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Ufficio stampa Rassegna stampa venerdì 16 marzo 2012 Pagina 1 di 138

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Ufficio stampa

Rassegna stampavenerdì 16 marzo 2012

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Il Resto del Carlino Ravenna

INDICE

prima pagina16/03/12 Prima pagina 6

Assalto al bancomat: guardia giurata interviene e spara, bandito rischia la paralisi16/03/12 Cronaca 7

La guardia giurata è indagata per lesioni gravissime16/03/12 Cronaca 10

Biagi, dopo dieci anni la lezione è ancora attuale16/03/12 Economia e Territorio 11

Sequestro per 500mila euro, il giudice decide16/03/12 Cronaca 13

Stasera chiude per lavori uno svincolo del Quadrifolgio16/03/12 Viabilità 15

Ravenna protagonista domani a Sereno Variabile16/03/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 16

Ztl, già distribuiti i moduli a scuola «Ma niente multe fino all’estate»16/03/12 Viabilità 17

Ravenna protagonista domani a Sereno Variabile16/03/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 18

viaggio alla scoperta dei tesori16/03/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 19

«Scoperto amianto nel parco Baronio durante la Pedalata di domenica scorsa»16/03/12 Cronaca 21

Un bando di gara dell’Anas per la manutenzione di viadotti a Savio16/03/12 Viabilità 22

Dieci occasioni per lavorare in Europa con i tirocini formativi di Flaminia16/03/12 Lavoro 23

CAMERADI COMMERCIO IN ROSA16/03/12 Economia e Territorio 24

DIPARTIMENTO BENI CULTURALI16/03/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 25

Sauro Mattarelli invitato da Napolitano per il bilancio del 150° dell’Unità d’Italia16/03/12 Cronaca 26

prima pagina faenza lugo16/03/12 Prima pagina 27

Trovato morto dopo settimane16/03/12 Cronaca 28

BREVE banca16/03/12 Economia e Territorio 29

«Così si penalizza il centro»16/03/12 Politica 30

«Serve un piano di rilancio della Cepal, a rischio la prossima stagione lavorativa»16/03/12 Agricoltura 31

Boltro, mago della tromba16/03/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 33

AL MAMA’S CLUB SI IMPROVVISA16/03/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 34

Architetture sonore alle Artificerie Almagià16/03/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 35

Doppio set con cappelletti, tra Charleston e La Tresca16/03/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 36

TUTTI GLI APPUNTAMENTI16/03/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 37

Golfera, con le esportazioni in crescita aumenta anche l’occupazione16/03/12 Economia e Territorio 38

Passaggio generazionale, quali strategie nelle imprese familiari16/03/12 Economia e Territorio 39

L’Area relazioni industriali, gli esperti in materia del lavoro16/03/12 Economia e Territorio 40

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Corriere Romagna Ravenna

La Voce di Romagna Ravenna

prima pagina16/03/12 Prima pagina 41

Dall’Acer un piano di interventi per via Patuelli16/03/12 Viabilità 42

«Amianto al parco Baronio» Rischio per ora limitato16/03/12 Cronaca 44

«I pannelli sono a norma»16/03/12 Cronaca 45

Sequestro conservativo, decisione a breve16/03/12 Cronaca 46

Lavori di manutenzione a Savio, pubblicato il bando di gara16/03/12 Cronaca 48

Posata la grande condotta sul Candiano16/03/12 Cronaca, Economia e Territorio 49

Rimborso dell’Iva sulla Tia: «Nessuna scadenza imminente»16/03/12 Economia e Territorio 50

«Imu: condanna a morte il commercio»16/03/12 Economia e Territorio 51

Le imprese non investono più16/03/12 Economia e Territorio 52

“Democrazia e ‘buona’ economia” secondo le Acli16/03/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 53

Metallo “rottamato” con fantasia16/03/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 54

Il Fai invita alla riscoperta dei luoghi della zona del silenzio16/03/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 55

breve cultura16/03/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 56

«Cofra, si aggiunge errore ad errore»16/03/12 Economia e Territorio 57

Crisi dell’ortofrutta A rischio i lavoratori Cepal16/03/12 Agricoltura 58

Educazione sentimentale all’inglese16/03/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 59

prima pagina16/03/12 Prima pagina 61

“A Ravenna comanda il dio Coop”16/03/12 Economia e Territorio 62

Le complesse architetture del suono16/03/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 64

ZAPPING16/03/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 65

“Imu: condanna turismo e commercio”16/03/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 66

“Mai rilevata emissione di sostanze nocive”16/03/12 Cronaca 67

Condotta sotterranea da 850 metri attraversa il canale Candiano16/03/12 Cronaca 68

Tassa sui rifiuti Iva illegittima16/03/12 Economia e Territorio 69

Il 43% delle imprese vede nero16/03/12 Economia e Territorio 70

‘No al parcheggio silos nell’area dell’ex caserma’16/03/12 Cronaca 71

Rapina con molestie16/03/12 Cronaca 72

IN PILLOLE16/03/12 Economia e Territorio 73

Cocaina, guai per due carabinieri16/03/12 Cronaca 74

“Giardini Speyer ormai invivibili” Ancisi annuncia una petizione16/03/12 Cronaca 75

LpRa: “Eternit a due passi dal distretto sanitario”16/03/12 Sanità e Politiche sociali 76

Beni culturali, solo il 53% trova un lavoro16/03/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 77

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Corriere della Sera

Il Resto del Carlino

Il Sole 24 Ore

Italia Oggi

Le divinizzazioni dei grandi uomini dell’antichità16/03/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 78

IN BREVE16/03/12 Cronaca 79

Che barzelletta il Piano Sosta16/03/12 Viabilità 80

BREVE cultura16/03/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 81

Agricoltura Convegno Pd16/03/12 Agricoltura 82

Riapre il Monastero di Tredozio16/03/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 83

Crisi Cepal A rischio 200 posti di lavoro16/03/12 Economia e Territorio, Lavoro 84

A precipizio l’occupazione nell’edilizia16/03/12 Edilizia e Infrastrutture 85

L'Imu sulla stalla vale 18mila litri di latte Agricoltori in piazza: a rischio chiusura16/03/12 Lavoro, Pubblica Amministrazione 86

Coppie gay, il diritto alla vita familiare16/03/12 Sanità e Politiche sociali, Politica Nazionale 89

Dalla casa alle spese quotidiane Su cosa potrà decidere il giudice16/03/12 Sanità e Politiche sociali, Politica Nazionale 90

Da Aosta a Campobasso Dove i ciclisti sono al sicuro16/03/12 Trasporti, Economia Nazionale 91

Come andare avanti con il federalismo16/03/12 Pubblica Amministrazione, Economia Nazionale 93

LA PIANURA PIÙ INQUINATA D’EUROPA16/03/12 Trasporti, Viabilità 94

La Cassazione apre alle coppie gay «Hanno diritto a essere famiglia»16/03/12 Sanità e Politiche sociali, Politica Nazionale 95

«La neve ci costa 400 milioni Caro Monti, ora salvaci tu»16/03/12 Politica Nazionale 96

«Riqualifichiamo i centri storici Così l’edilizia potrà tornare a correre»16/03/12 Edilizia e Infrastrutture, Pubblica Amministrazione 98

Il taglia-enti 2010 si è impantanato tra uffici e ministeri16/03/12 Pubblica Amministrazione 99

La Gdf rilancia l’offensiva contro gli affitti in nero16/03/12 Pubblica Amministrazione, Sanità e Politiche sociali 100

L'acqua è orfana di controllori16/03/12 Pubblica Amministrazione 101

Pdl, Bertolini batte Giovanardi16/03/12 Politica Nazionale 103

Coppie gay riconosciute a metà16/03/12 Politica Nazionale 104

Fatto l'accordo sull'apprendistato16/03/12 Lavoro, Pubblica Amministrazione 106

Precoci pa, rinviato il tfr16/03/12 Pubblica Amministrazione 107

Elezioni Rsu nel pubblico impiego, ottimo risultato16/03/12 Pubblica Amministrazione 108

Revisori in prima file nella pa16/03/12 Pubblica Amministrazione 109

Cancellieri ha fatto un regalo ai sindaci uscenti che si ricandidano16/03/12 Pubblica Amministrazione 110

Testamento politico in naftalina16/03/12 Pubblica Amministrazione 111

Niente scappatoie sul patto16/03/12 Pubblica Amministrazione 112

Agenzia segretari, tutto un bluff16/03/12 Pubblica Amministrazione 113

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La Repubblica

La Stampa

Unità

Gare, in commissione no ad esterni per sostituire i funzionari in ferie16/03/12 Pubblica Amministrazione 114

Sull'acquisizione d'ufficio del Durc repatita non iuvant16/03/12 Pubblica Amministrazione 115

Liberalizzazioni cum grano salis16/03/12 Pubblica Amministrazione 116

Una chance per il controllo di gestione16/03/12 Pubblica Amministrazione 117

Pa, ai raggi x personale e spesa16/03/12 Pubblica Amministrazione 118

Fondi Ue salva Patto16/03/12 Pubblica Amministrazione 119

Le determine su internet16/03/12 Pubblica Amministrazione 120

Agevolazioni in pillole16/03/12 Pubblica Amministrazione 121

Sardegna, 8.6 milioni per la prevenzione degli incendi16/03/12 Pubblica Amministrazione 122

Italia-Svizzera, fondi al turismo16/03/12 Pubblica Amministrazione 123

Calabria, incentivi per centri diurni per gli anziani16/03/12 Pubblica Amministrazione 124

La svolta della Cassazione “Alle coppie omosessuali gli stessi diritti delle famiglie”16/03/12 Sanità e Politiche sociali, Politica Nazionale 125

Dal mutuo alle visite in ospedale così per lo Stato i gay sono invisibili16/03/12 Sanità e Politiche sociali, Politica Nazionale 126

Tasse record dal dopoguerra e ora arriva la riforma fiscale16/03/12 Economia Nazionale 128

La stretta sullo stipendio fa miracoli boom di presenze in commissione16/03/12 Politica Nazionale 130

Bus “vietati” ai disabili, condannato il Comune di Roma16/03/12 Trasporti 132

L’ANOMALIA ITALIANA16/03/12 Sanità e Politiche sociali, Politica Nazionale 133

“Ai gay gli stessi diritti dei coniugi”16/03/12 Sanità e Politiche sociali, Politica Nazionale 134

“Salvate gli ultimi profmaschi”16/03/12 Istruzione 136

L’Unità d’Italia aTorino rivive con le foto più belle16/03/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 137

Province: ecco 100 enti inutili16/03/12 Pubblica Amministrazione 138

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Oggi La consegna

Marco Biagi , un premio per ricordare a sua lezione

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Bagni aperti di sera:

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OGGI SU wwwilrestodelearlimitinvenu

FOTOGALLERY Sparatoria: guarda tutte le immagini

Ravenna caLcio, La richiesta di Fabbri

Aletti debitore: il giudice decide sul sequestro e Apagna9

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Da aprite in via Baccarini e Rondinetti

'Sino' si amplia Ma le multe scatteranno solo a scuole chiuse w A pagina 10

e A pagina 25

PROSA ALL'ALIGHIERI

STORIE DI ADOLESCENTI

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il Resto del Carlino 16/03/2012 Ravenna

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Venerdì 16 marzo 2012

Redazione: via Satara 40, 40100 Ravenna TeL 0544 249611 Fax 0544 39019 E Pubblicità: S.P.E. Ravenna L.B. Atberti, 60 TeL 0544 2780551 Fax 0544 270457

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press LinE

il Resto del Carlino 16/03/2012 Ravenna

Assalto al bancomat: guardia giurata interviene Un padovano di 42 anni l'uomo ferito sullAudi A6 finita fuori strada nelle prime fasi

e spara, bandito rischia la paralisi della filga: è cosciente, non in pericolo di vita, caccia ai tre complici

di LUIGI SCARDOVI E' COSCIENTE, non versa in pe-ricolo di vita, ma rischia la tetra-paresi, Stefano Guerra, 42 anni, incensurato, originario di Consci-ve e residente a Sal baro di Pado-va, è ricoverato all'ospedale 'Bufa-lini' di Cesella. Ieri notte è stato raggiunto da un colpo di pistola sparato da una guardia giurata del-la Ronda Faentina durante un fal-lito assalto al bancomat della Ban-ca di Romagna in via Piratello a Lugo. Uno degli otto proiettili complessivamente sparati dalla guardia giurata — nessuno, in ba-se alle prime risultanze, ad altezza d'uomo — lo ha raggiunto alla ba-se della testa e si è conficcato nel collo. Guerra era assieme a tre complici che, almeno per ora, so-no riusciti a fuggire; uno di loro sarebbe rimasto leggermente feri-to, a causa non di un colpo di pi-stola, ma forse scendendo veloce-mente dall'auto in fuga, finita in un fossato. In un primo momento i tre malviventi si sono allontana-ti a piedi verso la rotonda di via Fiumazzo. E' probabile che la lo-ro fuga sia poi proseguita a bordo di un'Alfa Romeo di grossa cilin-drata, il cui furto è avvenuto sem-pre ieri notte poco lontano.

LA GANG è entrata in azione al-le 2.30, alle 2,32 è scattato l'allar-me antincendio di cui è dotato lo sportello bancomat. Quella adot-tata è stata una tecnica decisamen-te collaudata. Dopo aver sigillato tutte le fessure dello sportello con il silicone, dalla serratura è stato introdotto il giusto guarnitativi) di acetilene; poi, utilizzando delle pile, è stato generato l'innesco. La deflagrazione è stata particolar-

mente violenta, al punto da divel-lere la massiccia apparecchiatura, una parte della quale è stata proiet-tata a metri di distanza.

LA GANG non aveva però fatto i conti con una guardia giurata del-la Ronda Faentina, l'istituto di vi-gilanza che ogni notte presta servi-zio nell'area, poco lontano, in cui

è insediata una nota azienda. Udi-ta la deflagrazione, il vigilante si è diretto verso il piazzale antistante l'istituto di credito, non prima di aver esploso in aria, a scopo inti-midatorio, un colpo con la calibro 45 in dotazione. Vistisi scoperti, quattro, ancora a mani vuote, so-no saliti velocemente su un'Audi A6 che, dopo una breve retromar-

cia, è ripartita sgommando e ten-tando di investire la guardia. In quel frangente il vigilante — che avrebbe anche intravvisto uno dei quattro impugnare un'arma — ha premuto il grilletto altre set-te volte. La vettura è stata raggiun-ta da tre colpi, due nella 'masche-rina' e uno nel parafango anterio-re sinistro. Quest'ultimo proietti-

le — hanno poi ricostruito i cara-binieri della Scientifica — è entra-to nell'abitacolo e la traiettoria 'impazzita' ha raggiunto Stefano Guerra alla base del collo. La guar-dia aveva evidentemente mirato verso il basso dell'auto, in modo da renderla inutilizzabile. Non è chiaro se gli altri quattro colpi sia-no stati sparati in aria, o siano semplicemente andati a vuoto. In ogni caso, l'Audi ha percorso po-che decine di metri su via Piratel-lo per poi finire con l'avantreno in un fossato. Tre banditi si sono dati alla fuga, mentre Stefano Guerra non si è potuto muovere dall'abitacolo.

SONO accorse diverse pattuglie dei Carabinieri della Compagnia di Lugo e del Comando provincia-le di Ravenna, oltre al 118 e ai Vi-gili del fuoco. Gli specialisti della Scientifica hanno effettuato i rilie-vi e preso in consegna i filmati del sistemi di videosorveglianza di cui è dotata la banca. Filmati che potrebbero anche non sortire al-cun risultato, visto che i banditi non solo indossavano passamon-tagna, ma avevano anche spruzza-to vernice nera sugli obiettivi del-le videocamere. Dalle prime inda-gini è emerso che all'Audi A6 — sulla cui provenienza sono in cor-so approfonditi accertamenti — era stata applicata la targa donata di un'auto dello stesso tipo, appar-tenente a una persona risultata del tutto estranea all'accaduto. Le ricerche dei malviventi sono pro-seguite per tutta la giornata di ie-ri. Tornando a Stefano Guerra, l'uomo è formalmente in stato di arresto per tentata rapina aggrava-ta e riciclaggio della vettura (a cau-sa della contraffazione della tar-ga).

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LA VICENDA

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La deflagrazione provocata con racetilene

e stata violentissima, taMO da divelleire

L'apparecchiatura detto sportello bancomat, una

parte della quale è finita a diversi metri di distanza

La guardia giurata della Ronda Faentina era

impegnata nel controllo a un'azienda della zona e,

quando ha udito L'esplosione, è accorsa

per verificare l'accadute

press LinE

il Resto del Carlino 16/03/2012 Ravenna

Il ferito è di Padova La madre prega,

la sorella al Bufalini al suo capezzale

SI CHIAMA Stefano Guerra (foto), ha 42 anni ed è padova-no l'uomo ferito dal vigilante durante la sparatoria dell'altra notte a Lugo, a seguito del falli-to assalto al bancomat della Banca di Ramagna. Nativo di Conselve, risulta residente a S'affioro, frazione di Padova. Ieri mattina il suo appartamen-to di via S'affioro 6,' è stato pet ,- quisito dai carabinieri, che lo hanno trovato vuoto e senza mobili. Da tempo, peraltro, lo ha messo in vendita. La madre, Candida Agostini, classe 1927,

vive nella stessa strada, aiuta il patronato e fa le pulizie nella chiesa di Santa Maria Assunta di S'affioro. Il padre, Celio Guerra, antico bottegaio della zona, è morto nove anni fa. Ste-fimo, incesurato e nullafacente, ha anche una sorella che vive in Lombardia e si è precipitata al ~lini di Cesena, al suo capezzale. «Sto pregando per lui— ha detto ai cronisti la ma-dre Candida Mi hanno det-to che è sveglio ma non so al-tro».

LA DONNA, ultraottanten-ne, è molto conosciuta nella :fra-zione, dove fino a qualche tem-po fa gestiva un negozio di ali-mentari. «Spero solo possa pas-sare tutto in fretta aggiunge la donna —, in questo momen-to trovo conforto nella preghie-ra». Sorpreso per quanto accau-dio d parroco della frazione pa-dovana, &m. Severino Alessio, che si limita a sottolineare la de-vosoone e Virni,egno con cui la madre del ferito dedica come .vo-lontaria della parrocchia. di fi-glio Stefano dice il religioso

l'ho visto solo un paio di vol-te. N‹.7n so nulla di più. S'tarnat-tina (ieri; ndr) ho visto un'auto dei carabinieri che ferma da-vanti alla casa di Candida. Tutto qua».

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press LinE

il Resto del Conino 16/03/2012 Ravenna

RACCONTCì PARLA L'AGENTE DELLA RONDA FAENTINA CHE HA SVENTATO

TI rimorso del vidIante anta . bo: L' ASSALTO Al. BANCOMAT, IL SUO DATORE Dl LAVORO: «PENSO ABBIA AGITO CORRETTAMENTE»

«Forse facevo meglio a girarmi dall'altra parte»

«FORSE facevo meglio a girarmi dall'altra parte», dice riferendosi a come le cose, in questi casi, spesso vanno a finire. Con i tutori della legge che passano per carnefici e i fuorilegge che diventano vittime. Ha il volto teso e la parlata fatico-sa, appesantita da una notte inson-ne e da una sequenza ancora viva nella sua mente e destinata a rima-nere indelebile. H botto del banco-mat, l'auto dei ladri dinamitardi che lo punta, lui che spara due col-po in aria e sei contro la vettura, fi-nendo per centrare e ferire grave-mente quello alla guida. Involonta-riamente, a proprio dire. Sono pas-sate diverse ore e indossa ancora la divisa da guardia giurata mentre, verso l'ora di pranzo, si prepara ad andare a palazzo di giustizia, ac-compagnato dall'avvocato, per es-

sere sentito dal magistrato. Lo guardi e bene e non sembra un Rambo, per niente. Cinquantotto anni e, comunque, un'esperienza consolidata in oltre dieci trascorsi col distintivo sul petto di agente della Ronda Faentina, giorni e not-

LA DEMONE «Non ho avuto tempo di pensare, è stato un attimo: ero solo e toro in quattro»

ti passati a fare vigilanza davanti ad aziende e istituti di credito. Mai un appunto, non una nota di biasi-mo sul suo stato di servizio. Non risponde a domande specifiche, perché così gli è stato consigliato dai 'suoi'. Ma lo stato d'animo è

quello di una persona scossa. C'è chi penso, meglio un brut-to processo che un bel funera le.

«D'accordo, ma poi si sa come va a finire».

Perché ha sparato? «Non ho pensato troppo, ho preso la decisione in un attimo, è durato tutto pochi secondi. Forse, però, era meglio se mi giravo dall'altra parte».

Ha visto il bandito ferito? (annuisce).

Le ero successo oltre volte di trovarsi faccia o faccia con dei NT3C2 I vìventi?

«Sono in servizio dal 2001, è la pri-ma volta».

Ha ricevuto lo solidarietà dei colleghi?

«Ovviamente sì. Adesso mi scusi,

sono stanco e provato, sono sveglio da stanotte».

Ultima cosa: le puntavano uno pistola?

«(scuote la testa) Sono dettagli di cui non posso parlare. Posso dire

LA aDDLIE «Mio marito non ha sparato per uccidere, Lo conosco bene, metto La mano sul fuoco»

che loro erano in quattro e io da so-lo».

MENTRE la guardia racconta con fatica la sua notte drammatica, nel cortile della sua casa arriva an-che la moglie. Chiede che non ven-

gano diffusi nomi, temendo ritor-sioni da parte dei ladri cui il vigi-lante ha rovinato i piani, mandan-done uno, grave, in ospedale. «Sia-mo sereni — dice la donna Mio marito non avrebbe mai sparato per uccidere. Vivo con lui da qua-rant'anni, lo conosco bene. Non avrebbe mai mirato a una persona, ci metto la mano sul fitoco. Ora aspettiamo che la giustizia si pro-nunci». Anche il (latore di lavoro, Luigi Testa, direttore dell'istituto di vigilanza che opera dal 1972 sul territorio faentino e lughese, lo di-fende. «Faremo un'indagine inter-na — spiega —, ma penso abbia agito correttamente. Quell'amo lo stava puntando. Le ha imposto l'alt, urlando, ha esploso due colpi in aria. Vedendo che non si ferma-va ha dovuto abbassare il tiro».

Lorenzo Priviato

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RICOSTRUII'

L'interrogatorio detta guardia s" è protratto per ottre un'ora L'uomo ha ricostruito La drammatica notte

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It pm Isabella Cava ttari ha anche ispezionato 'Audi A6 che forse ve rrà

sottoposta a una consulenza tecnica

press LinE

il Resto del Carlino 16/03/2012 Ravenna

di CARLO

La guardia giurata è indagata per lesioni gravissime Ieri pomeriggio l'uomo è stato interrogato in Procura dal pm Isabella Cavai/ari. Tre fori sull'avantreno dell 'alito

I pm C.,avallarì proprio ieri pome-

reirgagaion' patraima aispdeezl'i'oinntaerrre °ngeal tgaarriaa- LA GUARDIA giurata 58erine g e dei etrahliiieri in arai è sotto se: che ha sparato contro l'auto dei estro quattro gravemente

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un atto obbligato, come per o proiettile e penetrato altra condotta che possa c.'ostitugrl-1 alla/`1).tadsae. collo e h- centrato

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con lo stato della vettura che il puntava diritto contro di lui

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LA TRISTE RICORRENZA La cerimonia a pochi giorni dal decennale della morte

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Biagi, dopo dieci la lezione è ancora attuale Un premio del carlino in ricordo del giuslavorista ucciso dalle Br Oggi la consegna

PREMI alla solidarietà nel nome di Marco Biagi. Oggi, nella sede bolognese del Resto del Carlino, nell'aula intitolata al giuslavori-sta ucciso dalle Br, si terrà la ceri-monia conclusiva del sesto Pre-mio Marco Biagi — il Resto del Carlino per la solidarietà sociale 2012. Una ricorrenza particolare, dato che la premiazione avviene pochi giorni prima della ricorren-za del decennale della morte del professore, assassinato mentre rientrava a casa il 19 marzo del 2002.

SONO previsti l'intervento del ministro del Lavoro e delle politi-che sociali Elsa Fornero, i saluti del ministro dell'Interno Anna-maria Cancellieri, del ministro per gli Affari regionali Piero Gnu-di, di Maurizio Sacconi (ex mini-stro del Lavoro) e il discorso com-memorativo di Carlo Magri, ami-co di Marco Biagi e assessore al Lavoro del Comune di Milano dal 1997 al 2006. Tra le alte cari-che, saranno presenti anche il pre-sidente della Regione Vasco Erra-ni„ il sindaco di Bologna Virginio Merola, il rettore dell'Università di Bologna Ivano Dionigi e il pre-sidente della Camera di commer-cio di Ravenna Gianfranco Bessi.

RAVA 5,4 PRESENTE Le associazioni detta nostra provincia partecipano per La seconda votta

Il premio Marco Biagi si fregia patronato del presidente

della Repubblica. Ravenna partecipa al premio per la seconda volta: anche quest'an-no le associazioni della nostra pro-vincia hanno avanzato le proprie candidature alla giuria presieduta da Pierluigi Visci, direttore edito-

riale del gruppo Poligrafici edito-riale spa. L'anno scorso le associa-zioni ravennati premiate erano state L'Arcobaleno onlus (inseri-ta nella tema vincitrice, con un premio di 10 mila curo) e Linea rosa (premio speciale di cinquemi-la curo),

IN SEI anni, il Resto del Carlino ha elargito 287 mila euro a favore di quanti operano sul teiTitorio per aiutare il prossimo, e in parti-colare alle associazioni che si ado-perano per l'assistenza di persone

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e categorie s vantaggiate, con parti-colare attenzione ai giovani, alla loro formazione e al loro avvia-mento al lavoro. Questo è stato ri-tenuto il modo migliore per ono-rare la memoria del giuslavorista e servitore dello Stato, vittima del-la follia omicida del terrorismo. Per l'edizione 2012 — allargata a tutte le province ernia no-roma-gnole in cui è presente il Carlino — sono arrivate 169 richieste di partecipazione da parte di altret-tante associazioni di volontariato. La giuria ha assegnato 39 premi per un valore complessivo di 75 mila euro.

QUESTANNO il Premio Mar-co Biagi ospita anche una sezione, coordinata da Confindustria Emi-lia Romagna, dedicata alle impre-se manifatturiere emiliano-roma-gnole che si sono distinte nella creazione di lavoro giovanile. Du-rante la cerimonia di oggi, verran-no consegnate quattro targhe alle aziende selezionate dalla giuria di Confindustria. Una giuria compo-sta dal v icepresiden le di Confin-dustria Emilia-Romagna Paolo Maggioli, dal presidente regiona-le dei giovani imprenditori Gior-gia Tasoni e dal past presid.ent di

ni n dustria Bologna Maurizio Marchesini.

LA MEMORIA

naw Oggi, nella sede

bolognese del nostro giornale si terrà

la cerimonia conclusiva del sesto Premio Marco

Bag l Resto del Caglino per La

solidarietà sodale 2012

Tra gli altri l'intervento del ministro del Lavoro

Osa Fornero, i satuti del ministro dell'Interno

Annamaria Cancellieri, del ministro per gli Affari

regionali Piero nudi e di Maurizio Sacconi

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uestro per 5 1 lia euro, il giudice decide Ieri ultima udienza della causa promossa da Gianni Fabbri nei confronti della Aletti ,spa

IL BILANCIO, come chiesta dal giudice, non potevano depositar-lo perchè non l'hanno ancora re-datto. E allora alla cancelleria di giudice civile, in vista dell'udien-za di ieri, hanno depositato un do-cumento, un verbale di (presun-ta) assemblea in cui si evidenzia-no le assente criticità dei conti del Ravenna calcio relativi al peri-odo precedente alla cessione delle quote da Gianni Fabbri a Sergio Aletti.

«SI TRATTA di un documento irrilevante ai fini della causa» ha evidenziato il legale di Gianni Fabbri, l'avvocato Roberto Pelle-grino, di Napoli, «un documento di nessuna utilità come di nessu-na congruenza sono le argomenta-zioni contenute nella memoria di costituzione perchè il nocciolo della causa riguarda ben altro, ri-guarda un credito che Gianni Fab-bri vanta nei confronti di Aletti e

che Aletti non ha onorato».

SI È PROTRATTA per appena dieci minuti ieri mattina l'udien-za davanti al giudice Giangiaco-mo Lacentra relativa al ricorso d'urgenza presentato alcuni mesi fa da Fabbri contro Aletti con cui veniva chiesto il sequestro di beni mobili e immobili fino alla con-correnza di 500ruila euro, ovvero

DOCUMENTI L'attuate proprietario dei. Ravenna non ha consegnato i documenti richiesti

l'ammontare della fidejussio ne escussa dalla Lega Calcio per pa-gare gli stipendi arretrati dei cal-ciatori che erano del Ravenna

stagione 2010-2011. Secondo il contratto di cessione delle quote societarie da Fabbri ad Aletti, sot-

realtà accertata dopo la cessione delle quote era diversa da quella che emergeva dalle documentazio-ni.

PER QUESTO l'assemblea dei soci aveva deciso di non procede-re all'approvazione del bilancio 2010 da chiudere entro il 30 giu-gno 2011.11 giudice Lacentra, per avere un quadro il più possibile completo della vicenda, aveva chiesto ai legali di Meni di deposi-tare documentazione comprovan-te le affermazioni, ovvero il bilan-cio.

MA VA DA sè che l'oggetto dell'attuale contesa è tutt'altra co-sa rispetto alle eventuali situazio-ni non chiare sottostanti il rappor-to di cessione delle quote fra Fab-bri e Aletti: potranno seminai es-sere oggetto di una eventuale ben separata azione civile di Aletti nei confronti di Fabbri.

Carlo Raggi

toscritio a giugno dello scorso an-no, il pagamento degli stipendi sa-rebbe spettato ad Metti, l'acqui-rente. Che invece è rimasto inatti-vo come di fronte a moltissime al-tre tipologie di pagamento. Scri-vono infatti i legali di Fabbri in una delle memorie: «All'atto del-la cessione delle quote la Aletti spa si impegnava contrattualmen-te ad ottenere la liberazione delle garanzie rilasciate dagli attuali so-ci entro il 30 settembre 2011».

A CONCLUSIONE dell'udien-za, ieri, il giudice Lacentra si è ri-servato di decidere. Il relativo provvedimento dovrebbe essere depositato entro breve tempo. Alla richiesta di sequestro, i difen-sori di Metti, Daniele D'I.Irso e Addolorata Pastore, avevano ri-sposto a suo tempo prospettando una serie di assente anomalie e criticità nei conti del Ravenna, so-stenendo sostanzialmente che la

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patron giallorosso ha presentato istanza ai gludice per it sequestro di beni a copertura dei credito che da settembre anta nei confronti di ergo 'Metti

a causa è stata avviata tlopcet escussione delta fidelussione prestata da Fabbri atta Lega Calcio pgrArnancati pagamenti

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Stasera chiude per lavori uno svincolo del Quadrifolgio AUTOSTRADE per l'Italia ha comunicato che per lavori di pavintentazione, a partire dalle 21 di oggi fino alle 6 di domani sulla Diramazione Al4 per Ravenna sarà chiuso lo svincolo del Quadrifoglio per chi proviene dalla statale 16 Adriatica (da Rimini) ed è diretto verso l'autostrada.

L'ITINERARIO alternativo sarà indicato sul po-sto, La notizia, inoltre, sarà diffusa per g;11 automobilisti dai notiziari radiofonici e attraverso i pannelli a messaggio variabile.

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Ravenna protagonista domani a Sereno Variabile

LA puntata della trasmissione televisiva Sereno va-riabile, condotta da Monica Rubele, in onda domani alle 17 su Rai 2 conterrà un servizio dedicato a Ra velina. Oltre alle riprese di alcuni degli scorci più bel-li del centro storico, il servizio comprenderà un'in-tervista a Claudio Spadoni, curatore della mostra in cocco al Mar 'Miseria e splendore della carne'. La cit-tà sarà mostrata anche dall'alto. Verrà infine propo-sto un percorso dantesco che farà tappa alla tomba di Dante e alla basilica di San Francesco con cripta alla-gata, e comprenderà un'anteprima di 'l'amo. Ailosai-ci tra Inferno e Paradiso' nuova sezione della mostra permanente di RavennAntica.

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Ztl, già distribuiti i moduli a scuola «Ma niente multe fino all'estate» Corsini: «Il sistema andrà a regime dopo la fine delle lezioni»

LE TELECAMERE di Sirio in via Baccarini e via Rondinelli po-trebbero accendersi già a partire dal mese prossimo, ma perché scattino le sanzioni c'è ancora tempo, almeno fino all'estate. Lo conferma Andrea Corsini, as-sessore al traffico di Palazzo Mer-lato. «Perché il sistema entri in funzione spiega bisogna aspettare l'autorizzazione del mi-nistero dei Trasporti. Da quel mo-mento partirà un periodo di alme-no trenta giorni di sperimentazio-ne, durante il quale non sono pre-viste sanzioni». Quindi se l'auto-rizzazione da Roma dovesse arri-vare a fine mese, le telecamere en-treranno in fim.zione già da apri-

le, per controllare la mole di traffi-co sulle due strade e per verificare anche la quantità effettiva di per-messi da rilasciare. Anche per questo nei due nidi rispettivamen-

Nei nidi sono già stati distribuiti moduli per permessi temporanei

te di via Baccarini e di via Corti alle Mura, il Rasponi e la Corte dei bimbi, sono già stati distribui-ti ai genitori i moduli per il rila-scio dei permessi temporanei, ne-cessari per accompagnare e anda-

re a prendere i bambini. «Di sicu-ro — conferma Corsini — prima che il sistema entri a pieno regi-me, quindi multe comprese, aspet-teremo la chiusura delle scuole».

IL 2012 si preannuncia ricco di novità dal punto di vista del traffi-co e della viabilità. Questo infatti è l'anno del nuovo Piano generale del traffico urbano (Pgtu.), lo stru-mento di pianificazione della via-bilità, all'interno del quale verrà delineata con precisione l'esten-sione delle nuove limitazioni e delle nuove modifiche. Anche in previsione della chiusura del più grande parcheggio del centro, quello di piazza Kennedy.

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Le telecamere di via Bac arini e via Rondinetti dovrebbero accendersi da aprile ísenza frutta Sotto, via Matteucci

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Ravenna protagonista domani a Sereno Variabile

LA puntata della trasmissione televisiva Sereno va-riabile, condotta da Monica Rubele, in onda domani alle 17 su Rai 2 conterrà un servizio dedicato a Ra velina. Oltre alle riprese di alcuni degli scorci più bel-li del centro storico, il servizio comprenderà un'in-tervista a Claudio Spadoni, curatore della mostra in cocco al Mar 'Miseria e splendore della carne'. La cit-tà sarà mostrata anche dall'alto. Verrà infine propo-sto un percorso dantesco che farà tappa alla tomba di Dante e alla basilica di San Francesco con cripta alla-gata, e comprenderà un'anteprima di 'l'amo. Ailosai-ci tra Inferno e Paradiso' nuova sezione della mostra permanente di RavennAntica.

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L TOUR SABATO 24 E DOMENICA 25 VISITE AI BENI CULTURALI. E IL 23 UN CONCERTO

Viaggio alla scoperta dei tesori della città Al via le giornate di primavera promosse dal Fondo ambientale italiano

ANCHE quest'anno si svolgerà l'annuale appuntamento con le 'Giornate Fai di primavera', che sabato 24 e domenica 25 marzo ve-dranno impegnati i volontari del Fondo nella XX edizione del pro-getto dedicato ai giovani, alla sco-perta di dieci beni culturali aperti nella città di Ravenna e provin-cia. I numeri del Fondo Ambien-te Italiano stanno diventando sempre più importanti: più di set-tecen lo iscritti, venti volontari coinvolti e quindici delegati, oltre trecento gli studenti 'apprendisti. ciceroni' che collaborano o hanno collaborato all'iniziativa, prove-nienti da venticinque scuole me-die e superiori; prima novità di questa edizione, l'adesione di una classe quinta della scuola elemen-tare Mordani. Quattro i monu-

IL WEEKEND

.x Servono più iniziative per riscoprire La città?

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75%

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menti che saranno visitabili a Ra-venna all'insegna della riscoperta dei luoghi danteschi: gli antichi Chiostri Francescani, la Tomba di Dante, il Quadrare° di Braccio--forte e la Basilica di San France-

sco. «È in atto una sfida — dice Claudia Bassi Angelini, capo dele-gazione Fai — in quanto abbia-mo deciso di non aprire luoghi sconosciuti, ma piuttosto di per-mettere una rilettura di beni che si pensa già di conoscere, lasciati-

CLAUDIA hAiSi AN E LI N «La nostra è una sfida per una rilettura di beni che già si pensa di conoscere»

do una traccia sui due intellettua-li più grandi del medioevo, Dante e San Francesco». Per la prima volta il Fai ha voluto introdurre una giornata di presentazione gra-tuita per gli iscritti, venerdì 23,

con la guida di Donatino Domi-ni. Seguirà un concerto degli stu-denti dell'Istituto Verdi nella Chiesa di San Francesco.

Sabato 24 e domenica 25 marzo si terranno te

giornate Fai dì primavera. XX edizione di un progetto

dedicato ai giovani, atta scoperta di dieci beni

culturali aperti

Il Fondo Ambiente italiano annovera

più di settecento iscritti, venti volontari e quindici

delegati, oltre trecento studenti 'apprendisti

ciceroni' che collaborano atriniziathra

Aperti i Chiostri Francescani, La Tomb a

Dante, il Quadraretrdig Braccioforte e La BasiLica

di 5. Francesco. R venerdì un concerto degli studentiffl

dell'Istituto Verdiin San Francesco

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A Faenza aperte le ville La Rotonda ed Einaidi,

a Lugo iL Palazzo del Monte di Pietà, a Cervia it

Palazzo Vescovile, a Bagnacavatto La Chiesa

di San Girolemo. Orari: 10-12.30, 15-18

IN PROVINCIA saranno aperti a Faenza villa 'La Rotonda' e villa Emaldi; a Lugo il Palazzo del Monte di Pietà, oggi sede della banca del Monte di Lugo che ha messo a disposizione anche i mo-bili originali e la collezione del pittore Giulio Avveduti; prima 'giornata di primavera' per Cervia che permetterà l'ingresso al pub-blico nel Palazzo Vescovile, mai aperto prima; a Bagnacavallo la Chiesa di San Girolamo, Tutti i beni saranno visitabili sabato e do-menica dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 18.

Alessandro Ciengnani

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A, U:EN'Z'E SEGNALAZIONE DI LPR

«Scoperto amianto ne. parco Baroni() durante la Pedalata dì domenica scorsa» AMIANTO nel parco Ba-roni°. Lo segnala Ales sandro Garofalo di Lista per Ravenna; «Domeni-ca — riferisce — si è svolta la Pedalata alla scoperta dei parchi pub-blici della città, che ha portato centinaia di cicli-sti alla scoperta dei par-chi verdi cittadini. Arri-vata al futuro parco Ba-roni°, l'allegra e colora-ta comitiva si è imbattu-ta, dietro all'edificio del Pmp di via Fiume Abban-donato, in un edificio fa-tiscente ricoperto di la-stre di eternit notevol-mente degradate». Secondo Garofalo,

«l'edificio risulta esse-re un deposito di rifiuti; la struttura è costruita a fianco del Centro socia-le per anziani di Bosco Baronia, ed è vicina agli orti». L'esponente di Li-sta per Ravenna giudica «paradossale» che la struttura «si affacci sul Distretto sanitario, dove è presente il Servizio igiene pubblica prepo-sto proprio agli accerta-menti relativi alla pre-senza di amianto friabi-le o compatto in copertu-re, tettoie, ondulati. Spe-riamo — aggiunge — in un rapido e tempestivo intervento di bonifica».

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pressunE il Resto del Carlino 16/03/2012 Ravenna

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CNVRT,': IL BANDO SCADE IL I2 APRILE

Dieci occasioni per Lavorare in Europa toni tirocini formativi di Flaminia

DIECI occasioni per lavo-rare in Europa con i tiro-cini formativi di Fonda-zione Flaminia Scade il 12 aprile bando per l'assegnazione di 10 bor-se di studio per tirocini formativi di 20 o 16 setti-mane in Europa. Posso-no partecipare i laureati di tutti i corsi di laurea del Polo scientifico di-dattico di Ravenna. R progetto, denominato 'Giovani cittadini d'Euro-pa", è promosso da Fon-dazione Flaminia e Associazione Educazio-ne all'Europa di Raven-

na, in collaborazione con Polo scientifico di-dattico di Ravenna, e rientra nel programma Leonardo Da Vinci. L'obiettivo è facilitare la mobilità transnazionale all'interno dell'Unione Europea e rendere gio-vani laureati ravennati, beneficiari della borsa dì studio, più competiti-vi e più facilmente inse-ribili nel mercato del lavoro.

Paesi di destinazione sono Belgio, Francia, Grecia, Malta, Portogal-lo e Spagna.

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itrici: un progetto La Comunità europea

EUFZOSPORTELLO-Came-". ra di commercio dì Raven-

na, nell'ambito del proget- to co-finanziato dalla Com-missione europea lancia un invito a presentare can-didature per la selezione di 4 neo-imprenditrici in Emilia Romagna entro 12 del 23 marzo e o euroinforra.camcorn..iti.

