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Ottobre 2012 Scheda Paese Sud Africa a cura del Servizio Centrale Studi Economici Federazione ANIE

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Page 1: Sud Africa Scheda Paese/2012 fonte Anie

Ottobre 2012

Scheda Paese

Sud Africa

a cura del Servizio Centrale Studi Economici

Federazione ANIE

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a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE

Sud Africa indice della Scheda Paese

Caratteristiche del Paese Pag. 3

Suddivisione amministrativa Pag. 4

Indicatori macroeconomici Pag. 5

Industria Elettrotecnica ed Elettronica in Sud Africa Pag. 7

Partner commerciali Pag. 8

Interscambio commerciale Italia – Sud Africa Pag. 9

Interscambio commerciale Italia – Sud Africa di Elettrotecnica ed Elettronica Pag. 10

Opportunità Paese: Trasporto Ferroviario, Energia elettrica, Costruzioni Pag. 12

Investimenti diretti esteri (IDE) Pag. 17

Zone di sviluppo industriale Pag. 20

Mercato del lavoro Pag. 21

Tutela proprietà intellettuale Pag. 22

Fiscalità Pag. 23

Rischio Paese (fonte SACE) Pag. 26

Indirizzi utili Pag. 27

Contatti ANIE Pag. 28

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a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE

Sud Africa caratteristiche del Paese

Superficie: 1.219.090 km² Popolazione: 48.810.427 (luglio 2012) Densità della popolazione: 40 abitanti per km² Capitale: Pretoria (capitale amministrativa), Città del Capo (capitale legislativa), Bloemfontein (capitale giudiziaria)

Lingua Ufficiale: 11 lingue ufficiali (2 indoeuropee e 9 lingue bantu)

(lingue più parlate: zulu, xhosa, afrikaans, inglese)

Moneta Ufficiale: Rand (ZAR)

Tasso di cambio 2011 pari a 1 Euro = 10,10 ZAR Distribuzione Popolazione:

- Area Urbana: 62%

- Area Rurale: 38%

Il 28,5% della Popolazione ha un’età inferiore ai 15 anni Tasso di Alfabetizzazione: 86,4% di cui:

- Uomini: 87,0%

- Donne: 85,7%

Fonte: CIA The World Fact Book

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a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE

Sud Africa suddivisione amministrativa e ordinamento dello Stato

Fino al 1994, il Sudafrica era suddiviso nelle tradizionali quattro repubbliche boere (Capo, Transvaal, Orange e Natal) e in 10 bantustan. Questa suddivisione venne sostituita con una più aderente alla distribuzione demografica, che conta nove province autonome. Il Kwazulu-Natal ha una struttura amministrativa diversa dalle altre province di tipo monarchico.

Fonte: Governo del Sud Africa

ORDINAMENTO DELLO STATO La Costituzione in vigore è stata emanata il 10 dicembre 1996. Il Presidente della Repubblica è anche Capo del Governo, dunque ha poteri molto ampi. Egli è eletto dall'assemblea nazionale ed esercita il potere esecutivo direttamente. Il potere legislativo spetta al parlamento bicamerale, composto di Consiglio Nazionale delle Province, già Senato (90 membri eletti in ognuna delle province per la durata di 5 anni), e Assemblea Nazionale (440 membri eletti dal popolo con il sistema proporzionale, senza sbarramento, allo scopo di rappresentare anche le etnie minoritarie, per la durata di 5 anni). Per legge devono partecipare al Governo attraverso la nomina di Vicepresidenti tutti i partiti che superano il 20% dei suffragi. Il sistema giudiziario si basa sulla Common Law britannica e sul diritto olandese.

Nr. Provincia Capoluogo

1 Western Cape Città del Capo

2 Northern Cape Kimberley

3 Eastern Cape Bisho

4 KwaZulu-Natal Pietermaritzburg

5 Free State Bloemfontein

6 North West Mafikeng

7 Gauteng Johannesburg

8 Mpumalanga Nelspruit

9 Limpopo Polokwane

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a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE

Sud Africa indicatori macroeconomici

Fonte: Ufficio statistico nazionale del Sud Africa, DTI, FMI, Economist Unit

* dato di previsione

Indicatori 2008 2009 2010 2011 2012* 2013*

PIL a prezzi correnti (Miliardi di Euro) 186,4 203,8 274,2 293,2 328,4 346,1

PIL pro capite a prezzi correnti (Migliaia di Euro) 3,8 4,1 5,5 5,8 6,4 6,7

Tasso di crescita del PIL (variazione % a prezzi costanti) 3,6 -1,5 2,9 3,1 2,7 3,4

Indice Produzione Industriale (variazione %) 7,8 -15,2 5,0 2,5 -0,2 4,7

Tasso d'Inflazione (variazione %) 11,5 7,1 4,3 5,0 5,7 5,3

Tasso di Disoccupazione (%) 22,9 23,9 24,9 24,5 23,8 23,6

Tasso di Cambio Euro (EUR) per Rand (ZAR) 12,06 11,67 9,70 10,10 10,27 n.d.

Esportazioni totali (Miliardi di Euro) 52,8 43,4 59,4 65,3 67,4 71,1

Importazioni totali (Miliardi di Euro) 59,8 45,9 59,3 68,4 69,6 72,0

Saldo Commerciale totale (Miliardi di Euro) -7,0 -2,5 0,1 -3,0 -2,2 -0,9

Bilancia Commerciale

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a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE

Sud Africa PIL per settori economici

Fonte: elaborazioni Servizio Centrale Studi Economici ANIE su dati Ufficio statistico nazionale del Sud Africa

