rassegna stampa documentario "sul trenino rosso"

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laRepubblica 4"#"50 -6(-*0 .*-"/0 9*** <SEGUE DALLA PRIMA PAGINA -6*(* #0-0(/*/* / ON A CASO è una delle attrat- tive turistiche più note del- la provincia di Sondrio (e Milano in questi giorni è tappezzata di manifesti che propongono un’andata e ritorno in giornata dalla metropoli, ovviamente in treno, a meno di 80 euro). Non a caso nel 2008 è stato inserito tra i Patrimoni dell’umanità dell’Unesco, per come uni- sce tecnica (pur risalendo la prima cor- sa al 1908) e natura. E non a caso è en- trato talmente nella testa della gente da aver creato un modo di dire: i valtelli- nesi chiamano, con stima non eccessi- va, gli svizzeri “zucchini” perchè “Zug” vuol dire treno in tedesco. I trenini, in- somma. Ora questa linea sta diventando un documentario, anzi una docu-fiction co- me si dice oggi. Durata prevista 45 mi- nuti, sarà pronta entro fine anno e a gen- naio del 2016 verrà proiettata a Tirano e St. Moritz, pubblicata in 40mila dvd e 5mila chiavette Usb e distribuita in tut- ta la Lombardia oltre che nei Grigioni. Le riprese di 4VM USFOJOP SPTTP sono ter- minate da pochi giorni, e sta iniziando la fase di montaggio. A realizzare il tut- to, col patrocinio delle Ferrovie Retiche Svizzere e il sostegno di Comuni, enti tu- ristici e varie aziende italiane e svizze- re, è la società di produzione Philms, guidata dal regista Filippo Fagioli. Peru- gina, e non è un caso: «Tutto - spiega Fa- gioli - nasce da un documentario sulla li- nea Spoleto-Norcia, una tratta ferrovia- ria che non esiste più dal 1969, ma della quale restano tuttora parecchie tracce in Valnerina. Il progettista era svizzero e si era ispirato proprio al trenino del Bernina per diverse soluzioni tecniche, come i viadotti elicoidali per superare i tratti più ripidi, o lo scartamento ridot- to. Già conoscevo questa linea, essendo di madre svizzera, ma c’ero stato solo da bambino. Quando ci sono tornato, è scattata l’idea di realizzare un filmato». Le riprese sono state effettuate in due tranche. La prima a marzo per co- gliere il panorama delle Alpi Retiche an- cora d’inverno (e l’inverno ha colto il protagonista, l’attore Stefano Massuc- ci, che è scivolato su una lastra di ghiac- cio e si è fatto un mese a letto con una vertebra fratturata). La seconda nei pri- mi giorni di luglio, per avere le scene estive. «Ma in realtà - dice Fagioli - se de- vo dire cosa mi ha impressionato davve- ro di questa linea ferroviaria è proprio la capacità di offrire tre stagioni in qua- lunque momento dell’anno: si parte dal fondovalle, dai 429 metri sul livello del mare di Tirano, si arriva fino ai 2.253 dell’Ospizio Bernina , dove la neve è pe- renne, e si chiude a St. Moritz, che è quo- ta 1.822. Oltretutto con la possibilità di inoltrarsi ancor di più in Svizzera: da St. Moritz partono corse per Coira, Davos e Thusis». A raccontare in 4VM USFOJOP SPTTP tut- to questo, e molto di più, è un misterio- so signore vestito come nell’Ottocento, che in uno scompartimento stringe ami- cizia con una ragazza che sta andando a lavorare in Svizzera. E il viaggio sarà co- stellato di domande e risposte sul Berni- na Express e ovviamente sui luoghi toc- cati dal tragitto, come lo scenografico viadotto elicoidale di Brusio, il lago di Poschiavo, l’Alp Grüm, le piste della Dia- volezza alle porte di St. Moritz. Fino a un finale a sorpresa. Ma appunto que- sto è uno di quei viaggi nei quali conta più quel che succede durante che quel che succede alla fine. E il viaggio, con la stessa sensazione che hanno molti pas- seggeri del trenino rosso, sembra esse- re anche nel tempo: «Per raccontare la storia della linea – conclude Filippo Fa- gioli – abbiamo usato anche carrozze d’epoca in legno e una locomotiva a va- pore. Anche se la gran parte l’ha fatta la natura, che in Svizzera è davvero pro- tettta e incontaminata come nei decen- ni passati. E viaggiando sul Bernina Ex- press questi boschi, queste valli e que- ste montagne, davvero sembra di poter- le toccare». -BTTá TVMMF NPOUBHOF *M #FSOJOB &YQSFTT EJWFOUB VO EPDVNFOUBSJP ª3*130%6;*0/& 3*4&37"5" -& 3*13&4& 4DFOF EBM TFU EJ i4VM USFOJOP SPTTPw EJ 'JMJQQP 'BHJPMJ DIF B HFOOBJP WFSSË QSPJFUUBUP B 5JSBOP F B 4U.PSJU[ F EJTUSJCVJUP JO NJMB EWE F NJMB DIJBWFUUF 6TC *- 1"/03"." " EFTUSB JM #FSOJOB &YQSFTT JO VOP EFJ QVOUJ QJá TDFOPHSBGJDJ EFM USBHJUUP MF SJWF EFM MBHP EJ 1PTDIJBWP 4PQSB MF SJQSFTF 6OUSFOPDIJBNBUP EFTJEFSJP 2VBSBOUBDJORVF NJOVUJ QFS JMMVTUSBSF JM WJBHHJP EFM DPOWPHMJP UVSJTUJDP DIF QBSUF EB 5JSBOP F BSSJWB B 4U .PSJU[ BUUSBWFSTBOEP HBMMFSJF $JOFNB -B EPDV GJDUJPO Repubblica Milano 2015-07-25

