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PIANO ESECUTIVO DI GESTIONE 2013

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  • PIANO ESECUTIVO DI GESTIONE 2013

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    INDICE

    PARTE PRIMA: INDIRIZZI GENERALI Introduzione…………………………………………………………………….………… pag. 3 Il Riordino delle Province …………………………………………………….………….. pag. 3 Il Sistema Controlli di cui al D.L. 174/2012 …………………………………….…………….pag. 3

    1- Il controllo di regolarità amministrativa …………………………………………….……………... pag. 4

    La Spending Review ………………………………………………………….……………pag. 5 La Provincia Ente sperimentatore del nuovo sistema contabile ………….…………….…pag. 7 Norme di contenimento della spesa pubblica ……………………………….……………….pag. 10

    1- Incarichi Professionali ……………………………………………………………….….…………pag. 10 1.1 Incarichi Professionali a soggetti esterni non dipendenti pubblici ……………………..………….…………..pag. 10 1.2 Incarichi Professionali a dipendenti pubblici ……………………………………….……….……………pag. 11 1.3 Assegnazione dei budget alla struttura ………………………………………….……….……………...pag. 11 2- Convegni Mostre Pubblicità Rappresentanza e Relazioni Pubbliche………………………………..pag. 13 2.1 Linee Guida per l'effettuazione delle spese di rappresentanza ………………..…………………..…………pag. 14 2.2 Invio atti alla Corte dei Conti - Prospetto annuale e pubblicazione sul sito ……….………………………….pag. 15 3- Missioni e Formazione del personale .…………………………………………………………….. pag. 15 3.1 Missioni ……………………………………….......………………………………………………..pag. 15 3.2 Formazione ... ………………………………………………………………………………………pag. 16 4- Acquisti e gestione autoveicoli …………………………………………………………………….. pag. 17 5- Acquisto mobili e arredi ……………………………………………………………………………pag. 19 6- Riduzione compensi, gettoni, retribuzioni, altre utilità .……………………………………………. pag. 20 7- Il rispetto dell’ambiente anche negli acquisti ………………………………………………………..pag. 20 8- Consumi intermedi ………………………………………………………………………………....pag. 20 8.1 Sistema degli acquisti di beni e servizi …………….…………………………………………………….pag. 20 8.2 Programmazione annuale delle gare di beni e servizi ……………………………………………………....pag. 21 8.3 Piani triennali……………………………………………………………………………………….pag. 21 9- Acquisti mediante Convenzioni CONSIP…..………………………………………………...…… .pag. 21 10- Spese di personale ….……………………………….…………………………………………….pag. 22 11- Il Patto di Stabilità Interno per l’anno 2013 ……..…………………………………….…………...pag. 23

    Modalità organizzative e gestionali …………………………………………………………….pag. 27

    1- Economicità ed efficienza – centralizzazioni e razionalizzazioni …………………………………....pag. 27 2- Organismi partecipati ……………………………………………………………………………....pag. 28 3- Priorità nell’effettuazione delle spese e programmazione degli interventi……...…………………….pag. 29 4- Sulla realizzazione delle previsioni di entrata e di spesa e sulla loro compatibilità con gli obiettivi dell’Amministrazione……………………………………………………………………….pag. 29 5- Debiti fuori bilancio ………………………………………………………………………………. pag. 30 6- Ricognizione dei dati economico finanziari ………………………………………………………... pag. 30 7- Normativa anticorruzione e obblighi di pubblicità e trasparenza…………………………………….pag. 30 8- Organizzazione archivi ……………………………………………………………………………...pag. 32 9- L’autofinanziamento attraverso la dismissione immobiliare ...……………………………………….pag. 32 10- Variazioni e aggiornamenti del PEG ………………………………………………………………pag. 33 11- Rinvio ……………………………………………………………………………………………..pag. 33

    PARTE SECONDA: PIANO DELLA PERFORMANCE E PDO

    Introduzione ..………………………………………………………………………………pag. 34 Il sistema di valutazione……………………………………………………………………pag. 35 Obiettivi, Risorse e Indicatori……………………………………………………………...pag. 35

    Seguono le schede obiettivo delle singole Direzioni nel seguente ordine: Direzione Generale Segreteria Generale Ufficio Gabinetto

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    Ufficio del Consiglio Avvocatura Urp, E-Government, Quotidiano Met Polizia Provinciale

    Dipartimento I Urbanistica, Parchi e Aree Protette Ambiente e Gestione Rifiuti Agricoltura, Caccia e Pesca Sviluppo Economico, Programmazione, Turismo e gestione Parco Demidoff

    Dipartimento II Viabilità Grandi Assi Viari Ufficio Progetti Edilizia LL.PP., Difesa del suolo e Protezione Civile Servizi Amministrativi LL.PP. Energie alternative

    Dipartimento III Cultura e Biblioteche, Istruzione, Sport, Cooperazione internazionale e Sociale Lavoro Formazione

    Dipartimento IV Servizi Finanziari Economato e Provveditorato Patrimonio, Espropri, Gestione immobili e TPL Organizzazione, Vice-Segreteria Generale Sit e Reti informative

    Servizi Tecnici Empolese Valdelsa Servizi Amministrativi Empolese Valdelsa

    PARTE TERZA: RIEPILOGO PEG FINANZIARIO Entrate Spese

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    PARTE PRIMA: INDIRIZZI GENERALI INTRODUZIONE Il 2013 rappresenta il quarto anno completo del mandato elettivo del Presidente Andrea Barducci nel corso del quale prosegue l’azione di governo intrapresa nell’esercizio 2009. Tutto il processo di programmazione è stato impostato e redatto a partire dal Programma di mandato del Presi-dente, approvato con deliberazione del Consiglio Provinciale 130 del 30/10/2009, il quale è stato declinato nelle Relazioni Previsionali e Programmatiche, in ultimo in quella del triennio 2013-2015 approvata con deliberazione del Consiglio Provinciale n. 2 del 21/01/2013, i cui programmi e progetti sono tradotti in obiettivi concreti di esercizio all’interno del Piano Esecutivo di Gestione. In questo senso, gli obiettivi contenuti nel Piano Esecutivo di Gestione costituiscono la specificazione operativa annuale dei programmi e progetti della Relazione Previsio-nale e Programmatica e sono ad essi legati. Ai sensi del D.L. n. 174/2012, convertito con L. n. 213/2012, che ha tra l’altro aggiunto il comma 3 bis all’art. 169 del D.Lgs. n. 267/2000, è stato disposto che “al fine di semplificare i processi pianificazione gestiona-le dell'ente, il piano dettagliato degli obiettivi di cui all'articolo 108, comma 1, del presente testo uni-co e il piano della performance di cui all'articolo 10 del decreto legislativo 27 ottobre2009, n. 150, sono unificati organicamente nel piano esecutivo di gestione". L’attuazione del Piano Esecutivo di Gestione per l’esercizio 2013 dovrà avvenire, quindi, tenendo conto dell’intero impianto di programmazione allestito (“a cascata”), sulla base dei principi di razionalizzazione e snel-limento dell’attività amministrativa e della ripartizione delle competenze fra organi di governo e management al fine del perseguimento dei massimi livelli di efficacia, efficienza ed economicità dell’azione. I dirigenti garanti-scono la massima effettività del ruolo direzionale, ponendo particolare attenzione ai seguenti indirizzi generali: � visione d’insieme e finalizzazione costante della propria azione ai complessivi obiettivi dell’Amministrazione; � costante rapporto informativo e propositivo con gli Assessori di riferimento e la Direzione Generale; � massima collaborazione intersettoriale e collegialità d’azione; � massimo spirito di appartenenza. Il Piano Esecutivo di Gestione è articolato secondo la Macrostruttura organizzativa vigente, modificata con deli-berazione della Giunta Provinciale 256 del 29/12/2011 la quale ha confermato, sia l’assetto direzionale (Diretto-re Generale, quattro Dipartimenti, area extra-dipartimentale e Direzioni di Servizio) in virtù di modelli organizza-tivi semplificati e ridotti, sia il “sistema di coordinamento” quale modus organizzativo dell’ente. Svolgono, tutta-via, un ruolo di grande importanza per l’attuazione del Piano le Posizioni Organizzative (figure professionali pre-viste dagli articoli 8-10 del CCNL del 31/03/1999). L’impostazione generale dell’azione gestionale, in coerenza con quanto sopra specificato, dovrà in ogni caso esse-re costantemente correlata alle strategie dell’Amministrazione, nel quadro d’assetto dei compiti assegnati alle Province dall’ordinamento vigente. Gli indirizzi e le direttive recati dal presente atto costituiscono riferimento fondamentale ed irrinunciabile per la gestione dirigenziale e rappresentano un elemento privilegiato di riferimento per la valutazione delle prestazioni dirigenziali, ai sensi del CCNL di Comparto per la separata Area Dirigenziale.

    IL RIORDINO DELLE PROVINCE Con D. L. 201/2011, convertito con Legge n. 214 del 22.12.2011 è stata prevista una modifica dell’assetto istitu-zionale delle Province Con il D.L. 06.07.2012 n. 95, convertito con L. 07.08.2012 n.135, recante “Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini nonché misure di rafforzamento patrimoniale delle im-prese del settore bancario” è stato, tra l’altro, previsto il riordino delle province e la istituzione delle città metro-politane. La riforma istituzionale non è stata portata a compimento anche se la disciplina sulle Città Metropolitane definita dalla Legge 135 è stata già avviata con la costituzione delle Conferenze Metropolitane.

