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RITA: Rischiosità e tassi attivi 1 RI.T.A. RIschiosità e Tassi Attivi Generalita’ .................................................................................................................... 2 Tassi di decadimento .................................................................................................... 3 Settori ................................................................................................................... 4 Territorio .............................................................................................................. 7 Classi di utilizzo ................................................................................................... 7 Tassi attivi .................................................................................................................... 8 La correlazione rischio / rendimento .......................................................................... 10 Analisi per settore ............................................................................................... 10 Analisi di dispersione .......................................................................................... 12 Portafoglio crediti ....................................................................................................... 14 Analisi di portafoglio .......................................................................................... 14 Analisi di concentrazione .................................................................................... 18 Simulazioni di portafoglio ................................................................................... 19

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RITA: Rischiosità e tassi attivi 1

RI.T.A. RIschiosità e Tassi Attivi

Generalita’.................................................................................................................... 2 Tassi di decadimento .................................................................................................... 3

Settori ................................................................................................................... 4 Territorio .............................................................................................................. 7 Classi di utilizzo ................................................................................................... 7

Tassi attivi .................................................................................................................... 8 La correlazione rischio / rendimento .......................................................................... 10

Analisi per settore ............................................................................................... 10 Analisi di dispersione.......................................................................................... 12

Portafoglio crediti ....................................................................................................... 14 Analisi di portafoglio .......................................................................................... 14 Analisi di concentrazione .................................................................................... 18 Simulazioni di portafoglio................................................................................... 19

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GENERALITA’

RITA (Rischiosità settoriale e Tassi Attivi) è un sistema che utilizza:

• i dati relativi ai tassi di decadimento dei finanziamenti per cassa, resi disponibili da Banca d’Italia a livello di sistema nel Bollettino Statistico ed a livello di ogni singolo intermediario attraverso i “flussi personalizzati”;

• i dati relativi ai tassi attivi, a loro volta forniti da Banca d’Italia a livello di sistema e tratti invece, per quanto riguarda la Banca, dai sistemi aziendali di Controllo di Gestione.

RITA consente quindi un utilizzo pieno dei flussi che Banca d’Italia mette a disposizione degli intermediari creditizi e consente di svolgere – incrociando tassi di decadimento e tassi attivi - analisi del rapporto rischio/rendimento che caratterizza i diversi settori economici, anche attraverso la comparazione fra Banca e Sistema.

Il sistema si pone pertanto come strumento di supporto alle strategie di articolazione settoriale del portafoglio crediti aziendali ed alla definizione delle politiche di pricing. E’ inoltre evidente che si presta ad essere integrato in sistemi di Internal Rating.

Il sistema funziona sulla base della classificazione Banca d’Italia per settori e branche. La videata di accesso consente di scegliere fra le diverse funzioni disponibili.

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TASSI DI DECADIMENTO I tassi di decadimento sono indicatori, elaborati da Banca d’Italia, che esprimono la misura del deterioramento delle posizioni creditizie presso il sistema bancario, espressa dalla quantità dei passaggi dallo stato di crediti “in bonis” a quello di crediti in sofferenza.

I tassi di decadimento vengono calcolati trimestralmente, per numero posizioni e per importi, come rapporto fra il numero delle posizioni (o gli importi) che nel trimestre oggetto di rilevazione sono entrati nello stato di “sofferenza rettificata”1 ed il numero di soggetti finanziati per cassa - e censiti in Centrale dei rischi – che non si trovavano nella situazione di sofferenza rettificata" alla fine del trimestre precedente.

Le informazioni riferite al sistema sono reperibili nella base informativa pubblica Banca d’Italia e sono disponibili per settori e rami di attività economica, per aree territoriali e per classi di affidamento.

Per quanto riguarda la Banca, le medesime informazioni – ovviamente riferite al solo portafoglio crediti dello specifico intermediario - sono fornite trimestralmente dalla stessa Banca d’Italia attraverso uno specifico “flusso di ritorno personalizzato sul decadimento dei finanziamenti per cassa”.

I tassi di decadimento, in particolare quelli relativi al numero delle posizioni, rappresentano con tutta evidenza una “proxy” molto importante della rischiosità del credito. Tuttavia la loro significatività è fortemente limitata, soprattutto a livello Banca, dalla ristrettezza del periodo di osservazione (il trimestre). Si è quindi ritenuto legittimo procedere a stimare i tassi di decadimento relativi a periodi più ampi, per semplice aggregazione dei valori dei numeratori e dei denominatori. I valori sono quindi ottenuti avendo al numeratore il totale delle posizioni (o degli importi) passati a sofferenza rettificata in tutti i trimestri del periodo considerato ed al denominatore la sommatoria dei valori di inizio (numero posizioni o importi) di tutti i trimestri aggregati nel periodo esaminato.

