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ROMANIA: presentazione paese e rapporti con il “SISTEMA LAZIO” Aprile 2006

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Descrizione della Romania

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ROMANIA:

presentazione paese

e rapporti con il

“SISTEMA LAZIO”

Aprile 2006

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SOMMARIO

1. Profilo paese ……………………………………………………...... 4

• 1.1 Profilo generale, 4 • 1.2 profilo politico-istituzionale, 5 • 1.3 Profilo sociale, 8 • 1.4 Crollo del comunismo ed avvicinamento all’UE, 9 • 1.5 Il processo di adesione della Romania, 13 • 1.6 Profilo economico, 16 • 1.7 Rapporti economici con l’estero, 19 • 1.8 Il mercato del lavoro, 20 • 1.9 Il mercato immobiliare, 22 • 1.10 Il mercato energetico e delle materie prime, 24 • 1.11 analisi SWOT, 25

2. I rapporti con l’Italia…………………..…………………………...26 • 2.1 La Romania e ltalia, 26 • 2.2 Analisi dei rapporti commerciali e degli investimenti Lazio-

Romania, 35 • 2.3 I vantaggi di un investimento in Romania, 57 • 2.4 Le maggiori fiere, 59

Contatti utili……………………………………………………………..63

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Cap. I – Profilo Paese

1. 1 Profilo Generale ___________________________

Superficie

237.500 kmq (pari al 80% della sup. dell’Italia)

Capitale Bucarest (2.013.911 abitanti)

Popolazione

22.329.977 abitanti (2005)

Composizione della popolazione in base all’età: 0-14 (15,7%), 15-64 (69,6%), 65 ed oltre (14,7%) (stime 2006)

Lingua La lingua ufficiale del Paese è il Romeno (lingua latina), Ungherese e tedesco sono molto parlate

Religione Ortodossi (86,8%), Protestanti (7,5%), Romano Cattolici (4,7%), altri (in gran parte mussulmani) (0,9%), non praticano alcuna religione (0,1%) (2002)

Moneta L’unità monetaria è il Nuovo Leu (RON); (cambio a giovedì 6 aprile 2006: 1 RON = 0.272304 EUR 1 EUR = 3.67237 RON)

Forma di Governo Repubblica semi-presidenziale

Capo dello Stato: Traian BASESCU (2004) Capo del governo: Calin Popescu-TARICEANU (2004); gabinetto: consiglio dei ministri nominati dal premier elezioni: le ultime elezioni risalgono a marzo 2003, le prossime sono previste per novembre-dicembre 2009; il capo dello stato viene eletto con voto popolare per un periodo di cinque anni; il premier viene nominato dal capo dello stato su approvazione del parlamento

Relazioni internazionali Membro di: ONU, OSCE, FAO, UNCTAD, UNESCO, WIPO, WTO

Informazioni storiche Indipendenza dalla Turchia 9 maggio 1877. Dittatura comunista di N. Ceaucescu dal 1965 al 1989; ostituzione 1991

Rischio SACE Categoria OCSE: 4/7 (dove sette è il maggior rischio). E’ stato rimosso il vincolo del plafond, le operazioni con debitori sovrani sono assicurabili nel rispetto delle condizionalità del FMI, mentre per le controparti bancarie e le corporate si opera in relazione al merito di credito della controparte.

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1.2 Profilo Politico-Istituzionale Come indicato nella precedente tabella, con il collasso del blocco sovietico avvenuto tra il 1989 ed il 1991, il regime dittatoriale decennale di Nicolae Ceausescu ebbe fine. Si assistette ad una profonda opera di riforma politica che condusse ad una nuova forma di Stato: la Repubblica Parlamentare. La prima Costituzione approvata tramite referendum popolare nel Dicembre del 1991 e modificata tramite la riforma del 2003, proclama la Romania una Repubblica Democratica e sociale che fonda la sua sovranità sul popolo.

La Costituzione prevede un Presidente, un Parlamento bicamerale, la Corte Costituzionale ed un sistema separato di corti inferiori che includono la Corte Suprema.

Il Presidente, capo del potere esecutivo, è eletto a suffragio universale ogni 5 anni per un massimo di due mandati consecutivi e nomina il primo ministro, il quale compone e presiede il Consiglio dei ministri. Il Presidente rappresenta lo Stato, vigila sull’attività dell’autorità pubblica ed è il comandante supremo delle forze armate.

Il Parlamento è composto da due camere, il Senato (140 membri) e la Camera dei Deputati (346 membri), eletti a suffragio universale per quattro anni su base proporzionale.

Quadro sintetico dei principali avvenimenti politici 1989

La Romania intraprende la via di un sistema democratico sotto la guida del Fronte di Salvezza Nazionale e del primo governo democratico guidato da Petre Roman

1991 In base alla nuova Costituzione, approvata con referendum popolare l'8 dicembre 1991, la Romania è una Repubblica parlamentare.

1995

La richiesta ufficiale della Romania di aderire all'UE è stata formalizzata il 22 giugno 1995 e nel febbraio 2000 è stata organizzata a Bruxelles la Conferenza Intergovernativa Romania-UE che ha aperto ufficialmente il processo negoziale.

2002

Al Consiglio Europeo di Copenaghen del dicembre 2002 è stato fissato l'obiettivo del 2007 per l'adesione della Romania e della Bulgaria. Nel novembre 2002 il Vertice Atlantico di Praga ha invitato la Romania ed altri sei Paesi ad entrare nella NATO.

2003 Il 26 marzo 2003 sono stati firmati a Bruxelles i Protocolli di adesione.

2004 Viene eletto Presidente Traian Basescu. La Romania ha oggi un governo di centro-destra, il primo dell'era post-sovietica dopo 15 anni di ininterrotto governo socialdemocratico.

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L’assetto istituzionale della Romania vuole, accanto ad un governo unitario centrale, la presenza di 41 judeţe (contee) e la capitale Bucarest.

Figura 1 - Cartina Romania (Regioni)

Dal 1998 la Romania si è dotata di 8 unità amministrative definite "macro-regioni programmatiche", associazioni spontanee di enti locali che, pur non comportando la creazione di nuove strutture amministrative e lasciando inalterata la rete di autonomie locali esistente, consentono di perseguire in modo più efficace obiettivi e politiche di sviluppo regionale. Tale divisione territoriale permette anche di ottenere un quadro generale dello sviluppo economico e delle produzioni settoriali dei vari centri industriali del Paese divisi per contee.

Di seguito le specializzazioni produttive delle otto macro-regioni:

Regione Nord-Est

Bacau: industria dei combustibili, del legname, ingegneristica, chimica e agroalimentare. Botosani: industria del tessile/abbigliamento, agroalimentare, ingegneristica. Iasi: metallurgia, industria ingegneristica e macchinari, chimica, agroalimentare, tessile/abbigliamento. Neamt: industria metallurgica, del legname, carta e cellulosa, chimica, industria leggera. Suceava: industria del legname, carta e cellulosa, agroalimentare. Vaslui: industria ingegneristica, materiali da costruzione, legname, tessile/abbigliamento, agroalimentare e chimica.

Regione Sud-Est

Braila: costruzioni navali, chimica, industria della carta e della cellulosa, abbigliamento. Buzau: industria metallurgica, chimica, tessile, macchinari e materiali ferroviari.

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Costanta: costruzioni navali, industria chimica, tessile. Galati: metallurgia ferrosa, industria ingegneristica, tessile. Tulcea: costruzioni navali, industria tessile. Vrancea: industria del legname, tessile/abbigliamento. Regione Sud Arges: industria dei combustibili, chimica e tessile. Calarasi: industria della carta, carbone e acciaio. Dambovita: metallurgia ferrosa, industria ingegneristica, chimica, abbigliamento. Giurgiu: tessile, abbigliamento, agro-alimentare, chimica, macchinari per l'industria estrattiva. Ialomita: industria della carta e della cellulosa, abbigliamento, fertilizzanti chimici, costruzioni, costruzioni navali. Prahova: industria dei combustibili, ingegneristica, chimica e petrolchimica, carta e cellulosa. Teleorman: industria ingegneristica e chimica.

Regione Sud-Ovest

Dolij: industria ingegneristica, materiali da costruzione, agroalimentare. Gorj: industria estrattiva, riparazione macchinari minerari. Mehedinti: industria della carta e della cellulosa, costruzioni navali, chimica. Olt: metallurgia non ferrosa, pellami e pellicce, calzature. Valcea: industria calzaturiera, chimica, legnami, pellami e pellicce, calzature.

Regione Ovest

Arad: industria della lavorazione dei metalli, ingegneristica, chimica, materiali da costruzione, legname, agroalimenatre, industria leggera. Caras Severin: metallurgia ferrosa, pellami e pellicce, industria calzaturiera. Hunedoara: industria ferrosa, combustibili, minerali non ferrosi. Timis: industria ingegneristica, chimica, industria del vetro, porcellana, ceramica, industria tessile. Regione Nord-Ovest Bihor: metallurgia non ferrosa, pellami e pellicce, calzature e abbigliamento. Bistrita-Nasaud: industria del legname, carta e cellulosa. Cluj: metallurgia ferrosa, ingegneristica, legname. Maramures: metallurgia non ferrosa, legname. Satu-Mare: industria ingegneristica, legname, industria del vetro, porcellana, ceramiche.

Salaj: industria ingegneristica, metallurgica, chimica, materiali da costruzione, industria leggera.

Centro

Alba: industria ingegneristica, agroalimentare, estrattiva, tessile, chimica. Brasov: metallurgia non ferrosa, ingegneristica, carta e cellulosa, chimica, tessile, legname, industria leggera. Covasna: industria ingegneristica, agroalimentare, tessile. Harghita: industria ingegneristica, estrattiva, legname, agroalimentare, tessile e maglieria.

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Mures: industria energetica, ingegneristica, chimica, estrattiva, industria del vetro, porcellana e ceramica. Sibiu: metallurgia non ferrosa, ingegneristica, industria del vetro, porcellana e ceramica, agroalimentare.

Regione di Bucarest – Ilfov

Bucarest: attività industriali molto diversificate, prevale l'ingegneristica e l'informatica. Ilfov: apparecchiature radio-televisive e di comunicazione, stampa, tessile, agroalimentare, carta e cellulosa.

1.3 Profilo sociale

La Struttura etnica della Romania è costituita per l’ 89,4% da romeni mentre il 10,6% da minoranze etniche ungheresi (1624959 pari al 7,1 %), roma (401087 pari al 1,7%), tedesche (119562 pari allo 0,5%), ucraine (65.764 pari allo 0,3%), ed ebree (8.955 pari allo 0,04%). La Costituzione sancisce la libertà di culto religioso. Sono 19.802.385 gli ortodossi (86,8%); 1.161.942 i cattolici (5%); 802.454 i riformati (3,5%); 223.327 gli uniati (1%); 220.824 i pentecostali (1%); 109.462 i battisti (0,5%); 77.546 gli avventisti (0,3%); 76.708 gli unitariani (0,3 %) e 55.928 i musulmani (0,2%). La Lingua ufficiale è il romeno, d’origine latina. La lingua romena utilizza l’alfabeto latino di 31 lettere. Le minoranze etniche possono utilizzare, secondo la legge, le lingue madri nella scuola, nell’amministrazione, nel sistema giudiziario. L’inglese, il francese, il tedesco ed anche l’italiano sono le lingue straniere più utilizzate.

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1.4 Crollo del comunismo ed avvicinamento all’UE

Con il crollo dei regimi comunisti avvenuto tra il 1989 e il 1991 la Comunità Europea diede inizio ad una politica di supporto alle condizioni socio-economiche dei paesi dell’Europa centrale ed orientale (PECO), che presentavano enormi carenze in tutti i campi: dalle condizioni politiche a quelle commerciali, dalle infrastrutture all’industria, dai servizi fino al settore agricolo. Era necessario un impegno considerevole per: sviluppare le reti di trasporto nazionali e per integrarle alle reti transeuropee (TENs); in campo ambientale, bisognava cominciare il processo di risoluzione dei problemi dell'inquinamento delle acque, della gestione dei rifiuti e dell'inquinamento atmosferico; in materia di occupazione, invece, era necessaria una serie di interventi volti a migliorare uno scenario lavorativo nel quale la produttività del lavoro era inferiore alla media europea, le percentuali di occupati nel settore industriale e agricolo erano elevatissime, mentre il settore dei servizi rimaneva poco sviluppato al di fuori dei grandi centri urbani. La collaborazione con la CE rappresentava così una garanzia di supporto ai mutamenti che si sarebbero manifestati in queste nazioni. Il ruolo dell’Europa doveva essere quello di sostenere le istituzioni per dare inizio alla non facile trasformazione politica che garantisse la tanta agognata forma di governo democratica e il cambiamento economico da un sistema centralizzato ad un sistema di mercato. La ricchezza media dei PECO espressa in Prodotto interno lordo (PIL) è ancora molto lontana da quella degli attuali Stati membri. Mentre la superficie territoriale e la popolazione dell'Unione aumenteranno di un terzo, il PIL globale subirà la crescita soltanto del 5%. Dei 105 milioni di abitanti di questi paesi, oltre 98 milioni vivono infatti in regioni il cui PIL pro capite è abbondantemente inferiore alla soglia limite del 75% della media comunitaria dell'Unione allargata.

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I Paesi Candidati

________________________________________________________________________________________________ I negoziati si sono conclusi nell'aprile 2002 per quanto riguarda Cipro e la Repubblica Ceca e nel giugno 2002 per quanto riguarda l'Estonia, la Lettonia e la Lituania. A fine luglio 2002, anche Malta, la Slovacchia, la Slovenia e l'Ungheria sono giunte ad un accordo con la Commissione. La Polonia è l'ultimo paese candidato ad aver concluso, all'inizio dell'ottobre del 2002, i negoziati. Dal Giugno 2004 tutti e dieci i paesi sono a pieno titolo membri dell’Unione Europea.

L'adesione dei paesi candidati rappresenta, dunque, una sfida importante per la politica di coesione economica e sociale dell'Unione europea. L'allargamento ha creato infatti un nuovo gruppo di nazioni all'interno della Comunità, con reddito inferiore al 40% della media europea. In virtù dei principi di solidarietà sanciti dai trattati, le politiche strutturali europee dovranno concentrarsi sulle regioni in ritardo di sviluppo di questi paesi, cioè sulla quasi totalità dei territori in questione. Non dimenticando che, nonostante gli interventi dei Fondi Strutturali e delle politiche di supporto regionale, non sono del tutto scomparse le disparità economiche anche all'interno dei Quindici, e che dunque ulteriori finanziamenti dovranno essere nuovamente destinati alle regioni poco sviluppate della “vecchia Europa”.

L'attuazione di una politica di sviluppo regionale costituisce un compito nuovo per le istituzioni dei paesi candidati. La gestione dei Fondi strutturali, cui presto avranno diritto, implica adeguamenti profondi del funzionamento e delle competenze a tutti i livelli amministrativi al fine di conformarsi al quadro giuridico regolamentare che funge da base per gli interventi strutturali.

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E’ per far fronte a queste difficoltà che l’UE mise a punto una strategia di preadesione che fissava priorità specifiche basate essenzialmente sul recepimento dell'acquis comunitario da parte dei paesi candidati. Il recepimento doveva avvenire per tappe, seguendo il ritmo dell'apertura e della conclusione dei negoziati bilaterali tra la Commissione e il paese candidato sui 31 capitoli di competenza dell'Unione europea. La strategia di preadesione racchiude le politiche per il potenziamento della capacità istituzionale e amministrativa di questi paesi al fine di recepire ed applicare l'acquis, nonché il rispetto delle normative comunitarie da parte delle loro imprese. I progressi compiuti dai paesi candidati nel recepimento dell'acquis sono descritti in relazioni periodiche presentate al Consiglio. Il ravvicinamento delle legislazioni non basta: è necessario anche rafforzare le istituzioni responsabili dell'attuazione e dell'applicazione dell'acquis comunitario. Uno strumento essenziale del rafforzamento delle istituzioni è il gemellaggio che comporta in particolare l'invio di esperti dell'Unione nei paesi candidati. Questo processo è iniziato con il distacco di "consiglieri di preadesione", che possono essere funzionari degli Stati membri o esperti indipendenti. Grazie alla loro esperienza formano i loro omologhi dei paesi candidati all'adozione, all'attuazione e al rafforzamento dei settori chiave dell'acquis. Per rispondere alle esigenze della strategia di preadesione per i PECO, la Commissione ha messo a punto i partenariati per l'adesione che sono delle strategie di cooperazione volte a supportare l’attività di avvicinamento dei nuovi paesi alle logiche tipiche del sistema comunitario, stabilendo il quadro programmatico degli aiuti di preadesione. Scopo del partenariato per l'adesione (adottato nel marzo 1998 e modificato nel dicembre 1999, nel gennaio 2002 e nel maggio 2003) è inserire in un quadro giuridico i settori di lavoro prioritari definiti nel tracciato e nella relazione periodica 2002 della Commissione riguardo ai progressi ottenuti sulla via dell'adesione, gli strumenti finanziari disponibili per consentire ai paesi di realizzare le priorità e le condizioni cui sarà soggetta l'assistenza. Il partenariato costituisce il supporto di una serie di strumenti destinati ad assistere i paesi candidati nei preparativi per l'adesione e rappresenta lo strumento essenziale della strategia che riunisce tutte le forme di assistenza ai paesi candidati in un quadro unico per l'attuazione di programmi nazionali intesi a preparare i paesi al loro statuto di membro dell'Unione Europea. Mediante la programmazione pluriennale si fissano priorità a breve e medio termine per ciascun paese candidato (in particolare in materia di democrazia, stabilizzazione macroeconomica, sicurezza nucleare e recepimento dell'acquis) e si indicano i mezzi disponibili per la preparazione degli Stati candidati all'adesione. Gli accordi europei hanno costituito lo strumento giuridico di preadesione preferenziale perché definiscono dettagliatamente le relazioni fra l'Unione e i paesi candidati. Essi riguardano la cooperazione commerciale, le relazioni politiche e vari altri campi di collaborazione miranti alla progressiva introduzione del libero scambio tra l'Unione e i paesi candidati. Tali accordi consentono di monitorare i progressi dei paesi candidati sulla via dell'adozione e dell'attuazione dell'acquis comunitario e sul rispetto delle priorità dei partenariati. L’UE ha inoltre concesso agli Stati membri candidati di partecipare ai programmi comunitari. Tali programmi, che riguardano la maggior parte delle politiche comunitarie (istruzione, formazione, ambiente, trasporti, ricerca), costituiscono un'utile preparazione all'adesione in quanto consentono ai paesi associati ed ai loro cittadini di familiarizzare con le politiche e i metodi di lavoro dell'Unione. L'allargamento è una grande opportunità politica ed economica per un'Unione che comprenderebbe quasi 30 Stati membri. Se si prende in considerazione l'impatto economico globale dell'allargamento, la prima conseguenza evidente sarà l'espansione del mercato unico, che passerà da 370 a circa 500 milioni di consumatori e il rafforzamento della posizione dell'Unione sulla scena politica internazionale e sui mercati mondiali.

