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1 Aggiornamenti Modulo 1 BILANCIO E FISCALITÀ D’IMPRESA Unità 1 IL BILANCIO CIVILISTICO L’aggiornamento va inserito nel paragrafo 1. L’inventario di esercizio e le scritture di assestamento a pag. 7 1 Divieto di anatocismo bancario e aliquota fiscale su interessi e dividendi Il decreto del Ministro dell’economia e delle finanze n. 343/2016 ha introdotto il divieto di anatocismo bancario. Con anatocismo si intende il fatto che il calcolo degli interessi venga effettuato non solo sul capitale ma anche sugli interessi già maturati, che a loro volta producono altri interessi. Nel caso di interessi passivi, l’anatocismo determina una maggiore crescita del debito. Per effetto della nuova normativa, la banca deve assicurare, nei confronti della clientela, la stessa periodicità nel calcolo degli interessi attivi e passivi di conto corrente, comunque non inferiore a un anno; il conteggio deve essere effettuato il 31 dicembre di ciascun anno o al termine del rapporto. Gli interessi passivi non possono produrre ulteriori interessi a carico del cliente e sono esigibili da parte della banca il 1° marzo dell’anno successivo a quello in cui sono maturati, fatta eccezione in caso di chiusura del conto, quando divengono immediatamente esigibili. Il cliente può autorizzare l’addebito degli interessi sul conto corrente nel momento in cui essi diventano esigibili. L’aliquota della ritenuta fiscale sugli interessi attivi bancari e postali, interessi sulle obbligazioni e dividendi azionari viene elevata dal 20% al 26%.

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Aggiornamenti

Modulo 1

BILANCIO E FISCALITÀ D’IMPRESA

Unità 1 IL BILANCIO CIVILISTICO

L’aggiornamento va inserito nel paragrafo 1. L’inventario di esercizio e le

scritture di assestamento a pag. 7

1 Divieto di anatocismo bancario e aliquota fiscale su interessi e dividendi

Il decreto del Ministro dell’economia e delle finanze n. 343/2016 ha introdotto il

divieto di anatocismo bancario. Con anatocismo si intende il fatto che il calcolo

degli interessi venga effettuato non solo sul capitale ma anche sugli interessi già

maturati, che a loro volta producono altri interessi. Nel caso di interessi passivi,

l’anatocismo determina una maggiore crescita del debito.

Per effetto della nuova normativa, la banca deve assicurare, nei confronti della

clientela, la stessa periodicità nel calcolo degli interessi attivi e passivi di conto

corrente, comunque non inferiore a un anno; il conteggio deve essere effettuato il

31 dicembre di ciascun anno o al termine del rapporto. Gli interessi passivi non

possono produrre ulteriori interessi a carico del cliente e sono esigibili da parte

della banca il 1° marzo dell’anno successivo a quello in cui sono maturati, fatta

eccezione in caso di chiusura del conto, quando divengono immediatamente

esigibili. Il cliente può autorizzare l’addebito degli interessi sul conto corrente nel

momento in cui essi diventano esigibili.

L’aliquota della ritenuta fiscale sugli interessi attivi bancari e postali, interessi

sulle obbligazioni e dividendi azionari viene elevata dal 20% al 26%.

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ESEMPIO Scritture di completamento – Interessi attivi bancari e postali

Il 31/12 la Sturm spa rileva i seguenti interessi maturati sui conti correnti bancari

e postali:

interessi attivi lordi maturati e accreditati sul c/c aperto presso la banca

UniCredit 45 euro, costi di tenuta conto e imposta di bollo 50 euro;

interessi attivi lordi maturati e accreditati sul c/c postale 38 euro, costi di

tenuta conto e imposta di bollo 25 euro.

interessi passivi maturati sul c/c bancario presso la Banca Nazionale del

Lavoro 650 euro, costi di tenuta conto e imposta di bollo 55 euro;

Presentiamo le scritture in PD relative a quanto sopra indicato.

