pubblicazione rivista multimediale - numero unico del 26 luglio
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Pubblicazione Rivista Multimediale "Oce te Ientu" Numero Unico del 26 LuglioTRANSCRIPT
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Lo spunto di uno di
Noi! Pagina 6
A cura dellassociazione Fideliter Excubat a pagina 3
Foto di Carlo Romano - Gallipoli - Copyright
Come abbellire Come abbellire Come abbellire una Perlauna Perlauna Perla di Alessandro Scorrano
segue a Pagina 7
UltraSociali e UltraSociali e UltraSociali e MediaMediaMedia di Stefano Fiorito
segue a Pagina 9
Comitato Scon-Comitato Scon-Comitato Scon-tentotentotento di Luca Di San Carlo
segue a Pagina 10
Abbiamo
raggiunto il
nuovo Sinda-
co della Citt
di Gallipoli
per proporgli
alcune do-
mande ri-
guardo la
nostra citta-
dina, domande semplici ma dirette e preci-
se. Unintervista esclusiva nel Palazzo Co-
munale (Palazzo Balsamo) a cura della no-
stra Associazione Fideliter Excubat.
Intervista Esclusiva
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Concretezza, realismo e disponibilit al dialogo. Parole rassicuranti quelle
del Sindaco Francesco Errico, al quale sono state chieste, durante la no-
stra intervista, delucidazioni riguardo il programma e i temi pi scottanti di
questo nuovo corso amministrativo, sia nel breve che nel lungo termine.
Dal turismo allo sport, dove la citt ha avuto risposte quasi sempre cari-
che di demagogia, ora si ha un po di chiarezza in pi.
Aldil del programma elettorale, quali sono secondo lei i 3 punti che pos-
sono dare slancio alla nostra citt?
Il primo sar il nuovo appalto della nettezza urbana che andremo a fare da
subito, ci stiamo gi interessando e nomineremo dei tavoli tecnici con
maggioranza e opposizione per fare unanalisi di quelli che sono i bisogni.
Stiamo chiedendo tutte le garanzie possibili ed immaginabili per avere una
gara quanto pi trasparente e pulita perch non vorremmo, ma non ce ne
sono, scatenare appetiti. Certamente la cosa che prometteremo, con la
massima sicurezza che nel prossimo appalto non ci sar quella parteci-
pazione comunale del 16% e quindi noi cercheremo di avere un maggiore
controllo, andando a nominare personale probabilmente interno stesso
proprio per controllare ogni punto dellappalto della nettezza urbana. Se-
conda cosa, sar importante agire su quelli che sono i regolamenti commerciali di Gallipoli perch non possiamo assistere a questa
occupazione selvaggia di tavolini, cominceremo a dare regole certe da subito, con i regolamenti pronti a settembre in maniera tale
che le persone abbiano un anno di tempo per adeguarsi, se queste due cose andranno bene, la terza cosa da fare sar la tassa di
soggiorno per i turisti perch sicuramente Gallipoli ha bisogno di una cosa del genere anche per le casse comunali, anche se per
avere questa c la necessit si aumentare e migliorare i servizi di base.
Abbiamo visto come ci sia stata una forte partecipazione popolare in occasione della manifestazione a tutela dellospedale. Come
poter valorizzare questo fenomeno democratico? Pu un Sindaco o unistituzione pubblica risvegliare il senso civico ormai da molti
andato perso?
Il senso civico appartiene alla persone stessa, quindi se la manifestazione popolare andata bene, ma col passare del tempo c
stato un certo disinteresse, perch noi non ci siamo fermati a quella manifestazione dove tutti siamo stati bravi a salire sul palco a
dire vogliamo faremo promettiamo ecc.. La nostra azione continuata, infatti noi settimanalmente ci rechiamo a Bari presso gli
uffici competenti..
Possiamo aprire una parentesi sullospedale allora..
