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S S S O O O L L L U U U Z Z Z I I I O O O N N N E E E R R R I I I F F F I I I U U U T T T I I I Manuale operativo per una gestione consapevole dei rifiuti in azienda CON IL SOSTEGNO DI

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SSSOOOLLLUUUZZZIIIOOONNNEEE

RRRIIIFFFIIIUUUTTTIII Manuale operativo per una

gestione consapevole dei rifiuti in azienda

CON IL SOSTEGNO DI

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Il manuale è stato realizzato da Confindustria Firenze grazie ai progetti

PRWaste 2006 Firenze, Partner A.E.R. S.p.A PRWaste 5000-7500, Publiambiente S.p.A

4R CFSAFI, Partner S.A.FI. S.p.A

Testi a cura di: Carlotta Iarrapino Conchita Musumeci Contesti e Cambiamenti snc Luana Berbeglia, Giacomo Borselli Sara Andrei Confindustria Firenze Firenze, Ottobre 2009

SOLUZIONE RIFIUTI Manuale operativo per una gestione

consapevole dei rifiuti in azienda

3

INDICE

PREFAZIONE .............................................................................4 A CHI SI RIVOLGE “SOLUZIONE RIFIUTI” ................................................6

GESTIONE STRATEGICA .............................................................7 PRINCIPI E OBIETTIVI DELLA NORMATIVA IN MATERIA DI RIFIUTI .......................8 OBIETTIVI DI PREVENZIONE E RIDUZIONE DEI RIFIUTI ................................ 10 OBIETTIVI PER IL MIGLIORAMENTO DELLA GESTIONE DEI RIFIUTI ..................... 11

CHE COSA È RIFIUTO ...............................................................12 CHE COSA NON È RIFIUTO .......................................................14

MATERIE PRIME SECONDE (MPS)...................................................... 14 SOTTOPRODOTTI ......................................................................... 15

STRUMENTI OPERATIVI ...........................................................17 DEFINIZIONE E IMPLEMENTAZIONE DELLA STRATEGIA DI GESTIONE DEI RIFIUTI .... 17 DEFINIZIONE ORGANIGRAMMA E MANSIONARIO ....................................... 19

L’Organigramma.................................................................. 19 Il Mansionario ..................................................................... 20

AZIONI PER LA CONFORMITÀ NORMATIVA DELLA GESTIONE DEI RIFIUTI .............. 22 Il Deposito Temporaneo ........................................................ 23 Codici CER (Catalogo Europeo dei Rifiuti) ................................. 25 Il Formulario di identificazione dei rifiuti (FIR)........................... 26 Registro Carico e Scarico Rifiuti .............................................. 28 Modello Unico Dichiarazione Ambientale (MUD)......................... 30 Il trasporto dei rifiuti in conto proprio ...................................... 33 Il conferimento dei rifiuti urbani assimilati e la Tariffa di Igiene Ambientale (TIA) ................................................................. 35 Autorizzazioni...................................................................... 39 Disposizioni Normative Specifiche ........................................... 39 Il Conai ed il recupero degli imballaggi..................................... 39

PRINCIPALE NORMATIVA IN MATERIA DI RIFIUTI ...................41 PRINCIPALI PITTOGRAMMI .....................................................42 ALLEGATO 1. I 3 PROGETTI.....................................................43 ALLEGATO 2. CHECK UP DI CONTROLLO SULLA GESTIONE DEI RIFIUTI...................................................................................48 ALLEGATO 3. ...........................................................................53

CARATTERISTICHE DI PERICOLO PER I RIFIUTI ......................................... 53 OPERAZIONI DI SMALTIMENTO .......................................................... 55 OPERAZIONI DI RECUPERO .............................................................. 56 CATALOGO EUROPEO DEI RIFIUTI (CER) .............................................. 57

LINK UTILI..............................................................................82 Stampato su carta ecologica nel mese di gennaio 2010Tipolitografia Mecocci - San Piero a Ponti (FI)

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Il manuale è stato realizzato da Confindustria Firenze grazie ai progetti

PRWaste 2006 Firenze, Partner A.E.R. S.p.A PRWaste 5000-7500, Publiambiente S.p.A

4R CFSAFI, Partner S.A.FI. S.p.A

Testi a cura di: Carlotta Iarrapino Conchita Musumeci Contesti e Cambiamenti snc Luana Berbeglia, Giacomo Borselli Sara Andrei Confindustria Firenze Firenze, Ottobre 2009

SOLUZIONE RIFIUTI Manuale operativo per una gestione

consapevole dei rifiuti in azienda

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INDICE

PREFAZIONE .............................................................................4 A CHI SI RIVOLGE “SOLUZIONE RIFIUTI” ................................................6

GESTIONE STRATEGICA .............................................................7 PRINCIPI E OBIETTIVI DELLA NORMATIVA IN MATERIA DI RIFIUTI .......................8 OBIETTIVI DI PREVENZIONE E RIDUZIONE DEI RIFIUTI ................................ 10 OBIETTIVI PER IL MIGLIORAMENTO DELLA GESTIONE DEI RIFIUTI ..................... 11

CHE COSA È RIFIUTO ...............................................................12 CHE COSA NON È RIFIUTO .......................................................14

MATERIE PRIME SECONDE (MPS)...................................................... 14 SOTTOPRODOTTI ......................................................................... 15

STRUMENTI OPERATIVI ...........................................................17 DEFINIZIONE E IMPLEMENTAZIONE DELLA STRATEGIA DI GESTIONE DEI RIFIUTI .... 17 DEFINIZIONE ORGANIGRAMMA E MANSIONARIO ....................................... 19

L’Organigramma.................................................................. 19 Il Mansionario ..................................................................... 20

AZIONI PER LA CONFORMITÀ NORMATIVA DELLA GESTIONE DEI RIFIUTI .............. 22 Il Deposito Temporaneo ........................................................ 23 Codici CER (Catalogo Europeo dei Rifiuti) ................................. 25 Il Formulario di identificazione dei rifiuti (FIR)........................... 26 Registro Carico e Scarico Rifiuti .............................................. 28 Modello Unico Dichiarazione Ambientale (MUD)......................... 30 Il trasporto dei rifiuti in conto proprio ...................................... 33 Il conferimento dei rifiuti urbani assimilati e la Tariffa di Igiene Ambientale (TIA) ................................................................. 35 Autorizzazioni...................................................................... 39 Disposizioni Normative Specifiche ........................................... 39 Il Conai ed il recupero degli imballaggi..................................... 39

PRINCIPALE NORMATIVA IN MATERIA DI RIFIUTI ...................41 PRINCIPALI PITTOGRAMMI .....................................................42 ALLEGATO 1. I 3 PROGETTI.....................................................43 ALLEGATO 2. CHECK UP DI CONTROLLO SULLA GESTIONE DEI RIFIUTI...................................................................................48 ALLEGATO 3. ...........................................................................53

CARATTERISTICHE DI PERICOLO PER I RIFIUTI ......................................... 53 OPERAZIONI DI SMALTIMENTO .......................................................... 55 OPERAZIONI DI RECUPERO .............................................................. 56 CATALOGO EUROPEO DEI RIFIUTI (CER) .............................................. 57

LINK UTILI..............................................................................82

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SOLUZIONE RIFIUTI Manuale operativo per una gestione

consapevole dei rifiuti in azienda

4

Prefazione La richieste delle imprese alla nostra associazione, che chiedevano e chiedono di essere informate e supportate nell’approfondimento di una tematica così complessa come la normativa sui rifiuti e indirizzate ad una corretta gestione, ha trovato nei tre Progetti territoriali sui rifiuti un’attenta risposta. Infatti le imprese si sono dimostrate particolarmente interessate, consapevoli per prime come la riduzione della produzione dei rifiuti, la minimizzazione della loro pericolosità, il recupero della materia residuale e la minimizzazione dei quantitativi conferiti allo smaltimento siano azioni importanti per l’efficienza operativa e la riduzione dei costi. Peraltro le aziende si sono dimostrate attente a tutte le forme di recupero tra cui quelle di energia, mostrandosi quindi sensibili alle tematiche di salvaguardia e protezione ambientale. Per Confindustria Firenze lo stare vicino alle imprese è importante, anche su questi temi di processo, e rappresenta un modo concreto di fare sistema, poiché insieme alla migliore gestione delle materie, la riduzione della produzione di rifiuti sia speciali che solidi urbani ed assimilati, si accompagna ad una migliore compatibilità delle imprese sul territorio. Questi principi sono stati il filo conduttore dei tre progetti ideati e realizzati da Confindustria Firenze. Fondamentale è stato il contributo della Provincia di Firenze che ha cofinanziato i tre progetti e il partenariato dei Gestori del Servizio Pubblico Locale (A.E.R. Spa, Publiambiente Spa, S.A.FI. Spa), che hanno supportato l’iniziative attraverso una fattiva collaborazione, ma anche la convinta adesione di tante amministrazioni comunali che hanno potuto avere la dimostrazione di come tanti imprenditori abbiamo a cuore un modo sostenibile di intraprendere. Un particolare ringraziamento va quindi alle sessanta imprese, del Valdarno, Mugello e Val di Sieve, che aderendo ai tre Progetti hanno deciso di mettere in discussione, insieme a noi, i propri cicli produttivi, aprendo le porte delle proprie aziende al team work per confrontare e ridiscutere scelte aziendali. Questo manuale, per tutte le aziende associate, rappresenta in breve una guida per trovare la migliore soluzione, economicamente e ambientalmente possibile, indirizzando opportunamente l’impresa nell’articolato mondo delle leggi e dei regolamenti che regolano anche la TIA/TARSU. Francesco Caracciolo Direttore Confindustria Firenze

SOLUZIONE RIFIUTI Manuale operativo per una gestione

consapevole dei rifiuti in azienda

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Presentazione “Soluzione Rifiuti” è un manuale che intende proporre uno schema operativo che ha come obiettivo quello di aiutare le imprese della Provincia di Firenze a gestire in maniera corretta ed efficace i rifiuti aziendali. La gestione dei rifiuti, regolata da normative che negli anni sono diventate sempre più complesse, vede coinvolti vari attori, di natura anche molto diversa, che devono lavorare insieme perché i rifiuti non diventino un problema per il loro territorio. I principali soggetti coinvolti nella gestione dei rifiuti nella nostra Provincia sono: La Provincia di Firenze, ente a cui spettano la funzione di

programmazione, effettuata attraverso i Piani di Gestione dei Rifiuti, e quella di controllo con il supporto degli Ambiti Territoriali Ottimali (ATO) e i Comuni.

I Gestori del Servizio Pubblico Locale e le altre aziende, iscritte all’Albo nazionale Gestori Ambientali, che provvedono alla raccolta, al trasporto e allo smaltimento dei rifiuti.

Tutti coloro che producono rifiuti, cittadini e aziende, che hanno il compito di gestirli correttamente e, per quanto possibile, prevenirne la produzione.

La gestione dei rifiuti può trovare soluzioni efficaci, e quindi tali da raggiungere gli obiettivi prefissati, solo attraverso azioni volte a organizzare i lavori delle varie parti coinvolte in modo da risolvere insieme le difficoltà che, inevitabilmente, nascono nei sistemi complessi. Per questo motivo, Confindustria Firenze ha presentato alla Provincia di Firenze tre progetti (uno per ogni area servita dai gestori ambientali A.E.R., Publiambiente e S.A.FI. che hanno partecipato in qualità di partner) con l’obiettivo di prevenire e ridurre la produzione dei rifiuti attraverso un processo partecipato che coinvolgesse gli enti, i gestori e le aziende del territorio. Tali progetti sono stati approvati dalla Provincia di Firenze e premiati con cofinanziamenti che hanno già aiutato, attraverso sopralluoghi e check-up personalizzati, circa 60 aziende a prendere consapevolezza e risolvere le principali criticità legate alla gestione dei rifiuti e, nel contempo, innestato azioni concrete per la riduzione e prevenzione degli stessi. Visti i risultati ottenuti, Confindustria Firenze e i partner dei progetti hanno ritenuto che la metodologia sperimentata non dovesse rimanere patrimonio esclusivo delle aziende che avevano partecipato ma che tutte

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SOLUZIONE RIFIUTI Manuale operativo per una gestione

consapevole dei rifiuti in azienda

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Prefazione La richieste delle imprese alla nostra associazione, che chiedevano e chiedono di essere informate e supportate nell’approfondimento di una tematica così complessa come la normativa sui rifiuti e indirizzate ad una corretta gestione, ha trovato nei tre Progetti territoriali sui rifiuti un’attenta risposta. Infatti le imprese si sono dimostrate particolarmente interessate, consapevoli per prime come la riduzione della produzione dei rifiuti, la minimizzazione della loro pericolosità, il recupero della materia residuale e la minimizzazione dei quantitativi conferiti allo smaltimento siano azioni importanti per l’efficienza operativa e la riduzione dei costi. Peraltro le aziende si sono dimostrate attente a tutte le forme di recupero tra cui quelle di energia, mostrandosi quindi sensibili alle tematiche di salvaguardia e protezione ambientale. Per Confindustria Firenze lo stare vicino alle imprese è importante, anche su questi temi di processo, e rappresenta un modo concreto di fare sistema, poiché insieme alla migliore gestione delle materie, la riduzione della produzione di rifiuti sia speciali che solidi urbani ed assimilati, si accompagna ad una migliore compatibilità delle imprese sul territorio. Questi principi sono stati il filo conduttore dei tre progetti ideati e realizzati da Confindustria Firenze. Fondamentale è stato il contributo della Provincia di Firenze che ha cofinanziato i tre progetti e il partenariato dei Gestori del Servizio Pubblico Locale (A.E.R. Spa, Publiambiente Spa, S.A.FI. Spa), che hanno supportato l’iniziative attraverso una fattiva collaborazione, ma anche la convinta adesione di tante amministrazioni comunali che hanno potuto avere la dimostrazione di come tanti imprenditori abbiamo a cuore un modo sostenibile di intraprendere. Un particolare ringraziamento va quindi alle sessanta imprese, del Valdarno, Mugello e Val di Sieve, che aderendo ai tre Progetti hanno deciso di mettere in discussione, insieme a noi, i propri cicli produttivi, aprendo le porte delle proprie aziende al team work per confrontare e ridiscutere scelte aziendali. Questo manuale, per tutte le aziende associate, rappresenta in breve una guida per trovare la migliore soluzione, economicamente e ambientalmente possibile, indirizzando opportunamente l’impresa nell’articolato mondo delle leggi e dei regolamenti che regolano anche la TIA/TARSU. Francesco Caracciolo Direttore Confindustria Firenze

SOLUZIONE RIFIUTI Manuale operativo per una gestione

consapevole dei rifiuti in azienda

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Presentazione “Soluzione Rifiuti” è un manuale che intende proporre uno schema operativo che ha come obiettivo quello di aiutare le imprese della Provincia di Firenze a gestire in maniera corretta ed efficace i rifiuti aziendali. La gestione dei rifiuti, regolata da normative che negli anni sono diventate sempre più complesse, vede coinvolti vari attori, di natura anche molto diversa, che devono lavorare insieme perché i rifiuti non diventino un problema per il loro territorio. I principali soggetti coinvolti nella gestione dei rifiuti nella nostra Provincia sono: La Provincia di Firenze, ente a cui spettano la funzione di

programmazione, effettuata attraverso i Piani di Gestione dei Rifiuti, e quella di controllo con il supporto degli Ambiti Territoriali Ottimali (ATO) e i Comuni.

I Gestori del Servizio Pubblico Locale e le altre aziende, iscritte all’Albo nazionale Gestori Ambientali, che provvedono alla raccolta, al trasporto e allo smaltimento dei rifiuti.

Tutti coloro che producono rifiuti, cittadini e aziende, che hanno il compito di gestirli correttamente e, per quanto possibile, prevenirne la produzione.

La gestione dei rifiuti può trovare soluzioni efficaci, e quindi tali da raggiungere gli obiettivi prefissati, solo attraverso azioni volte a organizzare i lavori delle varie parti coinvolte in modo da risolvere insieme le difficoltà che, inevitabilmente, nascono nei sistemi complessi. Per questo motivo, Confindustria Firenze ha presentato alla Provincia di Firenze tre progetti (uno per ogni area servita dai gestori ambientali A.E.R., Publiambiente e S.A.FI. che hanno partecipato in qualità di partner) con l’obiettivo di prevenire e ridurre la produzione dei rifiuti attraverso un processo partecipato che coinvolgesse gli enti, i gestori e le aziende del territorio. Tali progetti sono stati approvati dalla Provincia di Firenze e premiati con cofinanziamenti che hanno già aiutato, attraverso sopralluoghi e check-up personalizzati, circa 60 aziende a prendere consapevolezza e risolvere le principali criticità legate alla gestione dei rifiuti e, nel contempo, innestato azioni concrete per la riduzione e prevenzione degli stessi. Visti i risultati ottenuti, Confindustria Firenze e i partner dei progetti hanno ritenuto che la metodologia sperimentata non dovesse rimanere patrimonio esclusivo delle aziende che avevano partecipato ma che tutte

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SOLUZIONE RIFIUTI Manuale operativo per una gestione

consapevole dei rifiuti in azienda

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le informazioni e le esperienze virtuose e innovative testate dovessero avere la maggiore diffusione possibile. Questo Manuale, “Soluzione Rifiuti”, vuole quindi essere un ulteriore elemento a supporto del raggiungimento dell’obiettivo di riduzione dei rifiuti della Provincia di Firenze.

A chi si rivolge “Soluzione Rifiuti” “Soluzione Rifiuti” è un manuale che si rivolge a tutte le persone che, a vario titolo, operano nella gestione dei rifiuti di una impresa. Agli Imprenditori... Gli imprenditori, insieme alla Direzione, hanno il compito di definire la strategia e gli obiettivi di gestione dei rifiuti della propria azienda e di controllarne i risultati raggiunti e gli scostamenti. ... ai Responsabili Amministrazione e Produzione … Nelle aziende il Responsabile Amministrativo e il Responsabile Produzione, hanno delle responsabilità in merito alla gestione operativa dei rifiuti e a tal fine organizzano gli addetti delle proprie aree. ... al Responsabile del Sistema di Gestione Ambientale… Le aziende più strutturate, o con un Sistema di Gestione Ambientale certificato (ISO 14001 e/o EMAS) prevedono un Responsabile del Sistema di Gestione Ambientale, che ha i compiti di organizzare, controllare e supervisionare l'operato delle varie aree aziendali coinvolte nella gestione dei rifiuti. ... al Responsabile Risorse Umane Il responsabile del personale ha responsabilità indirette nella gestione dei rifiuti di una azienda. Questa figura, infatti, ha il compito di indagare i fabbisogni formativi delle persone che si occupano dei rifiuti e organizzarne la formazione. ... a tutti gli operatori Tutte le persone delle varie aree aziendali hanno la responsabilità di portare avanti la politica di gestione dei rifiuti definita dalla Direzione.

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SOLUZIONE RIFIUTI Manuale operativo per una gestione

consapevole dei rifiuti in azienda

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le informazioni e le esperienze virtuose e innovative testate dovessero avere la maggiore diffusione possibile. Questo Manuale, “Soluzione Rifiuti”, vuole quindi essere un ulteriore elemento a supporto del raggiungimento dell’obiettivo di riduzione dei rifiuti della Provincia di Firenze.

A chi si rivolge “Soluzione Rifiuti” “Soluzione Rifiuti” è un manuale che si rivolge a tutte le persone che, a vario titolo, operano nella gestione dei rifiuti di una impresa. Agli Imprenditori... Gli imprenditori, insieme alla Direzione, hanno il compito di definire la strategia e gli obiettivi di gestione dei rifiuti della propria azienda e di controllarne i risultati raggiunti e gli scostamenti. ... ai Responsabili Amministrazione e Produzione … Nelle aziende il Responsabile Amministrativo e il Responsabile Produzione, hanno delle responsabilità in merito alla gestione operativa dei rifiuti e a tal fine organizzano gli addetti delle proprie aree. ... al Responsabile del Sistema di Gestione Ambientale… Le aziende più strutturate, o con un Sistema di Gestione Ambientale certificato (ISO 14001 e/o EMAS) prevedono un Responsabile del Sistema di Gestione Ambientale, che ha i compiti di organizzare, controllare e supervisionare l'operato delle varie aree aziendali coinvolte nella gestione dei rifiuti. ... al Responsabile Risorse Umane Il responsabile del personale ha responsabilità indirette nella gestione dei rifiuti di una azienda. Questa figura, infatti, ha il compito di indagare i fabbisogni formativi delle persone che si occupano dei rifiuti e organizzarne la formazione. ... a tutti gli operatori Tutte le persone delle varie aree aziendali hanno la responsabilità di portare avanti la politica di gestione dei rifiuti definita dalla Direzione.

SOLUZIONE RIFIUTI Manuale operativo per una gestione

consapevole dei rifiuti in azienda

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Gestione Strategica Ogni imprenditore definisce la strategia della propria azienda e la modifica, quando necessario, sulla base di riscontri oggettivi. Gli imprenditori infatti, come ci hanno fatto notare quelli incontrati durante i sopralluoghi, al mutare delle situazioni sono in grado di “cambiare rotta”, spesso anticipando i cambiamenti e attivando comportamenti innovativi che poi diventano percorsi obbligati per tutti. Si tratta spesso di cambiamenti profondi, che non riguardano i soli prodotti, ma che sono necessari per garantire il successo in presenza di un

“mercato globale selvaggio, in cui vengono immessi articoli dei Paesi emergenti che non rispettano le regole a cui è sottoposta la nostra produzione, per non parlare della contraffazione e della crisi che sta attraversando il sistema nel suo complesso”.

Questa è solo una sintesi delle principali criticità sollevate dagli imprenditori intervistati ma illustra chiaramente il contesto in cui si ritrovano a lavorare gli Industriali della Provincia di Firenze. Cosa fare dunque per continuare a creare valore ed essere competitivi nel medio/lungo periodo? Gli imprenditori ci hanno spiegato che la gestione strategica non si esaurisce una volta definita l’area di intervento della propria impresa (missione e core business), individuato il mercato di riferimento (clienti e concorrenti) e organizzato la struttura aziendale (contenendo i costi fissi e gestendo quelli variabili) ma le decisioni devono essere costantemente riviste in base a ciò che influenza, dall’esterno, queste variabili. Ogni imprenditore che gestisce strategicamente la propria azienda, quindi, qualunque sia l’attività svolta dalla stessa, deve anche tener conto delle politiche portate avanti sia a livello globale che locale. Tra queste una delle più normate negli ultimi anni è sicuramente quella relativa all’ambiente. Infatti, a causa delle crescenti problematiche connesse all’inquinamento, ai mutamenti climatici derivanti dal surriscaldamento globale e alla perdita di biodiversità del nostro pianeta, la normativa in materia è diventata sempre più complessa. Se questo da una parte ha portato difficoltà gestionali e incremento dei costi per gli imprenditori, dall’altra ha sviluppato una sensibilità del mercato a produzioni “Made in Italy” che comunque necessitano di una tutela da parte della PA. Tali produzioni peraltro incorporano, oltre alla qualità e allo stile, anche una valenza etica risultante da un impatto sull'ambiente controllato.

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SOLUZIONE RIFIUTI Manuale operativo per una gestione

consapevole dei rifiuti in azienda

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In altre parole, le normative di tutela dell’ambiente, sebbene spesso incidano sull’andamento organizzativo ed economico dell’azienda, possono creare il presupposto per nuove opportunità di sviluppo, visibilità e competitività, se correttamente integrate nelle strategie aziendali. Ovviamente la normativa dovrebbe proteggere le imprese dalla concorrenza sleale. Nello specifico la gestione dei costi relativi ai rifiuti se considerati attentamente dalla direzione e integrati nella strategia e negli obiettivi aziendali può trasformarsi nelle opportunità di cui abbiamo parlato poco sopra.

Principi e obiettivi della normativa in materia di rifiuti PRINCIPI GENERALI PRINCIPIO «CHI INQUINA PAGA»: colui che produce un inquinamento è il responsabile che deve porre riparo ai danni causati all'ambiente. I costi necessari per ripristinare le condizioni ambientali precedenti l'inquinamento attraverso per es. opere di bonifica del suolo /sottosuolo, devono essere sostenuti dai soggetti responsabili dei danni e non posti a carico della società nel suo complesso. Pertanto anche la gestione dei rifiuti, in quanto attività potenzialmente inquinante deve essere gestita con le massime cautele per evitare inquinamenti del suolo, sottosuolo, acque sotterranee, ecc... PRINCIPIO DI RESPONSABILITÀ ESTESA DEL PRODUTTORE: un'impresa ha la responsabilità sull'intero ciclo di vita del bene prodotto poiché le sue scelte determinano le caratteristiche del prodotto stesso. Tale responsabilità si estende quindi anche su rifiuto prodotto fino allo smaltimento finale. La responsabilità del produttore di rifiuti è estesa infatti su tutta la filiera del rifiuto, dal conferimento allo smaltimento/recupero del rifiuto. UNIONE EUROPEA L’obiettivo principale in materia di rifiuti è quello di ridurre al minimo le conseguenze negative della produzione e della gestione dei rifiuti per la salute umana e l’ambiente. In conformità con il principio dello Sviluppo Sostenibile si dovrebbe altresì puntare a ridurre l’uso di risorse e promuovere l’applicazione pratica della gerarchia dei rifiuti secondo quanto proposto dalla Unione Europea. È stata definita infatti dalle UE una "gerarchia dei rifiuti"come ordine di priorità di ciò che costituisce la

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SOLUZIONE RIFIUTI Manuale operativo per una gestione

consapevole dei rifiuti in azienda

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migliore opzione per l’ambiente: 1) prevenzione; 2) preparazione per il riutilizzo; 3) riciclaggio; 4) recupero di altro tipo, per esempio il recupero di energia; 5) smaltimento. Tale politica incoraggia una progettazione dei prodotti volta a ridurre i loro impatti ambientali e la minimizzazione della produzione di rifiuti durante la produzione. Naturalmente anche il successivo utilizzo dei prodotti ed il recupero e lo smaltimento degli stessi a fine vita, ovvero quanto divengono rifiuti devono avvenire in conformità con la gerarchia dei rifiuti. Tali misure incoraggiano lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti adatti all’uso multiplo, tecnicamente durevoli e che, dopo essere diventati rifiuti, sono adatti a un recupero adeguato e sicuro e a uno smaltimento compatibile con l’ambiente. PROVINCIA DI FIRENZE Il PIANO PROVINCIALE DI GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI (ANCHE PERICOLOSI) DELLA PROVINCIA DI FIRENZE è il piano cui devono fare riferimento tutte le aziende del territorio. Tale Piano, approvato nel 2006, si pone come obiettivi principali, tra gli altri: l’indicazione di modalità e processi di riduzione alla fonte della produzione di rifiuti speciali anche pericolosi; l’innesco di rapporti orizzontali fra industrie e attività economiche diverse, finalizzati a massimizzare le possibilità di recupero reciproco degli scarti prodotti all’interno della Provincia. Il PIANO PROVINCIALE DI GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI ED ASSIMILATI, indica i modi e i tempi per giungere alla gestione dei rifiuti urbani e assimilati minimizzando la produzione di rifiuto, massimizzando il recupero e il riutilizzo dei rifiuti, ricorrendo a forme di gestione della quota residua dei rifiuti che privilegino il recupero di materiali e il risparmio e il recupero di energia e minimizzino gli effetti ambientali dalle attività di smaltimento, conseguendo, nel rispetto di quanto sopra, la riduzione dei costi di gestione. Il piano crea un sistema integrato di gestione dei rifiuti che potrà consentire una maggiore tutela dell’ambiente.