Tutti i tassi di decadimento, a prescindere dal periodo per i quali vengono calcolati, vengono riportati ad un valore annuo, salvo che nel dettaglio storico per singolo trimestre.

1 La definizione di sofferenza rettificata, come riportata dal Bollettino Statistico Banca d’Italia, è la seguente: “Esposizione complessiva per cassa di un affidato quando questi viene segnalato alla Centrale dei Rischi:

a) in sofferenza dall’unico intermediario che ha erogato il credito b) in sofferenza da un intermediario e tra gli sconfinamenti dell’unico altro intermediario esposto c) in sofferenza da un intermediario e l’importo della sofferenza sia almeno il 70% dell’esposizione

dell’affidato nei confronti del sistema, ovvero vi siano sconfinamenti pari o superiori al 10% dei finanziamenti per cassa

d) in sofferenza da almeno due intermediari per importi pari o superiori al 10% del complessivo fido per cassa utilizzato nel confronti del sistema.”

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Settori Accedendo alla pagine settoriale della sezione Tassi di decadimento viene presentato il confronto fra i diversi settori - Banca e Sistema e relativo differenziale - calcolati per il periodo prescelto utilizzando i combo-box nell’area superiore della videata.

La tabella è ordinabile per ciascuna delle righe.

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La procedura è corredata da un manuale on-line, accessibile attraverso i tasti di “help” presenti su diversi Report ed indicati dal simbolo , che visualizzano un testo esplicativo del contenuto della pagina.

Cliccando su ciascuna riga appare la serie storica dei tassi di decadimento trimestrali e degli elementi che li determinano.

Il tasto posto sopra la tabella consente di visualizzare i grafici comparativi dei tassi di decadimento, per numero e per importo.

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Territorio La sezione territorio mostra, sempre in forma comparativa Sistema/Banca, i dati relativi alle macro-aree e alle regioni italiane.

Classi di utilizzo L’ultima delle viste relative ai tassi di decadimento è quella per classi di utilizzo.

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TASSI ATTIVI I tassi attivi di sistema sono quelli elaborati trimestralmente e resi pubblici da Banca d’Italia. Poichè Banca d’Italia rende altresì disponibili gli interessi ed i numeri che li determinano, è possibile procedere al calcolo dei tassi di sistema anche per periodi di ampiezza superiore ad un trimestre. La rilevazione del tassi attivi viene effettuata da Banca d’Italia su base campionaria. La metodologia di rilevazione – armonizzata su scala europea secondo una specifica regolamentazione della Banca Centrale Europea – e la composizione del campione (per tipologia di banche, dimensione, area geografica) sono illustrate nel documento “L’armonizzazione delle statistiche europee sui tassi di interesse bancari e le scelte metodologiche italiane” disponibile sul sito web Banca d’Italia.

I tassi attivi Banca sono derivati dal sistema aziendale di Controllo di Gestione.

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Poiché i dati sono qualificati anche per macro forma tecnica (scadenza, revoca, autoliquidante) è possibile condurre l’analisi anche per questa vista.

Ciascuna riga è cliccabile per ottenere la serie storica dei valori trimestrali . Anche in questo caso è disponibile un grafico della serie storica dei tassi.

Totali Scadenza Revoca Autoliq. Totali Scadenza Revoca Autoliq. Totali Scadenza Revoca Autoliq.I 2008 6,10 5,65 9,19 6,05 6,35 5,68 9,23 6,11 0,25 0,03 0,04 0,06

IV 2007 6,10 5,60 9,29 6,10 6,23 5,65 9,21 6,12 0,13 0,05 -0,08 0,02

III 2007 5,80 5,29 9,00 5,80 6,08 5,55 9,11 5,97 0,28 0,26 0,11 0,17

II 2007 5,57 5,02 9,02 5,58 5,93 5,33 9,05 5,9 0,36 0,31 0,03 0,32

I 2007 5,46 4,86 9,26 5,44 5,80 5,01 9,25 5,87 0,34 0,15 -0,01 0,43

IV 2006 5,26 4,62 9,17 5,23 5,58 4,98 9,24 5,67 0,32 0,36 0,07 0,44

III 2006 4,97 4,31 8,97 4,97 5,26 4,77 9,02 5,25 0,29 0,46 0,05 0,28

II 2006 4,78 4,04 9,03 4,84 5,30 4,51 9,05 5,01 0,52 0,47 0,02 0,17

I 2006 4,67 3,87 8,88 4,74 5,15 4,01 9,01 4,98 0,48 0,14 0,13 0,24

BANCA DIFFERENZIALI BANCA/SISTEMASISTEMA

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LA CORRELAZIONE RISCHIO / RENDIMENTO Analisi per settore Accedendo alla funzione appare l’albero dei settori disponibili, articolato su due livelli, per ognuno dei quali è disponibile l’analisi (ad esempio: Industria e ciascuna delle branche che la compongono).

