sulla strada informa - dicembre 2012

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Un Natale vero di Carlo Sansoneƫ Giornate della solidarietà 8.000 pianƟne di alberi da fruƩo Gennaio - Febbraio: Nuova missione sanitaria Periodico di Sulla Strada onlus Poste italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46) art 1, comma 2, DCB TERNI

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Il notiziario semestrale dell'associazione SULLA STRADA, news storie e progetti in Guatemala e in Italia, sempre dalla parte dei bambini

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Page 1: SULLA STRADA INFORMA - dicembre 2012

Un Natale vero

di Carlo Sansone

Giornate della solidarietà 8.000 pian ne di alberi da fru o

Gennaio - Febbraio: Nuova missione sanitaria

Perio

dico

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Str

ada

onlu

s

Poste italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46) art 1, comma 2, DCB TERNI

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Carlo Sansone Presidente di Sulla Strada

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II l l Natale, anche se appesan to -apparentemente schiacciato- dalla pressione consumista, ci riserva ogni anno (ma con un po’ di buona volontà, lo può fare anche ogni giorno) alcune domande fondamentali:

oggi come oggi, che ci può dare, che ci può dire il Natale? La realtà che annuncia, è in linea o è in "discon nuità con nua" con quella che ci circonda e ci pervade? E' una realtà che ci fa crescere, cambiare, oppure no? Le domande possono essere molte di più, ma per il nostro scopo ci facciamo bastare queste. La presenza nella nostra vita dei più piccoli fra i poveri certamente dà un taglio par colare al Natale. Ma d'altra parte, per come è stato raccontato dagli unici documen che lo riportano (i vangeli di Luca e Ma eo), anche il primo Natale ha avuto un taglio par colare: il bambino di cui si parla apparteneva a una famiglia molto povera, emarginata nel luogo dove era andata, subito minacciato di morte da parte di chi, allora come in ogni epoca, crede di star muovendo i fili della storia. Da quel contesto, allora, dobbiamo guardare al Natale. Ragioniamo a par re dall'annuncio: "troverete un bambino avvolto in fasce e deposto in una mangiatoia". Ci sono delle immagini di un nostro video, mostrato alla maggior parte di voi, incredibilmente simili a quella descrizione: un bambino che la mamma avvolge in poveri indumen , regala da qualche Caritas o dalla "carità" di qualcuno, che è deposto in una cesta a ridosso del tavolato dove i suoi fratellini e sorelline maggiori stanno lavorando sui fuochi ar ficiali, e

muove a sca le sue manine, piange e dorme. In una mangiatoia si me e quel che si mangia. Quel nostro bambino, in quella cesta, senza che lui lo sappia, è già in balia casuale ma pericolosissima di una morte che lo può divorare. Quan bambini e bambine sono rimas vi me per l'esplosione improvvisa di tu quei chili di polvere da sparo che stavano maneggiando. Raccon raccapriccian di persone che lavorano con noi ci dicono di brandelli di corpicini trova sparsi anche a un chilometro di distanza! Cos'è allora il Natale: la possibilità di una tragica morte? No, se noi ascol amo il grido soffocato di quei bambini. No, se noi ci lasciamo interpellare e inquietare da quei raccon e, come conseguenza, compiamo dei passi veri per uscire dall'impasse della noncuranza e della delega e cambiamo un poco del nostro s le di vita. No, se noi, come cris ani e come esseri umani, ci rimbocchiamo le maniche concretamente per far scendere i poveri dalle loro croci. Tu o questo ci s amo sforzando di fare da più di dieci anni, con il vostro aiuto. Nessuno dica che il suo apporto è piccolo e nessuno si glori perché può dare molto: la generosità è come la semina. C'è chi ha tanto grano, da seminare e ari di terreno e chi solo alcune bus ne di semi di ortaggi. E c'è chi porta alcune pian ne di fiori. Nel campo della vita tu o quel che è dato con amore è in armonia col resto. I sorrisi dei nostri bambini, quelli che sono sta già libera e che frequentano la nostra scuola, sono l'aurora di un altro Natale. Quello vero.

