presentazione standard di powerpoint - scuolacarrieri.gov.it · icf (classificazione internazionale...
TRANSCRIPT
23° CIRCOLO DIDATTICO R. CARRIERI Taranto
D.S. : Dott. Prof.
Pietro Mario PEDONE
DOCENTE COORDINATRICE: Presentazione a cura della docente: NASOLE C. DOCENTI GRUPPO G.L.I.: NASOLE C., MARZOCCO D., COMO A., SARACINO A.
OCCASIONALE SISTEMATICA
GRUPPO
SINGOLO AFFETTIVITĂ
AUTONOMIA INTERAZIONE
RELAZIONE
ATTENZIONE
L’OSSERVAZIONE OCCASIONALE si compie quotidianamente in maniera
NON INTENZIONALE SOGGETTIVA/ ASISTEMICA
Dati raccolti in modo discontinuo e spontaneistico
Permette di organizzare
dati che i nostri sensi
percepiscono
METODOLOGIA DELL’OSSERVAZIONE
INDIRETTAMENTE DIRETTAMENTE
• Schede di valutazione; • Relazioni periodiche • Diagnosi funzionale • Rilevazione D.S.A. e B.E.S
• Colloqui con i docenti • Colloqui con i genitori • Questionari
QUANDO E
COME OSSERVARE
SCEGLIERE IL MOMENTO GIUSTO IN RELAZIONE ALL’IPOTESI
COMPRESENZA DI UN’ALTRA PERSONA
SUDDIVISIONE IN SOTTO GRUPPI
RELAZIONE
GRUPPO DUALE
GRANDE PICCOLO
SITUAZIONE
DIDATTICA LUDICA
SITUAZIONE
DIDATTICA LUDICA
Metacognizione
Accettazione della
correzione
Autocorrezione
Autovalutazione
Conoscenza
delle regole
Condivisione
delle regole
Rispetto
delle regole
INTERAZIONE
ADULTI PARI
ATTIVA
PASSIVA
VERBALE
NON VERBALE
ATTENZIONE
CAPACITÀ MODI
CONTESTI
TEMPI
AUTONOMIA
PERSONALE SOCIALE
L’apprendimento incontra ostacoli
interni esterni
sensoriali stimoli
cognitivi
deficit
attenzionali quantità
neuronali Consistenza e
coerenza
qualità
B.E.S.
SARA’ UNA SIGLA
AUTOMOBILISTICA
Dall’integrazione all’inclusione
B.E.S. (Special Education Needs)
Condivisione di pratiche organizzative e didattiche per l’inclusione scolastica
degli alunni con Bisogni Educativi Speciali
Cos’è il Bisogno Educativo Speciale?
difficoltà evolutiva di funzionamento in ambito
educativo e/o apprenditivo che necessita di educazione speciale individualizzata finalizzata all’inclusione
Perché parliamo di BES ?
NORMATIVA ben precisa che ci fa capire che è ora di attuare una SCUOLA INCLUSIVA
• C.M. n.8 del 6 marzo 2013 Indicazioni operative
C.M. n.8 del 6 marzo 2013
La Direttiva del 27 dicembre 2012 estende a tutti gli studenti in difficoltà il diritto alla personalizzazione dell’apprendimento (PDP),richiamandosi espressamente ai principi enunciati dalla Legge 53/2003.
STABILISCE
SPECIFICA CHE:
L’attivazione del Gruppo di lavoro e di studio d’Istituto (GLHI) che assume
la denominazione di Gruppo di Lavoro per l’Inclusione (GLI), con il
preciso compito di elaborare una proposta di Piano Annuale per
l’Inclusione (PAI) riferito a tutti gli alunni con BES.
L’inserimento nel POF della scuola di un concreto impegno programmatico per
l’inclusione.
PROTAGONISTI
SCUOLA
FAMIGLIA
CTS
SU DECISIONE DELLA SCUOLA
(senza diagnosi)
IN BASE AD UNA DIAGNOSI
Quali strategie adottare?
• ridurre al minimo i modi tradizionali “di fare scuola”
• utilizzare mediatori didattici diversificati (mappe, schemi, immagini),
• far leva sulla motivazione ad apprendere
• attuare attività di tipo laboratoriale
• sfruttare i punti di forza di ciascun alunno
DISABILITÀ (L. 104/1992) SVANTAGGIO SOCIO-ECONOMICO,
LINGUISTICO E CULTURALE
CHI SONO I B.E.S.
DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI: • Deficit del linguaggio. • Disturbo dell’attenzione ed iperattività. • Deficit della coordinazione motoria. • DSA
Classificazione ICD (OMS 1992)
F81
Disturbi evolutivi
specifici delle abilità
scolastiche
F80
Disturbi specifici
dell’eloquio e del
linguaggio
F82
Disturbo evolutivo
specifico della funzione
motoria
DIFFICOLTÀ RILEVABILI NELLA
SCUOLA PRIMARIA
• Inadeguata padronanza fonologica
• Difficoltà a memorizzare le lettere
• Difficoltà a riconoscere i diversi caratteri tipografici
• Lettere e numeri scambiati 42/24-SC/CS
• Sostituzione di suoni simili: P/B-D/T- M/N- R/L-S/Z
• Disgrafia
• Errori di scrittura vari
• Perdita della riga e salto della parola durante la lettura
• Lentezza e scorrettezza nella lettura
DIFFICOLTÀ DELL’ALUNNO
• COPIARE DALLA LAVAGNA
• UTILIZZARE LO SPAZIO DEL FOGLIO
• IMPARARE LE TABELLINE E LE LINGUE STRANIERE
• CONTARE IN SENSO REGRESSIVO E CALCOLARE MENTALMENTE
• MEMORIZZARE I GIORNI DELLA SETTIMANA, I MESI , DATE ED EVENTI
• IMPARARE L’ORDINE ALFABETICO E USARE IL VOCABOLARIO
• DISTINGUERE DESTRA E SINISTRA
• NELL’ORIENTAMENTO SPAZIALE
• ATTENZIONE E CONCENTRAZIONE
• LEGGERE L’OROLOGIO
• UTILIZZARE IL DIARIO
COSA POSSIAMO FARE COME SCUOLA?
