA: B.1 leggere testi narrativi e descrittivi, sia realistici sia fantastici, distinguendo l'invenzione letteraria

dalla realtà; B.2 ricercare le informazioni essenziali del testo attraverso l'individuazione di parole chiave,e

sottolineature; B.3 seguire istruzioni scritte per svolgere attività, per realizzare un'esperienza, per regolare

comportamenti; B.4 leggere semplici e brevi testi letterari sia poetici sia narrativi riconoscendo le caratteristiche che li

contraddistinguono (versi, strofe, rime, ripetizione di suoni, uso delle parole e dei significati). C. SCRITTURA:

C.1 rielaborare in maniera strutturata un racconto e un'esperienza; C.2 produrre testi scritti relativi ad esperienze personali o vissute da altri che contengono le

informazioni essenziali (persone, luoghi, tempi, situazioni e azioni); C.3 realizzare testi collettivi in cui si fanno resoconti di esperienze, si illustrano procedimenti per fare

qualcosa, si registrano opinioni su argomenti trattati in classe; C.4 produrre testi creativi su modelli dati (poesie, filastrocche); C.5 rielaborare testi, parafrasare un racconto, manipolarlo, cambiare il punto di vista, riscrivere in

funzione di uno scopo dato; C.6 scrivere testi corretti dal punto di vista ortografico, morfosintattico e lessicale in cui siano rispettati

i segni di punteggiatura.

D. ACQUISIZIONE DEL LESSIVO RICETTIVO E PRODUTTIVO: D.1 utilizzare il dizionario come strumento di consultazione e di arricchimento lessicale; D.2 arricchire il patrimonio lessicale con la costruzione di campi semantici partendo da situazioni

comunicative orali di lettura e di scrittura; D.3 acquisire il lessico specifico delle discipline.

E. ELEMENTI DI GRAMMATICA ESPLICITA E RIFLESSIONE SUGLI USI DELLA LINGUA:

E.1 riconoscere gli elementi della frase e comprendere la funzione del soggetto, del predicato e delle espansioni;

E.2 riconoscere le parti del discorso e riflettere sulla loro funzione ed uso; E.3 riconoscere e avviarsi ad usare in modo corretto i modi e i tempi dei verbi; E.4 riconoscere e avviarsi a usare i principali connettivi temporali, spaziali, logici; E.5 utilizzare in modo corretto il discorso diretto e indiretto; E.6 riconoscere e usare correttamente i segni di punteggiatura.

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CLASSE QUINTA

A. ASCOLTO E PARLATO: A.1 interagire in modo collaborativo in una conversazione, in una discussione, in un dialogo su

argomenti di esperienza diretta, formulando domande, dando risposte e fornendo spiegazioni ed esempi;

A.2 comprendere il tema e le informazioni essenziali di un'esposizione (diretta o trasmessa); comprendere lo scopo e l'argomento di messaggi trasmessi di media (annunci, bollettini...);

A.3 formulare domande precise e pertinenti di spiegazione e di approfondimento durante e dopo l'ascolto;

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A.4 comprendere consegne e istruzioni per l'esecuzione di attività scolastiche ed extrascolastiche; cogliere in una discussione e posizioni espresse dai compagni ed esprimere la propria opinione su un argomento in modo chiaro e pertinente;

A.5 raccontare esperienze personali o storie inventate organizzando il racconto in modo chiaro, rispettando l'ordine cronologico e logico e inserendo gli opportuni elementi descrittivi e informativi;

A.6 organizzare un semplice discorso orale su un tema affrontato in classe con un breve intervento preparato in precedenza o un'esperienza o un'esposizione su un argomento di studio utilizzando una scaletta.

B. LETTURA:

B.1 impiegare tecniche di lettura silenziosa e di lettura espressiva ad alta voce; B.2 usare, nella lettura di vari testo, opportune strategie per analizzare il contenuto; porsi domande

all'inizio e durante la lettura del testo; cogliere indizi utili a risolvere i nodi di comprensione; B.3 sfruttare le informazioni della titolazioni, delle immagini e delle didascalie per farsi un'idea del testo

che si intende leggere; B.4 leggere e confrontare informazioni provenienti da testi diversi per farsi un argomento, per trovare

spunti a partire dai quali parlare o scrivere; B.5 ricercare informazioni in testi di diversa natura e provenienza (compresi moduli, orari, grafici,

mappe, ecc.) per scopi pratici e conoscitivi, applicando tecniche di supporto alla comprensione (quali, ad esempio, sottolineare, annotare informazioni, costruire mappe e schemi, ecc.);

B.6 seguire istruzioni scritte per realizzare prodotti, per regolare comportamenti, per svolgere un'attività, per realizzare un procedimento;

B.7 leggere i testi narrativi e descrittivi, sia realistici e fantastici, distinguendo l'invenzione letteraria dalla realtà;

B.8 leggere testi letterari narrativi, in lingua italiana contemporanea, e semplici testi poetici cogliendone il senso, le caratteristiche formali più evidenti, l'intenzione comunicativa dell'autore ed esprimendo un motivato parere personale;

C. SCRITTURA:

C.1 raccogliere le idee, organizzarle per punti, pianificare la traccia di un racconto o di un'esperienza; C.2 produrre racconti scritti di esperienze personali o vissute da altri che contengono le informazioni

essenziali relative a persone, luoghi, tempi, situazioni, azioni; C.3 scrivere lettere indirizzate a destinatari noti, lettere aperte o brevi articoli di cronaca di un

giornalino scolastico o per il sito web della scuola, adeguando il testo ai destinatari e alle situazioni;

C.4 esprimere per iscritto esperienze, emozioni, stati d'animo sotto forma di diario; rielaborare testi (ad esempio: parafrasare o riassumere un testo, trasformarlo, completarlo) e redigerne di nuovi, anche utilizzando programmi di videoscrittura;

C.5 scrivere semplici testi regolari o progetti schematici per l'esecuzione di attività (ad esempio: regole di gioco, ricette, ecc.);

C.6 realizzare testi collettivi per relazionare su esperienze scolastiche e argomenti di studio; produrre testi creativi sulla base di modelli dati (filastrocche, racconti brevi, poesie);

C.7 sperimentare liberamente, anche con l'utilizzo del computer, diverse forme di scrittura, adattando il lessico, la struttura del testo, rimpaginazione, le soluzioni grafiche alla forma testuale scelta e integrando eventualmente il testo verbale con materiali multimediali;

C.8 produrre testi sostanzialmente corretti dal punto di vista ortografico, morfosintattico, lessicale, rispettando le funzioni sintattiche dei principali segni interpuntivi.

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D. ACQUISIZIONE DEL LESSICO RICETTIVO E PRODUTTIVO:

D.1 comprendere ed utilizzare in modo appropriato il lessico di base (parole del vocabolario fondamentale e di quello ad alto uso);

D.2 arricchire il patrimonio lessicale attraverso attività comunicative orali, di lettura e di scrittura e attivando la conoscenza delle principali relazioni di significato tra le parole (somiglianze, differenze, appartenenza a un campo semantico);

D.3 comprendere che le parole hanno diverse accezioni e individuare l'accezione specifica di una parola in un testo;

D.4 comprendere, nei casi più semplici e frequenti, l'uso e il significato figurato delle parole; D.5 comprendere e utilizzare parole e termini specifici legati alle discipline di studio; D.6 utilizzare il dizionario come strumento di consultazione.

E. ELEMENTI DI GRAMMATICA ESPLICITA E RIFLESSIONE SUGLI USI DELLA LINGUA: E.1 relativamente a testi o in situazioni di esperienza diretta, riconoscere la variabilità della lingua nel

tempo e nello spazio geografico, sociale e comunicativo; E.2 conoscere i principali meccanismi di formazione delle parole (parole semplici, derivate, composte); E.3 comprendere le principali relazioni di significato tra le parole (somiglianze, differenze,

appartenenze a un campo semantico); E.4 riconoscere la struttura del nucleo della frase semplice (la cosiddetta frase minima): predicato,

soggetto, altri elementi richiesti dal verbo; E.5 riconoscere in una frase o in un testo le parti del discorso, o categorie lessicali, riconoscerne i

principali tratti grammaticali; riconoscere le congiunzioni di uso più frequente (come e, ma, infatti, perché, quando);

E.6 conoscere e fondamentali convenzioni ortografiche e servirsi di questa conoscenza per rivedere la propria produzione scritta e correggere eventuali errori.

METODOLOGIA La lingua italiana rappresenta uno strumento di accesso alle esperienze e al sapere. Il bambino deve avere un ruolo attivo nel processo di insegnamento apprendimento; gli obiettivi devono nascere dai suoi bisogni reali e le attività devono essere concepite tenendo conto delle sue abilità e caratteristiche. Durante il loro svolgimento egli deve agire in prima persona, come impegnato a fare qualcosa che gli stimoli la costruzione di conoscenze e l'uso attivo e dinamico dei processi mentali, nonché il senso critico. Oltre che a favorire l'apprendimento e la socializzazione tale metodologia intende stimolare la creatività di ciascun alunno, attraverso un'organizzazione del lavoro anche in piccoli gruppi.

VERIFICA E VALUTAZIONE La verifica e la valutazione si intendono finalizzate alla riflessione sulle personali modalità di lavoro, sugli stili di apprendimento, per conoscersi e per trovare strategie utili al miglioramento. Durante lo svolgimento di qualsiasi attività, gli alunni saranno stimolati a riflettere.su quanto stanno facendo attraverso conversazioni mirate, domande, richieste di spiegazione. Ogni alunno avrà così la possibilità di esprimere idee e opinioni; di imparare a spiegare le proprie rappresentazioni mentali o le procedure seguite; di confrontarsi anche coi compagni, per arricchire le proprie conoscenze o per scoprire strade alternative che potrebbe fare sue. Queste occasioni risultano momenti didatticamente importanti per i seguenti motivi:

• aiutano a riconoscere a valorizzare le proprie capacità, ma ance a scoprire i punti deboli; • abituano a considerare gli errori come opportunità e strumento di crescita e non motivo di

frustrazione e demotivazione;

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• stimolano l'abitudine a chiedere aiuto ai compagni o all'insegnante in caso di bisogno senza temere il giudizio o la derisione;

• allenano a riflettere sugli aspetti affettivi e metacognitivi che condizionano positivamente o negativamente gli esiti di un compito, al fine di diventare sempre più consapevoli di sé, del proprio modo di ragionare e operare.

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INGLESE PREMESSA La progettazione relativa all'insegnamento della lingua straniera va concordata con gli insegnamenti d'italiano e di altre discipline, realizzando una trasversalità in orizzontale. In tal modo saranno veicolati apprendimenti collegati ad ambiti disciplinari diversi. Al fine poi di un'educazione plurilingue ed interculturale potranno essere utili esperienze di sensibilizzazione a lingue presenti nei repertori linguistici di singoli alunni. Così, accanto a quelle attività didattiche finalizzate all'acquisizione della capacità di usare la lingua, si avvieranno gradualmente attività di riflessione per far riconoscere sia le convenzioni in uso in una determinata comunità linguistica, sia somiglianze e diversità tra lingue e culture differenti. TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA PER LA LINGUA INGLESE. L'alunno sa comprendere brevi messaggi orali e scritti relativi ad ambiti familiari. Descrive oralmente e per iscritto, in modo semplice, aspetti del proprio vissuto e del proprio ambiente ed elementi che si riferiscono ai bisogni immediati. Interagisce nel gioco; comunica in modo comprensibile, anche con espressioni e frasi memorizzate, in scambi di informazioni semplici e di routine. Svolge i compiti secondo le indicazioni date in lingua straniera dall'insegnante, chiedendo eventualmente spiegazioni. Individua alcuni elementi culturali e coglie rapporti tra forme linguistiche e usi della lingua straniera.

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CLASSE PRIMA

A. ASCOLTO (comprensione orale):

A.1 ascoltare, comprendere ed eseguire semplici consegne pronunciate chiaramente e lentamente, riferite a se stesso.

B. PARLATO (produzione e interazione orale):

B.1 riprodurre con correttezza fonetica parole e frasi note; B.2 assumere ruoli per presentarsi e dare informazioni personali.

C. LETTURA (comprensione scritta):

C.1 comprendere parole già acquisite a livello orale accompagnate da supporti visivi o sonori. D. SCRITTURA:

D.1 scrivere parole di uso quotidiano attinenti alle attività svolte in classe.

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CLASSE SECONDA

A. ASCOLTO (comprensione orale): A.1 comprendere vocaboli nuovi e semplici istruzioni relative a se stessi e alla famiglia.

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B. PARLATO (produzione e interazione orale): B.1 riprodurre con correttezza fonetica parole e frasi nuove relative ad oggetti e persone; B.2 giocare utilizzando espressioni, frasi memorizzate adatte alla situazione; B.3 impostare semplici scambi verbali sulla presentazione personale.

C. LETTURA (comprensione scritta):

C.1 comprendere brevi messaggi e semplici dialoghi.

D. SCRITTURA: D.1 scrivere semplici frasi riferite a se stessi.

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO DI CLASSE TERZA

A. ASCOLTO (comprensione orale): A.1 comprendere vocaboli, istruzioni, espressioni e frasi di uso quotidiano relativi ai compagni.

B. PARLATO (produzione e interazione orale): B.1 produrre frasi significative a luoghi e situazioni nuove con pronuncia chiara ed articolata; B.2 riutilizzare lessico e strutture note in altri contesti; B.3 interagire con i pari per fare richieste di oggetti, porgere e ringraziare.

C. LETTURA (comprensione scritta): C.1 leggere e comprendere dialoghi e didascalie per abbinarle alle immagini.

D. SCRITTURA:

D.1 scrivere semplici frasi di uso quotidiano attinenti alle attività svolte in classe e ad interessi del gruppo.

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO DI CLASSE QUARTA

A. ASCOLTO (comprensione scritta): A.1 sviluppare l'abilità di ascolto ricercando dettagli più articolati.

B. PARLATO (produzione e interazione orale):

B.1 riferire semplici informazioni relative alla sfera personale, accompagnando ciò che si dice con mimica e gesti;

B.2 interagire in modo chiaro e corretto con un compagno o un adulto familiari, utilizzando espressioni adatte alla situazione.

C. LETTURA (comprensione scritta):

C.1 leggere e comprendere in modo globale brevi testi.

D. SCRITTURA: D.1 scrivere brevi e semplici messaggi per scopi diversi.

E. RIFLESSIONE SULLA LINGUA:

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E.1 confrontare aspetti della lingua e cultura straniera con aspetti della lingua e cultura materna.

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO DI CLASSE QUINTA

A. ASCOLTO (comprensione scritta): A.1 comprendere il tema generale di un discorso in cui si parla di argomenti conosciuti; A.2 comprendere brevi testi multimediali, identificandone parole chiave e senso generale.

B. PARLATO (produzione e interazione orale): B.1 descrivere persone, luoghi e oggetti familiari utilizzando parole e frasi già incontrate; B.2 Impostare scambi comunicativi.

C. LETTURA (comprensione scritta): C.1 leggere e comprendere brevi e semplici testi descrittivi.

D. SCRITTURA: D.1 scrivere in forma comprensibile messaggi diversi utilizzando le strutture e il lessico adeguati.

E. RIFLESSIONE SULLA LINGUA: E.1 osservare coppie di parole simili come suono e distinguerne il significato; E.2 osservare parole ed espressioni nei contesti d'uso e coglierne i rapporti di significato; E.3 osservare la struttura delle frasi e mettere in relazione costrutti e intenzioni comunicative; E.4 riconosce che cosa si è imparato e che cosa si deve imparare.

METODOLOGIA L'insegnamento della lingua straniera va inquadrato in una visione globale dell'educazione linguistica, che non deve contenere solo l'aspetto comunicativo, ma anche quello interculturale che necessita di essere valorizzato in questo periodo storico sociale. Pertanto si dovrebbero prevedere sia momenti da dedicare alla riflessione sulla nostra cultura, sia momenti per il confronto con la cultura del paese di cui si apprende la lingua. Le abilità orali dell'ascolto e del parlato avranno la precedenza per favorire l'ascolto del senso della lingua. Inizialmente gli alunni saranno sensibilizzati alla lingua straniera, per poter sviluppare un atteggiamento positivo verso una lingua che non è la propria. A tal fine sarà privilegiato il cooperative learning e l'uso di tecnologie informatiche che permetterà di ampliare spazi, tempi e modalità di contatto e interazione sociale tra individui, comunità scolastiche e territoriali.

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STORIA

PREMESSA Le nuove Indicazioni sottolineano l'importanza di un insegnamento della storia che promuova la padronanza degli strumenti critici al fine di evitare che la disciplina venga usata strumentalmente, in modo improprio. L'alunno vive in una società multietnica e multiculturale e quindi l'insegnamento critico della storia permette una riflessione articolata e argomentata sulla diversità dei gruppi umani che hanno popolato il pianeta, a partire dall'unità del genere umano. La complessità della disciplina rende necessaria la distribuzione dei diversi compiti di apprendimento lungo tutto l'arco della scuola primaria e secondaria di primo grado. La storia nella scuola primaria ha il compito di far scoprire agli alunni il mondo storico, attraverso la costruzione di conoscenze riguardanti i quadri di civiltà, senza trascurare i fatti storici fondamentali. Infine la storia si apre all'uso di metodi, conoscenze, visioni, concettualizzazioni di altre discipline. Gli insegnanti, pertanto, potenzieranno gli intrecci disciplinari e in particolare cureranno la connessione tra la storia e la geografia, in considerazione della stretta correlazione tra i popoli e le regioni in cui vivono.

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA L'alunno riconosce elementi significativi del passato del suo ambiente di vita. Riconosce e esplora in modo via via più approfondito le tracce storiche presenti nel territorio e comprende l'importanza del patrimonio artistico e culturale. Usa la linea del tempo per organizzare informazioni, conoscenze, periodi e individuare successioni, contemporaneità, durate, periodizzazioni. Individua le relazioni tra gruppi e contesti spaziali. Organizza le informazioni e le conoscenze, tematizzando e usando le concettualizzazioni pertinenti. Comprende i testi storici proposti e sa individuare le caratteristiche. Usa carte geo-storiche, anche con l'ausilio di strumenti informatici. Racconta i fatti studiati e sa produrre semplici testi storici, anche con risorse digitali. Comprende avvenimenti, fatti e fenomeni delle società e civiltà che hanno caratterizzato la storia dell'umanità dal paleolitico alla fine del mondo antico con possibilità di apertura e di confronto con la contemporaneità. Comprende aspetti fondamentali del passato dell'Italia dal paleolitico alla fine dell'Impero romano d'Occidente, con possibilità di apertura e di confronto con la contemporaneità.

