riviera est sett2015 n113

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della Riviera Est Periodico d’informazione locale. Anno XXII n. 113 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/ PD Settembre 2015

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Riviera est sett2015 n113

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Page 1: Riviera est sett2015 n113

della Riviera Est

Periodico d’informazione locale. Anno XXII n. 113 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD

Settembre 2015

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la buona SCuola entra in ClaSSe

veneto in primo piano

continua a pag. 8

Editoriale

“Lasciamoli in mare” ha detto Salvini. “ Respingere i migranti che arrivano dal mare è un atto di guerra” ha affermato il Papa che, oltre a proporre ad ogni parrocchia

di ospitare una famiglia di profughi, vuole dare il buon esempio destinando appartamenti vaticani a due famiglie...

Migranti, un dramma senza confi ni di germana Urbani*

continua a pag. 8

“Anche quest’uano a posarsi tuttora sulle infrastrutture stradali.

“Manca interesse politico nei confront di Ornella Jovane*

*[email protected] - [email protected]

Editoriale

*[email protected] [email protected]

L’informazione locale è sempre con te: +80,5% nuove sessioni www.lapiazzaweb.it

da pagg. 20-22

pag. 24

pag. 26

a pag. 29

alle pagg. 31-33

a pag. 28

All’interno del giornale

della Riviera Est

Periodico d’informazione locale. Anno XXII n. 113 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD

Settembre 2015

Primo Piano

pagg. 4-5

Naufraga il polo culturale di Villa dei Leoni

Mira

pag. 8

pag. 16

Tornado, la Riviera riparte dal turismoNon sono mancati intoppi burocratici a Mira, con la richiesta ai dannegiati, di perizie asseverate che alla fine pagherà il Comune

A oltre due mesi di distanza dal passag-gio del tornado, la Riviera del Brenta prova a rialzarsi grazie alla solidarietà

e alla buona volontà di famiglie e aziende danneggiate. Gente che si è rimboccata le maniche ed è ripartita fra tanti sacrifici. Sono arrivati in solidarietà ai 3 comuni interessati dal passaggio della tromba d’aria, oltre700 mila euro in donazioni da parte di enti e pri-vati. Una goccia nel mare del bisogno, ma

sempre un aiuto. Con il numero solidale 45500 sono arrivati quasi 100 mila euro in sms di solidarietà. Il bilancio della sciagura è infatti è stato di un 1 morto, 87 feriti, 432 case distrutte e danneggiate dalla furia del vento. I danni conteggiati dalla Regione, am-montano a 91,4 milioni di euro. Nel Comu-ne di Mira gli edifici danneggiati sono stati 76, a Cazzago di Pianiga 225 a Dolo 132. Quindici le ville venete colpite, per quasi 17

milioni di euro di danni. Uno dei settori eco-nomici più colpiti negativamente dal tornado è stato il turismo. Per questo la Regione ha stanziato a 200 mila euro per rilanciare il settore. “La Riviera del Brenta - dichiara l’as-sessore regionale al turismo Federico Caner - sistema turistico territoriale che vanta la più alta concentrazione di ville storiche del Veneto, conta 95 strutture recettive.

Camponogara, lavori pubbliCi al via

Due incroci di Campo-nogara saranno rimessi a

nuovo. Nel consiglio comu-nale di qualche settimana

fa è stato deliberato il finanziamento per i lavori di completamento di due importanti

incroci del Comune.pag. 12

L’autostrada Orte-Mestre ritorna in pista

Campagna Lupia

pag. 14

antonio Cammarata, impegno in favore dei diSabili

Antonio Cammarata nato a Catania e residente

a Dolo è un geometra libero professionista ed è

il presidente e fondatore dell’associazione “Mille Sogni” che svolge attività di promo-

zione e utilità sociale.pag. 17

Economia, si riparte anche nel Nord-est?

i nuovi ConSiglieri alla prova dell’aula

Svelata “l’armonia del vero”

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Se tutto andrà come nelle previsioni, c’è da scommettere che sarà uno dei regali più gettonati sotto l’albero. È vero, 200

euro coi tempi che corrono non sono pochi. Ma se mettiamo il fascino che la Mela esercita sugli appassionati di tecnologia da un lato, e la poderosa campagna pubblicitaria che possiamo attenderci a partire da ottobre dall’altro lato, è facile che una buona fetta di italiani si convincerà presto che dell’Apple tv non si può proprio fare a meno.

Sfatiamo subito l’obiezione più ovvia: davvero sentiamo il bisogno di un’altra televisione? No, e infatti il nome non deve trarre in inganno. L’Apple tv ha più del computer che della tv, a cui non a caso va collegato per funzionare. Al suo interno c’è un processore, tagli di memoria da 32 e 64 giga, wifi e bluetooth. A che serve, allora? Intanto a guardare video in streaming internet, l’ultima frontiera su cui si giocano le sorti del mercato dell’audiovisivo. Poi ad accedere allo sterminato catalogo di programmi e app per Iphone, trasformando la tv di casa in una console per videogame o in quel che si desidera.

La grande scommessa, però, è un’altra: fare dell’Apple tv il centro della futura casa iperconnessa fi no a riuscire a controllare

e gestirne ogni dettaglio semplicemente attraverso la voce. Si chiama domotica, è la declinazione domestica del cosiddetto “internet delle cose” ed è già tra noi, anche se non ce ne rendiamo conto. Gli esperti stimano che lo scorso anno ci fossero nel mondo qualcosa come 10 miliardi di dispositivi connessi tra loro in modalità wireless, senza fi li. Computer e cellulari, naturalmente, ma anche automobili e frigoriferi, perfi no vestiti e cibo. Nel 2020, di

questo passo, si prevede saranno 30 miliardi.Già oggi tramite cellulare è possibile accendere la caldaia della

casa di montagna, o controllare le telecamere di sorveglianza del sistema di allarme. Solo che, come succede a ogni rivoluzione tecnologica, ogni apparecchio “fa parte a sé”: con i suoi programmi, i suoi strumenti, il suo software. La scommessa di Apple si gioca tutta qui, nel riuscire a imporre per prima sul mercato un prodotto capace di gestire tutti i diversi dispositivi e fare veramente della casa un “ecosistema intelligente”. Non c’è solo la casa di Cupertino, naturalmente. Anche Google ha presentato da poco una sua piattaforma, e altri seguiranno a breve. In palio, dicono gli analisti, c’è un mercato da decine di miliardi di dollari. La nuova battaglia dei giganti è appena cominciata...

Apple tv e il sogno della casa sempre connessaArriva a ottobre l’ultimo prodotto della Mela: video in streaming internet, videogame, ma soprattutto l’ambizione di dominare il nuovo mercato della domotica

3news da laPiazzaweb

La notizia più letta sul nostro sito il mese scorso è stata Nazzareno Italiano eroe del Basket a seguire sono stati cliccatissimi i servizi relativi alle Due serate di festa per la Notte Bianca di Cavarzere, la terza notizia, invece, che ha incuriosito maggiormente i lettori è stata: Scorzè, nuovo volto per il centro città seguici su www.facebook.

com/lapiazzaweb

LE NOTIZIEPIÙ VISTESUL SITO

Sui social è volata la notizia che per paesionline Chioggia è tra le località turistiche top. Subito dopo è l’edizione di Cavarzere a farla da padrone con l’articolo relativo alla festa di fi ne estate. Ha interessato molto il popolo dei social la storia del giovane di Cà Tiepolo arrestato per tentato omicidioseguici su www.facebook.

com/lapiazzaweb

LE NOTIZIEPIÙ VISTESUI SOCIAL

Le edizioni più lette dai lettori della piazzaweb sono state quelle di: Cavarzere, Piovese, Chioggia e Conselvanoseguici su www.lapiazzaweb.it

EDIZIONIPIÙ VISTESUL SITO:

Chioggia, Piovese, Riviera est e Rovigoseguici su www.issuu.com/

lapiazzaweb

EDIZIONIPIÙ VISTESU ISSUU

Migliaia di persone cercano rifugio in Europa passando per l’Italia. L’Europa però non ha ben chiara la strategia da proporre o imporre agli stati membri perché tutti si facciano carico dei migranti. Intanto alcuni comuni, più di altri, stanno accogliendo i profughi nelle strutture individuate dalle prefetture e i problemi di gestione non mancano. Salvini e la Lega sono sempre pronti a manifestare contro l’accoglienza ma mancano di risposte al problema. seguici su www.lapiazzaweb.it/category/il-blog-del-direttore/

Il BLOGDELDIRETTORE

Le Ulss del Veneto, secondo i progetti di Zaia e del suo assessore alla sanità Coletto, passeranno presto da 21 a 7 e nascerà un Ente nuovo che si occuperà a livello centrale di gestire ordini, formazione del personale e altre cose oggi in capo ai direttori generali. I sindaci temono che il riordino signifi chi solo ulteriori tagli. Ma i veneti sono d’accordo? La domanda è: Vi piace l’idea dell’ Ulss unica provinciale?.seguici su www.lapiazzaweb.it/

sondaggio/

IL SONDAGGIO

L’attenzione verso questa rubrica e i suoi protagonisti è altissima. Questo mese in special modo abbiamo pubblicato le foto di fortunati cagnolini scelti da belle famiglie. Continuamo a ricevere tante foto di cuccioli che cercano casa. Segno della sensibilità dei nostri lettori e della bontà del nostro lavoro per gli animali.seguici su www.lapiazzaweb.it/

category/animali/

ADOTTAMI,I NOSTRIAMICIANIMALI

La sezione Turismo del sito lapiazzaweb.it è stata la più visitata! I viaggi e i percorsi enogastromici dell’inserto de La Piazza dedicato al turismo hanno coinvolto gli utenti web, tantissime le visite! seguici su www.lapiazzaweb.it/

category/turismo/

TURISMO E SAPORI

In continua crescita i visitatori nuovi e di rirorno

In continua crescita i visitatori nuovi e di rirorno

In allegato al giornale e suwww.lapiazzaweb.it/turismo

È un periodico formato da 13 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.Questa edizione raggiunge le zone di Mira, Camponogara, Campolongo, Campagnia Lupia per un numero complessivo di 16.443 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONEe ConCessionaria di PubbliCità loCale

Padova, via Lisbona 10Tel. 049 8704884 Fax 049 [email protected]

REDAZIONE:Direttore responsabile (ad interim)Germana urbani [email protected] Jovane [email protected] in redazione l’11 settembre 2015Centro Stampa: rotopreSS InternatIonalloreto, vIa breCCIa (an)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

è un marchio registrato di proprietà

Srl

Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin

di

Clicca su Scarica giornali, scegli l’edizione che ti interessa e sfogliala conLa Piazza la leggi anche sul web aggiornata con le ultime news!

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VeneziaPadovaRovigo Treviso

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4 Argomento del mese

i dati di ConfinduStria padova

Avanti adagio, qualcosa si muove

Avanti adagio, ma fi nalmente avanti. Dopo la “stecca” di inizio anno, l’industria padovana si muove e ritrova un’intonazione positiva. È un re-

cupero ancora modesto, ma la produzione nel secondo trimestre aumenta su base annua (+0,2%). Confi ndu-stria Padova, dati alla mano, conferma che migliorano gli ordini e si allunga la striscia positiva della domanda interna, che dà chiari segni di ripresa (+1,6%) ed è più tonica dell’export. Anche l’occupazione mostra primi segnali di recupero (+0,9%). “Adesso, - spiega Massimo Finco, presidente di Confi ndustria Padova

- la priorità è rafforzare la lenta risalita non indebolendo la determinazione, anzi acce-lerando le riforme strutturali, a partire dalla riduzione del carico fi scale che zavorra le imprese. A partire dalla prossima legge di Stabilità che dovrà essere espansiva, rilanciare gli investimenti pubblici e privati e ridurre il carico fi scale che zavorra la competitività delle imprese. Bene lo “shock fi scale” annunciato dal premier Renzi, da fi nanziare in tre anni attraverso una drastica cura dimagrante della spesa pubblica, unita alla lotta all’evasione e ai margini di manovra Ue. Ora un patto con gli imprenditori che punti dritto al cuore dei problemi, più che al consenso: meno tasse sulle imprese anticipando l’intervento già al 2016, in cambio di più investimenti, produttività e quindi reddito e lavoro da redistribuire, soprattutto ai giovani. Noi siamo pronti”. N.S.

L’economia riparte e per il Veneto le stime di crescita par-lano di un + 3% del Pil in due anni. Alla fi ne del 2015, si prevede che la crescita sarà dell’1,1%, per il 2016 +

1,9%. I dati sono emersi nelle scorse settimane da un rapporto illustrato ad Expo Venice da Unioncamere. Un problema per lo sviluppo è legato al gap tecnologico di molte imprese venete. Ma vediamo nel dettaglio. Saranno ancora le esportazioni, la principale leva di sviluppo. Nel 2015 l’export veneto dovrebbe crescere del +5,4%, favorito da euro debole, basso prezzo dei prodotti energetici (gas petrolio) e tassi di interesse in discesa. Ci sono però dei settori in diffi coltà per motivi specifi ci. Agroa-limentare e arredo-casa, devono fare i conti con l’instabilità in Russia e Ucraina. La novità di quest’anno in Veneto oltre al so-lito traino dell’export, è l’aumento dei consumi delle famiglie. I consumi delle famiglie venete aumenteranno del +1,7%,, grazie all’aumento della base occupazionale e a un effetto positivo delle spese dei turisti stranieri anche collegati all’Expo di Milano. La spesa pubblica dovrebbe registrare una contrazione (-0,7%), ma un contributo positivo arriverà dagli investimenti privati (+1,2%). Sul versante digitale qualche problema c’è: solo il 7,8% delle imprese venete vende online con sistemi di e-commerce, contro

l’8,2% della media italiana Il 98,5% utilizza internet (98,2% in Italia), il 95% è connesso alla banda larga e il 74,3% possiede un sito web (69,2% in Italia). Il 34,2% degli addetti è connesso ad internet una volta a settimana (39,3% la media nazionale), il 39,3% delle imprese acquista online (39,6%). C’è poi un divario generazionale. Il 65% delle imprese nate nel 2014 con a capo “under 35” parte già attiva sul web, nel 57,2% con un proprio sito internet o nel 55,9% con una pagina Facebook. Le altre im-prese invece sono in ritardo. Per colmare il divario una soluzione è proseguire a passi spediti nell’adozione dell’Agenda digitale. Nel settore trasporti ci sono alcune carenze infrastrutturali a livello locale. Dove ci sono strutture suffi cienti, come nel caso della di-rettrice ferroviaria del Brennero, i numeri crescono: il traffi co merci ferroviario dell’interporto di Verona aumenta del 3,3% dal 2013 al 2014, e del 33,6% rispetto al periodo pre-crisi. Sul fronte dei traffi co merci su nave, nel sistema dell’Alto Adriatico, il porto di Venezia è quello che cresce di meno: +2,2% del traffi co nel 2014. Vanno molto molto Trieste (+10,3%) e quello sloveno di Koper-Capodistria (+12,3%). I dati della crescita veneta in termini di consumi sono in linea con quelli emersi dai dati di Confcommercio a livello nazionale. Rispetto al 2014, nel periodo

gennaio-luglio 2015, in Italia, è aumentato il consumo di beni e servizi per la mobilità (+6,2%), in particolare nel settore delle auto, moto e scooter, ma anche nei servizi pubblici, specialmente nei trasporti aerei. E’ cresciuto anche il consumo di beni e servizi per comunicazioni (+4%), nel settore tecnologico con l’acquisto di prodotti come smartphone, tablet e personal computer. Sono aumentate le vendite alimentari al dettaglio (+0,9% nel periodo gennaio-giugno 2015), Quest’anno c’è in più la spinta dei saldi estivi. Un dato che emerge prima volta negli ultimi 8 lunghi anni, quelli cioè della crisi. Gli sconti di fi ne stagione hanno fatto regi-strare un andamento positivo, che si è riversato sul dato fi nale dei consumi. Le esportazioni di prodotti alimentari made in Italy fanno segnare un forte balzo con un aumento che va dal 29% sia in Usa che in Cina, fi no al 9,7 nei Paesi dell’Ue. Per dare una spinta all’economia in ripresa è arrivato dalla Ue con l’ok al Piano operativo regionale 2014-2020 di impiego dei fondi per lo sviluppo regionale. “L’ok al Por del Veneto - dice l’assessore regionale Federico Caner - mette in moto 600 milioni di euro, di cui la metà di fonte comunitaria, che andranno a rafforzare la ripresa economica, investire su ricerca e innovazione e a sup-portare l’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese”.

di Alessandro Abbadir

Solo il 7,8% delle imprese venete

vende online contro l’8,2%

della media italiana

Il Piano operativo regionale 2014-

2020 porta 600 milioni di euro,

metà comunitari

I DATI DI UNIONCAMEREPer il Veneto le stime di crescita parlano di un + 3% del Pil in due

anni. Alla fi ne del 2015 si prevede che la crescita sarà dell’1,1%, per il 2016 + 1,9%. Nel 2015 l’export

veneto dovrebbe crescere del +5,4%, favorito da euro debole, basso prezzo di gas e petrolio, e tassi di interesse

in discesa. Quest’anno poi c’è la spinta dei saldi estivi. Un dato che

emerge per la prima volta negli ultimi 8 lunghi anni della crisi

Riparte l’economia crescono i consumi, è arrivata la ripresa

Massimo Finco

Page 7: Riviera est sett2015 n113

5Argomento del mese

Turismo

Estate 2015, il bilancio degli operatori

Il sole splende con qualche nuvolaEstate 2015 all’insegna del sole e non soltanto

perché il meteo è stato favorevole e il caldo l’ha fatta da padrone, ma anche dal punto di vista

“economico” per gli operatori turistici che possono tor-nare a sorridere in Veneto. Un bilancio, dunque, che può considerarsi tendenzialmente positivo, ma permangono alcune criticità e problematiche, legate soprattutto ai fi nora inascoltati appelli che il settore rivolge da tempo alla politica, in cerca di una sponda per il rilancio. “Il sole splende sul turismo veneto … sotto un cielo di nubi” è la sintesi di Marco Michielli, presidente di Federalberghi Veneto nella sua relazione di fi ne luglio, in occasione della presentazione dei dati relativi alla prima metà dell’estate e delle tendenze di agosto e settembre, in attesa di un bilancio conclusivo a fi ne stagione. “Arrivi e presenze in sostanziale tenuta, rispetto all’anno scorso, non bastano a disegnare l’andamento di una stagione. A oscurare il cielo c’è un carico fi scale oramai insopportabile, - ha commentato Michielli - ultimo atto l’aumento retroattivo dell’IMU per gli hotel di Abano e Montegrotto i cui albergatori sono giustamente furenti; ci sono i costi di gestione arrivati alle stelle; azioni pro-mozionali lasciate spesso all’iniziativa del singolo privato perché a livello pubblico i fondi non ci sono o sono “risibili”. E c’è, in testa a tutto, una questione tanto evidente quanto colpevolmente ignorata: il proliferare di strutture extralberghiere con molti onori e nessun onere. Un fenomeno che sta provocando danni e in alcuni casi si rivela fatale per le attività ricettive “classifi cate” che sono imprese e per questo vessate dal fi sco e dalla burocrazia. Continuiamo a chiedere che a “stesso mercato corrispondano stesse regole”. Indifferibile si fa ormai il tema dei collegamenti aerei, varando un piano che in 5 anni sposti almeno il 30% dei turisti da ruota ad ala: i risul-tati della Spagna stanno a testimoniarlo”. Nel complesso tuttavia il turismo ha regalato buone soddisfazioni. Nel settore balneare è andata bene per Jesolo “Abbiamo avuto solo una leggera fl essione, contenuta nell’ordine del -4%, a giugno, dopodiché arrivi e presenze sono decollati” ha dichiarato il presidente dell’Associazione Jesolana Albergatori (Aja) Massimiliano Schiavon. Fedeli e anzi ancora più numerosi i turisti tedeschi, in lieve calo gli italiani. Andamento a due ve-locità per l’estate bibionese: da un lato gli hotel vicinissimi al tutto esaurito (sono quasi 100 quelli presenti a Bibione), dall’altro le case-vacanza che perdono appeal (e turisti) e soffrono insieme ai campeggi. “Il comparto alberghiero tiene - conferma Silvio Scolaro, presidente dell’Associazione Bibionese Albergatori (Aba) - Abbiamo tanti turisti provenienti dalla Germania, dall’Austria, dalla Svizzera, ma anche dai Paesi dell’Est, dalla Polonia all’Ungheria, alla Repubblica Ceca. C’è un leggero sentore di ripresa degli italiani”. Stagione buona anche per Caorle che conta sulla clientela fi delizzata e registra un lieve incremento delle presenze e un decremento dei fatturati e dei pernottamenti (scesi a 3 notti). Sollecita una iniziativa unitaria di promozione dell’intero territorio Eugenio Padovese , presidente dell’Associazione degli Albergatori di Caorle. Più contenuto il dato per Sottomarina. “La tanto sperata esplosione di presenze dovute al bel tempo non c’è stata. Sottomarina si caratterizza per il 90% per la presenza di turisti provenienti dal Nord Italia e sono proprio questi che purtroppo segnano una lieve fl essione” ha osservato Giuliano Boscolo Cegion, presidente dell’Associazione Albergatori Sottomarina (Asa) . E tuttavia il segnale interessante riguarda la Città d’Arte Chioggia, che “per le sue caratteristiche storico-culturali e grazie ad eventi di carattere nazionale come la Sagra del Pesce con circa 350.000 visitatori nell’arco di dieci giorni (dal 10 al 19 luglio) e il Palio della Marciliana nella seconda settimana di giugno, ogni anno si perfezionano e incrementano le presenze”. Se al mare sorridono, anche dalla montagna gli operatori hanno manifestato soddisfazione. Il tempo buono e le tante iniziative sportive e culturali hanno favorito l’arrivo di turisti a Cortina d’Ampezzo che ha saputo captare l’attenzione anche di viaggiatori provenienti dal Nord Europa, con la sua attività promozionale. “C’è il sentore di una ripresa del mercato interno – ha dichiarato Walter De Cassan, presidente dell’Associazione Albergatori di Belluno e provincia - anche se le spese degli italiani nell’indotto sono ancora molto prudenti, mentre i turisti tedeschi sembrano in leggerissimo calo”. Il bel tempo invece non ha favorito le terme, dove la stagione delle migliori performance però è quella autunnale, ma l’estate in ogni caso è stata in linea con i dati degli anni scorsi.

Buoni i dati anche per il turismo sulla sponda veneta del Lago di Garda, sempre più internazio-nale: Olanda, Danimarca, Norvegia, Svezia, Germania e Inghilterra sono i Paesi di provenienza.

Nelle città d’arte la stagione prosegue in linea con gli anni passati. A Venezia il motivo in più è la Biennale; a Verona la stagione dell’Arena. Gli operatori padovani invece si dicono penalizzati dalla mancanza di organizzazione di eventi. Un connubio, quello tra cultura e turismo, che invoca, soprattutto per continuità, anche il presidente dell’Associazione degli albergatori di Vicenza Oscar Zago. Stazionario il bilancio di Treviso. O.J.

Nel padovano 131 aziende in crisi nel primo semestre, coinvolti tremila lavoratori

Il sindacato “Siamo ancora in stagnazione, inversione di tendenza lontana”

A preoccupare sono i rifl essi occupazionali, anche di fronte a segnali di ripresa. Stando ai dati di Veneto Lavoro, tra Padova e provincia nel primo semestre del 2015 sono state avviate 131 nuove procedure di crisi aziendale che hanno coinvolto quasi 3mila lavoratori. Non solo: dobbiamo aggiungere le oltre 935mila ore di cassa integrazione ordinaria autorizzate, quasi 3,5 milioni di ore di cassa straordinaria e

733 licenziamenti. Se l’industria cresce, piano, l’occupazione vive ancora una fase drammatica. La conferma arriva dai rappresentanti sindacali impegnati, in queste settimane, su più fronti e con vertenze “pesanti” come la Allison, azienda dell’occhialeria che vuole trasferire la produzione nel mantovano, costringendo 120 dipendenti ad accettare l’esodo oppure a rinunciare al lavoro. O anche il gruppo Conad Sgr di Padova che, gli inizi di settembre, ha annunciato la chiusura di due supermercati a Este a Cittadella, acquisiti appena sette mesi fa dal Billa che ha lasciato l’Italia. Oppure la Mercatone Uno che dopo aver chiuso i punti vendita di Tribano e Curtarolo annuncia un piano di assunzioni che però non andrà a recuperare tutti i posti e non permetterà di riaprire i due negozi. A Terrassa invece è emblematico il caso della Edp Edp Info Service & Distribution, che ai tempi d’oro dava lavoro a quasi 130 persone. Dopo il fallimento i circa cinquanta lavoratori rimasti fi no agli ultimi giorni di attività, prima della chiusura a sorpresa dell’azienda, potranno benefi ciare almeno di sei mesi di ammortizzatori sociali. “La modesta crescita della produzione - afferma Christian Ferrari, della segreteria Cgil di Padova - registrata nel secondo trimestre dell’anno è lo specchio di una situazione di stagnazione più che di un’inversione di tendenza. Considerando che dal picco produttivo ante crisi del 2007 l’industria padovana ha registrato un 24% di perdita di produzione industriale, signifi ca che servirebbero almeno 30 anni per tornare ai livelli registrati prima della crisi”.

di Nicola Stievano

Riparte l’economia crescono i consumi, è arrivata la ripresa

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6 Mira

Il porta a porta non è ancora iniziato e già il Co-mune di Mira è subissato dalle critiche. Arrivano tante assemblee organizzate dall’ente locale per

spiegare il nuovo sistema che partirà dal 3 ottobre al Teatro Villa dei Leoni. Gli incontri sono distribuiti due al giorno, alle 18 e alle 20.30, fino a fine settembre. Al termine di ogni incontro, esibendo la lettera di invi-to, verrà consegnato alle famiglie il badge personale, necessario per accedere all’Ecocentro Veritas di Mira-no e all’Ecomobile. Nei giorni successivi il personale di Veritas passerà per le abitazioni a consegnare gli appositi contenitori e il nuovo calendario per la raccol-ta differenziata. Ma c’è da dire che il sistema a molti non piace. A protestare sono comitati, commercianti e semplici residenti. Le forze politiche di opposizio-ne lo avevano detto. Contro il sistema porta a porta erano state raccolte migliaia di firme in special modo ad Oriago. Il problema principale è la difficoltà della raccolta nelle aree condominiali in un comune di 40 mila abitanti come Mira, che ne è zeppo. Spariranno il sistema di raccolta attuale con i cassonetti a calotta e le campane del vetro e lattine, della carta e del verde. Tutto il territorio sarà coperto dal nuovo siste-ma entro la primavera del 2016. Nella prima fase il

sistema riguarderà i residenti di Oriago e Malcontenta e una parte delle famiglie di Borbiago, Marano, Mira Porte e Gambarare, che saranno informati con una serie di specifiche assemblee. Gli amministratori di condominio sono sul piede di guerra. “Come si farà la raccolta – si chiedono – di 5 fra bidoni e bidoncini in un palazzone ad esempio con 50- 70 famiglie? Ci viene un incubo solo a pensare a come sarà gestita la raccolta dell’umido nei mesi estivi”. Stessa posi-zione del comitato “residenti piazza Mercato”. Da parte dei consiglieri di opposizione arrivano bordate pesanti. Un attacco specifico arriva dal consigliere del Pd Maurizio Barberini. “Va detto – spiega l’ex as-

sessore, ora consigliere di opposizione per il Pd – che questa soluzione è la peggiore, rispetto al sistema a calotta per un territorio con la conformazione abita-tiva come Mira, dove ci sono nella maggiori frazioni e nel capoluogo, tanti condomini e poche villette a schiera e case singole. Abbiamo fatto uno studio in cui emerge che alla fine ai miresi il porta a porta co-sterà di più del sistema a calotta, perché ci vorranno più dipendenti Veritas”. I cittadini e le associazioni del territorio, sottolinea il Pd, avevano chiesto alla giunta grillina di poter fare un referendum anche on line su un tema così importante, ma dal Comune è arrivato un no secco.

di Alessandro Abbadir

Nella prima fase il nuovo sistema riguarderà i residenti di Oriago e Malcontenta

Ambiente Sono partite le assemblee informative in tutto il territorio comunale

Porta a porta, avvio fra le critiche

Una assemblea

informativa per il nuovo

sistema di raccolta ad

Oriago

La Riviera del Brenta dice si all’accoglien-za, e a Mira è stata organizzata una manifestazione “Uniti nella Solidarietà

- Benvenuti in Riviera”. Una manifestazione voluta per dare il segno dell’accoglienza ai nuovi profughi. 60, che arriveranno dopo le critiche della Lega Nord, per la quale in Riviera “i migranti sono inopportuni con i problemi del tornado“. Per protestare contro l’arrivo dei profughi sarebbe dovuto arrivare il leader della Lega Nord Matteo Salvini. “La manifestazione che era in programma – spiega il segretario della Lega Nord Stefano Deppieri – è stata rinviata a data da destinarsi, cioè a quando avremo la conferma che Salvini parteciperà“. I profughi a Mira alla fine saranno 130, visto che 70 sono già ospitati all’ostello di Giare, alla Casa San Raffaele della Caritas, e nelle strutture della Cooperativa Olivotti a Mira Ta-glio. A Fiesso ne saranno collocati 25 all’ex hotel Riviera, mentre a Dolo ce ne sono già decine ospitati alla struttura Casa a Colori. I nuovi migranti saranno ospitati a Malcontenta di Mira in via Malcanton in due alberghi della zona. Il sindaco Alvise Maniero aveva criticato

la loro collocazione a causa della eccessiva concentrazione degli stranieri in una unica lo-calità. “Le forze politiche e sociali della Riviera del Brenta – spiega il segretario del Pd Albino Pesce – con la manifestazione che hanno organizzato a settembre, hanno voluto raffor-zare la solidarietà verso tutte le situazioni di bisogno senza distinzione. Non abbiamo biso-gno di “guerre tra poveri”, di essere aizzati l’uno contro l’altro”. I migranti sono persone, sono uomini e portano con sé la loro storia, i loro diritti, la loro creatività, la voglia di ren-dersi utili, i loro vincoli familiari. Non calpestia-mo la loro umanità”. C’erano per le strade di Mira anche i migranti che vivono nelle attuali strutture. “Hanno voluto partecipare – spiega Francesco Vendramin di Caritas – per dare un segnale di volontà di integrazione”. Hanno aderito alla manifestazione il Pd di Mira, Sel, Mira Fuori dal Comune, Spi- Cgil, Circolo Auser “Peppino Impastato”, Rifondazione Comu-nista, Associazione Mira 2030 - Mira On Air Festival, Volontari e ospiti di Casa San Raffa-ele, Noi per Mira, Anpi, Averiko, Emergency e Caritas.

