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Rivelatori di Particelle 1 Lezione 17 Lezione 17 Fotorivelatori Fotorivelatori Fotorivelatori Fotorivelatori Scopo dei vari fotorivelatori è quello di convertire la luce in segnali elettrici rivelabili. Lo spettro che ci interessa va normalmente dall’ultravioletto al visibile.

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Rivelatori di Particelle 1

Lezione 17Lezione 17 FotorivelatoriFotorivelatori

FotorivelatoriFotorivelatori

Scopo dei vari fotorivelatori è quello di convertire la luce in segnali elettrici rivelabili. Lo spettro che ci interessa va normalmente dall’ultravioletto al visibile.

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Rivelatori di Particelle 2

Lezione 17Lezione 17 FotorivelatoriFotorivelatori

Requisiti di un fotorivelatore:

Alta sensibilità, normalmente indicata come Efficienza Quantica Q.E.=Np.e./Nfotoni

I fotorivelatori possono essere suddivisi nelle seguenti categorie:

Fotorivelatori a gas (e.g. vedi RICH)

Fotorivelatori sottovuoto (e.g. PM)

Fotorivelatori a stato solido (e.g. diodi)

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Rivelatori di Particelle 3

Lezione 17Lezione 17 FotorivelatoriFotorivelatori

Il FotomoltiplicatoreIl Fotomoltiplicatore

(Philips Photonic)

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Rivelatori di Particelle 4

Lezione 17Lezione 17 FotorivelatoriFotorivelatori

Il fotomoltiplicatore (PM) consiste in un catodo di materiale fotosensibile seguito da un sistema di raccolta degli elettroni, una sezione di moltiplicazione degli elettroni (dinodi) ed infine da un anodo dal quale si preleva il segnale elettrico. Tutto il sistema sta in un tubo di vetro sotto vuoto.

Quando è in funzione si alimenta con una tensione negativa il catodo (a massa l’anodo) ed i dinodi ad una tensione degradante dal valore catodico a quello dell’anodo, come si può ottenere da un partitore di tensione.

Quando un fotone urta il fotocatodo viene emesso un elettrone per effetto fotoelettrico. A causa della d.d.p. applicata viene focalizzato ed accelerato sul primo dinodo e, colpendolo, si ha emissione secondaria di elettroni.

I nuovi elettroni vengono accelerati dal campo elettrico sul secondo, terzo … dinodo, producendo un fascio di elettroni diretti verso l’anodo.

All’anodo questo sciame di elettroni viene raccolto e fornisce un segnale di corrente che può essere ulteriormente amplificato e analizzato.

e-

photon

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Rivelatori di Particelle 5

Lezione 17Lezione 17 FotorivelatoriFotorivelatori

I fotomoltiplicatori possono funzionare sia in continua, ovvero con un’illuminazione costante, sia in modo pulsato, come nel caso di PM accoppiati a scintillatori.

In ogni caso, se il catodo ed il sistema di dinodi sono lineari (come è il caso se operati bene), la corrente all’anodo è direttamente proporzionale al numero di fotoni incidenti, a sua volta in generale proporzionale all’energia rilasciata nello scintillatore.

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Rivelatori di Particelle 6

Lezione 17Lezione 17 FotorivelatoriFotorivelatori

Il fotocatodoIl fotocatodo

Processo a 3 fasi: foto-ionizzazione della molecola propagazione degli elettroni nel catodo fuga degli elettroni nel vuoto

e-

glass

PC

e-

Semitransparent photocathode Opaque photocathode

PC

subs

trat

e

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Rivelatori di Particelle 7

Lezione 17Lezione 17 FotorivelatoriFotorivelatori

band model:

Photon energy has to be sufficient to bridge the band gap Eg, but also to overcome the electron affinity EA, so that the electron can be released into the vacuum.

Most photocathodes are semiconductors:

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Rivelatori di Particelle 8

Lezione 17Lezione 17 FotorivelatoriFotorivelatori

Il fotocatodo converte la luce incidente in una corrente di elettroni, via effetto fotoelettrico. Per facilitare il passaggio della luce il materiale fotosensibile è depositato su uno strato sottile all’interno della finestra del PM in generale fatta di vetro o di quarzo.

