riminivai! n°14

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Ciro di Pers ANNO I numero 14 del 3 aprile 2012 * Editoriale * Il punto * La nostra Storia * Vita da “EX”: Sauro Frutti .........XVIII * Massimi Sistemi * Risultati & Classifiche SOMMARIO Scotti lancia la palla a Palazzi, che sembra marcato: un sussul- to, ma l‟avversario scivola e si apre l‟intero campo di fronte al nostro giocatore. Un sospiro di sollievo, e poi… una palla but- tata tra le gambe dell‟unico avversario nei paraggi, un rapi- do lancio, un‟uscita da kamika- ze del portiere del Rimini e un rigore regalato a una squadra in 10 rimontata di due reti e in chiara difficoltà, che va a vince- re una partita pazzesca, quasi grottesca nel suo epilogo insen- sato e suicida. Si può comincia- re dall‟ultimo flash per inqua- drare gli ultimi mesi del Rimini, giunto al primo posto il 29 gen- naio dopo una pessima partita casalinga con la Valenzana ultima in classifica (solo la setti- mana prima avevamo preso le “solite” tre pere a Santarcange- lo) e in seguito miseramente crollato. Otto punti nelle suc- cessive dieci partite, sei delle quali in casa (ma in realtà otto, considerando Bellaria e San Marino), parlano di una squa- dra da allora in media retroces- sione, forse la peggiore tra tutte le compagini del campionato. Di fronte a un tracollo del gene- re, le pur valide attenuanti la serie incredibile di infortuni, la concentrazione di partite in breve tempo perdono molto del loro significato, e aprono a riflessioni di tipo diverso: sul mercato di gennaio, su alcune scelte tecniche, sulla condizione fisica (una “pausa” di due mesi e mezzo pare decisamente trop- po lunga). Aprono a considera- zioni anche sulla reale tenuta morale di una squadra che ha regolarmente trasformato ogni situazione negativa in sconfitta (Alessandria per il loro centena- rio; San Marino per le assenze; Treviso per l‟arbitro ma dopo essere passati in svantaggio di nostro), e non ha quasi mai tramutato in vittorie i fattori positivi (vantaggio a Bellaria; superiorità nu- merica a Casale e in casa con la Pro Patria; partita col Savona appena fallito). Ora, a cinque giornate dalla fine, essendo definiti- vamente usciti dalla lotta per una promozione diretta assolutamente abbordabile, sembra inutile nascondersi dietro al refrain, che ricorre dall‟avvio del campionato, dell‟ “obiettivo salvezza”. Si poteva e forse di doveva fare di più. Se a questo punto fallissi- mo anche l‟obiettivo play- off, si potrebbe parlare di sta- gione conclusa in maniera me- stamente fallimentare; debacle sportiva che sarebbe acuita dal fatto che ciò avverrebbe proprio nell‟anno del centenario, che si è aperto con un meritato quanto insperato primo posto. Già, il centenario. Trovarsi da neopro- mossa nel giubileo della squadra al primo posto doveva indurre a soffiare sul fuoco dell‟entusiasmo approfittando della felice ricorrenza, con cele- brazioni, o partite “speciali”. Invece è accaduto che da primi in classifica ci siamo recati come vittima sacrificale a festeggiare un centenario altrui ad Alessan- dria, in una piazza depressa da una retrocessione disciplinare e da un campionato al di sotto delle attese, ma pronta a co- munque (e giustamente) a cele- brarsi. Ci si chiede: se hanno avuto motivo di festeggiare loro, noi perché nei momenti decisivi pur in difficoltà non abbiamo provato a giocare questa carta, che tanto ha giovato ai grigi nella sfida contro il Rimini, conclusasi con un rigore netto non concessoci? Ora, tutto è compromesso, ma nulla è definitivamente perduto. Serve una guida, un presidente che tiri una riga che chiuda i conti tra l‟esaltante girone d‟andata e il deludentissimo ritorno. Un presidente che indi- chi la via ai giocatori, allo staff, all‟ambiente e che dica perento- riamente che nelle ultime cin- que partite i calciatori si gioca- no non solo il campionato, ma anche la conferma. Dai disastri e dalle macerie delle ultime dieci giornate occorre ripartire in un mini-campionato di cinque finali per conquistarsi almeno quei playoff che a questo punto sono necessario e indispensabile coronamento al percorso di rinascita della squa- dra. Se c‟è un capo, la voce autore- vole ora deve risuonare. E‟ troppo tempo che questa squa- dra è alla deriva. www.riminivai.org - contatti: [email protected] ; FB: facebook.com/RiminiVai Tutto è compromesso, niente è perduto Il forum RIMINI VAI !! appoggia l’iniziativa Tutto è compromesso, niente è perduto…...…. .. I Lecco, la prima di cinque finali.............II LegaPro2 2011 - 12…... XX Un “romanzo” in giacchetta nera. Parte Prima.........XIV A chi piace vincere facile?......... .XIX

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Quattordicesimo numero del giornalino RiminiVai! Collegatevi a www.riminivai.org per commenti, critiche ed ulteriori approfondimenti.

