sommario storia contemporanea

2
Sommario Storia contemporanea fascismo Nel regime fascista l'organizzazione dello Stato e quella del partito venivano a sovrapporsi. Fu la prima però - per volere di Mussolini – ad avere sempre la prevalenza, mentre la funzione del Pnf, sempre più burocratizzato, fu quella di "occupare" la società civile, soprattutto attraverso le sue organizzazioni collaterali. Un primo limite ai propositi totalitari del regime era rappresentato dal peso della Chiesa, la cui influenza venne espressamente riconosciuta coi Patti lateranensi (1929). I Patti rappresentarono anche un successo politico per il fascismo, sancito da l plebiscito di quello stesso anno. Altro limite ai propositi totalitari era costituito dalla presenza del re quale massima autorità dello Stato. Negli anni del fascismo, nonostante l'aumento dell'urbanizzazione e degli addetti all'industria e ai servizi, la società italiana restava notevolmente arretrata. La "fascistizzazione" perseguita dal regime - portatore di un'ideologia tradizionalistica, ma aspirante anche alla creazione di un"uomo nuovo" - poté realizzarsi solo in parte: il fascismo riuscì ad ottenere il consenso della piccola e media borghesia, ma solo in misura limitata e superficialmente quello dell'alta borghesia e delle classi popolari (queste ultime videro diminuire i loro salari e i loro consumi).Il regime cercò in modo particolare di esercitare uno stretto controllo nell'ambito della scuola e della cultura. Soprattutto si impegnò nel campo dei mezzi di comunicazione di massa, essendo consapevole della loro importanza ai fini del consenso. La radio e il cinema furono, così, sia strumenti di propaganda sia mezzi di semplice intrattenimento. Il fascismo non costruì un nuovo sistema economico: il modello corporativo rimase infatti sulla carta. Sul piano della politica economica, si passò nel '25 da una linea liberista ad una protezionistica e di maggiori intervento statale. La "battaglia del grano" doveva servire al raggiungimento dell'autosufficienza cerealicola; la rivalutazione della lira ("quota novanta")aveva il compito di dare al paese un'immagine di stabilità monetaria. Difronte alla crisi del '29, il regime reagì attraverso una politica di lavori pubblici ("risanamento" di Roma, bonifica delle Paludi Pontine) e di intervento diretto dello Stato in campo industriale e bancario. Con l'iri lo Stato diventò il proprietario di alcune fra le maggiori imprese italiane .Superata la crisi, il fascismo indirizzò l'economia verso la produzione bellica. Fino ai primi anni '30 le aspirazioni imperiali, connaturate all'ideologia del fascismo, rimasero vaghe. L'aggressione all'Etiopia (1935) mutò bruscamente la posizione internazionale del regime. Se l'impresa indubbiamente costituì per Mussolini un grosso successo politico, vista l'adesione della maggioranza dell'opinione pubblica, rappresentò anche una rottura con le potenze democratiche. Questa rottura fu accentuata dall'intervento nella guerra

Upload: lux

Post on 18-Dec-2015

4 views

Category:

Documents


0 download

DESCRIPTION

Riassunto Fascismo

TRANSCRIPT

Sommario Storia contemporanea fascismoNel regime fascista l'organizzazione dello Stato e quella del partito venivano a sovrapporsi. Fu la prima per - per volere di Mussolini ad avere sempre la prevalenza, mentre la funzione del Pnf, sempre pi burocratizzato, fu quella di "occupare" la societ civile, soprattutto attraverso le sue organizzazioni collaterali. Un primo limite ai propositi totalitari del regime era rappresentato dal peso della Chiesa, la cui influenza venne espressamente riconosciuta coi Patti lateranensi (1929). I Patti rappresentarono anche un successo politico per il fascismo, sancito da l plebiscito di quello stesso anno. Altro limite ai propositi totalitari era costituito dalla presenza del re quale massima autorit dello Stato. Negli anni del fascismo, nonostante l'aumento dell'urbanizzazione e degli addetti all'industria e ai servizi, la societ italiana restava notevolmente arretrata. La "fascistizzazione" perseguita dal regime - portatore di un'ideologia tradizionalistica, ma aspirante anche alla creazione di un"uomo nuovo" - pot realizzarsi solo in parte: il fascismo riusc ad ottenere il consenso della piccola e media borghesia, ma solo in misura limitata e superficialmente quello dell'alta borghesia e delle classi popolari (queste ultime videro diminuire i loro salari e iloro consumi).Il regime cerc in modo particolare di esercitare uno stretto controllo nell'ambito della scuola e della cultura. Soprattutto si impegn nel campo dei mezzi di comunicazione di massa, essendo consapevole della loro importanza ai fini del consenso. La radio e il cinema furono, cos, sia strumenti di propaganda siamezzi di semplice intrattenimento. Il fascismo non costru un nuovo sistema economico: il modello corporativo rimase infatti sulla carta. Sul piano della politica economica, si pass nel '25 da una linea liberista ad una protezionistica e di maggiori intervento statale. La "battaglia del grano" doveva servire alraggiungimento dell'autosufficienza cerealicola; la rivalutazione della lira ("quota novanta")aveva il compito di dare al paese un'immagine di stabilit monetaria. Difronte alla crisi del '29, il regime reag attraverso una politica di lavori pubblici ("risanamento" di Roma, bonifica delle Paludi Pontine) e di intervento diretto dello Stato in campo industriale e bancario. Con l'iri lo Stato divent il proprietario di alcune fra le maggiori imprese italiane .Superata la crisi, il fascismo indirizz l'economia verso la produzione bellica. Fino ai primi anni '30 le aspirazioni imperiali, connaturate all'ideologia del fascismo, rimasero vaghe. L'aggressione all'Etiopia (1935) mut bruscamente la posizione internazionale del regime. Se l'impresa indubbiamente costitu per Mussolini un grosso successo politico, vista l'adesione della maggioranza dell'opinione pubblica, rappresent anche una rottura con le potenze democratiche. Questa rottura fu accentuata dall'intervento nella guerra civile spagnola e dal riavvicinamento alla Germania (sancito, nel '36, dall""Asse Rom aBerlino"). Tale riavvicinamento era concepito da Mussolini come un mezzo di pressione su Francia e Inghilterra: si risolse invece - con la firma del "patto d'acciaio"(1939) - in una subordinazione alle scelte di Hitler. In Italia la maggioranza degli antifascisti - soprattutto ex popolari e liberali - rimasero in una posizione di silenziosa opposizione. I comunisti invece si impegnarono, bench con scarsi risultati, nell'agitazione clandestina; sulla stessa linea si mosse il gruppo di "Giustizia e Libert", di indirizzo liberalsocialista. L'importanza dell'antifascismo risiedette nella funzione di testimonianza e di preparazione dei quadri e delle piattaforme politiche della futura Italia democratica. Il consenso ottenuto dal regime cominci a incrinarsi dopo l'impresa etiopica. La politica dell""autarchia" - finalizzata all'obiettivo dell'autosufficienza economica in caso di guerra - ottenne solo parziali successi e suscit un diffuso malcontento. Soprattutto l'avvicinamento alla Germania e la politica discriminatoria nei confronti degli ebrei suscitarono timori e dissensi nella maggioranza della popolazione. Soltanto fra le nuove generazioni il disegno mussoliniano di trasformare in senso fascista lavita e la mentalit degli italiani ottennequalche successo.