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corpo nazionale giovani esploratori ed esploratrici italiani al ritmo della PACE Ivan è uno dei tanti scout del Cngei che il 16 maggio, da Perugia ad Assisi, hanno portato un messaggio di fratellanza. (foto di Patrizia Di Cataldo) Rivista mensile Anno L n. 3 - Luglio 2010 Poste Italiane Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in Legge 27-02-2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Verona

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official magazine of CNGEI scout association

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corpo nazionale giovani esploratori ed esploratrici italiani

al ritmodella PACE

Ivan è uno dei tanti scout del Cngei che il 16 maggio,

da Perugia ad Assisi, hanno portato un messaggio di fratellanza.

(foto di Patrizia Di Cataldo)

Riv

ista

men

sile

An

no

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2

sommario

Chiuso in redazione il 7-06-2010

ORGANO UFFICIALE DEL C.N.G.E.I.ANNO L - N. 3 - LUGLIO 2010Rivista mensile a carattere tecnico-professionale Registraz. n. 7755 del 16/11/60, Tribunale di Roma.

Direttore responsabile: Carla De Girolamo ([email protected])Coordinatore: Lorenza Giani

Progetto grafico Patrizia Di Cataldo,Patrizia Andronico, Cristiano Andreani

Impaginazione e Grafica Patrizia Di CataldoPatrizia Andronico

In redazione:Diego ManiaccoMassimiliano Della Bona (Branca L)Fabio Olmastroni (Branca E) Ernesto Liconti (Branca R)Ilaria Esposito (Internazionale) Beniamino Cislaghi (Formazione) e-mail: [email protected]

Resp. DB: Alberto ScolariQuesto periodico è associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana ITISSN0036-5696Manoscritti, disegni e fotografie, anche se pubblicati, non vengono restituiti.È permessa la riproduzione purché venga citata la fonte.

Stampata su carta ecologica “cyclus” DalumRivista di divulgazione del metodo scout riservata agli iscritti alCORPO NAZIONALE GIOVANI ESPLORATORI ED ESPLORATRICI ITALIANIEnte Morale D.L. n. 1881 del 21-12-1916sotto l’Alto Patronato delPresidente della RepubblicaSede Centrale: Viale di Val Fiorita, 8800144 Roma tel. 0683769040 fax. 0683769051 http://www.cngei.ite-mail: [email protected]

Stampa: Arti Grafiche Biemmeci s.n.c.S. Martino Buon Albergo (Verona)Spedizione in A.P. - art. 2 comma 20/clegge 662/96 - Filiale di Verona

Non sei socio del Cngei ma vuoi ricevere ugualmente “Scauti-smo” o desideri che un tuo ami-co o amica lo riceva? Il contributo per la spedizione a domicilio è di 6 euro (6 numeri). Per sapere come fare scrivi a: [email protected]

Rivista di divulgazione del metodo scout riservata agli iscritti al

CORPO NAZIONALE GIOVANI ESPLORATORI ED ESPLORATRICI ITALIANI

ente morale D.L. n. 1881 del 21-12-1916SOTTO L’ALTO PATRONATO DEL

PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

In questo numero di Scautismo non troverete le notizie dalle sezioni: torneranno a settembre, con tanti nuovi contributi.Nel prossimo numero poitorneremo a parlare de l’Aquila e della bellissima attività di finanziamento realizzata dalla sezione di Pesaro.

EditorialeUn’emozionante estate scout ................. 3

L’orlo del mondoI’ve Got that Girl Scout Spirit...................4Let,s celebrate!!di.Ilaria.Esposito......................................5Due associazioni e il melogranodi.Ilaria.Esposito......................................6Ok! È l’anno Giusto!di.Camilla.Maggiore................................7Posta speciale da Pistoiadi.Akela.di.Pistoia....................................8

Storia di copertinaLa Pace marcia al nostro passo...e vola! ..................................................10

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Branca ElleBuone VdB!!!di.Massimiliano.Della.Bona.........................20Il passaggio in repartodi.Camilla.Maggiore. ...................................20A caccia di semi di diversitàdi.Aurora.Bosna. .........................................22

Branca ERacconti – Il Reparto Ohmsfordtra divertimento e avventura .....................24Racconti – C.R.B. “Campo della pioggia” .... 25E-FORUM alla ricerca della felicità ..............26Semplicemente Svezia ................................27L’angolo della tecnica ..................................28

Branca RIl taccuino di Bc – La Compagniadella Quercia in Romaniadi.Laura.Longhi,.Elisa.Ferrari,.Chiara ..........30 Mugshots – La Terza Huracan . ...................33 Rover Clik – Scatta & pubblica ....................34

Zaini pronti? A quest’ora siamo quasi tutti in partenza

per Vacanze di Branco, Campi estivi, estati Rover. O magari per un Campo scuola...Insomma, comunque vada, sarà un’estate che lascerà tracce e ricordi nei nostri cuori, E allora proprio lì, in quel momento, quando sentite che state vivendo un’avventura straordinaria, ricordatevi per un secondo di tutti i vostri fratelli e sorelle scout, e scattate una foto, fate un disegno, prendete un appunto e poi, al ritorno, condividetelo con noi. Spedite tutto quello che vi sembra interessante, divertente, commovente a [email protected], intanto, si muove. C’è Silvia, un’esploratrice al primo anno, di Bari, che ci manda sempre un articolo dopo le attività che la colpiscono di più. E c’è Tommaso, un Senior di Rovereto, che fa la stessa cosa (abbiamo già dei loro bellissimi reportage pronti per il numero di settembre). Ecco, loro possono essere considerati i primi corrispondenti locali di Scautismo. Ne cerchiamo altri, vorremmo che ogni Sezione, addirittura ogni Gruppo avesse qualcuno disposto a raccontarci delle belle storie. Non vogliamo scrittori e fotografi professionisti, ma occhi aperti e cuori pronti a lanciarsi in nuove avventure. Nel frattempo, buona estate e buona caccia

La redazione

un’emozionante estate scout

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I,ve Got that

Girl Scout Spirit

l’o rlo del mondoI’ve got that girl scout spirit

Up in my headUp in my head

I’ve got that girl scout spiritUp in my head

Up in my head -to stay

I’ve got that girl scout spiritDeep in my heartDeep in my heart

I’ve gotthat girl scout spiritDeep in my heart

Deep in my heart-to stay

I’ve got that girl scout spiritDown in my feetDown in my feet

I’ve got that girl scout spiritDown in my feet

Down in my feet-to stay

I’ve got that grl scout spirit (hands over head ballerina

style and wiggle down)All over me (wiggle)All over me (wiggle)

I’ve gotthat girl scout spirit (hands over head ballerina

style and wiggle down)All over me (wiggle)All over me (wiggle)

All over me - to stay - hooray (make the hooray big from hands on the floor to over

heads

Substitute anything and everything i.E.

Here in my smile (with hands draw a big smile

across your smile)In my elbows (elbows out

chickenstyle and march those elbows)

Deep in my books (hold imaginary book open in front

of you and pretend to read)With all my friends

Each time another person gets in the circle with the

spirit somewhere or the circle leader decides or each week

during troop meetings, a different girl is in the center of

the circle. Let, s

cele

bra

te!!

