sabaudian military biographies xviii century

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Who’s who A Joseph François Xavier Hippolyte, cavaliere Ab-Iberg o d’Iberg, nato nel 1716 nel cantone di Schweiz, entrò il 1° settembre 1732 al servizio del re di Sardegna, come alfiere sovranumero nel reggimento di Riedtmann; sottotenente il 7 marzo 1734, tenente il 3 gennaio 1736, capitan tenente il 19 maggio 1742 e ottenne la graduazione di capitano di fanteria il 27 febbraio 1747 e si distinse in tutte le campagne di guerra; il 22 febbraio 1759 ottenne una compagnia nel reggimento, ora di Kalbermatten, il 4 dicembre 1768 ebbe la graduazione di maggiore di fanteria ed il 12 febbraio 1770 divenne maggiore effettivo del reggimento; il 25 settembre 1774 fu nominato tenente colonnello della brigata valesana di Kalbermatten. Il 6 luglio 1775 ottenne la commissione di colonnello di fanteria; quella di colonnello comandante la brigata valesana di Courten il 2 novembre 1782 ed il grado di brigadiere il 20 agosto 1783. Nel 1789 venne nominato maggiore generale. May de Romainmoitier “Histoire Militaire de la Suisse” Cav. Giovanni Matteo Albertengo di Bagnolo. Era entrato nel reggimento Dragoni del Genevois come cadetto nel 1730, cornetta nel 1733. Era stato promosso tenente colonnello il 13 dicembre 1763, colonnello il 25 aprile 1770. Giuseppe Alciati (+ 1751). Arruolatosi nell’esercito ducale nel Reggimento Maffei col grado di alfiere, transitò nel Reggimento di Fanteria d’Ordinanza Provinciale Vercelli il 5 settembre 1713 col grado di luogotenente. Il 6 aprile 1714 era capitano, maggiore il 4 febbraio 1734, e quindi tenente colonnello il 13 marzo 1735. Con il grado di colonnello comandò il reggimento all’assedio di Cuneo nel 1744, del quale era ufficiale titolare dal 5 gennaio 1742. Promosso Brigadiere l’11 maggio 1745 (“à risultanza dalla distinzione dè suoi comportamenti in congiunzione della passata memorabile difesa di Cuneo”) fu destinato a comandare un corpo composto da 4 battaglioni e reparti di milizia destinati a bloccare l’alta Val Tanaro durante la campagna del 1745. Lo stesso anno, il 27 febbraio, era stato trasferito alla fanteria d’Ordinanza Nazionale al comando del Reggimento Monferrato. L’Alciati fu promosso Maggior Generale il 18 gennaio 1747. Prese parte il 19 luglio 1747 alla battaglia dell’Assietta. Combattè alla butta e venne sul far della sera inviato a presidiare la comunicazione tra questa e il Gran Serin. Colpito da malattia il giorno seguente la battaglia, fu destinato prima al comando della città di Novara, quindi si ritirò a vita privata. Il conte Catalano Alfieri, dei signori di Magliano, Ferrere e Castellinaldo, conte di Castagnole delle Lanze, aveva levato il reggimento per ordine del duca Vittorio Amedeo I con il suo proprio nome, apparteneva ad un’antica e nobile famiglia d’Asti ed aveva fatto le sue prime esperienze militari all’assedio di Verrua nel 1625 in qualità di volontario della milizia astigiana. Si trovò alle prese di Alba, Trino e di Monastero. Ai fatti di Samperpe e Susa era cornetta del marchese Mussi e combattè contro i Francesi come luogotenente e poi come comandante di compagnia, la quale essendo poi stata riformata, il conte Alfieri venne provvisto della carica di colonnello della milizia astigiana. In questa qualità sorprese il castello di Vincio, si trovò alla presa della Rocca della

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Military Biographies of the XVIII Century's Sabaudian Army

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Who’s who

A

Joseph François Xavier Hippolyte, cavaliere Ab-Iberg o d’Iberg, nato nel 1716 nel cantone di Schweiz, entrò il 1° settembre 1732 al servizio del re di Sardegna, come alfiere sovranumero nel reggimento di Riedtmann; sottotenente il 7 marzo 1734, tenente il 3 gennaio 1736, capitan tenente il 19 maggio 1742 e ottenne la graduazione di capitano di fanteria il 27 febbraio 1747 e si distinse in tutte le campagne di guerra; il 22 febbraio 1759 ottenne una compagnia nel reggimento, ora di Kalbermatten, il 4 dicembre 1768 ebbe la graduazione di maggiore di fanteria ed il 12 febbraio 1770 divenne maggiore effettivo del reggimento; il 25 settembre 1774 fu nominato tenente colonnello della brigata valesana di Kalbermatten. Il 6 luglio 1775 ottenne la commissione di colonnello di fanteria; quella di colonnello comandante la brigata valesana di Courten il 2 novembre 1782 ed il grado di brigadiere il 20 agosto 1783. Nel 1789 venne nominato maggiore generale. May de Romainmoitier “Histoire Militaire de la Suisse”

Cav. Giovanni Matteo Albertengo di Bagnolo. Era entrato nel reggimento Dragoni del Genevois come cadetto nel 1730, cornetta nel 1733. Era stato promosso tenente colonnello il 13 dicembre 1763, colonnello il 25 aprile 1770.

Giuseppe Alciati (+ 1751). Arruolatosi nell’esercito ducale nel Reggimento Maffei col grado di alfiere, transitò nel Reggimento di Fanteria d’Ordinanza Provinciale Vercelli il 5 settembre 1713 col grado di luogotenente. Il 6 aprile 1714 era capitano, maggiore il 4 febbraio 1734, e quindi tenente colonnello il 13 marzo 1735. Con il grado di colonnello comandò il reggimento all’assedio di Cuneo nel 1744, del quale era ufficiale titolare dal 5 gennaio 1742. Promosso Brigadiere l’11 maggio 1745 (“à risultanza dalla distinzione dè suoi comportamenti in congiunzione della passata memorabile difesa di Cuneo”) fu destinato a comandare un corpo composto da 4 battaglioni e reparti di milizia destinati a bloccare l’alta Val Tanaro durante la campagna del 1745. Lo stesso anno, il 27 febbraio, era stato trasferito alla fanteria d’Ordinanza Nazionale al comando del Reggimento Monferrato. L’Alciati fu promosso Maggior Generale il 18 gennaio 1747. Prese parte il 19 luglio 1747 alla battaglia dell’Assietta. Combattè alla butta e venne sul far della sera inviato a presidiare la comunicazione tra questa e il Gran Serin. Colpito da malattia il giorno seguente la battaglia, fu destinato prima al comando della città di Novara, quindi si ritirò a vita privata.

Il conte Catalano Alfieri, dei signori di Magliano, Ferrere e Castellinaldo, conte di Castagnole delle Lanze, aveva levato il reggimento per ordine del duca Vittorio Amedeo I con il suo proprio nome, apparteneva ad un’antica e nobile famiglia d’Asti ed aveva fatto le sue prime esperienze militari all’assedio di Verrua nel 1625 in qualità di volontario della milizia astigiana. Si trovò alle prese di Alba, Trino e di Monastero. Ai fatti di Samperpe e Susa era cornetta del marchese Mussi e combattè contro i Francesi come luogotenente e poi come comandante di compagnia, la quale essendo poi stata riformata, il conte Alfieri venne provvisto della carica di colonnello della milizia astigiana. In questa qualità sorprese il castello di Vincio, si trovò alla presa della Rocca della Rocchetta e di Annone. Nel 1635 fu costituito mastro di campo d’ordinanza e indi governatore della cittadella d’Asti. Nel principio della guerra civile si portò al soccorso del Cengio ove, dopo sette ore di combattimento colla perdita di una gran parte dei suoi, riportò tre ferite di moschetto e valorosamente protesse la ritirata dell’esercito. Durante la stessa guerra civile gli fu saccheggiata la casa, in cui ricompensa la duchessa Cristina gli accordò una pensione di £ 1.000, provvedendolo inoltre di una compagnia di archibugieri a cavallo e del comando di Saluzzo, ove disfece due compagnie di cavalli e prese la cornetta. Si trovò inoltre al fatto di Casale, indi all’assedio di Torino, ove diede saggio di valore, sicchè alla morte del conte Scaglia fù da Madama Reale provvisto della carica di colonnello del reggimento di S.A.R. col quale sorprese due volte il castello di Bubbio e Govone, e quello di Canale, prese e riprese quello di Calosso e dopo essersi trovato in tante occasioni all’assalto di Ceva si segnalò per sommo coraggio e vi rimase gravemente ferito ad un braccio, onde per testificargliene gratitudine Madama Reale gli affidò il governo del marchesato di Ceva e delle Langhe. Ivi ei rimase sette anni, durante i quali fece demolire il castello delle Carcare e Calizzano e Dego. Dopo la restituzione fatta dal Re di Francia della città di Trino, il conte Alfieri con patente 1° gennaio 1649 venne nominato governatore di quella piazza e contemporaneamente mastro di campo generale dell’armata collo stipendio di £ 3.000. Ei cuopriva quella carica quando nel 1652 Trino fu sorpresa dagli Spagnuoli e vi fu reintegrato il 20 luglio 1658 in cui ebbe luogo il recupero di quella Città. Partecipò alla conquista della fortezza di Trino “nella cui sorpresa nel 1658 per recuperarlo dalle mani dei nemici senza risparmio della sua persona fu il primo che varcato il fosso pieno d’acqua e sormontate le palizzate e rotte le frese si portò al piede del bastione interiore ove si alloggiò con le genti di guerra particolarmente del suo reggimento, dal cui coraggioso atto, atterrito quel governatore fu astretto a restituirci così importante piazza”. Addì 22 marzo 1661 il conte Catalano Alfieri fu creato governatore della città e provincia di Vercelli collo stipendio di £ 6.000 annue e 15 razioni di pane al giorno, oltre la paga di colonnello del reggimento di fanteria piemontese. Cessò dal comando del reggimento nel 1664, cedendolo al figlio. Il 12/4/1670 ricevette, in considerazione dei servizi prestati, la grazia sovrana di una pensione annua di £ 2.000, trasmissibile ai discendenti figli primogeniti nella somma ridotta di £ 1.200. Fu nominato Cavaliere dell’ordine della SS Annunziata, mastro di campo generale e governatore di Momelliano. Fu anche comandante e luogotenente del marchesato di Ceva e terre delle Langhe, governatore di Trino. Il 22/3/1671? il conte Catalano Alfieri venne nominato governatore della città e provincia di Vercelli. Nel settembre 1671 il duca Carlo

Emanuele II gli conferiva la carica di Luogotenente generale della Fanteria. Il 12 marzo 1672 venne nominato luogotenente generale della fanteria e nello stesso anno ebbe il comando supremo delle milizie ducali nella guerra contro la repubblica di Genova. A Castelvecchio sopra Albenga toccò una grave sconfitta. Accusato dai suoi nemici di tradimento venne sottoposto a giudizio e condannato alla pena capitale, che non venne eseguita perché il cordoglio e l’età avanzata troncarono a Catalano Alfieri la vita il giorno 14 settembre 1674 in una torre del castello a Palazzo Madama in Torino. Anche il figlio, conte di Magliano, ebbe a soffrirne, in quanto dal duca Carlo Emanuele II fu privato del comando del reggimento di Piemonte, allora al servizio francese. Tre anni dopo la sua morte fu riveduto il processo e dichiarata la sua innocenza.

Carlo Emanuele Alfieri, conte di Magliano. Fu dispensato dal comando del reggimento (a causa della disgrazia del padre) nel 1674 mentre questo si trovava in campagna al servizio della Francia contro gli Olandesi.

Cav. Giovanni Battista Alfieri. Nel 1754 passa al comando del reggimento della Regina, scambiando l’incarico con il conte Cordero di Pamparato.

Giovanni Battista Pellegrino Alfieri di Cortemilia (Asti, 15 gennaio 1697 - Cagliari 1 aprile 1763). Figlio secondogenito di Gaspare Emanuele Alfieri di Cortemilia (+ 1722) e Giulia Cambiano, era il fratello minore di Antonio Amedeo (1695-1749, padre di Vittorio Alfieri) e in quanto cadetto, fu destinato alla carriera militare. Ufficiale di fanteria, si mise in luce durante la Guerra di Successione d’Austria. Allo scoppio del conflitto era maggiore del Reggimento di Fanteria Provinciale Mondovì, con regia patente del 28 aprile 1739. Il 7 gennaio 1742 passava, con uguale grado, al reggimento Vercelli. Il 15 marzo 1744 veniva promosso tenente colonnello del Reggimento Mondovì. Agli inizi della campagna del 1745 compì una riuscita incursione contro le basi logistiche di Ventimiglia dei corpi francesi dei corpi del Mirepoix e del Lautrec, saccheggiando quanto possibile e distruggendo il rimanente. Per questo il 22 giugno 1745 era promosso al grado di Colonnello del Reggimento di Fanteria provinciale Mondovì. Il 14 ottobre 1745 assumeva il comando delle forze stanziate in Val di Susa a sostituzione del Comm. De Rossi. Il 20 aprile 1754 fu trasferito al comando del Reggimento di Fanteria d’Ordinanza Nazionale La Regina ed infine, il 31 agosto 1755 al Reggimento di Fanteria d’Ordinanza Nazionale Fucilieri. Il 27 febbraio 1757 ottenne a promozione a maggior generale di fanteria, mentre l’anno seguente, il 1 settembre, divenne Governatore di Cuneo. Il 13 gennaio 1761 veniva insignito col grado di luogotenente generale. Il 6 maggio 1762 era nominato Vicerè di Sardegna, dove era già presente il 9 giugno dello stesso anno. E’ sepolto nel Cattedrale di Cagliari. Il suo celebre nipote, Vittorio Alfieri, così ricordava lo zio e tutore; Egli era un uomo stimabile per la sua rettitudine e coraggio: aveva militato con distinzione; aveva un carattere scolpito e fortissimo e le qualità necessarie al ben comandare. Ebbe anche fama di molto ingegno, alquanto però soffocato da una erudizione disordinata, copiosa e loquacissima, spettante la storia sì moderna che antica”.

Emanuele d'Allinges, conte d'Aspremont. Fu promosso maggiore il 2 giugno 1709. Il 17/4/1721 da maggiore del reggimento Piemonte Reale cavalleria passa all’incarico di luogotenente colonnello dei Dragoni del Genevois. “Luog.e Colonnello del Regim.o Dragoni Genevois d’an 48. Entrato al servizo in qualità di volonttario nel Regim.o Dragoni S.M. nel 1697, li 9 aprile 1701 è stato fatto cornetta in d.o regimento, li 19 gennaro è pssato Marescialo di Logis della Prima Comp.a Guardie del Corpo. Li 2 giugno 1709 è stato fatto maggiore del Reggimento R.le Cavalleria, e li 16 marzo 1721 e passatp Luog.e Colonello del sud.o Reg.o Dragoni Genevois. S’è trovato all’assalto delle altezza di Vico, alla ritirata di Monastero, nè distaccamenti commandati da M. Precontal e St. Etienne come volontario E’ stato commandato sotto gl’ordini del Gente Martini per andar al socorso di Pisa. Fu pure del distaccamento, che entrò in Castelalfiere. All’affare di Cirié fece la retroguardia col Gente Martini; all’affare di Saluzzo fu commandato da S.M. per andar à riconoscere il nemico, et hebbe un cavallo ucciso. S’è pure ritrovato alla battaglia di Torino, all’assedio di Pissighitone, all’affare di Verzolo, ove fu il primo che assallì il nemico”.

Francesco, conte d'Allinges. Dell’antica famiglia d’Allinges (o Alinges) -che prendeva il nome, non a caso, da un castello fortezza nella regione del Chablais, e che era stata presente con un certo peso a corte e nel corpo di guardia sin dal primo Seicento- risultano un François (nato nel 1633, autore di un testamento datato 1726), che fu colonnello del reggimento Dragoni di SAR, e suo nipote (il figlio di suo fratello Marie Joseph, marchese di Coudrée e di Lullin, cavaliere dell’Annunziata, cornetta bianca della nobiltà di Savoia, gran croce mauriziana e governatore dei principi sabaudi, inviato alle corti di Vienna, Londra e Parigi, ministro di Stato e luogotenente generale del Ducato di Savoia) François Louis Emmanuel (battezzato nel 1682), conte d’Apremont, cavaliere gran croce e commendatore mauriziano, luogotenente generale, governatore della di Nizza, generale delle galere, comandante generale dell’armata sabauda in Lombardia, caduto per le ferite ricevute nella battaglia di Camposanto. DE FORAS, vol.I, pp. 28-29; GALLI, II, p.621

Jean Jacques Joseph Alt (1653-1716), insignito in Piemonte con quell’onorificenza mauriziana cui l’imperatore aggiungeva nel 1704 il titolo di «Alt de Tiefenthal». La fama di esperto guerriero partiva da una condizione patrizia alquanto fiorente. Sin dal XIV secolo, infatti, gli Alt si erano spesi per cementare rapporti da un lato -in Savoia- con i Sales, dall’altro -in Svizzera- con noti casati quali i Meys di Zurigo, i Russ di Lucerna, i Cleri, i Praroman, i Reiff d’Affry, i Maillard, i Manneberg, i Toeringen e i Diesbach di Friburgo. A Friburgo, prima che lo diventasse anche Jean,

suo padre era stato nominato consigliere di Stato. La precocissima e fulminea carriera militare di Jean Alt (iniziata in Francia, nel reggimento Pfyffer, con i gradi di capitano, e conclusa nel primo Settecento in Piemonte a seguito di gravi ferite riportate in combattimento) sarebbe stata proseguita dal figlio Joseph Protais (1676-1741), che gli subentrava come colonnello-proprietario nello stesso reggimento, mentre egli si ritirava in patria divenendo tesoriere (1705) e infine balivo di Lucerna.

Giovanni Amat Malliano dei Baroni di Sorso, poi Marchese di San Maurizio. Nato il 19 agosto 1753. Prestò servizio nel reggimento di Sardegna ove nel 1788 era capitano, insignito del Cavalierato di Giustizia dell’ordine dei SS Maurizio e Lazzaro. Nel 1795 ne divenne maggiore e nel 1796 tenente colonnello. Nel 1799 venne nominato Primo Scudiere e Gentiluomo di Camera del re; nel 18008 venne decorato della Gran Croce dell’ordine dei SS Maurizio e Lazzaro, nel 1815 Luogotenente Generale delle truppe di fanteria e nello stesso anno Governatore della città e provincia di Tortona. Nello stesso anno venne creato Marchese di San Maurizio. Nel 1816 divenne generale delle Armate e nel 1821 Grande di Corona, infine nel 1831 Cavaliere dell’ordine supremo della SS Annunziata. Morì a Genova il 15 marzo 1833.

Alessandro Amoretti (+1783), Tenente Colonnello del Reggimento Savoia Cavalleria dal 22 luglio 1768, Colonnello Comandante del Reggimento Aosta dal 20 settembre 1774, promosso a Brigadiere di Cavalleria il 20 novembre 1775, Colonnello Comandante del Reggimento Dragoni di Sua Maestà dal 22 novembre 1780, promosso a Maggior Generale di Cavalleria il 12 febbraio 1781. Bibl Vat Ms Patetta 1298.

Cav. Carlo Giuseppe Ignazio Asinari di Mombercelli. Già dal 1708 capitano dei granatieri nel 2° battaglione e poi nel 1°. Promosso brigadiere di fanteria il 12/2/1734.

Jean Pierre Audibert, nato a Montpellier nel 1689, di religione protestante, divenne un bourgeois di Vevai che, emigrato dalla Linguadoca dopo la revoca dell’editto di Nantes, si era naturalizzato nel cantone di Berna nel 1703. Nello stesso anno 1703 entrò al servizio sabaudo nel reggimento Desportes; nel 1710 levò una compagnia per lo stesso reggimento. Nel 1722 riceveva il grado di maggiore nel reggimento Deportes e nel 1724, essendosi sin da giovane applicato allo studio della matematica, dal reggimento passò al servizio del Genio, ove continuò a servire fino al 1733. Rientrato nei ranghi dello stesso reggimento Deportes nel 1733, ne divenne colonnello in 2° e proprietario nel 1736 avendo comandato il reggimento con la massima distinzione nelle campagne del 1734 e del 1735; brigadiere il 5 gennaio 1739; fece le campagne di guerra tra il 1743 ed il 1745 in qualità di maresciallo generale di logis, generale maggiore, carica che ricevette dal re il 10 luglio 1742. Il 1° febbraio 1744 venne avanzato al grado di maggiore generale ed il 9 maggio 1745 a quello di luogotenente generale. Seccato di non essere stato nominato generale della fanteria il 26 marzo 1746, insieme al tenente generale barone di Leutrum, che egli stesso nel 1744 aveva indicato al Re come l’ufficiale più capace di difendere Cuneo contro l’esercito nemico combinato, il 2 aprile successivo Audibert chiese congedo, che prima rifuitato venne infine accordato con una pensione estremamente generosa. Ritiratosi a Vevai e morì il 10 ottobre 1763 nel suo castello di Renans vicino a Losanna. May de Romainmoitier "Histoire Militaire de la Suisse".

Giovanni Francesco Avogadro di Casanova. Si distinse alla testa del suo reggimento in Valle Stura di Demonte ai combattimenti di Sambuco (15 agosto – 14 settembre 1794).

Cav. Felice Antonio Maria Gioacchino Avogadro di Quinto. Appartenente a famiglia patrizia di Vercelli, nacque in questa città il 26/6/1723 dal conte Paolo Casimiro e dalla contessa Maria Delfina Argenteri di Barsezio. Entrò al servizio militare nel 1741 come cadetto del reggimento Savoia Cavalleria, nel quale fu nominato cornetta l’11/4/1743 e vi raggiunse il grado di maggiore il 15/4/1776. Promosso luogotenente colonnello nei Dragoni della Regina il 20/4/1781, vi ebbe il grado di colonnello il 1° aprile 1787, seguitando però nell’impiego di luogotenente colonnello sino al 20/8/1788 in cui fu fatto colonnello del reggimento Dragoni di Piemonte. Il 1° agosto 1790 venne promosso brigadiere d’armata ed il 24/3/1793 maggiore generale di cavalleria, ma queste promozioni non lo distolsero dal comando dei Dragoni di Piemonte, che egli resse durante la guerra contro i Francesi sino al 27/2/1796, quando fu nominato governatore di Vigevano senza obbligo di residenza. Il suo nome è ricordato onorevolmente nei vari brevetti di nomina “per avere comandato un distaccamento di volontari durante la guerra contro i Gallo-Ispani, e dato prove di valorosa fermezza in un’occasione, nella quale inseguendo la retroguardia dell’armata nemica fece più di cento prigionieri.” In ultimo coprì la carica di Grande Ospitaliere dell’Ordine dei SS Maurizio e Lazzaro, di cui era Gran Croce e morì in Torino nel 1814.

Cav. Giuseppe Amedeo Avogadro di Ronco. Compì l’intera sua carriera nel reggimento della Marina. Venne nominato alfiere il 4/5/1766, luogotenente il 24/7/1771; Capitan Tenente il 26/12/1774; Capitano il 28/5/1781, Capitano dei Cacciatori il 26/6/1786 e Capitano dei Granatieri il 5/10/1787. Fu quindi Maggiore di Battaglione l’11/8/1790, Maggiore di Reggimento il 10/1/1792, Luogotenente colonnello il 25/2/1793 e Colonnello il 19/4/1795.

B

Nicolas Bachman an der Letz, baron de Nafels (1740-1831) già tenente colonnello del reggimento Boccard al servizio francese. Nel 1794 diviene maggiore generale, comandante in seconda nel ducato d’Aosta; nel 1795 Cavaliere dell’Ordine dei SS Maurizio e Lazzaro. Licenziato dai Francesi, nel 1799-1801 comanda un reggimento d’emigrati svizzeri contro i francesi e nel 1815 divenne generale in capo dell’esercito svizzero.

Conte Carlo Giuseppe Badat. Era stato nominato Alfiere nel 1726. Già luogotenente colonnello. Il 14/4/1769 viene nominato generale dell’Armi del regno di Sardegna.

Fra' Cesare Badat. Nato a Vercelli. Nel 1674 divenne governatore di Villanova d’Asti. Nel 1675 fu nominato Maresciallo di Campo.

Karl Wilhelm, principe di Baden-Dourlac e di Hochberg. Il 14 maggio 1745 ricevette la promozione a Brigadiere di Fanteria; “si è condotto nelle diverse militari imprese, ce si sono nel corso di questa guerra presentate in Italia, in Savoia e in Piemonte, con aver in quella dell’attacco de Trinceramenti della Madonna dell’Olmo riportata una leggiera ferita, nel mentre che ritrovavasi alla testa di un corpo di granatieri”.

Cav. Antonio Domenico Balbiano. Già luogotenente colonnello del reggimento Dragoni di Piemonte. Cavaliere gerosolimitano iscritto nei ruoli dell’ordine nel 1661, apparteneva a una delle più antiche e illustri famiglie chieresi. MANNO, XXVI, II, p.143.

Cesare Alberico della seconda linea dei Balbiano di Viale (Torino 1687-Chieri 1765). Era stato luogotenente nel Rgt Guardie il 12 marzo 1704, poi congedatosi. Già luogotenente colonnello del reggimento provinciale di Torino (7 settembre 1713), partecipò alla campagna in Sicilia, divenendo successivamente gentiluomo di Camera, raggiungendo il grado di colonnello il 28 marzo 1730. Lasciò il comando del reggimento nel 1739 avendo ottenuto il comando del Novarese. La sua discendenza avrebbe annoverato scudieri e cavalieri d’onore ammessi a corte, primo fra tutti Carlo Gerolamo Gaetano, suo primo figlio maschio (cornetta delle guardie del corpo e luogotenente colonnello di cavalleria nel 1763, colonnello nel 1768, maggior generale nel 1774, capitano delle guardie del corpo nel 1775, tenente generale nel 1780 e generale di cavalleria nel 1789). Del resto, il nonno paterno di Cesare Alberico era stato governatore di Chieri (Gerolamo Francesco, maggiordomo ducale). Ivi, II, p.145.

Francesco Giacinto Barosio (o Barozio), barone di Lessona. Già luogotenente colonnello del reggimento. Il 28/4/1722 è nominato colonnello del reggimento di fanteria di Sicilia, in luogo del principe di Valguarnera, promosso ad altro incarico. Dopo la nomina del luogotenente colonnello Barozio ad altro impiego non fu nominato per lungo tempo alcun successore. Le 4 compagnie a cui si era ridotta la composizione del reggimento, il quale viene poi qualificato in molti documenti amministrativi come Battaglione della Marina, dovendo prestare servizio sulle Galere, dipendevano ciascuna dal proprio capitano. Il 19 dicembre 1728 il capitano della 1a compagnia Giacomo Dalton, viene promosso al grado di maggiore, continuando nel comando della propria compagnia, ma non risulta che lo stesso esercitasse il comando supremo sulle altre. Da colonnello della fanteria siciliana, Pietro Francesco Giacinto († 1735), della seconda linea dei Barozzi o Barossio, sarebbe diventato comandante di Cuneo (1732). Nel ramo principale della famiglia alcuni membri servirono per i Savoia le corazze e la cavalleria: in età amedeana, Vittorio Amedeo († 1727), capitano nel reggimento Savoia cavalleria. MANNO, II, p.192.

Giovanni Battista, vassallo De Beyrin. Già luogotenente colonnello del reggimento Savoia Cavalleria. Il 19 febbraio 1711 fu promosso colonnello dei Dragoni di Piemonte e comandò questo reggimento fino al 25 marzo 1721, quando fu nominato governatore della città e provincia del Mondovì e mandamento di Ceva. Morì il 4 luglio 1724.

Conte Giano Bellegarde d'Entremont. Già colonnello del reggimento provinciale Tarantasia; In questo reparto aveva raggiunto il grado di capitano il 17 maggio 1721, sebbene con le riforme del 1713 fosse stato riformato. Il 10 febbraio 1734 diveniva maggiore, tenente colonnello il 17 marzo 1735. Il 9 maggio 1745 era stato elevato al grado di Brigadiere di Fanteria “con averci dare le più lodevoli riprove della sua antica fermezza, zelo e valore, sia in occasione della memorabile difesa de trinceramenti di Villafranca che all’attacco di quelli di Madonna dell’Olmo, nel quale vi restò leggiermente ferito”. Fu in seguito promosso maggiore generale delle RR Armate. Agli inizi del 1748 passa a comandare il reggimento di fanteria di Savoia. Nel luglio 1755 veniva nominato capitano della 1 a compagnia delle Guardie del Corpo.

Jean François Martin Belmont (Schwyz 1746 – Torino 1829). Nel 1790 fu nominato cavaliere dell’Ordine di San Maurizio e Lazzaro. Nel dicembre del 1798, sciolto dal giuramento di fedeltà al Re di Sardegna, entrò al servizio della Repubblica francese come comandante della 1ére Légion helvétique. Nel 1814, restaurata la monarchia sabauda, divenne colonnello della Guardia Svizzera a Torino. Nel 1821 ricevette da Re Carlo Felice la Gran Croce dell’Ordine di San Maurizio e Lazzaro.

Simon Belmont di Schwyz (1668-1732). Figlio di un militare al servizio francese, entrò al servizio del duca di Savoia nel 1694 nel reggimento svizzero, passando poi al grado di maggiore il 15/3/1709 nel reggimento de la Reine. Partecipò a tutte le campagne di quella sanguinosa guerra distinguendosi per valore, divenendo luogotenente colonnello il 18/1/1713 del reggimento di Hackbrett. In tale qualità fece le tre campagne in Sicilia; divenne colonnello comandante nel 3/6/1723 e colonnello proprietario nel 1731, essendo poi promosso il 3/5/1731 al governo di Cuneo, mettendovi di guarnigione il suo reggimento. In questa piazza morì l’8/3/1732.

Carlo Emanuele Bertone, conte di Sambuy. Durante la Guerra delle Alpi col grado di Tenente Generale fu incaricato di organizzare la difesa della Valle d’Aosta. Nel 1793, in contrasto con il Marchese di Cordon, fu trasferito a Torino quale nuovo comandante della guarnigione. Il 27 marzo 1793 divenne comandante del reggimento di formazione che raggruppava il II° ed il X° battaglione granatieri.

Giulio Cesare Bertone, conte di Sambuy († Casale, 1754). Da maggiore a tenente colonnello (2/11/1719), colonnello «in secondo» (17/8/1725) e colonnello (1730) del reggimento Monferrato a brigadiere (1734), maresciallo di campo (1737) e infine generale (1747) di fanteria, avrebbe retto il governatorato di Valenza (1739), Susa (1743) e Casale (1747), concludendo la propria carriera con il grado di generale di fanteria. La posizione a corte e nell’esercito di questo ramo (il principale) dei Balbo Bertone si sarebbe rafforzata con i figli di Giulio Cesare: il primogenito Carlo Emanuele (†1803), gentiluomo di Camera, grande di Corona (1796), ufficiale in diversi reggimenti di fanteria provinciale, tenente generale e ispettore della fanteria (1789); e Giuseppe, tenente colonnello (1786), colonnello (1789) e brigadiere (1793) di fanteria, nonché colonnello dei granatieri (1791) e infine maggior generale (1794). MANNO, II, p.153.

Vassallo Michel du Bettex. Nel 1759 risulta capitano del reggimento. Divenne in seguito (23/6/1765) capitano dei granatieri, indi (1769) maggiore e (29/6/1771) tenente colonnello del reggimento stesso. “Diede molte prove di valore nelle precedenti guerre e fu ferito all’assalto del fortino di Valenza, alla battaglia di Camposanto ed a quella della Madonna dell’Olmo”. Con RR Patenti del 20/2/1776 viene promosso governatore del Forte della Brunetta.

Cav. Carlo Bianco di Miradolo. Già luogotenente colonnello del reggimento della Regina. Il medesimo ha dato prove di attività ed esattezza nella scorsa campagna, durante la quale comandò il 2° battaglione del reggimento della Regina.

Carlo Alberto Biandrate Aldobrandino San Giorgio (Torino 6 dicembre 1662 – caduto in combattimento presso Saluzzo 1706). Patrizio di Ravenna, fu dapprima Tenente Colonnello del Reggimento di Fanteria d’Ordinanza Nazionale La Marina (vedi La Marina II) nelle Armate del Duca di Savoia, quindi divenne Colonnello Comandante del Reggimento di Fanteria d’Ordinanza Nazionale Piemonte nelle Armate del Duca di Savoia dal 1689, Capitano delle Guardie del Corpo del Duca di Savoia dal 1697, Gentiluomo di Camera del Duca di Savoia .

Carlo Francesco Biandrate Aldobrandino, Conte di Ales. Discendente da un’antica famiglia originaria del Novarese, e in particolare da quel ramo dei Biandrate Aldobrandino che avevano dato, dal Cinquecento, diversi diplomatici ed alti ufficiali al servizio dei Savoia, Carlo (Torino 1662 - m. in guerra 1709 altrove segnalato presso Saluzzo negli scontri estivi del 1706) era figlio di Guido Francesco Maria († Torino, 1724), gran mastro della Casa reale, governatore di Mondovì (1671), cavaliere dell’Annunziata (1696), ambasciatore in Spagna (1708) e infine, dopo la nomina a presiedere la commissione per l’annessione della provincia di nuovo acquisto, governatore generale del Monferrato (1713). Tenente colonnello nel reggimento Marina e colonnello in quello di Piemonte (1689), Carlo sarebbe diventato anche capitano delle guardie del corpo (1697) e gentiluomo di Camera, contribuendo ad arricchire il patrimonio della famiglia (che aveva ricevuto l’investitura marchionale dall’imperatore sin dalla fine del Quattrocento) grazie alle nozze con Emerenziana Maria Veronica Del Carretto, figlia del marchese di Bagnasco e di Cristina Emerenziana Merat de la Croix, a sua volta erede di Pietro Filiberto Roncas; fu così che gli Aldobrandino Biandrate riuscirono ad incamerare feudi dei Del Carretto e dei Roncas. In questa linea familiare, almeno nella generazione immediatamente successiva, la carriera delle armi sarebbe stata coltivata ancora dal figlio di Carlo: Guido Gaetano, un ufficiale di cavalleria, maggiore di piazza a Casale e gentiluomo di corte. Più articolata l’esperienza del fratello di Carlo, Francesco Giacinto: cavaliere mauriziano (1682), maggiore nel reggimento Marina, egli si sarebbe fatto prete, trasferendosi a Roma e di qui partendo in missione per l’estremo Oriente. MANNO, II, p.290.

Guido Francesco Maria Biandrate Aldobrandino San Giorgio (1635 ca. - Torino 6 maggio 1724), 3° Marchese di Rivarolo (feudo devoluto alla Corona nel 1720 in forza del Regio Editto sui feudi che annullava tutte le investiture concesse a titolo gratuito), Marchese di Volpiano dal 1 luglio 1711 (per avere acquistato le ragioni sul titolo Marchionale del Conte Giambattista Biandrate San Giorgio Ceva), 3° Conte di Balangero con Mathi e Cascina delle Cafasse, 5° Conte di Vesme, Conte di San Giorgio (acquistò la totalità del feudo comparndo le porzioni del Conte Giambattista Biandrate San Giorgio Ceva in data 1 luglio 1711) e Biandrate, 3° Conte di Corsione (vendette il feudo nel 1673 ai Roero di Sciolze), Conte della Castellata del Valpergato e di Pont e Valli con Cuorgnè, Salassa, Pertusio, Prascorsano, Sale di Canischio, Pratiglione, San Colombano e San Ponzio ed il retro feudo di Salto e Priasco, Signore di

Alice, Castelrochero (retrocedette la sua parte di feudo al Duca di Mantova nel 1703) e di San Giorgio degli Scarampi, Signore di Corio e Rocca di Corio, Signore di Bossolasco e di Valle di Bormida (feudi che vendette ai Pallavicino all’inizio del XVIII secolo), Signore di Castelletto d’Ussone e Saleggio (feudi devoluti alla Corona nel 1720 in forza del Regio Editto sui feudi che annullava tutte le investiture concesse a titolo gratuito), Signore di Ciconio, Lusiglié, Cucceglio, Orio, Montalenghe, Foglizzo e Volpiano, Signore di 1/2 della Bosia (vende il feudo nel 1676 ai Robbio), Signore di 1/2 di Castino, ebbe l’investitura dei feudi il 1 luglio 1655 ed il 21 giugno 1669. Patrizio di Ravenna, fu nominato Cavaliere dell’Ordine Supremo della Santissima Annunziata con Brevetto del 29 dicembre 1696, nominato Governatore di Mondovì con Lettere Patenti del 20 marzo 1671, Gentiluomo di Camera del Duca di Savoia, Governatore del Castello e del Forte di Nizza dal 168?. Maresciallo di Campo delle Armate del Duca di Savoia, venne nominato Commissario Generale per ricevere il Monferrato con Lettere Patenti del 12 agosto 1708, Governatore Generale del Monferrato dal 1708 al 1713, Gran Maestro della Real Casa dal 1713.

Augusto Renato Birago (+ Torino 15 luglio 1746), 2° Conte di Borgaro Torinese dal 1710; fonda una commenda di Malta per il Marchese di Roccavione, Gentiluomo di Camera del Duca di Savoia nel 1698, Vicegovernatore dei principi il 1 marzo 1708, Colonnello del Reggimento Savoia Cavalleria, Generale di battaglia nel 1719, Capitano della terza compagnia delle Guardie del Corpo, Tenente Maresciallo dal 23 settembre 1731, Generalissimo della cavalleria il 15 febbraio 1734, Gran Maestro della Real Casa il 20-4-1736, Generalissimo dell’esercito dal 22 maggio 1744, Cavaliere d’Onore della Regina di Sardegna nel 1722 e 1730, Cavaliere dell’Ordine della SS. Annunziata il 19 marzo 1719.

