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TESTATA INDIPENDENTE CHE NON PERCEPISCE CONTRIBUTI PUBBLICI COME PREVEDE LA LEGGE N° 250/90 MERCOLEDÌ 18 OTTOBRE 2017 ANNO 73 - N. 287 E 1.30 SPED. IN ABB. POSTALE - DL 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C. 1 quotidiano fondato nel 1945 www.lasicilia.it V(23E5GH*STKLMS( +_!#!"!#!{ Musumeci-Salvini il patto per isolare gli impresentabili «Nessun condizionamento da politici da strapazzo» Gelo di Fi: giustizialista, Nello non scimmiotti M5S S’incrociano per pochi minuti a Catania, nella sala riserva- ta di un hotel. Un patto fra Musumeci e Salvini per “steri- lizzare” (anche dopo un’eventuale vittoria) gli impresen- tabili. Il leader della Lega: «Mai al tavolo con chi ha guai con la giustizia». Il candidato: «Io mai condizionabile da politi- ci da strapazzo». Il gelo di Forza Italia: «Musumeci giusti- zialista, non scimmiotti il M5s». MARIO BARRESI PAGINA 4 L’INTERVENTO ASTENSIONISMO E INDIGNAZIONE MASSIMO NARO L a lunga e interessante in- tervista rilasciata dome- nica scorsa su questa te- stata da monsignor Michele Pennisi ha ribadito l’invito che i vescovi dell’Isola avevano già lanciato qualche settimana fa da Caltagirone: quello di supe- rare la tentazione dell’asten- sionismo e quindi di andare a votare nella prossima tornata elettorale regionale. L’arcivescovo di Monreale, anche nella sua qualità di vice- presidente della Conferenza E- piscopale Siciliana, ha spiegato il senso di quell’invito, facendo intendere che non votare equi- varrebbe a contribuire allo sfa- celo politico e amministrativo che sta investendo - possiamo anzi ammettere: che da parec- chi anni, ormai, ha investito - la Sicilia. Insomma, non votare signifi- cherebbe arroccarsi nello ste- rile malcontento e fare, anche solo involontariamente, un fa- vore a dei politici inetti e lon- tani dal contatto col popolo, che coltivano l’inconfessabile speranza nella diserzione massiva delle urne, dato che così essi potrebbero avere la chance di vincere con una manciata di voti, magari supe- rando di misura gli avversari più meritevoli, per poi spac- ciarsi come dei big delle prefe- renze. In Sicilia è successo già nelle scorse regionali e rischia di ac- cadere di nuovo prossima- mente. Sono avvertenze sensate, degne d’esser prese in seria considerazione e che inducono a pensare, a non reagire con la pancia. SEGUE PAGINA 4 L’ACCUSA DEL GIP DI PALERMO «Rapporti con i boss» Sorveglianza speciale per l’ex deputato Dina BANKITALIA Blitz di Renzi contro Visco Il governo frena, l’ira del Colle Pd contro il rinnovo del mandato al governatore uscente di Bankitalia. Mozione poi ammorbidita su ri- chiesta del governo. L’ira del Quiri- nale. Renzi: «Non c'entro niente». SERVIZI PAGINA 8 TORINO Appendino indagata I grillini: «Ci accerchiano» Sorveglianza speciale per Nino Dina, ex presidente commissione Bilancio al- l’Ars, che per i giudici di Pa- lermo è «socialmente peri- coloso» per i presunti rap- porti con la mafia. «Offesa la mia dignità di uomo», la sua replica. MICELI PAGINA 5 COCCIA PAGINA7 Pioggia di investimenti cinesi nell’area del Mediterraneo ma la Sicilia è tagliata fuori NEGLI ULTIMI SEDICI ANNI Migrazione, l’esodo dal Sud via già un milione di persone SERVIZIO PAGINA 3 La Cina spenderà 1.400 miliardi di dollari per comprare porti lungo la “Via della Seta” e per costruire infrastrut- ture. La Sicilia, però, resta tagliata fuori per ora da questi investimenti. MICHELE GUCCIONE PAGINA 2 INFRASTRUTTURE. Pronti 1.400 miliardi di dollari INDIGESTO È partito il tour di Renzi in treno. Qui in Sicilia dovrebbe quindi arrivare per il 2020. anna mallamo Champions: il Napoli battuto in casa del City SERVIZIO PAGINA 22 LO SPORT Spareggi Mondiali l’Italia pesca la Svezia Sorteggio poco favorevole agli az- zurri che pescano la Svezia ormai orfana di Ibra. SERVIZI PAGINA 22 PALERMO Un tumore allo stomaco asportato senza bisturi All'Ircss-Ismett di Palermo per la prima volta al mondo un tumore sottomucoso allo stomaco è stato asportato senza l'utilizzo di alcuna assistenza chirurgica tradizionale ma solo grazie ad una procedura endoscopica. L’intervento è stato effettuato dai dottori Antonino Granata e Mario Traina su una pa- ziente siciliana di 51 anni. ANTONIO FIASCONARO PAGINA 6 Catania FONDO PER SALVARE LO STABILE E ALTRI TEATRI FIRMATA LA CONVENZIONE CON LA BANCA PINELLA LEOCATA PAGINA 27 Catania LIEVE TERREMOTO NEI PAESI ETNEI NESSUN DANNO CARMELO DI MAURO PAGINA 27

