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NUMERO 3 - 2015 Chiuso in redazione il 31/03/2015 1 POLITICHE PER LE DISABILITÀ NEWS PERIODICO TELEMATICO A CURA DELL'UFFICIO POLITICHE PER LE DISABILITÀ CGIL CORSO D'ITALIA, 25 00198 ROMA E-MAIL [email protected] NOTIZIE PRINCIPALI SEMINARIO La Shoah delle persone disabili: ieri e oggi – Pag. 32 CONVEGNO Welfare ed inclusione: impresa, cooperazione e solidarietà – Pag. 33 NOTIZIE LAVORO: DA PAG. 4 SCUOLA: DA PAG. 8 WELFARE: DA PAG. 9 DAL TERRITORIO DA PAG. 14 INTERNAZIONALE: DA PAG. 21 VARIE DA PAG. 25

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NUMERO 3 - 2015Chiuso in redazione il 31/03/2015

1

POLITICHE PER LE DISABILITÀ NEWS

PERIODICO TELEMATICO ACURA DELL'UFFICIO POLITICHE

PER LE DISABILITÀ CGIL

CORSO D'ITALIA, 25

00198 ROMA

[email protected]

NOTIZIE PRINCIPALI

SEMINARIO

La Shoah delle persone disabili: ieri e oggi – Pag. 32

CONVEGNO

Welfare ed inclusione: impresa, cooperazione e solidarietà – Pag. 33

NOTIZIELAVORO: DA PAG. 4

SCUOLA: DA PAG. 8

WELFARE: DA PAG. 9

DAL TERRITORIO DA PAG. 14

INTERNAZIONALE: DA PAG. 21

VARIE DA PAG. 25

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INDICE

LAVORO

BETTONI: «LE DONNE PIÙ VITTIME DI QUANTO SI PENSI» 4

COME CONCILIARE IL LAVORO E LA CURA DELLA PROPRIA SALUTE 6

ANCHE MATTARELLA OSPITERÀ I RAGAZZI DOWN DI AIPD 7

SCUOLA PAGINA

NON TORNERÀ IN CLASSE L’INSEGNANTE CHE MALTRATTÒ L’ALUNNO AUTISTICO 8

WELFARE PAGINA

NOI, ASSISTENTI SPECIALISTICI, LAVORATORI DI SERIE B 9

ANFFAS: COSTRUIAMO INSIEME L'INCLUSIONE SOCIALE10

DISABILITÀ INTELLETTIVA, LA PAROLA AI POLITICI: AIPD INTERVISTA CINQUEPARLAMENTARI

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DAL TERRITORIO

DISABILI A NAPOLI: FEDERHAND DENUNCIA DISAGI A PALAZZO REALE 14

STOP ALLE BARRIERE ARCHITETTONICHE DI ROMA 15

DISABILITÀ E LAVORO IN CAMPANIA: SCADENZE ED URGENZE 16

TOSCANA, I MALATI DI SLA CHIEDONO DI UNIFORMARE I LIVELLI DI ASSISTENZA 18

BARRIERE ARCHITETTONICHE IN CASA? LA TOSCANA PAGA I LAVORI AGLIINQUILINI DISABILI

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MARCHE: QUEI TAGLI CREEREBBERO UNA SITUAZIONE INSOSTENIBILE 20

INTERNAZIONALE PAGINA

ECCO COME FAR LAVORARE 400 DISABILI IN PIÙ AL GIORNO21

SANTIAGO PER TUTTI, PRIMA GUIDA EUROPEA AI PERCORSI ACCESSIBILI 22

CONTRO IL PREGIUDIZIO, NASCE IN THAILANDIA UN'ORCHESTRA SOLO DIRAGAZZI CIECHI

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CATASTROFI ED EMERGENZE COLPISCONO DURAMENTE I DISABILI. IMPORTANTEPREVENIRE

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VARIE PAGINA

VIOLENZA DI GENERE, UNA GUIDA PER LE DONNE DISABILI 25

UN PORTAFOGLIO SPECIALE AIUTA I RAGAZZI DOWN A FARE LA SPESA 26

ARTE, LE SCULTURE DEI NON VEDENTI ALL’EXPO DI MILANO 27

APERTO IL BANDO AISM 2015 DA 3 MILIONI DI EURO 28

DISABILITÀ, CURE AD HOC E TEMPI RIDOTTI: A BUDRIO IL FUTURO DELLE“ASSISTIVE TECHNOLOGY”

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LAVORO

BETTONI: «LE DONNE PIÙ VITTIME DI QUANTO SI PENSI»

di Carmen Morrone

Anmil dedica uno studio agli infortuni sul lavoro che colpiscono le lavoratrici che si intitola“Prendersi cura di chi ci cura - La sicurezza e la tutela sul lavoro delle donne che operano nelcampo dell’assistenza sanitaria”

La ricerca evidenza come la Sanità rappresenti un settore in cui l’incidenza infortunistica femminileè superiore a quella maschile sia in termini assoluti che relativi. Nel quinquennio 2009 – 2013, afronte di una flessione generale del 25% circa, nel settore della Sanità il calo è risultato piùcontenuto: in particolare per le donne gli infortuni sono scesi dai circa 37.000 del 2009 ai 31.900del 2013 per una riduzione pari al 13,7%.

«Il fenomeno infortunistico lavorativo riguarda purtroppo anche le donne. Tra i tanti temi affrontati,quest’anno abbiamo voluto puntare l’attenzione sui rischi (vecchi e nuovi) presenti in Sanità, conuna ricerca che riguarda i profili di maggiore vulnerabilità per le lavoratrici: quei rischi emergenti epiù allarmanti per le statistiche e per la medicina (lo stress da lavoro, la violenza e le aggressioni, idisturbi dell’apparato muscolo-scheletrico), in un contesto normativo che a tali fattori non apprestaancora un quadro di tutele completo e dettagliato», afferma Franco Bettoni, presidente ANMIL.

«Oltre 15 anni fa in ANMIL nasceva il Gruppo donne per le politiche femminili - aggiunge Bettoni- e da allora organizziamo eventi e promuoviamo iniziative mirate a mettere in rilievo leproblematiche e le questioni di loro specifico interesse»

La presenza femminile nel settore della Sanità raggiunge, oltre il 70% del personale (circa 850.000unità su un totale di addetti assicurati pari a circa 1,2 milioni) e dalla ricerca emerge che la maggiorparte degli infortuni sul lavoro, 17.500 circa nel 2013 pari al 55% del totale, si verificano nelleStrutture ospedaliere o nelle Case di cura e nelle strutture di Assistenza sociale per anziani e disabili(28%).

È l’infermiera l’operatrice più colpita in assoluto da infortuni. Ogni anno le Infermiere subisconoinfatti oltre 10.000 infortuni, pari al 32% del totale. In pratica, su tre operatrici sanitarie infortunateuna è Infermiera.

La prima causa di infortunio per le donne che operano nella Sanità è rappresentata dalla “Caduta dipersona” che conta nel 2013 circa 5.500 infortuni, pari al 23% del totale. Il 90% di tutte le malattieprofessionali denunciate dalle operatrici sanitarie riguarda l’Apparato muscolo-scheletrico ed osteo-articolare, ed è dovuto a sovraccarico biomeccanico, posture incongrue, movimenti scoordinati oripetuti, ecc.

Dei 23.530 infortuni indennizzati nel 2013 alle operatrici sanitarie la stragrande maggioranza, ben22.712 pari al 96,6% del totale, si è risolta con esiti di inabilità temporanea al lavoro.

Nel 2013, sono stati 4.000 i casi di infortunio di lavoratrici straniere. La comunità straniera di granlunga più rappresentata è quella della Romania con oltre 650 infortuni nel 2013, pari al 16,1% deltotale.

ANMIL per la festa della donna ha raccolto TESTIMONIANZE di lavoratrici del settore sanità.

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Eccone tre, scritte dalle stesse donne con parole efficaci e toccanti.

Mi chiamo Anna Maria, ho 58 anni, vivo in provincia di Bologna e dal marzo del 1997 ho avuto uninfortunio sul lavoro che ha cambiato la mia vita, sia personale che lavorativa. Ero un’operatricesocio sanitaria (OSS), un giorno durante il turno di lavoro pomeridiano, stavo trasportando unpaziente. Purtroppo, le ruote del lettino si erano incastrate tra le “guide” dell’ascensore propriomentre stavo entrando con il paziente. A quel punto, essendo sola, mi è venuto spontaneo provare asbloccarlo sollevandolo con tutte le forze, ma ho sentito una fitta fortissima, come un “crac” lungola schiena. Quello che più mi colpisce, a distanza di diversi anni dal mio infortunio, non è solo ilfatto che la mia vita sia cambiata nella gestione delle piccole e delle grandi cose, ma che all’epocain cui mi sono fatta male, noi addetti non eravamo informati adeguatamente su questa tipologia dirischi presenti sul lavoro e che ancora oggi le cose non siano cambiate, nonostante le novitàintrodotte dalle normative di settore. Gli operatori non vengono educati e formati alla prevenzionedei disturbi muscolo-scheletrici nonostante il fenomeno sia molto allarmante nel nostro settore. Ilsenso di abbandono, di solitudine e di mancanza di prevenzione unito al sovraccarico di lavoro perla carenza di personale, è una condizione costante per la nostra categoria che deve essere affrontatoe gestito.

