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SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA LIMITAZIONI AL PROGETTO: Si esclude l'attività di affiancamento del docente durante l'orario scolastico in quanto non riconducibile alle finalità della L. 64/01. ENTE 1) Ente proponente il progetto: PROVINCIA DI TORINO 2) Codice di accreditamento: R01-NZ00346 3) Albo e classe di iscrizione: Regione Piemonte 1^ classe CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: GENERAZIONI IN RETE 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): Settore E: Educazione e Promozione culturale Area 9: Attività di tutoraggio scolastico 1

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Page 1: Provincia di Torino - Pagina Principale€¦  · Web viewQuesti dati risultano in linea con quanto emerge dall’esame dei dati ISTAT (aggiornati al 3 gennaio 2009, come riportato

SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI INSERVIZIO CIVILE IN ITALIA

LIMITAZIONI AL PROGETTO: Si esclude l'attività di affiancamento del docente durante l'orario scolastico in quanto non riconducibile alle finalità della L. 64/01.

ENTE

1) Ente proponente il progetto:

PROVINCIA DI TORINO

2) Codice di accreditamento: R01-NZ00346

3) Albo e classe di iscrizione:

Regione Piemonte 1^ classe

CARATTERISTICHE PROGETTO

4) Titolo del progetto:

GENERAZIONI IN RETE

5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): Settore E: Educazione e Promozione culturale Area 9: Attività di tutoraggio scolastico

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6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto:

Il Servizio Civile e la PROVINCIA DI TORINOLa legge 64/2001 ha permesso alla Provincia di Torino di dare valore progettuale al bisogno di un inserimento di nuove e giovani risorse all’interno degli enti locali, attraverso la forma del “Servizio Civile Nazionale”. A tal fine la Provincia di Torino si è accreditata come Ente di prima classe per:a) promuovere e favorire lo sviluppo delle Politiche giovanili sul territorio, sostenendo gli Enti locali nella gestione dei progetti di servizio civile;b) definire una strategia di Servizio Civile degli Enti locali comune e condivisa, che sappia progettare servizi utili ai giovani e al territorio, e realizzi criteri omogenei di qualità e strumenti efficaci di controllo e monitoraggio dell’attività;c) far convergere sull’attività le migliori Risorse umane disponibili quali selettori, formatori e progettisti senza che l’intero staff di progetto debba essere a carico del singolo ente.In un’ottica di promozione del sistema Servizio Civile e di creazione di sinergie significative con altri territori regionali la Provincia di Torino ha siglato accordi con Enti delle province di Biella e di Alessandria.

La figura del Responsabile Locale di Ente Accreditato (RLEA) nel processo di valutazione:Ogni singolo RLEA rappresenta l’interfaccia per i volontari (rif. Circolare di accreditamento del 23 settembre 2013) e per questo ha il compito di contestualizzare il servizio di ciascun volontario, facendo emergere cioè quali siano i compiti del volontario, il ruolo all’interno del progetto, le mansioni richieste. Questo esercizio aiuta il volontario a porsi in un contesto definito, chiarendo e differenziando le proprie attese e aspirazioni da ciò che è effettivamente chiamato a fare.La Provincia di Torino ha codificato nel Sistema di Monitoraggio e Valutazione (accreditamenti 2009 e 2013) il sistema di coordinamento e supporto agli RLEA, mutuandolo dalla positiva esperienza del Sistema di Tutoraggio, applicato fino al bando straordinario di Aprile 2010.Il sistema di coordinamento degli RLEA è stato sperimentato con successo nei progetti dei bandi 2010, 2011 ed è attualmente attivo per il bando 2013 nei tre ambiti territoriali (Torino, Biella e Alessandria) di riferimento.

Descrizione e dati del contesto territoriale

L’ente nel quale si intende attuare il progetto è l’Istituto di Istruzione Superiore Statale “ALDO MORO”, frequentato da 1080 allievi: esso si trova a Rivarolo Canavese, città situata sulla destra orografica del torrente Orco. Il contesto territoriale in cui l’Istituto è inserito è la zona pedemontana del territorio canavesano, il quale si trova nella zona nord orientale del Piemonte, in un’area compresa fra i torrenti Chiusella e Malone, ovvero a buona distanza dai poli multiformativi dell’asse Ivrea-Chivasso ad est e Ciriè-Torino a sud-ovest. Tale contesto territoriale è caratterizzato dalla presenza di due Istituti di Istruzione Superiore afferenti tuttavia a indirizzi di studio di differente tipologia: a Cuorgnè (distante circa 12 chilometri da Rivarolo) si trova un Istituto Superiore al cui interno sono presenti un Istituto tecnico (con indirizzi di Amministrazione, Finanza e Marketing; Turismo; Costruzioni , Ambiente e Territorio) e un Istituto Professionale (Servizi commerciali); l’I.I.S. “MORO” è articolato al proprio interno in una sezione di Liceo Scientifico (con l’indirizzo di ordinamento e l’opzione scienze applicate) ed una sezione Tecnica (con indirizzi tecnico industriali, ossia elettronico ed elettrotecnico, meccanica, meccatronica). I più vicini Istituti con indirizzi similari si trovano a circa 25-36 chilometri da Rivarolo. Nella sede di Rivarolo confluiscono, infatti, allievi provenienti dalle Valli di Forno Canavese e Chiusella, dalle comunità montane Alto Canavese e Valli Orco e Soana nonché dalle Valli di Lanzo, per i quali lo spostamento risulta notevolmente disagiato. Il bacino di utenza dell’Istituto comprende ormai più di 55 comuni, 36

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dei quali sono ubicati nel territorio di competenza del CISS 38. Si tratta evidentemente di provenienze molto differenziate e la maggioranza delle aree di provenienza è costituita da comuni situati in aree montane o collinari: si tratta spesso di centri abitati piuttosto piccoli, aventi scarsi collegamenti e anche pochi servizi o centri culturali; l’evidente isolamento territoriale comporta anche un forte pendolarismo di cui si tiene ovviamente conto nella organizzazione delle attività didattiche. Le difficoltà logistiche collegate alla gestione degli spostamenti degli alunni e le considerazioni precedentemente illustrate coinvolgono ovviamente il personale dell’Istituto: risulta spesso difficoltoso organizzare, in orario curricolare, corsi che garantiscono agli allievi un rientro alle loro abitazioni in orario consono; inoltre la presenza di punti di aggregazione e/o di biblioteche non è distribuita in modo uniforme in tali aree.

La zona del Canavese occidentale, pur con le differenze legate alla situazione contingente caratterizzata da una certa criticità, risulta essere sede di aziende meccaniche e manifatturiere di rilievo oltre a numerose imprese artigiane; nei comuni più piccoli (nelle aree di collina e montagna) nonché nelle frazioni di quelli più grandi (Rivarolo e Cuorgnè) sono diffuse l’agricoltura e l’allevamento; i settori commerciale e terziario risultano essere sviluppati particolarmente nella zona di Rivarolo, che sembra essere diventata punto di riferimento per la maggior parte del Canavese. Probabilmente proprio l’attrattiva economica di tale zona spiega la presenza numerosa di stranieri. La microeconomia montana, in passato fonte di reddito e sicurezza, sta risentendo della recente crisi e non garantisce più alcuni lavori stagionali o informali: il quadro economico complessivo ha pertanto portato all’esaurimento delle opportunità di lavoro informale che in passato catalizzavano l’afflusso di manodopera straniera. Negli ultimi anni, inoltre, la migrazione straniera era volta alla ricerca di un mercato abitativo contraddistinto da affitti meno onerosi. L’incremento dal 2007 al 2009 della popolazione residente nei comuni del CISS 38 è dovuto a un costante stabilizzarsi sul territorio di persone provenienti da altri Comuni o dall’Estero (Saldo Migratorio positivo), invece il numero dei nuovi nati è stabilmente inferiore rispetto alle persone decedute (Saldo Naturale negativo).Se, prendendo in considerazione i dati rilevabili nell’estate del 2012 dal sito ufficiale del CISS 38 ci soffermiamo sul saldo migratorio, ed in particolare sull’incidenza della popolazione straniera sul totale della popolazione residente, notiamo come questa, in controtendenza rispetto al saldo naturale, sia in costante aumento ( rispettivamente 6,16% nel 2007, 7,00% nel 2008 e 7,42 nel 2009). In particolare, i minori stranieri sono 1406, ossia 11,5% del totale dei minori. Cittadine quali Rivarolo e Cuorgnè rappresentano i punti di attrazione di sviluppo economico locale, evidenziati anche dalla nuova zonizzazione territoriale provinciale articolata in Conferenze territoriali. Su tale territorio, come si sono abbattute rovinosamente le conseguenze della crisi economica contingente: con la chiusura di molte aziende del territorio ,centinaia di famiglie hanno dovuto affrontare la Cassa Integrazione la perdita del lavoro. Con la crisi, sono aumentate del 40% le spese del Ciss per l’assistenza economica e gli inserimenti lavorativi (come si rileva dall’ultimo bilancio sociale pubblicato (sito ufficiale CISS 38, estate 2012).

Da un’analisi dei dati rilevati dai Centri per l’impiego della Provincia di Torino riportata nel Testo Piano di zona 2011-13 del CISS 38, sono riscontrabili gravi conseguenze nel mercato del lavoro locale in seguito alla crisi economica la cui “esplosione” è collocabile a partire dal mese di Ottobre 2008. Si può intravedere, in questi mutamenti, l’avvio di una metamorfosi del sistema socio-economico, in quanto comportano profonde modifiche strutturali e funzionali che riguardano sia il prodotto che il processo produttivo. In questa trasformazione sono pertanto ovviamente implicate le risorse umane non solo nella loro quantità di lavoro ma, prima e principalmente, nella qualità, e quindi nella formazione. Un’ulteriore conseguenza è già riscontrabile nell’incremento della domanda di servizi per lapromozione della ricollocazione dei lavoratori e di sostegno del reddito. Come si rileva dall’ultimo bilancio sociale pubblicato sul sito, tra il 1° Gennaio ed il 31 Dicembre 2009 si sono evidenziati alcuni indici che comprovavano il persistere e l'aggravarsi della crisi del mercato del lavoro: l'aumento dei flussi dei disoccupati che si rivolgono ai Centri per l'Impiego, la diminuzione degli avviamenti al lavoro e il più evidente “effetto sostituzione” verso formule contrattuali con

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minori garanzie, la riduzione delle durate dei contratti a termine, l’incremento delle ore di Cassa Integrazione e l'aumento delle cessazioni dei contratti di lavoro.

La popolazione della zona continua ad essere caratterizzata da un’ eccezionale dispersione territoriale (pari a 46.8 abitanti per km².) e da un elevato indice di vecchiaia, (pari al 170.74%) nonché da una notevole diffusione del nucleo unifamiliare, si spiega infatti l’ ampia presenza di badanti, nella maggior parte di origine romena; anche presso il nostro Istituto la cittadinanza non italiana maggiormente rappresentata tra gli iscritti continua ad essere proprio quella rumena. Questi dati risultano in linea con quanto emerge dall’esame dei dati ISTAT (aggiornati al 3 gennaio 2009, come riportato nell’ultimo bilancio sociale) relativi alla presenza di stranieri in Piemonte: nell’intera regione il 33% degli stranieri è di origine rumena e se a questi si aggiungono coloro che provengono dal Marocco e dall’Albania si raggiunge la quota del 60% degli stranieri; nella provincia di Torino la componente di origine rumena arriva a coinvolgere il 44,7% degli stranieri .

Inoltre, le famiglie si rivolgono spesso al personale dell’Istituto stesso per sapere se siano previste in esso altre attività educative e formative e richiedono frequentemente azioni di sostegno e di supporto all’attività scolastica; inoltre, sebbene si tratti di un Istituto di Istruzione Superiore, sono necessarie iniziative di pre-scuola e di post-scuola rivolte agli allievi delle classi del primo biennio: la scuola diventa un punto di riferimento e di aggregazione le cui potenzialità , quali ad esempio quelle del “centro risorse”, probabilmente non vengono appieno sfruttate. Inoltre, la possibilità di interagire con altre istituzioni (come ad esempio l’Università delle tre età) rende possibile realizzare iniziative volte alla scoperta del territorio che coinvolgano sia i nativi sia coloro che vi sono giunti da poco: sarà interessante scoprire come anche coloro che vivono da anni nei comuni del CISS 38 spesso non conoscono a fondo il loro territorio di origine.

INDICATORI DELL’ANALISI DEL CONTESTO TERRITORIALE.(Fonte dei dati: Istituto ALDO MORO, CISS 38 31.12.2013)

Bacino di UtenzaIndicatore /descrizione Misura (valori assoluti e %)Comuni del bacino di utenza 56 (fonte: rilevazione statistica dell’Istituto a.s

11-12)13-14) di cui 36 (facenti parte del CISS 38)20 limitrofi a questi

Popolazione CISS 38 75.362 abitanti (Sito CISS 38, 31/12/ 2011)Popolazione CISS 38 – 0-17 anni 11.929, ossia 15,8% (Sito CISS 38)Popolazione CISS 38 – 0-17 anni stranieri 1406, ossia 11,5% del totale (Sito CISS 38)Popolazione CISS 38 – aumento presenze stranieri 0-14

+ 18% (Bilancio Sociale CISS 38 2013)

CISS 38 – Interventi educativa territoriale Minori beneficiari: 66Territorio CISS 38 883 km² (Sito CISS 38, novembre 2011)Estensione in aree di alta montagna CISS 38 659 km²(sito CISS 38) 74 %Dispersione territoriale pari a 46.8 abitanti per km²(sito CISS 38)Indice di vecchiaia pari al 168.69% (sito CISS 38, novembre

2011)Comunità Montane afferenti 3Istituti di Istruzione superiore in zona 2

Percentuali immigrazione in zonaIndicatore /descrizione Misura (valori assoluti o %)C.I.S.S. 38 - Cuorgnè 7,42 % (Fonte Rilevazione Provincia di Torino

a. 2009 )

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Descrizione del Contesto settoriale del progetto

L’I.I.S. “MORO” è un Istituto di Istruzione Superiore Statale avente al proprio interno una sezione di Liceo Scientifico (con l’indirizzo di ordinamento e l’opzione scienze applicate) ed una sezione Tecnica (con indirizzi tecnico industriali, ossia elettronico ed elettrotecnico, meccanica, meccatronica) in cui operano 91 docenti e 28 tra assistenti, tecnici e amministrativi; il numero degli operatori dell’Istituto è quindi sensibilmente diminuito ( riduzione del 10,70%) nel volgere di due anni ( docenti da 98 a 91 e ATA da 34 a 28) a fronte di un aumento dell’utenza (allievi 1010 nell’a.s. 11-12 e 1080 nell’a.s.12-13).L’Istituto è dotato di un “centro risorse” costituito da una vasta raccolta di libri e di riviste che sono situati in un locale apposito, abbastanza ampio, dotato di pc e arredi non moderni ma idonei a permettere la fruizione del materiale da parte degli studenti e del personale dell’Istituto; la biblioteca raccoglie più di diecimila testi ed è arricchita anche da un’emeroteca e da una raccolta di audiolibri e di testi specifici sia per gli allievi in difficoltà sia per i docenti che vogliano approfondire tematiche specifiche (difficoltà di apprendimento, handicap, italiano per stranieri); numerosi sono anche i volumi in cui vengono approfondite tematiche che permettono una più approfondita conoscenza della storia e delle tradizioni locali. La catalogazione di detto materiale ha impegnato in passato il personale per lungo tempo e attualmente tale archivio viene periodicamente aggiornato ogni qualvolta avvengano nuove acquisizioni; il docente responsabile dell’attività è andato in pensione da parecchi anni ed è il personale ATA che si era occupato di inventariare i materiali. Nell’a.s. 2013-14 i Volontari del SCN stanno procedendo alla completa ricatalogazione dei testi utilizzando il metodo Dewey, grazie alle competenze di una di loro. Terminata tale lunghissima operazione, potranno continuare con la registrazione e il monitoraggio dei prestiti dei testi, ma soprattutto cercheranno di stimolare la fruizione del centro risorse tramite l’organizzazione di laboratori ad hoc rivolti in particolare agli studenti; tali iniziative verranno realizzate grazie anche alla collaborazione dell’Università delle Tre Età e della cooperativa ANDIRIVIENI. Le componenti dell’Istituto si stanno impegnando per cercare finanziamenti rivolti all’ammodernamento e alla razionalizzazione degli spazi del centro risorse, in modo da farlo diventare un punto di riferimento per le iniziative dell’Istituto, dell’Università delle Tre Età e dell’ANDIRIVIENI aperte al territorio.Inoltre, il centro risorse è attualmente utilizzato per alcuni servizi rivolti al personale dell’Istituto, agli allievi e ai loro genitori, come ad esempio lo sportello di supporto psicologico; si tratta di servizi che sono stati istituiti a seguito di rilevazioni dei bisogni e dei quali si registra un’ampia fruizione; attualmente l’Istituto avrebbe necessità di incrementare tale offerta, ma non dispone di sufficienti risorse economiche.