testo: GSUSA (girls scout of USA)foto: Matilde Pozzo

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l’o rlo del mondo“Prima io!” “Prima tu!” “Prima o poi tutti noi!” “No no sei in ritartdo!” “Io son stato preciso!!” Un attimo ragazzi non vi accavallate! Abbiamo tre anni per festeggiare questo grande evento!Non importa aver pronunciato il 100 tondo tondo nel suo finale, non importa quando, importa soprattutto il perchè....Il numero 100 è un’occasione, tante occasioni quante ce ne sono state per le scout e le guide di tutto il mondo...negli scorsi 100 anni. Il corso di alcuni eventi nella storia è cambiato anche grazie all’intervento di ognuna di queste giovani donne e al loro impegno. Quello che viviamo oggi, come scout, come esseri umani, i diritti di cui godiamo sono la prova concreta che abbiamo agito e stiamo agendo, anche se il cambiamento sembra avere il passo di una tartaruga. Non dubitate primo o poi, la tartaruga, dura com’è, ci arriva lo stesso alla meta.Bene, come stiamo celebrando i 100 anni del guidismo e dello scautismo femminile?Li stiamo festeggiando prendendo delle decisioni, avanzando. Ogni giorno. E ogni giorno con maggiore determinazione, coraggio e consapevolezza. Li stiamo festeggiando attivandoci per perseguire gli otto obiettivi della Campagna del Millennio, di cui vedete i simboli qui accanto.Siamo giovani pionieri, ragazzi e ragaz-ze unici e allo stesso tempo insieme. Abbiamo deciso di non aspettare. Di non aspettare condizioni più favorevoli, o che ci pensino altri a fare il primo passo, oppure di godere di un appoggio esterno e quindi di maggiori possibilità di riuscita. Sì, il pio-niere è un impavido, forse a volte impulsivo, ma col cuore grande di chi non ammet- te confini. Quanti nomi ci vengono in mente se pensia-mo ad un pioniere? Lo so che ci stanno saltando alla memoria personaggi legati alle scoperte geografiche e a quelle scientifiche, alle invenzioni tecnologiche che si sono avventurati nella ricerca di nuove forme, colori, suoni, espressioni... Ma potremmo anche pensare ai grandi leader che si sono battuti per i diritti civili e i diritti umani che un giorno si son svegliati e hanno detto: «Lo farò, comincerò io e adesso». Grandi della storia. Sono sicura che di nomi e volti ce ne saranno venuti alla mente tanti e tanti. Ma al nostro nome, a noi abbiamo mai pensato?

Ilaria EspositoCoCon InternazionaleLet, s

cele

bra

te!!

World Association of Girl Guides and Girl Scouts

together we can

end extreme poverty

and hunger

World Association of Girl Guides and Girl Scouts

empowering

girls will changeour world

World Association of Girl Guides and Girl Scouts

together we

can save

children’s lives

World Association of Girl Guides and Girl Scouts

we can stop the spread

of AIDS, malaria

and other diseases

World Association of Girl Guides and Girl Scouts

we can create

peace through

partnerships

World Association of Girl Guides and Girl Scouts

education opens

doors for all

girls and boys

World Association of Girl Guides and Girl Scouts

we can save

our planet

World Association of Girl Guides and Girl Scouts

every mother’s life

and health is precious

World Association of Girl Guides and Girl ScoutsAssociation mondiale des Guides et des Eclaireuses

Asociación Mundial de las Guías Scouts

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l’o rlo del mondo

Nel mese di Marzo siamo stati invitati alla cerimonia sim-

bolica organizzata per festeggia-re all’interno del centenario, la lunga collaborazione delle due organizzazioni. Per piantare il seme del cambiamento WAGGGS e FAO hanno scelto un albero di melograno.Negli ultimi 40 anni di collabo-razione, WAGGGS e FAO hanno cercato di coinvolgere i giovani negli argomenti che li riguar-dano più da vicino, come quello della sostenibilità ambientale.Il 10 aprile 2010 giovani scout e guide di tutto il mondo hanno gia cominciato le loro celebrazioni sul centenario. Cento anni fa, quando sei ragazze adolescenti si presentarono al Boy Scout Rally nel Regno Unito sfidando le convenzioni del tempo e chie-dendo che ci fosse spazio anche per le ragazze. Oggi 10 milioni di ragazze e giovani donne in 145

paesi continuano a partecipare ai programmi di istruzione, ai progetti comunitari, alle sfide e delle avventure offerte dal movimento.Tra gli scout del Lazio che hanno risposto all’invito c’è stata la se-zione di Velletri che ha parteci-pato proponendo un gioco breve, ma simpatico nel quale ci si do-veva districare dai legami casuali che si avevano con le mani di al-tre persone, cercando di formare un cerchio ordinato.Tutto ciò a simboleggiare che con un po’ di sforzo si può lavorare insieme per un obiettivo comune, anche se siamo diversi e apparteniamo a differenti organizzazioni.Il melograno è stato coltivato per diversi millenni. Insieme con i cereali, il miele, le olive, l’ uva è stata una delle principali

fonti di alimentazione delle prime civiltà. I frutti sono ricchi di elementi nutrienti, di vitamine (come la vitamina

C e B5), minerali, grassi, fibre, e antiossidanti. Diverse parti della pianta come la corteccia, i semi, l’olio sono state ampiamente utilizzate come preparati naturali per migliaia di anni.La melagrana ha dei significati simbolici per molte culture.Per esempio nel Giudaismo è un simbolo di rettitudine ed è una delle poche immagini che com-paiono sulle monete antiche; secondo l’Islam i melograni sono esempio di una creazione per-fetta; nell’Induismo è simbolo di prosperità e di fertilità;Nel Cristianesimo la melagrana è menzionata molte volte nella Bibbia. E fa anche parte delle tradizioni d’Europa: in Grecia quando si compra una casa nuova, gli ospiti usano regalare una melagrana, simbolo di ab-bondanza, fertilità e di buona fortuna; mentre in Spagna la melagrana era così importan-te che diede il nome alla nota città di Granada.Se volete saperne di più e guardare l’invito ufficiale, potrete mettere all’opera il vostro ingegno e la curiosità di cittadini del mondo.

Visitate: www.fao.org/climate-change/youth/

Ilaria EspositoCOCON Internazionale

La Fao (Organizzazio-ne delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura e Wagggs (Associazione mondia-le dello scaoutismo femminile) piantano un albero.

Due associazionie il melograno

Le attività per Wagggs e Fao a Velletri.

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Buonasera signori e signore e benvenuti alla speciale

puntata di OK è l’anno giusto!!Questa è una puntata speciale perché si festeggiano ______BIP anni del guidismo e dello scoutismo femminile. Così il Commissario della sezione di Portici (Napoli) nei panni di Iva Zanicchi invita a giocare con tutta la sezione, direttamente da Valenzano (Bari), il concorrente Akela-Giuseppe Loiacono!Iva pone al concorrente tre semplici domande per fargli com-prendere quanti anni si festeggia-no dalla nascita dello scautismo femminile e del guidismo:1) Quanti sono i cuccioli della carica dei 101 considerando che Freddy scappa?2) Quanti anni ci sono in un secolo?3) In provincia di Ferrara c’è un Comune che si chiama Cento…che numero richiama?Nonostante le telefonate a casa (Sabrina ed Enzo i familiari di Giuseppe o non rispondevano perché erano su Facebook o non capivano la domanda) il concor-rente non ha saputo la risposta e Iva gli consiglia di chiedere l’aiuto del pubblico e indice un

gioco da svolgere in 100 minuti. Iva forma così 10 tappe che 10 squadre a giro dovranno svolgere per poter aiutare il concorrente a dare la risposta esatta e vincere, insieme a lui, un premio: un bel distintivo!Le squadre sono formate da lupetti, esplo, rover, capi e adulti della sezione di Portici, ovvero dei gruppi di Portici, S. Sebastia-no al Vesuvio, Massa di Somma e Pollena Trocchia che si cimen-tano in 10 tappe contraddistinte ognuna da 10 simboli: 8 sono i simboli degli obiettivi del millen-nio più il distintivo di WAGGGS e quello del CNGEI. E così le squadre si sono trovate a fare un brindisi in rima sul perché è importante che le madri stiano bene in salute, hanno risposto ad un cruciverba sulle cause della mortalità infantile, hanno realiz-zato un giornale nel quale hanno approfondito cos’è l’Aids, come si trasmette e come si può combat-tere, hanno individuato quante e quali delle 100 risorse presenti servono a sfamare un villaggio composto da adulti, bambini, donne e anziani, hanno pulito la pineta di Paestum (Salerno) che li ospitava per dimostrare che gli

scout lasciano davvero il posto migliore di come l’hanno trovato, hanno realizzato delle scenette per dimostrare come si possano affrontare anche situazione di conflitto ma da pacifisti, hanno giocato superando i soliti stere-otipi secondo cui esistono giochi da maschi e giochi da femmine, hanno scritto CENTO col proprio corpo, hanno raccolto 10 oggetti che iniziassero con C (di cente-nario e di Cngei) e hanno risolto un’espressione, questa espres-sione: 1 2 3 4 5 6 7 (8 9) = 100!Alla fine hanno urlato tutti al concorrente la risposta esatta: CEN-TO, CEN-TO, CEN-TO e un 100 gigante è apparso: ognuno lo ha firmato per ricordarsi della giornata trascorsa insieme e per testimoniare l’impegno che ci siamo presi tutti per contribuire davvero a migliorare il mondo: innanzitutto informandoci su quali sono i problemi che ha e dando poi il nostro personale e speciale contributo per fare al differenza!Orgogliosa e contenta: bellissi-ma giornata, bellissima sezione!