31/12 06.04 CREDITI PER RITENUTE SUBITE ritenuta 26% su interessi 11,70

31/12 22.12 COSTI PER TENUTA C/C addebitate spese + imposte in c/c 50,00

31/12 17.03 UNICREDIT C/C competenze di c/c 16,70

31/12 31.10 INTERESSI ATTIVI BANCARI interessi attivi su c/c UniCredit 45,00

31/12 08.03 C/C POSTALE interessi netti su c/c postale 3,12

31/12 06.04 CREDITI PER RITENUTE SUBITE ritenuta 26% su interessi 9,88

31/12 22.12 COSTI PER TENUTA C/C addebitate spese + imposte in c/c 25,00

31/12 31.11 INTERESSI ATTIVI POSTALI interessi attivi su c/c postale 38,00

In sede di scritture di assestamento gli interessi passivi vanno contabilizzati nel

conto finanziario acceso ai debiti Banche c/interessi maturati, registrando in

contropartita il relativo costo. I costi di tenuta del c/c e l’imposta di bollo sono

addebitati con articolo a parte.

31/12 32.01 INTERESSI PASSIVI BANCARI interessi maturati 650,00

31/12 13.09 BANCHE C/INTERESSI MATURATI interessi da addebitare 650,00

-------------------------------------------------------------------------------

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31/12 22.12 COSTI PER TENUTA C/C addebitate spese + imposte 55,00

31/12 17.04 BNL C/C addebitate spese + imposte 55,00

L’01/03 dell’anno successivo, data di esigibilità degli interessi, la banca, previa

autorizzazione del cliente, effettua l’addebito in c/c.

01/03 13.09 BANCHE C/INTERESSI MATURATI addebitati interessi 650,00

01/03 17.04 BNL C/C addebitati interessi 650,00

L’aggiornamento va inserito nel paragrafo 1. L’inventario di esercizio e le

scritture di assestamento a pag. 8

2 Imposta sostitutiva sulla rivalutazione del TFR pregresso

L’aliquota dell’imposta sostitutiva sulla rivalutazione del debito per TFR pregresso

(importo di Stato patrimoniale della voce del Passivo C) Trattamento di fine

rapporto di lavoro subordinato) viene elevata dall’11% al 17%

ESEMPIO Scritture di completamento – Rilevazione del TFR maturato

La Steel spa, impresa metallurgica con 40 dipendenti, presenta, all’inizio

dell’esercizio, debiti per TFR per 390.600 euro. L’impresa durante l’esercizio

liquida ai dipendenti retribuzioni lorde per 610.200 euro. Tenendo conto che

l’indice ISTAT dei prezzi al consumo ha subito, rispetto all’anno precedente, una

variazione in aumento di 0,6 punti percentuali, che tutti i lavoratori hanno optato

per il mantenimento del TFR nell’impresa e che nel corso dell’anno non vi sono

stati licenziamenti, dimissioni o decessi di dipendenti, calcoliamo e rileviamo in

P.D. la quota netta di trattamento di fine rapporto maturata alla fine dell’esercizio.

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a. Calcolo del TFR

euro 610.200 = euro 45.200 TFR maturato nell’esercizio

13,5

euro (610.200 × 0,50%) = euro 3.051 contributi con diritto di rivalsa

euro (45.200 – 3.051) = euro 42.149 quota capitale netta

euro 390.600 × (1,5 + 0,6 × 75%)% = euro 7.616,70 quota finanziaria lorda

euro (7.616,70 × 17%) = euro 1.294,84 ritenuta fiscale sulla rivalutazione

euro (42.149,00 + 7.616,70) = euro 49.765,70 quota lorda TFR annuo

euro (49.765,70 – 1.294,84) = euro 48.470,86 quota netta TFR annuo

b. Scrittura di completamento

31/12 24.03 TFR quota annua lorda TFR 49.765,70

31/12 15.02 DEBITI PER RITENUTE DA VERSARE ritenuta su quota finanziaria 1.294,84

31/12 12.01 DEBITI PER TFR incremento debiti per TFR 48.470,86

L’aggiornamento va inserito nel paragrafo 2. Il sistema informativo di bilancio,

box di pag. 17

3 Dichiarazione non finanziaria in materia sociale e ambientale Il d.lgs. n. 254/2016 ha recepito nel nostro ordinamento la direttiva 2014/95/UE

sulla rendicontazione in materia sociale e ambientale. La nuova disciplina si

applica agli enti di interesse pubblico (società quotate, banche e imprese

assicurative) di maggiori dimensioni che, durante l’esercizio, superino

determinati parametri stabiliti dalla normativa.

