presentazione_01 lezione 1
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Istituto San LorenzoTRANSCRIPT
LA DIMENSIONE DEL PROBLEMA
ANDAMENTO INFORTUNI 2009/2010
SETTORI PIU’ COLPITI 2011
CASI MORTALI 2011
ANDAMENTO INFORTUNI 2011
RIEPILOGO INFORTUNI 2011
NORMA UNI 7249:1995
“Statistiche degli infortuni
sul lavoro”
n° infortunin° ore lavorate
n° giornate persen° ore lavorate
n° giornate perse = T + (P x 75) + (M x 7.500)
giornate lavorative effettivamente perse a causa degli infortuni
somma dei gradi di inabilità relativi a gli infortuni che abbiano determinato una invalidità non inferiore al 11%; ogni grado di inabilità corrisponde a 75 giornate lavorative perse
numero dei casi di morte; ogni caso equivale a 7.500 giornate lavorative perse
n° infortunin° addetti
x 1.000
METODO DI CALCOLO
UTILIZZATO DA INAIL
n° giornate persen° addetti
Indice di Gravità =
Indice di Frequenza =
La “non-sicurezza” è un problema economico:
30 miliardi di € ogni anno(circa 60.000 miliardi di Lire)
17 milioni di giornate lavorative perse
• perdita di salario (le percentuali non coperte)• spese medico-sanitarie• spese di riabilitazione• uscita dal mercato del lavoro
• costi diretti per assenza dal lavoro• costi assicurativi (premi e contributi pagati)• costi riparazione di danni ad attrezzature e ad impianti • mancata produzione per eventuale fermo impianti• sanzioni o multe• spese legali
• possibile aumento dei costi dei prodotti • spese per l’assistenza, la cura e la riabilitazione • possibili danni all’ambiente e alle risorse naturali• perdita in termini di forze di lavoro• finanziamento di organismi che a vario titolo operano• nel campo della prevenzione e in quello assicurativo
Costi indiretti
Individuo Azienda Collettività
Costi diretti
Indennizzo inabilità temporanea
Indennizzo inabilità permanente
Rendita ai superstiti
TESTO UNICO SULLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO
D.Lgs. 9/04/2008 n°81
“Attuazione dell’art. 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123 in materia di tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori durante il lavoro”
E’ legge di riferimento in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Raccoglie in un unico testo il recepimento di più di 17 direttive europee e la normativa preesistente (i DPR 547, 164, 303 i D.Lgs. 626, 493, 494, 187..).
L’approccio alla gestione della sicurezza continua ad essere a carattere procedurale ed organizzativo.
Il suo obiettivo è avere una gestione programmatica della sicurezza, valutando i rischi residui pianificando l’attuazione di una serie di misure di prevenzione e protezione finalizzate ad eliminarli o ridurli e valutando inoltre l’efficacia ed efficienza di tali misure.
CAMPO DI APPLICAZIONE
D.Lgs. 9/04/2008 n°81
“Attuazione dell’art. 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123 in materia di tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori durante il lavoro”
Beneficiano di speciali deroghe, definite per legge, solo le attività con
«particolari esigenze connesse al servizio espletato»
(Forze armate e di Polizia, servizi di protezione civile, strutture giudiziarie e penitenziarie, con finalità istituzionali in materia di ordine e sicurezza pubblica, istituti di istruzione, archivi, biblioteche, musei, aree
archeologiche, rappresentanze diplomatiche e consolari, dei mezzi di trasporto aerei e marittimi)
SI APPLICA A TUTTI I SETTORI DI ATTIVITÀ, PRIVATI E PUBBLICI, E A
TUTTE LE TIPOLOGIE DI RISCHIO.
- Il decreto si applica a tutti lavoratori e lavoratrici, subordinati e autonomi nonché ai soggetti equiparati.