…Industria Manifatturiera composizione per produzione settoriale

Prodotto interno lordo composizione per settori economici

Agricoltura3%

Industria Manifatturiera ed Estrattiva

31%Servizi

66%

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24%

19%

16%

10%

7%Cavi

Pile e accumulatori

Apparecchiatura per ladistribuzione

Trasformatori

Apparecchiatura per lagenerazione

18%

4%1%1%

Automazione estrumenti di misura

Microelettronica

Apparati e sistemi percomunicazione

Elettronica diconsumo

a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE

Sud Africa l’industria Elettrotecnica ed Elettronica in Sud Africa

Fatturato aggregato = 3,1 Miliardi di Euro, Anno 2011 distribuzione per comparti

Fonte: elaborazioni Servizio Centrale Studi Economici ANIE su dati Ufficio statistico nazionale del Sud Africa

Variazioni % annue

…di cui Elettrotecnica:

…di cui Elettronica:

-10 0 10

2009

2010

2011

I Semetre 2012

-1,6

2,4

5,7

3,5

-2,7

0,8

3,4

1,9 Elettronica

Elettrotecnica

Elettrotecnica76%

Elettronica24%

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a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE

Sud Africa partner commerciali

Aree di importazione del Sud Africa (Anno 2011) Aree di esportazione del Sud Africa (Anno 2011)

Le esportazioni del Sud Africa nel 2011 hanno raggiunto la quota di 65,3 miliardi di Euro in crescita di circa il 10%

rispetto all’anno precedente. Per l’anno in corso l’export si manterrà positivo con una crescita più contenuta, intorno ai 3

punti percentuali. Principali prodotti esportati risultano essere le materie prime, in particolare i metalli preziosi (platino e

oro che sul totale esportato dal Sud Africa rappresentano oltre il 20%).

In ulteriore accelerazione, di oltre 15 punti percentuali, nel 2011 le importazioni del Sud Africa hanno superato i 68

miliardi di Euro. I principali Paesi fornitori si confermano Cina, Germania e Stat Uniti con una quota complessiva del

32%. Decimo Paese l’Italia con una quota intorno al 3%

Fonte: elaborazioni Servizio Centrale Studi Economici ANIE su dati Ufficio statistico nazionale del Sud Africa

Nr. Paese Partner Quota % ? % 2011/2010

1 Cina 14,2 22,7

2 Germania 10,7 17,1

3 USA 8,0 39,5

4 Giappone 4,8 11,4

5 Arabia Saudita 4,4 36,2

6 India 4,0 40,8

7 Regno Unito 4,0 31,9

8 Iran 3,7 16,1

9 Nigeria 3,1 40,9

10 ITALIA 2,7 33,3

11 Altri Paesi 40,4 21,9

Nr. Paese Partner Quota % ∆ % 2011/2010

1 Cina 12,2 44,4

2 USA 8,6 22,0

3 Giappone 7,9 15,8

4 Germania 6,2 18,6

5 Regno Unito 4,1 -0,1

6 India 3,5 5,9

7 Svizzera 3,2 9,6

8 Paesi Bassi 3,1 25,7

9 Zimbabwe 2,6 25,2

10 Mozambico 2,5 12,0

11 Altri Paesi 46,1 29,3

15° Paese partner del Sud Africa in termini di esportazioni l’Italia con una quota del 1,9% nel 2011

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Meccanica strumentale29,9%

Prodotti della raffinazione13,1%

Elettrotecnica ed Elettronica9,0%Mezzi di trasporto

8,3%

Chimica7,2%

Metallurgia6,7%

Prodotti agro-alimentari5,1%

Altre Industrie20,8%

a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE

Per quanto concerne le importazioni italiane dal Sud Africa, nel 2011 risultano lievemente in crescita, 3% rispetto al

precedente anno, e si attestano a 1,9 miliardi di Euro. Si prevede tuttavia per l’anno in corso una controtendenza;

l’import italiano dal Sud Africa dovrebbe arretrare di 7 punti percentuali. Principale voce dell’import del nostro Paese i

metalli preziosi e le materie prima in generale.

Il Saldo della bilancia commerciale permane nel 2011 negativo per l’Italia con un disavanzo di 260 milioni di Euro.

Sud Africa interscambio commerciale dell’Italia con il Sud Africa

Esportazioni italiane verso il Sud Africa per settori industriali (Anno 2011)

Fonte: elaborazioni ANIE su dati ISTAT

Con una crescita di circa il 30% rispetto al 2010, nel 2011 le esportazioni italiane verso il Sud Africa hanno superato

la soglia di 1,7 miliardi di Euro. Anche per il 2012 il trend dovrebbe confermarsi positivo, con un rialzo più contenuto

intorno ai dieci punti percentuali.

L’export italiano si focalizza nei settori della Meccanica strumentale, Prodotti della raffinazione, Elettrotecnica ed

Elettronica che complessivamente incidono per oltre il 50% del totale esportato verso il mercato sudafricano.

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a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE

Sud Africa interscambio commerciale Italia-Sud Africa di Elettrotecnica ed Elettronica

Fonte: elaborazioni ANIE su dati Istat

* Gennaio - Giugno

2008 2009 2010 2011 2012*

Esportazioni da Italia verso Sud Africa 177,4 116,7 133,3 156,0 75,4

Importazioni da Sud Africa verso Italia 7,3 11,4 9,7 11,2 2,0

Saldo Commerciale 170,1 105,2 123,6 144,7 73,4

Bilancia Commerciale (Dati in Milioni di Euro)TOTALE ELETTROTECNICA ED ELETTRONICA

* Gennaio - Giugno

0

50

100

150

200

2008 2009 2010 2011 2012*

Esportazioni da Italia verso Sud Africa

Importazioni da Sud Africa verso Italia

Saldo Commerciale

Dati in Milioni di Euro

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Elettrotecnica77%

Elettronica 23%

a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE

Sud Africa esportazioni di Elettrotecnica ed Elettronica italiane verso il Sud Africa

Fonte: elaborazioni ANIE su dati Istat

Totale esportazioni nel 2011

156,0 milioni di Euro

COMPARTI ELETTROTECNICA milioni di Euro ∆ % 2011 / 2010

Produzione, Distribuzione, Trasmissione Energia 58,7 32,9

Apparecchi Domestici e Professionali 30,0 2,0

Cavi 14,7 -5,7

Trasporti Ferroviari ed Elettrificati 6,8 19,2

Componenti e Sistemi per Impianti 3,6 16,0

Ascensori e Scale Mobili 2,9 4,4

Illuminazione 2,8 1,6

COMPARTI ELETTRONICA milioni di Euro ∆ % 2011 / 2010

Automazione e Misura 21,4 28,8

ICT 13,9 7,2

Componenti Elettronici 0,7 6,7

Sicurezza ed Automazione Edifici 0,5 4,8

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Oltre 3.200 miliardi di rand, equivalenti a 320 miliardi di Euro. Questa è la cifra stanziata dal governo del Sudafrica

nell’arco dei prossimi nove anni per migliorare le infrastrutture del Paese, con lo scopo di stimolare la crescita e

l’occupazione.