Editoriale

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Guatemala

II ll primo dei proge di cui vogliamo raccontarvi gli sviluppi è il proge o “Casa Maria Alicia”. Questo

proge o è nato nel 2009 con la nostra campagna “Lei è” in difesa delle donne indigene Guatemalteche.

Il Guatemala, infa , è uno dei paesi più violen al mondo. Le atrocità che molte donne e bambine subiscono sono tremende, inenarrabili.

Il Proge o Casa Maria Alicia nasce per dare un rifugio alle donne e alle ragazze vi me di violenza.

Come mol di voi sanno, perché l’hanno conosciuta personalmen-te, Maria Alicia è stata una giovane donna che per prima ha accolto nella sua casa tre fratellini vi me di una delle violenze più atroci: quelle da parte del padre.

Maria Alicia non è solo colei che ha accolto ques bambini (Pablo, Juan Abelino e Yolanda) ma che con la sua vita ha tes moniato che le donne del Guatemala sono

for e possono sempre rinascere.

La Casa Maria Alicia oggi è abitata da tre maestre che accolgono sei tra bambini e bambine. Sono tu vi me di violenza e sono sta allontana dalle loro famiglie.

Una di queste bambine è Margarita, nella foto in alto. Margherita ha alle spalle violenza, schiavitù e ogni po di angherie. Lei a differenza di tante, troppe sue coetanee, è riuscita a fuggire dai suoi aguzzini ed ha trovato la nostra Casa dove ha chiesto aiuto.

Tra le mura di questa casa, dove i bambini sono al sicuro e dove trovano l’amore di cui non posso-no fare a meno, si sentono liberi e prote e finalmente possono desiderare cose belle.

E’ così che s amo scoprendo talen che non sarebbero mai venu alla luce!

Margarita è una grande ar sta: ha vinto un concorso tra le scuole del Guatemala per il miglior disegno sulla nonviolenza!

Lei che è stata vi ma delle vio-

lenze più orribili è stata capace di esprimere pace e gioia con i colori e con il suo cuore bello e puro.

Ma la casa Maria Alicia non è solo un proge o “di ma oni”, è sopra u o un insieme di re e relazioni che si sono create con altre associazioni di donne, ambu-latori medici, consultori della zona, e sopra u o con l’Associazione El Refugio che da tan anni è impegnata per pro-teggere bambine vi me di tra a.

Ogni giorno sono tante le donne che seguiamo in ambulatorio, diamo consigli sulla salute sessua-le, offriamo conta con avvoca e con case prote e che possono aiutare le donne a fuggire dai loro aguzzini.

Questo proge o è realizzato unicamente grazie al tuo soste-gno. Ecco perché nel sorriso di Margarita c’è la gioia che puoi portare nel cuore questo Natale: la gioia di aver res tuito il sorriso ad un bambino.

Grazie!

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Guatemala

11.000 piante da frutta e caffè.

E’ l’obie vo che ci eravamo da con le giornate della solidarietà che si sono svolte a Se embre e O obre in tu a Italia. Grazie alla vostra generosità abbiamo risorse per impiantare circa 8.000 fra pian ne di agrumi, avocado, papaye, manghi, banane e caffè. Considerata la crisi economica, non potevamo sperare in un risultato migliore! Siete venu davvero in tan a tu gli even organizza in giro per l’Italia, e, anche se l’obie vo non è stato raggiunto, crediamo che in poco tempo riusciremo a farcela e terminare la piantagione. Avere una col vazione di fru a e caffè è importante per poter garan re sostegno alla mensa scolas ca e anche per fare in modo che i ragazzi delle scuole medie imparino un mes ere alterna vo alla costruzione dei fuochi d’ar ficio: quello degli agricoltori. Alcuni di loro, come sapete, stanno già affiancando un agronomo e imparando tan segre del mes ere. Sembra incredibile che in una terra rurale come il Guatemala la popolazione abbia perso la capacità di lavorare la terra. Infa l’unica a vità era quella della costruzione di fuochi d’ar ficio. Negli ul mi 50 anni, la terra in Guatemala è stata comprata, espropriata dai grandi proprietari terrieri e dalle grandi mul nazionali e u lizzata per le colture intensive come il mais, che non producono cibo per la popolazione, ma vengono sopra u o esportate in altri paesi e usate per fare biocombus bili.