L’I.I.S. “A.MORO”, con i suoi circa 1.080 allievi (anno scolastico 2013-14), è stato ovviamente interessato dal fenomeno immigratorio in forza del suo ruolo educativo poiché coinvolto sia per quanto riguarda la sezione tecnica (l’attrattiva del mondo produttivo ed economico del territorio porta gli studenti stranieri verso una formazione-istruzione funzionale all’immediata occupazione) nonché nella sezione scientifica ( con una notevole diffusione della domanda di istruzione liceale nella popolazione di origine straniera, in difformità rispetto a quanto si verifica per la popolazione scolastica complessivamente considerata).Il nostro Istituto, con una media di allievi stranieri passata dal 7% dell’a..s.11-12 all’8,5% nell’a.s.13-14, si trova ad affrontare la seguente situazione: il livello di successo degli studenti stranieri negli istituti tecnici fa registrare un tasso di promozione pari a poco più di due studenti promossi su tre scrutinati; nel liceo si evidenzia, purtroppo, il maggiore divario nel successo rispetto agli studenti italiani, nelle classi del primo biennio e nella classe iniziale del secondo biennio. Quanto sino ad ora è stato detto per gli alunni con cittadinanza non italiana può essere esteso anche agli alunni con necessità educative speciali, la cui presenza si è andata diffondendo negli Istituti di istruzione secondaria superiore nell’ultimo decennio. In seguito alla necessità di organizzare l’inserimento e l’integrazione degli allievi di origine straniera e con necessità educative speciali, l’istituzione scolastica ha agito su più fronti: da anni sono state istituito le figure di referenti degli specifici settori e le apposite commissioni, inoltre si è

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cercato di potenziare, arricchire e diversificare la dotazione di materiale su supporti cartacei e multimediali.

L’Istituto, per avere contatti ravvicinati con gli altri attori che intervengono nel processo educativo nei casi in oggetto, ha partecipato alle riunioni dei tavoli tematici disabili e stranieri del Piano di Zona del CISS 38 sin dalla istituzione di quest’ultimo; all’istituzione scolastica sono richiesti sia un maggiore impegno nell’educazione all’italiano L2 ( italiano per stranieri) ed alla partecipazione civile e politica degli immigrati sia un ruolo più propositivo ed un maggior coinvolgimento nelle azioni di contrasto e prevenzione dell’intolleranza in tutte le sue forme.

Su un totale di 1.080 allievi, nell’I.I.S. “A.MORO” ci sono, nell’anno scolastico 2013-14, su 62 allievi stranieri circa 30 allievi sono iscritti nelle sole classi prime ( durante l’a.s. 11-12 erano 20 nelle classi del primo biennio)Di questi, la maggior parte necessita di interventi di consolidamento della lingua italiana, in quanto si tratta di giovani giunti da poco in Italia. Come esempio emblematico della situazione riscontrabile nelle altre classi, citiamo una allieva straniera frequentante in qualità di ripetente la classe seconda. Ella è giunta in Italia dalla Grecia a settembre 2009, non solo senza aver frequentato la scuola media in Italia ma priva di conoscenze di lingua italiana; fu inserita in una classe prima della sezione di Liceo Scientifico di Ordinamento e, affiancata inizialmente da una ragazza (con madre di origine greca) che aveva terminato la classe quinta l’anno precedente e in classe da una tirocinante poi, con le opportune azioni degli insegnanti del consiglio di classe (in base alle Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri del Ministero ), con l’impegno extra curricolare di altri insegnanti dell’istituto, con la frequenza di un corso in orario extracurricolare di Italiano L2 (ossia italiano per stranieri) e ancora con l’attivazione durante il periodo estivo di una attività di peer tutoring è stata ammessa alla classe seconda liceo; l’anno successivo, nonostante l’impegno a 360 gradi di tutte le componenti dell’Istituzione Scolastica ( anche a titolo volontario), l’allieva non ha avuto lo stesso successo . Il dato più preoccupante per il nostro Istituto riguarda proprio l’elevato tasso di dispersione di detti allievi stranieri: nelle classi quinte sono sempre pochi gli allievi non di origine italiana che si apprestano a sostenere l’Esame di Stato. Se si esaminano infatti i dati delle iscrizioni alle classi prime, si può notare che il numero di allievi stranieri è rimasto stabile a fronte di un decremento delle iscrizioni; inoltre il numero di allievi stranieri nel biennio è piuttosto elevato ( circa 40) ossia rappresenta quasi i due terzi del totale degli allievi stranieri presenti nell’Istituto, perché alcuni di loro non vengono ammessi alle classi di triennio e altri non completano il triennio stesso. Mediamente solo due ragazzi su cinque hanno completato il percorso di studio, pur avendo ripetuto una o più annualità. Tale realtà è dovuta al fatto che spesso nelle classi prime si iscrivono allievi di origine straniera che presentano livelli molto diversificati di abilità linguistiche in italiano: in un numero sempre più rilevante di casi si tratta di ragazzi che sono completamente privi di alfabetizzazione in italiano L2; la presenza di ragazzi che sono completamente privi di alfabetizzazione in italiano L2, ossia di allievi con nessuna conoscenza della lingua italiana, si registra quest’anno anche nelle classi seconde e in alcuni casi nel triennio, con evidenti aggravanti delle difficoltà che allievi e docenti devono affrontare per agevolare inserimento e apprendimento delle discipline curricolari. Per quanto riguarda gli allevi iscritti nelle classi successive alla prima, si nota che essi hanno un numero rilevante di debiti (materie con valutazione insufficiente a fine anno) o risultano ripetenti: tali ragazzi necessitano, infatti, di interventi mirati alla lingua delle discipline oltrechè volti ad affinare le competenze sintattico grammaticali in italiano L2. Nel passaggio dal biennio al triennio si arena la maggioranza dei ragazzi: circa il 60% dei ragazzi stranieri non viene ammesso alla classe terza e deve ripetere l’anno per riuscirvi, degli altri la maggior parte risulta avere due o addirittura tre materie in cui il giudizio viene sospeso poiché la valutazione risulta insufficiente.

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Si può ipotizzare che tra le cause del minor successo scolastico vi sia il non adeguato possesso della competenza linguistica per gli alunni stranieri, ma potrebbero concorrere a questi risultati finali le condizioni sociali e culturali. Risulta necessaria ancora una precisazione: numerosi sono gli allievi di origine straniera che arrivano in Istituto o a settembre o più spesso in corso d’anno; alcuni risultano frequentare l’Istituto per periodi di tempo limitati poiché le famiglie, non avendo trovato offerte di lavoro rispondenti alle aspettative, ritornano in patria dopo un paio di anni. Questi fenomeni rendono anche difficoltoso effettuare una attenta analisi dei bisogni , pianificare le attività e le necessità finanziarie.

Se il mancato successo di un’ampia tipologia di alunni, quali possono essere quelli con cittadinanza non italiana, assume connotazioni nettamente differenziate o sperequate rispetto ad altra tipologia di alunni, quali sono, ad esempio, quelli con cittadinanza italiana, occorre registrare innanzitutto il divario conclusivo nelle sue diverse espressioni, ricercarne le cause e, se possibile, studiare nuove strategie di intervento per ridurre tale divario e favorire il successo scolastico per tutti o per tanti.Consapevoli che il successo scolastico non è mai la conseguenza di elementi imponderabili, ma è piuttosto la sintesi di una serie di azioni pienamente o malamente programmate, di misure di accompagnamento dell’attività didattica efficacemente o malamente organizzate, le componenti dell’Istituto stanno operando per modificare il trend negativo non solo con l’adozione dei necessari adattamenti dei programmi di insegnamento ma anche con momenti di educazione interculturale (volti, sin dal momento dell’accoglienza dei nuovi iscritti, a prevenire il formarsi di stereotipi nei confronti di persone e culture).Nell’istituto risultano anche iscritti allievi con bisogni educativi speciali: solo per uno è stata concessa una copertura oraria di 18 ore di sostegno su un monte ore settimanale di 32 ore, gli altri risultano avere mediamente 4,5 numero ore di sostegno cadauno su un monte ore settimanale variabile dalle 27 alle 32 ore. Tra gli iscritti abbiamo una ragazza ipovedente e due allievi con ritardo mentale iscritti uno in una classe terza e l’altro in una classe prima della sezione tecnica; questi allievi diversamente abili necessitano di supporto e aiuto nello svolgimento di alcune attività, didattiche e non (es. prendere appunti, aprire una porta, effettuare lo spostamento dal mezzo di trasporto pubblico all’edificio scolastico, ecc.); nell’a.s. 14/15 gli allievi diversamente abili saranno 6. Vi sono poi anche numerosi allievi con necessità educative speciali e disturbi specifici di apprendimento (DSA): si rileva che,come evidenziato da più fonti, il loro numero è in costante aumento anche nel nostro Istituto ( nel corso degli ultimi tre anni scolastici il loro numero è raddoppiato e abbiamo raggiunto le 32 unità nell’a. s. 13/14 con una previsione di altri 8 allievi DSA iscritti alle classe prime per l’a. s. 14/15). Pur non essendo previsto un sostegno, sono prescritte dalla normativa vigente (Legge 170 del 2010 e Linee guida del luglio 2011) misure compensative e dispensative; per tali allievi risulta necessaria, come appreso durante mirati corsi di formazione, la produzione di apposite mappe mentali, di schemi e di supporti vocali ossia registrazione di testi o porzioni di essi (quando non siano reperibili degli audiolibri, che risultano in commercio ma coprono una limitata porzione del panorama letterario e non comprendono i libri di testo in uso nelle classi). Per favorire l’inserimento di questa tipologia di utenza è infatti attivato da anni un progetto interno che prevede, anche grazie all’apporto determinante dei volontari del SCN, diversi tipi di intervento (educatori, laboratori, preparazione di materiale specifico, costituzione di un’audioteca); come previsto dalla normativa vigente, per questi allievi viene predisposta, dai singoli consigli di classe, il P.D.P. ossia un piano didattico personalizzato in cui vengono individuate tutte le misure compensative e dispensative da mettere in atto.

In questi anni la scuola ha cercato, grazie all’impegno dei Volontari del SCN, di potenziare il coinvolgimento di alunni italiani in un rapporto interattivo sia con gli alunni stranieri/immigrati, sia con gli alunni in difficoltà , in funzione del reciproco arricchimento e di prevenzione di fenomeni di bullismo e rifiuto dell’altro : questo avviene istituendo laboratori e momenti di scambio e confronto finalizzati alla valorizzazione delle differenze linguistico- culturali ed imperniati sui motivi della unità, della diversità e della loro

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conciliazione dialettica. Se tali momenti in precedenza sono stati volti soprattutto all’apprendimento della lingua, già nell’anno scolastico 11-12 si è puntato anche alla conoscenza del territorio e delle tradizioni locali, per la verità proprio su suggestione dei Volontari in servizio; quest’esperienza continuerà nell’a.s. 12-13 coinvolgendo anche adulti di diverse generazioni in laboratori ed uscite alla scoperta del territorio: la conoscenza e la condivisione permettono di abbattere le barriere ed i pregiudizi. La prevenzione del rifiuto dell’altro, infatti, risulta un impegno ormai inderogabile da parte delle istituzioni scolastiche e le istanze delle famiglie si muovono in maniera decisa in questo senso.Presso il nostro Istituto la cittadinanza non italiana maggiormente rappresentata tra gli iscritti continua ad essere, in linea con i dati più generali, quella romena. Inoltre, le famiglie si rivolgono spesso al personale dell’Istituto stesso per sapere se siano previste in esso altre attività formative: la scuola diventa un punto di riferimento e di aggregazione le cui potenzialità probabilmente non vengono appieno sfruttate, soprattutto nei momenti in cui sono anche temporaneamente presenti allievi stranieri giunti in Italia grazie ai progetti di ’associazioni quali ad esempio Intercultura. Nel precedente anno scolastico sono stati ospitati ben sette studenti provenienti da Paesi diversi (Australia, Brasile, USA e India) e nel momento in cui erano tutti contemporaneamente presenti l’Istituto aveva assunto una fisionomia veramente interculturale.L’Istituto intende potenziare ma soprattutto ottimizzare l’utilizzo delle risorse di cui dispone, quali ad esempi i materiali contenuti nella biblioteca in modo da renderli fruibili a vantaggio della comunità; in tale ottica si sta anche operando per raccogliere e inserire in un circuito virtuoso le numerose collaborazioni in atto ormai da anni. Ad esempio si stanno studiando iniziative che vedano coinvolti operatori di enti no profit in sinergia con i docenti e con gli operatori dei servizi sociali. Ad esempio sono stati catalogati i numerosi testi in braille che la famiglia di un allievo non è più in grado di tenere in casa a causa del volume eccessivo da essi raggiunto e si agirà, probabilmente in sinergia con il locale CISS 38, per renderli fruibili alla comunità..L’Azienda Pf Tecnology offre supporto e consulenza per le dotazioni hardare e sofware , che richiedono interventi di manutenzione e aggiornamento/potenziamento costanti , nonché per interventi di formazione/aggiornamento sull’utilizzo delle nuove tecnologie. La cooperativa Andirivieni coopera da anni con l’Istituto nella realizzazione di interventi rivolti ad allievi portatori di handicap e stranieri, fornendo all’Istituto stesso anche strumenti e materiali; gli operatori dell’Andirivieni sono intervenuti per la realizzazione e gestione di azioni volte a prevenire il disagio giovanile , fornire o potenziare competenze relazionali all’interno dei gruppi classe, discutere su tematiche ritenute di interesse rilevante in base alle segnalazioni delle diverse componenti dell’istituzione scolastica, formare la componente docenti sulle tematiche del disagio giovanile e le nuove tecnologie, sensibilizzare i docenti sulla centralità dell’educazione alla cittadinanza e con la gestione di uno sportello di ascolto e consulenza psicologica; dallo scorso anno è stata attivata anche una collaborazione con una psicologa per la prevenzione dello strass lavoro correlato e le sue consulenze sono rivolte sia al personale dell’Istituto sia ai genitori degli allievi.Da anni è attiva la collaborazione con l’Università delle Tre Età e durante questo anno scolastico sono state ideate iniziative volte a potenziare la collaborazione utilizzando la Biblioteca d’Istituto come Centro Risorse per le Tre Età e le competenze dei membri dell’associazione per attuare iniziative volte alla conoscenza del territorio da parte degli allievi dell’Istituto.