Ad annunciarlo è stato il Ministro delle Finanze sudafricano, che presentando la Finanziaria 2012/2013 ha sottolineato che il

programma prevede investimenti massicci nel settore dell’Energia e in quello dei Trasporti, ma anche in quello educativo e

degli alloggi.

La maggior parte dei 43 megaprogetti infrastrutturali da realizzare entro il 2020 sono ancora in corso di valutazione, solo una

dozzina sono al momento in via d’esecuzione, soprattutto quelli relativi alla costruzione di nuovi centrali elettriche.

Degli 84 miliardi di euro di investimenti già stanziati per i prossimi tre anni, 30 miliardi vanno al settore energetico e 26

a quello de Trasporti.

Se un sistema di fornitura energetica nuovo e stabile eviterà i black-out degli scorsi anni e sazierà la sete di energia del

progresso industriale sudafricano, le migliorate capacità di trasporto permetteranno di aumentare e velocizzare le esportazione

dei minerali e gli introiti derivanti.

Tra gli altri progetti a lungo termine anche la costruzione di una linea ferroviaria veloce tra Johannesburg e Durban.

Gli investimenti saranno garantiti da istituzioni pubbliche in partnership con soggetti private.

Nella finanziaria presentata dal Governo sudafricano il Ministro delle Finanze ha annunciato un aumento delle imposte sulla

benzina, il via libera al controverso programma di introduzione dei pedaggi sulle autostrade di Johannesburg e un possibile

aumento dell’Iva.

a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE

Sud Africa Opportunità: Quadro generale

Fonte: Ministero dei Trasporti, Governo del Sud Africa

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La rete ferroviaria in Sudafrica risulta l’infrastruttura di trasporto più importante dell’intero Paese. Tutte le principali città sudafricane sono collegate via ferrovia. La rete ferroviaria si estende per oltre 36.000 Km, di cui oltre il 50% elettrificata e dotata di scartamento ridotto. La gestione del servizio ferroviario è sotto controllo pubblico. Blue Train e Rovos Train sono le due linee di proprietà privata che gestiscono il segmento dei viaggi di lusso. Dal 2010 è attivo il Gautrain, primo espresso regionale del continente africano inaugurato a Johannesburg in concomitanza con l’avvio dei mondiali di calcio. Guatrain svolge la funzione di metropolitana all’aperto. Il Gautrain collega l’aeroporto internazionale al quartiere di Sandton e nel 2011 la linea si è estesa sul territorio della città coprendo importanti quartieri quali Rosebank e Marlboro; anche le tratte extraurbane sono state ampliate, collegando ora Johannesburg alle città di Midrand, Centurion, Pretoria e Hatfield. TRASPORTO MERCI Il gruppo parastatale Transnet ha annunciato un piano di investimenti infrastrutturali per 300 miliardi di Rand (circa 30 miliardi di Euro) nell'arco di sette anni, che dovrebbe creare centinaia di migliaia di posti di lavoro (580.000 nuovi posti di lavoro). L'obiettivo strategico dichiarato è quello di creare una rete ferroviaria e di trasporto merci adeguata alle esigenze produttive della maggiore economia africana. Il piano intende espandere le infrastrutture ferroviarie, portuali e di condutture in modo da aumentare in modo significativo la capacità di trasporto merci, soprattutto di prodotti come ferro, carbone e manganese e di dirottare su rotaia buona parte del traffico merci ora su gomma. Con l’investimento prospettato Transnet freight rail (Tfr) diventerà una fra le cinque aziende ferroviarie merci del mondo. Entro il 2019, il volume merci su rotaia dovrà passare da 200 a 350 milioni di tonnellate, e il 92% del traffico container dovrà essere gestito direttamente da Tfr. TRASPORTO PASSEGGERI L'Agenzia del Trasporto Passeggeri su rotaia del Sud Africa (PRASA) ha avviato il bando di gara per la fornitura di nuovo materiale rotabile che prevede l’acquisto e la produzione di 7.224 carrozze destinate ai treni pendolari, servizio gestito da Metrorail. Il valore della gara ammonta a circa 12,3 miliardi di Euro per la durata di 20 anni. Il Governo del Paese sta investendo circa 13,7 miliardi di Euro nel nuovo programma di fornitura di materiale rotabile, di cui circa 12,3 miliardi di Euro per l'acquisizione di nuove carrozze, a fronte di circa 1,4 miliardi di Euro da investire nel miglioramento delle infrastrutture e la costruzione di nuovi depositi. In sintesi i migliori offerenti dovranno operare per organizzare uno stabilimento e una filiera produttiva locale, che impieghi manodopera locale creando e trasferendo competenze al personale di PRASA.

a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE

Sud Africa Opportunità: Trasporto Ferroviario

Fonte: Ministero dei Trasporti, Governo del Sud Africa

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a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE

Sud Africa Opportunità: Energia elettrica

Fonte: Department of Energy, Governo del Sud Africa

Il Sud Africa fornisce due terzi dell‘energia elettrica dell‘intero continente africano. Quasi il 90% di energia elettrica prodotta in

Sud Africa è generata da piccoli impianti termoelettrici.