Con la campagna Madre Tierra, nel 2008, abbiamo acquistato un pezzo di terreno da uno di ques proprietari terrieri, e lo abbiamo concretamente res -tuito ai legi mi proprietari: gli abitan de La Granadilla. Dopo il tempo necessario per il riposo del terreno, abbiamo cominciato la col vazione, e i primi fru già ci sono! Un grazie va a tu voi che siete sta presen alle giornate della solidarietà e che da tempo sostenete il nostro proge o agricolo. Con la campagna Madre Tierra, con la campagna Ci vuole un Fiore (che ha coin-volto le scuole italiane) e con donazioni e aiu concre . Negli anni il proge o sta crescendo e una comunità sta rinascendo.

Se desideri fare una donazione, puoi farlo tramite Se desideri fare una donazione, puoi farlo tramite Se desideri fare una donazione, puoi farlo tramite c/c postale: n°c/c postale: n°c/c postale: n° 12055059 12055059 12055059

oppureoppureoppure

c/c bancario: c/c bancario: c/c bancario: BANCA POPOLARE ETICABANCA POPOLARE ETICABANCA POPOLARE ETICA

IBAN:IBAN:IBAN: IT 56 F 05018 03200 000000 114501IT 56 F 05018 03200 000000 114501IT 56 F 05018 03200 000000 114501 Intestato a Associazione Sulla Strada onlusIntestato a Associazione Sulla Strada onlusIntestato a Associazione Sulla Strada onlus

Via Padre Pio da Pietrelcina, 15 Via Padre Pio da Pietrelcina, 15 Via Padre Pio da Pietrelcina, 15 05012 Attigliano (TR)05012 Attigliano (TR)05012 Attigliano (TR)

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SULLA STRADA INFORMA - N.2/2012

Registrazione al Tribunale di Terni - n. 15/2009

Dire ore: Carlo Sansone

Dire ore Responsabile: Mugano Se mo

Redazione: Michela De San s - Lorella Pica

Redazione e amministrazione:

Via Padre Pio da Pietrelcina, 15 - 05012,- A gliano (TR)

Proge o Grafico: Lorella Pica

Impaginazione: SULLA STRADA onlus

Stampa: Tipografia Economica Moderna - Amelia (TR)

Poste italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale -

D.L. 353/2003 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46) art 1, comma 2, DCB TERNI

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Guatemala

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Villaggio La Granadilla, 28 ottobre 2012

CC ariari amici e fratelli, chiedo a Dio Crea-tore e Formatore grandi benedizioni per voi e vi ringrazio tutti per l’appoggio che ci date e per l’amicizia che ci lega.

Vi racconto che stiamo andando molto bene con il progetto agricolo. Le piante stanno dando buoni frutti e i lavoratori sono contenti ed in armonia tra loro. Ieri Nicolàs, Luis e Moises (tre ragazzini della scuola che sono coinvolti nel progetto agricolo) sono andati a vendere alcuni prodotti raccolti nel campo: peperoncini, arance, zucchine . La vendita è andata molto bene e alla fine avevano nelle tasche ben 50 quetzales! (pari a 1 giornata di lavoro di un operaio specializzato). Purtroppo però, arrivati al centro scolastico, mi sono venuti incontro piangendo perché si sono accorti di aver perso ben 20 quetzales. I ragazzini piangevano dal dispiacere ed erano molto tristi. Io li ho consolati dicendogli che sono cose che purtroppo accadono, ma che dovevano fare molta attenzione per la prossima volta. La sera ci sarebbe stata la riunione di tutti i

