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LA PSICOTERAPIA DI GRUPPO DELLA GESTALT
Presentazione Tesi di Specializzazione in Psicoterapia della Gestalt Psicosociale
Specializzanda: Dr.ssa Alessandra Merizzi
12-07-2014
La Terapia della Gestalt nasce in gruppo e venne chiamata te-rapia di gruppo da Fritz e Laura Perls
Criticismi da vari autori tra cui Feder (2013): no attenzione al gruppo, no continuità
1958, formazione del GIC (F. & L. Perls, Paul Goodman e Paul Weisz): la terapia della Gestalt in gruppo inizia a cambiare
→ Elaine Kepner e nascita del Gestalt Group Process: modello orientato al processo, lavoro individuale ma con attenzione al gruppo, focus sui livelli del gruppo
Assunti teorici di base del Gestalt Group Process (Huckabay, 1992)● La Teoria Generale dei Sistemi: un sistema è composto e mantenuto
dall'insieme delle sue parti (sottosistemi) che interagiscono e si influenzano reci-procamente, altamente interdipendenti ed organizzate all'espletare funzioni
specifiche del sistema → 5 concetti base: olismo, sistemi aperti e chiusi, en-tropia e negentropia, omeostasi ed equifinalità
● Le Dinamiche di Gruppo: Kurt Lewin considera il gruppo come entità so-ciale ed il suo sistema come un campo di cui la formula C=f(PA) elementi →chiave del lavoro in gruppo: 1. OBIETTIVI (scelte, spinta conoscitiva, autenticità, collaborazione, risoluzione conflitti) 2. NORME (assegnando ruoli e poteri) 3. STADI di SVILUPPO (inclusione, identità e dipendenza; influenza, autonomia e contro-dipendenza; intimità ed affezione; interdipendenza) 4. LIVELLI del GRUPPO (intrapersonale, interpersonale, diadico o sottogruppo, gruppale)
● La Terapia della Gestalt Classica: fattori basilari quali L'Autoregola-zione organismica; il Contatto ed il Confine di Contatto; la Consapevolezza; il Qui ed Ora
ASPETTI CENTRALI SU CUI LAVORARE SECONDO IL METODO GESTALT GRUOP PROCESS
● Obiettivi: abilità essere Respons-abile → lavoro su: accrescimento consapevolezza; miglioramento capacità contatto;
sviluppo/potenziamento confini → il leader deve: considerare lo stadio del gruppo; il livello su cui operare; in-
tervenire sul sistema regolatorio● Stadi di Sviluppo:
Stadio 1. identità e dipendenza → obiettivo conoscitivo (processi relazionali e obiettivi) lavoro su info, contatto, confini e livelli→Stadio 2. Influenza e Contro-dipendenza obiettivo differen→ -ziazione e flessibilità dei ruoli lavoro su consapevolezza norme e ruoli, →espressione differenze ed insoddisfazioni
Stadio 3. Intimità ed Interdipendenza obiettivo di contatto →reale ed autoregolazione sistema lavoro su chiusura e riconoscimento ge→ -stalt aperte; il terapeuta come 'consulente esterno'
ASPETTI CENTRALI SU CUI LAVORARE SECONDO IL METODO GESTALT GROUP PROCESS
● Livelli del Gruppo: il gruppo si manifesta a tutti i livelli, il leader sceglie su quale intervenire, come e quando muoversi da uno all'altro principio di →Equi-finalità e proprietà olistiche del gruppo come entità sociale (il lavoro su un livello potenzia lo sviluppo degli altri; il lavoro sul gruppo influenza l'individuo e viceversa)
● Sistema Omeostatico: norme e ruoli alla base necessità rinnovo e ri→ -schio cristallizzazione ruoli compito del leader esaminare ruoli assegnati nelle →sue funzioni e limiti
GESTALT GROUP PROCESS: IL PENSIERO DI ZINKER (1977)
Principi base: centralità Qui & Ora; processo sviluppo consapevolezza; contat-to attivo; esperimenti interattivi e leader coinvolto attivamente
Collegando Zinker alla Gestalt Psicosociale: attenzione all'area del TRA, luogo di incontro individuo-ambiente (assimilazione, differenziazione, acco-modamento,co-creazione) luogo dove si manifesta la 'Patologia'→
→ Il terapeuta Gestaltista Psicosociale:
● Osserva ed analizza aspetti relazionali che si stan co-costruendo a vari livelli
● Riconosce modalità funzionali e non
● In quali situazioni si manifestano e come
● Incentiva la sperimentazione di modalità di contatto più sane
CRUCIALITA' DELLA FASE INIZIALE
● Accoglienza e non giudizio● Osservazione dinamiche gruppali (ciò che avviene e non)● Comunicazione dei ruoli basilari, o di ground (Zinker, 1977):
utilizzo prima persona per esprimersi; focus qui ed ora; parlare direttamente al-l'altro; evitamento interpretazioni; ecc.
