tassazione dei redditi e dei patrimoni riunione intermedia siep 2013 unagenda fiscale per il nuovo...

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TASSAZIONE DEI REDDITI E DEI PATRIMONI Riunione intermedia Siep 2013 Un’agenda fiscale per il nuovo governo Roma, Università Roma Tre, 6 giugno 2013 Maria Teresa Monteduro (MEF) Ruggero Paladini (Università La sapienza Roma)

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Page 1: TASSAZIONE DEI REDDITI E DEI PATRIMONI Riunione intermedia Siep 2013 Unagenda fiscale per il nuovo governo Roma, Università Roma Tre, 6 giugno 2013 Maria

TASSAZIONE DEI REDDITI E DEI PATRIMONI

Riunione intermedia Siep 2013

Un’agenda fiscale per il nuovo governo

 

Roma, Università Roma Tre, 6 giugno 2013

Maria Teresa Monteduro (MEF)

Ruggero Paladini (Università La sapienza Roma)

Page 2: TASSAZIONE DEI REDDITI E DEI PATRIMONI Riunione intermedia Siep 2013 Unagenda fiscale per il nuovo governo Roma, Università Roma Tre, 6 giugno 2013 Maria

Sopra la media

• Ormai il peso dell’Irpef e dell’Imu pongono l’Italia al di sopra della media europea

• Mentre nel caso dell’Irpef l’ascesa avviene con gli anni novanta l’Imu ha avuto un salto con i provvedimenti “salva Italia”.

• Il peso dell’Irpef è comunque ancora predominante: circa il 30% delle entrate tributarie

06 February 2012 Frank Cowell: EC426 2

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Problemi dell’Irpef

• Una struttura a due scaglioni (e mezzo), rispetto ai cinque formali

• Una struttura a forte elasticità, soprattutto sui redditi medio-bassi, con aliquote marginali troppo alte

• Le detrazioni hanno seguito la struttura preesisente, più che disegnare un sistema logicamente coerente

• La questione dell’incapienza e il contrasto della povertà

06 February 2012 Frank Cowell: EC426 3

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•Proposte di riforma• Proposta Nens (Libro Bianco 2008).• Proposta Forum delle associazioni familiari: dal

quoziente al fattore famiglia.• Proposte ispirate alla tassazione ottimale: detassazione

redditi femminili.• Unica misura adottata: detassazione produttività.• Il costo delle proposte è elevato: da uno a due punti di

Pil

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La tassazione dei redditi e della ricchezza in Italia: ripensare il tax mix?

La tassazione della ricchezza e dei redditi

La distribuzione e composizione della ricchezza

La tassazione della ricchezza in tempi di consolidamento fiscale

Looking forward: quali prospettive per la tassazione mobiliare e immobiliare in Italia?

Perchè tassare la ricchezza? Quali imposte in Italia?

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Perchè tassare la ricchezza?...pros e...• Nel Rapporto Meade, le argomentazioni teoriche a favore dell’imposizione

patrimoniale si basano sul concetto di reddito spesa.• La tassazione della ricchezza aumenta il gettito coerentemente ad obiettivi

di efficienza ed equità perseguendo:• l’equità intergenerazionale e orizzontale• la progressività del sistema impositivo, consentendo di ridurre le aliquote

dell’imposta personale

• L’imposta patrimoniale è inoltre uno strumento addizionale per tassare il capitale o è sostitutivo dell’imposta sui redditi di capitale.

• Discrimina il reddito di capitale dal reddito di lavoro• Incentiva l’uso più produttivo del patrimonio.• Garantisce stabilità di gettito, essendo meno influenzata dalla

globalizzazione economica.• E’ compatibile con un assetto federalista ed è un efficace strumento di

finanza locale (le imposte reali sui patrimoni immobiliari soddisfano il principio del beneficio).

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Perchè tassare la ricchezza?...cons...• L’imposta sul patrimonio netto sarebbe stata nell’esperienza storica poco efficace

come strumento di reditribuzione; l’imposta sui trasferimenti a titolo gratuito avrebbe invece effetti redistributivi (ma la sua marginalità in termini di gettito neutralizzerebbe di fatto la sua valenza redistributiva)

• Effetti negativi dell’imposizione patrimoniale sulla crescita economica (una tesi non condivisa dai recenti contributi della letteratura economica e dagli indirizzi dei principali organismi internazionale, Annual Growth Survey, Commissione Europea, 2012 e 2013)

• Distorsioni dei consumi e dell’allocazione intertemporale del risparmi, e non neutralità nelle decisioni di investimento (es. disincentivi all’accumulazione e agli investimenti nel capitale fisico)

• Regressività delle property tax e traslazione delle imposte sui canoni di locazione e sui valori immobiliari

• Eccessivi costi di compliance per i contribuenti; le valutazioni degli imponibili ai valori effettivi di mercato sarebbero imprecise in assenza dell’aggiornamento del sistema estimativo catastale ai valori di mercato

• Consistenti incentivi all’evasione

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Il prelievo sul patrimonio immobiliare e finanziario in % del PIL nei paesi OCSE (2010)

Esto

nia

Slova

cchia

Repubblica

Ceca

Austria

Slove

nia Cile

German

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Finlan

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Norvegia

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Giappone

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Belgio

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niti

Canad

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Francia

Regno U

nito0

0.5

1

1.5

2

2.5

3

3.5

4

4.5

Imposte su transazioni finanziarie e di capitale Imposte su successioni e donazioni