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TESTATA INDIPENDENTE CHE NON PERCEPISCE CONTRIBUTI PUBBLICI COME PREVEDE LA LEGGE N° 250/90MERCOLEDÌ 18 OTTOBRE 2017 ANNO 73 - N. 287 E 1.30SPED. IN ABB. POSTALE - DL 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C. 1

LA SICILIALUNEDÌ 22 FEBBRAIO 2016

.57la PPOLITICA

quotidiano fondato nel 1945 www.lasicilia.itV(23E5GH*STKLMS( +_!#!"!#!{

Musumeci-Salviniil patto per isolaregli impresentabili«Nessun condizionamento da politici da strapazzo»Gelo di Fi: giustizialista, Nello non scimmiotti M5S

S’incrociano per pochi minuti a Catania, nella sala riserva-ta di un hotel. Un patto fra Musumeci e Salvini per “steri -lizzare” (anche dopo un’eventuale vittoria) gli impresen-tabili. Il leader della Lega: «Mai al tavolo con chi ha guai conla giustizia». Il candidato: «Io mai condizionabile da politi-ci da strapazzo». Il gelo di Forza Italia: «Musumeci giusti-zialista, non scimmiotti il M5s». MARIO BARRESI PAGINA 4

L’INTERVENTOASTENSIONISMOE INDIGNAZIONE

MASSIMO NARO

La lunga e interessante in-tervista rilasciata dome-nica scorsa su questa te-

stata da monsignor MichelePennisi ha ribadito l’invito chei vescovi dell’Isola avevano giàlanciato qualche settimana fada Caltagirone: quello di supe-rare la tentazione dell’a s t e n-sionismo e quindi di andare avotare nella prossima tornataelettorale regionale.

L’arcivescovo di Monreale,anche nella sua qualità di vice-presidente della Conferenza E-piscopale Siciliana, ha spiegatoil senso di quell’invito, facendointendere che non votare equi-varrebbe a contribuire allo sfa-celo politico e amministrativoche sta investendo - possiamoanzi ammettere: che da parec-chi anni, ormai, ha investito -la Sicilia.

Insomma, non votare signifi-cherebbe arroccarsi nello ste-rile malcontento e fare, anchesolo involontariamente, un fa-vore a dei politici inetti e lon-tani dal contatto col popolo,che coltivano l’inconfessabilesperanza nella diserzionemassiva delle urne, dato checosì essi potrebbero avere lachance di vincere con unamanciata di voti, magari supe-rando di misura gli avversaripiù meritevoli, per poi spac-ciarsi come dei big delle prefe-renze.

In Sicilia è successo già nellescorse regionali e rischia di ac-cadere di nuovo prossima-mente.

Sono avvertenze sensate,degne d’esser prese in seriaconsiderazione e che induconoa pensare, a non reagire con lapancia.

SEGUE PAGINA 4

L’ACCUSA DEL GIP DI PALERMO

«Rapporti con i boss»Sorveglianza specialeper l’ex deputato Dina

BANKITALIA

Blitz di Renzi contro ViscoIl governo frena, l’ira del Colle

Pd contro il rinnovo del mandato algovernatore uscente di Bankitalia.Mozione poi ammorbidita su ri-chiesta del governo. L’ira del Quiri-nale. Renzi: «Non c'entro niente».

