progettare un intervento psicologico - dipartimento di ... · etimologia della parola progetto dal...
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Cos’è un progetto?
Etimologia della parola progetto dal latino proìcere “gettare avanti”
Progetto indica un piano di azioni concrete e organiche per rispondere a uno o più bisogni della realtà in cui si opera
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Una premessa
Oggigiorno, gran parte delle attività sociali – anche quelle istituzionali degli enti pubblici! – sono finanziate sulla base di progetti d’intervento. Il finanziamento “a pioggia” non è quasi più previsto.
(es.: i fondi ex-40% per la ricerca scientifica; la concessione di contributi di enti pubblici e/o privati; i fondi europei; ecc.)
Saper progettare è diventata quindi una competenza indispensabile per poter reperire risorse
Prof. Pietro Berti 5
La “filosofia” della progettazione sociale
Leone e Prezza (1999): gli approcci alla progettazione
1) Sinottico-relazionale
2) Concertativo
3) Euristico
Massima strutturazione
Minima strutturazione
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… ma non solo...
(…) il lavoro sociale non è più affidato, come in alcuni casi avveniva nel passato, alla semplice buona volontà e capacità d'improvvisazione, ma all'abilità di organizzare le proprie azioni e precederne gli esiti in maniera realistica, nonché alla conoscenza di metodi e procedure efficaci per promuovere il cambiamento.
(Inguglia, 2012, pag. 23)
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Le tappe logiche della progettazione
1) Ideazione2) Attivazione (creazione di alleanze)3) Progettazione (stesura):
Premessa Finalità e obiettivi Target Metodologie e attività Tempi di realizzazione Budget
Realizzazione Valutazione
Fonte: Lavanco e Novara 2002 “Elementi di psicologia di comunità” – Mc Graw - Hill
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Lo schema di progetto di Inguglia (2012)
Definizione del problema e analisi dello scenario
Obiettivi generali e specifici Destinatari dell'intervento Metodologia e attività Tempi di realizzazione e articolazione Valutazione Mezzi e risorse
(pp. 24-25)
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Le 3 tipologie essenziali di valutazione
Valutazione ex anteRiguarda la valutazione fatta preliminarmente alla stesura di un progetto d’intervento; comprende la valutazione di contesto e di struttura
Valutazione in itinere
Anche detta monitoraggio, valuta se il progetto si sta svolgendo come programmato
Valutazione ex post
E’ la valutazione dei risultati; comprende la valutazione di efficacia, efficienza, output e outcome
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Project Cycle Management: le fasi
Programmazione strategia operativa
Ideazione
Formulazione
Finanziamentoreperimento risorse
Realizzazioneazioni
Valutazione
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La matrice del Logical Framework Approach
Descrizione del
progetto
Indicatori Fonti di verifica Fattori esterni
Obiettivi
generali
Come l’obiettivo generale
può essere misurato come
quantità, qualità, tempo?
Come, da chi e con quali
strumenti saranno raccolte
le informazioni?
Quali sono i fattori esterni
che potrebbero ostacolare o
facilitare?
Obiettivi
specifici
Come l’obiettivo specifico
può essere misurato come
quantità, qualità, tempo?
Come sopra Quali sono i fattori esterni
che potrebbero ostacolare o
facilitare?
Risultati Come i risultati possono
essere misurati come
quantità, qualità, tempo?
Come sopra Quali sono i fattori esterni
che potrebbero ostacolare o
facilitare?
Attività Quali sono i fattori esterni
che potrebbero ostacolare o
facilitare?
