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Quaderno tecnico per professionisti sulle tematiche dei sistemi anticaduta dall'alto e linea vita.

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Page 1: Quaderno Tecnico LInea Vita Comed
Page 2: Quaderno Tecnico LInea Vita Comed
Page 3: Quaderno Tecnico LInea Vita Comed

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Indice

Introduzione Sistemi di anticaduta dall alto 5

Aspetti normativi 6

Adempimenti richiesti dagli Enti 8

Contenuti di un elaborato tecnico della copertura 9

Contenuti minimi 10

Dichiarazione di conformità dell installatore 12

Dimensionamento 13

Relazione di calcolo fac simile 14

Elaborato tecnico della copertura fac simile relazione tecnica 15

Descrizioni della copertura 19

Certificazione dei prodotti 22

Manutenzioni ed ispezioni 24

Installazione 29

Norma europea EN 795 definizioni 30

La funzione di un punto sicuro di ancoraggio 32

Piano di emergenza 33

Classi dispositivi di ancoraggio A1 A2 C 34

Ganci di sicurezza EN 517 38

Punti deviazione caduta 40

Presentazione aziendale 44

Prodotti 45

Page 4: Quaderno Tecnico LInea Vita Comed

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AUTORI

Hanno contribuito : Sig. Vitali Giancarlo Presidente Associazione Linea Vita ALV Ing. Stefano Sesini Tecnico Progettista Geom. Luca Gabbiadini Tecnico Disegnatore Geom. Saula Cremaschi Tecnico della sicurezza nei cantieri

Documento tratto dal quaderno tecnico pubblicato da :

Prefazione

Il tema della sicurezza sui luoghi di lavoro è sempre più importante ed attuale in quanto si è presa coscienza delle gravi ripercussioni sociali e morali che conseguono ad infortuni anche mortali In merito alla prevenzione delle cadute dall alto durante i lavori di manutenzione ordinaria, già dal 2003 alcune ASL ed Amministrazioni Comunali hanno inserito nei Regolamenti Locali d Igiene o nei regolamenti edilizi alcuni articoli tesi a ridurre i rischi di caduta dall alto. Successivamente, altre Amministrazioni Locali e Regionali hanno sviluppato propri regolamenti in modo indipendente ed in tempi diversi; questo ha fatto sì che ad oggi, sul territorio nazionale, non c è un quadro normativo omogeneo condiviso da tutti gli Enti, Previdenziale ed Amministrativi. Da qui nasce l esigenza di creare un Quaderno Tecnico ovvero una guida organica di supporto ai progettisti in grado di guidarli durante tutto l iter progettuale ovvero:

Conoscenza della normativa fondamentale

Progettazione della sicurezza durante i lavori in quota

Progettazione dell installazione dei dispositivi anticaduta dall alto

Redazione dei documenti necessari per svolgere correttamente le pratiche edilizie

Associazione Linea Vita Sede di rappresentanza: Via Doberdò, 22 - 20126 Milano

Telefono: 02.89055936 - 02.89056197 E-mail Segreteria: [email protected]

E-mail Presidenza: [email protected]

Page 5: Quaderno Tecnico LInea Vita Comed

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Nei casi in cui i lavori in quota non possono essere eseguiti in condizioni di sicurezza ed in condizioni ergonomiche adeguate, a partire da un luogo adatto allo scopo, devono essere scelte attrezzature di lavoro idonee a garantire e mantenere condizioni di lavoro sicure dando priorità alle misure di protezione collettiva rispetto alle misure di protezione individuale. Quando queste misure da sole non bastano ad evitare o ridurre sufficientemente i rischi per la sicurezza e la salute durante il lavoro, in relazione alla quota ineliminabile di rischio residuo, subentra l obbligo del ricorso ai dispositivi di protezione individuale (DPI). Per quanto riguarda i dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall alto, si deve considerare dispositivo di protezione individuale non la sola parte dell attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore, ma l intero sistema di arresto caduta completo di ogni complemento o accessorio (collegamento) raccordabile ad un punto di ancoraggio sicuro

INTRODUZIONE

Per l individuazione di un idoneo dispositivo di protezione individuale (DPI) e dei necessari dispositivi di ancoraggio è indispensabile l analisi e la valutazione della natura e l entità del rischio durante le attività lavorative. Gli aspetti da valutare, in riferimento a possibili interventi di manutenzione ordinaria sulle coperture o per lavori ove presente il rischio di caduta da un altezza superiore a due metri dal piano inferiore, sono principalmente:

Durata e probabilità del rischio dell attività lavorativa Tipologia dei possibili pericoli per i lavoratori Condizione del luogo in cui si svolgono le attività lavorative Praticità del sistema Procedure di soccorso Rispetto dei vincoli architettonici

E da sottolineare che, se il progetto dei DPI risulta oltre che sicuro anche pratico , ovvero semplice da utilizzare, l operatore svolgerà la propria mansione in sicurezza adeguandosi alle procedure indi-categli. Inoltre, per poter eseguire una buona progettazione è evidente che servono un Protocollo di qualità del prodotto e una Linea guida per l individuazione e l uso dei DPI per la prevenzione delle cadute dall alto che forniscano procedure ragionate delle Norme in vigore. In particolare infatti la Norma UNI-EN 795 risulta essere non adeguata ad esempio circa le procedure delle prove dinamiche dei dispositivi in classe C in quanto premia maggiormente i dispositivi più rigidi rispetto a quelli più dissipativi.

Sistemi di anticaduta dall alto

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D.lgs n°81 del 9 aprile 2008

Definito anche Testo Unico della Sicurezza, racchiude l insieme delle norme che regolano la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro. In particolare l Art. 91 pone a carico del Coordinatore della Sicurezza in fase di Progettazione oppure al Progettista l obbligo di:

Redigere il Piano di Sicurezza e di Coordinamento di cui all Art. 100 comma 1

Redigere il Fascicolo dell opera, i cui contenuti sono definiti nell Allegato XVI, inserendo tutte le informazione necessarie ai fini della prevenzione e della protezione dai rischi durante interventi di manutenzione successivi

Il Quaderno Tecnico fa riferimento alla legislazione tecnica attualmente in vigore e principalmente: D.lgs n°81 del 9 aprile 2008

UNI-EN 795

UNI-EN 365-2005

Regolamenti Regionali

Norma UNI-EN 795

Questa norma europea specifica i requisiti dei dispositivi di ancoraggio ed i loro metodi di prova sia nel caso di singola utenza che in quello di multi utenza. I dispositivi di ancoraggio, che possono essere singoli o multipli, fissi o mobili, devono assicurare il collegamento ai DPI previsti dal sistema di protezione progettato ed essere in grado di sopportare il carico trasmesso dalla caduta dell operatore. Questa norma non è applicabile nei seguenti casi:

Ai dispositivi di ancoraggio utilizzati in qualsiasi attività sportive o ricreative

Agli apparecchi progettati per essere conformi alla norma EN516 o EN517

Agli elementi portanti o parti strutturali di edifici progettati per scopi diversi dai punti di ancoraggio

Regolamenti Regionali

La necessità di intervenire per migliorare la sicurezza nei lavori in quota, in particolar modo nelle fasi di manutenzione, ha indotto gli organi competenti ad emanare nuovi disposizioni definendo Istruzioni tecniche sulle misure preventive e protettive da adottare nella progettazione e realizzazione di interventi edilizi riferiti a nuove costruzioni o ad edifici esistenti al fine di garantire, nei successivi lavori di manutenzione sulla copertura, l accesso, il transito e l esecuzione dei lavori in condizioni di sicurezza.

Aspetti normativi

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UNI EN 341 Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall'alto -Dispositivi di discesa

UNI EN 358 Dispositivi di protezione individuale per il posizionamento sul lavoro e la prevenzio-ne delle cadute dall alto - Cinture di posizionamento sul lavoro e di trattenuta e cordini di posizionamento sul lavoro

UNI EN 363 Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall'alto -Sistemi di arresto ca-duta

UNI EN 365 Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall alto Requisiti generali per le istruzioni per l uso, la manutenzione, l ispezione periodica, la riparazione, la marcatura e l imballaggio

UNI EN 795 Protezione contro le cadute dall alto - Dispositivi di ancoraggio -Requisiti e prove

UNI 11158 Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall alto Sistemi di arresto caduta

Guida per la selezione e l uso

UNI EN 517 Accessori prefabbricati per coperture Ganci di sicurezza da tetto

Aspetti normativi

Page 8: Quaderno Tecnico LInea Vita Comed

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Che cosa bisogna consegnare in Comune ?

Fase 1: Richiesta di autorizzazione Contestualmente al deposito dell istanza di permesso di costruire o della D.I.A o per varianti in corso d opera deve essere depositato

1. Elaborato grafico della copertura 2. Relazione tecnica illustrativa

Chi li elabora ? Coordinatore della sicurezza in fase progettuale CSP

oppure Il progettista

Fase 2 : Fine lavori Contestualmente al deposito di certificato di agibilità deve essere depositato l elaborato tecnico della copertura contenente: A. Elaborato grafico della copertura B. Relazione tecnica illustrativa C. Dichiarazione di conformità dei prodotti utilizzati D. Dichiarazione di corretta messa in opera dell installatore E. Relazione di calcolo redatta da un tecnico abilitato F. Dimensionamento del sistema installato

Chi li elabora ? Coordinatore della sicurezza in fase esecutiva CSE A+B Direzione lavori A+B Produttore C+F Installatore D Tecnico abilitato E

Che cosa bisogna consegnare al proprietario ?

