conselvano sett2015 n111

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Periodico d’informazione locale. Anno XXII n. 111 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD Settembre 2015 del Conselvano

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Conselvano sett2015 n111

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Periodico d’informazione locale. Anno XXII n. 111 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD Settembre 2015

del Conselvano

Periodico d’informazione locale. Anno XXII n. 111 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD Settembre 2015

del Conselvano

Periodico d’informazione locale. Anno XXII n. 111 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD Settembre 2015

del Conselvano

Profughi a S. Sirofra trattativee manifestazioni

Bagnoli, il caso

pag. 8

Migranti al lavoronon solo polemichema integrazione

Due Carrare

pag. 14

Genitori volontariridipingono leaule scolastiche

Bovolenta

pag. 17

pag. 6

Respiro internazionalealla Fiera di ConselveUn successo le esposizioni e le iniziative che hannoportato in centro migliaia di persone, edizione 2015dedicata a Renato Luise, leader di artigiani e alpini

Nel segno di Expo l’edizione 2015 del-la Fiera di Sant’Agostino che anche quest’anno ha concluso in bellezza

l’estate grazie all’impegno di tanti esposito-ri e volontari. Come da tradizione il classico appuntamento con la vetrina privilegiata dell’economia locale, dall’agricoltura all’ar-tigianato, dal commercio ai servizi, ha fatto registrare il tutto esaurito e si conferma un importante volano per l’immagine di Con-

selve e non solo. Quest’anno, poi, con un particolare ricordo ad uno degli storici pro-tagonisti dell’esposizione, Renato Luise, a lungo presidente degli Alpini e degli artigiani dell’Upa scomparso all’inizio di luglio. A lui è stata dedicata l’esposizione “Conselve in mostra” in Prato Comunale. “In memoria di Luise abbiamo allestito una mostra fotogra-fica all’interno dell’esposizione conselvana, un omaggio doveroso ad una persona ge-

nerosa che si è spesa con entusiasmo per il territorio e l’artigianato” spiega il neo presi-dente di mandamento Francesco Pastò. Il giorno della Fiera ma anche tutte le sere di apertura e i fine settimana gli stand sono stati letteralmente presi d’assalto. Positivo il bilancio di Coldiretti Padova: il presidente Federico Miotto ricorda la valenza della tradizione dell’agricoltura conselvana.

Sanità, la rSa paSSaalla “Sereni orizzonti”

Fra pochi giorni, per la precisione dal primo

ottobre, la gestione della Rsa, la Residenza sanitaria

assistita, servizio con 59 pazienti ospitati nei due piani dell’ospedale di Conselve,

passa alla “Sereni Orizzonti” Spa.pag. 9

cartura, la protezione civile cerca volontari

Il gruppo comunale di protezione civile di Cartura cerca nuovi volontari. Il Co-mune ha, infatti, aperto le iscrizioni per integrare il gruppo, costituito

nel 1998. L’invito è rivolto a tutti i cittadini maggiorenni che vogliono impegnarsi.

pag. 18

a pag. 35

alle pagg. 39-41

a pag. 36

All’interno del giornale

la buona Scuola entra in claSSe

veneto in primo piano

continua a pag. 8

Editoriale

“Lasciamoli in mare” ha detto Salvini. “ Respingere i migranti che arrivano dal mare è un atto di guerra” ha affermato il Papa che, oltre a proporre ad ogni parrocchia

di ospitare una famiglia di profughi, vuole dare il buon esempio destinando appartamenti vaticani a due famiglie...

Migranti, un dramma senza confi ni di germana urbani*

continua a pag. 8

“Anche quest’uano a posarsi tuttora sulle infrastrutture stradali.

“Manca interesse politico nei confront di Ornella Jovane*

*[email protected] - [email protected]

Editoriale

*[email protected] [email protected]

L’informazione locale è sempre con te: +80,5% nuove sessioni www.lapiazzaweb.it

da pagg. 22,25-26

pag. 28

pag. 30

i nuovi conSiglieri alla prova dell’aula

Svelata “l’armonia del vero”

È un periodico formato da 13 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.Questa edizione raggiunge le zone Conselve, Tribano, Cartura, Candiana, Due Carrare, Agna, Bovolenta per un numero complessivo di 13.208 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONEe ConCessionaria di PubbliCità loCale

Padova, via Lisbona 10Tel. 049 8704884 Fax 049 [email protected]

REDAZIONE:Direttore responsabile (ad interim)Germana urbani [email protected] Jovane [email protected] in redazione l’11 settembre 2015Centro Stampa: rotopreSS InternatIonalloreto, vIa breCCIa (an)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

è un marchio registrato di proprietà

Srldi

Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin

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VeneziaPadovaRovigo Treviso

Se tutto andrà come nelle previsioni, c’è da scommettere che sarà uno dei regali più gettonati sotto l’albero. È vero, 200

euro coi tempi che corrono non sono pochi. Ma se mettiamo il fascino che la Mela esercita sugli appassionati di tecnologia da un lato, e la poderosa campagna pubblicitaria che possiamo attenderci a partire da ottobre dall’altro lato, è facile che una buona fetta di italiani si convincerà presto che dell’Apple tv non si può proprio fare a meno.

Sfatiamo subito l’obiezione più ovvia: davvero sentiamo il bisogno di un’altra televisione? No, e infatti il nome non deve trarre in inganno. L’Apple tv ha più del computer che della tv, a cui non a caso va collegato per funzionare. Al suo interno c’è un processore, tagli di memoria da 32 e 64 giga, wifi e bluetooth. A che serve, allora? Intanto a guardare video in streaming internet, l’ultima frontiera su cui si giocano le sorti del mercato dell’audiovisivo. Poi ad accedere allo sterminato catalogo di programmi e app per Iphone, trasformando la tv di casa in una console per videogame o in quel che si desidera.

La grande scommessa, però, è un’altra: fare dell’Apple tv il centro della futura casa iperconnessa fi no a riuscire a controllare

e gestirne ogni dettaglio semplicemente attraverso la voce. Si chiama domotica, è la declinazione domestica del cosiddetto “internet delle cose” ed è già tra noi, anche se non ce ne rendiamo conto. Gli esperti stimano che lo scorso anno ci fossero nel mondo qualcosa come 10 miliardi di dispositivi connessi tra loro in modalità wireless, senza fi li. Computer e cellulari, naturalmente, ma anche automobili e frigoriferi, perfi no vestiti e cibo. Nel 2020, di

questo passo, si prevede saranno 30 miliardi.Già oggi tramite cellulare è possibile accendere la caldaia della

casa di montagna, o controllare le telecamere di sorveglianza del sistema di allarme. Solo che, come succede a ogni rivoluzione tecnologica, ogni apparecchio “fa parte a sé”: con i suoi programmi, i suoi strumenti, il suo software. La scommessa di Apple si gioca tutta qui, nel riuscire a imporre per prima sul mercato un prodotto capace di gestire tutti i diversi dispositivi e fare veramente della casa un “ecosistema intelligente”. Non c’è solo la casa di Cupertino, naturalmente. Anche Google ha presentato da poco una sua piattaforma, e altri seguiranno a breve. In palio, dicono gli analisti, c’è un mercato da decine di miliardi di dollari. La nuova battaglia dei giganti è appena cominciata...

Apple tv e il sogno della casa sempre connessaArriva a ottobre l’ultimo prodotto della Mela: video in streaming internet, videogame, ma soprattutto l’ambizione di dominare il nuovo mercato della domotica

3news da laPiazzaweb

La notizia più letta sul nostro sito il mese scorso è stata Nazzareno Italiano eroe del Basket a seguire sono stati cliccatissimi i servizi relativi alle Due serate di festa per la Notte Bianca di Cavarzere, la terza notizia, invece, che ha incuriosito maggiormente i lettori è stata: Scorzè, nuovo volto per il centro città seguici su www.facebook.

com/lapiazzaweb

LE NOTIZIEPIÙ VISTESUL SITO

Sui social è volata la notizia che per paesionline Chioggia è tra le località turistiche top. Subito dopo è l’edizione di Cavarzere a farla da padrone con l’articolo relativo alla festa di fi ne estate. Ha interessato molto il popolo dei social la storia del giovane di Cà Tiepolo arrestato per tentato omicidioseguici su www.facebook.

com/lapiazzaweb

LE NOTIZIEPIÙ VISTESUI SOCIAL

Le edizioni più lette dai lettori della piazzaweb sono state quelle di: Cavarzere, Piovese, Chioggia e Conselvanoseguici su www.lapiazzaweb.it

EDIZIONIPIÙ VISTESUL SITO:

Chioggia, Piovese, Riviera est e Rovigoseguici su www.issuu.com/

lapiazzaweb

EDIZIONIPIÙ VISTESU ISSUU

Migliaia di persone cercano rifugio in Europa passando per l’Italia. L’Europa però non ha ben chiara la strategia da proporre o imporre agli stati membri perché tutti si facciano carico dei migranti. Intanto alcuni comuni, più di altri, stanno accogliendo i profughi nelle strutture individuate dalle prefetture e i problemi di gestione non mancano. Salvini e la Lega sono sempre pronti a manifestare contro l’accoglienza ma mancano di risposte al problema. seguici su www.lapiazzaweb.it/category/il-blog-del-direttore/

Il BLOGDELDIRETTORE

Le Ulss del Veneto, secondo i progetti di Zaia e del suo assessore alla sanità Coletto, passeranno presto da 21 a 7 e nascerà un Ente nuovo che si occuperà a livello centrale di gestire ordini, formazione del personale e altre cose oggi in capo ai direttori generali. I sindaci temono che il riordino signifi chi solo ulteriori tagli. Ma i veneti sono d’accordo? La domanda è: Vi piace l’idea dell’ Ulss unica provinciale?.seguici su www.lapiazzaweb.it/

sondaggio/

IL SONDAGGIO

L’attenzione verso questa rubrica e i suoi protagonisti è altissima. Questo mese in special modo abbiamo pubblicato le foto di fortunati cagnolini scelti da belle famiglie. Continuamo a ricevere tante foto di cuccioli che cercano casa. Segno della sensibilità dei nostri lettori e della bontà del nostro lavoro per gli animali.seguici su www.lapiazzaweb.it/

category/animali/

ADOTTAMI,I NOSTRIAMICIANIMALI

La sezione Turismo del sito lapiazzaweb.it è stata la più visitata! I viaggi e i percorsi enogastromici dell’inserto de La Piazza dedicato al turismo hanno coinvolto gli utenti web, tantissime le visite! seguici su www.lapiazzaweb.it/

category/turismo/

TURISMO E SAPORI

In continua crescita i visitatori nuovi e di rirorno

In continua crescita i visitatori nuovi e di rirorno

In allegato al giornale e suwww.lapiazzaweb.it/turismo

4 Argomento del mese

i dati di confinduStria padova

Avanti adagio, qualcosa si muove

Avanti adagio, ma fi nalmente avanti. Dopo la “stecca” di inizio anno, l’industria padovana si muove e ritrova un’intonazione positiva. È un re-

cupero ancora modesto, ma la produzione nel secondo trimestre aumenta su base annua (+0,2%). Confi ndu-stria Padova, dati alla mano, conferma che migliorano gli ordini e si allunga la striscia positiva della domanda interna, che dà chiari segni di ripresa (+1,6%) ed è più tonica dell’export. Anche l’occupazione mostra primi segnali di recupero (+0,9%). “Adesso, - spiega Massimo Finco, presidente di Confi ndustria Padova

- la priorità è rafforzare la lenta risalita non indebolendo la determinazione, anzi acce-lerando le riforme strutturali, a partire dalla riduzione del carico fi scale che zavorra le imprese. A partire dalla prossima legge di Stabilità che dovrà essere espansiva, rilanciare gli investimenti pubblici e privati e ridurre il carico fi scale che zavorra la competitività delle imprese. Bene lo “shock fi scale” annunciato dal premier Renzi, da fi nanziare in tre anni attraverso una drastica cura dimagrante della spesa pubblica, unita alla lotta all’evasione e ai margini di manovra Ue. Ora un patto con gli imprenditori che punti dritto al cuore dei problemi, più che al consenso: meno tasse sulle imprese anticipando l’intervento già al 2016, in cambio di più investimenti, produttività e quindi reddito e lavoro da redistribuire, soprattutto ai giovani. Noi siamo pronti”. N.S.

L’economia riparte e per il Veneto le stime di crescita par-lano di un + 3% del Pil in due anni. Alla fi ne del 2015, si prevede che la crescita sarà dell’1,1%, per il 2016 +

1,9%. I dati sono emersi nelle scorse settimane da un rapporto illustrato ad Expo Venice da Unioncamere. Un problema per lo sviluppo è legato al gap tecnologico di molte imprese venete. Ma vediamo nel dettaglio. Saranno ancora le esportazioni, la principale leva di sviluppo. Nel 2015 l’export veneto dovrebbe crescere del +5,4%, favorito da euro debole, basso prezzo dei prodotti energetici (gas petrolio) e tassi di interesse in discesa. Ci sono però dei settori in diffi coltà per motivi specifi ci. Agroa-limentare e arredo-casa, devono fare i conti con l’instabilità in Russia e Ucraina. La novità di quest’anno in Veneto oltre al so-lito traino dell’export, è l’aumento dei consumi delle famiglie. I consumi delle famiglie venete aumenteranno del +1,7%,, grazie all’aumento della base occupazionale e a un effetto positivo delle spese dei turisti stranieri anche collegati all’Expo di Milano. La spesa pubblica dovrebbe registrare una contrazione (-0,7%), ma un contributo positivo arriverà dagli investimenti privati (+1,2%). Sul versante digitale qualche problema c’è: solo il 7,8% delle imprese venete vende online con sistemi di e-commerce, contro

l’8,2% della media italiana Il 98,5% utilizza internet (98,2% in Italia), il 95% è connesso alla banda larga e il 74,3% possiede un sito web (69,2% in Italia). Il 34,2% degli addetti è connesso ad internet una volta a settimana (39,3% la media nazionale), il 39,3% delle imprese acquista online (39,6%). C’è poi un divario generazionale. Il 65% delle imprese nate nel 2014 con a capo “under 35” parte già attiva sul web, nel 57,2% con un proprio sito internet o nel 55,9% con una pagina Facebook. Le altre im-prese invece sono in ritardo. Per colmare il divario una soluzione è proseguire a passi spediti nell’adozione dell’Agenda digitale. Nel settore trasporti ci sono alcune carenze infrastrutturali a livello locale. Dove ci sono strutture suffi cienti, come nel caso della di-rettrice ferroviaria del Brennero, i numeri crescono: il traffi co merci ferroviario dell’interporto di Verona aumenta del 3,3% dal 2013 al 2014, e del 33,6% rispetto al periodo pre-crisi. Sul fronte dei traffi co merci su nave, nel sistema dell’Alto Adriatico, il porto di Venezia è quello che cresce di meno: +2,2% del traffi co nel 2014. Vanno molto molto Trieste (+10,3%) e quello sloveno di Koper-Capodistria (+12,3%). I dati della crescita veneta in termini di consumi sono in linea con quelli emersi dai dati di Confcommercio a livello nazionale. Rispetto al 2014, nel periodo

gennaio-luglio 2015, in Italia, è aumentato il consumo di beni e servizi per la mobilità (+6,2%), in particolare nel settore delle auto, moto e scooter, ma anche nei servizi pubblici, specialmente nei trasporti aerei. E’ cresciuto anche il consumo di beni e servizi per comunicazioni (+4%), nel settore tecnologico con l’acquisto di prodotti come smartphone, tablet e personal computer. Sono aumentate le vendite alimentari al dettaglio (+0,9% nel periodo gennaio-giugno 2015), Quest’anno c’è in più la spinta dei saldi estivi. Un dato che emerge prima volta negli ultimi 8 lunghi anni, quelli cioè della crisi. Gli sconti di fi ne stagione hanno fatto regi-strare un andamento positivo, che si è riversato sul dato fi nale dei consumi. Le esportazioni di prodotti alimentari made in Italy fanno segnare un forte balzo con un aumento che va dal 29% sia in Usa che in Cina, fi no al 9,7 nei Paesi dell’Ue. Per dare una spinta all’economia in ripresa è arrivato dalla Ue con l’ok al Piano operativo regionale 2014-2020 di impiego dei fondi per lo sviluppo regionale. “L’ok al Por del Veneto - dice l’assessore regionale Federico Caner - mette in moto 600 milioni di euro, di cui la metà di fonte comunitaria, che andranno a rafforzare la ripresa economica, investire su ricerca e innovazione e a sup-portare l’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese”.

di Alessandro Abbadir

Solo il 7,8% delle imprese venete

vende online contro l’8,2%

della media italiana

Il Piano operativo regionale 2014-

2020 porta 600 milioni di euro,

metà comunitari

I DATI DI UNIONCAMEREPer il Veneto le stime di crescita parlano di un + 3% del Pil in due

anni. Alla fi ne del 2015 si prevede che la crescita sarà dell’1,1%, per il 2016 + 1,9%. Nel 2015 l’export

veneto dovrebbe crescere del +5,4%, favorito da euro debole, basso prezzo di gas e petrolio, e tassi di interesse

in discesa. Quest’anno poi c’è la spinta dei saldi estivi. Un dato che

emerge per la prima volta negli ultimi 8 lunghi anni della crisi

Riparte l’economia crescono i consumi, è arrivata la ripresa

Massimo Finco

5Argomento del mese

Turismo

Estate 2015, il bilancio degli operatori

Il sole splende con qualche nuvolaEstate 2015 all’insegna del sole e non soltanto

perché il meteo è stato favorevole e il caldo l’ha fatta da padrone, ma anche dal punto di vista

“economico” per gli operatori turistici che possono tor-nare a sorridere in Veneto. Un bilancio, dunque, che può considerarsi tendenzialmente positivo, ma permangono alcune criticità e problematiche, legate soprattutto ai fi nora inascoltati appelli che il settore rivolge da tempo alla politica, in cerca di una sponda per il rilancio. “Il sole splende sul turismo veneto … sotto un cielo di nubi” è la sintesi di Marco Michielli, presidente di Federalberghi Veneto nella sua relazione di fi ne luglio, in occasione della presentazione dei dati relativi alla prima metà dell’estate e delle tendenze di agosto e settembre, in attesa di un bilancio conclusivo a fi ne stagione. “Arrivi e presenze in sostanziale tenuta, rispetto all’anno scorso, non bastano a disegnare l’andamento di una stagione. A oscurare il cielo c’è un carico fi scale oramai insopportabile, - ha commentato Michielli - ultimo atto l’aumento retroattivo dell’IMU per gli hotel di Abano e Montegrotto i cui albergatori sono giustamente furenti; ci sono i costi di gestione arrivati alle stelle; azioni pro-mozionali lasciate spesso all’iniziativa del singolo privato perché a livello pubblico i fondi non ci sono o sono “risibili”. E c’è, in testa a tutto, una questione tanto evidente quanto colpevolmente ignorata: il proliferare di strutture extralberghiere con molti onori e nessun onere. Un fenomeno che sta provocando danni e in alcuni casi si rivela fatale per le attività ricettive “classifi cate” che sono imprese e per questo vessate dal fi sco e dalla burocrazia. Continuiamo a chiedere che a “stesso mercato corrispondano stesse regole”. Indifferibile si fa ormai il tema dei collegamenti aerei, varando un piano che in 5 anni sposti almeno il 30% dei turisti da ruota ad ala: i risul-tati della Spagna stanno a testimoniarlo”. Nel complesso tuttavia il turismo ha regalato buone soddisfazioni. Nel settore balneare è andata bene per Jesolo “Abbiamo avuto solo una leggera fl essione, contenuta nell’ordine del -4%, a giugno, dopodiché arrivi e presenze sono decollati” ha dichiarato il presidente dell’Associazione Jesolana Albergatori (Aja) Massimiliano Schiavon. Fedeli e anzi ancora più numerosi i turisti tedeschi, in lieve calo gli italiani. Andamento a due ve-locità per l’estate bibionese: da un lato gli hotel vicinissimi al tutto esaurito (sono quasi 100 quelli presenti a Bibione), dall’altro le case-vacanza che perdono appeal (e turisti) e soffrono insieme ai campeggi. “Il comparto alberghiero tiene - conferma Silvio Scolaro, presidente dell’Associazione Bibionese Albergatori (Aba) - Abbiamo tanti turisti provenienti dalla Germania, dall’Austria, dalla Svizzera, ma anche dai Paesi dell’Est, dalla Polonia all’Ungheria, alla Repubblica Ceca. C’è un leggero sentore di ripresa degli italiani”. Stagione buona anche per Caorle che conta sulla clientela fi delizzata e registra un lieve incremento delle presenze e un decremento dei fatturati e dei pernottamenti (scesi a 3 notti). Sollecita una iniziativa unitaria di promozione dell’intero territorio Eugenio Padovese , presidente dell’Associazione degli Albergatori di Caorle. Più contenuto il dato per Sottomarina. “La tanto sperata esplosione di presenze dovute al bel tempo non c’è stata. Sottomarina si caratterizza per il 90% per la presenza di turisti provenienti dal Nord Italia e sono proprio questi che purtroppo segnano una lieve fl essione” ha osservato Giuliano Boscolo Cegion, presidente dell’Associazione Albergatori Sottomarina (Asa) . E tuttavia il segnale interessante riguarda la Città d’Arte Chioggia, che “per le sue caratteristiche storico-culturali e grazie ad eventi di carattere nazionale come la Sagra del Pesce con circa 350.000 visitatori nell’arco di dieci giorni (dal 10 al 19 luglio) e il Palio della Marciliana nella seconda settimana di giugno, ogni anno si perfezionano e incrementano le presenze”. Se al mare sorridono, anche dalla montagna gli operatori hanno manifestato soddisfazione. Il tempo buono e le tante iniziative sportive e culturali hanno favorito l’arrivo di turisti a Cortina d’Ampezzo che ha saputo captare l’attenzione anche di viaggiatori provenienti dal Nord Europa, con la sua attività promozionale. “C’è il sentore di una ripresa del mercato interno – ha dichiarato Walter De Cassan, presidente dell’Associazione Albergatori di Belluno e provincia - anche se le spese degli italiani nell’indotto sono ancora molto prudenti, mentre i turisti tedeschi sembrano in leggerissimo calo”. Il bel tempo invece non ha favorito le terme, dove la stagione delle migliori performance però è quella autunnale, ma l’estate in ogni caso è stata in linea con i dati degli anni scorsi.

Buoni i dati anche per il turismo sulla sponda veneta del Lago di Garda, sempre più internazio-nale: Olanda, Danimarca, Norvegia, Svezia, Germania e Inghilterra sono i Paesi di provenienza.

Nelle città d’arte la stagione prosegue in linea con gli anni passati. A Venezia il motivo in più è la Biennale; a Verona la stagione dell’Arena. Gli operatori padovani invece si dicono penalizzati dalla mancanza di organizzazione di eventi. Un connubio, quello tra cultura e turismo, che invoca, soprattutto per continuità, anche il presidente dell’Associazione degli albergatori di Vicenza Oscar Zago. Stazionario il bilancio di Treviso. O.J.

Nel padovano 131 aziende in crisi nel primo semestre, coinvolti tremila lavoratori

Il sindacato “Siamo ancora in stagnazione, inversione di tendenza lontana”

A preoccupare sono i rifl essi occupazionali, anche di fronte a segnali di ripresa. Stando ai dati di Veneto Lavoro, tra Padova e provincia nel primo semestre del 2015 sono state avviate 131 nuove procedure di crisi aziendale che hanno coinvolto quasi 3mila lavoratori. Non solo: dobbiamo aggiungere le oltre 935mila ore di cassa integrazione ordinaria autorizzate, quasi 3,5 milioni di ore di cassa straordinaria e

733 licenziamenti. Se l’industria cresce, piano, l’occupazione vive ancora una fase drammatica. La conferma arriva dai rappresentanti sindacali impegnati, in queste settimane, su più fronti e con vertenze “pesanti” come la Allison, azienda dell’occhialeria che vuole trasferire la produzione nel mantovano, costringendo 120 dipendenti ad accettare l’esodo oppure a rinunciare al lavoro. O anche il gruppo Conad Sgr di Padova che, gli inizi di settembre, ha annunciato la chiusura di due supermercati a Este a Cittadella, acquisiti appena sette mesi fa dal Billa che ha lasciato l’Italia. Oppure la Mercatone Uno che dopo aver chiuso i punti vendita di Tribano e Curtarolo annuncia un piano di assunzioni che però non andrà a recuperare tutti i posti e non permetterà di riaprire i due negozi. A Terrassa invece è emblematico il caso della Edp Edp Info Service & Distribution, che ai tempi d’oro dava lavoro a quasi 130 persone. Dopo il fallimento i circa cinquanta lavoratori rimasti fi no agli ultimi giorni di attività, prima della chiusura a sorpresa dell’azienda, potranno benefi ciare almeno di sei mesi di ammortizzatori sociali. “La modesta crescita della produzione - afferma Christian Ferrari, della segreteria Cgil di Padova - registrata nel secondo trimestre dell’anno è lo specchio di una situazione di stagnazione più che di un’inversione di tendenza. Considerando che dal picco produttivo ante crisi del 2007 l’industria padovana ha registrato un 24% di perdita di produzione industriale, signifi ca che servirebbero almeno 30 anni per tornare ai livelli registrati prima della crisi”.

di Nicola Stievano

Riparte l’economia crescono i consumi, è arrivata la ripresa

6 Conselve

Nel segno di Expo l’edizione 2015 della Fiera di Sant’Agostino che anche quest’anno ha concluso in

bellezza l’estate grazie all’impegno di tanti espositori e volontari. Come da tradizione il classico appuntamento con la vetrina privi-legiata dell’economia locale, dall’agricoltura all’artigianato, dal commercio ai servizi, ha fatto registrare il tutto esaurito e si confer-ma un importante volano per l’immagine di Conselve e non solo. Quest’anno, poi, con un particolare ricordo ad uno degli storici protagonisti dell’esposizione, Renato Luise, a lungo presidente degli Alpini e degli artigiani dell’Upa scomparso all’inizio di luglio. A lui è stata dedicata l’esposizione “Conselve in mostra” in Prato Comunale. “In memoria di Luise abbiamo allestito una mostra foto-grafica all’interno dell’esposizione conselva-na, un omaggio doveroso ad una persona generosa che si è spesa con entusiasmo per il territorio e l’artigianato” spiega il neo presidente di mandamento Francesco Pastò. Il giorno della Fiera ma anche tutte le sere

di apertura e i fine settimana gli stand sono stati letteralmente presi d’assalto. Positivo il bilancio di Coldiretti Padova: il presidente Federico Miotto ricorda la valenza non solo economica ma anche culturale e ambientale della tradizione dell’agricoltura conselvana, che ha saputo affrontare le sfide del tempo, ammodernarsi e rispondere alla richiesta dei consumatori di prodotti sani e genuini che restituiscano il legame con il territorio. Inoltre mette l’accento sulla promozione del territo-rio attraverso le tipicità locali, efficaci testi-monial dell’impegno e del lavoro di migliaia di piccole aziende, nonostante le quotidiane

difficoltà.“E’ una Fiera di Sant’Agostino targata

Expo e, come tale, è una Fiera che conferma ed amplia la sua vocazione internazionale”. Leopoldo Toffano, presidente mandamenta-le dell’Ascom Confcommercio, non nasconde la soddisfazione “La Fiera di Sant’Agostino – continua Toffano – è da anni al centro di rap-porti bi e trilaterali con Francia ed Ungheria. Un “allenamento” che oggi consente alle no-stre imprese di poter guardare alla kermesse milanese di Expo come ad un ulteriore “link” in grado di collegarle ad economie che, nelle nostre produzioni, trovano risposte positive”.

di Nicola Stievano

Nel segno di Expo la tradizionale esposizionesoddisfatti i rappresentanti delle categorie

L’evento L’edizione 2015 dedicata a Luise, storico presidente Upa e Alpini

Fiera, storie di successo

Un momento della sfilata la sera dell’inaugurazione

Un pianoforte a coda in Sala Dante per organizzare concerti e permettere agli studenti del Conservatorio di perfezio-

narsi su uno strumento adeguato. Dall’inizio di settembre il pianoforte è stato affittato per tutto l’anno dalla Banda cittadina “Giuseppe Verdi” proprio per arricchire l’offerta musica-le di Conselve e aiutare i giovani studenti di musica.