Utilizzando i combo-box nell’area superiore della videata si procede alla scelta del periodo di riferimento per i tassi di decadimento e per i tassi attivi.

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Le variabili in base alle quali è costruito il grafico di correlazione fra rischio e rendimento vengono invece scelte utilizzando i combo-box nella parte inferiore della videata e possono riferirsi alla Banca o al Sistema e, all’interno dei tassi di decadimento, al numero delle posizioni o agli importi. Per default viene proposto l’incrocio fra tassi di decadimento di sistema (numero) e tassi Banca.

Il grafico di correlazione incrocia le variabili prescelte, al fine di consentire un apprezzamento immediato della coerenza fra rischio e rendimento settoriale.

I due valori vengono riportati uno sulla scala di sinistra (decadimenti) e l’altro su quello di destra (tassi). Il punto “centrale” delle due scale è rappresentato dal valore che – per il periodo selezionato - ciascuna delle variabili assume per l’intero universo di riferimento.

Il riquadro di destra (tassi) viene diviso cromaticamente in 5 aree: l’area gialla viene collocata in corrispondenza del valore del tasso di decadimento del settore in esame: il punto di esatta coincidenza è il centro della fascia, che si estende al di sopra e al di sotto per un range predeterminato (+, - 0,375). Se l’area gialla esprime la coerenza fra i due valori, le due tonalità di verde e di rosso indicano rispettivamente situazioni più favorevoli (tassi più elevati rispetto al corrispondente livello di rischiosità) o meno favorevoli (tassi meno elevati).

La linea che congiunge i valori di rischiosità e di tasso esprime la specifica situazione di congruità fra rischio e rendimento del settore che, ovviamente, è espressa in sintesi dal colore dell’area nella quale si colloca l’estremità destra del segmento.

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Analisi di dispersione La funzione consente un’analisi grafica comparativa che incrocia i tassi settoriali (tassi effettivi e mark up free-risk), i diversi possibili indicatori di rischio e gli indicatori di rilevanza del settore per la Banca, ponendo sui due assi i valori prescelti. Il piano cartesiano sul quale i diversi settori vengono collocati viene suddiviso in quattro quadranti, in corrispondenza dei valori assunti dalle variabili utilizzate per l’intero universo di riferimento.

I grafici possono essere prodotti a livello di macro-settori o di dettaglio interno al settore. Quindi il grafico per settori e totale branche presenterà una voce Industria ed una voce Commercio, con possibilità di ottenere il medesimo grafico per le singole branche che compongono i due settori.

Tali grafici possono inoltre gestire una terza variabile (incidenza % sul numero affidati o sugli impieghi della Banca) che determina il diametro della bolla collocata all’intersezione dei primi due valori (grafici a bolla).

Utilizzando specifici combo-box si selezionano in primo luogo il periodo di riferimento ed il tipo di grafico e successivamente i valori da incrociare.

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PORTAFOGLIO CREDITI Analisi di portafoglio La sezione analizza, nell’ottica della rischiosità settoriale, il portafoglio crediti della Banca e la sua evoluzione nel tempo, con l’obiettivo di costituire un supporto alla definizione delle politiche aziendali di impiego.

Il Report di portafoglio, oltre ad alcuni dati semplicemente estratti dal sistema aziendale di Controllo di Gestione (numero posizioni di impiego, impieghi medi e tassi attivi medi nel periodo considerato, margine di contribuzione degli impieghi), riporta:

• Proxy PD: il tasso di decadimento prescelto (determinandone il periodo di riferimento ed identificandolo attraverso la scelta fra le opzioni sistema/banca e numero/importo) viene assunto come proxy della probabilità di default per tutti i prenditori del settore considerato.