Mi chiamo Concetta, ho 74 anni e sono pensionata. Per quarant’anni ho lavorato nel reparto diradiologia di un ospedale, fino a diventarne coordinatrice. Dal 1963 al 2006, anno in cui sonoandata in pensione per anzianità, sono stata esposta ai raggi x mentre effettuavo, giorno dopogiorno, radiografie ai pazienti. Non ricordo esattamente quando ho iniziato a manifestare i primisintomi derivanti dall’alterazione della cute delle mani: ho iniziato ad avere secchezza, la pelle siassottigliava sempre di più e diventava squamosa e rugosa perdendo di elasticità. Poi è iniziato ilprurito e l’alterazione della colorazione. L’esposizione superiore ai limiti previsti dalla normativa airaggi x mi ha causato anche problemi alla circolazione oltre ad una riduzione della sensibilità allemani. La conseguenza peggiore sono stati i problemi alla vista dovuti dalla sclerosi del cristallino.Nel tempo sono diventata ben consapevole del fatto che le modalità di effettuazione degli esamidiagnostici radiologici, a quel tempo, determinavano una esposizione molto elevata a questi tipi dirischio. Oggi per fortuna le cose sono diverse, grazie alle nuove norme e alle tecnologie. Mi ritengocertamente fortunata per aver ricevuto dall’INAIL quanto credo che mi spetti. L’INAIL mi è statavicina e mi ha tutelato.

Mi chiamo Laura Uda, ho 44 anni, sono separata ed ho tre figli. Mi sono infortunata nel 2011, dopola caduta sono svenuta e mi hanno trovato lì solo dopo un’ora. Dopo l’infortunio sono stata operatae dall’intervento è derivato l’accorciamento della gamba. Prima dell’infortunio solo un paio di voltemi hanno fatto partecipare a riunioni sulla sicurezza, ma queste riunioni riguardavano soprattutto lagestione sicura dei cibi e non tanto la prevenzione dei rischi per noi lavoratori.

(5 marzo 2015)

Fonte: Vita.it

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COME CONCILIARE IL LAVORO E LA CURA DELLA PROPRIA SALUTE

Una guida pratica rivolta a chi, pur non essendo giurista o specialista del diritto, vuole averemaggiori informazioni sulle possibilità di conciliare il lavoro e la cura della propria salute, temadisciplinato da norme il cui scopo è di tutelare, nel modo migliore possibile, la produttività e ildiritto a una vita dignitosa. È sostanzialmente questo, “Salute Disabilià Lavoro”, utilepubblicazione realizzata da Silvia Bruzzone, esperta di diritto, sia in formato digitale che cartaceo

Una guida pratica rivolta ai non esperti, finalizzata a facilitare la conoscenza e l’applicazione deidiritti che tutelano tutte le tipologie di disabilità in àmbito professionale: è sostanzialmente questoSalute Disabilità Lavoro. Parità di trattamento, Conciliazione, Reasonable accomodation. Qualidiritti? Come chiederne il rispetto?, pubblicazione realizzata da Silvia Bruzzone, avvocato edocente specializzato in Diritto del Lavoro, della Previdenza Sociale e della SicurezzaProfessionale, con un particolare impegno ormai ventennale sulla tutela dei diritti delle persone condisabilità e le normative del Terzo Settore.

Presidente del Centro Studi e Consulenza sulla Disabilità, Bruzzone è anche consulente in àmbito diDiritto Sanitario e Responsabilità Medica, oltre a vantare numerose collaborazioni, tra cui quellacon il Servizio HandyLex.org.

«Con questa pubblicazione – spiega la stessa Autrice – ho voluto rivolgermi a tutti coloro che, purnon essendo giuristi o specialisti del diritto, vogliono avere maggiori informazioni sulle possibilitàdi conciliare il lavoro e la cura della propria salute, tema di primaria importanza nella societàmoderna, disciplinato da norme il cui scopo è di tutelare, nel modo migliore possibile, laproduttività e il diritto a una vita dignitosa. Tali leggi, però, non sono di immediata comprensione oreperibilità da parte di coloro che, persone con disabilità per prime, dovrebbero avere accesso a talidiritti. Per coloro, quindi, che sono in cerca di occupazione o che sono dipendenti, credo sia benesapere “come muoversi”, cosa poter chiedere, come farlo e a chi rivolgersi».In Salute Disabilità Lavoro si richiamano dunque le norme relative a tutte le varie “tipologie” didisabilità e quelle sull’inserimento lavorativo, spiegando però anche le disposizioni legate aipermessi per visite mediche, al congedo per gravi motivi o le norme sullo stato di malattia. Il tuttocorredato da esempi, modelli e suggerimenti pratici, a comporre uno strumento di uso quotidiano,rivolto tanto ai lavoratori del settore pubblico quanto a quelli del settore privato. (S.B.)

(20 marzo 2015)

Fonte: Superando.it

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ANCHE MATTARELLA OSPITERÀ I RAGAZZI DOWN DI AIPD

di Carmen Morrone

Il Quirinale fa sapere in una nota che continua la collaborazione tra la presidenza dellaRepubblica e l'Associazione Italiana Persone Down che da alcuni anni organizza tirocini formativi

I ragazzi potranno quindi continuare a seguire stages lavorativi all'interno dei servizi delsegretariato generale del Quirinale, in particolare nel settore bibliotecario, della cucina, del servizioa tavola e dei giardini.

Sono passate solo poche settimane dal suo insediamento (il 3 febbraio) e fra i numerosi impegni,Sergio Mattarella ha voluto dare continuità all'importante iniziativa che si svolge da oltre 13 anni eche rappresenta una grande opportunità di crescita e d'integrazione sociale.

L'iniziativa ideata dall'Associazione Italiana Persone Down risale, infatti, al 2002 quando erapresidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.

Il progetto ha permesso, fino a oggi, a oltre 200 ragazzi di frequentare per un periodo intenso diformazione le strutture e il personale del Palazzo del Quirinale, della tenuta di Castel Porziano e diVilla Rosebery a Napoli.

(23 marzo 2015)

Fonte: Vita.it

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SCUOLA

NON TORNERÀ IN CLASSE L’INSEGNANTE CHE MALTRATTÒ L’ALUNNOAUTISTICO

Il tribunale di Trieste ha confermato la sentenza di primo grado, scongiurando “il pericolo di unritorno in cattedra incombente”, denunciato dall’Angsa nei giorni scorsi. Nel 2008 il bambino erastato al freddo, sporco e seminudo

ROMA – Non sarà reintegrata nella scuola l’insegnante che nel 2008 ha maltrattato un bambino conautismo in una scuola dell’infanzia di Trieste, trascinandolo per il collo e lasciandolo al freddo,sporco e seminudo, mentre esortava al disprezzo i compagni. A rendere noto l’esito della sentenzadi appello del Tribunale di Trieste che ha respinto la richiesta dell’insegnante di reintegro a scuolaconfermando la sentenza di primo grado, l’Angsa (Associazione genitori soggetti autistici), che neigiorni scorsi aveva lanciato l’allarme. L’insegnante in questione era stata infatti licenziatadall’Ufficio regionale scolastico, la procedura penale era stata archiviata e, considerando che sulversante penale non era emersa colpevolezza, aveva richiesto il reintegro alla professione. “Ilpericolo di un ritorno in cattedra era incombente”, aveva avvertito l’Associazione il 18 marzo.

Di tutt’altro tono il commento di oggi: “Ringraziamo i giudici, che nel formulare la sentenza, hannotenuto conto con sensibilità, dei diritti etici e umani del bambino che non era in grado di difendersi,della legge quadro 104 e della Convenzione Onu sulla disabilità, respingendo il reintegro”, hadichiarato la presidente Liana Baroni. Al di là della vicenda di Mogliano Veneto l’Angsa mette inrilievo il ruolo particolarmente delicato dei docenti all’interno degli istituti scolastici. “Ricordiamo– ha aggiunto Baroni – che l’insegnante di sostegno, ed eventualmente anche l’assistente, assegnatiall’allievo con autismo o disturbi dirompenti del comportamento ed altre disabilità, che richiedonouna specifica competenz devono essere specificamente formati. Non è possibile lavorare su unadisabilità così impegnativa se si è privi di ogni conoscenza in materia di autismo”.

Nella realtà purtorppo le cose vanno in molti casi diversamente. “Accade spesso che questo nonavvenga – ha detto ancora la presidente –: a soggetti con autismo vengono assegnati insegnanti disostegno digiuni di ogni nozione specifica e privi di esperienza, con conseguenze che possonoessere disastrose, sia per il bambino o ragazzo, sia (anche) per chi lavora con lui, come dimostrano icasi di burn-out e quelli più gravi di trattamento inadeguato, maltrattamento e violenza comeribadito anche nel caso dei maltrattamenti di Mogliano dalle associazioni Angsa Veneto e AutismoTreviso”. (ap)

(23 marzo 2015)

Fonte: RedattoreSociale.it

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WELFARE

NOI, ASSISTENTI SPECIALISTICI, LAVORATORI DI SERIE B

«Partecipiamo attivamente al percorso formativo, didattico e di autonomia degli studenti condisabilità e tuttavia le nostre condizioni lavorative continuano ad essere estremamente precarie,tanto più ora che non abbiamo più un’amministrazione di riferimento»: lo dichiarano irappresentanti di un coordinamento romano di assistenti specialistici e assistenti allacomunicazione, che il 18 marzo porteranno le loro istanze alla Dirigenza della Regione Lazio

«Nonostante il valore del nostro ruolo, le nostre condizioni lavorative continuano ad essereestremamente precarie. Inoltre, dal 1° gennaio scorso, a seguito dell’abolizione della Provincia diRoma [Legge 56/14, “Disposizioni sulle Città Metropolitane, sulle Province, sulle unioni e fusionidi Comuni”, N.d.R.], i servizi di assistenza specialistica e di assistenza alla comunicazione nonhanno più un’amministrazione di riferimento, rendendo ancora più incerto il futuro dei servizierogati. Pertanto, chiediamo urgentemente alla Regione Lazio di legiferare in merito e diriassegnare e assorbire i sovra citati servizi». Lo dichiarano in una nota indirizzata direttamente aNicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio, i componenti di un coordinamento romano diassistenti specialistici e assistenti alla comunicazione, tornando a sollevare una questione su cui datempo si sta battendo a livello nazionale anche la FISH (Federazione Italiana per il Superamentodell’Handicap), che a tal proposito aveva ottenuto un incontro con il sottosegretario alla Presidenzadel Consiglio Gianclaudio Bressa.