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CLASSE PRIMA

A. USO DELLE FONTI: A1 Individuare le tracce e usarle come fonti per ricavare conoscenze sul passato personale.

B. ORGANIZZAZIONE DELLE INFORMAZIONI: B1 Collocare nel tempo fatti ed esperienze vissute e riconoscere rapporti di successione esistenti tra

loro. B2 Conoscere ed usare alcuni indicatori temporali (prima, ora,dopo, infine...). B3 Rilevare il rapporto di contemporaneità tra azioni e situazioni. B4 Riconoscere la ciclicità in fenomeni regolari. B5 Cogliere mutamenti e permanenze in fenomeni ed esperienze vissute e narrate. B6 Conoscere la funzione e l'uso degli strumenti convenzionali e non per la misurazione e per la

periodizzazione del tempo (calendario, stagioni).

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B7 Riflettere sul concetto di durata in situazioni vissute. C. STRUMENTI CONCETTUALI:

C1 Avviare la costruzione dei concetti fondamentali della storia: famiglia, gruppo, regole. D. PRODUZIONE ORALE E SCRITTA:

D1 Raccontare le proprie esperienze utilizzando correttamente la terminologia temporale D2 Rappresentare graficamente e verbalmente le attività, i fatti vissuti e narrati

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CLASSE SECONDA

A. USO DELLE FONTI: A1 Individuare le tracce e usarle come fonti per ricavare conoscenze sul passato personale o su fatti

accaduti. A2 Ricavare da fonti di tipo diverso semplici conoscenze su momenti del passato.

B. ORGANIZZAZIONE DELLE INFORMAZIONI:

B1 Collocare nel tempo fatti ed esperienze vissute e narrate e riconoscere rapporti di successione esistenti tra loro usando in modo appropriato gli indicatori temporali.

B2 Riordinare gli eventi in successione logica e analizzare situazioni di concomitanza spaziale e di contemporaneità.

B3 Riconoscere la ciclicità in fenomeni regolari analizzando i mutamenti e le permanenze. B4 Conoscere la funzione e l'uso degli strumenti convenzionali e non per la misurazione e per la

periodizzazione del tempo (la clessidra, la meridiana, l'orologio, il calendario ...). B5 Individuare relazioni di causa ed effetto e formulare ipotesi sugli effetti possibili di una causa.

C. STRUMENTI CONCETTUALI:

C1 Avviare la costruzione dei concetti fondamentali della storia:famiglia, gruppo, regole, ambiente. D. PRODUZIONE ORALE E SCRITTA:

D1 Narrare fatti appartenenti al proprio vissuto utilizzando i termini temporali corretti. D2 Rappresentare conoscenze e concetti appresi mediante grafismi, racconti orali e disegni

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CLASSE TERZA

A. USO DELLE FONTI: A1 Individuare le tracce e usarle come fonti per produrre conoscenze sul proprio passato, della

generazione degli adulti e della comunità di appartenenza. A2 Ricavare da fonti di tipo diverso informazioni e conoscenze su informazioni del passato

B. ORGANIZZAZIONI DELLE INFORMAZIONI: B1 Rappresentare graficamente e verbalmente le attività, i fatti vissuti e narrati. B2 Riconoscere relazioni di successione e contemporaneità, durate, periodi, cicli temporali, mutamenti,

in fenomeni ed esperienze vissute e narrate. B3 Comprendere la funzione e l'uso degli strumenti convenzionali per la misurazione e la

rappresentazione del tempo ( orologio, calendario, linea temporale...).

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C. STRUMENTI CONCETTUALI: C1 Seguire e comprendere vicende storiche attraverso l'ascolto o lettura di testi dell'antichità, di storie,

racconti, biografie di grandi del passato. C2 Organizzare le conoscenze acquisite in semplici schemi temporali. C3 Individuare analogie e differenze attraverso il confronto fra quadri storico-sociali diversi, lontani

nello spazio e nel tempo.

D. PRODUZIONE ORALE E SCRITTA: D1 Rappresentare conoscenze e concetti appresi mediante grafismi, disegni, testi scritti e con risorse

digitali. D2 Riferire in modo semplice e coerente le conoscenze acquisite.

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CLASSE QUARTA

A. USO DELLE FONTI: A1 Ricavare informazioni da documenti di diversa natura utili alla comprensione di un fenomeno

storico A2 Ricostruire il passato utilizzando semplici fonti documentarie.

B. ORGANIZZAZIONE DELLE INFORMAZIONI: B1 Costruire e utilizzare linee cronologiche e carte storico/geografiche per collocare nel tempo e nello

spazio le civiltà studiate. B2 Confrontare i quadri storici delle civiltà studiate individuando durate, successioni, contemporaneità.

C. STRUMENTI CONCETTUALI: C1 Usare la cronologia storica secondo la periodizzazione occidentale (prima e dopo Cristo). C2 Elaborare brevi sintesi delle società studiate mettendo in rilievo le relazioni fra gli elementi

caratterizzanti

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D. PRODUZIONE ORALE E SCRITTA: D1 Confrontare aspetti caratterizzanti le diverse società studiate anche in rapporto al presente. D2 Ricavare e produrre informazioni da grafici, tabelle, carte geo-storiche, reperti iconografici e

consultare testi di genere diverso. D3 Elaborare in forma di racconto gli argomenti studiati.

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CLASSE QUINTA

A. USO DELLE FONTI: A1 Produrre informazioni con fonti di diversa natura utili alla ricostruzione di un fenomeno storico. A2 Rappresentare, in un quadro storico sociale, le informazioni che scaturiscono dalle tracce del

passato presenti sul territorio vissuto.

B. ORGANIZZAZIONE DELLE INFORMAZIONI: B1 Leggere una carta storico-geografica relativa alle civiltà studiate. B2 Usare cronologie e carte storico-geografiche per rappresentare le conoscenze. B3 Confrontare i quadri storici delle civiltà affrontate.

C. STRUMENTI CONCETTUALI: C1 Usare il sistema di misura occidentale del tempo storico ( a. C. d. C.) e comprendere i sistemi di

misura del tempo storico di altre civiltà. C2 Elaborare rappresentazioni sintetiche delle civiltà studiate, mettendo in rilievo le relazioni fra gli

elementi caratterizzanti.

D. PRODUZIONE ORALE E SCRITTA: D1 Confrontare aspetti caratterizzanti le diverse civiltà studiate anche in rapporto al presente. D2 Ricavare e produrre informazioni da grafici, tabelle , carte storiche, reperti iconografici e consultare

testi di genere diverso, manualistici e non, cartacei e digitali. D3 Esporre con coerenza conoscenze e concetti appresi, usando il linguaggio specifico della disciplina. D4 Elaborare in testi orali e scritti gli argomenti studiati, anche usando risorse digitali.

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METODOLOGIA Ciò che si intende proporre ai bambini non è la storia generalizzata come somma di tutto ciò che è avvenuto in tutti i tempi e in tutti i luoghi secondo una narrazione cronologica, bensì un itinerario organizzato per moduli tematici secondo una connessione reticolare a nodi sempre più complessi, per mezzo dei quali si va sempre più approfondendo nella durata e in uno spazio più ampio. Il punto di partenza sarà il "vicino" della realtà locale e dell'esperienza vissuta nella comunità., per allargare l'orizzonte verso il più lontano e il lontanissimo nel tempo e nello spazio. Sarà un ripercorrere, a dimensione semplificata, il metodo della ricerca storica attraverso la delimitazione del capo di indagine, la formulazione della ipotesi che guideranno la ricognizione, la lettura e l'analisi della fonti per imparare a raccontare brevi parti del discorso storico.

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GEOGRAFIA

PREMESSA La Geografia studia lo spazio degli uomini sul nostro pianeta e analizza i processi attraverso i quali il nostro pianeta si trasforma per azione dell'uomo. È materia scolastica delicatissima e strategica, quella che più di ogni altra può mettere il ragazzo in contatto diretto con il mondo. Anche per questo la Geografia è attenta agli stimoli provenienti dalla società, che è in continuo cambiamento per le conseguenze dovute alla globalizzazione e al rapido progresso delle tecnologie. Le nuove Indicazioni nazionali propongono una geografia attiva, al passo con i tempi, che ci aiuta a ragionare in maniera globale, facendoci prestare attenzione, pure nelle azioni locali, all'interesse della collettività e del pianeta. È una geografia che, aperta alla cittadinanza, ci propone le chiavi per affrontare i problemi nel continuo gioco di scala locale/globale. Le Indicazioni hanno quattro nuclei fondanti di apprendimento: • orientamento • linguaggio della geo-graficità • paesaggio • regione e sistema territoriale I primi due nuclei interessano lo sviluppo di abilità fondamentali per muoversi consapevolmente nello spazio, orientandosi sul terreno e sulle carte geografiche e impiegando, così, il linguaggio della geo-graficità, quello specifico e caratterizzante della geografia. Le tecnologie informatiche, il telerilevamento, i visualizzatori dall'alto (come il noto Google Earth), con le loro immagini accattivanti, consentono ai ragazzi, nativi digitali, di vedere il loro spazio quotidiano e spazi progressivamente più ampi, fino all'intero pianeta, con gli "occhi" potenti della tecnica. In questo modo aumentano le loro possibilità per una migliore comprensione del mondo, perché la Geografia diviene una straordinaria finestra aperta, dalla quale si possono affacciare con la curiosità di "abbracciare" meglio il vicino e il lontano. Gli altri due nuclei, " il paesaggio" e " la regione", riguardano concetti chiave della geografia, che propongono le grandi tematiche del nostro Paese e del mondo contemporaneo, esaminati sempre in una visione sistemica (sistema territoriale), che mette in relazione spazi diversi e lontani. Queste relazioni, sempre più forti, costituiscono spesso per gli studenti la realtà quotidiana. L'esempio più vicino ai ragazzi è costituito dalla presenza nelle stesse aule di ragazzi di tanti Paesi diversi. Questa mescolanza è una tra le tante risorse che i docenti possono trovare nell'insegnare la Geografia.

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA

• L'alunno si orienta nello spazio circostante e sulle carte geografiche, utilizzando riferimenti topologici e punti cardinali.

• Utilizza il linguaggio della geo-graficità per interpretare carte geografiche e globo terrestre, realizzare semplici schizzi geografici e carte tematiche, progettare percorsi e itinerari di viaggio.

• Ricava informazioni geografiche da una pluralità di fonti (cartografiche e satellitari, tecnologie digitali, fotografiche, artistico letterarie).

• Riconosce e denomina i principali "oggetti" geografici fisici (fiumi, monti, pianure, coste, colline, laghi, mari, oceani, ecc.).

• Individua i caratteri che connotano i paesaggi (di montagna, collina, pianura, vulcanici, ecc.) con particolare attenzione a quelli italiani, e individua analogie e differenze con i principali paesaggi europei e di altri continenti.

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• Coglie nei paesaggi mondiali della storia le progressive trasformazioni operate dall'uomo sul paesaggio naturale.

• Si rende conto che lo spazio geografico è un sistema territoriale, costituito da elementi fisici e antropici legati da rapporti di connessione e/o di interdipendenza.

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CLASSE PRIMA

A. ORIENTAMENTO: A1 Muoversi consapevolmente nello spazio circostante, orientandosi attraverso punti di riferimento,

utilizzando gli indicatori topologici (avanti, dietro, sinistra, destra, ecc.).

B. LINGUAGGIO DELLA GEO-GRAFICITÀ: B1 Rappresentare oggetti e ambienti noti (pianta dell'aula, ecc.).

C. PAESAGGIO: C1 Conoscere il territorio circostante attraverso l'approccio percettivo e l'osservazione diretta. C2 Individuare gli elementi fisici e antropici che caratterizzano i paesaggi dell'ambiente di vita della

propria regione.

D. REGIONE E SISTEMA TERRITORIALE: D1 Riconoscere, nel proprio ambiente di vita, le funzioni dei vari spazi e le loro connessioni.

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CLASSE SECONDA

A. ORIENTAMENTO: A1 Muoversi consapevolmente nello spazio circostante, orientandosi attraverso punti di riferimento,

utilizzando gli indicatori topologici (avanti, dietro, sinistra, destra, ecc.).

B. LINGUAGGIO DELLA GEO-GRAFICITÀ: B1 Rappresentare oggetti e ambienti noti (pianta dell'aula, ecc.).

C. PAESAGGIO: C1 Conoscere il territorio circostante attraverso l'approccio percettivo e l'osservazione diretta. C2 Individuare gli elementi fisici e antropici che caratterizzano i paesaggi dell'ambiente di vita della

propria regione.

D. REGIONE E SISTEMA TERRITORIALE: D1 Riconoscere, nel proprio ambiente di vita, le funzioni dei vari spazi e le loro connessioni.

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CLASSE TERZA

A. ORIENTAMENTO: A1 Muoversi consapevolmente nello spazio circostante, orientandosi attraverso punti di riferimento,

utilizzando gli indicatori topologici (avanti, dietro, sinistra, destra, ecc.) e le mappe di spazi noti che si formano nella mente (carte mentali).

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B. LINGUAGGIO DELLA GEO-GRAFICITÀ:

B1 Rappresentare in prospettiva verticale oggetti e ambienti noti (pianta dell'aula, ecc.) e tracciare percorsi effettuati nello spazio circostante.

B2 Leggere e interpretare la pianta dello spazio vicino.

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C. PAESAGGIO: C1 Individuare e descrivere gli elementi fisici e antropici che caratterizzano i paesaggi dell'ambiente di

vita della propria regione.

D. REGIONE E SISTEMA TERRITORIALE: D1 Riconoscere, nel proprio ambiente di vita, le funzioni dei vari spazi e le loro connessioni, gli

interventi positivi e negativi dell'uomo e progettare soluzioni, esercitando la cittadinanza attiva. D2 Comprendere che il territorio è uno spazio organizzato e modificato dalle attività umane.

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CLASSE QUARTA

A. ORIENTAMENTO: A1 Orientarsi utilizzando la bussola e i punti cardinali anche in relazione al Sole.

B. LINGUAGGIO DELLA GEO-GRAFICITÀ: B1 Analizzare i principali caratteri fisici del territorio, fatti e fenomeni locali e globali, interpretando

carte geografiche di diversa scala.

C. PAESAGGIO: C1 Conoscere gli elementi che caratterizzano i principali paesaggi italiani e gli elementi di particolare

valore ambientale e culturale da tutelare e valorizzare.

D. REGIONE E SISTEMA TERRITORIALE: D1 Acquisire il concetto di regione geografica (fisica, climatica, storico-culturale, amministrativa) e

utilizzarlo a partire dal contesto italiano D2 Individuare problemi relativi alla tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e naturale.

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CLASSE QUINTA

A. ORIENTAMENTO: A1 Estendere le proprie carte mentali al territorio italiano, all'Europa e ai diversi continenti,

attraversagli strumenti dell'osservazione indiretta (filmati e fotografie, documenti cartografici, immagini da telerilevamento, elaborazioni digitali, ecc.).

B. LINGUAGGIO DELLA GEO-GRAFICITÀ:

B1 Analizzare i principali caratteri fisici del territorio, fatti e fenomeni locali e globali, interpretando carte geografiche di diversa scala, carte tematiche, grafici, elaborazioni digitali, repertori statistici relativi a indicatori socio-demografici ed economici.

B2 Localizzare sulla carta geografica dell'Italia le regioni fisiche, storiche e amministrative; localizzare sul planisfero e sul globo la posizione dell'Italia nell'Europa e nel mondo.

B3 Localizzare le regioni fisiche principali e i grandi caratteri dei diversi continenti e degli oceani.

C. PAESAGGIO: C1 Conoscere gli elementi che caratterizzano i principali paesaggi italiani, europei e mondiali,

individuando le analogie e le differenze (anche in relazione ai quadri socio-storici del passato) e gli elementi di particolare valore ambientale e culturale da tutelare e valorizzare.

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D. REGIONE E SISTEMA TERRITORIALE:

D1 Acquisire il concetto di regione geografica (fisica, climatica, storico-culturale, amministrativa) e utilizzarlo a partire dal contesto italiano

D2 Individuare problemi relativi alla tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e naturale, proponendo soluzioni idonee nel proprio contesto di vita.

METODOLOGIA II punto di partenza per introdurre ogni attività didattica sarà individuato in una situazione reale, un gioco, un'attività motoria, una simulazione o nell'utilizzo di oggetti presenti nell'ambiente in cui i bambini si trovano. Successivamente saranno avviati alla concettualizzazione, attraverso la descrizione collettiva dell'esperienza vissuta, e all'analisi degli aspetti più significativi che saranno poi trasposti nell'attività grafico-rappresentativa e in una prima lettura del paesaggio, per osservare il mutare del tempo dei vari elementi fisici e antropici. Infatti, come la Storia, non esiste solamente nel tempo, ma si caratterizza anche per una dimensione spaziale, così la Geografia non è solo spazio immutabile, ma anche cambiamento nel tempo.

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MATEMATICA

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA • L'alunno si muove con sicurezza nel calcolo scritto e mentale con i numeri naturali e sa valutare

l'opportunità di ricorrere a una calcolatrice. • Riconosce e rappresenta forme del piano e dello spazio, relazioni e strutture che si trovano in natura o

che sono state create dall'uomo. • Descrive, denomina e classifica figure in base a caratteristiche geometriche, ne determina misure,

progetta e costruisce modelli concreti di vario tipo. • Utilizza strumenti per il disegno geometrico (riga, compasso, squadra) e i più comuni strumenti di misura

(metro, goniometro)" . • Ricerca dati per ricavare informazioni e costruisce rappresentazioni (tabelle e grafici). Ricava informazioni

anche da dati rappresentati in tabelle e grafici. • Riconosce e quantifica, in casi semplici, situazioni di incertezza. • Legge e comprende testi che coinvolgono aspetti logici e matematici. • Riesce a risolver facili problemi in tutti gli ambiti di contenuto, mantenendo il controllo sia sul processo

risolutivo, sia sui risultati. Descrive il procedimento seguito e riconosce strategie di soluzione diverse dalla propria.

• Costruisce ragionamenti formulando ipotesi, sostenendo le proprie idee e confrontandosi con il punto di vista di altri.

• Riconosce e utilizza rappresentazioni diverse di oggetti matematici (numeri decimali, frazioni, percentuali, scale di riduzione ...).

• Sviluppa un atteggiamento positivo rispetto alla matematica, attraverso esperienze significative, che gli hanno fatto intuire come gli strumenti matematici che ha imparato ad utilizzare siano utili per operare nella realtà.

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CLASSE PRIMA

A. NUMERI: A1 Contare, a voce e mentalmente, in senso progressivo e regressivo e per salti. A2 Leggere e scrivere i numeri in notazione decimale, avendo consapevolezza della notazione

posizionale; confrontarli e ordinarli. A3 Eseguire, mentalmente e in forma scritta, operazioni con i numeri naturali

B. SPAZIO E FIGURE: B1 Percepire la propria figura nello spazio. B2 Comunicare la posizione di oggetti nello spazio fisico, sia rispetto al soggetto, sia rispetto ad altre

persone o oggetti, usando termini adeguati (sopra/sotto, davanti/dietro, destra/sinistra, dentro/fuori).