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Rivelatori di Particelle 9

Lezione 17Lezione 17 FotorivelatoriFotorivelatori

L’ energia cinetica degli elettroni emessi dal fotocatodo è :

T=hdoveè l’energia per strappare l’elettrone dall’atomo e la frequenza della luce incidente.

È quindi chiaro che serve un’energia minima del fotone per poter avere effetto fotoelettrico. Al di sopra di questa soglia tuttavia la probabilità di avere effetto fotoelettrico è ben diversa da 1. Dipende infatti fortemente dalla frequenza della luce incidente e dal materiale del fotocatodo.Questa probabilità è chiamata efficienza quantica (Q.E.)

Q.E.=# fotoelettroni/# fotoni incidenti ()

Una quantità equivalente è la sensibilità irraggiante del catodo definita da:

ske()=Ik/P()

dove Ik è la corrente di elettroni fotoemessi dal catodo e P() è la potenza (di fotoni) incidente.

la sensibilità irraggiante è connessa alla Q.E.:

ske()=(Q.E.()e)/hc

Se ske( è misurata in A/W e in nm si ha:

ske()=(Q.E.())/1240 [A/W]

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Rivelatori di Particelle 10

Lezione 17Lezione 17 FotorivelatoriFotorivelatori

Efficienza Quantica di fotocatodi tipici:

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Rivelatori di Particelle 11

Lezione 17Lezione 17 FotorivelatoriFotorivelatori

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Rivelatori di Particelle 12

Lezione 17Lezione 17 FotorivelatoriFotorivelatori

Focalizzazione sul primo dinodo.Focalizzazione sul primo dinodo.

Dopo l’emissione dal fotocatodo, gli elettroni devono essere focalizzati verso la sezione di moltiplicazione (dinodi).

La raccolta degli elettroni e la focalizzazione avviene tramite dei campi elettrici configurati ad hoc.

qualunque sia il modo di focalizzazione 2 punti sono importanti: La raccolta degli elettroni sul primo dinodo deve essere il più efficiente

possibile ed indipendente dal punto di origine sul fotocatodo Il tempo che un elettrone impiega per raggiungere il primo dinodo deve

essere indipendente dal punto di emissione dell’elettrone dal fotocatodo. Questa condizione è particolarmente importante per PM veloci, usati per misure di tempo risoluzione temporale dell’apparato.

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Rivelatori di Particelle 13

Lezione 17Lezione 17 FotorivelatoriFotorivelatori

Lo stadio di moltiplicazioneLo stadio di moltiplicazione

Lo stadio di moltiplicazione amplifica la debole corrente di elettroni prodotta dal fotocatodo, tramite una serie di elettrodi (dinodi) in modo da produrre una corrente misurabile all’anodo.

I dinodi sono di materiale tipo BeO oppure Mg-O-Cs, per assicurare un’alta emissione secondaria. Sono infatti necessarie:

Alta emissione secondaria g per ogni dinodo. Per energie degli elettroni da 100 a 200 eV (tipici voltaggi di accelerazione fra i vari dinodi) si hanno dai 3 ai 5 elettroni secondari emessi, per ogni elettrone primario.

Stabilità dell’emissione secondaria anche con alte correnti.

Basso rumore (bassa emissione termoionica)

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Rivelatori di Particelle 14

Lezione 17Lezione 17 FotorivelatoriFotorivelatori

I PM più usuali hanno 10÷14 stadi con guadagni totali fino a 106÷107.

Se il guadagno di ogni dinodo è gi in un PM con N dinodi avremo un guadagno totale G pari a:

Esempio: 13 dinodi con guadagno=4 per ogni dinodo. G=413 ≈7x107. La carica che arriva all’anodo è ~ Q=eG=1.1x10-11 C che, raccolta in 5 ns fornisce una corrente i=dQ/dt≈2.2 mA. Se l’anodo è terminato su 50 V=R(dQ/dt)≈110 mV.