«Operiamo all’interno di svariate scuole di Roma e Provincia – viene sottolineato nella nota – epartecipiamo attivamente al percorso formativo, didattico e di autonomia degli studenti condisabilità. La nostra figura è complementare a quella dei docenti di sostegno e curriculari equotidianamente lavoriamo per l’inclusione scolastica e l’avviamento professionale. Il nostrointervento è spesso individuale e si inserisce, di fatto, nel progetto scolastico dello studente. Etuttavia le nostre professionalità sono svendute e sottoposte a una varietà di contratti, tuttitemporanei, i pagamenti dei salari avvengono con ritardi fino a sei mesi, il ricatto delle formecontrattuali adottate fa in modo che aumenti il servilismo e si riduca l’autonomia e la qualitàdell’intervento. Siamo pertanto stanchi di essere considerati come “lavoratori di serie B”, cui non èconcesso di ammalarsi, prendere un giorno di ferie, congedarsi per maternità/paternità o disporredell’indennità di disoccupazione nei mesi di chiusura della scuola». Per tutto ciò, quindi, ilCoordinamento chiede «alla Regione Lazio e al Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca difarsi carico della risoluzione immediata delle ulteriori urgenze illustrate nei seguenti punti:discussione della Legge Quadro sulla disabilità 104/92 alla Conferenza Stato-Regione e in sedeparlamentare, ai fini del riconoscimento giuridico della nostra figura professionale, cui arrivareattraverso l’istituzione di un corso regionale, valido anche sul territorio nazionale, che certifichi laqualifica di assistente specialistico e di assistente alla comunicazione, sanando ed equiparando lanostra posizione lavorativa. Chiediamo altresì l’internalizzazione del servizio e l’assunzione di tuttii precari e di tutte le precarie». Tali istanze verranno consegnate alla Dirigenza della Regione Lazionel pomeriggio del 18 marzo, da una cospicua delegazione delle figure coinvolte. (S.B.)

(16 marzo 2015)

Fonte: Superando.it

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ANFFAS: COSTRUIAMO INSIEME L'INCLUSIONE SOCIALE

di Antonietta Nembri

In occasione della Giornata mondiale sulla Sindrome di Down, il 21 marzo, il presidente di Anffasonlus Roberto Speziale ricorda che per costruire l'inclusione sociale «non possiamo essere soli:abbiamo bisogno di avere al nostro fianco non solo le istituzioni, ma tutti i cittadini, nessunoescluso»

«L’inclusione sociale non è un miraggio, se la costruiamo insieme», non è uno slogan, ma la sintesidel pensiero di Roberto Speziale, presidente nazionale di Anffas onlus e papà di un ragazzo conSindrome di Down, comunicando la sua riflessione in occasione della Giornata internazionale dellepersone con Sindrome di Down che si celebra il 21 marzo. « Quello che ci auguriamo e per cuistiamo lottando da ormai più di 50 anni è che le persone con disabilità intellettiva e/o relazionalesmettano di essere considerate solo come persone da assistere ma che invece vengano riconosciutecome cittadini a pieno titolo e che come tali vengano messe in condizioni adeguate per poter offrirealla nostra società il loro apporto e contributo che possono essere davvero importanti per la crescitaculturale di tutta la comunità» continua Speziale che conclude: «È un compito che Anffas e tantealtre associazioni portano avanti con impegno e dedizione, ma questo, da solo, non basta. Percostruire l’inclusione sociale non possiamo essere soli: abbiamo bisogno di avere al nostro fianconon solo le Istituzioni, ma tutti i cittadini, nessuno escluso. A volte basta davvero poco. Masoprattutto, basta crederci».

Tema dell’edizione 2015 della Giornata mondiale è: “Stesse opportunità e stesse possibilità discelta”, un focus, quindi, totalmente dedicato al diritto di scegliere ed essere autonomi, troppospesso non rispettato: un problema che non riguarda solo le persone con Trisomia 21 ma la granparte delle persone con disabilità intellettiva e/o relazionale. La Sindrome di Down è una delleforme più diffuse e conosciute di disabilità intellettiva e anche quest’anno Anffas Onlus -Associazione nazionale famiglie di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale, cogliel’occasione per sottolineare l’importanza di promuovere e tutelare i diritti, compreso quello ad unavita autonoma ed indipendente.

Nonostante i molti progressi fatti nel corso degli anni – ricorda l’associazione - restano ancoranumerosi i pregiudizi, gli stereotipi e gli ostacoli che le persone con disabilità intellettiva e/orelazionale devono affrontare ogni giorno e l’inclusione sociale è ancora lontana dall’essere davveroconcreta. Per esempio, stando a recenti dati Censis, gli adulti con Sindrome di Down che terminanola scuola hanno forti difficoltà a partecipare alla vita della comunità e ancora più ridotte sono lepossibilità di un inserimento lavorativo (risulta infatti avere un lavoro solo il 31,4% delle personecon Sindrome di Down over 24 anni e la maggioranza degli occupati non ha un contratto di lavorostandard).

A questa già precaria condizione si è aggiunto – sottolinea ancora Anffas - per quanto riguarda nellospecifico la Sindrome di Down, anche il problema dell’eliminazione dai nuovi Lea di quest’ultima,decisione che sembra essere più un’operazione di tipo economico che non basata su datiepidemiologici inconfutabili e che, pertanto, dicono con forza dall’associazione «Anffas contrasteràin ogni sede».

Una situazione complessiva ancora fortemente legata, nonostante i tanti passi avanti fatti, a unapproccio culturale obsoleto alla disabilità e a una scarsa conoscenza della sua realtà, fattori cheportano a grandi discriminazioni e che per questo motivo vanno contrastati.

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Proprio per informare e sensibilizzare sull’importanza e la necessità di promuovere e tutelare ildiritto ad una vita autonoma, indipendente e pienamente inclusa nella società, Anffas Onlus staorganizzando – in collaborazione con Inclusion Europe – “Europe in Action”, la conferenza annualedi Inclusion Europe che avrà come tema “Self-Advocacy and Families” (in italiano “Auto-rappresentanza e Famiglie”), un argomento significativo per le persone con disabilità e per lefamiglie stesse poiché si focalizzerà sull’auto- rappresentanza delle persone con disabilitàintellettiva e/o relazionale affinché alle stesse sia garantito di essere protagoniste attive reali nonsolo delle proprie vite, ma anche della comunità.

La conferenza si svolgerà a Roma, il 21 e 22 maggio e vedrà la partecipazione di oltre 200 personecon disabilità intellettiva, di familiari, professionisti del settore e amici provenienti da tutta Europa.

Sempre per promuovere esperienze dirette di quanto possono fare le persone con disabilitàintellettiva e/o relazionale e quanto grande e positivo può essere il loro contributo alla comunità, il28 marzo, Giornata Nazionale della Disabilità Intellettiva e/o Relazionale, si svolgerà “Anffas OpenDay”.

(20 marzo 2015)

Fonte: Vita.it

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DISABILITÀ INTELLETTIVA, LA PAROLA AI POLITICI: AIPD INTERVISTA CINQUEPARLAMENTARI

Progetto "L'essenziale è invisibile agli occhi": confronto con i politici sul Programma d'azione biennale, sulla situazione generale delle persone disabili, su temi concreti come lavoro, residenzialità, diritto di voto. Online le interviste al sottosegretario Franca Biondelli, alle deputate Eugenia Roccella (Ncd) e Giulia Di Vita (M5S), alla senatrice Maria Cecilia Guerra (Pd), al deputato Antonio Palmieri (Forza Italia)

ROMA - Cinque interviste ad altrettanti esponenti politici per riflettere sui diritti delle persone con disabilità intellettive: è l'iniziativa portata avanti dall'Aipd (Associazione Italiana Persone Down), che sulla scia del progetto europeo "L'essenziale è invisibile agli occhi", pubblica a partire da oggi, sui propri canali social, i "faccia a faccia" con i protagonisti. Nelle interviste si fotografa la situazione delle persone con disabilità oggi in Italia, si fa il punto sull'attuazione del Programma di azione biennale che il governo è chiamato da applicare, si affrontano tutta una serie di temi - dalla residenzialità al lavoro, passando per il diritto di voto - dai quali dipende l'integrazione reale delle persone con disabilità intellettiva.

La prima intervista è quella di Franca Biondelli, sottosegretario al ministero del Lavoro e Politiche sociali, alla quale è stata assegnata la delega alle politiche per la disabilità. Con lei, è stata ascoltata anche Maria Cecilia Guerra, oggi senatrice del Partito Democratico, che in passato aveva a sua volta curato le politiche della disabilità come viceministro (nel governo Letta) e come sottosegretario (nel governo Monti) dello stesso ministero del Lavoro e Politiche sociali. Terza interlocutrice Eugenia Roccella, oggi deputata del Nuovo Centro Destra (Ncd) e vicepresidente della Commissione Affari sociali, ma in passato (ultimo governo Berlusconi) sottosegretario ai ministeri della Salute, Lavoro e Politiche sociali con delega alla disabilità. Per il Movimento CinqueStelle è stata intervistata Giulia Di Vita, anche lei impegnata in Commissione Affari sociali a Montecitorio, mentre per Forza Italia è stato sentito Antonio Palmieri, deputato della commissione Cultura e grande esperto di comunicazione politica.

Le interviste nascono dalle sette raccomandazioni politiche che sono state elaborate all'interno del progetto europeo "L'essenziale è invisibile agli occhi", conclusosi a gennaio 2015 con l'elaborazionedi un nuovo modello pedagogico che propone un nuovo atteggiamento da parte degli operatori che lavorano con le persone con disabilità intellettiva in situazione di gravità. I risultati più che positivi della sperimentazione hanno dimostrato la validità del modello che promuove una relazione adulta su base di parità tra la persona che assiste e quella assistita e presuppone la responsabilizzazione (empowerment) della persona con disabilità intellettiva. Tale responsabilizzazione, come anche la promozione di una vita indipendente e autonoma da parte delle persone con disabilità intellettiva, non costituiscono solo un modello per gli operatori e coloro che in generale gestiscono I servizi sociali e assistenziali ma, allo stesso tempo, rappresentano un messaggio per chi ha responsabilità politiche e legislative, di non ostacolare l'emancipazione delle persone con disabilità intellettiva.