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SOLUZIONE RIFIUTI Manuale operativo per una gestione

consapevole dei rifiuti in azienda

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Obiettivi di prevenzione e riduzione dei Rifiuti Per ridurre la quantità di rifiuti prodotti da una azienda la Direzione può decidere di agire attivando una strategia di prevenzione. Un eccessivo accumulo di rifiuti è infatti sintomo di processi di produzione inefficienti, di breve durata dei prodotti e di forme di consumo insostenibili. Una buona gestione dei rifiuti deve quindi anzitutto prevenirne la generazione. Prevenire vuol dire attivare misure prima che una sostanza, un materiale o un prodotto sia diventato un rifiuto. Queste misure possono riguardare: il riutilizzo dei prodotti; l’estensione/allungamento del loro ciclo di vita (no “usa e getta”); la riprogettazione del ciclo produttivo; la valorizzazione degli scarti (rimmissione nel ciclo produttivo o

vendita dei Sottoprodotti e delle Materie Prime Seconde); la sostituzione di particolari sostanze sia nei prodotti finali che negli

imballaggi (si tratta di miglioramenti qualitativi attraverso l’impiego di materiali meno inquinanti e meno pregiati a parità di prestazioni del prodotto finito);

la diminuzione dei materiali utilizzati in termini di quantità (minor impiego di materia per lo stesso prodotto);

la ricerca costante di nuovi fornitori che offrano servizi e prodotti che riducono i rifiuti inviati allo smaltimento;

il recupero energetico degli scarti di produzione. Strumento utile per comprendere come ridurre l’impatto in termini di rifiuti del nostro processo produttivo e dei prodotti che l’azienda immette nel mercato è l’Analisi del Ciclo di Vita di un prodotto (LCA). Il ciclo di vita comprende l'estrazione della materia prima e sua lavorazione, la fabbricazione del prodotto, il trasporto, la distribuzione, l'uso e l'eventuale riuso, la raccolta, lo stoccaggio, il recupero e lo smaltimento finale del rifiuto che deriva dall'utilizzo produttivo o di consumo. L’analisi del ciclo di vita permette di identificare le opportunità di miglioramento relativo agli impatti ambientali (e quindi relativo anche ai rifiuti prodotti) del nostro bene in una prospettiva dalla “culla alla tomba”.

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SOLUZIONE RIFIUTI Manuale operativo per una gestione

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Obiettivi per il miglioramento della gestione dei rifiuti In tutte le aziende le attività dei vari stabilimenti generano dei rifiuti ma per garantirne una corretta gestione, in conformità con la normativa, devono essere adottate procedure e metodi aventi come obiettivi primari la tutela della salute delle persone e dell’ambiente. La direzione deve pertanto darsi degli obiettivi per migliorare la raccolta, il trasporto, il recupero e lo smaltimento dei rifiuti, compreso il controllo di queste operazioni. Le azioni di miglioramento relative a questi obiettivi possono essere effettuate attraverso: una più efficace raccolta differenziata; lo sviluppo di collaborazioni con il Gestore del Servizio Pubblico

Locale per l'ottimizzazione dell’attività di raccolta dei rifiuti assimilati;

l’organizzazione delle responsabilità del personale (organigramma, mansionario);

la redazione e attivazione di procedure per la gestione dei rifiuti nei reparti produttivi e la relativa formazione;

la creazione di procedure per garantire il flusso dei dati relativi ai rifiuti dai reparti produttivi verso l'ufficio dove avviene la registrazione amministrativa;

il coinvolgimento delle maestranze nella gestione dei rifiuti; il controllo efficace e continuativo della conformità delle azioni

aziendali con le prescrizioni normative relative alla gestione fisica e amministrativa dei rifiuti.

I gestori partner dei progetti (A.E.R. Spa, Publiambiente Spa e S.A.FI. Spa) durante i seminari hanno chiaramente illustrato quanto le aziende che separano correttamente i propri rifiuti oltre a dimostrare sensibilità e responsabilità nel permettere un ulteriore ciclo vitale ai materiali riciclati e un migliore utilizzo degli impianti esistenti, riescono a ridurre i propri costi di smaltimento, nonché ad avere benefici relativi alla presa di coscienza di quanto l’azienda effettivamente consuma.

“E’ fondamentale mettere in atto una gestione responsabilizzata dei rifiuti che produciamo perché gli impianti, da soli, non sono in grado di risolvere il problema. Dobbiamo eliminare dalla nostra mentalità il concetto che i rifiuti siano qualcosa che non serve più e che dobbiamo semplicemente allontanare da noi, senza alcun criterio. Dobbiamo riflettere sul fatto che i rifiuti non sono appannaggio esclusivo del gestore del servizio, ma la soluzione al problema rifiuti è una forma di responsabilità sociale che riguarda tutti e soprattutto chi li produce. Dobbiamo pensare a cosa avverrà dei nostri rifiuti una volta conferiti al servizio di recupero e quindi separarli correttamente.” (tratto dall’intervento di Franco Mori, Publiambiente)

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Che cosa è Rifiuto Ogni azienda deve valutare con attenzione le circostanze specifiche che fanno di un materiale, di un prodotto o di una sostanza un rifiuto. Si ha un rifiuto se si produce o si è in possesso di una sostanza di cui ci si vuole (per scelta) o ci si deve (per Legge) disfare. Nella definizione di rifiuto coesistono pertanto due aspetti: un aspetto soggettivo: una certa sostanza è per la mia azienda un

rifiuto perché non mi serve più e pertanto me ne voglio disfare. un aspetto oggettivo: la normativa mi dice che una certa sostanza

è un rifiuto e quindi la devo gestire come tale. La normativa classifica i rifiuti secondo l'origine in: rifiuti urbani rifiuti speciali

e secondo le caratteristiche di pericolosità in: rifiuti pericolosi rifiuti non pericolosi.

RIFIUTI

DOMESTICI esclusivamente provenienti da civili abitazioni

NON PERICOLOSI assim ilati agli

urbani come da Regolamento

Comunale

Provenienti da locali e luoghi adibiti ad usi diversi da civile abitazione

(aziende private ed enti)

URBANI SPECIALI

NON PERICOLOSI PERICOLOSI

RIFIUTI

DOMESTICI esclusivamente provenienti da civili abitazioni

NON PERICOLOSI assim ilati agli

urbani come da Regolamento

Comunale

Provenienti da locali e luoghi adibiti ad usi diversi da civile abitazione

(aziende private ed enti)

URBANI SPECIALI

NON PERICOLOSI PERICOLOSI

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Nella tabella che segue sono sintetizzate le principali attività da svolgere per una corretta gestione dei rifiuti speciali e pericolosi.

CLASSIFICAZIONE DEL RIFIUTO

Per ogni rifiuto speciale è necessario che venga attribuito un codice CER. Dal 1° luglio 2009 sono entrati in vigore i valori limite e le condizioni di ammissibilità dei rifiuti in discarica, fra cui anche l’obbligo di caratterizzazione del rifiuto a carico del produttore prima del conferimento. Nella caratterizzazione può essere necessario effettuare l’analisi chimica e fisica degli stessi presso un laboratorio accreditato.

STOCCAGGIO DEL RIFIUTO

I rifiuti devono essere depositati in una apposita area all’interno dell’impresa definita Deposito Temporaneo. I Rifiuti non devono essere miscelati tra loro ma tenuti separati e identificati (preferibilmente tramite cartelli con il rispettivo codice CER). Il Deposito Temporaneo deve avere delle caratteristiche strutturali tali da evitare che i rifiuti possano essere dispersi nell’ambiente. I rifiuti possono giacere nei depositi temporanei solo per periodi limitati di tempo e secondo limiti quantitativi stabiliti dalla normativa.

CONFERIMENTO E SMALTIMENTO

Il trasporto dei rifiuti può essere effettuato direttamente dalla azienda produttrice senza autorizzazione apposita, nei limiti di 30 kg e 30 litri per i rifiuti non pericolosi. Per quantitativi superiori, sia nel caso di trasporto in conto proprio di rifiuti che di conferimento ad altra azienda, è necessaria l'iscrizione all'Albo Gestori Rifiuti che qualifica l'azienda al trasporto di determinati rifiuti (Codici CER). Se si conferiscono i rifiuti a terzi è quindi necessario richiedere al trasportatore copia dell'iscrizione all'Albo per verificare l'autorizzazione al trasporto di quei determinati rifiuti e che include anche la lista dei veicoli autorizzati.

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REGISTRAZIONI

I rifiuti viaggiano accompagnati dal Formulario Identificativo dei Rifiuti (FIR) composto da 4 copie. La 1° e 4° copia del formulario devono essere allegati al Registro di Carico e Scarico dove sono registrati tutti i rifiuti mandati allo smaltimento/recupero. Ogni anno l’azienda, se tenuta, deve compilare il MUD nel quale specifica le tipologie e le quantità dei rifiuti speciali che ha inviato allo smaltimento/recupero.

Indicazioni di maggior dettaglio sono riportati nel paragrafo “Azioni per la conformità normativa della gestione dei rifiuti”.

Che cosa non è Rifiuto Alcuni residui/scarti provenienti dai vari processi aziendali possono essere gestiti in maniera diversa rispetto ai Rifiuti poiché ricadono nelle categorie di Materie Prime Seconde o di Sottoprodotti se rispettano alcune determinate caratteristiche.

Materie Prime Seconde (MPS) La cessazione della qualifica di rifiuto avviene quando alcune materie, sostanze o prodotti secondari rispettano i seguenti criteri, requisiti e condizioni: a) siano prodotti da un’operazione di riutilizzo, riciclo o di recupero di

rifiuti; b) siano individuate la provenienza, la tipologia e le caratteristiche dei

rifiuti dai quali si possono produrre; c) siano individuate le operazioni di riutilizzo, di riciclo o di recupero che

le producono, con particolare riferimento alle modalità e alle condizioni di esercizio delle stesse;

d) siano precisati i criteri di qualità ambientale, i requisiti merceologici e le altre condizioni necessarie per l’immissione in commercio, quali norme e standard tecnici richiesti per l’utilizzo, tenendo conto del possibile rischio di danni all’ambiente e alla salute derivanti dall’utilizzo o dal trasporto del materiale, della sostanza o del prodotto secondario;

e) abbiano un effettivo valore economico di scambio sul mercato.

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Sottoprodotti Non sono rifiuti fin dall’origine i sottoprodotti, le sostanze e i materiali dei quali il produttore non intende disfarsi e che soddisfino tutti i seguenti criteri, requisiti e condizioni: 1) siano originati da un processo non direttamente destinato alla loro

produzione; 2) il loro impiego sia certo sin dalla fase della loro produzione, integrale

e avvenga direttamente nel corso del processo di produzione o di utilizzazione preventivamente individuato e definito;

3) soddisfino requisiti merceologici e di qualità ambientale idonei a garantire che il loro impiego non dia luogo ad emissioni e ad impatti ambientali qualitativamente e quantitativamente diversi da quelli autorizzati per l’impianto dove sono destinati ad essere utilizzati;

4) non debbano essere sottoposti a trattamenti preventivi o trasformazioni preliminari per soddisfare i requisiti merceologici e di qualità ambientale di cui al punto 3), ma posseggano tali requisiti sin dalla fase di produzione;

5) abbiano un valore economico di mercato. Nella figura che segue è rappresentato uno schema riassuntivo che può aiutare a separare Sottoprodotti e Materie prime Secondarie dai Rifiuti.

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Sottoprodotti Non sono rifiuti fin dall’origine i sottoprodotti, le sostanze e i materiali dei quali il produttore non intende disfarsi e che soddisfino tutti i seguenti criteri, requisiti e condizioni: 1) siano originati da un processo non direttamente destinato alla loro

produzione; 2) il loro impiego sia certo sin dalla fase della loro produzione, integrale

e avvenga direttamente nel corso del processo di produzione o di utilizzazione preventivamente individuato e definito;

3) soddisfino requisiti merceologici e di qualità ambientale idonei a garantire che il loro impiego non dia luogo ad emissioni e ad impatti ambientali qualitativamente e quantitativamente diversi da quelli autorizzati per l’impianto dove sono destinati ad essere utilizzati;

4) non debbano essere sottoposti a trattamenti preventivi o trasformazioni preliminari per soddisfare i requisiti merceologici e di qualità ambientale di cui al punto 3), ma posseggano tali requisiti sin dalla fase di produzione;

5) abbiano un valore economico di mercato. Nella figura che segue è rappresentato uno schema riassuntivo che può aiutare a separare Sottoprodotti e Materie prime Secondarie dai Rifiuti.

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AZIENDAMATERIE PRIME PRODOTTI FINITI

SOTTOPRODOTTO

MATERIE PRIME SECONDARIE

Sono individuabili la provenienza la tipologia e le caratteristiche degli scarti?

NO

Può essere effettuata un’attività

di RIUTILIZZO RICICLO o

RECUPERO che trasformi lo scarto in un prodotto con

un valore di scambio sul mercato?

NO

L’utilizzo o il trasporto del

prodotto generato dal RIUTILIZZO

RICICLO o RECUPERO

determina rischi per l’ambiente o per la

salute?

NO

L’utilizzo del materiale è

certo?

NO

La produzione del materiale èavvenuta nel corso di un processo aziendale

individuato e definito?

NO

RESIDUI/SCARTI DI PRODUZIONE

Il materiale può essere

utilizzato senza essere sottoposto a trattamenti o trasformazioni e

ha un valore economico di

mercato?

NO

RIFIUTO

AZIENDAMATERIE PRIME PRODOTTI FINITI

SOTTOPRODOTTO

MATERIE PRIME SECONDARIE

Sono individuabili la provenienza la tipologia e le caratteristiche degli scarti?

NO

Può essere effettuata un’attività

di RIUTILIZZO RICICLO o

RECUPERO che trasformi lo scarto in un prodotto con

un valore di scambio sul mercato?

NO

L’utilizzo o il trasporto del

prodotto generato dal RIUTILIZZO

RICICLO o RECUPERO

determina rischi per l’ambiente o per la

salute?

NO

L’utilizzo del materiale è

certo?

NO

La produzione del materiale èavvenuta nel corso di un processo aziendale

individuato e definito?

NO

RESIDUI/SCARTI DI PRODUZIONE

Il materiale può essere

utilizzato senza essere sottoposto a trattamenti o trasformazioni e

ha un valore economico di

mercato?

NO

RIFIUTO

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Strumenti Operativi Definizione e implementazione della Strategia di Gestione dei rifiuti Nella tabella che segue sono riportate alcune fasi che l'imprenditore dovrebbe seguire per definire e implementare efficacemente la propria strategia di gestione dei rifiuti. FASE Esempi applicativi

1. Conosci la tua azienda

- Quanti sono i rifiuti prodotti dalla mia azienda? - Quanto costa smaltirli? - Chi si occupa in azienda della gestione dei rifiuti? - La gestione dei rifiuti dell'azienda è in regola con la normativa? Essere in grado di rispondere alle seguenti domande è un primo passo per acquisire consapevolezza sulle aree di miglioramento della gestione dei rifiuti della propria azienda. Per una indagine più approfondita si veda “Check up” (Allegato 2)

2. Conosci cosa succede all'esterno

- Quali politiche a livello locale e globale vengono perseguite in materia dei rifiuti? (Si veda paragrafo “Principi e obiettivi della normativa in materia di rifiuti”) - Come si comportano i concorrenti? - I clienti sono attenti/sensibili alle tematiche ambientali?

3. Definisci gli obiettivi e le azioni

1. Prevenzione e riduzione dei Rifiuti: Valorizzazione degli scarti (vendita o reimmissione nel ciclo produttivo); Riprogettazione del ciclo produttivo; Analisi del ciclo di vita dei prodotti (inclusi imballaggi);... 2. Miglioramento della gestione dei Rifiuti: Riduzione dei costi di smaltimento attraverso una più efficace raccolta differenziata; sviluppo di collaborazioni con il Gestore del servizio pubblico locale per l'ottimizzazione del servizio di raccolta dei rifiuti assimilati; organizzazione delle responsabilità del personale e relativa formazione; controllo della conformità normativa;…

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FASE Esempi applicativi

4. Coinvolgi tutta la tua struttura interna e comunica all'esterno

Coinvolgere dipendenti e collaboratori nella strategia relativa alla gestione dei rifiuti assicura maggiori possibilità di successo nel raggiungimento degli obiettivi e può rendere i dipendenti più motivati. Comunicare poi a clienti e fornitori il proprio impegno può essere un uno strumento utile per crearsi una reputazione di azienda responsabile e riuscire a conquistarsi nuove fette di mercato grazie a un aumento della soddisfazione dei clienti. Esempi per un efficace coinvolgimento: - Dichiarazione e pubblicazione degli obiettivi attraverso: riunioni, affissione in bacheca, invio e-mail, newsletter, su rete intranet/sito, in allegato alla busta paga,... - Definizione delle procedure per le varie attività relative alla gestione dei rifiuti - Divulgazione dei risultati ottenuti alla struttura interna, ai clienti, ai fornitori, agli enti locali e di controllo (strumenti di contabilità e comunicazione ambientale: es. bilanci ambientali,…)

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FASE Esempi applicativi

4. Coinvolgi tutta la tua struttura interna e comunica all'esterno

Coinvolgere dipendenti e collaboratori nella strategia relativa alla gestione dei rifiuti assicura maggiori possibilità di successo nel raggiungimento degli obiettivi e può rendere i dipendenti più motivati. Comunicare poi a clienti e fornitori il proprio impegno può essere un uno strumento utile per crearsi una reputazione di azienda responsabile e riuscire a conquistarsi nuove fette di mercato grazie a un aumento della soddisfazione dei clienti. Esempi per un efficace coinvolgimento: - Dichiarazione e pubblicazione degli obiettivi attraverso: riunioni, affissione in bacheca, invio e-mail, newsletter, su rete intranet/sito, in allegato alla busta paga,... - Definizione delle procedure per le varie attività relative alla gestione dei rifiuti - Divulgazione dei risultati ottenuti alla struttura interna, ai clienti, ai fornitori, agli enti locali e di controllo (strumenti di contabilità e comunicazione ambientale: es. bilanci ambientali,…)

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Definizione Organigramma e Mansionario È sempre una buona regola che “Organigramma” e “Mansionario” relativi a un processo aziendale siano portati a conoscenza di tutte le persone che operano in quel determinato processo. L'efficienza di una organizzazione, infatti, passa dalla consapevolezza che ogni persona ha del proprio ruolo all'interno della stessa. La rappresentazione grafica della struttura organizzativa (Organigramma) insieme alla lista dei compiti spettanti a ogni figura aziendale (Mansionario) offrono la possibilità a tutti di comprendere in maniera immediata "chi fa che cosa” e quali sono le relazioni e le gerarchie aziendali. L'organigramma e il mansionario che seguono devono essere considerati puramente indicativi. Ogni azienda potrà infatti personalizzarli in base alle proprie esigenze specifiche.

L’ORGANIGRAMMA

Di seguito è riportato un organigramma tipo nel quale sono rappresentate tutte le figure direttamente e indirettamente coinvolte nella gestione dei rifiuti aziendali. Ovviamente tutti i dipendenti dovranno seguire le piccole e quotidiane azioni individuali, come ad esempio la corretta raccolta differenziata che dovrà essere resa possibile in tutti i reparti, dagli uffici alla produzione ai magazzini, e facilitata da cartelli che indichino con chiarezza “cosa/dove buttare”.

Direzione

Responsabile Gestione

Ambientale

Addetti alla Amministrazione

Responsabile Amministrazione

Addetti alla Produzione

Responsabile Produzione

Responsabile Risorse Umane

Direzione

Responsabile Gestione

Ambientale

Addetti alla Amministrazione

Responsabile Amministrazione

Addetti alla Amministrazione

Responsabile Amministrazione

Addetti alla Produzione

Responsabile Produzione

Addetti alla Produzione

Responsabile Produzione

Responsabile Risorse Umane

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IL MANSIONARIO

Imprenditore – Direzione Definizione della Strategia e comunicazione / divulgazione della

stessa (anche verso l’esterno) Definizione degli obiettivi di prevenzione e riduzione dei rifiuti e di

miglioramento della gestione Delega di compiti e responsabilità alle diverse funzioni Controllo

Responsabile Gestione Ambientale Check up /analisi del processo di gestione dei rifiuti Supporto alla direzione nella scelta delle azioni relative agli obiettivi

di prevenzione e riduzione dei rifiuti e di miglioramento della gestione

Supervisione e controllo delle attività operative relative ai rifiuti Analisi dei risultati e degli scostamenti della gestione dei rifiuti

rispetto agli obiettivi stabiliti Responsabile Amministrativo Gestione del registro di carico e scarico Tenuta dei Formulari Redazione e invio della Dichiarazione MUD (se dovuta)

Responsabile Produzione Supporto alla direzione nella scelta delle azioni relative alla

riduzione dei rifiuti Gestione delle operazioni di trattamento (preparazione, recupero o

smaltimento) dei rifiuti. Tale compito comporta il coordinamento delle attività di conferimento con il Gestore del Servizio Pubblico Locale (SPL) e con le altre imprese autorizzate a svolgere le attività di trasporto dei rifiuti, inclusa la gestione delle autorizzazioni dei trasportatori e l’iscrizione all’albo se il trasporto avviene per conto proprio.

Gestione dei depositi temporanei dei rifiuti per lo smaltimento/ recupero

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Responsabile Risorse Umane Analisi periodica dei fabbisogni formativi delle persone che si

occupano della gestione dei rifiuti Programmazione partecipazione a corsi/seminari di aggiornamento

Addetti alla Produzione Mantenimento ordine e pulizia nella propria postazione di lavoro Smistamento dei rifiuti secondo le indicazioni aziendali Deposito dei rifiuti negli appositi contenitori Conferimento dei rifiuti negli appositi spazi/ depositi temporanei Comunicazione al Responsabile Amministrativo dei quantitativi

depositati per la corretta registrazione nel Registro Carico e Scarico

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Azioni per la conformità normativa della gestione dei rifiuti La normativa sulla gestione dei rifiuti speciali individua un sistema che consente di documentare il regolare svolgimento delle varie attività relative ai rifiuti, dallo stoccaggio al trasporto fino al sito di destinazione. Il registro di carico e scarico, integrato con il formulario, contiene infatti tutte le informazioni relative alle caratteristiche qualitative e quantitative dei rifiuti prodotti, trasportati, recuperati, smaltiti e oggetto di intermediazioni e costituisce la base dati per la compilazione della comunicazione annuale dei rifiuti (MUD) da presentare alla Camera di commercio, industria e artigianato e agricoltura territorialmente competente. La figura che segue rappresenta schematicamente gli obblighi cui devono sottostare le aziende per gestire i propri rifiuti in conformità con la normativa in materia.

AZIENDA PRODUTTRICE

ACQUISTI PRODUZIONE VENDITA

RIFIUTI

TRASPORTATORE

TRASPORTO

DEPOSITO TEMPORANEO

Attribuzione dei codici CER

RIFIUTI + Formulario Rifiuti

DESTINATARIOIMPIANTO

RECUPERO o SMALTIMENTO

AMMINISTRAZIONE

Formulario Rifiuti

Compilazione Registro Carico e Scarico MUD

RIFIUTI + Formulario Rifiuti

AZIENDA PRODUTTRICE

ACQUISTI PRODUZIONE VENDITA

RIFIUTI

TRASPORTATORE

TRASPORTO

DEPOSITO TEMPORANEO

Attribuzione dei codici CER

DEPOSITO TEMPORANEO

Attribuzione dei codici CER

RIFIUTI + Formulario Rifiuti

DESTINATARIOIMPIANTO

RECUPERO o SMALTIMENTO

AMMINISTRAZIONE

Formulario Rifiuti

Compilazione Registro Carico e Scarico MUD

RIFIUTI + Formulario Rifiuti

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Azioni per la conformità normativa della gestione dei rifiuti La normativa sulla gestione dei rifiuti speciali individua un sistema che consente di documentare il regolare svolgimento delle varie attività relative ai rifiuti, dallo stoccaggio al trasporto fino al sito di destinazione. Il registro di carico e scarico, integrato con il formulario, contiene infatti tutte le informazioni relative alle caratteristiche qualitative e quantitative dei rifiuti prodotti, trasportati, recuperati, smaltiti e oggetto di intermediazioni e costituisce la base dati per la compilazione della comunicazione annuale dei rifiuti (MUD) da presentare alla Camera di commercio, industria e artigianato e agricoltura territorialmente competente. La figura che segue rappresenta schematicamente gli obblighi cui devono sottostare le aziende per gestire i propri rifiuti in conformità con la normativa in materia.

AZIENDA PRODUTTRICE

ACQUISTI PRODUZIONE VENDITA

RIFIUTI

TRASPORTATORE

TRASPORTO

DEPOSITO TEMPORANEO

Attribuzione dei codici CER

RIFIUTI + Formulario Rifiuti

DESTINATARIOIMPIANTO

RECUPERO o SMALTIMENTO

AMMINISTRAZIONE

Formulario Rifiuti

Compilazione Registro Carico e Scarico MUD

RIFIUTI + Formulario Rifiuti

AZIENDA PRODUTTRICE

ACQUISTI PRODUZIONE VENDITA

RIFIUTI

TRASPORTATORE

TRASPORTO

DEPOSITO TEMPORANEO

Attribuzione dei codici CER

DEPOSITO TEMPORANEO

Attribuzione dei codici CER

RIFIUTI + Formulario Rifiuti

DESTINATARIOIMPIANTO

RECUPERO o SMALTIMENTO

AMMINISTRAZIONE

Formulario Rifiuti

Compilazione Registro Carico e Scarico MUD

RIFIUTI + Formulario Rifiuti

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Nelle pagine che seguono sono riportate le specifiche relative ai vari obblighi. Per facilitare la lettura, gli aspetti più significativi sono stati raggruppati in domande (con le relative risposte) o in riquadri in cui sono evidenziate le maggiori criticità. IL DEPOSITO TEMPORANEO Per Deposito Temporaneo dei rifiuti si intende il raggruppamento dei rifiuti effettuato, prima della raccolta, nel luogo in cui gli stessi sono prodotti. D: Quali sono le disposizioni da rispettare per effettuare il Deposito Temporaneo dei Rifiuti? R: Il deposito deve rispettare le seguenti prescrizioni: 1) i rifiuti depositati non devono contenere policlorodibenzodiossine,

policlorodibenzofurani, policlorodibenzofenoli in quantità superiore a 2,5 parti per milione (ppm), ne' policlorobifenile e policlorotrifenili in quantità superiore a 25 parti per milione (ppm);

2) i rifiuti devono essere raccolti ed avviati alle operazioni di recupero o di smaltimento secondo una delle seguenti modalità alternative, a scelta del produttore, con cadenza almeno trimestrale, indipendentemente dalle quantità in deposito; quando il quantitativo di rifiuti in deposito raggiunga complessivamente i 10 metri cubi nel caso di rifiuti pericolosi o i 20 metri cubi nel caso di rifiuti non pericolosi. In ogni caso, allorché il quantitativo di rifiuti pericolosi non superi i 10 metri cubi l'anno e il quantitativo di rifiuti non pericolosi non superi i 20 metri cubi l'anno, il deposito temporaneo non può avere durata superiore ad un anno;

3) il deposito temporaneo deve essere effettuato per categorie omogenee di rifiuti e nel rispetto delle relative nonne tecniche, nonché, per i rifiuti pericolosi, nel rispetto delle norme che disciplinano il deposito delle sostanze pericolose in essi contenute;

È necessario inoltre rispettate le norme che disciplinano l’imballaggio e l’etichettatura delle sostanze pericolose. D: Cosa devo fare se non sono in grado di rispettare tali disposizioni? R: Qualora l’azienda non intenda o non possa rispettare anche una sola di tali prescrizioni, può richiedere alla Provincia l’autorizzazione alla realizzazione di un impianto di stoccaggio provvisorio in conto proprio per i rifiuti speciali.

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D:Dove realizzare il Deposito Temporaneo e quali caratteristiche strutturali deve avere? R: Il deposito temporaneo deve essere un’area aziendale appositamente individuata e deve essere gestita in maniera tale da non creare problematiche ambientali, quali ad esempio emissioni di polveri, spandimenti di rifiuti o interferenze con i sistemi di raccolta acque meteoriche. In particolare: se i rifiuti sono depositati all'esterno gli agenti atmosferici non

devono modificare la natura del rifiuto e produrre la sua eventuale dispersione nell'ambiente.

I rifiuti liquidi devono essere stoccati all’interno di un bacino di contenimento idoneamente dimensionato. L’area di deposito deve essere adeguatamente pavimentata e, se necessario, costituita da materiali in grado di non disperdere liquami, dotata di griglie per la raccolta delle eventuali perdite liquide o di muretto di contenimento.

I rifiuti polverulenti devono essere protetti. Devono essere utilizzati contenitori idonei in relazione alle specifiche

caratteristiche dei rifiuti. Per quanto riguarda il deposito temporaneo è importante ricordare che: È vietato miscelare categorie diverse di rifiuti pericolosi o rifiuti

pericolosi con rifiuti non pericolosi. Il limite quantitativo riguarda il totale dei rifiuti prodotti all’interno

dello stabilimento e non ogni singola tipologia. Il deposito temporaneo deve essere effettuato esclusivamente

all’interno del luogo di produzione Il deposito è prerogativa del produttore. Ogni soggetto diverso che

effettui tale deposito, anche se all’interno del luogo di produzione, deve essere autorizzato.