    IL SISTEMA DEI CONTROLLI Il DL. n. 174/2012, convertito con Legge n. 213/2012, all’art. 3 introduce rilevanti modifiche al Testo Unico degli Enti Locali. In particolare il Decreto Legge rafforza ed integra il sistema dei controlli interni che

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    l’Amministrazione deve disciplinare, nella propria autonomia normativa ed organizzativa, tenendo conto dei se-guenti punti fondamentali: 1) Il principio della distinzione tra funzioni di indirizzo e compiti di gestione; 2) I soggetti che partecipano al sistema dei controlli, quali il Segretario Generale, il Direttore Generale, i Dirigenti responsabili dei servizi, le unità di controllo (controllo di gestione). L’Amministrazione, in attuazione della norma sopradetta, ha istituito il Sistema dei controlli interni d’ente e ne ha disciplinato strumenti, metodologie e modalità di svolgimento nel “Regolamento sui controlli interni” approvato con deliberazione C.P 6 del 4.2.2013. Le tipologie dei controlli previsti sono costituite dal: - controllo di regolarità amministrativa e contabile. Esso compete, a livello preventivo (cioè in fase di formazione dell’atto) ai Dirigenti firmatari, al Dirigente dei Servizi Finanziari per la parte contabile ed al Segretario Generale per le tipologie di atti/determinazioni individuate dalla Giunta con atto di programmazione annuale. Il controllo successivo (su atti esecutivi ed efficaci) compete al Segretario Generale. Le tipologie di atti sottoposte a controllo, le modalità ed i tempi di effettuazione dello stesso sono riportate nell’apposito paragrafo; -controllo strategico, attuato mediante l’Ufficio Controllo Strategico e Controllo di Gestione posto sotto la Di-rezione Generale, per la verifica dello stato di attuazione dei programmi secondo le linee approvate dal Consiglio, il quale si avvale di metodologie finalizzate alla rilevazione dei risultati conseguiti rispetto agli obiettivi predefini-ti, degli aspetti economico-finanziari connessi ai risultati ottenuti, dei tempi di realizzazione rispetto alle previsioni, delle procedure operative attuate confrontate con i progetti elaborati, della qualità dei servizi ero-gati e del grado di soddisfazione della domanda espressa, degli aspetti socio-economici; -controllo sulle società partecipate il quale presuppone la preventiva definizione degli obiettivi gestionali a cui de-ve tendere la società partecipata, secondo standard qualitativi e quantitativi e l’organizzazione di un idoneo siste-ma informativo finalizzato a rilevare i rapporti finanziari con la società, la situazione contabile, gestionale e orga-nizzativa della società, i contratti di servizio, la qualità dei servizi, il rispetto delle norme di legge sui vincoli di fi-nanza pubblica; -controllo sugli equilibri finanziari, svolto sotto la direzione del Responsabile del servizio finanziario e la vigilanza del Collegio dei Revisori dei Conti, con il coinvolgimento attivo della Giunta, del Direttore Generale, del Segreta-rio Generale e dei Dirigenti secondo le rispettive responsabilità; il controllo è svolto nel rispetto delle disposizio-ni dell’ordinamento finanziario e contabile degli enti locali, delle norme che regolano il concorso degli enti locali alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica; -controllo della Corte dei Conti chiamata a verificare la legittimità e la regolarità della gestione, il funzionamento dei controlli interni ai fini del rispetto delle regole contabili e del pareggio di bilancio nonché il piano esecutivo di gestione e gli atti di programmazione e pianificazione dell’Ente; a tal fine il Presidente della Provincia, tramite il Direttore Generale, trasmette semestralmente alla Corte dei Conti un referto sulla regolarità della gestione e sull’efficacia e sull’adeguatezza del sistema dei controlli interni adottato, sulla base delle Linee guida deliberate dalla Sezione delle autonomie della Corte dei Conti; il referto è trasmesso anche al Presidente del Consiglio Pro-vinciale. 1 Il controllo di regolarità amministrativa Secondo le previsioni della legge e del Regolamento il controllo di regolarità amministrativa è così articolato: TIPOLOGIA DI CONTROLLO

    ATTI SOTTOPOSTI A CON-TROLLO

    ORGANO CUI COMPE-TE IL CONTROLLO

    TEMPISTICA

    Preventivo Tutte le deliberazioni Dirigenti In via continuativa Preventivo Tutte le determinazioni Dirigenti /P.O. In via continuativa Preventivo Tutti gli atti dirigenziali Dirigenti/P.O. In via continuativa Preventivo Determinazioni dirigenziali ine-

    renti Affidamenti ex art. 125 Co-dice dei Contratti

    Segretario Generale Aprile-Giugno 2013

    Preventivo Determinazioni dirigenziali ine-renti Affidamenti servizi esclusi dal Codice Appalti

    Segretario Generale Settembre-Dicembre 2013

    Preventivo Determinazioni dirigenziali ine-renti Affidamento lavori di som-ma urgenza

    Segretario Generale Settembre-Dicembre 2013

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    Successivo Determinazioni di impegno di spesa, a campione (10%)

    Segretario Generale In via continuativa dal 1^ marzo 2013

    Successivo Atti dirigenziali inerenti Conces-sioni beni pubblici, a campione (2%)

    Segretario Generale In via continuativa dal 1^ marzo 2013

    Successivo Atti dirigenziali inerenti Autoriz-zazioni, a campione (2%)

    Segretario Generale In via continuativa dal 1^ marzo 2013

    Successivo Contratti stipulati in forma di scrittura privata (5%) *

    Segretario Generale Semestralmente (Luglio 2013 e Dicembre 2013), sugli atti del semestre precedente

    Per i contratti stipulati in forma di scrittura privata di importo non inferiore ad euro 10.329,14 sussiste l’obbligo, per l’Amministrazione, di comunicazione annuale all’Anagrafe tributaria. L’inserimento di detti contratti nel si-stema documentale Iride è pertanto condizione essenziale, oltre che per l’effettuazione del controllo di regolarità, per la regolare comunicazione dei dati richiesti per legge. Gli esiti del controllo di regolarità amministrativa saranno di volta in volta comunicati ai Dirigenti/P.O. propo-nenti che, nel caso del controllo preventivo, avranno la possibilità di adeguare l’atto alle indicazioni fornite. Semestralmente il Segretario Generale fornirà agli organi di vertice dell’ente una relazione contenente i report dei controlli effettuati e le direttive di accompagnamento per il superamento delle criticità rilevate. Dall’attività di controllo sopra illustrata dovranno necessariamente scaturire indicazioni precise per il migliora-mento degli atti amministrativi e d’indirizzo verso percorsi semplificati e condivisi, anche mediante l’attivazione di procedure standardizzate ed omogenee per atti della medesima tipologia, nonché la costruzione di un sistema di regole condivise per la redazione degli atti, in collaborazione con le singole strutture dell’ente sia per l’impostazione che per il continuo aggiornamento delle procedure.

    LA SPENDING REVIEW La Provincia di Firenze è da anni impegnata nella revisione della spesa in termini di riduzione e razionalizzazione della stessa con lo specifico obiettivo di diminuire la spesa corrente, migliorare conseguentemente il saldo di par-te corrente e liberare risorse per il pagamento delle spese in conto capitale. Anche nel 2013 prosegue dunque l’attività dell’Amministrazione in tema di spending review, in coerenza con le diverse normative, in ultimo quelle del D.L. n. 95/2012, convertito con L. 135/2012 e L. 228/2013, così come di seguito riepilogato: TIPOLOGIA DI SPESA DIREZIONE IMPORTO 2013 Incarichi ricerca studio e consulenza vedi pag. 10: “Norme di contenimento della spesa” Paragrafo 1

    Tutte le Direzioni

    20% della spesa sostenuta nel 2009 con fondi provinciali (D.L. 78/2010) 2009 € 95.784,65 (come da referto controllo di Gestione anno 2011) 2013 € 19.156,00

    Spese per convegni, mo-stre, pubblicità, rappresen-tanza e relazioni pubbliche vedi pag. 13: “Norme di contenimento della spesa” Paragrafo 2

    Alcune Direzioni

    20% della spesa sostenuta nel 2009 (D.L. 78/2010) 2009 € 4.378.743,26 (come da referto controllo di Gestio- ne anno 2011) 2013 € 875.748,65 (gli importi stanziati in bilancio sono Inferiori)

    Spese di rappresentanza vedi pag. 13: “Norme di contenimento della spesa” Paragrafo 2

    Ufficio di Gabinetto

    20% della spesa sostenuta nel 2009 (D.L. 78/2010) 2009 € 433.517,00 (dato del referto 2009 al netto delle spese per missioni come da atto GP n. 30/2011) 2013 € 86.700,00 (gli importi stanziati in bilancio sono Inferiori)

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    Spese per Missioni vedi pag. 15: “Norme di contenimento della spesa” Paragrafo 3

    Tutte le Direzioni

    50% della spesa sostenuta nel 2009 (D.L. 78/2010) 2009 € 85.868,61(dato del referto Controllo di Gestione 2011 al netto delle spese relative ai servizi fuori sede e alle attività di polizia e servizi ispettivi )

    2013 € 42.934,31 (gli importi stanziati in bilancio sono Inferiori)

    Spese per Formazione vedi pag. 15: “Norme di contenimento della spesa” Paragrafo 3

    Tutte le Direzioni

    50% della spesa sostenuta nel 2009 (D.L. 78/2010) 2009 € 277.095,04 (dato del referto Controllo di Gestione 2011 al netto di un intervento formativo sulla sicurezza) 2013 € 138.547,52 (gli importi stanziati in bilancio sono Inferiori)

    Autovetture Divieto di acquisto fino al 31.12.2014 (L.228/2013), salvo acquisti per tutela or-dine pubblico e sicurezza e servizi sociali e sanitari svolti per garantire livelli essenziali di assistenza vedi pag. 17: “Norme di contenimento della spesa” Paragrafo 4

    Direzione Economato e Provveditorato

    50 % della spesa sostenuta nel 2011 con fondi provinciali (D.L. 95/2012) 2011 € 91.846,79 (come da referto controllo di Gestione anno 2011) 2013 € 45.923,40

    Acquisto mobili e arredi vedi pag. 19: “Norme di contenimento della spesa” Paragrafo 5

    Tutte le Direzioni 20% della spesa sostenuta in media negli anni 2010/2011 (L. 228/2013) 2010/2011 media € 72.184,44 2013 € 14.436,00

    Punti di ristoro

    Direzione Patrimonio Espropri Gestione Im-mobili e TPL

    L’amministrazione prevede di procedere alla centralizzazione del servizio di distribuzione automatica di alimenti e di be-vande calde e fredde, ed all’affidamento del suddetto servi-zio mediante procedura ad evidenza pubblica così da: 1. razionalizzare la distribuzione dei dispositivi; 2. migliorare la gestione dei costi derivanti dai consumi di energia elettrica e risorsa idrica degli apparecchi; 3. migliorare l’utilizzo degli spazi all’interno dei locali; 4. determinare una maggiore forza contrattuale nei con-fronti dei fornitori.

    Punti di ristoro Istituti Sco-lastici di competenza della Provincia Di Firenze

    Direzione Patrimonio Espropri Gestione Im-mobili e TPL

    Elaborazione di un Regolamento da sottoporre al Consi-glio che disciplini le modalità, le condizioni relativamente all’installazione di distributori automatici di alimenti e di bevande calde e fredde, nonché l’utilizzo degli spazi scola-stici ad uso bar a servizio degli stessi plessi.

    Immobili vedi pag. 32: “Modalità Or-ganizzative e gestionali” Paragrafo 9

    Direzione Patrimonio Espropri Gestione Im-mobili e TPL

    La Provincia di Firenze da diversi anni ha intrapreso un processo di razionalizzazione della spesa derivante da rap-porti di locazione o di concessione passivi di locali o im-mobili per uso strumentale e scolastico, anche attraverso .il rilascio di immobili assunti in locazione In particolare per l’anno 2013 è stato predisposto il piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari in modo da poter reperire risor-se che consentano alla Provincia di autofinanziarsi.

    Impianti Sportivi

    Direzione Cultura, Bi-blioteche, Istruzione, Sport, Cooperazione Internazionale e Sociale

    Predisposizione di un Regolamento per l’uso degli impianti sportivi. Verifica tariffe impianti sportivi e predisposizione atti consequenziali per modifica delle stesse entro metà settembre.