Le raccomandazioni sollecitano una riflessione sulle responsabilità politiche e legislative e puntano a promuovere (e non ostacolare) l'emancipazione delle persone con disabilità intellettive. La prima raccomandazione è quella di adottare una pratica educativa e assistenziale individualizzata e centrata sulla persona; la seconda è quella di "convertire" la tutela giuridica in sostegno attivo al processo decisionale della persona con disabilità; la terza raccomandazione è quella di garantire la libertà di movimento, di decisione sul luogo dove vivere e lavorare della persona con disabilità; la quarta è incoraggiare la partecipazione delle persone con disabilità intellettiva nelle decisioni

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politiche senza restringere il loro diritto di voto; la quinta è riconoscere il loro il diritto di avere un proprio partner e una famiglia; la sesta è garantire un ambiente mentalmente accessibile, a cominciare dagli uffici pubblici e dai servizi di base e applicando tale principio anche nei servizi alla persona, la settima è aprire uno spazio per la partecipazione della persone con disabilità intellettiva in situazione di gravità nella vita "normale".

(30 marzo 2015)

Fonte: SuperAbile.it

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NOTIZIE DAL TERRITORIO

DISABILI A NAPOLI: FEDERHAND DENUNCIA DISAGI A PALAZZO REALE

L’associazione scrive al soprintendente, al ministro dei beni e delle attività culturali e alladirettrice della Biblioteca nazionale dopo la determina che dispone che nessuna auto possa entrarenella reggia. “Problemi per i disabili ma anche per l’attività istituzionale”

NAPOLI - Disagi a Palazzo Reale di Napoli per le persone disabili. La Federhand scrive alSoprintendente Giorgio Cozzolino, al Ministro dei beni e delle attività culturali e turisticheFranceschini e alla Direttrice della Biblioteca nazionale Simonetta Buttò dopo la determina chedispone che nessuna auto possa entrare nella reggia borbonica. Carenza di mezzi di trasportopubblici (e privati) in Campania e a Napoli che siano davvero accessibili a persone con disabilità, l'utilizzo dell'autovettura come unica soluzione di trasporto per raggiungere il posto circostanze dadover prendere in considerazione, se una determina, la n. 3 del 26 febbraio 2015, ha deciso che apartire dal 7 marzo nessuna auto potrà entrare in Palazzo Reale, durante tutto il periodo dei lavoriattualmente in atto.

Nella lettera il presidente della Federhand/Fish Campania, Daniele Romano, scrive: “La suadetermina oltre ad essere di nocumento per i lavoratori con disabilità, impediti nella possibilità diavere accesso al luogo di lavoro in condizioni di pari opportunità con gli altri lavoratori, produceanche problematiche nello svolgimento delle attività istituzionali degli istituti con sede in PalazzoReale, in particolare della biblioteca nazionale il cui personale distribuito su vari turni di lavoro sitroverebbero in difficoltà a gestire i servizi. Non è un caso che nella regolamentazione precedenteche interdiva l'accesso alle autovetture in Palazzo reale è stata prevista una deroga proprio alleautovetture al servizio dei possessori del contrassegno di sosta sopracitato. Come certamente sa lanormativa in materia è chiara: i possessori di detto contrassegno possono entrare in aree limitate altraffico o alla sosta, “qualora è autorizzato l'accesso anche ad una sola categoria di veicoli perl'espletamento di servizi di trasporto di pubblica utilità” (art. 11 del DPR 503/1996), nel caso dellasua determina le auto di servizio e l'autorizzazione appunto all'autovettura di cui è citata la targanella sua determina. Ricordando che il contrassegno di sosta summentovato viene rilasciato dalsindaco di residenza del beneficiario sulla base di un accertamento medico pubblico dellasussistenza di una “capacità di deambulazione sensibilmente ridotta”, e che quindi tutti i possessorigodono del diritto riconosciuto dalla legge, non si vede sulla base di quale autorità la determinaassegna il diritto di accesso ad un solo possessore di quel contrassegno. (Leggi l’articolo completosu www.napolicittasociale.it)

(6 marzo 2015)Fonte: RedattoreSociale.it

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STOP ALLE BARRIERE ARCHITETTONICHE DI ROMA

Un’azione collettiva denominata appunto “Stop barriere architettoniche” e rivolta control’inaccessibilità del trasporto pubblico a Roma, è stata lanciata dall’Associazione Avvocato delCittadino, affiancata dal noto gruppo musicale dei Ladri dei Carrozzelle, iniziativa con la quale sipunta a chiedere anche un risarcimento di 2.000 euro per ciascuna persona con disabilitàdanneggiata da tale situazione

«Le barriere architettoniche ostacolano l’indipendenza, offendono la dignità, ma soprattutto sonouna discriminazione, perché limitano o negano la libertà di movimento ai cittadini con disabilitàmotoria». Viene lanciata così, dall’Associazione Avvocato del Cittadino, l’azione collettivadenominata Stop barriere architettoniche, rivolta contro l’inaccessibilità del trasporto pubblico aRoma, tramite la quale si punta a chiedere un risarcimento di 2.000 euro per ciascuna persona condisabilità danneggiata da tale situazione. A fianco poi dell’Avvocato del Cittadino, vi è anche il notogruppo musicale dei Ladri di Carrozzelle – del quale abbiamo raccontato proprio nei giorni scorsi lalunga storia – che alle sue origini era composto da nove persone su dieci affette da una grave formadi distrofia muscolare.

«Questa – spiega Emanuela Astolfi , presidente dell’Associazione Avvocato del Cittadino – è unabattaglia di civiltà che punta a raccogliere e a denunciare storie di disagio, ma, soprattutto, ad offrireinformazioni utili a combattere ogni tipologia di barriera architettonica. Considerato dunque ilcalvario che le persone con disabilità vivono per spostarsi con i mezzi pubblici nella Capitale,abbiamo studiato un’azione collettiva contro l’ATAC [l’Azienda per la Mobilità di Roma, N.d.R.] eil Comune di Roma, per richiedere sia la rimozione delle barriere attualmente presenti presso alcunestazioni della metro, fermate degli autobus e marciapiedi adiacenti le fermate stesse (considerandoanche i malfunzionamenti quotidiani dei montascale e l’assenza di pedane), sia un risarcimento di2.000 euro per ciascun partecipante all’azione. Nel nostro sito sono pubblicate le istruzioni perpartecipare all’azione collettiva».

«Sono venticinque anni che giriamo l’Italia – aggiunge dal canto suo Paolo Falessi, fondatore deiLadri di Carrozzelle – ed è davvero deprimente che le barriere architettoniche siano ancora un temaattuale».

«La libertà di movimento è un diritto costituzionalmente garantito – conclude Astolfi – e se vienenegato o limitato, ci troviamo davanti a una discriminazione. Infatti, chi (e si intende persona fisica,ente privato o pubblico) non rispetta la normativa sull’abbattimento delle barriere – persona fisica,ente privato o pubblico che sia – discrimina ai sensi della Legge 67/06 [“Misure per la tutelagiudiziaria delle persone con disabilità vittime di discriminazioni”, N.d.R.], importante norma checonsente permette alle persone con disabilità di agire in giudizio, non solo per la rimozionedell’ostacolo, ma anche per la richiesta di risarcimento del danno». (S.B.)

(10 marzo 2015)

Fonte: Superando.it

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DISABILITÀ E LAVORO IN CAMPANIA: SCADENZE ED URGENZE

Mentre le Associazioni di persone con disabilità di Napoli e Provincia sono impegnate, insieme allaCGIL, a supportare gli appartenenti alle cosiddette “categorie protette” nell’indispensabileaggiornamento di dati entro il 10 aprile, pena l’esclusione dalle graduatorie, si chiede anche allaRegione Campania di rispettare le leggi e di procedere in tempi brevi ai concorsi e alle assunzionigià previste nelle Aziende Sanitarie e Ospedaliere, che non vengono effettuate da ben cinque anni.

In vista dell’approssimarsi del termine, fissato per il 10 aprile (in precedenza al 31 marzo), perprocedere all’aggiornamento della graduatoria provinciale delle persone con disabilità e dellecosiddette “categorie protette” (Legge 68/99, Norme per il diritto al lavoro dei disabili) nellaProvincia di Napoli – oggi Città Metropolitana di Napoli - Lorenza Biasco, responsabile dellePolitiche del Lavoro di Federhand/FISH Campania (Federazione Italiana per il Superamentodell’Handicap), ha partecipato nei giorni scorsi a una riunione indetta da Massimo Ragosta,coordinatore, per la stessa Provincia di Napoli, della Direzione Politiche del Lavoro. Lo stessoRagosta ha sottolineato «la scarsa e allarmante affluenza degli utenti interessati» e ha coltol’occasione per invitare le organizzazioni presenti a favorire nei confronti dei loro iscritti e delleloro strutture territoriali, la «massima pubblicizzazione dell’iniziativa in oggetto».

