speciale elezioni consiglio di istituto, a.s. 2013/2014

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-SPECIALE ELEZIONI CONSIGLIO D’ISTITUTO- Giornalino del liceo ginnasio statale Giosuè Carducci Anno VIII, Novembre 2013 Numero 1,5 Brevemente, il CdI Avete, come lista, uno specifico orientamento politico che influenz- erà poi il vostro modus operandi in Consiglio di Istituto? L’ISTAnte: La lista nasce da un mio desiderio di candidarmi (parla Alessandro Guerra) proposto ai miei amici e compagni di classe che l’hanno condiviso con me: è dunque frutto solo di un’amicizia e lon- tana da un orientamento politico specifico. Ment-a-list: Ognuno ha il proprio orientamento politico, ma non ab- biamo un orientamento come lista. Abbiamo un progetto di politica a scuola, ma non è un’attività banale che si può intraprendere da soli e gli incontri con i diversi esperti che proponiamo potrebbero in- centivare lo studente a crearsi un’idea politica ascoltando differenti fonti autorevoli. Lista Collettivo Carducci: Tutti quanti abbiamo un orientamento po- litico personale ed abbiamo un interesse forte a portare la politica all’interno di questa scuola. Detto questo il collettivo è un’assemblea aperta a tutti gli studenti: l’orientamento politico del collettivo lo fa chi vi partecipa. L’unico vero obbiettivo politico è che tutti possano partecipare e partecipino direttamente alla democrazia scolastica, un’occasione che a nostro parere è stupido perdere. In che modo avete intenzione di coinvolgere i carducciani e metterli al corrente del vostro operato e delle decisioni prese in CdI? L’ISTAnte: Il preside ci ha detto che vorrebbe aprire uno spazio nel sito web dedicato ai verbali del CdI e noi vorremmo appoggiare la proposta per creare questo contatto con gli studenti. Ment-a-list: Per raccogliere le proposte abbiamo già parlato dei questionari che abbiamo intenzione di raccogliere una volta al mese in ogni classe. Invece, per tenere informati gli studenti, il nostro canale preferenziale sarà la pagina facebook del Liceo e anche il giornalino, se sarà disposto a collaborare. Lista Collettivo Carducci: L’anno scorso ce ne siamo occupati tram- ite facebook, stilando di volta in volta un resoconto di quanto veniva deliberato in CdI che veniva poi pubblicato sul gruppo del Liceo; quest’anno vorremmo fare lo stesso. Chiunque verrà in collettivo (si riunisce settimanalmente, NdR), avrà comunque la possibilità di in- formarsi in prima persona, di porre domande e sottoporre richieste. Il Consiglio D’Istituto -abbreviato in CDI- è l’organo preposto a gestire le spese all’interno della scuola. Più specificamente il suo compito è di dare il consenso ( o il dis- senso) riguardo alle proposte che vengono di volta in volta presentate dai membri del consiglio, proposte che spaziano dal rinnovo del controttatto con la ditta fornitrice di stampanti e cartucce all’avvio di un inpor- tante progetto culturale. Il CDI non si oc- cupa di formulare le proposte, nè ha il di- ritto di modificarle, può solo dare o negare il consenso, quindi è di capitale importanza che i rappresentanti quando presentano una proposta diano anche completa documen- tazione di tutto ciò che la riguarda, cioè i costi, le ore impiegate, gli spazi e gli even- tuali esterni coinvolti. Il CDI è composto da:due rapprensentanti del personale ATA ( i nostri amati bidelli), quattro genitori, quattro studenti, otto pro- fessori e il Dirigente Scolastico. Il CDI si riunisce -più o meno- mensil- mente, di solito appena ci sono abbastanza proposte, di solito una decina. Si tiene alla sera e dura dalle (sigh) tre alle (doppio sigh) cinque ore, anche se con l’arrivo di un nuovo DS si può sperare che la tendenza ai Consigli D’Istituto che durano ere geologiche venga interrotta. Ora uno studente inesperto potrebbe chied- ersi: “ ma a me, giovane studente inesper- to, che mi frega delle questioni amministra- tive della scuola? Perché è importante che partecipino anche gli studenti?” Semplice, signorino “ ho il senso civico di un tubero ipogeo”, è importante per un mo- tivo. Il fatto che gli studenti abbiano diritto di voto nel consiglio della scuola che frequen- tano non è scontato. E’ il frutto di anni di fatica e scontri, che hanno portato lo stu- dente dallo status di semplice fruitore del- la scuola a sua parte attiva. Significa che lo Stato Italiano riconosce agli studenti il diritto-dovere di occuparsi del luogo e dell’isituzione in cui sono inseriti per gran parte della giornata. E’ la prova che è possi- bile per gli studenti vivere la scuola in modo più ampio rispetto alle sei ore di lezione, è la prova che anche noi possiamo fare la differenza. Per iniziare due domande alle liste...