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Neo Imr)rend finanziato da

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Convegno internazionale sulla ffivinizzazione dei sovrani

si à aperto ieri, al dipartimento di Beni cultura il convegno internazionale sulla divinizzazione dei grandi uomini nell'antichità, da Alessandro Magno ad Augusto. Hanno dato via ai lavori il vicesindaco Giannantonio Mingozzi e il presidente della Fondazione Flanninia Lanfranco Gualtieri: entrambi hanno ringraziato gli specialisti europei (oltre trenta) che hanno scelto di approfondire questi temi a Ravenna. Mingozzi e Gualtieri hanno inoltre ringraziato facoltà e dipartimento «per il notevole sforzo a beneficio della cultura cittadina, a partire dalla nostra candidatura a sede del quinquennio magistrale di restauro, fino ai progetti sul battistero degli Ariani e l'attigua piazzetta».

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QW3 \MALE INIZIATIVE Sauro Matterelli invitato da Napolitano per ft bilancio del 150 ° dell'Unità d'Italia SAURO Mattaretti, presidente detta Fondazione Ca-sa di Orfani e del Comitato provinciate per te cete-brazioni del 150 ° delrUnità d'Italia, ha ricevuto rin-vito del Presidente detta Repubblica Giorgio Napoli-tano atrincontro 'Bitancio e significato dette cete-brazioni per it 150 ° anniversario detrUnità d'Itatia', che si svotgerà domani a Roma, al Fatazzo del Quid-nate. Ravenna è stata protagonista, net 2011, di una sede di importanti iniziative.

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Anziano .trava t o morto hl caso d o po oeuimone Servizio a A pagina18

«Esasperati dal supermarket» rasola Famiglia protesta per rumori del negozio Servizio a A pagina 20

Rick) al voto: Valenti

«Se uniti. p . *amo alla pari» MONTI ce A pagina 19

Droga in casa

Cocaina, 48enne in manette Servizio 6A pagina 20

Eaagnacavallo

Nuovi bocconi avvelenati Servizio ie A pagina 23

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il MSC, ,M CeUrih10 IN REGALO

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press LinE il Resto del Carlino 16/03/2012

Ravenna

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www.itrestodelcartinoit e-mait: cronacaJaenza@itcarlino,net

[email protected] Venerdì 16 marzo 2012

Redazione, via XX settembre 15, 48010 Faenza - Tel. 0546 26589 - Fax 0546 664750 E Pubblicità: S.P.E. via della Repubblica, 2 Fusignano Tel. 0545 50690/ Fax 0545 50287

Cepalin crisi, a rischio 250 lavoratori La, cooperativa agricola, ha, tre stabilimenti nel comprensorio lughese Servizio

.6 A pagina 21

L CASO

Ritrova l'auto ma non ritira

la denuncia di furto Finisce a processo Gli RUBANO l'auto, e do- go averla a

i ttl'eearmdar'o per rxiue reun controllo viene den TiC1SLO a sua vol-ta per Slrnulltzt000 di reato,

finita bene l'a' ventutra di un 37entiefacritino che a gennaio del 2.010 aveva subi-to il torto dell'auto parcheg- giara a mattina, dopo es- - servi accorto del tolti.,

' un-

irlo sporge cenuracia, fl<To qualche giorno l'auto viene ritrovata e restituita. La de-nuncia però non viene riti-rala e così dopo quattro me-vi, nel corso eli un controllo da parte delle forze dell'ordi-ne> intestata alla ma-dre, risulta ancora rubata. Dimostrata che l'auto era di sua proprieta, l'uomo viene Però denunciato Per simula.- -zion di reato, La storia e fi-nita ieri mattina dopo la sen-tenza del giudice Evangeli-sti del tribunale di P,,avenne nella sede distaccata di Fa-enza che, accogliendo la test dell'avvocato Luca De "f lis, che difendeva il faeuti-

hr, assolto l'uomo In pratica la difesa ha SOSte-nuto che l'uomo dal furto dell'aurei non ha avuto al-con vantaggio, ne l'auto era stata poi. usata per reati SUI territorio, e che si era tratta-ta di pura incuria da parte del roprietario dell auto che non aveva i rato la de-nuncia.

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delle Ce-

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press LinE

il Resto del Carlino 16/03/2012 Ravenna

VIA PONTE ~^\ ERNESTO FAGIOLI, 74 ANNI ERA IN CASA SE\ ZA VITA

Trovato morto dopo sett 3t1€

I vigili del .fi,toco hanno dovuto abbattere la porta ERA MORTO da qualche settimana, ma si è scoperto soltanto ieri, quando ormai era impossibile non sentire l'odore proveniente dal suo appartamento. Una storia di solitudine quella di Ernesto Fagioli, 74enne di Faenza tro-vato morto ieri nella casa che occupava da anni a Faenza. Probabilmente era senza vita da diverso tempo, anche se an-drà accertato con esattezza da quanto. L'uomo era pensiona-to e viveva in un edificio al nu-mero civico 24 di via Ponte Romano, dove c'è un gruppo di palazzine di edilizia popola-re comunali. Fagioli viveva da solo.

L'UOMO, che in precedenza aveva avuto problemi di salu-te, è stato trovato riverso sul pavimento della cucina al pia-no rialzato del palazzo che conta una decina di apparta-

TRAGEDIA Carablnlerl e ambulanza davanti' alla casa

menti, almeno a guardare il numero di citofoni. Ieri, nella tarda mattinata, un vicino, nel passare davanti la porta ha sentito un forte odo-re provenire dall'abitazione ed ha subito avvisato i Vigili del fuoco del distaccamento

di viale ramiche.

UNA volta sul posto i vigili del fuoco, visto che dall'inter-no non rispondeva nessuno, hanno dovuto abbattere la porta e dall'odore che usciva

dall'appartamento hanno im-mediatamente realizzalo quel-lo che era accaduto. A quel punto è stata allenata la centrale operativa di Roma-gna Soccorso che ha inviato l'auto con il medico a bordo che ha costatato il decesso, av-visando i carabinieri.

NEL POMERIGGIO di ieri solo una tapparella era alzata; alcune persone al balcone al primo piano osservavano quello che stava succedendo, mentre alcuni bambini gioca-vano nel prato, incuriositi da quelle presenze 'estranee' nel condominio. Una donna, forse la nonna, a gran voce cerca di allontanare i bimbi. Intanto i necrofori, con le mascherine per il terri-bile odore, estraggono l'uomo dall'appartamento. Alcuni vi-cini hanno riferito di non aver visto Ernesto da almeno una ventina di giorni.

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il Resto del Carlino 16/03/2012 Ravenna

Appuntamento al femminile per 'Fontanonearte' Appuntamento tutto al femminile per 'Fontanonearte', la rassegna organizzata dal rione Verde in collaborazione con A. Comune e la Banca di Romagna,Sabato alle 17 al Fontanone (in via Giovanni da Oriolo) si inaugura una mostra di quattro giovani artiste faentine: Stella Gentilini, Elisabetta Laghi, Valeria Errarsi e Marilena Sandrini.

Convegno alla Banca di Romagna sulle imprese familiari Banca di Romagna, The european house Ambrosetti, Gruppo piccola industria e giovani imprenditori, organizzano martedì alle 16,30 alla sede della banca di via Paolo Costa 3 'Il passaggio generazionale: quali strategie nelle imprese familiari". Le iscrizioni, gratuite, si chiudono oggi: tel. 0546 67616, e-mail:ufficiopromozione [email protected].

Questionario per i faentini sul tema della bicicletta Il prossimo mese inizieranno i lavori dì realizzazione della pista ciclabile che collegherà il centro di Faenza a Granarolo, ~attesa, nei prossimi giorni partirà una campagna di

monitoraggio del progetto del CeMro ricerche applicate per lo sviluppo sostenibile di Roma che intervisteranrso i faentini sul tema della bici

«Supermarket spostato tardi» Lega all'attacco a Brisighelta GialgluiLgi Forte (1,ega),

n'interrogazione al sind<iu. s(7,0131frparTiisto spostain3etito del supernìercalo

centro a una zona rag<4iungibl SOIÙ COI3 mezzi di trasriorto. «Prana si el e

permessa l'apertura di un stipernaercato in cerino che ha contrintiho di fatto alla chiusura di inciti esercizi; ora . i d

e la stalla dopo che i buoi sotto S'ea;Ilia-tg•

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AMO IL COORDINATORE (UDC) DAPPORTO

«Così si penalizza il centro» «IL PIANO sosta non favori-sce di certo il centro, tutt'al più incentiva il moto». Il co-ordinatore comunale Udc Massimiliano Dapporto va all'attacco del piano sosta che entrerà in vigore entro l'anno e porterà parcheggi a pagamento in tutto il centro. «Ad analizzare gli obiettivi del piano sembra che lo sco-po sia uno solo — spiega Dap-porto invitare i cittadini a usare di più la bici». Dappor-to però ricorda che a Faenza

l'uso della bici, «e la sua sot-trazione» aggiunge riferendo-si ai frequenti funi — «è già diffuso». Dapporto continua analizzando quanto detto da-gli assessori in particolare da Claudia Zivieri mercoledì se-ra al Quartiere centro nord: «Ci viene detto che il piano sosta dovrebbe avere questi effetti: primo, i residenti par-cheggeranno più facilmente, ma pagheranno; secondo, chi lavora in centro potrà par-cheggiare fuori e raggiunge-

re in bici il luogo di lavoro, senza considerare però mal-tempo e distanze; terzo, si troverà parcheggio pii) fàcil-niente, cosa che però prevede che meno persone raggiunge-ranno il centro con l'auto». Per Dapporto «Tutto ciò pa-re stridere con la volontà di voler promuovere il centro. Forse — conclude — si vuo-le incentivare l'afflusso a cen-tri commerciali col parcheg-gio vicinissimo ai negozi e gratuito. Almeno lo si dica».

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, Sente un piano di nlaratio della Cepal, a rischio la prossima stagione lavorativa»

LUGO

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il Resto del Carlino 16/03/2012 Ravenna

«Serve un piano di filando della Cepal, a rischio la prossima stagione lavorativa» Grande preoccupazione dei sindacati per le sorti dei 250 lavoratori

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CONTINUA, purtroppo, a pro-durre i suoi effetti natie i anche nella Bassa Romagna la crisi dell'orto frutta in corso a livello mondiale a. cui si aggiunge il calo dei consumi in questo settore su scala na.zio naie. E rEm ilia. Rom a-gna„ leader da. sempre per la sua filiera completa e la qualità del prudono, dal campo al consuma-tore, con i suoi magazzini per la lavorazione del prodotto, sta su-bendo gravi danni a discapito di agricoltori e dipendenti. Così è a rischio una realtà importante del lughese quale la cooperativa agri-cola Cepal, che ha tre stabilimen-ti nel comprensorio: uno a Con-selice in via .Marconi, uno nei pressi di Belricetto sulla provin-ciale Maiano> e uno a Lugo in via L ato m di Mezzo.

I SINDACATI Fai, Flai e Uila territoriali, esprimono quindi gra.nde p reo ccupazio ne <per il fu-luro occupazionale dei lavoratori della Cepal, una cooperativa agri-cola che da decenni opera sul ter-ritorio ravennate e che, attraver-so una rete di soci conferitori, esegue lavorazioni sulla frutta quale mele, pere, kiwi, albicoc-che e pesche da immettere sul mercato italiano ed esteru». Sono circa 15 mesi che i sindacati di ca-

tegoria chiedono al presidente della cooperativa Paride Canto-ni, e al consulente esterno che ne-gli ultimi mesi lo ha affiancato, u n «piano di sv iluppo e un piano industriale e di rilancio che ten-gano conto degli oltre 250 lavora-tori, tra fissi e stagio nali, che sv o 1- gono la propria opera all'interno dei magazzini». In tutto questo

arco di tempo, rilevano ancora i s indacati, «no n abbiamo ottenu-to risposte concrete, ma solo ipo-tesi di programmi per il f11111193

con ipotetiche lavorazioni di or-taggi sullo stabilimento di Conse-lice e il mantenimento delle lavo-razioni di frutta sullo stabilimen-to di Lugo. Ma — aggiungono Fai, Flai e Uila — l'unica cosa

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I MIEI MARCHI UFFICIALI m

A LUGO LI TROVO SOLO ALLA z.1-17;2 CONCESSIONARIA

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, Sente un piano di nlaratio della Cepal, a rischio la prossima stagione lavorativa»

LUGO

I MIEI MARCHI U ORFFICIALI 412, A LUGO

LI TROVO SOLO ALLA z.1-17;2 CONCESSIONARIA

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il Resto del Carlino 16/03/2012 Ravenna

che si è realizzata e che non era certo nei programmi che ci era-no stati prospettati in questi lun-ghi mesi, estarta la chiusura dello stabilimento di Conselice con il trasferimento dei lavoratori di quel punto produttivo allo stabi-limento di Lugo creando così grossi disagi». Ma questa decisione non sembra aver dato i frutti sperati, «perchè oggi la Cepal sta attraversando una profonda crisi e la situazio ne degli oltre 200 dipendenti, di cui

Lavoro formo a Com:etico «Lo stabilimento doveva specializzarsi negli ortaggi ma il progetto è saltato»

il 90% sono dorme, è appesa alle proposte che si avranno in questi giorni da altre struttile coopera-tive del territorio. Si parla di fia.- sio ne e di collaborazioni, ma non c'è ancora nulla di concreto». Al-lora le organizzazioni sindacali Fai, Flai e Uila «chiedono con forza di sapere come intende muoversi la direzione aziendale, che idee e prospettive ci sono per il futuro dei dipendenti» e auspi-cano «chevenga aperto un tavolo di confronto che porti finalmen-te ad azioni costnittive5›.

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Architetture sonore alle Artificerie Almagià

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16/03/2012 Ravenna

CONCERTO AL SAX PU

Boltro, mago della tromba

TORNA la grande musical= al Sax Pub di Lugo dove questa sera si esibirà Flavio Bonn). 11 celebre trombettista sarà accompagnato dal sax di Alessandro Scala e dal New Generation Quartet. Bonn), uno. dei più grandi trombettisti italiani, fa parte della scena jazzistica mondiale cla più cli 15 anni. Si è diplomato al Conservatorio cli Torino e si è Tatto le ossa' in Italia prima di esibirsi accanto a musicisti cli

levatura come Ceda' . Walton, ob Ber& Don Cherry, Eilly Hart e Eilly

Higgins. 11 Sax Pub festegaga quindi con la musica i suoi primi armi di attività. Dopo Bonn) il 20 aprile sarà cli scena Paolo Fresu, il 25 magio sarà la volta cli Fabrizio Bosso. Info. e prenotazioni: 349 2268409, 05 45 900396.

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GENITORI

Prima Lezione di soccorso ai bimbi Sono aperte le iscrizioni per i laboratori realiziati in collaborazione con gli istruttori volontari della Croce Rossa Italiana sulle nozioni di primo soccorso. Sono previste due sessioni di laboratori: per i genitcni dei bambini da 0 a 6 anni oggi alle 20 all'asilo nido "La tartaruga" di Bagnacavallo; per i genitori. dei bambini da 0 a 10 anni venercli 30 alle '0.00 al Granaio.' a Fusignano. I

laboratori sono gratuiti, previa iscrizione al Centro per le famiglie allo. 0515- 38397 oppupe 366-6156306.

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Architetture sonore alle Artificerie Almagià

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Architetture sonore alle Artificerie Almagià Seconda giornata di Transmissions con i concerti di Pan American e Tim Hecke

PAN A.merica.n e Tira H ecke, so-no loro, questa sera, i protagonisti della seconda giornata di Tr smissio ns, festival della nuova mu-sica contemporanea promo.sso dall'associazione culturale Rein-son e curato da Stephen Alle 21 alle Artificerie Almagià quindi doppio concerto,per una serata dedicata alle compiesse ar-chitetture son ore della musica spe-r imentale. Pall. Amer ican e il pr og etto so list a di .Mark Nelson, mente, chitarra e voce dei Labra.dford. Iniziati:. nel 1997 e improntato alla ricerca di una nuova commistione tra a.m-bient, dub e minimalismo, il per-corso di N elso n h a gr a.dualme nt e deviato V erro plaudi territori a.m-bient-a.custici.. Tim Hecker e invece un musicista e artista del suono canadese che

dal 19 96 pr oduce lavori per et ichet-te come Kr a.riky, Alle n8 .1A. ille Fla-tea.ux, Room4Ci, Force Inc, Sta.a.1- plaat e Fat Cat. Con la sua a.mb ient strutturata, che è stata anche defi-nita. `cattedrale di musica elettro ni-ca>, Hecker esplora l'intersezione tra rumore, dissonanze e melodie, nutrendo un approccio fisico ed emotivo verso le composizioni.

IL SUO <Radio Amor' viene rico-nosciuto da Wire come disco chia-ve del 20 OS, e 'Harmony in Ultra-violet'(2CIC16)riceve il plauso della critica ed entra nella classifica di Fitchfork come miglior registra-zione dell'anno. Il nuovo album Ravedea.th, 1972' è probabilmen-te la confessione più profonda., vi-brante e di r ottur a. dell'artista cana-dese, Inizia spettacolo alle 21. In-fo: SSS 2 09714 1.

OSPITE Pan American al festiva' organizzato dal Bronson

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Doppio set con cappelletti, ira Charleston e La Tresca DOPPIO appuntamento con la musica questa sera al Teatro Socjale di Piangipane. Apriranno alle 21 Le Charleston, band di cinque giovanissime ragazze nate e cresciute a Cesena. Si conoscono fra i banchi di scuola e a 16 anni suonano già insieme. Dal 2005 a oggi non hanno ri

mai smesso di il . 1» esibirsi, facendo '.). vibrare le loro corde in più di 100 P

concerti dal vivo in giro per l'Italia. • - -d-' 'y

Dopo i mitici cappelletti del Sociale,toccherà La Tresca, gruppo urban folk nato nel 2000, quando sette giovani artisti si riuniscono con l'esigenza di approfondire gli intensi suoni e le tradizioni della loro terra, la 'Tu scia'. I quattro dischi, tutti prodotti dall'etichetta AI-Music, raccontano di un viaggio, dell'entusiasmo della scoperta e dell'esplorazione di nuove culture. Numerose le loro collaborazioni, prima fra tutte quella con Massimo Giuntini, lex-Modena City Ramblers), produttore artistico di tutti i loro lavori fino ad oggi.

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1.1-••■■

2 LIBRO I

pressunE il Resto del Corlino

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Ravenna Ridens, via alle prevendite ARTE

Le opere di Rapetti alla Galleria LA Galleria Ninapipresenta per la prima volta a Ravenna le opere di Alfredo Rapetti Mogol in una mostra intitolata 'Elementi di scrittura elementare' a cura di Chiara Fuschini. La personale inaugura oz i alle 19 in via Pascoli 31 e sar-à.visibile fino a17 aprile (su appuntamento: 349-4929190), sabato e domenica 16-19.

`Ero amico di Angelo Fabbri' OGGI alle 18, Enrico Gu lrninel li con il suo libro 'Ero amico di Angelo Fabbri' edizioni Pendragon, in cui ripercorre le esperienze, le abitudini, le amicizie e le passioni condivise con Angelo -abbri sarà ospite alla Libreria Feltrinelli di Ravenna Introdurrà Eraldo Baldini

(roto)•

Eli sa Gat-nberini, jazz all'Au-ora

AL Circolo Aurora di via Ghibuzza 12, stasera appuntamento con la musica Alle 22 prenderà il via il concerto di Eli sa Gamberi ni Jazz Trio. Elisa Gamberini (voce), Claudio Giovanni ni al piano e Rodolfo Maestri al basso. Un concerto at urtoja..= con la calda voce di Elisa.

È INIZIATA la prevendita per lo spettacolo 'Ravenna Ridend in programma lunedì 30 aprile al Pala De André (viale Europa, ore 21). Dal palcoscenico tele -visivo più amato dal grande pubblico, Zelig ecco sul palco del Pala de André esibirsi i pr,egonisti più amati: Andrea Vasurni, Rocco 'il gigolò', Paolo

ot Ceyo li, I Mancio e Stigma e

Andrea Di Marco. Sul palco anche il 'nostro' Giuseppe Giacobazzi, n co ntraAku.o 'p oveta' non più solo roma:polo ma nazionale, che regala i suoi esilarant i monologhi sull'attualità, sulla vita di coppia] rdo e prevendite: 0544-4212 II e 0543-6073 9.; Rornagra Concerti 054 3-4 10 199 oppure su ,,,,,,erw.vidiaclub.corn e www.tidcetone.it.

O LIBRO 2

I mille volti del denaro

ALLE 18 alla Sala D'Attorre di Casa Melandri un tema di gande attualità sociale l'ideologa del denaro tra psicanalisi, letteratura, antropologa (ed. Bruno M on dadori 2 011) A cura e presentazione di Adriano Voltolin, partecipa Claudio Widrnann. Tel. e fax 0544 39972.

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Golfera, con 1c csportazionmn crescita aumenta anche l'occupazione

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a Resto del Carlino 16/03/2012 Ravenna

Golfera, con le esportazioni in crescita aumenta anche l'occupazione L'azienda con sede a Lavezzola ha ottenuto il riconoscimento Excelsa

LA giuria di Exce1sa, in relazione alla particolare congiuntura eco-nomica, ha voluto porre ?accento su quelle imprese che hanno evi-denziato riscontri positivi in tutti i fattori nel settore lav oro e risor-se umane: incremento dell'occu-pazione, incremento della forma-zione professionale, applicazione di un contratto integrativo azien-dale. Tra queste c'è la Golfera di Lavezzola, azienda che da oltre 50 anni produce salum i e affett ati e si è affermata con il marchio Golfetta. Nel 2011 ?occupazione è aumentata di quasi il 1CP/0, an-che in vista dei nuovi mercati este-ri e dell'espansione dello stabili-mento. Attualmente l'azienda si esten-de per 58 mila metri quadrati, tra impianti di lavorazione, reparti produttivi (stagionatura, celle fri-gorifere, stoccaggio) uffici e area verde. La buona performance commerciale del marchio ha reso però necessaria una ulteriore espansione deiprincipali reparti, attualmente in fase di progettazio-ne e che sarà completata nel pros-simo autunno. Golfera realizza il 60% delproprio fatturato in gran-de distribuzione organizzata, un altro 20% proviene dal dettaglio e dall'ingrosso attraverso una rete di circa 70 agenti. L'export arriva a circa il 20%. del fatturato, grazie all'esportazione dei prodotti sia sui mercati tradizionali in Fran-cia, Svizzera e Germania, paesi da cui proviene oltre la metà del fat-turato estero, sia guardando a nuo-vi orizzonti: in ambito extraeuro-peo la l'impresa si è spinta fino a Giappone, Stati Uniti e Canada.

FATTURATO Dall'estero arriva circa il 20% del fatturato. Zampa: Aisorse interne importanti»

«Per continuare ad essere innova-tivi cerchiamo di specializzarci il più possibile in nicchie d i pro dot-to, piur in un settore non semplice da in nov a.re e in un contest o di cri-si che di certo non è alle spalle: og-gipuntiamo molto sul biologico e sui conservanti di origine natura-le — spiega am ministrat ore d ele-

gato Stefano Zavaglia —si t rana di un settore in continua evoluzio-ne, che richiede di conseguenza anche un aggiornamento costan-te. Per questo l'azienda coinvolge tutto il personale in una formazio-ne costante e nella ricerca alimen-tare att enta alla salute e al benesse-re-). Grazie a questa scelta, sono stati raggiunti importanti obiettivi, che hanno dato seguito al sistema premiante programmato cinque anni fa.„ equivalente a Una quindi-cesima mensilità per i dipenden-

ti. «Cerchiamo di dare sempre op-portunità sul fronte del lavoro, che secondo noi è il migliormodo per esercitare la funzione sociale dell'azienda— conclude travaglia -Abbiamo sposato il concetto di crescita delie risorse al nostro in-terno, assumendo n eo laureai i e in g eneralepersonale mo It o giovane per poi formarlo con percorso di crescita e di carriera, valorizzan-dolo nel corso degli anni». Da qui una bassa età media, e Un alto tas-so di occupazione femminile non solo in ufficio ma anche nel repar-to lavorazione.

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CONVEGNO Passaggio generazionale ! quali strategie nette imprese familiari

" IL passaggio gen er azional e, qual i str ateg ie nelle imprese familiari" il c4 nvegno organizz at o da Banca di Romag 112 p er martedì 20 marco, in collaborazione con The Eur op e ah H ous e Ambrosetti e l a partecipazione del Grupp o Gira ah i Imprenditori e Piccola Industria di Confindustria Ravenna. D'incontro si terrà 211e 16.30 presso 1 a sal a assemblee dell'istituto di cr edito, in via Paolo Costa 3 a Faenza. Interverranno il Dir error e generale di Banca di Romagna Francesco P inon

Presidente della Piccola Industria P aolo Zama, il Vice Presidente del Grupp Gira ah i Imprenditori Stefano Gismo ndi, e Luca P et olett i dell 'Eur op CUL House Ambr osett i Iscrizioni: tel. 0546-96161, fax 0546-676163, email ufficiopr omoz io nepubbl icita @b ancadir omag na,it

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Golfera, con le esportazioni in ere aumenta anche l'occupazione

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ECCELSA

Golfera, con le esportazioni in ere aumenta anche l'occupazione

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il Resto del Carlino

16/03/2012 Ravenna

ASSOCIAZIONE ESPERIENZA CONSOLIDATA NEGLI ANNI E NUOVI SERVIZI A DEPOSIZIONE DELLE IMPRESE DI OGNI DIMENSIONE

L'Area relazioni industriali, gli esperti in materia del lavoro

UNA consulenza. a 360 gradi sulle problematich e riguardan-ti la materia del lavoro, e u n'a.s-sisten za completa nelle trattati-ve sind a.cali: è il sostegno offer-to alle aziende associate dall'Area Relazioni industriali e gestio ne risorse uma.ne, sto ri-co servizio dell'Associazione. L'ESPERIENZA specifica e consolidata nel settore assicu-ra alle imprese u n costante ag-giornamento su tutto ciò che riguarda l'evoluzione del mon-do del lavoro, dalla contratta-zione aziendale per m iglion.re l'organizzazione del lavoro, all'individuazione di forme di salario variabile legato al rag-

giungimento di obiettivi. Inol-tre, è al fianco delle imprese nei rapporti con la Pubblica Amministrazione e ne rappre-senta gli interessi tramite pro-pri rappresentanti negli orga-nismi e nelle co mmission i pro - v inciali presso INPS INAIL, Direzione provinciale del La-voro. Prefettura, Provincia e Camera di Commercio. Recentemente, sono poi stati implementati anche servizi personalizzati per aziende di tutte le dimensioni, che necw-sit ano di soluzioni ad hoc nel-la gestione del p erso n ale. `Check tipi' consente di verifi-care la corretta applicazione

della normativa contrattuale, previdenziale, assistenziale e fiscale, pred isp oh endo una re-lazione tecnica sulla base dei risultati; 'Alter Eg o' valuta l'organizzazione aziendale supporto dell'imprenditore, per migliorare la gestione del-le risorse umane. `Valore più.' realizza incontri formativi, seminari di aggior-namento o approfondimento di n atura giuslavo risi ica., e si ri-

olge soprattutto ai responsa-bili e addetti agli uffici del per-so nale, la cui attività quotidia-na richiede una conoscenza sempre più specialistica, o ai nuovi dipendenti e collabora-tori in fase di inserimento in azien da.

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II

press LIETE 16/03/2012

Caiiere

RAVENNA

orriere di Ravenna Faenza-Lugo e Imola euro 1,20

Anno XX / N. 75

REDAZIONE E PUBBLICITÀ: VIA DEGASPER1,5 RAVENNA-TEL: 0544-218262 FAX: 054133793. SPEDIZIONE IN EU.- D.L. 353103 (GONNE IN L.27;02101i ARTI C0MMA1 -DCB FORLE ALTRE SEDI: RIMINI (0541-3541111, FORLÌ (054335520(, CESENA I0547-611900i, FAENZA-LUDO (0546-23120A IMOLA (0542-28780A PSM (0519-995147)- PAVENNÚCORPIEREROMAGNAIT- IN ABBINAMENTOGON LA STAMPA

VENERDÌ 16 MARZO 2012

Davide Bru <Imola è pronta

per il derby»

si é se vi pare' 40 Affilar, COSÌ non va Marostica vince 60-80

'Ala al RocckPiallanete Emis on al so Charlest

LA SPARATORIA. Una violenta esplosione, otto colpi di pistola e un bandito colpito al collo che resta accasciato sul volante mentre altri tre fuggono. A sparare è stato Imber Finotti, 60 anni ravennate, guardia giurata della Ronda Faentina che la scorsa notte poco dopo le due ha intercettato una banda che aveva fatto saltare il bancomat della Banca di Romagna in via Piratello a Lugo.

Ravenna calcio, a giorni il verdetto

sul sequestro • SERVIZIO a pagina 4

MEADMI, Stefano Guerra, 42enne padovano, è grave all'ospedale Bufalini di Cesena. I carabinieri cercano an-cora i suoi complici. La guardia giurata è stata interrogata due volte sull'accaduto, la seconda in presenza di un av-vocato. Ha sostento di aver sparato prima in aria, poi all'a-bitacolo quando l'auto ha cercato di investirlo.

• SERVIZI alle pagine 10 e 11

Faenza, in Regione il caso della morte al Pronto soccorso

• SERVIZIO a pagina 8

• ThzT‘m~3T"w", n ~\b"nnyb'%»Z ~k\n n ~2AuUZ,

Ancisi: «Acer riconosce i problemi»

Al varo un piano di interventi

per via Patuelli RAVENNA. L'Acer sta prepa-

rando un piano di interventi al-le palazzine di via Patuelli. An-cisi: «Riconosciuti i problemi».

• SERVIZIO a pagina 3

Economia: le imprese non investono più

RAVENNA. Accesso al credito: per le imprese finisce la tenuta chefino al 2011 le vedeva sopra la media regio-nale per volume d'affari e fatturato.

• SERVIZIO a pagina 6

Posata la condotta che attraversa il Candiano

RAVENNA. Posata la grande condotta di 850 metri che attra-versa il Candiano.

• SERVIZIO a pagina 5

Imola, la crisi alimenta il disagio mentale

IMOLA. E' cresciuto del 13% il nu-mero di pazienti del servizio di sa-lute mentale di Imola. La perdita del lavoro spesso alla base dei crolli.

• GIORGI a pagina 13

Imola, il bilancio dell'Asp quasi dimezzato IMOLA. E' quasi dimezzato il

bilancio dell'Asp, per via degli accreditamenti.

• PI RAZZOLI a pagina 145

O A, SUPERSTORE

DuALILEI

Vìa Newton, 28 - "Centro Commerciale Gablei"- Ravenna

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DalfAcer un piano di intmenti per via Patudi

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Caiiere

RAVENNA

Dall'Acer un piano di interventi per via Patuelli Avviati sopralluoghi dopo le segnalazioni Ancisi: «L'ente ha ammesso i problemi»

RAVENNA. «Un pac-chetto che andrà a risol-vere problematiche di-verse, che contiene al suo interno più proposte di miglioramento». È quello che "riceveranno" i 48 in-quilini residenti nelle ca-se popolari di via Patuelli gestite dall'Acer. Ad an-nunciarlo è la stessa pre-sidente dell'ente, Ema-nuela Giangrandi, dopo i disagi sollevati dalle fa-miglie che lamentavano guasti e malfunziona-menti negli immobili.

Disagi che, dopo essere stati raccolti dal capo-gruppo di Lista per Ra-venna Alvaro Ancisi, era-no stati documentati nei giorni scorsi anche dalle telecamere della trasmis-sione "Striscia la noti-zia".

In particolare, gli inqui-lini avevano segnalato l'arrivo di bollette molto alte, lievitate a causa di un impianto di riscalda-mento malfunzionante. Per molte famiglie dun-que, già gravate da bilan-ci modesti, si prospettava dunque anche l'ipotesi dello sfratto.

«A fronte dei problemi segnalati abbiamo inizia-to a fare i sopralluoghi ne-cessari - spiega la Gian-grandi -. Stiamo lavoran-do per decidere quali so-no gli interventi più im-portanti da realizzare. Al momento siamo ancora in una fase istruttoria».

La presidente Acer chiarisce che, una volta effettuate le necessarie verifiche alla struttura, sarà convocato a breve un incontro con i rappre-sentanti degli inquilini per valutare insieme le modalità dei diversi in-terventi. «Presenteremo

un pacchetto di più pro-poste di miglioramento -aggiunge - relative agli a-spetti di manutenzione degli edifici, alla corre-zione di difetti e a inter-venti di miglioramento sui consumi energetici». Riguardo al pagamento

delle bollette infine «sarà valutato ogni singolo ca-so, famiglia per fami-glia».

La notizia ha "rallegra-to" il capogruppo di Lista per Ravenna Alvaro An-cisi. «La vittoria ottenuta è che dopo quattro anni i

cittadini sono riusciti a far sentire la loro voce -ha dichiarato il consiglie-re -. La presidente si ren-derà conto che non si po-teva evitare di dare quel-le risposte che erano ri-chieste dai cittadini. Pri-ma l'ente si rifiutava per-

sino di ammettere che c'e-rano dei problemi, alme-no ora ne è stato preso at-to».

Soddisfatto anche Giu-lio Bazzocchi di Lista per Ravenna, che parla però di «vittoria parziale». Se-condo Bazzocchi rimane

ancora il problema mag-giore, ossia il pagamento dei conguagli che «non spetta agli inquilini, co-stretti a pagare somme al-tissime non dovute a loro errori e responsabilità. Frutto di errori di proget-tazione, di firme apposte su documenti che certifi-cavano la regola d'arte dei lavori ma evidente-mente poste quanto meno con superficialità, di la-vori mai concordati, i pa-gamenti continuano ad essere addebitati senza pietà, in bollette che su-perano spesso i 500-600 euro, per condomini che in base al reddito Isee hanno un affitto di 30, 50, 100 euro. I conguagli de-vono essere congelati ed Acer deve trovare il modo di farvi fronte con le pro-prie forze. Perché non ac-cendere un mutuo, maga-ri proprio presso la Cassa di Risparmio di Raven-na? Gli inquilini non de-vono pagare quel debi-to».

Valentina Viola

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RAVENNA

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DalfAcer un piano di interventi per via Patuelli

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«Amianto al parco Baronio» Rischio per ora limitato

un piano di interventi per viaPatuelli

press LIETE 16/03/2012

Caiiere

RAVENNA

RAVENNA. Allarme amianto nel parco Baronio. Lo rende noto il coordinatore territoriale di Lista per Ravenna Alessandro Garofalo, dopo la Pedalata ecologica promossa domenica scorsa dal Comune. «La sorpresa -spiega Garofalo - è giunta quando attraverso un viottolo sterrato l'allegra e colorata comitiva è giunta nell'area del futuro Parco Baronio, dietro all'edificio del Cmp di via Fiume Abbandonato, dove si è imbattuta in un edificio fatiscente ricoperto di lastre di

eternit notevolmente degradate - spiega Garofalo -. E' paradossale poi che tale struttura ricoperta d'amianto si

affacci sul Distretto

sanitario di Ravenna dall'Azienda sanitaria locale, dove è presente il Servizio di igiene pubblica preposto proprio agli accertamenti

relativi alla

presunta presenza di amianto friabile o compatto in coperture, tettoie, ondulati». Interpellato sulla questione, l'assessore all'Ambiente Guido Guerrieri rassicura: «Al momento non rappresenta una criticità. È prevista la demolizione della baracca, ma non rientra tra gli interventi urgenti, perché è inagibile e nessuno vi si aggira intorno. Il rischio eternit è infatti più alto quando viene movimentato e si liberano nell'aria le particelle di amianto». (v. v.)

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L ANAS

Per gli operatori quelli sulla Romea sono troppo bassi

«I pannelli sono a 1101111:1»

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Caiiere

RAVENNA

«I pannelli' sono a norma» L'ente replica agli autotrasportatori: «Codice rispettato»

RAVENNA. Secondo il vicesindaco e gli auto-trasportatori preoccupa-ti per le ripercussioni negative sull'economia del territorio, i pannelli installati sulla Romea sono troppo bassi rispet-to alle esigenze dei mezzi eccezionali in transito da e verso il porto. Ma l'altezza dei tutor, spiega in un nota l'Anas, è a norma di legge, essendo posizionati sopra i livelli minimi previsti dal codi-ce della strada.

«Le norme stabilisco-no per la segnaletica e le strutture fisse al di so-

pra della sede stradale un'altezza minima da terra di 5 metri e una sa-goma limite degli auto-mezzi che non deve ec-

cedere i 4 metri, dalla su-perficie del piano viabile - recita un comunicato dell'ente -. Nelle tratte autostradali viene nor-

malmente considerato un franco minimo di 550 centimetri, mentre i por-tali che sorreggono i si-stemi di sicurezza stra-

dale per il rilevamento della velocità installati lungo la Romea hanno un'altezza minima di progetto pari a 580 cen-

timetri e, quindi, supe-riore ai limiti indicati dal codice e alle altre strutture già presenti su strade e autostrade».

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Sergio Aletti, l'attuale proprietario della società giallorossa

I pannelli sono ano

press LIETE 16/03/2012

Caí-,ere

RAVENNA

Sequestro conservativo, decisione a breve Nell'udienza di ieri il giudice si è riservato il pronunciamento atteso entro dieci giorni

RAVENNA. L'atteso pronunciamento non c'è stato. Come prevedibile il giudice Giangiacomo La-centra - chiamato a espri-mersi sul sequestro con-servativo da mezzo milio-ne di euro chiesto dall'ex presidente del Ravenna Calcio, Gianni Fabbri, sui beni dell'attuale pro-prietario della società giallorossa Sergio Aletti -si è riservato la decisio-ne.

Al termine di un'udien-za lampo alla presenza dei legali delle due parti, è stato indicato il termine massimo per conoscere il verdetto, atteso entro una decina di giorni. Un lasso di tempo durante il quale sarà analizzata la docu-mentazione prodotta al magistrato, che lo scorso febbraio aveva richiesto agli attuali vertici della società di calcio la pre-sentazione di documenti relativi al bilancio della stagione 2010. Rendiconto che avrebbe dovuto esse-re approvato alla fine del-lo scorso anno dalla nuo-

va dirigenza di via Sala-ra, dopo il passaggio di consegne dell'estate scor-sa all'indomani della bu-fera giudiziaria che ha coinvolto il mondo del calcio. Partendo proprio dal presunto mancato ri-spetto delle condizioni all'atto del passaggio di proprietà, era scaturita l'azione civile avviata

dall'ex patron Gianni Fabbri, rappresentato dall'avvocato Roberto Pellegrino del foro di Na-poli.

Secondo il legale, quan-do Aletti rilevò la società si sarebbe dovuto accolla-re anche i debiti. L'ex di-rigente del Cesena non versò però la somma ne-cessaria al pagamento

dell'ultima tranche di sti-pendi dell'ultimo campio-nato e a quel punto la Le-ga Calcio, per pagare i giocatori, applicando quanto previsto dal rego-lamento prese il denaro necessario dalla fidejus-sione firmata dallo stesso Fabbri quando era anco-ra presidente. Un passag-gio che bloccò la somma

di un milione e duecento-mila euro derivata dalle cessioni dei calciatori Piovaccari e Scappini.

La svolta, quindi, è at-tesa a breve. Ancora po-chi giorni e il futuro gial-lorosso sarà più chiaro. Al momento restano pos-sibili i soliti scenari, com-preso l'annullamento dell'atto di cessione del

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I pannelli sono ano

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RAVENNA

Ravenna e il conseguente ritorno delle quote nelle mani di Fabbri. Il quale, come già affermato nelle scorse settimane, si è det-to nuovamente pronto a fare la sua parte per favo-rire l'ingresso in società di «persone serie» e ga-rantire un domani ad una realtà che sta navigando a vista da troppo tempo.

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Sequestro conservativo, decisione Aree

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nl pannelli sono anona»

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Caiiere

RAVENNA

Lavori di manutenzione a Savio , pubblicato il bando di gara RAVENNA. Sarà pubblicato sulla

Gazzetta ufficiale di oggi il bando di gara dell'Anas per l'affidamento dei lavori di manutenzione straordina-ria degli impalcati di alcuni viadotti lungo l'Adriatica, nel tratto in va-riante all'abitato di Savio. L'importo complessivo dell'intervento, che avrà una durata di cinque mesi dal mo-mento della consegna, è di 730 mila

euro. Le imprese interessate dovran-no consegnare le domande di parte-cipazione entro mezzogiorno di mer-coledì 11 aprile all'Anas Spa Compar-timento della viabilità per l'Emilia Romagna, viale A. Masini, 8 - 40126 Bologna. Informazioni dettagliate su tutti i bandi di gara possono essere consultate sul sito internet www.stra-deanas.it.

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RAVENNA. Nell'area del Pala De Andrè è stata posata la grande condotta di 850 metri che attraversa l'intero canale Candiano. Si tratta di un nuo-

vo intervento della società Ro-magna Acque, nel contesto delle nuove opere previste dal Piano degli investimenti 2012-2014.

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Caiiere

RAVENNA

Posata la grande condotta sul Candiano Intervento tra ipiù rilevanti tra quelli previsti dal Piano degli investimenti

Un'operazione che vie-ne giudicata dalla socie-tà «molto importante dal punto di vista tecnologi-co: certamente la più ri-levante all'interno dell'intervento comples-sivo di posa in opera dei circa 40 chilometri di condotte, destinate a chiudere l'anello distri-butivo di Romagna Ac-que-Società delle Fonti nel territorio ravennate. La posa in opera delle condotte, del costo com-plessivo di circa 30 milio-ni di euro, è in avanzata fase realizzativa e si con-cluderà entro il prossi-mo autunno. La realizza-zione, insieme alla co-struzione del nuovo im-pianto di potabilizzazio-ne che sorgerà nell'area della Standiana, del co-sto di circa 37 milioni di euro (i cui lavori sono

stati recentemente affi-dati), rappresenta l'in-tervento più rilevante nel Piano degli Investi-menti di Romagna Ac-que nel periodo 2012-2023».