Quell’aggiornamento dei dati, va ricordato, è obbligatorio ai sensi del Decreto legislativo 181/00 (esuccessive modificazioni) e della Delibera della Giunta Regionale Campana 165/14. Lo si puòeffettuare sia “in rete” che “a sportello”, recandosi presso il Centro per l’Impiego (CPI) diriferimento, secondo termini e modalità specificati nel sito dedicato. «Coloro che nonaggiorneranno i dati entro il 10 aprile – puntualizza Biasco – verranno posti in coda alle graduatoriesecondo la sola anzianità di iscrizione, in quanto non sarà stato possibile attribuire un punteggio pergli altri elementi che concorrono al punteggio complessivo. E ancora, per coloro che nonaggiorneranno i propri dati per due volte consecutive, l’Amministrazione potrà disporre lacancellazione d’ufficio dalle graduatorie, con pubblicazione del provvedimento. In assenza, poi, diricorso al provvedimento di cancellazione, nei modi e nei tempi stabiliti dalla legge, l’utente saràcancellato (con l’azzeramento dell’anzianità di iscrizione) e potrà essere reinserito in graduatoriasolo successivamente a una nuova iscrizione». «Invitiamo dunque tutte le Associazioni – è l’appellodi Biasco – a comunicare ai propri iscritti che risiedono nella zona di Napoli e Provincia diprocedere urgentemente all’aggiornamento della propria posizione in graduatoria». Alla luce peraltro dell’importanza della questione, Federhand/FISH Campania organizzerà già dai prossimigiorni – in collaborazione con la CGIL Campania, pure presente all’incontro – un’iniziativa perinformare le persone con disabilità sulla loro posizione e per supportarle nell’indispensabileaggiornamento. «Come CGIL Campania – sottolinea dal canto suo Raffaele Puzio, responsabile intale organizzazione sindacale delle Politiche della Disabilità – abbiamo sottolineato che essendopassati alcuni anni dall’ultimo aggiornamento, la sola informativa trasmessa su internet e tramiteinvito delle associazioni e organizzazioni sindacali ci sembra una misura insufficiente, che rischia didanneggiare troppe persone all’oscuro di questa operazione. Inoltre, nonostante l’aggiornamento siaun’operazione utile e necessaria, si ritiene che vadano messi in campo maggiori sforzi perincentivare non solo la partecipazione attiva delle persone iscritte alla graduatoria, ma anche perricercare soluzioni che consentano di verificare realmente le opportunità di lavoro (che, ricordiamo,sono frutto degli obblighi di legge), come ad esempio la pubblicazione online dei prospettiinformativi, dove ognuno possa verificare le offerte di lavoro». «Proprio per queste considerazioni –prosegue Puzio – abbiamo richiesto di avviare un percorso che consentisse alle parti interessate dicondividere le politiche attive sul lavoro e che un primo segnale in tal senso potesse essere la

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proroga della prossima scadenza [proroga che poi c’è effettivamente stata, di una decina di giorni,dal 31 marzo al 10 aprile, N.d.R.] per potere intanto avviare una vasta campagna informativa. Ci èstato quindi detto che la procedura dell’aggiornamento preluderà a una rivisitazione del sistemainformativo riguardo alle opportunità di lavoro, che verranno rese accessibili a ogni iscritto alcollocamento mirato tramite un profilo on line (ovvero consultabile senza doversi recarenecessariamente presso gli sportelli): tutto questo, ovviamente, richiederà tempi tecnici e procedureparticolari e per questo si intende procedere celermente». «Pur confermando quindi le nostreperplessità e le forti preoccupazioni per i tempi ristretti entro i quali sensibilizzare i territori sultema del collocamento mirato – conclude il rappresentante della CGIL Campania – abbiamoconvenuto di essere disponibili gratuitamente in questi giorni presso le nostre sedi, assieme adorganizzazioni di persone con disabilità, come Federhand/FISH Campania, per fornire tutte leinformazioni utili all’aggiornamento della graduatoria. Proveremo inoltre a mettere in campoiniziative finalizzate a costruire un percorso condiviso con le associazioni e le persone con disabilitàin tema di lavoro». Su un altro versante, sono sempre la CGIL Campania e Federhand/FISHRegionale, insieme alla FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali di Persone conDisabilità), a sollevare un’altra questione, chiedendo alla Regione di «procedere immediatamentecon le assunzioni previste per le categorie protette». Ci si riferisce, in questo caso, allagiurisprudenza nazionale e regionale, e in particolare alla Legge 125/13, che ha stabilito come ilblocco del turn over nelle Pubbliche Amministrazioni non debba essere applicato alle assunzioni dipersonale appartenente alle “categorie protette” fissate dalla Legge 68/99 (su tale questione si leggaanche un nostro ampio approfondimento, a suo tempo pubblicato). Per questo, dichiarano in unanota congiunta CGIL, Federhand/FISH e FAND, «riteniamo certamente giusto accogliere il recenteappello al Governo per lo sblocco del turn over, da parte del presidente della Regione StefanoCaldoro, che in caso contrario ha preannunciato “misure eccezionali” e tuttavia crediamo siadoveroso ricordare prima che nella Regione Campania sono previste numerose assunzioni riservatealle categorie protette e ancora non effettuate esattamente dal 2010! Quanto tempo ancora si dovràaspettare?». «In particolare – concludono l’organizzazione sindacale e le due Federazioni diAssociazioni – in attesa che il presidente Caldoro adotti le “misure eccezionali” preannunciate incaso di mancato intervento del Governo Nazionale, sollecitiamo con forza di concludere in tempibrevi le procedure concorsuali e le assunzioni già previste e non ancora effettuate nelle AziendeSanitarie e Ospedaliere inerenti le “categorie protette”». (S.B.)

(10 marzo 2015)

Fonte: Superando.it

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TOSCANA, I MALATI DI SLA CHIEDONO DI UNIFORMARE I LIVELLI DIASSISTENZA

Audizione dell’associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica in commissione sanità delconsiglio regionale. Il presidente Remaschi: “Elementi positivi entro fine marzo”

FIRENZE – In commissione sanità del consiglio regionale toscana audizione dell’associazioneitaliana sclerosi laterale amiotrofica (Aisla). Tra le progettualità richieste la creazione di un percorsodiagnostico terapeutico assistenziale dei malati di Sla a livello regionale per uniformare i livelli diassistenza; la verifica del processo di integrazione fra ospedale e territorio, per garantire efficacia edefficienza; l’attivazione di un servizio di telemedicina con telesorveglianza medica per malati contracheostomia; la messa a disposizione a domicilio di presidi per il posizionamento/trasferimento; ilsostegno economico per l’acquisto di auto attrezzate per garantire l’autonomia e una vita sociale“quasi normale”.

Il presidente della commissione Remaschi, ringraziando per il contributo, si è impegnato – insiemeagli altri membri della commissione – ad analizzare in modo approfondito il documento rilasciato equindi a rimetterlo all’attenzione del governatore Rossi e dell’assessore Marroni, “sperando di poterfornire qualche elemento positivo entro il mese di marzo”. Ancora un dato: in Toscana i malati diSla sono circa 900 e oltre 150 tra Firenze e provincia.

(13 marzo 2015)

Fonte: RedattoreSociale.it

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BARRIERE ARCHITETTONICHE IN CASA? LA TOSCANA PAGA I LAVORI AGLIINQUILINI DISABILI

I disabili che vivono in appartamenti con problemi di accessibilità potranno beneficiare di supportieconomici per un importo fino a 100 mila euro. La vicepresidente Saccardi: “Rendiamo la vitadignitosa agli inquilini che hanno problemi di mobilità perfino nelle proprie abitazioni”

FIRENZE – Potranno beneficiare di aiuti economici dalla Regione Toscana le persone disabili chevogliono togliere le barriere architettoniche dalla propria abitazione. Le agevolazioni non vengonoerogate soltanto per opere edili, ma anche per l'acquisto e l'istallazione di attrezzature direttamentefinalizzate all'eliminazione delle barriere architettoniche, fisiche e percettive. Scaduti i termini perlapresentazione delle domande, la graduatoria definitiva sarà pubblicata entro il 31 marzo 2016.Successivamente la Regione provvederà agli stanziamenti.

Ci sarà poi un’apposita commissione tecnica che analizzerà e valuterà le domande pervenute al finedi predisporre l’eventuale erogazione dei contributi. Per le opere edilizie possono essere concessicontributi non superiori al 50% delle spese sostenute, per un importo massimo di 7.500 euro. Stessemodalità per l'acquisto e l'istallazione delle attrezzature il cui importo non dovrà superare 100.000euro. I due contributi sono cumulabili.

Ogni anno la Regione finanzia progetti per circa due milioni di euro, pari a circa il 40% dellerichieste totali e molto spesso vengono finanziati progetti dall’inizio alla fine, prevedendo lacopertura della totalità delle spese.

“Molti inquilini hanno difficoltà di mobilità persino all’interno dei propri condomini e delle propriecase – ha detto la vicepresidente della Regione e assessore al welfare Stefania Saccardi – Attraversoi finanziamenti regionali cerchiamo di semplificare la vita di queste persone, permettiamo loro divivere con dignità nelle proprie dimore”. Per quanto riguarda il tema della disabilità, ha aggiuntoSaccardi, “la Regione si impegna con circa 90 milioni ogni anno, uno sforzo davvero ragguardevolesul fronte dell’assistenza alle persone non autosufficienza in un periodo di tagli anche da parte dimoltre altre istituzioni”.

(26 marzo 2015)

Fonte: RedattoreSociale.it

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MARCHE: QUEI TAGLI CREEREBBERO UNA SITUAZIONE INSOSTENIBILE

In febbraio avevano chiesto urgenti rassicurazioni ai rappresentanti istituzionali della Regione, letante organizzazioni componenti della campagna marchigiana “Trasparenza e diritti” e del CATMarche (Comitato Associazioni Tutela), ma non sono mai arrivate. Tornano quindi, quelle stesseorganizzazioni, a lanciare l’allarme sul fatto che confermare l’ipotesi di un taglio del 50% delFondo Sociale Regionale causerebbe pesantissime ricadute sugli utenti dei vari servizi

«Se venisse confermata l’ipotesi di un taglio del 50% del Fondo Sociale Regionale, per una cifrapari a 15-18 milioni di euro, si segnerebbe un punto di non ritorno non solo riguardo la riduzione ol’azzeramento della gran parte dei servizi, ma anche rispetto agli assetti organizzativi degli AmbitiTerritoriali».Lo hanno scritto al Presidente e ai componenti della Giunta Regionale delle Marche, oltreché aiConsiglieri Regionali e ai Parlamentari del territorio, la Campagna Trasparenza e diritti e il CATMarche (Comitato Associazioni Tutela), organismi cui aderiscono decine di organizzazioni e che giàagli inizi di febbraio avevano lanciato il medesimo allarme, chiedendo rassicurazioni urgenti airappresentanti istituzionali della Regione, che a quanto pare finora non sono proprio arrivate.

