miranese sud sett2015 n108

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del Miranese Sud Periodico d’informazione locale. Anno XXII n.108 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD Settembre 2015 Primo Piano pagg. 4-5 Apre la nuova bretella dell’area sud Spinea pag. 11 Una assicurazione collettiva contro i furti S.M. di Sala pag. 16 pag. 6 Chiude Cardiochirurgia, infuriano le polemiche Emodinamica può eseguire alcune delle sue prestazioni solo se affiancato da un reparto di Cardiochirurgia C hiude Cardiochirurgia e stavolta non è solo un annuncio. Bisturi nel cassetto già in esta- te, per smaltire le ferie del personale e inizia- re il graduale trasferimento all’ospedale dell’An- gelo di Mestre. Sulla riapertura a settembre c’è però un grande punto interrogativo. Sulla carta la Cardiochirurgia miranese dovrebbe proseguire la propria attività “ad esaurimento” fino al 31 dicembre, in realtà il trasloco a Mestre di medici e prestazioni è già iniziato. A confermarlo è stato il presidente del Veneto Luca Zaia in persona: “La chiusura di Cardiochirurgia a Mirano è legata a direttive nazionali – ha detto Zaia – Mestre e Mirano non raggiungono da sole i numeri stabiliti nei parametri nazionali, anche perché siamo parti- colarmente bravi e ci sono pure Treviso, Padova e Vicenza. Nessuno mette in dubbio la qualità, ma la poca casistica ci porterà a concentrare le forze, per una disciplina particolare come Cardiochirur- gia, su Mestre”. Discorso chiuso. O quasi. La re- plica del sindaco di Mirano Maria Rosa Pavanello infatti non si è fatta attendere: “Al di là dell’errore di fondo di eliminare un reparto di riconosciute efficienza e qualità – spiega il sindaco – vanno ricordati al governo della Regione anche i poten- ziali danni che a livello pratico, nell’immediato, la chiusura della Cardiochirurgia miranese rischia di causare ai cittadini, del Miranese come dell’intero veneziano. Come sarà possibile garantire gli oltre 800 interventi in programma tra Mirano (148 solo in questa prima parte di 2015, oltre 200 in previsione per l’intero anno) e Mestre che da sola ne assicura circa 650 all’anno? UN TORNADO DI SOLIDARIETA’ PER LA RIVIERA DEL BRENTA Un tornado di solidarietà si muove dal Miranese verso i comuni della Riviera del Brenta, colpiti dal mal- tempo lo scorso 8 luglio. Dopo il tornado, quello vero, devastante che ha messo in ginocchio Cazzago, Dolo e Mira. pag. 6 BRUNO DAPRETTO, UNA VITA PER LA CROCE GIALLA Bruno Dapretto è nato a Pisino d’Istria, ed è residen- te a Borgoricco, ma la sua passione per il volontariato lo porta a Spinea quasi quotidianamente. Quando andò in pensione, cominciò a impegnarsi con il volontariato. pag. 19 a pag. 35 alle pagg. 37-41 a pag. 32 All’interno del giornale LA BUONA SCUOLA ENTRA IN CLASSE VENETO IN PRIMO PIANO continua a pag. 8 Editoriale “L asciamoli in mare” ha detto Salvini. “ Respingere i migranti che arrivano dal mare è un atto di guerra” ha affermato il Papa che, oltre a proporre ad ogni parrocchia di ospitare una famiglia di profughi, vuole dare il buon esempio destinando appartamenti vaticani a due famiglie... Migranti, un dramma senza confini di Germana Urbani* *[email protected] - [email protected] L’informazione locale è sempre con te: +80,5% nuove sessioni www.lapiazzaweb.it da pagg. 22-24 pag. 26 pag. 28 Economia, si riparte anche nel Nord-est? I NUOVI CONSIGLIERI ALLA PROVA DELL’AULA SVELATA “L’ARMONIA DEL VERO”

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Miranese sud sett2015 n108

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del Miranese Sud

Periodico d’informazione locale. Anno XXII n.108 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD Settembre 2015

Primo Piano

pagg. 4-5

Apre la nuova bretella dell’area sud

Spinea

pag. 11

Una assicurazione collettiva contro i furti

S.M. di Sala

pag. 16

pag. 6

Chiude Cardiochirurgia, infuriano le polemicheEmodinamica può eseguire alcune delle sue prestazioni solo se affiancato da un reparto di Cardiochirurgia

Chiude Cardiochirurgia e stavolta non è solo un annuncio. Bisturi nel cassetto già in esta-te, per smaltire le ferie del personale e inizia-

re il graduale trasferimento all’ospedale dell’An-gelo di Mestre. Sulla riapertura a settembre c’è però un grande punto interrogativo. Sulla carta la Cardiochirurgia miranese dovrebbe proseguire la propria attività “ad esaurimento” fino al 31 dicembre, in realtà il trasloco a Mestre di medici e prestazioni è già iniziato. A confermarlo è stato il presidente del Veneto Luca Zaia in persona: “La

chiusura di Cardiochirurgia a Mirano è legata a direttive nazionali – ha detto Zaia – Mestre e Mirano non raggiungono da sole i numeri stabiliti nei parametri nazionali, anche perché siamo parti-colarmente bravi e ci sono pure Treviso, Padova e Vicenza. Nessuno mette in dubbio la qualità, ma la poca casistica ci porterà a concentrare le forze, per una disciplina particolare come Cardiochirur-gia, su Mestre”. Discorso chiuso. O quasi. La re-plica del sindaco di Mirano Maria Rosa Pavanello infatti non si è fatta attendere: “Al di là dell’errore

di fondo di eliminare un reparto di riconosciute efficienza e qualità – spiega il sindaco – vanno ricordati al governo della Regione anche i poten-ziali danni che a livello pratico, nell’immediato, la chiusura della Cardiochirurgia miranese rischia di causare ai cittadini, del Miranese come dell’intero veneziano. Come sarà possibile garantire gli oltre 800 interventi in programma tra Mirano (148 solo in questa prima parte di 2015, oltre 200 in previsione per l’intero anno) e Mestre che da sola ne assicura circa 650 all’anno?

Un tornado di Solidarieta’ per la riviera del brenta

Un tornado di solidarietà si muove dal Miranese verso i comuni della Riviera del

Brenta, colpiti dal mal-tempo lo scorso 8 luglio. Dopo il tornado, quello vero, devastante che ha messo in

ginocchio Cazzago, Dolo e Mira.pag. 6

brUno dapretto, Una vita per la croce gialla

Bruno Dapretto è nato a Pisino d’Istria, ed è residen-te a Borgoricco, ma la sua passione per il volontariato lo porta a Spinea quasi quotidianamente.

Quando andò in pensione, cominciò a impegnarsi con il volontariato.

pag. 19

a pag. 35

alle pagg. 37-41

a pag. 32

All’interno del giornale

la bUona ScUola entra in claSSe

veneto in primo piano

continua a pag. 8

Editoriale

“Lasciamoli in mare” ha detto Salvini. “ Respingere i migranti che arrivano dal mare è un atto di guerra” ha affermato il Papa che, oltre a proporre ad ogni parrocchia

di ospitare una famiglia di profughi, vuole dare il buon esempio destinando appartamenti vaticani a due famiglie...

Migranti, un dramma senza confi ni di Germana Urbani*

continua a pag. 8

“Anche quest’uano a posarsi tuttora sulle infrastrutture stradali.

“Manca interesse politico nei confront di Ornella Jovane*

*[email protected] - [email protected]

Editoriale

*[email protected] [email protected]

L’informazione locale è sempre con te: +80,5% nuove sessioni www.lapiazzaweb.it

da pagg. 22-24

pag. 26

pag. 28

Economia, si riparte anche nel Nord-est?

i nUovi conSiglieri alla prova dell’aUla

Svelata “l’armonia del vero”

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VeneziaPadovaRovigo Treviso

È un periodico formato da 13 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.Questa edizione raggiunge le zone di Mirano, Spinea, S.Maria di Sala per un numero complessivo di 16.394 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONEe ConCessionaria di PubbliCità loCale

Padova, via Lisbona 10Tel. 049 8704884 Fax 049 [email protected]

REDAZIONE:Direttore responsabile (ad interim)Germana urbani [email protected] Jovane [email protected] in redazione l’11 settembre 2015Centro Stampa: rotopreSS InternatIonalloreto, vIa breCCIa (an)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

è un marchio registrato di proprietà

Srldi

Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin

Se tutto andrà come nelle previsioni, c’è da scommettere che sarà uno dei regali più gettonati sotto l’albero. È vero, 200

euro coi tempi che corrono non sono pochi. Ma se mettiamo il fascino che la Mela esercita sugli appassionati di tecnologia da un lato, e la poderosa campagna pubblicitaria che possiamo attenderci a partire da ottobre dall’altro lato, è facile che una buona fetta di italiani si convincerà presto che dell’Apple tv non si può proprio fare a meno.

Sfatiamo subito l’obiezione più ovvia: davvero sentiamo il bisogno di un’altra televisione? No, e infatti il nome non deve trarre in inganno. L’Apple tv ha più del computer che della tv, a cui non a caso va collegato per funzionare. Al suo interno c’è un processore, tagli di memoria da 32 e 64 giga, wifi e bluetooth. A che serve, allora? Intanto a guardare video in streaming internet, l’ultima frontiera su cui si giocano le sorti del mercato dell’audiovisivo. Poi ad accedere allo sterminato catalogo di programmi e app per Iphone, trasformando la tv di casa in una console per videogame o in quel che si desidera.

La grande scommessa, però, è un’altra: fare dell’Apple tv il centro della futura casa iperconnessa fi no a riuscire a controllare

e gestirne ogni dettaglio semplicemente attraverso la voce. Si chiama domotica, è la declinazione domestica del cosiddetto “internet delle cose” ed è già tra noi, anche se non ce ne rendiamo conto. Gli esperti stimano che lo scorso anno ci fossero nel mondo qualcosa come 10 miliardi di dispositivi connessi tra loro in modalità wireless, senza fi li. Computer e cellulari, naturalmente, ma anche automobili e frigoriferi, perfi no vestiti e cibo. Nel 2020, di

questo passo, si prevede saranno 30 miliardi.Già oggi tramite cellulare è possibile accendere la caldaia della

casa di montagna, o controllare le telecamere di sorveglianza del sistema di allarme. Solo che, come succede a ogni rivoluzione tecnologica, ogni apparecchio “fa parte a sé”: con i suoi programmi, i suoi strumenti, il suo software. La scommessa di Apple si gioca tutta qui, nel riuscire a imporre per prima sul mercato un prodotto capace di gestire tutti i diversi dispositivi e fare veramente della casa un “ecosistema intelligente”. Non c’è solo la casa di Cupertino, naturalmente. Anche Google ha presentato da poco una sua piattaforma, e altri seguiranno a breve. In palio, dicono gli analisti, c’è un mercato da decine di miliardi di dollari. La nuova battaglia dei giganti è appena cominciata...

Apple tv e il sogno della casa sempre connessaArriva a ottobre l’ultimo prodotto della Mela: video in streaming internet, videogame, ma soprattutto l’ambizione di dominare il nuovo mercato della domotica

3news da laPiazzaweb

La notizia più letta sul nostro sito il mese scorso è stata Nazzareno Italiano eroe del Basket a seguire sono stati cliccatissimi i servizi relativi alle Due serate di festa per la Notte Bianca di Cavarzere, la terza notizia, invece, che ha incuriosito maggiormente i lettori è stata: Scorzè, nuovo volto per il centro città seguici su www.facebook.

com/lapiazzaweb

LE NOTIZIEPIÙ VISTESUL SITO

Sui social è volata la notizia che per paesionline Chioggia è tra le località turistiche top. Subito dopo è l’edizione di Cavarzere a farla da padrone con l’articolo relativo alla festa di fi ne estate. Ha interessato molto il popolo dei social la storia del giovane di Cà Tiepolo arrestato per tentato omicidioseguici su www.facebook.

com/lapiazzaweb

LE NOTIZIEPIÙ VISTESUI SOCIAL

Le edizioni più lette dai lettori della piazzaweb sono state quelle di: Cavarzere, Piovese, Chioggia e Conselvanoseguici su www.lapiazzaweb.it

EDIZIONIPIÙ VISTESUL SITO:

Chioggia, Piovese, Riviera est e Rovigoseguici su www.issuu.com/

lapiazzaweb

EDIZIONIPIÙ VISTESU ISSUU

Migliaia di persone cercano rifugio in Europa passando per l’Italia. L’Europa però non ha ben chiara la strategia da proporre o imporre agli stati membri perché tutti si facciano carico dei migranti. Intanto alcuni comuni, più di altri, stanno accogliendo i profughi nelle strutture individuate dalle prefetture e i problemi di gestione non mancano. Salvini e la Lega sono sempre pronti a manifestare contro l’accoglienza ma mancano di risposte al problema. seguici su www.lapiazzaweb.it/category/il-blog-del-direttore/

Il BLOGDELDIRETTORE

Le Ulss del Veneto, secondo i progetti di Zaia e del suo assessore alla sanità Coletto, passeranno presto da 21 a 7 e nascerà un Ente nuovo che si occuperà a livello centrale di gestire ordini, formazione del personale e altre cose oggi in capo ai direttori generali. I sindaci temono che il riordino signifi chi solo ulteriori tagli. Ma i veneti sono d’accordo? La domanda è: Vi piace l’idea dell’ Ulss unica provinciale?.seguici su www.lapiazzaweb.it/

sondaggio/

IL SONDAGGIO

L’attenzione verso questa rubrica e i suoi protagonisti è altissima. Questo mese in special modo abbiamo pubblicato le foto di fortunati cagnolini scelti da belle famiglie. Continuamo a ricevere tante foto di cuccioli che cercano casa. Segno della sensibilità dei nostri lettori e della bontà del nostro lavoro per gli animali.seguici su www.lapiazzaweb.it/

category/animali/

ADOTTAMI,I NOSTRIAMICIANIMALI

La sezione Turismo del sito lapiazzaweb.it è stata la più visitata! I viaggi e i percorsi enogastromici dell’inserto de La Piazza dedicato al turismo hanno coinvolto gli utenti web, tantissime le visite! seguici su www.lapiazzaweb.it/

category/turismo/

TURISMO E SAPORI

In continua crescita i visitatori nuovi e di rirorno

In continua crescita i visitatori nuovi e di rirorno

In allegato al giornale e suwww.lapiazzaweb.it/turismo

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4 Argomento del mese

i dati di confindUStria padova

Avanti adagio, qualcosa si muove

Avanti adagio, ma fi nalmente avanti. Dopo la “stecca” di inizio anno, l’industria padovana si muove e ritrova un’intonazione positiva. È un re-

cupero ancora modesto, ma la produzione nel secondo trimestre aumenta su base annua (+0,2%). Confi ndu-stria Padova, dati alla mano, conferma che migliorano gli ordini e si allunga la striscia positiva della domanda interna, che dà chiari segni di ripresa (+1,6%) ed è più tonica dell’export. Anche l’occupazione mostra primi segnali di recupero (+0,9%). “Adesso, - spiega Massimo Finco, presidente di Confi ndustria Padova

- la priorità è rafforzare la lenta risalita non indebolendo la determinazione, anzi acce-lerando le riforme strutturali, a partire dalla riduzione del carico fi scale che zavorra le imprese. A partire dalla prossima legge di Stabilità che dovrà essere espansiva, rilanciare gli investimenti pubblici e privati e ridurre il carico fi scale che zavorra la competitività delle imprese. Bene lo “shock fi scale” annunciato dal premier Renzi, da fi nanziare in tre anni attraverso una drastica cura dimagrante della spesa pubblica, unita alla lotta all’evasione e ai margini di manovra Ue. Ora un patto con gli imprenditori che punti dritto al cuore dei problemi, più che al consenso: meno tasse sulle imprese anticipando l’intervento già al 2016, in cambio di più investimenti, produttività e quindi reddito e lavoro da redistribuire, soprattutto ai giovani. Noi siamo pronti”. N.S.

L’economia riparte e per il Veneto le stime di crescita par-lano di un + 3% del Pil in due anni. Alla fi ne del 2015, si prevede che la crescita sarà dell’1,1%, per il 2016 +

1,9%. I dati sono emersi nelle scorse settimane da un rapporto illustrato ad Expo Venice da Unioncamere. Un problema per lo sviluppo è legato al gap tecnologico di molte imprese venete. Ma vediamo nel dettaglio. Saranno ancora le esportazioni, la principale leva di sviluppo. Nel 2015 l’export veneto dovrebbe crescere del +5,4%, favorito da euro debole, basso prezzo dei prodotti energetici (gas petrolio) e tassi di interesse in discesa. Ci sono però dei settori in diffi coltà per motivi specifi ci. Agroa-limentare e arredo-casa, devono fare i conti con l’instabilità in Russia e Ucraina. La novità di quest’anno in Veneto oltre al so-lito traino dell’export, è l’aumento dei consumi delle famiglie. I consumi delle famiglie venete aumenteranno del +1,7%,, grazie all’aumento della base occupazionale e a un effetto positivo delle spese dei turisti stranieri anche collegati all’Expo di Milano. La spesa pubblica dovrebbe registrare una contrazione (-0,7%), ma un contributo positivo arriverà dagli investimenti privati (+1,2%). Sul versante digitale qualche problema c’è: solo il 7,8% delle imprese venete vende online con sistemi di e-commerce, contro

l’8,2% della media italiana Il 98,5% utilizza internet (98,2% in Italia), il 95% è connesso alla banda larga e il 74,3% possiede un sito web (69,2% in Italia). Il 34,2% degli addetti è connesso ad internet una volta a settimana (39,3% la media nazionale), il 39,3% delle imprese acquista online (39,6%). C’è poi un divario generazionale. Il 65% delle imprese nate nel 2014 con a capo “under 35” parte già attiva sul web, nel 57,2% con un proprio sito internet o nel 55,9% con una pagina Facebook. Le altre im-prese invece sono in ritardo. Per colmare il divario una soluzione è proseguire a passi spediti nell’adozione dell’Agenda digitale. Nel settore trasporti ci sono alcune carenze infrastrutturali a livello locale. Dove ci sono strutture suffi cienti, come nel caso della di-rettrice ferroviaria del Brennero, i numeri crescono: il traffi co merci ferroviario dell’interporto di Verona aumenta del 3,3% dal 2013 al 2014, e del 33,6% rispetto al periodo pre-crisi. Sul fronte dei traffi co merci su nave, nel sistema dell’Alto Adriatico, il porto di Venezia è quello che cresce di meno: +2,2% del traffi co nel 2014. Vanno molto molto Trieste (+10,3%) e quello sloveno di Koper-Capodistria (+12,3%). I dati della crescita veneta in termini di consumi sono in linea con quelli emersi dai dati di Confcommercio a livello nazionale. Rispetto al 2014, nel periodo

gennaio-luglio 2015, in Italia, è aumentato il consumo di beni e servizi per la mobilità (+6,2%), in particolare nel settore delle auto, moto e scooter, ma anche nei servizi pubblici, specialmente nei trasporti aerei. E’ cresciuto anche il consumo di beni e servizi per comunicazioni (+4%), nel settore tecnologico con l’acquisto di prodotti come smartphone, tablet e personal computer. Sono aumentate le vendite alimentari al dettaglio (+0,9% nel periodo gennaio-giugno 2015), Quest’anno c’è in più la spinta dei saldi estivi. Un dato che emerge prima volta negli ultimi 8 lunghi anni, quelli cioè della crisi. Gli sconti di fi ne stagione hanno fatto regi-strare un andamento positivo, che si è riversato sul dato fi nale dei consumi. Le esportazioni di prodotti alimentari made in Italy fanno segnare un forte balzo con un aumento che va dal 29% sia in Usa che in Cina, fi no al 9,7 nei Paesi dell’Ue. Per dare una spinta all’economia in ripresa è arrivato dalla Ue con l’ok al Piano operativo regionale 2014-2020 di impiego dei fondi per lo sviluppo regionale. “L’ok al Por del Veneto - dice l’assessore regionale Federico Caner - mette in moto 600 milioni di euro, di cui la metà di fonte comunitaria, che andranno a rafforzare la ripresa economica, investire su ricerca e innovazione e a sup-portare l’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese”.

di Alessandro Abbadir

Solo il 7,8% delle imprese venete

vende online contro l’8,2%

della media italiana

Il Piano operativo regionale 2014-

2020 porta 600 milioni di euro,

metà comunitari

I DATI DI UNIONCAMEREPer il Veneto le stime di crescita parlano di un + 3% del Pil in due

anni. Alla fi ne del 2015 si prevede che la crescita sarà dell’1,1%, per il 2016 + 1,9%. Nel 2015 l’export

veneto dovrebbe crescere del +5,4%, favorito da euro debole, basso prezzo di gas e petrolio, e tassi di interesse

in discesa. Quest’anno poi c’è la spinta dei saldi estivi. Un dato che

emerge per la prima volta negli ultimi 8 lunghi anni della crisi

Riparte l’economia crescono i consumi, è arrivata la ripresa

Massimo Finco

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5Argomento del mese

Turismo

Estate 2015, il bilancio degli operatori

Il sole splende con qualche nuvolaEstate 2015 all’insegna del sole e non soltanto

perché il meteo è stato favorevole e il caldo l’ha fatta da padrone, ma anche dal punto di vista

“economico” per gli operatori turistici che possono tor-nare a sorridere in Veneto. Un bilancio, dunque, che può considerarsi tendenzialmente positivo, ma permangono alcune criticità e problematiche, legate soprattutto ai fi nora inascoltati appelli che il settore rivolge da tempo alla politica, in cerca di una sponda per il rilancio. “Il sole splende sul turismo veneto … sotto un cielo di nubi” è la sintesi di Marco Michielli, presidente di Federalberghi Veneto nella sua relazione di fi ne luglio, in occasione della presentazione dei dati relativi alla prima metà dell’estate e delle tendenze di agosto e settembre, in attesa di un bilancio conclusivo a fi ne stagione. “Arrivi e presenze in sostanziale tenuta, rispetto all’anno scorso, non bastano a disegnare l’andamento di una stagione. A oscurare il cielo c’è un carico fi scale oramai insopportabile, - ha commentato Michielli - ultimo atto l’aumento retroattivo dell’IMU per gli hotel di Abano e Montegrotto i cui albergatori sono giustamente furenti; ci sono i costi di gestione arrivati alle stelle; azioni pro-mozionali lasciate spesso all’iniziativa del singolo privato perché a livello pubblico i fondi non ci sono o sono “risibili”. E c’è, in testa a tutto, una questione tanto evidente quanto colpevolmente ignorata: il proliferare di strutture extralberghiere con molti onori e nessun onere. Un fenomeno che sta provocando danni e in alcuni casi si rivela fatale per le attività ricettive “classifi cate” che sono imprese e per questo vessate dal fi sco e dalla burocrazia. Continuiamo a chiedere che a “stesso mercato corrispondano stesse regole”. Indifferibile si fa ormai il tema dei collegamenti aerei, varando un piano che in 5 anni sposti almeno il 30% dei turisti da ruota ad ala: i risul-tati della Spagna stanno a testimoniarlo”. Nel complesso tuttavia il turismo ha regalato buone soddisfazioni. Nel settore balneare è andata bene per Jesolo “Abbiamo avuto solo una leggera fl essione, contenuta nell’ordine del -4%, a giugno, dopodiché arrivi e presenze sono decollati” ha dichiarato il presidente dell’Associazione Jesolana Albergatori (Aja) Massimiliano Schiavon. Fedeli e anzi ancora più numerosi i turisti tedeschi, in lieve calo gli italiani. Andamento a due ve-locità per l’estate bibionese: da un lato gli hotel vicinissimi al tutto esaurito (sono quasi 100 quelli presenti a Bibione), dall’altro le case-vacanza che perdono appeal (e turisti) e soffrono insieme ai campeggi. “Il comparto alberghiero tiene - conferma Silvio Scolaro, presidente dell’Associazione Bibionese Albergatori (Aba) - Abbiamo tanti turisti provenienti dalla Germania, dall’Austria, dalla Svizzera, ma anche dai Paesi dell’Est, dalla Polonia all’Ungheria, alla Repubblica Ceca. C’è un leggero sentore di ripresa degli italiani”. Stagione buona anche per Caorle che conta sulla clientela fi delizzata e registra un lieve incremento delle presenze e un decremento dei fatturati e dei pernottamenti (scesi a 3 notti). Sollecita una iniziativa unitaria di promozione dell’intero territorio Eugenio Padovese , presidente dell’Associazione degli Albergatori di Caorle. Più contenuto il dato per Sottomarina. “La tanto sperata esplosione di presenze dovute al bel tempo non c’è stata. Sottomarina si caratterizza per il 90% per la presenza di turisti provenienti dal Nord Italia e sono proprio questi che purtroppo segnano una lieve fl essione” ha osservato Giuliano Boscolo Cegion, presidente dell’Associazione Albergatori Sottomarina (Asa) . E tuttavia il segnale interessante riguarda la Città d’Arte Chioggia, che “per le sue caratteristiche storico-culturali e grazie ad eventi di carattere nazionale come la Sagra del Pesce con circa 350.000 visitatori nell’arco di dieci giorni (dal 10 al 19 luglio) e il Palio della Marciliana nella seconda settimana di giugno, ogni anno si perfezionano e incrementano le presenze”. Se al mare sorridono, anche dalla montagna gli operatori hanno manifestato soddisfazione. Il tempo buono e le tante iniziative sportive e culturali hanno favorito l’arrivo di turisti a Cortina d’Ampezzo che ha saputo captare l’attenzione anche di viaggiatori provenienti dal Nord Europa, con la sua attività promozionale. “C’è il sentore di una ripresa del mercato interno – ha dichiarato Walter De Cassan, presidente dell’Associazione Albergatori di Belluno e provincia - anche se le spese degli italiani nell’indotto sono ancora molto prudenti, mentre i turisti tedeschi sembrano in leggerissimo calo”. Il bel tempo invece non ha favorito le terme, dove la stagione delle migliori performance però è quella autunnale, ma l’estate in ogni caso è stata in linea con i dati degli anni scorsi.

Buoni i dati anche per il turismo sulla sponda veneta del Lago di Garda, sempre più internazio-nale: Olanda, Danimarca, Norvegia, Svezia, Germania e Inghilterra sono i Paesi di provenienza.

Nelle città d’arte la stagione prosegue in linea con gli anni passati. A Venezia il motivo in più è la Biennale; a Verona la stagione dell’Arena. Gli operatori padovani invece si dicono penalizzati dalla mancanza di organizzazione di eventi. Un connubio, quello tra cultura e turismo, che invoca, soprattutto per continuità, anche il presidente dell’Associazione degli albergatori di Vicenza Oscar Zago. Stazionario il bilancio di Treviso. O.J.

Nel padovano 131 aziende in crisi nel primo semestre, coinvolti tremila lavoratori

Il sindacato “Siamo ancora in stagnazione, inversione di tendenza lontana”

A preoccupare sono i rifl essi occupazionali, anche di fronte a segnali di ripresa. Stando ai dati di Veneto Lavoro, tra Padova e provincia nel primo semestre del 2015 sono state avviate 131 nuove procedure di crisi aziendale che hanno coinvolto quasi 3mila lavoratori. Non solo: dobbiamo aggiungere le oltre 935mila ore di cassa integrazione ordinaria autorizzate, quasi 3,5 milioni di ore di cassa straordinaria e

733 licenziamenti. Se l’industria cresce, piano, l’occupazione vive ancora una fase drammatica. La conferma arriva dai rappresentanti sindacali impegnati, in queste settimane, su più fronti e con vertenze “pesanti” come la Allison, azienda dell’occhialeria che vuole trasferire la produzione nel mantovano, costringendo 120 dipendenti ad accettare l’esodo oppure a rinunciare al lavoro. O anche il gruppo Conad Sgr di Padova che, gli inizi di settembre, ha annunciato la chiusura di due supermercati a Este a Cittadella, acquisiti appena sette mesi fa dal Billa che ha lasciato l’Italia. Oppure la Mercatone Uno che dopo aver chiuso i punti vendita di Tribano e Curtarolo annuncia un piano di assunzioni che però non andrà a recuperare tutti i posti e non permetterà di riaprire i due negozi. A Terrassa invece è emblematico il caso della Edp Edp Info Service & Distribution, che ai tempi d’oro dava lavoro a quasi 130 persone. Dopo il fallimento i circa cinquanta lavoratori rimasti fi no agli ultimi giorni di attività, prima della chiusura a sorpresa dell’azienda, potranno benefi ciare almeno di sei mesi di ammortizzatori sociali. “La modesta crescita della produzione - afferma Christian Ferrari, della segreteria Cgil di Padova - registrata nel secondo trimestre dell’anno è lo specchio di una situazione di stagnazione più che di un’inversione di tendenza. Considerando che dal picco produttivo ante crisi del 2007 l’industria padovana ha registrato un 24% di perdita di produzione industriale, signifi ca che servirebbero almeno 30 anni per tornare ai livelli registrati prima della crisi”.

di Nicola Stievano

Riparte l’economia crescono i consumi, è arrivata la ripresa

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6 Approfondimento6 Approfondimento

Un tornado di solidarietà si muove dal Miranese verso i comuni della Riviera del Brenta, colpiti dal maltempo lo scorso 8 luglio. Dopo il torna-

do, quello vero, devastante che ha messo in ginocchio Cazzago, Dolo e Mira, la generosità più viva, gratuita e dirompente si è messa in moto dai vicini paesi. Santa Maria di Sala, Salzano e Mirano soprattutto, che di-stano solo pochi chilometri dal punto in cui il vortice ha cominciato a prendere forza e distruggere tutto. A Mirano il Comune ha donato 27.500 euro ai comuni colpiti. La somma è stata stanziata con l’approvazio-ne del riequilibrio di bilancio a fi ne luglio e, lo scorso 6 agosto, la giunta ha deliberato la suddivisione dei contributi, basandosi sullo stesso criterio di ripartizione adottato dal Governo: 19 mila euro al Comune di Dolo, 4.400 euro al Comune di Mira e 4.100 euro al Comu-ne di Pianiga. “Questi soldi – spiega il sindaco Maria Rosa Pavanello – sono stati reperiti, seppur con fatica, nel bilancio comunale, ed è stato istituito un capitolo specifi co per il contributo per l’emergenza maltempo, perché abbiamo ritenuto doveroso dare un aiuto alle popolazioni vicine duramente colpite”. Sempre a Mira-no è stato organizzato il 27 luglio il primo e fi nora più grande “concertone” pro-Riviera, una maratona musi-

cale benefi ca di oltre sei ore, iniziata alle 17.28, l’ora in cui il tornado ha iniziato a colpire, per terminare solo a notte fonda. Hanno partecipato a titolo gratuito quasi 30 artisti e star dello spettacolo locale e nazionale, da Sir Oliver Skardy ai Jalisse, dai ragazzi dei talent show più seguiti della tv fi no alle band locali, molte della stessa Riviera e poi i tormentoni degli anni Ottanta e le immancabili gag di Doliwood. Solidarietà che era inizia-ta già durante il Mirano Summer festival, che ai comuni della Riviera aveva donato ben 12.200 euro in una sola serata, quando l’intero ricavato della cucina era stato devoluto in benefi cenza e proseguita poi alla Festa dell’agricoltura, altre grande appuntamento estivo mi-ranese, con la serata del 5 settembre dedicata alle truf-fe, con mattatore Moreno Morello. Santa Maria di Sala non ha voluto essere da meno: “Abbiamo stanziato 10 mila euro per il fondo promosso dalla Regione – spiega il sindaco Nicola Fragomeni – il massimo che ci può permettere il nostro bilancio. Invitiamo tutti a contribu-ire ancora per aiutare persone e attività a riprendere la loro vita normale, anche in considerazione della scarsità degli aiuti promessi da Stato e Regione: rispettivamente 2 milioni e 6 milioni a fronte di un danno stimato di circa 92 milioni di euro”. Il Comune ha contattato tutte

le aziende locali per invitarle ad aderire alla raccolta fondi, con un versamento alla tesoreria comunale, e assicurando che le donazioni saranno fi scalmente dedu-cibili dal reddito di impresa e destinate interamente ai comuni di Pianiga, Dolo e Mira. Il sindaco ha assicurato anche che verrà fornita una rendicontazione puntuale di quanto ricevuto e sulla destinazione. Purtroppo però, di fronte a tanta solidarietà spontanea, c’è anche chi se ne approfi tta: “Dobbiamo registrare anche episodi spia-

cevoli – prosegue Fragomeni – abbiamo saputo per esempio che nelle scorse settimane un’associazione si è presentata nelle aziende del territorio, millantando un mandato del Comune e, in particolare mio personale, per chiedere denaro per gli alluvionati. Abbiamo subito denunciato la cosa alle autorità competenti e inviato una diffi da all’associazione in questione. Invito tutti a fare attenzione e, se si desidera fare delle donazioni, a rivolgersi al Comune o a persone di fi ducia”.

di Filippo De Gaspari

A Mirano il Comune ha donato 27.500 euro ai comuni colpiti. La somma è stata stanziata con l’approvazione del riequilibrio di bilancio a fi ne luglio

Iniziative Tanti gli eventi organizzati in favore delle popolazioni colpite dalla tromba d’aria dello scorso 8 luglio

Un tornado di solidarietà verso la Riviera del Brenta

AIUTI SALZANO IN PRIMA LINEA

Sono passati due mesi dall’8 luglio, gior-no in cui si è abbattuto il tornado che ha distrutto parte della Riviera del Brenta,

in particolare i comuni di Dolo, Pianiga e Mira, e che ha messo in ginocchio centinaia di fami-glie e decine di aziende. Da quel mercoledì di luglio è iniziata una forte mobilitazione con-tinua da parte dei cittadini dei comuni della zona. Il Comune di Salzano, come altri comu-ni, enti pubblici, associazioni e gente comune, ha voluto rimboccarsi le maniche aiutando nella maniera più concreta possibile le fami-glie dei comuni colpiti, e lo ha fatto mettendo in piedi, il 22 luglio scorso nella splendida cornice della Filanda Romanin-Jacur, la serata tutta dedita alla spettacolo dal nome “Più forti del Tornado”. L’evento è stato proposto dalla compagnia di cabarettisti “Riso fa Buon San-gue” e l’Avis provinciale che hanno interpella-to l’amministrazione comunale di Salzano la quale ha subito accolto la proposta e messo in moto la macchina organizzativa per la re-alizzazione della serata. Inoltre essenziale è stato l’aiuto dei social e di internet che hanno fatto in modo che la notizia della serata si sia diffusa in pochissimo tempo, tramutandosi in un evento di vero successo: più di 6.000 sono state le persone che hanno partecipato all’ini-ziativa. La serata, all’insegna del divertimento e della risata, non ha chiamato all’appello solamente numerosi comici del mondo della televisione, tanti sono stati anche gli artisti, i musicisti e i deejay che si sono avvicendati sul palcoscenico. In molti hanno lavorato e si sono messi in gioco per questa serata hanno dato vita veramente ad un grande spettacolo

facendo raccogliere una somma complessiva di 75.056,64 euro che è stata suddivisa poi in tre parti uguali e consegnata ai comuni col-piti. Ma gli aiuti da parte di Salzano non fi ni-scono in questa serata, molte sono le persone che, facendo parte del Gruppo X, sono entrati a far parte del gruppo “Volontari Clandestini”. I quali, ancora ora, aiutano in maniera con-creta le famiglie colpite dalla tromba d’aria attraverso la creazione continua di eventi per raccogliere fondi. Queste iniziative, e in parti-colare la vendita delle magliette: “Ci hai uniti non ci hai distrutti”, hanno raccolto 20 mila euro che sono stati già consegnati ad una de-cina tra famiglie ed aziende in grande diffi col-tà. I volontari non hanno nessuna intenzione di smettere, e hanno già un programma che arriva fi no ai primi di ottobre e che farà il giro di tutto il Veneto, per mantenere l’attenzione costate su una situazione che è ancora di ele-vata criticità. Le prossime date sono disponibili sulla pagina del Gruppo X di Salzano (http://gruppoxsalzano.org/). A.M.