SERVIZI PAGINA 8

TORINO

AppendinoindagataI grillini: «Ciaccerchiano»

Sorveglianza speciale perNino Dina, ex presidentecommissione Bilancio al-l’Ars, che per i giudici di Pa-lermo è «socialmente peri-coloso» per i presunti rap-porti con la mafia. «Offesa lamia dignità di uomo», la suareplica. MICELI PAGINA 5 COCCIA PAGINA7

Pioggia di investimenti cinesinell’area del Mediterraneoma la Sicilia è tagliata fuori

NEGLI ULTIMI SEDICI ANNI

Migrazione, l’esodo dal Sudvia già un milione di persone

SERVIZIO PAGINA 3

La Cina spenderà 1.400 miliardi di dollari per comprareporti lungo la “Via della Seta” e per costruire infrastrut-ture. La Sicilia, però, resta tagliata fuori per ora da questiinvestimenti. MICHELE GUCCIONE PAGINA 2

INFRASTRUTTURE. Pronti 1.400 miliardi di dollari

IN D I G E S TO

È partitoil tour di Renzi in treno.Qui in Siciliadovrebbe quindiarrivare per il 2020.

anna mallamo

Champions: il Napolibattuto in casa del City

SERVIZIO PAGINA 22

LO SPORT

SpareggiMondialil’Italia pescala Svezia

Sorteggio poco favorevole agli az-zurri che pescano la Svezia ormaiorfana di Ibra. SERVIZI PAGINA 22

PALERMO

Un tumoreallo stomacoasportatosenza bisturiAll'Ircss-Ismett di Palermo per laprima volta al mondo un tumoresottomucoso allo stomaco è statoasportato senza l'utilizzo di alcunaassistenza chirurgica tradizionalema solo grazie ad una proceduraendoscopica. L’intervento è statoeffettuato dai dottori AntoninoGranata e Mario Traina su una pa-ziente siciliana di 51 anni.

ANTONIO FIASCONARO PAGINA 6

Catania

FONDO PER SALVARE LO STABILE E ALTRI TEATRIFIRMATA LA CONVENZIONE CON LA BANCA

PINELLA LEOCATA PAGINA 27

CataniaLIEVE TERREMOTONEI PAESI ETNEINESSUN DANNO

CARMELO DI MAURO PAGINA 27

LA SICILIALUNEDÌ 22 FEBBRAIO 2016

.57la PPOLITICA

MERCOLEDÌ 18 OTTOBRE 2017

primo piano4.SELFIE CON I FANE CONFERENZAUn blitz catanese,ieri mattina, perMatteo Salvini. Laconferenza stam-pa a Catania si tra-sforma in incon-tro con i candidatisiciliani. Molti iselfie con i fans

«Isoliamo gli impresentabili»Patto fra Musumeci e Salvini

Città metropolitane, da Crocetta via libera ai commissari

GIUSEPPE BIANCA

PALERMO. Ha fatto di tutto per parare labotta, non volendolo fare apparireuno sgarbo, verso i suoi cari nemici(Bianco e Orlando) ma alla fine Cro-cetta i tre commissari delle città me-tropolitane, come abbiamo anticipatoieri, li ha nominati. Confortato dal pa-rere del Cga, ha chiarito in diverse oc-casioni di dovere procedere alla no-mina per non correre il rischio di esse-re chiamato a rispondere dalla Cortedei conti degli effetti di eventuali attinulli dei sindaci metropolitani deca-duti. Dopo l’impugnativa della leggeda parte della presidenza del Consi-glio dei ministri, il governatore ha tro-

vato il modo di sostituire i tre sindacimetropolitani Orlando a Palermo, En-zo Bianco a Catania e Renato Accorintia Messina con tre fidatissimi. Si trattadi Girolamo Di Fazio Salvatore Cocinae Francesco Calanna.

Di Fazio, ex questore di Agrigentoed ex commissario del Comune di Ter-mini Imerese, andrà a Palermo, ed è damolti considerato vicino al senatoreLumia, rimasto accanto a Crocetta inquesti anni in molte delle scelte piùimportanti. Cocina proviene dalla bu-rocrazia regionale. In passato è stato acapo della Protezione civile in Siciliaed è responsabile dell’Ufficio specialeper la differenziata. Prenderà il postodi Bianco. Francesco Calanna invece,

già commissario dello Iacp della cittàdello Stretto, da cui si è dimesso peraccettare la nomina a Messina, è capodella segreteria particolare dell’as -sessore ai Lavori pubblici Bosco. È in-quadrato come dirigente esterno del-l’amministrazione regionale e in que-sti anni è stato commissario dell’Entesviluppo agricolo. Deputato nella listadel Pd nella legislatura breve dell’Arsdal 2006 al 2008, è stato uno dei luo-gotenenti più fidati di Crocetta.

