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Scritti di Corridoio 4 ANNO 1 - NUMERO 2 - Marzo 2019 Scritti di corridoio Periodico di informazione a cura degli studenti dell’I.I.S Scarpa-Mattei ANNO 1 - NUMERO 2 - Marzo 2019 IN REDAZIONE Eduard Bulai Edoardo Cappelle�o Chris�an Cardin Marta De Vecchi Manuel Doglio Sara Cuozzo Nicola Ferrazzano Elisa Ferro Emily Grigolin Giulio Libertani Marco Michielan Emanuela Plas�no Ricardo Porras Deborah Sessa La visita alla Tipoteca di Cornuda, il più importan- te polo museale italiano sull’arte della stampa e della �pografia, si è rivelata u�le per scoprire e sperimentare la bellez- za dell’arte �pografica, ha tra�ato temi riguar- dan� l’evoluzione cultu- rale dal punto di vista grafico che ha segnato gli ul�mi cinque secoli. La Tipoteca che racconta e confronta il passato e la contemporaneità della stampa, partendo da Gutenberg fino ad arriva- re ai giorni nostri, ha ricordato l’invenzione che ha permesso la nascita, l’evoluzione, ma sopra�u�o la velocizza- zione della trasmissione della cultura generale. Quello che abbiamo studiato a scuola è stato approfondito e messo in pra�ca anche a�raverso il laboratorio dei cara�e- ri mobili; infa�, dopo una breve introduzione sugli strumen� del �po- grafo, abbiamo compo- sto a mano i nostri nomi usando i cara�eri mobili; successivamente, guida� dal �pografo, abbiamo eseguito la stampa al “�raprove”, tu�o ciò senza l’ausilio di appa- recchi moderni. Oltre a questo abbiamo avuto il piacere di osservare l’importante archivio contenente i cara�eri rinvenu� durante la ricerca da ogni angolo d’Italia. La visita si è rivelata un’esperienza unica da cui abbiamo tra�o ispirazione per nuove idee e proge�, abbiamo appreso il lavoro di un �pografo sperimentandolo noi stessi e siamo venu� a conoscenza dei tan� lavori lega� al mondo dei cara�eri come: l’incisi- one dei punzoni, la preparazione delle matrici e infine la fusione dei cara�eri. Nonostante questa tecnica sia molto an�ca viene ancora oggi u�lizzata e tramandata per vari proge� anche a scopo dida�co. Tu�o ciò non ci è servito solo a capire cosa c’era prima dell’era del digitale, ma è stato il completamento di un percorso iniziato a scuola e che a scuola con�nua a�raverso le tecniche moderne dell’era digitale. Nell’anno 2018 l’IIS Scarpa Ma�ei ha ricevu- to, grazie alla partecipa- zione ad un concorso e la vincita di un PON, dei fondi finalizza� alla costruzione di una sala regia dotata delle miglio- ri tecnologie. Questo proge�o ha come obiet- �vo quello di creare una sinergia ancora più profonda tra la dida�ca del Ma�ei e il territorio, in quanto regia mobile è in grado di effe�uare riprese non solo all’inte- rno ma anche all’est- erno. Questo perme�erà agli studen� di incre- mentare le loro compe- tenze nel se�ore audio- visivo e raggiungere un livello superiore di istru- zione rispe�o a quello che la scuola già offriva. Questo upgrade è pensa- to come una possibilità per gli studen� di appro- fondire le tecniche di ripresa video, registra- zione di even� in dire�a, effe�s�ca speciale, post produzione, fotografia e illuminazione montaggio e broadcas�ng. La sala, u�lizzando la tecnologia black magic e Da Vinci, è in grado di registrare video 4k, ma allo stesso tempo può registrare e nazione, tramite delle tende oscuran� si oscura completamente in modo da u�lizzare al massimo tu�e le luci in dotazione e in modo da creare un vero e proprio studio cinematografico o televi- s i v o . Con un caloroso accogli- mento il 30 gennaio abbiamo potuto incon- trare e assistere