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marzo 2010 La Capitale si mette in moto Torna Motodays, imperdibile appuntamento per gli appassionati delle due ruote

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SPORT CLUB MAGAZINE MARZO 2010

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La Capitale si mette in motoTorna Motodays, imperdibile appuntamento per gli appassionati delle due ruote

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Sommario

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sommario6 Editoriale

La ricreazione è finita

10 PsicologiaIl mental coach

12 FocusPromozione turistica del territorioMorire d’OlimpiadiSistema tonico posturale

15 Cultura sportivaItalia-Germania 4 a 3, ritorna la partita del secolo

16 CoverMotodays 2010: quattro giorni di vera passione per i motociclisti

20 MaratonaIn memoria di Bikila

24 RugbyMai così vicini, mai così tanto amaroin bocca

28 Sci-orienteringOrientarsi nella neve

32 VolleyL’Italia è pronta per i Mondiali

36 Beach volleyRitorna a Roma il grande Beach Volley

38 VelaL’America’s Cup torna negli Stati Unitidopo 27 anni

40 OlimpiadiImmenso Zoeggeler

42 StatisticheItalia 5° tra le grandi nazionidello Sport

44 TennisRai Open 2010

46 SquashLo squash romano veste il Tricolore

50 PoloLuca D’Orazio e Rommy Gianni

54 Fiamme GialleAlessandro Pittin nella leggenda!

56 Calcio a 5Sports-marketing

58 Energie rinnovabiliLa Tecnologia del fotovoltaico al servizio dello sport e dei dilettanti

60 FitnessRitorna a Napoli SEBS - Fimes

62 Sport&Finanza66 Golf72 Roma Tuttincircolo82 Adidas league84 Napoli Tuttincircolo86 Fitness88 News

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Sport Club Editori srlvia Morlupo, 51 -00191 Romatel. 06 97600342fax 06 [email protected]

Direttore editoriale Luigi Capasso

Sport ClubAnno VIII - n. 57 - Marzo 2010Reg. trib. di Roma n. 591/2004 del 30-12-2004

Direttore responsabile Luigi Capasso [email protected]

Editorialisti Cecilia D’Angelo, Paolo Cecinelli, Franco Chimenti, Pino Capua, Alessandro Cochi, Paolo Del Bene, Daniele Popolizio, Tommaso Mandato

Hanno collaborato a questo numeroMatteo Cirelli, Carlo Stigliano, Silvia Pittelli, Marco Trozzi, Alessandro Morucci, Enrico Morucci, Roberto Cundari, Andrea Tranquilli, Andrea Cecinelli, Gianni Boninsegna, Luigia Latteri

Golf Simone SelliSport&Finanza Marcel VulpisRugby Andrea Cimbrico

Progetto grafico e ImpaginazioneAdversign [email protected]

Presidente Onorario Giuseppe Capelli

Pubblicità Adversign s.r.l.Davide CampanellaVia Morlupo, 51 - 00191 Romatel. 06 97600342cell. 335 [email protected]

Redazione NapoliSportform - Centro Direzionale Is. B/3 - Napolitel. 081 19562785 - fax 081 [email protected]

Stampa Plus Group s.r.l. - RomaFinito di stampare nel mese di febbraio 2010

Salvo accordi scritti o contratti di cessione di copyright, la collaborazione a questo periodico è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita. In nessun caso si garantisce la restituzione dei materiali giunti in redazione.

È vietata la riproduzione anche parziale di testi, grafica, immagini e spazi pubblicitari realizzati dalla Editrice Capasso s.r.l.

Sport Club è anche su

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di Luigi Capasso

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Editoriale

na delle incombenze,a discrezione se piace-vole o non, di noi ro-mani è quella di por-

tare a fare il giro delle sette chiesei nostri amici nordisti conosciuti inun villaggio Valtur o su una bar-chetta al largo del mare d’Egitto.L’ultimo pellegrinaggio lo feci conun mio amico di una cittadinabrianzola e soffermandoci estasia-ti a vedere le celeberrime meravi-glie dei Fori Imperiali, con una sim-patia che potete immaginare, gli in-dicai un piccolo sassetto coperto daun infelice arbusto e gli dissi in ver-nacolo: “Vedi, quello storicamentevale più di tutto il tuo Paese”... E,come diceva Totò, ho detto tutto…Terminate le chiacchiere, le iste-rie di massa, i proclami, gli imbo-nitori, il fatidico 5 marzo è vicino,la consegna al Coni dei dossier deiComitati di Venezia e Roma alla ri-sposta dei saggi alle famose settedomande è ormai alle porte. Saràpoi il CIO a valutarli. Nel frattem-po dai quotidiani del Nord Est esco-no articoli e dichiarazioni tesi a fa-re melina pretattica e a buttare an-cora una volta la palla sugli spaltiattendendo il fischio finale. RomaLadrona, il Coni è romano, Petruc-ci è della Lazio, il Palazzo delle Fe-derazioni, Italia ’90, i Mondiali diNuoto e via discorrendo. Penso cheper caldeggiare una seria candida-tura questi non siano gli argomen-ti giusti. L’Obiettivo è fin troppochiaro, buttarla sul giochino della

politica per distrarre l’attenzionesulla fattibilità di un progetto olim-pico che non può desimersi dal con-siderare l’attuale impiantistica spor-tiva di una città e la reale attuazio-ne di una futura. A parte il fatto chesul logo di Venezia 2020 non c’ènessun richiamo al Tricolore e giàquesto, per me, dovrebbe essere ilmotivo per bocciare la candidaturae poi, leggendo tra gli articoli pub-blicati dai media, ci si rende contoche è un progetto che va a ledere,o sotto interpretazione, la cartaolimpica che dice chiaramente chele gare debbano essere disputate inuna sola città. Nonostante questo ilsindaco-filosofo Massimo Cacciaridichiara alla stampa che imprendi-

tori del Nord del calibro di Benet-ton, Del Vecchio, Stefanel e tanti al-tri sarebbero già pronti ad accollar-si miliardi di euro di investimentiper supportare il sogno olimpico.Roma, intanto, è già partita a mil-le senza perdere un attimo di tem-po. Abbiamo già ammirato il pro-getto del Villaggio Olimpico a Tordi Quinto con le sue mille sfaccet-tature per coinvolgere a pieno re-gime il Tevere e le meraviglie di unaRoma millenaria. Già individuata lacifra da stanziare per avviare legrandi infrastrutture per le opere dimobilità che, secondo i primi cal-coli del Campidoglio, si aggiranosui 300 milioni: 60 milioni per col-legamento Prati Fiscali e Olimpica,

21 milioni per allargamento PinetaSacchetti, 10 milioni per nuovosvincolo Cristoforo Colombo-Vaidell’Oceano, 115 milioni per pontedei Congressi sulla Roma Fiumici-no, 100 milioni per l’unificazione divia del Mare e via Ostiense: nel 1960furono spesi 64 miliardi di lire, 31per il Leonardo da Vinci, 6,5 per le1343 residenze del Villaggio olim-pico ( il quartiere INCIS), 7 per labonifica delle baracche, 13 per larete stradale, 5 per i collegamentitra nord e sud di Roma. Chiaramen-te briciole in confronto ai numeriche si dovranno spendere per la Cit-tà olimpica, nel 2004 Atene 11 mi-liardi di Euro, mentre Pechino ad-dirittura 33. Inoltre, con una ceri-

La ricreazione è finitaU

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monia solenne, si sono già riunitiin un’associazione gli industrialicapitolini pronti ad affiancare ilComitato organizzatore (ultimo adaderire Unicredit con Profumo).Non ci resta che attendere il timingdei nostri sogni: i primissimi diMaggio sarà ufficializzata la cittàitaliana che poi dovrà attendere fi-no al 2013 per capire se il propriolavoro potrà essere premiato conl’assegnazione. Nel frattempo go-diamoci le celebrazioni di Roma60a cinquant’anni dai Giochi. Comi-tato preseduto dall’ex sindacoFranco Carraro, ne farà parte Giu-lio Andreotti, ai tempi presidentedel Comitato organizzatore. Anchequi il programma è tanto affasci-nante quanto ambizioso. Prevedeinterventi nei luoghi-simbolo cheospitarono le gare e negli impian-ti realizzati per ospitarle tra i qua-li viale Tiziano, il palazzetto e laFontana della Sfera del Foro Itali-co. Tra convegni, dibattiti, mostre,Natale di Roma e francobolli, ilclou si avrà il prossimo 11 settem-bre quando al Circo Massimo ver-rà organizzato un Concertone amezzo secolo e un giorno dall’im-presa dell’etiope Abele Bikila. In-somma, Roma Olimpica guardan-do indietro e già avanti a Venezia.

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13 Ostia

Le 7 domande del CIO

Il dossier che l’amministrazineAlemanno deve presentare alConi per convincere il Cio cheRoma sia più adatta di Veneziaad ospitare i Giochi, contiene le risposte a 7 domande del Comitato Internazionale,che sono:

1 Perchè volete candidareRoma?

2 Chi vi appoggiapoliticamente?

3 Dove sono i finanziamenti?4 Quali e dove sono le strutture

che ospiteranno i Giochi?5 In quale aree della città si

concentrano le Olimpiadi?6 Qual è la forza ricettiva della

città?7 In che stato versa la Capitale.

E sul piano della sicurezza?

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del prof. Daniele Popolizio Mental CoachResp.le “Progetto Europeo sullo Sport”,Direttore Generale CENPIS

ono cresciuto conmio padre come mae-stro professionale. IlProf. Antonio Popo-

lizio mi ha insegnato molto, for-se quasi tutto.Poi, come dovrebbe essere un po’per tutti nella vita, ti capita di no-tare altre cose, di provare a scopri-re ancora di più, per perfezionarequello che già ti propongono.Si chiama spirito d’innovazione,inventiva, creatività.Ebbene questa dimensione psico-logica è fondamentale per l’atle-ta di alto livello, perché lo puòcondurre non solo a costruire so-luzioni nuove, ma anche a vede-re le gare, gli allenamenti, le di-namiche dello sport, da un altropunto di vista. L’ho chiamata “Psi-cologia della Visione” e l’abbia-mo messa a punto con la Com-missione Scientifica dell’UnioneEuropea di Bruxelles in oltre 7 an-ni di studi internazionali.Attraverso l’invenzione della or-mai famigerata “Tecnica dell’Im-buto” e la definizione di una ve-ra e propria “Filosofia della com-petizione”, abbiamo potuto rea-lizzare la prima preparazione psi-cologico - manageriale applicataallo sport. Una preparazione sta-gionale che non solo accompagna

l’atleta in tutte le fasi della co-struzione della performance, mapermette di “vivere” con lui tuttala dimensione sportiva, dalla vi-ta più personale a quella pretta-mente sportivo – professionale.Questa preparazione esclusiva, dicui hanno potuto usufruire atletiimportanti, poggia sul principiodella gestione avanzata dellostress. Non più inteso come feno-meno negativo o da temere, mada ottimizzare per dare di più.Quando conta di più.È la creatività dunque, quella chevediamo nuovamente trasparirenelle gestualità di Carolina Kost-ner, a permettere di esprimeremolto del nostro potenziale laten-te. Un potenziale il più delle vol-te frenato, bloccato. Ecco questa è la differenza fon-damentale dei nostri studi, dellenostre metodiche di preparazio-ne, del nostro nuovo ruolo socia-le. Il Mental Coach nasce per que-sto. Lo abbiamo edificato sulle ce-neri di altre figure professionaliproprio per correggerne i limiti eallargarne le sfere d’azione. Il Mental Coach, di cui ho il pri-vilegio di rappresentare il PrimoEsponente Europeo riconosciutocon diploma di merito, è una fi-gura che esiste solo negli USA, in

Europa non c’era ma presto di-venterà una scuola vera e propriadi formazione. Il Mental Coach è un coach paral-lelo al Technical Coach, all’alle-natore. È una persona altamentespecializzata che si occupa di Ri-sorse Umane, sia attraverso me-todiche psicologiche che attra-verso metodiche di managementdelle Risorse Umane. È un “Ma-nager delle Risorse Umane”, leprepara ad esprimere il potenzia-le, se occorre lavora sulle sue “zo-ne critiche”, in altre parole è unmoderno chirurgo e capo –staff.I suoi collaboratori sono gli psi-cologi, dello sport e non, sono icoach, i motivatori. Le sue fun-zioni si esplicano attraverso il

rapporto continuo con l’atleta,ma anche con il suo manager, lostaff medico, lo staff tecnico. Èuna figura definita “Top Profes-sional” che mira a ottimizzare ilrendimento umano, individuale edi team. E a creare e far evolve-re le sinergie con gli staff appun-to tecnici e medici, ovviamenteanche attraverso l’affiancamen-to dello staff che dirige.Tecniche di management, tecni-che di comunicazione evoluta etecniche psicologico – psicotera-peutiche: questi gli ingredientivincenti, gli strumenti esclusivi,di questa nuova figura che ungiorno permetterà a sempre piùpersone di…raggiungere i proprilimiti. E superarli.

Psicologia

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Il mental coachL’evoluzione di una figura professionale di alto profilo per il superamento dei limiti

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di Cecilia D’AngeloDirettore AGEN Sport AgenziaRegionale per lo Sportdella Regione Lazio

Focus

uante persone sispostano ogni anno,mese o week endper assistere ad

eventi sportivi di grande o pic-colo livello? Quante imbraccia-no racchette, mazze da golf o gliscarponi e si muovono per rag-giungere destinazione dove pra-ticare il proprio sport preferito?Questa è la domanda che si è po-sto l’Assessore allo Sport dellaRegione Lazio Giulia Rodano eche Agensport, in collaborazio-ne con il Corso di Studi inScienze Motorie dell’Universitàdi Tor Vergata ha raccolto, dan-do vita al progetto “Sport, turi-smo e impatto sul territorio. Ilvalore economico di un eventosportivo”. L’obiettivo è quello diconoscere un dato che molti ipo-tizzano, commentano, attorno alquale si elaborano congetture,ma che forse nessuno conoscechiaramente.Si tratta di ‘turismo indotto dal-lo sport’ perché la tipologia delturismo sportivo in senso stret-to è soltanto la punta di un ice-berg di una più generale mobi-lità territoriale internazionale.

E’ pacifico che le risorse natu-rali ed artistiche di un territorionon possano, da sole, bastare adattrarre turisti. Gli Enti e tuttigli attori che si fanno promoto-ri del territorio, hanno la neces-sità di individuare e svilupparenuove forme e nuove risorse pergarantirsi una maggiore compe-titività. Il grande evento sembramuovere grandi flussi turisticied in particolare la manifesta-zione sportiva risulta essere uneccezionale strumento di mar-keting territoriale. Ma, pur esistendo in letteraturadiverse ricerche e analisi svolteex ante in occasione della pro-grammazione di un evento spor-tivo, si tratta per lo più di proie-zioni sulla base di risultati atte-si spesso con la funzione di pro-mozione della manifestazionestessa.Diversamente scarseggiano datilegati al post evento che offranoun quadro completo e ampio del-l’effettivo impatto economico chesi è avuto sul territorio che haospitato la competizione.L’obiettivo del progetto è quin-di studiare gli impatti economi-

ci, sociali e culturali degli even-ti sportivi a Roma e nel Lazio al-lo scopo di fornire una base in-formativa ai policity maker per-ché prendano motivate decisio-ni all’interno di una più ampiastrategia di sviluppo turistico lo-cale. Per questo motivo nella ri-cerca è stata coinvolta anchel’AT Lazio (Agenzia Regionaleper la Promozione Turistica diRoma e del Lazio).L’obiettivo sarà quello quindi diricercare e raccogliere in manie-ra organica e facilmente consul-tabile i dati relativi ad alcunemanifestazioni sportive promos-se nella nostra Regione nell’ul-timo anno sia di grandi dimen-sioni che piccolissimi. Entrandonel dettaglio si vuole sapere nonsolo il numero, ma le caratteri-stiche, le motivazioni e soprat-tutto poi l’impatto economicoche deriva da questo movimen-to e l’eventuale promozione sulterritorio di un determinatosport.Innanzitutto c’è chi lo sport losegue da spettatore e chi invecelo pratica. In entrambi i casi c’èrilevanza ai fini numerici, ma

sono diverse le ricadute.Occorre però considerare le pre-senze degli allenatori, degli ac-compagnatori, dei familiari perquantificare con precisione ilnumero di persone che si sonorecate in una località per segui-re o partecipare a quel datoevento. E’ utile per esempio an-che il dato di spesa effettuatanelle strutture ricettive delle lo-calità sede dell’evento, che han-no particolare rilevanza soprat-tutto nel caso si tratti di paesidi piccole dimensioni; si trattainfatti del valore aggiunto datoall’evento dai cosiddetti servizicollaterali.L’impatto turistico dovrà ovvia-mente essere confrontato con laspecifica realtà territoriale e conil singolo evento.Un monitoraggio più approfon-dito e preciso potrà poi svilup-parsi in una seconda fase di ri-cerca che segua il movimentodel turista che si sposta per as-sistere ad un evento e quellodello sportivo che si sposti perpraticare la propria attività a li-vello agonistico o anche soloamatoriale..

Lo sport come promozioneturistica del territorio

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l tragico incidente ac-caduto a Vancouverin Canada, pone nuo-vi interrogativi sulla

sicurezza degli impianti sportivi.A poche ore dalla cerimonia diinaugurazione delle Olimpiadi in-vernali 2010, sulla pista di slitti-no, il georgiano Nodar Kumari-tashvili perdeva la vita in un im-patto violentissimo con il palo disostegno dell'impianto. L'inchiesta ufficiale condotta dal-la Federazione internazionale del-lo slittino (FIL) e dal Comitato or-ganizzatore dei Giochi (Vanoc)ha assolto la pista: la tragedia èstata provocata da un errore del-l'atleta, che non sarebbe riuscitoa correggere la traiettoria per-dendo il controllo dell'attrezzonella fatale curva 16.Alcune dichiarazioni del presiden-te della (FIL) Joseph Fendt, però,contrastano con la versione uffi-ciale: la velocità massima dovevaessere di 137 km/h mentre quellaregistrata era superiore di quasi 20km/h. pertanto se il tracciato si èrivelato troppo veloce è logicopensare ad un errore di progetta-zione. Il fatto che numerosi atletidurante le prove fossero usciti dipista e comunque avessero avutoproblemi durante la discesa, con-ferma i rischi legati all'impianto.Ci si chiede anche come mai, non-ostante la Federazione abbia di-chiarato che il povero atleta geor-giano sia rimasto vittima di un suograve errore e che quindi si possaparlare di fatalità, dopo l'inciden-

te si sia provveduto ad attuare del-le modifiche al fine di evitare unnuovo episodio “così ecceziona-le”: le protezioni sono state alza-te ed è stato modificato il profilodel ghiaccio e si discute anche deldislivello tra partenza ed arrivoche doveva essere di 149 m. e cheinvece sarebbe di 152.Eppure lo Sliding Centre diWhistler è stato presentato comemodello di riferimento mondia-le per lo sviluppo dello sport dal-la Stantec, la compagnia che harealizzato l'opera.

A questo punto mi chiedo se ilprocesso mediante il quale si mi-sura o si stima un rischio sia sta-to valutato adeguatamente.Usando la logica di un processoche in economia è conosciuto co-me “risk management”, forse sisarebbe potuta evitare questa tre-menda disgrazia. In un piano diazione a rischio, in genere si do-vrebbe stabilire il contesto, iden-tificare i rischi, analizzarli, valu-tarli, controllarli.“Controllare i rischi” significa pro-gettare una fase di preparazione

ed approvazione del piano diazione e una fase di esecuzione,controllo e modifica del piano.La gestione del rischio è però unprocesso soggetto ad aggiorna-menti e che non si conclude nel-l'identificazione iniziale del ri-schio stesso. In altre parole io cre-do che fare un passo indietro qua-lora ci si accorga che la posta ingioco è troppo alta, sia dovero-so: non vorrei che l'eccessivaspettacolarizzazione di un even-to, possa far passare in secondopiano il valore della vita umana.

di Pino CapuaConsulente per il Sindaco

per le politiche sportive del Comune di Roma

Focus

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Morire d’Olimpiade

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Sistema tonico posturale ed attività sportiva

esecuzione di ogni mo-vimento è il risultatodell’integrazione delgesto volontario e di

tutte le continue correzioni postu-rali involontarie necessarie al man-tenimento dell’equilibrio.Il compito del sistema posturale èquello di consentire all’uomo lastabilità posturale, sia in staticache in movimento, adattandosi aicontinui cambiamenti ambienta-li. L’uomo lotta contro la gravitàper mantenere la stazione erettae si oppone alle forze esternemantenendo l’equilibrio nel mo-vimento. Il sistema tonico postu-rale ha dei sensori che danno alcervello il segnale percepito. Que-sto viene elaborato dando una ri-sposta motoria. I principali “sen-sori” sono: gli occhi, i denti e l’ar-ticolazione temporo-mandibola-re, i piedi e l’apparato vestibola-re (orecchio interno). Ovviamen-te ogni perturbazione ad uno diquesti sensori ha come effettoun’errata informazione al cervel-lo con una risposta conseguente.Nel sistema posturale è fondamen-tale il ruolo che a volte il nostrocorpo assume in “ difesa” di fron-te al dolore o errate informazioni

che arrivano da alcuni distretti. Unesempio, può essere un incongruoappoggio dei piedi che, nello spor-tivo, è spesso causa di problemiascendenti a carico delle ginocchiao delle anche. Anche un’incongrua occlusionedentale, può provocare dolori aimuscoli della masticazione (cefa-lea) o dell’articolazione temporo-mandibolare (click). Situazioni posturali scorrette com-promettono la componente piùimportante dell’attività muscola-re: la forza. Per quanto riguarda

l’attività sportiva è quindi fonda-mentale avere un sistema tonicoposturale in equilibrio proprio perevitare spiacevoli inconvenientimuscolari.E’ importante per chi fa attività dibase rivolgersi a strutture sportivedi alto livello con istruttori quali-ficati, in grado di seguire le variesedute di allenamento.Chi svolge attività agonistica, in-vece, deve “ascoltare” il propriocorpo ed eseguire con frequenza se-dute di ricondizionamento musco-lare attraverso esercizi opportuni e

soprattutto fare stretching dopoogni allenamento.E’ dimostrato che una postura cor-retta è sicuramente vantaggiosa: ildispendio energetico è minore co-sì come sono meno traumatizzatele strutture osteo-articolari, men-tre, al contrario con una posturascorretta aumenta il rischio perl’apparato muscolo-scheletrico conripercussioni anche sulle articola-zioni ed i tendini.In caso di traumi o situazioni cro-niche la chirurgia è d’elezione ma,dove sopraggiungono risentimen-ti muscolari, tendinei o articolari,dopo aver fatto le opportune valu-tazioni diagnostiche presso medicispecialisti, è opportuno riprogram-mare la propria muscolatura.In alcune situazioni sono necessa-rie solette, bite, visita oculistica odotorinolaringoiatrica.Oggi esistono centri di Medicinadello Sport altamente qualificatiche danno una risposta a quantoho scritto attraverso professionistie sistemi diagnostici di ultima ge-nerazione ed è, a mio avviso, il si-stema migliore per svolgere attivi-tà sportiva in sicurezza e tranquil-lità riducendo al minimo il rischiodi danni da allenamento incongruo.

Focus

L’

del Prof. Dott. Marco Zilia Bonamini PepoliDocente in AFS pressoUniversità degli Studi di Roma Foro Italico

“Il sistema posturale è un sistema automatico. L’uomo non ne ha alcuna coscienza e non ne parla” (Gagey 1977)

Per quantoriguarda l’attivitàsportiva è quindifondamentaleavere un sistematonico posturale in equilibrioproprio perevitare spiacevoliinconvenientimuscolari.

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l 19 Giugno 1970 tut-te le televisioni d’Ita-lia ronzavano e grac-chiavano su quella che

ancora oggi è considerata una del-le più belle partite della storia delcalcio. Italia e Germania, da quelmomento rivali per sempre, trasfor-marono quella gara in leggenda. Per capire l’impatto che ha avutoquella partita, definita in seguito“la partita del secolo”, basta pen-sare che era una semifinale. Soli-tamente si mitizzano le finali dicalcio, una bruciante sconfitta oil tetto del mondo; i calci di rigo-re, il 90° minuto che si avvicina.