B3 Eseguire un semplice percorso partendo dalla descrizione verbale o dal disegno. B4 Riconoscere figure geometriche.

C. RELAZIONI, DATI E PREVISIONI: C1 Classificare numeri, figure, oggetti in base a una proprietà. C2 Leggere e rappresentare relazioni con diagrammi.

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OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CLASSE SECONDA

A. NUMERI:

A1 Contare, a voce e mentalmente, in senso progressivo e regressivo e per salti. A2 Leggere e scrivere i numeri in notazione decimale, avendo consapevolezza della notazione

posizionale; confrontarli e ordinarli. A3 Eseguire, mentalmente e in forma scritta, operazioni con i numeri naturali e verbalizzare le

procedure di calcolo. A4 Conoscere con sicurezza le tabelline della moltiplicazione dei numeri fino a 10.

B. SPAZIO E FIGURE: B1 Percepire la propria figura nello spazio. B2 Eseguire un semplice percorso partendo dalla descrizione verbale o dal disegno, descrivere un

percorso che si sta facendo. B3 Riconoscere, denominare e descrivere figure geometriche.

C. RELAZIONI, DATI E PREVISIONI: C1 Classificare numeri, figure, oggetti in base a una proprietà, utilizzando rappresentazioni opportune. C2 Leggere e rappresentare relazioni con diagrammi. Misurare grandezze (lunghezze, tempo, ecc.)

utilizzando unità arbitrarie.

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OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CLASSE TERZA

A. NUMERI: A1 Contare, a voce e mentalmente, in senso progressivo e regressivo e per salti. A2 Leggere e scrivere i numeri in notazione decimale, avendo consapevolezza della notazione

posizionale; confrontarli e ordinarli, anche rappresentandoli sulla retta. A3 Eseguire, mentalmente e in forma scritta, operazioni con i numeri naturali e verbalizzare le

procedure di calcolo. A4 Conoscere con sicurezza le tabelline della moltiplicazione dei numeri fino a 10. Eseguire le

operazioni con i numeri naturali con gli algoritmi scritti usuali. A5 Leggere, scrivere, confrontare numeri decimali, rappresentarli sulla retta ed eseguire semplici

addizioni e sottrazioni, anche con riferimento alle monete o ai risultati di semplici misure.

B. SPAZIO E FIGURE: B1 Percepire la propria figura nello spazio. B2 Eseguire un semplice percorso partendo dalla descrizione verbale o dal disegno, descriver un

percorso che si sta facendo e dare istruzioni a qualcuno perché compia un percorso desiderato. B3 Riconoscere, denominare e descrivere figure geometriche. B4 Disegnare figure geometriche e costruire modelli materiali anche nello spazio.

C. RELAZIONI, DATI E PREVISIONI: C1 Classificare numeri, figure, oggetti in base a una proprietà, utilizzando rappresentazioni opportune a

seconda dei contesti e dei fini. C2 Argomentare sui criteri che sono stati usati per realizzare classificazioni e ordinamenti assegnati. C3 Leggere e rappresentare relazioni con diagrammi, schemi e tabelle. Misurare grandezze (lunghezze,

tempo, ecc.) utilizzando sia unità arbitrarie sia unità e strumenti convenzionali (metro, orologio, ecc.).

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CLASSE QUARTA

A. NUMERI: A1 Leggere, scrivere, confrontare numeri decimali. A2 Eseguire le quattro operazioni con sicurezza, valutando l'opportunità di ricorrere al calcolo mentale

o scritto. A3 Eseguire la divisione con resto fra numeri naturali; individuare multipli e divisori di un numero. A4 Operare con le frazioni e riconoscere frazioni equivalenti. A5 Utilizzare numeri decimali e frazioni. A6 Conoscere sistemi di notazione dei numeri che sono o sono stati in uso in luoghi, tempi e culture

diverse dalla nostra.

B. SPAZIO E FIGURE: B1 Descrivere, denominare e classificare figure geometriche, identificando elementi significativi e

simmetrie. B2 Utilizzare il piano cartesiano per localizzare punti. B3 Riconoscere figure ruotate, traslate e riflesse. B4 Confrontare e misurare angoli utilizzando proprietà e strumenti. B5 Utilizzare e distinguere fra loro i concetti di perpendicolarità, parallelismo, orizzontalità, verticalità.

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B6 Riprodurre in scala una figura assegnata (utilizzando, ad esempio, la carta a quadretti). B7 Determinare il perimetro di una figura utilizzando le più comuni formule o altri procedimenti.

C. RELAZIONI, DATI E PREVISIONI: C1 Rappresentare relazioni e dati e, in situazioni significative, utilizzare le rappresentazioni per ricavare

informazioni. C2 Usare le nozioni di frequenza, di moda e di media aritmetica, se adeguata alla tipologia dei dati a

disposizione. C3 Rappresentare problemi con tabelle e grafici che ne esprimono la scrittura. C4 Utilizzare le principali unità di misura per lunghezze, angoli, capacità, intervalli temporali, masse,

pesi per effettuare misure e stime. C5 Passare da un'unità di misura ad un'altra, limitatamente alle unità di uso più comune, anche nel

contesto del sistema monetario. C6 In situazioni concrete, di una coppia di eventi intuire e cominciare ad argomentare qual è il più

probabile. C7 Riconoscere e descrivere regolarità in una sequenza di numeri e figure.

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OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CLASSE QUINTA

A. NUMERI: A1 Leggere, scrivere, confrontare numeri decimali. A2 Eseguire le quattro operazioni con sicurezza, valutando l'opportunità di ricorrere al calcolo mentale,

scritto o con la calcolatrice a seconda delle situazioni. A3 Eseguire la divisione con resto fra numeri naturali; individuare multipli e divisori di un numero. A4 Operare con le frazioni e riconoscere frazioni equivalenti. A5 Utilizzare numeri decimali e frazioni e percentuali per descrivere situazioni quotidiane. A6 Interpretare i numeri interi negativi in contesti concreti. A7 Rappresentare i numeri conosciuti sulla retta e utilizzare scale graduate in contesti significativi per le

scienze e per la tecnica. A8 Conoscere sistemi di notazione dei numeri che sono o sono stati in uso in luoghi, tempi e culture

diverse dalla nostra.

B. SPAZIO E FIGURE: B1 Descrivere, denominare e classificare figure geometriche, identificando elementi significativi e

simmetrie, anche al fine di farle riprodurre da altri. B2 Riprodurre una figura in base ad una descrizione, utilizzando gli strumenti opportuni (carta a

quadretti, riga e compasso, squadre, software di geometria). B3 Costruire e utilizzare modelli materiali nello spazio e nel piano come supporto a una prima capacità

di visualizzazione. B4 Riprodurre in scala una figura assegnata (utilizzando, ad esempio, la carta a quadretti). B5 Determinare l'area di rettangoli, triangoli e altre figure per scomposizione o utilizzando le più

comuni formule. B6 Riconoscere rappresentazioni piane di oggetti tridimensionali, identificare punti di vista diversi di

uno stesso oggetto (dall'alto, di fronte, ecc.)

C. RELAZIONI, DATI E PREVISIONI: CI Rappresentare relazioni e dati e, in situazioni significative, utilizzare le rappresentazioni per ricavare

informazioni, formulare giudizi e prendere decisioni. C2 Usare le nozioni di frequenza, di moda e di media aritmetica, se adeguata alla tipologia dei dati a

disposizione. C3 Rappresentare problemi con tabelle e grafici che ne esprimono la scrittura. C4 Utilizzare le principali unità di misura per lunghezze, angoli, aree, volumi/capacità, intervalli

temporali, masse, pesi per effettuare misure e stime. C5 Passare da un'unità di misura ad un'altra, limitatamente alle unità di uso più comune, anche nel

contesto del sistema monetario. C6 ln situazioni concrete, di una coppia di eventi intuire e cominciare ad argomentare qual è il più

probabile, dando una prima quantificazione nei casi più semplici, oppure riconoscere se si tratti di eventi ugualmente probabili.

C7 Riconoscere e descrivere regolarità in una sequenza di numeri e figure.

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SCIENZE

PREMESSA L'insegnamento delle scienze è importante fin dalla scuola Primaria perché gli allievi siano messi in condizione di costruire le conoscenze a partire da osservazioni, sperimentazioni e problemi che siano alla loro portata cognitiva e che li coinvolgano sul piano motivazionale. All'ingresso nella scuola Primaria ogni bambino porta con sé un bagaglio esperienziale fondamentale per la costruzione di un apprendimento scientifico. La pratica laboratoriale non andrà intesa come mera operatività delle mani, ma della mente, per acquisire importanti competenze disciplinari, anche trasversali, da svilupparsi nel corso del quinquennio attraverso:

• Abilità cognitive: capacità di individuare il problema e di proporre soluzioni; • Abilità meta-cognitive: capacità di organizzare le conoscenze apprese; • Abilità sociali: capacità di cooperare e di riconoscere il punto di vista altrui.

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA

• L'alunno sviluppa atteggiamenti di curiosità e modi di guardare il mondo che lo stimolano a cercare spiegazioni di quello che vede succedere.

• Esplora i fenomeni con un approccio scientifico: con l'aiuto dell'insegnante, dei compagni, in modo autonomo, osserva e descrive lo svolgersi dei fatti, formula domande, anche sulla base di ipotesi personali, propone e realizza semplici esperimenti.

• Individua nei fenomeni somiglianze e differenze, fa misurazioni, registra dati significativi, identifica relazioni spazio/temporali.

• Individua aspetti quantitativi e qualitativi nei fenomeni, produce rappresentazioni grafiche e schemi di livello adeguato, elabora semplici modelli.

• Riconosce le principali caratteristiche e i modi di vivere di organismi animali e vegetali. • Ha consapevolezza della struttura e dello sviluppo del proprio corpo, nei suoi diversi organi e apparati,

ne riconosce e descrive il funzionamento, utilizzando modelli intuitivi ed ha cura della sua salute. • Ha atteggiamenti di cura verso l'ambiente scolastico che condivide con gli altri; rispetta e apprezza il

valore dell'ambiente sociale e naturale. • Espone in forma chiara ciò che ha sperimentato, utilizzando un linguaggio appropriato. • Trova da varie fonti (libri, internet, discorsi degli adulti, ecc.) informazioni e spiegazioni sui problemi

che lo interessano.

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CLASSE PRIMA

A. ESPLORARE E DESCRIVERE OGGETTI E MATERIALI: A1 Seriare e classificare oggetti in base alle loro proprietà. A2 Descrivere semplici fenomeni della vita quotidiana.

B. OSSERVARE E SPERIMENTARE SUL CAMPO: B1 Osservare i momenti significativi nella vita di piante e animali, realizzando allevamenti in classe di

piccoli animali, semine, terrari e orti. B2 Avere familiarità con la variabilità dei fenomeni atmosferici (venti, nuvole, pioggia, ecc.).

C. L'UOMO, I VIVENTI E L'AMBIENTE:

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C1 Osservare e prestare attenzione al funzionamento del proprio corpo (fame, sete, dolore, movimento, freddo e caldo, ecc.).

C2 Riconoscere in altri organismi viventi, in relazione con i loro ambienti, bisogni analoghi ai propri.

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CLASSE SECONDA

A. ESPLORARE E DESCRIVERE OGGETTI E MATERIALI: A1 Seriare e classificare oggetti in base alle loro proprietà. A2 Descrivere semplici fenomeni della vita quotidiana. A3 Individuare, attraverso l'interazione diretta, la struttura di oggetti semplici, analizzarne qualità e

proprietà, descriverli nella loro unitarietà e nelle loro parti, scomporli e ricomporli, riconoscerne funzioni e modi d'uso.

B. OSSERVARE E SPERIMENTARE SUL CAMPO:

B1 Osservare i momenti significativi nella vita di piante e animali, realizzando allevamenti in classe di piccoli animali, semine, terrari e orti.

B2 Avere familiarità con la variabilità dei fenomeni atmosferici (venti, nuvole, pioggia, ecc.).

C. L'UOMO, I VIVENTI E L'AMBIENTE: C1 Osservare e prestare attenzione al funzionamento del proprio corpo (fame, sete, dolore,

movimento, freddo e caldo, ecc.). C2 Riconoscere in altri organismi viventi, in relazione con i loro ambienti, bisogni analoghi ai propri.

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CLASSE TERZA

A. ESPLORARE E DESCRIVERE OGGETTI E MATERIALI: A1 Descrivere semplici fenomeni della vita quotidiana legati ai liquidi, al cibo alle forze e al movimento,

al calore, ecc. A2 Individuare strumenti e unità di misura appropriati alle situazioni problematiche in esame, fare

misure e usare la matematica conosciuta per trattare i dati.

B. OSSERVARE E SPERIMENTARE SUL CAMPO: B1 Osservare i momenti significativi nella vita di piante e animali, realizzando allevamenti in classe di

piccoli animali, semine, terrari e orti, ecc. Individuare somiglianze e differenze nei percorsi di sviluppo di organismi animali e vegetali.

B2 Osservare, con uscite all'esterno, le caratteristiche dei terreni e delle acque. B3 Osservare e interpretare le trasformazioni ambientali naturali (ad opera del Sole, di agenti

atmosferici, dell'acqua, ecc.) e quelle ad opera dell'uomo (urbanizzazione, coltivazione, industrializzazione, ecc.)

C. L'UOMO, I VIVENTI E L'AMBIENTE: C1 Osservare e prestare attenzione al funzionamento del proprio corpo (fame, sete, dolore,

movimento, freddo e caldo, ecc.) per riconoscerlo come organismo complesso, proponendo modelli elementari del suo funzionamento.

C2 Riconoscere in altri organismi viventi, in relazione con i loro ambienti, bisogni analoghi ai propri. C3 Riconoscere e descrivere le caratteristiche del proprio ambiente.

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OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CLASSE QUARTA

A. OGGETTI, MATERIALI E TRASFORMAZIONI: A1 Individuare, nell'osservazione di esperienze concrete, alcuni concetti scientifici quali: dimensioni

spaziali, peso, pressione, temperatura, calore, ecc. A2 Osservare, utilizzare e, quando è possibile, costruire semplici strumenti di misure. A3 Individuare le proprietà di alcuni materiali come, ad esempio: la durezza, il peso, l'elasticità, la

trasparenza, la densità, ecc.; realizzare sperimentalmente semplici soluzioni in acqua (acqua e zucchero, acqua e inchiostro, ecc.).

B. OSSERVARE E SPERIMENTARE SUL CAMPO:

B1 Conoscere la struttura del suolo sperimentando con rocce, sassi e terricci. B2 Proseguire nelle osservazioni frequenti e regolari, a occhio nudo o con appropriati strumenti, con i

compagni o autonomamente, di una porzione di ambiente vicino.

C. L'UOMO, I VIVENTI E L'AMBIENTE: C1 Avere cura della propria salute anche dal punto di vista alimentare e motorio. C2 Riconoscere, attraverso l'esperienza di coltivazioni, allevamenti, ecc. che la vita di ogni organismo è

in relazione con altre e differenti forme di vita. C3 Elaborare i primi elementi di classificazione animale e vegetale sulla base di osservazioni personali. C4 Proseguire l'osservazione e l'interpretazione delle trasformazioni ambientali, ivi comprese quelle

globali, in particolare quelle conseguenti all'azione modificatrice dell'uomo.

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CLASSE QUINTA

A. OGGETTI, MATERIALI E TRASFORMAZIONI: A1 Individuare, nell'osservazione di esperienze concrete, alcuni concetti scientifici quali: dimensioni

spaziali, peso, peso specifico, forza, movimento, pressione, temperatura, calore, ecc. A2 Osservare, utilizzare e, quando è possibile, costruire semplici strumenti di misure: recipienti per

misure di volumi/capacità (bilance a molla, ecc.) imparando a servirsi di unità convenzionali. A3 Cominciare a riconoscere regolarità nei fenomeni e a costruire in modo elementare il concetto di

energia. A4 Osservare e schematizzare alcuni passaggi di stato, costruendo semplici modelli interpretativi e

provando ad esprimer in forma grafica le relazioni tra variabili individuate (temperatura in funzione del tempo, ecc.).

B. OSSERVARE E SPERIMENTARE SUL CAMPO:

B1 Conoscere la struttura del suolo sperimentando con rocce, sassi e terricci; osservare le caratteristiche dell'acqua e il suo ruolo nell'ambiente.

B2 Proseguire nelle osservazioni frequenti e regolari, a occhio nudo o con appropriati strumenti, con i compagni o autonomamente, di una porzione di ambiente vicino; individuare gli elementi che lo caratterizzano e i loro cambiamenti nel tempo.

B3 Ricostruire e interpretare il movimento dei diversi oggetti celesti, rielaborandoli anche attraverso giochi col corpo.

C. L'UOMO, I VIVENTI E L'AMBIENTE:

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C1 Avere cura della propria salute anche dal punto di vista alimentare e motorio. Acquisire le prime informazioni sulla riproduzione e sulla sessualità.

C2 Descrivere e interpretare il funzionamento del corpo come sistema complesso situato in un ambiente; costruire modelli plausibili sul funzionamento dei diversi apparati, elaborare primi modelli intuitivi di struttura cellulare.

C3 Proseguire l'osservazione e l'interpretazione delle trasformazioni ambientali, ivi comprese quelle globali, in particolare quelle conseguenti all'azione modificatrice dell'uomo.

METODOLOGIA La metodologia privilegiata seguirà i canoni del metodo sperimentale-scientifico con attenzione al linguaggio specifico della disciplina e si svilupperà a partire dalla curiosità degli alunni e dalle loro domande-problema da cui si coglierà l'argomento di osservazione. Attraverso la discussione, gli alunni formuleranno delle ipotesi sui fenomeni osservati, procederanno alla raccolta di dati e informazioni nonché all'esecuzione di semplici esperimenti o alla costruzione di macchine per verificare la validità o meno delle ipotesi formulate.

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TECNOLOGIA

PREMESSA La Tecnologia da un lato studia e progetta i dispositivi, le macchine e gli apparati che sostengono l'organizzazione della vita sociale, dall'altro studia e progetta nuove forme di controllo e gestione dell'informazione e della comunicazione. Questa disciplina va intesa come materia di studio in equilibrio tra dimensioni operative, riflessione sugli oggetti e sui processi tecnologici, con un richiamo esplicito alle nuove tecnologie dell'informazione. Pertanto, la presenza di una disciplina specifica "Tecnologia" salvaguarda l'attenzione delle scuole a un aspetto ineludibile della cultura di oggi.