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Page 1: Speciale Elezioni Consiglio di Istituto, a.s. 2013/2014

-SPECIALE ELEZIONI CONSIGLIO D’ISTITUTO-

Giornalino del liceo ginnasiostatale Giosuè Carducci

Anno VIII, Novembre 2013Numero 1,5

Brevemente, il CdIAvete, come lista, uno specifico orientamento politico che influenz-erà poi il vostro modus operandi in Consiglio di Istituto?L’ISTAnte: La lista nasce da un mio desiderio di candidarmi (parla Alessandro Guerra) proposto ai miei amici e compagni di classe che l’hanno condiviso con me: è dunque frutto solo di un’amicizia e lon-tana da un orientamento politico specifico.Ment-a-list: Ognuno ha il proprio orientamento politico, ma non ab-biamo un orientamento come lista. Abbiamo un progetto di politica a scuola, ma non è un’attività banale che si può intraprendere da soli e gli incontri con i diversi esperti che proponiamo potrebbero in-centivare lo studente a crearsi un’idea politica ascoltando differenti fonti autorevoli.Lista Collettivo Carducci: Tutti quanti abbiamo un orientamento po-litico personale ed abbiamo un interesse forte a portare la politica all’interno di questa scuola. Detto questo il collettivo è un’assemblea aperta a tutti gli studenti: l’orientamento politico del collettivo lo fa chi vi partecipa. L’unico vero obbiettivo politico è che tutti possano partecipare e partecipino direttamente alla democrazia scolastica, un’occasione che a nostro parere è stupido perdere.

In che modo avete intenzione di coinvolgere i carducciani e metterli al corrente del vostro operato e delle decisioni prese in CdI?L’ISTAnte: Il preside ci ha detto che vorrebbe aprire uno spazio nel sito web dedicato ai verbali del CdI e noi vorremmo appoggiare la proposta per creare questo contatto con gli studenti. Ment-a-list: Per raccogliere le proposte abbiamo già parlato dei questionari che abbiamo intenzione di raccogliere una volta al mese in ogni classe. Invece, per tenere informati gli studenti, il nostro canale preferenziale sarà la pagina facebook del Liceo e anche il giornalino, se sarà disposto a collaborare.Lista Collettivo Carducci: L’anno scorso ce ne siamo occupati tram-ite facebook, stilando di volta in volta un resoconto di quanto veniva deliberato in CdI che veniva poi pubblicato sul gruppo del Liceo; quest’anno vorremmo fare lo stesso. Chiunque verrà in collettivo (si riunisce settimanalmente, NdR), avrà comunque la possibilità di in-formarsi in prima persona, di porre domande e sottoporre richieste.