Imposte ricorrenti sulla ricchezza netta Imposte ricorrenti sulla proprietà immobiliare

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Germania Italia Spagna Francia Regno Unito0

0.5

1

1.5

2

2.5

3

3.5

Imposte sulla proprietà immobiliare Imposte su successioni e donazioni Imposte sui trasferimenti a titolo oneroso

Paesi (anno 2011)

Prel

ievo

in %

del

PIL

Il prelievo sugli immobili in Italia rispetto ai maggiori paesi europei…

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La tassazione immobiliare in Italia: le cifre in gioco

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L’imposta sul patrimonio e le best practices internazionali

• Francia• l’ Impôt de Solidarité sur la Fortune (IFS) collegata, dal 1989, al RMI (Revenu Minimum d'Insertion). L’IFS è

imposta progressiva a scaglioni, le aliquote variavano prima della riforma del 2011 dallo 0,55% all’1,80% su patrimoni superiori a 800 mila euro .

• La Contribution économique territoriale che nel 2010 ha sostituito la Taxe professionelle (commisurata alle rendite degli immobili e al valore aggiunto).

• la Taxe Foncière (commisurata al valore catastale, rivalutato annualmente secondo i valori di mercato)• la Taxe d’habitation commisurata al valore catastale rivalutato e ridotto con le deduzioni per la prima casa, tenendo

conto della situazione familiare e della posizione tributaria del dichiarante, come i carichi di famiglia ed i redditi dichiarati. La Taxe d’habitation è così collegata all’imposta sul reddito.

• Regno Unito• Council tax (imposta locale) pagata da chi occupa, anche se non è il proprietario, una proprietà domestica in base

alla classe di appartenenza di questa ed all’aliquota stabilita dalle autotità locali. Si associa ad un sistema di means-tested benefit (council tax benefit) per dare assistenza a chi ha bassi redditi e/o proprietà.

• Canada• imposte patrimoniali reali sul valore d’uso degli immobili (fonte di entrata per gli enti locali)

commisurate generalmente al valore corrente di mercato con rivalutazioni periodiche, ad intervalli variabili tra le diverse province.

• Stati Uniti• property taxes differenziate nei vari stati federali con vincoli per il pagamento complessivo rispetto al

reddito ed al valore della proprietà tassata.

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L’imposta sul patrimonio e sui redditi e le proposte del dibattito internazionale

• Nel dibattito internazionale sull’imposizione patrimoniale, ambiziosi progetti di riforma negli anni ’70 (USA e Regno Unito) suggerivano le combinazioni di:• un’imposta progressiva sul reddito (con progressività moderata o flat rate tax)

• un’imposta complementare sulla spesa, ristretta alle famiglie con redditi più elevati ?? Di che si tratta?• un’imposta annuale sul patrimonio netto, con elevate soglie di esenzione.

• Tali schemi si sono rivelati non proponibili nelle strutture dei prelievi dei paesi OCSE

• In Italia ad esempio la struttura del prelievo si è orientata verso:• il graduale allontanamento dal comprehensive income (SHS) e lo spostamento verso sistemi

di tassazione duale del reddito da capitale, sia esso prodotto da persone fisiche o giuridiche (Dual Income Tax, Dit), tassato con un’aliquota proporzionale, separatamente da altre forme di reddito che continuano ad essere sottoposte alla progressività (ad es. i redditi di capitale assoggettati a tassazione sostitutiva ad aliquote proporzionali)

• la centralità della tassazione dei consumi. • il ruolo contenuto della tassazione, diretta ed indiretta, della base patrimoniale (ad es. ICI

imposta comunale sugli immobili, sostituita recentemente dall’IMU)

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Ripensare il tax mix in Italia?• L’imposta personale sul reddito e i contributi sociali obbligatori rappresentano il 59% delle

entrate complessive (58% nella media EU17). Le riforme dell’Irpef (2003, 2005, 2007) hanno marginalmente ridotto la pressione fiscale sulle retribuzioni più basse. Di fatto, il cuneo fiscale in Italia decresce leggermente nell’ultimo decennio solo per i nuclei monofamiliari e le coppie sposate.

• Il sistema di tassazione in Italia è fortemente sbilanciato sulla imposizione sui redditi personali e grava in particolar modo sui lavoratori dipendenti e pensionati che coprono quasi l’80% del gettito Irpef.

• Le aliquote marginali effettive Irpef sono molto elevate e diversificate tra lavoratori dipendenti, pensionati, autonomi (es. un lavoratore single con redditi da 8.000 a 28.000 euro ha un’aliquota leggermente superiore al 30 per cento: alta elasticità dell’imposta, e quindi fiscal drag)

• Prima dell’introduzione dell’IMU nel 2012 l’Italia mostrava un’incidenza del prelievo sulla proprietà immobiliare inferiore a quella dei maggiori paesi OCSE. Oggi, dopo l'Imu, il prelievo sulla ricchezza immobiliare è in linea con gli altri paesi Ue.

• A fronte di un aumento dell’imposizione patrimoniale, l’imposta sul reddito (e i trasferimenti) potrebbero essere ridisegnati in modo da minimizzare il disincentivo ad offrire lavoro e da spostare - a parità di gettito - risorse da individui a reddito/ricchezza elevati verso individui a reddito più basso, ovvero verso cittadini con una più alta propensione al consumo. Una maggiore progressività impositiva potrebbe produrre uno stimolo dal lato della domanda aggregata.