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA • L'alunno riconosce e identifica nell'ambiente che lo circonda elementi e fenomeni di tipo artificiale. • È a conoscenza di alcuni processi di trasformazione di risorse e di consumo di energia, e del relativo

impatto ambientale. • Conosce e utilizza semplici oggetti e strumenti di uso quotidiano ed è in grado di descriverne la

funzione principale e la struttura e di spiegarne il funzionamento. • Sa ricavare informazioni utili su proprietà e caratteristiche di beni o servizi leggendo etichette, volantini

o altra documentazione tecnica e commerciale. • Si orienta tra i diversi mezzi di comunicazione ed è in grado di farne un uso adeguato a seconda delle

diverse situazioni. • Produce semplici modelli o rappresentazioni grafiche del proprio operato utilizzando elementi del

disegno tecnico o strumenti multimediali. • Inizia a riconoscere in modo critico le caratteristiche, le funzioni e i limiti della tecnologia attuale

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CLASSE PRIMA

A. VEDERE E OSSERVARE: A1 Effettuare prove ed esperienze sulle proprietà dei materiali più comuni. A2 Riconoscere e documentare le funzioni principali di una nuova applicazione informatica.

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B. PREVEDERE E IMMAGINARE: B1 Prevedere le conseguenze di decisioni o comportamenti personali o relative alla propria classe. B2 Riconoscere i difetti di un oggetto e immaginare possibili miglioramenti.

C. INTERVENIRE E TRASFORMARE C1 Smontare semplici oggetti e meccanismi, apparecchiature obsolete o altri dispositivi comuni. C2 Eseguire interventi di decorazione, riparazione e manutenzione del proprio corredo scolastico. C3 Realizzare un oggetto in cartoncino.

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CLASSE SECONDA

A. VEDERE E OSSERVARE: A1 Effettuare prove ed esperienze sulle proprietà dei materiali più comuni. A2 Riconoscere e documentare le funzioni principali di una nuova applicazione informatica.

B. PREVEDERE E IMMAGINARE: B1 Prevedere le conseguenze di decisioni o comportamenti personali o relative alla propria classe. B2 Riconoscere i difetti di un oggetto e immaginare possibili miglioramenti.

C. INTERVENIRE E TRASFORMARE: C1 Smontare semplici oggetti e meccanismi, apparecchiature obsolete o altri dispositivi comuni. C2 Eseguire interventi di decorazione, riparazione e manutenzione del proprio corredo scolastico. C3 Realizzare un oggetto in cartoncino.

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CLASSE TERZA

A. VEDERE E OSSERVARE: A1 Effettuare prove ed esperienze sulle proprietà dei materiali più comuni. A2 Riconoscere e documentare le funzioni principali di una nuova applicazione informatica. A3 Eseguire semplici misurazioni e rilievi fotografici sull'ambiente scolastico o sulla propria abitazione. A4 Leggere e ricavare informazioni utili da guide d'uso o istruzioni di montaggio. A5 Rappresentare i dati dell'osservazione attraverso tabelle, mappe, diagrammi, disegni testi.

B. PREVEDERE E IMMAGINARE: B1 Prevedere le conseguenze di decisioni o comportamenti personali o relative alla propria classe. B2 Riconoscere i difetti di un oggetto e immaginare possibili miglioramenti. B3 Effettuare stime approssimative su pesi o misure di oggetti dell'ambiente scolastico.

C. INTERVENIRE E TRASFORMARE: C1 Smontare semplici oggetti e meccanismi, apparecchiature obsolete o altri dispositivi comuni. C2 Eseguire interventi di decorazione, riparazione e manutenzione del proprio corredo scolastico. C3 Realizzare un oggetto in cartoncino.

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OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CLASSE QUARTA

A. VEDERE E OSSERVARE: A1 Riconoscere e documentare le funzioni principali di una nuova applicazione informatica. A2 Eseguire semplici misurazioni e rilievi fotografici sull'ambiente scolastico o sulla propria abitazione. A3 Leggere e ricavare informazioni utili da guide d'uso o istruzioni di montaggio. A4 Rappresentare i dati dell'osservazione attraverso tabelle, mappe, diagrammi, disegni testi. A5 Impiegare alcune regole del disegno tecnico per rappresentare semplici oggetti.

B. PREVEDERE E IMMAGINARE: B1 Prevedere le conseguenze di decisioni o comportamenti personali o relative alla propria classe. B2 Riconoscere i difetti di un oggetto e immaginare possibili miglioramenti. B3 Effettuare stime approssimative su pesi o misure di oggetti dell'ambiente scolastico. B4 Pianificare la fabbricazione di un semplice oggetto elencando gli strumenti e i materiali necessari. B5 Organizzare una gita o una visita ad un museo usando internet per reperire notizie e informazioni.

C. INTERVENIRE E TRASFORMARE: C1 Smontare semplici oggetti e meccanismi, apparecchiature obsolete o altri dispositivi comuni. C2 Eseguire interventi di decorazione, riparazione e manutenzione del proprio corredo scolastico. C3 Realizzare un oggetto in cartoncino descrivendo e documentando la sequenza delle operazioni. C4 Utilizzare semplici procedure per la selezione, la preparazione e la presentazione degli alimenti. C5 Cercare, selezionare, scaricare e installare sul computer un comune programma di utilità.

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CLASSE QUINTA

A. VEDERE E OSSERVARE: A1 Riconoscere e documentare le funzioni principali di una nuova applicazione informatica. A2 Eseguire semplici misurazioni e rilievi fotografici sull'ambiente scolastico o sulla propria abitazione. A3 Leggere e ricavare informazioni utili da guide d'uso o istruzioni di montaggio. A4 Rappresentare i dati dell'osservazione attraverso tabelle, mappe, diagrammi, disegni testi. A5 Impiegare alcune regole del disegno tecnico per rappresentare semplici oggetti.

B. PREVEDERE E IMMAGINARE: B1 Prevedere le conseguenze di decisioni o comportamenti personali o relative alla propria classe. B2 Riconoscere i difetti di un oggetto e immaginare possibili miglioramenti. B3 Effettuare stime approssimative su pesi o misure di oggetti dell'ambiente scolastico. B4 Pianificare la fabbricazione di un semplice oggetto elencando gli strumenti e i materiali necessari. B5 Organizzare una gita o una visita ad un museo usando internet per reperire notizie e informazioni.

C. INTERVENIRE E TRASFORMARE: C1 Smontare semplici oggetti e meccanismi, apparecchiature obsolete o altri dispositivi comuni. C2 Eseguire interventi di decorazione, riparazione e manutenzione del proprio corredo scolastico. C3 Realizzare un oggetto in cartoncino descrivendo e documentando la sequenza delle operazioni. C4 Utilizzare semplici procedure per la selezione, la preparazione e la presentazione degli alimenti. C5 Cercare, selezionare, scaricare e installare sul computer un comune programma di utilità.

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METODOLOGIA Qualsiasi attività prenderà avvio dall'osservazione libera o guidata di oggetti e strumenti di uso comune. Attraverso la discussione collettiva e la messa in comune delle idee emerse si arriverà alla condivisione di regole e principi che è necessario rispettare nell'utilizzo degli strumenti analizzati. In particolare, nel campo delle Tecnologie dell'informazione e della Comunicazione occorrerà offrire l'opportunità di acquisire una graduale competenza nell'uso degli strumenti e dei software applicativi allo scopo di trovare, interpretare e scambiare informazioni, di organizzarle, di elaborarle, di archiviarle in modo da consentire agli alunni di sviluppare le proprie idee, presentandole con accuratezza a sé e agli altri.

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MUSICA

PREMESSA "...in quanto mezzo di espressione e di comunicazione, la musica interagisce costantemente con le altre arti ed è aperta agli scambi e alle interazioni con i vari ambiti del sapere". I bambini devono sperimentare modi diversi di finalizzare le loro esperienze e conoscenze in ambito sonoro ed affinare spontaneamente il loro senso estetico, verso diverse forme di espressione artistica legate all'arte dei suoni. TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA

• L'alunno esplora, discrimina ed elabora eventi sonori dal punto di vista qualitativo, spaziale e i riferimento alla loro fonte.

• Esplora diverse possibilità espressive della voce, di oggetti sonori e strumenti musicali, imparando ad ascoltare se stesso e gli altri; fa uso di forme di notazione analogiche e codificate.

• Articola combinazioni timbriche, ritmiche e melodiche, applicando schemi elementari; le esegue con la voce, il corpo e gli strumenti, ivi compresi quelli della tecnologia informatica.

• Improvvisa liberamente e in modo creativo, imparando gradualmente a dominare tecniche e materiali, suoni e silenzi.

• Esegue, da solo e in gruppo, semplici brani vocali o strumentali, appartenenti a generi e culture differenti, utilizzando anche strumenti didattici e auto-costruiti.

• Riconosce gli elementi costitutivi di un semplice brano musicale, utilizzandoli nella pratica.

• Ascolta, interpreta e descrive brani musicali di diverso genere.

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CLASSE PRIMA A. Utilizzare voce e strumenti in modo creativo. B. Eseguire collettivamente ed individualmente brani vocali. C. Riconoscere e classificare gli elementi costitutivi basilari del linguaggio musicale.

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CLASSE SECONDA

A. Utilizzare voce e strumenti in modo creativo. B. Eseguire collettivamente ed individualmente brani vocali. C. Riconoscere e classificare gli elementi costitutivi basilari del linguaggio musicale.

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CLASSE TERZA

A. Riconoscere e classificare gli elementi costitutivi basilari del linguaggio musicale.

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B. Valutare aspetti funzionali ed estetici in brani musicali di vario genere e stile in relazione al riconoscimento di culture di tempi e luoghi diversi.

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CLASSE QUARTA E QUINTA A. Utilizzare nuove tecnologie sonore in modo creativo e consapevole, ampliando con gradualità le

proprie capacità di invenzione e improvvisazione. B. Eseguire collettivamente ed individualmente brani vocali/strumentali anche polifonici curando

l'intonazione, l'espressività ed interpretazione. C. Valutare aspetti funzionali ed estetici in brani musicali di vario genere e stile in relazione al

riconoscimento di culture, di tempi e luoghi diversi. D. Riconoscere e classificare elementi costitutivi basilari del linguaggio musicale all'interno di brani di

vario genere e provenienza. E. Rappresentare gli elementi basilari di brani musicali e di elementi sonori attraverso sistemi simbolici

convenzionali e non convenzionali. F. Riconoscere gli usi, le funzioni e i contesti della musica e dei suoni nella realtà multimediale (cinema,

televisione, computer).

METODOLOGIA In ambito musicale sarà privilegiata l'esperienza come approccio al mondo dei suoni. Principalmente si punterà al recupero del silenzio come esigenza di qualità per stare meglio insieme, al potenziamento e rinforzo delle capacità uditive e alla continua ricerca di armonia nei processi di cooperazione e socializzazione. La proposta deve altresì tener conto anche del luogo e dei materiali a disposizione, possibilmente funzionali alle esigenze di lavoro.

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ARTE IMMAGINE

PREMESSA L'apprendimento della disciplina deve essere realizzato attraverso l'integrazione a livello

• sensoriale (sviluppo della dimensione tattile, olfattiva, uditiva e visiva)

• linguistico-comunicativo(messaggio visivo...)

• storico culturale (l'arte come documento per comprendere la società, la cultura...)

• espressivo (produzione e sperimentazione di tecniche.,.)

• patrimoniale (il museo, i beni ambientali nel territorio...) Bisogna educare ad osservare la realtà che ci circonda, aiutando i bambini a trovare occasioni di confronto con i capolavori dell'arte e a sviluppare la capacità di un pensiero artistico e creativo.

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA L'alunno utilizza le conoscenze e le abilità di linguaggio visivo per produrre varie tipologie di

• Testi visivi (espressivi, narrativi, rappresentativi e comunicativi).

• Rielabora in modo creativo le immagini con molteplici tecniche, materiali e strumenti (grafico-espressivi, pittorici e plastici, ma anche audiovisivi e multimediali).

• Osserva, esplora, descrive e legge immagini (opere d'arte, fotografie, manifesti, fumetti, ecc.) e messaggi multimediali (spot, brevi filmati, videoclip, ecc.).

• Individua i principali aspetti formali dell'opera d'arte.

• Apprezza le opere artistiche e artigianali provenienti da culture diverse dalla propria.

• Conosce i principali beni artistico-culturali presenti nel proprio territorio e manifesta sensibilità e rispetto per la loro salvaguardia.

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CLASSE PRIMA

A. Elaborare creativamente produzioni personali ed autentiche per esprimere sensazioni ed emozioni. B. Rappresentare e comunicare la realtà percepita.

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CLASSE SECONDA

A. Elaborare creativamente produzioni personali ed autentiche per esprimere sensazioni ed emozioni. B. Rappresentare e comunicare la realtà percepita. C. Trasformare immagini e materiali ricercando soluzioni figurative originali.

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CLASSE TERZA

A. Sperimentare strumenti e tecniche diverse per realizzare prodotti grafici, plastici, pittorici e multimediali.

B. Guardare e osservare con consapevolezza un'immagine e gii oggetti presenti nell'ambiente descrivendo gli elementi formali, utilizzando le regole della percezione visiva e l'orientamento nello spazio.

C. Riconoscere in un testo iconico - visivo gli elementi grammaticali e tecnici del linguaggio visivo (linee, colori, forme, volume, spazio) individuando il loro significato espressivo.

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OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CLASSE QUARTA E QUINTA

A. Introdurre nelle proprie produzioni creative elementi linguistici e stilistici scoperti osservando immagini e opere d'arte.

B. Individuare nel linguaggio del fumetto, filmico ed audiovisivo le diverse tipologie di codici, le sequenze narrative e decodificare in forme elementare i diversi significati.

C. Individuare in un'opera d'arte, sia antica sia moderna, gli elementi essenziali della forma del linguaggio, della tecnica e dello stile dell'artista per comprendere il messaggio e la funzione.

D. Familiarizzare con alcune forme d'arte e di produzione artigianale appartenenti alla propria ed altre culture.

E. Riconoscere e apprezzare nel proprio territorio gli aspetti più caratteristici del proprio patrimonio ambientale e urbanistico e i principali monumenti storico Artistico.

METODOLOGIA L'esperienza espressiva dell'alunno verrà organizzata in modo da stimolare la creatività che sarà sostenuta ed incanalata dalla guida dell'insegnante. Il linguaggio delle immagini sarà affiancato da attività quali la drammatizzazione, la manipolazione, l'educazione ritmico-musicale. L'acquisizione di capacità tecniche, dell'uso di semplici procedimenti, sarà sempre finalizzata alla loro utilizzazione per comunicare.

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EDUCAZIONE FISICA

PREMESSA L'educazione fisica si configura come educazione globale della persona, in tutte le aree della sua personalità (cognitiva, affettivo - emotiva, socio- relazionale). È da intendersi come educazione del corpo e del movimento,tesa a sviluppare competenze motorie e sportive e a coltivare sani stili comportamentali e di vita. L'attività motoria e sportiva fornisce occasioni per sperimentare la vittoria o la sconfitta e contribuisce all'apprendimento della capacità di modulare e controllare le proprie emozioni. TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA

• L'alunno acquisisce consapevolezza di sé attraverso la percezione del proprio corpo e la padronanza degli schemi motori e posturali nel continuo adattamento alle variabili spaziali e temporali contingenti.

• Utilizza il linguaggio corporeo e motorio per comunicare ed esprimere i propri stati d'animo, anche attraverso la drammatizzazione e le esperienze ritmico - musicali e coreutiche.

• Sperimenta una pluralità di esperienze che permettono di maturare competenze di gioco sport anche come orientamento alla futura pratica sportiva.

• Sperimenta, in forma semplificata e progressivamente sempre più complessa, diverse gestualità tecniche.

• Agisce rispettando i criteri di base di sicurezza per sé e per gli altri, sia nel movimento sia nell'uso degli attrezzi e trasferisce tale competenza nell'ambiente scolastico ed extrascolastico.

• Riconosce alcuni essenziali principi relativi al proprio benessere psico - fisico legati alla cura del proprio corpo, a un corretto regime alimentare e alla prevenzione dell'uso di sostanze che inducono dipendenza.

• Comprende, all'interno delle varie occasioni di gioco e di sport, il valore delle regole e l'importanza di rispettarle.

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OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CLASSE PRIMA

A. IL CORPO E LA SUA RELAZIONE CON LO SPAZIO E IL TEMPO: A1 Coordinare e utilizzare diversi schemi motori in forma successiva (correre/saltare, afferrare/lanciare,

ecc,) B. IL LINGUAGGIO DEL CORPO COME MODALITÀ' COMUNICATIVO – ESPRESSIVA:

B1 Utilizzare in forma originale e creativa modalità espressive e corporee anche attraverso forme di drammatizzazione e danza, sapendo trasmettere nel contempo contenuti emozionali.

B2 Elaborare ed eseguire semplici sequenze di movimento o semplici coreografie individuali e collettive.

C. IL GIOCO, LO SPORT, LE REGOLE E IL FAIR PLAY:

C1 Conoscere modalità esecutive di diverse proposte di gioco sport. C2 Saper utilizzare numerosi giochi derivati dalla tradizione popolare. C3 Partecipare attivamente alle varie forme di gioco, organizzate anche in forma di gara, collaborando

con gli altri. C4 Rispettare le regole nella competizione sportiva, saper accettare la sconfitta con equilibrio, e vivere

la vittoria esprimendo rispetto nei confronti dei perdenti, accettando le diversità, manifestando senso di responsabilità.

D. SALUTE E BENESSERE, PREVENZIONE E SICUREZZA:

D1 Assumere comportamenti adeguati per la prevenzione degli infortuni e per la sicurezza nei vari ambienti di vita.

D2 Riconoscere il rapporto tra alimentazione ed esercizio fisico in relazione a sani stili di vita.

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CLASSE SECONDA

A. IL CORPO E LA SUA RELAZIONE CON LO SPAZIO E IL TEMPO: A1 Coordinare e utilizzare diversi schemi motori in forma successiva (correre/saltare, afferrare/lanciare,

ecc.)

B. IL LINGUAGGIO DEL CORPO COME MODALITÀ' COMUNICATIVO – ESPRESSIVA: B1 Utilizzare in forma originale e creativa modalità espressive e corporee anche attraverso forme di

drammatizzazione e danza, sapendo trasmettere nel contempo contenuti emozionali. B2 Elaborare ed eseguire semplici sequenze di movimento o semplici coreografie individuali e

collettive.

C. IL GIOCO, LO SPORT, LE REGOLE E IL FAIR PLAY: C1 Conoscere modalità esecutive di diverse proposte di gioco sport. C2 Saper utilizzare numerosi giochi derivati dalla tradizione popolare. C3 Partecipare attivamente alle varie forme di gioco, organizzate anche in forma di gara, collaborando

con gli altri. C4 Rispettare le regole nella competizione sportiva, saper accettare la sconfitta con equilibrio, e vivere

la vittoria esprimendo rispetto nei confronti dei perdenti, accettando le diversità, manifestando senso di responsabilità.

D. SALUTE E BENESSERE, PREVENZIONE E SICUREZZA:

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D1 Assumere comportamenti adeguati per la prevenzione degli infortuni e per la sicurezza nei vari ambienti di vita.

D2 Riconoscere il rapporto tra alimentazione ed esercizio fisico in relazione a sani stili di vita.