INDICATORI DELL’ANALISI DEL CONTESTO SETTORIALE (Fonte dei dati: Istituto ALDO MORO, CISS 38 31.12.2013)Indicatore /descrizione Misura (valori assoluti o %)Piano di Zona del CISSS 38 tavoli tematici disabili e stranieriAlunni stranieri dato nazionale 5,6% (Indagine Ministero Istruzione marzo

2008)Alunni stranieri nell’Istituto 7 % (Rilevazione interna dati iscrizione a.s

11-12)

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Page 9: Provincia di Torino - Pagina Principale€¦  · Web viewQuesti dati risultano in linea con quanto emerge dall’esame dei dati ISTAT (aggiornati al 3 gennaio 2009, come riportato

Alunni stranieri nell’Istituto 8% (Rilevazione interna dati iscrizione a.s12-13)

Alunni stranieri nell’Istituto 8,5 % (Rilevazione interna dati iscrizione a.s13-14)

Media nazionale Alunni stranieri non ammessi alla classe successiva

28% (Indagine Ministero Istruzione marzo 2008)

Media nazionale Alunni italianinon ammessi alla classe successiva

13,6% (Indagine Ministero Istruzione marzo 2008)

Numero allievi Istituto 1080 (a.s. 20163-14)Numero allievi stranieri classi prime 31 (a.s. 2013-14)Numero allievi stranieri triennio 32 (a.s. 2013-14)Numero allievi stranieri in totale necessitanti di interventi L2

30 (a.s. 2013-14)

Numero allievi disabili 5 (a.s. 2013-14)Numero insegnanti di sostegno 2 + 1 spezzone di 9h (a.s. 2013-14)Numero allievi disabili 6 (a.s. 2014/15)Numero allievi con DSA 22 (a.s. 2011-12)Numero allievi con DSA 26 (a.s. 2012-13)Numero allievi con DSA 32 (a.s. 2013-14)Numero allievi con DSA 38 (a.s. 2014-15, previsione in base a dati

iscrizione)Numero docenti di sostegno su DSA Nessuno, la normativa vigente non li

prevedeNumero docenti in servizio 91 (a.s. 2013-14)Numero personale ATA in servizio 28 (a.s. 2013-14)Decremento personale in servizio a.s. 11-12 rispetto a.s. 9-10

decremento del 10,70%

Numero volumi biblioteca 11.200 (a.s. 2013-14; catalogazione in corso)

Dall’analisi del contesto territoriale e settoriale sono emersi i seguenti bisogni con relativi nodi critici di riflessione.

All’istituzione scolastica viene sempre più frequentemente richiesto di mettere in campo azioni ad ampio spettro, non limitandosi quindi ad intervenire solamente con metodi tradizionali (ad esempio con corsi di lingua italiana per allievi stranieri) ma svolgendo un ruolo più propositivo e dimostrando un maggior coinvolgimento (ed una maggiore inventiva) nelle azioni di contrasto e prevenzione dell’intolleranza in tutte le sue forme.Il livello di successo degli studenti stranieri negli istituti superiori continua ad essere piuttosto deludente, facendo registrare un tasso di promozione pari a poco più di due studenti promossi su tre scrutinati. Per quanto riguarda l’I.I.S. “A. MORO”, nell’ anno scolastico 2010-11, si è arrivati a ben 16 allievi stranieri che frequentano le classi quinte e quindi hanno sostenuto l’esame di maturità: si tratta di un dato entusiasmante ma anche fuorviante, poiché nella sezione liceale si continua ad evidenziare, però, il maggiore divario nel successo rispetto agli studenti italiani. Si può ipotizzare anche che tra le cause del minor successo scolastico vi sia il non adeguato possesso della competenza linguistica per gli alunni stranieri; ma da anni si sostiene che probabilmente concorrono a questi risultati finali le condizioni sociali e culturali. Partendo da questa riflessione, si sta tentando di rendere più attive le relazioni con alcune organizzazioni no profit del territorio come ad esempio l’Università delle tre età per coinvolgere le varie generazioni in un’operazione di accoglienza ma soprattutto di integrazione e di reciproco arricchimento. A queste prospettive di lavoro hanno contribuito in maniera determinante i volontari attualmente in servizio sia con l’attivazione di alcuni laboratori alla scoperta delle tradizioni storiche locali sia in momenti di brain storming.

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Quanto sino ad ora è stato detto per gli alunni con cittadinanza non italiana è da estendersi anche agli alunni con necessità educative speciali, la cui presenza si è andata diffondendo negli Istituti di istruzione secondaria superiore .E’ intenzione della scuola potenziare il coinvolgimento d adulti e di alunni italiani in un rapporto interattivo con gli alunni stranieri/immigrati e diversamente abili, in funzione del reciproco arricchimento: questo potrebbe avvenire istituendo laboratori (non solo finalizzati all’apprendimento della lingua ed aperti anche agli adulti) finalizzati alla valorizzazione delle differenze linguistico- culturali ed imperniati sui motivi della unità, della diversità e della loro conciliazione dialettica e , come già detto, della conoscenza del territorio; questa proposta è stata anche condivisa con gli operatori dell’Associazione “Gruppo Abele” che in passato hanno operato nell’Istituto proprio con la finalità di fornire o potenziare le competenze relazionali all’interno del gruppo classe. Gli operatori del Gruppo Abele, in collaborazione con i Volontari in servizio, hanno effettuato anche durante l’anno scolastico 2010-11 interventi nelle singole classi o su gruppi di allievi proprio al fine di creare un clima di disponibilità al dialogo ed al confronto, di accoglienza e rispetto dell’altro e del “diverso”; questi interventi hanno inizio già durante i primi tre giorni dell’anno scolastico nella fase di accoglienza degli allievi (tale fase è realizzata sulla base di un progetto interno che è in atto da molti anni all’interno dell’Istituto e che durante l’a.s. 12-13 è stato condiviso con i volontari che hanno rappresentato un prezioso elemento rivitalizzante).

Le famiglie, inoltre, si rivolgono spesso al personale dell’Istituto stesso per sapere se siano previste in esso altre attività formative o momenti di incontro e di confronto per ragazzi ed adulti: la scuola diventa un punto di riferimento e di aggregazione le cui potenzialità (dovute anche alla sua ubicazione, alla struttiua capiente ed alle risorse di cui dispone) probabilmente non vengono appieno sfruttate. L’ideazione di iniziative e laboratori di valorizzazione del patrimonio librario (ad es.vieni a prendere un caffè in biblioteca) e di conoscenza del territorio (uscite alla scoperta delle tradizioni, delle caratteristiche del territorio e della sua popolazione; incontro con gli autori di testi divulgativi sul territorio locale quali ad esempio quelli recentemente prodotti da soci dell’Università delle tre età) potrebbero rappresentare un interessante punto di partenza.In questi anni negli Istituti di istruzione superiore risultano sempre più numerosi i casi di allievi con Difficoltà Specifiche di Apprendimemento e Necessità Educative Speciali : si precisa che la legislazione attualmente in vigore non prevede, per i casi di DSA (dislessia, disgrafia, disclaculia e/o disprassia) alcun supporto a sostegno degli insegnanti di classe, ma proprio in questi casi risulta determinante, per il successo scolastico, l’individualizzazione degli interventi didattico-educativi. Attualmente i Volontari hanno avuto modo di conoscere da vicino questa realtà scolastica (nonché le normative che regolano l’attività con detti allievi) e di proporre interessanti modalità di intervento, sfruttando anche gli strumenti multimediali di cui l’Istituto sta cercando di dotarsi: spesso il loro entusiasmo e alla loro spontaneità riesce a stemperare quelle diffidenze che inevitabilmente si generano in tali situazioni. La presenza di coloro che possono apparire come sorelle o fratelli maggiori è fonte di rassicurazione e la collaborazione è più fluida e serena; i Volontari si affezionano ai ragazzi, si tengono in contatto anche dopo l’esperienza presso l’Istituto e rappresentano un esempio da imitare per coloro che, ormai maggiorenni o quasi, si avvicinano al mondo del volontariato.Anche il personale in servizio, nei periodi di sospensione dell’attività didattica curricolare, si trova a pensare di rivolgersi all’Istituto per esigenze quali badare per alcune ore ai propri figli in età scolare che non possono essere affidati ad altri; come per gli allievi la scuola è diventata una delle poche comunità di riferimento in cui riconoscersi, questo avviene anche per chi nell’Istituto lavora e vede che il cumulo dei tappi di plastica raccolti ed ammucchiati in una palestra diventa una attrattiva anche per i propri allievi oppure sente capannelli di ragazzi discorrere allegramente (e fluentemente) in lingua inglese, francese o tedesco… Come in alcune aziende sono stati istituiti i cosiddetti micronidi, anche in un Istituto scolastico si può tentare un’esperienza che non risulta molto distante dalla mission dell’istituzione stessa. Una iniziativa simile è stata realizzata nell’estate 2011 grazie alla presenza dei Volontari del Servizio Civile impegnati presso il nostro istituto ed ha avuto una

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discreto successo, creando nel personale l’aspettativa che tale iniziativa si possa riproporre anche in seguito.

La presenza di allievi provenienti da tanti diversi Paesi del mondo, o nati in Italia da genitori di origine straniera, dimostra che c’è il mondo in classe, seduto sui banchi di scuola. E se la scuola incontra il mondo, l’avventura dell’educazione davvero può e deve rinnovarsi, per tutti.

Aspetti a cui il presente progetto di Servizio Civile GENERAZIONI IN RETE intende rispondere come valore aggiunto.

Le ragazze e i ragazzi che svolgono e hanno svolto il Servizio Civile in questi anni presso l’Istituto (ormai si parla di ben 22 ragazzi) hanno rappresentato un prezioso e potente catalizzatore di energie,di idee e di risorse: la loro vitalità, il loro entusiasmo, la loro positività sono sempre risultati contagiosi e hanno contribuito spesso a rianimare anche chi stava pensando di non avere più molto da condividere con le giovani generazioni o cominciava a sentirsi un pesce fuor d’acqua trovandosi di fronte a nativi digitali, provenienti da realtà molto distanti fisicamente, per i quali le frontiere non rappresentano più barriere insormontabili.Insegnare ad allievi provenienti da tanti diversi Paesi del mondo, o nati in Italia da genitori di origine straniera può rappresentare una sfida stimolante e dimostra che c’è il mondo in classe, seduto sui banchi di scuola. L’I.I.S. A.Moro sta cercando di vedere questa non solo come una sfida ma anche come una risorsa: durante l’anno scolastico 2010-11 proprio la presenza di Volontari del SCN ha permesso di concretizzare tale visione: un ragazzo americano, appena giunto in Italia, si è finalmente illuminato nel momento in cui ha potuto conversare con un suo coetaneo nato in Sudafrica e giunto in Italia tre anni or sono. L’incontro è stato possibile in quanto i volontari, a differenza del personale docente, possono muoversi all’interno dell’Istituto (non avendo gli obblighi di sorveglianza che invece caratterizzano la funzione docente) creando queste positive sinergie altrimenti solo casualmente attuabili . Questa realtà multiculturale rappresenta una risorsa molto preziosa, per educare e aiutare a sviluppare competenze comunicative ed interculturali, approfondendo concetti quali identità, alterità, diritti e doveri di cittadinanza, rapporti tra le culture, prospettive di convivenza nella società futura. Questa risulta anche essere la strada più realistica e praticabile per dare una risposta efficace ( in funzione soprattutto preventiva) agli atti di bullismo, intolleranza e rifiuto dell’altro, fenomeni che tanto (e giustamente) generano ansia nelle famiglie e nei ragazzi stessi. E se la scuola diventa una fucina di idee e iniziative, l’avventura dell’educazione davvero può rinnovarsi, per tutti, cominciando a farsi volano di iniziative o luogo di promozione/sperimentazione di esperienze di solidarietà sociale o di sussidiarietà, grazie al patrimonio di potenzialità e risorse in essa disponibili ma non sempre appieno sfruttate . Gli esponenti delle nuove generazioni , se vengono abituati a mettersi in gioco e a confrontarsi con gli altri, probabilmente non si abbandoneranno ad episodi di intolleranza : la scuola diventa così veramente una comunità di sapere e di vita.La scuola si sta anche impegnando per venire incontro alle esigenze delle famiglie degli allievi stranieri che, in linea di massima si trovano in condizioni economiche che rendono loro impraticabile l’ipotesi di ricorrere ad insegnanti privati, pertanto si è deciso di operare con gli allievi stranieri anche durante i periodi di sospensione delle attività didattiche ed estivi per fornire ai nuovi arrivati già alcune competenze nell’utilizzo della lingua italiana prima che questi si ritrovino ad essere chiamati a mettersi in gioco in orario curricolare di fronte ai compagni; in questo modo possono già aver conosciuto e compreso le regole vigenti, aver avuto modo di comprendere le prestazioni richieste e di conoscere anche il nuovo ambiente nonché, in alcuni casi, i nuovi insegnanti: questo momento risulta particolarmente importante e delicato per ragazzi che si trovano catapultati in una realtà del tutto estranea, non solo dal punto di vista linguistico. Anche le indicazioni ministeriali (vedasi C.M. n. 2 dell’8 gennaio 2010) prospettano momenti estivi, rivolti agli allievi stranieri, di conoscenza della lingua italiana e di approfondimento delle competenze nel suo utilizzo.

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Si può facilmente ipotizzare che tra le cause degli episodi di intolleranza ci siano la scarsa conoscenza dell’altro, ma anche il disagio di chi non si sente accettato e di chi si trova in difficoltà nell’ambiente scolastico, pertanto l’Istituto ritiene opportuno favorire sia le attività di integrazione sia quelle di socializzazione tra tutti i suoi studenti; a questo fine si sta pensando di dar vita ad iniziative di conoscenza del territorio che possono rappresentare un ulteriore momento di integrazione e si pensa che il coinvolgimento delle famiglie possa rendere più incisivi gli interventi. Scoprire insieme, nativi e no, il territorio un po’ sconosciuto per tutti costituisce una sfida interessante e in grado di intessere o cementare una rete di relazioni.. Per quanto riguarda l’aspetto più strettamente didattico, alla base del minor successo scolastico degli alunni stranieri non si può pensare che vi sia solamente il non adeguato possesso della competenza linguistica per gli alunni stranieri, ma potrebbero concorrere a questi risultati finali proprio le condizioni sociali e culturali. L’Istituto intende pertanto cercare di operare a più largo raggio individuando, accanto alle attività curricolari ed ai laboratori volti al potenziamento delle competenze linguistiche nei diversi livelli, gruppi di lavoro e di preparazione materiali che puntino all’ educazione alla partecipazione civile e politica, alla valorizzazione delle differenze linguistico- culturali ed imperniati sui motivi della unità, della diversità e della loro conciliazione dialettica nonché sulla conoscenza del territorio.Inltre, all’interno dell’Istituto è presente un locale biblioteca-centro risorse di cui si intende potenziare ma soprattutto ottimizzare l’utilizzo delle risorse di cui dispone, quali ad esempi i materiali contenuti nella biblioteca in modo da renderli fruibili a vantaggio della comunità; in tale ottica si sta anche operando per raccogliere e inserire in un circuito virtuoso le numerose collaborazioni in atto ormai da anni. Ad esempio si stanno studiando iniziative che vedano coinvolti operatori di enti no profit in sinergia con i docenti e con gli operatori dei servizi sociali. Ad esempio sono stati catalogati i numerosi testi in braille che la famiglia di un allievo non è più in grado di tenere in casa a causa del volume eccessivo da essi raggiunto e si agirà, probabilmente in sinergia con il locale CISS 38, per renderli fruibili alla comunità. Tale spazi sono attualmente utilizzati dall’Università delle Tre età per iniziative che coinvolgono i suoi iscritti ed anche per attività che l’Istituto svolge in collaborazione con altri enti o associazioni del territorio.