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8 Mirano

Chiude Cardiochirurgia e stavolta non è solo un annuncio. Bisturi nel cassetto già in estate, per smaltire le ferie del personale e iniziare

il graduale trasferimento all’ospedale dell’Angelo di Mestre. Sulla riapertura a settembre c’è però un grande punto interrogativo. Sulla carta la Cardio-chirurgia miranese dovrebbe proseguire la propria attività “ad esaurimento” fino al 31 dicembre, in realtà il trasloco a Mestre di medici e prestazioni è già iniziato. A confermarlo è stato il presidente del Veneto Luca Zaia in persona: “La chiusura di Car-diochirurgia a Mirano è legata a direttive nazionali – ha detto Zaia – Mestre e Mirano non raggiungo-no da sole i numeri stabiliti nei parametri nazionali, anche perché siamo particolarmente bravi e ci sono pure Treviso, Padova o Vicenza. Nessuno mette in dubbio la qualità, ma la poca casistica ci porterà a concentrare le forze, per una disciplina particolare come Cardiochirurgia, su Mestre”. Discorso chiuso. O quasi. La replica del sindaco di Mirano Maria Rosa Pavanello infatti non si è fatta attendere: “Al di là dell’errore di fondo di eliminare un reparto di riconosciute efficienza e qualità – spiega il sindaco – vanno ricordati al governo della Regione anche i potenziali danni che a livello pratico, nell’immedia-to, la chiusura della Cardiochirurgia miranese rischia di causare ai cittadini, del Miranese come dell’intero veneziano. Come sarà possibile garantire gli oltre 800 interventi in programma tra Mirano (148 solo in questa prima parte di 2015, oltre 200 in previsione per l’intero anno) e Mestre che da sola ne assicu-ra circa 650 all’anno? Bisogna essere chiari e onesti su questo: non è materialmente possibile. Inoltre, va detto che il reparto di Emodinamica, che a Mirano rimarrà, pure se orfano di Cardiochirurgia, può eseguire alcune delle sue prestazioni solo se affiancato da una Cardiochirurgia. Che ne sarà di queste presta-

zioni? Come sarà possibile assicurarle in maniera adeguata ai cittadini?”. Nel botta e risposta tutto politico sul destino della sanità miranese interviene anche l’assessore regionale Luca Coletto: “La Car-

diochirurgia di Mirano chiuderà in maniera progressiva, secon-do tempi tali da permettere la piena operatività di quella di Mestre. Nessuno toccherà l’Emodinamica interventisti-ca, che è un’eccellenza e che

resta a Mirano. Non capisco l’allarme destato da una previsione presente nelle schede ospedaliere sin dal giorno della loro approvazione”. Poi precisa: “Da Mirano a Mestre ci sono pochi chilometri, la Cardiochirurgia mestrina assorbirà tutta la richiesta

territoriale e farà anche attrazione extraregionale. L’organizzazione che abbiamo dato alla Cardiochi-rurgia in tutto il Veneto è efficiente e di altissima qualità per rispondere a tutte le necessità, anche le più complesse. Con 4.232 interventi effettuati in un anno alle aziende ospedaliere di Padova e Verona e negli ospedali di Treviso, Vicenza e Mestre-Venezia nessuno rimane senza cure o attende l’intervento oltre i limiti”. Resta comunque l’amarezza di un territorio che si vede privato di un reparto di grade eccellenza, che nel corso dei decenni era stato il fiore all’occhiello per tutta la Regione Veneto. La preoccupazione per la chiusura di Cardiochirurgia e il trasferimento di altri reparti fra gli ospedali di Dolo e Mirano, si è estesa poi in queste settimane al comprensorio della Riviera del Brenta.

di Filippo de Gaspari

Sanità L’Ulss 13 ha annunciato il trasferimento del reparto per anni eccellenza a Mirano

Chiude Cardiochirurgia, infuria la polemica

L’ospedale di Mirano

Emodinamica può eseguire alcune delle sue prestazioni solo se affiancato da Cardiochirurgia

L’ufficio postale di Scaltenigo torna a essere aperto a tutti i cittadini. La direttrice provinciale Stefania Tomain, il sindaco Maria Rosa Pavanello e la sua vice Annama-

ria Tomaello lo hanno inaugurato lo scorso 20 luglio, con il taglio del nastro che il paese attendeva da quattro anni. Era infatti il 2011 quando le Poste di Scaltenigo venivano chiuse, scatenando la protesta dei residenti. Da allora gli abitanti di Scaltenigo, ma anche di tutta l’area sud del co-mune, da Vetrego a Ballò, sono stati costretti a raggiungere

gli uffici postali vicini, come Mirano, percorrendo strade spesso trafficate e pericolose, in bicicletta e senza piste. Nel frattempo la politica e i cittadini, con in testa il comitato “Viabilità Sicura”, si sono mossi per ottenere la riapertura del servizio. In piena estate la riattivazione dello sportello, tenuta a battesimo anche dal nuovo direttore Michele Troisi, gli impiegati e molti cittadini. Dalla responsabile provinciale Tomain l’invito ai cittadini di Scaltenigo a utilizzare i servi-zi di Poste Italiane: servirà infatti il contributo di tutti per

mantenere in vita l’ufficio postale. Alla cerimonia sono in-tervenuti anche Giampaolo Talamini, a nome del comitato e l’ex direttore dell’ufficio postale Luigi Polato, che nel 1981 aveva inaugurato l’attuale sede di via Scaltenigo. In paese sono ora tre gli sportelli a disposizione del pubblico, oltre a uno sportello automatico Postamat, per il ritiro di dena-ro contante, il pagamento di bollette e altre operazioni. Il nuovo ufficio postale si chiama ufficialmente “Mirano 1” ed è il terzo del comune, dopo le Poste Centrali di piazzale Ga-

ribaldi e l’ufficio di Zianigo. L’ufficio postale di via Scaltenigo 179, è aperto dal lunedì al venerdì dalle 8.20 alle 13.35 e il sabato dalle 8.20 alle 12.35. Per informazioni il numero di telefono è lo 041-436078.

il caSo Servizil’Ufficio poStale di Scaltenigo riapre alla cittadinanza

F.D.G.

Entro l’anno dovranno essere garantiti 800 interventi in programma

segue da pag. 1... E nutriamo tutti un’intima certezza che se dipendesse

solo da lui, aprirebbe le porte anche della Sistina pur di accoglie-re tutti i poveri che potrebbe contenere.

Ma anche lui ha le mani legate e, in questa vicenda, la sua parola non resta che un seme nel vento. Perché seppur in maggioranza cattolici noi tutti, veneti, italiani, europei, abbiamo paura della massiccia invasione dei migranti che non smettono di arrivare alle porte del nostro vecchio continente.

Molti di loro vengono già ospitati in alcuni dei nostri comuni. Alloggiati a centinaia in ex basi militari che diventano inevitabil-mente dei ghetti, recinti in cui contenere un problema, non degli uomini, donne e bambini.

Eppure non ci sono risposte articolate per questo fenomeno che ogni giorno di più sta impegnando amministratori, associa-zioni e cittadini di buona volontà.

La questione è sovranazionale e come tale va trattata. Ma molta parte dei Paesi dell’Unione non ci sente e chiude le fron-tiere e tira i remi in barca e ci lascia soli con la responsabilità di gestire un’ondata migratoria sempre più pressante.

Ma mentre in Europa si discute e l’Italia si barcamena nella gestione di questa nuova emergenza, chiedendo che siano sta-bilite delle quote di accoglienza per ogni nazione Ue, la lunga marcia di chi fugge da guerra e povertà continua.

Ed è un peccato che nella mente dei più sia già passato il ricordo dell’orrore che tutto il mondo ha provato “ingoiando” la foto del corpicino, composto, delicato, senza vita di un piccolo bimbo siriano di nome Aylan.

Lui come tanti altri non entrerà in nessuna aula scolastica questo settembre, né a casa sua né a casa nostra. Lui come tanti altri stava scappando con la sua famiglia da qualcosa di orribile che noi non possiamo, probabilmente, nemmeno immaginare.

Per queste vite in cammino e in fuga, dobbiamo augurarci che una soluzione internazionale si trovi e che la generosità degli altri Paesi dell’Unione Europea si concretizzi a breve.

E per quanto ci riguarda, in Veneto, a casa nostra, servono proposte concrete non manifestazioni xenofobe e proclami popu-listici. I nostri sindaci non hanno bisogno di striscioni e magliette dagli slogan d’effetto, hanno bisogno di non essere lasciati soli a gestire situazioni sproporzionate anche per il più capace degli amministratori locali.

EditorialeMigranti, un dramma senza confi ni

*[email protected] - [email protected]

di Germana Urbani*

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9Mirano

Mirano? Un’isola felice, qui si vive meglio che in tutte le altre parti del comprensorio e di buona parte

della provincia. Lo dicono i dati. “Il Sole 24 Ore” e il Centro Studi Sintesi hanno, infatti, pubblicato la classifica 2015 dei “Borghi felici d’Italia”, che mette in fila tutti i co-muni tra i 5 mila e i 50 mila abitanti che in assoluto godono della miglior qualità della vita nel nostro Paese. Mirano non solo con-ferma la presenza nei primi 100 comuni, ma addirittura migliora la propria posizione rispetto al 2014, salendo dall’85° al 77°

posto. Per stilare la classifica, il Centro Studi Sintesi ha selezionato un numero ristretto di comuni (158) che rispettasse i parametri di accesso. Poi, tra questi, ha stilato una graduatoria sulla base di indicatori specifici, come la qualità dell’ambiente, le condizioni di vita materiali, i rapporti sociali, la sicurez-za, tanto per citarne alcuni. Interessante, al di là della classifica generale, osservare in quali categorie Mirano ha fatto i maggiori passi avanti che le hanno permesso di sali-re rispetto agli anni scorsi. Nell’importante categoria delle condizioni di vita materiali

(vale a dire quella che contiene, tra le altre cose, il benessere economico dei residen-ti) Mirano è salita dal 68° al 65° posto. I miglioramenti più sensibili si sono avuti nelle categorie Ambiente (dall’83° al 61° posto) e nella Sicurezza (dal 27° al 15°). “La conferma di Mirano in questa classifica – osserva il sindaco Maria Rosa Pavanello – è una testimonianza dell’ottima qualità della vita della nostra città, aspetto che le è storicamente riconosciuto. Il fatto, poi, che sia salita di posizione può essere visto come un bel riconoscimento per il lavoro che ab-

di Filippo De Gaspari

Il Comune conferma la presenza nei primi 100 comuni, e migliora la posizione rispetto al 2014, salendo dall’85° al 77° posto

Territorio Arrivano i dati. De “Il Sole 24 Ore” e del Centro Studi Sintesi

Settant’anni da Hiroshima, Mirano e Noale hanno ricorda-to la prima bomba atomica, sganciata il 6 agosto 1945, con una serie di appuntamenti per non dimenticare,

proposti da associazioni e gruppi del territorio per porre l’ac-cento sulla tragedia nucleare. Proprio il 6 agosto, in municipio

a Mirano, è partita la raccolta firme per “Un mondo di pace libero dalle armi nucleari entro il 2020”. Alle 8.15, orario dello scoppio dell’atomica, 52 rintocchi di campana hanno ricordato i secondi impiegati dall’ordigno per cadere su Hiroshima e alle 9 si è tenuta una cerimonia pubblica di commemorazione nella sala giunta, con il professor Alessandro Pascolini, del Centro diritti umani dell’Università di Padova. Alle 18, questa volta a Noale, nella Torre dell’orologio, vernice della mostra interattiva

allestita grazie al materiale fornito da “Mayors for Peace”, l’organizzazione nata dai sindaci di Hiroshima e Nagasaki per chiedere l’abolizione delle armi nucleari nel mondo e aperta tutti i fine settimana di agosto. Infine alle 21, di nuovo a Mira-no, in piazzetta Errera, chiusura della giornata di riflessione con alcune suggestive lanterne rosse posizionate nella “Fontana della pace”.

F.D.G.

per non dimenticare l’orrore di HiroSHima

Ricorrenza

Mirano borgo felice d’Italia

biamo fatto in questi anni e uno sprone a fare ancora meglio in quelli a venire. C’è da essere particolarmente soddisfatti per le ottime performance nella sicurezza (da sot-tolineare che siamo il 15° comune più sicu-ro d’Italia) e nell’ambiente. Quest’ultimo dato ripaga gli sforzi fatti nelle molte inizia-tive per l’ecosostenibilità e la salvaguardia del territorio che abbiamo intrapreso, come la redazione del Piano d’azione per l’ener-gia sostenibile, l’adesione al Patto dei sin-

daci, il progetto per la valorizzazione della Terra dei Tiepolo e del suo marchio, molto importanti in chiave di valorizzazione turi-stica. Non ci fermeremo qui, continuiamo a lavorare per rendere migliore il territorio miranese: ad esempio, nel 2016 partiran-no i lavori per sistemare Villa 25 Aprile e il suo parco, possibili grazie a fondi comunali e a quelli ottenuti dalla Regione (340 mila euro) nell’ambito del progetto Ipa”.

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Il parco lungo il Passante diventa comu-nale. Raggiunto l’accordo per la gestione dell’area di via Porara, la più grande del

progetto del “Passante verde”, ben 11 et-tari di verde già attrezzati tra il cavalcavia Porara e il canale Taglio. Una convenzione tra Comune e Cav (Concessioni autostrada-li venete), che ha gestito il parco finora, permetterà il passaggio di gestione e una diversa fruizione dell’area, che ospiterà an-che manifestazioni ed eventi. La notizia era nell’aria, ma ciononostante è stata accolta con riserva dalle opposizioni a Mirano, che hanno subito chiesto di discuterne in com-missione e in Consiglio. Per la maggior parte delle minoranze: “Il Comune si lamenta di non poter curare piccoli fazzoletti di verde e non poter tagliare l’erba dei fossi, poi però si assume gli oneri della gestione di una zona di ben 11 ettari, a fronte di un ipotetico contributo di Cav”. Ma per la giun-ta l’acquisizione del parco è la via giusta. Il trasferimento del verde del Passante alla gestione del Comune permetterà, infatti, di organizzare nell’area eventi culturali, spor-tivi e spettacoli, tra cui, quasi certamente, anche la prossima edizione del Mirano Sum-mer Festival. Cav darà un contributo per la manutenzione dell’area, per il resto lascerà fare al Comune: intanto ha provveduto a sistemare 35 punti luce, che rendono così utilizzabile il parco anche di sera. Era una delle richieste arrivate dai miranesi, soliti utilizzare il parco per passeggiate e attività all’aperto a tutte le ore. Ma il gestore auto-stradale, prima di cedere completamente il

parco, realizzerà un’ultima opera: un ampio parcheggio, chiuso con sbarra, per essere utilizzato solo in occasione degli eventi pro-grammati. Verrà realizzato a nord del par-co, lungo via Porara, in terreno battuto ma inerbito, invece che asfaltato, con accesso dalla rotonda ai piedi del cavalcavia. Potreb-be essere pronto già per l’inizio del nuovo anno. “E’ un primo passo per condividere con i comuni il Passante verde – spiega il presidente di Cav, Tiziano Bembo – un modo per avvicinare i cittadini alle aree verdi realizzate con il Passante, favorendo momenti di intrattenimento”. Per il sindaco Maria Rosa Pavanello: “Il parco è già dei miranesi, che lo utilizzano per rilassarsi nel verde o fare attività sportiva a pochi passi dal centro, collegati alla rete di piste ciclabili della zona. L’accordo con Cav ci permette-rà di prevedere nuovi utilizzi, avendo una risorsa in più da destinare alle tante mani-

di Filippo De Gaspari

D’ora in avanti gli 11 ettari di verde potranno essere usati anche per manifestazioni ed eventi

Territorio Raggiunto l’accordo per la gestione dell’area di via Porara

Il parco del Passante ceduto al Comune

Il parco del Passante

festazioni organizzate a Mirano”. Un primo evento-test potrebbero essere in programma già questo autunno, organizzato proprio dall’Associazione Volare del presidente Pa-olo Favaretto, che predispone da 9 anni il Mirano Summer Festival. In ottobre, targato “Volare”, potrebbe nascere il Mirano Okto-berfest, mentre in futuro potrebbero svolger-si nell’area altre manifestazioni di richiamo, come la Festa dello sport.

L’ente locale ha provveduto a sistemare 35 punti luce per l’uso serale

Comuni ricicloni, Legambiente pre-mia Mirano. La città potrà, infatti, fregiarsi anche per l’anno 2015

del riconoscimento con cui ogni anno l’associazione ambientalista premia i comuni che uniscono alte percentuali di raccolta differenziata ed efficienti sistemi di gestione dei rifiuti. “Un pre-mio che va condiviso con tutti i cittadini, che con senso civico e responsabilità svolgono ogni giorno le azioni corrette di differenziazione dei rifiuti – ha spie-gato il sindaco Maria Rosa Pavanello. La sfida oggi non è solo quella di conso-lidare la percentuale di raccolta differen-ziata, che ha ormai raggiunto il valore del 75%, ma di aumentare la qualità della differenziazione, diminuendo gli errori di conferimento che incidono sugli obiettivi di contenimento della spesa”. A Mirano, grazie alla raccolta differen-ziata e al sistema di raccolta a calotta, è stato possibile contenere anche il costo del servizio: il Comune è infatti uno dei pochi del comprensorio ad aver potuto ridurre progressivamente in tre anni le tariffe medie del 12%. Il 6 luglio scorso, a Roma, nel corso della manifestazione di premiazione dei comuni italiani rici-cloni, si è presentato così anche Mirano, ora comune riciclone.

Legambientecittà premiata come comUne riciclone

F.D.G.

11Mirano

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12 Spinea

Finalmente aperta la bretella tra via Martiri della libertà e via Capitanio, ora collegate dal nastro d’asfalto della cosiddetta stra-

da 8-bis, opera complementare al Passante che sulla carta dovrebbe migliorare la viabilità a sud di via Roma. Apre la strada ma non si chiudono le polemiche che hanno accompagnato l’opera fin dalla sua progettazione: ritenuta inutile, dai locali comitati addirittura “folle”, impossibile da fermare perché già in avanzato stato di proget-tazione, poi realizzata, tappezzata di striscioni di protesta e infine completata, ma mai aper-ta, fino a oggi. Nonostante i lavori terminati da tempo e i lampioni accesi a illuminare per mesi una strada chiusa e, dunque, deserta. Era stato il Comune a prendere tempo, chiedendo a Ve-neto Strade di apportare prima alcune migliorie tecniche, in particolare per la sicurezza di pe-doni e ciclisti. L’11 agosto finalmente le prime auto hanno potuto transitare, un giorno dopo la data annunciata dal Comune, per permettere di sincronizzare meglio la segnaletica orizzon-tale con quella verticale appena installata. Nei piani, la 8-bis dovrebbe evitare il congestiona-mento del traffico cittadino su via Capitanio. Un’apertura che, insieme a soddisfazioni e po-lemiche, porta anche sostanziali modifiche del-la viabilità che riguardano tutto il quadrante, a sud di via Roma. Due i divieti d’accesso: uno da Fornase verso via Capitanio, l’altro dalla roton-da della bretella (in direzione via Pastrengo) all’ingresso di via Solferino. Per raggiungere via Roma da Fornase, quindi, gli automobilisti non utilizzeranno più via Capitanio, ma dovranno allungare il percorso attraversando via Pastren-go. Chi invece da Fornase dovrà andare al Vil-

laggio dei Fiori, può utilizzare la nuova bretella e imboccare via Martiri, oppure via Pastrengo e poi svoltare a sinistra. Rimane aperto per poco lo stradello per chi ha la necessità di percorrere via Capitanio, poi rimarrà solo l’alternativa: da metà di via Pastrengo entrare in via Solferino e quindi immettersi in via Capitanio. Le modi-fiche però non sono finite: le prossime novità riguarderanno, a breve, proprio via Solferino, destinata a diventare a senso unico per metà del percorso, nel tratto che prosegue verso le scuole. “L’obiettivo è mettere in sicurezza quel segmento – spiega il consigliere delegato alle piste ciclabili Mario Zorzetto Penzo – perché c’è una curva che, in una strada stretta e a doppio senso, può essere pericolosa. In partico-lare perché vi transita anche il Pedibus. Quando via Solferino diventerà a senso unico, il tratto tra via Fregene e via Solferino sarà chiuso al traffico: lo riasfalteremo, trasformandolo in percorso ciclopedonale, offrendo quindi una via

di Filippo De Gaspari

Via Solferino diventerà a senso unico nel tratto che prosegue verso gli istituti scolastici

Viabilità Concluso un intervento in carico a Veneto Strade

Nuova bretella fra via Martiri della Libertà e via Capitanio

sicura alle biciclette e ai bambini diretti a scuo-la. Contiamo di avere pronta la nuova stradina entro l’inizio dell’anno scolastico”. “Avremo un centro meno congestionato – ha aggiunto l’assessore alla Viabilità Gianpier Chinellato – ma alleggeriremo pure una strada come la stessa via Capitanio”.

Per raggiungere via Roma gli automobilisti dovranno allungare il percorso in via Pastrengo

Vigilanza nei parchi garantita anche d’estate grazie all’Associazione na-zionale carabinieri. I carabinieri in

congedo hanno ripreso infatti il servizio nelle aree verdi pubbliche, per migliorare la vivibilità, in particolare nella zona del parco Nuove Gemme e del Villaggio dei Fiori, soggette in passato a segnalazioni di degrado e cattive frequentazioni da parte dei cittadini. I volontari svolgono anche in queste settimane di ferie atti-vità di vigilanza generica e informazioni sul corretto utilizzo delle aree verdi e dei loro servizi. L’attività dell’Anc di Spinea, è ricompresa all’interno del progetto “Mi prendo cura della mia città”, e si avvale di una forte collaborazione con il comando dei carabinieri di Spinea guida-to dal luogotenente Lamberto Stanchi e la polizia locale. Con gli operatori della sicurezza in città, infatti, i volontari sono in stretto contatto e possono segnalare telefonicamente eventuali situazioni di degrado, pericolo e insicurezza, facili-tando in questo modo anche l’intervento delle forze dell’ordine. Non potranno intervenire direttamente per risolvere i problemi, la loro tuttavia sarà in ogni caso una presenza sul territorio, svolgen-do un’opera di deterrenza.

Sicurezzacarabinieri in congedo nei parcHi

F.D.G.

La mappa della nuova viabilità

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14 Spinea

Sonia centro antiviolenza del Miranese che si trova a Noale, è un servizio di ascolto gratuito dedicato alle donne che

hanno delle difficoltà o che vivono violenze e hanno bisogno di aiuto. Questo sportello offre: ascolto e accoglienza, sostegno psicologico, consulenza legale e un gruppo di auto-aiuto. Il centro è realizzato con la collaborazione della Commissione Intercomunale per la re-alizzazione delle Pari opportunità, composto dai comuni di Spinea, Noale, Salzano, Martel-lago, Mirano, Scorzè e Santa Maria di Sala. Il progetto, lo scorso settembre 2014, ha partecipato al bando di finanziamento regio-nale, seguendone poi l’iter fino all’aggiudica-zione dell’intero finanziamento richiesto di 25 mila euro. Il finanziamento regionale giunge, dunque, a premiare, un progetto innovativo e d’insieme che nel territorio non esisteva: un servizio specifico per l’accoglienza delle donne vittime di violenza e maltrattamento, e di cui si è costatata l’assoluta necessità, posto che il centro in questo momento segue oltre dieci

donne, di nazionalità italiana, residenti nel comprensorio. Il finanziamento consentirà di migliorare il servizio con l’aumento dei giorni di apertura del centro antiviolenza, ma anche di offrire una vera e propria “carta dei servizi”, quali: ascolto e accoglienza, sostegno psicolo-gico e consulenza legale, gruppo di auto-aiuto, e ancora l’ampliamento delle fasce d’orario di ascolto della segreteria telefonica, l’attivazio-ne di un numero verde, la partecipazione delle operatrici al tavolo di coordinamento degli

assistenti sociali del territorio, il rafforzamento della ricerca condotta sui medici di medicina generale e, infine, l’implementazione delle at-tività di promozione dello stesso centro antivio-lenza. Allo sportello lavorano due psicologhe

e un avvocato che gestiscono l’intero servizio. Giorgia Fontanella è la responsabile allo spor-tello Sonia di Noale e dice che le donne che accedono al servizio, hanno bisogno di tempo per raccontare la loro storia, perché non è sem-plice raccontare ed accettare i maltrattamenti e le violenze. “La cooperativa si occupa di violen-za verso le donne da più di 11anni – dice la responsabile Giorgia Fontanella. Ci occupiamo del territorio di Venezia con un servizio telefo-nico e negli orari dove non siamo rispondiamo, registriamo i messaggi in segreteria. Abbiamo all’incirca una cinquantina di donne per tutti i comuni. Prendono contatto con noi che le ascoltiamo e capiamo di che genere di aiuto hanno bisogno per indirizzare le loro richie-ste”. Il servizio è conosciuto tramite material pubblicitario, in rete o tramite lo sportello. La violenza che subiscono non è solo fisica, molta parte è anche psicologica ed economica, quella che tiene in scacco le donne, e che non per-mette loro di uscire da situazioni critiche. “La violenza interesse tutte le categorie e le classi

sociali – continua la responsabile – noi abbia-mo una media di 50 anni. Questo sportello è aperto per accogliere le donne, e garantiamo riservatezza e privacy con uno spazio dedicato e anche di persona con appuntanti in sede, per trovare i percorsi concreti per uscire dalle situazioni di maltrattamento”. Lo sportello sta ampliando il servizio e presto ci saranno delle novità. Per informazioni e appuntamenti si può contattare il numero 349 2420066, il lunedì e il martedì dalle 10 alle 14 e il giovedì dalle

14 alle 18, oppure scrivere a: [email protected].

Insomma, un ottimo servizio per chi sul territorio ha bisogno di aiuto e a volte non sa a chi rivolgersi per affrontare situazioni davvero pesanti che coinvolgono anche minori.

Sociale E’ attivo lo sportello Sonia per i comuni del miranese

Centro antiviolenza, lavoro continuo“Stiamo seguendo una cinquantina di donne nel comprensorio. Prendono contatto con noi che le ascoltiamo”di Roberta Pasqualetto

La struttura è aperta lunedì e martedì dalle 10 alle 14 e giovedì dalle 14 alle 18

L’Asd calcio femminile Real Spinea è una nuo-va realtà sportiva nata

a fine agosto 2014 dopo la chiusura del ciclo del cal-cio femminile dilettantistico (prima squadra femminile, campionato regionale serie C), durato ben 18 anni sotto la conduzione della signora Luisa Norbiato. Questa nuova organizzazione è nata per volontà di una decina di genitori, un nonno e due allenatori che hanno deciso di ripartire da capo con due categorie: pulcini ed esordienti e con la sezione primavera da settembre di quest’anno. “Abbiamo molte ragazze del 2000 pronte a giocare e così abbia-mo deciso di creare la terza categoria – dice il segretario generale Asd calcio femminile Spinea Gianni Defilippi. Siamo partiti con 20 ragazze e a fine stagione ne avevamo 33. Molte ragazze giocavano con le squadre maschili e non conoscevano questa realtà. Giocatrici residenti a Spinea ne abbiamo solo due, le altre arrivano dai comuni vicini: Pianiga, Marano, Zelarino e molti altri”. Le ragazze delle tre categorie sono una cinquantina di età compresa fra gli 8 e i 15 anni, più qualcuna di età superiore. I pulcini (ragazze dal 2006 al 2003) e gli esordienti (2002-2000) hanno partecipato al rispettivo campio-nato autunnale di categoria indetto dalla Figdc e Lnd. Questi campionati sono prettamente maschili, le ragazze dell’Asd Spinea sono le uniche formazioni femminili all’interno dei rispettivi campionati. Durante l’inverno ci sono i tornei a livello regionale e tra squadre femminili. “La nostra società vuole puntare al divertimento e cerca di far giocare tutte le ragazze – conclude Defilippi – non vogliamo formare delle star. Qui abbiamo voluto creare un ambiente diverso e meno competitivo, perché le nostre ragazze per prima cosa devono giocare e divertirsi”. La squadra gioca e si allena nel campo sportivo Graspo d’Uva in via Mantegna. Per maggiori informazioni www.realspinea.it o nella pagina facebook “real Spinea calcio femminile”.