lavoratori del campo ed ho invitato anche loro perché raccontassero l’accaduto a tutti. Dopo poco, però è arrivata al centro scolastico una bambine della scuola: Maria Angelica. E’ corsa dalla sua maestra Aureliana dicendo che in uno dei sentieri del villaggio aveva trovato i 20 quetzales e glieli ha consegnati. Alla riunione della sera, abbiamo detto ai ragaz-zini che il denaro era stato ritrovato!! Loro questa volta hanno ringraziato e pianto per la gioia! Sono molto orgoglioso dei miei ragazzi. In un paese povero come il nostro, in un villaggio misero come il nostro, è facile cadere nella tentazione di prendere quello che non ci appartiene. Invece i nostri bambini stanno imparando che è molto meglio vivere in armonia con gli altri e con le cose. Avrei voluto che foste qui per farvi vedere la felicità dei lavoratori del campo, di Nicolàs, Luis, Moises e Maria Angelica. Anche io e i maestri tutti siamo felici. Adesso lo siamo di più perché abbiamo condiviso con voi la nostra gioia.

Brunemilio Ajcuc

Questo che vi traduciamo è il racconto che ci ha inviato Brunemilio, il coordinatore del Proge o Scuola e Alimentazione in Guatemala. Mol di voi avranno conosciuto Bruno, che è venuto in Italia diverse volte. E’ un ragazzo sensibile dall’animo nobile. Lavora all’interno del proge o con anima e corpo, ormai da diversi anni. Dimostrando che il ruolo del maestro non è solo quello di stare in ca edra, ma di seguire i bambini in un percorso di vita verso l’autonomia e la dignità.

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AA gennaio prossimo inizierà una nuova avven-tura: un gruppo di archite par rà con noi per poter realizzare, a tolo volontario e gra-tuito, un proge o sperimentale ed inno-

va vo: la costruzione di un laboratorio professionale a kilometri zero, cioè costruito interamen-te con prodo reperibili in natura. Niente cemento, niente calce ma solo terra e altri materiali a basso impa o ambientale. La costruzione sarà des nata ad ospitare il laboratorio professionale della scuola. Si tra a di qualcosa di straordinario, non solo perché grazie al lavoro di ques ragazzi avremo un laboratorio professionale, ma perché i bambini, gli adul e la popola-

zione locale saranno coinvol nella costruzione, imparan-do già da subito come poter costruire a loro volta delle abitazioni come queste. La costruzione del laboratorio sarà la prima lezione del laboratorio stesso! Si tra a di un sapere prezioso da possedere, in un paese dove tan ssime persone vivono in baracche di fortuna, fa e di lamiera e canne che vengono spazzate via alla prima alluvione. Non vedete l’ora di vedere le foto, vero? Al prossimo no ziario! Per ora facciamo in bocca al lupo al gruppo in partenza, fa o dai tan giovani che vedete in questa foto.

Per sapere di più su questo proge o visitate il sito web www.sullastradaonlus.it, oppure conta ateci.

II l l 26 gennaio 2013 parte la missione sanitaria con medici, infermieri e personale di supporto che, a tolo volontario, presteranno servizio presso l’ospedale e il poliambulatorio medico rurale.

La missione durerà tre se mane, e una se mana sarà interamente dedicata alla chirurgia plas ca, per la ricostruzione dei vol e dei corpi deturpa dalle us oni cau-sate dall’esplosione di polvere da sparo. I bambini ne sono costan vi me, e noi cercheremo di fare la nostra parte per portare sollievo e speranza per una vita migliore. I nostri chirurghi plas ci si stanno preparando a ques nuovi e vecchi incontri. A volte il percorso per una guarigione completa richiede diverse operazioni. Wilmer, (nella foto a destra) per esempio, che chi ci segue da un po’ conosce già, sarà operato per la quarta volta. Questo bambino di 12 anni lo abbiamo incontrato quando ne aveva solo 9 ed era da due anni e mezzo che non poteva chiudere gli occhi: l’esplosione dei fuochi d’ar ficio con i quali stava lavorando gli avevano polverizzato le palpebre. Oggi Wilmer può chiudere gli occhi, perché i chirurghi plas ci gli hanno fa o la ricostruzione delle palpebre e ha un paio di begli occhiali. Come lui tan e tante altre ci aspe ano con ansia! Non li deluderemo e questo solo grazie a voi che ci sostenete, donando medicine, denaro per aiutarci a riempire il container di materiali u li per il funzionamento dell’ospe-