Il Consiglio D’Istituto -abbreviato in CDI- è l’organo preposto a gestire le spese all’interno della scuola. Più specificamente il suo compito è di dare il consenso ( o il dis-senso) riguardo alle proposte che vengono di volta in volta presentate dai membri del consiglio, proposte che spaziano dal rinnovo del controttatto con la ditta fornitrice di stampanti e cartucce all’avvio di un inpor-tante progetto culturale. Il CDI non si oc-cupa di formulare le proposte, nè ha il di-ritto di modificarle, può solo dare o negare il consenso, quindi è di capitale importanza che i rappresentanti quando presentano una proposta diano anche completa documen-tazione di tutto ciò che la riguarda, cioè i costi, le ore impiegate, gli spazi e gli even-tuali esterni coinvolti.Il CDI è composto da:due rapprensentanti del personale ATA ( i nostri amati bidelli), quattro genitori, quattro studenti, otto pro-fessori e il Dirigente Scolastico.Il CDI si riunisce -più o meno- mensil-mente, di solito appena ci sono abbastanza proposte, di solito una decina. Si tiene alla sera e dura dalle (sigh) tre alle (doppio sigh) cinque ore, anche se con l’arrivo di un nuovo DS si può sperare che la tendenza ai Consigli D’Istituto che durano ere geologiche venga interrotta.Ora uno studente inesperto potrebbe chied-ersi: “ ma a me, giovane studente inesper-to, che mi frega delle questioni amministra-tive della scuola? Perché è importante che partecipino anche gli studenti?”Semplice, signorino “ ho il senso civico di un tubero ipogeo”, è importante per un mo-tivo.Il fatto che gli studenti abbiano diritto di voto nel consiglio della scuola che frequen-tano non è scontato. E’ il frutto di anni di fatica e scontri, che hanno portato lo stu-dente dallo status di semplice fruitore del-la scuola a sua parte attiva. Significa che lo Stato Italiano riconosce agli studenti il diritto-dovere di occuparsi del luogo e dell’isituzione in cui sono inseriti per gran parte della giornata. E’ la prova che è possi-bile per gli studenti vivere la scuola in modo più ampio rispetto alle sei ore di lezione, è la prova che anche noi possiamo fare la differenza.

Per iniziare due domande alle liste...

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Ciascuno di noi si è preso a cuore una specifica proposta che si impegnerà a portare avanti qualora venisse eletto.

Io sono Davide Longaretti di VE e personalmente vorrei portare avanti la proposta dello scorso anno della “giornata aperta”, che risultò molto ben riuscita e apprezzata all’interno della scuola; pertanto vorrei impegnarmi di nuovo su questo fronte, ancor più e meglio di quanto ho fatto lo scorso anno. Io sono Alessandro Guerra di 5C e già mi ero candidato l’anno scorso proponendo un gruppo di sostegno allo studio per i ragazzi di prima e di seconda. Quest’anno final-mente è partito, proprio la scorsa settimana. Mi assumo la responsabilità di questo progetto e degli eventuali ostacoli in cui potrà imbattersi durante l’anno. Io, Anna De Ponti di IV A, mi occuperei, invece, dell’orientamento in uscita e in entra-ta. Vorremmo invitare dei ragazzi universitari per farci raccontare la loro esperienza in modo diretto in incontri in orario extra scolastico o curricolare, magari inserendoli tra le proposte delle Plenarie; allo stesso tempo vorremmo creare un gruppo di ragazzi

che si rendano disponibili ad andare nelle scuole medie per raccontare concretamente il Carducci. Io, Caterina Lasi di VC, vorrei occuparmi di fornire la biblioteca di libri più recenti attraverso la collaborazione degli studenti che li presterebbero alla biblioteca per un anno in comodato d’uso. Ne ho parlato per questo con la prof.ssa Cazzaniga che si occupa della biblioteca e ci ha dato il suo appoggio anche per l’organizzazione di una serie di incontri in stile caffè letterario nel pomeriggio, durante i quali saranno coinvolti anche i professori. Io sono Livia Vignati di VC e la mia proposta riguarda l’apertura a scuola di una sportello dedicato allo studio all’estero. Mi piacerebbe portare una maggiore informazione per quanto riguarda il quarto anno all’estero, un’esperienza che ho fatto anch’io, ma anche riguardo alla possibilità di frequentare un’università all’estero tramite consigli pratici, come ad esempio quali sono i test da affrontare per iscriversi a un’università straniera, e incontri.