Il nuovo impianto della Standiana, detto Nip 2,

potrà potabilizzare fino a 20 milioni di metri cubi d'acqua all'anno, un quinto dell'intero fabbi-sogno del territorio ro-magnolo, pari circa ad un terzo di quelli attual-mente potabilizzati dalla diga di Ridracoli, con u-

na potenzialità di mille litri al secondo. Infatti, sarà il secondo centro di produzione di Romagna Acque, dopo la stessa di-ga. La fonte di approvvi-gionamento sarà il Cer (Canale emiliano-roma-gnolo), collegato al Po; le

complessivo allora ipo-tizzato si aggirava attor-no ai 70 milioni di euro - e dovrebbe terminare fra il 2014 e il 2015.

Il Nip2 consentirà di garantire al territorio u-na maggiore sicurezza i-drica, soprattutto nei pe-riodi di crisi idrica cau-sati dallo sfruttamento eccessivo delle falde. Nel novembre dello scorso anno il bando per il nuo-vo potabilizzatore è stato aggiudicato al gruppo di imprese rappresentato da Torricelli srl e compo-sto da Degremont, Ccc, Cmc Ravenna e Consor-zio Ciro Menotti. L'im-porto dell'appalto è di 3 milioni 396 mila euro. Nel piano operativo 2012-2013 di Romagna Ac-que, approvato dall'as-semblea dei soci, è stato stabilito che l'impianto sia interconnesso alla re-te di Lugo, al Nipl, alla dorsale Adr e a Monte Casale.

aree servite per le quali la nuova opera è stata progettata sono quelle del territorio di Raven-na, di Lugo e della zona costiera fra Cesenatico e Lido di Savio. L'avvio dei lavori è avvenuto nel 2009 - l'investimento

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Posata la grande condotta sul Candiano

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Le imprese non investono pii'

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RAVENNA

FEDERCONSUMATORI

Rimborso dell'Iva sulla Tia: «Nessuna scadenza imminente»

RAVENNA. La Corte di Cassazione ha stabilito che l'applicazione dell'Iva sulla Tia è illegittima, sulla base del principio che non è possibile tassare i cittadini due volte. Il presidente di Federconsumatori, Vincenzo Fuschini, tiene a precisare che «non c'è alcun termine imminente per la presentazione delle

domande di rimborso dell'Iva sulla Tia. Anche sul nostro territorio stiamo ricevendo centinaia di telefonate di consumatori che chiedono delucidazioni. I nostri uffici legali -continua - stanno studiando il percorso più opportuno che comunicheremo tempestivamente. Oggi è,

però, importante fare sapere che non c'è alcuna scadenza al 30 marzo. Si tratta ora di far ottenere a tutti i cittadini quanto loro spetta, senza procurare disagi o spese aggiuntive a chi chiede semplicemente di applicare una sentenza della Magistratura». Federconsumatori chiede a Mario Monti, nella sua veste di ministro dell'Economia, di pronunciarsi sul tema, al fine di evitare disguidi.

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RAVENNA

«Imu: condanna a morte il commercio» La Confesercenti regionale tira le somme: «Per le aziende aumenti tra i130 e il 95/0»

Vita dura

per i negozi

RAVENNA. L'Imu al 10,6 per mille per alberghi e negozi? Sa- rebbe la condanna a morte del settore. Confesercenti Emilia Romagna giudica già sufficien-

temente gravosa l'introduzione dell'aliquota Imu base del 7,6 per mille, che discre- zionalmente può essere portata a 10,6 per mille dai Comuni, in base al decreto sul federa- lismo municipale.

Secondo le proie- zioni dell'ufficio e-

conomico dell'associazione, il passaggio dall'Ici all'Imu com- porta un aumento a carico delle imprese tra il 30 e il 95%. «Per quanto riguarda il commercio, secondo quanto riportato dal Sole 24 ore di qualche giorno fa,

nella sola Bologna, nel caso dell'aliquota base, la pressione fiscale per un negozio che nel 2011 pagava di Ici 1.456,6 euro si trasformerà con l'Imu nel 2012, in 3.568 euro, con un aumento del 145%». Sono politiche fisca-li, continua l'associazione, con-trarie allo sviluppo del settore commerciale e turistico.

Il direttore della Confesercen-ti regionale, Stefano Bollettina-ri, auspica «che venga conside-rata la difficile situazione e la fase di recessione che stiamo at-traversando, che vede in parti-colare le piccole imprese, già in forte difficoltà a far fronte agli attuali livelli di tassazione, nel-la concreta impossibilità di sop-portare ulteriori oneri, pena l'uscita dal mercato di un gran numero di esse e importanti perdite sul fronte occupaziona-le».

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Le imprese non investono pii'

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RAVENNA

Le imprese non investono più Aumenta la richiesta di credito

In crescita anche i fidi RAVENNA. Note dolenti per le imprese

impegnate nell'accesso al credito. Dai dati emersi dall'indagine condotta da Unioncamere e Istituto Tagliacarne e-

merge per la provincia di Ravenna la fi-ne di una tenuta che fino al 2011 l'aveva posizionata di poco sopra la media re-gionale per volume d'affari e fatturato.

Tuttavia, le prospettive per il 2012 sono meno ras-sicuranti rispetto alla me-dia regionale (9,4), con 1'8,1 % delle imprese che si aspetta un aumento di fat-turato e ben il 42,6% che invece prevede una con-trazione delle entrate. Lo scorso anno infatti il 22% dei soggetti intervistati ha registrato un aumento del volume d'affari (20,6% il livello regionale), mentre la quota di imprese che hanno subito una riduzio-ne del proprio fatturato (37,3 %) è inferiore di 4 punti percentuali a quella dell'Emilia-Romagna.

La stragrande maggio-ranza delle risorse finan-ziarie concesse alle impre-se nel corso del 2011 è nella gestione corrente, mentre appena il 12,4% delle im-prese ha utilizzato il cre-dito bancario per avviare progetti di investimento, a fronte di una media regio-

nale del 14,3%. «La bassa propensione a investire -si legge in una nota invia-ta dalla Camera di com-mercio - inferiore rispetto al profilo medio regionale, suggerisce che il tessuto produttivo locale, a segui-to del clima recessivo, ha preferito congelare pro-getti di lungo termine in attesa di una congiuntura più favorevole». Rispetto alle altre province, quella ravennate ha registrato la maggiore stabilità nella domanda di credito attiva-ta dalle imprese locali (79,3%). È comunque pre-sente una quota di azien-de, pari al 17,1%, che nel 2011 ha aumentato la ri-chiesta di finanziamenti.

Per quanto riguarda il credito erogato dal siste-ma bancario, viene regi-strato un aumento del monte fidi concesso in ma-niera più pronunciata ri-spetto a tutte le altre pro-

vince: il 18,9% degli inter-vistati rileva infatti un in-cremento dei finanzia-menti concessi. Ad ogni modo, i giudizi delle im-prese della provincia si o-rientano prevalentemen-te sulla stabilità (73,0%).

Per quanto riguarda il peso dei costi di affidamen-to, le imprese segnalano nel 47,7% dei casi un rialzo del tasso di interesse e nel 46,7% un inasprimento delle commissioni. Pro-prio l'aumento dei costi è la criticità lamentata nei rapporti tra sistema ban-cario e tessuto imprendito-riale, con una percentuale del 27%, dato superiore al-la media regionale. Infine per quanto riguarda il si-stema dei consorzi fidi, la Camera di Commercio ne sostiene l'attività, ma la provincia si colloca per u-tilizzo di credito poco al di sotto della media regionale (23,3% a fronte del 25,1%).

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.1Foaeie . 7417,8 marzo 2012

001:33

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Cailere

RAVENNA

"Democrazia e 'buona' economia" secondo le Ad Congresso provinciale in programma domenica al Villaggio del fanciullo

RAVENNA. Le Acli provinciali celebrano domenica - alle 9,30 al Nuovo Villaggio del Fanciullo - il Congresso provinciale, che vedrà partecipare 75 delegati eletti dalle assemblee dei 22 circoli, più gli invitati. Tema centrale sarà Democrazia e `buona' economia: il ruolo delle Acli. L'appuntamento ravennate si inserisce nella stagione congressuale di tutto il movimento Aclista, che culminerà a Roma, dal 3 al 6 maggio, con l'assise

nazionale. Le Acli ritengono di aver titolo «per dare un contributo all'elaborazione di un rinnovato pensiero sui problemi sociali ed economici». Aggiunge il presidente provinciale Raffaele Clò: «Una democrazia fortemente mortificata, velata dietro l'individualismo e la rinuncia ai valori fondanti e

scambiata per una libertà vuota di significati, richiama anche il mondo cattolico a una forte assunzione di responsabilità per sostenere valori di umanità e solidarietà attiva e promuovere una società più giusta. Ma anche "buona" economia, che sia attenta ad attenuare le differenze ad ogni livello

mediante il sistema di regole che l'"overdose" di liberismo e deregulation hanno volutamente accantonato per il "tutto subito". Nuovi modelli e stili di vita che le Acli svilupperanno come pensiero in ambito congressuale per poi portare un contributo progettuale nelle sedi proprie».

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La mostra al "Private banking" della Cassa

.1Foaeie . 7417,8 marzo 2012

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press LinE 16/03/2012

Caiiere

RAVENNA

Nuova esposizione nelle vetrine "ex Bubani" della Cassa di Risparmio di Ravenna

Metallo "rottamato" con fantasia Una seconda vita per gli oggetti nelle mani di Piergiorgio Ferrioli

RAVENNA. E' Rottaman-do con fantasia il tema del-la nuova esposizione ospi-tata nelle vetrine del Pri-vate Banking (ex Bubani di piazza del Popolo) della

Cassa di risparmio di Ra-venna.

Si tratta di una partico-lare e articolata mostra di rottami di metallo, pro-mossa grazie alla collezio-ne privata dell'autore, il ferrarese, ormai ravenna-te d'adozione, Piergiorgio Ferrioli, ex dipendente delle Dogane in pensione. L'abilità e la fantasia vi-sionaria di Ferrioli riesco-no a trasformare anche l'umile bullone, l'inutile frammento di un rocchet-to di bicicletta, riportan-dolo a nuova vita, a un'in-terpretazione dell'imma-ginario che sembra spro-fondare nel mondo dell'in-

fanzia, di quelle linee sem-plici ma essenziali che rie-scono a rievocare la sere-nità dei sogni e delle for-me.

Ecco così che quel fram-mento di rocchetto divie-ne la dentata ruota del ti-mone tra due triangoli di pesante lamiera che trova-no l'impalpabile leggerez-za della seta nelle vele di un fantastico spezzone di imbarcazione. A stupire è la straordinaria plasticità del materiale che non rin-nega la propria origine. L'artista dimostra di ave-re conoscenza delle tecni-che costruttive, che sa u-sare con maestria.

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Dante Alighieri

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press LIETE 16/03/2012

Cailere

RAVENNA

Il Fai invita alla riscoperta dei luoghi della zona del silenzio

RAVENNA. Non una scoperta di luoghi urbani dimenticati o inaccessibili ma un percorso della memoria sulle tracce di Dante Alighieri. Questa la proposta ideata dal Fai, fondo ambiente italiano, per la ventesima edizione della Giorna- ta di Primavera. Sabato 24 e domenica 25 marzo sarà possibile visitare con guide d'eccezione i luoghi della zona del silen- zio, dai chiostri francescani recente- mente restaurati alla tomba di Dante, al Quadrarco di Braccioforte, sino alla ba-

silica di San Francesco.

Un percor- so - ha ricor- dato la capo- delegazione del Fai ra- vennate, Claudia Bassi Ange- lini - in cui si incontra- no le memo- rie delle due più grandi figure del medioevo i- taliano, Dante e San Francesco.

«Vale sempre la pena scoprire gioielli nascosti - conferma Bassi Angelini, af-

fiancata dall'assessore all'ambiente Guido Guerrieri - ma occorre anche ri-leggere ciò che si crede di conoscere. Per difendere il nostro patrimonio bisogna amarlo e conoscerlo». L'iniziativa - che vede 670 luoghi di valore storico artisti-co aperti in tutt'Italia - prevede la visita a venti monumenti fra Ravenna, Faen-za, Lugo, Cervia, Bagnacavallo e Tredo-zio, grazie al coinvolgimento di 20 scuo-le e oltre 300 "apprendisti ciceroni", stu-denti chiamati ad animare le visite gui-date che si susseguiranno dalle 10 alle 12,30 e dalle 15 alle 18. Venerdì 23 un pro-logo riservato ai soci Fai con prenota-zione: per gli attuali 700 iscritti, ma l'i-scrizione è possibile anche in loco, dalle 17 alle 19 la presentazione dei luoghi danteschi sarà affidata a Donatino Do-mini, già direttore della biblioteca Clas-sense. A seguire un'esibizione musicale degli studenti dell'Istituto "Verdi" nella chiesa di San Francesco. Le visite di sa-bato 24 e domenica 25, a contributo li-bero, vedranno protagonisti oltre ai vo-lontari del Fai, gli studenti dei licei clas-sico, scientifico e artistico della città, degli istituti tecnici commerciale, indu-striale, agrario, e per geometri, dell'isti-tuto professionale "Olivetti", della scuo-la media Damiano-Novello e per la pri-ma volta gli alunni di una classe V della scuola elementare "Mordani". Per in-formazioni, 0544 32087. (c.b.)

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Cailere

RAVENNA

CASA DEI RISVEGLI "Gli amici di Luca" di scena al Rasi Domani sera la compa-gnia teatrale "Gli amici di Luca" salirà sul palco del teatro Rasi alle 21 con lo spettacolo "Ti racconto la mia storia". L'inizia-tiva intende promuovere il sostegno alla Casa dei Risvegli di Bologna, pres-so l'ospedale Bellaria, ri-velando agli spettatori gli aspetti meno noti degli stati di coma. Per aderire all'iniziativa è possibile telefonare al numero 377 9671171 (dalle 17 alle 19).

ECODEM La via italiana alla green economy Questa sera alle 20 presso la sala del Terzo circolo Pd in via delle Industrie 9, saranno presentate ai cittadini le proposte degli Ecologisti Democratici sul tema della green e-conomy. L'incontro sarà concluso dal presidente della Regione Emilia-Ro-magna Vasco Errani.

PORTO CORSIN I Storie di Cesenatico alla Pro loco Si svolgerà oggi alla Pro loco di Porto Corsini in via Po 29 alle 20.45, la presentazione del libro "I racconti del porto cana-le", di Franco Spazzoli. Il libro, edito da Stilfrag (Cesena), raccoglie una serie di racconti che han-no come protagonisti per-sonaggi storici legati a Cesenatico, da Leonardo da Vinci fino a Pantani. Ad introdurre l'opera Nello Agusani.

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Caiiere

RAVENNA

«Cofra , si aggiunge errore ad errore» Brisighella. Alla Lega il supermercato non piaceva in centro, ora non vuole spostarlo

BRISIGHELLA. Non anda-va bene farlo in centro, non va bene spostarlo fuori. Per la Lega Nord di Brisighella sul supermercato Cofra «si aggiunge errore ad errore».

Il capogruppo Gianluigi Forte ha presentato una in-terrogazione al sindaco sul progettato spostamento del

supermercato. «Aver per-messo l'apertura di un super-mercato in centro ha grave-mente danneggiato il piccolo commercio contribuendo, di fatto, alla chiusura di molti esercizi - sostiene la Lega -, o-ra si cerca di chiudere la stal-la dopo che i buoi sono scap-pati». Per Forte la delocaliz-

zazione del supermercato «creerà notevoli disagi alla fascia debole della popolazio-ne non provvista di auto e, co-sa ancor più importante, au-menterà il rischio di gravi in-cidenti stradali per i ciclisti, specie anziani, che intende-ranno recarsi presso la nuo-va sede posizionata nei pres-

si della strada provinciale per Faenza». La Lega chiede inoltre «quali incentivi ci sa-ranno, se ce ne saranno, per la riapertura dei negozi chiu-si a seguito di questa scelta sbagliata. E vuole garanzie circa il futuro utilizzo dell'immobile attualmente occupato dalla Cofra».

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Caiiere

RAVENNA

Crisi dell'ortofrutta A rischio i lavoratori Cepal

LUGO. Cepal, oltre 200 lavoratori a rischio. La crisi dell'ortofrutta a livello mondiale e i consumi in calo su base nazionale sono alla base delle attuali difficoltà del settore. Fai, Flai e Uila territoriali sono preoccupati per il futuro occupazionale dei lavoratori della Cepal, coo-perativa agricola da decenni attiva sul territorio raven-nate e che, attraverso una rete di soci conferitori, e-segue lavorazioni sulla frutta, mele, pere, kiwi, albicoc-che e pesche da immettere sul mercato italiano ed e-stero.

Da 15 mesi i sindacati di categoria chiedono al pre-sidente della cooperativa e al consulente esterno, che negli ultimi mesi lo ha affiancato, un piano di sviluppo e un piano industriale e di rilancio che tengano conto de-gli oltre 200 lavoratori addetti all'interno dei magazzini. «Non si sono ottenute risposte concrete, ma solo ipotesi di programmi per il futuro con ipotetiche lavorazioni di ortaggi sullo stabilimento di Conselice e il manteni-mento delle lavorazioni di frutta sullo stabilimento di Lugo» sostengono i sindacati, secondi i quali «l'unica cosa realizzata, non prevista nei programmi prospettati in questi lunghi mesi, e stata la chiusura dello stabi-limento di Conselice con il trasferimento dei lavoratori sullo stabilimento di Lugo creando così grossi disagi» .

«Oggi la Cepal sta attraversando una profonda crisi e la situazione degli oltre 200 dipendenti, di cui il 90% donne, è appesa alle proposte che si avranno in questi giorni da altre strutture cooperative del territorio - la-mentano i sindacati -. Si parla di fusione, di collabo-razioni, ecc. Chiediamo con forza di sapere come in-tende muoversi la direzione aziendale».

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«L'auto continuava a venirmi contro»

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Educazione sentimentale all'inglese

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Córriere

RAVENNA

Educazione sentimentale all'inglese De Capitani e Bruni rileggono "The History Boys": «Un testo necessario»

RAVENNA. Dopo i due pluripremiati episodi di "Angels in America", visti gli anni scorsi nel car-tellone della stagione di prosa, il teatro Alighieri ospita da stasera a domenica 18 marzo il nuovo spettacolo di Elio De Capitani e Ferdinando Bruni per la compagnia Teatridithalia, "The History Bo-ys", vincitore nel 2011 di tre premi Ubu per mi-glior spettacolo, migliore attrice non protagoni-sta e migliori attori under 30.

Commedia scritta da A-lan Bennett nel 2004, "The History Boys" vinse sei Tony Award e nel 2006 fu trasformata in film, diret-to da Nicholas Hytner. Ma anche nel lavoro arti-stico del regista, attore e autore Elio De Capitani -che si destreggia da quasi quarant'anni tra il palco-scenico e il set cinemato-grafico - le forme espres-sive del teatro e del cine-ma vivono e si rigenerano in un rapporto costante fatto di prestiti, traduzio-ni e tradimenti.

Ambientata in una scuola inglese, la pièce racconta di un gruppo di adolescenti alle prese con gli esami di ammissione all'Oxbridge, crasi degli esclusivi college di O-xford e di Cambridge: so-no ragazzi molto diversi

tra loro ma affiatati, dal leader della classe, il don-naiolo Dakin, al fragilis-simo Posner, innamorato per nulla segretamente di lui, fino al poco conven-zionale Scripps.

Hector, il professore di inglese, sostenuto dalla collega di storia Mrs. Lin-tott (Ida Marinelli), ha cercato nel corso del suo insegnamento di stimola-

re la curiosità e la crea-tività dei ragazzi, oltre percorsi consueti e pre-confezionati, infischian-dosene del prestigio della scuola, delle tradizioni e delle convezioni, fino a sconfinare anche in qual-che pulsione istintiva. Ma il preside dell'istituto (Gabriele Calindri), estre-mamente conservatore e contrario a tali metodi e sbilanciamenti, apre uno scontro che vede scende-re in campo un terzo ag-guerrito professore, gio-vane e ambizioso (Marco Cacciola), incaricato di dare una "ripulita" allo stile selvatico dei ragazzi, renderlo raffinato, "gior-nalistico" e spendibile nel mondo della comunica-zione. Per interpretare gli allievi sono stati scelti ot-to giovani attori under 30 - come si diceva vincitori coralmente dell'Ubu mentre Elio De Capitani (il Berlusconi del "Caima-no" di Nanni Moretti) ha lasciato per sé il ruolo di Hector, insegnante omo-sessuale di letteratura.

«Il mio personaggio -spiega De Capitani - non è un eroe. È un piccolo uo-mo di provincia, che pro-

prio come è successo a Bennett, deve fare i conti con la propria omoses-sualità. Ma la sua forza è credere che la scuola pos-sa dare ai ragazzi un'edu-cazione sentimentale e non solo una formazione da spendere nel super-mercato del sapere. Ed è proprio questa lezione a fare di "The History Bo-ys" un testo oggi più ne-cessario che mai».

Una commedia ricca di spunti, narrativamente completa, di una struttu-ra classica ma molto mo-derna nel suo amaro di-sincanto. E del resto lo stesso autore non sembra schierarsi, semmai evi-denzia che ognuno deve fare i conti con le proprie contraddizioni. Il consue-to incontro con la compa-gnia alla sala Corelli dell'Alighieri si terrà sa-bato 17 alle 17 a cura del critico teatrale Claudia Cannella (direttore del trimestrale Hystrio) e del direttore artistico della stagione di prosa, Marco Martinelli.

Lo spettacolo va in sce-na alle 20.30 (domenica anche 15.30).

• Info: 0544 36239

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Cailere

RAVENNA

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Educazione sentimentale all'inglese

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L'ambulanza con a bordo il malvivente ferito (foto Genovesi)

Ravenna comanda il dio Coop" L'anatema di Zavaglia, titolare dell'impresa edile più antica di Ravenna: "Dopo i Ferruzzi, il monopolio delle cooperative"

ggi Ravenna è un luogo dove quasi ogni attività è legata alla realtà Coop. Non si muove foglia che dio Coop non vo-glia". La denuncia è di Pietro Zavaglia, amministratore u-nico dell'omonima impresa edile che, va detto, nel settore

delle costruzioni è la più antica realtà della provincia (l'inizio della sua attività risale al 1861). Ebbene, 7avaglia lancia un durissimo anatema contro il sistema cooperativistico, "che - dice - dopo la fine del Gruppo Ferruzzi, ha steso i suoi tentacoli in tutti gli ambiti del mercato".

"Raccontava mio padre che condizionamenti erano normali ai tem-pi del fascismo. Recatosi dal Prefetto a lamentarsi per appalti a favore di Cmc, si senti rispondere di cercare di sopravvivere in altri spazi o-perativi". Ma oggi, secondo Zavaglia, la situazione non è differente.

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"Ma il matrimonio è impossibile" La Cassazione: "I gay hanno il diritto ad una vita familiare" A pagina 8

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ROMAGNA RAVENNA FAENZA LUGO & IMOLA

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SPARATORIA A LUGO Guardia giurata estrae la pistola per non farsi investire dall'auto dei malviventi, tre riescono a fuggire a piedi

Assalto al bancomat: bandito ferito e arrestato

L'intervista a Lolli "Le mie prigioni in Libia" Bianchi alle pagine 2 e3

AW1N

Cocaina, nei guai due carabinieri Loro due non sono accu-sati di spaccio. Ma sono accusati di avere sniffato cocaina assieme a dei col-leghi. Di per sé azione de-precabile, ma non reato. A meno che - come i due ac-cusati - non siate pubblici ufficiali. Carabinieri nella fattispecie, che per quanto riferito da un loro collega sono finiti nei guai. A pagina 14

Cmi, si parla di liquidazione

A un passo dal baratro. Mai in 16 anni di storia, la Cmi (coop multiservizi in-tercomunale) di Imola ave-va conosciuto un momen-to come questo. Con i conti in rosso (200mila euro di perdite nel 2010 e alcuni appalti (come quel-lo della Cefla) non più ri-confermati, gli 80 lavora-tori della coop di facchi-naggio hanno paura per il proprio futuro. Ieri nell'as-semblea dei soci pronun-ciata la parola "liquidazio-ne volontaria". A pagina 24

Fallisce il colpo notturno al bancomat della filiale della Banca di Romagna in via Piratello a fugo.

Dopo avere fatto esplodere lo

sportello col gas acetilene, i quat-tro malviventi vengono affrontati da una guardia giurata che inti-ma loro di fermarsi. Il vigilante è subito costretto a estrarre la pi-stola per fermare la banda, in fu-ga senza hottino, che cerca di in-vestirlo con un:Audi A6: sparati i-nutilmente alcuni colpi d'avver-timento, l'uomo abbassa il tiro e colpisce al collo il guidatore. E' il 42enne Stefano Guerra, incensu-rato, residente a Padova: ferito gravemente, perde il controllo della vettura che finisce nel fosso. Mentre i complici se la danno a gambe e vengono ricercati in tut-ta Italia, Guerra viene ricoverato

in prognosi riservata a Cesena,

92 ANNI

Guerra Buon compleanno grande Tonino

toupie oggi g2 anni Tonino Guerra, il grande artista romagno-

lo che è stato capace di e-sprimere la sua poetica at-traverso poesie, libri, sce-neggiature di film, ara an-che con fiori e rocce del ter-ritorio. Una festa partico-larmente sentita visto che in questi mesi Guerra ha a-vuto diversi problemi di sa-lute. Tutta la Romagna si stringe attorno al suo arti-

sta per fargli sentire l'affetto di una terra che lui ha sem-bre cantato attraverso le sue indimenticabili opere.

Alle pagine 32 e 39

Tonino Guerra. 92 anni oggi

piantonato in stato d'arresto con l'accusa di tentata rapina aggra-vata in concorso. Proseguono le indagini dei carabinieri della Compagnia di Lugo.

A pagina 20

INDAG INE ECONOMICA

I143% delle imprese vede nero I, imprese sono in crisi, ma a Ravenna stanno meglio

che nel resto della regione. Emerge questo dall'indagine sull'accesso al credito con-dona ta da Unioncamere e isti-tuto Tagliacarne. La tenuta del territorio ravennate si legge nel 22% di imprese in-tervistate, che registrano, nel corso del 201 I, un aumento del volume d'affari (20,6% livello regionale) mentre la quota di imprese che hanno subito una riduzione del proprio fatturato (37,3%) è inferiore di 4 punti percen-tuali a quella dell'Emilia-Ro-magna.

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"A Ravenna comanda il dio Coop" enza timori di smentite, si può affermare che l'Impresa Zavaglia è la ditta edile più longeva della provincia. L'inizio della sua attività risale in-

fatti al 1861, come da attestato rila-sciato dalla Camera di Commercio. A parlarci di questo fiore all'occhiello della nostra economia, spigolando fra successi e rimpianti, è il proprietario, l'ingegner Pietro Zavaglia che, prima di interessarsi dell'azienda di fami-glia, ha maturato preziose esperienze alla Impresit di Milano, seguendo progetti in Italia e in Africa. La ditta fu fondata dal bisnonno, A-gostino Zavaglia, al ritorno dalle guerre Garibaldine. l'attività proseguì a livello famigliare, con al timone il nonno Martino coadiuvato dalla mo-glie, e poi passò nelle mani del figlio Dario. Nel dopoguerra, l'azienda Za-vaglia espande la sua attività, realiz-zando le più importanti opere del Gruppo Ferruzzi e della Diocesi Arci-vescovile, collaborando con le Ammi-nistrazioni Pubbliche, il Genio Mili-tare, società di servizi e privati. Ricor-diamo, ad esempio, la realizzazione dei Silos Granai del Candiano, degli uffici della Italiana Olii & Risi in via Guerrini (ex Soia), dello stabilimento della Italiana Olii & Risi a Porto Cor-dini, del cementificio della Cementi Ravenna di via D'Alaggio, nonché dell'allevamento suinicolo nella te-nuta Raspona a Porto Fuori. In paral-lelo all'attività industriale, si è svilup-pato il lavoro nell'edilizia civile con la realizzazione della Chiesa di Mez-zano e di San Pier Damiano nel quar-tiere Darsena e di numerosi fabbri-

cati in Ravenna. Negli anni '70 il figlio Pietro comincia a collaborare col pa-dre e, in quegli anni, l'azienda co-struisce il Park Hotel di Marina, la se-de della Banca Popolare di Ravenna e cura il restauro dell'Albergo Cap-pello. Negli anni '80, i figli Pietro e Angelo subentrano al padre Dario nell'attività imprenditoriale, ma con la crisi degli anni '90 e la fine dello sviluppo industriale, l'attività si con-centra sul settore immobiliare che oggi costituisce il core-business del-l'Impresa. Sul finire del secolo, l'in-gegner Pietro, per conto del Gruppo Ferruzzi, dirige i lavori di costruzione di silos granari negli Usa. Rientrato in Italia, continua a lavorare nella ditta di famiglia e, dalla morte del padre Dario nel 1983, dirige l'azienda fino ai giorni nostri. Pietro Zavaglia ci par-la con passione della sua attività ed ha parole di grande apprezzamento per i suoi principali collaboratori, fra i quali vuole ricordare i geometri Cel-so Ceroni e Fabio Montanari, oltre a Berto Rivolta: "Poter collaborare -spiega - con persone di elevate qua-lità tecniche e morali è il massimo a cui un imprenditore può aspirare". Ingegner Zavaglia, il grande impulso al vostro gruppo lo ha dato suo padre Dario: ci vuole

ricordare qualcosa di questo grande imprenditore ravennate? Di mio padre, per tanti anni presi-dente del Circolo Tennis, che oggi porta il suo nome, consigliere della Cassa di Risparmio e vice presidente dell'Associazione Industriali, ricordo soprattutto un insegnamento: quello di avere sempre rispetto dei problemi altrui. I problemi dei suoi dipendenti erano i suoi problemi, cercare di ri-solverli era il suo compito. Innamo-rato della vita e della sua città, non ha mai desiderato espandersi al di fuori della Romagna. Ravenna subì un trauma enorme dalla crisi del Gruppo Ferruzzi• cosa ricorda di quegli anni? Per tutti coloro che lavoravano, a va-rio titolo, col Gruppo fu, in effetti, u-no choc indimenticabile. La vita non era più la stessa, senza quel punto di riferimento cambiavano le prospet-tive di ognuno. Chiunque ha avuto la fortuna di conoscere il fascino e l'in-traprendenza di Raul Gardini, non può dimenticare. La città visse, in quegli anni, una grave crisi economi-ca, probabilmente seconda solo a quella attuale, da cui si riprese solo verso la fine degli anni '90 grazie allo sviluppo delle attività portuali e del turismo. Di quel periodo fecondo re-

sta il rammarico per le occa- sioni perdute

"'N'!" 411,5‘;‘1.4;I:., dalla comunità

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"A Eavenna comanda il dio Coop"

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Pd! i

Pietro aglia último discendente della storica Impresa Zavaglia, con i suoi 151 anni la più longeva impresa edile del ravennate

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"A Eavenna comanda il dio Coop"

ravennate. Colpa anche dell'atteggia-mento di un'Amministrazione che antepose il protagonismo antagoni-sta alla collaborazione, come dimo-stra la vicenda del Palapiano. Ma le occasioni perdute non tornano e possibilità di sinergie simili non si so-no più verificate. La vostra impresa ha costruito molto a Ravenna, sede di grandi Cooperative edilizie Come siete riusciti a competere? Negli ultimi venti anni la città ha co-nosciuto una grande espansione ur-banistica e portuale accompagnata da un lento arretramento qualitativo e di prospettiva. Il sindaco di allora ebbe a dire che, grazie alle coopera-tive, la città non avrebbe risentito più di tanto della fine del Gruppo Ferruz-zi. E poichè apparteneva allo schie-ramento politico legato a doppio filo al sistema Coop, ne accentuò la di-pendenza. Oggi Ravenna è un luogo dove quasi ogni attività è legata alla realtà Coop. Non si muove foglia che Dio Coop non voglia. E' così nella grande distribuzione, dove avrà un ruolo sempre più centrale dopo l'ac-quisizione del Mercato Coperto. E' così al Porto, dove i lavori edili sono tutti di marca Coop, al punto che an-che la realizzazione del futuro parco container è già stata assegnata alla CMC, per non parlare della sgrade-vole vicenda dello stabilimento car-buranti del Candiano. Ed è così an-

che nei lavori edili civili, col restauro di Palazzo Rasponi delle Teste asse-gnati alla CCC di Bologna. Ma l'elen-co è infinito. Raccontava mio padre che condizionamenti erano normali ai tempi del fascismo. Recatosi dal Prefetto a lamentarsi per appalti se-condo lui pilotati a favore di Cmc, si sentì rispondere di cercare di soprav-vivere in altri spazi operativi. Nel do-poguerra, ai tempi del Fronte Popo-lare, si ritrovò una mattina senza di-pendenti. Erano andati tutti alla CMC. Trasferì l'attività nel riminese, per poi tornare sui suoi passi quando a Ravenna cambiarono gli equilibri. Da imprenditore come vede il nostro futuro? Oggi, alla crisi economica, va aggiun-ta una burocratizzazione soffocante per ogni iniziativa privata. Pur accet-tando il primato della politica, non so quanto questa ingerenza, che su-pera i limiti della programmazione, sia giusta. Ma sicuramente è ingiusto lo spregio con cui, in occasione della stesura del nuovo regolamento urba-nistico, sono state sottratte risorse, in modo arbitrario, ad una ditta di lunga tradizione, negando attenzio-ne, rispetto e possibilità di lavoro a tanti dipendenti. E poiché nessuno sa parlare di futuro in questo Paese non credo che, nel breve, ci siano spazi per una rivitalizzazione del set-tore. Ottavio Righini

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architetture del Le complesse

Le complesse architetture del suono TRANSMISSIONS All'Almagià

Pan American e Tim Hecker

I l festival della nuova musi-ca contemporanea Tran-smissions creato dall'Asso-ciazione Culturale Bron-

son e curato quest'anno da Stephen O'Malley presenta -questa sera (ore 21, 12 euro) alle Artificerie Almagià - il doppio concerto di Pan American e di Tim Hecker, una serata dedicata alle complesse architetture so-nore per addentrarsi nelle di-verse forme e spessori della musica.

Inizialmente parallelo à per-corso della band d'origine, Pan American è il progetto solista di Mark Nelson, mente, chitarra e voce dei Labradford. Iniziato nel 1997 e improntato alla ricerca di una nuova commistione tra ambient, dub e minimalismo, il percorso di Nelson ha gradual-mente deviato verso placidi ter-ritori ambient-acustici di stam-po cinematica, finendo per far assumere a Pan American, con le sue accuratissime elaborazio-ni sonore, il ruolo di ideale con-tinuazione dell'esperienza dei

Prosegue il festival del Bronson

Labradford. Tim Hecker è invece un mu-

sicista e artista del suono cana-dese, che dal 1996 produce la-vori per etichette come Kranky, Alien8, Mille Plateaux, Room40, Force Inc, Staalplaat e Fat Cat. Con la sua ambient strutturata, che è stata anche definita "cat-tedrale di musica elettronica", Hecker esplora l'intersezione tra rumore, dissonanze e melodie,

nutrendo un approccio fisico ed emotivo verso le composizioni. Il suo "Radio Amor" viene rico-nosciuto da Wire come disco chiave del 2003, mentre "Har-mony in Ultraviolet" (2006) ri-ceve il plauso ad ampio raggio della critica ed entra nella clas-sifica di Pitchfork come miglior registrazione dell'anno. Il nuovo album "Ravedeath, 1972" è pro-babilmente la confessione più profonda, vibrante e di rottura dell'artista canadese, riemerso in superficie con un bagaglio e-spressivo devastante. In poche parole, Tim Hecker sputa fuori dagli antri più nascosti del pro-prio essere tutto ciò che non era riuscito ad esprimere nell'ulti-mo lustro, raggiungendo un'al-chimia musicale e atmosferica ai limiti della catarsi emotiva. Tim Hecker lavora anche per compagnie di danza contem-poranea, inoltre realizza instal-lazioni di round-art in veste di compositore, e produce mini-mal techno sotto il nome d'arte Jetone (Info 333 2097141).

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"Gli amici di Luca" parlano del coma

filis

Le compkw architetture del suono L

ZAPPING

Concerto bis al teatro Socjale Questa sera (ingresso 10 eu-ro), al Teatro Socjale, la musi-ca raddoppia. Sul palco di Piangipane due gruppi musi-cali del territorio romagnolo: si parte con "Le Charleston", una band Indie Rock di Cese-na, interamente al femminile e, dopo la pausa cappelletti, spazio al folk-rock de "La Tre-sca".

Jazz all'Aurora con il Gamberini Trio

Questa sera (ore 22), all'Oste-ria Aurora, concerto jazz con l'Elisa Gamberini Trio. Sul pal-co Elisa Gamberini (voce), Claudio Giovannini (piano) e Rodolfo Maestri (basso). Do-menica prossima, invece, spa-zio a blues e rock con il live di The Infinitives, al secolo Bru-no Orioli (voce, basso, chitar-ra), Mirko Monduzzi (chitarra) e Matteo Monti (batteria).

La compagnia teatrale "Gli a-mici di Luca" si esibirà doma-ni sera (ore 21) al teatro Rasi nell'evento dell'Associazione Scienza & Vita di Ravenna. Fi-nalità dell'evento è promuo-vere il sostegno alle iniziative della Casa dei Risvegli di Bo-logna e, soprattutto, svelare gli aspetti meno noti del co-ma e del risveglio, partendo dalle esperienze di coloro che sono entrati in contatto col

coma. La compagnia teatrale "Gli Amici di Luca", con lo spettacolo "Ti racconto la mia storia", offre l'opportunità di raccontare la propria espe-rienza attraverso la forza poetica dei ragazzi - attori e volontari - che hanno attra-versato il coma. Per diventare un amico di Luca basta richie-dere il pass per l'accesso te-lefonando al 377-9671171 (o-rario 17-19).

Una domenica al Planetario

Anche il Planetario di Raven-na aderisce domenica all'ini-ziativa "Aprono le cupole". Ciak alle 10.30 con le confe-renze in cupola, l'osservazio-ne del Sole e i laboratori. Nel pomeriggio, tra giochi e visite guidate, gli alunni delle ele-mentari di Castel Bolognese leggeranno i loro racconti a-stronomici. E la sera si guar-dano le stelle (Info 0544.62534).

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"Imu: condanna turismo e commercio"

"L'aliquota Imu base del 7,6 per mille, applicata ad alberghi e negozi, è già di per sé un gravoso aumen-to della pressione fiscale, se poi i Comuni decides-sero di aumentarla o por-tarla al 10,6 per mille si trasformerebbe in una ve-ra sentenza di condanna per il settore". E' il grido di allarme di Confesercen-ti che vede a rischio l'atti-vità di molti operatori tu-ristici e del commercio. In base ad una simulazione effettuata dall'Associazio-ne, per quanto riguarda diverse tipologie di alber-ghi risulta che "gli aumen-ti a carico delle imprese per il 2012 sarebbero tra il 30 e il 95%. Valori che per il commercio rischiando di toccare perfino il 145%".

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CASO DIOSSINA - HERA REPLICA A BAZZONI

"Mai rilevata emissione di sostanze nocive" RAVENNA "I pochissimi episodi di incendi, verificatisi presso gli impianti del Gruppo Hera, sono stati tutti di modesta entità". Si a-pre così la nota con la quale Hera replica all'interrogazione presen-tata in Regione dal consigliere Pdl Gianguido Bazzoni volta a fa-re chiarezza sul "ritrovamento di tracce di diossina nel latte mater-no in alcune donne ravennati", ritrovamenti che l'azzurro mette in correlazione con "inquina-mento da incenerimento di rifiu-ti e con incendi avvenuti nei siti di smaltimento Hera" . "In tali oc-casioni - replica la multiservizi -sono state attivate tutte le proce-dure di sicurezza previste con il coinvolgimento di Arpa, che ha valutato che l'impatto ambienta-le degli incendi fosse di modesta entità e non ha mai rilevato l'e-missione di sostanze nocive per la salute". Relativamente al pre-sunto ritrovamento di tracce di diossina nel latte materno, il Gruppo Hera ribadisce che "lo

studio citato dal consigliere non pare rispondere ai criteri di scientificità e non riveste infatti alcuna rilevanza statistica". "Per risalire alla vera causa della pre-senza di diossina - continua Hera - è necessaria una reale traccia-bilità delle sostanze e la pesatura delle fonti. Proprio perché la diossina si assume attraverso gli alimenti, è impossibile pensare che le donne analizzate dallo stu-dio abbiano mangiato esclusiva-mente cibo prodotto nel raggio territoriale considerato dall'ana-lisi". Ma le puntualizzazioni di Hera proseguono: "Il controllo di diossine e furani in aria è parte integrante del monitoraggio am-bientale eseguito da Arpa in cor-rispondenza degli impianti di via Romea Nord in cui è inserito il termovalorizzatore Herambiente, le cui emissioni sono pari circa ad un ventesimo rispetto ai limiti di legge. Nel corso di tali controlli - conclude Hera - Arpa non ha mai rilevato criticità".