Fase 3 : Consegna lavori Oltre all elaborato tecnico della copertura al proprietario si deve consegnare:

Libretto d uso e manutenzione

Chi lo elabora ? Produttore

Adempimenti richiesti degli Enti

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Come richiesto nei regolamenti si fa riferimento ai dispositivi di ancoraggio conformi alla norma UNI EN 795 per la realizzazione dei sistemi di anticaduta. Ma la sola norma tecnica UNI EN 795 non è sufficiente per determinare e predisporre un sistema di anticaduta, essa è solo un riferimento per definire i requisiti e le prove a cui i fabbricanti si devono attenere per garantire la realizzazione di un punto sicuro per il collegamento dei D.P.I. conformi alla norma UNI EN 365. Il coordinatore in fase progettuale o il progettista in ottemperanza all articolo 91 del DLgs 81/2008, dovrà predisporre un elaborato tecnico della copertura contenente :

Planimetria in scala adeguata della copertura, evidenziando il punto di accesso e la presenza di eventuali dispositivi di ancoraggio, linee di ancoraggio o ganci di sicurezza da tetto, specifi-cando per ciascuno di essi la classe di appartenenza, il modello, la casa produttrice e del numero massimo di utilizzatori contemporanei

Relazione tecnica illustrativa delle soluzioni progettuali,nella quale sia evidenziato in modo puntuale il rispetto delle misure preventive e protettive adottate , la relazione deve esplicitare le motivazioni che impediscono l adozione di misure di tipo permanente,nonché le caratteristiche delle soluzioni alternative previste nel progetto;

Relazione di calcolo, redatta da un professionista abilitato, contenente la verifica della resistenza degli elementi strutturali della copertura in base alle azioni vincolari trasmesse dagli elementi di fissaggio

Progetto del fabbricante dei dispositivi contenente: Carico di progetto = forze ammissibili o di esercizio trasmesse sul dispositivo di ancoraggio Azioni vincolari = forze trasmesse agli elementi di fissaggio in condizioni di esercizio Schede degli elementi di fissaggio relative alla resistenza del carico ammissibile e di rottura e le istruzioni di installazione da applicare in funzione della tipologia di strutture a cui vengono applicati Nel caso di linee di ancoraggio orizzontali flessibili in classe C il fabbricante dovrà indicare la di stanza max tra gli intermedi, la lunghezza totale della linea, il numero max di operatori in contemporanea e la freccia max di caduta che si crea con la deformazione e l allungamento del cavo

Certificazione o dichiarazione di conformità del produttore di dispositivi di ancoraggio, linee di ancoraggio e/o ganci di sicurezza da tetto eventualmente installati, secondo le norme UNI- EN 795

Manuale d uso degli eventuali dispositivi di ancoraggio, linee di ancoraggio e/o ganci di sicurezza da tetto installati, con eventuale documentazione fotografica.

Dichiarazione di conformità dell installatore riguardante la corretta installazione di eventuali dispositivi di ancoraggio, linee di ancoraggio e/o ganci di sicurezza da tetto, in cui sia indicato il rispetto delle norme di buona tecnica e delle indicazioni del fabbricante. L Installatore qualificato deve essere in possesso dell attestato di qualifica rilasciato dal fabbricante relativo al corso specifico oppure deve essere una persona fisica e giuridica che abbia i requisiti generali richiesti nei lavori in quota e che si attenga scrupolosamente alle procedure di installazione rilasciate dal fabbricante o verificate da un tecnico abilitato

Programma di manutenzione degli eventuali dispositivi di ancoraggio, linee di ancoraggio e/o ganci di sicurezza da tetto installati.

Collaudo dei punti d'ancoraggio e dei supporti a campione, in rispetto alle procedure indicate dal fabbricante.

Contenuti di un elaborato tecnico della copertura

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Relazione di calcolo sintetica Dati geometrici di progetto: Palo h=500 Ø114 Piastra 250x250x10 8 fori Ø16 Interasse fori i=210

Il momento alla base del palo vale: M=1000*50=50.000 daN*cm

La forza agente su ognuno dei 3 ancoranti sottoposti ad estrazione vale: R=50000/(21*3)=794daN La forza di taglio agente su ognuno degli 8 ancoranti vale: T=1000/8=125daN

ANCORANTI PER LEGNO SOLO PER I PALI H 400 (Il momento alla base del palo vale: M=1000*40=40000 daN*cm La forza agente su ognuno dei 3 ancoranti sottoposti ad e-strazione vale: R=40000/(21*3)=635daN*1,5=952daN<370*3=1110 La forza di estrazione R viene amplificata di 1,5 per superare la prova di resistenza statica secondo quanto indicato dalla norma UNI795

DIMENSIONI MINIME DELLE STRUTTURE DI SUPPORTO CONSIGLIATE Strutture metalliche: Profili metallici tipo HE180 IPE450 o profili tubolari metallici; l installazione prevede l utilizzo di contropiastre Strutture in calcestruzzo C20/25 Travi 40x25h Strutture in legno lamellare : Travi larghe 19 cm max in caso di utilizzo di bulloneria, larghe 33cm in caso di utilizzo di fissaggio chimico

F = 1000 daN

TIPO Ø CARICO AMMISSIBILE * ESTRAZIONE

(daN)

CARICO AMMISSIBILE *

TAGLIO (daN)

legno cls metallo

Viteria 10 370 1000 X

Bulloneria 12 2380 1184 X

X

Fissaggio chimico 12 1800 1250

X

Fissaggio chimico 12 3100 A rottura

1250 X

Fissaggio meccanico 12 953 880

X

il carico ammissibile deriva dal carico medio di rottura ed è comprensivo del coefficiente di sicurezza totale = 4 per fissaggio chimico ad estrazione su cls ( su legno = a cura del progettista ) =1,4 per fissaggio meccanico, = 2 per fissaggio chimico a taglio =3 per fissaggio con viteria ad estrazione =1,8 per fissaggio con viteria a taglio

NOTA TECNICA Le indicazioni relative agli elementi di fissaggio sono applicabili anche per ancoraggi strutturali ( pali ) di altezza inferiore. Le variabili della tipologia e delle dimensioni degli elementi strutturali di supporto richiedono una verifica da parte di un tecnico abilitato

Resistenza richiesta agli elementi di fissaggio Resistenza della struttura di supporto

FAX SIMILE relazione di calcolo

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Elaborato grafico

Schemi propri del sistema di anticaduta Disegni propri degli elementi Punto di accesso Percorso

Relazione tecnica

Relazione tecnica progettuale Tipologia dei possibili interventi di manutenzione Tipologia delle soluzioni delle misure preventive e protettive permanenti

adottate ( parapetti, ecc ..) Adozione di misure preventive e protettive di tipo provvisorio motivando l impedimento di utilizzo di misure permanenti

Planimetria della copertura

Planimetria in scala adeguata della copertura evidenziando: Punto di accesso. I punti di ancoraggio ( dispositivi di ancoraggio o linee di ancoraggio) Specifica di appartenenza dei dispositivi di ancoraggio, modello e casa produttrice.

Relazione di calcolo

Progetto relativo al sistema di fissaggio. Calcolo delle azioni vincolari trasmessi agli elementi di fissaggio Verifica di resistenza della struttura in rispetto alle sollecitazioni trasmesse

dagli elementi di fissaggio Progetto e verifica degli ancoraggi strutturali ( pali supporti , ecc. )

Contenuti minimi

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Dimensionamento

Lunghezza della linea Distanza max degli intermedi Tensione della fune in fase di montaggio Carico di progetto ( forza massima trasmesso alle estremità della linea nel

momento di arresto della caduta) Numero massimo di operatori con un utilizzo in contemporanea Freccia max della deflessione del cavo nel momento dell arresto della caduta

Certificazione o dichiarazione di conformità dei prodotti

Dichiarazione di conformità rilasciata dal produttore corredata da:

Relazione di verifica di prova rilasciata da un laboratorio prove accreditato

Oppure

Certificazione rilasciata da un Ente riconosciuto, con il controllo e la verifica del ciclo produttivo, della progettazione,della corrispondenza alle normative e alla marchiatura.

Manuale d uso e manutenzione

Manuale d uso Contenente il corretto utilizzo dei dispositivi di ancoraggio o linee di ancoraggio installati, comprensivo di eventuale documentazione grafica o fotografica. Le istruzioni d uso dei DPI che si possono o si devono utilizzare nel contesto del sistema installato come previsto nella norma UNI EN 365

Programma di manutenzione L installatore garantisce la disponibilità ad eseguire le manutenzione e le verifiche necessarie che verranno effettuate mediante un contratto di manutenzione Le periodicità delle verifiche e delle manutenzioni dovranno essere indicate in una scheda apposita ( non più di dodici mesi) .