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Tuttavia senza un’adeguata strategia di supporto all’adesione tramite i fondi di preadesione, l’accrescimento dell’eterogeneità dei territori dell'Unione avrebbe potuto comportare problemi molto più rilevanti di coesione economico-sociale visto il considerevole ritardo di sviluppo delle regioni dei paesi PECO rispetto ai quindici Stati membri . Così per ottenere delle buone performances i paesi candidati hanno necessitato di tempo sufficiente per adattarsi alle modalità di funzionamento delle azioni strutturali e di supporto tecnico da parte dei paesi membri. Nel 1989, così, la CE varò il primo fondo di preadesione, il programma PHARE, un vero e proprio intervento di natura finanziaria a sostegno anticipato dei dieci paesi dell’Europa centro-orientale. Gli obiettivi erano di duplice natura: rafforzare le istituzioni, le amministrazioni e gli enti pubblici per garantire la corretta applicazione del diritto comunitario e sostenere nuovi investimenti nei settori che più lo richiedevano come le infrastrutture, il sistema imprenditoriale e i servizi sociali. Il lavoro del programma si basava sul consolidamento dell’efficienza delle amministrazioni e delle istituzioni, per garantire la corretta applicazione del diritto comunitario e sul sostenimento di nuovi e più cospicui investimenti nel settore delle infrastrutture, delle imprese e dei servizi sociali. Il programma PHARE prevede una serie di finanziamenti diversificati che dopo l'adesione verranno assicurati dai Fondi strutturali. Le modalità di intervento del programma si esplicano essenzialmente in due diverse aree d’azione: supporto alle istituzioni tramite il trasferimento di know-how e di investimenti finanziari. All’interno della prima area le nazioni della “vecchia Europa” supportano i paesi candidati nello sviluppo e nella creazione di strutture, di strategie, di formazione di risorse umane capaci di rafforzare il sistema economico, sociale ed amministrativo. Questo tipo di assistenza, che impegna circa il 30% delle risorse del programma PHARE, mira nello specifico ad accelerare e sostenere il processo di assorbimento dell’acquis comunitario da parte dei candidati, garantendo l’applicazione dei principi politici (istituzione e stabilizzazione del sistema democratico, stato di diritto, protezione dei diritti umani e delle minoranze) sanciti nel trattato di Copenaghen. Gli strumenti più utilizzati per il conseguimento di questi risultati sono i programmi Twinning, tramite i quali si assistono i paesi su progetti settoriali specifici. Essi sono stati creati per raggiungere risultati apprezzabili in quelle aree d’intervento definite prioritarie in sede di accordi di preadesione. I programmi Twinning consentono non solo di supportare i nuovi stati membri nel recepimento delle modalità comunitarie, ma consentono di costituire stabili e durature relazioni tra stati nuovi e vecchi. Ulteriori trasferimenti di know-how si effettuano con il sistema dei sostegni transitori, i quali continuano l’operato di supporto nelle aree precedentemente indicate, già realizzato dagli strumenti finanziari di preadesione. Il supporto alle istituzioni tramite il trasferimento di investimenti reali mira a sostenere i paesi candidati nell’allinearsi alle norme e ai rigidi standards europei. Circa il 35% delle risorse assegnate al PHARE sono impiegate per l’ottenimento di questi risultati, con particolare riferimento agli investimenti in campo infrastrutturale. Inoltre dal 1999, in attesa dell’intervento diretto del Fondo di Coesione e dei Fondi Strutturali, la Commissione Europea all’interno di "Agenda 2000” ha formulato una serie di proposte per rafforzare le strategie dei paesi candidati PECO. Sono stati costituiti due ulteriori strumenti di sussidio per i paesi PECO candidati: il Programma speciale di adesione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale (SAPARD), e lo Strumento Strutturale di Preadesione (ISPA). Il primo, costituito dal Consiglio Europeo tramite il regolamento n° 1268/99 su proposta della Commissione Europea, ha lo scopo di preparare i paesi candidati ad adeguarsi alla politica agricola comune dell'Unione (PAC), e prevede un'ampia gamma di interventi per l'ammodernamento produttivo del settore agricolo, quali il miglioramento della qualità dei prodotti alimentari, la tutela dei consumatori, lo sviluppo rurale, la protezione dell'ambiente e l'assistenza tecnica.

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L’ISPA, costituito dal Consiglio Europeo tramite il regolamento n° 1267/99 su proposta della Commissione Europea, invece, finanzia la realizzazione di grandi progetti nel campo dei trasporti, delle infrastrutture e della tutela dell'ambiente. Entrambi gli strumenti, avendo degli obiettivi abbastanza settoriali, hanno consentito al programma PHARE di focalizzare l’attenzione sul processo di coesione economico-sociale globale.

1.5 - Il processo di adesione della Romania

La Romania ha presentato domanda d’adesione all’UE il 22 Giugno del 1995 accompagnandola con un documento programmatico di “Strategia Nazionale di preparazione” e con una Dichiarazione sottoscritta dalle maggiori cariche politiche del paese. La dichiarazione contiene la chiara volontà politica e sociale di intraprendere e continuare un percorso di riforme, quali il rafforzamento del regime democratico, dello stato di diritto, dell’economia di mercato, del rispetto dei diritti dell’uomo, consono ai principi dell’Unione Europea.

La candidatura della Romania venne analizzata insieme a quelle degli altri nove paesi associati e l’adesione venne subordinata al soddisfacimento di una serie di obblighi che l’UE fissò al Consiglio di Copenaghen del 1993.

In particolare il paese candidato deve: • Raggiungere un livello di stabilità politica e sociale tale da potere garantire il rispetto della

democrazia, dello stato di diritto, dei diritti dell’uomo e delle minoranze; • Stabilizzare l’economia di mercato in modo da potersi introdurre all’interno del mercato

internazionale in maniera concorrenziale; • Adempiere agli obblighi di adesione in vista della futura unione politica, economica e

monetaria. • Recepire correttamente l’acquis comunitario.

L’integrazione europea della Romania fu vista dalle istituzioni come un fattore di primaria importanza politica ed un obiettivo fondamentale per la crescita democratica del paese. Naturalmente il cammino verso l’adesione necessitava di uno sforzo molto rilevante nell’adempimento dei vari obblighi evidenziati dal Trattato di Copenaghen.

Come tutti i paesi candidati all’adesione la Romania ha stipulato il partenariato per l'adesione con le istituzioni comunitarie. Il fine fondamentale del partenariato è costituire un quadro giuridico programmatico nel quale vengono evidenziati i settori prioritari che necessitano d’intervento e che vengono via via definiti dalla Commissione durante le relazioni periodiche sui progressi ottenuti verso l'adesione. Comprende gli strumenti finanziari disponibili per realizzare tali priorità e le condizioni cui sarà soggetta l'assistenza. Il partenariato costituisce il supporto di una serie di strumenti volti ad assistere il paese nei preparativi per l'adesione.

Tale strumento è composto dal programma nazionale per l'adozione dell'acquis comunitario, dalla valutazione congiunta delle priorità a medio termine della politica economica, dal patto contro la criminalità organizzata, dal piano di sviluppo nazionale nonché da altri programmi settoriali necessari allo sfruttamento dei fondi di preadesione e dei Fondi Strutturali ad adesione avvenuta.

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All’interno del partenariato sono state individuate e suddivise in due gruppi le priorità d’intervento: a breve e a medio termine. Le questioni prioritarie del primo gruppo sono quelle che la Romania era in grado di risolvere o far progredire nel corso del 2000. La realizzazione di quelle del secondo gruppo dovrebbe essere ultimata entro la fine del 2003.

La Commissione Europea, organo responsabile di dare il parere, valuta i progressi compiuti dalla Romania tramite informazioni fornite sia dal paese stesso che da varie organizzazioni internazionali, ed imposta il parere in un’ottica di medio termine di circa cinque anni non fissando date precise per l’adesione vera e propria. In questa maniera l’esecutivo comunitario si riserva la possibilità di fornire parere contrario nel caso in cui il paese non abbia raggiunto i livelli di progresso prestabiliti. E’ dunque costantemente monitorato da parte della Commissione il rispetto dei criteri d’adesione sanciti con il consiglio di Copenaghen. Riguardo a quelli politici, la stabilità delle istituzioni democratiche romene appare migliorata notevolmente grazie alla riforma costituzionale che ha introdotto una migliore funzionalità e una più definita separazione tra il potere legislativo, giudiziario ed esecutivo. Il rispetto dei diritti fondamentali, delle minoranze e dei minori invece necessita di un maggiore impegno da parte delle autorità governative. Per quanto riguarda i criteri economici i progressi verso l’introduzione di un’economia di mercato sono stati notevoli. Nonostante ciò notevoli sono ancora le lacune da colmare in ambito di politiche economiche, di diritti di proprietà dei terreni e di distorsioni macro-economiche. In definitiva la Romania non è ancora in grado di potere concorrere competitivamente a livello internazionale, dovendo ancora concentrare i suoi sforzi accelerando il completamento delle privatizzazioni del rimodernamento produttivo e delle riforme strutturali. Sono invece state rispettate ampiamente o totalmente le priorità riguardanti la libera circolazione delle merci, la libera prestazione di servizi, la libera circolazione dei capitali, il diritto societario, la politica industriale, le telecomunicazioni e le tecnologie dell'informazione, la cultura e la politica audiovisiva, l'ambiente e l'unione doganale. Le restanti priorità sono state rispettate parzialmente. La Romania deve così proseguire gli sforzi al fine di recepire, attuare ed applicare l'acquis. Deve inoltre proseguire la riforma dell'amministrazione pubblica e giudiziaria al fine di dotarsi delle capacità necessarie. In tutti gli sforzi per il recepimento ed il rispetto dei dettami definiti dall’UE la Romania ha potuto contare su grandi finanziamenti provenienti dai tre fondi di preadesione, PHARE, SAPARD e ISPA, dei quali oggi è la maggiore beneficiaria dopo la Polonia. Queste sono le specifiche dei finanziamenti provenienti dai singoli fondi destinati alla Romania:

PHARE: La Romania ha potuto usufruire nel decennio 1990-2000 di uno stanziamento di più di 1500 milioni di euro proveniente dal programma PHARE, utilizzato per le finalità competenti per tale fondo di preadesione. Nel periodo che va invece dal 2000 fino al 2006, la Romania riceverà un contributo annuo di circa 260 milioni di euro, più i complementi finanziari destinati alla cooperazione transfrontaliera con la Bulgaria e l'Ungheria e per il potenziamento delle capacità istituzionali. Tali finanziamenti dovrebbero essere d’aiuto nella fase finale dei sostegni di preadesione prima dell’ingresso vero e proprio della Romania all’interno dell’UE.

SAPARD:

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Per quanto riguarda il SAPARD, la Romania per il periodo 2000-2006 potrà giovarsi di un programma di assistenza comunitaria di circa 1 miliardo di euro (a cui si aggiunge il contributo dello Stato del 25%) grazie al quale riceve annualmente fondi per un importo pari a circa 150 milioni di euro. La prima tappa per l’utilizzo dei fondi provenienti dai finanziamenti del Programma SAPARD comprendeva due misure di investimenti: miglioramento della lavorazione e del marketing dei prodotti agricoli; sviluppo e miglioramento delle infrastrutture rurali. All’inizio del dicembre 2003 la Commissione Europea ha accreditato altre quattro misure, per rendere il programma più completo ed efficiente: 1- investimenti nelle aziende agricole; 2- sviluppo e diversificazione delle attività economiche per generare attività multiple e redditi alternativi; 3- miglioramento della formazione professionale; 4- assistenza tecnica. ISPA: Nel periodo di tempo 2000-2006 verranno elargiti in favore della Romania finanziamenti annui per un importo compreso fra 208 e 270 milioni di euro nel quadro dello strumento ISPA. La variabilità della somma dipende dalla efficacia e dalla efficienza dimostrata dalle istituzioni nell’utilizzo dei fondi.

40%

37%

23%

PHARE SAPARD ISPA

Suddivisione dei fondi di preadesione sul totale dei finanziamenti UE destinati alla Romania

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1.6 Profilo economico

PRINCIPALI INDICATORI 2001 2002 2003

2004

2005

PIL a prezzi correnti (miliardi di Lei ) 116,8 151,3 189,1 238,8 269,6

PIL a prezzi correnti (miliardi di US$ ) 40,2 45,8 57,0 73,2 92.5

Tasso di crescita reale (%) 5,7 5.0 5.2 8.3 4.0

Reddito pro-capite (in US$) n.d n.d. n.d. n.d.

Inflazione % 34,5 22,5 15,3 11,9 9

Tasso di disoccupazione 8,6 8,1 7,2 6,2 6,5

Bilancia commerciale (milioni di US$)

Esportazioni (Fob) 11.38513.87617.61823.485 27.731

Importazioni (Fob) -14.354

-16.487

-22.155

-30.150

-38.154

Saldo -2.969 -2.611 -4.537 -7.074 -10.423

Tasso di cambio Lei/US$ (media annuale) 2.91 3.31 3.32 3.26 2.91

Debito estero (miliardi di US$) 18.7 18.9 17.2 15.3 15.3

Riserve internazionali (milioni US$-escluso l’oro) 3.923 6.125 8.040 14.616 21.177

Fonte: elaborazioni Sviluppo Lazio S.p.A. su dati EIU, Economist Intelligence Unit: gennaio 2006

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Dopo il collasso del Blocco sovietico, la Romania rimase con una base industriale obsoleta ed un paniere di capacità industriali totalmente inadatto ai suoi bisogni. Dovette così cominciare una grandiosa opera di riconversione della struttura economica e produttiva. Nel febbraio 1997, la Romania si imbarcò in un programma comprensivo di stabilizzazione macroeconomica e riforme strutturali di grande portata, che in realtà si dimostrò un tentativo di cambiamento poco efficace ed a singhiozzo.

I programmi di ristrutturazione includevano la liquidazione di grandi industrie ad alto consumo elettrico e maggiori riforme nel settore dell’agricoltura e della finanza. I risultati sperati non arrivarono infatti nel 1999 l'economia della Romania si contrasse per il terzo anno consecutivo all’incirca del 4,8%. Il governo romeno raggiunse così in agosto un accordo con il Fondo Monetario Internazionale per un prestito di 547 milioni di dollari, ma il rilascio della seconda rata fu rinviato in ottobre a causa dei requisiti non raggiunti sul prestito per il settore privato e sui cambiamenti nelle spese budgetarie. Bucarest ha evitato di dichiararsi insolvente per gli interessi di metà anno, ma ha dovuto usare le riserve monetarie per farlo, riserve che sono arrivate approssimativamente a 1,5 miliardi di dollari alla fine dell'anno 1999.

Nel programma di ripresa economica e ristrutturazione del sistema le priorità indicate dal governo sono state quelle di ottenere un rinnovo del prestito del FMI, di concentrarsi sulla politica fiscale, di accelerare la privatizzazione e di dare inizio all’innovazione del sistema imprenditoriale. Ed i primi risultati non sono tardati ad arrivare: riduzione del deficit di bilancio, rilancio delle esportazioni, disponibilità e piena collaborazione con il Fondo Monetario Internazionale. L’economia romena ha registrato nel corso degli ultimi anni livelli di crescita che rimangono tra i più elevati dell’Europa Centro-Orientale.