DESTINATARI E BENEFICIARI

DESTINATARI: Allievi in situazione di handicap: (6 di cui: 3 quattordicenni, due diciassettenni e

un diciottenne) Fonte: dati iscrizioni interne Allievi con disturbi specifici dell’apprendimento (42 con età comprese tra i tredici

ed i 17 anni)) Fonte: dati iscrizioni interne Allevi stranieri necessitanti di potenziamento alfabetizzazione di base (30: età 14-

16 anni) Allevi stranieri necessitanti di potenziamento alfabetizzazione avanzata (20: età

14- 17 anni) Fonte: dati iscrizioni interne Allievi classi prime a.s. 14-15 : 280 Fonte: dati iscrizioni interne Allievi classi quinte: 140 Fonte: dati iscrizioni interne Allevi stranieri educazione alla cittadinanza (62: età13-18 anni) Allievi dell’Istituto che possono accedere al prestito dei libri (450: età 13- 19 anni) Allievi dell’Istituto coinvolti in azioni di solidarietà sociale ( previsione 300: età 16-

19 anni )

BENEFICIARI: Personale tutto dell’Istituto (118) Famiglie allievi stranieri ( 60) Famiglie allievi stranieri appena giunti in Italia 25 Famiglie allievi con bisogni educativi speciali (42) Allievi istituto 1080 Fonte: dati iscrizioni interne

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Organizzazioni locali operanti sul territorio con iniziative di solidarietà sociale

INDICATORI SINTETICI degli aspetti rilevanti su cui intende intervenire concretamente il progetto di servizio civileAnno scolastico 2009-10Interventi attuatiInterventi su allievi stranieri

Numero 2 corsi di alfabetizzazione (su livelli diversi)

Realizzazione materiali specifici Numero 1 gruppo per la redazione materiali

Laboratori ludico-didattici Iniziative sporadicheCommissione accoglienza 1 (con 4 membri)Anno scolastico 2010-11

Interventi su allievi stranieri

Numero 3 corsi di alfabetizzazione (su livelli diversi)

Realizzazione materiali specifici Numero 3 gruppo per la redazione materiali: 1 per L2 e uno per HC; 1 per allievi DSA

Gruppi di studio individuale, preparazione approfondimenti, studio cooperativo

1 gruppo

Laboratori ludico-didattici 2 Gruppi di educazione alla partecipazione civile e politica

1 gruppo

Fase finale anno scolastico 2011-12 e fase iniziale anno scolastico 12-13

Numero 2 laboratorio metodo di studio ( in corso di programmazione)

Numero 4 corsi di alfabetizzazione (su livelli diversi)Numero 1 laboratorio materiale HCNumero 1 gruppi per la redazione materiali DSANumero 2 gruppi per la redazione materiali per allievi stranieri

Gruppi di studio individuale, preparazione approfondimenti, studio cooperativo 4 GruppiLaboratori centro risorse 1Gruppi di lavoro sulla solidarietà sociale 2Anno scolastico 2013-14(Numero interventi in corso di realizzazione)

Numero 3 laboratorio metodo di studio

Numero 1 laboratorio materiale HCNumero 2 gruppi per la redazione materiali DSA( + 50%)Numero 1 gruppi per la redazione materiali per allievi stranieri (+ 10%)

Gruppi di studio individuale, preparazione approfondimenti, studio cooperativo 2 GruppiLaboratori centro risorse 1 (+ 25%)Servizio continuativo di prestito libri 1 (+ 100%)Laboratori/interventi di conoscenza del terrotorio

2 (+ 100%)

Laboratori/interventi di valorizzazione patrimonio librario

2 (+ 50%)

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Page 14: Provincia di Torino - Pagina Principale€¦  · Web viewQuesti dati risultano in linea con quanto emerge dall’esame dei dati ISTAT (aggiornati al 3 gennaio 2009, come riportato

Laboratori ludico-didattici 2 (riproposizione attività a.s.10-11)Gruppi di lavoro sulla solidarietà sociale 2Anno scolastico 2014-15(Numero interventi da realizzare)

Numero 3 laboratorio metodo di studioNumero 2 laboratori materiale HCNumero 3 gruppi per la redazione materiali DSA( + 25%)Numero 2 gruppi per la redazione materiali per allievi stranieri (+ 20%)

Gruppi di studio individuale, preparazione approfondimenti, studio cooperativo 2 GruppiLaboratori centro risorse 2 Servizio continuativo di prestito libri 2 (1a.m e1 p.m.)(+ 50%)Laboratori/interventi di conoscenza del terrotorio

4 + 100%)

Laboratori/interventi di valorizzazione patrimonio librario

4 (+ 100%)

Laboratori ludico-didattici 2 (riproposizione attività a.s.precedente

Gruppi di lavoro sulla solidarietà sociale 2 (attività continuative dei volontari)

7) Obiettivi del progetto:

Obiettivi generali Ottimizzare la conoscenza e l’utilizzo delle risorse e del patrimonio dell’Istituto a

vantaggio della comunità realizzazione di un circuito virtuoso tra le tre età della vita . Garantire una continuità del servizio offerto a fasce di utenti in situazioni di disagio. Realizzare un ambiente di studio che permetta di esprimere le proprie attitudini e le

peculiarità specifiche di ciascuno. Realizzare un ambiente di lavoro che permetta la conciliazione degli impegni con le

esigenze familiari grazie alla realizzazione di un circuito virtuoso tra le tre età della vita.

Utilizzare appieno le potenzialità offerte dalla presenza di allievi provenienti da culture e paesi diversi.

Favorire la conoscenza reciproca tra gli studenti al fine di valorizzare la diversità e prevenire fenomeni di intolleranza e bullismo.

Promuovere iniziative di sussidiarietà. Promuovere la conoscenza del territorio Rimuovere gli ostacoli che non permettono il diritto pieno ed effettivo all’accesso

all’istruzione

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Obiettivi specifici(gli Obiettivi specifici, qui di seguito elencati, sono stati identificati in Ambiti per meglio definirne la loro concreta realizzazione durante l'anno di servizio civile)

Ambito 1Ideare diverse tipologie di interventi al fine di offrire un percorso formativo volto a ridurre l’elevato tasso di dispersione promuovendone il successo formativo degli alunni con bisogni educativi speciali

Ridurre lo stress dell’impatto con il nuovo ambiente

Ambito 2Ideare iniziative laboratoriali che rendano possibile il confronto e lo scambio di esperienze, al fine di favorire l’acquisizione ed il consolidamento delle competenze di cittadinanza attiva di allievi stranieri e con bisogni educativi speciali e delle loro famiglie

Conoscere, comprendere e interpretare la cultura nella quale l’alunno vive

Ambito 3Ideare iniziative laboratoriali che rendano possibile il confronto e lo scambio di esperienze, al fine di favorire l’acquisizione ed il consolidamento delle competenze di cittadinanza attiva di allievi stranieri e con necessità educative speciali e delle loro famiglie

Favorire lo sviluppo di competenze comunicative ed interculturali negli studenti

Favorire la conoscenza reciproca ed il senso di appartenenza al gruppo e l’acquisizione di un comportamento consapevole e responsabile dell’ambiente nel rispetto e nella valorizzazione della diversità

Ambito 4Creare un ambiente lavorativo che consenta il pieno utilizzo di tutte le potenzialità educative dell’istituto (biblioteca, laboratori) per favorire condizioni idonee ad esplicare le attitudini personali degli allievi.

Riflettere sulle proprie azioni , apprendere competenze sociali e strumenti teorico-concreti per l’esercizio della cittadinanza attiva

Creare un ambiente lavorativo accogliente che favorisca l’esercizio delle attività e la coltivazione degli interessi personali senza penalizzare le esigenze familiari

Ambito 5Ideare diverse tipologie di interventi al fine di offrire un percorso formativo volto a ridurre l’elevato tasso di dispersione promuovendone il successo formativo degli alunni con bisogni educativi speciali

Consentire il recupero o l’acquisizione di abilità espressive scritte ed orali in italiano L2 a diversi livelli

Favorire il consolidamento o il potenziamento di conoscenze di base e nozioni relative alle diverse materie curricolari.

Ambito 6Creare un circolo virtuoso tra le Tre età della vita a vantaggio della comunità scolastica e del territorio

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Potenziare il coinvolgimento di alunni italiani in un rapporto interattivo con gli alunni stranieri/immigrati, in funzione del reciproco arricchimento

Ambito 7Favorire la riflessione sul valore della sussidiarietà e la maturazione di azioni di peer tutoring all’interno dell’Istituto o di solidarietà fattiva anche in altri contesti

Indicatori degli Obiettivi Specifici del Progetto di Servizio CivileAnno scolastico 2014-15Numero interventi da realizzare

Numero 3 laboratorio metodo di studio

Numero 2 laboratori materiale HCNumero 3 gruppi per la redazione materiali DSA( + 25%)Numero 2 gruppi per la redazione materiali per allievi stranieri (+ 20%)

Gruppi di studio individuale, preparazione approfondimenti, studio cooperativo 2 GruppiLaboratori centro risorse 2 Servizio continuativo di prestito libri 2 (1a.m e1 p.m.)(+ 50%)Laboratori/interventi di conoscenza del terrotorio

4 + 50%)

Laboratori/interventi di valorizzazione patrimonio librario

4 (+ 50%)

Laboratori ludico-didattici 2 (riproposizione attività a.s.precedenteGruppi di lavoro sulla solidarietà sociale 2 (attività continuative dei volontari)

Obiettivi specifici trasversali rivolti ai volontari

Gli obiettivi qui descritti saranno perseguiti attraverso il ruolo e le attività svolte dai volontari (come dettagliato nel punto 8.3 della presente scheda progetto) ed attraverso la partecipazione alla formazione generale ed alla formazione specifica. Tali competenze verranno formalmente riconosciute come esplicitato al punto 28 della presente scheda progetto.

La presenza dei Volontari del Servizio civile rappresenta per l’Ente una risorsa aggiunta e nello stesso tempo i Volontari sono beneficiari del progetto in quanto il medesimo consente loro di:

Valorizzazione delle competenze e delle abilità individuali Acquisizione di metacompetenze individuali quali: autoefficacia, autostima, problem

solving, di comunicazione e relazione interpersonale, di orientamento al raggiungimento degli obiettivi personali e di gruppo, di lavoro in equipe.

Acquisizione/consolidamento della consapevolezza dell’importanza della partecipazione e della cittadinanza attiva

Acquisizione/consolidamento della consapevolezza dell’importanza della solidarietà sociale nello sviluppo della comunità.

Riconoscimento di un ruolo personale efficace nel contribuire ad abbattere i pregiudizi, le ingiustizie e le disuguaglianze sociali, comprendendo il passaggio dal concetto di democrazia formale a democrazia sostanziale partecipata.

Individuare strumenti teorico-concreti (diritti e doveri di cittadinanza) per l’esercizio della solidarietà sociale e della cittadinanza attiva.

Conoscenza effettiva del funzionamento della scuola come sistema.

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Acquisizione di conoscenze specifiche in relazione alle normative e alle prassi riguardanti l’inserimento di allievi di origine straniera e con necessità educative speciali nella comunità scolastica.

Conoscenza della normativa relativa al nuovo ordinamento del mondo dell’istruzione e delle agenzie operanti a diverso titolo in tale area di competenza.

Conoscenza degli enti locali e dei loro ambiti di azione e interrelazione . Conoscenza del ruolo delle associazioni di volontariato operanti sul territorio Presa di coscienza e attivazione su problemi e i bisogni della realtà locale riguardo i

settori dell’immigrazione e dei diversamente abili. Sviluppo di competenze comunicative ed interculturali Presa di coscienza delle prospettive di convivenza nella società multiculturale Consolidamento delle abilità di dialogo, confronto e reciproco arricchimento entro la

convivenza delle differenze. Sviluppo di tecniche comunicative e di animazione Apprendimento di una metodologia di mediazione e di gestione dei conflitti Presa di contatto con il mondo del lavoro, i suoi ritmi e le responsabilità connesse ad

un ruolo

8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo:

PremessaLa realizzazione del presente progetto va inserita nella più ampia panoramica delle attività scolastiche già esistenti nell’Istituto e aventi le stesse aree di intervento. Pertanto risulta rilevante la fase di accoglienza e di inserimento dei volontari in quanto le azioni dei volontari e le loro proposte dovranno essere correlate con quelle già in atto; inoltre la fase di formazione specifica dovrà precede l’attuazione delle specifiche attività in quanto la conoscenza del funzionamento dell’ente, delle normative inerenti le problematiche dell’inserimento e le competenze per la cittadinanza attiva nonché le simulazioni degli eventuali interventi devono precedere l’espletamento della fase attiva del progetto stesso. L’ultima fase prevede la documentazione dell’esperienza e pertanto richiederà un bilancio fatto da tutti gli attori.A partire dalla descrizione del contesto, della programmazione di Istituto e dalla conseguente analisi dei bisogni sopra esposta emergono le direttrici di lavoro nelle quali i Volontari del presente progetto si impegneranno nell’anno di Servizio Civile. L’Istituto, con il progetto, si propone la creazione di un ambiente di studio e di lavoro rispondente alle necessità individuali degli utenti e degli operatori così da sviluppare un clima collaborativo, disteso e sereno. A questo fine si intende potenziare le azioni rivolte agli allievi di origine straniera e con necessità educative speciali e disturbi specifici dell’apprendimento mediante anche il maggiore coinvolgimento delle loro famiglie e degli altri allievi dell’Istituto. In linea generale, ci si propone di favorire in tutti gli allievi dell’istituto il raggiungimento delle consapevolezza del valore della diversità, prevenendo così fenomeni di intolleranza e di bullismo. Per quanto riguarda gli allievi stranieri e le loro famiglie, ci si propone il conseguimento e/ o l’acquisizione delle competenze di cittadinanza attiva; per quanto riguarda gli allievi di origine straniera e con necessità educative speciali, si intende favorirne il successo formativo. Inoltre, è intenzione dell’Istituto rispondere alle istanze del personale proponendo momenti ludico-educativi per i figli in età scolare durante l’espletamento delle procedure burocratiche di fine anno scolastico. È proprio il periodo estivo a mettere in difficoltà le famiglie in quanto i bambini non sempre hanno dei punti di riferimento presso i quali recarsi con la garanzia, per le famiglie, di una sorveglianza attenta e dello svolgimento di attività ludico- didattiche. Dato che la componente femminile risulta preponderante tra gli operatori dell’Istituto, la possibilità di offrirle questo servizio è stata pensata nell’ottica della prevenzione e mediazione dei conflitti e delle difficoltà affrontate dalle mamme che lavorano.

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Page 18: Provincia di Torino - Pagina Principale€¦  · Web viewQuesti dati risultano in linea con quanto emerge dall’esame dei dati ISTAT (aggiornati al 3 gennaio 2009, come riportato

La scelta di operare con gli allievi stranieri anche durante i periodi estivi di sospensione delle attività didattiche rende possibile fornire ai nuovi arrivati già alcune competenze nell’utilizzo della lingua italiana prima che questi si ritrovino ad essere chiamati a mettersi in gioco nell’orario curricolare di fronte ai compagni; in questo modo possono già aver conosciuto e compreso le regole vigenti, aver avuto modo di comprendere le prestazioni richieste e di conoscere anche il nuovo ambiente nonché, in alcuni casi, i nuovi insegnanti: questo momento risulta particolarmente importante e delicato per ragazzi che si trovano catapultati in una realtà del tutto estranea, non solo dal punto di vista linguistico. Anche le indicazioni ministeriali (vedasi C.M. n.2 dell’8 gennaio 2010) prospettano momenti estivi, rivolti agli allievi stranieri, di conoscenza della lingua italiana e di approfondimento delle competenze nel suo utilizzo.

Il PIANO DI ATTUAZIONE del progetto GENERAZIONI IN RETE che si realizzerà con e per gli allievi dell’Istituto Aldo Moro, in continuita’ con il progetto di servizio civile “IL TERROTORIO NELLA SCUOLA”, valutandone gli effettivi risultati ed elaborando l’effettivo svolgimento in collaborazione con il sistema di monitoraggio accreditato consiste in interventi, organizzati nelle 4 fasi del seguente punto 8.1, nei quali i Volontari in Servizio Civile perseguendo le finalità generali e gli obiettivi specifici sopra esposti, collaboreranno alla realizzazione delle azioni e delle attività a supporto sia degli insegnanti e collaboratori di Istituto, sia delle famiglie come di seguito descritto

8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi

FASE PREPARATORIA: Attività preparatorie finalizzate all’emersione dei bisogni relativi al progetto ed ai singoli interventiIl progetto sarà articolato in fasi dettagliate secondo le seguenti modalità:

FASE PREPARATORIA

Attività dell’ente titolare del progetto Riunioni per definizione dei bisogni e degli obiettivi Incontro per la definizione del progetto con lo staff dell’Ufficio Servizio Civile della

Provincia di Torino

Attività di supporto e consulenza della Provincia di Torino Incontri individualizzati con il referente della progettazione degli enti partner, al fine di

rendere efficace, in relazione ai bisogni emersi, la singola progettazione esecutiva. Durante gli incontri viene presentato e distribuito il materiale di supporto alla

progettazione, realizzato e costantemente aggiornato dalla Provincia di Torino a partire dalle comunicazioni dell’Ufficio Servizio Civile della Regione Piemonte e dell'Ufficio Nazionale per il Servizio Civile.