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    Spese di funzionamento

    Direzione Economato e Provveditorato

    Razionalizzazione della spesa attraverso azioni volte a mi-gliorare l’efficienza del sistema provinciale, quali a titolo esemplificativo: -telefonia fissa, sulla base di quanto disposto dal D.L. 52/2012 e telefonia mobile, anche attraverso un monito-raggio costante della stessa che consenta, attraverso l’analisi delle varie componenti, di intraprendere le conse-guenti azioni; -ottimizzazione consumi di cancelleria e relativa reportisti-ca; - redazione dei piani triennali ai sensi dell’art. 2 della Legge finanziaria per l’esercizio 2008 per parco mezzi e dotazioni strumentali e conseguenti azioni di monitoraggio(vedi pag. 21: “Norme di contenimento della spesa” Paragrafo 8.3); -report e monitoraggio per tutte le altre principali categorie di spese di funzionamento

    Privatizzazione di società pubbliche vedi pag. 28: “Modalità Or-ganizzative e gestionali” Paragrafo 2

    Segreteria Generale alienazione/dismissione della partecipazione detenuta in alcune Società

    LA PROVINCIA ENTE SPERIMENTATORE DEL NUOVO SISTEMA CONTABILE Il decreto legislativo 23 giugno 2011, n.118 (G.U. n. 172 del 26.07.2011), ha dettato le regole sulla armonizzazio-ne dei sistemi contabili, volta a garantire la trasparenza e la comparabilità dei dati di bilancio, che trovano appli-cazione sia per i bilanci degli enti territoriali, dei loro enti ed organismi strumentali, sia per i conti del settore sani-tario. Il provvedimento dispone che le regioni, gli enti locali ed i loro enti strumentali (aziende società, consorzi ed al-tri) adottino la contabilità finanziaria, cui devono affiancare, a fini conoscitivi un sistema di contabilità economi-co-patrimoniale, per garantire la rilevazione unitaria dei fatti gestionali sia sotto il profilo finanziario che sotto il profilo economico-patrimoniale. La Provincia, in qualità Ente sperimentatore, individuato con DPCM/2011, del nuovo sistema contabile intro-dotto con D.Lgs. n. 118/2011, proseguirà nel corso del 2013 il percorso iniziato l’anno precedente a seguito della Deliberazione della Giunta Provinciale n. 155 del 27 novembre 2012, con cui l’ente ha deciso, appunto, di prose-guire anche per il 2013 la sperimentazione della disciplina concernente i sistemi contabili e gli schemi di bilancio delle Regioni, degli Enti Locali e dei loro Enti ed Organismi. Nel 2013, il bilancio di previsione armonizzato, che nel 2012 era stato affiancato ai “vecchi” schemi, assume va-lore a tutti gli effetti giuridici, mentre questi ultimi conservano solo una sola funzione conoscitiva. Si ricordano tra i principali strumenti e novità introdotti dalla normativa: - l’adozione di un piano dei conti integrato (raccordato con la classificazione SIOPE), che consente di rag-giungere l’obiettivo di consolidare e monitorare i conti pubblici attraverso una migliore raccordabilità delle regi-strazioni contabili delle Pubbliche Amministrazioni con il sistema europeo dei conti. Il piano dei conti integrato, che sarà arricchito dai conti economici e patrimoniali rappresenta la struttura di riferimento per la predisposizio-ne dei documenti contabili e di finanza pubblica delle Amministrazioni Pubbliche; - l’introduzione dell’elemento di costruzione dei conti costituito dalla “transazione elementare”, che deve esse-re riferita ad ogni atto gestionale con una precisa codifica che deve consentire di tracciare le operazioni contabili; - una nuova struttura del bilancio per assicurare una maggiore trasparenza delle informazioni riguardanti il processo di allocazione delle risorse e la destinazione delle stesse. L’articolazione adottata per la spesa, come già per il bilancio dello Stato, è la seguente: 1) Missioni: rappresentano le funzioni principali e gli obiettivi strategici di ogni Pubblica Amministrazione; 2) Programmi: rappresentano gli aggregati omogenei di attività volte a perseguire gli obiettivi definiti nell’ambito delle missioni; 3) Macroaggregati: sono collocati all’interno di ciascun Programma e sono l’equivalente degli “Interventi” del D.Lgs. 267/2000 in quanto suddividono la spesa secondo la natura economica della stessa; 4) Titoli, capitoli e articoli: rappresentano l’ulteriore suddivisione dei Macroaggregati demandata alla piena au-tonomia delle Pubbliche Amministrazioni ed incontrano come unico limite, verso il basso, il piano dei conti inte-grato e comune.

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    Per quanto riguarda l’entrate: 1) Titoli: definiti secondo la fonte di provenienza delle entrate; 2) Tipologie: definite in base alla natura delle entrate, nell’ambito di ciascuna fonte di provenienza; 3) Categorie: definite in base all’oggetto dell’entrata, con separata evidenza delle eventuali quote di entrata non ricorrente; 4) Capitoli: costituiscono le unità elementari ai fini della gestione e della rendicontazione e possono eventual-mente essere suddivisi in articoli. Una delle principali novità è rappresentata dal nuovo criterio di contabilizzazione delle entrate e delle usci-te: la contabilità finanziaria non anticipa più la registrazione dei fatti gestionali ma li contabilizza in un periodo molto più prossimo alla fase finale del processo (incasso o pagamento). Il principio della competenza finanzia-ria prescrive:

    a) il criterio di registrazione delle operazioni di accertamento e di impegno con le quali vengono imputate a-gli esercizi finanziari le entrate e le spese derivanti da obbligazioni giuridicamente perfezionate (attive e pas-sive);

    b) il criterio di registrazione degli incassi e dei pagamenti, che devono essere imputati agli esercizi in cui il te-soriere ha effettuato l’operazione.

    Il bilancio di previsione annuale di competenza e di cassa e il bilancio di previsione pluriennale di competenza hanno carattere autorizzatorio, costituendo limite agli impegni di spesa e ai pagamenti, fatta eccezione per i servizi per conto di terzi e per i rimborsi delle anticipazioni di tesoreria. Le obbligazioni giuridiche perfezionate sono registrate nelle scritture contabili al momento della nascita dell’obbligazione, imputandole all’esercizio in cui l’obbligazione viene a scadenza. La scadenza dell’obbligazione è il momento in cui l’obbligazione diventa esigibile. Altra novità è il fondo pluriennale vincolato introdotto in fasi successive fin dal primo anno della sperimenta-

    zione in ottemperanza dei nuovi principi, punto 5.4 allegato 2 del DPCM 285/2011. Si ricorda che il fondo plu-riennale vincolato è un saldo finanziario, costituito da risorse già accertate destinate al finanziamento di obbliga-zioni passive dell’ente già impegnate, ma esigibili in esercizi successivi a quello in cui è accertata l’entrata. Trattasi di un saldo finanziario che garantisce la copertura di spese imputate agli esercizi successivi a quello in corso, che nasce dall’esigenza di applicare il principio della competenza finanziaria e rendere evidente la distanza temporale

    intercorrente tra l’acquisizione dei finanziamenti e l’effettivo impiego di tali risorse. Il fondo riguarda prevalen-temente le spese in conto capitale ma può essere destinato a garantire la copertura di spese correnti, ad esempio per quelle impegnate a fronte di entrate derivanti da trasferimenti correnti vincolati, esigibili in esercizi precedenti a quelli in cui è esigibile la corrispondente spesa. L’ammontare complessivo del Fondo iscritto in entrata, distinto in parte corrente e in c/capitale, è pari alla sommatoria delle singole così dette economie registrate nei capitoli di spesa intestati ai singoli fondi pluriennali vincolati alla realizzazione di specifiche spese, appostati nei singoli pro-grammi di bilancio cui si riferiscono le spese, dell’esercizio precedente. Sui capitoli di spesa intestati ai singoli fondi pluriennali vincolati non è possibile assumere impegni ed effettuare pagamenti. Il Fondo pluriennale risulta immediatamente utilizzabile a seguito dell’accertamento delle entrate che lo finanzia-no, ed è possibile procedere all’impegno delle spese esigibili nell’esercizio in corso (la cui copertura è costituita dalle entrate accertate nel medesimo esercizio finanziario), e all’impegno delle spese esigibili negli esercizi succes-sivi (la cui copertura è effettuata dal fondo). In altre parole il principio della competenza potenziata prevede che il “fondo pluriennale vincolato” sia uno stru-mento di rappresentazione della programmazione e previsione delle spese pubbliche territoriali, sia correnti sia di investimento, che evidenzi con trasparenza e attendibilità il procedimento di impiego delle risorse acquisite dall’ente che richiedono un periodo di tempo ultrannuale per il loro effettivo impiego e utilizzo per le finalità pro-grammate e previste. In particolare, la programmazione e la previsione delle opere pubbliche è fondata sul Pro-gramma triennale delle opere pubbliche e relativo elenco annuale di cui alla vigente normativa che prevedono, tra l’altro, la formulazione del cronoprogramma (previsione dei SAL) relativo agli interventi di investimento pro-grammati. In fase di previsione il fondo pluriennale vincolato stanziato tra le spese è costituito da due componenti logica-mente distinte:

    1) la quota di risorse accertate negli esercizi precedenti che costituiscono la copertura di spese già impegna-te negli esercizi precedenti a quello cui si riferisce il bilancio e imputate agli esercizi successivi;

    2) le risorse che si prevede di accertare nel corso dell’esercizio, destinate a costituire la copertura di spese che si prevede di impegnare nel corso dell’esercizio cui si riferisce il bilancio, con imputazione agli esercizi succes-sivi.