Infatti nel biennio 2002-2003 si sono registrati buoni risultati economici e la crescita economica del 2004 è stata dell’ 8,3%.

Nel 2004 il prodotto interno lordo della Romania è stato pari a 238,8 miliardi di lei (equivalente a 73,2 miliardi di $), registrando una crescita in termini reali del 8,3% rispetto allo stesso periodo del 2003. Le stime per il 2005 attestano il PIL a 269,6 miliardi di lei (equivalente a 92,5 miliardi di $).

Nel breve periodo, la politica economica della Romania è concentrata sul consolidamento fiscale, sulla riforma del settore energetico e sulla ristrutturazione delle imprese di stato ha portato ad una crescita del PIL pari al 4% circa nel 2005, in linea con la ripresa della crescita nell’Unione Europea, e grazie all’avvio di facilitazioni per la modernizzazione della produzione e all’intensificazione dell’attività d’investimento. Anche le esportazioni appariranno in ripresa, non solo per l’aumento della domanda dell’UE, ma anche come conseguenza della migliorata competitività delle esportazioni rumene rispetto ad altre esportazioni concorrenti su base euro, come quelle della vicina Bulgaria. Sul saldo commerciale tuttavia inciderà la contemporanea crescita anche delle importazioni. Infine, il mantenimento di tassi di crescita elevati a medio termine dipenderà dal progresso delle riforme strutturali sia nel settore dell’industria che dell’agricoltura, così come dal miglioramento complessivo di un ambiente imprenditoriale favorevole allo sviluppo in particolare delle piccole e medie imprese. Il miglioramento della competitività delle imprese rumene è, infatti, essenziale per soddisfare i cambiamenti della domanda sia interna che dei mercati esteri.

Il passaggio all'economia di mercato ha significato per la Romania, come per gli altri stati in transizione, una profonda ristrutturazione della propria struttura economica. Il contributo al PIL nazionale da parte del settore industriale è dunque andato via via riducendosi. Resta comunque da completare la ristrutturazione e la privatizzazione di quelle imprese pubbliche d’eredità comunista, del settore dell'ingegneria pesante, metallurgico e chimico, che incidono fortemente sul bilancio

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statale. Il predominio appartiene ora al settore dei servizi, che contribuiscono al PIL con circa il 50%.

In particolare, il settore industriale ha visto negli ultimi anni emergere comparti quali il tessile/abbigliamento, l'agroalimentare, la produzione di macchinari e ha fatto registrare buoni ritmi di crescita: il manifatturiero (grazie soprattutto all'export), mentre altre attività quali la produzione di energia elettrica, termica, gas naturale, subiscono da qualche tempo una contrazione.

E' certo comunque che la ripresa industriale è ormai guidata da quei settori dove eccellono le produzioni delle PMI, che costituiscono il tessuto imprenditoriale più competitivo della Romania: in primo luogo beni di consumo quali alimentari e bevande, tessile, pellami e calzature, macchinari e apparecchiature elettriche.

Il settore delle costruzioni ha subito nell'ultimo decennio un fortissimo declino, ma secondo gli osservatori, presenta attualmente promettenti possibilità, grazie sia al lungo periodo di stallo sia alla possibilità di finanziamenti internazionali per le infrastrutture. L'edilizia scolastica, residenziale e sanitaria, rappresentano un altro spettro di opportunità insieme alle attrezzature turistiche, settore che ha già attratto l'interesse degli investitori esteri.

L’ attività mineraria e la lavorazione dei metalli rappresentano un'attività tradizionale per il Paese, in particolare miniere di rame e piombo sono localizzate nelle regioni di Caras Severin, Harghita e Maramures. Il Paese dispone inoltre di riserve di minerale di ferro, bauxite, zinco, oro e uranio. Il settore risente però della mancanza di investimenti e manutenzione.

L'agricoltura è ormai quasi totalmente privatizzata (circa il 75% dei terreni coltivabili è in mano privata). Il settore è in crescita, malgrado oggettive difficoltà dovute alle limitate possibilità d'investimento da parte dei coltivatori e alla eccessiva parcellizzazione dei terreni, fattori che finiscono per rendere il settore sotto-capitalizzato ed estremamente vulnerabile alle avverse condizioni esterne. A dispetto di queste difficoltà, la produzione agricola negli ultimi anni ha fatto registrare buoni ritmi di crescita.

Per quanto riguarda invece i servizi, è stato soprattutto il commercio ad aver trainato il forte incremento degli ultimi anni e, a dispetto di un livello di vita mediamente ancora molto basso, si sono affacciati sul mercato romeno anche grandi operatori del settore delle vendite, dalla francese Carrefour, alla britannica Tesco, ai tedeschi della Metro.

Il turismo rappresenta un'altra opportunità, per le notevoli risorse di carattere storico-artistico e naturalistico che il paese offre (Mar Nero, Carpazi, delta del Danubio, ma anche numerosi siti termali e località adatte all'agriturismo). Anche in questo caso tuttavia, le attrezzature restano inadeguate e fortemente bisognose di investimenti che ne innalzino la qualità, per attirare sia la clientela interna (si calcola che meno di un terzo dei romeni scelga di passare le vacanze nel paese) sia ovviamente i turisti stranieri.

Percentuali di addetti per settore (periodo 1998-2002) Settori Produttivi 1998 1999 2000 2001 2002 Primario 16,0% 14,9% 12,4% 14,7% 13,0% Secondario 34,7% 33,3% 36,0% 36,6% 37,6% Terziario 49,3% 51,8% 51,7% 48,7% 49,4%

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1.7 Rapporti economici con l’estero

La Romania è stata la prima nazione dell’Europa dell’Est ad intrattenere rapporti di natura economico-commerciale con i paesi appartenenti alla Comunità Europea. Nel 1974 si sono manifestati i primi segnali di avvicinamento quando fu siglato un accordo sulle preferenze generalizzate e nel 1980 con la stipula di un accordo sul commercio di prodotti industriali. Le relazioni commerciali si sono rivelate nella loro interezza nel 1991 con l’Accordo sul Commercio e la Cooperazione, siglato con tutti gli stati appartenenti alla CE. L’Accordo mirava ad un rafforzamento del dialogo politico tra le parti, ma soprattutto all’espansione di armoniose relazioni economiche e commerciali tali da sostenere e favorire lo sviluppo della Romania. Il principale mercato di sbocco per l’economia romena è rappresentato dall’UE verso la quale si dirige circa il 73% delle esportazioni e dalla quale proviene circa il 75% delle importazioni.

Le esportazioni di beni e servizi sono aumentate dell’11% nel 2005 (rispetto al 14,1% del 2004) per un valore pari a 28,4 $ miliardi. Il dato è ancor più positivo se si considera l’apprezzamento reale del leu.

La crescita delle importazioni (+15% nel 2005, rispetto al +17,8% del 2004) per un valore pari a quasi 39 $ miliardi, è stata favorita dall’aumento dei consumi, e rappresenta motivo di preoccupazione per la bilancia commerciale.

Per il 2006 si prevede un nuovo aumento del deficit delle partite correnti, che potrebbe raggiungere il 9,8% del PIL, rispetto all’8,6 del 2005. Tale deficit verrebbe in parte compensato dai considerevoli flussi di IDE in entrata, che nel 2005 erano circa 3,3 $ miliardi. Nondimeno, una volta completati i maggiori processi di privatizzazione, il paese potrebbe risentire di un calo negli IDE. Gli imprenditori cominciano ad indirizzarsi anche verso la Moldova o l’Ucraina per la delocalizzazione delle imprese. In Romania, infatti i costi si sono gonfiati, anche quello del lavoro.

I principali partner commerciali sono:

Import: Italia 17,2%, Germania 14,9%, Francia 7,1%, Russia 6,8%, Turchia 4,2% (2004)

Export: Italia 21.4%, Germania 15%, Francia 8,5%, Turchia 7%, Gran Bretagna 6,6% (2004)

I principali beni oggetto dell’interscambio sono:

Import: macchinari ed apparecchiature, carburanti e minerali, prodotti chimici, il tessile, metalli, prodotti agricoli

Export: tessile e le calzature, i prodotti di metalli e metalli, il macchinari ed apparecchiature, minerali e combustibili , prodotti chimici, prodotti agricoli

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1.8 Il mercato del lavoro

Visto il basso costo della manodopera specializzata, la Romania offre grandi vantaggi per la delocalizzazione produttiva, soprattutto per i settori manifatturieri, nei quali è più alto il fattore d’incidenza del costo del lavoro sul processo produttivo.

Stipendio mensile lordo medio nei PECO

119 160

447 462 493 503

0100200300400500600

Bulgaria

Romania

Slovacc

hia

Ungheria

Rep. C

eca

Polonia

Fonte: Elaborazioni Sviluppo Lazio S.p.A. su dati ISTAT Il mercato del lavoro romeno è dominato da un’offerta di basso livello che non richiede particolari professionalità ed è retribuita con bassi salari. Tuttavia il processo di crescita economica mira ad innalzare il profilo dell’offerta di lavoro andando a soddisfare giovani qualificati e a drenare il flusso migratorio della forza lavoro professionalmente qualificata. Il codice del lavoro, entrato in vigore con la legge n° 53/2003, ha chiarito tutte le norme in materia lavorativa, ed ha stabilito un contratto di lavoro nazionale che ha fissato l’entità dello stipendio minimo lordo dal 2003 in poi a 2.500.000 di lei, al di sotto dei quali i contratti di lavoro non sono considerati validi. La contrattazione collettiva avviene soltanto per i settori nei quali esiste un sindacato di categoria (trasporti, siderurgia) e per i lavoratori che ne sono membri. Per le aziende con più di 20 dipendenti è obbligatorio stipulare un contratto collettivo aziendale con i lavoratori, i quali godranno di maggiori tutele rispetto a quanto disposto nei contratti collettivi nazionali.

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Nel caso non esistano accordi collettivi si possono raggiungere accordi individuali, nel rispetto della legge, che devono essere registrati presso la Camera del Lavoro. Lo stipendio mensile reale percepito dai lavoratori al netto delle imposte è considerevolmente differente rispetto al costo aziendale, visto gli oneri sociali a carico del datore di lavoro:

• fondo per la salute (7% del salario lordo) • assicurazione sociale (23,33% del salario lordo) • fondo per la disoccupazione (5% del salario lordo) • fondo per rischio ed incidenti (3% del salario lordo)

Per quanto concerne la tredicesima e il trattamento di fine rapporto in Romania non esiste una normativa in materia, anche se spesso viene stabilita sul contratto di lavoro sulla base di un accordo tra datore di lavoro e dipendente. Eurostat quantifica il costo del lavoro in Romania in media circa 1,5 euro l'ora, pari a poco più di un quarto di quello della Polonia (4,48 euro) e a quasi un ottavo di quello della Slovenia (8,98 euro). Se si considerano i soli lavoratori dell'industria, sempre secondo dati di fonte Eurostat, il costo del lavoro si abbassa ulteriormente (in media 1,28 euro l’ora). Il salario netto medio mensile nel Novembre 2004 era di 5 037 861 Lei, cioè circa 120 Euro, con una crescita del 2,1% in un solo mese. Questo mostra che il tasso d’aumento dei salari supera quello d’inflazione, che è di circa 1,2% per mese, con buoni effetti sul potere d’acquisto delle retribuzioni dei lavoratori.

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1.9 Il mercato immobiliare

Il mercato immobiliare è uno degli argomenti più interessanti per il quale andare ad investire in Romania. La Costituzione romena indica che i terreni possono essere di proprietà di persone fisiche o giuridiche esclusivamente di nazionalità romena ( per persone giuridiche di nazionalità romena si considerano anche quelle società a capitale straniero che vengono costituite in Romania). Al contrario gli immobili possono essere acquistati da chiunque.

Con il passaggio dall’economia pianificata all’economia capitalista, il mercato degli immobili ha subito una notevole crescita soprattutto attorno alle città più importanti come Bucarest, Timisoara e Costanza, dove la domanda degli investitori esteri si concentra maggiormente.

Effettuare una stima valida sui prezzi d’acquisto e d’affitto di immobili destinati all’uso industriale, commerciale o abitativo non è semplice perché differiscono molto sia relativamente alle destinazioni d’uso che alle zone del paese a cui si è interessati.

Può essere d’aiuto consultare il sito www.statistici.ro/top.immobiliare, per avere informazioni quotidiane sui cambiamenti dei prezzi di mercato degli immobili.

Gli spazi ad uso industriale sono, comunque, generalmente di grossa ampiezza (attorno ai 2000 m2) e sono costituiti perlopiù da grandi capannoni da ristrutturare che costano dai 5 ai 20 dollari per m2 al mese.

Per quanto riguarda gli spazi commerciali è possibile effettuare una stima delle varie zone commerciali di Bucarest, cosicché risulta che nelle zone più centrali della città gli spazi ai piani terra dei palazzi vengono affittati a 25/45 dollari mensili a m2 , con punte fino a 50/55 dollari; nei grandi centri commerciali i prezzi invece variano tra i 40 e gli 80 dollari mensili per m2 . Nelle zone un po’ più defilate dal centro invece i prezzi scendono a 15/30 dollari mensili.

Riferendosi invece ai prezzi degli immobili destinati alle abitazioni, il settore è in grossa espansione anche grazie all’intervento dell’Agenzia Nazionale delle abitazioni. Se la stima per l’acquisto di immobili fissa un range di 250/350 dollari per m2 in media per l’acquisto di una casa, le difficoltà di stima aumentano notevolmente se ci si riferisce agli affitti, i quali risentono enormemente della collocazione dei quartieri e della tipologia d’immobile.

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Concentrandosi nuovamente su Bucarest è possibile, tuttavia, stilare una tabella di prezzi orientativa:

Costi (in dollari) di acquisto e affitto immobili in alcune zone di Bucarest, 2004

Tipologia immobile Area Costo Affitto Costo Acquisto

2 Stanze

- Mosilor - Calea

Vict./Magheru - Centrul Civic

75/125 240/400 125/250

9.000/14.000 20.000/35.000 12.000/20.000

3 Stanze

- Mosilor - Calea

Vict./Magheru - Centrul Civic

350/500 400/600 550/800

25.000/36.000 40.000/57.000 30.000/60.000

4 Stanze

- Mosilor - Calea

Vict./Magheru - Centrul Civic

400/550 650/800

800/1.200

30.000/40.000 40.000/90.000 35.000/80.000

Fonte: Elaborazioni Sviluppo Lazio S.p.A. su dati ISTAT

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1.10 Il mercato energetico e delle materie prime

L’ente erogatore dell’energia elettrica, Electrica SA, ha fissato delle tariffe di fornitura che dipendono da fattori come la tipologia della tensione (bassa, media, alta), la durata d’utilizzo (estesa, media, breve), l’utilizzo diurno o notturno oppure nei giorni feriali o festivi. In linea di massima comunque la tariffa personalizzata può variare tra i 49 e i 52 dollari a kWh, più un’imposizione del 19% di IVA.

I costi del gas per uso industriale si attestano a circa 3.500 Lei per metro cubo aggiornati trimestralmente secondo l’indice d’inflazione, più un’imposizione del 19% di IVA.

Per quanto riguarda invece i costi dell’energia termica sono di circa 800.000 Lei per 1 Gigacaloria aggiornati trimestralmente secondo l’indice d’inflazione, più un’imposizione del 19% di IVA.

Riguardo alle materie prime la Romania dispone di ricche risorse forestali che consentono rilevanti produzioni di semilavorati e di prodotti finiti del legno. Il settore estrattivo è fiorente nel campo petrolifero e altre risorse del sottosuolo sono i minerali ferrosi, la lignite, il salgemma e la bauxite.

Spesso tuttavia le materie prime destinate alla produzione delle imprese delocalizzate arrivano direttamente dalla madrepatria, potendo avvalersi di agevolazioni doganali per la loro lavorazione sul posto o per l'esportazione di prodotti finiti nei mercati europei o nord-americani.

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1.11 Analisi SWOT

Per riassumere le peculiarità del sistema Romania può essere utile costruire un’analisi SWOT che metta in evidenza punti di forza, di debolezza rischi ed opportunità del paese balcanico:

Analisi SWOT Romania

Punti di Forza Punti di Debolezza

• Elevato potenziale di crescita economica • Processo di riforme socio-economiche in

corso • Ingresso NATO (2004) e previsto

ingresso nell’UE nel 2007 • Buona specializzazione e costo basso

della manodopera

• Progetti strutturali ed infrastrutturali

irrisolti • Debolezza delle istituzioni • Sistema bancario e finanziario non

strutturato • Squilibrio nella bilancia dei pagamenti

Rischi Opportunità

• Incompleta applicazione degli standard

europei • Vulnerabilità del sistema delle PMI • Confusione e sovrapposizione legislativa

nel sistema di prelievo fiscale

• Fondi di preadesione (PHARE, SAPARD,

ISPA) • Fondi Strutturali di obiettivo 1 dal 2007 in

poi • Allargamento del mercato e delle

relazioni politico-commerciali con l’ingresso nell’UE

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Cap. II – I rapporti con l’Italia

2.1 La Romania e l’Italia

Tra le nazioni europee l’Italia, come già riportato, rappresenta il maggior partner commerciale della Romania. Il volume d’affari della nostra nazione con la Romania è stimabile in circa 8.000 Meuro, di cui più di 4000 Meuro destinati all’esportazione mentre 3700 Meuro all’importazione con un saldo in bilancia di circa 360 Meuro. Il volume degli scambi import-export ha subito un incremento negli ultimi anni sia per l’’export che per l’import. I principali settori merceologici di scambio tra i due paesi sono il tessile, il calzaturiero, l’automobilistico e il minerario.

