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Ecclesiologia La Chiesa mistero, comunione e missione a cura di prof. don Matteo Laslau Ravenna

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Ecclesiologia La Chiesa

mistero, comunione e missione

a cura di prof. don Matteo Laslau

Ravenna

Schema incontro 2

I NOMI TRINITARI DELLA CHIESA

IL POPOLO DI DIO

IL CORPO DI CRISTO

IL TEMPIO DELO SPIRITO SANTO

La Chiesa - opera della trinità: «indivisa nell’operare e inseparabile

nell’amore»

S. Leone Magno

IL POPOLO DI DIO

La Chiesa non sorge dalla libera iniziativa degli

uomini, ma da Dio.

LG 9- «volle costituire di loro un popolo, che lo riconoscesse

secondo la verità e lo servisse nella santità.

Scelse quindi per sé il popolo israelita, stabilì con lui

un'alleanza e lo formò lentamente, manifestando nella sua

storia se stesso e i suoi disegni e santificandolo per sé.

Tutto questo però avvenne in preparazione e figura di quella

nuova e perfetta alleanza da farsi in Cristo, e di quella più

piena rivelazione che doveva essere attuata per mezzo del

Verbo stesso di Dio fattosi uomo».

IL POPOLO DI DIO NELL’ANTICO TESTAMENTO

E NEL NUOVO TESTAMENTO

L’AT – indica il popolo o la nazione israelita usando

soprattutto due termini: ‘am JHWH (famiglia di Dio)

e gojim (altri popoli) tradotto dai

Settanta con ethnos o per il NT «gentili»

Dt 26,18 – «popolo Suo proprio»

Nell’alleanza,(berit) Dio impegna se stesso come nella

creazione. «Parola»

Dt 7,7-8 – «Dio si è legato a voi e vi ha scelti… perché il

Signore vi ama». HESED

Prefigurazione della chiesa nell'A.T

-Israele è popolo creato da Dio (Abramo: Gen 12,1-3: elezione, benedizione, promessa). -Esodo: liberazione e assegnazione della terra promessa. -Un popolo tra i popoli. -Popolo pellegrino nel deserto sotto la tenda. -Federazione delle dodici tribù (coscienza di essere un unico popolo). -Periodo dei re (tentazione di dimenticarsi del rapporto particolare con Dio). -Il richiamo costante dei profeti.

La comunità di Gesù vede realizzarsi le profezie veterotestamentarie.

La Chiesa è il popolo di Dio perché realizza la vocazione universale a

cui era chiamato Israele dal suo Dio, il quale, essendo unico, voleva

essere anche il Dio di tutti gli uomini.

La Chiesa – popolo della nuova creazione (Gal 6,16)

Discendenti di Abramo – subordinati all’appartenere a Cristo

IL POPOLO DI DIO NEL NUOVO TESTAMENTO

Se c’è un “popolo” definito nel NT esso ha contemporaneamente due

caratteristiche:

- vive con gli altri

- ma la sua patria è nel cielo

- ha le stesse luci, strade, guide degli altri

- ma la sua città (Apocalisse) la sua guida (Agnello) è qualcun altro

- vive la legge dell’incarnazione (tutto di Dio), ma tutto dell’uomo

È un popolo che con Israele ha le sue radici

1. patriarchi

2. promesse

3. benedizioni

4. Legge

5. Giudici, Re e Profeti

6. Libri sacri

Il popolo di Dio presenta caratteristiche che lo distinguono nettamente da

tutti i raggruppamenti religiosi, etnici, politici o culturali della storia:

— È il popolo di Dio: Dio non appartiene in proprio ad alcun popolo. Ma

egli si è acquistato un popolo da coloro che un tempo erano non-popolo: « la

stirpe eletta, il sacerdozio regale, la nazione santa » (1 Pt 2,9).

— Si diviene membri di questo popolo non per la nascita fisica, ma per la «

nascita dall'alto », « dall'acqua e dallo Spirito » (Gv 3,3-5), cioè mediante la

fede in Cristo e il Battesimo.

— Questo popolo ha per Capo Gesù Cristo (Unto, Messia): poiché la

medesima unzione, lo Spirito Santo, scorre dal Capo al corpo, esso è « il

popolo messianico ».