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Page 1: RiminiVai! n°14

Ciro di Pers

ANNO I numero 14 del 3 aprile 2012

* Editoriale

* Il punto

* La nostra Storia

* Vita da “EX”:

Sauro Frutti .........XVIII

* Massimi Sistemi

* Risultati & Classifiche

SOMMARIO

Scotti lancia la palla a Palazzi,

che sembra marcato: un sussul-

to, ma l‟avversario scivola e si

apre l‟intero campo di fronte al

nostro giocatore. Un sospiro di

sollievo, e poi… una palla but-

tata tra le gambe dell‟unico

avversario nei paraggi, un rapi-

do lancio, un‟uscita da kamika-

ze del portiere del Rimini e un

rigore regalato a una squadra in

10 rimontata di due reti e in

chiara difficoltà, che va a vince-

re una partita pazzesca, quasi

grottesca nel suo epilogo insen-

sato e suicida. Si può comincia-

re dall‟ultimo flash per inqua-

drare gli ultimi mesi del Rimini,

giunto al primo posto il 29 gen-

naio dopo una pessima partita

casalinga con la Valenzana

ultima in classifica (solo la setti-

mana prima avevamo preso le

“solite” tre pere a Santarcange-

lo) e in seguito miseramente

crollato. Otto punti nelle suc-

cessive dieci partite, sei delle

quali in casa (ma in realtà otto,

considerando Bellaria e San

Marino), parlano di una squa-

dra da allora in media retroces-

sione, forse la peggiore tra tutte

le compagini del campionato.

Di fronte a un tracollo del gene-

re, le pur valide attenuanti – la

serie incredibile di infortuni, la

concentrazione di partite in

breve tempo – perdono molto

del loro significato, e aprono a

riflessioni di tipo diverso: sul

mercato di gennaio, su alcune

scelte tecniche, sulla condizione

fisica (una “pausa” di due mesi

e mezzo pare decisamente trop-

po lunga). Aprono a considera-

zioni anche sulla reale tenuta

morale di una squadra che ha

regolarmente trasformato ogni

situazione negativa in sconfitta

(Alessandria per il loro centena-

rio; San Marino per le assenze;

Treviso per l‟arbitro ma dopo

essere passati in svantaggio

di nostro), e non ha quasi

mai tramutato in vittorie i

fattori positivi (vantaggio

a Bellaria; superiorità nu-

merica a Casale e in casa

con la Pro Patria; partita

col Savona appena fallito).

Ora, a cinque giornate

dalla fine, essendo definiti-

vamente usciti dalla lotta

per una promozione diretta

assolutamente abbordabile,

sembra inutile nascondersi

dietro al refrain, che ricorre

dall‟avvio del campionato,

dell‟ “obiettivo salvezza”.

Si poteva e forse di doveva

fare di più.

Se a questo punto fallissi-

mo anche l‟obiettivo play-

off, si potrebbe parlare di sta-

gione conclusa in maniera me-

stamente fallimentare; debacle

sportiva che sarebbe acuita dal

fatto che ciò avverrebbe proprio

nell‟anno del centenario, che si è

aperto con un meritato quanto

insperato primo posto. Già, il

centenario. Trovarsi da neopro-

mossa nel giubileo della squadra

al primo posto doveva indurre a

soffiare sul fuoco

dell‟entusiasmo approfittando

della felice ricorrenza, con cele-

brazioni, o partite “speciali”.

Invece è accaduto che da primi

in classifica ci siamo recati come

vittima sacrificale a festeggiare

un centenario altrui ad Alessan-

dria, in una piazza depressa da

una retrocessione disciplinare e

da un campionato al di sotto

delle attese, ma pronta a co-

munque (e giustamente) a cele-

brarsi.

Ci si chiede: se hanno avuto

motivo di festeggiare loro, noi

perché nei momenti decisivi –

pur in difficoltà – non abbiamo

provato a giocare questa carta,

che tanto ha giovato ai grigi

nella sfida contro il Rimini,

conclusasi con un rigore netto

non concessoci?

Ora, tutto è compromesso, ma

nulla è definitivamente perduto.

Serve una guida, un presidente

che tiri una riga che chiuda i

conti tra l‟esaltante girone

d‟andata e il deludentissimo

ritorno. Un presidente che indi-

chi la via ai giocatori, allo staff,

all‟ambiente e che dica perento-

riamente che nelle ultime cin-

que partite i calciatori si gioca-

no non solo il campionato, ma

anche la conferma.

Dai disastri e dalle macerie delle

ultime dieci giornate occorre

ripartire in un mini-campionato

di cinque finali per conquistarsi

almeno quei playoff che – a

questo punto – sono necessario

e indispensabile coronamento al

percorso di rinascita della squa-

dra.

Se c‟è un capo, la voce autore-

vole ora deve risuonare. E‟

troppo tempo che questa squa-

dra è alla deriva.

www.riminivai.org - contatti: [email protected]; FB: facebook.com/RiminiVai

Tutto è compromesso, niente è perduto

Il forum RIMINI VAI !!

appoggia l’iniziativa

Tutto è compromesso,

niente è perduto…...…...I

Lecco, la prima di

cinque finali.............II

LegaPro2 2011-12…...XX

Un “romanzo” in

giacchetta nera.