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La tassazione dei redditi e della ricchezza in Italia: ripensare il tax mix?

La tassazione della ricchezza e dei redditi

La distribuzione e composizione della ricchezza

La tassazione della ricchezza in tempi di consolidamento fiscale

Looking forward: quali prospettive per la tassazione mobiliare e immobiliare in Italia?

La distribuzione e la composizione della ricchezza in Italia? ...divergenze o stabilità?

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La composizione della ricchezza in Italia  2008 2009 2010

2011

Attività reali (a) 5.792,7 5.860,9 5.925,55.977,8

di cui:      

Abitazioni 4.841,5 4.913,7 4.961,5

Fabbricati non residenziali 337,0 338,2 344,1

Altre attività reali 614,2 609,0 619,9

Attività finanziarie (b) 3.692,1 3.628,0 3.599,53541

di cui:      

C/C e depositi 682,3 675,5 657,3

Titoli pubblici italiani 260,7 210,8 181,4

Azioni e partecipazioni 715,8 600,4 557,1

Fondi comuni d'investimento 190,6 221,0 238,2

Altre attività finanziarie 1.842,7 1.920,3 1.965,5

Totale attività (a + b) 9.484,7 9.489,0 9.525,0

Totale passività finanziarie (c) 827,7 851,0 886,8

Ricchezza netta (a + b - c) 8.657,0 8.638,0 8.638,18619

Fonte: Supplementi al Bollettino Statistico, Indicatori monetari e finanziari, Banca d'Italia, 2011

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La distribuzione della ricchezza familiare in Italia

Percettori %Perc. Ammontare % Amm. Media Ammontare Media Ammontare Media Ammontare Media

Nullo 1.689.850 7,08% 0 0,00% 0,000 0 0,000 0 0,000 0 0,000meno di 10 mila 1.467.604 6,15% 5.274 0,06% 0,004 4.902 0,003 372 0,000 53 0,000da 10 a 50 mila 1.711.652 7,17% 45.992 0,53% 0,027 30.967 0,018 15.026 0,009 9.362 0,005da 50 a 250 mila 8.274.120 34,65% 1.236.975 14,23% 0,149 298.219 0,036 938.756 0,113 846.825 0,102da 250 a 500 mila 6.036.251 25,28% 2.105.630 24,22% 0,349 520.904 0,086 1.584.726 0,263 1.360.497 0,225da 500 mila a 1 milione 3.183.905 13,34% 2.178.453 25,06% 0,684 649.465 0,204 1.528.988 0,480 1.136.902 0,357da 1 a 5 milioni 1.437.848 6,02% 2.504.631 28,81% 1,742 917.612 0,638 1.587.019 1,104 818.368 0,569oltre 5 milioni 74.950 0,31% 615.750 7,08% 8,215 268.864 3,587 346.885 4,628 71.122 0,949Totale 23.876.180 100% 8.692.705 100% 0,364 2.690.934 0,113 6.001.772 0,251 4.243.129 0,178

DI CUI: ABITAZIONE PRINCIPALE

ATTIVITA' FINANZIARIE

ATTIVITA' REALIClasse di patrimonio familiare lordo

RICCHEZZA FAMILIARE LORDA

• La ricchezza netta media delle famiglie italiane è circa 364 mila euro. • Le attività reali rappresentano circa il 69 per cento (più di 6 mila miliardi di euro)• Le attività finanziarie nette circa il 30 per cento (2,7 mila miliardi).• Forte peso, fra le attività reali, della ricchezza in abitazioni valutate a prezzi di mercato,

(circa 250 mila euro in media per famiglia) quasi il 71% delle attività reali è costituito dall’abitazione principale (4,2 mila miliardi).

• Elevato grado di concentrazione: molte famiglie detengono livelli modesti o nulli di ricchezza; all’opposto, poche famiglie dispongono di una ricchezza elevata

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La distribuzione della ricchezza individuale in Italia

• commenti

Percettori %Perc. Ammontare % Amm. Media Ammontare Media Ammontare Media Ammontare Media

Nullo 19.853.130 32,83% 0 0,00% 0,000 0 0,000 0 0,000 0 0,000da 0 a 10 mila 5.670.995 9,38% 17.503 0,20% 0,003 16.391 0,003 1.111 0,000 276 0,000da 10 a 50 mila 6.171.571 10,21% 169.281 1,95% 0,027 117.487 0,019 51.794 0,008 34.883 0,006da 50 a 250 mila 18.722.601 30,96% 2.466.008 28,37% 0,132 639.277 0,034 1.826.731 0,098 1.562.894 0,083da 250 a 500 mila 6.532.546 10,80% 2.245.543 25,83% 0,344 573.688 0,088 1.671.855 0,256 1.311.408 0,201da 500 mila a 1 milione 2.399.403 3,97% 1.619.589 18,63% 0,675 466.554 0,194 1.153.035 0,481 811.701 0,338da 1 a 5 milioni 1.083.126 1,79% 1.841.955 21,19% 1,701 742.815 0,686 1.099.140 1,015 508.203 0,469oltre 5 milioni 36.016 0,06% 332.826 3,83% 9,241 134.722 3,741 198.104 5,500 13.763 0,382Totale 60.469.388 100% 8.692.705 100% 0,144 2.690.934 0,045 6.001.772 0,099 4.243.129 0,070