Principali settori delle esportazioni italiane in Romania 2003

Materiale per telecomunicazioni

7%

Macchinari specializzati

7%

Macchinari industriali7%

Abbigliamento7%

Manufatti vari5%

Calzature7%

Cuoio e prodotti in cuoio 17%

Macchinari elettrici5%

Prodotti Tessili 38%

Fonte: Elaborazioni Sviluppo Lazio S.p.A. su dati ICE

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Principali settori delle importazioni italiane dalla Romania 2003

Manufatti metallici4% Prodotti tessili

3%

Macchinari elettrici5%

Calzature32%

Abbigliamento43%

Petrolio e prodotti in petrolio

9%

Articoli in minerali non metallici

4%

Fonte: Elaborazioni Sviluppo Lazio S.p.A. su dati ICE

GLI INVESTIMENTI DIRETTI DELL’ITALIA

Al 31 maggio 2004 sono state registrate in Romania 15.302 società miste romeno-italiane, con un capitale investito di 671,1 milioni di dollari (5° posto). Il numero anagrafico evidenzia un particolare interesse dell’imprenditoria italiana per la Romania, con una media di circa 1.000 nuove aziende ogni anno che stabiliscono la propria attività in questo mercato. Va tuttavia sottolineato che in molti casi si tratta di aziende dalle dimensioni estremamente ridotte o di aziende che pur avendo cessato la propria attività non sono state cancellate dal Registro. La stima realistica di una presenza qualificata di aziende italiane dovrebbe aggirarsi intorno alle 4.000 unità. Tra le suddette aziende, esistono comunque importanti realtà imprenditoriali che hanno trasferito in Romania considerevoli investimenti finanziari e tecnologici, con una ricaduta in termini occupazionali di oltre 500 mila posti di lavoro creati tra impiego diretto ed indotto. La presenza italiana è generalmente diffusa su tutto il territorio romeno, anche se nel corso dell'ultimo decennio ha manifestato la tendenza a concentrarsi in alcune aree geografiche. Tra queste, rilevante la presenza dei nostri imprenditori nelle regioni del Nord-Ovest e, in particolare, nella provincia di Timisoara dove si è riprodotto un vero e proprio distretto industriale italiano (circa 1.600 aziende italiane e miste registrate). Oggetto d’attenzione da parte del Governo di Bucarest e delle Istituzioni Finanziarie Internazionali, per le importanti ricadute positive in termini di diffusione delle capacità imprenditoriali e per la creazione di posti di lavoro, il cosiddetto “fenomeno Timisoara" è in parte imputabile alla prossimità geografica del distretto di Timis alle regioni nord-orientali dell'Italia, da dove proviene la maggioranza degli investitori; alla presenza di adeguate infrastrutture di trasporto ed all'esistenza in loco di manodopera capace ma dal costo contenuto. Gli investimenti italiani in Romania si sono inizialmente concentrati nei settori labour intensive, sviluppando pratiche organizzative della produzione quali la lavorazione "per conto" (cosiddetto sistema "lohn") di materie prime o semilavorati provenienti dall'Italia. Più recentemente si è

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assistito ad un’evoluzione della nostra presenza imprenditoriale, con l'affermarsi di joint ventures o contratti con produttori locali per la fornitura e l'assemblaggio di parti meccaniche o di beni strumentali. Elenco delle principali società italiane in Romania Denominazione in Romania Denominazione e riferimenti in Italia AGIP ROMANIA SA AGIP PETROLI SPA - Energia ALITALIA ALITALIA - Trasporto aereo ANSALDO FINMECCANICA (GRUPPO IRI) - Metalmeccanica AUTO ITALIA FIAT AUTO SPA - Autovetture BUTAN GAS ROMANIA SA BUTANGAS SPA - Energia COSTRUZIONI CALLISTO PONTELLO SRL TIRENNA SCAVI - Costruzioni DANIELI ROMANIA SRL DANIELI & C SPA - Metalmeccanica IVECO SPA – Rappresentanza IVECO SPA - Autovetture FIBREX NYLON SA (GRUPPO RADICI SPA) GRUPPO RADICI SPA - Filati

FINSIEL ROMANIA SRL FINSIEL SPA CONSULENZA E APPLICAZIONI INFORMATICHE Telecomunicazioni - informatica

GENERALA ASIGURARI SA ASSICURAZIONI GENERALI - Assicurazioni I.M.P. ROMANIA INDUSTRIAL CO. SRL (Industrie Maurizio Peruzzo)

OVATIFICIO RESINATURA VALPADANA SPA - Tessuti non tessuti

IN.CO.M VRANCO IN.CO.M SPA - Tessile-abbigliamento IPACRI ROMANIA SRL (ELSAG – FINMECCANICA)

ELSAG BANKLAB SPA - Telecomunicazioni - informatica

TEHNIC DEVELOPMENT SRL (GEOX SPA) GEOX SPA - Calzature LUGANO CONFEZIONI SRL (MISS B) MISS B SRL - Abbigliamento. MARCONI SELENIA COMMUNICATIONS ROMANIA SRL MARCONI MOBILE SPA - Telecomunicazioni.

MASCHIO GASPARDO ROMANIA SRL MASCHIO SpA GASPARDO SEMINATRICI SpA - Macchine agricole

MERLONI ELETTRODOMESTICI MERLONI ELETTRODOMESTICI SPA - Elettrodomestici.

PARMALAT ROMANIA SRL PARMALAT SPA - Alimentari. PINUM PRODUCTIE (NUSCO EUROPEAN DOORS)

NUSCO EUROPEAN DOORS SNC Arredamento legno – porte.

RARTEL SA (NUOVA TELESPAZIO – TELECOM)

NUOVA TELESPAZIO – TELECOM- Telecomunicazioni.

ROMITAL TELECOM SA SIELTE – TELESERVICE - Telecomunicazioni. ROMSTRADE SA ITALSTRADE SpA - Costruzioni (strade)

SATURN SA (Alba-Iulia) UCIMU- Unione Costruttori Macchine Utensile Metallurgia

SPEA GRUPPO AUTOSTRADE INGEGNERIA EUROPEA AUTOSTRADE SPA - Costruzioni – autostrade

SNAMPROGETTI ROMANIA SRL SNAMPROGETTI - Energia SODO MIGLIORI ROMANIA SODO MIGLIORI SPA - Gioielleria. STEFANEL UNIVERSAL STEFANEL - Abbigliamento. TECHNOFLUID TECHNOFLUID SpA - Valvolame, caldaie TOMEX – SEL (SCM INERNATIONAL SPA) SCM GROUP SPA - Metalmeccanica. NUOVA ARIO (VI.RO) VI.RO SPA - Metalmeccanica. WSC Romania WSC SpA - Telecomunicazioni ZOPPAS INDUSTRIES ROMANIA ZOPPAS INDUSTRIES - Metalmeccanica.

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La presenza italiana in Romania si è arricchita anche di un maggiore apporto d’investitori istituzionali. Le nostre banche hanno mostrato crescenti segni d’interesse per il mercato romeno, anche per accompagnare l'azione delle numerosissime aziende italiane che qui operano. Le forme d’investimento realizzate vanno dall'acquisto di istituti di credito locali preesistenti, all'apertura di succursali, alla costituzione di desk Italia presso banche internazionali qui operanti. A completare il quadro della presenza economica italiana in Romania, merita citare, infine, alcuni grandi progetti nei settori dell'energia, dei trasporti e delle infrastrutture, dei servizi, la cui realizzazione è frutto di una stretta collaborazione fra aziende italiane ed aziende romene e di altri Paesi. N’è un esempio l'importante impianto nucleare di Cernavoda, il cui secondo reattore in fase di realizzazione, è frutto di una collaborazione fra l'italiana ANSALDO ENERGIA, la canadese AECL e la romena NUCLEARELECTRICA (valore della commessa italiana circa 112 milioni di dollari USA).

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I Rapporti Commerciali con l’Italia Nel 2004 l’Italia occupava il primo posto nel volume totale degli scambi commerciali della Romania, di cui il primo posto all’export con una quota del 25%, pari a 3.938 milioni di euro, ed il primo posto all’import con una quota del 20% (3.707 milioni di euro), rappresentando un saldo di 231 milioni di euro. I dati relativi agli scambi bilaterali per il 2005 seguono questo trend positivo: il valore delle esportazioni dell’Italia verso la Romania è aumentato del 8,7% rispetto al 2004, portandosi a 4.281 milioni di euro. Le merci romene importate dal nostro paese hanno registrato un aumento nell’ultimo anno di solo il 1,5%, registrando un valore di 3.763 milioni di euro.

Import - Export della Romania da e verso l’Italia, Valori milioni di dollari

0

1.000

2.000

3.000

4.000

5.000

6.000

1995 1997 1996 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004

imp

exp

Fonte: elaborazioni ICE su dati ONU-COMTRADE

Le esportazioni dell’Italia verso la Romania sono concentrate nel settore manifatturiero. In particolare le principali voci dell’export italiano sono: materie tessili e prodotti confezionati; calzature; macchine, apparecchiature,impianti elettrici; metalli comuni ed articoli metallici; legno, mobili. Nell’interscambio commerciale dell’ultimo anno i settori italiani che più hanno esportato verso il mercato romeno sono stati appunto il settore delle calzature, cuoio e prodotti in cuoio con 784 milioni di euro (regnando però un -3% rispetto al 2004), seguito dal settore delle macchine ed apparecchi meccanici, elettrodomestici con 738 milioni di euro (+17,4%) ed dal settore di prodotti tessili, articoli della maglieria con 726 milioni di euro (-5,9%).

Anche la composizione merceologica delle importazioni italiane provenienti dalla Romania risulta caratterizzata dalla prevalenza del settore manifatturiero. In particolare: il comparto più consistente, è l’abbigliamento seguito dal settore delle calzature. Ed, infatti, nella bilancia

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commerciale italiana dell’ultimo anno, gli articoli d’abbigliamento sono stati la prima voce d’importazione dalla Romania con un valore di 890 milioni di euro, registrando un calo del 6,1% rispetto al 2004, seguiti dalle calzature, cuoio e prodotti in cuoio per un valore di 883 milioni di euro (-2,3%).

Scambi per settore dell’Italia con la Romania, 2004 – 2005

(valori migliaia di euro)

Esportazioni Importazioni Saldi Settori

Predefiniti 2004 2005 Var.% 2004 2005 Var.

% 2004 2005

01 - Prodotti dell'agricoltura, della silvicoltura e della pesca 11.695 13.610 16,37 90.987 61.018 -32,94 -79.292 -47.40902 - Prodotti delle miniere e delle cave, grezzi 2.268 4.167 83,71 1.433 3.273 128,46 836 89403 - Prodotti dell'industria alimentare, bevande 58.329 69.221 18,67 37.781 35.349 -6,44 20.548 33.87204 - Prodotti tessili, articoli della maglieria 771.964 726.128 -5,94 318.208 284.639 -10,55 453.756 441.49005 - Articoli di abbigliamento 383.863 335.764 -12,53 949.133 890.725 -6,15

-565.270 -554.961

06 - Calzature, cuoio e prodotti in cuoio 772.278 748.758 -3,05 904.031 883.130 -2,31

-131.753 -134.372

07 - Legno e prodotti in legno (esclusi i mobili) 12.474 17.330 38,92 128.724 135.376 5,17

-116.250 -118.046

08 - Carta e articoli in carta, prodotti della stampa 58.592 61.723 5,34 19.223 18.621 -3,13 39.368 43.10209 - Prodotti energetici raffinati 11.174 20.754 85,73 75.546 172.496 128,33 -64.372 -151.74210 - Prodotti chimici, fibre sintetiche e artificiali 180.393 209.822 16,31 98.256 125.858 28,09 82.136 83.964

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11 - Prodotti in gomma e in materie plastiche 110.681 126.857 14,62 46.308 57.976 25,2 64.373 68.88112 - Vetro, ceramica, materiali non metallici per l'edilizia 59.951 63.898 6,58 28.907 33.181 14,78 31.044 30.71813 - Prodotti della metallurgia, strutture ed utensili metallici 350.879 469.192 33,72 399.460 382.813 -4,17 -48.581 86.38014 - Macchine ed apparecchi meccanici, elettrodomestici 628.952 738.976 17,49 204.063 245.058 20,09 424.889 493.91815 - Prodotti dell'ICT, elettrotecnica, strumenti di precisione 228.522 316.382 38,45 207.031 236.891 14,42 21.491 79.49116 - Autoveicoli 154.953 197.881 27,7 29.043 42.360 45,85 125.910 155.52117 - Altri mezzi di trasporto 34.559 10.109 -70,75 34.826 10.210 -70,68 -267 -10218 - Mobili 61.025 71.806 17,67 98.751 105.393 6,73 -37.726 -33.58719 - Altri prodotti delle industrie manifatturiere 44.267 76.517 72,85 32.147 33.213 3,32 12.121 43.30420 - Energia elettrica, merci varie non classificate altrove 2.081 2.894 39,04 3.573 5.458 52,77 -1.492 -2.564

Totale 3.938.90

1 4.281.79

1 8,71 3.707.431 3.763.039 1,5 231.470 518.752

Fonte: elaborazioni Sviluppo Lazio S.p.A. su dati ICE ed ISTAT

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Il Traffico di Perfezionamento Passivo (TPP) Per un’analisi accurata dei flussi commerciali Italia-Romania è necessario menzionare il fenomeno del Traffico di Perfezionamento Passivo, costituito dai movimenti di merci in uscita dall’Italia e destinate a subire perfezionamento nel territorio romeno (esportazioni temporanee), e dai movimenti relativi alle importazioni nel territorio italiano “a scarico di esportazioni temporanee” (reimportazioni). Più della metà dell'interscambio commerciale tra Italia e Romania si svolge infatti nel contesto del traffico di perfezionamento: il totale delle reimportazioni italiane nel 2002 ha rappresentato il 72% delle importazioni totali.

Peso del traffico di perfezionamento passivo sulle esportazioni settoriali: principali settori 2002 (milioni di dollari)

Settori Esportazioni Esportazioni temporanee

Esportazioni temporanee/esportazioni

(peso percentuale) Cuoio e prodotti in cuoio 470 454 96,6 Prodotti tessili 1035 983 95 Abbigliamento 192 177 92,2 Calzature 211 191 90,5 Manufatti vari 158 107 67,7 Macchine industriali 198 9 4,5 Materiale per telecomunicazioni 202 1 0,5

Macchinari specializzati 196 0,7 0,4 Fonte: Elaborazioni ICE su dati dell’Istituto Nazionale di Statistica della Romania.

Peso del traffico di perfezionamento passivo sulle importazioni settoriali: principali settori 2002 (milioni di dollari)

Settori Importazioni Reimportazioni Reimportazioni/importazioni (peso percentuale)

Abbigliamento 1159 1146 98,9 Calzature 865 853 98,6 Macchinari elettrici 130 114 87,7 Meccanica strumentale 64 42 65,6 Prodotti tessili 74 45 60,8 Manufatti metallici 105 36 34,3 Metalli non ferrosi 113 26 23,0

Fonte: Elaborazioni ICE su dati dell’Istituto Nazionale di Statistica della Romania.

In particolare, come si vede dalle tabelle, nell’ambito di alcuni tra i settori più significativi dell’export italiano in Romania, la quota di Traffico di Perfezionamento Passivo ammonta a più del

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90% del totale: per quanto concerne i prodotti tessili, ad esempio, il 95% avviene in regime di TPP; la medesima situazione caratterizza i settori del Cuoio e prodotti in cuoio (96,6%) e delle Calzature (90,5%). Tali dati risultano inoltre confermati dalla quota di TPP che si rileva nell’import italiano, di cui quasi il 100% è costituito da “reimportazioni”; i casi più significativi sono quelli dei settori dell’Abbigliamento (98,9%) e della Calzature (98,6%). L’elevata quota di TPP è legata principalmente al basso costo del lavoro in Romania. Il fenomeno del TPP, aumentato notevolmente negli ultimi anni e che, secondo un recente studio dell’Istituto Statistico romeno, raggiungerà il suo valore massimo nel 2008, sembra tuttavia destinato a diminuire d’importanza in futuro a causa dei probabili incrementi dei salari e di un possibile apprezzamento della valuta nazionale, ambedue stimolati dall’adesione della Romania all’UE.