Tommaso Antonio Lodovico Birago Landri Trotti, marchese di Roccavione. Nato a Torino il 21/6/1672, morto nel 1735. 1° scudiere del principe di Carignano, 3° Marchese di Roccavione dal 1713, Primo Scudiero del Principe di Carignano, Colonnello nel reggimento Piemonte Reale, Governatore di Vercelli, Tenente Generale di Cavalleria. Fu promosso capitano nel Reggimento Piemonte Reale il 23 luglio 1692,maggiore il 1 marzo 1697 e tenente colonnello il 1 maggio 1702. Il 24 maggio 1707 fu inviato a comandare il Savoia Cavalleria facente funzione di colonnello, grado che gli fu confermato il 29 maggio 1709; governatore di Vercelli, generale di battaglia (11/8/1725) e luogotenente generale di Cavalleria. Sulla famiglia dei Birago, giunti nel Cinquecento in Piemonte dal Milanese militando tra le fila dell’esercito francese, cfr. G.MOLA di NOMAGLIO, I Birago nella storia della Valle Maira, «Bollettino della Società per gli studi storici, archeologici ed artistici della Provincia di Cuneo», 1985, p.126; ID., La presenza feudale dei Birago nel Cuneese: i marchesi di Roccavione e i conti di Roaschia , ivi, 1989, p.205. A dar origine al ramo di Roccavione era stato il nonno di Tommaso (Giovanni Tommaso), un colonnello di cavalleria al servizio della Francia e, insieme, gentiluomo di Casa Savoia, infeudato nel 1640. Tommaso Birago (Torino, 1672-+1735) fu primo scudiere del principe di Carignano, colonnello nel reggimento Savoia Cavalleria, governatore di Vercelli (1733), tenente generale di cavalleria. In questo ramo della famiglia (estintosi nel primo Ottocento) avrebbe percorso ancora una brillante carriera da ufficiale di cavalleria, coinvolto nelle campagne militari di Lombardia, il figlio primogenito di Tommaso, Giuseppe (Torino, 1706-ivi, 1779). MANNO, II, p. 312.

Cav. Pietro Arbalestier de Blagnac (+Torino, gennaio 1705). Era il fratello di Renè, colonnello del Reggimento Piemonte. Era stato capitano dei Granatieri nel 2° battaglione del reggimento delle Guardie. Il 28 ottobre 1700 era stato promosso colonnello comandante del Reggimento di fanteria d’Ordinanza Nazionale Saluzzo; È morto à Torino di una malattia cagionata da una ferita ricevuta sotto Invrea il colonnello Blagnac fratello dell’altro, che si scrisse morto sotto Verrua, ed hà lasciato in opere pie tutto il suo patrimonio, compianto generalmente da tutti i soldati per la sua pietà e valore [A.S.Vat. Nunz. Savoia, 16 gennaio 1705].

Renè Arbalestrier de Blagnac (+ Verrua, 10 dicembre 1704). Alfiere soprannumerario nel 1678, fu promosso Tenente nel novembre del 1691, Capitano nel 1694, Maggiore l’anno seguente, sempre nel Reggimento Guardie. Nel 1696 comanda la I compagnia granatieri ed è promosso nel 1701 al comando del 3° battaglione. Nel 1702 l’abile ufficiale giunse al grado di Colonnello del Reggimento Piemonte. Allo scoppio delle ostilità con la Francia fu inviato dal Duca in Val di Susa. Su questo fronte comandò l’eroica azione di Chiomonte (28 marzo 1704), di fatto la prima vittoria delle Armi del piemontesi contro i Francesi, che gli aprì le porte della Savoia: il 15 aprile de Blagnac riportò la bandiera del Ducato sotto le mura di Chambery. Costretto infine alla ritirata, ma solo il 28 aprile si decide a rientrare al di qua delle Alpi. Combatte nel giugno dello stesso anno sulle alture della Brunetta a difesa di Susa e del Forte di Santa Maria, ma non potè impedire la caduta della Piazza. Fu ferito una prima volta nel settembre 1704 nell’assedio di Ivrea. Presente all’assedio di Verrua, si batté strenuamente per mantenere in mano piemontese il cammino coperto della Fortezza. Il 23 novembre 1704 fu ferito ad una gamba da una scheggia di bomba. L’8 dicembre avanzò deciso contro il cammino coperto: “Il Colonnello Blagnac che comandava la postazione avanzata sostenne con pochi uomini finché poté, ma vedendosi pressato da tutte le parti fu costretto a gettarsi nel fossato portando con sè un ufficiale prigioniero che trascinava per i capelli, ma egli ebbe la disgrazia d’esser preso prigioniero mentre tentava di mettersi al sicuro; entrando nella caponiera incontrò cinque ufficiali spagnoli che erano entrati da sinistra senza alcun impedimento, e si gettarono su di lui […]; egli fu troppo crudelmente cacciato dal fossato, lo ferirono mortalmente mentre lo portavano via e morì due giorni dopo”. Renè de Blagnac si spense nel campo franco spagnolo il 10 dicembre 1704, dopo aver richiesto, tramite un trombettiere francese, un chirurgo, giunto troppo tardi per salvare la vita al valoroso ufficiale. Fu

proposto anche uno scambio con un Colonnello di artiglieria, ma due ore dopo la trattativa di fatto positivamente conclusa, la guarnigione di Verrua apprese dal nemico la sua morte. Il 12 dicembre il corpo fu rimandato dal duca di Vendôme al Duca di Savoia, che fece celebrare onoranze solenni e pronunciò egli stesso un elogio davanti a tutto l’esercito. [A.S.Vat. Nunz. Savoia] Fu sepolto nel cimitero del Convento dei Cappuccini di Crescentino. Nel secondo dopoguerra l’edificio fu abbattuto e le sue ossa, sebbene riconosciute, vennero disperse.

D. Giuseppe Bologna principe di Sabuci nel 1732, fu nominato capitano comandante della compagnia archibugieri guardie della porta, un altro dei reparti che costituivano la casa militare del sovrano sabaudo, in sostituzione del piemontese conte di S. Albano (9). Rimase in servizio sino al 1740 quando per motivi di salute dovette dimettersi, si ritirò quindi a Palermo dove qualche anno dopo lo raggiunse, quale significativo riconoscimento del servizio prestato e della fedeltà dimostrata, la nomina a gentiluomo di camera ad honores.

Cav. Vittorio Amedeo Bona. Entrato nel reggimento come alfiere nel 1763, venne successivamente nominato luogotenente il 29/3/1771, capitan tenente il 19/12/1774, capitano maggiore il 23/12/1779, capitano dei cacciatori il 25/6/1786, capitano dei granatieri il 30/3/1787, maggiore di battaglione il 30/3/1790, maggiore di reggimento il 18/7/1790, luogotenente colonnello il 25/3/1793 e colonnello il 9/7/1796. Cessò dal comando del reggimento in seguito allo scioglimento del corpo nel giugno 1800.

Nob. Claude Georges de Botteiller. 19/1/1788 Da capitano è nominato capitano dei Cacciatori del reggimento ed il 10/10/1789 capitano dei Granatieri; il 13/8/1790 è promosso maggiore del reggimento e poi luogotenente colonnello.

Carlo Federico, barone di Bourgsdorff. Figlio della moglie di Rehbinder, da cui era stato adottato, assume il comando del reggimento del patrigno.

Cav. Tommaso Bourk. Di nazionalità inglese. Entrò nel reggimento come alfiere il 13/3/1735; divenne capitano il 29/3/1738, capitano dei granatieri il 21/8/1762, luogotenente colonnello il 11/3/1771, colonnello il 26/9/1774; ricevette quindi il grado di brigadiere d’Armata il 23/6/1776. Venne infine nominato governatore di Cagliari e Generale delle Armi in Sardegna il 11/3/1777.

Pietro Giovanni Boursier (Torino 1670 ca -?). “Entrato al servizio nel 1689. Cadetto nel Regimento Guardia, li 29 agosto 1691 è stato fatto luogotenente ler Regimento Saluzzo, nel 1698 Capitano, nel 1706 maggiore, nel 1712 luogotenente colonnello del Regimento Senantes, e riformato nel 1713 è stato fatto colonnello di questo li 8 settembre detto anno. S’è ritrovato all’assedio di Torino, et all’assalto del Forte della Perrosa”.

Barone Teodoro Giacinto di Brempt. Gran Croce Mauriziano; nel 1786 luogotenente generale, Governatore di Cuneo.

Felice Saverio, Vassallo Bruno. Aveva iniziato al carriera come alfiere, nel 1743; fu promosso capitano il 28 maggio 1746.

Cav. Giulio Brusati. Entrò nel reggimento come alfiere il 3/5/1743, luogotenente il 28/5/1746, capitano il 23/1/1759 e capitano dei granatieri il 15/3/1771, luogotenente colonnello il 27/10/1774, colonnello il 21/12/1783. Cessò di appartenere al reggimento delle Guardie nel 1787, per essere stato nominato comandante della città e provincia di Novara.

Francesco Antonio Bueller. Nel 1791 divenne brigadiere di fanteria. Nel settembre 1793 comandava il corpo di spedizione a Tolone.

Albert de Buren di Berna nacque nel 1719 ed entrò il 31 agosto 1737 al servizio del re di Sardegna come tenente nel reggimento di Diesbach, divenne capitan tenente il 5 gennaio 1743, il 1° agosto 1746 divenne capitano effettivo di compagnia; si trovò presente a tutte le azioni di guerra a cui prese parte il reggimento durante la guerra della successione austriaca. Il 2 settembre 1761 fu nominato maggiore del reggimento, ora di Tscharner, ed il 13 novembre 1765 tenente colonnello; il 17 settembre 1774 divenne colonnello comandante la brigata bernese di Tscharner; venne nominato brigadiere il 17 luglio 1776 e avendo ottenuto il baliaggio di Konigsfelden il 19 aprile 1781 si ritirò dal servizio. May de Romainmoitier “Histoire Militaire de la Suisse”.

C

Cav. Carlo Cacherano di Bricherasio. Già capitano nel reggimento (13/4/1734); poi (21/10/1744) capitano dei granatieri, quindi maggiore con grado di luogotenente colonnello, indi luogotenente colonnello effettivo. Nel dicembre 1763 veniva trasferito con lo stesso impiego al comando del reggimento di Saluzzo. Si era particolarmente segnalato nella battaglia della Madonna dell’Olmo, durante la quale era rimasto ferito.

Giovanni Battista Cacherano, conte di Bricherasio. Nato a Bricherasio nel 1706, nel 1734 levò a proprie spese il Reggimento di fanteria d’ordinanza nazionale La Regina. Nel 1742 il Bricherasio prese parte alla presa di Modena, l’anno seguente combattà in Val Varaita. Distintosi in azione fu promosso brigadiere di fanteria il 22/1/1744; fu poi nominato (9/5/1745) maggiore generale di fanteria e quindi (20/6/1747) luogotenente generale. Si segnalò in modo particolare nella battaglia della Madonna dell’Olmo nel 1744, durante la quale venne ferito durante l’assalto ai trinceramenti franco-spagnoli. Nel giugno 1747 aveva ricevuto il comando di un corpo di truppe destinato alla difesa delle frontiere nelle valli di Susa e di Fenestrelle; in tale veste aveva comandata la valorosa difesa dei trinceramenti del colle dell’Assietta, “respingendo ripetutamente gli assalti dei Francesi, riportando su di essi completa vittoria” Il re Carlo Emanuele III gli accordò la Gran Croce e la Commenda di Santa Croce di Vercelli. Nel maggio 1750 è nominato Vicerè e capitano generale del regno di Sardegna, ove si recò l’anno successivo. Ritornato da quel governo, andò governatore a Tortona nel 1755, ad Alessandria nel 1758 e nel 1763 della cittadella di Torino; nello stesso anno fu fatto Cavaliere dell’Ordine della SS Annunziata. Il 4 marzo 1771 fu promosso al rango di Gran Mastro d’Artiglieria, carica che ricoprì sino al 1774. Morì in Bricherasio il 16/9/1782.

Carlo Emanuele Ubertino Cacherano Osasco, conte della Rocca. Già capitano nel reggimento di Guardia e il 24/5/1688 tenente colonnello del reggimento. Noto come conte d’Osasco e di Rocca d’Arazzo, discendeva propriamente da un ramo cadetto dei Cacherano, infeudati di Osasco e di altre porzioni di giurisdizione feudale sin dal Cinquecento, ramo che, coltivando una tradizione di cortigiani, aveva iniziato a servire il corpo di guardia con il padre di Carlo Emanuele, Carlo, capitano, tenente generale (1691) e cavaliere mauriziano. Il salto di qualità nei titoli di questa linea si compiva proprio con Carlo Emanuele († Torino, 1724) che dall’Ordine mauriziano ascendeva a quello dell’Annunziata dopo aver servito come colonnello, tenente maresciallo, gran mastro della Casa di Madama Reale Giovanna Battista, e infine governatore della cittadella di Torino. Le carriere militari di tale ramo si sarebbero consolidate nel corso delle due generazioni successive, soprattutto con il figlio di Carlo Emanuele, Giuseppe (1695-1773), primo scudiere e gentiluomo di Camera di Carlo Emanuele III, ispettore generale della fanteria (1735), colonnello delle guardie e maggior generale (1744), tenente generale (1745), generale di fanteria (1754), generalissimo e maresciallo di Savoia (1768), altro cavaliere mauriziano e dell’Annunziata, infeudato nel 1725 anche di Lanzo, col titolo marchionale che avrebbe passato, non essendogli rimasto alcun figlio, al cugino Giovanni Giuseppe, della linea di Revigliasco. Cfr. A. MANNO, III, pp.58-59; ID., Relazione e documenti sull’assedio di Torino nel 1706 raccolti, pubblicati, annotati da Antonio Manno, in: Miscellanea di storia italiana, XVII, Torino, 1878, p. 414.

Giuseppe Ottavio Cacherano Osasco, conte della Rocca e marchese di Lanzo. Già colonnello del reggimento provinciale di Mondovì; in questa unità era entrato come capitano il 5 maggio 1722. Fu promosso maggiore il 29 marzo 1730, tenente colonnello il 19 aprile 1733, colonnello del reggimento delle Guardie il 4 febbraio 1734, effettivo dal 1° marzo 1734 diviene colonnello. Il 15 maggio 1745, già Maggior Generale e Ispettore Generale della fanteria fu promosso Luogotenente Generale “siccome palesi ci sono le costanti riprove che ne ha dato in tutte le contingenze del servizio, sia nella passata che nella presente Guerra massimamente nella scorsa campagna in occasione degli attacchi dè trinceramenti gallispani alla Madonna dell’Olmo, ove ce le autenticate con la ferita, che vi ricevette”.

Cav. Pietro Francesco Cacherano della Rocca di Revigliasco. Nel 1771 da capitano dei Granatieri nel reggimento, ne divenne maggiore. Aveva dato “prove di valore in frequenti occasioni e specialmente all’assedio di Savona nel 1746, ove riportò una ferita”. Il 20/9/1774 era stato promosso luogotenente colonnello del reggimento di Saluzzo; il 12/6/1776 era stato nuovamente trasferito con lo stesso grado nel reggimento della Regina. Il 23/4/1777 viene promosso colonnello comandante del reggimento. Il 23/12/1780 viene nominato governatore del forte di Serravalle.

Luigi Cacherano d’Osasco. Alla battaglia dell’Authion, l’8 giugno 1793, provocò la rivolta dei suoi uomini insistendo per mantenere al fronte il suo reparto destinato ad un turno di riposo nelle retrovie. Ferito, fu comunque deferito al consiglio di guerra per aver ordinato agli ufficiali di caricare il nemico. Fu tuttavia assolto dall’accusa di maltrattamenti e fu decisa una temporanea sospensione del grado per aver mal difeso il posto assegnatoli. Domenico Cassotti, conte di Casalgrasso. Già luogotenente colonnello del reggimento delle Guardie.

Cav. Giacinto Antonio Canalis (Canale) di Cumiana. Cominciò a servire nel reggimento di Piemonte col grado di capitano il 10 novembre 1711. Il 13 marzo 1720 fu promosso maggiore; il 19 agosto 1725 luogotenente colonnello e il 27 gennaio 1734 colonnello del reggimento. Il 19/3/1735 fu nominato brigadiere di fanteria, continuando nel comando del reggimento. Alla battaglia di Camposanto fu fatto prigioniero dagli Spagnoli. Il 27/1/1744 fu promosso maggiore generale della fanteria.

Giovanni Secondo Canale di Cumiana. Già brigadiere delle RR Armate e colonnello del reggimento provinciale di Asti. Al blocco di Tortona nel 1746 fù dal conte della Manta, generale della cavalleria e comandante le truppe assedianti, inviato a parlamentare col governatore spagnolo la resa di quella piazza, nel quale incarico corrispose

pienamente alla fiducia in lui riposta. Nel maggio del 1748 comandò il Corpo di truppe spedito nell’isola di Corsica. Fu nominato maggiore generale di fanteria e nel 1755 ebbe l’incarico di Generale delle Armi nel regno di Sardegna.

Cav. Giuseppe Federico Canale di Cumiana. Già luogotenente colonnello del reggimento di Saluzzo. Era stato promosso capitano il 6 marzo 1702, maggiore il 14 febbraio 1720, tenente colonnello il 19 agosto 1725.

Tommaso Maurizio Adalberto Canale, conte di Cumiana. Figlio di Lodovico Canale di Cumiana, (nato a Torino 27/2/1713 e morto nel 1765) fu tenente colonnello del reggimento provinciale d’Asti (24/4/1748), il 27/2/1757 ricevette la graduazione di colonnello di fanteria ed il 19 aprile dello stesso anno il comando, con tale grado, del reggimento provinciale di Nizza.

Luigi [Lodovico] Canalis, conte di Cumiana e di Marsaglia (Torino 1679-1753). Discendeva dalla linea principale dei Canalis, che avevano acquistato quote feudali a partire dal XIV secolo, e che si erano fregiati del titolo comitale di Cumiana e Marsaglia proprio in riconoscimento del loro valor militare (con decreto del 1616, a favore del bisnonno di Lodovico o Luigi, un gentiluomo di Camera che aveva svolto anche la funzione di sovrintendente generale delle Fabbriche e Fortificazioni e di diplomatico sotto Carlo Emanuele II). Particolarmente brillante la carriera di Luigi: da ufficiale nel reggimento Monferrato a colonnello del reggimento provinciale di Pinerolo e poi (20/3/1730) di quello di Piemonte, da brigadiere di fanteria (20/10/1733) a (20/2/1734) governatore di Lodi e maresciallo di campo (25/2/1734), e ancora governatore di Saluzzo (14/9/1736), luogotenente generale di fanteria (2/5/1737), governatore di Casale (7/3/1739), maggiore generale di fanteria (5/5/1745), governatore di Novara (8/3/1747) e della cittadella di Torino (16/2/1750). La tradizione del servizio entro i reggimenti provinciali e a corte sarebbe stata ripresa dai figli di Luigi -Tommaso (1713-1765) e Giacinto (1716-1799)-, esaurendosi, in questo ramo della famiglia, con il nipote -Giorgio Luigi (1771-1801)-, un ufficiale di Savoia cavalleria stando a Manno (III, p.230) «dissolutissimo».

Cavalier Carlo Capranica (Roma 1725-?). Romano, iniziò a servire nel Reggimento di Fanteria Straniera Sicilia come Alfiere il 23 dicembre 1740. Fu promosso luogotenente il 7 marzo 1745, capitano il 27 marzo 1745. Proposto come capitano per il Reggimento di Fanteria d’Ordinanza Provinciale Tortona, era giudicato “giovine di limitati talenti, e di non vantaggiosa presenza, ma di nascita distinta, raccomandato dal Papa, e Gentiluomo di Bocca”, “Non atto per lo Stato Maggiore”. Non dimeno divenne Colonnello del reparto.

Giovanni Amedeo Capris di Cigliè. Già colonnello in 2° del reggimento delle Guardie.

Carlo Gerolamo del Carretto era dei marchesi di Savona e di Ceva, marchese di Bagnasco e di Saliceto, signore di Murialdi. Aveva combattuto i ribelli di Mondovì nel 1678, donde nel 1683 era passato al governo di Vercelli e nel 1689 a quello di Montmeillan. Tra il 1690 ed il 1691, governatore di quest’ultima piazza, difese strenuamente ed epicamente la fortezza dagli assalti dei francesi. In premio venne nominato nel 1692 Gran Mastro dell’Artiglieria e conservò questa carica fino al 1712. Nel 1692 partecipò all’invasione del Delfinato; nel 1694 fu fatto luogotenente generale e nel 1696 venne creato Cavaliere dell’Ordine della SS Annunziata. Nel 1705 fu colpito da paralisi e dovette ritirarsi in una sua terra a Saliceto dove morì il 3 gennaio 1712.

Giuseppe del Carretto di Camerano. Nato nel 1709 serviva dal 1723. Promosso capitano il 2 maggio 1745, era definito “di competente riuscita”.

Giuseppe Maria Maurizio del Carretto, conte di Santa Giulia. Primo conte di Santa Giulia (investito nel 1755, dopo aver ottenuto il titolo di cavaliere dell’Annunziata), di Cortemiglia, di Gorrino e di Pescaglio (1741), della seconda linea dei Del Carretto di Santa Giulia, dovrebbe trattarsi di Giuseppe Maria Maurizio († Novara, 1759), comandante di Alessandria (1732), brigadiere generale (1733), governatore di Tortona (1734), maresciallo di campo (1734), tenente generale (1737), generale di fanteria (1745), viceré di Sardegna (1745), governatore di Nizza (1749) e di Novara (1752). L’unico figlio maschio avuto dalle nozze con Giacinta Del Carretto di Lesegno, Giuseppe Luigi († Torino, senza eredi, nel 1763), sarebbe entrato nei dragoni Piemonte Reale con i gradi di capitano. E un nipote di Giuseppe Maria, Giuseppe Agostino Luigi (nato a Cortemiglia nel 1786), avrebbe vestito la divisa francese, sposando in seconde nozze quella Maria Luisa Maddalena Reytier du Vignon di Metz che sarebbe stata la direttrice e principale responsabile della fondazione dell’Istituto delle Figlie dei Militari a Torino (1871). MANNO, IV, p.79.

Giuseppe Felice Filippo Bernardo Carron (Torino 21 gennaio 1721 - Torino 7 aprile 1790). Cavaliere dell’Ordine di Malta, professò i voti in minore età il 13 febbario 1731, Balì dell’Ordine di Malta, Gentiluomo di Bocca del Re di Sardegna dal 9 agosto 1739, Secondo Scudiere e Gentiluomo di Bocca del Duca di Savoia dal 13 maggio 1750, Primo Scudiere e Gentiluomo di Camera del Duca di Savoia dal 23 settembre 1758, Gran Maestro in Seconda della Guardaroba del Re di Sardegna dal 5 febbraio 1779, Gran Maestro Effettivo della Guardaroba del Re di Sardegna dal 30 giugno 1780, ebbe il titolo ed il grado di Grande di Corona il 2 maggio 1789, Cornetta nel Reggimento Dragoni di Piemonte dal 9 agosto 1739, promosso a Tenente Colonnello il 16 novembre 1771, Colonnello in Seconda del

Reggimento Dragoni di Piemonte dal 13 ottobre 1775, Colonnello Comandante del Reggimento Dragoni di Sua Maestà dal 15 settembre 1778.

Cav. Giuseppe Maria Amedeo Castellamonte di Lessona Lessolo. Nato nel 1737. Entrò al servizio come volontario nel Reggimento Piemonte Reale il 19 /2/1752. Poi marechal de logis nello stesso corpo il 20/1/1757, Cornetta il 30/12/1760, Cornetta della colonnella il 7/6/1763, Luogotenente effettivo il 30 settembre stesso anno, aiutante maggiore il 4/1/1767. Passò come capitano nel nuovo rgto Aosta Cavalleria il 9/12/1774 e cap effettivo il 14/4/1776, infine colonnello l’8 ottobre 1795.

Jean Cavalier (28/11/1681 Mas Roux-17/5/1740 Chelsea). Il famoso capo dei Camisardi nacque nel piccolo villaggio di Mas Roux, comune di Ribaute vicino ad Anduse. Il padre, Antoine, contadino era stato obbligato a farsi cattolico con tutta la famiglia, ma la madre segretamente lo allevò nella fede protestante. Nella sua giovinezza fece il pastore e poi l’aiutante fornaio; minacciato di persecuzione per il suo credo religioso, dovette rifugiarsi a Ginevra, ove trascorse tutto il 1701; di lì ritornò nelle Cevennes alla vigilia dell’insurrezione dei Camisardi che esplose nel luglio 1702. Egli divenne ben presto il leader della rivolta, dimostrando una straordinaria propensione per l’azione militare, virtù che gli venne riconosciuta anche dal Maresciallo Villars. Per un periodo di circa due anni tenne in scacco le truppe reali inviate per sedare la rivolta nelle Cevennes, comandate dal conte Victor Maurice de Broglie e dal Maresciallo Montrevel, conducendo una spietata guerra partigiana. Organizzò militarmente le forze dei Camisardi, instaurando una stretta disciplina militare nelle loro fila. Con la sua abilità oratoria riusciva ad eccitare i compagni e a lanciarli come furie nella lotta, divenendo un terrore per le truppe e le popolazioni cattoliche. Non esitava ad attaccare i contingenti delle truppe regolari, ottenendo una serie di successi, ma nell’aprile 1704 i suoi mille uomini vennero duramente battuti vicino a Nages da un corpo di 5000 realisti comandati da Montrevel. Instaurò quindi trattative con il maresciallo de Villars, e riuscì ad ottenere di potere allontanarsi con un piccolo seguito di fedeli. Riparato nuovamente a Ginevra entrò al servizio del duca di Savoia nello stesso anno come colonnello di un reggimento di protestanti che venne impiegato in Val d’Aosta. Dopo la battaglia di Torino, il Cavalier passò al servizio delle potenze marittime (Olanda e Gran Bretagna) con tutti i suoi seguaci e alla fine del 1706 viene inviato nella penisola iberica quale parte del contingente britannico in appoggio alle truppe portoghesi che erano entrate in guerra contro la Spagna al fianco della Lega anti-borbonica. Prese parte alla terribile battaglia di Almansa nel luglio 1707, ove il reggimento subì forti perdite e Cavalier ricevette numerose ferite. Nel 1710 si stabilì a Dublino, ove scrisse le sue memorie; il 27 ottobre 1735 ricevette il grado di generale dell’armata britannica e nel maggio 1738 venne nominato governatore luogotenente dell’isola di Jersey. Nel luglio 1739 fu promosso al grado di maggiore-generale e morì a Chelsea il 18 maggio 1740.

Bernardino Antonio Genovese Cervellon, duca di S. Pietro marchese della Guardia. Il 5 maggio 1754 viene nominato brigadiere delle Armate. Divenuto quindi Maggiore Generale e Cavaliere di Gran Croce il 10 aprile 1759 viene promosso Tenente Generale di fanteria.

Giuseppe Chabeaud, Marchese di St. Maurice, era già stato tenente colonnello del Reggimento con patente del 28 febbario 1727. Promosso Colonnello, fu costretto a rassegnare le dimissioni a causa di un contenzioso diplomatico tra Torino e Vienna causato dal suo carteggio con la moglie; [...] la marchesa di S. Maurice scrissene al marito, il quale era colonnello del battaglione di Chablais, domandandogli se qualora il caso venisse, erasi egli risolto pel servizio del re ad abbandonare lei, i suoi beni e la famiglia con sì grave discapito della medesima. Ricevuta il marchese questa lettera, per consolare la moglie, le rispose, che non si perdesse d’animo, perchè ove mai noi fossimo stati costretti ad abbandonare la Savoia, una tal cosa sarebbe stata per poco tempo, e che perciò si assicurasse, che in tutto quel che si faceva vi era più che mai del mistero .Non istette molto il contenuto della sua risposta a sapersi a tutte le altre signore, ed a venire medisamente a notizia dello stesso conte Kaunitz inviato dalla regina d’Ungheria, il quale si tratteneva a Ciambery; d’onde venne quel sì forte sospetto del ministro [di una alleanza segreta tra Spagna e Regno di Sardegna], per cui non guari andò, che ne fece le sue doglianze al marchese d’Ormea. E quantunque si facesse tutto il possibile per distoglierlo da una tal falsa idea, e col fare in modo, che il marchese di S. Maurice chiedesse le sue dimissioni, quali gli furono subito concesse, ed in ogni altra maniera creduta propria a persuaderlo, ciò non ostante rimase egli nè suoi sospettosi pensieri [...]. Gaspare GALLEANI d’AGLIANO, Memorie storiche sulla Guerra del Piemonte dal 1741 al 1747, Torino 1840, pp. 57-58.

Barone Carlo Lodovico de Chabeau. Nominato alfiere nel reggimento con patente del 27/4/1709, luogotenente il 6/8/1713, nel 1726 venne promosso capitano e maggiore il 16/3/1735; fu poi nominato il 5/11/1742 luogotenente colonnello del reggimento. Venne ferito alla battaglia di Madonna dell’Olmo. Il giorno 8/3/1744 viene promosso colonnello in 2° “distintosi per costante zelo e valore nella passata guerra e particolarmente alla battaglia di Camposanto in cui compiendo con la più lodevole condotta al comando del reggimento di Savoia che si è distinto, e proseguita con eguale intrepidezza l’azione, si avanzò sul finire di essa con 2 compagnie di granatieri ad investire un cascinale in cui chiuso erasi un battaglione nemico ed obbligarlo ad arrendersi tutto intiero alle vittoriose nostre armi, terminandosi con tale riguardevole impresa quella a noi sì gloriosa giornata”; il giorno 20/7/1744, a causa della morte del Du Verger viene promosso colonnello titolare del reggimento; si distinse anche all’assedio di Valenza e fu poi

(24/1/1747) brigadiere di fanteria. Il 16/1/1748 viene nominato governatore di Novara cessando dal comando del reggimento.

Henry-Anne-Joseph-Marie de Chabod, (Pont de Beauvoisin 3 dicembre 1720 – Torino 13 febbraio 1780), marquis de Saint Maurice. Già colonnello del reggimento provinciale Tarantasia. Il 7/9/1774 viene nominato brigadiere di fanteria e capo del reggimento “in considerazione dei lunghi servizi dal medesimo prestati, contradistinti in ogni tempo da prove d’incessante, assidua esattezza e d’instancabile attività e di più interessato zelo ed attaccamento, non che per l’intrepidezza e coraggio autenticato dalla ferita ricevuta nella mano destra all’assedio di Cuneo e quello poscia fatto spiccare al blocco della cittadella d’Alessandria, da dove all’ingresso in essa delle Truppe Reali, essendo stato incaricato di riconoscere la posizione del nemico in quella città, vi compì così bene che chiuso al medesimo ogni adito alla ritirata, lo costrinse ad arrendersi prigioniero di guerra.” Divenne quindi maggiore generale di fanteria.

Antonio Gaspare Felice Challant (16?? - Aosta 14 settembre1705), 5° Barone di Fênis, per sentenza del 23 giugno 1696 gli venne ceduto dal Marchese di Balestrino il titolo (con relativo feudo, cui era pervenuto attraverso i Madruzzo ed il Lenoncourt) di Barone di Aymavilles. Pari del Ducato di Aosta, Patrizio di Friburgo, era Membro del Consiglio dei Commessi di Aosta. Lasciò i feudi ai cugini della linea di Châtillon.

Francesco Lodovico Bertrand, cav. di Chamousset. Già capitano nel reggimento di Guardia. L’8 novembre 1719, già governatore del castello di Villafranca, fu nominato generale di battaglia. I signori, poi marchesi (1681) di Chamousset, residenti in Savoia, erano della famiglia dei Bertrand, originaria della valle di Susa.

Francesco de Chevilly. Morì colpito da un attacco di apoplessia durante una azione contro Clavier occupata dai francesi il 30 agosto 1795. Fu sostituito dal Maggiore Ricca di Castelvecchio.

Cav. Giacinto Francesco Chevron, barone de Villette. Capitano il 6 gennaio 1721, tenente colonnello il 28 aprile 1731, colonnello l’8 febbraio 1734. Muore agli inizi del 1734.

Chevron de la Villette. Dopo aver sciolto il reggimento con l’ordine di riformarsi a Susa il 1 gennaio 1793, Chevron de la Villette fu uno degli ufficiali che non si presentò all’assemblea. Era stato alfiere nel 1751, capitano con patente del 15 gennaio 1763.

Cav. Alessio della Chiesa di Cinzano. Appare per la prima volta nei ruoli del reggimento nel 1703, quando venne nominato capitano in data 1° aprile dello stesso anno. Il 18/9/1704 rimase prigioniero di guerra alla resa di Ivrea. Reduce dalla prigionia, nel 1707 riprese il comando di una compagnia nel reggimento Fucilieri ed il 22 maggio dello stesso anno fu promosso capitano della compagnia granatieri. L’8 febbraio 1716 venne promosso maggiore del reggimento, il 3/11/1719 luogotenente colonnello e addì 18/8/1725 colonnello in 2°. Il 6/3/1731 è promosso brigadiere di fanteria; nel 1742 maresciallo di campo. Dal 1734 compare col titolo di Commendatore. Il 18/3/1743 è nominato comandante generale delle RR Truppe nella campagna d’Italia, in sostituzione del conte d’Aspremont, rimasto gravemente ferito alla battaglia di Camposanto. Nell’aprile dello stesso anno venne nominato governatore di Valenza cessando dal comando del reggimento. Salvò la giornata di Villefranche (20 aprile 1744), combatté con valore a Madonna dell’Olmo (30 settembre 1744). Il 10 maggio 1745 ottenne il grado di Generale di fanteria; chiara testimonianza[del suo valore] ne hanno dato alle truppe ed al pubblico non solo la famosa giornata di Camposanto, quanto le non meno memorabili della difesa dei trinceramenti di Villafranca, e dell’attacco di quelli della Madonna dell’Olmo. Nel 1745 operò con un corpo di fanteria nell’Alto Tanaro, dopo di che fu inviato sul fronte orientale. A Bassignana (27 settembre 1745) comandava la Brigata Piemonte al centro dello schieramento sabaudo.

Cav. Giorgio Tommaso Maurizio Della Chiesa di Roddi. 19/9/1774 colonnello del reggimento Cavalleggeri di S.M. in 2°, 5/2/1779 colonnello effettivo; 23/3/1781 brigadiere di cavalleria. Muore a Torino nel 1785. (MANNO)

Giuseppe della Chiesa Roddi, Marchese di Cinzano. Nato nel 1717, vestiva l’uniforme dal 1732, servendo nel Reggimento di Fanteria d’Ordinanza Provinciale Asti, nel quale era stato promosso maggiore il 24 ottobre 1748. Giudicato “Di buona riuscita”. Già colonnello del reggimento provinciale di Mondovì. Il 9/9/1771 veniva promosso brigadiere di fanteria. Muore in Nizza Monferrato l’8/10/1772.

Cav. Luigi Della Chiesa di Roddi della Torre. Già allievo della Regia Militare Accademia, ebbe il grado di cornetta nel reggimento Piemonte Reale il 15/3/1745. Velle promosso luogotenente il 20/9/1754; capitan tenente il 5/12/1765 e capitano il 4/7/1766; maggiore il 4/11/1774; luogotenente colonnello il 2/10/1777 ed infine colonnello il 20/8/1788. Comandò il reggimento fino al 27/2/1796, quando fu fatto governatore della città e provincia di Casale. Era anche stato nominato brigadiere di cavalleria il 30/6/1790 e maggiore generale il 23/3/1793.

Giovanni Pio Barone Chino (1725 – Montemagno, 1 agosto 1794). Veterano dell’Assietta, diveniva il 22 maggio 1786 Colonnello del Reggimento Acqui. Il 10 gennaio 1792 prendeva il comando del Reggimento Casale. Allo scoppio della Guerra delle Alpi si trovava con il suo reparto in Savoia, dove riuscì brillantemente a far retrocedere le forze al suo comando. Per questo fu promosso nel 1793 maggior generale ed incaricato di difendere il passo del Mon Cenisio. Riuscì a respingere gli assalti francesi al passo il 24 marzo ed il 6 aprile 1794. Queste vittorie gli fruttarono la croce di gran cavaliere dell’Ordine Mauriziano. Tuttavia il 2 maggio i francesi riuscirono ad impossessarsi delle ridotte che difendevano il Moncenisio respingendo i piemontesi sino oltre la Novalesa. Chino si addossò tutta la responsabilità della sconfitta; Vittorio Amedeo III gli concesse di ritirarsi dal servizio attivo senza alcun processo a suo carico. Morì per un attacco cardiaco determinato dal dispiacere per l’insuccesso.

Nicolas Christ, conte de Santz, di Luzein nei Grigioni (1733-1799). Nel 1791 venne nominato Cavaliere dell’Ordine dei SS Maurizio e Lazzaro; nel 1793 brigadiere e nel 1794 maggiore generale.

Jean Rodolphe Christ de Sanz (1764-1801). Di Coira, al momento in cui il suo reparto fu riformato attendeva ancora 16 mesi di paga arretrata, per un totale di 99.857 lire. Alla sua morte risultava essere così povero che la cassa pubblica fu costretta a sobbarcarsi le spese della sua sepoltura.

Luigi Cisa Asinari di Gresy (Torino 1731 – Torino 5 marzo 1806). Dopo essere stato Primo Paggio del Duca di Savoia, entrò nel Reggimento di Fanteria d’Ordinanza Nazionale Piemonte come luogotenente per patente del 4 marzo 1754; il 21aprile 1764 era stato promosso capitano. Venne nominato maggiore il 23 settembre 1776, Cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro dall’11 agosto 1781. Fu promosso Luogotenente colonnello il 18 febbraio 1784 e colonnello il 2 marzo 1787. Divenne Brigadiere dal 4 luglio 1790. Venne nominato Governatore della Città di Chieri con titolo e prerogative di Capitano delle compagnie Archibugieri Guardie della Porta l’1 maggio 1792.