Queste imprese hanno l’obbligo di redigere una dichiarazione di carattere non

finanziario che deve contenere informazioni ambientali circa l’utilizzo delle

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risorse energetiche e le emissioni inquinanti, nonché informazioni sociali e

attinenti alla gestione del personale, al rispetto dei diritti umani e alla lotta contro

la corruzione attiva e passiva, in misura necessaria alla comprensione

dell’andamento dell’impresa, dei suoi risultati, della sua situazione e dell'impatto

socio-economico della sua attività.

La dichiarazione di carattere non finanziario può, a discrezione dell’impresa,

essere contenuta nella relazione sulla gestione degli amministratori oppure essere

oggetto di una relazione distinta. In quest’ultimo caso deve essere approvata

dagli amministratori entro gli stessi termini previsti per la presentazione del

progetto di bilancio, va consegnata ai revisori e deve essere pubblicata nel

Registro delle imprese e nel sito internet della società.

L’aggiornamento va inserito nel paragrafo 2. Il sistema informativo di bilancio a pag. 18

4 Riforma del bilancio d’esercizio

Il d.lgs. 18 agosto 2015, n. 139, con il quale è stata recepita la direttiva UE

n.34/2013, ha apportato significativi cambiamenti alla disciplina civilistica del

bilancio d’esercizio, modificando alcuni articoli del codice civile e sostituendone

altri. La nuova normativa si applica al bilancio delle società non quotate in mercati

regolamentati e non emittenti azioni diffuse in misura rilevante presso il pubblico,

mentre nulla cambia per le società obbligate alla redazione del bilancio secondo i

principi contabili internazionali (IAS/IFRS). Le nuove disposizioni entrano in vigore

a partire dal bilancio dell'esercizio 2016.

A seconda delle dimensioni della società vengono previsti tre diversi tipi di bilancio:

bilancio in forma ordinaria;

bilancio in forma abbreviata;

bilancio delle micro-imprese.

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5 Bilancio in forma ordinaria

Il bilancio d'esercizio in forma ordinaria deve essere redatto dalle società non quotate

in mercati regolamentati e non emittenti azioni diffuse in misura rilevante presso il

pubblico i cui parametri relativi ad attivo patrimoniale, ricavi annui e numero medio di

occupati superano quelli richiesti per la redazione del bilancio in forma abbreviata.

Conformemente alla nuova normativa il bilancio d'esercizio si compone di quattro

parti: lo Stato patrimoniale (art. 2424 c.c.), il Conto economico (art. 2425 c.c.), la

Nota integrativa (art. 2427 c.c.) e il Rendiconto finanziario (nuovo art. 2425 ter

c.c.), che da documento redatto volontariamente dall'impresa diviene un

prospetto contabile obbligatorio, entrando inscindibilmente a far parte del

bilancio d'esercizio. Il Rendiconto finanziario deve evidenziare, per l’esercizio in

chiusura e il precedente, l'ammontare e la composizione delle disponibilità

liquide, all'inizio e alla fine dell'esercizio, e i flussi finanziari derivanti dall’attività

operativa (o gestione reddituale), dagli investimenti e dai finanziamenti, comprese

le operazioni con i soci. I flussi finanziari si suddividono in:

flussi finanziari dell’attività operativa, rappresentati dai flussi di cassa

derivanti dalle operazioni connesse alla produzione e commercializzazione

di beni e servizi;

flussi finanziari dell’attività di investimento, rappresentati dai flussi di cassa

derivanti dalle operazioni di acquisto e vendita delle immobilizzazioni;

flussi finanziari dell’attività di finanziamento, rappresentati dai flussi di

cassa derivanti dalle operazioni di ottenimento e rimborso di finanziamenti

di capitale di rischio e di capitale di debito.

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L’aggiornamento va inserito nel paragrafo 5. Lo Stato patrimoniale alle pag. 23-24

a. Stato patrimoniale

Allo schema di Stato patrimoniale previsto dall'art. 2424 c.c. sono state apportate

alcune modifiche, tra le quali citiamo:

la voce B) I – Immobilizzazioni immateriali 2) Costi di ricerca, sviluppo e

pubblicità viene sostituita dalla voce Costi di sviluppo. Per effetto di questa

modifica i costi di ricerca e di pubblicità non possono più essere

patrimonializzati ma sono considerati costi di esercizio, il cui importo

affluisce al Conto economico. I costi di sviluppo accolgono i costi

patrimonializzati per lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi;

la voce Ratei e risconti attivi nella quale non viene più compreso il disaggio

su prestiti obbligazionari e la voce Ratei e risconti passivi nella quale non

viene più compreso l'aggio su prestiti obbligazionari.