CONOSCERE INDIVIDUARE
INTERVENIRE
DIDATTICA ADEGUATA GIUSTA VALUTAZIONE
D
IL PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO
che mette al centro formativo
L’APPRENDIMENTO DELLO STUDENTE E NON L’INSEGNAMENTO DEL DOCENTE
DIDATTICA PERSONALIZZATA ED INCLUSIVA
Legge 170/2010 (art.5 comma 1)
La scuola garantisce ed esplicita, nei confronti di alunni e studenti con DSA, interventi didattici individualizzati e personalizzati attraverso la
redazione di un Piano Educativo Personalizzato
PARTECIPAZIONE INTEGRALE
DEL CONSIGLIO DI CLASSE
Dirigente scolastico
Insegnanti P.D.P. REDATTO DALLA
Genitori
1. DATI GENERALI (alunno, profilo, insegnanti, referenti, rapporti scuola-famiglia…)
Analisi della classe
Profilo dell’alunno
Checklist
Abilità scolastiche 2. FUNZIONAMENTO NELLE ABILITÀ DI LETTURA, SCRITTURA E CALCOLO (elementi desunti
dall’osservazione in classe)
3. DIDATTICA PERSONALIZZATA
Strategie e metodi di insegnamento
Misure dispensative
Strumenti compensativi / tempi aggiuntivi
Accordi scuola – famiglia
4. VALUTAZIONE
Misure dispensative
Strumenti compensativi
Tempi aggiuntivi
Elementi del PDP
STRUMENTI COMPENSATIVI
Strumenti tecnologici e non che sostituiscono o facilitano la prestazione richiesta
SINTESI VOCALE PROGRAMMI DI VIDEO SCRITTURA
CALCOLATRICE, MAPPE TABELLE, FORMULARI ecc…
Trasformare un compito di lettura in un compito di ascolto
Con correttore automatico
LE MISURE COMPENSATIVE
Mettono il bambini DSA allo stesso piano dei suoi compagni.
ESONERARE DA ALCUNE PRESTAZIONI (copiati dalla lavagna, lettura ad alta voce...)
PERSONALIZZARE IL TEMPO DI ATTIVITA’
PERSONALIZZARE LA VALUTAZIONE
LA VALUTAZIONE
AUTENTICA SIGNIFICATIVA
LEGATA ALLE QUATTRO AREE DEL SAPERE:
SAPERE
SAPER FARE SAPER ESSERE
SAPERE DI SAPERE
LA VALUTAZIONE COSI’ SI RIFERISCE AL CONCETTO DI COMPETENZA
è Opportuno un approccio EDUCATIVO, in base al quale l’identificazione “degli alunni con BES non avviene sulla base della eventuale certificazione, ma si fonda sul Profilo di FUNZIONAMENTO sull’Analisi di
CONTESTO (secondo il modello ICF e la prospettiva bio-psico-sociale) ICF Indaga il funzionamento Considera fattori contestuali positivi Coinvolge il contesto relazionale, sociale e culturale Osserva la disabilità con una prospettiva positiva e costruttiva Si rivolge a tutti in un’ottica inclusiva
ICF
(Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della
Salute) (OMS 2001)
Nuovo modello antropologico e concettuale di
riferimento
ICF sostituisce il termine disabilità con attività limitate:
disabilità vista non come attributo della persona ma come
situazione in cui qualsiasi persona può trovarsi in
presenza di un divario tra capacità individuali e fattori
ambientali
ICF sostituisce il termine handicap con restrizione alla
partecipazione nelle diverse situazioni di vita
Assunzione prospettiva ICF
conseguenza
Intervenire sul contesto per
ridurre la disfunzionalità.
Intervenire sulla classe ?
Partire dall’analisi della classe
Perché è nelle dinamiche della classe che vanno rilevati i Bes
Perché per rispondere ai Bisogni Educativi Speciali di alcuni alunni è necessario riprogettare le azioni in classe
“ Non c’è peggiore ingiustizia
che far parti eguali
tra diversi “
(Don Milani,“Lettera a una professoressa”,1967)
Il GLI (gruppo di lavoro per l’inclusione)
presieduto dal Dirigente Scolastico
assume i compiti del Gruppo di lavoro
e studio d’Istituto (GLHI) e ha come
specifico compito
-definire le azioni strategiche finalizzate ad
incrementare, anno per anno, il livello di
inclusività dell’istituto
formulazione del PAI (Piano annuale per
l’Inclusività) quale strumento di auto
riflessione delle scuole sul loro grado di
inclusività(INDEX per l’inclusione).
• P.A.I. = parte integrante del POF
• P.A.I. = non un documento per alunni BES ma strumento di progettazione della propria offerta formativa in senso inclusivo
• P.A.I. = Linee guida dell’istituto scolastico per l’inclusione:
• Obiettivi di miglioramento
• Gestione delle classi
• Organizzazione dei tempi e degli spazi
• Gestione delle relazioni
• P.A.I. = non sostituisce le richieste di organico di sostegno (risorse attribuite in relazione alla L.111 / 2011)