Ognuno dei tre commissari ricopri-rà anche le funzioni del consiglio dellacittà Metropolitana, criterio adottatoanche per le nomine dei commissarionei Liberi consorzi, finalizzato a unmaggiore contenimento della spesa.

L’ASTENSIONEATTIVACHE ESPRIMEINDIGNAZIONE

MASSIMO NARO

Del resto anche la filosofastatunitense MarthaNussbaum, nel suo ulti-

mo libro - “La rabbia e il perdo-no” - consiglia di non lasciarsitrasportare dalla rabbia in po-litica, men che meno nella ca-bina elettorale: si finirebbe perfar prevalere i campioni delpopulismo, come è avvenutooltreoceano e come accade inEuropa con le varie brexit e ca-talexit.

Tuttavia l’appello a votarecon una mano sul cuore e conl’altra sul naso, mi sembra puretroppo univoco, testimone piùdella “political correctness”che non di una effettiva “c i v i c-ness”: non aiuta cioè a distin-guere l’astensionismo degli i-gnavi, contrassegnato dal merodisinteresse e dalla resa passi-va davanti alla situazione can-crenosa nella quale ci ritrovia-mo (si rileggano le cronachedei giorni scorsi, trapuntate diliti interne agli schieramenti,di ricatti reciproci, di compro-messi precari, di tornacontismipersonali, di scomuniche e diminacce varie che non soltantogli avversari ma persino i sedi-centi amici si lanciano a vicen-da), da un differente astensio-nismo, tutt’altro che passivo,anzi assolutamente “attivo”,meditato e ponderato, scelto“politicamente” da chi non va avotare da anni per lanciare unsegnale ai partiti e ai movi-menti, per dir loro che esigia-mo “di più” e “di meno” da chifa politica: meno chiacchiere,meno tatticismo spregiudicato,meno tensione distruttiva, me-no demagogia, meno egoismo,e più concretezza, più lungimi-ranza, più concertazione co-struttiva, più socialità, più ge-nerosità.

C’è chi vorrebbe chiamarlo“Astensionismo Attivo”, rievo-cando la vicenda dell’Aventino.Mettere in fila queste tre A misembra altrettanto interessan-te e degno di considerazione,perché mi fa pensare alla co-raggiosa provocazione - analo-ga a quella che Simone Weilfece col suo “Manifesto per lasoppressione dei partiti politi-ci” - di un astensionismo civi-camente metodologico, che e-sprime non rabbia scomposta,bensì intima indignazione,sdegno doloroso. E che è pron-to a tornare nei seggi elettoraliallorché stile e contenuti dellapolitica segneranno una realediscontinuità con la grigia sta-gione che stiamo attraversan-do. Il che comporterebbe, nelfrattempo, darsi da fare percreare qualcosa di veramentenuovo nel panorama partiticoe politico del nostro Paese.

MARIO BARRESI

CATANIA. La notizia più importantesfugge a microfoni e taccuini. Ed è con-densata in dieci minuti. All’ora dipranzo. Lontano da occhi e orecchieindiscrete. In una saletta riservata del-l’Excelsior di Catania. Nello Musumecirende visita a Matteo Salvini, dopo laconferenza stampa.

Sugli impresentabili del centrode-sra, ai giornalisti il leader della Lega haappena detto: «Parlo direttamente eunicamente col candidato presidente.E sono orgoglioso della lista che abbia-mo fatto, rinunciando a gente che cidiceva ti porto voti e soldi che non sa-pevamo da dove venissero. Gli altrihanno fatto scelte diverse, più como-de. Ma a me non piacciono le scorcia-toie». E a chi gli fa notare che anchenelle sue liste c’è un neo-condannato(Carmelo Pino, ex sindaco di Milazzo:un anno e 4 mesi in primo grado perabuso d’ufficio) risponde infastidito:«Non è di Noi con Salvini, è di Fratellid’Italia. Ragazzi, io rispondo dei mieicandidati». Poi è show. «L'avversarioda battere in Sicilia sono i 5stelle. Ioperò dico ai siciliani che all’onestà, re-quisito fondamentale, va aggiunta lacapacità. Guardate Roma...». Appendi-no indagata? «Non commento i pro-blemi giudiziari degli altri». Berlusco-ni propone: chi prende un voto in piùesprime il premier della coalizione:«Perfetto. In democrazia funziona co-sì». Il Renzi-tour in treno? «Lui è finito,come Crocetta. Io in treno farò la Tra-pani-Ragusa, odissea di 13 ore per fare350 chilometri». Ideuzza per il turi-smo: «Non vogliamo più neanche unclandestino ospite degli alberghi sici-liani. Neanche uno».

