piantina di crema

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Chiesa di San Giovanni Battista. Progettata da Evangelista Alessandri, se ne iniziò la costruzione nel 1583. L'interno fu affresca- to, nel 1636, da Gian Giacomo Barbelli. La pala d'altare è attribuita a Camillo Procaccini o a Giovan Angelo Ferrario. Chiesa della Santissima Trinità . Ha due fastose facciate barocche ed è ricca - mente decorata anche all'interno. Costruita nelle attuali forme tra il 1737 e il 1740 da Andrea Nono, con- serva tele di Callisto Piazza, Giuseppe Peroni, Giovanni Battista Brunelli, Tommaso Piomboli, Federico Bencovich (il “Fedrighet- to”), Pompeo Batoni, affreschi di Fabrizio Galliari, Francesco Savani, Giuseppe Le Gru. Basilica di Santa Maria della Croce. Sorge a circa un chilometro di distanza dal centro storico. Fu edificata fra il 1490 e il 1500 su proget- to di Giovanni Battagio. È a pianta centrale, esternamente circolare ed ottagonale all'interno. La loggetta esterna e la cupola sono opera di Antonio Montanaro. All'interno si possono ammirare: la pale dell' Assunta di Benedetto Diana (commissionata nel 1501), la Natività di Antonio Campi (1575), l' Adorazione dei Magi e la Pietà di Bernardino Campi (1575), l'Andata al Calvario di Carlo Urbino (1579); gli affreschi di Giacomo Parravicino (cupola e fregio), di Gerolamo e Giovanni Battista Grandi, di Giuseppe e Giovanni Antonio Torricelli, di Eugenio Giuseppe Conti e di Angelo Bacchetta. Ex convento di Sant'Agostino . Fondato nel 1439 dal beato Gian Rocco Porzi, pavese, vide nascere l'Osservanza Agostiniana di Lombardia, una “famiglia” sorta dal vigoroso tronco della regola di Sant'Agostino. Attualmente l'edificio ospita il Museo Civico che raccoglie le testimonianze storiche, arche - ologiche, artistiche ed etnografiche della civiltà locale. Da visitare, oltre alle collezioni museali, la sala intitolata a Pietro da Cemmo, in origine refettorio della comunità monastica: vi si può ammirare il ciclo di affreschi, terminato nel 1507, dall'artista camuno. Piazza Garibaldi. Posta a ridosso delle mura, uno dei suoi accessi è costituito dalla neoclassica Porta Serio, riedificata su progetto del cremonese Faustino Rodi nel 1806/1807. È da visitare la chiesa di San Benedetto, antichissima ma rico- struita più volte. Nell'attuale forma fu riedificata fra il 1621 e il 1623 da Francesco Arioldo su progetto di Francesco Maria Richini. Al suo interno, ricco e fastoso, si conservano tele di Gian Giacomo Barbelli, Giovan Battista Botticchio, Martino Cignaroli ed un bellissimo organo Serassi. Piazza Trento e Trieste. Si affacciano su di essa: L’ex chiesa di San Domenico , edificata tra il 1463 e il 1471 inglobando la precedente chiesa dedicata a San Pietro Martire, costruita nel 1332. Restaurata e adibita a teatro dal 1999, presenta interessanti cicli decorativi di varie epoche sia nella sala teatrale che nel foyer (ex refettorio dell'annesso convento). L’ ex chiesa di Santo Spirito e Santa Maddalena, costruita ad opera di Agostino Fondulo a partire dal 1511. È di ispirazione bramantesca ed ha la facciata in cotto a vista. Il Mercato dei lini e dei grani , progettato dal lodigiano Baldassarre Corbetta. La sua costruzione fu deliberata nel 1825, ma solo nel 1842 se ne pose la “pietra auspicale“. Chiesa di San Bernardino . Fu costruita fra il 1518 e il 1534 a ricordo della visita di San Bernardino da Siena un secolo prima. Molto sempli - ce all'esterno, ha l'interno ricco di decorazioni. I migliori pittori crema- schi del XVI e del XVII secolo vi hanno lasciato importanti opere. Carlo Urbino, Giovanni Battista Brunelli, Tomaso Pombioli, Gian Giacomo Barbelli, Gian Battista Lucini, Martino Cignaroli e, nel seco- lo XVIII, Fabrizio Galliari e Mauro Picenardi sono gli artisti che hanno dipinto le tele ancora oggi esposte nelle cappelle. Chiesa della Madonna delle Grazie. Fu costruita fra il 1601 ed il 1611, forse su progetto di Evangelista Alessandri, autore anche del progetto della chiesa di San Giovanni Battista. Il suo interno è stato interamente affre- scato da Gian Giacomo Barbelli tra il 1641 e il 1643. Rappresenta uno dei momenti più alti dell'arte del quadraturista cremasco, che vi narra episodi della vita della Vergine mediante effetti forte- mente scenografici e giochi di prospettiva. Le origini di Crema sono ancora avvolte nel mistero, né i pochi reperti archeologici conosciuti consentono di avanzare ipotesi concrete. La tradizione la vuole fondata il 15 agosto 570 quando, di fronte alla minaccia longobarda, gli abitanti della zona trovarono rifugio nella parte alta dell’insula Fulcheria. Nella documentazione scritta il nome “Crema” appare solo nella seconda metà dell’XI secolo. Nel 1074 il nome è citato senza alcuna qualifica, nel 1082 Crema è classificata come “locus” (cioè semplice insediamento) e, finalmente, nel 1084 è qualificata “castrum” (cioè, centro fortificato): un passaggio, non solo formale, da una ad altra categoria! Dopo soli 14 anni, nel 1098, le fortificazioni furono utilizzate nel primo dei tanti scontri