— « Questo popolo ha per condizione la dignità e la libertà dei figli di Dio,

nel cuore dei quali dimora lo Spirito Santo come nel suo tempio ».

— « Ha per legge il nuovo precetto di amare come lo stesso Cristo ci ha

amati ». È la legge « nuova » dello Spirito Santo.

Il sacerdozio comune dei fedeli laici

Gesù Cristo è colui che il Padre ha unto con lo Spirito Santo e ha costituito

Sacerdote, Profeta e Re.

L'intero popolo di Dio partecipa a queste tre funzioni di Cristo e porta le

responsabilità di missione e di servizio che ne derivano.

Entrando nel popolo di Dio mediante la fede e il Battesimo, si è resi partecipi

della vocazione unica di questo popolo, la vocazione sacerdotale:

Cristo Signore, Pontefice assunto di mezzo agli uomini, fece del nuovo

popolo "un regno e dei sacerdoti per Dio, suo Padre". Infatti, per la

rigenerazione e l'unzione dello Spirito Santo i battezzati vengono consacrati a

formare una dimora spirituale e un sacerdozio santo .

«Il popolo santo di Dio partecipa pure alla funzione profetica di Cristo». Ciò

soprattutto per il senso soprannaturale della fede che è di tutto il popolo, laici

e gerarchia, quando « aderisce indefettibilmente alla fede una volta per tutte

trasmessa ai santi » e ne approfondisce la comprensione e diventa testimone

di Cristo in mezzo a questo mondo. (LG 12)

Profeta > diventare efficaci araldi della fede e delle cose sperate.

Il popolo di Dio partecipa infine alla funzione regale di Cristo.

Cristo esercita la sua regalità attirando a sé tutti gli uomini mediante la sua

morte e la sua risurrezione. Cristo, Re e Signore dell'universo, si è fatto il

servo di tutti, non essendo « venuto per essere servito, ma per servire e dare

la sua vita in riscatto per molti » (Mt 20,28).

Per il cristiano « regnare » è « servire » Cristo, soprattutto « nei poveri e

nei sofferenti», nei quali la Chiesa riconosce «l'immagine del suo

Fondatore, povero e sofferente».

Il popolo di Dio realizza la sua « dignità regale » vivendo conformemente a

questa vocazione di servire con Cristo.

Non è forse funzione regale il fatto che un'anima governi il suo corpo in

sottomissione a Dio?

Non è forse funzione sacerdotale consacrare al Signore una coscienza pura

e offrirgli sull'altare del proprio cuore i sacrifici immacolati del nostro

culto? ».

IL CORPO DI CRISTO

«Il fatto di essere popolo di Dio, è cosa in comune con il popolo dell’antica

alleanza, ma il suo esserlo nel corpo di Cristo, questa, per così dire è la

sua differenza specifica, questo caratterizza il suo modo particolare di

esistenza e di unità» Ratzinger

IL CORPO DI CRISTO

luogo di convocazione e della risposta dell’uomo a Dio

La Chiesa è «corpo» ma non cessa di essere «popolo» (chiamati)

I CRISTIANI SONO POPOLO DI DIO

SOLTANTO IN FORZA DEL LORO ESSERE CORPO DI CRISTO

L'unità del corpo non elimina la diversità delle membra:

Nell'edificazione del corpo di Cristo vige la diversità delle membra e delle

funzioni. Uno è lo Spirito, il quale per l'utilità della Chiesa distribuisce i suoi

vari doni con magnificenza proporzionata alla sua ricchezza e alle

necessità dei servizi.

Sempre più a fondo…La teologia Paolina

Nelle “Grandi Lettere” (Galati, Corinzi, Romani), le due immagini

principali preferite da Paolo per illustrare «questo mistero grande, in

riferimento a Cristo e alla sua Chiesa» (Ef 5,31) sono quella del corpo e

quella della sposa, mai adeguatamente distinti, essendo anch‘essi

«non più due, ma una sola carne» (Gn 2,24).

LA CHIESA non è soltanto radunata intorno a Cristo ma,

ancora di più, è unificata in lui come suo corpo.