ad un diba�to con Don Cio� il sacerdote-simbolo dell'an�mafia. L'inizia�- va è stata promossa da Avviso Pubblico e dal presidio sandonatese di Libera. L'organizzazione è stata affidata ai giovani del proge�o "San Donà Giffoni Movie Days". I ragazzi si sono a�va� su tu� i fron� per la riusci- ta dell’evento, dalla comunicazione alla promozione. Sul palco erano presen� anche una ven�na di studen� che, con molto piacere, Don Cio� ha salutato di persona. Abbiamo visio- nato un video, che rappresentava scene di alcuni film che hanno tra�ato l’argomento mafia ed immagini di vita dei giudici Falcone e Borsellino, montato dai ragazzi della produzione del San Donà Giffoni Movie Days. Da qui è stato possibile dare inizio al diba�to con Cio� proprio sull'argomento. Don Cio� spiega che la mafia è un cancro che ci accompagna da tan� anni, ma che oggi c'è un problema in più: la gente con�nua ad associare la mafia alla violenza, alle stragi e ai grandi crimini di un tempo. Oggi ques� fenomeni sono diminui� quindi noi tu� tendiamo ad abbassare la guardia pensando che la mafia sia sparita, sia un feno- meno in calo, o sia un problema lontano dalla nostra vita di tu� i giorni. Ma la mafia è profondamente cambia- ta ed è necessario capire come è oggi, come si manifesta. Essa è tornata più forte di prima e questa percezione purtroppo non viene recepita da tu� noi. Le organizzazioni storiche mafiose italiane oggi hanno fa�o registrare ampie trasformazioni assumendo formule organizza�ve e modelli di modernizzazione sempre più mul�formi e complessi, c'è un'evolu- zione del metodo mafio- so tra forme varie di in�midazione e corruzio- ne. La mafia si colloca all'interno "dell'area grigia" dove si trovano dei legami di interesse che coinvolgono i pubbli- ci funzionari, le imprese e molto altro ancora; ma cos'è la zona grigia? La zona grigia è l'aria intesa come lo spazio relaziona- le al confine tra la sfera legale e quella illegale. I veri mafiosi oggi non sono tanto diversi rispet- to l'aria grigia stessa ma, si collocano al suo inter- no creato dall'illecito e dal lecito. La mafia oggi giorno oltre ad avere ed mantenere le sue carat- teris�che principali del suo essere una realtà nega�va che opera nel sociale, riveste anche un’altra immagine ossia quella in cui essa stessa è rincorsa. Infa� per alcune situazioni sono proprio le persone che ricoprendo cariche is�tu- zionali importan� e rilevan� cercano per soddisfare i loro interessi (anche illegalmente), conta� con la mafia. La mafia quindi rappresen- ta in questa visione illegale il mezzo per la risoluzione di fa� ed a�. Dopo l'intervento di Cio�, anche il pubblico presente in sala ha potuto rivolgere delle domande, alle qualiCio� molto volen�eri ha risposto. Il contenuto di quest’ ul�me riguarda- vano come Don Cio� riuscisse ad avere conta� con i mafiosi e come egli stesso fosse riuscito a liberarli da questo cancro; sull'immi- grazione ossia come lo stato deve intervenire nella risoluzione del problema; e come lui essendo un sacerdote riuscisse a far combacia- re la vita da religioso e da ci�adino comba�ente la mafia. Quest’ul�mo ha risposto dicendo che ha sempre vissuto una vita divisa in due, da una parte c’è la Chiesa dall’altra la Cos�tuzione, cercando sempre di unirle anche se sono due cose diverse ma, felice di aver portato un po’ di cielo su una parte di t e r r a . Incontro con Don Cio� DON CIOTTI: UNA VITA SPESA NELLA LOTTA CONTRO LA MAFIA Visita alla Tipoteca di Cornuda DA GUTENBERG A WORD La nuova sala regia del Ma�ei NUOVE TECNOLOGIE, NUOVE POSSIBILITA’