armati con Cremona. L'alleanza con Milano e l'inimicizia con Cremona e con Lodi sono una costante della politica cremasca per tutto il secolo XII, ricco di eventi, anche tragici, che interessano le città, soprattutto pada- ne, tese all'affermazione delle autonomie comunali. Il lungo assedio del 1159, conclusosi con l'incendio della città nel gennaio del 1160, è una testimonianza dell'importanza che i contendenti (Federico Barbarossa, cremonesi e lodigiani da una parte, milanesi ed i loro, poco numerosi, alleati dall'altra) annettevano a Crema ed al suo terri- torio, zona ricca di risorgive, attraversata da corsi d'acqua navigabili che sfociavano direttamente nel Po, percorsa da strade di sicuro inte- resse per i traffici della rinata attività commerciale. Le vicende politi - che ed il caotico susseguirsi di alleanze e di contrapposizioni che caratterizzarono il periodo federiciano ebbero una loro composizione nella pace di Costanza (1183), a cui fece seguito un consolidamento della leadership di Milano nell'ambito del movimento comunale; e di questo nuovo assetto beneficiò Crema che, nel 1185, ottenne l'autorizzazione imperiale per ricostruire le sue fortificazioni e poté di nuovo fregiarsi del titolo di “castrum”. Nel XIII secolo anche la nostra città è interessata al deleterio fenome- no della nascita delle fazioni (guelfi e ghibellini), delle conseguenti lotte intestine, del sovvertimento del tradizionale sistema delle allean- ze. A questo secolo debbono essere ricon- dotti la costruzione della cosiddetta Torre Guelfa o del podestà e l'inizio dei lavori per la ricostruzione del Duomo. Nel XIV secolo su di un tessuto sociale lacerato dalle discordie (nemmeno l'intervento dell'imperatore Arrigo VII riesce a placarle) si instaura dapprima, e per un breve periodo la Signoria della Chiesa, e successivamente quella dei Visconti, che terranno Crema dal 1335 sino alla fine del secolo. È, il XIV, un secolo di particolare significato nel pro- cesso evolutivo della città. È il periodo in cui prende corpo e si afferma una menta- lità imprenditoriale e commerciale desti - nata ad improntare l'economia cittadina. Si investono capitali per lo sfruttamento delle risore naturali (creazione della fitta rete di canali per l'irrigazione, costruzio- ne di opifici azionati da forza idraulica ecc.), per impiantare colture pregiate, per strappare nuove terre all'incolto. Viene portata a termine la fabbrica del Duomo (1341) e la città assume quell'impianto che poi rimarrà definitivamente fissato con la costruzione delle mura venete (1480/1508). Due eventi caratterizzano il secolo XV: la Signoria locale dei Benzoni (Bartolomeo e Paolo dal 1403 al 1405; Giorgio dal 1405 al 1423) e dal 1449 il dominio della Serenissima, destinato a durare, salvo una breve interruzione (1509/1512), fino al 1797. Si apre con l'arrivo di Venezia una fase veramente nuova per la nostra città. L'essere provincia di confine del setto- re occidentale dei domini di terraferma le ottenne un trattamento privilegiato capace di assicurarle un buon grado di autonomia amministrativa, senza dubbio superiore a quello delle città dello Stato di Milano. Il periodo della dominazione veneta è altresì caratterizzato da una generalizzata tendenza alla nobilitazione, sia per i privati, sia per gli enti pubblici. A Crema viene riconosciuta la dignità di “città”, nel 1580 diviene sede di autonoma diocesi, il governo cittadino è esclusivamente aristocratico. Ma “aristocrazia” significava soprattutto adegua- re allo stato sociale il tenore di vita, vivere ed ope- rare con liberalità, mantenere un decoro, anche esteriore, che testimoniasse immediatamente la posizione sociale. È infatti, questo, il periodo della “monumentalità”, dello sviluppo delle arti liberali, delle grandi opere pubbliche: si provvede alla selciatura generalizzata di strade e piazze (1455), sorgono possenti mura (1480/1508) e la splendida basilica di Santa Maria della Croce (1490/1500), viene ricostruito il palazzo comunale, vengono edificati pressoché tutti i palazzi privati, nascono Piazza Duomo Palazzo Comunale Chiesa della Santissima Trinità Palazzo Albergoni - Arrigoni - Via Cavour 8. È nato dall'accorpamento di vari edifici. Splendido è il corpo di fabbri- ca che raccorda le due ali e che contiene il maesto - so scalone a tenaglia: la sua costruzione risale al 1756. Palazzo Benzoni - Via Civerchi 9. Nella sua forma attuale il palazzo fu portato a termine nel 1627. Ha un portale ed uno scalone di accesso al piano nobile imponenti. Al piano nobile stucchi ed affre- schi impreziosiscono le sale. Recentemente restaurato, ospita la Biblioteca Comunale. Palazzo Terni-Bondenti - via Dante Alighieri 22. Il palazzo è uno dei più belli della città, ricco di soluzioni decorative che esaltano la calda espressività del cotto a vista. Fu costruito per il conte Nicolò Maria Bondenti, su progetto di Giuseppe Cozzi, a partire dal 1698. I lavori furono definitivamente interrotti nel 1737 e la fab- brica rimase in parte incompiuta. Palazzo Vimercati Sanseverino - via Benzoni 