Arriva Musumeci, qualche minutoper i cronisti. Sembra quasi aver con-cordato le risposte con Salvini. Lowprofile sulla sindaca di Torino («Io nonbutto sale sulle ferite»), attacco a mu-so duro ai grillini. Sono «nervosi», per-ché «pensavano di avere la vittoria intasca, di essere già i padroni della Sici-lia e quindi di potere prenotare la vit-toria alle Politiche Roma». Poi però«col centrodestra unito con me, i son-daggi, ma anche l’umore della gente,hanno detto cose diverse». E cioè:«Hanno un solo linguaggio, quello del-la violenza e del rancore. Loro puntanoa delegittimare l’avversario, ma lagente ormai non ci casca più. Di Maio,Di Battista, Cancelleri? Fateci fare ‘u sotravagghiu...». Più felpato, Musumeci,sulla questione morale. «Non ho biso-

gno di slogan, né di promesse. Per meparla la mia storia, parla il mio passa-to. Io continuerò ad essere quello chesono stato». Ma in caso di vittoria saràcapace di blindarsi dalle pressioni?«Veramente si devono blindare gli al-tri da me. Sono gli altri che devono te-mermi, i malintenzionati. Io non ho bi-sogno di blindarmi. Ho attraversato lepaludi. Sono stato condannato a mortedalla mafia, avevo 39 anni. Immagina-te se qualche politico da strapazzopossa condizionare un uomo con lamia storia e il mio modo di pensare».

Dopo qualche selfie assortito, il fac-cia a faccia. Musumeci e Salvini, lì den-tro. E tutto il mondo fuori. «Nello, noi tisosteniamo a spada tratta. Ma su ‘stastoria delle liste devi fare piazza puli-ta», incalza il capo leghista. Il candida-to presidente ammette «gli imbarazziche purtroppo non dipendono da me»,perché «non mi hanno voluto ascolta-re». Ma rassicura l’alleato. Sull’impat-to del tema in una campagna elettora-le che «sta andando benissimo, perchéi siciliani sanno chi sono io». Il leaderdel Carroccio gli garantisce sostegno«prima e dopo il voto», ma «io non en-tro nella tua giunta se comincio a ve-dere facce che non mi piacciono». E suquesto aspetto Musumeci è tranchant:«Matteo, gantisco io. Personalmente».Una stretta di mano e un arrivederci al29 ottobre. «Starò una settimana in Si-cilia per te. Vinci e poi ne riparlia-mo...», si congeda Salvini.

Da Forza Italia, convitata di pietradell’asse legalitario, arriva una folatadi gelo. Che taglia l’aria con le raffina-tissime parole di Bruno Alicata. Il se-natore siracusano rivendica il «sensodi responsabilità» del «partito guidadell’alleanza» nella scelta del candida-to presidente. «Un’occasione per riba-dire con forza i temi della legalità, nonquella parolaia, ma quella concreta dichi, come Musumeci, non ha mai rice-vuto un avviso di garanzia». Ma c’è unma. Ciò, rimarca Alicata, «non vuol di-re che ricevendone uno o subendo unprocesso penale, spesso ingiusto, sidebba essere marchiati a fuoco primadella sentenza definitiva». Il garanti-smo forzista vale «per il sindaco diPriolo, ai domiciliari l’indomani dellapresentazione delle liste», così comeper «l’ex sindaco di Milazzo condan-nato in primo grado», ma anche «peraltri candidati nelle liste di Musumeci“avvisati” a Siracusa per Gettonopoli».Morale della favola? «Inseguire escimmiottare i Cinque Stelle, in diffi-coltà e in preda a delirio da propagan-

L’INCHIESTA DI PRIOLO

Rizza venerdì interrogato dal gipTre consiglieri di Pd si dimettonoMASSIMO LEOTTA

SIRACUSA. Il gip del Tribunale di Sira-cusa, Giuseppe Tripi, ha fissato pervenerdì prossimo, 20 ottobre, alle9.30 l’interrogatorio di garanzia neiconfronti del sindaco di Priolo. «Conle dimissioni da primo cittadino de-cade la possibilità di inquinamentodelle prove». Con questa motivazio-ne gli avvocati di Antonello Rizza, fi-nito ai domiciliari quattro giorni fa,hanno chiesto la revoca della misuracautelare alla quale il sindaco di Prio-lo, è stato sottoposto al culmine del-l’operazione “Res publica”. Così Riz-za, che non è più sindaco (per effettodelle sue dimissioni, ma anche per lasospensione decretata dal prefetto diSiracusa, Giuseppe Castaldo, per ef-fetto della legge Severino) potrebberiprendere la sua campagna eletto-rale per le Regionali dove resta can-didato nelle file di Forza Italia.

