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RICERCA
Qualità dell'uovo da consumo nei diversi sistemi di allevamento
considerati dalla normativa in vigore di Luisa Zaniboni - Raffaella La Cognata - Silvia Cerolini
L'obiettivo della presente indagine era il controllo di alcune caratteristiche nutritive dell'uovo da consumo in funzione della tipologia di commercializzazione, come previsto dalla normativa CE n. 2295/2003 in vigore dal 1. gennaio 2004. l campioni sono stati acquistati direttamente a lla grande distribuzione allo scopo di valutare le variazioni di qualità del prodotto a disposizione del consumatore. SI sono considerate uova provenienti dalle 4 tipologie di allevamento considerate nella normativa in vigore e corrispondenti all'allevamento biologico, all'aperto, a terra ed in gabbia. Le uova e le sue componenti sono state pesate individualmente e la qualità dell'uovo è stata valutata effettuando le seguenti misurazioni sulla parte ed/bile: proteine totali, lipidi totali, colesterolo totale, composizione acidica dei lipidi totali. La quantità dei nutrienti presenti nei campioni provenienti dai diversi sistemi di allevamento è risultata molto simile (proteine 1.2,4%; lipidi 9,1.8%; colesterolo 393 mg/1.00 g edibile), mentre si sono osservate differenze significative nella composizione acidica dei lipidi dell'uovo. La composizione acidica con le caratteristiche nutritive migliori è stata osservata nelle uova prodotte con sistema di allevamento a terra e quelle meno favorevoli nel sistema di allevamento biologico. Le differenze qualitative osservate nelle uova in funzione del sistema di allevamento sono tipicamente determinate dal regime alimentare somministrato all'ovaiola. Parole chiave: uovo da consumo, sistema d'allevamento, proteine, lipidi, acidi grassi.
INTRODUZIONE
L'uovo costituisce un alimento versatile che contiene molti principi nutritivi essenzial i. La parte edibile, costituita dall 'albume e dal tuorlo , è un ' importante fonte alimentare di proteine, lipidi, vitamine e minerali. Un uovo del peso med io di 60 g contiene circa 53-55 g di parte edibile totale costituita per il 75% da acqua ed il 25% da sostanza secca a sua volta ripartita equamente in proteine (12%) e lipidi (12%); la quota rimanente della sostanza secca è rappresentata da piccole quantità di zuccheri e minerali. In sintesi, un uovo di 60 g è in grado di fornire una quantità di proteine e di lipidi pari a 6 ,5 g per componente (Sauveur. 1988). Le proteine dell'uovo sono presenti sia nell 'albume che nel tuorlo con concentrazione e caratteristiche diverse. Nell'albume, le proteine rappresentano ci rca il 10% su l tal quale, corrispondente al la quasi totalità della sostanza secca presente , variabile infatti dall'H al 13% in peso. Le proteine dell 'albume sono rappresentate da numerose glicoproteine (ovoalbumine, ovotransferrine, ovomucoidi , ovoglobuline , ovomucine, flavoproteine, avidina e lisozima) con proprietà funzionali e nutrizionali specifiche. Fra di esse, si ricordano le ovoalbumine, in grado di coagulare a caldo e che sono quantitativamente le più importanti, le ovomucine, responsabili della particolare consistenza gelatinosa dell'albume, ed il lisozima, che svolge una fondamentale azione battericida. Una descrizione completa e dettagliata delle proteine dell'albume è riportata da LiChan et al. (1995) nel t esto "Egg
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Science and Tecnology' . Nel tuorlo, le proteine rappresentano circa i l 16-17% sul t al quale, corrispondente al 33% della sostanza secca, a sua volta pari al 51-53%. Quasi tutte le proteine del tuorlo sono presenti in complessi lipoproteici, ad eccezione di una piccola quantità presente in forma solubile. In generale, l'uovo rappresenta un'ottima fonte di proteine, ricche di aminoacidi solforati spesso meno present i in altri alimenti proteici, in grado di contribuire in buona misura alla copertura del fabbisogno proteico giornaliero. Inoltre, le proteine dell 'uovo possono vantare il più alto valore biologico fra tutte le proteine alimentari, ossia il rapporto tra azoto trattenuto ed azoto assorbito è di 93,7 (76 