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Prof.ssa G. RINALDI FATICA: complesso di fenomeni che insorgono nell’organismo per attività motoria o mentale, superiore o diversa da quella cui il soggetto è abituato. 1. Forma ACUTA-prevalgono fenomeni all’apparato muscolare,cardio- circolatorio,respiratorio (es. sovrallenamento) 2. Forma CRONICA- prevalgono fenomeni tossici al sistema nervoso e/o all’apparato digerente ( effetto cumulativo) CONCETTO di TRAUMA Le lesioni provocate da azioni meccaniche vengono chiamate “ TRAUMA”.Esso è l’effetto prodotto sui tessuti da un’azione meccanica, singola o ripetuta, esogena o endogena. 1. Singola: intensa ed improvvisa, di carattere violento (macrotrauma) 2. Ripetuta:azioni meccaniche, anche minime, che si ripetono nel tempo con effetto cumulativo (microtraumi) 3. Usura: ripetitività dell’azione o della funzione specifica

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Prof.ssa G. RINALDI

FATICA: complesso di fenomeni che insorgono nell’organismo per attività motoria o mentale, superiore o diversa da quella cui il soggetto è abituato.

1. Forma ACUTA-prevalgono fenomeni all’apparato muscolare,cardio-circolatorio,respiratorio (es. sovrallenamento)

2. Forma CRONICA- prevalgono fenomeni tossici al sistema nervoso e/o all’apparato digerente ( effetto cumulativo)

CONCETTO di TRAUMA

Le lesioni provocate da azioni meccaniche vengono chiamate “ TRAUMA”.Esso è l’effetto prodotto sui tessuti da un’azione meccanica, singola o ripetuta, esogena o endogena.

1. Singola: intensa ed improvvisa, di carattere violento (macrotrauma) 2. Ripetuta:azioni meccaniche, anche minime, che si ripetono nel tempo con

effetto cumulativo (microtraumi) 3. Usura: ripetitività dell’azione o della funzione specifica

L’azione meccanica che determina il trauma può essere di diversa natura, ma si riferisce a 4 meccanismi: flessione,torsione,pressione e trazione anche combinate tra loro. L’azione degli agenti meccanici è caratterizzata dall’urto tra un corpo in movimento e la superficie dei tessuti ,ovvero, dall’urto della superficie dei tessuti dell’organismo in movimento con qualsiasi altro corpo che opponga resistenza:

• Gli effetti dell’agente traumatico sono proporzionali alla massa ed alla velocità del corpo contundente in movimento;

• La gravità del trauma dipende anche da altri fattori come la natura dell’agente meccanico, la qualità e le condizioni del tessuto colpito;

• Rapporto stretto con la velocità di decelerazione del corpo contundente e con l’estensione della superficie colpita ( superficie d’impatto);

• Quanto più è limitata la superficie nella quale si esercita una forza, tanto maggiore è l’effetto lesivo sui tessuti esterni e la possibilità di penetrazione.

Fattori predisponenti esogeni sono per esempio rappresentati da imperfezioni nell’esecuzione del gesto sportivo o motorio, cioè da errori tecnici che inducono a movimenti iperfisiologici ed extrafisiologici (oltre il grado articolare), rappresentato spesso dal sovraccarico funzionale che lede le strutture muscolo tendinee e di inserzione che tendono a cedere, nelle quali il dolore è il sintomo fondamentale, al quale segue una risposta infiammatoria (reazione flogistica).

Fondamentale a livello preventivo è la condizione dell’atleta e la tecnica di esecuzione. Una cattiva preparazione di base porta il soggetto alla fatica acuta: questa ,per il grande debito di ossigeno ed il sovraccarico di CO2 (anidrite carbonica) influenza negativamente tutti gli apparati organici.

Nel soggetto affaticato l’azione atletica perde in ritmo e in precisione, quindi l’esecuzione diventa incoordinata, facilitando l’infortunio.