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ROMAGNA ACQUE: CONCLUSA LA POSA DELL'OPERA IDRAULICA

Condotta sotterranea da 850 metri attraversa il canale Candiano RAVENNA Si è conclusa con successo, nella giornata di mercoledì, l'operazione di "ti-ro" della grande condotta di attraversamento sotterraneo del canale Candiano e della rotonda Danimarca, nei pressi del Pala De Andrè, posata da Romagna Acque-Società delle Fonti Spa. E' un'operazione molto importante dal punto di vista tecnologico: certamente la più rilevante, all'interno del-l'intervento complessivo di posa in opera dei circa 40 km di condotte, destinate a chiu-dere l'anello distributivo di Ro-magna Acque-Società delle Fonti nel territorio ravennate. La posa in opera delle condot-te, del costo complessivo di circa 30 milioni di euro, è in a-vanzata fase realizzativa, e si concluderà entro il prossimo autunno. La realizzazione del-le condotte, assieme alla co-

Costo interventi circa 30 milioni

struzione del nuovo impianto di potabilizzazione che sor-gerà in area Standiana, del co-sto di circa 37 milioni di euro (i cui lavori sono stati recente-mente affidati), rappresenta l'intervento più rilevante nel Piano Investimenti di Roma-gna Acque nel periodo 2012-2023. La condotta interrata

mercoledì, della lunghezza di 850 metri, è di acciaio di 12,5 millimetri di spessore. Vista l'elevata lunghezza e la neces-sità di effettuare il varo in un'unica soluzione, si sono re-se necessarie la chiusura al traffico di via Travaglini e di via Destra Canale Molinetto. Il Ca-nale Candiano è stato attraver-sato con un idoneo franco di sicurezza sulle banchine del molo, mai inferiore a - 25 me-tri (e con un massimo di - 46 metri), così come prescritto dall'Autorità Portuale. La fase del varo doveva essere effet-tuata necessariamente in una soluzione unica; la condotta è stata dunque costituita in un'unica tratta, predisposta su una linea di scorrimento a rul-li; da lì, poi, l'ingresso della condotta stessa nel foro effet-tuato nel terreno, grazie ad un'apposita catenaria di varo.

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FEDERCONSUMATORI

Tassa sui rifiuti Iva illegittima

Con una sentenza, depositata il 9 marzo scorso, la Corte di Cassazione ha definitiva-mente chiarito che l'appli-

cazione dell'Iva sulla tariffa di igiene ambientale è illegittima, perché la ta-riffa è essa stessa un tributo: dunque, non è possibile tassare i cittadini due volte. La Cassazione ha, quindi, accol-to la tesi sostenuta da tempo dalle as-sociazioni dei consumatori. Canta vit-toria, dunque, anche Vincenzo Fu-schini, presidente provinciale Feder-consumatori: "È chiaro adesso che non c'è alcun termine imminente per la presentazione delle domande di rimborso dell'Iva sulla Tia. Anche sul nostro territorio stiamo ricevendo centinaia di telefonate di consumatori che chiedono delucidazioni. I nostri uffici legali stanno studiando il per-corso più opportuno che comuniche-remo tempestivamente. Oggi è, però, importante fare sapere che non c'è al-cuna scadenza al 30 marzo". Si tratta ora di far ottenere a tutti i cittadini quanto loro spetta, senza procurare disagi o spese aggiuntive a chi chiede solo di applicare una sentenza della Magistratura: "Le aziende che erogano il servizio di igiene ambientale anche con la raccolta dei rifiuti hanno finora applicato l'Iva sulla tariffa per decisio-ne del Governo - afferma Fuschini -per questo la soluzione definitiva deve essere politica. I legali della Federcon-sumatori - conclude Fuschini - stanno studiando gli strumenti necessari. I cittadini saranno tempestivamente informati sulle nostre iniziative".

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1143% delle imprese vede nero SONDAGGIO UNIONCAMERE Per il 2012 solo l'8,1% delle aziende si aspetta un aumento di fatturato Nel 2011 solo due su dieci hanno chiuso in attivo

Le imprese sono in crisi, ma a Ravenna stanno meglio che nel resto della regione. E-merge questo dall'indagine

sull'accesso al credito condotta da Unioncamere e istituto Tagliacarne. La tenuta del territorio ravennate si legge nel 22% di imprese intervista-te, che registrano, nel corso del 2011, un aumento del volume d'affari (20,6% a livello regionale) mentre la quota di imprese che hanno subito una riduzione del proprio fatturato (37,3%) è inferiore di 4 punti percen-tuali a quella dell'Emilia-Romagna. Malgrado questo, le previsioni non sono rosee: i dati rivelano che per il 2012 è 1'8,1% delle imprese che si a-spetta un aumento di fatturato, mentre il 42,6% prevede una contra-zione delle entrate. Le scelte finan-ziarie delle imprese della zona sono in linea con il profilo medio regio-nale: il 58% delle imprese ricorre all'autofinanziamento, seguito dai finanziamenti bancari (55,3%). Poco inferiore alla media regionale è il ri-corso a leasing/factoring (12,7%) mentre più diffuso è il venture capi-tal (0,7%). Il 74,5% degli intervistati

dichiara di avere relazioni di affida-mento in essere con il sistema cre-ditizio, percentuale inferiore di 2 punti percentuali rispetto alla quota emiliano romagnola (76,5%). La stragrande maggioranza delle risor-se finanziarie concesse alle imprese in provincia di Ravenna nel 2011 è stata per la gestione corrente, men-tre appena il 12,4% delle imprese in-tervistate ha utilizzato il credito ban-

cario per avviare progetti di investi-mento, a fronte di una media regio-nale del 14,3%. Rispetto alle altre province, quella di Ravenna ha regi-strato la maggiore stabilità nella do-manda di credito attivata dalle im-prese locali (79,3%). È comunque presente una quota di imprese, pari al 17,1%, che nel corso del 2011 ha visto aumentare la propria richiesta di finanziamenti. A delineare un at-

teggiamento positivo da parte degli istituti di credito nei confronti delle imprese operanti in provincia di Ra-venna, contribuisce anche il dato re-lativo alle richieste di rientro, rice-vute da appena il 7,3% delle imprese intervistate (a fronte di una media regionale pari all'11,1%). Il rapporto completo è disponibile sul sito della Camera di Commercio: www.ra.camcom.it.

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SPADONI (UDC)

`No al parcheggio silos nell'area dell'ex caserma' RAVENNA "La soluzione alterna-tiva a piazza Kennedy - contro la cui chiusura mi sono già espresso - non può essere l'area dell'ex ca-serma Alighieri di via Nino Bixio". Dopo i residenti della zona, anche Gianfranco Spadoni (Udc) boccia la variante comunale per la riqua-lificazione dell'ex caserma che prevede un parcheggio sopraele-vato, negozi, uffici e residenziale. "Quest'area non può sopportare un'urbanizzazione tanto massiva - afferma Spadoni - vi sono anzi-tutto problemi di traffico cui si ag-giungono questioni d'inquina-

mento acustico e ambientale. Il ri-schio è quello di creare un flusso ininterrotto di traffico che potreb-be trasformare la zona in una ca-mera a gas. Oltretutto - ribadisce il consigliere - siamo a ridosso di una scuola e della struttura sani-taria Santa Teresa". Ecco allora che, secondo Spadoni, "occorre valuta-re bene la questione prima di dare avvio a soluzioni pasticciate e peg-giorative". Concetti, questi, espressi pochi giorni fa anche dal Comitato di residenti di via Bixio e via Port'Aurea che hanno presentato in Comune le loro osservazioni.

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DUE ALLA SBARRA

Rapina con molestie RAVENNA E' accusato di due furti, di due rapine, di lesioni, di violenza ses-suale e di guida in stato di ebbrezza. Tutto commesso in una sola notte. Va meglio all'amico che deve rispondere solo - si fa per dire - di violenza ses-suale e furto. Per entrambi, la procura ha chiesto il rinvio a giudizio. Se ne riparlerà nell'udienza fissata davanti al gup per inizio aprile. Si tratta di due marocchini, il primo di 20 anni do-miciliato a Massa Lombarda ma ora in carcere(difeso dagli avvocati Nicola Laghi e Pierluigi Barone). E l'altro di 19 anni di Lugo difeso dall'avvocato Stefano Dalla Valle. Assieme ai due, c'erano altri due maghrebini mino-renni la cui posizione è al vaglio del-l'apposito tribunale. Tutto risale alla notte del 21 maggio 2011 quando in uno stabilimento balneare di Marina di Ravenna era giunta una Volante della polizia per via di una giovane aggredita da un gruppetto di extraco-munitari. La ragazza aveva riferito che a malmenarla, molestarla ses-sualmente con dei palpeggiamenti e rapinarla erano stati in almeno cin-que o sei, tutti nordafricani. Altri te-stimoni avevano aggiunto di avere vi-sto due degli aggressori rubare una Opel e allontanarsi verso Ravenna mentre gli altri erano scappati a piedi in pineta. La segnalazione era arrivata anche a una pattuglia della polizia Stradale che dopo un inseguimento era riuscita a bloccare il conducente dell'auto, il 20enne. Nel frattempo gli agenti avevano bloccato gli altri tre in uno stradello pinetale.

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IN PILLOLE

Eventi 150°: Mattarelli invitato al Quirinale Il Professor Sauro Mattarelli, presidente della Fondazione Casa di Oriani e del Comitato provinciale per le celebrazioni del 150° dell'Unità, ha ricevuto l'invito del Presidente della Repubblica Giorgio Napolita-no all'incontro "Bilancio e si-gnificato delle celebrazioni per il 150° anniversario dell'U-nità d'Italia", che si svolgerà domani a Roma, al Palazzo del Quirinale. Come noto, la città di Ravenna è stata prota-gonista, nel 2011, di una serie

di imponenti iniziative, alcune delle quali di rilevanza nazio-nale e Sauro Mattarelli è stato uno dei più dinamici ispiratori di questi eventi celebrativi.

"Rottamando con fantasia"

La Cassa di Risparmio di Ra-venna organizza, al "Private Banking" di Piazza del Popolo, una mostra di rottami di me-tallo intitolata "Rottamando con fantasia", promossa gra-zie alla collezione privata dell'autore, il ravennate d'ado-zione e ferrarese d'origine,

Piergiorgio Ferrioli, ex dipen-dente delle Dogane, ora in pensione.

La privacy dopo il "Salva Italia"

E' in programma mercoledì 21 marzo (dalle 14.30 alle 18.30), all'Holiday Inn di Ravenna, il seminario rivolto ai consulenti del lavoro e ai commercialisti. All'ordine del giorno le novità della privacy dopo il decreto "Salva Italia". Relatore dell'in-contro l'Avvocato Stefano Or-landi (Info 0544-31330).

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Cocaina, guai per due carabinieri FAENZA Dopo presunte sniffate accusati di favoreggiamento e omissione di denuncia in stralcio della più nota vicenda di spaccio

Cocaina. guai per due carabinieri

Loro due non sono accusati di spaccio. Ma sono accusati di a-vere sniffato cocaina assieme a dei colleghi. Di per sé azione

deprecabile, ma non reato. A meno che - come i due accusati - non siate pub-blici ufficiali. Carabinieri nella fattispe-cie, che per quanto riferito da un loro collega sono finiti nei guai. Per entram-bi, indagini chiuse da tempo e decreto di citazione a giudizio notificato nei giorni scorsi. Se ne riparlerà a metà no-vembre quando davanti al giudice do-vranno rispondere di favoreggiamento e di omessa denuncia. La vicenda rap-presenta il secondo stralcio dell'ormai noto caso relativo a un intricato giro di spaccio scoperto a Faenza. Tutto finito a inizio agosto scorso con due denunce a piede libero e soprattutto con cinque misure restrittive tra carcere e obbligo di dimora erogate dal gip Antonella Guidomei su richiesta del pm Roberto Ceroni nell'ambito di indagini dell'Ar-ma. E, sorpresa, era emerso che nel gruppo, oltre a due pusher di 39 e 41 anni (uno manfredo e l'altro lughese), c'erano alcuni carabinieri all'epoca per-lopiù in forza al Radiomobile manfredo. Per la precisione due appuntati di 41 e 35 anni accusati di spaccio anche se a

differenti livelli; e un maresciallo capo 47enne indagato per accesso abusivo a sistema informatico, rivelazione di se-greti d'ufficio e di favoreggiamento. Tra gli accusati anche un'amica del 41enne e un quarto carabiniere 43enne sempre del Radiomobile di Faenza, indagato a piede libero per un falso verbale slegato dal profilo criminale dell'intera storia. Tutti e sette, già destinatari di un avviso di conclusione indagine, sono in attesa della fissazione dell'udienza prelimina-re. Ma è dalla stessa storia che si è aper-to il fascicolo per gli ultimi due carabi-nieri. Con una data ben precisa: 6 mag-gio 2011. Perché è quel giorno che al-l'appuntato 35enne, contro il quale non è mai stato adottato alcun provvedi-mento restrittivo, era stato notificato l'invito a presentarsi al pm per essere interrogato. Il militare invece che aspet-tare il 13 maggio così prevedeva la no-tifica, aveva rinunciato a ogni tutela sce-

gliendo di rendere subito dichiarazioni spontanee in merito agli episodi di spaccio attribuitigli. E il giorno dopo -siamo perciò al 7 maggio - si era pre-sentato per l'interrogatorio. Una volta lì, oltre a confermare le dichiarazioni spontanee - si legge nell'ordinanza scritta a suo tempo dal gip - aveva ag-giunto altri particolari. In buona sostan-za aveva ammesso di avere per anni u-sato cocaina. A dargliela, sia il pusher manfredo che l'appuntato 4lenne (en-trambi finiti in prima battuta in carce-re). L'ultima volta l'aveva comperata proprio da quest'ultimo in un bar di Faenza e poi l'aveva tirata in bagno. Due giorni dopo il collega lo aveva chia-mato per saldare il debito. E così era sta-to. Un racconto che il giudice ha defi-nito ricco di riscontri. Fatto determinate per l'apertura del secondo stralcio per-ché è a questo punto che il 35enne ave-va tirato un ballo un paio di nuovi col-

leghi. Anzi, aveva detto di avere iniziato con la coca tra la fine del 2006 e l'inizio del 2007 proprio indotto da loro due i quali - aveva precisato - già la usavano. Secondo lui, si trattava di altri due clien-ti del 41enne il quale gli aveva in prima persona confermato la cosa. E sulla pri-ma tirata di coca, il carabiniere si era spinto oltre parlando di una sorta di rito d'iniziazione ad opera dei due. Da allora era stato chiamato a tanti festini nei quali - a suo dire - altri militari usavano la coca. Di fatto, i due carabinieri chia-mati in causa hanno sempre negato.

Da segnalare che in questa vicenda esiste un terzo stralcio: è a carico del ti-tolare di una concessionaria tirato in ballo da uno dei due pusher: ma oltre alle dichiarazioni di questi, non sareb-bero emersi altri elementi. Per questo motivo la posizione dell'indagato sem-bra destinata all'archiviazione.

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IL DEGRADO SENZA FINE

"Giardini Speyer ormai invivibili" Ancisi annuncia una petizione

Lista per Ravenna torna sul degrado dell'Isola San Giovanni e degli annessi giardini

Speyer, parlando di "punto di non ritorno", di "situazione mai così grave" e "l'imminente arrivo della bella stagione -preconizza Ancisi - fa temere il peggio". Il capogruppo di L-pRa riporta una lettera del si-gnor Luca Gaudenti, che ha scritto a tutti i gruppi consiliari del Comune di Ravenna, ma-nifestando "la delusione e la rabbia tornando a Ravenna dopo una lunga assenza". Gau-denti si chiede: "Ma proprio nelle vicinanze della Stazione ferroviaria, un viale di intenso traffico turistico e di tranquille passeggiate pedonali, si dove-va consentire un ricettacolo di squallidi e pericolosi incontri diurni e notturni?". Il cittadino riferisce di "traffico di stupefa-

"Siamo a un punto di non ritorno"

centi, incontri di prostituzio-ne, liti pericolose, urla e schia-mazzi di ogni tipo, sudiciume ed immondizie di qualsiasi ge-nere, vetrine di negozi infran-te, vomiti ed urine davanti agli ingressi. Mi ha inoltre colpito la presenza di un equivoco ne-gozietto sul quale corre voce l'esistenza di una 'protezione

in alto loco' tale da poter evi-tare serie ispezioni ammini-strative, rigidi controlli sanitari e severe revisioni fiscali". Dopo aver srotolato un campionario di possibili soluzioni ("più pre-senza di forze dell'ordine nell'area"), il signor Gaudenti lancia un appello "affinchè la serenità ed il decoro tornino a regnare in un quartiere troppo importante per l'aspetto della intera città". Parole sacrosante, neanche a dirlo, per Ancisi, se-condo cui "le iniziative di ani-mazione una tantum non ser-vono a ricucire un tessuto ci-vile e sociale così squarciato e impresentabile". Il capogruppo di LpRa annuncia infine una petizione da rivolgere al sinda-co, la quale, discussa pubbli-camente in consiglio comuna-le, indichi all'amministrazione civica "la via da percorrere con urgenza".

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IL PARADOSSO

LpRa: "Eternit a due passi dal distretto sanitario"

Domenica scorsa si è svol-ta la Pedalata alla scoper-ta dei parchi pubblici della città, evento che ha visto la partecipazione di centi-naia di ciclisti, bambini, a-dulti e nonni. "Nel corso della pedalata - scrive il responsabile territoriale di LpRa Alessandro Garofalo - i cittadini si sono diretti verso il futuro parco Baro-nio in via Fiume Montone Abbandonato". E qui non sarebbero mancate le sor-prese: "Nell'area del futuro Parco Baronio, dietro all'e-dificio del Cmp - scrive Garofalo - i cittadini si so-no imbattuti in un edificio fatiscente ricoperto di la-stre di eternit notevolmen-te degradate. L'edificio pa-re abbandonato e risulta un deposito di rifiuti. È pa-radossale - afferma Garo-falo - che tale struttura ri-coperta d'amianto si affac-ci sul Distretto sanitario di Ravenna. Speriamo in un rapido e tempestivo inter-vento di bonifica dell'edifi-cio da parte delle Autorità competenti".

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Beni culturali, solo1153% trova un lavoro SONDAGGIO ALMALAUREA Vita dura per i neolaureati, ma

dopo tre anni si alzano stipendi e percentuali di occupazione

C irca la metà dei giova-ni laureati di Beni Culturali dichiara, ad un anno dalla laurea,

che l'agognato pezzo di carta non è servito per trovare lavoro.

E' questo il dato che deve far riflettere le alte sfere dell'Univer-sità ravennate che vede proprio in questa facoltà uno dei suoi fiori all'occhiello. Il tasso di oc-cupazione tra i laureati non è infatti altissimo (53 per cento), ma in un periodo di crisi po-trebbe andar peggio. Ad un an-no dalla laurea anche il guada-gno, piuttosto basso (928 euro), potrebbe essere peggiore. Il pro-blema è la risposta a quella do-manda che ha posto il consor-zio Almalaurea nell'ultima inda-gine presentata la settimana scorsa: la laurea è servita a tro-vare lavoro? I145,7 per cento del campione (185 studenti) ha ri-sposto di no, perchè la laurea in Beni Culturali non era "né ri-chiesta né utile". Un dato mi-gliore lo si riscontra solo nella facoltà di Lettere, dove "solo" il 42 per cento ha risposto così. I colleghi letterati, però, non ar-rivano a 800 euro al mese di guadagno.

La situazione migliora netta-mente, dal punto di vista remu-nerativo, a tre anni dalla laurea. Il campione in questo caso è più stretto (una cinquantina gli stu-denti), ma la ricerca evidenzia comunque come ci sia un netto miglioramento economico (1.104 euro lo stipendio medio). Il dato di chi ritiene la laurea in Conservazione completamente inutile scende al 40 per cento. La forbice si stringe nettamente sul medio termine. Solo il 17,2 per cento di chi si è laureato da cinque anni dà questa risposta. Vale la pena dare un'occhiata, in questo caso, anche al resto della

casistica: nel 13,8 per cento il ti-tolo di studio era richiesto per legge, nel 24,1 per cento era ne-cessario, nel 44,8 per cento dei casi la laurea in Conservazione non era richiesta ma utile.

Insomma, dalla ricerca Alma-laurea 2012 emerge la vecchia storia della "laurea debole"? Può darsi. Di certo in un tessuto e-conomico alla ricerca di periti, i laureati non hanno la vita facile, soprattutto quelli che escono da facoltà letterarie. E' interessante però analizzare un altro dato: solo il 39,4 per cento dei laureati ha partecipato ad un'attività di formazione. Un dato che, con le ultime politiche di collaborazio-ne con aziende, artigiani e So-printendenza, si sta cercando di alzare. Si cercherà quindi di in-

dirizzare i giovani usciti da Beni Culturali nel loro settore di rife-rimento. La maggior parte di lo-ro (22 per cento) ad un anno dalla laurea lavora infatti nel commercio. Al secondo posto (13,6 per cento) c'è la pubblica amministrazione, poi i servizi di comunicazione (9,9 per cento). Quando si nota un migliora-mento dopo la laurea, avviene solo nell'8,9 per cento dei casi, questo non è mai dal punto di vista economico ma nella posi-zione lavorativa (25 per cento) e nelle competenze professionali (75 per cento). Gli studenti sono mediamente soddisfatti per il lavoro svolto: in una scala da 1 a 10 la media voto è 6,7. Il 28,4 per cento ha un contratto a tempo indeterminato, un buon

dato in questa congiuntura eco-nomica, ma il 55 per cento degli intervistati prosegue il lavoro i-niziato prima della laurea.

Di certo la qualità del cam-pione intervistato è ottima dato che la media voto è 109,3. Certo, l'età della laurea non è bassissi-ma (28,3 anni) ma bisogna dire che la maggior parte degli stu-denti durante il corso svolge un lavoro. In media gli studi durano 4,1 anni. Di fronte a questi buo-ni dati, il Polo Ravennate si sta muovendo per far conoscere i giovani di Beni Culturali alle im-prese. Vedremo se nei prossimi anni, anche grazie ai questionari sempre più capillari del consor-zio Almalaurea, qualcosa si muoverà.

Alessandro Montanari

Beni culturali, solo il 53% trova un lavoro

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AP T IL CONVEGNO

Le divinizzazioni dei grandi uomini dell'antichità

Ieri mattina si è aperto al dipar-timento di Beni culturali il con-vegno internazionale sui temi della divinizzazione dei grandi uomini nell'antichità, da Ales-sandro Magno ad Augusto. Hanno dato il via ai lavori il vi-cesindaco Giannantonio Min-gozzi e il presidente della Fon-dazione Flaminia Lanfranco Gualtieri; entrambi hanno rin-graziato gli specialisti europei, oltre trenta, che in cinque ses-sioni hanno scelto di approfon-dire a Ravenna le problemati-che legate alla divinizzazione di sovrani e imperatori dell'anti-chità. Mingozzi e Gualtieri hanno col-to l'occasione per ringraziare facoltà e dipartimento "per il notevole sforzo che stanno profondendo a beneficio della cultura cittadina e dell'immagi-ne di Ravenna, a partire dalla nostra candidatura a sede del quinquennio magistrale di re-stauro per venire ai recenti pro-getti che riguardano il battiste-ro degli Ariani e l'attigua piaz-zetta. Grazie alla vostra dispo-nibilità Ravenna ha superato le 1.100 matricole, su un comples-so di 3.700 studenti, iscritte ai vari corsi di laurea e in partico-lare a Conservazione dei beni culturali; e la riforma universita-ria in scuole e dipartimenti ha lasciato inalterata l'offerta ra-vennate. Oggi possiamo miglio-rare i servizi rivolti agli studenti ma soprattutto occuparci anco-ra di più del rapporto tra for-mazione universitaria e occa-sioni di lavoro. A tal proposito -hanno concluso Mingozzi e Gualtieri - a fine mese si svol-gerà il forum 'Lavoro chiama u-niversità', che vedrà anche im-prese del settore dei beni cultu-rali offrire una lettura di pro-spettiva dei propri fabbisogni occupazionali".

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Beni culturali, solo il 53% trova lawro

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IN BREVE

Marò sequestrati Odg sovrapposti Non si placano le pole-miche sui marò. Ieri, in consiglio comunale, i ca-pigruppo del Pdl (Fo-schini), Guerra (Lega Nord) ed Ancisi (LpRA) avevano presentato un ordine del giorno perché il consiglio comunale si esprimesse a favore di una soluzione del pro-blema relativo ai nostri marò in India. I propo-nenti chiedevano "la so-lidarietà della comunità ravennate all'attività po-sta in essere dal Gover-no e dalla Comunità Eu-ropea". A fronte della successiva presentazio-ne di analogo odg da parte del Consigliere Fussi del Pri, Foschini Guerra e Ancisi hanno ri-tenuto opportuno ritira-re il proprio ordine del giorno e convergere su quello di Fussi "al fine -scrivono - di evitare strumentalizzazioni su questo delicato argo-mento".

Bando dell'Anas per viadotti 516

L'Anas pubblicherà sulla Gazzetta Ufficiale di og-gi un bando di gara per l'affidamento dei lavori di manutenzione straor-dinaria degli impalcati di alcuni viadotti lungo la S16 nel tratto in variante all'abitato di Savio. L'im-porto dell'intervento è di 730mila euro. Le impre-se interessate dovranno consegnare le domande entro I'll aprile ad Anas.

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Tac Mie negative Per FabriAoinkia il ritorno allavita

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IN PILIA)LE

Dante e Testori a "Sereno variabile" La puntata di "Sereno va-riabile", condotta da Mo-nica Rubele, in onda do-mani (ore 17) su Rai 2 conterrà un servizio di 5 minuti su Ravenna. Il ser-vizio comprenderà un'in-tervista a Claudio Spado-ni, curatore della mostra in corso al Mar "Miseria e splendore della carne". La città sarà mostrata an-che dall'alto, grazie a im-magini girate da un aero-plano di Ravenna in Volo. Verrà infine proposto un percorso dantesco che farà tappa alla tomba e alla basilica di San Fran-cesco e comprenderà un'anteprima di "TAMO. Mosaici tra Inferno e Pa-radiso", nuova sezione della mostra di Raven-nAntica a San Nicolò, che dal 23 marzo proporrà 21 pannelli del 1965 dedicati alla Divina Commedia.

Improvvisazione teatrale al Mama's

Al Mama's Club di via San Mama 75 questa sera alle 21.20 in programma "Drink it - Hai qualcosa IMPROgramma? quarto atto di improvvisazione teatrale". Quattro attori, coordinati da un presen-tatore, daranno vita ad a-zioni teatrali completa-mente improvvisate inte-ragendo continuamente con il pubblico a cui vie-ne chiesto di partecipare attivamente allo spetta-colo. Ingresso 5 euro compresa una consuma-zione. Per informazioni 331 9118800.

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In eittàil principe del formo shopping 2. '.2.2/2

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Chel,arzellettail Narro Sosta „

Venerdì Open

Da oggi e per tutti i ve-nerdì di marzo, aprile e maggio, i negozi 'Faenza C'entro' propongono promozioni speciali e a-gevolazioni durante la pausa pranzo (12.30-15.30), mentre i locali ri-servano menù a prezzi agevolati. Durante la settimana chi entra nei negozi aderenti all'inizia-tiva riceve una cartolina promozionale dedicata ai Venerdì Open che permette di gustarsi un pranzo speciale in uno dei 16 locali, bar, risto-ranti, gastronomie, eno-teche del centro; a chi consuma il menù Ve-nerdì Open viene rila-sciato un coupon che dà diritto a promozioni e sconti nei negozi validi solo durante le 3 ore di apertura straordinaria dei Venerdi Open.

Lo Straniero

Alle 20.45, al Mic (v.le Baccarini 19), conferenza "In fuga dalla mia terra" con il missionario com-boniano Daniele Frige-rio.

Ciao 150° d'Italia

Alle 20.30 al Museo del Risorgimento (c.so Gari-baldi 2) si chiude a livel-lo locale il 150 0 d'Italia con la presentazione del libro di Antonio Drei `L'Unità d'Italia sul mar-mo faentino'; con Rober-to Balzani; letture degli alunni della Scuola `Strocchi'.

Festa Zerocento

Domattina dalle 11 Coop Zerocento festeggia i 10 anni di attività del nido d'infanzia "Tatapatata" (v.le Ceramiche 45) con una rimpatriata: invitate 200 famiglie, educatrici e dade che hanno vissu-to il 'nido', nel pomerig-gio (ore 15) al Cinema Sarti proiezione riservata e gratuita de "I Muppet".

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RIOLO TERME

Agricoltura Convegno Pd RIOLO TERME 'Eagricoltura per la ri-presa e la crescita - Le proposte del Pd e il contributo dell'Emilia-Roma-gna per una nuova politica agricola nazionale' è il titolo del convegno or-ganizzato per il 19 marzo (ore 17) nel-la sala San Giovanni di Riolo. Il pro-gramma dei lavori prevede le relazio-ni della senatrice Maria Teresa Ber-tuzzi e del deputato Sandro Brando-lini; cui si affiancherà Tiberio Rabbo-ni(assessore regionale all'agricoltura); presiede Tiziana Bandoli (capogrup-po Pd in consiglio provinciale); con-clusoni di Gaudio Casadio presidente della Provincia di Ravenna. Presenti i consiglieri regionali Miro Fiammen-ghi e Mauro Mazzotti; il segretario provinciale del Pd, Alberto Pagani; il senatore Vidmer Mercatali; Daniele Bassi, presidente della commissione Agroalimentare provinciale; Alfonso Nicolardi, candidato a sindaco per il Comune di Riolo Terme; Libero Asio-li, responsabile attività agroalimen-tare/ittico-venatoria del Pd.

L'agricoltura ravennate è costituita da 9.353 imprese iscritte alla Camera di Commercio, che insistono su 117.245 ettari di superficie agraria u-tile. Il valore della produzione agrico-la provinciale in larga misura provie-ne dal comparto frutticolo, viticolo, cerealicolo, zootecnico e complessi-vamente ammonta a 400 milioni di euro. Il comparto frutti-viticolo occu-pa 40mila ettari, quello cerealicolo 42mila. Le colture industriali si esten-dono per 5mila ettari, le colture orti-cole per 4.580.

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Tredozio Il maestoso ex monastero della SS.Annunziata sarà visitabile il 24 e 25 marzo nelle Giornate Fai

Riapre il Monastero di Tredozio IL 24 E 25 MARZO nella Giornata Fai si visita il maestoso edificio in via di ristrutturazione

1124 e 25 marzo si festeggia la Gior-nata Fai (Fondo ambiente italiano) di Primavera con mostre, concerti, feste e visite guidate a beni difficil-

mente visitabili o chiusi per il resto dell'anno. E va segnalato che per la pri-ma volta nel programma è stata inserita l'apertura dell'ex monastero della SS.Annunziata di Tredozio, per il cui re-cupero la Regione ha stanziato 1 milio-ne e 800 mila euro, dopo aver sottoscrit-to (agosto 2011) un'Intesa operativa col Ministero dei Beni Culturali, la Fonda-zione Cassa Risparmi Forlì e il Comune di Tredozio. E così è stato finanziato il restauro e il recupero degli ambienti al primo e al secondo piano dell'ex Mona-stero, consentendo anche la predispo-sizione di un'area e di un comparto che potrebbero venire in futuro utilizzati co-me centro studi residenziale con spazi multimediali per mostre e convegni.

L'anno di fondazione del monastero è il 1060. Nel 1563 vi si trasferirono 14 suore domenicane. Nel 1810 Napoleone soppresse gli ordini monastici e le suore abbandonarono il convento che, priva-to di ogni attività, fu acquistato dalla fa-miglia Fabroni di Marradi che, nel 1986, vendette il convento al Comune di Tre-

dozio. Dopo l'acquisto, Comune e Soprin-

tendenza di Ravenna hanno iniziato un lungo lavoro di restauro conservativo dell'immobile, tuttora in corso. Nel pianterreno del fabbricato e nell'ex Chiesa si tengono annualmente con-certi, eventi e mostre, in particolare nel periodo invernale la mostra dei prese-Pi.

L'edificio religioso è situato all'inizio

del paese, sulla sinistra del fiume Tra-mazzo per chi viene da Faenza. Il fab-bricato, che colpisce per le sue vaste di-mensioni e la sua struttura a ferro di ca-vallo, si sviluppa su tre piani per un to-tale di 100 vani con una superficie utile di 3.600 mq (quella coperta è di 1300 mq) circondata da una cinta muraria che racchiude una porzione di terreno di 6.200 mq.

Al piano terra erano ubicate foreste-

ria, porticato interno, chiesa, refettorio, cantine e altri spazi di servizio. Al 1° pia-no e al 2° le celle e i servizi della clausu-ra. Il monastero p legato anche alla vita di Silvestro Lega, il grande artista mac-chiaiolo nato a Modigliana nel 1826. Il pittore infatti trovò qui un approdo si-curo in diversi momenti della sua vita, grazie al rapporto che lo legava alla fa-miglia Fabroni. Le visite: sabato 24, ore 14- 17; domenica 25, ore 10-16.30.

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Crisi Cepal A rischio 200 posti di lavoro I sindacati sono molto preoccu-pati per il futuro occupazionale dei lavoratori della Cepal, coo-perativa agricola con sede in via Lato di Mezzo a Lugo che da de-cenni opera sul territorio raven-nate e che, attraverso una rete di soci conferitori, esegue lavo-razioni sulla frutta, mele, pere, kiwi, albicocche e pesche da im-mettere sul mercato italiano ed estero. "Sono 15 mesi - afferma-no in una nota Fai Cisl, Hai Cgil e Uila Uil provinciali - che chie-diamo al presidente della coo-perativa e à consulente esterno, che negli ultimi mesi lo ha af-fiancato, un piano di sviluppo e un piano industriale e di rilan-cio che tengano conto degli ol-tre 200 lavoratori che, ogni gior-no, svolgono la propria opera nei magazzini. Non si sono ot-tenute risposte concrete, ma so-lo ipotesi di programmi per il futuro, con ipotetiche lavorazio-ni di ortaggi sullo stabilimento di Conselice e il mantenimento delle lavorazioni di frutta sullo stabilimento di Lugo. L'unica cosa che si è realizzata, che non era nei programmi, è stata la chiusura dello stabilimento di Conselice con il trasferimento dei lavoratori a Lugo creando così grossi disagi". Oggi la Cepal sta attraversando una profonda crisi e la situazione degli oltre 200 dipendenti, di cui il 90% donne, è appesa alle proposte che si avranno in questi giorni da altre strutture cooperative del territorio. "Si parla di fusio-ne, di collaborazioni e altro. Noi - concludono Fai, Flai e Uila -chiediamo con forza di sapere come intende muoversi la dire-zione aziendale, che idee e pro-spettive ci sono per il futuro dei dipendenti e auspichiamo che venga aperto un tavolo di con-fronto che porti finalmente ad azioni costruttive".

Pagina 20 LUGO

Assalta al bancomat: bandito finito e arrt,tato

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Lie!

Operai edili Sempre meno posti di lavoro e, sotto operaio saldatore professione fuori dalla crisi

EXPERTISE

A pprecippizio l'occupazione

' /1111

A precipizio l'occupazione nell'edilizia COMPRENSORIO Nel 2011 c'è stato un calo

del 5,7%, ma nell'industria si sale del 2,9%

Idati relativi allo scorso di-cembre diffusi dal Centro per l'impiego provinciale in ambito occupazionale,

hanno confermato che nel 2011 il comprensorio di Lugo è stato particolarmente penalizzato, al confronto con gli altri territori della provincia di Ravenna sul fronte del settore delle costruzio-ni. Rispetto al 2010, infatti, si re-gistra un -5,7%. A Faenza questa si attesta a -3,9% e a Ravenna a -1,8%. L'industria e il terziario sono quei settori dove il lughese, invece, ha la meglio: non solo si è avuto un incremento degli oc-cupati, ma la performance è sta-ta nettamente più alta che nel faentino e ravennate. L'industria registra un incremento del 2,9% e il terziario del 4%. A Faenza ri-spettivamente dell' 1,3% e dell'1,7%, mentre a Ravenna l'in-dustria si attesta allo 0,2% e e il terziario a 3,1%. L'incremento occupazionale, nei settori dove c'è stato, si riferisce, dappertutto, quasi esclusivamente a tipologie contrattuali flessibili, quali il contratto di lavoro intermittente o "a chiamata" (a livello provin-ciale sono 1.262 le persone in più assunte con questo tipo di contratto rispetto allo stesso me-se dell'anno precedente): può essere sia a tempo determinato che indeterminato; con questa il dipendente si pone a disposizio-ne del datore di lavoro per svol-gere determinate prestazioni di carattere discontinuo o intermit-tente oppure per svolgere pre-stazioni in determinati periodi dell'anno. I comparti di maggio-re incremento di questa contrat-tualizzazione appartengono alle

Incremento dei contratti intermit-tenti o a chiamata

attività dei servizi di alloggio e di ristorazione. Nel comprensorio di Lugo in dicembre 2011 si è re-gistrato un totale di 2.942 perso-ne poste in stato di disoccupa-zione e che hanno dato imme-diata disponibilità al lavoro, mentre nello stesso mese del 2010 i disoccupati iscritti al Cen-tro per l'Impiego comprensoria-le risultavano essere 2.425. Le persone che si sono candidate a cercare lavoro sono state, quindi, 517 in più nel giro di un anno. Un fattore questo piuttosto in-quietante, anche se ancora non

proprio drammatico, e che, pur-troppo, si allinea perfettamente con il dato complessivo provin-ciale, in base al quale i disoccu-pati registrati passano da 27.281 (dicembre 2010) a 30.415 (di-cembre 2011).Tra tutte queste ci-fre, quello che di positivo si evin-ce è che, comunque, a fronte di un incremento del numero di disoccupati, esiste ancora una buona capacità del sistema pro-duttivo della provincia, Lugo compresa, di assorbire la disoc-cupazione.

Marilena Spataro

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L'Imu sulla stalla vale 18 mila litri di latte Agricoltori ..n piazza: a rischio chiusura Collretti: fiscalità. scellerata. Ma il ministro assicura: luce in fondo al tunnel

ROMA — Al centro della piazza tro-neggiava il pecorino romano, simbolo di un mode in Italy taroccato perché fatto in Romania. Ma l'attenzione e la rabbia degli agricoltori scesi a Roma. era soprattutto concentrata sull'Irn.u, la tassa su terreni e fabbricati rurali. «Fiscalità scellerata» l'ha bollata David Granieri, presidente di Coldiretti Ro-ma, presente al sit in dell'associazione davanti Montecitorio, dove tre giorni fa aveva manifestato anche la Cia, la Confederazione italiana agricoltori. Iln. salasso da, 1,5 miliardi di curo, secon-do i calcoli dei promotori della manife-stazione (oltre a Coldiretti, Copagri e Confagricoltura). A rischio di chiusura circa 200

mila aziende. «Non siamo contro il governo, lottiamo per la sopravvivenza», urla un produttore di Parma. Esempio: per pagare l'impo-sta su una stalla media, 2 mi-la metri quadri, bisognereb-be vendere i8 mila litri di lat-te.

11 presidente della Coldiretti Sergio Marini attacca: «con 1111111 chi con la terra ci lavora e ci vive si è visto aumentare in maniera mag-giore i costi rispetto a chi la terra la. usa per divertirsi o speculare»

La prospettiva che i tecnici del pre-mier Mario Monti ci ripensino sembra concreta. A poche ore dagli slogan in-fatti si sono rincorse dichiarazione ras-sicuranti per gli italiani dei campi. 11 ministro delle Politiche Agricole Ma-rio Catania ha parlato di «luce in fon.- do al tunnel. Spero che sia possibile ap-portare ritocchi significativi sul peso dell'Imu per i fabbricati rurali». La que-stione, ha annunciato il segretario Udc Lorenzo Cosa, sarebbe stata sul tavolo di Monti già in serata. In allarme an-che l'agriturismo. Si chiede un ritocco al decreto perché, calcola il presidente di Agriturist Vittoria Brancaccio, il red-dito degli operatori potrebbe ridursi del 17%.

Ma la rabbia riguarda anche i cibi ta-roccati che invadono le tavole mondia-li. La maggior parte dei prodotti italia-ni famosi vengono copiati all'estero an-che da aziende nazionali. Il pecorino, tipico dell'Agro Pontino, di romano può avere solo il nome ed essere al io° per ioo rumeno. Secondo la Cia (confe-deinzione agricoltori) ogni giorno per-diamo nel mondo 14o milioni di euro in agropirateria: «Servono interventi fi-nanziari a livello nazionale e comunita-rio per sostenere l'assistenza legale a chi promuove cause contro i falsari. Siamo accerchiati, è un vero assalto al made in Italy». La mancata tutela del marchio per Coldiretti ci costa 3oo mi-la posti dà lavoro e oltre ioo l'anno.

Margherita De Bac mdebarekcorriere.it

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press LinE 16/03/2012 CORRIERE DELLA SERA

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Abruzzo

te

Gli effetti dell'imposta Le cifre Dati Cr curo

il getto che ama genererà sui fabbricati rurali strumenta

il gettito imu per i fabbricati dedi agricobri

inititritt. a uso abitativo

Lesborso per rea l'applicatione dell'imposta sui terreni agricoli

Le somme che dovranno sostenere le aziende

a di piccole eimensbni. Quelle medie e graecl orneranno a pagare decine di migliaia (il euro

v

\19ì vy .

Azienda agncola di 10 ettari coltivata a seminativo i,riguu (reddito OCICilitniltillEi

2.00 euro)

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1.567,5 632

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Fabbricato rurale a uso abitativo di proprietà di un coltivatore caos rendita catastaie 600 euro

differenza

203,20

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Allevamento bovini pii agritu agri° (rendita catasta le 3.200 euro per' la Stalla,

6.400 curo per agriturismo(

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Quanto dovrà pagare 1$ in più l'agricoltura jffil:" dopo l'introduzione

della nuova imposta

Com'era e come diventerà Doti in curo

Veneta

Spedisce il pecorino a Obarna «Dovrò abbandonare tatto»

Sui monti da generazioni «Paghi ha la seconda casa»

ROMA La sua ricotta affumicata e il suo pecorino hanno ricevuto i complimenti di Barack Obama, che li ha assaggiati durante il G8 dell'Aquila, E da allora ha preso a spedire i suoi prodotti direttamente a Chicago, al ristorante Spiaggia's di Tony Mantuano, lo chef preferito del presidente Usa. Eppure adesso

Nunzio Marcelli, 58 anni, dice di voler «appendere il pecorino al chiodo». Ha 1.200 pecore e 200

capre, due stalle in montagna a 700 e 1.500 metri ad Anversa degli Abruzzi, nella magnifica Valle del Sagittario, «Il mio formaggio piacerà pure ad Obama. racconta ----- ma già adesso riesco a malapena a. pagare i miei dodici dipendenti.