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CLASSE TERZA

A. IL CORPO E LA SUA RELAZIONE CON LO SPAZIO E IL TEMPO: A1 Coordinare e utilizzare diversi schemi motori combinati tra loro inizialmente in forma successiva e

poi simultanea (correre/saltare, afferrare/lanciare, ecc,)

B. IL LINGUAGGIO DEL CORPO COME MODALITÀ' COMUNICATIVO – ESPRESSIVA: B1 Utilizzare in forma originale e creativa modalità espressive e corporee anche attraverso forme di

drammatizzazione e danza, sapendo trasmettere nel contempo contenuti emozionali. B2 Elaborare ed eseguire semplici sequenze di movimento o semplici coreografie individuali e

collettive. C. IL GIOCO, LO SPORT, LE REGOLE E IL FAIR PLAY:

C1 Conoscere modalità esecutive di diverse proposte di gioco sport. C2 Saper utilizzare numerosi giochi derivati dalla tradizione popolare applicandone indicazioni e regole. C3 Partecipare attivamente alle varie forme di gioco, organizzate anche in forma di gara, collaborando

con gli altri. C4 Rispettare le regole nella competizione sportiva, saper accettare la sconfitta con equilibrio, e vivere

la vittoria esprimendo rispetto nei confronti dei perdenti, accettando le diversità, manifestando senso di responsabilità.

D. SALUTE E BENESSERE, PREVENZIONE E SICUREZZA:

D1 Assumere comportamenti adeguati per la prevenzione degli infortuni e per la sicurezza nei vari ambienti di vita.

D2 Riconoscere il rapporto tra alimentazione ed esercizio fisico in relazione a sani stili di vita.

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CLASSE QUARTA

A. IL CORPO E LA SUA RELAZIONE CON LO SPAZIO E IL TEMPO: A1 Coordinare e utilizzare diversi schemi motori combinati tra loro inizialmente in forma successiva e

poi simultanea (correre/saltare, afferrare/lanciare, ecc,). A2 Riconoscere e valutare traiettorie, distanze, ritmi esecutivi e successioni temporali delle azioni

motorie, sapendo organizzare il proprio movimento nello spazio in relazione a sé, agli oggetti, agli altri.

B. IL LINGUAGGIO DEL CORPO COME MODALITÀ' COMUNICATIVO – ESPRESSIVA:

B1 Utilizzare in forma originale e creativa modalità espressive e corporee anche attraverso forme di drammatizzazione e danza, sapendo trasmettere nel contempo contenuti emozionali.

B2 Elaborare ed eseguire semplici sequenze di movimento o semplici coreografie individuali e collettive.

C. IL GIOCO, LO SPORT, LE REGOLE E IL FAIR PLAY:

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C1 Conoscere e applicare correttamente modalità esecutive di diverse proposte di gioco sport. C2 Saper utilizzare numerosi giochi derivati dalla tradizione popolare applicandone indicazioni e regole. C3 Partecipare attivamente alle varie forme di gioco, organizzate anche in forma di gara, collaborando

con gli altri. C4 Rispettare le regole nella competizione sportiva, saper accettare la sconfitta con equilibrio, e vivere

la vittoria esprimendo rispetto nei confronti dei perdenti, accettando le diversità, manifestando senso di responsabilità.

D. SALUTE E BENESSERE, PREVENZIONE E SICUREZZA:

D1 Assumere comportamenti adeguati per la prevenzione degli infortuni e per la sicurezza nei vari ambienti di vita.

D2 Riconoscere il rapporto tra alimentazione ed esercizio fisico in relazione a sani stili di vita. Acquisire consapevolezza delle funzioni fisiologiche (cardio - respiratorie e muscolari) e dei loro cambiamenti in relazione all'esercizio fisico.

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CLASSE QUINTA

A. IL CORPO E LA SUA RELAZIONE CON LO SPAZIO E IL TEMPO: A1 Coordinare e utilizzare diversi schemi motori combinati tra loro inizialmente in forma successiva e

poi simultanea (correre/saltare, afferrare/lanciare, ecc,). A2 Riconoscere e valutare traiettorie, distanze, ritmi esecutivi e successioni temporali delle azioni

motorie, sapendo organizzare il proprio movimento nello spazio in relazione a sé, agli oggetti, agli altri.

B. IL LINGUAGGIO DEL CORPO COME MODALITÀ' COMUNICATIVO – ESPRESSIVA:

B1 Utilizzare in forma originale e creativa modalità espressive e corporee anche attraverso forme di drammatizzazione e danza, sapendo trasmettere nel contempo contenuti emozionali.

B2 Elaborare ed eseguire semplici sequenze di movimento o semplici coreografie individuali e collettive.

C. IL GIOCO, LO SPORT, LE REGOLE E IL FAIR PLAY:

C1 Conoscere e applicare correttamente modalità esecutive di diverse proposte di gioco sport. C2 Saper utilizzare numerosi giochi derivati dalla tradizione popolare applicandone indicazioni e regole. C3 Partecipare attivamente alle varie forme di gioco, organizzate anche in forma di gara, collaborando

con gli altri. C4 Rispettare le regole nella competizione sportiva, saper accettare la sconfitta con equilibrio, e vivere

la vittoria esprimendo rispetto nei confronti dei perdenti, accettando le diversità, manifestando senso di responsabilità.

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D. SALUTE E BENESSERE, PREVENZIONE E SICUREZZA: D1 Assumere comportamenti adeguati per la prevenzione degli infortuni e per la sicurezza nei vari

ambienti di vita. D2 Riconoscere il rapporto tra alimentazione ed esercizio fisico in relazione a sani stili di vita. Acquisire

consapevolezza delle funzioni fisiologiche (cardio - respiratorie e muscolari) e dei loro cambiamenti in relazione all'esercizio fisico

METODOLOGIA All'ingresso nella scuola primaria il filo conduttore delle attività proposte sarà la percezione del proprio corpo e di quello altrui e sarà affrontata attraverso esperienze di gioco che favoriscono l'esplorazione di posture statiche e dinamiche, gli spostamenti nello spazio, il rapportarsi con i compagni. Successivamente gli alunni saranno messi in condizione di testare i propri parametri fisici con attività che metteranno alia prova resistenza e rapidità in situazioni motorie diversificate e secondo variabili temporali e spaziali. In modo graduale agli alunni si proporranno attività che consentiranno loro di avvicinarsi al " gioco - sport" a partire da esercizi ludici propedeutici, per poi avviarli al gioco di squadra, dove la cooperazione e la collaborazione costituiscono il punto di forza del gioco stesso.

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RELIGIONE CATTOLICA

PREMESSA L'insegnamento della Religione Cattolica si qualifica come proposta culturale offerta a tutti, in quanto opportunità preziosa per la conoscenza del cristianesimo, radice di tanta parte della cultura italiana e europea. Ha una notevole rilevanza per la comprensione del patrimonio storico - artistico e contribuisce a dare una risposta specifica al bisogno di significato che ciascuno ha in sé. La scuola riconosce il valore della realtà religiosa come un dato storicamente, culturalmente e moralmente incarnata nella realtà sociale in cui il bambino vive e le attribuisce un ruolo fondamentale e costruttivo per la convivenza civile. In tal senso l'IRC contribuisce alla formazione di persone capaci di dialogo e di rispetto delle differenze, di comportamenti di reciproca comprensione, in un contesto di pluralismo culturale e religioso. L'IRC si propone come insegnamento che va oltre le personali scelte di fede, è una disciplina scolastica che ha un valore per la crescita per !a persona e la comprensione della realtà in cui siamo inseriti e si offre come strumento per la realizzazione di finalità educative e formative. Inoltre l'IRC si offre come preziosa opportunità per l'elaborazione di attività interdisciplinari, per proporre percorsi di sintesi che, da una peculiare angolatura, aiutino gli alunni a costruire mappe culturali in grado di ricomporre nella loro mente la comprensione unitaria della realtà. Partendo, perciò, dall'esperienza acquisita dall'alunno e anche al fine di consentirgli un rapporto consapevole e completo con l'ambiente, è compito della scuola promuovere:

• lo sviluppo socio-affettivo e psicologico dell'alunno;

• la conoscenza degli elementi essenziali per la graduale riflessione sulla, realtà religiosa nella sua espressione storica, culturale, sociale;

• la conoscenza e il rispetto delle posizioni che le persone variamente adottano in ordine alla realtà religiosa;

• la comprensione e l'apprezzamento dei valori del messaggio cristiano;

• la valorizzazione della conoscenza e del dialogo con altre tradizioni religiose presenti nella società multietnica e multi religiosa;

• il riconoscimento dei valori religiosi nella vita dei singoli e della società;

• il rispetto e la garanzia del pluralismo religioso;

• il rispetto e la garanzia della libertà di coscienza di ogni persona. TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA

• L'alunno riflette su Dio Creatore e Padre, sugli dati fondamentali della vita di Gesù e sa collegare i contenuti principali del suo insegnamento alle tradizioni dell'ambiente in cui vive; riconosce il significato cristiano del Natale e della Pasqua, traendone motivo per interrogarsi sul valore di tali festività nell'esperienza personale, familiare e sociale.

• Riconosce che la Bibbia è il libro sacro per cristiani ed ebrei e documento fondamentale della cultura, sapendola distinguere da altre tipologie di testi, tra cui quelli di altre religioni;

• Identifica le caratteristiche essenziali di un brano biblico, sa farsi accompagnare nell'analisi delle pagine a lui più accessibili, per collegarle alla propria esperienza.

• Si confronta con l'esperienza religiosa e distingue la specificità la specificità della proposta di salvezza del cristianesimo; identifica nella Chiesa la comunità di coloro che credono in Gesù Cristo e si impegnano per mettere in pratica il suo insegnamento; coglie il significato dei Sacramenti e si interroga sul valore che essi hanno nella vita dei cristiani.

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OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CLASSE PRIMA

A. DIO E L'UOMO: A1 Scoprire che per la religione cristiana Dio è Creatore e Padre e che fin dalle origini ha voluto stabilire

un'alleanza con l'uomo. A2 Conoscere Gesù di Nazareth, Emmanuele e Messia, crocifisso e risorto e come tale testimoniato dai

cristiani. A3 Individuare i tratti essenziali della Chiesa e della sua missione.

B. LA BIBBIA E LE ALTRE FONTI: B1 Ascoltare, leggere e saper riferire circa alcune pagine bibliche fondamentali, tra cui gli episodi

chiave dei racconti evangelici.

C. IL LINGUAGGIO RELIGIOSO: C1 Riconoscere i segni cristiani in particolare del Natale e della Pasqua, nell'ambiente, nelle

celebrazioni e nella pietà e nella tradizione popolare. C2 Conoscere il significato di gesti e segni liturgici propri della religione cattolica (modi di pregare, di

celebrare, ecc.). D. I VALORI ETICI E RELIGIOSI:

D1 Riconoscere che la morale cristiana si fonda sul comandamento dell'amore di Dio e del prossimo, come insegnato da Gesù.

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CLASSE SECONDA

A. DIO E L'UOMO: A1 Scoprire che per la religione cristiana Dio è Creatore e Padre e che fin dalle origini ha voluto stabilire

un'alleanza con l'uomo. A2 Conoscere Gesù di Nazareth, Emmanuele e Messia, crocifisso e risorto e come tale testimoniato dai

cristiani. A3 Individuare i tratti essenziali delle Chiesa e della sua missione. A4 Riconoscere la preghiera come dialogo tra uomo e Dio, evidenziando nella preghiera cristiana la

specificità del "Padre Nostro".

B. LA BIBBIA E LE ALTRE FONTI: B1 Ascoltare, leggere e saper riferire circa alcune pagine bibliche fondamentali, tra cui i racconti della

creazione, gli episodi chiave dei racconti evangelici e degli Atti degli apostoli. C. IL LINGUAGGIO RELIGIOSO:

C1 Riconoscere i segni cristiani in particolare del Natale e della Pasqua, nell'ambiente, nelle celebrazioni e nella pietà e nella tradizione popolare.

C2 Conoscere il significato di gesti e segni liturgici propri della religione cattolica (modi di pregare, di celebrare, ecc.).

D. I VALORI ETICI E RELIGIOSI:

D1 Riconoscere che la morale cristiana si fonda sul comandamento dell'amore di Dio e del prossimo, come insegnato da Gesù.

D2 Riconoscere l'impegno della comunità cristiana nel porre alla base della convivenza umana la giustizia e la carità.

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OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CLASSE TERZA

A. DIO E L'UOMO:

A1 Scoprire che per la religione cristiana Dio è Creatore e Padre e che fin dalle origini ha stabilito un'alleanza con l'uomo.

A2 Riconoscere la preghiera come dialogo tra uomo e Dio.

B. LA BIBBIA E LE ALTRE FONTI: B1 Conoscere la struttura e la composizione della Bibbia. B2 Ascoltare, leggere e saper riferire circa alcune pagine bibliche fondamentali, tra cui i racconti della

creazione, le vicende e le figure principali del popolo d'Israele.

C. IL LINGUAGGIO RELIGIOSO: C1 Riconoscere i segni cristiani in particolare del Natale e della Pasqua, nell'ambiente, nelle

celebrazioni e nella pietà e nella tradizione popolare.

D. I VALORI ETICI E RELIGIOSI: D1 Riconoscere che la morale cristiana si fonda sul comandamento dell'amore di Dio e del prossimo,

come insegnato da Gesù.

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CLASSE QUARTA

A. DIO E L'UOMO: A1 Sapere che per la religione cristiana Gesù è il Signore, che rivela all'uomo il volto del Padre e

annuncia il Regno di Dio con parole e azioni.

B. LA BIBBIA E LE ALTRE FONTI: B1 Leggere direttamente pagine bibliche ed evangeliche, riconoscendone il genere letterario e

individuandone il messaggio principale. B2 Ricostruire le tappe fondamentali della vita di Gesù, nel contesto storico, sociale, politico e religioso

del tempo, a partire dai Vangeli. B3 Confrontare la Bibbia con i testi sacri delle altre religioni. B4 Saper attingere informazioni sulla religione cattolica anche nella vita di Maria, la madre di Gesù.

C. IL LINGUAGGIO RELIGIOSO: C1 Intendere il senso religioso del Natale e della Pasqua, a partire dalle narrazioni evangeliche e dalla

vita della Chiesa. C2 Individuare significative espressioni d'arte cristiana (a partire da quelle presenti nel territorio), per

rilevare come la fede sia stata interpretata e comunicata dagli artisti nel corso dei secoli.

D. I VALORI ETICI E RELIGIOSI: D1 Riconoscere nella vita e negli insegnamenti di Gesù proposte di scelte responsabili, in vista di un

personale progetto di vita.

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OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CLASSE QUINTA

A. DIO E L'UOMO: A1 Descrivere i contenuti principali del credo cattolico. A2 Cogliere il significato dei sacramenti nella tradizione della Chiesa, come segni della salvezza di Gesù

e azione dello Spirito Santo. A3 Riconoscere avvenimenti, persone e strutture fondamentali della Chiesa cattolica sin dalle origini e

metterli a confronto con quelli delle altre confessioni cristiane evidenziando le prospettive del cammino ecumenico.

A4 Conoscere le origini e lo sviluppo del cristianesimo e delle altre grandi religioni individuando gli aspetti più importanti del dialogo interreligioso.

B. LA BIBBIA E LE ALTRE FONTI:

B1 Confrontare la Bibbia con i testi sacri delle altre religioni. B2 Decodificare i principali significati dell'iconografia cristiana. B3 Saper attingere informazioni sulla religione cattolica anche nella vita di santi e in Maria, la madre di

Gesù.

C. IL LINGUAGGIO RELIGIOSO: C1 Intendere il senso religioso del Natale e della Pasqua, a partire dalle narrazioni evangeliche e dalla

vita della Chiesa. C2 Riconoscere il valore del silenzio come "luogo" di incontro con se stessi, con l'altro, con Dio. C3 Individuare significative espressioni d'arte cristiana (a partire da quelle presenti nel territorio), per

rilevare come la fede sia stata interpretata e comunicata dagli artisti nel corso dei secoli. C4 Rendersi conto che la comunità ecclesiale esprime, attraverso vocazioni e ministeri differenti, la

propria fede e il proprio servizio all'uomo.

D. I VALORI ETICI E RELIGIOSI: D1 Scoprire la risposta della Bibbia alle domande di senso dell'uomo e confrontarla con quella delle

principali religioni non cristiane. D2 Riconoscere nella vita e negli insegnamenti di Gesù proposte di scelte responsabili, in vista di un

personale progetto di vita. METODOLOGIA La metodologia che verrà adottata è sintetizzabile nei seguenti punti:

• Instaurare in classe un clima di "ben-essere", che favorisca la vita di relazione; saper ascoltare ed essere ascoltati, rispettare i differenti punti di vista, condividere, confrontarsi, gestire in modo positivo e produttivo i conflitti.

• Partire sempre dalla realtà e dal vissuto personale dell'alunno.

• Sostenere la discussione critica, proponendo al termine di ogni conversazione di esprimere le proprie idee riguardo l'argomento trattato, allo scopo di valorizzare le affermazioni di ciascuno.

• Sviluppare la capacità di porsi domande sulla realtà circostante, sulla vita, sulla realtà che è "dentro di noi".

• Sostenere la lettura, l'ascolto e la narrazione della Bibbia, valorizzandone sia l'aspetto prettamente religioso (il testo sacro per i cristiani) sia l'aspetto culturale e antropologico che il testo porta con sé.

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• Valorizzare le varie intelligenze, utilizzando diversi mediatori cognitivi e didattici, rispettando i differenti stili cognitivi, i ritmi e i tempi di apprendimento propri di ciascun alunno.

• Stimolare la motivazione sul piano multisensoriale, coinvolgendo tutte le capacità espressive e manipolative dei bambini. Ci si avvarrà della mediazione musicale, plastica, ludica, audio-visiva, oltre che del libro di testo, del quaderno operativo e di fotocopie.

In ogni attività si adotterà un atteggiamento accogliente, rassicurante, gioioso, prestando costantemente attenzione a creare un rapporto empatico con gli alunni della classe in modo da tenere sempre sotto controllo la temperatura del gruppo classe, così da poter meglio valorizzare e sostenere ogni momento del processo didattico, educativo e formativo.

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L’INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI CON BES

Il Bisogno Educativo Speciale (BES) è una qualsiasi difficoltà evolutiva di funzionamento, sia permanente che

transitoria, in ambito educativo e/o apprenditivo. Esso è dovuto all’interazione dei vari fattori di salute e

necessita di educazione speciale individualizzata.

L’area dei BES include:

• Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) e Disturbi evolutivi specifici

• Svantaggio socio-economico, linguistico e culturale

• Disabilità

Per tali bisogni si applica il principio della personalizzazione dell’insegnamento, sancito dalla Legge 53/2003.

La nostra scuola presta particolare attenzione agli alunni con BES, anche in seguito all’emanazione della

Direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012 “Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali

e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastici”.