Societàil calcio roSa Si diStingUe

Il Cdv (comitato controllo del vicinato) di Spinea ha formal-mente chiesto la disponibilità

dell’amministrazione comunale per valutare la fattibilità di alcune attività che prevedono: forme di collaborazione per la diffusione mediatica del sistema Controllo del Vicinato, tramite il sito internet istituzionale; pianificazione di un incontro istituzionale tra il comitato promotore, comandante dei carabinie-ri di stazione, comandante polizia locale, in cui spiegare lo sviluppo del controllo del vicinato e il ruolo dei referenti di zona. L’individuazione e la designazione ufficiale di un consigliere delegato alla sicurezza che possa collaborare con il comitato allo sviluppo del progetto, poiché non è presente un assessorato. L’installazione segnaletica verticale del controllo del vicina-to nelle zone in cui sono presenti i gruppi attivi e futuri. “La risposta del sindaco Silvano Checchin è stata possibilista – dice il coordinatore C.D.V. Alberto Gatti. Ci ha risposto che dopo che avrà effettuato le opportune ve-rifiche, valuterà la strada da intraprendere e, entro il 30 settembre, avremo una risposta alle nostre richieste”. In ogni caso il comitato ha ripetuto che, anche se la risposta non fosse positiva, in termini collaborativi, punterà a diventare sempre più capillare grazie a tutti coloro che si sono resi dispo-nibili e che sono pronti a dare una mano. “Non abbiamo escluso degli incontri bilaterali tra il controllo del vicinato nazionale, il comitato locale, il prefetto di Venezia” – conclude Gatti. Le prossime attività del comitato con-sisteranno nella distribuzione del volantino manuale minimo della sicurezza residenziale, in nuovi incontri pubblici per la costituzione dei gruppi zonali Luneo, Crea, Rosselli, Dante e Fornase. Inoltre si prevede di tenere degli incontri formativi con la popolazione con il criminologo Francesco Caccetta, promotore del controllo del vicinato nazionale. Per maggiori informazioni www.cdvspinea.net.

Sicurezzacontrollo del vicinato, attività in campo

Domenica 20 set-tembre al parco Nuove Gemme, ri-

torna la rassegna artistica ArtinParco. L’assessorato alla cultura e le associa-zioni artistiche e culturali di Spinea: La Tavolozza, Gruppo Donne e Colore e Gruppo Artistico Spinea, in collaborazione con la Pro Loco Spinea propongono una giornata de-dicata all’arte e alla cultura. L’esposizione rimarrà aperta dalle 10 alle 12 e dalle 14.30 alle 17.30. Durante la giornata si terrà un laboratorio gratuito di disegno e pittura dedicato ai bambini. Per la sezione donne e colore, dalle 14.30 alle 17.30. Ci saranno delle dimostrazioni pratiche di incisione, calcografia e stampa a cura del Gruppo Artistico di Spinea. Dalle 16 alle 20 ci saranno delle dimostrazioni di artisti del legno e della Fid. Intratterranno piccoli e grandi con tornei di dama e scacchi. L’associazione Amici della biblioteca proporrà una lettura e discussione di un libro dalle 10 alle 12 e dalle 14.30 alle 17.30 e, novità assoluta di quest’anno, un labirinto artistico didattico aperto a tutti. “Quest’anno vogliamo dare un’impronta diversa alla rassegna – dice la presidente del gruppo artistico Spinea Gegia Pileri – vorremo dare voce a diverse forme di arte. Per quanto riguarda l’arte in parco, un artista ha pensato di realizzare un labirinto con dei pannelli, un’opera vivibile dedicato ai bambini che potranno muoversi nel labirinto risolvendo il suo enigma. L’arte è un’idea di liberta e di espressione e la vogliamo portare anche a chi ha delle disabilità. Arte a trecentosessanta gradi dunque, per uscire dagli schemi tradizionali”. Le opere partecipanti saranno premiate con delle targhe pubblicazioni artistiche e buoni omaggio, per ogni sezione ammessa al concorso. Per maggiori informazioni si può seguire l’evento su facebook nel profilo gruppo artistico Spinea.

Al parco Nuove Gemmeartinparco Una moStra d’arte

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di Roberta Pasqualetto

SOCIALE CORSO DI PRIMO SOCCORSO

Al via il trentaduesimo cor-so gratuito di primo soc-corso organizzato dalla

Croce Gialla. Lunedì 5 ottobre inizierà il corso aperto a tutti i cittadini di età compresa tra i 18 ai 70 anni che aspirano a diventare volontari soccor-ritori. Il percorso è rivolto a persone in buone condizioni di salute e che hanno le giuste motivazioni e disponibilità di tempo per diventare un volontario soccorrito-re da abilitare al trasporto sociale con mezzo per disabili e al trasporto e soccorso sanitario con ambulanza. Gli appuntamenti sono 19, e sono divisi in 17 lezioni teoriche e due serate dedicate agli esami pratici, che termineranno giovedì 17 dicembre. Le lezioni sono tenute da medici specialisti, infermieri, una psicolo-ga e un avvocato e si terranno il lunedì e il giovedì dalle ore 20.30 alle ore 22.30 nella sede di Via Cici 25. Al termine del corso, se i test di apprendimento teorici e pratici avranno avuto esito positivo, i partecipanti potranno compilare la domanda per associarsi alla Croce Gialla Spinea – O.N.L.U.S. Se accettata dal direttivo, inizieranno il tirocinio di sei mesi nelle ambulanze da trasporto e soccorso sa-nitario come aspirante volontario soccorritore, o nei veicoli da trasporto sociale per infermi, anziani e disabili come aspirante volontario. “I posti sono limitati pertanto è obbligatoria la prenotazione del posto, compilando il modu-lo d’iscrizione online oppure presso la nostra segreteria – dice il presidente Croce Gialla

Spinea Enrico Armelao – volete essere d’a-iuto alla vostra comunità? Volete migliorare la vostra cultura di primo soccorso? Diventate uno di noi e attivatevi nel volontariato di tipo sociale, sanitario e protezione Civile, potrete fare un’esperienza di pubblica utilità e avrete modo di conoscere tanti nuovi amici”. Il corso ha sempre ottenuto diverse iscrizioni e molti dei partecipanti provengono da fuori provincia. Le attività di formazione sono svolte in collabo-razione con medici specialisti in rianimazione, traumatologia, pediatria, con una psicologa e con infermieri professionali per le medicazioni e tecniche di bendaggio. Un avvocato supporta il corso per la parte legislativa del Volontariato e i “tutors” interni insegnano le tecniche di ria-nimazione cardio-polmonare BLS. Gli impegni della Croce Gialla sono diversi e molto impor-tanti per tutta la cittadinanza perché offrono un servizio di pubblica assistenza volontaria. Per maggiori informazioni o per iscrizioni si può accedere al sito www.crocegiallaspinea.it e nella sezione Centro di Formazione / Corso di Primo Soccorso. R.P.

Dal primo gennaio 2015 è partita ufficial-mente l’Unione dei comuni del Miranese: Mirano, Noale, Spinea, S. M. di Sala,

Salzano e Martellago hanno unificato i servizi di polizia locale, protezione civile e personale. Alcuni consiglieri comunali hanno dei dubbi sull’efficacia dell’Unione dei comuni, ed evidenziano l’inattua-bilità del progetto di collocare il comando unico di polizia locale nella storica e vincolata villa Bel-vedere a Mirano. Quest’ultimo cantiere interessa anche la Regione del Veneto, per la richiesta di contributo che l’Unione dei comuni ha deliberato alla fine del mese di ottobre 2014. I dubbi sulla fattibilità del progetto sorgono perché la struttura non sarebbe accessibile per le autovetture di ser-vizio che rovinerebbero la pavimentazione, inol-tre sembrerebbe che l’edificio presenti problemi di staticità all’ultimo piano. Il consigliere Fratelli d’Italia Mauro Armelao (nella foto piccola) ha rivolto i suoi quesiti al presidente della Regione Luca Zaia, con una lettera: “Al di là delle rosee previsioni fatte dai sei sindaci. Le premetto che questo progetto non mi ha mai convinto così come è stato fatto perché creato troppo frettolosamente

per avere forse, un contributo regionale. Le cose si stanno dimostrando, a distanza di ben 7 mesi, non del tutto rosee, e le mie convinzioni iniziali si stanno dimostrando tali. Mancano ancora i rego-lamenti della Polizia Locale e dell’armamento del personale della stessa, non esistono ancora degli accordi decentrati. Di fatto, non esiste ancora un coordinamento vero tra i 6 comandi, tanto è che ognuno pensa ancora all’ex territorio di propria competenza, ecc”. Gli stessi dubbi sono condivisi dal consigliere Claudio Tessari lista civica Tessari. “L’Unione è nata nella massima confusione e non ha degli obiettivi precisi. Prima di procedere alla costituzione doveva essere organizzato un effet-tivo organigramma, invece tutto è iniziato nella precarietà. Sono emerse delle problematiche di fattibilità della nuova sede del comando unico

in villa Belvedere. Questo progetto è inattuabile perché le macchine non potranno accedere all’a-rea, e per alcuni importanti problemi strutturali”. Dello stesso parere anche il consigliere Massimo De Pieri del Movimento 5 Stelle. “L’Unione non ha un progetto adeguato. Per quanto riguarda vil-la Belvedere si stanno spendendo molti soldi per sistemare una struttura che poi non sarà idonea al servizio. Le motivazioni sono state più politiche che pratiche, si è fatto tutto di fretta”. Il sindaco Silvano Checchin risponde puntando l’attenzione sulle difficoltà economiche. “Tutti i comuni hanno delle difficoltà economiche e devono lavorare as-sieme per avere più possibilità altrimenti i servizi dovranno essere ridotti - dice. Per quanto riguarda villa Belvedere, stiamo facendo delle verifiche e in base a quelle decideremo cosa fare”.

Politica Il consigliere Mauro Armelao ha spedito una lettera al presidente Luca Zaia

Unione dei comuni, le critiche dell’opposizioneIl sindaco Checchin si difende: ”Senza questa realtà i servizi dovrebbero essere ridotti”

Al via i pre-p a r a t i v i di 100

presepi a Spi-nea. Dopo le 15 mila presenze dell’anno scorso, Spinea vuole ripetere il suc-cesso, unendo le forze con gli altri comuni per offrire uno spettacolo ancora più variegato. Il percorso di quest’anno sarà titolato “I Presepi nella terra del Tiepolo” (Spinea, Maerne e Caselle di S. M. di Sala) e proporrà un percorso suggestivo all’interno della tradizione storico-religiosa di quest’area. I preparativi per realizzare il percorso sono già iniziati e valorizzeranno i manufatti intagliati da artigiani locali, come le opere in vetro di Murano, che riporteranno i visitatori in epoche lontane. Lo scopo di questo even-to è valorizzare la tradizione popolare. La mostra non proporrà solo presepi artistici, ma opere in vetro di Murano, sculture in legno tipiche della tradizione Veneta, diorami ed icone sacre. Oltre ciò il “Progetto solidarietà-natalizia” avrà un ruolo centrale nella mostra ed eventuali donazioni saranno devolute in beneficenza per progetti di protezione dell’infanzia e recupero del patrimonio storico. Il progetto coinvolge: oltre l’associazione “Amici dei presepi Spinea”, l’associazione Vita in Piazza, Pro Loco Martellago e Pro Loco Spinea, la Città di Spinea, le parrocchie, il Comune di Maerne Martellago, il Comune di S. M. di Sala, scuole di vetro, artisti, artigiani- La mostra si terrà dal 19 dicembre 2015 al 6 gennaio 2016. Info www.100presepispinea.it o scrivere all’indirizzo e-mail: [email protected]

tradizioniIniziative100 preSepi, al via i preparativi

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15Spinea

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16 Santa Maria di Sala

Un’assicurazione per i privati, per co-prire le conseguenze di furti in casa e rapine a un costo accessibile a tutti.

Venticinque euro per dormire sonni tranquil-li: non salveranno la casa e le persone dai ladri, ma almeno permetteranno di ripartire senza rimetterci in caso di visita dei predo-ni. L’iniziativa è promossa dal Comune di Santa Maria di Sala, in collaborazione con il Comune di Martellago e l’Unione di Comuni del Miranese, cui possono accedere tutti i privati cittadini a partire dal primo settem-bre. “La riteniamo una valida integrazione a tutte le iniziative per la sicurezza messe in atto dal nostro Comune, la videosorve-glianza, la collaborazione con le forze dell’ordine, il lavoro della polizia locale e le rete sui social network – commenta il sindaco Nicola Fragomeni – una polizza pensata per le famiglie e gli anziani, pro-posta da una ditta individuata dall’Unione dei comuni del Miranese, che lavora già con diversi enti locali nel Veneto e in Friuli

Venezia Giulia. Il costo per ogni nucleo fa-miliare è di 25 euro e prevede la copertura per un anno, senza tacito rinnovo, dei danni causati da furti, rapine ed atti vandalici pres-so le abitazioni”. In particolare, la polizza copre i beni di proprietà dei componenti i nuclei familiari residenti nel Comune, quali, a titolo indicativo e non limitativo: arreda-mento, attrezzatura, macchine, macchinari elettrici ed elettronici, vestiario, oggetti di valore artistico, libri e merci varie, sino ad un massimo per anno assicurativo di 1.500 euro ad assicurato. Non solo. Assicura il denaro al seguito dell’assicurato, purché prelevato e dimostrato da banca o Poste, entro un’ora dall’operazione effettuata, fino ad un massimo di 500 euro. Infine, copre i guasti cagionati dai ladri e gli atti vandalici fino a 3 mila euro per nucleo familiare e per anno con il limite di mille euro per sinistro. E’ prevista una franchigia di 150 euro. La polizza avrà decorrenza an-nuale dall’1 ottobre 2015 al 30 settembre

2016. La domanda, scaricabile insieme ai moduli necessari dal sito del Comune, andrà inoltrata nell’Ufficio segreteria entro il pros-simo 30 settembre. Per ulteriori informazio-ni è disponibile “Intermedia LB” al numero telefonico 0421.307800. A far scuola nel campo delle assicurazioni collettive è stato per primo il Comune di Concordia Sagitta-ria, nel Veneto Orientale, addirittura riferi-mento nazionale in questo campo, con già 500 cittadini aderenti a fronte di un premio assicurativo di soli 10 euro l’anno.

Nel Miranese la prima a muoversi è stata Spinea, dove la proposta è arrivata per mano del consigliere di Fratelli d’Italia Mauro Armelao, il quale l’ha caldeggiata, incontrando favori bipartisan. Anche il sin-daco Silvano Checchin si è detto favorevole, cercando addirittura di estendere il provvedi-mento all’intera Unione. Infine se ne è par-lato a Martellago, ormai pronta anch’essa a partire. Prima ad assicurare i cittadini è stata tuttavia proprio Santa Maria di Sala,

dopo che nei mesi scorsi la questione è stata affrontata in Consiglio grazie anche all’inte-ressamento di maggioranza e opposizione, con il consigliere di “Civica Insieme”, Giu-seppe Rodighiero che ancora a marzo aveva presentato un ordine del giorno, poi votato poi all’unanimità dall’intero Consiglio comu-

nale, per impegnare il sindaco e la giunta ad avviare l’iter per questo progetto. Ora il sin-daco annuncia la polizza collettiva, e invita i cittadini a sottoscriverla, in una zona, com’è il Salese, spesso battuta in passato dai ladri, attirati anche dalla grande zona artigianale lungo la Noalese.

Sicurezza Dal primo settembre una iniziativa è promossa dal Comune con l’Unione di comuni del Miranese

Un’assicurazione collettiva contro i furti La polizza copre i beni di proprietà dei residenti nel Comune, sino ad un massimo di 1.500 euro per anno assicurativo di Filippo De Gaspari

F.D.G. F.D.G. F.D.G.

“Noi dobbiamo metterci in regola sotto ogni punto di vista, loro la-

vorano come abusivi da vent’anni senza corsi di aggiornamento e senza pagare nulla. Lo scontrino? Magari sulla carta di formaggio”. Lotta dura contro parrucchieri ed estetisti abusivi, ad alzare la voce è l’Associazione artigiani del man-damento, con sede a Santa Maria di Sala, che conta un migliaio di imprese associate nei sette comuni. Tra queste un centinaio di parrucchieri, estetisti e acconciatori. “Nel nostro settore quello del lavoro nero è un problema sempre più pressante, adesso non si può più tacere – sottolinea il funzionario dell’as-sociazione Andrea Dal Corso – non si tratta di attività sporadiche, stiamo monitorando da tempo una situazione insostenibile: contiamo decine di casi di abusivismo in tutto il Miranese”. Il fenomeno è dilagante: gli associati pun-tano il dito contro coloro che esercitano nel retro della propria casa, in modo irregolare, magari dopo aver chiuso la storica bottega. “Noi ci sobbarchiamo un carico pesantissimo di tasse e burocrazia – dicono in coro parrucchieri ed estetisti del Miranese – per lavorare regolarmente dobbiamo far fronte a una serie di adempimenti logistici, igienici, sanitari e legati alla sicurezza. Ma in tempi di crisi molti clienti vanno dove possono spendere meno: negli ultimi cinque anni a causa dell’abusivismo la nostra categoria ha diminuito il fatturato almeno del 20 %”. A farsi portavoce del malumore di molti colleghi è il capoca-tegoria Andrea Preo: “Abbiamo deciso di compattarci per provare a difenderci da questa concorrenza e risolvere il problema. Avanti di questo passo saremo noi, lavoratori in regola, a diventare delle mosche bianche. E’ nostra intenzione segnalare ogni caso specifico di irregolarità alle forze dell’ordine. Il problema non è la ragazzina che taglia i capelli a casa per le amiche, il problema sono uomini e donne di mezza età che avevano un negozio e ora lavorano in casa, creandosi un giro con decine di clienti senza pagare nulla”.

La denuncia degli artigiani “Stop a eStetiSti e parrUccHiere abUSive”

Il Comune riaccende le strade di notte. Decisa la riattiva-zione dei lampioni, dopo le

spegnimento decretato nel 2013 per motivi di contenimento dei consumi e, dunque, dei costi. Da allora l’illuminazione pubblica era stata ridotta con lo spegnimento di tutti i lampioni stradali dall’u-na alle 5 e non erano mancate le polemiche contro un provvedimento che per molti tutto faceva tranne che promuovere la sicurezza, sia stradale che contro la microcriminalità. I risparmi non erano mancati in effetti, ma nemmeno le proteste. Dopo pochi mesi la giunta aveva così escluso dal provvedimento almeno gli incroci lungo la Noalese e le provinciali più pericolose: via Desman, via Caltana, via Stradona, via Cavin di Sala, via Marconi e via Marinoni. Poi dall’anno scorso il Comune ha intrapreso la strada dell’efficientamento energetico: via i punti luce più vecchi, sostituiti con lampade a basso consumo. Finora sono stati 244 i lampioni sostituiti: al posto delle vecchie lampade ne sono state posizionate di nuove ai vapori di mercurio e moderne tecnologie a led che consentono di ottenere un risparmio di oltre il 60% rispetto a prima. Fatti due conti, il Comune ha scoperto che il risparmio energetico così ottenuto si aggira sui 100 mila kilowatt’ora: tradotto in denaro sono circa 23 mila euro e senza tener conto dello spegnimento parziale o totale che il Comune sta già adottando. Motivo per cui la giunta ha deciso di riaccendere i lampioni di notte. “Vi sarà un’ulteriore tranche di 173 mila euro entro la fine dell’anno per la sostituzione di altre luci obsolete – ha detto l’assessore al bilancio e vicesindaco Alessandro Arpi – con questo ulteriore intervento, dopo la prima tranche, sarà sostituita la quasi totalità dei punti luci funzionanti ancora con mercurio di sodio, ad alto consumo energetico, sia nelle periferie che nei centri. In totale, quasi 400 mila euro che escono con l’obiettivo di risparmiare poi nelle bollette”.

Viabilitàil comUne riaccende le Strade

La giunta sponsorizza il refe-rendum sulla “Legge scuo-la” e in paese scoppia la

polemica. Il sindaco Fragomeni ha infatti invitato i propri cittadi-ni ad aderire, mettendo la firma per promuovere il referendum abrogativo della “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione”. Per farlo basta recarsi entro il 26 settembre nell’ufficio anagrafe con un documento di identità. “E’ un referendum cui teniamo molto - spiega Nicola Fragomeni - e che ci permette di esprimere il forte dissenso nei confronti di una legge che porta la nostra scuola ad allontanarsi non solo dall’eccellenza, ma an-che dalla nostra sensibilità e cultura su temi molto importanti. Mi riferisco alla parte relativa alla teoria “gender”, che vuole proporre modelli diversi da quelli della famiglia tradizionale, che rappresenta, invece, il pilastro su cui deve reggersi la nostra società”. Inoltre, per gli “abrogatori”, la riforma darà eccessivo potere nelle mani di una sola persona (il preside), gli insegnanti che chiederanno trasferimento non potranno più scegliere né l’istituto né il luogo dove insegnare. Infine la valutazione dei professori comporta il rischio di un insegnamento non libero, e anche gli sgravi per chi decide di iscrivere i figli alle scuole private paritarie comporteranno minori investimenti nella scuola pubblica. La riforma, che è contestata dal Comitato nazionale leadership alla scuola, promotore del referendum, ha scatenato in paese voci favorevoli e contrarie, in particolare su Facebook e dopo la presa di posizione del sindaco a nome dell’intera giunta. Contro il primo cittadino si sono schierati ambienti ed esponenti del centrosini-stra, con lui parte del centrodestra. Divisi i colleghi sindaci del resto del Miranese. A questo punto se ne parlerà faccia a faccia all’interno di un dibattito pubblico che Fragomeni ha proposto di organizzare nel teatro Pertini all’interno di Villa Farsetti.

Politicafragomeni contro la riforma della ScUola

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19Personaggio 21Personaggio

Bruno Dapretto è nato a Pisino d’Istria, il primo luglio del 1948, ed è residente a Borgoricco, ma la sua passione per il volontariato lo porta a Spi-

nea quasi quotidianamente. Bruno ha lavorato come magazziniere in una azienda del territorio e, quando è andato in pensione, ha cominciato a impegnarsi con il volontariato; inizialmente con la protezione civile e in se-guito con la croce gialla. Quando nel 2005 partecipò ai corsi della croce gialla, aveva già iniziato la sua attività di volontario con la protezione civile. “Ho deciso di en-trare nel gruppo della croce gialla perché mi piacevano gli intenti. Dal punto di vista umano sono molto attivi e l’impegno è quasi quotidiano. Personalmente sono un soccorritore e tutor, ma sono anche autista, revisore dei conti e responsabile delle attrezzature”.

Lei segue anche i corsi per il reclutamento dei nuovi volontari?

“Sì. Durante i nostri corsi gratuiti capiamo quali sono i cittadini predisposti per i nostri interventi e li sele-zioniamo perché seguano il percorso con noi e diventino operativi. Si inizia con il primo soccorso e la specializza-zione per diventare volontario soccorritore, le linee guida

sono dettate dal decreto del 2007”. . Quali sono le mansioni di cui vi occupate? “Abbiamo diversi compiti e partecipiamo a eventi

con i nostri mezzi, ma abbiamo anche mansioni legate ad attività sportive, come ad esempio l’assistenza alle partite della Reyer, dove le nostre squadre rimangono presenti all’interno del Taliercio durante tutta la partita. Con la normativa Suem 118 possiamo fare assistenza sanitaria quando c’è un evento culturale che prevede tanta gente o eventi sportivi. Il nostro personale sa uti-lizzare il defi brillatore BLSD, che diventerà un obbligo nell’ambito sportivo dal 2016 con la legge Balbuzzi”.

Quali sono gli interventi che ricorda meglio? “A dire il vero ce ne sono tanti. Tra queste sicura-

mente l’Aquila con i terremotati nel 2009; a Padova con gli allagamenti del Bacchiglione nel 2010, e a Cazzago con il recente tornado. Sono molto importanti tutti gli in-terventi su strada perché arrivare rapidamente sul posto, può fare la differenza per chi è in pericolo”.

Che cosa è importante fare quando s’inter-viene?

“La prima cosa da fare, è guardare se la persona da

soccorrere respira ed è cosciente. I medici che collabora-no con noi pongono una domanda per far capire meglio le priorità: in un incidente con più feriti si soccorre per prima chi grida o chi sta zitto e non si muove? Bisogna capire chi ha bisogno di essere soccorso per primo. In questo caso sono le persone che non parlano e non si muovono. La valutazione deve essere veloce, la cosa è più lunga da spiegare che da fare. Queste nozioni le in-segniamo ai corsi, si arriva qui anche senza nessuna co-noscenza e poi si capisce se il percorso è quello giusto”.

E’ soddisfatto del suo lavoro? “Aiutare la gente è molto importante. Penso sia una

delle soddisfazioni più grandi che ho mai avuto. Sono soddisfatto giornalmente del mio lavoro nel centro, e i ragazzi più giovani mi chiamano simpaticamente l’orso buono”.

Secondo il suo punto di vista cosa dovreb-bero fare le istituzioni nei casi di emergenza e di catastrofi come il terremoto all’Aquila e il tornado

in Riviera? “Le Istituzioni dovrebbero intervenire, alleggerendo

il carico burocratico all’associazione e smussando alcune procedure invece di applicare le regole alla virgola”.

Come vede i giovani per il volontariato? “I giovani hanno voglia di partecipare al volonta-

riato. Nella nostra associazione ce ne sono diversi e seguono in maniera abituale gli impegni presi. Alcuni si sono avvicinati al volontariato perché attratti dalla divisa e dall’ambulanza, ma poi magari erano meno attratti dal servizio attivo che si tiene anche il sabato e la do-menica”.

Il volontariato si è dimostrato molto impor-tante nella Riviera dopo il tornado.

“I volontari hanno dato un bellissimo esempio a tut-ti. Alcuni sono stati mandati via perché sono arrivati con ciabatte infradito e senza nemmeno un paio di guanti, senza un abbigliamento idoneo e nessuna protezione rischiavano di farsi male”.

di Roberta Pasqualetto

“Ho partecipato ai soccorsi dell’Aquila per il terremoto del 2009; a Padova per gli allagamenti del Bacchiglione nel 2010, e a Cazzago per il recente tornado”

Solidarietà La storia di un impegno dedicato al bisogno degli altri

Bruno Dapretto

Bruno Dapretto, una vita per la croce gialla di Spinea

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1 Cultura provinciale

Il pittore chioggiotto Sandro Varagnolo ha esposto una sua opera alla mostra dei vin-citori della Biennale d’Arte Internazionale

Contemporanea di Facebook, sezione iper-realisti, che si è tenuta presso la galleria Art Studio 38, a Milano fi no al 14 Settembre. La Biennale Internazionale d’Arte Contemporanea di Facebook è stata ideata e organizzata dal critico e storico dell’arte Giorgio Grasso, già cu-ratore della 54° Biennale d’Arte di Venezia, ed ha registrato una straordinaria partecipazione con oltre 10.000 artisti di tutte le nazionalità. Con votazione mista, pubblico di Facebook, rivista specializzata d’arte “Art” e Giuria Tec-nica, sono state realizzate delle classifi che di vincitori divisi per categoria. I vincitori di ogni categoria hanno così ottenuto la possibilità di esporre in mostre collettive in varie gallerie nel territorio nazionale. Risultato decimo della cate-goria di iperrealismo, Sandro Varagnolo è stato invitato assieme ai primi 20, a partecipare alla collettiva esposta alla Galleria Art Studio 38 a Milano, proprio nel periodo in cui la metropoli lombarda è assai affollata dai numerosissimi visitatori dell’Expo internazionale. In questa occasione Varagnolo ha presentato anche un nuovo lavoro: una tavola di recupero di 87X48

cm non trattata e dipinta con tecnica ad olio dal titolo “Demetra”. L’opera (in foto), un emi-volto femminile che rappresenta una divinità greca, la Dea madre nutrice della gioventù e dell’agricoltura, è frutto di un’elaborazione della tecnica ad olio con resa realistica, ma allo stesso tempo sfrutta o meglio evidenzia le ano-malie del legno e delle sue vicissitudini terrene.

Nei mesi scorsi il pittore chioggiotto è stato protagonista di altre importanti iniziative espo-

sitive. Dal 12 al 19 maggio Varagnolo era tra i partecipanti alla quarta edizione de “I colori dell’arte”, una rassegna di arti visive con sele-zione ed esposizione fi nale a Salerno presso le Antiche Scuderie del seicentesco Palazzo Geno-vese. La segreteria organizzativa presieduta da Bruno Di Cerbo, presidente dell’associazione Il Castello e ideatore della manifestazione, ha comunicato a Varagnolo l’assegnazione di un Premio Pittura, con targa dedicata, su se-gnalazione della giuria tecnica, conferito per la corrente “Iperrealismo”, con motivazione “per l’energia della sua arte”. Le opere scelte dall’organizzazione di Salerno erano due olii su tavola, uno dal titolo “vanitas entomolo-gica” recentemente esposto nella personale primaverile di Padova, l’altro “I Superbi” su assi di legno, lavoro che è stato esposto an-che a Chioggia durante l’evento ChioggiArte lo scorso anno, che riprende un elemento archi-tettonico della città lagunare. Varagnolo è assai soddisfatto di questi recenti riconoscimenti che lo incoraggiano sulla strada intrapresa per ciò che riguarda un tipo di pittura legata a temi profondi e sicuramente non astratti, slegati da un’appartenenza territoriale, ma fortemente agganciati all’animo umano e al suo ambiente.

Presente con una sua nuova opera fra i venti selezionati tra gli oltre 10mila partecipanti

Pittura Biennale Internazionale d’Arte Contemporanea di Facebook

Sandro Varagnolo, protagonista a Milano

Il progetto Giorgio Gosetti e Andrea Segre per le Le giornate degli autori

Il cinema più che mai protagonista dell’esta-te chioggiotta quest’anno. Dopo il grande ritorno delle proiezioni di fi lm all’aperto

presso la scuola G. Pascoli, l’assessore alla Cultura di Chioggia Alessandra Lionello, il 20 agosto ha inaugurato la rassegna cinematogra-fi ca “Laguna Sud, Il cinema fuori dal Palazzo”, un progetto speciale di Giorgio Gosetti e Andrea Segre per Le Giornate degli Autori.

Promossa dalle Associazioni degli Autori alla Mostra Internazionale d’Arte Cinemato-grafi ca di Venezia, l’iniziativa ha interessato Chioggia, dal 20 al 24 agosto, e Pellestrina, dall’11 al 13 settembre. La Laguna ha abbrac-ciato idealmente le Giornate degli Autori con un prologo e un epilogo pensati per raccontare il passato e il futuro della sezione indipenden-te. Terra e acqua, acqua e terra dove si sono specchiate le immagini del miglior cinema in-dipendente, dove il cinema ha offerto spunti per pensare e discutere, ma anche per ritrovarsi insieme sotto le stelle.

“Ci ha spinto in questa strampalata impre-sa – dicono i curatori del progetto - l’amore per la Laguna e la sua gente, il desiderio di re-stituire uno spicchio di sapore festivaliero a chi vive a due passi dal Lido e magari non ha mai

messo piede alla Mostra, la riconoscenza per un mondo rimasto fedele alla sua tradizione e che di Venezia e della sua bellezza unica è in fondo la culla, la radice più autentica”.

Piazza Duomo a Chioggia dal 20 al 24 agosto è diventata il teatro en plein air della proiezione di pellicole che negli anni hanno con-tribuito a costruire l’immagine stessa delle Gior-nate degli Autori. Dal canadese “C.R.A.Z.Y.” di Jean-Marc Vallée (due Oscar per Dallas Buyers Club) all’italiano “Indebito” di Andrea Segre (nato proprio con le Giornate), passando per “La donna che canta” di Denis Villeneuve e “La mia classe” di Daniele Gaglianone.

Durante la serata fi nale della programma-zione clodiense Donpasta (“Artusi Remix”) ha presentato al folto pubblico dell’Auditorium San Niccolò la proiezione degli elaborati pro-dotti dai giovani video maker chioggiotti che avevano partecipato al laboratorio “Cucinema” diretto da Andrea Segre dal 21 al 24 agosto. A Pellestrina, invece, l’antica Remiera di via Zennari ha ospitato tre serate-evento con fi lm e personaggi delle Giornate degli Autori, tra cui l’anteprima italiana de “I sogni del lago sala-to” di Andrea Segre.

“Con questo evento Chioggia si inserisce

all’interno di un circuito internazionale che ne aumenta indubbiamente il prestigio culturale – commenta l’assessore alla Cultura, Alessandra Lionello - Grazie all’intuito del regista Andrea Segre, che si dimostra una presenza importan-te per la città, il progetto Laguna Sud offre una risposta concreta e di alto livello alla mancanza strutturale di cinema a Chioggia. Mi auguro che la collaborazione avviata quest’anno in via spe-rimentale con la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografi ca di Venezia possa crescere e consolidarsi, diventando un appuntamento fi sso per la nostra città

Laguna sud, il cinema fuori dal Palazzo

Giovedì 20

C.R.A.Z.Y.

di Jean-Marc Vallée

Canada, 2005, 127’

Dal regista premio Oscar per

Dallas Buyers Club, la storia di

una generazione: un cammino

sorprendente a tempo di

musica che porta un ragazzo a

comprendere la sua vera natura

e lo spinge a tentare di farsi

accettare dalla sua famiglia. Il

primo, grande successo delle

Giornate degli Autori.