Koeberg, la più grande centrale nucleare vicino a Città del Capo, fornisce circa il 5% della capacità prodotta nel Paese. Il

rimanente 5% è fornito da impianti idroelettrici. Tra gli obiettivi primari del Governo sudafricano è l’aumento della capacità

produttiva da fonti alternative promuovendo, in primis, il settore delle energie rinnovabili e il nucleare. Infatti il Sudafrica sta

sollecitando investimenti per 1.000 miliardi di rand (125,1 miliardi di dollari) per la costruzione di sei centrali nucleari entro il

2030. Già per l’anno in corso dovrebbe essere avviata una gara d’appalto per l’assegnazione dei primi grandi progetti nel

settore nucleare. Le grandi aziende leader a livello mondiale di Stati Uniti, Francia, Giappone e Sud Corea sono pronte ad

investire nel Paese. Tra le aziende interessate CEPFi.PA Areva, EDF, Toshiba Westinghouse Electric Corp, Cina Guangdong

Nuclear Power Group, Corea del Sud Korea Electric Power Corp e Rosatom Russia.

Il settore della Generazione è dominato dalla società Eskom,

che possiede e gestisce la rete elettrica nazionale. Eskom

dal 2002 è stata privatizzata. La società fornisce circa il 95%

dell’energia elettrica nel Paese.

Infine Eskom è attiva nel settore della trasmissione e fornisce

energia elettrica alle grandi industrie minerarie.

Sud Africa: Produzione energia elettrica Anni 2000 – 2009

100

150

200

250

300

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Dati in TWh

Sud Africa: Capacità installata per tipologia di impianto Anno 2011

90%

5% 5%

Termoelettrico

Nucleare

Idroelettrico

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a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE

Sud Africa Opportunità: Energia elettrica da fonti rinnovabili

Fonte: Department of Energy, Governo del Sud Africa

Il Sudafrica, che nell’ottobre 2010 ha lanciato la prima di tre fasi di gara internazionale per la realizzazione di impianti

alimentati con fonti rinnovabili, si è posto l’obiettivo di proseguire nel suo sforzo di diversificazione dal carbone, del quale è

settimo produttore mondiale.

Un piano che rientra nella strategia governativa lanciata nel 2010 con l’Integrated Resource Plan (IRP2010).

Il progetto, rivisto e approvato nel marzo 2011, proietta le esigenze energetiche del Sudafrica nei prossimi vent’anni,

puntando a realizzare una potenza elettrica aggiuntiva da fonti rinnovabili pari a 17.800 MW entro il 2030, corrispondente

al 42% del totale della nuova generazione elettrica. Prioritari risultano il settore dell’eolico, biocarburanti e solare.

Il sistema di incentivi è basato sulla creazione - attraverso gare di appalto - di IPP (Indipendent Power Producer) per progetti

da 5 a 100 MW, e su un sistema simile alle feed in tariff per gli impianti da 1 a 5 MW.

Il primo bando di gara internazionale è stato lanciato nel 2011 ed ha previsto la realizzazione di impianti alimentati con fonti

rinnovabili per un totale di 3.725 MW entro il 2016.

La ripartizione dei progetti prevede 1850 MW per l’energia eolica, 200 MW per la solare termica concentrata, 1.450 MW

per il fotovoltaico, 12,5 MW per produzione da biomasse/biogas, 25 MW per gas da rifiuti, 75 MW per piccole centrali

idroelettriche e altri 100 MW per progetti su piccola scala. L’investimento complessivo è superiore ai 100 miliardi di Rand

(oltre 9 miliardi di Euro).

Le prossime gare sono state fissate per la seconda metà del 2012 e del 2013. Per la partecipazione alla gara è prevista

tuttavia la conditio sine qua non che il 30% del materiale utilizzato sia prodotto da società sudafricane.

Infine nel dicembre 2011 è stato avviato il progetto "Kathu Solar Facility 75 MW", di proprietà di Building Energy, che è

stato dichiarato a tutti gli effetti il più grande progetto di fotovoltaico attualmente in essere in Sud Africa. Nel giugno

2012 ha preso il via la fase di construction di cui si sta perfezionando la definizione dei componenti e la progettazione

esecutiva. L'impianto verrà realizzato nella località da cui prende il nome, nella regione del Northern Cape, e avrà un area di

influenza in termini di ricaduta di sviluppo socio economico per un raggio di 50 Km.

Un grande plus del progetto è dato dalla posizione geografica in cui è ubicato il sito, in una delle aree a maggior

irraggiamento solare del Sud Africa e, inoltre, dalla vicinanza di infrastrutture di proprietà della Eskom. La pipeline africana

risponderà, per un totale di 690 MW di progetti fotovoltaici ed eolici, ai nuovi step di sviluppo deliberati dal Governo

Sudafricano che prevedono, entro il 2013, la realizzazione di centrali ad energie rinnovabili per un totale di 3,7 GW.

Page 16: Sud Africa Scheda Paese/2012 fonte Anie

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a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE

Sud Africa Opportunità: Costruzioni

Nel corso degli ultimi anni, il settore delle costruzioni in Sudafrica ha attraversato una fase di crescita grazie ai grandi progetti

infrastrutturali legati agli avvenimenti sportivi internazionali. Attualmente il settore sta sperimentando un rallentamento indotto

dalla fine del ciclo espansivo associato all’organizzazione dei Mondiali di calcio 2010.

Il mercato del Sud Africa è di gran lunga il mercato maggiore, e la sua dimensione equivale a quella dell'insieme degli altri

mercati regionali. Nel 2011 il settore delle costruzioni ha contribuito in misura del 3,6% al PIL del Sud Africa per un valore, a

prezzi correnti, di 84,5 miliardi di rand (circa 9 miliardi di Euro). I due terzi di questo valore derivano dal settore privato.

Lo sviluppo del settore privato è molto avanzato in Sudafrica, ma comincia a svolgere un ruolo sempre maggiore in altre

economie dinamiche regionali come ad esempio l'Angola, il Mozambico e la Tanzania.