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CODICI CER (CATALOGO EUROPEO DEI RIFIUTI)

Per ogni tipologia di rifiuti il catalogo CER prevede la corrispondente codifica, che deriva in primo luogo dalla provenienza del rifiuto stesso. D: Come individuare il codice CER più appropriato per i miei rifiuti? R: I CER sono contraddistinti da sei cifre: le prime due servono ad individuare la categoria industriale e/o le attività generatrici di rifiuti. Le seconde due servono ad inquadrare le sub-categorie, cioè processo industriale specifico. Le ultime due a distinguere la singola tipologia. Per identificare il codice CER più appropriato è necessario ricercare l’attività generatrice del rifiuto consultando i titoli dei capitoli relativi ai “comparti produttivi” che vanno da 01 a 12 o da 17 a 20 per risalire al codice a sei cifre riferito al rifiuto in questione. Tali capitoli individuano in maniera talvolta incompleta le attività che possono generare i rifiuti; pertanto se non si trova una corrispondenza all’interno di essi si deve fare una ricerca nei “settori trasversali” ripartiti nei capitoli 13, 14 e 15 e, in ultima ipotesi nel capitolo 16. Per quanto riguarda i codici CER è importante ricordare che: È possibile che un determinato impianto o stabilimento debba

classificare le proprie attività riferendosi a capitoli diversi. Il codice generico 99 non è più accettato nelle discariche quindi al

fine di evitare disguidi presso l’impianto di smaltimento si consiglia di non utilizzarlo.

Nel CER i rifiuti pericolosi sono contrassegnati con un asterisco. Poiché uno stesso rifiuto può essere pericoloso o non pericoloso a

seconda delle concentrazioni di determinate sostanze spetta al produttore l’accertamento della pericolosità di un rifiuto. Tale accertamento può avvenire in maniera empirica per i rifiuti facilmente conosciuti o mediante analisi per quelli incerti o di difficile catalogazione. Per quanto riguarda le analisi è consigliabile che siano sempre commissionate dal produttore a laboratori qualificati.

In allegato al manuale è riportato Catalogo Europeo dei Rifiuti (CER).

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IL FORMULARIO DI IDENTIFICAZIONE DEI RIFIUTI (FIR)

Il formulario è un documento di tipo formale che garantisce la tracciabilità del flusso dei rifiuti nelle varie fasi del trasporto, dal produttore/detentore al sito di destinazione. Durante il trasporto in conto terzi o in conto proprio i rifiuti devono essere accompagnati da un formulario di identificazione, redatto in 4 copie, compilato datato e firmato dal produttore e controfirmato dal soggetto trasportatore. Una copia rimane al produttore, le altre 3 copie consegnate al trasportatore arrivano al destinatario che in arrivo le data, le firma e inserisce il peso dei rifiuti conferiti verificato a destino. Di queste 3 copie una rimane al destinatario, una al trasportatore, e una viene trasmessa al produttore. La “4° copia” deve ritornare al produttore del rifiuto entro 90 giorni dalla data di emissione. È buona norma sollecitare l’impianto di destinazione dei rifiuti per il rientro nei termini in quanto, superati i 90 giorni, è necessaria una denuncia alla Provincia. Si ricorda che la 1° e la 4° copia del FIR devono essere allegate al Registro di Carico e Scarico. Nella figura che segue è schematizzato il ciclo del Formulario.

AZIENDA PRODUTTRICE

TRASPORTATORE AUTORIZZATO

IMPIANTO DI DESTINAZIONE

FORMULARIO RIFIUTI

2° COPIA PER TRASPORTATORE

FORMULARIO RIFIUTI

1° COPIA PER PRODUTTORE

FORMULARIO RIFIUTI

3° COPIA PER DESTINATARIO

FORMULARIO RIFIUTI

4° COPIA DA RESTITUIRE AL

PRODUTTORE

AZIENDA PRODUTTRICE

TRASPORTATORE AUTORIZZATO

IMPIANTO DI DESTINAZIONE

FORMULARIO RIFIUTI

2° COPIA PER TRASPORTATORE

FORMULARIO RIFIUTI

1° COPIA PER PRODUTTORE

FORMULARIO RIFIUTI

3° COPIA PER DESTINATARIO

FORMULARIO RIFIUTI

4° COPIA DA RESTITUIRE AL

PRODUTTORE

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D: Per quali tipi di rifiuti è previsto il Formulario? R: Il Formulario è previsto per il trasporto dei rifiuti pericolosi e non pericolosi. D: Per quali tipi di rifiuti non è previsto il Formulario? R: Il Formulario non è previsto nei seguenti casi: Trasporto di rifiuti non pericolosi effettuati dal produttore in modo

occasionale e saltuario per quantità inferiori ai 30Kg o 30 Litri. Movimentazione dei rifiuti all’interno di aree private Rifiuti di origine animale Ambulanti limitatamente all’ambito del loro commercio Rifiuti urbani e assimilati D: Chi ha la responsabilità del contenuto del Formulario ? R: La compilazione del formulario è diretta responsabilità del soggetto produttore. Poiché molto spesso è il trasportatore che compila il formulario è necessario porre sempre la massima attenzione a quanto viene riportato. La responsabilità del produttore del rifiuto cessa al momento in cui rientra la 4° copia. In caso di rifiuti solidi urbani e assimilati, il produttore di rifiuti si libera della responsabilità del rifiuto al conferimento dello stesso al Gestore del SPL e peraltro non è necessaria la compilazione e tenuta del formulario. D: Quali caratteristiche deve avere il Formulario ? R: Il formulario (modello conforme al D.M. 145/1998) deve essere vidimato dalla Camera di Commercio. Il formulario deve contenere i seguenti elementi: Dati del produttore/detentore Origine e tipo e quantità di rifiuti Impianto di destinazione e dati del destinatario Dati del percorso e instradamento Dati del trasportatore

D: Per quanto tempo vanno conservati i Formulari? R: I Formulari devono essere conservati per almeno 5 anni dalla data della loro emissione.

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REGISTRO CARICO E SCARICO RIFIUTI

Il Registro di Carico e Scarico costituisce la base informativa per la compilazione annuale del MUD in quanto contiene tutte le informazioni relative a quantità e qualità dei rifiuti prodotti e/o trasportati, recuperati, smaltiti, intermediati. A sua volta, la principale fonte dei dati contenuti nei registri sono i formulari di identificazione dei rifiuti. D: Chi deve tenere il Registro di Carico e Scarico Rifiuti? R: Sono obbligati alla tenuta del registro di Carico e Scarico: Le aziende che producono rifiuti pericolosi imprese ed enti che producono rifiuti pericolosi imprenditori agricoli di cui all’articolo 2135 del codice civile con un

volume di affari annuo superiore a Euro 8.000,00 Le aziende che producono rifiuti non pericolosi: imprese ed enti che producono rifiuti non pericolosi da lavorazioni

industriali imprese ed enti che producono rifiuti non pericolosi da lavorazioni

artigianali, senza più nessun esonero in relazione al numero di dipendenti

imprese ed enti che producono rifiuti non pericolosi da attività di recupero e smaltimento di rifiuti, fanghi non pericolosi prodotti dalla potabilizzazione e da altri trattamenti delle acque e dalla depurazione delle acque reflue e da abbattimento fumi

Le aziende che effettuano a titolo professionale attività di raccolta e trasporto di rifiuti: commercianti ed intermediari di rifiuti senza detenzione aziende che svolgono operazioni di recupero e smaltimento dei

rifiuti consorzi istituiti con le finalità di recuperare particolari tipologie di

rifiuto D: Chi non deve tenere il Registro di Carico e Scarico Rifiuti? R: Non sono obbligati a tenere il Registro di Carico e Scarico Rifiuti: le Aziende Agricole con un volume di affari annuo non superiore a

8mila euro, per i rifiuti pericolosi le Aziende Agricole e Agroindustriali che producono rifiuti non

pericolosi

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REGISTRO CARICO E SCARICO RIFIUTI

Il Registro di Carico e Scarico costituisce la base informativa per la compilazione annuale del MUD in quanto contiene tutte le informazioni relative a quantità e qualità dei rifiuti prodotti e/o trasportati, recuperati, smaltiti, intermediati. A sua volta, la principale fonte dei dati contenuti nei registri sono i formulari di identificazione dei rifiuti. D: Chi deve tenere il Registro di Carico e Scarico Rifiuti? R: Sono obbligati alla tenuta del registro di Carico e Scarico: Le aziende che producono rifiuti pericolosi imprese ed enti che producono rifiuti pericolosi imprenditori agricoli di cui all’articolo 2135 del codice civile con un

volume di affari annuo superiore a Euro 8.000,00 Le aziende che producono rifiuti non pericolosi: imprese ed enti che producono rifiuti non pericolosi da lavorazioni

industriali imprese ed enti che producono rifiuti non pericolosi da lavorazioni

artigianali, senza più nessun esonero in relazione al numero di dipendenti

imprese ed enti che producono rifiuti non pericolosi da attività di recupero e smaltimento di rifiuti, fanghi non pericolosi prodotti dalla potabilizzazione e da altri trattamenti delle acque e dalla depurazione delle acque reflue e da abbattimento fumi

Le aziende che effettuano a titolo professionale attività di raccolta e trasporto di rifiuti: commercianti ed intermediari di rifiuti senza detenzione aziende che svolgono operazioni di recupero e smaltimento dei

rifiuti consorzi istituiti con le finalità di recuperare particolari tipologie di

rifiuto D: Chi non deve tenere il Registro di Carico e Scarico Rifiuti? R: Non sono obbligati a tenere il Registro di Carico e Scarico Rifiuti: le Aziende Agricole con un volume di affari annuo non superiore a

8mila euro, per i rifiuti pericolosi le Aziende Agricole e Agroindustriali che producono rifiuti non

pericolosi

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le imprese Edili produttrici di rifiuti non pericolosi derivanti da attività di demolizione e costruzione

le Imprese Commerciali, di Servizi, Sanitarie e gli Ambulanti che non producono rifiuti pericolosi

D: Dove deve essere tenuto il Registro di Carico e Scarico Rifiuti? R: Il registro deve essere tenuto presso ogni impianto di produzione, di stoccaggio, di recupero e di smaltimento di rifiuti, nonché presso la sede delle imprese che effettuano l’attività di raccolta e trasporto e dei commercianti e degli intermediari di rifiuti. D: Per quanto tempo deve essere conservato il Registro di Carico e Scarico Rifiuti? R: Il registro deve essere conservato per 5 anni dalla data dell’ultima registrazione. Gli impianti di smaltimento dei rifiuti (discariche, inceneritori, ecc.) devono invece conservare i registri a tempo indeterminato e, al termine dell’attività, devono essere consegnati all’autorità che ha rilasciato l’autorizzazione allo smaltimento in discarica. D: Entro quanto tempo deve essere effettuata la registrazione dei conferimenti di rifiuti effettuati nel Registro? R: Le annotazione nel Registro Carico e Scarico devono essere effettuate entro: a) per i produttori, almeno entro dieci giorni lavorativi dalla produzione del rifiuto e dallo scarico del medesimo; b) per i soggetti che effettuano la raccolta e il trasporto, almeno entro dieci giorni lavorativi dalla effettuazione del trasporto; c) per i commercianti, gli intermediari e i consorzi, almeno entro dieci giorni lavorativi dalla effettuazione della transazione relativa; d) per i soggetti che effettuano le operazioni di recupero e di smaltimento, entro due giorni lavorativi dalla presa in carico dei rifiuti. D: Quali informazioni devono essere contenute nel Registro di Carico e Scarico? R: Nel registro devono essere contenute le seguenti informazioni: La data di produzione o di presa in carico e di scarico del rifiuto, il

numero progressivo della registrazione e la data in cui il movimento viene effettuato;

Le caratteristiche del rifiuto;

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Le quantità dei rifiuti prodotti all'interno dell'unità locale o presi in carico;

L'eventuale ulteriore descrizione del rifiuto; Il numero del formulario che accompagna il trasporto dei rifiuti

presi in carico o avviati ad operazioni di recupero o di smaltimento; L'eventuale intermediario o commerciante di cui ci si avvale.

D: Il Registro di Carico e Scarico deve essere vidimato? R: Sì. Il Decreto Legislativo n. 4 del 2008 definisce che dal 13 febbraio 2008 il Registro Carico e Scarico deve essere numerato e vidimato dalla C.C.I.A.A. territorialmente competente1.

MODELLO UNICO DICHIARAZIONE AMBIENTALE (MUD)

Il MUD non è solo un traguardo denso di obbligazioni puntuali, ma anche la sintesi e verifica di una costante registrazione annuale del flusso dei rifiuti. La normativa prescrive che entro il 30 aprile di ogni anno il produttore dei rifiuti deve comunicare alla C.C.I.A.A le caratteristiche qualitative e quantitative dei rifiuti prodotti e smaltiti nel corso dell’anno solare precedente la scadenza. Dal 2010 la dichiarazione MUD deve essere presentata utilizzando in nuovo modello previsto dal DPCM 2 dicembre 2008. Inoltre, la presentazione per via telematica diventa obbligatoria per tutte le attività a partire dalla stessa data.

1 Il registro carico e scarico ha avuto, nel tempo, diverse procedure: - dal 2 marzo 1997 al 29 aprile 2006 il registro carico e scarico doveva essere

vidimato dall'Ufficio Registro (poi diventato Agenzia delle Entrate) - dal 29 aprile 2006 al 12 febbraio 2008 il registro carico e scarico non doveva

essere più vidimato. In questo modo è possibile in un momento transitorio che sussisto registri gestiti in maniera differente. Per tale ragione vi sono stati dei chiarimenti da parte del Ministero all'Ambiente che hanno decretato che i registri già in uso vidimati dall’Agenzia delle Entrate sono validi fino ad esaurimento, mentre i registri già attivi e non vidimati non potranno più essere utilizzati. Le imprese dovranno annullare, barrandole, le pagine bianche rimanenti sul registro non vidimato e adottare un nuovo registro di carico e scarico e farlo vidimare.

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SOLUZIONE RIFIUTI Manuale operativo per una gestione

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Le quantità dei rifiuti prodotti all'interno dell'unità locale o presi in carico;

L'eventuale ulteriore descrizione del rifiuto; Il numero del formulario che accompagna il trasporto dei rifiuti

presi in carico o avviati ad operazioni di recupero o di smaltimento; L'eventuale intermediario o commerciante di cui ci si avvale.

D: Il Registro di Carico e Scarico deve essere vidimato? R: Sì. Il Decreto Legislativo n. 4 del 2008 definisce che dal 13 febbraio 2008 il Registro Carico e Scarico deve essere numerato e vidimato dalla C.C.I.A.A. territorialmente competente1.

MODELLO UNICO DICHIARAZIONE AMBIENTALE (MUD)

Il MUD non è solo un traguardo denso di obbligazioni puntuali, ma anche la sintesi e verifica di una costante registrazione annuale del flusso dei rifiuti. La normativa prescrive che entro il 30 aprile di ogni anno il produttore dei rifiuti deve comunicare alla C.C.I.A.A le caratteristiche qualitative e quantitative dei rifiuti prodotti e smaltiti nel corso dell’anno solare precedente la scadenza. Dal 2010 la dichiarazione MUD deve essere presentata utilizzando in nuovo modello previsto dal DPCM 2 dicembre 2008. Inoltre, la presentazione per via telematica diventa obbligatoria per tutte le attività a partire dalla stessa data.

1 Il registro carico e scarico ha avuto, nel tempo, diverse procedure: - dal 2 marzo 1997 al 29 aprile 2006 il registro carico e scarico doveva essere

vidimato dall'Ufficio Registro (poi diventato Agenzia delle Entrate) - dal 29 aprile 2006 al 12 febbraio 2008 il registro carico e scarico non doveva

essere più vidimato. In questo modo è possibile in un momento transitorio che sussisto registri gestiti in maniera differente. Per tale ragione vi sono stati dei chiarimenti da parte del Ministero all'Ambiente che hanno decretato che i registri già in uso vidimati dall’Agenzia delle Entrate sono validi fino ad esaurimento, mentre i registri già attivi e non vidimati non potranno più essere utilizzati. Le imprese dovranno annullare, barrandole, le pagine bianche rimanenti sul registro non vidimato e adottare un nuovo registro di carico e scarico e farlo vidimare.

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D: Quali sono i soggetti obbligati alla presentazione del MUD? R: Sono tenuti alla presentazione del MUD: le imprese e gli enti che producono rifiuti pericolosi le imprese e gli enti che producono rifiuti non pericolosi:

da lavorazioni industriali e artigianali da attività di recupero e smaltimento di rifiuti, fanghi non

pericolosi prodotti dalla potabilizzazione e da altri trattamenti delle acque e dalla depurazione delle acque reflue e da abbattimento fumi

i gestori dei rifiuti chiunque effettua a titolo professionale attività di raccolta e

trasporto di rifiuti i commercianti e gli intermediari di rifiuti senza detenzione chiunque svolge operazioni di recupero e smaltimento dei rifiuti i consorzi istituiti con le finalità di recuperare particolari tipologie di

rifiuto i soggetti istituzionali responsabili del servizio di gestione integrata

dei rifiuti urbani ed assimilati gestore dell'impianto portuale di raccolta e del servizio di raccolta Consorzio Nazionale Imballaggi (CONAI)

D: Quali sono i soggetti, invece, esonerati dalla presentazione del MUD? R1: NON devono presentare il MUD anche se producono rifiuti pericolosi: le imprese agricole con un volume di affari annuo inferiore a Euro

8.000,00 le imprese e gli enti che conferiscono al servizio pubblico di raccolta

competente per il territorio previa apposita convenzione

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R2: NON devono inoltre presentare il MUD se producono solo rifiuti non pericolosi: imprese ed enti che producono rifiuti derivanti da lavorazioni

artigianali o industriali e che hanno complessivamente meno di 10 dipendenti2,

imprese ed enti che producono rifiuti derivanti da attività agricole e agro industriali: quali aziende agricole o aziende di trasformazione di prodotti agricoli,

imprese ed enti che producono rifiuti derivanti da attività di servizio quali: Istituti di credito, Società Finanziarie, Assicurazioni, Istituti di ricerca, poste e telecomunicazioni, società immobiliari,

imprese ed enti che producono rifiuti derivanti da attività commerciali quali: ristoranti, bar, alberghi, commercio al dettaglio e all'ingrosso, farmacie

imprese ed enti che producono rifiuti derivanti da attività di demolizione, costruzione quali imprese di costruzioni, installatori,

imprese ed enti che producono rifiuti derivanti da attività sanitarie, quali ambulatori, cliniche , ospedali, aziende sanitarie

enti appartenenti alla Pubblica Amministrazione, nel settore dell'istruzione, della difesa, della sicurezza nazionale e dell'ordine pubblico

i produttori di rifiuti che non sono inquadrati in "enti" o "imprese" (p.es. privati, condomini, studi medici)

D: A chi deve essere consegnato il MUD? R: Il MUD deve essere consegnato alla Camera di Commercio, Industria ed Artigianato e Agricoltura competente per territorio. La Camera di Commercio competente per territorio è quella della Provincia in cui ha sede l'unità locale o la sede legale, cui si riferisce la dichiarazione. Infatti

2 Computo dei dipendenti: da una interpretazione di Ecocerved si escludono dal computo i collaboratori non dipendenti e familiari, i lavoratori interinali, i tirocini formativi e gli stage e contratti di inserimento e reinserimento. Il titolare ed i soci devono essere conteggiati se inquadrati anch'essi come dipendenti dell’azienda, a libro paga (ora libro unico). Sono compresi i lavoratori a termine inserite nell’ordinario ciclo produttivo e quindi rientranti “seppure pro tempore” nell’organigramma aziendale. I lavoratori part time devono essere computati in proporzione all’orario di lavoro svolto dal lavoratore. La rilevazione deve essere riferita al criterio della normale occupazione, senza tenere conto di contingenti ed occasionali riduzione/o aumenti i personale nell’anno di riferimento. I dipendenti fanno cumulo tra le varie unità locali.

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R2: NON devono inoltre presentare il MUD se producono solo rifiuti non pericolosi: imprese ed enti che producono rifiuti derivanti da lavorazioni

artigianali o industriali e che hanno complessivamente meno di 10 dipendenti2,

imprese ed enti che producono rifiuti derivanti da attività agricole e agro industriali: quali aziende agricole o aziende di trasformazione di prodotti agricoli,

imprese ed enti che producono rifiuti derivanti da attività di servizio quali: Istituti di credito, Società Finanziarie, Assicurazioni, Istituti di ricerca, poste e telecomunicazioni, società immobiliari,

imprese ed enti che producono rifiuti derivanti da attività commerciali quali: ristoranti, bar, alberghi, commercio al dettaglio e all'ingrosso, farmacie

imprese ed enti che producono rifiuti derivanti da attività di demolizione, costruzione quali imprese di costruzioni, installatori,

imprese ed enti che producono rifiuti derivanti da attività sanitarie, quali ambulatori, cliniche , ospedali, aziende sanitarie

enti appartenenti alla Pubblica Amministrazione, nel settore dell'istruzione, della difesa, della sicurezza nazionale e dell'ordine pubblico

i produttori di rifiuti che non sono inquadrati in "enti" o "imprese" (p.es. privati, condomini, studi medici)

D: A chi deve essere consegnato il MUD? R: Il MUD deve essere consegnato alla Camera di Commercio, Industria ed Artigianato e Agricoltura competente per territorio. La Camera di Commercio competente per territorio è quella della Provincia in cui ha sede l'unità locale o la sede legale, cui si riferisce la dichiarazione. Infatti

2 Computo dei dipendenti: da una interpretazione di Ecocerved si escludono dal computo i collaboratori non dipendenti e familiari, i lavoratori interinali, i tirocini formativi e gli stage e contratti di inserimento e reinserimento. Il titolare ed i soci devono essere conteggiati se inquadrati anch'essi come dipendenti dell’azienda, a libro paga (ora libro unico). Sono compresi i lavoratori a termine inserite nell’ordinario ciclo produttivo e quindi rientranti “seppure pro tempore” nell’organigramma aziendale. I lavoratori part time devono essere computati in proporzione all’orario di lavoro svolto dal lavoratore. La rilevazione deve essere riferita al criterio della normale occupazione, senza tenere conto di contingenti ed occasionali riduzione/o aumenti i personale nell’anno di riferimento. I dipendenti fanno cumulo tra le varie unità locali.

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è necessario presentare un MUD per ogni unità locale in cui vengono prodotti Rifiuti. I soggetti che svolgono attività di solo trasporto e gli intermediari senza detenzione devono invece presentare il MUD alla Camera di Commercio della Provincia nel cui territorio ha sede la sede legale dell'impresa. D: Se nell’anno in corso l’impresa non ha effettuato attività per la quale è prevista la compilazione del MUD è tenuta ugualmente alla presentazione del MUD in bianco? R: No D: In quali sanzioni posso incorrere in caso di inadempienza degli obblighi inerenti la compilazione del MUD? R: Le sanzioni previste per le inadempienze agli obblighi inerenti alla presentazione del MUD sono: la mancata o incompleta o inesatta compilazione della

comunicazione rifiuti entro la scadenza prevista dalla normativa prevede una sanzione amministrativa pecuniaria da Euro 2.600,00 a Euro 15.500,00;

se la comunicazione è effettuata entro 60 giorni dalla scadenza del termine, la sanzione amministrativa pecuniaria va da Euro 26,00 a Euro 160,00;

se le indicazioni sono formalmente incomplete o inesatte ma i dati riportati nella comunicazione, nei registri di carico e scarico, nei formulari di identificazione dei rifiuti trasportati e nelle altre scritture è possibile ricostruire le informazioni dovute si applica una sanzione amministrativa pecuniaria da Euro 260,00 a Euro 1.550,00.

IL TRASPORTO DEI RIFIUTI IN CONTO PROPRIO

Le aziende possono svolgere direttamente l’attività di raccolta e trasporto dei propri rifiuti iscrivendosi al Albo Nazionale Gestori Ambientali per l’attività di trasporto dei propri rifiuti autoprodotti. Non necessitano di iscrizione all’Albo le imprese che trasportano rifiuti autoprodotti non pericolosi per quantità inferiori a 30 kg o 30 litri in modo occasionale e saltuario.

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D: Chi può iscriversi all’Albo Nazionale Gestori Ambientali per l’attività di trasporto dei propri rifiuti autoprodotti? R: Possono iscriversi: I produttori iniziali di rifiuti non pericolosi che ne effettuano

regolarmente la raccolta e il trasporto I produttori iniziali di rifiuti pericolosi che ne effettuano la raccolta e

il trasporto nei limiti di 30 Kg o 30 litri al giorno e a condizione che tali operazioni siano parte integrante ed accessoria dell’organizzazione dell’impresa produttrice. Si tratta quindi di imprese che pur non esercitando l’attività professionale di trasportatori, trasportano i rifiuti da esse stesse prodotti e tale trasporto, insieme agli altri compiti, costituisce una delle attività ordinarie da cui le imprese traggono un reddito o un altro vantaggio economico.

D: Cosa deve fare un’impresa che intende ottenere l’iscrizione? R: L’impresa per ottenere l’iscrizione deve presentare apposita domanda contenuta nell’allegato A alla Delibera del Comitato Nazionale 3 marzo 2008, n. 1 e corredare la domanda (firmata dai legali rappresentanti o titolari dell’impresa) dal documento di identità in corso di validità dei firmatari, da una attestazione di pagamento di 10,00 euro (ai sensi del decreto ministeriale 16/06/2008) quali diritti di segreteria e da una marca da bollo del valore corrente. Nella domanda vengono dichiarati i seguenti dati: la/le attività svolte dall’impresa, come dichiarate al Registro delle

imprese; la natura e le caratteristiche dei rifiuti prodotti dalle suddette

attività, che si intendono trasportare; i veicoli, identificati dal numero di targa, coi quali l’impresa effettua

il trasporto dei propri rifiuti; l’attestazione dell’idoneità dei veicoli al trasporto dei rifiuti indicati

nella domanda ed osservanza delle prescrizioni indicate all’art. 2 della delibera, ovverosia dello schema di provvedimento di iscrizione rilasciato dall’Albo.

Una volta presentata la domanda alla competente Sezione regionale, quest’ultima rilascia il provvedimento di iscrizione, unico titolo per potere esercitare l’attività di trasporto dei propri rifiuti, entro i successivi 30 giorni. Ai fini del ritiro dello stesso l’impresa dovrà produrre le attestazioni di versamento di 168,00 euro quali tassa di concessione

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D: Chi può iscriversi all’Albo Nazionale Gestori Ambientali per l’attività di trasporto dei propri rifiuti autoprodotti? R: Possono iscriversi: I produttori iniziali di rifiuti non pericolosi che ne effettuano

regolarmente la raccolta e il trasporto I produttori iniziali di rifiuti pericolosi che ne effettuano la raccolta e

il trasporto nei limiti di 30 Kg o 30 litri al giorno e a condizione che tali operazioni siano parte integrante ed accessoria dell’organizzazione dell’impresa produttrice. Si tratta quindi di imprese che pur non esercitando l’attività professionale di trasportatori, trasportano i rifiuti da esse stesse prodotti e tale trasporto, insieme agli altri compiti, costituisce una delle attività ordinarie da cui le imprese traggono un reddito o un altro vantaggio economico.

D: Cosa deve fare un’impresa che intende ottenere l’iscrizione? R: L’impresa per ottenere l’iscrizione deve presentare apposita domanda contenuta nell’allegato A alla Delibera del Comitato Nazionale 3 marzo 2008, n. 1 e corredare la domanda (firmata dai legali rappresentanti o titolari dell’impresa) dal documento di identità in corso di validità dei firmatari, da una attestazione di pagamento di 10,00 euro (ai sensi del decreto ministeriale 16/06/2008) quali diritti di segreteria e da una marca da bollo del valore corrente. Nella domanda vengono dichiarati i seguenti dati: la/le attività svolte dall’impresa, come dichiarate al Registro delle

imprese; la natura e le caratteristiche dei rifiuti prodotti dalle suddette

attività, che si intendono trasportare; i veicoli, identificati dal numero di targa, coi quali l’impresa effettua

il trasporto dei propri rifiuti; l’attestazione dell’idoneità dei veicoli al trasporto dei rifiuti indicati

nella domanda ed osservanza delle prescrizioni indicate all’art. 2 della delibera, ovverosia dello schema di provvedimento di iscrizione rilasciato dall’Albo.