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Page 1: Scritti di Corridoio ANNO 1 - NUMERO 2 - Marzo 2019 4 ... · e broadcas ng. La sala, u lizzando la tecnologia black magic e Da Vinci, è in grado di registrare video 4k, ma allo stesso

Scritti di Corridoio 4 ANNO 1 - NUMERO 2 - Marzo 2019 Scritti di corridoioPeriodico di informazione a cura degli studenti dell’I.I.S Scarpa-Mattei

ANNO 1 - NUMERO 2 - Marzo 2019

IN REDAZIONEEduard BulaiEdoardo Cappelle�oChris�an CardinMarta De VecchiManuel DoglioSara CuozzoNicola FerrazzanoElisa FerroEmily Grigolin Giulio LibertaniMarco MichielanEmanuela Plas�noRicardo PorrasDeborah Sessa

La visita alla Tipoteca di Cornuda, il più importan-te polo museale italiano sull’arte della stampa e della �pografia, si è rivelata u�le per scoprire e sperimentare la bellez-za dell’arte �pografica, ha tra�ato temi riguar-dan� l’evoluzione cultu-rale dal punto di vista grafico che ha segnato gli ul�mi cinque secoli. La Tipoteca che racconta e confronta il passato e la contemporaneità della stampa, partendo da Gutenberg fino ad arriva-re ai giorni nostri, ha ricordato l’invenzione che ha permesso la nascita, l’evoluzione, ma sopra�u�o la velocizza-zione della trasmissione della cultura generale. Quello che abbiamo

studiato a scuola è stato approfondito e messo in pra�ca anche a�raverso il laboratorio dei cara�e-ri mobili; infa�, dopo una breve introduzione sugli strumen� del �po-grafo, abbiamo compo-sto a mano i nostri nomi usando i cara�eri mobili; successivamente, guida� dal �pografo, abbiamo eseguito la stampa al “�raprove”, tu�o ciò

senza l’ausilio di appa-recchi moderni. Oltre a questo abbiamo avuto il piacere di osservare l’importante archivio contenente i cara�eri rinvenu� durante la ricerca da ogni angolo d’Italia. La visita si è rivelata un’esperienza unica da cui abbiamo tra�o ispirazione pernuove idee e proge�, abbiamo appreso il

lavoro di un �pografo sperimentandolo noi stessi e siamo venu� a conoscenza dei tan� lavori lega� al mondo dei cara�eri come: l’incisi-one dei punzoni, la preparazione delle matrici e infine la fusione dei cara�eri. Nonostante questa tecnica sia molto an�ca viene ancora oggi u�lizzata e tramandata per vari proge� anche a scopo dida�co. Tu�o ciò non ci è servito solo a capire cosa c’era prima dell’era del digitale, ma è stato il completamento di un percorso iniziato a scuola e che a scuola con�nua a�raverso le tecniche moderne dell’era digitale.

Nell’anno 2018 l’IIS Scarpa Ma�ei ha ricevu-to, grazie alla partecipa-zione ad un concorso e la vincita di un PON, dei fondi finalizza� alla costruzione di una sala regia dotata delle miglio-ri tecnologie. Questo proge�o ha come obiet-�vo quello di creare una sinergia ancora più profonda tra la dida�ca del Ma�ei e il territorio, in quanto regia mobile è in grado di effe�uare riprese non solo all’inte-rno ma anche all’est-erno. Questo perme�erà agli studen� di incre-

mentare le loro compe-tenze nel se�ore audio-visivo e raggiungere un livello superiore di istru-zione rispe�o a quello che la scuola già offriva. Questo upgrade è pensa-to come una possibilità per gli studen� di appro-fondire le tecniche di ripresa video, registra-zione di even� in dire�a, effe�s�ca speciale, post produzione, fotografia e illuminazione montaggio e broadcas�ng. La sala, u�lizzando la tecnologia black magic e Da Vinci, è in grado di registrare video 4k, ma allo stesso

tempo può registrare e nazione, tramite delle tende oscuran� si oscura completamente in modo da u�lizzare al massimo tu�e le luci in dotazione e in modo da creare un vero e proprio studio cinematografico o televi-s i v o .