IMMIgRAZIONE BICIClETTATA SOlIDAlE

A.A.

L’Associazione “Possibile” ha promosso 8 referendum sui temi della scuola, del lavoro, della democrazia e dell’am-biente. I quesiti referendari riguardano l’eliminazione dei

capilista bloccati e delle candidature multiple, l’eliminazione della legge elettorale proporzionale con premio di maggioran-za, l’eliminazione delle trivellazioni in mare e del carattere strategico delle trivellazioni, il superamento della politica delle Grandi Opere, la tutela dei lavoratori dai licenziamenti e l’esclu-sione del de mansionamento, la tutela della docenza e dell’ap-prendimento per una scuola di tutti e non del preside-manager. Le firme si raccolgono fino al 26 settembre all’Ufficio Urp, il lunedì, mercoledì e venerdì.

neWS

In municipioSi raCColgono firme per i referendum

A.A.

Una interessante mostra su “Ville e Velieri in miniatura” si terrà nella Sala Esposizioni

dell’oratorio della Chiesa di San Marco Evangelista a Mira Porte. Saranno in mostra le opere di Lorenzo Bertocco, Roberto Citon, Giorgio Pennacchio e Renato Simionato. La mostra è aperta a settembre dalle 9,30 alle 12,30 e dalle 15,30 alle 18,30. Per informazioni e visite di scolaresche www.lilliputcenter.it. L’ingresso è libero e c’è un parcheggio interno.

A Mira PortemoStra Su ville e velieri in miniatura

A.A.

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segue da pag. 1... E nutriamo tutti un’intima certezza che se dipendesse

solo da lui, aprirebbe le porte anche della Sistina pur di accoglie-re tutti i poveri che potrebbe contenere.

Ma anche lui ha le mani legate e, in questa vicenda, la sua parola non resta che un seme nel vento. Perché seppur in maggioranza cattolici noi tutti, veneti, italiani, europei, abbiamo paura della massiccia invasione dei migranti che non smettono di arrivare alle porte del nostro vecchio continente.

Molti di loro vengono già ospitati in alcuni dei nostri comuni. Alloggiati a centinaia in ex basi militari che diventano inevitabil-mente dei ghetti, recinti in cui contenere un problema, non degli uomini, donne e bambini.

Eppure non ci sono risposte articolate per questo fenomeno che ogni giorno di più sta impegnando amministratori, associa-zioni e cittadini di buona volontà.

La questione è sovranazionale e come tale va trattata. Ma molta parte dei Paesi dell’Unione non ci sente e chiude le fron-tiere e tira i remi in barca e ci lascia soli con la responsabilità di gestire un’ondata migratoria sempre più pressante.

Ma mentre in Europa si discute e l’Italia si barcamena nella gestione di questa nuova emergenza, chiedendo che siano sta-bilite delle quote di accoglienza per ogni nazione Ue, la lunga marcia di chi fugge da guerra e povertà continua.

Ed è un peccato che nella mente dei più sia già passato il ricordo dell’orrore che tutto il mondo ha provato “ingoiando” la foto del corpicino, composto, delicato, senza vita di un piccolo bimbo siriano di nome Aylan.

Lui come tanti altri non entrerà in nessuna aula scolastica questo settembre, né a casa sua né a casa nostra. Lui come tanti altri stava scappando con la sua famiglia da qualcosa di orribile che noi non possiamo, probabilmente, nemmeno immaginare.

Per queste vite in cammino e in fuga, dobbiamo augurarci che una soluzione internazionale si trovi e che la generosità degli altri Paesi dell’Unione Europea si concretizzi a breve.

E per quanto ci riguarda, in Veneto, a casa nostra, servono proposte concrete non manifestazioni xenofobe e proclami popu-listici. I nostri sindaci non hanno bisogno di striscioni e magliette dagli slogan d’effetto, hanno bisogno di non essere lasciati soli a gestire situazioni sproporzionate anche per il più capace degli amministratori locali.

EditorialeMigranti, un dramma senza confi ni

*[email protected] - [email protected]

di germana Urbani*

8 Mira

Naufraga dopo due anni il progetto di gestione del Polo Culturale di Villa dei Leoni a Mira. Avrebbe dovuto durare una decina d’anni.

Non salta comunque per quest’anno la stagione teatrale. Dopo meno di due anni di sperimentazione di gestione unitaria del polo culturale di Villa dei Leoni, La Piccionaia e Coopculture hanno deciso di esercitare il diritto di recedere dalla concessione, così come era previsto nel bando di gara. All’origine della decisione la difficoltà da parte del Comune di adeguare in tempi rapidi gli spazi della villa alle più recenti norme sulla sicurezza. I gestori avevano in affidamento il Teatro, Villa dei Leoni e l’Oratorio. “Il persistere di questi impedimenti tecnici – han-no scritto i gestori al Comune di Mira – ha finito per incidere sul bilancio economico e quindi sulla sostenibilità del progetto stesso che prevedeva uno sviluppo pluriennale”. “Come amministrazio-ne – dichiara il vice sindaco e assessore alla Cul-tura, Nicola Crivellaro – siamo molto dispiaciuti di questa scelta, ma ne comprendiamo le ragioni. Il bando prevedeva il pieno utilizzo delle strutture, un pieno utilizzo che per Villa dei Leoni non è al momento possibile se non a fronte di un investi-mento molto oneroso, oltre 200.000 euro. E’ una questione che si trascina fin dal tempo del restauro della villa. Un lavoro importante e positivo, ma che non è stato completato con il pieno adeguamento alle normative di sicurezza. Elementi, questi, che si sono ulteriormente evidenziati dopo l’avvio della gestione affidata a La Piccionaia e Coopculture”. La fine anticipata del contratto di gestione (prevista a metà gennaio 2016), non impedirà il regolare svol-gimento della stagione teatrale. Il Comune con una deliberazione approvata a fine agosto, si è, infatti, mosso per individuare una soluzione che garantisca la continuità della programmazione fino al 30 giu-gno 2016, confermando la stagione di prosa serale (con un minimo di sette spettacoli nel semestre), il Teatro Scuola (13 spettacoli) e la rassegna Fami-

glie a Teatro (3 spettacoli). Spettacoli che vanno ad aggiungersi a quelli già previsti da contratto con i gestori, così da garantire un numero di appunta-menti in linea con quello degli anni precedenti. La programmazione inizierà a settembre e durerà fino a maggio 2016, con la possibilità di acquistare da subito biglietti e abbonamenti. Primo appunta-mento il 17 settembre alle 17 in Villa dei Leoni con la presentazione del programma di attività e di spettacoli destinati alle scuole. Per la copertura delle spese necessarie sono stati stanziati a bilancio 86.000 euro. “L’obiettivo – dichiarano il sindaco Alvise Maniero e l’assessore Crivellaro – è quello di non disperdere e anzi di confermare gli ottimi risultati della gestione de La Piccionaia e Coopcul-

ture. In un anno e mezzo di attività, grazie a un bando che individuava nella cultura un’opportunità di investimento, hanno portato, da gennaio 2014 ad oggi, 14.000 spettatori a seguire le rassegne di teatro. Oltre 2.000 visitatori hanno usufruito delle attività culturali organizzate in Villa dei Leoni (visite guidate, laboratori per le scuole, attività didattiche per famiglie, centri estivi) e avuto 1.400 presenze con l’affitto degli spazi della villa per eventi privati e formativi, riunioni e convegni. Non solo, in que-sti mesi Villa dei Leoni assieme ad altre ville della Riviera, è diventata anche promotrice di marketing territoriale, ideando e coordinando il progetto Vil-leCard, la tessera sconto che offre la possibilità di visitare ville storiche del territorio a prezzi scontati”.

di Alessandro Abbadir

Amministrazione Dopo due anni di sperimentazione i gestori hanno deciso di recedere

Naufraga il polo culturale di Villa dei Leoni

Villa Contarini dei Leoni

C’è difficoltà da parte del Comune ad adeguare in tempi rapidi gli spazi della villa alle più recenti norme sulla sicurezza

Odiate strisce blu addio. Ad ottobre il Comune si avvia a dire addio alle soste a pagamento, cioè alle famigerate strisce blu. Ad annunciarlo è sta-

to il sindaco Alvise Maniero, che ha sottolineato come questo provvedimento preso dall’ex giunta guidata dal sindaco Michele Carpinetti, non sia servito granché ne-anche in termini di entrate nelle casse dell’ente locale. Di fatto si è rivelato un flop dopo 4 anni di prova. Il Co-mune così è intenzionato a non rinnovare la convenzio-

ne con l’azienda Abaco che gestisce il servizio. I com-mercianti e il centrodestra sono entusiasti: “Avevamo detto dall’inizio – spiega il consigliere di Forza Italia, Paolo Lucarda – che le strisce blu si sarebbero rivelate un fallimento, ora ci danno ragione dopo 4 anni di bat-taglie. C’è da riflettere sull’ostinazione con cui l’ex giun-ta Carpinetti le difendeva”. Le soste blu (in tutto 294) si trovano a Mira Taglio nel parcheggio del municipio, con una trentina di posti. Altri 12 in via Gramsci, una

trentina in via Nazionale (la Brentana) fra via Gramsci e all’incrocio con via della Segheria. Poi altri posti sono sulla Brentana fra via Dante Alighieri e via Garibaldi, a ridosso del centro commerciale Mira Sole che ha già un grande parcheggio gratuito; in Riviera Silvio Trentin davanti a palazzo dei Leoni e il teatro. Oltre 50 in via Matteotti, ingresso via Mare Mediterraneo, in direzione del centro Vittoria. A Oriago sono a pagamento alcuni posti in Borgo Matteotti, piazzetta del cinema Italia,

inizio di via Risato Bellin e via Nazionale (la Brentana). A Mira Porte nella storica piazzetta settecentesca, infine oltre venti in Piazza Vecchia di Gambarare. Costano 30 cent ogni mezzora e 50 all’ora. Al posto delle attuali strisce blu il Comune è intenzionato a mettere soste con il disco orario.

territorio A novembre le StriSCe blu Spariranno da tutto il territorio Comunale

A.A.

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9Mira

Sono stati fatti in tempi rapidi lavori di riordino dei flussi di traffico in via Lago di Albano e via Lago di Varano

a Oriago. Dopo una serie di sopralluoghi dell’assessore Orietta Vanin con i respon-sabili dell’Ufficio Tecnico comunale e della Polizia Locale, e dopo una capillare azione di informazione e dialogo con i cittadini residenti, i cantieri sono stati avviati. “L’o-biettivo – spiega l’assessore Vanin – era quello di rendere più fluida e sicura l’ac-cessibilità ai plessi scolastici dell’area, la scuola primaria “Elsa Morante” e quella

dell’infanzia “Gianni Rodari”, migliorando la circolazione a tutto vantaggio dell’inte-ra cittadinanza”. Con la nuova segnaletica orizzontale e verticale è istituito un senso unico in via Lago di Varano (con accesso da via Sabbiona), mentre via Lago di Albano è a senso unico (in direzione di via Sabbiona) nel tratto compreso tra l’incrocio con via Lago di Varano e via Sabbiona. L’adozione dei sensi unici consente la realizzazione di nuovi spazi parcheggio e di percorsi riservati a ciclisti e pedoni, garantendo una maggiore sicurezza agli alunni che si recano a scuola

(340 complessivamente) e ai genitori che li accompagnano. La nuova viabilità e partita per l’inizio dell’anno scolastico. Ma a Oria-go, se alcune strade sono messe a nuovo, i problemi nel settore viario non mancano. L’ultima segnalazione è quella del segreta-rio del Pd locale Giacomo Zanella. I vandali ha ricordato Zanella, hanno sfasciato un se-maforo a chiamata in centro ad Oriago, e Zanellaha chiesto al sindaco e all’assessore Luciano Claut di sistemare il problema. “C’è una situazione di estremo degrado, pericolo e mancanza di sicurezza a Oriago - spiega

di Alessandro Abbadir

I sensi unici consentono la realizzazione di nuovi spazi parcheggio, percorsi riservati a ciclisti e pedoni

Lavori pubblici Realizzati in tempi rapidi interventi in via Lago di Albano e di Varano

A settembre la scuola primaria “De Amicis” di Marano di Mira ha aperto i cancelli ai ragazzi iscritti nelle classi se-conda, terza, quarta e quinta. Mancherà però la prima

classe che purtroppo per carenza di iscrizioni quest’anno non si è potuta avere. In paese c’erano solo 8 bambini, per atti-

vare la classe ne servivano 13 al minimo. I bambini saranno portati alla elementare di Borbiago. L’assessore alle Politiche Educative del Comune di Mira, Orietta Vanin è chiara. “Ho ribadito – spiega l’assessore – che la scuola non poteva chiu-dere. Durante l’estate la scuola è stata anzi ridipinta e i locali sono stati risistemati per accogliere al meglio gli alunni. Del resto sulla continuità didattica a Marano ci sono state date piene assicurazioni sia dal dirigente scolastico provinciale che

dalla dottoressa Pilotto dirigente dell’Istituto Comprensivo di Mira”. “Come amministrazione – conclude l’assessore Vanin – siamo ora impegnati a dare il pieno appoggio al progetto di doposcuola richiesto dai genitori, come pure alle richieste e ai progetti che ci sono stati presentati delle dirigenti degli istituti comprensivi”. I genitori dei bimbi di prima elementare che dovranno andare a Borbiago hanno chiesto al Comune un aiuto per il trasporto dei bambini. A.A.

la elementare di marano parte Senza la ClaSSe prima

Scuole

Oriago, la viabilità cambia

- per questo chiediamo un intervento di manutenzione straordinaria. Sollecitiamo dopo tante segnalazioni dei residenti un in-tervento urgente di ripristino del “semaforo pedonale” che si trova in via Risato Bellin. L’impianto è stato danneggiato nelle scorse settimane, ed è a penzoloni sul sostegno con i cavi elettrici a vista. Il problema è sta-to segnalato anche ai vigili urbani con l’invio di foto specifiche. Se capitassero incidenti

anche gravi, riteniamo responsabile l’ammi-nistrazione. Quell’area del centro di Oriago è frequentata durante il periodo di apertura delle scuole da centinaia di studenti, alunni e genitori”. Nelle scorse settimane problemi di scarsa manutenzione delle strade erano stati segnalati anche in via Sabbiona, dove il manto stradale è un colabrodo. Anche in quel caso il rischio che qualcuno si faccia male, è davvero concreto.

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10 Mira

L’Ulss 13 punta su un’area sociale inno-vativa, fatta di progetti che promuovo-no non solo l’aspetto assistenziale, ma

soprattutto quello della autonomia della persona. La presentazione di quella che può essere definita come una novità “culturale” è avvenuta a luglio, alla Conferenza dei Sindaci che si è tenuta a Mira, e in quella occasione, ha votato all’unanimità il bilan-cio sociale consuntivo 2014. Cioè una sorta di resoconto delle attività sociosanitarie (erogate o finanziate dall’Ulss, in parte o interamente finanziate dai Comuni e da un fondo regionale) previste nel 2014, e che sono state valutate alla fine dell’anno. Il bi-lancio sociale del 2014, rivolto alle fasce di popolazione più fragili, ammonta a circa 13 milioni e 700mila euro, di cui circa 6 milioni sono stati finanziati dai Comuni, circa 5 dal-la Ulss e 1 milione invece è stato stanziato dalla Regione. Un tema questo sul quale rut-ti i comuni hanno sempre espresso grande interesse. “Di fronte ad un periodo storico difficile dal punto di vista delle risorse – ha detto Michele Maglio, direttore dei servizi sociali dell’Ulss 13 – l’Ulss e i diciassette Comuni della Conferenza dei Sindaci hanno garantito la continuità dei servizi previsti dai livelli essenziali di assistenza, scommet-tendo su nuovi progetti volti a promuovere l’autonomia delle persone”. Un esempio di tutto questo viene offerto dall’area disabili. Si tratta di quell’ambito sociale che assorbe la maggior parte delle risorse del bilancio, circa 10 milioni di euro, erogati per metà dai Comuni e per l’altra metà dall’azien-da sanitaria dove sono assistiti circa mille utenti. Nel 2014, la Conferenza dei Sindaci aveva promosso una nuova forma di pro-gettualità dal titolo “Percorsi alternativi ai Centri Diurni” che, in sostanza, puntava a rendere protagonisti i ragazzi disabili, svi-luppando il più possibile la loro autonomia. Basti pensare al negozio Anffas di Oriago (via Pellestrina), dove alcuni disabili ven-dono i loro manufatti, oppure al progetto “Freedom” della associazione Engim di Mirano (via Murialdo), un laboratorio di falegnameria, dove alcuni ragazzi vengono inseriti in un ruolo attivo che supera la mera assistenzialità. Tra le altre aree, previste nel piano di zona dell’azienda Ulss, emerge poi quella della Salute Mentale (dove in questo bilancio viene esclusa tutta la parte sanitaria della Ulss e il lavoro domiciliare eseguito dai Comuni) che è stata finanziata con circa 1 milione e mezzo di euro. Un’area in cui l’offerta dei servizi è misurata a seconda della gravità dello stato del paziente. Nel 2014 la comunità alloggio di Santa Maria di Sala, è stata utilizzata a pieno regime e si è affiancata a quella già esistente di Camponogara. Altra novità del 2014, è il progetto “dell’amministratore di sostegno”,

Ulss 13 Approvato all’unanimità dalla Conferenza dei sindaci il bilancio sociale

Area sociale, tante novità in arrivo

Ci sono 13 milioni e 700mila euro, di cui 6 finanziati dai Comuni, circa 5 dalla Ulss e 1 milione invece dalla Regione

di Alessandro Abbadir

L’Ulss 13 potenzia il progetto “Inte-se”, una iniziativa a carattere regio-nale rivolta alle famiglie e ai pazienti

con una demenza in fase iniziale. Una iniziativa che mette in campo più risorse per le famiglie e i malati, come ad esem-pio un Centro Sollievo di accoglienza a cui il paziente può afferire e svolgere delle attività insieme a degli psicologi e volontari.

Si è deciso, di concerto con il Comu-ne di Mira e di Mirano di attivare due centri, uno a Mira e un altro a Vetrego, che partiranno entro settembre. I Centri Sollievo propongono uno o due ingressi settimanali. Al loro interno i pazienti possono svolgere varie attività, che van-no dalla lettura all’orientamento spazio-temporale fino all’attività di laboratorio. Tutte attività che permettono a chi soffre di demenza di tener “viva la mente”, operazione importantissima che si affianca alla tradizionale cura farmaco-logica. Per partecipare al progetto “Inte-se”, completamente gratuito per questi pazienti, è necessario iscriversi. E’ possi-bile farlo, rivolgendosi all’Ufficio Servizi Sociali di Mira, Mirano, Santa Maria di Sala, Pianiga, Vigonovo, Spinea e al Centro Anziani di Oriago. Insomma, una soluzione attesa da anni dai pazienti interessati nel comprensorio.

A Mira e VetregoCentri Sollievo Contro la demenza

una novità nata su iniziativa dell’associa-zione “Nostra famiglia” di Noale che ha promosso dei corsi in funzione proprio della formazione di questa nuova figura, che vie-ne nominata dal giudice tutelare per soste-nere e accompagnare le persone fragili nella amministrazione quotidiana.

L’ospedale di Dolo e Michele Maglio

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Un gravissimo incidente ha funestato la vita cittadina di Campolongo e Bojon a fine agosto. Un ragazzo di appena

18 anni ha perso la vita in uno scontro con un mezzo pesante in via Villa, la strada prin-cipale di Bojon. Un mezzo che in via Villa non sarebbe proprio dovuto esserci, se la circonvallazione di Bojon una opera comin-ciata dieci anni fa e ferma perché mancano 500 metri da sistemare, non fosse chiusa. Il sindaco Alessandro Campalto di fronte a questa disgrazia ha scritto all’assessore re-gionale Elisa De Berti chiedendo un incontro urgente. “Vogliamo spiegazioni – chiede il sindaco Alessandro Campalto – sul perché gli ultimi 500 metri della circonvallazione di Bojon non sono stati completati, e vogliamo sapere quando sarà fatto. Campolongo e Bojon non ne possono più di queste con-tinue perdite di tempo. Con la circonvalla-zione completata, infatti, il traffico pesante sarebbe rimasto fuori dalla frazione”. La circonvallazione di Bojon è una strada

lunga circa quattro chilometri cominciata nel 2005, quando Regione, Provincia e Comune avevano firmato un accordo per la costruzione del sottopassaggio ferroviario. L’intervento doveva costare sette milioni e 230 mila euro, poi diventati otto. Sono passati 13 anni e l’opera è ancora incom-pleta. La strada, infatti, c’è, in gran parte, ma mancano la pista ciclabile e 500 metri di asfalto. Da tre anni la situazione non cam-bia. A rispondere dell’iter c’era l’ex assesso-re regionale Renato Chisso, poi finito nello scandalo Mose. Il Comune di Campolongo recentemente aveva avuto la rassicurazione dalla Regione che sarebbe stato aperto un nuovo bando di gara per assegnare i lavori mancanti. A complicare tutto, dopo che la Regione aveva promesso gli stanziamenti, è arrivato il provvedimento della magistratura che ha pignorato i fondi destinati a com-pletare gli ultimi 500 metri. Intanto contro l’amministrazione è comparso sulla questio-ne un volantino anonimo diffamatore. Il vi-

cesindaco di Campolongo Andrea Zampieri ha deciso di replicare, difendendo l’operato dell’amministrazione e del sindaco. “A Cam-polongo – spiega – abbiamo assistito negli ultimi tempi un acuirsi di queste dichiarazio-ni e atteggiamenti nei confronti del sindaco, vicesindaco e assessori. Da ultimo poi il vo-lantino anonimo comparso in merito al tragi-co incidente all’incrocio tra via Rovine e via Villa denota una povertà d’animo, umana ed intellettuale sconcertante. Indipendente-mente dalle ragioni che non hanno portato alla conclusione dell’opera questi atteggia-menti assolutamente non ci appartengono e ci sentiamo di dare la nostra solidarietà umana al sindaco Alessandro Campalto”. Sulla stessa linea il segretario comunale del Pd Stefano Molena. Molena, apre alle forze politiche responsabili e costruttive del Comune contro chi semina bugie con lo sco-po di raccogliere qualche voto “Un brutto esempio di lotta politica – dice Molena – è il vigliacco attacco anonimo rivolto all’ammi-

nistrazione comunale da parte non si sa chi, che, speculando sul tragico incidente acca-duto pochi giorni fa nella frazione di Bojon, vuole addossare al Sindaco la responsabilità della mancata conclusione dellay “circon-vallazione di Bojon”. L’amministrazione ha messo in campo tutte le iniziative possibili nei confronti della Regione Veneto che è la vera responsabile del finanziamento dei la-vori. Facciamo un appello a tutte le forze so-

ciali sane e responsabili del paese, affinché si lavori per superare le difficoltà esterne e si faccia il bene della comunità di Campolongo Maggiore”.

Sicurezza stradale Infuria la polemica dopo un tragico incidente in cui ha perso la vita un giovane di 18 anni

“La Circonvallazione di Bojon va completata per evitare morti”Il sindaco Alessandro Campalto ha scritto alla Regione, chiedendo un incontro urgente all’assessore Elisa De Berti di Alessandro Abbadir

Sicurezza idrogeologica: il progetto preliminare per la realizzazione del comple-

tamento dell’idrovia Padova–Ve-nezia procederà spedito, con la redazione degli studi di compati-bilità sul territorio. A spiegarlo è Marino Zamboni portavoce del portavoce del comitato “Brenta Sicuro” che insieme agli espo-nenti della Riviera e del Piovese di Legambiente e al sindaco di Noventa Pa-dovana Luigi Bisatto hanno incontrato a Palazzo Balbi in Regione, l’assessore all’ambiente Giampaolo Bottacin. L’iter per il completamento dell’idrovia, è ora alla progettazione preliminare che è stata assegnata un anno fa con bando di gara europeo. Fra le 7 ditte partecipanti, è vincitrice la ATI Spa fra Technital e Beta Studio. L’opera, se completata, costerà circa 450 milioni di euro. I comitati avevano incontrato i ministri Graziano del Rio e Luca Galletti, consegnando loro dei plichi contenenti molte osservazioni. “L’assessore ci ha assicurato – ha detto Zamboni – che l’opera è fra le infrastrutture ritenute prioritarie dalla Regione per poter dare una risposta concreta al pericolo del dissesto idrogeologico. Prima di arrivare alla definizione però, il progetto preliminare che costerà alla fine 700 mila euro, dovrà essere implementato da studi di fattibilità”. “Proprio per il particolare interesse per l’opera – ha detto l’assessore – mi sono sentito con il professor D’Alpaos, che sta dando l’adeguato supporto tecnico a chi dovrà poi predisporre il progetto prelimi-nare. Non c’è stata nessuna interruzione da parte della Regione, l’idrovia è nel piano di tre miliardi per il dissesto idrogeologico che abbiamo presentato per il finanziamento statale. I comitati hanno poi incontrato per confrontare le idee gli amministratori del Comune di Venezia, che non si sono dichiarati ostili alla realizzazione dell’opera. In modo più critico finora si è espresso il comitato Acque del Mirese che vede dei rischi di inquinamento per la laguna con questa operazione.