Una volta presentata la domanda alla competente Sezione regionale, quest’ultima rilascia il provvedimento di iscrizione, unico titolo per potere esercitare l’attività di trasporto dei propri rifiuti, entro i successivi 30 giorni. Ai fini del ritiro dello stesso l’impresa dovrà produrre le attestazioni di versamento di 168,00 euro quali tassa di concessione

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governativa e di una marca da bollo del valore corrente da applicare sul provvedimento.

IL CONFERIMENTO DEI RIFIUTI URBANI ASSIMILATI E LA TARIFFA DI IGIENE AMBIENTALE (TIA)

Tutti i rifiuti che vengono prodotti dalle aziende sono rifiuti speciali; tra di essi ci sono però anche i cosiddetti “rifiuti assimilati ai rifiuti urbani” che, per qualità e quantità, posso essere assimilati ai rifiuti prodotti dalle civili abitazioni. L’assimilabilità di alcuni tipi di rifiuti aziendali a quelli domestici viene stabilito dai regolamenti comunali, pertanto, la natura del rifiuto o la quantità massima stabilita per il conferimento, può variare da Comune a Comune. È quindi necessario per ogni azienda rivolgersi direttamente al soggetto che gestisce il servizio pubblico di raccolta. D: Come viene organizzata la gestione dei rifiuti urbani e assimilabili agli urbani? R: La gestione dei rifiuti urbani è organizzata sulla base di Ambiti Territoriali Ottimali (ATO), delimitati dal piano regionale con l’obiettivo di superare la frammentazione delle gestioni attraverso un servizio di gestione integrata dei rifiuti, valorizzare le esigenze comuni ed effettuare una ricognizione degli impianti di gestione di rifiuti già realizzati e funzionanti per una maggiore efficacia, efficienza ed economicità. Di recente la Toscana, con la legge regionale n.61 del 22/11/2007, ha modificato gli ATO riducendoli a tre: ATO Toscana Centro, ATO Costa e Ato Toscana SUD. Pertanto, l'Area metropolitana Firenze-Prato-Pistoia-Empoli, per un totale di 73 Comuni, viene raggruppata in un unico Ambito Territoriale denominato Toscana Centro. D: Per i rifiuti assimilabili agli urbani devo predisporre documenti specifici (formulario, registro carico e scarico, MUD)? R: No. L’assimilabilità ai rifiuti urbani consente di conferire tali rifiuti al Gestore del SPL secondo le modalità da questo stabilite e, entro alcuni limiti, concordate con l’azienda (cassonetto indifferenziato o

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differenziato, porta a porta, su prenotazione, conferimento a isola ecologica, …). D: Cosa è la TIA e come si calcola? R: La TIA è la tariffa attraverso la quale viene garantita la copertura dei costi di gestione del servizio di igiene urbana. È una tariffa applicata nei confronti di chiunque occupi o conduca locali adibiti a qualsiasi uso, o aree scoperte ad uso privato. Gli Enti competenti sono i Comuni che disciplinano la tariffa con apposito regolamento ed ogni anno approvano il Piano Finanziario, la tariffa di riferimento e i coefficienti per la determinazione della TIA. La tariffa, nel rispetto del principio della copertura integrale dei costi del servizio prestato, è costituita da una parte fissa (PF) ed una variabile (PV). Essa viene determinata dall'amministrazione comunale tenendo conto anche della natura dei rifiuti, del tipo, delle dimensioni economiche e operative delle attività che li producono. Sono esclusi dalla TIA i locali e le aree che non possono produrre rifiuti: impianti tecnologici quali centrali o cabine elettriche, centrali

termiche e condizionamento o simili vani ascensori silos o simili ove non si abbia, di regola, presenza umana immobili inagibili, inabitabili o in ristrutturazione aree scoperte a verde.

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La tariffa è applicata in base alla categoria di utenza3, ed è così suddivisa: la PF serve a coprire i costi di esercizio, come i costi dello

spazzamento delle strade, e gli investimenti in opere; la PV serve per coprire i costi di smaltimento dei rifiuti.

La PF è applicata sul totale delle superfici dell’attività (uffici, servizi igienico-assistenziali, mense e refettori, magazzini e depositi, aree adibite ad attività produttiva, aree scoperte operative). La PV è applicata sulle superfici che producono i rifiuti urbani e ad essi assimilati (uffici, servizi igienico-assistenziali, mense e refettori, magazzini e depositi, aree scoperte operative) e non sulle superfici che producono esclusivamente rifiuti speciali (smaltiti a pagamento dall’azienda) D: Esistono delle riduzioni o delle agevolazione alla TIA? R: Ogni Comune tramite il proprio regolamento può disciplinare le possibilità per cui un utente può beneficiare di alcune riduzioni o agevolazioni. Per usufruirne è necessario inviare apposita istanza al Gestore del SPL.

3 1. Musei, biblioteche, scuole, associazioni, luoghi di culto; 2. Cinematografi e teatri; 3. Autorimesse e magazzini senza alcuna vendita diretta4. Campeggi, distributori carburanti, impianti sportivi; 5. Stabilimenti balneari; 6. Esposizioni autosaloni; 7. Alberghi con ristorante; 8. Alberghi senza ristorante; 9. Case di cura e riposo; 10. Ospedali; 11. Uffici, agenzie, studi professionali; 12. Banche ed istituti di credito; 13. Negozi, abbigliamento, calzature, libreria, cartoleria, ferramenta ed altri beni durevoli; 14. Edicola, farmacia, tabaccaio, plurilicenze; 15. Negozi particolari quali filatelia, tende e tessuti, cappelli e ombrelli, antiquariato; 16. Banchi di mercato di beni durevoli; 17. Attività artigianali tipo botteghe: parrucchiere, barbiere estetista; 18. Attività artigianali tipo botteghe: falegname, idraulico, fabbro, estetista ; 19. Carrozzeria, autofficina, elettrauto; 20. Attività industriali con capannoni di produzione; 21. Attività artigianali di produzione di beni specifici; 22. Ristoranti, trattorie, osterie, pizzerie, pub; 23. Mense, birrerie, hamburgherie; 24. Bar, caffè, pasticceria; 25. Supermercato, pane e pasta, macelleria, salumi e formaggi, generi alimentari; 26. Plurilicenze alimentari e/o miste; 27. Ortofrutta, pescherie, fiori e piante, pizza al taglio; 28. Ipermercati di generi misti; 29. Banchi di mercato di generi alimentari; 30. Discoteche, night club.

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consapevole dei rifiuti in azienda

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differenziato, porta a porta, su prenotazione, conferimento a isola ecologica, …). D: Cosa è la TIA e come si calcola? R: La TIA è la tariffa attraverso la quale viene garantita la copertura dei costi di gestione del servizio di igiene urbana. È una tariffa applicata nei confronti di chiunque occupi o conduca locali adibiti a qualsiasi uso, o aree scoperte ad uso privato. Gli Enti competenti sono i Comuni che disciplinano la tariffa con apposito regolamento ed ogni anno approvano il Piano Finanziario, la tariffa di riferimento e i coefficienti per la determinazione della TIA. La tariffa, nel rispetto del principio della copertura integrale dei costi del servizio prestato, è costituita da una parte fissa (PF) ed una variabile (PV). Essa viene determinata dall'amministrazione comunale tenendo conto anche della natura dei rifiuti, del tipo, delle dimensioni economiche e operative delle attività che li producono. Sono esclusi dalla TIA i locali e le aree che non possono produrre rifiuti: impianti tecnologici quali centrali o cabine elettriche, centrali

termiche e condizionamento o simili vani ascensori silos o simili ove non si abbia, di regola, presenza umana immobili inagibili, inabitabili o in ristrutturazione aree scoperte a verde.

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consapevole dei rifiuti in azienda

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La tariffa è applicata in base alla categoria di utenza3, ed è così suddivisa: la PF serve a coprire i costi di esercizio, come i costi dello

spazzamento delle strade, e gli investimenti in opere; la PV serve per coprire i costi di smaltimento dei rifiuti.

La PF è applicata sul totale delle superfici dell’attività (uffici, servizi igienico-assistenziali, mense e refettori, magazzini e depositi, aree adibite ad attività produttiva, aree scoperte operative). La PV è applicata sulle superfici che producono i rifiuti urbani e ad essi assimilati (uffici, servizi igienico-assistenziali, mense e refettori, magazzini e depositi, aree scoperte operative) e non sulle superfici che producono esclusivamente rifiuti speciali (smaltiti a pagamento dall’azienda) D: Esistono delle riduzioni o delle agevolazione alla TIA? R: Ogni Comune tramite il proprio regolamento può disciplinare le possibilità per cui un utente può beneficiare di alcune riduzioni o agevolazioni. Per usufruirne è necessario inviare apposita istanza al Gestore del SPL.

3 1. Musei, biblioteche, scuole, associazioni, luoghi di culto; 2. Cinematografi e teatri; 3. Autorimesse e magazzini senza alcuna vendita diretta4. Campeggi, distributori carburanti, impianti sportivi; 5. Stabilimenti balneari; 6. Esposizioni autosaloni; 7. Alberghi con ristorante; 8. Alberghi senza ristorante; 9. Case di cura e riposo; 10. Ospedali; 11. Uffici, agenzie, studi professionali; 12. Banche ed istituti di credito; 13. Negozi, abbigliamento, calzature, libreria, cartoleria, ferramenta ed altri beni durevoli; 14. Edicola, farmacia, tabaccaio, plurilicenze; 15. Negozi particolari quali filatelia, tende e tessuti, cappelli e ombrelli, antiquariato; 16. Banchi di mercato di beni durevoli; 17. Attività artigianali tipo botteghe: parrucchiere, barbiere estetista; 18. Attività artigianali tipo botteghe: falegname, idraulico, fabbro, estetista ; 19. Carrozzeria, autofficina, elettrauto; 20. Attività industriali con capannoni di produzione; 21. Attività artigianali di produzione di beni specifici; 22. Ristoranti, trattorie, osterie, pizzerie, pub; 23. Mense, birrerie, hamburgherie; 24. Bar, caffè, pasticceria; 25. Supermercato, pane e pasta, macelleria, salumi e formaggi, generi alimentari; 26. Plurilicenze alimentari e/o miste; 27. Ortofrutta, pescherie, fiori e piante, pizza al taglio; 28. Ipermercati di generi misti; 29. Banchi di mercato di generi alimentari; 30. Discoteche, night club.

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consapevole dei rifiuti in azienda

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D: Come vengono conferiti i rifiuti speciali assimilabili a quelli urbani? R: La modalità di conferimento viene stabilità dai vari regolamenti comunali e dai gestori del Servizio Pubblico Locale. Le modalità di conferimento può essere: cassonetto sia per i rifiuti indifferenziati che per quelli differenziati presso la stazione ecologica per alcuni tipi particolari di materiali

(ad es. scarti di legno) o per quelli prodotti in quantità elevata (imballaggi di carta e cartone, cassette di legno)

attraverso la raccolta porta a porta. Inoltre in alcuni Comuni è stata istituita un servizio di raccolta porta a porta di imballaggi in carta e cartone con possibilità di dare in comodato gratuito contenitori riservati da installarsi nelle aree interne all’insediamento del produttore. Il servizio è incluso fra quelli previsti dalla tariffa.

in alcuni casi vengono affidati in comodato cassonetti per la raccolta differenziata da effettuarsi direttamente in azienda, per vetro, plastica, organico, ecc. o contenitori per la raccolta di toner.

Per quanto riguarda i rifiuti speciali assimilabili agli urbani è importante ricordare che: Tutto ciò che non può essere assimilato ai rifiuti urbani, resta un

rifiuto speciale e deve essere smaltito tramite apposita stipula di convenzione o contratto con un ente privato.

Sono comunque esclusi dall’assimilazioni i rifiuti ingombranti provenienti da attività industriali, artigianali, agricole, commerciali e di servizio e comunque eccedenti gli usi domestici che non costituiscono residuo ordinario e quotidiano del processo produttivo, quali ad esempio: macchinari e strumenti di lavoro per la produzione o il mantenimento di beni e materiali; macchine e apparecchi di qualunque natura per il controllo del ciclo produttivo (PC, PLC, ecc.); automezzi in genere, macchine operatrici e parti di questi; rifiuti provenienti da interventi di ristrutturazione e/o manutenzione degli immobili; rifiuti provenienti dalla ristrutturazione e/o manutenzione degli impianti fissi e produttivi. Per detti rifiuti il soggetto gestore provvede alla raccolta e allo smaltimento su base convenzionale dietro pagamento di apposita tariffa.

Non possono essere assimilati agli urbani i rifiuti pericolosi.

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AUTORIZZAZIONI

Il produttore di rifiuti necessita di autorizzazioni specifiche quando: Non sono rispettate le condizioni del deposito temporaneo. Il produttore all’interno del proprio stabilimento intende porre in

essere una attività di recupero/smaltimento di rifiuti (propri o di terzi). L’Autorizzazione alla gestione di impianti di smaltimento/recupero deve essere richiesta alla Provincia di Firenze.

Nel caso di trasporto dei propri rifiuti pericolosi e non pericolosi.

DISPOSIZIONI NORMATIVE SPECIFICHE

Sono regolati da disposizioni normative specifiche che assicurano la tutela ambientale e sanitaria: le acque di scarico convogliate in fognatura (eccettuati i rifiuti allo stato liquido); i rifiuti radioattivi; i materiali esplosivi in disuso; i rifiuti risultanti dalla prospezione, dall'estrazione, dal trattamento, dall'ammasso di risorse minerali o dallo sfruttamento delle cave; le carogne ed i seguenti rifiuti agricoli: materie fecali ed altre sostanze naturali e non pericolose utilizzate nell'attività agricola.

È vietato: miscelare categorie diverse di rifiuti pericolosi o rifiuti pericolosi con

rifiuti non pericolosi. L'abbandono e il deposito incontrollati di rifiuti sul suolo e nel suolo

sono vietati. L'immissione di rifiuti di qualsiasi genere, allo stato solido o liquido,

nelle acque superficiali e sotterranee.

IL CONAI ED IL RECUPERO DEGLI IMBALLAGGI

Il CONAI (Consorzio Nazionale Imballaggi) è costituito da tutti i produttori e utilizzatori di imballaggi ed ha come scopo quello di attuare un sistema integrato di gestione basato sul recupero e sul riciclo dei rifiuti di imballaggio. L'adesione al CONAI è obbligatoria per le imprese che producono, vendono o utilizzano imballaggi.

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Il CONAI ha istituito 6 consorzi di filiera che si occupano di materiali specifici: CNA (Consorzio nazionale acciaio); CIAL (Consorzio imballaggi alluminio); COMIECO (Consorzio nazionale recupero e riciclo degli imballaggi a

base cellulosica); CO.RE.PLA (Consorzio nazionale per la raccolta il riciclaggio e il

recupero dei rifiuti di imballaggi in plastica); CO.RE.VE (Consorzio recupero vetro); RILEGNO (Consorzio nazionale per la raccolta, il recupero e il

riciclaggio degli imballaggi di legno) Il CONAI ha il compito di reperire tali materiali, provenienti dalle raccolte differenziate di rifiuti urbani e speciali, e di re-immetterli sul mercato come Materie Prime Seconde, al fine di restituire loro un nuovo ciclo vitale, con risparmi energetici e vantaggi ambientali. D: Chi deve iscriversi al CONAI? R: L'iscrizione al Conai è obbligatoria per i produttori e gli utilizzatori di imballaggi. Nella prima categoria (PRODUTTORI) rientrano: i produttori e gli importatori di materie prime e/o semilavorati destinati agli imballaggi; i produttori e gli importatori rivenditori di imballaggi vuoti. Nella seconda categoria (UTILIZZATORI): gli acquirenti/riempitori di imballaggi vuoti; gli importatori di imballaggi pieni (cioè di merci imballate); gli autoproduttori (che producono imballaggi per confezionare le proprie merci) i commercianti di imballaggi pieni (acquirenti/rivenditori di merci imballate); i commercianti di imballaggi vuoti. Gli studi professionali e le imprese di servizi in quanto utilizzatori finali degli imballaggi sono invece esclusi, alla stregua dei semplici cittadini, dal meccanismo di condivisione della responsabilità. Per indicazioni relative all’adesione al CONAI e al pagamento del contributo ambientale si consiglia di prendere visione della “Guida all’adesione e all’applicazione del Contributo Ambientale” scaricabile gratuitamente dal sito Internet del CONAI.

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Principale normativa in materia di rifiuti DIRETTIVA 2008/98/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio

del 19 novembre 2008 relativa ai rifiuti e che abroga alcune direttive

D.Lgs. 16 gennaio 2008, n. 4 "Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale"

D.Lgs 3 Aprile 2006, N. 152 e successive modifiche ed integrazioni - NORME IN MATERIA AMBIENTALE. Il Titolo IV del Decreto, che va dall’articolo 177 all’articolo 266, è intitolato “Norme in materia di gestione dei rifiuti e di bonifica dei siti inquinati” ed abroga le precedenti normative in materia (in particolare il D.Lgs 22/1997 “Decreto Ronchi”).

D.P.C.M. 22/12/04 (G.U. 27/02/03 n. 48) Rettifica del D.P.C.M. 24/12/02 per la compilazione del MUD fino al 2009

Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 2 dicembre 2008 recante "Approvazione del modello unico di dichiarazione per l'anno 2008" che fissava la nuova modulistica e le nuove istruzioni per la presentazione del Modello Unico di Dichiarazione Ambientale nel 2009.

DM 5/2/1998 - Individuazione dei rifiuti non pericolosi sottoposti alle procedure semplificate di recupero.

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Principali pittogrammi

Non disperdere nell’ambiente dopo l’uso

Confezioni di carta o cartone riciclato o riciclabile

Simboli presenti nelle confezioni di plastica riciclabili. I numeri da 1 a 6 indicano il tipo di plastica utilizzato (il n. 7 indica che il materiale non è riciclabile). Può capitare che per una maggior precisione affianco al numero ci siano anche sigle. 1=PET o PETE polietilene tereftalato (poliestere); 2=HDPE o PE-HD polietilene ad alta densità; 3=PVC cloruro di polivinile; 4=LDPE o PE-LD o LLDPE polietilene a bassa densità; 5=PP polipropilene; 6=PS polistirene; 7= altro.

Non gettare nel cassonetto indifferenziato Raccogliere separatamente. Simbolo per i RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, incluse batterie)

Indica l’adesione da parte del produttore ai consorzi che si occupano del recupero e del riciclaggio dei rifiuti. Utilizzato all’estero.

Imballaggio compostabile.

Questi simboli specificano il materiale utilizzato per produrre imballaggi ACC = acciaio; AL = alluminio; CA = carta accoppiata ad altro materiale (es. tetrapak) PE = polietilene; PET = polietilene tereftalato PP = polipropilene; PVC = polivinilcloruro VE = vetro

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SOLUZIONE RIFIUTI Manuale operativo per una gestione

consapevole dei rifiuti in azienda

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Principali pittogrammi

Non disperdere nell’ambiente dopo l’uso

Confezioni di carta o cartone riciclato o riciclabile

Simboli presenti nelle confezioni di plastica riciclabili. I numeri da 1 a 6 indicano il tipo di plastica utilizzato (il n. 7 indica che il materiale non è riciclabile). Può capitare che per una maggior precisione affianco al numero ci siano anche sigle. 1=PET o PETE polietilene tereftalato (poliestere); 2=HDPE o PE-HD polietilene ad alta densità; 3=PVC cloruro di polivinile; 4=LDPE o PE-LD o LLDPE polietilene a bassa densità; 5=PP polipropilene; 6=PS polistirene; 7= altro.

Non gettare nel cassonetto indifferenziato Raccogliere separatamente. Simbolo per i RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, incluse batterie)

Indica l’adesione da parte del produttore ai consorzi che si occupano del recupero e del riciclaggio dei rifiuti. Utilizzato all’estero.

Imballaggio compostabile.

Questi simboli specificano il materiale utilizzato per produrre imballaggi ACC = acciaio; AL = alluminio; CA = carta accoppiata ad altro materiale (es. tetrapak) PE = polietilene; PET = polietilene tereftalato PP = polipropilene; PVC = polivinilcloruro VE = vetro

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Allegato 1. I 3 Progetti Negli ultimi anni la gestione dei rifiuti è diventata per le imprese un problema di grande importanza. Da sempre Confindustria Firenze, a fianco delle aziende, si è impegnata nei confronti della Pubblica Amministrazione e dei Gestori per conciliare l’attività produttiva con i regolamenti e contenere i costi di gestione. Per cercare di superare le numerose difficoltà esistenti in materia, Confindustria Firenze ha realizzato tre specifici progetti tesi a razionalizzare la gestione dei rifiuti all’interno dell’impresa ed a individuare soluzioni migliorative ed economicamente più vantaggiose. Confindustria Firenze ha quindi ideato e realizzato tre Progetti identici nella forma e nella sostanza ma riferiti a tre territori distinti (Area Chianti, Mugello, Valdisieve e Valdarno), con il partenariato dei Gestori del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani (A.E.R. Spa, Publiambiente Spa e S.A.Fi. Spa), ciascuno per il territorio di propria competenza. I tre Progetti hanno permesso di conoscere ed approfondire le problematiche delle imprese e nel contempo promuovere ed in alcuni casi adottare best practices per la riduzione dei rifiuti nei vari settori produttivi. Presso le aziende sono stati effettuati degli Audit personalizzati con sopralluoghi presso gli stabilimenti produttivi con lo scopo di individuare e realizzare iniziative di prevenzione e riduzione della produzione di rifiuti. Inoltre è stato sperimentato sul campo un software applicativo attraverso il quale è possibile gestire in maniera puntuale tutti gli adempimenti relativi alla gestione dei rifiuti. Obiettivi dei Progetti Verificare e applicare soluzioni migliorative per prevenire e limitare la

produzione di rifiuti attraverso un’analisi del processo produttivo e organizzativo aziendale che passa da una valutazione delle fasi e sottofasi che compongono il processo produttivo

Applicazione dei principi delle 4 R (riuso, riciclo, recupero, riduzione), incluso il recupero energetico

Valorizzazione dei sottoprodotti e rifiuti Ottimizzare il rapporto con i Gestori dei servizi di raccolta Verificare possibili riduzioni su TIA/TARSU Gestione normativa e valorizzazione performance

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I Progetti in breve

Progetto: 4R CFSAFI Partner Gestore SPL: SAFI Spa Comuni interessati: Scandicci, Impruneta, Fiesole, Greve in Chianti, San Casciano Val di Pesa, Tavarnelle Val di Pesa, Bagno a Ripoli Aziende interessate: 250 Aziende aderenti: 20

Progetto: PRWaste 2006 Firenze Partner Gestore SPL: AER Spa Comuni interessati: Dicomano, Figline V.no, Incisa in V.no, Londa, Pelago, Pontassieve, Reggello, Rignano sull’Arno, Rufina, San Godendo Aziende interessate: 250 Aziende aderenti: 20

Progetto: PRWaste 5000-7500 Partner Gestore SPL: PUBLIAMBIENTE Comuni interessati: Scarperia, Borgo S. Lorenzo, Barberino di Mugello, S. Piero a Sieve, Vicchio, Vaglia e Lastra a Signa Aziende interessate: 200 Aziende aderenti: 20

I numeri dei Progetti

Comuni coinvolti nei progetti 24

Aziende che hanno aderito ai progetti 60

Totale dipendenti delle aziende aderenti 1.600 circa

Aziende raggiunte da newsletter 1.800 circa

Incontri tematici effettuati 16

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SOLUZIONE RIFIUTI Manuale operativo per una gestione

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I Progetti in breve

Progetto: 4R CFSAFI Partner Gestore SPL: SAFI Spa Comuni interessati: Scandicci, Impruneta, Fiesole, Greve in Chianti, San Casciano Val di Pesa, Tavarnelle Val di Pesa, Bagno a Ripoli Aziende interessate: 250 Aziende aderenti: 20

Progetto: PRWaste 2006 Firenze Partner Gestore SPL: AER Spa Comuni interessati: Dicomano, Figline V.no, Incisa in V.no, Londa, Pelago, Pontassieve, Reggello, Rignano sull’Arno, Rufina, San Godendo Aziende interessate: 250 Aziende aderenti: 20

Progetto: PRWaste 5000-7500 Partner Gestore SPL: PUBLIAMBIENTE Comuni interessati: Scarperia, Borgo S. Lorenzo, Barberino di Mugello, S. Piero a Sieve, Vicchio, Vaglia e Lastra a Signa Aziende interessate: 200 Aziende aderenti: 20

I numeri dei Progetti

Comuni coinvolti nei progetti 24

Aziende che hanno aderito ai progetti 60

Totale dipendenti delle aziende aderenti 1.600 circa

Aziende raggiunte da newsletter 1.800 circa

Incontri tematici effettuati 16

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Le Aziende che hanno aderito ai Progetti:Aziende visitate Progetto 4R CFSAFI Mpf Group Spa Chianti Salumi Srl Ghiott Dolciaria Spa Ecoteam Spa Vivaterra Srl Femto Engineering Srl Fratelli Naldini Srl Proline Di Blomquist SM Ugolini & C. Srl Edilgrutoscana Srl Quaiz Snc di Tinagli P&C. Residence “Rocca Del Palazzaccio” Sas Azienda Agricola Il Colle Gheri Costruzioni Srl La Signoria Firenze Srl Villa Sant’Andrea s.R.l. Pensione Bencistà Srl Effetti Industrie Spa Morelli Srl Azienda Agraria Fattoria di Poggiopiano Olivicoltori Toscani Associati S.c.a.p.a. Aziende visitate Progetto PRWASTE 2006 Firenze Mobilificio Benedetti di Benedetti Bruno & Sergio Snc Azienda Agricola Piero Gonnelli D.I. Salumificio Gerini Spa Vicano Srl Old Angler Leather Srl Italbuild Srl Gruppo Alimentare in Toscana Spa

Arnetoli Motor Srl Scapigliati Dolciaria Srl Istituto De Angeli srl Colmic Italia Spa Carlo Brandigi Srl Ruffino srl Deipel Srl Stenfis Srl O.m.a.p. tools Sas Deival Srl Questi Luciano D.I. Pirelli Tyre Spa Rubinetterie Zazzeri Spa Aziende visitate Progetto PRWASTE 5000-7500 Società Chimica Mugello Srl Fibeplast Srl R.M. Costruzioni Snc Romei Srl RE - Plastic Fasep 2000 Srl Mondo Verde Casa e Giardino Srl Mobilificio Mugello Srl Icap Sira Spa CHI-MA Florence Spa International Cosmetic Company Srl Industria Plastica Toscana soc. coop. M.Ferrero di A.Lisi & C. Srl Sopram Srl Greentech Srl Rosss Spa Drogheria & Alimentari Srl Hotel Villa Demidoff Srl

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SOLUZIONE RIFIUTI Manuale operativo per una gestione

consapevole dei rifiuti in azienda

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Esempi virtuosi dalle nostre aziende Durante i 60 sopralluoghi sono emerse alcune best practice e alcune azioni di miglioramento sintetizzabili in azioni trasversali e azioni di settore. a. Azioni trasversali a più settori: Selezione e recupero imballaggi in carta e legno per reimpiego

spedizioni Riuso pallets Riduzione volume confezione Settaggio fotocopiatrici su ambo i lati Uso di distributori di bevande anziché bottiglie monouso Sostituzione di prodotti monouso con prodotti riutilizzabili Eliminazione di rifiuti attraverso sostituzione di prodotto/o tipologia

di confezione b. Azioni di settore: Pelletteria (ottimizzazione taglio pezze) Lavorazione plastica (standardizzazione e ottimizzazione della

selezione materiale di risulta e macinatura sfridi) Metalmeccanico (standardizzazione materiali, ottimizzazione

recupero spezzoni, riduzione scarto con realizzazione di più referenze da un unico pezzo)

Chimico e Farmaceutico (reimpiego degli sfridi di stampaggio, riduzione peso flaconi)

Acque minerali (riduzione di impegno di materia con riduzione del peso bottiglie in plastica, riduzione scarti con autoproduzione bottiglie)

Legno e arredo (recupero energetico di trucioli di legno) Settore alimentare (recupero energetico di sottoprodotti quali ad es.

nocciolino di sansa) Abbiamo selezionato, tra le tante, due realtà che hanno optato per strategie di riduzione dei rifiuti molto diverse, ritenendo che possano rappresentare, ognuna con le proprie peculiarità, un interessante esempio di come i rifiuti possano essere gestiti in maniera consapevole. Nelle schede che seguono sono sinteticamente illustrate le due strategie adottate: la riprogettazione degli imballi per i prodotti di igiene personale della Manetti & Roberts e l’organizzazione della raccolta differenziata e le strategie di riduzione dei rifiuti della mensa dell’Istituto de Angeli.