Collaudo

Il collaudo rimane una raccomandazione per l installazione nell appendice A della norma UNI EN 795 o obbligatorio se viene indicato nelle procedure di corretta in-stallazione dal fabbricante

Dichiarazione di collaudo rilasciata dall installatore .

Relazione di calcolo

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Chi le elabora ? installatore

Fac-simile

Dichiarazione di conformità dell installatore

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Fac-simile

DIMENSIONAMENTO

Identificazione linea di ancoraggio :

- produttore : CO.M.ED sas di Vitali G. e C

- modello : LINEA VITA

Numero orperatori in contemporanea: nr 3

daN 80

Dispositivi previsti per caduta : X CADUTA LIBERA

Collegamento al punto di ancoraggio con dispositivi di arresto caduta

CONFORMI ALLA NORMA UNI EN 365 ( DOTATI DI DISSIPATORE DI ENERGIA)

CARICHI CARATTERISTICI LINEA DI ANCORAGGIO CLASSE "C"

C = 1500 daN - carico massimo trasmesso alle estremità

I = 600 daN - carico minimo di rottura su intermedi (dove previsti)

D = 1,500 m massima freccia deflessione fune con il carico massimo

Pretensionamento cavo

Il carico massimo viene limitato a 1000daN tramite l utilizzo di assorbitore di energia Mod. HL300 come da esito di prova di laboratorio n° 02043 del 18/11/2009, eseguita presso il laboratorio SIGMA di Firenze, attestante il valore di forza massima trasmessa agli ancoraggi di estremità.

Dimensionamento

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Elaborato tecnico della copertura

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Elaborato tecnico della copertura

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Fac-simile

Elaborato tecnico della copertura

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Fac-simile

Elaborato tecnico della copertura

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1. Manto di copertura Per manto di copertura si intende l insieme degli elementi e dei sottoelementi che compongono la copertura , con funzione portante o meno e di finitura

2. Copertura Per copertura si intende la delimitazione superiore dell involucro edilizio finalizzata alla protezione dello stesso dagli agenti atmosferici, costituita da una struttura portante e da un manto di copertura; la copertura assume diverse denominazioni in relazione sia al materiale usato per la struttura o per il manto superficiale, sia alla configurazione strutturale come ad esempio a tetto, a terrazza,a cupola;

3. Copertura praticabile Copertura sulla quale è possibile l accesso ed il transito di persone, anche con attrezzature portatili, qualora abbia caratteristiche strutturali per garantire la resistenza al sovraccarico accidentale . Dette coperture devono essere dotate di presidi fissi di sicurezza con dispositivi di ancoraggio da utilizzare come sistemi di arresto caduta qualora sussista il rischio di caduta dall alto o di Scivolamento

4. Copertura non praticabile Copertura sulla quale non è possibile l accesso ed il transito di persone senza predisposizione di mezzi o misure di sicurezza contro il rischio di caduta dall alto o di scivolamento . La manutenzione su queste coperture può essere fatta solo con l apprestamento di misure di sicurezza di tipo collettivo. Su questo tipo di copertura non è possibile predisporre presidi fissi di sicurezza con dispositivi di ancoraggio in quanto la struttura di sostegno non è idonea a resistere alle sollecitazione trasmesse dagli ancoraggi nel momento di arresto della caduta

5. Tipi di copertura Si considerano tre tipi di copertura in relazione alle loro pendenze:

Coperture orizzontali o sub orizzontali con pendenza fino a 15% Coperture inclinate con pendenza oltre il 15% fino al 50%

Coperture fortemente inclinate con pendenze superiori al 50%* Le coperture con pendenze variabili lungo il loro sviluppo ( es coperture a volta, poligonali e simili) sono assimilabili , per tratti, ai tipi precedenti in funzione delle singole pendenze

* Questo tipo di copertura per essere definita praticabile necessita di apprestamenti fissi come dispositivi di ancoraggio che permettono il lavoro in sospensione o su fune per addetti dotati di attestato di formazione per il lavoro in quota e di piani di appoggio per garantire la stabilità all operatore

Descrizioni della copertura

Page 20: Quaderno Tecnico LInea Vita Comed

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6. Tipologia delle strutture portanti della copertura

CLS armato e Latero cemento

Solette prefabbricate Latero cementizie, solette gettate in calcestruzzo, travi in cls armato.

C.A. precompresso ( c.a.p.)

Pannelli, travi ed elementi fabbricati in cls armato, ottenuti sottoponen-do preventivamente a tensione l armatura metallica.

Legno

Travi piene e lamellari, elementi Precomposti , capriate in legno,

tavolati, pannelli in truciolato.

Lamiera grecata

Solette metalliche in lamiera zinca-ta, sagomate secondo vari profili.

7. Destinazione d uso

Calpestabile

Copertura accessibile solo per le operazioni di manutenzione del manto di copertura o di impianti tecnici Sovraccarico accidentale caratteristico 0,50 kN / mq e un carico concentrato di 1,20 kN fonte : nuove norme tecniche per le costruzioni DM 14 /01/2008 cap. 3.1.4

Non attraversabile *

Copertura non attraversabile (quando non può essere calpestata senza alterare le caratteristiche tecniche originali ) Sovraccarico accidentale caratteristico 0,50 kN / mq distribuito ma con un carico concentrato inferiore a 1,20 kN * * ( da verificare in funzione della composizione strutturale )

Non Calpestabile

Copertura non accessibile in quanto il sovraccarico accidentale caratteristico è inferiore a 0,50 kN / mq

Pedonabile

Copertura soggetta al transito di pedoni. Il progetto deve tener conto dei carichi di sovraffollamento in funzione alla categoria di appartenenza fonte : nuove norme tecniche per le costruzioni DM 14 /01/2008 cap. 3.1.4

Carrabile

Copertura sulla quale e previsto il transito di veicoli (ad es. parcheggio). Il progetto deve tener conto del carico massimo per asse dei veicoli ammessi al transito.

Giardino

Copertura ricoperta con uno strato di terreno di coltura, adibita a giardino pensile.

Elaborato tecnico della copertura

Page 21: Quaderno Tecnico LInea Vita Comed

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Destinazioni d uso Non attraversabile

Questo tipo di definizione non compare nel prontuario delle Tecniche delle costruzioni

ma sarebbe utile che venisse introdotta per meglio definire la destinazione d uso della copertura che possa garantire in caso di caduta accidentale la trattenuta della massa ( nel nostro caso un operatore di massa complessiva di 100kg). Questa superficie però non può essere utilizzata come piano di calpestio in quanto le deformazioni che si verrebbero a creare vanno a modificare le funzioni per cui è stata realizzata.

Classico esempio sono le coperture in metallo utilizzate nelle coperture industriali

Descrizioni della copertura

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La norma EN 795 specifica i requisiti e i metodi di prova per alcune tipologie di dispositivi di ancoraggio destinati esclusivamente per l impiego con DPI, cioè dispositivi a cui un utilizzatore può collegare il proprio sotto-sistema anticaduta per proteggersi contro il rischio di caduta dall alto.

La Gazzetta ufficiale dell Unione Europea C126 del 5 giugno 2009, e precedenti, specifica che la presunzione di conformità conferita dalla norma EN 795 ai pertinenti requisiti essenziali di salute e sicurezza della Direttiva europea 89/686/CEE, Allegato II, è valida limitatamente alle classi B ed E che descrivono dispositivi provvisori e portatili. Va da se che, di conseguenza, le classi B ed E sono implicitamente dichiarate essere DPI e quindi soggette all obbligo di marcatura CE ai sensi del D.Lgs. 475/1992.

Tuttavia l esclusione delle classi A, C e D da questa corrispondenza non deve essere letta come una dichiarazione altrettanto implicita secondo la quale le tre classi non descrivono Dispositivi di Prote-zione Individuale. Tale valutazione deve essere effettuata di caso in caso verificando che il dispositi-vo in esame possa rientrare o meno nel campo di applicazione del D.Lgs. 475/1992. In particolare, un dispositivo di ancoraggio di classe A, C oppure D deve essere considerato un DPI se questo è destinato ad essere indossato o tenuto da una persona affinché essa sia protetta nei confronti di uno o più rischi che potrebbero metterne in pericolo la salute e la sicurezza .

Per analogia con i dispositivi di classe B ed E, che descrivono di fatto dei DPI, quindi, anche un di-spositivo di classe A, C oppure D deve essere marcato CE ai sensi del D.Lgs. 475/1992 se questo presenta caratteristiche analoghe a quelle dei dispositivi di classe B ed E: sia cioè trasportabile dall utilizzatore finale, sia installabile dall utilizzatore finale secondo le istruzioni del fabbricante (ancorché destinato ad essere fissato alla struttura mediante bulloni o viti), sia rimovibile (e debba essere rimosso) dall utilizzatore finale a fine lavoro, ma soprattutto che sia progettato dal fabbricante in tal senso.

Tutti i dispositivi che non presentano tali caratteristiche, siano essi, per esempio, destinati all installazione permanente, non sono considerati DPI ai sensi del D.Lgs. 475/1992 e non devono recare la marcatura CE come Dispositivi di Protezione Individuale anche al fine di non ingannare l utilizzatore/datore di lavoro circa le responsabilità della manutenzione previste dalla legislazione vigente.