nel pesce, 73,3 nella carne bovina e 58 nei fagioli), e quindi sono in grado di meglio soddisfare i bisogni in aminoacidi dell'organismo per la sintesi delle sue proteine specifiche. Di conseguenza, anche se l'uovo contiene mediamente quantità proteiche minori (12,4 g/100 g di edibile) rispetto alle carni (22 g;100 g di carne), le sue proteine sono di qualità superiore e spesso vengono considerate come proteine di "riferimento" per valutare la qualità biologica degli altri alimenti proteici. l lipidi sono contenuti esclusivamente nel tuorlo (32-36% sul tal quale; 63% sulla s.s.) e sono costituiti per la maggior parte da trigliceridi (60-65%) e, in minor quantità, da fosfolipidi (25-30%). Tutti i lipidi sono associati a proteine e quindi faci lmente emulsionabili in acqua, caratteristica che li rende altamente digeribili (94-96%) per l'uomo. In Tabella 1 si riporta la composizione in acidi grassi dei lipidi dell'uovo da consumo e di altri alimenti (Moretti et al., 2005). In confronto ad altri al imenti di origine animale, i lipidi dell'uovo sono caratterizzati da una elevata quantità di acidi grassi insaturi in confronto alla quantità di acid i grassi saturi. In particolare, l 'acido oleico , C18:1n-9, risulta quantitativamente il più importante, seguito dall'acido palmitico, C16:0, un acido grasso saturo a 16 atomi di carbonio, ed infine dall'acido linoleico, C18:2n-6, acido grasso polinsaturo n-6 essenziale per l'organismo umano. Le caratteristiche lipidiche descritte contribuiscono a determinare un valore nutritivo elevato dei lipidi dell'uovo (Watkins, 1995). l lipidi del tuorlo includono anche colesterolo che attualmente viene quantificato in circa 400 mg/100 g di uovo
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Tabella 1 - Acidi grassi principali presenti nei lipidi totali di diversi alimenti di origine animale {tratta da Moretti et al., 2005)
Acidi grassi Carne Prosciutto 1%1 c oH o Trota Uovo
equino bovino suino
C16:0 29.2 33.2 25.6 25.4 16.2 24.5
C18:0 10.0 14.6 9.8 11.3 4.9 9.1
C18:1n-9 20.7 35.1 41.9 39.5 14.3 37.2
C18-2n-6 24.1 4.3 7.6 12.1 14.5 20.1
C20:4n-6 3.6 0.9 1.8 1.8 0.8 2.4
C22:6n-3 0.2 nd6 nd6 0.2 23.4 1.2
AGS1 41.9 51.1 37.0 38.5 24.0 34.0
AGM2 26.5 41.7 51.5 46.1 24.5 40.0
AGP3 31.5 7.1 11.4 15.2 51.4 25.8
n-64 27.8 5.3 10.6 14.0 16.5 23.8
n-35 3.6 1.8 0.8 1.2 34.8 2.0
n-6/n-3 7.8 2.9 14.9 12.7 0.5 12.1 1AGS =acidi grassi saturi totali; 2AGM = acidi grassi monoinsaturi totali; 3AGP =acidi grassi polinsaturi tota-li; 4n-6 =acidi grassi della serie n-6 totali; 5n-3 =acidi grassi della serie n-3 totali; nd6 =non determinato.
edibile (Narahari, 2003); di conseguenza, si calcola che un uovo di 60 g di peso contenga circa 198-208 mg di colesterolo (Leeson e Summers, 1991). Questi quantitativi risultano decisamente inferiori a quelli indicati in passato e corrispondenti a circa 470-500 mg/100 g di ed ibile (Sauveur, 1988). Il contenuto di colesterolo dell'uovo è stato in passato un motivo di "awersione" da parte del consumatore verso questo alimento che oggi risulta completamente ingiustificato. Infatti , è stato dimostrato che il livello di colesterolo ematico non è direttamente correlato alla quantità di colesterolo assunto attraverso l'al imentazione; inoltre, si ritiene che nei soggetti normolipemici il consumo giornal iero di uova possa arrivare anche a 4 unità senza effetti negativi sulla sa lute dell'individuo (Whitehead, 1999); solo le persone predisposte a particolari dismetabolie dovrebbero limitare il consumo di alimenti ricchi in colesterolo. Il livello di colesterolo ematico dipende da altri steroli introdotti con la dieta (steroli vegetal i in particolare) e da altre caratteristiche dell'alimentazione (calo rie , presenza di emicellu lose e pectine, ecc.), inoltre, occorre considerare che la sintesi endogena varia in senso opposto all'apporto alimentare. In una dieta equilibrata si consigl ia di non superare quotidianamente la quantità di circa 300 mg di colesterolo e 1 uovo contiene oggi quantità sicuramente inferiori a questo valore. Si ricorda, infine, che il colesterolo è comunque un elemento fondamentale