Ma quella partita, per intensità,passione, emozioni, rocambole-schi ribaltamenti di risultato, nu-mero di gol, è stata la partita idea-le, quella che più di un appassio-nato di calcio ha definito la par-tita perfetta. Ancora oggi nelloStadio Azteca della Città del Mes-sico c’è una targa che ricorda eonora le due formazioni. L’atmo-sfera creatasi attorno al match èstata secondo me descritta congrande abilità dal giornalista An-tonio Ghirelli che scrisse:“L'eco dell'avvenimento fu enor-me. I tifosi messicani decisero sudue piedi di murare una lapide al-

l'esterno dello Stadio Azteca pereternare una partita che avevaesaltato il gusto latino-america-no per lo spettacolo e la battaglia.Un banchiere italiano, che segui-va la partita per televisione aMontevideo, cadde fulminato daun infarto. In Italia oltre trentamilioni di appassionati (...) rima-sero incollati davanti al video,sebbene fosse mezzanotte passa-ta. Molti andarono a coricarsi,sconsolati, quando Schnellingeraprì il fuoco nei tempi supplemen-tari, ma alla rete di Burgnich unurlo lanciato in centinaia di case(...) e l'esito finale della pugnaspinsero migliaia di appassionatinelle strade e nelle piazze... “Oggi nel 2010 tutto questo splen-dido sfavillio di onori e di entusia-smo è scemato, soprattutto in Ita-lia. Qualche giornalista a volte ci-ta la fatidica “Italia - Germania 4a 3”, ma rimane solo un partitatroppo lontana, adatta alla tv inbianco e nero. E’ un peccato averenelle propria storia e nel propriodna sportivo un così alto esempiodi prestazione di squadra, e non es-sere capaci di tenerselo stretto an-cora adesso. Tutte quelle “vecchieglorie”, come le chiamano in Ita-lia, che io preferisco chiamare“LEGGENDE”, come si usa nellosport professionistico negli StatiUniti d’America. Dovrebbero esse-re una risorsa educativa preziosa,da consultare e da portare all’at-tualità. Soprattutto per tutti quelliche nel ’70 ancora non c’erano. Quando oggi lo sport ci delude e simacchia di gravi colpe, sappiamoche se vogliamo ricominciare ab-biamo dietro le spalle tesori unici.

Quando al 6° minuto del secondotempo supplementare Rivera segnòil quarto gol Italiano, non solo siconcluse una stupenda partita, maquelle due grandi squadre fecero alcalcio del futuro un regalo inesti-mabile. Alla luce di questo, il Mo-vimento dell’Etica e Cultura nelloSport, ha organizzato, durante lamattina del 18 Marzo 2010 pressol’Acqua Acetosa, la Giornata del-l’Etica Sportiva, rivolta agli alunnidella Scuola Secondaria di PrimoGrado delle Regioni: Lazio, Cam-pania, Abruzzo e Marche, patroci-nata dal Coni, dal Cip e dalla Fe-derazione Italiana Giuoco Calcio. Durante questa giornata i ragazzipotranno giocare “allo sport” in 5discipline sportive: Calcio,Basket,Volley, Hockey e Golf.Alla fine della giornata le Scuoleche avranno totalizzato più pun-ti ,per ogni Regione,verranno no-minate Campioni Regionali di Eti-ca nello Sport 2010, vincendo l’e-quivalente di 500 euro in mate-riale sportivo.Come tutor di quest’evento sonostati scelti proprio loro, le “LEG-GENDE” di cui parlavamo prima. Inazionali di Messico 70, che hannoemozionato l’immaginario colletti-vo di una Nazione intera, una Na-zione che per la prima volta scen-de in piazza e festeggia. Quelli diItalia Germania 4 a 3, in quella chetutti considerano la madre di tuttele partite di calcio. Proprio loro sa-ranno ancora una volta chiamati arappresentare un valore etico. E ad un paese che troppo spessodimentica, vogliamo far rivederequella vecchia partita, mai attua-le come oggi.

di Paolo Del Bene Docente del Corso di Laurea

di Scienze MotorieUniversità Tor Vergata

Cultura sportiva

Italia-Germania 4 a 3,ritorna la partita delsecolo nel segnodell’etica

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traordinariamente, in un momen-to delicato per l’economia mon-diale e per il settore motociclisti-co, il Salone Moto e Scooter del

Centro-Sud Italia si conferma in netta cresci-ta rispetto all’anno del debutto ed è pronto adospitare il “popolo” delle due ruote in uno spa-zio espositivo ancora più grande. Tante le ini-

ziative che caratterizzeranno il ricco program-ma degli eventi di un’esposizione che avrànell’area esterna e nelle aree tematiche i suoipunti di forza.Fuori dai padiglioni, infatti, i visitatori avran-no la possibilità di sfruttare al meglio l’arri-vo della primavera, salendo in sella alle no-vità del mercato negli spazi riservati ai demo

ride ed assistendo alle tante gare in program-ma sulla pista di Motodays mentre all’inter-no grande attenzione sarà riservata a tutti isettori delle due ruote: dai caschi all’after-market, passando per gli scooter, le custom el’usato, ogni settore motociclistico avrà il suospazio dedicato. Di seguito qualche gustosaanticipazione.

Sdi Enrico Morucci

Motodays 2010:quattro giorni di vera passione per i motociclisti

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Quattro padiglioni da 10.000 mq ognuno faranno da splendido palcoscenicoall’edizione 2010 di Motodays, in programma dall’11 al 14 marzo alla Fiera di Roma.

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LA SCUOLA MINICARMotodays, in collaborazione con ASGS (Asso-ciazione Sportiva Guida Sicura), organizzerà ilprimo corso gratuito di Guida in Sicurezza perminicar dedicato ai giovani. Teatro dell’even-to sarà l’area esterna ai padiglioni di Motodays,che verrà attrezzata con birilli, tubi di irriga-zione e diffusori d’acqua pronti a simulare unpercorso con scarsa aderenza. Gli allievi po-tranno così sperimentare la nuova Guida in Si-curezza, imparando a gestire i veicoli nelle nor-mali condizioni di marcia e nelle situazioni diemergenza con esercizi di base. Alla fine delcorso, poi, gli stessi ragazzi riceveranno un at-testato di partecipazione. www.asgsitalia.it

WOMAN ACADEMY HARLEY-DAVIDSONMolto atteso anche il corso gratuito organiz-zato da Harley-Davidson Italia, che metteràa disposizione alcuni modelli della sua gam-ma per avvicinare al mondo delle due ruotechi non ha mai guidato una moto. In pro-gramma, nell’area riservata al Marchio ame-ricano ed esterna ai padiglioni, un corso ba-se riservato alle donne e ai principianti ac-compagnati da qualificati istruttori, utile perapprendere i primi rudimenti di guida su stra-da. www.harley-davidson.com

LE MOTO DEL PASSATOGrandi protagoniste di Motodays saranno lemoto di una volta. In collaborazione con ilMotoclub Yesterbike e con alcuni tra i mag-giori collezionisti italiani saranno allestite lemostre dedicate alle due ruote di ieri. La pri-ma sarà riservata alle moto che hanno fattola storia della regolarità degli anni ’50-’70

mentre nella seconda sfileranno in “passerel-la” le stradali di successo degli gloriosi anni’70. www.yesterbike.it

L’AREA QUAD FMIA Motodays ci sarà spazio anche per i quad.Grazie ad un nuovo accordo raggiunto con laFederazione Motociclistica Italiana, in un’a-rea esterna attrezzata e gestita dal ComitatoQuad FMI, i visitatori del Salone romanoavranno la possibilità di provare gratuitamen-te e in tutta sicurezza l’emozione della guidaa quattro ruote. Una nuova, importante ini-ziativa promossa da FMI e Motodays, che per-metterà al pubblico della Fiera di Roma di av-vicinarsi a una delle specialità del fuoristradadi maggior successo.www.federmoto.it/home/sport/quad.aspx

LO SPECIALE IN CHIARO SU MOTO TVLo spettacolo di Motodays andrà in onda suMoto Tv (canale 237 di SKY) attraverso unospeciale quotidiano trasmesso in free visione in differita di un giorno e dedicato alle no-vità del mercato 2010, alle esibizioni, alle ga-re dell’area esterna e alle iniziative speciali.Dallo studio televisivo realizzato all’internodello stand di Moto Tv, i conduttori lance-ranno servizi esclusivi, interviste ai protago-nisti e approfondimenti sulla seconda edizio-ne del Salone Moto e Scooter romano. Perl’occasione Moto Tv lancerà ufficialmente lanuova programmazione, ricca di contenuti li-ve ed altre importanti novità. www.mototv.eu

IL 1° CORSO ASSOBIKEIn collaborazione con l’associazione Assobi-ke (formata da alcune tra le più importanti

LO SPETTACOLO DI CHRIS PFEIFFER

In collaborazione con BMW MotorradItalia, arriverà a Roma per ilMotodays 2010 il re degli stuntmen,Chris Pfeiffer. Il 40enne tedesco,vincitore di quattro campionatimondiali ed europei di “stunt riding”è tra i più apprezzati freestyler delpianeta e si esibirà nell’area esternadella Fiera di Roma sabato 13 edomenica 14 marzo, in sella alla suapersonalissima BMW F 800.www.chrispfeiffer.com

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aziende italiane produttrici e distributrici dicomponentistica per moto) gli iscritti avran-no la possibilità di seguire un corso teoricosul montaggio e l’utilizzo del materiale mes-so a disposizione delle aziende. A tenere lelezioni saranno i tecnici di Bitubo, Carat Chia-ravalli, Matris, Mivv, e DimSport Technologyche metteranno al servizio degli iscritti al cor-so tutta l’esperienza accumulate seguendo i

campioni della Velocità sulle piste di tutto ilmondo. www.motodays.it/index.php?id=193

I BANCHI PROVAProprio la DimSport Technology, una delleaziende associate alla Assobike, porterà allaFiera di Roma i suoi truck e metterà a dispo-sizione dei motociclisti due banchi prova peri rilevamenti. Un’occasione da non perdereper i più “smanettoni”, che avranno la pos-sibilità di perfezionare la messa a punto deiloro mezzi.www.motodays.it/index.php?id=354

I FOCUS SU ASSICURAZIONI E SICUREZZAGrande attenzione sarà riservata anche ai set-tori di interesse pubblico come le assicura-zioni e la sicurezza. Confermato per il 2010il convegno “Il fare della sicurezza stradale”,che l’anno scorso riscosse un enorme succes-so e che per la prossima edizione si trasfor-merà in un vero e proprio talk-show, con lapartecipazione di ospiti d’eccezione. Il se-condo appuntamento riguarderà la guida sustrada: “L’istruzione dei guidatori” sarà unconvegno/talk-show nato con l’intento di

mettere a confronto differenti esperienze intema di preparazione dei guidatori delle dueruote mentre un terzo focus farà il punto sul-le assicurazioni, sulle polizze e sui relativi co-sti di “copertura” delle moto. I dettagli suwww.motodays.it

IL CONVEGNO SULLA SICUREZZA IN PISTA La moto tra mobilità e sport, a confronto conla strada e tutto quel che ne deriva in termi-ni di sicurezza attiva e passiva. Questa la li-nea guida del convegno “La pista come labo-ratorio”, organizzato dal Gentlemen’s MotorClub di Roma e in programma nei giorni diMotodays 2010. La necessità di conoscere ilmezzo e i propri limiti, una preparazione fi-sica che, nella guida esasperata, permette dimantenersi lucidi e nell’ambito quotidianoconsente una limitazione dei traumi, signifi-ca avere consapevolezza e salvaguardia del-la vita propria e degli altri. Per questo mo-tivo da parte del GMC (impegnato quotidia-namente nella mobilità urbana e nell’orga-nizzazione di eventi agonistici) nasce l’esi-genza di diffondere la cultura della moto at-traverso eventi come Motodays.

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I CAMPIONATI E TROFEINei giorni di Motodays, sulla spettacolare pi-sta realizzata nell’area esterna ai padiglioni sisfideranno i protagonisti della prima tappastagionale di Campionato Italiano MinibikeCross, organizzato dalla FX Action (www.fxac-tion.it). Tra le sfide in calendario per il week-end romano anche quelle dedicate al TrofeoSupermoto, al Trofeo Minibike Motard e alTrofeo Quad Motard. Tutta da vedere, inoltre,la gara organizzata dal MC Racing Terni e ri-servata ai Maxiscooter (www.trofeomaxiscoo-ter.it), che regaleranno ai visitatori un “anti-pasto” della stagione agonistica 2010.

LA CITTA’ DELLE CUSTOMIn collaborazione con la rivista Low Ride(www.lowride.tv), sarà presentato a Motodaysil Bike Show: un’area espositiva di quasi 500mq dove saranno esposte numerose custome chopper selezionate dalla redazione delmensile diretto da Giuseppe Roncen. Previ-sta la presenza di uno dei più apprezzati cu-stomizer europei, il tedesco Marcus Walz,42enne di Heidelberg che porterà alla Fieradi Roma alcune delle sue ultime “creature”.

LE FOTO PIU’ BELLENei padiglioni di Motodays sarà allestita an-che una mostra fotografica dedicata al mon-do racing: organizzata dall’agenzia Zac S.r.l.,sarà caratterizzata da decine di immagini fir-mate Zac e Milagro e scattate sulle piste ditutto il mondo da Gigi Soldano, Tino Marti-no, Fabrizio Porrozzi e Stefano Taglioni: pro-tagonisti della mostra, infatti, saranno i pi-loti della MotoGp, del Superbike World Cham-pionship, del Motocross MX1 e del Campio-nato Italiano Velocità. www.studiozac.netwww.photomilagro.com

GLI ORARI D’APERTURA DI MOTODAYS 2010

Giovedì 11, venerdì 12 e domenica 14 marzo: dalle 10:00 alle 20:00Sabato 13 marzo: dalle 10:00 alle 21:00

PREZZI D’INGRESSO

Ingresso Intero: Euro 15,00 Ingresso Ridotto: Euro 12,00 (Tesserati FMI e tesserati Motoraduni.org su presentazionetessera e tutti coloro che presentano il coupon ingresso ridotto).?I tesserati Club "AMICI DI MOTOCICLISMO" potranno usufruire di un ingresso omaggio afronte dell'acquisto di un biglietto intero.Ingresso gratuito: militari, forze dell’ordine (in divisa), bambini fino ai 12 anni e disabilicon un accompagnatore Pacchetto Gold: euro 25,00 acquistabile tramite Call Center 892 982 e comprensivo di:un biglietto open valido per tutto il soggiorno del visitatore, un biglietto ATAC Big validità24 ore dalla timbratura, mappa ATAC della mobilità, una mappa monumentale di Roma,una copia del “Suggeritown Agis” (eventi e spettacoli del mese) più offerta spettacoli edeventi last minute e un voucher servizio ristorazione interna alla Fiera.

Chi acquista un biglietto intero presso le biglietterie di Motodays il giovedì 11 marzo, hadiritto ad entrare gratuitamente un secondo giorno a scelta nei giorni di manifestazione.Il coupon Ingresso omaggio non è valido la domenica.

Biglietti in prevendita con accesso riservato e ingresso per 2 giorni al prezzo di unosu www.listicket.itChi acquista il biglietto in prevendita avrà diritto ad entrare gratuitamente un secon-do giorno a scelta nei giorni di manifestazione.

BIGLIETTERIE

Le biglietterie di Motodays sono situate all’ingresso Nord e all’ingresso Est.

INGRESSI

Est:Via A.G. Eiffel (traversa via Portuense), consigliato per chi arriva in moto Nord:Via Portuense 1645-1647, consigliato per chi arriva in auto o treno

COME ARRIVARE

In auto: Dal GRA (Grande Raccordo Anulare), uscita 30 in direzione Fiumicino e poi seguirele indicazioni segnaletiche per Fiera Roma. 5000 posti auto In treno: Dalle stazioni Tuscolana, Tiburtina, Ostiense collegate alle linee A e B della metro-politana, prendere il treno Fr1 direzione Fiumicino e scendere alla fermata Fiera Roma.Tariffa 1 EuroPer maggiori informazioni: www.motodays.it/index.php?id=234

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Il 21 marzo si corre ricordando il leggendario atleta per la 16^ edizione:è boom di iscrizioni dall’estero

Il mondo corre allamaratona di Roma in memoria di Bikila

Maratona

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Il Presidente Enrico Castrucci

La corsa degli ImperatoriIl 21 marzo si svolgerà la sedicesima edizione della Maratona di Roma, l'eventoche si è ritagliato uno spazio da protagonista nel calendario sportivo nazionale.Alla vigilia della manifestazione abbiamo incontrato il presidente EnricoCastrucci per un'intervista esclusiva.

La Maratona di Roma è diventato appuntamento imprescindibile nelcalendario sportivo italiano. Quali sono i segreti del suo successo?Innanzitutto l’unicità. Pochi posti al mondo, forse nessuno, possono offrirequello che offre lo scenario di Roma. E poi l’umiltà: ci confrontiamo con lerealtà locali, nazionali ed internazionali in maniera insieme personale eprofessionale. Intercettiamo le dinamiche partecipative di base (club,associazioni sportive, anche all’estero) e offriamo un’esperienza di running e dievento. Ci poniamo come evento perfetto nella creazione di comunità. Inoltre:Roma. Un “marchio” spendibile come pochi. Infine gli sforzi per l’annullamentodi ogni discriminazione e l’inclusione di tutte le categorie sociali, sia nella 42chilometri, sia nella RomaFun – “La Stracittadina”.

Correre per le strade della Capitale è un'esperienza irripetibile.Durante gli anni avete cambiato il percorso più volte. Quali sono le vieche assolutamente si devono percorrere durante la Maratona?Le vie da percorrere sono…quelle del tracciato di gara! A detta di tutti uno dei più belli del mondo. Disegnato in modo da mantenere minimo l’impatto sulla città dei non-runner, attraversa tutti gli scorci impedibili della città. Colosseo, ForiImperiali, Piazza Venezia, Teatro Marcello, Bocca della verità, Circo Massimo,Piramide, Testaccio, Ponte Sant’Angelo,Vaticano, tutti i Lungotevere del Centro,la Moschea, via del Corso e Piazza Navona, la Fontana di Trevi e Piazza diSpagna. La Roma imperiale e quella barocca, la Roma umbertina e quellamedievale. E poi, i quartieri. Ciascuno con la sua anima e il suo supporto. Ilcommento più bello è:“un sightseeing tour a ritmo maratona”. E che ritmo! Icontinui sforzi per il miglioramento tecnico del tracciato ci hanno portato adun risultato di vertice: nel 2009 la Maratona di Roma è stata la sesta al mondoper velocità. Prima di Berlino, molto prima di New York.

Si sta affermando la cultura del Green Event: manifestazioni sportive (e non) in cui vengono sensibilizzati pubblico e concorrenti al rispettodell'ambiente, attraverso la raccolta differenziata, il risparmio energetico ealle promozione di buone azione ecologiche. È una strada che condividete?Assolutamente. Proprio in occasione della Maratona 2009 abbiamo aderito al progetto di forestazione e sensibilizzazione “Parchi per Kyoto”, che ora stiamo portando avanti. E in ogni caso: il running è sport environment friendly per eccellenza. Necessita di attrezzatura minima, si fa all’aperto, a minimo ambientali.Sono in cantiere diverse iniziative per il 2010 e 2011. Il momento storico ce lo chiede.

Se dovesse organizzare una maratona in un'altra località del Lazio, qualesarebbe la più indicata?La Tuscia Viterbese. Quasi immacolata di colline e di spiagge, borghi antichi e lentezza di vivere, e poi i mille echi della cultura etrusca. Ricettività ampia e aprezzi accessibili, ottime infrastrutture, popolazioni interessate. Perorganizzatori di road running un set ideale.

Fra gli sport, di sicuro la corsa è il meno invasivo dal punto di vistaambientale. Ci sono però degli accorgimenti, delle regole, che si sente didare ai runners per rispettare la natura?Il runner è di per sé un paladino della natura, abituato a muoversi a piedi. Nonemette gas di scarico né rumori, e la manutenzione è minima. Il loro cresceredi numero va già di per sé visto come accorgimento ambientale “collettivo”.Anzi: se i media adottassero il concetto di running come strumento di rispettoambientale, diffonderebbero meglio la filosofia. Più running vuol dire piùconsapevolezza ambientale.

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l 10 settembre 1960, sulle stradedi Roma, il soldato etiope AbebeBikila vinse la maratona olimpi-ca, terminando la prova a piedi

nudi, diventando così il primo atleta africanocapace di conquistare un oro ai Giochi olim-pici. La vinse, tra l’altro, con la migliore pre-stazione mondiale, 2:15.16. Quattro anni piùtardi, ai Giochi di Tokyo 1964, ancora un oronella maratona. Tutto questo, ha contribuitoa fare di lui una leggenda, anche se l’impresadi Roma rimane il “marchio” di fabbrica di Bi-kila. Per rievocare quell’impresa, a 50 anni didistanza, la 16^ edizione della Maratona di Ro-ma AceaElectrabel, in programma il 21 mar-zo 2010 (partenza ore 9 da via dei Fori Impe-riali, diretta televisiva su RAI 3), dedicherà l’e-vento all’olimpionico scomparso nel 1973. Lamedaglia che riceveranno tutti i protagonistiall’arrivo della competitiva così come la T-shirt, lo zaino e il pettorale di gara celebreran-no la sua figura epica. Tra le diverse iniziati-ve previste, poi, anche il ritiro del pettorale

numero 11, quello indossato dall’etiope a Ro-ma 1960. Nessuno correrà con quel numero il21 marzo 2010, o meglio tutti avranno un bol-lino sul pettorale recante il numero 11, in ono-re dell’olimpionico. Queste, le prime delle tan-te iniziative di contorno in programma nel2010 nei giorni precedenti e successivi la Ma-ratona di Roma, che con i suoi oltre 15.000 alvia è la maratona più partecipata e veloce d’I-talia e tra le più importanti al mondo.

2009 SUPER, 2010 DA RECORDLa prossima Maratona di Roma AceaElectra-bel, ripartirà forte dei dati esaltanti ottenuticon la prova dello scorso anno. L’analisi qua-litativa della 15^ edizione della Maratona diRoma, svoltasi il 22 marzo 2009, ha piazzatola prova capitolina al 6° posto mondiale. Som-mando i tempi dei primi dieci uomini e don-ne classificati (tabelle IAAF) in tutte le mara-tone del mondo, Roma con 4:39.55 (sommadella media dei 10 tempi uomini, 2:09.56, som-ma tempi 10 donne, 2:29.59) è al 6^ posto. Ro-

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Medaglia 2010.In una fusione di metallo, la nuovafusione di sport ed arte firmata dalMaestro scultore Alfiero Nena,presidente dell’Associazione NazionaleScultori d’Italia

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ma è preceduta da Londra (4:32.57), Parigi(4:36.58), Dubai (4:38.14), Chicago (4:39.33) eFrancoforte (4:39.39). Berlino, dove vengonostabilite da anni le migliori prestazioni mon-diali, è 7^, un posto dietro Roma; New Yorksolo 11^. Risultato importante che confermaRoma per il quinto anno consecutivo tra lemaratone più veloci del mondo. Nell’edizione2009, tra l’altro, da ricordare il successo delkeniano Benjamin Kiptoo Koulum con il tem-po di 2:07.17, migliore prestazione su suoloitaliano di sempre. Passando al dato quantita-tivo, gli 11.099 arrivati del 2009 piazzano laMaratona di Roma al 15° posto mondiale e al6° in Europa. Per questa edizione, ci si aspet-ta ancora di più. Al via oltre 15.000 podisti,dei quali oltre il 40% dall’estero (oltre 6.500iscritti provenienti da 85 Paesi), dato che faregistrare l’ennesimo record per la Maratonadi Roma AceaElectrabel. Segno tangibile, que-sto, che la città Eterna ha un fascino immuta-bile, e che l’evento maratona è amato comepochi altri dagli stranieri.

IL MARATHON VILLAGECome da tradizione, la maratona vive già neigiorni precedenti con il Marathon Village, ilgrande expò che dal 18 al 20 marzo aprirà ibattenti al Palazzo dei Congressi dell’Eur. Oltre100 espositori del settore presenti, decine dieventi sportivi e culturali, con una presenza dioltre 80.000 persone, tra le quali i maratonetiche ritireranno lì il proprio pettorale e paccogara e le migliaia di cittadini che acquisteran-no quello per la “RomaFun-La Stracittadina”,la passeggiata non competitiva di 4 chilometriche quest’anno punta a sfondare le 100.000 pre-senze. Come ormai da tradizione, poi, alla “Ro-maFun-La Stracittadina” parteciperanno i cen-tri anziani, le scuole di Roma e del Lazio, le par-rocchie romane e i gruppi scout. Così come aquesto evento nell’evento è abbinato da anni il“Progetto Charities”, ovvero l’adesione di deci-ne di associazioni solidaristiche che attraversola partecipazione alla “RomaFun-La Stracitta-dina” hanno l’opportunità di raccogliere fondiper finanziare i propri progetti.