LE PRINCIPALI LESIONI DELL’APPARATO LOCOMOTORE

1. Contusioni 2. Distorsioni 3. Lussazioni 4. fratture

CONTUSIONE

Effetto prodotto da un trauma immediato o diluito nel tempo a carico di una zona corporea, senza che si abbia interruzione di continuità della cute, in questo caso si produrrebbe una ferita. In base alla gravità :

• Edema- permeabilità dei capillari alterata per effetto del colpo, produce liquido nei tessuti (es. la cosiddetta “acqua al ginocchio”reazione della capsula contenente liquido sinoviale)

• Ecchimosi- diffusione di sangue nei tessuti che si colorano inizialmente di rosso, poi blu-verdastro ed infine giallognolo (livido)

• Ematoma- raccolta di sangue nel sottocute o nel tessuto profondo,che può anche lacerarsi internamente.

Il sintomo principale è il dolore, che varia in rapporto alla violenza dell’azione contundente o può irradiarsi a distanza se interessa un tronco nervoso. In ogni caso bisogna applicare ghiaccio nelle prime 24-48 ore e porre l’arto in posizione di riposo muscolare, cioè che rimanga decontratto nella sua funzione.

DISTORSIONE

La distorsione è l’effetto prodotto sui tessuti articolari o nella zona circostante, da un movimento improvviso e violento, extra-fisiologico, temporaneo ed autoriducentesi, cioè che ritorna in posizione normale. Ciò che lo caratterizza è che tutte le parti molli dell’articolazione (capsula,legamenti e sinoviale) vengono interessate al trauma.

Caratteristica peculiare della distorsione è la perdita momentanea dei rapporti articolari. Essa può essere più o meno grave.

Sintomi: dolore immediato di intensità variabile, ma localizzabile;gonfiore di solito rapido dovuto da un versamento di sangue o sieroso endoarticolare(nell’articolazione); disturbo funzionale, cioè limitazione del movimento o impotenza assoluta in base alla gravità della lesione o del dolore.

Terapia:applicazione locale di ghiaccio nelle prime 24 h, immobilizzazione dell’articolazione per ridurre l’edema (gonfiore con versamento) così da favorire la riparazione dei tessuti.

ATTENZIONE !!!!

Usare ghiaccio spray a debita distanza per evitare scottature cutanee

(… da circa un anno per motivi di sicurezza , se ne sconsiglia l’uso)

LUSSAZIONE

Si intende per lussazione lo spostamento reciproco e permanente degli estremi ossei di un’articolazione con la perdita dei loro normali rapporti, per un cedimento dell’apparato capsulo-legamentoso; se tale perdita sarà parziale o i capi rientrano in sede subito dopo tentando il movimento, si parlerà di sub-lussazione.

Lussazione del ginocchio

Lussazione della spalla

Sintomi: tipico rumore di scatto che il soggetto avverte al momento in cui il capo articolare fuoriesce dalla sua abituale sede; dolore, quasi sempre presente molto vivo e diffuso a tutta l’articolazione per lacerazione degli elementi capsulari, per contrattura antalgica (contro il dolore) o per eventuali compromissioni nervose. Tipica è quella della spalla.

La manovra di riduzione ,ossia la rimessa in sede dei capi articolari, dovrà essere effettuata assolutamente dal personale medico che di solito procede con anestesia locale o in alcuni casi viene effettuata a “ caldo”, prima che la contrattura muscolare impedisca la manovra stessa.

FRATTURE

Improvvisa interruzione della continuità dell’osso, a seguito di un trauma es. urto contro un oggetto o per distorsione di un’articolazione; in presenza di patologia (osteoporosi) può verificarsi una frattura spontanea es. negli anziani. Frequenti negli adulti legate a :

• Minore elasticità delle ossa • Maggior peso corporeo • Presenza di patologie ossee (osteoporosi)

Le fratture si dividono in :

• Frattura a legno verde , tipica nei bambini

• Frattura completa, netta separazione dei monconi ossei

Frattura spina dorsale, con lesione midollare

• Frattura scomposta

Lesione del femore

• Frattura esposta quando i monconi dell’osso fratturato lacerano muscoli e cute con fuoriuscita all’esterno, facilità di infezioni.

MENISCOPATIE

Tipica nei giocatori di calcio tra le cause più frequenti è la rottura per la brusca estensione della gamba sulla coscia (es. un calcio a vuoto che non colpisce il bersaglio) o distorsioni di una certa entità. Il menisco non farebbe in tempo a seguire i capi articolari, rimanendo ” pizzicato” o schiacciato fra i condili femorali ed il piatto tibiale. La lesione del menisco interno è la più frequente ; a “manico di secchia” è quando la parte più interna di uno dei menischi blocca il movimento del condilo femorale.