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SOLUZIONE RIFIUTI Manuale operativo per una gestione

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Esempi virtuosi dalle nostre aziende Durante i 60 sopralluoghi sono emerse alcune best practice e alcune azioni di miglioramento sintetizzabili in azioni trasversali e azioni di settore. a. Azioni trasversali a più settori: Selezione e recupero imballaggi in carta e legno per reimpiego

spedizioni Riuso pallets Riduzione volume confezione Settaggio fotocopiatrici su ambo i lati Uso di distributori di bevande anziché bottiglie monouso Sostituzione di prodotti monouso con prodotti riutilizzabili Eliminazione di rifiuti attraverso sostituzione di prodotto/o tipologia

di confezione b. Azioni di settore: Pelletteria (ottimizzazione taglio pezze) Lavorazione plastica (standardizzazione e ottimizzazione della

selezione materiale di risulta e macinatura sfridi) Metalmeccanico (standardizzazione materiali, ottimizzazione

recupero spezzoni, riduzione scarto con realizzazione di più referenze da un unico pezzo)

Chimico e Farmaceutico (reimpiego degli sfridi di stampaggio, riduzione peso flaconi)

Acque minerali (riduzione di impegno di materia con riduzione del peso bottiglie in plastica, riduzione scarti con autoproduzione bottiglie)

Legno e arredo (recupero energetico di trucioli di legno) Settore alimentare (recupero energetico di sottoprodotti quali ad es.

nocciolino di sansa) Abbiamo selezionato, tra le tante, due realtà che hanno optato per strategie di riduzione dei rifiuti molto diverse, ritenendo che possano rappresentare, ognuna con le proprie peculiarità, un interessante esempio di come i rifiuti possano essere gestiti in maniera consapevole. Nelle schede che seguono sono sinteticamente illustrate le due strategie adottate: la riprogettazione degli imballi per i prodotti di igiene personale della Manetti & Roberts e l’organizzazione della raccolta differenziata e le strategie di riduzione dei rifiuti della mensa dell’Istituto de Angeli.

SOLUZIONE RIFIUTI Manuale operativo per una gestione

consapevole dei rifiuti in azienda

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Manetti & Roberts L’azienda ha intrapreso una politica di riprogettazione degli imballaggi

per la riduzione dei rifiuti prodotti dagli stessi dopo il consumo. Tale politica è andata in due direzioni: 1. Eliminazione del superfluo: utilizzo del minor quantitativo possibile di materiale per minimizzarne l’impatto ambientale (nonché il costo della materia prima). Risultati ottenuti: riduzione peso imballaggi dei saponi liquidi, riduzione grammatura etichette e sleever. 2. Uso di nuovi materiali: ricerca e utilizzo di materiali ecocompatibili e riciclati. Risultati ottenuti: utilizzo di alluminio riciclato per le bombole Aerosol e di cartone riciclato per le casse per la spedizione. Implementazione e utilizzo di software mirati a valutare le differenti ipotesi proposte dal punto di vista dell’impatto ambientale (LCA) per individuazione della soluzione ottimale. L’impegnativa ricerca di equilibri tra forma e stabilità, protezione e sicurezza, ha portato a interventi di riduzione del peso di alcuni grammi per imballaggio che generano, una riduzione di alcune decine di tonnellate di materia prima ogni anno.

Istituto De Angeli I rifiuti prodotti nel 2008 dall’Istituto De Angeli sono costituiti per

l’84% da rifiuti speciali e per il 16% da rifiuti assimilabili agli urbani. Dei rifiuti speciali il 44% è inviato a recupero (anziché a smaltimento). L’azienda ha attivato procedure operative modellate sulle esigenze delle varie aree per gestire in maniera più efficiente i rifiuti. Per gli obiettivi di prevenzione e riduzione dei rifiuti nella mensa aziendale vengono utilizzati piatti in ceramica, bicchieri in vetro e posate in metallo che dopo l’uso sono lavati e riutilizzati per i pasti successivi. Contenitori in plastica, vetro e alluminio sono raccolte nella campana multimateriale mentre i rifiuti organici sono separati e conferiti nel cassonetto dei Rifiuti Alimentari. Gli olii di frittura vengono ritirati periodicamente da ditte autorizzate e inviati a recupero. Presso gli uffici, in ogni corridoio si trovano: contenitori di raccolta della carta; contenitori per la raccolta multimateriale (vetro, plastica, lattine); contenitori di raccolta dei toner esaurito. In ogni ufficio è presente un contenitore per la raccolta dei rifiuti indifferenziati. Inoltre, presso le aree di ristoro aziendali si trovano, oltre ai già indicati contenitori per carta e multimateriale, anche contenitori per la raccolta delle pile.

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anuale operativo per una gestione consapevole dei rifiuti in azienda

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i seguito sono riportate delle domande suddivise per i vari processi aziendali coinvolti nella gestioni dei rifiuti

attraverso le quali è possibile avere una prima indicazione sulla efficienza della gestione dei rifiuti nella propria

azienda. Sono state predisposte dom

ande sia per i processi che hanno una “responsabilità diretta” alla produzione dei rifiuti

aziendali (Progettazione,

Acquisti

e Trasform

azione/Produzione) sia

per i

processi di

supporto alla

gestione dei rifiuti (Stoccaggio e sm

altimento, A

mm

inistrazione). Per ogni dom

anda è stata ipotizzata una risposta positiva o negativa e sono stati inseriti dei consigli per un m

iglioramento della gestione. N

ella Colonna N

.A. sono evidenziate le tipologie di aziende per le quali le

Dom

ande guida non sono applicabili.

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1. Nella fase progettuale viene effettuata una analisi dei

materiali utilizzati e dei rifiuti prodotti sia durante la fase

produttiva che durante il consumo (analisi del ciclo di vita

del prodotto)?

OK

2. Sono state valutate alternative ai m

ateriali e agli imballi

attualmente utilizzati (es. m

ateriali sostituibili che danno m

eno scarti durante la produzione, imballi m

eno pesanti e/o riciclabili)?

OK

PROGETTAZIONE

3. È stata valutata la possibilità di una riprogettazione del prodotto finale secondo un approccio di eco-design?

OK

Inserire tra le attività da effettuare

Non

applicabile per aziende

di servizi

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Non applicabile per aziende che non producono scarti nella fase acquisti

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anuale operativo per una gestione consapevole dei rifiuti in azienda

50

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1. Tra gli scarti derivanti dal processo di trasformazione/

produzione alcune materie sono S

ottoprodotti o Materie

Prime S

econdarie?

Indicare i ricavi annui derivanti dalla vendita (o

gli eventuali risparmi)

Valutare se alcuni dei rifiuti prodotti non possano ricadere in queste categorie

2. Tra gli scarti derivanti dal processo di trasformazione/

produzione alcune materie sono rifiuti assim

ilabili agli urbani per qualità e quantità com

e stabilito dal regolam

ento Com

unale sulla gestione dei rifiuti?

Concordare con i gestori locali le m

odalità per l’ottim

izzazione della raccolta

OK

3. Tra gli scarti derivanti dal processo di trasformazione/

produzione alcune materie ricadono nella categoria di

rifiuti speciali (pericolosi e non pericolosi)?

Identificare i codici CER

per tali tipologie di rifiuti e la

produzione annua O

K

4. Per ogni tipologia di rifiuti derivanti dal processo di trasform

azione/ produzione c'è stato un aumento negli

ultimi tre anni in term

ini di quantità? E in termini dei

costi sostenuti per lo smaltim

ento?

Indagare se possibile trovare soluzioni produttive diverse per la riduzione dei

rifiuti

OK

5. Per ogni residuo/scarto è stata identificata la fase del processo di trasform

azione /produzione in cui viene generato?

OK

Inserire tra le attività da effettuare

6. Per ogni residuo/scarto è stato identificato lo stato fisico dei rifiuti (solido polverulento, fangoso palabile…

)? O

K

Inserire tra le attività da effettuare

TRASFORMAZIONE/ PRODUZIONE

7. Sono identificati i responsabili della gestione dei rifiuti

prodotti nella fase trasformazione/produzione?

OK

Individuare Responsabile

Aziende che non producono scarti nel processo di produzione

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Aziende che non producono rifiuti speciali

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STOCCAGGIO E SMALTIMENTO

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anuale operativo per una gestione consapevole dei rifiuti in azienda

52

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8. Il deposito temporaneo di R

ifiuti è organizzato in m

odo da facilitare il successivo conferim

ento alle imprese di

smaltim

ento e/o al Gestore del S

PL?

OK

Inserire tra le attività da effettuare

Nessuna

esclusione

9. Viene effettuato il trasporto in conto

proprio di rifiuti autoprodotti non pericolosi o pericolosi?

Controllare iscrizione nell’apposita

sezione dell’Albo G

estori Am

bientali (non necessaria se il trasporto riguarda

solo rifiuti non pericolosi in quantità inferiori al 30 kg/litri ed è occasionale e

saltuario)

OK

STOCCAGGIO E SMALTIMENTO

10. I rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi sono conferiti a terzi per il trasporto?

Controllare che il trasportatore abbia

consegnato copia dell’autorizzazione al trasporto dei rifiuti conferiti

OK

Aziende che

effettuano l’attività di raccolta e

trasporto dei rifiuti per conto terzi o aziende che non producono rifiuti

speciali

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SI

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1. Il registro Carico e S

carico è vidimato dalla

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.I.A.A

.? O

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Attività da effettuare

2. Le registrazione sul Registro C

arico e Scarico sono

effettuate nei tempi previsti (10 gg per i produttori)?

OK

3. I formulari sono regolarm

ente compilati e allegati al

Registro C

arico e Scarico(riferito a 1° e 4° copia)?

OK

Formare il responsabile

Aziende non obbligate

alla tenuta del Registro

AMMINISTRAZIONE

4.Viene osservato l’obbligo di trasm

ettere nei tempi

stabiliti il M.U

.D?

OK

Formare il responsabile

Aziende che non sono

tenute all’invio del MU

D

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SOLUZIONE RIFIUTI Manuale operativo per una gestione

consapevole dei rifiuti in azienda

53

Allegato 3. Caratteristiche di pericolo per i rifiuti

H1 "Esplosivo": sostanze e preparati che possono esplodere per effetto della fiamma o che sono sensibili agli urti e agli attriti più del dinitrobenzene;

H2 "Comburente": sostanze e preparati che, a contatto con altre sostanze, soprattutto se infiammabili, presentano una forte reazione esotermica;

H3-A "Facilmente infiammabile": sostanze e preparatI liquidi il cui punto di infiammabilità è inferiore a 21 °C (compresi i liquidi estremamente infiammabili), o che a contatto con l'aria, a temperatura ambiente e senza apporto di energia, possono riscaldarsi e infiammarsi, o solidi che possono facilmente infiammarsi per la rapida azione di una sorgente di accensione e che continuano a bruciare o a consumarsi anche dopo l'allontanamento della sorgente di accensione, o gassosi che si infiammano a contatto con l'aria a pressione normale, o che, a contatto con l'acqua o l'aria umida, sprigionano gas facilmente infiammabili in quantità pericolose;

H3-B "Infiammabile": sostanze e preparati liquidi il cui punto di infiammabilità è pari o superiore a 21 °C e inferiore o pari a 55 °C;

H4 "Irritante": sostanze e preparati non corrosivi il cui contatto immediato, prolungato o ripetuto con la pelle o le mucose può provocare una reazione infiammatoria;

H5 "Nocivo": sostanze e preparati che, per inalazione, ingestione o penetrazione cutanea, possono comportare rischi per la salute di gravità limitata;

H6 "Tossico": sostanze e preparati (comprese le sostanze e i preparati molto tossici) che, per inalazione, ingestione o penetrazione cutanea, possono comportare rischi per la salute gravi, acuti o cronici e anche la morte;

H7 "Cancerogeno"; sostanze e preparati che, per inalazione, ingestione o penetrazione cutanea, possono produrre il cancro o aumentarne la frequenza;

H8 "Corrosivo": sostanze e preparati che, a contatto con tessuti vivi, possono esercitare su di essi un'azione distruttiva;

H9 "Infettivo": sostanze contenenti microrganismi vitali o loro tossine, conosciute o ritenute per buoni motivi come cause di malattie nell'uomo o in altri organismi viventi;

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SOLUZIONE RIFIUTI Manuale operativo per una gestione

consapevole dei rifiuti in azienda

54

H10 "Teratogeno": sostanze e preparati che, per inalazione, ingestione

o penetrazione cutanea, possono produrre malformazioni congenite non ereditarie o aumentarne la frequenza;

H11 "Mutageno": sostanze e preparati che, per inalazione, ingestione o penetrazione cutanea, possono produrre difetti genetici ereditari o aumentarne la frequenza;

H12 Sostanze e preparati che, a contatto con l'acqua, l'aria o un acido, sprigionano un gas tossico o molto tossico;

H13 Sostanze e preparati suscettibili, dopo eliminazione, di dare origine in qualche modo ad un'altra sostanza, ad esempio ad un prodotto di lisciviazione avente una delle caratteristiche sopra elencate;

H14 "Ecotossico"; sostanze e preparati che presentano o possono presentare rischi immediati o differiti per uno o più settori dell'ambiente.

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SOLUZIONE RIFIUTI Manuale operativo per una gestione

consapevole dei rifiuti in azienda

54

H10 "Teratogeno": sostanze e preparati che, per inalazione, ingestione

o penetrazione cutanea, possono produrre malformazioni congenite non ereditarie o aumentarne la frequenza;

H11 "Mutageno": sostanze e preparati che, per inalazione, ingestione o penetrazione cutanea, possono produrre difetti genetici ereditari o aumentarne la frequenza;

H12 Sostanze e preparati che, a contatto con l'acqua, l'aria o un acido, sprigionano un gas tossico o molto tossico;

H13 Sostanze e preparati suscettibili, dopo eliminazione, di dare origine in qualche modo ad un'altra sostanza, ad esempio ad un prodotto di lisciviazione avente una delle caratteristiche sopra elencate;

H14 "Ecotossico"; sostanze e preparati che presentano o possono presentare rischi immediati o differiti per uno o più settori dell'ambiente.

SOLUZIONE RIFIUTI Manuale operativo per una gestione

consapevole dei rifiuti in azienda

55

Operazioni di smaltimento D1 Deposito sul o nel suolo (ad es. discarica) D2 Trattamento in ambiente terrestre (ad es. biodegradazione dei

rifiuti liquidi o fanghi nei suoli) D3 Iniezioni in profondità (ad es. iniezioni dei rifiuti pompabili in

pozzi, in cupole saline o faglie geologiche naturali) D4 Lagunaggio (ad es. scarico di rifiuti liquidi o di fanghi in pozzi,

stagni o lagune, ecc) D5 Messa in discarica specialmente allestita (ad es.

sistematizzazione in alveoli stagni separati, ricoperti o isolati gli uni dagli altri e dall'ambiente)

D6 Scarico dei rifiuti solidi nell’ambiente idrico eccetto l’immersione D7 Immersione, compreso il seppellimento nel sottosuolo marino D8 Trattamento biologico non specificato altrove nel presente

allegato, che dia origine a composti o a miscugli che vengono eliminati secondo uno dei procedimenti elencati nei punti da D1 a D12

D9 Trattamento chimico-fisico non specificato altrove nel presente allegato, che dia origine a composti o a miscugli eliminati secondo uno dei procedimenti elencati nei punti da D1 a D12 (ad es. evaporazione, essiccazione, calcinazione, ecc.)

D10 Incenerimento a terra D11 Incenerimento in mare D12 Deposito permanente D13 Raggruppamento preliminare prima di una delle operazioni di

cui ai punti da D1 a D12 D14 Ricondizionamento preliminare prima di una delle operazioni di

cui ai punti da D1 a D13 D15 Deposito preliminare prima di una delle operazioni di cui ai

punti da D1 a D14 (escluso il deposito temporaneo, prima della raccolta, nel luogo in cui i rifiuti sono prodotti).

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SOLUZIONE RIFIUTI Manuale operativo per una gestione

consapevole dei rifiuti in azienda

56

Operazioni di recupero R 1 Utilizzazione principale come combustibile o altro mezzo

per produrre energia R 2 Rigenerazione/recupero di solventi R 3 Riciclo/recupero delle sostanze organiche non utilizzate

come solventi (comprese le operazioni di compostaggio e le altre trasformazioni biologiche)

R 4 Riciclo/recupero dei metalli o dei composti metallici R 5 Riciclo/recupero di altre sostanze inorganiche R 6 Rigenerazione degli acidi o delle basi R 7 Recupero dei prodotti che servono a captare gli inquinanti R 8 Recupero dei prodotti che provengono dai catalizzatori R 9 Rigenerazione o altri reimpieghi degli oli R 10 Spandimento sul suolo a beneficio dell’agricoltura o

dell’ecologia R 11 Utilizzazione dei rifiuti ottenuti da una delle operazioni

indicate da R1 a R10 R 12 Scambio di rifiuti per sottoporli ad una delle operazioni

indicate da R1 a R11 R 13 Messa in riserva di rifiuti per sottoporli a una delle

operazioni indicate nei unti da R1 a R12 (escluso il deposito temporaneo, prima della raccolta, nel luogo in cui sono prodotti

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SOLUZIONE RIFIUTI Manuale operativo per una gestione

consapevole dei rifiuti in azienda

56

Operazioni di recupero R 1 Utilizzazione principale come combustibile o altro mezzo

per produrre energia R 2 Rigenerazione/recupero di solventi R 3 Riciclo/recupero delle sostanze organiche non utilizzate

come solventi (comprese le operazioni di compostaggio e le altre trasformazioni biologiche)

R 4 Riciclo/recupero dei metalli o dei composti metallici R 5 Riciclo/recupero di altre sostanze inorganiche R 6 Rigenerazione degli acidi o delle basi R 7 Recupero dei prodotti che servono a captare gli inquinanti R 8 Recupero dei prodotti che provengono dai catalizzatori R 9 Rigenerazione o altri reimpieghi degli oli R 10 Spandimento sul suolo a beneficio dell’agricoltura o

dell’ecologia R 11 Utilizzazione dei rifiuti ottenuti da una delle operazioni

indicate da R1 a R10 R 12 Scambio di rifiuti per sottoporli ad una delle operazioni

indicate da R1 a R11 R 13 Messa in riserva di rifiuti per sottoporli a una delle

operazioni indicate nei unti da R1 a R12 (escluso il deposito temporaneo, prima della raccolta, nel luogo in cui sono prodotti

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Catalogo Europeo dei Rifiuti (CER) L'elenco dei rifiuti riportato nella decisione 2000/532/Ce è stato trasposto in Italia con il Dlgs 152/2006 (recante "Norme in materia ambientale"), allegato D, parte IV. Nell'elenco dei rifiuti allegato alla decisione 2000/532/Ce: i rifiuti univocamente pericolosi (senza voce speculare) sono stati

evidenziati con codice, asterisco e nome sottolineati. I rifiuti pericolosi con voce speculare sono stati evidenziati con

codice sottolineato, ma asterisco e scritta normale. Indice (all.to D, D.lgs. 152/2006) 01 00 00 Rifiuti derivanti da prospezione, estrazione da miniera o cava, nonché dal trattamento fisico o chimico di minerali 02 00 00 Rifiuti prodotti da agricoltura, orticoltura, acquacoltura, selvicoltura, caccia e pesca, trattamento e preparazione di alimenti 03 00 00 Rifiuti della lavorazione del legno e della produzione di pannelli, mobili, polpa, carta e cartone 04 00 00 Rifiuti della lavorazione di pelli e pellicce e dell'industria tessile 05 00 00 Rifiuti della raffinazione del petrolio, purificazione del gas naturale e trattamento pirolitico del carbone 06 00 00 Rifiuti dei processi chimici inorganici 07 00 00 Rifiuti dei processi chimici organici 08 00 00 Rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di rivestimenti (pitture, vernici e smalti vetrati), adesivi, sigillanti, e inchiostri per stampa 09 00 00 Rifiuti dell'industria fotografica 10 00 00 Rifiuti provenienti da processi termici 11 00 00 Rifiuti provenienti dal trattamento chimico superficiale e dal rivestimento di metalli ed altri materiali; idrometallurgia non ferrosa 12 00 00 Rifiuti prodotti dalla lavorazione e dal trattamento fisico e

meccanico superficiale di metalli e plastiche 13 00 00 Oli esauriti e residui di combustibili liquidi (tranne oli commestibili, 05 00 00 e 12 00 00) 14 00 00 Solventi organici, refrigeranti e propellenti di scarto (tranne le voci 07 00 00 e 08 00 00) 15 00 00 Rifiuti di imballaggio; assorbenti; stracci, materiali filtranti e indumenti protettivi (non specificati altrimenti) 16 00 00 Rifiuti non specificati altrimenti nell'elenco 17 00 00 Rifiuti delle operazioni di costruzione e demolizione (compreso il terreno proveniente da siti contaminati) 18 00 00 Rifiuti prodotti dal settore sanitario e veterinario o da attività di ricerca collegate (tranne i rifiuti di cucina e di ristorazione che non derivino direttamente da trattamento terapeutico) 19 00 00 Rifiuti prodotti da impianti di trattamento rifiuti, impianti di trattamento delle acque reflue fuori sito, nonché dalla potabilizzazione dell'acqua e dalla sua preparazione per uso industriale 20 00 00 Rifiuti urbani (rifiuti domestici e assimilabili prodotti da attività commerciali e industriali nonché dalle istituzioni) inclusi i rifiuti della raccolta differenziata 01 00 00 Rifiuti derivanti da prospezione, estrazione da miniera

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o cava, nonché dal trattamento fisico o chimico di minerali 01 01 00 rifiuti prodotti da estrazione di minerali 01 01 01 rifiuti da estrazione di minerali metalliferi 01 01 02 rifiuti da estrazione di minerali non metalliferi 01 03 00 rifiuti prodotti da trattamenti chimici e fisici di minerali metalliferi 01 03 04 * sterili che possono generare acido prodotti dalla lavorazione di minerale solforoso 01 03 05 * altri sterili contenenti sostanze pericolose 01 03 06 sterili diversi da quelli di cui alle voci 01 03 04 e 01 03 05 01 03 07 * altri rifiuti contenenti sostanze pericolose prodotti da trattamenti chimici e fisici di minerali metalliferi 01 03 08 polveri e residui affini diversi da quelli di cui alla voce 01 03 07 01 03 09 fanghi rossi derivanti dalla produzione di allumina, diversi da quelli di cui alla voce 01 03 07 01 03 99 rifiuti non specificati altrimenti 01 04 00 rifiuti derivanti da trattamenti chimici e fisici di minerali non metalliferi 01 04 07 * rifiuti contenenti sostanze pericolose, prodotti da trattamenti chimici e fisici di minerali non metalliferi 01 04 08 scarti di ghiaia e pietrisco, diversi da quelli di cui alla voce 01 04 07 01 04 09 scarti di sabbia e argilla 01 04 10 polveri e residui affini, diversi da quelli di cui alla voce 01 04 07 01 04 11 rifiuti della lavorazione di potassa e salgemma, diversi da quelli di cui alla voce 01 04 07 01 04 12 sterili ed altri residui del lavaggio e della pulitura di minerali, diversi da quelli di cui alle voci 01 04

07 e 01 04 11 01 04 13 rifiuti prodotti dalla lavorazione della pietra, diversi da quelli di cui alla voce 01 04 07 01 04 99 rifiuti non specificati altrimenti 01 05 00 fanghi di perforazione ed altri rifiuti di perforazione 01 05 04 fanghi e rifiuti di perforazione di pozzi per acque dolci 01 05 05 * fanghi e rifiuti di perforazione contenenti oli 01 05 06 * fanghi di perforazione ed altri rifiuti di perforazione contenenti sostanze pericolose 01 05 07 fanghi e rifiuti di perforazione contenenti barite, diversi da quelli delle voci 01 05 05 e 01 05 06 01 05 08 fanghi e rifiuti di perforazione contenenti cloruri, diversi da quelli delle voci 01 05 05 e 01 05 06 01 05 99 rifiuti non specificati altrimenti 02 00 00 Rifiuti prodotti da agricoltura, orticoltura, acquacoltura, selvicoltura, caccia e pesca, trattamento e preparazione di alimenti 02 01 00 rifiuti prodotti da agricoltura, orticoltura, acquacoltura, selvicoltura, caccia e pesca 02 01 01 fanghi da operazioni di lavaggio e pulizia 02 01 02 scarti di tessuti animali 02 01 03 scarti di tessuti vegetali 02 01 04 rifiuti plastici (ad esclusione degli imballaggi) 02 01 06 feci animali, urine e letame (comprese le lettiere usate), effluenti, raccolti separatamente e trattati fuori sito 02 01 07 rifiuti della silvicoltura 02 01 08 * rifiuti agrochimici contenenti sostanze pericolose 02 01 09 rifiuti agrochimici diversi da quelli della voce 02 01 08 02 01 10 rifiuti metallici

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o cava, nonché dal trattamento fisico o chimico di minerali 01 01 00 rifiuti prodotti da estrazione di minerali 01 01 01 rifiuti da estrazione di minerali metalliferi 01 01 02 rifiuti da estrazione di minerali non metalliferi 01 03 00 rifiuti prodotti da trattamenti chimici e fisici di minerali metalliferi 01 03 04 * sterili che possono generare acido prodotti dalla lavorazione di minerale solforoso 01 03 05 * altri sterili contenenti sostanze pericolose 01 03 06 sterili diversi da quelli di cui alle voci 01 03 04 e 01 03 05 01 03 07 * altri rifiuti contenenti sostanze pericolose prodotti da trattamenti chimici e fisici di minerali metalliferi 01 03 08 polveri e residui affini diversi da quelli di cui alla voce 01 03 07 01 03 09 fanghi rossi derivanti dalla produzione di allumina, diversi da quelli di cui alla voce 01 03 07 01 03 99 rifiuti non specificati altrimenti 01 04 00 rifiuti derivanti da trattamenti chimici e fisici di minerali non metalliferi 01 04 07 * rifiuti contenenti sostanze pericolose, prodotti da trattamenti chimici e fisici di minerali non metalliferi 01 04 08 scarti di ghiaia e pietrisco, diversi da quelli di cui alla voce 01 04 07 01 04 09 scarti di sabbia e argilla 01 04 10 polveri e residui affini, diversi da quelli di cui alla voce 01 04 07 01 04 11 rifiuti della lavorazione di potassa e salgemma, diversi da quelli di cui alla voce 01 04 07 01 04 12 sterili ed altri residui del lavaggio e della pulitura di minerali, diversi da quelli di cui alle voci 01 04

07 e 01 04 11 01 04 13 rifiuti prodotti dalla lavorazione della pietra, diversi da quelli di cui alla voce 01 04 07 01 04 99 rifiuti non specificati altrimenti 01 05 00 fanghi di perforazione ed altri rifiuti di perforazione 01 05 04 fanghi e rifiuti di perforazione di pozzi per acque dolci 01 05 05 * fanghi e rifiuti di perforazione contenenti oli 01 05 06 * fanghi di perforazione ed altri rifiuti di perforazione contenenti sostanze pericolose 01 05 07 fanghi e rifiuti di perforazione contenenti barite, diversi da quelli delle voci 01 05 05 e 01 05 06 01 05 08 fanghi e rifiuti di perforazione contenenti cloruri, diversi da quelli delle voci 01 05 05 e 01 05 06 01 05 99 rifiuti non specificati altrimenti 02 00 00 Rifiuti prodotti da agricoltura, orticoltura, acquacoltura, selvicoltura, caccia e pesca, trattamento e preparazione di alimenti 02 01 00 rifiuti prodotti da agricoltura, orticoltura, acquacoltura, selvicoltura, caccia e pesca 02 01 01 fanghi da operazioni di lavaggio e pulizia 02 01 02 scarti di tessuti animali 02 01 03 scarti di tessuti vegetali 02 01 04 rifiuti plastici (ad esclusione degli imballaggi) 02 01 06 feci animali, urine e letame (comprese le lettiere usate), effluenti, raccolti separatamente e trattati fuori sito 02 01 07 rifiuti della silvicoltura 02 01 08 * rifiuti agrochimici contenenti sostanze pericolose 02 01 09 rifiuti agrochimici diversi da quelli della voce 02 01 08 02 01 10 rifiuti metallici