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Raccolta di articoli cartacei e pubblicazioni web sul nuovo documentario di Philms

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laRepubblica4"#"50 -6(-*0

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<SEGUE DALLA PRIMA PAGINA-6*(* #0-0(/*/*

/ONA CASO èunadelleattrat-tive turistiche più note del-la provincia di Sondrio (eMilano in questi giorni ètappezzata di manifesti

che propongono un’andata e ritorno ingiornata dalla metropoli, ovviamentein treno, a meno di 80 euro). Non a casonel 2008 è stato inserito tra i Patrimonidell’umanitàdell’Unesco, percome uni-sce tecnica (pur risalendo la prima cor-sa al 1908) e natura. E non a caso è en-trato talmente nella testa della genteda aver creato un modo di dire: i valtelli-nesi chiamano, con stima non eccessi-va, gli svizzeri “zucchini” perchè “Zug”vuol dire treno in tedesco. I trenini, in-somma.

Ora questa linea sta diventando un

documentario, anzi una docu-fiction co-me si dice oggi. Durata prevista 45 mi-nuti,saràprontaentrofineannoeagen-naio del 2016 verrà proiettata a Tiranoe St. Moritz, pubblicata in 40mila dvd e5mila chiavette Usb e distribuita in tut-ta la Lombardia oltre che nei Grigioni.Le riprese di 4VM USFOJOP SPTTP sono ter-minate da pochi giorni, e sta iniziandola fase di montaggio. A realizzare il tut-to, col patrocinio delle Ferrovie ReticheSvizzereeil sostegnodiComuni,entitu-ristici e varie aziende italiane e svizze-re, è la società di produzione Philms,guidatadalregista FilippoFagioli.Peru-gina, e non è un caso: «Tutto - spiega Fa-gioli - nasce da un documentario sulla li-nea Spoleto-Norcia, una tratta ferrovia-ria che non esiste più dal 1969, ma dellaquale restano tuttora parecchie traccein Valnerina. Il progettista era svizzeroe si era ispirato proprio al trenino del

Bernina per diverse soluzioni tecniche,come i viadotti elicoidali per superare itratti più ripidi, o lo scartamento ridot-to. Già conoscevo questa linea, essendodi madre svizzera, ma c’ero stato soloda bambino. Quando ci sono tornato, èscattata l’idea di realizzare un filmato».

Le riprese sono state effettuate indue tranche. La prima a marzo per co-gliere ilpanorama delleAlpi Retiche an-cora d’inverno (e l’inverno ha colto il

protagonista, l’attore Stefano Massuc-ci, che è scivolato su una lastra di ghiac-cio e si è fatto un mese a letto con unavertebrafratturata).Laseconda neipri-mi giorni di luglio, per avere le sceneestive. «Ma in realtà - dice Fagioli - se de-vo dire cosa mi ha impressionato davve-ro di questa linea ferroviaria è propriola capacità di offrire tre stagioni in qua-lunque momento dell’anno: si parte dalfondovalle, dai 429 metri sul livello del

mare di Tirano, si arriva fino ai 2.253dell’Ospizio Bernina , dove la neve è pe-renne,esi chiudeaSt.Moritz,che èquo-ta 1.822. Oltretutto con la possibilità diinoltrarsi ancor di più in Svizzera: da St.Moritz partono corse per Coira, Davos eThusis».