Con un caloroso accogli-mento il 30 gennaio abbiamo potuto incon-trare e assistere ad un diba�to con Don Cio� il s a c e r d o t e - s i m b o l o dell'an�mafia. L'inizia�-va è stata promossa da Avviso Pubblico e dal presidio sandonatese di Libera. L'organizzazione è stata affidata ai giovani del proge�o "San Donà Giffoni Movie Days". I ragazzi si sono a�va� su tu� i fron� per la riusci-ta dell’evento, dalla comunicazione alla promozione. Sul palco erano presen� anche una ven�na di studen� che, con molto piacere, Don Cio� ha salutato di persona. Abbiamo visio-nato un video, che rappresentava scene di alcuni film che hanno tra�ato l’argomento mafia ed immagini di vita dei giudici Falcone e Borsellino, montato dai ragazzi della produzione del San Donà Giffoni Movie Days. Da qui è stato possibile dare inizio al diba�to con Cio� proprio sull'argomento. Don Cio� spiega che la mafia è un cancro che ci accompagna da tan� anni, ma che oggi c'è un problema in più: la gente con�nua ad associare la mafia alla violenza, alle

stragi e ai grandi crimini di un tempo. Oggi ques� fenomeni sono diminui� quindi noi tu� tendiamo ad abbassare la guardia pensando che la mafia sia sparita, sia un feno-meno in calo, o sia un problema lontano dalla nostra vita di tu� i giorni. Ma la mafia è profondamente cambia-

ta ed è necessario capire come è oggi, come si manifesta. Essa è tornata più forte di prima e questa percezione purtroppo non viene recepita da tu� noi. Le organizzazioni storiche mafiose italiane oggi hanno fa�o registrare ampie trasformazioni assumendo formule organizza�ve e modelli di modernizzazione sempre più mul�formi e complessi, c'è un'evolu-zione del metodo mafio-so tra forme varie di

in�midazione e corruzio-ne. La mafia si colloca all'interno "dell'area grigia" dove si trovano dei legami di interesse che coinvolgono i pubbli-ci funzionari, le imprese e molto altro ancora; ma cos'è la zona grigia? La zona grigia è l'aria intesa come lo spazio relaziona-le al confine tra la sfera

legale e quella illegale. I veri mafiosi oggi non sono tanto diversi rispet-to l'aria grigia stessa ma, si collocano al suo inter-no creato dall'illecito e dal lecito. La mafia oggi giorno oltre ad avere ed mantenere le sue carat-teris�che principali del suo essere una realtà nega�va che opera nel sociale, riveste anche un’altra immagine ossia quella in cui essa stessa è rincorsa. Infa� per alcune situazioni sono proprio le persone che

ricoprendo cariche is�tu-zionali importan� e rilevan� cercano per soddisfare i loro interessi (anche illegalmente), conta� con la mafia. La mafia quindi rappresen-ta in questa visione illegale il mezzo per la risoluzione di fa� ed a�. Dopo l'intervento di Cio�, anche il pubblico presente in sala ha potuto rivolgere delle domande, alle qualiCio� molto volen�eri ha risposto. Il contenuto di quest’ ul�me riguarda-vano come Don Cio� riuscisse ad avere conta� con i mafiosi e come egli stesso fosse riuscito a liberarli da questo cancro; sull'immi-grazione ossia come lo stato deve intervenire nella risoluzione del problema; e come lui essendo un sacerdote riuscisse a far combacia-re la vita da religioso e da ci�adino comba�ente la mafia. Quest’ul�mo ha risposto dicendo che ha sempre vissuto una vita divisa in due, da una parte c’è la Chiesa dall’altra la Cos�tuzione, cercando sempre di unirle anche se sono due cose diverse ma, felice di aver portato un po’ di cielo su una parte di t e r r a .