Infrastruttureil progetto per l’idrovia va avanti

neWS

La sala della ludoteca della biblioteca di Campolongo Maggiore intitolata al pic-

colo Aylan, il bambino siriano annegato con la mamma ed il fratellino nelle acque turche, mentre insieme cercavano di arrivare nelle isole greche. Questa la proposta di Oriana Boldrin presidente dell’asso-ciazione “Mondo di Carta“ ed ideatrice del premio letterario per la legalità ed antimafia “Cristina Pavesi“. “Chiedo – scrive la Boldrin in una lettera inviata al sindaco – agli amministratori di Campolongo Maggiore, soprat-tutto al sindaco Alessandro Campalto, di intitolare la sala della ludoteca in biblioteca in ricordo del piccolo Aylan fuggito dagli orrori dell’Isis a Kobane e morto in mare, annegato. Chiedo al sindaco di attivarsi per questa intitolazione, che rimanga nella memoria dei bambini e degli adulti che frequentano la biblioteca, che si possa raccontare la storia di Aylan nella sua seppur breve vita, che molto ha da insegnare e far riflettere. Le storie dei migranti attuali ricordano altre nostre passate storie che però sembrano non aver insegnato nulla”. L’ente comunale alla richiesta di intitolazione della ludoteca in ricordo di Aylan non dice no. “E’ una buona idea – spiega il sindaco di Campolongo, Alessandro Campalto – che sarà valutata con attenzione nei prossimi giorni”. Insomma, un modo per far ricordare anche ai più piccoli che ci sono bambini meno fortunati di loro in fuga dalla guerra che vanno aiutati ed accolti. Intanto in Riviera non mancano le polemiche per l’arrivo di nuovi migranti. Il paese in cui le critiche fra forze politiche sono più feroci è quello di Mira. A Mira ci sono già 70 migranti, a cui se ne aggiungeranno altri 70. La Lega Nord aveva minacciato una manifestazione di protesta, ma invece ne è stata fatta una di solidarietà a favore da parte delle forze di centrosinistra e delle associazioni del territorio.

la proposta “la ludoteCa Sia intitolata al piCColo aylan”

I sindaci di centrosinistra in Riviera contestano il piano aziendale dell’Ulss

13 avallato dalla Regione e chiedono il blocco in atto dei trasferimenti dei reparti degli ospedali di Dolo Mirano. “In questo periodo - spiegano i sindaci Giampietro Menin di Camponogara, Alessandro Campalto di Campolongo, Federica Boscaro di Fossò, Caterina Caccia-villani di Stra, e Alberto Polo di Dolo - stiamo assistendo all’attuazione del piano aziendale redatto dal direttore Gino Gumirato. La politica regio-nale ha stabilito che: l’ospedale di Dolo sarà ad orientamento medico-internistico-riabilitativo con 25 posti letto in regime di week-surgery diurno ambulatoriale multidisciplinare. Le sale operatorie avranno spazi dedicati nei quali non insista l’attività d’urgenza o emergenza, dalle 8 alle ore 16 nell’arco di 5 giorni lavorativi. L’ospedale di Mirano sarà ad orientamen-to prevalentemente chirurgico e con presenza di Cardiologia e Medicina Generale. Sono scelte fatte contro la volontà dei sindaci della Riviera del Brenta e del Miranese. In questi giorni si sta trasferendo Cardiochirurgia da Mirano a Mestre e conseguentemente Otorinolaringoiatra e di Ortopedia da Dolo a Mirano”. Per i primi cittadini ci sarà il trasferimento da Dolo a Mirano anche del reparto materno infantile oltre a Ecografia Diagnostica ed Interventistica. Rimane dubbia anche l’esistenza dell’ostetricia a Dolo. “Chiediamo - spiegano i 6 sindaci - il blocco dell’atto aziendale e l’interru-zione di qualsiasi trasferimento di reparti da Dolo a Mirano e viceversa. E poi: conferma della classificazione dei presidi ospedalieri di Dolo e Mirano come ospedali di rete su due poli, garantendo per Dolo la natura di ospe-dale per acuti. Chiediamo di dare attuazione agli interventi di sistemazione del pronto soccorso di Dolo, attualmente sotto un tendone, la copertura del primario vacante del settore materno Infantile a Dolo”.

Ulss 13i SindaCi ConteStano il piano aziendale

A.A. A.A. A.A.

11Campolongo

Page 14: Riviera est sett2015 n113

12 Camponogara

A Camponogara si terrà la quarta edizione di Otto-bre Pedagogico titolata:

Contesti dell’educazione. La manifestazione è nata nel 2012 e ha lo scopo di garantire e pro-muovere una qualità educativa nel territorio sempre più amplia e approfondita, coinvolgendo le varie istituzioni e rispondere così, sempre con maggior consapevolezza, ai bisogni dei bambini e dei ragazzi di oggi. Gli appuntanti sono organizzati tramite alcune riflessioni di studiosi autorevoli sul panorama nazionale. Quest’anno sono stati inseriti anche un esperto di epigenetica dello sviluppo che studia il rapporto tra ambiente e cervello, e i laboratori creativi che vogliono dare l’opportunità a genitori, ra-gazzi, insegnanti ed educatori di continuare a credere e a impegnarsi per ciò che da sempre in una società rimane fondamentale: l’educazione. Mercoledì 7, il relatore Gianfranco Staccioli ha presentato la serata: I bisogni educativi dei bambini di oggi. Martedì 13 il relatore Ernesto Burgio: l’ambiente in cui vivono i nostri figli può condizionare il loro sviluppo cerebrale? Giovedì 22 Vito Mancuso: Che cosa vuol dire amare un figlio? Mercoledì 28 la relatrice Maria Rita Parsi parlerà dell’importanza dell’attività ludica nella vita dei bam-bini e dei ragazzi. Inoltre sabato 24 ottobre dalle ore 9 alle 12, a cura del professor Pittarello e delle insegnanti della scuola dell’infanzia dell’istituto comprensivo “A. Gramsci”, saranno proposti dei laboratori creativi con l’argil-la per i ragazzi della scuola primaria e secondaria di primo grado. “Fare que-sto, offre ai bambini l’opportunità di potenziare la loro creatività di vedere la realtà sotto diversi punti di vista - dice Maria Teresa Carraro, coordinatrice del dipartimento istruzione Università popolare e responsabile scientifica di Ottobre Pedagogico. Il tatto è un linguaggio legato all’esperienza, per tutti la comunicazione parte dal toccare”. Gli appuntanti si terranno alle ore 20.30 con ingresso libero.

l’iniziativariparte l’ottobre pedagogiCo

neWS

Da giugno di quest’anno, l’Auser di Calcroci, offre

un servizio di trasporto ai cittadini che hanno bi-sogno di raggiungere la sede dell’associazione. L’associazione si occupa di volontariato sociale e propone, in via sperimen-tale, un servizio di trasporto gratuito con il pulmino Auser dalle frazioni alla sua sede. “Offriamo questo servizio a tutte quelle persone che non sono in grado o non hanno la possibilità di spostarsi con i propri mezzi, per trascorrere in nostra compagnia un pomeriggio di serenità e dare un calcio alla solitudine – dice il presidente Paolo Ruffato. Da noi si può partecipare a giochi di società, assaggiare le nostre specialità preparate dalle nostre brave volontarie e altro ancora, tutto all’insegna dello stare assieme. Nel periodo estivo abbiamo pensato di attivare questo servizio soprattutto per i cittadini che oltre alla comodità del trasporto hanno potu-to trascorrere del tempo nella nostra sede climatizzata. Il servizio rimane comunque attivo tutto l’anno”. I punti di carico delle persone e gli orari sono: Premaore – Cornio Macelleria e Cantina, 13.20; Prozzolo davanti alla chiesa. 13.30; Camponogara Municipio, davanti alla chiesa, 13.40; Camponogara davanti banca Antoniana ore 14 e a Campoverardo, davanti al municipio 13.50. Il ritorno dal centro Auser è previsto alle 17.45. Du-rante l’estate, il servizio è stato utilizzato giornalmente da alcune persone che non hanno l’automobile o semplicemente non si fidavano a guidare con il grande caldo che ha caratterizzato la stagione. Gli orari e i posti di carico potranno essere modificati in base alle proposte e compatibilmente con i servizi in corso. Il progetto si inserisce nel contesto provinciale di trasporto e accompagnamento Stacco, attivo da quest’anno e anche per l’anno 2016.

Auserin pulmino per Stare in Compagnia

R.P. R.P.

Sono aperte fino ad ottobre le iscrizioni

all’anno accademico 2015-2016 dell’U-niversità popolare. “Abbiamo la spe-ranza – spiega la presidente Giuliana Brun – che al di là delle molteplici competenze proposte condivise, vi sia la volontà e la lungimiranza di andare oltre ad esse, per farne un collante sociale dove l’identità, in primis quella di un territorio, si possa ritrovare per guardare comunitariamente insieme oltre il momento attuale. Vanno dei ringrazia-menti, sempre molto sentiti e dovuti, alle molte persone che fattivamente si dedicano all’elaborazione del nuovo anno accademico, contraddistin-guendosi per la mole di tempo dedicato. E cioè l’intero corpo docenti per la disponibilità nei confronti dei corsisti, e per quella dimostrata all’Uni-versità Popolare di Camponogara in quanto struttura associativa. E poi: la Regione Veneto per il patrocinio concesso e le amministrazioni comu-nali con cui si collabora fattivamente, ovvero Camponogara, Campolongo Maggiore, Campagna Lupia, Fossò, Vigonovo, Stra, Fiesso e Pianiga“. La presidente poi ricorda: gli istituti comprensivi dei comuni di Camponogara, Campagna Lupia e Stra, Fiesso, che condividono con l’Università Popolare di Camponogara, la mission. Le iscrizioni termineranno il 10 ottobre alla biblioteca di Camponogara. “Le decine di corsi si sono potuti realizzare grazie ai commercianti e gli artigiani i quali a dispetto del momento non facile, non hanno mai fatto mancare il loro sostegno – continua la presidentessa. Ci sono poi decine di persone, che come di consueto, pur non comparendo nella Guida ai Corsi, forniscono un lavoro fondamentale ed insostituibile affinché ogni cosa, anche quella che può apparire la più banale e semplice, possa funzionare nel modo corretto”.

CulturauniverSità popolare, al via le iSCrizioni

Due incroci di Camponogara saranno rimessi a nuo-vo. Nel consiglio comunale di qualche settimana fa è stato deliberato il finanziamento per i lavori

di completamento di due importanti incroci del Comune. Si tratta dell’incrocio tra via Arzerini e via Papa Giovanni XXIII nel capoluogo, e di quello tra via Papa Giovanni XXIII, via Crociata e via Silvio Pellico a Campoverardo. Entrambe le opere saranno realizzate con il sistema degli accordi “pubblico-privato”. Trascorsi i tempi strettamente necessari perché le delibere diventino esecutive e quelli burocratici - preliminari per preparare la necessaria docu-mentazione, apriranno i cantieri e ben presto sarà com-pletata tutta la viabilità lungo la principale via del paese. “Ci teniamo a precisare che ci stiamo muovendo per la realizzazione del marciapiede lungo via Arzerini – dice l’assessore ai lavori pubblici Antonio Fusato. E’ un’o-pera che, pur essendo di competenza della Provincia di Venezia (oramai ex-Provincia), questa amministrazione ha fortemente voluto per mettere in sicurezza il transito ciclo-pedonale lungo tutta la via fino all’incrocio in località ex Fogher. Non nego che stiamo incontrando problemi, soprattutto per avere il consenso dai frontisti per l’autoriz-zazione a usare il fronte strada delle loro proprietà per re-alizzare il manufatto, ma è nostra intenzione proseguire

comunque senza sosta. Il progetto è infatti a buon punto e presto sarà oggetto di approvazione, e di seguito ini-zieranno i lavori con l’abbattimento dell’immobile dell’ex Fogher, la cui area resterà acquisita dal Comune e sarà destinata al miglioramento della viabilità in quel punto”. In questo periodo sono stati destinati venti mila euro per l’acquisto di nuovi arredi per le scuole pubbliche. Que-sto intervento andrà ad aggiungersi ad altri trenta mila euro già stanziati l’anno scorso e che hanno permesso di ringiovanire e arricchire l’intero arredamento degli istituti scolastici. “Abbiamo appaltato anche i lavori di sistema-zione del tetto della scuola Don Milani oggetto, nel corso dell’ultimo anno, di diverse infiltrazioni che hanno distur-

bato il normale corso delle lezioni – conclude Fusato. Questo intervento va ad aggiungersi a quello già com-pletato sulla copertura della palestra, sempre della Don Milani, che soffriva, da tempo, degli stessi problemi. Non appena possibile, e patto di stabilità permettendo, conti-nueremo anche con il resto della copertura fino al com-pleto rifacimento”. Insomma, la viabilità di Camponogara si rifà il look con degli interventi che saranno in grado di dare delle risposte concrete ai problemi di automobilisti in transito e residenti. Bene anche gli interventi nelle scuo-le a ridosso dell’anno scolastico. Ciò ha permesso una partenza senza i consueti intoppi che si sono verificati a volte con l’inizio delle lezioni nelle aule.

di Roberta Pasqualetto

In cantiere ci sono anche nuovi interventi per il rifacimento del tetto della scuola Don Milani

Lavori pubblici Due incroci saranno rimessi a nuovo

La viabilità si rifà il lookUno spinoso caso sociale di Camponogara si è

risolto. I coniugi Pelà sono stati sistemati in un appartamento di emergenza del Comune di

Camponogara. La soluzione che è stata trovata dopo degli incontri in municipio fra il sindaco Giampietro Menin e i coniugi Stefano Pelà e Lina Xicato, assisti-titi dal “Comitato Marcopolo a Difesa del Cittadino” presieduto da Luigi Corò.

I due avevano chiesto, con una lettera al Presiden-te della Repubblica Sergio Mattarella che per loro e le loro figlie venisse cancellata la cittadinanza italiana per poter diventare apolidi e usufruire in questo modo dei diritti e i trattamenti che sono previsti per chi è senza nazionalità e i profughi. La coppia da circa 2 anni, dopo aver avuto uno sfratto per morosità, sono stati ospitati nel corso del tempo da amici e parenti e alla fine in un agriturismo a Vigonovo. In conclusione però, non avendo un reddito fisso su cui contare, sono rimasti letteralmente in strada e costretti a dormire in macchina.

Lina Xicato e una delle figlie che purtroppo soffro-no già di gravi patologie, in queste condizioni rischiano di ammalarsi seriamente. “Con la famiglia Pelà - spie-ga il sindaco Giampietro Menin - abbiamo trovato una soluzione più stabile anche se non definitiva. Partirà poi un percorso che punterà all’inserimento dei coniugi nel mondo lavorativo. Resta il fatto che alloggi popola-ri da assegnare a Camponogara non ce ne sono. Quel-lo che chiedo anche al Governo, è che lo Stato destini più risorse specifiche agli enti locali per andare incontro ad esigenze di questo tipo”.

Socialeuna abitazione per i Coniugi pela’

A.A.

La scuola elementare Don Milani a Camponogara

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La Riviera del Brenta è stata colpita da un tornado che ha danneggiato grave-mente abitazioni e attività commerciali

di moltissime persone. In questa tragedia però abbiamo visto che l’unione delle per-sone può fare la differenza e, in casi terribili come questo, moltissimi hanno voluto con-tribuire, mettendo in gioco grande umanità e generosità. Associazioni, privati, comuni hanno creato delle iniziative per raccogliere fondi da destinare alla beneficenza di chi è stato danneggiato dal tornado. Il comu-ne di Camponogara ha tenuto un evento in agosto e ne ha preparato un altro nel mese di ottobre; sempre all’insegna della beneficenza. A Prozzolo, il 2 e il 3 ottobre, si terranno due serate di solidarietà per aiu-tare i comuni della Riviera del Brenta. Le due serate a carattere teatrale, si terranno nella struttura parrocchiale preparata per la tradizionale sagra paesana di San Michele dal 18 al 29 settembre. “Utilizzeremo la stessa struttura della sagra per due serate dedicate alla beneficenza – dice l’assesso-re alle attività produttive Camilla Carraro. Il comitato che porta avanti gli eventi legati alla solidarietà, si collegherà alla sagra di San Michele con la preziosa collaborazione di chi organizza la sagra”. Questa iniziati-va, è nata per volontà di alcune associa-zioni del territorio, dopo il grande successo ottenuto a Camponogara il 4 agosto scorso e ha visto una grande affluenza di pubblico e una buona raccolta fondi. L’iniziativa di agosto è stata fortemente voluta e orga-nizzata dall’orchestra Enrico Marchiante e

con la coordinazione dagli assessori Monica De Stefani e Camilla Carraro e il consiglie-re comunale Gianluca Angelon. Il pubblico ha assistito alla spettacolo con un’offerta libera e ha partecipato alla lotteria di bene-ficenza che proponeva oggetti delle vetre-rie di Murano. La serata è iniziata con un momento molto emozionante e toccante: il suono del silenzio, seguito dall’Inno di Mameli e l’alzabandiera, il tutto contorna-to da un gioco di luci che proiettavano il Tri-colore sulla facciata della sede municipale. E’ proseguita poi con l’intervallarsi di brani musicali cantati dall’orchestra Marchiante e numerose altre orchestre giunte (tutte gratuitamente) proprio per portare il loro contributo alla riuscita dell’evento. “Per Camponogara è stata sicuramente una se-rata ricca di emozioni e soddisfazioni, visto l’incasso ottenuto: 10.320 euro – conclu-de l’assessore Carraro – questa somma

di Roberta Pasqualetto

Ci sono in programma spettacoli teatrali e iniziative natalizie per dare una mano a chi ha perso tutto

Solidarietà Iniziative per settimane legate a manifestazioni nel territorio

Serate danzanti per la solidarietà

andrà ad aiutare le popolazioni colpite dal tornado. Si auspica di raccogliere ancora fondi anche con le iniziative di ottobre e di ottenere un eccellente risultato come quello di agosto, ringraziando fin da ora tutte quelle persone, associazioni e com-mercianti, che si sono messe insieme per dare il loro prezioso contributo e aiuto a chi purtroppo in pochi minuti ha visto cambiare la propria vita. Queste persone hanno di-mostrato che, nonostante la crisi economi-ca, l’unione fa la forza”. Dopo l’evento di ottobre l’amministrazione sta già pensan-do di dare continuità alla solidarietà con un evento natalizio, da inserire nel mercatino di gusti e sapori che si tiene ogni anno a Camponogara.

La serata delle orchestre in agosto ha permesso di raccogliere 10.320 euro

E’ stata un vero e proprio successo di pubblico e di partecipanti la se-conda edizione della “Notte bian-

ca” organizzata dalla Pro Loco e dal Comune di Camponogara. Una cinquan-tina di negozi sono rimasti aperti fino all’una di notte in tutto il capoluogo. L’e-vento si è tenuto in concomitanza con la tradizionale “Sagra di Maria Assunta” che ha visto la presenza di luna park e stand gastronomici e tante famiglie. “Ci aspettavamo - spiegano gli organizzato-ri - la partecipazione di almeno diecimila persone, siano andati addirittura oltre. Visto il successo, pensiamo di poten-ziare gli eventi durante la prossima edi-zione, balli caraibici e gran finale con i fuochi d’artificio a mezzanotte. Le notti bianche partite come iniziative dall’area del miranese si sono diffuse via via an-che nella zona della Riviera del Brenta. Fra quelle partite c’è la notte bianca di Bojon e quella di Dolo. Sono eventi che solitamente si abbinano con sagre o altri avvenimenti organizzati dalle Pro Loco della zona.

Pro loconotte bianCa, un SuCCeSSo

A.A.

13Camponogara

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Il Governo ci riprova e riparte l’iter per l’autostrada Orte-Mestre. L’opera, infatti, dovrebbe essere inserita nella Legge di Stabilità e finanziata come opera pri-

oritaria nel 2015- 2016. Ma dal territorio della Riviera arriva un no secco da parte di sindaci, forze politiche comitati e associazioni. Facciamo però un passo indietro. Il nodo da sciogliere per la Riviera si chiama innesto. Cioè, l’ultima parte del tracciato che nel progetto è ancora un’opzione aperta. La nuova Romea prevede la possibilità che l’opera da Codevigo continui fino a Lova di Campagna Lupia, attraversi questo paese (in tunnel) e poi vada verso Lughetto dove ci sarà la barriera. Da qui ci sono due scelte. La scelta A prevede che la Orte - Me-stre dopo la barriera, continui in direzione dello svincolo di Roncoduro di Pianiga. per innestarsi con il Passante a ridosso del quale resta in piedi la creazione del polo direzionale del Veneto, e cioè Veneto City. La strada da Lughetto con questo tracciato proseguirà fino a Sambru-son, per poi attraversare in tunnel la Riviera e il Naviglio per rispuntare a Roncoduro. Qui l’opera si innesterebbe con il Passante. La scelta B invece prevede che l’opera continui in direzione Giare e Malcontenta di Mira, costeg-giando il tracciato dell’attuale Romea, passi il Naviglio all’altezza di Oriago di Mira, passi accanto a Forte Tron

a Ca’ Sabbioni e spunti a Villabona a Marghera proprio prima dell’attuale barriera, innestandosi così sull’attuale A4. La scelta è stata volutamente lasciata aperta finora, ma appare chiaro agli enti locali e ai progettisti, che il tracciato favorito resta quello A, cioè quello in direzione del Passante e di Veneto City. Precisa la posizione del sindaco di Campagna Lupia, Fabio Livieri (centrodestra) che, però, rigetta anche lui la Romea Commerciale. “Una nuova autostrada come la vuole il governo – afferma Livieri – ormai non serve a nulla, è uno spreco di risorse e denaro e uno sfregio all’ambiente. Meglio sarebbe pro-cedere al raddoppio dell’attuale Romea sul lato laguna. E’ un progetto fattibile, e che si può fare con un costo limitato rispetto ai 10 miliardi previsti per la mastodon-tica nuova opera”. Contrario a questo nuovo tentativo di rimettere in pista l’opera è pure il sindaco di Pianiga, Massimo Calzavara. “Quest’opera – spiega – è com-pletamente superata. E’ stata pensata quasi 20 anni fa con volumi di traffico che sono cambiati completamente. Se prima pensavo che l’opera fosse sbagliata per l’in-nesto a Roncoduro, ora penso che sia una infrastruttura inutile. Meglio mettere in sicurezza l’attuale Romea. Vanno rivisti anche i sistemi di finanziamento. Il project financing è un metodo superato. Andava bene una quin-

dicina - decina di anni fa”. Calzavara chiede nuovi studi sul traffico che dimostrino e giustifichino l’utilità dell’o-pera. Non è solo il sindaco di Pianiga quello che ha detto no. I comuni di Pianiga, Camponogara, Mirano, Spinea, Mira e Dolo, e in parte anche Campagna Lupia hanno oppure contrastato l’opera con deliberazioni dei consigli comunali. Per il sindaco di Camponogara Giampietro Menin (Pd): “Quest’opera va fermata. Ogni tanto dal governo la reinseriscono nelle infrastrutture da realizzare

prioritariamente, ma così come è’ pensata porterà solo devastazione in Riviera”. Nettissimamente contrario alla Romea Commerciale è anche il Comune di Mira che con il sindaco Alvise Maniero negli anni scorsi ha partecipato alle manifestazioni indette dal comitato Opzione Zero. Lo stesso comitato chiede di mettere in sicurezza l’at-tuale Romea, prima di lanciarsi nella realizzazione di una nuova strada. Un no secco all’opera è arrivato infine anche dal sindaco di Dolo, Alberto Polo.

di Alessandro Abbadir

Il sindaco Fabio Livieri: “Meglio sarebbe raddoppiare l’attuale tracciato sul lato laguna. Si tratta di un progetto fattibile”.

Infrastrutture Il governo è intenzionato a inserire la Romea Commerciale nella Legge di stabilità

Ritorna in pista l’autostrada Orte - Mestre

14 Campagna Lupia

Le nutrie si riproducono a ritmi impressionanti e il comune di Campagna Lupia corre ai ri-

pari, chiedendo aiuto a squadre specializzate di cacciatori. ”Con l’inizio della stagione venatoria autorizzeremo una quindicina di cacciatori all’abbattimento delle nutrie nel nostro Comune. E’ un’emergenza che va affrontata al più presto. Nell’area sud della laguna di Venezia e a Campagna Lupia le nutrie stanno facendo danni enormi a corsi d’acqua come il Novissimo, trivellando di fatto gli argini e divorando intere colture”. Ad annunciarlo è il sindaco Fabio Livieri che va nel dettaglio delle azioni possibili. “I cacciatori potranno sia usare le gabbie, sia abbattere le nutrie - spiega - con i fucili”. Sulla questione arriva anche la posizione del presidente di Federcaccia, Luciano Babbo. ”La Regione ha emanato le linee guida ai Comuni per il controllo, la cattura e la soppressione delle nutrie. Per fare un regolamento unico per la Città Metropolitana ci vorranno mesi. Intanto crolli degli argini dei fiumi e dei canali con l’arrivo dell’autunno sono un reale pericolo. Si deve intervenire nelle aree protette. Se non si agisce, si passerà da una stima delle attuali 200 mila nutrie in tutta la provincia a 250-300 mila con l’inverno. Chiediamo alla Prefettura di convocare i rappresentanti degli enti interessati, i Consorzi di bonifica, Genio Civile, Ulss, Ambiti territoriali di caccia, associazioni agricole, per dare avvio ad un accordo per la cattura e l’abbattimento delle nutrie con unico regolamento in tutta la Provincia”. L’allarme per le devastazioni delle nutrie era stato lanciato anche da asso-ciazioni come Cia e Coldiretti. Le nutrie da qualche anno ormai costituiscono un problema per i territori delle provincie venete. La loro prima apparizione è stata nell’area di Rovigo, poi si sono spostate sempre più verso nord fino a giungere in Riviera del Brenta e nel Miranese, ma anche nel Veneto Orientale.

TerritorioCaCCiatori autorizzati ad abbattere le nutrie

neWS

Capoluogo protagonista nelle scorse settimane con il calcetto a 5. Si è

concluso con un successo im-portante in termini di parteci-pazione il 12° Trofeo serale di Calcetto “Campagna Lupia” e che contava anche l’11^ edi-zione del memorial “Biotto”. Dieci squadre senior e quattro pulcini, quasi un mese di incontri serali, oltre sessanta partite giocate. Molti sponsor, grande calore e, soprattutto, un’impeccabile organizzazio-ne. Ecco gli ingredienti che, ben miscelati, hanno dato vita a delle serate che hanno visto sempre un folto pubblico che ha vissuto questi momenti di puro sport e divertimento, concedendosi il classico “paio d’ore” dopo cena in piazza, con gli amici di sempre e un buon gelato. Alla fine si ha visto due trionfatori: La Lupia Maggiore con la squadra dei pulcini e la Tintapiù per i senior (portandosi ora a tre trofei vinti). Non sono mancate neppure le congratulazioni agli arbitri, ma anche da parte degli arbitri che si sono complimentati (anche nei social) per l’ottima organizzazio-ne e l’eccellente ospitalità ed accoglienza. Lancio di palloncini tricolori la sera della finale pulcini e fuochi d’artificio per la super finale, hanno concluso queste manifestazioni serali. Il primo cittadino Fabio Livieri, a capo dell’amministrazione che ha patrocinato l’iniziativa, era presente alle premiazioni, ricordando che anche nello sport si può e si deve essere solidali in momenti come quelli toccati alla Riviera del Brenta lo scorso 8 Luglio. “Ricordiamo - spiega il consigliere delegato allo Sport Renato Trincanato - che alcune serate sono state dedicate anche ad altri sport come il pugilato che ha visto una suggestiva piazza Matteotti con un ring d’eccezione. Gli organizzatori e la Pro Loco di Campagna Lupia ringrazia-no tutti gli iscritti al trofeo e tutto il numeroso pubblico presente ogni sera e da l’appuntamento al 2016”.

EventiCalCio a 5 in piazza, un SuCCeSSo

Alt alle slot machine non stop. Questa l’iniziativa del Comune di Cam-

pagna Lupia che ha deciso di arginare le macchinette mangiasoldi. “Abbiamo deci-so - spiegano dal Comune - di regolamentare un fenomeno che sta provocando danni sociali incredibili alla popo-lazione e che difficilmente è contenuto dagli esercenti. Nel nostro comune abbiamo censito circa 70 macchinette mangiasoldi. Ora abbiamo deciso di regolarne gli orari. Purtroppo nel corso degli ultimi anni chi è diventato dipendente dal gioco e dilapida interi patrimoni è aumentato”. Il consiglio comunale di Campa-gna Lupia ha stabilito così che le slot potranno funzionare solo dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 22. “Per far rispettare il provvedimento - spiega sempre l’amministrazione comunale - manderemo sul territorio i vigili. Verificheranno che i bar o i ristoranti accendano le slot solo agli orari pre-stabiliti. Se le troveranno accese fuori orario, daranno pesanti multe”. Un nuovo regolamento, inoltre, stabilisce che le macchinette mangiasoldi non possano trovarsi vicino a scuole o centri di aggregazione, come i centri per anziani o le parrocchie. Campagna Lupia segue l’esempio di Mira che su questo versante si era mosso con grande anticipo già negli anni scorsi con la giunta guidata dall’ex sindaco Michele Carpinetti. Una battaglia che poi ha raccolto il sindaco Alvise Maniero del Movimento 5 Stelle. Proprio a Mira, infatti, si è tenuta lo scorso anno una manifestazione provinciale contro la proliferazione di macchinette mangiasoldi. Premi e incentivi si pensano agli esercizi che ne limitano l’uso.