Con l'arrivo dell'I= rischio di andare perennemente sotto». Da qui l'idea di abbandonare quelle stalle, 2.500 metri quadri che secondo i suoi calcoli gli verrebbero a costare sui 4 mila euro l'anno. «Sto pensando di abbandonarle, di abbatterle pur di non pagare. O addirittura di chiudere l'attività e non se ne parla più». La prova di come nell'agricoltura sia nei guai anche chi fa prodotti di qualità, chi dalle montagne dell'Abruzzo è riuscito a conquistare addirittura il mercato americano e il suo presidente. Sarebbe la fine di una tradizione familiare, generazione dopo generazione: «Io non posso lavorare in perdita. Ma lasciare quelle stalle segnerebbe un altro passo verso l'abbandono della montagna». Fino agli anni '90 nella Valle del Sagittario erano dieci le aziende che producevano formaggio. Adesso è rimasto solo lui: «E se la montagna si spopola è un problema anche per chi vive giù in città. Anche se ve ne ricordate solo quando ci sono le frane e le alluvioni».

Lorenzo Salsda [email protected]

C' PROEUZlOO E P:SIPA/AIA

ROMA Ivan Andreatta, 35 anni, si sveglia tutte le mattine alle cinque e mezza. Da sempre. Nella malga Gasperini — a Solagna, nel vicentino — produce il Bastardo del Grappa, formaggio storico della montagna veneta. E tra una mungitura e l'altra ama parlare per metafore: «Il sangue dai muri non riusciamo più a cavarlo,

l'agricoltura è a piedi nudi già in pianura figuriamoci in montagna: qui ci stanno cadendo pure le dita». La sua malga e le sue stalle sono a 1.200 metri di quota. E anche lui sta pensando a. dire basta: «Non ci possiamo permettere di pagare un solo euro di tasse in più. Siamo già sulla linea di galleggiamento se arriva pure l'imu finiamo sotto».

Per questo anche lui, come tanti allevatori specie nelle zone di montagna, sta pensando di abbandonare le. sue stalle. Di regalarle, addirittura di abbatterle pur di evitare il salasso. «Queste pietre — racconta sono state messe una sopra l'altra da mio padre e da mio nonno. Qui c'è la storia della mia famiglia, con me lavora ancora la mia mamma e anche il mio fratello più giovane». Ma non basta la storia per costruire il futuro. «L'Imu la dovrebbe pagare chi i fabbricati di montagna li usa conte passatempo, magari nei weekend d'estate. Non Chi, come noi, ci vive e ci lavora». Racconta che fino a qualche mese fa aveva. intenzione di costruire una nuova stalla: «Ci volevamo ingrandire, una scommessa contro la crisi perché resto convinto che alla fine la qualità paga». Ma quei progetti sono tornati nel cassetto: «Quello che avrei pagato per un mutuo adesso lo dovrei pagare come tasse. E allora no, meglio tirar giù i muri e buona notte».

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L`Aquigla Nunzio Marcelil 58 anni, produce pecorino e ricotta ad Anversa degli Abruzzi

Solagna (Uicenza) Ivan Andreatta, 35 anni, produce il «Bastardo dei Grappa» alla n'alga Gasperini

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press LinE 16/03/2012 CORRIERE DELLA SERA

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Valle «Aosta

Due strutture ad alta quota «Costi impossibili, vendo» ROMA «Negli ultimi anni ho cercato di ridurre i costi in tutti modi. Prima di mucche ne avevo 40 adesso solo 25. Eppure riesco a coprire la spese e poco più. Si, ci sto pensando anche io ad. abbandonare la malga, oppure ad abbatterla per pagare qualcosina in meno. Ma forse la cosa migliore sarebbe chiudere baracca e burattini. Non vale più

la pena». Fulvio Vierin, 57 anni, produce una fontina che dicono essere profumatissima a Saint Nicolas, in Valle d'Aosta. Ha due stalle in alta quota, la prima a 2 mila inetti, la seconda addirittura a 2.400. Dice di non aver calcolato quanto dovrebbe pagare con la nuova Imu. Non per pigrizia ma. perché in fondo non c'è bisogno:

«Quest'anno probabilmente dovrò abbassare il prezzo del prodotto perché c'è la crisi e anche i formaggi buoni si fatica a venderli. E dire che sono quindici anni che il prezzo è sempre lo stesso mentre tutti costi continuano a salire. Se incasso un euro di meno e pago un euro di più finisco a rotoli». Ha pensato di vendere le stalle, il signor Fulvio, ma anche in montagna il mercato si muove poco. Ha pensato pure di abbandonare la malga per portare le sue bestie da qualche amico. Tutto pur di risparmiare qualcosa sull'imu che verrà. Ma niente da fare, non c'è soluzione. «La malga — racconta — viene utilizzata solo per tre mesi, durante l'estate. Nel resto dell'anno fa troppo freddo per farci qualsiasi cosa. Allora mi spieghino perché io la tassa la. devo pagare come se quei locali fossero utilizzati 365 giorni l'anno». Per lui è una beffa: «Noi agricoltori siamo abituati ad essere trattati male. Ma non sembra anche a voi una vera ingiustizia?».

L. Sal. RIPRODUZIONE RISERVATA

Aosta Fu Kilo Vierin, 57 anni, è un produttore di fontina a Saint Nicolas: ha già venduto 15 mucche

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Il verdetto li caso aperto dal ricorso di Antonio e Maria «Finora ci avevano detto che il nostro matrimonio non esisteva»

Coppie gay, il dfrillo alla vita fa tiare No dalla Cassazione alla trascrizione delle nozze, ma apertura sulle unioni

ROMA — È una sentenza che non ha precedenti e che ie-ri ha fatto esultare gli omoses-suali d'Italia. E la numero 4184 della Cassazione, e dice; «La coppia omosessuale è titolare del diritto alla vita famigliare

come qualsiasi altra coppia co-niugata formata da marito e da moglie». Ma non solo. Valutan-do il ricorso di una coppia di omosessuali di Latina, la Supre-ma Corte ieri non si è limitata a enunciare un principio astrat-to, ma è entrata in un merito che adesso rischia di stravolge-re la legislazione italiana a mac-chia di leopardo.

Secondo la Cassazione, infat-

ti, le coppie omosessuali «pos-sono adire i giudici comuni per far valere, in presenza di specifiche situazioni, il diritto di un trattamento omogeneo a. quello assicurato dalla legge». Tradotto: ogni tribunale potrà

stabilire di concedere o negare un diritto matrimoniale per ogni coppia omosessuale che deciderà di pretenderlo.

Tutto per quel ricorso di An-tonio Garullo e Mario Ottocen-to che oggi hanno rispettiva-

mente 47 e 40 anni e che dieci anni fa, innamorati e felici, de-cisero di andarsi a sposare in Olanda, all'Aia. Fece scalpore, all'epoca, il loro matrimonio. Era uno dei primi di gay

all'estero. Tornati a casa, An-

tonio e Mario non si sono ac-contentati di quel certificato olandese. Hanno cercato in tut-ti i modi di farsi trascrivere quel matrimonio sulle carte ita-liane. Inutilmente. In Italia non soltanto non esiste una

legge che prevede la validità di matrimonio fra persone dello stesso sesso, ma lo stesso Codi-ce civile non si occupa di tute-lare le coppie di fatto omoses-suali e nemmeno eterosessua-

Neanche la Suprema Corte ieri ha potuto accettare il ricor-so di Antonio e Mario, così co-me avevano fatto Tribunale e Corte d'Appello. «Ma quello che ha fatto adesso la Cassazio-ne è qualcosa di semplicemen-te meraviglioso», sospira Anto-nio Garrulo mentre si rigira la sentenza fra le dita, incredulo. Poi spiega: «Fino ad oggi la giu-stizia aveva bollato il nostro matrimonio come inesistente, invalido, contrario all'ordine pubblico».

Questa sentenza ha fatto let-teralmente esultare tutte le as-sociazioni omosessuali: «La Cassazione smentisce tutte le stupidaggini giuridiche di una classe politica ignorante», dice Aurelio Mancuso presidente di Equityitalia, al quale fa eco Pa-olo Patanè, presidente di Arci-gay: «Questa sentenza è una ve-ra e propria rivoluzione coper-nicana». E Franco Grillini , sto-rico fondatore dell'Arcigay e

mlnIstro Riccardi: la materia non è nel programma di governo

oggi responsabile per l'i& dei diritti degli omosessuali, rilan-cia: «Questa sentenza della Cas-sazione dimostra come il man-cato riconoscimento delle cop-pie omosessuali sia una bruta-le discriminazione che va pre-sto rimossa».

Davanti a questa sentenza coglie la palla al balzo anche Paola Concia, la deputata omo-sessuale del Pd che si è sposata in Germania con la sua fidanza-ta Ricarda: ;;Farò ricorso anche io per il mio certificato di ma-trimonio. Non è possibile che in Italia si stanno muovendo tutte le istituzioni tranne il Par-lamento».

Ed è all'interno del Parla-mento che la sentenza di ieri è rimbalzata scatenando un di-battito annoso, mentre Andrea Riccardi, ministro per l'Integra-zione con delega alla Famiglia, è appunto al Parlamento che rinvia la palla spiegando, sem-plicemente: «La materia non è nel programma di governo».

Alessandra Arach

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L'intervista 11 presidente dei matrimonialisti e i riflessi del pronunciamento

ROMA — Gian Ettore Gassatili, presi-dente dell'Associazione avvocati matri-monialisti, ha sentito la sentenza della Corte di Cassazione?

«Assolutamente rivoluzion.aria». In che senso? «La Cassazione ha dato una spallata

violentissima a un dogma giuridico che non voleva riconoscere non solo le cop-pie di fatto omosessuali ma nemmeno le coppie di fatto etere».

Ovvero? Cosa ha fatto la Cassazio-ne?

«Premettendo che non poteva fare al-tro che respingere il ricorso e non preve-dere la registrazione in Italia del matri-monio fra due persone dello stesso ses-so, alla fine ha fatto molto, ma molto di più che esprimere un semplice princi-pio astratto equiparando la vita famiglia-re degli omosessuali a quella delle cop-pie tradizionali»,

Ovvero? «Ila aperto un varco nella legislazio

ne. In concreto ha lasciato che siano i giudici elí merito (quelli cioè di tribunali e delle Corti d'Appello) a decidere caso per caso come regolamentare i diritti e

doveri delle coppie omosessuali». In concreto? Possiamo fare qualche

esempio? «Ne possiamo fare infiniti» Partiamo dal primo... «Paolo e Francesco decidono di rivol-

gersi al giudice del loro tribunale di com-petenza chiedendo di regolamentare la loro convivenza, con una sentenza speci-fica».

E il tribunale che fa? «Può decidere, ad esempio, di applica-

re alla coppia in questione l'articolo 143 del nostro Codice civile che rispetto al matrimonio stabilisce tre principi: il di-ritto dovere alla coabitazione; l'obbligo di fedeltà; l'obbligo della compartecipa-zione alle spese del menage familiare».

Può decidere anche altro? «In teoria tutto quanto attiene alla vi-

ta Come il diritto alla u ce sione? «Già. Non servirà più fare testamen-

to». E la pensione di reversibilità? «Su quella andrei cauto: sono soldi

pubblici, non è così scontato. Penso pe-rò all'assegno di mantenimento».

L'assegno che si dà nelle separazio-ni?

«Sì, Non vedo perché no, Anche se i giudici dovranno sudare sette camicie per stabilire l'entità. Come in linea teori-ca si può pensare all'assegnazione della casa coniugale in presenza dei tigli. E an-che a un assegno di mantenimento per i figli: é un discorso molto futuribile ma che questa sentenza non esclude».

Cosa esclude questa sentenza? «Tutti quelli che non sono i diritti po-

sitivi». Cioè? «Una coppia equiparata al matrimo-

nio non è però sposata e dunque non po-trà mai divorziare. E non perderà mai il diritto alla successione, visto che per questo non basta la separazione ma ci vuole un divorzio. Ma ogni caso sarà a sé. tisi vero caos. in Italia ci sono 165 tri-bunali, Secondo Cassazione ognuno può decidere di regolamentare la vita di una coppia omosessuale in maniera di-versa negando e conferendo diritti, do-veri e privilegi».

AL Ar, RIP:RODA:CU

«Dalla casa alle spese quolidiane Su cosa potrà decidere il giudice»

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La campagna Le proposte yer tutelare chi pedala: ridurre la velocità delle auto e sensori sonori per i mezzi Jesanti

D i Aosta a Campobasso Dove i ciclisti s( -.)-no al sicuro Le eitlia meno adatte sono :Potenza al Sud e Torino al -.Nord

MILANO 11 posto ideale per pedalare in Italia ha confini strani: Aosta, Trento, Trieste, Genova, Campobasso e Anco-na,

Nel 2010, in questi capoluo-ghi di regione il rischio di mori-re sulle due ruote è stato pari a. zero. Invece, come certifica un rapporto Aci/Istat, bisogna fare molta attenzione se si va in bici a Potenza (tasso di mortalità è di 16,83) L'Aquila (12,67), Tori-no (4,24), Napoli (3,92) e Paler-mo (3,71). Non molto meglio va a Firenze (3,52), Roma (3,46), Milano (2,71) e Bologna (2,59).

I numeri negli ultimi lo anni. non sono confortanti. Sono morti 2.556 ciclisti e, nel 2010, hanno perso la vita 263 bfker. Senza considerare i 14.655 feri-ti e un rischio medio di mortali-tà di 1,92. Un dato che desta an-cora più preoccupazione se si

Dai «Times» el Web L'appello landato dal «Times» in solidarietà a una collega e rilanciato dai soda l network

confronta con le auto (0,77) e gli autobus (0,31).

Questa strage silenziosa non è passata inosservata in Rete che si è trasformata in un me-gafono al grido di «Salviamo i nostri ciclisti». Un appello alla sicurezza («Cities fit for cycli-sts») è stato lanciato dal quoti-diano inglese Tìmes dopo che una sua giornalista è stata tra-volta mentre pedalava a Lon-dra per recarsi a lavoro.

In Italia, il tara rara è inizia-to grazie a una trentina di Rog-gen E però grazie ai sodal network che l'appello si diffon-de. Specialmente grazie a Pace-book (oltre 11.500 iscritti al gruppo «Salviamo i ciclisti») e Twitter (#salviamoiciclisti).

Le proposte spaziano dall'ob-bligo di installare sensori sono-ri per segnalare la svolta sui mezzi pesanti alla riduzione del limite di velocità (30 km/h)

l'incontro

dibattito Oggi, a i\liilano in Via Solferino presso h sala Buzzati a partire dalle 10,145, si terra h tavola rotonda bicicletta e la sicurezza ni:,11e città ffsaivaiciciisti»

relatori Sarall110 presenti. Ri.:,nato Di Rocco, presidente cela r.- idorcicio;la

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nelle aree residenziali sprovvi-ste di piste ciclabili sino all'in-troduzione della materia di si-curezza stradale in bici agli esa-mi di guida.

Sul web il movimento non si ferma e si alternano propo-ste, segnalazioni e sfoghi.

«Vorrei tanto utilizzare la bi-ci per il tragitto casa-lavoro, so-no solo 15km — scrive Stefano Sciascia da Roma su Facebook

ma rischio di diventare una sottiletta sotto i camion che po-polano la Portuense. Sudo e al lavoro non ho alcuna doccia. aziendale. Non c'è un minimo percorso alternativo per evita-re strade pericolosissime..». Su Twitter, invece, Lucia Bargione si rivolge al sindaco di Milano

Giuliano Pisapia: «Devo andare ancora in bici come Bnimotti di Striscia la notizia (ex campio-ne mondiale di Bike trial, ndr) o facciamo le pisteciclabili?».

Intanto, gli appelli della Rete iniziano a trovare sponde istitu-zionali,

«Un movimento che parte dal basso spiega Renato Di Rocco, presidente della Federci-

- è efficace più di qualsia-si campagna perché parte da gente motivata. Io sono certo che l'educazione stradale sia la migliore strategia insieme a so-luzioni di buon senso come in-dossare il casco». Anche la Fe-derciclo è impegnata nella pre-venzione. «Abbiamo ideato 76 percorsi prosegue Di Rocco

—in spazi chiusi dove i ragazzi possono pedalare in sicurez-za».

Una speranza viene proprio dai giovani. Il 70 per cento de-gli acquisti di caschetti viene fatto da minorenni.

«Fanno bene dice Piero Volpi, responsabile del reparto di traumatologia dell'Istituto Clinico Humanitas di Milano — perché mi occupo sempre di

L Federcicio li presidente Di Rocco: «Servono elmetti in testa e una maggiore educazione stradale»

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più di casi di ciclisti che subi-scono traumi e moltissimi arri-vano in ospedale con colpi gra-vi al cranio. Per questo consi-glio di metterlo sempre, ben al-lacciato, e a qualsiasi età. E una forma di prevenzione impor-tante e considerato il prezzo modesto è un rischio inutile».

Il costo medio varia fra i 25 e i 30 curo. in Italia, però, i dati di vendita non sono confortan-ti. Secondo i dati forniti da Anc-ma Confindustria si vendono circa 1,8 milioni di biciclette l'anno mentre vengono stimati in 300mila il numero di ca-schetti comprati dai ciclisti.

Alessio Ribaudo Twitter: (glAlessiaRib

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Come andare avanti con il federalismo d ALBERTO ()PADRI° GIURI

— l federalismo fiscale è ancora nell'agenda istituzionale italiana o ritornerà a essere so- lo lo strumento neo-separatista della Lega per «qualificare» l'opposizione al governo

.„ , Monti? li quesito è doveroso, perché l'orientamento federalista è diventato nel corso di quasi 20 anni un progetto costruito da (quasi) tutte le forze parlamentari, regionali e municipa-li. Infatti se è vero che la modifica costituzionale in senso federalista del Titolo V fu fatta nel 2001 con una minima maggioranza parlamentare dal governo di centro-sinistra presieduto da Amato, vero è anche che prima vi era già stato un contri-buto bipartisan e che poi venne la conferma refe-rendaria. Il processo federalista è quindi conti-nuato in modo condiviso soprattutto con l'appro-vazione della legge delega sul federalismo fiscale nel maggio del 2oog. Ne sono seguiti otto decreti legislativi (nei tempi previsti dalla delega) con un contributo bipartisan molto importante svolto dalla Commissione parlamentare bicamerale per il federalismo fiscale e dalla Conferenza Unificata Stato-Regioni (e anche dalla Commissione tecni-ca paritetica).

Questo è il contesto storico-istituzionale sul quale i presidenti della Repubblica Ciampi e Na-politano, in successione, hanno espresso anche la loro condivisione che si è sempre coniugata con l'istanza del riequilibrio territoriale naziona-le e dell'europeismo. n governo Monti, data la. sua natura istituzionale, non può quindi avere una impostazione diversa anche se la crisi l'ha spinto a mettere in secondo piano il federalismo interno a favore di quello europeo.

ri governo ha infatti preso decisioni che per al-cuni sono una «sospensione» nell'attuazione del federalismo mentre per altri si tratta addirittura di una «deviazione». Il decreto salva Italia inter-viene sull'autonomia tributaria di regioni e comu-ni, scavalcando meccanismi di concertazione pre-visti dalla legge delega del 2009. E stato istituito un nuovo tributo comunale sui servizi e rifiuti senza passare dalla Commissione bicamerale e da quella tecnica. Nello stesso modo è stato deci-so un riparto tra Comuni e Stato del gettito Imo che obbliga i primi a versare una quota prevalen-

te allo Stato con un meccanismo di trasferimento all'incontrarlo che si associa al ripristino della te soreria unica per «sanare e semplificare». Misure queste contestate da Sindaci e da Regioni.

Al di là eli queste decisioni, per non perdere di vista la prospettiva del federalismo fiscale biso-gna ricordare che in base alle norme già approva-te sono necessari adesso decreti ministeriali e re-golamenti che vanno a incidere su almeno un ter-zo della spesa pubblica oggi posta in essere da regioni, province e comuni in comparti importan-ti come sanità, politiche sociali, parte dell'istru-zione, trasporti, investimenti eli vario tipo. Il mini-stro della Pubblica Amministrazione e della sem-plificazione ha detto che ci vorranno 6o-70 decre-ti ministeriali che saranno emanati però solo con il progredire del processo di revisione della spesa pubblica (detta spending revieu) centrale nel complesso. Se tali decreti fossero rinviati alla prossima legislatura, si creerebbe però una situa-zione difficile per molte Regioni e Comuni.

Va inoltre ricordato che il fulcro del federali-smo fiscale è il superamento del principio della spesa storica che ha generato comportamenti ir-responsabili con trasferimenti di risorse dal cen-tro agli enti su statali per ripianare i conti. Con il federalismo, i fabbisogni finanziari per tutte le

tipologie di spese saranno calcolati su dei costi standard e gllamministratori inadempienti nel controllo di spese ed entrate subiranno varie san-zioni istituzionali, compresa quella dell'ineleggibilità. L'attuazione di queste nuove modalità di finanziamento dei governi locali com-porta anche un meccanismo di perequazione per finanziare, ma non a pie' di lista, le loro funzioni essenziali. ll che rende solidale il federalismo ita-liano, senza rimpianti per il centralismo.

In conclusione ciò che più importa per mante-nere coerenza nel riassetto istituzionale è ricorda-re che il federalismo nasce dal principio di sussidiarietà che considera la distribuzione sia in verticale dei imoli trai ltilitti.Z101 .1l (Regioni, gittata Pe) che in orizzontale tra funzioni (delle istituzio-ni, della società e dell'economia). Nella democra-zia tedesca il parali elismo tra federalismo, econo-mia sociale di mercato ed europeismo (oggi pur-troppo appannato) ha portato a quel successo che anche in Italia si può e si deve perseguire. Adesso il governo Monti si interessa, comprensi-bilmente, della sussidiarietà verso l'alto (cioè ver-so l'Europa) e in orizzontale verso il mercato. Ri-teniamo che in futuro considererà anche quella verso le Regioni e verso la società.

RI•RODUZCHE RISERVATA

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L'OPINIONISTA LETTORE

ALBERTO ZANELLJ Bologna

1,A NANI ALA PIÙ INQUINATA D'EUROPA IL 29 FEBBRAIO, dopo altri capoluoghi emiliani, anche a Bologna la prima centralin a Arpa ha misurato per la 36' volta una concentrazione di polveri sottili oltre i 50 microgrammi per metro cubo, cioè, il limite di legge. Ora scopriamo che il blocco dei traffico del l' marzo non ha sortito effetti benefici alla qualità dell'aria, anzi sono state misurate concentrazioni superiori ai 100 microgrammi per metro cubo, un livello definito da Arpa «molto superiore ai limite per la protezione della salute umana». Da anni si fa il blocco del traffico nei giovedì d'inverno (salvo shopping natalizio, partite di calcio o altre scuse) ma gli effetti non si sono visti. sindaco di Bologna ha promesso nuove pedonalizzazioni per ridurre lo smog ma, a buon senso, bisognerebbe pedonalizzare piazza di Porta S. Felice visto che lì sta la centralina che ha il primato di superamenti del limite delle polveri sottili. Certo questa pedonalizzazione manderebbe in crisi il traffico urbano ma darebbe un segnale forte alla gente: la salute prima di tutto. Intanto la Regione ha approvato la costruzione della Cispadana, la terza autostrada che taglierà la pianura da ovest a est. Hanno appena finito la quarta corsia nell'AZ, perché sprecare solidi in un'altra autostrada invece di cercare soluzioni nuove per la pianura più inquinata, d'Europa?

press LinE 16/03/2012 il Resto del Carlino

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La Cassazione apre alle coppie gay «H o diritto a essere f *glia» Ma resta l'impossibilità di contrarre nzatrimonio

LIMM Resta non valida

anche la trascrizione del certificato

di matrimonio eventualmente

celebrato all'estero

(Ansa)

ROMA LA CASSAZIONE, prendendo come punto di riferimento la Convenzione europea dei Diritti dell'uomo, stabili-sce che le coppie omosessuali, se con l'attuale legislazione italiana «non pos-sono contrarre matrimonio né trascri-vere nel certificato di nozze il matri-monio celebrato all'estero», hanno co-munque «diritto alla vita familiare». Cioè, agli effetti civili, in presenza di «specifiche situazioni», a ottenere «un trattamento omogeneo a quello assicu-rato dalla legge alla coppia coniuga-ta». La sentenza (n° 4184, depositata ieri) in circa 80 pagine di motivazio-ne, pur respingendo secondo una con-solidata giurisprudenza il ricorso di una coppia gay di Latina che si era sposata nel 2002 in Olanda, riconosce che «il quadro europeo dei diritti dei gay ed il contesto sociale sono forte-mente cambiati». Esultano le associa-zioni e i comitati che da anni appog-giano, anche sul piano della consulen-za giuridica, la rivendicazione degli omosessuali in materia di matrimo-nio («è una rivoluzione copernicana, il Parlamento ne prenda atto»). 1m-

LE MOTIVaGN «è stata superata la concezione delta diversità di sesso come presupposto deWunione»

prontato al realismo il primo com-mento dei Giuristi Cattolici che, con il loro presidente Francesco D'Agosti-no, sottolineano come la Suprema Corte, seguendo una recente pronun-cia della Corte Costituzionale, abbia «ritenuto irrilevante l'identità di ses-so per la qualificazione del rapporto di coppia di tipo matrimoniale».

«CONCLUDENDO — spiega D'Ago-stino che, per rapporti di coppia co-me questo, si dovrebbe applicare non una nuova normativa, che solo il legi-slatore può elaborare, ma le soluzioni già previste per le coppie di fatto eterò-sessuali». «Dietro a tutta questa dina-mica aggiunge D'Agostino che riguarda ormai la grande maggioran-za dei Paesi occidentali, non c'è tanto una nuova consapevolezza del valore

del rapporto di coppia omosessuale quanto, piuttosto, una continua e, sembra, inarrestabile perdita di valo-re dell'essenza del matrimonio in quanto tale».

MA LA sentenza della Cassazione riac-cende anche un dibattito mai sopito tra le forze politiche. C'è chi critica i magistrati in quanto tali riproponen-do su un altro terreno la conflittualità tra Pdl e toghe. Chi, dalla destra «ri-belle» di Eli, spinge invece per un rico-noscimento legislativo delle coppie gay. E chi da sinistra chiama in causa il governo dei tecnici e lo invita a non occuparsi solo di cifre, ma anche dei diritti delle persone. A non battere ci-glio è l'ex sottosegretario, con delega ai problemi della famiglia, Carlo Gio-vanardi. Cita la sentenza di piazza Ca-vour a paradigma di «quanto da anni non ci stanchiamo di ripetere: nel qua-dro costituzionale e legislativo vigen-te in Italia, le coppie omosessuali non possono #àr valere il diritto a contrar-re matrimonio né alla trascrizione del matrimonio celebrato all'estero».

Bruno Ruggiero

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press LinE 16/03/2012 il Resto del Carlino

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A, neve ci costa 400 milioni Caro Monti, ora salvaci tu»

Marche e Romagna, il conto salato del maltempo: appello al premier I territori di Marche e Romagna coinvolti dal «terremoto bianco», con oltre tre metri di neve, aspettano ancora un aiuto dal governo. Ecco L'appello bipartisan dei parlamentari

Luigi Luminati PESARO

LA PROVINCIA di Pesaro e Urbi-no ha messo insieme una stima di oltre 89 milioni di euro. Quella di Rimini, con un territorio monta-no molto più piccolo, si è fermata a 71 milioni. Folli e Cesena si è fermata a circa 20. La provincia di Ancona rivendica oltre 36 mi-lioni di curo e il resto delle Mar-che, tutto insieme, si limita poco più di 10 milioni. Bologna ipotiz-za 29 milioni di danni solo per il Comune. Non c'è bisogno di esse-re un professore in matematica per sapere che siamo oltre i 400 milioni tra danni pubblici e priva-ti, compresa, forse, l'agricoltura.

SETTORE dove, solo nelle Mar-che, si ipotizzano 50 milioni tra danni e mancati introiti. Il terre-moto bianco ha colpito duro, ma il governo dopo qualche promes-sa iniziale e qualche fondo per l'immediata emergenza, fa orec-

ben capire che non basta-no».

tesso discorso per l'aarieoltura ' per la quale le Marche han- no già dichiarato lo stato di calamità: «In

cassa ci sono solo 12 milioni», dicono Pizzo-

ante e Vannucci. Nella lettera si chiede un passo for-

male: «E' urgente che il governo decreti lo stato di calamità. Lo strumento ----- affermano i parla-

mentari — dell'ordinanza e dei poteri commissariali sono indi-spensabili per ristabilire le norma-li condizioni sociali ed economi-che nelle zone colpite di Marche e Romagna».

NEL FRATTEMPO Sergio Pizzo-lante sollecita anche le Regioni, che appaiono più tiepide nelle ri-chieste: «Il presidente Errani de-ve convocare la conferenza Stato-Regioni e porre il problema sul tappeto». Una volta dichiarato lo stato di emergenza, si potrebbe at-tingere ai 600 milioni di euro a bi-lancio per i casi straordinari e sen-za intervenire sulle accise della benzina, come le Marche hanno già fatto per l'alluvione. Ma il go-verno è tiepido. Di qui la lettera bipartisan, mentre a Pesaro si la-vora per la 'marcia su Roma' del 21 marzo dei terremotati della ne-ve.

::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::n::::::::::: :::::::::::::::::::::: •

APPELLO IMPARTIISAN

Sergio Pizzolante (Pc11), uno dei

parlamentari di Emilia Romagna

e Marche che hanno firmato

l'appello indirizzato a Mario Monti (nel tondo)

chie da mercante sui risarcimen- governo ha messo a disposizione ti. Così i parlamentari di Roma- 20 milioni per le spese dell'ettier- gna e Marche, in versione biparti- genza neve che dovrebbero essere san, hanno preso carta e pen- divisi tra 11 regioni. Si può na e scritto al premier Monti e al c2ipo della protezione civile Fran- co Gabrielli. , Un fronte unito, in cui non manca nes- sun partito, dal Pd ai Pdl, da rli dall'Udc fino alla Lega Nord, che rappresenta l'op-posizione in parlamento. Dice Sergio Pizzolante (Pdl) che con Massimo Vannucci (Pd) è tra i co-ordinatori di questa offensiva: «Il

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press LinE 16/03/2012 il Resto del Carlino

milioni AN SONA

I NUMERI

O milioni A TOTALE

o i danni detta neve aizzati sommando

'me di Emitia, gna e Marche. trebbe essere [colo per difetto

milioni NI

la cifra complessiva che riguarda la provincia di tl i i, in particolare 7 Comuni dell'Atta Vatte

del Marecchia e il settore Wagricottura

milioni PESAR° E URBINO

manto dichiarato dai 0 Comuni detta p incia di Pesare

Urli= per danni pubbtici. Poi CE sono

enti danni privati

a stima per quanto uarda la provincia

ona, altri 10 milioni arrivano dai resto

Marche. Tre mitioni per L'emergenza

• ••••

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«Riqualitichi o i centri storici Così l'edilizia potrà tornare a correre» La ricetta anticrisi di Paolo Govoni, presidente Cna Emilia Romagna Marco Tavasani o BOLOGNA

«DOBBIAMO prendere per mano le imprese emiliano rornagnole e accompagnarle mori dal tunnel». Paolo Govoni, presidente regiona-le_ della Cna (70inila imprese asso-ciate), chiede misure di supporto all'export e un'azione energica per il credito. «Ci accorgiamo tutti i giorni clic le banche tengono chiu si i rubinetti: se un'impresa chie-de una linea di r_ ieri i risposta è sempre la stessa: 'riparliamone. Cl, i iellainigliore delle ipotesi, si sent0110 chiedere gararizte impos-sibili e tassi inaccettabili». Secon-do Govoni, «senza interventi con-creti parte del tessuto produttivo rischia l'em argi nazione con pesati-ti ricadute sull'occupazione».

E' in crisi' un modello che è sta- to per decenni l'asse portan- te dell'economia emulano ro- mag noia?

«(;IL l - tempo. E ho rimpressjo- ne che ci sia Una diffusa sottovalu- tazi0f3e sulla gravità di questa fa-

ndo del-

Gli interventi del governo Monti per aundare l'econo-: mia bastercsnno?

«Le correzioni dei conti pubblici avevano aspetti positivi, ma il Pe-sante aumento della pressione fi-scale diretta e indiretta sta distrug-gendo la competitività delle im-prese e la loro tenuta sui mercati. Ci aspettavamo maggiore incisività sulla diminuzione dei costi, inaccettabili, della pubblica anuninistrazione, Arrive- ranno ?,,,

Quanto peso lo • d coitàdi ac. cesso al credi. to bancario?

«Alolto, Anche qui devo registra- \ t-e una difficoltà crescente e radica-ta, che colpisce in partico-

lare il inondo della piccola impre-sa, cabnierata in 'nan'o solo dAl'i n-tervento dei Confidi e soprattutto da Uniticli Auspico interventi di Regione, Camere di commercio ed enti locali, ma contestualmente e necessaria anche la disponibilità del nionci o ha ori per salvare in-teri comparti».

Qual e il sethsre più esposto? «La filiera delle COSITUZÌOtlf e il -

9.10 indotto. Il nostro osservato- : rio congiunturale registra, nei-

io regione, urta caduta del fat-.: turato dell'8.2% nel 201 I, ,Sommato ai decrementi degli athuì anni e un dato dramma-kona la crisi M (mesti ulti-1:ffieSi morde tutti comp.ar-

vede troppo `imprenditori

hanno per-

ranza di farcela». E il vostro ruolo in questa fase così deliccsta?

«il processo di cambiamento ha bi- sogno di tutti i soggeth, perché la situazione

e tal mente difficile da

richiedere risposte immediate: non è più accettabile scaricare sul-le prni i costi della crisi, l'alternati-va è la scomparsa di interi settori. Noi ci stiamo muovendo anche con progetti concreti, ad esempio la rigenerazione urbana in ed • che potrebbe determinare la ri-partenza del comparto. E stiamo dando risposte in termini di servi-zi innovativi, oltre al ntfforzamen-to delle filiere e all'accoiripagna-inetto delle imprese sui mercati esteri».

Anche provvedimenti innova-tivi?

«Si, Abbia tno allo studio con esperti di economia la creazione di un modello atto ad arginare questa crisi che rischia di vari] [ieri-re L lavoro di generazioni di im-prenditori che hanno costruito il benessere nel nostro territorio. Vorrei dire che come imprendito-re dovrei essere ottimista, ma ti-tengo che questo sarà un anno par-ficolarniente difficile. E senza in-

ti forti molte aziende scom- ..4A?arirati n o».

se, che a mio avviso il mo le pini sta pagando più di altri set- •

Li spe-

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P,i'L';';:nbnTg

Il taglia-enti 2010 si è impantanato tra uffici e ministeri di Gianni Trovati

e 32 persone che lavorano al «Centro per la formazione in economia e

politica dello sviluppo rurale» sono state dimenticate a Portici, dove ha sede l'ente istituito nel 1999 per curare la «formazione tecnica superiore» e studiare «lo sviluppo economico» dell'agricoltura, soprattutto meridionale. Il Centro è finito nell'elenco degli enti che la manovra estiva del 2010 (Dl 78/2010) ha deciso di sopprimere incorporandoli ai ministeri competenti per materia ma da allora nulla è stato fatto. Non sempre si tratta di una dimenticanza dolorosa,

CORTE DEI CONTI Buchi normativi e scarsa

attenzione ai processi

hanno fermato

l'aggregazione

delle amministrazioni

perché il Centro che non esiste più ha ancora fra l'altro un direttore generale, ma l'inquadramento del personale nella struttura delle Politiche agricole non è stato ancora accennato e la chiusura delle vecchie partite è ancora di là da venire.

Tanta lentezza, spiegala Corte dei conti (sezione centrale di controllo) nella deliberal/2o12 diffusa ieri, «desta perplessità», anche perché «nonne sono esplicitate le ragioni». La «perplessità» dei giudici contabili, poi, cresce perché le stesse caratteristiche tornano nelle storie vissute dagli altri protagonisti del «taglia-enti» targato 2010,

lanciato dall'allora Governo Berlusconi con un'enfasi presto dimenticata quando si è trattato

di passare ai fatti. L'agenzia dei segretari comunali, ricorda per esempio la Corte, doveva essere assorbita dal ministero dell'Interno, ma da quando "non esiste più" ha speso 1,8 milioni di euro (più Iva) nel tran tran ordinario, senza peraltro poter bandire concorsi per l'assegnazione dei segretari agli enti locali, e si è letteralmente inventata organi istituzionali (come il «comitato di sorveglianza», al posto del collegio dei revisori cancellato dalla soppressione) nell'attesa che il Viminale si decida ad attuare davvero l'incorporazione (Comuni e Province, nel frattempo, pagano ogni anno il contributo obbligatorio all'agenzia "che non c'è").

Al di là dei singoli casi, nella fotografia scattata dalla magistratura contabile è l'intero accorpamento degli enti pubblici disegnato dal decreto estivo del zoto a fare acqua, tenendosi lontano dalla «razionalizzazione efficiente» promessa dalla norma. Alla base del flop, certo, ci sono le lentezze organizzative che affliggono laburocrazia ministeriale, ma ad alimentarle c'è secondo la Corte un difetto "nel manico". Il caos, scrive la Corte nelle conclusioni dell'indagine, nasce dalla «estrema sinteticità delle disposizioni recate dal decreto 78 del 2010», che non si soffermano a disciplinare i processi di aggregazione e lasciano campo aperto all'incertezza. Ai magistrati, allora, viene il dubbio che le norme «non siano state supportate da una valutazione degli effetti» sulle varie realtà colpite: forse l'interesse puntava più a qualche titolo di giornale che ai risultati effettivi dell'operazione?

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Il Sole12

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I controlli

Le verifiche della Gdf nel triennio 2009-2011 sugli affitti in nero

Abitazioni concesse

a studenti universitari

fuori sede

15%

Locazioni immobili

destinati ad attività

commerciali

55%

Seconde e terze case

locate in periodo estivo

30%

Lotta IL'evasione L'operazione è partita da Bari

La Gdf rilancia l'offensiva contro gli affitti in nero Marco Mobili ROMA

Là dove non è riuscita a inci-dere la cedolare secca sugli affit-ti, ci proverà la Guardia di Finan-za a cercare di far riemergere dal nero le locazioni mai dichiarate. Studenti fuori sede, affitti estivi e locazioni commerciali saranno oggetto di particolare attenzio-ne per stanare chi concede un im-mobile in locazione ma si dimen-tica di inserire in dichiarazione "le pigioni" incassate o di versa-re l'imposta di registro.

Lo spunto per rilanciare un nuovo piano di azioni mirate sembra offerto dall'intervento effettuato all'università di Bari. Il Comando provinciale del ca-poluogo pugliese ha messo sotto osservazione le locazioni di ap-partamenti e posti letto a studen-ti universitari "fuori sede". Il con-trollo delle Fiamme Gialle sull'ateneo di Bari ha permesso di individuare 362 immobili af-fittati "in nero", di cui 36 ricon-ducibili a evasori totali.

L'evasione di base imponibile ai fini delle imposte dirette ha su-perato i 5 milioni di euro. In 309 casi i proprietari degli immobili affittati in nero hanno dimentica-

to anche di procedere alla comu-nicazione obbligatoria all'Auto-rità di Pubblica sicurezza per la cessione di fabbricati.

La strategia utilizzata è già col-laudata. La Gdf ha prima chiesto all'Università e al Politecnico di Bari di fornire gli elenchi degli studenti "fuori sede", circa 77mi-la, da cui sono stati estrapolati circa umila residenti in comuni distanti oltre 5o km dal capoluo-go pugliese, ovvero tutti coloro che, con buona approssimazio-ne, non possono considerarsi pendolari. A questi soggetti so-no stati inviati dei questionari fi-nalizzati all'accertamento della disponibilità di immobili locati nel quinquennio2005-2010.Le in-formazione così acquisite sono state incrociate con le comunica-zioni alla Pubblica sicurezza e con la registrazione dei contratti e la dichiarazione dei canoni per-cepiti dai locatori, passando per l'anagrafe tributaria.

Si tratta di un fenomeno noto, spiegano dal Comando Genera-le della Guardia di Finanza «Ci rendiamo conto - sottolinea il ge-nerale Bruno Buratti, capo del III reparto operazioni - che l'ille-galità nel settore delle locazioni

agli studenti è un fenomeno par-ticolarmente riprovevole, tenu-to conto che spesso i ragazzi so-no la parte debole del rapporto contrattuale».

Tale condizione può esercita-re sugli studenti anche pressioni di natura psicologica, tanto da in-dune gli essi a comportamenti di tipo omissivo: «in 47 casi dell'operazione di Bari saranno applicate sanzioni a fronte di questionari non restituiti, o resti-tuiti con risposte non veritiere».

L'attività svolta sugli affitti in nero dalla Gdf in questi anni evi-denzia come la particolare for-ma di evasione abbiauna dimen-sione nazionale: nel triennio 2009-20n con oltre 6.700 con-trolli è emersa base imponibile sottratta a tassazione per circa 5o milioni di euro e un'imposta di registro evasa di 6,i milioni di euro. E a confermare l'intenzio-ne che le Fiamme Gialle non mol-leranno lapresa sugli affitti in ne-ro è lo stesso Buratti: «è intenzio-ne della Guardia di Finanza pro-seguire lungo il percorso intra-preso attraverso altri mirati pia-ni di intervento». Si sta già lavo-rando ai dettagli.