Classe di patrimonio individuale lordo

RICCHEZZA INDIVIDUALE LORDAATTIVITA'

FINANZIARIEATTIVITA' REALI

DI CUI: ABITAZIONE PRINCIPALE

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La concentrazione della ricchezza e dei redditi familiari in Italia

Fonte: La ricchezza delle famiglie italliane, Banca d’Italia, 2012

• La ricchezza in Italia è molto concentrata (il decile più alto delle famiglie possiede il 45,9% della ricchezza totale);

• La distribuzione del reddito è meno diseguale (l’indice di Gini è 0,351)

• La distribuzione delle attività finanziarie è la più concentrata con un indice di Gini di 0,779

• La distribuzione della proprietà di abitazioni è più concentrata del reddito (l’indice di Gini sulla ricchezza reale è 0,628)

  2010

% di ricchezza detenuta dal 10% delle famiglie più ricche 45,9

% di ricchezza detenuta dal 50% delle famiglie più povere 9,4

Indice di concentrazione di Gini  

ricchezza netta 0,624

attività reali 0,628

attività finanziarie 0,779

passività finanziarie 0,911

Indice di concentrazione sui redditi familiari 0,351

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Ricchezza (individuale) in abitazioni a valori di mercato dei proprietari per classi di età…

Da 0 a 10.000 Da 10.000 a 50.000

Da 50.000 a 250.000

Da 250.000 a 500.000

Da 500.000 a 1.000.000

Oltre 1.000.000

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

4,5% 6,0% 3.4% 1.7% 1.0% 0.6%

36,4% 38,3%36.7%

28.5%22.1%

15.7%

37,4% 32,7% 37.5%43.5%

46.3%45.4%

20,9% 22,3% 22.2% 26.2% 30.5%38.2%

Fino a 20 Da 21 a 30 Da 31 a 50 Da 51 a 70 Oltre 70

Indice di GiniFino a 20 anni: 0,55

Da 21 a 30 anni: 0,46

Da 31 a 50 anni: 0,46

Da 51 a 70 anni: 0,50

Oltre 70 anni: 0,52

Fonte: Elaborazioni su dati ‘Gli Immobili in Italia’, Dipartimento delle Finanze 2012

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… ricchezza in abitazioni a valori di mercato dei proprietari per tipologia di reddito…

Indice di GiniLavoro dipendente: 0,45

Pensione: 0,47

Lavoro autonomo: 0,51

Fabbricati: 0,58

Da 0 a 50.000 Da 50.000 a 250.000

Da 250.000 a 500.000

Da 500.000 a 1.000.000

Oltre 1.000.000

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

46.53% 42.45%32.65%

24.89%15.32%

38.78%40.35%

43.11%

39.92%

23.77%

5.68% 7.26%12.35%

22.12%

49.02%

9.01% 9.94% 11.88% 13.07% 11.90%

Dipendente Pensionati Fabbricati Lavoro autonomo impresa e partecipazione

Fonte: Elaborazioni su dati ‘Gli Immobili in Italia’, Dipartimento delle Finanze 2012

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Area geografica

Indice di concentrazione della ricchezza  Top 10% Top 5% Top 1%

Nord 0,48 36,8% 25,3% 10,1%

Centro 0,49 36,6% 24,9% 9,7%

Sud e isole 0,52 38,7% 26,6% 10,5%

Indici di concentrazione della ricchezza immobiliare e territorio...: breakdown by wealth group

Dimensione del Comune (n. abitanti)

Indice di concentrazione della ricchezza  Top 10% Top 5% Top 1%

Fino a 5.000 0,50 36,8% 24,8% 9,5%

5.000 e 50.000 0,48 35,7% 24,1% 9,3%

50.000 e 250.000 0,47 35,3% 23,8% 9,1%

Sopra i 250.000 0,50 38,4% 26,5% 10,4%

Fonte: Elaborazioni su dati ‘Gli Immobili in Italia’, Dipartimento delle Finanze 2012

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La tassazione dei redditi e della ricchezza in Italia: ripensare il tax mix?

La tassazione della ricchezza e dei redditi

La distribuzione e composizione della ricchezza

La tassazione della ricchezza in tempi di consolidamento fiscale

Looking forward: quali prospettive per la tassazione mobiliare e immobiliare in Italia?

Quale exit strategy in tempi di consolidamento fiscale?

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Le manovre di finanza pubblica nel 2011questo lo potremmo togliere

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La manovra fiscale 2012-2014 (D.L. 201/2011 ha potenziato le imposte sulla ricchezza su base reale• Tassazione delle proprietà immobiliari situate in Italia

(rimuovendo l’anomalia della deduzione per le abitazioni di residenza dei proprietari) con una rivalutazione della base imponibile

• Tassazione delle proprietà immobiliari e delle attività finanziarie detenute all’estero

• Nuova imposta di bollo proporzionale applicata ad una base imponibile più ampia rispetto all’imposta di bollo introdotta nel pacchetto fiscale di agosto 2011

• Tentativo di tassazione di beni di lusso specifici: auto, imbarcazioni e aerei privati