per il corretto funzionamento dell'organismo umano, in quanto è il costituente di partenza per la sintesi degli acidi bi liari e d'altri steroli , inclusi gli ormoni sessuali , ed è un elemento struttu rale indispensabile per il corretto funzionamento delle membrane cellulari. Tutte le vitamine, esclusa la C, sono presenti nell'uovo. Tra le liposolubil i (A, D, E, K), confinate nel tuorlo, la A è la più abbondante (264 Ul/ uovo) tanto che l'uovo ne costituisce, insieme a burro e fegato, la migliore fonte alimentare . Anche la vitamina D è presente nell'uovo in quantità elevate (27 Ulj uovo), e quantitativi maggiori sono stati misurati solo nell'olio di fegato di pesce (Watkins, 1995). Le vitamine idrosolubil i sono anch'esse presenti ne ll' uovo in quantità considerevol i (Meluzzi e Franchini , 2000). Quasi tutte le vit amine idrosolub il i sono presenti nel tuorlo, ad eccezione della riboflavina (vitamina 82), presente in ugual quantità sia nel tuorlo che nell'albume, e la nicotinamide (vitamina 83 ), concent rata nell'albume (Sauveur, 1988). Il contenuto vitaminico dell'uovo è inf luenzato dalle quantità delle stesse vitamine introdotte con la dieta. Si ricorda che nell'organismo anima le i meccanismi di trasporto ed accumulo delle vitamine nell'uovo sono di tipo attivo e la loro efficienza può variare in funzione del tipo di vitamina considerata. L'uovo contiene anche pigmenti liposolubili , i carotenoidi , concentrati nel tuorlo. l carotenoidi dell' uovo sono
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principalmente rappresentati dal le xantofille e soltanto in piccola parte dal beta-carotene, la loro concentrazione è in stretta dipendenza con le quantità assunte con la dieta. Infine, l'uovo è molto ricco di mineral i, in particolare di fosforo, zolfo e ferro. Tutti i minerali presenti sono legati principalmente a proteine e fosfolipidi , ad eccezione di sodio, potassio e cloro presenti allo stato libero. Il fosforo è presente in forma organica e quindi facilmente assimilabile, caratteristica importante per esempio nell 'alimentazione dei bambini (Sauveur, 1988). Fra gli oligoelementi , l 'uovo rappresenta un' importante fonte alimentare di ferro, in grado di soddisfare il 30% del fabbisogno giornaliero. L'obiettivo della presente indagine era il controllo di alcune caratteristiche nutritive dell'uovo da consumo in funzione del la tipologia di commercializzazione, come previsto dalla normativa CE n. 2295/ 2003 in vigore dal 1 gennaio 2004. l campioni sono stati acquistati direttamente alla grande distribuzione allo scopo di valutare le variazioni di qualità del prodotto a disposizione del consumatore.
MATERIAU E METODI
l campioni di uova da consumo sono stati acquistati presso la grande distribuzione di Mi lano. Al fine di evitare tempi di conservazione, gli acquisti sono stati fatti in giornate diverse per poter svolgere le analisi previste immediatamente dopo l'acquisto. Si sono considerate uova provenienti dalle 4 tipologie di allevamento considerate nella normativa attualmente in vigore e corrispondenti all 'allevamento biologico (tipo 0), all'aperto (tipo 1), a terra (tipo 2) ed in gabbia (tipo 3). Si sono scelti campioni di uova appartenenti alla categoria commerciale medie (categoria M) corrispondente ad un peso dell 'uovo compreso fra 53 e 63 g, ad eccezione delle uova di tipo 3 appartenenti alla categoria commerciale grandi (categoria L), corrispondente ad un peso compreso fra 63 e 73 g. Si sono analizzate singolarmen-
. te 6 uova per ogni tipologia di allevamento, corrispondenti in genere ad 1 o 2 confezioni commerciali. Le uova e le sue diverse componenti (albume, tuorlo e guscio) sono state pesate individualmente; la percentuale delle diverse componenti sul peso totale dell 'uovo è stata calcolata . La qualità dell 'uovo è stata valutata