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Model l o PRECEDE/PROCEEDModel l o PRECEDE/PROCEED (L.W.Green)
PRECEDEPRECEDE
PROCEEDPROCEED
V FASEDIAGNOSI
AMMINISTRATIVAE POLITICA
IV FASEDIAGNOSI EDUCATIVA
E ORGANIZZATIVA
III FASEDIAGNOSI DEI
COMPORTAMENTI EDELL’AMBIENTE
II FASEDIAGNOSI
EPIDEMIOLOGICA
I FASEDIAGNOSI SOCIALE
VI FASEIMPLEMENTAZIONEDELL’INTERVENTO
VII FASEVALUTAZIONEDI PROCESSO
VIII FASEVALUTAZIONE
DI IMPATTO
IX FASEVALUTAZIONEDI RISULTATO
PROMOZIONEDELLA SALUTE
Educazionealla salute
Definizionedel
piano e dellepolitiche
di intervento
Fattoripredisponenti
Fattoririnforzanti
Fattoriabilitanti
Comportamentie stilidi vita
Ambiente
SaluteQualità
dellavita
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Il Percorso Logico di Progetto
1) Valutazione ex ante
2) Valutazione degli impatti, ovvero di come i risultati dovranno ridurre i bisogni di
partenza
3) Valutazione di struttura, dove si valuta la validità interna del progetto. Si valuta
cioè se le attività pensate sono coerenti con l’obiettivo da raggiungere
4) Valutazione di processo, che corrisponde alla valutazione in itinere o
monitoraggio
5) Definizione dei parametri di valutazione ex post, dove si vanno a identificare
criteri, indicatori e standard di successo delle mie azioni
6) Valutazione della sostenibilità economica
7) Valutazione della trasferibilità in altri contesti, al fine di definire delle “buone
pratiche” che possano essere esportate
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VALUTAZIONE DEL BISOGNO NEL CONTESTOInizio con il definire quale sia il contesto che
prendo in considerazione: territoriale, sociale, specifico(o una combinazione di questi)
BisognoDefinisco il bisogno rilevato, con l’indicazione
delle fonti dei metodi e degli strumenti che mi permettono di rilevarlo.
Da questa fase avrò le indicazioni per individuare il target
VALUTAZIONE DEGLI IMPATTISi definisce l’Obiettivo (o obiettivi), ovvero quale sia il cambiamento atteso
che voglio avere a fine progetto. Tutti gli obiettivi devono essere SMART
VALUTAZIONE DI STRUTTURAVALUTAZIONE DI PROCESSO
Sono le azioni che metto in campo per raggiungere gli obiettivi, ciò che di concreto realizzo. Si suddividono i compiti (task) e attività (insieme di compiti coordinati).
Se so cosa voglio fare, allora posso anche definire i tempi e i costi delle azioni.
DEFINIZIONE DEI PARAMETRI DELLA VALUTAZIONE EX POSTIndividuazione dei criteri, indicatori e parametri minimi di successo delle mie azioni
VALUTAZIONE DELLA SOSTENIBILITÀ Dopo la fine del finanziamento, come si sosterranno le azioni proposte?
VALUTAZIONE DELLA TRASFERIBILITÀSi individuano i fattori che permettono di poter adattare le azioni anche in altri contesti
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Definizione del problema e analisi dello scenario
Come prima cosa, è necessario definire quale sia il contesto (territoriale, sociale, specifico) all'interno del quale si intende operare.
Dovrò cioè delimitare il mio ambito di intervento, descrivendo il perché della scelta
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Definizione del problema e analisi dello scenario
L'analisi dello scenario prevede anche:
- le caratteristiche del problema/ bisogno
- il target per cui è rilevante il problema
- fattori, cause, dinamiche che concorrono alla manifestazione del problema
- eventuali effetti che questo comporta su altre situazioni esterne
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Definizione del problema e analisi dello scenario
Tutti gli elementi precedenti devono concorrere a spiegare il razionale della mia proposta
ovvero, perché decido di occuparmi di quella cosa?
Perché ho individuato quel bisogno e non altri?
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Destinatari dell'intervento (target)
Distinguere fra: Destinatari diretti Destinatari indiretti
Destinatari a breve termine Destinatari a medio/lungo termine
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Ex ante: valutazione di contesto
Tramite la valutazione di contesto si viene a conoscere la realtà sociale, politica ed economica all’interno della quale è inserito il progetto. In questo tipo di analisi, ricoprono particolare importanza le risorse e le carenze della comunità che potrebbero facilitare (o ostacolare) il progetto stesso, oltre che i bisogni del territorio. È utile pertanto identificare i servizi, le istituzioni, le associazioni che potrebbero essere interessate allo sviluppo dell’intervento, prendere contatto con i leader di comunità (formali e informali) e prevedere momenti di incontro.
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Da valutare anche la legittimità dell’intervento, ovvero: il progetto si sovrappone a qualche altra
realtà già esistente? Se si, come sono i rapporti con essa, e
come si prevede possano cambiare? Ci sono istituzioni pubbliche pronte a
riconoscere l’intervento?