LA MEDAGLIA Come da tradizione, infine, la Maratona di Ro-ma AceaElectrabel si caratterizza per la meda-glia che ogni anno viene assegnata a tutti gliatleti che finiscono la maratona. Com’è la me-daglia di questa edizione? In una fusione di me-tallo, la nuova fusione di sport ed arte firmatadal Maestro scultore Alfiero Nena, presidentedell’Associazione Nazionale Scultori d’Italia. L'ar-tista assorbe l'epopea di Bikila e la reinterpreta.L'etiope trasfigura nell'inconfondibile runnerandrogino di Nena. Capelli lunghi e lineamentieuropei. Ma piedi nudi e 11 sul petto. È il “cor-ridore del mondo”: è bianco e nero insieme, cam-pione e amatore. E' il messaggio di Abebe cheinnerva la passione di migliaia di maratoneti. Iltradizionale slogan "Vinciamo ogni discrimina-zione" assume un significato insieme nuovo eantico: siamo tutti parte della stessa comunità.La pulizia del disegno è un inno alla semplicitàliberatrice della corsa. La fattura artigianale del-l'oggetto, un'esaltazione dell'unicità. È la me-daglia della Maratona di Roma 2010.

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lla fine ti ritrovi nella condizionedi chi, prima del fischio d’inizio,avrebbe firmato per un risultato delgenere e adesso ha le unghie delle

mani consumate da ottanta minuti passati amettere in difficoltà – che difficoltà – i vice-campioni del mondo, ad aver alzato la pres-sione tanto da far perdere la tramontana an-che a Jonny Wilkinson, tradizionalmente dighiaccio e, al Flaminio, autore di un 3/6 dal-la piazzola lontano una galassia dai suoi stan-dard realizzativi. No, non si può essere contenti di aver gio-cato alla pari con i Maestri – gli All Blackssaranno anche un fenomeno mediatico, il Su-dafrica e l’Australia avranno vinto anche dueMondiali a testa, ma il rugby, alla fine, l’-hanno inventato i sudditi di Sua Maestà –quando il risultato finale è un’altra onore-vole sconfitta. Perché, e questo è il grande segnale che arri-va dalla pancia del Flaminio, dove Ghiraldinie compagni si ritrovano dopo il fischio fina-le, l’Italia del rugby non va in campo per pren-derne meno possibile, non va in campo perportare a casa onorevoli sconfitte. Va in cam-po per vincere, sempre. La partita con l’Inghilterra lo ha fatto inten-dere con chiarezza, ed è il migliore dei bigliet-ti da visita in vista del secondo ed ultimo ap-puntamento che il calendario ha riservato al-la Capitale ed allo Stadio Flaminio per l’RBS6 Nazioni 2010: il 27 febbraio arriverà la Sco-zia per quella che è ormai diventata una del-

le grandi classiche del Torneo. E pazienza sequalcuno la vede come lo spareggio per evi-tare il cucchiaio di legno. Gli highlanders visti nelle prime due giornatedel 6 Nazioni hanno impressionato come e for-se più degli Azzurri, offrendo un rugby dina-mico e divertente, lontano da quello espressonelle ultime stagioni, ma sempre basato sullagrande consistenza caratteriale di una squa-dra che è espressione – con i suoi pregi, con isuoi difetti – di un popolo, quello scozzese,abituato alla lotta da millenni di invasioni. Alla squadra che Andy Robinson sta rico-struendo in vista dei Mondiali neozelandesidel 2011 è mancato però, nei primi due turni,il risultato: 9-18 in casa contro una Franciache sembra la prima candidata al successo fi-nale, poi l’incredibile sconfitta per 31-24 sub-ita a Cardiff contro il Galles, dopo che a dieciminuti dalla fine, la Scozia conduceva per 14-24. Uno stop shoccante, che negli animi deglihighlanders deve aver lasciato segnali non me-no pensati dei danni fisici che la battaglia interra gallese ha fatto registrare: Thom Evansoperato al collo per un trauma cervicale, il cec-chino Chris Paterson fuori dieci settimane peruna brutta botta a un rene. L’Italia, per contro, potrà approcciare la garadel Flaminio sull’onda lunga dell’entusiasmosuscitato dalla prova con gli inglesi, dove Ales-sandro Zanni ha giganteggiato nel ruolo diSergio Parisse, Luke McLean ha dimostrato diessere in crescita costante, Craig Gower si èconfermato l’uomo giusto che serviva per al-

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Il 12-17 del giorno di San Valentino contro l’Inghilterra non è il miglior passivo di sempre (nel 2008 19-23, ma tutta un’altra partita), ma è sicuramente la miglior prestazione mai messa in campo contro il XV della Rosa.

Mai così vicini,mai con così tantoamaro in bocca

di Andrea Cimbrico

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zare di dieci metri la linea dei trequarti azzur-ri. Che fanno ancora un po’ di fatica quandosi tratta di concretizzare in meta, ma l’impres-sione è che sia solo questione di tempo. Battere la Scozia, poi andare a caccia del ber-saglio grosso a Parigi e a Cardiff, due piazzesolitamente difficili per l’Italrugby che, so-prattutto in terra gallese, se si eccettua il pa-reggio del 2006, ha sempre rimediato pesan-ti batoste. Rispetto al Torneo del 2009, chiuso a fondoclassifica con due sole mete segnate e ventu-no subite, la musica suonata dalla Nick Mal-lett’s Band è comunque decisamente cambia-

ta. Lo si era intuito a novembre contro AllBlacks, Sudafrica e Samoa, lo si è capito defi-nitivamente dopo la gara interna contro gliinglesi. Lo hanno capito, ma forse non lo han-no mai messo in dubbio, i trentatremila chehanno ancora una volta riempito gli spalti delFlaminio e che, a fine gara, hanno salutato conun lungo applauso il giro d’onore di Ghiraldi-ni e compagni. Lontani, lontanissimi i fischiisolati di un anno fa dopo il 9-38 interno con-tro l’Irlanda per una Nazionale che, più di ognialtra, ha saputo conquistare e mantenere l’af-fetto dei propri tifosi anche nei momenti dimaggiore difficoltà.

Il 27 febbraio, dunque, appuntamento al Fla-minio per sostenere ancora una volta la Na-zionale contro la Scozia: già staccati oltre tren-tunomila tagliandi, i biglietti ancora disponi-bili sono in vendita tramite le ricevitorie abi-litate Listicket o su www.listicket.itLa gara del Flaminio potrà contare, domenica28, anche su un’appendice “in rosa”: allo Sta-dio Natali di Colleferro, alle 14.30, tocca allaNazionale femminile andare a caccia della pri-ma affermazione stagionale contro l’omologascozzese. Maggiori informazioni sul sito del-la Società responsabile dell’organizzazione, laRed&Blu Roma: www.redblu.it

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Sci-orienteering

Orientarsi nella nevedi Matteo Cirelli

RENTO: Durante la stagione inver-nale l’Orienteering, il tradizionalesport dei boschi, si trasforma. Ab-bandonate le scarpette o le moun-

tain bike, più adatte all’estate, gli atleti metto-no gli sci di fondo ai piedi e percorrono chilo-metri di percorsi innevati. Piste non necessa-riamente battute, capita infatti spesso di trovar-si nel bel mezzo di neve fresca, alta e pura, purdi riuscire a mettere in atto la miglior scelta dipercorso. Perché nell’Orienteering vince chi ri-esce ad individuare con maggior rapidità i pun-ti di controllo (lanterne) indicati sulla mappa

gara, interpretando nel migliore dei modi la car-tina che ogni partecipante ha in dotazione. Co-me nella versione estiva della corsa, la compo-nente fisica non è tutto, ma sono necessarie do-ti di ragionamento e concentrazione per riusci-re ad avere la meglio sugli avversari. Al parinelle altre discipline di questo sport anche su-gli sci vi sono prove su distanze differenti:Sprint, Middle, Long e Staffetta. Esiste un mo-do di fare Orienteering in cui la componente fi-sica non è importante ed è facilmente pratica-bile anche dalle persone diversamente abili edè il Trail-O, ossia orientamento di precisione.

Anche in questo bellissimo e affascinante sportl’agonismo, sempre nello spirito della lealtà edel fair play, ricopre un ruolo importante. In-fatti esistono competizioni a tutti i livelli, pro-mozionali, regionali, nazionali ed internazio-nali con la Coppa del Mondo e di CampionatiEuropei e Mondiali. Il movimento azzurro haritrovato una nuova linfa e la Fiso, Federazio-ne Italiana Sport Orienteering, è riuscita a ri-organizzare il settore sciistico. Oltre ad un rin-novato entusiasmo sono state inserite nuovefigure tecniche coordinate dal responsabile fe-derale Nicolò Corradini, che in carriera è sta-

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to campione del mondo, e il Commissario Tec-nico Roberto Ceol. A questo si deve aggiungere un imponente sfor-zo organizzativo che ha visto ripartire un gran-de circuito nazionale di prove valide per l’asse-gnazione della Coppa Italia. A Passo Lavazè (TN),lo scorso 13 dicembre si è aperta la stagione.L’ottimo livello tecnico delle competizioni, ilsuccesso di partecipazione e la presenza di at-leti di caratura internazionale giunti in Italiaappositamente per partecipare a queste gare,hanno sancito definitivamente il successo del-la nuova annata dello Sci Orienteering che siprepara a vivere uno dei punti più alti dellastagione il prossimo mese di marzo (dal 20 al25) ad Aosta, quando si svolgeranno i campio-nati mondiali militari invernali. La manifesta-zione oltre ad essere la prima grande occasio-ne di rivincita dei Giochi di Vancouver è unimportante evento che vuole testimoniare il

ruolo dei militari nel promuovere momenti difratellanza, pace e dialogo veicolati attraversolo strumento dello sport. Si gareggerà nelle lo-calità di Brusson, Cogne, Cormayer, FlassinSaint Oyen, Geessoney Saint Jean e Pila, conla cerimonia d'inaugurazione ad Aosta.Gli azzurri, tutti con un palmares importan-te, che stanno preparando l’evento sono: Emi-liano Corona e Simone Paredi del Centro Spor-tivo Esercito, Simone Jeantet dei Carabinieri.L’Italia spera in un risultato di prestigio comericordato nella conferenza stampa di presen-tazione delle squadra nazionali che si è svol-ta nella sala del Consiglio Comunale di Co-gne lo scorso 28 novembre alla presenza delpresidente Fiso, Sergio Grifoni, del sindacoBruno Zanivan, del responsabile tecnico fe-derale Alberto Bethaz, il delegato Fiso regio-nale, Carla Balma, Il responsabile del settoreformazione, Luigino Zanella.

Che l’entusiasmo sia molto per la stagionesciistica lo ha ricordato pure uno dei cam-pioni azzurri, Gabriele Canella, atleta tesse-rato per il GS Monte Giner, e dominatore del-le prime prove di stagione. “"Da 5 anni pra-tico Sci-O, vivendone le varie vicissitudini.In questo momento stiamo attraversando unafase di forte rilancio. Lo si capisce dalla ric-chezza del calendario e dall’attenzione che èriposta su di noi dagli organi di informazio-ne. I risultati ottenuti sin qui sono incorag-gianti anche se il divario con i leader euro-pei è ancora tanto. Possiamo migliorare gra-zie ai nostri tecnici e all’impegno costantema soprattutto gareggiando e confrontando-ci ai livelli più alti. Ringrazio Cristian Giaco-muzzi e Roberto Ceol, che hanno portato unamarcia in più sia in termini di entusiasmo chedi nozioni sciistiche”.Nel frattempo, proprio per dar corpo al proces-so di crescita hanno preso il via una serie diesperienze internazionali che hanno visto gliazzurri impegnati dapprima in Svizzera, pre-cisamente a Gluringen nel Canton Vallese a fi-ne dicembre per una serie di prove con i for-tissimi atleti rossocrociati, ed in seguito a SanPietroburgo, in Russia, per la Coppa del Mon-do di specialità a gennaio.I risultati ottenuti per il momento non sonostati esaltanti ma sicuramente i confronti so-stenuti sono serviti per poter prendere le mi-sure alla concorrenza. Un punto di partenzaimportante per impostare i piani di lavoro peril futuro. Volgendo lo sguardo alle prove ita-liane, Gabriele Canella e Manuel Negrello si so-no contesi la palma di miglior azzurro in cam-po maschile, mentre tra le donne la lotta è fraClaudia Zanetel, Meryl Pradel ed Elena Jaghera giocarsi il ruolo di primadonna dello Sci-O.Canella ha ottenuto il successo nel campiona-ti italiano Middle Distance di Passo Cereda con-fermando i pronostici. Manuel Negrello, ha sa-puto contrastare Canella con efficacia il gior-no seguente, nella Sprint Distance di Lago Ca-laita, aggiudicandosi il tricolore nella specia-lità breve. Dietro di loro scalpita un gruppettodi giovani smaniosi di mettersi in mostra co-me Daniele Orler e Thomas Zanoner . Tra le donne doppio successo tricolore per Clau-dia Zanetel in grado di essere competitiva sul-le 2 distanze. Anche in questo caso, ottimo ilsuccesso organizzativo di GS Pavione e US Pri-miero con al via società provenienti dalla Lom-bardia, Friuli, Veneto, Lazio, Piemonte e Tren-tino Alto Adige nonché una società austriaca.Gli atleti, al termine della loro prova non han-

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no fatto che elogiare la bellezza dei tracciati chein cui hanno potuto sciare in modo impeccabi-le anche grazie ai tracciati perfettamente idea-ti da Piero Turra e Adriano Bettega. Il neo cam-pione d’Italia Sprint ha svelato così il segretodel suo successo: "Un vittoria frutto della re-golarità e della concentrazione e quindi sonosicuramente soddisfatto di me stesso. Ho affron-tato il mio avversario principale, Canella, a vi-so aperto. Siamo rimasti sempre in parità ed al-la fine ho trovato quel guizzo in più che mi hapermesso di cogliere un successo meritato". Che nell’Orienteering il fair play sia di casa lohanno confermato le dichiarazioni del battu-to, Gabriele Canella. "Ha vinto il più forte e vabene così. Io mi sono aggiudicato la MiddleDistance e Negrello la Sprint. L’ho visto sciarecon grande sicurezza ed ho capito sin da subi-to che sarebbe stata dura batterlo. Sono co-munque molto soddisfatto della mia prova, cheho terminato a soli 20" dall'oro in una garabellissima, tra le più belle di Sci-O mai viste,tecnica al punto giusto ma anche scorrevole.Credo che basti un dato per confermare il buonlivello della prova con i primi con 4 atleti del-la classifica racchiusi in 1' 20".Evidente la gioia pure in Claudia Zanetel, vin-citrice tra le donne su tutte e due le distanze:"Anche in assenza di Elena Yagher ho dovu-to dare il meglio di me, partendo molto con-centrata e mettendo in campo tutte le mieenergie. Solo nel finale ho capito che avreivinto quanto ho intravisto in lontananza lamia principale avversaria di oggi, Meryel Pra-del. Ho saputo conquistare un doppio titoloche mi permette di guardare con serenità al-le prossime prove di carattere internaziona-le". Fra le donne stesso podio della gara Mid-le: Claudia Zanetel, al secondo posto MerylPradel davanti a Erica Perconti.Lo Sci-Orienteering si sta così confermando di-sciplina spettacolare, emergente ed ambiziosa.Il potenziale di questo sport è alto, ed il fattodi essere stato inserito all’interno del program-ma dei Campionati Mondiali Militari, assiemea sci (alpino, nordico e sci alpinismo),biath-lon, short track, arrampicata offre allo sportdei boschi un’importante vetrina. In gara cir-ca 800 atleti. Per gli italiani sono preannun-ciati, tra gli altri, i fratelli Moellg, Pietro PillerCottrer e Giorgio Di Centa. L’Orienteering haintrapreso il suo nuovo corso verso traguardinemmeno troppo celati, ossia diventare disci-plina olimpica a tutti gli effetti. In bocca al lu-po a questo meraviglioso sport.

Sci-orienteering

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Prossimi appuntamenti

27-28 Febbraio - Cogne Promozionale e Coppa Italia Sprint-Middle

6-7 Marzo - Campo Carlo MagnoCampionati Italiani Relay-Long

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a rassegna iridata, come noto, sigiocherà in dieci città -Ancona,Catania, Trieste, Firenze, Milano,Modena, Reggio Calabria, Roma,

Torino, Verona - che ospiteranno ventiquat-tro squadre per un totale di settantotto incon-tri. Una rassegna iridata che torna in Italiatrentadue anni dopo l’edizione tenutasi a Ro-ma nel 1978, un evento sportivo che desteràl’attenzione dei media nazionali e internazio-nali per ben diciassette giorni. A circa settemesi dall’inizio del Mondiale, il presidente delComitato Organizzatore Carlo Salvatori e ildirettore generale Francesco Ghirelli, in un’in-tervista rilasciata a Sport Club, illustrano lasituazione dei lavori, facendo un’analisi de-

gli aspetti economici della manifestazione, lepossibilità di crescita per il movimento palla-volistico nazionale e l’importanza che la ras-segna iridata può avere per l’ammodernamen-to degli impianti di gioco.

Carlo Salvatori Presidente del Comitato Organizzatore

In virtù della sua esperienza nel settore ban-cario e, più in generale, economico nazio-nale quali pensa siano i vantaggi dell’orga-nizzare una manifestazione simile?La candidatura di un Paese a un grande even-to, come può essere il mondiale di pallavo-

lo, mette in gioco diversi fattori. Uno di que-sti, e non può essere altrimenti, è l’indottoeconomico che può derivare da una manife-stazione di questo tipo. Nel nostro caso, l’ef-fetto si estenderà a tutto il territorio, poichéla rassegna iridata attraverserà l’Italia da norda sud. L’attenzione del mondo si concentre-rà su di noi, pertanto sarà utile far capire al-l’estero che l’Italia è un Paese accogliente,in grado di organizzare grandi eventi e cheha tanto da offrire. Occasioni come questevanno ben utilizzate anzitutto per l’impor-tante afflusso di turisti che, arrivando per se-guire le partite, coglieranno l’occasione pergodersi qualche giorno di relax qui da noi.E’ importante comprendere l’importanza del-

Proseguono i lavori in vista dei Campionati del Mondo Maschili di Pallavolo cheandranno in scena dal 24 settembre al 10 ottobre.

Volley

L’Italia è pronta per i Mondiali di Volley

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Ldi Marco Trozzi

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l’evento affinché ciascuno faccia la propriaparte nei confronti di tutti coloro che si av-vicineranno ai mondiali e all’Italia. Organiz-zare il mondiale vuol dire creare nuovi po-sti di lavoro, valorizzare le nostre aziende ele nostre professionalità. Vuol dire conclu-dere importanti accordi e far si che se ne svi-luppino di nuovi anche quando i riflettori sispengeranno. Infine, fatto importantissimo,è avere la possibilità di lasciare strutture nuo-ve o ammodernate, professionalità formate,dirigenti e tecnici. Tutto questo, e altro an-cora, fa parte dell’inestimabile patrimonioche puntiamo a lasciare anche grazie al gran-de impegno della Federazione Italiana Pal-lavolo che ha creato negli anni un movimen-to forte, che cresce con il tempo e che ha neigiovani il suo punto di forza.

Esiste un rischio di spreco di denaro, consi-derando che si giocherà in dieci sedi?Certo il rischio c’è, per questo ogni sceltadeve essere studiata, ragionata e valutata neiminimi dettagli. C’è un budget con cui dob-biamo fare i conti quotidianamente. Se aves-simo organizzato il mondiale su meno sedi,sicuramente sotto alcuni aspetti avremmo

avuto un risparmio a livello economico, male dieci location in realtà sono proprio la no-stra forza. La pallavolo è un movimento for-temente radicato sul territorio e questo mon-diale ne è la dimostrazione. Questo ci per-metterà di avere una visibilità maggiore intutto il Paese e saremo raggiungibili da ogniparte d’Italia e del mondo. Per i nostri ap-passionati sarà un po’ come avere il mon-diale sotto casa. Infine, per le aziende cheinvestiranno nel mondiale, poter agire sudieci città sarà un valore aggiunto che po-chi possono offrire.

In qualità di presidente del CO cosa si aspet-ta dalla manifestazione?Guardandolo dal punto di vista organizza-tivo, il nostro mondiale sarà vinto se riusci-remo a lasciare un segno: strutture, profes-sionalità, organizzazione. Questa sarà la no-stra vittoria e per questo stiamo lavorando.I ragazzi di Anastasi faranno il resto, sonocerto che anche loro, con l’aiuto del pubbli-co, potranno togliersi delle belle soddisfa-zioni. Organizzarlo in casa sarà una respon-sabilità doppia, soprattutto dopo un’attesalunga trentadue anni, ma desideriamo che

sia una grandissima occasione; abbiamo imezzi per renderlo un evento che si ricor-derà a lungo.

Non solo sport, ma anche solidarietà, mi ri-ferisco alla Operation smile, perchè?Perché la solidarietà è connaturata al sensostesso dello sport. Per questo il Mondiale diPallavolo Maschile 2010 tende la mano a chisoffre, a chi è meno fortunato. Siamo dei pri-vilegiati e non possiamo dimenticarci dei bi-sognosi. Donare un sorriso a quei bambini chenon l’hanno mai avuto è il regalo più belloche la nostra manifestazione possa fare. In

“E’ importantecomprendere

l’importanza dell’eventoaffinché ciascuno faccia

la propria parte neiconfronti di tutti coloroche si avvicineranno ai

mondiali e all’Italia”.C. Salvatori

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concreto, nel corso del mondiale i ComitatiOrganizzatori Locali delle dieci città coinvol-te come sedi di gara, organizzeranno manife-stazioni ed eventi finalizzati alla raccolta difondi per un progetto che vedrà impegnati imedici volontari di Operation Smile in Afri-ca. Un evento mondiale è l’occasione per da-re un segnale forte di solidarietà e noi nonvogliamo mancare all’appuntamento.

Francesco GhirelliDirettore generale Comitato Organizzatore

A che punto sono i lavori?Il Comitato Organizzatore, assieme ai dieci lo-cali, è in piena attività. Ormai non manca mol-to e le varie aree e dipartimenti lavorano apieno regime. Dal mese di marzo partiremocon la seconda fase della comunicazione chesarà intensificata massicciamente. Anche perquanto riguarda la televisione si lavora inten-samente. Ad inizio febbraio, proprio con ilteam della Rai, abbiamo avuto una riunione(alla quale ha partecipato anche il ct della na-zionale Andrea Anastasi, ndr) per parlare delpiano di lavoro previsto per la rassegna iri-data. A breve sarà attiva la biglietteria on li-

ne e inizieranno i corsi di formazione per ivolontari, coloro che con amore e tanta pas-sione ci aiuteranno in questa grande impre-sa. Circa quindici giorni fa abbiamo avuto lanotizia che il maestro Arnaldo Pomodoro, conil progetto grafico di Andrea Lancellotti, rea-lizzerà il poster ufficiale della manifestazio-ne, la cartolina del mondiale che potrà esse-re ammirata girando l’Italia e che volerà an-che oltreconfine grazie alla prestigiosa firmadell’opera.

Quali le maggiori difficoltà nel gestire i pre-parativi di una manifestazione simile?Quello che più mi preoccupa sono le diffi-coltà nella reperibilità di risorse economi-

che. Mi spiego meglio: abbiamo deciso di la-vorare con un budget rigoroso, mantenen-do alto il livello di professionalità degli ad-detti ai lavori. Per quanto riguarda le spon-sorizzazioni, le cifre disponibili non sonopiù quelle del recente passato, ma contiamoanche sul contributo della piccola-media im-presa nazionale, da sempre l’ossatura dellanostra economia. A parte questo, sono mol-to sereno. Lavorare al fianco degli uominidella Federazione Italiana Pallavolo per noiè una sicurezza, la loro esperienza è fonda-mentale, basti pensare che l’Italia organiz-zerà anche i Campionati del Mondo Femmi-nili del 2014. Anche le istituzioni locali so-no molto presenti in questa fase; tutti stia-mo facendo del nostro meglio in un momen-to come questo, nel quale il peso della con-trazione dell’economia nazionale e interna-zionale si fa sentire parecchio.

La gestione del rapporto tra Comitato Orga-nizzatore e i dieci COL Abbiamo un rapporto regolato da una con-venzione. Questa è basata su un budget e ognivariazione alla convenzione deve essere ap-provata dal Comitato Organizzatore. Ogni COLdeve trovare fonti economiche e può muover-si autonomamente, trovando gli accordi che

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Pallavolo

“La pallavolo puòcompetere con tutti gli altri sport, ancheperché il suo bacinod’utenza è molto ampio e merita una vetrinainternazionale cosìimportante”.F. Ghirelli

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più reputa opportuni, ma è necessario che ven-gano seguite le linee guida, le regole della Fivb(Federazione Internazionale di Pallavolo, ndr)per far sì che ci si attenga agli standard di unadeterminata tipologia lavorativa. Il nostro ruo-lo è quello di seguire passo dopo passo ognisingola fase. Tra noi e loro c’è una sinergiaimportante che permetterà di mantenere altoil livello di qualità della nostra rassegna iri-data. Noi diamo indicazioni, controlliamo –prosegue Ghirelli - coordiniamo i lavori, maè chiaro che il reperimento delle risorse fa par-te dell’area delle competenze locali. A Romae Milano, per esempio, saranno allestiti deivillaggi e metà degli introiti che verranno ri-cavati saranno i loro.