Le aspettative prevedono il proseguimento nei prossimi anni del recente sentiero di crescita, alimentato dalla priorità

attribuita dal Governo sudafricano alle infrastrutture nel dirigere il processo di crescita economica sostenibile di lungo periodo

per il Paese e nella riduzione delle sperequazioni nella distribuzione della ricchezza.

A ciò si aggiunge l’importanza del Sud Africa nell’ambito dei grandi progetti infrastrutturali previsti dalla NEPAD (New

Partnership for Africa’s Development), il programma strategico di rilancio dell’Africa, sostenuto dal G8. Si possono

intravedere ampie opportunità di sviluppo del settore delle costruzioni nel medio-lungo periodo.

Nuove regole sull'efficienza energetica hanno preso avvio in Sudafrica a partire dal 2011. In particolare è entrata in vigore

una nuova normativa in materia di edilizia e risparmio energetico nel settore manifatturiero. Più nel dettaglio, la nuova

legge stabilisce che gli edifici di nuova costruzione dovranno essere dotati di pannelli solari termici per la produzione di

acqua calda, mentre tetti e muri dovranno essere realizzati con sistemi atti ad assicurare il minimo di dispersione termica.

Fonte: Governo del Sud Africa

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0

2

4

6

8

10

12

14

0

10

20

30

40

50

60

70

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011

Stock di IDE in entrata Flussi di IDE in entrata (scala dx)

Regno Unito25%

USA23%Francia

22%

Paesi Bassi8%

Germania6%

Giappone4%

Canada4%

Italia3%

Altri Paesi5%

Le imprese italiane operanti in Sud Africa sono circa una cinquantina con una quota sul totale degli investimenti diretti esteri implementati nel Paese pari al 3 per cento. Complessivamente al 2011 il nostro Paese ha realizzato in Sud Africa investimenti diretti esteri pari a 500 milioni di Euro. I Principali settori coinvolti dagli investitori italiani sono la Meccanica strumentale, Componentistica, Mezzi di trasporto, Chimica, Tessile - abbigliamento.

a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE

Sud Africa investimenti diretti esteri (IDE)

Paesi di provenienza degli Investimenti

distribuzione %, Anno 2011

Fonte: elaborazioni ANIE su dati Unctad, IMF, Banca Centrale del Sud Africa, ICE

Andamento degli IDE (2002 – 2011)

Miliardi di US$ Miliardi di US$

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a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE

Sud Africa disciplina generale degli investimenti diretti esteri

Il Sud Africa, negli ultimi anni, ha moltiplicato i propri sforzi finalizzati a creare un ambiente appropriato a favorire gli investimenti, sia nazionali che esteri. A tale scopo, l'agenzia di promozione degli investimenti (Trade and Investment South Africa – TISA, attualmente incorporata nell'ambito del Department of Trade and Industry) ha predisposto una serie di strutture operative che forniscono servizi concreti a supporto degli investitori per orientarli nelle decisioni strategiche di investimento. Il Paese possiede un mercato sufficientemente sviluppato, con significativo potenziale di crescita e facile accesso agli altri mercati dell'Africa, un mercato dei capitali e istituzioni finanziarie affidabili, eccellenti infrastrutture di comunicazione e di trasporto, libero rimpatrio dei profitti, costo del lavoro più basso rispetto ai paesi industrializzati, disponibilità di energia e materie prime a costi contenuti, politiche macroeconomiche credibili ed efficaci. Il Governo del Sud Africa riserva uguale trattamento agli investimenti esteri rispetto a quelli nazionali. Le imprese straniere hanno libero accesso ai vari programmi di incentivazione. Tuttavia, esistono per gli investitori stranieri delle restrizioni, imposte dalle autorità valutarie, circa la possibilità di ottenere prestiti da banche locali, qualora il soggetto non residente e la sua filiale sudafricana siano per il 75% partecipate da capitale straniero. Occorre inoltre sottolineare l'ostacolo che potrebbe rappresentare per gli investimenti esteri il cosiddetto Black Economic Empowerment (BEE). Si tratta di una strategia ormai acquisita dalle autorità politiche del Paese, ed estesa per legge a diversi settori economici, tesa ad incoraggiare l'ingresso nella gestione dell'economia di operatori di colore. Il Black Economic Empowerment implica ormai il rispetto di una serie di regole, che, secondo l'opinione di alcuni operatori economici, può costituire un freno agli investimenti dall'estero, mentre secondo altri può rappresentare un fattore incentivante, determinato tuttavia dalla professionalità del partner BEE, allo scopo di radicare la propria impresa nel territorio e allargare i propri interessi nell'area sub-sahariana. Nell’ambito del New Growth Path il Sudafrica ha annunciato ampie agevolazioni fiscali, per investimenti nel settore industriale e per progetti che creano nuovi posti di lavoro. Il Sudafrica mette a disposizione 2 miliardi di Euro per le riduzioni d’imposta, destinate alle industrie che investono un minimo di 20 milioni di Euro in nuovi progetti e di 2 milioni di Euro in ampliamenti o ristrutturazioni. Inoltre, fino al 2014, un fondo di 900 milioni di Euro promuoverà gli investimenti, che permetteranno di creare nuovi posti di lavoro nei settori infrastrutture, agricoltura, attività minerarie, cleantech, turismo e industria.

Fonte: Governo del Sud Africa

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a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE

Sud Africa disciplina societaria

La nuova legge per le imprese commerciali entrata in vigore in Sud Africa nel 2011 ha leggermente modificato le strutture

di business a disposizione dei sudafricani e degli stranieri che vogliono aprire un’attività imprenditoriale.