A raccontare in 4VM USFOJOP SPTTP tut-to questo, e molto di più, è un misterio-so signore vestito come nell’Ottocento,cheinuno scompartimento stringeami-cizia con una ragazza che sta andando alavorare in Svizzera. E il viaggio sarà co-stellato di domande e risposte sul Berni-na Express e ovviamente sui luoghi toc-cati dal tragitto, come lo scenograficoviadotto elicoidale di Brusio, il lago diPoschiavo, l’AlpGrüm,lepistedella Dia-volezza alle porte di St. Moritz. Fino aun finale a sorpresa. Ma appunto que-sto è uno di quei viaggi nei quali contapiù quel che succede durante che quelche succede alla fine. E il viaggio, con lastessa sensazione che hanno molti pas-seggeri del trenino rosso, sembra esse-re anche nel tempo: «Per raccontare lastoria della linea – conclude Filippo Fa-gioli – abbiamo usato anche carrozzed’epoca in legno e una locomotiva a va-pore. Anche se la gran parte l’ha fatta lanatura, che in Svizzera è davvero pro-tettta e incontaminata come nei decen-ni passati. E viaggiando sul Bernina Ex-press questi boschi, queste valli e que-stemontagne,davverosembradipoter-le toccare».

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Repubblica Milano 2015-07-25

N. 7, luglio 2015 32

Verterà sulla figura dell’ingegnere ferroviario svizzero Erwin Thomann

Con un film documentario Philms racconta la storia del Trenino Rosso del BerninaSono in fase di ultimazione le riprese di un docu-film ambientato sulle linee delle Fer-rovie Retiche, in particolare tra Tirano e S. Moritz. Prodotto da Philms, azienda italiana specializzata in riprese video e documenta-ri naturalistici e paesaggistici. Il titolo sarà “Im Roten Zug – Sul Trenino Rosso, un pas-seggero inaspettato” e verterà sulla figura dell’ingegnere svizzero Erwin Thomann, vissuto a cavallo tra ‘800 e ‘900 e ideatore di spettacolari e ardite linee ferroviarie di montagna, sia in Italia che in Svizzera. Il protagonista, interpretato dall’attore Mauro Massucci, è stato accuratamente studiato per essere il più fedele e veritiero possibi-le, anche in accordo con la famiglia. Egli rappresenta il trait d’union tra la Svizzera e l’Umbria, la regione italiana nella quale visse per decenni e dalla quale proviene la troupe di Philms che, lo scorso anno, ha girato e pubblicato il Dvd del documentario della Val-nerina intitolato “L’Arrivo di un Treno – Sulle Tracce della Spoleto Norcia”.La vicenda, ambientata quasi interamente in treno, sarà l’occasione per mostrare le bellezze dei paesaggi mozzafiato attraver-sati dalla ferrovia. Un viaggio, mediante il quale lo spettatore potrà assaporare e rivivere le sensazioni che le meravigliose Alpi offrono e si sentirà immediatamente catapultato in una realtà fuori dal tempo. Il girato ha inizio in Lombardia nella città di Tirano, dove il Santuario della Madonna di Tirano, considerato il monumento religioso più importante della Valtellina, fa da sfondo a questa storia, insieme poi a Palazzo Sa-lis, la più caratteristica residenza nobiliare nel XVII secolo, dove la Troupe Philms ha puntato successivamente le sue telecame-re. Durante le riprese invernali, che si sono concluse a Marzo, numerosi sono stati i

curiosi che hanno assistito ai vari Ciak non-dimeno gli appassionati del Trenino Rosso, che con la sua andatura calma e silenziosa ed il suo fischio in lontananza, tanto emozio-na turisti e abitanti. Il film prosegue salendo verso la Valle di Poschiavo, dove il tempo si ferma a casa Tomé e dove lo Staff, sugge-stionato da quelle mura, che quasi parlano e raccontano la storia di una vita rurale, ef-fettua le riprese con il privilegio di assistere a tanta bellezza. Sulla vetta del Bernina la squadra Philms, viene accolta da uno dei loro Sponsor, l’Hotel-Ristorante Alp Grum, che a riprese ultimate, delizia tutti con uno squisito piatto tipico del posto, “i pizzoc-