Per gli alunni con BES presso la scuola operano due gruppi di lavoro: il Gruppo di Lavoro per l’Inclusione

(GLI) e il Gruppo di Lavoro per l’Handicap (GLH).

Il Gruppo di Lavoro per l’Inclusione (GLI) si occupa delle problematiche relative agli alunni con DSA, disturbi

evolutivi specifici e varie tipologie di svantaggio. Il dirigente scolastico o un docente da questi delegato

entro il mese di novembre e comunque non appena ottenuta la certificazione, convoca il consiglio di classe

per redigere il Piano Didattico Personalizzato (PDP) di ciascun alunno. Il GLI collabora, inoltre, alle iniziative

educative e d’integrazione che riguardano studenti con disabilità.

Il Gruppo di Lavoro per l’Handicap (GLH) si occupa degli alunni con diagnosi di disabilità e ha il compito di

proporre iniziative educative e d’integrazione.

Il percorso di integrazione dei bambini disabili si articola in un quadro generale che comporta l’assunzione di

responsabilità sia da parte della comunità scolastica che di quella civile. Per tale motivo, la scuola opera in

stretto rapporto con la famiglia e i centri specialistici territoriali e non, che si occupano dell’aspetto

terapeutico/riabilitativo degli alunni.

Occorre predisporre un piano che tenga conto di:

• diagnosi funzionale

• riabilitazione

• assistenza

• educazione

• insegnamento Alla scuola compete lo sviluppo degli ultimi due punti, ma per attuare pienamente il processo educativo-

didattico ci si avvale dei servizi specialistici operanti sul territorio. Questi hanno il compito di redigere la

diagnosi funzionale che, sulla base della diagnosi medica di disabilità, individua le capacità potenziali del

bambino. Partendo da un’attenta analisi di tale diagnosi, l’insegnante di sostegno e gli insegnanti di classe

predispongono il Piano Educativo Individualizzato (PEI). Il PEI individua obiettivi specifici e metodologie

didattiche utili per il loro perseguimento, tenendo conto dei ritmi e dei tempi di apprendimento dell’alunno.

Gli interventi educativi didattici vengono effettuati sia nel gruppo classe, che nel piccolo gruppo e/o nel

rapporto individualizzato.

L’integrazione dell’alunno disabile viene intesa non come “presenza”, ma come “partecipazione attiva”,

fondata sulla promozione e sullo sviluppo delle potenzialità insite nel bambino.

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Pertanto si favoriranno:

• lo sviluppo dell’autonomia

• l’acquisizione di competenze e di abilità espressive e di comunicazione

• il graduale possesso di strumenti linguistici e matematici. Le attività proposte nel corso dell’anno hanno, laddove possibile, un carattere interdisciplinare per

consentire lo sviluppo di abilità trasversali.

In molti casi, l’utilizzo delle nuove tecnologie può favorire l’integrazione degli alunni e permettere di

superare alcune delle loro difficoltà.

Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali (NOTA USR PUGLIA – DIREZIONE GENERALE E USR BASILICATA – DIREZIONE GENERALE PROT. N. 4134 DEL 18.06.2013)

La Direttiva MIUR del 27.12.2012. e la relativa circolare attuativa1 hanno riconosciuto l’urgenza di ampliare il

bacino della cura educativa già destinata agli alunni con disabilità (ex lege n. 104/1992) e con DSA (ex lege n.

170/2010) anche a tutti quegli alunni che manifestano “inadeguatezza” alle sollecitazioni dell’ambiente

scolastico sia con riferimento a comportamenti ritenuti disadattavi sia con riferimento al mancato

raggiungimento dei risultati attesi e in ordine alle competenze culturali e in ordine alle competenze chiave

di lifelong learning (UE, Raccomandazioni del 2006).

I summenzionati documenti stabiliscono che i docenti e, quindi le istituzioni scolastiche, si facciano carico

dei bisogni di ciascuna persona coinvolta nei processi didattico-educativi, anche con strumenti

personalizzati.

Si pone quindi all’attenzione il tema dell’autonomia scolastica, e, in particolare il curricolo d’istituto quale

sede primaria per la progettazione e per la realizzazione dell’inclusione2.

Il mutamento di paradigma è radicale, richiedendo di attuare una vera e propria rivoluzione copernicana:

non si tratta più di “adattare” progressivamente la proposta didattico-educativa al funzionamento di una o

più specifiche categorie individuate di bisogni “certificati”, ma si tratta di osservare la fenomenologia

scolastica del funzionamento di ciascuno per coglierne la specifica richiesta e costruire risposte efficaci che

“includano” quei funzionamenti, consentendo loro di manifestarsi in termini di buoni-funzionamenti3.

1 Diffuse con Circ. USR Puglia prot. n. 1334 del 15.02.2013

2 In questa direzione è orientato anche il contenuto delle Indicazioni per il curricolo 2012, nella parte in cui richiamano

la dimensione dell’inclusività quale indicatore di efficacia e di equità dell’azione didattico-educativa.

Le Indicazioni giuridico-amministrative contenute nei documenti ordinamentali e le pratiche di integrazione, maturate

in contesti e con obiettivi differenti, sono assunte ora intenzionalmente al rango di segmenti di una dimensione inclusiva

del Sistema Nazionale di Istruzione e Formazione, già implicitamente attuale, ma finalmente esplicitata in un disegno

strategico funzionale all’efficacia e all’equità del Sistema medesimo.

Non è da trascurare, inoltre, il collocarsi della proposta entro l’orizzonte culturale europeo e internazionale, nella

misura in cui essa consente uno spostamento della prospettiva di lettura del bisogno educativo dalla categoria di

appartenenza del singolo alunno alle proprietà, strutturali e dinamiche, dell’ambiente all’interno del quale si chiede

all’alunno di apprendere. 3 Detta traduzione concreta della proposta già contenuta nello strumento ICF (OMS, 2002) necessita, dunque, di

transitare attraverso una lettura del funzionamento degli studenti che rinunci a muovere da categorie nosografiche e/o

cliniche e/o sociali predeterminate (e, quindi, certificate, secondo le diverse modalità correnti), per attingere la

rappresentazione del bisogno educativo speciale direttamente nella fenomelogia comportamentale degli alunni. Si tratta

di situazioni, temporanee o permanenti, di difficoltà, caratterizzate dal divenire e dalla complessità della persona, dalle

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Acquisito, quindi, che tra i BES ricadono per certo:

1. gli alunni con disabilità certificata ai sensi della l. n. 104/1002 (quindi dotati di diagnosi funzionale e

supportati dal docente di sostegno e dalle figure cosiddette aggiuntive, quali assistenti all’autonomia e alla

comunicazione, educatori professionali, ecc.);

2. gli alunni con DSA certificati ai sensi della l. n. 170/2010 (quindi dotati di diagnosi / certificazione redatta

coerentemente con il disposto dell’Accordo sottoscritto in sede di conferenza unificata ad agosto 2012);

3. gli alunni con altri disturbi evolutivi specifici, non ricadenti nella l. 104/92 né nella l. 170/2010, ma

parimenti oggetto di letture diagnostiche di segno clinico (ad es. funzionamento intellettivo limite,

disprassia, ecc.), resterebbe da circoscrivere una fascia di bisogni educativi speciali ulteriori, connessi

all’ampio ventaglio di disfunzioni che possono leggersi nel comportamento scolastico a fronte di situazioni

di svantaggio sociale, economico, culturale, più o meno temporanee o permanenti, ovvero a fronte di

situazioni personali legate a vicende specifiche e a durate temporali variabili. Quanto a quest’ultima fascia

di BES, vale sottolineare che non trattasi di trovare “nuove categorie”. Si pensi, a titolo esemplificativo,

all’ipotesi di un alunno appartenente a una famiglia oggettivamente svantaggiata dal punto di vista

economico e culturale caratterizzato da un funzionamento di eccellenza, in virtù di risorse personali

adeguatamente mobilitate, e, di contro, all’ipotesi di un alunno “normale” o addirittura “avvantaggiato” per

le caratteristiche socio-culturali del contesto di provenienza, che manifesta comportamenti disadattavi in

virtù di un profondo disagio personale.

Fermo restando il funzionamento bio-medico di ciascuno, occorre individuare indicatori di lettura della

manifestazione di esso per stabilire se il Consiglio di classe possa assumere su di sé la responsabilità di

farsene carico in termini di “specialità”, dedicandogli, di conseguenza, una speciale attenzione4.

Atteso che ogni studente ha una peculiare forma di eccellenza cognitiva e una propria caratterizzazione che

esige un'opportuna differenziazione degli itinerari di apprendimento, “la scuola inclusiva richiede sistemi di

istruzione flessibili in risposta alle diverse e spesso complesse esigenze dei singoli alunni” (Agenzia Europea

per lo Sviluppo dell’Istruzione degli Alunni con Bisogni Educativi Speciali).

sue condizioni di vita e dai contesti di riferimento e, pertanto riconducibili ad una pluralità di paradigmi di analisi

(clinico, pedagogico, psicologico, sociologico, ecc.), che rinvia a forme di prese in carico altrettanto multidimensionali. 4 A tal proposito, Dario Ianes (Università di Bolzano), intervenuto alla Conferenza Nazionale MIUR sui Bisogni

Educativi Speciali, ha proposto l’adozione di tre indicatori per la lettura del funzionamento degli alunni speciali, che qui

si richiamano: 1. il danno; 2. il pericolo; 3. lo stigma. E’ compito dei Consigli di Classe stabilire in quale misura la

fenomenologia funzionale dell’alunno possa costituire danno per sé e/o per gli altri, o pericolo per sé e/o per gli altri, o,

secondo un ventaglio di sfumature semantiche sempre più ampio e migrante dalla dimensione oggettiva a quella

culturale e valoriale, possa generare risposte del contesto che rischiano di integrare categorizzazioni stigmatizzanti per il

comportamento medesimo e, quindi, per la persona che ne è portatrice.

Sulla scorta di quanto innanzi, occorre dunque che i dirigenti scolastici, unitamente ai diversi livelli collegiali coinvolti,

procedano ad avviare, documentandola adeguatamente, una riflessione utile ad autovalutare la dimensione inclusiva di

ciascuna istituzione scolastica, anche avvalendosi delle rubriche valutative elaborate in esito ai percorsi di ricerca-

azione condotti nell’ambito delle reti attive nel Piano I CARE, nel progetto nazionale ICF, o anche attingibili

dall’INDEX per l’inclusione (disponibile in rete anche in traduzione italiana) e resi disponibili dal progetto QUADIS

(Qualità dell’Inclusione Scolastica-USR per la Lombardia e ANSAS, disponibili, previo accreditamento, al link:

http://www.quadis.it/jm).

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L’inclusione viene dunque a configurarsi come un ampliamento qualitativo dell’integrazione, che ne resta

condizione necessaria, ma non ancora sufficiente, ove non si sia in grado di strutturare un’offerta formativa

“ordinariamente individualizzata, quando necessario” (Janes-Canevaro). In tale direzione si ritiene debbano

essere condotte le “fondate considerazioni psicopedagogiche e didattiche” da parte dei Consigli di classe

per la presa in carico responsabile degli alunni bisognosi di una speciale attenzione.

Ciascuna istituzione scolastica è pertanto invitata ad avviare un processo di messa a sistema delle risorse

(infrastrutturali, strumentali, professionali), degli strumenti (progettuali, di ricerca, valutativi), dei soggetti e

dei luoghi istituzionali, intra- e inter- istituzionali, funzionali alla definizione di un progetto curricolare,

dapprima, quindi, di un’offerta formativa, integrata di tutte quelle azioni rivenienti anche da misure

sussidiarie di finanziamento (FSE e FESR, per citarne solo alcune) unitariamente e stabilmente orientata a

non lasciare indietro nessuno e a valorizzare il potenziale di ciascuno, ivi comprese le eccellenze.

Il Gruppo di Lavoro per l’Inclusione (GLI), in sostituzione e ampliamento del Gruppo di Lavoro per l’Handicap

di Istituto, si propone quale soggetto promotore e coordinatore di tale azione di sistema, nella misura in cui,

dando voce a tutte le componenti intra- e inter-istituzionali responsabili della presa in carico dei bisogni

educativi del territorio di riferimento della singola istituzione scolastica, si qualifica come il luogo per

antonomasia donde muove l’impulso all’autodiagnosi e in cui si raccolgono le proposte di azione per

sintetizzarle in kit metodologico-strumentali capaci di farsi bussola strategica per la promozione di

apprendimenti di qualità.

Strumento principe per favorire l’implementazione di detta azione di sistema è il Piano Annuale per

l’Inclusività (PAI): documento programmatico che contiene la rappresentazione del bisogno (censimento

degli alunni bisognosi di speciale attenzione a fronte della compiuta osservazione del funzionamento

scolastico che li caratterizza), degli input (risorse strutturali, infrastrutturali, strumentali, professionali) di cui

ciascuna istituzione scolastica dispone per la presa in carico del bisogno rappresentato; dei luoghi intra- e

inter-istituzionali deputati alla progettazione e attuazione della presa in carico del bisogno; degli strumenti

adottati per la presa in carico (PEI e PDP); dei metodi e degli strumenti adottati per la verifica dell’efficacia

della dimensione inclusiva progettata e implementata. Finalità precipua del PAI è sintetizzare, in una

rappresentazione il più possibile snella e dinamica, lo stato del bisogno censito e la concreta linea di azione

che si intende attivare per fornire risposte al bisogno medesimo. Così inteso, esso è funzionale alla

riorganizzazione qualificata delle risorse in campo per la realizzazione della dimensione inclusiva della

scuola e non per la giustificazione di richieste, ad esempio, di dotazioni organiche ulteriori.

La scuola è chiamata, quindi, ad elaborare una proposta di Piano Annuale per l’Inclusività riferito a tutti gli

alunni con B.E.S. da redigere al termine di ogni anno scolastico (entro il mese di giugno).

Il Gruppo di Lavoro Inclusione e il Collegio Docenti si attiveranno quindi entro tale termine per le rispettive

date di approvazione e di delibera.

Ogni Scuola elabora il proprio P.A.I., in un’unica copia, sulla base del modello indicato dal M.I.U.R.in due

parti.

La PARTE PRIMA del P.A.I. – analisi dei punti di forza e di criticità – deve contenere i dati relativi solo ed

esclusivamente all’anno scolastico 2014 – 2015, rilevati tra settembre 2014 e giugno 2015 (consuntivo).

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La PARTE SECONDA del P.A.I. – obiettivi di incremento dell’inclusività proposti per il prossimo anno – deve

riportare le proposte operative di miglioramento che si intendono attuare nell’anno scolastico successivo

2015 – 2016, tra settembre 2015 e giugno 2016 (preventivo).

Piano Annuale per l’Inclusione della SCUOLA CONVITTO NAZIONALE “D. CIRILLO” BARI - A.S. 2015/16

Approvato dal Gruppo di Lavoro per l’Inclusione in data 26/06/2015 e deliberato dal Collegio dei Docenti in

data 29/06/2015

A. Rilevazione dei BES presenti: n° 1. disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3)

� minorati vista � minorati udito � Psicofisici 10

2. disturbi evolutivi specifici � DSA 15 � ADHD/DOP � Borderline cognitive � Altro

3. svantaggio (indicare il disagio prevalente) � Socio-economico � Linguistico-culturale � Disagio comportamentale/relazionale � Altro

Totali % su popolazione scolastica

N° PEI redatti dai GLHO 9 N° di PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di certificazione sanitaria 13 N° di PDP redatti dai Consigli di classe in assenza di certificazione sanitaria 2

Parte I – analisi dei punti di forza e di criticità

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B. Risorse professionali specifiche Prevalentemente utilizzate in… Sì / No

Insegnanti di sostegno Attività individualizzate e di piccolo gruppo

Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.)

AEC Attività individualizzate e di piccolo gruppo

Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.)

Assistenti alla comunicazione Attività individualizzate e di piccolo gruppo

No

Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.)

No

Funzioni strumentali / coordinamento Sì Referenti di Istituto (disabilità, DSA, BES) Sì

Psicopedagogisti e affini esterni/interni Sì Docenti tutor/mentor No

Altro: Assistenti del comune

Altro:

C. Coinvolgimento docenti curricolari Attraverso… Sì / No

Coordinatori di classe e simili

Partecipazione a GLI Sì Rapporti con famiglie Sì Tutoraggio alunni Sì Progetti didattico-educativi a prevalente tematica

Altro:

Docenti con specifica formazione

Partecipazione a GLI Sì Rapporti con famiglie Sì Tutoraggio alunni Sì Progetti didattico-educativi a prevalente tematica

Altro: No

Altri docenti

Partecipazione a GLI No Rapporti con famiglie Sì Tutoraggio alunni Sì Progetti didattico-educativi a prevalente tematica

Altro:

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D. Coinvolgimento personale ATA Assistenza alunni disabili Sì Progetti di inclusione / laboratori integrati No Altro: No

E. Coinvolgimento famiglie

Informazione /formazione su genitorialità e psicopedagogia dell’età evolutiva Sì

Coinvolgimento in progetti di inclusione Coinvolgimento in attività di promozione della comunità educante

Altro:

F. Rapporti con servizi sociosanitari territoriali e istituzioni deputate alla sicurezza. Rapporti con CTS / CTI

Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati sulla disabilità

No

Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati su disagio e simili

No

Procedure condivise di intervento sulla disabilità

Procedure condivise di intervento su disagio e simili

Progetti territoriali integrati Progetti integrati a livello di singola scuola Sì Rapporti con CTS / CTI Sì Altro:

G. Rapporti con privato sociale e volontariato

Progetti territoriali integrati Progetti integrati a livello di singola scuola Progetti a livello di reti di scuole

H. Formazione docenti

Strategie e metodologie educativo- didattiche / gestione

Didattica speciale e progetti educativo- didattici a prevalente tematica

Didattica interculturale / italiano L2 No Psicologia e psicopatologia dell’età evolutiva (compresi DSA, ADHD, ecc.) Sì

Progetti di formazione su specifiche disabilità (autismo, ADHD, Dis. Intellettive, sensoriali…)

Altro:

Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati*: 0 1 2 3 4 Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo x Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti

x

Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive; x Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola x Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti;

x

Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative;

x

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Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi;

x

Valorizzazione delle risorse esistenti x Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione

x

Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo.

x

Altro: Altro: * = 0: per niente 1: poco 2: abbastanza 3: molto 4 moltissimo Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività dei sistemi scolastici

Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo (chi fa cosa, livelli di responsabilità nelle pratiche di intervento, ecc.) Il Dirigente scolastico: coordina il GLI e GLHI ; garantisce il processo d’integrazione del ragazzo disabile e degli alunni rientranti nelle varie tipologie di BES. A tal fine assicura al proprio Istituto il reperimento di tutte le attrezzature e ausili necessari alle esigenze degli alunni;la richiesta di organico dei docenti di sostegno;collabora con Enti e Associazioni per assicurare l’inclusione dell’alunno. Il C.d.C: opera in stretta collaborazione tra gli insegnanti assegnati alla classe per facilitare l’inclusione dell’alunno in difficoltà nel contesto socio educativo della classe; elabora il PDP, il PEI e i percorsi personalizzati delle altre tipologie di BES. Coordinatori di classe: rilevano i BES e li comunicano al referente BES; presiedono il Consiglio di classe per elaborare PDP, PEI e i percorsi individualizzati a favore di tutte le tipologie di BES presenti; partecipa agli incontri con l’Asl per la revisione e aggiornamento dei PEI. Personale non docente: i compiti di queste figure sono relativi all’ambito dell’assistenza fisica del disabile, nonché di vigilanza dell’ambiente scolastico. Il GLI e i GLHI : svolgono ruoli complementari e non sostitutivi. Il GLI opera per ottimizzare la realizzazione dell’inclusione scolastica; il GLHI prende in carico tutte le problematiche attinenti agli alunni BES e si pone come gruppo allargato che agisce in favore dell’inclusione affiancando il GLI di recente introduzione. Il GLI si occupa di formulare progetti di continuità fra ordini di scuola; effettua un’analisi della situazione complessiva nell’ambito dell’istituto del numero di alunni BES, tipologie di handicap, classi coinvolte; analisi delle risorse sia umane sia finanziarie a disposizione dell’istituto; formulazione di una proposta di calendario per gli incontri dei gruppi tecnici, verifica periodica degli interventi; elabora progetti specifici per soggetti disabili; elabora la proposta PAI riferito a tutti gli alunni BES presenti nella scuola. Il GLI, pur nel rispetto delle variabili connesse con l’individualità di ciascun caso, ritiene altresì necessario fissare un iter metodologico-didattico comune che sia il più omogeneo possibile, fornendo e indicando condizioni e modalità attuative, materiale azioni atte a garantire un’attività educativa e didattica proficua e adeguata alla situazione. A tale scopo i suoi componenti sono integrati da tutte le risorse specifiche di coordinamento presenti nella scuola (docenti di sostegno, funzioni strumentali, educatori assegnati dal Comune e dalla Provincia, educatori interni alla scuola) per assicurare un intervento più efficace e proficuo all’interno delle classi.