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    Nel corso dell’esercizio, a seguito della definizione del cronoprogramma (previsione dei SAL) della spesa, si ap-portano le necessarie variazioni al bilancio di previsione annuale e pluriennale per stanziare la spesa e il fondo plu-riennale negli esercizi di competenza e, quando l’obbligazione giuridica è sorta, si provvede ad impegnare l’intera spesa con imputazione agli esercizi in cui l’obbligazione è esigibile. Nel caso in cui alla fine dell’esercizio l’entrata sia stata accertata o incassata e la spesa non sia stata impegnata, tutti gli stanziamenti cui si riferisce la spesa, compresi quelli relativi al fondo pluriennale, iscritti nel bilancio annuale e nel primo esercizio del bilancio pluriennale costituiscono economia di bilancio e danno luogo alla formazione di una quota del risultato di amministrazione dell’esercizio da destinarsi in relazione alla tipologia di entrata accertata. Ai soli fini della determinazione dell’accantonamento al fondo pluriennale vincolato, possono essere finanziate dal fondo pluriennale le spese di investimento per lavori pubblici di cui all’articolo 3, commi 7 del decreto legi-slativo 12 aprile 2006, n. 163 “Codice dei contratti pubblici, esigibili negli esercizi successivi, ancora non impe-gnate, già prenotate sulla base della gara per l’affidamento dei lavori, formalmente indetta ai sensi dell’articolo 53, comma 2, del citato decreto legislativo n. 163 del 2006, unitamente alle voci di spesa contenute nel quadro eco-nomico dell’opera. In assenza di aggiudicazione definitiva entro l’anno successivo le risorse accertate cui il fondo pluriennale si riferisce confluiscono nell’avanzo di amministrazione vincolato per la riprogrammazione dell’intervento in c/capitale e il fondo pluriennale deve essere ridotto di pari importo. Il fondo risulta formalmente costituito solo a seguito dell’accertamento delle entrate che lo finanziano e, solo a seguito dell’accertamento delle entrate la spesa può essere impegnata, con imputazione all’esercizio di riferimento del bilancio annuale e agli esercizi successivi. Inoltre il fondo svalutazione crediti applicato anch’esso in ottemperanza dei nuovi principi contabili, punto 3.3 dell’allegato 2 del DPCM. I principi prevedono infatti che siano accertate per l’intero importo del credito anche le entrate di dubbia e difficile esazione, per le quali non è certa la riscossione integrale, quali le sanzioni amministra-tive al codice della strada, gli oneri di urbanizzazione, i proventi derivanti dalla lotta all’evasione, ecc. Per i crediti di dubbia e difficile esazione accertati nell’esercizio è effettuato un accantonamento al fondo di svalu-tazione crediti, vincolando a tal fine una quota dell’avanzo di amministrazione. A tal fine è stanziata nel bilancio di previsione una apposita posta contabile, denominata “Accantonamento al fondo svalutazione crediti” il cui ammontare è determinato in considerazione della dimensione degli stanziamenti relativi ai crediti che si prevede si formeranno nell’esercizio, della loro natura e dell’andamento del fenomeno negli ultimi cinque esercizi precedenti (la media del rapporto tra incassi e accertamenti per ciascuna tipologia di entrata). L’accantonamento al fondo svalutazione crediti non è oggetto di impegno e genera un’economia di bilancio che confluisce nell’avanzo di amministrazione come quota accantonata. In sede di rendiconto, fin dal primo esercizio di applicazione del presente principio, l’ente vincola nell’avanzo di amministrazione l’intero importo del fondo svalutazione crediti quantificato nel prospetto riguardante il fondo al-legato al rendiconto di esercizio. In sede di assestamento di bilancio e alla fine dell’esercizio per la redazione del rendiconto, è verificata la congrui-tà del fondo svalutazione crediti complessivamente accantonato:

    a) nel bilancio in sede di assestamento; b) nell’avanzo, in considerazione dell’ammontare dei residui attivi degli esercizi precedenti e di quello

    dell’esercizio in corso, in sede di rendiconto. L’importo complessivo del fondo è calcolato applicando all’ammontare dei residui attivi la media dell’incidenza degli accertamenti non riscossi sui ruoli o sugli al-tri strumenti coattivi negli ultimi cinque esercizi.

    Al fine di adeguare l’importo del fondo svalutazione crediti si procede: a) in sede di assestamento, alla variazione dello stanziamento di bilancio riguardante l’accantonamento al fondo svalutazione crediti; b) in sede di rendiconto, vincolando o svincolando le necessarie quote dell’avanzo di amministrazione.

    Fino a quando il fondo svalutazione crediti non risulta adeguato non è possibile utilizzare l’avanzo di amministra-zione. Quando un credito è dichiarato definitivamente e assolutamente inesigibile lo si elimina dalle scritture finanziarie e, per lo stesso importo del credito che si elimina, si riduce la quota accantonata nell’avanzo di amministrazione a titolo di fondo svalutazione crediti. A seguito di ogni provvedimento di riaccertamento dei residui attivi è rideterminata la quota dell’avanzo di ammi-nistrazione accantonata al fondo svalutazione crediti. Infine a partire dall’annualità 2013 sarà introdotta la parte di sperimentazione relativa alla contabilità economi-ca e patrimoniale.

  • 10

    L’articolo 2 del decreto legislativo 23 giugno 2011 n. 118 prevede, per gli enti in contabilità finanziaria, l’adozione di un sistema contabile integrato che garantisca la rilevazione unitaria dei fatti gestionali sia sotto il profilo finan-ziario che sotto il profilo economico-patrimoniale. Nell’ambito di tale sistema integrato la contabilità economico patrimoniale affianca la contabilità finanziaria, che costituisce il sistema contabile principale e fondamentale per fini autorizzatori e di rendicontazione della gestione, per rilevare i costi/oneri e i ricavi/proventi derivanti dalle transazioni poste in essere da una amministrazione pubblica (come definite nell’ambito del principio applicato della contabilità finanziaria) al fine di:

    � rappresentare le “utilità economiche” acquisite ed utilizzate nel corso di un esercizio, anche se non diret-tamente collegate ai relativi movimenti finanziari e partecipare al miglioramento del processo di pro-grammazione finanziaria;

    � partecipare alla costruzione del conto del patrimonio, e rilevare, in particolare, le variazioni del patrimo-nio dell’ente che costituiscono un indicatore dei risultati della gestione;

    � permettere l’elaborazione del conto consolidato di ciascun’amministrazione pubblica con i propri enti e organismi strumentali, aziende, società e altri organismi controllati;

    � conseguire le altre finalità previste dalla legge, e in particolare consentire ai vari portatori d’interesse di acquisire ulteriori informazioni concernenti la gestione delle singole amministrazioni pubbliche.

    A conclusione si evidenzia che con il nuovo bilancio armonizzato viene reintrodotto l’obbligo di effettuare in se-de di bilancio, unitamente alle previsioni di competenza, anche le previsioni di cassa. Per cui a regime le revi-sioni di cassa dovranno coprire gli impegni della competenza pura e del FPV reiscritto nell’anno.

    NORME DI CONTENIMENTO DELLA SPESA PUBBLICA Nel corso dell’anno 2010 il Legislatore ha disposto, con il D.L. 78/2010 convertito nella Legge 122/2010, una forte riduzione di specifiche tipologie di spesa che si sono sommate agli interventi strutturali di riqualificazione della spesa pubblica previsti nel 2009 ed alle norme di contenimento della spesa di cui al decreto legge n. 112/2008, convertito nella Legge 133/2008, nonché alle disposizioni normative emanate in passato ed ancora vigenti, oltre alle norme richiamate nel paragrafo relativo alla spending review. Per consentire all’Amministrazione di rispettare quanto previsto dalla normativa viene utilizzata, per alcune tipo-logie di spesa di cui di seguito, una programmazione dell’effettuazione delle stesse secondo il sistema di “budget-tizzazione” già adottato negli anni scorsi. Sarà, tuttavia, necessario che le determinazioni dirigenziali che impegnano la spesa e che non sono relative alle tipologie della medesima ridotte dal D.L. 78/2010 dia-no atto, nella parte dispositiva, che “la presente spesa non attiene alle tipologie su cui sono intervenute riduzioni ai sensi del D.L. 78/2010, convertito nella L. 122/2010”. 1 Incarichi Professionali

    1.1 Incarichi Professionali a soggetti esterni non dipendenti pubblici Si richiamano in merito gli indirizzi del peg 2012, in particolare sugli incarichi di collaborazione autonoma di cui all’art. 7 del D.Lgs. 165/200l, tra i quali gli incarichi di ricerca studio e consulenza, secondo la definizione opera-ta dalla Corte dei Conti. Si evidenzia in merito che è importante distinguere, nell’ambito degli incarichi esterni quelli, che pur essendo riconducibili al contratto d’opera di cui agli artt. 2229-2238 del Codice Civile costituisco-no appalti di servizi ai sensi del D.Lgs. 163/2006 (Codice dei Contratti) e relativo Regolamento di Esecuzione ed Attuazione. La definizione civilistica di appalto infatti non trova coincidenza con quella di cui alla sopracitata normativa. Per cui gli adempimenti relativi agli incarichi esterni, trovano applicazione solo laddove non costitui-scano appalto di servizi, nel qual caso infatti si applica la relativa disciplina. Questo anche per quanto riguarda le varie forme di pubblicità, che in ogni caso dovranno tener conto di quanto disposto in merito dalle varie norma-tive, quali la Legge n. 190/2012 (legge anticorruzione) e, in ultimo, il D.Lgs. 33/2013. In ogni caso la scelta operata in merito all’espletamento dell’appalto, qualora ne ricorrano i presupposti, dovrà essere adeguatamente motivata al fine di evitare che il ricorso all’appalto di servizi possa essere giudicato come meramente finalizzato ad aggirare il regime vincolistico. Sul punto si veda anche la deliberazione n. 489 del 14/12/2012 della sezione di Controllo Emilia Romagna. Si evidenzia inoltre che la Legge 228/2012 (Legge di Stabilità 2013), all’articolo 1, comma 147, ha proceduto a modificare l’articolo 7, comma 6, lettera c) del D. Lgs. 165/2001, normativa di base per tutti gli incarichi indivi-duali conferiti, con contratto di lavoro autonomo, di natura occasionale ma anche di collaborazione coordinata e continuativa, ad esperti di particolare e comprovata specializzazione anche universitaria. In virtù di tale modifica

  • 11

    gli incarichi di cui sopra non sono rinnovabili; l’eventuale proroga è consentita, in via eccezionale, al solo fine di completare il progetto e per ritardi non imputabili al collaboratore, ferma restando la misura del compenso pat-tuito in sede di affidamento dell’incarico. In materia si rinvia anche alle linee guida n. 5 “Incarichi di ricerca, studio e consulenza” e n. 6 “Aggior-namenti” predisposte dalla Segreteria Generale, nell’ambito dell’attività del controllo di regolarità ammini-strativa, ed indirizzate anche a tutti i dirigenti e Responsabili di posizione organizzativa. Si conferma l’obbligo che qualsiasi incarico professionale a soggetti esterni all’ente sia preceduto da un’effettiva ricognizione per la ricerca di detta professionalità all’interno dell’ente. 1.2 Incarichi professionali a dipendenti pubblici Si richiamano in materia le recenti disposizioni della cosiddetta Legge Anticorruzione, che introduce ulteriori a-dempimenti in materia di incarichi conferiti a pubblici dipendenti, anche a titolo gratuito, rinviando in merito alla nota prot. int. n. 2971 del 18.12.2012 della Direzione Organizzazione. 1.3 Assegnazione dei budget alla struttura Come previsto dal D.L. 112/08 e successive modifiche ed integrazioni, nella tabella seguente, è riportato il limite massimo di spesa per gli incarichi per ciascuna Direzione tenuto conto che il comma 7 dell’articolo 6 del D.L. 78/2010, convertito nella L. 122/2010 ha fissato un tetto alla spesa annua per studi ed incarichi di consulenza quantificandolo nel 20 per cento della spesa impegnata, per analoghi motivi, nell’esercizio 2009. La norma citata ha, inoltre, ribadito che gli affidamenti assegnati in violazione del tetto stabilito costituiscono presupposto per la configurazione dell’illecito disciplinare e della responsabilità erariale. Non devono computarsi nell’ambito del tet-to di spesa citato gli incarichi di consulenza e studio alimentati con risorse provenienti da enti pubblici o privati estranei alla Provincia (deliberazione della Corte dei Conti a sezioni riunite del 07/02/2011). In sede di approvazione del Bilancio Preventivo (Delibera del Consiglio Provinciale 2 del 21/01/2013), è stato stanziato un budget com-plessivo per gli incarichi pari ad Euro 1.500.000,00; di questi € 36.256,93 Euro sono stati previsti per gli incarichi di collaborazione autonoma (ricerca, studio e consulenza), alimen-tati per € 19.156,93 da fondi provinciali (ridotti dell’ottanta per cento rispetto a quanto impe-gnato nel 2009) e per € 17.100,00 da risorse pro-venienti da enti pubblici. Per l’esercizio 2013 non è stato stanziato alcun budget per le Co.Co.Co.. Nel caso in cui sia necessario appor-tare delle modifiche ai budget approvati con de-liberazione consiliare sarà necessaria una nuova deliberazione di Consiglio a rettifica della prece-dente, mentre nel caso in cui sia necessario ap-portare delle modifiche ai budget assegnati per incarichi obbligatori le stesse potranno essere deliberate dalla Giunta Provinciale in sede di va-riazione al Piano Esecutivo di Gestione 2013.