Il ruolo del direttore generale. Quanti aspettibisogna saper gestire contemporaneamente?Avere delle competenze specifiche in tutti isettori è difficile, così come non esiste una fi-gura che possa pensare di avere la conoscen-za in tasca. Per questi motivi penso che il se-greto di un buon direttore sia quello di saperlavorare in gruppo, essere disponibile ad ascol-tare per poi prendere delle decisioni.

Da che cosa dipenderà il successo organiz-zativo della rassegna iridata?

Credo che con questa rassegna iridata si ab-bia la possibilità di mettere in luce un siste-ma Italia. Potremmo dire di aver fatto un buonlavoro se avremo contribuito alla diffusionedella pallavolo a livello giovanile, se avremopermesso la realizzazione e l’ammodernamen-to degli impianti di gioco, se saremo in gra-do di creare un indotto economico a livellolocale. Il nostro obiettivo principale è quellodi dare un segnale forte in termini di capaci-tà organizzativa e, naturalmente, quello di ot-tenere un risultato sportivo di prestigio.

Ha lavorato nel mondo del calcio e in quel-lo della pallavolo, quali le differenze?Ritengo che la pallavolo sia più diffusa eamata a livello giovanile, ha una strutturamolto radicata nel territorio nazionale, lasua presenza è dominante fino ai 14 annid’età, ma poi, superata questa soglia, il cal-cio ha la capacità di fagocitare e monopo-lizzare gran parte del mercato sportivo na-zionale. Il mondiale può dare una mano inquesto senso, contribuendo al salto di qua-lità a livello manageriale e dirigenziale. Lapallavolo può competere con tutti gli altrisport, anche perché il suo bacino d’utenza èmolto ampio e merita una vetrina interna-zionale così importante.

Cosa vi ha spinto ad accettare un ruolo co-sì prestigioso, ma anche molto difficile?La sfida. Sono affascinato dall’idea di lavo-rare in un team sostanzialmente giovane chene uscirà formato e arricchito a livello d’espe-rienza. Mi ritengo un uomo fortunato e conme tutti coloro che contribuiranno alla cau-sa di questo evento. È necessario che ognu-no, con la propria capacità e professionalità,faccia in modo di migliorare qualcosa, risol-vendo i problemi che ci si pongono dinanzidi volta in volta.

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“Lavorare al fianco degli uomini dellaFederazione ItalianaPallavolo per noi è una sicurezza, la loro esperienza èfondamentale, bastipensare che l’Italiaorganizzerà anche iCampionati del MondoFemminili del 2014”.F. Ghirelli

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rande attesa a Roma per lo SwatchFIVB World Tour - Foro ItalicoGrand Slam 2010, il torneo ma-schile e femminile di beach volley

in scena al Foro Italico dal 17 al 23 maggioprossimi e che vedrà scendere in campo i piùapprezzati protagonisti della disciplina. Si ri-pete e si arricchisce, dunque, l’appuntamen-to con la “pallavolo sulla sabbia” nella Capi-tale, dopo l’Open maschile dello scorso annovinto dai tedeschi Julius Brink e Jonas Rec-keramann, poi laureatisi campioni del mon-do. Quest’anno Roma ospiterà il primo dei seiGrand Slam della stagione (seguiranno Mo-sca in Russia, Stavanger in Norvegia, Gstaad

in Svizzera, Klagenfurt in Austria e Stare Ja-blonki in Polonia), un torneo con un monte-premi di 600mila dollari che fa parte del pro-getto quadriennale voluto e curato dalla joint-venture tra Coni Servizi S.p.A. e la Federazio-ne Italiana Pallavolo. A Roma sperano di benfigurare anche gli italiani Matteo Varnier ePaolo Nicolai, giunti quinti nell’Open delloscorso anno tra la sorpresa e gli applausi delpubblico presente, i gemelli Paolo e MatteoIngrosso e le campionesse d’Italia Greta Cico-lari e Marta Menegetti, che nel 2009, alla lo-ro prima stagione giocata assieme, hanno ot-tenuto numerosi risultati di prestigio. Nellaprova femminile, inoltre, grande attesa per

Daniela Gioria e Giulia Momoli, la migliorcoppia italiana in assoluto nel ranking inter-nazionale con la 20esima posizione e 2.200punti totalizzati nel 2009. Non solo sport, pe-rò, al Foro Italico. I visitatori, oltre a seguirei numerosi match che si giocheranno dal po-meriggio alla sera, potranno essere i protago-nisti del villaggio che verrà allestito alla con-clusione degli Internazionali di tennis. Un mo-do originale e coinvolgente per trascorreresette giorni all’insegna del divertimento. Nel-l’area hospitality, infatti, ci saranno numero-si stand, bar e locali, dove poter vivere unevento che promette grandi emozioni ed in-trattenimento.

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Al Foro Italico uno dei tornei più prestigiosi dello Swatch FIVB World Tour

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Beach volley

Ritorna a Roma il grande Beach Volley

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finita com’era comin-ciata. Con un litigio,anzi questa volta sa-rebbe meglio definir-

lo un ammutinamento. E’ accadu-to sulla barca del Comitato di Re-gata, un motoscafo semicabinatoda cui si prendono le decisioni perfar partire, posticipare o annulla-re la regata. A bordo, oltre al per-sonale che gestisce le manovre ela cambusa, tre giudici. Due diAlinghi ed uno di Bmw Oracle.Una delle assurdità del vecchio re-golamento (il famoso Deed of Gift)è che la giuria venga scelta secon-do questo criterio. Pensate cosasuccederebbe se per una partita dicalcio, tipo un derby, una delle duesquadre nominasse due membridella terna arbitrale. Una contrad-dizione per definizione perché unarbitro non può essere di parte, mail vecchio regolamento della Cop-pa America è stato scritto nel 1851quando il concetto di sportivitàera ben altra cosa.Bmw Oracle, però, aveva chiestodi poter avere a bordo della barcadella Giuria un proprio rappresen-tante in qualità di osservatore, unaspecie di testimone dei fatti. Alin-ghi ha dovuto concedergli questaopportunità ma con una clausoladiscriminatoria: “a bordo potete farsalire chi volete, ma non il signorTom Ehman (manager della sfidaamericana, considerato a ragioneun vecchio volpone dei regolamen-ti). Oracle ha accettato ma poi hamandato proprio Ehman. Un di-spetto anche se la richiesta deglisvizzeri era inaccettabile.L’edizione numero 33 della Cop-pa America, tra Alinghi e BmwOracle si è disputata con questescaramucce iniziali poco rassicu-ranti. Il problema era abbastanzacentrale. Le due barche erano tal-mente diverse che una (Alinghi)era favorita soltanto in condizio-ni di vento molto leggero e quin-di il team svizzero, assicuratosi lamaggioranza nella giuria, voleva“controllare” la regata facendolapartite soltanto quando le condi-

Vela

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di Paolo Cecinelli Caporedattore centraleLa7 Sport

È

L’America’s Cup torna negli Stati Uniti dopo 27 anni

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zioni erano a proprio favore. L’ultimo giorno, domenica 14 feb-braio 2010, il vento è stabile e la re-gata potrebbe partire ma inspiega-bilmente la partenza viene data conun ritardo di un’ora e mezza. Sul-la barca del Comitato di Regata sistava discutendo animatamente. Idue giudici svizzeri non volevanofar partire la prova e continuava-no a rinviarla senza un motivoplausibile. Tom Ehamn chiama viaradio la Guardia Civil e con un at-to di forza fa dare inizio alle pro-

cedure di partenza al terzo giudice. Alinghi è lontana dalla linea di par-tenza, entra in ritardo nel teatrodella prepartenza e si prende unapenalità. Bmw Oracle parte bene evince la Coppa America portando-si sul 2-0.A fine regata nessuna contestazio-ne, nessuna polemica. Qualchegiorno più tardi, da Ginevra arrivauna dichiarazione di grande dis-tensione da parte di Ernesto Berta-relli che ammette la superiorità de-gli americani. “Hanno fatto un la-

voro splendido con la vela rigida– dice l’armatore svizzero - sonostati più bravi. Noi di Alinghi aspet-teremo di conoscere i dettagli del-la prossima Coppa e poi decidere-mo cosa fare. Intanto, continuere-mo a fare regate in giro per il mon-do. La storia di Alinghi continua”.Dunque la Coppa America tornanegli Stati Uniti, l’avevano persanel 1983 quando il leggendarioDennis Conner venne battuto da-gli australiani che avevano studia-to uno speciale ed inedito profilodella pinna della barca, compostadi due alette in grado di creare uneffetto aliscafo. Oggi, come allo-ra, la tecnologia è stata determi-nante in questa affascinante sfida.Il trimarano di Bmw Oracle era

un’autentica astronave. Lo scafo,rivisto e corretto dopo che Alin-ghi aveva presentato il leggero ca-tamarano, era un vero capolavo-ro di altissima ingegneria navalecon alcune soluzioni progettualirivoluzionarie come l’albero conla vela rigida come l’ala di un ae-reo. Oltre 62 metri di altezza, con-tro i 52 di Alinghi, quasi due vol-te l’ala di un Jumbo, più alto del-la Torre di Pisa. Una serie di flap,lamelle e piccoli alettoni tutti co-mandati idraulicamente con unbassissimo coefficiente di pene-trazione nell’aria . Una vittoria co-struita in sede di progetto congrandissimo coraggio, a dimostra-zione che dietro a tanta tecnolo-gia ci vuole sempre l’uomo.

Ci vogliono 4 ore per montare la “wind sail” di Bmw Oracle.Un’operazione molto complessa, la vela rigida viene appoggiata

sullo scafo e l’albero viene issato come fosse un windsurf.Durante le regate non è mai stata smontata e di notte

una squadra di 10 persone era sempre a bordo pronta ad intervenire in caso di vento forte.

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nche se a Vancouver non è riusci-to a centrare il terzo oro olimpi-co consecutivo in tre diverse edi-zioni a cinque cerchi, Armin

Zoeggeler si è consacrato Re indiscusso del-lo slittino conquistando una medaglia di bron-zo che vale quanto un oro.Sui ghiacci canadesi, macchiati dalla trage-dia accorsa allo sfortunato slittinista georgia-no Nodar Kumaritashvili, il campionissimodel Centro Sportivo Carabinieri è riuscito asuperare anche l’angoscia di un’Olimpiade,che iniziata nel segno della morte, ha condi-zionato fortemente gli animi di chi poi ha do-vuto comunque compiere il proprio dovere daatleta e scendere giù a tutta velocità in quelmaledetto budello di ghiaccio.Una volta abbassata la visiera del casco il do-lore e tutte le ansie del momento lasciano spa-zio alla fame insaziabile di vittoria che questoformidabile atleta azzurro ha nel sangue e chegli è costato il soprannome di Cannibale.Armin è uno che non scherza e che punta sem-pre al massimo risultato; per essere il miglio-re di sempre non lascia nulla al caso e congrande meticolosità studia ogni particolaredella pista alla ricerca della traiettoria vincen-te; durante la stagione vive in simbiosi con lasua slitta studiandone tutte le potenzialità.Centrare il tris d’oro a Vancouver sarebbe sta-to il massimo, ma le condizioni ambientali emeteorologiche lo hanno penalizzato favoren-

do i suoi avversari tedeschi. Lui, che rispettoagli altri, soffre un po’ in partenza, preferisce ilghiaccio duro e compatto, la velocità pura e ipercorsi estremamente tecnici. Ma il ghiacciomolle per la pioggia e per le alte temperatureinsieme alla decisione degli organizzatori di ri-durre di 200 metri la lunghezza del percorsoper motivi di sicurezza dopo l’incidente di Ku-maritashvili, hanno reso la vita semplice ai teu-tonici, che a casa loro scendono abitualmentein queste condizioni di ghiaccio."Sono davvero soddisfatto per questa medagliadi bronzo che rappresenta la mia quinta meda-glia in cinque diverse edizioni delle Olimpiadi- ha dichiarato Armin a fine gara – mi sonotrovato in difficoltà perché ho grossi problemiquando la partenza è così in piano e piena dipiccoli salti e curve, che non permettono di par-

tire al massimo della velocità. In queste condi-zioni di pista, con molta umidità e con il ghiac-cio un po’ molle, i tedeschi sono sempre stati ipiù forti ed sarebbe stato veramente difficile fa-re qualcosa di meglio. Questo risultato per meè importantissimo; nonostante puntassi al ter-zo titolo olimpico consecutivo questo bronzoper me vale come un oro. La mia voglia di vin-cere – aggiunge Armin - è intatta e questa ga-ra mi dà nuovi stimoli per continuare nella miacarriera che proseguirà fino a quando sarò com-petitivo ed il fisico mi assisterà”.Sul traguardo la certezza del podio ha libera-to la gioia del campione del Centro SportivoCarabinieri che con questo risultato ha ag-giunto una nuova perla al suo formidabilepalmares. A Vancouver Zoeggeler è arrivatocome l’uomo da battere dopo l’agevole con-quista della sua nona Coppa del Mondo, vin-ta a pochi giorni dall’apertura dei Giochi do-po un dominio durato dalla prima all’ultimadelle otto prove, con quattro vittorie, tre se-condi posti ed un 7°. Alle nove sfere di cri-stallo si devono poi aggiungere 2 titoli olim-pici, 5 titoli mondiali, due ori europei, 49 vit-torie in Coppa del Mondo, un titolo iridato tra

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A

Olimpiadi

Per essere il migliore di sempre non lascia nulla al

caso e studia ogni particolaredella pista alla ricerca della

traiettoria vincente

Immenso Zoeggeler, bronzo e quinta medaglia ai giochi, nessuno come luidi Stefano Giommoni

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gli juniores e 12 titoli italiani assoluti.Storica e unica la sua striscia vincente nellecinque edizioni dei Giochi a cui ha partecipa-to: bronzo a Lillehammer 1994, argento a Na-gano 1998, oro a Salt Lake 2002 e Torino 2006ed infine bronzo a Vancouver 2010. Con quest’ultimo risultato, Armin ottiene il 26°podio nelle ultime 28 gare internazionali dis-putate e diventa il quarto azzurro più meda-gliato di sempre ai Giochi Invernali dopo le fon-diste Stefania Belmondo, Manuela Di Centa edil bobbista Eugenio Monti.Archiviata la gara di Vancouver e celebrate legesta immense di un campione unico, assolu-to, ineguagliabile, appare doveroso cercare diconoscere più da vicino l’uomo oltre che l’at-leta, capire come nasce un fuoriclasse del ge-nere, il migliore di sempre, il mito, la leggendavivente di questa affascinante disciplina.Armin ha origini semplici, rurali, radicate nel-la sua terra d’origine che è una parte del SudTirolo in provincia di Bolzano. Foiana, il pae-sino dove vive, si trova a 3 km di strada dimontagna dal maso di famiglia dove è cre-sciuto e dove ha trascorso maggior parte del-la sua vita insieme alla madre, al padre Peter,ex slittinista ed al fratello Alex. In questi luo-ghi la vita scorre lentamente al contrario diquello che succede quando si sale su una slit-ta lanciata a tutta velocità su una pista ripi-da e ghiacciata; le giornate a casa Zoeggelersono sempre state fatte di fatica e duro lavo-ro nei campi; Armin fin da piccolo ha impa-rato a apprezzare questa vita semplice, tra-scorsa nei campi in piena simbiosi con la na-tura, a contatto con cervi, caprioli, cavalli, ca-mosci; una quotidianità densa di emozioni di

altri tempi, come quelle di mungere le vaccheo di andare a tagliare la legna nei boschi conil padre. Ma da dove nasce l’amore per la slit-ta e per il rischio, per la velocità? “Da picco-lo l’unico modo per raggiungere la scuola,quando la neve invadeva il sentiero che por-tava a valle – racconta con un pizzico di no-stalgia Armin – era quello di camminare o discendere con la slitta. Io preferivo sempre laseconda opzione e spesso mi lanciavo con unavecchia slitta di legno coi pattini di ferro”.A tutta velocità e con la cartella sulle spalle, ilfuturo pluricampione olimpico e mondiale, ini-ziava a familiarizzare con curve, traiettorie, sal-ti e cambi di pendenza.Spesso dietro di lui, si lanciava al suo insegui-mento, il fratello Alex che, quasi sempre inva-no cercava di superarlo; i due Zoeggeler si sfi-davano in accese corse giù per i sentieri di mon-tagna innescando una sana, fraterna rivalità,un agonismo primordiale che di lì a qualche an-no sarebbe diventata una delle armi migliori diArmin. Quella voglia innata di vittoria, quell’i-stinto spietato di essere il migliore di tutti, quel-la vena vincente che ancora oggi all’età di 36anni lo conferma nell’Olimpo dello slittino, fa-

cendone un mito da rincorrere, una leggendada imitare, un campione mai visto prima.Oggi Armin vive con la moglie Monika e i fi-gli Thomas e Nina che già hanno assaporatol’emozione di lanciarsi con la slitta come fa pa-pà; addirittura Nina, a solo 8 anni, ha già par-tecipato a qualche gara di slittino naturale.Al ritorno da Vancouver la vita di Armin ripar-tirà da questi luoghi amati e la necessità di stac-care un po’ dalle fatiche fisiche e mentali di unastagione impegnativa come quella appena tra-scorsa, prenderà il sopravvento sulla sua dipen-denza dalle competizioni, sulla sua inesauribi-le voglia di battersi con i migliori per continua-re a vincere sempre di più.Dopo l’oro olimpico di Torino 2006, Luca Cor-dero di Montezzemolo, lo invitò ad Imola aprovare una Ferrari, conoscendo la passionedi Armin per le frecce di Maranello e sapendoquanto lui desiderasse cimentarsi alla guida diun bolide che invece degli affilati pattini d’ac-ciaio corresse su quattro ruote gommate; daquell’esperienza ne venne fuori anche un pro-tocollo di collaborazione tra la FederazioneItaliana Sport Invernali e la casa di modene-se, finalizzata allo studio dell’aerodinamica edei materiali delle slitte. E’ chissà invece cosa gli riserverà l’Arma dei Ca-rabinieri, che subito dopo i Giochi torinesi, perpremiare i suoi grandi trionfi sportivi, lo pro-mosse dal grado di Appuntato Scelto a quellodi Vice Brigadiere; Armin è estremamente or-goglioso di indossare la divisa della Benemeri-ta ed in più ha dimostrato quanto sia onoratodi essere italiano e di portare in alto il tricolo-re, come in occasione della conquista della nonaCoppa del Mondo, quando sul podio si com-mosse sulle note dell’inno di Mameli.Il futuro prossimo del “Cannibale” prevede unimmancabile appuntamento che lui ama segna-lare come obiettivo principale della stagione avenire – Nel 2011 i campionati del mondo sidisputeranno sul tracciato olimpico di CesanaPariol – precisa Armin – io ci sarò per rincor-rere il massimo risultato, e quindi il mio sestoalloro iridato”. La pista questa volta sarà a luifavorevole, per lo meno stando alle statisticheufficiali che lo hanno sempre visto vincere sultracciato piemontese in tutte le nove gare fino-ra ivi disputate: Olimpiadi, Coppe del Mondo,Campionati Europei e Campionati Italiani.Goditi il più che meritato riposo adesso e quan-do lo vorrai torna, più forte e affamato che maiperché i cuori dei tanti tifosi azzurri che ti ama-no, hanno ancora tanto bisogno delle tue mi-tiche imprese sportive e delle tue vincenti cor-se sfrenate sui ghiacci di tutto il mondo.

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“La mia voglia di vincere è intatta e questa gara mi dànuovi stimoli per continuare

nella mia carriera cheproseguirà fino a quando

sarò competitivo ed il fisico mi assisterà”

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Statistiche

Italia 5° tra le grandinazioni dello sport“Le Grandi Nazioni dello Sport” è uno studio realizzato da Havas Sports & Entertainment,la rete globale di agenzie di comunicazione di Havas Media specializzate nello sport e nellospettacolo. In attesa dei Giochi Olimpici Invernali di Vancouver ormai alle porte, e a dueanni dai Giochi di Londra 2012, questo studio fornisce un quadro d’insieme della posizionead oggi delle principali nazioni dello sport. La ricerca include tutti i titoli aggiudicati in 55sport e 155 discipline, coprendo sport come il calcio, ma anche sport che raccolgono menoattenzione da parte dei media, come gli sport non olimpici, ad esempio il roller skating.

Fonte Havas Sports & Entertainment Global

CLASSIFICA GENERALE - LE GRANDI NAZIONI DELLO SPORT 2009Classifica 2009 Classifica 2008 Nazione Oro Argento Bronzo Totale

1 1 Stati Uniti 204 181 177 5622 2 Cina 159 86 87 3323 3 Russia 127 110 126 3634 4 Germania 119 100 99 3185 6 Italia 81 70 69 2446 5 Francia 80 100 106 2867 7 Gran Bretagna 61 68 63 1928 8 Australia 56 58 63 1779 10 Giappone 52 47 58 15710 11 Corea Del Sud 44 42 36 122

CLASSIFICA RISULTATI 2009Posizione risultati 2009 Nazione Oro Argento Bronzo Totale

1 Stati Uniti 107 84 85 3762 Cina 72 46 41 1593 Russia 63 51 56 1704 Germania 57 51 41 1495 Italia 46 39 48 1336 Francia 42 52 55 1497 Gran Bretagna 33 33 30 968 Australia 26 27 37 909 Giappone 25 31 31 8710 Spagna 25 30 33 88

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Tennis

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RaiOpen 2010:giovani oggi, campioni domani

l Circolo Sportivo della Rai è tuttopronto per ospitare la prima tapparomana dell’ATP Challenger Tour2010.

35.000 Euro il montepremi del torneo. Questotorneo di tennis internazionale è anche untrampolino di lancio ed una vetrina privilegia-ta per i giovani ed emergenti tennisti italiani.Giunto alla sua seconda edizione prometteun’organizzazione ed una copertura televisivaalmeno all’altezza dell’edizione 2009, in cuiRai Sport e Super Tennis hanno trasmesso mol-te delle partite disputate, gran parte in diretta.Ad aggiudicarsi il torneo singolare 2009 è sta-to l’argentino Sebastian Decoud; il doppio èandato alla coppia italo-tedesca AlessandroMotti – Simon Greul.

Proprio Greul, vincitore del doppio e finalistadel singolare, fuori dei Top 100 durante il tor-neo, ha raggiunto nel corso del 2009 la posi-zione 56 del ranking mondiale.Qualche giorno prima dell’inizio del torneo, inaccordo con la Federazione Italiana Tennis, sa-ranno assegnate, preferibilmente ai giovani ten-nisti emergenti nazionali, le wild card per il ta-bellone del challenger del Circolo Sportivo Rai. Il campo centrale ospita trecento spettatori, siprevede il “tutto esaurito” dal 10 al 18 aprileal Circolo Rai e speriamo che questo eventofaccia brillare una nuova stella del tennis mon-diale, ricordando che Sampras, Federer e Na-dal sono alcuni dei tennisti usciti dalla pale-stra del Challenger Tour. www.raiopen.it per tutti!

Adi Andrea Tranquilli

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di Matteo Cirelli

Squash

Urbe Squash è l'associazione Campione d'Italia a Squadre in carica.E' il primo club del centro-sud ad essersi aggiudicata il titolo.

asce nel 2005 dalla passione di 4amici/giocatori e in poco più di 5anni è la seconda associazionesportiva di squash come numero

di agonisti.Tra i sui giocatori annovera i due giocatoripiù forti in Italia maschile e femminile:Manuela Manetta, 7 volte campionessa ita-liana. E' l'italiana che ha vinto più titoli na-zionali. Numero 43 al mondo (classifica WI-

SPA). Davide Bianchetti, la bandiera italianadello squash all'estero. Numero 37 al mondo(classifica PSA).Tra i giocatori internazionali che giocano peril nostro club in italia: Stephane Galifi (ita-lo-francese) numero 57 al mondo; Ramy As-hour (egiziano) numero uno al mondo; Lau-rens Anjema (olandese) numero 13 al mon-do; Thierry Lincou (francese) numero 8 almondo; Wael El Hindi (egiziano) numero 11

al mondo. Tra le giovani leve, invece, il piùforte Juniores DIMITRI DIAMADOPOUOS eun'altra promessa under15: FILIPPO PAGLIA-RULO.Attualmente l'Urbe Squash non ha campi pro-pri ma viene ospitata dal Roman Sport Cen-ter. Grazie alla collaborazione e la disponibi-lità della proprietà della palestra riusciamo adorganizzare numerosi tornei federali. L'ulti-mo il 30 e 31 gennaio 2010 è stato giudicato

N

Lo Squash romano veste il Tricolore

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il miglior torneo federale nella storia della fe-derazione a cui hanno partecipato i migliorigiocatori italiani e stranieri. Le prime 4 testedi serie erano classificati sotto i 50 giocatorial mondo. Tra i tanti tornei il più importante si è svol-to il 28 di febbraio ed è stato un torneo gio-vanile con la partecipazione di tutte le gio-vani promesse dagli 11 ai 19 anni.A.S.D. Urbe Squash si propone di promuove-re lo squash tra i ragazzi per cercare di dif-fondere anche questa attività sportiva tra legiovani leve (lo squash è stato definito dallarivista Forbes lo sport più salutare al mon-do). Per sviluppare questo punto l'associazione at-tualmente sta lavorando con la Roman SportCenter e da quest'anno i ragazzi possonoprendere lezioni il sabato a prezzi molto van-taggiosi con l'istruttore federale Carlos Ca-mino.

