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Anno scolastico 2017-2018

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Palermo

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

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3Università degli Studidi PalermoCattedradi Psicologia di ComunitàC^.S.S.

CENTRO SICILIANO STURZOREGIONE SICILIANA

in collaborazione con:

pagg. 8 e 9 Cassandra Salemi, 3Dpag. 10 Maria Elena Barone, 3Npag. 11 Serena Scaglione, 3Hpag. 12 Liliana Scorsone, 3Lpag. 13 Dafne Fiordilino, 3Lpagg. 14 e 15 Sofia Galipò, 3Hpag. 16 Nicolas Luigi Caputo, 3D

Collaborazione scientifica:Gioacchino LavancoDocente di Psicologia di comunitàUniversità degli Studi di Palermo

Progettazione e realizzazionedelle attività laboratoriali:Giulia Alessi BatùAlessio CastiglioneGiorgia CoppolaSilvia Palma

Valutazione di processo:Carolina Messina

Progetto realizzato da:

Gli studenti delle terze classidella Scuola secondaria di primo gradoLeonardo Da VinciPalermo

Dirigente scolastico:Tommaso Gambaro

Docenti di riferimento:Rosa Nuccio (F.S.)Giuseppina Sciajno (F.S.)Giovanna AgroAgata Motta

/ disegni sono di:In copertina Matilde Scaglione, 3Mpag. 2 Giorgia Scalia, 3Cpag. 3 Sara Grado, 3Lpag. 4 Gabriele Scrima, 3Mpag. 5 Dafne Fiordilino, 3Lpag. 6 Sara Passarello, 3Hpag. 7 Aurora Argento e Sara Pericolo, 3H

• creazione di gruppi di haters,su Facebook e/o Whatsapp,creati appositamente per diffondere maldicenze e insulti.Queste azioni intimidatorie

attuate dal cyberbullo o dalla cy-berbulla potrebbero causare nel

la vittima: sfiducia, scarsa autostima, ritiro sociale, depressione,

disturbi alimentari, disturbi delsonno, episodi di autolesioni-'smo, tentativi di suicidio.

••*••*•

diffusione di informazioni personali e materiali privati dellavittima con possibili minacce eritorsioni sulla sua vita;

Una forma virtuale di bullismomessa in atto dal cyberbullo, oda un gruppo di cyberbulli, attraverso dispositivi digitali come ta-blet, computer, cellulari,

connessi aduna rete Internet pubblica o privata,in grado diconnetterlo adei contattiregistrati inpiattaformeweb e/o apppersmartphone,per offendere, soggiogare e compromettere psicologicamente la vittima designata con:•invio di messaggi offensivi e

aggressivi;•critiche denigratorie sui post,

sulle foto e sui video pubblicati e condivisi dalla vittima nei

suoi profili social;•adescamento online e cyber-

stalking (persecuzione virtuale);

Cos'èil cyberbullismo

La migliore

vendetta

è essere

diversodal nostronemico^^

Giovanni,

13 anni

46

Ma il cyberbullo non è solo.Accanto a lui vi sono gli spettatori che si divertono, che ridonodelle sue bravate, che lo incitano.

Sono quei compagni, queicoetanei che usano lo scherzo dialtri, copiano la foto e il video elo mandano, che nei gruppi suisocial fanno eco a quello che il

fa e dice.

II cyberbullo può essere unestraneo o una persona conosciuta dalla vittima, può facilmente nascondere la propriaidentità utilizzando profili e nick-name falsi nei vari punti di incontro virtuali (Youtube, Facebook,FB Messanger, Twitter, Wha-tsapp, Instagram, Google+, Tum-

blr, Snapchat ecc).

Chi èil cyberbullo

"Mi vergognavo di essere impotente

Annalisa, 13 anni

dando confidenza a personesconosciute;postando foto, video, messaggi che dovrebbero restare privati o intimi;confondendo la voglia di averecontatti con l'avere molti"like", spesso sono ottenuti

con foto provocatorie.

Ogni utente registrato in unapiattaforma virtuale può esserepotenzialmente una vìttima delcyberbullismo. Spesso però questo fenomeno sembra riguardaresoprattutto i giovanissimi sempre più connessi ed esposti almondo digitale.