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Molti progetti falliscono perché….
Non è stata fatta la valutazione di contesto o è stata fatta male, pertanto: Si è pianificato un intervento dove non ce n’era
bisogno Non si è tenuto conto di alcuni fattori collegati
(es.: un consultorio aperto in orari non comodi) Non si è creata a priori una rete di
collaborazione Non si è indagato a priori le risorse già esistenti,
e si è duplicato un intervento già presente
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Ragioniamo sulla valutazione di contesto..
1) Aprireste (e se si, dove) una gelateria nella vostra città/ paese?
2) Aprireste (e se si, dove) uno studio di psicoterapia?
3) Doveste programmare un intervento per ridurre la disoccupazione nel vostro territorio, quali informazioni andreste a ricercare?
4) Quali sono le condizioni favorenti e ostacolanti per un programma a favore della promozione della domiciliarietà di una persona anziana?
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Obiettivi generali e specifici
Finalità (o obiettivi generali): sono astratte, generiche e indicano l’ideale a cui si vuole tendereEs.: sensibilizzare la comunità all’accettazione della diversità e alla integrazione delle persone disabili
Obiettivi (o obiettivi specifici): sono concreti, pratici Es: eliminare le barriere architettoniche per persone in carrozzina nella sede municipale, in modo che possano accedere agli uffici senza disagi
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Gli obiettivi specifici devono essere sempre realistici, realizzabili in un tempo ragionevole
Il linguaggio deve essere semplice, diretto, senza giri di parole o troppe parafrasi
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Alcuni suggerimenti per scrivere gli obiettivi
a) Usare verbi orientati all'azione (aumentare, diminuire, ridurre, ecc.)
b) non confondere gli obiettivi con le attività!
c) un obiettivo = un risultato atteso
d) tutti gli obiettivi devono essere coerenti fra loro (coerenza interna)
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Obiettivo specifico
Risultato atteso
Indicatore di valutazione
Ovvero, il parametro con il quale valuterò il successo
della mia azione
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S = specifici / “spezzettati”
M = misurabili
A = assunto come responsabilità
R = realizzabile
T = “tempificato”
Gli obiettivi devono essere SMART:
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Laddove gli obiettivi siano troppo generici o troppo ampi, è bene segmentarli in diverse azioni, in modo che sia possibile raggiungerli per gradi
Bisogna trovare una misura, anche empirica, di ciò che vogliamo perseguire. Non è obbligatorio infatti avere uno strumento di misura certificato, dobbiamo dare l’idea dei parametri che andremo ad osservare
S = specifici / “spezzettati”
M = misurabile
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La responsabilità del portare avanti le azioni, così come delle misure dei cambiamenti, deve essere assegnata o assunta da una persona (o da un team nei casi più complessi) che se ne fa carico e che deve seguire tutto il percorso.
Tutto quello che ci si prefigge deve essere realistico, tenendo conto anche del contesto in cui vengono inserite le azioni. Se infatti le condizioni ambientali non sono favorevoli, l’obiettivo non può essere SMART
A = assunta come responsabilità
R = realizzabile
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Tutto il processo deve essere scandito in tempi predefiniti, in modo da sapere a priori (e su che cosa) quando si valuteranno gli stati di avanzamento delle azioni. Non basta stabilire una data di termine, è necessario fissare delle scadenze intermedie.
T = “tempificato”
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Valutazione di struttura e di processo
Le attività ipotizzate, servono a ridurre il bisogno di partenza?
Work Breakdown Structure (WBS)
La WBS (struttura analitica di progetto) è l’elenco di tutte le attività che compongono il progetto, organizzate secondo la loro capacità di raggiungere un risultato.
Il risultato finale è ottenuto dalla somma di tanti risultati parziali, che vengono chiamati deliverable
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Esempio (2) di WBS
Obiettivo: prendere la laurea magistrale in psic. Scolastica e di
comunità
Attività: superare gli esami
Azione: superare l'esame di Promozione della salute nelle comunità
Task 1: studiare il capitolo 1 del libro Zani Cicognani
Task 2: studiare il capitolo 2.....