Presentiamo il nuovo schema di Stato patrimoniale, con evidenziate le voci nuove

o che hanno subito modifiche.

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Schema di Stato patrimoniale (art. 2424 c.c.)

ATTIVO PASSIVO

A) Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti,

con separata indicazione della parte già

richiamata.

B) Immobilizzazioni, con separata indicazione di

quelle concesse in locazione finanziaria.

I - Immobilizzazioni immateriali:

1) costi di impianto e di ampliamento;

2) costi di sviluppo;

3) diritti di brevetto industriale e diritti di

utilizzazione delle opere dell'ingegno;

4) concessioni, licenze, marchi e diritti simili;

5) avviamento;

6) immobilizzazioni in corso e acconti;

7) altre.

Totale …………………………………………………..…..

A) Patrimonio Netto

I - Capitale.

II - Riserva da soprapprezzo delle azioni.

III - Riserve di rivalutazione.

IV - Riserva legale.

V - Riserve statutarie.

VI - Altre riserve, distintamente indicate.

VII – Riserva per operazioni di copertura dei flussi

finanziari attesi.

VIII - Utili (perdite) portati a nuovo.

IX - Utile (perdita) dell'esercizio.

X – Riserva negativa per azioni proprie in portafoglio.

Totale …………………………………………………….……

II - Immobilizzazioni materiali:

1) terreni e fabbricati;

2) impianti e macchinario;

3) attrezzature industriali e commerciali;

4) altri beni;

5) immobilizzazioni in corso e acconti.

Totale……………………………………………………....

B) Fondi per rischi e oneri

1) per trattamento di quiescenza e obblighi simili;

2) per imposte, anche differite;

3) strumenti finanziari derivati passivi;

4) altri.

Totale. ………………………………………………………...

III - Immobilizzazioni finanziarie, con separata

indicazione, per ciascuna voce dei crediti, degli

importi esigibili entro l'esercizio successivo:

C) Trattamento di fine rapporto di lavoro

subordinato.

1) partecipazioni in:

a) imprese controllate;

b) imprese collegate;

c) imprese controllanti;

d) imprese sottoposte al controllo delle

controllanti;

d-bis) altre imprese.

2) crediti:

a) verso imprese controllate;

b) verso imprese collegate;

c) verso controllanti;

d) verso imprese sottoposte al controllo delle

controllanti;

d-bis) verso altri.

3) altri titoli;

4) strumenti finanziari derivati attivi.

Totale……………………………………………………….

Totale immobilizzazioni (B)……………………………

C) Attivo circolante

I - Rimanenze:

1) materie prime, sussidiarie e di consumo;

2) prodotti in corso di lavorazione e semilavorati;

3) lavori in corso su ordinazione;

4) prodotti finiti e merci;

D) Debiti, con separata indicazione, per ciascuna

voce, degli importi esigibili oltre l'esercizio

successivo:

1) obbligazioni;

2) obbligazioni convertibili;

3) debiti verso soci per finanziamenti;

4) debiti verso banche;

5) debiti verso altri finanziatori;

6) acconti;

7) debiti verso fornitori;

8) debiti rappresentati da titoli di credito;

9) debiti verso imprese controllate;

10) debiti verso imprese collegate;

11) debiti verso controllanti;

11- bis) debiti verso imprese sottoposte al

controllo delle controllanti;

12) debiti tributari;

13) debiti verso istituti di previdenza e di

sicurezza sociale;

14) altri debiti.

Totale …………………………………………….

E) Ratei e risconti.

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5) acconti.

Totale …………………………………………………….….

II - Crediti, con separata indicazione, per ciascuna

voce, degli importi esigibili oltre l'esercizio

successivo:

1) verso clienti;

2) verso imprese controllate;

3) verso imprese collegate;

4) verso controllanti;

5) verso imprese sottoposte al controllo delle

controllanti;

5-bis) crediti tributari;

5-ter) imposte anticipate;

5-quater) verso altri.

Totale………………………………………………………….

III - Attività finanziarie che non costituiscono

immobilizzazioni:

1) partecipazioni in imprese controllate;

2) partecipazioni in imprese collegate;

3) partecipazioni in imprese controllanti;

3- bis) partecipazioni in imprese sottoposte al

controllo delle controllanti;

4) altre partecipazioni;

5) strumenti finanziari derivati attivi;

6) altri titoli.