Le forme giuridiche d’impresa esistenti in Sud Africa sono comuni a molti altri ordinamenti giuridici internazionali con la

sola eccezione della forma societaria chiamata Close Corporation che può essere equiparata alla Limited Company di

origine inglese ed in parte alla Società a Responsabilità Limitata prevista dal nostro ordinamento. Purtroppo la legge del

2011 ha soppresso questo tipo di forma giuridica che pertanto non potrà più essere utilizzata per le imprese di nuova

formazione, mentre rimarrà per tutte le aziende già esistenti.

Le attuali forme giuridiche d’impresa esistenti in Sud Africa sono:

Impresa Individuale (Sole Proprietor)

L’Impresa Individuale è la forma giuridica più semplice e meno onerosa poiché per la sua costituzione non sono richiesti

particolari adempimenti. La ditta individuale è quel tipo di impresa che fa riferimento a un solo titolare (cioè l’imprenditore)

il quale è quindi l’unico responsabile e anche l’unico promotore della sua iniziativa imprenditoriale.

Società privata (Private Company)

La Private Company è una società di capitale a responsabilità limitata. I proprietari-azionisti sono limitatamente

responsabili del capitale versato e non concorrono con il proprio patrimonio alle perdite o debiti dell’azienda.

Qualunque sia la struttura giuridica dell’impresa è necessario effettuare la registrazione presso le autorità amministrative

competenti. Da segnalare inoltre che per quanto riguarda le imprese create da stranieri viene richiesta la creazione di

almeno 5 posti di lavoro da assegnare a lavoratori sudafricani o assimilati quindi anche stranieri purché con permesso di

residenza permanente.

REGISTRAZIONE NUOVA IMPRESA:

La Company Act del 2008 richiede che siano presentati i seguenti documenti per la registrazione della nuova Impresa:

• Avviso di Costituzione (CdR 14.1)

• Atto costitutivo (MOI) (CdR 15,1 A)

Fonte: Governo del Sud Africa

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Sud Africa Zone di sviluppo industriale IDZ

Il Programma di Industrial Development Zone (IDZ), lanciato dal Ministero per il Commercio e l’Industria sudafricano (DTI)

nel settembre 2000, è finalizzato a incoraggiare la competitività internazionale nel settore manifatturiero sudafricano attraverso

la costruzione di aree industriali destinate ad ospitare aziende esportatrici.

Una Zona di sviluppo industriale è una proprietà industriale, collegata a un porto o a un aeroporto internazionale designata

per:

• Fornire localizzazione per investimenti di importanza strategica;

• Promuovere e sviluppare i collegamenti con l’indotto delle imprese domestiche al fine di ottimizzare l’utilizzo delle

infrastrutture esistenti, generare occupazione e creare le condizioni per favorire i trasferimenti di tecnologia;

• Consentire lo sviluppo di industrie ad elevata intensità di sfruttamento di risorse locali.

All’interno dell’IDZ esiste una Custom Secured Area (CSA) che gode di esenzione doganale e fiscale, cui viene affiancata un

Industries and Services Corridor (ICS), una società di servizio che, sulla base di concessione governativa, fornisce supporto

agli appartenenti all’IDZ minimizzando gli ostacoli burocratici all’attività.

Caratteristiche di base delle Zone di sviluppo industriale sono le seguenti:

• Collegamenti diretti con un porto e/o un aeroporto internazionali;

• Infrastrutture di elevato livello qualitativo;

• Promozione delle produzioni orientate alle esportazioni;

• Servizi di supporto doganale destinati a facilitare ispezioni e sdoganamenti;

• Esenzione doganale sulle importazioni di materie prime e altri fattori produttivi, a condizione che la merce prodotta venga

esportata;

• Esenzione dal pagamento della tassa sul valore aggiunto (VAT) su forniture provenienti dal mercato interno, a condizione

che la merce prodotta venga esportata;

• Incentivi finanziari governativi;

• Risparmi ed esenzioni fiscali su alcune/i attività/prodotti;

• Accesso a reti globali di telecomunicazione. Attualmente il Sud Africa ha 4 zone denominate Industrial Development Zones già attive (Coega, East London, Richards Bay, Johannesburg International Airport) ed una in fase di avvio (Saldanha)

Fonte: Governo del Sud Africa

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Agricoltura9%

Industria26%

Servizi65%

Il Mercato del lavoro in Sud Africa ha subito una trasformazione a partire dal 1994 con l’introduzione di una nuova disciplina

normativa volta a eliminare qualsiasi disuguaglianza.

Il datore di lavoro non può permettere o chiedere ai propri dipendenti di lavorare oltre le 45 ore settimanali.

Il lavoratore può presentare le dimissioni dando un preavviso di almeno 4 settimane se è impiegato a tempo indeterminato.

Il preavviso può essere di 1 settimana in caso di rapporti di lavoro non superiori ai 6 mesi o di due settimane in caso cui il

lavoratore è stato occupato per più di 6 mesi ma non più di un anno.

Il Paese si caratterizza per un eccesso di offerta di lavoratori non qualificati e una carenza di quelli qualificati.

Il salario minimo mensile lordo fissato per le legge in Sud Africa varia dai 1.067 ai 1.167 Rand.

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Sud Africa mercato del lavoro

Fonte: elaborazioni ANIE su dati del Ministero del lavoro del Sud Africa, WB

Occupazione per Settori

Categorie da a

Operaio 3.500 17.000

Impiegato 7.000 18.000

Dirigente 36.500 58.500

SALARI

(VALORI MEDI MENSILI IN RAND)

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Sud Africa tutela dei diritti di proprietà intellettuale

Il Sud Africa possiede un buon sistema di tutela dei diritti di proprietà, compresa la proprietà intellettuale, e delle obbligazioni

contrattuali, in cui sono generalmente assenti le interferenze politiche, ed ha una compiuta legislazione sul fallimento che viene

regolarmente applicata. Recentemente il Paese ha varato una serie di misure per combattere la contraffazione, anche se

il fenomeno continua ad essere di vaste proporzioni.

Il Sud Africa è membro della World Intellectual Property Organization (WIPO) e come tale riconosce il marchio e brevetto

internazionale.