dale e l’assistenza ai mala . Grazie anche a coloro che so-stengono il proge o “ado a un pediatra”, che sono tan studi medici romani, alle farmacie e case farmaceu -che che donano prodo e materiali, ai singoli volontari che organizzano raccolte di denaro e presidi medici. Se anche quest’anno riuscire-mo a portare speranza sarà sopra u o grazie a voi!

Guatemala

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Italia

APPELLO URGENTE! Abbiamo bisogno di sostenitori! I comuni

non pagano mai regolarmente le loro re e mensili e le spese per i bambini

sono tu e sulle nostre spalle. Molte case famiglia stanno chiudendo per via della

crisi economica, lasciando per strada i bambini, ma noi vogliamo resistere.

Se vuoi impegnar con un sostegno regolare alla casa famiglia, dona un contributo periodico per i

bambini che accogliamo.

SS oloolo qualche anno fa, qualche anno fa, parlare di povertà in parlare di povertà in Italia sembrava un Italia sembrava un paradosso.paradosso.

La povertà delle famiglie c’è La povertà delle famiglie c’è sempre stata, in effetti, ma la crisi sempre stata, in effetti, ma la crisi economica attuale ha aggravato economica attuale ha aggravato ancora di più le condizioni di chi, ancora di più le condizioni di chi, già da prima, non aveva lavoro e già da prima, non aveva lavoro e risorse per badare ai propri risorse per badare ai propri bambini.bambini. Chi era ai margini qualche anno fa, Chi era ai margini qualche anno fa, lo è ancora di più oggi.lo è ancora di più oggi. Secondo gli ultimi dati diffusi, il Secondo gli ultimi dati diffusi, il 13,3% dei bambini che vive in 13,3% dei bambini che vive in Italia non ha accesso a beni Italia non ha accesso a beni essenziali, essenziali, a servizi o attività a servizi o attività considerate normali come, per considerate normali come, per esempio, avere la possibi-esempio, avere la possibi-lità di 3 pasti al giorno, lità di 3 pasti al giorno, utilizzare libri e giochi utilizzare libri e giochi adatti alla propria fascia adatti alla propria fascia d’età. Significa che in una d’età. Significa che in una classe di 20 alunni, 3 classe di 20 alunni, 3 bambini sono poveri.bambini sono poveri. Chiunque di noi abbia dei Chiunque di noi abbia dei figli o dei nipotini a scuola figli o dei nipotini a scuola può identificare quei può identificare quei bambini che, bambini che, “lo san-“lo san-no tutti, non se lo no tutti, non se lo possono permettere”.possono permettere”. Li riconosciamo perché Li riconosciamo perché sono vestiti con abiti sono vestiti con abiti stretti e corti, non hanno stretti e corti, non hanno mai tutto quello che serve mai tutto quello che serve per la lezione (manca il righello, per la lezione (manca il righello, manca la gomma, manca il com-manca la gomma, manca il com-passo…).passo…). Non hanno i giochi, magari Non hanno i giochi, magari qualche volta allungano un po’ le qualche volta allungano un po’ le mani per rubacchiare quelli degli mani per rubacchiare quelli degli altri bambini.altri bambini. A volte sono più violenti degli altri, A volte sono più violenti degli altri, più desiderosi di attenzione, più più desiderosi di attenzione, più arrabbiati forse.arrabbiati forse. Sono quei bambini che non Sono quei bambini che non sappiamo mai se sia il caso di far sappiamo mai se sia il caso di far frequentare ai nostri figli.frequentare ai nostri figli. Anche per questi bambini nasce la Anche per questi bambini nasce la Casa Famiglia IL TIGLIO. Casa Famiglia IL TIGLIO. Di solito questi bambini sono Di solito questi bambini sono