• Considerando la PD come la misura del “premio al rischio” da caricare agli impieghi, diventa possibile calcolare, per ciascun settore:

o Tasso attivo corretto per il rischio: Tasso attivo – Proxy PD

o Mark up corretto per il rischio: Tasso attivo – Tit - Proxy PD

• Margine di contribuzione corretto per il rischio: si ottiene valorizzando le masse medie di impiego al mark up corretto per il rischio oppure, ovviamente, sottraendo al Margine di contribuzione l’importo ottenuto dall'applicazione agli impieghi medi del tasso corrispondente alla Proxy PD. Il Margine di contribuzione corretto per il rischio riferito al totale degli impieghi e riportato nell’ultima riga del Report è ottenuto come somma dei margini dei singoli settori. Pertanto non può coincidere con quello che si avrebbe applicando le formule sopra citate alla masse medie totali di impiego, utilizzando come Proxy PD il Tasso di decadimento totale.

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Con il tasto posto nella parte alta della videata è possibile ottenere grafici a torta, per settori e per branche, per tutte le principali variabili: numero posizioni, impieghi, margine di contribuzione e margine di contribuzione corretto per il rischio.

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E’ possibile altresì ottenere grafici di trend per le medesime variabili, nonché per i tassi attivi, riferiti a ciascuna branca e a ciascun settore

Inoltre, cliccando su ciascuna riga del Report si ottiene la rappresentazione grafica della composizione del tasso: Tit + Proxy PD (premio al rischio) + Mark up corretto per il rischio.

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Analisi di concentrazione La disponibilità della ripartizione per settori degli impieghi Banca (per quanto su valori medi e non puntuali) consente di apprezzare il livello di concentrazione del portafoglio, attraverso il calcolo dell’indice di Herfindahl-Hirschman, e la sua evoluzione nel tempo.

L'indice è dato dalla somma dei quadrati delle quote (espresse in percentuale) di ciascun settore:

dove qi è la quota del settore i-esimo.

Il valore di HHI è sempre positivo e può quindi assumere un valore massimo pari a 10.000, nel caso teorico di una sola entità che rappresenti l’intero insieme. L’indice viene presentato in forma percentuale e quindi, diviso per 100.

Nel caso specifico la concentrazione viene misurata utilizzando il livello di maggiore analiticità disponibile: quindi nel calcolo dell’indice non entrano le percentuali relative agli aggregati “industria” e “commercio e pubblici esercizi” ma quelle degli elementi che li compongono.

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Utilizzando l’apposito tasto è disponibile il grafico dell’evoluzione trimestrale dell’indice di concentrazione.

Simulazioni di portafoglio Accedendo alla funzione “Simulazioni” viene presentata una pagina contenente i medesimi valori presenti nel Report di portafoglio dove, però, le colonne che contengono l’importo degli impieghi, in valore assoluto e in percentuale, ed il tasso sono evidenziate in giallo e sono modificabili dall’operatore.

E’ quindi possibile modificare per ciascun settore o branca, gli impieghi medi, il tasso o entrambe le variabili. Modificando il valore assoluto degli impieghi in una specifica riga, l’operatore dovrà scegliere se tale modifica comporti una variazione anche del Totale Impieghi o se, al contrario, la variazione apportata ad una voce debba comportare il ricalcolo di tutte le altre, in proporzione al valore iniziale, al fine di mantenere invariati i totali a livello generale e/o, se è stato modificato il valore di una branca, a livello del settore padre.

Qualora, invece, la scelta sia quella di modificare non il valore assoluto ma la percentuale di una branca o di un settore sul totale degli impieghi, le opzioni proposte all’operatore sono, ovviamente, soltanto le prime due.

La modifica del tasso di uno o più settori o branche non richiede l’esercizio di alcuna opzione, in quanto in sistema ricalcola il tasso a livello di settore (se il valore modificato riguarda una branca) e di Totale generale.

Una volta scelte le opzioni di simulazione, il sistema ricalcola i margini finanziari di branca, di settore e totale (effettivi e corretti per il rischio) ed il differenziale fra questi e quelli effettivamente rilevati. Evidenzia inoltre l’indice di concentrazione (Herfindahl) modificato insieme a quello calcolato sui valori storici di partenza.

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RITA: Rischiosità e tassi attivi 21

I valori direttamente modificati vengono evidenziati in grassetto su sfondo verde mentre quelli modificati indirettamente, ovvero per effetto delle variazioni apportate ad altre righe, vengono evidenziati in colore rosso.

E’ inoltre possibile, cliccando su ciascuna riga, ottenere il quadro delle variazioni avvenute in tutte le voci per effetto della simulazione.

Ciascuna simulazione è salvabile ed il punto di Menu “Simulazioni registrate”, consente l’accesso all’elenco delle simulazioni storicizzate, dal quale possono essere aperte o cancellate.