Nonostante i notevoli sforzi profusi per migliorare l'efficacia dei controlli e l'applicazione delle legislazioni anti-contraffazione, le

perdite associate alle diverse forme di pirateria sono notevoli.

Per il pagamento di royalties, licenze, marchi, know-how a non residenti occorre autorizzazione della banca centrale, mentre il

Department of Trade and Industry rilascia le approvazioni per le royalties manifatturiere.

Il brevetto su invenzioni, marchi e proprietà industriale, richiede una registrazione che viene effettuata da Uffici legali

specializzati. Nel 1999 il Sudafrica ha aderito al Trattato per la Cooperazione sui Brevetti (PCT) che consente al richiedente di

depositare la richiesta in uno dei Paesi aderenti.

I marchi, invece, sono regolamentati dalla Legge sui Marchi (Trade Marks Act) del 1993. La protezione ha la durata di 10 anni

ed è rinnovabile.

La disciplina e la tutela del Diritto d’Autore è prevista dalla Legge sul Diritto d’Autore (Copyright Act) del 1978. I diritti d’autore

hanno una durata massima di 50 anni.

Fonte: Governo del Sud Africa, ICE

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Sud Africa imposta sul reddito delle persone giuridiche

Dal 2001 l’originario sistema della fonte è stato rimpiazzato con uno basato sulla residenza per effetto del quale

vengono tassati i redditi delle società residenti ovunque siano prodotti, compresi quelli prodotti dalle stabili

organizzazioni di soggetti esteri in Sudafrica.

Si considerano residenti le società costituite in Sudafrica o aventi nel Paese la direzione effettiva. Per i soggetti

non residenti un reddito si considera prodotto in Sud Africa se la natura del medesimo è rinvenibile nel Paese.

Normalmente, il reddito tassabile è determinato in base ai principi contabili generalmente riconosciuti a cui

devono essere apportate modifiche per effetto di deduzioni ed elementi non deducibili. Ad esempio, non sono

fiscalmente deducibili le spese aventi natura di capitale né l’avviamento.

Regole particolari sono stabilite per contrastare l’espatrio dei capitali. Se il 75% dell’azionariato di una società

sudafricana è straniero si applicano restrizioni alle assunzioni di prestiti locali, ivi compresi quelli dei soci se la società è

totalmente detenuta da azionisti non residenti.

Fonte: Governo del Sud Africa

DIVIDENDI

I dividendi derivanti da soggetti residenti sono esenti per il percettore il quale non può

dedurre le spese relative all’acquisizione della partecipazione, come ad esempio gli

interessi. I dividendi di fonte estera, invece, sono tassabili e le spese relative

deducibili. Tuttavia la deduzione è limitata all’ammontare dei dividendi tassabili di

fonte estera che hanno concorso a formare il reddito lordo del soggetto percettore

residente.

Tipologia di società Aliquota (%)

Società ordinaria 28%

Società fornitrice di servizi alla persona 33%

Società residenti all'estero che ritraggono redditi in Sud Africa 33%

IMPOSTA SUL REDDITO DELLE SOCIETA'CAPITAL GAIN TAX

I capital gain sono tassati con

aliquota del 14,5%. La Capital

Gain Tax si applica nei

confronti dei soggetti residenti

in relazione ai plusvalori

derivanti da atti di disposizione

riguardanti asset sia materiali

che immateriali. I non residenti

sono invece tassabili sui

plusvalori in relazione a cespiti

localizzati in Sudafrica o su

cespiti di stabili organizzazioni

localizzate in Sudafrica.

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IMPOSTA SUL VALORE AGGIUNTO L’imposta sul valore aggiunto è stata introdotta nel 1991. L’aliquota ordinaria è del 14% e non sono previste aliquote ridotte ad eccezione di determinate cessioni o prestazioni che sono effettuate ad aliquota zero, come ad esempio l’avviamento emergente in sede di cessione d’azienda, i prodotti alimentari base e il carburante. Sono invece del tutto esenti alcune cessioni di beni e prestazioni di servizi come le abitazioni di residenza, i servizi finanziari e le prestazioni didattiche.

a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE

Sud Africa tassazione delle persone fisiche

Fonte: Governo del Sud Africa

Dal 2001 i residenti sono tassati sui redditi ovunque prodotti, mentre i non residenti continuano ad essere tassati soltanto in Sud Africa per i redditi ivi prodotti. La legge non definisce la nozione di residenza, ma il concetto è stato inteso come consistente nella continuità di abitazione in un luogo al quale è riferita la volontà di farvi ritorno. Per quanto riguarda le persone espatriate, nel 2005 l’amministrazione finanziaria ha pubblicato una guida sulla tassazione dei soggetti non residenti per chiarire il loro status fiscale. Le tipologie di reddito tassabile riguardano i redditi da lavoro dipendente, redditi derivanti dall’esercizio di un’attività commerciale; redditi di capitale derivanti da interessi, rendite e dividendi di fonte estera; redditi derivanti da pensioni; rendite annue. Hanno l’obbligo di presentare la dichiarazione dei redditi coloro che ritraggono un reddito annuo superiore a 60.000 Rand nonché tutti coloro che ricevono provvigioni o indennità di viaggio, indipendentemente dall’ammontare del reddito.

Base imponibile in Rand Aliquota (%)

< 140.000 18%

140.001 - 221.000 25%

221.001 - 305.000 30%

305.001 - 431.000 35%

431.001 - 552.000 38%

> 552.001 40%

IMPOSTA SUL REDDITO DELLE PERSONE FISICHE

Categoria di detrazioni o esenzione Rand

Detrazione ordinaria 10.260

Detrazione aggiuntiva (da 65 anni di età) 5.675

Limite esenzione (fina a 64 anni di età) 57.000

Limite esenzione (da 64 anni di età) 88.528

DETRAZIONI ED ESENZIONI

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Sud Africa disciplina doganale

Il Sud Africa ha sostanzialmente aperto il proprio mercato a partire dal 1994, in seguito all’isolamento commerciale

attuato dalla comunità internazionale durante il regime dell’apartheid. Da allora ha avuto luogo un sistematico processo

di liberalizzazione commerciale che ha portato ad un generale abbattimento delle barriere tariffarie e ad una progressiva

riduzione di quelle non tariffarie. Il governo intende procedere sulla strada di una ulteriore apertura del mercato al fine di

stimolare i flussi commerciali e di sviluppare la competitività dell’industria nazionale.