“A Conselve manca un luogo - spiegano i responsabili della Banda - dove sia possibile organizzare dei concerti con piccoli organici: musica da camera, gruppi jazz, canto lirico e in particolare, per far questi concerti, oltre alla sala è sempre necessario un pianoforte, possibilmente a coda.

Ci sono poi alcuni ragazzi conselvani che studiano pianoforte al conservatorio: dal 7 anno in poi è necessario studiare usando un pianoforte a coda ma molte famiglie o per problemi di costi o per problemi di spazi non possono permetterselo. I ragazzi sono quindi costretti ad andar a studiare direttamente al conservatorio di Padova, ma anche Rovigo e Adria, con indubbi disagi. In accordo con l’am-ministrazione di Conselve, la nostra associa-zione si è quindi resa disponibile ad accollarsi la spesa per il noleggio annuale di un piano-forte a coda da poter mettere a disposizione sia per l’organizzazione di eventi musicali sia per utilizzarlo a fini didattici.

Un pianoforte a coda merita una sala adeguata e quindi si è deciso di dedicargli uno spazio fisso all’interno della Sala Dante, cosicché già dal prossimo autunno si possano organizzare una prima stagione di eventi mu-

sicali a Conselve dedicata ai piccoli organici e coordinati dalla nostra associazione”.

Fiore all’occhiello della Banda è la scuola di Musica: “ta crescendo molto in numero di iscritti e punta tutto sulla qualità dei propri insegnanti e su metodiche di insegnamento moderne. Il corpo docente è composto da 12 insegnanti diplomati o specializzati in didat-tica per i bambini. Da quest’anno saranno attivati anche dei corsi veramente innovativi e dedicati ai bambini della fascia dai 0 ai 3 anni con delle lezioni sviluppate per esser seguite dal genitore e dal bambino assieme. Abbiamo infatti la fortuna di aver all’interno del nostro corpo docente anche un’insegnate che si è specializzata proprio in questo tipo di didat-tica. All’insegnamento classico della musica con lezioni individuali si è affiancato anche un percorso di musica d’insieme in maniera che i ragazzi inizino da subito ad imparare la bellezza del suonare assieme”.

pIANOfORTE A CODA IN SAlA DANTE

In breve“Spettacolo del cuore”, tanti applausi

La medicina e la prevenzione fanno il tutto esaurito a Conselve con “Lo spettacolo del cuore”. Un modo nuovo e coinvolgente per raccontare come un intervento tempestivo in caso di problemi al cuore può salvare la vita. Durante lo spettacolo, ideato dal cardiologo Davide Terranova e diretto da Giulio Businarolo i volontari soccorritori dell’associazione Pronto Conselve hanno simulato le

manovre di rianimazione cardio-polmonare con l’uso del defibrillatore semi-automatico e tutti quegli interventi “salvavita” che permettono di superare la crisi cardiaca. Tutto esaurito e applausi in

piazza Battisti per l’originale iniziativa.

Il record di nonna Adele, 105 anniIl record della longevità a Conselve spetta ad Adele Girotto, che il mese scorso ha

spento ben 105 candeline sulla torta di compleanno. Per questa occasione così speciale i familiari hanno organizzato una festa all’insegna della sobrietà insieme ai figli Luciano,

Maurelio e Paolo Degan, alle nuore e a numerosi nipoti e pronipoti. Vedova di Ottorino De-gan, molti la ricordano ancora quando nella curva del Tezzon che porta a Terrassa gestiva, subito dopo la guerra, l’osteria “Pasin”, poi demolita per fare posto ad un condominio. Da

più di dodici anni è seguita dal figlio Paolo e dalla nuora Marisa Vettorato.

“Giochi senza barriere” alla BeggiatoAi “Giochi senza barriere”, la festa d’estate che da otto anni ormai anima la Casa di Riposo

Beggiato nel periodo estivo, divertimento nella competizione fra le squadre formate dagli anziani ospiti e dal personale dell’ente con parenti e amici. “Cai sui piè” e “Duroni su e man”, questi i simpatici nomi scelti per le due formazioni che si sono sfidate nei giochi

proposti nel giardino dell’istituto, dove per l’occasione è stata allestita anche una piscina. Le premiazioni hanno concluso degnamente una giornata divertente e spensierata, della

quale si continuerà a parlare per settimane alla “Beggiato”, dove non mancano le iniziative per coinvolgere gli ospiti.

La banda cittadina “Verdi”

8 Conselvano

Settimane di passione per il destino dell’ex base missilistica di San Siro, indicata in piena estate come possibile hub provinciale per l’accoglien-

za dei profughi anche in vista della chiusura della ca-serma “Prandina” a Padova dove sono ospitati oltre 300 migranti. E sarebbero centinaia anche quelli at-tesi a Bagnoli se non saranno trovate altre soluzioni, prima fra tutte quella dell’accoglienza diffusa, vale a dire la distribuzione dei profughi in piccoli gruppi.

Dopo due incontri piuttosto tesi tra i sindaci pa-dovani e un vertice a Venezia durante il quale questa tesi sembra aver fatto breccia, dopo il colloquio a Roma tra gli amministratori padovani e il ministro dell’Interno Angelino Alfano, Bagnoli attende con ansia di conoscere iil proprio destino e cerca di re-agire. Da una parte il comitato spontaneo “Bagnoli dice no” continua con il presidio notturno e la sor-veglianza pressoché continua della base, in modo da intercettare appena possibile eventuali “visite non annunciate”. A chiarire l’identità del comitato ci pensano i giovani portavoce. “Fin dall’inizio abbia-mo sempre dichiarato che le porte di questo comitato sono aperte a tutti coloro che intendono darci una mano, di qualsiasi partito politico o movimento pur-ché le finalità e la natura apolitica e apartitica del Comitato fossero rispettate. Abbiamo costantemente rivolto appelli ai nostri compaesani di partecipare con noi, in misura sempre maggiore, a queste iniziative per far vedere che il popolo di Bagnoli c’è perché il problema riguarda tutti”.

Intanto il sindaco Rober-to Milan gioca la carta della trattativa per una diversa de-stinazione d’uso della base. Un piano riuscito a metà, con l’accordo di cessione di un parte dell’area, poco più della metà, per i progetti che il Comune vorrà attuare. Il posto per l’eventuale presenza dei profughi però al momento resta. Dei circa 7 ettari e mezzo della superficie complessiva

della Prefettura ne ha a disposizione circa 3, che comprendono il piazzale, parte del campo sportivo e l’edificio mensa. Una distribuzione che non è piaciuta al sindaco, perché l’accordo iniziale con il Demanio regionale prevedeva che al Comune andassero oltre 5 ettari e mezzo, lasciandone liberi poco meno di

due. Invece al momento di delimitare la zona da cedere all’amministrazione di Bagnoli la Prefettura, che non ha mai accantonato definitivamente l’idea dell’hub provinciale, ha chiesto e ottenuto un’area

più vasta. “Ho firmato l’acquisizione dell’uso della maggior parte della base concessa al Comune e mi hanno consegnato decine di chiavi - spiega il sinda-co Mian. - In altre circostanze avrei festeggiato con una sagra. Invece il rammarico è profondo perché

parte della base è stata ceduta alla Prefettura per eventuale inserimento di migranti. Ma non finisce qui. Continueremo a dire no per i motivi che abbiamo sempre sostenuto, perché il nostro territorio non può sostenere l’impatto di una simile concentrazione di migranti, con tutti i problemi che questo comporta. Lo ho ripetuto anche al ministro dell’Interno Angeli-no Alfano, spiegando che questa è la peggiore delle soluzioni possibili che non può essere scaricata sulle spalle di pochi sindaci. Il prefetto dovrebbe applicare il principio di equità e lavorare ad una distribuzione diffusa sul territorio, evitando proprio le grandi con-centrazioni che sono solamente fonte di tensioni e di problemi. Inoltre continuerò a trattare con il Demanio per acquisire sia tutta l’area di lancio sia tutto il resto della base. Quell’area non deve diventare fonte di problemi ma deve essere restituita alla nostra comu-nità e valorizzata anche sotto il profilo economico”.

di Nicola Stievano

Il caso La Prefettura potrebbe inviare decine di migranti se non troverà soluzioni alternative

Profughi, Bagnoli in allerta

L’incontro a Roma fra i sindaci padovani e i parlamentari prima del faccia a faccia con il ministro dell’Interno Angelino Alfano sulla questione profughi

Settimane di appersione e polemichesul destino dell’ex base di San Siroacquisita in parte dal Comune

“Non può essere l’egoismo la cifra della po-litica, soprattutto di fronte a questi orrori. Conselve è accogliente e lo dobbiamo

dimostrare”. Reagisce così Luciano Sguotti, ex sin-daco di Conselve e vice segretario provinciale del Pd alle dichiarazioni di Matteo Salvini, leader della Lega Nord, durante il comizio tenuto in paese proprio nei giorni caldi dell’emergenza profughi. Salvino ha riba-dito il suo no ad ogni forma di accoglienza nei con-

fronti di stranieri che definisce “clandestini”, perché “i profughi sono solo una minima parte e solo loro hanno il diritto di essere accolti. Soprattutto donne e bambini, non quei giovanotti più in forma di me che vediamo passeggiare per i nostri paesi con il cellulare in mano”. Ovviamente non sono mancati gli attacchi alla sinistra e ai prefetti, insieme a tutto il resto del repertorio dell’applauditissimo Salvini. “Sono norridi-to da quanto avvenuto - afferma Sguotti - ma anche

di fronte al silenzio da parte degli amministratori. La politica è fatta di tolleranza, di moderazione, di “limiti”, questi limiti tolleranza oggi traballano di fronte alla fabbrica della paura costruita dalla Lega. Che possiamo fare allora? - si chiede Sguotti - Ecco allora l’idea di mettere subito in funzione la scuola di Palù per una ospitalità che è il sale dell’essere uomini, per aprire le porte e offrire il vero volto di una città accogliente”.

reazioni l’ex sindaco esponente del partito Democratico attacca la lega Sguotti lancia l’idea dell’accoglienza nell’eX Scuola di palu’

Salvini durante l’incontro a Conselve

Il Comitato “Bagnoli dice no”incassa l’appoggiodel leader leghistaMatteo Salvini

segue da pag. 1... E nutriamo tutti un’intima certezza che se dipendesse

solo da lui, aprirebbe le porte anche della Sistina pur di accoglie-re tutti i poveri che potrebbe contenere.

Ma anche lui ha le mani legate e, in questa vicenda, la sua parola non resta che un seme nel vento. Perché seppur in maggioranza cattolici noi tutti, veneti, italiani, europei, abbiamo paura della massiccia invasione dei migranti che non smettono di arrivare alle porte del nostro vecchio continente.

Molti di loro vengono già ospitati in alcuni dei nostri comuni. Alloggiati a centinaia in ex basi militari che diventano inevitabil-mente dei ghetti, recinti in cui contenere un problema, non degli uomini, donne e bambini.

Eppure non ci sono risposte articolate per questo fenomeno che ogni giorno di più sta impegnando amministratori, associa-zioni e cittadini di buona volontà.

La questione è sovranazionale e come tale va trattata. Ma molta parte dei Paesi dell’Unione non ci sente e chiude le fron-tiere e tira i remi in barca e ci lascia soli con la responsabilità di gestire un’ondata migratoria sempre più pressante.

Ma mentre in Europa si discute e l’Italia si barcamena nella gestione di questa nuova emergenza, chiedendo che siano sta-bilite delle quote di accoglienza per ogni nazione Ue, la lunga marcia di chi fugge da guerra e povertà continua.

Ed è un peccato che nella mente dei più sia già passato il ricordo dell’orrore che tutto il mondo ha provato “ingoiando” la foto del corpicino, composto, delicato, senza vita di un piccolo bimbo siriano di nome Aylan.

Lui come tanti altri non entrerà in nessuna aula scolastica questo settembre, né a casa sua né a casa nostra. Lui come tanti altri stava scappando con la sua famiglia da qualcosa di orribile che noi non possiamo, probabilmente, nemmeno immaginare.

Per queste vite in cammino e in fuga, dobbiamo augurarci che una soluzione internazionale si trovi e che la generosità degli altri Paesi dell’Unione Europea si concretizzi a breve.

E per quanto ci riguarda, in Veneto, a casa nostra, servono proposte concrete non manifestazioni xenofobe e proclami popu-listici. I nostri sindaci non hanno bisogno di striscioni e magliette dagli slogan d’effetto, hanno bisogno di non essere lasciati soli a gestire situazioni sproporzionate anche per il più capace degli amministratori locali.

EditorialeMigranti, un dramma senza confi ni

*[email protected] - [email protected]

di germana urbani*

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9Sanità

Fra pochi giorni, per la precisione dal pri-mo ottobre, la gestione della Rsa, la Re-sidenza sanitaria assistita, servizio con

59 pazienti ospitati nei due piani dell’ospe-dale di Conselve, passa dalla Casa di Riposo “Beggiato” alla “Sereni Orizzonti” Spa. Una svolta che non è riduttivo defi nire epocale vi-sto che da 37 anni la gestione della Rsa era affi data alla “Beggiato” dall’Uls 17. Questo fi no alla primavera scorsa, quando la società di Udine “Sereni Orizzonti”, impegnata tra l’altro nella costruzione della nuova casa di riposo a Bovolenta, ha vinto la gara d’appal-

to bandita dall’Uls 17 per l’affi damento della gestione.

All’inizio è stato un colpo duro da digeri-re per gli amministratori ed il personale della “Beggiato”, perché da sempre la storica casa di riposo si era occupata anche degli ospiti nei due piani dell’ospedale. non sono mancate le proteste formali, anche di fronte al divario delle due offerte. La casa di riposo di Consel-ve aveva ottenuto un punteggio più alto nella valutazione tecnico - qualitativa del progetto in gara ma è stata superata sul fronte econo-mico. La gara infatti in questo caso prevede

che il gestore faccia un’offerta della somma da riconoscere all’Uls per la concessione del servizio. Ebbene, la cifra indicata dalla “Sere-ni Orizzonti” è stata di gran lunga più alta di quella della “Beggiato”, determinando così l’esito della gara.

Dopo un periodo di incertezza agli inizi di settembre la situazione era ormai chiara: il mese scorso l’Uls ha archiviato il provve-dimento di revoca e nei giorni scorsi il Tar del Veneto ha deciso che discuterà il ricorso della casa di riposo conselvana il 7 ottobre senza però concedere la sospensiva. Questo

di Nicola Stievano

La casa di riposo “Beggiato” passa la manodopo 37 anni, chieste garanzie per l’occupazione

Passaggio delle consegne Dal primo ottobre la Sereni Orizzonti gestisce il servizio

Usl 17 e Komatus unite per promuovere la salute dei lavorato-ri. Si chiama “La salute in azienda per un’azienda in salute” il progetto vede protagonisti Usl 17 e Komatsu. La fase più

interessante dell’iniziativa è partita in questi giorni e prevede una serie di incontri di informazione e sensibilizzazione tra i dipendenti

della Komatsu. Il primo appuntamento era intitolato “Mangiare il giusto per vivere meglio” ed era dedicato appunto dedicato all’im-portanza di una giusta alimentazione e agli errori più comuni da evitare a tavola. Altre iniziative sono programma dopo la pausa estiva: tra queste, un incontro formativo di tre ore - che sarà ri-petuto per sei edizioni e con un massimo di 60 partecipanti - sul tema “Gli stili di vita per la salute”, oltre che sulla conoscenza dei servizi sociosanitari a disposizione dei cittadini. Le conoscenze ac-

quisite saranno quindi applicate in una “Settimana del Benessere” che vedrà coinvolti un po’ tutti i servizi e le funzioni aziendali: si va dalla modifi ca dei menu in mensa con proposte più salutari, alla stipula di convenzioni con palestre e piscine della zona, fi no all’inserimento negli spazi aziendali di distributori di alimenti sani. Saranno organizzati corsi per smettere di fumare, l’addestramento ad una corretta postura sulla postazione di lavoro e la distribuzione tra i dipendenti di contapassi e opuscoli informativi. N.C.

LAVORO E SALUTE, A REGIMEL’ACCORDO TRA ULS E KOMATSU

Iniziativa

Rsa Conselve, si cambia

signifi ca che dall’inizio del prossimo mese la “Sereni Orizzonti” subentrerà a tutti gli effetti nella gestione della Rsa, assorbendo anche il personale in servizio. Già previsto un incontro con i rappresentanti sindacali per discutere dei dettagli e del futuro occupa-zionale. Nel frattempo la società friulana ha chiesto all’amministrazione della “Beggiato” l’elenco dettagliato del personale dipendente impegnato nella Rsa e dei liberi professionisti che prestano servizio nella stessa struttura. Stando ai primi contatti l’intenzione è quella di salvaguardare i posti di lavoro. La “Beg-

giato” trasferirà il personale a tempo indeter-minato nella sede centrale, dove comunque c’è bisogno di forza lavoro visto il ricorso a fi gure esterne, mentre la “Sereni Orizzonti” dovrebbe confermare il posto ad una trentina di precari, per lo più donne, attualmente in servizio. “Il tempo stringe - afferma Franco Maisto della Cisl - dopo la riunione con i verti-ci della “Sereni Orizzonti” per il trasferimen-to del personale precario dalla Beggiato al contratto di stampo privatistico incontreremo tutte le lavoratrici che attendono garanzie del proprio posto di lavoro”.

L’ospedale di Conselve ospita i 59 pazienti della Rsa

10 Tribano

L’amministrazione co-munale di Tribano cer-ca di tutelare i propri

cittadini non apportando modifiche sostanziali ai tributi locali. E’ quello che è stato deciso lo scorso 29 luglio, quando il consiglio comunale si è riunito per deliberare in merito ad alcune rilevanti questioni che andranno a incidere inevitabilmente, direttamente o indiretta-mente, sulla quotidianità delle vite dei cittadini e residenti tutti. Tra i punti all’ordine del giorno, an-che l’approvazione del bilancio di previsione per l’anno 2016, che, rispet-to a quello scorso, non comporterà scostamenti di sostanza.

E’ stato deciso infatti di confermare le tariffe in essere dei principali tributi locali. Quanto a Imu e Tasi, a rimanere inalterati saranno anche gli sgravi, previsti per rico-noscere agevolazioni di vario genere a par-ticolari categorie di soggetti o a particolari situazioni oggettive.

Il Comune di Tribano, a differenza di molti altri comuni gravitanti nella zona, considerata la “virtuosità fiscale” dei propri concittadini, ha deciso di non prevedere al-cun incremento nemmeno delle tariffe della Tari, se non in via strettamente e necessa-

riamente marginale. Degno di nota rimane il fatto che, no-

nostante un preannunciato taglio dei trasfe-rimenti dello Stato centrale per un importo di oltre 100.000 euro, che si provvederà a compensare con economie varie, l’Ammini-strazione in carica ha deciso di mantenere inalterati anche i servizi in attuale resa alla collettività, con garanzia dei medesimi standard di efficienza e qualità. Il bilancio è stato approvato con i soli voti della maggio-ranza, considerati i voti contrari espressi in merito dalle minoranze tutte.

TASSE INvARIATE E SERvIZI gARANTITI

C.L.

Il Sindaco e il Vicesindaco del Comune di Tribano, in risposta alle segnalazio-ni giunte da alcuni cittadini, hanno

provveduto, con celerità, a comunicare all’Enel ripetuti disservizi, e conseguen-ti, inevitabili, spiacevoli disagi, manife-statisi nelle scorse settimane, provocati da intermittenti interruzioni della forni-tura di energia elettrica, interruzioni, peraltro, concentrate in particolari fasce orarie e zone residenziali del paese. L’Amministrazione, considerata l’ecce-zionalità delle condizioni meteorologiche insistenti in questi mesi estivi, consape-vole, quindi, che interruzioni tempora-nee del servizio di fornitura potrebbero non rappresentare un’anomalia, ma, in parte, essere dettate dall’inevitabile so-vraccarico delle linee elettriche causato da un utilizzo protratto e massiccio di impianti di condizionamento degli am-bienti, ha inteso, con il suo intervento, sollecitare un potenziamento degli inter-venti di ripristino dell’energia. Da parte sua l’amministrazione si ripromette di offrire, in ogni momento,anche attraver-so interventi e monitoraggi sul territorio dell’assistente domiciliare, reale tutela ai propri cittadini, in special modo a quanti si trovano a soffrire condizioni personali di disagio.

proteSta

Numerose le segnalazionitroppi blackoutappello all’enel

C.L.

Il regolamento Sarà consultabile anche sul web

Il consiglio comunale è giunto all’appro-vazione del “Regolamento per la promo-zione e la disciplina dell’associazionismo

nel territorio comunale”, atto previamente a lungo discusso ed elaborato in seno all’apposita commissione. Al fine di favo-rire lo sviluppo di eterogenee formazioni associazionistiche, si è concordato di istituire “l’Albo delle associa-zioni”, tenuto presso l’Ufficio Segreteria del Comune e consultabi-le nel sito web dello stesso, cui potranno iscriversi soltanto le associazioni legalmente e liberamente costituite, che avranno formalizzato un proprio atto costitutivo e statuto, che siano espressione della comunità locale, operanti effettivamente nel territorio comunale da almeno due anni. In questo modo risulterà più agevole procedere al censimento delle realtà esistenti nel territorio, desiderose di

accedere ai contributi comunali, consenten-do una gestione degli stessi equa e rego-lamentata.

È, questa, un’ulteriore testimonianza della volontà dell’amministrazione di conti-nuare a percorrere, in collaborazione, come di consueto, con la Provincia di Padova, la

Regione Veneto e al-tri enti, la strada, da anni imboccata, del-la valorizzazione del “preziosissimo e indi-sperdibile patrimonio umano locale”. Chiaro

è il riferimento a tutte quelle formazioni sociali, che intendono perseguire, senza alcuno scopo di lucro, obiettivi di promo-zione della persona umana, di assistenza, di salvaguardia dei valori storici, culturali e patriottici, di tutela e inserimento degli an-ziani nella società civile e di volontariato” e alle associazioni sportive, già presenti in numero copioso nel territorio. C.L.

Via libera del Consiglioall’Albo delle associazioni

Uno scorcio di Tribano

Avvenuta nel corso dell’estate, la notizia dell’assunzione della sorella dell’ex vice sindaco come addetto all’ufficio

“Staff del Sindaco” non è andata giù alla minoranza. Sono proprio i consiglieri di Tri-bano Rinasce e Rinnoviamo Tribano ad aver gridato per primi alla parentopoli. La scelta di Federica Caremi è stata infatti adottata ad insindacabile giudizio del Primo Cittadi-no, il quale potrà liberamente decidere di rinnovare il contratto al nuovo dipendente fino al termine del mandato. Il gruppo di minoranza Tribano Rinasce esprime molte perplessità in ordine a questa scelta:

“Siamo certi della liceità dell’operazio-ne, – spiega Massimo Cavazzana – dal momento che è facoltà del Sindaco assume-re alcuni dipendenti, scelti personalmente. Contestiamo, però, l’opportunità dell’allar-gamento della pianta organica del Comune, che comporterà un aumento della spesa per il personale: se il contratto verrà rinnovato, il costo annuale sarà di circa 20 mila euro, senza contare la spesa per la dotazione

strumentale.”“Ci chiediamo – conclude Masola – se questa assunzione fosse in-dispensabile per garantire lo svolgimento delle funzioni dell’ente: fino ad oggi, la po-sizione “Staff del Sindaco” non era neppure prevista nell’organigramma dell’ente. Quali improvvisi incombenti hanno reso necessa-ria l’istituzione di questa figura?”

Della stessa idea il consigliere Roberto Bazzarello: “Siamo contrari al fatto che il nuovo “Staff del Sindaco” lo debbano pa-gare i Tribanesi, visti anche i richiami della Corte dei Conti che da anni ci bacchetta sullo stato deficitario del Comune e sul bisogno di rientrare dai debiti. Personalmente ritengo che un bravo Sindaco non abbia bisogno di uno Staff di persone che lo affianchi e tan-to meno pagate con i soldi dei cittadini. La figura di un Sindaco richiede preparazione, impegno e tempo da dedicare al servizio della gente. Abbiamo un paese dove la disoccupazione giovanile è a livelli invero-simili, i giovani diplomati e laureati sono a casa senza lavoro, la politica deve fare

scelte trasparenti e premiare le persone in base alle competenze”.