N

iigG

1

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Rivelatori di Particelle 15

Lezione 17Lezione 17 FotorivelatoriFotorivelatori

Partitore di tensionePartitore di tensione

Normalmente i dinodi sono connessi ad una catena resistiva.

Possono avere resistenze uguali per cui il guadagno per ogni dinodo è uguale, essendo:

gi=KVi

dove Vi è la differenza di potenziale fra due dinodi adiacenti.

Possono anche avere resistenze diverse.

Gli ultimi dinodi sono inoltre connessi a delle capacità, usate per mantenere costante la Vi. Possibile usare degli Zener sugli ultimi dinodi.

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Rivelatori di Particelle 16

Lezione 17Lezione 17 FotorivelatoriFotorivelatori

Esempi di partitori di tensione.

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Rivelatori di Particelle 17

Lezione 17Lezione 17 FotorivelatoriFotorivelatori

Risposta temporaleRisposta temporale

2 effetti principali condizionano la risoluzione temporale di un fotomoltiplicatore:

1) Variazione del tempo di transito degli elettroni nel PM. 2 origini principali: 1 puramente geometrica dovuta ai diversi punti di emissione dal fotocatodo e quindi (se il fotocatodo è grande) diversi percorsi geometrici. L’altra dipende dalla direzione e dall’energia degli elettroni emessi.

a) Elettroni più veloci raggiungeranno il primo dinodo prima di quelli più lenti.

b) Elettroni quasi ortogonali al catodo raggiungeranno il primo dinodo prima di quelli emessi // al fotocatodo.

La somma dei 2 effetti è dell’ordine di 0.2÷0.5 ns (per fototubi veloci). Può essere ridotta con catodi sferici ed aumentando il campo elettrico.

Attenzione: non confondere la risoluzione temporale, con il tempo di transito totale (~40ns)

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Rivelatori di Particelle 18

Lezione 17Lezione 17 FotorivelatoriFotorivelatori

Risposta temporaleRisposta temporale (continua)

2) Rumore statistico. La risoluzione temporale risente della natura statistica dell’effetto fotoelettrico e dalla natura statistica del processo di emissione secondaria.

Ik

tempo

Rumore statistico di un PM illuminato con luce costante

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Rivelatori di Particelle 19

Lezione 17Lezione 17 FotorivelatoriFotorivelatori

Forma dell’impulso e tempo di salitaForma dell’impulso e tempo di salita

Il segnale di uscita all’anodo è un segnale in corrente (o carica) proporzionale al numero di elettroni emessi dal catodo il PM è un generatore di corrente.

VCR

I

La resistenza R e la capacità C, rappresentano la resistenza e la capacità dell’anodo oltre a quelle di ogni elemento del circuito di uscita ( R di carico sull’anodo, cavi ecc.)

dt

dVC

R

VtI )(

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Rivelatori di Particelle 20

Lezione 17Lezione 17 FotorivelatoriFotorivelatori

La corrente all’anodo è, assumendo che l’ingresso è la luce di uno scintillatore, descritta da un decadimento esponenziale :

dove G è il guadagno totale del PM, N il numero di fotoelettroni emessi al catodo, e la carica dell’elettrone e s la costante di tempo di decadimento dello scintillatore.

dove =RC

stt

s

eGNe

tI

)(

s

t

s

s

tt

s

s

s

etGNeR

eeGNeR

tV

2

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Rivelatori di Particelle 21

Lezione 17Lezione 17 FotorivelatoriFotorivelatori

Per<<s, il segnale V(t) è piccolo, ma riproduce il tempo di decadimento del segnale d’ingresso. Il tempo di salita è rapido ed è ~=RC del circuito d’uscita funzionamento in corrente (la tensione V(t) è data dalla corrente che passa in R, V(t)=RI(t)).

Per>>s il segnale V(t) è più grande, ma il tempo di decadimento è dominato da=RC del circuito d’uscita. Il tempo di salita del segnale è dato das funzionamento in voltaggio (corrente integrata da C, V(t) è dato dal voltaggio ai capi del condensatore C.)