Campagna elettorale sconquassa-ta dall'indagine che coinvolge ancheun altro candidato siracusano di cen-tro destra Eugenio Maione. I due in-dagati indagati, secondo la ricostru-zione della procura, avrebbero com-piuto nell’ottobre 2016 atti diretti acostringere un dirigente del Comunead anteporre l’avvio delle procedureper l’affidamento dell’appalto relati-vo al restauro del teatro comunale al-le altre gare, ad accelerare l’espleta -mento della gara, e a predisporre il

contenuto del bando sulla base delleproposte e dell’elenco fornito dal-l’imprenditore Francesco Artale, im-prenditore interessato all’acquisi -zione dell’appalto. L’obiettivo eraquello di accelerare le procedure perl’affidamento dell’appalto (con uti-lizzo delle somme stanziate in base albilancio 2016 e stimate in circa100mila euro, anche a discapito dellarapidità di altre e ritenute più urgentiprocedure di gara), di acquistare l’e-lenco dei prodotti offerti da Artale aprezzi maggiori di quelli di mercato.

Una operazione fallita per la fermaopposizione manifestata da Mercu-rio.

E anche nel Comune di Priolo latensione sale altissima. Tre consi-glieri comunali del Pd hanno già for-malizzato le proprie dimissioni e siinseguono voci che il numero po-trebbe aumentare da un momentoall'altro fino a chiudere una delle pa-gine amministrative più nere del co-mune più “giovane” della provincia(l'autonomia da Siracusa risale al1979). Alessandro Biamonte, Giu-seppe Fiducia e Pietro Carucci, tuttidel gruppo consiliare del Pd sono giàfuori. «Le condizioni in cui il Consi-glio comunale ha dovuto lavorarenegli ultimi anni, prevalentementein seconda convocazione per la pun-tuale mancanza di numero legale se-gno tangibile di un gap in seno allamaggioranza –spiegano - le reiterateinchieste della magistratura, nonchéle ultime vicende, non solo hanno of-feso l’intera comunità priolese, han-no altresì posto sotto una luce sini-stra l’attività dell’Ente comunale lo-cale. Non ci interessa la polemica marestituire a Priolo la serenità da tem-po perduta e l'immagine dignitosache purtroppo oggi è stata devastata.Auspichiamo infine la condivisionedi tutti i colleghi alla nostra iniziativaper ridare fiducia alla politica locale equanto prima la parola ai nostri con-cittadini».

Campagna per l’Ars.Istanza degli avvocati:revoca dei domiciliariper il sindaco in listacon il centrodestra

Verso il voto

Il gelo di Forza Italia: «Giustizialista, Nello non scimmiotti il M5S»

DALLA PRIMA

LA SCELTA. Cocina, Di Fazio e Calanna sostituiranno i decaduti Bianco, Orlando e Accorinti

ANTONELLO RIZZA

La giornata catanesedel leader della Legae del candidatodi centrodestra

I TRE COMMISSARI. Salvatore Cocina andrà a Catania, Girolamo Di Fazio aPalermo e Francesco Calanna a Messina per sostituire Bianco, Orlando e Accorinti.

da giustizialista, non giova alla cam-pagna elettorale di Musumeci e delcentrodestra», sottolinea Alicata. Conun avvertimento finale: «Persisterenell’atteggiamento di finta e spoc-chiosa superiorità morale, marcaresempre e comunque la distanza daForza Italia, quasi che i nostri voti nonfossero determinanti per la vittoria fi-nale» sono «una caduta di stile e un tri-ste esercizio che non rende onore al-l’intelligenza del candidato presiden-te, né a quella dei suoi ventriloqui».

Twitter: @MarioBarresi

Centrodestra. Il leader della Lega al candidato:«Con te adesso e dopo, ma devi fare piazza pulita»L’impegno: «I malintenzionati devono temermi»