Spostare il prelievo tributario sulla ricchezza...per riequilibrare il carico

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L’IMU sulla prima casa: quali risultati?17,8 milioni di contribuenti hanno versato IMU sulla prima casa (importo medio di circa 225 euro), ma ben l’85% dei contribuenti ha versato meno di 400 euro e circa il 10% dei contribuenti ha versato più di 500 euro l’Imu sull’abitazione principale è più progressiva rispetto all’Ici 2007, che ancora includeva la prima casa per effetto delle aliquote più basse e delle detrazioni

fascia di versamento % sul versamento(in euro) totale

<=50 17,97 2,1750-100 18,07 5,98

100-150 14,76 8,11150-200 11,25 8,66200-300 14,76 16,03300-400 8,33 12,73400-500 4,95 9,76500-600 3,12 7,52oltre 600 6,79 29,04Totale 100 100

% contribuenti

I II III IV V VI VII VIII IX X0.0

0.2

0.4

0.6

0.8

1.0

1.2

1.4

1.6

Incidenza ICI

Incidenza IMU

Decili di rendita

Fonte: Elaborazioni su dati delle deleghe di versamento , Dipartimento delle Finanze 2013

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L’IMU sugli altri immobili: quali risultati?

L’IMU sui fabbricati diversi dall’abitazione principale (al netto quindi di terreni, aree fabbricabili e fabbricati rurali) è risultato di 17,9 miliardi il 35% dei contribuenti ha versato IMU fino a 200 euro, i versamenti per oltre 1.800 euro sono stati effettuati dal 10,5% dei contribuenti (per il 65% del totale del gettito) le persone fisiche che hanno versato IMU su altri fabbricati sono circa 15,3 milioni con un importo medio di versamento di 736 euro, mentre il numero di soggetti diversi dalle persone fisiche è di poco superiore a 700.000, con un importo medio di versamento pari a 9.313 euro Fonte: Elaborazioni su dati delle deleghe di versamento , Dipartimento delle

Finanze 2013

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L’IMU incide sui proprietari di immobili nell’ultimo decile di rendita….

• I contribuenti appartenenti all’ultimo decile hanno versato quasi il 60% circa del totale dell’IMU proiettata a fine anno.

• Se l’imposta fosse perfettamente equidistribuita tra i contribuenti, ogni decile dovrebbe versare il 10% dell’ammontare complessivo dell’imposta; tuttavia i versamenti sono sempre inferiori al 10% del totale per i primi 8 decili.

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…ed evidenzia un andamento crescente con il reddito dei proprietari….

Classi di reddito

 Proiezione IMU su base

annua (al netto delle manovre comunali)

Numero contribuenti

Importo Medio IMU (euro)

Coefficiente di variazione (%) 

Fino a 10.000 16,72% 25,38% 308,75 175,52

Da 10.000 a 26.00033,77% 46,31% 341,73 187,28

Da 26.000 a 55.00029,88% 22,70% 616,88 180,55

Da 55.000 a 75.0006,71% 2,63% 1.195,42 174,78

Oltre 75.000 12,92% 2,98% 2.034,55 209,15

Totale   100% 100% 468,70 243,80

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…e con il loro profilo di età….

Classe di età

 Proiezione IMU su base annua al netto

delle manovre comunali

Numero contribuenti

Importo Medio IMU (euro)

Coefficiente di variazione (%) 

Fino a 20 anni 0,14% 0,22% 302,81 220,00

Da 21 anni a 30 anni 1,75% 3,62% 227,09 225,10

Da 31 anni a 50 anni 24,69% 35,50% 326,03 236,68

Da 51 anni a 70 anni 45,40% 37,63% 565,47 217,93

Oltre 70 anni 28,01% 23,04% 569,98 257,74

Totale   100% 100% 468,70 243,80

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Con l’introduzione dell’IMU, il rapporto tra valori di mercato e imponibile IMU passa da 3,7 a 2,3…ma le sperequazioni regionali continuano ad essere rilevanti

Fonte: Elaborazioni su dati ‘Gli Immobili in Italia’, Dipartimento delle Finanze 2011 e 2012

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La tassazione dei redditi e della ricchezza in Italia: ripensare il tax mix?

La tassazione della ricchezza e dei redditi

La distribuzione e composizione della ricchezza

La tassazione della ricchezza in tempi di consolidamento fiscale

Looking forward: quali prospettive per la tassazione mobiliare e immobiliare in Italia?

Tassazione della ricchezza tra passato, presente e oltre: quali prospettive?

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Un’imposta di solidarietà sulla ricchezza...

• Un’imposta sulla fortuna simile a quella applicata in Francia prima della riforma del 2011 inciderebbe tutte le famiglie la cui ricchezza complessiva, mobiliare e immobiliare, supera gli 800 mila euro al netto dei mutui e delle altre passività finanziarie con potenziali maggiori entrate dell’ordine di 13 miliardi di euro.

• Colpirebbe le famiglie più ricche (circa il 10%), con una ricchezza netta superiore agli 800 mila euro (poco più di 2 milioni di famiglie nel 2008 su un totale di quasi 24 milioni).

• Sarebbero escluse dal prelievo tutte le famiglie che, pur essendo proprietarie di una o più abitazioni, nonché di depositi in conto corrente, titoli di Stato o altre obbligazioni, non raggiungono il limite indicato.