Il dolore spontaneo con rumore di scroscio è tipico del blocco, il soggetto non riesce ad estendere la gamba. Mentre la lesione del menisco esterno di solito si manifesta quando si cammina veloce e ha la sensazione di cedimento dell’arto. In ambedue i casi si ha ipotonia del quadricipite (muscolo estensore della gamba sulla coscia).

Articolazione del ginocchio

LESIONI MUSCOLO-TENDINEE

Tali lesioni sono causate da azioni meccaniche ripetute ad effetto cumulativo nella zona di transizione muscolo-tendinea o dalla sua inserzione sull’osso (sul periostio rivestimento esterno dell’osso stesso).I tendini sono costituiti da cordoni paralleli di collagene contenenti anche una piccola quantità di tessuto elastico, sui quali si esercita la massima tensione durante la contrazione muscolare, la potenza della contrazione si concentra mano a mano che si procede verso l’inserzione essendo massima proprio in questo punto.

Sintomi: stretta localizzazione del dolore nella sede di inserzione del muscolo o a seguito di quel determinato movimento relativo alla specifica attività sportiva o lavorativa (es. gomito del tennista detta epicondilite o l’achillodinia tipica del saltatore provocata dalle ripetute contrazioni del bicipite surale–soleo-polpaccio).

Terapia :riposo , antiinfiammatori per via orale o locali con impacchi di crema .

BORSITI

Infiammazione delle borse muscolari o tendinee presenti in vicinanza delle articolazioni, può essere dovuto a trauma unico o micro-traumi ripetuti o contrazioni muscolari violente.

Sintomi:dolore localizzato, gonfiore dell’articolazione che può tendere a riscaldarsi.

Borsite del gomito o retro-olecranica tipica dei portieri di calcio per le continue cadute sui gomiti nel tentativo di parare la palla. Borsite anserina si verifica nei fantini in corrispondenza dei muscoli della zampa d’oca (interni al ginocchio) per l’abitudine nel reggersi in sella affidandosi alla contrazione dei muscoli adduttori (che avvicinano) interni alla coscia. Borsite della spalla o acromiale tipica dei lanciatori .

FERITE

escoriazione

Si intende una lesione nella continuità di un tessuto (cute o mucose) prodotta da un agente meccanico.

Possono essere:

• Superficiali, interessano cute e sottocute • Profonde, più in profondità • Penetranti, quando penetrano e lesionano organi interni • Perforanti, che attraversano una parte del corpo con un foro di entrata.

In base all’agente traumatico le ferite possono essere da punta,da taglio, lacere quando i lembi della pelle non sono netti o lacero-contuse

quando è presente anche un versamento e da arma da fuoco. Complicazione principale delle ferite è la facilità di infezione (suppurazione).

SINDROMI GENERALI con nozioni di Primo Soccorso (P.S.)

SHOK TRAUMATICO: si accompagna a traumi anche di piccola entità con pallore, polso debole ma frequente, sudori freddi.

P.S.: far assumere al soggetto la posizione di sicurezza in attesa di intervento medico

SINCOPE: compaiono dei segni premonitori tipo lo svenimento, è opportuno far distendere il soggetto, ma la testa deve essere tenuta sullo stesso piano o leggermente inferiore al livello corporeo, per facilitare il riflusso del sangue alla testa , inoltre slacciare tutto ciò che rappresenti una costrizione od un ostacolo alla circolazione od al respiro. Arieggiare l’ambiente o spruzzare acqua fredda sul volto.

COLPO DI SOLE: azione diretta ai raggi solari dell’individuo, che si manifesta prevalentemente nel periodo estivo durante le prime esposizioni al sole, dove non ci si copre il capo o non lo si bagna frequentemente. I sintomi sono: stordimento, cefalea, nausea, vertigini,dispnea (mancanza del respiro),febbre e prurito con eritema della pelle più o meno grave. In casi gravi vomito, delirio, minzione frequente, pelle calda e congestionata, polso frequente.

Esposizione diretta al sole Protezione con cappello

P. S. - togliere il soggetto dall’esposizione solare, alleggerirlo degli indumenti, mettere del ghiaccio sulla testa o spruzzare acqua sul viso ventilando aria, somministrare bevande zuccherate.