I dispositivi di ancoraggio destinati all installazione permanente rientrano nel campo di applicazione del DPR 246/1993 (Regolamento attuativo della Direttiva 89/106/CEE - CPD materiali da costruzio-ne) quali ogni prodotto fabbricato al fine di essere incorporato o assemblato in modo permanente negli edifici e nelle altre opere di ingegneria civile . La norma EN 517, armonizzata ai sensi della Direttiva 89/106/CEE, ne è un esempio. La stessa trat-ta dei ganci di sicurezza da tetto per il collegamento di scale o di piattaforme di lavoro, ma utili anche (non esclusivamente) come punto di ancoraggio per sottosistemi contro le cadute dall alto. Pertanto i ganci di sicurezza da tetto, tra le cui funzioni rientrano anche quelle di fornire un punto di ancoraggio, devono essere marcati CE come prodotti da costruzione.

La norma EN 795 descrive dispositivi di ancoraggio (progettati esclusivamente per sottosistemi con-tro le cadute dall alto) che, quando destinati all installazione permanente, possono ritenersi dispositivi analoghi ai ganci di sicurezza da tetto descritti nella norma EN 517. Tuttavia, a oggi, la norma EN 795 non risulta ancora oggetto di un benestare tecnico oppure di armonizzazione ai sensi della Direttiva 89/106/CEE e pertanto, diversamente da quanto previsto per la procedura di certificazione CE a fronte di altre Direttive, i prodotti regolamentati dalla norma tecnica non possono essere marca-ti CE in tal senso.

Certificazioni prodotti

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Alla luce di quanto sopra, poiché in mancanza di disposizioni comunitarie specifiche la legislazione orizzontale degli Stati membri impone agli agenti economici un obbligo generale di commercializzare esclusivamente prodotti sicuri, consegue che il fabbricante che intenda mettere sul mercato dispositi-vi di ancoraggio destinati all installazione permanente deve osservare le disposizioni del D.Lgs. 172/2004, che recepisce in Italia la Direttiva 2001/95/CE relativa alla sicurezza generale dei prodotti.

Infatti, secondo l art. 1 comma 2 del D.Lgs. 172/2004, lo stesso si applica a qualsiasi prodotto desti-nato al consumatore, anche nel quadro di una prestazione di servizi, o suscettibile, in condizioni ra-gionevolmente prevedibili, di essere utilizzato dal consumatore, anche se non a lui destinato, fornito o reso disponibile a titolo oneroso o gratuito nell'ambito di un'attività commerciale, indipendentemen-te dal fatto che sia nuovo, usato o rimesso a nuovo . L art. 2 lettera a restringe il campo di applicazio-ne a tutti i prodotti per cui non esistano (o esistano solo parzialmente), nell ambito della normativa comunitaria, disposizioni specifiche aventi lo stesso obiettivo che ne disciplinano la sicurezza.

In tal caso deve essere dimostrato che i prodotti di cui sopra sono sicuri ricorrendo a verificarne la conformità, e a dichiararla, alle specifiche richiamate nell art. 3 del D.Lgs. 172/2004 (norme tecniche armonizzate o nazionali, raccomandazioni, codici di buona condotta, ecc.).

Fermo restando il carattere volontaristico della norma tecnica EN 795, la stessa, con riferimento e-sclusivo alla parte relativa ai dispositivi di ancoraggio di classe A, C e D non oggetto di armonizzazio-ne ai sensi di alcuna Direttiva in materia di sicurezza, può ragionevolmente rientrare nel quadro de-scritto dall art. 3 lettera a come norma nazionale non cogente che recepisce norme europee perti-nenti diverse da quelle armonizzate. Pertanto è parere dello scrivente che la norma EN 795 (o altre eventuali specifiche future che rappresentino lo stato dell arte) possa costituire un mezzo, necessa-rio, a disposizione del fabbricante per dimostrare la sicurezza del prodotto da immettere sul mercato.

Secondo l art. 3 comma 1 del D.Lgs. 172/2004 il fabbricante è tenuto ad immettere sul mercato sol-tanto prodotti sicuri. Sullo stesso grava l onere di dimostrare, avvalendosi di mezzi e strutture idonee allo scopo (e diversamente da quanto previsto per i DPI per i quali deve essere attivata la procedura di certificazione presso un Organismo notificato), e di dichiarare che il proprio prodotto è sicuro. Tale dichiarazione, di cui la conformità alla norma EN 795 (o altre eventuali specifiche future che rappre-sentino lo stato dell arte) è parte integrante, deve essere redatta dal fabbricante (o responsabile dell immissione sul mercato comunitario) sotto la sua piena responsabilità, anche basandosi su dati a supporto (quali per esempio Rapporti di prova di enti terzi).

il testo dell articolo è stato scritto dal sig Stefano Galimberti che opera per :

Italcert S.r.l. (azienda di settore, laboratorio prove e Organismo notificato n° 0426 presso la

Commissione europea).

Certificazioni prodotti

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Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall alto Requisiti generali per le istruzioni per l uso, la manutenzione, l ispezione

SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE Il presente documento specifica i requisiti generali minimi per le istruzioni per l'uso, la manutenzione, l'ispezione periodica, la riparazione, la marcatura e l'imballaggio di DPI, che includono dispositivi di trattenuta per il corpo e altri equipaggiamenti utilizzati congiuntamente a un dispositivo di trattenuta per il corpo, per prevenire cadute, per accessi, uscite e posizionamento sul lavoro, per arrestare le cadute e per il salvataggio. Il presente documento non copre: 1) requisiti specifici che sono pertinenti solo a DPI particolari o ad altro equipaggiamento di protezio-ne contro le cadute dall'alto e relativo utilizzo, che dovrebbero essere specificati nel documento perti-nente; 2) DPI o altro equipaggiamento di protezione contro le cadute dall'alto utilizzati in qualsiasi sport o attività ricreativa.

TERMINI E DEFINIZIONI

manutenzione Atto di mantenere i DPI o altro equipaggiamento in una condizione di funzionamento sicuro mediante azioni preventive quali pulizia e immagazzinamento adeguato

ispezione periodica Atto di condurre periodicamente un'ispezione approfondita dei DPI o di altro equipaggiamento per verificare la presenza di difetti, per esempio danno o usura.

persona competente dell'ispezione periodica Persona a conoscenza dei requisiti correnti di ispezione periodica, delle raccomandazioni e delle istruzioni emesse dal fabbricante applicabili al componente, al sottosistema o al sistema pertinente. Nota 1 Questa persona dovrebbe essere in grado di identificare e valutare l'entità dei difetti Nota 2 Può essere necessario un addestramento rivolto alla persona competente da parte del fabbricante o del suo rappresentante autorizzato su DPI specifici o altro equipaggiamento, per esempio a causa della loro complessità o innovazione o dove sia fondamentale avere nozioni tecniche per lo smantel-lamento, il riassemblaggio o la valutazione di un DPI o di altro equipaggiamento e può essere neces-sario prevedere un aggiornamento di tale addestramento a causa di modifiche e miglioramenti. Nota 3 Una persona può essere competente per eseguire le ispezioni periodiche su un particolare modello di DPI o altro equipaggiamento o essere competente per ispezionare parecchi modelli.

Istruzioni per la manutenzione

1. Le istruzioni per la manutenzione devono essere chiare, leggibili e inequivocabili e devono contenere i dettagli appropriati, corredati da schemi se necessario, per consentire la manuten-zione corretta e sicura dei DPI o di altro equipaggiamento.

2. Le istruzioni per la manutenzione devono comprendere:

a) procedimenti di pulizia, inclusa la disinfezione dove applicabile senza causare effetti dannosi sui materiali utilizzati nella fabbricazione dell'equipaggiamento o sull'utilizzatore e un'avvertenza che indichi la necessità di seguire strettamente il procedimento; b) dove applicabile, un'avvertenza che quando l'equipaggiamento si bagna, o per l'uso o a causa della pulizia, deve essere lasciato asciugare naturalmente e tenuto lontano dal calore diretto; c) le procedure di immagazzinamento, inclusi tutti i requisiti preventivi necessari in cui l'ambiente o altri fattori potrebbero compromettere la condizione dei componenti, per esempio ambiente umido, bordi affilati, vibrazione, degradazione ultravioletta; d) altri procedimenti di manutenzione pertinenti all'equipaggiamento, per esempio lubrificazione.

Manutenzione e Ispezioni FONTE UNI EN 365

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Istruzioni per le ispezioni periodiche Le istruzioni per l'ispezione periodica devono comprendere: a) avvertenza per sottolineare la necessità di ispezioni periodiche regolari e il fatto che la sicurez-

za degli utilizzatori dipende dalla continua efficienza e durabilità dell'equipaggiamento;

b) raccomandazione relativamente alla frequenza delle ispezioni periodiche, prendendo in considera-zione fattori quali legislazione, tipo di equipaggiamento, frequenza di utilizzo e condizioni ambientali.