Siamo andati quindi sia nella commissione che allassessorato sanit, abbiamo fatto molti incontri, sia col personale medico, para-
medico che con i politici, la nostra attivit non si fermata, sta continuando e siamo andati anche a Lecce dal direttore amministra-
tivo Valdo Mellone e sanitario Marracci, e in effetti c gi il potenziamento del pronto soccorso estivo. E siamo sicuri, te lo posso
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garantire, che lospedale di Gallipoli verr implemen-
tato ma non depotenziato, potremmo perdere il pun-
to nascita, ma verranno implementati altri servizi,
anche perch ormai non dobbiamo pensare solo al
campanilismo ristretto cittadino, ma dobbiamo pen-
sare anche nel largo raggio e siccome per noi il largo
raggio vuol dire lospedale di Casarano, lobiettivo
quindi quello di creare 2 poli deccellenza non in
concorrenza luno con laltro, ma uno in aiuto dellal-
tro, con la certezza che entro fine anno riapriremo il
reparto di rianimazione, riapriremo perch ha avuto
2 inaugurazioni.
Ogni anno sempre la stessa storia, i cittadini si
lamentano della scarsa regolamentazione dei flussi
turistici, con il conseguente sovraffollamento e quin-
di la scarsa vivibilit. Come conciliare le esigenze
turistiche con quelle della cittadinanza?
Guarda, noi a Gallipoli siamo in una situazione in cui
non ci possiamo scegliere il turista, quello silenzioso
che porta soldi, quel tipo di turismo a Gallipoli non ce
lo possiamo permettere perch qui c la necessit
di avere alberghi e servizi di lusso cos come un por-
to turistico di lusso. Per questo fino a quando non avremo questi servizi non possiamo avere questo turismo e dobbiamo conservare
quello che abbiamo, rispettando tutti i ragazzi che vengono a Gallipoli e allo stesso tempo essere rispettati da questi e pretendere
veramente rispetto da queste persone verso la nostra citt. Non possibile regolamentare il flusso, ma limportante che ci sia
rispetto, oltre che dal turista anche dei proprietari dei locali, infatti dallanno scorso stiamo cercando di mettere delle regole e qual-
cuno si gi adeguato, altri si stanno adeguando, perch noi non possiamo non rispettare la gente che vuole dormire, ma non pos-
siamo negare a chi vuole divertirsi di poterlo fare, visto che orami la tecnologia ci consente di fare tutto anche questa conciliazione
possibile. E logico poi che chi va fuori legge, oltre gli orari, le autorit competenti, che purtroppo non possiamo fare noi, il nostro
servizio di vigili urbani in funzione fino a mezzanotte e le feste iniziano dopo mezzanotte.
Marketing ed immagine sono fondamentali per una citt turistica come la nostra. Come migliorare questi settori? Che strategie
intende usare?
Ti dico una cosa, la miglior pubblicit non mai quella televisiva, mai quella stabilita da grosse societ di marketing, ma limpron-
ta che noi diamo a chi viene qui in maniera tale da poter parlare bene di questa realt, quindi possiamo dire che la pubblicit la
facciamo noi stessi. Dobbiamo quindi sempre cercare di dare il massimo dal punto di vista della cordialit e professionalit, e non
dobbiamo permettere che i ristoranti facciano i comodi loro, dando scarsa qualit ad un prezzo elevato. Poi comunque a Gallipoli il
turista viene, vuoi per i bombardamenti mediatici su internet, vuoi per numerosi eventi, come il premio barocco, che pu piacere o
meno ma sempre un richiamo di tipo nazionale. La sfida sar quella di aprirci ai mercati esteri, soprattutto al nord Europa perch
ormai Gallipoli conosciutissima in ambito nazionale, questi mercati nuovi ci danno la possibilit di destagionalizzare, perch ven-
gono di solito in periodi di bassa stagione, creando delle navette economiche dagli aeroporti di Lecce e Bari, Perch non avrebbe
Foto salentovirtuale.com
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Foto di Carlo Romano - Gallipoli - Copyright
senso 50 euro di volo Londra - brindisi e
100 euro di navetta per venire qua.
E per quanto riguarda il decoro urbano?