Info: www.urbesquash.it

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a frattura metatar-sale rientra a pienotitolo nel novero deicosiddetti traumi da

stress, che si manifestanosoprattutto negli sportivi che

praticano la corsa. Tra questi icalciatori, solitamente portati aspingere sulle dita dei piedi, conconseguente stress meccanicosulle teste metatarsali (in parti-colare 2°, 3° e 4° metatarso ndr).

Nell’ottica dei fattori di rischio,va menzionato il continuo con-tatto con il terreno di gioco, chedetermina un’eccessiva solleci-tazione della regione metatar-sale. Nella maggior parte dei

Calcio e traumi da stress:frattura metatarsale

Dott. Alfredo CeccariniMedico ChirurgoSpecializzato in

Ortopedia e TraumatologiaChirurgia del piede

Calciatori alle prese con uno dei traumi da stress più frequenti: frattura metatarsale.Principali fattori di rischio: piede cavo, sforzo eccessivo e calzature inadeguate.Il Dott. Alfredo Ceccarini scioglie le riserve: “Il continuo impatto con il terreno,tipico di uno sport come il calcio, determina uno stress meccanico reiterato”.

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di Paolo Brandimarte

L

Club news

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casi, l’insorgenza del dolore èspia rivelatrice della presenza diun trauma da sovraccarico: lafrattura metatarsale da stresstra sintomi, meccanismi, dia-gnosi, terapia e trattamentochirurgico.

Dott. Ceccarini, come mai i cal-ciatori incappano in questogenere di infortuni?“I calciatori spingono moltosulle dita dei piedi, sottoponen-do le teste metatarsali ad ungrande stress. In particolarmodo, il 2°, 3° e 4° metatarsosono assai suscettibili in termi-ni di fratture, a causa delle lorosottili dialisi”.

Meccanismi e dinamiche. Cosaaccade nello specifico?“Il continuo impatto con il ter-reno, tipico di uno sport come ilcalcio, determina uno stressmeccanico reiterato sulle testemetatarsali, con evidenti riper-cussioni ad altre strutture adia-centi”.

Quali i fattori di rischio?“In modo conciso: scarpe inade-guate nell’assorbire gli urti,sforzo eccessivo e costante con-tatto con il terreno di gioco”.

Sintomatologia: il dolore è unpreoccupante campanello d’al-larme?“Assolutamente si. Di solito ipazienti presentano doloreall’avampiede, conseguente

nella maggior parte dei casi, aduno sforzo eccessivo. Il tuttocertificato dalla palpazionedella zona gonfia. L’insorgenzadel dolore può anche averecarattere improvviso oppuremanifestarsi in maniera inter-mittente per un periodo di 2-3settimane”.

In chiave diagnostica, la riso-nanza magnetica è sufficiente?“Non propriamente. La radio-grafia, di solito, non diagnosti-ca la frattura fino a quando nonsi forma il callo osseo, a distan-za di 2-3 settimane dalla lesio-ne. In certi casi, può rendersinecessaria una scintigrafiaossea. Altri test diagnosticipotenzialmente utili sono la ter-mografia e la stimolazione con-tinua con ultrasuoni”.

Qual è la terapia maggiormen-te indicata?“Innanzitutto, è opportunosospendere l’attività sportivaper qualche settimana. In unsecondo momento, è particolar-mente indicato l’utilizzo di cal-zature adeguate, atte ad assor-bire gli urti. Una volta ultimatoil processo di guarigione, riabi-litazione in campo e prepara-zione atletica vanno condottesull’erba o in alternativa, susuperfici morbide”.

In caso di insuccesso delleterapie sopra citate, come siprocede?

“In questi casi si ricorre all’im-mobilizzazione in gesso. Unavolta applicato, va portato perun periodo di 1-2 settimane,onde evitare fenomeni comeatrofie muscolari e ritardi nelpercorso riabilitativo”.

Da un punto di vista chirurgico,che tipo di trattamento vieneapprontato?“Attualmente nelle fratture tipo

II e III, specie negli sportivi, iltrattamento chirurgico consistenell’introduzione di una vitepercutanea da 4 o 4,5 mm, conl’ausilio di un filo guida o diuna fresa per rivitalizzare ilfocolaio di frattura”.

Una guarigione completa. Conquale tempistica?“I tempi di guarigione variano

da 3 a 12 settimane”.

IL MEDICO RISPONDE

49@

linea diretta con specialisti in or topedia • fisiatriareumatologia • medicina dello sport • radiologiascienza dell'alimentazione

Scrivete a: [email protected]

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Polo

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uca D’Orazio è laziale doc, amicopersonale del presidente Lotito eche inalbera i colori biancocelestipure sul casco da polo-player. Cin-

quantacinque anni magnificamente portati, lasua passione per lo sport di palla, stecca e ca-vallo ce l’ha scritto nel dna: è nato infatti apochi passa dal largo romano dell’Argentina,omonimo della grande Nazione sudamerica-na dove il polo è sport, religione e professio-ne. Veterinario (cura però solo i suoi anima-li) laureato a Bologna, è proprietario dell’A-zienda Agricola La Ginevra (Ginevra è sua fi-glia ventitreenne, altra giocatrice brava ed ap-passionata, campionessa italiana 2008 con ilpadre) alle porte di Roma, sulla Via Toberina. Centocinquanta ettari in cui vengono prodottesementi pregiate che per lo più prendono la viadell’estero (fino al Pakistan) ma con al centrouno dei più grandi campi da polo d’Europa (45mila mq, dimensioni pari al più celebre StadioPalermo di Buenos Aires dove si dispute il “mun-dial” di questo sport). La Ginevra (anche nomedi tutte le squadre organizzate da D’Orazio) èanche allevamento di cavalli da polo, con stal-loni e fattrici (ingravidate pure con l’embrio-transfer) fatte venire apposta dall’Argentina.Luca ha sempre vissuto tra i cavalli, suo cu-gino materno è Giuseppe Rosati Colarieti chenell’allevamento di famiglia in Sabina creagrandi campioni del galoppo, vincitori del

Derby Italiano a Capannelle. In questo stori-co ippodromo capitolino, D’Orazio ha monta-to come gentleman rider sui purosangue, i pro-tagonisti del turf, di cui ha uno “stud” in In-ghilterra. Per giocare ha cavalle personali –celebre la grigia Pantera, ora entrata in razzae sostituita da African – con le quali in Italiaha vinto tutto. Suo obiettivo attuale è l’Argen-tina: appena terminata Cortina volerà a Bue-nos Aires per il Torneo Polo Tour al Palermo,lo stesso dove nel 2009 si piazzò secondo conil suo team La Ginevra.Cuore giallorosso per Rommy (diminutivo pa-riolino di Romolo Andrea) Gianni, trentatreen-ne immobiliarista nell’azienda di famiglia, ini-ziato al polo da papà Sabatino (con il qualeha vinto nei primi anni 2000 sulla neve cor-tinese) ha sua volta erede di Anacleto Gian-ni, presidente storico della Roma Calcio deglianni del boom economico. Studi a Lugano, re-sidenza a Montecarlo, anche Rommy ha unasua squadra, La Locura (pazzia, in spagnolo)e casco corrusco come un elmo medioevale.Spesso è impegnato in tornei a Saint Tropezdove è diventato un abile e combattivo “ca-pitano”, senza però dimenticare quel pizzicodi umiltà che lo fa essere anche ottimo com-primario, come in alcune indimenticabiliGold Cup in Costa Smerada. Atleticamenteben preparato è molto spesso alla guida delteam Audi.

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Luca D’Orazio & Rommy Gianni

L’Audi Polo Gold Cup Circuit individua tra i principaliprotagonisti due “polo-players” romani: Rommy Gianni eLuca D’Orazio. Quando si parla di squadre da battere,sulle nevi di Cortina in particolare, per loro la citazione èassolutamente d’obbligo. Nel ristretto ma qualificatonumero dei giocatori italiani di polo sono certamente tra i più attivi. Giocano spesso insieme e creano un ottimo team ma guai affrontare l’argomento calcio…

EquiEquipe Polo Gold Cup Press Officeph.: Tony Ramirez e Stefano Zardini

LRommy Gianni

Luca D’Orazio

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Spring, Summer, Winter and ... Audi Polo Gold Cup:un circuito con formulavincenteLo skyline mozzafiato delle Tre Cime di Lavaredo innevatee l’affascinante immagine del lago ghiacciato di Misurinaa quota 1800 metri di altitudine. Nel cuore del Chianti e della rilassante campagna toscana, massimo appeal pergli ospiti stranieri per un polo club che è ricercatocomplemento di una vasta azienda vitivinicola. OltreTirreno, la Sardegna: apri profili di granito che arrivanoa ridosso del mare turchese della Costa Smeralda. L’AudiPolo Gold Cup Circuit è il sottile fil rouge che uniscenell’arco di sei mesi Cortina d’Ampezzo a Bucine e a PortoCervo: un circuito di tornei internazionali di polo di altospessore sportivo e spettacolare, ideato ed organizzato da Maurizio Zuliani e Claudio Giorgiutti. Più chemaggiorenne a Cortina nella declinazione di gioco suneve (con il 2009 si è festeggiato il ventennale), alquarto anno di esperienza in Costa Smeralda, e appenasperimentato (debutto nel settembre 2009) nella sedeToscana, l’Audi Polo Gold Cup Circuit costituisce felicemix di sport di alto livello internazionale, glamour, emondanità. Negli anni ha coinvolto e fidelizzatol’entusiastica partecipazione di aziende sponsor vicine pertradizione ad un pubblico fortemente elitario e motivatoverso l’eccellenza. Nelle diverse sedi, accomunatedall’essere assolutamente “speciali”, insieme a campioniargentini di rara bravura, tra stecche, palle, swings,caschi, chuccker, e golden goal, a tenere viva l’attenzionedel pubblico tante iniziative di contorno: l’angoloculturale per la presentazione di libri, le proposte eno-gastronomiche con le firme illustri di El Toula e del Caladi Volpe, il coursing degli indiavolati Jack Russel, leesibizioni di lavoro degli eccellenti cani da valanga, le acrobazie dei cavalieri impegnati nella Sartiglia, i cocktail-parties al Cristallo di Cortina ed allo YatchingClub di Porto Cervo, le club house all’Hotel de la Poste ed al Cala di Volpe, iniziative di charity, mostre di artisti e pezzi d’autore. L’AUDI Polo Gold Cup è nel circuito di élite del WorldPolo Tour, accanto alle sedi di gioco che sono le icone del polo nel mondo. Tre appuntamenti assolutamente da non perdere: Cortina(21 –29 febbraio) Villa a Sesta (1-9 maggio) e PortoCervo (29 maggio - 5 giugno).

info: www.pologoldcupcircuit.com

Cortina Winter Polo Gold CupDolomiti patrimonio dell’Umanità. Il monte Sorapis, le Tre Cime del Lavaredo e il monte Cristallo, conl’imponenza dei loro oltre tremila metri di altezza, circondano il lago ghiacciato di Misurina (comune diAuronzo di Cadore quota 1800 metri) che è palcoscenico di gioco della Cortina Winter Polo. Nella secondametà di febbraio si gioca sulla superificie del lago innevata ed adeguatamente preparata con l’ausilio dei gatti delle nevi, con temperature che possono arrivare durante la notte anche a oltre venti gradi sotto lo zero. Il quartier generale e la Club House del torneo sono organizzati invece nello storico, caratteristico Hotel de La Poste di Cortina d’Ampezzo, una delle strutture ricettive più glamour della nota località sciistica.

Costa Smeralda Polo Gold CupIl terreno di gioco della Costa Smeralda è situato al Centro Ippico Shergan, nell’entroterra tra Porto Cervo e Arzachena, in località Bucchi Toltu,ai piedi del caratteristico paesino di San Pantaleo: un rettangolo verdesmeraldo incastonato tra i tipici graniti e la macchia mediterranea. Anche qui una club house e quartiergenerale di altissimo livello, l’Hotel Cala di Volpe, che con il suo raffinato stile mediterraneo è meta delturismo di elite internazionale in Costa Smeralda. In un contesto naturale d’eccezione, tra partite di poloed escursioni in barca lungo la costa da molti definita la più bella del mondo, serate mondane nelpiacevole clima dell’isola si organizza un torneo tra i più apprezzati in ambito internazionale.

Tuscany Polo Gold CupIl polo club Villa a Sesta è situato al confine tra le provincie di Siena ed Arezzo, nel cuore della prestigiosaomonima azienda viti-vinicola della zona del Chianti in Val D’Ambra.Il paesaggio è quello tipico toscano, dolci colline, vitigni e cipressi all’orizzonte, cura meticolosa dei particolari,e cibo e vini tra i migliori che l’Italia possa offrire, arricchiscono il bouquet di un polo club di alto livello,dotato di due campi di gioco ottimamente drenati e che grazie anche alla particolare varietà del manto erboso, consentono allenamenti e partite in quasi tutti i periodi dell’anno. Un confortevole polo village, condegustazione di piatti e vini della migliore tradizione toscana contribuiscono a rendere il soggiorno degliospiti durante i tornei decisamente piacevole.

Polo

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Fiamme Gialle

Alessandro Pittin nella leggenda!

Vancouver 2010:Il finanziere friulano

è bronzo nella gundersenNH/10 km di combinata

nordica.

di Gianni Boninsegna

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l finanziere friulanoAlessandro Pittin havinto la medaglia dibronzo ai Giochi

Olimpici Invernali di Vancouvernella gundersen di combinata nor-dica NH/10 km disputata domeni-ca 14 febbraio a Whistler. La“Fiamma Gialla” di Cercivento(UD) ha costruito questo storicorisultato (si tratta infatti della pri-ma medaglia olimpica dell'Italianella combinata nordica) fin dal-la gara di salto dal trampolino HS106, conclusa al 6° posto, risulta-to che gli ha poi permesso di scat-tare nella decisiva prova sugli scistretti a soli 48” dal leader prov-visorio, il finlandese Ryynaenen.Dopo un breve inseguimento, du-rato poco più di 2 km, Pittin si èpoi portato nel gruppo di testa(composto da 8 elementi) dove,grazie ad un’intelligente condot-ta di gara, è rimasto sempre co-perto ma, al contempo, in ottimaposizione per preparare nel mi-gliore dei modi l’ultima, nervosa,parte di gara. Al nono chilometro,l’allungo del giapponese NorihitoKobayashi ha letteralmente in-fiammato la gara. Da quel mo-

mento in poi c’è stato un conti-nuo susseguirsi di sorpassi, scat-ti, un’entusiasmante lotta per leposizioni migliori. Mentre il ten-tativo di fuga del nipponico si spe-gneva a poche decine di metri daltraguardo, il finale di AlessandroPittin si faceva, con l’avvicinarsidella linea d’arrivo, sempre piùemozionante. Al termine di un’in-finita volata a quattro l’ha spun-tata il francese Jason Lamy Chap-puis che ha conquistato la meda-glia d’oro precedendo sul filo dilana (appena 4 decimi) lo statuni-tense Johnny Spillane, medagliad’argento, e il nostro AlessandroPittin, splendido bronzo a soli 8decimi dall’oro. Bravissimo Pittina contenere il ritorno dell’altro sta-tunitense Tod Lodwick, finito 4° a7 decimi dal podio. Lo straordina-rio risultato ottenuto dal 20ennePittin, che nello scorso mese di di-cembre riportò l’Italia sul podio diCoppa del Mondo dopo 12 anni didigiuno, conferma le grandiosepotenzialità della “Fiamma Gial-la” friulana, tre volte campione delmondo fra gli juniores e, da oggi,nella leggenda della combinatanordica mondiale.

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“Non avrei potuto fare meglio, la tattica è stata perfetta - ha commentato subito

dopo l’arrivo Pittin - lasciatemi il tempoper capire quello che ho fatto. Dedicoquesta medaglia alla squadra e a tutto

il nostro movimento, spero che la combinata nordica sia ora più

conosciuta anche in Italia”.

I Il palmarès di Alessandro Pittin

Giochi olimpici invernali • 46° posto (nell'individuale Gundersen HS 106/15 km a Torino 2006) • 1 medaglia di bronzo (Gundersen HS106/10.0 Km a Vancouver 2010)

Campionati del mondo juniores • 1 medaglia d'oro (nell'individuale Gundersen HS94/10 km nel 2008).• 1 medaglia di bronzo (nella sprint HS94/5 km nel 2008).• 2 medaglie d'oro (1 nella Gundersen HS100/5 km e 1 Gundersen HS100/10 km nel 2009).

Coppa del mondo • 3 podi individuali (3 terzi posti stagione2009/2010)

Campionati del mondo • 6° posto (nell'individuale Gundersen HS 140/10 km nel 2009).

POSIZ. ATLETA ANNO NAZIONE TEMPO1 LAMY CHAPPUIS JASON 1986 FRA 25:47.1

2 SPILLANE JOHNNY 1980 USA 25:47.5

3 PITTIN ALESSANDRO 1990 ITA 25:47.9

4 LODWICK TODD 1976 USA 25:48.6

5 STECHER MARIO 1977 AUT 26:00.7

6 DEMONG BILL 1980 USA 26:05.0

7 KOBAYASHI NORIHITO 1982 JPN 26:09.0

8 KOIVURANTA ANSSI 1988 FIN 26:16.9

9 MOAN MAGNUS-H. 1983 NOR 26:22.7

10 FRENZEL ERIC 1988 GER 26:23.2

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imenticatevi il calcetto, quelloche fa chiamare a raccolta cin-que amici pronti a sfidarne altricinque, sfide tipo quella portata

al cinema da Stefano Bisio un paio d’anni fa.E scordatevi pure il calcio a cinque, che a os-servare l’Europeo che s’è svolto in Ungheriaa dicembre appare come preistoria. Qua c’èda raccontare del futsal, ecco la nuova iden-tità della disciplina osservata a Debrecen eBudapest per la prima volta su un campo ne-ro. Volere dell’Uefa, che ha studiato il par-quet in black un po’ per esigenze televisivee un po’ per regalare una ventata di novitàa uno sport che affascina comunque, e nonpoco, le platee. Dell’Ungheria, scrivevamo.Ha ospitato L’Eurofutsal 2010, conquistatoalla fine dall’imbattibile Spagna, vincitricein finale sul Portogallo e killer in semifinale(8 a 1) della Repubblica Ceca, che nei quar-ti aveva estromesso l’Italia. Neanche a dirlo,è stata una rassegna capace di offrire al pub-blico oltre alla consueta ragnatela di passag-

gi e al tocco felpato, pure giocate da urlo. Emirabilie sono state offerte anche dagli Az-zurri che, guidati dal romano Menichelli, sisono ritrovati nella fredda Debrecen (tempe-rature sempre al di sotto dello zero, con pun-tate fino ai -10), dove hanno vinto a manibasse il loro girone, contro Belgio (4-0) eUcraina (4-2), salvo soccombere ai rigori con-tro i cechi in un match che comunque nonera dispiaciuto per grinta e carattere. Pecca-to, viene da scrivere, ma l’uscita di scena an-ticipata forse era stata messa già in preven-tivo, più che altro perché la squadra italianasta vivendo un periodo di rinnovamento. Daapplausi l’organizzazione, con buona pace dichi giura che all’est non esiste l’organizza-zione che si ha in occidente. L’Uefa ha orga-nizzato in maniera strategicamente perfettal’Eurofutsal 2010, facendo apparire sulla sce-na l’icona Platini e il testimonial Karembeu(ex doriano) con estremo tempismo. Soprat-tutto, giocando sulla suggestione della per-fezione. Perché chi ha assistito alle partite in

programma, dal match più scadente alla fi-nalissima, ha vissuto un evento senza egua-li, con le partite confezionate a mò di spet-tacolo: ballerini pronti a entrare in scena pri-ma delle partite e durante l’intervallo e freestyle pronti a subentrare ai lati del campodurante i time-out. Poi i gadget regalati aglispettatori, l’attenzione per gli spettatori piùpiccoli e l’educazione del pubblico. Un esem-pio? Passava una ragazza, dava le spalle aglispalti e lanciava qualche pallone agli spet-tatori, un po’ come fanno le neospose con lagiarrettiera. Ebbene, abbiamo assistito a unascena in cui il pallone l’hanno preso due ti-zi in simultanea. Da noi si sarebbero azzuf-fati, per quel pallone; lì, in terra magiara,quei due spettatori si sono stretti la mano, esenza mille convenevoli hanno deciso a ca-sa di chi sarebbe andata la sfera. Beh, un cam-pionato continentale così, non ce l’aspetta-vamo proprio. Poco importa che non abbia-mo vinto, come nel 2003. Gli Azzurri, siamocerti, si rifaranno presto.

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Calcio a 5

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In Ungheria si è giocato per laprima volta su una superficie blackPer l’Eurofutsal 2010 è gradito l’abito nero

di Massimiliano Morelli

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di Matteo Cirelli

Energie rinnovablili

Sport ed EnergieRinnovabili. Un binomiovincente ma anche unmondo inesplorato, almenofino al 26 gennaio 2010,data in cui è statopresentato il progetto “Latecnologia del Fotovoltaicoal servizio dello Sport”organizzato dall’AICS incollaborazione con BMSItaly, con l’obiettivo disensibilizzare il mondo deldilettantismo sulla gestionedell’impiantistica sportiva.

a prima pietra è stata posta a Pa-lazzo Grassi, una location di livel-lo che ha ospitato per l’occasioneSocietà sportive, Federazioni, Enti,

Banche, Istituzioni e Industrie del settore fo-tovoltaico, come TEA (rappresentata dal pre-sidente Raimondo Grassi) ACEA, HI.DE.CO. eSIEM. Tutti insieme per avviare un processovolto a modernizzare e rendere più “pulito” ilnostro sport. In un mondo come quello del dilettantismosportivo fatto di tanto volontariato e pochi sol-di ogni società ha bisogno di una gestione ocu-lata e controllata delle proprie risorse econo-miche. Nei campi della capitale, così come inquelli di tutta Italia, si gioca la sera e lo spre-co di energia elettrica è tanto, forse troppo perle tasche delle piccole società sportive. A que-sto proposito durante il convegno è stato illu-strato da parte dell’ICS (Istituto per il CreditoSportivo) il “Mutuo Energetico”, un progettoad hoc che permette a Società ed Associazionisportive di accedere a contributi favorevoli ri-

spetto alla propria attività ordinaria. Ad aprire il dibattito ci ha pensato Raffaele Mi-nichino, il presidente dell’AICS che ha anchesottolineato come sia importante “sensibilizza-re il fenomeno in anticipo rispetto a quelli chesaranno i tempi di attuazione”. La FIGC ha col-to la palla al balzo e attraverso il presidentedella Lega Nazionale Dilettanti Carlo Tavecchioha promesso il massimo dell’impegno. “In Ita-lia abbiamo più di 12.000 impianti di giuoco -ha ricordato Tavecchio - ed il novanta per cen-to sono proprietà degli enti locali, che debbo-no autorizzare sempre più questo tipo di instal-lazioni, sempre più belle ed a basso impattoambientale, con la garanzia assicurata per ladurata di almeno vent’anni”. Il progetto è ambizioso ed ha bisogno di con-tinuità e comunicazione. “Lo sport è un vola-no fondamentale per i giovani e per l’interaeconomia italiana, con un indotto di almenodue miliardi l’anno” ha reso noto il Consiglie-re Regionale del CONI Lazio Antonio Varagal-li, “ed il Fotovoltaico è opportunità fondamen-

tale per accrescere questo patrimonio, salva-guardando sempre l’aspetto socio-economico”.Presente al convegno anche il direttore di spor-teconomy.it Marcel Vulpis che ha posto l’ac-cento sulla organizzazione come elemento car-dine in una crescita progressiva. In tal sensoè fondamentale, ricorda Vulpis “il disegno diLegge Lolli Brutti” riguardante la crescita de-gli stadi in Italia. In occasioni come queste non poteva manca-re il parere politico. “C’è bisogno di rispettodell’ambiente – ha ricordato Luciano Ciocchet-ti dell’UDC - con un’architettura sobria, e fi-nalmente il non dover far ricorso a tutti i co-sti al pagamento dei canoni d’affitto per gliimpianti agli enti, e l’utilizzo di stadi e campidi proprietà”.Il convegno porta parole, idee e buoni propo-siti. Il passo successivo è quello dei fatti. Latecnologia del Fotovoltaico è l’occasione giu-sta per lo sprint finale, quello che porta al suc-cesso. La vittoria di tutto lo sport e del dilet-tantismo in particolare.