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attraverso la determinazione dei seguenti principi nutritivi: proteine totali, lipidi totali, colesterolo totale, composizione acidica dei lipidi totali . La qualità dell'uovo è stata misurata sulla parte edibile totale ottenuta per omogeneizzazione di albume e tuorlo di ogni campione. La quantità di proteine totali presente nel campione è stata determinata secondo il metodo Kjeldah l (AOAC 976.06, 2000) utilizzando una unità di distillazione mod. B-339 (BUCHI). La determinazione di ogni campione è stata effettuata in doppio ed i risultati sono stati calcolat i come percentuale della parte edibile (g/ 100 g edibile). l lipidi totali (LT) sono stati estratti in eccesso di cloroformio:metanolo (2:1 v:v) (Christie, 1982) utiliuando 2 g di parte edibile per campione e sono stati conservati in cloroformio a 4 oc in attesa della successiva fase di analisi. l LT estratti sono stati diluiti in 10 mi di cloroformio e suddivisi in 2 aliquote, una destinata alla misura quantitat iva, la seconda alla determinazione della composizione acidica. L'al iquota per la misura quantitativa è stata portata a secco sotto flusso di azoto e quindi sotto cappa aspirante per 12 ore ; la quantità di LT è stata pesata direttamente con bilancia analitica elettronica. La quantità di LT è stata calco lata come percentuale della parte edibile dell'uovo (g/ 100 g edibile). L'aliquota utilizzata per la determinazione della composizione acidica, dopo aggiunta di una quantità nota di acido pentadecaenoico (C15:0) come standard interno, è stata sottoposta a trans-metilazione in presenza di acido solforico utilizzando un reflux a 50 oc per 30 minuti , quindi i l campione è stato sospeso in esano e sottoposto ad analisi gas cromatografica (HP6890, Hewlett Packard, DE) con
colonna capil lare (30 m x 0 ,32 mm e 0,25 )..lm di spessore) (Carbowax, Alltech, UK). L'identificazione degli acidi grassi è stata fatta in base a standards di riferimento e la composizione percentuale è stata calcolata in base al le aree dei picchi identificati. La quantità dei singoli ac idi grassi (mgj 100 g edibile) è stata calcolata in base al rapporto delle relative aree con l 'area dello standard interno (Christie et al. , 1970). Inoltre, si sono calcolati i seguenti valori indicativi della qualità nutritiva dei lipidi presenti: acidi grassi saturi total ijacidi grassi polinsaturi totali (AGS/ AGP), acidi grassi n-6/ acidi grassi n-3 (n-6/ n-3), indice aterogenico (lA) e indice trombogen ico (IT) (Uibricht e Southgate, 1991). Il colesterolo totale è stato determinato con metodo calorimetrico utilizzando un kit commerciale (R-Biopharm, l) dopo saponificazione dei campioni di uovo edibile in reflux a 70 oc per 60 minuti. Tutti i dati sono stati sottoposti ad analisi della varianza utilizzando la procedura GLM di SAS (1999). Per le variabili tuorlo, albume, guscio ed edibile il modello statistico prevedeva il tipo di allevamento come fattore di variazione ed il peso totale dell 'uovo come covariata; per tutte le variabili lipidiche si è considerato il tipo di allevamento come fattore di variazione , il peso totale dell 'uovo e la percentuale di tuorlo come covariate. La differenza fra le medie stimate è stata calcolata tramite test T di Student.
RISULTATI
Il peso medio delle uova provenienti dai diversi sistemi di allevamento è risultato differente, nonostante la maggior parte dei campioni (unica eccezione il campione di tipo 3) fossero com-
Tabella 2- Medie stimate (LSM ±ES) del peso delle componenti dell'uovo e delle relative percentuali misurate in campioni provenienti da diversi
sistemi di allevamento (O=biologico; !=all'aperto; 2=a terra; 3=in gabbia)
Sistema di allevamento
o 1 2 3
Componente in g
Tuorlo 18.2 ± 0.52 16.3 ± 0.53 16.1 ± 0.59 16.8:!: 0.60
Albume 39.5:!: 0.54 40.8 ± 0.55 40.7 ± 0.61 40.8 ± 0.62
Guscio 8.01 ± 0.22 7.90 ± 0.22 8.40:!: 0.24 7.90 ± 0.25
Componente in %
Tuorlo 27.6 ± 0.78 24.8 ± 0.78 24.6 ± 0.87 25.7 ± 0.88
Albume 59.8 :!: 0.80 61.9 ± 0.80 61.6 ± 0.89 61.9 ± 0.90
Guscio 12.1 ± 0.31 12.0 ± 0.31 12.8 ± 0.35 12.0 ± 0.35
Edibile 87.4 ± 0.34 86.7 ± 0.34 86.2 ± 0.38 87.5 ± 0.38