Camilla MaggioreCommissario Sez. di Portici

l’o rlo del mondo

Ok! E, l,anno Giusto!

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l’o rlo del mondo

Cara Karin, Ambasciatrice del Centenario,

ecco qua una breve sintesi del lancio del Centenario

fatto con il mio Branco a Pistoia.

E’ arrivata una vecchia Girl Scout francese che ha

raccontato qualcosa dei suoi tempi e poi ha chiesto

l’aiuto dei lupetti per scrivere un pensiero di auguri a

100 associazioni affiliate WAGGGS del mondo.

Abbiamo organizzato due uffici postali, con l’aiuto di

un postino speciale (vedi foto), ed i lupetti in uno di

essi hanno incollato messaggi augurali in varie lingue

firmandoli e con il sigillo digitale (vedi foto).

Nell’altro si scrivevano gli indirizzi sulle buste,

si affrancavano e poi si affidavano al postino dopo

aver segnato sul planisfero il paese dove la busta era

diretta (vedi foto).

100 buste sono tante e così ho fatto qualche foto

anche del mucchio con qualche dettaglio.

Prossimamente faremo una Festa, dove festeggeremo

i 100 Anni con canti Internazionali. ti dirò di più i

soldi ricavati saranno la nostra “Buona Azione” a

favore dei progetti promossi da WAGGGS...

Ciao!... Al prossimo resoconto.

Akela di Pistoia

Le foto dell’attività realizzata dal Branco di Pistoia per festeggiare il centenario dello scautismo femminile.

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l’o rlo del mondo

Posta speciale da Pistoia

Cara Karin, Ambasciatrice del Centenario,

ecco qua una breve sintesi del lancio del Centenario

fatto con il mio Branco a Pistoia.

E’ arrivata una vecchia Girl Scout francese che ha

raccontato qualcosa dei suoi tempi e poi ha chiesto

l’aiuto dei lupetti per scrivere un pensiero di auguri a

100 associazioni affiliate WAGGGS del mondo.

Abbiamo organizzato due uffici postali, con l’aiuto di

un postino speciale (vedi foto), ed i lupetti in uno di

essi hanno incollato messaggi augurali in varie lingue

firmandoli e con il sigillo digitale (vedi foto).

Nell’altro si scrivevano gli indirizzi sulle buste,

si affrancavano e poi si affidavano al postino dopo

aver segnato sul planisfero il paese dove la busta era

diretta (vedi foto).

100 buste sono tante e così ho fatto qualche foto

anche del mucchio con qualche dettaglio.

Prossimamente faremo una Festa, dove festeggeremo

i 100 Anni con canti Internazionali. ti dirò di più i

soldi ricavati saranno la nostra “Buona Azione” a

favore dei progetti promossi da WAGGGS...

Ciao!... Al prossimo resoconto.

Akela di Pistoia

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10

La Pace marciaal nostro passo... e vola!La Pace marciaal nostro passo... e vola!

Una fastidiosa pioggerellina non

ha impedito alle

ragazze e ai ragazzi del

Cngei arrivati da tutta

Italia di marciare da

Perugia ad Assisi, lo scorso

16 maggio. Abbiamo visto

volti sorridenti di tutte

le età, c’erano i Rover, gli

Esploratori e c’erano anche

i Lupetti che non si sono

tirati indietro e hanno

percorso fino all’ultimo i

25 chilometri previsti. Sì,

ma perché? Per ribadire che

noi, alla Pace, ci crediamo.

E crediamo che la Pace

parta anche da piccoli gesti

concreti. Ecco come hanno

provato a spiegarlo, con i

loro PENSIERI DI PACE

davanti all’obiettivo della

redazione di Scautismo.

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Rendere felice una persona per rendere felice il mondo: m’impegno a dare un sorriso.MONICA ALTAMURA

Accogliere e sorreggere la mano

di un altro fratello scout e non.ALESSANDRA MEZZINA

Si può essere sapienti e colti quanto si vuole, ma questo non aiuta il nostro vicino... GIOVANNI BATTISTA ARMENIO

Il mio impegno è di essere

aperto on gli altri, in

qualsiasi momentoMAURIZIO DE BARI

Contrasare la guera

non con la violenza che produce, ma con

un messaggio nuovo.

Quello della Pace.MAURO ALTAMURA

MOLFETTA

Tendere sempre

una mano d’aiuto

alle persone più

sfortunate di me.

MARTA CECI

M’impegno ad aiutare le persone

meno fortunate

e non prenderle

in giro come fa la

gente.MARTINA PISANI

MOLFETTA

La Pace marciaal nostro passo... e vola!La Pace marciaal nostro passo... e vola!

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12

Far conoscere la pace a chi non comprende il significato e aiutare a sfruttare i suoi

meravigliosi effetti in pieno.

PASQUALE SALVEMINIMOLFETTA

Porre domande a chi ritiene di essere in posizione tale da non dover rispondere.

MAMBA

Il mio impegno per la pace è non

prendere in giro le persone.

MARINA CORTUCCI

ANCONA

Trovare sempre

nuovi amici.

ANTONIO INTRONA

MOLFETTA

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13

Vivere secondo gli ideali scout.

ROBERTO CAPUTOANCONA

Insegnare a un bambino che la

Pace è una cosa importante.

MICHELE DE VIRGILIO

MOLFETTA

Il mio impegno è non litigare con mia sorella maggiore per la pace in famiglia.

ALESSANDRA DELLA SALANDRA

ANCONA 1Come dice BP,

“Il posto va lasciato

meglio di come lo si è trovato”.

ROBERTA CONIGLIOMATERA

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14

Stringi la mano del tuo vicino

e scoprirai che è meno duro

il cammino così.

ADRIANA CECI

“You may say I’m a dreamer, but I’m non the only one. I

hope some day you join us...”

(John Lennon)

ALESSIA MONGELLIMOLFETTA

“Credere, credere, credere che basta

poco, lo sai anche un canto, e poi vedrai”

(Favole)ROEBRTA

MONTEBONO

Occhi, braccia e orecchie al servizio

della paceCOSIMO “COCO’”

CAPURSOMOLFETTA

“C’è una linea sottile tra la pace e la

guerra. Sapete dove cercarmi”.GAETANO

DE VIRGILIOMOLFETTA

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15

Mi impegnerò a

diffondere la pace

donando un sorriso

a tutti.ROSANNA RANA

Mi impegno a rispettare tutti,

anche se diversi

da me. CHIARA PAPPAGALLO

Vivere con serenità,

fantasia e allegria

e imparare da ogni persona che

incontrerò.SILVANA DE BARI

MOLFETTA

Socializzare con le persone sconosciute, condividendo parole,

pensieri e anche un po’ di musica!EDOARDO DRAGO

Essere aperto con gli altri ma più degli altri giorni, in qualsiasi momento,m anche nelle piccole cose come prestare oggetti, o altro.MAURIZIO DE BARI

Anche noi, nel nostro piccolo, possiamo alimentare il fuoco della pace.

Come? Anche semplicemente

non litigando con

gli amici, o non

dicendo parolacce.

PASQUALE RANA

Marcerà fino ad Assisi con i miei amici per dimostrare che per

me la pace è la cosa

più importante di

tutte. ANDREA D’ANGELLA MOLFETTA

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Page 16: scautismo_2010_03

16

io e la mia Pattuglia siamo qui per promuovere la Pace.

UMBERTO CACCAMO

MOLFETTA

Cercare di fare in modo che la pace ci sia nella mia vita.