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02 01 99 rifiuti non specificati altrimenti 02 02 00 rifiuti della preparazione e del trattamento di carne, pesce ed altri alimenti di origine animale 02 02 01 fanghi da operazioni di lavaggio e pulizia 02 02 02 scarti di tessuti animali 02 02 03 scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione 02 02 04 fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti 02 02 99 rifiuti non specificati altrimenti 02 03 00 rifiuti della preparazione e del trattamento di frutta, verdura, cereali, oli alimentari, cacao, caffè, tè e tabacco; della produzione di conserve alimentari; della produzione di lievito ed estratto di lievito; della preparazione e fermentazione di melassa 02 03 01 fanghi prodotti da operazioni di lavaggio, pulizia, sbucciatura, centrifugazione e separazione di componenti 02 03 02 rifiuti legati all'impiego di conservanti 02 03 03 rifiuti prodotti dall'estrazione tramite solvente 02 03 04 scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione 02 03 05 fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti 02 03 99 rifiuti non specificati altrimenti 02 04 00 rifiuti prodotti dalla raffinazione dello zucchero 02 04 01 terriccio residuo delle operazioni di pulizia e lavaggio delle barbabietole 02 04 02 carbonato di calcio fuori specifica 02 04 03 fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti 02 04 99 rifiuti non specificati altrimenti

02 05 00 rifiuti dell'industria lattiero-casearia 02 05 01 scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione 02 05 02 fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti 02 05 99 rifiuti non specificati altrimenti 02 06 00 rifiuti dell'industria dolciaria e della panificazione 02 06 01 scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione 02 06 02 rifiuti legati all'impiego di conservanti 02 06 03 fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti 02 06 99 rifiuti non specificati altrimenti 02 07 00 rifiuti della produzione di bevande alcoliche ed analcoliche (tranne caffè, tè e cacao) 02 07 01 rifiuti prodotti dalle operazioni di lavaggio, pulizia e macinazione della materia prima 02 07 02 rifiuti prodotti dalla distillazione di bevande alcoliche 02 07 03 rifiuti prodotti dai trattamenti chimici 02 07 04 scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione 02 07 05 fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti 02 07 99 rifiuti non specificati altrimenti 03 00 00 Rifiuti della lavorazione del legno e della produzione di pannelli, mobili, polpa, carta e cartone 03 01 00 rifiuti della lavorazione del legno e della produzione di pannelli e mobili 03 01 01 scarti di corteccia e sughero 03 01 04 * segatura, trucioli, residui di taglio, legno, pannelli di truciolare e piallacci contenenti sostanze pericolose 03 01 05 segatura, trucioli, residui di taglio, legno, pannelli di truciolare e piallacci diversi da quelli di cui alla voce

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03 01 04 03 01 99 rifiuti non specificati altrimenti 03 02 00 rifiuti dei trattamenti conservativi del legno 03 02 01 * prodotti per i trattamenti conservativi del legno contenenti composti organici non alogenati 03 02 02 * prodotti per i trattamenti conservativi del legno contenenti composti organici clorurati 03 02 03 * prodotti per i trattamenti conservativi del legno contenenti composti organometallici 03 02 04 * prodotti per i trattamenti conservativi del legno contenenti composti inorganici 03 02 05 * altri prodotti per i trattamenti conservativi del legno contenenti sostanze pericolose 03 02 99 prodotti per i trattamenti conservativi del legno non specificati altrimenti 03 03 00 rifiuti della produzione e della lavorazione di polpa, carta e cartone 03 03 01 scarti di corteccia e legno 03 03 02 fanghi di recupero dei bagni di macerazione (green liquor) 03 03 05 fanghi prodotti dai processi di disinchiostrazione nel riciclaggio della carta 03 03 07 scarti della separazione meccanica nella produzione di polpa da rifiuti di carta e cartone 03 03 08 scarti della selezione di carta e cartone destinati ad essere riciclati 03 03 09 fanghi di scarto contenenti carbonato di calcio 03 03 10 scarti di fibre e fanghi contenenti fibre, riempitivi e prodotti di rivestimento generati dai processi di separazione meccanica 03 03 11 fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 03 03 10

03 03 99 rifiuti non specificati altrimenti 04 00 00 Rifiuti della lavorazione di pelli e pellicce, nonché dell'industria tessile 04 01 00 rifiuti della lavorazione di pelli e pellicce 04 01 01 carniccio e frammenti di calce 04 01 02 rifiuti di calcinazione 04 01 03 * bagni di sgrassatura esauriti contenenti solventi senza fase liquida 04 01 04 liquido di concia contenente cromo 04 01 05 liquido di concia non contenente cromo 04 01 06 fanghi, prodotti in particolare dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti cromo 04 01 07 fanghi, prodotti in particolare dal trattamento in loco degli effluenti, non contenenti cromo 04 01 08 cuoio conciato (scarti, cascami, ritagli, polveri di lucidatura) contenenti cromo 04 01 09 rifiuti delle operazioni di confezionamento e finitura 04 01 99 rifiuti non specificati altrimenti 04 02 00 rifiuti dell'industria tessile 04 02 09 rifiuti da materiali compositi (fibre impregnate, elastomeri, plastomeri) 04 02 10 materiale organico proveniente da prodotti naturali (ad es. grasso, cera) 04 02 14 * rifiuti provenienti da operazioni di finitura, contenenti solventi organici 04 02 15 rifiuti da operazioni di finitura, diversi da quelli di cui alla voce 04 02 14 04 02 16 * tinture e pigmenti, contenenti sostanze pericolose 04 02 17 tinture e pigmenti, diversi da quelli di cui alla voce 04 02 16 04 02 19 * fanghi prodotti dal

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trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose 04 02 20 fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 04 02 19 04 02 21 rifiuti da fibre tessili grezze 04 02 22 rifiuti da fibre tessili lavorate 04 02 99 rifiuti non specificati altrimenti 05 00 00 Rifiuti della raffinazione del petrolio, purificazione del gas naturale e trattamento pirolitico del carbone 05 01 00 rifiuti della raffinazione del petrolio 05 01 02 * fanghi da processi di dissalazione 05 01 03 * morchie depositate sul fondo dei serbatoi 05 01 04 * fanghi acidi prodotti da processi di alchilazione 05 01 05 * perdite di olio 05 01 06 * fanghi oleosi prodotti dalla manutenzione di impianti e apparecchiature 05 01 07 * catrami acidi 05 01 08 * altri catrami 05 01 09 * fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose 05 01 10 fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 05 01 09 05 01 11 * rifiuti prodotti dalla purificazione di carburanti tramite basi 05 01 12 * acidi contenenti oli 05 01 13 fanghi residui dell'acqua di alimentazione delle caldaie 05 01 14 rifiuti prodotti dalle torri di raffreddamento 05 01 15 * filtri di argilla esauriti 05 01 16 rifiuti contenenti zolfo prodotti dalla desolforizzazione del petrolio 05 01 17 bitumi 05 01 99 rifiuti non specificati

altrimenti 05 06 00 rifiuti prodotti dal trattamento pirolitico del carbone 05 06 01 * catrami acidi 05 06 03 * altri catrami 05 06 04 rifiuti prodotti dalle torri di raffreddamento 05 06 99 rifiuti non specificati altrimenti 05 07 00 rifiuti prodotti dalla purificazione e dal trasporto di gas naturale 05 07 01 * rifiuti contenenti mercurio 05 07 02 rifiuti contenenti zolfo 05 07 99 rifiuti non specificati altrimenti 06 00 00 Rifiuti dei processi chimici inorganici 06 01 00 rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di acidi 06 01 01 * acido solforico ed acido solforoso 06 01 02 * acido cloridrico 06 01 03 * acido fluoridrico 06 01 04 * acido fosforico e fosforoso 06 01 05 * acido nitrico e acido nitroso 06 01 06 * altri acidi 06 01 99 rifiuti non specificati altrimenti 06 02 00 rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di basi 06 02 01 * idrossido di calcio 06 02 03 * idrossido di ammonio 06 02 04 * idrossido di sodio e di potassio 06 02 05 * altre basi 06 02 99 rifiuti non specificati altrimenti 06 03 00 rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di sali, loro soluzioni e ossidi metallici 06 03 11 * sali e loro soluzioni, contenenti cianuri 06 03 13 * sali e loro soluzioni, contenenti metalli pesanti 06 03 14 sali e loro soluzioni, diversi da

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quelli di cui alle voci 06 03 11 e 06 03 13 06 03 15 * ossidi metallici contenenti metalli pesanti 06 03 16 ossidi metallici, diversi da quelli di cui alla voce 06 03 15 06 03 99 rifiuti non specificati altrimenti 06 04 00 rifiuti contenenti metalli, diversi da quelli di cui alla voce 06 03 06 04 03 * rifiuti contenenti arsenico 06 04 04 * rifiuti contenenti mercurio 06 04 05 * rifiuti contenenti altri metalli pesanti 06 04 99 rifiuti non specificati altrimenti 06 05 00 fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti 06 05 02 * fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose 06 05 03 fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 06 05 02 06 06 00 rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di prodotti chimici contenenti zolfo, dei processi chimici dello zolfo e dei processi di desolforazione 06 06 02 * rifiuti contenenti solfuri pericolosi 06 06 03 rifiuti contenenti solfuri, diversi da quelli di cui alla voce 06 06 02 06 06 99 rifiuti non specificati altrimenti 06 07 00 rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di prodotti alogeni e dei processi chimici degli alogeni 06 07 01 * rifiuti dei processi elettrolitici, contenenti amianto 06 07 02 * carbone attivato dalla produzione di cloro 06 07 03 * fanghi di solfati di bario, contenenti mercurio

06 07 04 * soluzioni ed acidi, ad es. acido di contatto 06 07 99 rifiuti non specificati altrimenti 06 08 00 rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso del silicio e dei suoi derivati 06 08 02 * rifiuti contenenti clorosilano pericoloso 06 08 99 rifiuti non specificati altrimenti 06 09 00 rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di prodotti fosforosi e dei processi chimici del fosforo 06 09 02 scorie fosforose 06 09 03 * rifiuti prodotti da reazioni a base di calcio contenenti o contaminati da sostanze pericolose 06 09 04 rifiuti prodotti da reazioni a base di calcio, diversi da quelli di cui alla voce 06 09 03 06 09 99 rifiuti non specificati altrimenti 06 10 00 rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di prodotti chimici contenenti azoto, dei processi chimici dell'azoto e della produzione di fertilizzanti 06 10 02 * rifiuti contenenti sostanze pericolose 06 10 99 rifiuti non specificati altrimenti 06 11 00 rifiuti dalla produzione di pigmenti inorganici ed opacificanti 06 11 01 rifiuti prodotti da reazioni a base di calcio nella produzione di diossido di titanio 06 11 99 rifiuti non specificati altrimenti 06 13 00 rifiuti di processi chimici inorganici non specificati altrimenti 06 13 01 * prodotti fitosanitari, agenti conservativi del legno ed altri biocidi inorganici 06 13 02 * carbone attivato esaurito (tranne 06 07 02) 06 13 03 nerofumo

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quelli di cui alle voci 06 03 11 e 06 03 13 06 03 15 * ossidi metallici contenenti metalli pesanti 06 03 16 ossidi metallici, diversi da quelli di cui alla voce 06 03 15 06 03 99 rifiuti non specificati altrimenti 06 04 00 rifiuti contenenti metalli, diversi da quelli di cui alla voce 06 03 06 04 03 * rifiuti contenenti arsenico 06 04 04 * rifiuti contenenti mercurio 06 04 05 * rifiuti contenenti altri metalli pesanti 06 04 99 rifiuti non specificati altrimenti 06 05 00 fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti 06 05 02 * fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose 06 05 03 fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 06 05 02 06 06 00 rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di prodotti chimici contenenti zolfo, dei processi chimici dello zolfo e dei processi di desolforazione 06 06 02 * rifiuti contenenti solfuri pericolosi 06 06 03 rifiuti contenenti solfuri, diversi da quelli di cui alla voce 06 06 02 06 06 99 rifiuti non specificati altrimenti 06 07 00 rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di prodotti alogeni e dei processi chimici degli alogeni 06 07 01 * rifiuti dei processi elettrolitici, contenenti amianto 06 07 02 * carbone attivato dalla produzione di cloro 06 07 03 * fanghi di solfati di bario, contenenti mercurio

06 07 04 * soluzioni ed acidi, ad es. acido di contatto 06 07 99 rifiuti non specificati altrimenti 06 08 00 rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso del silicio e dei suoi derivati 06 08 02 * rifiuti contenenti clorosilano pericoloso 06 08 99 rifiuti non specificati altrimenti 06 09 00 rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di prodotti fosforosi e dei processi chimici del fosforo 06 09 02 scorie fosforose 06 09 03 * rifiuti prodotti da reazioni a base di calcio contenenti o contaminati da sostanze pericolose 06 09 04 rifiuti prodotti da reazioni a base di calcio, diversi da quelli di cui alla voce 06 09 03 06 09 99 rifiuti non specificati altrimenti 06 10 00 rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di prodotti chimici contenenti azoto, dei processi chimici dell'azoto e della produzione di fertilizzanti 06 10 02 * rifiuti contenenti sostanze pericolose 06 10 99 rifiuti non specificati altrimenti 06 11 00 rifiuti dalla produzione di pigmenti inorganici ed opacificanti 06 11 01 rifiuti prodotti da reazioni a base di calcio nella produzione di diossido di titanio 06 11 99 rifiuti non specificati altrimenti 06 13 00 rifiuti di processi chimici inorganici non specificati altrimenti 06 13 01 * prodotti fitosanitari, agenti conservativi del legno ed altri biocidi inorganici 06 13 02 * carbone attivato esaurito (tranne 06 07 02) 06 13 03 nerofumo

SOLUZIONE RIFIUTI Manuale operativo per una gestione

consapevole dei rifiuti in azienda

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06 13 04 * rifiuti della lavorazione dell'amianto 06 13 05 * fuliggine 06 13 99 rifiuti non specificati altrimenti 07 00 00 Rifiuti dei processi chimici organici 07 01 00 rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di prodotti chimici organici di base 07 01 01 * soluzioni acquose di lavaggio ed acque madri 07 01 03 * solventi organici alogenati, soluzioni di lavaggio ed acque madri 07 01 04 * altri solventi organici, soluzioni di lavaggio ed acque madri 07 01 07 * fondi e residui di reazione, alogenati 07 01 08 * altri fondi e residui di reazione 07 01 09 * residui di filtrazione e assorbenti esauriti, alogenati 07 01 10 * altri residui di filtrazione e assorbenti esauriti 07 01 11 * fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose 07 01 12 fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 07 01 11 07 01 99 rifiuti non specificati altrimenti 07 02 00 rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso (PFFU) di plastiche, gomme sintetiche e fibre artificiali 07 02 01 * soluzioni acquose di lavaggio ed acque madri 07 02 03 * solventi organici alogenati, soluzioni di lavaggio ed acque madri 07 02 04 * altri solventi organici, soluzioni di lavaggio ed acque madri 07 02 07 * fondi e residui di reazione, alogenati 07 02 08 * altri fondi e residui di reazione 07 02 09 * residui di filtrazione e

assorbenti esauriti, alogenati 07 02 10 * altri residui di filtrazione e assorbenti esauriti 07 02 11 * fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose 07 02 12 fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 07 02 11 07 02 13 rifiuti plastici 07 02 14 * rifiuti prodotti da additivi, contenenti sostanze pericolose 07 02 15 rifiuti prodotti da additivi, diversi da quelli di cui alla voce 07 02 14 07 02 16 * rifiuti contenenti silicone pericoloso 07 02 17 rifiuti contenenti silicone diversi da quelli menzionati alla voce 07 02 16 07 02 99 rifiuti non specificati altrimenti 07 03 00 rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di coloranti e pigmenti organici (tranne 06 11) 07 03 01 * soluzioni acquose di lavaggio ed acque madri 07 03 03 * solventi organici alogenati, soluzioni di lavaggio ed acque madri 07 03 04 * altri solventi organici, soluzioni di lavaggio ed acque madri 07 03 07 * fondi e residui di reazione alogenati 07 03 08 * altri fondi e residui di reazione 07 03 09 * residui di filtrazione e assorbenti esauriti alogenati 07 03 10 * altri residui di filtrazione e assorbenti esauriti 07 03 11 * fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose 07 03 12 fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 07 03 11

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SOLUZIONE RIFIUTI Manuale operativo per una gestione

consapevole dei rifiuti in azienda

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07 03 99 rifiuti non specificati altrimenti 07 04 00 rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di prodotti fitosanitari (tranne 02 01 08 e 02 01 09), agenti conservativi del legno (tranne 03 02) ed altri biocidi organici 07 04 01 * soluzioni acquose di lavaggio ed acque madri 07 04 03 * solventi organici alogenati, soluzioni di lavaggio ed acque madri 07 04 04 * altri solventi organici, soluzioni di lavaggio ed acque madri 07 04 07 * fondi e residui di reazione alogenati 07 04 08 * altri fondi e residui di reazione 07 04 09 * residui di filtrazione e assorbenti esauriti alogenati 07 04 10 * altri residui di filtrazione e assorbenti esauriti 07 04 11 * fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose 07 04 12 fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 07 04 11 07 04 13 * rifiuti solidi contenenti sostanze pericolose 07 04 99 rifiuti non specificati altrimenti 07 05 00 rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di prodotti farmaceutici 07 05 01 * soluzioni acquose di lavaggio ed acque madri 07 05 03 * solventi organici alogenati, soluzioni di lavaggio ed acque madri 07 05 04 * altri solventi organici, soluzioni di lavaggio ed acque madri 07 05 07 * fondi e residui di reazione, alogenati 07 05 08 * altri fondi e residui di reazione 07 05 09 * residui di filtrazione e assorbenti esauriti, alogenati

07 05 10 * altri residui di filtrazione e assorbenti esauriti 07 05 11 * fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose 07 05 12 fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 07 05 11 07 05 13 * rifiuti solidi contenenti sostanze pericolose 07 05 14 rifiuti solidi, diversi da quelli di cui alla voce 07 05 13 07 05 99 rifiuti non specificati altrimenti 07 06 00 rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di grassi, lubrificanti, saponi, detergenti, disinfettanti e cosmetici 07 06 01 * soluzioni acquose di lavaggio ed acque madri 07 06 03 * solventi organici alogenati, soluzioni di lavaggio ed acque madri 07 06 04 * altri solventi organici alogenati, soluzioni di lavaggio ed acque madri 07 06 07 * fondi e residui di reazione, alogenati 07 06 08 * altri fondi e residui di reazione 07 06 09 * residui di filtrazione e assorbenti esauriti, alogenati 07 06 10 * altri residui di filtrazione e assorbenti esauriti 07 06 11 * fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose 07 06 12 fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 07 06 11 07 06 99 rifiuti non specificati altrimenti 07 07 00 rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di prodotti della chimica fine e di prodotti chimici non specificati altrimenti

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SOLUZIONE RIFIUTI Manuale operativo per una gestione

consapevole dei rifiuti in azienda

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07 07 01 * soluzioni acquose di lavaggio ed acque madri 07 07 03 * solventi organici alogenati, soluzioni di lavaggio ed acque madri 07 07 04 * altri solventi organici alogenati, soluzioni di lavaggio ed acque madri 07 07 07 * fondi e residui di reazione, alogenati 07 07 08 * altri fondi e residui di reazione 07 07 09 * residui di filtrazione e assorbenti esauriti, alogenati 07 07 10 * altri residui di filtrazione e assorbenti esauriti 07 07 11 * fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose 07 07 12 fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 07 07 11 07 07 99 rifiuti non specificati altrimenti 08 00 00 Rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di rivestimenti (pitture, vernici e smalti vetrati), adesivi, sigillanti e inchiostri per stampa 08 01 00 rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso e della rimozione di pitture e vernici 08 01 11 * pitture e vernici di scarto, contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose 08 01 12 pitture e vernici di scarto, diverse da quelle di cui alla voce 08 01 11 08 01 13 * fanghi prodotti da pitture e vernici, contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose 08 01 14 fanghi prodotti da pitture e vernici, diversi da quelli di cui alla voce 08 01 13 08 01 15 * fanghi acquosi contenenti pitture e vernici, contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose 08 01 16 fanghi acquosi contenenti

pitture e vernici, diversi da quelli di cui alla voce 08 01 15 08 01 17 * fanghi prodotti dalla rimozione di pitture e vernici, contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose 08 01 18 fanghi prodotti dalla rimozione di pitture e vernici, diversi da quelli di cui alla voce 08 01 17 08 01 19 * sospensioni acquose contenenti pitture e vernici, contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose 08 01 20 sospensioni acquose contenenti pitture e vernici, diverse da quelle di cui alla voce 08 01 19 08 01 21 * residui di vernici o di sverniciatori 08 01 99 rifiuti non specificati altrimenti 08 02 00 rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di altri rivestimenti (inclusi materiali ceramici) 08 02 01 polveri di scarto di rivestimenti 08 02 02 fanghi acquosi contenenti materiali ceramici 08 02 03 sospensioni acquose contenenti materiali ceramici 08 02 99 rifiuti non specificati altrimenti 08 03 00 rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di inchiostri per stampa 08 03 07 fanghi acquosi contenenti inchiostro 08 03 08 rifiuti liquidi acquosi contenenti inchiostro 08 03 12 * scarti di inchiostro, contenenti sostanze pericolose 08 03 13 scarti di inchiostro, diversi da quelli di cui alla voce 08 03 12 08 03 14 * fanghi di inchiostro, contenenti sostanze pericolose 08 03 15 fanghi di inchiostro, diversi da quelli di cui alla voce 08 03 14 08 03 16 * residui di soluzioni chimiche

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SOLUZIONE RIFIUTI Manuale operativo per una gestione

consapevole dei rifiuti in azienda

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per incisione 08 03 17 * toner per stampa esauriti, contenenti sostanze pericolose 08 03 18 toner per stampa esauriti, diversi da quelli di cui alla voce 08 03 17 08 03 19 * oli dispersi 08 03 99 rifiuti non specificati altrimenti 08 04 00 rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di adesivi e sigillanti (inclusi i prodotti impermeabilizzanti) 08 04 09 * adesivi e sigillanti di scarto, contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose 08 04 10 adesivi e sigillanti di scarto, diversi da quelli di cui alla voce 08 04 09 08 04 11 * fanghi di adesivi e sigillanti, contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose 08 04 12 fanghi di adesivi e sigillanti, diversi da quelli di cui alla voce 08 04 11 08 04 13 * fanghi acquosi contenenti adesivi e sigillanti, contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose 08 04 14 fanghi acquosi contenenti adesivi e sigillanti, diversi da quelli di cui alla voce 08 04 13 08 04 15 * rifiuti liquidi acquosi contenenti adesivi e sigillanti, contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose 08 04 16 rifiuti liquidi acquosi contenenti adesivi e sigillanti, diversi da quelli di cui alla voce 08 04 15 08 04 17 * olio di resina 08 04 99 rifiuti non specificati altrimenti 08 05 00 rifiuti non specificati altrimenti alla voce 08 08 05 01 * isocianati di scarto 09 00 00 Rifiuti dell'industria fotografica 09 01 00 rifiuti dell'industria fotografica

09 01 01 * soluzioni di sviluppo e attivanti a base acquosa 09 01 02 * soluzioni di sviluppo per lastre offset a base acquosa 09 01 03 * soluzioni di sviluppo a base di solventi 09 01 04 * soluzioni fissative 09 01 05 * soluzioni di sbianca e soluzioni di sbianca-fissaggio 09 01 06 * rifiuti contenenti argento prodotti dal trattamento in loco di rifiuti fotografici 09 01 07 carta e pellicole per fotografia, contenenti argento o composti dell'argento 09 01 08 carta e pellicole per fotografia, non contenenti argento o composti dell'argento 09 01 10 macchine fotografiche monouso senza batterie 09 01 11 * macchine fotografiche monouso contenenti batterie incluse nelle voci 16 06 01, 16 06 02 o 16 06 03 09 01 12 macchine fotografiche monouso diverse da quelle di cui alla voce 09 01 11 09 01 13 * rifiuti liquidi acquosi prodotti dal recupero in loco dell'argento, diversi da quelli di cui alla voce 09 01 06 09 01 99 rifiuti non specificati altrimenti 10 00 00 Rifiuti prodotti da processi termici 10 01 00 rifiuti prodotti da centrali termiche ed altri impianti termici (tranne 19) 10 01 01 ceneri pesanti, scorie e polveri di caldaia (tranne le polveri di caldaia di cui alla voce 10 01 04) 10 01 02 ceneri leggere di carbone 10 01 03 ceneri leggere di torba e di legno non trattato 10 01 04 * ceneri leggere di olio combustibile e polveri di caldaia 10 01 05 rifiuti solidi prodotti da reazioni a base di calcio nei processi di

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SOLUZIONE RIFIUTI Manuale operativo per una gestione

consapevole dei rifiuti in azienda

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desolforazione dei fumi 10 01 07 rifiuti fangosi prodotti da reazioni a base di calcio nei processi di desolforazione dei fumi 10 01 09 * acido solforico 10 01 13 * ceneri leggere prodotte da idrocarburi emulsionati usati come carburante 10 01 14 * ceneri pesanti, scorie e polveri di caldaia prodotte dal coincenerimento, contenenti sostanze pericolose 10 01 15 ceneri pesanti, scorie e polveri di caldaia prodotte dal coincenerimento, diverse da quelli di cui alla voce 10 01 04 14 10 01 16 * ceneri leggere prodotte dal coincenerimento, contenenti sostanze pericolose 10 01 17 ceneri leggere prodotte dal coincenerimento, diverse da quelle di cui alla voce 10 01 16 10 01 18 * rifiuti prodotti dalla depurazione dei fumi, contenenti sostanze pericolose 10 01 19 rifiuti prodotti dalla depurazione dei fumi, diversi da quelli di cui alle voci 10 01 05, 10 01 07 e 10 01 18 10 01 20 * fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose 10 01 21 fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 10 01 20 10 01 22 * fanghi acquosi da operazioni di pulizia caldaie, contenenti sostanze pericolose 10 01 23 fanghi acquosi da operazioni di pulizia caldaie, diversi da quelli di cui alla voce 10 01 22 10 01 24 sabbie dei reattori a letto fluidizzato 10 01 25 rifiuti dell'immagazzinamento e della preparazione del combustibile delle centrali termoelettriche a carbone 10 01 26 rifiuti prodotti dal trattamento

delle acque di raffreddamento 10 01 99 rifiuti non specificati altrimenti 10 02 00 rifiuti dell'industria del ferro e dell'acciaio 10 02 01 rifiuti del trattamento delle scorie 10 02 02 scorie non trattate 10 02 07 * rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi, contenenti sostanze pericolose 10 02 08 rifiuti prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce 10 02 07 10 02 10 scaglie di laminazione 10 02 11 * rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, contenti oli 10 02 12 rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce 10 02 11 10 02 13 * fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, contenenti sostanze pericolose 10 02 14 fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce 10 02 13 10 02 15 altri fanghi e residui di filtrazione 10 02 99 rifiuti non specificati altrimenti 10 03 00 rifiuti della metallurgia termica dell'alluminio 10 03 02 frammenti di anodi 10 03 04 * scorie della produzione primaria 10 03 05 rifiuti di allumina 10 03 08 * scorie saline della produzione secondaria 10 03 09 * scorie nere della produzione secondaria 10 03 15 * schiumature infiammabili o che rilasciano, al contatto con l'acqua, gas infiammabili in quantità pericolose 10 03 16 schiumature diverse da quelle di cui alla voce 10 03 15 10 03 17 * rifiuti contenenti catrame