ACCOGLIENZA: inserimento e osservazione dell’organizzazione e inizio formazione generale e specificaTempi di attuazione: 1° mese

Accoglienza e inserimento nella sede di progetto Conoscenza della struttura del servizio Conoscenza degli operatori con cui collaborerà il volontario Conoscenza degli altri uffici e servizi con i quali il volontario dovrà entrare in contatto Redazione del “Patto di Servizio” quale strumento elaborato congiuntamente

dall’Operatore Locale e dal volontario in cui indicare nel dettaglio, nell’ambito degli obiettivi specifici del progetto, le singole attività svolte, le mansioni, gli orari, il calendario e quant’altro viene ritenuto indispensabile ai fini della verifica del servizio

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Page 19: Provincia di Torino - Pagina Principale€¦  · Web viewQuesti dati risultano in linea con quanto emerge dall’esame dei dati ISTAT (aggiornati al 3 gennaio 2009, come riportato

svolto. Tale documento è frutto di una serie di incontri individuali tra il volontario e l’Operatore Locale di riferimento ed è oggetto di specifici incontri con lo RLEA di riferimento.

Avvio della Formazione specificaContestualmente all'accoglienza verrà avviata la formazione specifica, prevedendo in particolare le informazioni e la conoscenza generale dell'ente presso cui i volontari presteranno servizio e delle principali norme di sicurezza relative alla sede.

Formazione generaleI volontari parteciperanno ad un incontro di benvenuto a cura dell’Ufficio Giovani e Servizio Civile della Provincia di Torino durante il quale riceveranno informazioni relative all’esperienza di Servizio Civile e verrà erogato ai gruppi-classe il primo modulo previsto dalla formazione generale.

AVVIO AL SERVIZIO CIVILE: tempi di attuazione: 1° mese

Avvio al servizio civile Affiancamento dei volontari agli operatori che operano presso la sede del servizio ed iniziale applicazione delle nozioni acquisite durante la formazione specifica. Il volontario sperimenterà soprattutto il rapporto di collaborazione con gli operatori, gli altri volontari ed il contatto con i destinatari.

Formazione specificaDi pari passo con l'inizio delle attività la Formazione specifica verrà erogata nelle modalità e con i contenuti previsti dalla presente scheda progetto, con particolare riferimento ai punti 35, 36, 39, 40 e 41

Formazione generale I volontari parteciperanno alla formazione generale per la durata di 42 ore suddivisa

in 7 giornate. L’attività formativa ha la finalità di introdurre i volontari ai principi e alla conoscenza

del sistema servizio civile e ad orientarli a vivere l’esperienza del servizio in un’ottica di cittadinanza attiva.

ATTIVITÀ DEL PROGETTO DI SERVIZIO CIVILE: tempi di attuazione 10 mesi

Di seguito sono elencate le attività per ciascun obiettivo specifico e i tempi di massima per l’attuazione che possono variare a seconda delle richieste degli utenti, della partecipazione alle iniziative, delle esigenze del servizio e della programmazione generale:Ambito 1Azione 1: Affiancamento degli allievi in difficoltà e individuazione di momenti di incontro con allievi stranieri già inseriti al fine di ridurre lo stress dell’impatto con il nuovo ambiente (Tempistiche: intero anno di servizio)

Incontri del gruppo di lavoro (a cadenza fissa e in caso di problematiche che richiedono interventi tempestivi) al fine di programmare, coordinare, monitorare e nel caso rendere più efficaci ed efficienti gli interventi effettuati.

Affiancamento dell’allievo straniero o con necessità educative speciali durante l’accoglienza e le attività di classe in funzione di facilitatore dell’inserimento e della condivisione della vita di classe; spiegazione delle regole sociali scolastiche, dei modi di intendere il rapporto docente-studente, dell’organizzazione dello studio, della valutazione e della gestione degli spazi dello studio individuale; fornire stimoli all’autocontrollo del comportamento mediante la riflessione sulle regole sociali scolastiche.

Aiuto a verbalizzare situazioni vissute o ad argomenti affrontati ed a definire segnali

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Page 20: Provincia di Torino - Pagina Principale€¦  · Web viewQuesti dati risultano in linea con quanto emerge dall’esame dei dati ISTAT (aggiornati al 3 gennaio 2009, come riportato

“ecologici” per la manifestazione del disagio; favorire l’acquisizione di atteggiamenti di fiducia attraverso l’uso di schemi motori e corporei; addestrare alla concentrazione e all’utilizzo di un adeguato metodo di studio.

Interventi di facilitazione per allievi di madre lingua diversa dall’italiano. Es.: chiarificazione di termini non immediatamente conosciuti, che richiedono una contestualizzazione, una esemplificazione, un riferimento concreto per una riconnessione al bagaglio linguistico dell’allievo.

Interventi di facilitazione di momenti di scambio e conoscenza tra allievi di madre lingua diversa dall’italiano

Supporto e affiancamento nella ideazione e preparazione di supporti che facilitino l’apprendimento (es. registrazione di paragrafi o passi per allievi con DSA)

Ambito 2Azione 2: Attivazione laboratori al fine di conoscere, comprendere e interpretare la cultura nella quale l’alunno vive Tempistiche: marzo-aprile-maggio- luglio-settembre-ottobre

Partecipazione alle riunioni di coordinamento tra gli operatori Discussioni facilitate sulle aspettative, le motivazioni e gli obiettivi individuali di allievi e

famiglie Collaborazione nell’attivare (sia sotto l’aspetto ideativo che per ciò che riguarda la

conduzione) laboratori e progetti specifici attinenti alle sfere socio-relazionale e agli interessi

Partecipazione agli incontri dei gruppi di studio e di progetto ed ai colloqui con i responsabili di centri ed enti che operanti sugli allievi in oggetto

Monitoraggio ed eventuale ridefinizione degli interventi Partecipazione agli incontri di studio e di formazione inerenti alle problematiche

dell’inserimento e dell’apprendimento. Realizzazione di materiali cartacei e materiali su supporto digitale e on line

Ambito 3Azione 3: Attivazione momenti di discussione delle regole con gli allievi al fine di favorire la conoscenza reciproca ed il senso di appartenenza al gruppo , l’apprendimento di competenze sociali e strumenti teorico-concreti per l’esercizio della cittadinanza attiva , l’acquisizione di un comportamento consapevole e responsabile dell’ambiente nel rispetto e nella valorizzazione della diversità (Tempistiche: marzo-aprile-maggio- luglio-settembre-ottobre

Partecipazione alle riunioni di coordinamento tra gli operatori Collaborazione nell’attivare ( sia sotto l’aspetto ideativo che per ciò che riguarda la

conduzione) momenti di riflessione sulle regole sociali scolastiche: raccogliere, definire, discutere e approvare le regole ;fornire stimoli all’autocontrollo del comportamento mediante la riflessione sulle regole definite, sul rapporto studente-docente

Collaborazione nell’attivare (sia sotto l’aspetto ideativo che per ciò che riguarda la conduzione) momenti di riflessione su concetti quali identità, alterità, diritti e doveri di cittadinanza, rapporti tra le culture, prospettive di convivenza nella società multiculturale

Monitoraggio ed eventuale ridefinizione degli interventi Realizzazione di materiali cartacei e materiali su supporto digitale e on line

Ambito 4Azione 4: Attivazione laboratori ludico didattici Tempistiche: mesi estivi

Incontri del gruppo di lavoro (a scadenza fissa e in caso di problematiche che richiedono interventi tempestivi) al fine di programmare, coordinare, monitorare e nel caso rendere più efficaci ed efficienti gli interventi effettuati.

Collaborazione nell’attivare (sia sotto l’aspetto ideativo che per ciò che riguarda la conduzione) laboratori ludico didattici

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Page 21: Provincia di Torino - Pagina Principale€¦  · Web viewQuesti dati risultano in linea con quanto emerge dall’esame dei dati ISTAT (aggiornati al 3 gennaio 2009, come riportato

Ambito 5Azione 5: Attivazione all’interno dell’Istituto di laboratori di produzione di materiali al fine di consentire la personalizzazione e l’individualizzazione delle attività didattiche in base alle diverse abilità e potenzialità dei discenti. Tempistiche: intero anno di servizio)

Incontri del gruppo di lavoro (a scadenza fissa e in caso di problematiche che richiedono interventi tempestivi) al fine di programmare, coordinare, monitorare e nel caso rendere più efficaci ed efficienti gli interventi effettuati.

Affiancamento del docente durante le attività di classe in funzione di facilitatore. Interventi di facilitazione per allievi di madre lingua diversa dall’italiano. Es.: chiarificazione

di termini non immediatamente conosciuti, che richiedono una contestualizzazione , una esemplificazione, un riferimento concreto per una riconnessione al bagaglio linguistico dell’allievo.

Supporto e affiancamento allo svolgimento delle attività di studio individuale per gli allievi in difficoltà, preparazione approfondimenti per gli allievi in particolare durante i periodi di sospensione delle attività didattiche (es. periodo estivo/sospensione attività didattica, ora alternativa all’insegnamento della religione).

Realizzazione di materiali cartacei e materiali su supporto digitale e on line.

Ambito 6Azione 6: Attivazione all’interno dell’Istituto, anche nei periodi estivi di sospensione dell’attività didattica, di momenti di studio (di italiano L2, lingua delle discipline) con allievi di origine straniera al fine di favorire sia il recupero o l’acquisizione di abilità espressive scritte ed orali in italiano L2 a diversi livelli sia il consolidamento o il potenziamento di conoscenze di base e nozioni relative alle diverse materie curricolari. Tempistiche: intero anno di servizio)

Incontri del gruppo di lavoro (a scadenza fissa e in caso di problematiche che richiedono interventi tempestivi) al fine di programmare, coordinare, monitorare e nel caso rendere più efficaci ed efficienti gli interventi effettuati

Supporto e affiancamento nella ideazione e preparazione di supporti che facilitino l’apprendimento (es. registrazione di paragrafi o passi per allievi con DSA)

Affiancamento del docente durante le attività di classe e di programmazione/attuazione degli interventi di studio individuale/ approfondimenti

Supporto e affiancamento allo svolgimento delle attività di studio individuale per gli allievi in difficoltà, preparazione approfondimenti per gli allievi, in particolare nei pomeriggi e durante i periodi di sospensione delle attività didattiche (es. periodo estivo/sospensione attività didattica).

Realizzazione di materiali cartacei e materiali su supporto digitale e on line

Ambito 7Azione 7: Ideazione e Attivazione , all’interno dell’interno dell’Istituto, di laboratori e/o momenti di confronto al fine di promuovere la conoscenza del territorio e l’utilizzo del patrimonio librario presente all’interno dell’Istituto Tempistiche: settembre-ottobre)

Incontri del gruppo di lavoro (a scadenza fissa e in caso di problematiche che richiedono interventi tempestivi) al fine di programmare, coordinare , monitorare e nel caso rendere più efficaci ed efficienti gli interventi effettuati.

Collaborazione nell’attivare (sia sotto l’aspetto ideativo che per ciò che riguarda la conduzione) momenti di confronto e laboratori finalizzati alla conoscenza del territorio e del patrimonio librario , rivolti agli allievi e/o alle loro famiglie.

Collaborazione nell’attivare (sia sotto l’aspetto ideativo che per ciò che riguarda la conduzione) momenti confronto e laboratori finalizzati alla conoscenza del patrimonio librario e rivolti agli allievi e/o alle loro famiglie.

Collaborazione nell’attivare (sia sotto l’aspetto ideativo che per ciò che riguarda la

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Page 22: Provincia di Torino - Pagina Principale€¦  · Web viewQuesti dati risultano in linea con quanto emerge dall’esame dei dati ISTAT (aggiornati al 3 gennaio 2009, come riportato

conduzione) laboratori e progetti specifici attinenti alle sfere socio-relazionale e agli interessi individuali degli allievi: es. musicale, informatico.

Azione 8: Attivazione, all’interno dell’interno dell’Istituto, di momenti laboratoriali per fornire agli allievi assistenza durante le attività di consultazione materiali e prestito nel centro risorse anche nei periodi di sospensione delle attività didattiche. Tempistiche: intero anno di servizio)

Partecipazione alle riunioni di coordinamento tra gli operatori Collaborazione nell’attivare ( sia sotto l’aspetto ideativo che per ciò che riguarda la

conduzione) assistenza durante le attività di consultazione materiali e prestito nel centro risorse anche nei periodi di sospensione delle attività didattiche

Monitoraggio ed eventuale ridefinizione degli interventi Realizzazione di materiali cartacei

Ambito 8Azione 9: Attivazione, all’interno dell’interno dell’Istituto , di momenti laboratoriali per favorire la riflessione sul valore della solidarietà sociale e la maturazione di azioni di peer tutoring all’interno dell’Istituto o di solidarietà fattiva anche in altri contesti Tempistiche: marzo-aprile-maggio 2015)

Incontri del gruppo di lavoro (a scadenza fissa e in caso di problematiche che richiedono interventi tempestivi) al fine di programmare, coordinare , monitorare e nel caso rendere più efficaci ed efficienti gli interventi effettuati.

Collaborazione nell’attivare (sia sotto l’aspetto ideativo che per ciò che riguarda la conduzione) momenti di confronto e laboratori finalizzati alla socializzazione ed interazione tra ragazzi volti a favorire la riflessione sul valore della solidarietà sociale e la maturazione di azioni di peer tutoring all’interno dell’Istituto o di solidarietà fattiva anche in altri contesti

Collaborazione nell’attivare (sia sotto l’aspetto ideativo che per ciò che riguarda la conduzione) laboratori e progetti specifici attinenti alle sfere socio-relazionale e agli interessi individuali degli allievi: es. musicale, informatico.

Collaborazione nell’attivare (sia sotto l’aspetto ideativo che per ciò che riguarda la conduzione) interventi di presentazione del Servizio Civile e di riflessione su tale esperienza

Realizzazione di materiali cartacei e materiali su supporto digitale e on line.

Formazione generaleI volontari continueranno la formazione generale fino al completamento del percorso formativo, come previsto nel punto 30 della presente scheda progetto.

Formazione specificaI volontari parteciperanno alla formazione specifica nei tempi e nelle modalità previste nei punti dal 35 al 40 della presente scheda progetto.

Attività di monitoraggioVerranno attivate le azioni di monitoraggio del progetto e dell’attività formativa come da Sistema accreditato a ottobre 2013. Per quanto riguarda l'attività formativa si fa riferimento alle modalità previste nelle Linee guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile nazionale del 24 luglio 2013 e nella successiva Circolare sul Monitoraggio della formazione generale del 28 gennaio 2014.Tali attività coinvolgeranno l’operatore locale di progetto, i volontari e gli RLEA, al fine di rilevare e rielaborare in itinere l’andamento del percorso progettuale.

CONCLUSIONE DEL SERVIZIO CIVILE: tempi di attuazione: ultimo mese

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Page 23: Provincia di Torino - Pagina Principale€¦  · Web viewQuesti dati risultano in linea con quanto emerge dall’esame dei dati ISTAT (aggiornati al 3 gennaio 2009, come riportato

Nell’ultimo mese del servizio civile, oltre al completamento delle attività previste, sarà richiesto ai volontari una riflessione sull’esperienza svolta, sugli obiettivi raggiunti, sulle criticità e sulle proposte di miglioramento; in questa fase i volontari verranno accompagnati dall’OLP e dagli operatori del servizio. Oltre ad una verifica personale e soggettiva, si opererà anche una valutazione oggettiva che prenderà spunto dall’analisi degli indicatori forniti per accertare il raggiungimento degli obiettivi.