La raccomandazione deve comprendere una dichiarazione che specifichi che la frequenza delle ispezioni periodiche deve essere almeno ogni 12 mesi;

c) avvertenza per sottolineare che è necessario che le ispezioni periodiche siano eseguite unicamente da una persona competente e nel severo rispetto delle procedure di ispezione periodica del fabbricante; d) dove ritenuto necessario dal fabbricante, per esempio a causa della complessità o dell'innovazio-ne dell'equipaggiamento o dove la competenza sulla sicurezza è fondamentale relativamente a smantellamento, riassemblaggio o valutazione dell'equipaggiamento (per esempio anticaduta di tipo retrattile), un'istruzione specificante che le ispezioni periodiche devono essere eseguite solo dal fabbricante o da una persona o organizzazione autorizzata dal fabbricante; e) requisito di controllo della leggibilità delle marcature del prodotto.

Ispezione periodica I fabbricanti devono fornire tutte le informazioni e tutti gli equipaggiamenti necessari, per esempio istruzioni, liste di controllo, elenchi dei ricambi e attrezzi speciali, ecc., per consentire l'esecuzione delle ispezioni periodiche da parte di una persona competente. Nota I fabbricanti possono addestrare le persone per renderle competenti o per aggiornare le loro competenze durante l'ispezione periodica di DPI o altro equipaggiamento o prendere accordi affinché tale opera di formazione sia resa disponibile da organizzazioni o persone autorizzate

Scheda di controllo Deve essere raccomandato di tenere una scheda di controllo per ogni componente, sottosistema e sistema. La scheda di controllo deve contenere titoli e spazi per consentire l'immissione dei seguenti dettagli: a) prodotto (per esempio imbracatura per il corpo), modello e tipo/identificazione e relativo nome commerciale; b) nome e dettagli di contatto del fabbricante o del fornitore; c) mezzo di identificazione, che potrebbe essere il lotto o il numero di serie; d) dove applicabile, l'anno di fabbricazione o l'anno di scadenza * e) data di acquisto;

Istruzioni per l'uso Le istruzioni per l'uso devono comprendere:.

dichiarazione di tutti i limiti noti alla vita utile sicura del prodotto o di tutte le parti del prodotto e/o raccomandazione su come determinare quando il prodotto non è più sicuro per essere utilizzato;

Manutenzione e ispezioni FONTE UNI EN 365

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Ispezione dei dispositivi anticaduta In aggiunta a quanto previsto al punto 9.1.2.1 i sistemi di arresto caduta di cui al punto 6.1 e le linee di ancoraggio devono essere sottoposti ad una completa ispezione comprendente l eventuale smontaggio e rimontaggio da parte di personale competente con la periodicità stabilita e secondo le istruzioni del fabbricante. Gli stessi dispositivi devono comunque essere sempre sottoposti ad ispezione dopo un eventuale arresto caduta e, se vengono riscontrati difetti, essi devono essere ritirati dal servizio. Quando possibile, possono essere inviati al fabbricante per riparazione. Durante ogni ispezione si deve porre particolare attenzione a quanto segue: - dispositivi meccanici: verificare che tutte le parti risultino pulite, verificare la movimentazione delle parti mobili ed i dispositivi di blocco. Verificare se ci sono segni di corrosione e/o deterioramento;

linee di ancoraggio flessibili: verificare lo stato delle linee per quanto concerne il logorio, tagli, tensionamento del cavo, corrosione e/o deterioramento, terminali, rigidezza e sporcizia; - linee di ancoraggio rigide: verificare che le guide rigide siano esenti da sporcizia, corrosione e/o deterioramento e che le connessioni siano intatte e strette in modo appropriato. Il prospetto 6 riporta una lista dei controlli da effettuare sui singoli componenti.

LISTA di CONTROLLO DEI SINGOLI COMPONENTI di DISPOSITIVI ANTICADUTA

COMPONENTI CONDIZIONI O IMPERFEZIONI DA CONTROLLARE

Funi a nastri incluse le linee di ancoraggio

Tagli Abrasioni e/o sfilacciature Allentamenti Danni dovuti a calore, sostanze corrosive e solventi Eccessiva sporcizia o impregnazione di grasso Ancoraggio

Corpo del dispositivo di arresto

Anelli: danni fisici e/o logorio Corpo: danni fisici degli elementi di collegamento al corpo Deformazioni, corrosione, e/o deterioramento, impedimento alla movi-mentazione libera della fune,perdita di viti, dadi o elementi simili Indicatori: segnali di attivazione di arreso caduta Cartellini: presenza e leggibilità

Meccanismo di chiusura e funi di giuda

Eccessivo logorio (punti di corrosione e/o deterioramento,ecc.) Efficienza del blocco di sicurezza Libertà di movimento della fune senza impuntature e/o perdite di tensione durante il riavvolgimento

Connettori Azione di chiusura:danni fisici e/o logorio (punti di corrosione e/o deterioramento, ecc.)

Manutenzione e Ispezioni FONTE UNI EN 365

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Ispezioni delle linee di ancoraggio flessibili e rigide Le linee di ancoraggio sia flessibili sia rigide permanentemente installate devono essere sottoposte ad ispezione da parte di personale competente con gli intervalli e le modalità indicate dal fabbricante e almeno una volta l anno se in regolare servizio o prima del riutilizzo se non usate per lunghi periodi. L ispezione deve comprendere almeno quanto segue: - ispezione dei punti di ancoraggio; - verifica del tensionamento delle linee di ancoraggio; - controllo degli eventuali assorbitori di energia; - controllo dell integrità dei punti terminali delle linee di ancoraggio; - controllo delle linee di ancoraggio rigide e degli elementi terminali delle stesse: deformazioni permanenti, corrosione dovuta alla ruggine o ad altri agenti contaminanti,fissaggio degli elementi terminali; - controllo dei dispositivi mobili installati permanentemente sulla linea di ancoraggio. Le linee di ancoraggio che presentano elementi difettosi o in cattivo stato di conservazione devono essere eliminati dal servizio.

Manutenzione I sistemi di arresto caduta devono essere mantenuti nel modo seguente: - dispositivi meccanici: manutenzione in conformità alle istruzioni del fabbricante. In ogni caso deve essere sempre rimossa la sporcizia e successivamente devono essere asciugati con aria a tempera-tura ambiente; ogni elemento trovato difettoso deve essere ritirato dal servizio e, quando possibile, riparato dal fabbricante o da personale da esso autorizzato; - materiale tessile sintetico: deve essere effettuata la normale pulizia per i materiali sintetici con ac-qua e sapone neutro. Se necessario, deve essere effettuata una pulizia più accurata. In ogni caso si deve fare riferimento alle istruzioni del fabbricante; - le linee di ancoraggio flessibili e rigide permanentemente installate devono essere sottoposte a ma-nutenzione da parte di personale competente con gli intervalli e le modalità indicate dal fabbricante e comunque almeno una volta l anno, se in regolare servizio, o prima del riutilizzo, se non usate per lunghi periodi. Ogni linea di ancoraggio riscontrata difettosa deve essere ritirata dal servizio e, quan-do possibile,riparata dal fabbricante o da personale da esso autorizzato.

Registrazione delle ispezioni, manutenzioni periodiche e straordinarie Ogni sistema di arresto caduta deve essere dotato di una propria scheda di manutenzione su cui registrare gli interventi effettuati ed il loro esito, secondo quanto riportato nel prospetto 7. Tale scheda deve essere a disposizione dell utilizzatore.

Manutenzione e ispezioni FONTE UNI 11158

Page 28: Quaderno Tecnico LInea Vita Comed

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INFORMAZIONI

MINIME

Imbracatura per il corpo

Cordini, assorbitori di

energia

Sistemi di arresto caduta di cui ai punti

6.1.1 e 6.1.2.con in-cluse le linee di ancoraggio

Sistema di arresto cadu-ta di cui ai

punti 6.1.3 e 6.1.4

Dispositivi mobili di attacco

Nome e indirizzo del fabbricante o del fornitore

si si si si si

Numero di lotto del fabbricante o numero di serie

si si si si si

Anno di costruzione

si si si si si

Data di acquisto si si si si si

Data di prima messa in servizio

si si si si si

Data e dettaglio delle ispezioni effettuate, manutenzioni e relativo esito

si si si si si

Tabella riassuntiva

Manutenzione e Ispezioni FONTE UNI EN 365

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INSTALLATORE

La domanda più ricorrente è quella di chiedere se le installazioni devono essere eseguite da installatori qualificati.

Definizione di installatore qualificato: persona fisica e giuridica che abbia i requisiti generali richiesti nei lavori in quota e che abbia acquisito un attestato di installatore qualificato rilasciato da un Fabbricante previo corso di specializzazione Ad oggi non esiste nessun obbligo di possedere un attestato di qualifica di installatore in quanto non esistono corsi generali ne tantomeno protocolli stabiliti da un organo competente autorizzato

Tutto questo provoca la difficoltà di accertamento della professionalità e competenza dell installatore se non richiedendo un curriculum di esperienze precedenti Riferimento art 90 comma 9a DLgs 81 ( il committente deve verificare l idoneità tecnico /professionale dell impresa affidataria )

A diversi anni dell entrata in vigore di queste nuove disposizioni c è una forte necessità di trovare rimedio ad un certo tipo di installazione eseguita senza requisiti minimi a garanzia della sicurezza dei lavoratori che andranno ad utilizzare i dispositivi di ancoraggio

L esigenza quindi di introdurre la figura di installatore qualificato è a garanzia delle responsabili-tà del committente e quindi all utilizzo di sistemi di sicurezza. I fabbricanti sono tenuti a fornire dettagliate procedure di montaggio includendo le istruzioni di fissaggio alle strutture.