Parte Prima.........XIV

A chi piace

vincere facile?..........XIX

Page 2: RiminiVai! n°14

II

Dopo lo 0-2 casalingo con il

Treviso i biancorossi si rimet-

tono in viaggio, destinazione

Meda, per affrontare il Rena-

te. Un match tutt‟altro che

agevole considerando il non

perfetto stato di forma della

truppa di D‟Angelo in aggiun-

ta al fatto che già all‟andata i

neroazzurri brianzoli misero

in seria difficoltà il Rimini,

ben più di quanto lasci inten-

dere il 2-1 finale. L‟inopinata

direzione di gara del signor

Maresca nella partita col Tre-

viso lascia il centrocampo

biancorosso orfano di Marco

Brighi e Onescu; spazio a Fa-

vero dunque, e Valeriani, al

rientro dopo il lungo stop. In

difesa mister D‟Angelo opta

per la linea a tre composta da

Mastronicola, Rosini e Andrea

Brighi, con Spighi e Palazzi

esterni di centrocampo pronti

ad abbassarsi in fase di non

possesso. Il primo sussulto è

dei padroni di casa al 23‟, ma

Scotti non si fa sorprendere e

para in due tempi il tiro da

fuori di Battaglino. Il Rimini

si affida ai lanci lunghi, spesso

con scarsi risultati. Al 44‟

sugli sviluppi di un calcio

piazzato Palazzi atterra Ga-

vazzi in area: per Martinelli di

Roma è rigore, Gaeta trasfor-

ma per l‟1 a 0. In avvio di

ripresa il Rimini rischia di

capitolare per la seconda vol-

ta, e Scotti è costretto a supe-

rarsi per ben due volte

nell‟arco di pochi minuti,

prima su Valerio e poi su

Ghezzi. D‟Angelo inserisce

Za-

nigni per Favero e al 7‟ i bian-

corossi pareggiano, ancora

dagli undici metri, con Buo-

nocunto che porta a sei il suo

score personale in questa sta-

gione. Non pago, dopo pochi

minuti (11‟) il Rimini potreb-

be addirittura ribaltare il

risultato: Degano serve in

Lecco, la prima di cinque finali

Alcuni scatti di Renate-Rimini (foto acrenate.it)

Page 3: RiminiVai! n°14

III

Ivan

profondità Baldazzi, il quale a

tu per tu col portiere di casa

Pisseri spreca malamente.

Succede allora che i brianzoli

scampato il pericolo sfiorano

più volte il vantaggio, come al

34’ quando Scotti dice no a

Gualdi da distanza ravvicina-

ta. O come al 37‟, quando è

Andrea Brighi a salvare sulla

linea una conclusione a botta

sicura di Valerio. Finisce 1-1 e

tutto sommato va bene così, a

patto di fare bottino pieno al

Neri nel recupero del 25° tur-

no con il Poggibonsi. Tornano

Marco Brighi e Onescu a cen-

trocampo, davanti si rivede

Zanigni. Primo tempo da

dimenticare: nel Poggibonsi

l‟unico a creare qualche grat-

tacapo alla retroguardia bian-

corossa è Pera, mentre il Ri-

mini non sembra avere né la

forza né le idee per fare sua la

partita. Da segnalare l‟uscita

per infortunio di Spighi al 36‟,

sostituito dal baby Signorini.

Altra musica nella ripresa,

con i biancorossi che sfiorano

il vantaggio al 5‟ con

un‟incornata di Zanigni dopo

un rapido uno-due tra Degano

e Baldazzi. Per il vantaggio

bisogna aspettare il minuto

11, quando sugli sviluppi di

un piazzato di Baldazzi An-

drea Brighi infila Sportiello

mettendo a segno il primo gol

tra i „prof‟. Al 25‟ Onescu si fa

tutto il campo in contropiede,

ma calcia alto dal limite

dell‟area. Fuori Signorini per

Favero, che al 33‟ lancia in

campo aperto Zanigni il quale

mette a sedere Malquori e

Cirina prima di infilare Spor-

tiello per il 2-0. Gran gol per

l‟ariete savignanese, che di

fatto chiude la contesa. Il

Poggibonsi alza bandiera

bianca, mentre il Rimini cala

il tris con Degano, che in pie-

no recupero timbra il cartelli-

no con una punizione dal limi-

te. Una vittoria importantissi-

ma, che lascia a distanza una

diretta concorrente per i play-

off e rilancia le ambizioni da

primato dei biancorossi. Quat-

tro giorni dopo arriva al Neri

il Mantova: i virgiliani sono in

piena lotta per non retrocede-

re e dopo la sconfitta patita

nel recupero col Bellaria han-

no assolutamente bisogno di

punti. D‟Angelo sceglie un

Rimini votato all‟attacco, con

Buonocunto, Baldazzi, Dega-

no e Zanigni in campo dal

primo minuto. Mister Sauro

Frutti (ex biancorosso) ri-

sponde schierando una forma-

zione votata al contenimento,

con cinque difensori di ruolo.