«Si creerebbe – aggiunge la lettera firmata per conto di Trasparenza e diritti e del CAT Marche daRoberto Frullini, Fabio Ragaini, Giorgia Sordoni e Samuele Animali – una situazione insostenibileper l’intero settore con ricadute pesantissime sugli utenti dei servizi».

«Per l’ennesima volta – conclude la lettera – ci appelliamo alla responsabilità di Giunta e Consiglio,affinché non si determini la situazione prospettata, che segnerebbe una rottura del patto disolidarietà che lega i cittadini di questa nostra Regione». (S.B.)

(26 marzo 2015)

Fonte: Superando.it

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INTERNAZIONALE

ECCO COME FAR LAVORARE 400 DISABILI IN PIÙ AL GIORNO

di Gabriella Meroni

Nel Regno Unito un anno e mezzo fa venne lanciato un patto tra governo e aziende per innalzare laquota di lavoratori disabili nel settore privato. Risultato: il tasso di disoccupazione è crollato diquasi l'11 ,e 141mila persone in più hanno trovato un posto. Di queste, 86mila sono donne

Ogni giorno nel Regno Unito ci sono 400 persone disabili che si svegliano e vanno al lavoro. Per laprima volta. Sono infatti aumentati di 141mila unità in un solo anno i disabili britannici che hannotrovato lavoro, pari a circa 400 neoassunti ogni giorno. Un "miracolo" – definizione contenuta nelcomunicato stampa del ministro per la Disabilità, Mark Harper – che ha portato il numero totale dilavoratori disabili nel paese a 3,1 milioni, con una diminuzione del disoccupati del 10,9% dal 2013al 2014. L'aumento degli occupati riguarda soprattutto le donne, il cui numero è aumentato di86mila unità, raggiungendo quota 1,6 milioni (+5,5%).

"La nostra riforma del welfare ha portato molti più disabili al lavoro", ha spiegato il ministroHarper. "La ripresa dell'occupazione nel Regno Unito riguarda tutti, ed è fantastico che 141milapersone disabili in più abbiano trovato un'occupazione rispetto a due anni fa". Il riferimento è anchealla campagna Disability Confident lanciata dal governo a luglio 2013 per rimuovere le barriere econvincere i datori di lavoro che anche le persone con qualche forma di invalidità possono offrire illoro contributo e realizzare le proprie aspirazioni. Un sondaggio di due anni fa aveva infatti messoin luce che secondo il 42% dei disabili intervistati il principale ostacolo al loro inserimento nelmondo del lavoro era rappresentato dalla mentalità ostile. Molte aziende, tra cui Asda, Barclays eBT hanno sottoscritto gli impegni contenuti nel Disability Confident e si sono quindi prodigate perdiffondere una cultura inclusiva tra i propri dipendenti.

(3 marzo 2015)

Fonte: Vita.it

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SANTIAGO PER TUTTI, PRIMA GUIDA EUROPEA AI PERCORSI ACCESSIBILI

Esce la prima guida europea al Cammino con percorsi e indicazioni che lo rendono accessibile allepersone con disabilità, famiglie con bambini piccoli, malati, dializzati o anziani. Autore, PietroScidurlo, che l'ha percorso sulla sedia a rotelle due volte. La presentazione Fa' la cosa giusta!

MILANO - Nuova guida al Cammino di Santiago, che diventa per la prima volta "per tutti". L'hascritta per Terre di mezzo Editore, Pietro Scidurlo, fondatore di Free Wheels, che il cammino sullasedia a rotelle l'ha percorso tutto due volte, insieme a Luciano Calegari, già autore di guide delCammino. "Al termine del mio secondo viaggio - scrive nell'introduzione Pietro Scidurlo - homaturato l'idea di una guida che si rivolgesse alle persone disabili, con le informazioni necessarie avivere quell'esperienza per me straordinaria". "Santiago per tutti" verrà presentata a Fa' la cosagiusta!, la fiera del consumo critico e degli stili di vita sostenibili, che si tiene a Milano dal 13 al 15marzo.

È una guida pensata per persone con disabilità motoria o sensoriale, ma anche per famiglie conbambini piccoli, malati, dializzati, anziani. Il libro descrive il cosiddetto Cammino Francese, ilpercorso più noto, che conduce da Saint Jean Pied de Port a Santiago e quindi a Finisterre. Si trattadella prima guida europea che dà indicazioni su tre differenti percorsi (tradizionale, su asfalto emisto) e sulle strutture ricettive (albergues, hostales, pensiones, hoteles, ecc.) con l'indicazionedell'effettiva accessibilità. "Si tratta di percorrere quasi mille chilometri su strade asfaltate, susterrati e talvolta su veri e propri sentieri -scrivono i due autori nell'introduzione-. Abbiamo quindiconstato che molti tratti del cammino sono impraticabili con gli ausili comunemente usati per ladeambulazione. Che fare dunque? Rinunciare al cammino? Naturalmente no: abbiamo cercato diindividuare tracciati alternativi ogni volta che il cammino segnato con le frecce gialle non ci èsembrato adatto alle carrozzine. Con lo stesso sguardo abbiamo visitato le strutture ricettive, perverificarne l'accessibilità". (dp)

(7 marzo 2015)

Fonte: RedattoreSociale.it

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CONTRO IL PREGIUDIZIO, NASCE IN THAILANDIA UN'ORCHESTRA SOLO DIRAGAZZI CIECHI

Nella "Thai blind orchestra" circa 30 ragazzi ciechi tra 8 e 15 anni, guidati dal maestro AlongkotChukaew. E' una delle poche pensate per le persone disabili in Thailandia, dove la credenzabuddista nel karma riconduce l'handicap ai peccati compiuti nella vita precedente

ROMA - Alongkot Chukaew, professore di musica classica thailandese ha deciso di mettere in piediun’orchestra di ragazzi ciechi, un modo per sfidare il pregiudizio legato al karma negativo checaratterizzerebbe chi nasce con una disabilità.

L’idea è nata quando Chukaew, che di giorno si occupa di badare agli elefanti del parco nazionale diKhao Yay, ha incontrato alcuni studenti ciechi che partecipavano alle sue lezioni sulla preservazionedell’ambiente naturale. Per insegnare ai ragazzi ciechi si avvaleva di alcuni ausili sonori, tra cui lasua chitarra e notando l’interesse che la musica destava in loro, ha deciso di creare la “Thai blindorchestra”.Un’impresa non facile, innanzitutto come far scegliere ai futuri praticanti il lorostrumento? Per risolvere la questione Chukaew ha chiesto ad alcuni maestri di musica di suonarediversi strumenti, incoraggiando i ragazzi a scegliere quello di cui preferivano il suono. Dopo avertestato l’affinità dei ragazzi con il proprio strumento musicale, Alongkot Chukaew è passato adinsegnare loro come leggere la musica classica, utilizzando un sistema braille. Il passo successivo èstato mostrare ad uno ad uno come posizionare le dita sugli strumenti, per permettergli dimemorizzare le posizioni ed i suoni corretti, un lavoro lento e complesso ma non privo disoddisfazioni. “All’inizio era difficile per me… volevo smettere” racconta Joe, un quattordicennevioloncellista in erba - come riporta The Expresse tribune - “ma quando mi sono reso conto che glialtri ci riuscivano, ho voluto darmi un’altra possibilità”. E ad oggi l’orchestra è formata da circa 30ragazzi tra gli 8 e i 15 anni, che suonano strumenti donati da benefattori.

La “Thai blind orchestra” è una realtà pressoché unica nel panorama thailandese, Paese che sebbeneconti più di un milione e 800 mila persone disabili, tra cui 180 mila cieche su una popolazione di 64milioni, non ha delle vere e proprie politiche di sostegno o inclusione. Situazione in parte legata, aquanto sostengono gli attivisti per i diritti delle persone disabili, anche alla credenza buddista nelkarma che riconduce la disabilità ai peccati compiuti nella vita precedente. (hélène d’angelo)

(11 marzo 2015)

Fonte: RedattoreSociale.it

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CATASTROFI ED EMERGENZE COLPISCONO DURAMENTE I DISABILI.IMPORTANTE PREVENIRE

Conclusa in Giappone la terza Conferenza Onu sulla riduzione del rischio di catastrofi. Neldocumento finale attenzione alla partecipazione dei disabili alle attività di prevenzione e gestionedei rischi. Cbm: “Importante passo avanti”

MILANO – Un passo avanti verso la partecipazione delle persone con disabilità alle attività diprevenzione e gestione dei rischi: in caso di emergenze, terremoti, inondazioni, catastrofi di variogenere le persone disabili dovranno essere in grado di sapere cosa fare e di accedere agli aiutiumanitari in situazione di parità rispetto a tutti gli altri. Il che comporta un’organizzazionepreventiva e la considerazione della specificità della condizione delle persone disabili soprattuttonel momento della prevenzione. La notizia viene da Sendai, in Giappone, dove si è chiusa la terzaConferenza Onu sulla riduzione del rischio catastrofi 2015-2030 ed è stato adottato ufficialmente undocumento in tal senso.