SERENA RICCHI

ANCONA

Mi impegno

semplicemente nel far star

bene le persone a cui tengo: la

pace è armonia nell’uomo.

RITA PETRUZZELLAMOLFETTA

Essere imparziale e tollerante.

MARCELLO FEROCEANCONA 1

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17

Non comprerò più

i cereali della Nestlè.

THANOS EFTAXIASANCONA

Impegnarmi di più

negli eventi sociali

della mia città.

CHIARA GRAZIOSIANCONA

Far assaggiare

la “pugliesità” agli stranieri: orecchiette, pane, olio di oliva,

tarallucci...

ANNARITA DIGIOIA

MOLFETTAIl mio impegno per la

pace è condividerla

con il prossimo,

portando un sorriso

sulle sue labbra.

MICHELE RUIZZOMOLFETTA

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18

Portare felicità,

sincerità, apprezzamento e

gentilezza.FRANCESCA VAILETTAMILANO 9

Cercherò di portare la pace

all’interno di tuti

i miei rapporti con la famiglia,

gli amici: se tutti facessero così piano piano il mondo migliorerebbeMARTAMILANO 10

Ricordare quando posso, alla

gente che finge di non sapere,

Ricordare che in

qualche parte della

Terra ci sono persone

innocenti che muiono in guerra

IVAN & BEATRICEMILANO 10

PensieroArmonioso

ComeL’esistenza

PAOLA ORLANDINIMILANO 10

Lottare sempre

contro l’indifferenza.

DANIEL DINGENOUTSMILANO 5

Trovare sempre il

mio equilibrio nei

rapporti con gli altri,

creare per me e

per le persone che

mi stanno intorno

un clima di sereno

compromesso e di

rispetto reciproco.

FLAVIA RONCALLIMILANO 10

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19

Portare la pace

nella vita di tutti i

giorni risilvendo

le questioni e i conflitti parlandone insiemeSOFIAMILANO 10

Dedicare 5 minuti

per pensare a questo

grande tema, poi

parlarne con qualcun

altro, e infine scrivere

le mie riflessioni ogni

settimanaGIOVANNI COSTANTINI MILANO 10

Aiutare gli altri a

capire che si ottiene

molto di più con le

parole che non con la violenza.

LUCA GUASTONI

COMPAGNIA THORMILANO 3

Portare felicità,

sincerità, apprezzamento

e gentilezza.FRANCESCA VAILETTAMILANO 9

Passo dopo passo,

ogni giorno. Solo

così, camminando

insieme verso uno

stesso punto, si

possono portare a

compimento sogni grandiosi.

GIORGIA TESTONIMILANO 5

In cinese pace si scrive come

“armonia tra le

persone”. E’ questa

la pace, armonia

come un’orchestra accordata.

SARA VILLAMILANO 10

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E, proprio come succede fuori dalla

Tana, anche agli scout la fine di un

sentiero è solo l’inizio di un altro

che continua sulla stessa strada

Ci siamo!! Così come le scuole sono finite, anche le attività in Tana con il vostro Branco sono terminate fino al prossimo anno. Per alcuni di voi questo è stato il primo anno scout mentre per i “più grandi” questo è stato l’ultimo anno in Branco. Indipen-dentemente da quanti anni avete e da quanto siete in Branco, per tutti voi entro pochi giorni (o qualcuno potrebbe anche averle già fatte) inizieranno le avventure più grandi dell’anno.. una settimana in una caccia che vi riserverà prede di ogni tipo.. chissà quest’anno che cosa accadrà alle vostre VdB (Vacanze di Branco).Eccomi allora ad augurarvi un immenso “Buona Caccia” proprio perchè spero che tutti voi possiate passare delle VdB splendide!!!Ma avete idea di quante cosa potranno accadere? Chissà quest’anno dove andrete a cacciare? Chissà quante avventure vi troverete a dover affrontare!! Vi farò una piccola confidenza.. Una delle cose che mi manca di più del mio Branco è proprio il momento delle VdB. Una set-timana in caccia con i miei lupetti tutti concentrati a risolvere misteri, combattere contro streghe cattive o a salvare persone in difficoltà in Mondi fantastici! Se penso a quante cose mi sono capitate nelle VdB del mio passato mi verrebbe voglia di chiedere a Chil di dirmi dove siete e fare una corsa nella Giungla per venire a scuriosare nelle vostre cacce. Voglio essere vicino vicino a chi è un Lupetto del primo anno e per la prima volta caccerà questa nuova preda! Qualcuno di voi potrà essere spaventato dall’andare via una settimana ma sono sicuro che dopo qualche ora al Campo tutto farà spuntare su di vuoi un luminoso sorriso che abbatterà ogni più piccola preoccupazione!! Per chi è alle sue ultime VdB allora consiglio di assaporare ogni momento sapendo che le avventure non stanno terminando con questo Campo. Tra poco tempo sarete Esploratori e un MONDO nuovo si aprirà davanti a voi!Cari Lupi, il mio consiglio finale è di “fare del vostro meglio” perchè le vostre VdB possano essere indimenticabili! Lascia-tevi guidare dai vostri Vecchi Lupi e da tutti i personaggi che compariranno nelle vostre avventure. Anzi.. perché non mi raccontate quello che succede? Perché non mi scrivete come sono andate le vostre VDB o tutto quello che vi può far piacere raccontarmi?E allora scrivetemi ad [email protected] “Buona caccia a tutti quelli che rispettano la Legge della Giungla”

MassimilianoCommissario Nazionale Branca Lupetti

branca elle

A molti di noi capita di fare un bilancio dell’anno quando si arriva alla fine…anche a te?

Così quando si avvicina il 31 dicem-bre pensiamo a tutti i mesi preceden-ti: il freddo dell’inverno, da cosa ci siamo vestiti per Carnevale, la gita con la scuola, come ho festeggiato il mio compleanno, l’estate…Quando si arriva a Giugno (e magari agli esami: un grande in bocca...alla tigre – noi siamo a favore dei lupi – a tutti coloro che devono fare gli esa-mi!) si pensa a tutto l’anno scolastico trascorso: le mattine che proprio non avevamo voglia di alzarci, i sorrisi che siamo riusciti a strappare in clas-se ai nostri compagni, le confidenze del compagno di banco, i pomeriggi a fare i compiti insieme, le maestre che forse un po’ ci mancheranno…Quando si arriva alla chiusura dell’anno scout pensi alle VdB che ti aspettano e pensi anche a tutto l’anno trascorso e, se sei un lupetto all’ulti-mo anno, magari ti capita di pensare a quante cose hai imparato nella Giungla, quanto sei cresciuto in que-sti anni di Branco, con quanti fratelli-ni diversi hai cacciato, quanti giochi, risate, ricordi…E, proprio come succede fuori dalla Tana, anche agli scout la fine di un sentiero è solo l’inizio di un altro che continua sulla stessa strada: quando passerai in Reparto incontrerai alcuni compagni di viaggio con cui avevi cacciato insieme tempo prima nella Giungla e ne incontrerai altri nuovi, ci saranno nuovi capi ad accoglierti che non sono dei perfetti sconosciuti:

Il pass aggio in RepartoBuone VdB!!!

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magari hai già fatto qualche atti-vità insieme, hai incontra-to il Reparto alle attività di Gruppo, ti sei incu-

riosito a vedere i loro an-goli di Pattuglia in Sede…per non parlare dell’emozione che potrai vivere di qui a poco di dormire in tenda, delle avventure che ti aspettano nel montare da te e con i tuoi amici della Pattuglia la cucina, le nuo-ve sfide che ti affronterai come i nodi e le legature, i fuochi di bivacco con un cielo stellato che ti farà mancare il fiato, delle competizioni con le altre Pattuglie per chi vince il torneo di Reparto…insomma avrai l’occasione di vivere delle esperienze più adatte alla tua età, delle novità che però hanno delle radici che conosci: aver vissuto bene i tuoi anni di Branco, cacciando insie-me con i tuoi fratelli, mettendo al servizio di tutti le tue capacità, sono elementi che ti aiuteranno a vivere nel migliore dei modi quest’avventura che ti aspetta e che sarà piena di emozioni nuove…Divertiti e ricorda quello che la Giungla ti ha insegnato: “fai del tuo meglio” e sarai un bravo e fiero esplo!