Totale……………………………………………………..….

IV - Disponibilità liquide:

1) depositi bancari e postali;

2) assegni;

3) danaro e valori in cassa.

Totale. ………………………………………………

Totale attivo circolante (C).

D) Ratei e risconti.

TOTALE ATTIVO (A + B + C + D)

TOTALE PASSIVO (A + B + C +D + E)

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ESEMPIO Dalla Situazione patrimoniale allo Stato patrimoniale civilistico

Al 31/12/n la Situazione patrimoniale dell’impresa industriale Oregon spa, redatta

dopo le scritture di assestamento, si presenta come nel prospetto che segue:

Situazione patrimoniale al 31/12/n

ATTIVITÀ PASSIVITÀ

Software 18.000,00 Fondo amm. software 9.000,00

Costi di sviluppo 120.000,00 Fondo amm. costi di sviluppo 48.000,00

Fabbricati 4.800.000,00 Fondo amm. fabbricati 800.000,00

Impianti e macchinario 2.592.000,00 Fondo amm. impianti e

macchinario

1.166.400,00

Attrezzature industriali 1.462.500,00 Fondo amm. Attrezzat. industriali 585.000,00

Automezzi 300.000,00 Fondo amm. automezzi 200.000,00

Materie prime 588.400,00 Fondo svalutazione crediti 83.340,00

Prodotti finiti 1.097.000,00 Fondo rischi su crediti 41.670,00

Crediti v/clienti 3.049.875,00 Fondo responsabilità civile 5.000,00

Fatture da emettere 75.640,00 Debiti per TFR 710.400,00

Banche c/c attivi 12.400,00 Mutui passivi 1.500.000,00

C/c postali 5.550,00 Debiti v/fornitori 1.165.265,00

Denaro in cassa 7.800,00 Banche c/c passivi 269.376,00

Banche c/interessi maturati 11.224,00

Assegni 54.500,00 Debiti per imposte 59.100,00

Risconti attivi 26.700,00 Debiti per ritenute da versare 36.080,00

Debiti per IVA 81.260,00

Debiti verso Istituti previdenziali 94.600,00

Ratei passivi 18.750,00

Totale passività 6.884.465,00

Capitale sociale 6.000.000,00

Riserva legale 300.000,00

Riserva statutaria 450.000,00

Riserva straordinaria 200.000,00

Utile d'esercizio 375.900,00

Totale attività 14.210.365,00 Totale a pareggio 14.210.365,00

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Presentiamo lo Stato patrimoniale del bilancio d’esercizio redatto secondo l'art.

2424 del codice civile tenendo conto che sono esigibili oltre l’esercizio successivo

crediti commerciali per 210.540 euro, debiti verso fornitori per 98.100 euro e

mutui passivi per 1.400.000 euro.

Stato patrimoniale al 31/12/n

ATTIVO PASSIVO

A) CREDITI VERSO I SOCI - A) PATRIMONIO NETTO

Totale (A) - I Capitale 6.000.000

IV Riserva legale 300.000

V Riserve statutarie 450.000

VI Altre riserve (Riserva straordinaria) 200.000

IX Utile dell’esercizio 375.900

B) IMMOBILIZZAZIONI Totale ( A ) 7.325.900

I) IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI B) FONDI PER RISCHI E ONERI

2) costi di sviluppo 72.000 4) altri 5.000

3) diritti di brevetto industriale e diritti di

utilizzazione delle opere dell’ingegno 9.000

Totale 81.000 Totale ( B ) 5.000

II) IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI

C) TRATT. DI FINE RAPP. DI LAVORO

SUBORDINATO 710.400

1) terreni e fabbricati 4.000.000

2) impianti e macchinario 1.425.600

3) attrezzature industriali e commerciali 877.500 Totale ( C ) 710.400

4) altri beni 100.000

Totale 6.403.100

D) DEBITI

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III) IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE 0

