poesia e metrica · 2020. 6. 2. · caratteristiche della poesia la poesia è scritta in versi, ha...
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POESIA E METRICA
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CARATTERISTICHE
DELLA POESIA
La POESIA è scritta in VERSI, ha
figure retoriche, rime (che
formano strofe) e viene studiata
dalla metrica che è la disciplina
che si occupa dello studio degli
elementi strutturali di un testo
poetico, risulta così diversa
dalla PROSA.
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CARATTERISTICHE DELLA POESIA
SIGNIFICANTEÈ la dimensione fisica,
cioè l’insieme dei
suoni o delle lettere di
una parola
Es. F.A.R.F.A.L.L.A
SIGNIFICATOÈ la dimensione mentale,
cioè l’immagine
concettuale, cosa
significa per noi la parola
Es. FARFALLA
(insetto che vola)
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Il LEGAME tra significante e significato è
così STRETTO che cambiando il
significante, cambia anche il significato.
CARATTERISTICHE DELLA POESIA
ES. PÈSCA (il frutto con la «E» aperta)
E PÉSCA (lo sport con la «E» chiusa)
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CARATTERISTICHE DELLA POESIA
Quasi tutte le parole sono POLISEMICHE,
cioè associano a uno stesso significante
più significati, il primo significato è detto
denotazione (cioè letterario), il significato
secondario è detto connotazione.
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CARATTERISTICHE DELLA POESIA
Es. di parole POLISEMICHE:
PIANO → elemento orizzontale privo di sporgenze; strumento
musicale (il pianoforte); livello della casa; progetto…
TEMPO → tempo meteorologico; nozione che scansiona la continuità
illimitata di ciò che avviene; tempo presente, tempo passato…
ALBERO →pianta con busto e chioma; asta verticale che regge le vele
delle navi; albero genealogico insieme delle origini di una famiglia…
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L’IO LIRICO E L’INTERLOCUTORE
Nella poesia è importante distinguere l’AUTORE
REALE (la persona che scrive) da colui che nel
testo dice «IO» e che perciò è detto «IO LIRICO»
AUTORE → LETTORETESTO POETICO
IO LIRICO → MESSAGGIO → INTERLOCUTORE →
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L’IO LIRICO spesso si identifica con l’AUTORE, Ma non sempre.
Nel TESTO POETICO, spesso compare un «TU IMMAGINARIO» che
costituisce un INTERLOCUTORE a cui l’IO LIRICO.
L’INTERLOCUTORE, spesso si identifica con il LETTORE, in altri
casi può risultare BEN DISTINTO e può essere:
• UN PERSONAGGIO DI CUI NON VIENE SPECIFICATA L’IDENTITÀ (Nessuno)
• UN PERSONAGGIO DETERMINATO CON UN NOME PRECISO (Signorina
Felicita)
• UNA REALTÀ NATURALE (Il vento del Nord)
• UN CONCETTO PERSONIFICATO (Futuro)
• DIO (Signore)
L’IO LIRICO E L’INTERLOCUTORE
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IL LINGUAGGIO FIGURATO:
campi semantici e parole chiave
CAMPO SEMANTICO → Insieme di
parole i cui significati sono
riconducibili ad un unico
argomento.
PAROLA CHIAVE → Parola attorno a
cui ruota un campo semantico.
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IL LINGUAGGIO FIGURATO:
le figure retoriche
Sono ESPRESSIONI che implicano uno scarto dalla
lingua comune e ATTRIBUISCONO alle PAROLE un
SIGNIFICATO DIVERSO da quello denotativo.
SERVONO per arricchire la lingua e POTENZIARE IL
MESSAGGIO catturando facilmente l’attenzione del
lettore, coinvolgendolo emotivamente.
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IL LINGUAGGIO FIGURATO: le figure retoriche
Le FIGURE RETORICHE si distinguono in:
1. DI SIGNIFICATO
2. DI ORDINE
3. DI SUONO
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IL LINGUAGGIO FIGURATO: le figure retoriche
1. DI SIGNIFICATO come…• Similitudine• Metafora
• Analogia
• Metonimia
• Sineddoche
• Personificazione
• Iperbole
• Antitesi
• Ossimoro
• Sinestesia
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IL LINGUAGGIO FIGURATO: le figure retoriche
2. DI ORDINE come…
• Anastrofe
• Iperbato
• Parallelismo
• Chiasmo
• Climax e Anticlimax
• Anafora
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IL LINGUAGGIO FIGURATO: le figure retoriche
3. DI SUONO come…
• Assonanza
• Consonanza
• Allitterazione
• Onomatopea
• Paronomasia
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Nella poesia Ritroviamo le FIGURE METRICHE ovvero una
differenziazione tra il COMPUTO SILLABICO e il CALCOLO
DELLE SILLABE GRAMMATICALI il quale differisce nella
poesia.