cheri valtellinesi”. Il documentario farà il suo capolinea a Saint Moritz.Dall’8 al 14 luglio il Team sarà di nuovo in loco, per girare le scene estive, che coin-volgeranno l’antica carrozza “Bucunada”, le distese delle coltivazioni delle Tisane Bio Raselli e un ospite inaspettato, ma ben co-nosciuto, Rolf Sachs.Il progetto è patrocinato ufficialmente dalla Ferrovia Retica e dall’ U.N.E.S.C.O. oltreché numerosi sponsor partner, come Il Credito Valtellinese, ABB, Caseificio Valposchiavo, Plozza Vini, Hotel Bernina, Look Center Sondrio, nonchè i vari comuni tra Tirano e St.Moritz. L’uscita del prodotto finito è prevista per il mese di gennaio 2016, con doppia proiezione a Tirano e St. Moritz e sarà disponibile in DvD e chiavetta USB, in italiano, tedesco, inglese e francese presso i punti vendita delle stazioni tra Tirano e St. Moritz e numerosi altri store.Per aggiornamenti riguardo al progetto po-tete seguirci su www.philms.it/treninorossoa cura di Laura Macchioni e Matteo Bruno.

La ferrovia del Bernina, patrimonio mondiale dell’Unesco, un gioiello d’ingegneria.

www.gazzettasvizzera.it

Sondrio Tirano Aprica Teglio Morbegno Bassa Valle Bormio Livigno Valchiavenna Valmalenco

Valtellina Today A cura di Redazione

Redazione LeccoToday · 14 Marzo 2015

Tirano protagonista di un documentario sulTrenino rossoLa Philms ha appena concluso le riprese in piazza Basilica e al Tourist Bar

La Philms, azienda specializzata nella realizzazione di documentari, ha appena terminato leriprese in Valtellina per raccontare la storia di una giovane che prende per la prima volta iltrenino rosso per raggiungere Coira.

Salita a bordo, la ragazza fa conoscenza con un passeggero che pare venuto da un’altraepoca. Gli rivolge dunque una serie di domande sul motivo del suo viaggio. Misteriose lerisposte dell’uomo che non manca tuttavia di fornirle informazioni storiche e turistiche sulpaesaggio che scorre al di là del finestrino.

Responsabile del progetto è Filippo Fagioli, spinto dalla volontà di raccontare il paesaggiosvizzero e della provincia di Sondrio anche da un punto di vista di interesse turistico.

L’iniziativa, a nome “Sul Trenino rosso. Un passeggero inaspettato” è patrocinato e dalle Ferrovie retiche svizzere e saràconclusa a fine anno.

La prima tappa del percorso è terminata a inizio marzo, con riprese in Valposchiavo e Tirano. Il documentario è partito proprioda Tirano il 4 marzo: la troupe della Philms ha battuto il primo ciak in piazza Basilica, al Tourist Bar, per poi spostarsi nelpomeriggio alla Basilica della Madonna di Tirano, al Museo etnografico e a palazzo Salis.

La troupe, per tutto il periodo delle riprese, ha soggiornato in un albergo tiranese. L’appuntamento per girare la seconda partedel documentario è ora fissata per l’estate, quando si gireranno scene presso le coltivazioni di tisane Raselli e le monumentalimarmitte di Cavaglia.

Consiglia 69

DOCUFICTION PHILMS, ULTIME RIPRESE A PALAZZO SALIS

Philms, azienda specializzata nella realizzazione di Documentari, torna a Tirano e in Valposchiavo per terminare le riprese del filmche narra la storia di una ragazza che prende per la prima volta il Trenino Rosso.

Come certamente ricorderete, erano già stati a Tirano tra la fine del 2014 e l'inizio del 2015. La troupe che sta realizzando ladocu-fiction contenente nozioni storiche e primati ingegneristici del Trenino Rosso ha annunciato il suo ritorno, dal 7 al 14 lugliopresso lo Sport Hotel Le prese, a Poschiavo con lo scopo di ultimare le scene del film.

"Le riprese che ci aspettano - racconta Filippo Fagioli, Responsabile del progetto - saranno molto spettacolari, sia per il noleggio diuna carrozza d'epoca in stile anni '50 sia per il sorvolo con un drone in Valposchiavo, partendo da Bio Raselli". La scena piùimportante e degna di nota è sicuramente la discesa della troupe da Pontresina a Poschiavo con la carrozza antica, la Bucunada,prevista per giovedì 9 luglio.