Ad ogni lista chiediamo di presentarsi e di chiarire, nello specifico, quali proposte vorrebbe portare avanti in CdI qualora i suoi candidati venissero eletti...

#1 L’ISTAnte

L’idea principale, per la quale abbiamo deciso di creare questa lista, è quella di coinvolgere gli studen-ti nell’attività del CdI tramite questionari che saranno proposti ogni mese ad ogni classe, con lo scopo di far emergere i progetti dei singoli studenti che senza di noi magari rimarrebbero solo idee; ci poniamo dunque come una sorta di tramite diretto.Da parte nostra, tuttavia, suggeriamo già alcune proposte. Vorremmo organizzare incontri con esperti es-terni alla scuola, magari contattati dagli stessi profes-sori del Carducci, che abbiano una cadenza mensile e che si tengano fuori dall’orario scolastico, per trattare argomenti che a scuola non vengono affrontati per una

#2 ment-a-list

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questione di tempo. Abbiamo già avuto la disponibilità, ad esempio, della prof.ssa Torretta, che ha contatti con do-centi universitari che insegnano nel campo della bioetica. La prof.ssa Gusmini ha già proposto di trattare tragedie o comunque opere che a scuola non sono previste dal programma, mentre la prof.ssa Cazzaniga ha suggerito incontri sull’attualità, in particolare sulla questione di Lampedusa. Il coinvolgimento dei professori è utile soprattutto in quanto possono riconoscere quali argomenti sono alla portata di noi studenti. Vorremmo inoltre coinvolgere la scuola in alcuni dei numerosi concorsi che Milano offre, formando dei gruppi di lavoro a seconda dell’ambito a cui si rivolge l’interesse degli studenti.Un’altra idea è quella di creare nuovi spazi espositivi usando le aule inutilizzate della scuola. Inoltre abbiamo intenzione di far approvare, nel POF dell’anno prossimo, un progetto già diffuso in altre scuole e chiamato “NHS Moon”, che prevede la simulazione di un congresso delle Nazioni Unite. Abbiamo anche dei contatti con una delle liste del Liceo Volta e ci piacerebbe portare avanti dei progetti insieme a loro. Dall’elaborazione dei questionari alla formazione dei gruppi di lavoro, l’impegno è ampio. Speriamo quindi in una collaborazione delle altre due liste per rendere il tutto più proficuo. Certo è soprattutto fondamentale coin-volgere la componente studentesca su cui proprio fa affidamento la nostra lista; infatti, non avendo alle spalle un gruppo di lavoro, com’è può essere ad esempio il collettivo, è indispensabile avere il sostegno di chi è realmente interessato. Non ha senso votarci il giorno dell’assemblea per poi disinteressarsi del nostro operato.

Le nostre proposte non hanno origine da un desiderio personale e non coinvolgono né interessano soltanto alcuni di noi ma sono piuttosto l’elaborazione di un’assemblea studentesca, il collettivo, e verranno