    La Direzione Servizi Finanziari e l’Ufficio Controllo Strategico e Controllo di Gestione sono incaricati di so-vrintendere al rispetto dei budget di spesa assegnati; sarà poi cura dell’Ufficio Controllo Strategico e Controllo di Ge-stione produrre una reportistica dettagliata, con cadenza mensile e per singola tipologia di impegno finalizzata al con-trollo della spesa. Il predetto ufficio segnalerà le criticità che dovessero eventualmente palesarsi.

    Il budget complessivo approvato dal Consiglio per gli incarichi, esclusi quelli di ricerca studio e consulenza, è pari a complessivi € 1.463.743,07. Tutte le Direzioni dell’Ente dovranno comunque limitare il ricorso agli incarichi, ivi compresi quelli di progettazione di cui all’art. 90 e segg. del D.Lgs. 163/2006, ancorché si tratti di appalto di servizi e procedere all’affidamento all’esterno solo nel caso di accertata impossibilità di affidare l’incarico al per-sonale interno all’Ente. A tal fine e per gli incarichi di cui al sopra citato art. 90 del D.Lgs. 163/2006, una volta espletata la ricognizione tra il personale interno all’Ente preliminare all’affidamento del servizio a terzi, il dirigente competente, prima di procedere ad indire le relative procedure, dovrà altresì ottenere l’autorizzazione del Direttore Generale. Per quanto appena esposto l’assegnazione del budget 2013 di € 1.463.743,07, è stata fatta tenendo conto del fabbisogno delle Direzioni desumibile dal referto del Controllo di Gestione per l’anno 2012, tenuto conto degli importi impegnati, ed assegnando tutta la rimanente parte alla Direzione Generale.

  • 12

    Resta inteso che l’autorizzazione del Direttore Generale è sempre necessaria e dunque anche nel caso in cui la Direzione interessata abbia un proprio budget, mentre nel caso in cui la Direzione ne sia sprovvista, o il budget sia insufficiente, oppure esaurito, una volta che il Direttore Generale avrà autorizzato l’affidamento a terzi dell’incarico, autorizzerà anche l’utilizzo del budget a lui assegnato.

    Budget Consulen-za Ricerca Studio De-

    libera

    Totale Direzione

    Consiglio

    Budget Incarichi ap-provazione PEG

    assegnato

    681.573,34 Direzione Generale 18.156,93

    (spese nucleo valuta-zione e incarichi d.lgs.

    163/06)

    716.089,47

    0 Segreteria Generale 0

    0,00

    Ufficio di Gabinetto 0 0 0,00

    0 Ufficio del Consiglio 0

    0,00

    91.125,21 Direzione Avvocatura 0

    (difese in giudizio, do-miciliazioni, CTU e

    CTP)

    91.125,21

    Professional URP e-government Met 0 0 0,00

    0 Polizia Provinciale 1.000,00 (gara vestia-rio polizia)

    1.000,00

    Dipartimento I 0 0 0,00

    Direzione Urbanistica Parchi e Aree Protette 0 0 0,00

    Direzione Ambiente e Gestione Rifiuti 0 45.354,60 45.354,60

    25.942,40 25.942,40 Direzione Agricoltura, Caccia e Pesca 0

    (incarichi d.lgs. 163/06)

    28.000,00 28.000,00 Direzione Sviluppo Economico, Programmazione, Turismo e gestione Parco Demidoff

    0

    (incarichi d.lgs. 163/06)

    Dipartimento II 0 0 0,00

    149.605,03 Direzione Viabilità 0

    (incarichi d.lgs. 163/06)

    149.605,03

    16.359,20 Direzione Grandi Assi Viari 0

    0,00

    Direzione Servizi Amministrativi LL.PP. 0 0 0,00

    123.719,16 123.719,16 Ufficio Progetti Edilizia, LL.PP Difesa del Suolo e Protezione Civile 0

    (incarichi d.lgs. 163/06)

    0,00 Staff Controllo Qualità ed Energie Alternative 0

    Dipartimento III 17.100,00 0 17.100,00

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    Direzione Cultura e Biblioteche Istruzione, Sport, Cooperazione internazionale e Sociale

    0 0 0,00

    33.000,00 Direzione Lavoro 0

    (incarichi d.lgs. 163/06)

    33.000,00

    Direzione Formazione 0 0 0,00

    Dipartimento IV 0 0 0,00

    0 Direzione Servizi Finanziari 0

    0,00

    0 Direzione Economato e Provveditorato 0

    0,00

    0 Direzione Organizzazione 0

    0,00

    15.918,76 Direzione Sit e Reti informative 0

    (incarichi d.lgs. 163/06)

    15.918,76

    253.145,37 Direzione Espropri Gestione immobili e TPL

    (incarichi d.lgs. 163/06)

    253.145,37

    TOTALE 36.256,93 1.463.743,07 1.500.000,00

    Di cui fondi provinciali 19.156,93

    finanziati da trasferimenti 17.100,00

    2 Convegni, Mostre, Pubblicità, Rappresentanza e Relazioni Pubbliche L’articolo 6, comma 8, del D.L. 78/2010, convertito nella L. 122/2010, ha fissato un tetto alla spesa annua per convegni, mostre, pubblicità, rappresentanza e relazioni pubbliche, quantificandolo nel 20 per cento della spesa impegnata, per analoghi motivi, nell’esercizio 2009. Non devono computarsi nell’ambito del tetto di spesa citato le spese per convegni, mostre, pubblicità, rappresentanza e relazioni pubbliche alimentate con risorse provenienti da enti pubblici o privati estranei alla Provincia (deliberazione della Corte dei Conti a sezioni riunite del 07/02/2011). Inoltre, così come indicato nell’atto di Giunta n. 30/2011, nell’ambito del tetto di spesa in questio-ne non sono compresi gli impegni di spesa per la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, o su quotidiani, degli e-stratti o avvisi di gara, del bilancio, ecc., considerato che sono spese disposte espressamente dalla normativa vi-gente, nonché le spese per missioni dei componenti del Consiglio e della Giunta Provinciale per gli appositi in-terventi normativi di cui al nono comma dell’articolo 5 del D.L. n. 78/2010. Gli stanziamenti di bilancio 2013 sono comunque inferiori al tetto spendibile, come di seguito indicato. Il limite massimo di spesa che deriva dalla citata disposizione è pari ad € 875.748,65; ciò in consi-derazione che gli impegni effettuati nell’esercizio 2009 per le tipologie di spesa di cui in argomento sono assommati a € 6.020.896,70 e che parte degli stessi, pari a € 1.642.153,44, sono stati alimentati da risorse provenienti da enti pubblici o privati estra-nei alla Provincia o sono stati destinati a missioni e/o rimborsi spese di viaggio di componenti della Giunta e del Consiglio Provinciale e per pubblica-zioni su quotidiani o sulla Gazzetta Ufficiale di e-stratti, avvisi di gara, ecc.. Il totale stanziato sui capitoli di bilancio a ciò destinati è pari ad € 80.992,50. Nelle tabelle che seguono sono riportati i capitoli sui quali sono stanziati i fondi e le Direzioni alle quali sono attribuiti.

    La Direzione Servizi Finanziari e l’Ufficio Controllo Strategico e Controllo di Gestione sono incaricati di sovrintendere al rispetto dei budget di spesa assegnati; sarà poi cura dell’Ufficio Controllo Strategico e Con-trollo di Gestione produrre una reportistica dettagliata, con cadenza mensile e per singola tipologia di impegno finalizzata al controllo della spesa.

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    CAPITOLI E STANZIAMENTI PEG 2013

    CAPITOLO PEG STANZIAMENTO 2013 DIREZIONE/UFFICIO

    5623 “Spese di Rappresentanza - acquisto beni di consumo DL 78/2010”

    2.000,00

    GABINETTO STAFF E SEGRETERIA DEL PRE-SIDENTE

    16729 “Prestazioni di servizi per Relazioni pubbliche, Pubblicità, Convegni DL 78/2010”

    0,00

    CULTURA, BIBLIOTE-CHE, ISTRUZIONE, SPORT, COOPERAZIONE INTERNAZIONALE E SOCIALE

    16774 “Spese per Attività Istituzionale Eventi ed iniziative sul territorio-spese di rappresentanza DL 78/2010”

    49.042,50

    GABINETTO STAFF E SEGRETERIA DEL PRE-SIDENTE

    16898 “Relazioni Pubbliche Mostre Convegni DL 78/2010”

    0,00

    URP, E-GOVERNMENT, QUOTIDIANO MET

    17310 “Spese per Convegni DL 78/2010”

    10.000,00

    URBANISTICA PARCHI E AREE PROTETTE

    17311 “Spese per Relazioni Pubbliche, Pubblicità Convegni, Rappresentanza DL 78/2010

    0,00

    GABINETTO STAFF E SEGRETERIA DEL PRE-SIDENTE

    17312 “Spese per Relazioni Pubbliche e Pubblici-tà DL 78/2010”

    0,00

    CONSIGLIO

    17673 “Spese di rappresentanza DL 78/2010”

    0,00

    CONSIGLIO

    17314 “Spese per Relazioni Pubbliche Convegni Pubblicità DL 78/2010”

    950,00

    AMBIENTE E GESTIONE RIFIUTI

    17419 “Spese per Relazioni Pubbliche Convegni Pubblicità DL 78/2010”

    0,00

    CULTURA, BIBLIOTE-CHE, ISTRUZIONE, SPORT, COOPERAZIONE INTERNAZIONALE E SOCIALE

    421 “Spese per Relazioni Pubbliche Mostre Con-vegni Pubblicità DL78/2010”

    0,00

    AGRICOLTURA CACCIA E PESCA

    6508 “Spese Per Mostre DL 78/2010”

    0,00

    CULTURA, BIBLIOTE-CHE, ISTRUZIONE, SPORT, COOPERAZIONE INTERNAZIONALE E SOCIALE

    7535 “Spese per Relazioni Pubbliche Pubblicità mostre e convegni DL 78/2010”

    0,00

    URP, E-GOVERNMENT, QUOTIDIANO MET

    8139 “Cerimoniale Attività Istituzionale Eventi ed Iniziative sul Territorio-Spese di rappresen-tanza DL 78/2010”

    5.000,00

    GABINETTO STAFF E SEGRETERIA DEL PRE-SIDENTE

    5624 “Contributi a Enti Associazioni Istituzioni per Relazioni Pubbliche DL 78/2010”

    14.000,00

    GABINETTO STAFF E SEGRETERIA DEL PRE-SIDENTE

    TOTALE 80.992,50

    2.1 Linee Guida per l'effettuazione delle spese di rappresentanza Si richiama integralmente quanto previsto dal Disciplinare delle attività di rappresentanza istituzionale della Pro-vincia di Firenze, approvato con deliberazione della Giunta provinciale n.48 del 23/02/2007, nonché quanto e-splicitato nelle linee guida al peg 2012. Nel Peg 2013 sono previsti specifici capitoli di spesa (acquisto beni e prestazioni di servizi) per l’effettuazione di spese di rappresentanza. I capitoli su cui imputare la spesa sono:

    • cap. 102-5623 “Spese di rappresentanza – Acquisto beni di consumo D.L. 78/2010”

  • 15

    • cap. 103– 16774 “Spese di rappresentanza D.L. 78/2010” • cap 103– 17673 “Spese di rappresentanza D.L. 78/2010”

    Lo stanziamento complessivo di tali capitoli è pari ad € 51.042,50: lo stanziamento dunque è inferiore al budget “spendibile” pari ad € 86.700,00, calcolato come il 20% delle spese di rappresentanza sostenute nel 2009.