Giovanni Battista Civalieri. Alla testa del Reggimento Asti combatté valorosamente alla difesa di Briga nel maggio del 1794. Promosso Brigadiere, si distinse ancora durante la Battaglia del Brichetto il 21 aprile 1796.

Comm.re Giuseppe Clermont. Figlio di un capitano del presidio di Montmélian -François (1634-1724 ca.)-, nel reggimento di Savoia Joseph de Clermont Mont Saint Jean († 1747) entrato nel 1695 col grado di alfiere, vestì i gradi di maggiore (16/4/1711), luogotenente colonnello (1722), colonnello in 2° e poi colonnello (1730), brigadiere (1733), maresciallo di campo (1737), fino a diventare governatore della cittadella di Torino (1734) e di Fenestrelle (1739), e infine luogotenente generale (1744). Militando nel reggimento di Savoia fanteria si era distinto, durante la guerra per la successione spagnola, agli assedi di Vercelli nel 1704 e di Torino nel 1706. Apparteneva a un ramo cadetto di un’antica famiglia feudale savoiarda che aveva annoverato, nella sua linea principale, un cavaliere dell’Annunziata, François de Clermont Montfalcon Mont Saint Jean, barone di Mont Saint Jean (il suo testamento reca la data dell’8-4-1680), divenuto luogotenente generale della cavalleria di Savoia e consigliere di Stato del duca sabaudo. DE FORAS, vol.II, p.88-89.

Paolo Giuseppe Coardi, conte di Carpeneto. Era stato alfiere nel 1738. Fu promosso tenente colonnello il 29 settembre 1758.

Claudio de Corbeau. Già luogotenente del reggimento. Era capitano del reggimento di Savoia dal 30/5/1686. Fu ferito alla battaglia di Staffarda. Il 27/4/1690 gli venne affidato il comando della compagnia granatieri. Il 4/3/1697 fu nominato luogotenente colonnello del reggimento. In seguito divenne generale di battaglia. Muore il 22/11/1710. Apparteneva alla nobile famiglia Corbeau de Vaulsene, una delle più antiche della Savoia e del Delfinato, originaria d’Italia. Si tratta probabilmente del padre di quel cavaliere di Courbeau che avrebbe avuto i gradi di brigadiere (1738), maggior generale (1744) e tenente generale (1745). Cfr. Relazione e documenti sull’assedio cit., p.430.

Clemente Antonio (Arturo) Cordero, conte di Pamparato. Il 28 febbraio 1745, già tenente colonnello del provinciale di Vercelli, fu promosso Colonnello. Nel 1750 diviene colonnello del reggimento della Regina e brigadiere di fanteria. Il 29/4/1754 è nominato colonnello del reggimento provinciale di Mondovì cessando il comando del reggimento della Regina.

Carlo Maurizio Maria Costa (Fossano 1701 – Torino 2 ottobre 1755), detto “il Conte di Arignano”, Signore di Arignano per cessione del feudo da parte del fratello, investito del feudo il 30 giugno 1733, Nobile di Chieri, Cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, ebbe il gradi di Tenente Colonnello di Fanteria del Regio Esercito Sardo il 1 gennaio 1742, Tenente Colonnello Effettivo nel Reggimento di Fanteria Italiana Lombardia dal 19 marzo 1743, promosso a Colonnello il 5 marzo 1744, promosso a Brigadiere il 20 gennaio 1747, Comandante del Reggimento di Fanteria d’Ordinanza Nazionale Monferrato dal 19 ottobre 1748, promosso a Maggior Generale il 5 maggio 1754, Generale delle Armi in Sardegna dal 1 agosto 1754, Governatore di Cuneo dal 31 agosto 1755.

Girolamo Maria (al Battesimo Giovanni Battista Girolamo Maria) Costa (Torino 4 agosto 1678 - 1712), 8° Conte di Trinità, Signore di Carrù, Polonghera, Arignano, Borgaro Cornalense, Fortepasso, Malpertusio e Val di Cosso, investito dei feudi nel 1694, Nobile di Chieri, Generale di Battaglia dell’Esercito del Duca di Savoia, Colonnello Proprietario del Reggimento di Fanteria d’Ordinanza Nazionale La Trinità (comprendente i battaglioni della milizia di Alba e Fossano) dal 1704.

Giuseppe Filiberto Maria Costa, conte della Trinità. (+1692). 7° Conte di Trinità, Signore di Carrù, succedette alla linea di Polonghera nei feudi di Polonghera, Arignano, Borgaro Cornalense, Fortepasso, Malpertusio e Val di Cosso, di cui fu investito con il titolo di Signore. Primo Scudiere del Duca di Savoia, Gentiluomo di Camera del Duca di Savoia, Ambasciatore del Duca di Savoia in Francia dal 1686. Luogotenente colonnello il 1/4/1683 del reggimento di Nizza, passa ad esserne colonnello il 21/5/1688. Proveniva dal reggimento Monferrato, nel quale aveva servito con grado di luogotenente colonnello dal 1/4/1683. Era poi stato colonnello del reggimento di Nizza. Nel 1690 passa ad essere colonnello del reggimento dei Fucilieri. Discendeva da un’antica famiglia di Chieri che avendo fatto delle armi una carriera privilegiata (con Luigi, consigliere di guerra e comandante sotto Amedeo III ed il principe d’Acaja) a partire dal Quattrocento – secolo in cui aveva posto le basi di un notevole patrimonio feudale – si era legata ai Savoia partecipando, fra l’altro, alle spedizioni contro le Valli Valdesi. È nota soprattutto la spedizione che Giorgio Maria Costa aveva condotto nel 1560. diversificata la scelta dei corpi entro cui tale famiglia aveva ed avrebbe (dopo Giuseppe Filiberto) servito : non solo nei reggimenti di cavalleria e di fanteria di linea, ma anche nelle Milizie provinciali. MANNO, VII, p. 331.

Ludovico (al Battesimo Lodovico Francesco) Costa (Torino 17 febbraio 1699 - Pinerolo 1772). Nobile di Chieri, Cavaliere dell’Ordine di Malta, professò i voti con dispensa per la minore età il 30 giugno 1709, Balì dell’Ordine di Malta, Ufficiale delle Galere dell’Ordine Gerosolimitano, ebbe il grado di Tenente Colonnello di Cavalleria del Regio Esercito Sardo il 25 febbraio 1745, Tenente Colonnello Effettivo dal 5 marzo 1747, promosso a Colonnello il 28 ottobre 1748, Comandante del Reggimento Dragoni di Piemonte dal 28 ottobre 1748, Comandante del Reggimento Dragoni del Genevese dal 5 gennaio 1763, promosso a Brigadiere il 26 febbraio 1757, promosso a Maggior Generale il 21 gennaio 1761, Viceré di Sardegna dal 30 luglio 1763 al 4 settembre 1767, Governatore di Pinerolo ed Ispettore Generale della Cavalleria dal 4 settembre 1767, promosso a Tenente Generale il 12 marzo 1771, in gioventù combatté al lungo nel Mediterraneo nella Marina dell’Ordine Gerosolimitano, come Viceré di Sardegna riorganizzò le Università di Sassari e Cagliari e promosse l’introduzione e la diffusione della lingua italiana nell’amministrazione statale, inoltre introdusse provvedimenti in materia di coltivazione e commercio di tabacco e cereali e emanò divieti sul pascolo e sull’allevamento.

Luigi (al Battesimo Giuseppe Ludovico) Costa (Torino 12 marzo 1739 - Ottobre 1803), 1° Marchese di Montafia dal giugno 1783 (per acquisto dalla Corona cui era stata devoluta per la morte dell’ultimo Principe della famiglia Imperiali), Signore di Arignano, Signore di Rivalba dal 25 maggio 1796 (investito di parte del feudo dall’Arcivescovo di Torino dopo aver acquistato le parti già dei Piossasco de Rossi di Rivalba devolute alla Mensa Arcivescovile per l’estinzione di quel ramo della famiglia), Nobile di Chieri, Tenente Colonnello del Reggimento di Fanteria Provinciale di Acqui nel Regio Esercito Sardo dall’8 giugno 1786, promosso a Colonnello il 20 ottobre 1789, Comandante del Reggimento di Fanteria Provinciale di Acqui dal 10 gennaio 1792, promosso a Brigadiere il 31 marzo 1793, Governatore di Savigliano dal 10 novembre 1798, si distinse per valore e capacità di comando alla battaglia della Spinarda il 21giugno 1795.

Vittorio Amedeo Filiberto Costa (Torino 1698 - Torino 2 maggio 1777), 9° Conte di Trinità, Signore di Carrù, Arignano, Polonghera, Borgaro Cornalense, Fortepasso, Malpertusio e Val di Cosso, cedette il feudo di Arignano al fratello minore Carlo Maurizio, investito dei feudi paterni il 30 giugno 1733, Signore di Castelletto e Saleggio con Val d’Ussone per Sentenza della Regia Camera dei Conti di Torino emessa in data 17 ottobre 1753 (con cui furono riconosciuti ai Costa i diritti di successione su quelle terre in virtù della discendenza dagli Scarampi del Cairo, mettendoli in possesso dei tre feudi che costituivano 1/4 dell’intera Signoria del Cairo), investito il 13 giugno 1758, Nobile di Chieri, Cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro dal 15 giugno 1751, nominato Cavaliere dell’Ordine Supremo della Santissima Annunziata con Brevetto del 4 dicembre 1763, Colonnello del Regio Esercito Sardo dal 1 giugno 1734, Comandante del Reggimento di Fanteria italiana Lombardia dal 1 agosto 1734, si distinse nelle battaglie di Guastalla del 19 settembre 1734. Si batté coraggiosamente alla battaglia di Camposanto dell’8 febbraio 1743. Fu promosso a Brigadiere il 23 gennaio 1744, promosso a Maggior Generale il 10 maggio 1745, Comandante del Corpo di Spedizione in Valle Stura nel 1747, promosso a Tenente Generale il 4 febbraio 1749, Governatore Militare della Città e della Contea di Nizza dal 1749 al 1755, Vicerè di Sardegna dal 25 aprile 1755 all’11 luglio 1758, Governatore di Tortona dall’11 luglio 1758 al 17 marzo 1759, Governatore di Novara dal 17 marzo 1759, Gran Maestro della Casa Reale dal 27 settembre 1763, promosso a Generale di Fanteria il 5 marzo 1771, in qualità di Vicerè di Sardegna appianò i conflitti di competenza in seno all’amministrazione statale e cercò di incrementare la popolazione dell’isola favorendo la creazione di colonie e distribuendo doti gratuite.

Eugene Philippe Guillaume Louis Eugène de Courten, di Sion nel Vallais (21/5/1715-1802) fratello di Antoine Pancrace, conte di Courten, tenente generale al servizio francese; entrò nel 1731 al servizio di Savoia come cadetto nel reggimento di Rietman, il 4 febbraio 1732 divenne alfiere sovranumero, il 20 gennaio 1734 capitan tenente in una compagnia valesana di nuova leva; fece la campagna del 1735; il 15 maggio 1742 ottenne la proprietà di una compagnia nel reggimento; partecipò a tutte le campagne di guerra dal 1742 al 1748; il 26 maggio 1762 ebbe rango ed anzianità di maggiore ed il 7 marzo 1766 divenne maggiore effettivo del reggimento, in quel momento di Sutter; il 14 luglio 1768 fu nominato tenenete colonnello del reggimento, ora di Kalbermatten ed il 12 marzo 1771 ottenne la graduazione di colonnello di fanteria. Divenne brigadiere il 22 settembre 1774 e colonnello comandante la brigata valesana di Kalbermatten, maggiore generale il 26 novembre 1780; il 30 marzo 1782 fu nominato capo e colonnello proprietario della brigata valesana; luogotenente generale il 5 dicembre 1785. Nel 1774 era anche stato nominato cavaliere di giustizia dell’Ordine dei SS Maurizio e Lazzaro il 9 marzo ed il 6 settembre comandante.

Vassallo Craveris. Entrato nella cavalleria piemontese come cadetto nel 1727, fu promosso cornetta nel 1733. Capitano il 1 febbraio 1739, fu promosso maggiore l’11 settembre 1756 facente funzione di comandante del Reggimento Dragoni di Sardegna. Divenne colonnello effettivo l’11 settembre 1756

D

Giacomo Dalton. Il 19/12/1728 da capitano venne promosso maggiore del reggimento della Marina.

(Antonio) Vincenzo Filiberto Damiano (1663 - Priocca 17 settembre 1713), 4° Conte di Verduno, Signore di Priocca, Piobesi e Castellinaldo, Nobile di Asti, Comandante della Piazza di Verrua. Entro la famiglia dei Damiano, originaria di Asti, fu per lo più a partire dalla generazione di Antonio Vincenzo Filiberto (1663-1713) che si radicò la scelta di seguire la carriera militare (nei reggimenti provinciali, in fanteria, fra i dragoni); anche suo fratello Giuseppe Antonio entrò nel reggimento Aosta col grado di luogotenente (1697), prima di prendere i voti come sacerdote e priore di Santa Sinforosa d’Alba (1724), ove priore era già stato il fratello Andrea Antonio (1679). La carriera delle armi veniva intrapresa da altri due dei loro fratelli: Lodovico, cavaliere di Malta e ufficiale nel reggimento Crocebianca, e Vittorio, brigadiere di cavalleria (1735) passato agli archibugieri delle guardie (1736).

Carlo Vittorio Filiberto Damiano (Torino 1 dicembre 1733 - Torino 10 aprile 1810), 6° Marchese di Saliceto, 6° Conte di Verduno, 2° Conte di Priocca, Signore di Piobesi e Castellinaldo, Nobile di Asti, Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro dal 4 luglio 1797, Grande Ospedaliere dell’Ordine Mauriziano dal 4 luglio 1797, Ufficiale nella Legione Accampamenti del Regio Esercito Sardo, nominato Secondo Scudiero della Duchessa di Savoia con Regie Lettere Patenti del 30 marzo 1759, nominato primo Scudiero della Regina di Sardegna con Regie Lettere Patenti del 1gennaio 1775, promosso a Tenente Colonnello il 3 marzo 1784, promosso a Colonnello il 5 ottobre 1785, Comandante del Reggimento Provinciale di Susa dal 30 ottobre 1787.

Carlo Giuseppe Damiano del Carretto (1741 - Vinadio 1793). Detto “il Cavalier Damiano”, era nobile di Asti, ed era stato nominato Aiutante Generale di Dipartimento con Regie Lettere Patenti del 21 luglio 1792.

Vittorio Damiano di Castellinaldo (1671 - Torino 17 aprile 1756), Nobile di Asti, fu promosso capitano il 15 novembre 1703, maggiore il 19 marzo 1711, tenente colonnello il 18 marzo 1721 e colonnello del Reggimento Savoia Cavalleria dal 15 ottobre 1733. Brigadiere di Cavalleria dal 1 marzo 1735, Capitano Comandante la Compagnia di Archibugieri del Corpo delle Guardie del Corpo di Sua Maestà Sarda dal 3 ottobre 1736.

Giuseppe Maria Damiano del Carretto (Torino 18 novembre 1709 - Torino 7 giugno 1780). Della famiglia dei Damiano, assunse il cognome Damiano del Carretto. Fu il 5° Marchese di Saliceto per successione alla madre, investito il 13 giugno 1752, 5° Conte di Verduno, 1° Conte di Priocca dal 12 luglio 1773 (Regie Lettere Patenti di infeudazione ed erezione in Comitato del feudo), Signore di Piobesi e Castellinaldo, investito dei feudi paterni il 26 dicembre 1719 ed il 30 giugno 1733. Nobile di Asti, venne nominato Cavaliere dell’Ordine Supremo della Santissima Annunziata con Brevetto del 3 aprile 1773, Dottore in Leggi dal 1732, divenne Capitano del Reggimento di Fanteria Provinciale di Casale nel 1734, nominato Secondo Scudiero della Regina di Sardegna con Regie Lettere Patenti del 6 aprile 1747, nominato Primo Scudiero della Duchessa di Savoia con Regie Lettere Patenti del 31 marzo 1750, nominato Primo Scudiero e Gentiluomo di Camera del Re di Sardegna con Regie Lettere Patenti del 29 settembre 1751. Fu promosso a Colonnello Comandante del Reggimento di Fanteria Provinciale Asti il 14 luglio 1755, promosso a Brigadiere di Fanteria il 16 gennaio 1761 Nominato Gran Maestro del Guardaroba del Re di Sardegna con Regie Lettere Patenti del 27 giugno 1769, venne promosso Maggiore Generale l’11 marzo 1771, Tenente Generale il 2 novembre 1774.

Giovanni Battista Delfino, conte di Triviè. Giambattista Delfino fu incaricato dal re Vittorio Amedeo III di studiare una riforma dell’esercito. Delfino era all’epoca capitano nel Reggimento di Fanteria Provinciale Pinerolo. Era tra l’altro già segretario della potente loggia massonica torinese, affiliata alla massoneria lionese, col nome di Baptista ab Oceano.

Per studiare le riforme dell’esercito fu inviato sino a Berlino e nominato “aiutante di campo” del re, carica del tutto innovativa, in precedenza utilizzata soltanto in tempo di guerra, che gli consentiva di scavalcare tutti i generali e lo stesso segretario di stato alla Guerra, Chiavarina di Rubiana. Lasciò infine il comando del reggimento Novara per assumere la carica di primo aiutante di campo del re.

Louis De Portes, comte de Verrie (1666 +1739), discendeva da un ramo della famiglia, che originario del Delfinato, era emigrato a Losanna alla fine del Seicento. Entrato in servizio negli eserciti francesi a Marsiglia, come cadetto nel corpo dei gentilshommes, nel 1690 riceveva il comando di un reggimento “riformato”; nove anni dopo era rifugiato in Svizzera, ove veniva naturalizzato nel cantone di Berna. Nel 1703, arruolato un reggimento di francesi “rifugiati” entrava al servizio del duca di Savoia, distinguendosi nelle operazioni del 1706, e poi ancora come maggiore generale nel 1709 e luogotenente generale nel 1717, generale d’armata durante la guerra di Sicilia nel 1718-1719, ed infine generale di fanteria e governatore di Alessandria nel 1726. Ritiratosi definitivamente a Ginevra nel 1739, vi moriva nello stesso anno.

Vassallo Luigi Deschamps, Marchese di Chaumont. Già capitano nel Reggimento Dragoni di S.A.R. e indi Cornetta nella Gendarmeria. Il 6 novembre 1689 è colonnello dei Dragoni del Genevois.

Jean Rodolphe de Diesbach, di Berna (1688-1751); dopo lunghi servizi in Olanda entrò il 20 febbraio 1736 al servizio di Savoia come capitano nel reggimento di Roguin. Il 15 aprile 1737 ottenne la proprietà del reggimento; divenne brigadiere il 5 gennaio 1744 e si ritirò dal servizio il 10 aprile dello stesso anno riparando in Svizzera. Morì il 15 marzo 1751.

Conradin Donnaz, Grigione, nacque nel 1688 e nel 1709 entrò nel reggimento di Hakbrett, come tenente, capitan tenente nel 1715, fece le tre campagne di Sicilia, ottenne la proprietà di una compagnia nel reggimento il 15 aprile 1723 e divenne maggiore di esso il 22 gennaio 1729; il 12 luglio 1732 fu nominato tenente colonnello del reggimento divenuto di Rietman. Il 15 ottobre 1733 firmò la capitolazione per la formazione di un reggimento di fanteria grigiona, servendo con distinzione alla testa di esso nelle campagne del 1734 e del 1735. Venne nominato brigadiere al termine della campagna il 15 dicembre 1735. Poiché per ragioni di economia il suo reggimento (insieme ad altri) si dovette riformare, il Donnaz il 22 aprile 1737 venne nominato maggiore generale, fuori ruolo, al fine di mantenerlo in servizio. Nel 1742 riaccesasi la guerra il Donnaz servì come maggiore generale dell’esercito sardo nelle campagne del 1743 e 1744, nell’ultima delle quali ricevette ferite tali che l’obbligarono a lasciare il servizio, congedandosi il 24 novembre 1744. Ritiratosi in patria il Donnaz vi morì il 18 febbraio 1750.

Alessandro D’Oria, marchese di Ciriè. Il 4 marzo 1745 è promosso da maggiore a tenente colonnello.

Paolo Domenico D’Oria, Conte di Prelà. Della linea dei Doria di Cirié (infeudati col marchesato dal 1576) Paolo Domenico (nato a Torino nel 1658), fu colonnello dei Dragoni del Genevois (dal 1 febbraio 1691), tenente generale, governatore di Cuneo, cavaliere mauriziano. Era figlio cadetto di Giovanni Girolamo (1623-1691), gran mastro della Casa, gran croce mauriziana e cavaliere dell’Annunziata (1678). Altri suoi fratelli si divisero fra esercito e vita di corte: Carlo Francesco (nato nel 1659), cavaliere di Malta, balio e scudiere della principessa di Piemonte; Stefano Andrea (nato nel 1661), capitano dei dragoni; Leone († 1713), primo maggiordomo di Madama Reale; Francesco Ottavio (nato nel 1673), sottotenente delle guardie. Il fratello primogenito, Giambattista Giuseppe Nicomede, seguì, invece, la carriera della diplomazia, divenendo ambasciatore a Londra, oltre che governatore e balio d’Aosta (1691). MANNO, XVIII, pp.89-91.

Cav. Giuseppe Duchesne di Lignana. Iniziò la carriera nel Piemonte Reale quale cornetta il 4 aprile 1703, luogotenente il 23 dicembre 1703. Fu promosso capitano il 1 maggio 1710, maggiore il 12 gennaio 1731. Colonnello del Savoia Cavalleria dal 30 novembre 1736.

E

Gontardo Gabriele Francesco d’Este (Torino 3 dicembre 1673 – morto di ferite di guerra a Castelfranco Bolognese 28 luglio 1736), 3° Marchese di Dronero, San Giuliano e Roccabruna dal 19 agosto 1712 (investitura Ducale), Marchese di Ormea, 6° Marchese di Borgomanero e Porlezza dal 1716 (investitura Imperiale), Signore di 1/8 del Marchesato di Ceva, Consignore di Priola, Cavaliere dell’Ordine di Calatrava 1716. Fu Colonnello delle Armate del Duca di Savoia, Tenente Maresciallo delle Armate Imperiali, Consigliere intimo di Stato dell’Imperatore 1723 e Sovrintendente Generale alle Fortificazioni dello Stato di Milano 1725.

Sigismondo Francesco IV d’Este (1647 - Parma 28 agosto 1732). Principe del Sacro Romano Impero, 4° Marchese di Lanzo con Bonzo, Groscavallo e Forno (fu privato del feudo con l’Editto reale del 1720 che prevedeva l’annullamento

di tutte le investiture concesse a titolo gratuito), 4° Marchese di San Martino in Rio, 6° Conte di Corteolona, Signore di Campogalliano, Rodeglia, Castellarano e San Cassiano, Signore del Vicariato di Belgioioso, Consignore di Cavoretto, Gran Ciambellano del Re di Sardegna, Generale delle Armate Imperiali. Già colonnello di un reggimento di fanteria nel 1667, licenziato lo stesso anno. Fu nominato maresciallo di campo il 22 giugno 1684.

F

Teodoro Faletti di Barolo. Fu nominato capitano il 5 aprile 1701, maggiore il 16 maggio 1712. Il 14 febbario 1719 era promosso Luogotenente Colonnello, Colonnello in seconda il 16 agosto 1725, colonnello effetivo il 25 marzo 130. Luogotenente Generale, il 25 febbraio 1745 divenne Governatore della città e del contado di Tortona.

Giuseppe Faletti di Castagnole, Brigadier Generale di fanteria, fu gravemente ferito durante la battaglia di Pietralunga (19 luglio 1744) e catturato dai francesi. Gli venne concesso di ritirarsi a Saluzzo, dove pochi giorni dopo si spense. Fu sepolto nel Duomo di Saluzzo, davanti alla colonna che prospetta la porta della sacrestia. L’epitaffio così recita; Gallis Hispanisques Alpes ad Bellini juga superare contendentibus a Carolo Emmanuele Sardinie rege obiectus, propugnatione ad solis occasum pertinaci conflictu producta, vulneribus confossus obiit.

Cav. Antonio Falletti, conte della Morra (Morra 1698 - ?). “ L’anno 1714 entrò cadetto nel Regimento di Salusso, ove servì in detta qualità per anni tre: l’anno 1717 fù dalla M.S. gratiato dell’impiego di gentiluomo di poppa sopra le Regie Galere; lanno 1726 di quello d’Alfiere nel Regimento della Marina, e l’anno 1730 di quello di luogotenente, e l’anno 1733 di quello diaiutante maggiore et il 29 novembre di detto anno di quello di capitano, e li 23 marzo dell’anno 1734 di quello di capitano grenadieri sempre in detto regimento La Marina, col quale fece la campagna di detto anno, ritrovandosi il Regimento accampato a S. Benedetto, fu il sopredetto distaccato colla sua compagnia a Quistello, ove fu fatto priggioniere di guerra con tutta la compagnia all’occasione che gi nemici passarono la Secchia; indi verso il fine d’Agosto dell’anno 1735 senso stato cambiato si portò al Regimento, quale si ritrovava acquartierato, e col medemo fece il rimanente di quella campagna. Questo è un ufficiale di valore ed assai attento al suo dovere, vivendo honoratamente, ma di poca salute”. Già maggiore e (4/4/1743) luogotenente colonnello dello stesso reggimento, nel quale fu ammesso il 2/12/1726 col grado di alfiere. Nel 1746 viene nominato comandante della città e provincia di Novara, lasciando il comando del reggimento.

Pierre Fatio, di Ginevra (21/11/1704-1/12/1774). Il 31 gennaio 1724 era entrato al servizio della Francia, come alfiere nel reggimento di Hemmel, ove fu successivamente sottotenente (1726), tenente (1727), capitano nel 1729 e capitano comandante nel 1730. Abbandonò il servizio francese il 7 novembre 1732; nel 1733 levò una compagnia per servire nel reggimento di Guibert al servizio di Savoia, ove entrò come primo capitano il 16 dicembre 1733. Con questo grado comandò il secondo battaglione del reggimento durante le campagne del 1734 e del 1735, distinguendosi in modo considerevole. L’11 novembre 1738 fu nominato maggiore del reggimento. Partecipò nel seguito a tutte le campagne di guerra dal 1742 al 1747 in successione come maggiore di brigata, luogotenente colonnello e colonnello; si segnalò in diverse occasioni; dopo avere ottenuto la graduazione di tenente colonnello il 9/3/1744 e di tenente colonnello effettivo del reggimento di Utiger l’11/2/1746, la gradazione di collonnello il 3/4/1747. Il 19 agosto 1753 divenne infine colonnello proprietario del reggimento che assunse il suo nome. Fu quindi nominato Brigadiere il 21 maggio 1754, maggiore generale il 15 gennaio 1761; luogotenente generale il 27 marzo 1771; il 1° settembre 1774 fu nominato generale di fanteria e capo in seconda della brigata di Chablais, formata in ottobre per l’amalgama del suo reggimento con quello di Sury. Morì il 1° dicembre 1774 a Ginevra, appena dopo avere preso congedo dal servizio il 10 ottobre precedente. May de Romainmoitier “Histoire Militaire de la Suisse”

Almar Favier. Nato nel 1697, vestiva l’uniforme dal 1716. Il 14 dicembre 1744 era stato promosso tenente colonnello del Reggimento di Fanteria d’Ordinanza Provinciale Chiablese.

Luigi Ferrero della Marmora (Torino 9 settembre 1730 - Torino 18 giugno 1797). Maggiore Comandante il Reggimento d’Ordinanza Nazionale Guardie nel 1778, fu nominato Cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro nel 1786. Divenne lo stesso anno Regio Aiutante Generale di Dipartimento, Colonnello del Reggimento di Fanteria d’Ordinanza Nazionale Piemonte nel 1792, quindi Brigadiere di Fanteria. Già aiutante generale di Dipartimento della fanteria fu promosso maggiore generale di fanteria il 31 marzo 1793. Il 2 maggio 1794 venne nominato Governatore in 2° di Pinerolo.

Vincenzo Alessandro Ferrero, marchese d'Ormea. Era figlio di Carlo Francesco Vincenzo Ferrero, Marchese d’Ormea, il potente Segretario, e poi Gran Cancelliere, di Re Carlo Emanuele III. Fu ferito in combattimento a Madonna dell’Olmo al comando del Reggimento di fanteria provinciale Casale.

Cav. Francesco Ignazio Filippi. Il 30/3/1711 fu nominato maggiore nel reggimento dragoni del Genevese ed il 16/10/1729 luogotenente colonnello dei Dragoni di S.M. Il 16/10/1733 venne promosso colonnello del reggimento

Piemonte Reale cavalleria; il 3/3/1738 brigadiere di cavalleria; il 3/1742 governatore in 2° della provincia d’Asti, ove cessò di vivere lo stesso anno.

Barone Giovanni Pietro de la Flechère. Entrato nel reggimento come alfiere il 5/3/1745, luogotenente il 31/5/1747; capitano il 20/8/1762, capitano dei granatieri il 11/3/1774; maggiore di brigata il 19/10/1774; luogotenente colonnello l’11/3/1777; colonnello in 2° il 10/4/1787; brigadiere di fanteria l’1/4/1789; maggiore generale di fanteria il 6/7/1790. Cessò di far parte del reggimento delle Guardie per essere stato nominato governatore della città e castello di Cagliari e generale comandante delle Armi in Sardegna il 12/3/1792.

Conte Luigi di Fontanieux. Di Avignone. Brigadiere nel 1791 e maggiore generale nel 1794. Nel settembre 1797 venne nominato comandante un corpo di spedizione.

Jacques Fournier, marchese di Coudray. Rimane titolare del reggimento fino al 1690, anche se esso dal 1685 è comandato dal tenente colonnello conte della Trinità. Il Sig.re di Coudray era stato capitano nel reggimento di Marolles, poi luogotenente colonnello del reggimento de La Loubere. Alla morte di questi nel 1661 divenne colonnello del reggimento, che nel 1664, ridotto a 4 compagnie, venne incorporato in quello di Monferrato.

G

Gaspare Galleani, conte d'Agliano. Nacque nel 1718 presso Caraglio (Cuneo). A Saluzzo fece i primi studi, poi passò a Torino, ma accesasi la guerra nel 1742 entrò come cornetta nel reggimento dragoni di S.M. Nelle varie campagne dal 1742 al 1747 diede luminose prove di valore e d’intelligenza. Rivestiva il grado di colonnello in 2° nel predetto reggimento di dragoni, quando fu promosso colonnello di Piemonte Reale l’8/4/1776. Venne poi fatto brigadiere di cavalleria il 24/3/1781 e maggiore generale il 6/12/1785, pur continuando il comando del reggimento e ponendo ogni studio nel promuoverne e dirigerne l’istruzione in base alle nuove teorie del tempo, per cui quel reggimento distinguendosi fra gli altri, venne il conte d’Agliano giudicato meritevole di ricoprire la carica d’ispettore della cavalleria e dragoni, alla qual carica fu nominato il 31/7/1788, ma non potè esercitarla a lungo, essendo stata podo dopo sorpreso da violento malore che in pochi giorni lo condusse alla morte in Torino il 19 agosto dello stesso anno. Il conte d’Agliano lasciò scritte di proprio pugno pregevoli Memorie sulla Guerra del Piemonte dal 1742 al 1747 che furono stampate a Torino nel 1840 per cura del Cibrario.

Cav. Carlo Gattinara. Compì la sua intiera carriera nel reggimento delle Guardie; ammesso al reggimento con grado di alfiere il 7/4/1738, diviene luogotenente il 1/5/1743, capitano il 28/7/1752, maggiore il 14/3/1771, luogotenente colonnello il 12/9/1774, colonnello 11/3/1777. Cessò di appartenere al reggimento delle Guardie per essere stato nominato comandante della città e provincia di Alessandria il 3/6/1783. Come luogotenente fu molto lodato per il coraggio di cui diede prova alla difesa dei trinceramenti dell’Assietta nel 1747.

Luigi (al Battesimo Giuseppe Giovanni Battista Luigi Nicola) Gazzelli (Torino 23-IX-1754 - Torino 1-IV-1831), infeudato di Rossana con il Signorato con Regie Lettere Patenti del 5 agosto 1760 (il feudo quindi cambiava superiore feudale: non più l’Arcivescovo di Torino ma il Re di Sardegna), 1° Conte di Rossana per erezione del feudo in Comitato ottenuta con Regie Lettere Patenti datate 25 febbraio 1772, Signore di San Sebastiano, venne autorizzato a procurarsi un titolo imperiale il 21marzo1812, Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro dal 15 agosto 1820, Tenente Colonnello del Regio Esercito Sardo dal 1795, Maggiore di Piazza in Primo della Cittadella di Torino dal 1796, promosso a Colonnello nel 1798, Comandante del Reggimento di Fanteria Provinciale Susa dal 1798, Comandante della Cittadella di Torino dal 21 luglio 1814, promosso a Maggior Generale il 9 gennaio 1815, Gran Tesoriere della Sacra Religione (= Ordine) dei Santi Maurizio e Lazzaro dall’8-VI-1822.

Janus de Sonnaz de Gerbaix, conte di Sonnaz. Già colonnello in 2° della Legione degli Accampamenti. L’1/4/1793 viene promosso al grado di brigadiere di fanteria. Il 25/11/1793 riceve l’incarico del comando delle truppe e delle milizie destinate alla difesa della valle di Stura. Nel 1794 fu promosso maggior generale, al comando della divisione militare di Saluzzo. Il 5/2/1798 è nominato Governatore della città e provincia di Ivrea.

François Frédéric Ghidt muore nel 1736 in Sardegna.

Giovanni Stefano Ambrogio Ghilini, Cavaliere dell’Ordine di Malta, professò i voti il 6 marzo 1721. Appartenente a nobile famiglia alessandrina, nato nel 1718, fu inviato giovanetto come paggio alla corte del re Carlo Emanuele III che lo nominò cornetta dei Dragoni di Piemonte il 25 ottobre 1733. In questo reggimento percorse tutta la sua carriera, cioè luogotenente il 2/12/1736, aiutante maggiore il 13/8/1742, capitano il 27/2/1745, maggiore il 13/12/1763, luogotenente colonnello il 2/7/1768 e colonnello il 9/3/1771. Comandò i Dragoni di Piemonte fino al 12/7/1788 in cui fu nominato

governatore di Valenza, senza obbligo di residenza “per avere nelle passate due guerre fatta apparire la valorosa sua fermezza, accompagnata da altre militari doti affatto proprie della nobile sua nascita ed essersi applicato con viva premura a rilevare nella successiva pace illustro delle già acquistate benemerenze …”. Nel tempo che comandò il reggimento fu fatto brigadiere di cavalleria il 23/9/1774, maggiore generale il 26/11/1780, luogotenente generale ed ispettore del Dipartimento di Cavalleria e Dragoni il 5/12/1784. Fu eletto Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro 22 maggio 1789. In ultimo fu governatore di Casale e morì nel 1792.

Cav. Giuseppe Giannasso di Pamparato. Entrato nel reggimento come alfiere il 4/3/1763 venne successivamente nominato luogotenente il 25/1/1768, capitan tenente il 31/10/1774, capitano il 10/11/1776, Capitano dei granatieri l’1/2/1784, maggiore di battaglione il 19/5/1786, maggiore di reggimento il 15/3/1787, luogotenente colonnello il 19/6/1790, colonnello in 2° il 23/3/1793. Partecipò alla difesa della Sardegna nel 1793 a all’assedio di Tolone. Divenne colonnello comandante l’1/7/1794. Il 27/2/1796 venne nominato Capitano sopranumerario delle Compagnie Archibugieri Guardie della Porta.

Cav. Ottavio Giannasso di Pamparato. Nel 1786 da capitano dei granatieri del reggimento della Regina venne promosso maggiore di reggimento. Il 10/10/1789 venne promosso luogotenente colonnello del reggimento. Il 25/2/1796 è promosso brigadiere di fanteria.

Don Ottavio Gioeni dei principi d’Angiò e Valguarnera († 1750). Già colonnello di un reggimento di fanteria siciliana di suo nome in Sicilia dal 1714 al 1718, lasciò la carica di colonnello per dimissione (v.). Nel 1721, il 16 febbraio, divenne colonnello del reggimento Dragoni del Genevois. Fu uno dei pochissimi ufficiali già appartenenti all' esercito spagnolo che avevano ottenuto da Filippo V la dispensa per poter servire alle dipendenze di Vittorio Amedeo, non volle lasciare il servizio dei Savoia e fu trasferito in Piemonte ove il 16 marzo del 1721 gli fu affidato il comando dei dragoni del Genevois. Maresciallo di campo e castellano a Palermo era forse parente di Girolamo Gioeni e Ventimiglia, duca di Angiò, capitano di giustizia (1704-1705, 1712-1713) e pretore a Palermo (1710-1711), gentiluomo di Camera di Vittorio Amedeo II. Il sovrano conoscendo le sue necessità finanziarie dato che non poteva seguire i suoi interessi in Sicilia, oltre lo stipendio gli con- cesse anche una pensione di 2000 lire. Abbinato al comando di reggimento ebbe l' incarico di governatore di Mondovì e Ceva e quindi di Vercelli, sedi ove era stanziata la sua unità. Restò al servizio dei Savoia sino al 1730, sempre al comando dei Dragoni del Genevois, quando motivi di famiglia lo richiamarono in Sicilia ove nel 1735, dopo l' assunzione al trono delle due Sicilie di Carlo III di Borbone riprese la carriera militare. Cfr. V.SPRETI, Enciclopedia storico-nobiliare italiana, Milano, 1928-1935, 6 voll. e 2 di appendice. Si trattava di un’influente famiglia siciliana che aveva accresciuto nel corso dei secoli il proprio potere feudale, nei seguenti «capitoli»: Castiglione, Calveruso, Valdina, Solanto. «Iscrizione molto antica di Casa Gioeni [...] si vede in Messina nella Chiesa di Santa Maria di Gesù de’ Padri Minori Osservanti di San Francesco e nella cappella di esso Santo Padre»: così in un repertorio del primo Settecento (Della Sicilia nobile, opera di Francesco Maria Emanuele e Gaetani [sic] marchese di Villa Bianca, signore del castello di Mazara e della baronia della Merca, Palermo, 1714).