SocietàStop alle Slot non Stop

A.A. A.A. A.A.

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16 Approfondimento16 Approfondimento

“Siamo nati per aiutare e aiutarci, soprattutto con tempestività in totale collaborazione con le isti-

tuzioni con cui siamo in contatto costante, perché le famiglie così dolorosamente colpite sia materialmente, sia psicologicamente, pos-sano tornare al più presto almeno a una par-venza di normalità. L’emergenza non è fi nita. L’emergenza è adesso”. Queste le parole di Francesco Gislon, cittadino dolese, che è stato nominato presidente della “Associazio-ne Famiglie Tornado 8/7/2015” che si è formata nelle scorse settimane. A far parte dell’associazione sono la maggioranza delle famiglie colpite residenti in tutti i comuni martoriati dal tornado: Dolo, Mira e Pianiga. A supportare l’associazione, in qualità di soci sostenitori e garanti della trasparenza i vo-lontari del cuore, giornalisti, amministratori, professionisti. L’associazione ha anche aper-to un conto corrente (Iban IT 84 V 02008 36081 000103867145) per le donazioni e un sito internet: www.famiglietornado.it. “Un grazie di cuore – prosegue Gislon – a tutti coloro che ci hanno sostenuto fi nora in ogni modo, a chi ha aspettato la costituzio-ne dell’associazione per devolvere il ricavato degli eventi”. Grandissima è stata, infatti, poi la “macchina” della solidarietà che si è attivata in queste settimane e continua a lavorare. Dalla creazione di gruppi su Facebo-ok per aiutare le persone in qualsiasi ambito (raccolta fondi, recupero di materiale edile, di mobili, di vestiti), alla nascita dei “Volontari del Cuore”, dei “Volontari Clandestini”, alla vendita di maglie e gadget e all’organizzazio-

ne di manifestazioni, eventi e convegni che si sono svolti in tutto il Veneto (concerti, partite di calcio benefi che, la giornata degli abbracci, cene, feste, regate solidali, il tour dei bikers veneti) per raccogliere fondi e tenere alta l’at-tenzione sulle necessità delle famiglie colpite dal tornado. Anche le associazioni di cate-goria, enti bilateriali, camera di commercio, singoli Comuni del territorio si sono attivati a sostegno delle imprese, dei lavoratori e anche dei cittadini che sono stati colpiti dal tornado. Nelle prossime settimane gli eventi solidali proseguiranno. Per citarne alcuni “Più forti del tornado 2” il 2 settembre a San Stino di Livenza, 3 settembre Serata della Solidarie-tà alla Sagra di Cazzago, 4 settembre cena e musica con “Tutti insieme per la Riviera” organizzata dalle associazioni “Naturalmente Noi” e “Amicizia e Cultura” al ristorante “I Canarini a Borgoricco”, il 6 settembre il con-certone “Note per la Riviera” a Sambruson di Dolo, il 18 settembre “Rialzati Riviera Run” corsa podistica a Dolo e il 19 settembre un concerto in piazza Mercato a Dolo.

SOlIDARIETA’ ASSOCIAZIONE FAMIglIE TORNADO

G.P.

A oltre due mesi di distanza dal passaggio del tornado, la Riviera del Brenta prova a rialzarsi grazie alla solidarietà e alla buona volontà di famiglie e aziende danneggiate.

Gente che si è rimboccata le maniche ed è ripartita fra tanti sacrifi ci. Sono arrivati in solidarietà ai tre comuni interessati dal passaggio della tromba d’aria, oltre700 mila euro in donazioni da parte di enti e privati. Una goccia nel mare del bisogno, ma sempre un aiuto. Con il numero solidale 45500 sono arrivati quasi 100 mila euro in sms di solidarietà. Il bilancio della scia-gura è infatti è stato di un 1 morto, 87 feriti, 432 case distrutte e danneggiate dalla furia del vento. I danni conteggiati dalla Regione, ammontano a 91,4 milioni di euro. Nel Comune di Mira gli edifi ci danneggiati sono stati 76, a Cazzago di Pianiga 225 a Dolo 132. Quindici le ville venete colpite, per quasi 17 milioni di euro di danni. Uno dei settori economici più colpiti negativamente dal tornado è stato il turismo. Per questo la Re-gione ha stanziato a 200 mila euro per rilanciare il settore. “La Riviera del Brenta – dichiara l’assessore regionale al turismo Federico Caner – sistema turistico territoriale che vanta la più alta concentrazione di ville storiche del Veneto, conta 95 strut-ture recettive e oltre 1500 posti letto e ha registrato lo scorso anno oltre 200 mila presenze, rischia di scontare le immagini di distruzione e criticità diffuse da web e tv a seguito dell’ecce-zionale avversità atmosferica del luglio scorso. La Regione ha

quindi deciso di sostenere con un proprio contributo, un piano straordinario di comunicazione, informazione e promozione, a livello nazionale e internazionale, le eccellenze artistiche, archi-tettoniche e culturali della Riviera per ristabilire l’ordinario fl usso di turisti”. Il contributo è destinato in particolare ai tre comuni di Mira, Dolo e Pianiga, dove la tromba d’aria ha devastato o gra-vemente danneggiato alberghi, imprese, pubblici esercizi, oltre ai beni storici e monumentali. Il piano sarà pensato e realizzato dai tre Comuni con la regìa delle strutture tecniche regionali, il coinvolgimento delle associazioni di categoria del turismo e delle attività economiche, e sarà aperto alla compartecipazio-ne fi nanziaria di tutti i soggetti pubblici e privati interessati. Il contributo regionale sarà assegnato al Comune capofi la in due tranches, la prima alla presentazione del piano e la restante

somma al rendiconto delle iniziative svolte. Intanto in fatto di solidarietà sono tanti i cittadini che hanno deciso di partecipare alla raccolta fondi per le vittime del tornado via sms. Sono già stati raccolti circa 100 mila euro. I soldi dal Governo, invece, secondo il governatore Luca Zaia “ancora non si sono visti”. Per partecipare alla gara di solidarietà bastava chiamare o in-viare un messaggino al numero gratuito 45500. Non sono mancate però proteste a causa di intoppi burocratici. A Mira ad esempio il Comune per poter distribuire i fondi di solidarietà che ha messo a disposizione con un bando ad hoc, aveva chiesto come obbligatoria ai danneggiati, anche una perizia asseverata da allegare alla domanda. Una pratica che sarebbe costata loro centinaia di euro. Alla fi ne perà il Comune ha messo a disposi-zione i suoi tecnici per perizie gratuite.

di Alessandro Abbadir

Non sono mancati intoppi burocratici: chieste ai danneggiati perizie asseverate per centinaia di euro

La ricostruzione Famiglie e aziende si sono rimboccate le maniche dopo il disastro a Mira, Dolo e Pianiga

Tornado, la Riviera riparte dal turismo

La solidarietà fra imprese permette di far ripar-tire una azienda messa in ginocchio dalla furia del tornado. A raccontarlo è la titolare dell’azienda Neon Stefanello che si trova nella zona industriale di Dolo. L’azienda produce e installa insegne luminose da 45 anni. “La forza del tornado – spiega la titolare Sonia Stefanello – ha divelto la copertura dello stabilimento di circa 4.000 metri quadri. Il crollo ha provocato oltre 300.000 euro di danni e ha frenato la produzione proprio nel momento in cui, dopo un periodo di crisi, importanti commesse da evadere fa-cevano sperare in una buona ripresa. Ci siamo sentiti abbandonati dallo Stato, puntuale solo nella riscos-sione dei tributi ma assente di fronte a emergenze di questo tipo. Le istituzioni non ci considerano una priorità, ci siamo dovuti arrangiare. A tenderci una mano è stata invece un’altra azienda, Colorifi cio San Marco SpA. Il suo contributo ci ha commosso e ci ha dato la carica per ripartire, più forti di prima”. Il Colorifi cio San Marco Spa con il presidente Federico Geremia ha fatto una grossa donazione in denaro all’azienda in diffi coltà permettendogli di ripartire subito.

Solidarietà tra aziende neon Stefanello riapre

A.A.

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17Personaggio 17Personaggio

Antonio Cammarata è nato a Catania il 15 luglio 1983 ed è residente a Dolo. Antonio è un geometra libero professionista ed è il presidente e fondatore dell’as-

sociazione “Mille Sogni” di Dolo. L’associazione svolge attività di promozione e utilità sociale e, da qualche anno, promuove iniziative ed eventi volti alla raccolta fondi per l’acquisto di attrezzature utili ai ragazzi con disabilità nel territorio. “Da qualche tempo avevo l’idea di lavorare con i disabili perché avevo capito che era una cosa di cui c’era bisogno. Poi, cinque anni fa, ho cercato altre persone che sposassero la causa e le ho coinvolte nel progetto. Questo impegno è, a tutti gli effetti, un secondo lavoro non retribu-ito, ma di cui vado fi ero. Portare a termine un progetto di solidarietà non ha prezzo e lo farò sempre con entusiasmo, gioia e gratuitamente come ho fatto fi nora”.

Quante persone partecipano all’associazione? “Siamo quindici volontari operativi, tutti di Dolo”. Riconoscimenti? “Abbiamo avuto numerosi riconoscimenti da parte di

associazioni importanti quali la Pro Loco, e tantissimi pa-trocini da parte di enti, comune, provincia e regione. Premi veri e propri non ne abbiamo ricevuti, ma per noi la cosa

che conta di più è il sorriso che ci regala un ragazzo disabile quando riconosce il nostro aiuto”.

Per quanto riguarda il Ceod di Dolo cosa è cam-biato dopo il tornado?

“Adesso più che mai hanno bisogno del nostro aiuto. Dopo tre anni di iniziative avevamo acquistato il pulmino che permetteva ai quindici ragazzi del centro di interagire con la cittadinanza che li circondava. Il centro si trova in località Cesare Musatti, una zona che è stata attraversata dal tornado, la struttura e il pulmino sono stati danneggiati. Ma questo non ci ha abbattuti e abbiamo allacciato rap-porti con altre associazioni del territorio quali i “Volontari del Cuore” e “Gli Amici di Salzano” che ci stanno aiutando moltissimo. I ragazzi del Ceod non hanno perso solo il pul-mino, e dunque la possibilità di muoversi liberamente come facciamo noi normodotati, ma anche altro materiale che si trovava all’interno della struttura e che provvederemo a riacquistare grazie alle prossime donazioni e iniziative. Ne abbiamo già organizzate due di importanti: il 27 settembre alla Casa a Colori di Dolo con la Festa della Famiglia e il 5 dicembre al Cinema Italia a Dolo con lo spettacolo di Natale”.

Cosa pensate delle collaborazioni? “Per raggiungere gli obiettivi abbiamo collaborato con

quasi tutte le associazioni presenti nel territorio dolese per-ché solo facendo rete si possono ottenere le cose. Credo fortissimamente nella collaborazione e siamo disponibili a qualunque iniziativa possa avere un riscontro positivo sul sociale. Annoveriamo anche collaborazioni con associazioni nazionali tipo Ail e Anlaids”.

Delusioni? “Ci sono alti e bassi, questo vale per tutte le iniziative

e per tutte le associazioni. Bisogna guardare avanti e porsi continui obiettivi concreti da raggiungere. Io ragiono così, sono di poche parole”.

Soddisfazioni? “Di recente, dopo il tornado, i ragazzi del Ceod di Dolo

sono stati spostati in altre strutture, ma per questioni di spazio non tutti assieme. Quando sono andato nel centro di Salzano, ho incontrato uno di questi ragazzi che appena mi ha visto, mi ha accolto con una gioia grandissima. Mi sono commosso dall’affetto che mi ha dimostrato e ho capito la sua condizione lontano dalla struttura usuale e da tutti i suoi amici”.

Proggetti? “C’era l’intenzione di attuare un progetto che coin-

volgesse le scuole elementari e medie del territorio, ma dopo il tornado sono cambiate le priorità. Quindi per adesso ritorniamo a occuparci del Ceod e, tra qualche mese, quan-do le cose saranno più tranquille, riprenderemo in mano il progetto”.

Se dovesse fare un appello quale sarebbe? “Fare volontariato dà tante gioie, bisogna provare per

credere. Personalmente lo faccio da cinque anni e, ogni anno, mi rendo conto di quanto sono accresciuto. Si deve dare, ma poi si riceve anche tanto”. Per maggiori informa-zioni www.associazionemillesogni.it

di Roberta Pasqualetto

I prossimi appuntamenti sono in programma il 27 settembre con la Festa della Famiglia alla “Casa a Colori” e il 5 dicembre al Cinema Italia a Dolo

Solidarietà La storia del presidente dell’associazione “Mille Sogni” di Dolo

Antonio Cammarata, l’impegno in favore dei disabili

Antonio Cammarata

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1 Cultura provinciale

Il pittore chioggiotto Sandro Varagnolo ha esposto una sua opera alla mostra dei vin-citori della Biennale d’Arte Internazionale

Contemporanea di Facebook, sezione iper-realisti, che si è tenuta presso la galleria Art Studio 38, a Milano fi no al 14 Settembre. La Biennale Internazionale d’Arte Contemporanea di Facebook è stata ideata e organizzata dal critico e storico dell’arte Giorgio Grasso, già cu-ratore della 54° Biennale d’Arte di Venezia, ed ha registrato una straordinaria partecipazione con oltre 10.000 artisti di tutte le nazionalità. Con votazione mista, pubblico di Facebook, rivista specializzata d’arte “Art” e Giuria Tec-nica, sono state realizzate delle classifi che di vincitori divisi per categoria. I vincitori di ogni categoria hanno così ottenuto la possibilità di esporre in mostre collettive in varie gallerie nel territorio nazionale. Risultato decimo della cate-goria di iperrealismo, Sandro Varagnolo è stato invitato assieme ai primi 20, a partecipare alla collettiva esposta alla Galleria Art Studio 38 a Milano, proprio nel periodo in cui la metropoli lombarda è assai affollata dai numerosissimi visitatori dell’Expo internazionale. In questa occasione Varagnolo ha presentato anche un nuovo lavoro: una tavola di recupero di 87X48

cm non trattata e dipinta con tecnica ad olio dal titolo “Demetra”. L’opera (in foto), un emi-volto femminile che rappresenta una divinità greca, la Dea madre nutrice della gioventù e dell’agricoltura, è frutto di un’elaborazione della tecnica ad olio con resa realistica, ma allo stesso tempo sfrutta o meglio evidenzia le ano-malie del legno e delle sue vicissitudini terrene.

Nei mesi scorsi il pittore chioggiotto è stato protagonista di altre importanti iniziative espo-

sitive. Dal 12 al 19 maggio Varagnolo era tra i partecipanti alla quarta edizione de “I colori dell’arte”, una rassegna di arti visive con sele-zione ed esposizione fi nale a Salerno presso le Antiche Scuderie del seicentesco Palazzo Geno-vese. La segreteria organizzativa presieduta da Bruno Di Cerbo, presidente dell’associazione Il Castello e ideatore della manifestazione, ha comunicato a Varagnolo l’assegnazione di un Premio Pittura, con targa dedicata, su se-gnalazione della giuria tecnica, conferito per la corrente “Iperrealismo”, con motivazione “per l’energia della sua arte”. Le opere scelte dall’organizzazione di Salerno erano due olii su tavola, uno dal titolo “vanitas entomolo-gica” recentemente esposto nella personale primaverile di Padova, l’altro “I Superbi” su assi di legno, lavoro che è stato esposto an-che a Chioggia durante l’evento ChioggiArte lo scorso anno, che riprende un elemento archi-tettonico della città lagunare. Varagnolo è assai soddisfatto di questi recenti riconoscimenti che lo incoraggiano sulla strada intrapresa per ciò che riguarda un tipo di pittura legata a temi profondi e sicuramente non astratti, slegati da un’appartenenza territoriale, ma fortemente agganciati all’animo umano e al suo ambiente.

Presente con una sua nuova opera fra i venti selezionati tra gli oltre 10mila partecipanti

Pittura Biennale Internazionale d’Arte Contemporanea di Facebook

Sandro Varagnolo, protagonista a Milano

Il progetto Giorgio Gosetti e Andrea Segre per le Le giornate degli autori

Il cinema più che mai protagonista dell’esta-te chioggiotta quest’anno. Dopo il grande ritorno delle proiezioni di fi lm all’aperto

presso la scuola G. Pascoli, l’assessore alla Cultura di Chioggia Alessandra Lionello, il 20 agosto ha inaugurato la rassegna cinematogra-fi ca “Laguna Sud, Il cinema fuori dal Palazzo”, un progetto speciale di Giorgio Gosetti e Andrea Segre per Le Giornate degli Autori.

Promossa dalle Associazioni degli Autori alla Mostra Internazionale d’Arte Cinemato-grafi ca di Venezia, l’iniziativa ha interessato Chioggia, dal 20 al 24 agosto, e Pellestrina, dall’11 al 13 settembre. La Laguna ha abbrac-ciato idealmente le Giornate degli Autori con un prologo e un epilogo pensati per raccontare il passato e il futuro della sezione indipenden-te. Terra e acqua, acqua e terra dove si sono specchiate le immagini del miglior cinema in-dipendente, dove il cinema ha offerto spunti per pensare e discutere, ma anche per ritrovarsi insieme sotto le stelle.

“Ci ha spinto in questa strampalata impre-sa – dicono i curatori del progetto - l’amore per la Laguna e la sua gente, il desiderio di re-stituire uno spicchio di sapore festivaliero a chi vive a due passi dal Lido e magari non ha mai

messo piede alla Mostra, la riconoscenza per un mondo rimasto fedele alla sua tradizione e che di Venezia e della sua bellezza unica è in fondo la culla, la radice più autentica”.

Piazza Duomo a Chioggia dal 20 al 24 agosto è diventata il teatro en plein air della proiezione di pellicole che negli anni hanno con-tribuito a costruire l’immagine stessa delle Gior-nate degli Autori. Dal canadese “C.R.A.Z.Y.” di Jean-Marc Vallée (due Oscar per Dallas Buyers Club) all’italiano “Indebito” di Andrea Segre (nato proprio con le Giornate), passando per “La donna che canta” di Denis Villeneuve e “La mia classe” di Daniele Gaglianone.

Durante la serata fi nale della programma-zione clodiense Donpasta (“Artusi Remix”) ha presentato al folto pubblico dell’Auditorium San Niccolò la proiezione degli elaborati pro-dotti dai giovani video maker chioggiotti che avevano partecipato al laboratorio “Cucinema” diretto da Andrea Segre dal 21 al 24 agosto. A Pellestrina, invece, l’antica Remiera di via Zennari ha ospitato tre serate-evento con fi lm e personaggi delle Giornate degli Autori, tra cui l’anteprima italiana de “I sogni del lago sala-to” di Andrea Segre.

“Con questo evento Chioggia si inserisce

all’interno di un circuito internazionale che ne aumenta indubbiamente il prestigio culturale – commenta l’assessore alla Cultura, Alessandra Lionello - Grazie all’intuito del regista Andrea Segre, che si dimostra una presenza importan-te per la città, il progetto Laguna Sud offre una risposta concreta e di alto livello alla mancanza strutturale di cinema a Chioggia. Mi auguro che la collaborazione avviata quest’anno in via spe-rimentale con la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografi ca di Venezia possa crescere e consolidarsi, diventando un appuntamento fi sso per la nostra città

Laguna sud, il cinema fuori dal Palazzo

Giovedì 20

C.R.A.Z.Y.

di Jean-Marc Vallée

Canada, 2005, 127’

Dal regista premio Oscar per

Dallas Buyers Club, la storia di

una generazione: un cammino

sorprendente a tempo di

musica che porta un ragazzo a

comprendere la sua vera natura

e lo spinge a tentare di farsi

accettare dalla sua famiglia. Il

primo, grande successo delle

Giornate degli Autori.

Venerdì 21

LA DONNA CHE

CANTA

(INCENDIES)

di Denis Villeneuve

Canada/Francia, 2010, 139’

Dal regista rivelazione di

Prisoners e Sicario, un vortice

tra sentimenti e thriller,

continenti e generazioni. Due

fratelli, dal Canada al Medio

oriente, vanno alla ricerca delle

loro radici e si scontrano con la

durezza di una terra dove la

guerra e la rivolta sono la realtà

quotidiana. Candidato all’Oscar

per il miglior film straniero.

Sabato 22

LA MIA CLASSE

di Daniele Gaglianone

Italia, 2013, 92’

Valerio Mastandrea, un po’

attore e un po’personaggio,

è il maestro che dà lezioni

a una classe di stranieri in Italia.

Un regista li convince a

mettere in scena se stessi...

Un esperimento avvincente tra

realtà e finzione, divertente

e commovente. La rivelazione

delle Giornate degli Autori.

Domenica 23

INDEBITO

di Andrea Segre

Italia, 2013, 87’

Vinicio Capossela interpreta

il “rebetiko”, una delle musiche

che hanno costruito l’identità

moderna della Grecia,

portando con sé il dolore

dell’esilio e la ribellione alle

violenze della storia.

È una musica contro il potere,

non autorizzata, indebita. Lo

specchio della Grecia di oggi.

Lunedì 24

Serata fi nale

con la partecipazione di

Donpasta

(Artusi Remix).

21.24 agosto

Laboratorio

Cucinema

diretto da Andrea Segre

iscrizioni

[email protected]

LAGUNASUD

il cinema fuori dal Palazzo

20 - 24 agosto 2015

Chioggia Piazza Duomo ore 21.00

ingresso libero

Laguna Sud.

Terra e acqua, acqua e terra dove si specchiano le immagini del miglior cinema indipendente,

dove prendono forma le utopie, dove il cinema serve a far pensare e discutere,

ma anche a ritrovarsi insieme, a brindare dividendo il cibo e il piacere della scoperta.

www.eventi.chioggia.org - www.venice-days.com

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FONDAZIONECLODIENSEO.N.L.U.S.

Città di CHIOGGIA

La locandina dell’iniziativa

I cortometraggi di “Cuci-nema” sono andati alla Mostra del Cinema di

Venezia. I ragazzi protago-nisti del laboratorio cinema-tografi co, organizzato dal regista Andrea Segre con la partecipazione speciale di Don Pasta, hanno visto alcuni estratti dei loro video proiettati sugli schermi del Lido.

Nel corso del laboratorio i nove giovani videomaker chioggiotti Andrea Storchi, Damia-no Ballarin, Elena Spanio, Enrico Arrighi, Enrico Meneghelli, Giulia Vianelli, Laura Sambo, Luigi Pinton e Sara Pigozzo, hanno puntato i rifl ettori non solo sui luoghi caratteristici, ma anche sugli ambienti più intimi e nascosti di Chioggia e della sua laguna. La riprese delle ricette della cucina tipica sono diventate occasione di incontro con le voci e i canti quotidiani di una città che si racconta attraverso la pellicola. In tavola un ricco menù dalle “sepioline in umido”, ai “caparossoli in cassopipa”, dalla “succa fritta” ai “peoci fritti alla grappa” per fi nire con “polenta e cioccolato” e con i “sugoli”.

“E’ un’opportunità imperdibile ed unica per i nostri ragazzi che dopo aver saggiato sul campo la professionalità di un grande regista come Andrea Segre, hanno potuto parte-cipare in prima persona alla 72ma Mostra Internazionale del Cinema di Venezia – spiega l’assessore alla Cultura di Chioggia, Alessandra Lionello – Un traguardo importante non solo per loro, ma per la città tutta che si trova coinvolta direttamente in questo circuito internazionale”.

E’ stata inoltre selezionata, dai direttori artistici Andrea Segre e Giorgio Gosetti, in base alle candidature creative presentate, la giuria popolare accreditata alle Giornate degli Autori. Per Chioggia sono stati scelti Graziella Todaro, Alessandro Tiozzo e Giorgia Boscolo Meneguolo e per Pellestrina Giovanni Scarpa e Paola Stefani. I cinque giurati contribuiran-no a decretare il titolo più amato di quest’anno.

Cortometraggi

laboratorio cinematografi co con Andrea Segre“CuCinema”, nove giovani videomaKer di CHioggia protagoniSti alla moStra del Cinema di venezia

Sara Boscolo Marchi

S.B.M.

Prestigiosa trasferta per lo scultore di Cavarzere, l’ar-chitetto Giorgio Longhin. E’ stata inaugurata lo scorso 13 settembre ad Assisi, presso il Santuario di san

Damiano, la mostra “Incanto. Francesco e Chiara nelle sculture di Giorgio Longhin”. L’inaugurazione è avvenuta alla presenza del Vescovo di Assisi, Monsignor Domenico Sorrentino, in concomitanza con l’avvio della 52esima edizione della Festa del cantico e dell nuova enciclica di Papa Francesco “Laudato sì”.

La mostra è aperta al pubblico fi no al prossimo 11 ot-tobre e si può visitare dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 18.

Info www.giorgiolonghin.com

in breve

Sculturala moStra del Cavarzerano giorgio longHin ad aSSiSi

Eugenio Ferrarese

La locandina della mostra

Chioggiaedoardo marCon È tornato a... CaSa Con una nuova moStra di pittura e SCultura

La chiesetta di San Martino a Chioggia all’inizio del periodo estivo ha ospitato la mostra di pittura e scultura di Edoardo Marcon. L’artista chioggiotto pur avendo un lungo curriculum,

segnato dalla sua attività anche internazionale nell’ambito delle decorazioni con importanti commissioni in storici palazzi e ville collaborando con il fi glio Davide, da tempo non era presente con una personale nella sua città. Le opere di Marcon spaziano attraverso le varie forme espressive dell’arte, ma con una predilezione per il Tromp l’Oeil acquisita grazie anche al costante studio di questo particolare genere di pittura a cui si accompagna l’improvvisazione e la fantasia: si passa così da soggetti che hanno affi nità con le storie mitologiche, le antiche favole, il dinamismo della natura e dei suoi animali colti nel movimento – cavalli, uccelli… - armonizzati in un contesto che si potrebbe defi nire “teatrale”. Di grande qualità anche l’alto livello tecnico evidenziato nell’abilità di realizzare affreschi, sculture, pitture e decorazioni sempre alla ricerca di nuovi spunti originali.

di Eugenio Ferrarese

18 Cultura provinciale

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2Sport

Giulia Formenton, 17 anni atleta del Canoa Club Oriago, si è laureata nelle scorse settimane campionessa del mon-

do under 23 nella specialità del K1 classica a squadre a Bryson City sul Nantahala River nel North Carolina (Usa). Le altre due compagne di squadra di Giulia che, con lei, hanno vinto l’oro, sono state Mathilde Rosa di Palazzolo sull’Oglio e Costanza Bonaccorsi di Firenze. Dietro le italiane sono arrivate le tedesche e le svizzere. La gara è stata condotta in modo tatticamente perfetto. Dopo il successo nella gara classica, la stessa Giulia Formenton, del Canoa Club Oriago, assieme alle compagne, ha bissato il successo mondiale anche nella specialità sprint con un tratto di 300 metri corsi a cronometro con il tempo di 1’ 18” 55. Anche nella corta distanza le italiane si sono dimostrate le più forti, davanti alle fran-cesi e alle tedesche. A capo della spedizione azzurra, in veste di tecnico responsabile del settore junior e di team leader dell’Italia, c’e-ra Alessandro Berton, allenatore del Canoa Club Oriago. Berton è entusiasta dei risultati. “Non erano gare facili, sulla carta sapevamo - dice Berton,- di potercela giocare, tuttavia le avversarie, tedesche e francesi in partico-lare, erano davvero molto temibili. Le nostre

atlete hanno interpretato al meglio le gare, non perdendo mai la concentrazione e sono riuscite a spuntarla per poco più di un secon-do sulle avversarie, quanto è bastato per di-ventare campionesse del mondo. Giulia è la più giovane della squadra, ma ha dimostrato grande maturità nel gestire gare così impe-gnative. Non era facile riconfermarsi dopo la vittoria nella gara classica, tuttavia è riuscita a mantenere i nervi saldi e a non sbagliare quanto era stato stabilito nella tattica di gara. La vittoria sulla squadra francese è stata di soli 10 centesimi. A dimostrazione dell’alto livello delle avversarie”.