portate avanti tutte quante da coloro fra noi che verranno eletti. Considerando la politica di razionalizzazione dei progetti attuata dal CdI uscente in vista di un più accorto utilizzo dei fondi finanziari per via dei tagli che sta subendo anche la nostra scuola, pensavamo, come prima proposta, di procedere con una valutazione di quali tra questi progetti vadano mantenuti risultando come prioritari; a tale scopo riteniamo sia fondamentale che gli studenti, diretti fruitori di tali progetti, possano in primo luogo esprimere il pro-prio giudizio in merito, attraverso un questionario da utilizzare poi come parametro oggettivo per la valutazione dei singoli progetti.In secondo luogo, pensavamo di indire dei concorsi artistici di vario genere (arte, fotografia, letteratura) a cui potran-no partecipare liberamente tutti gli studenti. I lavori verranno poi presi in esame da una giuria che immaginiamo composta da studenti e professori del dipartimento scolastico in oggetto e per i partecipanti vincitori pensavamo a dei premi da elargire sotto forma di buoni bar finanziati dalla scuola (oltre alla gloria eterna!). I lavori, invece, ver-ranno tutti esposti durante la “Giornata dell’Arte al Carducci”, la nostra terza proposta.Si tratta, per l’appunto, di una giornata, prevista per fine anno, durante la quale vorremo adibire il cortile a uno spazio espositivo di tutti i lavori presentati durante l’anno e non solo: ci saranno musica dal vivo prodotta dalle band carducciane e piccole rappresentazioni teatrali, cosicché ognuno potrà dare sfogo alla propria creatività.Vorremmo portare ancora avanti la nostra collaborazione come scuola con Libera (l’associazione italiana contro le mafie, NdR), quest’anno attraverso la vendita dei prodotti provenienti dai beni confiscati alle mafie: noi ci occuperemmo di raccogliere le ordinazioni degli studenti passando di classe in classe e poi, con un banchetto posto all’interno o all’esterno della scuola, distribuiremmo i vari prodotti. In questo modo abbiamo la possibilità di sostenere in maniera concreta l’associazione.Pensavamo inoltre di chiedere per il ginnasio l’istituzione di 6 ore dedicate all’educazione sessuale; noi personalmente ci stiamo già mettendo in contatto con diversi consultori.Ancora, vorremmo creare una bacheca sulla quale ogni carducciano possa esprimere idee, proposte o critiche riguardanti la scuola in generale, sotto qualsiasi aspetto; le proposte verranno sottoposte all’attenzione del collettivo, dove si deciderà in che modo intervenire e, se sarà necessario, verranno portate anche in CdI. Naturalmente sarebbe ancora meglio se il singolo interessato portasse di persona il problema in collet-tivo, dove sarà affrontato di-rettamente dall’assemblea. L’idea, insomma, è quella di rendere il Carducci un luogo di democrazia diretta.Riproporremo nuovamente il cineforum, che già ottenne un discreto successo l’anno passato.Chiederemo, in fine, in CdI che sia predisposto un finan-ziamento per riorganizzare l’orchestra dei carduccianni, alla quale dev’essere gar-antita la supervisione di un maestro competente.

#3 Collettivo

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Emanuele Caporale, questo è il secondo anno che ti candidi con una lista separata dai due “filoni storici” del Carducci, perché? In che cosa non ti riconosci, cosa ti ha spinto anche quest’anno a non far parte né dell’una né dell’altra?Il motivo, sostanzialmente, è lo stesso dell’anno scorso. Io vorrei che gli studenti non si interessino solo del loro “pic-colo mondo quadrato”, come spesso avviene ed è avvenuto negli anni scorso: se ognuno si fa i fatti propri i progetti purtroppo non vengono portati avanti, se non da quei pochi che sono disposti a prendersene carico perché personal-mente interessati, con la conseguenza che i progetti vengono realizzati ma non al massimo della loro potenzialità. Ci si disinteressa abbastanza e questo secondo me non funziona. Ecco perché i nostri progetti partiranno principalmente dalle idee degli studenti: se essi non sono interessati, perciò, non ha senso che ci votino. Non mi sono associato al collettivo, per esempio, perché non ne condivido alcune modalità di operative e mi pare che il discorso valga in generale: loro di proposte buone ne hanno eppure non trovano un così alto riscontro. Il mio obbiettivo, tuttavia, non è mettermi contro agli altri gruppi ma far sì che gli studenti si sentano davvero coinvolti e si mettano in gioco.