Conclusione del monitoraggioNell’ultimo periodo del servizio si concluderanno le procedure di rilevazione dati e monitoraggio dell’andamento progettuale. I dati raccolti verranno rielaborati da un punto di vista qualitativo e quantitativo. Si procederà alla restituzione dei contenuti emersi, utili ad una futura riprogettazione degli interventi, anche attraverso la redazione del Report annuale.

Diagramma di Gantt:(ipotesi avvio progetto: febbraio/marzo)

FASE1

FASE2

FASE 4 FASE 4

MESE 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12accoglienza Xavvio XFormazione generale X X X X X XFormazione specifica X X X X XAzione 1 X X X X X X X X X X X XAzione 2 X X X X X XAzione 3 X X X X X XAzione 4 X X XAzione 5 X X X X X X X X X X XAzione 6 X X X X X X X X X X XAzione 7 X XAzione 8 X X X X X X X X X X XAzione 9 X X XMonitoraggio X X X XConclusione X

8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività

TIPOLOGIA RUOLO NUMEROInsegnanti (dipendenti Ente) Docenti classi coinvolte 60Insegnanti (dipendenti Ente) Referenti hc, DSA e stranieri 3Insegnanti (dipendenti Ente) Collaboratori dirigenza 2Insegnanti (dipendenti Ente) Coordinatori classi coinvolte 45Dirigenza DS e DSGA

Responsabili Istituto2

ATA (dipendenti Ente) Supporto logistico- coordinamento archiviazione e catalogazione

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Insegnanti (dipendenti Ente) OLP 2

Collaboratori da Enti esterni: Coordinamento laboratori 4

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educatori AndirivieniCollaboratori da Enti esterni (psicologi)

Sportello di consulenza psicologica

2

Collaboratori da Enti Esterni (operatori PF Tecnology)

Coordinamento supporto multimediale e archiviazione)

3

Collaboratori da Enti esterni ( referenti Università delle Tre Età)

Coordinamento interventi centro risorse

2

Collaboratori da Enti esterni ( referenti Università delle Tre Età( iscritti Università delle Tre Età)

Operatori nelle iniziative di conoscenza del territorio

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Collaboratori da Enti esterni ( operatori Università delle Tre Età)

Azioni di promozione biblioteca; apertura biblioteca; attività centro risorse;

8

Collaboratori da Enti esterni ( altri)

Sponsorizzazione attività centro risorse

3

Referenti CISS 38 e ASL di riferimento

Confronto tecnico e operativo, indicazione di strumenti teorico-pratici

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8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto

I Volontari del Servizio Civile Nazionale, dopo l’iniziale periodo di avvio al servizio, entreranno a far parte del gruppo di lavoro e collaboreranno alla realizzazione degli interventi previsti dal progetto come descritto nella specifica della tempistica al punto 8.1. Affiancheranno gli operatori e svolgeranno compiti in autonomia, per il raggiungimento degli obiettivi relativi alle azioni precedentemente descritte, partecipando alle attività afferenti alle stesse.

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Page 25: Provincia di Torino - Pagina Principale€¦  · Web viewQuesti dati risultano in linea con quanto emerge dall’esame dei dati ISTAT (aggiornati al 3 gennaio 2009, come riportato

Ambito 1Azione 1: Affiancamento degli allievi in difficoltà e individuazione di momenti di incontro con allievi stranieri già inseriti al fine di ridurre lo stress dell’impatto con il nuovo ambiente (Tempistiche: intero anno di servizio)

Ruolo del Volontario:Il volontario affianca il docente cercando di fornire agli allievi in difficoltà le facilitazioni necessarie affinché possano integrarsi con i loro pari e favorisce la realizzazione di incontri con altri allievi già inseriti Compiti:

Incontri del gruppo di lavoro (a scadenza fissa e in caso di problematiche che richiedono interventi tempestivi) al fine di programmare, coordinare, monitorare e nel caso rendere più efficaci ed efficienti gli interventi effettuati.

Affiancamento dell’ allievo straniero o con necessità educative speciali durante le attività di accoglienza e di classe in funzione di facilitatore dell’inserimento e della condivisione della vita di classe; spiegazione delle regole sociali scolastiche, dei modi di intendere il rapporto docente-studente, dell’organizzazione dello studio della valutazione e della gestione degli spazi dello studio individuale; fornire stimoli all’autocontrollo del comportamento mediante la riflessione sulle regole definite.

Aiuto a verbalizzare situazioni vissute o ad argomenti affrontati ed a definire segnali “ecologici” per la manifestazione del disagio; favorire l’acquisizione di atteggiamenti di fiducia attraverso l’uso di schemi motori e corporei; addestrare alla concentrazione e all’utilizzo di un adeguato metodo di studio.

Interventi di facilitazione per allievi di madre lingua diversa dall’italiano. Es.: chiarificazione di termini non immediatamente conosciuti, che richiedono una contestualizzazione , una esemplificazione, un riferimento concreto per una riconnessione al bagaglio linguistico dell’allievo.

Interventi di facilitazione di momenti di scambio e conoscenza tra allievi di madre lingua diversa dall’italiano

Supporto e affiancamento nella ideazione e preparazione di supporti che facilitino l’apprendimento (es. registrazione di paragrafi o passi per allievi con DSA)

Ambito 2Azione 2: Attivazione laboratori al fine di conoscere, comprendere e interpretare la cultura nella quale l’alunno vive Tempistiche: marzo-aprile-maggio- luglio-settembre-ottobre

Ruolo del Volontario:Il volontario collabora alla ideazione e alla conduzione di laboratori e progetti specifici attinenti alle sfere socio-relazionale e agli interessi individuali degli allieviCompiti:

Partecipazione alle riunioni di coordinamento tra gli operatori Discussioni facilitate sulle aspettative, le motivazioni e gli obiettivi individuali di allievi e

famiglie Collaborazione nell’attivare (sia sotto l’aspetto ideativo che per ciò che riguarda la

conduzione) laboratori e progetti specifici attinenti alle sfere socio-relazionale e agli interessi

Partecipazione agli incontri dei gruppi di studio e di progetto ed ai colloqui con i responsabili di centri ed enti che operanti sugli allievi in oggetto

Collaborazione al monitoraggio ed eventuale ridefinizione degli interventi Partecipazione agli incontri di studio e di formazione inerenti alle problematiche

dell’inserimento e dell’apprendimento Realizzazione di materiali cartacei e materiali su supporto digitale e on line

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Page 26: Provincia di Torino - Pagina Principale€¦  · Web viewQuesti dati risultano in linea con quanto emerge dall’esame dei dati ISTAT (aggiornati al 3 gennaio 2009, come riportato

Ambito 3Azione 3: Attivazione momenti di discussione delle regole con gli allievi al fine di favorire la conoscenza reciproca ed il senso di appartenenza al gruppo , l’apprendimento di competenze sociali e strumenti teorico-concreti per l’esercizio della cittadinanza attiva , l’acquisizione di un comportamento consapevole e responsabile dell’ambiente nel rispetto e nella valorizzazione della diversità (Tempistiche: marzo-aprile-maggio- luglio-settembre-ottobre

Ruolo del Volontario:Il volontario collabora alla ideazione e alla conduzione di momenti di conoscenza e di riflessione sulle regoleCompiti:

Partecipazione alle riunioni di coordinamento tra gli operatori Collaborazione nell’attivare (sia sotto l’aspetto ideativo che per ciò che riguarda la

conduzione) momenti di conoscenza, riflessione e confronto tra gli allievi sulle regole: raccogliere, definire, discutere e approvare le regole ;fornire stimoli all’autocontrollo del comportamento mediante la riflessione sulle regole definite

Collaborazione nell’attivare (sia sotto l’aspetto ideativo che per ciò che riguarda la conduzione) momenti di riflessione su concetti quali identità, alterità, diritti e doveri di cittadinanza, rapporti tra le culture, prospettive di convivenza nella società multiculturale

Collaborazione al monitoraggio ed eventuale ridefinizione degli interventi Realizzazione di materiali cartacei e materiali su supporto digitale e on line

Ambito 4Azione 4: Attivazione laboratori ludico didattici Tempistiche: mesi estivi

Ruolo del Volontario:il volontario collabora alla ideazione e alla conduzione di laboratori ludico-didatticiCompiti:

Partecipazione agli incontri del gruppo di lavoro (a scadenza fissa e in caso di problematiche che richiedono interventi tempestivi) al fine di programmare, coordinare , monitorare e nel caso rendere più efficaci ed efficienti gli interventi effettuati.

Collaborazione nell’attivare (sia sotto l’aspetto ideativo che per ciò che riguarda la conduzione) laboratori ludico-didattici

Ambito 5Azione 5: Attivazione all’interno dell’Istituto di laboratori di produzione di materiali al fine di consentire la personalizzazione e l’individualizzazione delle attività didattiche in base alle diverse abilità e potenzialità dei discenti. Tempistiche: intero anno di servizio

Ruolo del Volontario:Il volontario affianca il docente cercando di fornire agli allievi le facilitazioni necessarie affinché possano seguire l’attività del gruppo dei pari e risulti potenziata l’individualizzazione dell’interventoCompiti:

Partecipazione agli incontri del gruppo di lavoro (a scadenza fissa e in caso di problematiche che richiedono interventi tempestivi) al fine di programmare, coordinare , monitorare e nel caso rendere più efficaci ed efficienti gli interventi effettuati.

Affiancamento del docente durante le attività di classe in funzione di facilitatore Interventi di facilitazione per allievi di madre lingua diversa dall’italiano. Es.: chiarificazione

di termini non immediatamente conosciuti, che richiedono una contestualizzazione , una esemplificazione, un riferimento concreto per una riconnessione al bagaglio linguistico dell’allievo.

Supporto e affiancamento allo svolgimento delle attività di studio individuale per gli allievi in difficoltà, preparazione approfondimenti per gli allievi in particolare durante i periodi di sospensione delle attività didattiche (es. periodo estivo/sospensione attività didattica, ora

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Page 27: Provincia di Torino - Pagina Principale€¦  · Web viewQuesti dati risultano in linea con quanto emerge dall’esame dei dati ISTAT (aggiornati al 3 gennaio 2009, come riportato

alternativa). Realizzazione di materiali cartacei e materiali su supporto digitale e on line

Ambito 6Azione 6: Attivazione all’interno dell’Istituto, anche nei periodi estivi di sospensione dell’attività didattica, di momenti di studio (di italiano L2, lingua delle discipline) con allievi di origine straniera al fine di favorire sia il recupero o l’acquisizione di abilità espressive scritte ed orali in italiano L2 a diversi livelli sia il consolidamento o il potenziamento di conoscenze di base e nozioni relative alle diverse materie curricolari. Tempistiche: intero anno di servizio)

Ruolo del Volontario:Il volontario affianca il docente cercando di fornire agli allievi le facilitazioni necessarie affinché possano seguire l’attività del gruppo e risulti potenziata l’individualizzazione dell’interventoCompiti:

Partecipazione agli incontri del gruppo di lavoro (a scadenza fissa e in caso di problematiche che richiedono interventi tempestivi) al fine di programmare, coordinare, monitorare e nel caso rendere più efficaci ed efficienti gli interventi effettuati

Affiancamento del docente durante le attività di classe e di programmazione/attuazione degli interventi di studio individuale/approfondimenti

Supporto e affiancamento nella ideazione e preparazione di supporti che facilitino l’apprendimento (es. registrazione di paragrafi o passi per allievi con DSA)

Supporto e affiancamento allo svolgimento delle attività di studio individuale per gli allievi in difficoltà, preparazione approfondimenti per gli allievi, in particolare nei pomeriggi e durante i periodi di sospensione delle attività didattiche (es. periodo estivo/sospensione attività didattica).

Realizzazione di materiali cartacei e materiali su supporto digitale e on line

Ambito 7Azione 7: Ideazione e Attivazione , all’interno dell’interno dell’Istituto, di laboratori e/o momenti di confronto al fine di promuovere la conoscenza del territorio e l’utilizzo del patrimonio librario presente all’interno dell’Istituto Tempistiche: settembre-ottobre)

Ruolo del Volontario:Il volontario collabora alla ideazione e alla conduzione di momenti di confronto e laboratori finalizzati alla conoscenza del territorio e alla valorizzazione del patrimonio librario dell’Istituto rivolti agli allievi e/o alle loro famiglieCompiti:

Partecipazione agli incontri del gruppo di lavoro (a scadenza fissa e in caso di problematiche che richiedono interventi tempestivi) al fine di programmare, coordinare , monitorare e nel caso rendere più efficaci ed efficienti gli interventi effettuati.

Collaborazione nell’attivare (sia sotto l’aspetto ideativo che per ciò che riguarda la conduzione) momenti di confronto e laboratori finalizzati alla conoscenza del patrimonio librario dell’Istituto rivolti agli allievi e/o alle loro famiglie

Collaborazione nell’attivare (sia sotto l’aspetto ideativo che per ciò che riguarda la conduzione) momenti di confronto e laboratori finalizzati alla valorizzazione del patrimonio librario dell’Istituto rivolti agli allievi e/o alle loro famiglie

Collaborazione nell’attivare (sia sotto l’aspetto ideativo che per ciò che riguarda la conduzione) momenti di confronto e laboratori finalizzati alla conoscenza e alla valorizzazione territorio rivolti agli allievi e/o alle loro famiglie

Collaborazione nell’attivare (sia sotto l’aspetto ideativo che per ciò che riguarda la conduzione) laboratori e progetti specifici attinenti alle sfere socio-relazionale e agli interessi individuali degli allievi: es. musicale, informatico.

Realizzazione di materiali cartacei e materiali su supporto digitale e on line

Azione 8: Attivazione, all’interno dell’interno dell’Istituto, di momenti laboratoriali per fornire agli

27

Page 28: Provincia di Torino - Pagina Principale€¦  · Web viewQuesti dati risultano in linea con quanto emerge dall’esame dei dati ISTAT (aggiornati al 3 gennaio 2009, come riportato

allievi assistenza durante le attività di consultazione materiali e prestito nel centro risorse anche nei periodi di sospensione delle attività didattiche. Tempistiche: intero anno di servizio)

Ruolo del Volontario:Il volontario collabora alla ideazione e alla conduzione di iniziative che consentano il pieno utilizzo di tutte le potenzialità educative dell’istituto (biblioteca, laboratori) per favorire condizioni idonee ad esplicare le attitudini personali degli allieviCompiti:

Partecipazione alle riunioni di coordinamento tra gli operatori Collaborazione nell’attivare (sia sotto l’aspetto ideativo che per ciò che riguarda la

conduzione) iniziative che consentanoil pieno utilizzo di tutte le potenzialità educative dell’istituto (biblioteca, laboratori) per favorire condizioni idonee ad esplicare le attitudini personali degli allievi

Realizzazione di materiali cartacei

Ambito 8Azione 9: Attivazione, all’interno dell’interno dell’Istituto , di momenti laboratoriali per favorire la riflessione sul valore della solidarietà sociale e la maturazione di azioni di peer tutoring all’interno dell’Istituto o di solidarietà fattiva anche in altri contesti Tempistiche: marzo-aprile-maggio 2015)

Incontri del gruppo di lavoro (a scadenza fissa e in caso di problematiche che richiedono interventi tempestivi) al fine di programmare, coordinare , monitorare e nel caso rendere più efficaci ed efficienti gli interventi effettuati.

Collaborazione nell’attivare (sia sotto l’aspetto ideativo che per ciò che riguarda la conduzione) momenti di confronto e laboratori finalizzati alla socializzazione ed interazione tra ragazzi volti a favorire la riflessione sul valore della solidarietà sociale e la maturazione di azioni di peer tutoring all’interno dell’Istituto o di solidarietà fattiva anche in altri contesti

Collaborazione nell’attivare (sia sotto l’aspetto ideativo che per ciò che riguarda la conduzione) laboratori e progetti specifici attinenti alle sfere socio-relazionale e agli interessi individuali degli allievi: es. musicale, informatico.