Parte II – Obiettivi di incremento dell’inclusività proposti per a.s.2015-2016

po

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Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti • Corsi di formazione sui DSA organizzati a livello territoriale; • Internamente alla scuola è stato organizzato e realizzato un percorso specifico di aggiornamento e

formazione di tutte le componenti che fanno parte del processo formativo ed educativo, sulle tematiche relative ai DSA, ADHD, BES al fine di favorire l’acquisizione di metodologie e strategie d’inclusione.

Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive; Applicazione di strategie inclusive all’interno della didattica comune con l’adozione di metodologie didattiche attive e con utilizzo delle misure dispensative e strumenti compensativi e criteri per le verifiche e la valutazione adeguati così come indicato nei PDP dei singoli alunni. Apprendimento cooperativo tra alunni. Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola Coordinamento tra:

• Insegnanti specializzati di sostegno per i diversi ordini di scuola • AEC • Insegnanti curriculari • Referenti DSA per i diversi ordini di scuola • Inclusione degli educatori nei processi educativi e di programmazione

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti Famiglie Associazioni Attività commerciali con politiche inclusive Asl Colloqui con tecnici e centri che hanno in carico gli studenti per il supporto allo studio o training psicoeducativi

Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative Incontri programmati con le famiglie di alunni con disabilità e organizzazione di giornate informative con i genitori del gruppo classe; colloqui con le singole famiglie per la stesura dei PDP Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi; Definizione di obiettivi chiari nel POF rispetto all’integrazione Definizione di procedure, strumenti e figure di riferimento Negli incontri di dipartimento e nei C.d.C. sono pianificati curricoli che favoriscono l’inclusione. A tal fine si privilegerà l’uso di nuove tecnologie e attività di laboratorio Valorizzazione delle risorse esistenti Individuazione da parte del D. S. di criteri e procedure per l’utilizzo delle risorse professionali esistenti che privilegino l’aspetto qualitativo nella distribuzione degli organici. Ricognizione delle competenze dei docenti e valorizzazione delle stesse nella progettazione di momenti formativi con specifiche competenze nell’ambito dei DSA, BES, Disabilità. Utilizzo di tecnologie per la didattica inclusiva: personal computer, pc con sintesi vocale e software specifici, LIM Utilizzo di laboratori ( fisica, multimediale, di scienze, linguistico) Utilizzo di sussidi specifici

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Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione Esperti esterni per la formazione e l’aggiornamento del personale Associazioni di volontariato Servizi socio-sanitari territoriali Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo.

Incontri tra vari insegnati dei diversi ordini presenti nell’Istituto per la programmazione delle classi; Monitoraggi nel corso dell’anno.

Incontri con scuole Primarie presenti nel territorio relativamente agli alunni che non provengono dalla

nostra scuola primaria in fase di definizione e verifica PEI, stesura PDF e PDP per gli alunni in ingresso

presso il nostro Istituto.

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L’INTEGRAZIONE DI ALUNNI DI NAZIONALITÀ NON ITALIANA

Nella scuola è crescente il numero di alunni di nazionalità non italiana e le proiezioni portano a ritenere

questo dato in continuo aumento.

Particolare attenzione dovrà quindi essere rivolta all’accoglienza e all’integrazione di questa tipologia di

alunni. Viene, perciò, riservato un breve periodo di tempo durante il quale rilevare la situazione iniziale dei

bambini, in particolare riguardo al livello di conoscenza della lingua italiana.

È oltremodo importante conoscere l’impostazione socio-culturale del paese di origine del bambino per

favorire un reale inserimento e l'integrazione in una nuova realtà, che presuppone la conoscenza e il

rispetto reciproco; a tale proposito diamo molta importanza al contatto ed alla partecipazione alla vita della

scuola da parte dei genitori.

Dopo il periodo di osservazione viene predisposta una programmazione individualizzata per la lingua

italiana, strumento trasversale di ogni conoscenza.

La scuola si impegna a diventare:

• Luogo di intercultura • Luogo di promozione della solidarietà • Luogo di attenzione ad apporti culturali diversi.

Per ottenere tali obiettivi si attiveranno progetti mirati, congiuntamente predisposti da docenti e/o da

educatori.

LA CONTINUITÀ TRA I DIVERSI ORDINI DI SCUOLA

Nella Scuola Primaria annessa al C.N. Cirillo si attuano azioni di raccordo con la scuola Secondaria di Primo

Grado, anch’essa presente nell’Istituto.

Lo scopo è quello di favorire un passaggio sereno e consapevole degli alunni dalla scuola primaria alla

scuola secondaria di primo grado attraverso progetti di accompagnamento/accoglienza.

Si perseguono le seguenti finalità:

• predisposizione incontri tra docenti dei due ordini di scuola per raccogliere informazioni utili alla

formazione delle classi prime della scuola secondaria di primo grado;

• progettazione e attività di raccordo che prevedano la collaborazione tra alunni dei due ordini di

scuola.

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I RAPPORTI SCUOLA – FAMIGLIA

Una scuola che si propone come servizio pubblico deve identificare la propria utenza, rappresentarne i

bisogni, riconoscerne i diritti, sollecitarne ed accoglierne le proposte.

La famiglia, primo nucleo educante, partecipa al contratto formativo proposto dalla scuola, condividendone

responsabilità e impegni nel reciproco rispetto.

È competenza dell'istituzione scolastica :

• formulare le proposte educative e didattiche

• fornire in merito ad esse informazioni chiare e leggibili

• valutare l'efficacia delle proposte

• rendere conto periodicamente degli apprendimenti dei singoli alunni e del loro progredire in ambito

disciplinare e sociale

• individuare le iniziative tese al sostegno e al recupero dei soggetti in situazione di disabilità,

svantaggio, disagio, difficoltà.

Ai sensi del D.P.R.235 del 2007 art. 5/bis, nel quale viene istituito il “Patto educativo di corresponsabilità”

con l’obiettivo di definire in maniera dettagliata e condivisa diritti e doveri nel rapporto tra istituzione

scolastica autonoma, studenti e famiglie, si intende elaborare un documento applicativo dei dettami su

citati, a firma del Dirigente Scolastico e sottoposto alla firma dei genitori nel corso di un'assemblea indetta

e sottoscritto dai genitori di tutti i nuovi utenti negli anni a seguire.

Si ritiene poi che i momenti assembleari rispondano alle esigenze di dibattito, di proposizione, di confronto

culturale. Sono il luogo privilegiato per l’identificazione di valori condivisi da perseguire sia dalla scuola che

dalla famiglia, in modo da tendere all’unitarietà educativa, fondamento imprescindibile per la costruzione di

percorsi educativi di significato che pongano al centro i bisogni e le esigenze degli allievi.

Ai colloqui individuali si attribuisce una funzione primaria:

• per la raccolta di tutte le informazioni necessarie all'elaborazione di un'immagine relazionale del

bambino al di fuori del contesto scolastico;

• per comunicare, in un clima disteso e nei modi più accessibili, la situazione socio-affettiva e i livelli

di apprendimento del bambino;

• per costruire con le famiglie possibili itinerari per il superamento delle difficoltà e/o il

potenziamento di abilità e competenze.

All’inizio di ogni anno scolastico, di norma nel mese di ottobre, i genitori di ogni classe sono chiamati ad

eleggere un proprio rappresentante che entra a far parte del Consiglio di Classe/Interclasse.

Durante questa riunione viene illustrata e condivisa la Programmazione annuale.

Preventivi incontri con i genitori degli alunni interessati all’iscrizione alla scuola Primaria dell’Istituto

permettono di favorire la comunicazione e la comprensione del Progetto Formativo, in modo tale che la

scelta dei genitori sia la più consapevole possibile.

All'interno dei vari Consigli di Interclasse e/o delle Assemblee di Classe hanno preso il via molti progetti che

hanno visto la partecipazione numerosa e attiva dei genitori.

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L’ORGANIZZAZIONE DEL TEMPO SCUOLA NELLA SCUOLA PRIMARIA

Per l’anno scolastico 2015/16 il tempo scuola della scuola Primaria sarà organizzato su 5 giorni alla settimana

per un totale di 27 ore per tutte le classi. Le attività educativo-didattiche si svolgeranno dalle ore 08:00 alle

ore 18:10.

Nel rispetto della normativa vigente e nell’esercizio dell’autonomia organizzativa le attività didattiche

saranno così distribuite nell’orario settimanale:

Classi Prime Classi Seconde Classi Terze Classi Quarte Classi Quinte

Italiano 8 6 6 6 6

Inglese 1 2 3 3 3

Storia 1 2 2 2 2

Geografia 1 2 2 2 2

Matematica 6 6 5 5 5

Scienze 1 2 2 2 2

Tecnologia 1 1 1 1 1

Arte e Immagine

2 1 1 1 1

Musica 2 1 1 1 1

Educazione Fisica

2 2 2 2 2

Religione 2 2 2 2 2

Tot. 27 27 27 27 27

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LE SCELTE GESTIONALI

Per poter realizzare in modo più adeguato il proprio Progetto dell’offerta formativa la Scuola ha definito al

suo interno una forma organizzativa basata sull’individuazione di figure di sistema e collaboratori del

dirigente.

In questo contesto vengono maggiormente valorizzate le risorse umane presenti nella scuola e si

favoriscono i processi decisionali che coinvolgono tutti i docenti.

Il collaboratore del Dirigente Scolastico e il docente incaricato di funzione strumentale lavorano in

collaborazione con lo scopo di valutare, adattare e migliorare le attività connesse con la realizzazione del

Piano dell'offerta formativa.

I risultati attesi:

• Maggiore livello di coordinamento interno

• Attivazione di un livello intermedio di consulenza e gestione

• Funzionamento più efficace dei meccanismi decisionali

• Maggiore controllo di efficacia delle azioni intraprese

Essi intervengono nei seguenti momenti:

PIANIFICAZIONE educativa, didattica, organizzativa

MONITORAGGIO

DOCUMENTAZIONE

LE AREE DELLE FUNZIONI STRUMENTALI

Area 1 “Gestione dell’offerta formativa”

• Coordinamento delle attività del piano dell’offerta formativa

• Revisione annuale del piano dell’offerta formativa;

• Predisposizione del piano annuale delle visite e dei viaggi d’istruzione;

• Coordinamento delle opportunità, utilizzabili didatticamente offerte dagli enti pubblici e aziende delterritorio, coniugandole con i bisogni della scuola;

• Coordinamento dei progetti in orario extrascolastico e/o proposte da esterni.

Area 2 “Sostegno al lavoro dei docenti”

• Gestione delle risorse e utilizzazione delle stesse;

• Elaborazione di un piano di formazione per i docenti sulla base delle esigenze formative degli stessi;

• Coordinamento delle prove INVALSI;

• Coordinamento delle attività di revisione della struttura della scheda di valutazione per le cinque

classi della Scuola Primaria e della certificazione delle competenze per le classi quinte.

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FIGURE DI SISTEMA PREVISTE NELLA SCUOLA PRIMARIA

Coordinatore di settore

Segretario verbalizzante

Funzioni Strumentali: POF, Supporto Docenti

Referente Uscite sul territorio/Visite di istruzione

Commissione Orario

Referente SOSTEGNO /BES- DSA

Referente alla Salute

Referente Sport di classe

Referente Orientamento

Referente PON

Addetto al primo soccorso

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LA PROGETTUALITÀ DELLA SCUOLA

Per l’anno scolastico 2015/16 sono stati attivati i seguenti progetti:

Educazione alla lettura:

• progetto “Mediateca”, approfondimenti di temi legati all’integrazione, con visione di

film/cartoni tematici presso la Mediateca Comunale e la presenza di esperti animatori

Musica:

• progetto “Musica a scuola”, in collaborazione con Yamaha, con presenza di un esperto esterno

Corpo, movimento e sport:

• progetto “Sport di classe” – MIUR – CONI – CIP

n° 2 ore di Educazione Fisica settimanali per tutte le classi, con la presenza della figura del Tutor

Sportivo all’interno del Centro Sportivo Scolastico

Educazione alla salute:

• progetto “Donarsi” in collaborazione con l’AIDO (Associazione Italiana per la Donazione di

Organi)

• progetto sulla “Buona alimentazione” in continuità con la scuola secondaria di primo grado

(seminario e attestato finale)

• progetto di prevenzione ed educazione al trattamento della pediculosi, con approfondimenti

vari e distribuzione di materiale informativo

Educazione ambientale:

• progetto “Raccolta differenziata e riciclaggio”

Festività e tradizioni:

• “Natale di luce”: realizzazione del Presepe Vivente all’interno dell’Istituto, evento legato ad

iniziative di solidarietà varie, rivolte ad associazioni ed enti esterni

• Coro di Natale: rassegna di canti natalizi nel mondo; esibizione presso il Teatro del Convitto e presso

il Cineteatro Showille di Bari

Teatro:

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• progetto “il teatro a scuola”: partecipazione a rappresentazioni teatrali interattive presso il teatro

del Convitto, con la partecipazione di esperti esterni

Lingua Inglese:

• “giornata Europea delle Lingue”: l’importanza della conoscenza delle Lingue attraverso

attività laboratoriali e di approfondimento svolte da tutte le classi di ogni ordine di scuola

presenti nell’Istituto

• progetto “un ponte per la pace”: scambio/gemellaggio (anche in e-twinning) con Scuole

estere, finalizzato all’attuazione di iniziative interculturali e di solidarietà e

all’approfondimento di temi trattati durante la giornata europea delle lingue

• progetto “English on stage”: laboratorio teatrale in Lingua inglese con rappresentazione

finale di una fiaba (musical di fine anno)

• progetto di eccellenza “CLIL”: insegnamento di una disciplina in lingua inglese

Progetto “Orientamento/orienta-mente”

• Progetto di orientamento verticale, interno all’Istituto, tra alunni della Scuola Primaria e alunni

della Scuola Secondaria di primo grado. Discipline coinvolte: Italiano, Matematica, Inglese

Visite guidate ed escursioni:

Per la loro realizzazione si terrà conto delle programmazioni dei Consigli di Classe e della disponibilità di

docenti accompagnatori.

PON E FESR

Per l’anno scolastico 2015-16 la Scuola Primaria annessa al Convitto “D. Cirillo” avvierà la progettazione di

Moduli Formativi finanziati dai Fondi Strutturali PON 2014-20, rivolti agli alunni e al personale della scuola.

Contestualmente, si procederà alla progettazione FESR per il potenziamento e l’ammodernamento delle

strutture, dei laboratori e della rete wireless.

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ESITI PROVE NAZIONALI INVALSI

Si riportano, di seguito, i risultati delle prove INVALSI nell’anno scolastico 2014/2015. Sono evidenti i lusinghieri risultati dei nostri alunni, significativamente superiori ai punteggi medi della Puglia, delle Regioni meridionali e dell’intera Italia.

.

CIRILLO

PROVA DI ITALIANO RISULTATO COMPLESSIVO

CIRILLO

PROVA DI MATEMATICA RISULTATO COMPLESSIVO

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VALUTAZIONE D’ISTITUTO E PIANO DI MIGLIORAMENTO

Le priorità strategiche del Sistema Nazionale di Valutazione per gli anni scolastici 2014-15, 2015-16, 2016-

17. (Direttiva n.11 del 18-09-2014) stabiliscono che a partire dall'anno scolastico 2014-2015 tutte le

istituzioni scolastiche sono chiamate ad effettuare l'autovalutazione mediante l'analisi e la verifica del

proprio servizio e la redazione di un Rapporto di autovalutazione (RAV) contenente gli obiettivi di

miglioramento, redatto in formato elettronico.

La valutazione è finalizzata al miglioramento della qualità dell'offerta formativa e degli apprendimenti e sarà

particolarmente indirizzata:

• alla riduzione della dispersione scolastica e dell'insuccesso scolastico;

• alla riduzione delle differenze tra scuole e aree geografiche nei livelli di apprendimento degli studenti;

• al rafforzamento delle competenze di base degli studenti rispetto alla situazione di partenza;

• alla valorizzazione degli esiti a distanza degli studenti con attenzione all'università e al lavoro.

Dallo scorso anno scolastico, tutte le scuole del sistema nazionale d’istruzione sono coinvolte nel percorso

triennale per l’avvio e la messa a regime del procedimento di valutazione, come indicato dalla direttiva 11

del 18 settembre 2014 e la C.M. 47 del 21 ottobre 2014. Tra gli obiettivi del percorso vi è l’individuazione

delle azioni di miglioramento da attuare per giungere alla successiva fase della rendicontazione sociale

entro l’a.s. 2016/2017.

Il RAV è un documento articolato in cinque sezioni e prevede quarantanove indicatori. Essi consentono alle

scuole di avere una precisa rappresentazione dei propri punti di forza e debolezza e di operare confronti con

dati nazionali e internazionali. Ciò consente alle scuole di elaborare strategie volte al rinforzo delle proprie

azioni educative.