Il sindaco Piergiovanni Argenton ribadisce con inequivocabile fermezza: “At-tendo specifiche delucidazioni e concreti elementi probatori da quanti ritengano che, pur non avendo compiuto un atto contra legem, con l’assunzione, a tempo determi-nato e a orario parziale, di Caremi Federica, diplomata e laureata a pieni voti ( Maturità

classica conseguita con 55/60 e laurea in Scienze politiche, giuridico-amministrative, conseguita con 110 e lode), io abbia spre-cato pubblico denaro e ceduto a indebite pressioni, premiando l’incompetenza a di-scapito del merito. La campagna elettorale è finita. Si evitino meschinità e ipocrisie; ci si concentri, piuttosto, su proposte di buon senso per prendere, magari, il mio posto, la prossima volta”.

di Cristina lazzarin

Argenton: “Una scelta legittima, nessuno spreco di denaro,concentriamoci sui veri problemi”

La polemica Le opposizioni criticano la nomina di una collaboratrice e parlano di “parentopoli”

Scintille sullo staff del sindaco

Polemiche in consiglio per la nomina del sindaco

Il Consiglio Comunale di Tribano ha provveduto anche quest’anno, nel pieno rispetto di quanto previsto dal

Regolamento emanato in materia, alla nomina dei componenti del comitato di gestione dell’asilo Nido comunale “Il grillo parlante”.

Tra i membri eletti, nel proprio seno, dal consiglio, figurano: Stefania Piccolo, Aldo Carbon e Giulia Banzato, designata, questa, dalla minoranza. Nominati, poi, rappresentanti dei genitori dei bambini utenti del servizio: Deborah Berto, Sara Sara, Davide Zen. A rappresentare il per-sonale con funzioni educative dell’asilo nido sarà, invece, Sandra Broccadello.

Anche per l’anno 2015/2016, continuerà a sovrintendere alla gestione del servizio e a curarne l’organizzazio-ne finanziaria e amministrativa l’Ente SPES, già affidatario dell’incarico di gestione per il corrente anno.

Il sindaco Piergiovanni Argenton ha ringraziato i neonominati, per la sen-sibile disponibilità manifestata nell’ac-cettazione dell’impegno, un incarico a favore di un servizio molto sentito dalla collettività.

nomine

In Consiglio comunaleaSilo nido, elettoil nuovo comitato

Potranno essereiscritte le realtàattive da almenodue anni coniniziative e azioni

C.L.

Inizierà il 25 settembre prossimo la Sagra del Rosario di Bagnoli che terminerà con l’Antica fiera del Rosario in programma

lunedì 5 ottobre. La ProLoco, grazie alla col-laborazione delle associazioni di Bagnoli, ha programmato delle attività che pongono al centro i bambini e le famiglie con lo spirito di far riscoprire la bellezza del nostro paese e la sua storia.

Venerdì 25 settembre, ore 21.00, presso Palazzetto Widmann inaugurazione della Mo-stra “Arte X Arte”. Opere di Paolo Capovilla, Antonio Capuzzo, Gianni Turin. Sabato 26 settembre è infatti in programma la seconda “Festa del Bambino”, presso lo stand gastro-nomico ProLoco. Dopo il successo del primo anno che aveva coinvolto più di 90 bambi-ni di Bagnoli e dei paesi limitrofi, grazie al supporto degli animatori Acr della parrocchia non si poteva che ripetere questa bellissima manifestazione.

La Festa del bambino si apre con una coinvolgente gara di disegno che inviterà i bambini a disegnare il proprio paese, per poi intrattenerli fino a sera con giochi ed eventi a loro dedicati.

Durante la giornata saranno raccolte delle offerte per supportare l’associazione “L’Isola che c’è” (http://www.lisolachecepadova.it/. Domenica 27 settembre è invece in pro-gramma una Caccia ai tesori di Bagnoli, per le vie del paese. Attraverso la meccanica della “caccia al tesoro”, ProLoco, Kaleidoscopio ed Animatori ACR della Parocchia, vogliono accompagnare i partecipanti alla scoperta dei monumenti di Bagnoli ricordandone anche la

loro storia. Alle ore 21.00, presso la zona feste Proloco: “Lontano dal fronte” evento di memoria in ricordo della Grande Guerra. Regia di Eleonora Fuser, con Compagnia Sottosopra, Coro parrocchiale di San Michele Arcangelo, video e ricerche di Mario Galuppo.

Senza dimenticare le vecchie tradizioni, domenica 4 ottobre, presso il piazzale della chiesa sarà allestito “Quando ze zuava co’ gente”, giochi di piazza e balli. La ProLoco, riprendendo i giochi di piazza di una volta, inviterà le contrade di Bagnoli a sfidarsi in una gara dall’altri tempi. Sabato 3 e domenica 4 ottobre, presso il piazzale della chiesa, “Gli antichi mestieri”: l’associazione “El stradon dee carioche” realizzerà una mostra che coin-volgerà grandi e piccini, alla scoperta dei vec-chi mestieri di campagna (sabato 3 ottobre) e dei suoi profumi (domenica 4 ottobre).

Nei giorni della sagra funzionerà un for-nitissimo stand gastronomico; inoltre il 3-4-5

di Cristina lazzarin

Quasi un centinaio i bambinicoinvolti nella festa pensata per loro con gli animatori dell’Acr

Gli eventi Il 25 settembre l’Antica Fiera del Rosario con tante iniziative

Dalle mostre d’arteagli antichi mestieri

Il centro di Bagnoli durante la fiera dello scorso anno

ottobre, la ProLoco ha organizzato presso la palestra di via Matteo Molini (tensostruttura zona pattinodromo) tre serate di ballo liscio in un ambiente molto ampio e riscaldato, in una pista ideale per gli amanti del ballo liscio.

Da segnalare che quest’anno la ProLoco di Bagnoli insieme a quella di TRibano, An-guillara, San Pietro Viminario e Pozzonovo, parteciperà al progetto “ProLoco per la scuo-la”: grazie al loro contributo i ragazzi di terza media visiteranno l’Expo sborsando solo un irrisorio contributo.

L’associazione“El Stradon deecarioche” preparauna mostra suilavori di campagna

Si chiama “Parole e note nel bicchie-re” il festival che concluderà ad ot-tobre. L’evento è organizzato dalla

Compagnia SottoSopra e dal comune di Bagnoli, presso Palazzetto Widmann e prevede l’ottimo mix tra arte, musica spettacolo e degustazioni di ottimo vino. Il debutto lo scorso 11 settembre con “Per una cronaca del quotidiano: acqua e acque in Padovanabassa”(intervento di Roberto Valandro e intermezzi mu-sicali di Giulia Nucibella). Sabato 19 settembre, presso Palazzetto Widmann, alle ore 21.00, concerto con musiche di Chaminade, Debussy, Godard, Skrjabin (flauto Laura Sassaro, pianoforte Fran-cesco De Poli) seguirà degustazione. Venerdì 25 settembre, ore 21.00, pres-so Palazzetto Widmann inaugurazione Mostra “Arte X Arte” Opere di Paolo Capovilla, Antonio Capuzzo, Gianni Tu-rin. Domenica 27 settembre ore 21.00, Zona feste Proloco “Lontano dal fron-te” Evento di memoria in ricordo della Grande Guerra. Regia di Eleonora Fuser, con Compagnia Sottosopra, Coro parroc-chiale di San Michele Arcangelo, video e ricerche di Mario Galuppo. Sabato 10 Ottobre, presso Palazzetto Widmann, ore 21.00, Concerto; seguirà la degu-stazione. Gli ingressi sono liberi.

raSSegna

Ricco calendario di proposteparole e notenel biccHiere

C.L.

13Bagnoli

14 Due Carrare

A pochi mesi dall’insediamento del nuovo primo cittadino Davide Moro, esponente dell’opposizione nella precedente ammini-

strazione targata Vason, lo scontro politico tra le varie liste presenti in consiglio comunale è entrato nel vivo. Nelle settimane scorse il gruppo di mi-noranza “Due Carrare per il futuro”, capeggiato dall’ex vicesindaco Claudio Garbo, ha diffuso un volantino che accusa l’odierna compagine di governo del Comune di non mantenere le promesse elettorali. In particolare la critica della lista di opposizione è incentrata sul taglio di Irpef, Imu, Tasi e Tariffa rifiuti (Tari), propagandato in campagna elettorale dagli attuali amministratori, ma non attuato. “Gli impegni elettorali non sono stati mantenuti dalla nuova amministrazione del sindaco Moro – commenta Garbo – vogliamo sottolineare come avesse avuto tutto il tempo, entro il 30 luglio, e la possibilità di rivedere le varie tassazioni che l’amministrazione precedente, di cui facevo parte, aveva applicato. La tanto contestata percentuale di Tasi e Imu, che la lista del sindaco Moro aveva avuto modo di sottolineare come la più alta della zona, non è stata abbassata. Dai banchi dell’opposizione l’attuale sindaco Moro e il vicesindaco Rosina avevano sempre contestato gli alti livelli di imposizione fiscale sottolineando come fossero troppo elevati e ora che hanno il timone in mano non fanno nulla. Allora si parlava tanto per parlare o c’erano le possibilità reali di abbassarla?”.

Chiamata in causa, l’amministrazione comunale replica alle critiche mosse dall’oppo-sizione. “Ci siamo insediati a quindici giorni dalla scadenza della prima rata di Imu e Tasi – precisa l’assessore al Bilancio, Gino Favero - con il bilancio di previsione già approvato e, soprattutto, buona parte dei capitoli di spesa già esauriti. Non serve essere esperti di bilancio: basta mezza idea di economia domestica per capire che, in queste condizioni, modificare le entrate è impossibile, o perlomeno folle. Procederemo alla rimodulazione, che resta nelle nostre intenzioni, solo dopo un’accurata revisione di tutte le spese, in particolare la parte corrente, il che non accadrà certo in poche settimane”.

polemica

l’attacco di Claudio garbo, capogruppo di opposizione“Sulle taSSe Solo promeSSe e pocHi fatti”

F.S.

Da circa un anno Due Carrare ospita trentadue stranieri di varie nazionalità richiedenti asilo politico. La Prefettura

di Padova li ha affidati alla cooperativa so-ciale Ecoficcina di Battaglia Terme, che si è presa in carico la gestione delle necessità quotidiane dei migranti, che risiedono in al-cuni appartamenti di una palazzina di Mez-zavia, appartenenti ad un privato cittadino. L’anno scorso l’arrivo di questi stranieri, in attesa del completamento dell’iter per l’ottenimento dello status di rifugiato, era stato accolto dai residenti con diffidenza e una certa dose di preoccupazione. I timori principali dei cittadini erano legati al perico-lo di diffusione di malattie contagiose nella popolazione, all’epoca si parlava molto di ebola, e alla supposta difficile integrazione degli stranieri nel tessuto sociale locale. A un anno di distanza dal loro arrivo, sebbene nel frattempo ci sia stato anche un ricambio tra i migranti ospitati a Mezzavia, le crona-che locali non hanno segnalato particolari episodi di intolleranza o gravi problemi di

convivenza tra richiedenti asilo e comunità locale. Per favorire l’integrazione degli stra-nieri nella realtà che li ospita, a fine luglio l’amministrazione comunale di Due Carrare ha siglato un protocollo d’intesa con la Pre-fettura di Padova e la cooperativa che gesti-sce in paese la presenza dei migranti, per impiegarli in attività di volontariato a favore delle collettività. In base all’accordo ogni richiedente asilo può domandare di aderire a un’associazione o organizzazione di vo-lontariato, impegnandosi a rendere gratuita-mente una o più prestazioni personali, indi-vidualmente o in gruppo. I migranti saranno impegnati in interventi di carattere civile e

servizi alla collettività che non richiedono specializzazioni. Ad oggi, per esempio, già due volontari stanno aiutando la Caritas a distribuire generi di prima necessità; mentre in settembre è previsto l’avvio di un proget-to di coinvolgimento nella pulizia del suolo pubblico, al quale saranno invitati a parte-cipare anche i residenti del Comune. “Gli obiettivi di questo protocollo sono tanti - racconta entusiasta la consigliera comunale con delega alle Politiche dell’immigrazione, Cinzia Menegazzo - oltre che far conoscere la realtà di accoglienza del nostro territorio, dovrebbe ridurre i disagi di entrambe le par-ti: i nostri compaesani potranno superare le loro diffidenze e i richiedenti asilo potranno sentirsi utili alla comunità che li ospita. In breve trasformerà una difficoltà in un’oppor-tunità”.

di francesco Sturaro

Siglato l’accordo fra cooperativa e Prefetturaper assegnare piccoli impieghi di pubblica utilità

Il caso Da circa un anno sono 32 i richiedenti asilo presenti a Mezzavia

Migranti al lavoro

Migranti in arrivo

Il piano pilota di controllo del territorio, avviato a luglio è protrattosi sino a set-tembre, ha dato i suoi frutti, tanto che

l’amministrazione comunale è intenzionata a prorogarlo. Durante l’estate il Comune, in collaborazione con la polizia locale, ha istituito dei turni serali di pattugliamento del paese, concretizzando una delle priorità nell’ambito della sicurezza individuate dalla compagine di governo dell’ente locale, e ac-cogliendo allo stesso tempo le segnalazioni di disagio fatte da alcuni cittadini, lamenta-tisi anche dell’eccessiva velocità con cui i veicoli percorrono le strade, in particolare le arterie provinciali.

Al fine di prevenire e scoraggiare com-portamenti delinquenziali o contrari al co-dice della strada, per tre mesi gli agenti di polizia locale hanno pattugliato il territorio fuori dal consueto orario di servizio. Duran-te i turni di sorveglianza la polizia locale ha eseguito anche appostamenti con il te-lelaser per verificare il rispetto dei limiti di velocità da parte degli automobilisti, lungo

le strade più trafficate. “Una delle nostre priorità è stata la ri-

considerazione di tutto il piano di controllo del territorio, dal pattugliamento alla rico-gnizione dell’impianto di videosorveglianza – spiega il vicesindaco con delega alla Si-curezza Andrea Rosina - In quest’ambito, sono stati disposti controlli dove si verifica-no i maggiori pericoli e disagi per la popo-lazione: per quanto riguarda le violazioni al codice della strada, per esempio, ci si è con-centrati soprattutto, ma non solo, sulle stra-de provinciali che attraversano il capoluogo. A questo scopo abbiamo messo in atto un progetto pilota che ha previsto quattro turni serali di pattugliamento. Il progetto ha evi-denziato da subito ottimi risultati – conclu-de Rosina - quindi contiamo di rinnovarlo al più presto. In collaborazione con la nostra polizia locale, intendiamo proseguire con controlli quanto più possibile capillari per tutta la durata del mandato, perché voglia-mo che i carraresi possano sentirsi sicuri”.

OpERAZIONE SICuREZZA Sul TERRITORIO

F.S.

Claudio Garbo

17Bovolenta

In tempi di crisi e ristrettezze nei trasferi-menti statali alcuni genitori di Bovolenta non si sono scoraggiati e nel corso dell’e-

state hanno organizzato un piano per ridipin-gere le aule e i bagni della scuola primaria. Supportati dall’amministrazione e in primis dal sindaco, Anna Pittarello, i genitori si sono dati appun-tamento nei week a partire da fine agosto per assicurare un deco-roso ritorno nei banchi di scuola a bambini e insegnanti. Il materiale per la pittura, acquistato dal comune, è servi-to a ridare luce e colore alle aule dopo quasi trentanni di mancati interventi risanatori.

Ad improvvisarsi pittori sono stati una quindicina di genitori che armati di pennelli si sono messi all’opera per ridipingere le 10 aule e i due bagni della scuola “Lombardo Radice”. “Abbiamo ricevuto i complimenti delle insegnanti e della preside- spiega il sin-daco- ma il mio grazie va a questi volontari

che hanno deciso di sacrificare alcuni week end di svago per questa opera che va a bene-ficio di tutti i nostri bambini.

L’intervento era più che necessario ma con i tempi stretti dall’approvazione del bi-lancio non saremo riusciti a programmare i

lavori in tempo. Grazie al via libera dei nostri tecnici comunali e del dirigente scolastico dell’istituto comprensivo di Casalserugo abbiamo provveduto all’acquisto

del materiale. Per la scelta dei colori ci siamo affidati

alla consulenza di esperti che hanno consi-gliato il giallo chiaro e il verde chiaro, tonalità che favoriscono l’apprendimento e le lunghe permanenze in classe. Hanno contribuito alla pittura anche alcuni amministratori comunali e consiglieri, che ringrazio”.

Molto soddisfatti anche i genitori-pittori: “Non ci è pesato questo lavoro perché è un modo semplice per dare il nostro contributo e

di Cristina lazzarin

In più di 15 armati di pennelli e rulli hanno “rinfrescato” dieci aule e i servizi di giallo e verde

L’iniziativa Operazione portata a termine prima dell’inizio delle lezioni

Genitori volontariridipingono la scuola

Alcuni dei volontari in azione nelle aule della

scuola primaria interessate dai lavori

Il sindaco AnnaPittarello ringraziaper la disponibilitàe per la rispostadei genitori

Il Comune ha acquistato il materiale ecoperto le speseassicurative

Grande serata, il 2 ottobre quando municipio sarà ospite Leonardo Guar-notta, già presidente del Tribunale di

Palermo e giudice istruttore del maxi pro-cesso a “cosa nostra”.

Come si evince la tematica affrontata sarà la mafia, come problema non solo del meridione d’Italia.

La serata è curata dall’Associazione Patti Chiari in collaborazione con il comune di Bovolenta. Presenterà Giorgio Ghirello, presidente della stessa associazione orga-nizzatrice e studioso del fenomeno crimi-nale mafioso, introdurrà il sindaco, Anna Pittarello.

Saranno molto gli argomenti trattati visto che Guarnotta, da poco in pensione, dopo 50 anni di servizio in tribunale, è stato membro del pool antimafia coordina-to dal giudice Antonino Caponnetto e con gli indimenticati Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e Giuseppe Di Lello ha istruito il Maxiprocesso di Palermo.

In alcune interviste ha sempre detto che il suo sogno fin da ragazzino era quello di fare il magistrato, ed è sempre rimasto innamorato del suo lavoro.

Pochi sanno che prima di far parte del pool antimafia gli fu proposto di far parte di un altro gruppo, il pool Mani Pulite, che portò alla luce un sistema incredibile di cor-ruzione tra i partiti. Lui non accettò e in se-guito fu invece onorato e felice di accettare la proposta di Caponnetto.

incontro

Il 2 ottobre in municipioSi parla di mafie con guarnotta

C.L.

Leonardo Guarnotta

fare qualcosa di utile per i nostri figli e i ragaz-zi che frequentano la scuola. Le aule avevano bisogno di una “rinfrescata” e questo era il modo più semplice ed economico per interve-nire prima del nuovo anno scolastico. Nei mo-menti di lavoro non sono mancate le occasioni di confronto e di sano divertimento”. I lavori sono stati coordinati da due professionisti del settore che hanno messo a disposizione gra-tuitamente il loro tempo.

Un altro importante intervento che si è tenuto a Bovolenta riguarda la riasfaltatura di piazza Umberto I. I primi di settembre, la via è stata chiusa dall’incrocio di via Mazzini fino alle scuole, per tre giorni, per permettere alla ditta di lavorare senza intoppi. Questo inter-vento ha permesso di consegnare ai cittadini uno spazio interamente risanato prima dell’i-nizio delle scuole.

Aliquote Imu, Tasi e addizionale Irpef invariate e Tari (tassa rifiuti) domestica diminuita rispetto il 2014 grazie alla creazione, negli anni scorsi, di appositi

fondi; sono queste in sintesi le peculiarità del bilancio di previsione 2015, approvato nelle scorse settimane dal consiglio comunale. Con il nuovo documento di program-mazione economico-finanziario il Comune ha deciso di non aumentare la tassazione a carico delle famiglie, nonostante il taglio dei trasferimenti statali (nel 2015 circa 95 mila euro in meno rispetto il 2014). Malgrado la contrazione delle entrate, a detta degli amministratori locali il pareggio di bilancio dovrebbe essere raggiunto riducendo le spese, ottimizzando le risorse a disposizio-ne dell’ente e rivedendo il programma delle opere pub-bliche. “Anche il nostro Comune è stato drasticamente interessato da ulteriori ingenti tagli nei trasferimenti sta-tali e da riduzione di entrate da oneri di urbanizzazione – commenta il sindaco Massimo Zanardo - nonostante ciò si è riusciti ancora una volta a chiudere il bilancio sen-za diminuire i servizi fondamentali e senza aumentare la tassazione locale. Con tutte le difficoltà incontrate: ridu-zione trasferimenti, riduzione entrate, pagamento causa trentennale PIP Cagnola per il valore di circa 600.000 euro, si è riusciti a predisporre un bilancio che, ottimiz-

zando le uscite e le risorse, continua a garantire i servizi ai nostri cittadini e al nostro territorio senza aumentare le tasse e le imposte”. Sul bilancio comunale 2015 con-tinua a pesare l’annosa questione del PIP di Cagnola, causa trentennale conclusasi con la sentenza del 2013 della Corte d’Appello di Venezia, che ha stabilito il paga-mento da parte del Comune di un’indennità di 547 mila euro al proprietario di uno dei terreni espropriati trent’an-ni prima per realizzarvi la zona artigianale di Cagnola.

“Abbiamo quasi terminato il pagamento nei con-fronti dell’ex proprietario dei terreni e siamo in fase di contenzioso con le ditte che ad oggi non hanno aderito volontariamente a quanto dovuto – precisa il sindaco - Con le ditte che hanno già provveduto al pagamento, si è arrivati anche alla cessione alle stesse del pieno diritto di proprietà dell’area di competenza. Il contenzioso con

le ditte, che non hanno aderito al pagamento, comporta il blocco di più di 200.000 euro del bilancio comunale, accantonati per tutelare l’ente. Queste somme spese e vincolate per una causa di circa trenta anni fa, potevano essere impiegate in modo diverso a favore della collet-tività”. Per far quadrare i conti, garantendo i servizi ai cittadini senza gravare ulteriormente sulle loro tasche, l’amministrazione locale ha dovuto rinunciare ad avviare alcune opere programmate. “In questo mandato è stato necessario rivedere, e anche eventualmente rinviare, la realizzazione di alcune importanti opere pubbliche – spiega Zanardo - che rimangono nella pianificazione pluriennale, concentrando le scarse risorse a disposizio-ne nel mantenere in efficienza il patrimonio pubblico esistente. Alcune opere sono state comunque realizzate, altre sono in fase di realizzazione o di partenza”.

di francesco Sturaro

Invariate le principali imposte, ridotta la Tari. Il sindacoZanardo: “raggiungiamo il pareggio senza tagliare i servizi”

Bilancio di previsione 2015 Tagliati altri 95 mila euro di trasferimenti statali

Tasse congelate e spese ridotte

Il consiglio comunale ha approvato il bilancio di previsione 2015

Il gruppo comunale di protezione civile di Cartura cerca nuovi volontari. Il Comune ha, infatti, aperto le iscrizioni per inte-grare il gruppo, costituito nel 1998. L’invito ad entrare a far

parte della locale protezione civile è rivolto a tutti i cittadini maggiorenni. “I nuovi iscritti verranno formati da personale specializzato attraverso specifici corsi di formazione – fa sapere l’amministrazione comunale – l’obiettivo è quello di garantire un’organizzazione efficace per gli interventi in caso di calamità naturali, la previsione e la prevenzione dai rischi naturali e connessi all’attività umana. Fare volontariato di pro-tezione civile permette di crescere e apporta nuove conoscen-ze. Non vengono richiesti particolari abilità o requisiti, se non quelli della buona volontà e della voglia di aiutare e proteggere la comunità”. Il locale gruppo comunale di protezione civile fa parte del distretto di Padova sud, che oltre Cartura comprende anche i comuni di Albignasego, Battaglia Terme, Casalserugo, Due Carrare, Maserà di Padova. Per avere maggiori informa-zioni su come entrare a far parte del gruppo comunale volon-tari di protezione civile di Cartura, si può prendere contatto con l’ufficio di polizia locale (telefono 049.9556292, fax 049.9555571, e-mail: [email protected]), oppure direttamente con il gruppo comunale, telefonando al numero 348.6712146 o mandando una mail all’indirizzo di posta elettronica [email protected].

Il gruppo è attivo dal 1998protezione civilea caccia di volontari

F.S.

18 Cartura

A Cartura l’anno scolastico inizia con una novità, rappresentata dal servi-zio doposcuola pomeridiano, attivato

dall’amministrazione comunale e riservato agli alunni della scuola primaria “San Gio-vanni Bosco”. Gestito da un’associazione specializzata, il servizio è facoltativo e si tiene dal lunedì al venerdì (dalle 13.35 alle 16). Per potervi accedere le famiglie devo-no pagare una retta mensile. Sono tre le ti-pologie di orario del doposcuola previste tra cui poter scegliere: due pomeriggi (martedì e giovedì), tre (lunedì, mercoledì e venerdì) o cinque la settimana. Al termine dell’orario didattico (la San Giovanni Bosco è una scuo-la a tempo normale) e in attesa dell’inizio delle lezioni pomeridiane, gli alunni hanno la possibilità di pranzare a scuola con pranzo al sacco o di usufruire del servizio mensa. Nelle attività di studio e di svolgimento dei compiti assegnati i ragazzini sono seguiti da studenti universitari di Cartura. “Il doposcuo-la – spiega il sindaco Massimo Zanardo - è un nuovo servizio che come amministrazio-ne abbiamo pensato per cercare di andare incontro alle esigenze delle famiglie, in cui magari entrambi i genitori lavorano”.

“È un servizio che riteniamo utile sia per i ragazzi sia per le famiglie - afferma l’assessore alla Cultura, Pasqualina Franzo-lin – inoltre, manteniamo l’impegno che

avevamo preso qualche mese fa con le famiglie, che hanno iscritto i ragazzi alle nostre scuole facendo affidamento anche su questo servizio pomeridiano. Il servizio vede, oltre al contributo dei fruitori, anche un contributo, sia in termini di strutture sia in termini economici, da parte dell’amministra-zione comunale. Il tutto viene fatto in stretta collaborazione con l’ente scuola”.