Non è la prima volta che il Canoa Club di Oriago regala medaglie europee e mondiali. Soddisfatto pure il presidente del Canoa Club, Paolo Zanardo. “La nostra società - spiega - è un orgoglio per tutto lo sport veneziano. Sforna ogni anno giovani campioni mondiali italiani ed europei”. Intanto una gran festa per Giulia e le ragazze del Canoa Club di Oriago si terrà a sulle acque del Naviglio del Brenta e il 20 settembre si terrà l’11ª edizio-ne del trofeo regionale Cavalier Lucarda. Sul ponte del Naviglio a Oriago è comparso uno striscione celebrativo della sua vittoria negli Stati Uniti.

di Alessandro Abbadir

Canoa, Giulia Formenton campionessa del mondo neWS

Domenica 13 settembre si è tenuta la sesta edizione della Maratonina di Me-

stre - Correre insieme. L’evento è stato organizzato dalla muni-cipalità di Mestre in collaborazio-ne con l’associazione culturale Rosso Veneziano, l’Uisp di Vene-zia e il Circolo ricreativo Cragene-rali asd. La gara si è disputata su strada e ha proposto tre diverse distanze: corsa podistica non competitiva e aperta a tutti, anche Nordic Walking, con due percorsi di 6,5 km e 13,5 km e una corsa competitiva di 21 km. La partenza è stata, in Piazza Ferretto a Mestre. Il percorso della gara si è snodato lungo i punti più importanti del territorio mestrino, all’inter-no del comune di Venezia. Gli organizzatori si sono posti l’obiettivo di far vivere un giorno di festa e di sport nei luoghi più caratteristici, e anche meno conosciuti, della città, valorizzando i parchi e il centro storico. Il percorso è stato prevalentemente pianeggiante e interamente asfaltato. La manifestazione si è svolta indipendente-mente dalle condizioni atmosferiche. Anche quest’anno la maratona ha sposato la benefi cenza e ha collaborato con le fi nalità di Avapo ed Emergency a cui, come lo scorso anno, devolverà l’eccedenza delle entrate. I costi dell’iscrizione sono diversi in base al percorso: percorsi non competitivi 13,5 o 6,5 Km - Quota individuale era 5 euro e per la 21 km da 10 a 15 euro in base alla data d’iscrizione. Per informazioni si può seguire la pagina facebook “Maratonina di Mestre” e il nuovo sito www.maratoninamestre.com

Podismomaratonina di meStre, un SuCCeSSo

R.P.

E’ cominciato a fi ne agosto il “Trofeo d’Autunno”, il più “vecchio” circuito di mountain bike a livello italiano, la cui

nascita risale al lontano 1988. La manifesta-zione, organizzata da Luciano Martellozzo e Giuseppe Clementi, prevede lo svolgimento di nove tappe che toccheranno le province di Venezia, Treviso, Vicenza e Rovigo. Un circuito organizzato sotto l’egida della Fede-razione Ciclistica Italiana e mirato non solo agli amatori, ma soprattutto alle categorie giovanili, arrivando fi no agli Allievi ed Esor-dienti. In particolare le categorie coinvolte saranno: esordienti maschili 1’ anno e 2’ anno, esordienti femminili, allievi maschili 1’ anno e 2’ anno, allieve femminili, junior maschile, junior femminile, elite, under 23, donne unica, masterelite, master 1, master 2, master 3, master 4, master 5, master 6. “Ecco le conferme del 2015 – dice Luciano Martellozzo – la sdoppiatura delle categorie giovanile divise in primo e secondo anno, in tutte le prove. Sinceramente le gare del Trofeo d’Autunno sono indicate per queste categorie, e si dimostra come l’impegno societario sia legato alla promozione”. Ri-torna pure il Gran fi nale con la kermesse tra i master e con le premiazioni fi nali in villa Farsetti a Santa Maria di Sala. Altra novità è la tappa di Cismon del Grappa, oltre alla conferma della tappa storica di Sant’Anna di Chioggia. Anche quest’anno previsti tre premi speciali: il “2° Trofeo Luca Zambene-detti” che sarà consegnato al miglior master con più vittorie di categoria, il “12° trofeo

Mauro Santello” che andrà alla società con il maggior numero di atleti schierati in tutto il circuito e il “9° trofeo Fabio Basso” alla rivelazione dell’anno tra gli junior. Questo è il calendario completo del Trofeo d’Autunno 2015: 30 agosto Motta di Livenza (Treviso) “6’ Xc della Motha”, 6 settembre Selva di Trissino (Vicenza) “9’ Gnocco Bike Trofeo Moving”, 20 settembre Torre di Mosto (Venezia) “9’ Trofeo Sotto la Torre” (cam-pionato provinciale di Venezia) e (fi nale Ve-neto Cup), 27 settembre Cismon del Grappa (Vicenza) “XC della Val Brenta”, 4 ottobre San Stino di Livenza (Venezia) “15 Trofeo tra Livenza e Malgher” (campionato provin-ciale di Venezia), 11 ottobre Adria (Rovigo) “13’ Granfondo Su e zo per i fossi”, 18 ottobre Sant’Anna di Chioggia (Venezia) (campionato provinciale di Venezia), 25 ottobre Rottanova di Cavarzere (Venezia) “21 Gran Premio tra Adige e Gorzone”, 8 novembre Santa Maria di Sala (Venezia) – Kermesse fi nale Trofeo d’Autunno e premia-zioni. Per informazioni: www.venetomtb.it.

CIClISMO. gran premio Città di Cartura per esordiential via il “trofeo d’autunno”

G.P.

Negli Stati Uniti Grande risultato della 17 enne di Oriago su K1 e Sprint

19Sport

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1

IL VENETOin PRIMO PIANO

Altro inizio d’anno concitato per le scuole italiane, nonostante la “Buona scuola” e il relativo piano straordinario di as-

sunzioni previsto dalla legge 107/2015 che ha tenuto banco durante tutta l’estate con le sue varie fasi, 0, A, B già espletate e l’ultima, la Fase C, che dovrebbe concludersi a novembre.

A complemento del dibattito la dolorosa questione degli abilitati - diplomati magistrali ante 2002 - non inseriti nelle Graduatorie ad esaurimento (quelle da dove si assume) e dei loro sofferti ricorsi per vedersi riconosciuto il diritto ad essere inseriti in quelle graduatorie, il destino degli abilitati Tfa, degli insegnanti delle graduatorie d’istituto e di quelli della scuola dell’infanzia, non inseriti in questa tornata di assunzioni. O forse, più corretta-mente, di stabilizzazioni.

Dovrà entrare a regime la riforma della scuola anche per rispondere a quello che è l’obiettivo fi nale del piano di assunzioni, quello di ridurre, se non proprio eliminare, il ricorso ai supplenti. Per quest’anno i dirigenti scolastici hanno comunque dovuto contare anche sul loro contributo, sollecitando il extremis il ministro Stefania Giannini, ad in-trodurre delle misure correttive urgenti, per risolvere le emergenze contingenti.

In Veneto, dove lo scorso 16 settembre la campanella ha suonato per 540mila stu-denti (iscrizioni in calo di 1.607 unità rispetto all’anno scorso), la “Buona scuola” è diven-tata terreno di scontro politico, con il gover-natore regionale Luca Zaia (Lega Nord) che,

a pochi giorni dall’apertura del nuovo anno scolastico, ha presentato ricorso alla Consulta contro la riforma del Governo Renzi, un passo poi compiuto anche dalla Regione Lombardia e da quella della Puglia.

“La cosiddetta riforma sulla “Buona scuola” - sostiene il presidente Zaia - margi-nalizza, anzi cancella il ruolo della Regione, vanifi candone quei compiti programmatori e di gestione che la Costituzione le ha affi da-to”. In particolare tre i punti contestati della riforma che riguardano in primo luogo il com-pito di defi nire l’offerta formativa dei percorsi di istruzione e di formazione di cui la Costitu-zione affi da la competenza esclusiva alle Re-gione e che la riforma riconosce al ministero, così come per il dimensionamento della rete scolastica, cioè la defi nizione dell’ampiezza degli ambiti territoriali in funzione della po-polazione scolastica e del numero di istituti. Infi ne Zaia contesta “la fi tta rete di interfe-renze con la competenza esclusiva regionale in materia di istruzione e formazione pro-fessionale che attribuisce allo Stato non solo norme di principio ma anche disposizioni di dettaglio in materia di istruzione”.

Una guerra alla riforma che già a luglio l’assessore regionale all’Istruzione, Elena Donazzan, aveva incoraggiato.

“Ci sono tutte le condizioni - aveva af-fermato - per un’azione legale, in quanto la legge viola i principi di federalismo e di autonomia che la Costituzione concede alle Regioni”.

L’esponente An della Giunta Zaia, in

particolare, ha messo l’accento polemico e contestatorio sul contingente docenti asse-gnato al Veneto dal Ministero, sottostimato di almeno 377 insegnanti, secondo le stime dell’Uffi cio scolastico regionale. Considerati insuffi cienti anche i 150 posti in più assegnati al Veneto che “rappresentano - ha commen-tato - appena il 3 per cento dei 4255 posti aggiuntivi previsti dal piano nazionale”.

Un passaggio per il quale il Movimento 5 Stelle regionale si è battuto in prima linea.

“Non è questa la scuola che abbiamo in mente per le insegnati e gli insegnanti veneti ed italiani. - afferma la consigliera regionale Erika Baldin - È per questo che abbiamo spo-sato in pieno la battaglia della maggioranza e abbiamo portato a termine questa missione storica. Questa azione nasce dal Veneto, il 1° settembre abbiamo fatto approvare la mozio-ne per adire alla Corte Costituzionale contro questa riforma. Una mozione approvata tra gli elogi per la qualità del lavoro, che è stata anche sottoscritta da tutta la maggioranza, a dimostrazione che siamo nelle istituzioni per proporre e tracciare nuove strade.

Questa mozione è stata considerata talmente “buona” a livello regionale, che addirittura la Puglia, dove governa il PD, ha deciso di approvarla. Anche la Lombardia ha seguito l’onda partita da Venezia”.

Il governatore Luca Zaia impugna davanti alla Corte costituzionale il ddl di Renzi sulla scuola: “viola i principi di federalismo e autonomia”

Scuola Il 16 settembre è suonata la campanella per 540mila studenti veneti

Tra luci e ombre parte l’anno della “Buona scuola” anche in Veneto

la voCe del SindaCato

“Le nuove immissioni in organico di insegnanti neo assunti nelle scuole venete produrrà effetti concreti solo nel 2016. Su 36.000 nuove assunzioni a livello nazionale, 25 mila sono posti che vanno a coprire i turn over dei pensionamenti.

Poi ci sono le 10mila cattedre assegnate su posti disponibili della Fase A e quelli della fase B - oltre 8mila - di agosto-settembre. Entro novembre infi ne dovrebbe concludersi la Fase C. Ma pr una buna parte delle assunzioni gli alunni vedranno i nuovi insegnanti appena contrattualizzati all’inizio del prossimo anno scolastico”. A spiegarlo è Salvatore Mazza segretario della Flc – Cgil scuola del Veneto. “Si tratta - dice Mazza - di una situazione a luci ed ombre. In Veneto ad esempio, sono previste 4500 nuove assunzioni. Di queste ne sono già state fatte 3200. Dovranno esserne fatte altre 1300 immissioni durante le prossime settimane. Se facciamo però una analisi a livello nazionale e locale, vediamo che per il Veneto le vere nuove immissioni, cioè quelle in surplus ai posti che erano coperti con supplenze e turn over, sono 1000. Di questi posti, il 70% è distribuito nelle provincie di Verona Vicenza, Padova e Venezia e solo il restante 30% fra Treviso Belluno e Rovigo”.

Salvatore Mazza poi spiega che sì, è vero che circa il 70% degli insegnanti neoassunti proverrà dalle regioni meridionali dell’Italia, ma è anche vero che in alcune categorie di insegnanti, ad esempio quelli di musica, la migrazione sarà quasi completamente all’inver-so cioè da nord verso sud. “E anche in questi casi chi si sposterà verso il sud proveniente ad esempio dal Veneto, ha accettato - dice Mazza - considerando magari, che ci si trova di fronte spesso a persone di 30 anni che conquistano un lavoro a tempo indeterminato statale”.

Poi gli attacchi alla riforma della “Buona scuola”. “La riforma - dice il segretario della Flc Cgil - ha aspetti negativi che prevalgono netta-

mente su quelli positivi. Contestiamo l’accentramento di potere sulla fi gura del preside, la decisione di immettere in organismi di valutazione dell’operato degli insegnanti persone non competenti come gli alunni e i genitori. A mio parere solo persone che hanno le stesse competenze o preparazione possono dare valutazioni anche di tipo disciplinare. Il personale Ata poi, cioè bidelli e persone addette alla custodia delle scuole, sono state completamente dimenticate. Su questa riforma sbagliata siamo pronti a dare battaglia in modo unitario con tutte le altre sigle sindacali che si sono unite contro la “Buona scuola“ di Renzi”.somma nonostante le nuove immissioni in organico le proteste non mancheranno.

Salvatore Mazza, segretario regionale della Flc - Cgil

“nuovi organiCi? gli effetti Si vedranno Solo nel 2016”

A.A.

1Il Veneto in primo piano

“Nessuna rivoluzione con “La Buona scuola” che riprende solamente la strada già ben tracciata dalla riforma Berlinguer”. E’ questa l’opinione di

Cesare Cecchetto, Dirigente padovano dell’Itc di Villa Estense e reggente all’Itc di Montagnana, per una popolazione sco-lastica complessiva che sfi ora i 2000 alunni e i 200 dipen-denti tra personale docente e non docente. Un osservatorio privilegiato, dunque, anche per dare un giudizio alla recente riforma fi rmata dal Governo Renzi.

Come inizia questo anno scolastico dopo l’opera-zione “maxi assunzione” avviata dalla recente riforma?

“Al di là dell’affanno burocratico legato al meccanismo delle assunzioni straordinarie iniziate solo a fi ne agosto, passando in pochi giorni da una fase all’altra con tempi strettissimi e, direi anche, assurdi, in molti istituti si inizierà l’anno scolastico con il 90% dei docenti presenti in classe. Già al 14 settembre c’erano gran parte delle cattedre occupate. Va detto però che un’amministrazione accorta non dovrebbe arrivare all’ultimo momento con l’assunzione dei dipendenti. E non ci sono giustifi cazioni che reggano. L’affanno delle as-sunzioni e del cambiamento delle graduatorie è uguale ogni anno, e la Buona scuola non ha risolto il problema, tutto da ascrivere all’organizzazione burocratica del Ministero, parti-colarmente ineffi ciente da questo punto di vista. Ci consola la speranza che sia l’ultimo anno che accade”.

Oggi gran parte dei precari è rimasta tale, alla

faccia dei proclami iniziali del nostro Premier. Riuscirà la riforma a cambiare le cose?

“Con le nomine di ruolo più l’organico di diritto e di fatto serviranno meno supplenti ma questa riforma non risolve il problema del precariato. Per diverse ragioni. I numeri innanzi tutto. Con le assunzioni odierne è stato eliminato il precariato d’élite, molti di coloro che già lavoravano tanto, ma tutto il resto rimane. L’amministrazione dovrebbe prevedere grosse assunzioni anche nei prossimi anni con delle fi nestre aperte al precariato storico per risolvere davvero il problema”.

Ci saranno concorsi ogni tre anni, non basterà?“Devo ancora vedere l’amministrazione ministeriale che

ogni tre anni fa un concorso! Io non ci credo. Il Ministero non riesce a fare un concorso per dirigenti per qualche migliaio di posti! Figuriamoci se può bandirlo così spesso per decine di migliaia di posti. Sarà l’amministrazione stessa che nel tempo creerà talmente tanti intoppi da favorire la possibilità di nuove supplenze”.

Sa già quanti insegnanti arriveranno nei suoi isti-tuti grazie alla fase C della maxi assunzione?

“Questo è l’altro neo che ancora una volta fotografa l’ineffi cienza di una amministrazione e la superfi cialità con cui vengono fatte le cose. In pratica ai presidi in questa fase viene detto: “avrai in forze altri docenti ma non prima di fi ne novembre”. Ma noi dirigenti dobbiamo programmare oggi le attività curricolari ed extracurricolari e dovremmo tener

conto di professori o maestri che arriveranno dopo due mesi di scuola. E’ come se il Ministero ci dicesse: “Non fate nulla nei prossimi mesi e programmerete dopo che vi avremmo inviato il personale”. Non si può!”

Come giudica la riforma nel suo complesso?“Direi che “La buona scuola” non è una riforma. Ho

un concetto diverso di riforma. L’ultima l’ha fatta Berlinguer introducendo dei veri cambiamenti, innovazioni concrete tipo l’autonomia scolastica. La legge 107 per l’80% non fa al-tro che riprendere la riforma Berlinguer e tentare di attuare ciò che di quel disegno fi no ad oggi è rimasto quasi lettera morta. Bene tutto quanto riguarda l’autonomia, la fl essibilità oraria, la didattica per competenze, la formazione dei do-centi. Male perché ci si è scordati della scuola dell’infanzia e dell’organico del personale Ata. Certo con questo provvedi-mento si recuperano risorse umane e fi nanziarie. Ma quanto all’assunzione straordinaria ricordo che già Berlinguer e Fio-roni avevano previsto piani di assunzione da 60mila persone l’anno. Sulla grande consultazione molto rumore per nulla: gli addetti ai lavori sono stati consultati spesso anche da altri Ministri. Persino la Moratti ci ha convocati agli stati generali dell’istruzione”.

Una novità vera c’è: la chiamata diretta dei diri-genti. Che ne pensa?

“L’assunzione diretta è governata da criteri piuttosto rigidi legati anche al piano dell’offerta formativa. E’ vero che

il dirigente potrà scegliere ma solo tra persone garantite, che hanno un posto, dunque. Credo, anche, che sarà sempre più spesso il docente a scegliere il preside. Capiterà sicuramente che qualche insegnante particolarmente capace riceva offerte da più istituti”.

Pagella: che voti diamo a “La buona scuola”?“Al momento darei discreto alle intenzioni e non del tut-

to suffi ciente all’organizzazione dei tempi e dei modi in cui le assunzioni sono state fatte. Certo i numeri sono numeri. Con questa riforma la scuola recupera una fetta importante delle risorse perdute grazie alla Gelmini che tra personale docente e non docente a suo tempo eliminò 140mila posti di lavoro. Con La buona scuola ne abbiamo recuperati poco più di 80mila”.

Ci auguriamo che il Ministro Giannini faccia un passo in più? E se sì, quale?

“Sì, magari sul piano dell’autonomia didattica. Una scuola può programmare e garantire una didattica coerente ed effi ciente a lungo termine soltanto se c’è una garanzia sull’autonomia didattica che è legata prevalentemente alle risorse e alla formazione dei docenti. Chiederei con forza anche di ridurre, per favore, ridurre ridurre ridurre la burocra-zia che invade inutilmente le nostre segreterie scolastiche. Tornare su alcuni aspetti amministrativi a qualche forma di centralismo potrebbe essere più conveniente anche sotto il profi lo economico e professionale”.

di germana Urbani

La pagella alla Buona scuola di Renzi la sigla Cesare Cecchetto

“Discrete le intenzioni, appena suffi ciente ciò che si è visto”Pregi e difetti della riforma sotto la lente di un Dirigente scolastico di lungo corso

20

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1Il Veneto in primo piano

“Nessuna rivoluzione con “La Buona scuola” che riprende solamente la strada già ben tracciata dalla riforma Berlinguer”. E’ questa l’opinione di

Cesare Cecchetto, Dirigente padovano dell’Itc di Villa Estense e reggente all’Itc di Montagnana, per una popolazione sco-lastica complessiva che sfi ora i 2000 alunni e i 200 dipen-denti tra personale docente e non docente. Un osservatorio privilegiato, dunque, anche per dare un giudizio alla recente riforma fi rmata dal Governo Renzi.

Come inizia questo anno scolastico dopo l’opera-zione “maxi assunzione” avviata dalla recente riforma?

“Al di là dell’affanno burocratico legato al meccanismo delle assunzioni straordinarie iniziate solo a fi ne agosto, passando in pochi giorni da una fase all’altra con tempi strettissimi e, direi anche, assurdi, in molti istituti si inizierà l’anno scolastico con il 90% dei docenti presenti in classe. Già al 14 settembre c’erano gran parte delle cattedre occupate. Va detto però che un’amministrazione accorta non dovrebbe arrivare all’ultimo momento con l’assunzione dei dipendenti. E non ci sono giustifi cazioni che reggano. L’affanno delle as-sunzioni e del cambiamento delle graduatorie è uguale ogni anno, e la Buona scuola non ha risolto il problema, tutto da ascrivere all’organizzazione burocratica del Ministero, parti-colarmente ineffi ciente da questo punto di vista. Ci consola la speranza che sia l’ultimo anno che accade”.

Oggi gran parte dei precari è rimasta tale, alla

faccia dei proclami iniziali del nostro Premier. Riuscirà la riforma a cambiare le cose?

“Con le nomine di ruolo più l’organico di diritto e di fatto serviranno meno supplenti ma questa riforma non risolve il problema del precariato. Per diverse ragioni. I numeri innanzi tutto. Con le assunzioni odierne è stato eliminato il precariato d’élite, molti di coloro che già lavoravano tanto, ma tutto il resto rimane. L’amministrazione dovrebbe prevedere grosse assunzioni anche nei prossimi anni con delle fi nestre aperte al precariato storico per risolvere davvero il problema”.

Ci saranno concorsi ogni tre anni, non basterà?“Devo ancora vedere l’amministrazione ministeriale che

ogni tre anni fa un concorso! Io non ci credo. Il Ministero non riesce a fare un concorso per dirigenti per qualche migliaio di posti! Figuriamoci se può bandirlo così spesso per decine di migliaia di posti. Sarà l’amministrazione stessa che nel tempo creerà talmente tanti intoppi da favorire la possibilità di nuove supplenze”.

Sa già quanti insegnanti arriveranno nei suoi isti-tuti grazie alla fase C della maxi assunzione?

“Questo è l’altro neo che ancora una volta fotografa l’ineffi cienza di una amministrazione e la superfi cialità con cui vengono fatte le cose. In pratica ai presidi in questa fase viene detto: “avrai in forze altri docenti ma non prima di fi ne novembre”. Ma noi dirigenti dobbiamo programmare oggi le attività curricolari ed extracurricolari e dovremmo tener

conto di professori o maestri che arriveranno dopo due mesi di scuola. E’ come se il Ministero ci dicesse: “Non fate nulla nei prossimi mesi e programmerete dopo che vi avremmo inviato il personale”. Non si può!”

Come giudica la riforma nel suo complesso?“Direi che “La buona scuola” non è una riforma. Ho

un concetto diverso di riforma. L’ultima l’ha fatta Berlinguer introducendo dei veri cambiamenti, innovazioni concrete tipo l’autonomia scolastica. La legge 107 per l’80% non fa al-tro che riprendere la riforma Berlinguer e tentare di attuare ciò che di quel disegno fi no ad oggi è rimasto quasi lettera morta. Bene tutto quanto riguarda l’autonomia, la fl essibilità oraria, la didattica per competenze, la formazione dei do-centi. Male perché ci si è scordati della scuola dell’infanzia e dell’organico del personale Ata. Certo con questo provvedi-mento si recuperano risorse umane e fi nanziarie. Ma quanto all’assunzione straordinaria ricordo che già Berlinguer e Fio-roni avevano previsto piani di assunzione da 60mila persone l’anno. Sulla grande consultazione molto rumore per nulla: gli addetti ai lavori sono stati consultati spesso anche da altri Ministri. Persino la Moratti ci ha convocati agli stati generali dell’istruzione”.

Una novità vera c’è: la chiamata diretta dei diri-genti. Che ne pensa?

“L’assunzione diretta è governata da criteri piuttosto rigidi legati anche al piano dell’offerta formativa. E’ vero che

il dirigente potrà scegliere ma solo tra persone garantite, che hanno un posto, dunque. Credo, anche, che sarà sempre più spesso il docente a scegliere il preside. Capiterà sicuramente che qualche insegnante particolarmente capace riceva offerte da più istituti”.

Pagella: che voti diamo a “La buona scuola”?“Al momento darei discreto alle intenzioni e non del tut-

to suffi ciente all’organizzazione dei tempi e dei modi in cui le assunzioni sono state fatte. Certo i numeri sono numeri. Con questa riforma la scuola recupera una fetta importante delle risorse perdute grazie alla Gelmini che tra personale docente e non docente a suo tempo eliminò 140mila posti di lavoro. Con La buona scuola ne abbiamo recuperati poco più di 80mila”.

Ci auguriamo che il Ministro Giannini faccia un passo in più? E se sì, quale?

“Sì, magari sul piano dell’autonomia didattica. Una scuola può programmare e garantire una didattica coerente ed effi ciente a lungo termine soltanto se c’è una garanzia sull’autonomia didattica che è legata prevalentemente alle risorse e alla formazione dei docenti. Chiederei con forza anche di ridurre, per favore, ridurre ridurre ridurre la burocra-zia che invade inutilmente le nostre segreterie scolastiche. Tornare su alcuni aspetti amministrativi a qualche forma di centralismo potrebbe essere più conveniente anche sotto il profi lo economico e professionale”.

di germana Urbani

La pagella alla Buona scuola di Renzi la sigla Cesare Cecchetto

“Discrete le intenzioni, appena suffi ciente ciò che si è visto”Pregi e difetti della riforma sotto la lente di un Dirigente scolastico di lungo corso

21Il Veneto in primo piano

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di germana Urbani

4 Il Veneto in primo piano

24 voti a favore e solo 9 contrari. Non ripagherà il consi-gliere regionale di Fratelli d’Italia dall’amarezza di non essere stato nominato assessore, ma è comunque una

bella vittoria, quella ottenuta da Sergio Berlato con la sua mozione contro il gender nelle scuole. Il testo, che prende a riferimento l’arti-colo 26 della costituzione, la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e la Convenzione Unicef sui diritti dell’infanzia, sottolinea la priorità delle scelte dei genitori nell’educazione dei fi gli e chiede che “la scuola non introduca ideologie destabilizzanti e pericolose per lo sviluppo degli studenti”. Per l’assessore di Forza Italia Elena Donazzan il Ve-neto, “che ha già dato un messaggio chiaro contro l’introduzione di programmi gender nelle scuole proseguirà sulla strada già intra-presa”. Duri i giudizi di 5 stelle e Pd, che hanno votato contro. Per Jacopo Berti (M5S) la mozione è fi glia “di una destra reazionaria destinata presto a sparire”. Non meno secca la replica di Alessandra Moretti: “siamo in un polverone creato sul nulla: la riforma defi nita come “buona scuola” non contiene nulla di quello che viene indicato in questa mozione e non risulta assolutamente che nelle scuole ve-nete sia in atto un’introduzione surretizia di tematiche non condivise con il mondo dei genitori”. La maggioranza ha ottenuto invece i voti della Lista Tosi. Per Stefano Casali, “ben vengano mozioni pre-ventive come questa, perché moltissimi genitori e famiglie temono che camuffando il tema di contrastare il bullismo o l’omofobia, si inseriscono nei programmi di istruzione idee che non hanno titolarità alcuna nell’educazione scolastica”.

la voce della politicala regione: “neSSuno Spazio in aula per ideologie deStabilizzanti”

G.U.