PERICOLOFONTE DI POSSIBILI LESIONI O DANNI ALLA
SALUTE
(da UNI EN 292-1)
PROPRIETA’ O QUALITA’ INTRINSECA DI UN DETERMINATO FATTORE ( PER ES.:
MATERIALI O ATTREZZATURE DI LAVORO, METODI O PRATICHE DI
LAVORO, ECC. ) AVENTE IL POTENZIALE DI CAUSARE DANNI
RISCHIO
PROBABILITA’ CHE SIA RAGGIUNTO IL LIMITE POTENZIALE DI DANNO NELLE CONDIZIONI DI IMPIEGO,
OVVERODI ESPOSIZIONE, DI UN DETERMINATO FATTORE
COMBINAZIONE DI PROBABILITA’ E GRAVITA’ DI POSSIBILI LESIONI O
DANNI ALLA SALUTE IN SITUAZIONI PERICOLOSE
(da UNI EN 292-1)
RISCHIO INFORTUNI
RISCHIO FISICO
RISCHIO CHIMICO
RISCHIO legato a ORGANIZZAZIONE
DEL LAVORO
RISCHIO BIOLOGICO
FATTORI DI RISCHIO OCCUPAZIONALEFATTORI DI RISCHIO OCCUPAZIONALE
FATTORI CHE CARATTERIZZANO IL RISCHIOFATTORI CHE CARATTERIZZANO IL RISCHIO
RISCHIO
IMPIANTI E LORO
UTILIZZO
AMBIENTE
UOMO
RAPPORTO RISCHIO-DANNORAPPORTO RISCHIO-DANNO
CAUSA
CHIMICO
FISICO
BIOLOGICO
INFORTUNI
ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO
RISCHIOEFFETTO
DANNO
INFORTUNIO
MALATTIA PROFESSIONALE
MALATTIA ASPECIFICA
DANNOLesione fisica o alterazione dello
stato di salute
INFORTUNIO
Incidente determinato da una causa violenta in occasione di
lavoro dal quale derivi la morte o l’invalidità permanente o
l’inabilità temporanea
DANNO
MALATTIA PROFESSIONALE
Malattia causata da attività lavorativa dalla quale derivi la morte o l’invalidità permanente o l’inabilità temporanea
Es: Asbestosi Saturnismo Ipoacusia
Per provocare una malattia professionale i fattori di rischio devono essere presenti nell’ambiente in determinata quantità
MALATTIA ASPECIFICA
Insieme di malattie fisiche o psichiche non direttamente collegabili ad una causa determinata, ma riconducibili almeno in parte ad uno o più fattori
dell’ambiente di lavoroEs: Stanchezza
Insonnia
DEFINIZIONE DI MALATTIA PROFESSIONALE DEFINIZIONE DI MALATTIA PROFESSIONALE
(o tecnopatia) :(o tecnopatia) :Non è il risultato di un episodio singolo, subitaneo, improvviso, ma la conseguenza di una
serie di AZIONI NOCIVE CHE MATURANO LENTAMENTE nell’organismo del lavoratore per trasformarsi poi in forma morbosa.
I fattori di base che determinano la comparsa di una malattia professionale sono la concentrazione ambientale della sostanza pericolosa e il tempo in cui il lavoratore è esposto, con un grado di influenza minore possono influire anche le caratteristiche
personali di ciascun lavoratore.
AZIONI NOCIVE
IN OCCASIONE DI LAVORO
INABILITA’ O MORTE
Elemento determinante
Elemento circostanziale
Elemento consequenziale
MALATTIA PROFES-SIONALE
Queste tre componenti che sono state individuate e che sono richieste dalle leggi specifiche in materia affinché si possa parlare di infortunio sul lavoro e di malattia
professionale, possono essere viste come la conseguenza di un rapporto sbagliato tra l’uomo, la macchina e l’ambiente.
CAUSA VIOLENTA
IN OCCASIONE DI LAVORO
INABILITA’ O MORTE
Elemento determinante
Elemento circostanziale
Elemento consequenziale
INFOR-TUNIO
DEFINIZIONE DI INFORTUNIO:DEFINIZIONE DI INFORTUNIO:
Menomazione della capacità lavorativa o morte provocata da CAUSA VIOLENTA in occasione di lavori, la menomazione può essere grave o permanente.
Insieme di azioni che hanno lo scopo di mantenere lo stato di
salute, inteso come benessere psico-fisico dell’uomo
PRIMARIA
SECONDARIA
PREVENZIONE
TERZIARIA
PREVENZIONE PRIMARIA
Insieme di azioni-interventi per la riduzione dei rischi negli ambienti di lavoro
INTERVENTI ALLA SORGENTE
INTERVENTI SULLA PROPAGAZIONE
INTERVENTI SULL’UOMO
ELIMINAZIONE SOSTANZA NOCIVA
MODIFICA PROCESSO PRODUTTIVO
MODIFICA IMPIANTO
MODIFICA ORGANIZZ. LAVORO
MANUTENZIONE
PULIZIA
CONTROLLO RITMI
PRODUTTIVI
ASPIRAZIONE LOCALIZZATA
VENTILAZIONE GENERALE
MODIFICA ORGANIZZ. LAVORO
DISPOSITIVI PROTEZIONE INDIVID.