L’abbonamento mensile per una fre-quenza del doposcuola di cinque giorni setti-manali è di 80 euro, di 50 per tre giorni e di 35 euro per chi usufruisce di due pomeriggi la settimana. La tariffa non è rimborsabile in caso di mancata o parziale frequenza dell’alunno. È previsto uno sconto mensile di 5 euro per altri fratelli che frequentano il servizio. La frequenza del doposcuola è disciplinata da alcune semplici norme com-portamentali, cui gli alunni devono attener-si. Il regolamento del servizio stabilisce che durante l’orario del pranzo e delle lezioni gli scolari debbano tenere un comportamento educato, rispettoso e corretto nei confronti degli operatori e degli altri bambini, tale da non intralciare il corretto svolgimento dei servizi e non creare occasioni di pericolo per sé e per gli altri. In caso contrario è prevista l’esclusione, anche temporanea, dell’alunno dal doposcuola previa, comunque, contesta-zione scritta ai genitori.

neWS

Nuovo servizio alla primariadopoScuola al pomeriggio, novità per gli alunni

F.S.

21Agna

Il sindaco Gianluca Piva ha emesso un’ordinanza relativa all’utilizzo dell’ac-qua del canale Sorgaglia: revocando par-

zialmente quanto stabilito nella precedente ordinanza, vengono sostanzialmente sop-presse le restrizioni all’utilizzo dell’acqua del canale per uso irriguo. Come noto, le ordinanze che il sindaco di Agna, in accor-do con i sindaci di Arre e Bagnoli di Sopra, aveva emesso a seguito dell’episodio di inquinamento verificatosi lo scorso ottobre, avevano dapprima vietato qualsiasi utilizzo dell’acqua del canale e poi, a seguito di successive verifiche degli organi competenti, ne avevano progressivamente permesso un impiego condizionato.

Nell’ottobre scorso erano stati migliaia i pesci morti con l’inquinamento nello scolo della Sorgaglia, l’importante corso d’acqua che attraversa Agna. E il Consorzio Padova Sud aveva così dovuto smaltire circa 13 mila kg di carcasse di pesce. L’impressio-nante moria di pesci era dovuta all’inquina-mento da insetticidi in dosi massicce e letali

per il pesce. “A seguito del buon esito dei referti sulle analisi condotte dall’ARPAV – come spiega l’assessore all’ambiente Erika Rampazzo - e sollecitate dalla nostra ammi-nistrazione comunale, si è potuto certificare l’assenza di agenti inquinanti nelle acque del canale in questione”.

“Durante i dieci mesi trascorsi dall’im-portante evento di inquinamento – spiega il sindaco Piva - l’attenzione dell’ammini-strazione comunale si è concentrata sul mo-nitoraggio della qualità del corso d’acqua ed è già stato affidato incarico all’ARPAV di programmare ulteriori controlli per accertare che i valori continuino a rispettare i para-metri di legge. Abbiamo inoltre inviato una lettera alla prefettura di Padova per chiedere chiarimenti sull’iter processuale nei confron-ti dei responsabili di questo grave episodio di inquinamento ambientale, per assicurarsi che una vicenda così grave si concluda con la giusta condanna dei responsabili.

Per meglio contribuire allo sviluppo pro-cessuale della vicenda e recuperare il costo

sostenuto per la bonifica dell’area, evitando che tale onere gravi sulle spalle dei veri danneggiati, ovvero i cittadini di Agna, l’am-ministrazione intende costituirsi parte civile.

Infine per scongiurare qualsiasi residua-le pericolo, è stato concordato con il Servizio Veterinario dell’ULSS 17 il compito di cam-pionare alcuni esemplari di pesce nel canale in questione, al fine di verificare la presenza

o persistenza a distanza di tempo delle so-stanze tossiche che ne avevano causato la morte, come riportato a suo tempo dal re-ferto dell’Istituto Zooprofilattico di Legnaro. Non appena disponibili i risultati di tali ana-lisi verranno prontamente diffusi. Ringrazio pubblicamente l’assessore Erika Rampazzo per il suo impegno e dedizione nella gestio-ne e controllo di tutto il “caso Sorgaglia”.

di Cristina lazzarin

Il fiume torna “in salute” dopo il grave episodio di inquinamentoil Comune costituito parte civile

Ambiente Revocate le restrizioni sull’uso irriguo dell’acqua dopo le ultime analisi

Sorgaglia, ancora indagini

La moria di pesci provocata dall’inquinamento del canale

E’ stato consegnato dal gruppo di protezione civile di Agna il mate-riale raccolto nelle settimane prece-

denti in favore delle popolazioni colpite dal tornado della Riviera. In tutto sono stati raccolti una ventina di bancali tra coppi, tegole, infissi. Una squadra di vo-lontari, guidata dal coordinatore Roberto Forin, si è recata a Mira e poi a Cazzago di Pianiga per scaricare il materiale, in coordinamento con i servizi sociali di Dolo. Il trasporto del materiale e’ stato possibile grazie alla ditta Milan Snc di Agna che ha messo a disposizione gratu-itamente il mezzo per il viaggio.

Un’altra azienda del posto la F.lli Michielon Snc nelle scorse settimane aveva aderito all’iniziativa con possibili-tà di acquisto materiali edili a un prezzo agevolato pro-emergenza.”Ringrazio tutti coloro - commenta il sindaco Piva - che hanno dato sostegno a questi veneti colpiti dal tornado di luglio, donando materiale o fondi. Quello che è stato rac-colto contribuirà alla ricostruzione delle abitazioni e edifici ed il nostro comune anche stavolta è presente con un gesto di solidarietà”.

Sociale

Alle vittime del tornadomateriale in donoalla riviera ferita

C.L.

1

IL VENETOin PRIMO PIANO

Altro inizio d’anno concitato per le scuole italiane, nonostante la “Buona scuola” e il relativo piano straordinario di as-

sunzioni previsto dalla legge 107/2015 che ha tenuto banco durante tutta l’estate con le sue varie fasi, 0, A, B già espletate e l’ultima, la Fase C, che dovrebbe concludersi a novembre.

A complemento del dibattito la dolorosa questione degli abilitati - diplomati magistrali ante 2002 - non inseriti nelle Graduatorie ad esaurimento (quelle da dove si assume) e dei loro sofferti ricorsi per vedersi riconosciuto il diritto ad essere inseriti in quelle graduatorie, il destino degli abilitati Tfa, degli insegnanti delle graduatorie d’istituto e di quelli della scuola dell’infanzia, non inseriti in questa tornata di assunzioni. O forse, più corretta-mente, di stabilizzazioni.

Dovrà entrare a regime la riforma della scuola anche per rispondere a quello che è l’obiettivo fi nale del piano di assunzioni, quello di ridurre, se non proprio eliminare, il ricorso ai supplenti. Per quest’anno i dirigenti scolastici hanno comunque dovuto contare anche sul loro contributo, sollecitando il extremis il ministro Stefania Giannini, ad in-trodurre delle misure correttive urgenti, per risolvere le emergenze contingenti.

In Veneto, dove lo scorso 16 settembre la campanella ha suonato per 540mila stu-denti (iscrizioni in calo di 1.607 unità rispetto all’anno scorso), la “Buona scuola” è diven-tata terreno di scontro politico, con il gover-natore regionale Luca Zaia (Lega Nord) che,

a pochi giorni dall’apertura del nuovo anno scolastico, ha presentato ricorso alla Consulta contro la riforma del Governo Renzi, un passo poi compiuto anche dalla Regione Lombardia e da quella della Puglia.

“La cosiddetta riforma sulla “Buona scuola” - sostiene il presidente Zaia - margi-nalizza, anzi cancella il ruolo della Regione, vanifi candone quei compiti programmatori e di gestione che la Costituzione le ha affi da-to”. In particolare tre i punti contestati della riforma che riguardano in primo luogo il com-pito di defi nire l’offerta formativa dei percorsi di istruzione e di formazione di cui la Costitu-zione affi da la competenza esclusiva alle Re-gione e che la riforma riconosce al ministero, così come per il dimensionamento della rete scolastica, cioè la defi nizione dell’ampiezza degli ambiti territoriali in funzione della po-polazione scolastica e del numero di istituti. Infi ne Zaia contesta “la fi tta rete di interfe-renze con la competenza esclusiva regionale in materia di istruzione e formazione pro-fessionale che attribuisce allo Stato non solo norme di principio ma anche disposizioni di dettaglio in materia di istruzione”.

Una guerra alla riforma che già a luglio l’assessore regionale all’Istruzione, Elena Donazzan, aveva incoraggiato.

“Ci sono tutte le condizioni - aveva af-fermato - per un’azione legale, in quanto la legge viola i principi di federalismo e di autonomia che la Costituzione concede alle Regioni”.

L’esponente An della Giunta Zaia, in

particolare, ha messo l’accento polemico e contestatorio sul contingente docenti asse-gnato al Veneto dal Ministero, sottostimato di almeno 377 insegnanti, secondo le stime dell’Uffi cio scolastico regionale. Considerati insuffi cienti anche i 150 posti in più assegnati al Veneto che “rappresentano - ha commen-tato - appena il 3 per cento dei 4255 posti aggiuntivi previsti dal piano nazionale”.

Un passaggio per il quale il Movimento 5 Stelle regionale si è battuto in prima linea.

“Non è questa la scuola che abbiamo in mente per le insegnati e gli insegnanti veneti ed italiani. - afferma la consigliera regionale Erika Baldin - È per questo che abbiamo spo-sato in pieno la battaglia della maggioranza e abbiamo portato a termine questa missione storica. Questa azione nasce dal Veneto, il 1° settembre abbiamo fatto approvare la mozio-ne per adire alla Corte Costituzionale contro questa riforma. Una mozione approvata tra gli elogi per la qualità del lavoro, che è stata anche sottoscritta da tutta la maggioranza, a dimostrazione che siamo nelle istituzioni per proporre e tracciare nuove strade.

Questa mozione è stata considerata talmente “buona” a livello regionale, che addirittura la Puglia, dove governa il PD, ha deciso di approvarla. Anche la Lombardia ha seguito l’onda partita da Venezia”.

Il governatore Luca Zaia impugna davanti alla Corte costituzionale il ddl di Renzi sulla scuola: “viola i principi di federalismo e autonomia”

Scuola Il 16 settembre è suonata la campanella per 540mila studenti veneti

Tra luci e ombre parte l’anno della “Buona scuola” anche in Veneto

la voce del Sindacato

“Le nuove immissioni in organico di insegnanti neo assunti nelle scuole venete produrrà effetti concreti solo nel 2016. Su 36.000 nuove assunzioni a livello nazionale, 25 mila sono posti che vanno a coprire i turn over dei pensionamenti.

Poi ci sono le 10mila cattedre assegnate su posti disponibili della Fase A e quelli della fase B - oltre 8mila - di agosto-settembre. Entro novembre infi ne dovrebbe concludersi la Fase C. Ma pr una buna parte delle assunzioni gli alunni vedranno i nuovi insegnanti appena contrattualizzati all’inizio del prossimo anno scolastico”. A spiegarlo è Salvatore Mazza segretario della Flc – Cgil scuola del Veneto. “Si tratta - dice Mazza - di una situazione a luci ed ombre. In Veneto ad esempio, sono previste 4500 nuove assunzioni. Di queste ne sono già state fatte 3200. Dovranno esserne fatte altre 1300 immissioni durante le prossime settimane. Se facciamo però una analisi a livello nazionale e locale, vediamo che per il Veneto le vere nuove immissioni, cioè quelle in surplus ai posti che erano coperti con supplenze e turn over, sono 1000. Di questi posti, il 70% è distribuito nelle provincie di Verona Vicenza, Padova e Venezia e solo il restante 30% fra Treviso Belluno e Rovigo”.

Salvatore Mazza poi spiega che sì, è vero che circa il 70% degli insegnanti neoassunti proverrà dalle regioni meridionali dell’Italia, ma è anche vero che in alcune categorie di insegnanti, ad esempio quelli di musica, la migrazione sarà quasi completamente all’inver-so cioè da nord verso sud. “E anche in questi casi chi si sposterà verso il sud proveniente ad esempio dal Veneto, ha accettato - dice Mazza - considerando magari, che ci si trova di fronte spesso a persone di 30 anni che conquistano un lavoro a tempo indeterminato statale”.

Poi gli attacchi alla riforma della “Buona scuola”. “La riforma - dice il segretario della Flc Cgil - ha aspetti negativi che prevalgono netta-

mente su quelli positivi. Contestiamo l’accentramento di potere sulla fi gura del preside, la decisione di immettere in organismi di valutazione dell’operato degli insegnanti persone non competenti come gli alunni e i genitori. A mio parere solo persone che hanno le stesse competenze o preparazione possono dare valutazioni anche di tipo disciplinare. Il personale Ata poi, cioè bidelli e persone addette alla custodia delle scuole, sono state completamente dimenticate. Su questa riforma sbagliata siamo pronti a dare battaglia in modo unitario con tutte le altre sigle sindacali che si sono unite contro la “Buona scuola“ di Renzi”.somma nonostante le nuove immissioni in organico le proteste non mancheranno.

Salvatore Mazza, segretario regionale della flc - Cgil

“nuovi organici? gli effetti Si vedranno Solo nel 2016”

A.A.

22

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1Il Veneto in primo piano

“Nessuna rivoluzione con “La Buona scuola” che riprende solamente la strada già ben tracciata dalla riforma Berlinguer”. E’ questa l’opinione di

Cesare Cecchetto, Dirigente padovano dell’Itc di Villa Estense e reggente all’Itc di Montagnana, per una popolazione sco-lastica complessiva che sfi ora i 2000 alunni e i 200 dipen-denti tra personale docente e non docente. Un osservatorio privilegiato, dunque, anche per dare un giudizio alla recente riforma fi rmata dal Governo Renzi.

Come inizia questo anno scolastico dopo l’opera-zione “maxi assunzione” avviata dalla recente riforma?

“Al di là dell’affanno burocratico legato al meccanismo delle assunzioni straordinarie iniziate solo a fi ne agosto, passando in pochi giorni da una fase all’altra con tempi strettissimi e, direi anche, assurdi, in molti istituti si inizierà l’anno scolastico con il 90% dei docenti presenti in classe. Già al 14 settembre c’erano gran parte delle cattedre occupate. Va detto però che un’amministrazione accorta non dovrebbe arrivare all’ultimo momento con l’assunzione dei dipendenti. E non ci sono giustifi cazioni che reggano. L’affanno delle as-sunzioni e del cambiamento delle graduatorie è uguale ogni anno, e la Buona scuola non ha risolto il problema, tutto da ascrivere all’organizzazione burocratica del Ministero, parti-colarmente ineffi ciente da questo punto di vista. Ci consola la speranza che sia l’ultimo anno che accade”.

Oggi gran parte dei precari è rimasta tale, alla

faccia dei proclami iniziali del nostro Premier. Riuscirà la riforma a cambiare le cose?

“Con le nomine di ruolo più l’organico di diritto e di fatto serviranno meno supplenti ma questa riforma non risolve il problema del precariato. Per diverse ragioni. I numeri innanzi tutto. Con le assunzioni odierne è stato eliminato il precariato d’élite, molti di coloro che già lavoravano tanto, ma tutto il resto rimane. L’amministrazione dovrebbe prevedere grosse assunzioni anche nei prossimi anni con delle fi nestre aperte al precariato storico per risolvere davvero il problema”.

Ci saranno concorsi ogni tre anni, non basterà?“Devo ancora vedere l’amministrazione ministeriale che

ogni tre anni fa un concorso! Io non ci credo. Il Ministero non riesce a fare un concorso per dirigenti per qualche migliaio di posti! Figuriamoci se può bandirlo così spesso per decine di migliaia di posti. Sarà l’amministrazione stessa che nel tempo creerà talmente tanti intoppi da favorire la possibilità di nuove supplenze”.

Sa già quanti insegnanti arriveranno nei suoi isti-tuti grazie alla fase C della maxi assunzione?

“Questo è l’altro neo che ancora una volta fotografa l’ineffi cienza di una amministrazione e la superfi cialità con cui vengono fatte le cose. In pratica ai presidi in questa fase viene detto: “avrai in forze altri docenti ma non prima di fi ne novembre”. Ma noi dirigenti dobbiamo programmare oggi le attività curricolari ed extracurricolari e dovremmo tener

conto di professori o maestri che arriveranno dopo due mesi di scuola. E’ come se il Ministero ci dicesse: “Non fate nulla nei prossimi mesi e programmerete dopo che vi avremmo inviato il personale”. Non si può!”

Come giudica la riforma nel suo complesso?“Direi che “La buona scuola” non è una riforma. Ho

un concetto diverso di riforma. L’ultima l’ha fatta Berlinguer introducendo dei veri cambiamenti, innovazioni concrete tipo l’autonomia scolastica. La legge 107 per l’80% non fa al-tro che riprendere la riforma Berlinguer e tentare di attuare ciò che di quel disegno fi no ad oggi è rimasto quasi lettera morta. Bene tutto quanto riguarda l’autonomia, la fl essibilità oraria, la didattica per competenze, la formazione dei do-centi. Male perché ci si è scordati della scuola dell’infanzia e dell’organico del personale Ata. Certo con questo provvedi-mento si recuperano risorse umane e fi nanziarie. Ma quanto all’assunzione straordinaria ricordo che già Berlinguer e Fio-roni avevano previsto piani di assunzione da 60mila persone l’anno. Sulla grande consultazione molto rumore per nulla: gli addetti ai lavori sono stati consultati spesso anche da altri Ministri. Persino la Moratti ci ha convocati agli stati generali dell’istruzione”.

Una novità vera c’è: la chiamata diretta dei diri-genti. Che ne pensa?

“L’assunzione diretta è governata da criteri piuttosto rigidi legati anche al piano dell’offerta formativa. E’ vero che

il dirigente potrà scegliere ma solo tra persone garantite, che hanno un posto, dunque. Credo, anche, che sarà sempre più spesso il docente a scegliere il preside. Capiterà sicuramente che qualche insegnante particolarmente capace riceva offerte da più istituti”.

Pagella: che voti diamo a “La buona scuola”?“Al momento darei discreto alle intenzioni e non del tut-

to suffi ciente all’organizzazione dei tempi e dei modi in cui le assunzioni sono state fatte. Certo i numeri sono numeri. Con questa riforma la scuola recupera una fetta importante delle risorse perdute grazie alla Gelmini che tra personale docente e non docente a suo tempo eliminò 140mila posti di lavoro. Con La buona scuola ne abbiamo recuperati poco più di 80mila”.

Ci auguriamo che il Ministro Giannini faccia un passo in più? E se sì, quale?

“Sì, magari sul piano dell’autonomia didattica. Una scuola può programmare e garantire una didattica coerente ed effi ciente a lungo termine soltanto se c’è una garanzia sull’autonomia didattica che è legata prevalentemente alle risorse e alla formazione dei docenti. Chiederei con forza anche di ridurre, per favore, ridurre ridurre ridurre la burocra-zia che invade inutilmente le nostre segreterie scolastiche. Tornare su alcuni aspetti amministrativi a qualche forma di centralismo potrebbe essere più conveniente anche sotto il profi lo economico e professionale”.

di germana urbani

La pagella alla Buona scuola di Renzi la sigla Cesare Cecchetto

“Discrete le intenzioni, appena suffi ciente ciò che si è visto”Pregi e difetti della riforma sotto la lente di un Dirigente scolastico di lungo corso

1Il Veneto in primo piano

“Nessuna rivoluzione con “La Buona scuola” che riprende solamente la strada già ben tracciata dalla riforma Berlinguer”. E’ questa l’opinione di

Cesare Cecchetto, Dirigente padovano dell’Itc di Villa Estense e reggente all’Itc di Montagnana, per una popolazione sco-lastica complessiva che sfi ora i 2000 alunni e i 200 dipen-denti tra personale docente e non docente. Un osservatorio privilegiato, dunque, anche per dare un giudizio alla recente riforma fi rmata dal Governo Renzi.

Come inizia questo anno scolastico dopo l’opera-zione “maxi assunzione” avviata dalla recente riforma?

“Al di là dell’affanno burocratico legato al meccanismo delle assunzioni straordinarie iniziate solo a fi ne agosto, passando in pochi giorni da una fase all’altra con tempi strettissimi e, direi anche, assurdi, in molti istituti si inizierà l’anno scolastico con il 90% dei docenti presenti in classe. Già al 14 settembre c’erano gran parte delle cattedre occupate. Va detto però che un’amministrazione accorta non dovrebbe arrivare all’ultimo momento con l’assunzione dei dipendenti. E non ci sono giustifi cazioni che reggano. L’affanno delle as-sunzioni e del cambiamento delle graduatorie è uguale ogni anno, e la Buona scuola non ha risolto il problema, tutto da ascrivere all’organizzazione burocratica del Ministero, parti-colarmente ineffi ciente da questo punto di vista. Ci consola la speranza che sia l’ultimo anno che accade”.

Oggi gran parte dei precari è rimasta tale, alla

faccia dei proclami iniziali del nostro Premier. Riuscirà la riforma a cambiare le cose?

“Con le nomine di ruolo più l’organico di diritto e di fatto serviranno meno supplenti ma questa riforma non risolve il problema del precariato. Per diverse ragioni. I numeri innanzi tutto. Con le assunzioni odierne è stato eliminato il precariato d’élite, molti di coloro che già lavoravano tanto, ma tutto il resto rimane. L’amministrazione dovrebbe prevedere grosse assunzioni anche nei prossimi anni con delle fi nestre aperte al precariato storico per risolvere davvero il problema”.

Ci saranno concorsi ogni tre anni, non basterà?“Devo ancora vedere l’amministrazione ministeriale che

ogni tre anni fa un concorso! Io non ci credo. Il Ministero non riesce a fare un concorso per dirigenti per qualche migliaio di posti! Figuriamoci se può bandirlo così spesso per decine di migliaia di posti. Sarà l’amministrazione stessa che nel tempo creerà talmente tanti intoppi da favorire la possibilità di nuove supplenze”.

Sa già quanti insegnanti arriveranno nei suoi isti-tuti grazie alla fase C della maxi assunzione?

“Questo è l’altro neo che ancora una volta fotografa l’ineffi cienza di una amministrazione e la superfi cialità con cui vengono fatte le cose. In pratica ai presidi in questa fase viene detto: “avrai in forze altri docenti ma non prima di fi ne novembre”. Ma noi dirigenti dobbiamo programmare oggi le attività curricolari ed extracurricolari e dovremmo tener

conto di professori o maestri che arriveranno dopo due mesi di scuola. E’ come se il Ministero ci dicesse: “Non fate nulla nei prossimi mesi e programmerete dopo che vi avremmo inviato il personale”. Non si può!”

Come giudica la riforma nel suo complesso?“Direi che “La buona scuola” non è una riforma. Ho

un concetto diverso di riforma. L’ultima l’ha fatta Berlinguer introducendo dei veri cambiamenti, innovazioni concrete tipo l’autonomia scolastica. La legge 107 per l’80% non fa al-tro che riprendere la riforma Berlinguer e tentare di attuare ciò che di quel disegno fi no ad oggi è rimasto quasi lettera morta. Bene tutto quanto riguarda l’autonomia, la fl essibilità oraria, la didattica per competenze, la formazione dei do-centi. Male perché ci si è scordati della scuola dell’infanzia e dell’organico del personale Ata. Certo con questo provvedi-mento si recuperano risorse umane e fi nanziarie. Ma quanto all’assunzione straordinaria ricordo che già Berlinguer e Fio-roni avevano previsto piani di assunzione da 60mila persone l’anno. Sulla grande consultazione molto rumore per nulla: gli addetti ai lavori sono stati consultati spesso anche da altri Ministri. Persino la Moratti ci ha convocati agli stati generali dell’istruzione”.

Una novità vera c’è: la chiamata diretta dei diri-genti. Che ne pensa?

“L’assunzione diretta è governata da criteri piuttosto rigidi legati anche al piano dell’offerta formativa. E’ vero che

il dirigente potrà scegliere ma solo tra persone garantite, che hanno un posto, dunque. Credo, anche, che sarà sempre più spesso il docente a scegliere il preside. Capiterà sicuramente che qualche insegnante particolarmente capace riceva offerte da più istituti”.

Pagella: che voti diamo a “La buona scuola”?“Al momento darei discreto alle intenzioni e non del tut-

to suffi ciente all’organizzazione dei tempi e dei modi in cui le assunzioni sono state fatte. Certo i numeri sono numeri. Con questa riforma la scuola recupera una fetta importante delle risorse perdute grazie alla Gelmini che tra personale docente e non docente a suo tempo eliminò 140mila posti di lavoro. Con La buona scuola ne abbiamo recuperati poco più di 80mila”.

Ci auguriamo che il Ministro Giannini faccia un passo in più? E se sì, quale?

“Sì, magari sul piano dell’autonomia didattica. Una scuola può programmare e garantire una didattica coerente ed effi ciente a lungo termine soltanto se c’è una garanzia sull’autonomia didattica che è legata prevalentemente alle risorse e alla formazione dei docenti. Chiederei con forza anche di ridurre, per favore, ridurre ridurre ridurre la burocra-zia che invade inutilmente le nostre segreterie scolastiche. Tornare su alcuni aspetti amministrativi a qualche forma di centralismo potrebbe essere più conveniente anche sotto il profi lo economico e professionale”.

di germana urbani

La pagella alla Buona scuola di Renzi la sigla Cesare Cecchetto

“Discrete le intenzioni, appena suffi ciente ciò che si è visto”Pregi e difetti della riforma sotto la lente di un Dirigente scolastico di lungo corso

25Il Veneto in primo piano

di germana urbani

4 Il Veneto in primo piano

24 voti a favore e solo 9 contrari. Non ripagherà il consi-gliere regionale di Fratelli d’Italia dall’amarezza di non essere stato nominato assessore, ma è comunque una

bella vittoria, quella ottenuta da Sergio Berlato con la sua mozione contro il gender nelle scuole. Il testo, che prende a riferimento l’arti-colo 26 della costituzione, la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e la Convenzione Unicef sui diritti dell’infanzia, sottolinea la priorità delle scelte dei genitori nell’educazione dei fi gli e chiede che “la scuola non introduca ideologie destabilizzanti e pericolose per lo sviluppo degli studenti”. Per l’assessore di Forza Italia Elena Donazzan il Ve-neto, “che ha già dato un messaggio chiaro contro l’introduzione di programmi gender nelle scuole proseguirà sulla strada già intra-presa”. Duri i giudizi di 5 stelle e Pd, che hanno votato contro. Per Jacopo Berti (M5S) la mozione è fi glia “di una destra reazionaria destinata presto a sparire”. Non meno secca la replica di Alessandra Moretti: “siamo in un polverone creato sul nulla: la riforma defi nita come “buona scuola” non contiene nulla di quello che viene indicato in questa mozione e non risulta assolutamente che nelle scuole ve-nete sia in atto un’introduzione surretizia di tematiche non condivise con il mondo dei genitori”. La maggioranza ha ottenuto invece i voti della Lista Tosi. Per Stefano Casali, “ben vengano mozioni pre-ventive come questa, perché moltissimi genitori e famiglie temono che camuffando il tema di contrastare il bullismo o l’omofobia, si inseriscono nei programmi di istruzione idee che non hanno titolarità alcuna nell’educazione scolastica”.

la voce della politicala regione: “neSSuno Spazio in aula per ideologie deStabilizzanti”

G.U.