→ enfasi sull'ESPERIMENTO DI GRUPPO quale attività suppor-tiva:
● Differisce dall'esercizio● Prende forma dalla situazione gruppale● Può nascere dal singolo o dal gruppo● Si sviluppa e prende forma creativamente● Leadership diffusa
CICLO DI RELAZIONE E CICLO DI ESPLORAZIONE NEL GRUPPO (MENDITTO, 2006)
● Ciclo di Esplorazione: orienta all'autonomia e scelta (codice paterno)
● Ciclo di Relazione: incentiva costruzione legami affettivi (codice materno)
→ griglie di lettura e lavoro per interconnettere l'esplorazio-ne-espressione di sé con la ricerca di legame-relazione
→ Ciclo di Relazione come griglia di lettura del processo grup-pale
CICLO DI RELAZIONE
CICLO DI ESPLORAZIONE E CICLO DELL'ESPERIMENTO
CICLO DELL'ESPERIMENTO
Ciclo Esperimento = micro ciclo all'interno del Ciclo di Rela-zione Attivazione delle risorse - Insight: → l'energia si mobilizza, il gruppo si attiva pariteticamente con l'ambiente
INSIGHT: leader o altro membro del gruppo ruoli intercam→ -biabili e leadership diffusa (Menditto, 2006)“la leadership è una caratteristica diffusa e posseduta da tutti, ed
è parte dell'identità della persona”
Divenire leader = evento del gruppo, occasione per sperimen-tare il proprio potere di 'direzionare' ed appropriarsene →esercitare il proprio Potere Personale
RIFLESSIONI BASATE SU UN NUOVO PARADIGMA: LA STRADA (Peter Philippson & John Bernard Harris, 1992)
Group Relation Training Association (1960-1995): proposta formato STRADA
→ definizione classica di gruppo corrisponde al gruppo “cer-chio”
Nuovo paradigma la Strada: essenza del gruppo = COMUNICA-ZIONE e CAMPO consapevolezza di poter inter-comunicare→
Elementi essenziali: ● siamo parte di vari gruppi simultaneamente● Ogni gruppo ha una propria identità/Sé gruppale/Noi● Confini = processi● L'esistenza del gruppo è continua nel tempo
MENDITTO – PHILIPPSON & HARRIS: VICINANZE TEORICHE
● Valenza sociale del Noi - Identità Gruppale
● Persona parte inseparabile del suo ambiente/comunità – la Strada
● Comunicazione al centro – Consapevolezza del Poter Comu-nicare
● Connessione da Persona a Persona e da Persona a Comunità – terapia Individuale come terapia di Gruppo
PRIMO CASO CLINICO: IL GRUPPO
Utilità del nuovo paradigma la Strada nel considerare i vari aspetti della mia esperienza di tirocinio casa di cura Villa →Armonia Nuova, reparto esordi: attività di gruppo terapia e gruppo cinema
Utilità della Diagnosi Complessificante come griglia di lettura dell'esperienza gruppale
LA STRADA & IL REPARTINO
● Ragazzi dai 14 ai 28 anni prevalentemente al primo ricovero● Ambiente tipo ospedaliero sorvegliato● Leader e membri del gruppo in costante interazione● Storie individuali e di sofferenza familiare● Composizione molto varia● Membri entrano ed escono frequentemente
→ Norme 'classiche' infrante: costanza, stabilità, frequenta-zione, chiusura
→ il gruppo ha vita continua: non finisce mai (convivenza) e finisce sempre (variabilità nella composizione del gruppo)