Classe di patrimonio familiare lordo Percettori

% Percettori Base imponibile

Base imponibile (al netto di franchigia)

GettitoImposta Media

meno di 10 mila 3.157.454 13,22% 3.951.042.131 0 0 0

da 10 a 50 mila 1.711.652 7,17% 38.068.128.706 0 0 0

da 50 a 250 mila 8.274.120 34,65% 921.547.519.975 0 0 0

da 250 a 500 mila 6.036.251 25,28% 1.624.920.173.641 0 0 0

da 500 mila a 1 milione 3.183.905 13,34% 1.772.627.494.651 14.336.163.572 78.848.899 25

da 1 a 5 milioni 1.437.848 6,02% 2.217.392.071.723 1.075.113.927.878 7.296.029.669 5.074

oltre 5 milioni 74.950 0,31% 579.014.920.956 519.055.216.683 6.014.431.703 80.246

Totale23.876.180 100%

7.157.521.351.783

1.608.505.308.133

13.389.310.271 561

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...è un’ipotesi attuabile? ...le difficoltà applicative

• Fuga di capitali e possibilità di elusione nei paradisi fiscali: tendenze alla diminuzione della ricchezza netta complessiva a prezzi correnti (- 0,7% nel corso del 2011 e -0,5% in termini nominali nel primo semestre 2012 rispetto alla fine dello scorso dicembre (Banca d’Italia, 2012)

• Quale unità di riferimento per la nuova imposizione patrimoniale? Individuo o famiglia? …. una tassazione su base individuale implicherebbe consistenti opportunità di elusione; la definizione come in Francia del foyer fiscale solleva però problemi applicativi

• Quale base di riferimento per il patrimonio immobiliare? Valori di mercato o attuali rendite catastali? …. una tassazione sulla base delle attuali rendite catastali non sembra avere alcun senso: le aliquote dovrebbero crescere a livelli espropriativi per garantire un potenziale di gettito… gli immobili dovrebbero quindi essere valutati al valore di mercato (ma la riforma del catasto richiede tempi di attuazione di 3-4 anni)

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Il catasto in Italia nasce già vecchio…• Le tariffe furono determinate con riferimento ai redditi del periodo 1937-

39 • Nel 1990 - circa 50 anni dopo – si effettuò la revisione degli estimi; essa

fu incompleta: si effettuò soltanto un aggiornamento tariffario, lasciando sostanzialmente immutati i rapporti gerarchici all’interno delle singole categorie e tra le zone censuarie.

• I punti salienti della rivalutazione sono stati:• la determinazione dei redditi netti in base all’applicazione di saggi di fruttuosità

convenzionali a valori di mercato patrimoniali (riferiti ad una superficie misurata in metro quadrato di superficie lorda coperta) rilevati su base campionaria;

• permanendo la misurazione delle consistenze in vani, la riconduzione dei valori a metro quadro a valori unitari per vano catastale fu effettuata in base a stime della superficie media del vano;

• l’applicazione delle nuove tariffe al sistema delle classi antecedente, poiché non si era potuto procedere alla rivisitazione dei criteri di classamento; in altre parole, doveva rimanere fisso il numero delle classi per ciascuna categoria catastale e, di fatto, i differenziali delle tariffe tra le diverse classi.

• Nel 1997 sono state incrementate del 5% le rendite

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Il sistema estimativo catastale vigente: quali criticità?

• Le attuali categorie catastali (in particolare per le residenze) non riflettono le attuali stratificazioni territoriali ed edilizie con i relativi valori di mercato e non riflettono la capacità contributiva dei proprietari:

• Le classi sono state determinate secondo procedimenti valutativi eccessivamente soggettivi

• Le unità tipo, su cui furono basati i classamenti originari, non sono ormai utilizzabili

• La consistenza è definita in base ai vani dell’unità abitativa; tale unità di misura, oltre ad essere di difficile calcolo, rappresenta un elemento fortemente distorsivo nella determinazione dei valori

• Per l’IMU il passaggio dalla rendita al valore mediante il moltiplicatore 160 (per l’abitazione) equivale a presumere un tasso di rendimento uniforme per tutto il territorio nazionale e per tutte le tipologie dell’1,6% e ciò è fonte di ulteriori iniquità

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Valore di mercato e valore imponibile IMU per aree metropolitane

Bari Bologna Firenze Milano Napoli RomaRapporto valore OMI/VIP IMU

0.00

0.50

1.00

1.50

2.00

2.50

3.00

3.50

4.00

Centrale

Semicentrale

Periferica

Suburbana

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Riequilibrare il prelievo tributario sugli immobili…

• Una riforma del sistema catastale deve essere attuata al fine di garantire una maggiore equità nel calcolo della base imponibile e un’effettiva perequazione tra aree urbane differenti

• In prospettiva: revisione delle rendite catastali sulla base del valore di mercato dei

beni in modo da garantire un'adeguata base imponibile (la tariffa d’estimo rappresenta la redditività presumibile dell’immobile e la revisione degli estimi concerne naturalmente la periodica valutazione della redditività presunta degli immobili stessi)

riqualificazione dei metodi di valutazione diretti per particolari tipi di immobili

entrate addizionali potrebbero essere in parte utilizzate per ridurre le distorsioni sul mercato immobiliare (e ridurre gli alti costi di transazione) e/o per ridurre il cuneo fiscale sul lavoro

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Il rapporto tra imponibile IMU e imponibile a valore di mercato per abitazioni principali e altre abitazioni