A Tirano, invece, la troupe farà visita a Palazzo Salis mercoledì 8 luglio. Le prime scene della docu-fiction sono state girate proprionella città abduana nel mese di marzo: Basilica di Tirano, Museo Etnografico, e un po' del centro storico. Il Tourist Bar, inparticolare, è stata la prima location in cui il documentario apre con l'attrice seduta al tavolino esterno, vedendo passare il treninoRosso.

La troupe è stata ospite all'Hotel Bernina per tutti i 9 giorni di produzione e ogni giorno dai parrucchieri di Look Center pertrucco e parrucco. Molte scene, infine, sono state girate in stazione di Tirano con tutto il supporto logistico della Ferrovia Retica.

"Una cosa possiamo ancora svelare: - ha detto il Responsabile del progetto - la prima proiezione assoluta la faremo proprio aTirano nel mese di gennaio 2016 al cinema Mignon".

This page was exported from - INTORNO TIRANO Export date: Tue Jul 28 6:27:20 2015 / +0000 GMT

TIRANO E VALPOSCHIAVO PROTAGONISTI IN UNA DOCUFICTION SULTRENINO ROSSO

Philms, azienda specializzata nella realizzazione di Documentari e che collabora con realtà aziendali quali Eni Saipem, NissanItalia, Rai 3 ? Alle falde del Kilimangiaro, Enti pubblici e privati, sta realizzando un progetto documentario che narra la storiadelle vicende di una ragazza che prende per la prima volta il Trenino Rosso, spinta dall'interesse turistico che muove questopiccolo capolavoro ingegneristico, per raggiungere Coira, dove lavorerà per la stagione invernale.

Una volta salita a bordo del Trenino Rosso, la ragazza incontra un passeggero inaspettato, con il quale entra in confidenza. L'aspettoe i modi fuori dal tempo del passeggero incuriosiscono la ragazza, che gli rivolge quindi una serie di domande riguardanti ilsuo viaggio. Le risposte dell'uomo, oltre a comunicare nozioni storiche e turistiche della tratta ferroviaria, celeranno un'aria dimistero...

"Da qui si sviluppa il documentario - racconta Filippo Fagioli, Responsabile del progetto - anche dal punto di vista turistico, presentando nozioni storiche e primati ingegneristici confluiti nel patrimonio UNESCO. Di contorno alla storia, le immaginimostreranno il valore turistico e paesaggistico della tratta, sottolineando con espedienti audiovisivi, il fascino delle stazioni e dellelocalità più rappresentative del tracciato, sia nel periodo estivo che invernale".

Il progetto "Sul Trenino Rosso" è patrocinato ufficialmente dalle Ferrovie Retiche Svizzere. "Il nostro documentario -aggiunge Filippo Fagioli - è attualmente in produzione, si articola in tre parti, e sarà ultimato a dicembre 2015. La prima tappa èstata chiusa nei primi giorni di marzo, con scene sulla Valposchiavo e Tirano. Qui ci sono state riprese al Tourist Bar, al MuseoEtnografico, in Basilica e all'esterno di Palazzo Salis; oltre che per le vie della città. Torneremo in valle per la stagione estiva per laseconda parte delle riprese".

Dati TecniciGENERE: Documentario - fiction

AMBIENTAZIONE: Linea Ferroviaria Retica Tirano - St.Moritz | Valposchiavo | Engadina

DURATA: 60 min c.a.

LINGUA ORIGINALE: Italiano

LINGUA AUSILIARIA: Tedesco

SOTTOTITOLI: Francese, Inglese, Spagnolo

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martedì 28 luglio 2015 ­ 10:20:34 Chi siamo Abbonamenti Inserzioni Contatti

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ATTUALITÀ

Un film sul Trenino rosso

Un articolo di Remo Tosio

La nostra vecchia ferrovia del Bernina, che oggi faparte della Retica, attira sempre ancora tantissimopubblico; di tutta la rete grigionese è la tratta piùapprezzata e frequentata. Da un po’ di tempo èanche sotto l’obiettivo della Philms, un’aziendaspecializzata nella realizzazione di documentari. Daquasi un anno vengono effettuate regolarmentedelle riprese.

Giovedì 9 luglio 2015 il gruppo Philms è arrivato allastazione di Poschiavo con il treno delle 13.32, dopoaver effettuato delle riprese durante il tragitto, daPontresina. Il giorno seguente vi è stata la visita alCaseificio Valposchiavo, pure con lo scopo dieffettuare dei filmati.

Pubblicato il: 13/07/2015 Mi piace