Dette procedure o protocolli dovranno essere documentate ed allegate all elaborato tecnico della copertura

Cosa deve fare l installatore

Apporre un cartello nei pressi del punto di accesso con indicate le caratteristiche del sistema installato :

1. Numero massimo di operatori collegabili 2. Data di installazione 3. Tirante d aria 4. Classe di appartenenza del dispositivo

Fornire una dichiarazione attestante che l installazione è stata eseguita secondo le indicazioni del fabbricante e dal professionista che ha elaborato la verifica degli elementi di fissaggio e la resistenza della struttura

Utilizzare solo componenti originali del sistema

Attenersi scrupolosamente alle istruzioni di posa degli elementi di fissaggio e verificare la corrispondenza della struttura di supporto a cui va fatta l applicazione.

Istallazione

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1. dispositivo di ancoraggio Elemento o serie di elementi o componenti contenente uno o più punti di ancoraggio. note

Questo assemblaggio può includere un interfaccia e / o ancoraggi strutturali idonei all applicazione nelle varie tipologie di struttura. Interfaccia = elemento che collega un punto di ancoraggio e/o un dispositivo di ancoraggio all ancoraggio strutturale.

2. ancoraggio strutturale Elemento o elementi fissati in modo permanente a una struttura, a cui si può applicare un dispositivo di ancoraggio o un dispositivo di protezione individuale note Permanente = quando vengono utilizzati elementi di fissaggio ( tipo tasselli, rivetti,viteria,tiranti,resine ecc ) Fisso = quando viene fissato alla struttura mediante saldatura o inghisaggio

3. elemento Parte di un componente o di un sottosistema. Corde, cinghie, elementi di attacco, accessori e linee di ancoraggio sono esempi di elementi. note I componenti delle linee di ancoraggio flessibili o rigide sono da considerasi degli elementi di un dispositivo di ancoraggio ( fune metallica , tenditori ,dissipatori di energia ecc .)

4. Punto di ancoraggio Elemento a cui il dispositivo di protezione individuale può essere applicato dopo l'installazione del dispositivo di ancoraggio

5. Ancoraggio di estremità Ancoraggio strutturale a ogni estremità di una linea d'ancoraggio flessibile. note elemento che può essere collegato alla struttura di supporto e/o interfaccia e/o ancoraggio strutturale

6. Ancoraggio strutturale intermedio Ancoraggio strutturale che può essere necessario come elemento aggiuntivo tra gli ancoraggi strutturali di estremità Note Elemento situato tra le estremità di una linea flessibile o rigida che può essere collegato ad un ancoraggio strutturale e/o alla struttura ( intermedio , curve ecc )

7. Punto di ancoraggio mobile Elemento mobile aggiuntivo montato sulla linea di ancoraggio o sulla rotaia di ancoraggio, a cui si può applicare il dispositivo di protezione individuale note punto di ancoraggio progettato per percorrere una linea di ancoraggio flessibile o rigida transitando sugli ancoraggi intermedi senza doversi scollegare. Può inoltre avere la funzione di arresto o rallentamento della traslazione sulla linea in caso di caduta

8. Linea di ancoraggio flessibile Linea flessibile tra ancoraggi strutturali a cui si può applicare il dispositivo di protezione individuale. Nota Una linea flessibile può essere realizzata con cavo (fune metallica), fibra di corda, o cinghia.

9. Rotaia di ancoraggio o Linea di ancoraggio rigida Linea rigida tra ancoraggi strutturali a cui si può applicare il dispositivo di protezione individuale. note Linea rigida a cui ci si può collegare direttamente o attraverso un punto di ancoraggio mobile Una linea rigida può essere un profilo rigido ad esempio una tubo rigido o un binario rigido.

Norma europea EN 795 : definizioni

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Classe A1 La classe A1 comprende ancoraggi strutturali progettati per essere fissati a superfici verticali, orizzontali ed inclinate, per esempio pareti, colonne, architravi

Classe A2 La classe A2 comprende ancoraggi strutturali progettati per essere fissati a tetti inclinati

Classe B La classe B comprende dispositivi di ancoraggio provvisori portatili

Classe C La classe C comprende dispositivi di ancoraggio che utilizzano linee di ancoraggio flessibili orizzontali . Ai fini della presente norma per linea

orizzontale si intende una linea che devia dall'orizzontale per non più di 15°.

Classe D La classe D comprende dispositivi di ancoraggio che utilizzano rotaie di ancoraggio rigide

Classe E La classe E comprende ancoraggi a corpo morto da utilizzare su superfici orizzontali Per l'uso di ancoraggi a corpo morto, una superficie si intende orizzontale se devia dall'orizzontale per non più di 5°.

CLASSI

Funzioni di un punto sicuro di ancoraggio Tutti i dispositivi di ancoraggio e/o linee sono stati progettati per permettere il collegamento ad un dispositivo di protezione individuale e garantire l arresto e trattenuta dell operatore in caso di caduta. La differenza tra i vari dispositivi si riscontra nelle diverse modalità di utilizzo.

Dispositivi di ancoraggio A1 A2 Questi dispositivi permettono a uno o più operatori di lavorare in settori limitati anche in una condizione di caduta limitata o contenuta , caduta libera

Linea di ancoraggio flessibile C Questi dispositivi permettono a uno o più operatori di lavorare con libertà di movimento sui piani di lavoro in condizioni di caduta limitata o contenuta , caduta libera

Linea di ancoraggio rigide D Questi dispositivi permettono a uno o più operatori di lavorare con libertà di movimento in settori dove lo spazio di caduta è limitato. L operatore può lavorare in sospensione o in condizioni di caduta limitata, contenuta o libera

Dispositivi di ancoraggio B E Per la loro caratteristica di utilizzo questi dispositivi sono considerati dei DPI in quanto vengono utilizzati per brevi periodi di tempo e alla fine dei lavori vengono rimossi A questa categoria possono far parte anche le altri classi A1

A2

C

D ma in questo caso devono rientrare nell obbligo di riportare la marcatura CE ai sensi del Dlgs 475/1992

Norma europea EN 795 : definizioni

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IMPORTANTE

Dopo una caduta o un forte shock causato da un utilizzo improprio , i dispositi-vi di ancoraggio devono essere non più utilizzati sino all eventuale ripristino alle condizioni originarie da parte di un installatore qualificato

Il sistema di arresto caduta prescelto non deve creare impedimenti nella libertà dei movimenti dell operatore, il sistema deve risultare sempre pratico.

Un sistema di arresto caduta non sostituisce mai un sistema di protezione collettiva, resta una soluzione alternativa quando non si può intervenire con misure diverse

La funzione di un punto sicuro di ancoraggio

Caduta libera limitata o contenuta È una caduta dove la distanza di caduta, prima che il sistema di arresto caduta entri in azione, è minore o uguale a 0,6 m sia in direzione verti-cale, sia su un pendio sul quale non è possibile camminare senza l assistenza di un corrimano. Per esempio, la massima distanza di arresto con una caduta libera di 0,6 m con un sistema anticaduta costituito da imbracatura per il corpo e dispositivo anticaduta su linea rigida verticale, non può essere maggio-re di 1 m.

Caduta totalmente prevenuta Si intende la situazione in cui si realizza la condizione di prevenzione totale di rischio di caduta dall alto.

Caduta libera È una caduta dove la distanza di caduta, prima che il sistema di arresto caduta entri in azione, è maggiore di 0,6 m sia in direzione verticale, sia lungo un pendio sul quale non è possibile camminare senza l assistenza di un corrimano. La massima caduta libera ammessa è di 4,0 m oppure di 1,5 m, rispetti-vamente se è presente o no un assorbitore di energia. Per esempio, la massima distanza di arresto con una caduta libera di 4 m e con un sistema anticaduta costituito da imbracatura per il corpo e cordino con assorbitore di energia integrato, non può essere maggiore di 5,75 m.

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Piano di emergenza per il recupero

Deve essere predisposta, nell ambito della valutazione dei rischi e nell elaborato tecnico della copertura, una procedura che preveda il recupero dell operatore a seguito della caduta che necessiti di assistenza o aiuto da parte di soccorritori.

Quando nei lavori in quota si rende necessario l uso di un sistema di arresto caduta, deve essere previsto, all interno dell unità di lavoro,la presenza di lavoratori in possesso dei requisiti formativi, di addestramento equipaggiati di idonee attrezzature. La presenza di detto personale garantisce in modo autonomo l attuazione del piano di emergenza e recupero. Nel caso in cui, a seguito di analisi del rischio e della conformazione dei luoghi di lavoro, si ritiene che non sia possibile operare in maniera autonoma, deve essere attuata una procedura con l intervento del soccorso pubblico.