E’ iniziato tutto la scorsa primavera. Più il Governo acce-lerava sulla riforma della Buona scuola, più i messag-gini sui telefoni di genitori ignari e impreparati sul tema

gender si susseguivano creando allarme e preoccupazione. I messaggi contenevano irripetibili oscenità che - secondo l’anonimo che li scriveva - le insegnanti avrebbero praticato a scuola in ottemperanza a nuovi programmi scolastici sulla teoria gender. E’ montata subito la paura e la preoccupa-zione e in molti hanno, giustamente, chiesto spiegazioni a scuola e ai Dirigenti scolastici che già dai primi giorni di settembre hanno organizzato riunioni o emanato comuni-cazioni per spiegare che nulla di quanto viene propaganda-to è vero. A volte si dimentica che gli insegnanti sono anche genitori e che sarebbero i primi a denunciare cose simili e oltretutto a rifi utarsi di mettere in pratica delle vere e proprie assurdità. Certo gli insegnanti dovrebbero avere degli stru-menti in più per aiutare i bambini a leggere la realtà della società odierna. In classe si trovano di fronte sempre più spesso a bambini che non hanno delle famiglie tradizionali. E quando si parla di famiglia, come si fa a non far sentire escluso un bambino fi glio di separati e risposati? Con quali parole si può spiegare la realtà in una classe in cui vi sia un

bambino fi glio di due omosessuali. E non è più così raro e lo sarà sempre meno visto che in Italia ci sono centomila famiglie arcobaleno, con genitori dello stesso sesso. Eppure tutto questo non entra nella riforma “la buona scuola” di Renzi. Come precisa anche l’uffi cio scolastico della Dioce-si di Padova, il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, rispondendo, durante il question time del 29 luglio alla Ca-mera, ad una interrogazione su presunte iniziative di divul-gazione di ideologie gender in ambito scolastico, ha ribadito chiaramente che “la “teoria del gender” non coincide con la cultura inclusiva e solidale che viene espressa nelle linee del governo, ispirate ai trattati internazionali e al modello educativo che nella cornice europea è sostenuto in tutti gli Stati membri. Il Miur promuove invece attivamente tutte le iniziative relative alla prevenzione del contrasto di ogni tipo di violenza e discriminazione, anche con riferimento speci-fi co al tema della discriminazione sessuale, dell’omofobia, in ottemperanza ai trattati internazionali e alle convenzioni, in particolare a quella di Istanbul che è stata ratifi cata due anni fa dal Parlamento della Repubblica”. Le iniziative in questione sono: «l’elaborazione del piano nazionale straor-dinario contro la violenza sessuale e di genere, che è stato

recentemente approvato, la partecipazione attiva alla setti-mana nazionale contro la violenza e la discriminazione, pro-mossa anche nel corrente anno scolastico dal ministero e, in questo caso, ricordo che il ministero ha fi nanziato con un importo di 500.000 euro progetti che nelle singole scuole fossero in grado di sensibilizzare, di produrre una cultura della lotta alla discriminazione di ogni sorta. Inoltre c’è stata l’emanazione delle linee di orientamento per le azioni di prevenzione e di contrasto al bullismo e al cyberbullismo, incluso il caso dell’omofobia, per dare appunto alle scuole una cornice pedagogica in cui inserire le precedenti iniziative e tutte quelle che seguiranno, incluse quelle che sono con-tenute nel ddl “Buona Scuola”, che prevedono una intensi-fi cazione di questo di tipo di sensibilizzazione nelle scuole italiane. Con la Legge 107/15 saranno attuati, invece, “i principi di pari opportunità, di lotta alle discriminazioni, di prevenzione della violenza di genere, fondamentali in una società per formare giovani e adulti responsabili”.

Messaggi a tappeto sui telefonini dei genitori che li terrorizzano e creano una psicosi collettiva. E la Chiesa cattolica, attraverso le sue diocesi, chiede di non creare inutili, se non nocivi, allarmismi

Pubblica istruzione Nessun programma “osceno” in classe, solo propaganda di chi vuole strumentalizzare le persone per bene

Teoria gender a scuola: attenti alle truffe ideologiche

Visto il clamore della polemica, che dalla laguna ha raggiunto eco globale dopo l’intervento di Elton John, diffi cilmente

il Patriarca di Venezia avrebbe potuto evitare di intervenire. Lo ha fatto in via uffi ciale e generale, richiamando le parole del Papa sulla teoria del gender e sulla differenza sessuale che rappresenta “una ricchezza” la cui rimo-zione “il vero problema, non la soluzione”.

Ma lo avrebbe fatto anche in via uffi cio-sa e più specifi ca durante la visita alla casa dell’ospitalità di Santa Maria dei battuti, quando – secondo quanto scritto dal Gazzet-tino – mons. Moraglia avrebbe infatti invitato i genitori a leggere i libri che il neo sindaco Brugnaro ha depennato dalla lista del materia-le in dotazione alle scuole materne comunali, per “valutarli attentamente e confrontarli con la realtà educativa che vogliono proporre ai loro fi gli”.

Più esplicito, al punto da suscitare subito forti reazioni negli ambienti tradizionalisti, il documento fi rmato dall’uffi cio per la pasto-rale della scuola della diocesi di Padova. Al centro della rifl essione, non solo i libri che parlando di matematica fi niscono per descri-vere famiglie “con due papà”, ma anche il referendum che vede impegnate nella raccol-

ta di fi rme in queste settimane anche molte associazioni cattoliche per l’abrogazione della legge sulla Buona scuola, presentato però in molti dibattiti organizzati nelle parrocchie come abrogativo del gender a scuola.

Una evidente strumentalizzazione criti-cata dalla diocesi, che punta però nella sua rifl essione soprattutto sullo “stile” con cui una comunità cristiana deve affrontare l’ar-gomento.

“Se in qualche scuola il problema c’è – ha spiegato il direttore dell’uffi cio don Lorenzo Celi in una intervista al settimana-le diocesano La difesa del popolo – bisogna affrontarlo e i genitori devono esigere spiega-zioni dai dirigenti scolastici, perché su questi temi alla famiglia spetta un ruolo prioritario di indirizzo. Un conto però è vigilare, altra cosa promuovere crociate ideologiche o incontri al-larmistici da cui le famiglie escono disorienta-te. Noi vogliamo essere chiesa “nel” mondo, mai “contro” il mondo. Papa Francesco ci insegna che la verità non è un assoluto ma è “relazionale”, cioè va cercata insieme e vive solo nel dialogo tra le persone: possibile che sugli aspetti fondamentali dell’uomo non pos-siamo trovare spazi di dialogo?”.

NO All’IDEOlOgIA gENDER, MA SENZA CROCIATE NEllE SCuOlE

G.U.

Anche il mondo cattolico si divide sull’atteggiamento da tenere. Il Patriarca Moraglia: “I genitori leggano quei libri”. La diocesi di Padova: “coltiviamo uno stile di dialogo”

26 Il Veneto in primo piano

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1 Voci da palazzo

Com’è stato il debutto in Consiglio regionale, considerando anche la impegnativa eredità che ha ricevuto:

chiamata a portare e a rappresentare in Regione le istanze di Chioggia dopo politici di lunga e collaudata esperienza come Car-lo Alberto Tesserin e Lucio Tiozzo?

“Un debutto positivo. Sento molto forte il senso di responsabilità e dedicherò il massimo impegno a favore dei bisogni dei cittadini tutti, a prescindere dal colore politico, cercando di attivare Consiglio e Giunta sui provvedimenti di cui il mio territorio ha un estremo bisogno, in primis il problema dei collegamenti e delle attività produttive come pesca, agricoltura, ar-tigianato e turismo. Sono state già approvate diverse nostre mozioni, come quella contro la riforma della scuola. Ho portato le istanze di

Chioggia riguardo alla sicurezza della Romea, la necessità oggi più impellente. Inoltre mi sto occupando in prima linea di immigrazione nei miei territori di appartenenza. Come unica portavoce del M5S della provincia di Venezia saprò rappresentare tutta l’area provinciale”.

Quali altre questioni porta avanti che riguardano il Basso Veneziano?

“Il problema della mancanza di adeguati ed aggiornati collegamenti stradali alternativi alla SS Romea ma non devastanti per il terri-torio, la necessità di un effi ciente sistema fer-roviario regionale che permetta a lavoratori e studenti di raggiungere in sicurezza e in tempi accettabili le città confi nanti. Ritengo che l’iso-lamento sia il punto dolente dell’area sud della provincia e che ne vanifi ca anche molte poten-zialità economiche. Trovo che la necessità più

urgente sia quella di mettere in sicurezza la Ro-mea. Inoltre condivido la battaglia per far ritor-nare il Tribunale a Chioggia, per l’enorme ba-cino di utenza che serviva e la diffi coltà, come si diceva, di giungere nel capoluogo. La tutela e la promozione dei prodotti tipici del nostro territorio, lo sviluppo del turismo, la trasforma-zione di una pesca che salvaguardi l’ambiente ma che contemporaneamente tuteli gli addetti del settore. Ma anche la salvaguardia del terri-torio dalle opere che potrebbero danneggiarlo, come la diga sull’Adige il cui progetto è in fase di approvazione, da realizzarsi a monte del fi ume in località Badia Polesine, causa di un sicuro impoverimento d’acqua, di risalita del cuneo salino nelle nostre zone a valle e di au-mento del fenomeno di erosione degli arenili di Sottomarina, Isola verde e Rosolina Mare”.

Quali battaglie del Movimento 5 Stelle a livello regionale?

“Sono principalmente tre. Reddito di cit-tadinanza veneto. Beppe è tornato a Roma per parlarne. La promessa che hanno fatto i nostri colleghi in parlamento è che questo sarà l’ultimo anno senza il Reddito di cittadinanza. Noi lavoriamo per anticiparlo in Veneto. Taglio dei costi della politica. La legge regionale come abbiamo visto fa acqua, creando situazioni im-barazzanti come la concessione del vitalizio a condannati come Galan e Chisso. Questa legge non va bene e fi nché saranno i partiti a scrivere leggi per tagliarsi i propri privilegi avremo il pa-radosso del tacchino che festeggia il Natale. È per questo che noi abbiamo portato in Regione una proposta di legge di iniziativa popolare, fi rmata da migliaia di cittadini. Stiamo comple-

tando le pratiche per presentarla. Lì potremo guardare in faccia chi vuole realmente togliere i privilegi della casta. Creazione di un’agenzia veneta anticorruzione. Che vorremmo guidare noi. Del Veneto per troppo tempo si è parlato solo per scandali di corruzione. I cittadini sono stanchi, serve un’agenzia sul territorio che vi-gili nell’interesse dei veneti. Questi tre aspetti sono accompagnati da altre grandi battaglie, come quella sulla scuola, l’ambiente e l’immi-grazione”. O.J.

Erika Baldin

Intervista a Jacopo Berti Padovano, 31 anni, è capogruppo - portavoce del Movimento 5 Stelle

“Noi in Regione per scardinare i privilegi della casta”Sulla Sanità separare il riordino delle Asl dalla discussione sull’Azienda Zero. Immigrazione, no all’industria dell’accoglienza e pratiche di asilo più rapide da sbrigare in tre settimane non in due anni

Il padovano Jacopo Berti, portavoce - capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio Regionale, 31 anni, racconta i primi mesi di impegno a Venezia. Come è stato il debutto in Consiglio Regionale? “Fin dall’inizio della nostra esperienza in Regione

abbiamo mostrato la nostra rilevanza. Quei pochi che si ostinavano a credere che saremmo entrati per fare una scampagnata si sono dovuti ricredere in fretta. Abbiamo denunciato gli sprechi circa gli uffi ci di gruppi formati da uno solo; abbiamo fatto pressioni per non far ottenere tfr e vitalizio a Chisso e Galan. Grazie al buon lavoro della magistratura, questa nostra richiesta è stata sod-disfatta”.

A proposito di compensi, che ne è della crocia-ta contro costi della politica?

“Questo episodio ha mostrato le lacune della legge regionale per il taglio dei costi della politica ed in pafrti-colare per l’abolizione dei vitalizi. Questa legge non va bene e fi nché saranno i partiti a scrivere leggi per tagliarsi i propri privilegi avremo il paradosso del tacchino che festeggia il Natale. È per questo che noi abbiamo portato in Regione una proposta di legge di iniziativa popolare, fi rmata da migliaia di cittadini. Stiamo completando le pratiche per presentarla. Lì potremo guardare in faccia chi vuole realmente togliere i privilegi della casta.

Quali i primi risultati che avete ottenuto?

“All’inizio di settembre sono state approvate tre nostre mozioni su tre, in particolare quella sul ddl scuo-la che cambia la storia del governo Renzi. Grazie alla nostra mozione approvata insieme con la maggioranza e l’assessore all’istruzione, il ddl scuola - l’odiata riforma scolastica chiamata “La Buona Scuola”- viene impugnato davanti alla Corte Costituzionale. I termini per il ricor-so sarebbero scaduti in questi giorni (13 settembre). È grazie al M5S veneto, che ha guidato l’azione politica del M5S in tutte le regioni in cui è presente, che siamo riusciti a portare a casa questo storico risultato.

Altra sfi da che attende al varco la Regione è la riforma della sanità.

“La riforma che stiamo discutendo in queste ore nella commissione di cui sono vicepresidente, è una rifor-ma mastodontica che infl uirà sulle vite dei veneti, e non solo, almeno per i prossimi vent’anni. Da qui la nostra richiesta di vederci chiaro. Noi del M5S siamo la politica con la coscienza, una rarità. Voglio dormire sereno, con-sapevole di aver fatto il meglio per la salute dei veneti. Il nostro pragmatismo ci ha portato a chiedere dunque che la discussione sull’Azienda zero venga separata da quella per il riordino delle Asl. Portiamo a casa il riordino, che farà risparmiare milioni ai veneti. Solo dopo potremo valutare con la giusta attenzione ogni aspetto dell’Azien-da zero, la quale, se andrà in direzione dell’interesse dei

veneti, avrà tutto il nostro appoggio. Per questa riforma vogliamo sentire i sindaci, i soldati in prima linea sul ter-ritorio. Ci è stato proposto un incontro che è più simile ad uno speed date: ascoltare 22 loro rappresentanti in 6 ore e mezza. Signifi ca poter dedicare solo 15 minuti a testa, per una riforma che può incidere per i prossimi venti anni... una follia! Noi abbiamo rispetto dei sindaci e non ci stiamo. Ho perparato una mail che invierò a tutti i sindaci, in cui è esposta la nostra linea su Azienda zero e riforma delle Asl. Speriamo così di poter intavolare qualcosa di più simile ad un dialogo costruttivo”.

In questi giorni l’emergenza immigrazione è sempre più pressante, che fare in Veneto?

“È un tema delicato per tutta Italia, anzi per l’Eu-ropa intera. Ma in Veneto è sentito particolarmente. In quanto capogruppo del M5S in Regione ho il dovere di chiarire una volta per tutte qual è l’obiettivo delle nostre proposte in tema di immigrazione: combattere l’industria dell’accoglienza. Un’industria democratica, in senso iro-nico, perché vede destra e sinistra ugualmente presenti. Un’industria formata da cooperative in combutta coi par-titi, il cui unico interesse è guadagnare sulla pelle degli immigrati a spese dei veneti”.

In che modo? “Facendoli permanere il più a lungo possibile nei

centri. Ogni giorno in più queste strutture intascano 35

euro ad immigrato. Il confl itto di interessi è palese. Per questo noi chiediamo che le pratiche per concedere il diritto d’asilo vengano sbrigate in tre settimane, non in due anni. Se un migrante viene riconosciuto come clan-destino, deve lasciare il nostro Paese. Siamo disposti ad organizzargli il viaggio. Costerà di meno ai cittadini e saremo sicuri che rispetterà la legge abbandonando il Paese. Infi ne chiediamo il superamento del trattato di Dublino. Un accordo europeo che intasa la burocrazia e grazie al quale la Germania approfi tta della nostra posizione geografi ca, rendendoci la costa ideale sulla quale far sbarcare tutti i migranti dell’Africa e del medio oriente”.

di Nicola pavan

Jacopo Berti

“Quei pochi che credevano che la nostra sarebbe stata una scampagnata si sono dovuti ricredere”

l’unica voce di cHioggia dice “Stop alla corruzione”la consigliera veneziana M5s

28 Voci da palazzo

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1 Cultura provinciale

Villa Contarini apre le porte all’arte per una nuova mostra dal titolo: “L’armonia del vero. Vita e pae-saggi tra terre e acque (1842-1932)”, a cura di

Luisa Turchi, in esposizione fi no al 30 novembre.Un percorso scandito da sessantacinque magnifi ci

dipinti, noti e meno noti, della metà dell’Ottocento fi no ai primi decenni del Novecento, provenienti da importan-ti collezioni. Due i fi loni principali del racconto espositivo. Il primo ci introduce nell’ambito delle scene di genere a carattere aneddotico che obbediscono ai criteri del “Vero” e della contemporaneità, ritraendo il popolo nel-le sue abituali occupazioni giornaliere, nella quiete do-mestica delle case, nell’affaccio alle fi nestre o al balcone di eleganti gentildonne, nelle piazze animate di città o nell’atto di esercitare i mestieri, in giro per gli assolati e vivaci “canali” con le imbarcazioni tipiche o in serene passeggiate sul lago di Garda, in Napoleone Nani. Di gusto differente, ma egualmente scene di genere, sono quelle incentrate sul revival settecentesco, con dame e gentiluomini in costume e in posa, in amabili conversa-zioni nei salotti e in piazza San Marco o impegnati in passatempi come “la caccia di farfalle”, così ben eterna-ti da una pittrice di fama europea dalla vocazione pae-saggistica quale Emma Ciardi. Grande protagonista della

mostra è poi il passaggio dal vedutismo al “Vero” come trapasso dal paesaggio tradizionale concepito ancora secondo una visione prospettica canalettiana a quello en plein air rivisto in un’ottica elegiaco-sentimentale, non esente da infl ussi nordici e declinazioni macchiaiole e impressionistiche.La Venezia dell’epoca rivive così nella monumentalità altisonante del Canal Grande e di Piazza San Marco con Palazzo Ducale e Riva degli Schiavoni attraverso le vedute cristalline di Carlo Grubacs, Federico Moja, Antonietta Brandeis e Rubens Santoro.

La laguna e l’entroterra veneto, con i canali solcati dai bragozzi dei pescatori al lavoro, i casoni da caccia e da pesca, vengono esplorati dai pittori in diverse stagioni e in condizioni differenti di luce, secondo le ore della giornata: fondamentale in tal senso l’apporto del grande maestro Guglielmo Ciardi e Luigi Nono. Visioni atempo-rali silenziose e rarefatte, di luce rifl essa e crepuscolare, come in Giuseppe Miti Zanetti, si accompagnano a “im-pressioni” pittoriche dalle luci brillanti e a colorazioni più ardite, quale quelle di Beppe Ciardi, fi no a giungere a Pieretto Bianco, in cui la pittura del “vero” si inserisce ormai nel fi lone del sintetismo decorativo ed espressio-nista, aprendo la strada a nuove armonie e dissonanze che nasceranno con la nuova pittura contemporanea.

“Vita e paesaggi tra terre e acque”, un percorso che si snoda tra 65 dipinti di Otto-Novecento

Esposizione a Villa Contarini Piazzola sul Brenta ospita fi no a tutto novembre la mostra

Svelata “l’armonia del vero”

Napoleone Nani: Passeggiata sul lagoDa non perdere l’antologica dedicata

Felice Casorati, un uno dei massimi protagonisti della pittura italiana

del Novecento. La mostra, in esposizio-ne fi no al 10 gennaio 2016 ai Musei Civici, si propone di svelare le origini del percorso artistico di Casorati, “dagli esordi padovani a Ca’ Pesaro”, come recita il titolo, colmando così un vuoto lasciato dalle recenti mostre dedicate all’artista. L’intento è quello di riannoda-re i fi li con una città che ha visto nascere nel giovane Casorati la vocazione per la pittura: fi glio di un uffi ciale di carriera e pittore dilettante, trascorse a Padova dieci anni decisivi della sua vita nel corso della giovinezza, tra il 1896 e il 1907, frequentando il liceo ginnasio Tito Livio e la facoltà di Giurisprudenza.

AI MUSEI CIVICI

L.O.

Felice Casorati:il percorso dagli esordi padovani

Un’opera di Felice Casoratidi Laura Organte

Il documentario Il padovano un secolo fa fu pioniere dell’aviazione

Debutto alla mostra del Cine di Venezia per “Le ali di un sognatore” il docu-mentario di su Leonino Da Zara, pio-

niere dell’aviazione civile, grande amico di D’Annunzio e amante dell’avventura. Un’an-ticipazione del docufi lm diretto da Mauro Vit-torio Quattrina è stata presentata all’Hotel Excelsior del Lido di Venezia, alla stampa internazionale della Mostra del Cinema. In primo piano Casalserugo, dove lo storico aviatore realizzò il suo sogno di volare nel 1909, decollando da una pista nella campa-gna di Ronchi, al confi ne con Bovolenta. Da quella pista due anni dopo Leonino si alzò in volo con un cineoperatore a bordo per girare la prima ripresa cinematografi ca aerea. Il regista veronese Mauro Quattrina ha trovato subito la collaborazione del Comune, insie-me al sostegno di Regione e Fondazione Ca-riparo, per raccontare la storia avventurosa di quest’uomo del Novecento.

“E’ un personaggio dai mille volti, un avventuriero sempre pronto a spingersi oltre ma anche un uomo molto generoso, mor-to senza un soldo e dimenticato da tutti” spiega il regista. “La sua vita intensa è in-trecciata con Casalserugo” ricorda il sindaco Elisa Venturini “e proprio al nostro paese ha dedicato alcuni sui scritti”.

Leonino Da Zara dedicò la sua vita

avventurosa principalmente al volo, impe-gnando notevoli risorse economiche. Nel 1909 costruì il primo campo da volo civile in Italia, nella campagna di Ronchi, a sud di Casalserugo. Da allora la frazione, dove la famiglia dei baroni Da Zara aveva estesi possedimenti, cambiò il nome in Ronchi del Volo. Il barone Da Zara stato il fondatore e il primo presidente dell’Aero Club d’Italia. Ha preparato e partecipato al “Volo su Vienna” del 1918 con l’amico Gabriele D’Annunzio che aveva frequentato più volte il campo da volo di Ronchi.

Eroe della prima guerra mondiale, cam-pione di automobilismo ma anche scrittore e fi lantropo, dalla vita sentimentale burrasco-sa, Leonino ha donato terreni e denaro, tro-vandosi alla fi ne ridotto in povertà. E’ morto

nel 1958 in un letto d’ospedale a Roma, abbandonato da tutti e senza un soldo. La sua vita fi nalmente sarà raccontata nel documentario che Quattrina sta girando in queste settimane a Casalserugo le prossime settimane. “Abbiamo cercato e raccolto ogni genere di informazione su questo personag-gio così complesso” ricorda il regista.

“Le ali di un sognatore”Da Zara, avventura in volo

Le riprese a Casalserugo e, in basso, Leonino Da Zara

TEATRO E MUSICA

GIOIELLI E SCULTURE MAIERHOFER In esposizione a Palazzo Zuckermann fi no all’8 novembre la mostra “Fritz Maierhofer. Gioielli e sculture Retrospettiva 1970-2015”, dedicata al grande maestro austriaco sperimentatore nel gioiello d’interventi tecnologici su materiali classici quali l’oro e l’argento. Le sue strutture geometriche giocano su variazioni di tensioni plastiche che orientano i lavori in un campo scultoreo e architetto-nico. Coinvolto dalla cultura Pop negli anni Settanta, l’artista nel tempo è sempre più attratto da materiali diversi, alternando il linguaggio astratto a quello informale.

STOMP AL GEOX A NOVEMBREArriva a Padova l’irresistibile esperienza di Stomp: l’ensemble inglese di Brighton (ma lanciato a Broadway) che dal ‘91 imperversa sulle platee di tutto il mondo. Nato dalla creatività di Luke Cresswell e Steve McNicholas, ha trionfato in questi ultimi anni nei più importanti festival e teatri del mondo. Con strofi nii, battiti e percussioni di ogni tipo, i formidabili ballerini-percussionisti-attori-acrobati di Stomp danno voce aicomuni oggetti della vita quotidiana: bidoni della spazzatura, pneumatici, lavandini, scope. Appuntamento per il 27-29 novembre 2015 al teatro Geox.