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La tecnologia del fotovoltaico alservizio dello sport e dei dilettanti

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ROMA 99.6

LATINA 99.6

RIETI 99.5

VITERBO 97.3

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apoli ospita una nuova grandemanifestazione dedicata al fit-ness e allo sport. Si tratta diSEBS – Fimes, kermesse giunta

alla seconda edizione, che si terrà il 17 e 18aprile 2010 alla Mostra d’Oltremare. L’even-to si presenta ricco di presenter internazio-nali e momenti di grande divertimento. L’or-ganizzatrice, Rossella Montagna, e il diret-tore marketing, Tony Testoni ci raccontanoSEBS – Fimes.

Sig.ra Montagna, cosa offrirà questa se-conda edizione?“SEBS – Fimes nasce come una grande vetri-na dedicata sia agli specialisti sia agli ama-tori: per questo propone lezioni con tecnichee strumenti di ultima generazione, corsi, con-corsi ed esposizioni. Il programma di aprile èmolto articolato. Avremo, ad esempio, il teamdell’Eruption Fitness con Paolo Evangelista,Sasà Nocerino e Gil Lopes. Inoltre, sarannopresenti gli istruttori di YPC, con il direttore

tecnico Emanuele Mattera, eclettico personaltrainer delle star nazionali, che proporrannodiscipline come il kettlebell, il fitness funzio-nale, il fitball extreme e l’heroes training. Trai presenter YPC avremo Stefania Bianchini,campionessa mondiale di kickboxing; KarimBelarch, star internazionale dell’hip hop; Va-leria Veneziano, talentuosa ballerina napole-tana della televisione. Avremo poi un’ampiaarea dedicata alla danza, con concorsi e le-zioni con grandi ballerini: saranno nostri ospi-

Fitness

Ritorna a Napoli SEBS - Fimes

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Ndi Mario Sansoni

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ti Little Phil e Martin Kundelka, ballerini e co-reografi americani collaboratori di grandi starcome Janet Jackson, e Justin Timberlake”.

Ma non ci saranno solo fitness e danza…“Assolutamente no. Avremo una wellness zo-ne con la presenza straordinaria di GennaroSetola, maestro del Bodyfly, disciplina olisti-ca di grande successo. Poi ci sarà un’Acquazone con Paolo Michieletto, una Zona Etnicacon la ballerina Eddy Sham e altro ancora.SEBS ha un respiro molto ampio e proponeanche concorsi, oltre che congressi a cura diSportform, e workshop tenuti dai presenter”.

Dott. Testoni, come nasce il progetto SEBS?“A Napoli mancava da qualche anno un ap-puntamento di questo tipo e quando abbia-mo iniziato, lo scorso anno, in molti hannoaderito con entusiasmo. Il nostro scopo è pla-smare l’evento sportivo come elemento di in-trattenimento. Anche questo settore ha co-nosciuto la crisi: c’è quindi bisogno di inno-vazione e qualità, di sviluppo di progetti in-

tegrati di marketing e digital public relation.SEBS può crescere di anno in anno, rispon-dendo alle esigenze delle persone in un set-tore, come quello del fitness e del wellness,ricco di potenzialità e che, specie al Sud, habisogno di un punto di riferimento. SEBS sicandida a diventarlo”.

Quanto lavoro c’è dietro ad un progetto diquesto tipo?

“Ovviamente molto: lavoriamo da sei mesie il nostro piano economico al momentonon ha alcun tipo di contributo istituziona-le. A questo si aggiunga la riduzione delbudget destinato allo sponsoring da partedelle aziende di settore che oggi investonoquasi esclusivamente in poche realtà già af-fermate. Ma lavorando con passione e de-dizione siamo riusciti a creare un prodottovalido”.

Stefania Bianchini

Direttore marketing Tony Testoni

Paolo Evangelista

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l’Europa è il modello di riferimentoSono i top club della Premierleague, Liga spagnola e Bundesliga i punti diriferimenti per il calcio“nostrano”. All’orizzontecresce anche il footballfrancese, più creativo di quello tricolore.

di Massimo Lucchese

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Sport&Finanza

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l benchmark di riferimento a livel-lo mondiale nel settore del licen-sing/merchandising è il Manche-ster United, il club del magnate

americano Malcom Glazer, seppur oggi coper-to pesantemente dai debiti (oltre 800 milionidi sterline).Il profitto annuo di cassa dei “Red Devils” su-pera i 200 milioni di sterline, grazie anche agliottimi risultati ottenuti attraverso il merchan-dising (ormai incide in modo superiore al 10%del bilancio). Nessun’altra realtà al mondo ri-esce a “vendersi” in ambito domestico e a livel-lo internazionale come il club inglese. L’unica,tra l’altro, ad essere legata nel golfo Persico alprogetto di "Dubai sports city", dove dovrebbenascere una "Youth Football Academy" propriocon il marchio e lo staff del ManUtd. Un’ope-razione condotta in esclusiva, che permetterà almanagement britannico di posizionarsi in mo-do dominante nel Medio oriente.La parola d’ordine, quindi, è “internazionaliz-zarsi” puntando sulla brand extension, ovverosull’estensione della marca sportiva a tutti i li-velli. Ecco che il merchandising, al di là dei ri-sultati meramente economici, può diventare ilbiglietto da visita all’estero per crescere in brandawareness.Il calcio, soprattutto quello del Nord Europa,non ha dubbi al riguardo. La nuova frontiera èespandersi all’estero (e i club più blasonati par-tono sicuramente con un vantaggio acquisito dinotorietà) utilizzando le licenze di sfruttamen-to dell’immagine come vere e proprie “bandie-rine” per marcare il territorio, in un comparto(quello del football), che diventa, di giorno ingiorno, sempre più competitivo.Un anno da incorniciare per il merchandising èanche quello del Werder Brema in Germania eper il suo sponsor tecnico, l'italiana Kappa (mar-chio del portfolio BasicNet). Sono infatti 130mila le maglie (rispetto alle 83 mila della pre-cedente edizione della Bundesliga) vendute daKappa e dal WB nella stagione 2008/09.Il club ha comunicato di aver collocato il 53%di maglie in più rispetto alla precedente rasse-gna calcistica. Un record per i bianco-verdi, che,insieme al marchio degli “omini”, hanno stu-diato una strategia commerciale molto aggres-siva sull’intero territorio nazionale. Molti degliitem commerciali del Werder, infatti, sono ac-quistabili nei più importanti aeroporti tedeschi,puntando sul fatto che il richiamo del “made inItaly” è un volano garantito per le vendite. Lacollezione, inoltre, ha ispirazioni e tagli fashionper nulla tedeschi. Questo è un ulteriore richia-mo all’acquisto anche per chi non è fan del Wer-

der, perché apprezza il valore estetico del pro-dotto a priori.Un ulteriore benchmark per i nostri club arrivadalla Francia, dove l’Olympique Lyonnais, set-te volte consecutive campione nazionale, ha svi-luppato in modo estremo il marchio societario(lo storico brand e logo “OL”). I transalpini han-no saputo più di altri declinare commercialmen-te la propria marca. Sono nati cafè OL, pizzerieOL e, persino, negozi di parrucchieri brandizza-ti. “OL” è un richiamo per chi si identifica nelclub e, quindi, un’opportunità di fare venditeattraverso la squadra e la passione per il calcio.Nessun altro in Europa oggi si è spinto tanto inavanti, superando in molti casi anche la lineadi confine. Complessivamente la società cam-pione di Francia produce ricavi per 211.6 mlndi euro (di cui l’8% in merchandising – fonte:SportStrategies)Un caso a parte è il St.Pauli, secondo club dicalcio della città di Amburgo, più noto in tut-to il mondo per il quartiere a “luci rosse” cheper le performance sportive, visto che stabil-mente staziona in Bundesliga2, la seconda di-visione del calcio tedesco. Il St.Pauli ha sem-pre avuto un posizionamento “fuori dalle ri-ghe”, anti-conservatore, con un forte atteggia-mento anarchico della sua tifoseria. Questobrand-positioning è stato declinato a livello dimerchandising con la nascita di una label diabbigliamento in cui si è subito identificata lafan-base locale. Da due anni, però, la dirigen-za del club si è accorta che molti capi sono ac-quistati anche all’estero (attraverso il sito uffi-ciale), perché molti altri appassionati di calciosi riconoscono nello stile “politico” del St.Pau-li. In Spagna infine il Barcellona, che, da sem-pre, difende il proprio attaccamento con il ter-ritorio (la Catalogna) è riuscito, attraverso ilmercandising e al posizionamento distintivo afarsi conoscere in tutto il mondo. Oggi è l’uni-co club che paga lo sponsor per apporre il mar-chio sulle maglie, piuttosto che il contrario, eha scelto un’organizzazione umanitaria inter-nazionale (l’Unicef) per farsi riconoscere suimercati internazionali. Il target del grande pub-blico che si riconosce nell’importanza di soste-nere determinate “battaglie” a livello sociale siidentifica nel club azulgrana al di là del nomee del paese di appartenenza. L’abbinamento,poi, con Nike ha permesso di penetrare in mo-do capillare in tutti e cinque i continenti e lostore del Barça (all’interno del Camp Nou) è unaminiera di ricavi alla pari degli introiti da sta-dio, con un portfolio che supera le 500 referen-ze (incluso, per esempio, un moderno frigori-fero prodotto dalla Smeg con i colori sociali).

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di Massimo Lucchese

o Schalke04, club della Bundesli-ga tedesca, entra, insieme al suomain sponsor (il colosso del meta-no Gazprom), nella storia delle

sponsorizzazioni di maglia. L’azienda mosco-vita, infatti, ha esteso fino al 2017, per un con-trovalore di 140 milioni di euro, l’attuale so-dalizio commerciale, che doveva scadere a giu-gno 2012 (inizialmente tarato su un importodi 25 mln di euro annui). I biancoblu incasse-ranno 28 mln di euro a stagione per un inte-ro quinquennio. Nessun altro club di calciopuò vantare un contratto così ricco, pur con-siderando che circa 40 mln di euro del’interomontante sono legati al raggiungimento degliobiettivi sportivi (come, per esempio, il titolodella Bundesliga, la Coppa di Lega tedesca ola presenza in Champions league e/o Europaleague).A questa torta di 140 mln bisogna, tra l’altro,aggiungere i 50 mln di euro del contratto re-siduo di jersey-sponsorship (per le stagioni2010/2011 e 2011/2012). Lo Schalke04 si tro-va così a poter disporre di un “tesoretto” di190 mln di euro fino alla nuova scadenza del

2017, oltre a consolidare la leadership inter-nazionale nel comparto degli accordi commer-ciali di maglia. Superando, a livello europeo,Real Madrid (Bwin), Manchester United (Aondalla prossima stagione) e Bayern Monaco(Deutsche Telekom).Gazprom, società russa nata nel 1992, è il pri-mo produttore di metano, con oltre 600 mi-liardi di metri cubi l’anno e più del 20% dellaproduzione mondiale.Fornisce riscaldamento a ben 20 Paesi euro-pei, tra cui la stessa Germania, che dipende dalmetano russo per il 45% del fabbisogno na-zionale.La nuova sponsorship del gigante moscovitaarriva nel momento migliore. Lo Schalke04,nonostante un’attenta politica di marketing,ha, da tempo, i conti in rosso. Pochi giorni pri-ma di questo rinnovo, infatti, con un accordomilionario stipulato con l'azienda tedesca GEW,ha ristrutturato le proprie finanze. Punto car-dine dell'accordo la vendita dello stadio.L'operazione, che porta nelle casse del club diGelsenkirchen, oltre 25.5 milioni di euro, pre-vede la vendita della Veltins Arena ai partner

dell'accordo, ovvero GEW e la banca tedescache rende possibile il contratto, per un prezzodi 15 milioni di euro. Dopo 10 anni lo Schal-ke potrebbe, grazie ad una opzione, ricompra-re le azioni dell’impianto.Questa nuova entrata, collegata a un’articola-ta operazione di finanza, consentirà ai bian-coblu di riorganizzarsi in tre aree principali edi ristrutturare il debito, che ha raggiunto li-velli record (più di 200 milioni di euro).Parallelamente al progetto dello stadio e allafirma di rinnovo con Gazprom, i tedeschi han-no stretto un altro importante matrimoniocommerciale.Infront Sports&Media (agenzia internaziona-le di sports-marketing) ha esteso la partners-hip con lo Schalke04 fino alla stagione 2017-18. Il nuovo accordo comprende i diritti pub-blicitari della Veltins Arena (oltre 61 mila po-sti a sedere).Lo Schalke, con una fan base di 6 milioni dipersone, è uno dei team tedeschi emergenti,avendo segnato una performance sportiva nonindifferente nelle ultime stagioni, grazie an-che all’ingresso in Champions league.

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Sport&Finanza

Gazprom rinnova fino al 2017 per 140 mln di euro. E’ record nel settore delle jersey-sponsorship. Il club della Bundesliga ristruttura il debito,vende lo stadio e si affida a Infront Sports&Media.

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Pioggia di denarosullo “Schalke04”

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a nuova stagione èiniziata nel miglioredei modi per gli az-zurri del golf, assolu-

ti protagonisti in un 2009 ricco disoddisfazioni e chiuso con la vit-toria nella World Cup dei fratelliEdoardo e Francesco Molinari. Ilprimo successo del nuovo anno loha firmato Domenico Geminiani,non ancora quattordicenne, magià da qualche tempo in eviden-za nel Florida Junior Tour, dovebatte i diciottenni. E’ al quarto ti-tolo in altrettanti mesi e ci piacepensare che la sequenza non siadel tutto casuale: il gran finale re-galato dai due migliori giocatoriitaliani attuali seguito dall’aper-tura ad opera di una autentica spe-ranza Quasi a voler ulteriormen-te sottolineare che ci sono gli uo-mini di punta, ma anche che labase è solida. Nel frattempo Edoardo Molinariha ottenuto due quarti posti in tor-nei dell’European Tour, dove è ap-prodato stravincendo la money listdel Challenge Tour: in entrambi icasi ha lottato per la prima posi-zione, a conferma di aver raggiun-to un livello di gioco adeguato al-le sue potenzialità.Le vittorie fanno indubbiamentevetrina e promozione. Il merito ènaturalmente degli atleti, ma è do-veroso sottolineare il supporto chesta loro offrendo la FederazioneItaliana Golf, la quale non limita

la sua azione solo alle strutture adhoc. In tale ottica vanno rimarca-te alcune decisioni prese nel re-cente Consiglio Federale. Si è cu-rata ulteriormente l’immagine conl’approvazione della proposta delpresidente Franco Chimenti di ri-conoscere Diana Luna e MatteoManassero testimonial del golf ita-liano. “Insieme ai fratelli Molina-ri, campioni del mondo già noti eaffermati, Manassero e la Luna –ha detto Chimenti – rappresenta-no l’immagine emergente di ungolf tricolore che ormai ha con-quistato una posizione di assolu-to rispetto e prestigio a livello in-ternazionale”.A conferma, inoltre, che i cento-mila tesserati non sono stati cer-to un punto di arrivo, si è partitiverso nuovi traguardi dando il viaalla promozione del golf nellescuole. Sul modello già sperimen-tato con successo in Piemonte, ilprogetto punta a diffondere la co-noscenza e la cultura di questosport fra i più giovani, con l’obiet-tivo di avvicinarli alla pratica incampo. Nella fase iniziale, è pre-visto il coinvolgimento degli in-segnanti di educazione fisica cheaccompagneranno gli studenti inquesto percorso: verranno orga-nizzati perciò corsi di preparazio-ne a livello regionale, tenuti damaestri federali.Per l’attività agonistica è stata uf-ficializzata la Squadra Naziona-

le Professionisti composta da Si-mone Brizzolari, Alessio Bruschi,Federico Colombo, Matteo Delpo-dio, Lorenzo Gagli, Marco Gueri-soli, Joon Kim, Edoardo Molina-ri, Gregory Molteni, Andrea Per-rino, Nicolò Ravano, Stefano Rea-le, Andrea Signor, Giacomo To-nelli, Andrea Zanini, Michele Za-nini e da Diana Luna, Matia Maf-fiuletti, Federica Piovano, Mar-gherita Rigon, Anna Rossi, Vitto-ria Valvassori e Veronica Zorzi.Responsabile unico MassimoScarpa, novità che aveva presocorpo alla fine del 2009. Contem-poraneamente è stato anche ap-provato il calendario del PilsnerUrquell Italian Pro Tour, ossia ilcircuito delle gare nazionali alle-stite dal Comitato OrganizzatoreTornei dei Professionisti, unastruttura di notevole importanzaperché è il terminale di quella tec-nica. Infatti garantisce un’attivi-tà di base a tutti i giocatori ita-liani e in particolare a coloro che,completato il cammino dilettan-tistico, iniziano quello nuovo trai pro e che, senza tale appoggio,avrebbero sicuramente più diffi-coltà nei loro primi passi.Queste le gare: Riva dei Tessali/Me-taponto Open (Alps Tour, 8-10 apri-le), Poggio dei Medici Golf ResortOpen (Challenge Tour, 19-22 mag-gio), Montecchia Golf Open (AlpsTour, 26-29 maggio), Le Fonti GolfOpen (Alps Tour, 9-11 giugno),

Tanka Village Resort Golf Open(Alps Tour, 28-31 luglio), Feudo diAsti Golf Open (Alps Tour, 24-26settembre), Roma Golf FederationCup (Challenge Tour, 13-16 otto-bre), Apulia San Domenico GrandFinal (Challenge Tour, 27-30 ot-tobre), Campionato NazionaleOpen (3-6 novembre TBA). Da ri-cordare anche i due tornei clou,ossia il BMW Italian Open, che faparte dell’European Tour (RoyalPark I Roveri, 6-9 maggio), e il La-dies Italian Open, inserito nel cir-cuito femminile europeo.Vi sarà però a breve un grande ap-puntamento per il golf azzurro: adAugusta, in Georgia, dall’8 all’11aprile si svolgerà il Masters, e perla prima volta saranno sul tee dipartenza del major tre giocatoriitaliani, i due Molinari e Manas-sero. Comunque vada a finire, cisono già motivi di orgoglio.

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Aspettandoil Masters

Golf

di Enrico Morucci

Franco Chimenti Presidente FIG

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OLGIATA GOLF CLUBSe sarà "Roma 2020" il golf si gioca all'OlgiataGrandi novità all'Olgiata. La più im-portante è quella, siglata da unoscambio di lettere tra il Sindaco diRoma, Gianni Alemanno e il Presi-dente dell'Olgiata Golf Club, AndreaPischiutta, che vedrà l'assegnazioneal Circolo sulla via Cassia la disputadelle gare di golf, nell'eventualità cheper le Olimpiadi del 2020 fosse la cit-tà di Roma la prescelta. Una sceltache inorgoglisce il Circolo presiedu-to da Pischiutta, già collaudato nelpassato da avvenimenti di grande pre-stigio. Ora gli Olgiatini, tiferanno inprima istanza per superare la concor-renza della candidatura di Venezia,questo per quanto riguarda la sfidanazionale. Intanto l'Olgiata si avvicina (2011) alsuo cinquantesimo anno di vita, gran-di le iniziative allo studio. D'altra par-te mezzo secolo di vita è una tappamolto importante, non solo per i co-

muni mortali, ma anche per gli im-pianti sportivi che in dieci lustri di vi-ta di cose da raccontare. Mentre ci av-viciniamoa queste date memorabili,la vita nel Circolo va avanti con la so-lita attività che vede una gara "Ladye Gentleman" in giorno feriale riccasempre di stimollanti novità. Un'altranovità molto importante è quella delnuovo uso del sito www.olgiatagolf-club.com, dove troviamo notizie sul-la vita sociale, calendario gare e tan-te notizie utili per i soci.

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ARGENTARIO GOLFCLUBPorsche Green Club: il golfcome stile di vita. Una finale indimenticabile quella del-l'edizione 2009 del circuito PorscheGreen Club. Dopo 25 tappe e una sta-gione ricca di sorprese, Porsche ha da-to appuntamento a fine ottobre ai mi-gliori giocatori della stagione pressol'Argentario Golf Resort & SPA perl'atto conclusivo del Porsche GreenChampionship, riservato esclusiva-mente ai Soci del Porsche Green Club,

con obbligo di partecipazione con l'au-to Porsche. Il torneo finale si è svoltoinfatti sulla distanza di 36 buche, gio-cate in due giorni. Ai vertici delle trecategorie, Luca Ferrari, prima catego-ria. Nella classifica lordo, Fabio Poz-zi. Daniela de Nardo è stata la miglio-re fra le ladies e Angelo Goffi si è ag-giudicato il premio nella classifica se-niores. In seconda categoria, LorenzoRicci si aggiudica la seconda piazza.E dopo un tale successo, non si puònon essere già in azione per program-mare il Porsche Green Cup 2010, cheripartirà in primavera.

TUTTINCIRCOnews dal circoli di golf a cura di Andrea Cecinelli - Responsabile comunicazione del Golf Forense

PARCO DI ROMAConcluso il “ConvegnoInternazionale Golf eTurismo” al Parco diRomaNella sala del Castello della Crescen-za, al Parco di Roma Golf & CountryClub, si è concluso il “Convegno In-ternazionale Golf & Turismo” con ilavori della seconda giornata. L’e-vento ha richiamato personalità dilivello internazionale impegnate sudiverse tematiche e, in particolare,sui problemi inerenti allo sviluppodel golf con un obiettivo: l’incre-mento del turismo golfistico nel no-stro Paese con attenzione specialeper Roma, il Lazio e tutto il sud del-l’Italia.Hanno fatto gli onori di casa il pro-moter della manifestazione Luca Va-lerio, presidente del Parco di RomaResort, e Giuseppe Miliè, direttoredel Parco di Roma G&CC.Hanno dato il loro sostegno Italia

Turismo, Promuovitalia. Istituto peril Credito Sportivo, Golf Energy, Ja-guar, Hills/Forrest, International GolfCourse Architects, Semillas Fitò, Pil-sner Urquell, Tempo Verde, Toro eParco di Roma. Hanno concesso illoro Patrocinio: il Comune di Roma,la Federazione Italiana Golf e la Se-greteria alla Presidenza del Consi-glio dei Ministri.Il Convegno ha suscitato notevoleinteresse e si è risolto in un gransuccesso sotto ogni aspetto, a ini-ziare dalla perfetta organizzazione.Nella seconda giornata i relatori diGolf Energy, Roberto Gasperoni el’arch. Antonella Pasini, hanno spie-gato l’attività aziendale consisten-te nella gestione patrimoniale deicircoli, con riferimento all’ottimiz-zazione dei flussi energetici con lafinalità di ridurre consumi e costi,il tutto anteponendo i criteri di so-stenibilità e di non invasività degliinterventi. Handy Brown (Toro Company) ha

sottolineato come l’acqua sia il pro-blema del futuro e l’importanza diappoggiarsi a società specializzate eal greenkeeper che deve essere alta-mente preparato. Sono seguiti gli interventi di Rena-to Veronesi, presidente della societàproprietaria del Golf Club Bogogno,di cui ha illustrato la storia, e delParco di Roma G&CC, di cui è pre-

sidente, e di Carlo de Romedis, di-rettore generale di Italia Turismo.A fine sessione hanno preso la pa-rola Franco Chimenti, presidente del-la Federazione Italiana Golf, ricor-dando i successi dei giocatori italia-ni in tutto il mondo nel 2009 e An-tonio Gazzellone, che ha illustrato iprogrammi del Comune di Roma ri-volti al golf e ad altri sport.