Collaborazione nell’attivare (sia sotto l’aspetto ideativo che per ciò che riguarda la conduzione) interventi di presentazione del Servizio Civile e di riflessione su tale esperienza

Realizzazione di materiali cartacei e materiali su supporto digitale e on line.

Attività dell'Ente di 1a Classe Provincia di Torino:

Formazione generaleI volontari verranno inseriti nei gruppi formativi e parteciperanno alla formazione generale per la durata di 42 ore suddivisa in 7 giornate formative secondo il programma articolato Nei punti dal 29 al 34 della scheda. Durante il percorso di Formazione Generale i Volontari avranno la possibilità di conoscere e confrontarsi con lo RLEA di riferimento.

Attività di MonitoraggioVerranno attivate le azioni di monitoraggio del progetto e dell’attività formativa come da sistema accreditato. Tale attività coinvolgerà sia gli operatori locali di progetto che i volontari, al fine di rilevare e rielaborare in itinere l’andamento del percorso progettuale, insieme agli RLEA.

9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto:

28

Page 29: Provincia di Torino - Pagina Principale€¦  · Web viewQuesti dati risultano in linea con quanto emerge dall’esame dei dati ISTAT (aggiornati al 3 gennaio 2009, come riportato

4

10) Numero posti con vitto e alloggio:

0

11) Numero posti senza vitto e alloggio:

4

12) Numero posti con solo vitto:

0

13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo:

1400 ore annue con un minimo di 12 ore settimanali

14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) :

5

15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:

In riferimento al complesso delle attività previste ed al ruolo individuato per i Volontari in Servizio Civile (riferimento ai punti 8.1 e 8.3 della scheda del progetto):

Disponibilità a flessibilità oraria giornaliera, nel rispetto del numero di ore stabilite dal progetto; possono anche essere programmate, nel corso dell’anno di servizio civile, uscite didattiche, inoltre le lezioni di italiano per stranieri sono tenute in orario pomeridiano in determinati momenti dell’anno di servizio civile

Disponibilità ad essere impegnati eventualmente al sabato e nei giorni festivi Disponibilità a spostamenti e/o missioni per realizzare gli interventi previsti Disponibilità a utilizzare i mezzi dell'Ente Osservanza del segreto professionale

16) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato:

VEDI ALLEGATO BOX 16

17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale:

A livello provincialeTutte le azioni di promozione verranno concertate e realizzate in collaborazione con:

l’Ufficio Giovani e Servizio Civile della Provincia di Torino, gli Enti partner, i Centri per l’impiego, La Provincia di Alessandria, La Provincia di Biella,

29

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i Job placement delle Università di Torino e del Piemonte Orientale, le Associazioni giovanili del territorio, la Cooperativa Animazione Valdocco.

La Provincia di Torino parteciperà ad incontri ed eventi informativi sul territorio organizzati in collaborazione con i Centri per l'Impiego, i Centri Giovani, gli Informagiovani, gli Enti Partner e altre strutture territoriali.

Strumenti e Media:Sito web della Provincia di Torino: da cui sarà possibile scaricare il progetto completo e una sua scheda sintetica, oltre alle modalità per la partecipazione e gli allegati da compilare per i candidati.New media – social network:la grande diffusione degli strumenti del web 2.0 tra i giovani ne fanno uno strumento indispensabile per diffondere capillarmente informazioni anche istituzionali ed aprire nuovi canali comunicativi, capaci di coinvolgere centinaia di persone interessate. L'Ufficio Giovani e Servizio Civile della Provincia di Torino, fin dalla fase di promozione per il 1° bando 2009 (luglio), si è dotato di una propria pagina su Facebook e Twitter (http://www.facebook.com/groups/87744143647/ e http://twitter.com/serviziocivile). Verrà inoltre indicata la pagina Facebook ufficiale dell’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile: http://www.facebook.com/pages/Ufficio-Nazionale-per-il-Servizio-Civile/353868374653514

Manifesti e brochure informative:Pubblicazione delle schede sintetiche dei progetti e invio a: Università, Informagiovani, Infopoint Europa, 15 Centri per l'impiego, URP, Enti partner. Card e Manifesti, realizzazione e diffusione di card e manifesti informativi, in collaborazione con l’Ufficio Giovani e Servizio Civile della Provincia di Torino e la Cooperativa Animazione Valdocco.

Consulenza agli Enti partner:L'Ufficio Giovani e Servizio Civile organizzerà appositi incontri e seminari per supportare gli Enti partner nella promozione (dall'ideazione degli strumenti di comunicazione agli incontri, fino alla diffusione sul territorio locale) dei progetti che si realizzeranno sul loro territorio.

La Provincia di Torino, in collaborazione con gli enti partner, nella realizzazione delle attività di promozione e di informazione, persegue la finalità di diffondere i principi e i valori del Servizio Civile nei singoli territori.

Per un totale di 50 ore

A livello locale, con un impegno di 24 ore dedicate alla programmazione, realizzazione e gestione delle seguenti attività:

Produzione di materiale informativo (depliants) da distribuire sul territorio Predisposizione volantini e manifesti Invio di lettera informativa agli ex allievi del target tra i 18 e i 28 anni Comunicati stampa rivolti alle testate locali Pubblicazione sul sito internet dell’Istituto

Per un totale generale di 74 ore di promozione

18) Criteri e modalità di selezione dei volontari:

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Si fa riferimento al Sistema di Selezione accreditato presso L'Ufficio Servizio Civile della Regione Piemonte

19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):

Si

20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del progetto:

Sistema di Monitoraggio accreditato e aggiornato a ottobre 2013 presso L'Ufficio Servizio Civile della Regione Piemonte.In riferimento a quanto discusso nel Tavolo Tecnico Servizio Civile della Regione Piemonte (rif. Verbale Tavolo Tecnico del 5 Settembre 2013), la Provincia di Torino si impegna sperimentalmente ad integrare il proprio sistema accreditato con quanto dettagliato nelle seguenti tabelle:

Tabella 1CONTENUTI STRUMENTI TEMPISTICHE MODALITA' DI

COINVOLGIMENTO UFFICIO REGIONALE

Ricadute/impatto sui destinatari e beneficiari

Aggiornamento obiettivi Avvio progetti

- Comunicazione tempestiva di eventuali scostamenti e delle ipotesi correttive

- Proposte di visite ispettive condivise

- Condivisione, eventuale riformulazione e validazione delle ipotesi correttive

- Condivisione dell'elaborazione dati

- invio Rapporto Annuale UNSC

Scheda di Monitoraggio

Rilevazione trimestrale

Questionario di customer satisfaction

Rilevazione semestrale (2° e 4° Scheda di monitoraggio)

Tutoraggio dei volontari Vedi tabella 2

Coinvolgimento OLP

Stesura Patto di Servizio e validazione con RLEA di riferimento

Incontri individualizzati con RLEA

Fase di elaborazione e validazione Patto di Servizio: primi 3 mesi

Incontri individualizzati: calendarizzabili nei 12 mesi di servizio

Raccolta dati e stesura Scheda di Monitoraggio

trimestrale

Condivisione, individuazione soggetti e target per la definizione delle modalità di somministrazione del Questionario di customer satisfaction

Fase di proposta: primi 6 mesi;

Fase di realizzazione: ultimi 6 mesi.

L’elaborazione dei singoli Questionari è mutuata dall'esperienza dei progetti di Servizio Civile VOLONTARI SU MARTE e CARTOLINE DA MARTE, gestiti direttamente dall’Ufficio Giovani e Servizio Civile e dall’Ufficio Sistema Informativo della Provincia di Torino e riguarderà:

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Page 32: Provincia di Torino - Pagina Principale€¦  · Web viewQuesti dati risultano in linea con quanto emerge dall’esame dei dati ISTAT (aggiornati al 3 gennaio 2009, come riportato

la messa a punto del questionario e scelta della tecnica di rilevazione più appropriata;

l’estrazione di un campione realmente rappresentativo dei destinatari/beneficiari del singolo progetto;

il raggiungimento di adeguati tassi di risposta;

l’elaborazione statistica dei dati e stesura di un report efficace.

Per la rielaborazione e realizzazione con gli OLP dei singoli questionari la Provincia di Torino garantirà la consulenza per:

utilizzare una metodo corretto per l’analisi delle Ricadute/impatto nello specifico territorio;

cercare l’oggettività e l’affidabilità delle informazioni raccolte (che possono quindi essere anche diffuse all’interno e all’esterno della sede che realizza il progetto di Servizio Civile);

garantire la completezza e ricchezza dell’analisi e delle indicazioni decisionali utili per la riprogettazione;

garantire il rispetto preciso dei tempi e dei costi.

Tabella 2: tutoraggio dei volontariTempistica Strumenti Soggetti coinvolti

Primo mese – avvio del singolo progetto

PresentazioneMailing-listContatto telefonico

Responsabili locali ente accreditato (RLEA) – Provincia di Torino;OLP e referenti Enti Partners Volontari

Primi 3 mesi di servizio

Patto di Servizio

Durante i 12 mesi del singolo progetto

Incontri individuali/di gruppo per esigenze specifiche;

Verbale degli incontri (**)

Entro i primi 6 mesi del singolo progetto

Raccordo con il Sistema di Formazione generale

Figure previste per i Sistemi di Monitoraggio e di Formazione generale

(**) si allega lo strumento per la stesura dei Verbali messo a disposizione dal Sistema di Qualità ISO 9001 della Provincia di Torino, file: ALTRO_Verbale incontri RLEA-OLP-REF-VOL.pdf

21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):

Si

22) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:

I seguenti requisiti di scolarità e di formazione sono richiesti coerentemente alle attività del progetto (descritte al punto 8.1) ed al ruolo dei volontari (descritto al punto 8.3)

32

Page 33: Provincia di Torino - Pagina Principale€¦  · Web viewQuesti dati risultano in linea con quanto emerge dall’esame dei dati ISTAT (aggiornati al 3 gennaio 2009, come riportato

Requisiti obbligatori:

Diploma di Scuola Secondaria di II grado per garantire una sufficiente preparazione in ambito culturale adatta a relazionarsi con gli allievi e a svolgere attività a carattere culturale.

23) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del progetto:

A LIVELLO PROVINCIALE

Dettaglio Costo a Volontario Realizzazione di Manifesti e brochure informative

Schede sintetiche dei progetti stampa e invio: Università, Informagiovani, Infopoint Europa, Circondari della Provincia di Torino, Centri per l'impiego, URP, Enti partner.

Inviti personalizzati ai giovani dei vari territori (sms, lettere,ecc) a cura dei Centri per l’Impiego

Card studio e realizzazione grafica, distribuzione

€ 400,00

A livello locale

Dettaglio CostoMateriale di consumo e spese di pubblicizzazione € 700,00Materiale didattico e ludico-educativo € 500,00Materiale di consumo per formazione (registri, fotocopie ecc.)

€ 100,00

Materiale didattico per esigenze educative speciali € 500,00Rimborso spese trasferte volontari per formazione generale € 350,00TOTALE € 2.150,00

24) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners):

Enti no profit:

La cooperativa Andirivieni coopera da anni con l’Istituto nella realizzazione di interventi rivolti ad allievi portatori di handicap e stranieri, fornendo all’Istituto stesso anche strumenti e materiali; gli operatori dell’Andirivieni sono intervenuti per la realizzazione e gestione di azioni volte a prevenire il disagio giovanile , fornire o potenziare competenze relazionali all’interno dei gruppi classe, discutere su tematiche ritenute di interesse rilevante in base alle segnalazioni delle diverse componenti dell’istituzione scolastica, formare la componente docenti sulle tematiche del disagio giovanile e le nuove tecnologie, sensibilizzare i docenti sulla centralità dell’educazione alla cittadinanza

33

Page 34: Provincia di Torino - Pagina Principale€¦  · Web viewQuesti dati risultano in linea con quanto emerge dall’esame dei dati ISTAT (aggiornati al 3 gennaio 2009, come riportato

Da anni è attiva la collaborazione con l’Università delle Tre Età e durante questo anno scolastico sono state ideate iniziative volte a potenziare la collaborazione utilizzando la Biblioteca d’Istituto come Centro Risorse per le Tre Età e le competenze dei membri dell’associazione per attuare iniziative volte alla conoscenza del territorio da parte degli allievi dell’Istituto.

Enti profit:

L’Azienda Pf Tecnology offre supporto e consulenza per le dotazioni hardare e sofware, che richiedono interventi di manutenzione e aggiornamento/potenziamento costanti , nonché per interventi di formazione/aggiornamento sull’utilizzo delle nuove tecnologie.

La dott.ssa Matiotti con la gestione di uno sportello di ascolto e consulenza psicologica; attività in corso da ormai tre anni anche per la prevenzione dello strass lavoro correlato ; le sue consulenze sono rivolte sia al personale dell’Istituto sia ai genitori degli allievi.

25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto:

Le risorse tecniche e strumentali generali a disposizione dei Volontari di Servizio Civile per l’espletamento delle attività previste dal punto 8.1 sono le seguenti:

Per tutte le Attività: Aula dedicata Individuazione profili per utilizzo PC Istituto in rete e per accesso Internet Postazioni pc (con collegamento Internet, software per gestione testi ed immagini)

presenti nella sede e utilizzabili dal volontario (n. 4) Portatili con software per la realizzazione di mappe mentali Scanner utilizzabili dal volontario Stampanti laser presenti nella sede e utilizzabili dal volontario Armadietti in cui conservare i materiali usati dai volontari Tessere personali per i volontari con budget annuo di fotocopie Archivio materiali didattici presenti nell’istituto ed allocati in appositi armadi :

testi e software per l’insegnamento di italiano L2, testi e software per allievi con necessità educative speciali, quotidiani e riviste specifiche sulle esigenze educative speciali volumi della biblioteca d’Istituto e pubblicazioni di genere vario conservate

nello stesso locale biblioteca software didattici di vario genere

Materiali di consumo (registri per documentazione attività, modulistica per le comunicazioni , carta, cartelloni, materiale scrittorio..)

Aulette per incontri con OLP, formazione specifica e attività individuali o con pochi allievi per volta.

Aule per incontri di gruppi di lavoro e lezioni frontali con gruppi più numerosi

Attività 1:Postazioni di lavoro adeguate nelle aule in cui operano i volontari

Attività 4:Materiali ludico-didattici presenti nell’Istituto ed allocati in appositi armadi

Attività 5-6:

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Software per insegnamento della lingua italiana ad alunni stranieri con pacchetto di 15 licenzePen drive, registratori e audiocassetteAudioteca

Attività 1-5-6-8:Archivio documentazione sulle normative vigenti in materia di obbligo scolastico, educazione alla cittadinanza, inserimento allievi stranieri e diversamente abili, DSA

Attività 7-8 e formazione specifica:Aula con 24 PC con collegamenti Internet utilizzabili dagli allievi Videoproiettore e lavagna luminosaLIMAula magna Biblioteca dell’istituto

CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI

26) Eventuali crediti formativi riconosciuti:

Nessuno

27) Eventuali tirocini riconosciuti :

Nessuno

28) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:

La Provincia di Torino, con propria Deliberazione n. 1168-385359/2005 del Settembre 2005, riconosce all’anno di servizio effettivamente prestato e certificato, lo stesso valore del servizio prestato presso un Ente pubblico, anticipando le disposizioni del D. Lgs. 77 del 2002. Si allega il testo della Deliberazione della Giunta Provinciale.

L'IIS ALDO MORO riconosce, con Delibera del Dirigente Scolastico, Volontari competenze e professionalità acquisibili durante l’espletamento del Servizio Civile, certificabili e validi al fine del curriculum vitae. Nello specifico saranno riconosciute le seguenti competenze trasversali e tecnico relazionali:

Capacità di costruire relazioni significative

Capacità di gestire situazioni relazionali complesse e conflittuali

Capacità di lavoro in gruppo e in rete

Capacità di svolgere compiti e funzioni in autonomia

Capacità di raccolta, elaborazione ed analisi di dati

Formazione generale dei volontari

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29) Sede di realizzazione:

Ai fini dell’organizzazione degli incontri di formazione così come descritti di seguito, la Provincia di Torino utilizzerà, oltre alle proprie sedi e in base alle necessità, anche sedi esterne afferenti agli Enti partner del proprio territorio provinciale e sedi esterne afferenti enti partner nelle Province di Biella e Alessandria.