11-13. La sua costruzione iniziò nel 1590 e fu portata a termine nel 1602. Ha un'imponente facciata. All'interno vi sono affreschi settecenteschi e tavolette da soffitto del XVI secolo. Da ammirare la splendida cancel - lata in ferro battuto che chiude il portico di fronte all'androne d'ingresso e la ringhiera del piano nobile, sempre in ferro battuto, firmata da Alvisio Chaneval e datata 1704. la cappella musicale del Duomo, l'Accademia dei Sospinti, il Teatro, hanno nuovo impulso le scuole pubbliche, la pittura e la musica cono- scono una loro stagione d'oro. Nel 1797 il periodo della dominazione veneta ha termine e Crema non è più capoluogo di provincia. Per tutto il periodo della dominazione austriaca si parla di “provincia di Lodi e Crema”, ma il centro della vita amministrativa è solo Lodi. Con l'unità d'Italia Crema viene definitivamente aggregata, con il suo territorio, alla provincia di Cremona. Ben misera consolazione rispetto alle aspirazioni espresse dalla nostra città furono la conces- sione della Sottoprefettura e l'istituzione del Tribunale. Tuttavia proprio questo brusco declassamen- to sotto il profilo organizzativo pubblico fu uno stimolo per l'iniziativa privata. La necessità di far fronte ad una situazione di con- correnzialità senza potersi più gio - vare di misure protezionistiche liberò energie e potenzialità insospet- tate. Agricoltura d'avanguardia, industrie precocemente avviate, isti- tuti di credito cooperativo nascono e si sviluppano proprio nel Cremasco che da sempre rappresenta il polo industriale e produttivo dell'intera provincia. Crema (intesa come centro storico, interno alle mura) è di dimensioni contenute e può (ma sarebbe meglio dire “deve”) essere visitata a piedi senza fatica. Percorrere le sue strade strette e silenziose non è solo un consiglio... salutistico, è anche l'unico modo per capire questa città che offre il meglio di sé proprio nell'armonia con cui convivono antico e moderno, spirito mercantilistico e concezioni aristocratiche! Per questo è forse più utile indicare non tanto dei percorsi quanto piuttosto segnalare monu- menti, piazze, chiese e lasciare al turista la scelta degli itinerari. Piazza Duomo. È la piazza per eccellenza. Su di essa si affacciano il Duomo, il Palazzo Comunale con il Torrazzo e la Torre del Podestà, il palazzo vescovile e la cortina di case a forte sviluppo verticale del lato sud. Duomo. Nelle forme attuali il Duomo fu costruito fra il 1284 e il 1341 sulla stessa area occupata dalla chiesa distrutta nell'incendio del 1160. Resti significa- tivi di quest'ultima sono ancora visibili nella cripta: particolarmente interessanti sono l'altarolo forse dell'XI secolo ed i vari tipi di muratu- ra della zona absidale. L'imponente facciata a vento racchiude nei suoi elementi decorativi (rosone, bifore, portale, clipei ecc.) valori simboli- ci che richiamano al storia della Salvezza. L'interno, maestoso e solenne è caratterizzato da un'armonica coesistenza di elementi roma- nici con stilemi gotici. Alle pareti sono esposte opere di Vincenzo Civerchio, Mauro Picenardi, Giovan Battista Lucini, Guido Reni, Francesco Bittolo. Notevole, anche per la particolarità dell'iconografia, è il duecentesco Crocifisso ligneo, oggetto di profon- da devozione da parte degli abitanti di Crema. Palazzo Comunale. È costituito da due corpi di fabbrica occupanti rispettivamente il lato occidentale e il lato settentrionale della piazza. Il primo è stato costruito a far tempo dal 1525. Il porticato è scandito da archi di stile bramantesco, mentre al primo piano la lunga teoria di finestre è piacevolmente interrotta da due trifore e una bifora di sapore veneziano. Gli stemmi in pietra sono le insegne di alcuni podestà veneti. La parte posta a sud del Torrazzo ospitò dal 1681 al 1708 il Teatro. Il secondo corpo di fabbri- ca, conosciuto come Palazzo Pretorio, è sicuramente il più anti- co. Subì però un radicale rifacimen- to fra il 1553 ed il 1555. Qui risie- deva il podestà. La torre che lo sovrasta è del 1286. Palazzo Vescovile . Fu costruito nel 1548/1549 e fu, dapprima, sede della Notaria. Fu donato al Papa nel 1580 perché fosse destinato ad abitazione del vescovo che avrebbe retto l'istituenda diocesi di Crema. Gli edifici del lato meridionale sono addossati gli uni agli altri e rivelano la tipica struttura medieva - le (casa-bottega) degli insediamenti commerciali con marcato sviluppo verticale. Il porticato antistante il fondaco risale alla fine del XV secolo, risistemato poi nel XVII. CENNI STORICI Regione Lombardia Provincia di Cremona Servizio di Promozione Turistica Comune di Crema ITINERARI ARTISTICI PIAZZE CHIESE Museo Civico: Pinacoteca Palazzo Terni-Bondenti Basilica di Santa Maria della Croce Ex Chiesa di San Domenico Ex convento di Sant’Agostino, refettorio: Pietro da Cemmo, “Ultima Cena”, particolare Duomo: “San Pantaleone” affresco trecentesco Museo Civico: Croce Longobarda Duomo, portale sud: “Madonna del pomo” Chiesa della Madonna delle Grazie: “Riposo durante la fuga in Egitto” di Gian Giacomo Barbelli