Alcuni di loro sottovalutano ipericoli della rete:

Chi sonole vittime

li, comprendere un linguaggiodiverso fra generazioni.

Anche i ragazzi devono fare ilpossibile per non escludere i genitori dalla loro vita in rete.

Aiutare i figli a costruire la loroautonomia, a custodire i loro piccoli grandi segreti, non vuoi direignorare o disinteressarsi dellaloro vita.

I genitori non hanno solo ilcompito di controllare, ma anchequello di aiutare a gestire relazioni in rete, dare consigli, semplicemente ascoltare.

II web non ha regole. L'uso diInternet può essere una risorsa oun pericolo se non utilizzato concontrollo e moderazione.

Usare la funzione del parentalcontro!'nei dispositivi dei proprifigli o creare con loro queste regole mancanti potrebbe essereun modo per costruire un dialogoe prevenire episodi di cyberbulli-smo.

Ma la cosa più importante èdialogare con i figli sulla loro vitain rete. Non è facile: bisognaavere pazienza, essere disponibi

Cosa deve sapereun genitore

95

uSe a scuola

e prendi io ti

do il resto!

aolo, 39 anni

44Mi divertivo

quando prendevano

in giro il miocompagno, poi...

hanno iniziato

con me

Tota, 10 anni

Quello che vediamo di Internetè solo la punta di un grande iceberg. In fondo al mare del cyber-spazio si possono nasconderepericoli che possono essere evitati.

Per stare al sicuro basta proteggersi, parlarne e avere intorno a sé persone fidate pronte adaiutare in caso di attacco o offese da parte di pirati, squali e leo-ni da tastiera.

Un buon equipaggio è quelloche occorre per non affondarenel grande oceano del web!

Cosa deve sapereun ragazzo

o una ragazza

8

4 Tutti insieme

abbiamo deciso

di dirloalla professoressa

ed ai nostri genitori:è finito

un incubo

Giorgia, 12 anni

supportoscuole@generazionicon-nesse.it

Link utili:www.smontailbullo.itwww.generazioniconnesse.it

www.poliziadistato.itwww.carabinieri.itwww.easy4.itwww.stop-it.orgwww.tiseiconnesso.it

www.wikipedia.org/wiki/Cvberbullismo

www.bullismo.info

II cyberbullismo è un fenomeno in crescita. Per contrastarloesistono appositi programmi, bibliografie e vademecum consul-tabili in grado di dare risposte aqueste nuove condizioni di rischio che riguardano la nuovagenerazione di alunni e alunne.Sono disponibili servizi di supporto per le scuole. Per segnalare episodi di cyber crime e saperne di più invia un email a in-fo@cyberbullismo.com oppure a

Cosa deve sapereun docente

•abbattere le barriere che creano timidezza, insicurezza e introversione, fungendo da protezione;

•relazionarsi agli altri diversamente che nella vita reale;

•chattare e condividere foto,video, pensieri e stati d'animoin attesa dei like e dei follo-

wers;•seguire i nuovi modelli e le

tendenze che il web propone(influencer).

I giovani della Generazione Zutilizzano una media di cinquedispositivi digitali (smartphone,computer, tablet ecc). Il cyber-spazio consente agli adolescentidi:•comunicare superando le bar

riere di tempo e spazio, aumentando la velocità e diminuendo i costi (instant messa-

ging);•ascoltare e scaricare musica,

giochi e applicazioni rapida

mente;

La generazione Zconnessa

il

del dato, tutela tìpila propriaprivacy e di quella altrui);promuovere incontri informativi per i genitori-e ^gli insegnanti, che rappresentano le figureprincipali a cui i ragazzi possono rivolgersi in,-caso di difficoltà;incentivare la collaborazionescuola-famiglia al fine di costruire occasioni di dialogo econfronto;attuare percorsi di educazionecivica e legale della rete(fenomeni di odio online o ha-te speech).

La generazione Z non può farea meno di un computer, di uncellulare e, soprattutto, di Internet. Reprimere l'uso da parte digiovani degli strumenti digitalinon aiuta a debellare la problematica. Varare misure preventive

e formative per educare gii adolescenti ad un uso corretto deglistrumenti digitali contribuisce a:•sensibilizzare i giovani sul fe

nomeno e sui rischi del cyber-bullismo e dotarli degli strumenti per affrontarlo;

•formare i giovani ad un usosicuro, consapevole e respon

sabile di Internet (protezione

come prevern re

Cosa fare e

14

Nessuno piange più per queste cose!