Nel primo tempo si gioca ad

una porta, il Rimini mette

all‟angolo il Mantova e ci

prova in più occasioni con

Valeriani, Brighi junior e

Rosini ma non riesce a trovare

il bersaglio grosso. Prima

dell‟intervallo Marco Brighi

pesca Zanigni in area su puni-

zione, ma la girata del centra-

vanti sfila sul fondo. Poi le

fatiche infrasettimanali si

fanno sentire, così nella ripre-

sa le occasioni si contano con

il contagocce. La più nitida

capita a Gerbino Polo a pochi

minuti dal termine: Degano fa

da sponda per il compagno

che spreca malamente a pochi

passi dalla linea di porta. Mi-

racolo di Festa o errore

dell‟attaccante? Quel che è

certo è che lo 0 a 0 finale la-

scia l‟amaro in bocca ai bian-

corossi per non avere sfruttato

al meglio i passi falsi delle

dirette concorrenti, San Mari-

no e Casale in primis. La gara

con la Pro Patria, vera capoli-

sta del girone al netto delle

penalizzazioni, è a tutti gli

effetti una partita da dentro-

fuori per la promozione diret-

ta. Parte meglio il Rimini, ma

a passare in vantaggio sono

gli ospiti, dopo solo 9 minuti

con Giannone. Al quarto

d‟ora Buonocunto non sfrutta

a dovere il mancato rinvio di

Pantano, mentre la zampata

di Zanigni al 27‟ non sortisce

gli effetti sperati. Al 31‟ De-

luigi spreca da pochi passi la

palla del pari, sugli sviluppi di

un piazzato di Baldazzi, così

ad andare in gol sono ancora i

bustocchi: Mora per Cozzoli-

no, che infila Scotti con un

diagonale rasoterra. E‟ il 43‟ e

prima dell‟intervallo si annota

solo un‟incornata di Zanigni

che finisce tra le braccia di

Andreoletti. La ripresa inizia

come meglio non si potrebbe:

passa un minuto e Onescu

accorcia le distanze deviando

in rete un traversone di Bal-

dazzi. Al 7‟ il Rimini reclama

rigore per un mani di Nossa in

area, ma il signor D‟Angelo di

Ascoli non è dello stesso avvi-

so. Il sospirato pareggio arri-

va al 17‟ con Zanigni, che fa

esplodere di gioia il Neri. I

bustocchi restano in dieci al

29’ per l’espulsione di Serafi-

ni, D‟Angelo getta allora nella

mischia anche Degano per

cercare il colpo del k.o. La

palla buona capita sui piedi di

Rosini, sugli sviluppi di un

piazzato di Baldazzi, ma il

portiere ospite è superlativo.

Un minuto dopo invece,

dall‟altra parte del campo,

Scotti e Palazzi fanno „la

frittata‟: ne approfitta Mora,

che viene atterrato in area dal

numero uno biancorosso. Ri-

gore per i bustocchi, trasfor-

mato da Giannone per il 2-3.

Al fischio finale c‟è tanta a-

marezza sugli spalti per quello

che poteva essere e non è sta-

to, per l‟ennesima occasione

gettata al vento. Non resta

che pensare al Lecco, la prima

di cinque finali, per cercare di

mantenere l‟obbiettivo mini-

mo, la zona playoff. Altrimen-

ti si parlerà di stagione falli-

mentare, con l‟aggravante che

il tutto avverrebbe in conco-

mitanza con l‟anno del Cente-

nario.

AVANTI RIMINI!

Alcuni scatti di Renate-Rimini (foto acrenate.it)

Page 4: RiminiVai! n°14

IV

Rimini - Poggibonsi, 21 marzo „12

Page 5: RiminiVai! n°14

V

Rimini - Poggibonsi, 21 marzo „12

Page 6: RiminiVai! n°14

VI

Rimini - Poggibonsi, 21 marzo „12

Page 7: RiminiVai! n°14

VII

Rimini - Mantova, 25 marzo „12

Page 8: RiminiVai! n°14

VIII

Rimini - Mantova, 25 marzo „12

Page 9: RiminiVai! n°14

IX

Rimini - Pro Patria, 31 marzo „12

Page 10: RiminiVai! n°14

X

Rimini - Pro Patria, 31 marzo „12

Page 11: RiminiVai! n°14

XI

Rimini - Pro Patria, 31 marzo „12

Page 12: RiminiVai! n°14

XII

Page 13: RiminiVai! n°14

XIII

ENTRA CON NOI IN SOCIETÀ!

L’Associazione Amici del Rimini Calcio comunica che

giovedì 19 aprile 2012 presso l’osteria La Chiacchiera

in via Covignano 271 alle ore 20.00 si terrà in seconda

convocazione l’Assemblea di Bilancio: tutti i soci sono

invitati a partecipare. Nell’occasione verrà eletto il

Consiglio Direttivo per l’anno 2012.

A seguire ci sarà la cena sociale al costo di Euro 20,00

per i soci ed Euro 25,00 per i non soci.

Saranno presenti anche alcuni giocatori del Rimini e

durante la serata verrà estratta a sorte tra i partecipan-

ti una maglia ufficiale.

Sono già aperte le iscrizioni per la cena, aperta a tutti.

Per info e adesioni [email protected] oppu-

re tel. Ivan Raffaelli 3355711536, Federico Morri 339

6913405, Alfredo Carlini 347 8836166.

Termine ultimo per le adesioni il 15 aprile.

Page 14: RiminiVai! n°14

XIV

Alla vigilia della sta-

gione 1962/63 il Rimi-

ni si apprestava a di-

sputare il suo quarto

campionato assoluto

di Serie C dell‟“era

moderna”. Quella ap-

pena trascorsa si era

rivelata un‟estate cari-

ca di tensioni, soprat-

tutto alla luce di qual-

che malumore venuto-

si a creare tra i ranghi

societari. Una discorde

visione della gestione

tecnica della squadra

aveva portato infatti

alle dimissioni di quat-

tro consiglieri, che non

condividevano le mo-

dalità con cui era stato

liquidato il trainer ce-

senate Renato Lucchi

che, tornato in sella

dopo la parentesi Te-

stolina, aveva portato

alla salvezza i bianco-

rossi al termine dei

due campionati prece-

denti. Il Rimini del

Cav. Belardinelli e del-

lo stesso Guido Testo-

lina, passato nel frat-

tempo a ricoprire il

ruolo di D.S., riparte

dunque da profondi

cambiamenti, comin-

ciando proprio dalla

figura del nuovo alle-

natore, quel Romolo

Un “romanzo” in giacchetta nera.