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  • Chiesa di San Giovanni Battista. Progettata da Evangelista Alessandri, se ne inizi la costruzione nel 1583. L'interno fu affresca-to, nel 1636, da Gian Giacomo Barbelli. La pala d'altare attribuita a Camillo Procaccini o a Giovan Angelo Ferrario. Chiesa della Santissima Trinit. Ha due fastose facciate barocche ed ricca-mente decorata anche all'interno. Costruita nelle attuali forme tra il 1737 e il 1740 da Andrea Nono, con-serva tele di Callisto Piazza, Giuseppe Peroni, Giovanni Battista Brunelli, Tommaso P i o m b o l i , F e d e r i c o Bencovich (il Fedrighet-

    to), Pompeo Batoni, affreschi di Fabrizio Galliari, Francesco Savani, Giuseppe Le Gru. Basilica di Santa Maria della Croce. Sorge a circa un chilometro di distanza dal centro storico. Fu edificata fra il 1490 e il 1500 su proget-to di Giovanni Battagio. a pianta centrale, esternamente circolare ed ottagonale all'interno. La loggetta esterna e la cupola sono opera di Antonio Montanaro. All'interno si possono ammirare: la pale dell'Assunta di Benedetto Diana (commissionata nel 1501), la Nativit di Antonio C a m p i ( 1 5 7 5 ) , l'Adorazione dei Magi e l a P i e t d i Bernardino Campi (1575), l'Andata al Calvario di Carlo Urbino (1579); gli affreschi di Giacomo Parravicino (cupola e fregio), di Gerolamo e Giovanni Battista Grandi, di Giuseppe e Giovanni Antonio Torricelli, di Eugenio Giuseppe Conti e di Angelo Bacchetta.Ex convento di S a n t ' A g o s t i n o . Fondato nel 1439 dal beato Gian Rocco Porzi, pavese, vide nascere l'Osservanza Agostiniana di Lombardia, una famiglia sorta dal vigoroso tronco della regola di Sant'Agostino. Attualmente l'edificio ospita il Museo Civico che raccoglie le testimonianze storiche, arche-ologiche, artistiche ed etnografiche della civilt locale. Da visitare, oltre alle collezioni museali, la sala intitolata a Pietro da Cemmo, in origine refettorio della comunit monastica: vi si pu ammirare il ciclo di affreschi, terminato nel 1507, dall'artista camuno.