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mercializzati nella stessa categoria di peso. Il peso medio delle uova è risultato il seguente: t ipo O = 67 ,O g, tipo 1 = 64,5 g, tipo 2 = 62,3 g e tipo 3 = 69,7 g; di conseguenza, si è deciso di considerare il peso dell'uovo come covariata nel modello statistico per separare questo effetto da quello dovuto al sistema di allevamento. Le medie stimate relative al peso ed alla percentuale delle diverse componenti dell'uovo ottenute dopo analisi della varianza sono riportate in Tabella 2. l risultati hanno evidenziato che tutte le uova presentavano una composizione simile e non influenzata significativamente dal sistema di allevamento (Tabella 2). Il peso iniziale dell'uovo è risultato influire significativamente sul peso di albume (b = +0,86, P = 0,0001) e guscio (b = +0,12, P = 0,002), e sulla percentuale di albume (b = +0,37, P= 0,006) e tuorlo (b = -0,37, P= 0 ,004). In sintesi, il peso e la proporzione di albume aumentano all'aumentare del peso totale dell 'uovo e, di conseguenza, la percentuale di tuorlo sul peso totale diminuisce. La composizione nutritiva della parte edibile dell'uovo misurata nei campioni provenienti dai diversi sistemi di allevamento è riportata in Tabella 3. Il tipo di allevamento non ha avuto alcuna influenza significativa sul contenuto proteico, lipidico e di colesterolo dell ' uovo. Il contenuto proteico medio delle uova è stato di 12,4 g/ 100 g di edibile, in accordo con i risultati già riportati in bibliografia da altri Autori (Sauveur, 1988; Watkins, 1995; Etches, 1996). La percentuale media di lipidi totali è stata calcolata in 9.18 % dell 'edibile, questo valore risulta leggermente inferiore rispetto ai valori già riportati in letteratura variabi li dal10,5 all'11,8% (Li-Chan et al., 1995), oppure dall '11,8 al 12,3% (Sauveur, 1988). La quantità media di colesterolo totale è stata di 393 mg/ 100 g di uovo edibi le , variando da un valore medio minimo di 381 ad un valore medio massimo di 408 mg/ 100 g di uovo edibile. Le quantità misurate risultano simili a quelle riportate recentemente in bibliografia e corrispondenti a 400 mgj 100 g di uovo edibi le (Narahari , 2003). La composizione acidica dei lipidi totali della parte edibile dell'uovo è riportata in Tabe lla 4. La caratteristica composizione acidica dell'uovo corrisponde alla prevalente presenza di 3 acidi grassi, palmitico (C16:0), oleico
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Tabella 3- Composizione nutritiva della parte edibile dell'uovo (LSM ± ES) in campioni provenienti da diversi sistemi di allevamento
(O=biologico; 1=all'aperto; 2=a terra; 3=in gabbia)
Nutrienti Sistema di allevamento
o 1 2 3
Proteine 1%1 12.32 ± 0.19 12.58 ± 0.17 12.26 ± 0.19 12.47 ± 0.11
Lipidi 1%1 8.53 ± 0.34 9.88± 0.34 9.49 ±0.35 8.94 ± 0.34
Colesterolo lmg/100gl 385.4 ± 37.2 381.0 ± 37.2 408.8± 39.7 393.8 ± 37.2
(C18:1n-9) e linoleico (C18:2n-6), che costitu iscono oltre 1'80% degli acidi grassi totali. La tipologia di allevamento ha avuto un effetto statisticamente significativo sulla percentuale di acidi grassi monoinsaturi (AGM) e polinsaturi (AGP), mentre non ha influ ito sulla percentuale di acid i grassi saturi (AGS) totali delle uova (Tabel la 5). In particolare , la composizione acidica delle uova prodotte nel tipo di allevamento 2 (a terra) presenta caratteristiche che la differenziano dalle altre tipologie di allevamento , risultate fra loro simili. Infatti, le uova corrispondenti a questo gruppo presentano una ridotta proporzione di AGM compensata da un aumento della proporzione di AGP in confronto a tutt i gl i altri gruppi sperimentali (Tabella 5). La riduzione degli AGM è dovuta principalmente ad una riduzione significativa di C18:1n-9 , mentre l 'aumento degli AGP ad un aumento significativo di C18:2n-6 e, in minor misura, di acido docosaesaenoico (C22:6n-3) (Tabella 4). Il valore nutritivo dei diversi acidi grassi non è identico e quindi si sono utilizzati degl i indici in grado di discriminare gli alimenti in funzione della qualità dei lipidi che contengono. Indici tradizionalmente utilizzati a questo scopo sono il rapporto saturijpolinsaturi (AGS/ AGP) e quello tra gli acidi polinsaturi della serie n-6 e gli acid i polinsaturi della serie n-3 (n-6/n-3) che tendono a d imi-
'