Venerdì 21

LA DONNA CHE

CANTA

(INCENDIES)

di Denis Villeneuve

Canada/Francia, 2010, 139’

Dal regista rivelazione di

Prisoners e Sicario, un vortice

tra sentimenti e thriller,

continenti e generazioni. Due

fratelli, dal Canada al Medio

oriente, vanno alla ricerca delle

loro radici e si scontrano con la

durezza di una terra dove la

guerra e la rivolta sono la realtà

quotidiana. Candidato all’Oscar

per il miglior film straniero.

Sabato 22

LA MIA CLASSE

di Daniele Gaglianone

Italia, 2013, 92’

Valerio Mastandrea, un po’

attore e un po’personaggio,

è il maestro che dà lezioni

a una classe di stranieri in Italia.

Un regista li convince a

mettere in scena se stessi...

Un esperimento avvincente tra

realtà e finzione, divertente

e commovente. La rivelazione

delle Giornate degli Autori.

Domenica 23

INDEBITO

di Andrea Segre

Italia, 2013, 87’

Vinicio Capossela interpreta

il “rebetiko”, una delle musiche

che hanno costruito l’identità

moderna della Grecia,

portando con sé il dolore

dell’esilio e la ribellione alle

violenze della storia.

È una musica contro il potere,

non autorizzata, indebita. Lo

specchio della Grecia di oggi.

Lunedì 24

Serata fi nale

con la partecipazione di

Donpasta

(Artusi Remix).

21.24 agosto

Laboratorio

Cucinema

diretto da Andrea Segre

iscrizioni

[email protected]

LAGUNASUD

il cinema fuori dal Palazzo

20 - 24 agosto 2015

Chioggia Piazza Duomo ore 21.00

ingresso libero

Laguna Sud.

Terra e acqua, acqua e terra dove si specchiano le immagini del miglior cinema indipendente,

dove prendono forma le utopie, dove il cinema serve a far pensare e discutere,

ma anche a ritrovarsi insieme, a brindare dividendo il cibo e il piacere della scoperta.

www.eventi.chioggia.org - www.venice-days.com

in

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FONDAZIONECLODIENSEO.N.L.U.S.

Città di CHIOGGIA

La locandina dell’iniziativa

I cortometraggi di “Cuci-nema” sono andati alla Mostra del Cinema di

Venezia. I ragazzi protago-nisti del laboratorio cinema-tografi co, organizzato dal regista Andrea Segre con la partecipazione speciale di Don Pasta, hanno visto alcuni estratti dei loro video proiettati sugli schermi del Lido.

Nel corso del laboratorio i nove giovani videomaker chioggiotti Andrea Storchi, Damia-no Ballarin, Elena Spanio, Enrico Arrighi, Enrico Meneghelli, Giulia Vianelli, Laura Sambo, Luigi Pinton e Sara Pigozzo, hanno puntato i rifl ettori non solo sui luoghi caratteristici, ma anche sugli ambienti più intimi e nascosti di Chioggia e della sua laguna. La riprese delle ricette della cucina tipica sono diventate occasione di incontro con le voci e i canti quotidiani di una città che si racconta attraverso la pellicola. In tavola un ricco menù dalle “sepioline in umido”, ai “caparossoli in cassopipa”, dalla “succa fritta” ai “peoci fritti alla grappa” per fi nire con “polenta e cioccolato” e con i “sugoli”.

“E’ un’opportunità imperdibile ed unica per i nostri ragazzi che dopo aver saggiato sul campo la professionalità di un grande regista come Andrea Segre, hanno potuto parte-cipare in prima persona alla 72ma Mostra Internazionale del Cinema di Venezia – spiega l’assessore alla Cultura di Chioggia, Alessandra Lionello – Un traguardo importante non solo per loro, ma per la città tutta che si trova coinvolta direttamente in questo circuito internazionale”.

E’ stata inoltre selezionata, dai direttori artistici Andrea Segre e Giorgio Gosetti, in base alle candidature creative presentate, la giuria popolare accreditata alle Giornate degli Autori. Per Chioggia sono stati scelti Graziella Todaro, Alessandro Tiozzo e Giorgia Boscolo Meneguolo e per Pellestrina Giovanni Scarpa e Paola Stefani. I cinque giurati contribuiran-no a decretare il titolo più amato di quest’anno.

cortometraggi

Laboratorio cinematografi co con Andrea Segre“cUcinema”, nove giovani videomaKer di cHioggia protagoniSti alla moStra del cinema di venezia

Sara Boscolo Marchi

S.B.M.

Prestigiosa trasferta per lo scultore di Cavarzere, l’ar-chitetto Giorgio Longhin. E’ stata inaugurata lo scorso 13 settembre ad Assisi, presso il Santuario di san

Damiano, la mostra “Incanto. Francesco e Chiara nelle sculture di Giorgio Longhin”. L’inaugurazione è avvenuta alla presenza del Vescovo di Assisi, Monsignor Domenico Sorrentino, in concomitanza con l’avvio della 52esima edizione della Festa del cantico e dell nuova enciclica di Papa Francesco “Laudato sì”.

La mostra è aperta al pubblico fi no al prossimo 11 ot-tobre e si può visitare dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 18.

Info www.giorgiolonghin.com

in breve

Sculturala moStra del cavarzerano giorgio longHin ad aSSiSi

Eugenio Ferrarese

La locandina della mostra

Chioggiaedoardo marcon È tornato a... caSa con Una nUova moStra di pittUra e ScUltUra

La chiesetta di San Martino a Chioggia all’inizio del periodo estivo ha ospitato la mostra di pittura e scultura di Edoardo Marcon. L’artista chioggiotto pur avendo un lungo curriculum,

segnato dalla sua attività anche internazionale nell’ambito delle decorazioni con importanti commissioni in storici palazzi e ville collaborando con il fi glio Davide, da tempo non era presente con una personale nella sua città. Le opere di Marcon spaziano attraverso le varie forme espressive dell’arte, ma con una predilezione per il Tromp l’Oeil acquisita grazie anche al costante studio di questo particolare genere di pittura a cui si accompagna l’improvvisazione e la fantasia: si passa così da soggetti che hanno affi nità con le storie mitologiche, le antiche favole, il dinamismo della natura e dei suoi animali colti nel movimento – cavalli, uccelli… - armonizzati in un contesto che si potrebbe defi nire “teatrale”. Di grande qualità anche l’alto livello tecnico evidenziato nell’abilità di realizzare affreschi, sculture, pitture e decorazioni sempre alla ricerca di nuovi spunti originali.

di Eugenio Ferrarese

20 Cultura provinciale

Page 23: Miranese sud sett2015 n108

2Sport

Giulia Formenton, 17 anni atleta del Canoa Club Oriago, si è laureata nelle scorse settimane campionessa del mon-

do under 23 nella specialità del K1 classica a squadre a Bryson City sul Nantahala River nel North Carolina (Usa). Le altre due compagne di squadra di Giulia che, con lei, hanno vinto l’oro, sono state Mathilde Rosa di Palazzolo sull’Oglio e Costanza Bonaccorsi di Firenze. Dietro le italiane sono arrivate le tedesche e le svizzere. La gara è stata condotta in modo tatticamente perfetto. Dopo il successo nella gara classica, la stessa Giulia Formenton, del Canoa Club Oriago, assieme alle compagne, ha bissato il successo mondiale anche nella specialità sprint con un tratto di 300 metri corsi a cronometro con il tempo di 1’ 18” 55. Anche nella corta distanza le italiane si sono dimostrate le più forti, davanti alle fran-cesi e alle tedesche. A capo della spedizione azzurra, in veste di tecnico responsabile del settore junior e di team leader dell’Italia, c’e-ra Alessandro Berton, allenatore del Canoa Club Oriago. Berton è entusiasta dei risultati. “Non erano gare facili, sulla carta sapevamo - dice Berton,- di potercela giocare, tuttavia le avversarie, tedesche e francesi in partico-lare, erano davvero molto temibili. Le nostre

atlete hanno interpretato al meglio le gare, non perdendo mai la concentrazione e sono riuscite a spuntarla per poco più di un secon-do sulle avversarie, quanto è bastato per di-ventare campionesse del mondo. Giulia è la più giovane della squadra, ma ha dimostrato grande maturità nel gestire gare così impe-gnative. Non era facile riconfermarsi dopo la vittoria nella gara classica, tuttavia è riuscita a mantenere i nervi saldi e a non sbagliare quanto era stato stabilito nella tattica di gara. La vittoria sulla squadra francese è stata di soli 10 centesimi. A dimostrazione dell’alto livello delle avversarie”.

Non è la prima volta che il Canoa Club di Oriago regala medaglie europee e mondiali. Soddisfatto pure il presidente del Canoa Club, Paolo Zanardo. “La nostra società - spiega - è un orgoglio per tutto lo sport veneziano. Sforna ogni anno giovani campioni mondiali italiani ed europei”. Intanto una gran festa per Giulia e le ragazze del Canoa Club di Oriago si terrà a sulle acque del Naviglio del Brenta e il 20 settembre si terrà l’11ª edizio-ne del trofeo regionale Cavalier Lucarda. Sul ponte del Naviglio a Oriago è comparso uno striscione celebrativo della sua vittoria negli Stati Uniti.

di Alessandro Abbadir

Canoa, Giulia Formenton campionessa del mondo neWS

Domenica 13 settembre si è tenuta la sesta edizione della Maratonina di Me-

stre - Correre insieme. L’evento è stato organizzato dalla muni-cipalità di Mestre in collaborazio-ne con l’associazione culturale Rosso Veneziano, l’Uisp di Vene-zia e il Circolo ricreativo Cragene-rali asd. La gara si è disputata su strada e ha proposto tre diverse distanze: corsa podistica non competitiva e aperta a tutti, anche Nordic Walking, con due percorsi di 6,5 km e 13,5 km e una corsa competitiva di 21 km. La partenza è stata, in Piazza Ferretto a Mestre. Il percorso della gara si è snodato lungo i punti più importanti del territorio mestrino, all’inter-no del comune di Venezia. Gli organizzatori si sono posti l’obiettivo di far vivere un giorno di festa e di sport nei luoghi più caratteristici, e anche meno conosciuti, della città, valorizzando i parchi e il centro storico. Il percorso è stato prevalentemente pianeggiante e interamente asfaltato. La manifestazione si è svolta indipendente-mente dalle condizioni atmosferiche. Anche quest’anno la maratona ha sposato la benefi cenza e ha collaborato con le fi nalità di Avapo ed Emergency a cui, come lo scorso anno, devolverà l’eccedenza delle entrate. I costi dell’iscrizione sono diversi in base al percorso: percorsi non competitivi 13,5 o 6,5 Km - Quota individuale era 5 euro e per la 21 km da 10 a 15 euro in base alla data d’iscrizione. Per informazioni si può seguire la pagina facebook “Maratonina di Mestre” e il nuovo sito www.maratoninamestre.com

Podismomaratonina di meStre, Un SUcceSSo

R.P.

E’ cominciato a fi ne agosto il “Trofeo d’Autunno”, il più “vecchio” circuito di mountain bike a livello italiano, la cui

nascita risale al lontano 1988. La manifesta-zione, organizzata da Luciano Martellozzo e Giuseppe Clementi, prevede lo svolgimento di nove tappe che toccheranno le province di Venezia, Treviso, Vicenza e Rovigo. Un circuito organizzato sotto l’egida della Fede-razione Ciclistica Italiana e mirato non solo agli amatori, ma soprattutto alle categorie giovanili, arrivando fi no agli Allievi ed Esor-dienti. In particolare le categorie coinvolte saranno: esordienti maschili 1’ anno e 2’ anno, esordienti femminili, allievi maschili 1’ anno e 2’ anno, allieve femminili, junior maschile, junior femminile, elite, under 23, donne unica, masterelite, master 1, master 2, master 3, master 4, master 5, master 6. “Ecco le conferme del 2015 – dice Luciano Martellozzo – la sdoppiatura delle categorie giovanile divise in primo e secondo anno, in tutte le prove. Sinceramente le gare del Trofeo d’Autunno sono indicate per queste categorie, e si dimostra come l’impegno societario sia legato alla promozione”. Ri-torna pure il Gran fi nale con la kermesse tra i master e con le premiazioni fi nali in villa Farsetti a Santa Maria di Sala. Altra novità è la tappa di Cismon del Grappa, oltre alla conferma della tappa storica di Sant’Anna di Chioggia. Anche quest’anno previsti tre premi speciali: il “2° Trofeo Luca Zambene-detti” che sarà consegnato al miglior master con più vittorie di categoria, il “12° trofeo

Mauro Santello” che andrà alla società con il maggior numero di atleti schierati in tutto il circuito e il “9° trofeo Fabio Basso” alla rivelazione dell’anno tra gli junior. Questo è il calendario completo del Trofeo d’Autunno 2015: 30 agosto Motta di Livenza (Treviso) “6’ Xc della Motha”, 6 settembre Selva di Trissino (Vicenza) “9’ Gnocco Bike Trofeo Moving”, 20 settembre Torre di Mosto (Venezia) “9’ Trofeo Sotto la Torre” (cam-pionato provinciale di Venezia) e (fi nale Ve-neto Cup), 27 settembre Cismon del Grappa (Vicenza) “XC della Val Brenta”, 4 ottobre San Stino di Livenza (Venezia) “15 Trofeo tra Livenza e Malgher” (campionato provin-ciale di Venezia), 11 ottobre Adria (Rovigo) “13’ Granfondo Su e zo per i fossi”, 18 ottobre Sant’Anna di Chioggia (Venezia) (campionato provinciale di Venezia), 25 ottobre Rottanova di Cavarzere (Venezia) “21 Gran Premio tra Adige e Gorzone”, 8 novembre Santa Maria di Sala (Venezia) – Kermesse fi nale Trofeo d’Autunno e premia-zioni. Per informazioni: www.venetomtb.it.

CICLISMO. Gran premio Città di Cartura per esordiential via il “trofeo d’aUtUnno”

G.P.

Negli Stati Uniti Grande risultato della 17 enne di Oriago su K1 e Sprint

21Sport

Page 24: Miranese sud sett2015 n108

1

IL VENETOin PRIMO PIANO

Altro inizio d’anno concitato per le scuole italiane, nonostante la “Buona scuola” e il relativo piano straordinario di as-

sunzioni previsto dalla legge 107/2015 che ha tenuto banco durante tutta l’estate con le sue varie fasi, 0, A, B già espletate e l’ultima, la Fase C, che dovrebbe concludersi a novembre.

A complemento del dibattito la dolorosa questione degli abilitati - diplomati magistrali ante 2002 - non inseriti nelle Graduatorie ad esaurimento (quelle da dove si assume) e dei loro sofferti ricorsi per vedersi riconosciuto il diritto ad essere inseriti in quelle graduatorie, il destino degli abilitati Tfa, degli insegnanti delle graduatorie d’istituto e di quelli della scuola dell’infanzia, non inseriti in questa tornata di assunzioni. O forse, più corretta-mente, di stabilizzazioni.

Dovrà entrare a regime la riforma della scuola anche per rispondere a quello che è l’obiettivo fi nale del piano di assunzioni, quello di ridurre, se non proprio eliminare, il ricorso ai supplenti. Per quest’anno i dirigenti scolastici hanno comunque dovuto contare anche sul loro contributo, sollecitando il extremis il ministro Stefania Giannini, ad in-trodurre delle misure correttive urgenti, per risolvere le emergenze contingenti.

In Veneto, dove lo scorso 16 settembre la campanella ha suonato per 540mila stu-denti (iscrizioni in calo di 1.607 unità rispetto all’anno scorso), la “Buona scuola” è diven-tata terreno di scontro politico, con il gover-natore regionale Luca Zaia (Lega Nord) che,

a pochi giorni dall’apertura del nuovo anno scolastico, ha presentato ricorso alla Consulta contro la riforma del Governo Renzi, un passo poi compiuto anche dalla Regione Lombardia e da quella della Puglia.

“La cosiddetta riforma sulla “Buona scuola” - sostiene il presidente Zaia - margi-nalizza, anzi cancella il ruolo della Regione, vanifi candone quei compiti programmatori e di gestione che la Costituzione le ha affi da-to”. In particolare tre i punti contestati della riforma che riguardano in primo luogo il com-pito di defi nire l’offerta formativa dei percorsi di istruzione e di formazione di cui la Costitu-zione affi da la competenza esclusiva alle Re-gione e che la riforma riconosce al ministero, così come per il dimensionamento della rete scolastica, cioè la defi nizione dell’ampiezza degli ambiti territoriali in funzione della po-polazione scolastica e del numero di istituti. Infi ne Zaia contesta “la fi tta rete di interfe-renze con la competenza esclusiva regionale in materia di istruzione e formazione pro-fessionale che attribuisce allo Stato non solo norme di principio ma anche disposizioni di dettaglio in materia di istruzione”.

Una guerra alla riforma che già a luglio l’assessore regionale all’Istruzione, Elena Donazzan, aveva incoraggiato.

“Ci sono tutte le condizioni - aveva af-fermato - per un’azione legale, in quanto la legge viola i principi di federalismo e di autonomia che la Costituzione concede alle Regioni”.

L’esponente An della Giunta Zaia, in

particolare, ha messo l’accento polemico e contestatorio sul contingente docenti asse-gnato al Veneto dal Ministero, sottostimato di almeno 377 insegnanti, secondo le stime dell’Uffi cio scolastico regionale. Considerati insuffi cienti anche i 150 posti in più assegnati al Veneto che “rappresentano - ha commen-tato - appena il 3 per cento dei 4255 posti aggiuntivi previsti dal piano nazionale”.

Un passaggio per il quale il Movimento 5 Stelle regionale si è battuto in prima linea.

“Non è questa la scuola che abbiamo in mente per le insegnati e gli insegnanti veneti ed italiani. - afferma la consigliera regionale Erika Baldin - È per questo che abbiamo spo-sato in pieno la battaglia della maggioranza e abbiamo portato a termine questa missione storica. Questa azione nasce dal Veneto, il 1° settembre abbiamo fatto approvare la mozio-ne per adire alla Corte Costituzionale contro questa riforma. Una mozione approvata tra gli elogi per la qualità del lavoro, che è stata anche sottoscritta da tutta la maggioranza, a dimostrazione che siamo nelle istituzioni per proporre e tracciare nuove strade.

Questa mozione è stata considerata talmente “buona” a livello regionale, che addirittura la Puglia, dove governa il PD, ha deciso di approvarla. Anche la Lombardia ha seguito l’onda partita da Venezia”.

Il governatore Luca Zaia impugna davanti alla Corte costituzionale il ddl di Renzi sulla scuola: “viola i principi di federalismo e autonomia”

Scuola Il 16 settembre è suonata la campanella per 540mila studenti veneti

Tra luci e ombre parte l’anno della “Buona scuola” anche in Veneto

la voce del Sindacato

“Le nuove immissioni in organico di insegnanti neo assunti nelle scuole venete produrrà effetti concreti solo nel 2016. Su 36.000 nuove assunzioni a livello nazionale, 25 mila sono posti che vanno a coprire i turn over dei pensionamenti.

Poi ci sono le 10mila cattedre assegnate su posti disponibili della Fase A e quelli della fase B - oltre 8mila - di agosto-settembre. Entro novembre infi ne dovrebbe concludersi la Fase C. Ma pr una buna parte delle assunzioni gli alunni vedranno i nuovi insegnanti appena contrattualizzati all’inizio del prossimo anno scolastico”. A spiegarlo è Salvatore Mazza segretario della Flc – Cgil scuola del Veneto. “Si tratta - dice Mazza - di una situazione a luci ed ombre. In Veneto ad esempio, sono previste 4500 nuove assunzioni. Di queste ne sono già state fatte 3200. Dovranno esserne fatte altre 1300 immissioni durante le prossime settimane. Se facciamo però una analisi a livello nazionale e locale, vediamo che per il Veneto le vere nuove immissioni, cioè quelle in surplus ai posti che erano coperti con supplenze e turn over, sono 1000. Di questi posti, il 70% è distribuito nelle provincie di Verona Vicenza, Padova e Venezia e solo il restante 30% fra Treviso Belluno e Rovigo”.

Salvatore Mazza poi spiega che sì, è vero che circa il 70% degli insegnanti neoassunti proverrà dalle regioni meridionali dell’Italia, ma è anche vero che in alcune categorie di insegnanti, ad esempio quelli di musica, la migrazione sarà quasi completamente all’inver-so cioè da nord verso sud. “E anche in questi casi chi si sposterà verso il sud proveniente ad esempio dal Veneto, ha accettato - dice Mazza - considerando magari, che ci si trova di fronte spesso a persone di 30 anni che conquistano un lavoro a tempo indeterminato statale”.

Poi gli attacchi alla riforma della “Buona scuola”. “La riforma - dice il segretario della Flc Cgil - ha aspetti negativi che prevalgono netta-

mente su quelli positivi. Contestiamo l’accentramento di potere sulla fi gura del preside, la decisione di immettere in organismi di valutazione dell’operato degli insegnanti persone non competenti come gli alunni e i genitori. A mio parere solo persone che hanno le stesse competenze o preparazione possono dare valutazioni anche di tipo disciplinare. Il personale Ata poi, cioè bidelli e persone addette alla custodia delle scuole, sono state completamente dimenticate. Su questa riforma sbagliata siamo pronti a dare battaglia in modo unitario con tutte le altre sigle sindacali che si sono unite contro la “Buona scuola“ di Renzi”.somma nonostante le nuove immissioni in organico le proteste non mancheranno.

Salvatore Mazza, segretario regionale della Flc - Cgil

“nUovi organici? gli effetti Si vedranno Solo nel 2016”

A.A.

1Il Veneto in primo piano

“Nessuna rivoluzione con “La Buona scuola” che riprende solamente la strada già ben tracciata dalla riforma Berlinguer”. E’ questa l’opinione di

Cesare Cecchetto, Dirigente padovano dell’Itc di Villa Estense e reggente all’Itc di Montagnana, per una popolazione sco-lastica complessiva che sfi ora i 2000 alunni e i 200 dipen-denti tra personale docente e non docente. Un osservatorio privilegiato, dunque, anche per dare un giudizio alla recente riforma fi rmata dal Governo Renzi.

Come inizia questo anno scolastico dopo l’opera-zione “maxi assunzione” avviata dalla recente riforma?

“Al di là dell’affanno burocratico legato al meccanismo delle assunzioni straordinarie iniziate solo a fi ne agosto, passando in pochi giorni da una fase all’altra con tempi strettissimi e, direi anche, assurdi, in molti istituti si inizierà l’anno scolastico con il 90% dei docenti presenti in classe. Già al 14 settembre c’erano gran parte delle cattedre occupate. Va detto però che un’amministrazione accorta non dovrebbe arrivare all’ultimo momento con l’assunzione dei dipendenti. E non ci sono giustifi cazioni che reggano. L’affanno delle as-sunzioni e del cambiamento delle graduatorie è uguale ogni anno, e la Buona scuola non ha risolto il problema, tutto da ascrivere all’organizzazione burocratica del Ministero, parti-colarmente ineffi ciente da questo punto di vista. Ci consola la speranza che sia l’ultimo anno che accade”.

Oggi gran parte dei precari è rimasta tale, alla

faccia dei proclami iniziali del nostro Premier. Riuscirà la riforma a cambiare le cose?

“Con le nomine di ruolo più l’organico di diritto e di fatto serviranno meno supplenti ma questa riforma non risolve il problema del precariato. Per diverse ragioni. I numeri innanzi tutto. Con le assunzioni odierne è stato eliminato il precariato d’élite, molti di coloro che già lavoravano tanto, ma tutto il resto rimane. L’amministrazione dovrebbe prevedere grosse assunzioni anche nei prossimi anni con delle fi nestre aperte al precariato storico per risolvere davvero il problema”.

Ci saranno concorsi ogni tre anni, non basterà?“Devo ancora vedere l’amministrazione ministeriale che

ogni tre anni fa un concorso! Io non ci credo. Il Ministero non riesce a fare un concorso per dirigenti per qualche migliaio di posti! Figuriamoci se può bandirlo così spesso per decine di migliaia di posti. Sarà l’amministrazione stessa che nel tempo creerà talmente tanti intoppi da favorire la possibilità di nuove supplenze”.

Sa già quanti insegnanti arriveranno nei suoi isti-tuti grazie alla fase C della maxi assunzione?

“Questo è l’altro neo che ancora una volta fotografa l’ineffi cienza di una amministrazione e la superfi cialità con cui vengono fatte le cose. In pratica ai presidi in questa fase viene detto: “avrai in forze altri docenti ma non prima di fi ne novembre”. Ma noi dirigenti dobbiamo programmare oggi le attività curricolari ed extracurricolari e dovremmo tener

conto di professori o maestri che arriveranno dopo due mesi di scuola. E’ come se il Ministero ci dicesse: “Non fate nulla nei prossimi mesi e programmerete dopo che vi avremmo inviato il personale”. Non si può!”

Come giudica la riforma nel suo complesso?“Direi che “La buona scuola” non è una riforma. Ho

un concetto diverso di riforma. L’ultima l’ha fatta Berlinguer introducendo dei veri cambiamenti, innovazioni concrete tipo l’autonomia scolastica. La legge 107 per l’80% non fa al-tro che riprendere la riforma Berlinguer e tentare di attuare ciò che di quel disegno fi no ad oggi è rimasto quasi lettera morta. Bene tutto quanto riguarda l’autonomia, la fl essibilità oraria, la didattica per competenze, la formazione dei do-centi. Male perché ci si è scordati della scuola dell’infanzia e dell’organico del personale Ata. Certo con questo provvedi-mento si recuperano risorse umane e fi nanziarie. Ma quanto all’assunzione straordinaria ricordo che già Berlinguer e Fio-roni avevano previsto piani di assunzione da 60mila persone l’anno. Sulla grande consultazione molto rumore per nulla: gli addetti ai lavori sono stati consultati spesso anche da altri Ministri. Persino la Moratti ci ha convocati agli stati generali dell’istruzione”.

Una novità vera c’è: la chiamata diretta dei diri-genti. Che ne pensa?

“L’assunzione diretta è governata da criteri piuttosto rigidi legati anche al piano dell’offerta formativa. E’ vero che

il dirigente potrà scegliere ma solo tra persone garantite, che hanno un posto, dunque. Credo, anche, che sarà sempre più spesso il docente a scegliere il preside. Capiterà sicuramente che qualche insegnante particolarmente capace riceva offerte da più istituti”.

Pagella: che voti diamo a “La buona scuola”?“Al momento darei discreto alle intenzioni e non del tut-

to suffi ciente all’organizzazione dei tempi e dei modi in cui le assunzioni sono state fatte. Certo i numeri sono numeri. Con questa riforma la scuola recupera una fetta importante delle risorse perdute grazie alla Gelmini che tra personale docente e non docente a suo tempo eliminò 140mila posti di lavoro. Con La buona scuola ne abbiamo recuperati poco più di 80mila”.

Ci auguriamo che il Ministro Giannini faccia un passo in più? E se sì, quale?

“Sì, magari sul piano dell’autonomia didattica. Una scuola può programmare e garantire una didattica coerente ed effi ciente a lungo termine soltanto se c’è una garanzia sull’autonomia didattica che è legata prevalentemente alle risorse e alla formazione dei docenti. Chiederei con forza anche di ridurre, per favore, ridurre ridurre ridurre la burocra-zia che invade inutilmente le nostre segreterie scolastiche. Tornare su alcuni aspetti amministrativi a qualche forma di centralismo potrebbe essere più conveniente anche sotto il profi lo economico e professionale”.

di Germana Urbani

La pagella alla Buona scuola di Renzi la sigla Cesare Cecchetto

“Discrete le intenzioni, appena suffi ciente ciò che si è visto”Pregi e difetti della riforma sotto la lente di un Dirigente scolastico di lungo corso

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1Il Veneto in primo piano

“Nessuna rivoluzione con “La Buona scuola” che riprende solamente la strada già ben tracciata dalla riforma Berlinguer”. E’ questa l’opinione di

Cesare Cecchetto, Dirigente padovano dell’Itc di Villa Estense e reggente all’Itc di Montagnana, per una popolazione sco-lastica complessiva che sfi ora i 2000 alunni e i 200 dipen-denti tra personale docente e non docente. Un osservatorio privilegiato, dunque, anche per dare un giudizio alla recente riforma fi rmata dal Governo Renzi.

Come inizia questo anno scolastico dopo l’opera-zione “maxi assunzione” avviata dalla recente riforma?

“Al di là dell’affanno burocratico legato al meccanismo delle assunzioni straordinarie iniziate solo a fi ne agosto, passando in pochi giorni da una fase all’altra con tempi strettissimi e, direi anche, assurdi, in molti istituti si inizierà l’anno scolastico con il 90% dei docenti presenti in classe. Già al 14 settembre c’erano gran parte delle cattedre occupate. Va detto però che un’amministrazione accorta non dovrebbe arrivare all’ultimo momento con l’assunzione dei dipendenti. E non ci sono giustifi cazioni che reggano. L’affanno delle as-sunzioni e del cambiamento delle graduatorie è uguale ogni anno, e la Buona scuola non ha risolto il problema, tutto da ascrivere all’organizzazione burocratica del Ministero, parti-colarmente ineffi ciente da questo punto di vista. Ci consola la speranza che sia l’ultimo anno che accade”.

Oggi gran parte dei precari è rimasta tale, alla

faccia dei proclami iniziali del nostro Premier. Riuscirà la riforma a cambiare le cose?

“Con le nomine di ruolo più l’organico di diritto e di fatto serviranno meno supplenti ma questa riforma non risolve il problema del precariato. Per diverse ragioni. I numeri innanzi tutto. Con le assunzioni odierne è stato eliminato il precariato d’élite, molti di coloro che già lavoravano tanto, ma tutto il resto rimane. L’amministrazione dovrebbe prevedere grosse assunzioni anche nei prossimi anni con delle fi nestre aperte al precariato storico per risolvere davvero il problema”.

Ci saranno concorsi ogni tre anni, non basterà?“Devo ancora vedere l’amministrazione ministeriale che

ogni tre anni fa un concorso! Io non ci credo. Il Ministero non riesce a fare un concorso per dirigenti per qualche migliaio di posti! Figuriamoci se può bandirlo così spesso per decine di migliaia di posti. Sarà l’amministrazione stessa che nel tempo creerà talmente tanti intoppi da favorire la possibilità di nuove supplenze”.

Sa già quanti insegnanti arriveranno nei suoi isti-tuti grazie alla fase C della maxi assunzione?

“Questo è l’altro neo che ancora una volta fotografa l’ineffi cienza di una amministrazione e la superfi cialità con cui vengono fatte le cose. In pratica ai presidi in questa fase viene detto: “avrai in forze altri docenti ma non prima di fi ne novembre”. Ma noi dirigenti dobbiamo programmare oggi le attività curricolari ed extracurricolari e dovremmo tener

conto di professori o maestri che arriveranno dopo due mesi di scuola. E’ come se il Ministero ci dicesse: “Non fate nulla nei prossimi mesi e programmerete dopo che vi avremmo inviato il personale”. Non si può!”

Come giudica la riforma nel suo complesso?“Direi che “La buona scuola” non è una riforma. Ho

un concetto diverso di riforma. L’ultima l’ha fatta Berlinguer introducendo dei veri cambiamenti, innovazioni concrete tipo l’autonomia scolastica. La legge 107 per l’80% non fa al-tro che riprendere la riforma Berlinguer e tentare di attuare ciò che di quel disegno fi no ad oggi è rimasto quasi lettera morta. Bene tutto quanto riguarda l’autonomia, la fl essibilità oraria, la didattica per competenze, la formazione dei do-centi. Male perché ci si è scordati della scuola dell’infanzia e dell’organico del personale Ata. Certo con questo provvedi-mento si recuperano risorse umane e fi nanziarie. Ma quanto all’assunzione straordinaria ricordo che già Berlinguer e Fio-roni avevano previsto piani di assunzione da 60mila persone l’anno. Sulla grande consultazione molto rumore per nulla: gli addetti ai lavori sono stati consultati spesso anche da altri Ministri. Persino la Moratti ci ha convocati agli stati generali dell’istruzione”.

Una novità vera c’è: la chiamata diretta dei diri-genti. Che ne pensa?

“L’assunzione diretta è governata da criteri piuttosto rigidi legati anche al piano dell’offerta formativa. E’ vero che

il dirigente potrà scegliere ma solo tra persone garantite, che hanno un posto, dunque. Credo, anche, che sarà sempre più spesso il docente a scegliere il preside. Capiterà sicuramente che qualche insegnante particolarmente capace riceva offerte da più istituti”.

Pagella: che voti diamo a “La buona scuola”?“Al momento darei discreto alle intenzioni e non del tut-

to suffi ciente all’organizzazione dei tempi e dei modi in cui le assunzioni sono state fatte. Certo i numeri sono numeri. Con questa riforma la scuola recupera una fetta importante delle risorse perdute grazie alla Gelmini che tra personale docente e non docente a suo tempo eliminò 140mila posti di lavoro. Con La buona scuola ne abbiamo recuperati poco più di 80mila”.