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2.2 Analisi dei rapporti commerciali e degli investimenti Lazio- Romania Le imprese di Roma e del Lazio, insieme a quelle del Nord-est dell'Italia, si sono dimostrate fino ad oggi quelle che più di altre hanno fatto da apri pista verso tutta l'Europa dell'Est e soprattutto verso il mercato della Romania. La presenza di aziende provenienti dal territorio laziale è forte soprattutto in quelle aree dove l’imprenditoria italiana si è impiantata stabilmente. Come si nota dalla segente tabella, la Romania è il secondo paese per importanza nell’interscambio commerciale dalla Regione Lazio con i paesi dell’Europa Centro Orientale, dopo la Federazione Russa. I primi settori del made in Italy sono rappresentati dai prodotti manifatturieri e trasformati, quali i mobili, la moda, i macchinari, i materiali edilizi e i beni di consumo di alta gamma. Nel 2005 il valore delle esportazioni del Lazio verso la Romania è stato di 78,9 milioni di euro, segnando una diminuzione del 12% rispetto all’anno precedente. Per contro, crescono di oltre il 36% le importazioni: a fine dicembre 2005 il valore delle importazioni si è attestato a 106 milioni di euro.

Principali partner commerciali del Lazio nell’Europa Centro Orientale,

Gennaio - Dicembre 2005; graduatoria secondo le esportazioni

(migliaia di euro)

Esportazioni Importazioni Paesi Valore Var (%) Valore Var (%) Russia (Federazione di) 177174 9,29 760239 -9,24Romania 78910 -12,42 106061 36,96Croazia 52400 100,28 130483 39,41Bulgaria 40729 22,63 21235 11,42Ucraina 27499 -2,32 181555 113,19Albania 15863 -12,83 3647 -26,74Serbia e Montenegro 7796 -64,25 8295 11,32Bosnia e Erzegovina 6383 30,01 707 130,85Ex Repubblica Jugoslavia di Macedonia 4775 -11,59 971 -36,27Bielorussia 2279 -49,05 533 26,78Moldavia 2168 203 3329 -21,08Fonte: elaborazioni ICE su dati ISTAT Come risulta dai dati illustrati, le voci di esportazione più rilevanti nel 2005 sono state:

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• gli autoveicoli che, con 12 milioni di euro, hanno registrato un giro d’affari più che

quintuplicato rispetto al 2004;

• i prodotti chimici, fibre sintetiche ed artificiali per un valore di 11 milioni di euro, che sono

così aumenti del 22,5% rispetto all’anno precedente, testimoniando un saldo positivo di 7,5

milioni di euro;

• i prodotti della metallurgia, strutture ed utensili metallici che con 9,4 milioni di euro hanno

avuto un incremento rispetto all’anno 2004 del 19,4%;

• le macchine ed apparecchi meccanici, elettrodomestici che, registrando 9,1 milioni di euro,

presentano un incremento del 20%.

Tra i prodotti che il Lazio ha esportato verso il mercato rumeno si deve notare una vivace crescita del settore dei prodotti in gomma e in materie plastiche che arriva ad esportare 4,7mln di euro (+44,9%) e del settore del vetro, ceramica, materiali non metallici per l’edilizia con 2,4 mln di euro ed un aumento del 27,7%. Tra gli incrementi più rilevanti ci sono il settore delle calzature, cuoio e prodotti in cuoio (+51%, per un valore totale esportato nel 2005 di 1,2 mln di euro), legno e prodotti in legno (esclusi i mobili) (+49,5%, per un valore esportato di 235 mila euro), ed i prodotti energetici raffinati che passano da 14 mila euro del 2004 a 113 mila euro nell’anno successivo. Le voci d’importazione più importanti nella bilancia commerciale del Lazio con la Romania per il 2005 sono state: i prodotti energetici raffinati, non presenti nel 2004, mentre qui registrano un valore di 22 milioni di euro; i prodotti dell’ICT, elettronica e strumenti di precisione che hanno avuto un aumento di ben il 117,4%, a fronte di una brusca riduzione nella voce delle esportazioni laziali del 26,3%; i mobili, che rimangono un settore sostanzialmente stabile delle importazioni laziali fatturando 10,3 milioni di euro: la Romania registra così un saldo positivo di oltre 6 milioni di euro; gli autoveicoli, infatti, il Lazio nel 2005 ha importato dalla Romania autoveicoli per 10,2 milioni di euro (rispetto ai 93 mila euro del 2004) a fronte di un’esportazione di 12 milioni di euro. Tra le voci d’importazione del Lazio scendono i prodotti di metallurgia, strutture ed utensili metallici (-34,6%), i prodotti dell’agricoltura, della silvicoltura e della pesca (-33,7%), gli articoli d’abbigliamento (-29%), i prodotti in gomma e materie plastiche (-22,2%).

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Scambio per settori della Regione Lazio con la Romania, 2004 – 2005. Valori in migliaia di euro

Esportazioni Importazioni Saldi Beni scambiati 2004 2005 var % 2004 2005 var % 2004 2005

01 - Prodotti dell'agricoltura, della silvicoltura e della pesca 492 285 -42,03 9147 6057 -33,79 -8656 -577202 - Prodotti delle miniere e delle cave, grezzi 478 367 -23,16 0 2545 0 478 -217703 - Prodotti dell'industria alimentare, bevande 964 1080 12,02 6042 4962 -17,88 -5079 -388204 - Prodotti tessili, articoli della maglieria 5350 4671 -12,69 2557 2397 -6,24 2793 227405 - Articoli di abbigliamento 5369 5908 10,03 12614 8953 -29,03 -7245 -304506 - Calzature, cuoio e prodotti in cuoio 804 1215 51,14 175 270 54,57 629 94407 - Legno e prodotti in legno (esclusi i mobili) 157 235 49,51 3389 2744 -19,05 -3232 -250908 - Carta e articoli in carta, prodotti della stampa 2152 1974 -8,25 4186 3433 -18 -2034 -145809 - Prodotti energetici raffinati 14 113 712,29 0 22186 0 14 -2207410 - Prodotti chimici, fibre sintetiche e artificiali 9035 11064 22,46 1456 1303 -10,51 7579 976111 - Prodotti in gomma e in materie plastiche 3247 4706 44,92 1472 1144 -22,28 1775 356112 - Vetro, ceramica, materiali non metallici per l'edilizia 1931 2467 27,73 4570 4370 -4,38 -2639 -190313 - Prodotti della metallurgia, strutture ed utensili metallici 7931 9466 19,35 14809 9674 -34,67 -6878 -20814 - Macchine ed apparecchi meccanici, elettrodomestici 7603 9126 20,03 673 2203 227,54 6930 692315 - Prodotti dell'ICT, elettrotecnica, strumenti di precisione 9555 7038 -26,34 5914 12859 117,44 3641 -582016 - Autoveicoli 2080 12075 480,55 93 10218 10868,22 1987 1856

17 - Altri mezzi di trasporto 27022 93 -99,66 96 55 -42,74 26926 3818 - Mobili 3362 3539 5,27 10044 10375 3,3 -6682 -683619 - Altri prodotti delle industrie manifatturiere 1042 1524 46,24 72 34 -53,13 970 149020 - Energia elettrica, merci varie non classificate altrove 1510 1966 30,22 128 279 118,71 1382 1687Totale 90097 78910 -12,42 77438 106061 36,96 12659 -27151Fonte: elaborazioni ICE su dati ISTAT

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L’evoluzione del saldo commerciale del Lazio con la Romania nel biennio 2004-2005 è a favore di quest’ultima: la bilancia della regione italiana è, infatti, passata da un attivo di 12,6 milioni di euro nel 2004 ad un passivo di 27,1 milioni di euro. Il peggioramento dei conti commerciali laziali è dovuto principalmente a una forte voce negativa nei prodotti energetici raffinati (-22 mln di euro) ed ad una voce positiva di eguale grandezza registrata nell’anno 2004 (classificata in altri mezzi di trasporto, per un valore di 26,9 mln di euro) che è venuta a mancare.

In generale, i più importanti saldi registrati nell’interscambio commerciale possono dare un’idea di quali siano i vantaggi comparati dei due partner economici. Così il Lazio è in attivo, vale a dire le esportazioni superano le importazioni, nei prodotti chimici, fibre sintetiche e artificiali, nelle macchine ed apparecchi meccanici, elettrodomestici, nei prodotti in gomma e in materie plastiche. In questi settori il Lazio ha sicuramente un vantaggio comparato che deve essere in grado di mantenere e sfruttare. La Romania è invece in attivo per i prodotti energetici raffinati, i mobili, i prodotti dell’ICT, elettronica, strumenti di precisione (questo settore probabilmente ricade nel traffico di perfezionamento passivo TPP) e nei prodotti dell’agricoltura, della silvicoltura e della pesca.

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Bilancia Commerciale Lazio – Romania: Saldi 2004 – 2005

-30000 -20000 -10000 0 10000 20000 30000

10 - Prodotti chimici, fibre sintetiche e artificiali

14 - Macchine ed apparecchi meccanici, elettrodomestici

11 - Prodotti in gomma e in materie plastiche

04 - Prodotti tessili, articoli della maglieria

16 - Autoveicoli

20 - Energia elettrica, merci varie non classificate altrove

19 - Altri prodotti delle industrie manifatturiere

06 - Calzature, cuoio e prodotti in cuoio

17 - Altri mezzi di trasporto

13 - Prodotti della metallurgia, strutture ed utensili metallici

08 - Carta e articoli in carta, prodotti della stampa

12 - Vetro, ceramica, materiali non metallici per l'edilizia

02 - Prodotti delle miniere e delle cave, grezzi

07 - Legno e prodotti in legno (esclusi i mobili)

05 - Articoli di abbigliamento

03 - Prodotti dell'industria alimentare, bevande

01 - Prodotti dell'agricoltura, della silvicoltura e della pesca

15 - Prodotti dell'ICT, elettrotecnica, strumenti di precisione

18 - Mobili

09 - Prodotti energetici raffinati

Totale

2004

2005

Fonte: elaborazioni ICE su dati ISTAT

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Le esportazioni delle province del Lazio verso la Romania: Analizzando l’interscambio commerciale tra le province laziali e la Romania, si possono individuare alcune delle opportunità di business che le imprese della regione possono sfruttare, rispettando le loro specializzazioni produttive.

Provincia di Roma: rappresenta circa la metà dell’export complessivo regionale verso la Romania. Nel 2005, i comparti più rilevanti sul verso delle esportazioni sono stati quello dei prodotti dell’ICT, elettrotecnica, strumenti di precisione, che rimane il primo settore per valore con 5,8 milioni di euro esportati, sebbene il comparto abbia subito una drastica riduzione rispetto all’anno 2004 (-26,8%). Seguono le macchine ed apparecchi meccanici, elettrodomestici con 5,3 milioni di euro di export (+12,35) e gli articoli di abbigliamento con 5,2 milioni di euro (+7,8%). Tra i settori più dinamici ci sono le calzature, cuoio e prodotti in cuoio (+53,4% ed un valore esportato di 1,04 milioni di euro), gli autoveicoli (+44,2% con un valore esportato di 2,3 milioni di euro), i prodotti tessili, articoli della maglieria (+40%, 2 milioni di euro), i prodotti chimici, fibre sintetiche e artificiali (+30% con 3,8 milioni di euro di export).

Esportazioni per settore della Provincia di Roma verso la Romania, 2005

3

6

789

1112

17 19 20 1 21816 - Autoveicoli

15 - Prodotti dell'ICT,

elettrotecnica, strumenti di precisione 14 - Macchine

ed apparecchi meccanici,

elettrodomestici

13 - Prodotti della

metallurgia, strutture ed

utensili metallici

10 - Prodotti chimici, fibre sintetiche e

artificiali

05 - Articoli di abbigliamento

04 - Prodotti tessili, articoli della maglieria

fonte: elaborazioni Pacchio s.r.l. su dati Istat

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Provincia di Roma – Romania Esportazioni Importazioni Beni scambiati 2004 2005 2004 200501 - Prodotti dell'agricoltura, della silvicoltura e della pesca 432 248 5.110 5.24402 - Prodotti delle miniere e delle cave, grezzi 98 43 0 2.50703 - Prodotti dell'industria alimentare, bevande 719 866 5.970 4.84204 - Prodotti tessili, articoli della maglieria 1.484 2.077 2.215 1.80805 - Articoli di abbigliamento 4.851 5.229 11.876 8.15806 - Calzature, cuoio e prodotti in cuoio 679 1.043 166 27007 - Legno e prodotti in legno (esclusi i mobili) 123 132 2.326 1.95608 - Carta e articoli in carta, prodotti della stampa 1.448 1.439 3.073 3.03809 - Prodotti energetici raffinati 14 105 0 010 - Prodotti chimici, fibre sintetiche e artificiali 2.959 3.848 634 50311 - Prodotti in gomma e in materie plastiche 715 418 323 19212 - Vetro, ceramica, materiali non metallici per l'edilizia 630 1.047 3.296 3.19113 - Prodotti della metallurgia, strutture ed utensili metallici 3.518 2.385 7.511 8.26214 - Macchine ed apparecchi meccanici, elettrodomestici 4.801 5.395 591 2.17715 - Prodotti dell'ICT, elettrotecnica, strumenti di precisione 8.020 5.866 4.425 12.14416 - Autoveicoli 1.606 2.315 92 7.95517 - Altri mezzi di trasporto 27.019 89 71 4918 - Mobili 1.800 941 9.684 10.12819 - Altri prodotti delle industrie manifatturiere 714 1.050 71 3020 - Energia elettrica, merci varie non classificate altrove 1.500 1.954 126 272

Totale 63.13236.49

0 57.561 72.727fonte: elaborazioni Pacchio s.r.l. su dati ICE ed Istat

Provincia di Rieti. Nel 2004 Rieti è stata la provincia con la peggiore performance delle esportazioni (-13,9%). Questo risultato è dipeso essenzialmente dalla contrazione del comparto delle macchine elettriche (-16,4%) che da solo rappresenta circa il 91% dell’export provinciale. L’unico altro comparto importante per la provincia è quello degli apparecchi meccanici, le cui esportazioni sono in crescita. Nel commercio con la Romania nel 2005 c’è stata una ripresa delle macchine ed apparecchi meccanici, elettrodomestici, passando dai 145 mila euro del 2004 ai 343 mila euro del 2005. Nonostante ciò la prima voce di esportazione verso il mercato romeno è quella dei mobili che nel 2005 hanno fatturato 1,6 milioni di euro (+56,7%).

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Esportazioni per Settore della Provincia di Rieti verso la Romania, 2005

04 - Prodotti tessili, articoli

della maglieria 11

16 - Autoveicoli

12

18 - Mobili

13

14 - Macchine ed apparecchi

meccanici, elettrodomesti

ci

15

fonte: elaborazioni Pacchio s.r.l. su dati Istat

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Provincia di Rieti - Romania Esportazioni Importazioni Beni scambiati 2004 2005 2004 200501 - Prodotti dell'agricoltura, della silvicoltura e della pesca 0 0 0 002 - Prodotti delle miniere e delle cave, grezzi 0 0 0 003 - Prodotti dell'industria alimentare, bevande 0 0 0 3604 - Prodotti tessili, articoli della maglieria 283 61 130 17505 - Articoli di abbigliamento 0 0 0 2506 - Calzature, cuoio e prodotti in cuoio 0 0 0 007 - Legno e prodotti in legno (esclusi i mobili) 0 0 72 12308 - Carta e articoli in carta, prodotti della stampa 0 0 0 009 - Prodotti energetici raffinati 0 0 0 010 - Prodotti chimici, fibre sintetiche e artificiali 5 5 131 211 - Prodotti in gomma e in materie plastiche 22 21 31 212 - Vetro, ceramica, materiali non metallici per l'edilizia 0 25 18 013 - Prodotti della metallurgia, strutture ed utensili metallici 21 43 0 014 - Macchine ed apparecchi meccanici, elettrodomestici 145 343 0 015 - Prodotti dell'ICT, elettrotecnica, strumenti di precisione 226 11 2 4016 - Autoveicoli 7 21 0 017 - Altri mezzi di trasporto 0 0 0 018 - Mobili 1061 1663 46 6619 - Altri prodotti delle industrie manifatturiere 0 5 0 020 - Energia elettrica, merci varie non classificate altrove 0 0 2 0Totale 1771 2199 432 469Fonte: Elaborazioni ICE su dati ISTAT

Provincia di Viterbo. La scarsa consistenza della struttura industriale di questa provincia ne limita anche il contributo alle esportazioni regionali (2,6% nel 2004). Un piccolo aiuto all’incremento delle esportazioni è venuto dal comparto più rilavante della provincia, quello della lavorazione dei metalli non metalliferi (ceramica, in questo caso). Questo si rileva solo marginalmente nei flussi di esportazione con la Romania: il valore delle esportazioni di vetro, ceramica,materiali non metallici per l’edilizia nel 2005 è stato di 502 mila euro, con appena il 5% di crescita. La voce più rilevante rimane quella relativa ai prodotti della metallurgia, strutture ed utensili metallici, calate però del 41% rispetto al 2004, realizzando nel 2005 solo 583 mila euro. Nel complesso, molte voci registrano una diminuzione nel volume esportato rispetto all’anno precedente. E’ però da rilevare che si sono rafforzate le esportazioni di calzature, cuoio e prodotti in cuoio.