Gli operatori prima di utilizzare un sistema di arresto caduta devono verificare la presenza del piano di emergenza e attuare le indicazioni ivi contenute. Nel caso di assenza del piano esistono delle regole precise da seguire: 1. Lavoro sempre in coppia 2. Il lavoro deve avvenire esclusivamente in condizioni di totale trattenuta 3. In condizioni diverse di lavoro e bene essere collegati al punto di ancoraggio con un apposito

dispositivo che permette la discesa controllata In caso di caduta, l utilizzatore può ritrovarsi in sospensione con l imbracatura nell impossibilità di liberarsi da solo. La procedura dovrà tener conto dell ambiente di lavoro, dei mezzi a disposizione e della rapidità della messa in atto.

In caso di caduta l operatore in sospensione se è in uno stato di incoscienza può resistere un tempo di 20 minuti, senza incorrere in problemi di blocco o insufficiente circolazione sanguinea

Piano di emergenza

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Dispositivo di ancoraggio di classe A1 Il dispositivo di ancoraggio in classe A1 deve essere progettato per essere fissato ad una struttura , con o senza elementi di interfaccia , mediante elementi di fissaggio. il punto di ancoraggio può essere mobile o fisso mentre il dispositivo di ancoraggio è in uso Il dispositivo di ancoraggio può essere fissato su strutture piane

inclinate verticali in grado di

supportare la forza trasmessa in caso di caduta in qualsiasi direzione essa possa manifestarsi

struttura

Dispositivo di ancoraggio fissato alla struttura con punto di ancoraggio fisso di classe A1

Classi di dispositivi di ancoraggio

Elementi di fissaggio

Punto di ancoraggio

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Dispositivo di ancoraggio di classe A2 Il dispositivo di ancoraggio in classe A2 deve essere progettato per essere fissato ad una struttura , con o senza elementi di interfaccia , mediante elementi di fissaggio. il punto di ancoraggio non è mobile, mentre il dispositivo di ancoraggio è in uso Il dispositivo è applicabile su coperture piane e inclinate in grado di supportare la forza trasmessa in caso di caduta nella direzione preferita in cui possa manifestarsi

Punto di ancoraggio Elementi di interfaccia

Ancoraggio strutturale

Elementi di fissaggio

Struttura di supporto

Dispositivo di ancoraggio fissato alla struttura con punto di ancoraggio fisso di classe A2

Punto di ancoraggio

Ancoraggio strutturale o interfaccia

Struttura di supporto

Elemento di fissaggio

Classi di dispositivi di ancoraggio

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Dispositivo di ancoraggio di classe C La classe C comprende dispositivi di ancoraggio che utilizzano linee di ancoraggio flessibili orizzontali Ai fini della presente norma per linea orizzontale si intende una linea che devia dall'orizzontale per non più di 15°.

Esempio di linea di ancoraggio a parete

Esempio di linea di ancoraggio a paletti ( supporti)

Classi di dispositivo di ancoraggio

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Classi di dispositivi di ancoraggio

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GANCIO DI SICUREZZA EN 517

Accessori prefabbricati per coperture Ganci di sicurezza da tetto

SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE La presente norma europea si applica a ganci posti sulla superficie di tetti a falde e fissati in modo permanente a una struttura portante del tetto. Essi sono studiati per costituire il punto di attacco di scale di posatori, per sostenere piattaforme di lavoro e come punti di ancoraggio ai quali vengono attaccati dispositivi di protezione individuale contro la caduta o di sicurezza.

La presente norma non si applica alle installazioni utilizzate esclusivamente come punti di ancorag-gio ai quali sono attaccati dispositivi di protezione individuale contro la caduta o di sicurezza (prEN

I ganci di sicurezza da tetto devono essere classificati come segue : - Tipo A: Ganci di sicurezza da tetto studiati per sopportare forze di trazione nella direzione della pendenza del tetto (asse y). - Tipo B: Ganci di sicurezza da tetto studiati per sopportare forze di trazione nella direzione della pendenza del tetto (asse y) e in direzione perpendicolare e parallela alla superficie del tetto (asse x).

Requisiti nel punto di ancoraggio I ganci di sicurezza da tetto devono essere provati per l assorbimento di carichi dinamici impartiti dai dispositivi di protezione personale contro la caduta o di sicurezza. Devono essere eseguite prove statiche e dinamiche

PROVE Generalità Per confermare la conformità con i requisiti di cui in 6 devono essere eseguite le prove in conformità con 7.2 e 7.3. A tal fine, i ganci di sicurezza da tetto devono essere fissati a una simulazione della struttura portante del tetto conformemente alle istruzioni del fabbricante. Per ogni prova devono essere utilizzati 3 ganci di sicurezza. Tutti i ganci di sicurezza da tetto devono superare le prove. Nel caso in cui alcuni ganci di sicurezza da tetto non dovessero superare la prova, la correzione del difetto deve essere dimostrata prima di procedere ad ulteriori prove. Deve essere calcolato il carico di rottura del sistema di fissaggio

Ganci di sicurezza

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ISTRUZIONI CHE DEVONO ESSERE FORNITE DAL FABBRICANTE Il fabbricante di ganci di sicurezza da tetto deve fornire istruzioni per il montaggio dei suoi prodotti. Queste devono includere tutte le informazioni di sicurezza pertinenti relative a conservazione e montaggio e devono essere scritte nella lingua del Paese nel quale i prodotti devono essere utilizzati.

DESIGNAZIONE I ganci di sicurezza da tetto devono essere designati con "Gancio di sicurezza da tetto", il numero della presente norma europea e la lettera del tipo conformemente a 5. Esempio: Gancio di sicurezza da tetto di tipo A: Gancio di sicurezza da tetto EN 517 - A

MARCATURA I ganci di sicurezza da tetto devono essere marcati con: a) il numero della presente norma europea; b) la lettera del tipo; e c) il nome o il marchio del fabbricante.

Valutazione Dopo aver eseguito le prove statiche e dinamiche, i sistemi di fissaggio composti da chiodi o viti di legno e la struttura portante del tetto non devono essersi deformati di più di 5 mm. Il gancio e il punto di ancoraggio possono deformarsi a condizione che il carico sia ancora sostenuto.

Prova 1 (Prova statica alla base del gancio) Applicare un carico di prova progressivamente crescente alla base del gancio fino a un valore massimo di Fp1 = 1,7 1,5 kN = 2,6 kN nella direzione dell asse y. Sotto carico il gancio può poggiare sulla superficie della copertura del tetto. Nel caso di un carico di prova di 1,5 kN, la base del gancio non può deformarsi di più di 5 mm in direzione della forza. In caso di carico massimo di 2,6 kN, il funzionamento del gancio di sicurezza da tetto non deve essere compromesso.

Prova 2 (Prova statica nel punto di ancoraggio) Applicare un carico di prova statico di Fp2 = 1,7 5 kN = 8,5 kN al punto di ancoraggio per i dispositivi di protezione personale contro la caduta o di sicurezza in direzione dell asse y. Né il gancio di sicurezza da tetto né i fissaggi devono allentarsi e il carico deve essere mantenuto saldamente.

Prova 3 (Prova dinamica nel punto di ancoraggio - prova di caduta) Il gancio di sicurezza da tetto deve essere fissato con il suo sistema di fissaggio ad una simulazione della struttura portante del tetto in una posizione compresa tra 70 e 90 rispetto all orizzontale I criteri di carico e deformazione per la prova di caduta devono essere conformi al prEN 364. Per la prova deve essere utilizzata una fune in poliammide ritorto composta da tre trefoli e di 12 mm di diametro secondo la ISO 1140. In ognuna delle estremità della fune deve essere impiombato un occhiello di (75 10) mm con impiombature di 5 risvolti completi e dotato di moschettoni. La lunghezza effettiva della fune misurata sotto un carico di (40 5) N deve essere (2 000 50) mm. Un estremità della fune deve essere attaccata al provino e l altra estremità alla massa per la prova di caduta di (100 1) kg e diametro (200 2) mm. La massa per la prova di caduta deve essere sospesa a una distanza orizzontale massima di 300 mm dal punto di ancoraggio della fune e a una distanza verticale di 500 mm da quel punto mediante un dispositivo a scatto rapido. Liberare la massa per la prova di caduta che cadrà liberamente per (2 500 50) mm prima che la fune arresti la caduta. Osservare qualsiasi deformazione e deviazione del gancio di sicurezza da tetto e dei suoi

Considerazione FINALE Un dispositivo di ancoraggio a norma UNI EN 795 Classe A1 e A2 è da ritenersi di classe superiore e garanzia di sicurezza come punto di ancoraggio al quale si possono attaccare dispositivi di protezione individuale contro la caduta o di sicurezza , in quanto i requisiti di resistenza sono superiori a quanto indicato nella EN 517

Classi di dispositivi di ancoraggio

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Fonte UNI 111158 Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall alto Sistemi di arresto caduta Guida per la selezione e l uso

CAMPO DI APPLICAZIONE

Effetto pendolo e oscillazione Quando nella caduta esiste la possibilità di un movimento laterale, deve essere posta particolare attenzione alla posizione degli ancoraggi o delle linee di ancoraggio orizzontali in modo da eliminare o ridurre il conseguente effetto pendolo, affinché l utilizzatore non colpisca ostacoli durante la caduta.