    Piazza Garibaldi. Posta a ridosso delle mura, uno dei suoi accessi costituito dalla neoclassica Porta Serio, riedificata su progetto del cremonese Faustino Rodi nel 1806/1807. da visitare la chiesa di San Benedetto, antichissima ma rico-struita pi volte. Nell'attuale forma fu riedificata fra il 1621 e il 1623 da Francesco Arioldo su progetto di Francesco Maria Richini. Al suo interno, ricco e fastoso, si conservano tele di Gian Giacomo Barbelli, Giovan Battista Botticchio, Martino Cignaroli ed un bellissimo organo Serassi. Piazza Trento e Trieste. Si affacciano su di essa: Lex chiesa di San Domenico, edificata

    tra il 1463 e il 1471 inglobando la precedente chiesa dedicata a San Pietro Martire, costruita nel 1332. Restaurata e adibita a teatro dal 1999, presenta interessanti cicli decorativi di varie epoche sia nella sala teatrale che nel foyer (ex refettorio dell'annesso convento).L ex chiesa di Santo Spirito e Santa Maddalena, costruita ad opera di Agostino Fondulo a partire dal 1511. di ispirazione bramantesca ed ha la facciata in cotto a vista.Il Mercato dei lini e dei grani, progettato dal lodigiano Baldassarre Corbetta. La sua costruzione fu deliberata nel 1825, ma solo nel 1842 se ne pose la pietra auspicale.

    Chiesa di San Bernardino. Fu costruita fra il 1518 e il 1534 a ricordo della visita di San Bernardino da Siena un secolo prima. Molto sempli-ce all'esterno, ha l'interno ricco di decorazioni. I migliori pittori crema-schi del XVI e del XVII secolo vi hanno lasciato importanti opere. Carlo Urbino, Giovanni Battista Brunelli, Tomaso Pombioli, Gian Giacomo Barbelli, Gian Battista Lucini, Martino Cignaroli e, nel seco-lo XVIII, Fabrizio Galliari e Mauro Picenardi sono gli artisti che hanno dipinto le tele ancora oggi esposte nelle cappelle.Chiesa della Madonna delle Grazie. Fu costruita fra il 1601 ed il 1611, forse su progetto di Evangelista Alessandri, autore anche del progetto della chiesa di San Giovanni Battista. Il suo interno stato interamente affre-scato da Gian Giacomo Barbelli tra il 1641 e il 1643. Rappresenta uno dei momenti pi alti dell'arte del quadraturista cremasco, che vi narra episodi della vita della Vergine mediante effetti forte-mente scenografici e giochi di prospettiva.

    Le origini di Crema sono ancora avvolte nel mistero, n i pochi reperti archeologici conosciuti consentono di avanzare ipotesi concrete. La tradizione la vuole fondata il 15 agosto 570 quando, di fronte alla minaccia longobarda, gli abitanti della zona trovarono rifugio nella parte alta dellinsula Fulcheria. Nella documentazione scritta il nome Crema appare solo nella seconda met dellXI secolo. Nel 1074 il nome citato senza alcuna qualifica, nel 1082 Crema classificata come locus (cio semplice insediamento) e, finalmente, nel 1084 qualificata castrum (cio, centro fortificato): un passaggio, non solo formale, da una ad altra categoria! Dopo soli 14 anni, nel 1098, le fortificazioni furono utilizzate nel primo dei tanti scontri armati con Cremona. L'alleanza con Milano e l'inimicizia con Cremona e con Lodi sono una costante della politica cremasca per tutto il secolo XII, ricco di eventi, anche tragici, che interessano le citt, soprattutto pada-ne, tese all'affermazione delle autonomie comunali. Il lungo assedio del 1159, conclusosi con l'incendio della citt nel gennaio del 1160, una testimonianza dell'importanza che i contendenti (Federico Barbarossa, cremonesi e lodigiani da una parte, milanesi ed i loro, poco numerosi, alleati dall'altra) annettevano a Crema ed al suo terri-torio, zona ricca di risorgive, attraversata da corsi d'acqua navigabili che sfociavano direttamente nel Po, percorsa da strade di sicuro inte-resse per i traffici della rinata attivit commerciale. Le vicende politi-che ed il caotico susseguirsi di alleanze e di contrapposizioni che caratterizzarono il periodo federiciano ebbero una loro composizione nella pace di Costanza (1183), a cui fece seguito un consolidamento della leadership di Milano nell'ambito del movimento comunale; e di questo nuovo assetto benefici Crema che, nel 1185, ottenne l'autorizzazione imperiale per ricostruire le sue fortificazioni e pot di nuovo fregiarsi del titolo di castrum. Nel XIII secolo anche la nostra citt interessata al deleterio fenome-no della nascita delle fazioni (guelfi e ghibellini), delle conseguenti lotte intestine, del sovvertimento del tradizionale sistema delle allean-