nuire negli alimenti con valore nutritivo più elevato. l risultati hanno evidenziato due condizioni estreme ed opposte nei sistemi di allevamento O e 2. Nel t ipo di al levamento O è stato misurato il rapporto n-6/ n-3 s ignificativamente più alto e quindi più sfavorevole; mentre nel tipo di allevamento 2 è stato misurato il rapporto AGS/ AGP significativamente più basso e quindi più favorevole (Tabella 5). Gli indici aterogenico (lA) e trombogenico (IT) sono stati introdotti negli ultimi anni e derivano da modificazioni del tradizionale rapporto AGS/AGP basate sulle recenti conoscenze relative all'attività biologica dei s ingoli acidi grassi e quindi alla loro relazione con il ri schio di alcune patologie; il va lore nutritivo dell'alimento aumenta al diminuire del valore degli indici (Uibricht e Southgate, 1991) . l risultati evidenziano ancora una condizione più favorevole nelle uova provenienti dal tipo di allevamento 2 che presentano un lA significativamente più basso rispetto a quello misurato nei gruppi O e 1. Al contrario , IT è risultato s imile in tutti i sistemi di allevamento. Il contenuto dei principali acidi grassi dell' uovo edibile nei 4 sistemi di al levamento considerati è riportato in Tabella 6. Gli acidi grassi quantitativamente più importanti sono gli AGM total i seguiti dagli AGS ed infine dagli AGP (Tabella 5). La quantità di AGM to-
Tabella 4 - Medie stimate della proporzione degli acidi grassi identificati nei lipidi totali della parte edibile dell'uovo in campioni provenienti da diversi
sistemi di allevamento (O=biologico; 1=all'aperto; 2=a terra; 3=in gabbia). Si riportano gli acidi grassi presenti nell'uovo in quantità superiore all'1%
Acidi grassi 1%1 o 1
Sistema di allevamento
2 3 p l
C16:0 25.7 a 25.1 a 22.9 b 24.6 ab 0.0162
C18:0 8 .73a 8.84a 10.10 b 9.00a 0.0050
C18:1n-9 39.7 a 38.3a 33.0 b 38.2a 0.0013
C18:1n-7 2.01 ab 2.0Sa 1.42 c 1.81 b 0.0001
C18:2n-6 16.9a 19.0a 25.0b 19.4a 0.0004
C20:4n-6 2.48 2.23 2.70 2.39 ns
C22:6n-3 0.89a 1.20a 1.56 b 1.15 a 0.0169 1Probabilità statistica del fattore t ipo di allevamento
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. ~ . - . . . ,. . .. . . ~. . .., . .
. . . . . ... . . • • ' •• • • <l • .. '
! ,.. . . . . •
o l 2 3 p l
AGS 34.8 34.3 33.3 33.9 ns
AGM 42.9 a 41.2 a 35.3 b 41.1 a 0.0007
AGP 22.3 a 24.5 a 31.4 b 24.9 a 0.0004
n-6 20.6a 22.1 a 28.4 b 22.6 a 0.0007
n-3 1.38a 2.12 b 2.71 c 2.03 b 0.0012
AGS/AGP 1.55 a 1.45 a 1.05 b 1.37 a 0.0026
n-6/n-3 16.0a 10.2 b 10.1 b 11.5 b 0.0194
IA2 0.41 a 0.40a 0.36b 0.39 ab 0.0297
IT3 0.60 0.58 0.57 0.58 ns 1Probabilità statistica del fattore tipo di allevamento; 21A = indice aterogenico; 3 !T = indice trombogenico
grado di soddisfare i fabbisogni nutritivi dell'individuo necessari al mantenimento, alla crescita ed all'ovodeposizione. In queste condizioni, la gallina è in grado di esprimere completamente il proprio potenziale produttivo, sia come numero, sia come peso delle uova prodotte; inoltre, la quantità totale di proteine, lipidi e macroelementi mineral i presenti nell ' uovo risultano costanti. Tuttavia, la presenza e la concentrazione di principi nutritivi specifici dell'uovo, quali gli ac idi grassi ed in particolare i polinsaturi rispetto ai saturi, tutte le vitamine liposolubili ed alcune fra quelle idrosolubili , i carotenoidi e gli oligoelementi minerali sono direttamente influenzat i dalla composizione della dieta somministrata alla gal li na (Watkins, 1995; Grashorn e Steinhilber, 1999; Whitehead, 1999). Fin dal 1988, Sauveur riportava che, in base ai risultati ottenuti in diverse ricerche compiute in Europa fra il 1975 ed il 1985, il sistema di allevamento non influisce sulla composizione dell 'uovo e quindi su l suo valore nutritivo. Questo risultato è stato recentemente confermato da un 'indagine compiuta dal Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari (DISTAM) dell 'Università di Milano su richiesta dell 'Unione Nazionale dell'Avicoltura in seguito al l'entrata in vigore della legge CE n. 2295/ 2003 (Carbonari , 2003).
tali, rappresentati prevalentemente da C18:1n-9, è risultata significativamente inferiore nelle uova provenienti dal tipo di allevamento 2; mentre la quantità di acidi grassi n-3 totali, in particolare quella di C22:6n-3, è risultata significativamente inferiore nelle uova provenienti dal tipo di allevamento O (Tabella 5).