Attività: discutere la tesi di laurea
Principi alla base della costruzione di una WBS
• Regola del 100%: la WBS deve includere il 100% del lavoro e includere tutto il necessario alla sua realizzazione, inclusa la gestione del progetto stesso.
• Programmazione dei risultati, non delle azioni: il modo migliore di seguire la regola del 100% è di definire gli elementi della WBS in termini di risultati.
• Elementi reciprocamente esclusivi: è importante che non ci siano sovrapposizioni nella definizione dei limiti tra due elementi della WBS che potrebbe portare a raddoppiamenti di lavoro e fraintendimenti circa responsabilità e autorità.
• Livello di dettaglio ed elaborazione progressiva: permette ai dettagli della WBS di essere progressivamente ridefiniti prima che il lavoro inizi su ogni singolo elemento.
Diagramma di Gantt
Il diagramma di Gantt è uno strumento di supporto alla gestione dei progetti ed è formato da:
• un asse orizzontale - a rappresentazione dell'arco temporale totale del progetto, suddiviso in fasi incrementali (ad esempio, giorni, settimane, mesi)
• da un asse verticale - a rappresentazione delle mansioni o attività che costituiscono il progetto.
Barre orizzontali rappresentano le sequenze, la durata e l'arco temporale di ogni singola attività del progetto che possono sovrapporsi.
In un diagramma di Gantt sono visibili:
Attività: sono le azioni da svolgere affinchè il progetto venga compiuto
Task: i singoli compiti da eseguire che formano le attività
Milestone: i punti di verifica, ovvero i momenti critici su cui concentrare l’attenzione in momenti particolari
In un diagramma di Gantt sono visibili:
Vincoli: sono le relazioni tra le attività (vincolo fine-inizio; inizio-fine; inizio-inizio; fine-fine)
Date prefissate
Calendario
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In itinere: la valutazione di processo
Quali le componenti critiche (in positivo e in negativo) del progetto?
Come queste si legano agli obiettivi e risultati attesi del progetto? Quali facilitano e quali ostacolano?
Come si può modificare il progetto per far sì che i principali ostacoli possano essere superati e/o aggirati?
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Secondo Rossi e Freeman (1993), valutare il processo significa verificare la corrispondenza fra quanto teorizzato e quanto realizzato, prendendo in considerazione anche le risorse impiegate e il target di popolazione raggiunto.
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Ragioniamo sulla valutazione di processo…
Pensate al vostro percorso scolastico fino ad ora: Pensate agli imprevisti: cosa vi ha accelerato e
cosa vi ha rallentato? Quali sono le materie che studiate meglio e quali
quelle che studiate meno volentieri? Avete trovato un vostro metodo di studio? Come affrontate le prove intermedie (esami,
interrogazioni …)? Avete portato dei correttivi al vostro studio nel
corso del tempo? Come pensate di proseguire d’ora in avanti?
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Definizione dei parametri della valutazione ex post:
criteri, indicatori e standard di valutazione
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“Verifica” e “Valutazione”
VERIFICARE: controllare, certificare l’esattezza e/o la regolarità di qualcosa
VALUTARE: confrontare, “giudicare con apprezzamento”
”la valutazione è un processo dinamico attraverso il quale un soggetto (CHI) esprime giudizi di valore, qualitativi e/o quantitativi, nei confronti di un oggetto (COSA) in base a criteri determinati, facendo riferimento a standard e utilizzando metodi e strumenti appropriati (COME).”
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Ex post: la valutazione di risultato (o di esito)
È la valutazione comunemente intesa, e mira a indagare quali risultati siano stati raggiunti
Si valutano 4 aspetti fondamentali: Risultati ottenuti (output) Efficacia Efficienza Impatto (outcome)
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Come si valuta?
Fissando a priori: Criteri Indicatori (ovvero, le variabili che saranno valutate) Standard (il livello della variabile valutata che risulta
discriminante per il giudizio di valore). Standard di derivazione storica
Standard di derivazione scientifica
Standard di derivazione normativa(….e se manca?)
Metodi e Strumenti
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Cosa ricerchiamo dalla valutazione ex post?