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Esportazioni per Settore della Provincia di Viterbo verso la Romania, 2005

1

4

7

13 - Prodotti della metallurgia,

strutture ed utensili metallici

1516 18

06 - Calzature, cuoio e prodotti in

cuoio 08 - Carta e articoli

in carta, prodotti della stampa

10 - Prodotti chimici, f ibre sintetiche e

artif iciali 11 - Prodotti in

gomma e in materie plastiche

12 - Vetro, ceramica, materiali non metallici per

l'edilizia

05 - Articoli di abbigliamento

03 - Prodotti dell'industria alimentare, bevande

02 - Prodotti delle miniere e delle cave, grezzi

14 - Macchine ed apparecchi meccanici,

elettrodomestici

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Provincia di Viterbo - Romania Esportazioni Importazioni Beni scambiati 2004 2005 2004 200501 - Prodotti dell'agricoltura, della silvicoltura e della pesca 0 23 3986 68902 - Prodotti delle miniere e delle cave, grezzi 320 279 0 003 - Prodotti dell'industria alimentare, bevande 107 153 2 5004 - Prodotti tessili, articoli della maglieria 346 69 0 6405 - Articoli di abbigliamento 265 128 36 22206 - Calzature, cuoio e prodotti in cuoio 18 172 0 007 - Legno e prodotti in legno (esclusi i mobili) 1 20 26 5708 - Carta e articoli in carta, prodotti della stampa 163 126 0 010 - Prodotti chimici, fibre sintetiche e artificiali 499 352 671 211 - Prodotti in gomma e in materie plastiche 296 208 1002 91412 - Vetro, ceramica, materiali non metallici per l'edilizia 478 502 1255 115913 - Prodotti della metallurgia, strutture ed utensili metallici 993 583 10 014 - Macchine ed apparecchi meccanici, elettrodomestici 464 240 1 415 - Prodotti dell'ICT, elettrotecnica, strumenti di precisione 94 43 0 116 - Autoveicoli 0 42 0 017 - Altri mezzi di trasporto 0 1 0 018 - Mobili 102 77 155 3719 - Altri prodotti delle industrie manifatturiere 2 0 2 020 - Energia elettrica, merci varie non classificate altrove 2 0 0 0Totale 4148 3018 7146 3199Fonte: Elaborazioni ICE su dati ISTAT

Provincia di Frosinone. In generale la provincia ha registrato nel 2004 una forte contrazione riportata dalle esportazioni del comparto dei mezzi di trasporto (-37,2%), che rappresenta tra l’altro oltre il 20% dell’export provinciale. Nel 2004 le esportazioni di autoveicoli verso la Romania erano pari a 459 mila euro. La ripresa è stata immediata: nel 2005 il flusso in uscita di autoveicoli è stato di 9,6 milioni di euro. La seconda voce per importanza sul lato delle esportazioni della provincia nel 2005 è stata quella dei prodotti della metallurgia, strutture ed utensili metallici (+66%, con un valore esportato di 4,8 milioni di euro), seguiti dai prodotti in gomma e in materie plastiche (+110,7%, valore esportato 3,4 milioni di euro). A segnare un brusco calo sono i prodotti chimici, fibre sintetiche e artificiali (-64,4%) ed i prodotti tessili, articoli della maglieria (-31,4%).

Page 46: Scheda Paese Romania

Esportazioni per Settore della Provincia di Frosinone verso la Romania, 2005

15 - 14 - Macchine ed apparecchi

meccanici, elettrodomestic

i

13 - Prodotti della

metallurgia, strutture ed

utensili metallici

19 0318

04 - Prodotti tessili, articoli della maglieria

10 - Prodotti chimici, fibre sintetiche e

artificiali

08 -07

05 11 - Prodotti in

gomma e in materie

plastiche 12

16 - Autoveicoli

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Provincia di Frosinone – Romania Esportazioni Importazioni Beni scambiati 2004 2005 2004 200501 - Prodotti dell'agricoltura, della silvicoltura e della pesca 14 0 23 802 - Prodotti delle miniere e delle cave, grezzi 0 12 0 003 - Prodotti dell'industria alimentare, bevande 115 42 0 2004 - Prodotti tessili, articoli della maglieria 2.989 2.050 5 005 - Articoli di abbigliamento 30 31 194 25006 - Calzature, cuoio e prodotti in cuoio 106 0 0 007 - Legno e prodotti in legno (esclusi i mobili) 8 82 646 35308 - Carta e articoli in carta, prodotti della stampa 17 114 790 009 - Prodotti energetici raffinati 0 8 0 010 - Prodotti chimici, fibre sintetiche e artificiali 2.926 1.039 19 1411 - Prodotti in gomma e in materie plastiche 1.621 3.417 0 3512 - Vetro, ceramica, materiali non metallici per l'edilizia 58 68 2 1913 - Prodotti della metallurgia, strutture ed utensili metallici 2.904 4.834 2.844 58114 - Macchine ed apparecchi meccanici, elettrodomestici 1.946 2.710 4 315 - Prodotti dell'ICT, elettrotecnica, strumenti di precisione 306 197 117 16916 - Autoveicoli 459 9.672 0 2.25217 - Altri mezzi di trasporto 3 0 0 018 - Mobili 324 474 119 8619 - Altri prodotti delle industrie manifatturiere 326 449 0 020 - Energia elettrica, merci varie non classificate altrove 6 12 0 7Totale 14.160 25.212 4.763 3.796Fonte: Elaborazioni ICE su dati ISTAT

Provincia di Latina. In generale la vitalità delle esportazioni di questa provincia dipende in larga misura dal risultato ottenuto dalle imprese del comparto chimico-farmaceutico che, infatti, rappresenta il 71,4% del totale provinciale. Sul mercato della Romania le esportazioni di prodotti chimici, fibre sintetiche ed artificiali sono cresciute del +120% realizzando un valore di 5,8 milioni di euro. La seconda voce di rilievo risulta essere quella dei prodotti della metallurgia, strutture ed utensili metallici con 1,6 milioni di euro (+227% rispetto al 2004).

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Esportazioni per Settore della Provincia di Latina verso la Romania, 2005

15 - Prodotti dell'ICT,

elettrotecnica, strumenti di precisione

10 - Prodotti chimici, fibre sintetiche e

artificiali 5 8

1

12 - Vetro, ceramica,

materiali non metallici per

l'edilizia

11 - Prodotti in gomma e in

materie plastiche

13 - Prodotti della

metallurgia, strutture ed

utensili metallici

14

1918

34

2 16 -

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Page 49: Scheda Paese Romania

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Provincia di Latina – Romania Esportazioni Importazioni Beni scambiati 2004 2005 2004 200501 - Prodotti dell'agricoltura, della silvicoltura e della pesca 45 13 28 11602 - Prodotti delle miniere e delle cave, grezzi 60 33 0 3803 - Prodotti dell'industria alimentare, bevande 22 19 70 1404 - Prodotti tessili, articoli della maglieria 249 415 207 35005 - Articoli di abbigliamento 223 520 507 29906 - Calzature, cuoio e prodotti in cuoio 0 0 8 007 - Legno e prodotti in legno (esclusi i mobili) 25 0 319 25608 - Carta e articoli in carta, prodotti della stampa 524 295 323 39509 - Prodotti energetici raffinati 0 0 0 22.18610 - Prodotti chimici, fibre sintetiche e artificiali 2.646 5.820 0 78311 - Prodotti in gomma e in materie plastiche 593 641 116 112 - Vetro, ceramica, materiali non metallici per l'edilizia 766 824 0 013 - Prodotti della metallurgia, strutture ed utensili metallici 495 1.621 4.445 83114 - Macchine ed apparecchi meccanici, elettrodomestici 247 438 77 1915 - Prodotti dell'ICT, elettrotecnica, strumenti di precisione 908 921 1.369 50316 - Autoveicoli 7 25 1 1117 - Altri mezzi di trasporto 0 3 25 618 - Mobili 75 384 39 5819 - Altri prodotti delle industrie manifatturiere 0 19 0 420 - Energia elettrica, merci varie non classificate altrove 2 0 0 0Totale 6.887 11.991 7.536 25.869Fonte: Elaborazioni ICE su dati ISTAT

Analisi delle performance esportative delle province del Lazio nei “settori promettenti” del mercato della Romania : L’ICE ha individuato dei settori promettenti nel mercato della Romania, comparti cioè caratterizzati da una elevata dinamica della domanda romena di importazioni e che hanno quindi potenzialità di crescita per le esportazioni e, di conseguenza, per la quota di mercato dell’Italia.

Come già accennato, i settori promettenti che sono stati identificati da questa analisi sono:

• Prodotti agro-alimentari, bevande: Carni bianche, fresche o congelate.

• Articoli di abbigliamento (esclusa la maglieria): Abbigliamento esterno per donna; Maglioni, pullover; Camicie per uomo.

• Carta, cartone e prodotti stampati: Carta colorata, buste, registri, quaderni, etichette; Carta e cartone da imballaggio, scatole di carta o cartone, carta autoadesiva non colorata; Carta patinata, prevalentemente del tipo usato per la scrittura e per la stampa.

• Prodotti chimici e farmaceutici: Detersivi, detergenti, saponi; Materie plastiche in forme primarie; Medicinali, preparati farmaceutici (esclusi i composti organici di base); Profumi, prodotti cosmetici e per la toilette.

Page 50: Scheda Paese Romania

• Prodotti in plastica e in gomma: Fogli, rivestimenti, nastri, in plastica; Tubi, idrosanitari, materiale da costruzione, in plastica.

• Cementi, marmi, laterizi; piastrelle ed altri prodotti in ceramica, vetro: Piastrelle e lastre da pavimentazione o da rivestimento, tessere da mosaico, in ceramica smaltata.

• Prodotti siderurgici, strutture, utensili in metallo: articoli di ferramenta: Caldaie a vapore, caldaie per il riscaldamento centrale; Lucchetti, serrature, tappi ed altri oggetti di ferramenta, di metalli comuni.

• Macchine, ad impiego generale e specializzate; elettrodomestici: Presse, macchine forgiatrici, punzonatrici, trafilatrici, per metalli; Spruzzatori, polverizzatori industriali; Valvole e rubinetti, anche per uso domestico.

• Mezzi di trasporto: Carrozzerie ed altre parti meccaniche di autoveicoli

• Mobili: Poltrone e divani. Tenendo conto della specializzazione regionale del Lazio, configurato nei suoi distretti industriali e sistemi produttivi locali quali quelli dell’abbigliamento della provincia di Frosinone, del chimico farmaceutico delle province di Latina e Frosinone, dell’agro industriale di Latina, del marmo e del lapideo delle province di Frosinone e Roma, dell’elettronica e dell’audiovisivo della provincia di Roma, dell’innovazione della provincia di Rieti, il mercato della Romania offre sicuramente delle buone opportunità per le esportazioni. Di seguito si evidenzia quale sia stato negli ultimi due anni, 2004 – 2005, il comportamento delle imprese regionali sul fronte dell’esportazione dei prodotti appartenenti ai settori sopra definiti come promettenti1. Prodotti agro-alimentari, bevande: Carni bianche, fresche o congelate.

AA012- Animali vivi e prodotti di origine animale (Valori in euro, dati cumulati)

Provincia – Romania 2004 2005

provvisorio

import export import export

Viterbo 3.984.646 0 680.560 0

Latina - - 102.335 0

Frosinone 22.514 0 - -

Fonte: Elaborazioni Pacchio s.r.l. su dati ISTAT

Nonostante il livello di dettaglio della classificazione merceologica non sia preciso, si può in ogni modo concludere che in questo promettente settore del mercato romeno, le imprese del Lazio non sono ancora presenti. Da rilevare che per la provincia di Viterbo il valore d’importazione di questo comparto è sceso drasticamente, mentre un nuovo canale d’importazione si è aperto nella provincia di Latina.

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1Tabelle elaborate secondo dati ISTAT – Commercio Estero: Import Export per Anno e Territorio Italiano secondo la classificazione merceologica: classificazione merci per attività economica (CPATECO); paese di selezione: Romania.

Page 51: Scheda Paese Romania

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Articoli di abbigliamento (esclusa la maglieria): Abbigliamento esterno per donna; Maglioni, pullover; Camicie per uomo. DB182-Articoli di abbigliamento in tessuto e accessori -esclusi quelli in

pelle e pellicce (Valori in euro, dati cumulati)

Provincia – Romania 2004 2005 provvisorio import export import export Viterbo 36.470 264.792 221.555 127.604Rieti - - 24.783 0Roma 11.872.669 4.849.031 8.157.585 5.229.194Latina 507.336 222.761 298.872 519.754Frosinone 194.406 30.405 250.327 31.468

Fonte: Elaborazioni Pacchio s.r.l. su dati ISTAT Il settore dell’abbigliamento è uno dei più assoggettati alla logica del traffico di perfezionamento passivo, un meccanismo che ben si applica all’interscambio dell’Italia con la Romania. La provincia di Roma ha registrato nel 2005 un valore esportato di 8 mln di euro (+8%), la provincia di Latina è passata a 519 mila euro (+133%), ed anche la provincia di Frosinone ha incrementato di poco le sue esportazioni (+3%). Le importazioni rimangono rilevanti, ma ci sono segnali di riduzione in quasi tutta la regione, ad eccezione nelle province di Viterbo e Frosinone. Nel 2005, la provincia di Roma ha importato 8,1 milioni di euro di articoli di abbigliamento in tessuto, rispetto a 11,8 milioni di euro del 2004.

Carta, cartone e prodotti stampati: Carta colorata, buste, registri, quaderni, etichette; Carta e cartone da imballaggio, scatole di carta o cartone, carta autoadesiva non colorata; Carta patinata, prevalentemente del tipo usato per la scrittura e per la stampa. DE212-Articoli di carta e di cartone

(Valori in euro, dati cumulati) Provincia – Romania 2004 2005 provvisorio import export import export Viterbo 0 10.194 0 2.301 Roma 2.234.309 649.072 2.298.249 657.084 Latina 323.261 489.066 382.206 231.893 Frosinone - - 0 19.362

Fonte: Elaborazioni Pacchio s.r.l. su dati ISTAT

Questo settore non rientra nelle produzioni industriali caratteristiche del Lazio ed infatti le importazioni sono rilevanti, quanto meno per la provincia di Roma con 2,2 milioni di euro di articoli di carta e di cartone importate nel 2004 e nel 2005. La provincia di Frosinone nel 2004 ha avuto un salto positivo di 165 mila euro, ma nell’ultimo anno le sue esportazioni verso la Romania si sono dimezzate diventando un importatore netto. Anche la provincia di Viterbo sembrava aver intrapreso un’attività d’export verso il paese europeo, ma il flusso di esportazioni è stato notevolmente ridimensionato nel 2005.

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Prodotti chimici e farmaceutici: Detersivi, detergenti, saponi; Materie plastiche in forme primarie; Medicinali, preparati farmaceutici (esclusi i composti organici di base); Profumi, prodotti cosmetici e per la toilette. DG245-Saponi e detergenti, prodotti per la pulizia e la

lucidatura; profumi e prodotti per toletta (Valori in euro, dati cumulati)

Provincia – Romania 2004 2005 provvisorio import export import export Viterbo 0 1.600 1.591 0 Roma 3.580 605.098 7.712 962.106 Latina 0 357.174 0 257.809 Frosinone 0 413.134 - - Valori in euro, dati cumulati DG245-Saponi e detergenti, prodotti per la pulizia e la lucidatura; profumi e prodotti per toletta

Fonte: Elaborazioni Pacchio s.r.l. su dati ISTAT

Per quanto riguarda i saponi e detergenti, prodotti per la pulizia e la lucidatura, nonché i profumi ed i prodotti per toletta, il Lazio è un esportatore netto sul mercato della Romania. Le imprese della provincia di Roma hanno aumentato le loro esportazioni nel 2005 del 59% con un fatturato realizzato di 962 milioni di euro. Un calo delle esportazioni si è invece verificato per la provincia di Latina (-27%). Da regi Valori in euro, dati cumulati strare che anche le importazioni della Romania stanno iniziando a penetrare il mercato laziale, concentrandosi soprattutto in provincia di Roma e, dal 2005, nella provincia di Frosinone.