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ancano due mesi alvia del circuito piùamato dai golfisti ro-mani ed i lavori cor-

rono veloci.La manifestazione golfistica riser-vata agli operatori del mondo deldiritto ed ai professionisti della me-dicina, come un auto da corsa fer-ma ai box fa la messa a punto inattesa che parta la sesta stagione:e come ogni anno l’Avvocato Ni-cola Colavita e la sua band sono allavoro per garantire che tutto fun-zioni al meglio. Anche nel 2010 il

Golf Forense, sarà l’unica manife-stazione a godere del patrocinio tec-nico della Federazione Italiana GolfLazio.La conferma poi dell’adesione delPresidente della Repubblica ed i pa-trocini istituzionali della Presiden-za del Consiglio dei Ministri e delMinistero della Giustizia, oltre aquelli del Tribunale Ordinario diRoma, dell’Ordine degli Avvocati diRoma e dell’Ordine dei Medici diRoma rendono questa manifesta-zione sempre più esclusiva e affa-scinante. Unica nel suo genere.

Un prodotto di eccellenza quellodel Golf Forense dove tutto fun-ziona e nulla è lasciato al caso.“L’importante è riuscire a miglio-rarsi ogni anno, il nostro segretosta nella voglia di crescere, di ri-mettersi ogni volta in gioco, dinon dare mai nulla per acquisitoe di apportare sempre qualche no-vità che renda unica questa ma-nifestazione” il pensiero dell’Av-vocato Nicola Colavita. Tanti i segni caratteristici del GolfForense, a cominciare dalla rea-lizzazione dell’Area Ospitalità -

M

di Andrea Cecinelli - foto di Damiano Rosa e Silvia Apice

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Golf

Golf Forense Più:Working Progress

La Responsabile del Golf Forense Francesca Mercantini

Nella foto in alto, l'Avv. Nicola Colavita

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vero e proprio fiore all’occhiellodella manifestazione - da sempreaffidata alla sapiente mano diMauro Antonelli di MorOrg chenel corso di questi anni ha datola sua impronta inconfondibile altorneo; la “smania” poi da partedei golfisti di partecipare alle ga-re, i tanti sponsors che seguonoil Golf Forense, la forte comuni-cazione mediatica che accompa-gna l’evento ed i cocktails di pre-miazione del dopo gara fanno ilresto.“La premiazione e' una vera e pro-

pria festa sopratutto per chi hapartecipato al torneo”, osserval’Avv. Colavita. “In molte gare c’è la cattiva abi-tudine di disertare questo momen-to. Nelle gare del Golf Forense in-vece questo non accade. Anzi. Es-sere presenti è un segno di rispet-to verso gli avversari, verso gliSponsor che hanno investito neltorneo, verso i numerosi ospiti edi mezzi di informazione che divolta in volta intervengono neldopo gara e, perché no, verso tut-ti coloro che lavorano e si prodi-

gano per la riuscita dell’evento.Chi non è presente alla premia-zione non ha più il diritto di riti-rare il premio, gli assenti non so-no giustificati. I golfisti forensihanno capito il messaggio e par-tecipano al cocktail di premiazio-ne nella stragrande maggioran-za”. Un’altra peculiarità che dif-ferenzia questo circuito dalle al-tre gare.La messa a punto è in corso d’o-pera, davanti ai box del Golf Fo-rense c’è un cartello: WorkingProgress ...

L'Avv. Paolo Berruti, Consigliere NazionaleForense del Lazio intervistato da High Life TV

Elisa Lomonte e Francesca IannetoneMauro Antonelli di MorOrg SrlIl Presidente della FIG Lazio Carlo Scatenacon Antonio Melidoni e Alessandro Graziani

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L'Avv. Alessia Montani ai microfoni di High Life TV

L'Avv. Carlo Priolo con Andrea Cecinelli

Annalisa Romano e Federica Pacchiarotti

L'Avv. Nicola Colavita con Francesca Ridolfi e L'Avv. Marco Ieradi Silvia Manduzio e Francesca Mercantini

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l giocatore di golf an-che esperto con unaequilibrata e saggiatattica di gioco potreb-

be risparmiare tanti, spesso tantis-simi colpi. L'equilibrio mentaleche richiede una performance èdifficile da riprodurre e ci voglio-no anni per dominare l'istinto, lostress, le ansie e tutto quello chepassa per la testa di un giocatore,specie se principiante. L' errore piùricorrente in campo rimane laspravvalutazione delle proprie ca-pacità. Il giocatore è portato spes-so a cercare colpi al di sopra del-le proprie reali possibilità. Questastrana “presunzione” spesso asso-lutamente irrazionale, porta a gio-care inevitabilmente “fuori giri”innescando un meccanismo peri-coloso che ci allontana dalla ge-

stione equilibrata e cosciente del-lo score e del proprio hcp.Sarebbe come vestirsi con il vesti-to di un altro...Un giocatore 36 di hcp per qualemotivo dovrebbe tentare di atter-rare in green con il secondo colpo,magari da 180 metri visto che ha 2colpi a buca da sfruttare?Ogni golfista infatti sa come colpi-sce la pallina e con quale distanza,non ci sono possibilità realistiche,tranne quelle relative al caso, allacabala che quel fantastico colpo al-la Tiger immaginato, avvenga inquel momento, in quella gara, da-vanti agli occhi di amici e avver-sari sbalorditi... E' così, e tutti noilo sappiamo, giocatori di ogni lati-tudine, hcp ed età. Ogni volta però, crediamo alla voce suadente diquella sirena che ci porta a tentare

spesso l'impossibile, quel colpo de-siderato ma che prende sempre quelramo che spegne il volo soave del-la pallina che cade in acqua... peruno squallido 7 finale. Impariamo quindi dai giocatori discacchi e dai pro.Giochiamo il colpo valutando be-ne il rischio e il risultato, piazzia-mo il tiro pensando al colpo suc-cessivo ed al bastone che preferia-mo giocare.Giocate secondo il vostro hcp enon cercate un par sensazionalequanto improbabile, optate per unboghey più sicuro e ripetibile. Neicolpi di approccio al green sce-gliete sempre i bastoni più chiu-si e giocate 56 e lob solo se indi-spensabile. Giocate 5/6 driver pergiro solo nelle buche più larghe,nelle altre optate per un ibrido e

cercate il fairway. (Tiger Wood havinto il suo ultimo british senzatirare il driver nelle 36 buche fi-nali...)Ai giocatori più esperti consigliodi giocare il secondo colpo mi-rando in centro al green e non al-l'asta spesso nascosta, difesa daostacoli.Costruite mentalmente il progettodella buca e cercate di creare le con-dizioni per giocare solo i colpi chemeglio conoscete. Cercate di rag-giungere più fairway dal tee, saràpiù semplice giocare il secondo col-po da un buon lie. Insomma gioca-te con la testa... e valutate semprelucidamente se il “rischio vale lacandela”... c'è sempre un' opzionepiù sicura, puntate su quella e il vo-stro hcp scenderà in picchiata...Provate e buona pratica...

Golf

In campo come ungiocatore di scacchi...

Idi Simone Selli

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TUTTINCIRCOnews dal Club dei Circoli Sportivi Storicinews dal Club dei Circoli Sportivi Storici Roma

tuttincircolo

a cura di Federico Berardi

opo l’incontro tra ilClub dei Circoli Spor-tivi Storici e Telethonin occasione della

manifestazione che si è svolta inprima di Natale in ricordo di Su-sanna Agnelli, fondatrice e soste-nitrice della Fondazione Telethon,il 2010 vedrà la formalizzazionedella loro collaborazione con la fir-ma di uno specifico Protocollo perrendere più tangibile il sostegnodel Club e legare le sue principa-li manifestazioni alla ricerca e al-la cura delle malattie genetiche dicui Telethon è promotore.Per il Club il riconoscimento daparte di Telethon è particolarmen-te importante e di alto valore mo-rale, quale conferma dell’impegnoprofuso dal Club nella difesa deivalori della vita, non solo attraver-

so la promozione e valorizzazionedello sport, quale momento fon-damentale della aggregazione eformazione dell’individuo, ma an-che con iniziative nei settori tipi-ci del non-profit, a sostegno deiprincipi di solidarietà in favore diiniziative con alto contenuto cul-turale e umanitario.Il Club auspica che il suo apporto,rappresentato dalle migliaia di as-sociati dei Circoli storici aderenti(Circolo Canottieri Aniene, CircoloCanottieri Lazio, Circolo Canottie-ri Roma, Circolo Tennis EUR, Cir-colo Canottieri Tirrena Todaro, Rea-le Circolo Canottieri Tevere Remo,Sporting Club EUR e Tennis ClubParioli) possa contribuire ad ali-mentare e diffondere una vera cul-tura dei valori, di cui la nostra so-cietà sente sempre più la carenza.

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Agostino De Zordo, Segretario Generale del Club Circoli Sportivi Storici

D

Il Club e Telethon

ClubdeiCircoliSportiviStorici

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COLOnews dal Club dei Circoli Sportivi Storici news dal Club dei Circoli Sportivi Storici

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ClubdeiCircoliSportiviStorici

CIRCOLO CANOTTIERIANIENE

L’otto senior dell’Aniene vince la Regata Internazionaledi Gran FondoDopo la vittoria di Roma (13 di-cembre), l’otto Senior dell’Anie-ne ha firmato la regata interna-zionale di Gran Fondo, disputa-ta nelle acque del Po con la par-tecipazione di quasi 1000 voga-tori assicurandosi quasi matema-ticamente la Coppa Italia di GranFondo. L’equipaggio con Nicco-lò Mornati, Raffaello Leonardo,Dario Dentale, Pierpaolo Fratti-ni, Vincenzo Capelli, LorenzoPorzio, Andrea Palmisano, EliaLuini (tim. Gaetano Iannuzzi) harealizzato il tempo di 17.06.30sulla distanza di sei chilometri.Buona anche la prestazione del-l’otto ragazzi che ha ottenutouno splendido secondo postodietro la selezione del ComitatoRegionale Lombardia. L’equipag-gio composto da Portaccio Car-lo, Di Francesco Luca, Piloni Car-lo, Cavicchioli Guglielmo, Ca-gnoli Alessandro, Orfei Alessan-

dro, Borsotti Marco, Santoro Lu-ca, (tim. Caso Federico) ha con-dotto una splendida e regolareregata avvicinandosi all’ambitotitolo di campioni italiani di granfondo che si assegnerà il meseprossimo a Pisa.Qualche giorno prima (30 e 31gennaio) ben tre atleti dell’Anie-ne (Andrea Palantrani, LucaAgoletto e Michele Marullo) sisono imposti nei “Campionatiitaliani indoor rowing” in scenaa Bari conquistando altrettante

medaglie d’oro. Argento, invece,per Lucilla Aglioti. Grande il risultato ottenuto ilgiorno di San Valentino da Mi-chele Marullo. Michele è Cam-pione del Mondo di Indoor Ro-wing over 50. Con una gara ma-gistrale condotta a 1,32 di me-dia ha chiuso con 6 min. e 11 sec.i 2000 mt di gara lasciandosi die-tro tutti gli avversari. L’annoscorso la gara è stata vinta con6,19 min. Quest’ anno Michele èandato molto al di sopra di ogni

aspettativa. Una splendida vitto-ria per lui che aveva interrottola carriera agonistica nel 1980.Guardando al futuro il C.C. Anie-ne ha organizzato esclusivamen-te per i propri soci ed i familia-ri la “Coppa Challenger Mario DeTuddo” che si terrà a S.Marinel-la il 10 e 11 aprile 2010. Le rega-te si svolgeranno su percorso abastone nelle acque antistantiPorto Odescalchi.

CIRCOLO CANOTTIERITIRRENIA TODARO

Ottimo piazzamentodei junioresLa gran classica delle gare di fon-do invernali sui 6000 metri ha vi-sto per la prima volta, nella storiadel Tirrenia, la partecipazione dell'8juniores che ha assolutamente ben

figurato. Infatti il nuovo regola-mento della Coppa Italia ha facili-tato la formazione di equipaggi mi-sti che, se da una parte ha contri-buito ad alzare enormemente il li-vello della competizione, ha, dal-l'altra, reso difficile la vita degliequipaggi societari. E' così che igiovani del sodalizio nerazzurrohanno raggiunto un buon ottavoposto assoluto, con il tempo lusin-ghiero di 18'11'', che è valso un se-condo posto a livello societario,

dietro al solo fortissimo equipag-gio del Saturnia.Non meno bene hanno figurato leragazze che hanno partecipato al 4di coppia femminile juniores, rea-lizzando un 4 posto assoluto - a so-li 2 secondi dal bronzo raggiunto inun rush finale al cardiopalmo dal-l'equipaggio francese - che è valsoil primo posto societario.Insomma un inizio di stagione chesi promette scoppiettante per i co-lori del Tirrenia."

Coppa ChallengerMario De Tuddo

IIIa EDIZIONE DELLA REGATA VELICA SOCIALE

10 e 11 aprile 2010Santa Marinella

La regata è organizzata dalC.C.Aniene esclusivamenteper i propri soci ed i familiari

PERCORSOLe regate si svolgeranno su percorso a bastone nelleacque antistanti PortoOdescalchi.

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TUTTINCIRCOnews dal Club dei Circoli Sportivi Storicinews dal Club dei Circoli Sportivi Storici

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Romatuttincircolo

CIRCOLO TENNIS EUR

2009: il “calcetto ha compiuto 40 anni Così si chiamava nel 1969 quan-do fu costruito uno dei primi am-pi di calcio a 5 di tutta Roma de-dicato a questo “nuovo sport” inVia dell'Artigianato 35 all'EUR! Ilcampo in terra rossa ancora è lì,sentinella e superstite di una tra-dizione alla quale il Ct Eur tieneancora tantissimo.Da allora il Circolo si è distinto permolti anni per i risultati raggiun-ti nei vari tornei della Capitale;senza contare le enormi emozionidella ROMA RCB che mosse i suoipassi al Ct Eur, con i suoi soci, ar-rivando poi ad essere la squadrapiù titolata del Calcio a 5 nazio-nale con 5 scudetti e 2 Coppe Ita-lia vinte.Quante battaglie sono state vin-te dalle compagini del Circolo inquesti 40 anni nelle categorie As-soluti , Over 40 e 50 e non ulti-mo il torneo la scorsa estate alCanottieri Lazio con i sempre ver-di over ...60.E non finisce qui, si pensa infattidi istituire la categoria...” over 70“a riprova del fatto che questo ma-gnifico sport, che coinvolge nel

Circolo più di 150 atleti in 12 tor-nei all'anno, sta salendo di inte-resse in tutto il mondo e consen-te di mantenere in forma fisica ementale fino a ...cent'anni!Nel 2005 il Ct Eur ha iscritto lasquadra - con tanti “nipotini” deisoci fondatori - al campionato diserie D vincendolo nel 2007, en-trando a pieno merito nella cate-goria C2: categoria alla quale an-cora oggi partecipa lottando per lapromozione in C1.

Era dunque inevitabile che final-mente prendesse il via la scuolacalcio a 5 per le categorie Pulci-ni, Esordienti, Giovanissimi, Al-lievi e Under 21. Come non ac-cettare la sfida di creare in casai cuccioli che ci faranno diverti-re e vincere anche domani quan-do saranno diventati grandi? 50iscritti, 4 istruttori coadiuvati dalSenior coach Costantino La Cop-pola danno vita, oltre che agli al-lenamenti del martedì e venerdì

sul nuovo campo in erba sinte-tica, ogni sabato pomeriggio adun torneo federale nelle catego-rie pulcini, allievi ed under 21 incui sin dalle prime battute stan-no eccellendo sia nella classificache nel comportamento e corret-tezza in campo, quali valori chefanno parte dello sport e del vi-vere civile.Insomma con la pretesa e non lasemplice illusione di allevare in ca-sa degli sportivi veri.

CIR

CO

L O T E

NN

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E . U . R .

CIRCOLO CANOTTIERI LAZIO

La Bascelli, la più forte anche al chiusoBARI, 31 gennaio 2010 - Crollanoben 5 record ai Tricolori di canot-taggio Indoor di Bari nelle cate-gorie Junior, Under 23, Senior, Pe-si Leggeri e Adaptive. La campio-

nessa europea Gabriella Bascellidel Canottieri Lazio si aggiudicala gara femminile precedendo Eli-sabetta Sancassani (Fiamme Gial-le) ed Enrica Marasca (Marina Mi-litare Sabaudia) e migliorando dinove decimi la precedente migliorprestazione cronometrica dei Tri-colori (Laura Schiavone, 6.55.00).

Torneo sociale siamoalle semifinali Dopo la lunga pausa di Natale si è

riacceso il Torneo Sociale nella“Fossa” del Canottieri Lazio .Sconfitte nei quarti L’Italia di Vi-cerè e la Spagna di Ieradi, passadopo i rigori la Francia di Leoneche si scontrerà in semifinale conl’Argentina di Fiocchetti. L’Uruguaydel giovane Caporale dovrà gioca-re l’altra semifinale con la squadradi Mola & C, l’Inghilterra, che tut-ti danno come vincitrice del tor-neo dalla prima giornata. In boc-ca al lupo a tutti.

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TUTTINCIRCTUTTINCIRCORomatuttincircolo

news dai circoli sportivi news dai circoli sportivi news dai circoli sportivi

Romatuttincircolo

DUE PONTI SPORTING CLUB

Il Due Ponti sulla neveIndimenticabile esperienza sullaneve di un gruppo di runners delDue Ponti.

Dalle scarpette di running agliscarponi di sci: un gruppo di run-

ners del Due Ponti, con in testaEmanuele Tornaboni, hanno vissu-to un’indimenticabile esperienzasulle nevi delle Dolomiti, sciandosulle piste del "Sellaronda" ovve-ro intorno al massiccio del Sella,un circuito con impianti di risali-ta e discesa, tutte fra di loro per-fettamente collegate in uno scena-rio di boschi, picchi rocciosi e dis-tese innevate. I componenti la spedizione hannopercorso tutto il circuito, arrivan-

do, ogni pomeriggio, in un rifugiodiverso delle località più rinomatedelle dolomiti: Selva di Val Garde-na, Corvara, Arabba, Canazei, Cor-tina d'Ampezzo. Divertimento,chiacchiere, risate, bevute... e gran-de competizione tra gli sciatori. A fine vacanza, il presidente Ema-nuele ha salutato e dato l’arrive-derci al prossimo anno a tutti i par-tecipanti: Emanuele Tornaboni, Ro-mano Ramin Ghermezian,GiorgioPrimo, Carmelo D'Asero, GiovanniD'Antona, Diego Cappetta, AndreaMalsani, Marco Farabolini, Rober-to Bianco, Pasquale Fiore, France-sco Pacillo, Giuseppe D'Asero,

Giampiero Gobbo.Tra il serio e il faceto sono stati pro-clamati i vincitori delle diverse clas-sifiche: classifica generale: Giorgio Primo,Diego Cappetta, Romano RaminGhermezian e Emanuele Tornaboni;premio miglior frequentatore dichalet e rifugi: Pasquale Fiore eMarco Farabolini; premio "vinta-ge": Roberto Bianco; premio over50: Giovanni D'Antona premiospazzaneve: Andrea Maisani premioslalom speciale senza curve: Carme-lo D'Asero: premio all'organizza-zione: Francesco Pacillo; premiosnowboard: Giuseppe D'Asero.

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FUTBOLCLUB

Obiettivo Seychelles

di Carlo Maria Stigliano

Quando si parla di Futbol Leagueal Futbolclub tutti gli aggettivivanno bene tranne quello di socia-le. Forse lo spirito iniziale, forse lanatura del torneo all'interno delcircolo, ma non di certo l'animoche mettono in campo i giocatori.In più, a far crescere il fuoco del-la battaglia, il viaggio premio peri vincitori presentato la scorsa set-

timana nella sala Adidas del Fut-bolclub: dieci fortunati se ne an-dranno nientemeno che alle Sey-chelles con un viaggio offerto dalcircolo e dal TClub! Sarà questo adare più gusto al torneo?! Nel cor-so della serata è stato anche sor-teggiato tra i presenti in sala unfortunato che ha vinto un viaggionelle strutture TClub. La classifica della Futbol League sismuove con continuità. Si alterna-no le favorite, cadono le grandi enascono nuove pretendenti. Lasquadra del presidente Perazza co-manda la classifica, insieme a quel-la di Impara. Perazza consolida laleadership dopo la vittoria nelloscontro diretto con una delle piùquotate per la vittoria finale: lasquadra di Angelucci e Stigliano.Bene anche la squadra di Palma eIorio, forse la più sorprendente delcampionato. Un occhio di riguardoanche per le outsider: Giordano,Forcella e Zinanni. Probabilmentedipenderà da loro l'esito finale. Nonmeno importante il titolo di squa-dra materasso, che, senza ombraalcuna, spetta alla squadra di Al-fieri, ancora senza punti all'attivo.

Tra i marcatori, invece, sempre isoliti sospetti. Materazzi, bomberdel presidente Palma, saldamentein testa con 21 reti (una media im-pressionante di quasi 3 gol a par-tita), a seguire Claudio dell'Ali (Pe-razza) a 14 e Bruno Giordano, te-sta d'ariete della coppia Angeluc-ci/Stigliano, a quota 11.

ANTICO TIRO A VOLO

La corsa di Miguel e non solo…

di Carlo Maria Stigliano

Il Circolo Antico Tiro al Volo anchequest’anno ha partecipato alla “Cor-sa di Miguel” con i seguenti atleti:Giuseppe Barbagallo, Luca D’Ago-stino, Guido Cecinelli, Paolo Luiget-ti, Daniele Maltese, Gerardo Penna-silico, Tommaso Poliandri, MarcoFanano, Claudio Franchini, Vincen-

zo Verna, Carlo Terranno. Gli atletidel Presidente Avv. Michele Ana-stasio Pugliese sono sempre presen-ti nelle manifestazioni sportive del-la città nel calcio, nel calcetto, nelbiliardo, e, anche al livello Nazio-nale nel Tennis dove, attualmentepartecipano al campionato di serieB maschile. Il tiro Al Volo ha dun-que fatto enormi passi da gigantein materia sportiva negli ultimi an-ni. Dal 27 Maggio al 5 Giugno ospi-terà la quinta Edizione del Torneointernazionale di tennis femminilecon montepremi di 75000 dollariUSA, evento che è stato sempre or-ganizzato magistralmente e che havisto parteciparvi atlete con un al-tissimo livello tecnico.

TUTTINCIRCORomatuttincircolo

news dai circoli sportivi news dai circoli sportivi news dai circoli sportivi

Romatuttincircolo

Detto: Ubi MaiorRuolo: centrocampistaPiede preferito: destroPezzo forte del repertorio:http://maioritalia-torneoso-ciale.blogspot.comdove parla della sua squadra al socialeSquadra del cuore: Italia

Il socio del mese Nome: Manuele Iorio

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CIRCOLO ANTICO TIRO A VOLO

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no standard qualitati-vo di assoluto livelloin un ambiente fami-liare. É il connubio

vincente sul quale ha puntato l'or-ganizzazione de l'Aquaniene – Thesport Club, l'impianto-gioiello delCircolo Canottieri Aniene. E gli ol-tre tremila iscritti alla struttura diVia della Moschea sono la confer-ma di come la politica di approc-cio alle esigenze degli utenti abbiafatto centro. Nel giro di pochi me-si Aquaniene – The Sport Club èinfatti diventato punto nevralgicodella vita sportiva della Capitale,grazie ad una filosofia fatta di con-tenuti e progetti e in cui l'attivitàfisica viene prima di tutto. All'in-terno dell'impianto si possono in-fatti praticare molteplici discipli-ne: dal nuoto all’acquagym, dal sollevamento pesi al cardiofit-ness, dal True Power Yoga al Pila-tes, dall'hip hop alle arti marziali,dal MET al Toning Zone, dalla sal-sa cubana alla danza del ventre.Un'offerta che può non differen-ziarsi in superficie dai pacchettiproposti dai tantissimi centri fit-ness sparsi nell'area di Roma, mache in realtà nasconde una passio-ne e una dedizione al lavoro chenon ha eguali. “Qui si fa sport”: un

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Non solo nuoto all’“AquanieneThe Sport Club”.Tante infatti sono le discipline “all'asciutto” che si possono praticare nell’impianto di Via della Moschea

di Matteo Cirelli

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La cultura del Fitness

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“must” semplice quanto profonda-mente sentito da chi in questo cen-tro lavora tutti i giorni per garan-tire agli sportivi di tutte le fasced'età un continuo e professionalesupporto. Oltre novanta professio-nisti tra insegnanti e maestri si al-ternano durante la giornata per ve-nire incontro alle diverse esigenzedegli utenti. Tutti con competenzequalificate e specializzate, per for-nire allo sportivo un training ap-propriato e meticolosamente stu-diato. Sono queste le carte vincen-ti sulle quali hanno puntato il pre-sidente del Canottieri Aniene Gio-vanni Malagò, del consigliere allosport Marco Zilia, del direttore ge-nerale Gianni Nagni, del respon-sabile del nuoto Dario Cortese e dei

direttori fitness Emanuele Sacchi eDaniele Lambroni. “Il nostro inten-to – spiega Sacchi - è quello di pro-muovere una cultura sportiva a360° garantendo una competenzatecnica di primissimo piano in uncontesto esclusivo e al tempo stes-so familiare”. Gli oltre 700 mq qua-drati della sala isotonica e i duegrandi studi fitness per le lezionidi gruppo, insieme naturalmentealle tre piscine dagli standard in-ternazionali, sono a questo propo-sito il fiore all'occhiello della strut-tura. Allestita con i macchinariTechnogym, la sala ospita ognigiorno i tanti utenti, che possonoavvalersi della consulenza degli in-segnanti e di una vastità di attrez-zi all'avanguardia nel settore well-

ness. In tantissimi poi affollano icorsi di Group Cycle, la nuovafrontiera dello spinning targatoTechnogym, che grazie alle inno-vative bykes ha migliorato i pro-blemi legati alla postura per l’as-setto dell’utente in sella, ottimiz-zando tutte le qualità e le caratte-ristiche di questa famosa discipli-na. Per non parlare della linea Ki-nesis, che possiede un'elevata com-ponente propriocettiva in grado dimigliorare equilibrio, forza e fles-sibilità e che si sta imponendo peri suoi sconfinati utilizzi. Molto suc-cesso sta riscontrando anche la pe-dana olimpica per il sollevamentopesi e il powerlifting che sta arruo-lando un incredibile numero diadepti, soprattutto neofiti, entusia-

sti di questo diverso modo di alle-narsi. Queste appena citate sonosolo alcune delle tante alternativefra cui si può scegliere in una gior-nata all'Aquaniene – The SportClub. “Differenziare gli stimoli deinostri clienti– dice Lambroni – èfondamentale per il nostro lavoro.Dalla pre-pugilistica del seguitis-simo Giorgio Natalizi al true po-wer yoga del guru Max Grossi, chiviene nel centro deve capire quan-to è importante variare la program-mazione dell’allenamento. Ma l'e-strema cura degli aspetti tecnicinon potrebbe essere possibile, senon ci fossero seri professionistiche interagiscono quotidianamen-te con i nostri clienti. Sono loro laprima qualità dell'impianto”.