Ci auguriamo che il Ministro Giannini faccia un passo in più? E se sì, quale?

“Sì, magari sul piano dell’autonomia didattica. Una scuola può programmare e garantire una didattica coerente ed effi ciente a lungo termine soltanto se c’è una garanzia sull’autonomia didattica che è legata prevalentemente alle risorse e alla formazione dei docenti. Chiederei con forza anche di ridurre, per favore, ridurre ridurre ridurre la burocra-zia che invade inutilmente le nostre segreterie scolastiche. Tornare su alcuni aspetti amministrativi a qualche forma di centralismo potrebbe essere più conveniente anche sotto il profi lo economico e professionale”.

di Germana Urbani

La pagella alla Buona scuola di Renzi la sigla Cesare Cecchetto

“Discrete le intenzioni, appena suffi ciente ciò che si è visto”Pregi e difetti della riforma sotto la lente di un Dirigente scolastico di lungo corso

23Il Veneto in primo piano

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di Germana Urbani

4 Il Veneto in primo piano

24 voti a favore e solo 9 contrari. Non ripagherà il consi-gliere regionale di Fratelli d’Italia dall’amarezza di non essere stato nominato assessore, ma è comunque una

bella vittoria, quella ottenuta da Sergio Berlato con la sua mozione contro il gender nelle scuole. Il testo, che prende a riferimento l’arti-colo 26 della costituzione, la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e la Convenzione Unicef sui diritti dell’infanzia, sottolinea la priorità delle scelte dei genitori nell’educazione dei fi gli e chiede che “la scuola non introduca ideologie destabilizzanti e pericolose per lo sviluppo degli studenti”. Per l’assessore di Forza Italia Elena Donazzan il Ve-neto, “che ha già dato un messaggio chiaro contro l’introduzione di programmi gender nelle scuole proseguirà sulla strada già intra-presa”. Duri i giudizi di 5 stelle e Pd, che hanno votato contro. Per Jacopo Berti (M5S) la mozione è fi glia “di una destra reazionaria destinata presto a sparire”. Non meno secca la replica di Alessandra Moretti: “siamo in un polverone creato sul nulla: la riforma defi nita come “buona scuola” non contiene nulla di quello che viene indicato in questa mozione e non risulta assolutamente che nelle scuole ve-nete sia in atto un’introduzione surretizia di tematiche non condivise con il mondo dei genitori”. La maggioranza ha ottenuto invece i voti della Lista Tosi. Per Stefano Casali, “ben vengano mozioni pre-ventive come questa, perché moltissimi genitori e famiglie temono che camuffando il tema di contrastare il bullismo o l’omofobia, si inseriscono nei programmi di istruzione idee che non hanno titolarità alcuna nell’educazione scolastica”.

La voce della politicala regione: “neSSUno Spazio in aUla per ideologie deStabilizzanti”

G.U.

E’ iniziato tutto la scorsa primavera. Più il Governo acce-lerava sulla riforma della Buona scuola, più i messag-gini sui telefoni di genitori ignari e impreparati sul tema

gender si susseguivano creando allarme e preoccupazione. I messaggi contenevano irripetibili oscenità che - secondo l’anonimo che li scriveva - le insegnanti avrebbero praticato a scuola in ottemperanza a nuovi programmi scolastici sulla teoria gender. E’ montata subito la paura e la preoccupa-zione e in molti hanno, giustamente, chiesto spiegazioni a scuola e ai Dirigenti scolastici che già dai primi giorni di settembre hanno organizzato riunioni o emanato comuni-cazioni per spiegare che nulla di quanto viene propaganda-to è vero. A volte si dimentica che gli insegnanti sono anche genitori e che sarebbero i primi a denunciare cose simili e oltretutto a rifi utarsi di mettere in pratica delle vere e proprie assurdità. Certo gli insegnanti dovrebbero avere degli stru-menti in più per aiutare i bambini a leggere la realtà della società odierna. In classe si trovano di fronte sempre più spesso a bambini che non hanno delle famiglie tradizionali. E quando si parla di famiglia, come si fa a non far sentire escluso un bambino fi glio di separati e risposati? Con quali parole si può spiegare la realtà in una classe in cui vi sia un

bambino fi glio di due omosessuali. E non è più così raro e lo sarà sempre meno visto che in Italia ci sono centomila famiglie arcobaleno, con genitori dello stesso sesso. Eppure tutto questo non entra nella riforma “la buona scuola” di Renzi. Come precisa anche l’uffi cio scolastico della Dioce-si di Padova, il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, rispondendo, durante il question time del 29 luglio alla Ca-mera, ad una interrogazione su presunte iniziative di divul-gazione di ideologie gender in ambito scolastico, ha ribadito chiaramente che “la “teoria del gender” non coincide con la cultura inclusiva e solidale che viene espressa nelle linee del governo, ispirate ai trattati internazionali e al modello educativo che nella cornice europea è sostenuto in tutti gli Stati membri. Il Miur promuove invece attivamente tutte le iniziative relative alla prevenzione del contrasto di ogni tipo di violenza e discriminazione, anche con riferimento speci-fi co al tema della discriminazione sessuale, dell’omofobia, in ottemperanza ai trattati internazionali e alle convenzioni, in particolare a quella di Istanbul che è stata ratifi cata due anni fa dal Parlamento della Repubblica”. Le iniziative in questione sono: «l’elaborazione del piano nazionale straor-dinario contro la violenza sessuale e di genere, che è stato

recentemente approvato, la partecipazione attiva alla setti-mana nazionale contro la violenza e la discriminazione, pro-mossa anche nel corrente anno scolastico dal ministero e, in questo caso, ricordo che il ministero ha fi nanziato con un importo di 500.000 euro progetti che nelle singole scuole fossero in grado di sensibilizzare, di produrre una cultura della lotta alla discriminazione di ogni sorta. Inoltre c’è stata l’emanazione delle linee di orientamento per le azioni di prevenzione e di contrasto al bullismo e al cyberbullismo, incluso il caso dell’omofobia, per dare appunto alle scuole una cornice pedagogica in cui inserire le precedenti iniziative e tutte quelle che seguiranno, incluse quelle che sono con-tenute nel ddl “Buona Scuola”, che prevedono una intensi-fi cazione di questo di tipo di sensibilizzazione nelle scuole italiane. Con la Legge 107/15 saranno attuati, invece, “i principi di pari opportunità, di lotta alle discriminazioni, di prevenzione della violenza di genere, fondamentali in una società per formare giovani e adulti responsabili”.

Messaggi a tappeto sui telefonini dei genitori che li terrorizzano e creano una psicosi collettiva. E la Chiesa cattolica, attraverso le sue diocesi, chiede di non creare inutili, se non nocivi, allarmismi

Pubblica istruzione Nessun programma “osceno” in classe, solo propaganda di chi vuole strumentalizzare le persone per bene

Teoria gender a scuola: attenti alle truffe ideologiche

Visto il clamore della polemica, che dalla laguna ha raggiunto eco globale dopo l’intervento di Elton John, diffi cilmente

il Patriarca di Venezia avrebbe potuto evitare di intervenire. Lo ha fatto in via uffi ciale e generale, richiamando le parole del Papa sulla teoria del gender e sulla differenza sessuale che rappresenta “una ricchezza” la cui rimo-zione “il vero problema, non la soluzione”.

Ma lo avrebbe fatto anche in via uffi cio-sa e più specifi ca durante la visita alla casa dell’ospitalità di Santa Maria dei battuti, quando – secondo quanto scritto dal Gazzet-tino – mons. Moraglia avrebbe infatti invitato i genitori a leggere i libri che il neo sindaco Brugnaro ha depennato dalla lista del materia-le in dotazione alle scuole materne comunali, per “valutarli attentamente e confrontarli con la realtà educativa che vogliono proporre ai loro fi gli”.

Più esplicito, al punto da suscitare subito forti reazioni negli ambienti tradizionalisti, il documento fi rmato dall’uffi cio per la pasto-rale della scuola della diocesi di Padova. Al centro della rifl essione, non solo i libri che parlando di matematica fi niscono per descri-vere famiglie “con due papà”, ma anche il referendum che vede impegnate nella raccol-

ta di fi rme in queste settimane anche molte associazioni cattoliche per l’abrogazione della legge sulla Buona scuola, presentato però in molti dibattiti organizzati nelle parrocchie come abrogativo del gender a scuola.

Una evidente strumentalizzazione criti-cata dalla diocesi, che punta però nella sua rifl essione soprattutto sullo “stile” con cui una comunità cristiana deve affrontare l’ar-gomento.

“Se in qualche scuola il problema c’è – ha spiegato il direttore dell’uffi cio don Lorenzo Celi in una intervista al settimana-le diocesano La difesa del popolo – bisogna affrontarlo e i genitori devono esigere spiega-zioni dai dirigenti scolastici, perché su questi temi alla famiglia spetta un ruolo prioritario di indirizzo. Un conto però è vigilare, altra cosa promuovere crociate ideologiche o incontri al-larmistici da cui le famiglie escono disorienta-te. Noi vogliamo essere chiesa “nel” mondo, mai “contro” il mondo. Papa Francesco ci insegna che la verità non è un assoluto ma è “relazionale”, cioè va cercata insieme e vive solo nel dialogo tra le persone: possibile che sugli aspetti fondamentali dell’uomo non pos-siamo trovare spazi di dialogo?”.

NO ALL’IDEOLOGIA GENDER, MA SENZA CROCIATE NELLE SCUOLE

G.U.

Anche il mondo cattolico si divide sull’atteggiamento da tenere. Il Patriarca Moraglia: “I genitori leggano quei libri”. La diocesi di Padova: “coltiviamo uno stile di dialogo”

24 Il Veneto in primo piano

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1 Voci da palazzo

Com’è stato il debutto in Consiglio regionale, considerando anche la impegnativa eredità che ha ricevuto:

chiamata a portare e a rappresentare in Regione le istanze di Chioggia dopo politici di lunga e collaudata esperienza come Car-lo Alberto Tesserin e Lucio Tiozzo?

“Un debutto positivo. Sento molto forte il senso di responsabilità e dedicherò il massimo impegno a favore dei bisogni dei cittadini tutti, a prescindere dal colore politico, cercando di attivare Consiglio e Giunta sui provvedimenti di cui il mio territorio ha un estremo bisogno, in primis il problema dei collegamenti e delle attività produttive come pesca, agricoltura, ar-tigianato e turismo. Sono state già approvate diverse nostre mozioni, come quella contro la riforma della scuola. Ho portato le istanze di

Chioggia riguardo alla sicurezza della Romea, la necessità oggi più impellente. Inoltre mi sto occupando in prima linea di immigrazione nei miei territori di appartenenza. Come unica portavoce del M5S della provincia di Venezia saprò rappresentare tutta l’area provinciale”.

Quali altre questioni porta avanti che riguardano il Basso Veneziano?

“Il problema della mancanza di adeguati ed aggiornati collegamenti stradali alternativi alla SS Romea ma non devastanti per il terri-torio, la necessità di un effi ciente sistema fer-roviario regionale che permetta a lavoratori e studenti di raggiungere in sicurezza e in tempi accettabili le città confi nanti. Ritengo che l’iso-lamento sia il punto dolente dell’area sud della provincia e che ne vanifi ca anche molte poten-zialità economiche. Trovo che la necessità più

urgente sia quella di mettere in sicurezza la Ro-mea. Inoltre condivido la battaglia per far ritor-nare il Tribunale a Chioggia, per l’enorme ba-cino di utenza che serviva e la diffi coltà, come si diceva, di giungere nel capoluogo. La tutela e la promozione dei prodotti tipici del nostro territorio, lo sviluppo del turismo, la trasforma-zione di una pesca che salvaguardi l’ambiente ma che contemporaneamente tuteli gli addetti del settore. Ma anche la salvaguardia del terri-torio dalle opere che potrebbero danneggiarlo, come la diga sull’Adige il cui progetto è in fase di approvazione, da realizzarsi a monte del fi ume in località Badia Polesine, causa di un sicuro impoverimento d’acqua, di risalita del cuneo salino nelle nostre zone a valle e di au-mento del fenomeno di erosione degli arenili di Sottomarina, Isola verde e Rosolina Mare”.

Quali battaglie del Movimento 5 Stelle a livello regionale?

“Sono principalmente tre. Reddito di cit-tadinanza veneto. Beppe è tornato a Roma per parlarne. La promessa che hanno fatto i nostri colleghi in parlamento è che questo sarà l’ultimo anno senza il Reddito di cittadinanza. Noi lavoriamo per anticiparlo in Veneto. Taglio dei costi della politica. La legge regionale come abbiamo visto fa acqua, creando situazioni im-barazzanti come la concessione del vitalizio a condannati come Galan e Chisso. Questa legge non va bene e fi nché saranno i partiti a scrivere leggi per tagliarsi i propri privilegi avremo il pa-radosso del tacchino che festeggia il Natale. È per questo che noi abbiamo portato in Regione una proposta di legge di iniziativa popolare, fi rmata da migliaia di cittadini. Stiamo comple-

tando le pratiche per presentarla. Lì potremo guardare in faccia chi vuole realmente togliere i privilegi della casta. Creazione di un’agenzia veneta anticorruzione. Che vorremmo guidare noi. Del Veneto per troppo tempo si è parlato solo per scandali di corruzione. I cittadini sono stanchi, serve un’agenzia sul territorio che vi-gili nell’interesse dei veneti. Questi tre aspetti sono accompagnati da altre grandi battaglie, come quella sulla scuola, l’ambiente e l’immi-grazione”. O.J.

Erika Baldin

Intervista a Jacopo Berti Padovano, 31 anni, è capogruppo - portavoce del Movimento 5 Stelle

“Noi in Regione per scardinare i privilegi della casta”Sulla Sanità separare il riordino delle Asl dalla discussione sull’Azienda Zero. Immigrazione, no all’industria dell’accoglienza e pratiche di asilo più rapide da sbrigare in tre settimane non in due anni

Il padovano Jacopo Berti, portavoce - capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio Regionale, 31 anni, racconta i primi mesi di impegno a Venezia. Come è stato il debutto in Consiglio Regionale? “Fin dall’inizio della nostra esperienza in Regione

abbiamo mostrato la nostra rilevanza. Quei pochi che si ostinavano a credere che saremmo entrati per fare una scampagnata si sono dovuti ricredere in fretta. Abbiamo denunciato gli sprechi circa gli uffi ci di gruppi formati da uno solo; abbiamo fatto pressioni per non far ottenere tfr e vitalizio a Chisso e Galan. Grazie al buon lavoro della magistratura, questa nostra richiesta è stata sod-disfatta”.

A proposito di compensi, che ne è della crocia-ta contro costi della politica?

“Questo episodio ha mostrato le lacune della legge regionale per il taglio dei costi della politica ed in pafrti-colare per l’abolizione dei vitalizi. Questa legge non va bene e fi nché saranno i partiti a scrivere leggi per tagliarsi i propri privilegi avremo il paradosso del tacchino che festeggia il Natale. È per questo che noi abbiamo portato in Regione una proposta di legge di iniziativa popolare, fi rmata da migliaia di cittadini. Stiamo completando le pratiche per presentarla. Lì potremo guardare in faccia chi vuole realmente togliere i privilegi della casta.

Quali i primi risultati che avete ottenuto?

“All’inizio di settembre sono state approvate tre nostre mozioni su tre, in particolare quella sul ddl scuo-la che cambia la storia del governo Renzi. Grazie alla nostra mozione approvata insieme con la maggioranza e l’assessore all’istruzione, il ddl scuola - l’odiata riforma scolastica chiamata “La Buona Scuola”- viene impugnato davanti alla Corte Costituzionale. I termini per il ricor-so sarebbero scaduti in questi giorni (13 settembre). È grazie al M5S veneto, che ha guidato l’azione politica del M5S in tutte le regioni in cui è presente, che siamo riusciti a portare a casa questo storico risultato.

Altra sfi da che attende al varco la Regione è la riforma della sanità.

“La riforma che stiamo discutendo in queste ore nella commissione di cui sono vicepresidente, è una rifor-ma mastodontica che infl uirà sulle vite dei veneti, e non solo, almeno per i prossimi vent’anni. Da qui la nostra richiesta di vederci chiaro. Noi del M5S siamo la politica con la coscienza, una rarità. Voglio dormire sereno, con-sapevole di aver fatto il meglio per la salute dei veneti. Il nostro pragmatismo ci ha portato a chiedere dunque che la discussione sull’Azienda zero venga separata da quella per il riordino delle Asl. Portiamo a casa il riordino, che farà risparmiare milioni ai veneti. Solo dopo potremo valutare con la giusta attenzione ogni aspetto dell’Azien-da zero, la quale, se andrà in direzione dell’interesse dei

veneti, avrà tutto il nostro appoggio. Per questa riforma vogliamo sentire i sindaci, i soldati in prima linea sul ter-ritorio. Ci è stato proposto un incontro che è più simile ad uno speed date: ascoltare 22 loro rappresentanti in 6 ore e mezza. Signifi ca poter dedicare solo 15 minuti a testa, per una riforma che può incidere per i prossimi venti anni... una follia! Noi abbiamo rispetto dei sindaci e non ci stiamo. Ho perparato una mail che invierò a tutti i sindaci, in cui è esposta la nostra linea su Azienda zero e riforma delle Asl. Speriamo così di poter intavolare qualcosa di più simile ad un dialogo costruttivo”.

In questi giorni l’emergenza immigrazione è sempre più pressante, che fare in Veneto?

“È un tema delicato per tutta Italia, anzi per l’Eu-ropa intera. Ma in Veneto è sentito particolarmente. In quanto capogruppo del M5S in Regione ho il dovere di chiarire una volta per tutte qual è l’obiettivo delle nostre proposte in tema di immigrazione: combattere l’industria dell’accoglienza. Un’industria democratica, in senso iro-nico, perché vede destra e sinistra ugualmente presenti. Un’industria formata da cooperative in combutta coi par-titi, il cui unico interesse è guadagnare sulla pelle degli immigrati a spese dei veneti”.

In che modo? “Facendoli permanere il più a lungo possibile nei

centri. Ogni giorno in più queste strutture intascano 35

euro ad immigrato. Il confl itto di interessi è palese. Per questo noi chiediamo che le pratiche per concedere il diritto d’asilo vengano sbrigate in tre settimane, non in due anni. Se un migrante viene riconosciuto come clan-destino, deve lasciare il nostro Paese. Siamo disposti ad organizzargli il viaggio. Costerà di meno ai cittadini e saremo sicuri che rispetterà la legge abbandonando il Paese. Infi ne chiediamo il superamento del trattato di Dublino. Un accordo europeo che intasa la burocrazia e grazie al quale la Germania approfi tta della nostra posizione geografi ca, rendendoci la costa ideale sulla quale far sbarcare tutti i migranti dell’Africa e del medio oriente”.

di Nicola Pavan

Jacopo Berti

“Quei pochi che credevano che la nostra sarebbe stata una scampagnata si sono dovuti ricredere”

l’Unica voce di cHioggia dice “Stop alla corrUzione”La consigliera veneziana M5s

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27Voci da palazzo

zione per un inglobamento totale dei servizi sociali (e quindi una ipotetica sparizione della direzione sociale) all’interno dell’Azienda zero. Altri hanno rilevato la man-canza di chiarezza sul ruolo della conferenza dei sindaci all’interno della nuova visione di sanità veneta e quindi, ha osservato De Paoli (sindaco intervenuto al posto di Massimo Bitonci), “la richiesta precisa è che le rappre-sentanze politiche territoriali siano garantite in seno a questa grande riforma, per assicurare ai cittadini che non si tratti di un’operazione verticistica che dimentica i bisogni e le voci dei territori”. Da ultimo, sia i sindaci del bellunese, che quelli del veronese hanno rivendicato le peculiarità del loto territorio, sottolineando – come ha fatto Marconcini, sindaco di Cerea - che l’equazione “territorio provinciale uguale territorio dell’Ulss è forse oggi anacronistica, proprio nel momento in cui le pro-

vincie vanno a morire”. Inoltre per Bolis, sindaco di Carmignano di Brenta, la “funzione di programmazione non può essere della nascente Azienda Zero”, mentre Barbuiani, sindaco di Adria, ha rivendicato per la sua città, che vanta una Ulss tra le più virtuose d’Italia, la sede legale ed amministrativa della futura unità locale. Il presidente della Commissione, Fabrizio Boron (LZ) ha chiuso la seduta rimarcando l’importanza di “aver fi nalmente messo in movimento un processo che era indispensabile avviare”.

1Voci da palazzo

Commissione Sanità Si passerà da 21 a 7 Ulss e nascerà Azienda zero

Riforma del sistema sanitario pronta in pochi mesi Luca Coletto, assessore alla sanità veneta, è deciso: dal 1° gennaio 2016 tutto cambierà. Ma i Sindaci e i consiglieri di opposizione non ci stanno e chiedono più tempo

Un quarto d’o-ra a testa. Neanche il

tempo di un caffè al bar per portare all’attenzione della Quinta commissio-ne le istanze del territorio. Così si sono svolte a pa-lazzo Ferro-Fini le audizioni dei rap-presentanti delle conferenze dei sindaci delle aziende sanitarie vene-te. Molti incontri in una manciata di ore, per ascol-tare rapidamente cosa hanno da dire i veri referenti del territorio veneto su un tema epocale come quello della riforma della sanità regionale.

“E’ inaccettabile - ha detto Alessandra Mo-retti, capogruppo dell’opposizione Pd in consiglio regionale - che su un provvedimento come questo, di enorme complessità e delicatezza, si proceda con l’improvvisazione e la fretta. I presidenti delle Conferenze dei sindaci sono stati convocati telefoni-camente in audizione in 5 giorni, togliendo loro la possibilità di un approfondimento preliminare con i rispettivi territori e dunque la possibilità di esprime-re fi no in fondo la loro posizione. Si tratta di una grave mancanza di rispetto, visto che le Conferenze hanno un ruolo fondamentale di programmazione, cofi nanziamento e gestione dei servizi sociosanitari territoriali. Così abbiamo chiesto ed ottenuto che a chi ha espresso la necessità di esaminare ulterior-mente la proposta di legge con la Conferenza dei sindaci, venga concesso il tempo necessario e venga dato modo di venire prossimamente in audizione”.

Alessandra Moretti, Pd“troppa fretta. Si riScHia di improvviSare”

L’opinione

L’effi cienza e l’azzeramento delle liste d’attesa sono una priorità su cui si sta lavorando da anni ma che non sono mai state davvero raggiunte. Ora

però in Regione si va al sodo e presto si andrà al voto decidendo l’accorpamento delle Ulss che passeranno da 21 a 7 e ricalcheranno il territorio provinciale da cui prenderanno il nome: Dolomitica, Marca Trevigiana, Serenissima, Polesana, Euganea, Berica e Scaligera. A queste si aggiungeranno le eccellenze quali l’Azienda ospedaliera di Padova, l’Istituto oncologico veneto e l’Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona e l’Azienda zero.

“La decisione di creare un nuovo ente denominato Azienda zero - ha spiegato l’assessore Coletto - rispon-de alle fi nalità di unifi care e centralizzare le funzioni di programmazione, attuazione sanitaria e socio-sanitaria, nonché di coordinamento e governance del sistema sa-nitario, riconducendo a esso le attività di gestione tecni-co-amministrativa su scala regionale”. In altre parole: le Ulss territoriali si occuperanno solo dell’organizzazione delle prestazioni e dei servizi ai cittadini e un unico ente regionale gestirà gli acquisti, l’accreditamento delle strutture private, il monitoraggio dei costi standard e la formazione del personale. Quanto alle liste d’attesa nessuna novità: si attende sempre tanto e non c’è nes-sun dato uffi ciale sulle aperture degli ambulatori in ora-rio serale e nei festivi non ce ne sono. D’altronde se i direttore generali continuano a risparmiare sull’organico tagliando il personale chi dovrebbe aprire gli ambulato-ri serali?! Lo sanno bene i primi cittadini riuniti nelle Conferenze dei Sindaci i cui rappresentanti sono stati convocati a inizio settembre per un’audizione fi ume che aveva lo scopo di raccogliere pareri e suggerimenti sul Pdl 23, contenente l’ipotesi di Azienda Zero e di ripen-samento territoriale delle ULSS stesse.

Molti sindaci hanno rimarcato la forte preoccupa-

di Germana Urbani

“Ci sono troppi dettagli che non quadrano, troppe situazioni sbagliate in questo iter – si rammaricano i consiglieri del M5S - a partire

dal tempo che è stato dedicato ai rappresentanti delle conferenze dei sindaci. Sono loro che hanno il polso del territorio e non si può pensare di approfondire un tema di questa portata ascoltandoli tutti per un quarto d’ora ciascuno. Quindici minuti a testa per una riforma epocale, che condizionerà almeno i prossimi vent’anni dei veneti”. I consiglieri grillini ritengono necessario rivedere le soluzioni previste dalla legge per il riassetto delle aziende sanitarie. “È assurdo parlare di una di-visione per province, quando in realtà la popolazione non si basa su questi confi ni arbitrari. La gente si muo-ve su criteri di vicinanza e per comodità e non va certo dove la politica cieca e arruffona vorrebbe, quindi tutto va rivisto sullo schema degli ambiti. Quest’ultima solu-zione è l’unica applicabile al piano riordino delle Ulss”.

“Già la faccenda è abbastanza intricata – conclu-dono gli esponenti del Movimento - non mettiamoci so-

pra anche il carico della creazione di questa misteriosa e fantomatica Azienda Zero. Questo punto va stralciato dal resto della legge e approfondito con i tempi che merita. Siamo di fronte a un cambiamento storico, in grado di far impallidire le grandi riforme del secolo scorso, e vogliamo gestirlo come se si trattasse della scelta della tappezzeria di casa o delle tende della cu-cina. Ma stiamo scherzando? Ci opporremo in tutti i modi, portando avanti non i nostri interessi, ma quelli del territorio”.

Movimento cinque stelle

“UNA RIFORMA EPOCALE: NESSUNA AZIENDA ZERO”

I sindaci: “Un’operazione verticistica che dimentica i bisogni e le voci dei territori”

“Azienda Zero e zero fondi per i disabili”. La rifl essione arriva dai consiglieri tosiani Ne-gro, Casali, Conte e Bassi che il 13 luglio

scorso avevano presentato un’interpellanza urgente alla Giunta per l’attivazione dei fondi a sostegno delle disabilità e per la predisposizione dell’atto economi-co-amministrativo dando così continuità al servizio nell’anno scolastico 2015/2016.“Un interrogazione senza risposta - spiegano i consiglieri - già a luglio avevamo chiesto l’attivazione con urgenza delle di-sposizioni dell’ art.60 della Legge Regionale 6/2015 dove al comma 2 si prevede che la Giunta sia autoriz-zata a stabilire i requisiti, i criteri e i termini per l’as-segnazione di un contributo alle province del Veneto quantifi cato in 6 milioni di euro per l’esercizio 2015. “Nulla è cambiato da allora – aggiungono i tosiani - se non che oggi le famiglie con fi gli disabili sensoriali con-tinuano ad attendere lo sblocco dei fondi e rischiano di rimanere senza sostegno e trasporti, ma la priorità della maggioranza in Commissione Sanità e del Presi-

dente Zaia pare sia solo e unicamente procedere con la realizzazione dell’Azienda Zero che stravolgerà la gestione sanitaria e sociale, accentrandola su un unico ente esterno al controllo regionale”.

“I rischi che avevamo previsto a maggio si stanno concretizzando – proseguono Negro, Casali, Conte e Bassi - cioè lasciare un migliaio famiglie nella più totale assenza di certezze nel ricevere un servizio fondamentale e il rischio per circa 600 operatori as-sistenziali di rimanere senza lavoro”.

Gruppo Tosi in Consiglio

“CI PREOCCUPA LO “ZERO FONDI” PER I DISABILI!”

L’assessore regionale alla Sanità

Luca Coletto

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1 Cultura provinciale

Villa Contarini apre le porte all’arte per una nuova mostra dal titolo: “L’armonia del vero. Vita e pae-saggi tra terre e acque (1842-1932)”, a cura di

Luisa Turchi, in esposizione fi no al 30 novembre.Un percorso scandito da sessantacinque magnifi ci

dipinti, noti e meno noti, della metà dell’Ottocento fi no ai primi decenni del Novecento, provenienti da importan-ti collezioni. Due i fi loni principali del racconto espositivo. Il primo ci introduce nell’ambito delle scene di genere a carattere aneddotico che obbediscono ai criteri del “Vero” e della contemporaneità, ritraendo il popolo nel-le sue abituali occupazioni giornaliere, nella quiete do-mestica delle case, nell’affaccio alle fi nestre o al balcone di eleganti gentildonne, nelle piazze animate di città o nell’atto di esercitare i mestieri, in giro per gli assolati e vivaci “canali” con le imbarcazioni tipiche o in serene passeggiate sul lago di Garda, in Napoleone Nani. Di gusto differente, ma egualmente scene di genere, sono quelle incentrate sul revival settecentesco, con dame e gentiluomini in costume e in posa, in amabili conversa-zioni nei salotti e in piazza San Marco o impegnati in passatempi come “la caccia di farfalle”, così ben eterna-ti da una pittrice di fama europea dalla vocazione pae-saggistica quale Emma Ciardi. Grande protagonista della

mostra è poi il passaggio dal vedutismo al “Vero” come trapasso dal paesaggio tradizionale concepito ancora secondo una visione prospettica canalettiana a quello en plein air rivisto in un’ottica elegiaco-sentimentale, non esente da infl ussi nordici e declinazioni macchiaiole e impressionistiche.La Venezia dell’epoca rivive così nella monumentalità altisonante del Canal Grande e di Piazza San Marco con Palazzo Ducale e Riva degli Schiavoni attraverso le vedute cristalline di Carlo Grubacs, Federico Moja, Antonietta Brandeis e Rubens Santoro.

La laguna e l’entroterra veneto, con i canali solcati dai bragozzi dei pescatori al lavoro, i casoni da caccia e da pesca, vengono esplorati dai pittori in diverse stagioni e in condizioni differenti di luce, secondo le ore della giornata: fondamentale in tal senso l’apporto del grande maestro Guglielmo Ciardi e Luigi Nono. Visioni atempo-rali silenziose e rarefatte, di luce rifl essa e crepuscolare, come in Giuseppe Miti Zanetti, si accompagnano a “im-pressioni” pittoriche dalle luci brillanti e a colorazioni più ardite, quale quelle di Beppe Ciardi, fi no a giungere a Pieretto Bianco, in cui la pittura del “vero” si inserisce ormai nel fi lone del sintetismo decorativo ed espressio-nista, aprendo la strada a nuove armonie e dissonanze che nasceranno con la nuova pittura contemporanea.

“Vita e paesaggi tra terre e acque”, un percorso che si snoda tra 65 dipinti di Otto-Novecento

Esposizione a Villa Contarini Piazzola sul Brenta ospita fi no a tutto novembre la mostra

Svelata “l’armonia del vero”

Napoleone Nani: Passeggiata sul lagoDa non perdere l’antologica dedicata

Felice Casorati, un uno dei massimi protagonisti della pittura italiana

del Novecento. La mostra, in esposizio-ne fi no al 10 gennaio 2016 ai Musei Civici, si propone di svelare le origini del percorso artistico di Casorati, “dagli esordi padovani a Ca’ Pesaro”, come recita il titolo, colmando così un vuoto lasciato dalle recenti mostre dedicate all’artista. L’intento è quello di riannoda-re i fi li con una città che ha visto nascere nel giovane Casorati la vocazione per la pittura: fi glio di un uffi ciale di carriera e pittore dilettante, trascorse a Padova dieci anni decisivi della sua vita nel corso della giovinezza, tra il 1896 e il 1907, frequentando il liceo ginnasio Tito Livio e la facoltà di Giurisprudenza.

AI MUSEI CIVICI

L.O.

Felice Casorati:il percorso dagli esordi padovani

Un’opera di Felice Casoratidi Laura Organte

Il documentario Il padovano un secolo fa fu pioniere dell’aviazione

Debutto alla mostra del Cine di Venezia per “Le ali di un sognatore” il docu-mentario di su Leonino Da Zara, pio-

niere dell’aviazione civile, grande amico di D’Annunzio e amante dell’avventura. Un’an-ticipazione del docufi lm diretto da Mauro Vit-torio Quattrina è stata presentata all’Hotel Excelsior del Lido di Venezia, alla stampa internazionale della Mostra del Cinema. In primo piano Casalserugo, dove lo storico aviatore realizzò il suo sogno di volare nel 1909, decollando da una pista nella campa-gna di Ronchi, al confi ne con Bovolenta. Da quella pista due anni dopo Leonino si alzò in volo con un cineoperatore a bordo per girare la prima ripresa cinematografi ca aerea. Il regista veronese Mauro Quattrina ha trovato subito la collaborazione del Comune, insie-me al sostegno di Regione e Fondazione Ca-riparo, per raccontare la storia avventurosa di quest’uomo del Novecento.