Filippo Giacinto Gontery (+Torino 9 marzo 1730), 2° Marchese di Cavaglià, 3° Conte di Sant’Albano, 4° Conte di Montegrosso d’Asti, acquistò il feudo di Rivarotto (ossia Rocca di Cigliano). Filippo Giacinto era figlio di Paolo Gonteri, conte di Montegrosso e Rivarota († 1687), un gentiluomo che era stato investito dal duca sabaudo col titolo marchionale di Cavaglià a partire dal 1671, ma che aveva anche prestato servizio in Francia, divenendo primo maggiordomo del duca d’Angiò e consigliere e luogotenente del re di Francia. Filippo Giacinto († Torino 9/3/1730), figlio secondogenito, erede del titolo marchionale in quanto il fratello maggiore aveva scelto la carriera ecclesiastica, fu (20/7/1682) gentiluomo di camera, (17/7/1683) cornetta della compagnia di Genti d’Armi di S.A.R. e 14/11/1683 luogotenente della stessa compagnia , Ammiraglio del Po e di altri Fiumi Navigabili dal 1687, il 25/7/1690 divenne capitano della 3a compagnia di Genti d’Armi. Il 19/7/1692 venne nominato colonnello del neo costituito reggimento Piemonte Reale cavalleria, che comandò fino al 1728. Divenne anche (2/3/1707) generale di battaglia, (18/2/1711) luogotenente maresciallo di cavalleria e dragoni (2/3/1711), generale delle armate del regno di Sicilia e, parallelamente, generale delle Poste (ufficio che sarebbe stato riscattato dal sovrano con una pensione di 12.000 lire nel 1697). Venne quindi nominato gran Baglivo, Pari e Governatore del ducato di Aosta (4/10/1728). Nel reggimento Piemonte Reale sarebbero entrati anche due suoi figli: Bernardo († 1705) con i gradi di capitano, e l’erede (ultimo della linea) Ercole Carlo Maurizio (1694-1770) con quelli di maggiore. MANNO, XII, pp.452-454.

Pio Gozzani d’Oddalengo. Aveva iniziato a servire nel reggimento come alfiere nel 1743. Fu promosso capitano il 10 dicembre 1759.

Cav. Joseph Nicolò de la Grave de Laconay. Nel febbraio 1754 veniva promosso dal grado di luogotenente ed aiutante maggiore a capitano nel reggimento di Savoia. Il 16/12/1770 viene promosso capitano dei granatieri; il 29/6/1771 maggiore; il 25/9/1774 luogotenente colonnello. “Diede molte prove di valore nelle passate guerre e fu ferito alla battaglia di Camposanto ed al combattimento di Pietralunga.” Il 30/3/1789 viene nominato Maggiore Generale (serve da 54 anni …) e l’8/3/1792 e messo a riposo.

Barone Cesare Grimaldi di Boglio. Il 6 maggio 1740 venne nominato Governatore della Città e Capo di Sassari e brigadiere di cavalleria, per non essere più in gradi di continuare il servizio attivo alla testa del reggimento Dragoni della Regina. ASTo PatFinII 15

Giuseppe Cesare Grimaldi Marchese di Boglio e di Boves. Era luogotenente colonnello del reggimento fin dal 17/12/1678. Morì alla battaglia di Staffarda il 18/8/1690.

Alexandre Guibert de Syssac, di Neuchatel (1677-1746). Rifugiato francese ugonotto dal Agennois nel 1694, naturalizzato nel 1735 a Neuchatel, nel 1697 entrò al servizio di Guglielmo d’Orange re della Gran Bretagna, fu poi ufficiale dei reggimenti d’emigrati al servizio dei Savoia di Demeyrol e di Desportes; infatti il 22/2/1703 levò con patente della Regina Anna una compagnia per il reggimento Deportes, maggiore nel 1716 dello stesso reggimento e luogotenente colonnello nel 1722; nel 1726 Guibert lasciò il servizio del re Vittorio Amedeo per alcuni motivi di insodisfazione, ma nel 1733 volle rientrare al servizio sabaudo sottoscrivendo la capitolazione per la formazione di un nuovo reggimento svizzero di due battaglioni, alla testa del quale servì con distinzione nelle due campagne di guerra del 1734 e del 1735. Il 12 marzo 1737 divenne brigadiere; il 6 ottobre 1743 difese l’ingresso del Piemonte contro i nemici alla testa di una brigata sulle alture di Belin contro la brigata francese d’Anjou ed un distaccamento di 1.200 spagnoli, respingendoli con gravi perdite. Il 20 gennaio 1744, in ricompensa di questa bella azione, il re lo nominò maggiore generale; in questo stesso anno si distinse alla difesa dei trinceramenti di Casteldelfino o Pietra lunga, anche se non potè impedire l’entrata dei nemici nel loro trinceramento, durante il qual combattimento il reggimento dovette subire forti perdite; avendo fatto suonare la ritirata sui ripetuti ordini del re, il Guibert la eseguì con pari bravura ed abilità riunendoi lo stesso giorno i resti dei reggimenti di Roi di Kalbermatten ed il suo nel campo di San Pierre. Il 15 gennaio 1745 il re lo nominò luogotenente generale; il 27 settembre dello stesso anno Guibert comandava l’ala sinistra dell’armata sarda al combattimento di Bassignana, ove resistette a due attacchi successivi del nemico e dopo che il centro venne sfondato, agì da retroguardia coprendo, anche esponendosi personalemnte, la ritirata dell’esercito. Guibert ebbe morto il cavallo sotto di sé, ricevette tre colpi d’arma da fuoco e venne catturato dagli Spagnoli, venendo poi rilasciato sulla parola si fece trasportare a Torino ove morì a causa delle ferite riportate il 28 gennaio 1746. May de Romainmoitier “Histoire Militaire de la Suisse”.

Cav. Giuseppe La Guidara. Entrò nel reggimento come luogotenente il 5 aprile 1714. Fu promosso capitano il 23 giugno 1716, maggiore il 19 marzo 1732, tenente colonnello il 1 marzo 1735, poi colonnello in seconda del reggimento. Alla rinuncia di Pietro Valguarnera divenne colonnello effettivo. Il 27 febbraio 1745 viene nominato comandante della città di Valenza.

H

Charles Hackbrett, gentiluomo bernese, nacque nel 1674. Nel 1690 entrava al servizio dei Savoia come primo luogotenente del Battaglione di Oberkan; nel 1694 Capitan Tenente nel Reggimento Sacconay al momento della sua levata; il 22/2/1704 passò in qualità di Maggiore in quello bernese della Regina all’atto della sua levata, poi in quello di Kydt; ove divenne il 18/5/1707 Tenente Colonnello; il 15/3/1709 Colonnello proprietario. Essendosi particolarmente distinto durante la lunga guerra della Successione spagnola ed in particolare all’assedio di Torino nel 1706, al tempo dell'assedio di Torino comandò, per malattia del colonnello, il reggimento di Kidt; venne creato il 5/1/1714 Brigadiere ed in tale qualità comandò una brigata in Sicilia nelle campagne del 1717 e 1718 ancora una volta segnalandosi in modo particolare; fu quindi creato il 20/2/1719 Maggiore Generale e continuò con tale incarico la campagna di guerra del 1719 compiendo prodigi di valore il 12 giugno alla battaglia di Francavilla; il 9 novembre 1711 fu promosso generale di battaglia. Il 31/3/1731 divenne Luogotenente Generale; a Pasqua del 1731 a seguito di infermità ed acciacchi dovuti alle numerose ferite ricevute in battaglia è costretto ad andare in ritiro. Muore il 10/10/1739.

Conte Gaspare Gaetano Des Hayes di Mussano. Entrò nel reggimento come alfiere il 3/3/1763, divenne luogotenente il 21/8/1767, capitan tenente il 29/10/1774; capitano il 16/3/1777; capitano dei granatieri il 24/6/1786; maggiore di battaglione il 10/4/1787 e maggiore di reggimento il 22/9/1789; luogotenente colonnello il 12/3/1792 e colonnello in 2° il 3/4/1794; brigadiere di fanteria il 29/2/1796, colonnello il 5/12/1798. Si dimise il 19/12/1798. Riammesso al servizio come colonnello e brigadiere nel 1799. Nominato membro della Commissione Militare incaricata della direzione degli affari militari piemontesi sotto la presidenza del luogotenente nelle RR Armate conte di Romport, continuando nella carica di colonnello del reggimento delle Guardie e brigadiere d’armata del 11/12/1799. Il reggimento delle Guardie venne definitivamente sciolto nel giugno 1800.

Francesco Havard, marchese di Senantes, conte di Ligneville, Vittel e Malmeyson, dei conti di Villanova Solaro e consignore di Borgaro Torinese, entrato al servizio di Casa Savoia intorno agli anni Trenta dei Seicento. Fu sergente maggiore, colonnello di fanteria e capitano della Compagnia di Archibugieri a cavallo di Madama Reale Cristina di Francia (1649). Nel 1654 Carlo Emanuele II gli donò il tasso pagato dalle comunità di Gambasca e Rifreddo (ASTo

Camerale, Patenti Piemonte, vol. 66 15 maggio) ed il 2 dicembre del 1657, mentre ricopriva anche l’incarico di colonnello di un reggimento di fanteria straniera e di maresciallo di campo, il duca gli fece dono delle due località con erezione in marchesato. Fu governatore di Vercelli e provincia dal 1664 al 10 settembre 1681. Dal novembre di quell’anno fu di stanza a Mondovì col grado di luogotenente generale delle armi ducali, impegnato nella repressione delle guerre del sale nella provincia. Vi rimase fino al 21 luglio 1682, avendo rifiutato il governo di Villanova d’Asti propostogli nel mese di giugno. Il 25 luglio 1682 tornò a Vercelli, riassumendone il governo e restandovi fino alla morte, di poco posteriore al novembre del 1688.

Luigi Deodato de Hazeman, conte di Salins (Sallus?). Già luogotenente colonnello nei dragoni della Regina, fu promosso al grado di colonnello del reggimento di Piemonte Reale il 19/4/1755, poi venne nominato brigadiere d’armata l’8/1/1761. Tenne il comando del reggimento sino al 24/5/1762, data in cui divenne governatore di Mortara e della Lomellina. Il 9/11/1766 passò all’incarico di governatore di Vercelli, ove morì il 9/10/1770.

I

Giovanni Battista Isnardi, marchese di Caraglio e di Senantes. Era figlio di Angelo Carlo Isnardi, che nel 1704 difese Nizza dai Francesi e fu tra i difensori di Torino nel 1706. Già colonnello del reggimento provinciale di Torino, generale di battaglia ed Ispettore dei reggimenti provinciali. Divenne anche Ispettore dei reggimenti provinciali e il 15/8/1725 Generale di Battaglia delle Armate. Il 21/03/1730 ricevette l’incarico di Colonnello del Reggimento di Fucilieri in vece del Marchese di Susa. Nel 1731 viene nominato governatore dell’Alto e Basso Monferrato cessando dal comando del reggimento. Nel 1746 difese Alessandria contro i Gallo-Ispani. Morì nel 1748. la famiglia degli Isnardi di Caraglio, originaria di Asti, si estinse nel 1770.

Vassallo Angelo Felice Isola di Monteu. Aveva iniziato la carriera nel 1734 come alfiere. Era stato nominato tenente colonnello l’11 aprile 1766.

K

Bruno de Kalbermatten proveniva da una antica e nobile famiglia di Sion nel Vallais (22/2/1700-26/4/1762). Aveva servito nel reggimento dal 1717 entrandone a far parte come alfiere e servì in Sicilia fino al 1719, divenendo nel frattempo sottotenente nel 1718 e tenente nel 1719, ne divenne poi capitan tenente nel 1722 e nel 1724 capitano titolare di compagnia, maggiore il 29 aprile 1731, luogotenente colonnello il 15 ottobre 1733. Con questo incarico partecipò alle campagne del 1734 e del 1735. Anche nel 1743 prese parte attiva alla campagna di guerra, come a quelle dei successivi quattro anni. Nel 1737 venne decorato della croce dei SSti Maurizio e Lazzaro per il comportamento tenuto nella battaglia di Parma (1734). Il 5 gennaio 1743? Divenne colonnello del reggimento (già di Rietman). Il 14 maggio 1754 divenne brigadiere, il 12 aprile 1757 maggiore generale e il 21 marzo 1761 giunse al grado di luogotenente generale delle armate sarde. Morì a Torino il 26/4/1762. May de Romainmoitier “Histoire Militare de la Suisse”.

Gregoire, Cavaliere de Kalbermatten (1712-1792). Fratello cadetto di Bruno; entrò come cadetto nel reggimento di Hakbrett il 12 maggio 1730; fu quindi alfiere sovranumero in quello di Belmont il 12 febbraio 1732; capitan tenente lo stesso anno in una delle compagnie valesane di nuova formazione, il 10 novembre 1740 ottenne l’incarico di capitano effettivo; il 15 gennaio 1742 levò una nuova compagnia per il 3° battaglione del reggimento e fece tutte le campagne della guerra della successione austriaca alla testa di una compagnia di granatieri, segnalandosi sempre. Il cavaliere di Kalbermatten ottenne il 30 aprile 1757 la graduazione di maggiore di fanteria, divenendo maggiore ffettivo del reggimento, ora di sutter, il 2 maggio 1762; il 7 marzo 1766 ottenne l’incarico di tenente colonnello effettivo del reggimento, di cui divenne colonnello proprietario il 14 luglio 1768. Il 19 settembre 1774 fu dichiarato comandante della brigata svizzero-valesana che portava il suo nome con il grado di maggiore generale senza essere passato per quello di brigadiere; nel 1782 fu nominato cavaliere dell’Ordine dei SS Maurizio e Lazzaro avendo il 29 marzo rimesso l’incarico di comandante la brigata valesana ed il giorno seguente otttenne l’incarico di capitano-colonnello dei cento Svizzeri della Guardia; il 20 agosto 1783 divenne luogotenente generale delle armate sarde; nel 1789 gran croce dell’Ordine dei SS Maurizio e Lazzaro.

Jean Martin François Keller, proveniente da un’antica famiglia patrizia della città di Lucerna, fu cancelliere del Gran Consiglio di Lucerna, nacque nel 1703; nel 1721 entrò l servizio di Francia nel reggimento delle Guardie svizzere in qualità di alfiere, abbandonando il corpo ed il servizio nel 1726, avendo raggiunto il grado di sottotenente, per l’impiego di alfiere della Guardia svizzera del Papa, da cui si dimise il 24 giugno 1735 per la carica di segretario di stato della repubblica di Lucerna, che esercitò con plauso universale fino al 27 dicembre 1741. Recatosi a torino il 15 gennaio 1742 capitolò la levata d’un reggimento svizzero cattolico con il quale partecipò alle campagne di guerra dal 1743 al 1748, essendo stato creato brigadiere il 3 aprile 1747. Riformato il reggimento nel 1749 il brigadiere Keller si ritirò dal

servizio; nel 1751 fu eletto cancielliere di Lucerna ed il 10 gennaio 1753 ricevette dal re di Sardegna l’ordine dei Ssti Maurizio e Lazzaro. Morì a Lucerna il 9 ottobre 1766.

François Joseph Frédéric de Kydt, proveniente da una nobile famiglia del cantone di Schweiz, nacque nel 1694. Nel 1710 serviva come alfiere nel reggimento di Hakbrett, nel 1712 era sottotenente e tenente nel 1714; capitan tenente nel 1717 in tale qualità partecipò alle campagne di guerra in Sicilia, nell’ultima nella compagnia granatieri. Nel 1724 era alfiere dei Cento Svizzeri della Guardia, nel 1731 ne divenne tenente, Cavaliere dell’ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro nel 1732. Nella primavera del 1733 divenne maggiore del reggimento levato dal padre François Frédéric de Kydt, e come tale fece le campagne del 1734 e del 1735, distinguendosi molto alle battaglie di Parma e di Guastalla; dopo la morte del padre, il 10 maggio 1736 divenne, per la dimissione del luogotenente colonnello Ab Iberg, colonnello proprietario del reggimento, che venne riformato a metà di marzo del 1737; in aprile Kydt ottenne una buona pensione ed il 12 Marzo 1740 la piazza di capitano colonnello dei cento Svizzeri della guardia. Nel 1747 venne nominato brigadiere, ed il 12 aprile 1756 maggiore generale, il 22 gennaio 1767 tenente generale, ritirandosi dal servizio il 19 ottobre 1774. Morì a Schweiz il 18 agosto 1775. May de Romainmoitier “Histoire Militaire de la Suisse”

L

Alessandro Lascaris, conte di Peglia. Il 10 marzo 1703 il conte Lascaris si dimette dal carico di colonnello del reggimento di Nizza.

Gabriele Leona. Comandante dei Dragoni Guardiacaccia dal 1756. Muore alla fine del 1773.

Ernesto Federico di Leuthen. Col grado di tenente colonnello combattè alla Battaglia di Madonna dell’Olmo, dove subì una ferita.

Carlo Emanuele Leutrum (1732 – 1795). Era figlio di Carlo Magno Leutrum, fratello maggiore del celebre Federico Guglielmo barone di Leutrum. Fu nominato brigadiere di fanteria nel 1775, maggiore generale nel 1780 e luogotenente generale nel 1783. Ebbe altri due fratelli, Carlo Alessandro, nato nel 1728 e caduto in combattimento a Madonna dell’Olmo nel 1744, e Carlo, morto nell’Ospedale dei Pazzerelli nel 1777 o poco dopo.

Karl Sigmund Friedrick Wilhelm Leutrum “Baron Litron” (27 giugno 1692 – 16 maggio 1755). Nato dalla seconda moglie del barone Federico Sigismondo Leutrum, Carlo Sigismondo passò i primi anni della sua vita all’interno del castello di famiglia a Karlhausen, nel Baden, costruito da suo nonno nel 1650. Arrivò in Piemonte all’età di quattordici anni, insieme al fratellastro Carlo Magno, facendo parte della scorta del Principe Eugenio di Savoia. Carlo Sigismondo Leutrum decise in quella occasione di entrare a far parte dell’esercito sabaudo. Promosso capitano di fanteria nel 1706, fu educato all’esercizio delle armi dal capitano Johann Hernst Wahren; col grado di capitano passò al servizio sabaudo nel Reggimento di Fanteria Alemanna Schoulembourg. partecipando attivamente alla campagna alpina del 1708. Fu promosso maggiore il 5 giugno 1721. Il 21 agosto 1725 divenne luogotenente colonnello del Reggimento di Fanteria Alemanna Rehbinder, e il 5 maggio 1732 diveniva colonnello comandante del reparto, combattendo alla testa di esso durante la Guerra di Successione Polacca, in particolare distinguendosi all’assedio di Gera Pizzighettone nell’inverno del 1733. Il 9 marzo 1735 fu promosso Brigadier Generale. Allo scoppio della Guerra di Successione d’Austria Leutrum fu inviato a combattere nella Pianura Padana, dal momento che il suo reparto, il Reggimento Rehebinder, era una delle unità piemontesi pronte per l’azione in quel settore del fronte. Il 1° battaglione del Reggimento rimase sul fronte padano per tutto l’inverno, e l’8 febbraio 1743 Carlo Sigismondo prese parte alla Battaglia di Camposanto (8 febbraio 1743). Durante la seconda fase dei combattimenti tre brigate spagnole di fanteria (Guardie, Irlanda, Flandres) furono in grado di volgere in fuga la prima linea dell’ala destra dello schieramento austro-piemontese. Dalla seconda linea i generali d’Apremont e Leutrum condussero un assalto con tre battaglioni dei reggimenti Savoye, Piemont e Rehbinder allo scopo di turare la falla nel fronte alleato. La coesione dei reparti spagnoli fu rotta ed essi furono presto costretti alla ritirata. Durante questa azione il reggimento spagnolo Guadalaxara si trovò tagliato fuori dal resto dell’armata e costretto alla resa. Leutrum fu gravemente ferito, ma ricevette il 29 gennaio 1744 la promozione di Maggior Generale. Dopo la sua convalescenza, avvenuta a Torino, fu trasferito sul fronte occidentale, prima ad Orbassano, quindi al campo di San Colombano in Val di Susa. Nella primavera del 1744 Leutrum giunse al campo trincerato di Villefranche. Il 20 aprile fu coinvolto nella battaglia che i franco-spagnoli avevano scatenato per impossessarsi del porto. Con i granatieri del Bourgsdorff (il precedente Rehebinder) fu in grado di riprendere le ridotte occupate dal nemico al Mont Gros e sul Collet de Villefranche con una manovra a tenaglia in coordinazione con i granatieri dei reggimenti Saluce, Tarentaise e Guibert. Dopo l’evacuazione della Piazza giunse ad Oneglia e quindi nuovamente in Piemonte. Nell’estate fu posto a comando dello scacchiere delle Valli Susa e Chisone, quindi venne trasferito all’Armata Regia schierata in Val Varaita in tempo per assistere ai combattimenti di Pietralunga (19 luglio 1744). Rotto il fronte i franco-spagnoli avevano costretto alla resa il forte di Demonte e posto sotto assedio Cuneo, la chiave del Piemonte sud-orientale. Leutrum fu scelto da Carlo Emanuele III come Governatore della Piazzaforte fu in grado di mantenere efficienti e reparti a sua disposizione per la difesa della città (8 provati battaglioni per un totale di 3244 uomini). Fu in grado di organizzare al meglio tutte le difese e l’organizzazione cittadina; il 12 settembre veniva aperta la trincea. Solo il 22 ottobre l’assedio fu levato, con gli assedianti che non erano riusciti neppure ad avvicinarsi al cammino coperto. Il 24 ottobre 1744 veniva ribadita la sua carica di governatore della città e della provincia di Cuneo. Il 22 maggio 1745 Leutrum fu promosso Tenente Generale. Lo stesso anno i franco-spagnoli lanciarono una poderosa offensiva utilizzando come base Genova. Le Alpi furono aggirate e l’esercito sabaudo costretto a ritirarsi sino alla linea Ivrea-Chivasso-Villafranca d’Asti. Leutrum, incaricato della difesa delle Alpi Marittime, fu in grado di ottenere il 26 agosto nei pressi di Ceva una delle poche vittorie piemontesi di quella campagna. Ancora il 28 ottobre riusciva a fermare l’avanzata francese contro Ceva e Mondovì. Divenuto di fatto comandante in capo dell’esercito sardo, passò l’inverno 1745-1746 a stabilizzare il fronte poco a ovest di Asti, cosa che riuscì ad ottenere con la presa di Costigliole (29 novembre 1745). Nel febbraio del 1746 riconquistò i castelli di Balangero e Castagnole Lanze. Grazie a questa operazione Leutrum fu in grado di muovere contro Asti. L’offensiva fu lanciata nel bel mezzo di una tempesta. Per la prima volta Leutrum si trovava al comando di un’armata numerosa (circa 30.000 uomini, 31 battaglioni di fanteria e 6 reggimenti di cavalleria); il 7 marzo Asti era riconquistata, catturando nel contempo 9 battaglioni francesi (circa 5000 uomini), 27 bandiere e 8 cannoni. Il 10 marzo anche la Cittadella di Alessandria veniva liberata dal blocco. Il 17 aprile investiva la Piazzaforte di Valenza, conquistata il 4 maggio 1746. Il 28 marzo 1746 raggiungeva, con il grado di Generale di fanteria, i vertici dell’esercito del Regno di Sardegna. Nel 1747 Leutrum fu incaricato della difesa del fronte del ponente ligure; nonostante le poche forze a sua disposizione riuscì a bloccare un’armata franco-spagnola, forte di oltre 50 battaglioni, sulla linea Saorgio-Oneglia-Savona sino all’arrivo dell’esercito austriaco che assediava Genova. Alla fine della guerra fu nominato Governatore di Cuneo. Protestante, si rifiutò fermamente di convertirsi al cattolicesimo, rinunciando così al Collare della Santissima Annunziata. A questo proposito, apostrofò Carlo Emanuele III con queste parole; presso gli uomini non sia per incontrare la stima chiunque non persevera nell’esercizio di sua religione. Morì a Cuneo il 16 maggio 1755 a causa dell’idropisia. Dopo la sua morte, per sua espressa volontà, il suo corpo fu inumato in Val Luserna nel Tempio valdese del Ciabàs di Angrogna di Torre Pellice; il 19 maggio il suo reggimento accompagnava il feretro nelle valli valdesi. Carlo Sigismondo di Leutrum è da ritenersi il migliore condottiero sabaudo del XVIII secolo.

Pierre de Lucas, Conte de La Roche e d’Allery (Ruffieux 16.. – Torino 1714). Nasce a Ruffieux, sulla riva sinistra del Rodano a nord del lago Bouget. Durante la sua carriera militare è presente ad Arras nel 1672, nella 5° compagnia del Reggimento Royal Roussillon. Durante l’assedio di Vienna partecipa alla battaglia di Petervaradino al servizio dell’Imperatore Leopoldo I, dal quale riceve il titolo di Conte. Combatte, quindi, sotto la bandiera della Repubblica di

Venezia in Morea. Tornato in Piemonte è nominato Colonnello del Reggimento di fanteria Piemonte il 14 marzo 1692. Fu presente nella Fortezza di Verrua almeno dal novembre 1703 e nel 1704 ottenne il grado di Generale. A partire dal maggio dello stesso anno ricopre la carica di Governatore. Senza indugi organizzò la difesa della Piazza realizzando, già a partire dall’aprile 1704, il campo trincerato di Carbignano. Durante l’assedio, il Generale La Roche d’Allery cercava di essere sempre nelle prime linee in modo tale da avere in ogni momento la situazione sotto controllo. Dopo una prima ferita sul collo, la fatica, lo stress e la tensione gli procurarono la caduta dei capelli. Il 7 gennaio 1705 fu nuovamente ferito mentre, malato, compie un giro di ispezione delle difese della Fortezza: un colpo di carabina gli spezzò il braccio sinistro. Due giorni dopo fu evacuato a Crescentino. La ferita non gli impedì, tuttavia, di partecipare all’assedio di Torino con il grado di Governatore della Cittadella. Nel 1707 fu promosso Tenente Generale. Infine, nel 1713, ricevette l’onorificenza del Collare della S.S. Annunziata. Morì a Torino l’anno successivo e trovò sepoltura nella cappella della Cittadella. In seguito all’abbattimento della Cittadella di Torino, le sue ossa sono trasportate nell’attuale Chiesa di Santa Barbara. Cfr. Relazione e documenti sull’assedio di Torino cit., p.414; L. CIBRARIO, Storia di Torino, vol. II, Torino, 1846 (ed.an. Torino, 1979), p.120.

Pietro Luguia. Nell’ottobre 1796 era stato nominato Governatore della città e provincia d’Ivrea.

Giuseppe Angelo Luserna, marchese d'Angrogna. Fu ammesso nel reggimento Piemonte Reale col grado di cornetta il 13/3/1726 e vi percorse tutta la sua carriera, ascendendo ai successivi gradi, cioè di luogotenente il 15/1731, capitano l’8/4/1735, maggiore il 18/5/1748, luogotenente colonnello il 4/1/1753 ed infine colonnello il 24/5/1762. Comandò il reggimento sino al 9/5/1768, quando fu fatto capitano di una compagnia di Archibugieri Guardie della Porta. Il 18/1/1771 venne provvisto di annuo trattenimento (pensione) a casa sua.

Giambattista Luserna Rorengo di Campiglione (n. 1661), detto monsieur du Villar, divenuto anche governatore di Susa e di Alessandria. Già capitano del reggimento di Guardia con grado di colonnello di fanteria. L’antica famiglia dei Luserna, che, originaria delle Valli di Lucerna, si ramificò in numerose linee, annoverò diversi ufficiali al servizio sabaudo. Ivi, XV, p.429.

M

Annibale Maffei, nato il 10 dicembre 1666 a Mirandola nel Modenese, dal conte Giovanni e da Margherita Baglioni, fu inviato nel 1682 alla corte di Torino in qualità di paggio del duca Vittorio Amedeo II e cinque anni dopo lo seguiva nella guerra contro i Valdesi. Per il coraggio dimostrato alla battaglia di Staffarda, combattendo contro i Francesi si conquistò la confidenza del principe che lo volle poi sempre vicino. Quando i Francesi tentarono di sorprendere Avigliana, il duca lo incaricò di recarsi a Torino a mettere in movimento le truppe. Intervenne alla difesa di Cuneo, alla espugnazione di Carmagnola, e si distinse tra i più valorosi nella ritirata dalla valle di Susa, sicchè il duca lo fregiò dell’Ordine dei SS Maurizio e Lazzaro. Fece inoltre la campagna del 1692 nel Delfinato e l’anno dopo accompagnò il duca al campo di Buriasco, all’assalto del forte di Santa Brigida ed alla battaglia di Orbassano. Nel 1694, in considerazione dei servizi prestati, , fu nominato aiutante generale. Nel 1695 fu inviato, in qualità di gentiluomo, alla corte di Parma. All’assedio di Casale dello stesso anno, per mandato del duca, entrò più volte nella città a trattare col marchese di Crenau. Nel luglio 1695 fu in Fiandra al famoso assedio di Namur, ove diede nuove prove di valore. Nel 1696 accompagnò il duca all’assedio di Valenza. Dal 1699 al 1701 rappresentò il suo sovrano alla corte d’Inghilterra come inviato straordinario; egli era allora luogotenente colonnello di cavalleria. Ritornato in Piemonte fu nominato nell’ottobre 1703 colonnello di un reggimento di fanteria di nuova leva, che fu distinto col suo nome; ma poi ritornò ambasciatore a Londra. Nell’anno seguente fu inviato all’esercito anglo-imperiale per combattere col principe Eugenio e col duca di Marlborough. Nel 1709 fu nominato generale di battaglia ed in qualità di ministro plenipotenziario intervenne al congresso di Utrecht in seguito al quale il duca di Savoia ebbe il titolo e la sovranità di Re di Sicilia. Annibale Maffei, dopo esser stato creato Gran Maestro d’artiglieria e tenente maresciallo, fu inviato in qualità di vicerè in Sicilia, e creato Cavaliere dell’Ordine della SS Annunziata. Dal 1726 al 1731 fu ambasciatore in Francia e morì a Torino 15 agosto 1735. ILIO JORI “La Casa Militare alla Corte dei Savoia” Roma 1928 pag. 90.

Giuseppe Antonio Maffei (Torino 27 ottobre 1725 - Torino 11 settembre 1778), 7° Conte di Boglio con Peona (Regio Assenso all’investitura del 25 gennaio 1737), Barone di Chenillac, Signore del Quartiere di Sauze, Signore di Plan et Alp, Signore delle Sette Montagne, Patrizio di Modena, Nobile di Mirandola, Nobile Romano, Nobile di Verona. Nel 1759 il Duca di Modena gli concesse i privilegi e le esenzioni tradizionalmente accordati ai Cittadini di Mirandola. Divenne Cavaliere di Giustizia dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro nel 1764, Gentiluomo di Bocca del Re di Sardegna con Lettere Patenti del 25 maggio 1750, nominato Secondo Scudiere del Duca di Savoia con Lettere Patenti del 10 luglio 1754, nominato Gentiluomo di Camera e Primo Scudiere del Re di Sardegna con Lettere Patenti del 1 gennaio 1775, Tenente del Reggimento Dragoni di Piemonte dal 25 maggio 1750, successivamente raggiunse il grado di Colonnello Comandante il Reggimento Dragoni di Sua Maestà.

Vittorio Amedeo Maffei (Torino 14 giugno 1703 - Torino 31 agosto 1758). Patrizio di Modena, Nobile di Mirandola, Nobile Romano, Nobile di Verona, Cavaliere di Giustizia dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro dal 25 gennaio 1737, compariva nell’Elenco delle Famiglie Nobili di Mirandola fatto compilare in seguito al Decreto di Erezione della Comunità di Mirandola emesso dal Duca di Modena il 15 luglio 1738. Fu ammesso nei Dragoni di Piemonte col grado di luogotenente il 4 aprile 1721; venne promosso capitano il 19 ottobre 1733; maggiore il 15 gennaio 1742, luogotenente colonnello il 10 marzo 1743, colonnello e brigadiere di cavalleria il 7 marzo 1747. Fu fatto maggiore generale il 12 maggio 1754 e comandò il reggimento Dragoni di Piemonte fino all’epoca della sua morte, avvenuta in Torino il 31 agosto 1758.

Giuseppe Magliano. Nato in Sardegna da famiglia piemontese, nel 1747 entrò nel reggimento Sicilia e nel 1751 in quello di Sardegna. Nel 1792 al comando del reggimento nel corso della campagna in Savoia fece ripiegare il reggimento, quindi per non essere sottoposto a giudizio della corte marziale dà le dimissioni arruolandosi come volontario nel 3° battaglione dei granatieri, dove si distingue tanto che nel dicembre 1793 il sovrano gli restituisce il grado e lo nomina comandante della città di Sassari.

Carlo Felice Emanuele Giovanni Battista Maillard di San Damiano, marchese d'Alby e di Tournon. Si trattava del fratello del cardinale Charles Thomas Maillard, che morì in missione a Macao nel 1710, evento in occasione del quale il papa Clemente XI avrebbe indirizzato personalmente a Félix Emmanuel († 1728) le proprie condoglianze. Nacque a Torino il 30 agosto 1666, figlio primogenito di quel Victor Amédée de Tournon († 1702) che era stato elevato al titolo di marchese di Alby nel 1681 (Consigliere di Stato, Gentiluomo ordinario della Camera e Capitano della 1 a Compagnia di Gentiluomini Arcieri Guardie del Corpo, Maresciallo di Campo e Veedore generale delle Milizie, divenendo poi governatore generale della città e contea di Nizza e cavaliere dell’ordine supremo della SS Annunziata), Félix Emmanuel fu anche scudiere del sovrano. Egli discendeva, d’altro canto, da una nobile famiglia alla quale sin dai tempi di Emanuele Filiberto erano stati donati beni frutto di confische nel corso delle ribellioni savoiarde; per conto di Emanuele Filiberto, l’avo per parte paterna Pierre Maillard era stato governatore e luogotenente generale in Savoia. Cfr. Relazione e documenti sull’assedio cit., p.436; DE FORAS, vol.III, pp.314-315. Entrò giovanissimo nel servizio militare, ebbe grado di Cornetta nel reggimento di Cavalleria di Piemonte il 22/7/1683. Il 12 marzo 1686 passò luogotenente nel Regimento di Guardia. Il 10 aprile 1688 fu nominato Cornetta della compagnia di Gendarmi di S.A.R. e come luogotenente di essa prendeva parte alla battaglia della Staffarda il 18 agosto 1690, nella quale i Gendarmi si portarono valorosamente. Non ancora venticinquenne ricevette nel febbraio 1691 la patente di Colonnello del Regimento Dragoni di Piemonte, vacato per la promozione del Conte di Macello a Colonnello del regimento Dragoni di S.A.R. Con questo grado si trovò nello stesso anno alla difesa di Avigliana e nel 1693 alla battaglia della Marsaglia. Nel maggio 1705 fu fatto generale di battaglia di cavalleria, continuando nel comando del reggimento di dragoni di Piemonte sino al maggio del 1709. Nel 1706 prese parte alla difesa di Torino e dopo la liberazione di quella città, fu incaricato unitamente al marchese di Langallerie, dell’inseguimento dell’esercito francese, al quale furono fatti 500 prigionieri. Il 27 maggio 1709 veniva nominato Capitano della 1a Compagnia Gentiluomini Arcieri Guardie del Corpo, , delle quali resse il comando sino alla sua morte; e come tale accompagnò Vittorio Amedeo in Sicilia assistendo alla sua incoronazione a Palermo alla fine del 1713. Il 15 giugno dello stesso anno 1709 era stato nominato luogotenente di maresciallo. Il 3 novembre 1719 gli fu conferito il grado di luogotenente generale della cavalleria e dragoni e la Croce dell’Ordine dei SS Maurizio e Lazzaro. Prestò il giuramento di fedeltà nel castello di Rivoli il 1° dicembre dello stesso anno. Nel 1723 veniva promosso Gran Croce dell’Ordine Mauriziano. Nel 1684 sposò Monaca Berta figlia unica del conte Ottavio Berta conte di Giroletto, consignore di Revigliasco e di Celle, la quale in occasione del suo matrimonio fu nominata Dama d’onore della Duchessa. Cessò di vivere a Torino nella sua casa dopo breve malattia il 29 dicembre 1728 e fu tumulato nelle tombe della famiglia nella chiesa di Sant’Agostino. Suoi figli furono: Vittorio Amedeo, Primo Scudiero e Gentiluomo della Camera di S.M., Capitano delle Guardie del Corpo, Luogotenente Generale della Cavalleria e nel 1750 Cavaliere dell’annunziata; Maria Teresa, sposata nel 1717 a Carlo Maurizio Vibò, conte di Prales; Marianna, sposata nel 1722 con Giambattista Emanuele Faussone conte di Clavesana.