inviati in Casa Famiglia per un inviati in Casa Famiglia per un periodo breve, in attesa che i ge-periodo breve, in attesa che i ge-nitori posano ritrovare un loro nitori posano ritrovare un loro equilibrio, un posto nella società. equilibrio, un posto nella società.

A volte questo non avviene A volte questo non avviene rapidamente, soprattutto se si rapidamente, soprattutto se si sommano altri problemi a quelli sommano altri problemi a quelli economici.economici. I bambini restano da noi. I bambini restano da noi. E il nostro lavoro è principalmente E il nostro lavoro è principalmente quello di restituire loro qualcosa quello di restituire loro qualcosa che non hanno mai conosciuto: la che non hanno mai conosciuto: la normalità.normalità. Che è fatta anche di beni: di una Che è fatta anche di beni: di una festa di compleanno che non han-festa di compleanno che non han-no mai festeggiato, di un grembiu-no mai festeggiato, di un grembiu-le nuovo, del kit scolastico tutto le nuovo, del kit scolastico tutto tuo, della possibilità di frequentare tuo, della possibilità di frequentare uno sport e, magari, di fare una uno sport e, magari, di fare una

gita una volta l’anno.gita una volta l’anno. Oltre a questo, noi ci mettiamo Oltre a questo, noi ci mettiamo l’amore e la professionalità di figu-l’amore e la professionalità di figu-re che seguono i bambini nel recu-re che seguono i bambini nel recu-

pero psicologico e socia-pero psicologico e socia-le.le. Ogni volta che vedete un Ogni volta che vedete un bambino in situazioni bambino in situazioni difficili non pensate che difficili non pensate che non si possa fare nulla. non si possa fare nulla. Pensate che in posti Pensate che in posti come la Casa Famiglia IL come la Casa Famiglia IL TIGLIO c’è la possibilità TIGLIO c’è la possibilità di cambiare il futuro di un di cambiare il futuro di un bambino.bambino.

Buon Natale Buon Natale dalla casa famiglia dalla casa famiglia IL TIGLIO! IL TIGLIO!

Per dare il tuo Per dare il tuo

contributo alla contributo alla Casa Famiglia Casa Famiglia

IL TIGLIOIL TIGLIO puoi fare una donazionepuoi fare una donazione

al c/c n°al c/c n° 12055059 12055059 Intestato a:Intestato a: Sulla Strada Sulla Strada

Casa famigliaCasa famiglia IL TIGLIOIL TIGLIO

CONTIAMO CONTIAMO

SU DI TE!!!SU DI TE!!!

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Angiole i, presepi, tor oni, pane oni e tante alt e idee solidali, per un Natale visto con gli occhi del Sud! Guarda i regali sul sito web www.sullast adaonlus.it e chiamaci: tel. 0744-992760 cell. 3356006640 per ordinarli

puoi farlo t amite c/c postale: n° 12055059 c/c bancario: BANCA POPOLARE ETICA IBAN: IT 56 F 05018 03200 000000 114501 Intestato a Associazione Sulla St ada onlus - Via Padre Pio da Piet elcina, 15 05012 A igliano (TR)

A NATALE fai un regalo di valore: REGALA FELICITA’

Sabato 15 Dicembre 2012 Chiesa di San Saba a Roma

ore 21 Associazione musicale

CORO di SANTA CHIARA presenta

CONCERTO PER IL GUATEMALA

Le offer e che saranno raccolte durante la serata, saranno destinate all’acquisto delle medicine e dei presidi

chir rgici per la prossima missione sanitaria di Sulla St ada onlus.