QUESTE FIGURE SONO:
• La SINALEFE
• La DIALEFE
• La DIERESI
• La SINERESI
LE FIGURE METRICHE
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L’UNITÀ METRICA DELLA POESIA
Nella poesia è importante il VERSO,
cioè l’unità metrica fondamentale
caratterizzate da un certo numero di
sillabe e da un ritmo.
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SILLABE E RITMO:
il computo sillabico
Il computo sillabico si riferisce al
numero delle sillabe che compongono
un verso.
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BISILLABO o binario (2 sillabe)
TERNARIO o trisillabo (3 sillabe)
QUATERNARIO o quadrisillabo (4 sillabe)
QUINARIO o pentasillabo (5 sillabe)
SENARIO (6 sillabe)
SETTENARIO (7 sillabe)
OTTONARIO (8 sillabe)
NOVENARIO o enneasillabo ( 9 sillabe)
DECASILLABO (10 sillabe)
ENDECASILLABO (11 sillabe)
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I VERSI SCIOLTI E LIBERI
Nella poesia possiamo trovare DUE TIPI DI VERSI, quelli sciolti e quelli liberi.
• I VERSI SCIOLTI sono versi non rimati, che non sono cioè legatireciprocamente da una rima. Il verso sciolto per eccellenza nellanostra tradizione poetica è l’endecasillabo sciolto.
• I VERSI LIBERI sono versi che non rispettano per precisa sceltadell'autore né uno schema metrico né rime. Sono chiamati cosìpoiché non si basano su un numero fisso di sillabe e si puòapplicarli a diverse realtà metriche; non hanno nessunaregolarità nel numero delle sillabe.
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SILLABE E RITMO - Il ritmo
→ Il RITMO è una caratteristica del verso determinato
dall’accento ritmico o ictus.
Nei versi parisillabi gli ictus cadono sempre sulle stesse sillabe, sono fissi.
Nei versi imparisillabi gli ictus non cadono sempre sulle stesse sillabe,
sono mobili.
VERSI PARISILLABI
Se d’amore
perdi ‘l fiore
presto muore
non vien più.(T. Solera, Giovanna D’Arco)
VERSI IMPARISILLABI
E tu che ste’ costì anima viva.(Dante Alighieri, Inferno, II)
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SILLABE E RITMO - Cesura ed Enjambement
→ Il ritmo talvolta è determinato anche dalla presenza di una
CESURA, ovvero un pausa che spezza un verso lungo in due
unità più piccole chiamate EMISTICHI.
La CESURA (pausa necessaria in un verso) spesso coincide con una
PAUSA SINTATTICA (che di solito è la fine del verso). Di volta in volta
cambia la sua funzione e consente di:
• Rallentare e distendere il ritmo
• Mettere in risalto una parola chiave
• Potenziare il significato della parola che la precede e/o che la segue
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SILLABE E RITMO - Cesura ed Enjambement
La PAUSA quindi più incisiva è quella di FINE VERSO che spesso chiude con una frase di senso compiuto ed è visibile dai segni di punteggiatura;altre pause coincidono con la fine
grafica del verso stesso.
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Ci sono casi in cui la pausa di fine verso non deve essere
considerata perché non consente di cogliere il senso della fase,
ovvero la pausa di fine verso divide un gruppo sintattico
intimamente unito (per es. sostantivo-aggettivo, soggetto-verbo,
verbo-complemento oggetto e sono uno a fine verso l’altro ad
inizio del verso successivo) si ha quindi un EJAMBEMENT
«scavalcamento».
Questa alterazione tra unità di verso e unità sintattica conferisce
un particolare rilievo alla parole che separa e
contemporaneamente introduce un’alterazione del ritmo.
SILLABE E RITMO - Cesura ed Enjambement
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Questa alterazione tra unità di
verso e unità sintattica
conferisce un PARTICOLARE
RILIEVO ALLA PAROLE che
separa e
contemporaneamente
introduce un’alterazione del
ritmo, rendendo la poesia più
coinvolgente.