MATTEO BOATO IN MOSTRALa mostra allestita alla Galleria laRinascente, dal 10 set-tembre all’8 novembre, presenta i lavori dell’artista Matteo Boato (Trento, 1971) realizzati negli ultimi dieci anni, in un percorso che attraversa le sue tematiche più sentite e ricorrenti: Terra e Acqua, A mani nude, Le Case Danzanti, La piazza, Plenilunio, Il Cerchio, Archi. Il suo tema primario, fi n da subito, è il luogo urbano: piazze, luoghi e palazzi medioevali prevalentemente italiani che danzano attorno al fuoco sacro della socialità. In mostra a Padova sono esposti lavori scelti all’interno di questo lungo percorso pittorico.

a cura di Laura Organte

Ciardi: Vele in laguna

30 Cultura provinciale

1 Cultura provinciale

Villa Contarini apre le porte all’arte per una nuova mostra dal titolo: “L’armonia del vero. Vita e pae-saggi tra terre e acque (1842-1932)”, a cura di

Luisa Turchi, in esposizione fi no al 30 novembre.Un percorso scandito da sessantacinque magnifi ci

dipinti, noti e meno noti, della metà dell’Ottocento fi no ai primi decenni del Novecento, provenienti da importan-ti collezioni. Due i fi loni principali del racconto espositivo. Il primo ci introduce nell’ambito delle scene di genere a carattere aneddotico che obbediscono ai criteri del “Vero” e della contemporaneità, ritraendo il popolo nel-le sue abituali occupazioni giornaliere, nella quiete do-mestica delle case, nell’affaccio alle fi nestre o al balcone di eleganti gentildonne, nelle piazze animate di città o nell’atto di esercitare i mestieri, in giro per gli assolati e vivaci “canali” con le imbarcazioni tipiche o in serene passeggiate sul lago di Garda, in Napoleone Nani. Di gusto differente, ma egualmente scene di genere, sono quelle incentrate sul revival settecentesco, con dame e gentiluomini in costume e in posa, in amabili conversa-zioni nei salotti e in piazza San Marco o impegnati in passatempi come “la caccia di farfalle”, così ben eterna-ti da una pittrice di fama europea dalla vocazione pae-saggistica quale Emma Ciardi. Grande protagonista della

mostra è poi il passaggio dal vedutismo al “Vero” come trapasso dal paesaggio tradizionale concepito ancora secondo una visione prospettica canalettiana a quello en plein air rivisto in un’ottica elegiaco-sentimentale, non esente da infl ussi nordici e declinazioni macchiaiole e impressionistiche.La Venezia dell’epoca rivive così nella monumentalità altisonante del Canal Grande e di Piazza San Marco con Palazzo Ducale e Riva degli Schiavoni attraverso le vedute cristalline di Carlo Grubacs, Federico Moja, Antonietta Brandeis e Rubens Santoro.

La laguna e l’entroterra veneto, con i canali solcati dai bragozzi dei pescatori al lavoro, i casoni da caccia e da pesca, vengono esplorati dai pittori in diverse stagioni e in condizioni differenti di luce, secondo le ore della giornata: fondamentale in tal senso l’apporto del grande maestro Guglielmo Ciardi e Luigi Nono. Visioni atempo-rali silenziose e rarefatte, di luce rifl essa e crepuscolare, come in Giuseppe Miti Zanetti, si accompagnano a “im-pressioni” pittoriche dalle luci brillanti e a colorazioni più ardite, quale quelle di Beppe Ciardi, fi no a giungere a Pieretto Bianco, in cui la pittura del “vero” si inserisce ormai nel fi lone del sintetismo decorativo ed espressio-nista, aprendo la strada a nuove armonie e dissonanze che nasceranno con la nuova pittura contemporanea.

“Vita e paesaggi tra terre e acque”, un percorso che si snoda tra 65 dipinti di Otto-Novecento

Esposizione a Villa Contarini Piazzola sul Brenta ospita fi no a tutto novembre la mostra

Svelata “l’armonia del vero”

Napoleone Nani: Passeggiata sul lagoDa non perdere l’antologica dedicata

Felice Casorati, un uno dei massimi protagonisti della pittura italiana

del Novecento. La mostra, in esposizio-ne fi no al 10 gennaio 2016 ai Musei Civici, si propone di svelare le origini del percorso artistico di Casorati, “dagli esordi padovani a Ca’ Pesaro”, come recita il titolo, colmando così un vuoto lasciato dalle recenti mostre dedicate all’artista. L’intento è quello di riannoda-re i fi li con una città che ha visto nascere nel giovane Casorati la vocazione per la pittura: fi glio di un uffi ciale di carriera e pittore dilettante, trascorse a Padova dieci anni decisivi della sua vita nel corso della giovinezza, tra il 1896 e il 1907, frequentando il liceo ginnasio Tito Livio e la facoltà di Giurisprudenza.

AI MUSEI CIVICI

L.O.

Felice Casorati:il percorso dagli esordi padovani

Un’opera di Felice Casoratidi Laura Organte

Il documentario Il padovano un secolo fa fu pioniere dell’aviazione

Debutto alla mostra del Cine di Venezia per “Le ali di un sognatore” il docu-mentario di su Leonino Da Zara, pio-

niere dell’aviazione civile, grande amico di D’Annunzio e amante dell’avventura. Un’an-ticipazione del docufi lm diretto da Mauro Vit-torio Quattrina è stata presentata all’Hotel Excelsior del Lido di Venezia, alla stampa internazionale della Mostra del Cinema. In primo piano Casalserugo, dove lo storico aviatore realizzò il suo sogno di volare nel 1909, decollando da una pista nella campa-gna di Ronchi, al confi ne con Bovolenta. Da quella pista due anni dopo Leonino si alzò in volo con un cineoperatore a bordo per girare la prima ripresa cinematografi ca aerea. Il regista veronese Mauro Quattrina ha trovato subito la collaborazione del Comune, insie-me al sostegno di Regione e Fondazione Ca-riparo, per raccontare la storia avventurosa di quest’uomo del Novecento.

“E’ un personaggio dai mille volti, un avventuriero sempre pronto a spingersi oltre ma anche un uomo molto generoso, mor-to senza un soldo e dimenticato da tutti” spiega il regista. “La sua vita intensa è in-trecciata con Casalserugo” ricorda il sindaco Elisa Venturini “e proprio al nostro paese ha dedicato alcuni sui scritti”.

Leonino Da Zara dedicò la sua vita

avventurosa principalmente al volo, impe-gnando notevoli risorse economiche. Nel 1909 costruì il primo campo da volo civile in Italia, nella campagna di Ronchi, a sud di Casalserugo. Da allora la frazione, dove la famiglia dei baroni Da Zara aveva estesi possedimenti, cambiò il nome in Ronchi del Volo. Il barone Da Zara stato il fondatore e il primo presidente dell’Aero Club d’Italia. Ha preparato e partecipato al “Volo su Vienna” del 1918 con l’amico Gabriele D’Annunzio che aveva frequentato più volte il campo da volo di Ronchi.

Eroe della prima guerra mondiale, cam-pione di automobilismo ma anche scrittore e fi lantropo, dalla vita sentimentale burrasco-sa, Leonino ha donato terreni e denaro, tro-vandosi alla fi ne ridotto in povertà. E’ morto

nel 1958 in un letto d’ospedale a Roma, abbandonato da tutti e senza un soldo. La sua vita fi nalmente sarà raccontata nel documentario che Quattrina sta girando in queste settimane a Casalserugo le prossime settimane. “Abbiamo cercato e raccolto ogni genere di informazione su questo personag-gio così complesso” ricorda il regista.

“Le ali di un sognatore”Da Zara, avventura in volo

Le riprese a Casalserugo e, in basso, Leonino Da Zara

TEATRO E MUSICA

GIOIELLI E SCULTURE MAIERHOFER In esposizione a Palazzo Zuckermann fi no all’8 novembre la mostra “Fritz Maierhofer. Gioielli e sculture Retrospettiva 1970-2015”, dedicata al grande maestro austriaco sperimentatore nel gioiello d’interventi tecnologici su materiali classici quali l’oro e l’argento. Le sue strutture geometriche giocano su variazioni di tensioni plastiche che orientano i lavori in un campo scultoreo e architetto-nico. Coinvolto dalla cultura Pop negli anni Settanta, l’artista nel tempo è sempre più attratto da materiali diversi, alternando il linguaggio astratto a quello informale.

STOMP AL GEOX A NOVEMBREArriva a Padova l’irresistibile esperienza di Stomp: l’ensemble inglese di Brighton (ma lanciato a Broadway) che dal ‘91 imperversa sulle platee di tutto il mondo. Nato dalla creatività di Luke Cresswell e Steve McNicholas, ha trionfato in questi ultimi anni nei più importanti festival e teatri del mondo. Con strofi nii, battiti e percussioni di ogni tipo, i formidabili ballerini-percussionisti-attori-acrobati di Stomp danno voce aicomuni oggetti della vita quotidiana: bidoni della spazzatura, pneumatici, lavandini, scope. Appuntamento per il 27-29 novembre 2015 al teatro Geox.

MATTEO BOATO IN MOSTRALa mostra allestita alla Galleria laRinascente, dal 10 set-tembre all’8 novembre, presenta i lavori dell’artista Matteo Boato (Trento, 1971) realizzati negli ultimi dieci anni, in un percorso che attraversa le sue tematiche più sentite e ricorrenti: Terra e Acqua, A mani nude, Le Case Danzanti, La piazza, Plenilunio, Il Cerchio, Archi. Il suo tema primario, fi n da subito, è il luogo urbano: piazze, luoghi e palazzi medioevali prevalentemente italiani che danzano attorno al fuoco sacro della socialità. In mostra a Padova sono esposti lavori scelti all’interno di questo lungo percorso pittorico.

a cura di Laura Organte

Ciardi: Vele in laguna

Ora quel sogno annunciato, in una se-rata di mezza estate, di un anno fa dentro ad una piazza Mazzini gremita

e festante, assume contorni più nitidi e ben defi niti. Da quella magica notte il Monselice 1926, risorto dalle ceneri di un fallimento, ha concretizzato le sue ambizioni vincen-do il campionato di terza categoria e ora, presso la nuova location Pizzeria Stuzzico 19.26 Fight club, che sarà anche la nuova sede presenta la nuova avventura in secon-da categoria. Dopo l’esibizione dei tamburi-ni di San Giacomo l’atmosfera è elettrizzata dalla proiezione di un video che ripercorre la fantastica cavalcata della vittoria dello scorso campionato, quindi sul palco sale l’assessore allo sport monselicense Andrea Tasinato: “il comune è molto vicino a que-sta realtà e appoggerà il progetto che sta nascendo”. Poi in rapida successione parola al presidente Bepi Ruzzante e al presidente onorario Mario Boetto. Non solo calcio, ma anche solidarietà di questa società che non vuole vivere solo di calcio ma vuole rendersi protagonista anche in ambito sociale, aiu-tando persone in diffi coltà: consegnata una busta, offerta al parroco del Duomo e due borse spesa a Ketty, responsabile solidarietà

nazionale di Padova e provincia. Emozione allo stato puro quando dall’autoparlante esce il vocione di Edy Reja, tecnico dell’A-talanta, che qui a Monselice cominciò la sua carriera da allenatore: “Saluto gli amici di Monselice a cui resto molto legato - ha det-to l’allenatore friulano in collegamento te-lefonico - a tutti un grosso in bocca al lupo, con la raccomandazione di creare oltre una prima squadra anche un settore giovanile indispensabile per durare nel tempo”.

Detto e fatto e dopo l’intervento di Nunzio Molon, con capitan Stefano Loverro promotori della rinascita, che spende paro-le sugli aspetti gestionali e la necessità di reperire risorse umane e economiche, il di-rigente Stefano Sguotti presenta la squadra Juniores nata in collaborazione con il San Pietro Viminario del presidente Dario Fortin

e annuncia l’apertura di una scuola calcio che sarà seguita da Matteo Zerbetto e farà attività sui campi sintetici del Fight-club. Poi presentazione dei giocatori e dichiarazioni del capitano Stefano Lo Verro: “ricordo che siamo una squadra a costo zero, la nostra forza nasce dalla sete di rivincita dopo gli sberleffi e le derisioni post fallimento, abbia-mo cambiato molto e tutti dicono che siamo la squadra da battere ma i nomi non fanno punti, dobbiamo essere uniti umili solo così possiamo perseguire i nostri obiettivi, non prometto vittorie ma che daremo tutto per questa maglia sì.” Poi un grazie ai tifosi anche in questa occasione tantissimi: “siete il valore aggiunto della società e come lo scorso anno se arriveranno i risultati saran-no frutto anche del vostro tifo e della vostra dedizione verso i nostri colori”.

di Walter Lotto

La rinascita del glorioso Monselice CICLISMO

Planando direttamente dai 1800 metri di Livigno, dopo due setti-mane in altura, Riccardo Verza

“l’airone” di Granze fi rma la decima affermazione stagionale imponendosi dopo un assolo solitario nel 3. Trofeo turismo 85 –Buttrio-disputato a Ra-vascletto in provincia di Udine. L’atle-ta della Contri-Autozai ha risolto la contesa con un perentorio allungo, su un tratto di falsopiano, a 13 chilome-tri dalla conclusione e ha agevolmente controllato gli avversari nello strappo fi nale giungendo in perfetta solitudine con 35” di margine su Zandomenghi ( Northwave) terzo a 46” Camerini (San Vendemiano). “E’ una vittoria che mi rende felice - ha detto il vincitore - un grazie alla squadra che mi ha supportato, e una dedica speciale all’ex professionista Fred Morini che un anno fa, per un banale incidente rischiava la paralisi e che ora ha appena concluso l’impresa di coprire i 2500 chilometri che separano Milano da Stoccolma in 10 giorni il tutto per raccogliere fondi da destinare ai bambini malati, il suo coraggio e la sua forza d’animo nel superare le diffi coltà della vita è un esempio per tutti”.

Non c’è solo Verza a dare risalto al ciclismo giovanile padovano, da segnalare tra gli allievi il sesto successo stagionale di Fabio Mazzucco. L’atleta di Conselve che gareggia con l’Uc Mirano dopo 25 chilometri di fuga solitaria ha trionfato a Scorzè nel 35. Gp Piemme infl iggendo pesanti distacchi a tutti: Matteo Marin (Fiumicello) è secondo a 3’01” terzo Priconi (Libertas Floridia) a 3’10”.

Il conselvano Mazzocco centra il sesto successoTRIONFO IN TERRA FRIULANAPER VERZA, “L’AIRONE DI GRANZE”

W.L.

Con il fascinoso sfondo dell’antica abbazia di San San Stefano a Due Carrare, il team Barracuda spazza la

tenue resistenza del Ristorantino (Battaglia Terme) imponendosi nettamente per 7-2 nella fi nale che assegnava l’11. edizione del torneo di calcio a sette di San Stefano. Per il team arancionero sponsorizzato da Diego Ferrari patron della Termoidraulica è il secondo successo consecutivo nella ker-messe calcistica carrarese, andata in scena con la collaudata formula di sempre: 16 squadre, con nomi di fantasia,o sponso-rizzate da bar o ditte, suddivise in quattro gironi che per un mese danno vita a com-battute eliminatorie attirando l’attenzione degli sportivi locali che giungono numerosi per godersi lo spettacolo e per passare all’aperto le canicolari serate estive.

Il tasso tecnico è garantito dalla pre-senza di numerosi giocatori in attività che oltre a competere per il trofeo si tengono

in attività nella pausa estiva dei vari cam-pionati.

Prima della fi nale che ha incoronato il Barracuda è andata in scena la “fi nalina” che assegnava il terzo posto vinta dal team Vivai piante Paolo Bottin che ha piegato 4-2 la Razza Bergamasco dopo i tempi supplementari.

Nei premi individuali hanno brillato Stefano Uccia (Barracuda) cannoniere con 8 gol, Nicola Sorgente granata dell’Albi-gnasego, che nell’occasione ha vestito i colori della vivai piante Paolo Bottin, pre-miato come miglior giocatore, e Tommaso Tognon dell’Azzurra Due Carrare che inseri-to nel team dell’Ac Termoidraulica ha vinto il trofeo riservato al miglior portiere. Oltre a coppe e trofei le premiazioni sono state arricchite con la consegna di prodotti tipici della terra carrarese e salumi in collabora-zione con la macelleria di Due Carrare di Ettore Businaro.

CALCIO A SETTE. Torneo di Santo Stefano a Due CarrareIL TEAM BARRACUDA SBARAGLIA TUTTI

W.L.

Calcio Il racconto della presentazione della nuova squadra al debutto in Seconda Categoria

2Sport

Un momento della presentazione della squadra Monselice 1926

La formazione del teamBarracudavincitricedell’ormaiclassicotorneoSantoStefano

Verza taglia il traguardo

33Sport

Informazione a pagamento a cura degli esperti del settore www.lapiazzaweb.it/category/diritti/Per partecipare alla rubrica chiamare il numero 049 8704884

diritto civile

Con il ritorno dalle ferie, sempre più spesso, si deve affrontare il problema del danno cagionato al turista dall’impossibilità di godere pienamente del viaggio

acquistato, trasformatosi in fonte di stress legato a problemi nell’organizzazione del soggiorno, nel mezzo di trasporto o ad altre cause che compromettono lo stato psicofisico del viaggiatore.

Tale danno è annoverato tra quelli non patrimoniali per i quali il consumatore ha diritto al risarcimento derivante dagli inadempimenti agli obblighi contrattuali assunti dall’orga-nizzatore (ad esempio le scadenti sistemazioni alberghiere o i servizi offerti di livello inferiore rispetto a quello promessi al momento dell’acquisto del soggiorno).

Il Codice del Turismo ha individuato le cause di danno da vacanza rovinata nell’inadempimento o inesatta esecu-zione delle prestazioni che formano oggetto del pacchetto turistico, specificando che l’inadempimento non deve essere di scarsa importanza e deve essere collegato al tempo di vacanza inutilmente trascorso e all’irripetibilità dell’occasio-ne perduta.

Sono risarcibili sia il danno per gli esborsi economici sostenuti, che quello esistenziale causato dallo stress subito

Danno da vacanza rovinata

Avv. Fabiola Fara e Avv. Mariella Pesetti - Studio Legale Fara Pesetti, via Vittorio Emanuele II, 41 - Conselve (Pd) - tel. 049 5384321 - Fax 049 9513678 - Email [email protected]

AVV. FAbIoLA FArA - StudIo LEgALE FArA PESEttIper il disservizio.

In caso di mancato godimento della vacanza, il pre-giudizio economico corrisponde al prezzo del viaggio, o in una riduzione dello stesso se il consumatore abbia potuto godere solo parzialmente del soggiorno.

Il turista che chiede il risarcimento è tenuto a provare il contratto di viaggio, allegando fotografie e testimonianze dell’inadempimento di controparte.

Il danno esistenziale subito, invece, non può essere determinato nel suo preciso ammontare, essendo difficile fornire la prova dello stress subito a causa del mancato godimento della vacanza e del maggior nervosismo che il turista manifesta al rientro alla vita quotidiana.

Il Giudice, pertanto, liquiderà il predetto danno in via equitativa.

Da ricordare che se la vacanza, al posto di rigenerare, vi logora, dovete presentare reclamo all’organizzatore, a mezzo raccomandata o altro mezzo idoneo a fornire la prova dell’avvenuto ricevimento, entro 10 giorni dal rien-tro dal viaggio.

Hai delle domande inerenti a questo argomento?scrivi a [email protected]

studio commercialista

Possedere un’immobile e darlo in locazione a volte ai fini fiscali riserva delle sorprese. La sicurezza di percepire regolarmente redditi d’affitto è il rischio che si fa carico

ogni locatore di immobile ad uso abitativo o ad uso com-merciale. Fiscalmente l’art. 26, comma 1, del TUIR, precisa che “i redditi fondiari concorrono, indipendentemente dalla loro percezione, a formare il reddito complessivo”. Pertanto, i canoni di locazione vanno assoggettati a tassazione anche qualora non siano stati percepiti per morosità del conduttore. In tale fattispecie, quindi, si verifica un doppio danno per il lo-catore che resta doppiamente esposto, non ricevendo i canoni dal locatario e dovendo inoltre anticipare al fisco imposte per introiti che non ha materialmente incassato da diversi mesi. Per evitare questa tassazione lo stesso articolo 26, comma 1, del TUIR, prosegue prevedendo che i canoni di locazione non percepiti: “…non concorrono a formare il reddito dal momento della conclusione del procedimento giurisdizionale di convalida di sfratto per morosità del conduttore.” Pertanto a partire dalla data indicata dal giudice nella sentenza di con-valida di sfratto, il soggetto potrà evitare di sottoporre a tassa-zione i canoni di locazione non percepiti. Rimane comunque la complicazione che tale esonero sia condizionato alla pro-

locazione: tassazione dei canoni non percepiti

Studio Commercialista dott. Sergio Franceschetti – Viale Venezia n. 11 – 35026 Conselve (Pd) tel. 049.5385120 Fax. 049.9514826 - [email protected]

dott. SErgIo FrANCESCHEttIcedura giudiziale e ai lunghi tempi che possono servire per risolvere un’eventuale controversia e ottenere uno sfratto. Di recente il fisco, tenendo conto dell’evoluzione giurispru-denziale in materia, ha preso in considerazione la possibilità per il contribuente di non dichiarare gli affitti non riscossi se dimostra l’intervenuta risoluzione del contratto. Nei contratti di locazione è frequente la presenza di una clausola risoluti-va espressa con la quale i contraenti convengono che il con-tratto si risolve di diritto se il conduttore non paga il canone entro una certa scadenza, poi sarà il giudice ad accertare la risoluzione del contratto. Tuttavia senza ricorrere al giudice, il contratto si intende risolto anche a seguito di diffida ad adempiere (art. 1454 c.c.) attraverso una raccomandata con avviso di ricevimento, in cui il locatore contesta al con-duttore l’inadempimento e comunica di avvalersi della clau-sola risolutiva. In ogni caso i canoni di locazione non riscossi non verranno tassati dal momento in cui il proprietario, dopo avere registrato alle Entrate la risoluzione anticipata, dimo-stri con un verbale di rilascio con data certa, che l’immobile non è più occupato dal conduttore.

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“Fermo tecnico e qualificazione del danno”Cass. 11515/2013

diritto stradale

Con la sentenza n. 11515/2013, la Corte di cassazio-ne è intervenuta su un caso di richiesta di risarcimento danni da fermo tecnico. Il tribunale di Roma, si era

pronunciato in senso negativo, affermando che nel caso di specie il fermo tecnico avrebbe potuto essere concesso solo se il danneggiato avesse dimostrato di avere effettuato degli interventi di riparazione del veicolo. Il successivo ricorso in cassazione, quindi, verteva principalmente sulla presunta vio-lazione e falsa applicazione degli artt. 1223, 1226 e 1227 c.c., così come richiamati dall’art. 2056 c.c. in relazione alla domanda di liquidazione del danno da fermo tecnico. Il ricorrente contestava l’orientamento assunto dal tribunale, ritenendo che il danno da fermo tecnico fosse desumibile dall’indisponibilità del mezzo, a prescindere dall’effettiva ne-cessità di dover riparare materialmente l’autovettura inciden-tata. La Suprema Corte ammette che il proprio orientamento più recente prevede la possibilità della liquidazione equitativa del danno da “fermo tecnico” anche in assenza di prova specifica, tuttavia, traendo spunto dalla fattispecie in esame, evidenzia anche come il proprio orientamento maggioritario induca a ritenere superato l’opposto orientamento,ritenendo,

Studio trevisan di trevisan Susanna. recupero danni - Infortunistica Stradale Este (Pd) - tel:0429603778 - Via Atheste, 44/F - [email protected]

Hai delle domande inerenti a questo argomento?scrivi a [email protected]

al contrario, preferibile che ogni danno (quindi anche quello da fermo tecnico) vada provato. La corte di legittimità ritiene che il ricorrente non abbia colto la ratio decidendi della senten-za del tribunale di Roma, la quale si fonda sull’insussistenza di un danno da fermo tecnico e sulla considerazione che dalla mancata riparazione del veicolo si debba desumere la relativa indisponibilità dello stesso. L’assenza della riparazione esclu-de l’indisponibilità del mezzo e, di conseguenza, esclude anche la sussistenza di un danno da fermo tecnico. La Corte di cassazione rileva che il ricorrente si sia limitato a dedurre un’asserita violazione di legge e un vizio motivazionale che, tuttavia, non incidono direttamente su quanto statuito dal tribunale di Roma. Per tali motivi, la Corte di cassazione ha ritenuto che le contestazioni mosse dal ricorrente dovessero essere ritenute prive di pregio. La sentenza n. 11515/2013 della Corte di cassazione fa il punto sulla giurisprudenza di in tema di qualificazione del danno da fermo tecnico, ponendosi l’ambizioso obiettivo di individuare un punto fermo nel deda-lo di orientamenti giurisprudenziali.

StudIo trEVISAN dI trEVISAN SuSANNA

risarcimeNto daNNi

Le procedure giudiziali in Italia hanno a volte tempistiche troppo lunghe, che di fatto possono arrecare un danno pa-trimoniale o non patrimoniale al cittadino, leso dalle lun-

gaggini della giustizia. La Corte Europea dei diritti dell’uomo con la “Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali” ha posto un freno a ciò. La c.d. Legge Pinto (n° 89 del 24.03.2001 e successive modifiche) prevede, infatti, un’equa riparazione del danno in caso di vio-lazione del termine ragionevole del processo. I criteri fissati dalla L. Pinto indicano detto termine nel superamento di: a) 3 anni per il I°= grado; b) 2 anni per il 2°= grado; c) 1 anno nel giudizio di legittimità in Cassazione; d) 3 anni per il proces-so di esecuzione forzata; e) 6 anni per la procedura concorsua-le. Tuttavia per aversi un danno risarcibile occorrerà che siano superati complessivamente i 6 anni di durata del giudizio. La somma spettante a titolo di indennizzo varia da un minimo di e 500,00 ad un massimo di e 1.500,00 per ciascun anno, o frazione di anno superiore a sei mesi, che eccede i succitati termini di ragionevole durata del processo. Detto risarcimento deve tener conto: 1) dell’esito del processo in cui si è verifi-cata la violazione; 2) del comportamento del giudice e delle

processo troppo lungo? l’irragionevole durata può essere risarcita

Studio Legale Avvocato Laura giolo - Via g. Mazzini, 12 - 45100 rovigo tel. 0425/21221 - Fax 0425/28796 - email: [email protected]

AVV. LAurA gIoLoparti; 3) della natura degli interessi coinvolti; 4) del valore e della rilevanza della causa, valutati anche in relazione alle condizioni personali della parte. Il Magistrato, tuttavia, nell’e-sercizio del suo potere discrezionale, dovrà valutare anche la complessità del caso e l’oggetto del procedimento. Detti criteri sono stati affinati dalla Corte di Cassazione con senten-za n° 803 del 20.01.15, la quale ha anche chiarito che il risarcimento non è dovuto se l’irragionevole durata del pro-cesso è da imputarsi ad inutili e pretestuosi rinvii chiesti dalla parte. La domanda di equa riparazione si propone, a mezzo avvocato, con ricorso al Presidente della Corte d’Appello del distretto in cui ha sede il giudice competente. L’azione, salvo casi particolari, va promossa nei confronti del Ministro della Giustizia, entro il termine tassativo di 6 mesi dal momento in cui la decisione che conclude il procedimento è divenuta definitiva. Addì 18.05.15 è stato siglato un accordo con la Banca d’Italia al fine di velocizzare le procedure per il pa-gamento degli indennizzi deliberati, che finalmente prevede tempi massimi per il risarcimento di soli 120 giorni.