ASPIRAZIONE LOCALIZZATA
MODIFICA ORGANIZZ. LAVORO
SPAZIO
LAY-OUT
RIDUZIONE TEMPO
ESPOSIZIONE
INFORMAZIONE
PREVENZIONE SECONDARIA
Ricerca di alterazioni precoci negli organi, prima che si manifesti la malattia
SORVEGLIANZA SANITARIA
Per gli esposti a fattori di rischio professionali
-Accertamenti Sanitari Preventivi: prima dell’ assunzione per il rilascio dell’ idoneità
-Accertamenti Sanitari Periodici: per la verifica e il controllo dello stato di salute
PREVENZIONE TERZIARIA
Malattia già manifesta: studio dei suoi esiti più complessi
RIABILITAZIONE
-Complicanze
-Probabilità di recidive Morte
RISCHIO GRAVITA’ PROBABILITA’ DI ACCADIMENTO
RELATIVO AL
FENOMENO
PERICOLOSO
CONSIDERATO
DEL DANNO
POSSIBILE PER
IL FENOMENO
PERICOLOSO
CONSIDERATO
DEL DANNO COSIDERATO
•Frequenza e durata di
esposizione
•Probabilità di accadimento
di un evento pericoloso
•Possibilità di evitare o di
limitare il danno
RIASSUMENDO………….
Tabella Scala delle probabilità (P)Valor
e Livello Definizioni / Criteri
4 Altamente probabile
p Esiste una correlazione diretta fra la mancanza rilevata e il verificarsi del danno ipotizzato per i lavoratori.d Si sono già verificati danni per la stessa mancanza rilevata nella stessa azienda o in azienda simile o in situazioni operative simili (consultare le fonti di dati su infortuni e malattie professionali, dell’azienda, dell’USSL, dell’ISPESI, etc….).d Il verificarsi del danno conseguente la mancanza rilevata non susciterebbe alcuno stupore in azienda.
3 Probabile P la mancanza rilevata può provocare un danno, anche se non in modo automatico e diretto.a E’ noto qualche episodio in cui alla mancanza ha fatto seguito un danno.E Il verificarsi del danno ipotizzato, susciterebbe una moderata sorpresa in azienda.
2 Poco probabile
p La mancanza rilevata può provocare un danno, solo in circostanze sfortunate di eventi.s Sono noti solo pochissimi episodi già verificatesi.S Il verificarsi del danno ipotizzato susciterebbe grande sorpresa
1 Improbabile I La mancanza rilevata può provocare un danno, solo in circostanze sfortunate di eventi poco probabili, indipendenti.s Non sono noti episodi già verificatisi.N Il verificarsi del danno susciterebbe incredulità.
Tabella Scala dell’ entità del danno (D)Valor
e Livello Definizioni / Criteri
4 GravissimoG Infortunio o episodio di esposizione acuta con effetti letali o di invalidità totale.i Esposizione cronica con effetti letali e/o totalmente invalidanti.
3 Grave G Infortunio o episodio di esposizione acuta con effetti di invalidità parziale.i Esposizione cronica con effetti irreversibili e/o parzialmente invalidanti.
2 Medio M Infortunio o episodio di esposizione acuta con inabilità reversibile.r Esposizione cronica con effetti reversibili.
1 Lieve L Infortunio o episodio di esposizione acuta con inabilità rapidamente reversibile.r esposizione cronica con effetti rapidamente reversibili.
Matrice di valutazione del Rischio: R = P x D
P
D
4 8 12 16
3 6 9 12
2 4 6 8
1 2 3 4
4
3
2
1
1 2 3 4
R > 8 Azioni correttive indilazionabili
4 <= R <= 8
Azioni correttive necessarie da programmare con urgenza
2 <= R <= 3
Azioni correttive e/o migliorative da programmare nel breve-medio termine
R = 1 Azioni migliorative da valutare in fase di programmazione