DG241-Prodotti chimici di base (Valori in euro, dati cumulati)

Provincia – Romania 2004 2005 provvisorio import export import export Viterbo 671.315 157.929 0 27.000Rieti 130.989 1.947 - -Roma 530.273 373.460 466.596 359.435Latina 0 341.495 782.907 183.027Frosinone 18.940 15.378 13.506 4.142

Fonte: Elaborazioni Pacchio s.r.l. su dati ISTAT

I medicinali e preparati farmaceutici vengono meglio compresi nella classificazione “prodotti chimici di base”. Il sistema produttivo del chimico farmaceutico delle province di Latina e Frosinone pare interagire con il mercato Rumeno, sia sul verso delle importazioni che su quello delle esportazioni. La provincia di Latina, in particolare, ha ridotto le esportazioni, registrando nel 2005 un valore di 183 mln di euro (-46%) ed ha aumentato le importazioni per un valore di 782 mln di euro. Anche le imprese della provincia di Frosinone hanno segnato un brusco calo delle esportazioni (-73%), sebbene il saldo sia mitigato da una riduzione delle importazioni. La provincia di Roma

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rimane sostanzialmente stabile negli ultimi due anni: le importazioni sono scese, mentre le esportazioni sono quasi stabili (-3%). Prodotti in plastica e in gomma: Fogli, rivestimenti, nastri, in plastica; Tubi, idrosanitari, materiale da costruzione, in plastica. DH252-Articoli in materie plastiche

(Valori in euro, dati cumulati) Provincia – Romania 2004 2005 provvisorio import export import export Viterbo 547.960 192.752 724.389 138.643 Rieti 0 22.046 2.241 21.276 Roma 204.461 501.851 108.111 353.649 Latina 0 589.927 1.232 638.405 Frosinone 0 1.065.662 35.071 2.394.436

Fonte: Elaborazioni Pacchio s.r.l. su dati ISTAT

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Concentrando l’attenzione sugli articoli in materie plastiche, tra i quali si classificano i fogli, rivestimenti, nastri, in plastica; i tubi, gli idrosanitari, il materiale da costruzione, in plastica, si nota come la provincia di Frosinone stia realizzando sul mercato della Romania affari dal fatturato importante. Le industrie di questa provincia hanno raddoppiato il giro d’articoli esportati passando da 1 mln di euro nel 2004 a 2,3 mln nel 2005. Anche le industrie della provincia di Latina sono molto attive con un’esportazione di 638 mila euro nel 2005 (+8%). La provincia di Roma segna invece un calo delle esportazioni di quasi il 30%, come pure la provincia di Viterbo.

Cementi, marmi, laterizi; piastrelle ed altri prodotti in ceramica, vetro: Piastrelle e lastre da pavimentazione o da rivestimento, tessere da mosaico, in ceramica smaltata.

DI263-Piastrelle in ceramica per pavimenti e rivestimenti (Valori in euro, dati cumulati)

Provincia – Romania 2004 2005 provvisorio import export import export Viterbo 0 3.144 6.890 0Rieti - - 0 3.169Roma 205.903 85.385 380.826 119.140Latina 0 339.551 0 259.035Frosinone 0 4.163 0 8.991

Fonte: Elaborazioni Pacchio s.r.l. su dati ISTAT

Il distretto produttivo del marmo e del lapideo delle province di Frosinone e di Roma viene offuscato dalla performance esportativa delle imprese della provincia di Latina. Nel 2005, infatti, la provincia di Latina ha esportato merci nel comparto per un valore di 258 mila euro, con un calo del 23,7% rispetto al 2004. La provincia di Roma ha registrato un aumento delle esportazioni di ben il 39,5%, mentre importa volumi molto consistenti. Bisogna riconoscere che le imprese di Frosinone

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sono riuscite a duplicare le loro esportazioni raggiungendo nel 2005 un valore d’esportazione di 8,9 mila euro, senza avere flussi d’importazione al pari delle imprese della provincia di Latina.

Prodotti siderurgici, strutture, utensili in metallo, articoli di ferramenta: caldaie a vapore, caldaie per il riscaldamento centrale; Lucchetti, serrature, tappi ed altri oggetti di ferramenta, di metalli comuni.

Fonte: Elaborazioni Pacchio s.r.l. su dati ISTAT

DJ282-Cisterne, serbatoi e contenitori in metallo; radiatori e caldaie per il riscaldamento centrale

(Valori in euro, dati cumulati)

Provincia – Romania 2004 2005

provvisorio import export import export Roma 683.718 236.741 0 187.322 Latina 2.300 32.532 - - Frosinone - - 0 14.355

Questo tipo di prodotti vede attive tre province laziali: Roma, Latina e Frosinone. La provincia di Roma nel 2004 importava 683 mila euro ed esportava per 236 mila euro, mentre dalle statistiche (ancora provvisorie) del 2005 pare non importare più: risulta diventare così un esportatore netto verso il mercato romeno. Anche le imprese della provincia di Frosinone esportano solamente per un valore di 14 mila euro, poco si può dire invece su Latina per cui i dati non sono disponibili. DJ286-Articoli di coltelleria, utensili e oggetti diversi, in

metallo (Valori in euro, dati cumulati)

Provincia – Romania 2004 2005 provvisorio import export import export Viterbo 9.994 603.906 0 427.435 Rieti 0 19.847 0 19.058 Roma 130.491 609.743 176.270 526.675 Latina 80.904 380.748 647.925 1.183.595 Frosinone 219.384 210.799 229.926 602.821

Fonte: Elaborazioni Pacchio s.r.l. su dati ISTAT

Nello specifico degli articoli di ferramenta, qui riconosciuti negli articoli di coltelleria, utensili e oggetti diversi in metalli, si evidenziano cifre importanti, in sequenza, per le province di Latina, Frosinone, Roma e Viterbo. Le imprese della provincia di Latina risultano aver triplicato il volume delle esportazioni verso la Romania, passando da 380 mila euro a 1,1 milioni di euro l’anno successivo. Allo stesso modo, le imprese di Frosinone hanno più che raddoppiato le loro esportazioni, arrivando a realizzare 602 mila euro. La provincia di Viterbo segna invece una contrazione delle esportazioni del 30%, attestandosi a 427 mila euro, mentre più contenuta è la riduzione delle esportazioni delle imprese della provincia di Roma (-13%). Sul lato delle importazioni crescono di otto volte le importazioni dei questo tipo di articoli da parte della provincia di Latina, arrivando ad un controvalore di 647 mila euro.

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Macchine ad impiego generale e specializzate, elettrodomestici: presse, macchine forgiatrici, punzonatrici, trafilatrici, per metalli; Spruzzatori, polverizzatori industriali; Valvole e rubinetti, anche per uso domestico.

Fonte: Elaborazioni Pacchio s.r.l. su dati ISTAT

DK297-Apparecchi per uso domestico (Valori in euro, dati cumulati)

Provincia – Romania 2004 2005

provvisorio import export import export Viterbo 0 67.621 0 12.975 Rieti 0 24.575 0 53.318 Roma 0 255.329 0 150.442 Latina - - 1.184 6.472 Frosinone 0 13.301 0 6.584

È difficile risalire ai prodotti che l’ICE identifica come “promettenti” nella classe merceologica qui visualizzata. Le imprese che operano in questo settore ed hanno rapporti con la Romania avranno avuto il sentore di come si stia evolvendo la domanda in quel mercato e opportunamente si saranno indirizzati sui prodotti più richiesti. Questo sembra essere avvenuto solo nel caso delle imprese esportatrici della provincia di Rieti che hanno più che duplicato il loro fatturato. Negli altri casi si riscontra una perdita di ordini, anche rilevante, come nel caso delle imprese della provincia di Viterbo che sono passate da 67 mila euro del 2004 a 12,9 mila euro nel 2005. Le aziende di Roma, pure, hanno perso quote di mercato in Romania di più di un terzo rispetto all’anno precedente. Mezzi di trasporto: Carrozzerie ed altre parti meccaniche di autoveicoli

DM342-Carrozzerie per autoveicoli; rimorchi e semirimorchi (Valori in euro, dati cumulati)

Provincia – Romania 2004 2005

provvisorio import export import export Roma 0 5.025 69.308 119.372 Latina - - 11.129 0 Frosinone 0 58.894 - -

Fonte: Elaborazioni Pacchio s.r.l. su dati ISTAT

Nelle statistiche relative al settore degli autoveicoli, si è riscontrato nella regione un aumento vertiginoso delle esportazioni verso la Romania. Questi flussi d’export partono sostanzialmente dalla provincia di Frosinone ed in misura minore dalla provincia di Roma. Analizzando il comparto carrozzerie per autoveicoli, si nota come effettivamente ci sia un flusso d’import ed export nella provincia di Roma soprattutto per il 2005. Per la provincia di Frosinone, i dati non sono disponibili. Mobili: Poltrone e divani

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Fonte: Elaborazioni Pacchio s.r.l. su dati ISTAT

Si ripropone qui un livello di aggregazione delle statistiche che non traccia in modo esatto l’andamento del prodotto “poltrone e divani”, ma tali dati possono rendere l’idea del trend del settore laziale nei confronti della Romania. Da un lato ci sono valori molto alti d’importazioni, come per la provincia di Roma che nel 2005 ha importato mobili per 10 mln di euro, dall’altro ci sono province che hanno saputo ritagliarsi una quota nel mercato romeno. Ne sono un esempio le imprese della provincia di Frosinone che hanno aumentato l’export del 45%, per non parlare della provincia di Latina che è passata da 74 mila euro di export a 384 mila euro nel 2005. Un altro caso d’eccellenza sono le imprese della provincia di Rieti che hanno aumentato del 56% le loro esportazioni verso la Romania, arrivando a realizzare1,6 milioni di euro nel 2005. Le imprese di Viterbo e Roma segnano invece un calo delle esportazioni: -24% per la prima e -46% per la seconda.

DN361-Mobili (Valori in euro, dati cumulati)

Provincia – Romania 2004 2005 provvisorio import export import export Viterbo 155.160 101.658 36.761 76.627Rieti 46.300 1.061.198 65.809 1.663.233Roma 9.683.738 1.800.073 10.128.224 941.346Latina 39.370 74.600 58.024 384.235Frosinone 119.150 324.445 86.324 473.625

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2.3 Vantaggi di un investimento in Romania

Alla luce della situazione politica, economica e sociale in cui si trova la Romania, è facilmente comprensibile come si tratti di un paese nel quale le possibilità di investimento sono notevoli ed andrebbero sfruttate. La costante crescita economica registrata tramite gli aumenti del PIL annui, la possibilità di usufruire dei finanziamenti di preadesione e dei fondi strutturali presumibilmente dal 2007 in poi, la grande presenza di una classe imprenditoriale italiana ormai da tempo strutturata nel territorio, rappresentano precondizioni molto favorevoli all’ingresso di nuovi soggetti imprenditoriali in Romania.

Il “made in Italy” gode di un’immagine di altissima qualità, anche se i prezzi dei prodotti sono ancora elevati per le tasche del consumatore medio romeno. Il mercato dei beni di consumo, dove la presenza italiana è più massiccia, ed in particolare dei prodotti alimentari, condizionatamente alla crescita del tenore di vita della popolazione (la fascia di acquirenti locali con maggiore potere di acquisto è calcolabile intorno all’8-10% su una popolazione totale di 21,7 milioni di abitanti), potrà tuttavia assumere un certo interesse nel breve e medio termine. Le maggiori opportunità per le imprese secondo ciò che emerge da questo studio, appartengono aii seguenti settori:

• quelli tradizionali:

tessile/abbigliamento/calzaturiero - beneficiario ancora di una manodopera competitiva sia per costi (valutati da alcuni studi di consulenza a circa 0,09 euro/minuto) che per l’alta preparazione e formazione professionale; settore di tradizione nella collaborazione italo-romena.

• quelli suscettibili di positivi sviluppi a breve - medio termine:

turismo – con un potenziale paesaggistico spettacolare (monumenti, musei, litorale marino, località balneo-climatiche, caccia e pesca sportiva. Le più interessanti zone turistiche della Romania sono: i Carpazi, il Litorale del Mar Nero, il Delta del Danubio (il più ampio parco faunistico d’Europa), la Moldavia–Bucovina, la regione di Maramures (una della più caratteristiche zone storico etnografiche), con stabilimenti da ristrutturare e un grande potenziale per l'agriturismo.

• informatica e telecomunicazioni : settore che classifica la Romania come l’ottava tra i paesi esteuropei, con uno sviluppo dinamico e che gode di una posizione prioritaria nella politica del Governo romeno (progetti per l’informatizzazione del sistema fiscale, assicurazioni, dell’amministrazione pubblica, delle scuole e commercio elettronico)

• costruzioni : settore che conoscerà nei prossimi 10-12 anni uno sviluppo specialmente nelle zone urbane con il sostegno del governo e con lo sviluppo del credito ipotecario.

• infrastrutture / trasporti :

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settore per cui il Governo romeno ha elaborato una strategia a mediolungo termine (dieci anni) nella quale sono previsti l’ammodernamento e lo sviluppo del sistema ferroviario e stradale nonché la realizzazione di due corridoi di trasporto autostradale.

• agro-industria : settore che sta attraversando da oltre dieci anni un periodo di crisi, dovuto soprattutto all’obsolescenza delle attrezzature e all’arretratezza delle tecniche che impediscono di soddisfare la domanda interna e costringono la Romania ad importare i prodotti agro alimentari.

Dunque, nonostante l’enorme potenziale produttivo dei terreni, ricchi di humus, la carenza di adeguati volumi di capitale rende difficili gli ammodernamenti strumentali e strutturali di cui necessitano le aziende del settore. Peraltro, allo sviluppo del settore agro-zootecnico e dell’industria alimentare romeno è destinata una grossa fetta del finanziamento comunitario concesso con il programma SAPARD, per un valore medio annuale di 150 milioni di euro, cui vanno aggiunti 50 milioni di euro a titolo di co-finanziamento da parte del Governo romeno. Il Programma, che prevede per la Romania l’erogazione di oltre un miliardo di euro per sette anni, è stato avviato il 1 agosto 2002 con l’implementazione iniziale di tre misure: due per gli investimenti (miglioramento della lavorazione e del marketing dei prodotti agricoli e della pesca; investimenti in infrastrutture rurali) e una per l’assistenza tecnica. Nel dicembre 2003 la Commissione Europea ha accreditato altre 3 misure del programma SAPARD, destinate a supportare gli investimenti nelle aziende agricole, a sviluppare e diversificare le attività economiche nelle aree rurali ed, infine, a sviluppare le risorse umane tramite formazione professionale ed assistenza tecnica.

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2.4 Le maggiori fiere Le fiere organizzate periodicamente in Romania che spaziano tra i settori merceologici più disparati, soprattutto a cura di Romexpo, una tra le compagnie leader in Romania nell'organizzazione di tali eventi. La sua principale attività consiste, oltre che nell’organizzazione dell’evento, anche nel provvedere a pacchetti di servizi correlati a tali eventi e nell'assistere le aziende procurando contatti a livello internazionale nel settore d'interesse. RomExpo dispone di un centro fieristico di rilevanza internazionale che conta uno spazio espositivo interno di 55.000 m2 ed uno esterno di 45.000 m2. Esso è situato a nord di Bucarest, a 10 minuti dal centro della città e dall'aeroporto internazionale Henri Coanda (vedi figura 4).

Pianta del complesso espositivo Romexpo di Bucarest

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Di seguito le fiere più interessanti per il Sistema Lazio:: • Settore delle costruzioni:

- "Construct Expo", Bucarest Maggio 2006:

coinvolge le aziende del settore dei materiali per l'edilizia (rivestimenti interni ed esterni, prodotti idrotermosanitari, infissi e serramenti, prodotti per il condizionamento, materiali isolanti e leganti, pannelli, prodotti e sistemi di sicurezza) e ha contato, nel 2004, 933 espositori, 35.574 visitatori internazionali con uno spazio dedicato di 50.354 m2 d’esposizione.