Che poi un po il biglietto da visita di una
citt..
Il decoro ovviamente dipende molto da
come si comporta la cittadinanza, perch
per esempio stato messo su viale bovio
un impianto di irrigazione qualche giorno
fa per le strade golose ed durato solo un
giorno, poi i vandali lhanno distrutto. E l
che colpa ha un comune? Il decoro urbano
dipende dalla voglia che si ha di fare deco-
ro urbano. Basta una panchina affinch ci
sia decoro urbano, limportante che la
piazza sia pulita. Noi dobbiamo essere i
primi vigili di Gallipoli, perch questa
casa nostra, cos come quando se una
persona entra in casa e ti rompe un mobile
il padrone si arrabbia, anche per Gallipoli
deve essere la stessa cosa.
I giovani riempiono ormai i decreti del go-
verno con provvedimenti studiati ah hoc.
Come coinvolgere questi nella vita amministrativa e democratica della nostra citt?
I giovani devono prima di tutto combattere contro la loro indifferenza verso le istituzioni, perch poi questi devono proporre gli inter-
venti allamministrazione. La cosa pi importante laggregazione soprattutto con lassociazionismo, di chi fa musica, teatro, con
laggregazione infatti che si creano idee. Linvito che rivolgo a voi quello di entrare a far parte nelle future consulte civiche di quar-
tiere perch un modo per avvicinarsi alla vita amministrativa della citt.
Rendere una nostra citt una citt sostenibile, con la perfette integrazione tra uomo e natura possibile? O stiamo parlando di un
utopia?
Non utopia perch stiamo sistemando tutta la questione del parco, che oltre che bello deve essere anche fruibile, per incentivare
quel famoso turismo sostenibile verso il quale si sta spingendo.
Mettendo da parte magari la favole del palazzetto, come si pu valorizzare lo sport?
Non vero che il palazzetto una favola, solo che ora c la necessit di un intervento privato, perch comunque siccome a Gallipo-
li non abbiamo esempi di squadre di livello nazionale di basket, pallavolo, mi sembra fuori luogo fare delle cattedrali nel deserto da
5000 posti, ma pi utile creare un palazzetto multifunzionale a gestione delle singole squadre, che si impegnano a pagare una
retta e curarne la gestione. Una cosa del genere, che non costa molto ed modulare, quindi si pu comunque ampliare.
Il parco abbandonato di Via Firenze
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Le lamentele sono ormai di routine nel mondo in cui viviamo. Ci si la-
menta per tutto: dalle buche per strada, alla sporcizia diffusa, dal caldo
soffocante al freddo da circolo polare. Insomma per farla breve, ogni
scusa buona per far venir fuori lagne dalla nostra bocca. Soprattutto
se queste sono rivolte ad unistituzione pubblica: strade sporche? Colpa
del comune; eventi culturali che scarseggiano in estate? (per fortuna le
rimpatriate alcoliche in spiaggia abbondano) Colpa del comune e delle
associazioni culturalmente poco attive e produttive. Questo viene fuori
assistendo o prendendo parte (spero con argomentazioni meno denigra-
torie) alle classiche chiacchiere da bar che riempiono le nostre giornate,
dove chi alza di pi la voce (il sapientone di turno) deve avere per forza
ragione. Se i cittadini, che sono spesso la causa di molti dei mali della
citt, fossero un po pi intellettualmente onesti si eviterebbero tutti questi show retorici. Daltronde si sa, ammettere una colpa o
uninadempienza civica costa caro. Cos come costa caro collaborare attivamente con lestablishment culturale e le istituzioni. Ed
ecco che allora lunica soluzione plausibile quella di costruire un muro, inventare cio una sorta di confine immaginario per definire
chi deve dare e chi deve ricevere, seguendo la genesi organizzativa della citt di Gallipoli. Secondo questa costruzione si cerca sem-
pre di disintegrare ci che aldil di questo confine per salvarsi e giustificarsi. E per fare ci si arriva ad urlare tutto ed il contrario di