4) debiti verso banche, di cui esigibili

oltre l’esercizio successivo 1.400.000 euro 1.780.600

Totale immobilizzazioni (B) 6.484.100

7) debiti verso fornitori, di cui esigibili

oltre l’esercizio successivo 98.100 euro 1.165.265

12) debiti tributari 176.440

C) ATTIVO CIRCOLANTE

13) debiti verso istituti di previdenza e

di sicurezza sociale 94.600

I) RIMANENZE Totale ( D ) 3.216.905

1) materie prime, sussidiarie e di

consumo 588.400

4) prodotti finiti e merci 1.097.000 E) RATEI E RISCONTI 18.750

Totale 1.685.400

II) CREDITI

1) verso clienti, di cui esigibili oltre

l’esercizio successivo 210.540 euro 3.000.505

Totale 3.000.505

III) ATTIVITA' FINANZIARIE CHE NON

COSTITUISCONO IMMOBILIZZAZIONI 0

IV) DISPONIBILITA' LIQUIDE

1) depositi bancari e postali 17.950

2) assegni 54.500

3) denaro e valori in cassa 7.800

Totale 80.250

Totale attivo circolante (C) 4.766.155

D) RATEI E RISCONTI 26.700

Totale attivo (A + B + C + D) 11.276.955 Totale passivo (A + B + C + D + E) 11.276.955

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L’aggiornamento va inserito nel paragrafo 6. Il Conto economico alle pag. 25-26.

b. Conto economico

Nel Conto economico è stato soppresso il raggruppamento E) Proventi e oneri

straordinari. I componenti positivi della gestione straordinaria (plusvalenze e

sopravvenienze attive) affluiscono alla voce A) 5) Altri ricavi e proventi, mentre i

componenti negativi della gestione straordinaria (minusvalenze e sopravvenienze

passive) affluiscono alla voce B) 14) Oneri diversi di gestione.

Raggruppamenti del Conto economico e aree di gestione

Valore della produzione

Costi della produzione

Area della produzione. Comprende le gestioni

caratteristica, accessoria e straordinaria

Differenza tra valore e costi

della produzione

Risultato che scaturisce da A) – B)

C) Proventi e oneri finanziari

D) Rettifiche di valore di attività

e passività finanziarie

Area della gestione finanziaria. Il risultato può

essere positivo o negativo, a seconda che i

proventi siano superiori agli oneri o viceversa

A tale risultato concorrono anche le

svalutazioni e rivalutazioni di attività e passività

finanziarie Risultato prima delle imposte Risultato che scaturisce da A) – B) +/– C) +/– D)

Imposte dell’esercizio Imposte di competenza dell’esercizio, da

dedurre

Utile (perdita) d’esercizio Risultato economico netto d’esercizio

Presentiamo il nuovo schema di Conto economico, con evidenziate le voci nuove

o che hanno subito modifiche.

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Schema di Conto economico (art. 2425 c.c.)

A) Valore della produzione

1) ricavi delle vendite e delle prestazioni;

2) variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti;

3) variazioni dei lavori in corso su ordinazione;

4) incrementi di immobilizzazioni per lavori interni;

5) altri ricavi e proventi, con separata indicazione dei contributi in conto esercizio.

Totale ………………………………………………………………………………………

B) Costi della produzione

6) per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci;

7) per servizi;

8) per godimento di beni di terzi;

9) per il personale:

a) salari e stipendi;

b) oneri sociali;

c) trattamento di fine rapporto;

d) trattamento di quiescenza e simili;

e) altri costi;

10) ammortamenti e svalutazioni:

a) ammortamento delle immobilizzazioni immateriali;

b) ammortamento delle immobilizzazioni materiali;

c) altre svalutazioni delle immobilizzazioni;

d) svalutazioni dei crediti compresi nell'attivo circolante e delle disponibilità liquide;

11) variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci;

12) accantonamenti per rischi;

13) altri accantonamenti;

14) oneri diversi di gestione.

Totale ………………………………………………………………………………………

Differenza tra valore e costi della produzione (A - B) …………………………

C) Proventi e oneri finanziari

15) proventi da partecipazioni, con separata indicazione di quelli relativi a imprese controllate e collegate e di quelli

relativi a controllanti e a imprese sottoposte al controllo di queste ultime;

16) altri proventi finanziari:

a) da crediti iscritti nelle immobilizzazioni, con separata indicazione di quelli da imprese controllate e collegate e

di quelli da controllanti e da imprese sottoposte al controllo di queste ultime;

b) da titoli iscritti nelle immobilizzazioni che non costituiscono partecipazioni;

c) da titoli iscritti nell'attivo circolante che non costituiscono partecipazioni;

d) proventi diversi dai precedenti, con separata indicazione di quelli da imprese controllate e collegate, di quelli da

controllanti e da imprese sottoposte al controllo di queste ultime;

17) interessi e altri oneri finanziari, con separata indicazione di quelli verso imprese controllate e collegate e verso

controllanti e da imprese sottoposte al controllo di queste ultime;

17-bis) utili e perdite su cambi.