    ze. A questo secolo debbono essere ricon-dotti la costruzione della cosiddetta Torre Guelfa o del podest e l'inizio dei lavori per la ricostruzione del Duomo.Nel XIV secolo su di un tessuto sociale lacerato dalle discordie (nemmeno l'intervento dell'imperatore Arrigo VII riesce a placarle) si instaura dapprima, e per un breve periodo la Signoria della Chiesa, e successivamente quella dei Visconti, che terranno Crema dal 1335 sino alla fine del secolo. , il XIV, un secolo di particolare significato nel pro-cesso evolutivo della citt. il periodo in cui prende corpo e si afferma una menta-lit imprenditoriale e commerciale desti-nata ad improntare l'economia cittadina. Si investono capitali per lo sfruttamento delle risore naturali (creazione della fitta rete di canali per l'irrigazione, costruzio-ne di opifici azionati da forza idraulica ecc.), per impiantare colture pregiate, per strappare nuove terre all'incolto. Viene portata a termine la fabbrica del Duomo (1341) e la citt assume quell'impianto che poi rimarr definitivamente fissato con la costruzione delle mura venete (1480/1508).Due eventi caratterizzano il secolo XV: la Signoria locale dei Benzoni (Bartolomeo e Paolo dal 1403 al 1405; Giorgio dal 1405 al 1423) e dal 1449 il dominio della Serenissima, destinato a durare, salvo una breve interruzione (1509/1512), fino al 1797. Si apre con l'arrivo di Venezia una fase veramente nuova per la nostra citt. L'essere provincia di confine del setto-re occidentale dei domini di terraferma le ottenne un trattamento privilegiato capace di assicurarle un buon grado di autonomia amministrativa, senza dubbio superiore a quello delle citt dello Stato di Milano. Il periodo della dominazione veneta altres caratterizzato da una generalizzata tendenza alla nobilitazione, sia per i privati, sia per gli enti pubblici. A Crema viene riconosciuta la dignit di citt, nel 1580 diviene sede di autonoma diocesi, il governo cittadino esclusivamente aristocratico. Ma aristocrazia significava soprattutto adegua-re allo stato sociale il tenore di vita, vivere ed ope-rare con liberalit, mantenere un decoro, anche esteriore, che testimoniasse immediatamente la posizione sociale. infatti, questo, il periodo della monumentalit, dello sviluppo delle arti liberali, delle grandi opere pubbliche: si provvede alla selciatura generalizzata di strade e piazze (1455), sorgono possenti mura (1480/1508) e la splendida basilica di Santa Maria della Croce (1490/1500), viene ricostruito il palazzo comunale, vengono edificati pressoch tutti i palazzi privati, nascono

    Piazza Duomo

    Palazzo Comunale

    Chiesa della Santissima Trinit

    Palazzo Albergoni - Arrigoni - Via Cavour 8. nato dall'accorpamento di vari edifici. Splendido il corpo di fabbri-ca che raccorda le due ali e che contiene il maesto-so scalone a tenaglia: la sua costruzione risale al 1756.Palazzo Benzoni - Via Civerchi 9. Nella sua forma attuale il palazzo fu portato a termine nel 1627. Ha un portale ed uno scalone di accesso al piano nobile imponenti. Al piano nobile stucchi ed affre-schi impreziosiscono le sale. Recentemente restaurato, ospita la Biblioteca Comunale. Palazzo Terni-Bondenti - via Dante Alighieri 22. Il palazzo uno dei pi belli della citt, ricco di soluzioni decorative che esaltano la calda espressivit del cotto a vista. Fu costruito per il conte Nicol Maria Bondenti, su progetto di Giuseppe Cozzi, a partire dal 1698. I lavori furono definitivamente interrotti nel 1737 e la fab-brica rimase in parte incompiuta.Palazzo Vimercati Sanseverino - via Benzoni 11-13.La sua costruzione inizi nel 1590 e fu portata a termine nel 1602. Ha un'imponente facciata. All'interno vi sono affreschi settecenteschi e tavolette da soffitto del XVI secolo. Da ammirare la splendida cancel-lata in ferro battuto che chiude il portico di fronte all'androne d'ingresso e la ringhiera del piano nobile, sempre in ferro battuto, firmata da Alvisio Chaneval e datata 1704.