- l'efficienza
- l'efficacia
- l'impatto
- la sostenibilità
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Efficienza
Efficienza: rapporto fra costi e benefici I risultati ottenuti, si potevano ottenere
con una spesa inferiore? La spesa è sostenibile nel futuro o è
legata a circostanze contingenti favorevoli (es.: finanziamento difficilmente ripetibile)
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Efficacia
Efficacia: capacità di un progetto di raggiungere i risultati attesi Confronto fra risultati sperati e ottenuti Valutata da chi ha portato avanti
l’intervento Valutata dal target di riferimento
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L’impatto (outcome)
Rappresenta il come i risultati ottenuti dal progetto hanno ridotto il bisogno di partenza Il bisogno di partenza è rimasto uguale o si è
modificato?In alcuni casi, lo scopo di un progetto potrebbe essere quello di
aumentare il bisogno di partenza, come nei casi dei progetti di sensibilizzazione ad un problema non troppo sentito (es.: tutti i progetti di comunicazione del rischio sanitario)
Si può valutare l’impatto o è molto difficile farlo? (es.: quante vite ha salvato l’introduzione del casco obbligatorio?)
Può essere a breve, medio o lungo termine
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Sostenibilità
Rappresenta la probabilità che il progetto/ intervento continui anche dopo la fine del finanziamento
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Esercitiamoci sulla valutazione dei risultati…
Quali risultati vorreste conoscere per valutare un progetto di riduzione del tasso di disoccupazione?
Sono utili le campagne di promozione del dono del sangue nelle scuole medie?
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I risultati ottenuti (output)
Quali sono i principali risultati ottenuti?
Come e chi li ha misurati?
Con quali strumenti?
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“Non tutto quello che si può contare conta, non tutto quello che conta si può contare.” Albert Einstein
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Cosa cercate di sapere per poter dare un giudizio su un fenomeno?
Un parametro statistico (es.: p<0,5) Un dato numerico assoluto Un dato numerico relativo o comparativo (es.:
%) Una tendenza statistica Un confronto fra un T0 e un T1
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Alcuni esempi di valutazione fuorviante
Il farmaco XYZ si è dimostrato molto efficace nella riduzione della pressione arteriosa. Testato su 10.000 persone, e paragonato ad un concorrente, ha ottenuto risultati migliori con p<0.001
La riduzione in termini assoluti però era poco meno di 1 mm, quindi del tutto irrilevante dal punto di vista clinico
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Alcuni esempi di valutazione fuorviante (2)
Il progetto ABC per la raccolta di generi alimentari da donare a persone bisognose ha avuto un ottimo esito: grazie alla sensibilizzazione nelle parrocchie, in un anno sono stati raccolti 170 quintali di cibo.
L’anno precedente, senza l’azione di sensibilizzazione, ne erano stati raccolti 167 quintali, e l’azione è costata 5000 €.
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Alcuni esempi di valutazione fuorviante (3)
Un politico alla conclusione del suo mandato, dice: “durante la mia gestione, sono state costruite nuove strade, con un incremento del 17% rispetto a prima”.All’inizio del mandato, con un decreto legge aveva trasformato in 3 corsie le autostrade a 2 (+ 50%) senza effettuare alcun lavoro. Al termine del mandato, con un altro decreto ha riportato a 2 corsie le autostrade a 3 corsie (- 33%).
Il tutto senza aprire alcun cantiere.
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Alcuni esempi di valutazione fuorviante (4)
In Italia, nel periodo 2001 – 2006 i laureati sono aumentati di molto
Si, però c’è stata l’istituzione della laurea triennale, che ha risparmiato 2 anni di studio a moltissimi studenti prima di essere laureati!
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Alcuni esempi di valutazione fuorviante (5)
In un convegno nel 2001, una ricercatrice affermò che un progetto di educazione civica in una scuola superiore per l’utilizzo del casco aveva avuto un grande successo: nel questionario pre a inizio marzo, solo il 20% dichiarava di usarlo, nel questionario post a fine aprile, ben il 90%!
La ricercatrice però si era dimenticata di dire che il 16 marzo 2001 il casco era diventato obbligatorio per legge
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Alcuni esempi di valutazione fuorviante (6)
La compagnia aerea XYZ ha avuto un ottimo risultato industriale, aumentando dell’8% la vendita di biglietti aerei rispetto all’anno prima.