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ItaliaOggi

Divergenze fra il ministero dell'Ambiente e dello Sviluppo su come regolare il settore idrico

L'acqua e orfana di controllori Non riuscendo a mettersi d'accordo si è deciso di non far nulla

DI MICHELE ARNESE

Sulla regolazione e sulle tariffe del settore idrico regna sovrana l'incer-tezza per alcune beghe

ministeriali ancora irrisolte e le imprese del comparto sbuffano per la confusione e l'incertezza normativa. Vediamo quali sono le divergenze attuali fra ministe-ro dell'Ambiente e dicastero dello Sviluppo economico. Ma, prima, serve inquadrare bene il tema.

Nei tre anni del governo Berlusconi la posizione del mi- nistro dell'Ambien- te, Stefania Pre- stigiacomo, ha impedito, di fatto, che il settore idri- co fosse sottoposto alla regolazione di un'Autorità indi- pendente. Secondo le leggi allora in vi- gore, il settore era sottoposto a una forma debole di re- golazione esercitata dal Comita-to per la vigilanza sull'uso delle risorse idriche (Coviri) che isti-tuiva il Servizio idrico integrato e dettava le norme di riassetto che ancora oggi sono sostanzial-mente in vigore.

Nel 2009 il Coviri si è trasfor-mato in Commissione nazionale di vigilanza sulle risorse idriche (Conviri) senza che ciò modifi-casse in misura apprezzabile

tanto le funzioni quanto i limiti dell'impostazione istituzionale che continuava a non garantire l'autonomia dell'ente rispetto al potere politico, l'adeguatezza delle risorse umane e finanzia-rie necessarie allo svolgimento di compiti di regolazione econo-mica del settore, perseverando nella commistione di ruoli del ministero dell'Ambiente e della Commissione in materia di de-terminazione delle tariffe e di controllo del servizio.

Nel frattempo il governo Ber-lusconi aveva avviato, su ini-ziativa del ministro degli Affari regionali, Raffaele Fitto, che aveva delega ai servizi pubblici locali, una riforma del settore che aveva determinate, per reazione, l'avvio di una campagna referen-daria sull'acqua pubblica. Con la raccolta delle firme per i referen-dum su nucleare e acqua pubbli-ca, si erano infittiti i tentativi di assegnare il settore dell'acqua alla regolazione di un'autorità pubblica ed indipendente al pari di quello che accade per l'energia elettrica ed il gas o per le teleco-municazioni.

Questa era anche una rispo-sta, nelle intenzioni di Palazzo Chigi e di Fitto, alla demagogi-ca campagna referendaria, in quanto rafforzava, rendendola trasparente, la funzione di con-trollo nella formazione delle tariffe e di regolazione delle at-tività svolte dai gestori, pubblici o privati che fossero. Non se ne fece nulla e sappiamo poi come

il referendum sull'acqua andò a finire - con l'abrogazione integra-le dell'articolo 23-bis del decreto 112/2008 e l'azzeramento della riforma dei servizi pubblici lo-cali poi ripresa con il decreto di ferragosto del 2011.

Ancora a luglio 2011 con il de- creto legge n. 70 (decreto Svilup- po), all'esito di un braccio di ferro fra il ministro Prestigiacomo e quanti, Fitto tra questi, propo- nevano invece il passaggio delle funzioni di regolazione sull'idri-

co all'Autorità per l'energia e il gas (Aeeg), il Conviri viene soppresso e, al suo posto, viene istituita l'Agenzia nazionale per la regolazione e la vi- gilanza in materia di acqua.

Ancora una volta una soluzione pa- sticciata (secondo la maggioranza dei tecnici dell'esecuti- vo) che, pur avvici-

nandosi alla figura di autorità indipendente, non scioglieva del tutto i rapporti con l'autorità po- litica (ministro per l'Ambiente) e non era dotata delle risorse di personale e finanziarie adegua- te all'importanza e complessità del ruolo. L'Agenzia non è però mai nata, vittima anche del ru- vido trattamento riservato alla Prestigiacomo dall'allora mini- stro dell'Economia, Giulio Tre-

monti (più diplomaticamente si direbbe lunghezze burocratiche per l'approvazione degli atti amministrativi da parte della Ragioneria) e dell'insofferenza della Lega rispetto al tema.

Arriviamo quindi al governo Monti che con l'articolo 21 del decreto 201/2011 (Salva Italia) dispone, nell'ordine, la soppres-sione dell'Agenzia nazionale per la regolazione e la vigilanza in materia di acqua e il passaggio delle competenze relative a re-golazione e controllo dei servizi idrici all'Aeeg.

Tutto bene? No, perché l'ultimo passo del comma 19, aggiunto in sede parlamentare su pressio-ne del ministero dell'Ambiente, stabilisce che «le funzioni da trasferire sono individuate con decreto del Presidente del Con-siglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, da adottare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto.»

Ma i 90 giorni sono ormai tra-scorsi senza che il Dpcm abbia visto la luce. Eppure, notano i tecnici, il decreto è semplicissi-mo, per certi versi finanche inu-tile, dovendosi limitare a defini-re quali delle funzioni elencate nell'articolo 10 del decreto legge 70 devono passare dalla soppres-sa Agenzia all'Aeeg. Il dicastero dell'Ambiente retto da Corra-do Clini ha redatto una bozza di Dpcm, che ItaliaOggi ha letto, che è stato anche sottoposto alla

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valutazione della Conferenza delle Regioni.

Il giudizio unanime di quanti hanno studiato il testo e si inte-ressano di regolazione è nega-tivo. Sulla stessa linea sarebbe anche il sottosegretario Ca-ludio De Vincenti che, per il ministero dello Sviluppo, segue tutta la partita delle liberalizza-zioni dei servizi pubblici locali. La bozza di Dpcm conterrebbe disposizioni illegittime quando assegna nuove funzioni al mi-nistero dell'Ambiente; inoltre, verrebbe a delinearsi un quadro confuso in cui la competenza regolazione della tariffa risulta condivisa tra ministero e Au-torità generando confusione e commistione di ruoli.

In una situazione nella quale finanche le imprese del setto-re chiedono di essere regolate da un'autorità indipendente e «autorevole», in cui si attende, da oltre 15 anni, una revisione del metodo tariffario introdotto nel lontano 1996, in cui uno tra i principali elementi di critici-tà che impediscono lo sviluppo di un mercato di fornitura dei servizi idrici efficiente e com-parabile come quello dei paesi europei più avanzati è proprio la mancanza di un sistema di rego-lazione e controllo indipendente e dotato di adeguate competenze specifiche, possiamo continuare

ad attendere il dirimersi di que-stioni di attribuzione di compe-tenze anche in presenza di una legge che è chiara?

L'esito referendario ha sancito l'eliminazionidel riferimento al rendimento del capitale investito tra le voci di costo che la tariffa deve coprire e ciò determina in-certezza dell'applicabilità di tut-te le tariffe in vigore sulla base delle quali sono stati costruiti i piani di investimento su 20-30

anni. Urge, notano le società del settore, una revisione rapida del metodo tariffario già molto vecchio ed ora stravolto dal re-ferendum. Le imprese del com-parto stimano in 60 miliardi gli investimenti sulla rete nei pros-simi 20-30 anni Le banche sono sempre più restie a considerare bancabili piani di investimento soggetti a tale incertezza regola-toria e tariffaria.

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Pagina 8 L'acqua è orfana di ci-miri-Mori

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Battaglia senza quartiere per il controllo del partito in Emilia-Romagna. Interviene Alfano

Pdl, Bertolini batte Giovanardi A Modena iscritti immigrati clandestini: 600 tessere stracciate

DI GIORGIO PONZIAMO

Bertolini 1 — Giovanardi 0. Il primo tempo della partita pidiellina a Mo-dena si è concluso con la

vittoria della coordinatrice loca-le e berlusconiana della prim'ora Isabella Bertolini. Ma c'è anco-ra tempo perché Carlo Giova-nardi, ex casiniano diventato berlusconiano, possa ribaltare le sorti della gara, con in palio il controllo del Pdl di Modena e quindi la possibilità di incidere anche sugli equilibri regionali eli l partito, con l'occhio rivolto alle prossime elezioni politiche. A congresso convocato, Bertolini era uscita a muso duro: «Pacchi di tessere arrivate all'ultimo minuto e sospette, qui c'è puz-za di un assalto al Pdl e ci vedo pure lo zampino della camorra». Un'accusa tanto grave e per di più proveniente da una parla-mentare e dirigente storica del Pdl, vice capogruppo dei deputa-ti: Angelino Alfano non poteva fare finta di nulla. Ha sospeso il congresso e mandato con ampi poteri a verificare quanto stava avvenendo all'ombra della Ghir-landina il suo fidato Denis Ver-dini il quale, appena arrivato, s'è messo le mani nei capelli: ha tro-vato non un partito ma un'arena, con gruppi gli uni contro gli altri armati e appunto tessere che an-davano controllate a una a una Adesso, dopo una prima verifica, Bertolini annuncia vittoria: cento tessere dei suoi avversari (Carlo Giovanardi, Enrico Aimi, con-sigliere regionale ex An, Gian-piero Samorì, l'avvocato che sta tentando la scalata alla banca po-polare dell'Emilia-Romagna sotto la regia di Marcello Dell'Utri) sono già state cassate, risultan-do intestate a persone in realtà iscritte ad altri partiti, ma anche stranieri irregolari e soggetti le-

gati al mondo dell'imprendito-ria edile, tutti provenienti dalla Campania e dalla Calabria. «È emerso», dice Bertolini, «quello che avevo segnalato io, cioè che ci sono diverse persone con la stessa provenienza geografica, tutte legate al mondo dell'edili-zia. Ora stiamo facendo i control-li negli otto Comuni dove sono concentrate queste presenze e che secondo gli inquirenti sono tra quelli, in provincia, a più alto rischio di infiltrazioni mafiose». Tra i 5.780 tesserati del Pdl di Modena c'erano immigrati sen-za cittadinanza, alcuni si trove-rebbero addirittura nel centro di prima accoglienza in attesa dell'espulsione, inoltre quan-do sono stati rintracciati altri iscritti sono caduti dalle nuvole, avevano una tessera in tasca ma non del Pdl bensì di Fli o Forza Nuova, e di Pdl e Berlusconi non

volevano proprio sentirne parla-re. La vicenda finirà anche nelle aule di giustizia, la procura ha aperto un fascicolo sulla denun-cia della Bertolini: «Il fatto che su 5.800 tesserati quasi 600 abbiano una provenienza non chiara po-teva gettare una pesante ombra su un congresso così importante. Da coordinatrice era mio dovere rendere pubblica questa situazio-ne dove, per la prima volta nella nostra storia, ci siamo trovati davanti a un boom di iscritti che provenivano dalla Calabria e dalla provincia di Caserta, alcuni dei quali legati a nomi di spicco della criminalità organizzata. Non vogliamo fare discrimina-zioni ma è giusto verificare visto che i miei richiami all'interno del partito locale non sono ser-viti a nulla». Con la Bertolini se la prende Enrico Aimi: «Ha rot-to un patto di gentlemen agree-

ment che prevedeva di lasciare ogni conclusione al commissario Verdini, per questa ragione non intendo entrare nel merito del-le questioni da lei sollevate ma sottolineo che sarebbe giusto che le accuse, sovente generiche, venissero esplicitate nelle com-petenti sedi del partito». Mentre Verdini si affida a un comunicato per raffreddare gli animi dopo la fuga in avanti della Bertolini- «Si tratta di un problema complesso. Per esempio è stata acquisita agli atti una dichiarazione del com-missario nazionale anti-racket e anti-usura da cui risulta che alcuni imprenditori edili che operano in provincia di Modena, sono stati costretti ad abban-donare con le loro famiglie la Campania per aver denunciato un boss camorrista. Essi hanno richiesto insieme ai loro familia-ri e amici l'iscrizione al Pdl. Nei

prossimi giorni tirerò le somme del lavoro svolto e verificherò se e quante domande di iscrizione non potranno essere accolte per mancanza dei requisiti necessari, per procedere così alla fissazione della data del congresso». Già, il congresso. Quando sarà riconvo-cato (forse dopo PaSqua) ci sarà la conta: favorita è la corrente di Giovanardi-Aimi-Samorì, che se la dovrà vedere con Claudia Severi, assessore a Sassuolo e fedelissima bertoliniana. Terzo incomodo Michele Barcaiuo-lo, consigliere comunale Pdl a Modena e che ben prima della campagna di tesseramento tanto chiacchierata aveva lanciato un appello affinché nel partito non entrassero persone con la fedina penale sporca o comunque legate ad ambienti poco chiari Non è stato ascoltato. ©Riproduzione riservata—a

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I'dl, Ilerlolitìi (palle Ginvatiardi

DIFENDERSI DA EQUITALIA

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Sentenza della Cassazione a sezioni unite: spiragli per contrastare disparità di trattamento

Coppie gay riconosciute a metà Possibile far valere diritti in giudizio. Ma niente matrimonio

DI DARIO FERRARA E ANTONIO CICCIA

Sì al diritto alla vita fa-miliare per le coppie omosessuali, no alla tra-scrizione delle nozze ce-

lebrate all'estero: i principi della Convenzione europea dei diritti dell'uomo (Cedu) non implicano il riconoscimento dei matrimo-ni omosessuali, ma si può adire il giudice contro le disparità di trattamento. È quanto emerge dalla sentenza 4184/12, pubbli-cata il 15 marzo dalle Sezioni unite civili della Cassazione. I gay hanno certamente diritto a una vita familiare, oltre che di coppia, in base ai principi Cedu e alla giurisprudenza della Corte di Strasburgo, secondo la quale la diversità di sesso degli sposi non è più un presupposto fondamen-tale, per così dire «naturalistico», dell'esistenza del matrimonio. Le coppie omosessuali, tuttavia, in Italia non possdno sposarsi né ottenere la trascrizione del matrimonio celebrato all'estero, ad esempio nel Regno dei Paesi Bassi. Almeno per ora. Già oggi possono comunque rivolgersi al giudice facendo sollevare tutte le questioni di illegittimità costi-tuzionale che si possono porre in casi di disparità di trattamento rispetto al matrimonio eteroses-suale. E ciò per due motivi: sta al Parlamento individuare le forme di tutela da riconoscere alle cop- pie omosessuali, mentre la Corte _ .

costituzionale «in relazione a ipo-tesi particolari» può riconoscere la necessità di trattamenti omogenei a prescindere dall'orientamento sessuale delle coppie, grazie al controllo di ragionevolezza.

Parola ai giudici. È dunque un'apertura alle unioni gay più formale che pratica, dal momento che si ribadisce che la Repubblica italiana non riconosce i matrimo-ni omosessuali, spetta alle Came-re legiferare per il riconoscimento delle unioni gay e le nozze tra per-sone dello stesso sesso celebrate all'estero non possono essere tra-scritte in Italia. E non per la loro pretesa «inesistenza» o «invalidi-tà», ma in quanto atti di matrimo-nio non idonei a produrre alcun effetto giuridico nell'ordinamento del nostro Paese. L'inesistenza, in particolare, va esclusa perché la Corte europea dei diritti dell'uo-mo ha abbattuto un altro totem: la diversità di sesso dei nubendi non risulta più rilevante, tanto da far ritenere ormai superata la giurisprudenza di legittimità ita-liana orientata in tal senso. Ma attenzione: la circostanza che a ogni componente della coppia gay vada comunque riconosciuto il diritto alla vita familiare, oltre che di coppia, consente a ciascuno di adire il giudice per ottenere, per specifiche situazioni (ad esempio, patrimoniali), la par condicio con le coppie etero, sollevando eccezio-ni di illegittimità costituzionale delle disposizioni che non assi-curano trattamento omogeneo in violazione delle norme costi-

tuzionali oppure del principio di ragionevolezza. Ma come detto essere titolari del diritto alla vita familiare, di per sé, non può far ottenere la trascrizione del ma-trimonio omosessuale celebrato in Olanda.

Effetti della sentenza. La sentenza segna tuttavia una svolta in quanto consente di fare a meno del riferimento alla fami-glia e ai diritti della famiglia per ottenere riconoscimenti giuridici per le coppie omosessuali. Basta il riferimento all'articolo 2 della Costituzione, il quale riconosce i diritti inviolabili dell'uomo come singolo e come componente di formazioni sociali. Con esso ci si trova di fronte alla possibilità di un parametro costituzionale per estendere alle coppie omosessuali i diritti riconosciuti agli etero. La sentenza apre alla possibilità di questa estensione, anche se potrà avvenire solo attraverso un cana-le giudiziale. Questo significa af-fidarsi alla sensibilità costituzio-nale del giudice di volta in volta coinvolto e significa anche dover aspettare che un certo orienta-mento si consolidi per poter diven-tare «diritto vivente» e potenzial-mente estensibile a tutti. Questo

significa che fino a che non ci si troverà di fronte a una giurispru-denza consolidata è possibile che ciascuna coppia debba agire per ottenere i propri diritti. Le sen-tenze, infatti, valgono per le parti e non per i terzi. Oppure bisogna attendere che si pronunci su cia-scun caso la Corte costituzionale. Insomma si tratta di una strada che implica la costruzione della di-sciplina delle coppie omosessuali grado per grado e con i tempi della giustizia. In quest'ultimo aspetto sta, peraltro, anche il limite della pronuncia. A ordinamento vigen-te l'estensione di diritti (es.: diritti di natura patrimoniale) non potrà avvenire che attraverso l'accerta-mento della disparità di tratta-mento vagliata ai sensi dell'art. 2 Cost. Questo significa anche, però, che per la progressiva equipara-zione dei diritti delle coppie gay si potrà fare a meno del legislato-re. Tranne, ovviamente, che per il matrimonio.

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Coppie gay meonoseurie a metà

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La Conferenza stato-regioni ha detto sì all'intesa

Fatto l'accordo sull'apprendistato DI DANIELE CIRIOLI

E SIMONA D'ALESSIO

V ia libera all'apprendistato per la qualifica e il diploma professiona-le. Ieri, infatti, è stato approvato dalla Conferenza Stato-Regioni

l'accordo sulla regolamentazione dei profili formativi e sul monte ore di formazione mi-nima esterna e interna all'azienda, atto pro-pedeutico per la messa in opera del primo dei tre percorsi di apprendistato con cui, pe-raltro, sarà possibile assolvere anche all'ob-bligo di istruzione in azienda. Con tale tipo di apprendistato possono essere assunti, in ogni settore di attività, i soggetti di età tra i 15 e i 25 anni. La durata è determinata in considerazione della qualifica o diploma da conseguire e non può in ogni caso essere su-periore, per la sua componente formativa, a tre anni ovvero quattro nel caso di diploma quadriennale regionale. La regolamentazio-ne dei profili formativi è rimessa alle regioni e alle province autonome (Trento e Bolzano), previo accordo in conferenza stato-regioni, provvedimento che è stato approvato ieri. L'accordo, in primo luogo, doveva definire le qualifiche e i diplomi professionali; a tal fine fa rinvio all'accordo 27 luglio 2011 che ha istituito il repertorio dell'offerta di istru-zione e formazione professionale composto per le qualifiche da 22 figure e da altre 21 figure per i diplomi. In secondo luogo, l'ac-cordo doveva fissare il monte ore di formazio-ne, esterna o interna all'azienda, congruo al conseguimento della qualifica o del diploma

professionale; a tal fine stabilisce una du-rata non inferiore a 400 ore annue, tenuto conto della possibilità, nel caso di apprendi-sti d'età superiore a 18 anni, di riconoscere crediti formativi in ingresso alla luce delle competenze possedute (quindi una ridu-zione delle ore di formazione). Infine, l'ac-cordo fa rinvio ai contratti collettivi nazio-nali, territoriali o aziendali, sottoscritti da associazioni di datori e prestatori di lavoro più rappresentativi, per la determinazione, anche all'interno deg enti bilaterali, delle modalità di erogazione della formazione aziendale nel rispetto degli standard ge-nerali fissati dalle regioni che devono as-sicurarne la tracciabilità. A questo punto la parola passa alle regioni e alle province autonome che dovranno regolamentare la materia entro il prossimo 25 aprile, termine

del periodo transitorio della nuova disciplina introdotta dal Tu. approvato dal dlgs n. 167/2011, in vigore dal 25 ottobre 2011. CRiproduzione riservata— ■

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Pagina 23 II redditometro guarda al passato

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Precot.i p nvi t I tfr

La tempistica per l'erogazione della buonuscita spiegata da una nota Inps

Precoci p.a., rinviato il dr Assegno dopo due anni se la pensione è anticipata

DI DANIELE CIRIOLI

I precoci del pubblico im-piego dovranno aspettare due anni per intascare la buonuscita. Infatti, a chi

accede alla nuova pensione an-ticipata senza aver raggiunto il limite d'età di permanenza in servizio, è quadruplicato il termine di liquidazione delle prestazioni di fine servizio che, passa dagli attuali sei a 24 mesi. Lo precisa, tra l'al-tro, l'Ir_ps nella circolare n. 37/2012 illustrando gli effetti della riforma delle pensioni in vigore al 1° gennaio, con rife-rimento al personale iscritto all'Inpdap.

La buonuscita può atten-dere. I termini di pagamento delle buonuscite (l'ambito di applicazione comprende tut-te le cessazioni dal servizio e tutti i trattamenti di fine rap-porto, comunque denominati, erogati dall'ex Inpdap) sono influenzati dalla riforma delle pensioni, in particolare per ciò che riguarda la possibilità di andare in pensione con il mas-simo dell'anzianità di servizio (i vecchi e cari 40 anni). Dal 1° gennaio 2012, spiega l'Inps, venendo meno sia la possibili-tà di conseguire il diritto alla

pensione con 40 anni di con-tributi a prescindere dall'età (salvo per chi l'abbia maturato entro il 31 dicembre 2011), sia la nozione di anzianità contri-butiva massima, tipica del si-stema di calcolo retributivo (i 40 anni), alle cessazioni con 40 anni di anzianità contributiva non potrà più essere applicato il termine di sei mesi (o quello di 105 giorni) per il pagamento delle prestazioni di fine servi-zio. Pertanto, aggiunge l'Inps, per il personale interessato dalle nuove regole di accesso e calcolo della pensione e che cessa dal servizio senza aver raggiunto i limiti di età pre-visti dal proprio ordinamento di appartenenza, i trattamenti di fine servizio e fine rapporto non possono essere messi in

pagamento prima di 24 mesi dall'interruzione del rapporto di lavoro. In tabella le singole ipotesi aggiornate; alla sca-denza dei termini previsti, l'Inps (ex Inpdap) è tenuto ad erogare gli interessi. In so-stanza, la novità è il periodo di attesa più lungo da sei a 24 mesi nei casi di dimissioni con diritto a pensione, perché in tal caso si tratta dell'accesso alla pensione anticipata prima di aver raggiunto l'età massi-ma di servizio.

Le deroghe. Il termine di sei mesi, precisa l'Inps, resta fermo per il personale che ha maturato il massimo dei con-tributi entro il 31 dicembre 2011 (40 anni ovvero anziani-tà contributive inferiori con ri-

ferimento ai dipendenti appar-tenenti a regimi pensionistici speciali, per esempio il perso-nale militare) anche se cessa dal servizio successivamente a tale data. Inoltre, per il perso-nale interessato dalle deroghe di cui al dl n. 138/2011, e che pertanto ha maturato il di-ritto alla pensione entro il 12 agosto 2011, valgono i vecchi termini di pagamento (si veda ItaliaOggi del 20 agosto 2011), ossia tra 181 e 270 giorni se la buonuscita è relativa ad una qualsiasi causa di cessazione dal servigio; entro 105 giorni se relativa al collocamento a riposo per limiti d'età o di ser-vizio oppure per collocamento a riposo d'ufficio per anzianità massima di servizio.

--o Riproduzione riservata—M

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CASISTICA CESSAZIONE DAL SERVIZIO Per Inabilità o decesso del lavoratore

Fine rapporto a termine; raggiungimento limiti d'età; raggiungimento limiti di servizio (40 anni)

entro il 31 dicembre 2011 Dimissioni con diritto a pensione; dimissioni

TERMINI DI LIQUIDAZIONE Entro 105 giorni

Non prima di 6 mesi e non oltre 270 giorni

senza diritto a pensione; recesso da parte della Non prima di 24 mesi p.a. (licenziamento o destituzione dall'impiego) e non oltre 27 mesi

* Per le cessazioni dal servizio avvenute dal 13 agosto 2011

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Elezioni Rsu nel pubblico im te o ottimo risultato LA CONFSAL SI CONFERMA QUARTA CONFEDERAZIONE SINDACALE

Le Rsu del pubblico impiego, tenutesi dal 5 al 7 marzo, hanno visto l'ottimo risultato della Confsal, che si conferma la quarta confederazione sindacale ita-liana. Anche se i dati definitivi dell'Aran sa-ranno disponibili solo tra qualche gior-no, è possibile dichiarare fm d'ora che la confederazione autonoma ha aumentato il proprio peso sia complessivamente sia nei singoli comparti. La Confsal-Snals per la scuola, la Confsal-Snals-Cisapuni per l'universi-tà, la Confsal-Unsa per i ministeri, la Confsal-Salfi per le agenzie fiscali, la Confsal-Diccap per le autonomie locali, la Confsal-Fials per la sanità e le altre federazioni aderenti alla Confsal — mi-suratesi nella competizione elettorale —hanno ottenuto un notevole aumento dei voti, tra l'altro, corrispondente all'incre-mento degli iscritti degli ultimi anni. Accanto a una triplice confederale che si presenta come unica protagonista nel panorama sindacale italiano c'è la

Pagina a cura • dell'Ufficio stampa della Co

Confederanone generale dei sindacati autonomi

dei lavoratori Viale dí_Tr_astri

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Roma -

realtà della Confsal indiscussa quarta confederazione sia nel pubblico che nel privato. E non c'è possibilità per nessun'altra confederazione, per quanto sostenuta dalla politica, di cambiare queSta realtà fortemente voluta dai lavoratori. Così ha commentato il voto il segretario generale, Marco Paolo Nigi: «Esprimo la mia grande soddisfazione per il risul-tato conseguito, che conferma ancora una

volta la nostra forza rappresentativa. I lavoratori, ai quali va il nostro rin-graziamento, hanno premiato il grande impegno della Confsal e delle sue fede-razioni in un periodo politico-sindacale particolarmente difficile, derivante anche dalle difficoltà finanziare del Paese. Forti di questo risultato continueremo a lavorare nel loro interesse esclusivo e lo faremo in un contesto di vera de-mocrazia e di reale autonomia».

Pagina 31 I A Finanza pubblica è la priorilà

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Sempre più strategico il ruolo dei professionisti, chiamati anche a supportare le pali in Europa • • • Revisori in prima fila nella p.a. Pieno riconoscimento per il controllo contabile nei comuni

M ai come in queste ul-time settimane l'at-tenzione del mondo istituzionale si era

concentrata sul ruolo professio-nale, a questo punto strategico, che dovranno ricoprire i revi-sori legali: a distanza di pochi giorni, infatti, una circolare del ministro dell'interno agli 8mila comuni italiani, una pronuncia deliberata dalla Corte dei conti e il decreto semplificazioni, han-no indicato nei revisori legali la figura professionale decisiva, rispettivamente per il risana-mento dei conti pubblici e per il futuro previdenziale di decine di migliaia di professionisti con il rilancio delle pmi attraverso il supporto strategico-operativo dei fondi dell'Unione europea.

Nel dettaglio, la scorsa set-timana una circolare del mi-nistro dell'interno ha infatti esplicitamente invitato tutti gli oltre 8 mila comuni italiani di adempiere agli obblighi di legge e quindi nominare con le procedure indicate solo i revi-sori legali regolarmente iscritti al registro, che sono preposti a

chiarato con legittima soddi-sfazione il presidente dell'Inrl, Virgilio Baresi, «di tre segnali di estrema rilevanza per il futuro professionale della categoria, poiché quanto stabilito e deli-berato da due importanti orga-nismi istituzionali e quanto con-templato nel decreto del governo Monti, si traducono di fatto nel pieno riconoscimento del ruolo decisivo dei revisori legali, nel ri-sanamento dei bilanci degli enti locali, nel rilancio delle imprese italiane e nel virtuoso percorso previdenziale che devono avere le casse professionali. Credo che questi pronunciamenti potran-no imprimere una definitiva ac-celerazione al varo dei decreti attuativi del dlgs 39/2010, ai quali i rappresentanti delega-ti dell'Inrl stanno alacremente lavorando insieme a altre rap-presentanze nelle commissioni istituite dal Mef».

Di fronte a queste impor-tanti attestazioni, l'Inrl punta ad altri primari riconoscimen-ti professionali e riconferma il proprio cpstante impegno nell'erogazione di corsi for-

mativi a distanza, avviati agli inizi di marzo in collaborazio-ne con il Csel, il Fqr e la Rtb Network, con la previsione nel prossimo aprile di un corso di prima conoscenza nell'area la-voro, determinante impegno nelle verifiche societarie. L'Inrl si impegnerà anche nell'elabo-razione di contributi ed analisi sulle tematiche più attuali della revisione contabile attraverso il proprio Centro Studi, insedia-tosi lo scorso anno, che oggi più che mai potrà rappresentare lo strumento vincente per la cer-tificazione dei risultati conse-guiti dall'attività professionale di controllo contabile svolta per legge dai revisori legali.

poi aggiunta la delibera 12/2012 della Corte dei conti con la quale si esplicita l'auspicio di un allar-gamento della base demografica della Cassa previdenziale dei ra-gionieri, per poter fronteggiare adeguatamente la sostenibilità delle prestazioni previdenziali previste per i professionisti. E quell'allargamento auspicato contempla il pieno coinvolgi-mento dei revisori legali.

«Siamo in presenza», ha di-

monitorare i bilanci secondo il principio della terzietà. Quasi contestualmente il decreto sem-plificazioni ha indicato proprio nei revisori, la figura professio-nale preposta alla certificazione delle spese sostenute dalle pini nei progetti di ricerca e di svi-luppo, sufficiente a presentare la domanda di agevolazioni e quindi accesso ai contributi dell'Unione europea. Accanto a queste rilevanti attestazioni si è

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e. N

Cancellieri ha fatto un regalo ai sindaci uscenti che si ricandidano

Ovunque ci si organizza responsa-bilmente a che vengano posti sotto controllo l'economia e i progetti po-litici per dare modo ai cittadini di esprimere un voto che sia il più con-sapevole possibile.

Proprio per questo motivo sorpren-de la decisione assunta dal ministro dell'interno, Anna Maria Cancellieri, di avere «risolto» il problema della re-lazione di fine mandato per i sindaci e presidenti di provincia in scadenza, derogando alla sua applicazione per i numerosi enti locali che andranno al voto nel maggio 2012.

Una decisione che meraviglia per due ordini di motivi. Il primo perché un siffatto importante adempimento istituzionale è stato deciso legislati-vamente, con l'ultimo decreto attua-tivo del federalismo fiscale (decreto legislativo n.149/2011) che ha con-quistato le simpatie del potenziale elettorato, che si è visto più protetto sul piano del suo controllo diretto.

In quanto tale, l'annunciata deroga è apparsa quantomeno sproporziona-ta, anche sul piano della gerarchia

delle fonti, dal momento che la sua inapplicabilità venga decisa in via meramente amministrativa.

In secondo luogo perché la stes-sa Conferenza stato-città, al pun-to 3 dell'ordine del giorno tratta-to nella stessa seduta dell'i marzo 2012, ha avuto modo di esprimere parere favorevole allo schema del decreto che formalizza i contenuti della suddetta relazione.

Dunque, un provvedimento ministeriale di approvazione dello schema quasi pronto, ma che (per il momento) non si applica.

Allo stesso è sembrata altrettanto preoccupante la dichiarazione del vi-cepresidente dell'Anci, Enrico Borghi, che ha affermato soddisfazio-ne per l'intervenuto differimento, attesa la confessata inca-pacità della pubblica amministrazione dal medesimo rappresen-

tata a redigere la suddetta relazio- ne, nel rispetto del dettato legi-

slativo. Una ammis-

sione di ineffi- cienza, questa, che, in un pe-

riodo di

Anna Maria Can

assoluta difficoltà economica, ove diventa ineludibile mettere sotto tutela il debito pubblico e di monito-rarlo efficacemente e costantemente, preoccupa non poco. Ciò perché pro-mana dagli enti, i cui bilanci lasciano poco ben sperare, considerato il loro frequente uso delle amministrazioni locali di celare storicamente tra i resi-dui attivi crediti inesistenti. Su tutto, le esperienze di Catania, di Milano e di Reggio Calabria insegnano.

Così facendo si disperdono, peral-tro, nel nulla le conquiste legislati-ve «moralizzatrici” che rintracciano, per esempio, nel decreto legislativo n.149/2011, quei nuovi obblighi a carico di governatori regionali, presidenti di province e sindaci utili a verificare la loro capa-cità o meno di gestire la cosa pubblica. Ma anche a sancire la loro espulsione, nell'ipote-si di loro conclamata inca-pacità, dalla scena pubblica complessiva.

Ettore Jorio da www.crusoe.it

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T•ntam politico in naftalina

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Il ministro dell'interno congela il regolamento atteso dalla Conferenza stato-città

Testamento politico in naftalina Slitta la relazione di fine mandato per i sindaci ricandidati DI FRANCESCO CERISANO

a relazione di fine man- dato può attendere.I sindaci in scadenza che i ricandideranno alle

elezioni amministrative del 6 e 7 maggio saranno dunque eso-nerati dall'obbligo di informare i cittadini su cosa hanno fatto e come hanno speso i soldi pub-blici. L'obbligo di redigere (e di rendere pubblico sul sito inter-net del comune) quello che da più parti è stato definito come una sorta di «testamento poli-tico» del primo cittadino costi-tuisce uno dei fiori all'occhiello dell'ultimo decreto legislativo attuativo del federalismo fi-scale, il dlgs n.149/2011, che è anche uno degli ultimi provve-dimenti approvati dal governo Berlusconi.

La relazione di fine mandato avrebbe dovuto debuttare dalle prossime elezioni di maggio se il governo presieduto da Mario Monti avesse deciso di rispet-tare il timing previsto nello stesso dlgs. Entro 90 giorni dall'entrata in vigore del dlgs (5 ottobre 2011), e dunque en-tro il 5 gennaio 2012, il mini-stero dell'interno, d'intesa col

Mef, avrebbe dovuto approvare, previo accordo in Conferenza stato-città, lo schema tipo per la redazione del testamento politico dei sindaci, nonchè uno schema semplificato per i comuni con meno di 5.0Q0 abitanti.

Fatto sta che i tecnici del dicastero guidato da Anna Ma-ria Cancel-lieri si sono subito messi al lavoro per predisporre una bozza di provvedi-mento da portare in Stato-città in tempo utile per le prossime amministrative.

Ma con sorpresa nell'ulti-ma riunione della Conferenza (quella del 1° marzo in cui tra l'altro è stato raggiunto l'accor-do sulla ripartizione del fondo di riequilibrio dei comuni e delle province) dello schema di relazione di fine mandato non c'è stata traccia. Il testo, atteso per l'esame, è stato alla fine cancellato dall'ordine del giorno, tutto dedicato invece

alla finanza locale. Il decreto è stato però esami-

nato lo stesso «fuori sacco» su richiesta degli stessi enti locali (evidentemente preoccupati per l'entrata in vigore dell'obbligo di trasparenza) e la Cancellieri è stata chiara: slitta tutto. «E'

bene soprassede-re», ha detto il ministro, «per quest'anno si deroga in attesa che il Vimina-

le definisca gli ultimi dettagli del-

lo schema tipo». Un vero e proprio time-out, quello

chiesto dal ministro, che renderà però impossibile l'appli-cazione delle nuove regole sin dalle prossime elezioni ammini-strative nelle quali sarà coinvol-to un campione significativo di comuni (1017 comuni, in pratica uno su otto).

Ma cosa c'è (o meglio ci sa-rebbe dovuto essere) nella re-lazione di fine mandato di così «compromettente»? Nulla per un sindaco che non abbia nien-te da nascondere. Il decreto at-tuativo del federalismo chiede

ni c'è il problema della riparti-zione del fondo di riequilibrio (che quest'anno ammonta a 6,8 miliardi, si veda ItaliaOg-gi del 2/3/2012). I conti infat-ti sembrano non tornare per molti comuni e a far saltare il banco per i sindaci è l'incer-ta quantificazione del gettito Imu che nelle attese di Monti dovrebbe compensare i tagli al fondo. Tuttavia, le prime cifre circolate sulla ripartizione del-le spettanze sono largamente inferiori alle attese dei singoli enti (il che per il momento ne impedisce la pubblicazione sul portale dell'Ifel) nonostante sulla quantificazione del fondo l'Anci abbia espresso parere favorevole nella Stato-città del 1° marzo. Il presidente dell'An-ci, Graziano Delrio, ha chie-sto alla Conferenza «l'urgente convocazione del tavolo tecnico sulla finanza locale» per verifi-care «il percorso di attuazione del decreto salva Italia ed i suoi riflessi sulla predisposizione del bilancio di previsione per il 2012». Una richiesta di incontro è stata anche inviata ai relatori del dl fiscale, Antonio Azzoli-ni e Mario Baldasàarri.

-o Riproduzione riservata

di far luce su: - sistema ed esiti dei control-

li interni; - eventuali rilievi della Corte

dei conti; - azioni intraprese per il ri-

spetto dei saldi di finanza pub-blica programmati e stato del percorso di convergenza verso i fabbisogni standard;

- situazione finanziaria e pa-trimoniale del comune e delle società controllate;

- quantificazione dell'indebi-tamento.

Il dlgs n.149 impone la sot-toscrizione della relazione non oltre il novantesimo giorno an-tecedente la data di scadenza del mandato. Entro e non oltre dieci giorni successivi alla sot-toscrizione il documento deve essere certificato dall'organo di revisione del comune.

Il sindaco inadempiente, pro-segue il decreto, deve spiegare le ragioni della mancata com-pilazione dandone notizia sul sito istituzionale del comune. Una gogna mediatica da cui per quest'anno i sindaci saran-no al riparo.

Fondo di riequilibrio e Imu. Intanto a tenere banco nella dialettica governo-comu-

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Testamento politico in nat alina

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Opere urgenti? Risorse da risparmi o tasse

Niente scappatoie sul Patto

IM ANTONIO G. PALADINO

li enti locali hanno l'obbligo di rispettare limiti alla capacità di

indebitamento imposti, da ultimo, dall'articolo 8 della legge di stabilità 2012, in quanto principi di coordinamento della finanza pubblica. Ne consegue che, anche in presenza di opere pubbliche il cui avvio è di som- ma urgenza, l'ente ha l'onere di reperire le necessarie risorse at- traverso la contrazione di altre voci di spesa o aumentando il li- vello delle entrate. È quanto ha messo nero su bianco la sezione regionale di controllo della Corte dei conti per la Lombardia, nel testo del parere n. 56 depositato lo scorso 6 marzo, con cui sono stati forniti, per la prima volta, i necessari chiarimenti alla dispo- sizione contenuta nell'articolo 8 della legge n. 183/2011. Nel me- rito, il comune di Tremenico, evi- denziava la possibilità di avviare con urgenza di un'opera pubbli- ca volta a eliminare pericoli per l'incolumità e la sicurezza urba- na, assumendo un nuovo mutuo, conciliandole con le limitazioni all'indebitamento imposte dal- la citata legge di stabilità. Come si ricorderà, la norma precisa che l'ente locale può assumere nuovi mutui e accedere ad altre forme di finanziamento solo se l'importo annuale degli interes- si, sommato a quello dei mutui precedentemente contratti, ai prestiti obbligazionari emesse e alle aperture di credito stipula-

te, non superi il 12% nel 2011, 1'8% nel 2012, il 6% nel 2013 e il 4% nel 2014, riferito alle entrate relative ai primi tre titoli delle entrate del rendiconto del penul-timo anno precedente quello in cui viene prevista l'assunzione dei mutui.

La Corte ha, pertanto, rilevato che tali disposizioni in materia di debito pubblico degli enti lo-cali costituiscono principi fonda-mentali di coordinamento della finanza pubblica, sottolineando che la natura delle disposizioni sopra richiamate riguarda non solo il rispetto del limite della capacità di indebitamento ma anche l'andamento decrescen-te tra il peso dei mutui (o delle altre obbligazioni) e le entrate poste nei bilanci degli enti locali. Ne consegue che l'ente ha il do-vere di rispettare la normativa che disciplina l'indebitamento e, in presenza di opere urgenti, ha l'onere di reperire ulteriori risorse proprie ovvero procede-re a economie di spesa. L'inde-rogabilità della norma, infatti, proiettandosi sui bilanci futuri dell'ente, comporta che, anche nell'ipotesi di assoluta necessità di realizzare un'opera pubblica, l'ente locale deve, in primo luo-go, cercare di individuare altre modalità di finanziamento del-la spesa, contraendo altre voci di spesa oppure aumentando il livello delle entrate, nei limiti della normativa vigente. Ma queste sono scelte rimesse alla esclusiva valutazione e compe-tenza dell'ente.

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genzio segrelori. lollo blarr

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Corte dei conti sugli enti cancellati dal dl 78/2010. Non c'è volontà di eliminare l'Ages

Agenzia segretari, tutto un bluff Soppressione solo sulla carta. In due anni spesi 2 milioni

DI MANLIO EDOARDI

Adistanza di quasi due anni, l'iter di soppres-sione dell'Agenzia per la gestione dell'albo dei

segretari comunali e provinciali (Ages) incontra notevoli risvolti critici sia sotto il profilo dell'eco-nomicità che dell'efficienza. Anzi, la scarsa attenzione dedicata al problema dall'amministrazione subentrante, ovvero il ministero dell'interno, nonché il lungo per-petrarsi di modalità ancora prov-visorie, induce a dubitare che si voglia portare a compimento il processo di soppressione statuito dal decreto legge n. 78/2010. Nel frattempo, tra spese di persona-le e quelle relative a servizi vari, l'ex Ages ha sostenuto costi per poco più di 2 milioni di euro.