Incontro con Don Cio� DON CIOTTI: UNA VITA SPESA NELLA LOTTA CONTRO LA MAFIA

Visita alla Tipoteca di CornudaDA GUTENBERG A WORD

La nuova sala regia del Ma�eiNUOVE TECNOLOGIE, NUOVE POSSIBILITA’

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Scritti di Corridoio 2 Scritti di Corridoio 3ANNO 1 - NUMERO 2 - Marzo 2019 ANNO 1 - NUMERO 2 - Marzo 2019

Trentasei studen� delle sedi di Fossalta e San S�no con tre insegnan� (prof.ssa Tries�no e Momesso della nostra scuola, e prof.ssa Guer-rato del Ma�ei di San S�no) hanno accompa-gnato gli studen� in uno stage linguis�co all’est-ero per una se�mana, in Irlanda a Dublino.I mo�vi principali che hanno spinto i ragazzi a partecipare a questo �po di esperienza sono sta�: il fa�o di stare a conta�o con persone di madrelin-gua con il fine di impara-re e migliorare il proprio inglese, sopra�u�o da un punto di vista quo�-diano, e sfru�are quest’occasione per visitare la ci�à e cono-scere una nuova cultura.I ragazzi prendevano l’autobus autonoma-mente ogni giorno per arrivare al college in cui studiavano, l’“Atlas Language School”, qui le ore dedicate allo studio erano tre al giorno, ore ritenute giuste visto che alla fine questa era una vacanza studio. Per il resto hanno avuto la possibilità di visitare la ci�à di Dublino, non solo a�raverso le guide di cui disponevano ma anche da soli grazie al tempo libero che avevano. Durante questo periodo sono sta� accol� in case-famiglie; e con queste non hanno riscontrato difficoltà nel

comunicare, proprio perché sono state molto comprensive e in un modo o nell’altro prova-vano a farsi capire; nessun problema di comunicazione è stato riscontrato neanche con i compagni di scuola e i docen�; in qualsiasi caso se avevano difficoltà si aiutavano fra loro. Invece hanno rilevato qualche difficoltà nell’ambientarsi nella ci�à a loro sconosciuta.Dublino: il colore che

prevale è il verde, per tu�e le distese di pra� tenute in buonissime condizioni; alcuni studen� avevano pure la fortuna di abitare in zone in cui si potevano ammi-rare le colline completa-mente verdi, che duran-te il penul�mo giorno si sono dipinte di bianco per la neve. Non hanno solo amato il paesaggio

collinare ma anche quello cos�ero… e ovvia-mente il centro; pieno di luci e vita che infondeva-no un sacco di posi�vità. C’erano anche mol� ar�s� di strada nelle vie principali che contribui-vano a creare una bellis-sima atmosfera.Noi italiani abbiamo una grande cultura per il cibo, infa� ci teniamo a mangiare bene e siamo molto cri�ci a riguardo, proprio per questo abbiamo chiesto…come

si mangia a Dublino? Intervistando diverse persone abbiamo o�e-nuto vari pareri a riguar-do, c’è a chi è piaciuto, chi lo ha detestato, chi non ha mangiato cibo �pico e quindi non lo ri�ene tanto differente dal cibo italiano.Ma alla fine questa vacanza studio ha porta-to a chi l’ha vissuta tante

emozioni, bei ricordi e giornate di gioia, tanto che l’unico momento che è stato cara�erizzato dalla tristezza è stato quando hanno dovuto lasciare questo posto a cui tu� si erano affezio-n a � .Ciò che è rimasto a ques� ragazzi oltre alle bellezze del posto, ad una maggiore sicurezza nel parlare e ad una pronuncia migliore nella lingua inglese, è stata anche la messa alla

prova riguardo l’autono-mia: sono diventa� più indipenden� perché dovevano cavarsela da soli senza i genitori. Un bel ricordo dunque, riguardo la ci�à, le persone che hanno incontrato e le famiglie di cui hanno fa�o parte per un breve periodo.Inoltre per alcuni questo viaggio ha portato a