A partire dal 1994, la struttura delle tariffe doganali è stata profondamente semplificata e razionalizzata, al fine di

adeguarla ai requisiti previsti dagli impegni assunti in sede WTO. In generale, i dazi doganali comprendono nove

livelli tariffari all’interno di un intervallo con estremi dallo zero al quaranta per cento. Nonostante queste riforme,

l’imposizione doganale del Paese resta alquanto complessa e può dare adito ad incertezze.

Dal 1° gennaio 2000 è entrato in vigore un accordo di cooperazione commerciale e di sviluppo economico tra il Sud

Africa e l’Unione Europea che si pone, come obiettivo futuro, la creazione di un’area di libero scambio attraverso la

graduale riduzione dei dazi commerciali su una grande quantità di merci. Il Sud Africa è membro del Southern African Custom Union (SACU) unione doganale tra le più antiche, i cui accordi di integrazione risalgono al 1910, insieme a Botswana, Lesotho, Namibia e Swaziland. Nel 2004 è entrato in vigore il nuovo accordo di unione doganale che introduce una serie di provvedimenti di decentramento amministrativo. BARRIERE NON TARIFFARIE Ogni anno il Directorate of Import and Export Control, ente pubblico sotto il controllo del Department of Trade and Industry, pubblica sulla Gazzetta Ufficiale una lista di merci sottoposte a licenza di importazione, anche se negli ultimi anni l’emissione di licenze è stata limitata sempre di più, a favore dell’imposizione di barriere di tipo tariffario. Il regime di licenza all’importazione è dettato soprattutto per motivi sanitari e fitosanitari ma anche per ragioni strategiche e di aderenza ai propri standard qualitativi.

Tutti i prodotti elettrici devono ottenere un certificato di interferenza elettromagnetica (EMI).

Inoltre le attrezzature elettroniche devono essere collaudate presso laboratori accreditati dal SANAS.

In generale, tra le barriere non tariffarie esistenti si citano la congestione dei porti, le procedure di valutazione doganale

che spesso impongono prezzi superiori a quelli di fatturazione licenze di importazione, misure anti-dumping, violazioni

dei diritti di proprietà intellettuale, burocrazia inefficiente ed eccessiva regolamentazione.

Fonte: Governo del Sud Africa, ICE

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RISCHIO POLITICO

Il Presidente Zuma continua nel suo approccio pragmatico, nel tentativo di bilanciare le richieste socio-riformiste

provenienti dalla sua principale base di riferimento elettorale e le necessità declamate dal fronte moderato dell’ANC

(African National Congress) e dalla comunità finanziaria internazionale a favore della disciplina fiscale e monetaria e del

libero mercato.

RISCHIO ECONOMICO

L’economia sudafricana, la più grande e sviluppata dell’Africa, risente delle difficoltà ancora presenti nei mercati

internazionali e delle criticità strutturali interne, come l’elevata disoccupazione e gli squilibri nei conti pubblici e con

l’estero.

RISCHIO BANCARIO E OPERATIVO

Le difficoltà economiche nazionali esercitano pressioni sul sistema finanziario del Paese, generalmente solido e

redditizio. Criticità dell’ambiente operativo sono individuate nell’elevato tasso di criminalità e nell’intensificazione degli

scioperi nel mondo del lavoro.

Condizioni di assicurabilità SACE:

categoria OCSE: 3/7- rischio medio

Rischio sovrano: senza condizioni

Rischio bancario: senza condizioni

Rischio privato: senza condizioni

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Sud Africa Rischio Paese (fonte SACE)

Ultimo aggiornamento SACE: Giugno 2012

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Sud Africa indirizzi utili UFFICI ITALIANI IN SUD AFRICA

AMBASCIATA ITALIANA A PRETORIA

796, George Avenue

0083 Arcadia - Pretoria

Tel: +27 12 4230000

Fax: +27 21 4305547

E-Mail: [email protected]

ICE (AGENZIA PER LA PROMOZIONE E L’INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE

ITALIANE) – UFFICIO JOHANNESBURG

42, Chester Road – 2193 Parkwood Johannesburg P.O. BOX 1261

2121 – Parklands

Tel: +27 11 8808383

Fax: +27 11 8809040

E-Mail: [email protected]

DIPARTIMENTI – GOVERNO SUDAFRICANO

DIPARTIMENTO PER LE RELAZIONI INTERNAZIONALI E COOPERAZIONE

O R Tambo Building

460 Soutpansberg Road

0084 Rietondale – Pretoria

Tel: +27 12 3511000

Fax: +27 12 3291000

DIPARTIMENTO PER IL COMMERCIO E L’INDUSTRIA

Tel: +27 12 3949500

Fax: +27 12 3949501

DIPARTIMENTO PER L’ENERGIA

192 Visagie Street

Corner Paul Kruger & Visagie Street

0001 - Pretoria

Tel.: +27 12 4067470

Fax: +27 86 6156949

DIPARTIMENTO PER IL TRASPORTO

Tel: +27 12 3093023

Fax: +90 312 2225760

ENTI PUBBLICI

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Transnet

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150 Commissioner Street

2001 - Johannesburg

Tel : +27 11 3083000

Fax: +27 11 3082638

PRASA Passanger Rail Agency of South Africa

1040 Burnett Street

0028 - Pretoria

Tel: +27 12 7487000

E-Mail: [email protected]

Eskom

PO Box 1091

2001 - Johannesburg

Tel: +27 11 8008111

E-Mail: [email protected]

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