Parte prima: Il bel Rimini 1962/63 e la sommossa di Pasqua. Assedio a “Forte-Neri”

Una formazione del 1962/63: in quella stagione il Rimini sfoggiava anche una inusuale ed affascinante maglia azzurra bordata di biancorosso.

Spesso le vicende calcistiche si intrecciano in maniera romanzesca, come una sorta di scherzo di un destino perennemente

in agguato. Ne costituiscono emblematico esempio le trame che legano la storia del Rimini Calcio alla città di Bari, pas-

sando attraverso le “imprese” di alcune giacchette nere originarie di quel luogo rimaste indissolubilmente impresse nella

memoria dei tifosi biancorossi tanto da diventare vere e proprie espressioni proverbiali.

Le prime avvisaglie di quella diatriba, che sulle pagine del numero del 28/11/76 de “IL BIANCOROSSO” (quindicinale

sportivo – Editrice Rimini Calcio) non si esitò a definire “sordida, impari lotta”, risalgono alla fatidica Pasqua del ’63,

quando -in occasione della sfida tra Rimini e Rapallo Ruentes- il Sig. Cappelluti di Bari si erse a protagonista in negati-

vo combinandone di tutti i colori. Della sua infausta performance e dei devastanti effetti da essa sortiti parleremo ora at-

traverso una dettagliata narrazione, quale aperitivo per le imminenti festività.

Page 15: RiminiVai! n°14

XV

Bizzotto che in virtù

delle proprie doti co-

municative e delle

proprie capacità, non

tarderà ad imporsi

all‟epoca come uno dei

tecnici maggiormente

apprezzati dalla piaz-

za. La campagna ces-

sioni-acquisti è scop-

piettante: a fronte di

alcune partenze eccel-

lenti, quali quelle delle

quattro punte di dia-

mante Orazi, Oltra-

mari, Veronesi e Nat-

teri (autori di ben 29

reti l‟anno prima!), si

registrano gli arrivi di

altrettanti elementi

che si dimostreranno

di grande valore, come

Guizzo, Pennati, Mo-

relli (rientrante nella

operazione Oltramari

al Foggia e valutato la

somma non indifferen-

te per l‟epoca di 12

milioni) e soprattutto

Mangiarotti, acquisi-

to a titolo definitivo

dal Varese per una ci-

fra decisamente im-

portante vicina agli 8

milioni, grande talento

e autentico personag-

gio, detto “il Dandy”

per i suoi modi da

gentleman, il suo a-

spetto affascinante e

la irresistibile carica

da “latin-lover”. Gli

innesti si inseriscono

su di un telaio di sicu-

ro affidamento, con i

vari Galassi, Ceschi,

Perversi e Scardovi a

rappresentare la vec-

chia guardia e l‟anima

della squadra e coi

Bullini e i Furini in

veste di outsiders. La

partenza si mostra in-

coraggiante, con i pe-

rentori successi contro

le eterne rivali roma-

gnole del Cesena, fol-

gorato per due reti a

zero, e del Ravenna

(che allora portava la

denominazione SA-

ROM: Società Aziona-

ria Raffinazione Oli

Minerali) sconfitto a

domicilio per 2-1. Di lì

a poco, in quel girone

centrale, si profila un

appassionante duello

con le arcigne toscane

Arezzo e Livorno, ma

soprattutto un memo-

rabile testa a testa col

Prato, di cui i tifosi

più attempati serbano

ancora il ricordo. In

maniera pressoché i-

nattesa comincia a

prendere forma il Ri-

mini più forte di quel

periodo e per la prima

volta a distanza di an-

ni si torna a cullare il

sogno chiamato Serie

B, dopo la gloriosa ma

beffarda stagione

1947/48 (vedi “Rimini

Vai!” n.7). Senza al-

cun dubbio la chiave

di volta di quella sta-

gione è rappresentata

da una gara che ancor

oggi evoca toni da tre-

genda e che ha segna-

to uno dei picchi più

alti di coinvolgimento

e fanatismo sportivo

nella nostra città, in

condizione di produrre

periodicamente fiam-

mate di insospettata

carica esplosiva (si ve-

da anche “Rimini

Vai!” n.8). Il 14 aprile

1963, domenica di Pa-

squa, il Rimini affron-

ta tra le mura amiche

la compagine ligure

del Rapallo Ruentes,

onesta formazione di

centro-classifica. Pri-

ma di quella famigera-

ta gara i punti in clas-

sifica che separano i

biancorossi dalla bat-

tistrada Prato sono 3 e

i ragazzi di Bizzotto,

determinati ad aggiu-

dicarsi l‟intera posta

di fronte al pubblico

delle grandi occasioni,

si presentano col se-

guente schieramento:

Galassi, Risso, Bullini,

Nerozzi, Ceschi, Per-

versi, Morelli, Furini,

Guizzo, Mangiarotti,

Pennati. Arbitro della

contesa il sig. Cappel-

luti di Bari, protagoni-

sta come vedremo di

una prestazione

horror, entrata a pieno

titolo tra le pagine più

buie degli annali del

calcio in maglia a

scacchi. Le cronache ci

parlano di un Rimini

giù di corda e impac-

ciato, probabilmente

messo in soggezione

dall‟importanza

dell‟evento e scosso

dall‟inopinata defezio-

ne del baluardo Scar-

dovi nella zona nevral-

gica di centrocampo,

assente per infortunio

proprio nel momento

topico della stagione.