DISCUSSIONE E CONCLUSIONI
La quantità dei diversi principi nutritivi presenti nell'uovo dipende dalla quantità delle componenti che costituiscono la parte edibile, albume e tuorlo, e dalla composizione delle stesse componenti. Molti fattori possono influire sul peso e sulla composizione di albume e tuorlo, alcuni sono fattori propri dell ' individuo, come l'età, il tipo genetico e differenze individuali, altri sono fattori esterni all ' individuo, come la dieta, la temperatura ambientale, la conservazione dell'uovo, il metodo di preparazione alimentare e la cottura. Dei fattori propri dell'individuo, l'età è quello più influente sul peso dell'uovo e delle sue componenti (Watkins, 1995). In generale, il peso dell'uovo aumenta costantemente durante l ' invecchiamento della gal lina ovaiola, aumento causato da un costante aumento di peso delle sue componenti (tuorlo, albume, guscio}, tuttavia questi aument i non presentano la stessa entità (Etches, 1996) e, di conseguenza , la proporzione di tuorlo sul peso totale dell'uovo aumenta e quel la dell'albume diminuisce durante l ' intero ciclo di ovodeposizione (Sauveur, 1988). Il peso del tuorlo e la sua proporzione sul peso totale dell'uovo varia in fun-
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zione della specie e del t ipo genetico entro specie (Hartmann e Wilhelmson, 2001; Scheideler et al. , 1999). Diversi studi hanno dimostrato l'esistenza di variabilità genetica per il carattere peso e proporzione del tuorlo in diversi ibridi e razze della specie Gal/us domesticus, mentre si sono osservati risultati più discordanti per quanto riguarda i caratteri sostanza secca e lipidi totali del tuorlo (Hartmann e Wilhelmson, 2001). La dieta può influire sul peso dell'uovo e delle sue componenti , così come sulla presenza di principi nutritivi specifici. Le galline ovaiole destinate alla produzione di uova da consumo in allevamento intensivo sono alimentate con mangimi concentrati integrati la cui formulazione è costantemente ed accuratamente controllata per garantire una dieta equilibrata e completa, in
l risultati della presente indagine hanno evidenziato che le uova da consumo prodotte in diversi sistemi di allevamento presentano una composizione molto simile, sia per quanto riguarda il peso delle diverse parti (albume
Tabella 6- Medie stimate della quantità (mg/100 g) dei principali acidi grassi presenti nei lipidi totali della parte edibile dell'uovo in campioni provenienti da diversi sistemi di allevamento
(O=biologico; 1=all'aperto; 2=a terra; 3=in gabbia)
Sistema di allevamento Acidi grassi
o l 2 3
C18:1n-9 2184a 2200a 1580 b 2352a
C18:2n-6 926a 1067 ab 1197 b 1195b
C20:4n-6 134 125 128 147
C22:6n-3 48a 67 b 74 b 71 b
AGS2 1901 1968 1589 2092
AGM3 2357 a 2368 a 1692 b 2530a
AGP" 1219 a 1372 ab 1502 b 1534 b
n-65 1085a 1212 ab 1344b 1366b
n-36 73a 118b 129 b 124b
p l
0.0260
0.0185
ns
0.0060
ns
0.0216
0.0188
0.0254
0.0004
1Probabilità statistica del fattore tipo di a llevamento; 2AGS =acidi grassi saturi totali; 3AGM =acidi grassi mo-nomsatun totali; 4AGP = actdt grass1 polinsatun totali; 5n·6 =acidi grassi della serie n-6 totali· sn-3 =acidi gras-si della serie n-3 totali. '
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e tuorlo) , sia per l'apporto quantitativo dei nutrienti principali , proteine e lipidi. Al contrario, si sono osservate differenze in funzione del tipo di allevamento per quanto riguarda la qualità degli acidi grassi presenti nella componente lipidica, caratteristica qualitativa strettamente legata alla qualità dei lipidi alimentari somministrati al la gallina (Meluzzi et al., 1998; Meluzzi, 2003; Zaniboni et al., 2002). Le caratteristiche nutritive migliori sono state osservate nelle uova provenienti dal sistema di allevamento a terra, le quali infatti presentano un ridotto contenuto di AGS e AGM a favore di un maggior contenuto di AGP, sia della serie n-6 sia della serie n-3. Di conseguenza, alcuni indici indicativi del valore nutritivo delle uova risultano avere il valore più favorevole sempre nello stesso t ipo di allevamento. Alcune caratteristiche nutritive sono risultate meno favorevoli nelle uova provenienti dal sistema di allevamento biologico, le