Si, però il dato è relativo all’anno 2002, e dimostra una tendenza positiva rispetto all’anno 2001, quando dopo l’11 settembre ci fu un crollo delle vendite. Il bilancio 2001 si chiuse con un – 25%.
Ragionando in termini monetari, nel 2001 la compagnia perse molto, e perse meno – ma perse – nel 2002.
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Alcuni esempi di valutazione fuorviante (7)
L'Azienda XYZ, per quanto riguarda le spese di struttura, è passata in un anno dal 15% al 20%, segno di una gestione inefficace e deludente
Invece no! Le spese si sono ridotte!
fatturato 1° anno: € 1.000.000,00 spese struttura € 150.000 (15%)
fatturato 2° anno: € 700.000,00 spese struttura € 140.000 (20%)
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Attenzione a non confondere mai correlazione e causalità: ad esempio, una gravidanza è legata causalmente con un rapporto sessuale, ma difficilmente risulteranno correlati con uno studio statistico
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Valutazione della Sostenibilità economica
&
della Trasferibilità ad altri contesti
Le attività del progetto hanno
un futuro?
Buone Pratiche
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Le 7 aree da approfondire
1) Valutazione ex ante: in questa fase dovrò definire anche la teoria di
riferimento che guida il mio lavoro
2) Valutazione degli impatti
3) Valutazione di struttura: dovrò definire la metodologia che userò
4) Valutazione di processo
5) Definizione dei parametri di valutazione ex post
6) Valutazione della sostenibilità economica
7) Valutazione della trasferibilità in altri contesti; in questa fase dovrò
aiutare la persona o il gruppo target a saper trasferire i risultati ottenuti in
altri ambiti della vita, nel caso in cui ce ne fosse la necessità.
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Per progettare un intervento psicologico...
In primo luogo, scegliere una metodologia o modello di intervento, in altre parole si dichiara quali assunti teorici e operativi costituiscono la base per le attività che verranno realizzate. (Inguglia, pag. 36)
Si può partire dalla letteratura, dalla propria esperienza, da altri progetti simili realizzati, da nuove ipotesi che si vogliono verificare, ecc.
NB: Evidence-based! (Inguglia, pag. 36)
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Esempi
Es. 1 - Un panino per Caterina - Un Progetto di aumento delle autonomie della vita quotidiana
Es. 2 - Basta voce, usa i gesti! - Un progetto di comunicazione efficace
Es. 3 - La crescita professionale dei capireparto di un’azienda
Es. 4 - Un disegno per Sara - Un Progetto di accettazione della diversità
Percorsi di autonomia e vita adulta per famiglie di persone con disabilità
il modello del Coach Familiare
Il Coach Familiare: definizione
Metodo di lavoro per famiglie “fragili”, che prevede:
– Intervento domiciliare “cucito su misura”
– Attenzione rivolta come minimo al contesto familiare
– Metodo induttivo, che parte dall'osservazione del caso particolare
– Partecipazione attiva della famiglia alla definizione degli obiettivi e del percorso da svolgere
– Presenza di: • un Coach Operativo che opera come facilitatore/
sperimentatore del cambiamento nel contesto di vita della famiglia + un Coach Supervisore
Possibili obiettivi di un intervento di Coach Familiare
La flessibilità della metodologia permette di essere adattato ad una molteplicità di aspetti;
a) Interventi di sostegno alla persona:
- Orientamento, sostegno e sviluppo delle potenzialità della famiglia
- Supporto di tipo educativo alla gestione domiciliare della disabilità
- Comprensione delle dinamiche relazionali della famiglia
b) Interventi di sostegno all'autonomia:
- Sviluppo autonomie di vita quotidiana
- Interventi di promozione delle autonomie di vita extra familiare
c) Interventi per facilitare il reinserimento lavorativo/ familiare/ sociale per persone con disabilità acquisita
Coach Operativo e Supervisore
Coach Operativo: è colui/colei che agisce in prima persona presso la famiglia, con una cadenza media di 1 volta a settimana, attuando il programma indicato nel contratto.
Di norma, non parla mai con i familiari in assenza della persona con disabilità, di cui è il primo referente
Coach Supervisore: resta esterno rispetto alle dinamiche familiari. Si confronta con il Coach Operativo sulle modalità da attuare e lo supporta.