Si era giunti infatti

alla 27^ giornata di

quel torneo e i punti in

palio cominciavano ad

essere pesanti. Dopo

un primo tempo so-

stanzialmente privo di

grosse emozioni e con

occasioni sporadiche

da ambo le parti, la

ripresa assume sin da

subito un andamento

tambureggiante, con i

biancorossi vicini al

gol all‟8‟ con Perversi

e al 9‟ con un missile

di Furini neutralizzato

dal portiere ospite Pic-

coli. Al 10‟ il primo di

una lunga serie di epi-

sodi contestatissimi:

tiro di Guizzo, devia-

zione del difensore li-

gure Borsari e palla in

fondo al sacco. Smen-

tendo la segnalazione

del collaboratore di

linea, la rete viene in-

spiegabilmente annul-

lata dal direttore di

gara, che da lì in avan-

ti con una impressio-

nante sequenza di in-

felicissime decisioni

contribuirà a fare tra-

boccare il vaso ormai

colmo

dell’esasperazione rimi-

nese. In una atmosfera

divenuta incandescen-

te si procede sino alla

mezzora del 2°tempo,

allorchè il centrattac-

co ospite Mognon,

scattato in netta posi-

zione di fuorigioco sul-

la trequarti, arriva in

area riminese e co-

sciente della irregolari-

tà della propria azio-

ne, con tutti gli altri

Page 16: RiminiVai! n°14

XVI

21 giocatori rimasti

immobili, calcia a lato.

Tra lo stupore genera-

le, l‟ineffabile sig. Cap-

pelluti assegna la ri-

messa dal fondo, fa-

cendo inequivocabil-

mente intuire che

un‟eventuale rete sa-

rebbe stata ritenuta

valida. La folla rumo-

reggia e tra un cre-

scendo di contestazio-

ni la situazione, dive-

nuta decisamente pre-

caria, degenera al mi-

nuto 35, quando su

errato disimpegno del-

la difesa locale il Ra-

pallo infila la porta di

Galassi. I tifosi più

turbolenti, forzando la

rete di recinzione ai

piedi della tribuna,

tentano senza riuscirvi

di invadere il terreno

di gioco e la giacchetta

nera, ormai in eviden-

te stato confusionale,

senza esitazione alcu-

na, decide di prendere

la via degli spogliatoi,

dandosi a precipitosa

fuga dal centro del

campo e sospendendo

la contesa, invitato in

maniera energica da

giocatori e dirigenti di

casa a desistere dal

proprio proposito, on-

de evitare che una si-

tuazione già compro-

messa divenisse ancor

più grave e -quel che

più conta- per scon-

giurare pesanti riper-

cussioni sulla coda del

torneo dei biancorossi.

La gestione dell‟ordine

pubblico, pur critica

ma sostanzialmente

rimasta sotto control-

lo, non faceva appari-

re un‟eventuale ripre-

sa del gioco così im-

probabile, essendo il

rettangolo verde a tut-

ti gli effetti rimasto

sgombro da incursori.

Nessuna invasione di

campo si era infatti

verificata; un solo tifo-

so dal settore dei po-

polari era riuscito a

raggiungere la pista

ciclistica che all‟epoca

cingeva il prato, senza

tuttavia eludere il

controllo degli uomini

in divisa che lo aveva-

no prontamente rag-

giunto e bloccato pri-

ma di metter piede sul

terreno. Nonostante

ciò l‟arbitro, fermo sui

suoi propositi e preso

da quello che verrà poi

definito un vero e pro-

prio “complesso di pa-

nico”, imbocca il sot-

topassaggio. Solo a

questo punto gli even-

ti precipitano inesora-

bilmente. Le cronache

raccontano di un tifo-

so che, salito sul tetto

della pensilina, con un

tuffo contro il diretto-

re di gara ne causa la

caduta, senza però im-

pedirne la ritirata

all‟interno degli spo-

gliatoi. Fuori intanto

comincia a prender

forma un vero e pro-

prio assedio a Fort A-

Ore 17.05: l‟assedio all‟arbitro è cominciato.

Page 17: RiminiVai! n°14

XVII

Old-Fan

pache. I più fanatici

tentano di scardinare

le porte dei corridoi

del Neri, fronteggiati

non senza difficoltà da

polizia, carabinieri e

vigili urbani, su quelle

che era possibile defi-

nire autentiche barri-

cate erette per proteg-

gere la terna arbitrale

dalla forza d‟urto della

folla inferocita riversa-

tasi in massa attorno

ai varchi

dell‟impianto. E‟ solo

intorno alle 20.30 che,

allentatasi la morsa

dei contestatori, la po-

lizia riesce ad assicura-

re un passaggio per far

uscire dal portone il

Cappelluti a bordo di

una camionetta, po-

nendo fine a quel lun-

go pomeriggio di ordi-

naria follia. Nei giorni

successivi al misfatto,

in città prevale un

sentimento di sdegno

nei confronti

dell‟operato

dell‟arbitro, reo di a-

ver incarnato una sor-

ta di accanimento che

da qualche tempo si

stava perpetrando nei

confronti della squa-

dra biancorossa, vitti-

ma di presunti, reite-

rati torti che le impe-

divano di giocarsi la

promozione nella ca-

detteria in condizioni

di perfetta regolarità

con le altre contenden-

ti. Dirigenti, politici e

amministratori inol-

trano telegrammi di

protesta all‟indirizzo

degli organi sportivi

competenti per far lu-

ce sulla vicenda; persi-

no la giunta comunale

con un proprio scritto

indirizzato alla Lega

Nazionale nella perso-

na del Presidente Ar-

temio Franchi e del

Commissario Pizziolo,

accanto al rammarico

e alla condanna dei

fatti di cronaca acca-

duti nel post-partita,

ribadisce una ferma

riprovazione “per la

lunga serie negativa di

designazioni arbitrali

ed atti arbitrali verso la

squadra”. Gli strali del

giudice sportivo e del-

la Lega però non tar-

darono a manifestarsi:

il Romeo Neri venne

squalificato per una

giornata e il risultato

della gara venne omo-

logato con la vittoria

per 2-0 a tavolino in

favore dei liguri. An-

che il successivo ricor-

so alla CAF, redatto

dall‟illustre Avvocato

Luigi “Titta” Benzi,

tuttora grande tifoso

del Rimini, pur basan-

dosi sui presupposti di

una possibile ripresa

del gioco una volta

ricomposte le prime

turbolenze del pubbli-

co, non diede esito.

Fatalmente quella vi-

cenda influì in manie-

ra negativa

sull‟andamento del

restante campionato

dei biancorossi che,

pur tenendo testa alla

battistrada Prato e

pur dovendo fare i

conti con ulteriori epi-

sodi alquanto contro-

versi, terminarono il

torneo con un piazza-

mento di tutto rispet-

to, issandosi al secon-

do posto in classifica

alle spalle dei lanieri,

in coabitazione con

Livorno e Arezzo. A

quel Rimini e al suo

giovane tecnico Ro-

molo Bizzotto vennero

tributati sinceri onori,

la B sfumò per un sof-

fio, ma quella rimase

una delle formazioni

più amate di sempre.

Indelebili, i ricordi di

quella tumultuosa

Pasqua del ‟63 rie-

cheggiano ancora cari-

chi di pathos tra le

affollate panchine

dell‟Hilton di Piazzale

del Popolo.

Alcuni emblematici titoli dell‟epoca…

* riferimenti di cronaca tratti da “Il Resto del Carlino” del 16, 17 e 18/04/1963

Page 18: RiminiVai! n°14

XVIII

Nell‟anno del CENTENARIO ci sembra sicuramente doveroso tributare un posto di rilievo ad uno degli attaccanti più ricordati ed apprez-

zati dagli sportivi riminesi. Lo scorso 25 marzo in occasione della gara interna contro il Mantova, sulla panchina dei virgiliani sedeva infat-

ti in veste di mister Sauro Frutti, indimenticato “ex” biancorosso dei primi anni ‟70.

Frutti, classe 1953, romano di nascita ma a tutti gli effetti “cittadino onorario”di Montescudo, essendosi trasferito ancor giovanissimo nel

paese situato sulle colline dell‟immediato entroterra riminese insieme alla famiglia originaria del luogo, ha mosso i primi calci in riva

all‟Adriatico indossando la maglia a scacchi dal 1970 al ‟75 e compiendo tutta la trafila dalle giova-

nili alla prima squadra sino a raggiungere con quest‟ultima un totale di 79 presenze e 14 reti. Frutti,

attaccante di movimento, elegante nel dribbling e dal fiuto innato del goal, deve principalmente la

sua fama di bomber alla lunga militanza in compagini di Serie C, tra le quali ricordiamo Modena,

Bologna, Cremonese e lo stesso Mantova, con cui nella stagione 80/81 conseguì il titolo di capocan-

noniere del girone con 17 reti. Durante la permanenza tra le fila del Rimini e nella fattispecie nella

stagione 74/75, si guadagnò la prestigiosa convocazione in maglia azzurra con la Nazionale Semipro

di Serie C (allora compagine relativamente quotata), emulando le gesta di altri assi biancorossi che

lo avevano preceduto. Tale onore toccò infatti poco prima a veri e propri mostri sacri del calcio

nostrano, quali Oltramari, Santarini e Spadoni. Come per Roberto Oltramari, che ebbe

l‟opportunità di calcare in maglia azzurra il terreno del “Romeo Neri” segnando in tale occasione

addirittura una doppietta (Italia – Eire del 6 maggio 1962*), così toccò a Sauro Frutti la sorte di

timbrare la rete avversaria sul prato “di casa” durante Italia –

Rappres. Norvegese del 16 marzo 1975. Per la cronaca, in quella

Nazionale militavano elementi del calibro di Walter Novellino,

Roberto Antonelli, Ugo Tosetto (che più in là con gli anni vestì per

una breve parentesi anche il biancorosso) e il compianto Erasmo

Jacovone, all‟epoca giovani di belle speranze in cerca di primi

consensi e giunti poi sulla ribalta dei grandi palcoscenici. Dunque,

seppur in leggero ritardo, bentornato a casa Sauro!