tutto. Praticamente si potrebbe tradurre cos: chi produce, pulisce, organizza destinato a fare ci e di conseguenza gli altri possono
restare a guardare. Ma non cos che funziona. In una comunit c la necessit di un forte senso civico, dove chi usufruisce di un
servizio non lo danneggi, anzi collabori! Ecco perch a chi non fa altro che lamentarsi e gettare fango sulle organizzazioni altrui, dico
di entrare in unottica collaborativa o quanto meno non distruttiva. Proprio questa logica ha per anni distrutto tutto quello che di buo-
no stato fatto o chi si sarebbe potuto fare. Ogni azione pu nascondere degli esiti perversi che vanno sempre evitati, anche quando
una nostra decisione pu sembrare insignificante. Per costruire una citt migliore e pi vivibile ci vuole limpegno attivo e passivo di
tutti. Inutile stare qui ad elencare tutti gli scempi e gli eventi venuti meno per lo scarso senso civico, per i confronti di idee che diven-
tano vere e proprie guerre fratricide. Le lamentele e i complimenti se li portano via il vento, quello che serve a noi (come citt, ma
anche come associazione) la collaborazione di tutti. Crescere culturalmente significa anche questo, altrimenti le nostre menti sa-
ranno destinate ad essere una massa informe di materia grigia pronta ad accogliere la muffa e il marcio di una societ civile che di
civile ha ormai ben poco. Anche cos si dimostra di amare la propria citt, non solo dimostrando di saper distinguere una ttenchia
da un nzorba. Un ultima cosa.. Riflettere prima di (s)parlare non farebbe male, gli inadempienti capiranno, forse.
Luca Di San Carlo
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Se davvero la prima impressione quella che conta, amici miei
siamo fritti...pesciu te nu purpu! Riflettiamo un po' su questo
assioma adattandolo alla realt turistica di Gallipoli e tiriamo le
nostre conclusioni. Quando un turista al suo primo approdo in
Salento arriva nella Citt Bella via treno la prima impressione che
si fa non appena varca la soglia della nostra antica stazione
grossomodo quella di esser giunti in una vecchia cittadina del far
-west. Le attese e le certezze di natura panoramica tipiche di
un depliant turistico sembrano infatti vacillare gi alla vista della
celebre Piazza Matteotti, o pi comunemente del Monumento.
Vi troviamo quelle che dovrebbero essere aiuole colorate di un
giallo cadavere, dove regna la natura morta e i secchi
arbusti e le sterpaglie sospinte dal vento formano quelle famose
palle rotolanti tipiche delle migliori ghost-town. Le altissime e
quasi centenarie palme che troneggiavano sul luogo sono state
abbattute qualche tempo fa in seguito ad un virus che le aveva
colpite, e giustamente adesso al loro posto rimasto il basamen-
to dell'arbusto dove, a completare l'opera funerea, si potrebbe
apporre qualche bell'epitaffio. Proseguendo tra le sovracitate
sterpaglie, un marciapiede in fase di erosione e le sedie e i tavoli-
ni dei soliti bar (quelli s che fioriscono rigogliosi ogni anno), si
arriva al famoso Monumento dei Caduti e qui qualche timido
alberello e qualche fiorellino sembrano volersi ribellare alla dram-
maticit dello spettacolo, ma ahim senza successo. Alcuni
anziani del villaggio seduti sulle panchine a m di siesta ed il
solleone da circa 35 che picchia soprattutto nelle prime ore
pomeridiane (quando la via centrale della citt praticamente
deserta) completano questo set degno di un film del mitico Clint
Eastwood. Eppure non ci vorrebbe un grandissimo impegno eco-
nomico per riqualificare e tenere curata la zona ridando il merita-
to verde a quelle aiuole (idratate magari da un bell'impianto di irrigazione quotidiana) e ripiantando qualche altro albero. Non
tutto, perch questo solo il primo dei numerosi posti da cui il turista (quello giovane o quello pi attempato) durante la sua villeg-
giatura gallipolina si trova necessariamente a passare: vedi ad esempio Piazza Carducci fortunatamente gi in fase di restauro, il