E’ iniziato tutto la scorsa primavera. Più il Governo acce-lerava sulla riforma della Buona scuola, più i messag-gini sui telefoni di genitori ignari e impreparati sul tema

gender si susseguivano creando allarme e preoccupazione. I messaggi contenevano irripetibili oscenità che - secondo l’anonimo che li scriveva - le insegnanti avrebbero praticato a scuola in ottemperanza a nuovi programmi scolastici sulla teoria gender. E’ montata subito la paura e la preoccupa-zione e in molti hanno, giustamente, chiesto spiegazioni a scuola e ai Dirigenti scolastici che già dai primi giorni di settembre hanno organizzato riunioni o emanato comuni-cazioni per spiegare che nulla di quanto viene propaganda-to è vero. A volte si dimentica che gli insegnanti sono anche genitori e che sarebbero i primi a denunciare cose simili e oltretutto a rifi utarsi di mettere in pratica delle vere e proprie assurdità. Certo gli insegnanti dovrebbero avere degli stru-menti in più per aiutare i bambini a leggere la realtà della società odierna. In classe si trovano di fronte sempre più spesso a bambini che non hanno delle famiglie tradizionali. E quando si parla di famiglia, come si fa a non far sentire escluso un bambino fi glio di separati e risposati? Con quali parole si può spiegare la realtà in una classe in cui vi sia un

bambino fi glio di due omosessuali. E non è più così raro e lo sarà sempre meno visto che in Italia ci sono centomila famiglie arcobaleno, con genitori dello stesso sesso. Eppure tutto questo non entra nella riforma “la buona scuola” di Renzi. Come precisa anche l’uffi cio scolastico della Dioce-si di Padova, il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, rispondendo, durante il question time del 29 luglio alla Ca-mera, ad una interrogazione su presunte iniziative di divul-gazione di ideologie gender in ambito scolastico, ha ribadito chiaramente che “la “teoria del gender” non coincide con la cultura inclusiva e solidale che viene espressa nelle linee del governo, ispirate ai trattati internazionali e al modello educativo che nella cornice europea è sostenuto in tutti gli Stati membri. Il Miur promuove invece attivamente tutte le iniziative relative alla prevenzione del contrasto di ogni tipo di violenza e discriminazione, anche con riferimento speci-fi co al tema della discriminazione sessuale, dell’omofobia, in ottemperanza ai trattati internazionali e alle convenzioni, in particolare a quella di Istanbul che è stata ratifi cata due anni fa dal Parlamento della Repubblica”. Le iniziative in questione sono: «l’elaborazione del piano nazionale straor-dinario contro la violenza sessuale e di genere, che è stato

recentemente approvato, la partecipazione attiva alla setti-mana nazionale contro la violenza e la discriminazione, pro-mossa anche nel corrente anno scolastico dal ministero e, in questo caso, ricordo che il ministero ha fi nanziato con un importo di 500.000 euro progetti che nelle singole scuole fossero in grado di sensibilizzare, di produrre una cultura della lotta alla discriminazione di ogni sorta. Inoltre c’è stata l’emanazione delle linee di orientamento per le azioni di prevenzione e di contrasto al bullismo e al cyberbullismo, incluso il caso dell’omofobia, per dare appunto alle scuole una cornice pedagogica in cui inserire le precedenti iniziative e tutte quelle che seguiranno, incluse quelle che sono con-tenute nel ddl “Buona Scuola”, che prevedono una intensi-fi cazione di questo di tipo di sensibilizzazione nelle scuole italiane. Con la Legge 107/15 saranno attuati, invece, “i principi di pari opportunità, di lotta alle discriminazioni, di prevenzione della violenza di genere, fondamentali in una società per formare giovani e adulti responsabili”.

Messaggi a tappeto sui telefonini dei genitori che li terrorizzano e creano una psicosi collettiva. E la Chiesa cattolica, attraverso le sue diocesi, chiede di non creare inutili, se non nocivi, allarmismi

Pubblica istruzione Nessun programma “osceno” in classe, solo propaganda di chi vuole strumentalizzare le persone per bene

Teoria gender a scuola: attenti alle truffe ideologiche

Visto il clamore della polemica, che dalla laguna ha raggiunto eco globale dopo l’intervento di Elton John, diffi cilmente

il Patriarca di Venezia avrebbe potuto evitare di intervenire. Lo ha fatto in via uffi ciale e generale, richiamando le parole del Papa sulla teoria del gender e sulla differenza sessuale che rappresenta “una ricchezza” la cui rimo-zione “il vero problema, non la soluzione”.

Ma lo avrebbe fatto anche in via uffi cio-sa e più specifi ca durante la visita alla casa dell’ospitalità di Santa Maria dei battuti, quando – secondo quanto scritto dal Gazzet-tino – mons. Moraglia avrebbe infatti invitato i genitori a leggere i libri che il neo sindaco Brugnaro ha depennato dalla lista del materia-le in dotazione alle scuole materne comunali, per “valutarli attentamente e confrontarli con la realtà educativa che vogliono proporre ai loro fi gli”.

Più esplicito, al punto da suscitare subito forti reazioni negli ambienti tradizionalisti, il documento fi rmato dall’uffi cio per la pasto-rale della scuola della diocesi di Padova. Al centro della rifl essione, non solo i libri che parlando di matematica fi niscono per descri-vere famiglie “con due papà”, ma anche il referendum che vede impegnate nella raccol-

ta di fi rme in queste settimane anche molte associazioni cattoliche per l’abrogazione della legge sulla Buona scuola, presentato però in molti dibattiti organizzati nelle parrocchie come abrogativo del gender a scuola.

Una evidente strumentalizzazione criti-cata dalla diocesi, che punta però nella sua rifl essione soprattutto sullo “stile” con cui una comunità cristiana deve affrontare l’ar-gomento.

“Se in qualche scuola il problema c’è – ha spiegato il direttore dell’uffi cio don Lorenzo Celi in una intervista al settimana-le diocesano La difesa del popolo – bisogna affrontarlo e i genitori devono esigere spiega-zioni dai dirigenti scolastici, perché su questi temi alla famiglia spetta un ruolo prioritario di indirizzo. Un conto però è vigilare, altra cosa promuovere crociate ideologiche o incontri al-larmistici da cui le famiglie escono disorienta-te. Noi vogliamo essere chiesa “nel” mondo, mai “contro” il mondo. Papa Francesco ci insegna che la verità non è un assoluto ma è “relazionale”, cioè va cercata insieme e vive solo nel dialogo tra le persone: possibile che sugli aspetti fondamentali dell’uomo non pos-siamo trovare spazi di dialogo?”.

NO All’IDEOlOgIA gENDER, MA SENZA CROCIATE NEllE SCUOlE

G.U.

Anche il mondo cattolico si divide sull’atteggiamento da tenere. Il Patriarca Moraglia: “I genitori leggano quei libri”. La diocesi di Padova: “coltiviamo uno stile di dialogo”

22 Il Veneto in primo piano

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1 Voci da palazzo

Com’è stato il debutto in Consiglio regionale, considerando anche la impegnativa eredità che ha ricevuto:

chiamata a portare e a rappresentare in Regione le istanze di Chioggia dopo politici di lunga e collaudata esperienza come Car-lo Alberto Tesserin e Lucio Tiozzo?

“Un debutto positivo. Sento molto forte il senso di responsabilità e dedicherò il massimo impegno a favore dei bisogni dei cittadini tutti, a prescindere dal colore politico, cercando di attivare Consiglio e Giunta sui provvedimenti di cui il mio territorio ha un estremo bisogno, in primis il problema dei collegamenti e delle attività produttive come pesca, agricoltura, ar-tigianato e turismo. Sono state già approvate diverse nostre mozioni, come quella contro la riforma della scuola. Ho portato le istanze di

Chioggia riguardo alla sicurezza della Romea, la necessità oggi più impellente. Inoltre mi sto occupando in prima linea di immigrazione nei miei territori di appartenenza. Come unica portavoce del M5S della provincia di Venezia saprò rappresentare tutta l’area provinciale”.

Quali altre questioni porta avanti che riguardano il Basso Veneziano?

“Il problema della mancanza di adeguati ed aggiornati collegamenti stradali alternativi alla SS Romea ma non devastanti per il terri-torio, la necessità di un effi ciente sistema fer-roviario regionale che permetta a lavoratori e studenti di raggiungere in sicurezza e in tempi accettabili le città confi nanti. Ritengo che l’iso-lamento sia il punto dolente dell’area sud della provincia e che ne vanifi ca anche molte poten-zialità economiche. Trovo che la necessità più

urgente sia quella di mettere in sicurezza la Ro-mea. Inoltre condivido la battaglia per far ritor-nare il Tribunale a Chioggia, per l’enorme ba-cino di utenza che serviva e la diffi coltà, come si diceva, di giungere nel capoluogo. La tutela e la promozione dei prodotti tipici del nostro territorio, lo sviluppo del turismo, la trasforma-zione di una pesca che salvaguardi l’ambiente ma che contemporaneamente tuteli gli addetti del settore. Ma anche la salvaguardia del terri-torio dalle opere che potrebbero danneggiarlo, come la diga sull’Adige il cui progetto è in fase di approvazione, da realizzarsi a monte del fi ume in località Badia Polesine, causa di un sicuro impoverimento d’acqua, di risalita del cuneo salino nelle nostre zone a valle e di au-mento del fenomeno di erosione degli arenili di Sottomarina, Isola verde e Rosolina Mare”.

Quali battaglie del Movimento 5 Stelle a livello regionale?

“Sono principalmente tre. Reddito di cit-tadinanza veneto. Beppe è tornato a Roma per parlarne. La promessa che hanno fatto i nostri colleghi in parlamento è che questo sarà l’ultimo anno senza il Reddito di cittadinanza. Noi lavoriamo per anticiparlo in Veneto. Taglio dei costi della politica. La legge regionale come abbiamo visto fa acqua, creando situazioni im-barazzanti come la concessione del vitalizio a condannati come Galan e Chisso. Questa legge non va bene e fi nché saranno i partiti a scrivere leggi per tagliarsi i propri privilegi avremo il pa-radosso del tacchino che festeggia il Natale. È per questo che noi abbiamo portato in Regione una proposta di legge di iniziativa popolare, fi rmata da migliaia di cittadini. Stiamo comple-

tando le pratiche per presentarla. Lì potremo guardare in faccia chi vuole realmente togliere i privilegi della casta. Creazione di un’agenzia veneta anticorruzione. Che vorremmo guidare noi. Del Veneto per troppo tempo si è parlato solo per scandali di corruzione. I cittadini sono stanchi, serve un’agenzia sul territorio che vi-gili nell’interesse dei veneti. Questi tre aspetti sono accompagnati da altre grandi battaglie, come quella sulla scuola, l’ambiente e l’immi-grazione”. O.J.

Erika Baldin

Intervista a Jacopo Berti Padovano, 31 anni, è capogruppo - portavoce del Movimento 5 Stelle

“Noi in Regione per scardinare i privilegi della casta”Sulla Sanità separare il riordino delle Asl dalla discussione sull’Azienda Zero. Immigrazione, no all’industria dell’accoglienza e pratiche di asilo più rapide da sbrigare in tre settimane non in due anni

Il padovano Jacopo Berti, portavoce - capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio Regionale, 31 anni, racconta i primi mesi di impegno a Venezia. Come è stato il debutto in Consiglio Regionale? “Fin dall’inizio della nostra esperienza in Regione

abbiamo mostrato la nostra rilevanza. Quei pochi che si ostinavano a credere che saremmo entrati per fare una scampagnata si sono dovuti ricredere in fretta. Abbiamo denunciato gli sprechi circa gli uffi ci di gruppi formati da uno solo; abbiamo fatto pressioni per non far ottenere tfr e vitalizio a Chisso e Galan. Grazie al buon lavoro della magistratura, questa nostra richiesta è stata sod-disfatta”.

A proposito di compensi, che ne è della crocia-ta contro costi della politica?

“Questo episodio ha mostrato le lacune della legge regionale per il taglio dei costi della politica ed in pafrti-colare per l’abolizione dei vitalizi. Questa legge non va bene e fi nché saranno i partiti a scrivere leggi per tagliarsi i propri privilegi avremo il paradosso del tacchino che festeggia il Natale. È per questo che noi abbiamo portato in Regione una proposta di legge di iniziativa popolare, fi rmata da migliaia di cittadini. Stiamo completando le pratiche per presentarla. Lì potremo guardare in faccia chi vuole realmente togliere i privilegi della casta.

Quali i primi risultati che avete ottenuto?

“All’inizio di settembre sono state approvate tre nostre mozioni su tre, in particolare quella sul ddl scuo-la che cambia la storia del governo Renzi. Grazie alla nostra mozione approvata insieme con la maggioranza e l’assessore all’istruzione, il ddl scuola - l’odiata riforma scolastica chiamata “La Buona Scuola”- viene impugnato davanti alla Corte Costituzionale. I termini per il ricor-so sarebbero scaduti in questi giorni (13 settembre). È grazie al M5S veneto, che ha guidato l’azione politica del M5S in tutte le regioni in cui è presente, che siamo riusciti a portare a casa questo storico risultato.

Altra sfi da che attende al varco la Regione è la riforma della sanità.

“La riforma che stiamo discutendo in queste ore nella commissione di cui sono vicepresidente, è una rifor-ma mastodontica che infl uirà sulle vite dei veneti, e non solo, almeno per i prossimi vent’anni. Da qui la nostra richiesta di vederci chiaro. Noi del M5S siamo la politica con la coscienza, una rarità. Voglio dormire sereno, con-sapevole di aver fatto il meglio per la salute dei veneti. Il nostro pragmatismo ci ha portato a chiedere dunque che la discussione sull’Azienda zero venga separata da quella per il riordino delle Asl. Portiamo a casa il riordino, che farà risparmiare milioni ai veneti. Solo dopo potremo valutare con la giusta attenzione ogni aspetto dell’Azien-da zero, la quale, se andrà in direzione dell’interesse dei

veneti, avrà tutto il nostro appoggio. Per questa riforma vogliamo sentire i sindaci, i soldati in prima linea sul ter-ritorio. Ci è stato proposto un incontro che è più simile ad uno speed date: ascoltare 22 loro rappresentanti in 6 ore e mezza. Signifi ca poter dedicare solo 15 minuti a testa, per una riforma che può incidere per i prossimi venti anni... una follia! Noi abbiamo rispetto dei sindaci e non ci stiamo. Ho perparato una mail che invierò a tutti i sindaci, in cui è esposta la nostra linea su Azienda zero e riforma delle Asl. Speriamo così di poter intavolare qualcosa di più simile ad un dialogo costruttivo”.

In questi giorni l’emergenza immigrazione è sempre più pressante, che fare in Veneto?

“È un tema delicato per tutta Italia, anzi per l’Eu-ropa intera. Ma in Veneto è sentito particolarmente. In quanto capogruppo del M5S in Regione ho il dovere di chiarire una volta per tutte qual è l’obiettivo delle nostre proposte in tema di immigrazione: combattere l’industria dell’accoglienza. Un’industria democratica, in senso iro-nico, perché vede destra e sinistra ugualmente presenti. Un’industria formata da cooperative in combutta coi par-titi, il cui unico interesse è guadagnare sulla pelle degli immigrati a spese dei veneti”.

In che modo? “Facendoli permanere il più a lungo possibile nei

centri. Ogni giorno in più queste strutture intascano 35

euro ad immigrato. Il confl itto di interessi è palese. Per questo noi chiediamo che le pratiche per concedere il diritto d’asilo vengano sbrigate in tre settimane, non in due anni. Se un migrante viene riconosciuto come clan-destino, deve lasciare il nostro Paese. Siamo disposti ad organizzargli il viaggio. Costerà di meno ai cittadini e saremo sicuri che rispetterà la legge abbandonando il Paese. Infi ne chiediamo il superamento del trattato di Dublino. Un accordo europeo che intasa la burocrazia e grazie al quale la Germania approfi tta della nostra posizione geografi ca, rendendoci la costa ideale sulla quale far sbarcare tutti i migranti dell’Africa e del medio oriente”.

di Nicola Pavan

Jacopo Berti

“Quei pochi che credevano che la nostra sarebbe stata una scampagnata si sono dovuti ricredere”

l’uniCa voCe di CHioggia diCe “Stop alla Corruzione”la consigliera veneziana M5s

24 Voci da palazzo

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25Voci da palazzo

zione per un inglobamento totale dei servizi sociali (e quindi una ipotetica sparizione della direzione sociale) all’interno dell’Azienda zero. Altri hanno rilevato la man-canza di chiarezza sul ruolo della conferenza dei sindaci all’interno della nuova visione di sanità veneta e quindi, ha osservato De Paoli (sindaco intervenuto al posto di Massimo Bitonci), “la richiesta precisa è che le rappre-sentanze politiche territoriali siano garantite in seno a questa grande riforma, per assicurare ai cittadini che non si tratti di un’operazione verticistica che dimentica i bisogni e le voci dei territori”. Da ultimo, sia i sindaci del bellunese, che quelli del veronese hanno rivendicato le peculiarità del loto territorio, sottolineando – come ha fatto Marconcini, sindaco di Cerea - che l’equazione “territorio provinciale uguale territorio dell’Ulss è forse oggi anacronistica, proprio nel momento in cui le pro-

vincie vanno a morire”. Inoltre per Bolis, sindaco di Carmignano di Brenta, la “funzione di programmazione non può essere della nascente Azienda Zero”, mentre Barbuiani, sindaco di Adria, ha rivendicato per la sua città, che vanta una Ulss tra le più virtuose d’Italia, la sede legale ed amministrativa della futura unità locale. Il presidente della Commissione, Fabrizio Boron (LZ) ha chiuso la seduta rimarcando l’importanza di “aver fi nalmente messo in movimento un processo che era indispensabile avviare”.

1Voci da palazzo

Commissione Sanità Si passerà da 21 a 7 Ulss e nascerà Azienda zero

Riforma del sistema sanitario pronta in pochi mesi Luca Coletto, assessore alla sanità veneta, è deciso: dal 1° gennaio 2016 tutto cambierà. Ma i Sindaci e i consiglieri di opposizione non ci stanno e chiedono più tempo

Un quarto d’o-ra a testa. Neanche il

tempo di un caffè al bar per portare all’attenzione della Quinta commissio-ne le istanze del territorio. Così si sono svolte a pa-lazzo Ferro-Fini le audizioni dei rap-presentanti delle conferenze dei sindaci delle aziende sanitarie vene-te. Molti incontri in una manciata di ore, per ascol-tare rapidamente cosa hanno da dire i veri referenti del territorio veneto su un tema epocale come quello della riforma della sanità regionale.

“E’ inaccettabile - ha detto Alessandra Mo-retti, capogruppo dell’opposizione Pd in consiglio regionale - che su un provvedimento come questo, di enorme complessità e delicatezza, si proceda con l’improvvisazione e la fretta. I presidenti delle Conferenze dei sindaci sono stati convocati telefoni-camente in audizione in 5 giorni, togliendo loro la possibilità di un approfondimento preliminare con i rispettivi territori e dunque la possibilità di esprime-re fi no in fondo la loro posizione. Si tratta di una grave mancanza di rispetto, visto che le Conferenze hanno un ruolo fondamentale di programmazione, cofi nanziamento e gestione dei servizi sociosanitari territoriali. Così abbiamo chiesto ed ottenuto che a chi ha espresso la necessità di esaminare ulterior-mente la proposta di legge con la Conferenza dei sindaci, venga concesso il tempo necessario e venga dato modo di venire prossimamente in audizione”.

Alessandra Moretti, Pd“troppa fretta. Si riSCHia di improvviSare”

L’opinione

L’effi cienza e l’azzeramento delle liste d’attesa sono una priorità su cui si sta lavorando da anni ma che non sono mai state davvero raggiunte. Ora

però in Regione si va al sodo e presto si andrà al voto decidendo l’accorpamento delle Ulss che passeranno da 21 a 7 e ricalcheranno il territorio provinciale da cui prenderanno il nome: Dolomitica, Marca Trevigiana, Serenissima, Polesana, Euganea, Berica e Scaligera. A queste si aggiungeranno le eccellenze quali l’Azienda ospedaliera di Padova, l’Istituto oncologico veneto e l’Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona e l’Azienda zero.

“La decisione di creare un nuovo ente denominato Azienda zero - ha spiegato l’assessore Coletto - rispon-de alle fi nalità di unifi care e centralizzare le funzioni di programmazione, attuazione sanitaria e socio-sanitaria, nonché di coordinamento e governance del sistema sa-nitario, riconducendo a esso le attività di gestione tecni-co-amministrativa su scala regionale”. In altre parole: le Ulss territoriali si occuperanno solo dell’organizzazione delle prestazioni e dei servizi ai cittadini e un unico ente regionale gestirà gli acquisti, l’accreditamento delle strutture private, il monitoraggio dei costi standard e la formazione del personale. Quanto alle liste d’attesa nessuna novità: si attende sempre tanto e non c’è nes-sun dato uffi ciale sulle aperture degli ambulatori in ora-rio serale e nei festivi non ce ne sono. D’altronde se i direttore generali continuano a risparmiare sull’organico tagliando il personale chi dovrebbe aprire gli ambulato-ri serali?! Lo sanno bene i primi cittadini riuniti nelle Conferenze dei Sindaci i cui rappresentanti sono stati convocati a inizio settembre per un’audizione fi ume che aveva lo scopo di raccogliere pareri e suggerimenti sul Pdl 23, contenente l’ipotesi di Azienda Zero e di ripen-samento territoriale delle ULSS stesse.

Molti sindaci hanno rimarcato la forte preoccupa-

di germana Urbani

“Ci sono troppi dettagli che non quadrano, troppe situazioni sbagliate in questo iter – si rammaricano i consiglieri del M5S - a partire

dal tempo che è stato dedicato ai rappresentanti delle conferenze dei sindaci. Sono loro che hanno il polso del territorio e non si può pensare di approfondire un tema di questa portata ascoltandoli tutti per un quarto d’ora ciascuno. Quindici minuti a testa per una riforma epocale, che condizionerà almeno i prossimi vent’anni dei veneti”. I consiglieri grillini ritengono necessario rivedere le soluzioni previste dalla legge per il riassetto delle aziende sanitarie. “È assurdo parlare di una di-visione per province, quando in realtà la popolazione non si basa su questi confi ni arbitrari. La gente si muo-ve su criteri di vicinanza e per comodità e non va certo dove la politica cieca e arruffona vorrebbe, quindi tutto va rivisto sullo schema degli ambiti. Quest’ultima solu-zione è l’unica applicabile al piano riordino delle Ulss”.

“Già la faccenda è abbastanza intricata – conclu-dono gli esponenti del Movimento - non mettiamoci so-

pra anche il carico della creazione di questa misteriosa e fantomatica Azienda Zero. Questo punto va stralciato dal resto della legge e approfondito con i tempi che merita. Siamo di fronte a un cambiamento storico, in grado di far impallidire le grandi riforme del secolo scorso, e vogliamo gestirlo come se si trattasse della scelta della tappezzeria di casa o delle tende della cu-cina. Ma stiamo scherzando? Ci opporremo in tutti i modi, portando avanti non i nostri interessi, ma quelli del territorio”.

Movimento cinque stelle

“UNA RIFORMA EPOCAlE: NESSUNA AZIENDA ZERO”

I sindaci: “Un’operazione verticistica che dimentica i bisogni e le voci dei territori”

“Azienda Zero e zero fondi per i disabili”. La rifl essione arriva dai consiglieri tosiani Ne-gro, Casali, Conte e Bassi che il 13 luglio

scorso avevano presentato un’interpellanza urgente alla Giunta per l’attivazione dei fondi a sostegno delle disabilità e per la predisposizione dell’atto economi-co-amministrativo dando così continuità al servizio nell’anno scolastico 2015/2016.“Un interrogazione senza risposta - spiegano i consiglieri - già a luglio avevamo chiesto l’attivazione con urgenza delle di-sposizioni dell’ art.60 della Legge Regionale 6/2015 dove al comma 2 si prevede che la Giunta sia autoriz-zata a stabilire i requisiti, i criteri e i termini per l’as-segnazione di un contributo alle province del Veneto quantifi cato in 6 milioni di euro per l’esercizio 2015. “Nulla è cambiato da allora – aggiungono i tosiani - se non che oggi le famiglie con fi gli disabili sensoriali con-tinuano ad attendere lo sblocco dei fondi e rischiano di rimanere senza sostegno e trasporti, ma la priorità della maggioranza in Commissione Sanità e del Presi-

dente Zaia pare sia solo e unicamente procedere con la realizzazione dell’Azienda Zero che stravolgerà la gestione sanitaria e sociale, accentrandola su un unico ente esterno al controllo regionale”.

“I rischi che avevamo previsto a maggio si stanno concretizzando – proseguono Negro, Casali, Conte e Bassi - cioè lasciare un migliaio famiglie nella più totale assenza di certezze nel ricevere un servizio fondamentale e il rischio per circa 600 operatori as-sistenziali di rimanere senza lavoro”.

gruppo Tosi in Consiglio

“CI PREOCCUPA lO “ZERO FONDI” PER I DISABIlI!”

L’assessore regionale alla Sanità

Luca Coletto

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26 Cultura veneta1 Cultura provinciale

Villa Contarini apre le porte all’arte per una nuova mostra dal titolo: “L’armonia del vero. Vita e pae-saggi tra terre e acque (1842-1932)”, a cura di

Luisa Turchi, in esposizione fi no al 30 novembre.Un percorso scandito da sessantacinque magnifi ci

dipinti, noti e meno noti, della metà dell’Ottocento fi no ai primi decenni del Novecento, provenienti da importan-ti collezioni. Due i fi loni principali del racconto espositivo. Il primo ci introduce nell’ambito delle scene di genere a carattere aneddotico che obbediscono ai criteri del “Vero” e della contemporaneità, ritraendo il popolo nel-le sue abituali occupazioni giornaliere, nella quiete do-mestica delle case, nell’affaccio alle fi nestre o al balcone di eleganti gentildonne, nelle piazze animate di città o nell’atto di esercitare i mestieri, in giro per gli assolati e vivaci “canali” con le imbarcazioni tipiche o in serene passeggiate sul lago di Garda, in Napoleone Nani. Di gusto differente, ma egualmente scene di genere, sono quelle incentrate sul revival settecentesco, con dame e gentiluomini in costume e in posa, in amabili conversa-zioni nei salotti e in piazza San Marco o impegnati in passatempi come “la caccia di farfalle”, così ben eterna-ti da una pittrice di fama europea dalla vocazione pae-saggistica quale Emma Ciardi. Grande protagonista della

mostra è poi il passaggio dal vedutismo al “Vero” come trapasso dal paesaggio tradizionale concepito ancora secondo una visione prospettica canalettiana a quello en plein air rivisto in un’ottica elegiaco-sentimentale, non esente da infl ussi nordici e declinazioni macchiaiole e impressionistiche.La Venezia dell’epoca rivive così nella monumentalità altisonante del Canal Grande e di Piazza San Marco con Palazzo Ducale e Riva degli Schiavoni attraverso le vedute cristalline di Carlo Grubacs, Federico Moja, Antonietta Brandeis e Rubens Santoro.

La laguna e l’entroterra veneto, con i canali solcati dai bragozzi dei pescatori al lavoro, i casoni da caccia e da pesca, vengono esplorati dai pittori in diverse stagioni e in condizioni differenti di luce, secondo le ore della giornata: fondamentale in tal senso l’apporto del grande maestro Guglielmo Ciardi e Luigi Nono. Visioni atempo-rali silenziose e rarefatte, di luce rifl essa e crepuscolare, come in Giuseppe Miti Zanetti, si accompagnano a “im-pressioni” pittoriche dalle luci brillanti e a colorazioni più ardite, quale quelle di Beppe Ciardi, fi no a giungere a Pieretto Bianco, in cui la pittura del “vero” si inserisce ormai nel fi lone del sintetismo decorativo ed espressio-nista, aprendo la strada a nuove armonie e dissonanze che nasceranno con la nuova pittura contemporanea.

“Vita e paesaggi tra terre e acque”, un percorso che si snoda tra 65 dipinti di Otto-Novecento

Esposizione a Villa Contarini Piazzola sul Brenta ospita fi no a tutto novembre la mostra

Svelata “l’armonia del vero”

Napoleone Nani: Passeggiata sul lagoDa non perdere l’antologica dedicata

Felice Casorati, un uno dei massimi protagonisti della pittura italiana

del Novecento. La mostra, in esposizio-ne fi no al 10 gennaio 2016 ai Musei Civici, si propone di svelare le origini del percorso artistico di Casorati, “dagli esordi padovani a Ca’ Pesaro”, come recita il titolo, colmando così un vuoto lasciato dalle recenti mostre dedicate all’artista. L’intento è quello di riannoda-re i fi li con una città che ha visto nascere nel giovane Casorati la vocazione per la pittura: fi glio di un uffi ciale di carriera e pittore dilettante, trascorse a Padova dieci anni decisivi della sua vita nel corso della giovinezza, tra il 1896 e il 1907, frequentando il liceo ginnasio Tito Livio e la facoltà di Giurisprudenza.

AI MUSEI CIVICI

L.O.

Felice Casorati:il percorso dagli esordi padovani

Un’opera di Felice Casoratidi Laura Organte

Il documentario Il padovano un secolo fa fu pioniere dell’aviazione

Debutto alla mostra del Cine di Venezia per “Le ali di un sognatore” il docu-mentario di su Leonino Da Zara, pio-

niere dell’aviazione civile, grande amico di D’Annunzio e amante dell’avventura. Un’an-ticipazione del docufi lm diretto da Mauro Vit-torio Quattrina è stata presentata all’Hotel Excelsior del Lido di Venezia, alla stampa internazionale della Mostra del Cinema. In primo piano Casalserugo, dove lo storico aviatore realizzò il suo sogno di volare nel 1909, decollando da una pista nella campa-gna di Ronchi, al confi ne con Bovolenta. Da quella pista due anni dopo Leonino si alzò in volo con un cineoperatore a bordo per girare la prima ripresa cinematografi ca aerea. Il regista veronese Mauro Quattrina ha trovato subito la collaborazione del Comune, insie-me al sostegno di Regione e Fondazione Ca-riparo, per raccontare la storia avventurosa di quest’uomo del Novecento.