Può intervenire direttamente in alcune situazioni; quando lo fa, il suo riferimento principale sono i familiari.
Biondi e Berti (2011)
L'elemento principale che emerge dalla ricerca è che la
gravità della disabilità è indipendente dal livello di benessere della famiglia e dall'integrazione della stessa nella rete dei servizi formali e informali; il benessere della
famiglia è dato dalla capacità di chiedere aiuto in maniera
efficace.
2011: pubblicazione del libro e nascita dell'idea, all'interno della rete di “Abilità diverse” di Cesena, da parte di Berti e collaboratori
2012: vittoria al bando “C'entro anch'io” di Coop Adriatica e sperimentazione sulle prime famiglie. Il Comune di Cesena lo inserisce fra i progetti sperimentali del Piano per la Salute e il Benessere
2014: Revisione profonda del modello, in seguito ai primi risultati. Entra a far parte delle attività della Coop. Sociale Il Mandorlo di Cesena. Incarico del Comune di Cesena per 4 casi
Dal 2015 a oggi: convenzione attiva con: - Unione dei Comuni Valle del Savio - Unione dei Comuni del Rubicone - INAIL: progetto approvato dalla Direzione Regionale Emilia-Romagna
Le famiglie seguite: alcune caratteristiche
In due casi ci siamo occupati di bambine (7 e 9 anni)
In due casi ci siamo occupati di adolescenti (15 e 16 anni)
Il più “anziano”: 53 anni
Motivo della segnalazione/ fragilità rilevate: – 2 casi di Sindrome di Down– 4 casi di malattia cronica degenerativa– 5 casi di disabilità acquisita– 4 casi di autismo– 2 casi psichiatrici– 11 casi di ritardo mentale– 2 caso di sordità profonda
Le famiglie seguite
Ad oggi sono stati conclusi 28 percorsi di Coach Familiare
+
2 casi in corso
+
9 casi in fase di avvio
(aggiornato al 8 settembre 2017)
Le famiglie seguite: risultati
In 4 famiglie, non siamo riusciti a far partire alcun percorso (anche dopo aver firmato il contratto)
N = 28 percorsi conclusi al 8 settembre 2017
In 9 famiglie, sono stati conseguiti risultati parziali rispetto a quanto preventivato
In 15 famiglie, sono stati raggiunti i risultati preventivati, innescando meccanismi virtuosi
Presentazioni e riconoscimenti
5 presentazioni a convegni nazionali di Psicologia di Comunità (dal 2011 al 2015)
Vincitore del Premio “C'entro anch'io!” di Coop Adriatica (2012)
Riconoscimento del Lion's Club di Cesena
Patricinio del Comune di Cesena, facoltà di Psicologia di Cesena
Fase 1
Analisi del desiderio
Si individuano i cambiamenti desiderati dalla famiglia
(sia espressi che latenti) e la motivazione a volerli perseguire
Fase 2
Definizione e firma del contratto in maniera partecipata con:
- equipé
- Assistente sociale
- famiglia
Stipula del «contratto» che definisce:
- obiettivo specifico da raggiungere
- tempi
- attività da svolgere/ modalità/ strategie…
- responsabilità e compiti
- indicatori/ parametri di valutazione
- costi (eventuali)
Fase 3
La terza fase è dedicata all'attuazione del contratto,
secondo le modalità e le tappe indicate
Grande attenzione dedicata ai cambiamenti evidence-based
Tempi: non più di 6 mesi (di norma)
Fase 4
Creazione di linee guida
Si forniranno istruzioni, strategie e metodi di intervento utili alla famiglia per poter continuare il percorso autonomamente
anche dopo la conclusione del percorso, che avrà una durata prestabilita per limitare il rischio dell'instaurarsi di una forma
di dipendenza dalla figura del coach.
Fase 5
Valutazione dei risultati e follow up
effettuata in maniera partecipata, anche utilizzando il metodo controfattuale (“se non fosse stato attuato l'intervento, questi risultati ci sarebbero comunque stati o sono un effetto anche indiretto dell'intervento?”).
A distanza di circa tre mesi dalla conclusione del percorso, un incontro di follow up con la famiglia per valutare gli effetti a breve termine e i possibili benefici a medio termine.