Ponte Seicentesco dove la sottostante e limpidissima acqua viene illuminata per far notare meglio al turista anche qualche rifiuto
galleggiante oltre al tanto discusso Riccio, oppure la litoranea Sud verso la Baia Verde e le disco-spiaggie, riqualificata in questi
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giorni da un nuovo piano di circolazione stradale ma ancora una volta lasciata al buio e illuminata a sprazzi solo dai fari delle auto
che sfrecciano sulla strada incuranti dei pedoni che vi camminano a lato. L'elenco potrebbe continuare ancora, perch sono tanti gli
accorgimenti che si potrebbero fare per migliorare la citt quantomeno nei suoi punti strategici, in modo da non lasciare al
furese quell'impressione di una citt poco curata nei particolari rispetto magari a quanto avviene nel capoluogo leccese dove
strade, aiuole e affini sono trattati in modo ottimale e dove giganteggia anche una villa comunale (una delle famose utopie gallipo-
line). Vi lascio con un paio di foto prese da una bellissima pagina di Facebook dal nome Storica Gallipoli e che ritraggono Piazza
Matteotti (al secolo chiamata addirittura Parco della Rimembranza) e la stazione ferroviaria qualche decennio addietro: a dimo-
strazione che il tempo molto spesso non migliora le cose ma tende a peggiorarle.
Alessandro Scorrano
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Chi si occupa di sport, e pi specifica-
tamente di calcio, sa quanto gli ultras
siano bistrattati e gli venga sempre
imputato ogni problema. Probabilmen-
te il nostro destino essere additati
come quelli violenti e noi, spesso e
malvolentieri, ci troviamo a dover con-
vivere con giudizi qualunquisti e luoghi
comuni di ogni genere. Quando per
c da organizzare un qualcosa, che
sia piacevole e divertente, come una
trasferta o una coreografia, oppure
dimportante, come aiutare chi soffre,
o battersi per i diritti di qualcuno e per
principi di legalit e giustizia ecco che
gli Ultras sono sempre in prima linea,
tra lindifferenza di stampa e televisioni. A loro fa piacere parlare di Ultras solo quando ci sono scontri, arresti, sassaiole e quantal-
tro, guardandosi bene dallevidenziare il lato aggregativo del fenomeno. Negli ultimi mesi gli Ultras Genoani, impegnati nei soccorsi
per le popolazioni alluvionate in Liguria, sono passati dallessere Angeli del Fango, a veri e propri criminali/terroristi capaci di so-
spendere una partita del massimo campionato di serie A. E di gogna mediatica, ahim, ne sappiamo qualcosa anche noi nella no-
stra piccola realt. Solo un paio di anni fa molti dei ragazzi appartenenti alla nostra Curva sono stati vittime di una pesante repres-
sione, che con arresti, diffide, denunce e processi penali ancora in corso,che ha punito questi pericolosi terroristi che hanno avuto
la grave colpa di non voler pagare un semplice biglietto per una partita di Promozione. Su stampa e televisioni ecco spiattellati nomi
e foto per la gioia di curiosi e benpensanti. Peccato soltanto (peccato per la stampa ovviamente!) che molti di quei ragazzi sono
parte attiva dellassociazione Fideliter Excubat, e che puntualmente non perdono occasione di manifestare in strada contro le
vittime della mafia, contro ogni forma di illegalit cittadina, contro ogni forma di mala politica locale e nazionale. Sempre questi
stessi ragazzi che organizzano cineforum contro la criminalit, che organizzano serate di arte e cultura aperte alla gente e ai bambi-
ni. Ovviamente sappiamo che tutto questo non uscir mai su un giornale, e francamente la pubblicit non ci ha mai interessato pi
di tanto, ma quanto meno un minimo di obiettivit e onest intellettuale, da parte dei media, sarebbe cosa gradita. Sappiamo be-
nissimo che non siamo degli stinchi di santo ma nemmeno pericolosi assassini come in ogni modo tentano di farci passare, e come
diceva qualcuno ne santi ne criminali semplicemente ultras, sostenitori della nostra squadra, cos come della nostra citt.