“E’ un personaggio dai mille volti, un avventuriero sempre pronto a spingersi oltre ma anche un uomo molto generoso, mor-to senza un soldo e dimenticato da tutti” spiega il regista. “La sua vita intensa è in-trecciata con Casalserugo” ricorda il sindaco Elisa Venturini “e proprio al nostro paese ha dedicato alcuni sui scritti”.

Leonino Da Zara dedicò la sua vita

avventurosa principalmente al volo, impe-gnando notevoli risorse economiche. Nel 1909 costruì il primo campo da volo civile in Italia, nella campagna di Ronchi, a sud di Casalserugo. Da allora la frazione, dove la famiglia dei baroni Da Zara aveva estesi possedimenti, cambiò il nome in Ronchi del Volo. Il barone Da Zara stato il fondatore e il primo presidente dell’Aero Club d’Italia. Ha preparato e partecipato al “Volo su Vienna” del 1918 con l’amico Gabriele D’Annunzio che aveva frequentato più volte il campo da volo di Ronchi.

Eroe della prima guerra mondiale, cam-pione di automobilismo ma anche scrittore e fi lantropo, dalla vita sentimentale burrasco-sa, Leonino ha donato terreni e denaro, tro-vandosi alla fi ne ridotto in povertà. E’ morto

nel 1958 in un letto d’ospedale a Roma, abbandonato da tutti e senza un soldo. La sua vita fi nalmente sarà raccontata nel documentario che Quattrina sta girando in queste settimane a Casalserugo le prossime settimane. “Abbiamo cercato e raccolto ogni genere di informazione su questo personag-gio così complesso” ricorda il regista.

“Le ali di un sognatore”Da Zara, avventura in volo

Le riprese a Casalserugo e, in basso, Leonino Da Zara

TEATRO E MUSICA

GIOIELLI E SCULTURE MAIERHOFER In esposizione a Palazzo Zuckermann fi no all’8 novembre la mostra “Fritz Maierhofer. Gioielli e sculture Retrospettiva 1970-2015”, dedicata al grande maestro austriaco sperimentatore nel gioiello d’interventi tecnologici su materiali classici quali l’oro e l’argento. Le sue strutture geometriche giocano su variazioni di tensioni plastiche che orientano i lavori in un campo scultoreo e architetto-nico. Coinvolto dalla cultura Pop negli anni Settanta, l’artista nel tempo è sempre più attratto da materiali diversi, alternando il linguaggio astratto a quello informale.

STOMP AL GEOX A NOVEMBREArriva a Padova l’irresistibile esperienza di Stomp: l’ensemble inglese di Brighton (ma lanciato a Broadway) che dal ‘91 imperversa sulle platee di tutto il mondo. Nato dalla creatività di Luke Cresswell e Steve McNicholas, ha trionfato in questi ultimi anni nei più importanti festival e teatri del mondo. Con strofi nii, battiti e percussioni di ogni tipo, i formidabili ballerini-percussionisti-attori-acrobati di Stomp danno voce aicomuni oggetti della vita quotidiana: bidoni della spazzatura, pneumatici, lavandini, scope. Appuntamento per il 27-29 novembre 2015 al teatro Geox.

MATTEO BOATO IN MOSTRALa mostra allestita alla Galleria laRinascente, dal 10 set-tembre all’8 novembre, presenta i lavori dell’artista Matteo Boato (Trento, 1971) realizzati negli ultimi dieci anni, in un percorso che attraversa le sue tematiche più sentite e ricorrenti: Terra e Acqua, A mani nude, Le Case Danzanti, La piazza, Plenilunio, Il Cerchio, Archi. Il suo tema primario, fi n da subito, è il luogo urbano: piazze, luoghi e palazzi medioevali prevalentemente italiani che danzano attorno al fuoco sacro della socialità. In mostra a Padova sono esposti lavori scelti all’interno di questo lungo percorso pittorico.

a cura di Laura Organte

Ciardi: Vele in laguna

28 Cultura veneta

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di prelazione, quello che oggi è il Rosa Alpina da un optante, anzi dall’ente Tre Venezie che aveva liquidato questo optante, Rudolf Schif-feregger. Così da affi ttuario Pizzinini diventò proprietario di quell’albergo che allora aveva 50 letti ed era stato ammodernato nel 1927. Spese 725.000 lire.

Il dopoguerra non fu facile. Il turismo in Badia cominciò a crescere solo dopo le Olim-piadi invernali di Cortina. Nel 1957 anche San Cassiano ebbe il suo primo sklilift. Le bombe degli indipendentisti sudtirolesi negli anni ’60 provocarono un calo delle presenze italiane, ma dopo il 1969 quando la regione potè av-valersi del pacchetto di autonomie concesso dal Governo italiano, queste ripresero a crescere. Per effetto del fatto che la Val Badia, a diffe-renza di Cortina e della Val Gardena, non subì il saccheggio edilizio. Il Rosa Alpina, nome po-

polare del rododendro di montagna, crebbe in sintonia con l’armonico sviluppo turistico della valle, frutto del rispetto per l’ambiente nutrito dai badioti, intimamente rimasti contadini nel senso nobile del termine.

In pochi anni l’albergo da pensione di pae-se divenne un albergo blasonato e poi anche un ristorante stellato. “Negli anni Ottanta” ricorda Paul Pizzinini, nel frattempo rientrato da Wup-perthal in Germania, dove si era fatto le ossa “anche il bar faceva la sua parte. Le serate di musica con il cocktail giusto garantirono ottimi incassi”. Nel 1993 avvenne il salto di qualità, sempre con la regia di Paul. E il Rosa Alpina diventò quello che è oggi, un albergo di lusso. Nel 2000, dopo sette anni di attesa, entrò a far parte della prestigiosa associazione dei Relais & Chateaux. Paul, che nel frattempo si era ri-sposato con Daniela Steiner dopo il lutto della

perdita della prima moglie, ricorda che papà Mi-chelangel gli diceva sempre di imitare i migliori. “Un inverno ci permettemmo di aumentare i prezzi due volti” confessa Paul “tanto il turismo di alto profi lo tirava. Il segreto per fi delizzare i clienti è quello di offrire loro quello che voglio-no. E così è stato anche nella ristorazione”. Il Rosa Alpina oggi vanta anche il primato nella ristorazione della valle. Il ristorante “St. Hu-bertus”, dove opera Norbert Niederkofl er (animatore di tutte le iniziative di valorizzazio-ne gastronomica dell’Alto Adige), si fregia di due stelle Michelin. E’ uno dei tre stellati storici della Val Badia. Paul Pizzinini nel frattempo ha ceduto il timone del Rosa Alpina al fi glio Hugo e alla nuora Ursula, mentre la moglie Daniela dirige la lussuosa beauty farm. L’hotel com-prende anche una suite, in realtà un apparta-mento, su cui si favoleggia molto, poiché ospita

spesso personaggi di alto rango che con gli altri clienti non condividono nemmeno il garage. In pubblico non si fanno mai vedere. Oggi il Rosa Alpina è l’unico albergo di alta gamma in Alto Adige ad aver abolito la mezza pensione, non ritenendola più adeguata al profi lo dell’hotel e all’obiettivo di puntare ad un hotellerie di gran classe. Seppure l’albergo conserva un’anima fortemente legeta alla valle e lo si vede dall’uti-lizzo di materiali tradizionali negli arredi: legno, lana, loden e mobili dell’artigianato contadino. Paul ha anche costruito una centrale idroelet-trica ed è stato il fondatore del Museum Ladin Ursus ladinicus di San Cassiano, inaugurato nel 2011 e dedicato all’orso preistorico dolo-mitico. Dire che la famiglia Pizzinini ama la Val Badia è persino riduttivo, perché la valorizza-zione di questo territorio alpino straordinario è il suo stesso motivo di vita.

1 Turismo

Se vogliamo risalire alla fatidica prima pietra bisogna tornare indietro nel tem-po fi no al 1850. Il Rosa Alpina nacque

come Vidum, una casa parrocchiale aperta, e venne edifi cato grazie a una donazione della famiglia Crazzolara. Furono i parrocchiani a gestire allora anche l’osteria e le poche camere ricavate per gli ospiti. All’epoca San Cassiano era un puntino sulla carta geografi ca, cento anime in tutto. E come l’intera Val Badia era sotto il Tirolo austriaco e la corona degli Asbur-go.

La famiglia Pizzinini, ladina come i Crazzolara e come le tante altre famiglie che da generazioni costituiscono l’anima più vera della valle, proveniva dal mondo dell’artigiana-to. Fu Michelangel negli anni Venti ad avere per primo l’intuizione che il turismo avrebbe potuto diventare il futuro di quell’ area dolomi-tica, dispensando benessere a quanti avessero saputo investire con saggezza e lungimiranza.

In un libro “Mariangel Pizzinini d’Rungg - Memorie di un Kaiserjager e albergatore” rac-contando la sua storia personale svela com’è nato quello che oggi è uno degli alberghi più famosi delle Dolomiti, e non solo. Il Rosa Alpi-na di San Cassiano, appunto. Orgoglio della famiglia Pizzinini e luogo d’incontro privilegia-to di personaggi di primo piano (fra cui anche teste coronate e sceicchi) ma anche di sem-plici appassionati della montagna.

L’ospitalità della famiglia Pizzinini, un patrimonio che si tramanda da generazioni e oggi nella mani di Paul (l’ottavo dei dieci fi gli di Michelangel) e di suo fi glio Hugo, è un sentimento sincero. Un valore immediatamen-te percepibile.

Michelangel combattè la prima guerra mondiale. Come tanti altri ladini visse la con-traddizione di doversi arruolare e vestire la divisa del leggendari Kaiserjager (i cacciatori dell’imperatore) per combattere contro quello che alla fi ne della guerrà divento il loro nuovo paese: l’Italia. Non meno amato dell’Austria, a conferma dell’assurdità della guerra. Michelan-gel dopo il confl itto si dedicò al commercio del legname e anche all’agricoltura. Poi divenne esattore delle tasse. Nel frattempo aveva aper-to a Pedraces anche la sua prima pensione, a cui dette il nome della moglie: Theresa.

L’occasione della vita capitò in un momen-to drammatico per l’Alto Adige – Sud Tirolo: le opzioni. Una decisione presa da Hitler e Mussolini per risolvere una volta per tutte il problema della regione. Entro il 1939 gli alto-atesini che lo avessero voluto avrebbero potuto vendere i loro beni ed emigrare in Austria (nel frattempo diventata parte del Terzo Reich). Fra optanti e Dableider , ovvero gli altoatesi-ni che invece volevano rimanere, si creò una frattura profonda. La Val Badia era l’unica valle in cui i Dableider erano maggioranza. Miche-langel Pizzinini acquistò, sfruttando il diritto

Alto Adige

ALCUNE IMMAGINI STORICHE DELL’HOTEL ROSA ALPINA DI SAN CASSIANO E DELLA FAMIGLIA PIZZININI CON IL CAPOSTIPITE MICHELANGEL E I SUOI DIECI FIGLI. QUI SOPRA, DA SINISTRA: HUGO PIZZININI

CON LA SUA FAMIGLIA, LO CHEF STELLATO NORBERT NIEDERKOFLER E PAUL PIZZININI, A CUI SI DEVE LA CONSACRAZIONE FRA I RELAIS & CHATEAUX. NELLE DUE IMMAGINI PIÙ RECENTI: L’ESTERNO DEL ROSA

ALPINA, IL 5 STELLE LUSSO DI SAN CASSIANO, E UNA CAMERA DELL’HOTEL

Il suo ottavo fi glio Paul completò l’operanegli anni Ottanta scommettendo sul lusso

come gli suggerì saggiamente suo padreL’azienda, ora guidata dal nipote Hugo

ha un altro fi ore all’occhiello di prestigio:il ristorante St. Hubertus, due stelle Michelin

di Renato Malaman

La famiglia proprietaria dell’Hotel Rosa Alpinal’albergo di San Cassiano nato come pensionee oggi tra i più famosi Relais & Chateaux d’Europatrae la sua fortuna dalle intuizioni di Michelangelche dopo la prima guerra mondialecapì che il turismo era il futuro della valle

SÌ, viaggiare

I Pizzinini, la Val Badia nel cuore

30 Turismo

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I vermi intestinali del cane e del gatto

IL VETERINARIO A cura del dott. Gildo Baroni

Uno dei problemi più frequenti per i possessori di cani e gatti è certamente rappresentato dai vermi intesti nali, parassiti che vivono a spese di un altro organismo indebolendolo e, a volte, causando gravi patologie. Tra i parassiti più importanti troviamo:1. Ascaridi: sono i vermi intesti nali più frequenti negli animali giovani in quanto trasmessi dalla madre nella fase fi nale della gravidanza e con il latt e materno. La trasmissione avviene att raverso l’ingesti one di uova.2. Tenia: presente in cani e gatti di qualsiasi età. I ver-mi si insediano nell’intesti no dove consumano parte del cibo ingerito dall’animale. La trasmissione avvie-ne prevalentemente att raverso le pulci.3. Tricuridi: infett ano animali di tutt e le età. Gli adulti si att accano alla parete intesti nale nutrendosi di san-gue. La trasmissione avviene att raverso l’ingesti one di uova.4. Anchilostomi: più frequenti negli animali giovani. I parassiti adulti si att accano alla parete intesti nale nu-trendosi di sangue. La trasmissione avviene att raver-so l’ingesti one di uova. Le larve possono anche entra-re nell’organismo att raverso la pelle o trasmesse con

il latt e materno. Le verminosi intesti nali rivestono parti colare importanza negli animali giovani, vista la loro ancora carente risposta immunitaria, dove pos-sono provocare debolezza, dimagrimento, patologie cutanee, fi no ad arrivare, in caso di infestazioni mas-sive, a diarree profuse, disidratazione ed anemie che possono portare anche alla morte del soggett o. In un animale adulto, nella maggioranza dei casi, un’infe-stazione non mostra sintomi parti colari mentre nei casi più gravi si possono notare opacità del pelo, di-magrimento e diarrea di varia enti tà. A parte i casi in cui le larve sono visibili ad occhio nudo (proglotti di della tenia) l’unico metodo per avere una diagnosi sicura è l’esame microscopico di un campione di feci. In caso di verminosi intesti nali il veterinario di fi ducia saprà consigliare la terapia più idonea, in commercio ci sono diversi otti mi prodotti , compresse o creme per via orale, fi alett e da applicare sulla cute o solu-zioni iniett abili contro i parassiti più comuni. Normal-mente eff ett uando un paio di tratt amenti il problema si risolve e raramente è necessario procedere ad ul-teriori terapie.

Dott. Gildo Baroni - Tel. 0425 471076 mail: [email protected]

Educazione e cani (prima parte)

L’ESPERTO Dott.ssa Veronica Ferrarese - Educatrice cinofi la*

“Educato corrett amente un uomo può essere il migliore amico del cane”, questa aff ermazione dell’umorista americano Ford conti ene una gran-de verità, ovvero educare un cane signifi ca prima di tutt o educare se stessi a capire il proprio amico a quatt ro zampe, imparare a conoscerlo, a rispet-tarlo e dunque a volergli bene. Il cane infatti per vivere sereno ha bisogno di se-guire delle regole, di sapere ciò che può o non può fare e ha bisogno di coerenza da parte del proprietario il quale, a sua volta, deve imparare a comprendere e rispett are le esigenze del suo amico. Pertanto, l’educazione è un’atti vità che ri-guarda sia il cane che il proprietario, un percorso a due, guidato da un professionista, in cui è fon-damentale insegnare al cane delle competenze di modo che sappia come comportarsi nelle diverse situazioni di vita quoti diana; un cane senza regole è infatti spesso un cane stressato, agitato e ad-diritt ura aggressivo. Per quanto riguarda quando iniziare un percorso educati vo, io consiglio di ri-volgersi ad un professionista appena il cane arri-va a casa, sia che si tratti di un cane adott ato già

adulto sia che si tratti di un cucciolo di pochi mesi (ovviamente dopo che è stato sott oposto ai vac-cini): imparti rgli sin dall’inizio corrett e abitudini è senza dubbio più semplice rispett o ad una ri-educazione o ad un recupero comportamentale, quando il danno è già stato fatt o. A mio avviso l’educazione è fondamentale, ed in certi paesi è addiritt ura obbligatoria, se si vive in citt à o se si tratt a di cani impegnati vi che mal guidati possono diventare diffi cili da gesti re e pericolosi per l’incolumità pubblica, a tal propo-sito non serve pensare necessariamente al cane aggressivo che morde ma anche per esempio ad un cane molto ti moroso che scappa. Collegando-ci alla massima iniziale, non dimenti chiamoci che l’educazione riguarda in primis il proprietario, un cane educato infatti è un cane ben gesti to e ben voluto dalla colletti vità.

*Educatrice cinofi la che collabora con il Rifugio Cipa

Questi e tanti altri simpatici musetti li trovate al rifUgio c.i.p.a. di fenil del tUrco (ro), via argine zucca n° 3/e tel. e fax 0425/476835 – mail: [email protected] – sito: www.legadelcanerovigo.com facebook: facebook.com/legadelcanerovigo – twitter: twitter@legadelcane – Youtube: rifugiocipatv

ADOTTAMICORTEZ è

un segugio maschio

sterilizzato. E’ strepito-

so!! Buono, coccolone e

socievole. E’ un vero tesoro! Va a passeggio al guinzaglio e va d’accordo con gli altri cani.

E’ adatto a famiglie anche con bambini.

GAUGUIN è un meticcio sterilizza-to, taglia piccola.

Ha un passato diffi cile. E’ timido e discreto, gli pia-ce molto andare a passeggio e si lascia toelettare, è adatto a famiglie con altri cani, adolescenti e/o

persone anziane.

GIANDUIA è un meticcio

maschio sterilizzato. Gli

piace andare a passeggio

e stare in compagnia di persone dai modi delicati e

che lo rispettano. Per lui stiamo cercando un ambiente tranquillo come unico cane.

KENZO è un

cucciolone di 7 mesi.

Allegro, vivace

e di gran compagnia! Va a passeggio al guinzaglio e va d’accordo con gli

altri cani. Adatto a famiglie anche con bambini. Venite a conoscerlo!

MASCÒ è un meticcio di

taglia media. Adora stare

in compagnia delle persone e fare attività ludiche ed educative! Va a passeggio al guinzaglio ed è adatto a famiglie com-

poste da adulti. Venite a conoscerlo!

SHARON è una meticcia di

taglia media. E’ allegra, ener-

gica e di gran compagnia! Va a passeggio al guinzaglio e va d’accordo

con gli altri cani. E’ un cane che adora svolgere attività all’aria aperta. Un vero

spreco che sia qui in Rifugio!

LILLA è una meticcia sterilizzata,

taglia media. Va a passeggio al

guinzaglio e va d’accordo con gli

altri cani. E’ adatta a famiglie tranquille senza bambini che con i loro giochi sfrenati potrebbero metterla in diffi coltà. E’ un cane a cui piace tanto stare

in compagnia delle persone.

MAX è un meticcio maschio sterilizza-

to, taglia media. E’ di grande com-pagnia, maestoso

ed esuberante. Scala le recinzioni quindi per lui stiamo cercando una famiglia che lo faccia vivere in casa. E’ l’ideale per chi vuole un cane con cui svolgere attività

fi siche, ludiche ed educative.

APO è un me-ticcio maschio

sterilizzato, taglia media.

E’ un cane buonissimo! E’ adatto a famiglie anche con bambini piccoli e persone anziane, va d’accordo

con gli altri cani. Adora le coccole e stare in compagnia delle persone.

SYBELLE è una meticcia femmina sterilizzata, taglia

media. E’ stata salvata da una situazione

orribile. Gioca, conosce il “seduto”, dà la zampa e adora i grattini sulla schiena! Per lei stiamo cercando una

famiglia possibilmente senza bambini e senza altri cani in quanto ha bisogno di un

ambiente tranquillo per dare il meglio di sè.

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In quanto tempo si prescrivono le tasse? La prescri-zione è la sanzione per non aver esercitato un diritto nei termini.

Un credito prescritto è dunque un credito estinto. In questo articolo ci occupiamo dei termini di prescrizione dei crediti oggetto di cartelle esattoriali. Decorsi tali termini, senza che sia stato notificato al contribuente un atto interruttivo (lettere di messa in mora, avvisi, cartelle), i crediti si estinguono.

Diversa dalla prescrizione è la decadenza, cioè la sanzione per non aver esercitato una determinata azio-

ne necessaria ad acquisire un diritto. In tema di riscos-sione tramite cartelle esattoriali (quelle cioè notificate da Equitalia), prescrizione e decadenza spesso vengono confuse.

Vediamo allora come si traducono: se Equitalia non ha notificato alcun atto interruttivo il diritto si prescrive e non sarà possibile in alcuna maniera pretendere il paga-mento; se invece Equitalia non notifica avvisi e cartelle entro certi termini decade comunque dalla possibilità di riscuotere ma il credito rimane in piedi e dovrà essere fatta una causa ordinaria.

La prescrizione delle tassediritto tributario

Studio legale Avv. Alberto Ferri - Tel. 041 540 2655 – [email protected] Vittoria, 97 – Martellago (Ve)

Avv. AlberTo Ferri

Hai delle domande inerenti a questo argomento?scrivi a [email protected]

• Contributi INPS 5 anni (10 per contributi ante-riori al 1 gennaio 1996 e per somme aggiuntive)• Contributi INAIL 5 anni• IRPEF 10 anni• IRAP 10 anni• IVA 10 anni• IMU, ICI 5 anni• TASI, TARSU, TOSAP e altri tributi locali 5 anni

• Sanzioni per violazione al codice della strada 5 anni• Bollo auto 3 anni• Canone RAI 10 anni• Diritti annuali C.C. 10 anni (5 per sanzioni)

Di seguito elenco i termini di prescrizione di determinati tributi

fiscalita’, norme e tributi

Continuando nella nostra disamina dei rimedi esperibili nell’ ipotesi che Vi siate trovati nella situazione di aver omesso un pagamento dovuto all’ Erario, o di esserVi

dimenticati una scadenza, parleremo, questo mese, del rime-dio, c.d. del “Ravvedimento Operoso”. Anche su tale Istituto la legge di Stabilità 2015 ha inciso profondamente, con la conseguenza che, da quest’anno, i contribuenti possono sana-re i mancati versamenti fiscali, con sanzioni ridotte, senza limiti di tempo, e che le cause ostative all’utilizzo del ravvedimento operoso vengono limitate al solo caso in cui al contribuente sia stato già notificato un atto di liquidazione o un avviso di accer-tamento (con la conseguenza che un contribuente che abbia subito un’attività di ispezione e verifica da parte dell’ Agenzia o della GdF, potrà ancora usufruire del ravvedimento opero-so per sanare la propria posizione, prima che il conseguente accertamento gli venga notificato). I termini per usufruire del ravvedimento e le relative sanzioni, così divengono:

- Pagamento entro14 giorni: sanzione dello 0,20% gior-naliero;

- dopo 30 giorni: sanzione ridotta del 3%;- dopo 90 giorni: sanzione ridotta del 3,3%;- dopo 1 anno: sanzione del 3,75%;

Il ravvedimento operoso 2015

A.P.I.V. – Associazione Piccoli Imprenditori, artigiani e lavoratori autonomi delle VenezieCentro CAF - Consulenza Commerciale, Tributaria, Contabile e Creditizia - Amministrazione del Personale – Successioni

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A curA di A.P.i.v.

- dopo 2 anni: sanzione del 4,2%;- Oltre 2 anni: sanzione del 5%;Naturalmente, oltre al versamento dell’imposta e della

sanzione, in misura ridotta, il contribuente dovrà versare anche gli interessi di mora, calcolati al tasso legale annuo a partire dal giorno in cui il versamento avrebbe dovuto essere effettuato e sino al giorno di effettivo versamento.

In pratica, con le nuove regole il Fisco concede la possi-bilità di ravvedersi anche senza limiti di tempo, con sanzioni sempre ridotte, al massimo il 5% e la sanzione piena, del 30%, resta applicabile esclusivamente nel caso di accer-tamento. In conseguenza, dal 31 Dicembre 2015 viene abrogato l’istituto dell’acquiescenza integrale ai Pvc, gli inviti al contraddittorio e a tutti gli atti definibili emessi dall’Agenzia delle Entrate (non preceduti da Pvc o invito).

Naturalmente, oltre al versamento dell’imposta e della sanzione, in misura ridotta, il contribuente dovrà versare anche gli interessi di mora, calcolati al tasso legale annuo a partire dal giorno in cui il versamento avrebbe dovuto essere effettuato e sino al giorno di effettivo versamento

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“Fermo tecnico e qualificazione del danno”Cass. 11515/2013

diritto stradale

Con la sentenza n. 11515/2013, la Corte di cassazio-ne è intervenuta su un caso di richiesta di risarcimento danni da fermo tecnico. Il tribunale di Roma, si era

pronunciato in senso negativo, affermando che nel caso di specie il fermo tecnico avrebbe potuto essere concesso solo se il danneggiato avesse dimostrato di avere effettuato degli interventi di riparazione del veicolo. Il successivo ricorso in cassazione, quindi, verteva principalmente sulla presunta vio-lazione e falsa applicazione degli artt. 1223, 1226 e 1227 c.c., così come richiamati dall’art. 2056 c.c. in relazione alla domanda di liquidazione del danno da fermo tecnico. Il ricorrente contestava l’orientamento assunto dal tribunale, ritenendo che il danno da fermo tecnico fosse desumibile dall’indisponibilità del mezzo, a prescindere dall’effettiva ne-cessità di dover riparare materialmente l’autovettura inciden-tata. La Suprema Corte ammette che il proprio orientamento più recente prevede la possibilità della liquidazione equitativa del danno da “fermo tecnico” anche in assenza di prova specifica, tuttavia, traendo spunto dalla fattispecie in esame, evidenzia anche come il proprio orientamento maggioritario induca a ritenere superato l’opposto orientamento,ritenendo,

Studio Trevisan di Trevisan Susanna. Recupero Danni - Infortunistica Stradale Este (PD) - Tel:0429603778 - Via Atheste, 44/F - [email protected]

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al contrario, preferibile che ogni danno (quindi anche quello da fermo tecnico) vada provato. La corte di legittimità ritiene che il ricorrente non abbia colto la ratio decidendi della senten-za del tribunale di Roma, la quale si fonda sull’insussistenza di un danno da fermo tecnico e sulla considerazione che dalla mancata riparazione del veicolo si debba desumere la relativa indisponibilità dello stesso. L’assenza della riparazione esclu-de l’indisponibilità del mezzo e, di conseguenza, esclude anche la sussistenza di un danno da fermo tecnico. La Corte di cassazione rileva che il ricorrente si sia limitato a dedurre un’asserita violazione di legge e un vizio motivazionale che, tuttavia, non incidono direttamente su quanto statuito dal tribunale di Roma. Per tali motivi, la Corte di cassazione ha ritenuto che le contestazioni mosse dal ricorrente dovessero essere ritenute prive di pregio. La sentenza n. 11515/2013 della Corte di cassazione fa il punto sulla giurisprudenza di in tema di qualificazione del danno da fermo tecnico, ponendosi l’ambizioso obiettivo di individuare un punto fermo nel deda-lo di orientamenti giurisprudenziali.

STudio TreviSAn di TreviSAn SuSAnnA

diritto civile

Con il ritorno dalle ferie, sempre più spesso, si deve affrontare il problema del danno cagionato al turista dall’impossibilità di godere pienamente del viaggio

acquistato, trasformatosi in fonte di stress legato a problemi nell’organizzazione del soggiorno, nel mezzo di trasporto o ad altre cause che compromettono lo stato psicofisico del viaggiatore.

Tale danno è annoverato tra quelli non patrimoniali per i quali il consumatore ha diritto al risarcimento derivante dagli inadempimenti agli obblighi contrattuali assunti dall’orga-nizzatore (ad esempio le scadenti sistemazioni alberghiere o i servizi offerti di livello inferiore rispetto a quello promessi al momento dell’acquisto del soggiorno).

Il Codice del Turismo ha individuato le cause di danno da vacanza rovinata nell’inadempimento o inesatta esecu-zione delle prestazioni che formano oggetto del pacchetto turistico, specificando che l’inadempimento non deve essere di scarsa importanza e deve essere collegato al tempo di vacanza inutilmente trascorso e all’irripetibilità dell’occasio-ne perduta.

Sono risarcibili sia il danno per gli esborsi economici sostenuti, che quello esistenziale causato dallo stress subito

Danno da vacanza rovinata

Avv. Fabiola Fara e Avv. Mariella Pesetti - Studio Legale Fara Pesetti, via Vittorio Emanuele II, 41 - Conselve (Pd) - tel. 049 5384321 - Fax 049 9513678 - Email [email protected]

AVV. FAbIoLA FARA - STuDIo LEgALE FARA PESETTIper il disservizio.

In caso di mancato godimento della vacanza, il pre-giudizio economico corrisponde al prezzo del viaggio, o in una riduzione dello stesso se il consumatore abbia potuto godere solo parzialmente del soggiorno.

Il turista che chiede il risarcimento è tenuto a provare il contratto di viaggio, allegando fotografie e testimonianze dell’inadempimento di controparte.

Il danno esistenziale subito, invece, non può essere determinato nel suo preciso ammontare, essendo difficile fornire la prova dello stress subito a causa del mancato godimento della vacanza e del maggior nervosismo che il turista manifesta al rientro alla vita quotidiana.

Il Giudice, pertanto, liquiderà il predetto danno in via equitativa.

Da ricordare che se la vacanza, al posto di rigenerare, vi logora, dovete presentare reclamo all’organizzatore, a mezzo raccomandata o altro mezzo idoneo a fornire la prova dell’avvenuto ricevimento, entro 10 giorni dal rien-tro dal viaggio.

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L’Editoriale

Prima di entrare in palestra, passare dal medico

L’Europa oggi è un’entità ancora in cerca di una sua iden-tità, di una forma stabile che le consenta di avviarsi verso il futuro con sicurezza e capacità di incidere. Molto ancora

deve essere fatto nella direzione dell’integrazione politica e normativa ma soprattutto, se si vuole veramente restare uniti in un Unione che spesso viene percepita come distante e alie-na, è necessario costruire una vera cultura europea.

Soltanto una forte cultura condivisa infatti può permetterci di superare le differenze nazionali, molto più di rapide modifi -che a regolamenti e statutari comunitari.

La scarsità di questa cultura condivisa si traduce anche in limitazioni all’apporto che i professionisti di diversi paesi dell’Unione possono portare fuori dal loro stato. Scrivo que-sto editoriale da Sibiu, in Romania, dove ho partecipato a un convegno europeo di psicologia. Le domande che ho portato ai partecipanti sono state soltanto due. La prima è stata se co-noscessero i regolamenti dei diversi stati dell’Unione Europea riguardo alla possibilità di svolgere la professione di psicologo. La seconda è stata se pensassero che i potenziali pazienti, clienti o utenti fossero disponibili ad affi darsi a professionisti con un titolo di studio estero, esperienze diverse da quelle a cui sono abituati, teorie e concetti lontani dal mainstream della loro nazione. Purtroppo devo ammettere che, anche in un ambiente accademico, la risposta a entrambe le domande è stata negativa. Ma se a riparare alla prima è suffi ciente poca formazione riguardo leggi e regolamenti, la seconda richiede un lungo processo di educazione e diffusione della cultura. Oggi, l’Europa ha un potenziale infi nito: 500 milioni di per-sone portatrici di culture diverse, di studi di altissimo livello, di possibilità di innovazione. Però fi nché non saremo pronti e disponibili ad utilizzarlo, fi nché non sarà normale – ad esem-pio – rivolgersi a uno psicologo romeno, inglese, portoghese o tedesco e che gli psicologi italiani sentano di poter lavorare in tutto il continente, questo potenziale rimarrà un’idea e una possibilità ancora da scoprire.

dott. alessandro De Carlo*

PROFESSIONI ED EUROPA: LA SFIDA DI CREARE UNA CULTURA EUROPEA

*Presidente dell’ordine degli Psicologi del veneto

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La valutazione dinamica: cambia la prospettiva di indagine cognitiva

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Cheratocono e lente a contatto

Postura corretta a scuola

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Prevenire le malattie e curarsial meglio è una buona regola.