SILLABE E RITMO - Cesura ed Enjambement
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1 Né più mai toccherò le sacre sponde2 ove il mio corpo fanciulletto giacque,3 Zacinto mia, che te specchi nell’onde4 del greco mar, da cui vergine nacque
5 Venere, e fea quelle isole feconde6 col suo primo sorriso, onde non tacque7 le tue limpide nubi e le tue fronde8 l’inclito verso di colui che l’acque
9 cantò fatali, ed il diverso esiglio10 per cui bello di fama e di sventura11 baciò la sua petrosa Itaca Ulisse.
12 Tu non altro che il canto avrai del figlio,13 o materna mia terra; a noi prescrisse14 il fato illacrimata sepoltura
SILLABE E RITMO - Cesura ed Enjambement
Ugo Foscolo – A Zacinto
ENJAMBEMENTS:
«onde/del greco mar» (vv.3-4);
«nacque/Venere» (vv.4-5);
«tacque/le tue limpide nubi» (vv. 6-7);
«l’acque/cantò» (vv. 8-9);
«prescrisse/il fato (vv. 13-14)
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RITMO
PAUSE CESURE ENJAMBEMENTQUANTITÀ E POSIZIONE DEGLI ACCENTI
SILLABA TRONCA:
Sillaba su cui cade
l’accento
SILLABA ATONA:
Sillaba priva di
accento
Alla fine del
verso
Segni di
Punteggiatura
Pausa all’interno
di un verso
Indicata dalla
punteggiatura o
dal senso della
frase
Elementi
collegati posti
uno alla fine di
un verso e l’altro
all’inizio del
successivo
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I SUONI - la rima
IN POESIA VIENE USATA PER RENDERE I VERSI CANTABILI E
FACILMENTE MEMORIZZABILI E PER POTENZIARE IL LEGAME
TRA LE PAROLE.
Per la rappresentazione schematica delle rime si usano le
LETTERE DELL’ALFABETO; convenzionalmente si usa la
LETTERA MAIUSCOLA per il verso lungo e la LETTERA
MINUSCOLA per il verso corto.
→ La RIMA è l’identità di suono tra due versi a partire dalla
loro ultima vocale tonica.
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I SUONI - la rima.
GLI SCHEMI MAGGIORMENTE UTILIZZATI NELLA RIMA SONO:
• Rima baciata→ AABB
• Rima alternata→ ABAB
• Rima incrociata→ ABBA
• Rima ripetuta →ABC-ABC
• Rima invertita→ ABC-CBA
• Rima incatenata→ABA-BCB-CDC
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I SUONI - la rima
PER OTTENERE PARTICOLARI EFFETTI POSSONO ESSERE ADOTTATE ANCHE LA
RIMALMEZZO, LA RIMA INTERNA E LA RIMA IPERMETRA.
• La RIMALMEZZO cade tra l’ultima parola di un verso e l’ultima parola del
primo emistichio del verso successivo oppure di un verso meno vicino o
addirittura nello stesso verso.
• La RIMA INTERNA si ha quando rimano fra loro l’ultima parola di un verso e la
parola interna (non in censura) oppure due parole interne.
• La RIMA IPERMETRA si ha quando rimano tra loro una parola piana e una
sdrucciola; talvolta la sillaba in più della parola sdrucciola nel computo
sillabico si considera parte del verso successivo.
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COMBINAZIONI DI VERSI - la strofa
→ La STROFA è lo
spazio bianco che
separa i versi che si
raggruppano in un unità
metrica e prende il
nome dal numero di
versi che la
compongono.
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COMBINAZIONI DI VERSI:
la strofa
LE STROFE TRADIZIONALI DELLA POESIA ITALIANA SONO CINQUE:
• Il DISTICO, di due versi
• La TERZINA, di tre versi
• La QUARTINA, di quattro versi
• La SESTINA, di sei versi
• L’OTTAVA, di otto versi
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COMBINAZIONI DI VERSI:
Il componimento poetico
Il COMPONIMENTO POETICO è formato da più strofe raggruppate assieme.
I principali componimenti italiani sono il sonetto e la canzone.
• Il SONETTO è costituito da quattordici endecasillabi, divisi in due quartine e due terzine
(4+4+3+3). Le quartine possono essere a rima alternata o incrociata; mentre le terzine
possono essere a rima alternata, ripetuta oppure invertita.
• La CANZONE è costituita da cinque strofe dette stanze, in endecasillabi e settenari, seguite
da un ultima strofa denominata congedo. Il numero d versi della prima stanza è il
medesimo in tutte le successive, tranne che nel congedo, solitamente più breve.
Ciascuna stanza della canzone è composta di:
- una fronte, divisa in due piedi;
- una chiave, un verso che rima con l’ultimo verso della fronte (non sempre presente)
- una sirma, talvolta divisa in due volte