Cav. Giuseppe Francesco Maria Malines. Già luogotenente colonnello del reggimento provinciale di Aosta, il 1/9/1758 veniva trasferito con lo stesso impiego nel reggimento della Regina. Egli aveva dato “prova di valore nelle ultime guerre e segnatamente all’assedio di Cuneo ed all’affare del Castellar, dove aveva ricevuto due contusioni”. Il 13/3/1771 veniva promosso brigadiere di fanteria e trasferito al comando del reggimento Fucilieri. Nel 1774 divenne capo in 2° del reggimento, ora denominato d’Aosta e comandante l’ala sinistra del Dipartimento del Monferrato, col grado di luogotenente generale. Morì a Nizza il 9/3/1777. Francesco de Marchay. Nato nel 1717, serviva nel reggimento dal 1734. Il 24 maggio 1746 era stato promosso capitano. Era giudicato “Di competenza riuscita per lo Stato Maggiore”. Fu promosso Tenente colonnello il 16 luglio 1766.

Federico Martinengo, Conte di Barco. Bresciano, fu promosso capitano il 14 gennaio 1726, maggiore l’11 marzo 1735, tenente colonello il 18 aprile 1739 ed infine colonnello del Reggimento Sicilia il 2 marzo 1744. Il 17 gennaio

1747 ricevette il grado di Brigadier Generale. Il 19 luglio 1747 era presente alla testa del suo reggimento alla Battaglia dell’Assietta. Si recò personalmente alla Butta dei granatieri, nel centro dello schieramento piemontese, per combattere personalmente in quello che era il settore più conteso del campo trincerato piemontese. La relazione del Conte di Priocca ricorda questo episodio che lo vide protagonista; “[...] Malgrado il fuoco delle loro artiglierie e dei loro moschetti che tiravano continuamente contro tutto ciò che appariva sulla ridotta. Una palla di cannone portò via la testa ad un granatiere delle Guardie e il Conte di Martinengo, che gli era accanto, ebbe tutto il viso impiastricciato dalle cervella del defunto” (Relation de l’Affaire de l’Assiette. Faite par le Compte de Priouque, 19 juillet 1747, ASTO, Corte, Museo Storico). Dopo lo scioglimento del Reggimento Sicilia, il 17 agosto 1752 fu destinato al comando del Reggimento di Fanteria d’Ordinanza Provinciale Novara.

Marcantonio Martinengo (Brescia 1726-?). Bresciano, era stato promosso luogotenente del Reggimento di Fanteria Straniera Sicilia il 18 agosto 1735, capitano il 2 dicembre 1743. Giudicato “di una competente riuscita”.

Cav. Giovanni Andrea Martini (Nizza, 1680 ca. - ?) “L’anno 1704 fu gratiato da S. M.. d’na luogotenenza nel Regimento du Villars; si trovò ll’assedio di Vercelli, ove fu fatto priggioniero di guerra; l’anno 1706 essendosi da Milano, over era priggioniere di Guerra col consenso del Sig. Conte di Prélat, andò giongere S.M. nelle Valli di Lucerna, e fu dalla M.S. commandato con la Militia sopra la Montagna di superga per comandare la medesima procurare di sapere nuove dè nemici, e fare priggionieri di guerra, ove qualche tempo doppo gionse S.M. con S.A. ser.ma il Sig. Prencipe Eugenio, ove li ordinarono di fare cinque fuochi, ò sian segnali per avvertire gli assediati in Torino del giorno che seguirebbe la battaglia. Il che veduto da nemici, mandarono un grosso distaccamento d’Infanteria con 200 micheletti ad attaccarli, et egli si ritirò sopra un altro monte, ove nuovamente radunata la militia sopradetta mentre si disponeva per andare respingere gli nemici dal suo posto, non fu da medemi aspettato e se ne fugirono, Il giorno poi che si diede la battaglia sotto Torino, si portò colla militia sulle rive del Po, ove fece 500 e più priggioni di Guerra, e liberata che fu la città di Torino, la M. S. degnossi incorporarlo col suo rango nel Regimento Piemonte; l’anno 1707 rimesso nuovamente in piedi il Regimento di Nizza fu il medemo commandato d’andare a servire di nuovo in detto regimento col suo rango; l’anno 1711 fece la campagna delle Marchie, e l’anno 1712 quella di demontesempre nell’istesso regimento e sotto gli ordine del fù Barone di St Remis, ritrovandosi all’occasione che gli nemici vennero a demonte comandati dal Generale Guerçois; l’anno 1714 s’imbarcò col Regimento di Nizza per andare in Sicilia; l’anno 1715 fu promosso al carico di Aiutante Maggiore in detto Regimento e nello stesso anno fu fatto priggioniere di guerra dà Spagnuoli a Castelamare di Palermo. A 6 marzo 1719 su cambiato; si rese a Siracusa, ove fece la campagna sopra le Regie Galere; il 6 ottobre dell’anno 1726 fu promosso al carico di capitan in detto Regimento della Marina; il 29 frebrano dell’anno 1734 fu pure dalla M.S. promosso alla maggiorità di detto Regimento, col quale fece le due campagne dell’ 1734 e 1735. Si ritrovò alla Battaglia di Guastalla commandante del Regimento. Questo è un’ufficiale di valore, esperienza, e d’autorità, ottimo maggiore e capace di più essenziali commandi, e di più gren rillievo”. L’11/4/1739 diviene luogotenente colonnello del reggimento della Marina. Il 9 maggio 1745 viene promosso Brigadiere. Diviene colonnello del reggimento Fucilieri il 5/4/1746 (v). Alla difesa del trinceramenti di Villafranca e alla battaglia della Madonna dell’Olmo diede “prove di zelo, esperienza e valore”. Già colonnello del reggimento della Marina e brigadiere delle RR Armate. Diede prove di valore all’attacco da lui disposto e vantaggiosamente eseguito della Ridotta del ponte d’Asti; “Il signor Martini colla sua brigata attaccò il ridotto al di là del Tanaro, ove i nemici furono forzati e vi abbandonarono due piccoli pezzi d’artiglieria, per ritirarsi nel ridotto che avevano dietro il ponte al quale, nel ritirarsi, tolsero qualche asse”. Il 24/1/1747 è promosso maggiore generale di fanteria.

Giuseppe Massetti, conte di Frinco. Già colonnello del reggimento provinciale di Aosta e brigadiere di fanteria, il 27/9/1756 diviene colonnello del reggimento di Piemonte. Promosso il 17/1/1761 Maggiore Generale ed il 12/10/1763 governatore di Susa.

Allerio Francesco Matra era uno dei tre “Pacieri e protettori della patria” corsa per controllare l’opera dei funzionari genovesi. Scoppiata le rivolta nel luglio del 1746 la giunta salì a quattro elementi con Matra sempre presente e antagonista di Domenico Rivarola che era sbarcato sull’isola. Il 7 febbraio fu incaricato di istituire un corpo “volante” per mantener e il blocco ai centri ancora presidiati dai genovesi. Partecipò con contingenti austriaci e piemontesi all’assedio di Bastia (16 – 28 maggio 1747). Il 22 luglio fu in grado di occupare la Torre di Olmetta e il villaggio di Nonza. Alla notizia dell’Armistizio che poneva fine alla Guerra di Successione Austriaca Matra preferì ritirarsi in Piemonte dove divenne tenente colonnello del Reggimento Corsica. Il 19 aprile 1749 divenne colonnello del reparto.

Adrien Meyer, di Herisau nel cantone d’Appenzell (1704-1774); il 10 marzo 1721 iniziò a militare al servizio francese nel reggimento svizzero d’Affry come alfiere nella compagnia di suo cugino germano il brigadiere Jean Meyer. Nel 1723 Adrien divenne sottotenente della compagnia, tenente nel 1725 e capitan tenente nel 1731. Nel 1734 lasciò il servizio della Francia per passare a quello dell’Imperatore Carlo VI, levando una compagnia per il reggimento svizzero di Schmidt, che i cantoni protestanti avevano accordato all’imperatore per la difesa delle città frontiere. Essendo stato riformato con la sua compagnia nel 1738, si ritirò in patria. Nel 1742 spirando nuovi venti di guerra il capitano Meyer si recò a Torino nella primavera, proponendo al re la levata d’un battaglione svizzero protestante di 700 uomini. Adrien

Meyer lo comandò come tenente colonnello e servì alla testa del suo battaglione per tutta la durata della guerra con la massima distinzione, ottenendo la commissione di colonnello il 15 gennaio 1747. Fu nominato brigadiere il 14 maggio 1754; maggiore generale il 15 gennaio 1761; luogotenente generale il 27 marzo 1771; infine comandante in seconda in Sardegna per la durata di tre anni. Ottenuto il richiamo in Piemonte morì in mare nella traversata da Cagliari a Nizza alla metà di aprile del 1774. May de Romainmoitier “Histoire Militaire de la Suisse”.

Cav. Giuseppe Gandolfo di Melazzo e di Ricaldone. Era già stato luogotenente colonnello del reggimento nel 1697. Il 5/11/1719 fu promosso generale di battaglia e comandante della città e provincia di Cuneo.

Alessandro Arborio Mella (Vercelli 26 settembre 1717 - Vercelli 23 novembre 1802), 4° Conte Arborio Mella 1720/1802. Iniziò a servire nel Reggimento di Fanteria d’Ordinanza Provinciale Asti nel 1733, dove fu promosso capiano il 31 gennaio 1746. Governatore di Cuneo il 24 maggio 1784, Governatore di Novara nel 1789, Cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro dal 1789, Luogotenente Generale di fanteria il 20 dicembre 1783.

Carlo de Menthon, barone di Lornay. Colonnello in 2° del Reggimento Savoia Cavalleria.

Claudio Menthon, Baron de Lornay. Il 21/3/1730 fu nominato comandante della città di Valenza. Divenne poi maresciallo di campo di fanteria e comdante della Savoia, fu governatore di Pizzighettone durante la guerra per la successione polacca e nell’aprile 1737 venne creato luogotenente generale di fanteria.Claudio Menthon, barone di Lornay, Barone de la Rochette. Muore nel 1724.

Cav. Giovanni Battista Merli. Già colonnello del reggimento provinciale di Nizza, il 20/6/1786 diviene colonnello del reggimento della Marina. Il 21/3/1789 venne nominato Brigadiere di fanteria; il 27/6/1790 divenne maggiore generale di fanteria ed il 10/1/1792 venne promosso Comandante della Città e Provincia di Casale.

Francesco Giuseppe de Mesmes de Marolles. Il Sr Francesco Mesme de Marolles entrò al servizio del duca di Savoia nel 1627. Nel maggio del 1628 egli apparteneva col grado di luogotenente colonnello al reggimento di fanteria del marchese di Fleury, e come tale si distinse per valore all’assalto e presa di Moncalvo il 1° giugno di detto anno combattendo contro le Milizie del duca di Mantova. Vi rimase fino al 12 settembre 1630, giorno in cui il reggimento di Fleury fu riformato. Con patente delli 5 ottobre 1631 gli fu conferito il titolo di conte di Chiavazza, sul torrente Cerro, presso Biella (PatContrFin Vol. 101). Il Conte Francesco di Marolles rimase ferito alla presa di Candia (in Lomellina) il 16 novembre 1635. Il 25 maggio 1639 fu fatto prigioniero alla resa di Trino e venne condotto a Milano, ma poi fu restituito in seguito a domanda fattane da Madama Reale dopo la tregua delli 16 settembre dello stesso anno. Li 28 luglio 1641 venne nominato Comandante del Marchesato di Ceva. Il 10 maggio 1642 fu nominato Maresciallo di Campo dell’Armata di S.A.R. e li 24 detto Governatore della Città di Cuneo. In tale qualità ricevette in nome della duchessa Cristina addì 25 maggio dello stesso anno dai Francesi la restituzione di quella Piazza, che i medesimi avevano ottenuta per capitolazione l’anno precedente. Li 20 maggio 1654 venne promosso luogotenente generale della fanteria e come tale lo si trova il 18/3/1655 a presenziare il giuramento di fedeltà prestato in Santena dal reggimento di fanteria alemanna comandato dal colonnello Claudio Badant. Per effetto di detta promozione egli cessò dalla carica di Governatore di Cuneo. Li 27/8/1658 fu nominato Governatore e luogotenente del Marchesato di Saluzzo in sostituzione del barone di Cardé. Il 23/4/1659 venne nominato Mastro di campo del reggimento di Guardia. Nel 1660 fu decorato dell’ordine supremo della SS Annunziata.Morì verso la fine del 1662 e gli succedette nel governo di Saluzzo il conte Carlo Girolamo di Moretta.La famiglia dei conti di Marolles fermò il suo dominio in Torino. Il figlio Giuseppe Mesme di Marolles fu ufficiale del reggimento di Guardia e si trovò alla spedizione di Lucerna contro i Valdesi nel 1663. Il 22 dicembre dello stesso anno fu nominato Capitano in detto reggimento ed il 23/3/1675 luogotenente colonnello. Il secondogenito Carlo Emanuele fu pure ufficiale.Il conte di Marolles ebbe due figlie, Clara Maria e Teresa. La prima fu figlia o damigella d’onore della duchessa Cristina [Madama Reale] e la seconda coprì eguale carica alla corte della duchessa Maria Giovanna Battista e sposò D. Carlo Emanuele Filiberto d’Este, marchese di Dronero, secondogenito del marchese Filippo Francesco d’Este.

Giovan Battista Métral. Nato nel 1703, serviva dal 1727. Il 22 ottobre 1744 era stato promosso Maggiore. Era giudicato ufficiale “Da portarsi sino alla Piazza di Tenente Colonnello, ma non si crede proprio alla Testa d’un Reggimento”.

Conte Giuseppe Millet di S. Albano. Brigadiere di fanteria.

Il Commendatore Pietro Millet de Challes era francese di nascita; fu ammesso al servizio del duca di Savoia il 12 agosto 1636 col grado di capitano comandante d’una compagnia effettiva del reggimento Loreni comandato dal Signore di St Martin Monchem. Dopo aver fatto mostra di valore in molte occasioni, tanto in detta qualità, come in quella di luogotenente colonnello del reggimento francese sotto il conte di Marolles, veniva nominato il 1° settembre 1659

comandante del reggimento francese di S.A.R. a lui intitolato. Il 23 luglio 1658 egli si era particolarmente distinto all’assedio e presa di Trino, ove comandava al corpo di fanteria, prese d’assalto un forte e fece parecchi prigionieri. Il 10 ottobre 1660 veniva nominato governatore del forte e luogo di Villafranca e forte di Montalbano presso Nizza. Con patente ducale del 23 marzo 1661 fu elevato alla carica di governatore della città e provincia di Trino, continuando però sempre nel comando del reggimento di Guardia. Morì il 23 luglio 1670.

Giovanni Battista Misseglia. Già luogotenente colonnello del reggimento di Saluzzo. Il 9/8/1725 venne nominato governatore della città e provincia di Cuneo, al posto del defunto conte di Santena.

Giovanni Battista Montanaro, conte di Viancino. Già colonnello comandante il reggimento di Maffei e generale di battaglia. Il 10/11/1719 è nominato luogotenente di maresciallo e governatore della città e provincia di Susa e delle valli d’Oulx, Bardonecchia e Cesana.

Giovanni Francesco Montanaro, conte di Viancino. Già (1703) capitano maggiore nel reggimento di Guardia.

Guillaume de Budé, signore di Monfort di Ginevra, nacque il 10/2/1699. Dal 12 luglio 1715 alfiere nel reggimento Desportes, alfiere della colonnella il 17 aprile 1719; il 15 settembre 1721 fu promosso luogotenente. Il 5 giugno 1722 fu nominato dal re Vittorio Amedeo capitano sopranumero. Il 24 ottobre 1733 venne nominato maggiore e nel 1734 maggiore di brigata, e in tal qualità si distinse il 29 giugno dello stesso anno alla battaglia di Parma, il che gli valse il grado di tenente colonnello il 22 settembre e tenente colonnello effettivo del reggimento il 21 marzo 1736. Il 4 aprile 1743 venne creato colonnello in 2°, ricevendo il grado di brigadiere il 15 maggio 1745 in ricompensa dei servizi resi nelle due campagne precedenti. Nel febbraio 1746 comandò, sotto il generale Leutrum, le truppe impiegate nella sorpresa d’Asti, e seppe cooperare con il sudetto generale talmente abilmente che il marchese di Montal, luogotenente generale francese, fu costretto a rendersi prigioniero di guerra con 9 battaglioni il 3 marzo dopo due giorni di assedio. Il brigadiere di Monfort quindi rilevò la guarnigione di Alessandria, da sei mesi sotto assedio, con truppe fresche ed il 10 aprile ricevette il comando del reggimento, già d’Audibert, continuandosi a segnalare per il resto della campagna, al termine della quale il 10 dicembre 1746 venne nominato maggiore generale. In tal qualità servì nel corpo d’armata che nel 1747 passò il Varo e penetrò in Provenza. Durante la ritirata il generale di Monfort fu costretto a coprire l’esercito con due brigate di fanteria, per il cui comportamento abile e coraggioso ricevette gli elogi del re. Il 10 luglio 1747 il generale Monfort ricevette il comando di un corpo di 10 battaglioni per osservare le mosse del maresciallo e del cavaliere di Belle Isle, e giunse sul posto solo poche ore dopo la conclusione del combattimento al colle dell’Assietta, nonostante che con due marce forzate avesse tentato di arrivare prima. Il 7 febbraio 1754 venne nominato luogotenente generale ed il 21 novembre 1769 si dimise dal comando del reggimento, ottenendo una cospicua pensione. Il 27 marzo 1771 venne ancora nominato generale di fanteria e morì a Ginevra il 22 aprile 1778. May de Romainmoitier "Histoire Militaire de la Suisse".

Eugenio Morand di St Soulpice iniziò la Guerra della Alpi come maggiore del 1° battaglione del Reggimento Guardie. Durante la Battaglia di Briga teneva con i suoi uomini la Ridotta di Feltz. Il mattino del 27 aprile 1794 la ridotta venne assalita e conquistata dai francesi; il St Soulpice fu uno dei 90 superstiti, sui 300 uomini presenti. Ferito, fu promosso sul campo al grado di tenente colonnello. Il 21 novembre 1798 veniva promosso colonnello del Reggimento di Fanteria d’Ordinanza Nazionale Aosta.

Carlo Ludovico Morozzo (Torino 5 agosto 1743 - Collegno 12 luglio 1804). Nobile di Mondovì, Ufficiale del Reggimento Guardie fino al 1786, trasferito al Reggimento Provinciale di Susa, Comandante del Reggimento Provinciale di Torino del Regio Esercito Sardo dal 1793, promosso a Brigadiere Generale del Regio Esercito Sardo nel 1796, Ispettore Generale della Fanteria del Regio Esercito Sardo dal 1798, Membro del Consiglio Supremo di Governo del Regno di Sardegna dal 1800, Membro della Società Italiana (Accademia Nazionale delle Scienze detta dei Quaranta) dal 1782, Membro dell’Accademia di Scienze, Arti e Lettere di Padova dal 1786, Presidente Perpetuo della Reale Accademia delle Scienze di Torino dal 30 novembre 1788 al 24 gennaio 1801, matematico.

Giambattista Giuseppe Gaetano Morozzo (Torino 7 aprile 1706 - Torino 12 ottobre 1766), 2° Marchese di Bianzé e Signore di San Genuario dal 1732, Nobile di Mondovì. Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, raggiunse dapprima il titolo Paggio del Re di Sardegna, Governatore della Città e della Provincia di Vercelli . Colonnello del Reggimento Dragoni di S.M. dal 10 aprile 1755.

Giuseppe Antonio Morra. Era stato nominato tenente colonnello con patente del 10 dicembre 1713, colonnello il 7 settembre 1733.

Carlo Guido Matteo Mossi (Casale 25 settembre 1707 - Vercelli 1 febbraio 1795), Cavaliere dell’Ordine Supremo della Santissima Annunziata con Brevetto del 29 giugno 1788, Cavaliere di Giustizia dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro dal 28 aprile 1727, Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro dal 14 ottobre 1779,

Colonnello del Reggimento Dragoni della Regina, promosso a Luogotenente Generale nel 1774 ed a Maggior Generale di cavalleria nel 1786, Governatore di Vercelli dal 1774.

Tommaso Ottavio Maria Mossi di Meazzo (1747 - Lu Monferrato 1803)., 6° Marchese del Torrione, 4° Marchese di Morano, 4° Marchese di Penango con Patro e Cioccaro, 4° Conte di Conzano, 4° Conte di Frassineto, Signore della Saletta, Consignore di Livorno e Terruggia, investito dei feudi il 1-XIII-1769, nominato Secondo Scudiero e Gentiluomo di Bocca del Re di Sardegna con Lettere Patenti del 3 ottobre 1770, nominato Gentiluomo di Camera del Re di Sardegna con Lettere Patenti del 16 ottobre 1781, Colonnello del Reggimento di Fanteria Provinciale Asti, Brigadiere di Fanteria dal 1793, Aiutante di Campo del Re di Sardegna dal 1793, non si sposò mai dicendo “Non voglio lasciare dopo di me spiantati od imbecilli”.

N

Cav. Felice Narcisa. Entrato nel reggimento come alfiere il 12/4/1735, venne promosso luogotenente il 6/2/1742, capitano il 6/8/1751. Il 15/11/1768 da capitano era promosso capitano dei Granatieri, poi maggiore il 16/3/1771, ed il 21/9/1774 tenente colonnello e colonnello del reggimento Piemonte il 3/10/1776. Il 20/7/1783 venne promosso brigadiere di fanteria e colonnello del reggimento della Marina. Muore in Alessandria il 25/5/1785.

Giambattista Nicolis (Torino 10 ottobre 1762 - Torino 12 febbraio 1821), 5° Conte di Robilant e Signore di Cereaglio, Piccolo Grande di Corte, Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, Commendatore dell’Ordine di Leopoldo d’Austria, Cavaliere dell’Ordine di San Luigi di Francia, Cavaliere dell’Ordine Militare di Savoia, Gentiluomo di Bocca del Duca di Monferrato 14 aprile 1789, Primo Scudiero e Gentiluomo di Camera del Duca di Monferrato 4 ottobre 1796, Comandante Generale della Regia Accademia di Torino 5 febbraio 1816, Primo Segretario di Stato del Re di Sardegna per la Guerra 24 dicembre 1817, Tenente Generale del Regio Esercito Sardo 1 dicembre 1820, Ispettore Generale dello Stato Maggiore e del Genio 1 dicembre 1820.

Jean Jost Ulrich Niederer, di Heiden in Appenzell. Brigadiere nel 1776; maggiore generale nel 1783 e luogotenente generale nel 1788.

Cav. Ignazio Giuseppe Nomis di Pollone. Entrò nel reggimento Piemonte Reale col grado di cornetta il 15/11/1733; fu promosso capitano tenente il 10/10/1744, capitano il 20/4/1747, maggiore il 4/6/1762, luogotenente colonnello il 17/7/1768 ed infine colonnello il 15/3/1771. Comandò il reggimento fino al 1/8/1771, giorno in cui cessò di vivere.

Luigi Novarina di San Sebastiano (1718 - 1779). Già Maggiore del reggimento delle Guardie con grado ed anzianità di Tenente colonnello di fanteria. Il 27/9/1774 venne nominato Brigadiere di fanteria ed il 7/2/1778 comandante della Cittadella di Torino, lasciando pertanto il comando del reggimento. Dal 1778 al 1783 la carica di colonnello del reggimento rimase vacante.

Paolo Federico Novarina (25 gennaio 1710 - Torino 12 dicembre 1765), 4° Conte di San Sebastiano, investito il 18 marzo 1741, Commendatore dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, Maggiore del 1° Battaglione del Reggimento di Fanteria d’Ordinanza Nazionale Guardie partecipò all’assalto delle ridotte del fronte occidentale della Piazza di Valenza nell’assedio del 1746 al comando della compagnia granatieri del 1° battaglione. Promosso a Tenente Colonnello nel 1747, Colonnello Comandante del Reggimento Provinciale di Aosta dal 27 novembre 1758, Brigadier Generale nel 1761. “Nobile, dotato di talenti, pieno d’ottimi sentimenti, d0attività nei suoi doveri, di esattezza nell’osservarli, di valore, e di fermezza all’occasione, onest’uomo, buon ufficiale e di ottima condotta, capace di ben riempire qualunque commessione, si è trovato col Reggimento a diverse occasioni e particolarmente nell’assedio di Valenza all’assalto della mezzaluna, ove dimostrò valore singolare e all’affare dell’Assietta, comandando il primo battaglione ove contribuì molto per le sue prudenti disposizioni col suo coraggio e colla sua bravura ai felici successi di quella giornata”. BRT, Manoscritti Militari 36.

Pietro (al Battesimo Federico Pietro Simone) Novarina (1715 - Torino 5 aprile 1775), 2° Marchese di Spigno (per successione alla madre) e 5° Conte di San Sebastiano (per successione al fratello), investito di entrambi i feudi il 25 novembre 1769, tenente Generale del Regio Esercito Sardo dal 26 novembre 1774, Comandante in Seconda del Reggimento di Fanteria d’Ordinanza Nazionale Piemonte, Ispettore dell’Esercito in Savoia. Entrò nel reggimento con nomina di Alfiere il 5/4/1732; promosso luogotenente l’11/2/1734; Capitan tenente il 3/2/1742 e Capitano il 16/4/1743. Il 28/7/1752 da Capitano era stato promosso capitano dei Granatieri; il 20/7/1754 maggiore; il 14/11/1756 luogotenente colonnello ed il 16/12/1763 colonnello del reggimento. Il 17/3/1771 fu nominato brigadiere di fanteria. Il 26/9/1774 venne nominato luogotenente generale di fanteria ed Ispettore del Dipartimento di Savoia e Capo in 2° del reggimento di Piemonte. Muore a Torino il 5 aprile 1785.

O

Giovanni Pietro O’Brennan. Di origine irlandese, fu con il suo reggimento schierato a Nizza allo scoppio della Guerra delle Alpi. In assenza del Governatore De Courten in ricognizione lungo il corso del Varo ricevette il 24 settembre la delegazione della divisione navale del contrammiraglio Laurent Truguet che intimava la scarcerazione del console francese.

Felice Amedeo Olgiati (30 aprile 1720 – 13 ottobre 1800), Cavaliere, Conte (con Patente del 22 marzo 1785), Commendatore e Gran Croce (1792) dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, Brigadiere dal 1783, Governatore di Valenza nel 1792.

Cav. Cesare Agostino Oreglia di Castino. Entrò nei Dragoni di Piemonte come semplice soldato ed ebbe nomina di cornetta sovranumerario il 3 dicembre 1723. Venne promosso cornetta effettivo il 9 marzo 1726, luogotenente il 31 gennaio 1731, aiutante maggiore il 10 dicembre dello stesso anno, capitano il 5 dicembre 1736 e maggiore il 28 febbraio 1745. Con questo impiego diede prove di singolare valore combattendo al Tidone il 10 agosto 1746 ove condusse per ben sei volte alla carica contro i Gallo-Ispani il distaccamento di cavalleria da lui comandato e conquistò cinque insegne, fra bandiere e stendardi, cooperando “coll’aggiustatezza ed opportunità de’ suoi movimenti al buon esito di quella gloriosa giornata” sicchè il re Carlo Emanuele gli conferì l’abito e la croce dell’Ordine dei SS Maurizio e Lazzaro con unita commenda. Inoltre fu fatto luogotenente colonnello il 17 aprile 1747 e colonnello il 6 settembre 1758. Comandò il reggimento Dragoni di Piemonte fino al 1768, anno in cui venne nominato governatore di Mortara e morì il 20 luglio dello stesso anno.

Angelo Nicolao Oreglia di Farigliano. Si distinte alla difesa del massiccio dell’Authion nel giugno del 1793, in merito alla quale fu insignito della croce di cavaliere dell’ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro. Nell’agosto del 1794 avvenne una feroce polemica tra Farigliano e il colonnello austriaco von Houmboutd (IR 48 Schmidtfeld ex-Caprara) circa la responsabilità dei furti e delle devastazioni perpetrate dalla truppe alleate nei confronti degli abitanti di Ceva. Sebbene le testimonianze fossero favorevoli ai sabaudi, il ministro degli interni Conte Graneri scaricò la colpa sui reparti sabaudi.

P

Gavino Pagliaccio, prima conte di Tindia e, poi, marchese della Planargia. Nel 1744 era capitano di una delle compagnie del neo costituito reggimento di Sardegna, promosso nel 1765 maggiore e nel 1768 luogotenente colonnello dello stesso, e nel 1771 colonnello. Nel giugno 1776 ricevette il grado di brigadiere di fanteria e comandante del reggimento Sardegna; tra il 1777 ed il 1783 è governatore interinale di Nizza e del suo contado e nel giugno 1783 è promosso maggiore generale. Tra il 1783 ed il 1787 ricopre l’incarico di Governatore della città e castello di Cagliari e comandante delle armi in Sardegna; nel 1787 è nominato comandante della città e contado di Nizza; nel marzo 1789 viene promosso al grado di Luogotenente generale; nel 1794 diviene Gran Maestro dell’artiglieria nel Regno di Sardegna. Morì nel corso dei tumulti a Cagliari nel 1795.

Carlo Emanuele Pallavicino (Torino 6 ottobre 1667 – caduto in combattimento nella battaglia di Malplaquet 15 settembre 1709). Fu primo maggiordomo del principe di Carignano, comandante di Vercelli (1693) e di Asti (1694), già luogotenente colonnello del reggimento di Nizza. MANNO, XIX, p.39.Carlo Emanuele Pallavicino, Barone di Frabosa. Già luogotenente colonnello del reggimento di Savoia. Il 4 febbraio 1691 era stato nominato tenente colonnello del reggimento e contemporaneamente governatore del Mondovì.

Filippo Guglielmo Pallavicino (* Torino 22-6-1662 + 16-9-1732), detto Barone di Saint-Rémy. Colonnello del reggimento Guardie, Generale di battaglia, Colonnello d’ordinanza, Luogotenente di Maresciallo nella Regia Armata nel 1708, Governatore di Susa, Cavaliere Gran Croce dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, Governatore di Cuneo nel 1712, Governatore di Alessandria nel 1714, Governatore d’artiglieria nel 1719, Primo Vicerè della Sardegna dall’11-9-1720, Governatore della cittadella di Torino nel 1724, Cavaliere dell’Ordine Supremo dell’Annunziata nel 1729, Gran Ciambellano del Re di Sardegna nel 1731.

Gianfrancesco Filiberto Amedeo Pallavicino (1683 – 2 ottobre 1761), 4° Marchese delle Frabose dal 1720 (infeudato il 28 luglio 1722, investito con il titolo marchionale il 24 settembre 1732) e Signore di Castellar San Costanzo, investito di Gignod con le sue terre il 23 novembre 1732, Cavaliere Gran Croce dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro dal 1737. Già luogotenente colonnello del reggimento di Guardia. Della linea cadetta dei Pallavicino delle Frabose, Gianfrancesco Sforza Filiberto Amedeo (1683-1761) era figlio di quel Filiberto Amedeo (n. Torino, 1656), senatore di Nizza, che, condannato in contumacia per tradimento con la Francia (1705), era stato nominato dai francesi presidente a Perpignano. Fratello primogenito di Sforza Bartolomeo (un cavaliere di Malta che fu colonnello caposquadra delle

galere di Savoia, brigadiere di fanteria, comandante di Alessandria, tenente generale, governatore di Ivrea e infine di Savona) e di Gioachino (altro cavaliere gerosolimitano, brigadiere di fanteria e governatore di Sassari), fu colonnello ispettore dei reggimenti provinciali, brigadiere (1734), comandante della cittadella di Torino, tenente generale di fanteria (1744), gran mastro d’artiglieria (1755), investito del titolo di marchese delle Frabose nel 1732 dopo esserne stato infeudato nel 1722. Nel 1716 egli aveva infatti sposato una Pallavicino del ramo principale: Maria Lodovica, figlia di Carlo Emanuele (1667-1709), un tenente colonnello dei dragoni di Chablais che, passato al servizio della Francia, cadde nella battaglia di Malplaquet nel 1709. MANNO, XIX, pp.41-42.

Francesco Adalberto Pallavicino (Torino 8 dicembre 1645 – 20 gennaio 1720), 3° Marchese delle Frabose e Signore di Perlo (investito il 17 ottobre 1699) e Villar San Costanzo dal 1691 (investito il 17 ottobre 1699). Fu Gentiluomo di Camera del Duca di Savoia dal 9 ottobre 1671, Luogotenente degli archibugieri della Guardia nel 1676, Cavaliere dell’Ordine Supremo dell’Annunziata dal 29 dicembre 1676, Gran Scudiero di Savoia dal 2 gennaio 1697; vendette il feudo di Perlo il 4 febbraio 1713 al cugino Paolo Antonio. Colonnello dei Dragoni di S.A.R. dal 27 maggio 1707.

Marco Adalberto Pallavicino (Torino 24 aprile 1749 – Torino 24 gennaio 1816), 6° Marchese delle Frabose, Barone di Gignod con Saint-Etienne, Etroubles, Saint-Oyen, Saint-Rémy, Allain e Doues dal 1812, investito di Mombasiglio e Bossolasco il 25-5-1760 con il titolo di Conte; cornetta del reggimento di dragoni della Regina di Sardegna nel 1766, Luogotenente dal 1771, Capitano dal 1778, Luogotenente Colonnello del reggimento provinciale di Mondovì nel 1793, Colonnello di reggimento nel 1796.

Carlo Pallio, conte di Rinco. Nato nel 1721, vestiva l’uniforme dal 1739. Aveva servito nel Reggimento di Fanteria Provinciale Asti, nel quale era stato promosso capitano il 10 maggio 1743 e giudicato ufficiale “non per ora atto a una maggiorità, ma piuttosto, col tempo, ad una Tenenza Colonnella”. Nel 1744 era tenente colonnello nel Reggimento di fanteria provinciale Nizza, presso il quale venne ferito alla battaglia della Madonna dell’Olmo.

Conte Ignazio Pallio di Rinco. In Manno (XIX, p.52) risulta, piuttosto, un Ottavio Francesco Teodoro († 1754), appartenente al ramo principale dei Pallio di Asti, (che si erano stabiliti tanto a Casale che ad Alba), capitano del reggimento Royal Monferrat (1688), maggiore nel reggimento piemontese Sannazzaro (1703), tenente colonnello (1710), colonnello (1713), comandante di Aosta (1735), il cui nonno paterno, Giandomenico, era stato capitano ed investito del comitato di Rinco nel 1646. Dei figli di Ottavio: il primogenito Carlo Pietro († Fenestrelle 1781) sarebbe stato brigadiere di fanteria e colonnello del reggimento provinciale di Pinerolo (1773), maggior generale (1780), governatore di Fenestrelle (1781); il secondo, Giuseppe (1722-1812), tenente dei fucilieri, brigadiere (1789), maggior generale (1790), oltre che gentiluomo di bocca (1750), primo scudiere delle principesse di Piemonte, cavaliere d’onore della principessa, poi regina, Clotilde (1794); il terzo, Tommaso (premorto al padre), tenente colonnello, presente alla battaglia dell’Olmo del 1744.

Filippo Palma. Era stato nominato alfiere nel 1740, capitano il 19 ottobre 1753.

Giovanni Battista Paltro. Fu decorato con la croce dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro per la prova data durante gli scontri dell’Authion nel giugno 1793.

Francesco Panissera, Conte di Veglio. (1717- Novara 1786). Nel 1744 era rimasto prigioniero di guerra alla difesa dei trinceramenti di Montalbano. “Il medesimo diede pruove di attività e valore nelle passate guerre e specialmente alla battaglia della Madonna dell’Olmo, ove per la morte e le ferite degli ufficiali suoi più anziani, essendogli toccato il comando del 2° battaglione dello stesso reggimento per la metà del tempo che durò quella sanguinosa azione, lo sostenne con distinta bravura”. Nel 1747 era maggiore del Reggimento di Fanteria Provinciale Casale (Patente del 19 aprile 1747). Terminata la battaglia dell’Assietta fu incaricato di recare la notizia del felice esito dello scontro al re Carlo Emanuele III. Dopo una lunga ed affannosa cavalcata per le strade solitarie della Valle di Susa Panissera giunse impolverato ed affaticato a Torino la mattina del 20 luglio. Non ritenendosi adeguatamente in ordine per presentarsi direttamente al sovrano, dettò il suo rapporto, il primo che giungeva dall’Assietta, ad un gentiluomo di corte: “I nemici ci hanno attaccato dalle 10 del mattina con più colonne, venendo alla carica per ben quattro volte, di modo che la battaglia è durata sino a sera, gli ufficiali alla testa delle loro divisioni, spada alla mano e protetti da nove pezzi da quattro libbre, ma sono sempre stati respinti, nell’ultimo assalto come nel primo. I prigionieri e i disertori ci dicono che la loro perdita è stata di almeno 5000 uomini”. Già maggiore e luogotenente colonnello del Casale, il “messaggero dell’Assietta” il 28 aprile 1769 diveniva Colonnello del reggimento La Marina. Nel 1771 divenne governatore della Cittadella di Alessandria. Il 4/09/1774 Francesco Panissera è promosso Brigadiere di Fanteria e destinato a Capo dello stesso reggimento della Regina e Capo in 2° della Brigata della Marina, sotto il Principe Vittorio Amedeo Luigi di Carignano, divenne governatore di Fenestrelle. Il 12/5/1776 era stato promosso maggiore generale di fanteria. Il 23/4/1777 venne nominato Capo in 2° del reggimento d’Aosta, sotto gli ordini di S.A.R. il duca d’Aosta. Giudicato ufficiale “D’ottima riuscita”, nel 1778 fu assegnato al governo della Pizza di Cuneo e dal 1782 alla Piazza di Novara.

Giuseppe Gioacchino Passerat, marchese di S. Severino. Presente all’assemblea del reggimento indetta a Susa il 1 gennaio 1793, ne divenne colonnello.

Conte Carlo Giuseppe Pastoris. Già capitano nel reggimento di Guardia. Diviene poi colonnello del reggimento provinciale di Vercelli. Colonnello del reggimento S. Nazar-Pastoris disciolto nel 1713; fu quindi ispettore dei reggimenti provinciali, il 13/8/1725 viene promosso generale di battaglia della fanteria.