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Rivelatori di Particelle 22

Lezione 17Lezione 17 FotorivelatoriFotorivelatori

Il modo di funzionamento in voltaggio è preferito (segnale più grande e che fluttua poco perché integrato su C), ma rate raggiungibile minore in quanto gli impulsi si possono sovrapporre. Il rate è limitato a 1/

La RC del circuito di uscita deve essere adattata allo scintillatore usato si modifica la R dell’anodo in modo da ottenere la RC voluta. La capacità C è mantenuta molto bassa (cavi corti) per massimizzare l’ampiezza del segnale.

t

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Rivelatori di Particelle 23

Lezione 17Lezione 17 FotorivelatoriFotorivelatori

Risoluzione in energiaRisoluzione in energia

La risoluzione in energia è determinata dalle fluttuazioni del numero di elettroni secondari emessi dai dinodi.

!),(

m

enmnP

mm Poisson distribution:

nn

n

nn 1

Relative fluctuation:

GaP(Cs)

(Philips Photonic)(Philips Photonic)

Negative electron

affinity (NEA) !

Fluttuazioni più grandi se <n> piccolo primo dinodo

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Rivelatori di Particelle 24

Lezione 17Lezione 17 FotorivelatoriFotorivelatori

(Philips Photonic)

noise

Pulse height Pulse height

cou

nts

cou

nts

1 p.e.

2 p.e.

3 p.e.

(H. Houtermanns, NIM 112 (1973) 121)

1 p.e.

Altezza d’impulso con dinodi di Cu-BeAltezza d’impulso con dinodi con affinità negativa (NEA)

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Rivelatori di Particelle 25

Lezione 17Lezione 17 FotorivelatoriFotorivelatori

Fattori ambientaliFattori ambientali

I PM sono molto sensibili alla luce non metterli ad alta tensione alla luce. Possono recuperare (a volte) se tenuti dopo il misfatto luminoso al buio per molto tempo.

I PM sono estremamente sensibili ai campi magnetici, sentono pure quello terrestre (fotoelettroni quasi fermi all’emissione dal catodo) schermarli con -metal.

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Rivelatori di Particelle 26

Lezione 17Lezione 17 FotorivelatoriFotorivelatori

Configurazione dei dinodiConfigurazione dei dinodi

position sensitive PMT’s

(Philips Photonics)

traditional New ‘micro-machined’ structures

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Rivelatori di Particelle 27

Lezione 17Lezione 17 FotorivelatoriFotorivelatori

PM a molti anodi PM a molti anodi

example: Hamamatsu R5900 series.

Up to 8x8 channels. Size: 28x28 mm2. Active area 18x18 mm2 (41%). Bialkali PC: Q.E. = 20% at max = 400 nm. Gain 106

.

Gain uniformity and cross-talk used to be problematic, but recently much improved.

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Rivelatori di Particelle 28

Lezione 17Lezione 17 FotorivelatoriFotorivelatori

Microchannel plateMicrochannel plate

Sono costituiti da tanti tubicini di vetro (10÷50m) lunghi 5÷10 mm rivestiti all’interno da un materiale resistivo.

Si applica una d.d.p. di ~1000 V al tubicino. Il fotone che arriva è convertito in elettrone da un fotocatodo (davanti ai tubicini). I fotoelettroni sono moltiplicati dai dinodi (dinodo continuo, cioè il rivestimento interno resistivo) percorso più breve fluttuazioni in tempo drasticamente ridotte ( ~50 ps). Guadagni G ~ 105÷106.

Catodo e anodo molto vicini meno sensibili ai campi magnetici (funzionano anche con B=0.1 T).

Presenza di ioni positivi prodotti dalle collisioni degli elettroni con gli atomi del gas residuo che migrano verso il fotocatodo vita media limitata (0.5 C/cm2). Gli ioni vengono assorbiti usando delle finestre di alluminio trasparenti posizionate fra il fotocatodo ed i tubicini

Limitati in rate (mA/cm2)

Possibile una lettura bidimensionale.