LA CONVERSIONE DI SAN PAOLO

Io sono Gesù che tu perseguiti!

IDENTIFICAZIONE DA PARTE DI PAOLO

DELLA CHIESA CON IL CORPO DEL RISORTO

«Il calice della benedizione che noi benediciamo, non è forse comunione

con il sangue di Cristo? E il pane che noi spezziamo, non è forse

comunione con il corpo di Cristo?» (1 Cor 10,16-17)

(testo fontale per la teologia paolina)

diversità - ricchezza e non omologazione

19Se poi tutto fosse un membro solo,

dove sarebbe il corpo? 20Invece molte

sono le membra, ma uno solo è il corpo.

1Cor10

«CAPO» – NON ORGANOLOGICO MA SOCIALE

L'unità di Cristo e della Chiesa, Capo e membra del corpo, implica anche la

distinzione dei due in una relazione personale.

Questo aspetto viene espresso anche con l'immagine

dello sposo e della sposa

Il tema di Cristo Sposo della Chiesa è stato preparato dai profeti e

annunziato da Giovanni Battista. Il Signore stesso si è definito come lo

«Sposo» (Mc 2,19).

L'Apostolo presenta la Chiesa e ogni fedele, membro del suo corpo, come

una Sposa «fidanzata» a Cristo Signore, per formare con lui un solo Spirito.

Essa è la Sposa senza macchia dell'Agnello immacolato, che Cristo ha

amato e per la quale ha dato se stesso, «per renderla santa» (Ef 5,26), che ha

unito a sé con una Alleanza eterna e di cui non cessa di prendersi cura come

del suo proprio corpo.

LA TEOLOGIA DEL CORPO MISTICO Ratzinger, dice che «la Chiesa non è un’idea ma un Corpo, e lo scandalo del farsi carne in cui inciamparono tanti contemporanei di Gesù continua nella scandalosità della Chiesa». Nella storia non sono mancate errate interpretazioni della concezione

paolina di «corpo di Cristo».

In Paolo non si trovano tracce dl binomio corpus mysticum (eucaristia) e corpus verum (la Chiesa). Sant’Agostino- rende l’idea di quest’ unità mediante l’eucaristia dove si rende visibile e si sperimenta l’amore di Dio e l’amore fraterno. Christus totus.

INDIVISIBILITA’ TRA LITURGIA E VITA

(LA PREGHIERA DEL PADRE NOSTRO)

Didaché:

«…come questo pane spezzato era sparso sui monti e,

radunato divenne uno solo, così sia radunata la tua

Chiesa dalle estremità della terra nel tuo regno»

«Poiché l’unico e medesimo Spirito riempie e unifica la Chiesa, essa

è a buon diritto chiamata il mistico corpo di Cristo» Pio XII

Mistico – dice inabitata dallo Spirito Santo

Per quanto indicata come una società , la Chiesa non è per questo

assimilata alle società umane, essa infatti non consta in soli elementi

naturali e giuridici, ma appartiene a Cristo in una forma intima e

permanente.

In tal modo la Mystici corporis, concorre alla chiarificazione del

modo di concepire la natura della Chiesa.

Nell’eucaristia, si ha come una ri-creazione del popolo di Dio in Corpo di

Cristo.

Chiesa non fondata prima di tutto su strutture amministrative, bensì sulla

condivisione del pane eucaristico.

«Solo perché risorge, il suo corpo e il suo sangue– spiega Ratzinger – sono

nuovi».

La fede è il corpo e l’amore è il sangue di Cristo:

indivisibilità tra liturgia e vita.

Chi ha conosciuto Cristo non può viverlo se non nella Chiesa!

Sempre più a fondo…Chiesa ed eucaristia

LA CHIESA – realtà intimamente animata dallo Spirito santo.

Lo Spirito dimora nella Chiesa e nei cuori dei fedeli

come in un tempio (cfr. 1 Cor 3,16; 6,19)

Con quest’immagine si completa l’equilibrio trinitario del mistero della Chiesa.

La comunità – congregata dallo Spirito Santo, come

recita la II-a preg. eucaristica: «per la comunione al

corpo e al sangue di Cristo, lo Spirito Santo ci riunisca

in un solo corpo».