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SOLUZIONE RIFIUTI Manuale operativo per una gestione

consapevole dei rifiuti in azienda

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della produzione degli anodi 10 03 18 rifiuti contenenti catrame carbone della produzione degli anodi, diversi da quelli di cui alla voce 10 03 17 10 03 19 * polveri dei gas di combustione, contenenti sostanze pericolose 10 03 20 polveri dei gas di combustione, diverse da quelle di cui alla voce 10 03 19 10 03 21 * altre polveri e particolati (comprese quelle prodotte da mulini a palle), contenenti sostanze pericolose 10 03 22 altre polveri e particolati (comprese quelle prodotte da mulini a palle), diverse da quelle di cui alla voce 10 03 21 10 03 23 * rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi, contenenti sostanze pericolose 10 03 24 rifiuti prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce 10 03 23 10 03 25 * fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, contenenti sostanze pericolose 10 03 26 fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce 10 03 25 10 03 27 * rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, contenenti oli 10 03 28 rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce 10 03 27 10 03 29 * rifiuti prodotti dal trattamento di scorie saline e scorie nere, contenenti sostanze pericolose 10 03 30 rifiuti prodotti dal trattamento di scorie saline e scorie nere, diversi da quelli di cui alla voce 10 03 29 10 03 99 rifiuti non specificati altrimenti 10 04 00 rifiuti della metallurgia termica del piombo 10 04 01 * scorie della produzione

primaria e secondaria 10 04 02 * impurità e schiumature della produzione primaria e secondaria 10 04 03 * arsenato di calcio 10 04 04 * polveri dei gas di combustione 10 04 05 * altre polveri e particolato 10 04 06 * rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi 10 04 07 * fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi 10 04 09 * rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, contenenti oli 10 04 10 rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce 10 04 09 10 04 99 rifiuti non specificati altrimenti 10 05 00 rifiuti della metallurgia termica dello zinco 10 05 01 scorie della produzione primaria e secondaria 10 05 03 * polveri dei gas di combustione 10 05 04 altre polveri e particolato 10 05 05 * rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi 10 05 06 * fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi 10 05 08 * rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, contenenti oli 10 05 09 rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce 10 05 08 10 05 10 * scorie e schiumature infiammabili o che rilasciano, al contatto con l'acqua, gas infiammabili in quantità pericolose 10 05 11 scorie e schiumature diverse da quelle di cui alla voce 10 05 10 10 05 99 rifiuti non specificati altrimenti 10 06 00 rifiuti della metallurgia termica del rame

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SOLUZIONE RIFIUTI Manuale operativo per una gestione

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della produzione degli anodi 10 03 18 rifiuti contenenti catrame carbone della produzione degli anodi, diversi da quelli di cui alla voce 10 03 17 10 03 19 * polveri dei gas di combustione, contenenti sostanze pericolose 10 03 20 polveri dei gas di combustione, diverse da quelle di cui alla voce 10 03 19 10 03 21 * altre polveri e particolati (comprese quelle prodotte da mulini a palle), contenenti sostanze pericolose 10 03 22 altre polveri e particolati (comprese quelle prodotte da mulini a palle), diverse da quelle di cui alla voce 10 03 21 10 03 23 * rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi, contenenti sostanze pericolose 10 03 24 rifiuti prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce 10 03 23 10 03 25 * fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, contenenti sostanze pericolose 10 03 26 fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce 10 03 25 10 03 27 * rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, contenenti oli 10 03 28 rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce 10 03 27 10 03 29 * rifiuti prodotti dal trattamento di scorie saline e scorie nere, contenenti sostanze pericolose 10 03 30 rifiuti prodotti dal trattamento di scorie saline e scorie nere, diversi da quelli di cui alla voce 10 03 29 10 03 99 rifiuti non specificati altrimenti 10 04 00 rifiuti della metallurgia termica del piombo 10 04 01 * scorie della produzione

primaria e secondaria 10 04 02 * impurità e schiumature della produzione primaria e secondaria 10 04 03 * arsenato di calcio 10 04 04 * polveri dei gas di combustione 10 04 05 * altre polveri e particolato 10 04 06 * rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi 10 04 07 * fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi 10 04 09 * rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, contenenti oli 10 04 10 rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce 10 04 09 10 04 99 rifiuti non specificati altrimenti 10 05 00 rifiuti della metallurgia termica dello zinco 10 05 01 scorie della produzione primaria e secondaria 10 05 03 * polveri dei gas di combustione 10 05 04 altre polveri e particolato 10 05 05 * rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi 10 05 06 * fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi 10 05 08 * rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, contenenti oli 10 05 09 rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce 10 05 08 10 05 10 * scorie e schiumature infiammabili o che rilasciano, al contatto con l'acqua, gas infiammabili in quantità pericolose 10 05 11 scorie e schiumature diverse da quelle di cui alla voce 10 05 10 10 05 99 rifiuti non specificati altrimenti 10 06 00 rifiuti della metallurgia termica del rame

SOLUZIONE RIFIUTI Manuale operativo per una gestione

consapevole dei rifiuti in azienda

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10 06 01 scorie della produzione primaria e secondaria 10 06 02 impurità e schiumature della produzione primaria e secondaria 10 06 03 * polveri dei gas di combustione 10 06 04 altre polveri e particolato 10 06 06 * rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi 10 06 07 * fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi 10 06 09 * rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, contenenti oli 10 06 10 rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce 10 06 09 10 06 99 rifiuti non specificati altrimenti 10 07 00 rifiuti della metallurgia termica di argento, oro e platino 10 07 01 scorie della produzione primaria e secondaria 10 07 02 impurità e schiumature della produzione primaria e secondaria 10 07 03 rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi 10 07 04 altre polveri e particolato 10 07 05 fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi 10 07 07 * rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, contenenti oli 10 07 08 rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce 10 07 07 10 07 99 rifiuti non specificati altrimenti 10 08 00 rifiuti della metallurgia termica di altri minerali non ferrosi 10 08 04 polveri e particolato 10 08 08 * scorie salate della produzione primaria e secondaria 10 08 09 altre scorie 10 08 10 * impurità e schiumature infiammabili o che rilasciano, al contatto con l'acqua, gas infiammabili

in quantità pericolose 10 08 11 impurità e schiumature diverse da quelle di cui alla voce 10 08 10 10 08 12 * rifiuti contenenti catrame derivante dalla produzione degli anodi 10 08 13 rifiuti contenenti carbone della produzione degli anodi, diversi da quelli di cui alla voce 10 08 12 10 08 14 frammenti di anodi 10 08 15 * polveri dei gas di combustione, contenenti sostanze pericolose 10 08 16 polveri dei gas di combustione, diverse da quelle di cui alla voce 10 08 15 10 08 17 * fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, contenenti sostanze pericolose 10 08 18 fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce 10 08 17 10 08 19 * rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, contenenti oli 10 08 20 rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce 10 08 19 10 08 99 rifiuti non specificati altrimenti 10 09 00 rifiuti della fusione di materiali ferrosi 10 09 03 scorie di fusione 10 09 05 * forme e anime da fonderia non utilizzate, contenenti sostanze pericolose 10 09 06 forme e anime da fonderia non utilizzate, diverse da quelle di cui alla voce 10 09 05 10 09 07 * forme e anime da fonderia utilizzate, contenenti sostanze pericolose 10 09 08 forme e anime da fonderia utilizzate, diverse da quelle di cui alla voce 10 09 07 10 09 09 * polveri dei gas di combustione contenenti sostanze

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SOLUZIONE RIFIUTI Manuale operativo per una gestione

consapevole dei rifiuti in azienda

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pericolose 10 09 10 polveri dei gas di combustione diverse da quelle di cui alla voce 10 09 09 10 09 11 * altri particolati contenenti sostanze pericolose 10 09 12 altri particolati diversi da quelli di cui alla voce 10 09 11 10 09 13 * leganti per rifiuti contenenti sostanze pericolose 10 09 14 leganti per rifiuti diversi da quelli di cui alla voce 10 09 13 10 09 15 * scarti di prodotti rilevatori di crepe, contenenti sostanze pericolose 10 09 16 scarti di prodotti rilevatori di crepe, diversi da quelli di cui alla voce 10 09 15 10 09 99 rifiuti non specificati altrimenti 10 10 00 rifiuti della fusione di materiali non ferrosi 10 10 03 scorie di fusione 10 10 05 * forme e anime da fonderia non utilizzate, contenenti sostanze pericolose 10 10 06 forme e anime da fonderia non utilizzate, diverse da quelle di cui alla voce 10 10 05 10 10 07 * forme e anime da fonderia utilizzate, contenenti sostanze pericolose 10 10 08 forme e anime da fonderia utilizzate, diverse da quelle di cui alla voce 10 10 07 10 10 09 * polveri dei gas di combustione, contenenti sostanze pericolose 10 10 10 polveri dei gas di combustione, diverse da quelle di cui alla voce 10 10 09 10 10 11 * altri particolati contenenti sostanze pericolose 10 10 12 altri particolati diversi da quelli di cui alla voce 10 10 11 10 10 13 * leganti per rifiuti contenenti sostanze pericolose 10 10 14 leganti per rifiuti diversi da

quelli di cui alla voce 10 10 13 10 10 15 * scarti di prodotti rilevatori di crepe, contenenti sostanze pericolose 10 10 16 scarti di prodotti rilevatori di crepe, diversi da quelli di cui alla voce 10 10 15 10 10 99 rifiuti non specificati altrimenti 10 11 00 rifiuti della fabbricazione del vetro e di prodotti di vetro 10 11 03 scarti di materiali in fibra a base di vetro 10 11 05 polveri e particolato 10 11 09 * scarti di mescole non sottoposte a trattamento termico, contenenti sostanze pericolose 10 11 10 scarti di mescole non sottoposte a trattamento termico, diverse da quelle di cui alla voce 10 11 09 10 11 11 * rifiuti di vetro in forma di particolato e polveri di vetro contenenti metalli pesanti (provenienti ad es. da tubi a raggi catodici) 10 11 12 rifiuti di vetro diversi da quelli di cui alla voce 10 11 11 10 11 13 * lucidature di vetro e fanghi di macinazione, contenenti sostanze pericolose 10 11 14 lucidature di vetro e fanghi di macinazione, diversi da quelli di cui alla voce 10 11 13 10 11 15 * rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi, contenenti sostanze pericolose 10 11 16 rifiuti prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce 10 11 15 10 11 17 * fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, contenenti sostanze pericolose 10 11 18 fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce 10 11 17 10 11 19 * rifiuti solidi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti,

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pericolose 10 09 10 polveri dei gas di combustione diverse da quelle di cui alla voce 10 09 09 10 09 11 * altri particolati contenenti sostanze pericolose 10 09 12 altri particolati diversi da quelli di cui alla voce 10 09 11 10 09 13 * leganti per rifiuti contenenti sostanze pericolose 10 09 14 leganti per rifiuti diversi da quelli di cui alla voce 10 09 13 10 09 15 * scarti di prodotti rilevatori di crepe, contenenti sostanze pericolose 10 09 16 scarti di prodotti rilevatori di crepe, diversi da quelli di cui alla voce 10 09 15 10 09 99 rifiuti non specificati altrimenti 10 10 00 rifiuti della fusione di materiali non ferrosi 10 10 03 scorie di fusione 10 10 05 * forme e anime da fonderia non utilizzate, contenenti sostanze pericolose 10 10 06 forme e anime da fonderia non utilizzate, diverse da quelle di cui alla voce 10 10 05 10 10 07 * forme e anime da fonderia utilizzate, contenenti sostanze pericolose 10 10 08 forme e anime da fonderia utilizzate, diverse da quelle di cui alla voce 10 10 07 10 10 09 * polveri dei gas di combustione, contenenti sostanze pericolose 10 10 10 polveri dei gas di combustione, diverse da quelle di cui alla voce 10 10 09 10 10 11 * altri particolati contenenti sostanze pericolose 10 10 12 altri particolati diversi da quelli di cui alla voce 10 10 11 10 10 13 * leganti per rifiuti contenenti sostanze pericolose 10 10 14 leganti per rifiuti diversi da

quelli di cui alla voce 10 10 13 10 10 15 * scarti di prodotti rilevatori di crepe, contenenti sostanze pericolose 10 10 16 scarti di prodotti rilevatori di crepe, diversi da quelli di cui alla voce 10 10 15 10 10 99 rifiuti non specificati altrimenti 10 11 00 rifiuti della fabbricazione del vetro e di prodotti di vetro 10 11 03 scarti di materiali in fibra a base di vetro 10 11 05 polveri e particolato 10 11 09 * scarti di mescole non sottoposte a trattamento termico, contenenti sostanze pericolose 10 11 10 scarti di mescole non sottoposte a trattamento termico, diverse da quelle di cui alla voce 10 11 09 10 11 11 * rifiuti di vetro in forma di particolato e polveri di vetro contenenti metalli pesanti (provenienti ad es. da tubi a raggi catodici) 10 11 12 rifiuti di vetro diversi da quelli di cui alla voce 10 11 11 10 11 13 * lucidature di vetro e fanghi di macinazione, contenenti sostanze pericolose 10 11 14 lucidature di vetro e fanghi di macinazione, diversi da quelli di cui alla voce 10 11 13 10 11 15 * rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi, contenenti sostanze pericolose 10 11 16 rifiuti prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce 10 11 15 10 11 17 * fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, contenenti sostanze pericolose 10 11 18 fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce 10 11 17 10 11 19 * rifiuti solidi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti,

SOLUZIONE RIFIUTI Manuale operativo per una gestione

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contenenti sostanze pericolose 10 11 20 rifiuti solidi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 10 11 19 10 11 99 rifiuti non specificati altrimenti 10 12 00 rifiuti della fabbricazione di prodotti di ceramica, mattoni, mattonelle e materiali da costruzione 10 12 01 scarti di mescole non sottoposte a trattamento termico 10 12 03 polveri e particolato 10 12 05 fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi 10 12 06 stampi di scarto 10 12 08 scarti di ceramica, mattoni, mattonelle e materiali da costruzione (sottoposti a trattamento termico) 10 12 09 * rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi, contenenti sostanze pericolose 10 12 10 rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce 10 12 09 10 12 11 * rifiuti delle operazioni di smaltatura, contenenti metalli pesanti 10 12 12 rifiuti delle operazioni di smaltatura diversi da quelli di cui alla voce 10 12 11 10 12 13 fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti 10 12 99 rifiuti non specificati altrimenti 10 13 00 rifiuti della fabbricazione di cemento, calce e gesso e manufatti di tali materiali 10 13 01 scarti di mescole non sottoposte a trattamento termico 10 13 04 rifiuti di calcinazione e di idratazione della calce 10 13 06 polveri e particolato (eccetto quelli delle voci 10 13 12 e 10 13 13) 10 13 07 fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi 10 13 09 * rifiuti della fabbricazione di amianto cemento, contenenti amianto

10 13 10 rifiuti della fabbricazione di amianto cemento, diversi da quelli di cui alla voce 10 13 09 10 13 11 rifiuti della produzione di materiali compositi a base di cemento, diversi da quelli di cui alle voci 10 13 09 e 10 13 10 10 13 12 * rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi, contenenti sostanze pericolose 10 13 13 rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce 10 13 12 10 13 14 rifiuti e fanghi di cemento 10 13 99 rifiuti non specificati altrimenti 10 14 00 rifiuti prodotti dai forni crematori 10 14 01 * rifiuti prodotti dalla depurazione dei fumi, contenenti mercurio 11 00 00 Rifiuti prodotti dal trattamento chimico superficiale e dal rivestimento di metalli ed altri materiali; idrometallurgia non ferrosa 11 01 00 rifiuti prodotti dal trattamento e ricopertura di metalli (ad esempio, processi galvanici, zincatura, decapaggio, pulitura elettrolitica, fosfatazione, sgrassaggio con alcali, anodizzazione) 11 01 05 * acidi di decappaggio 11 01 06 * acidi non specificati altrimenti 11 01 07 * basi di decappaggio 11 01 08 * fanghi di fosfatazione 11 01 09 * fanghi e residui di filtrazione, contenenti sostanze pericolose 11 01 10 fanghi e residui di filtrazione, diversi da quelli di cui alla voce 11 01 09 11 01 11 * soluzioni acquose di lavaggio, contenenti sostanze pericolose 11 01 12 soluzioni acquose di lavaggio,

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diverse da quelle di cui alla voce 10 01 11 11 01 13 * rifiuti di sgrassaggio contenenti sostanze pericolose 11 01 14 rifiuti di sgrassaggio diversi da quelli di cui alla voce 11 01 13 11 01 15 * eluati e fanghi di sistemi a membrana e sistemi a scambio ionico, contenenti sostanze pericolose 11 01 16 * resine a scambio ionico saturate o esaurite 11 01 98 * altri rifiuti contenenti sostanze pericolose 11 01 99 rifiuti non specificati altrimenti 11 02 00 rifiuti prodotti dalla lavorazione idrometallurgica di metalli non ferrosi 11 02 02 * rifiuti della lavorazione idrometallurgica dello zinco (compresi jarosite, goethite) 11 02 03 rifiuti della produzione di anodi per processi elettrolitici acquosi 11 02 05 * rifiuti della lavorazione idrometallurgica del rame, contenenti sostanze pericolose 11 02 06 rifiuti della lavorazione idrometallurgica del rame, diversi da quelli della voce 11 02 05 11 02 07 * altri rifiuti contenenti sostanze pericolose 11 02 99 rifiuti non specificati altrimenti 11 03 00 rifiuti solidi e fanghi prodotti da processi di rinvenimento 11 03 01 * rifiuti contenenti cianuro 11 03 02 * altri rifiuti 11 05 00 rifiuti prodotti da processi di galvanizzazione a caldo 11 05 01 zinco solido 11 05 02 ceneri di zinco 11 05 03 * rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi 11 05 04 * fondente esaurito 11 05 99 rifiuti non specificati altrimenti

12 00 00 Rifiuti prodotti dalla lavorazione e dal trattamento fisico e meccanico superficiale di metalli e plastica 12 01 00 rifiuti prodotti dalla lavorazione e dal trattamento fisico e meccanico superficiale di metalli e plastiche 12 01 01 limatura e trucioli di materiali ferrosi 12 01 02 polveri e particolato di materiali ferrosi 12 01 03 limatura e trucioli di materiali non ferrosi 12 01 04 polveri e particolato di materiali non ferrosi 12 01 05 limatura e trucioli di materiali plastici 12 01 06 * oli minerali per macchinari, contenenti alogeni (eccetto emulsioni e soluzioni) 12 01 07 * oli minerali per macchinari, non contenenti alogeni (eccetto emulsioni e soluzioni) 12 01 08 * emulsioni e soluzioni per macchinari, contenenti alogeni 12 01 09 * emulsioni e soluzioni per macchinari, non contenenti alogeni 12 01 10 * oli sintetici per macchinari 12 01 12 * cere e grassi esauriti 12 01 13 rifiuti di saldatura 12 01 14 * fanghi di lavorazione, contenenti sostanze pericolose 12 01 15 fanghi di lavorazione, diversi da quelli di cui alla voce 12 01 14 12 01 16 * materiale abrasivo di scarto, contenente sostanze pericolose 12 01 17 materiale abrasivo di scarto, diverso da quello di cui alla voce 12 01 16 12 01 18 * fanghi metallici (fanghi di rettifica, affilatura e lappatura) contenenti olio 12 01 19 * oli per macchinari, facilmente biodegradabili 12 01 20 * corpi d'utensile e materiali di rettifica esauriti, contenenti sostanze pericolose

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12 01 21 corpi d'utensile e materiali di rettifica esauriti, diversi da quelli di cui alla voce 12 01 20 12 01 99 rifiuti non specificati altrimenti 12 03 00 rifiuti prodotti da processi di sgrassatura ad acqua e vapore (tranne 11) 12 03 01 * soluzioni acquose di lavaggio 12 03 02 * rifiuti prodotti da processi di sgrassatura a vapore 13 00 00 Oli esauriti e residui di combustibili liquidi (tranne oli commestibili ed oli di cui ai capitoli 05, 12 e 19) 13 01 00 scarti di oli per circuiti idraulici 13 01 01 * oli per circuiti idraulici contenenti PCB 13 01 04 * emulsioni clorurate 13 01 05 * emulsioni non clorurate 13 01 09 * oli minerali per circuiti idraulici, clorurati 13 01 10 * oli minerali per circuiti idraulici, non clorurati 13 01 11 * oli sintetici per circuiti idraulici 13 01 12 * oli per circuiti idraulici, facilmente biodegradabili 13 01 13 * altri oli per circuiti idraulici 13 02 00 scarti di olio motore, olio per ingranaggi e oli lubrificanti 13 02 04 * scarti di olio minerale per motori, ingranaggi e lubrificazione, clorurati 13 02 05 * scarti di olio minerale per motori, ingranaggi e lubrificazione, non clorurati 13 02 06 * scarti di olio sintetico per motori, ingranaggi e lubrificazione 13 02 07 * olio per motori, ingranaggi e lubrificazione, facilmente biodegradabile 13 02 08 * altri oli per motori, ingranaggi e lubrificazione 13 03 00 oli isolanti e termoconduttori di scarto

13 03 01 * oli isolanti e termoconduttori, contenenti PCB 13 03 06 * oli minerali isolanti e termoconduttori clorurati, diversi da quelli di cui alla voce 13 03 01 13 03 07 * oli minerali isolanti e termoconduttori non clorurati 13 03 08 * oli sintetici isolanti e termoconduttori 13 03 09 * oli isolanti e termoconduttori, facilmente biodegradabili 13 03 10 * altri oli isolanti e termoconduttori 13 04 00 oli di sentina 13 04 01 * oli di sentina della navigazione interna 13 04 02 * oli di sentina delle fognature dei moli 13 04 03 * altri oli di sentina della navigazione 13 05 00 prodotti di separazione olio/acqua 13 05 01 * rifiuti solidi delle camere a sabbia e di prodotti di separazione olio/acqua 13 05 02 * fanghi di prodotti di separazione olio/acqua 13 05 03 * fanghi da collettori 13 05 06 * oli prodotti dalla separazione olio/acqua 13 05 07 * acque oleose prodotte dalla separazione olio/acqua 13 05 08 * miscugli di rifiuti delle camere a sabbia e dei prodotti di separazione olio/acqua 13 07 00 rifiuti di carburanti liquidi 13 07 01 * olio combustibile e carburante diesel 13 07 02 * petrolio 13 07 03 * altri carburanti (comprese le miscele) 13 08 00 rifiuti di oli non specificati altrimenti 13 08 01 * fanghi ed emulsioni prodotti dai processi di dissalazione 13 08 02 * altre emulsioni

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13 08 99 * rifiuti non specificati altrimenti 14 00 00 Solventi organici, refrigeranti e propellenti di scarto (tranne 07 e 08) 14 06 00 solventi organici, refrigeranti e propellenti di schiuma/aerosol di scarto 14 06 01 * clorofluorocarburi, HCFC, HFC 14 06 02 * altri solventi e miscele di solventi, alogenati 14 06 03 * altri solventi e miscele di solventi 14 06 04 * fanghi o rifiuti solidi, contenenti solventi alogenati 14 06 05 * fanghi o rifiuti solidi, contenenti altri solventi 15 00 00 Rifiuti di imballaggio, assorbenti, stracci, materiali filtranti e indumenti protettivi (non specificati altrimenti) 15 01 00 imballaggi (compresi i rifiuti urbani di imballaggio oggetto di raccolta differenziata) 15 01 01 imballaggi in carta e cartone 15 01 02 imballaggi in plastica 15 01 03 imballaggi in legno 15 01 04 imballaggi metallici 15 01 05 imballaggi in materiali compositi 15 01 06 imballaggi in materiali misti 15 01 07 imballaggi in vetro 15 01 09 imballaggi in materia tessile 15 01 10 * imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose o contaminati da tali sostanze 15 01 11 * imballaggi metallici contenenti matrici solide porose pericolose (ad esempio amianto), compresi i contenitori a pressione vuoti 15 02 00 assorbenti, materiali filtranti, stracci e indumenti protettivi 15 02 02 * assorbenti, materiali filtranti (inclusi filtri dell'olio non specificati altrimenti), stracci e indumenti protettivi, contaminati da

sostanze pericolose 15 02 03 assorbenti, materiali filtranti, stracci e indumenti protettivi, diversi da quelli di cui alla voce 15 02 02 16 00 00 Rifiuti non specificati altrimenti nell'elenco 16 01 00 veicoli fuori uso appartenenti a diversi modi di trasporto (comprese le macchine mobili non stradali) e rifiuti prodotti dallo smantellamento di veicoli fuori uso e dalla manutenzione di veicoli (tranne 13, 14, 16 06 e 16 08) 16 01 03 pneumatici fuori uso 16 01 04 * veicoli fuori uso 16 01 06 veicoli fuori uso, non contenenti liquidi né altre componenti pericolose 16 01 07 * filtri dell'olio 16 01 08 * componenti contenenti mercurio 16 01 09 * componenti contenenti PCB 16 01 10 * componenti esplosivi (ad esempio "air bag") 16 01 11 * pastiglie per freni, contenenti amianto 16 01 12 pastiglie per freni, diverse da quelle di cui alla voce 16 01 11 16 01 13 * liquidi per freni 16 01 14 * liquidi antigelo contenenti sostanze pericolose 16 01 15 liquidi antigelo diversi da quelli di cui alla voce 16 01 14 16 01 16 serbatoi per gas liquido 16 01 17 metalli ferrosi 16 01 18 metalli non ferrosi 16 01 19 plastica 16 01 20 vetro 16 01 21 * componenti pericolosi diversi da quelli di cui alle voci da 16 01 07 a 16 01 11, 16 01 13 e 16 01 14 16 01 22 componenti non specificati altrimenti 16 01 99 rifiuti non specificati altrimenti 16 02 00 scarti provenienti da apparecchiature elettriche ed

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SOLUZIONE RIFIUTI Manuale operativo per una gestione

consapevole dei rifiuti in azienda

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elettroniche 16 02 09 * trasformatori e condensatori contenenti PCB 16 02 10 * apparecchiature fuori uso contenenti PCB o da essi contaminate, diverse da quelle di cui alla voce 16 02 09 16 02 11 * apparecchiature fuori uso, contenenti clorofluorocarburi, HCFC, HFC 16 02 12 * apparecchiature fuori uso, contenenti amianto in fibre libere 16 02 13 * apparecchiature fuori uso, contenenti componenti pericolosi diversi da quelli di cui alle voci 16 02 09 e 16 02 12 16 02 14 apparecchiature fuori uso, diverse da quelle di cui alle voci da 16 02 09 a 16 02 13 16 02 15 * componenti pericolosi rimossi da apparecchiature fuori uso 16 02 16 componenti rimossi da apparecchiature fuori uso, diversi da quelli di cui alla voce 16 02 15 16 03 00 prodotti fuori specifica e prodotti inutilizzati 16 03 03 * rifiuti inorganici, contenenti sostanze pericolose 16 03 04 rifiuti inorganici, diversi da quelli di cui alla voce 16 03 03 16 03 05 * rifiuti organici, contenenti sostanze pericolose 16 03 06 rifiuti organici, diversi da quelli di cui alla voce 16 03 05 16 04 00 esplosivi di scarto 16 04 01 * munizioni di scarto 16 04 02 * fuochi artificiali di scarto 16 04 03 * altri esplosivi di scarto 16 05 00 gas in contenitori a pressione e prodotti chimici di scarto 16 05 04 * gas in contenitori a pressione (compresi gli halon), contenenti sostanze pericolose 16 05 05 gas in contenitori a pressione, diversi da quelli di cui alla voce 16 05 04 16 05 06 * sostanze chimiche di

laboratorio contenenti o costituite da sostanze pericolose, comprese le miscele di sostanze chimiche di laboratorio 16 05 07 * sostanze chimiche inorganiche di scarto contenenti o costituite da sostanze pericolose 16 05 08 * sostanze chimiche organiche di scarto contenenti o costituite da sostanze pericolose 16 05 09 sostanze chimiche di scarto diverse da quelle di cui alle voci 16 05 06, 16 05 07 e 16 05 08 16 06 00 batterie ed accumulatori 16 06 01 * batterie al piombo 16 06 02 * batterie al nichel-cadmio 16 06 03 * batterie contenenti mercurio 16 06 04 batterie alcaline (tranne 16 06 03) 16 06 05 altre batterie ed accumulatori 16 06 06 * elettroliti di batterie ed accumulatori, oggetto di raccolta differenziata 16 07 00 rifiuti della pulizia di serbatoi per trasporto e stoccaggio e di fusti (tranne 05 e 13) 16 07 08 * rifiuti contenenti olio 16 07 09 * rifiuti contenenti altre sostanze pericolose 16 07 99 rifiuti non specificati altrimenti 16 08 00 catalizzatori esauriti 16 08 01 catalizzatori esauriti contenenti oro, argento, renio, rodio, palladio, iridio o platino (tranne 16 08 07) 16 08 02 * catalizzatori esauriti contenenti metalli di transizione pericolosi o composti di metalli di transizione pericolosi 16 08 03 catalizzatori esauriti contenenti metalli di transizione o composti di metalli di transizione, non specificati altrimenti 16 08 04 catalizzatori liquidi esauriti per il da cracking catalitico fluido (tranne 16 08 07)