Boschi ed acqueVenti ed alberiSaggezza forza e cortesia

Il favore della Giungla ti accompagna!

Camilla Maggiore della Muta Nazionale

E, proprio come succede fuori dalla

Tana, anche agli scout la fine di un

sentiero è solo l’inizio di un altro

che continua sulla stessa strada

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Il pass aggio in Reparto

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a caccia di semi di diversità

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Cari Lupetti e Care Lupette,sono Aurora, un Vecchio Lupo a cui piace tanto andare a curiosare in giro per il Mondo ...Oggi vi voglio raccontare di una splendida caccia a cui ho partecipato nel mese di Maggio 2010.Sono stata ospite degli Scout e Guides de France, che hanno organizzato un grandissimo campo na-zionale a Jambville, una località immersa nel verde vicino Parigi. [ foto 1]Pensate c’erano quasi 2.500 Vecchi Lupi prove-nienti da tutta la Francia, tutti riuniti per parlare, ascoltare e confrontarsi su come poter rendere ancora più avvincenti ed emozionanti le cacce e le attività per i Lupetti e le Lupette francesi.Questa grandissima riunione di Vecchi Lupi era tutta dedicata ai Louveteaux e alle Jeannettes francesi, ossia ai bambini e alle bambine scout di età tra gli 8 e gli 11 anni, proprio come le nostre Rupi Nazionali a cui partecipano tutti i Vecchi Lupi d’Italia!La caccia è durata ben quattro giorni, dal 13 al 16 di Maggio e si chiamava Graines de Diversité (Semi di Diversità). In quei giorni ho avuto la possibilità di incontrare, conoscere e parlare con molti Vecchi Lupi francesi, scoprire le loro attività, i loro giochi, le loro canzoni e osservare anche le loro unifor-mi ... dovete sapere che gli Scout e le Guides de France, Vecchi Lupi di Lupetti e Lupette come voi, usano una bellissima camicia arancione, volete vederla? Guardate la foto! [foto 2 e 3]Ho scoperto che i Louveteaux e le Jeannettes francesi da qualche anno vivono e giocano in una fantastica Foresta, in cui si avventurano incontran-do tanti personaggi che li aiuteranno a scoprire i misteri e le meraviglie della Natura e a percor-rere piste ricche di grandi prende come le nostre Capacità o la nostra Zampa Tenera, Prima Stella, Seconda Stella e Treccia Gialla..Abbiamo fatto tante attività e tanti giochi e ho avuto conferma di come è sempre bello e divertente incontrare gli scout di altre nazioni e soprattutto come lo spirito scout e i valori della Promes-sa, anche in una nazione differente dalla nostra, ci accomunano e sono sempre gli stessi ... questa credo sia sta-

ta l’emozione più grande, sapevo di essere l’unica scout italiana ma non mi sentivo affatto sola, ero circondata da tanti scout francesi che mi hanno accolta e fatta sentire a casa. Vi auguro veramente un giorno di fare un’espe-rienza così e di poter viaggiare in tutto il Mondo per incontrare e conoscere i nostri fratelli scout sparsi qua e là.Sono tornata da questa meravigliosa caccia con uno zaino ancora più ricco grazie a tutto ciò che ho imparato da questa esperienza con gli Scout e Guides de France e con la convinzione che ovunque andremo, se incontreremo uno scout o una scout che ci accoglieranno, ci sentiremo proprio come se fossimo a casa nostra ......siete pronti anche voi a partire per una caccia così ?? Buona Caccia

Aurora Bosna, della Muta Nazionale

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Era il caldo agosto e giunsero verso la meta pre-scelta: il Monte Caramola. I cinque ragazzi non sapevano che avrebbero vissuto un’avventura straordinaria. Arrivati, montarono le tende, co-struirono una grande cucina e si dedicarono alla loro missione. Obiettivo: raggiungere il mondo perduto “Atlantis”. Direttamente su ordine del Re di Alessandria (il Capo Raparto), il banditore (il suo Vice) disse alle reclute dell’equipaggio di conqui-stare la fiducia del re, l’unico in possesso della mappa, che avrebbe permesso loro di giungere nella città perduta caratterizzata dai 10 anelli, di terra e di acqua, collegati per mezzo di ponti, che la dividevano dal cuore della città.Affrontarono le prime prove per conquistare la fiducia del re e potersi aggiudicare la mappa. Le due ciurme oltre a prepararsi i vestiti da indossare per il viaggio, si affrontarono in una batta-glia, lanciandosi bombe di farina con fionde arti-gianali. Il giorno seguen-te, venne propo-sto loro di fare un viaggio: affrontare l’arsura, la fatica e il percorso per giungere, infine, sulla gran porta del Pollino. Loro accettarono! I capi vollero mettere i

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i

due equipaggi alla prova, anche se erano in pochi. Si munirono del necessario (cibo in scatola e sac-chi a pelo) e con lo zaino in spalla, come dei veri esploratori, si incamminarono. All’ora di pranzo si fermarono per mangiare e per verie...necessità. Raggiunta la prima tappa a Piana di Iannace, al gruppo mancava molta strada, tutta rigorosamen-te in salita. Verso sera arrivarono in cima strema-ti, non solo con la soddisfazione di aver completato la prima parte di viaggio, ma anche con quella di godersi un panorama favoloso. Il sole stava per tramontare, dietro quei giganteschi muri di pie-tra e, dalla parte opposta, faceva capolino la luna. La sera, dopo aver mangiato, abbondantemente e aver recuperato le forze, lessero tutti in disparte un testo che si rifaceva all’origine dell’Universo, e ognuno di loro rifletté su quanto fosse bello il

mondo in cui vi-vevano, tutto reso più emozionante da un cielo stel-lato mai visto prima. Il mattino seguente, ben svegliati, osser-varono i pini dan-zanti (veri balle-rini di Valzer!!!!) e il Pino dei Pini, il più grande che aveva più di ottocento anni, il simbolo del Parco del Pol-lino, barbara-mente bruciato

più volte: il Pino Loricato. Dopo un sacco di foto e preso il materiale, si rimise-ro in cammino per ritornare al campo base da cui erano partiti. In seguito ad un momento di smarrimento, ritrovarono la giusta via e si rimi-sero in cammino. A fine giornata arrivarono al campo base. Il giorno seguente affrontarono le ultime cinque sfide che li avrebbero permesso di giungere Atlantis e scoprirne i propri segreti. La sera, attorno al fuoco, uno dei membri entrò

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Il Reparto tra divertimento e avventura

Ohmsford:

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pattuglia era assente, abbia-mo subito stretto amicizia, la prima attività che abbia-mo fatto era un percorso a

staffetta, durante il tragitto dovevamo andare in bici, fare

canestro, il passo del leopardo e altre cose. La nostra squadra

ha vinto; il giorno dopo abbiamo fatto una lunghissima camminata in salita, fati-

cosissima (secondo noi) ogni tanto facevamo una sosta, una volta arrivate in cima siamo scese in una grotta di origine vulcanica: era molta bella e c’erano anche i pipistrelli. Poi tornati abbiamo pranzato e il nostro gruppo è andato al corso di canoa ma quando stavamo per salire sulle canoe ha iniziato a piovere e abbiamo dovuto smontare tutto e tornare a casa. Nel terzo Crb dovevamo fare una caccia al teso-ro, ci hanno spiegato la topografia e con quello che abbiamo appreso trovare il luogo dove c’era-no gli indizi ma durante il percorso ha iniziato a piovere! Abbiamo dovuto rifugiarci in tenda dove poi ci hanno avvertiti di dover smontare tutto e andare a casa, non abbiamo potuto piegare il so-pratelo della tenda perché era così bagnato che l’abbiamo steso in sede una volta tornati.

Come avete potuto capire durante i nostri Crb ha sempre piovuto tanto che l’abbiamo sopranno-minato “Campo della pioggia”, ma le risate non sono mancate speriamo che almeno un Crb lo faremo senza pioggia!