“E’ un personaggio dai mille volti, un avventuriero sempre pronto a spingersi oltre ma anche un uomo molto generoso, mor-to senza un soldo e dimenticato da tutti” spiega il regista. “La sua vita intensa è in-trecciata con Casalserugo” ricorda il sindaco Elisa Venturini “e proprio al nostro paese ha dedicato alcuni sui scritti”.

Leonino Da Zara dedicò la sua vita

avventurosa principalmente al volo, impe-gnando notevoli risorse economiche. Nel 1909 costruì il primo campo da volo civile in Italia, nella campagna di Ronchi, a sud di Casalserugo. Da allora la frazione, dove la famiglia dei baroni Da Zara aveva estesi possedimenti, cambiò il nome in Ronchi del Volo. Il barone Da Zara stato il fondatore e il primo presidente dell’Aero Club d’Italia. Ha preparato e partecipato al “Volo su Vienna” del 1918 con l’amico Gabriele D’Annunzio che aveva frequentato più volte il campo da volo di Ronchi.

Eroe della prima guerra mondiale, cam-pione di automobilismo ma anche scrittore e fi lantropo, dalla vita sentimentale burrasco-sa, Leonino ha donato terreni e denaro, tro-vandosi alla fi ne ridotto in povertà. E’ morto

nel 1958 in un letto d’ospedale a Roma, abbandonato da tutti e senza un soldo. La sua vita fi nalmente sarà raccontata nel documentario che Quattrina sta girando in queste settimane a Casalserugo le prossime settimane. “Abbiamo cercato e raccolto ogni genere di informazione su questo personag-gio così complesso” ricorda il regista.

“Le ali di un sognatore”Da Zara, avventura in volo

Le riprese a Casalserugo e, in basso, Leonino Da Zara

TEATRO E MUSICA

GIOIELLI E SCULTURE MAIERHOFER In esposizione a Palazzo Zuckermann fi no all’8 novembre la mostra “Fritz Maierhofer. Gioielli e sculture Retrospettiva 1970-2015”, dedicata al grande maestro austriaco sperimentatore nel gioiello d’interventi tecnologici su materiali classici quali l’oro e l’argento. Le sue strutture geometriche giocano su variazioni di tensioni plastiche che orientano i lavori in un campo scultoreo e architetto-nico. Coinvolto dalla cultura Pop negli anni Settanta, l’artista nel tempo è sempre più attratto da materiali diversi, alternando il linguaggio astratto a quello informale.

STOMP AL GEOX A NOVEMBREArriva a Padova l’irresistibile esperienza di Stomp: l’ensemble inglese di Brighton (ma lanciato a Broadway) che dal ‘91 imperversa sulle platee di tutto il mondo. Nato dalla creatività di Luke Cresswell e Steve McNicholas, ha trionfato in questi ultimi anni nei più importanti festival e teatri del mondo. Con strofi nii, battiti e percussioni di ogni tipo, i formidabili ballerini-percussionisti-attori-acrobati di Stomp danno voce aicomuni oggetti della vita quotidiana: bidoni della spazzatura, pneumatici, lavandini, scope. Appuntamento per il 27-29 novembre 2015 al teatro Geox.

MATTEO BOATO IN MOSTRALa mostra allestita alla Galleria laRinascente, dal 10 set-tembre all’8 novembre, presenta i lavori dell’artista Matteo Boato (Trento, 1971) realizzati negli ultimi dieci anni, in un percorso che attraversa le sue tematiche più sentite e ricorrenti: Terra e Acqua, A mani nude, Le Case Danzanti, La piazza, Plenilunio, Il Cerchio, Archi. Il suo tema primario, fi n da subito, è il luogo urbano: piazze, luoghi e palazzi medioevali prevalentemente italiani che danzano attorno al fuoco sacro della socialità. In mostra a Padova sono esposti lavori scelti all’interno di questo lungo percorso pittorico.

a cura di Laura Organte

Ciardi: Vele in laguna

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di prelazione, quello che oggi è il Rosa Alpina da un optante, anzi dall’ente Tre Venezie che aveva liquidato questo optante, Rudolf Schif-feregger. Così da affi ttuario Pizzinini diventò proprietario di quell’albergo che allora aveva 50 letti ed era stato ammodernato nel 1927. Spese 725.000 lire.

Il dopoguerra non fu facile. Il turismo in Badia cominciò a crescere solo dopo le Olim-piadi invernali di Cortina. Nel 1957 anche San Cassiano ebbe il suo primo sklilift. Le bombe degli indipendentisti sudtirolesi negli anni ’60 provocarono un calo delle presenze italiane, ma dopo il 1969 quando la regione potè av-valersi del pacchetto di autonomie concesso dal Governo italiano, queste ripresero a crescere. Per effetto del fatto che la Val Badia, a diffe-renza di Cortina e della Val Gardena, non subì il saccheggio edilizio. Il Rosa Alpina, nome po-

polare del rododendro di montagna, crebbe in sintonia con l’armonico sviluppo turistico della valle, frutto del rispetto per l’ambiente nutrito dai badioti, intimamente rimasti contadini nel senso nobile del termine.

In pochi anni l’albergo da pensione di pae-se divenne un albergo blasonato e poi anche un ristorante stellato. “Negli anni Ottanta” ricorda Paul Pizzinini, nel frattempo rientrato da Wup-perthal in Germania, dove si era fatto le ossa “anche il bar faceva la sua parte. Le serate di musica con il cocktail giusto garantirono ottimi incassi”. Nel 1993 avvenne il salto di qualità, sempre con la regia di Paul. E il Rosa Alpina diventò quello che è oggi, un albergo di lusso. Nel 2000, dopo sette anni di attesa, entrò a far parte della prestigiosa associazione dei Relais & Chateaux. Paul, che nel frattempo si era ri-sposato con Daniela Steiner dopo il lutto della

perdita della prima moglie, ricorda che papà Mi-chelangel gli diceva sempre di imitare i migliori. “Un inverno ci permettemmo di aumentare i prezzi due volti” confessa Paul “tanto il turismo di alto profi lo tirava. Il segreto per fi delizzare i clienti è quello di offrire loro quello che voglio-no. E così è stato anche nella ristorazione”. Il Rosa Alpina oggi vanta anche il primato nella ristorazione della valle. Il ristorante “St. Hu-bertus”, dove opera Norbert Niederkofl er (animatore di tutte le iniziative di valorizzazio-ne gastronomica dell’Alto Adige), si fregia di due stelle Michelin. E’ uno dei tre stellati storici della Val Badia. Paul Pizzinini nel frattempo ha ceduto il timone del Rosa Alpina al fi glio Hugo e alla nuora Ursula, mentre la moglie Daniela dirige la lussuosa beauty farm. L’hotel com-prende anche una suite, in realtà un apparta-mento, su cui si favoleggia molto, poiché ospita

spesso personaggi di alto rango che con gli altri clienti non condividono nemmeno il garage. In pubblico non si fanno mai vedere. Oggi il Rosa Alpina è l’unico albergo di alta gamma in Alto Adige ad aver abolito la mezza pensione, non ritenendola più adeguata al profi lo dell’hotel e all’obiettivo di puntare ad un hotellerie di gran classe. Seppure l’albergo conserva un’anima fortemente legeta alla valle e lo si vede dall’uti-lizzo di materiali tradizionali negli arredi: legno, lana, loden e mobili dell’artigianato contadino. Paul ha anche costruito una centrale idroelet-trica ed è stato il fondatore del Museum Ladin Ursus ladinicus di San Cassiano, inaugurato nel 2011 e dedicato all’orso preistorico dolo-mitico. Dire che la famiglia Pizzinini ama la Val Badia è persino riduttivo, perché la valorizza-zione di questo territorio alpino straordinario è il suo stesso motivo di vita.

1 Turismo

Se vogliamo risalire alla fatidica prima pietra bisogna tornare indietro nel tem-po fi no al 1850. Il Rosa Alpina nacque

come Vidum, una casa parrocchiale aperta, e venne edifi cato grazie a una donazione della famiglia Crazzolara. Furono i parrocchiani a gestire allora anche l’osteria e le poche camere ricavate per gli ospiti. All’epoca San Cassiano era un puntino sulla carta geografi ca, cento anime in tutto. E come l’intera Val Badia era sotto il Tirolo austriaco e la corona degli Asbur-go.

La famiglia Pizzinini, ladina come i Crazzolara e come le tante altre famiglie che da generazioni costituiscono l’anima più vera della valle, proveniva dal mondo dell’artigiana-to. Fu Michelangel negli anni Venti ad avere per primo l’intuizione che il turismo avrebbe potuto diventare il futuro di quell’ area dolomi-tica, dispensando benessere a quanti avessero saputo investire con saggezza e lungimiranza.

In un libro “Mariangel Pizzinini d’Rungg - Memorie di un Kaiserjager e albergatore” rac-contando la sua storia personale svela com’è nato quello che oggi è uno degli alberghi più famosi delle Dolomiti, e non solo. Il Rosa Alpi-na di San Cassiano, appunto. Orgoglio della famiglia Pizzinini e luogo d’incontro privilegia-to di personaggi di primo piano (fra cui anche teste coronate e sceicchi) ma anche di sem-plici appassionati della montagna.

L’ospitalità della famiglia Pizzinini, un patrimonio che si tramanda da generazioni e oggi nella mani di Paul (l’ottavo dei dieci fi gli di Michelangel) e di suo fi glio Hugo, è un sentimento sincero. Un valore immediatamen-te percepibile.

Michelangel combattè la prima guerra mondiale. Come tanti altri ladini visse la con-traddizione di doversi arruolare e vestire la divisa del leggendari Kaiserjager (i cacciatori dell’imperatore) per combattere contro quello che alla fi ne della guerrà divento il loro nuovo paese: l’Italia. Non meno amato dell’Austria, a conferma dell’assurdità della guerra. Michelan-gel dopo il confl itto si dedicò al commercio del legname e anche all’agricoltura. Poi divenne esattore delle tasse. Nel frattempo aveva aper-to a Pedraces anche la sua prima pensione, a cui dette il nome della moglie: Theresa.

L’occasione della vita capitò in un momen-to drammatico per l’Alto Adige – Sud Tirolo: le opzioni. Una decisione presa da Hitler e Mussolini per risolvere una volta per tutte il problema della regione. Entro il 1939 gli alto-atesini che lo avessero voluto avrebbero potuto vendere i loro beni ed emigrare in Austria (nel frattempo diventata parte del Terzo Reich). Fra optanti e Dableider , ovvero gli altoatesi-ni che invece volevano rimanere, si creò una frattura profonda. La Val Badia era l’unica valle in cui i Dableider erano maggioranza. Miche-langel Pizzinini acquistò, sfruttando il diritto

Alto Adige

ALCUNE IMMAGINI STORICHE DELL’HOTEL ROSA ALPINA DI SAN CASSIANO E DELLA FAMIGLIA PIZZININI CON IL CAPOSTIPITE MICHELANGEL E I SUOI DIECI FIGLI. QUI SOPRA, DA SINISTRA: HUGO PIZZININI

CON LA SUA FAMIGLIA, LO CHEF STELLATO NORBERT NIEDERKOFLER E PAUL PIZZININI, A CUI SI DEVE LA CONSACRAZIONE FRA I RELAIS & CHATEAUX. NELLE DUE IMMAGINI PIÙ RECENTI: L’ESTERNO DEL ROSA

ALPINA, IL 5 STELLE LUSSO DI SAN CASSIANO, E UNA CAMERA DELL’HOTEL

Il suo ottavo fi glio Paul completò l’operanegli anni Ottanta scommettendo sul lusso

come gli suggerì saggiamente suo padreL’azienda, ora guidata dal nipote Hugo

ha un altro fi ore all’occhiello di prestigio:il ristorante St. Hubertus, due stelle Michelin

di Renato Malaman

La famiglia proprietaria dell’Hotel Rosa Alpinal’albergo di San Cassiano nato come pensionee oggi tra i più famosi Relais & Chateaux d’Europatrae la sua fortuna dalle intuizioni di Michelangelche dopo la prima guerra mondialecapì che il turismo era il futuro della valle

SÌ, viaggiare

I Pizzinini, la Val Badia nel cuore

27Turismo

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I vermi intestinali del cane e del gatto

IL VETERINARIO A cura del dott. Gildo Baroni

Uno dei problemi più frequenti per i possessori di cani e gatti è certamente rappresentato dai vermi intesti nali, parassiti che vivono a spese di un altro organismo indebolendolo e, a volte, causando gravi patologie. Tra i parassiti più importanti troviamo:1. Ascaridi: sono i vermi intesti nali più frequenti negli animali giovani in quanto trasmessi dalla madre nella fase fi nale della gravidanza e con il latt e materno. La trasmissione avviene att raverso l’ingesti one di uova.2. Tenia: presente in cani e gatti di qualsiasi età. I ver-mi si insediano nell’intesti no dove consumano parte del cibo ingerito dall’animale. La trasmissione avvie-ne prevalentemente att raverso le pulci.3. Tricuridi: infett ano animali di tutt e le età. Gli adulti si att accano alla parete intesti nale nutrendosi di san-gue. La trasmissione avviene att raverso l’ingesti one di uova.4. Anchilostomi: più frequenti negli animali giovani. I parassiti adulti si att accano alla parete intesti nale nu-trendosi di sangue. La trasmissione avviene att raver-so l’ingesti one di uova. Le larve possono anche entra-re nell’organismo att raverso la pelle o trasmesse con

il latt e materno. Le verminosi intesti nali rivestono parti colare importanza negli animali giovani, vista la loro ancora carente risposta immunitaria, dove pos-sono provocare debolezza, dimagrimento, patologie cutanee, fi no ad arrivare, in caso di infestazioni mas-sive, a diarree profuse, disidratazione ed anemie che possono portare anche alla morte del soggett o. In un animale adulto, nella maggioranza dei casi, un’infe-stazione non mostra sintomi parti colari mentre nei casi più gravi si possono notare opacità del pelo, di-magrimento e diarrea di varia enti tà. A parte i casi in cui le larve sono visibili ad occhio nudo (proglotti di della tenia) l’unico metodo per avere una diagnosi sicura è l’esame microscopico di un campione di feci. In caso di verminosi intesti nali il veterinario di fi ducia saprà consigliare la terapia più idonea, in commercio ci sono diversi otti mi prodotti , compresse o creme per via orale, fi alett e da applicare sulla cute o solu-zioni iniett abili contro i parassiti più comuni. Normal-mente eff ett uando un paio di tratt amenti il problema si risolve e raramente è necessario procedere ad ul-teriori terapie.

Dott. Gildo Baroni - Tel. 0425 471076 mail: [email protected]

Educazione e cani (prima parte)

L’ESPERTO Dott.ssa Veronica Ferrarese - Educatrice cinofi la*

“Educato corrett amente un uomo può essere il migliore amico del cane”, questa aff ermazione dell’umorista americano Ford conti ene una gran-de verità, ovvero educare un cane signifi ca prima di tutt o educare se stessi a capire il proprio amico a quatt ro zampe, imparare a conoscerlo, a rispet-tarlo e dunque a volergli bene. Il cane infatti per vivere sereno ha bisogno di se-guire delle regole, di sapere ciò che può o non può fare e ha bisogno di coerenza da parte del proprietario il quale, a sua volta, deve imparare a comprendere e rispett are le esigenze del suo amico. Pertanto, l’educazione è un’atti vità che ri-guarda sia il cane che il proprietario, un percorso a due, guidato da un professionista, in cui è fon-damentale insegnare al cane delle competenze di modo che sappia come comportarsi nelle diverse situazioni di vita quoti diana; un cane senza regole è infatti spesso un cane stressato, agitato e ad-diritt ura aggressivo. Per quanto riguarda quando iniziare un percorso educati vo, io consiglio di ri-volgersi ad un professionista appena il cane arri-va a casa, sia che si tratti di un cane adott ato già

adulto sia che si tratti di un cucciolo di pochi mesi (ovviamente dopo che è stato sott oposto ai vac-cini): imparti rgli sin dall’inizio corrett e abitudini è senza dubbio più semplice rispett o ad una ri-educazione o ad un recupero comportamentale, quando il danno è già stato fatt o. A mio avviso l’educazione è fondamentale, ed in certi paesi è addiritt ura obbligatoria, se si vive in citt à o se si tratt a di cani impegnati vi che mal guidati possono diventare diffi cili da gesti re e pericolosi per l’incolumità pubblica, a tal propo-sito non serve pensare necessariamente al cane aggressivo che morde ma anche per esempio ad un cane molto ti moroso che scappa. Collegando-ci alla massima iniziale, non dimenti chiamoci che l’educazione riguarda in primis il proprietario, un cane educato infatti è un cane ben gesti to e ben voluto dalla colletti vità.

*Educatrice cinofi la che collabora con il Rifugio Cipa

Questi e tanti altri simpatici musetti li trovate al rifugio C.i.p.a. di fenil del turCo (ro), via argine zucca n° 3/e tel. e fax 0425/476835 – mail: [email protected] – sito: www.legadelcanerovigo.com facebook: facebook.com/legadelcanerovigo – twitter: twitter@legadelcane – youtube: rifugiocipatv

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altri cani. Adatto a famiglie anche con bambini. Venite a conoscerlo!

MASCÒ è un meticcio di

taglia media. Adora stare

in compagnia delle persone e fare attività ludiche ed educative! Va a passeggio al guinzaglio ed è adatto a famiglie com-

poste da adulti. Venite a conoscerlo!

SHARON è una meticcia di

taglia media. E’ allegra, ener-

gica e di gran compagnia! Va a passeggio al guinzaglio e va d’accordo

con gli altri cani. E’ un cane che adora svolgere attività all’aria aperta. Un vero

spreco che sia qui in Rifugio!

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guinzaglio e va d’accordo con gli

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In quanto tempo si prescrivono le tasse? La prescri-zione è la sanzione per non aver esercitato un diritto nei termini.

Un credito prescritto è dunque un credito estinto. In questo articolo ci occupiamo dei termini di prescrizione dei crediti oggetto di cartelle esattoriali. Decorsi tali termini, senza che sia stato notificato al contribuente un atto interruttivo (lettere di messa in mora, avvisi, cartelle), i crediti si estinguono.

Diversa dalla prescrizione è la decadenza, cioè la sanzione per non aver esercitato una determinata azio-

ne necessaria ad acquisire un diritto. In tema di riscos-sione tramite cartelle esattoriali (quelle cioè notificate da Equitalia), prescrizione e decadenza spesso vengono confuse.

Vediamo allora come si traducono: se Equitalia non ha notificato alcun atto interruttivo il diritto si prescrive e non sarà possibile in alcuna maniera pretendere il paga-mento; se invece Equitalia non notifica avvisi e cartelle entro certi termini decade comunque dalla possibilità di riscuotere ma il credito rimane in piedi e dovrà essere fatta una causa ordinaria.

La prescrizione delle tassediritto tributario

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• Contributi INPS 5 anni (10 per contributi ante-riori al 1 gennaio 1996 e per somme aggiuntive)• Contributi INAIL 5 anni• IRPEF 10 anni• IRAP 10 anni• IVA 10 anni• IMU, ICI 5 anni• TASI, TARSU, TOSAP e altri tributi locali 5 anni

• Sanzioni per violazione al codice della strada 5 anni• Bollo auto 3 anni• Canone RAI 10 anni• Diritti annuali C.C. 10 anni (5 per sanzioni)

Di seguito elenco i termini di prescrizione di determinati tributi

fiscalita’, norme e tributi

Continuando nella nostra disamina dei rimedi esperibili nell’ ipotesi che Vi siate trovati nella situazione di aver omesso un pagamento dovuto all’ Erario, o di esserVi

dimenticati una scadenza, parleremo, questo mese, del rime-dio, c.d. del “Ravvedimento Operoso”. Anche su tale Istituto la legge di Stabilità 2015 ha inciso profondamente, con la conseguenza che, da quest’anno, i contribuenti possono sana-re i mancati versamenti fiscali, con sanzioni ridotte, senza limiti di tempo, e che le cause ostative all’utilizzo del ravvedimento operoso vengono limitate al solo caso in cui al contribuente sia stato già notificato un atto di liquidazione o un avviso di accer-tamento (con la conseguenza che un contribuente che abbia subito un’attività di ispezione e verifica da parte dell’ Agenzia o della GdF, potrà ancora usufruire del ravvedimento opero-so per sanare la propria posizione, prima che il conseguente accertamento gli venga notificato). I termini per usufruire del ravvedimento e le relative sanzioni, così divengono:

- Pagamento entro14 giorni: sanzione dello 0,20% gior-naliero;

- dopo 30 giorni: sanzione ridotta del 3%;- dopo 90 giorni: sanzione ridotta del 3,3%;- dopo 1 anno: sanzione del 3,75%;

Il ravvedimento operoso 2015

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- dopo 2 anni: sanzione del 4,2%;- Oltre 2 anni: sanzione del 5%;Naturalmente, oltre al versamento dell’imposta e della

sanzione, in misura ridotta, il contribuente dovrà versare anche gli interessi di mora, calcolati al tasso legale annuo a partire dal giorno in cui il versamento avrebbe dovuto essere effettuato e sino al giorno di effettivo versamento.

In pratica, con le nuove regole il Fisco concede la possi-bilità di ravvedersi anche senza limiti di tempo, con sanzioni sempre ridotte, al massimo il 5% e la sanzione piena, del 30%, resta applicabile esclusivamente nel caso di accer-tamento. In conseguenza, dal 31 Dicembre 2015 viene abrogato l’istituto dell’acquiescenza integrale ai Pvc, gli inviti al contraddittorio e a tutti gli atti definibili emessi dall’Agenzia delle Entrate (non preceduti da Pvc o invito).

Naturalmente, oltre al versamento dell’imposta e della sanzione, in misura ridotta, il contribuente dovrà versare anche gli interessi di mora, calcolati al tasso legale annuo a partire dal giorno in cui il versamento avrebbe dovuto essere effettuato e sino al giorno di effettivo versamento

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“Fermo tecnico e qualificazione del danno”Cass. 11515/2013

diritto stradale

Con la sentenza n. 11515/2013, la Corte di cassazio-ne è intervenuta su un caso di richiesta di risarcimento danni da fermo tecnico. Il tribunale di Roma, si era

pronunciato in senso negativo, affermando che nel caso di specie il fermo tecnico avrebbe potuto essere concesso solo se il danneggiato avesse dimostrato di avere effettuato degli interventi di riparazione del veicolo. Il successivo ricorso in cassazione, quindi, verteva principalmente sulla presunta vio-lazione e falsa applicazione degli artt. 1223, 1226 e 1227 c.c., così come richiamati dall’art. 2056 c.c. in relazione alla domanda di liquidazione del danno da fermo tecnico. Il ricorrente contestava l’orientamento assunto dal tribunale, ritenendo che il danno da fermo tecnico fosse desumibile dall’indisponibilità del mezzo, a prescindere dall’effettiva ne-cessità di dover riparare materialmente l’autovettura inciden-tata. La Suprema Corte ammette che il proprio orientamento più recente prevede la possibilità della liquidazione equitativa del danno da “fermo tecnico” anche in assenza di prova specifica, tuttavia, traendo spunto dalla fattispecie in esame, evidenzia anche come il proprio orientamento maggioritario induca a ritenere superato l’opposto orientamento,ritenendo,

Studio Trevisan di Trevisan Susanna. Recupero Danni - Infortunistica Stradale Este (PD) - Tel:0429603778 - Via Atheste, 44/F - [email protected]

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al contrario, preferibile che ogni danno (quindi anche quello da fermo tecnico) vada provato. La corte di legittimità ritiene che il ricorrente non abbia colto la ratio decidendi della senten-za del tribunale di Roma, la quale si fonda sull’insussistenza di un danno da fermo tecnico e sulla considerazione che dalla mancata riparazione del veicolo si debba desumere la relativa indisponibilità dello stesso. L’assenza della riparazione esclu-de l’indisponibilità del mezzo e, di conseguenza, esclude anche la sussistenza di un danno da fermo tecnico. La Corte di cassazione rileva che il ricorrente si sia limitato a dedurre un’asserita violazione di legge e un vizio motivazionale che, tuttavia, non incidono direttamente su quanto statuito dal tribunale di Roma. Per tali motivi, la Corte di cassazione ha ritenuto che le contestazioni mosse dal ricorrente dovessero essere ritenute prive di pregio. La sentenza n. 11515/2013 della Corte di cassazione fa il punto sulla giurisprudenza di in tema di qualificazione del danno da fermo tecnico, ponendosi l’ambizioso obiettivo di individuare un punto fermo nel deda-lo di orientamenti giurisprudenziali.

STudio TreviSAn di TreviSAn SuSAnnA

diritto civile

Con il ritorno dalle ferie, sempre più spesso, si deve affrontare il problema del danno cagionato al turista dall’impossibilità di godere pienamente del viaggio

acquistato, trasformatosi in fonte di stress legato a problemi nell’organizzazione del soggiorno, nel mezzo di trasporto o ad altre cause che compromettono lo stato psicofisico del viaggiatore.

Tale danno è annoverato tra quelli non patrimoniali per i quali il consumatore ha diritto al risarcimento derivante dagli inadempimenti agli obblighi contrattuali assunti dall’orga-nizzatore (ad esempio le scadenti sistemazioni alberghiere o i servizi offerti di livello inferiore rispetto a quello promessi al momento dell’acquisto del soggiorno).

Il Codice del Turismo ha individuato le cause di danno da vacanza rovinata nell’inadempimento o inesatta esecu-zione delle prestazioni che formano oggetto del pacchetto turistico, specificando che l’inadempimento non deve essere di scarsa importanza e deve essere collegato al tempo di vacanza inutilmente trascorso e all’irripetibilità dell’occasio-ne perduta.

Sono risarcibili sia il danno per gli esborsi economici sostenuti, che quello esistenziale causato dallo stress subito

Danno da vacanza rovinata

Avv. Fabiola Fara e Avv. Mariella Pesetti - Studio Legale Fara Pesetti, via Vittorio Emanuele II, 41 - Conselve (Pd) - tel. 049 5384321 - Fax 049 9513678 - Email [email protected]

AVV. FAbIoLA FARA - STuDIo LEgALE FARA PESETTIper il disservizio.

In caso di mancato godimento della vacanza, il pre-giudizio economico corrisponde al prezzo del viaggio, o in una riduzione dello stesso se il consumatore abbia potuto godere solo parzialmente del soggiorno.

Il turista che chiede il risarcimento è tenuto a provare il contratto di viaggio, allegando fotografie e testimonianze dell’inadempimento di controparte.

Il danno esistenziale subito, invece, non può essere determinato nel suo preciso ammontare, essendo difficile fornire la prova dello stress subito a causa del mancato godimento della vacanza e del maggior nervosismo che il turista manifesta al rientro alla vita quotidiana.

Il Giudice, pertanto, liquiderà il predetto danno in via equitativa.

Da ricordare che se la vacanza, al posto di rigenerare, vi logora, dovete presentare reclamo all’organizzatore, a mezzo raccomandata o altro mezzo idoneo a fornire la prova dell’avvenuto ricevimento, entro 10 giorni dal rien-tro dal viaggio.

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L’Editoriale

Prima di entrare in palestra, passare dal medico

L’Europa oggi è un’entità ancora in cerca di una sua iden-tità, di una forma stabile che le consenta di avviarsi verso il futuro con sicurezza e capacità di incidere. Molto ancora

deve essere fatto nella direzione dell’integrazione politica e normativa ma soprattutto, se si vuole veramente restare uniti in un Unione che spesso viene percepita come distante e alie-na, è necessario costruire una vera cultura europea.

Soltanto una forte cultura condivisa infatti può permetterci di superare le differenze nazionali, molto più di rapide modifi -che a regolamenti e statutari comunitari.