quali infatti presentano il contenuto di acidi grassi polinsaturi n-3 più basso, responsabile di un rapporto n-6/n-3 decisamente più elevato in confronto agli altri campioni di uova. Si ricorda ancora che le differenze qualitative osservate fra i campioni di uova provenienti dai diversi sistemi di allevamento riguardano la composizione in acidi grassi dei lipidi dell'uovo che è una tipica caratteristica dipendente dal regime alimentare somministrato all'animale in ovodeposizone e non dal sistema di allevamento per sé. La somministrazione di un programma alimentare corretto e mirato alla produzione di uova con elevato valore nutritivo in accordo con le più recenti conoscenze acquisite dalla dietetica umana è possibile in qualsiasi sistema di allevamento e quindi da questo indipendente. Attualmente, tutti gli allevamenti avicoli adottano una dieta vegetale rispettando standard nutritivi consigliati da lle ditte di selezione genetica, tuttavia l'ampia scelta di materie prime disponibili utilizzate nella formulazione dei mangimi composti concentrati è basata principalmente su criteri economici trascurando l'effetto diretto sulla qualità dell'alimento che si trasferisce quindi anche alla qualità del prodotto finale. Ancora oggi spesso il consumatore associa al sistema di allevamento la qualità del prodotto, ma erroneamente, come dimostrato dai presenti risultati . Dal la nostra indagine, parados-
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salmente, risulta infatti che il sistema di allevamento biologico, ritenuto dal consumatore il "più naturale", quindi il migliore e quello più favorevole a garantire la qualità del prodotto, per quanto riguarda il valore nutritivo dei lipidi dell'uovo presenta le caratteristiche meno favorevoli. La corretta informazione del consumatore assume un ' importanza fondamentale perché egli possa effettuare una scelta consapevole del prodotto all'acquisto essendo in grado di valutare correttamente la qualità del prodotto e le informazioni fornite dalla confezione. Purtroppo, il grado di informazione del consumatore risulta però ancora molto confuso, come dimostrato da un sondaggio svolto in Francia nel 2002. Secondo questo sondaggio, solo il 27% dei consumatori di quel Paese riteneva la sicurezza igienica una caratteristica degli allevamenti in gabbia, percentuale che saliva al 76% per l'allevamento "biologico" e, addirittura, all'85% per quello all'aperto. D'altra parte, le priorità degli intervistati riguardo alle uova risultavano essere, nell'ordine, freschezza, tracciabilità , confezione appropriata e benessere dell'animale; diverse da quanto dichiarato dall'industria di trasformazione, per la quale al primo posto era la sicurezza igienica seguita dalle qualità funzionali (ossia il contenuto in sostanza secca), dalla rintracciabilità e dal tipo di alimentazione della gallina. A questa situazione, si aggiunge il fatto che i criteri di valutazione del valore nutritivo degli alimenti si sono modificati in funzione delle conoscenze acquisite nel tempo e relative all'attività metabolica di sostanze specifiche ed alla loro conseguente relazione con la salute umana. Il mercato dell'uovo da consumo è quindi sottoposto ad una continua evoluzione e nuovi aspetti sono diventati argomento di discriminazione del prodotto e di marketing. li legislatore è intervenuto nella regolamentazione della commercializzazione dell 'uovo da consumo al fine di promuovere la rintracciabilità e quindi l' identificazione della provenienza di origine e del sistema di produzione del prodotto uovo. Parallelamente, dovrebbe svolgersi anche una cor retta campagna di informazione al consumatore sulla qualità nutritiva del prodotto e sui parametri di riferimento che la identificano. In generale, si prevede che il prezzo dell'uovo da consumo sia destinato
RICERCA
a cresce re nei prossimi anni ne l nostro Paese e solo la presenza di un consumatore in grado di effettuare una scelta consapevole del valore del prodotto all 'acquisto potrà offrire l'opportunità al settore produttivo nazionale di competere con altre realtà produttive awantaggiate da ridotti cost i di produzione.
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