Laura Codilupi e Giorgia Manciocchi Reparto “Impeesa” Pontinia

Ciao a tutti siamo Laura e Giorgia, vi vogliamo raccontare le nostre esperienze riguardo al Crb (Campo Regionale di Branca). Il nostro primo Crb aveva come tema i gio-chi olimpici, per noi era una cosa nuova. Era la prima volta che partecipavamo ad un uscita con così tanti esploratori di tutto il Lazio, eravamo curiose di sapere tutti i gridi, gli animali che ave-vano scelto per la pattuglia e volevamo conosce-re gli altri esploratori. Dopo aver scaricato tutto il nostro materiale, i capi hanno organizzato una scenetta divertentissima in cui presentavano gli dei della Grecia che erano in competizione tra loro per vincere le olimpiadi. Abbiamo costruito tante strutture che servivano per fare una bat-taglia ma il giorno dopo ha piovuto così tanto che non si è fatto più nulla e siamo ritornate a casa bagnate e stanche. Nel secondo Crb una ragazza di un altro reparto si è dovuta unire a noi perché il resto della sua

“Campo della pioggia”

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a far parte del Consiglio dei Totem, e gli venne affidato il nome di un animale e l’aggettivo che rappresentava la sua personalità “Koala Fiducioso”. Il gior-no seguente fu l’ultimo: un giorno tri-ste, ma al tempo stesso emozionan-te. Avendo smontato il campo base, mangiarono frettolosamente e, come ricordo, crearono delle

magliette e un logo tutto Reparto Ohmsford. Durante il viaggio di ri-torno si addormentarono stremati … ma, ne era valsa la pena.

Serena ColasurdoReparto Ohmsford – Matera 2 (Pomarico)

C.R.B.

Cronaca del nostro primo hike

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Immaginate di trovarvi seduti e in attesa di attra-versare un tunnel. Una macchina del tempo che ha la capacità di proiettarvi nel futuro di quella

che sarà la vostra vita, di poter dare uno sguardo su quello che sarà, o meglio: su quello che vi piacereb-be che fosse.... In concomitanza con il meeting 2010 (l’incontro degli adulti di Branca E), ma in una loca-tion diversa, si è svolto l’E-FORUM, l’evento che da alcuni anni sta dando ad esploratrici ed esploratori l’opportunità di condividere le proprie idee con coe-tanei provenienti un po’ da tutta Italia. Ogni anno ci si confronta su un tema proposto ed i risultati vengono poi inviati ai Capi di Branca E. Il tema di quest’anno è stato Alla ricerca dlela felicità, che messo così può sembrare un argo-mento un po’ complicato, forse astrat-to. In realtà le attività fatte durante l’E-FORUM sono riuscite a coinvolgere tutti quanti.Sono stati due giorni intensi, duran-te i quali ci siamo conosciuti, divertiti e confrontati. Le attività sono state forti ed emozionanti, per cercare di en-trare in profondità, il più possibile... a partire dal ritrovarsi invecchiati dopo la macchina del tempo, al rappresentarsi agli altri mediante un laboratorio artistico, al confrontarsi in una veglia su “Cosa vuol dire essere felici? Cos’è per me la felicità? La società, quali strumenti ci offre per poter essere felici?” e poi non può mancare un bel fuoco di bivacco con tanto

E-FORUMalla ricerca della Felicita,

di momento riflessivo finale con grolla annessa.La domenica è stata il culmine dell’esperienza. In una saletta appartata, senza particolari distrazioni, era stato predisposto un punto relax in cui poter, in solitudine o in compagnia, dare sfogo alle proprie emozioni nel modo più personale possibile. In que-sta saletta abbiamo raccolto la testimonianza filma-ta, in stile “confessionale”, su come gli esplo presenti interpretano la felicità, su come immaginano il loro futuro, quali sono i sogni e come si vorrebbe rea-lizzarli. Il messaggio, principalmente diretto ai loro

capi, è stato un importante do-cumento da cui prendere spun-to per migliorare ed avvicinarsi il più possibile alle richieste dei esploratori e delle esploratrici...

Andrea

Un’opportunità di condividere

le proprie idee con coetanei provenienti un po’ da tutta Italia.

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Nell’estate del 2011 il 22° World Scout Jambo-ree ospiterà 30 mila Scout e Guide, Esploratori ed Esploratrici di tutto il mondo a Rinkaby, nel Sud della Svezia (a due ore e mezza di treno da Copenaghen).La Federazione Italiana dello Scautismo sarà presente con un contingente di circa 1300 par-tecipanti, e il CNGEI in particolare sarà rappre-sentato da più di 300 persone, tra ragazzi e ragazze, capi e adulti in ser-vizio. Come già avve-nuto in occasione del Jamboree inglese del 2007, il contingente CNGEI sarà compo-sto da 6 Reparti di 36 esploratori ed esplo-ratrici, e da 4 Compa-gnie di 9 Rover, per un totale di 252 giovani. Ad essi saranno af-fiancati 40 capi educa-tori e 40 persone che svolgeranno Servizio Internazionale (Ist).Ma cosa fa in concreto il Contingente Italia? Che vada al Jamboree è chiaro, che partecipi alle attività lo possiamo intuire, che si diverta lo speriamo tutti e un po’ lo invidiamo, ma… serve proprio un Contingente per fare queste cose? La risposta è ASSOLUTA-MENTE SI’, soprattutto perché chi lo compone in realtà fa anche molte altre cose, oltre a quelle a cui abbiamo accen-nato. Il compito principale del Contingente, infatti, è rappresentare, e raccontare, l’Italia e lo scauti-smo italiano a un campo mondiale, dove ragazzi e ragazze, diversissimi tra loro per cultura, et-nia, religione, possono incontrarsi e confrontar-si. È importante quindi saper cogliere quest’oc-

casione, per insegnare qualcosa di noi agli altri, ma anche e soprattutto per imparare tante cose nuove. Diversi modi di fare scautismo, attività interculturali, esperienze entusiasmanti, tutto ciò che si incontra a un jamboree è fonte di cre-scita personale. Bisogna sfruttare al massimo le giornate, riponendo con cura nel nostro zaino tutte le cose fantastiche che vediamo e impa-

riamo.Qui entra in gioco il secon-do compito fondamentale: una volta tornati a casa, bisogna provare a far ri-vivere la magia del Jam-boree, riportandola nel nostro reparto, gruppo, Sezione e via dicendo. Ecco allora che tutte le cose riposte nello zaino torneranno utili: le foto, il testo di una canzone nuova (magari in una lingua sconosciuta), un’attività avventurosa a cui nessuno in Sezio-ne avrebbe mai pen-sato,… ma anche cose più astratte, come le emozioni, i ricordi, le sensazioni. Pensateci bene: 300 persone che provano a far vivere ad altre 12.000 le sensazioni, i colori, la magia del Jamboree. E’ un com-pito assai difficile, ma

che può dare grandissime soddisfazioni; un’oc-casione di Servizio verso la nostra Associazio-ne, e più in generale verso tutti quelli che non avranno la fortuna di esserci andati di persona. Meno male che c’è un intero Contingente pronto a vincere questa sfida!

Enrico MasoCC Atacama - Udine 1

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E-FORUMalla ricerca della Felicita,

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Al campo estivo arriva sempre il fatidico momento in cui il capo reparto vi chiama e vi dice: “Carissima Pattuglia, la vostra missione consiste nell’arrivare sulla cima del Monte dell’Avvoltoio. Questo è il cibo concessovi e questa è la carta topografica della zona. Buona Caccia!”Ohibò! Carta topo-che? Ecco un momento in cui, se la memoria fa cilecca, avere a disposizione un buon manuale vi salva la situazione. Per questo noi vi consigliamo di tenere sempre nello zaino una copia di “Passaggio a Nord Ovest”, il nuovissimo vademecum di tecniche scout di cui abbiamo parlato nello scorso numero di Scautismo. Consultiamo quindi alcune schede per ripassare la topografia ed evitare di perderci in una zona sconosciuta.