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L’intervento

Ci sono voluti un D.L., una sua conversione in Legge,una nota esplicativa di un D.M. recante “linee guida di indirizzo in materia di certifi cati medici per l’ attività sportiva non agonistica”, con il supporto di un gruppo di lavoro nominato presso il Ministro della Salute, per sopprimere

l’ obbligo della certifi cazione medica per l’ attività ludico-motoria e amatoriale e confermarne l’ obbligo per l’ attività sportiva non agonistica.E ancora rimangono vaste zone d’ombra sull’argo-mento a pochi giorni dall’inizio del nuovo anno scolastico e dalla ripresa delle attività sportive. Ma andiamo con ordine: con D.L. del 21 giugno 2013 convertito in legge N.98 il 9 agosto 2103 viene soppresso l’obbligo di certifi cazione medica per l’attività ludico-motoria o amatoriale e confermato l’ obbligo per l’ attività sportiva non agonistica;nell’agosto del 2014 viene emanato il Decreto del Ministro della Salute con le linee guida e nel giugno dell’anno in corso la nota esplicativa del Ministero della Salute. In pratica l’ obbligo del certifi cato riguarda a) gli alunni che svolgono attivi-tà fi siche-sportive nell’ambito delle attività parascolastiche;b) coloro (inteso come persone fi siche tesserate) che svolgono attività organizzate dal Coni,da società sportiva affi liate alle Federazioni sportive nazionali,alle discipline associate,agli Enti di promozione sportiva riconosciuti dal Coni che non siano considerati atleti agonisti (questi ultimi hanno obbligo di certifi cazione sportiva rilasciata dalle ALS o da Centri autorizzati); c) coloro che partecipano ai Giochi sportivi studenteschi nelle fasi precedenti a quella nazionale. I Medici che possono rilasciare il certifi cato sono i Medici di medicina generale e i Pediatri di libera scelta, relativamente ai propri assistiti, o i Medici specialisti in medicina dello sport. Il certifi cato medico ha validità annuale e per il suo rilascio vengono speci-fi cati gli accertamenti clinici richiesti: anamnesi ed esame obiettivo completo di misurazione della pressione arteriosa,un elettrocardiogramma (ECG) (almeno una volta nella vita) o ogni anno per coloro che hanno superato i 60 anni di età e presentano fattori di rischio cardiovascolare oppure indipendentemente dall’età soffrono di patologie croniche comportanti un aumentato rischio car-diovascolare.Ovviamente il medico può richiedere ulteriori esami che ritiene opportuni per il rilascio del certifi cato. Nell’ambito dell’attività non agonistica il Coni,sentito il Ministero della salute dovrà provvedere ad impartire idonee indicazioni agli Organismi riconosciuti dallo stesso Coni affi nché distinguano tra le diverse tipologie di tesseramento ai fi ni della sussistenza o meno dell’obbligo del certifi cato tra: a) tesserati che svolgono attività sportive regolamentate;b) tesserati che svolgono attività sportive che non comportano impegno fi sico; c) tesserati che non svolgono attività sportiva. Solo per i tesserati di cui al punto sub a) sussiste l’ obbligo della certifi cazione. Nell’attesa,poichè il gioco del bridge o del burraco o degli scacchi o delle bocce sono considerati discipline sportive, tutti coloro che partecipano a tornei organizzati da società sportive affi liate al Coni dovranno esser muniti di certifi cato medico? E tutti gli over 60 con ECG annuale? E tutti i bambini che praticano attività fi siche presso Enti riconosciuti dal Coni o nell’ambito di attività parascolastiche anche loro dovranno presentare certifi cato medico con allegato un ECG? Quali potranno mai essere le attività sportive che non comportano impegno fi sico? Conosciamo bene l’ importanza dell’attività fi sica per la salute dei bambini ma,come hanno giustamente osservato i Pediatri, la nebulosa defi nizione di attività sportiva non agonistica,l’obbligo di un ECG per il rilascio del certifi cato e i costi derivan-ti hanno reso complesso e più diffi cile l’ approccio all’ attività motoria organizzata,specialmente per i bambini delle fasce sociali più disagiate. Non sussiste più invece l’obbligo del certifi cato per attività ludico-motoria, “intesa come attività praticata da soggetti non tesserati alle Federazioni sportive nazionali,alle discipline associate,agli Enti di promozione riconosciuti dal Coni,individuale o collettiva,non occasionale,fi nalizzata al raggiungimento e mantenimento del benessere psico-fi sico della persona”. Peccato che, come da conoscenza comune,le palestre,le piscine,i circoli del tennis,le piste di pattinaggio e via dicendo,per motivi di opportunità amministrativa sono nella quasi totalità affi liati al Coni e i loro frequentatori automaticamente tesserati, e richiedono indipendentemente dall’attività svolta, la presentazione del certifi cato medico per la loro frequenza. Di più: il certifi cato comunque viene richiesto se non altro per motivi assicurativi in quanto molte polizze assicurative stipulate dai gestori di palestre etc. rispondono solamente se vi è la presenza di un certifi cato medico. Insomma ci sono voluti un Decreto Legislativo,una sua trasformazione in Legge,un Decreto del Ministro della Salute,una nota esplicativa del Ministero della Salute,un gruppo di lavoro presso lo stesso Ministero per complicare il rilascio della certifi cazione per attività sportiva non agonistica e rendere il certifi cato per attività ludico-motoria un atto amministrativo per le assicurazioni piuttosto che un certifi cato clinico per motivi di salute, che, anche se non obbligatorio risulta obbligato.

CERTIFICAZIONI MEDICHE PER ATTIVITÀ SPORTIVE NON AGONISTICHE O LUDICO-AMATORIALIQUANDO SUSSISTE L’OBBLIGO?

di Francesco Noce*

*Presidente dell’ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo

L’opinione

Negli ultimi anni è aumentata, negli individui in età evolutiva, la prevalenza di eventi traumatici che vedono il coinvolgimento del distretto oro facciale, ivi comprese le arcate dentarie, si’ da rap-presentare un indubbio problema di salute pubblica. Ciò è imputabile all’aumentato dinamismo

della vita quotidiana, al maggior coinvolgimento del bambino in attività agonistiche ed all’aumentato uso di veicoli motorizzati da parte degli adolescenti.Scuola, ambiente domestico, ambiente sportivo e strada sono le sedi dove con maggiore frequenza si verifi cano eventi traumatici e, allo stesso tempo, luoghi dove è possibile mettere in atto idonee misure di prevenzione.

L’arrivo ad un pronto soccorso di un paziente che abbia subito un trauma dentale è, pertanto, un evenienza frequente e tale da richiedere, per una corretta presa in carico dell’individuo, competenze multidisciplinari (odontoiatriche, Maxillo-facciali, pediatriche, medico-legali, medicosportive, di medicina d’urgenza e di medicina preventiva); il tutto al fi ne di avviare il paziente verso un ottimale recupero funzionale ed estetico. A seguito di un trauma che coin-volge il distretto facciale e le arcate dentarie, le prestazioni terapeutiche necessarie possono essere volte al ripristino della mucosa, alla ricostruzione immediata dell’elemento dentario traumatizzato, al riattacco del frammento coronale fratturato, al reimpianto del/i dente/i avulsi, ove possibile. Durante la prima visita, grande importanza deve essere riservata all’approccio psicologico del paziente traumatizzato.

Il percorso diagnostico e terapeutico deve essere affrontato secondo un protocollo specifi co che, prevedendo inizialmente un’accurata raccolta dei dati anamnesticocircostanziali dell’evento traumatico, si articolo successivamente con una prima fase di obiettività clinica e radiologica, una seconda di specifi co intervento terapeutico è una terza che prevede la programmazione di controlli a distanza atti a seguire l’evoluzione clinica.

La maggior parte della letteratura, oggi disponibile, sottolinea che spesso la conoscenza delle corrette procedere da seguire in presenza di un trauma dentale è insoddisfacente. Infatti, alcuni studi indicano che solo il 4% dei medici fornisce, in una fase iniziale, un trattamento appropriato. La prognosi delle lesioni traumatiche dentarie dipende dal tempo che intercorre tra l’evento traumatico e l’inizio del trattamento e, spesso, la prima fi gura che viene a gestire il trauma dentale è il medico di pronto soccorso o quello ospedaliero o il pediatra di libera scelta. Sono state quindi messe a punto dal ministero della salute delle linee guida che possano fornire delle indicazioni e raccomandazioni sulla prevenzione e gestione immediata del trauma dentoalveolare nei pazienti in età evolutiva co una altresì attenta valutazione delle conseguenti implicazioni medico legali.

NON SOTTOVALUTIAMO I TRAUMI DENTALI DEI RAGAZZIdi Dott. Bruno Noce*

*Presidente della Commissione albo odontoiatri Rovigo

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L’intervento

Ci sono voluti un D.L., una sua conversione in Legge,una nota esplicativa di un D.M. recante “linee guida di indirizzo in materia di certifi cati medici per l’ attività sportiva non agonistica”, con il supporto di un gruppo di lavoro nominato presso il Ministro della Salute, per sopprimere

l’ obbligo della certifi cazione medica per l’ attività ludico-motoria e amatoriale e confermarne l’ obbligo per l’ attività sportiva non agonistica.E ancora rimangono vaste zone d’ombra sull’argo-mento a pochi giorni dall’inizio del nuovo anno scolastico e dalla ripresa delle attività sportive. Ma andiamo con ordine: con D.L. del 21 giugno 2013 convertito in legge N.98 il 9 agosto 2103 viene soppresso l’obbligo di certifi cazione medica per l’attività ludico-motoria o amatoriale e confermato l’ obbligo per l’ attività sportiva non agonistica;nell’agosto del 2014 viene emanato il Decreto del Ministro della Salute con le linee guida e nel giugno dell’anno in corso la nota esplicativa del Ministero della Salute. In pratica l’ obbligo del certifi cato riguarda a) gli alunni che svolgono attivi-tà fi siche-sportive nell’ambito delle attività parascolastiche;b) coloro (inteso come persone fi siche tesserate) che svolgono attività organizzate dal Coni,da società sportiva affi liate alle Federazioni sportive nazionali,alle discipline associate,agli Enti di promozione sportiva riconosciuti dal Coni che non siano considerati atleti agonisti (questi ultimi hanno obbligo di certifi cazione sportiva rilasciata dalle ALS o da Centri autorizzati); c) coloro che partecipano ai Giochi sportivi studenteschi nelle fasi precedenti a quella nazionale. I Medici che possono rilasciare il certifi cato sono i Medici di medicina generale e i Pediatri di libera scelta, relativamente ai propri assistiti, o i Medici specialisti in medicina dello sport. Il certifi cato medico ha validità annuale e per il suo rilascio vengono speci-fi cati gli accertamenti clinici richiesti: anamnesi ed esame obiettivo completo di misurazione della pressione arteriosa,un elettrocardiogramma (ECG) (almeno una volta nella vita) o ogni anno per coloro che hanno superato i 60 anni di età e presentano fattori di rischio cardiovascolare oppure indipendentemente dall’età soffrono di patologie croniche comportanti un aumentato rischio car-diovascolare.Ovviamente il medico può richiedere ulteriori esami che ritiene opportuni per il rilascio del certifi cato. Nell’ambito dell’attività non agonistica il Coni,sentito il Ministero della salute dovrà provvedere ad impartire idonee indicazioni agli Organismi riconosciuti dallo stesso Coni affi nché distinguano tra le diverse tipologie di tesseramento ai fi ni della sussistenza o meno dell’obbligo del certifi cato tra: a) tesserati che svolgono attività sportive regolamentate;b) tesserati che svolgono attività sportive che non comportano impegno fi sico; c) tesserati che non svolgono attività sportiva. Solo per i tesserati di cui al punto sub a) sussiste l’ obbligo della certifi cazione. Nell’attesa,poichè il gioco del bridge o del burraco o degli scacchi o delle bocce sono considerati discipline sportive, tutti coloro che partecipano a tornei organizzati da società sportive affi liate al Coni dovranno esser muniti di certifi cato medico? E tutti gli over 60 con ECG annuale? E tutti i bambini che praticano attività fi siche presso Enti riconosciuti dal Coni o nell’ambito di attività parascolastiche anche loro dovranno presentare certifi cato medico con allegato un ECG? Quali potranno mai essere le attività sportive che non comportano impegno fi sico? Conosciamo bene l’ importanza dell’attività fi sica per la salute dei bambini ma,come hanno giustamente osservato i Pediatri, la nebulosa defi nizione di attività sportiva non agonistica,l’obbligo di un ECG per il rilascio del certifi cato e i costi derivan-ti hanno reso complesso e più diffi cile l’ approccio all’ attività motoria organizzata,specialmente per i bambini delle fasce sociali più disagiate. Non sussiste più invece l’obbligo del certifi cato per attività ludico-motoria, “intesa come attività praticata da soggetti non tesserati alle Federazioni sportive nazionali,alle discipline associate,agli Enti di promozione riconosciuti dal Coni,individuale o collettiva,non occasionale,fi nalizzata al raggiungimento e mantenimento del benessere psico-fi sico della persona”. Peccato che, come da conoscenza comune,le palestre,le piscine,i circoli del tennis,le piste di pattinaggio e via dicendo,per motivi di opportunità amministrativa sono nella quasi totalità affi liati al Coni e i loro frequentatori automaticamente tesserati, e richiedono indipendentemente dall’attività svolta, la presentazione del certifi cato medico per la loro frequenza. Di più: il certifi cato comunque viene richiesto se non altro per motivi assicurativi in quanto molte polizze assicurative stipulate dai gestori di palestre etc. rispondono solamente se vi è la presenza di un certifi cato medico. 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Il percorso diagnostico e terapeutico deve essere affrontato secondo un protocollo specifi co che, prevedendo inizialmente un’accurata raccolta dei dati anamnesticocircostanziali dell’evento traumatico, si articolo successivamente con una prima fase di obiettività clinica e radiologica, una seconda di specifi co intervento terapeutico è una terza che prevede la programmazione di controlli a distanza atti a seguire l’evoluzione clinica.

La maggior parte della letteratura, oggi disponibile, sottolinea che spesso la conoscenza delle corrette procedere da seguire in presenza di un trauma dentale è insoddisfacente. Infatti, alcuni studi indicano che solo il 4% dei medici fornisce, in una fase iniziale, un trattamento appropriato. La prognosi delle lesioni traumatiche dentarie dipende dal tempo che intercorre tra l’evento traumatico e l’inizio del trattamento e, spesso, la prima fi gura che viene a gestire il trauma dentale è il medico di pronto soccorso o quello ospedaliero o il pediatra di libera scelta. Sono state quindi messe a punto dal ministero della salute delle linee guida che possano fornire delle indicazioni e raccomandazioni sulla prevenzione e gestione immediata del trauma dentoalveolare nei pazienti in età evolutiva co una altresì attenta valutazione delle conseguenti implicazioni medico legali.

NON SOTTOVALUTIAMO I TRAUMI DENTALI DEI RAGAZZIdi Dott. Bruno Noce*

*Presidente della Commissione albo odontoiatri Rovigo

Consulenza scientificaChIRuRgIa vasColaReDr. stefano Manfrini - specialista in Chirurgia vascolare-responsabile u.o. di Chirurgia vascolare ospedale accreditato salus Ferrara. visita a Rovigo, este, Monselice e Badia Polesine - Tel. 347/8043460

PaTologIe PosTuRalIgmflex- via del Commercio, 12 località Borsea - Rovigo tel.0425474954- via Brunacci 10 zona Panorma Marghera ve tel 041922692- www.dormiflex.it

PsICoTeRaPIa-logoPeDIa-NeuRoPsICoMoTRICITà-PeDIaTRIaCentro aBC apprendimento e Benessere Consapevole via Calà Forca 41, Badia Polesine (Ro) [email protected]

PolIaMBulaToRIoPoliambulatorio TerrassaMedicaDott. leopoldo ButtinoniFisioterapistavia Marconi n. 6 - 35020 Terrassa Padovana - PadovaTel.: 347/4143070 - 049/0998352

PsICologIaDott.ssa Ilaria Tognon - Psicologa con orientamento neuropsicologico, PsicoterapeutaDott.ssa Pes Maria valeria - Psicologa con orientamento neuropsicologicoTel. 347 5150001 - Padova e provincia [email protected]

Sia per gli agonisti che per gli amatori una prepa-razione sportiva fi nalizzata alla ottimizzazione e pianifi cazione scientifi ca degli allenamenti deve as-

solutamente partire della valutazione oggettiva dell’atleta. Gli sportivi, ciclisti in particolare, non solo desidera-

no poter avere dei numeri/valori per poter dire quanto valgono oggi e quali sono i loro possibili margini di miglioramento, vogliono anche sapere su quali parametri lavorare per mi-gliorare lo stato di forma. Naturalmente tutto questo si può ottenere dopo e non prima di aver eseguito la VISITA DI IDONEITA’ ALL’AGONISMO, che ha l’obiettivo di accertare le condizioni fi siche idonee e attinenti ad una pratica motoria e di escludere eventuali patologie; solo dopo questo passaggio sarà possibile prati-care l’attività sportiva in sicurezza. La valutazione funzio-nale è la misurazione di alcuni specifi ci parametri fi siologici indispensabili per ottimizzare le uscite e la preparazione. Il risultato, scientifi camente supportato, sarà quello di avere dei miglioramenti preventivati, misurabili, non casuali.

Per una corretta riproducibilità il test è da eseguirsi ob-bligatoriamente in laboratorio e tra i valori che interessano di più troviamo:

• La soglia anaerobica• Il VO2 Max• La potenza espressa in Watt

L’esecuzione del test avviene normalmente su un rullo con la propria bicicletta e, con carichi progressivi, si calcola la SOGLIA ANAEROBICA (la zona di fre-quenza cardiaca di transizione tra metabolismo aerobico e anaerobico-lattacido). Il valore di frequenza cardiaca ci serve poi per impostare i programmi di allenamento: a un

determinato valore di frequenza cardiaca corrisponde una certa velocità in Km/ora, una potenza espressa in watt e il massimo consumo di ossigeno (VO 2 max).

In conclusione, grazie a questi dati medico-scientifi ci, siamo in grado di stabilire la “cilindrata” del ciclista le sue potenzialità.

Buon allenamento.

Dott. augusto Brusomini - specialista in Medicina dello sportPiazza Dossetti 1, Piove di sacco (Pd)www.unixpoliambulatorio.it tel 0499708688

Medicina dello sport, la valutazione funzionale del ciclista

Il Dott. Augusto

Brusomini

PsICologIaDott.ssa giulia Francesca Marchese - Psicologa clinica e Criminologa Riceve a Fosso’ (ve) via 4 novembre 45. Cell.: 3408431926 - Mail: [email protected]

MeDICINa Dello sPoRTDott. augusto Brusomini- specialista in Medicina dello sportPiazza Dossetti 1, Piove di sacco (Pd)www.unixpoliambulatorio.it tel 049 9708688

oPToMeTRIsTaottico optometrista Barbara Micaglioottica optometria Barbiero via Montello 2 - 30033 Noale (ve)Tel. 041-440485 - 041-440484e-mail: [email protected]

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Page 41: Miranese sud sett2015 n108

3939

La cornea, porzione anteriore e trasparente dell’oc-chio, è costituita da 5 strati: Epitelio mem-brana di Bowman Stroma membrana di

Descement EndotelioQuesta trasparenza è soggetta ad un equilibrio

molto delicato e sono molte le malattie che possono provocare una perdita della stessa ( problemi infettivi, infi ammatori, meccanici, tossici e distrofi ci)

tra le cause di distrofi a troviamo il Cheratocono che provoca un incurvamento a volte progressivo verso l’esterno che prende la forma conica. Nulla di certo sull’origine di questa anomalia.

Varie sono le tecniche e le terapie per il Cherato-cono:

dalla Cheratoplastica (intervento chirurgico di tra-pianto corneale)

al Cross-linking (è la tecnica che utilizza l’applica-zione combinata di Ribofl avina (Vitamina B2) in so-luzione con destrano (uno zucchero) al 20% in una composizione che assomiglia ad una gelatina giallastra messa a contatto con la cornea a cui è stato preceden-temente asportato l’epitelio, e radiazioni ultravioletti.

La Cheratotomia radiale asimmetrica (Mini Ark). Gli Anelli Intra- Stromali.E nelle forme lievi di Cheratocono, utili possono es-

sere le Lenti a Contatto gas-permeabili Si ottimizza la progettazione attraverso un siste-

ma noto con il nome di lente a calco e questa tecnica si è sviluppata grazie a nuove tecnologie d’avanguardia: la Topografi a, il Topografo è uno strumento molto im-portante per la stima del Cheratocono, esso evidenzia , in una mappa, la deformità della cornea, ovvero l’analisi del profi lo della superfi cie corneale come fosse una fotografi a tridimensionale ed è un esame rapido

e pratico e non invasivo, e inoltre dalla costruzione innovativa di macchinari robotici per lenti a contatto, derivati dalla “nano-tecnologia” applicata a torni com-puterizzati a controllo numerico, che consentono lavo-razioni precisissime. Quindi le lenti a contatto vengono progettate in automatico da un computer che legge e elabora la topografi a seguendo esattamente il profi lo corneale, l’applicatore può così vedere virtualmente e in tempo reale come sarà la lente applicata sulla cornea ed inviare il fi le al costruttore per posta elettro-nica, quindi una migliore effi cacia correttiva, riduzione dell’interfaccia meccanica della lente a contatto sull’a-pice del “cono” corneale e quindi si possono adattare diametri delle lenti molto piccoli, aumentando il confort e la respirazione corneale, in modo da avere un porto più prolungato.

Cheratocono e lente a contatto

Ottico Optometrista Barbara Micaglio

ottico optometrista Barbara Micaglio ottica optometria Barbiero via Montello 2 - 30033 Noale (ve) - Tel. 041-440485 - 041-440484 - e-mail: [email protected] - www.otticheriunite.com

Da un punto di vista psicologico la perdita del partner viene paragonata all’esperienza del “lutto”, si inten-de la reazione emozionale che si sperimenta quando

si perde una persona signifi cativa della nostra esistenza. Infatti non si può amare qualcuno e perderlo senza sentirsi soli e deprivati del suo affetto, senza diventare vulnerabili e provare dolore. A differenza della morte, la perdita del partner nelle separazioni è “l’accettazione di vivere senza l’altro che continua la sua vita indipendente”. Le donne tendono ad avere reazioni emotive più intense, riescono a parlarne con più facilità, cercano più spesso aiuto anche nella psicoterapia. Gli uomini più spesso “fanno i forti” per aiutare se stessi e gli altri familiari, nascondono le emozioni più intime, per non dimostrarsi vulnerabili, cercano vie di fuga nel lavoro, nell’alcol, o si lasciano andare alla rabbia. Diverse sono le possibili conseguenze psico-fi siche del lut-to da abbandono sugli adulti: tra le conseguenze a livello fi sico elenchiamo spossatezza, disturbi del sonno e dell’a-limentazione, disturbi digestivi, aumento della pressione, interruzione del ciclo mestruale, problemi sessuali, caduta dei capelli, cefalee, abbassamento delle difese immunitarie. Tra quelle psicologiche problemi di ansia, fobie, ossessioni, attacchi di panico, disturbi alimentari, depressione, disturbo post- traumatico da stress, dipendenze da alcol, farmaci, gioco. Il lutto da separazione può durare mesi o addirittura anni. In queste situazioni può rivelarsi prezioso l’aiuto di uno psicologo che sosterrà il paziente nell’attraversamento del doloroso passaggio della perdita aiutandolo nell’amara ma allo stesso tempo fondamentale elaborazione dei vissuti di rabbia, dolore, confusione e disorientamento che accompa-gnano questo momento. Molte delle situazioni stressanti, sperimentate dalle persone che attraversano l’esperienza di un divorzio, non differiscono in sé da altri tipi di stress che normalmente l’individuo può sperimentare nel corso della vita. Tuttavia ciò che rende unico lo stress da divorzio

e ne fa il più grave evento destabilizzante nella vita di un individuo è proprio l’effetto dell’impatto cumulativo di un alto numero di stress differenti, di perdite e di cambiamenti radicali che avvengono in quasi tutte le aree della vita in uno stretto periodo di tempo. La prima conseguenza stressante correlata al divorzio è costituita dalla perdita dell’attacca-mento emotivo per il partner e la rottura dell’organizzazione familiare degli affetti. A ciò si aggiunge il peso del fallimen-to del progetto matrimoniale che coinvolge l’autostima e l’immagine di sé in prospettiva sociale. Secondo la teoria dell’integrazione sociale di Durkheim applicata a questo contesto specifi co, il matrimonio costituisce una condizione importante nel determinare il benessere degli individui. Le persone coniugate sperimentano infatti molteplici vantaggi costituiti, anzitutto, dalla soddisfazione dei bisogni di intimi-tà, di fi ducia e di supporto psicologico nell’affrontare la vita attraverso la condivisione delle responsabilità e delle diffi col-tà con un altro adulto. Essere sposati conferisce, inoltre, un ruolo sociale ben defi nito. I vissuti post-separazione sem-brano infatti essere infl uenzati in primo luogo da elementi propri del soggetto stesso, ossia l’età, il sesso, il livello di istruzione, la posizione professionale, la presenza o meno di fi gli, la personalità e le risorse psichiche e fi siche. Risulta inoltre determinante il rapporto di dipendenza creatosi tra i partners, il livello di soddisfazione sessuale ed emotiva con l’ex coniuge, lo stato di benessere precedente la rottura e le aspettative positive verso il futuro.

Quando il matrimonio finisce

Dott.ssa giulia Francesca Marchese - Psicologa clinica e Criminologa- Riceve a Fosso’ (ve) via 4 novembre 45. Cell.: 3408431926 - Mail: [email protected]

Dott.ssa Giulia Francesca Marchese

Sia per gli agonisti che per gli amatori una prepa-razione sportiva fi nalizzata alla ottimizzazione e pianifi cazione scientifi ca degli allenamenti deve as-

solutamente partire della valutazione oggettiva dell’atleta. Gli sportivi, ciclisti in particolare, non solo desidera-

no poter avere dei numeri/valori per poter dire quanto valgono oggi e quali sono i loro possibili margini di miglioramento, vogliono anche sapere su quali parametri lavorare per mi-gliorare lo stato di forma. Naturalmente tutto questo si può ottenere dopo e non prima di aver eseguito la VISITA DI IDONEITA’ ALL’AGONISMO, che ha l’obiettivo di accertare le condizioni fi siche idonee e attinenti ad una pratica motoria e di escludere eventuali patologie; solo dopo questo passaggio sarà possibile prati-care l’attività sportiva in sicurezza. La valutazione funzio-nale è la misurazione di alcuni specifi ci parametri fi siologici indispensabili per ottimizzare le uscite e la preparazione. Il risultato, scientifi camente supportato, sarà quello di avere dei miglioramenti preventivati, misurabili, non casuali.

Per una corretta riproducibilità il test è da eseguirsi ob-bligatoriamente in laboratorio e tra i valori che interessano di più troviamo:

• La soglia anaerobica• Il VO2 Max• La potenza espressa in Watt

L’esecuzione del test avviene normalmente su un rullo con la propria bicicletta e, con carichi progressivi, si calcola la SOGLIA ANAEROBICA (la zona di fre-quenza cardiaca di transizione tra metabolismo aerobico e anaerobico-lattacido). Il valore di frequenza cardiaca ci serve poi per impostare i programmi di allenamento: a un

determinato valore di frequenza cardiaca corrisponde una certa velocità in Km/ora, una potenza espressa in watt e il massimo consumo di ossigeno (VO 2 max).

In conclusione, grazie a questi dati medico-scientifi ci, siamo in grado di stabilire la “cilindrata” del ciclista le sue potenzialità.

Buon allenamento.

Dott. augusto Brusomini - specialista in Medicina dello sportPiazza Dossetti 1, Piove di sacco (Pd)www.unixpoliambulatorio.it tel 0499708688

Medicina dello sport, la valutazione funzionale del ciclista

Il Dott. Augusto

Brusomini

Perchè stare attenti alla posturaIl bambino o ragazzo raggiunge la maturità fi sica

solo intorno ai vent’anni, ma prima di quel momento il suo corpo si modifi ca in base alle esigenze subendo costantemente delle spinte di crescita molto forti; da qui l’importanza di educare i bambini ad una postura corretta in modo da:

evitare problemi alla schiena in età giovanile;prevenire i dolori in età adulta, quando il nostro

fi sico non riuscirà più a compensare: scoliosi, dorsalgia, lombalgia, dolore cervicale solo per citarne alcuni;

limitare i vizi posturali che possono provocare problemi anche a livello delle articolazioni;

Una posizione scorretta deve essere mantenuta per

un tempo prolungato per diventare un atteggiamento posturale e quindi poter creare problemi: a scuola un bambino tende a rimanere fermo in posizioni sbagliate per molto tempo, spinto dalla noia, dalla stanchezza o da defi cit muscolari; in questo modo, giorno dopo giorno la postura viene viziata e in seguito mantenuta anche al di fuori del contesto.

Studi recenti hanno constatato che il 50-60% del-le alterazioni posturali sono dovute agli orari scolastici; altra causa molto importante è la quantità di bambini sovrappeso e obesi del nostro bel paese.

Cosa fare Abbiamo visto essere la base per una buona sa-

lute fi sica sin dai primi anni di vita e raggiunge l’apice dell’importanza proprio nel periodo scolare; per evitare problemi è molto importante mantenere una corretta postura a scuola e quindi bisogna comportarsi di con-seguenza:

educare e sensibilizzare il bambino verso un atteggiamento posturale corretto nelle ore scolastiche;

approfi ttare anche delle ore di studio casalinghe per insegnare la postura corretta al proprio fi glio;

evitare di portare gli zaini su una spalla sola; limitare carichi troppo pesanti nelle cartelle; alleggerire gli orari e rendere le lezioni più pia-

cevoli e interattive; migliorare la preparazione dei docenti riguardo

la postura; aumentare le ore di educazione fi sica, renden-

dola però anche più professionale; rivolgersi a personale qualifi cato al di fuori della

scuola per consulenze e consigli pratici professionali

gmflex - via del Commercio,12 località Borsea Rovigo tel.0425474954- angolo via modena n°2 (ex autogamma) Mira (ve)- tel 041922692

Postura corretta a scuola

Page 42: Miranese sud sett2015 n108

40

Come si possono prevenire?“Essendo spesso costituzionali, una prevenzione

assoluta non esiste. Se ne può limitare l’evoluzione facendo una vita attiva, usando una calza elastica, se si sta molto in piedi e soprattutto riccorrendo in tempo ad uno specialista per una visita ed un’esame ecodoppler.

Quali te-rapie sono possibili?

“Oggigiorno sono tante, van-no da quelle piu’ classiche come la scleroterapia o l’intervento chirurgico, rivisti

in chiave moderna, nel senso di una maggiore effi -cacia ed una minima invasività, fi no a tecniche piu’ recenti, quali il laser, la radiofrequenza, ecc. Ogni tec-nica presenta vantaggi e svantaggi e sta all’esperien-za dello specialista applicarle al meglio per ottenere il massimo risultato. Tanto si può fare, l’unico errore che il paziente deve evitare è quello di tracurarsi e sottovalutare la malattia”

Dott. Manfrini, cosa sono le vene va-ricose?

“Le varici degli arti inferiori, comunemente cono-sciute come vene varicose, costituiscono una malattia molto diffusa in entrambi i sessi, anche se con netta prevalenza in quello femminile”.

A cosa sono dovute?“Fondamen-

talmente ad una eccessiva “de-bolezza” della parete venosa, spesso costituzio-nale ed eredita-ria, a causa della quale le vene si dilatano e diven-gono pertanto particolarmente visibili. La malattia puo’ interessare sia le venule piu’ piccole e superfi ciali (cosidetti capillari), sia le vene piu’grosse, che si tro-vano nel grasso sottocutaneo (sistema safenico).

E’ un problema estetico o una vera pa-tologia?

“Nelle fasi iniziali il problema può essere preva-lentemente estetico ma se trascurato diviene presto una patologia vera e propria, che nelle fasi avanzate può dare complicanze serie, quali ulcerazioni della pel-le, trombofl ebiti o anche embolia polmonare. Anche i capillari, specie quelli della parte bassa delle gambe, se trascurati a lungo, possono dare alterazioni della pelle fi no alla rottura spontanea, causa di fastidiose emorragie”.