Hai delle domande inerenti a questo argomento?scrivi a [email protected]

I vermi intestinali del cane e del gatto

IL VETERINARIO A cura del dott. Gildo Baroni

Uno dei problemi più frequenti per i possessori di cani e gatti è certamente rappresentato dai vermi intesti nali, parassiti che vivono a spese di un altro organismo indebolendolo e, a volte, causando gravi patologie. Tra i parassiti più importanti troviamo:1. Ascaridi: sono i vermi intesti nali più frequenti negli animali giovani in quanto trasmessi dalla madre nella fase fi nale della gravidanza e con il latt e materno. La trasmissione avviene att raverso l’ingesti one di uova.2. Tenia: presente in cani e gatti di qualsiasi età. I ver-mi si insediano nell’intesti no dove consumano parte del cibo ingerito dall’animale. La trasmissione avvie-ne prevalentemente att raverso le pulci.3. Tricuridi: infett ano animali di tutt e le età. Gli adulti si att accano alla parete intesti nale nutrendosi di san-gue. La trasmissione avviene att raverso l’ingesti one di uova.4. Anchilostomi: più frequenti negli animali giovani. I parassiti adulti si att accano alla parete intesti nale nu-trendosi di sangue. La trasmissione avviene att raver-so l’ingesti one di uova. Le larve possono anche entra-re nell’organismo att raverso la pelle o trasmesse con

il latt e materno. Le verminosi intesti nali rivestono parti colare importanza negli animali giovani, vista la loro ancora carente risposta immunitaria, dove pos-sono provocare debolezza, dimagrimento, patologie cutanee, fi no ad arrivare, in caso di infestazioni mas-sive, a diarree profuse, disidratazione ed anemie che possono portare anche alla morte del soggett o. In un animale adulto, nella maggioranza dei casi, un’infe-stazione non mostra sintomi parti colari mentre nei casi più gravi si possono notare opacità del pelo, di-magrimento e diarrea di varia enti tà. A parte i casi in cui le larve sono visibili ad occhio nudo (proglotti di della tenia) l’unico metodo per avere una diagnosi sicura è l’esame microscopico di un campione di feci. In caso di verminosi intesti nali il veterinario di fi ducia saprà consigliare la terapia più idonea, in commercio ci sono diversi otti mi prodotti , compresse o creme per via orale, fi alett e da applicare sulla cute o solu-zioni iniett abili contro i parassiti più comuni. Normal-mente eff ett uando un paio di tratt amenti il problema si risolve e raramente è necessario procedere ad ul-teriori terapie.

Dott. Gildo Baroni - Tel. 0425 471076 mail: [email protected]

Educazione e cani (prima parte)

L’ESPERTO Dott.ssa Veronica Ferrarese - Educatrice cinofi la*

“Educato corrett amente un uomo può essere il migliore amico del cane”, questa aff ermazione dell’umorista americano Ford conti ene una gran-de verità, ovvero educare un cane signifi ca prima di tutt o educare se stessi a capire il proprio amico a quatt ro zampe, imparare a conoscerlo, a rispet-tarlo e dunque a volergli bene. Il cane infatti per vivere sereno ha bisogno di se-guire delle regole, di sapere ciò che può o non può fare e ha bisogno di coerenza da parte del proprietario il quale, a sua volta, deve imparare a comprendere e rispett are le esigenze del suo amico. Pertanto, l’educazione è un’atti vità che ri-guarda sia il cane che il proprietario, un percorso a due, guidato da un professionista, in cui è fon-damentale insegnare al cane delle competenze di modo che sappia come comportarsi nelle diverse situazioni di vita quoti diana; un cane senza regole è infatti spesso un cane stressato, agitato e ad-diritt ura aggressivo. Per quanto riguarda quando iniziare un percorso educati vo, io consiglio di ri-volgersi ad un professionista appena il cane arri-va a casa, sia che si tratti di un cane adott ato già

adulto sia che si tratti di un cucciolo di pochi mesi (ovviamente dopo che è stato sott oposto ai vac-cini): imparti rgli sin dall’inizio corrett e abitudini è senza dubbio più semplice rispett o ad una ri-educazione o ad un recupero comportamentale, quando il danno è già stato fatt o. A mio avviso l’educazione è fondamentale, ed in certi paesi è addiritt ura obbligatoria, se si vive in citt à o se si tratt a di cani impegnati vi che mal guidati possono diventare diffi cili da gesti re e pericolosi per l’incolumità pubblica, a tal propo-sito non serve pensare necessariamente al cane aggressivo che morde ma anche per esempio ad un cane molto ti moroso che scappa. Collegando-ci alla massima iniziale, non dimenti chiamoci che l’educazione riguarda in primis il proprietario, un cane educato infatti è un cane ben gesti to e ben voluto dalla colletti vità.

*Educatrice cinofi la che collabora con il Rifugio Cipa

Questi e tanti altri simpatici musetti li trovate al rifugio c.i.p.a. di fenil del turco (ro), via argine zucca n° 3/e tel. e fax 0425/476835 – mail: [email protected] – sito: www.legadelcanerovigo.com facebook: facebook.com/legadelcanerovigo – twitter: twitter@legadelcane – Youtube: rifugiocipatv

ADOTTAMICORTEZ è

un segugio maschio

sterilizzato. E’ strepito-

so!! Buono, coccolone e

socievole. E’ un vero tesoro! Va a passeggio al guinzaglio e va d’accordo con gli altri cani.

E’ adatto a famiglie anche con bambini.

GAUGUIN è un meticcio sterilizza-to, taglia piccola.

Ha un passato diffi cile. E’ timido e discreto, gli pia-ce molto andare a passeggio e si lascia toelettare, è adatto a famiglie con altri cani, adolescenti e/o

persone anziane.

GIANDUIA è un meticcio

maschio sterilizzato. Gli

piace andare a passeggio

e stare in compagnia di persone dai modi delicati e

che lo rispettano. Per lui stiamo cercando un ambiente tranquillo come unico cane.

KENZO è un

cucciolone di 7 mesi.

Allegro, vivace

e di gran compagnia! Va a passeggio al guinzaglio e va d’accordo con gli

altri cani. Adatto a famiglie anche con bambini. Venite a conoscerlo!

MASCÒ è un meticcio di

taglia media. Adora stare

in compagnia delle persone e fare attività ludiche ed educative! Va a passeggio al guinzaglio ed è adatto a famiglie com-

poste da adulti. Venite a conoscerlo!

SHARON è una meticcia di

taglia media. E’ allegra, ener-

gica e di gran compagnia! Va a passeggio al guinzaglio e va d’accordo

con gli altri cani. E’ un cane che adora svolgere attività all’aria aperta. Un vero

spreco che sia qui in Rifugio!

LILLA è una meticcia sterilizzata,

taglia media. Va a passeggio al

guinzaglio e va d’accordo con gli

altri cani. E’ adatta a famiglie tranquille senza bambini che con i loro giochi sfrenati potrebbero metterla in diffi coltà. E’ un cane a cui piace tanto stare

in compagnia delle persone.

MAX è un meticcio maschio sterilizza-

to, taglia media. E’ di grande com-pagnia, maestoso

ed esuberante. Scala le recinzioni quindi per lui stiamo cercando una famiglia che lo faccia vivere in casa. E’ l’ideale per chi vuole un cane con cui svolgere attività

fi siche, ludiche ed educative.

APO è un me-ticcio maschio

sterilizzato, taglia media.

E’ un cane buonissimo! E’ adatto a famiglie anche con bambini piccoli e persone anziane, va d’accordo

con gli altri cani. Adora le coccole e stare in compagnia delle persone.

SYBELLE è una meticcia femmina sterilizzata, taglia

media. E’ stata salvata da una situazione

orribile. Gioca, conosce il “seduto”, dà la zampa e adora i grattini sulla schiena! Per lei stiamo cercando una

famiglia possibilmente senza bambini e senza altri cani in quanto ha bisogno di un

ambiente tranquillo per dare il meglio di sè.

Tuteliamo la salute dei nostri ospitinutrendoli solo con Prolife!

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L’Editoriale

L’Europa oggi è un’entità ancora in cerca di una sua identità, di una forma stabile che le consenta di avviarsi verso il futuro con sicu-

rezza e capacità di incidere. Molto ancora deve essere fatto nella direzione dell’integrazione politica e normativa ma soprattutto, se si vuole veramente restare uniti in un Unione che spesso viene percepita come distante e aliena, è neces-sario costruire una vera cultura europea.

Soltanto una forte cultura condivisa infatti può permetterci di superare le differenze nazio-nali, molto più di rapide modifi che a regolamenti e statutari comunitari.

La scarsità di questa cultura condivisa si tra-duce anche in limitazioni all’apporto che i profes-sionisti di diversi paesi dell’Unione possono porta-re fuori dal loro stato. Scrivo questo editoriale da Sibiu, in Romania, dove ho partecipato a un con-vegno europeo di psicologia. Le domande che ho portato ai partecipanti sono state soltanto due. La prima è stata se conoscessero i regolamenti dei diversi stati dell’Unione Europea riguardo alla possibilità di svolgere la professione di psicologo. La seconda è stata se pensassero che i potenziali pazienti, clienti o utenti fossero disponibili ad affi -darsi a professionisti con un titolo di studio estero, esperienze diverse da quelle a cui sono abituati, teorie e concetti lontani dal mainstream della loro nazione. Purtroppo devo ammettere che, anche in un ambiente accademico, la risposta a entram-be le domande è stata negativa. Ma se a riparare alla prima è suffi ciente poca formazione riguardo leggi e regolamenti, la seconda richiede un lungo processo di educazione e diffusione della cultura. Oggi, l’Europa ha un potenziale infi nito: 500 milioni di persone portatrici di culture diverse, di studi di altissimo livello, di possibilità di innovazio-ne. Però fi nché non saremo pronti e disponibili ad utilizzarlo, fi nché non sarà normale – ad esem-pio – rivolgersi a uno psicologo romeno, inglese, portoghese o tedesco e che gli psicologi italiani sentano di poter lavorare in tutto il continente, questo potenziale rimarrà un’idea e una possibili-tà ancora da scoprire.

dott. alessandro De Carlo*

PROFESSIONI ED EUROPA: LA SFIDA DI CREARE UNA CULTURA EUROPEA

*Presidente dell’ordine degli Psicologi del Veneto

Prima di entrare in palestra, passare dal medico

Fisioterapia, una risposta concreta al dolore

Continua a pag. 41Continua a pag. 41

Mal di schiena, come riconoscerlo e come curarlo

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Cos’è la fi sioterapia?La fi sioterapia viene defi nita come una branca della

medicina che si occupa della prevenzione, cura e riabilita-zione dei pazienti affetti da patologie o disfunzioni con-genite o acquisite in ambito muscolo-scheletrico, neurolo-gico e viscerale attraverso molteplici interventi terapeutici individualizzabili quali: terapia manuale e manipolativa, terapie fi sice (es. Laser, Tecar), kinesio-taping e bendag-gio funzionale, massoterapia e terapia posturale. (fonte: World Confederation for Physical Therapy). La fi sioterapia si rivolge a ripristinare le capacità motorie della persona in seguito ad un incidente, un infortunio o una lesione tramite la risoluzione del dolore, la normalizzazione delle struttre neuro-muscolo-scheletriche disfunzionali e sintomatiche e il ripristino della funzione della parte interessata.

Chi la esegue?La fi sioterapia è praticata dal fi sioterapista, professio-

nista che consegue la laurea previo superamento dell’esa-me di stato ed è l’unica fi gura abilitata all’esercizio della professione. Purtroppo in Italia risulta essere una delle professioni con il più alto tasso di abusivismo da parte di persone non laureate e non preparate a gestire il bisogno di salute del paziente; da qui la necessità di rivolgersi a professionisti laureati e a centri che ottengono certifi cazio-ni dalle ASL locali, dopo rigidi controlli per garantire elevati standard qualitativi per la salute del cittadino.

A chi è rivolto e a cosa serve?È rivolta a tutte quelle persone che presentano innan-

zitutto dolore principalmente legato a patologie dell’ap-parato muscolo scheletrico quali, giusto per menzionarne alcune, lombalgie e lombosciatalgie, cervicalgie, epicondi-liti, lesioni muscolari, cefalee miotensive e a tutte quelle pre e post-chirurgiche.

Come si accede alle cure fi sioterapiche?Ci si può rivolgere direttamente al proprio fi siotera-

pista che potrà consigliarvi sul percorso più idoneo e, nel caso si sconfi nasse in area medica, richiedere il consulto medico specialistico più appropriato per una diagnosi me-dica.

Per l’accesso alle cure fi sioterapiche non è tuttavia obbligatorio ai fi ni legali aver consultato prima un medico

o possedere una diagnosi (che resta tuttavia importante per la decisione del percorso terapeutico), ma è il fi siote-rapista stesso che valuta lo stato di salute del soggetto e ne indirizza il trattamento fi sioterapico basandosi sulla va-lutazione personalizzata e sulla storia clinica della persona

Qual’è la tua esperienza?Fin da subito dopo la Laurea presso l’università di Pa-

dova, ho avuto modo di approfondire la materia, dapprima frequentando un Master di fi sioterapia presso l’università di Pisa e concludendo poi un percorso di specializzazio-ne in Terapia Manuale in Australia, presso l’università di Perth (Curtin) che mi ha permesso di entrare in contatto con colleghi tra i migliori al mondo nei relativi ambiti di

specializzazione.Attualmente, oltre che collaborare con alcuni centri di

fi sioterapia, seguo le giovanili del Calcio Padova, la serie A femminile di basket dell’Umana Reyer Venezia che vanta la presenza di atlete nel giro della nazionale e seguo inol-tre le giovanili maschili, sempre della Reyer.

Poliambulatorio terrassaMedicaDott. leopoldo ButtinoniFisioterapistaVia Marconi n. 6 - 35020 terrassa Padovana - Padovatel.: 347/4143070 - 049/0998352

Fisioterapia e saluteUna risposta concreta al dolore e alle problematiche dell’apparato muscolo scheletrico

Il dott. Leopoldo Buttinoni

2

Siamo felici davvero se stiamo bene

Prevenire le malattie e curarsial meglio è una buona regola.

il consiglio giusto?rivolgersi a medici esperti

vicini a casa nostra

per collaborare all’inserto la piazza Salute contattare 049 8704884 - [email protected]

L’intervento

Ci sono voluti un D.L., una sua conversione in Legge,una nota esplicativa di un D.M. recante “linee guida di indirizzo in materia di certifi cati medici per l’ attività sportiva non agonistica”, con il supporto di un gruppo di lavoro nominato presso il Ministro della Salute, per sopprimere

l’ obbligo della certifi cazione medica per l’ attività ludico-motoria e amatoriale e confermarne l’ obbligo per l’ attività sportiva non agonistica.E ancora rimangono vaste zone d’ombra sull’argo-mento a pochi giorni dall’inizio del nuovo anno scolastico e dalla ripresa delle attività sportive. Ma andiamo con ordine: con D.L. del 21 giugno 2013 convertito in legge N.98 il 9 agosto 2103 viene soppresso l’obbligo di certifi cazione medica per l’attività ludico-motoria o amatoriale e confermato l’ obbligo per l’ attività sportiva non agonistica;nell’agosto del 2014 viene emanato il Decreto del Ministro della Salute con le linee guida e nel giugno dell’anno in corso la nota esplicativa del Ministero della Salute. In pratica l’ obbligo del certifi cato riguarda a) gli alunni che svolgono attivi-tà fi siche-sportive nell’ambito delle attività parascolastiche;b) coloro (inteso come persone fi siche tesserate) che svolgono attività organizzate dal Coni,da società sportiva affi liate alle Federazioni sportive nazionali,alle discipline associate,agli Enti di promozione sportiva riconosciuti dal Coni che non siano considerati atleti agonisti (questi ultimi hanno obbligo di certifi cazione sportiva rilasciata dalle ALS o da Centri autorizzati); c) coloro che partecipano ai Giochi sportivi studenteschi nelle fasi precedenti a quella nazionale. I Medici che possono rilasciare il certifi cato sono i Medici di medicina generale e i Pediatri di libera scelta, relativamente ai propri assistiti, o i Medici specialisti in medicina dello sport. Il certifi cato medico ha validità annuale e per il suo rilascio vengono speci-fi cati gli accertamenti clinici richiesti: anamnesi ed esame obiettivo completo di misurazione della pressione arteriosa,un elettrocardiogramma (ECG) (almeno una volta nella vita) o ogni anno per coloro che hanno superato i 60 anni di età e presentano fattori di rischio cardiovascolare oppure indipendentemente dall’età soffrono di patologie croniche comportanti un aumentato rischio car-diovascolare.Ovviamente il medico può richiedere ulteriori esami che ritiene opportuni per il rilascio del certifi cato. Nell’ambito dell’attività non agonistica il Coni,sentito il Ministero della salute dovrà provvedere ad impartire idonee indicazioni agli Organismi riconosciuti dallo stesso Coni affi nché distinguano tra le diverse tipologie di tesseramento ai fi ni della sussistenza o meno dell’obbligo del certifi cato tra: a) tesserati che svolgono attività sportive regolamentate;b) tesserati che svolgono attività sportive che non comportano impegno fi sico; c) tesserati che non svolgono attività sportiva. Solo per i tesserati di cui al punto sub a) sussiste l’ obbligo della certifi cazione. Nell’attesa,poichè il gioco del bridge o del burraco o degli scacchi o delle bocce sono considerati discipline sportive, tutti coloro che partecipano a tornei organizzati da società sportive affi liate al Coni dovranno esser muniti di certifi cato medico? E tutti gli over 60 con ECG annuale? E tutti i bambini che praticano attività fi siche presso Enti riconosciuti dal Coni o nell’ambito di attività parascolastiche anche loro dovranno presentare certifi cato medico con allegato un ECG? Quali potranno mai essere le attività sportive che non comportano impegno fi sico? Conosciamo bene l’ importanza dell’attività fi sica per la salute dei bambini ma,come hanno giustamente osservato i Pediatri, la nebulosa defi nizione di attività sportiva non agonistica,l’obbligo di un ECG per il rilascio del certifi cato e i costi derivan-ti hanno reso complesso e più diffi cile l’ approccio all’ attività motoria organizzata,specialmente per i bambini delle fasce sociali più disagiate. Non sussiste più invece l’obbligo del certifi cato per attività ludico-motoria, “intesa come attività praticata da soggetti non tesserati alle Federazioni sportive nazionali,alle discipline associate,agli Enti di promozione riconosciuti dal Coni,individuale o collettiva,non occasionale,fi nalizzata al raggiungimento e mantenimento del benessere psico-fi sico della persona”. Peccato che, come da conoscenza comune,le palestre,le piscine,i circoli del tennis,le piste di pattinaggio e via dicendo,per motivi di opportunità amministrativa sono nella quasi totalità affi liati al Coni e i loro frequentatori automaticamente tesserati, e richiedono indipendentemente dall’attività svolta, la presentazione del certifi cato medico per la loro frequenza. Di più: il certifi cato comunque viene richiesto se non altro per motivi assicurativi in quanto molte polizze assicurative stipulate dai gestori di palestre etc. rispondono solamente se vi è la presenza di un certifi cato medico. Insomma ci sono voluti un Decreto Legislativo,una sua trasformazione in Legge,un Decreto del Ministro della Salute,una nota esplicativa del Ministero della Salute,un gruppo di lavoro presso lo stesso Ministero per complicare il rilascio della certifi cazione per attività sportiva non agonistica e rendere il certifi cato per attività ludico-motoria un atto amministrativo per le assicurazioni piuttosto che un certifi cato clinico per motivi di salute, che, anche se non obbligatorio risulta obbligato.

CERTIFICAZIONI MEDICHE PER ATTIVITÀ SPORTIVE NON AGONISTICHE O LUDICO-AMATORIALIQUANDO SUSSISTE L’OBBLIGO?

di Francesco Noce*

*Presidente dell’ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di rovigo

L’opinione

Negli ultimi anni è aumentata, negli individui in età evolutiva, la prevalenza di eventi traumatici che vedono il coinvolgimento del distretto oro facciale, ivi comprese le arcate dentarie, si’ da rap-presentare un indubbio problema di salute pubblica. Ciò è imputabile all’aumentato dinamismo

della vita quotidiana, al maggior coinvolgimento del bambino in attività agonistiche ed all’aumentato uso di veicoli motorizzati da parte degli adolescenti.Scuola, ambiente domestico, ambiente sportivo e strada sono le sedi dove con maggiore frequenza si verifi cano eventi traumatici e, allo stesso tempo, luoghi dove è possibile mettere in atto idonee misure di prevenzione.

L’arrivo ad un pronto soccorso di un paziente che abbia subito un trauma dentale è, pertanto, un evenienza frequente e tale da richiedere, per una corretta presa in carico dell’individuo, competenze multidisciplinari (odontoiatriche, Maxillo-facciali, pediatriche, medico-legali, medicosportive, di medicina d’urgenza e di medicina preventiva); il tutto al fi ne di avviare il paziente verso un ottimale recupero funzionale ed estetico. A seguito di un trauma che coin-volge il distretto facciale e le arcate dentarie, le prestazioni terapeutiche necessarie possono essere volte al ripristino della mucosa, alla ricostruzione immediata dell’elemento dentario traumatizzato, al riattacco del frammento coronale fratturato, al reimpianto del/i dente/i avulsi, ove possibile. Durante la prima visita, grande importanza deve essere riservata all’approccio psicologico del paziente traumatizzato.

Il percorso diagnostico e terapeutico deve essere affrontato secondo un protocollo specifi co che, prevedendo inizialmente un’accurata raccolta dei dati anamnesticocircostanziali dell’evento traumatico, si articolo successivamente con una prima fase di obiettività clinica e radiologica, una seconda di specifi co intervento terapeutico è una terza che prevede la programmazione di controlli a distanza atti a seguire l’evoluzione clinica.

La maggior parte della letteratura, oggi disponibile, sottolinea che spesso la conoscenza delle corrette procedere da seguire in presenza di un trauma dentale è insoddisfacente. Infatti, alcuni studi indicano che solo il 4% dei medici fornisce, in una fase iniziale, un trattamento appropriato. La prognosi delle lesioni traumatiche dentarie dipende dal tempo che intercorre tra l’evento traumatico e l’inizio del trattamento e, spesso, la prima fi gura che viene a gestire il trauma dentale è il medico di pronto soccorso o quello ospedaliero o il pediatra di libera scelta. Sono state quindi messe a punto dal ministero della salute delle linee guida che possano fornire delle indicazioni e raccomandazioni sulla prevenzione e gestione immediata del trauma dentoalveolare nei pazienti in età evolutiva co una altresì attenta valutazione delle conseguenti implicazioni medico legali.

NON SOTTOVALUTIAMO I TRAUMI DENTALI DEI RAGAZZIdi Dott. Bruno Noce*

*Presidente della Commissione albo odontoiatri rovigo

Consulenza scientificaPatologie Posturaligmflex- via del Commercio, 12 località Borsea - rovigo tel.0425474954- Via Brunacci 10 zona Panorma Marghera ve tel 041922692- www.dormiflex.it

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l’ obbligo della certifi cazione medica per l’ attività ludico-motoria e amatoriale e confermarne l’ obbligo per l’ attività sportiva non agonistica.E ancora rimangono vaste zone d’ombra sull’argo-mento a pochi giorni dall’inizio del nuovo anno scolastico e dalla ripresa delle attività sportive. Ma andiamo con ordine: con D.L. del 21 giugno 2013 convertito in legge N.98 il 9 agosto 2103 viene soppresso l’obbligo di certifi cazione medica per l’attività ludico-motoria o amatoriale e confermato l’ obbligo per l’ attività sportiva non agonistica;nell’agosto del 2014 viene emanato il Decreto del Ministro della Salute con le linee guida e nel giugno dell’anno in corso la nota esplicativa del Ministero della Salute. In pratica l’ obbligo del certifi cato riguarda a) gli alunni che svolgono attivi-tà fi siche-sportive nell’ambito delle attività parascolastiche;b) coloro (inteso come persone fi siche tesserate) che svolgono attività organizzate dal Coni,da società sportiva affi liate alle Federazioni sportive nazionali,alle discipline associate,agli Enti di promozione sportiva riconosciuti dal Coni che non siano considerati atleti agonisti (questi ultimi hanno obbligo di certifi cazione sportiva rilasciata dalle ALS o da Centri autorizzati); c) coloro che partecipano ai Giochi sportivi studenteschi nelle fasi precedenti a quella nazionale. I Medici che possono rilasciare il certifi cato sono i Medici di medicina generale e i Pediatri di libera scelta, relativamente ai propri assistiti, o i Medici specialisti in medicina dello sport. 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E tutti i bambini che praticano attività fi siche presso Enti riconosciuti dal Coni o nell’ambito di attività parascolastiche anche loro dovranno presentare certifi cato medico con allegato un ECG? Quali potranno mai essere le attività sportive che non comportano impegno fi sico? Conosciamo bene l’ importanza dell’attività fi sica per la salute dei bambini ma,come hanno giustamente osservato i Pediatri, la nebulosa defi nizione di attività sportiva non agonistica,l’obbligo di un ECG per il rilascio del certifi cato e i costi derivan-ti hanno reso complesso e più diffi cile l’ approccio all’ attività motoria organizzata,specialmente per i bambini delle fasce sociali più disagiate. Non sussiste più invece l’obbligo del certifi cato per attività ludico-motoria, “intesa come attività praticata da soggetti non tesserati alle Federazioni sportive nazionali,alle discipline associate,agli Enti di promozione riconosciuti dal Coni,individuale o collettiva,non occasionale,fi nalizzata al raggiungimento e mantenimento del benessere psico-fi sico della persona”. Peccato che, come da conoscenza comune,le palestre,le piscine,i circoli del tennis,le piste di pattinaggio e via dicendo,per motivi di opportunità amministrativa sono nella quasi totalità affi liati al Coni e i loro frequentatori automaticamente tesserati, e richiedono indipendentemente dall’attività svolta, la presentazione del certifi cato medico per la loro frequenza. Di più: il certifi cato comunque viene richiesto se non altro per motivi assicurativi in quanto molte polizze assicurative stipulate dai gestori di palestre etc. rispondono solamente se vi è la presenza di un certifi cato medico. Insomma ci sono voluti un Decreto Legislativo,una sua trasformazione in Legge,un Decreto del Ministro della Salute,una nota esplicativa del Ministero della Salute,un gruppo di lavoro presso lo stesso Ministero per complicare il rilascio della certifi cazione per attività sportiva non agonistica e rendere il certifi cato per attività ludico-motoria un atto amministrativo per le assicurazioni piuttosto che un certifi cato clinico per motivi di salute, che, anche se non obbligatorio risulta obbligato.