    2.2. Invio atti alla Corte dei Conti – Prospetto annuale e pubblicazione sul sito Ai sensi dell’art. 1 comma 173 della Legge 266/2005, sono trasmessi trimestralmente dall'Ufficio Controllo Stra-tegico e Controllo di Gestione alla sezione regionale di controllo della Corte dei Conti, gli atti di impegno di spe-sa superiore a 5.000 euro adottati, ed inerenti tutte le tipologie di spesa di cui al punto 2. Inoltre entro il 31 Gennaio di ogni anno, i Dirigenti dell’Ufficio Gabinetto ed il Dirigente dell’Ufficio del Consi-glio redigono un prospetto in cui sono elencate tutte le spese di rappresentanza sostenute nell’esercizio finanzia-rio precedente. Tale prospetto deve essere trasmesso alla Direzione Servizi Finanziari per essere allegato al Ren-diconto della Gestione dell’anno cui si riferisce. Inoltre esso va pubblicato all’Albo Pretorio, sul sito internet della

    Provincia e va trasmesso alla Corte dei Conti entro dieci giorni dall’approvazione del Rendiconto. 3 Missioni e Formazione del personale 3.1 Missioni L’articolo 6, comma 12 del D.L. 78/2010, convertito nella L. 122/2010 statuisce quanto segue: “A decorrere dal-l'anno 2011 le amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato della pubblica amministrazione, come individuate dall'Istituto nazionale di statistica (ISTAT) ai sensi del comma 3 dell'articolo 1 della Legge 31 dicembre 2009, n. 196, incluse le autorità indipendenti, non possono effettuare spese per missioni, anche all'estero, con esclusione delle missioni internazionali di pace e delle Forze armate, delle missioni delle forze di polizia e dei vigili del fuoco, del personale di magistratura, nonché di quelle stretta-mente connesse ad accordi internazionali ovvero indispensabili per assicurare la partecipazione a riunioni presso enti e organismi in-ternazionali o comunitari, nonché con investitori istituzionali necessari alla gestione del debito pubblico, per un ammontare superiore al 50 per cento della spesa sostenuta nell'anno 2009”. Viene quindi fissato un tetto alla spesa annua per missioni pari al 50 per cento della spesa sostenuta, per analoghi motivi, nell’esercizio 2009. Nella circolare n. 36/2010 del Mini-stero dell’Economia e delle Finanze si conviene sull’esclusione dalla disposizione in esame del personale adibito a funzioni ispettive, nonché, avuto riguardo alla natura dell’attività svolta, dei soggetti impegnati nello svolgimento di funzioni istituzionali relative a compiti di verifica e controllo. Al fine di garantire il corretto utilizzo dello stan-ziamento da parte delle strutture della Provincia si reputa opportuno procedere alla ripartizione tra le varie Dire-zioni dell’Ente della somma disponibile, pari a € 42.934,31, come da referto del controllo di gestione per l’anno 2011, in considerazione che le spese in argomento sostenute nell’esercizio 2009 sono assommate a € 120.146,91 (comprensive delle spese relative ai servizi fuori sede pari a € 4.858,10, non qualificabili strettamente come mis-sioni, nonché relative all’attività di polizia e compiti ispettivi pari a € 29.420,20).

    Direzione Totale Assegnato

    Direzione Generale 200,00

    Segreteria Generale 200,00

    Ufficio Gabinetto Staff e Segreteria del Presidente 14.500,00 Ufficio del Consiglio 700,00 Direzione Avvocatura 200,00

    Professional URP e-government Met 100,00 Polizia Provinciale 600,00 Dipartimento I 2.534,31

    Dipartimento II 4.000,00 Dipartimento III 2.500,00 Dipartimento IV 5.900,00 Servizi Tecnici e Amministrativi Empolese Valdelsa 1.500,00

    TOTALE 32.934,31

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    CAPITOLI E STANZIAMENTI PEG 2013

    STRUTTURA CAPITOLO STANZIAMENTO DEFINTIVO 2013

    Dipartimento III 103-8468 2.500,00

    Dipartimento I 103-8469 2.000,00

    Dipartimento II 103-8470 4.000,00

    Dipartimento IV 103-8471 6.334,31 Restanti Direzioni: Direzione Generale Direzione URP Ufficio del Consiglio Servizi Tecnici e Amministrativi Em-polese Valdelsa Ufficio Gabinetto Segreteria Generale Polizia Provinciale Avvocatura

    103-8472 18.100,00

    TOTALE GENERALE 32.934,31

    Il rispetto del budget è a carico di ciascun Coordinatore o Dirigente delle strutture extradipartimentali il quale, prima di autorizzare la missione dovrà verificarne la spesa massima presunta (vitto, alloggio e trasporto) e tenere aggiornato apposito prospetto riepilogativo, che dovrà essere trasmesso alla fine di ogni mese all’Ufficio Control-lo Strategico e Controllo di Gestione. L’Ufficio Controllo Strategico e Controllo di Gestione viene incaricato di sovrintendere al rispetto dei budget di spesa assegnati effettuando un monitoraggio almeno semestrale al fine di proporre le eventuali modifiche che dovessero rendersi necessarie per permettere una diversa ripartizione degli stessi sulla base delle effettive neces-sità. L'Ufficio Stipendi non procederà al rimborso delle spese effettuate oltre il budget assegnato a ciascun Diparti-mento/Ufficio, salvo comunicazione del sopradetto Ufficio. Si rammenta che ai sensi di quanto disposto all'articolo 6, comma 12, della L. 122/2010, gli atti ed i contratti po-sti in essere in violazione della disposizione in argomento costituiscono illecito disciplinare e determinano re-sponsabilità erariale. 3.2 Formazione L’articolo 6, comma 13 del D.L. 78/2010 convertito nella L. 122/2010 in materia di formazione, stabilisce quan-to segue: “A decorrere dall'anno 2011 la spesa annua sostenuta dalle amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico con-solidato della pubblica amministrazione, come individuate dall'Istituto nazionale di statistica (ISTAT) ai sensi del comma 3 dell'ar-ticolo 1 della legge 31 dicembre 2009, n. 196, incluse le autorità indipendenti, per attività esclusivamente di formazione deve essere non superiore al 50 per cento della spesa sostenuta nell'anno 2009”. Con il parere rilasciato dalla Corte dei Conti, Sezione Regionale di Controllo per la Lombardia, nell’adunanza del 03/02/2011 viene chiarito che la disposizione in ar-gomento è riferibile ai soli interventi formativi decisi o autorizzati discrezionalmente dall’ente locale e non ri-guarda le attività di formazione previste da specifiche disposizione di legge, collegate allo svolgimento di partico-lari attività. Come da referto del Controllo di Gestione per l’anno 2011, la spesa relativa alla formazione dell’intero personale dipendente impegnata nell’anno 2009 risulta pari a € 277.670,04, da cui scorporare la spesa relativa ad una giornata formativa sulla sicurezza (D.Lgs. 81/2008) pari a € 575,00. Il tetto complessivo di spesa a disposizione dell’Amministrazione Provinciale per l’annualità 2013 è quindi pari ad € 138.547,52. Al fine di ga-rantire il corretto utilizzo dello stanziamento da parte delle strutture della Provincia si reputa opportuno procede-re alla ripartizione tra le varie Direzioni dell’Ente del budget così determinato disponendo, altresì, la suddivisione del limite massimo di spesa in due parti inizialmente uguali, una destinata alla formazione di carattere generale e l’altra destinata alla formazione specialistica.

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    Struttura

    Totale Assegnato

    Direzione Generale

    1.000,00

    Segreteria Generale

    1.000,00

    Ufficio del Consiglio

    1.000,00

    Ufficio Gabinetto Staff e Segreteria del Presidente

    3.000,00

    Avvocatura

    1.000,00

    URP E-Government MET

    1.000,00

    Polizia Provinciale

    1.000,00

    Dipartimento I

    2.000,00

    Dipartimento II

    10.000,00

    Dipartimento III

    2.000,00

    Dipartimento IV

    10.000,00

    Servizi Tecnici e Amministrativi Empolese Valdelsa

    2.000,00

    Formazione generale (Direzione Organizzazione)

    15.000,00

    TOTALE 50.000,00

    Nel caso in cui sia necessario apportare delle modifiche ai budget assegnati le stesse potranno essere deliberate dalla Giunta Provinciale in sede di variazione al Piano Esecutivo di Gestione 2013.

    La Direzione Organizzazione, viene incaricata di sovrintendere al rispetto dei budget di spesa as-segnati effettuando un monitoraggio almeno se-mestrale al fine di proporre le eventuali modifiche che dovessero rendersi necessarie per permettere una diversa ripartizione degli stessi sulla base delle effettive necessità. Alla medesima Direzione viene assegnata la gestione del budget della formazione generale.

    4 Acquisti e gestione autoveicoli Si premette che la L. 228/2013 (legge di stabilità 2013), al comma 143 e segg., ha stabilito che le Pubbliche Am-ministrazioni non possono acquistare, dalla data di entrata in vigore della legge e fino al 31.12.2004, autovetture, né possono stipulare contratti di locazione finanziaria aventi ad oggetto autovetture e che le relative procedure di acquisto iniziate a decorrere dal 9 ottobre 2012 sono revocate. Sono esclusi dal divieto gli acquisti per i servizi di tutela dell’ordine pubblico e sicurezza e per i servizi sociali e sanitari svolti per garantire livelli essenziali di assi-stenza.