Dall’analisi effettuata sono emerse:

- Una priorità (obiettivo generale che la scuola si prefigge di realizzare nel lungo periodo attraverso l’azione di miglioramento; le priorità devono necessariamente riguardare gli esiti degli studenti): Sviluppo ulteriore delle competenze chiave e di cittadinanza. Tale traguardo sarà monitorato tramite l’elaborazione di indicatori, griglie di osservazione dei comportamenti e questionari per l’autovalutazione condivisi per tutti gli ordini di scuola del Convitto.

- Tre obiettivi di processo (gli obiettivi di processo rappresentano una definizione operativa delle attività su cui si intende agire concretamente per raggiungere le priorità strategiche individuate e costituiscono degli obiettivi operativi da raggiungere nel breve periodo – un anno scolastico – e riguardano una o più aree):

o Sviluppo di un curricolo verticale più dettagliato e puntuale dalla scuola primaria alla scuola secondaria di primo e secondo grado.

o Necessità di strutturare questionari e strumenti che assicurino una maggiore scientificità di monitoraggi attinenti le attività didattiche e organizzative della scuola.

o Programmare una collaborazione più intensa ed esaustiva con gli Enti Locali e con il territorio al fine di garantire un migliore percorso formativo; programmare stage lavorativi e percorsi scuola-lavoro (per gli studenti della Scuola Secondaria di II°).

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Coerenti con gli obiettivi di miglioramento presenti nel Rapporto di AutoValutazione, per l’a.s. 2015/16, la

scuola sarà impegnata nella compilazione del cosiddetto Piano di Miglioramento (PdM).

Individuazione degli obiettivi formativi prioritari e acquisizione dell'organico del potenziamento (legge 107/2015)

Il comma 7 della legge 107 elenca una serie di obiettivi formativi5 sulle quali le scuole sono chiamate a fare

le proprie scelte in merito a insegnamenti e attività con il potenziamento dell'l'organico dell'autonomia.

Non è ultroneo ricordare che le scuole sono chiamate ad individuarli prendendo in considerazione quanto

emerso da rapporto di autovalutazione e dal piano di miglioramento, documenti senz’altro utili per la

definizione della programmazione dell’offerta formativa. Gli obiettivi prioritari di cui al comma 7, scelti dalle

scuole, costituiscono, una chiave di lettura delle intenzionalità delle scuole circa l’ampliamento dell’offerta

formativa. Le scuole del primo ciclo del Convitto (Scuola Primaria e Secondaria di I°) hanno individuato,

nell'ambito degli obiettivi suddetti e coerentemente con la programmazione dell'offerta formativa e con

azione di coinvolgimento degli organi collegiali, chiamati all'elaborazione e all'approvazione delle proposte,

le seguenti priorità d'intervento, sottoelencate in ordine di preferenza:

1) Potenziamento linguistico.2) Potenziamento scientifico.3) Potenziamento motorio.4) Potenziamento umanistico, socio-economico e per la legalità.5) Potenziamento artistico e musicale.6) Potenziamento laboratoriale.

In base a tali priorità alla scuola sarà assegnato un organico di potenziamento mirato all’ampliamento e/o al

miglioramento dell’offerta formativa. Come è noto la legge 107/15 ha introdotto la dotazione organica in

oggetto, finalizzata alla piena attuazione dell'autonomia scolastica di cui all'articolo 21 della legge 15 marzo

1997, n. 59 e successive modifiche. Il fabbisogno delle istituzioni scolastiche a regime è costituito dal piano

triennale dell'offerta formativa da definire successivamente, mentre l'organico aggiuntivo, di cui alla

circolare ministeriale n. 30549 del 21/09/2015, viene assegnata per la programmazione di interventi mirati al

miglioramento dell' offerta formativa. Pertanto, tale organico aggiuntivo risponderà agli obiettivi di

qualificazione del servizio scolastico previsti dalla L.I07 commi 7 e 85 e confluirà nel più ampio organico

dell'autonomia, da definirsi, poi, con apposito Decreto Interministeriale ai sensi del comma 64 della L

107/2015.

51) Valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche, matematico-logiche e scientifiche, nella musica e

nell'arte, di cittadinanza attiva; sviluppo di comportamenti responsabili per la tutela dei beni ambientali e culturali; 2)

potenziamento delle discipline motorie e sviluppo di un sano stile di vita; 3) sviluppo delle competenze digitali; 4)

potenziamento delle metodologie e delle attività laboratoriali; 5) prevenzione e contrasto della dispersione, della

discriminazione, del bullismo e del cyberbullismo; 6) sviluppo dell'inclusione e del diritto allo studio per gli alunni con

bisogni educativi speciali; 7) valorizzazione della scuola come comunità attiva aperta al territorio; 8) incremento

dell'alternanza scuola-lavoro; 9) alfabetizzazione e perfezionamento dell'italiano; 10) inclusione.

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LA PROGETTUALITÀ DELLA SCUOLA PER IL SERVIZIO D’ISTRUZIONE DOMICILIARE A.S. 2015/2016

L’istruzione domiciliare nasce dall’esigenza di garantire il diritto allo studio e pertanto, assicura non solo un

adeguato percorso didattico all’alunno, ma anche la possibilità di “familiarizzare” con lo spazio classe e il

gruppo di coetanei, grazie all’uso di tecnologie informatiche avanzate.

Negli ultimi anni è emersa sempre più l’esigenza di assicurare ad alunni e studenti, affetti da gravi patologie,

l’erogazione di servizi scolastici alternativi che permettano agli stessi di non interrompere il proprio corso di

studi. Ciò è conseguenza tanto della tendenza del Piano Sanitario Nazionale a ridurre al minimo i ricoveri

ospedalieri, quanto dell’aumentata sensibilità al problema dell’istruzione e della formazione di alunni

malati.

Per tali finalità il MIUR ha attivato due servizi scolastici:

1. La scuola in ospedale.

2. Il servizio d’ istruzione domiciliare.

La normativa

La normativa sul servizio d’ istruzione domiciliare è abbastanza recente. Infatti, inizialmente, si parla dei

diritti del bambino ospedalizzato con la CARTA EUROPEA DEI DIRITTI DEI BAMBINI IN OSPEDALE del 1986,

seguita dalla legge n. 285 del 1997 “Disposizioni per la promozione dei diritti dell’infanzia e

dell’adolescenza” che nell’art. 4 prescrive l’attivazione di interventi diretti alla tutela dei diritti del bambino

malato.

È’ solo con la Circolare Ministeriale n. 56 del 4 luglio 2003, che tale servizio viene riconosciuto nelle

“Iniziative volte al potenziamento ed alla qualificazione dell'offerta d’integrazione scolastica degli alunni

ricoverati in ospedale o seguiti in regime di day hospital”. (Esercizio finanziario 2003 - Legge regionale n.

440/97).

In seguito, nel 2003 viene organizzato a Viareggio il “1° SEMINARIO NAZIONALE SUL SERVIZIO D’

ISTRUZIONE DOMICILIARE “ nel quale è stato stilato il “Vademecum ad uso delle scuole di ogni ordine e

grado” che fino ad oggi risulta il documento più importante per chi si affaccia al mondo di questo servizio,

trattando tutti gli aspetti legati ad esso, da quelli normativi a quelli amministrativi e metodologico-didattici.

Dopo tale evento, un altro atto di grande rilevanza è il “Protocollo d’intesa del 24 ottobre 2003 tra MIUR e

Ministero della Salute -Tutela del diritto alla salute e allo studio dei cittadini di minore età, affetti da gravi

patologie, attraverso il servizio d'istruzione domiciliare” nel quale le due parti si impegnano a rispettare una

serie di impegni per rendere questo servizio efficiente ed efficace.

La circolare n. 6836/ 1 ottobre 2012 dell’USR Puglia fornisce le principali indicazioni operative sugli

interventi formativi a domicilio per gli alunni colpiti da gravi patologie o impediti alla frequenza scolastica.

Attivazione del servizio e finalità

In riferimento alla normativa vigente, la nostra scuola prevede l’attivazione del servizio d’istruzione

domiciliare. Esso è rivolto ad alunni affetti da gravi patologie, già ospedalizzati o sottoposti a terapie

domiciliari che impediscono la frequenza della scuola per un periodo di tempo non inferiore a 30 giorni.

Attraverso il servizio la scuola si pone le seguenti finalità:

• Superamento del disagio attraverso l’integrazione dell’alunno nel mondo della scuola;

• Recupero delle potenzialità e dell’equilibrio psico-fisico dell’allievo;

• Acquisizione di una maggiore autonomia personale, sociale e operativa.

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REGOLAMENTO DELLA

SCUOLA PRIMARIA

Il Patto Educativo di Corresponsabilità è uno strumento insostituibile di interazione scuola-famiglia,

poiché coinvolge direttamente insegnanti, alunni e genitori, invitandoli a concordare, responsabilmente,

modelli di comportamento coerenti con un corretto stile di vita di cui si assumono e si mantengono gli

impegni, rispettando l’ambiente sociale in cui si è ospitati. Da tale premessa sorge l’obbligo da parte di

genitori ed alunni accettarlo.

Vigilanza sugli alunni

Gli alunni entrano nell’atrio della scuola nei cinque minuti che precedono l’inizio delle lezioni e si

posizionano nelle apposite zone adibite alle singole classi.

I docenti accompagnano in fila gli alunni nelle proprie aule.

Non sono ammessi genitori che accompagnano presso le aule gli alunni se non in casi di necessità

comprovata dalla Direzione Didattica. Per ragioni di sicurezza non è consentito ad alcuno (compresi i

genitori degli alunni), che non sia Personale della Scuola-Convitto o alunno, superare la porta che divide la

portineria da altri luoghi della scuola senza un permesso esplicito della Dirigenza; in caso di concessione del

permesso di entrata, si dovrà accettare di essere accompagnati dal Personale della Scuola-Convitto fino alla

destinazione finale.

Eventuali ritardi degli alunni dovranno sempre essere giustificati. In orario scolastico, l’insegnante è

responsabile della custodia degli alunni e della eventuale loro consegna a familiari conosciuti che ne

facciano motivata richiesta.

Laddove il lavoro scolastico sia organizzato in forme particolari, espressamente previste dalla

programmazione didattico-educativa (classi aperte, intersezioni, laboratori, palestra), la responsabilità della

vigilanza è assunta dal docente o dai docenti che in quel momento hanno in carico il gruppo degli alunni

nell’ambiente dove si svolge l’attività.

Al termine delle lezioni i docenti sorvegliano l’uscita degli alunni che avranno cura di non sostare in

prossimità dell’ingresso per permettere un ordinato deflusso delle altre classi. I genitori, o loro delegati,

sono tenuti a presentarsi puntualmente all’uscita della scuola all’ora prevista.

Le famiglie devono sempre essere informate, possibilmente per iscritto, di ogni mutamento al calendario

e/o all’orario. Non sono ammesse uscite anticipate degli alunni per partecipare ad attività extra-scolastiche

(nuoto, danza, calcio, ecc.) che i genitori avranno cura di fissare dopo l’orario regolare delle lezioni. Eventuali

uscite anticipate, dovute a causa di forza maggiore (visite mediche, ecc.) dovranno essere richieste per

iscritto alla Direzione.

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Adempimenti in caso d’infortunio

In caso di infortunio l’insegnante presente, con la collaborazione dei collaboratori scolastici, si attiva

nel modo più rapido per prestare il primo soccorso, chiedendo l’intervento dell’addetto al Servizio di Primo

Soccorso, se necessario.

• Chiama, con la collaborazione della Segreteria l’emergenza sanitaria telefonando al 118 o ad altro numero affisso presso la postazione telefonica.

Le informazioni da dare al Pronto Soccorso sono:

o L’indirizzo, il nome, il numero telefonico della scuola; o Il tipo d’infortunio (modalità e probabili conseguenze); o Le condizioni dell’infortunato (se risponde, se respira, se perde sangue); o L’insegnante o la segreteria provvede ad avvertire tempestivamente i genitori; o L’insegnante dovrà infine presentare al Dirigente Scolastico una relazione sull’accaduto, perché sia

trasmessa all’Assicurazione.

Adempimenti in caso di malore – indisposizione

In caso di malore improvviso degli alunni durante l’orario delle lezioni, devono essere avvertiti i

genitori nel minor tempo possibile, in modo che provvedano al loro ritiro dalla scuola.

Nel caso di malori più gravi saranno avvertiti i genitori nel più breve tempo possibile e, se ritenuto

necessario dal personale responsabile, si provvederà anche ad attivare il servizio di emergenza del 118.

Somministrazione di medicinali

A scuola non possono essere somministrati medicinali. Solo nel caso in cui la medicina debba essere

somministrata in fasce orarie tali da non poterla assumere a casa, i genitori saranno autorizzati ad entrare

nella scuola per la somministrazione del farmaco.

In casi eccezionali (ad esempio farmaci salvavita) si concorderà con la famiglia ed il medico curante,

alla presenza del Dirigente Scolastico, il comportamento da assumere.

Pediculosi

In caso di pediculosi diffusa si raccomanda la disinfezione degli alunni.

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Malattie infettive degli alunni

L’insegnante che rilevi negli alunni segni sospetti di malattie infettive deve avvertire

immediatamente il Dirigente Scolastico , il quale provvede a contattare i genitori per i provvedimenti del

caso.

Gli alunni vengono riammessi a scuola dietro presentazione certificato medico attestante la

cessazione di ogni pericolo di contagio.

PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÀ DELLA SCUOLA

LA SCUOLA,

affermando che l’ALUNNO è al CENTRO del sistema scolastico, è soggetto ATTIVO della propria crescita, è

CORRESPONSABILE del vivere civile,

SI IMPEGNA A:

� Garantire un ambiente scolastico pulito, accogliente e sicuro.� Far conoscere le proprie proposte educative e didattiche.� Favorire l’acquisizione ed il potenziamento di abilità cognitive culturali che consentono la

rielaborazione dell’esperienza personale.� Garantire il diritto allo studio in tutte le sue espressioni, rispettando i tempi e i ritmi di apprendimento

di ciascuno.� Assicurare una valutazione trasparente e tempestiva, volta ad attivare un processo di autovalutazione

che conduca l’alunno a individuare i propri punti di forza e di debolezza e a migliorare il propriorendimento.

� Concordare nell’ambito dei Consigli di classe e dei Dipartimenti linee guida comuni riguardanti ladidattica e la valutazione.

� Progettare unità di apprendimento finalizzate al successo scolastico in riferimento alle capacitàdell’allievo.

� Realizzare la flessibilità organizzativa e didattica per migliorarne, così, l’efficacia.� Cercare, di concerto con la famiglia, le condizioni per rendere il tempo scuola più rispondente alle

esigenze degli alunni e del territorio.� Diffondere la consapevolezza che i grandi problemi dell’attuale condizione umana possono essere

affrontati e risolti.� Insegnare le regole del vivere e del convivere e formare cittadini consapevoli e responsabili.� Promuovere i saperi di un nuovo umanesimo.

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GLI ALUNNI SI IMPEGNANO A:

� Arrivare a scuola puntuali e portare tutto l’occorrente per le lezioni.� Frequentare con assiduità e impegnarsi nello studio in modo costante e metodico.� Collaborare con gli insegnanti per mantenere in classe un clima favorevole al dialogo e

all’apprendimento.� Avere un comportamento improntato al rispetto delle persone e dei beni comuni.� Rispettare il Dirigente Scolastico, i docenti, il personale A.T.A. e i loro compagni.� Non portare in classe denaro o oggetti di valore, consapevoli che la scuola non è responsabile del loro

smarrimento o deterioramento.� Non fumare e rispettare le norme igieniche nell’uso dei bagni.� Rispettare i beni collettivi, consapevoli che sono tenuti a risarcire i danni arrecati ai locali della scuola

o al materiale didattico.� Rispettare le norme di sicurezza.� Nel caso si porti il telefono cellulare a scuola, tenerlo spento nello zaino .� Far controfirmare dai genitori (o esercenti la patria potestà) le comunicazioni del Dirigente Scolastico

e dei docenti.� Rispettare, scrupolosamente, durante le visite guidate, i viaggi di istruzione e i soggiorni studio le

direttive dei docenti.

I GENITORI SI IMPEGNANO A:

� Riconoscere il valore educativo della scuola.� Prendere attenta visione del PTOF (ex POF) e del Regolamento di Istituto.� Controllare che il proprio figlio frequenti regolarmente, vesta in modo sobrio, arrivi in orario e porti il

materiale necessario.� Collaborare per favorire lo sviluppo formativo dei propri figli, rispettando la libertà d’insegnamento di

ogni docente.� Giustificare le assenze (in caso di malattia, dopo cinque giorni presentare il certificato medico) sul

libretto.� Giustificare i ritardi (dopo dieci minuti dall’inizio delle lezioni) sul libretto.� Prelevare personalmente i propri figli prima della fine delle lezioni mattutine (o delegare con apposita

documentazione persona di fiducia).� Prelevare personalmente i propri figli semiconvittori che anticipano l’uscita alle ore 14.00.� Dimostrare fiducia nell’azione educativa degli insegnanti.� Collaborare attivamente con i genitori rappresentanti di classe. Collaborare con la scuola rispettando

e accettando le norme che la regolamentano (attività laboratoriali, iniziative didattiche, visited’istruzione, uscita anticipata, ecc.).

� Informare la scuola di eventuali problemi o difficoltà che possano influenzare il rendimento o ilcomportamento del proprio figlio.

� Collaborare con il docente coordinatore.� Incoraggiare il proprio figlio ad essere indipendente e responsabile.� Partecipare ai colloqui, programmati dai docenti e/o quadrimestrali, e alle assemblee di classe.� Aver cura di visionare la scheda di valutazione del proprio figlio.� Suggerire proposte che possano contribuire al miglioramento dell’offerta formativa.� Prendere visione del seguente prospetto per la valutazione del voto in condotta:

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GRIGLIA DI VALUTAZIONE DEL VOTO IN CONDOTTA

COMPORTAMENTO Sempre

corretto

Molto

corretto Corretto

Non

sempre

corretto

Non

corretto Scorretto

ATTEGGIAMENTO Irreprensibile Positivo Adeguato

Non

sempre

adeguato

Biasimevole Scorretto

NOTE

DISCIPLINARI Nessuna Nessuna Nessuna

Sporadiche

(max 2)

Note

ripetute

(più di due)

Sospensione

USO del

MATERIALE e

DELLE STRUTTURE

della SCUOLA

Appropriato Appropriato Appropriato

Non

sempre

appropriato

Negligente Inappropriato

FREQUENZA Regolare Regolare Regolare Assenze

ritardi Discontinua Irregolare

RISPETTO delle

CONSEGNE

Puntuale e

costante Costante Costante

Non

sempre

puntuale e

costante

Molto

carente Inesistente

VOTO 10 9 8 7 6 5

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e alle persone