CERTIFICAZIONI MEDICHE PER ATTIVITÀ SPORTIVE NON AGONISTICHE O LUDICO-AMATORIALIQUANDO SUSSISTE L’OBBLIGO? di Francesco Noce*

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L’opinione

Negli ultimi anni è aumentata, negli individui in età evolutiva, la prevalenza di eventi traumatici che vedono il coinvolgimento del distretto oro facciale, ivi comprese le arcate dentarie, si’ da rap-presentare un indubbio problema di salute pubblica. Ciò è imputabile all’aumentato dinamismo

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L’arrivo ad un pronto soccorso di un paziente che abbia subito un trauma dentale è, pertanto, un evenienza frequente e tale da richiedere, per una corretta presa in carico dell’individuo, competenze multidisciplinari (odontoiatriche, Maxillo-facciali, pediatriche, medico-legali, medicosportive, di medicina d’urgenza e di medicina preventiva); il tutto al fi ne di avviare il paziente verso un ottimale recupero funzionale ed estetico. A seguito di un trauma che coin-volge il distretto facciale e le arcate dentarie, le prestazioni terapeutiche necessarie possono essere volte al ripristino della mucosa, alla ricostruzione immediata dell’elemento dentario traumatizzato, al riattacco del frammento coronale fratturato, al reimpianto del/i dente/i avulsi, ove possibile. Durante la prima visita, grande importanza deve essere riservata all’approccio psicologico del paziente traumatizzato.

Il percorso diagnostico e terapeutico deve essere affrontato secondo un protocollo specifi co che, prevedendo inizialmente un’accurata raccolta dei dati anamnesticocircostanziali dell’evento traumatico, si articolo successivamente con una prima fase di obiettività clinica e radiologica, una seconda di specifi co intervento terapeutico è una terza che prevede la programmazione di controlli a distanza atti a seguire l’evoluzione clinica.

La maggior parte della letteratura, oggi disponibile, sottolinea che spesso la conoscenza delle corrette procedere da seguire in presenza di un trauma dentale è insoddisfacente. Infatti, alcuni studi indicano che solo il 4% dei medici fornisce, in una fase iniziale, un trattamento appropriato. La prognosi delle lesioni traumatiche dentarie dipende dal tempo che intercorre tra l’evento traumatico e l’inizio del trattamento e, spesso, la prima fi gura che viene a gestire il trauma dentale è il medico di pronto soccorso o quello ospedaliero o il pediatra di libera scelta. Sono state quindi messe a punto dal ministero della salute delle linee guida che possano fornire delle indicazioni e raccomandazioni sulla prevenzione e gestione immediata del trauma dentoalveolare nei pazienti in età evolutiva co una altresì attenta valutazione delle conseguenti implicazioni medico legali.

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L’intervento

Ci sono voluti un D.L., una sua conversione in Legge,una nota esplicativa di un D.M. recante “linee guida di indirizzo in materia di certifi cati medici per l’ attività sportiva non agonistica”, con il supporto di un gruppo di lavoro nominato presso il Ministro della Salute, per sopprimere

l’ obbligo della certifi cazione medica per l’ attività ludico-motoria e amatoriale e confermarne l’ obbligo per l’ attività sportiva non agonistica.E ancora rimangono vaste zone d’ombra sull’argo-mento a pochi giorni dall’inizio del nuovo anno scolastico e dalla ripresa delle attività sportive. Ma andiamo con ordine: con D.L. del 21 giugno 2013 convertito in legge N.98 il 9 agosto 2103 viene soppresso l’obbligo di certifi cazione medica per l’attività ludico-motoria o amatoriale e confermato l’ obbligo per l’ attività sportiva non agonistica;nell’agosto del 2014 viene emanato il Decreto del Ministro della Salute con le linee guida e nel giugno dell’anno in corso la nota esplicativa del Ministero della Salute. In pratica l’ obbligo del certifi cato riguarda a) gli alunni che svolgono attivi-tà fi siche-sportive nell’ambito delle attività parascolastiche;b) coloro (inteso come persone fi siche tesserate) che svolgono attività organizzate dal Coni,da società sportiva affi liate alle Federazioni sportive nazionali,alle discipline associate,agli Enti di promozione sportiva riconosciuti dal Coni che non siano considerati atleti agonisti (questi ultimi hanno obbligo di certifi cazione sportiva rilasciata dalle ALS o da Centri autorizzati); c) coloro che partecipano ai Giochi sportivi studenteschi nelle fasi precedenti a quella nazionale. I Medici che possono rilasciare il certifi cato sono i Medici di medicina generale e i Pediatri di libera scelta, relativamente ai propri assistiti, o i Medici specialisti in medicina dello sport. Il certifi cato medico ha validità annuale e per il suo rilascio vengono speci-fi cati gli accertamenti clinici richiesti: anamnesi ed esame obiettivo completo di misurazione della pressione arteriosa,un elettrocardiogramma (ECG) (almeno una volta nella vita) o ogni anno per coloro che hanno superato i 60 anni di età e presentano fattori di rischio cardiovascolare oppure indipendentemente dall’età soffrono di patologie croniche comportanti un aumentato rischio car-diovascolare.Ovviamente il medico può richiedere ulteriori esami che ritiene opportuni per il rilascio del certifi cato. Nell’ambito dell’attività non agonistica il Coni,sentito il Ministero della salute dovrà provvedere ad impartire idonee indicazioni agli Organismi riconosciuti dallo stesso Coni affi nché distinguano tra le diverse tipologie di tesseramento ai fi ni della sussistenza o meno dell’obbligo del certifi cato tra: a) tesserati che svolgono attività sportive regolamentate;b) tesserati che svolgono attività sportive che non comportano impegno fi sico; c) tesserati che non svolgono attività sportiva. Solo per i tesserati di cui al punto sub a) sussiste l’ obbligo della certifi cazione. Nell’attesa,poichè il gioco del bridge o del burraco o degli scacchi o delle bocce sono considerati discipline sportive, tutti coloro che partecipano a tornei organizzati da società sportive affi liate al Coni dovranno esser muniti di certifi cato medico? E tutti gli over 60 con ECG annuale? E tutti i bambini che praticano attività fi siche presso Enti riconosciuti dal Coni o nell’ambito di attività parascolastiche anche loro dovranno presentare certifi cato medico con allegato un ECG? Quali potranno mai essere le attività sportive che non comportano impegno fi sico? Conosciamo bene l’ importanza dell’attività fi sica per la salute dei bambini ma,come hanno giustamente osservato i Pediatri, la nebulosa defi nizione di attività sportiva non agonistica,l’obbligo di un ECG per il rilascio del certifi cato e i costi derivan-ti hanno reso complesso e più diffi cile l’ approccio all’ attività motoria organizzata,specialmente per i bambini delle fasce sociali più disagiate. Non sussiste più invece l’obbligo del certifi cato per attività ludico-motoria, “intesa come attività praticata da soggetti non tesserati alle Federazioni sportive nazionali,alle discipline associate,agli Enti di promozione riconosciuti dal Coni,individuale o collettiva,non occasionale,fi nalizzata al raggiungimento e mantenimento del benessere psico-fi sico della persona”. Peccato che, come da conoscenza comune,le palestre,le piscine,i circoli del tennis,le piste di pattinaggio e via dicendo,per motivi di opportunità amministrativa sono nella quasi totalità affi liati al Coni e i loro frequentatori automaticamente tesserati, e richiedono indipendentemente dall’attività svolta, la presentazione del certifi cato medico per la loro frequenza. Di più: il certifi cato comunque viene richiesto se non altro per motivi assicurativi in quanto molte polizze assicurative stipulate dai gestori di palestre etc. rispondono solamente se vi è la presenza di un certifi cato medico. Insomma ci sono voluti un Decreto Legislativo,una sua trasformazione in Legge,un Decreto del Ministro della Salute,una nota esplicativa del Ministero della Salute,un gruppo di lavoro presso lo stesso Ministero per complicare il rilascio della certifi cazione per attività sportiva non agonistica e rendere il certifi cato per attività ludico-motoria un atto amministrativo per le assicurazioni piuttosto che un certifi cato clinico per motivi di salute, che, anche se non obbligatorio risulta obbligato.

CERTIFICAZIONI MEDICHE PER ATTIVITÀ SPORTIVE NON AGONISTICHE O LUDICO-AMATORIALIQUANDO SUSSISTE L’OBBLIGO?

di Francesco Noce*

*Presidente dell’ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di rovigo

L’opinione

Negli ultimi anni è aumentata, negli individui in età evolutiva, la prevalenza di eventi traumatici che vedono il coinvolgimento del distretto oro facciale, ivi comprese le arcate dentarie, si’ da rap-presentare un indubbio problema di salute pubblica. Ciò è imputabile all’aumentato dinamismo

della vita quotidiana, al maggior coinvolgimento del bambino in attività agonistiche ed all’aumentato uso di veicoli motorizzati da parte degli adolescenti.Scuola, ambiente domestico, ambiente sportivo e strada sono le sedi dove con maggiore frequenza si verifi cano eventi traumatici e, allo stesso tempo, luoghi dove è possibile mettere in atto idonee misure di prevenzione.

L’arrivo ad un pronto soccorso di un paziente che abbia subito un trauma dentale è, pertanto, un evenienza frequente e tale da richiedere, per una corretta presa in carico dell’individuo, competenze multidisciplinari (odontoiatriche, Maxillo-facciali, pediatriche, medico-legali, medicosportive, di medicina d’urgenza e di medicina preventiva); il tutto al fi ne di avviare il paziente verso un ottimale recupero funzionale ed estetico. A seguito di un trauma che coin-volge il distretto facciale e le arcate dentarie, le prestazioni terapeutiche necessarie possono essere volte al ripristino della mucosa, alla ricostruzione immediata dell’elemento dentario traumatizzato, al riattacco del frammento coronale fratturato, al reimpianto del/i dente/i avulsi, ove possibile. Durante la prima visita, grande importanza deve essere riservata all’approccio psicologico del paziente traumatizzato.

Il percorso diagnostico e terapeutico deve essere affrontato secondo un protocollo specifi co che, prevedendo inizialmente un’accurata raccolta dei dati anamnesticocircostanziali dell’evento traumatico, si articolo successivamente con una prima fase di obiettività clinica e radiologica, una seconda di specifi co intervento terapeutico è una terza che prevede la programmazione di controlli a distanza atti a seguire l’evoluzione clinica.

La maggior parte della letteratura, oggi disponibile, sottolinea che spesso la conoscenza delle corrette procedere da seguire in presenza di un trauma dentale è insoddisfacente. Infatti, alcuni studi indicano che solo il 4% dei medici fornisce, in una fase iniziale, un trattamento appropriato. La prognosi delle lesioni traumatiche dentarie dipende dal tempo che intercorre tra l’evento traumatico e l’inizio del trattamento e, spesso, la prima fi gura che viene a gestire il trauma dentale è il medico di pronto soccorso o quello ospedaliero o il pediatra di libera scelta. Sono state quindi messe a punto dal ministero della salute delle linee guida che possano fornire delle indicazioni e raccomandazioni sulla prevenzione e gestione immediata del trauma dentoalveolare nei pazienti in età evolutiva co una altresì attenta valutazione delle conseguenti implicazioni medico legali.

NON SOTTOVALUTIAMO I TRAUMI DENTALI DEI RAGAZZIdi Dott. Bruno Noce*

*Presidente della Commissione albo odontoiatri rovigo

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Siamo felici davvero se stiamo bene

Prevenire le malattie e curarsial meglio è una buona regola.

il consiglio giusto?rivolgersi a medici esperti

vicini a casa nostra

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L’intervento

Ci sono voluti un D.L., una sua conversione in Legge,una nota esplicativa di un D.M. recante “linee guida di indirizzo in materia di certifi cati medici per l’ attività sportiva non agonistica”, con il supporto di un gruppo di lavoro nominato presso il Ministro della Salute, per sopprimere

l’ obbligo della certifi cazione medica per l’ attività ludico-motoria e amatoriale e confermarne l’ obbligo per l’ attività sportiva non agonistica.E ancora rimangono vaste zone d’ombra sull’argo-mento a pochi giorni dall’inizio del nuovo anno scolastico e dalla ripresa delle attività sportive. Ma andiamo con ordine: con D.L. del 21 giugno 2013 convertito in legge N.98 il 9 agosto 2103 viene soppresso l’obbligo di certifi cazione medica per l’attività ludico-motoria o amatoriale e confermato l’ obbligo per l’ attività sportiva non agonistica;nell’agosto del 2014 viene emanato il Decreto del Ministro della Salute con le linee guida e nel giugno dell’anno in corso la nota esplicativa del Ministero della Salute. In pratica l’ obbligo del certifi cato riguarda a) gli alunni che svolgono attivi-tà fi siche-sportive nell’ambito delle attività parascolastiche;b) coloro (inteso come persone fi siche tesserate) che svolgono attività organizzate dal Coni,da società sportiva affi liate alle Federazioni sportive nazionali,alle discipline associate,agli Enti di promozione sportiva riconosciuti dal Coni che non siano considerati atleti agonisti (questi ultimi hanno obbligo di certifi cazione sportiva rilasciata dalle ALS o da Centri autorizzati); c) coloro che partecipano ai Giochi sportivi studenteschi nelle fasi precedenti a quella nazionale. I Medici che possono rilasciare il certifi cato sono i Medici di medicina generale e i Pediatri di libera scelta, relativamente ai propri assistiti, o i Medici specialisti in medicina dello sport. Il certifi cato medico ha validità annuale e per il suo rilascio vengono speci-fi cati gli accertamenti clinici richiesti: anamnesi ed esame obiettivo completo di misurazione della pressione arteriosa,un elettrocardiogramma (ECG) (almeno una volta nella vita) o ogni anno per coloro che hanno superato i 60 anni di età e presentano fattori di rischio cardiovascolare oppure indipendentemente dall’età soffrono di patologie croniche comportanti un aumentato rischio car-diovascolare.Ovviamente il medico può richiedere ulteriori esami che ritiene opportuni per il rilascio del certifi cato. Nell’ambito dell’attività non agonistica il Coni,sentito il Ministero della salute dovrà provvedere ad impartire idonee indicazioni agli Organismi riconosciuti dallo stesso Coni affi nché distinguano tra le diverse tipologie di tesseramento ai fi ni della sussistenza o meno dell’obbligo del certifi cato tra: a) tesserati che svolgono attività sportive regolamentate;b) tesserati che svolgono attività sportive che non comportano impegno fi sico; c) tesserati che non svolgono attività sportiva. Solo per i tesserati di cui al punto sub a) sussiste l’ obbligo della certifi cazione. Nell’attesa,poichè il gioco del bridge o del burraco o degli scacchi o delle bocce sono considerati discipline sportive, tutti coloro che partecipano a tornei organizzati da società sportive affi liate al Coni dovranno esser muniti di certifi cato medico? E tutti gli over 60 con ECG annuale? E tutti i bambini che praticano attività fi siche presso Enti riconosciuti dal Coni o nell’ambito di attività parascolastiche anche loro dovranno presentare certifi cato medico con allegato un ECG? Quali potranno mai essere le attività sportive che non comportano impegno fi sico? Conosciamo bene l’ importanza dell’attività fi sica per la salute dei bambini ma,come hanno giustamente osservato i Pediatri, la nebulosa defi nizione di attività sportiva non agonistica,l’obbligo di un ECG per il rilascio del certifi cato e i costi derivan-ti hanno reso complesso e più diffi cile l’ approccio all’ attività motoria organizzata,specialmente per i bambini delle fasce sociali più disagiate. Non sussiste più invece l’obbligo del certifi cato per attività ludico-motoria, “intesa come attività praticata da soggetti non tesserati alle Federazioni sportive nazionali,alle discipline associate,agli Enti di promozione riconosciuti dal Coni,individuale o collettiva,non occasionale,fi nalizzata al raggiungimento e mantenimento del benessere psico-fi sico della persona”. Peccato che, come da conoscenza comune,le palestre,le piscine,i circoli del tennis,le piste di pattinaggio e via dicendo,per motivi di opportunità amministrativa sono nella quasi totalità affi liati al Coni e i loro frequentatori automaticamente tesserati, e richiedono indipendentemente dall’attività svolta, la presentazione del certifi cato medico per la loro frequenza. Di più: il certifi cato comunque viene richiesto se non altro per motivi assicurativi in quanto molte polizze assicurative stipulate dai gestori di palestre etc. rispondono solamente se vi è la presenza di un certifi cato medico. Insomma ci sono voluti un Decreto Legislativo,una sua trasformazione in Legge,un Decreto del Ministro della Salute,una nota esplicativa del Ministero della Salute,un gruppo di lavoro presso lo stesso Ministero per complicare il rilascio della certifi cazione per attività sportiva non agonistica e rendere il certifi cato per attività ludico-motoria un atto amministrativo per le assicurazioni piuttosto che un certifi cato clinico per motivi di salute, che, anche se non obbligatorio risulta obbligato.

CERTIFICAZIONI MEDICHE PER ATTIVITÀ SPORTIVE NON AGONISTICHE O LUDICO-AMATORIALIQUANDO SUSSISTE L’OBBLIGO?

di Francesco Noce*

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L’opinione

Negli ultimi anni è aumentata, negli individui in età evolutiva, la prevalenza di eventi traumatici che vedono il coinvolgimento del distretto oro facciale, ivi comprese le arcate dentarie, si’ da rap-presentare un indubbio problema di salute pubblica. Ciò è imputabile all’aumentato dinamismo

della vita quotidiana, al maggior coinvolgimento del bambino in attività agonistiche ed all’aumentato uso di veicoli motorizzati da parte degli adolescenti.Scuola, ambiente domestico, ambiente sportivo e strada sono le sedi dove con maggiore frequenza si verifi cano eventi traumatici e, allo stesso tempo, luoghi dove è possibile mettere in atto idonee misure di prevenzione.

L’arrivo ad un pronto soccorso di un paziente che abbia subito un trauma dentale è, pertanto, un evenienza frequente e tale da richiedere, per una corretta presa in carico dell’individuo, competenze multidisciplinari (odontoiatriche, Maxillo-facciali, pediatriche, medico-legali, medicosportive, di medicina d’urgenza e di medicina preventiva); il tutto al fi ne di avviare il paziente verso un ottimale recupero funzionale ed estetico. A seguito di un trauma che coin-volge il distretto facciale e le arcate dentarie, le prestazioni terapeutiche necessarie possono essere volte al ripristino della mucosa, alla ricostruzione immediata dell’elemento dentario traumatizzato, al riattacco del frammento coronale fratturato, al reimpianto del/i dente/i avulsi, ove possibile. Durante la prima visita, grande importanza deve essere riservata all’approccio psicologico del paziente traumatizzato.

Il percorso diagnostico e terapeutico deve essere affrontato secondo un protocollo specifi co che, prevedendo inizialmente un’accurata raccolta dei dati anamnesticocircostanziali dell’evento traumatico, si articolo successivamente con una prima fase di obiettività clinica e radiologica, una seconda di specifi co intervento terapeutico è una terza che prevede la programmazione di controlli a distanza atti a seguire l’evoluzione clinica.

La maggior parte della letteratura, oggi disponibile, sottolinea che spesso la conoscenza delle corrette procedere da seguire in presenza di un trauma dentale è insoddisfacente. Infatti, alcuni studi indicano che solo il 4% dei medici fornisce, in una fase iniziale, un trattamento appropriato. La prognosi delle lesioni traumatiche dentarie dipende dal tempo che intercorre tra l’evento traumatico e l’inizio del trattamento e, spesso, la prima fi gura che viene a gestire il trauma dentale è il medico di pronto soccorso o quello ospedaliero o il pediatra di libera scelta. Sono state quindi messe a punto dal ministero della salute delle linee guida che possano fornire delle indicazioni e raccomandazioni sulla prevenzione e gestione immediata del trauma dentoalveolare nei pazienti in età evolutiva co una altresì attenta valutazione delle conseguenti implicazioni medico legali.

NON SOTTOVALUTIAMO I TRAUMI DENTALI DEI RAGAZZIdi Dott. Bruno Noce*

*Presidente della Commissione albo odontoiatri rovigo

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Cos’è la fi sioterapia?La fi sioterapia viene defi nita come una branca della

medicina che si occupa della prevenzione, cura e riabilita-zione dei pazienti affetti da patologie o disfunzioni con-genite o acquisite in ambito muscolo-scheletrico, neurolo-gico e viscerale attraverso molteplici interventi terapeutici individualizzabili quali: terapia manuale e manipolativa, terapie fi sice (es. Laser, Tecar), kinesio-taping e bendag-gio funzionale, massoterapia e terapia posturale. (fonte: World Confederation for Physical Therapy). La fi sioterapia si rivolge a ripristinare le capacità motorie della persona in seguito ad un incidente, un infortunio o una lesione tramite la risoluzione del dolore, la normalizzazione delle struttre neuro-muscolo-scheletriche disfunzionali e sintomatiche e il ripristino della funzione della parte interessata.

Chi la esegue?La fi sioterapia è praticata dal fi sioterapista, professio-

nista che consegue la laurea previo superamento dell’esa-me di stato ed è l’unica fi gura abilitata all’esercizio della professione. Purtroppo in Italia risulta essere una delle professioni con il più alto tasso di abusivismo da parte di persone non laureate e non preparate a gestire il bisogno di salute del paziente; da qui la necessità di rivolgersi a professionisti laureati e a centri che ottengono certifi cazio-ni dalle ASL locali, dopo rigidi controlli per garantire elevati standard qualitativi per la salute del cittadino.

A chi è rivolto e a cosa serve?È rivolta a tutte quelle persone che presentano innan-

zitutto dolore principalmente legato a patologie dell’ap-parato muscolo scheletrico quali, giusto per menzionarne alcune, lombalgie e lombosciatalgie, cervicalgie, epicondi-liti, lesioni muscolari, cefalee miotensive e a tutte quelle pre e post-chirurgiche.

Come si accede alle cure fi sioterapiche?Ci si può rivolgere direttamente al proprio fi siotera-

pista che potrà consigliarvi sul percorso più idoneo e, nel caso si sconfi nasse in area medica, richiedere il consulto medico specialistico più appropriato per una diagnosi me-dica.

Per l’accesso alle cure fi sioterapiche non è tuttavia obbligatorio ai fi ni legali aver consultato prima un medico

o possedere una diagnosi (che resta tuttavia importante per la decisione del percorso terapeutico), ma è il fi siote-rapista stesso che valuta lo stato di salute del soggetto e ne indirizza il trattamento fi sioterapico basandosi sulla va-lutazione personalizzata e sulla storia clinica della persona

Qual’è la tua esperienza?Fin da subito dopo la Laurea presso l’università di Pa-

dova, ho avuto modo di approfondire la materia, dapprima frequentando un Master di fi sioterapia presso l’università di Pisa e concludendo poi un percorso di specializzazio-ne in Terapia Manuale in Australia, presso l’università di Perth (Curtin) che mi ha permesso di entrare in contatto con colleghi tra i migliori al mondo nei relativi ambiti di

specializzazione.Attualmente, oltre che collaborare con alcuni centri di

fi sioterapia, seguo le giovanili del Calcio Padova, la serie A femminile di basket dell’Umana Reyer Venezia che vanta la presenza di atlete nel giro della nazionale e seguo inol-tre le giovanili maschili, sempre della Reyer.

Poliambulatorio terrassaMedicaDott. leopoldo ButtinoniFisioterapistaVia Marconi n. 6 - 35020 terrassa Padovana - Padovatel.: 347/4143070 - 049/0998352

Fisioterapia e saluteUna risposta concreta al dolore e alle problematiche dell’apparato muscolo scheletrico

Il dott. Leopoldo Buttinoni

Perchè stare attenti alla posturaIl bambino o ragazzo raggiunge la maturità

fisica solo intorno ai vent’anni, ma prima di quel momento il suo corpo si modifica in base alle esigenze subendo costantemente delle spinte di crescita molto forti; da qui l’importanza di educa-re i bambini ad una postura corretta in modo da:

evitare problemi alla schiena in età gio-vanile;

prevenire i dolori in età adulta, quando il nostro fisico non riuscirà più a compensare: sco-liosi, dorsalgia, lombalgia, dolore cervicale solo per citarne alcuni;

limitare i vizi posturali che possono provo-care problemi anche a livello delle articolazioni;

Una posizione scorretta deve essere man-

tenuta per un tempo prolungato per diventare un atteggiamento posturale e quindi poter creare problemi: a scuola un bambino tende a rimanere fermo in posizioni sbagliate per molto tempo, spinto dalla noia, dalla stanchezza o da deficit muscolari; in questo modo, giorno dopo giorno la postura viene viziata e in seguito mantenuta anche al di fuori del contesto.

Studi recenti hanno constatato che il 50-60% delle alterazioni posturali sono dovute agli orari scolastici; altra causa molto importante è la quantità di bambini sovrappeso e obesi del nostro bel paese.

Cosa fare Abbiamo visto essere la base per una

buona salute fisica sin dai primi anni di vita e raggiunge l’apice dell’importanza proprio nel periodo scolare; per evitare problemi è molto im-

portante mantenere una corretta postura a scuo-la e quindi bisogna comportarsi di conseguenza:

educare e sensibilizzare il bambino verso un atteggiamento posturale corretto nelle ore scolastiche;

approfittare anche delle ore di studio casalinghe per insegnare la postura corretta al proprio figlio;

evitare di portare gli zaini su una spalla sola;

limitare carichi troppo pesanti nelle car-telle;

alleggerire gli orari e rendere le lezioni più piacevoli e interattive;

migliorare la preparazione dei docenti riguardo la postura;

aumentare le ore di educazione fisica, rendendola però anche più professionale;

rivolgersi a personale qualificato al di fuori della scuola per consulenze e consigli pratici professionali

gmflex - via del Commercio,12 località Borsea rovigo tel.0425474954- angolo via modena n°2 (ex autogamma) Mira (Ve)- tel 041922692

Postura corretta a scuola