    Il parco mezzi della Provincia di Firenze è attualmente costituito da n° 312 mezzi, come di seguito indicato:

    Tipologia n° Autovetture 118

    Autocarri 100

    Motocarri 1

    Macchine agricole 7

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    Macchine operatrici 29

    Ciclomotori 5

    Motoveicoli 9

    Autobus 1

    Natanti 6

    Rimorchi autocarri 20

    Rimorchi autoveicoli 13

    Rimorchi macchine agricole 3

    Totale 312 Inoltre l’art. 5 del D.L. n. 95/2012, convertito con Legge 7 agosto 2012, n. 135 dispone, tra l’altro, che “a decorre-re dall'anno 2013, le amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato della pubblica amministrazione, come indi-viduate dall’Istituto nazionale di statistica (ISTAT) ai sensi dell’articolo 1, comma 2, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, nonché le autorità indipendenti, ivi inclusa la Commissione nazionale per le società e la borsa (Consob) e le società dalle stesse amministra-zioni controllate non possono effettuare spese di ammontare superiore al 50 per cento della spesa sostenuta nell'anno 2011 per l'ac-quisto, la manutenzione, il noleggio e l'esercizio di autovetture, nonché per l'acquisto di buoni taxi; il predetto limite può essere dero-gato, per il solo anno 2013, esclusivamente per effetto di contratti pluriennali già in essere. La predetta disposizione non si applica alle autovetture utilizzate dall'Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari del Mini-stero delle politiche agricole alimentari e forestali, dal Corpo nazionale dei vigili del fuoco o per i servizi istituzionali di tutela dell'or-dine e della sicurezza pubblica, per i servizi sociali e sanitari svolti per garantire i livelli essenziali di assistenza, ovvero per i servizi istituzionali svolti nell’area tecnico-operativa della difesa…”. Con atto di G.P. n° 184/2011, al fine di determinare il limite di spesa allora previsto dalla L. 122/2010, erano sta-te individuate 39 autovetture non utilizzate per “servizi istituzionali di tutela dell'ordine e della sicurezza pubbli-ca”, come emerge anche dal referto del controllo di gestione per l’anno 2011. Nel corso degli anni successivi questo numero di autovetture si è progressivamente ridotto, a seguito, ad esempio, di cessioni, o di riassegnazioni a servizi di tutela della sicurezza pubblica. I mezzi attualmente oggetto delle limitazioni di spesa di cui al sopra citato D.L. n. 95/2012, ovvero non utilizzati per i “servizi istituzionali di tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica”, sono quelli di seguito elencati :

    Targa Modello imm.ne Direzione

    1 BX567RW FIAT PANDA YOUNG 31/01/02 Circondario Empolese

    2 AY129GB FIAT PANDA 900 02/09/98 Circondario Empolese

    3 AY236ED FIAT PUNTO 55S 04/03/97 Circondario Empolese

    4 AP944CR FIAT PANDA 900 09/07/97 Circondario Empolese

    5 CF904LV FIAT PUNTO HLX 16V 30/01/03 Dip. I - (Lab. Didattico Amb.le)

    6 BC609GB FIAT PANDA 900 26/02/99 Dip. I - (Lab. Didattico Amb.le)

    7 BZ961PZ FIAT PANDA 4x4 TREKKING 30/04/02 Dip. II - (Dir. Difesa del suolo)

    8 CE501YH FIAT MULTIPLA 1.6 BIPOWER 27/01/03 Dip. II - (Dir. Viabilità)

    9 CS709KC FIAT PANDA ACTIVE 28/12/04 Dip. III - (Dir. Formazione)

    10 CS710KC FIAT PANDA ACTIVE 28/12/04 Dip. III - (Dir. Lavoro)

    11 AF319PJ FIAT PANDA 900 15/07/96 Dip. III - (Dir. Lavoro)

    12 BH494FX FIAT PUNTO 29/02/00 macchine in prenotazione centralizzata

    13 CM029EE FIAT PUNTO 1.2 ACTIVE 3P 30/01/04 macchine in prenotazione centralizzata

    14 CG011RE FIAT PANDA 4x4 TREKKING 23/07/03 macchine in prenotazione centralizzata

    15 BZ963PZ FIAT PANDA 4x4 TREKKING 30/04/02 macchine in prenotazione centralizzata

    16 CV155GD FIAT PANDA 4x4 04/03/05 macchine in prenotazione centralizzata

    17 ED134CR FIAT PUNTO 12/07/10 Ufficio di Gabinetto

    18 EA697WL ALFA ROMEO 159 30/04/10 Ufficio di Gabinetto

    La spesa sostenuta nel 2011 per la gestione e manutenzione dei mezzi non utilizzati per i servizi di tutela della si-curezza pubblica, come da referto del controllo di gestione per l’anno 2011, è stata pari ad Euro 91.846,79. In dettaglio:

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    COSTI SOSTENUTI PER LA GETIONE E MANUTENZIONE DEI MEZZI SOGGETTI ALLA L. 135/2012

    Anno Manutenzione

    Canone Manutenzione extra - canone

    Bolli Carburanti Parcheggi Assicurazioni Totale

    2011 6.213,70 28.042,49 5.856,24 32.557,71 5.154,00 14.022,65 91.846,79

    Il budget per l’anno 2013, pari al 50% delle spesa sostenuta nel 2011, è quindi determinato in Euro 45.923,40 suddiviso, fra le varie tipologie di spesa nel modo sotto indicato:

    ANNO 2013

    Totale autovetture inserite nel budget n. 18

    Manutenzione Extra canone

    Bolli Carburanti Parcheggi Assicurazioni Totale ANNO 2013

    15.004,00 2.672,38 17.849,19 1.440,00 8.957,83 45.923,40

    Saranno conseguentemente imputate e contabilizzate separatamente tutte le spese inerenti il parco mezzi non rientranti nelle limitazioni previste dal decreto di cui trattasi, da quelle invece sottoposte alle misure di conteni-mento e soggette, pertanto, ad un puntuale e regolare monitoraggio.

    � Obiettivi di riduzione di spesa per il 2013 Il contenimento dei costi, nei limiti indicati nella tabella sopra riportata, può essere garantito dalla Direzione E-conomato Provveditorato sia con una ulteriore ricognizione dell’intero parco mezzi e conseguenti azioni di redi-stribuzione tra i vari servizi, tenuto conto degli utilizzi, dello stato manutenzione dei mezzi e quant’altro inerente i mezzi stessi, sia con una ulteriore riduzione del numero complessivo mediante aste pubbliche di vendita che consentano anche di conseguire ulteriori entrate. A tal fine dovrà senz’altro essere riproposto un avviso pubblico di vendita per i n° 12 mezzi di seguito elencati che non sono stati aggiudicati in occasione dell’ultima asta bandita nel 2012, cercando di promuoverne la vendita:

    Targa Modello imm.ne Direzione

    1 FIH42888 IVECO 35.8 23/11/88 Circondario Empolese

    2 BX567RW FIAT PANDA YOUNG 31/01/02 Circondario Empolese

    3 AP944CR FIAT PANDA 900 09/07/97 Circondario Empolese

    4 FI369946 MOTOCICLO BETA MOTOR B7 30/12/97 Corpo di Polizia Provinciale

    5 FI369947 MOTOCICLO BETA MOTOR B7 30/12/97 Corpo di Polizia Provinciale

    6 AY112GJ MITSUBISHI L200 PROM. + TRAINO 09/10/98 Dip. I - (Dir. Agr. caccia e Pesca)

    7 CE501YH FIAT MULTIPLA 1.6 BIPOWER 27/01/03 Dip. II - (Dir. Viabilità)

    8 FIM21705 FIAT DUCATO 14 D 06/05/92 Dip. II - (Dir. Viabilità) - C.O. Borgo

    9 FIF74363 FIAT DUCATO 10/07/86 Dip. II - (Dir. Viabilità) - C.O. Marradi

    10 DT737MH AUTOBUS 24/12/87 Dip. II - (Protezione Civile)

    11 AF319PJ FIAT PANDA 900 15/07/96 Dip. III - (Dir. Lavoro)

    12 AM402DD FIAT PANDA VAN 22/07/96 Dip. IV - (Dir. Gestione Immobili)

    5 Acquisto mobili e arredi La legge 228/2013 (legge di stabilità 2013), al comma 141 e seguenti, ha disposto che: - le pubbliche amministrazioni, “come individuate dall'Istituto nazionale di statistica (ISTAT) ai sensi dell'articolo 1, comma 3, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, e successive modificazioni…non possono effettuare spe-se di ammontare superiore al 20 per cento della spesa sostenuta in media negli anni 2010 e 2011 per l'acquisto di mobili e arredi, salvo che l'acquisto sia funzionale alla riduzione delle spese connesse alla conduzione degli immobili. In tal caso il collegio dei revisori dei conti o l'ufficio centrale di bilancio verifica preventivamente i

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    risparmi realizzabili, che devono essere superiori alla minore spesa derivante dall'attuazione del presente com-ma. La violazione della presente disposizione è valutabile ai fini della responsabilità amministrativa e disciplina-re dei dirigenti”; -“le disposizioni dei commi da 141 a 143 non si applicano per gli acquisti effettuati per le esigenze del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, per i servizi istituzionali di tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica, per i servizi sociali e sanitari svolti per garantire i livelli essenziali di assistenza”. E’ stata quindi individuata la spesa sostenuta negli anni 2010 e 2011 rispettivamente in € 128.922,39 e € 15.446,49, come risulta dallo Stato Patrimoniale del consuntivo degli anni 2010/2011 (desumibile in particolare alla voce immobilizzazioni materiali, n. 9 “ Mobili e Macchine d’Ufficio”). La media risulta quindi pari ad € 72.184,44, di cui il 20% è pari ad € 14.436,00. L’acquisto di tale tipologia di beni pertanto potrà essere fatto nel limite complessivo dell’importo di 14.436,00. Al fine di monitorare il rispetto di tale spesa gli acquisti saranno effettuati a livello centralizzato esclusivamente dalla Direzione Economato e Provveditorato e pertanto le Direzioni che dispongono di appositi stanziamenti per acquisto beni e attrezzature, qualora volessero acquisire mobili e arredi dovranno rivolgersi alla Direzione Economato mettendo a disposizione gli importi necessari. La Direzione economato vigilerà quindi sul rispetto di tale limite di spesa. 6 Riduzione compensi, gettoni, retribuzioni, altre utilità In adempimento a quanto disposto dall’articolo 6, comma 3, del Dl. n. 78/’10, convertito nella L. n. 122/’10, in cui viene sancito che “….. a decorrere dal 1 gennaio 2011 le indennità, i compensi, i gettoni, le retribuzioni o le altre utilità co-munque denominati, corrisposti dalle pubbliche amministrazioni di cui al comma 3 dell’articolo 1 della L. n. 196/’09, incluse le autorità indipendenti, ai componenti di organi di indirizzo, direzione e controllo, consigli di amministrazione e organi collegiali co-munque denominati ed ai titolari di incarichi di qualsiasi tipo, sono automaticamente ridotte del 10 per cento rispetto agli importi risultanti alla data del 30 aprile 2010”, le Direzioni provinciali adotteranno gli atti di rispettiva competenza per provvedere alla riduzione delle indennità in argomento. Si precisa però che il taglio alle indennità non riguarda i collegi dei revisori e sindacali ed i revisori dei conti. Il Dl n. 5/’12, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 35/’12, dispone infatti, all’art. 35, comma 2-bis, che “il comma 2, art. 6, del Dl n. 78/’10 si interpreta nel senso che il ca-rattere onorifico della partecipazione agli organi collegiali e della titolarità degli organi degli enti che comunque ricevono contributi a carico della finanza pubblica è previsto per gli organi diversi dai collegi dei revisori dei conti e sindacali e dai revisori dei conti”. Il Dl n. 78/’10 aveva, infatti, stabilito all’art. 6, comma 2, che la partecipazione agli organi collegiali degli enti che rice-vono contributi a carico delle finanze pubbliche è onorifica, ammettendo solo il rimborso delle spese sostenute, ove previsto dalla normativa vigente, ed eventuali gettoni di presenza comunque non superiori all’importo di trenta euro a seduta giornaliera. 7 Il rispetto dell’ambiente anche negli acquisti Prosegue, nel quadro delle attività di acquisto di beni e servizi, il perseguimento dello specifico obiettivo per tutte le Direzioni dell’Ente relativamente all’attuazione del progetto di promozione del “Green Public Procure-ment” (acquisti pubblici verdi), tendente a perseguire i seguenti obiettivi fondamentali: � ridurre gli impatti ambientali dell’ente andando a sostituire i prodotti ed i servizi che esso acquista ed utilizza