Cav. Giovanni Battista Pastoris. Entrò nel reggimento Dragoni di Piemonte col grado di capitano tenente il 21 settembre 1690. Fu promosso capitano il 6 ottobre 1691, maggiore il 18 ottobre 1693; luogotenente colonnello il 15 febbraio 1699. Comandò interinalmente il reggimento Dragoni di Piemonte dal 1709 al 1711.

Jean Conrad Peyer-im-Hoff, di Sciaffusa (1754-1813). Aveva servito nel reggimento valesano ed era destinato a divenire maggiore nel reggimento levato da un membro della famiglia Fatio. Questi tuttavia rinunciò; le reclute passarono in un reggimento nominato Castelberg che tuttavia non riuscì a formarsi, dando poi vita al Reggimento di Fanteria Svizzera Peyer-im-Hoff. Nel 1796 fu promosso Brigadier Genereale. Dal 1799 al 1803 difese gli interessi materiali dei reparti svizzeri nei confronti della Repubblica Piemontese.

Cav. Centorio Filippo Perucard d’Annecy di Ballone. Già luogotenente colonnello del reggimento Dragoni del Genevois, fu promosso colonnello del reggimento Dragoni della Regina il 2 gennaio 1742. Ferito gravemente alla Battaglia di Camposanto (8 febbraio 1743) e fatto prigioniero, morì per le ferite riportate il 10 febbraio 1743.

Giacomo Francesco Pes di Villamarina, (Tempio 22 maggio 1750 - Cagliari 25 settembre 1827). Fu nominato Cavaliere dell’Ordine Supremo della Santissima Annunziata con Brevetto del 2 novembre 1815, Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro dal 1827. Iniziò la carriera militare come sottotenente del Reggimento di Fanteria d’Ordinanza Nazionale Sardegna nel 1776, fu promosso a Maggiore di Battaglione nel 1792. Con questo grado si distinse al comando del 1° battaglione il 17 aprile al combattimento del colle del Perus nel contado di Nizza, ove resistette a forze nemiche superiori, senza cedere il terreno. Promosso a Tenente Colonnello il 30 aprile 1793, divenne Colonnello il 7 marzo 1796, Comandante del Reggimento di Fanteria d’Ordinanza Nazionale Sardegna dal 1 ottobre 1796 (con Lettere Patenti date in Moncalieri), quindi promosso a Brigadiere Generale nel 1799. Comandante Militare della Città di Cagliari dal 1801 al 1803, fu Governatore della Città di Sassari e del Logudoro dal 1803 al 1805, Generale delle Armi del Regno di Sardegna e Governatore della Città di Cagliari dal 24-XII-1806, promosso a Maggiore Generale d’Armata nel 1806, Capitano Generale del Regno di Sardegna dal 1807, Gentiluomo di Camera del Re di Sardegna dal 1807, Capitano Comandante della Compagnia delle Guardie del Corpo del Re di Sardegna dal 1807, Ministro di Polizia del Regno di Sardegna dal 1810. Restaurati i domini di terraferma del Regno di Sardegna, fu Luogotenente del Vicerè di Sardegna dal 1815 al 1816, Vicerè di Sardegna (con il titolo di Incaricato di Funzioni Viceregie) dal 10 giugno 1816 al 1818, Gran Maestro d’Artiglieria del Regno di Sardegna dal 1816, ed infine fu promosso a Generale d’Armata il 21 giugno 1818. Fece costruire i Giardini Pubblici di Cagliari, primo parco pubblico della Sardegna.

Ludovico Piccone, conte della Perosa. Già luogotenente colonnello del reggimento Dragoni di S.A.R.., aveva raggiunto il 17 febbraio 1699 il grado di capitano, maggiore il 7 marzo 1703, tenente colonnello il 27 maggio 1707. Il 28 marzo 1712 fu fatto sotto-governatore del marchese di Susa figlio del duca Vittorio Amedeo II; il 25 settembre 1713 rientrò al reggimento Dragoni di S.A.R. come colonnello in 2°. Il 15 marzo 1721 venne promosso colonnello dei Dragoni di Piemonte. Comandò il reggimento per oltre un decennio, cioè fino al 20 settembre 1731, quando passò a comandare i Dragoni di S.M. Il giorno 22 febbraio 1734 fu nominato luogotenente generale di cavalleria e nel 1753 governatore d’Asti Già colonnello del reggimento Dragoni di Piemonte (v.), subentra nel comando del reggimento al fratello Giuseppe, promosso governatore del ducato di Savoia.

Conte Giuseppe Piccone. Di nobiltà recente, il Piccon era figlio di un banchiere torinese che, in società con i fratelli, aveva acquistato beni confiscati ai valdesi. Dopo una serie di transazioni con il sovrano, che ne esigeva la restituzione, il primogenito Francesco era riuscito a mantenere, pagandole debitamente, quote feudali a Perosa, Pinasca, Villar, Porte, Gran Dubbione (con altrettanti titoli comitali). Giuseppe, colonnello dei dragoni, avrebbe ceduto la propria parte al vassallo Gozio e al fratello Luigi († Torino 1758), l’ultimo nello Stato sabaudo ad avere i gradi di tenente di maresciallo (1733). MANNO, XX, pp. 416-417. Sulla corrispondenza del Piccon, allora governatore della Savoia, con Carlo Emanuele III si veda la ricostruzione offerta da Ricuperati in Il Piemonte sabaudo cit., p. 449. Colonnello del Reggimento Dragoni di S.M., fu promosso generale di battaglia il 30/8/1725.

Gaetano Pioppis. Già insignito del grado di tenente colonnello, il 12/2/1742 riceve la graduazione di colonnello di cavalleria del Reggimento Dragoni di Sardegna.

Vittorio Amedeo Piossasco di None, (Torino 3 agosto 1674 - Torino 8 gennaio 1751). Conte di Piossasco, Volvera, Foglietto e None, Signore di Virle, Beinasco e San Dalmazzo, Consignore di Parpaglia, investito dei feudi il 9 gennaio 1739, beneficiò come tutti i membri della famiglia Piossasco (Federici, Feys, Folgore e de Rossi) delle Lettere Patenti del 30 marzo 1736 emanate dal Re di Sardegna con cui veniva confermata la dignità Comitale di tutti i primogeniti delle varie linee del consortile dei Piossasco contro la Camera dei Conti che invece voleva ridimensionare i loro titoli a quelli di Consignori di Piossasco. Fu nominato capitano nel Reggimento Savoia Cavalleria l’11 aprile 1701, maggiore il 14 agosto 1706 e infine tenente colonnello il 18 marzo 1711. Il 10 aprile 1728 era promosso Colonnello del Reggimento Piemonte Reale. Comandò il reggimento fino al 15/10/1733, data in cui passò a Governatore in 2° di Casale. Il 10/5/1734 venne nominato governatore della stessa città. Divenne anche governatore di Alba e fu fatto Generale di battaglia. [Manno.]

Urbano Giambattista, conte di Piossasco e di Peirasca. Fu nominato tenente colonnello il 19 marzo 1747. Era un ufficiale “Di buona riuscita, e proprio per essere messo alla testa d’un reggimento”.

Gian Michele Piossasco De Rossi (Torino 22 novembre 1654 - Torino 24 febbraio 1732). Conte di Piossasco, Volvera, Foglietto e None dal 1710, Signore di Virle per successione al padre, Signore di Beinasco dal 1710, Consignore di Parpaglia dal 1710, Signore di San Dalmazzo (feudo costituito dal soppresso Priorato Mauriziano di Sant’Andrea con l’aggiunta della soppressa Commenda Mauriziana di Gonzole) dal 1720, nominato Cavaliere dell’Ordine Supremo della Santissima Annunziata con Brevetto del 15 agosto 1729. Figlio di Gianfrancesco Piossasco, cornetta degli archibugieri a cavallo del principe Maurizio (1653) nonché luogotenente delle guardie del corpo della principessa Lodovica, Gian Michele discendeva da una famiglia che si era più volte distinta in guerra. Capitano della Seconda Compagnia delle Guardie del Corpo del Duca di Savoia dal 1697, nominato Maresciallo del Regio Esercito Sardo e Comandante Generale della Cavalleria e dei Dragoni con Patente del 25-IX-1713, nominato Gran Scudiere del Re di Sardegna con Lettere Patenti del 7 aprile 1721, riformando il Reggimento Gendarmi di None di cui era Colonnello Proprietario, il 24 agosto 1692 costituì il Reggimento Savoia Cavalleria. Preso dalla smania di possedere più di una residenza (fece completare il castello di Virle ed erigere quelli di Piossasco e di None), finì col dilapidare il proprio patrimonio. Mentre il figlio cadetto Giuseppe Giambattista, feldmaresciallo e capitano, sarebbe entrato al servizio della Baviera (e alla corte bavarese egli avrebbe lasciato anche due suoi figli, in qualità di ciambellani: Massimiliano Emilio e Carlo), il primogenito Vittorio Amedeo (1674-1751) avrebbe vestito la divisa nel reggimento sabaudo Piemonte Reale con i gradi di colonnello e poi di generale di battaglia, fino ad ottenere i governatorati di Casale (1734) e di Alba (1738). MANNO, XX, p.479; GALLI, II, pp.512-513.

Cav. Giovanni Dionisio Piossasco di Scalenghe. Entrò nel reggimento Piemonte Reale col grado di cornetta il 19/1/1734 e vi percorse i successivi gradi, cioè di luogotenente il 1/3/1738, capitan tenente il 9/1/1753; capitano il 20/9/1754; maggiore il 25/7/1768; luogotenente colonnello il 15/3/1771; colonnello in 2° il 12/10/1774 ed infine colonnello il 20/3/775. Comandò il reggimento sino al 26 maggio di detto anno, quando morì.

Guido Baldassare Pobel, conte di S. Albano marchese de la Pierre. Savoiardo, era stato capitano di corazze nello Squadrone di Savoia, poi cornetta nelle Guardie del Corpo. Colonnello del reggimento del Genevese (1672) e colonnello del reggimento di Saluzzo (1673) inviato al servizio francese. Mentre egli reggeva il reggimento ducale di Piemonte, in quel tempo al servizio francese, così chiamato per distinguerlo dal reggimento di cavalleria reale di Piemonte (Piemont Royal) – aveva anche il comando supremo di tutti 4 i reggimenti di fanteria che servivano il re di Francia sotto le insegne del duca di Savoia, cioè Piemonte, Genevese, Saluzzo e Chablais. Il 22/1/1678 fu fatto maresciallo di campo. Il marchese de la Pierre nel tempo che le truppe del duca di Savoia rimasero al servizio della Francia esercitò con molta lode la direzione di tutti quattro i reggimenti di fanteria, procurandosi la stima dello stesso Luigi XIV, il quale in ultimo gli offerse il comando di un reggimento francese, ma egli ricusò preferendo far ritorno col suo reggimento in Piemonte. Il 14/3/1692 divenne governatore e luogotenente generale della città e provincia d’Asti. Venne poi creato cavaliere dell’Ordine della SS Annunziata il 29/12/1696. Nel 1697 gli fu accordata un pensione annua di lire 2.000.

Cav. Giulio Filippo Ponte. Entrò nel reggimento Piemonte Reale cavalleria in qualità di cadetto; il 15/4/1732 ebbe grado di cornetta; fu promosso luogotenente il22/12/1733; capitano il 28/5/1743, maggiore il 12/4/1755, luogotenente colonnello il 27/5/1762 e colonnello il 5/7/1768. Comandò il reggimento fino al 14/3/1771, quando venne nominato capitano nelle compagnie Archibugieri Guardie della Porta. Il 3/9/1774 fu promosso maggiore generale; il 18/11/1780 luogotenente generale di cavalleria; il 4/3/1783 governatore di Saluzzo, ed il 19/3/1789 generale d’armata. Morì in Torino il 28/9/1794.

Giuseppe de Portier era originario di una famiglia di Nizza.

Prospero Possavino, conte di Brassicarda. Cavaliere e Commendatore dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro. Il 6/11/1719 viene nominato generale di battaglia. Il 7/3/1726 viene promosso Governatore della Città e Castello di

Cagliari e sue dipendenze e Comandante Generale dell’Armi, milizie e genti di guerra sì a piedi che à cavallo di detto Regno.

Amedeo Alfonso Dal Pozzo (Torino 21 agosto 1662, - Parigi 14 ottobre 1698)., 2° Principe di Cisterna e Belriguardo, 4° Marchese di Voghera, 4° Conte di Reano, 6° Conte di Ponderano, 6° Conte di Bonvicino, 4° Conte di Neive e Conte di Camburzano, Signore di Quagliuzzo, Grinzane, Vestigné, Barbaresco, Borgone, Babellino, Salerano, Samone e Banchette, Consignore di Romagnano, Borriana, Beatino, Strambinello, Quaregna, Cerretto e Castellengo, Gran Cacciatore e Falconiere del Duca di Savoia 5 maggio 1681, Colonnello di Fanteria del Reggimento Saluzzo nelle Armate del Duca di Savoia 23 luglio 1683, Generale di Battaglia nelle Armate del Duca di Savoia 29 gennaio 1695. MANNO

Francesco Provana, conte di Leynì di Frossasco. Divenne successivamente colonnello del reggimento d’ordinanza d’Aosta (1689) e di Savoia (1691 v.). Gli incarichi di comandante dei reggimenti Aosta, Marina e Savoia vennero assegnati al Provana († 1710) dopo che egli aveva contribuito, in qualità di volontario, alla difesa di Vienna assediata dagli ottomani (1683). Nel febbraio 1691 passa al comando del reggimento di Savoia. Gentiluomo di Camera del duca (1699) e governatore della città e provincia di Fossano (26/12/1700), era stato investito dei feudi della sua linea familiare (consignorato di Leynì e Viù, comitato di Frossasco, baronia d’Alpignano) nel 1672. Sposò in seconde nozze, dopo essersi unito con Marianna Scaravello, Costanza Violante Margherita Isnardi della Morra, damigella d’onore della principessa Ludovica. ANGIUS, I, pp.1262-1263.

Ercole Antonio Provana. Conte di Leynì. Già luogotenente colonnello del reggimento di Chablais.

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Cav. Stefano Radicati di Cocconato. Entrato nel reggimento come alfiere il 1/3/1742, venne promosso luogotenente il 23/6/1746, capitano il 29/11/1756, capitano dei granatieri il 13/3/1774, maggiore di brigata il 16/9/1774, luogotenente colonnello il 3/10/1776 e colonnello il 16/12/1783. Muore a Torino il 15/2/1787.

Radicati di Marmorito. Fu ucciso da una fucilata al petto mentre difendeva la Ridotta di Felz, alle 16 del 28 aprile 1794.

Cav. e poi Commendatore Ottaviano Rambaudi. Entrato nel reggimento come alfiere il 14/2/1734. divenne luogotenente il 28/3/1738, capitano il 26/5/1746, capitano dei Granatieri il 27/4/1759, maggiore il 4/1/1764, luogotenente colonnello il 17/5/1769 e colonnello il 28/9/1774. Diviene brigadiere delle armate il 25/6/1776. Muore in Tortona il 29/9/1756. Alla morte lega un lascito al reggimento che rimane in vigore anche nel secolo successivo.

Giacinto Rambert. Già luogotenente colonnello dei dragoni di S.M., fu promosso colonnello del reggimento Piemonte Reale l’11/9/1771 e brigadiere di cavalleria il 28 dello stesso mese ed anno. Comandò il reggimento fino al 19/3/1775, in cui fece passaggio ai trattenuti.

Giuseppe Antonio Bonaventura Rasino. Già luogotenente colonnello del reggimento. Il 9 maggio 1745 viene promosso Brigadiere; “singolarmente nella passata ultima campagna in congiuntura eziandio dell’assedio di Cuneo, ove fu spedito alla testa d’un riguardevole distaccamento per rinforzare le truppe di quel presidio”.

Nicolao Ratti. Il 14 ottobre 1793 era stato posto al comando del reggimento granatieri di formazione (battaglioni IV° e V°). Fu inviato a comandare il Reggimento Pinerolo, che si era sbandato davanti al nemico, in quanto godeva fama di inflessibile severità.

Jean François, cavaliere di Reding de Biberegg del cantone di Schweiz. Nel 1694 aveva levato un battaglione svizzero cattolico per servizio di Vittorio Amedeo II che comandò con grado di colonnello, distinguendosi alla sua testa all’assedio di Casale nel 1695. Nel 1697 venne creato brigadiere e maggiore generale nel 1702. Nel 1704 assediato dai francesi nel forte di Bard, dovette arrendersi e fu condotto prigioniero a Ivrea. Rilasciato sulla parola e condottosi a Torino per giustificare il suo comportamento, trovò Vittorio Amedeo fortemente maldisposto nei suoi confronti, non volendo il duca perdonare a Reding quella resa. Egli pertanto abbandonò il servizio di Savoia e alla fine dell’anno entrò in quello francese, in qualità di brigadiere. Levò il 3 marzo 1705 il reggimento Reding al servizio della Francia. Morì a Madrid nel 1706, maresciallo di campo.

Jacques de Regard, Conte di Clermont e Saint Jean de la Bâtie. Era questi un emigrato francese, entrato al servizio dell’Armata Sarda. Divenne “addetto alla persona del Re. Si vantava spesso di poter reclutare un reggimento di emigrati, limitandosi a godersi il grado e la paga di tenente colonnello. Nel 1793 formò un corpo di misto con elementi delle milizie di Susa e Aosta, volontari savoiardi e emigrati francesi provenienti dalla Svizzera. Fu presente all’ispezione che Vittorio Amedeo III fece su fronte del Varo nel 1793.

Bernardo Otto, barone di Rehbinder. Nato il 21 novembre 1662 nella città di Revel (l’attuale Tallinn) allora compresa nel regno di Svezia, Rehbinder proveniva da una famiglia di confessione luterana e di buona nobiltà, originaria del granducato di Livonia. Il padre, il barone Otto della linea dei baroni di Uddwick, era stato consigliere di stato, il che facilitò la carriera del figlio che, preso servizio come ufficiale nell’esercito dell’elettore e conte del Palatinato Giovanni Guglielmo ed asceso rapidamente l grado di generale di artiglieria, riceveva nel 1706 il comando delle truppe inviate in Piemonte insieme a quelle imperiali, prussiane e di altri principi tedeschi nella guerra contro i Francesi. A capo del reggimento palatino Royal Allemand? Egli ebbe modo di misurarsi direttamente con le truppe francesi che stringevano d’assedio la capitale sabauda agli ordini del Gran Priore d’Orleans. In tal veste partecipò al fortunato assalto alle linee gallo-ispane del 7 settembre 1706 che costrinse i nemici alla ritirata liberando Torino dal lungo e tormentato assedio. Riconosciutolo tanto prudente nelle decisioni tattiche, quanto valoroso sul campo, sin dagli ordini di marcia che gli rivolgeva nell’inverno del 1706, Vittorio Amedeo II si riprometteva di farlo entrare al proprio servizio. Presente alla spedizione in Provenza ed all’assedio di Tolone, nel novembre 1707 Rehbinder veniva nominato governatore di Biella ed incaricato di reclutare un reggimento di fanteria tedesca, del quale avrebbe dovuto essere colonnello. I negoziati vennero condotti con il duca Ludwig di Wuttemberg e si conclusero verso la fine del 1707. Dal 13/11/1707 Rehbinder era stato iscritto nei libri dell’Ufficio Generale del Soldo come colonnello, ancorchè non fosse ancora pervenuto il reggimento. Dal 1708 al 1710 fu protagonista della difesa di Exilles e di Fenestrelle. Nell’esercito sabaudo fece anche una rapida carriera: da direttore generale della fanteria a generale di battaglia e poi generale d’artiglieria, da governatore di Pinerolo a maresciallo d’armata, il tutto tra il 1713 ed il 1730. Nel 1713 Rehbinder era entrato anche nell’Ordine della SS Annunziata. Rehbinder moriva il 12 novembre 1742. E’ sepolto nella chiesa del Santo Spirito a Torino.

Jean Reydt, proveniente da una famiglia nobile di Coira nei Grigioni (1700-1746) figlio di David de Reydt, che era stato colonnello di un reggimento di fanteria grigiona al servizio degli Stati Generali d’Olanda. Nel 1716 era entrato al servizio olandese come insegna nella compagnia del padre e nel reggimento grigione di Schmidt; servì nei gradi di subalterno fino al 1732, quando ottenne una compagnia nel reggimento di cui suo padre era divenuto colonnello proprietario nel 1730. Nel 1733 abbandonò il servizio d’Olanda per entrare in quello del re di Sardegna, come luogotenente colonnello del reggimento di Donnaz. In tal qualità fece le campagne del 1734 e 1735 e si distinse talmente che il 5/12/1735 ottenne la commissione di colonnello. Quando il reggimento di Donnaz venne riformato nella primavera del 1737, il re mantenne il colonnello Reydt al suo servizio, con una pensione di 3.500 lire. Avendo levato nel 1742 un reggimento grigione intitolato al suo nome, si continuò a distinguere alla testa del corpo nelle campagne del 1743, 1744 e 1745; venne ferito gravemente due volte e morì il 22 febbraio 1746 delle conseguenze delle sue ferite, mentre era nella Cittadella Alessandria bloccata con entrambi i due battaglioni del suo reggimento. Il Governatore della Piazza, Ignazio Giovanni Battista dè Castello-Havard, marchese di Caraglio, si era rifiutato di concedergli il permesso di abbandonare la fortezza.

Cav. Francesco Renaud Ceva. Il 24/5/1786 da maggiore di brigata nel reggimento d’Aosta venne promosso luogotenente colonnello in quello della Regina. Il 21/5/1791 venne promosso brigadiere di fanteria. Morì il 13/11/1792 in Garessio.

Giovanni di Requesens e del Carretto. Aveva seguito Vittorio Amedeo II a Torino come paggio d’onore sin dal 1714, era quindi entrato nel reggimento Valguarnera come alfiere e nel 1722 venne promosso capitano. In quella occasione, scrissero lettere di ringraziamento a Vittorio Amedeo, per l’onore che veniva fatto alla famiglia il fratello di Giovanni, principe di Pantelleria, e la madre, Giuseppina del Carretto, appartenente al ramo siciliano dell’omonima famiglia ligure-piemontese. Nel 1732 fu trasferito alla 3a compagnia delle guardie del corpo con il grado di cornetta e fu nominato colonnello nel 1737. Partecipò alla guerra di successione austriaca distinguendosi alla battaglia della Madonna dell’Olmo, ove comandò la cavalleria posta a protezione del fianco sinistro dello schieramento austro-piemontese. Brigadiere di cavalleria nel 1745, nel 1750, a seguito del passaggio di Emanuel Valguarnera all’incarico di Gran Ciambellano assunse il comando della compagnia siciliana delle Guardie del Corpo, nel 1754 raggiunse il grado di tenente generale e il 4 dicembre del 1763 fu creato cavaliere dell’Ordine della SS.ma Annunziata. Nel 1768 non più in grado per l’età di reggere il comando della compagnia delle guardie e dopo cinquabt’anni di servizio chiese di essere sostituito nell’incarico, il sovrano accondiscese e tre anni gli concesse un ultimo riconoscimento promuovendolo al grado di generale di Cavalleria. Morì a Torino nel 1772 e nel suo testamento chiese di essere sepolto nella chiesa di S. Filippo Neri con una cerimonia senza formalità, né onori, accompagnato da 24 poveri del Reale Ospizio della Carità e da 24 orfanelle.

Antonio Giuseppe Riccardi (1679 - 1756), fu promosso capitano il 13 febbraio 1704, maggiore l’8 luglio 1711. Divenne Tenente colonnello il 3 settembre 1713, colonnello il 24 aprile 1732. In seguito fu promosso a Brigadiere e Governatore del Forte di Demonte il 10 marzo 1739.

Alessandro Ricci, conte d'Andon. Era stato cadetto nel 1729, poi alfiere nel 1730.

Conte Camillo Richelmi (1705-?). Iniziò a vestire l’uniforme nel 1734. Il 12 aprile fu promosso Tenente colonnello e poi colonnello del reggimento provinciale di Mondovì e brigadiere di Fanteria. Nel 1755 diviene colonnello del Reggimento di Fanteria d’Ordinanza Provinciale Nizza; Il 24/5/1762 diviene colonnello del reggimento della Marina, il 28/4/1769 passa a colonnello del reggimento Fucilieri. Giudicato “D’Ottima Riuscita”.

Jean de Riedtmann de Schaffhouse (14/3/1679-1765). Cadetto nel reggimento svizzero di Muralt al servizio degli Stati Generali nel 1696, alfiere nel 1702, fece in qtesto ruolo le campagne del 1702 e 1703 abbandonando il servizio d’Olanda alla fine dell’annno, nel febbraio 1704 era stato reclutato dal colonnello Tscharner nel reggimento al servizio sabaudo della Regina (d’Inghilterra) inj qualità di capitan tenente nella compagnia del tenente colonnello Vincent Tscharner, di cui divenne proprietario nel 1707, avendo nel frattempo partecipato alla difesa di Verrua nel 1704, dalla metà di ottobre 1705 fino al gennaio 1706 Nizza e nell’estate del 1706 Torino. Fu ferito severamente nell’assedio di Nizza, così come all’assedio di Tolone nel 1707; e il 12 marzo 1713 ebbe l’incarico di maggiore nel reggimento Hakbrett. Con questo incarico gece le campagne di guerra in Sicilia distinguendosi in modo particolare. Il 14 marzo 1725 diveniva luogotenente colonnello del reggimento, inviato in Sardegna ad Alghero nel 1731 al comando del secondo battaglione del reggimento, divenuto Belmont, per circa un anno, al termine del quale avendo ricevuto il comando del reggimento il 21 marzo 1732, riportò il secondo battaglione a Cuneo, riunendo il reggimento. Al comando del reggimento nella guerra per la Successione polacca partecipò alle operazioni in Piemonte e Lombardia (assedi di Novara e Tortona, battaglia di Parma e di Guastalla). Ricevette tre ferite alla battaglia di Parma, fu creato brigadiere il 4 novembre 1735 in ricompensa dei suoi servigi distinti ed incaricato del governo di Como ove il suo reggimento venne stazionato; lasciò la piazza nella primavera del 1736. Fu nominato maggiore generale il 20 ottobre 1737. Nella campagna del 1742 partecipò agli assedi di Modena e della Mirandola. Nel gennaio 1743 abbandonò il servizio per gli effetti delle ferite riportate sul campo di battaglia. Ritiratosi a Schaffausen vi morì il 15 marzo 1764.

Giambattista (al Battesimo Giovanni Battista Vittorio Amedeo) Ripa (Torino 7 gennaio 1672 - Torino 29 aprile 1737), 2° Marchese di Giaglione, Signore di Meana, Alteretto e Losa, Nobile dei Signori del Marchesato di Ceva (= Consignore del Marchesato di Ceva), investito dei feudi il 24 settembre 1736, Nobile Romano, Commendatore e Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro dal 1737, Comandante della Cittadella di Torino, Vicario di Polizia e Politica della Città di Torino, Colonnello Comandante del Reggimento di Fanteria d’Ordinanza Nazionale Fisso della Città di Torino dal 3 maggio 1734, costituito appositamente per lui dal Re e sciolto alla sua morte.

Domenico, conte di Rivarola di Bastia. Nativo di Bastia di una famiglia oriunda di Chiavari, fu nominato colonnello del Reggimento Corsica dal momento che si riteneva avesse sull’isola molte amicizie adatte a favorire il reclutamento. Anziano e dotato di nessuna capacità militare fu coadiuvato da un maggiore piemontese. Dopo una prima spedizione fallita spedizione in Corsica, Rivarola morì a Torino nell’aprile del 1748.

Georges Benoit de Roch-Mondet, di Nyon cantone di Berna (1728-1795). Era entrato nel reggimento di Roi il 30/9/1746 come insegna; fece questa campagna e le due seguenti; fu nominato sotto-luogotenente il 25/10/1748; capitano tenente l’8/11/1752 e capitano il 21/11/1755; fu quindi 2° maggiore comandante la brigata bernese di Tscharner il 3/11/1774; maggiore di questa brigata il 6/2/1779; ottenne la commissione di luogotenente colonnello il 12/4/1781; divenne 2° colonnello della brigata il 21/7/1785 ed ottenne la commissione di colonnello il 19/5/1786, Primo luogotenente colonnello del reggimento bernese di Tschiffeli il 26 maggio 1786, ne divenne colonnello proprietario il 19/7/1787. Fu nominato Brigadiere nel 1790, maggiore generale nel 1794.

Ercole Maria Tommaso Roero, marchese di Cortanze. Promosso Generale di Battaglia governatore della città e provincia di Biella, nonché sottogovernatore del principe di Piemonte, l’8 novembre 1719 fu nominato il luogotenente di maresciallo delle Armate. Nel febbraio 1727 venne destinato al governo della città e contado di Alessandria.

Cav. Roero di Montabone. Colonnello in 2° e dal 1780 colonnello effettivo del Reggimento Savoia Cavalleria.

Cav. Renato Ignazio Roero [Rovero] di Revello. Già capitano dei dragoni di S.M., ebbe un incarico con lo stesso grado nel reggimento di Piemonte Reale il 21/3/1721 e nel reggimento sviluppò la propria carriera, divenendo in successione maggiore in 2° (12/3/1734), maggiore (8/4/1734), luogotenente colonnello il 24/3/1735 e colonnello il 6/1/1742. Comandò il reggimento sino al 10/4/1755, quando fu fatto capitano delle Guardie del Corpo di S.M. Venne poi nominato governatore di Saluzzo il 25/9/1763. Morì il 28/11/1765.

Albert-Louis Roguin d’Yverdon nel Vaud (1693-1737). Nacque il 13/4/1693 e già nel 1712 al combattimento di Vilmergen fece le sue prime esperienze militari al servizio di Berna nello squadrone dei vassalli o delle corazze del paese di Vaud, nel quale Gabriel de Gingins, colonnello del corpo, gli fece ottenere una piazza di ufficiale sovranumerario, e lo scelse come aiutante di campo e si distinse in alcuni combattimenti di quella guerra civile. Fu poi impiegato come aiutante di campo del conte di Bourg luogotenente generale francese comandante d’Alsazia. In tale veste fu agli assedi di Landau e di Friburgo ove si segnalò in modo particolare. Nel 1720 venne impiegato al ministero della guerra francese a Parigi. Venne incaricato di alcune commissioni in Inghilterra e in Olanda che egli sbrigò con gran soddisfazione dei Francesi e venne impiegato al ministero degli affari esteri, fino al 1733, quando per disgusti avuti con alcuni personaggio abbandonò la corte francese e andò ad offrire i suoi servigi a quella di Torino. Nel novembre 1733 sottoscriveva col marchese d’Ormea una capitolazione per la leva d’un reggimento svizzero protestante, del quale egli sarebbe stato colonnello proprietario. Nel mentre che il reggimento si veniva compiendo il Roguin servì in campagna tra gli aiutanti di campo del re e si trovò accanto a lui durante la battaglia di Parma nel 1734. Prese parte alla campagna del 1735. Nell’ottobre 1736 essendosi recato in Svizzera per ottenere dai reggenti di Berna il patrocinio pel proprio reggimento, cadde malato ad Yverdon e vi morì il 17 marzo 1737.

Augustin Gabriel Roguin, d’Yverdon. Cugino germano di Albert Louis, nacque il 9/9/1700; nel 1720 entrò al servizio di Augusto II re di Pologna, che nel 1728 lo pose nel secondo reggimento delle sue guardie di fanteria come capitano in 2°. Nel 1732 ottenne in proprietà una compagnia in questo reggimento, ma avendo il colonnello Louis Albert Roguin, suo cugino, offertogli nel gennaio 1734 la piazza di luogotenente colonnello del reggimento svizzero che stava in procinto di levare, lasciò il servizio del re di Polonia e fu luogotenente colonnello del reggimento in questione partecipando attivamente alla sua formazione; e in tale qualità lo comandò il 19/9/1734 alla battaglia di Guastalla. Nel 1742 trovò occasione di distinguersi nuovamente agli assedi di Modena e della Mirandola. Poi comandò due battaglioni del reggimento alla battaglia di Campo Santo l’8/2/1743 ancora una volta meritandosi gli elogi del re ed ottenendo il brevetto di colonnello di fanteria. Nell’aprile 1744 ottenne la proprietà del reggimento che era stato di Diesbach ed alla testa di esso morì il 19 luglio 1744 al combattimento di Pietralunga, colpito da una fucilata al capo mentre combatteva armato di picca alla palizzata della ridotta di Montecavallo.

Pierre Antoine Louis Roi de Romainmotier del cantone di Berna (2/2/1688-1760). Il 10 marzo 1706 entrò al servizio dell’Olanda come alfiere nel reggimento Tscharner; fece quella campagna e tutte le seguenti della guerra in qualità di ufficiale subalterno e venne riformato nel 1716 con diverse compagnie del reggimento, divenuto Sturler, ricoprendo il grado di capitan tenente. Si portò nel 1719 al servizio francese in qualità di capitano comandante nel reggimento di Brendlé e lasciò questo servizio per passare a quello di Savoia, levando il 13 novembre 1733 una compagnia nel reggimento di Roguin, del quale lo stesso giorno fu nominato maggiore e in tale qualità servì nelle campagne del 1734 e del 1735. Il 28 aprile 1744 venne nominato tenente colonnello del reggimento ed il 22 luglio dello stesso anno colonnello proprietario. Servì attivamente per tutte le campagne della guerra della successione austriaca in successione come maggiore, tenente colonnello e colonnello del reggimento. Divenne brigadiere il 7 febbraio 1754; maggiore generale il 12 aprile 1757. Mantenne il comando del reggimento fino al giorno della sua morte sopravvenuta il 10/3/1760 ad Alessandria. E’ sepolto hel tempio del Ciabàs ad Angrogna S. Giovanni.

Giovanni Giacomo de Rossi (Savigliano 1680 ca -1746). Già colonnello del reggimento della Marina, entrò nell’esercito ducale il 28 luglio 1703 come alfiere nel Rgt. di Fanteria d’Ordinanza Nazionale Monferrato. In questa unità fu promosso luogotenente il 20 dicembre 1703, capitano il 10 settembre 1706. Intorno al 1730, a 48 anni di età, presentava il seguente profilo; “hà sempre servito con distinzione massime nell’assedio di Torino, ed in quello di Favignana, quale hà difeso con soli uomini 30 privo d’ogni soccorso, et con sola farina, sale, ed oglio. Uomo assennato, molto intelligente nell’arte militare, atto à qualunque azione, ed uffiziale di consumata sperienza”. Fu promosso maggiore il 17 gennaio 1734 ed infine tenente colonnello il 7 marzo 1735. Il 24/5/1744 fu promosso brigadiere d’Armata per essersi distinto alla difesa dei trinceramenti di Montalbano il 19 aprile dello stesso anno. Fu uno degli ufficiali superiori presenti alla difesa di Cuneo dall’assedio dei Gallo-Ispani ed ivi dimostrò zelo e valore. Addì 16/5/1745 egli era stato elevato al grado di maggiore generale “essendo stato uno di quegli ufficiali maggiori che prescielsimo alla difesa tanto importante della Piazza di Cuneo dall’Assedio dei Gallispani, non si mostrò in essa nè assai meno zelante, e valoroso, di quello, che già con sua lode, e palesissima soddisfazione palesossi nè precedenti attacchi dè trinceramenti di Villafranca, esperimentato lo avevamo in sessant’anni di servizio”. Nell’ottobre 1745 gli venne affidato il comando di un distaccamento di truppe onde far fronte ai Francesi irrompenti nella valle d’Oulx; assalito ad un tratto da’ nemici presso Jousseau e da ogni parte attorniato, fu costretto ad arrendersi prigioniero di guerra con la maggior parte della sua gente. Rilasciato libero ed il Re avendo disapprovato la sua condotta, lo rilegò a Fossano. Sottoposto a un Consiglio di Guerra, venne destituito. Morì pochi mesi dopo la conclusione sfavorevole del processo a suo carico.

Cav. Stefano Rossignol. Già luogotenente colonnello del reggimento di Savoia.

Gaspare Rousillon Conte di Bernezzo (+in guerra, sotto il forte di Santa Brigida presso Pinerolo, 1 agosto 1693), 3° Marchese di Bernezzo, 3° Conte di Rossillon, 4° Barone di Le Bourget, Signore di Montendry con Bassy e Veytrens, di Arlod, Château-Blanc, di Gemilleux, Rosta e Châtelard, Signore di Lesegno e Torricella, Maresciallo di Campo Generale delle Armate del Duca di Savoia, Colonnello Comandante del Reggimento di Dragoni di Madama Reale, Capitano della Guardia della Porta del Duca di Savoia, Primo Scudiere di Madama Reale. Il padre, Carlo Amedeo marchese di Bernezzo, nel luglio 1666 era stato creato cavaliere dell’ordine dell’Annunziata. Il conte di Bernezzo, già colonnello del reggimento Dragoni di Madama Reale disciolto nel 1685, era primo scudiere di Madama Reale, la duchessa madre e ricopriva il grado di luogotenente generale di fanteria. Era stato prima capitano della compagnia di Archibugieri Guardie della Porta e nominato Maresciallo di Campo. Muore all'assedio de forte di Santa Brigida nell’agosto 1693, rimanendo in tal modo estinta la sua Casata, una delle maggiori della Savoia (Nunz.Sav.) Il titolo passa poi agli Asinari.

Conte Federico Angelo Augusto Routowscky. Si tratta di Friedrich August Rutowsky (1705-17??). Figlio naturale dell’elettore di Sassonia Federico Augusto - re di Polonia dal 1697 al 1704 e dal 1709 al 1733 - e di un’ignota donna turca, fu al servizio del duca di Savoia e poi del re di Prussia, combattendo valorosamente contro francesi e turchi col grado di generale di cavalleria. «Il conte di Rutowski, figlio naturale del re di Polonia, che rimase al servizio del re di Sardegna per due anni, consumò più di 400.000 franchi dando pranzi ai piemontesi. Quando partì e lasciò il servizio, mandò avanti il suo seguito. Lo lasciarono per quindici giorni al ristorante, senza offrirgli nemmeno un pezzo di pane»: così ne scrisse, durante la sua breve permanenza a Torino nell’autunno 1728, Montesquieu (Viaggio in Italia cit., p.90).