Il Chirurgo vascolare risponde su: vene varicose

Dr. stefano Manfrini - specialista in Chi-rurgia vascolare-responsabile u.o. di Chi-rurgia vascolare ospedale accreditato salus Ferrara. visita a Rovigo, este, Monselice e Badia Polesine - 347/8043460

Dott.Stefano Manfrini

La volta scorsa, abbiamo parlato di diffi coltà nell’appren-dimento della lettura e della scrittura, nella comprensione del testo e nel rispetto delle rego-le. Che consigli possiamo dare ai genitori?

“Intanto quello di non sottovalutare i segnali che osservano e ciò che viene riportato dagli insegnanti. In alcuni casi le diffi coltà possono essere così evidenti da essere già state certifi cate come Disturbo Specifi co dell’Apprendimento (DSA) da uno specialista; altre volte possono essere più diffi cili da identifi care. Dobbiamo infatti tenere conto che siamo di fronte a bambini spesso molto intelligenti che appena si accorgono di avere delle diffi coltà, trovano il modo per distogliere l’attenzione dell’adulto da queste ultime, con tutte le conseguenze che ne derivano”.

A che tipo di conseguenze vi riferite?“Proviamo a pensare a quali effetti devastanti

possa avere sull’autostima la convinzione di non essere “bravi” quanto i compagni.

Si instaura un circolo vizioso per cui questi bambini

Difficoltà di apprendimento ed autostima: come interrompere il circolo vizioso

Dott.ssa Ilaria Tognon - Psicologa con orien-tamento neuropsicologico, PsicoterapeutaDott.ssa Pes Maria valeria - Psicologa con orientamento neuropsicologicoTel. 347 5150001 - Padova e [email protected]

Dott.ssa Ilaria Tognon e dott.ssa Maria Valeria Pes

non provano più a fare le cose per paura di sbagliare e deludere nuovamente. D’altra parte se non si esercita-no, le diffi coltà non migliorano mai!”.

Come si può interrompere questo circo-lo?

“Attraverso una valutazione neuropsicologica che analizzi le diffi coltà e le potenzialità di ciascun bambi-no. È il punto di partenza che serve per programmare un trattamento specifi co volto a ridurre i defi cit individuati e a trovare delle strategie compensative permettendo al bambino di migliorare le sue prestazioni scolastiche”.

Cos’è la fi sioterapia?La fi sioterapia viene defi nita come una branca della

medicina che si occupa della prevenzione, cura e riabilita-zione dei pazienti affetti da patologie o disfunzioni con-genite o acquisite in ambito muscolo-scheletrico, neurolo-gico e viscerale attraverso molteplici interventi terapeutici individualizzabili quali: terapia manuale e manipolativa, terapie fi sice (es. Laser, Tecar), kinesio-taping e bendag-gio funzionale, massoterapia e terapia posturale. (fonte: World Confederation for Physical Therapy). La fi sioterapia si rivolge a ripristinare le capacità motorie della persona in seguito ad un incidente, un infortunio o una lesione tramite la risoluzione del dolore, la normalizzazione delle struttre neuro-muscolo-scheletriche disfunzionali e sintomatiche e il ripristino della funzione della parte interessata.

Chi la esegue?La fi sioterapia è praticata dal fi sioterapista, professio-

nista che consegue la laurea previo superamento dell’esa-me di stato ed è l’unica fi gura abilitata all’esercizio della professione. Purtroppo in Italia risulta essere una delle professioni con il più alto tasso di abusivismo da parte di persone non laureate e non preparate a gestire il bisogno di salute del paziente; da qui la necessità di rivolgersi a professionisti laureati e a centri che ottengono certifi cazio-ni dalle ASL locali, dopo rigidi controlli per garantire elevati standard qualitativi per la salute del cittadino.

A chi è rivolto e a cosa serve?È rivolta a tutte quelle persone che presentano innan-

zitutto dolore principalmente legato a patologie dell’ap-parato muscolo scheletrico quali, giusto per menzionarne alcune, lombalgie e lombosciatalgie, cervicalgie, epicondi-liti, lesioni muscolari, cefalee miotensive e a tutte quelle pre e post-chirurgiche.

Come si accede alle cure fi sioterapiche?Ci si può rivolgere direttamente al proprio fi siotera-

pista che potrà consigliarvi sul percorso più idoneo e, nel caso si sconfi nasse in area medica, richiedere il consulto medico specialistico più appropriato per una diagnosi me-dica.

Per l’accesso alle cure fi sioterapiche non è tuttavia obbligatorio ai fi ni legali aver consultato prima un medico

o possedere una diagnosi (che resta tuttavia importante per la decisione del percorso terapeutico), ma è il fi siote-rapista stesso che valuta lo stato di salute del soggetto e ne indirizza il trattamento fi sioterapico basandosi sulla va-lutazione personalizzata e sulla storia clinica della persona

Qual’è la tua esperienza?Fin da subito dopo la Laurea presso l’università di Pa-

dova, ho avuto modo di approfondire la materia, dapprima frequentando un Master di fi sioterapia presso l’università di Pisa e concludendo poi un percorso di specializzazio-ne in Terapia Manuale in Australia, presso l’università di Perth (Curtin) che mi ha permesso di entrare in contatto con colleghi tra i migliori al mondo nei relativi ambiti di

specializzazione.Attualmente, oltre che collaborare con alcuni centri di

fi sioterapia, seguo le giovanili del Calcio Padova, la serie A femminile di basket dell’Umana Reyer Venezia che vanta la presenza di atlete nel giro della nazionale e seguo inol-tre le giovanili maschili, sempre della Reyer.

Poliambulatorio TerrassaMedicaDott. leopoldo ButtinoniFisioterapistavia Marconi n. 6 - 35020 Terrassa Padovana - PadovaTel.: 347/4143070 - 049/0998352

Fisioterapia e saluteUna risposta concreta al dolore e alle problematiche dell’apparato muscolo scheletrico

Il dott. Leopoldo Buttinoni

IL Metodo Feuerstein propone un approccio in-novativo alla valutazione dell’educabilità di un soggetto che rivoluziona molti presupposti del-

la teoria della valutazione statica convenzionale. I test di intelligenza convenzionali misurano le conquiste intellettive presenti nel momento della valutazione, attraverso norme di riferimento. Tale pratica convenzionale è partita dal presup-posto che l’intelligenza sia una facoltà che si svi-luppa senza subire infl uenze importanti da parte dell’esperienza, della cultura, dell’ambiente e dell’aspetto affettivo-emotivo del soggetto.

La Batteria per la Valutazione Dinamica della Propensione all’Apprendimento (LPAD) di Reuven Feuerstein si basa, invece, sulla conside-razione che l’intelligenza sia modifi cabile ad ogni età e ad ogni livello di funzionamento cognitivo. Tutti possono imparare di più e meglio. Imparare ad imparare.

La valutazione psicometrica statica pone il focus sulle tappe e il progresso dello sviluppo mentale, confrontando con i dati normativi mi-surando il livello manifesto, presente autonoma-mente nel soggetto in un momento ben preciso e lo classifi ca attraverso il paragone con quella che viene defi nita “normalità”.

La valutazione dinamica della propensione all’apprendimento pone il focus sul carattere e la natura del processi mentali, misurando la

propensione all’apprendimento del soggetto de-terminando un indice di modifi cabilità attraverso il confronto con la propria performance iniziale. Il livello manifesto della prima performance viene confrontato con il livello che il soggetto stesso è in grado di raggiungere dopo un processo di me-diazione da parte dell’esaminatore. Nel processo di mediazione il soggetto riceve l’insegnamento che gli serve per affrontare effi cacemente il com-pito secondo i principi cognitivi rilevanti.

In questo modo l’esaminatore assume il ruolo di colui che interviene, commenta, chiede e dà spiegazioni tutte le volte che è necessario, sintetizza l’esperienza e anticipa le diffi coltà, aiu-tando il bambino a rifl ettere non solo sul compi-to, ma soprattutto sulle modalità che il soggetto mette in atto per arrivare al raggiungimento di un obiettivo. Il risultato della valutazione dinamica è indice del livello di modifi cabilità del soggetto, vale a dire della capacità di apprendere una stra-tegia e trasformarla in un linguaggio che la renda utilizzabile ovunque, in qualsiasi situazione. Così facendo, l’esaminatore indaga non i contenuti posseduti dal bambino, ma i processi mentali che costituiscono le strategie operative che si riferiscono agli atti fondamentali del pensiero, di come la mente processa la realtà nella prima fase detta di ingresso (input), in cui il soggetto raccoglie le informazioni; nella fase centrale di

elaborazione, in cui il soggetto elabora, selezio-na, confronta i dati; nella fase fi nale (output)in cui il soggetto esplicita la risposta.

Indagare il funzionamento cognitivo del bambino permette al riabilitatore di lavorare direttamente sulle funzioni cognitive carenti, per ristrutturare il pensiero e provocare una modifi ca-zione strutturale del funzionamento cognitivo, a qualsiasi età e in qualsiasi fase dello sviluppo.

Dott.ssa Tomii Alessia, esaminatore LPAD

Riberto Anna Lucia, esaminatore LPAD

Centro aBC apprendimento e Benessere Consapevole via Calà Forca 41, Badia Polesine (Ro) - [email protected]

la valutazione dinamica: cambia la prospettiva di indagine cognitiva

Il giorno 24 settembre alle ore 20:30 si svolgerà un incontro:

PRONTI PER LA SCUOLA?Come aiutare i bambini a gestire

insicurezze, timidezze e approcciarsi serenamente ai compiti con motivazione

e metodi di studio

Page 43: Miranese sud sett2015 n108

4141

Questo mese vediamo una tipologia di trattamento che si affianca alla chirurgia plastica ed estetica e diventa uno stru-

mento indispensabile in particolari casi: la mi-cropigmentazione. La micropigmentazione è una specialità estetica, fino ad oggi nota come “trucco permanente” che prevede l’introduzio-ne di pigmenti specifici nella cute per modifi-care, correggere, abbellire o riequilibrare tratti del viso e del corpo. È un termine introdotto circa 10 anni fa quando il trucco permanente si è distaccato dal tatuaggio vero e proprio assu-mendo una propria identità. Quando parliamo di micropigmentazione parliamo di un tratta-mento vero e proprio eseguito da personale tecnicamente preparato, che utilizza prodotti appositamente creati per tutelare la salute di chi si sottopone al trattamento stesso. Ma in che modo questo trattamento si intreccia con la chirurgia plastica ed estetica? Nel corso degli anni, ricerca ed esperienza hanno permesso di suddividere questa pratica in tre categorie: estetica, correttiva e ricostruttiva. In dettaglio la micropigmentazione estetica (vero e proprio trucco semipermanente) viene utilizzata per modificare o ridefinire la forma delle sopraci-glia, di occhi e di labbra. In caso di asimme-trie importanti, può affiancarsi e completare un trattamento con acido ialuronico o tossina botulinica. La micropigmentazione correttiva è impiegata per correggere errori, tatuaggi

estetici eseguiti in pre-cedenza in cui colore e forma non sia stata eseguita correttamente. La micropigmentazione ricostruttiva, definita anche paramedicale, viene utilizzata invece per mascherare cicatrici chirurgiche o da traumi, vitiligine, zone di ipopigmentazione. Può esse-re utilizzata anche per ricostruire o ripigmenta-re l’areola mammaria dopo interventi chirurgici demolitivi, o le sopraciglia e le aree di alopecia in pazienti sottoposti a terapie aggressive. Il trattamento è molto simile ad un tatuaggio, differenziandosene per la durata (il pigmento utilizzato viene progressivamente eliminato grazie al naturale processo di rigenerazione della cute nel giro di 12-18 mesi), per la tipo-logia di pigmento che viene usato, per la pro-fondità in cui viene depositato il colore. Come tutti i trattamenti estetici medicali e parame-dicali devono essere eseguiti da professionisti altamente qualificati e in strutture idonee.

Dott.ssa Cristina Rogatospec. In Chirurgia Plasticastudio Medico – viale dei Mille 107a Tel. 328 2523160www.dottoressacristinarogato.com

la Micropigmentazione estetica: quando la chirurgia richiede un aiuto

Dott.ssa Cristina Rogato, medico chirurgo specialista in chirurgia plastica

IL Metodo Feuerstein propone un approccio in-novativo alla valutazione dell’educabilità di un soggetto che rivoluziona molti presupposti del-

la teoria della valutazione statica convenzionale. I test di intelligenza convenzionali misurano le conquiste intellettive presenti nel momento della valutazione, attraverso norme di riferimento. Tale pratica convenzionale è partita dal presup-posto che l’intelligenza sia una facoltà che si svi-luppa senza subire infl uenze importanti da parte dell’esperienza, della cultura, dell’ambiente e dell’aspetto affettivo-emotivo del soggetto.

La Batteria per la Valutazione Dinamica della Propensione all’Apprendimento (LPAD) di Reuven Feuerstein si basa, invece, sulla conside-razione che l’intelligenza sia modifi cabile ad ogni età e ad ogni livello di funzionamento cognitivo. Tutti possono imparare di più e meglio. Imparare ad imparare.

La valutazione psicometrica statica pone il focus sulle tappe e il progresso dello sviluppo mentale, confrontando con i dati normativi mi-surando il livello manifesto, presente autonoma-mente nel soggetto in un momento ben preciso e lo classifi ca attraverso il paragone con quella che viene defi nita “normalità”.

La valutazione dinamica della propensione all’apprendimento pone il focus sul carattere e la natura del processi mentali, misurando la

propensione all’apprendimento del soggetto de-terminando un indice di modifi cabilità attraverso il confronto con la propria performance iniziale. Il livello manifesto della prima performance viene confrontato con il livello che il soggetto stesso è in grado di raggiungere dopo un processo di me-diazione da parte dell’esaminatore. Nel processo di mediazione il soggetto riceve l’insegnamento che gli serve per affrontare effi cacemente il com-pito secondo i principi cognitivi rilevanti.

In questo modo l’esaminatore assume il ruolo di colui che interviene, commenta, chiede e dà spiegazioni tutte le volte che è necessario, sintetizza l’esperienza e anticipa le diffi coltà, aiu-tando il bambino a rifl ettere non solo sul compi-to, ma soprattutto sulle modalità che il soggetto mette in atto per arrivare al raggiungimento di un obiettivo. Il risultato della valutazione dinamica è indice del livello di modifi cabilità del soggetto, vale a dire della capacità di apprendere una stra-tegia e trasformarla in un linguaggio che la renda utilizzabile ovunque, in qualsiasi situazione. Così facendo, l’esaminatore indaga non i contenuti posseduti dal bambino, ma i processi mentali che costituiscono le strategie operative che si riferiscono agli atti fondamentali del pensiero, di come la mente processa la realtà nella prima fase detta di ingresso (input), in cui il soggetto raccoglie le informazioni; nella fase centrale di

elaborazione, in cui il soggetto elabora, selezio-na, confronta i dati; nella fase fi nale (output)in cui il soggetto esplicita la risposta.

Indagare il funzionamento cognitivo del bambino permette al riabilitatore di lavorare direttamente sulle funzioni cognitive carenti, per ristrutturare il pensiero e provocare una modifi ca-zione strutturale del funzionamento cognitivo, a qualsiasi età e in qualsiasi fase dello sviluppo.

Dott.ssa Tomii Alessia, esaminatore LPAD

Riberto Anna Lucia, esaminatore LPAD

Centro aBC apprendimento e Benessere Consapevole via Calà Forca 41, Badia Polesine (Ro) - [email protected]

la valutazione dinamica: cambia la prospettiva di indagine cognitiva

Il giorno 24 settembre alle ore 20:30 si svolgerà un incontro:

PRONTI PER LA SCUOLA?Come aiutare i bambini a gestire

insicurezze, timidezze e approcciarsi serenamente ai compiti con motivazione

e metodi di studio

Page 44: Miranese sud sett2015 n108

42 Crucipiazza

Azzurra Edizioni S.a.s. - C.P. 93/B - 35028 Piove di Sacco (PD) >[email protected]<

garetta mi viene voglia di fare baciare chi mi è vicino, è gra-ve?”. Il dottore: “Signora, non si preoccupi, si rilassi e accen-da subito una sigaretta!”• Un tizio ha scritto su un car-tello: “Vendesi auto, telefo-nare ore pasti. Franco. L’auto in questione è urtata, striscia-ta e un po’ ammaccata”. Sul cartello gli hanno aggiunto a penna: “A Fra’... Magna tran-quillo...”• Un uomo bizzarro entra in un bar con un simpatico coccodril-lo al guinzaglio. Si avvicina al bancone e convinto chiede al barista: “Servite avvocati qui?” “Certo, cosa desidera?” “Al-lora, una birra per me ed un avvocato per il mio coccodrillo!

Soluzione

• La mia vita amorosa è tal-mente scarsa che sto parteci-pando ai campionati mondiali di astinenza. Pensate che nelle semifinali incontrerò il Papa!• È dura essere dei divi: perse-guitato dai paparazzi mentre corteggi la donna più bella del mondo; devi pagare gli assegni miliardari alla tua ex-moglie dalla quale hai divorziato per sposare la diva del momen-to; devi viaggiare da un capo all’altro del mondo per lavoro utilizzando il tuo jet extra-lus-so... Questa vita non la consi-glio a nessuno!• Due amici, appassionati di equitazione, parlano dei ri-spettivi destrieri. “Guarda, il mio cavallo è così bene adde-strato che ogni volta che gli dico “Hop... hop” lui esegue dei salti impressionanti.” L’al-tro ribatte: “Allora il mio è molto più addestrato... pen-sa che ogni volta che gli dico “Hip... hip” lui mi risponde “Urrà”!”• Nella vita contano soprattut-to due cose: la salute e la vo-glia di lavorare. Io ho la salute, mia moglie la voglia di lavora-re. Non abbiamo problemi. • Alcuni pensano che io sia una persona orribile, ma non è vero. Ho il cuore di un ragaz-zino… Custodito in un vaso sopra la scrivania.• “Dottore, è un periodo che ogni volta che accendo una si-

Il Gioco del Mese: AFORISMI CRITTOGRAFATIA numero uguale corrisponde lettera uguale, a gioco risolto leggerete un’aforisma di Siddhartha Gauthama, il Buddha.

“14 18 2 2 25 14 10 • 22 5 • 2 1 3 24 1 •

17 21 1 14 14 18 • 22 4 18 • 14 10 5 •

2 17 18 2 2 5 • 14 18 2 2 25 14 10 •

14 18 • È • 22 1 23 1 22 18 • 18 • 14 18

2 2 25 14 10 • 23 10 17 21 18 16 16 18 •

14 10 5 • 2 17 18 2 2 5 • 15 10 16

16 5 1 13 10 • 23 21 18 14 15 18

21 18 • 5 3 • 22 1 13 13 5 14 10”

O

E

È

S

,

,

Aforimi crittografati:Nessuno ci salva tranne che noi stessi, nessuno ne è capace e nessuno po-trebbe, noi stessi dobbia-mo prendere il cammino.

ORIZZONTALI: 1. Arresta le auto - Un colore - 2. Metallo prezioso... poetico - Affascinante, piacevole - 3. Il cane di Ulisse - Famo-so extraterrestre - 4. Bre-ve... chilometro - Le care, vecchie lire - A te - 5. Ad Interim - Raccoglie il san-gue - 6. Si può bere caldo o freddo - Un continente - 7. Articolo determinativo - Tutto, tutti - 8. Antica città greca - Una nota - 9. L’urlo dei tifosi - Legno pregiato.VERTICALI: 1. Conosco - Set, attrezzatura - Il mil-ligrammo - 2. Mezzo per il trasporto pubblico - Gas per palloncini - 3. Pennuto

palmato - 4. Grano essicato - Prima di certi nomi spagnoli - 5. Dopo - Asciugaca-pelli - 6. Opere Pubbliche - Obiettivo, traguardo - 7. La comunità europea - L’attore americano Diesel - 8. Veleno per topi - 9. L’alluminio - Nome femminile - Tutto bene.

Si risolve come un normale cruciverba,in più devono essere annerite altre 10 caselle

Parole in bianco

• Ho fatto pubblicare un an-

nuncio sul giornale: “Cerco mo-glie”. Il giorno dopo ho trovato nella cassetta della posta centi-

naia di lettere che riportavano tutte la medesima frase: “Vuoi la mia?”

RIDIAMOCI SU…

3Crucipiazza

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VENETO!

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Page 45: Miranese sud sett2015 n108

Azzurra Edizioni S.a.s. - C.P. 93/B - 35028 Piove di Sacco (PD) >[email protected]<

garetta mi viene voglia di fare baciare chi mi è vicino, è gra-ve?”. Il dottore: “Signora, non si preoccupi, si rilassi e accen-da subito una sigaretta!”• Un tizio ha scritto su un car-tello: “Vendesi auto, telefo-nare ore pasti. Franco. L’auto in questione è urtata, striscia-ta e un po’ ammaccata”. Sul cartello gli hanno aggiunto a penna: “A Fra’... Magna tran-quillo...”• Un uomo bizzarro entra in un bar con un simpatico coccodril-lo al guinzaglio. Si avvicina al bancone e convinto chiede al barista: “Servite avvocati qui?” “Certo, cosa desidera?” “Al-lora, una birra per me ed un avvocato per il mio coccodrillo!

Soluzione

• La mia vita amorosa è tal-mente scarsa che sto parteci-pando ai campionati mondiali di astinenza. Pensate che nelle semifinali incontrerò il Papa!• È dura essere dei divi: perse-guitato dai paparazzi mentre corteggi la donna più bella del mondo; devi pagare gli assegni miliardari alla tua ex-moglie dalla quale hai divorziato per sposare la diva del momen-to; devi viaggiare da un capo all’altro del mondo per lavoro utilizzando il tuo jet extra-lus-so... Questa vita non la consi-glio a nessuno!• Due amici, appassionati di equitazione, parlano dei ri-spettivi destrieri. “Guarda, il mio cavallo è così bene adde-strato che ogni volta che gli dico “Hop... hop” lui esegue dei salti impressionanti.” L’al-tro ribatte: “Allora il mio è molto più addestrato... pen-sa che ogni volta che gli dico “Hip... hip” lui mi risponde “Urrà”!”• Nella vita contano soprattut-to due cose: la salute e la vo-glia di lavorare. Io ho la salute, mia moglie la voglia di lavora-re. Non abbiamo problemi. • Alcuni pensano che io sia una persona orribile, ma non è vero. Ho il cuore di un ragaz-zino… Custodito in un vaso sopra la scrivania.• “Dottore, è un periodo che ogni volta che accendo una si-

Il Gioco del Mese: AFORISMI CRITTOGRAFATIA numero uguale corrisponde lettera uguale, a gioco risolto leggerete un’aforisma di Siddhartha Gauthama, il Buddha.

“14 18 2 2 25 14 10 • 22 5 • 2 1 3 24 1 •

17 21 1 14 14 18 • 22 4 18 • 14 10 5 •

2 17 18 2 2 5 • 14 18 2 2 25 14 10 •

14 18 • È • 22 1 23 1 22 18 • 18 • 14 18

2 2 25 14 10 • 23 10 17 21 18 16 16 18 •

14 10 5 • 2 17 18 2 2 5 • 15 10 16

16 5 1 13 10 • 23 21 18 14 15 18

21 18 • 5 3 • 22 1 13 13 5 14 10”

O

E

È

S

,

,

Aforimi crittografati:Nessuno ci salva tranne che noi stessi, nessuno ne è capace e nessuno po-trebbe, noi stessi dobbia-mo prendere il cammino.

ORIZZONTALI: 1. Arresta le auto - Un colore - 2. Metallo prezioso... poetico - Affascinante, piacevole - 3. Il cane di Ulisse - Famo-so extraterrestre - 4. Bre-ve... chilometro - Le care, vecchie lire - A te - 5. Ad Interim - Raccoglie il san-gue - 6. Si può bere caldo o freddo - Un continente - 7. Articolo determinativo - Tutto, tutti - 8. Antica città greca - Una nota - 9. L’urlo dei tifosi - Legno pregiato.VERTICALI: 1. Conosco - Set, attrezzatura - Il mil-ligrammo - 2. Mezzo per il trasporto pubblico - Gas per palloncini - 3. Pennuto

palmato - 4. Grano essicato - Prima di certi nomi spagnoli - 5. Dopo - Asciugaca-pelli - 6. Opere Pubbliche - Obiettivo, traguardo - 7. La comunità europea - L’attore americano Diesel - 8. Veleno per topi - 9. L’alluminio - Nome femminile - Tutto bene.

Si risolve come un normale cruciverba,in più devono essere annerite altre 10 caselle

Parole in bianco

• Ho fatto pubblicare un an-

nuncio sul giornale: “Cerco mo-glie”. Il giorno dopo ho trovato nella cassetta della posta centi-

naia di lettere che riportavano tutte la medesima frase: “Vuoi la mia?”

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Page 46: Miranese sud sett2015 n108

44 Oroscopo1 Oroscopo

BILANCIADAL 2 3/09

AL 22/10QUALCHE TEMPORALE DI

FINE ESTATE SUL FRONTE SENTI-MENTALE, MA PER QUALCUNO CHE SE NE VA, QUALCUN AL-TRO ARRIVA… VOGLIA DI RE-LAZIONI PROFONDE, GARANTI DI SICUREZZA

SCORPIONEDAL 23/10AL 22/11

SIETE NEL PIENO DI UN PERIODO CON-

FLITTUALE, DI QUELLI CHE SFIANCANO E INSIEME MATURANO.TRA I VOSTRI SOGNI ROMANTICI, LE ASPETTATIVE AMBIZIOSE E LA REALTÀ DEI FATTI, C’È MOLTA DISTANZA

SAGITTARIODAL 23/11AL 21/12

SE AVETE CON-OSCIUTO QUALCUNO DI NUOVO, PREPA-

RATEVI PERCHÉ SI FARÀ VIVO CON DECISIONE. NON SVICO-LATE, SIATE RICETTIVI E FATEVI LE DOMANDE GIUSTE

CAPRICORNODAL 22/12

AL 20/01QUALCUNO SI ALLONTANA PER UN MALINTESO, QUALCUN AL-TRO CAMBIA STRADA E PAESE. FORTE LA SENSAZIONE DI SOLI-TUDINE, CAMBIERÀ SE CAMBIATE ANCHE VOI

ACQUARIODAL 21/01AL 19/02CUPIDO VI HA COLPITI

IN PIENO, VI SENTITE ABBRACCIARE DALLA PERSONA GIUSTA E DA

QUEST’ABBRACCIO NON VOR-RESTE USCIRE MAI. GODETEVELA

PESCI DAL 20/02 AL 20/03AVETE INCON-TRATO IL TIPO

GIUSTO. NON VI RESTA CHE FI-DARVI E BUTTARVI ANCHE SENZA IL PARACADUTE CHE CERCATE SEMPRE. CHIUDETE GLI OCCHI...

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04AMORE TRA AMANTI PASSIO-

NALE E BATTAGLIERO, TRASPAR-ENTE MA UN PO’ PIATTO QUELLO TRA CONIUGI COLLAUDATI CHE SI LEGGONO COME UN LIBRO AP-ERTO, MA DISERTANO IL LET-TONE!

TORO DAL 21/04

AL 20/05IL PERIODO NO

S T A PER FINIRE E PER CHI DEVE RICOSTRUIRE SARÀ DURA… MA CON CALMA E TANTO AMORE TUTTO SARÀ POSSIBILE. SIETE NERVOSI MA SARETE PRESTO PREMIATI

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06DESIDERATE NO-VITÀ ANCHE IN

AMORE, ANCHE SE SIETE LEGATI A DOPPIO FILO CON QUALCUNO. CERCATE FORTI EMOZIONI, LA NOIA VI OPPRIME! CHIEDETEVI PERÒ SE NE VALE LA PENA?

CANCRODAL 22/06

AL 22/07LASCIATE ANDARE SPESSO

CON IL PARTNER, DOPOTUTTO ANDARE AL TRAINO È UNA GRAN COMODITÀ! MA SI VA RAFFRED-DANDO LA PASSIONE, VI VOLETE BENE SENZA FUOCHI ARTIFICIALI

LEONEDAL 23/07

AL 23/08TENEREZZA E PAS-SIONE SI INTREC-CIANO IN UN AMAL-

GAMA DELIZIOSO, PECCATO CHE IL PARTNER NON COLGA LA PROPRIA FORTUNA! POCO MALE, CHI PUÒ RENDERVI FELICI È DIETRO L’ANGOLO

VERGINEDAL 24/08AL 22/09SE IL PARTNER APPARE

SEMPRE PIÙ STRANO ED EVASIVO GATTA CI COVA. DRIZ-ZATE LE ANTENNE. TRA DI VOI MANCA IL DIALOGO, MA EVITATE LE BUGIE, MEGLIO UN DIPLO-MATICO SILENZIO!

OroscopoTUTTO RICOMINCIA A GIRARE

PER IL VERSO GIUSTO:

VI ATTENDE LA VITA VERA!

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1 Oroscopo

BILANCIADAL 2 3/09

AL 22/10QUALCHE TEMPORALE DI

FINE ESTATE SUL FRONTE SENTI-MENTALE, MA PER QUALCUNO CHE SE NE VA, QUALCUN AL-TRO ARRIVA… VOGLIA DI RE-LAZIONI PROFONDE, GARANTI DI SICUREZZA

SCORPIONEDAL 23/10AL 22/11

SIETE NEL PIENO DI UN PERIODO CON-

FLITTUALE, DI QUELLI CHE SFIANCANO E INSIEME MATURANO.TRA I VOSTRI SOGNI ROMANTICI, LE ASPETTATIVE AMBIZIOSE E LA REALTÀ DEI FATTI, C’È MOLTA DISTANZA

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SE AVETE CON-OSCIUTO QUALCUNO DI NUOVO, PREPA-

RATEVI PERCHÉ SI FARÀ VIVO CON DECISIONE. NON SVICO-LATE, SIATE RICETTIVI E FATEVI LE DOMANDE GIUSTE

CAPRICORNODAL 22/12

AL 20/01QUALCUNO SI ALLONTANA PER UN MALINTESO, QUALCUN AL-TRO CAMBIA STRADA E PAESE. FORTE LA SENSAZIONE DI SOLI-TUDINE, CAMBIERÀ SE CAMBIATE ANCHE VOI

ACQUARIODAL 21/01AL 19/02CUPIDO VI HA COLPITI

IN PIENO, VI SENTITE ABBRACCIARE DALLA PERSONA GIUSTA E DA

QUEST’ABBRACCIO NON VOR-RESTE USCIRE MAI. GODETEVELA

PESCI DAL 20/02 AL 20/03AVETE INCON-TRATO IL TIPO

GIUSTO. NON VI RESTA CHE FI-DARVI E BUTTARVI ANCHE SENZA IL PARACADUTE CHE CERCATE SEMPRE. CHIUDETE GLI OCCHI...

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04AMORE TRA AMANTI PASSIO-

NALE E BATTAGLIERO, TRASPAR-ENTE MA UN PO’ PIATTO QUELLO TRA CONIUGI COLLAUDATI CHE SI LEGGONO COME UN LIBRO AP-ERTO, MA DISERTANO IL LET-TONE!

TORO DAL 21/04

AL 20/05IL PERIODO NO

S T A PER FINIRE E PER CHI DEVE RICOSTRUIRE SARÀ DURA… MA CON CALMA E TANTO AMORE TUTTO SARÀ POSSIBILE. SIETE NERVOSI MA SARETE PRESTO PREMIATI

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06DESIDERATE NO-VITÀ ANCHE IN

AMORE, ANCHE SE SIETE LEGATI A DOPPIO FILO CON QUALCUNO. CERCATE FORTI EMOZIONI, LA NOIA VI OPPRIME! CHIEDETEVI PERÒ SE NE VALE LA PENA?

CANCRODAL 22/06

AL 22/07LASCIATE ANDARE SPESSO

CON IL PARTNER, DOPOTUTTO ANDARE AL TRAINO È UNA GRAN COMODITÀ! MA SI VA RAFFRED-DANDO LA PASSIONE, VI VOLETE BENE SENZA FUOCHI ARTIFICIALI

LEONEDAL 23/07

AL 23/08TENEREZZA E PAS-SIONE SI INTREC-CIANO IN UN AMAL-

GAMA DELIZIOSO, PECCATO CHE IL PARTNER NON COLGA LA PROPRIA FORTUNA! POCO MALE, CHI PUÒ RENDERVI FELICI È DIETRO L’ANGOLO

VERGINEDAL 24/08AL 22/09SE IL PARTNER APPARE

SEMPRE PIÙ STRANO ED EVASIVO GATTA CI COVA. DRIZ-ZATE LE ANTENNE. TRA DI VOI MANCA IL DIALOGO, MA EVITATE LE BUGIE, MEGLIO UN DIPLO-MATICO SILENZIO!

OroscopoTUTTO RICOMINCIA A GIRARE

PER IL VERSO GIUSTO:

VI ATTENDE LA VITA VERA!

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