Stefano Fiorito
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E questo quello che emerge dopo la chiacchierata fatta con il comitato festa di Santa Cristina, provvisoriamente alloggiato in uno stand nei pressi del liceo, insieme al dispiacere inevitabile dovuto allindifferenza di una parte della cittadinanza, ma tanta voglia di andare avanti grazie
alla devozione verso la Santa che nel 1867 liber la citt dal colera.
Quanti siete in tutto? E come nato questo nuovo comitato? Siamo una
decina in tutto. Il comitato nasce dalla voglia di conservare la tradizione
di questa festa affinch non vada persa, ma soprattutto per la devozio-
ne che abbiamo verso la Santa;
Quindi questo che vi ha spinti anche questanno ad organizzare que-sta festa cos macchinosa? Nonostante lindifferenza di molti c ancora
chi ci tiene alle tradizioni e soprattutto, mi ripeto, anche alla Santa in s per s;
La vostra festa ideale, quella che magari un giorno vi piacerebbe poter inaugurare, come dovrebbe essere? C qualche progetto per il futuro? Di preciso no, lobbiettivo principale del nostro comitato quello di renderla sempre pi grande, sempre migliore e pi
partecipata. Riportarla agli antichi splendori;
Qual stata la questione pi difficile che avete affrontato? Sicuramente il reperimento dei fondi;
Quindi da dove provengono fondamentalmente i soldi necessari? Per la maggior parte dalla cittadinanza, che risponde come pu..
Anche se c molta indifferenza e diffidenza anche verso di noi;
E le attivit commerciali? Queste purtroppo non rispondono cos come dovrebbero, c chi ci guadagna molto da questa festa in
termini di incassi, ma contribuisce poco. C da dire per che per fortuna non tutti sono cos;
Qual laspetto pi oneroso della festa? Indubbiamente quello pi oneroso anche quello pi spettacolare, stiamo parlando ovvia-mente delle luminarie, che questanno saranno con lilluminazione a led, e dei fuochi pirotecnici, senza tralasciare comunque i costi
per le bande musicali e i musicisti in genere;
Sappiamo tutti com il popolo gallipolino, spesso pronto a lamentarsi per tutto. Cosa vorreste dire ai nostri concittadini? Invece di stare sempre a lamentarsi, i nostri concittadini potrebbero dare anche una mano e contribuire di pi come fanno nelle altre realt
locali. Non possiamo perdere lultima vera festa patronale che abbiamo, che poi la festa patronale per eccellenza;
Parliamo del programma: c qualche novit per questanno? Novit eclatanti no, ma c un ritorno al passato per quanto riguarda
lo spettacolo pirotecnico che sar senza musica ma grandioso come quelli degli anni passati;
Cos il comitato, che non perde occasione per sottolineare lamarezza della scarsa partecipazione popolare e ci tiene a sottolineare come la festa questanno sia stata organizzata in una ventina giorni, con tutte le difficolt connesse, grazie al lavoro di pochi che si
sono spesi in tutto e per tutto, nonostante questi abbiano ricevuto qualche umiliazione tipica del gallipolino medio.
Insomma possiamo dire che ci stiamo un po dimenticando delle nostre radici, stiamo mettendo da parte la voglia di fare, divorata dallindifferenza e dal qualunquismo culturale. Feste e tradizioni, per le quali intere generazioni e gruppi di persone hanno lavorato con passione, ora sono nel dimenticatoio collettivo. Questi siamo noi. Un popolo spesso bigotto e scettico che non si sa gestire e
non sa conservare le proprie tradizioni, barattandole con qualche euro in pi nelle tasche, qualche parcheggio sotto casa e un turi-
smo omologato alle altre realt, fatto di cocktail, happy hour e sporcizia diffusa. E ci lamentiamo pure poi! La nostra storia e la no-
stra cultura non sono in vendita e state certi che ci sar sempre qualcuno disposto a difendere tutto ci.
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