* N.B.: Incontro celebrativo per i 50 anni del sodalizio biancoros-

so…

Vita da “EX”: Sauro Frutti

Old-Fan

Sauro Frutti sulla panchina dei “virgiliani” in Rimini-Mantova del 25/03/12 (Foto Poggi)

Alcune immagini di Frutti ai tempi della militanza in maglia a scacchi

Page 19: RiminiVai! n°14

XIX

“Ho un debole per le vittorie

in casa per 3-2, con un gol

vincente all’ultimo minuto

dopo essere stati sotto di due

fino all’intervallo” (Nick

Hornby, “Febbre a 90”,

pag. 232)

Il tifoso è fatto così. La

vittoria più bella – perché

è la più emozionante, ed il

calcio è emozione – è quella

ottenuta in rimonta, quan-

do tutto sembrava perdu-

to, magari – cito ancora

Hornby – dopo che gli av-

versari hanno sbagliato un

rigore oppure quando hai

l‟impressione che l‟arbitro

ti sia stato contro. Sì, sa-

rebbe stato proprio bello

tirare fuori la citazione in

riferimento diretto alla

partita di sabato; purtrop-

po però non è stato così,

per un‟inezia. Però, a ri-

pensarci, la citazione non è

del tutto fuori luogo. A chi

piace vincere facile? Forse

a qualche presidente mega-

lomane e bisognoso di raf-

forzare il suo già enorme

ego, non certo a noi tifosi

autentici ed appassionati.

No, a noi piace soffrire,

vincere soffrendo. Un godi-

mento unico, quando suc-

cede.

Abbiamo vissuto tutti la

promo-

zione ai playoff

“liberatoria” del 2003,

quella trionfale del 2005,

quella “drammatica” del

2011. Categorie diverse,

modalità diverse. Eppure

la meno intensa non è stata

di sicuro quella dello scorso

anno, benché sia venuta da

una categoria infima. Sì,

certo, bella la giornata del

2005, la partita col Chieti,

la festa…chi se lo scorda?

Però… le soddisfazioni

diluite in un campionato

intero, la partita facile fa-

cile, la festa annunciata…

quando durante la partita

fai la ola per ingannare il

tempo, stai godendo vera-

mente? Non voglio sminui-

re il fantastico campionato

2004-2005, ma vogliamo

paragonarlo al viaggio ver-

so Terni, alla tensione di

quella partita, ai tremendi

minuti dei calci di rigore?

Un campionato vinto gior-

nata dopo giornata è bellis-

simo, ma il fascino della

finale secca è inarrivabile.

Un‟emozione intensa, una

sensazione profondissima,

un ricordo indimenticabile:

ogni volta che mi è capita-

to di rivedere quell‟ultima

parata mi sono venuti an-

cora i brividi. Nel 2004-

2005 ci siamo divertiti mol-

to, ma l‟intensità dei rigori

di Terni non ce la scordere-

mo più.

Potrà sembrare solo un

tentativo di consolazione,

invece lo dico con convin-

zione: potendo scegliere tra

una promozione col secon-

do posto ed un playoff vin-

to (magari all‟ultimo minu-

to), chi di noi non sceglie-

rebbe la seconda opzione?

Forza! Conquistiamo que-

sti playoff e andiamo a

giocarceli.

Ci sarà da divertirsi.

P.S. Come sempre, sono

graditi commenti, critiche,

ricordi ed impressioni perso-

nali. Non abbiate paura di

appoggiare le dita sulla ta-

stiera.

A chi piace vincere facile?

Prof

La finale di Terni...e chi se la dimentica?!

Page 20: RiminiVai! n°14

XX

Classifica - girone A

LegaPro2 - Stagione 2011/12

Prossimo turno - 4 aprile 2012 ore 15.00: Cuneo - Casale

Giacomense - Alessandria

Lecco - Rimini

Montichiari - Renate

Poggibonsi - Bellaria Igea M.

Pro Patria - Savona

Sambonifacese - Borgo a Buggiano

Santarcangelo - Treviso

Valenzana - Mantova

Virtus Entella - San Marino

Trentatreesima giornata - 1 aprile 2012: Alessandria - Montichiari……..……………………....…...2-1

Borgo a Buggiano - Santarcangelo…..…….……..……….0-2

Bellaria Igea M. - Savona.……...….…………………...….1-1

Casale - Poggibonsi……………………...………………….1-0

Mantova - Cuneo…….......……...…………….…….……...2-1

Renate - Lecco……..……………………………………….1-1

Rimini - Pro Patria…………………………….………...…2-3

(9' pt e 45' st (rig.) Giannone, 43' pt Cozzolino, 2' st Onescu, 17' st Zanigni )

San Marino - Valenzana…...………….……………………2-0

Treviso - Giacomense...………………………...………..…1-0

Virtus Entella - Samboniface.……………………………...5-0

Squadra Punti G V N S GF GS

San Marino 59 33 17 8 8 58 35

Casale 58 33 16 10 7 43 27

Treviso 57 33 16 11 6 49 29

Cuneo 55 33 16 7 10 51 42

Rimini 53 33 15 8 10 38 33

Virtus Entella 49 33 13 10 10 48 32

Santarcangelo 49 33 15 4 14 43 35

Poggibonsi 48 33 14 6 13 45 43

Pro Patria 47 33 16 12 5 52 32

Alessandria 45 33 12 11 10 39 38

Borgo a Buggiano 44 33 12 8 13 40 41

Renate 43 33 10 13 10 33 34

Savona 39 33 11 13 9 40 35

Bellaria Igea M. 39 33 9 12 12 35 40

Giacomense 37 33 8 13 12 45 48

Mantova 37 33 8 13 12 33 41

Montichiari 33 33 9 9 15 38 48

Lecco 27 33 6 9 18 26 60

Sambonifacese 25 33 6 7 20 33 66

Valenzana 23 33 5 8 20 26 51

G: Partite giocate | V: Partite vinte | N: Partite pareggiate | S: Partite perse | GF: Gol fatti | GS: Gol subiti