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SOLUZIONE RIFIUTI Manuale operativo per una gestione

consapevole dei rifiuti in azienda

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16 08 05 * catalizzatori esauriti contenenti acido fosforico 16 08 06 * liquidi esauriti usati come catalizzatori 16 08 07 * catalizzatori esauriti contaminati da sostanze pericolose 16 09 00 sostanze ossidanti 16 09 01 * permanganati, ad esempio permanganato di potassio 16 09 02 * cromati, ad esempio cromato di potassio, dicromato di potassio o di sodio 16 09 03 * perossidi, ad esempio perossido d'idrogeno 16 09 04 * sostanze ossidanti non specificate altrimenti 16 10 00 rifiuti liquidi acquosi destinati ad essere trattati fuori sito 16 10 01 * soluzioni acquose di scarto, contenenti sostanze pericolose 16 10 02 soluzioni acquose di scarto, diverse da quelle di cui alla voce 16 10 01 16 10 03 * concentrati acquosi, contenenti sostanze pericolose 16 10 04 concentrati acquosi, diversi da quelli di cui alla voce 16 10 03 16 11 00 scarti di rivestimenti e materiali refrattari 16 11 01 * rivestimenti e materiali refrattari a base di carbone provenienti dalle lavorazioni metallurgiche, contenenti sostanze pericolose 16 11 02 rivestimenti e materiali refrattari a base di carbone provenienti dalle lavorazioni metallurgiche, diversi da quelli di cui alla voce 16 11 01 16 11 03 * altri rivestimenti e materiali refrattari provenienti dalle lavorazioni metallurgiche, contenenti sostanze pericolose 16 11 04 altri rivestimenti e materiali refrattari provenienti dalle lavorazioni metallurgiche, diversi da quelli di cui alla voce 16 11 01 03 16 11 05 * rivestimenti e materiali refrattari provenienti da lavorazioni non

metallurgiche, contenenti sostanze pericolose 16 11 06 rivestimenti e materiali refrattari provenienti da lavorazioni non metallurgiche, diversi da quelli di cui alla voce 16 11 05 17 00 00 Rifiuti delle operazioni di costruzione e demolizione (compreso il terreno proveniente da siti contaminati) 17 01 00 cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche 17 01 01 cemento 17 01 02 mattoni 17 01 03 mattonelle e ceramiche 17 01 06 * miscugli o scorie di cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche, contenenti sostanze pericolose 17 01 07 miscugli o scorie di cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche, diverse da quelle di cui alla voce 17 01 06 17 02 00 legno, vetro e plastica 17 02 01 legno 17 02 02 vetro 17 02 03 plastica 17 02 04 * vetro, plastica e legno contenenti sostanze pericolose o da esse contaminati 17 03 00 miscele bituminose, catrame di carbone e prodotti contenenti catrame 17 03 01 * miscele bituminose contenenti catrame di carbone 17 03 02 miscele bituminose diverse da quelle di cui alla voce 17 03 01 17 03 03 * catrame di carbone e prodotti contenenti catrame 17 04 00 metalli (incluse le loro leghe) 17 04 01 rame, bronzo, ottone 17 04 02 alluminio 17 04 03 piombo 17 04 04 zinco 17 04 05 ferro e acciaio 17 04 06 stagno 17 04 07 metalli misti

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SOLUZIONE RIFIUTI Manuale operativo per una gestione

consapevole dei rifiuti in azienda

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17 04 09 * rifiuti metallici contaminati da sostanze pericolose 17 04 10 * cavi, impregnati di olio, di catrame di carbone o di altre sostanze pericolose 17 04 11 cavi, diversi da quelli di cui alla voce 17 04 10 17 05 00 terra (compreso il terreno proveniente da siti contaminati), rocce e fanghi di dragaggio 17 05 03 * terra e rocce, contenenti sostanze pericolose 17 05 04 terra e rocce, diverse da quelle di cui alla voce 17 05 03 17 05 05 * fanghi di dragaggio, contenente sostanze pericolose 17 05 06 fanghi di dragaggio, diversa da quella di cui alla voce 17 05 05 17 05 07 * pietrisco per massicciate ferroviarie, contenente sostanze pericolose 17 05 08 pietrisco per massicciate ferroviarie, diverso da quello di cui alla voce 17 05 07 17 06 00 materiali isolanti e materiali da costruzione contenenti amianto 17 06 01 * materiali isolanti contenenti amianto 17 06 03 * altri materiali isolanti contenenti o costituiti da sostanze pericolose 17 06 04 materiali isolanti diversi da quelli di cui alle voci 17 06 01 e 17 06 03 17 06 05 * materiali da costruzione contenenti amianto 17 08 00 materiali da costruzione a base di gesso 17 08 01 * materiali da costruzione a base di gesso contaminati da sostanze pericolose 17 08 02 materiali da costruzione a base di gesso diversi da quelli di cui alla voce 17 08 01 17 09 00 altri rifiuti dell'attività di costruzione e demolizione 17 09 01 * rifiuti dell'attività di

costruzione e demolizione, contenenti mercurio 17 09 02 * rifiuti dell'attività di costruzione e demolizione, contenenti PCB (ad esempio sigillanti contenenti PCB, pavimentazioni a base di resina contenenti PCB, elementi stagni in vetro contenenti PCB, condensatori contenenti PCB) 17 09 03 * altri rifiuti dell'attività di costruzione e demolizione (compresi rifiuti misti) contenenti sostanze pericolose 17 09 04 rifiuti misti dell'attività di costruzione e demolizione, diversi da quelli di cui alle voci 17 09 01, 17 09 02 e 17 09 03 18 00 00 Rifiuti prodotti dal settore sanitario e veterinario o da attività di ricerca collegate (tranne i rifiuti di cucina e di ristorazione non direttamente provenienti da trattamento terapeutico) 18 01 00 rifiuti dei reparti di maternità e rifiuti legati a diagnosi, trattamento e prevenzione delle malattie negli esseri umani 18 01 01 oggetti da taglio (eccetto 18 01 03) 18 01 02 parti anatomiche ed organi incluse le sacche per il plasma e le riserve di sangue (tranne 18 01 03) 18 01 03 * rifiuti che devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare infezioni 18 01 04 rifiuti che non devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare infezioni (es. bende, ingessature, lenzuola, indumenti monouso, assorbenti igienici) 18 01 06 * sostanze chimiche pericolose o contenenti sostanze pericolose 18 01 07 sostanze chimiche diverse da quelle di cui alla voce 18 01 06

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SOLUZIONE RIFIUTI Manuale operativo per una gestione

consapevole dei rifiuti in azienda

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18 01 08 * medicinali citotossici e citostatici 18 01 09 medicinali diversi da quelli di cui alla voce 18 01 08 18 01 10 * rifiuti di amalgama prodotti da interventi odontoiatrici 18 02 00 rifiuti legati alle attività di ricerca e diagnosi, trattamento e prevenzione delle malattie negli animali 18 02 01 oggetti da taglio (eccetto 18 02 02) 18 02 02 * rifiuti che devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare infezioni 18 02 03 rifiuti che non devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare infezioni 18 02 05 * sostanze chimiche pericolose o contenenti sostanze pericolose 18 02 06 sostanze chimiche diverse da quelle di cui alla voce 18 02 05 18 02 07 * medicinali citotossici e citostatici 18 02 08 medicinali diversi da quelli di cui alla voce 18 02 07 19 00 00 Rifiuti prodotti da impianti di trattamento dei rifiuti, impianti di trattamento delle acque reflue fuori sito, nonché dalla potabilizzazione dell'acqua e dalla sua preparazione per uso industriale 19 01 00 rifiuti da incenerimento o pirolisi di rifiuti 19 01 02 materiali ferrosi estratti da ceneri pesanti 19 01 05 * residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi 19 01 06 * rifiuti liquidi acquosi prodotti dal trattamento dei fumi e di altri rifiuti liquidi acquosi 19 01 07 * rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi 19 01 10 * carbone attivo esaurito,

impiegato per il trattamento dei fumi 19 01 11 * ceneri pesanti e scorie, contenenti sostanze pericolose 19 01 12 ceneri pesanti e scorie, diverse da quelle di cui alla voce 19 01 11 19 01 13 * ceneri leggere, contenenti sostanze pericolose 19 01 14 ceneri leggere, diverse da quelle di cui alla voce 19 01 13 19 01 15 * ceneri di caldaia, contenenti sostanze pericolose 19 01 16 polveri di caldaia, diverse da quelle di cui alla voce 19 01 15 19 01 17 * rifiuti della pirolisi, contenenti sostanze pericolose 19 01 18 rifiuti della pirolisi, diversi da quelli di cui alla voce 19 01 17 19 01 19 sabbie dei reattori a letto fluidizzato 19 01 99 rifiuti non specificati altrimenti 19 02 00 rifiuti prodotti da specifici trattamenti chimico-fisici di rifiuti industriali (comprese decromatazione, decianizzazione, neutralizzazione) 19 02 03 miscugli di rifiuti composti esclusivamente da rifiuti non pericolosi 19 02 04 * miscugli di rifiuti contenenti almeno un rifiuto pericoloso 19 02 05 * fanghi prodotti da trattamenti chimico-fisici, contenenti sostanze pericolose 19 02 06 fanghi prodotti da trattamenti chimico-fisici, diversi da quelli di cui alla voce 19 02 05 19 02 07 * oli e concentrati prodotti da processi di separazione 19 02 08 * rifiuti combustibili liquidi, contenenti sostanze pericolose 19 02 09 * rifiuti combustibili solidi, contenenti sostanze pericolose 19 02 10 rifiuti combustibili, diversi da quelli di cui alle voci 19 02 08 e 19 02 09 19 02 11 * altri rifiuti contenenti sostanze pericolose

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SOLUZIONE RIFIUTI Manuale operativo per una gestione

consapevole dei rifiuti in azienda

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18 01 08 * medicinali citotossici e citostatici 18 01 09 medicinali diversi da quelli di cui alla voce 18 01 08 18 01 10 * rifiuti di amalgama prodotti da interventi odontoiatrici 18 02 00 rifiuti legati alle attività di ricerca e diagnosi, trattamento e prevenzione delle malattie negli animali 18 02 01 oggetti da taglio (eccetto 18 02 02) 18 02 02 * rifiuti che devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare infezioni 18 02 03 rifiuti che non devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare infezioni 18 02 05 * sostanze chimiche pericolose o contenenti sostanze pericolose 18 02 06 sostanze chimiche diverse da quelle di cui alla voce 18 02 05 18 02 07 * medicinali citotossici e citostatici 18 02 08 medicinali diversi da quelli di cui alla voce 18 02 07 19 00 00 Rifiuti prodotti da impianti di trattamento dei rifiuti, impianti di trattamento delle acque reflue fuori sito, nonché dalla potabilizzazione dell'acqua e dalla sua preparazione per uso industriale 19 01 00 rifiuti da incenerimento o pirolisi di rifiuti 19 01 02 materiali ferrosi estratti da ceneri pesanti 19 01 05 * residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi 19 01 06 * rifiuti liquidi acquosi prodotti dal trattamento dei fumi e di altri rifiuti liquidi acquosi 19 01 07 * rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi 19 01 10 * carbone attivo esaurito,

impiegato per il trattamento dei fumi 19 01 11 * ceneri pesanti e scorie, contenenti sostanze pericolose 19 01 12 ceneri pesanti e scorie, diverse da quelle di cui alla voce 19 01 11 19 01 13 * ceneri leggere, contenenti sostanze pericolose 19 01 14 ceneri leggere, diverse da quelle di cui alla voce 19 01 13 19 01 15 * ceneri di caldaia, contenenti sostanze pericolose 19 01 16 polveri di caldaia, diverse da quelle di cui alla voce 19 01 15 19 01 17 * rifiuti della pirolisi, contenenti sostanze pericolose 19 01 18 rifiuti della pirolisi, diversi da quelli di cui alla voce 19 01 17 19 01 19 sabbie dei reattori a letto fluidizzato 19 01 99 rifiuti non specificati altrimenti 19 02 00 rifiuti prodotti da specifici trattamenti chimico-fisici di rifiuti industriali (comprese decromatazione, decianizzazione, neutralizzazione) 19 02 03 miscugli di rifiuti composti esclusivamente da rifiuti non pericolosi 19 02 04 * miscugli di rifiuti contenenti almeno un rifiuto pericoloso 19 02 05 * fanghi prodotti da trattamenti chimico-fisici, contenenti sostanze pericolose 19 02 06 fanghi prodotti da trattamenti chimico-fisici, diversi da quelli di cui alla voce 19 02 05 19 02 07 * oli e concentrati prodotti da processi di separazione 19 02 08 * rifiuti combustibili liquidi, contenenti sostanze pericolose 19 02 09 * rifiuti combustibili solidi, contenenti sostanze pericolose 19 02 10 rifiuti combustibili, diversi da quelli di cui alle voci 19 02 08 e 19 02 09 19 02 11 * altri rifiuti contenenti sostanze pericolose

SOLUZIONE RIFIUTI Manuale operativo per una gestione

consapevole dei rifiuti in azienda

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19 02 99 rifiuti non specificati altrimenti 19 03 00 rifiuti stabilizzati/solidificati 19 03 04 * rifiuti contrassegnati come pericolosi, parzialmente stabilizzati 19 03 05 rifiuti stabilizzati diversi da quelli di cui alla voce 19 03 04 19 03 06 * rifiuti contrassegnati come pericolosi, solidificati 19 03 07 rifiuti solidificati diversi da quelli di cui alla voce 19 03 06 19 04 00 rifiuti vetrificati e rifiuti di vetrificazione 19 04 01 rifiuti vetrificati 19 04 02 * ceneri leggere ed altri rifiuti dal trattamento dei fumi 19 04 03 * fase solida non vetrificata 19 04 04 rifiuti liquidi acquosi prodotti dalla tempra di rifiuti vetrificati 19 05 00 rifiuti prodotti dal trattamento aerobico di rifiuti solidi 19 05 01 parte di rifiuti urbani e simili non compostata 19 05 02 parte di rifiuti animali e vegetali non compostata 19 05 03 compost fuori specifica 19 05 99 rifiuti non specificati altrimenti 19 06 00 rifiuti prodotti dal trattamento anaerobico dei rifiuti 19 06 03 liquidi prodotti dal trattamento anaerobico di rifiuti urbani 19 06 04 digestato prodotto dal trattamento anaerobico di rifiuti urbani 19 06 05 liquidi prodotti dal trattamento anaerobico di rifiuti di origine animale o vegetale 19 06 06 digestato prodotto dal trattamento anaerobico di rifiuti di origine animale o vegetale 19 06 99 rifiuti non specificati altrimenti 19 07 00 percolato di discarica 19 07 02 * percolato di discarica, contenente sostanze pericolose 19 07 03 percolato di discarica, diverso

da quello di cui alla voce 19 07 02 19 08 00 rifiuti prodotti dagli impianti per il trattamento delle acque reflue, non specificati altrimenti 19 08 01 vaglio 19 08 02 rifiuti dell'eliminazione della sabbia 19 08 05 fanghi prodotti dal trattamento delle acque reflue urbane 19 08 06 * resine a scambio ionico saturate o esaurite 19 08 07 * soluzioni e fanghi di rigenerazione delle resine a scambio ionico 19 08 08 * rifiuti prodotti da sistemi a membrana, contenenti sostanze pericolose 19 08 09 miscele di oli e grassi prodotte dalla separazione olio/acqua, contenenti esclusivamente oli e grassi commestibili 19 08 10 * miscele di oli e grassi prodotte dalla separazione olio/acqua, diverse da quelle di cui alla voce 19 08 09 19 08 11 * fanghi prodotti dal trattamento biologico delle acque reflue industriali, contenenti sostanze pericolose 19 08 12 fanghi prodotti dal trattamento biologico delle acque reflue industriali, diversi da quelli di cui alla voce 19 08 11 19 08 13 * fanghi contenenti sostanze pericolose prodotti da altri trattamenti delle acque reflue industriali 19 08 14 fanghi prodotti da altri trattamenti delle acque reflue industriali, diversi da quelli di cui alla voce 19 08 13 19 08 99 rifiuti non specificati altrimenti 19 09 00 rifiuti prodotti dalla potabilizzazione dell'acqua o dalla sua preparazione per uso industriale 19 09 01 rifiuti solidi prodotti dai

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SOLUZIONE RIFIUTI Manuale operativo per una gestione

consapevole dei rifiuti in azienda

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processi di filtrazione e vaglio primari 19 09 02 fanghi prodotti dai processi di chiarificazione dell'acqua 19 09 03 fanghi prodotti dai processi di decarbonatazione 19 09 04 carbone attivo esaurito 19 09 05 resine a scambio ionico saturate o esaurite 19 09 06 soluzioni e fanghi di rigenerazione delle resine a scambio ionico 19 09 99 rifiuti non specificati altrimenti 19 10 00 rifiuti prodotti da operazioni di frantumazione di rifiuti contenenti metallo 19 10 01 rifiuti di ferro e acciaio 19 10 02 rifiuti di metalli non ferrosi 19 10 03 * fluff - frazione leggera e polveri, contenenti sostanze pericolose 19 10 04 fluff - frazione leggera e polveri, diversi da quelli di cui alla voce 19 10 03 19 10 05 * altre frazioni, contenenti sostanze pericolose 19 10 06 altre frazioni, diverse da quelle di cui alla voce 19 10 05 19 11 00 rifiuti prodotti dalla rigenerazione dell'olio 19 11 01 * filtri di argilla esauriti 19 11 02 * catrami acidi 19 11 03 * rifiuti liquidi acquosi 19 11 04 * rifiuti prodotti dalla purificazione di carburanti tramite basi 19 11 05 * fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose 19 11 06 fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 19 11 05 19 11 07 * rifiuti prodotti dalla purificazione dei fumi 19 11 99 rifiuti non specificati altrimenti 19 12 00 rifiuti prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti (ad esempio selezione,

triturazione, compattazione, riduzione in pellet) non specificati altrimenti 19 12 01 carta e cartone 19 12 02 metalli ferrosi 19 12 03 metalli non ferrosi 19 12 04 plastica e gomma 19 12 05 vetro 19 12 06 * legno contenente sostanze pericolose 19 12 07 legno diverso da quello di cui alla voce 19 12 06 19 12 08 prodotti tessili 19 12 09 minerali (ad esempio sabbia, rocce) 19 12 10 rifiuti combustibili (CDR: combustibile derivato da rifiuti) 19 12 11 * altri rifiuti (compresi materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, contenenti sostanze pericolose 19 12 12 altri rifiuti (compresi materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, diversi da quelli di cui alla voce 19 12 11 19 13 00 rifiuti prodotti dalle operazioni di bonifica di terreni e risanamento delle acque di falda 19 13 01 * rifiuti solidi prodotti dalle operazioni di bonifica dei terreni, contenenti sostanze pericolose 19 13 02 rifiuti solidi prodotti dalle operazioni di bonifica dei terreni, diversi da quelli di cui alla voce 19 13 01 19 13 03 * fanghi prodotti dalle operazioni di bonifica dei terreni, contenenti sostanze pericolose 19 13 04 fanghi prodotti dalle operazioni di bonifica dei terreni, diversi da quelli di cui alla voce 19 13 03 19 13 05 * fanghi prodotti dalle operazioni di risanamento delle acque di falda, contenenti sostanze pericolose 19 13 06 fanghi prodotti dalle operazioni di risanamento delle acque di falda, diversi da quelli di cui alla voce

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19 13 05 19 13 07 * rifiuti liquidi acquosi e concentrati acquosi prodotti dalle operazioni di risanamento delle acque di falda, contenenti sostanze pericolose 19 13 08 rifiuti liquidi acquosi e concentrati acquosi prodotti dalle operazioni di risanamento delle acque di falda, diversi da quelli di cui alla voce 19 13 07 20 00 00 Rifiuti urbani (rifiuti domestici e assimilabili prodotti da attività commerciali e industriali nonché dalle istituzioni) inclusi i rifiuti della raccolta differenziata 20 01 00 frazioni oggetto di raccolta differenziata (tranne 15 01 00) 20 01 01 carta e cartone 20 01 02 vetro 20 01 08 rifiuti biodegradabili di cucine e mense 20 01 10 abbigliamento 20 01 11 prodotti tessili 20 01 13 * solventi 20 01 14 * acidi 20 01 15 * sostanze alcaline 20 01 17 * prodotti fotochimici 20 01 19 * pesticidi 20 01 21 * tubi fluorescenti ed altri rifiuti contenenti mercurio 20 01 23 * apparecchiature fuori uso contenenti clorofluorocarburi 20 01 25 oli e grassi commestibili 20 01 26 * oli e grassi diversi da quelli di cui alla voce 20 01 25 20 01 27 * vernici, inchiostri, adesivi e resine contenenti sostanze pericolose 20 01 28 vernici, inchiostri, adesivi e resine diversi da quelli di cui alla voce 20 01 27 20 01 29 * detergenti contenenti sostanze pericolose 20 01 30 detergenti diversi da quelli di cui alla voce 20 01 29 20 01 31 * medicinali citotossici e citostatici 20 01 32 medicinali diversi da quelli di

cui alla voce 20 01 31 20 01 33 * batterie e accumulatori di cui alle voci 16 06 01, 16 06 02 e 16 06 03 nonché batterie e accumulatori non suddivisi contenenti tali batterie 20 01 34 batterie e accumulatori diversi da quelli di cui alla voce 20 01 33 20 01 35 * apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso, diverse da quelle di cui alla voce 20 01 21 e 20 01 23, contenenti componenti pericolosi 20 01 36 apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso, diverse da quelle di cui alle voci 20 01 21, 20 01 23 e 20 01 35 20 01 37 * legno, contenente sostanze pericolose 20 01 38 legno, diverso da quello di cui alla voce 20 01 37 20 01 39 plastica 20 01 40 metallo 20 01 41 rifiuti prodotti dalla pulizia di camini e ciminiere 20 01 99 altre frazioni non specificate altrimenti 20 02 00 rifiuti prodotti da giardini e parchi (inclusi i rifiuti provenienti da cimiteri) 20 02 01 rifiuti biodegradabili 20 02 02 terra e roccia 20 02 03 altri rifiuti non biodegradabili 20 03 00 altri rifiuti urbani 20 03 01 rifiuti urbani non differenziati 20 03 02 rifiuti dei mercati 20 03 03 residui della pulizia stradale 20 03 04 fanghi delle fosse settiche 20 03 06 rifiuti della pulizia delle fognature 20 03 07 rifiuti ingombranti 20 03 99 rifiuti urbani non specificati altrimenti

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19 13 05 19 13 07 * rifiuti liquidi acquosi e concentrati acquosi prodotti dalle operazioni di risanamento delle acque di falda, contenenti sostanze pericolose 19 13 08 rifiuti liquidi acquosi e concentrati acquosi prodotti dalle operazioni di risanamento delle acque di falda, diversi da quelli di cui alla voce 19 13 07 20 00 00 Rifiuti urbani (rifiuti domestici e assimilabili prodotti da attività commerciali e industriali nonché dalle istituzioni) inclusi i rifiuti della raccolta differenziata 20 01 00 frazioni oggetto di raccolta differenziata (tranne 15 01 00) 20 01 01 carta e cartone 20 01 02 vetro 20 01 08 rifiuti biodegradabili di cucine e mense 20 01 10 abbigliamento 20 01 11 prodotti tessili 20 01 13 * solventi 20 01 14 * acidi 20 01 15 * sostanze alcaline 20 01 17 * prodotti fotochimici 20 01 19 * pesticidi 20 01 21 * tubi fluorescenti ed altri rifiuti contenenti mercurio 20 01 23 * apparecchiature fuori uso contenenti clorofluorocarburi 20 01 25 oli e grassi commestibili 20 01 26 * oli e grassi diversi da quelli di cui alla voce 20 01 25 20 01 27 * vernici, inchiostri, adesivi e resine contenenti sostanze pericolose 20 01 28 vernici, inchiostri, adesivi e resine diversi da quelli di cui alla voce 20 01 27 20 01 29 * detergenti contenenti sostanze pericolose 20 01 30 detergenti diversi da quelli di cui alla voce 20 01 29 20 01 31 * medicinali citotossici e citostatici 20 01 32 medicinali diversi da quelli di

cui alla voce 20 01 31 20 01 33 * batterie e accumulatori di cui alle voci 16 06 01, 16 06 02 e 16 06 03 nonché batterie e accumulatori non suddivisi contenenti tali batterie 20 01 34 batterie e accumulatori diversi da quelli di cui alla voce 20 01 33 20 01 35 * apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso, diverse da quelle di cui alla voce 20 01 21 e 20 01 23, contenenti componenti pericolosi 20 01 36 apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso, diverse da quelle di cui alle voci 20 01 21, 20 01 23 e 20 01 35 20 01 37 * legno, contenente sostanze pericolose 20 01 38 legno, diverso da quello di cui alla voce 20 01 37 20 01 39 plastica 20 01 40 metallo 20 01 41 rifiuti prodotti dalla pulizia di camini e ciminiere 20 01 99 altre frazioni non specificate altrimenti 20 02 00 rifiuti prodotti da giardini e parchi (inclusi i rifiuti provenienti da cimiteri) 20 02 01 rifiuti biodegradabili 20 02 02 terra e roccia 20 02 03 altri rifiuti non biodegradabili 20 03 00 altri rifiuti urbani 20 03 01 rifiuti urbani non differenziati 20 03 02 rifiuti dei mercati 20 03 03 residui della pulizia stradale 20 03 04 fanghi delle fosse settiche 20 03 06 rifiuti della pulizia delle fognature 20 03 07 rifiuti ingombranti 20 03 99 rifiuti urbani non specificati altrimenti

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Link utili

CONFINDUSTRIA FIRENZE http://www.firenzeindustria.fi.it

CONSORZIO NAZIONALE IMBALLAGGI (CONAI) http://www.conai.org/

PROVINCIA DI FIRENZE http://www.provincia.firenze.it/

AER SPA http://www.aerspa.it

PUBLIAMBIENTE SPA http://www.publiambiente.it/

SAFI SPA http://www.safi-spa.it

CAMERA DI COMMERCIO FIRENZE http://www.fi.camcom.it/

L’area ASEQ di Confindustria Firenze offre un servizio di aggiornamento e interpretazione sulla normativa relativa alle tematiche di Ambiente, Sicurezza, Energia e Qualità attraverso una newsletter inviata a chi ne fa richiesta.

Per iscriversi inviare la richiesta all’indirizzo [email protected]

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Si ringraziano: Gli ideatori dei Progetti: Pietro Bartolini, Luana Berbeglia, Giacomo Borselli, Confindustria Firenze Area ASEQ Il team work: Luana Berbeglia, Giacomo Borselli, Simona Digiacomo, Francesco Bellitta, Luca Bennati e Sara Balli di Confindustria Firenze e Cecilia Armellini e Laura Fantechi (collaboratori esterni) I Presidenti dei tre territori coinvolti nei Progetti: Mauro Toccafondi, Sezione Area Mugello e Valdisieve Alfredo Coltelli, Sezione Fiorentina Sud Chianti Federico Bigazzi, Sezione Valdarno Superiore Nord I Gestori dei Servizi Pubblici Locali: A.E.R. Spa, Publiambiente Spa, S.A.FI. Sp,. La Provincia di Firenze e in particolare Emilio Galanti, Lorella Lentucci e l’ex assessore all’ambiente Luigi Nigi. Le organizzazioni che hanno ospitato le attività dei progetti: i Comuni di Barberino di Mugello, Pontassieve e San Casciano e le aziende Hospital Consulting spa; Gruppo Alimentare in Toscana spa. Il realizzatore dei loghi dei Progetti, Cecilia Armellini. I relatori delle attività seminariali: Silvia Bargigli (Istituto De Angeli srl); Angelo Biggioggero (Ruffino srl); Andrea Bray (L.Manetti-H.Roberts & CpA); Stefano Chiari, Domenico Scamardella e Marco Calonaci (Quadrifoglio Spa); Franco Cristo (S.A.FI. spa); Roberto Del Buono (Affidavit srl); Massimiliano Di Mattia (ARRR spa); Rossella Francalanci e Daniele Gramigni (ARPAT); Francesca Forni e Laura Pampaloni (Provincia di Firenze); Fabio Guidotti (Silo srl); Nicola Mattiazzo (A.E.R. spa); Franco Mori e Enrico Baldacci (Publiambiente Spa); Claudio Tonarelli (Comune di Bagno a Ripoli), Paolo Ulivelli (CCIAA Firenze)

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