COLPO di CALORE: fattore primario all’insorgenza del colpo di calore è l’impossibilità di eliminare l’eccesso di calore prodotto dall’organismo nell’ambiente esterno; a ciò concorre l’intensità del lavoro intrapreso (anche l’allenamento in ambienti chiusi), la temperatura dell’ambiente con il suo tasso di umidità ,più è satura l’aria maggiore sarà la difficoltà ad evaporare da parte dell’organismo, ma soprattutto la scarsa ventilazione. Condizioni sfavorevoli si hanno durante esercizi muscolari prolungati anche con clima temperato, ma con indumenti ad alto coefficiente di coibenza (isolamento es. tessuti sintetici, tute plastificate ecc.), quando difetta anche l’evaporazione dell’acqua attraverso la traspirazione della pelle (forte sudorazione) o del respiro. Il colpo di calore si può verificare all’aperto,ma più facilmente in ambienti chiusi.

I sintomi sono: pallore in viso,pelle fredda ed umida,respiro superficiale, polso debole,ma frequente, stato di agitazione del soggetto tendenza ad urinare.

P.S. : far uscire dall’ambiente il soggetto liberarlo dagli indumenti alleggerendolo, raffreddare il corpo ventilandolo il più possibile , introdurre acqua nell’organismo in proporzione alla sudorazione, porre i polsi sotto acqua corrente.

ASSIDERAMENTO: esposizione o permanenza al freddo. Sintomi: astenia profonda (stanchezza),cefalea, mialgie, cute dapprima pallida ,poi cianotica. Con l’abbassarsi della temperatura corporea compaiono disturbi neuro-psichici rappresentati da sonnolenza, disturbi della vista e dell’udito, perdita delle urine, difficoltà del respiro (dispnea), convulsioni fino alla morte.

P.S. porre al caldo o coprire il soggetto massaggiarlo per riattivare la circolazione, somministrare bevande calde.

GELONI

Le ustioni

Si tratta di lesioni della pelle dovute a :

• Agenti fisici : raggi ( solari, ultravioletti, lettino abbronzante, fonti radioattive); elettricità (corrente a basso o alto voltaggio, fulmini); calore (fuoco, vapore, olio bollente ecc.); freddo

• Agenti chimici : acidi e basi forti (soda caustica, candeggina ecc.)

La gravità dell’ustione si valuta in base a :

• Natura dell’agente causale • Profondità • Estensione

Le ustioni sono classificate in base al grado 1°- 2°- 3°

P.S. Le ustioni superiori alle dimensioni di una moneta devono essere curate in un Pronto Soccorso Ospedaliero, in ogni caso

NON toccare la pelle lesa

NON rompere le vescicole

NON mettere unguenti o grassi sulle ferite

NON mettere ghiaccio

Attenzione le ustioni sono facili alle infezioni !!!!

LE INTOSSICAZIONI

In alcuni casi ci si può trovare di fronte a situazioni causate da assorbimento di sostanze velenose e/o tossiche. Può avvenire per :

• Ingestione • Inalazione • Assorbimento cutaneo

di una determinata sostanza. Attraverso una di queste vie d’entrata, la sostanza passa in circolo e giunge al fegato, dove viene trasformata in prodotto non tossico ed eliminata attraverso le feci, le urine, l’apparato respiratorio, ecc. Talvolta la trasformazione la rende più virulenta della sostanza iniziale.

Se la sostanza è di origine chimica è opportuno controllare l’etichettatura e portare il prodotto con sé al Pronto Soccorso per avere informazioni più dettagliate dal centro veleni.

Cosa NON FARE :

• Somministrare alcolici • Stimolare il vomito in caso di ingestione di sostanze caustiche

come varechina

INTOSSICAZIONE di MONOSSIDO di CARBONIO

Avviene a seguito della combustione di carbone o altro principali fonti sono caminetti, bracieri, gas di scarico essendo gas inodori. L’ossido di carbonio possiede una notevole affinità con l’emoglobina del sangue, maggiore dell’ossigeno.

I sintomi:

• Cefalea • Sonnolenza • Vertigini • Disturbi respiratori • Confusione mentale • Perdita di coscienza • Coma

Il soggetto evidenzia un caratteristico color rosso ciliegia della cute e delle mucose, quindi portare il soggetto all’aperto e controllare che le vie aeree siano libere e portare l’individuo in ospedale per le opportune terapie.