    con prodotti e servizi a impatto ambientale ridotto; � promuovere l’approccio degli acquisti verdi e della politica integrata di prodotto sul territorio. Il rilievo del progetto, promosso dall’Assessorato all’Ambiente e finalizzato allo sviluppo sostenibile, richiede, come di consueto, il fattivo e doveroso impegno di tutti i dirigenti a sviluppare ed attuare le azioni in tal senso programmate. 8 Consumi intermedi 8.1 Sistema degli acquisti di beni e servizi: Le Dire-

    zioni provinciali utilizzano, ai sensi dell’art. 328 e segg. del DPR 207/2010, il Mercato elettronico della Pubblica Amministrazione (MePA), per gli approv-vigionamenti di beni e servizi ivi disponibili, di im-porto inferiore alla soglia comunitaria, quale sistema di fornitura complementare a quelli già in essere re-lativi alle adesioni a convenzioni Consip e allo svol-gimento delle gare telematiche.

    La Direzione Economato e Provveditorato, prin-cipale Punto Ordinante della Provincia per gli acquisti sul MePA, viene incaricata di sovrintendere al rispetto della prescrizione citata.

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    8.2 Programmazione annuale delle gare di beni e servizi: al Bilancio di Previsione annuale è stato al-legato il Programma delle gare di beni e servizi. Tale Programma, nel caso in cui nell’anno di vigenza le gare effettivamente da realizzare si discostino da quelle ivi previste, dovrà essere oggetto di aggior-namento periodico e la stesura risultante dovrà esse-re allegata alle deliberazioni con cui viene variato il Bilancio di Previsione annuale.

    La Direzione Economato e Provveditorato viene incaricata di provvedere a redigere e ad effettuare i successivi aggiornamenti del documento di program-mazione citato.

    8.3 Piani Triennali I commi 594-599 dell’articolo 2 della L. Finanziaria 2008 prevedono l’adozione dei piani triennali per individuare misure finalizzate alla razionalizzazione dell’utilizzo delle seguenti tipologie di beni: � dotazioni strumentali, anche informatiche, che corredano le stazioni di lavoro nell’automazione d’ufficio, ivi

    comprese le apparecchiature di telefonia mobile, con riferimento alle quali devono altresì essere indicate le misure dirette a circoscrivere l’assegnazione delle medesime ai soli casi in cui il personale debba assicurare, per esigenze di servizio, pronta e costante reperibilità e limitatamente al periodo necessario allo svolgimento delle particolari attività che ne richiedono l’uso, individuando, forme di verifica, anche a campione, circa il corretto utilizzo;

    � autovetture di servizio, attraverso il ricorso, previa verifica di fattibilità, a mezzi alternativi di trasporto, anche cumulativo;

    � beni immobili ad uso abitativo o di servizio, con esclusione dei beni infrastrutturali. Con atto di Giunta n. 11/2013 avente ad oggetto “Piano triennale 2013-2015 per il contenimento di spese di funziona-mento di servizi ai sensi della legge n.244 /2007. Direzione Economato e Provveditorato e Direzione S.I.T e sistemi informativi” è stato disposto di approvare tale piano. In merito al Piano dei beni immobili ad uso abitativo o di servizio, con esclusione dei beni infrastrutturali, le Direzioni Patrimonio Espropri Gestione Immobili e TPL e Ufficio Proget-ti Edilizia, LL.PP., Difesa del Suolo e Protezione Civile, nel caso ricorra la fattispecie indicata dalla normativa, dovranno procedere alla predisposizione del medesimo. I piani devono poi essere aggiornati perlomeno con cadenza semestrale. Le Direzioni interessate provvederanno entro il 31 gennaio di ogni anno a predisporre una relazione a consuntivo delle operazioni svolte nell’esercizio precedente circa gli adempimenti previsti dalla norma. 9 Acquisti mediante convenzioni Consip L’intervento normativo in tema di revisione della spesa pubblica, D.L. 95 del 6 luglio 2012, convertito con Legge n. 135/2012 ha introdotto importanti disposizioni in tema di affidamenti. In particolare, con tale norma, viene rafforzato il sistema centralizzato degli acquisti tramite Consip S.p.A. e le centrali regionali di acquisto, in modo da migliorare le condizioni economiche degli acquisiti di beni e servizi grazie alla realizzazione di economie di scala che consentono alle singole PA di beneficiare di prezzi più vantaggiosi e di ridurre gli oneri connessi alla gestione autonoma delle procedure contrattuali. A tale proposito l’art. 1, comma 1, dispone, tra l’altro, che “I contratti stipulati in violazione dell'articolo 26, comma 3 ella legge 23 dicembre 1999, n. 488 ed i contratti stipulati in violazione degli obblighi di approvvigionarsi attraverso gli strumenti di acquisto messi a disposizione da Consip S.p.A. sono nulli, costituiscono illecito disciplinare e sono causa di responsabilità amministrativa.” Tale norma va interpretata considerando le altre disposizioni che si sono succedute nel tempo. In primo luogo l’art. 26, comma3, della legge 488/1999, così come riformulato a seguito dell’art. 1 della L.

    191/2004, il quale dispone che “Le amministrazioni pubbliche possono ricorrere alle convenzioni stipulate ai sensi del comma 1, ovvero ne utilizzano i parametri di prezzo-qualità, come limiti massimi, per l'acquisto di beni e servizi comparabili oggetto delle stesse, anche utilizzando procedure telematiche per l'acquisizione di beni e servizi”. In secondo luogo, il comma 449 dell’art. 1 della L. 296/2006, il quale stabilisce che “Nel rispetto del sistema delle convenzioni di cui agli articoli 26 della legge 23 dicembre 1999, n. 488, e successive modificazioni, e 58 della legge 23 dicembre 2000, n. 388, tutte le amministrazioni statali centrali e periferiche, ad esclusione degli istituti e scuole di ogni ordine e grado, delle istituzioni educative e delle istituzioni universitarie, sono tenute ad approvvigionarsi utilizzando le convenzioni-quadro. Le restanti amministrazioni pubbliche di cui all'articolo 1 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni, possono ricorrere alle convenzioni di cui al presente comma e al comma 456 del presente articolo, ovvero ne utilizzano i parametri di prezzo-qualità come limiti massimi per la stipulazione dei contratti” .

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    Dunque ancorché non vi sia l’obbligo assoluto di ricorrere alle convenzioni Consip (salvo per alcune categorie di beni, come di seguito indicato), occorrerà comunque tenere conto dei parametri prezzo qualità, posto che la vio-lazione delle normative sopra citate, oltre a comportare la nullità del contratto, costituisce illecito disciplinare ed è causa di responsabilità amministrativa. Non sono comunque nulli i contratti stipulati tramite altra centrale di committenza a condizioni economiche più favorevoli. L’art. 1 del D.L. 95/2012 prevede inoltre: - che i criteri di partecipazione alle gare devono essere tali da non escludere le piccole e medie imprese; sono per-tanto illegittimi i criteri che fissano, senza congrua motivazione, limiti di accesso connessi al fatturato aziendale (comma 2); - l’obbligatorietà per tutte “le amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato della pubblica am-ministrazione, come individuate dall'Istituto nazionale di statistica (ISTAT) ai sensi dell'articolo 1 della legge 31 dicembre 2009, n. 196”, e dunque anche per le Province “di approvvigionarsi di beni e di servizi attraverso gli strumenti di acquisto e di negoziazione messi a disposizione da Consip S.p.A. e dalle centrali di committen-za regionali di riferimento costituite ai sensi dell'articolo 1, comma 455, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, relativamente alle seguenti categorie merceologiche: energia elettrica, gas, carburanti rete e carburanti extra-rete, com-bustibili per riscaldamento, telefonia fissa e telefonia mobile” (comma 7); - la nullità dei contratti stipulati in violazione del sopracitato disposto di cui al comma 7, che costituiscono illecito disciplinare sono causa di responsabilità amministrativa (comma 8); - il diritto di recesso in presenza di condizioni economiche migliorative derivanti da convenzioni Consip. Le amministrazioni hanno il diritto di recedere dai contratti per l’acquisto di beni e servizi conclusi dalle stesse prima della stipula da parte di Consip di una convenzione-quadro nel caso in cui i parametri di quest’ultima siano mi-gliorativi e l’appaltatore dell’amministrazione non acconsenta a procedere ad una adeguamento delle condizioni economiche in modo da rispettare i parametri della convenzione Consip. Nel caso in cui l’amministrazione non eserciti il diritto di recesso è tenuta a darne comunicazione alla Corte dei Conti quale dato utile ai fini dell’effettuazione da parte di quest’ultima del controllo successivo di gestione. L’esercizio del diritto di recesso è subordinato a una valutazione complessiva di convenienza economica da parte della PA interessata, che deve te-ner conto anche del decimo delle prestazioni non ancora eseguite spettante comunque all’appaltatore. Tale diritto di recesso si inserisce automaticamente nei contratti in corso ai sensi dell’art. 1339 c.c., anche in deroga ad even-tuali clausole difformi. In caso di mancato recesso l’Amministrazione deve darne comunicazione alla Corte dei Conti entro il 30.06 di ogni anno al fine del successivo controllo sulla gestione del bilancio e del patrimonio. Pertanto nel caso in cui dovesse verificarsi tale eventualità, la direzione titolare del contratto con riferim