Cadute oltre un bordo a spigolo vivo Le cadute oltre un bordo o spigolo vivo, con il punto di ancoraggio posto all interno, possono determinare sforzi sui cordini nelle zone di contatto col bordo. Si deve prestare particolare attenzione alle caratteristiche dello spigolo.

Poiché tale situazione può determinare una perdita di efficacia del sistema di arresto caduta e, in casi estremi, la rottura del cordino, si deve provvedere ad una opportuna collocazione degli ancoraggi e delle linee di ancoraggio orizzontali con l ausilio di Punti di Deviazione Caduta

Quando non si può evitare completamente l effetto pendolo è necessario intervenire secondo uno dei metodi seguenti: a) deve essere utilizzato un secondo cordino collegato ad un secondo ancoraggio al fine di limitare l oscillazione b) deve essere utilizzata una seconda fune di deviazione della fune principale,collegata ad un secondo ancoraggio c) devono essere utilizzati dei fermi sul bordo in corrispondenza della zona di lavoro per contenere lo scivolamento della fune tra un fermo e l altro contiguo.

Per evitare l effetto pendolo è necessario utilizzare un secondo punto di ancoraggio a cui agganciare un ulteriore cordino ( fig. 1 ) o utilizzarlo come punto di deviazione della fune di trattenuta (ancoraggio di deviazione fig. 2)

Considerazione FINALE Un ancoraggio di deviazione deve avere gli stessi requisiti di resistenza indicati

nella UNI EN 795 anche se ha funzioni diverse.

Fig 1

Fig 2

Punti di deviazione caduta

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Requisiti di resistenza

Punto di deviazione = Punto di ancoraggio UNI EN 795 classe A1

Il dispositivo di ancoraggio in classe A1 deve essere progettato per essere fissato ad una struttura , con o senza elementi di interfaccia , mediante elementi di fissaggio. Il punto di ancoraggio può essere mobile o fisso mentre il dispositivo di ancoraggio è in uso Il dispositivo di ancoraggio può essere fissato su strutture piane

inclinate verticali in grado di supportare la forza trasmessa in caso di caduta in qualsiasi direzione essa possa manifestarsi

Punto di deviazione = Punto di ancoraggio UNI EN 795 classe A2

Il dispositivo di ancoraggio in classe A2 deve essere progettato per essere fissato ad una struttura , con o senza elementi di interfaccia , mediante elementi di fissaggio. Il punto di ancoraggio può essere mobile o fisso mentre il dispositivo di ancoraggio è in uso Il dispositivo è applicabile su coperture piane e inclinate in grado di supportare la forza trasmessa in caso di caduta nella direzione preferita in cui possa manifestarsi

Requisiti di resistenza dei dispositivi di ancoraggio

Classe - Scopo Resistenza statica minima dell ancoraggio

A1 Dispositivi di ancoraggio strutturale progettati per essere fissati su superfici verticali, orizzontali ed inclinate, per esempio colone, pareti e architravi

10 kN

A2 Dispositivi di ancoraggio strutturale progettati per essere fissati a tetti inclinati

10 kN

Sistema fisso

Resistenza della struttura di supporto a cui viene fissato il dispositivo di ancoraggio Le variabili della tipologia e delle dimensioni delle strutture di supporto richiedono una verifica da parte di un tecnico abilitato o mediante una prova di laboratorio La struttura di supporto deve risultare idonea all applicazione

Considerazione FINALE Un ancoraggio di deviazione deve avere gli stessi requisiti di resistenza indicati nella UNI EN 795 corrispondenti alla classe A1 e A2 escludendo di fatto i ganci di

sicurezza a norma UNI EN 517 in quanto viene riportata nella prova statica una resistenza di 8,5 kN prova statica nr 2 UNI EN 517

Punto di deviazione caduta

Punti di deviazione caduta

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APPLICAZIONI

Esempio di applicazione dei punti di deviazione di tipo UNI EN 795 classe A2 su un tetto a falde

ATTENZIONE I dispositivi di ancoraggio a norma UNI EN 795 classe A1 e A2 possono subire deformazioni an-che se utilizzati come punti di deviazione caduta nel caso di sollecitazioni generate durante l arresto di una caduta può essere raggiunto lo stato limite di esercizio SLE * In questo caso vanno assolutamente sostituiti verificando eventuali danni provocati alla struttura e quindi reinstallati seguendo criteri di una nuova installazione

*Stati Limite di Esercizio (SLE): sono stati al di la dei quali non risultano più soddisfatti i requisiti di esercizio prescritti. Il superamento di uno stato limite di esercizio può avere carattere reversibile o irreversibile. Nel primo caso il danno o la deformazione reversibile cessa non appena si elimina la causa che ha portato al superamento dello SLE, nel secondo caso si manifestano danneggiamenti o deformazioni permanenti inaccettabili

Punti di deviazione caduta

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CONSIDERAZIONI

Quando viene utilizzato il punto di deviazione corrispondente UNI EN 795 classe A2 su coperture piane o inclinate bisogna verificare che l ancoraggio permetta una rotazione sull asse di fissaggio affinché lavori in linea della direzione della Forza.

Punti di deviazione caduta

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CO.M.ED. SAS nasce nel 1980 e si propone sul mercato come leader dal 1997 per la produzione, distribuzione e installazione di sistemi d ancoraggio a norma UNI EN 795, in riferimento alle nuove disposizioni e regolamenti (integrazione dei regolamenti comunali edilizi/regolamento locale d igiene) per la prevenzione degli infortuni sul lavoro contro le cadute dall alto.

La ns azienda è produttrice dei prodotti LineaVita® (dispositivi e punti di ancoraggio a norma UNI EN 795, DPI ecc), di cui è inoltre titolare del marchio. Oltre hai nostri prodotti commercializziamo anche gli articoli del marchio DBI SALA.

Operiamo sul tutto territorio nazionale per la vendita dei prodotti LineaVita® e siamo strutturati per il servizio chiavi in mano per le seguenti regioni: Lombardia, Piemonte, Val D Aosta, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Tentino alto Adi-ge, Emilia Romagna, Liguria e Toscana.

I NOSTRI SERVIZI

La ns azienda è in grado di offrire un servizio a 360° Installazione di sistemi di anticaduta LineaVita® e Dbi Sala®, in rispetto alle normative vigenti, locali e regionali Consulenza tecnica in fase progettuale Formazione e addestramento per installatori Ricerca e Sviluppo di nuove soluzioni in grado di soddisfare ogni richiesta Progettazione e verifica delle procedure di installazione Produzione di linea di prodotti personalizzati

www.lineadivita.it

Presentazione aziendale

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A 2 A1 A1 A2

A 2 A 2 A 2

Linea vita:

LW

WINTER EVOLUTION

DISPOSITIVI DI ANCORAGGIO UNI EN 795 classe A1-A2

LINEA DI ANCORAGGIO UNI EN 795 classe C

I nostri prodotti

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ROTAIA DI ANCORAGGIO UNI EN 795 classe D

ANCORAGGI STRUTTURALI PALI

SUPPORTI

I nostri prodotti

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LINEA DI ANCORAGGIO VERTICALI

SCALE

Classi di dispositivi di ancoraggio

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D.P.I. a norma EN 365

I nostri prodotti

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DISPOSITIVI TEMPORANEI EN 795 classe B

Classi di dispositivi di ancoraggio

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DISPOSITIVI DI RECUPERO

DISPOSITIVI DI ANCORAGGIO EN 795 classe E

I nostri prodotti

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Si potranno richiedere gratuitamente per ottenere progetto e preventivo con dettaglio del computo metrico inviando all indirizzo di posta elettronica i seguenti dati:

*Dati indispensabili

pianta e sezione delle coperture in formato DWG * indicazioni del posizionamento del punto d accesso alla copertura* indicazioni strutturale della composizione della copertura ( struttura e manto di co-pertura) dati di riferimento cantiere ( indirizzo )* dati del progettista o coordinatore progettuale* dati del richiedente

** Indicazioni facoltative

nome e nr telefonico del referente in cantiere ** dati del committente **

Si potranno richiedere per ottenere un preventivo di massima inviando i seguenti dati:

pianta e sezione delle coperture in formato fax

pdf

cartaceo indicazioni strutturale della composizione della copertura

dati di riferimento cantiere ( indirizzo ) dati del richiedente

In riferimento alla vostra richiesta e ai dati forniti vi formuleremo la risposta corrispondente Nb. I preventivi verranno confermati previo un rilievo in cantiere a seguito di conferma incarico

Per informazioni o preventivi contattare :

CO.M.ED. S.a.s. di Vitali Giancarlo & C.

Via Bellafino n° 20 24127 Bergamo p.i.01259030169

Tel. 035/315315 Fax 035/330000 E -mail [email protected] Sito www.lineadivita.it

Procedura di richiesta offerta e progetto

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