ANALISI DEL CASO CLINICO – GRUPPO
● Invio: richiesta ricovero 'volontario', grado di consapevolezza del disagio psicopatologico basso o assente
● Varietà storie individuali e situazioni familiari
● Sintomatologia varia cura psicofarmacologica→
● Diagnosi gruppale? c→ lima del gruppo e caratteristiche del suo processo
● Progetto terapeutico: gruppo come mezzo conoscitivo di sé e re-lazionale obiettivo finale di reinserimento nel conteso di appar→ -tenenza o in comunità
GRIGLIA DI LETTURA DEL PROCESSO DI GRUPPO: IL MODEL-LO DELLA DIAGNOSI COMPLESSIFICANTE
Osservare clima e processo del gruppo può essere utile per dirigere al meglio l'attività terapeutica (gruppo 'psicotico' vs 'borderline-istrionico')
● Osservazione Fenomenologica: gruppo de-energizzato; attivazione at-traverso il gioco 'la linea del tempo'; modalità partecipativa 'psicotici' vs 'border-line'; le due borderline in fuga (Dorothy e Marylin)
● Livelli dell'esperienza: immaginativo, corporeo, cognitivo● Modalità di interruzione: confluenza e deflessione● Funzioni del Sé: Es, Io e Personalità (per alcuni membri)● Macro Ciclo: temporalità (Chronos)● Micro Ciclo: conflitti relazionali familiari, bisogno di amore● Polarità: maturità/fanciullezza; identità strutturata/identità fragile; ground
stabile/ground instabile● Emozioni: gioia, tristezza, dolore e rabbia● Tratti: borderline e psicotici● Tecniche: psicodrammatiche di rappresentazione di Sé, riformulazione e
feedback● Ciclo di Relazione: fluido, per alcuni blocco nel contatto
SECONDO CASO CLINICO: BERNARDA, THE IRISH WOMAN
Mia prima cliente come terapeuta volontaria Age UK StockportServizio di counselling e psicoterapia a domicilio per over 50, 12 sessioni
Aspetti del setting: ambiente-casa, frequentazioni, accoglienza, chiusura
Invio: Bernarda contatta la Age UK per preoccupazioni relative al suo stato di salute
Anamnesi: donna 62aa, cattolica, molto attiva sempre pronta a sacrificarsi per gli altri, separata, vittima di violenza da marito al-colizzato, relazione conflittuale con figlia femmina e positiva con la nuora, ictus severo, assunzione Zaleplon (non-benziodiazepina) e Venlafaxine (antidepressivo SNRI) mente occupata a pensare →agli altri, perde di vista se stessa, senso impotenza e disperazione
Sintomatologia: ansia, attacchi di panico, difficoltà ad alzarsi, compromissione MBT ed orientamento spaziale, labilità emotiva, eloquio alquanto fluido ed accelerato deflessione→
Diagnosi ipotizzata: personalità istrionica
Progetto terapeutico: focus ansia lavoro su consapevolezza di →Sé nel qui ed ora
Svolta relazionale in terapia: The Relaxation Response (Herbert Benson, 2001)
Cambiamento: consapevolezza della modalità deflettiva, capacità maggiore di mantenere il contatto, livello d'ansia molto più basso, feedback anche da parte dei familiari (più calma e serena)
Tre sedute dedicate alla chiusura
GRAZIE PER L'ATTENZIONE