L’ISTAnte, i vostri candidati hanno ciascuno una proposta che si son presi l’impegno di portare avan-ti; questo significa che le proposte di chi non verrà eletto verranno “dimenticate”?No. Chi non dovesse venir eletto rimane comunque a dare una mano e un sostegno ai candidati che en-trano in CdI; si cerca dunque di portar avanti in ogni caso tutte le proposte. E poi abbiamo senza dubbio intenzione di collaborare con le altre liste.

Sempre L’ISTAnte, avete intenzione di continuare a riunirvi come gruppo, dopo che qualcuno di voi ver-rà eletto, per riorganizzare le idee di volta in volta? Non esiste, infatti, un gruppo stabile che si riunisce a cadenza regolare all’infuori del gruppo lista...Questo dipende anche dalla natura delle varie proposte. Per esempio, per organizzare la “giornata

aperta”, che l’anno scorso era a tema e ci piacerebbe rimanesse tale, sarà necessario indire un’assemblea più ampia che coinvolga anche tutti quegli studenti che avranno voglia di contribuire con le proprie idee. Lo stesso vale per l’orientamento in uscita, nell’organizzazione del quale saremmo facilitati dall’aiuto di altri studenti in grado di con-tattare amici o conoscenti universitari disponibili a venire a parlare qui con noi al Carducci. E in ogni caso rimarrà sempre unito il gruppo formato da noi cinque per aiutare e sostenere il lavoro candidati eletti: è una responsabilità per tutto l’anno.

Eleonora Wieser, l’anno scorso ti sei candidata con una terza lista, “Madì”. Come mai quest’anno hai deciso di can-didarti con il Collettivo, cosa ti ha fatto cambiare idea?L’anno scorso mi sono candidata perché ero affascinata dall’idea di quest’esperienza, per capire un po’ come fun-zionassero il CdI, il sistema elettorale ecc. L’anno scorso mi sono detta “proviamo, se va male per l’anno prossimo almeno mi conoscono”. Poi, anche attraverso esperienze mie personali in altre organizzazioni politiche esterne alla scuola, ho capito che se c’è un problema si agisce dall’interno: se il collettivo è sempre apparso un ente per alcuni versi disorganizzato, ci stiamo impegnando ora dall’interno per ribaltare questa situazione.

Michele Spinicci, sei l’unico dei candidati in CdI uscenti a riproporsi quest’anno. È perché c’è un particolare progetto che vuoi portare avanti con continuità dall’anno scorso? Se non è così, perché hai deciso di ricandidarti?Ce ne sono tanti: sono tante le cose che siamo riusciti a fare, tante quelle che non siamo riusciti a fare. Anche se il mio dubbio princi-pale era “è giusto che una persona si candidi due volte?”, domanda lecita visto che si tratterebbe di essere eletti due volte su un arco di cinque, vista la proprio la natura della lista in cui sono, ovvero quel-la di un’assemblea, ho pensato che non avrebbe rappresentato una “presa di potere” ma piuttosto la mia volontà, per il secondo anno, di fare da portavoce per una comunità che spero sia il più ampia pos-sibile. Inoltre, come ho detto, ci sono progetti iniziati l’anno scorso che hanno bisogno di di essere portati avanti attraverso un lavoro ben articolato in più tempo.

Collettivo, ricordiamo che l’anno scorso, fra CdI e Consulta, i vostri candidati furono sette. Quest’anno in totale siete in quattro. È cam-biato qualcosa all’interno della politica del collettivo? Cos’è successo?All’interno di una scuola le persone si rinnovano di anno in anno e così anche i membri del collettivo. Inoltre, poiché il nostro obbiettivo è quello di concepire questa candidatura e l’eventuale ruolo in CdI come un ruolo di servizio alla comunità dei carducciani, non c’è un numero di candidati fissi che decidiamo a priori; bisogna che chiunque maturi la decisione di candidarsi possa farlo.