0,00

0,10

0,20

0,30

0,40

0,50

0,60

0,70

100.000 150.000 200.000 250.000 300.000 350.000Valore OMI medio (abitazione principale)

0,00

0,10

0,20

0,30

0,40

0,50

0,60

50.000 100.000 150.000 200.000 250.000 300.000Valore OMI medio (abitazioni diverse dalla principale)

• sperequazione territoriale dell’attuale sistema di imposizione

• regressività dell’IMU applicata alle rendite catastali rivalutate: al crescere del valore di mercato medio decresce la base imponibile media su cui effettivamente si applica l’imposta (e quindi, ad aliquote standard, decresce l’imposta media)

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Variazione % del gettito regionale dell’IMU nello scenario di rivalutazione delle basi imponibili a valori di mercato

Valle d'Aosta; 15,47%

Lombardia; -10,24%

Liguria; 14,81%

Piemonte; -12,38%

Trentino Alto Adige; 63,89%

Veneto; -11,18%

Friuli Venezia Giulia; -40,66%

Emilia Romagna; 1,07%

Toscana; 31,02%

Umbria; -15,09%

Marche; 31,01%

Lazio; 1,03%

Abruzzo; -26,94%

Molise; -59,48%

Campania; 35,78%

Puglia; -33,62%

Basilicata; -38,72%Calabria; -36,71%

Sicilia; -12,29%

Sardegna; -1,96%

-80%

-60%

-40%

-20%

0%

20%

40%

60%

80%

Rivalutando a valori di mercato la base imponibile dell’IMU con invarianza di gettito nazionale (rimodulazione delle aliquote a 0,178% per l'abitazione principale e a 0,314% per le altre abitazioni): forti variazioni del prelievo a livello regionale (dal 64% del Trentino Alto Adige, ove la

differenza tra valori di mercato e base imponibile IMU è più elevata, al -60% del Molise, ove lo scostamento è minore)

ma minore regressività dell’IMU con la rivalutazione delle basi a valori di mercato

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Variazione % dell’IMU media regionale nello scenario di una base imponibile pari al valore di mercato ad invarianza di gettito

Valle d'Aosta; 16,9%

Lombardia; -14,8%

Liguria; 18,4%

Piemonte; -18,2%

Trentino Alto Adige; 81,1%

Veneto; -14,2%

Friuli Venezia Giulia; -52,0%

Emilia Romagna; 1,9%

Toscana; 39,0%

Umbria; -19,1%

Marche; 48,8%

Lazio; 1,9%

Abruzzo; -37,0%

Molise; -94,3%

Campania; 50,0%

Puglia; -47,1%

Basilicata; -100,0%Calabria; -95,7%

Sicilia; -20,7%

Sardegna; -4,2%

-120%

-100%

-80%

-60%

-40%

-20%

0%

20%

40%

60%

80%

100%

Valle d'Aosta; 13,1%

Lombardia; -3,8%

Liguria; 7,7%

Piemonte; -3,6%

Trentino Alto Adige; 36,1%

Veneto; -6,2%

Friuli Venezia Giulia; -19,3%

Emilia Romagna; -0,3%

Toscana; 16,3%

Umbria; -9,7%

Marche; 11,8%

Lazio; -1,0%

Abruzzo; -14,4%

Molise; -23,0%

Campania; 18,4%

Puglia; -17,5%

Basilicata; -10,3%Calabria; -11,4%

Sicilia; -5,8%

Sardegna; 1,4%

-30%

-20%

-10%

0%

10%

20%

30%

40%

Abitazioni principali

Abitazioni diverse dalle principali

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What next? La ‘delega fiscale’ e l’orientamento strategico della riforma fiscale• In continuità con il decreto Salva Italia, alcune misure in materia

di fiscalità immobiliare sono state successivamente inserite nel disegno di legge recante delega al governo per attuare specifici interventi finalizzati a perseguire obiettivi di crescita ed equità

• Tra queste, l’art. 2 della delega prevedeva la revisione del prelievo sulla proprietà immobiliare, ad invarianza di gettito, a seguito della riforma degli estimi catastali

• La mancata approvazione della delega per lo scioglimento anticipato delle Camere lo scorso dicembre ha rinviato necessariamente le misure di fiscalità immobiliare alla successiva legislatura

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What next? Alcune ipotesi di revisione della tassazione immobiliare

• Un trattamento differenziato per le abitazioni principali (e relative pertinenze) e per tutti gli altri immobili (ad uso produttivo e commerciale e altre abitazioni)

• Una base imponibile dell’imposta commisurata al valore di mercato degli immobili

• Un alleggerimento del prelievo sulle abitazioni principali:• con base imponibile pari al valore di mercato e una detrazione costruita in modo da

abbattere di circa un terzo il prelievo lordo, le aliquote potrebbero fortemente ridursi rispetto a quelle attuali, garantendo invarianza di gettito

• una detrazione media per immobile - crescente all’aumentare dell’ampiezza demografica del comune in cui l’immobile è situato- consentirebbe di alleviare l’attuale iniquità del prelievo che caratterizza i proprietari che risiedono nelle grandi aree metropolitane

• o in alternativa, una detrazione in percentuale del valore imponibile degli immobili (o una deduzione dall’imponibile) potrebbero andare nella stessa direzione, considerando anche la concentrazione di immobili di pregio nei centri urbani