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Rivelatori di Particelle 29

Lezione 17Lezione 17 FotorivelatoriFotorivelatori

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Rivelatori di Particelle 30

Lezione 17Lezione 17 FotorivelatoriFotorivelatori

Derivati dei PMDerivati dei PM

i.i. fototriodi fototriodi (1 solo dinodo)

ii.ii. Tetrodi Tetrodi (2 soli dinodi)

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Rivelatori di Particelle 31

Lezione 17Lezione 17 FotorivelatoriFotorivelatori

Fotodiodi ibridi (HPD)Fotodiodi ibridi (HPD)

Photo cathode like in PMT, V 10-20 kV

31056.3

20

eV

keV

W

VeG

Si(for V =20 kV)

V

photocathode

focusing electrodes

siliconsensor

electron photo cathode + p.e. acceleration + silicon det. (pixel, strip, pads)

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Rivelatori di Particelle 32

Lezione 17Lezione 17 FotorivelatoriFotorivelatori

Single photon detection with high resolution

Commercial HPD (DEP PP0270K) with slow electronic (2s shaping time)(C.P. Datema et al. NIM A 387(1997) 100

Background from electron backscattering

from silicon surface

Poisson statistics with =5000 !n

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Rivelatori di Particelle 33

Lezione 17Lezione 17 FotorivelatoriFotorivelatori

FotodiodiFotodiodi

Alla giunzione pn c’ è la zona di svuotamento libera da e-h (cariche libere). In questa zona esiste un campo elettrico E dovuto alla densità di carica dovuta agli atomi ionizzati del cristallo, positiva nella zona di donatori (n) e negativa nella zona di accettori (p). Applicando una polarizzazione inversa la zona di svuotamento aumenta ( può diventare grande come tutto il diodo).

Se un ha E>Egap può mandare un e nella banda di conduzione coppia e-h si crea una corrente.In condizioni di lavoro Q.E. ~ 80% e G=1.Ovviamente non sentono il campo magnetico.

tipo pn

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Rivelatori di Particelle 34

Lezione 17Lezione 17 FotorivelatoriFotorivelatori

Fotodiodi a valanga (APD)Fotodiodi a valanga (APD)

In questa configurazione gli e trovano prima un campo E basso e derivano verso un campo alto moltiplicazione a valanga

La moltiplicazione avviene all’inizio e poi tutti gli e secondari vanno verso la fine del diodo

Alto voltaggio di polarizzazione inversa (100÷200 V)Funzionano in modo lineare fino a V di pol. inversa ~300 V; al di sopra regime GeigerGuadagni fino a 100 in zona lineare (più comune 50÷80)Dimensioni trasverse ~ 1cm.

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Rivelatori di Particelle 35

Lezione 17Lezione 17 FotorivelatoriFotorivelatori

Contatore di fotoni a luce visibile (VLPC)Contatore di fotoni a luce visibile (VLPC)

Si:As impurity band conduction avalanche diode

VB

CB50 meV

impurity band

Hole drifts towards highly doped drift region and ionizes a donor atom free electron. Multiplication by ionization of further neutral donor atoms.

•+ •-

IntrinsicRegion

GainRegion

DriftRegion

SpacerRegion

Photon

•e •h

Substrate

•e

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Rivelatori di Particelle 36

Lezione 17Lezione 17 FotorivelatoriFotorivelatori

VLPCVLPC

1.0

0.8

0.6

0.4

0.2

0.0

• Operation at low bias voltage (7V)

• High IR sensitivity Device requires cooling to LHe temperature.

• Q.E. 70% around 500 nm.• Gain up to 50.000 !

VLPC

bialkali (ST)

GaAs (opaque)

Multialkali (ST)

300 400 500 600 700 800 900 1000

(nm)

Q.E

.

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Rivelatori di Particelle 37

Lezione 17Lezione 17 FotorivelatoriFotorivelatori

High gain real photon counting as in HPD

pedestal noise

no light

with light

0 1 2 3 4 5

ADC counts (a.u.)

even

tsev

e nt s

Ø1 mm

Fermilab D0 tracciamento con fibre (72000 canali)

8 pixel per chip

(vapor phase epitaxial growth)