    la cappella musicale del Duomo, l'Accademia dei Sospinti, il Teatro, hanno nuovo impulso le scuole pubbliche, la pittura e la musica cono-scono una loro stagione d'oro.Nel 1797 il periodo della dominazione veneta ha termine e Crema non pi capoluogo di provincia. Per tutto il periodo della dominazione austriaca si parla di provincia di Lodi e Crema, ma il centro della vita amministrativa solo Lodi.

    Con l'unit d'Italia Crema viene definitivamente aggregata, con il suo territorio, alla provincia di Cremona. Ben misera consolazione rispetto alle aspirazioni espresse dalla nostra citt furono la conces-sione della Sottoprefettura e l'istituzione del Tribunale. Tuttavia proprio questo brusco declassamen-to sotto il profilo organizzativo pubblico fu uno stimolo per l'iniziativa privata. La necessit di far fronte ad una situazione di con-correnzialit senza potersi pi gio-

    vare di misure protezionistiche liber energie e potenzialit insospet-tate. Agricoltura d'avanguardia, industrie precocemente avviate, isti-tuti di credito cooperativo nascono e si sviluppano proprio nel Cremasco che da sempre rappresenta il polo industriale e produttivo dell'intera provincia.

    Crema (intesa come centro storico, interno alle mura) di dimensioni contenute e pu (ma sarebbe meglio dire deve) essere visitata a piedi senza fatica. Percorrere le sue strade strette e silenziose non solo un consiglio... salutistico, anche l'unico modo per capire questa citt che offre il meglio di s proprio nell'armonia con cui convivono antico e moderno, spirito mercantilistico e concezioni aristocratiche!

    Per questo forse pi utile indicare non tanto dei percorsi quanto piuttosto segnalare monu-menti, piazze, chiese e lasciare al turista la scelta degli itinerari.

    Piazza Duomo. la piazza per eccellenza. Su di essa si affacciano il Duomo, il Palazzo Comunale con il Torrazzo e la Torre del Podest, il palazzo vescovile e la cortina di case a forte sviluppo verticale del lato sud.

    Duomo. Nelle forme attuali il Duomo fu costruito fra il 1284 e il 1341 sulla stessa area occupata dalla chiesa distrutta nell'incendio del 1160. Resti significa-tivi di quest'ultima sono ancora visibili nella cripta: particolarmente interessanti sono l'altarolo forse dell'XI secolo ed i vari tipi di muratu-ra della zona absidale. L'imponente facciata a vento racchiude nei suoi elementi decorativi (rosone, bifore, portale, clipei ecc.) valori simboli-ci che richiamano al storia della Salvezza. L'interno, maestoso e solenne caratterizzato da un'armonica coesistenza di elementi roma-nici con stilemi gotici. Alle pareti sono esposte opere di Vincenzo Civerchio, Mauro Picenardi, Giovan Battista Lucini, Guido Reni, Francesco Bittolo. Notevole, anche per la particolarit dell'iconografia, il duecentesco Crocifisso ligneo, oggetto di profon-da devozione da parte degli abitanti di Crema.Palazzo Comunale. costituito da due corpi di fabbrica occupanti rispettivamente il lato occidentale e il lato settentrionale della piazza. Il primo stato costruito a far tempo dal 1525. Il porticato scandito da archi di stile bramantesco, mentre al primo piano la lunga teoria di finestre piacevolmente interrotta da due trifore e una bifora di sapore veneziano. Gli stemmi in pietra sono le insegne di alcuni podest veneti. La parte posta a sud del Torrazzo ospit dal 1681 al 1708 il Teatro. Il secondo corpo di fabbri-ca, conosciuto come Palazzo Pretorio, sicuramente il pi anti-co. Sub per un radicale rifacimen-to fra il 1553 ed il 1555. Qui risie-deva il podest. La torre che lo sovrasta del 1286.Palazzo Vescovile. Fu costruito nel 1548/1549 e fu, dapprima, sede della Notaria. Fu donato al Papa nel 1580 perch fosse destinato ad abitazione del vescovo che avrebbe retto l'istituenda diocesi di Crema. Gli edifici del lato meridionale sono addossati gli uni agli altri e rivelano la tipica struttura medieva-le (casa-bottega) degli insediamenti commerciali con marcato sviluppo verticale. Il porticato antistante il fondaco risale alla fine del XV secolo, risistemato poi nel XVII.