Il Framework di Sendai introduce importanti elementi, ad iniziare dall’incorporazione dei principidi accessibilità nella progettazione e dall’impegno a disaggregare i dati per disabilità, sesso ed età,che saranno fondamentali per costruire comunità più sicure e accessibili. “Le persone con disabilitàe le Organizzazioni che le rappresentano – si legge nel documento - hanno un ruolo fondamentalenella valutazione del rischio di catastrofi e nella progettazione e adozione di misure specifiche chetengano conto dei principi di progettazione universale a favore della loro tutela”. Secondo la ongCBM i numerosi riferimenti alla disabilità all’interno del nuovo Framework rappresentano ungrande passo in avanti rispetto al precedente. Forniscono un punto di riferimento che nei prossimianni sarà in grado di aumentare la resilienza a eventi naturali, a vantaggio non solo delle personecon disabilità, ma della società intera. La conferenza stessa di Sendai è stato il primo incontrointernazionale nel suo genere altamente accessibile, consentendo a oltre 200 persone con disabilitàdi partecipare attivamente, in qualità di delegati, relatori, membri e collaboratori. “L'adozione diquesto documento, e il livello di comprensione sull’importanza di includere la disabilità – ha dettoValerie Scherrer, direttore dell’Unità di risposta alle emergenze di CBM - contribuiranno a costruireun mondo più sicuro per tutti noi”. L’importanza del tema nasce dalla constatazione che le personecon disabilità sono colpite più duramente di altre dalle catastrofi naturali. Nel mondo ci sono unmiliardo di persone con disabilità, 8 su 10 vivono nei paesi in via di sviluppo: è dimostrato il fortelegame esistente tra povertà e disabilità. In caso di catastrofi naturali o conflitti, le persone condisabilità corrono i rischi maggiori, e secondo le statistiche presentano un tasso di mortalità da due aquattro volte superiore rispetto alle altre persone. Hanno grande difficoltà ad accedere agli aiuti,cibo, acqua, servizi, cure mediche, strutture di ricovero, piani di evacuazione. Inoltre possonoperdere i propri ausili per la mobilità, subire la separazione dalle loro famiglie e da chi li assiste.Situazione particolarmente grave si registra per le popolazioni rifugiate e sfollate, tra cui si stimanocirca 3,5 milioni di persone con disabilità. CBM esorta gli Stati a fare sì che l’inclusione di cui siparla sia resa effettiva. Questo significherà un reale allineamento con la Convenzione delle NazioniUnite sui diritti delle persone con disabilità, ratificata dall’Italia nel 2009. Con Sendai infine sistabilisce un precedente importante.

(20 marzo 2015)

Fonte: RedattoreSociale.it

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VARIE

VIOLENZA DI GENERE, UNA GUIDA PER LE DONNE DISABILI

di Martino Pillitteri

Pubblicata da Human Rights Watch, mostra come riconoscere, prevenire le violenze e spiega comericevere assistenza legale, medica e psicologica.

Una guida preventiva sulla violenza di genere per le donne con disabilità. L’ha elaborata HumanRights Watch ( vedi allegato) in vista della Giornata internazionale della donna, l'8 marzo. Tutti igoverni, sostiene Human Rights Watch, dovrebbero garantire che le donne e le ragazze condisabilità siano incluse nei programmi dedicati alla prevenzione della violenza di genere.

Le donne e le ragazze con disabilità sono maggiormente a rischio violenza di genere nelle loro case,nelle scuole e sono spesso escluse dai programmi di prevenzione, dai servizi di supporto, e accessoalla giustizia a causa degli stereotipi sulla loro sessualità, le barriere fisiche, quelle dicomunicazione e la mancanza di materiali informati accessibili. La guida mostra come riconoscere,prevenire e ottenere protezione, e spiega come ricevere assistenza legale, medica e psicologica.

L'Organizzazione Mondiale della Sanità stima che il 35% delle donne abbia subito degli atti diviolenza. Donne e bambini con disabilità sono sproporzionatamente vulnerabili alla violenza. Lepersone con disabilità sono più esposte al rischio di essere vittime di abuso fisico, abuso sessuale estupro. Affrontano molteplici forme di discriminazione che li rende più isolate, emarginate evulnerabili alle violenze.

(5 marzo 2015)

Fonte: Vita.it

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UN PORTAFOGLIO SPECIALE AIUTA I RAGAZZI DOWN A FARE LA SPESA

A Fa' la cosa giusta! (Milano, 13-15 marzo) espositori, incontri e laboratori sulle innovazioni nelcampo dell'accessibilità. Si potrà percorrere la fiera su sedia a rotelle, scoprire itinerari pedonaliaccessibili per visitare le città d'arte senza barriere e i prodotti audiovisivi per spettatori nonvedenti e ipovedenti

MILANO - Fa' la cosa giusta è la fiera degli stili di vita sostenibili. E senza un'attenzioneparticolare a chi vive, in maniera permanente o temporanea, una situazione di disabilità non ci puòessere società o comunità che possa dirsi sostenibile, per tutti. Nella dodicesima edizione della fiera,che si tiene dal 13 al 15 marzo nei padiglioni di Fieramilanocity, ci saranno espositori, incontri elaboratori sulle innovazioni nel campo dell'accessibilità. Con la convinzione, che se un ambiente oun oggetto è accessibile a chi è disabile, è in realtà adatto a tutti. Qui di seguito alcune delle realtà odegli eventi che i visitatori troveranno a Fa' la cosa giusta!.

Il laboratorio “in tutti i sensi”, organizzato da BeHandy, porterà i visitatori a percorrere la fiera susedia a rotelle, per guardare la realtà da un punto di vista decisamente nuovo e sperimentare lebarriere di chi si muove quotidianamente su ruote.

Le guide “A ruota libera”, di Polaris Edizioni, portano alla scoperta di itinerari pedonali accessibilialla sedia a rotelle che tocchino i maggiori luoghi d’interesse storico culturale, per permettere anchea chi si muove su sedia a rotelle di godersi il centro storico delle nostre città. L'associazione ITetragonauti propone attività di formazione e crescita a contatto con il mare per persone condisabilità fisica, sensoriale e mentale, adolescenti in situazione di disagio sociale, anche del circuitopenale e anziani. L'attività educativa de I Tetragonauti passa per esperienze di viaggio comenavigazione a vela, immersioni subacquee, laboratori e teatro di figura.

Aipd, Associazione Italiana Persone con sindrome di Down, presenterà a Fa' la cosa giusta! unospeciale portafoglio, progettato per rendere più facile il pagamento da parte dei ragazzi consindrome di Down, rinforzando la distinzione tra i vari tagli di banconote e monete e quindi il lororiconoscimento. Il modello è già in fase di sperimentazione in 12 città italiane. Al mercato deisaperi, organizzato da Aipd, persone anziane e persone con la sindrome di Down si incontreranno esi scambieranno le cose che sanno fare. Queste andranno dalle semplici attività quotidiane, comefare la spesa, pagare le bollette, fare le pulizie in casa, fino ai saperi più complessi come lapreparazione di una marmellata, una telefonata al cellulare, la riparazione di oggetti rotti e riceverein cambio i saperi che desiderano.

Film Voices vuole rendere accessibile la fruizione dei prodotti audiovisivi a spettatori non vedenti eipovedenti attraverso produzione di audiodescrizioni, realizzate all'interno di un laboratoriointegrato tra professionisti vedenti e con disabilità visiva. Il progetto è nato a Bologna nel novembredel 2009 da una consapevolezza: il consumo culturale e di intrattenimento è fondamentale nelprocesso di integrazione sociale.

(7 marzo 2015)

Fonte: RedattoreSociale.it

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ARTE, LE SCULTURE DEI NON VEDENTI ALL’EXPO DI MILANO

Le opere verranno realizzate nel primo corso di scultura per ciechi, presentato oggi con iltetimonial d’eccezione Sergio Staino

FIRENZE – Al via a Firenze il primo corso di scultura per non vedenti e ipovedenti. Questa primaedizione è rivolta a scultori non vedenti che abbiano maturato già una pratica nella scultura. Ildirettore del corso è il Maestro Anthony Visco, già docente di scultura alla New York Academy ofArte all’Università della Pennsylvania, e da quest’anno docente alla Sacred Art School. Saràaffiancato da alcuni allievi della Scuola in qualità di tutor. Il corso è aperto a persone provenientidall’Europa e dagli altri continenti, come già avviene per tutti gli studenti degli altri corsi. Lesculture saranno poi esposte nel mese di settembreall’Expo di Milano.

“Non si tratta di un’operazione di pietismo – spiega il direttore della Sacred Art School FirenzeGiorgio Fozzati - La scuola ha l’impegno di insegnare, gli allievi di apprendere, senza sconti, senzacommiserazioni fuori luogo. La formazione artistica che intendiamo proporre è tesa ad aiutare gliartisti a esprimere con la scultura i loro sentimenti e aspirazioni più profonde”.

Testimonial del corso è Sergio Staino insieme al suo “Bobo, Una vignetta del noto disegnatorepresenta questa iniziativa nata dall’incontro con Andrea Bianco, scultore non vedente di Bolzano,grande appassionato della vita. Il corso è promosso in collaborazione con l’Associazione Art@ltro,promotrice della mostra “I sensi dell’Arte” dedicata a scultori non vedenti e ipovedenti, e la societàPemart s.r.l., che a Carrara organizza il simposio di scultura per non vedenti nel mese di agosto.

Per info e iscrizioni www.sas-f.com.

(12 marzo 2015)

Fonte: RedattoreSociale.it

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APERTO IL BANDO AISM 2015 DA 3 MILIONI DI EURO

di Antonietta Nembri

È online il nuovo bando di Aism e Fism per la ricerca sulla Sm. Scadenza il 15 maggio. La parolad'ordine è "lavorare in rete" per soddisfare i bisogni delle persone con Sm

Trovare la causa, la cura, migliorare i servizi e la qualità della vita della persona con sclerosimultipla questo l’obiettivo per il quale Aism e la sua Fondazione (Fism) mette a disposizione deiricercatori 3 milioni di euro per la ricerca sulla sclerosi multipla, attraverso il nuovo bando, inscadenza il 15 maggio 2015. Regolamento e moduli per la richiesta di finanziamento sono online alsito dell’associazione.