“Spero che questo testo (Proprietà e a�o) dica: - mi è piaciuto, ma non me lo aspe�avo - vorrei che la sensazione che ci fosse, fosse proprio la sorpresa perché è qual-cosa di diverso rispe�o a ciò che ho fa�o in prece-d e n z a ” .Queste sono le parole che ha de�o Francesco Mandelli il 31 gennaio 2019 al Teatro Astra all’incontro con i ragazzi del Giffoni plus. France-sco ha mosso i suoi primi passi nel mondo dello spe�acolo a 11 anni partecipando alle recite a scuola e presso l’orato-rio del suo paese e lì ha capito quanto era bello il teatro e sen�re le emo-zioni che il pubblico trasme�eva. Finito il suo primo spe�acolo, ha sen�to un senso di vuoto, ciò che potrem-mo definire malinconia, ma rivede tu� i momen-� preceden� trascorsi a preparare lo spe�acolo con gli altri ragazzi e

pensando al gruppo affiatato che si era creato lavorando insieme ha superato la tristezza e ha maturato la condivisione di fare l’a�ore.Nella serie “I soli� idio�” per realizzare i suoi personaggi ha preso spunto dal comporta-mento delle persone reali che usano termini, espressioni e a�eggia-men� volgari e lui insie-me al suo compagno Fabrizio Biggio ha porta-to in scena la volgarità ma con ironia. Ha scelto il testo di “Pro-prietà e a�o” perché era stanco di quello che faceva al cinema come a�ore e voleva provare

esperienze nuove. Fran-cesco si è subito innamo-rato perché parlava un po' di lui e rispecchiava il suo momento posi�vo. Questo testo racconta il viaggio del personaggio nelle sue emozioni e ricordi a�raverso le persone a lui più vicine. L'interprete si sente uno straniero ma non geograficamente perché non appar�ene a qualco-sa e a qualcuno. “Pro-prietà e a�o” non è un monologo ma un collo-quio perché il pubblico è una parte essenziale di questo spe�acolo. Fran-cesco si è cimentato anche come regista nel film “Bene ma non

benissimo” che tra�a il tema dell'amicizia e del bullismo. Questo film è stato fa�o con pochi fondi però con tanto amore da parte di chi lo ha fa�o e per lui è stato molto bello vedere la troupe così legata nel girare questo film. Fran-cesco alla domanda che �po di padre sei ha rispo-sto dicendo di essere follemente innamorato della figlia e di voler essere un padre presen-te per non sen�rsi dire un domani dalla figlia “tu non c'eri” piu�osto esserci e sen�rsi dire “papà sei un rompiscato-le”. Da quando è diventa-to padre la sua vita lavo-ra�va ha cambiato prospe�va perché non concepisce di stare lontano dalla figlia,lei è la cosa più importante e perché quando lei gli dice “sei nel mio cuore” lui decolla e si sente felice più di ricevere l ' O s c a r .

miglioramen� nel proprio indirizzo di studio, perché è stata anche un’o�ma oppor-tunità per me�ere in campo competenze legate alle proprie capa-cità tecniche rela�ve alla fotografia e alla ripresa. Un nuovo sodalizio infine tra i nostri ragazzi e quelli di San S�no! Per soddi-sfare la nostra curiosità abbiamo chiesto ai

ragazzi se ci sono luoghi comuni da sfatare su Dublino e sugli irlandesi e ci hanno risposto che lì non sono tu� ubriachi e che non ci sono gli elfi! Possiamo concludere dicendo che gli alunni che hanno vissuto questo stage linguis�co sono già pron� per quello del prossimo a n n o : esperienza posi�va!

I nostri a�errano a DublinoNON CI SONO GLI ELFI MA...

Intevista a MandelliTRA DIECI ANNI VINCERO’ L’OSCAR