    CENNI STORICI

    Regione Lombardia

    Provincia di CremonaServizio di Promozione Turistica Comune di Crema

    ITINERARI ARTISTICI

    PIAZZE

    CHIESE

    Museo Civico: Pinacoteca

    Palazzo Terni-Bondenti

    Basilica di Santa Maria della Croce

    Ex Chiesa di San Domenico

    Ex convento di SantAgostino, refettorio:Pietro da Cemmo, Ultima Cena, particolare

    Duomo:San Pantaleone

    affresco trecentesco

    Museo Civico:Croce Longobarda

    Duomo, portale sud:Madonna del pomo

    Chiesa della Madonna delle Grazie:Riposo durante la fuga in Egitto

    di Gian Giacomo Barbelli

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    VIA MAZZINI

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    V. GOLDANIGA

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    NIVIA PAVESI

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    PIAZZAMARCONI

    PIAZZAMARTIRI DELLA

    LIBERTA'

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    VELODROMO

    PIAZZAPREMOLI

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    Colatore Cresmiero

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    Cremona

    Brescia

    Hotel-AlbergoAgriturismo - B&B

    Poste

    Informazioni i

    Parcheggi

    Velodromo

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    RH S

    Hotel Palace via Cresmiero 10 - tel. 0373.81487Il Ponte di Rialto via Cadorna 7 - tel. 0373.82342Park Hotel Residence via IV Novembre 51 - tel. 0373.86353

    Alberghi

    B&B

    Hotels, Htels, HotelesMain Offices and Public Services - Principaux Offices et Services Publics - mter und ffentliche Verwaltung - Principales Oficinas y Servicios Pblicos

    Principali Uffici e Servizi Pubblici

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    ComuneMuseo CivicoParco del SerioStazione FF.SS.Stazione AutocorriereAuditorium Bruno ManentiCivica Scuola Musicale Luigi FolcioniOspedale MaggioreUffici ASLPiscina - BocciodromoERSAF (Ente Regionale per i Servizi allAgricoltura e alle Foreste)Universit di Informatica

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    VelodromoStadio Giuseppe VoltiniVigilanza Urbana-Prot. CivileSala Congressuale AlessandriniPalazzo di GiustiziaPalazzetto dello SportBiblioteca ComunaleTeatro San DomenicoMultisala Porta Nova

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    Main seesights, Principaux monuments, wichtige Bauwerke, Principales monumentos

    Principali monumenti

    Duomo, Palazzo Comunale, Torrazzo, Palazzo Pretorio, Palazzo VescovilePalazzo BenzoniArco di Porta SerioArco di Porta OmbrianoMura Venete Palazzo Fadini-ZurlaPalazzo Patrini - PozzaliEx chiesa di S. Spirito e S. MaddalenaMercato austroungarico Ex chiesa e convento di San Domenico Palazzo Benzoni - Donati Palazzo Bondenti - Terni

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    Ex convento di SantAgostinoPalazzo Vimercati-SanseverinoPalazzo della ProvinciaEx chiesa di San RoccoMonte di PietCasa e Giardino ChiappaPalazzo Albergoni-ArrigoniPalazzo Marazzi

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    San Bernardino Santa Chiara San BenedettoSantissima TrinitSanta Maria delle GrazieSantAntonio AbateSan Giovanni BattistaSan Giacomo MaggioreBasilica Santa Maria della Croce

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    Churches, Eglises, Kirchen, IglesiasChiese

    Per informazioni: Ufficio Turistico di Crema - Via Racchetti 8 - 26013 Crema - Tel. 0373 81020 - Fax 0373 255728 (www.prolococrema.it - [email protected])Provincia di Cremona, Servizio di Promozione Turistica - Piazza del Comune, 5 - 26100 Cremona Tel. 0372 23233 - Fax 0372 534080 - www.provincia.cremona.it - [email protected]

    Testo di: Carlo Piastrella - Foto di: Archivio Provincia di Cremona - Servizio Promozione Turistica - Luigi Briselli - Luigi LenaGrafica: Gionata Franzini - Stampa: Tipolito Gerevini - Copyright Provincia di Cremona - Servizio di Promozione Turistica

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    Dimora Storica Antica Hostelleria San Bernardino Via Izano - 2/A tel. 0373 80782

    B&B DELLE ARTIVia C. Urbino 17/A - Tel. 0373 81331

    LA COSTA Via Piacenza, 137 - tel. 0373 86258

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    AgriturismoAgritourism - Agro-Tourisme Ferien Auf Dem Bauernhof - Turismo Rural

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