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Leggere una carta topografIcaLa carta topografica non è una fotografia aerea, ma un disegno di ciò che si trova sulla superficie terrestre ripreso da un punto di osservazione molto in alto, che è un tipo di prospettiva diverso da quello al quale siamo abituati. Inoltre non si possono rappresentare tutti i punti esattamente come sono nella realtà, altrimenti non si riuscirebbe a distinguere una strada da una ferrovia o da un fiume. Per questo scopo sono stati inven-tati dei segni convenzionali, ognuno dei quali simboleggia uno degli ele-menti che si possono trovare sul terreno. Per poter leggere una cartina non c’è bisogno di impararli a memoria: questi sono sempre riportati al di sotto di essa, nella legenda. Convenzionali -e non casuali- sono anche i colori usati nel disegno:

• nero per le opere realizzate dall’uomo• marrone per i rilievi montuosi e le curve di livello• azzurro per i corsi d’acqua e le coste marine e lacuali• verde per le aree coperte da vegetazione• rosso per le strade• viola per i confini e il reticolato chilometrico

Attenzione: i simboli occupano più spazio di quanto ne abbiano nel-la realtà, specialmente nelle carte con la scala molto piccola (ad esempio in quelle 1:1.000.000 la larghezza delle autostrade sembra di 200 metri!)Se ci troviamo di fronte ad una cartina in bianco e nero o, peggio, alla fotocopia di una a colori, bisognerà porre attenzione per distin-guere i simboli lineari:

• le ferrovie sono indicate con un tratto unico, grosso e conti-nuo, le strade rotabili (dove cioè possono passare le automobili) con due linee sottili, i sentieri con una o due linee tratteggiate o punteggiate• se una coppia di linee parte da una strada ed arriva vicino ad una casa o ad un’altra strada, è certamente anch’essa una strada; se invece spunta dal nulla e finisce in un lago o in un fiume o nel mare, si tratta di un corso d’acqua• solitamente le strade seguono un percorso più rettilineo dei corsi d’acqua, che invece si snodano sinuosi e hanno larghezza variabile• dato che l’acqua va sempre verso il basso, i fiumi e i torrenti normalmente non corrono paralleli alle curve di livello, ma le tagliano per poi raggiun-gere il fondo delle valli !

Figura 1: come si ottengono le curve di livello

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Rappresentazione dei rilievi sulla cartaLa carta topografica è un disegno in due dimen-sioni della superficie terrestre, che è invece tri-dimensionale. Per evidenziare l’andamento del suolo occorre quindi adottare uno stratagemma e il più usato (perché risulta facilmente leggibile anche nelle cartine in bianco e nero) è quello delle curve di livello, dette anche isoipse. Queste sono delle linee che uniscono tra loro tutti i punti che si trovano alla stessa altitudine rispetto al livello del mare. Per capire meglio seguiamo la figura 1: nella parte superiore vediamo una montagna che immaginiamo di “tagliare” con una serie di piani orizzontali distanziati di 100 metri l’uno dall’altro. Ogni volta che un piano incontra un fianco riportia-mo la proiezione in basso, dove c’è un foglio su cui è disegnata la stessa montagna vista dall’alto. La distanza verticale tra i piani è sempre uguale e per questo è chiamata equidistanza. Nelle carte to-pografiche è indicata nella legenda e solitamente corrisponde ad un millesimo della scala, ad esem-pio in quelle al 25.000 è di 25 metri. Esistono 3 tipi di curve di livello:

ordinarie• o intermedie, disegnate con linea continua sottiledirettrici• , tracciate con uno spessore mag-

giore, sono le uniche con la quota scritta sopra e solitamente indicano le altitudini “tonde”, cioè 100 metri, 200 metri, ecc.

ausiliarie• , disegnate con linea tratteggiata, si usano quando la pen-denza è lieve e quindi la distanza tra le curve ordinarie è grande e non rende bene l’idea dell’andamento del suolo

Osservare bene la car-tina serve a sapere come si presenta il ter-

reno nella realtà, quindi tenete presente che più le isoipse sono ravvicinate più la pendenza è elevata e viceversa. Questo fatto è fondamentale quan-do progettate un’escursione! Se non ci fate caso, quando poi sarete sul posto potreste trovarvi di fronte ad un passaggio troppo ripido che non siete attrezzati per superare.

Orientare la cartinaOrientare una carta topografica significa metterla nella posizione giusta per poterla usare, in modo che i suoi punti cardinali si trovino direzionati in corrispondenza di quelli reali. Esistono fondamen-talmente due metodi per fare ciò: quello “a vista” e quello strumentale.Il primo sistema è piuttosto grossolano e consiste nel localizzare due o tre punti di riferimento nella realtà, localizzarli sulla carta e ruotare quest’ulti-ma affinché i punti si trovino nella stessa posizione in cui li si vede fisicamente.Se vogliamo un po’ più di precisione dobbiamo usare la bussola. Sapendo che in tutte le cartine il bordo superiore è orientato verso nord, basta ap-poggiare la bussola su uno dei due bordi verticali e ruotare il foglio finché l’ago è parallelo al mar-gine, come in figura 2. Non commettete l’errore di prendere come riferimento il reticolato chilome-trico, non è ortogonale a quello geografico!

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Figura 1: come si ottengono le curve di livello

Figura 2: affinché la cartina sia orientata correttamente, l’ago della bussola deve essere parallelo al margine.

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. C.

Che cos’hanno in comune Bergamo, cit-tà del nord Italia, e Panciu, villaggio della Vrancea , regione a nord est della Romania?

Entrambi hanno a che fare con la Compagnia del-la Quercia! L’estatescorsa abbiamo deciso di fare un’esperienza di servizio forte, che ci avvicinas-se a un mondo da qui pressoché sconosciuto, o comunque sempre frutto di stereotipi negativi: le comunità rom. Tramite un amico che si trovava in servizio civile in Romania, a Panciu appunto, ci siamo recati nel centro “Pinocchio”, fondato dall’associazione “Rom Pentru Rom”, che si occu-pa dell’integrazione delle comunità rom nella so-cietà e nel miglioramento delle condizioni di vita di questa parte della popolazione e opera a livello europeo. “Pinocchio” ospita ogni pomeriggio i bambini e ragazzi del paese: è aperto a tutti, ma è frequentato per la maggior parte da bimbi di etnia rom, e offre loro qualche ora di gioco, di attività educative (piccoli spettacoli, lavoretti e, per chi non va a scuola, alfabetizzazione) e una merenda. Offre loro un posto dove essi possono essere bam-bini in una società in cui spesso ciò non accade. Noi abbiamo aiutato i volontari, trascorrendo cin-que giorni con questi bimbi e in particolare con i ragazzi più grandi, che hanno avuto la possibilità di confrontarsi con loro coetanei provenienti da una realtà totalmente diversa dalla loro. E per noi è stato lo stesso.Prima di tornare in Italia, qualche giorno di hike sui monti della Romania e la visita al celebre ca-stello di Dracula a Bran, per finire con la capitale

Bucarest. Undici giorni, insomma, per conoscere un po’ di più una realtà oggi tanto criticata ma spesso a noi sconosciu-ta. Undici giorni dai quali siamo tornati stanchi ma arricchiti da un’esperienza stupenda. Siamo partiti pensando che avevamo la possibilità di dare qualcosa. Ma…. abbiamo ricevuto molto di più!!