Parola d’ordine del Bando è “lavorare in rete” per soddisfare i bisogni della persone con Sm.Proprio per questo il Bando valuterà con favore progetti collaborativi che vedono coinvolti edintegrati più gruppi di ricerca. Lo scopo è valorizzare la ricerca capace di dialogo, confronto con lacomunità scientifica che mette la persona al centro della propria ricerca, impegnandosi velocementea trovare risposte per le persone con sclerosi multipla.

In particolare, con il Bando 2015, Aism e la sua Fondazione hanno deciso di aumentare la duratapotenziale del percorso scientifico di carriera di giovani ricercatori di talento da 6 a 7 anni. Inoltre,per facilitare il rientro dei ricercatori dall’estero o il loro trasferimento in un istituto di eccellenza inItalia, anche quest’anno viene valutata l’assegnazione di una borsa “Rita Levi Montalcini” triennale,insieme a un finanziamento per pari periodo per un progetto di ricerca autonomo. SI tratta diun’opportunità riservata a ricercatori italiani qualificati, già affermati a livello internazionale especializzati in un’area specifica sulla Sm.

La ricerca Aism, attraverso il suo bando annuale è diventata ormai una vera e propria scuola,consolidata e riconosciuta, che sta lasciando il segno a livello nazionale e internazionale. Sono 360gli scienziati che dal 1987 hanno lavorato a fianco di Aism e Fism; sono oltre 52,5 i milioni di euroinvestiti nella ricerca sulla Sm negli ultimi 25 anni. Lo scorso anno Aism e Fism hanno investitocomplessivamente nella ricerca 5,1 i milioni di euro: 3 milioni per il Bando Fism, 2,1 milioni per iProgetti speciali.

Nel 2014 Aism, attraverso la sua Fondazione, ha finanziato 34 progetti di ricerca (28 progetti diricerca e 6 borse di studio) per un impegno economico totale di 3 milioni di euro. In questi progettisono stati coinvolti 41 laboratori italiani distribuiti in 11 regioni italiane e 8 laboratori all’estero.

Il 53% dei progetti di ricerca è dedicato alla conoscenza dei fattori di rischio, della causa dellamalattia e della sua progressione verso nuovi trattamenti e una cura risolutiva, e tra questi il 27% èfocalizzato sullo studio dei meccanismi di sviluppo del danno neuronale nonché dei potenzialimeccanismi di riparazione delle lesioni cerebrali responsabili della progressione della malattia.

Il 47 % dei progetti è incentrato su studi clinici verso lo sviluppo di una diagnosi sempre più precisadelle diverse forme della malattia e di nuovi trattamenti personalizzati più efficaci e sicuri per lapersona con sclerosi multipla . Di questi, circa il 25% è focalizzato sullo sviluppo e validazione ditrattamenti riabilitativi e sintomatici: la ricerca “dell'oggi” per migliorare la qualità di vita di tutticoloro che sono coinvolti dalla Sm.

I progetti finanziati con il bando 2014 vanno così ad aggiungersi ai progetti e programmi speciali: losviluppo del Registro Nazionale Sclerosi Multipla, lo studio clinico sulle cellule staminalimesenchimali Mesems, lo studio clinico PeNSAMI per la validazione di un trattamento domiciliare

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per le forme gravi di Sclerosi Multipla, infrastrutture di risonanza magnetica per supportare losviluppo e validazione di nuovi protocolli riabilitativi e l’iniziativa internazionale sulle formeprogressive (bando Progressive MS Alliance).

La selezione dei progetti assegnati dalla Fondazione si è svolta secondo il metodointernazionalmente adottato della “peer-review” e ha coinvolto i 20 esperti scienziati checompongono il Comitato Scientifico della Fondazione (6 dei quali sono ricercatori in Centri di altrenazioni), che si sono avvalsi anche della consulenza di oltre 201 revisori provenienti da 20 diversiPaesi del mondo: grazie a questo sistema rigoroso è stato possibile selezionare i migliori tra iprogetti proposti.

(25 marzo 2015)

Fonte: Vita.it

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DISABILITÀ, CURE AD HOC E TEMPI RIDOTTI: A BUDRIO IL FUTURO DELLE“ASSISTIVE TECHNOLOGY”

Tecnologie e riabilitazione dell’arto superiore. Sono i due progetti di ricerca portati avanti daCentro Protesi Inail di Budrio, Azienda Usl Bologna e Asl Romagna. Lucibello: “La nostra missionè la qualità della vita dei lavoratori infortunati”

BUDRIO (Bologna) - La parola chiave è “sinergia”, tra i soggetti coinvolti e tra i dispositivi giàesistenti. L’obiettivo è migliorare la qualità della vita dei pazienti in carico, perché tornino a essereparte integrante e attiva della società. Come? Dando loro la possibilità di avere le cure migliori e direcuperare nel minor tempo possibile. Queste le linee guida emerse dall’incontro di questa mattinanell’Auditorium di Budrio ‘Progetti di ricerca per la salute in Emilia-Romagna’, con al centro laqualità della vita nelle collaborazione tra Centro protesi Inail, Azienda sanitaria locale di Bologna eAzienda unità sanitaria locale della Romagna.

“Davanti a numerosi esempi di sprechi, Inail ha scelto la strada dell’estrema attenzione alla qualitàdella vita dei lavoratori infortunati seguiti – ha spiegato Giuseppe Lucibello, direttore generale Inail–. 50 anni fa, qui a Budrio è stata progettata la prima protesi a comando elettrico: quanti passi avantisono stati fatti da allora. Oggi, grazie a una rete estesa anche ad alcuni degli istituti di ricerca piùimportanti d’Italia, come l’Istituto italiano di tecnologia di Genova o la Scuola Superiore Sant’Annadi Pisa, si possono raggiungere ulteriori traguardi. Con partner d’eccellenza si ottengono risultatieccellenti”. Perché, come ha detto Giulio Pierini, sindaco di Budrio, in apertura di convegno, “ilrisultato finale è molto più della somma dei singoli”.

L’incontro è stato l’occasione per raccontare le sinergie avviate sul territorio per lo studio delleattività tecniche, sanitarie, riabilitative e d’integrazione sociale riguardanti dispositivi, metodiche etecnologie innovative. Per l’occasione, sono stati presentati due progetti nati e portati avanti propriograzie a questa innovativa collaborazione. Il primo ha come oggetto i dispositivi tecnici, cheincludono sia i meccanismi che possono essere applicati su un paziente, sia quelli esterni (sedie aruote, cuscini). Il metodo prevede progettazione, prova e valutazione di tutte le “assistivetechnology”, le tecnologie informatiche ed elettroniche al servizio delle persone con disabilità. Ilprogetto durerà 3 anni e prenderà corpo sul territorio: esperti si recheranno nelle case, negliambienti dei pazienti per capire esattamente di cosa essi abbiano bisogno, per fornire loro lasoluzione adeguata (dalla casa domotica, all’interfaccia vocale, per esempio). Perché ogni personaha necessità specifiche, che devono essere soddisfatte con taglio artigianale, sartoriale. A portareavanti questa idea, oltre al Centro protesi Inail e all’Asl di Bologna, l’Associazione Glic, la retenazionale dei centri ausili indipendenti. Cosa significa? Significa che queste tre realtà si mettono alcompleto servizio del disabile, trovando per lui gli ausili tecnologici adeguati. I centri Glic – 27 in14 Regioni – sono totalmente indipendenti da qualsiasi interesse commerciale: sono pubblici egratuiti, e hanno il solo scopo di suggerire i dispositivi migliori. Le prime regioni in cui partiràquesta sperimentazione saranno Lombardia, Veneto, Toscana, Puglia, Campania, Lazio ed Emilia-Romagna. Al termine dei 3 anni sarà possibile riportare i risultati ottenuti a Inail, perché possamodularsi secondo le varie esigenze rilevate.

Il secondo progetto presentato riguarda lo sviluppo di strumenti per la valutazione funzionale e lariabilitazione delle patologie della spalla, a partire da un numero e da qualche interrogativo: nel2012, il 6 per cento degli infortuni totali riguardavano l’arto superiore. Tre le domande dellavoratore infortunato: quanto tempo servirà per recuperare? Cosa riuscirò a fare veramente?

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Riuscirò a tornare a lavorare? Per dare risposte efficaci, serve una riabilitazione non generica, mapersonalizzata. Così, il Centro protesi Inail e l’Azienda Usl di Bologna hanno scelto di collaborarecon l’Ospedale Cervesi di Cattolica, leader per tutte le patologie della spalla. Nel Laboratorio dibiomeccanica intitolato a Marco Simoncelli (il giovane pilota nacque proprio in quella struttura),un’equipe di chirurghi e di fisioterapisti lavorano insieme per misurare numericamente la qualità delmovimento e aiutare la successiva diagnosi, che sarà il più calzante possibile e sarà in grado diprevedere tempi e margini di recupero. A Inail saranno forniti strumenti semplici di valutazione dadiffondere nelle unità territoriali, perché tutti possano disporre del trattamento migliore,ottimizzando i tempi.

“Il Centro protesi Inail, la sua collaborazione con il pubblico e i due progetti presentatirappresentano un’eccellenza – ha commentato il Presidente della Regione Emilia-Romagna StefanoBonaccini –: un’eccellenza di cui andare ancora più fieri perché alle cure unisce la ricerca,contribuendo così alla crescita occupazionale. La mission di queste realtà è dare speranza allepersone, per questo non un solo euro sarà tagliato rispetto agli anni passati. Gli 8 miliardi dadestinare alla sanità sono confermati, cosi come i 460milioni per il welfare. Qualità e attenzionedelle persone: nel vostro lavoro c’è molta Emilia-Romagna”. (Ambra Notari)

(27 marzo 2014)

Fonte: RedattoreSociale.it

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Rassegna stampa realizzata daUfficio Politiche per le Disabilità – CGIL Nazionale

A cura di Valerio SerinoTel.: 06.8476514

E-mail: [email protected]

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