La scarsità di questa cultura condivisa si traduce anche in limitazioni all’apporto che i professionisti di diversi paesi dell’Unione possono portare fuori dal loro stato. Scrivo que-sto editoriale da Sibiu, in Romania, dove ho partecipato a un convegno europeo di psicologia. Le domande che ho portato ai partecipanti sono state soltanto due. La prima è stata se co-noscessero i regolamenti dei diversi stati dell’Unione Europea riguardo alla possibilità di svolgere la professione di psicologo. La seconda è stata se pensassero che i potenziali pazienti, clienti o utenti fossero disponibili ad affi darsi a professionisti con un titolo di studio estero, esperienze diverse da quelle a cui sono abituati, teorie e concetti lontani dal mainstream della loro nazione. Purtroppo devo ammettere che, anche in un ambiente accademico, la risposta a entrambe le domande è stata negativa. Ma se a riparare alla prima è suffi ciente poca formazione riguardo leggi e regolamenti, la seconda richiede un lungo processo di educazione e diffusione della cultura. Oggi, l’Europa ha un potenziale infi nito: 500 milioni di per-sone portatrici di culture diverse, di studi di altissimo livello, di possibilità di innovazione. Però fi nché non saremo pronti e disponibili ad utilizzarlo, fi nché non sarà normale – ad esem-pio – rivolgersi a uno psicologo romeno, inglese, portoghese o tedesco e che gli psicologi italiani sentano di poter lavorare in tutto il continente, questo potenziale rimarrà un’idea e una possibilità ancora da scoprire.

dott. alessandro De Carlo*

PROFESSIONI ED EUROPA: LA SFIDA DI CREARE UNA CULTURA EUROPEA

*Presidente dell’ordine degli Psicologi del Veneto

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Difficoltà di apprendimento ed autostima

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Cheratocono e lente a contatto

Postura corretta a scuola

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Sia per gli agonisti che per gli amatori una prepa-razione sportiva fi nalizzata alla ottimizzazione e pianifi cazione scientifi ca degli allenamenti deve as-

solutamente partire della valutazione oggettiva dell’atleta. Gli sportivi, ciclisti in particolare, non solo desidera-

no poter avere dei numeri/valori per poter dire quanto valgono oggi e quali sono i loro possibili margini di miglioramento, vogliono anche sapere su quali parametri lavorare per mi-gliorare lo stato di forma. Naturalmente tutto questo si può ottenere dopo e non prima di aver eseguito la VISITA DI IDONEITA’ ALL’AGONISMO, che ha l’obiettivo di accertare le condizioni fi siche idonee e attinenti ad una pratica motoria e di escludere eventuali patologie; solo dopo questo passaggio sarà possibile prati-care l’attività sportiva in sicurezza. La valutazione funzio-nale è la misurazione di alcuni specifi ci parametri fi siologici indispensabili per ottimizzare le uscite e la preparazione. Il risultato, scientifi camente supportato, sarà quello di avere dei miglioramenti preventivati, misurabili, non casuali.

Per una corretta riproducibilità il test è da eseguirsi ob-bligatoriamente in laboratorio e tra i valori che interessano di più troviamo:

• La soglia anaerobica• Il VO2 Max• La potenza espressa in Watt

L’esecuzione del test avviene normalmente su un rullo con la propria bicicletta e, con carichi progressivi, si calcola la SOGLIA ANAEROBICA (la zona di fre-quenza cardiaca di transizione tra metabolismo aerobico e anaerobico-lattacido). Il valore di frequenza cardiaca ci serve poi per impostare i programmi di allenamento: a un

determinato valore di frequenza cardiaca corrisponde una certa velocità in Km/ora, una potenza espressa in watt e il massimo consumo di ossigeno (VO 2 max).

In conclusione, grazie a questi dati medico-scientifi ci, siamo in grado di stabilire la “cilindrata” del ciclista le sue potenzialità.

Buon allenamento.

Dott. augusto Brusomini - specialista in Medicina dello sportPiazza Dossetti 1, Piove di sacco (Pd)www.unixpoliambulatorio.it tel 0499708688

Medicina dello sport, la valutazione funzionale del ciclista

Il Dott. Augusto

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L’intervento

Ci sono voluti un D.L., una sua conversione in Legge,una nota esplicativa di un D.M. recante “linee guida di indirizzo in materia di certifi cati medici per l’ attività sportiva non agonistica”, con il supporto di un gruppo di lavoro nominato presso il Ministro della Salute, per sopprimere

l’ obbligo della certifi cazione medica per l’ attività ludico-motoria e amatoriale e confermarne l’ obbligo per l’ attività sportiva non agonistica.E ancora rimangono vaste zone d’ombra sull’argo-mento a pochi giorni dall’inizio del nuovo anno scolastico e dalla ripresa delle attività sportive. Ma andiamo con ordine: con D.L. del 21 giugno 2013 convertito in legge N.98 il 9 agosto 2103 viene soppresso l’obbligo di certifi cazione medica per l’attività ludico-motoria o amatoriale e confermato l’ obbligo per l’ attività sportiva non agonistica;nell’agosto del 2014 viene emanato il Decreto del Ministro della Salute con le linee guida e nel giugno dell’anno in corso la nota esplicativa del Ministero della Salute. In pratica l’ obbligo del certifi cato riguarda a) gli alunni che svolgono attivi-tà fi siche-sportive nell’ambito delle attività parascolastiche;b) coloro (inteso come persone fi siche tesserate) che svolgono attività organizzate dal Coni,da società sportiva affi liate alle Federazioni sportive nazionali,alle discipline associate,agli Enti di promozione sportiva riconosciuti dal Coni che non siano considerati atleti agonisti (questi ultimi hanno obbligo di certifi cazione sportiva rilasciata dalle ALS o da Centri autorizzati); c) coloro che partecipano ai Giochi sportivi studenteschi nelle fasi precedenti a quella nazionale. I Medici che possono rilasciare il certifi cato sono i Medici di medicina generale e i Pediatri di libera scelta, relativamente ai propri assistiti, o i Medici specialisti in medicina dello sport. Il certifi cato medico ha validità annuale e per il suo rilascio vengono speci-fi cati gli accertamenti clinici richiesti: anamnesi ed esame obiettivo completo di misurazione della pressione arteriosa,un elettrocardiogramma (ECG) (almeno una volta nella vita) o ogni anno per coloro che hanno superato i 60 anni di età e presentano fattori di rischio cardiovascolare oppure indipendentemente dall’età soffrono di patologie croniche comportanti un aumentato rischio car-diovascolare.Ovviamente il medico può richiedere ulteriori esami che ritiene opportuni per il rilascio del certifi cato. Nell’ambito dell’attività non agonistica il Coni,sentito il Ministero della salute dovrà provvedere ad impartire idonee indicazioni agli Organismi riconosciuti dallo stesso Coni affi nché distinguano tra le diverse tipologie di tesseramento ai fi ni della sussistenza o meno dell’obbligo del certifi cato tra: a) tesserati che svolgono attività sportive regolamentate;b) tesserati che svolgono attività sportive che non comportano impegno fi sico; c) tesserati che non svolgono attività sportiva. Solo per i tesserati di cui al punto sub a) sussiste l’ obbligo della certifi cazione. Nell’attesa,poichè il gioco del bridge o del burraco o degli scacchi o delle bocce sono considerati discipline sportive, tutti coloro che partecipano a tornei organizzati da società sportive affi liate al Coni dovranno esser muniti di certifi cato medico? E tutti gli over 60 con ECG annuale? E tutti i bambini che praticano attività fi siche presso Enti riconosciuti dal Coni o nell’ambito di attività parascolastiche anche loro dovranno presentare certifi cato medico con allegato un ECG? Quali potranno mai essere le attività sportive che non comportano impegno fi sico? Conosciamo bene l’ importanza dell’attività fi sica per la salute dei bambini ma,come hanno giustamente osservato i Pediatri, la nebulosa defi nizione di attività sportiva non agonistica,l’obbligo di un ECG per il rilascio del certifi cato e i costi derivan-ti hanno reso complesso e più diffi cile l’ approccio all’ attività motoria organizzata,specialmente per i bambini delle fasce sociali più disagiate. Non sussiste più invece l’obbligo del certifi cato per attività ludico-motoria, “intesa come attività praticata da soggetti non tesserati alle Federazioni sportive nazionali,alle discipline associate,agli Enti di promozione riconosciuti dal Coni,individuale o collettiva,non occasionale,fi nalizzata al raggiungimento e mantenimento del benessere psico-fi sico della persona”. Peccato che, come da conoscenza comune,le palestre,le piscine,i circoli del tennis,le piste di pattinaggio e via dicendo,per motivi di opportunità amministrativa sono nella quasi totalità affi liati al Coni e i loro frequentatori automaticamente tesserati, e richiedono indipendentemente dall’attività svolta, la presentazione del certifi cato medico per la loro frequenza. Di più: il certifi cato comunque viene richiesto se non altro per motivi assicurativi in quanto molte polizze assicurative stipulate dai gestori di palestre etc. rispondono solamente se vi è la presenza di un certifi cato medico. Insomma ci sono voluti un Decreto Legislativo,una sua trasformazione in Legge,un Decreto del Ministro della Salute,una nota esplicativa del Ministero della Salute,un gruppo di lavoro presso lo stesso Ministero per complicare il rilascio della certifi cazione per attività sportiva non agonistica e rendere il certifi cato per attività ludico-motoria un atto amministrativo per le assicurazioni piuttosto che un certifi cato clinico per motivi di salute, che, anche se non obbligatorio risulta obbligato.

CERTIFICAZIONI MEDICHE PER ATTIVITÀ SPORTIVE NON AGONISTICHE O LUDICO-AMATORIALIQUANDO SUSSISTE L’OBBLIGO?

di Francesco Noce*

*Presidente dell’ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di rovigo

L’opinione

Negli ultimi anni è aumentata, negli individui in età evolutiva, la prevalenza di eventi traumatici che vedono il coinvolgimento del distretto oro facciale, ivi comprese le arcate dentarie, si’ da rap-presentare un indubbio problema di salute pubblica. Ciò è imputabile all’aumentato dinamismo

della vita quotidiana, al maggior coinvolgimento del bambino in attività agonistiche ed all’aumentato uso di veicoli motorizzati da parte degli adolescenti.Scuola, ambiente domestico, ambiente sportivo e strada sono le sedi dove con maggiore frequenza si verifi cano eventi traumatici e, allo stesso tempo, luoghi dove è possibile mettere in atto idonee misure di prevenzione.

L’arrivo ad un pronto soccorso di un paziente che abbia subito un trauma dentale è, pertanto, un evenienza frequente e tale da richiedere, per una corretta presa in carico dell’individuo, competenze multidisciplinari (odontoiatriche, Maxillo-facciali, pediatriche, medico-legali, medicosportive, di medicina d’urgenza e di medicina preventiva); il tutto al fi ne di avviare il paziente verso un ottimale recupero funzionale ed estetico. A seguito di un trauma che coin-volge il distretto facciale e le arcate dentarie, le prestazioni terapeutiche necessarie possono essere volte al ripristino della mucosa, alla ricostruzione immediata dell’elemento dentario traumatizzato, al riattacco del frammento coronale fratturato, al reimpianto del/i dente/i avulsi, ove possibile. Durante la prima visita, grande importanza deve essere riservata all’approccio psicologico del paziente traumatizzato.

Il percorso diagnostico e terapeutico deve essere affrontato secondo un protocollo specifi co che, prevedendo inizialmente un’accurata raccolta dei dati anamnesticocircostanziali dell’evento traumatico, si articolo successivamente con una prima fase di obiettività clinica e radiologica, una seconda di specifi co intervento terapeutico è una terza che prevede la programmazione di controlli a distanza atti a seguire l’evoluzione clinica.

La maggior parte della letteratura, oggi disponibile, sottolinea che spesso la conoscenza delle corrette procedere da seguire in presenza di un trauma dentale è insoddisfacente. Infatti, alcuni studi indicano che solo il 4% dei medici fornisce, in una fase iniziale, un trattamento appropriato. La prognosi delle lesioni traumatiche dentarie dipende dal tempo che intercorre tra l’evento traumatico e l’inizio del trattamento e, spesso, la prima fi gura che viene a gestire il trauma dentale è il medico di pronto soccorso o quello ospedaliero o il pediatra di libera scelta. Sono state quindi messe a punto dal ministero della salute delle linee guida che possano fornire delle indicazioni e raccomandazioni sulla prevenzione e gestione immediata del trauma dentoalveolare nei pazienti in età evolutiva co una altresì attenta valutazione delle conseguenti implicazioni medico legali.

NON SOTTOVALUTIAMO I TRAUMI DENTALI DEI RAGAZZIdi Dott. Bruno Noce*

*Presidente della Commissione albo odontoiatri rovigo

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La cornea, porzione anteriore e trasparente dell’oc-chio, è costituita da 5 strati: Epitelio mem-brana di Bowman Stroma membrana di

Descement EndotelioQuesta trasparenza è soggetta ad un equilibrio

molto delicato e sono molte le malattie che possono provocare una perdita della stessa ( problemi infettivi, infi ammatori, meccanici, tossici e distrofi ci)

tra le cause di distrofi a troviamo il Cheratocono che provoca un incurvamento a volte progressivo verso l’esterno che prende la forma conica. Nulla di certo sull’origine di questa anomalia.

Varie sono le tecniche e le terapie per il Cherato-cono:

dalla Cheratoplastica (intervento chirurgico di tra-pianto corneale)

al Cross-linking (è la tecnica che utilizza l’applica-zione combinata di Ribofl avina (Vitamina B2) in so-luzione con destrano (uno zucchero) al 20% in una composizione che assomiglia ad una gelatina giallastra messa a contatto con la cornea a cui è stato preceden-temente asportato l’epitelio, e radiazioni ultravioletti.

La Cheratotomia radiale asimmetrica (Mini Ark). Gli Anelli Intra- Stromali.E nelle forme lievi di Cheratocono, utili possono es-

sere le Lenti a Contatto gas-permeabili Si ottimizza la progettazione attraverso un siste-

ma noto con il nome di lente a calco e questa tecnica si è sviluppata grazie a nuove tecnologie d’avanguardia: la Topografi a, il Topografo è uno strumento molto im-portante per la stima del Cheratocono, esso evidenzia , in una mappa, la deformità della cornea, ovvero l’analisi del profi lo della superfi cie corneale come fosse una fotografi a tridimensionale ed è un esame rapido

e pratico e non invasivo, e inoltre dalla costruzione innovativa di macchinari robotici per lenti a contatto, derivati dalla “nano-tecnologia” applicata a torni com-puterizzati a controllo numerico, che consentono lavo-razioni precisissime. Quindi le lenti a contatto vengono progettate in automatico da un computer che legge e elabora la topografi a seguendo esattamente il profi lo corneale, l’applicatore può così vedere virtualmente e in tempo reale come sarà la lente applicata sulla cornea ed inviare il fi le al costruttore per posta elettro-nica, quindi una migliore effi cacia correttiva, riduzione dell’interfaccia meccanica della lente a contatto sull’a-pice del “cono” corneale e quindi si possono adattare diametri delle lenti molto piccoli, aumentando il confort e la respirazione corneale, in modo da avere un porto più prolungato.

Cheratocono e lente a contatto

Ottico Optometrista Barbara Micaglio

ottico optometrista Barbara Micaglio ottica optometria Barbiero Via Montello 2 - 30033 Noale (Ve) - tel. 041-440485 - 041-440484 - e-mail: [email protected] - www.otticheriunite.com

La volta scorsa, abbiamo parlato di diffi coltà nell’appren-dimento della lettura e della scrittura, nella comprensione del testo e nel rispetto delle rego-le. Che consigli possiamo dare ai genitori?

“Intanto quello di non sottovalutare i segnali che osservano e ciò che viene riportato dagli insegnanti. In alcuni casi le diffi coltà possono essere così evidenti da essere già state certifi cate come Disturbo Specifi co dell’Apprendimento (DSA) da uno specialista; altre volte possono essere più diffi cili da identifi care. Dobbiamo infatti tenere conto che siamo di fronte a bambini spesso molto intelligenti che appena si accorgono di avere delle diffi coltà, trovano il modo per distogliere l’attenzione dell’adulto da queste ultime, con tutte le conseguenze che ne derivano”.

A che tipo di conseguenze vi riferite?“Proviamo a pensare a quali effetti devastanti

possa avere sull’autostima la convinzione di non essere “bravi” quanto i compagni.

Si instaura un circolo vizioso per cui questi bambini

Difficoltà di apprendimento ed autostima: come interrompere il circolo vizioso

Dott.ssa ilaria tognon - Psicologa con orien-tamento neuropsicologico, PsicoterapeutaDott.ssa Pes Maria Valeria - Psicologa con orientamento neuropsicologicotel. 347 5150001 - Padova e [email protected]

Dott.ssa Ilaria Tognon e dott.ssa Maria Valeria Pes

non provano più a fare le cose per paura di sbagliare e deludere nuovamente. D’altra parte se non si esercita-no, le diffi coltà non migliorano mai!”.

Come si può interrompere questo circo-lo?

“Attraverso una valutazione neuropsicologica che analizzi le diffi coltà e le potenzialità di ciascun bambi-no. È il punto di partenza che serve per programmare un trattamento specifi co volto a ridurre i defi cit individuati e a trovare delle strategie compensative permettendo al bambino di migliorare le sue prestazioni scolastiche”.

Sia per gli agonisti che per gli amatori una prepa-razione sportiva fi nalizzata alla ottimizzazione e pianifi cazione scientifi ca degli allenamenti deve as-

solutamente partire della valutazione oggettiva dell’atleta. Gli sportivi, ciclisti in particolare, non solo desidera-

no poter avere dei numeri/valori per poter dire quanto valgono oggi e quali sono i loro possibili margini di miglioramento, vogliono anche sapere su quali parametri lavorare per mi-gliorare lo stato di forma. Naturalmente tutto questo si può ottenere dopo e non prima di aver eseguito la VISITA DI IDONEITA’ ALL’AGONISMO, che ha l’obiettivo di accertare le condizioni fi siche idonee e attinenti ad una pratica motoria e di escludere eventuali patologie; solo dopo questo passaggio sarà possibile prati-care l’attività sportiva in sicurezza. La valutazione funzio-nale è la misurazione di alcuni specifi ci parametri fi siologici indispensabili per ottimizzare le uscite e la preparazione. Il risultato, scientifi camente supportato, sarà quello di avere dei miglioramenti preventivati, misurabili, non casuali.

Per una corretta riproducibilità il test è da eseguirsi ob-bligatoriamente in laboratorio e tra i valori che interessano di più troviamo:

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determinato valore di frequenza cardiaca corrisponde una certa velocità in Km/ora, una potenza espressa in watt e il massimo consumo di ossigeno (VO 2 max).

In conclusione, grazie a questi dati medico-scientifi ci, siamo in grado di stabilire la “cilindrata” del ciclista le sue potenzialità.

Buon allenamento.

Dott. augusto Brusomini - specialista in Medicina dello sportPiazza Dossetti 1, Piove di sacco (Pd)www.unixpoliambulatorio.it tel 0499708688

Medicina dello sport, la valutazione funzionale del ciclista

Il Dott. Augusto

Brusomini

Perchè stare attenti alla posturaIl bambino o ragazzo raggiunge la maturità fi sica

solo intorno ai vent’anni, ma prima di quel momento il suo corpo si modifi ca in base alle esigenze subendo costantemente delle spinte di crescita molto forti; da qui l’importanza di educare i bambini ad una postura corretta in modo da:

evitare problemi alla schiena in età giovanile;prevenire i dolori in età adulta, quando il nostro

fi sico non riuscirà più a compensare: scoliosi, dorsalgia, lombalgia, dolore cervicale solo per citarne alcuni;

limitare i vizi posturali che possono provocare problemi anche a livello delle articolazioni;

Una posizione scorretta deve essere mantenuta per

un tempo prolungato per diventare un atteggiamento posturale e quindi poter creare problemi: a scuola un bambino tende a rimanere fermo in posizioni sbagliate per molto tempo, spinto dalla noia, dalla stanchezza o da defi cit muscolari; in questo modo, giorno dopo giorno la postura viene viziata e in seguito mantenuta anche al di fuori del contesto.

Studi recenti hanno constatato che il 50-60% del-le alterazioni posturali sono dovute agli orari scolastici; altra causa molto importante è la quantità di bambini sovrappeso e obesi del nostro bel paese.

Cosa fare Abbiamo visto essere la base per una buona sa-

lute fi sica sin dai primi anni di vita e raggiunge l’apice dell’importanza proprio nel periodo scolare; per evitare problemi è molto importante mantenere una corretta postura a scuola e quindi bisogna comportarsi di con-seguenza:

educare e sensibilizzare il bambino verso un atteggiamento posturale corretto nelle ore scolastiche;

approfi ttare anche delle ore di studio casalinghe per insegnare la postura corretta al proprio fi glio;

evitare di portare gli zaini su una spalla sola; limitare carichi troppo pesanti nelle cartelle; alleggerire gli orari e rendere le lezioni più pia-

cevoli e interattive; migliorare la preparazione dei docenti riguardo

la postura; aumentare le ore di educazione fi sica, renden-

dola però anche più professionale; rivolgersi a personale qualifi cato al di fuori della

scuola per consulenze e consigli pratici professionali

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Postura corretta a scuola

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34 Oroscopo1 Oroscopo

BILANCIADAL 2 3/09

AL 22/10QUALCHE TEMPORALE DI

FINE ESTATE SUL FRONTE SENTI-MENTALE, MA PER QUALCUNO CHE SE NE VA, QUALCUN AL-TRO ARRIVA… VOGLIA DI RE-LAZIONI PROFONDE, GARANTI DI SICUREZZA

SCORPIONEDAL 23/10AL 22/11

SIETE NEL PIENO DI UN PERIODO CON-

FLITTUALE, DI QUELLI CHE SFIANCANO E INSIEME MATURANO.TRA I VOSTRI SOGNI ROMANTICI, LE ASPETTATIVE AMBIZIOSE E LA REALTÀ DEI FATTI, C’È MOLTA DISTANZA

SAGITTARIODAL 23/11AL 21/12

SE AVETE CON-OSCIUTO QUALCUNO DI NUOVO, PREPA-

RATEVI PERCHÉ SI FARÀ VIVO CON DECISIONE. NON SVICO-LATE, SIATE RICETTIVI E FATEVI LE DOMANDE GIUSTE

CAPRICORNODAL 22/12

AL 20/01QUALCUNO SI ALLONTANA PER UN MALINTESO, QUALCUN AL-TRO CAMBIA STRADA E PAESE. FORTE LA SENSAZIONE DI SOLI-TUDINE, CAMBIERÀ SE CAMBIATE ANCHE VOI

ACQUARIODAL 21/01AL 19/02CUPIDO VI HA COLPITI

IN PIENO, VI SENTITE ABBRACCIARE DALLA PERSONA GIUSTA E DA

QUEST’ABBRACCIO NON VOR-RESTE USCIRE MAI. GODETEVELA

PESCI DAL 20/02 AL 20/03AVETE INCON-TRATO IL TIPO

GIUSTO. NON VI RESTA CHE FI-DARVI E BUTTARVI ANCHE SENZA IL PARACADUTE CHE CERCATE SEMPRE. CHIUDETE GLI OCCHI...

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04AMORE TRA AMANTI PASSIO-

NALE E BATTAGLIERO, TRASPAR-ENTE MA UN PO’ PIATTO QUELLO TRA CONIUGI COLLAUDATI CHE SI LEGGONO COME UN LIBRO AP-ERTO, MA DISERTANO IL LET-TONE!

TORO DAL 21/04

AL 20/05IL PERIODO NO

S T A PER FINIRE E PER CHI DEVE RICOSTRUIRE SARÀ DURA… MA CON CALMA E TANTO AMORE TUTTO SARÀ POSSIBILE. SIETE NERVOSI MA SARETE PRESTO PREMIATI

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06DESIDERATE NO-VITÀ ANCHE IN

AMORE, ANCHE SE SIETE LEGATI A DOPPIO FILO CON QUALCUNO. CERCATE FORTI EMOZIONI, LA NOIA VI OPPRIME! CHIEDETEVI PERÒ SE NE VALE LA PENA?

CANCRODAL 22/06

AL 22/07LASCIATE ANDARE SPESSO

CON IL PARTNER, DOPOTUTTO ANDARE AL TRAINO È UNA GRAN COMODITÀ! MA SI VA RAFFRED-DANDO LA PASSIONE, VI VOLETE BENE SENZA FUOCHI ARTIFICIALI

LEONEDAL 23/07

AL 23/08TENEREZZA E PAS-SIONE SI INTREC-CIANO IN UN AMAL-

GAMA DELIZIOSO, PECCATO CHE IL PARTNER NON COLGA LA PROPRIA FORTUNA! POCO MALE, CHI PUÒ RENDERVI FELICI È DIETRO L’ANGOLO

VERGINEDAL 24/08AL 22/09SE IL PARTNER APPARE

SEMPRE PIÙ STRANO ED EVASIVO GATTA CI COVA. DRIZ-ZATE LE ANTENNE. TRA DI VOI MANCA IL DIALOGO, MA EVITATE LE BUGIE, MEGLIO UN DIPLO-MATICO SILENZIO!

OroscopoTUTTO RICOMINCIA A GIRARE

PER IL VERSO GIUSTO:

VI ATTENDE LA VITA VERA!

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1 Oroscopo

BILANCIADAL 2 3/09

AL 22/10QUALCHE TEMPORALE DI

FINE ESTATE SUL FRONTE SENTI-MENTALE, MA PER QUALCUNO CHE SE NE VA, QUALCUN AL-TRO ARRIVA… VOGLIA DI RE-LAZIONI PROFONDE, GARANTI DI SICUREZZA

SCORPIONEDAL 23/10AL 22/11

SIETE NEL PIENO DI UN PERIODO CON-

FLITTUALE, DI QUELLI CHE SFIANCANO E INSIEME MATURANO.TRA I VOSTRI SOGNI ROMANTICI, LE ASPETTATIVE AMBIZIOSE E LA REALTÀ DEI FATTI, C’È MOLTA DISTANZA

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CAPRICORNODAL 22/12

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ACQUARIODAL 21/01AL 19/02CUPIDO VI HA COLPITI

IN PIENO, VI SENTITE ABBRACCIARE DALLA PERSONA GIUSTA E DA

QUEST’ABBRACCIO NON VOR-RESTE USCIRE MAI. GODETEVELA

PESCI DAL 20/02 AL 20/03AVETE INCON-TRATO IL TIPO

GIUSTO. NON VI RESTA CHE FI-DARVI E BUTTARVI ANCHE SENZA IL PARACADUTE CHE CERCATE SEMPRE. CHIUDETE GLI OCCHI...

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AL 20/04AMORE TRA AMANTI PASSIO-

NALE E BATTAGLIERO, TRASPAR-ENTE MA UN PO’ PIATTO QUELLO TRA CONIUGI COLLAUDATI CHE SI LEGGONO COME UN LIBRO AP-ERTO, MA DISERTANO IL LET-TONE!

TORO DAL 21/04

AL 20/05IL PERIODO NO

S T A PER FINIRE E PER CHI DEVE RICOSTRUIRE SARÀ DURA… MA CON CALMA E TANTO AMORE TUTTO SARÀ POSSIBILE. SIETE NERVOSI MA SARETE PRESTO PREMIATI

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06DESIDERATE NO-VITÀ ANCHE IN

AMORE, ANCHE SE SIETE LEGATI A DOPPIO FILO CON QUALCUNO. CERCATE FORTI EMOZIONI, LA NOIA VI OPPRIME! CHIEDETEVI PERÒ SE NE VALE LA PENA?

CANCRODAL 22/06

AL 22/07LASCIATE ANDARE SPESSO

CON IL PARTNER, DOPOTUTTO ANDARE AL TRAINO È UNA GRAN COMODITÀ! MA SI VA RAFFRED-DANDO LA PASSIONE, VI VOLETE BENE SENZA FUOCHI ARTIFICIALI

LEONEDAL 23/07

AL 23/08TENEREZZA E PAS-SIONE SI INTREC-CIANO IN UN AMAL-

GAMA DELIZIOSO, PECCATO CHE IL PARTNER NON COLGA LA PROPRIA FORTUNA! POCO MALE, CHI PUÒ RENDERVI FELICI È DIETRO L’ANGOLO

VERGINEDAL 24/08AL 22/09SE IL PARTNER APPARE

SEMPRE PIÙ STRANO ED EVASIVO GATTA CI COVA. DRIZ-ZATE LE ANTENNE. TRA DI VOI MANCA IL DIALOGO, MA EVITATE LE BUGIE, MEGLIO UN DIPLO-MATICO SILENZIO!

OroscopoTUTTO RICOMINCIA A GIRARE

PER IL VERSO GIUSTO:

VI ATTENDE LA VITA VERA!

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