Laura Longhi, Elisa FerrariCompagnia della Quercia, Bergamo 3

la COMPAGNIA della QUERCIA in ROMANIA

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.Zingari…quante volte abbiamo sentito questa

parola? ZINGARI…La prima cosa che ho pensato quando ho vi-

sto arrivare i bambini Rom al campo è stato “oh mio Dio, che schifo!”…Non mi vergogno a dirlo! Erano sporchi, camminavano a piedi nudi, pieni di pidocchi, pulci, zecche e puzzavano tantissi-mo! La prima scena che ricordo è una bambina che mi parlava in romanì, la lingua Rom, era at-taccata alla rete dell’associazione…probabilmente mi stava chiedendo di poter entrare! Aveva delle croste nei capelli, sembravano rasta ma era solo sporco! Aveva degli occhi così espressivi…mi sono rimasti impressi! In pochi minuti sono ar-rivati altri bambini, uno avrà avuto 3-4 anni, gli altri 6-7 anni…si sputavano addosso…Il primo giorno è stato drammatico per me...sa-pevo che sarebbe stata sicuramente un’esperienza

la COMPAGNIA della QUERCIA in ROMANIA forte per i miei rover, ero prepa-rata a tutto ma avevo paura…in-somma eravamo in Romania in un campo per Rom!!!Vi svelo un segreto…per la pau-ra di avere un’epidemia in com-pagnia davo ai Rover lozioni magiche per capelli contro pi-docchi e zecche!In Italia avevo lasciato tutti i pregiudizi sulla Romania, un paese di cui si era tanto, troppo parlato negativamente, li avevo voluti lasciare in Italia perché non ho mai creduto che un filo di erba possa essere paragona-to a un intero prato ma devo essere sincera, avevo un po’ di paura… i miei Rover, così esuberanti e a volte ingenui, come avrebbero reagito alla situazione? Avrebbero capito le reali difficoltà? Come si sa-rebbero comportati? Era tut-to una sfida, un grandissimo punto di domanda!Ogni giorno che passava os-

servavo i cambiamenti dei miei Rover… le ragazze, Laura, Elisa e Sara, sapevo che sarebbero state a dir poco splendide, attente ai bisogni dei bam-bini, disponibili in ogni momento...ma il mio vero stupore è stato osservare i piccoli passi dei ragazzi. Luca era diventato il leader di Adi, un ragazzino di 12 anni circa, la cui mamma era una prostituta. Il segreto di Luca? La giocoleria! Signo sembrava un fratello maggiore, è stato davvero in gamba capendo perfettamente il senso di questo servizio, e pensare che era contrario a un’estate rover di servizio in Ro-mania! Dium sembrava un animatore di un villaggio turistico, conosceva tutte le canzoni e i balli di grup-po! Andrea e Giordano sono stati davvero una rive-lazione con i bambini, sono stata molto orgogliosa di loro, Gio ha addirittura preso in groppa un bambino e Andrea è stato il nostro ballerino l’ultimo giorno di servizio!Da questa esperienza ho imparato a guardare gli oc-chi dei bambini e la loro storia riflessa nelle espres-sioni del viso. Ho imparato il valore di un sorriso,

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La Romania è una re-pubblica democratica parlamentare, dal 1° Gennaio 2007 diventata stato membro dell’Unio-ne Europea. Nonostante i faticosi progressi che il paese ha compiuto nell’avvi-cinamento alla compagine continentale, la Commis-sione Europea ritiene che ci sia ancora parecchio da fare. Infatti la situazione sociale ed economica, in Romania, è ancora piuttosto difficile. Il tasso di disoccupazione è molto elevato (le cifre ufficiali parlano del 10%, ma in realtà sono almeno 3 volte superiori) e gli stipendi spesso sono inadeguati a garantire un livello dignitoso di vita. Molte famiglie vivono con un solo stipendio che, in media è di 1.327 Lei (circa 313 euro) , ma ci sono non poche situazio-ni in cui lo stipendio è molto più basso. In generale il livello della vita è basso, soprattutto nelle zone rurali, dove solo una minoranza di persone bene-stanti possono permettersi beni di lusso come la televisione, la macchina, il telefono e l’acqua calda in casa. Anche poter mangiare una pizza o andare al cinema sono lussi che in pochi si possono per-mettere, ma ancora peggio molti non possono acquistare generi alimentari necessari come la carne, il formaggio i salumi, il latte e l’olio. Que-sta situazione si rivela ancora peggiore nel caso di minoranze etniche. In Romania il 10% della po-polazione è composta da Rom, che vivono gene-ralmente in condizioni ancora più drammatiche. Per loro diventa difficilissimo trovare sia un lavoro (la disoc-cupazione raggiunge il 30-40% nella popolazione maschile e il 60% quella femminile), sia un’abitazione dignitosa. E’ bene sottolineare che par-lando di Rom non ci riferiamo a nomadi (in Romania attual-mente ce ne sono pochissimi), ma ci riferiamo a persone che, da diverse generazioni, si sono insediati e stabilizzati, alcuni in piccoli villaggi, altri nelle città.

Una repubblicanuova

un sorrriso voluto e cercato, un sorri-so sempre corrisposto, ho imparato a guardare oltre lo sporco e gli sputi, ho imparato cosa vuol dire il razzismo tra Rom e Rumeni, due popoli che pure vivono così a stretto contatto, ho impa-rato cosa vuol dire potersi permettere un pacchetto di patatine e cosa vuol dire essere felici per le piccole cose, ho imparato a sentire la ricerca di vero affetto, ho imparato a non lasciare i mozziconi di sigaretta per terra, ho

imparato cosa vuol dire avere un’iden-tità, esistere nei registri e avere dei docu-menti, ho imparato l’importanza di avere un’automobile o semplicemente un carret-to, ho imparato cosa vuol dire essere un cane randagio e vivere da cane randagio…

L’ultimo giorno di campo a Bucarest, ho visto una

bambina Rom che ci guardava infastidita. Le ho fatto un sorri-so, la sua espressione è cambiata subito e

ha ricambiato con un sorriso bellissimo. E’

stato momento stupendo, è il ricordo più bello che ho di

questa estate Rover!Un grazie a Fede, il mio vice e ai miei splen-didi ex Rover…

Chiara (ex CC Compagnia della Quercia, Bergamo 3)

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Huracan Milano 3 ciapa ch’el ghè!Siamo la compagniapiù figa che ci sia,siamo rozzi siamo bellie in hike mangiamo sgombro, fagioli e piselli.Nel servizio ci sbattiamoma col ritorno ci soddisfiamo,con “il fontanile” come associazionee tanti ragazzi...parte il giocone!Il nostro fisico ce lo invidiatefra Vienna e Budapest tutta l’estate.A Pasqua le Cinque Terreviva la Branca R,veglia sotto le stelle zero pioggia a catinelle!Una settimana a Villapizzone è qui che parte la coabitazione,tanti ritmi tutti diversiche pian piano vengono persi,creando un clima di unitàin questa pazza grigia città.Il primo anno è numerosoe nessuno c’ha il moroso,

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Mug

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sono Amilcare, Bruna, Antonella, Adelina e Priscillae qui già scatta la scintilla;di secondo ce n’è unoè Romeo e fa per ventuno;il terzo è poi consolidatoMirella, Tatiana, Raimondo, il funzionamento è assicu-rato;per il Boss c’è il cambio di testimoneRamona e Vladimyr, che coalizione!Questi non sono nomi veri,ma son frutto di deliranti pensieri.Sul nostro omerale c’è un pipistrellosopra un bersaglio rosso, bianco e bello.Il blasfemo abbiamo sulle testee in compagnia di giallo e nero ci si veste.In compagnia ci stiamo benetutti insieme da colazioni a cene.w HURACAN, w il ROVERISMO,è la soluzione ad ogni pessimismo!!!

LA TERZA HURACAN

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La Compagnia CNGEI “Vagabondi del Nord” scruta il cielo di Reykjavik: cosa le riserverà Roverway? (autoscatto di Nicolò Marchesini)

I Vagabondi del Nord alla conquista dell’Islanda!!!

(foto di Alice di Benevento).

Scegliete le foto più belle (formato .jpg) della vostra compagnia, quelle in cui siete veramente fichi (che più fichi di così non si può!!!!) e speditele a:[email protected] pubblicati sui prossimi numeri!

Scatta & pubblicaFoto Rover fatte da Rover

.... perchè il roverismo è fatto di sogni .... (foto di Simone Sanvito)

Ci vuole occhio per apprezzare davvero le cose belle…come le rose (foto di Gaia Spitale)

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Foto Rover fatte da Rover

.... perchè il roverismo è fatto di sogni .... (foto di Simone Sanvito)

Ci vuole occhio per apprezzare davvero le cose belle…come le rose (foto di Gaia Spitale)

Che bei CC…dopo 2 giorni di attività, ancora svegli e sorridenti!!!

La cava incantata;

Ma dove siamo finiti? (foto di Gaia Spitale)

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