30) Modalità di attuazione:

La formazione è svolta in proprio presso l'ente, con Formatori accreditati della Provincia di Torino.

In sintonia con quanto previsto dal paragrafo 2.4 delle Linee guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile nazionale di luglio 2013, si prevede di coinvolgere i Delegati Regionali dei volontari in servizio civile e/o ex-volontari in qualità di esperti e testimoni di forme di rappresentanza attiva e consapevole. Modalità già sperimentata nell'incontro plenario che ha preceduto l'ultima giornata di formazione generale erogata a maggio 2014 per i progetti in essere del Bando 2013.

Nell’arco dei primi 180 giorni di servizio i Volontari, organizzati in gruppi-classe, parteciperanno al corso di Formazione Generale, articolato in 7 giornate formative, per un totale di 14 moduli formativi. Ogni modulo formativo ha una durata media di tre ore; il corso ha una durata complessiva di 42 ore.

Ogni gruppo-classe fruirà, nell’arco del periodo considerato, delle attività formative, così come dettagliate, per quanto concerne i contenuti al punto 33 della presente scheda.

31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio:

SI

32) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:

La metodologia utilizzata nella conduzione degli incontri di formazione generale è di tipo partecipativo; gli incontri sono proposti come occasione di incontro e confronto tra tutti i volontari che svolgono il Servizio Civile Nazionale presso i progetti della Provincia di Torino, organizzati secondo un sistema integrato formato da:

1. Lavori di gruppo,2. Discussioni facilitate,3. Simulazioni e role-playing,4. Ricerca d’aula,5. Lezioni frontali,6. Sussidi disponibili sulla rete intranet dell’ente,7. Dispense formative8. Proiezione materiali audiovisivi a fini didattici

Nel complesso del percorso formativo le metodologie utilizzate sono misurabili nel 50% con lezione frontale e 50% con dinamiche non formali.

33) Contenuti della formazione:

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La formazione generale verterà sui seguenti temi:

Analisi dell’immaginario sul servizio civile, le aspettative, le motivazioni e gli obiettivi individuali dei volontari ai fini della creazione di una identità di gruppo;

Inquadramento storico dell’esperienza Servizio Civile, dall’obiezione di coscienza alla nascita del Servizio Civile Nazionale volontario

Ruolo del Servizio Civile nel passare degli anni e dell’inquadramento legislativo: finalità condivise, motivazioni e differenze rispetto all’obiezione di coscienza

Il sistema Servizio Civile Nazionale: la normativa di base ed i suoi collegamenti alla Carta Costituzionale, alla Carta di impegno etico del Scn e alla Dichiarazione universale dei diritti umani;

Il sistema Servizio Civile Nazionale: i soggetti, le relazioni, i diritti e doveri di tutte le parti coinvolte

Modalità di gestione dell’esperienza in generale: Carta di impegno etico, modalità di servizio, diritti e doveri del volontario e dell’Ente, condizioni assicurative, ferie, permessi, malattia, orario, compenso, eventuali benefit;

Il ruolo del volontario in Servizio Civile all’interno della sede di attuazione, le interazioni possibili, condizioni organizzative specifiche, opportunità e criticità;

Analisi dello strumento “Patto di servizio” tra volontario ed ente, come attenzione alla valorizzazione del ruolo del volontario nell’incontro con le esigenze dell’ente - simulazione di stesura dei singoli patti ad opera dei volontari

Elementi di educazione civica: cittadinanza attiva attraverso la conoscenza delle istituzioni, dalla seconda parte della Costituzione italiana all’Unione Europea e le Nazioni Unite;

Elementi di Difesa civile non armata e nonviolenta, elementi teorici tratti dalla ricerca per la pace e orientamento ad un’analisi dei conflitti in chiave nonviolenta;

La trasformazione (o gestione) nonviolenta dei conflitti dal livello micro a quello macro: simulazioni in aula e casi storici;

Elementi di protezione civile come modalità possibile per una cittadinanza attiva in difesa dell’ambiente e del territorio;

Le ricadute del proprio servizio sul territorio in cui si è operato in termini di difesa civile non armata e non violenta;

Orientamento all’analisi delle proprie competenze di partenza, elaborazione di strumenti di misurazione dell’acquisizione di nuove competenze nello svolgimento del servizio.

Orientamento alla fruibilità di quanto appreso durante il Servizio Civile dopo la conclusione dell’esperienza;

Esercitarsi a valutare e valorizzare le abilità acquisite, dall’autoanalisi delle competenze alla rappresentazione della propria esperienza nella futura ricerca del lavoro;

Elementi essenziali della legislazione del lavoro.

34) Durata:

Numero ore di formazione previste: 42 ore di formazione generale organizzata a cura della Provincia di Torino.

Periodo considerato per l’erogazione della Formazione generale: entro e non oltre il 180° giorno dall’avvio dei progetti.

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Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari

35) Sede di realizzazione: Sede dell'Istituto ALDO MORO, Rivarolo

36) Modalità di attuazione:

La formazione è effettuata in proprio presso l’Ente

37) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i:

Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi dott.ssa Marisa Gindro, nata a Rivarolo il 3 marzo 1967

Prof.ssa Nicoletta Camerlo, nata a Cuorgnè il 30-05-64

38) Competenze specifiche del/i formatore/i:

Il Direttore dei Servizi Generali (D.S.G.A.) dott.ssa Gindro Marisa svolgerà gli interventi relativi all’organigramma dell’Istituto e alla normativa vigente in ambito scolastico e sull’inserimento allievi stranieri e diversamente abili. Il D.S.G.A. risulta essere in servizio presso l’Istituto da pìù anni e in possesso delle competenze necessarie per tale intervento formativo (vedasi curriculum).

La prof.ssa Camerlo Nicoletta svolgerà gli interventi relativi alle problematiche dell’inserimento allievi stranieri e diversamente abili. La prof.ssa risulta aver ricoperto all’interno dell’istituto, a partire dall’ a. s. 2001-2002, il ruolo di funzione obiettivo prima e funzione strumentale poi relativamente alle aree dell’accoglienza, dell’inserimento di allievi disabili e stranieri e del riorientamento; in questi anni ha ricoperto anche il ruolo di referente e responsabile di progetto per l’inserimento degli allievi diversamente abili.

La professoressa in tale periodo ha anche svolto attività di docente ed esaminatore per ECDL, pertanto si occuperà anche del modulo di avvio all’informatica.

39) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:

La metodologia utilizzata per la realizzazione del percorso formativo è partecipativa; in questa logica, oltre alla trasmissione di contenuti specifici, la formazione sarà occasione di confronto e approfondimento di tematiche portate dai volontari stessi, inerenti agli argomenti trattati. Il percorso formativo sarà certificato ai volontari, con indicazione degli argomenti trattati, del relativo monte ore e comprensivo di una valutazione finale. Sarà predisposto il registro della formazione, nel quale, oltre alla registrazione delle giornate e del monte ore formativo, saranno registrati i contenuti formativi. Saranno consegnati ai volontari materiali, schemi, dispense formative. Sono previste un’autovalutazione e la valutazione finale del percorso formativo. La formazione specifica prevede moduli differenti, secondo le fasi del progetto, come di seguito dettagliato, e mediante l’utilizzo delle seguenti tecniche:

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Modulo 0: FORMAZIONE E INFORMAZIONE SUI RISCHI CONNESSI ALL’IMPIEGO DEI VOLONTARI NEI PROGETTI DI SERVIZIO CIVILE

attività di accoglienza con conoscenza dei formatori e RSPP lezioni in aula discussione simulazione e role-playing conoscenza delle diverse figure citate nell’organigramma sicurezza

Modulo 1- CONOSCENZA DELL’ENTE E DELLA RELATIVA LEGISLAZIONE E ORGANIZZAZIONE

attività di accoglienza con conoscenza fisica degli spazi destinati alle diverse attività

discussione simulazione e role-playing lezioni in aula Esame dei materiali didattici e ludico-didattici presenti nell’Istituto Affiancamento a docenti operanti in aula partecipazione ai gruppi di studio e di progetto Simulazione e role-playing

Modulo 2: CONOSCENZE DEL SETTORE IN CUI IL PROGETTO È INSERITO Lezioni partecipate Affiancamento a docenti operanti in aula discussioni facilitate, ricerca d’aula partecipazione ai gruppi di studio e di progetto

Modulo 3: CONOSCENZA E ACQUISIZIONE DI COMPETENZE SPECIFICHE PER IL SERVIZIO IN CUI IL PROGETTO DI SERVIZIO CIVILE È INSERITO

affiancamento a docenti operanti in aula Discussioni facilitate, Ricerca d’aula, partecipazione ai gruppi di studio e di progetto discussioni facilitate, ricerca d’aula

Modulo 4: INFORMATICA lezioni in aula di informatica lezioni interattive esercitazioni guidate con pc Progettazioni guidate Realizzazione guidate di materiali cartacei e/o su supporto digitale e on line

40) Contenuti della formazione:

Modulo 0: FORMAZIONE E INFORMAZIONE SUI RISCHI CONNESSI ALL’IMPIEGO DEI VOLONTARI NEI PROGETTI DI SERVIZIO CIVILE (a cura di Marisa Gindro)Finalità Fornire conoscenze utili alla identificazione,

alla riduzione e alla gestione dei rischi durante lo svolgimento di tutte le attività programmate per lo svolgimento dell'anno di servizio civile.

Fase iniziale: Informazionetempistiche: 1° e 2° giorno di servizio civile (4

Principali contenuti:- concetti di rischio, danno, prevenzione,

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ore) protezione,- organizzazione della prevenzione presso l'Ente partner e la sede di Servizio Civile,- diritti e doveri dei volontari in materia di sicurezza,- organi di vigilanza, controllo, assistenza.

L'OLP comunicata i nominativi dei volontari all'Ufficio competente per la Sicurezza dell'Ente partner.

Fase trasversale: Formazionetempistiche: programmazione per avvio delle attività previste ai punti 8.1 e 8.3 (4 ore)

Principali contenuti:- rischi riferiti alle mansioni (rif. Punto 8.3) e ai possibili danni,- misure e procedure di prevenzione e protezione specifiche

I curricula del personale esperto con cui i volontari potranno interagire durante la formazione in merito alla sicurezza saranno allegati al Registro generale della formazione specifica, in ottemperanza alle Linee guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile nazionale di luglio 2013. Si allega il curriculum dell'Ing. Casali Maurizio, esperto in sicurezza (rif. File ALTRO_Curriculum esperto sicurezza.pdf)

Modulo 1: CONOSCENZA DELL’ENTE E DELLA RELATIVA LEGISLAZIONE E ORGANIZZAZIONE (a cura del Direttore dei Servizi Generali Amministrativi dott.ssa Marisa Gindro)Quadro della normativa vigente in merito a

Finalità e funzionamento dell’istituzione scolastica Che cos’è la scuola? Indagine istituzionale Dalla scuola dell’autonomia alla Riforma della Scuola Media Superiore Normativa sulla privacy La collegialità: compiti e impegni La scuola come sistema La biblioteca d’Istituto Le relazioni esterne dell’Istituto

Modulo 2: CONOSCENZE DEL SETTORE IN CUI IL PROGETTO È INSERITO (A cura della funzione strumentale Prof.ssa Nicoletta Camerlo)

Che cos’è la scuola? Indagine e riflessione sui modelli; definizione ideale I compiti dell’insegnate La relazione educativa Il nuovo obbligo scolastico e le competenze chiave di cittadinanza Inserimento degli allievi stranieri (legge quadro) Inserimenti allievi diversamente abili Linee guida allievi DSA

Modulo 3: CONOSCENZA E ACQUISIZIONE DI COMPETENZE SPECIFICHE PER IL SERVIZIO IN CUI IL PROGETTO DI SERVIZIO CIVILE È INSERITO (A cura della funzione strumentale Prof.ssa Nicoletta Camerlo)

Aspettative e a motivazioni; obiettivi individuali in merito alla specificità del progetto Che cos’è la scuola? Indagine descrittiva in termini sociali ed economici Le problematiche dell’inserimento degli allievi con necessità educative speciali: enti

ed istituzioni con cui interfacciarsi, documentazione a cura della scuola le relazioni con le figure coinvolte

Come una macchia di cioccolato: storie di dislessia ( i Disturbi specifici dell’apprendimento)

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Page 41: Provincia di Torino - Pagina Principale€¦  · Web viewQuesti dati risultano in linea con quanto emerge dall’esame dei dati ISTAT (aggiornati al 3 gennaio 2009, come riportato

Le problematiche dell’inserimento degli allievi stranieri: enti ed istituzioni con cui interfacciarsi, documentazione a cura della scuola le relazioni con le figure coinvolte.

Lavorare con la diversità culturale: risorse e attività per facilitare l’apprendimento Le otto competenze chiave per l’educazione alla cittadinanza attiva Organigramma dell’istituto Dinamiche educative ed i loro attori La partecipazione delle famiglie al percorso educativo scolastico: monitoraggio a cura

dell’Osservatorio sul bullismo Tematiche del progetto e procedure da attivare. La diversabilità e l’inserimento : strategie attivate nelle diverse realtà Le competenze chiave di cittadinanza : strategie attivate nelle diverse realtà.

Modulo 4: INFORMATICA (A cura della funzione strumentale Prof.ssa Nicoletta Camerlo) Introduzione all’uso della rete Internet come fonte di acquisizione di materiali e alla

realizzazione di materiali con Word e Power Point

41) Durata:

La durata complessiva sarà di 83 ore così ripartite per ognuno dei moduli:

Modulo 0: 8 oreModulo 1: 14 oreModulo 2: 15 oreModulo 3: 36 oreModulo 4: 10 ore

Al fine di favorire l'erogazione competa della formazione nelle modalità previste dal punto 39 a tutti i volontari, considerando eventuali giornate di recupero e/o volontari subentranti, nonché per facilitare la programmazione dei momenti di confronto con tutto il gruppo dei volontari e la programmazione di eventuali proposte formative che possono essere raccolte durante l'anno di servizio civile (convegni e seminari), si prevede di adottare le seguenti tempistiche (rif. Paragrafo a -Tempi di erogazione- del punto 5 -Formazione specifica- delle Linee guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile di luglio 2013):

Erogare il 70% delle ore entro e non oltre 90 giorni dall’avvio del progetto; Erogare il rimanente 30% entro e non oltre 270 giorni dall’avvio del progetto.

Altri elementi della formazione

42) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto:

Le modalità e gli strumenti di monitoraggio qui descritti fanno riferimento al Sistema di Monitoraggio e Valutazione e al Sistema di Formazione accreditati a ottobre 2013.

Per la Formazione Generale:Verifiche e strumenti utilizzati per la misurazione dei livelli di apprendimento raggiunti:

Questionario d’entrata su aspettative e informazione;

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Page 42: Provincia di Torino - Pagina Principale€¦  · Web viewQuesti dati risultano in linea con quanto emerge dall’esame dei dati ISTAT (aggiornati al 3 gennaio 2009, come riportato

Verifica in itinere dell’apprendimento del gruppo attraverso esercizi (parole chiave, localizzazione gerarchizzata o simbolizzata delle nozioni acquisite e degli stimoli emozionali, simulazioni, etc.);

Verifica in itinere dell’apprendimento individuale attraverso apposito questionario o esercitazione;

Verifica finale della formazione (in seduta plenaria), rilevazione ed analisi.

Per la Formazione Specifica:Rilevazione delle ore di formazione specifica svolte, delle competenze acquisite e di positività e negatività, tramite:

Patto di servizio; Confronto e comunicazione con RLEA su andamento anno di Servizio Civile e

verifica-validazione Patto di servizio (sezione dedicata alla Formazione specifica); Scheda trimestrale di monitoraggio (a cura dell'OLP di riferimento);

Registro della formazione specifica.

Data, 30 luglio 2014

Il Responsabile del Servizio civile nazionale dell’enteMauro Tenaglia

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