IL TEMPIO DELLO SPIRITO SANTO

Nel Antico e Nuovo Testamento

AT – Ruah, (Ezzechiele ruhot – 4 venti) tradotto con pneuma

e il latino spiritus

NT - Luca descrive l’azione di Gesù sempre sotto l’azione dello

Spirito:

- Giovanni il precursore Lc 1,15-17;

-battesimo al Giordano (Lc 3,22); (Gesù diventa il nuovo tempio)

-per l’impulso dello Spirito Gesù inizia la sua attività messianica (Lc4);

-come Gesù stesso applica a se stesso la profezia di Is 61,6-2: «lo spirito del

Signore è su di me…» «portare il fuoco sulla terra» (Lc 12,49)

Soprattutto negli Atti – (vero vangelo dello Spirito) dove

l’attività della Chiesa nascente è descritta come un cammino

nello spirito. LA PENTECOSTE – INIZIO DELLA MISSIONE

L’apertura dei discepoli verso terre nuove (Paolo)

Per Paolo, lo Spirito abita nella Chiesa come in un tempio:

«Non sapete voi che siete il tempio di Dio, e che lo Spirito di Dio abita in

voi? Se uno guasta il tempio di Dio, Iddio guasterà lui; poiché il tempio di

Dio è santo; e questo tempio siete voi». (1Cor 3,16-17)

Da qui la coscienza della comunità di essere la dimora dello Spirito.

LO SPIRITO «ANIMA DELLA CHIESA»

4 TESTIMONIANZE DEI PADRI:

1. IRENEO – «…dov’è la Chiesa, lì è anche lo Spirito di Dio; e

dov’è lo Spirito di Dio lì è la Chiesa e ogni grazia» (Adversus

Haereses, III)

2. NOVAZINO – «È Lui, infatti, che nella Chiesa suscita i profeti,

istruisce i maestri, guida le lingue, compie prodigi e guarigioni,

produce opere mirabili, concede il discernimento degli spiriti,

assegna i compiti di governo, suggerisce i consigli, ripartisce ed

armonizza ogni altro dono carismatico, e perciò rende dappertutto

ed in tutto compiutamente perfetta la Chiesa del Signore»

3. AGOSTINO – «Chi non è in questa Chiesa, neppure adesso ha lo

Spirito Santo… uno possiede lo Spirito Santo nella misura in cui

ama la Chiesa di Cristo»

S. MASIMO IL CONFESSORE - dice che nel descensus, Cristo dona lo

Spirito alla Chiesa; lo Spirito sta alla Chiesa cole l’anima al corpo.

Agostino, il Vaticano II affermano che:

LO SPIRITO SANTO non diventa mai lo Spirito della Chiesa, ma è

sempre lo Spirito mandato dal Padre, lo Spirito di Dio, lo Spirito del Figlio

che, abitando nella Chiesa, la vivifica, la unifica e sostenta.

LG 4 - Compiuta l'opera che il Padre aveva affidato al Figlio sulla terra (cfr. Gv

17,4), …inviato lo Spirito Santo per santificare continuamente la Chiesa e

affinché i credenti avessero così attraverso Cristo accesso al Padre in un solo

Spirito (cfr. Ef 2,18). Lo Spirito dimora nella Chiesa e nei cuori dei fedeli come in

un tempio (cfr. 1 Cor 3,16; 6,19) e in essi prega e rende testimonianza della loro

condizione di figli di Dio per adozione (cfr. Gal 4,6; Rm 8,15-16 e 26). Egli

introduce la Chiesa nella pienezza della verità (cfr. Gv 16,13), la unifica nella

comunione e nel ministero, la provvede e dirige con diversi doni gerarchici e

carismatici, la abbellisce dei suoi frutti (cfr. Ef 4,11-12; 1 Cor 12,4; Gal 5,22).

Con la forza del Vangelo la fa ringiovanire, continuamente la rinnova e la conduce

alla perfetta unione col suo Sposo [3]. Poiché lo Spirito e la sposa dicono al

Signore Gesù: « Vieni » (cfr. Ap 22,17).