Cavaliere Ruffinotto Cocconito di Montiglio. Entrò nel reggimento Savoia Cavalleria come soldato semplice nel 1731. Divenne cornetta nel 1733. Fu promosso tenente colonnello il 10 dicembre 1763, colonnello il 13 luglio 1768. Promosso maggiore generale, poi Ministro della Guerra, tenne il comando del reggimento fino al 1780.

Giuseppe Antonio Ruinat. Entrato nel reggimento come luogotenente alla sua formazione (1734). Il 2/4/1744 veniva promosso capitano e l’8/3/1771 dal grado di maggiore a quello di luogotenente colonnello del reggimento. Il 22/09/1774 è promosso colonnello comandante dello stesso reggimento. “Il medesimo diede prove di bravura ed intrepidezza alla difesa dei trinceramenti di Villafranca, alla battaglia della Madonna dell’Olmo ed all’assedio di Savona”. Il 22/5/1776 venne nominato comandante della città di Cuneo.

S

Francesco, marchese di Sales. Già gentiluomo di camera di S.M. e colonnello, il 1° aprile 1730 lasciò il reggimento essemdo stato nominato Gran Mastro della guardarobba reale.

Giuseppe de Sales, conte de la Thuile. Si arruolava nella fanteria ducae già il 3 gennaio 1704 col grado di luogotenente. Il 6 aprile 1712 diveniva capitano e, l‘anno seguente, transitava nel neo costituito Reggimento di Fanteria d’Ordinanza Provinciale Chiablese, presso il quale ottenne i gradi di Maggiore il 16 aprile 1734. il 25 marzo 1735 era promosso al grado di Tenente Colonnello.

Thomas baron de Salis et Seigneur de Haldenstein grigione (1712-1784). Nacque il 16 aprile 1712; entrò nel 1728 al servizio d’Olanda come insegna nel reggimento grigione di Schmidt, lasciando col grado di capitan tenente nell’ottobre 1733, per levare una compagnia nel reggimento grigione di Donnaz al servizio del re di Sardegna; in tal qualità fece le campagne del 1734 e 1735; venne riformato con la sua gente nel marzo 1737 e rientrò in servizio il 19/1/1742 come maggiore nel reggimento di Reydt, di cui divenne luogotenente colonnello il 19/5/1745 e colonnello proprietario il 15/3/1746. Si comportò sempre con valore e capacità per tutta la durata della guerra. Lasciò il servizio il 12/4/1752 e si ritirò in patria, ove morì nell’ottobre 1784.

Giuseppe Maria Amedeo Sallier de la Tour (Chambery 31 marzo 1732 - Torino 23 marzo 1820). 4° Marchese di Cordon e Combloux, Barone di Chevron e di Bordeau, nominato Cavaliere dell’Ordine Supremo della Santissima Annunziata con Brevetto del 13 novembre 1799, Tenente Generale di Cavalleria nel Regio Esercito Sardo dal 1794, nominato Governatore di Novara con Regie Lettere Patenti del 4 luglio 1799, Maresciallo di Savoia dal 1814.

Giuseppe Francesco Sallier de la Tour (Tournon 7 marzo 1706 - 1799). Conte (dal 1708), 2° Marchese di Cordon e Combloux dal 27 agosto 1774 (investitura), acquistò il feudo di Chevron dal cognato e ne fu investito col titolo di Barone il 6 febbraio 1756. Fu Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, Governatore di Asti, nominato Ambasciatore del Re di Sardegna in Spagna con regie Lettere Patenti del 20 aprile 1759, Generale Comandante del Ducato di Savoia.

Conte (dal 1799) Vittorio Amedeo Sallier de la Tour (24 febbraio 1726 - Torino 24 gennaio 1800), 3° Marchese di Cordon e Combloux, Conte di Boringe dal 26 settembre 1770 (titolo venduto il 29 aprile 1788), Barone di Chevron, Signore di Bordeau (titolo ridotto a Signoria), Signore di Boisy dal 1778, nominato Piccolo Grande di Corte con Regie Lettere Patenti del 23 giugno 1781. Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, nominato Gentiluomo di Bocca del Principe di Piemonte con Regie Lettere Patenti del 15 maggio 1750, Gentiluomo di Camera del Re di Sardegna dal 1768, nominato Primo Scudiero del Re di Sardegna con Regie Lettere Patenti del 1 luglio 1769. Nel 1774 fu nominato Aiutante Generale di Dipartimento nella fanteria e nel 1781 Brigadiere. Il 24/12/1783 il brigadiere di fanteria Marchese Vittorio Amedeo Della Torre di Cordon è promosso Maggiore Generale di Fanteria e Capo del reggimento della Regina. Ministro Plenipotenziario del Re di Sardegna all’Aja, nominato Inviato Straordinario del Re di Sardegna a Londra con Regie Lettere Patenti del 13 aprile 1784, nominato Ambasciatore del Re di Sardegna a Parigi con Regie Lettere Patenti del 31 maggio 1788, Tenente Generale del Regio Esercito Sardo dal 1 aprile 1789, Comandante in Seconda del Reggimento Guardie dal 25 novembre 1789, nominato Gran Maestro della Real Casa in Seconda con Regie Lettere Patenti del 22 aprile 1794.

Giovanni Battista Benedetto Saluzzo (1675 - 1759), conte della Manta e di Verzuolo. Commendatore e cavaliere di gran croce dei SS Maurizio e Lazzaro, fu primo scudiero della Regina Anna d’Orleans, moglie di Vittorio Amedeo II. Era capitano l’8 febbario 1705 nel Reggimento Savoia Cavalleria. Il 19 marzo 1721 diveniva maggiore. L’8 gennaio 1731 fu trasferito nel Reggimento Dragoni del Genevese col grado di Tenente Colonnello; “Entrato al servizio nel 1691 in qualità di semplice soldato nel Regimento Dragoni Genevois, li 12 maggio 1694 è passato cornetta nel Regimento Savoia Cavalleria. Li 15 settembre 1696 è stato fatto luogotenente, lì 8 febbario 1705 capitano, li 19 marzo 1721 maggiore. S’è ritrvato all’assedio di Guillestre, a quelli d’Ambrun, St. Brigida, e bombardamento di Pinerolo, alla battaglia d’Orbassano, al soccorso di Cuneo, et all’assedio di Valenza. E’ stato fatto priggioniero di guerra à St. Benedetto, e fù condotto a Pavia, e s’evase di ritrovò sotto gli ordini del Marchese Daun alla sorpresa d’Asti, commandando la retroguardia, quando si prese la città. Fu fatto priggioniero di guerra al suo ritorno da Viena, passando per il genovesato, e fu condotto al castello di Gaone, ove è stato quatordeci mesi prigione trattato malamente et essendo poscia ritornato al Reggimento, s’è ritrovato alla battaglia di Torino, agli assedi di Novara, e Pissighitone, et in diversi altri distaccamenti, ove hà sempre fatto il suo dovere”. Trasferito al Reggimento Dragoni di S.M. ne divenne il colonnello. Promosso Brigadiere e poi 8/1/1742 Maresciallo di campo della Cavalleria e Dragoni, fu tenente generale nel 1744, mentre l’anno seguente fu promosso generale di cavalleria e Ispettore generale della cavalleria e dragoni. Fu nominato Governatore di Saluzzo e nel 1750 fu insignito del Collare dell’Annunziata.

Carlo Emanuele Enrico Giuseppe Antonio di Saluzzo Miolans Spinola, marchese di Garessio. Prima della nomina a Colonnello del Rgt. di Fanteria Provinciale Nizza era tenente colonnello del Reggimento di Fanteria Provinciale Torino.

Alessandro Saluzzo, conte di Monterosso Valgrana († Torino 1725). Nonno del noto chimico Angelo Saluzzo (1734-1810), Alessandro Antonio colonnello del reggimento Dragoni del Genevois, il 4/11/1719 divenne generale di battaglia e quindi capitano della 2a compagnia delle Guardie del corpo (11/6/1721), ascritto fra i primi scudieri, sposò Olimpia Elisabetta Caldera, erede del feudo di Monesiglio. Nel reggimento dragoni del Genevois il figlio Luigi Tommaso († 1770) sarebbe diventato capitano. Si inaugurava così quella che sarebbe stata una fortunata tradizione, entro una famiglia che avrebbe annoverato più di un membro tanto nel corpo di cavalleria che in quello d’artiglieria. Dopo Angelo Saluzzo (accademico delle Scienze e, parallelamente, ufficiale d’artiglieria, brigadiere, maggior generale e comandante generale del corpo d’artiglieria nel 1793) sarebbero infatti entrati nell’esercito i suoi figli Alessandro (1775-1851) -sottotenente nel reggimento Piemonte (1778), capitano nello stato generale (1794), colonnello dei carabinieri (1819), maggior generale, primo segretario di Stato per la Guerra (1820), ministro in Russia-, Pietro Andrea Vincenzo Annibale (1776-1852) -ufficiale di cavalleria, tenente colonnello (1796), comandante il terzo reggimento francese della guardia d’onore imperiale (1813), tenente generale e quartiermastro generale dell’esercito (1831), generale d’armata (1837)-, Cesare Basilio Girolamo (1878-1853) -comandante generale nell’Accademia Militare, gran mastro d’artiglieria-, Giuseppe Roberto (1781-1856) -comandante «in secondo» dell’Accademia Militare (1830), tenente generale comandante della divisione di Alessandria (1838), capitano delle guardie del corpo-. Ivi, XXIV, p.107. Sul chimico Angelo Saluzzo, sul suo contributo e la sua formazione in campo scientifico, cfr. ora F.CRAVOTTO, Angelo Saluzzo di Monesiglio: militare e scienziato (1734-1810), Facoltà di Lettere, Università di Torino, rel. Prof. G.Ricuperati, a.a.1995-1996.

Marchese Saluzzo di Valgrana. Morì in Ath (Fiandra) in seguito a ferite riportate in duello col Cav. Grimaldi, luogotenente colonnello del reggimento Piemonte Reale Cavalleria.

François Frédéric Samuel von Ernest (1757-1833). Nel 1799 fu nominato comandante della 2ème Légion Helvétique in Italia. Nel 1814 ottenne da Vittorio Emanuele I il titolo di Cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro.

Balivo St Giles de Caderousse. Di origine del contado d’Avignone; già impiegato al servizio francese da cui era dovuto allontanarsi a causa di un duello [Nunz] Nel 1684 divenne Gran Priore di Provenza dell’Ordine dei Cavalieri di S. Giovanni [Malta].

Carlo Emilio San Martino, Marchese di Parella. Nato nel 1639 dal marchese Alessio di Parella di Brosso di Ardon e loro valli, conte di Settimo Torinese di Vidraco, di Strambinello, di Carena, di Castrazione della Bardessa, di Forte passo de Conti, Capo del Contado e Consortili di S. Martino e Castellamonte, Signore indipendente di Dovero, primo Capitano delle Corazze del Duca Carlo Emanuele I, Maresciallo di Campo sotto Vittorio Amedeo I, Luogotenente Generale della Cavalleria sotto Carlo Emanuele II e durante la Reggenza di Madama Reale Giovanna Battista, Commendatore dell’Annunziata [morto nel 1684] e da Margherita, figlia del Marchese Villa. Sposò Cristina Eleonora Isnardi Marchesa della Montà, dalla quale ebbe Ghirone Silla marchese d’Andorno. Era stato capitano tenente della compagnia Generala di corazze del Marchese Villa, poi cornetta della compagnia di Archibugieri a cavallo Guardie. A Castelvecchio cadde prigioniero dei genovesi e fu liberato nel 1673. Nel 1678 ebbe l’incarico di reggere provvisoriamente il governo della città di Vercelli, in assenza del suo governatore titolare, marchese di Senantes. Nel giugno 1681 fu spedito contro i rivoltosi del Mondovì e vi diede prove di valore. Il 23 maggio 1683 ebbe licenza da Vittorio Amedeo II di militare in Ungheria contro il Turco, continuando a rivestire le cariche di Gentiluomo di Camera, maresciallo di campo e colonnello del reggimento di Guardia. Fu all’attacco di Strigonia in Ungheria il 24 ottobre 1683 e fu creato generale di battaglia. Nel 1686 riprese servizio nell’esercito ducale ed il comando del reggimento di Guardia col grado di maresciallo di campo e il 18 maggio 1686 ricevette il comando delle truppe ducali destinate nella valle di Luserna contro i Valdesi. Il 10 dicembre dello stesso anno fu inviato a Mondovì a combattere i rivoltosi di quella provincia. Il 28 maggio 1689 ricevette per rescritto imperiale la facoltà di fare ritorno negli stati cesarei, ma alla fine di luglio era nuovamente in Piemonte. Nel 1692 ebbe il comando di uno dei tre corpi componenti l’esercito alleato nella spedizione del Delfinato ed il 29 luglio s’impadroniva del castello di Guillestre. Nello stesso anno 1692 comandò le truppe destinate all’investimento di Pinerolo. Il 21 giugno 1695 ebbe dall’Imperatore l’incarico di reclutare e formare un reggimento di dragoni. Nel 1703 comandò le truppe destinate alla difesa della provincia d’Alba. Morì nel suo castello di Parella presso Ivrea il 16 novembre 1710.

Carlo Ludovico S. Martino d’Agliè, marchese di S. Damiano. Fu maresciallo di campo, governatore di Villafranca e di Cuneo, Primo Scudiere e poi Gran Scudiere di Savoia, Cavaliere di Gran Croce e Gran Ciambellano. Nel corso della sua lunga carriera militare aveva servito in Germania, al recupero del principato d’Oneglia, alla presa di Trino, alla guerra nelle Valli di Lucerna, e al secondo recupero del principato d’Oneglia nella guerra contro Genova.

Ghirone Silla San Martino, marchese d'Andorno. Già colonnello del reggimento di Saluzzo. Il 20/3/1711 passa al comando del reggimento di Guardia in luogo del padre , marchese di Parella, defunto. Figlio del marchese di Parella e di Cristina Eleonora Isnardi marchesa della Montà, e dunque con un’ormai consolidata tradizione militare nella storia della propria famiglia, e già colonnello del reggimento di Saluzzo, subentrò al padre nel comando del reggimento di Guardia; fu nominato Generale di battaglia e morì in combattimento contro gli spagnoli nel 1719 in Sicilia, ove fu comandante a Palermo. Con lui si estingueva la linea principale dei San Martino di Parella. MANNO, XVI, p.318; Relazione e documenti cit., p.414.

Filippo, conte di San Nazar. Già (1703) capitano nel reggimento di Guardia.

Vassallo Alessio de La Saunière. Già colonnello del reggimento provinciale di Pinerolo; Diviene colonnello del reggimento di Savoia. Promosso al grado di brigadiere degli eserciti. L’11/5/1767 viene posto a riposo con un annuo trattenimento (pensione).

Benedetto Maria Maurizio di Savoia (Torino 21 giugno 1741 - Roma 4 gennaio 1808), Duca del Chiablese, con le signorie di Trino, Crescentino, Riva di Chieri, Bene e Brà (quest’ultima in appannaggio dal 1760) dal 1763, Marchese d’Ivrea dal 19 giugno 1796.

Carlo Emanuele di Savoia, principe di Piemonte. Il futuro Carlo Emanuele III. Colonnello tirolare del reggimento dal 1722 al 1729.

Carlo Emanuele Ferdinandi Maria di Savoia (Torino 24 maggio 1751- Roma 6 ottobre 1819), Principe di Piemonte dal 1773 al 1796; Fu capo del reggimento Dragoni di Piemonte sino al 1796. Re di Sardegna col nome di Carlo Emanuele IV dal 16 novembre 1796. Il 9 dicembre 1798 gli stati continentali sabaudi furno occupati dai francesi e il Re dichiarato decaduto, per cui Carlo Emanuele rinunciò ad essi il 19 dicembre 1798 trasferendosi in Sardegna. Abdicò il 4 giugno 1802; si ritirò nel noviziato dei gesuiti di Sant’Andrea al Quirinale, dove infine si spense nel 1819. Volle qui essere sepolto con l’abito dei gesuiti, senza aver potuto professare i voti.

Carlo Emanuele di Savoia (Torino 24 ottobre 1770 - Chaillot 16 agosto 1800), 6° Principe di Carignano, Marchese di Racconigi e Busca con Cavallermaggiore, Villafranca, Vigona, Barge, Caselle, Roccavaione, Peveragno e Boves dal 1780; i titoli furono aboliti durante l’occupazione francese nel 1798 e divenne privato cittadino.

Carlo Felice di Savoia (Torino 6 aprile 1765 - Torino 27 aprile 1831), Duca del Genevois e Conte di Carmagnola 1785/1796, Marchese di Susa dal 19 giugno 1796, Duca di Genova dal 1815, fu Vicerè di Sardegna dal 1796 al 1802 e dal 1814 al 1821. Divenne Re di Sardegna con il nome di Carlo Felice I dal 13 marzo 1821. E’ sepolto nell’abbazia di Hautecombe in Savoia.

Don Felice di Savoia (1604 - Torino 18 dicembre 1642), Marchese di Baldissero d’Alba, Signore di Farigliano, Sessanta, Serravalle e Sommariva del Bosco dal 1629. Era nato dalla relazione tra il Duca Carlo Emanuele I e Argentina Provana di Collogno, Dama d’Onore della Madama Reale Cristina di Francia dal 1607. Luogotenente della Contea di Nizza dal 1625 al 1632 e del Ducato di Savoia, fu Gran Croce dell’Ordine di Malta.

D. Gabriel di Savoia (1620 - Torino 2 giugno 1695), Marchese di Riva dal 1645. Si tratta del figlio del duca Carlo Emanuele I nato da Margherita di Rossillon du Chatelard di Rive, figlia del conte Giovanni Gabriele e di Laura di Saluzzo. Per le disposizioni testamentarie e l’atto di morte si veda il relativo fascicolo in Certificati, dichiarazioni di servizio cit. Sulla spedizione che egli, generale di cavalleria, guidò contro Mondovì, e sulle operazioni da lui condotte contro i valdesi cfr. D.CARUTTI, Storia del regno di Vittorio Amedeo II cit., pp.56, 78, 100. Presente ai Consigli di guerra, gli si affidava il compito di giudicare le questioni di precedenza tra ufficiali, come emerge, per esempio, in Determinazioni del Conseglio di guerra sopra le differenze vertite tra il conte di Macello et cavaliere Grimaldi per la precedenza, sendo ambidue luogotenenti colonnelli delli due reggimenti de dragoni, A.S.T., Corte, Materie militari, Impieghi militari, m.1, n°86, fasc.3.

Principe Giuseppe Placido di Savoia (Torino 5 ottobre 1766 - Sassari 29 ottobre 1802), Conte di Moriana fino al 1796, Conte di Asti dal 19 giugno 1796. Trasferitosi in Sardegna con la corte si ammalò e morì di febbri malariche.

Principe Maurizio Giuseppe Maria di Savoia (Torino 23 novembre 1762 - Alghero 1 settembre 1799), Duca del Monferrato. Figlio del Re di Sardegna Vittorio Amedeo III, fu alla testa delle truppe sabaude durante la Guerra delle Alpi in Valle d’Aosta. Trasferitosi in Sardegna durante l’occupazione francese del Piemonte, morì colpito da febbri malariche.

Vittorio Emanuele Gaetano Giovanni Nepomuceno di Savoia (Torino 24 luglio 1759 - Castello di Moncalieri 10 gennaio 1824), Duca di Aosta; Marchese di Rivoli dal 18 maggio 1792, Marchese di Pianezza dal 29 marzo 1793; fu al comando di una parte delle forze sabaude durante l’offensiva estiva del 1793. Marchese d’Oristano e Conte del Goceano dal 1802, il 4 giugno 1804 divenne Re di Sardegna con il nome di Vittorio Emanuele I. Con la Restaurazione ritornò in Piemonte e abdicò il 13 marzo 1821in favore del fratello Carlo Felice in seguito ai moti di Torino.

Vittorio Amedeo di Savoia (Torino 31 ottobre 1743 - Torino 20 settembre 1780), 5° Principe di Carignano, Marchese di Racconigi e Busca con Cavallermaggiore, Villafranca, Vigona, Barge, Caselle, Roccavione, Peveragno e Boves dal 1778, Cavaliere dell’Ordine Supremo della SS. Annunziata dall’11 aprile 1763.

Giuseppe Maria Ignazio Augusto Manfredo Gerolamo Scaglia, conte di Verrua. Il conte di Verrua nel 1690? passa al servizio francese, perché non può rimanere al servizio sabaudo a causa della scandalosa condotta della moglie, Giovanna d’albert de Luynes, amante di Vittorio Amedeo. Lasciò così il comando dei Dragoni di S.A.R.. dei quali era colonnello da 2 gennaio 1683. In Francia comanda prima un reggimento di dragoni e diviene poi generale della cavalleria. Muore alla battaglia di Hoschstatt nell’agosto 1704 al comando del reggimento Commissaire Géneral.

Jean Henri Schlinder del cantone di Glarus, entrò nel 1734 al servizio dell’imperatore Carlo VI come capitan tenente nel reggimento svizzero protestante di Schmidt, compagnia di Meyer e venne riformato con essa nel 1738. Nel 1742 si recò con il suo capitano a Torino e venne accettato come maggiore del battaglione di Meyer con l’incarico di levarne una compagnia; il 15 gennaio 1747 venne nominato tenente colonnello del battaglione; il 15 maggio 1755 ottenne la graduazione di colonnello e quella di brigadiere il 21 marzo 1762 ed il grado di maggiore generale il 27 marzo 1771, divenendo infine proprietario del battaglione il 4 maggio 1774; divenuto tenente generale il 19 settembre dello stesso anno, si ritirò dal servizio. May de Romainmoitier “Histoire Militaire de la Suisse”

Jacob Schmid, di Mollins nel cantone di Glaris (1742-1798); brigadiere nel 1797 con anzianità dal febbraio 1796.

Johann Matthias conte di Schulembourg (1661-1743). Al soldo sabaudo dal 1698 al 1711, nel maggio 1698 aveva già ricevuto il grado di generale maggiore e nel luglio quello di maresciallo di campo, ma già dal 1702 nominato tenente

generale dell’esercito sassone di Augusto II, nel 1715 Johann Matthias si sarebbe trasferito a Venezia, impiegato nella difesa di Corfù nel 1716, carico di gloria tentò una riforma dell’esercito veneziano.

Barone Levin Friedrich di Schulembourg. Si era trasferito in Piemonte al seguito del cugino Johann Matthias; rivestì i gradi di maresciallo, generale di artiglieria e governatore d’Alba. Nel 1705 gli venne affidato il comando della cittadella di Torino. Il 4 novembre 1719, già governatore della città di Alba, fu promosso Generale d’Artiglieria. Morì a Torino nel 1729.

Christoph Daniel von der Schulenburg (11 febbraio 1679 – 22 novembre 1763). Entrò a far parte del Reggimento di Fanteria alemanna Schoulembourg nel 1700. Nel 1716 raggiunse il grado di tenente colonnello e nel 1729, alla morte del cugino Levin Friedrich divenne Colonnello. Si distinse durante l’assedio di Gera Pizzighettone, al termine del quale fu promosso Maggior Generale. Allo scoppio della Guerra di Successione d’Austria diresse l’assedio della Cittadella di Modena nel 1742; riuscendo a costringere alla resa la Piazza ottenne il grado di Tenente Generale. Partecipò alla campagna in Savoia al comamdo della colonna del Moncenisio. Rimase al servizio sabaudo sino al 1754, quando decise di ritirarsi nel suo castello di Angem. 

Enrico Hasswich Falkemberg, barone di Schulembourg. Tenente Colonnello del Reggimento di Fanteria Alemanna Schulembourg, Il 12 maggio 1745 è promosso Brigadiere di fanteria “per valorosi suoi comportamenti in occasione dell’assedio della Piazza di Cuneo, nella quale trovavasi commandato con un battaglione dell’accennato reggimento”.

Otton Schwartz, Grigione di Coira (1713-1773) Nel 1733 entrò al servizio del re di Sardegna come tenente nel reggimento di Donnaz, nel 1736 capitan tenente, nella primavera venne riformato insieme al reggimento. Nel 1742 levò una compagnia per il reggimento di Reydt, del quale ottenne l’incarico di maggiore il 15 marzo 1746; dpo aver partecipato a tutte le campagne di guerra, divenne tenente colonnello il 20 aprile 1752, la graduazione di colonnello il 12 maggio 1764. Nominato brigadiere il 10 gennaio 1771, ottenne la proprietà del reggimento, ch’era stato di Sprecher il 25 luglio dello stesso anno. Morì il 15/5/1773.

Il Cavaliere Giorgio Scozia (1711-?) era uno dei veterani dell’Assietta; il 19 luglio 1747 combatteva alla Butta dell’Assietta. Serviva nell’esercito dal 1734; il 26 aprile 1747 era stato promosso capitano. Era giudicato “Di buona riuscita per lo stato maggiore”. Fu promosso tenente colonnello il 4 giugno 1762.

Paolo Seyssel, Barone della Serra. Fratello minore di Vittorio Amedeo, ottenne il comando del Reggimento di Fanteria Provinciale Aosta. Morì a Parma nel 1742, lasciando un testamento datato 16 giugno 1742.

Vittorio Amedeo Seyssel, (Torino 29 dicembre 1679, Chambery 16 febbraio 1754). 1° Marchese di Sommariva del Bosco (infeudato con Regie Lettere Patenti del 17-IX-1733, investito con il Marchesato il 23-X-1733), 3° Marchese della Serraz (il feudo é ridotto alla Corona per l’Editto del 1720 che prevedeva l’annullamento di tutte le investiture concesse a titolo gratuito), Marchese di Aix con Saint Simond, Saint Hyppolite, Mouxy, Pagny e Chatenod e parte di Drumettaz, Signore di Servolex con Fontagny, Signore di parte di Barbiset e Nogary, nominato Cavaliere dell’Ordine Supremo della Santissima Annunziata con Brevetto del 19 marzo 1737, Capo della Nobiltà di Savoia, nominato Gran Maestro dell’Artiglieria del Re di Sardegna con Regie Lettere Patenti del 14 settembre 1736. Figlio di un governatore della Savoia, gentiluomo di Camera e luogotenente della guardia del corpo (Francesco Giuseppe Seyssel), si inseriva nella tradizione di una famiglia che, trasferitasi dalla Savoia a Torino, aveva esercitato in Savoia, almeno dal XV secolo, alte cariche nell’esercito. Si era distinto agli assedi di Vercelli nel 1704 e di Torino nel 1706.Cavaliere dell’Annunziata (1737), luogotenente generale d’armata, gran mastro d’artiglieria, sarebbe stato il primo a ricevere il grado di generale di fanteria (1744), vedendo i propri figli Francesco Giuseppe (ucciso in combattimento alla ridotta di Monte Cavallo durante la Battaglia di Pietralunga, nel tardo pomeriggio del 19 luglio 1744) e Giuseppe Enrico (1715-1762) rispettivamente aiutante di campo di Carlo Emanuele III e ufficiale delle guardie e di cavalleria. Cfr. GALLI, II, p.533; MANNO, XXV, pp.377-378. Appare per la prima volta nei ruoli del reggimento di Savoia in qualità di capitano e col nome di Aix di Chatillon l’anno 1699; fece la sua carriera nel reggimento divenendone tenente colonnello e colonnello alla morte di Corbeau, e il 14/8/1725 fu nominato generale di battaglia. Il 16/10/1729 venne promosso capitano della 1a compagnia di Gentiluomini Archieri Guardie del Corpo. Fu Ambasciatore del Re si Sardegna a Londra, Governatore di Milano e Cremona dal 1734 al 1736, e Governatore di Torino.

Francesco Saverio Serafini (1724 -?). Piacentino, già maggiore nel Reggimento di Fanteria Straniera Sicilia. Fu promosso Capitano il 15 agosto 1734, Maggiore il 12 giugno 1747. Sciolto il reparto, fu proposto come tenente colonnello del neocostituito Reggimento di Fanteria d’Ordinanza Provinciale Tortona, in quanto “il Marchese Serafini non liga troppo bene col C.te Martinengo” già destinato a comandare il Reggimento di Fanteria d’Ordinanza Nazionale Novara”. Giudicato “di una competente riuscita, non però con il brio necessario alla Testa di un Reggim.to”.

Gio. Francesco Bonaventura Sesto. Iniziò la carriera militare il 13 giugno 1704 come alfiere nel Reggimento di Fanteria d’Ordinanza Nazionale Saluzzo. Il 14 ottobre 1704 era promosso luogotenente, capitano il 1 marzo 1719, maggiore il 7 febbraio 1734, tenente colonnello il 15 marzo 1735. Divenne colonnello del reggimento provinciale di Aosta il 22 gennaio 1742; brigadiere delle RR Armate. Il 21/1/1747 fu promosso al grado di maggiore generale di fanteria.

Cav. Giovanni Battista Settimo, Conte di Numaglio. Cominciò a servire nel reggimento di Piemonte col grado di alfiere nel 1719 e l’anno stesso venne promosso luogotenente. Nei ruoli è segnato col nome di Massimo di Settimo Cav. Gio Batta poi Setto di Settimo. Nel 1728 era Capitan tenente della 1° compagnia colonnella, nel 1730 capitano di una compagnia del 2° battaglione, nel 1739 capitano di una compagnia granatieri; nel 1742 fu promosso maggiore, nel 1743 luogotenente colonnello e nel 1745 divenne colonnello del reggimento. Morì di malattia in Alessandria il 23/4/1746.

Carlo Emanuele Giacinto Filiberto di Simiana (Torino 10 maggio 1608 - Torino 12 aprile 1677); Marchese di Livorno 12 luglio 1642 (acquistò il feudo dal Principe Giovanni Antonio von Eggenberg il 16 giugno 1634, Regio Assenso 2 giugno 1635), 2° Marchese di Roatto e Maretto 13 giugno 1642 (impropriazione, investitura ripetuta il 3 settembre 1666), 3° Marchese di Pianezza (investitura rinnovata 3 settembre 1666), Signore 23 marzo 1627 (cessione materna) e 1° Marchese 3 settembre 1666 di Castelnuovo di Rivalba, Marchese di Moncrivello 3 settembre 1666, 4° Marchese di Montafìa dal 1667 (acquista dagli Sfondrati), Signore di Buttigliera d’Asti e Capriglio dal 23 marzo 1627 (cessione materna) al 2 giugno 1635 (vende in solido ai Gentile ed ai Baronis), Consignore di Settimo (Vittone) 3 settembre 1666, Cavaliere dell’Ordine Supremo della Santissima Annunziata 21 agosto 1648, Luogotenente Generale della Madama Reale Cristina, Ambasciatore del Duca di Savoia a Vienna 1632, Generale di Fanteria delle Armate del Duca di Savoia 24 maggio 1638, Generale delle Galere del Duca di Savoia, Gran Ciambellano del Duca di Savoia, cede i feudi al figlio nel 1672 e si ritira a vita ascetica.

Bartolomeo Sforza Pallavicino (+ testamento: 1755), Cavaliere dell’Ordine di Malta, Capitano dei Granatieri del reggimento Guardie, Colonnello dal 1734, Capo squadra delle galere Savoia nel 1734. Già Capo Squadra delle Regie Galere con rango di colonnello delle truppe di fanteria. L’11/3/1738 viene promosso Brigadiere di Fanteria e il 5/1/1739 viene nominato comandante della città e contado di Alessandria nel 1739 cessando dal comando del reggimento. Tenente Generale delle Regie armate dal 1747, Governatore della città e provincia di Ivrea, governatore di Savona nel 1749.

Emanuele Sforza Pallavicino (Torino 22 aprile 1649 - Asti 1700). Oltre alla carica di colonnello del Reggimento del Reggimento di Fanteria d’Ordinanza Nazionale Aosta, fu Primo Maggiordomo nel 1692, Commissario della provincia di Vercelli nel 1693 e di Asti nel 1694.

Francesco Amedeo Solaro, marchese della Chiusa. Fratello primogenito del citato Tommaso Emanuele, cavaliere mauriziano e dell’Annunziata, percorse la carriera delle armi fino ai gradi di colonnello in secondo del reggimento provinciale di Vercelli ed indi 1730 colonnello di quello di Torino e di generale di fanteria (1745). ANGIUS, I, p.980.

Cav. Giuseppe Solaro di Govone. Già tenente colonnello del reggimento Fucilieri. Nel settembre 1758 viene nominato comandante della città e provincia di Alessandria, cessando dal comando del reggimento della Regina. Bonifacio Antonio Solaro, conte di Macello. Figlio di quel Geronimo Solaro (dei signori di Macello e della Torre e consignori di Moretta) che fu marito di Caterina Delle Lanze, Antonio Bonifacio fu l’unico tra i suo fratelli a lasciare prole di sesso maschile. Si sa che nel 1684 riceveva il grado di luogotenente colonnello dei dragoni, mentre suo figlio Giovanni Maria, morto senza eredi (e ultimo del ramo familiare), marito di una dama di palazzo e governatrice della principessa Cristina Enrichetta (Cristina Coardi di Carpeneto), sarebbe stato capitano nel reggimento Savoia cavalleria. ANGIUS, I, p. .942-943. Nel 1690 era luogotenente colonnello del reggimento Dragoni di S.A.R. quando gli venne affidato l’incarico di levare il nuovo reggimento dragoni di Piemonte di cui divenne colonnello per la durata di circa sei mesi, promosso quindi al nuovo incarico, cioè di colonnello dei Dragoni di S.A.R., con il grado di brigadiere per la valorosa resistenza opposta ai nemici ad Avigliana nel 1691 del cui castello era governatore. Alla battaglia della Marsaglia (Orbassano – 4/10/1693) comandava tutta la calleria del duca di Savoia. Morì nel dicembre 1693.

Cav. Angelo Solaro di Moretta. Già luogotenente colonnello nel reggimento della Marina, il 6/3/1760 venne trasferito in questo di Monferrato con lo stesso grado.

Carlo Giacinto Solaro dei conti di Moretta, signori di Contogno, marchesi della Chiusa (seconda linea dei Solaro della Moretta, linea che aveva servito nell’esercito fin dai tempi di Emanuele Filiberto). Sposatosi con una damigella savoiarda (Angelica Chabod di San Maurizio), nel 1680 aveva ricevuto da Madama Reale, come ricompensa del proprio valor militare, una porzione di giurisdizione di Villanova. Da Cornetta delle Guardie del Corpo era passato al comando

del reggimento di Nizza, da dove sarebbe poi nuovamente passato alle guardie del corpo, in qualità di luogotenente, fino a cadere nella battaglia della Marsaglia nel 1693. ANGIUS, I, pp.979-980.

Tommaso Solaro del Borgo, conte di Moretta. Figlio di Carlo Giacinto Maurizio Solaro della Chiusa, uno dei più valenti ufficiali al soldo sabaudo. Iniziò la carriera nel Reggimento Dragoni di Piemonte come cornetta il 7 marzo 1702, nominato luogotenente l’8 febbraio 1703. Capitano l’8 luglio 1708, fu riformato ma nuovamente richiamato in servizio il 2 agosto 1713. Il 1 marzo 1726 fu trasferito col grado di Maggiore nei Dragoni di Sardegna. Fu prima colonnello dei Dragoni di Sardegna, e poi maggiore generale di cavalleria. Morì senza discendenza. ANGIUS, I, p.981.Tommaso Solaro, conte di Moretta. Entrò nei Dragoni di Piemonte col grado di capitano il 2 agosto 1713, fu promosso maggiore il 1° marzo 1726. Come luogotenente colonnello fece passaggio ai Dragoni di Sardegna il 14 luglio 1733 e ai Dragoni del Genevese in 10 marzo 1734; fu fatto colonnello in 2° dei Dragoni di S.M. il 15 marzo 1735 ed infine colonnello dei Dragoni di Piemonte il 28 gennaio 1736. Comandò questo reggimento fino al 1742 quando si dimise dal servizio militare.

Cav. Giovanni Battista Solaro di Villanova. Già colonnello comandante il reggimento di Aosta. Muore in Cagliari il 23/10/1782.

Jacob Ulrich Sprecher baron von Bernegg, di Luzein Grigione (1713-1771). Nel 1729 entrò al servizio d’Olanda come alfiere nel reggimento grigione di Schmidt; sottotenente nel 1731, lasciò il servizio nel 1733 ed il 15 ottobre passò a quello del re di Sardegna alla levata del reggimento grigione di Donnaz come capitan tenente della compagnia di Reydt, con la quale venne riformato nel 1737. Il barone di Sprecher levò nel 1742 una compagnia per il reggimento Reydt e con essa fece le campagne del 1743 e del 1744, come capitano dei granatieri quella del 1745, come maggiore quelle del 1746 e 1747 come tenente colonnello, avendo ottenuto il grado di maggiore il 19 maggio 1745 e l’incarico di tenente colonnello il 15 marzo 1746. Il 20 aprile 1752 era divenuto colonnello proprietario. Nominato brigadiere il 12 maggio 1764, morì il 9/7/1771.

Jean Rodolphe Stettler, di Berna (1746-1809) Brigadiere nel 1796; mandato a casa nel 1797 per ordine di Bonaparte.

Antoine Prospère Fidèle de Streng, d’Arenberg in Turgovia (1729-1798); già luogotenente colonnello del reggimento Kalbermatten, divenne brigadiere nel 1794 e maggiore generale nel 1796.