Organizzazione RomExpo SA Indirizzo: B-dul Marasti nr.65-67, settore 1, cod. 011465, Bucarest WEB site: http://www.romexpo.org Contact person: TRIFU CATALIN TEL: 004-021-2025705, 2077043 Fax: 004-021-2240400, 2077042 E-mail: [email protected]; [email protected] - “Camex Timisoara”, Timisoara 2006: interessa le aziende nel campo dei materiali da costruzione, degli igienici, delle strutture di lavoro per il legno e per il vetro, apparecchiature, macchinari, sistemi termici, sistemi elettrici. Nel 2004 ha visto la partecipazione di 100 operatori del settore e di 15.000 visitatori, disponendo di 2.500 m2 di spazio espositivo. Organizzazione ABS Plus Srl Indirizzo: Str. Mihai Costachescu nr.3, Iasi WEB site: http://www.abplus.ro; www.camex.ro Contact person: BURLACU CORINA Telefono: 004-0232-278811, 0745-573730 Fax: 004-0232-278811 E-mail: [email protected]

• Settore della ceramica: - “CER – GLASS”, Bucarest 2006: si riferisce all’ industria del vetro e della porcellana, alle aziende che producono materiali ceramici, macchinari ed attrezzature per la produzione del vetro, della ceramica e della porcellana, alla progettazione e al design della produzione di settore. Nel 2004 ha coinvolto 84 espositori del settore, 34.000 visitatori e ha potuto disporre di 3.000 m2 di spazio espositivo. Organizzazione Romexpo SA Indirizzo: B-dul Marasti nr.65-67, settore 1, cod. 011465, Bucarest WEB site: www.romexpo.org Contact person: IONESCU ROXANA Telefono: 004-021-2025729 Fax: 004-021-2240400 E-mail: [email protected] Contact person: TAUC CRISTINA Telefono: 004-021-2025729 Fax: 004-021-2240400

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E-mail: [email protected] Contact person: DUMA MARIA Telefono: 004-021-2027020 Fax: 004-021-2240400 E-mail: [email protected]

• Settore Alimentare:

- “INDAGRA”, Bucarest 2006: si rivolge alle aziende dell’agricoltura, del food industry, dell’agricoltura biologica, della silvicoltura, della zootecnica e dell’acquicoltura. Nell’edizione del 2004 ha interessato 475 aziende, 35.000 visitatori con uno spazio espositivo dedicato di 23.000 m2. Organizzazione Romexpo SA Indirizzo: B-dul Marasti nr.65-67, settore 1, cod. 011465, Bucarest WEB site: http://www.romexpo.org Contact person: TRIFU CATALIN Telefono: 004-021-2025705, 2077043 Fax: 004-021-2240400, 2077042 E-mail: [email protected]; [email protected] - “EXPODRINK”, Bucarest 3/6 Novembre 2005: coinvolge le aziende del settore delle bevande, alcoliche e non alcoliche, del vino e di attrezzature specifiche per le produzioni del comparto. Nel 2004 la fiera ha contato più di 100 espositori, circa 8000 visitatori e 3.000 m2 di spazio espositivo dedicato. Organizzazione Romexpo SA Address: B-dul Marasti nr.65-67, settore 1, cod. 011465, Bucarest WEB site: http://www.romexpo.org Contact person: DICIANU MARIANA Telefono: 004-021-2243160 int.1105, 1106, 1108 Fax: 004-021-2240400 E-mail: [email protected],[email protected] Contact person: TOPCIU IRINA Telefono: 004-021-2243160 int.1105, 1106, 1108 Fax: 004-021-2240400 E-mail: [email protected]; [email protected]

• Settore beni strumentali:

- “TIB”, Bucarest 2006: coinvolge i settori dell’ ICT, dell’ingegneria meccanica ed elettrica, della chimica, della metallurgia, dei trasporti e dell’energia. Con i suoi 1.103 espositori, 27.738 partecipanti e 40.649 m2 d’esposizione nel 2004, rappresenta il più importante evento fieristico della Romania e uno dei più rilevanti dell’Europa Centrale da trent’anni a questa parte. Organizzazione Romexpo SA Indirizzo: B- dul Marastinr 65-67, settore 1, cod. 011465, Bucarest WEB site: http://www.romexpo.org

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Contact person: RADA OVIDIU Telefono: 004-021-2077021 Fax: 004-021-2240400 E-mail: [email protected] -“BIFE TIMB”, Bucarest 2006: interessa il settore produttivo dei mobili, degli arredi interni e dei macchinari per la lavorazione del legno. Nell’edizione del 2004 ha coinvolto 400 aziende, 20.000 visitatori con uno spazio espositivo dedicato di 37.500 m2. Organizzazione Romexpo SA Indirizzo: B-dul Marasti nr.65-67, settore 1, cod. 011465, Bucarest WEB site: http://www.romexpo.org Contact person: DICIANU MARIANA Telefono: 004-021-2243160 int.1105, 1106, 1108 Fax: 004-021-2240400 E-mail: [email protected]; [email protected] Contact person: STAN FLORIN Telefono: 004-021-2243160 int.1101 Fax: 004-021-2240400 E-mail: [email protected]

• Settore tessile ed abbigliamento:

- “MODEXPO”, Bucarest 2006: fiera del settore dell’abbigliamento, della moda, delle calzature e del tessile in generale. Nel 2004 ha potuto vantare la presenza di 115 operatori del settore e di 16.000 visitatori in uno spazio espositivo di 2750 m2. Organizzazione Romexpo SA Indirizzo: B-dul Marasti nr.65-67, settore 1, cod. 011465, Bucarest WEB site: http://www.romexpo.org Contact person: HIRNEA RAMONA Telefono: 004-021-2243160 int.1120...1125 Fax: 004-021-2240400 E-mail: [email protected]; [email protected]

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Contatti utili Indirizzi utili in Italia AMBASCIATA DI ROMANIA Via Niccolo` Tartaglia, 36 (Parioli), 00197 ROMA Tel. 06.808.45.29; Fax. 06.808.49.95 E-mail: [email protected] http://www.roembit.org Ambasciatore: Cristian Valentin Colteanu. • Sezione consolare dell’Ambasciata Via del Serafico , 69 – 75, 00142 ROMA Tel: 06.51.53.11.55, 06.51.96.52.66, 06.51.96.52.68 Fax: 06.51.53.11.51 E-mail: [email protected] ACCADEMIA DI ROMANIA IN ROMA Piazza Josè de San Martin, 1,00197 ROMA Tel/fax: 06.320 15 94 E-mail: [email protected]

CONSOLATO GENERALE DI ROMANIA – MILANO Via Gignese, 2, 20148 MILANO Tel.02.400 74 018 Fax. 02.400 74 023 E-mail: [email protected] UFFICIO COMMERCIALE – MILANO Via Gignese, 2, 20148 MILANO Tel: 02/40.44.033 Fax: 02/48.717.196 E-mail: [email protected] ISTITUTO ROMENO DI CULTURA E RICERCA UMANISTICA – VENEZIA Strada Nuova, 2214, Cannareggio 30121 Tel. 041.524 23 09 Fax 041.715 331 E-mail: [email protected] RAPPRESENTANZA TAROM – ROMA Via Alessandro Scarlati, 5, int.2 Tel. 06.85.30.50.45 Fax 06.85.30.51.14 e-mail: [email protected]

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Sito-web: www.tarom.ro

CAMERA DI COMMERCIO ITALO-ROMENA Via Larga, 11, 20122 MILANO Tel. 02.58303733 Fax. 02.58304790 Segret gen.: Olga Georgescu. E-mail: [email protected] ENTE NAZIONALE PER IL TURISMO DELLA ROMANIA Via Torino, 95 (Gallerie Esedra) – 00184 – ROMA Tel. 06.4880267 Fax. 06.48986281 Direttore: Ligia Hofner. e-mail: [email protected] Sito-web: www.romania.it ACCADEMIA DI ROMANIA Piazza José de San Martin nr.1, 00197 Roma Tel.: 06.320.80.24 Fax: 06.321.69.64 E-mail: [email protected] ; [email protected] Direttore: Sig. Dan Pineta Indirizzi utili in Romania AMBASCIATA D’ITALIA Str. Henri Coanda, 7, sector 1, 010667 - Bucuresti tel : +40.21.2315053; 2315054 fax : +40.21.3120422 - 2234550 E-mail : [email protected] ; [email protected] http://www.ambitalia.ro Ambasciatore: Daniele Mancini CONSOLATO D’ITALIA - Bucarest Str. Arh. Ion Mincu, 12, sector 1, 011358 - Bucuresti tel: +40.21.2225734 – 2221915 - 2232424 fax :+40.21.2234550 E-mail. [email protected] www.ambitalia.ro Console: Gabriella Gambacurta. CONSOLATO D’ITALIA – Timisoara Str. Putna nr. 6, 300593 - Timisoara, Romania Tel. +40.256.408630 Fax. +40.256.408661 E-mail: [email protected] Console: Francesco Catania. Punto di corrispondenza ICE Tel.: 0040 256 407312

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Fax: 0040 256 407313 Cluj-Napoca - Vice console onorario V. Cons. On. Radu Paslaru Str. Anatole France, 1 Tel: 004064 441506 Fax 441507 Costanza - Vice console onorario V. Cons. On. Adrian Bavaru Rectoratul Universitatii "Ovidius" B-dul Mamaia, 124 (B-dul Mamaia, 42 - Casa Italia Tel 004092 216553 Fax 650705 Craiova - Vice console onorario V. Cons. On. Adelina Paschini Demetrescu Str. Ion Maiorescu, 2 Tel 004051 415398 Fax 415398 Piatra Neamt - Vice console onorario V. Cons. On. Luigi Bodo Str. Petru Rares, Bl. 2A, Ap. 15, Tel: 004033 281551 Fax 281782 ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA Aleea Alexandru nr.41, sector 1, 011824 - Bucuresti tel : +40.21.2310880; 2310885; 87; 91 fax : +40.21.2310894 E-mail : [email protected] ; www.itcult.ro Direttore reggente: prof. Francesco Servida. CO.Export (Consorzio per l'internazionalizzazione dell'Impresa) Str. Dimitrie Cantemir, no.3, bl.4, sc.B, et.10, ap.85, sector 4, Bucuresti Tel. +40.21.3354814 Dir. Antonella Messaggi [email protected] I.C.E. Bucarest, Via Alexandru Xenopol No.15 Tel.: +401 2114476 [email protected]

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ALITALIA Calea Victoriei, nr.224 (Piata Victoriei), Sector 1, 010099 - Bucuresti Tel. + 40.21.2104111; 2104112 Fax. + 40.21.2104109 E-mail. [email protected] ; www.alitalia.ro Direttore: Paolo Pausini Camere di Commercio Bucarest: 2, Octavian Goga Blv sector 3 030982 Bucarest www.cccir.ro Tel +40 21 3222 95 35 39 Fax +40 21 32295 2 02 Email [email protected] Timisoara: 2, victoriei Sq 1900 Timisoara www.cciat.rom Tel +40 256 219173 Fax +40 256 4056190311 Email [email protected] Presidente Emil MATEESCU Direttore Dipartimento Affari Locali e Internazionali Menuta IOVESCU

Agenzie di promozione e rappresentanze italiane CONTACT POINT REGIONE LAZIO Via Bibescu Voda nr.1, bl.p. 4, sc. 3, ap. 54, sector 4 Bucarest – Romania Tel. / Fax. 0040213351649 – Mob. 0040740101809 E-mail: [email protected] Associazione Imprenditori Italiani in Romania (AIIR) Bd. Gral Gheorghe Magheru n.9, sc.1, et.3 010323 Bucuresti tel: 0040 788 370.400; tel.operativo: 0040 21 331.0753 fax: 0040 21 331.0754 e-mail: [email protected]; www.aiir.ro Presidente: Enrico Pollo

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ANTENNA VENETO (Centro Estero delle Camere di Commercio di Veneto) C/o Camera di Commercio di Timisoara Piata Victoriei, no.3, Timisoara, 300030 - Jud.Timis Tel. +40. 256 407117 Fax. +40.256. 407118 E-mail: [email protected] www.centroesteroveneto.com/romania Referente: Gianluca Miotto Camera di Commercio Italiana per la Romania Bd. Corneliu Coposu (ex Calea Calarasilor) n.3, bl.101, sc.3, et.6, ap.56 Bucuresti Tel. 0040 21 320.31.27; 3203129; 3203105 Fax:0040 21 3203108 e-mail: [email protected]

Presidente: Guglielmo Frinzi Fundatia Sistema Italia Romania Str. Lascar Catargiu n.47-53, et,2, sector 1 Tel. 0040 21 2084150-52 Fax: 0040 21 2084153 Email: [email protected] Presidente: Luca Serena REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA – Ufficio di Rappresentanza Permanente per la Romania Str. Dionisie Lupu, nr.50, ap.2, sector 1, 010458 - Bucuresti Tel. +40.21.2115131; 2106620 Fax. +40.21.2106660 E-mail: [email protected] www.centrum.ro Direttore Esecutivo: Diana Grosu UNIMPRESA Romania Str. Lascar Catargiu n.47-53, sector 1 Tel.: 0040 21 2084150 Fax: 0040 21 2084153 e-mail:[email protected] Presidente: Marco Tempestini

Banche Italiane e Italian desk

BANCA ITALO-ROMENA (GRUPPO VENETO BANCA) Bd. Dimitrie Cantemir no.1, bl.B2, sc.2, Sitraco Center Sector 4, Bucuresti Tel: +40.21. 3171311; 3171314 Fax/ +40.21.3171316 E-mail: [email protected] Dir. Gen. Athos Varusio Dir. Centr. Gheorghe Muntean

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BANCA DI ROMA (Gruppo Capitalia) Forum 2000 Building, 1-o piano, Str. Dr.N. Staicovici, no.75, sector 5 76202 – Bucuresti Tel.: +40.21.410.21.27; Fax. +40.21.410.17.56 e-mail:[email protected] Direttore: Dr. Libero Catalano. SAN PAOLO IMI BANK ROMANIA Bd. Revolutiei, n.88, 310025 – Arad, Jud. Arad Tel. 0040.257.285929; Fax. 0040.257.285998 E-mail:[email protected] Direttore Gen.: Mario Capellini Succursale a Bucarest: Calea Victoriei, n.155, bl.D1, sector 1 Tel. 0040.021.310.49.50/51; fax: 0040.021.310.49.46 Italian Desk Bucarest: Oana Topor (tel.0040.21.310.49.51) Direttore succursale: Marco Maria Lucini UNICREDIT ROMANIA Splaiul Unirii, no.16, sector 4 Bucuresti Tel. 0040 21 301.51.01 fax 0040 21 301.51.19 e-mail: [email protected] Presidente: Rasvan Radu e-mail: [email protected] Chief Operating Officer: Giuseppe Merlo e-mail: [email protected] BANCA POPOLARE DI VICENZA (Italian desk VOLKSBANK ROMANIA) Sos. Mihai Bravu, nr. 171, sector 2, 021323 - Bucuresti Tel.0040.21. 2094461; 2094460; Fax. 0040.21.2094493 e-mail [email protected] Rappresentante: Angelo Manera. DAEWOO BANK ROMANIA SA Bd. Unirii n. 55, tronson 1, bl.E4a 030806 - sector 3 Bucuresti Tel. 0040.21.201.19.30 Fax:0040.21.201.19.31 Email: [email protected] Presidente: Mihail Micu Contatto:Oriela Dub Italian Desk presso HYPO VEREINS BANK ROMANIA) Str. Dr. Grigorie Mora n.37 (piazza Charles de Gaulle)

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Sector 1, 71278 – Bucuresti Tel. +40.21 203.22.33 Fax. +40.21.230.84.88 Cell.: +40.723.549651 Dr. Giancarlo Andreella – Head of Italian Desk/ Corporate Banking Department E-mail : [email protected] Enti Pubblici Romeni CAMERA DE COMERT SI INDUSTRIE A ROMANIEI Bd. Octavian Goga n.2, sector 3, Bucuresti Presidente Victor Babiuc Direzione Rapporti Internazionali e Cooperazione Internazionale Direttore: Liliana Deac tel: 0040 21 3190100 fax: 0040 21 3190101 e-mail: [email protected]. www.ccir.ro CCIB- Camera de Commercio di Bucarest Presidente e Direttore generale esecutivo: Stefan D. Popa Desk Italia: Cristina-Oana Zainescu Direzione Relazioni Esterne ed Integrazione Europea Tel. 0040 21 3116256 Fax. 0040 21 3190089 E-mail: [email protected] AGENTIA ROMANA PENTRU INVESTITII STRAINE -ARIS (www.guv.ro); www.arisinvest.ro Bucarest, Bd. Primaverii n.22, sector 1 Tel. 0040 021 2339103-06-14 fax: 0040 21 2339104 Presidente: Cristina Ana-Maria Desk Italia: dr.ssa Emilia Ionescu - Consigliere AVAS – Agenzia per la Valorizzazione degli Attivi Statali Str. Cpt. Av. Alexandru serbanescu n.50, sector 1 715151 Bucarest Presidente ad interim: Giliola Ciorteanu Tel. 0040 21 303.66.50 Fax: 0040 21 233.3272 www.avas.gov.ro Agentia pentru Dezvoltare Regionala 8 Bucuresti-Ilfov (Municipiul Bucuresti si judetul Ilfov) Calea Victoriei n.16-20, sc.A, et.2, sector 3, 030027 Bucarest Tel.0040 21 315.9659 Fax: 0040 21 3159665 [email protected] Direttore: Dan Nicula

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Centro romeno per la Promozione del Commercio (CRpC) Str. Apollodor n.17, C.P. 1/756, sector 5, Bucarest Tel. 0040 21 318.5050 Fax: 0040 21 311.1491 e-mail: [email protected] www.traderom.ro

Altri siti internet d’interesse Organismi e banche internazionali: World Bank: www.worldbank.org Unione Europea: http://europa.eu.int ; www.infoeuropa.ro Fondo Monetario Internazionale: www.imf.org Banca Europea per Investimenti: www.eib.org Banca Europea per Ricostruzione e Sviluppo: www.ebrd.org Ministeri ed enti governativi romeni: Governo romeno www.gov.ro Banche locali: Banca Nazionale della Romania www.bnr.ro Banca Commerciale Romena: www.bcr.ro Banca Romena per lo Sviluppo www.brd.ro Camere di commercio locali: Camera di commercio della Romania www.ccir.ro Camera di commercio di Arad www.ccia-arad.ro Camera di commercio di Timisoara www.cciat.ro Camera di Commercio di Cluj www.ccicj.ro Informazioni fiere: www.exporom.ccir.ro Enti fieristici: ROMEXPO SA www.romexpo.org EXPO TRANSILVANIA SA www.expo-transilvania.ro Giornali e riviste romene, radio e TV: www.ziare.com Agenzie di stampa romene: ROMPRES: www.rompres.ro MEDIAFAX: www.mediafax.ro

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