È il j'accuse che la sezione cen-trale di controllo sugli enti della Corte dei.conti ha messo nero su bianco nel testo della delibera-zione n. 1 depositata ieri, avente

per oggetto la verifica sullo sta-to di attuazione del processo di soppressione e incorporazione di enti e organismi pubblici previsto dall'articolo 7 della manovra va-rata nel maggio 2010. Un proces-so che oltre a coinvolgere l'Ages comprende, tra gli altri, l'ente teatrale italiano, l'Istituto per la promozione industriale e l'Istitu-to di studi e analisi economica.

Con riferimento all'Ages, la Corte ha sottolineato che, in tem-pi brevi, il Viminale, con decreto del 31 luglio 2010, ha istituito un'unità di missione con il com-pito di svolgere le attività gestio-nali per sei mesi. Ma, di proroga in proroga, tale unità sarà attiva sino al prossimo 30•giugno. Trala-sciando le vicissitudini riportate, che hanno comunque condotto al mancato varo del rendiconto, per effetto della mancanza dell'orga-no di revisione, la Corte sottoli-nea che, a oggi, «è ancora in via di definizione il dm interno che con-tenga le date di effettivo esercizio

delle funzioni trasferite e l'indi-viduazione delle risorse umane, strumentali e finanziare»

La Corte ha anche messo nero su bianco i costi dell'Ages, nono-stante la disposta soppressione. Interessanti le voci rela- tive ai servizi. Da un lato i servizi legati al funzionamento degli uffici dell'ex Agenzia, quali, tra gli altri, l'ela-borazione e stam-pa degli stipendi, la cui spesa soste-nuta dall'1/8/2010 al 31/12/2011 è sti-mata in oltre 90 mila euro e la tenuta della con- tabilità economico patrimoniale che viene stimata in oltre 174 mila euro. Sommando altre voci, la spesa sostenuta dopo la sop-pressione ammonta a 292 mila euro oltre Iva. Vi è però un se-condo gruppo messo a fuoco dalla Corte, ovvero quello delle spese

strutturali. Tra queste, i servizi informativi, la cui spesa per il periodo 1/8/2010 -31/12/2011 è stimata in poco più di 510 mila euro, una voce di spesa «Global

service agenzia in Roma» stimata

in circa 500 mila euro più Iva, la forni- tura di buoni pasto, costata

304 mila euro, ser-

vizi assicu- rativi per 227

mila euro, servizi esterni per l'informati-

ca della sede centrale (52 mila euro), servizi legati all'espleta- mento dell'ultimo concorso dei segretari comunali e provinciali, pari a 186 mila euro. Aggiun- gendo altre voci, la Corte mette nero su bianco che tali servizi,

detti strutturali, ammontano a 1,7 milioni di euro.

In definitiva, per la Corte, il pro-cesso di soppressione dell'Ages, ancora oggi non definito, sembra celare difficoltà nell'adozione di decisioni definitive legate alle sorti dell'ente, ma non si può non vedere che, di fatto, si sono prodotte situazioni e circostanze che mostrano gravi criticità per i profili dell'economicità e dell'ef-ficienza. Una gestione transito-ria che per sua natura si deve risolvere in tempi brevi, gestisce l'ordinarietà da quasi due anni in quanto sono assenti gli stru-menti, giuridici e finanziari, per porre fine alla vicenda.

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are, in e per sostituire

ritorse no ad esterni unzionari in ferie

Illegittimo comporre la commissione di gara con commissari esterni per sostituire i funzionari impossibilitati a partecipare ai lavori, perché in ferie. Lo chiarisce il Tar Piemonte, Sezione I con la sentenza 10 marzo 2012, n. 336 (in www.lexitalia.it), che ha annullato gli atti di approvazio-

di o gara d'appalto da svolta col criterio dell'offerta economicamente commissione composta irregolarmente e

in violazione dell'articolo 84 del dlgs 163/2006. Tale ultima disposizione stabilisce al collima 3 che «la commissione è presieduta di norma da dirigente della stazione appaltante» Al successivo comma 8 il medesimo articolo dispone che «i commissari diversi dal presidente sono selezionati tra i funzionari della stazione appaltante. In caso di accertata carenza in organico, di adeguate professionalità, nonché negli altri casi previsti dal regolamento in cui ricorrono esigenze oggettive e comprovate, i commissari diversi dal presidente sono esocel ti atr2a5f:nizi

ovvero con un criterio amministrazioni

~rotazio. Il

ne» -

catrici di cui all'articolo 3 traDooprogfueess

il iocidsoditi o dpr 'sori universitari di ruolo.

, codice dei ofes

contratti restringe a casi molto precisi la possibili-tà per le amministrazioni appaltanti di avvalersi di professionisti esterni, per comporre le co 's

s. i

e ovviamente, di gara. Lo scopo è garantire il più possibil

l'imparzialità dell'azione amministrativa e, • nte, anche il corret- to impiego di iego di risorse pubbliche. È inutile la duplicazione d lla spesa per

11Iiali t: necessarie a professionisti esterni se l'entsesatisopone delle p rofe svolgere le funzioni di commissario

a

Nelicorso

caso di specie, l'ente appaltante doveva svolgere le operazioni di gara nel una settimana del mese di luglio, proprio quando i funziim qualificati professionalmente per svolgere il ruolo di commissari erano in

sionisti e. La soluzione escogitata, dunque è consistita nell'incaricare profes- ! io

esterni, Ma, osserva il Tar, in quiesto modo si è giustificato l'incarico í

vp ePa :erri rimediarert rr d' e n

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I a 1 ii in t à

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altro

en 1 o anno o disporre diversamente le ferie. un

Non solo si è palesemente violata la norma del codice dei contratti, a,aggilinge IU sentenza, se si ammettesse la possibilità ssdi aibilivttadilerinsicadril pto. ce l sterni rni r «sostituzione ferie» si consentirebbe ,

e 1011iSti ad arbitrio dell'ente ti lit sp Sono

responsabilità aspetti non considerati dalla sentenza del Tar,

. e- tà e e. Infatti, l'ente ha utilizzato incarichi esterni

in totale assenza dei presupposti non solo previsti dal codice dei contratti, ma anche dall'articolo 7, comma 6, del dlgs 165/2001, dando vitad

legittimati

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epde ferie

eg i t t 11 n e• o na . i "IP Per ralt zh in ,e ss et efos.se, gli enti sarebbero

possibile saostultuna- nti

creare una sorta di apparato amministrativo parallelo. Luigi Oliveri

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Sull'acquisizione d'ufficio del Durc repetita non iuvant

Dure da acquisire d'ufficio. Dopo la conversione in legge del dl 5/2012 sulle semplificazioni, divengono ben quattro le disposizioni che ripetono la stes- sa previsione, ma non risolvono il problema creato dal ministero del lavoro sull'autocertificabilità del documento. La legge di conversione del decreto semplificazioni ha introdotto nell'articolo 14 un nuovo comma. 6-bis, ai sensi del quale «nell'ambito dei lavori pubblici e privati dell'edilizia, le amministrazioni pubbliche acquisiscono d'ufficio il documento unico di regolarità contributiva con le modalità di cui all'articolo 43 del decreto del presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445». È un raro caso nel quale il legislatore si mostra molto incerto o della chiarezza o della efficacia delle proprie disposizioni. Infatti, norme in tutto e per tutto analoghe sono già vigenti. La prima disposizione a prevederlo è stato l'articolo 16-bis, comma 10, del dl 185/2008, convertito in legge 2/2009: «Le stazioni appaltanti pubbliche acquisiscono d'ufficio, anche attraverso strumenti informatici, il documento unico di regolarità contribu- tiva (Dure) dagli istituti o dagli enti abilitati al rilascio in tutti i casi in cui è richiesto dalla legge». Poi, è intervenuto l'articolo 6, comma 3, del dpr 207/2010: «Le amministrazioni aggiudicatrici acquisiscono d'ufficio, anche attraverso strumenti informatici, il documento unico di regolarità contributiva in corso di validità». Da ultimo l'articolo 44-bis del dpr 445/2000, introdotto dall'articolo 15, comma 1, lettera d), della legge 183/2011: «Le informazioni relative alla regolarità contributiva sono acquisite d'ufficio». Insomma, dovrebbe essere chiaro: il Dure non può essere chiesto alle imprese, ma le pubbliche ammini- strazioni debbono acquisirlo d'ufficio. In cosa l'articolo 14, comma 6-bis, della legge di conversione del decreto semplificazioni dovrebbe rappresentare una semplificazione, tuttavia, è difficile capire. La disposizione, infatti, non aiuta in alcun modo, come invece sarebbe stato opportuno, a superare i problemi posti dalla «decertificazione» operata con la citata legge 183/2011. 11 Durc, infatti, è senza alcuna ombra di dubbi un certificato e, dunque, non potrebbe essere utilizzato dalle amministrazioni appaltatrici. Il decreto semplificazioni non ha risolto questa situazione, esentando, ad esempio, espressamente il Dure dalla decertificazione. Il ministero del lavoro con nota 16 gennaio 2012, n. 619, poi confermata da Inps e Inail, ha ritenuto che il Dure non sia nemmeno autocer- tificabile, in chiaro contrasto con quanto prevede, invece, l'articolo 38, comma 2, del dlgs 163/2006. Anche su questo la conversione del dl semplificazioni tace. L'ennesima ripetizione del dovere di acquisire d'ufficio il Dure sta già creando problemi interpretativi e operativi. Sono già state avanzate teorie secondo le quali, stando al tenore letterale dell'articolo 14, comma 6-bis, del dl semplifi- cazioni la richiesta del Dure d'ufficio dovrebbe considerarsi obbligatoria solo per lavori pubblici ed attività edilizie, ad esclusione, allora, delle procedure di acquisizione di servizi e forniture. Tale tesi non appare accoglibile, perché il dovere di acquisire d'ufficio il Dure è fissato da più norme, nessuna delle quali appare modificata o derogata dall'articolo 14, comma 6-bis e, per altro, detto dovere è conforme al principio generale dell'articolo 43 del dpr 445/2000.

Luigi Oliveri

Pagina 35 Liberalizzazioni eum oranosali

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Le novità del regolamento degli Affari regionali sull'apertura al mercato dei servizi pubblici locali

Liberalizzazioni cum grano salis Vanno verificati gli standard di qualità e l'offerta sostitutiva

DI ANDREA MASCOLINI

La possibilità di libera-lizzare i servizi pubblici locali di rilevanza eco-nomica sarà verificata

con riguardo alle esigenze delle comunità locali, all'offerta di servizi sostitutivi, agli standard minimi di qualità e sarà con-seguente a una consultazione pubblica aperta agli operatori del settore interessati alla ge-stione del servizio; soltanto dopo aver effettuato la verifica l'ente potrà decidere se sia opportuno mantenere sistemi di esclusiva. Sono questi alcuni dei profili di maggiore rilievo dello schema di regolamento, di iniziativa del mi-nistro per gli affari regionali, di concerto con quello dell'economia e dell'interno, sulla verifica della concorrenzialità nell'ambito delle gestioni dei servizi pubblici locali di rilevanza economica. Il prov-vedimento, ancora non definitivo e in attesa di iniziare l'iter dei pareri, attua il contenuto dell'ar-ticolo 4 del decreto legge 13 ago-sto 2011, n. 138, che impone ai comuni di liberalizzare tutte le attività economiche, compatibil-

mente con le caratteristiche di universalità e accessibilità del servizio e limitando, negli altri casi, l'attribuzione di diritti di esclusiva alle ipotesi in cui, in base ad una analisi di mercato, la libera iniziativa economica pri-vata non risulti idonea a garantire un servizio ri-spondente ai bisogni della comunità. Il regolamento, che si applicherà a tutti gli enti territoriali anche associati o consorziati, disciplina quindi i criteri per la verifica di merca-to e per l'adozione della relativa delibera quadro, oltre alle modalità di pub-blicità dei dati relativi alla gestione dei servizi. Si prevede in particolare che la verifica, da concre-tizzare in una relazione istrutto-ria, debba in primo luogo pren-dere in considerazione le attuali modalità di gestione del servizio pubblico, facendo quindi una fo-tografia della situazione presente sul mercato e mettendo in risalto eventuali compensazioni econo-miche riconosciute ai gestori del servizio. La verifica dovrà poi

prendere in considerazione una pluralità di elementi fra i quali l'articolazione operativa del ser-vizio e le eventuali distinte fase di gestione separata e, dall'altro lato, l'eventuale offerta di servi-zi sostitutivi; le esigenze della

comunità locale facendo riferi-mento alle caratteristiche sociali, demografiche, economiche, am-bientali del territorio sul quale insiste la gestione. Altri profili da prendere in esame sono quelli concernenti gli obblighi di ser-vizio pubblico, gli standard mi-nimi delle prestazioni, il valore economico stimato del servizio

pubblico locale, gli eventuali investimenti da programmare, anche per opere infrastruttu- rali, con i relativi tempi di at- tuazione. La verifica dovrà es- sere effettuata attraverso una procedura di consultazione del

mercato, adeguata- mente pubblicizza- ta per raccogliere le manifestazioni di interesse degli ope- ratori del settore di riferimento alla gestione in concor- renza del servizio, ovvero di sue sin- gole fasi suscettibili di gestione separa- ta. Nella verifica si dovrà evidenziare la sussistenza di situazioni di mono-

polio naturale, anche con riferi- mento alla gestione delle opere infrastrutturali e degli impianti fissi, nonché la possibilità di li- beralizzare il servizio o singole fasi dello stesso, l'incidenza, sulla gestione degli standard minimi delle preslazioni e delle caratteristiche della domanda dell'utenza e di tariffe sosteni-

bili per realizzare e mantenere la coesione sociale, al fine della verifica della redditività. Si do-vrà infine fare riferimento an-che alle esperienze di altre aree geografiche. A queste caratteri-stiche generali il regolamento aggiunge alcune specifiche per il settore del trasporto pubbli-co e dei rifiuti. Una volta effet-tuata la verifica l'ente locale adotterà la delibera che, a sua volta, sarò trasmessa all'Anti-trust per il parere da rendere entro 60 giorni in merito alle ragioni per un'eventuale attri-buzione di diritti di esclusiva e alla correttezza della scelta eventuale di procedere all'affi-damento simultaneo con gara di una pluralità di servizi pub-blici locali. Ricevuto il parere la delibera quadro verrà adottata entro i trenta giorni successivi. Il regolamento istituisce anche l'Osservatorio dei servizi pub-blici locali, presso la Conferenza unificata, che dovrà assicurare, mediante un sistema di bench-marking, il progressivo migliora-mento della qualità ed efficienza di gestione dei servizi. Riproduzzone rtserva

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L'OPINIONE

Una chance per il controllo di gestione I comuni e le province possono costruire le basi del controllo di gestione utilizzando le informazioni contenute nella relazione illustrativa del conto annuale del perso-nale, quindi senza sobbarcarsi alcun one-re ulteriore. In tal modo, il rispetto di un adempimen-to, che richiede uno specifico impegno di personale, può diventare l'occasione per porre le basi per un'intelligente radio-grafia del funzionamento dell'ente, cioè per svolgere i compiti tipici del controllo di gestione. Il tutto senza sforzi né fi-nanziari né organizzativi aggiuntivi, ma attraverso la semplice fruizione delle in-formazioni esistenti, a partire dalla loro circolazione interna al comune. Se poi a queste informazioni si aggiungono quelle relative alla determinazione dei fabbiso-gni standard che gli enti locali hanno ela-borato e trasmesso, il controllo di gestione si arricchisce, sempre senza alcun onere aggiuntivo, di notizie ulteriori e diventa quindi sempre più analitico. Mai come in questo caso si deve dire che si possono prendere con una fava, il rispetto di obbli-ghi, due piccioni, impiantare il controllo di gestione e avere una messe importan-te di dati per meglio conoscere le singole amministrazioni.

Il primo suggerimento concreto è quello di far circolare questi dati, che attualmen-te sono nella gran parte dei casi trasmessi alla Ragioneria generale dello stato dal di-rigente dell'ufficio personale, che si è av-valso del lavoro di qualche collaboratore.

Il secondo suggerimento è quello di met-tere a confronto i dati che trasmettiamo in questa occasione, e che sono relativi al 2011, con quelli degli ultimi anni. Con poco sforzo tale confronto può essere si-stematizzato, mettendo cioè in evidenza le differenze che si sono manifestate. E magari, accompagnando questa elabora-

zione, con delle spiegazioni tecniche. Per esempio, può essere utile sapere quanto le ore lavorate per le singole aree di in-tervento sono state influenzate dalla in-troduzione di nuove opportunità informa-tiche e/o telematiche, così da misurarne l'impatto concreto e da trarne eventual-mente le informazioni per interventi di reingegnerizzazione delle attività ammi-nistrative.

Non meno importanti sono le indicazioni che possono essere tratte dalle informazio-ni che sono fornite sui prodotti e sulle unità di misura dell'attività amministrativa.

Il riferimento va in primo luogo al loro costo effettivo in termini di impegno del personale. Ma il riferimento va anche alla quantificazione concreta delle attività dell'ente locale in tutte le sue principali branche.

Questo insieme di informazioni può, per l'appunto, essere esaminato nella sua sequenza degli ultimi anni e darci così importanti elementi di conoscenza sulle performance della nostra. amministrazio-ne. E può anche essere messo a confronto con altre amministrazioni che hanno ca-ratteristiche analoghe, così da cogliere i punti di forza e di debolezza.

Un vero e proprio salto di qualità si può realizzare se le amministrazioni mettono insieme questi dati con quelli che sono stati trasmessi alla Sose (società per gli studi di settore) e all'Ifel (la fondazione dell'Anci) per la determinazione del fab-bisogno standard.

In questo modo si può realizzare infatti il risultato di mettere a confronto i dati relativi alla gestione delle risorse umane con quelli relativi a tutti gli altri fattori che concorrono al miglioramento della ge-stione di un'amministrazione locale.

Giuseppe Rambaudi Riproduzzone riservata--.A

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DI ANTONIO G. PALADINO

D efinito il cronoprogram-ma relativo al monito-raggio sull'andamento annuale della consi-

stenza del personale pubblico e sulla relativa spesa, nonché le modalità operative per la rela-zione allegata al conto annuale del 2011.

Lo ha messo nero su bianco la ragioneria generale dello stato nella circolare n. 8 dello scorso 9 marzo, con la quale, d'intesa con la funzione pubblica,, ha fornito le indicazioni operative in me-rito alle rilevazioni obbligatorie previste dal titolo V del testo unico sul pubblico impiego.

Monitoraggio Per il corrente anno partecipe-

ranno al monitoraggio, che com-porta l'invio trimestrale dei dati mensili relativi all'andamento delle spese e dell'occupazione, un campione di 598 comuni, le province, le aziende sanitarie, quelle ospedaliere universita-rie, nonehéegli enti pubblici non economici con più di 200 unità di personale e gli enti di ricer-ca e sperimentazione. Rispetto

allo scorso anno, il monitorag-gio 2012 si caratterizza per la sostanziale riduzione del cam-pione di enti locali che vi par-tecipano. Rispetto agli 840 enti del 2011, si passa al campione attuale di 598, sostituendo, in gran parte, molti enti locali con un numero di dipendenti infe-riore alle duecento unità.

Per la trasmissione dei dati, gli enti interessati dovranno utilizzare l'apposito portale Sico (www.sico.tesoro.it), secon-do un calendario prestabilito. In pratica, i dati afferenti al primo trimestre 2012 dovranno esse-re trasmessi entro il 30 aprile, i dati del secondo semestre en-tro il 31 luglio, quelli relativi al terzo trimestre entro il 31 ottobre e, infine, i dati dell'ul-timo trimestre 2012 dovranno essere inviati entro il 31 gen-naio 2013.

Relazione conto annuale Secondo la circolare firmata

dal ragioniere generale Mario Canzio, per quanto riguarda gli enti locali (ovvero comuni, Unioni di comuni e province), l'invio dei dati da allegare al conto annuale del 2011 avver-rà in una «sostanziale inva-rianza» di contenuto rispetto alla rilevazione operata per il 2010. Per i ministeri, le Agenzie fiscali e la presidenza del Con-siglio, invece, le informazioni sulla localizzazione e sul tipo di struttura dell'unità organiz-zativa che rileva, saranno ri-portate nell'apposita maschera di rilevazione. Novità in arrivo, invece, per le aziende e gli enti del Servizio sanitario nazionale. Queste amministrazioni, per la prima volta, trasmetteranno i dati direttamente nel predetto portale Sico.

Anche per la relazione in og-getto, la Ragioneria definisce un preciso crono-programma. In dettaglio, gli enti locali trasmetteranno i dati 2011, nell'arco temporale che va dal 15 marzo al 7 maggio 2012. Le aziende sanitarie saranno in-vece impegnate dal 1° giugno al 31 luglio e, infine, ministe-ri, agenzie fiscali e presidenza del consiglio procederanno alla rilevazione dal 2 luglio al 31 agosto. In nessun caso, si preci-sa nella circolare, le rilevazioni dovranno essere trasmesse in forma cartacea.

A tal fine, la stessa Ragione-ria mette a disposizione degli enti interessati un servizio di help desk all'indirizzo di posta elettronica as sistenz a .pi@te - soro.it (per assistenza relativa monitoraggio) e relazione.sico@ tesoro.it (per problematiche re-lative alla relazione).

-O Riproduzione riservata--11

Circolare Rgs con le indicazioni

P.a.; ai raggi X personale e spesa

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Un decreto del Mef spiega la clausola di salvaguardia

Fondi Ue salva Patto Più spese finanziate? Niente sanzioni

DI MATTEO BARBERO

Le province e i comuni che non hanno rispettato il Patto 2011 (si veda Italia-Oggi del 2 marzo) hanno

un'ultima chance per limitare i danni derivanti dalle sanzioni previste per gli enti inadem-pienti. Se potranno dimostrare che lo sforamento è stato cau-sato da un incremento delle spese cofinanziate dall'Unione europea, essi non subiranno alcuna ulteriore decurtazione delle rispettive risorse.

Tale clausola di salvaguar-dia è stata introdotta dall'art. 7, c. 2, lett. a), ultimo periodo, del dlgs 149/2011 (cosiddetto decreto premi e sanzioni) e il funzionamento dei relativi meccanismi è stato illustrato dal recente decreto del Mef concernente la certificazione del Patto 2011, che gli enti locali dovranno trasmettere a via XX Settembre entro il prossimo 31 marzo.

Le amministrazioni che, in base a tale certificazione, ri-sultano non rispettose delle regole del Patto, devono tra-smettere anche un apposito prospetto utile per valutare se il mancato raggiungimen-to dell'obiettivo è stato deter-minato dalla maggiore spesa per interventi realizzati con la quota di finanziamento nazionale e correlati ai finan-ziamenti dell'Ue rispetto alla media della corrispondente spesa del triennio preceden-te. Ricordiamo, infatti, che solo le risorse direttamente provenienti dall'Europa e le relative spese sono escluse dal Patto, che invece include tutti i cofinanziamenti nazio-nali (siano essi statali, regio-nali o locali).

Questi ultimi, tuttavia, assu-mono rilevanza proprio in sede di verifica finale. Se un ente ha registrato nel 2011 un incre-mento di tale voce rispetto alla media del triennio 2006-2008 e tale maggior spesa è pari o superiore alla differenza cer-tificata fra saldo e obiettivo, nei suoi confronti non scat-terà la sanzione pecuniaria principale, ma solo quelle (per cosiddire) accessorie: in altre parole, niente taglio del fondo sperimentale di riequilibrio in misura pari alla differenza fra il predetto obiettivo e il saldo di competenza mista realizza-to (e comunque non superiore al 3% delle entrate correnti registrate nell'ultimo consun-tivo) e niente obbligo, in caso di incapienza del fsr, di ver-sare la differenza al bilancio dello stato, ma solo (si fa per dire) blocco delle assunzioni, divieto di indebitamento, tetto agli impegni correnti e taglio del 30% alle indennità degli amministratori.

11 prospetto da compilare viene stampato automatica-mente dal sistema web della

sultato finale del Patto, anche tale documento va sottoscritto dal legale rappresentante, dal responsabile dei servizi finan-ziari e dall'organo di revisione economico-finanziaria e spedi-to al Mef esclusivamente per raccomandata.

Riproduzione mernato--111

Rgs con i dati già inseriti dagli enti nei precedenti monitorag-gi: quelli relativi alle annuali-tà 2008, 2009 e 2010 sono già certificati e quindi non modi-ficabili, mentre quelli relativi al 2011 possono essere ancora corretti.

Come quello relativo al ri-

Pagina 36 F■ ;;Iiie salva Patto

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ItaliaOggi

Il sito web istituzionale sostituisce l'affissione all'albo pretorio del comune

Le determina su internet Anche gli atti dirigenziali da nuliblicare online

Quali sono gli adempi-menti che il comune deve espletare in or-dine alla pubblica-

zione delle determinazioni dirigenziali sui siti informa-tici, a seguito dell'emanazio-ne dell'art. 32 della legge 28 giugno 2009, n. 69, recante norme per l'eliminazione degli sprechi relativi al mantenimento di documenti in forma cartacea?

L'art. 32, comma 1, della leg-ge 28 giugno 2009, n. 69 dispo-ne che «gli obblighi di pubbli-cazione di atti e provvedimenti amministrativi aventi effetto di pubblicità legale si intendo-no assolti con la pubblicazione nei propri siti informatici da parte delle amministrazioni e degli enti pubblici obbligati», e il successivo comma 5 prevede che a decorrere dall'i gennaio 2011 le pubblicità effettuate in forma cartacea non hanno effetto di pubblicità legale.

La disciplina ha implicita-mente modificato l'art. 124 del dlgs n. 267/2000 nella parte in cui dispone che la pubblicazio-

ne avvenga «mediante affissio-ne all'albo pretorio nella sede dell'ente», sostituita dalla pub-blicazione sul sito istituzionale dell'ente, fermo restando il ter-mine di 15 giorni consecutivi salvo specifiche disposizioni di legge.

In merito il Consiglio di sta-to, con sentenza n.1370 del 15 marzo 2006, ha stabilito che «la pubblicazione all'albo pre-torio del comune è prescritta dall'art. 124, T.u. n. 267/2000 per tutte le deliberazioni del co-mune e della provincia ed essa riguarda non solo le delibera-zioni degli organi di governo (consiglio e giunta municipali) ma anche le determinazioni dirigenziali».

Lo strumento informatico ha sostituito, dunque, il tradizio-nale albo pretorio, rimanendo inalterati, sotto la nuova forma, gli obblighi di pubblicazione.

L'ente nazionale per la digita-lizzazione della pubblica ammi-nistrazione - Digit P.a., nelle due linee guida per i siti web della pubblica amministrazione ed in particolare nel «Vademecum sul-le modalità di pubblicazione dei

documenti nell'albo online», pre-disposto sulla base della diretti-va n. 8 del 26 novembre 2009 del ministro per la pubblica ammi-nistrazione e l'innovazione, ha specificato che «per gli enti locali l'attività dell'albo consiste nella pubblicazione di tutti quegli atti sui quali viene apposto il refer-to di pubblicazione», includendo tra tali atti le deliberazioni ed altri provvedimenti comunali tra cui anche le determinazioni in argomento.

NOMINA DEL CAPOGRUPPO Come viene disciplinata

la nomina di un capogrup-po consiliare nel caso in cui, all'interno di un grup-po consiliare • composto da due consiglieri, pur in presenza di regolare desi-gnazione del capogruppo consiliare con presa d'atto del Consiglio comunale, il secondo consigliere abbia rivendicato il proprio di-ritto alla designazione di capogruppo, avendo ripor-tato il maggior numero di voti nella lista?

L'esistenza dei gruppi consi-liari non è espressamente pre-vista dalla legge, ma si desume implicitamente da quelle dispo-sizioni normative che contem-plano diritti e prerogative in capo ai gruppi o ai capigruppo (in particolare, art. 38, comma 3 — art. 39, comma 4 e art. 125 del dlgs n. 267/2000). Pertanto, la materia dei gruppi consiliari è regolata primariamente dalle norme statutarie e regolamen-tari proprie di ogni singolo ente locale, per cui è alla stregua di tali norme che occorre valutare e risolvere le questioni ad essa afferenti.

Se, nel caso di specie, lo sta-tuto comunale prevede che il capogruppo è «eletto dagli ap-partenenti al gruppo», rinvian-do al regolamento la disciplina della formazione, del funzio-namento e delle attribuzioni dei gruppi consiliari e questo prevede che i singoli gruppi de-vono comunicare, per iscritto, al presidente ed al segretario comunale il nome del proprio capogruppo alla prima riunio-ne del consiglio neo *eletto; che con la stessa procedura do-

vranno segnalarsi le successi-ve variazioni della persona del capogruppo; che in mancanza di tali comunicazioni viene con-siderato capogruppo ad ogni ef-fetto il consigliere del gruppo che abbia riportato il maggior numero di voti nelle liste di appartenenza, appare evidente che le variazioni della persona del capogruppo debbano essere comunicate con nota sottoscrit-ta «dai singoli gruppi», stante la necessità di seguire «la stes-sa procedura» utilizzata per la prima designazione.

L'automatica individuazione del capogruppo nel consigliere che abbia riportato il maggior numero di voti nelle liste di appartenenza è un criterio resi-duale che può essere utilizzato solo all'atto dell'insediamen-to del consiglio comunale e in mancanza di comunicazioni.

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AGEVOLAZIO1411NpuLL0LE

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Toscana, proroga per gli impianti del digitale ter. restre. Sono stati individuati tre i . nuov termini a ispo- sizione per i comuni della regione toscana per inviare le domande contributo coniribut di adeguamento degli impianti di ripetizione del segnale digitale terrestre per ottenere

il finanziamento stanziato. I nuovi termini sono fissati al 31 maggio 2012, 31 luglio 2012 e i ottobre 26

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Veneto, entro il 20 marzo i programmi locali dei tempi e degli orari. Pos. sono presentare domanda di concessione degli incentivi i comuni e le aggregazione di comuni della Regione del 5

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a €540. 741,00- 11 costo massimo per singolo progetto non potrà superare l'importo di e 30 mila, finanziabile al 100%. Il bando è stato appro-vato con Dgr n. 2516 del 29 dicembre 2011.

Valle d'Aosta, contributi per iniziative sulla Festa dell'Europa. Gli enti locali della Valle d'Aosta possono congiuntamente tra lor

o o singolarmente, ottenere un finanziamento per progetti di iniziative da tenersi nell'ani-bito della Festa dell'Europa, giornata che cade il 9 mag-gio. Le iniziative dovranno tenersi nel periodo dal 4 al 27 maggio 2012. Il contributo massimo ottenibile è pari a 5 t mila euro per progetto a co-pertura dell'80% delle spese. Le domande devono essere

2012. en l'o il 23 marzo presentate entro

38 izzera, fondi al huismo

press LinE 16/03/2012

ItaliaOggi

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LA SCADENZA È IL 30 APRILE

Sardegna, 8,6 per la prevenzione degli incendi Ammontano a8,06ne milioni di euro le risorse messe a disposw regione per i deten- ton di susuperfici fozreatse

allatali che vogliono realiz.

zare azioni conservazione del patrimonio boschivo. L780°/6c

. a delle risorse

è destinato a interventi dl gestione silvicolt-u- rale finalizzati alla preven. zione degli incendi

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e l 41 r erosione e al dissesto. Possono richiedere '

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di un attestato rilasciato dal . esCsnorrenirfoorestrstaatlén anza ambientale. Dal documento dovrà emergere che è stato attribuito d

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i bosco alla, superficie interessata. requisito did il erate ammissibili tutte le attività

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spese I l - ' d sostenute dalte drialchibede un eneernclarlo

successivamente doriporese,ntazione della domanda.11 ben

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contributo di 1.500 2 euro a ettaro. Nel caso si renda necessario, gglietruauenti possono

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tdei luoghi e per rendere'più funzionale l'inni. i• ervento. Ogni heneficiario ha l'obbligo di '

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bando fa riferimento alla misura 226 del Psr 2007/2013.

í al turismo

press LinE 16/03/2012

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Atea dl Comportato. tramtrentagera

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Destinatari gli enti di Valle d'Aosta, provincia di Bolzano e parte della Lombardia e del Piemonte

Italia-Svizzera, fondi al turismo Contributi fino al 100% per beni culturali e qualità della vita

Pagina a cura DI ROBERTO LENZI

nterventi riconducibili a beni culturali, turismo, qualità del- la vita, impatto sociale delle grandi opere possono ottene-

re contributi fino al 100% della spesa. I contributi sono messi a disposizione da «Interreg Italia Svizzera». Gli enti locali hanno tempo fino al 24 maggio per pre-sentare le richieste con le quali possono ottenere un contributo fino al 100% delle spese soste-nute. I progetti devono vedere la collaborazione tra enti italiani e svizzeri. Per l'Italia possono partecipare al progetto la regione autonoma Valle d'Aosta; le pro-vince di Como, Lecco, Sondrio e Varese, Alcune aree delle provin-ce di Milano, Monza e Brianza, Bergamo, Brescia, Pavia, Torino, Alessandria per la regione Lom-bardia; le province di Vercelli, Verbano-Cusio-Ossola, Biella e Novara per il Piemonte; la pro-vincia autonoma di Bolzano. Per la Svizzera possono candidarsi, i seguenti Cantoni confinanti: il Cantone Ticino; il Cantone Valle-se; il Cantone dei Grigioni.

Turismo. Gli interventi dovranno mirare a incenti-vare l'integrazione dell'of-ferta turistica, allo scopo di valorizzare le specificità e la qualità dell'offerta, per destagionalizzare l'af-fluenza, ricercare soluzio-ni gestionali economiche dei servizi sostenibili dal punto di vista ambientale. Potranno essere rivolti ad incrementare la fruizione e gestione delle risorse na-turali e culturali in forma integrata; a migliorare e qualificare la ricettività turistica del territorio nel rispetto del con-testo ambientale, paesaggistico e sociale. Sarà possibile presen-tare progetti per favorire l'inte-grazione delle attività turistiche col comparto agro-alimentare ed enogastronomico. Saranno ammissibili progetti volti alla creazione, valorizzazione e pro-mozione degli itinerari turistici tematici: culturale, ambientale, sportivo, termale, artigianale, etc.

Impatto sociale dei traspor- ti ed aumento dell'efficienza

In questo ambito i progetti

processi di coope-razione in ambito sociale e istituzio-nale e valorizzare il patrimonio cul-turale. Dovranno essere finalizzate a sostenere la collaborazione, lo scambio, anche di esperienze e la mobilità tra gli operatori e tra le istituzioni cultu-rali. Progetti che mirano a favorire

il recupero e la valorizzazione delle peculiarità della cultura lo-cale e l'uso di strumenti innovati-vi per la comunicazione e la pro-mozione del patrimonio culturale e della memoria storica dell'area transfrontaliera saranno consi-derati di interesse. Gli interventi dovranno salvaguardare, valoriz-zare e promuovere il paesaggio e il patrimonio culturale, pre-vedere la creazione di percorsi culturali e la realizzazione di reti tematiche culturali, in par-ticolare attraverso la promozione dei legami storici esistenti fra i territori.

Qualità della vita. I progetti dovranno essere finalizzati a in-crementare la qualità della vita nell'area, rafforzando i processi di cooperazione in ambito sociale e istituzionale e valorizzando il patrimonio culturale. Gli inter-venti dovranno essere rivolti a promuovere una maggiore in-tegrazione in ambito formati-vo e del mercato del lavoro, in particolare dovranno mirare a promuovere lo sviluppo coordi-nato delle risorse umane tenen-do conto delle peculiarità tran-sfrontaliere, favorire l'incontro tra domanda e offerta di lavoro. Particolare riguardo sarà dedi-cato al sostegno del processi di integrazione degli immigrati, a partire dall'integrazione lingui-stica e delle categorie di persone svantaggiate.

dovranno mirare ad aumentare l'efficienza, l'efficacia e la soste-nibilità del sistema di trasporto transfrontaliero, con particolare riguardo a aumentare l'integra-zione dei servizi di trasporto sostenibili, passeggeri e merci; garantire una maggiore sicurez-za degli spostamenti transfronta-lieri; analizzare i possibili scenari territoriali e socio-economici ipo-tizzabili sul territorio come con-seguenza della realizzazione di grandi opere.

Valorizzazione del patri-monio culturale. Le proposte dovranno mirare a rafforzare i

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Italia-Svizzera, f .ml al turismo

press LinE 16/03/2012

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press LinE 16/03/2012

ItaliaOggi

DOMANDE ENTRO IL 9/4

Calabria, incentivi per centri diurni per gli anziani Gli enti locali in forma singola o associata pos-sono beneficiare di 5 milioni di euro messi a di-sposizione dalla regione per favorire interventi finalizzati ad un efficace ed efficiente gestione dei centri diurni da realizzare, potenzia o riqua-lificare. L'agevolazione può essere concessa per due tipologie di progetti. La prima riguarda la realizzazione di nuovi centri diurni per anziani, per lo sviluppo di questi interventi sono consi-derati prioritari, quelli che coinvolgono la rea-lizzazione e la ristrutturazione di centri realiz-zati all'interno di edifici e/o strutture pubbliche non utilizzate, dismesse o in stato di abbando-no. La seconda tipologia di intervento riguarda il potenziamento e la riqualificazione di centri per anziani esistenti attraverso interventi di ri-strutturazione edilizia, aumento della capacità ricettiva del centro, interventi di riqualificazione energetica e di abbattimento delle barriere archi-tettoniche, acquisizione delle tecnologie per la realizzazione di servizi di telesoccorso e teleassi-stenza per gli anziani. L'intervento si muove nella consapevolezza che viene stimato che in Italia la popolazione ultra65enne, che oggi rappresenta circa un quinto di tutta la popolazione residente, arriverà a un quarto nel 2030 e a un terzo nel 2050. Nella regione Calabria gli anziani residenti sono al 31/12/2010, 375.714 pari al 18,7% della popolazione e in maggioranza donne (56,4%). Il Por Calabria Fesr 2007-2013 asse IV «qualità della vita e inclusione sociale» concede un con-tributo pari all'80% dei costi ammissibili. I progetti dovranno essere focalizzati verso il miglioramento dei servizi di assistenza agli an-ziani, di sostegno alla loro autonomia, alla di va-lorizzazione delle loro capacità promuovendone il loro ruolo attivo all'interno della comunità. La domanda deve essere presentata entro il 9/4/2012.

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La si oltii coppie

gli stessi diritti delle famiglie"

-nienzaCilegal.e.phi Mio,. nsai 101-nd S maltimordo"

press LITE 16/03/2012

la Repubblica La svolta della Cassazione "Alle coppie omosessuali gli stessi diritti delle famiglie" Ma resta i lno alle nozze. I l Pd: colmare ilvuoto legislativo

CATERINA PASOLINI

ROMA La coppia omosessua-le «ha diritto alla vita familiare» come qualsiasi altra coppia spo-sata formata da marito e moglie. Perché «è ormai superatala diffe-renza disesso comepresupposto naturalistico del matrimonio».

Sono le tre di pomeriggio quando la sentenza della Cassa-zione irrompe nelle case, nelle stanze della vita politica. E nel gi-ro di pochi minuti le parole dei giudici dividono il paese dove ci sono più di centomila bambini con un genitore gay che hanno sempre saputo di avere una fa-miglia, magari con due papà o due mamme e tanti zii. Dove dei cinque milioni di omosessuali che qui vivono, lavorano e paga-no le tasse, chi vuole sposarsi se ne deve andare all'estero.

in un attimo si riaccende il di-battito politico mai sopito, e così c'è chi come Vendola la definisce una sentenza «storica» e una «le-zione di civiltà», chi invece accu-sa i magistrati di aver «ancora una volta travalicato il loro ruo-lo», parola di Giovanardi. Espo-n enti bipartisan, da laùa Perina del Elia Rosy Bindi e Paola Con-cia del Pd, chiedono subito l'in-tervento del governo e di Camera e Senato per garantire l'effettiva parità di tutti i cittadini e riempi-re il vuoto legislativo, Ma il mini-stro alla famigliaAndreaRiccardi frena gli entusiasmi: «Non è nel programma dell'esecutivo ,sene deve o ccup are il parlamento».

Così, in attesa che le forze p oli-fiche elaborino, si torna alla sen-tenza. Ai giudici della Suprema Corte che si sono trovati ad af-

mhús;:kz.:Mccam3 Z.‘bRuu .-um p kr"yaniiMna

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frontale il caso di una coppia di uomini di Latina. Sposatisi al-l'Al a nel 2002, chiedevano la tra-scrizione del matrimonio, La pri-ma sezione ha detto no alla ri-chiesta di trascrizione delle noz-ze celebrate all'estero — perché non c'è una legge italiana che preveda il matrimonio per i gay — ma ha stabilito che comunque per le coppie omosessuali devo-no valere gli stessi diritti assicu-rati dalla legge a qualsiasi coppia etero.

Gay e lesbiche, recita la sen-tenza, hanno infatti diritto «alla vita familiare» e a vivere libera-mente una condizione di cop-pia» con la possibilità, in presen-za di «specifiche situazioni», di un «trattamento omogeneo a quello assicurato dalla legge alla coppia coniugata». E quindi si parla della vita di tutti i giorni, della possibilità di essere genito-re del figlio del proprio compa-gno o della propria donna, di chiedere un mutuo in coppia, di stare accanto a chi si amain ospe-dale e condividerne le scelte me-diche. Di ereditare, di vedersi ri-

conosciuta la reversibilità della pensione. Un passo avanti nella scia aperta della Convenzione Europea dei diritti. dell'Uom o, ci-tata dalla Cassazione, che con le sue sentenze ha superato la «concezione secondo cui la di-versitàdi sesso è presupposto in-dispensabile a chi contrae matri-monio».