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e potessi tornare in campo lo ri-farei volentieri. Significherebbeavere qualche anno in meno e ri-vivere un'esperienza divertente.

Una volta abbiamo iniziato una partita in 10perché Nicola Pietrangeli stava disputando unincontro di tennis a Nizza. Nicola, poi, preseun cartellino rosso; a fine partita sentii l'ar-bitro dire: “questa sera lo racconto ai mieiamici, a cena, che ho espulso Pietrangeli".Questo è il ricordo, uno dei tanti, di Rino Tom-masi uno dei protagonisti del Caravella Tri-colore, lo storico torneo di Calcio a 11 che,per più di quaranta anni, ha acceso i cuori deicalciofili romani.Sponsorizzato da Snai e dalla Due Pini Viag-gi, è ripartito il 3 febbraio, con la sua XLIVEdizione, il torneo di calcio amatoriale piùantico d’Italia che vedrà disputare tutti gli

incontri presso il Futbol Campus, impiantodi Via del Baiardo del Circolo Futbolclub, in-teramente dedicato allo sport più amato disempre.Il Caravella Tricolore, torneo federale F.I.G.C.organizzato dal Futbolclub, con la collabora-zione della ASD Sport Crew e con il patroci-nio del Comune di Roma, articolerà i suoi gior-ni in appuntamenti settimanali per conclu-dersi nell’imperdibile finale del 5 giugno.“Un'iniziativa importante per la realtà roma-na – ha dichiarato l’On. Alessandro Cochi, De-legato alle Politiche dello Sport del Comune diRoma, nel corso della conferenza di presenta-zione del Caravella Tricolore- che sottolineala funzione sociale che svolta dai circoli spor-tivi presenti nel Comune. Oltre alla capacità diunire campioni dello sport e semplici appas-sionati, tornei come il Caravella Tricolore so-

no di richiamo per tutte le nuove realtà eco-nomica, fondamentali alla trasformazione diRoma in Capitale dello sport, anche in vistadella candidatura alle Olimpiadi 2020”.Per questa tradizione che torna a rivivere, ar-riva anche il plauso e l'incoraggiamento aigiocatori del presidente del II Municipio, Sa-ra De Angelis: “Siamo molto sensibili alle ini-ziative sportive che nascono sul territorio, perquesto abbiamo voluto contribuire in modoconcreto sostenendo anche economicamenteil Caravella Tricolore".Giovani come Paolo Muratori, Carletto Sici-liani, Piero Bartoli, Bruno Amatucci, StefanoPantanella, Sandro Feliziani, Carlo Grisolia epoi ancora Rino Tommasi, Eugenio Scala, Ni-cola Pietrangeli, Arturo Turi e Pepito Girottinegli anni si sono sfidati con l’obiettivo diportare a casa l’ambito premio, una caravel-

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Sdi Matteo Cirelli

Ritorna lo storico torneo C

Roma tornei Caravella

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la in legno e argento. “Ho tanti ricordi di queitempi e anche un po' di nostalgia dei miei tra-scorsi da arbitro – racconta durante la confe-renza Melchiorre Zarelli, Presidente Comita-to Regionale Lazio F.I.G.C. - quando ci si ri-trovava il sabato per giocare: le partite eranopiene di passione, sia in campo che sugli spal-ti. Queste manifestazioni sono molto apprez-zate dal movimento calcistico per la loro ca-pacità di rinnovare la tradizione.Oggi, i campioni di Nazionale Magistrati, Ca-rabinieri Roma, Polizia Roma, Squadra Mobi-le, Polizia Municipale, Nazionale Doppiatori,Nazionale Giornalisti Sportivi, Cc Aniene, CcRoma, Cc Lazio, Tevere Remo, Due Ponti eFutbolclub sono pronti a far rivivere quellegrandi emozioni.“E' stato curioso scoprire la storia del torneo– spiega Carlo Maria Stigliano, direttore del

torneo - come un vaso di valore ritrovato insoffitta. Spero questo sia solo il punto di par-tenza per una nuova tradizione e nuovi ricor-di finora tramandati di padre in figlio”.Di ricordi ne ha tanti Pier Francesco Pompei,vincitore di due Caravella e autore del libro“Calcio d’addio” che auspica un ritorno “ditutti quei valori che il calcio di oggi purtrop-po non ha più”.La riscoperta dei valori è anche la speranza diLuca Marchegiani: “Seguendo il calcio profes-sionistico apprezzo maggiormente queste ini-ziative che rispecchiano lo spirito autenticodello sport. Il calcio italiano infatti, rispetto aquello inglese, incontra maggiori difficoltà aseguire le tradizioni a vantaggio della spetta-colarizzazione del fenomeno calcistico stesso”.Già la prima giornata ha regalato tanti gol etante emozioni. Per il battesimo del campo

si sono affrontati Polizia di Stato e CC Ro-ma, confronto terminato 6-3 a favore dei Ca-nottieri. Vittoria 6-1 per la Nazionale Dop-piaggio grazie all’impressionante tripletta di“Spiderman” Marco Vivio - voce di TobeyMaguire – che garantisce così alla propriasquadra la seconda posizione. Appaiato L’Us-si-Roma che, grazie ai gol di Pugliese, Mar-chetti, Gottardi e alla doppietta di Lo Mona-co, porta a casa i tre punti contro la Nazio-nale Magistrati.Esordio fortunatissimo anche per le squadrepadrone di casa, Futbolclub e Futbolclub Uni-ted che si sono imposte “blindando” la pro-pria porta contro Squadra Mobile e CC Anie-ne. Vero colpo di scena, con un risultato a dirpoco “pallavolistico” nel match tra Due Pon-ti e Polizia Municipale II Mun.: 14-0 il risul-tato finale.

o Caravella Tricolore

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RomatuttincircoloTUTTINCIRCOnews dai circoli sportivi

news dai circoli sportivi news dai circoli sportivi Napoli

tuttincircolo

a cura di SPORTFORM

CIRCOLO SAVOIA

La scuola vela intitolataa Vincenzo SanninoUna cerimonia piena di commozio-ne, affollata da centinaia di amici,di autorità religiose militari e civili,parenti, di soci del circolo per il qua-le Vincenzo Maria Sannino andavain barca. Da sabato 30 gennaio 2010,una targa ricorderà per sempre il ra-gazzo scomparso a soli sedici anniil 9 dicembre scorso. Una targa cheintitola al suo nome la Scuola Veladel Circolo Savoia. "E' stata la tra-gedia più grande che io abbia vis-suto da presidente di questo circolo- ha rivelato Pippo Dalla Vecchia -e so che per il resto della mia vitacontinuerò a chiedermi perché. Co-

me può essere accaduta una disgra-zia così assurda? Ricordo bene quel9 dicembre, c'era un grecale legge-ro che rendeva quella giornata per-fetta per regatare. Ora ho qui accan-to a me i genitori di Vincenzo. Liringrazio per la dignità profondissi-ma, assoluta, con la quale hanno af-frontato il loro immenso dolore. Daquesta vicenda ho ricevuto una le-zione che non dimenticherò. Spes-so noi generazioni mature abbiamoun atteggiamento sospettoso, criti-co, nei confronti dei più giovani. Maio quel giorno, e nei giorni succes-sivi, ho visto l'amore dei suoi com-pagni di vela, dei ragazzi che eranoin classe con lui. Li ho visti soffrirein silenzio, lanciar fiori in mare. Hocapito che dobbiamo aver fiducia nei

giovani, che i ragazzi attuali hannole capacità e la forza per costruireun grande domani". E' intervenutopoi Carlo Croce, presidente della Fe-derazione Italiana Vela, per la pri-ma volta a Napoli da quando è sta-to eletto: "Volevo portare una testi-monianza diretta dello sport e dellavela italiani. E mi preme far sapereche conosco Pippo Dalla Vecchia econosco il circolo che lui presiededa vent'anni. Tutte le regole relati-ve alla sicurezza sono state applica-te. In nessun posto come al Savoiasi può star certi che ogni norma èosservata, che tutto è fatto con pro-fessionalità e coscienza. Purtroppo,dobbiamo accettare di essere solostati colpiti solo da una fatalità or-ribile e irripetibile".

CIRCOLO CANOTTIERI

Master indoor di canottaggio, Mannacampione italianoUn titolo italiano nei Master conPeppe Manna che fissa anche ilnuovo record italiano e un terzoposto nella categoria Junior ma-schile con Marco Calamaro sonoquesti i risultati più prestigiosi ot-tenuti dagli atleti della CanottieriNapoli nel corso dei CampionatiItaliani Indoor di Canottaggio chesi sono svolti a Bari con la parte-cipazione di 425 atleti in rappre-sentanza di 69 società. Per i colo-ri giallorossi straordinaria la pro-va di Peppe Manna che nonostan-te la sua età, 68 anni, ha deciso disfidare se stesso e migliorare il tem-po della categoria Over 60 sulla di-stanza di 2000 metri (7.48). E ci èriuscito, raggiungendo il fantasti-co tempo di 7.30.04 . Nella catego-ria Junior maschile invece, significativo il terzo postoper Marco Calamaro che è statopreceduto dal campione europeoMatteo Baluganti e da MicheleManzoli che ha vinto il titolo ita-liano in 6.04.40 . Nel Trofeo delleRegioni, in testa tra i maschi l'E-milia Romagna davanti alla Lom-bardia e alla Campania; tra le fem-mine, Lombardia al comando suLazio e Veneto. Nella classificacomplessiva, il Trofeo va alla Lom-bardia davanti a Emilia Romagnae Campania.

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CRV ITALIA

Trofei Challange

Si sono iscritte oltre cento barche del-le classi 470, 420, Laser ed Optimistalle regate dei Trofei Challenge, or-ganizzate dal Circolo del Remo e del-la Vela Italia nel Golfo di Napoli. Hanno partecipato al circuito circa150 atleti, in rappresentanza di diecicircoli velici del Golfo di Napoli, lamaggior parte dei quali di età tra i 10e i 20 anni.La flotta degli Optimist (circa 50 im-barcazioni) ha gareggiato su un cam-po a ridosso di Castel dell’Ovo. Soloi piccoli di questa classe (categoria ca-detti, fino a 11 anni) hanno disputa-to due prove ogni giorno. Quelli del-la categoria juniores (12/14 anni), coni velisti dei 420, 470 e delle tre classiLaser (Standard, Radial e 4.7), hannoeffettuato, invece, tre prove al giornosu un percorso che potrà essere a ba-stone o quadrilatero, secondo le con-dizioni meteo. Tutte le prove, per tutte le classi, era-no inserite nel Campionato campano2010 e per la ranking list.Le regate hanno avuto come princi-pale avversario il maltempo. Pocovento sabato e pioggia con raffichedi vento da nord, domenica, sono sta-ti gli impedimenti atmosferici che igiovani atleti hanno dovuto affron-tare nella due giorni velica. Nella clas-se 470, dopo le prove disputate, al co-

mando l’equipaggio composto da Al-fredo Capodanno e Mauro Caputo delCRV Italia che ha preceduto l’imbar-cazione della vice campionessa delMondo Camilla Marino (CRV Italia)in coppia con l’atleta del Posillipo An-na Gracia Malventi. Alle loro spallealtro equipaggio rossoblù compostodai fratelli Andrea e Arturo di Loren-zo. In classe 420 invece a dominaresono stati gli equipaggi del CircoloCanottieri Savoia, con al primo postol’equipaggio composto da Cattaneo-Nardi e al secondo l’equipaggio D’Er-rico-Minelli, mentre sul terzo gradi-no del podio è salita la coppia Rinau-ro-Calabrese del CN Posillipo. Lo stra-potere del CRV Italia e del Savoia pro-segue anche nella classe Laser, dovevincono nella categoria Radial Loren-zo Migliaccio, del Circolo Italia e inquella Standard, Lorenzo Castaldo, delCircolo Savoia. Tocca alla Lega Na-vale di Napoli interrompere l’egemo-nia nella categoria 4.7 con la vittoriadi Nicola Radano. Tra i piccolissimidella Classe Optimist, spiccano i ri-sultati vincenti dei miniatleti della LNIdi Castellammare, che si aggiudicanole due categorie con Vincenzo Arpi-no (Oprtimst C) e Alfredo Desiderionell’Optmist J.Il giorno 3 marzo si svolgerà la pre-miazione finale durante la quale sa-ranno assegnati i nove Trofei Chal-lenge in palio: la Coppa “Ubaldo Fon-di” riservata ai 470, la Coppa “Pas-quale de Conciliis”per i 420, la Cop-pa “Mario Mazzetti” per il 420 Fem-minile, la Targa “Tom Volpe” assegna-ta ai Laser Standard, la Coppa “Au-gusto Cesareo” per i Laser Radial, laCoppa “Nazario Sanfelice” per i La-ser 4.7, la Coppa “Santa Lucia” riser-vata agli Optimist Juniores e la Cop-pa “Chiappariello” per gli Optimist Ca-detti. Inoltre, per le Società, sarà mes-sa in palio la: Coppa “Paolo Marullid’Ascoli” che verrà assegnata al cir-colo che con un equipaggio della ca-tegoria cadetti (10/11 anni)e due del-la categoria juniores (12/14 anni)avrà raggiunto il miglior punteggio.

CIRCOLO POSILLIPO

Canoa kayak: Albino Battelli in NazionalePrima esperienza in un raduno fuoridall’Italia per uno degli atleti di pun-ta del kayak velocità del Circolo Po-sillipo, Albino Battelli. Già sul podiotra i juniores nel K4 1000 mt agli Eu-ropei Juniores e U23 di Belgrado, Bat-telli è stato convocato in Turchia pderuno stage di altissimo livello. La Na-

zionale, guidata del neo-tecnico te-desco Josef Capousek, è formata in-fatti dai più titolati atleti del panora-ma tricolore. In totale, sono presentiundici atleti per la distanza dei 1000mt, nella quale dunque la concorren-za per Battelli par agguerritissima. Iragazzi saranno sottoposti a quattrodure settimane di allenamenti sia inacqua che a terra ad una temperatu-ra che in questa stagione è standardsui 15°/18°. La scelta della Turchia èstata fatta per evitare l'intenso afflus-so che in questa stagione c'è nel ba-cino di Siviglia, sede fin'ora dei ra-duni invernali della canoa kayak ita-liana. "Questa esperienza racconta Al-bino Battelli – per me può essere so-lo di stimolo e motivazione ulteriore.Finora il lavora al Circolo Nautico Po-sillipo con Peppe Buonfiglio è statofondamentale, ma è giunta l’ora fi-nalmente di confrontarmi con i mi-gliori canoisti italiani".

Brevi di scherma e pallanuotoÈ partita la Coppa del Mondo Asso-luti di Sciabola. Le sciabolatrici era-no in scena a Londra dove Gioia Mar-zocca ha ceduto all’esperta polaccaWieckowska, classificandosi terza.Buona la prestazione di Irene DiTranso che dopo un buon turno di eli-minatorie è uscita nei 16esimi. Gli sciabolatori erano ad Atene, do-ve Diego Occhiuzzi si qualifica negliotto ma deve soccombere di misura(15-14) al tedesco Beisceim. Bene an-che Massimiliano Murolo arrivato fi-no ai 16esimi. Hanno completato la spedizione po-sillipina i tecnici Leo Caserta e DinoMeglio.I soliti Gallo e Bertoli sono i posilli-pini convocati dal ct Campagna peril collegiale che la Nazionale italianasosterrà a Sori. Prevista un’amiche-vole contro una selezione di stranie-ri che giocano nelle squadre liguri,con incasso della partita da devolve-re in beneficenza ai bambini terremo-tati di Haiti.

COLO news dai circoli sportivi news dai circoli sportivi news dai circoli sportivi

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i chiama discosit, èun disco gonfiabiledi gomma morbidadel diamtero di circa

40 cm. La parte superiore è for-mata da piccoli bottoncini mor-bidi quella inferiore è liscia.Simile al bosu, ha un appoggiobasculante, traslante, quindi in-stabile. Io ritengo che la prepara-zione fisica e muscolare debbaavere un’ottica di globalità: il cer-vello conosce movimenti, nonmuscoli. È evidente come tutti ipiccoli aggiustamenti che il cor-po deve compiere per mantene-re l’equilbrio contraendo tutta lacatena muscolare, permette di ot-tenere una risposta piu intensa,piu efficace, piu focalizzata edunque piu allenante. Servendo-si del disocsit si possono esegui-re esercizi di tonificazione mu-scolare senza affaticare le artico-lazioni, migliorando anche postu-ra, equilibrio e coordinazione. L’e-saltazione di queste caratteristi-che non è utile solo in caso di ri-abilitazione o di preparazione asport agonistici. L’uso del disco-sit (che rientra nella sfera dell’al-lenamento funzionale) è consi-gliata ad ogni individuo, al finedi ristabilire o migliorare la cor-retta percezione che l’organismoha nei confronti del mondo ester-no (propiocettivita’).

A CHI È RIVOLTO L’USO DEL DISCOSITAlle donne che vogliono tonifi-care e rassodare i punti critici co-me cosce, glutei e vita;Agli sportivi per migliorare le pre-

stazioni atletiche ( calcio, tennis,sci, rugby ecc.);A chi ha subito un trauma soprat-tutto alla caviglia e al ginocchio; A tutti quelli che vogliono pro-vare una allenamento nuovo, di-

vertente che non sovraccarica ilsistema scheletrico. Ai soggetti in sovrappeso chehanno la necesssità di allenarsima allo stesso tempo non posso-no appesantire muscoli e struttu-re articolari

PERCHE È EFFICACEMigliora la stabilizzazione e lapostura;I bottoncini morbidi nella partesuperiore permettono la spremi-tura del reticolo venoso sotto alpiede che stimola la circolazioneperiferica degli arti inferiori (evi-tando l’accumulo di scorie chepredispongono alla cellulite);Maggiore sinergia muscolare nel-l’esecuzione degli esercizi con ri-sultati evidenti;E utilissimo nel recupero dopo untrauma articolare.

COME SI USAIl tipo di allenamento che si puosvolgere su questo attrezzo ha dueposizioni di partenza:- in appoggio su una gamba- in appoggio su due gambe (so-lo un piede per disco)A loro volta queste modalità pos-sono essere usate con:- occhi aperti, occhi chiusi- piedi nudi o con le scarpe- l’ausilio di pesi, elastici o pallemediche

S

di Fabio Ingargiola Personal [email protected]

Fitness

Questione di equilibrio:allenarsi con il discosit

Foto di Vanda Biffani

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SPORT

CLUB

Il primo magazine sportivo in distribuzione

gratuita che dà voce a tutti coloro che amano

lo sport professionistico e amatoriale

Federation Cup 2009

Mercedes Golf Trophy

Concorso Ippico di Piazza di Siena

Roma Motor Show

13th FINA World Championships

Mondiali di Baseball

Assisi Endurance Lifestyle

Motor Show di BolognaRugby Roma Seven

Giochi del Mediterraneo

Golden Gala di atletica

Centenario del Giro d’Italia

Maratona Città di Roma

Campionati europei di tuffi

BNL Internazionali d’ItaliaSei Nazioni di rugby

BMW Italian Open di Golf

adv sport club gen010 17-12-2009 18:35 Pagina 1

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NEWSNews

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er gli appassionati dirugby, ma non solo,potete trovare in libre-ria l’autobiografia di

Marco Bortolami. Paolo Cecinelliaccompagna il lettore nel mondodella seconda linea della Nazio-nale Italiana e del Gloucester, clubche milita nella Premiership. Sitratta di un vero e proprio cam-mino spirituale, di crescita e ma-turazione, tra gli alti e bassi cheriservano la vita ed un campo dirugby tra aneddoti, partite e rap-porti umani con i compagni disquadra ed i suoi allenatori a vol-te anche spigolosi e conflittualima sempre nel segno della schiet-tezza e della correttezza, senza fal-se ipocrisie. Bortolami, nato a Padova il 12 giu-gno 1980, tocca in maniera diret-ta e appassionata i momenti im-portanti della sua vita professio-nale e personale, dai primi passisul vecchio campo del Tre Pini diPadova, alla decisione di partirealla volta della Francia per gioca-re con il Narbonne, club di cui èstato anche capitano, sino al suoesordio in Nazionale ed alla Cop-pa del Mondo del 2007. Bortolami è stato il più giovanecapitano della storia del rugbyquando, appena compiuti i 21 an-ni, John Kirwan e Marco Bolle-san gli affidarono la squadra con-tro gli All Blacks.E’ la storia di un ragazzo diventa-to uomo indossando una magliada rugby, un ragazzo che ha im-parato a guardare negli occhi lavita e che non ha mai smesso di

sognare. “Vita da Capitano” è ladimostrazione che con la determi-nazione, la serietà e l’applicazio-ne il sogno di un ragazzo può di-ventare realtà. “…non importavadove erano i miei limiti, dovevopostarli giorno dopo giorno. Sem-pre più in là”…Campioni non si na-sce, ma si diventa.Dopo due stagioni nel campiona-to francese Bortolami ha raggiun-to il suo obiettivo di giocare nelcampionato inglese diventando ca-pitano del Gloucester, club con cuiha sfiorato il titolo.Il rapporto con gli infortuni chepossono metterti fuori gioco nelmomento più importante di unacarriera ma che purtroppo fannoparte dello sport.. “ in quel mo-mento smisi di sognare, tutto ciònon poteva avere senso. Il doloreche provavo non veniva dal colloma dal cuore. Pensavo e ripensa-vo senza trovare il perché di quel-lo che mi stava capitando”.Di particolare effetto alcune testi-monianze di personaggi che sonostati vicino a Bortolami nei momen-ti più importanti della sua crescita:“…ama ciò che fai perché questoti darà la passione per dare di più,in quanto per diventare grande do-vrai dare di più” (John Kirwan, AllBlacks e CT dell’Italia).“…questo sport è stato inventatoda educatori poco inclini al com-promesso. I privilegi sono fatti peressere sfruttati” (Andrea Rinaldo,campione d’Italia con il PetrarcaPadova e nazionale).“…capitò anche a me, solo che aquei tempi il carisma era un rug-

gito, era improvvisare discorsieroici, era dire: andiamo a fare laguerra” (Marco Bollesan, 37 voltecapitano della nazionale).“…se volete esistere a livello mon-diale, se volete considerarvi dei ve-ri giocatori di rugby, oggi è il mo-

mento per farlo. Non esiste nien-te come gli All Blacks. Se oggi ri-uscirete ad esistere, potrete portar-lo con voi per sempre. Oggi è lanostra opportunità”. (Marco Bor-tolami agli azzurri prima di unapartita contro la Nuova Zelanda).

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Un’autobiografia di Marco Bortolami con Paolo Cecinelli Baldini-Castoldi-Dalai Editore

Vita da Capitano

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11-14 Marzo 2010

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