Saranno i soliti insulti sui social.

Vado a indagare. Mi muovoveloce tra i lunghi tunnel delquartier generale dell'lnternet.

Sorpasso cumuli e cumuli didocumenti dimenticati, di fotoscaricate, di conversazioni nonlette. Finalmente raggiungo ilcomputer del bambino. Mi avvicino allo schermo e lo guardo.

Avrà al massimo dieci anni. Sì,lo so che non è da me, non ho

Tap - Tap - Tap.

Ticchettio di qualcuno chescrive alla tastiera. Swish. Rumore di una mail che è stata inviata.Il solito infinito trambusto. Orasento un rumore diverso. Un

bambino che piange. In tutta lamia carriera da rete Internet mi èsuccesso mille volte di avvertiresinghiozzi e lacrime, ma questo èun sibilo insistente e prolungato,quasi una preghiera.

E che sarà mai? Un video commovente?

Noooo!

una storia"A 7 Tarmein saia comandi

15

Ad un tratto, un rumore diverso. Proviene dal computer delprimo bambino, ma ciò che sento non è il sibilo che aveva attratto la mia attenzione. Sono le urladi una madre disperata, che haappena visto il proprio bambinometter fine alla propria vita.

Mi appoggio debolmente alloschermo che divide me da quellapovera donna. Mi lascio cadere escoppio in un disperato piantoanch'io.

Sì, lo so, non è la prima voltache succede e proprio per questo avvampo di rabbia e di vergogna. Ora finalmente comprendo.

Corro più forte che mai, sentol'aria che mi graffia senza scalfirmi e finalmente arrivo alla Saladi Controllo. Mi avvicino cautamente ai due grandi interruttoricapaci di far cessare la connessione Internet in tutto il mondo.

Faccio un passo alla volta, liraggiungo e, mettendo su di essitutta la forza della mia energia, liabbasso.

Puf.

Come per magia, scatta il silenzio.

Per assicurarmi che tutto abbia funzionato, mi avvicino alloschermo di un PC e lo trovo nero.

Sono perfettamente consapevole che questa scelta causeràun grande malcontento, ma non

mai avuto il cuore tenero e sicuramente non mi frega niente delmodo in cui la gente possa farsidel male in casa mia. Però... sarà

l'età che avanza...Lo vorrei consolare, vorrei av

vicinarmi a lui ed abbracciarlo,

ma non posso.Allora mi volto e, alle mie spal

le, vedo la causa della sua sofferenza: una chat su Twitter. Leggoi messaggi. Dei ragazzi liceali loinsultano, lo deridono e gli altriridono ai loro insulti, ci vanno giùpesanti.

Non ho neanche il tempo dicompletare le letture delle conversazioni, quando sento un altropianto disperato. Stavolta proviene da una ragazzina di circaquattordici anni, che è stata presa di mira da un utente anonimo.

Sento un altro pianto e poi unaltro, e un altro ancora, prove

nienti dai più svariati luoghi cheInternet ha raggiunto. Ma, a parte il luogo, il resto non cambia:pianti di bambini e ragazzi causati da prese in giro, insulti e de-risioni.

Ho il fiatone a causa della corsa e ormai i pianti si sono molti-plicati diventando migliaia.

Caspita!Certi video diventano virali!

Un' epidemia! E contro i virusnon serviranno gli antibiotici!

16

ricomincerà a parlarsi, a guardarsi negli occhi e a scambiarsi unabbraccio che non abbia le sembianze di un emoticon.

Sono sicuro che, prima o poi,la razza umana mi ringrazierà.

Sofia Galipò, III H

potrò mai dimenticare il viso disperato di quella madre che nonavrebbe avuto più un motivo persorridere.

È per questo che ho preso la

mia decisione.Si tratta solo di una pausa di

riflessione in cui la gente forse

Finito di stampareaprile 2018

Istituto di Istruzione Secondaria di I grado"Leonardo da Vìnci^

via Serradifalco n. 190 - 90145 PalermoS 091/6814341 - 6825950 fax 091/6816602 - 6832558

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