Ma davanti agli entusiasmi,

Buttiglione dell'Udc ribatte: «Nulla di nuovo, in quelle pagine. Anzi, si conferma che non è pre-visto il matrimonio per gli omo-sessuali» mentre per Lupi, Pdl, la sentenza è stata strumentalizza-ta. E nel giorno in culi gayitaliani festeggiano, la Corte europea dei diritti dell'uomo ha dato ragione ai tribunali francesi che avevano impedito a una donna omoses-

suale di adottare la figlia natura-le della compagna e diventarne così l'altro genitore legale. Se-condo la Corte di Stras burgo non c'è stata discriminazione di ses-suale perché in Francia tutte le coppie non sposate, sia omoses-suali che etero, sono soggette al-le stesse restrizioni sull'adozio-ne.

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Istituiti in circa sessanta Comuni, tra i quali:

Toino, Pisa, a Promessi Padova, a Napoli e Milano Firenze Ferrara, da de Magistris , - bocciati Bologna, Bari e Pisapla a Roma

Quelli che riconoscono diritti alle coppie di fatto

17 paesi

Austria, Francia, Danimarca, Regno Unito, Lussemburgo, Germania, Sviziera, Slovenia, Repubblica Cena, Firundia, Andorra, CroaZia, Irlanda, Colombia, U nig BBY, BrES i la Nuova Zelanda

ag L'Ungheria: la rapava costituzione le vieta

Complessa la situazione negli Usa in cinque stati a prevista l'unione legale. Di recente Presidente °barra si è esUfeaso a favore di una legge che introduca

Coppie di fatto in Italia mon vita

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I registri delle coppie di tatto

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Dove è legale il matrimonio omosessuale 5R 11 i paesi

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press LITE 16/03/2012

la Repubblica

Dal mutuo alle visite in ospedale così per lo Stato i gay sono invisibili I codici non prevedono tutele: "Ci difèndiamo con le scritture private"

MARIA NOVELLA DE LUCA

ROMA Invisibili. Per lo Stato e la burocrazia italiana le coppe gay, cono senza figli, sono invisibili. Nel senso che ognuno di loro esiste come singolo individuo, o come mamma o •papà single, ma sul fronte del patrimonio, delle pensioni, dell'assistenza in ospedale, dell'acquisto di una casa, o addirittura dell'affido di un figlio, la coppia gay, semplicemente, non è contemplata. Una condizione che le equipara alle coppie di fatto eterosessuali, che si trovano spesso a dover affrontare discriminazioni simili. Ma verso le unioni omosessuali c'è l'aggravante del tabù e dell' omofobia. Eppure nel nostro paese ci sono cinque milioni di omosessuali e oltre centomila bambini nati da unioni lesbiche o gay. Bambini.

che frequentano scuole pubbliche, ma al momento dell'iscrizione devono risultare figli soltanto di uno dei componenti della coppia gay, perché, appunto, non essendoci né matrimoni né vincoli more uxorio riconosciuti per gli omosessuali, l'altro genitore per la legge non esiste... Certo, è sempre possibile difendersi attraverso scritture private, ma, come spiega Gianfranco Goretti, papà gay insieme al suo compagno Tommaso Giartorsio, di due bambini, Lia e Andrea ed esponente di "Famiglie Arcobaleno", «noi dobbiamo passare la vita a prevedere ogni tipo di problema, per poter poi lasciare carte e documenti con cui tutelare i nostri cari, perché, appunto, per lo Stato semplicemente non esistiamo».

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press LITE 16/03/2012

la Repubblica

L'adozione rimane un tabù stop anche al riconoscimento ENORMI i problemi burocratici per le coppie gay che decidono di avere un fi-glio. Di fronte alla legge i bambini in-fatti risultano figli soltanto di uno dei due componenti, la madre biologica se si tratta di una coppia lesbica, o il padre che mostra il certificato di nascita del bimbo avuto con una gestazione sur-rogata, Il secondo genitore per lo Stato

non compare affatto nel-la vita di quel bambino. Con il paradosso, che se il genitore biologico muo-re, quel bimbo potrebbe non essere affidato ai

compagno del padre o alla compagna della madre, ma alla famiglia d'origine "biologica". «Più i figli crescono - spie-ga Goretti - più i problemi au m ent arto ,

Eppure abbiamo invece incontrato una straordinaria direttrice di scuola pubblica, che mettendo da parte la bu-rocrazia, ci ha accolti entrambi come genitori di nostra figlia La».

La casa

Ostacoli persino in banca "No ai mutui cointestati" ANCHE sulla casa è soltanto il diritto privato a tutelare la coppia gay. Si può cointestare un appartamento, si può la-sciare scritto che l'erede di quel bene è il proprio compagno o la propria compa-gna, ma in assenza di una vincolo preci-so nulla è garantito. «La nos tra casa è cohnestata, ma il mutuo è stato stipula-to dame», raccon t aFabrizio B, agente di

commercio, compagno da oltre 15 anni di Simo-ne, anche loro sposi in Olanda, e adesso, dopo la Cassazione, fiduciosi, che forse, chissà «qualco -

sa potrebbe cambiare». «Alcuni anni fa il comune di Bologna aveva provato ad inserire nelle liste per le case popolari anche le coppie di fatto, senza specifi-care se gay o eterosessuali. Molti di noi si erano iscritti più che per provocazio-ne che per reale speranza di una casa: le polemiche erano state così forti che di quel bando non è saputo più nulla».

La saní;à

Basta un medico zelante per impedire l'assistenza QUELLO dell'assistenza sanitaria è uno dei settori dove il non essere spo- sati, e dunque non avere vincoli di pa- rentela, crea più p ro blemi e sofferenza. Perché, così prevede la legge, accanto alletto di un ammalato, p er curarlo, per dare o negare un consenso, ci possono essere soltanto persone legate da vin- colo matrimoniale odi stratta parente-

la. Esclusi dunque i con- viventi, sia eterosessuali, che gay. In realtà, per for- tuna, le maglie degli ospedali spesso si allar- gano, e capita così che

anche senza "contratto" si possa stare vicini ai propri cari, ‹,Ma basta =infer- miere un po' pih zelante, una caposala che detestai gay, che si può essere cac- ciati fuori, come degli intrusi», ricorda sul sito dell'Arcigay ivlarzia, che rac- conta però di aver p otuto tenere la ma- no della sua compagna per i lunghi e amari mesi di una malattia terminale.

Né pensione né lasciti dopo la morte del partner NON esistendo un vincolo matrimo-niale, né la possibilità di registrarsi co-me unione civile, né i Pacs, in una cop-pia gay quando uno dei due partner muore all'altro non resta nulla, Nel sen-so che non eredita, né ha diritto ad al-cuna pensione di reversibilità. Certo, il diritto privato in questo aiuta, ci si può tutelare facendo testamento, cointe-

stando i beni, ma tutto può essere impugnato o reso nullo dai parenti di uno o dell'altro, che van-tano la consanguineità. Racconta Gianfranco

Gorettidi"FamiglieArcobaleno": «Pro-prio in questi giorni ho saputo la storia di un mio collega, il cui compagno si è ammalato di Alzheimer, ormai non è più autosufficiente, e lui, dopo vent'an-ni di convivenza non può prelevare i soldi della pensione, fondamentali per le cure, perché appunto, per lo Stato, quella coppia non è mai esistita...».

Pagina 3

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Fonte: egia Mestre

press LITE 16/03/2012

la Repubblica

Tasse record dal dopoguerra e ora arriva la Tifo a fiscale Riordino per catasto e ambiente, taglio alle agevolazioni ROBERTO PETRINI

ROMA Riordino della tassa- zione in materia ambientale, riforma del Catasto, contrasto all'abuso di diritto, sfronda-mento delle 700 agevolazioni e non è escluso che rispunti il fon-do per destinare alla riduzione delle tasse i proventi dalla lotta all'evasione. La nuova delega fi-scale del governo Monti è in di-rittura d'arrivo: ieri ii presiden-te del Consiglio, nel corso di una audizione alla Camera, ha an-nunciato che sarà presentata «probabilmente la prossima settimana».

Nel pieno del dibattito sul fi-sco e mentre oggi si apre un me-se pesante con il "venerdì nero" dei versamenti Iva delle impre-se e con le addizionali regionali :Irp ef nella busta-paga, il nuovo provvedimento dovrebbe se-gnare le linee d'azione dell'ese-cutivo. Anche la Banca d'Italia è intervenuta ieri sul tema rile-vando come la pressione fisca-le stia salendo ai livelli più ele-vati dal dopoguerra e auspican-do un a ri duzione del «carico sui redditi da lavoro e da impresa».

L'obiettivo dell'imminente provvedimento del governo è la modifica della delega Tremon-ti, il cui iter è già stato avviato in

RIFORMA CATASTO Vengono rivisti gli estimi urbani medi agendo Comune per Comune o su zone omogenee e quartieri dello stesso centro

ABUSO DI DIRITTO Viene introdotto ii principio dell'abuso di diritto. Colpita è quell'azienda che prende un'iniziativa solo per risparmiare sulle tasse

Parlamento. E' ancora incerta la strada che Monti intenderà percorrere: una serie di emen-damenti al vecchio testo o una delega nuova di zecca. Quello che sembra certo è che il nodo spinoso del capitolo assisten-ziale della delega, legato a filo doppio da Tremonti con il ta-glio delle agevolazioni fiscali, sarà espunto: l'assistenza cam-minerà da sola, in sintonia con la riforma di Welfa re.

L'altro punto delicato è ilva.

II governo ha da tempo illustra-to la sua linea: dalle persone al-le cose, e ha già messo in atto il proposito con l'aumento dell'I-va (che scatterà per legge ad ot-tobre) e delle accise. La misura tuttavia solleva malumori. «Si deve accelerare la presentazio-ne della delega perché non bi-sogna dare per scontato l'au-mento dell'ilva», ha detto o Alb er-to capogruppo in Com-missione Finanze del Pd. Mon-ti in passato non aveva chlu so la

porta a questa ipo tesi, anche se ieri rispondendo ai rilievi avan-zati sugli aumenti delle accise ha osservato che «è stato il prez-zo per non diventare la prossi-ma Grecia». Il quadro comun-que è in movimento e la discesa degli spread apre nuovi margi-ni dovuti ai risparmi sulla spesa per interessi che era stata pre-ventivata al 7 per cento e c.he ora lascerebbero 2-4 :miliardi di ri-sorse da utilizzare.

Senza contare che resta aper-

La pressione fiscale sull'economia regolare (Ipotesi massima)

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press LITE 16/03/2012

la Repubblica

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ta la partita della lotta all'eva-sione e delle destinazione dei proventi. Non è escluso che ri-spunti il fondo per canalizzare le risorse recuperate_ daAgenzia delle Entrate e Guardia di Fi-nanza verso la riduzione delle imposte: era stato prima ip o tiz-zato nel decreto sulle Semplifi-cazioni fiscali e poi accantona-to perché la copertura con il maggior gettito della lotta all'e-vasione sarebbe apparsa trop-po aleatoria per le regole del bi-

lancio pubblico, La delega diventerà comun-

que molto più snella (scompa-rirà probabilmente ]'idea delle tre aliquote 20-30-40) e si arric-chirà di due nuove norme: quel-la p er la lotta all'elusione e quel-la che consentirà di dare avvio alla riforma del catasto. Le nor-me sul/' abuso di diritto saranno volte a verificare ogni volta, co-me del resto ha fatto spesso la Corte di Cassazione, se l'opera - zion e chevi e ne messa in atto da una società ha un fine pura-mente economico o serve solo per risparmiare sulle imposte.

uanto alle rendite catastali si studierà una revisione degli estimi urbani medi agendo Co-mune per Comune, o su zone omogenee e quartieri all'inter-no dello stesso centro abitato.

PRODUZIONE R!S ERVATA

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press LITE 16/03/2012

la Repubblica

La stretta sullo stipendio fa acoli boom di presenze in co• ss• one

numeri delle preferenze

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Media dopo la riforma

della diede

CARMELO LOPAPA

Il panico da taglio allo stipendio fa scattare una mezza rivoluzione, a Montecitorio. Le presenze medie nelle commissioni e nelle giunte sono schizzate al 70,71 per cento. Lo svela la rilevazione della Segreteria generale della Camera dopo il primo mese dall'entrata in vigore del nuovo meccanismo di penalizzazione sulla diaria. Impossibile il confronto con quanto avveniva prima del 6 febbraio, da quando è necessario firmare per dimostrare la presenza anche in commissione, ma gli addetti ai lavori parlano di incrementi del 30-50 per cento. I più virtuosi risultano i gruppi di opposizione (Lega 1'80, Idv 78) e il Pd (al 79), ma nessuno scende sotto il 60.E restano ancora da stimare le presenze nelle bicamerali. Al Senato la firma è partita solo lunedì scorso.

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FINI Dal 6 febbraio H presidente ha imposto la firma in commissione per non subire il taglio della diaria

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BRUNETTA L'ex ministro accusato da Borghesi (idv) di firmare e andare via al Bilancio: "Bassezze, lavoro da mattina a sera"

CARFAGNA L'ex ministra accusata di assenteismo da Sarubbi (Pd), a gennaio lascia gli Affari sociali per la Giustizia

RIOFFA "I l deterrente aiuta, le sedute ora sono più partecipate" racconta il presidente della commissione Lavoro

ROMA ---- Da Guinness sono quei 149 che da un mese a questa parte non perdono un colpo. Non c'è se-duta di commissione Agricoltura piuttosto che Esteri, Attività pro-duttiva o Cultura alla quale faccia-no mancare la loro preziosa firma al registro presenze. Un onorevole su quattro, a Montecitorio, vanta il 100 per cento di partecipazione al-meno dal 6 febbraio scorso. Di tut-ti i gruppi, senza distinzione.

M:SA AUA Funzionava così da ottobre - a

parole - ma si scopre ora che era so-lo una «sperimentazione». Sul se-rio si fa appunto da poco più di un mese fa. Da quella data è entrata a pieno regime la nuova tagliola che alla Camera prevede la riduzione della diaria non solo in proporzio-ne alle assenze in aula, ma anche alle commissioni e alle giunte. Una tagliola simbolica, se rapportata alle indennità dei parlamentari. Cifre tutt'altro che stratosferiche, sia chiaro: parliamo di 300 euro per assenze comprese tra il 50 e l'80 per cento e di 500 curo oltre l'80 per cento. Ma tane è, è tempo di crisi per tutti. Ed è bastato l'annuncio che è subito scattata la corsa alla firma. «Eccome se si nota-racc on-ta il presidente della commissione Lavoro, Silvano Moffa - siamo di più, è vero. Lavoriamo sempre tan-to. Ma diciamo che le sedute sono più partecipate. Anche se da noi non ci sono stati mai fenomeni di assenteismo diffuso. Però il deter-rente aiuta». Gianfranco Fini ha imposto che il 6 febbraio si partisse comunque a pieno regime, dopo una sperimentazione protrattasi da ottobre. Al Senato invece il nuo-vo meccanismo è entrato in vigore solo lunedì scorso, il 12 marzo. Ed è il.rnativo per il quale--spiegano da-gli uffici di Palazzo Madama -i pri-mi dati potranno essere elaborati solo tra un mese. Ma anche lì sem-bra che la semplic e firma airegistro sia stata sufficiente per innescare un incremento delle presenze già

in questa prima settimana.

A &WKr'9 Corsa al registro, dunque, ma

non necessariamente alla presen-za effettiva ai lavori, è meglio preci-sue. Perché per dimostrare di es-serci stati (e dunque per non entra-re nel pallottoliere della penalizza - zione) è sufficiente appunto regi-strarsi a inizio seduta. Ma poi si possono disertare le successive convocazioni in giornata, come si può andare via di soppiatto poco

dopo l'inizio della riunione. Che poi, raccontano alcuni parlamen-tari, è quello che spesso succede. Falle di un sistema ancora tutto da rodare. E che non prevede, per esempio, la registrazione della presenza in commissione me-diante le votazioni con impronte digitali, come invece accade in au-la da almeno un paio d'anni. «Troppi fanno i furbi attacca il dipietristaAntonio Borghesi—Voi - gliamo parlare dell'ex ministro Re-nato Brunetta, che da noi in com-

missione Bilancio firma e spesso dopo cinque minuti va via? E poi, lui come gli altri, per tutto il giorno sono a posto, anche se la commis-sione si riunisce altre tre volte in giornata». L'ex responsabile della Funzione pubblica, proprio lui che della lotta all'assenteismo negli uf-fici ha fatto la sua bandiera, pro-prio non ci sta. E, contattato, taglia corto: «Guardi, io lavoro dalla mat-tina alla sera. Non mi occupo di queste bassezze». Clic. Brunetta non è l'unico ex ministro berlusco-

niano a essere finito sotto «osser-vazione» per le presenze ai lavori di commissione. il6 dicembre, quan-do il meccanismo era già scattato ma in rodaggio, il democratico An-drea Sarubbi aveva accusato su Twitter Mara Carfagna di aver fir-mato agli Affari sociali «per la dia-ria» e di essere p oi andata via. Pole-mica di fuoco sulring delle 140 bat-tute. E poco più di un mese dopo, dal 26 gennaio l'ex ministra delle Pari opportunità risulta aver ab-bandonato quella commissione per la Giustizia. Sarubbi non torna in rotta con la Carfagna, ma fa no-tare come sia «l'unico che, se in ri-tardo, scrive accanto alla firma l'o-rario di ingresso; mi prendono in giro, ma io ci tengo. Quel che è cer-to è che in alcune giornate le pre-senze sono aumentate anche del 50 per cento».

ASSCM2'n Poi ci sono quelli che della firma

- e del taglio - se ne infischiano. E il caso dei 29 deputati, anche questi iscritti a tutti i grippi, che al "regi-

della Segreteria generale ri-sultano aver partecipato a meno del 10 per cento delle sedute di commissione, in questi primi 30 giorni. Tra loro, quasi tutti i leader politici, per inevitabili «altri impe-gni». Per loro il biglietto da 500 ca-ro è già decurtato dalla busta paga, «Verranno pure a firmare. Ma alla fine-- lamenta un deputato di lun-go corso come Pino Pi si cchio,Api a lavorare siamo sempre una ven-tina su 40. Non è cambiato molto». Tanto meno per quell'unico depu-tato che vanta ilrecord al contrario: zero per cento, mai presenziato ad una seduta della sua commissione di appartenenza, Anche se, di con-tro, ha sempre firmato il registro presenze della bicarnerale Anti-mafia, che dunque predilige. Tutto sarà più chiaro quando, tra qual-che giorno, la Camera renderà pubbliche le percentuali di cia-scun deputato.

RI P P.O DUZ I ■DNE RISERVATA

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Bus "veetati" ai disabili, condannato il Comune di Roma ROMA — «Mi ero stufato: ho soltanto preteso un po' di lega-lità». L, soddisfatto Gustavo Fra-ticelli, che ha vinto la sua causa contro il Comune di Roma por-tando davanti a un giudice la rabbia e la fatica di un passegge-ro in carrozzina che non può prendere un autobus, Il proce-dimento aperto nel 2009 dal-l'associazione Luca Coscioni -che ha agito in giudizio per con-to diFraticelli- si è concluso con

una sentenza senza precedenti in Italia, cruciale per il ricono-scimento dei diritti dei disabili. Il tribunale di Roma ha condan-nato il Comune per condotta di-scriminatoria, dichiarandolo responsabile per aver impedito a Fraticelli di accedere alle fer-mate degli autobus a causa del-le barriere architettoniche. In-fatti, come conferma un dossier dell'associazione, la gran parte dei marciapiedi del I Municipio

non sono a norma perché privi della rampa: su 460 fermate il 57% è inaCcessibile.

Con la sentenza, il gîudice condanna il sindaco a realizza-re, entro un anno, un piano per la messa a norma dei marcia-piedi di 5 fermate in centro. Inoltre, il. Comune dovrà risar-cire un danno non patrimonia-le di 5mila euro, soldi che Frati-celli ha scelto di devolvere al-l'associazione Luca Coscioni

come fondo per le prossime azioni legali. «Sono risultati possibili nonostante la pubbli-ca amministrazione sembriuna controparte invincibile», dice l'avvocato Gerardi. «Parte dun-que da Roma– afferma la segre-taria dell'associazione, Filome-na Gallo-- una campagna nazio-nale di affermazione dei diritti delle persone con disabilità».

(chiara © RIPRODUZIONE RISERVATA

"Voleva colpire la sinagoga di I\ kJano'

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La Repubblica Lavoro e giustizia, sì all accordo ìz

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L'ANOMALIA ITALIANA NATALA ASPES1

A CORTE di Cassazione con una sua sentenza che qualche analfabeta di ritorno definirà

shock, e che invece è solo finalmente giusta, ha stabilito una cosa ovvia.

SEGUE A PAGINA 38

(segue dalla prima pagina)

c i ha detto che se inquesto Paese, dove avvengono le massime trasgressioni lacironenonsempre p er-

seguite, due persone che si amano ma appartengono allo stesso ge-nere (detto anche sesso) non pos-sono (per ora) sposarsi, hanno però i diritti di tutte le coppie di-ciamo tradizionali, che in chiesa e municipio hanno potuto sposarsi per il solo fatto di essere un uomo o una donna; il diritto di vivere li-beramente la loro condizione di coppia, il diritto di condurre una vita familiare come gli garba, il di-ritto di pretendere «un trattamen-to omogeneo a quello assicurato dalla legge alla coppia coniugata»,

Era ora! Visto che nella famosa Europa dove tutti i cittadini di tut-ti i paesi dovrebbero godere più o meno delle stesse leggi, noi siamo (o eravamo?) i soli fuori po sto , fuo - ri tempo, fuori realtà, fuori civiltà, fuori giustizia e anche fuorilegge e fuori morale umana, per quel che riguarda la vita privata delle per-sone. Perché per il resto, se non si tratta di Giovanardi che ieri ha perso la testa, del povero Affamo che qualche giorno fa parlava a vanvera di nozze gay come della fi-ne della civiltà, pochi altri pecca-tori incattiviti, più qualche scemo razzista, la maggior parte degli ita-liani nonne può più di tutti questi trernebondi legislatori e di questi monotoni prelati senza fede, e di anni e anni di su e giù sulle stesse posizioni polverose, mentre il mondo va avanti e il nostro paese arretra anche su altri temi più fon-damentali del letto coniugale e di chi ha il diritto, legale, di occupar-lo. Ormai il nostro paese, come il mondo, è pieno di coppie cosid-dette di fatto, e c'è da dire che le più invidiate sono quelle gay, per-ché sono sempre meno litigiose di tante etero e nonpotencio, perora, far l'errore di sposarsi, non gli vie-ne neppure in mente di divorzia-re. Ogni volta che in Italia si è ten-tato di formulare una legge (vade retro matrimonio!) che consentis-se come in Francia (e Svizzera e Germania) i cosiddetti Patti Civili di Solidarietà (anche Saint Lau-rent lo aveva sottoscritto con il compagno Piene Bergè), ne sono successe di ogni colore, a destra

come a sinistra, per non parlare dei pulpiti.

Insomma ogni tentativo di in-staurare una legge simile a quella dell'Europa più timida (le coppie orno si sposano persino in Spagna e Portogallo, ininghilterra adotta-no bambini), da noi è sempre ca-duta in un frastuono generale. Neanche i più convinti sostenitori dei diritti omosessuali, per intelli-genza e prudenza, hanno mai af-frontato discussioni sull'eventua-lità del matrimonio gay: ma la ridi-cola e violenta ipocrisia della de-stra peggiore e della sinistra bigot-ta ha sempre chiamato «matrimo-nio» ogni proposta di una legge di rispetto dei diritti civili delle omo - coppie, satanizzandola. Ancora più vergognosa, per falsità, è la predica, eli nuovo da ieri incircola-zione, con probabili vaneggia-menti del segretario delPdi, che se due giovanotti cucinano insieme e dormono nella stessa camera e vanno a trovare la mamma dell'u-no e dell'altro, tutte e due conten-tissime per quei cari affettuosi ra-gazzi che si vogliono cosi bene, le famiglie "vere" si sfasciano. E non importa se queste unioni bene-dette da parroci e sindaci, e anche da vescovi, sono composte da un marito che comifica la moglie an-che con giovanotti, da una moglie che perde la casa giocando d'az-zardo, e da figli presi regolarmen-te a ceffoni o spinti a partecipare tutti dipinti a gare canore tivu.

La famiglia è la famiglia, si sa, anche le coltellate alla moglie (o al marito) fanno parte dei vero ma-trimonio. Fantastica la reazione del rustico Giovanardi, che se in-cazzato, straparlando manda scintille: per lui infatti, e qui ci si chiede come possa rappresentare poli ti carn.ente anche solo un paio di sfornii etero , la sentenza del-la Cassazione è solo il parere ov-viamente sbagliato, di un qualsia-si cittadino. Certo, la Cassazione non fa leggi, però è intervenuta con tutta la sua autorità nel vuoto codardo della nostra politica: il suo parere conta moltissimo non solo nella giurisprudenza, ma an-che ne liavita di tutti. E' un gran Bel giorno non solo per i gay, ma per chiunque creda che anche l'Italia non sia esclusa dalla civiltà euro-pea.

R , PRODUZiONE RiSERVATA

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gay gl stessi d itd dei coniugi -

C3

LE UNIONI OMOSESSUALI

“Ai

gay gli stessi Miti dei coniugi" La Cassazione: non possono sposarsi, ma le coppie stabili sono come le famiglie tradizionali

ROMA

Le coppie gay hanno gli stessi diritti dei coniugi eterosessuali.

È rivoluzionaria la sentenza del-la Corte di Cassazione che ricono-sce agli omosessuali «il diritto lega-le alla vita familiare». È vero, non ammette ancora né i matrimoni tra gay nel nostro Paese, né la trascri-zione di quelli celebrati all'estero, ma è comunque un enorme passo avanti nella legittimazione delle fa-miglie di omosessuali. Nelle 80 pagi-ne della sentenza 4184 della Supre-ma Corte si legge, infatti, che questa «intrascrivibilità delle unioni omo-sessuali dipende non più dalla loro "inesistenza", e neppure dalla loro invalidità, ma dalla loro inidoneità a produrre quali atti di matrimonio, appunto, qualsiasi effetto giuridico nell'ordinamento italiano». In altre parole, le coppie gay, come i coniugi

La mappa I diritti delle coppie omosessuali nel mondo

Tutele e riconoscimenti legali

Matrimonio tra persone dello stesso sesso

a' Altri tipi di unioni civili

Pratiche omosessuali illegali

Grave reato

iffl Pena di morte

COSÌ IN EUROPA

eterosessuali, hanno lo stesso diritto a una «vita familiare» e a esigere a farlo valere tanto quanto gli altri. La Cassazione è intervenuta in seguito al ricorso presentata a due artisti di La-tina, Antonio Gargiulo e Mario Otto-cento, convolati a nozze nel 2002, all' Aia, in Olanda. La coppia ha chiesto la trascrizione del certificato di matri-monio, come atto pubblico, al Comu-ne di Latina, ma ottenendo risposta negativa, ha fatto ricorso sia in Tribu-nale sia alla Corte d'Appello di Roma.

Entrambi i ricorsi sono stati re-spinti, di qui la decisione di rivolgersi alla Cassazione. Dove è stato centra-to l'obiettivo: la Prima sezione civile sancisce ai gay il «trattamento omo-geneo a quello assicurato dalla legge alla coppia coniugata». E ancora, vie-ne superata «la concezione secondo cui la diversità di sesso dei nubendi è presupposto indispensabile della stes-sa esistenza del matrimonio». [G. LO N.]

Los:

I co ponenti della coppia omosessuale, conviventi in sta bile relazione di fatto (...) P ossono adire i giudici comuni per far valere

specifiche situazioni, in presenza di

il diritto a un trattamento omogeneo a quello' assicurato alla coppia coniugata

Dalla sentenza della Corte

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gay gli stessi dilitd dei coniugi-

«Quella figura non esiste,

è una ferita all'umanità»

domande a

mons. Luigi Negri Dottrina fede Cei

GIACOMO GALEAZZI CITTÀ DEL VATICANO

«E' una ferita mortale alla Costi-tuzione, viene demolito ciò su cui la civiltà poggia da millenni. E' una contraddizione logica e giuridica. Come può esserci vita familiare senza famiglia?». E' profondamente turbato monsi-gnor Luigi Negri, vescovo cielli-no di San Marino-Montefeltro, commissario Cei per la Dottrina della fede e presidente della fon-dazione Giovanni Paolo II per il magistero sociale della Chiesa.

In cosa la Cassazione sba-glia?

«E' l'impostazione relativisti-ca di chi confonde cose distin-te. Si unifica tutto a livello neu-trale ed è gravissimo che ven-ga creata una figura insistente nella Costituzione: la famiglia gay. L'amore di un uomo e una donna è il fondamento della vi-ta umana, mentre le relazioni omosessuali contrastano con la legge morale naturale. Equi-parare le unioni gay al matri-monio va contro valori basilari dell'umanità. La famiglia, cel-lula fondamentale di ogni so-cietà, è un bene troppo prezio-so per esporla al rischio di pro-nunciamenti distruttivi e con-trari all'etica».

Una coppia gay non può ave-re vita familiare?

«E' mistificatorio giocare con le parole. Come per il matrimo-nio tra omosessuali, anche per la famiglia gay si prendono i termini e si svuotano del loro significato reale. Questa sen-tenza scardina quanto di più necessario occorra alla socie-tà per non precipitare nel ca-os. E' una pericolosa minaccia alla dignità umana e al futuro stesso dell'umanità. A pagare il prezzo più alto saranno i gio-vani. La famiglia fondata sul matrimonio uomo-donna non è una convenzione sociale».

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press LinE 16/03/2012 LA STAMPA

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cc Salvate gli ultimi prof maschi" L'allarme: soltanto donne in cattedra, con gravi conseguenze sull'educazione dei ragazzi

ik è una «questio- ne maschile» in Italia e, a guar- dare solo la poli- tica e l'econo-

mia, non ce ne eravamo nean-che accorti. Infatti riguarda ambiti professionali in cui il potere è poco e il denaro anco-ra meno: scuola, educazione, cura. La «questione» affiora in due dati che già parlano da sé. Il primo: i bambini delle scuole elementari di oggi han-no 4,6 probabilità su 100 di in-crociare sulla loro strada un maestro maschio. Il secondo: i laureati maschi in Scienze della Formazione - ex Magi-stero - sono costantemente calati nell'ultimo decennio fi-no a toccare nel 2009 quota 12 per cento (dati Almalau-rea). Dodici beati tra 88 don-ne, e chissà quanti avranno lasciato in corsa per via del sentirsi minoranza.

Dati che hanno fatto scat-tare all'Università di Milano Bicocca l'allarme «questione maschile» dopo anni di «que-stione femminile» dominante, una sorta di segregazione (o autosegregazione) formativa al contrario, in cui a perderci non sono solo gli uomini che

LE CAUSE «Si sconta anche

il crollo del prestigio di questa professione»

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«I giovani cominciano a cercare nuove mete

su cui investire»

non vedono più nel mondo del-la scuola, dell'educazione e della cura un habitat per loro, ma soprattutto le nuove gene-razioni, che rischiano di avere una formazione tutta al fem-minile fino all'università.

Ne è nata una giornata di studio a cui hanno partecipa-to in qualificata moltitudine pedagogisti, sociologi, storici, insegnanti e operatori del mondo del sociale. Un primo brainstorming su un fenome-no di cui non sono ancora chiare le motivazioni né le conseguenze. La premessa è che la presenza maschile non è «uniformemente scarsa» in tutti i gradi dell'insegnamen-to. «Fra i professori ordinari in università è anzi preponde-rante, cala via via che i livelli educativi vanno verso la scuola primaria», rileva Car-men Leccardi, docente di so-ciologia.

Nella primaria, infatti, l'estinzione del maestro ma-schio è quasi completa (per non parlare della materna), mentre nelle medie e in alcu-ne materie al liceo sta avan-zando inesorabilmente. Con quali conseguenze, si è inizia-to ora a discuterne. «Si mani-festerà nella difficoltà a co-struire modelli di genere so-prattutto per i piccoli maschi e i giovani maschi, e in seguito nelle relazioni fra i due gene-ri» sostiene Barbara Mapelli, docente di Pedagogia delle Differenze di genere.

Al contrario, «la presenza di figure educative di entram-bi i generi in tutti i livelli di educazione scolastica e presco-lastica offrirebbe a bambini e bambine la possibilità di acqui-sire una maggiore complessità di visione del mondo, per stili di vita, emotività, fisicità, co-municazione»: questa l'analisi di Stefania Ulivieri Stiozzi, do-cente di Teorie e modelli della consulenza pedagogica e orga-nizzatrice del seminario alla Bicocca.

Ma quali sono le ragioni sto-riche e sociali di questo allonta-namento dei maschi dall'educa-zione? C'è chi ha parlato quasi di un ritorno all'800, quando è nata la figura della «maestra» per consentire alla donna che non poteva o voleva essere solo madre di istruirsi e svolgere una professione lontano dagli studi e dalle posizioni elevate ri-servate agli uomini. C'è chi ha

parlato di ritorno, anzi di persi-stenza del «virilismo» che ritie-ne antitetico alla virilità tutto ciò che ha a che fare con l'infan-zia - regno dell'indeterminatez-za, dell'insicurezza e della fra-gilità per antonomasia -, e que-sto in controtendenza con ciò che succede in fa-miglia, dove inve-ce l'uomo non considera svilen-te occuparsi dei bambini.

Quali che sia-no le ragioni, per il professor Duccio Demetrio, ordinario di Filosofia dell'Educazione, si trat-ta di una «deriva inevitabile e ir-reversibile». Non resta che da chiedergli perché proprio lui, uno dei pochi maschi in facoltà, sia così tranchant. «La deriva è irreversibile perché si tratta di

per cento Le probabilità

che un bambino

abbia un maestro elementare

per cento I laureati

maschi in Scienze

della formazione

nel 2009

Lo studio I ricercatori

della Bicocca hanno

condotto una ricerca per

focus-group chiedendo

a maestri e educatori

come si percepiscono.

Il dato comune

è che sono ancora forti

pregiudizi e stereotipi

professioni che subiscono un ca-lo progressivo di prestigio socia-le. E un problema di immagine personale, prima di tutto da-vanti ai genitori. Ricordo la fac-cia di mio padre quando a 20 anni dissi che volevo fare l'alfa-betizzatore di strada».

Per il profes-sor Demetrio non si può far fin-ta che non ci sia «il problema del denaro, del suc-cesso, della car-

riera». E conclude: «Educare, ex-ducere, vuol dire anche por-tare altrove, farti vedere lonta-no. Scontiamo una società in cui c'è una crisi del maschile in-trinseca, perché gli uomini non riescono a dare mete in cui inve-stire. Per fortuna i giovani le cercano, al di là dei padri».

Pagina 22 aie gli ultimi profmaschi"

Aia con Klarizorn

,re,dizzato'

«Si impoveriscono anche comunicazione

ed emotività»

i- i II r,eal ,CS LE RICHIESTE SUPERANO LE OFFERTE SPECIE NEL MONDO DEI SERVIZI EDUCATIVI, NEI CENTRI DI AGGREGAZIONE

GIOVANILE, NELLE COMUNITÀ PER MINORI. NEI SETTORI A FORTE PROBLEMATICITÀ PER ESEMPIO CON GLI ADOLESCENTI

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EUnità d'Italia a Torino rivive con le foto più belle Inventiva ed entusiasmo hanno trasformato la città in un set Il fascino della storia più intenso della finale di un Mondiale

Pubblichiamo uno stralcio del-l'introduzione al libro di Giu-seppe Culicchia, scrittore e to-rinese doc, «figlio di padre si-ciliano e madre piemontese». L'Unità d'Italia, insomma, l'ha toccato da molto vicino.

GIUSEPPE CULICCHIA

remessa: da parte mia so- no figlio di un siciliano e di una piemontese, perché nell'ormai lontano 1946, ovvero all'indomani del-

l'ultima guerra, mio padre lasciò la natia Marsala e si stabilì a Torino. Non per fare l'operaio alla Fiat, ma il barbiere in via Saluzzo. Dunque, da torinese per metà marsalese, l'Unità d'Italia mi tocca da vicino. È un po' come se ce l'avessi nel sangue, sotto forma di globuli rossi, bianchi e an-che verdi. E mio padre talvolta ama-va scherzare con mia madre: «Non fosse stato per Garibaldi, tu e io non ci saremmo conosciuti». Certo la sua era una battuta di spirito, ma fi-no a un certo punto. Perché senza Garibaldi, e Mazzini, e Vittorio Ema-nuele II, e naturalmente senza il con-te Camillo Benso di Cavour, senza le guerre d'Indipendenza contro l'Au-stria e il Risorgimento con tutti i suoi morti, piemontesi e lombardi e veneti e papalini e borbonici, chissà quante frontiere separerebbero an-cora oggi la Sicilia dal Piemonte, To-rino da Marsala. Poi certo all'epoca nessuno sapeva dell'esistenza della Padania, ma questa è un'altra sto-ria. Fine della premessa, e inizio del-la meraviglia.

Già, meraviglia. Oltretutto since-ra. Perché è con sincera meraviglia che da parte mia ho assistito non tanto alle celebra- zioni ufficiali del 150 ° anniversario, e dunque ai discorsi e alle mostre e ai convegni e ai dibattiti e alle tavole ro-tonde e alle parate e alle sfilate e agli incontri nelle biblioteche e nelle cir-coscrizioni e nelle scuole e ai raduni di alpini e granatieri e cavalleggeri e alle manifestazioni sportive e musi-cali ed enogastronomiche e via di questo passo, ma al trasporto con i torinesi hanno inteso partecipare al-la celebrazione di una ricorrenza che come sappiamo non è stata recepita

allo stesso modo nelle altre città e re-gioni italiane, anche se com'era preve-dibile qualcuno di noi ha borbottato: «Sì, però il Centenario è stato tutta un'altra cosa».

Chi come me ha magari ospitato nel corso del 2011 amici provenienti dal resto d'Italia, ha potuto constatare nei loro occhi non solo lo stupore e la sorpresa, ma a ben vedere anche l'invi-dia suscitata dal numero incredibile di tricolori esposti in ogni dove, dalle fi-

nestre dei palazzi ai finestrini delle automobili, passan- do per balconi, ter- razzi, terrazzini, davanzali, lucerna- ri, fili per il bucato,

tapparelle, portoni, lampioni, alberi. Tricolori appesi alle antenne di taxi e indossati a mo' di mantello da ragazzi-ne e pensionati, tricolori che hanno pa-vesato le ricche magioni della collina e i condomini di Mirafiori, della Falche-ra e delle Vallette, con una sorta di re-cord nazionale assoluto nel quartiere di San Salvafio, per definizione il più multietnico dell'ex capitale d'Italia.

Ma le vetrine? Spesso, a Torino e non solo, c'è chi si lamenta dei com-

mercianti Innanzitutto, va da sé, per via dei prezzi che praticano, e poi a causa della loro cosiddetta miopia, vi-sto che non di rado sono restii ad ac-cettare che le vie su cui si affacciano i rispettivi negozi diventino parte di iso-le pedonali come d'altronde accade un po' dappertutto e ormai da decenni nel resto d'Europa. Ebbene, in occasio-ne di Torino Capitale per il 150 ° anni-versario dell'Unità d'Italia, i commer-cianti torinesi hanno sbalordito tutti, e

probabilmente perfino se stessi, mo-strando di saper sfoggiare quella crea-tività italiana che è parte integrante della nostra identità e sola vera risorsa del patrimonio nazionale, una creativi-tà che com'è noto ci viene riconosciuta anche all'estero, almeno per quanto ri-guarda il design, la sartoria, la cucina e il calcio. A cui, d'ora in poi, andrà ad aggiungersi la vetrinistica. Sì, perché nelle vetrine di Torino l'Italia e il Trico-lore sono stati declinati di volta in vol-

ta in torte, tortine, cioccolatini, pastic-cini, gelati, abiti da sposa, oltre che ov-viamente (si tratta appunto di Torino) automobili.

Insomma: Torino ha accolto con entusiasmo, inventiva e con una par-tecipazione fuori dal comune questo anniversario, trasformandosi in una specie di set cinematografico pronto a ospitare le riprese di un film risorgi-mentale (sarebbe bastato evitare di inquadrare le antenne e le auto) e sfa-tando il luogo comune secondo cui in Italia ci si sente italiani e si sventola il Tricolore solo in occasione delle partite dei Mondiali di calcio. Finite le celebrazioni, riposte le bandiere, smontate le vetrine, resterà il ricor-do di questi giorni, destinato inevita-bilmente a sbiadire: perché così van-no le cose per noi umani, torinesi e non. Poi, per fortuna, rimangono le fotografie. Tra qualche anno, deste-ranno in chi le ammirerà la stessa meraviglia a cui accennavo sopra. E in occasione del 200° anniversario dell'Unità d'Italia, senza dubbio qual-cuno di noi borbotterà: «Sì, però il Centocinquantenario è stato tutta un'altra cosa». Dopodiché, sfodererà con un sorriso questo volume.

BAND 3RE OVUNQUE Per un anno il tricolore

ha decorato finestre lampioni e viali alberati

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Province: ecco 100 enti inutili

N Dopo le tante proteste contro la loro abolizione, le 107 Province italiane si n'abilitano contro gli enti 'nutrii, società, agenzie, consorzi «che sprecano risorse pubbliche eche vanno cancellate subito» Lo ha deciso il Consiglio direttivo dei che annuncia entro fine mese un elenco di 100 enti inutili, alle sarà presentato al Capo dello Stato, a governo e Parlarneilto.

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