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What next? Alcune ipotesi di revisione della tassazione immobiliare…l’alleggerimento del prelievo sulle ‘prime case’

• Detrazioni IMU modulate per azzerare il debito d’imposta fino a una certa soglia? quale compatibilità con il sistema di finanziamento dei comuni?...se si aumenta indiscriminatamente la detrazione e/o la franchigia si esonera una vasta platea ma si sottrae base imponibile ai piccoli comuni generando problemi di finanziamento

• Detrazioni IMU legate al reddito? introdurrebbero elementi di personalizzazione dell’imposta all’interno di un’imposta reale; favorirebbero inoltre gli evasori e indurrebbero meccanismi di elusione (es. intestazioni a familiari a basso reddito)

• Un’imposta di servizio comunale che ingloba l’IMU prima casa nella Tares?• Soggetti d’imposta sarebbero i proprietari e gli inquilini, con differenziazione

del prelievo: i proprietari pagherebbero sul valore di mercato dell’abitazione; gli inquilini sullo stesso valore ‘abbattuto’

• Sarebbe compatibile con un assetto federalista • Un alleggerimento del prelievo potrebbe essere realizzato non con detrazioni

ma con abbattimento delle aliquote (in modo da esentare un terzo degli immobili di ogni comune ed evitare problemi di liquidità dei piccoli comuni)

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What next? Alcune ipotesi di revisione della tassazione immobiliare…l’alleggerimento del prelievo sulle ‘prime case’

• Se l’obiettivo prioritario di policy rimane quello di superare i problemi di liquidità per i proprietari con redditi (bassi o nulli) e valori immobiliari (elevati), una proposta alternativa potrebbe essere quella di prevedere schemi di dilazione del pagamento dell’imposta da parte di soggetti ‘in condizioni di disagio’ associati a un sistema di means-tested benefit. Ciò prevederebbe:

• la possibilità per il Comune di differire una parte dell’imposta (ad es. la parte che supera una certa quota del reddito del proprietario prendendo a riferimento la dichiarazione dell’anno precedente)

• la parte di imposta non versata diventerebbe un debito ipotecario indicizzato

• il debito di imposta verrebbe saldato al momento del passaggio di mano della proprietà da parte di chi la acquisisce (erede o acquirente)

• il comune avrebbe minori entrate nel periodo transitorio ma deterrebbe comunque assets sotto forma di credito ipotecario che potrebbe riscuotere nel medio periodo.

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What next? Alcune ipotesi di revisione della tassazione immobiliare…l’alleggerimento del prelievo sulle ‘prime case’

• Se l’obiettivo prioritario di policy rimane quello di superare i problemi di liquidità per i proprietari con redditi (bassi o nulli) e valori immobiliari (elevati), una proposta alternativa potrebbe essere quella di prevedere schemi di dilazione del pagamento dell’imposta da parte di soggetti ‘in condizioni di disagio’ associati a un sistema di means-tested benefit. Ciò prevederebbe:

• la possibilità per il Comune di differire una parte dell’imposta (ad es. la parte che supera una certa quota del reddito del proprietario prendendo a riferimento la dichiarazione dell’anno precedente)

• la parte di imposta non versata diventerebbe un debito ipotecario indicizzato

• il debito di imposta verrebbe saldato al momento del passaggio di mano della proprietà da parte di chi la acquisisce (erede o acquirente)

• il comune avrebbe minori entrate nel periodo transitorio ma deterrebbe comunque assets sotto forma di credito ipotecario che potrebbe riscuotere nel medio periodo.

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Altri due problemi

• Anche al tempo dell’Ici coloro che avevano acquistato con un mutuo ipotecario protestavano per la mancata deducibilità. Se si introduce la deducibilità del mutuo in sede Imu si pone però il problema della detraibilità degli interessi passivi in sede Irpef.

• Quanto più si accentua la differenza tra peso del prelievo sulla casa d’abitazione rispetto alle seconde case, tanto più nasce il problema di chi si trova ad essere in affitto nello stesso comune, pur avendo una casa di proprietà.

06 February 2012 Frank Cowell: EC426 46

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In conclusione:• A causa dell’elevato debito pubblico, l’Italia dovrà, più di altri paesi, affrontare la

crisi cercando di puntare il più possibile su manovre fiscali che siano con “a parità di gettito”;

• Nell’imposizione personale, le aliquote marginali elevate introducono distorsioni, disincentivando offerta di lavoro e investimenti;

• In termini di efficienza del sistema fiscale, l'aumento del prelievo sugli immobili è una scelta opportuna in termini di shifting del carico fiscale verso forme di tassazione growth-friendly. Una rimodulazione del prelievo potrebbe essere associata, ad invarianza di gettito, ad una graduale riduzione del prelievo sui redditi da lavoro;

• In termini di equità, l'aumento del prelievo attuale sconta l’applicazione di coefficienti uniformi su una base imponibile ‘nata già vecchia’, quella dei valori catastali e presenta forti sperequazioni e regressività tra territori, immobili di diverso valore, aree all’interno delle città;

• Una riforma del prelievo immobiliare in prospettiva non potrà prescindere dalla revisione del sistema estimativo catastale. La tassazione dovrà conseguentemente essere rimodulata al fine di alleggerire il prelievo sulla prima casa e assicurare la compatibilità delle entrate con un assetto federalista.