Eugene Alexandre, chevalier de Sury, di Soleure proveniente da un’antica e nobile famiglia di questa città, nacque il 24 luglio 1720. il 10 marzo 1736 entrò al servizio francese, come alfiere nel reggimento di Wittmer, sottotenente il 12 aprile 1738, passò il 15 novembre dello stesso anno come tenente nel reggimento di Tschoudi; il 16 giugno 1740 divenne capitano tenente nel reggimento, divenuto intanto Vigier. Il Cavaliere di Sury lasciò il servizio della Francia nell’ottobre 1741, passando il 15 gennaio 1741 a quello del re Carlo Emanuele III, levando una compagnia di 175 uomini nel terzo battaglione del reggimento Guibert; lo stesso anno si distinse agli assedi di Modena e della Mirandola; nel 1743 alla difesa delle alture di Bélin e nel 1744 alla difesa dei trinceramenti di Pietra lunga. Essendostato nominato capitano dei granatieri il 20 marzo 1745 il cavaliere di Sury continuò a distinguersi il 27 settembre dello stesso anno con la sua compagnia al combattimento di Moncastel e soprattutto nella ritirata al termine della sanguinosa giornata. Entrato con il terzo battaglione in Valenza assediata dai nemici, guidò una sortita contro gli assedianti per rompere l’accerchiamento, nel corso della quale il Sury ricevette ferite tali che gli impedirono di prendere parte alla campagna del 1746; nel 1747 servì sotto gli ordini del conte della Rocca all’assedio di Genova con il reggimento di Uttiger, del quale divenne maggiore il 26 giugno 1749. Il 29 agosto fu nominato tenente colonnello effettivo del reggimento, divenuto di Fatio, ed ottenne la graduazione di colonnello il 4 aprile 1766, divenendone colonnello proprietario il 21 novembre 1769; il 3 dicembre dello stesso anno fu ricevuto cavaliere di giustizia dell’ordine dei SSti Maurizio e Lazzaro. Nominato brigadiere il 16 marzo 1771, nel settembre 1774 il reggimento di Sury venne incorporato nella brigata di Chablais e nominando il 21 ottobre successivo Sury tenente generale e capitano-colonnello dei Cento Svizzeri della Guardia. Esercitò questa carica fino al giorno della sua morte avvenuta il 16 marzo 1782.

Vittorio Francesco Filippo di Savoia, Marchese di Susa (10-12-1694 -20-3-1762). Figlio naturale di Vittorio Amedeo e della contessa di Verrua, legittimato nel 1701. Il 30 settembre 1709 fu fatto colonnello del Reggimento di Fanteria d’Ordinanza Nazionale Fucilieri in luogo del Cavaliere di Melazzo promosso a Comandante della Città e Provincia di Cuneo. Nel 1730 divenne Gran Balivo e Governatore della città e ducato di Aosta cessando dal comando del reggimento. Durante la Guerra di Successione di Polonia fu ferito alla battaglia di Parma del 1734 da un colpo di fucile al vetre, facendogli acquisire una fama ben maggiore alle sue capacità. Durante la Guerra di Successione d’Austria venne invece catturato in combattimento alla battaglia di Villefranche il 21 aprile 1744.

Jean Melchior François Sutter di Baden in Argovia (1696-1769). Entrato nella primavera del 1716 nel reggimento di Hacbrett come insegna, fece le campagne di Sicilia; il 6/7/1734 ottenne il comando di una compagnia col grado di capitano nel reggimento divenuto di Rietman; fece le campagne del 1734 e 1735 alla testa della sua compagnia; il

5/1/1743 ottenne il grado di maggiore del reggimento di Kalbermmaten; fece in tale qualità tutte le campagne di guerra distinguendosi grandemente. Il 10 aprile 1754 divenne luogotenente colonnello del reggimento, di cui divenne colonnello proprietario il 6 maggio 1762. Il 14/7/1768 si ritirò dal servizio a casa sua con una pensione annua di 5.000 lire. Morì a Baden il 22/3/1776.

T

Arduino Antonio Maria Tana (Torino 11 febbraio 1652 - Torino 6 giugno 1737). Cavaliere dell’Ordine di Malta, professò i voti il 13 giugno 1665 con dispensa per la minore età, 1° Conte di Limone e Limonetto, infeudato in solido con il fratello Filippo con Regie Lettere Patenti dell’8 luglio 1722, investito il 19 settembre 1722 ed il 10 agosto 1731 (fu necessaria una nuova infeudazione in quanto il feudo era stato devoluto alla Corona in osservanza del Regio Editto del 1720 che prevedeva l’abolizione di tutte le investitura concesse a titolo gratuito), 3° Marchese di Entracque, 3° Barone di Lucento (il feudo venne devoluto alla Corona nel 1720 in ossequio all’Editto dei Feudi) e Signore di Santena dal 1713 (per successione al fratello), nominato Gran Cacciatore e Gran Falconiere del Duca di Savoia con Lettere Patenti del 2 gennaio 1699, Primo Scudiere del Duca di Savoia, Gentiluomo di Camera del Duca di Savoia, Governatore Ducale di Carmagnola . Già tenente colonnello del già reggimento di cavalleria (corazze) di Piemonte. Il fratello Filippo, che divenne colonnello del reggimento di fanteria di Piemonte, insieme con il quale fu infeudato di Limone (1722). Cavaliere di Malta (1664), primo scudiere e gentiluomo di Camera, colonnello nel reggimento Crocebianca, divenne governatore di Carmagnola, gran cacciatore e gran falconiere (1699). Altri due suoi fratelli si distinsero nell’esercito sabaudo: il primogenito Carlo (1649-1713), gentiluomo di Camera, gran mastro della Casa di Madama Reale (1710), ambasciatore a Madrid, Lisbona e Milano, luogotenente generale (1697), comandante delle guardie del corpo (1697) presente alle battaglie di Staffarda e di Orbassano, membro degli Ordini mauriziano e dell’Annunziata (1696), e Francesco Luigi Felice (Torino 1651-1694), altro cavaliere mauriziano, tenente colonnello del reggimento Piemonte Reale, gentiluomo di Camera, le cui scelte di vita avrebbero bruscamente cambiato rotta quando egli decise di entrare fra gli Oratoriani di Parigi, facendosi poi frate trappista (1691). MANNO, XXVI, pp.29-30.

Conte Palatino (Tommaso) Francesco Tana, (Torino 4 giugno 1698 - Torino 10 gennaio 1781) Signore di Santena dal 1755, 1° Conte di Santena dal 13 dicembre 1771 (per erezione in Contea della sua parte del feudo), nominato Cavaliere dell’Ordine Supremo della Santissima Annunziata con Brevetto del 25 marzo 1771, Generale di Fanteria del Regio Esercito Sardo, Governatore di Cuneo, Viceré di Sardegna dal 1758 al 6 marzo 1762, Comandante della Città di Torino, Governatore della Cittadella di Torino. Già colonnello del reggimento provinciale di Mondovì; il 25/3/1747 passa al comando del reggimento di Piemonte.viene nominato brigadiere di fanteria. Il 27/9/1756 venne nominato governatore della città e provincia di Cuneo.

Carlo Filippo Tana (Torino 24 ottobre 1713 - Chieri 1778). 2° Marchese di Verolengo, 5° Marchese di Entracque, 3° Conte di Limone e Limonetto, Signore di Santena, Signore di Lucento, Castelvecchio di Moncalieri, Cassinelle e Villaretto per infeudazione ottenuta con Regie Lettere Patenti del 16 novembre 1733 (investito il 3 marzo 1734 ed il 18 dicembre 1754), nominato Secondo Scudiere e Gentiluomo di Bocca del Re di Sardegna con Regie Lettere Patenti del 21 gennaio 1730. Maggiore, fu promosso tenente colonnello il 3 marzo 1745. Fu nominato Gentiluomo di Camera del Re di Sardegna con Regie Lettere Patenti dell’11 maggio 1750, Primo Gentiluomo di Camera del Duca di Savoia con Regie Lettere Patenti del 14 dicembre 1774.

Filippo Tana, marchese d'Entracque “il cavaliere d’Entraque” (1654 – 10 marzo 1748), 1° Marchese di Verolengo dall’11 giugno 1712, 4° Marchese di Entracque dal 1737, 2° Conte di Limone e Limonetto, infeudato in solido con il fratello Filippo con Regie Lettere Patenti dell’8 luglio 1722, investito il 19 settembre 1722 ed il 10 agosto 1731 (fu necessaria una nuova infeudazione in quanto il feudo era stato devoluto alla Corona in osservanza del Regio Editto del 1720 che prevedeva l’abolizione di tutte le investitura concesse a titolo gratuito), Signore di Santena dal 1737, nominato Cavaliere dell’Ordine Supremo della Santissima Annunziata con Brevetto del 5 luglio 1729, Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, Generale d’Artiglieria del Regio Esercito Sardo, Colonnello Comandante il Reggimento di Fanteria d’Ordinanza Nazionale “Guardie” nel Regio Esercito Sardo, Regio Governatore di Messina dal 1716 al 1720, Governatore di Torino dal 1731. Meglio noto come cavaliere d’Entraque, fu 18/3/1711 generale di battaglia della fanteria, governatore di Messina (1716), il 9/11/1719 fu promosso al rango di luogotenente di maresciallo delle RR Armate e nella stessa occasione divenne colonnello del reggimento di guardia in luogo del defunto marchese d’Andorno (v), indi generale d’artiglieria e governatore di Torino (1731). Cavaliere mauriziano e dell’Annunziata (1729), fece tutte le campagne di guerra del tempo. Sposò in seconde nozze (1711) Maria Cristina Felicita di Bourgsdorff, figliastra del maresciallo Rehbinder, nozze dalle quali gli sarebbe nato Carlo Federico (n. Torino, 1713), tenente colonnello del reggimento d’Asti (1744), secondo scudiere e gentiluomo di bocca (1730), gentiluomo e poi primo gentiluomo di Camera (1750, 1774). In questo ramo (di Verolengo) dell’illustre ed antica famiglia chierese carriera delle armi ed incremento dei titoli feudali corsero paralleli: figlio di quel Federico Tana -marchese di Entraque (1651), capitano delle guardie, colonnello degli svizzeri e dei vallesani, luogotenente generale e governatore di Torino

(1682)- che aveva ottenuto di sancire la propria posizione facendo erigere un sontuoso palazzo in Piazza San Carlo, Filippo fu infeudato di Verolengo col marchesato (1712), prima che il figlio Carlo Federico aggiungesse l’infeudazione di Lucento, Villaretto e Cassinelle (1733). MANNO, XXVI, pp.29, 31. Per l’albero genealogico dei Tana di Verolengo, dal primo Quattrocento in avanti, cfr. A.S.T., sez. Riunite, Archivio Tana, m.1, n°1. già colonnello del reggimento di Piemonte (v.) e generale di battaglia. Nello stesso giorno del ricevimento del suo incarico è promosso luogotenente di maresciallo. Il 20 settembre 1731 promosso governatore e luogotenente generale della città di Torino.

Conte Palatino Ludovico Tana (+Chieri ?-II-1682), Signore di Santena, fu investito del titolo il 19 luglio 1673. Per il Reggimento di Fanteria d’Ordinanza Nazionale Piemonte ricoprì il grado luogotenente colonnello, quale comandate provvisorio del reparto.

Cav. Giovanni Domenico Tapparello di Lagnasco. Nel 1695 entrò come cornetta nel reggimento Dragoni di Piemonte e dopo aver percorso i gradi di luogotenente e capitano (13 febbraio 1704), fu promosso maggiore il 3 giugno 1709, luogotenente colonnello il 17 marzo 1721 e colonnello il 23 settembre 1731. Fu fatto brigadiere d’Armata il 24 febbraio 1734 e comandò i Dragoni di Piemonte fino al 26 aprile 1737, data in cui venne nominato maresciallo di campo di cavalleria e governatore di Vercelli. Morì nel suo castello di Lagnasco il 5 giugno 1741. “S’è ritrovato alla Battaglia d’Orbassano, ove fù fatto priggioniero di guerra, al campo di Buriasco essendo stato commandato dal Marchese di Parella per andar a riconoscere la cassina del Conte di Cumiana fu ferito da un colpo di fucile. S’è altresì ritrovato agl’assedÿ di Casale, e Valenza. E’ stato fatto priggioniere di guerra a St. Benedetto, e si è evaso dal Castello di Milan, essendo di gran guardia a Chivasso fu ferito. S’è pure ritrovato col Regim..o quando da Cuneo andò a Ceva sotto gli ordini del Conte di Sales, et hebbe rincontrato col nemico alla Margarita, al Mondovì, et alla Piaggera di Mulassano. Al ritorno da quella spedizione fù comandato dal Conte di Santena con 100 cavalli per andar a riconoscere il nemico, che incontrò, e vi seguì conflitto in cui fu ferito da due colpi di pistoletto in una coscia, et hebbe 25 dragoni ucisi, s’è pure ritrovato all’affare di Conflans, ed in varÿ altri distaccamenti, come pure in Sicilia pendente la guerra, e si è distinto in tutte le occasioni.

Camillo Thaon di Lantosca (1670 - 1745). “Doppo aver servito 4 anni in Francia nelle truppe di S.M. Cristianissima l’anno 1701 all’occasione della formazione del Regimento Nizza fu nominato Aiutante Maggiore del detto. Indi l’anno 1714 fu promosso al carico di capitano, e l’anno 1726 a quello di maggiore nel Regimento Nazionale di Nizza, e l’anno 1734 fu dalla M.S. nominato luogotenente colonnello in quello della Marina. Si è ritrovato all’assedio di Ivrea l’anno 1704, dove fu fatto priggioniero di Guerra, e l’anno 1707 sendo cambiato ritornò a servire nel Regimento di Nizza; fece la campagna nelle Marchie, e quella di Demonte, come pure l’ultima campagna dell’anno 1733. Questo è un ufficiale di merito, valore, et isperienza, capace di comandi raguardevoli, godendo però di poca salute, vivendo honoratamente”. Fu promosso nel reggimento della Marina (26/1/1734) luogotenente colonnello ed indi nel 1739 colonnello. Nel gennaio 1742 viene nominato governatore di Chivasso.

Carlo Francesco Thaon (Nizza 28 febbraio 1725 - Cagliari 14 settembre 1807), 4° Conte di Sant’Andrea con Revel dal 1773 (investito il 24 agosto 1779), 1° Marchese Thaon di Revel e Signore di Castelnuovo dal 26 maggio 1796; Tenente dal 22 febbraio 1741, Brigadiere il 30 settembre 1774, Maggior Generale il 1 dicembre 1780, Comandante Generale della contea di Nizza il 29 marzo 1781, Vicerè di Sardegna nel 1787, Governatore di Tortona nel 1790, Governatore di Torino nel 1797, Generale di fanteria l’8 aprile 1796, Luogotenente Generale del Regno di Sardegna nel 1799, Cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro dall’11 maggio 1772 (Gran Croce dal 26 ottobre 1786), Cavaliere dell’Ordine Supremo dell’Annunziata dal 29 settembre 1799 Gran Maestro d’artiglieria 14 settembre 1814.

Giuseppe Thaon (Nizza 1756 - Torino 21luglio 1820), 2° Marchese Thaon di Revel e Signore di Castelnuovo e 5° Conte di Sant’Andrea con Revel 1807/1820; Governatore di Sassari nel 1802, Governatore di Torino nel 1814, Generale di fanteria nel 1812, Ispettore delle regie armate, Cavaliere dell’Ordine Supremo dell’Annunziata dal 2 novembre 1815.

Ignazio Thaon (Nizza 10 maggio 1760 - Torino 26 gennaio 1835), 1° Conte di Pralungo dal 31 dicembre 1812; Ministro piemontese a L’Aia nel 1790, poi a Parigi; Governatore di Genova nel 1816, Vicerè di Sardegna, Governatore di Torino nel 1815, Luogotenente generale del Regno di Sardegna il 21 aprile 1821, ministro sardo-piemontese e Maresciallo di Savoia.

Pietro Ignazio Thaon di Revel (Nizza 20 ottobre 1706 - 1764). “L’anno 1727 fu dalla M.S. gratiato d’un brevetto d’Alfiere Soprannumerario nel Regimento della Marina, dove hà sempre servito tanto per mare, come per terra; il 2 febraro dell’ano 1734 fu nominato capitano nel suddetto Regimento, col quale fece la campagna dell’anno 1734 e ritrovossi alla Battaglia di Guastalle dell’anno 1734; et hà parimenti fatto la campagna dell’anno 1735”. Alfiere effetivo il 26 aprile 1728, luogotenente il 7 settembre 1733 e capitano il 2 febbraio 1734; il 30 gennaio 1742 fu promosso capitano dei granatieri; il 23 aprile 1743 fu promosso al grado di maggiore nel reggimento. Fu ferito alla battaglia della

Madonna dell’Olmo il 30 settembre 1744. Il 10 aprile 1746 venne nominato tenente colonnello del reggimento. Nel 1760 divenne Generale dell’Armi del Regno di Sardegna. Fu anche Cavaliere dell’Ordine di Malta.

Cav. Bartolomeo Thes. Già luogotenente colonnello del reggimento di Monferrato.

Samuel Tscharner, di Berna (1716-1800); iniziò il servizio militare in Olanda nel reggimento di Goumoins e di Sturler, dal 1733 al 1738, anno in cui abbandonò quel servizio, entrando il 12 settembre in quello del re di Sardegna, come capitan tenente nel reggimento di Diesbach; il 5 agosto 1744 ottenne la titolarietà di una compagnia nel reggimento, nel frattempo divenuto di Roi; prestò servizio in tutte le campagne della guerra in corso distinguendosi in modo particolare. Il 14 aprile 1760 come il più anziano capitano bernese fu nominato colonnello del reggimento, che assunse il suo nome; divenne brigadiere il 12 marzo 1771; luogotenente generale e capo della brigata svizzera-bernese nel settembre 1774; generale di fanteria nel 1780. Si ritirò dal servizio il 10/4/1786. May de Romainmoitier “Histoire Militaire de la Suisse”

David Frédéric Charles Tschiffeli, di Berna (1725-1787); entrato al servizio di Savoia il 7 febbraio 1739 come alfiere nel reggimento di Diesbach, il 15 agosto 1741 tenente, capitan tenente il 25 agosto 1746; fece tutte le campagne della guerra della successione austriaca ed ottenne il comando di una compagnia del reggimento l’8 ottobre 1748. il 13 novembre 1765 fu nominato maggiore del reggimento, ora di Tscharner, il 17 settembre 1774 divenne primo tenente colonnello della brigata bernese di Tscharner; il 1° luglio 1775 ebbe la graduazione di colonnello di fanteria, il 10 maggio 1781 quello di colonnello comandante la brigata; brigadiere il 20 agosto 1783, colonnello proprietario della brigata bernese il 10 giugno 1786, maggiore generale il 12 maggio 1787. Mantenne il comando del reggimento fino alla sua morte sopravvenuta il 3/7/1787. May de Romainmoitier “Histoire Militaire de la Suisse”.

Joseph du Tour (1666-1729), cavaliere mauriziano, fu luogotenente colonnello e poi colonnello (1703) della fanteria di Tarantasia. Nella stessa famiglia altri membri avevano già prestato servizio per i Savoia, almeno dal Seicento, in cavalleria. Fu catturato nel combattimento tra la notte del 1-2 marzo 1705 al Ridotto Ognissanti di Verrua. DE FORAS, vol.V, pp.544-545.

Antonio Maurizio Turinetti (Torino 15 ottobre 1664 - Torino 13 marzo 1739), Conte di Pertengo e Costanzana, reinfeudato il 9 febbraio 1722 (investito il 26 settembre 1733), Consignore di Agliano, vendette le proprie quote sul feudo di Agliano ai Galleani il 5 luglio 1687; consigliere di Stato e cavaliere mauriziano, oltre che colonnello del Reggimento Savoia Cavalleria dal 14 aprile 1701, inaugurava un ramo cadetto dei Turinetti di Priero, essendo figlio del potente generale delle Finanze del Ducato di Savoia ed influente dignitario di corte Giorgio (1601-1673), e fratello del già citato Ercole Turinetti, che avrebbe seguito il principe Eugenio diventando un alto funzionario dell’Impero (supra, cap.5 n.61). MANNO, XXVI, p.342. Sui Turinetti, F.VITULLO, Una insigne casata piemontese. I Turinetti di Priero Pertengo e Cambiano, Torino, 1963.

U

Béat Gaspard Uttiger (Outtiger o anche Outhiger), del cantone e città di Zug (1697-+1753). Si dedicò prima alla magistratura e nel 1726 divenne consigliere di stato del Cantone. Momentaneamente allontanato dalla patria per problemi politici nel 1733 entrò al servizio del re di Sardegna, levando una compagnia per il reggimento di Guibert, del quale venne nominato maggiore il 15 dicembre dello stesso anno, e come tale fece le campagne del 1734 e del 1735; l’11 novembre 1738 divenne tenente colonnello del reggimento e l’11 febbraio 1746 colonnello proprietario. Fu poi nominato brigadiere il 3 aprile 1747. Morì ad Alessandria il 13 agosto 1753.

V

Carlo Emanuele Valesa, conte di Montaldo. Entrò al servizio del reggimento come alfiere il 4/4/1732, promosso luogotenente il 6/2/1734, capitano il 29/3/1738; capitano dei Granatieri il 19/5/1746; maggiore il 26/2/1750; luogotenente colonnello il 16/11/1756; colonnello in 2° il 24/5/1762 ed infine colonnello il 28/4/1769. Venne poi nominato brigadiere di fanteria il 6/3/1771, poi luogotenente generale di fanteria Ispettore del dipartimento delle Guardie e Capo in 2° del reggimento il 15/9/1774; il 17/11/1780 venne creato Cavaliere dell’ordine della SS Annunziata ed il 25/11/1780 generale di fanteria; il 25 settembre 1789 è nominato Gran Scudiere di S.M. cessando di appartenere al reggimento. Come capitano dei granatieri si distinse nel 1746 all’assedio del castello di Savona e nel 1747 al fatto della Madonna di Misericordia di Genova.

Giovanni Battista Valesieux. Era entrato in servizio come alfiere nel 1722.

Don Francesco Saverio di Valguarnera (+ Palermo 17 aprile 1739), 4° Principe di Valguarnera e 9° Conte di Assoro dal 1704 (investito 9 maggio 1705); 2° Principe di Gangi (investito il 9 maggio 1705 e feudo ceduto al cugino Vitale Principe di Niscemi nel 1714); Capitano di Giustizia di Palermo 1711/1712, sarebbe diventato capitano della terza compagnia delle guardie del corpo di Vittorio Amedeo II (19/4/1721), Gran Ciambellano di Carlo Emanuele III di Savoia Re di Sardegna, Cavaliere dell’Ordine Supremo della SS. Annunziata, Generalissimo di cavalleria, ambasciatore a Madrid, Generale della Nazione Valesana Svizzera il 14 marzo 1732, viceré di Sardegna, ambasciatore a Madrid, , gran ciambellano di Carlo Emanuele III di Savoia Vicerè di Sardegna nel 1739 (morto alla nomina). Cfr. GALLI, II, p.557; SPRETI, VI, p.789. Altra famiglia fra le più illustri ed antiche sull’Isola (erano venuti acquisendo titoli, via via, su: Valguarnera, Niscemi, Ganci, Sant’Anna), si faceva rappresentare in Palermo già nel XIV con «armi» proprie. Cfr. Della Sicilia nobile, cit., tomo I, p.216, tomo II, p.22

Don Pietro di Valguarnera (+ Palermo 31 dicembre 1779), 5° Principe di Valguarnera e 11° Conte di Assoro maritali nomine; Cavaliere di Giustizia dell’Ordine di Malta, Capitano di galee dell’Ordine di Malta, Deputato del Regno di Sicilia nel 1758, Tenente delle Guardia del corpo del Re di Sardegna, Colonnello, Generale di battaglia, Gentiluomo di Camera di Carlo Emanuele III Re di Sardegna, Gran Croce dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro dal 1778. Pietro Valguarnera fratello di Francesco Saverio, entrò giovanissimo, nel 1714 a far parte del reggimento Valguarnera ove raggiunse il grado di tenente colonnello il 28 aprile 1722, e colonnello in seconda il 24 aprile 1726. Passò nel 1732 nella compagnia delle guardie del corpo come luogotenente ma nel 1734, nel corso della guerra di successione di Polonia, assunse il comando del reggimento di Sicilia e come tale fece il resto della campagna in Lombardia e in Emilia prendendo parte alla conquista del forte di Pizzighettone e alle battaglie di Parma e Guastalla, nel 1739 fu promosso brigadier generale e gentiluomo di camera del re. Essendo anch’egli Commendatore Frà dell’Ordine di Malta fu prescelto dal Gran Maestro quale capitano generale delle galee dell’Ordine, incarico che assolse dopo aver avuto il consenso di Carlo Emanuele III. Il 15 febbraio del 1749, a 55 anni ritiratosi dal servizio, secondo la volontà del fratello Francesco Saverio, sposò a Palermo la figlia di questi Marianna.

Carlo Francesco Valperga (1665 – 29 luglio 1715), Conte di Masino. Si fregiava anche del titolo di Marchese di Prelat. Era commendator e cavaliere di gran croce dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro. Più che per le sue qualità militari si ricorda di lui la sua partecipazione al gruppo di azionisti che costituirono la Compagnia piemontese di commercio con i Portogallo.

Giovanni Vittorio Alessandro Valperga di Masino (1727-1811). Figlio del conte Carlo Francesco, ministro e ambasciatore, e nipote dell’Abate di Caluso, studiò all’Accademia Reale di Torino dal 1757 al 1761, dove fu compagno di Vittorio Alfieri. Abbracciata la carriera militare, nel 1768 entrò in cavalleria, ufficiale nel Reggimento Piemonte Reale. Già colonnello in 2° dei Cavalleggeri di S.M., venne promosso colonnello e brigadiere di cavalleria nel reggimento Piemonte Reale il 27/2/1796. In seguito all’occupazione francese, si dimise dal servizio il 1°/1/1799. Durante l’occupazione austro-russa del 1799-1800 fu governatore di Ivrea. Dopo il ritorno dei francesi in Piemonte si ritirò a vita privata nei feudi aviti.

Giuseppe Francesco de Varax. Iniziò la Guerra delle Alpi col grado di aiutante generale. Il 25 giugno 1793 ottenne la nomina di aiutante di campo del Duca del Chiablese col grado di tenente colonnello. Servì quindi come aiutante e consigliere del Marchese di Cordon. Il 31 maggio 1794 divenne colonnello reggimento di formazione che raggruppava il IV° ed il V° battaglione granatieri. Terminato il conflitto fu promosso brigadiere di fanteria. Nel luglio del 1797 diresse a Saluzzo la repressione dei moti repubblicani filofrancesi. Sotto il suo comando fu sconfitta l’Armata Piemontese di Revello (26 luglio – 5 agosto 1797). Decaduto il Regno di Sardegna rimase a combattere inserito nei ranghi della 1 MB.

Cav. Vittorio Verdina di St Martin. Fu ammesso al reggimento dragoni di Piemonte col grado di luogotenente nel 1733. Venne promosso capitano il 19 gennaio 1742, maggiore il 23 dicembre 1756, luogotenente colonnello il 6 settembre 1758 e colonnello il 2 luglio 1768. Comandò il reggimento sino al 19 gennaio 1771, giorno in cui fu nominato governatore della Regia Accademia con grado di luogotenente generale. Fu governatore di Biella il 14 agosto 1777 e morì il 21 ottobre dello stesso anno.

Vassallo Carlo Filiberto, barone Du Verger. Fu promosso capitano il 1 settembre 1704, maggiore il 14 marzo 1720. Tenente colonnello il 20 agosto 1725, servì nel reggimento di Monferrato, promosso 1l 21/3/1735 al grado di brigadiere di fanteria. Nel gennaio 1742 fu nominato comandante militare della città di Reggio, continuando nel comando del reggimento di Savoia. Si distinse alla battaglia di Parma. Fu poi prigioniero di guerra prima a Mantova e, poi, sulla parola in Savoia. Il 24/1/1743 veniva nominato comandante militare della città di Reggio. Al combattimento di Casteldelfino (8/10/1743) si distingue al comando del reggimento ponendo in fuga i nemici. Impegnò in azione la colonna della Brigata di Anjou, attaccandola sul fianco mentre discendeva il Vallone di Vallanta. Du Verger comandò il fuoco delle Brigate Guardie e Savoia contro il fianco nemico, respingendolo con gravi perdite. Carlo Emanuele III, udendo il fuoco di moschetteria, inviò messaggeri a chiedere notizie sulla stato delle cose. Il comandandte savoiardo

così rispose; “C’e n’est rien, et que seulement la troupe de la Brigade s’amouse à faire passer par les armes toute entiere la Brigade de Anjou”. Il 28/1/1744 è promosso maggiore generale di fanteria “per aver dato prova di abilità e valore nelle passate guerre, massime nella campagna di Casteldelfino, ove ha saputo con la più costante fermezza difendere il posto del Bosco della Levata, cui trovavasi preposto in quelle Valli, con avere vigorosamente respinti e messi in fuga i Gallo-Ispani”. Fu infine ferito mortalmente alla testa del reggimento all’attacco di Pietralunga il 19/7/1744; “Le marèchal de Camp des Pièmontois des Pièmontois qui souffroit cruellement de sa blessure interrompit les cris qu’elle lui arrachoit pour lui enseigner où ètoient ses cantines: le Compte de Danois les fit appronter, e mangea près du mourant; mais comme celui ci ne cessoir de se plaindre, Monsieur, lui dit le Compte, ne pourriez vous pas mourir tranquilement e nous laisser manger tranquilement? L’ètonnement ou la mort fit taire le Marèchal de Camp qu’on ne reagarda qu’apres avoir cessè de manger” (Saint Simon, Histoire de la guerre des Alpes ou campagne de 1744 par les armées combinées d’Espagne et de France, Amsterdam, 1770).

Filippo Vibò di Prales. Già colonnello del reggimento provinciale di Casale, il 10/1/1792 passa ad essere colonnello del reggimento della Marina.. Il 30/3/1793 venne creato Brigadiere di Fanteria; il 13/5/1794 Maggiore Generale di Fanteria ed il 13/4/1795 fu nominato Governatore in 2° dei forti di Fenestrelle e della Valle di Pragelato.

Carlo Gasparo Vibò, conte di Prales (Prali). Il 4/5/1690 il conte di Prali, già capitano nel reggimento di Guardia e scudiero di S.A.R. era stato promosso luogotenente colonnello del reggimento di Fucilieri. Il 3/2/1691 fu nominato colonnello. Muore l'8 settembre 1693 in seguito ad una caduta da cavallo durante l'assedio del forte di Santa Brigida.

Cav.Giacinto Vibò di Prales. Ammesso al reggimento come alfiere il 16/11/1755, divenne luogotenente il 13/4/1766, capitano il 19/4/1773; capitano dei granatieri il 25/3/1784; maggiore di battaglione il 4/6/1786 e maggiore di reggimento il 10/4/1787; luogotenente colonnello il 22/9/1789 e colonnello in 2° il 29/12/1792. Presente con il reggimento sul fronte nizzardo durante la Guerra delle Alpi, nel 1794 fu nominato comandante della città e provincia di Novara.

Carlo Vignati, conte di S. Giglio. Entrò nei Dragoni di Piemonte come cornetta il 7/5/1757; venne promosso luogotenente ed aiutante maggiore il 31/10/1774, capitano il 23/5/1775, maggiore il 6/4/1784 e luogotenente colonnello il 24/8/1788. Gli fu conferito il grado e anzianità di colonnello il 26/7/1792, fu fatto colonnello in 2° il 23/3/1793 e colonnello comandante il reggimento con grado di brigadiere di cavalleria il 27/2/1796. Quando i Francesi nel dicembre 1798 occuparono il Piemonte, il colonnello Vignati passò a comandare il 3° Reggimento Dragoni Piemontesi e con quello fece la campagna del 1799 contro gli Austro-Russi, ma dopo la restaurazione della monarchia sabauda avvenuta in quell’anno venne licenziato dal servizio militare il 15 febbraio 1800.

Conte Tommaso Ignazio della Villa. Già Luogotenente della 2a compagnia delle Guardie del Corpo, Maggiore delle med.me e di Maresciallo di Logis Generale della Cavalleria e Dragoni, colonnello del Reggimento Dragoni del Genevois il 3 marzo 1735.

Francesco Giovanni Villaris Du Villar barone del Toetto. Dal luglio 1707 ricompare nelle riviste il reggimento di Nizza al comando di Giovanni Francesco Du Villar, che era già stato colonnello di un reggimento formato nel 1704 con la milizia del contado di Nizza, intitolato al suo nome (v). Durante la spedizione in Provenza del 1707 era stato al seguito del duca Vittorio Amedeo. Vari capitani del suo reggimento dal 1707 risultano nei ruoli di Nizza. Il 21/9/1713 viene nominato luogotenente generale dell’Artiglieria nel contado di Nizza e l’1/10/1713 ricevette anche la patente di generale di battaglia delle Armate.

Albert Eugene de Viry (Viry 13 luglio 1709 – Torino 6 gennaio 1794). Entrò nel Reggimento Dragoni del Genevese nel 1730. Divenutone colonnello, fu anche Ispettore generale del dipartimento della cavalleria e dei dragoni. Nel 1780 fu insignito del titolo di Cavaliere dell’Ordine dell’Annunziata e del Governatorato di Pinerolo.

Giuseppe Viterbo, conte di Lemie. Figlio del colonnello Sebastiano Antonio, che con regio assenso (1707) aveva acquistato il feudo di Lemie dagli Arcore, Giuseppe Viterbo (1670-1746), fu, oltre che colonnello del reggimento Mondovì, 28/3/1730 Ispettore dei reggimenti provinciali, maresciallo di campo e governatore di Susa (1734), Demonte e Cuneo (1739). L’unico figlio gli premuore causando l’estinzione della linea. Ivi, XXVII, p.267.

W

Francesco Giuseppe Wilcardel de Fleury (1635 ca – 1735). 2° Marchese di Trivero e Mortigliengo (che cedette nel 1680 al fratello Luigi Felice), fu investito il 22 aprile 1659, 2° Marchese di Beaufort e mandamento, colle parrocchie di St. Maxime, Hauteluce, Queize e Villars, Barone di Monthoux con Annegasse e Vetraz, Signore di Cranves e Marcossay (Cranves venne ridotta alla Corona nel 1720 in forza del Regio Editto sui feudi perché era stata data a titolo

gratuito alla famiglia. Venne coinvolto nelle tresche della Marchesa di Cavour e processato e condannato alle galere come cospiratore finché non venne esiliato e non entrò nelle Armate Imperiali con il grado di Colonnello (+1735, ultranovantenne e quasi centenario)Già luogotenente colonnello del Reggimento di Fanteria d’Ordinanza Guardie, il 1 ottobre 1665 divenne colonnello effettiva (V. sopra). Il nonno di Francesco Giuseppe, Jean Willecardet Signore di Fleury, ottenne con patenti del 3/3/1619 il titolo feudale di Marchese di Trivero e Mortigliengo nel biellese e morì all’assedio di Ceva del 1641 [ASTo Sez. III PatContrFin vol. 139 fol. 60 (altrove è segnalato vivente sino al 1658)]

Francesco Giuseppe Eleazaro Wilcardel de Fleury (+ 1732). Detto “Il marchese di Triviè”, era il 4° Marchese di Trivero e Mortigliengo, Marchese di Andorno maritali nomine dal 1719. Fu privato dei feudi con il Regio Editto del 1720, mentre ricopriva la carica di Ministro Plenipotenziario del Duca di Savoia a Vienna e Londra. A causa di questo, disgustato ed in rotta con il re Vittorio Amedeo II, andò al servizio del re di Polonia, divenendone Ministro ed essendo nominato Cavaliere dell’Ordine dell’Aquila Bianca (+1732).

Jean Wilcardel de Fleury (1570 ca. – 1658). Signore di Fleury, venne infeudato di Trivero (Trivié) e Mortigliengo (con La Crosa, Strona, Casapinta, La Soprana e La Mezzana) con Lettere Patenti del 3 marzo 1619 e fu investito dei due feudi con il titolo di Marchese il 22 marzo 1625. Ebbe in dono dal Duca di Savoia la Baronia di Lucento nel 1646 che retrocedette alla Corona nel 1648. durante la sua vita fu nominato Cavaliere dell’Ordine Supremo della Santissima Annunziata con Brevetto del 21agosto 1648, Gentiluomo di Camera del Duca di Savoia, Gran Cacciatore del Duca di Savoia, Gran Maestro della Casa del Duca di Savoia, Comandante Generale delle Corazze del Principe di Carignano.

Z

Cav. Francesco Giuseppe Zavattero. Nato nel 1723. Riceve la sua prima educazione all’Accademia reale; nel 1739 entra come paggio alla Veneria; il 21 febbraio 1742 riceve la commissione di cornetta dei Dragoni di Piemonte e partecipa alla campagna del 1743 e l’8 aprile diviene cornetta della compagnia colonnella del suo reggimento ed il 16 luogotenente effettivo. Il 5 giugno 1755 diviene aiutante maggiore e capitano tenente il 12 settembre 1758; Capitano effettivo il 23 dicembre 1760; grado di maggiore per commissione del 21/12/1773 e luogotenente colonnello del nuovo rgto Aosta Cavalleria per patente del 8 ottobre 1774, colonnello il 28 novembre 1780. BiblVat Ms Patetta 4423 e 1298

Daniele Gottfried Zietten. Nominato Maggiore Generale di fanteria nel 1775.

Cristian Emanuel (Noel) conte di Zimmermann, di Hilferdingen nel cantone di Lucerna (1730-1813), già capitano nel reggimento delle Guardie svizzere al servizio francese con rango di maresciallo di campo. Nel 1794, al servizio sardo, diviene maggiore generale di fanteria e nel 1799 passò nell’armata francese col rango di generale di brigata. Nel 1799 venne fatto prigioniero di guerra dagli Austriaci. Ritiratosi in pensione. Morì a Parigi.