Totale (15 + 16 - 17+/ - 17-bis)………………………………………………………

D) Rettifiche di valore di attività e passività finanziarie

18) rivalutazioni:

a) di partecipazioni;

b) di immobilizzazioni finanziarie che non costituiscono partecipazioni;

c) di titoli iscritti all'attivo circolante che non costituiscono partecipazioni;

d) di strumenti finanziari derivati;

19) svalutazioni:

a) di partecipazioni;

b) di immobilizzazioni finanziarie che non costituiscono partecipazioni;

c) di titoli iscritti nell'attivo circolante che non costituiscono partecipazioni;

d) di strumenti finanziari derivati.

Totale delle rettifiche (18-19). …………………………………………………………

Risultato prima delle imposte (A – B +/- C +/- D)

20) imposte sul reddito dell’esercizio correnti, differite e anticipate;

21) Utile (perdite) dell’esercizio

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ESEMPIO Dalla Situazione economica al Conto economico civilistico

La Situazione economica dell’impresa industriale Oregon spa relativa all’esercizio

n, redatta dopo le scritture di assestamento, si presenta come nel prospetto che

segue.

Situazione economica dell’esercizio n

COSTI RICAVI Materie prime c/esistenze iniziali 550.225,00 Prodotti finiti c/vendite 25.450.560,00 Prodotti finiti c/esistenze iniziali 990.850,00 Resi su acquisti 435.070,00 Materie prime c/acquisti 18.201.780,00 Ribassi e abbuoni attivi 17.770,00 Resi su vendite 496.880,00 Rimborsi costi di vendita 65.260,00 Ribassi e abbuoni passivi 19.140,00 Plusvalenze straordinarie 15.055,00 Retribuzioni 1.315.250,00 Interessi attivi bancari 480,00 Oneri sociali 406.575,00 Interessi attivi da clienti 19.650,00 TFR 109.840,00 Materie prime c/rimanenze finali 588.400,00 Costi per servizi 3.976.243,00 Prodotti finiti c/rimanenze finali 1.097.000,00 Ammortamento costi di sviluppo 24.000,00

Ammortamento software 4.500,00

Ammortamento fabbricati 80.000,00

Ammortamento impianti e macchinario 388.800,00

Ammortamento attrezzature 146.250,00

Ammortamento automezzi 45.000,00

Svalutazione crediti 110.670,00

Accantonamento per responsabilità civile 5.000,00

Perdite su crediti 56.120,00

Oneri tributari diversi 26.900,00

Minusvalenze straordinarie 12.640,00

Interessi passivi su mutui 75.000,00

Interessi passivi bancari 11.224,00

Interessi passivi a fornitori 58.050,00

Impostedell'esercizio 202.408,00

Totale costi 27.313.345,00

Utile d'esercizio 375.900,00

Totale a pareggio 27.689.245,00 Totale ricavi 27.689.245,00

Presentiamo il Conto economico del bilancio d’esercizio redatto secondo l’art.

2425 del codice civile.

Per la soppressione dell’area straordinaria le plusvalenze straordinarie affluiscono

alla voce A) 5) Altri ricavi e proventi, mentre le minusvalenze straordinarie

affluiscono alla voce B) 14) Oneri diversi di gestione.

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Conto economico dell’esercizio n

A) VALORE DELLA PRODUZIONE 1) ricavi delle vendite e delle prestazioni 24.934.540 2) variazione delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti 106.150 5) altri ricavi e proventi 80.315

Totale A 25.121.005 B) COSTI DELLA PRODUZIONE 6) per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci 17.748.940 7) per servizi 3.976.243 9) per il personale a) salari e stipendi 1.315.250 b) oneri sociali 406.575 c) trattamento di fine rapporto 109.840 10) ammortamenti e svalutazioni a) ammortamento delle immobilizzazioni immateriali 28.500 b) ammortamento delle immobilizzazioni materiali 660.050 c) svalutazioni dei crediti compresi nell'attivo circolante e delle disponibilità liquide 110.670 11) variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci - 38.175 13) altri accantonamenti 5.000 14) oneri diversi di gestione 95.660

Totale B 24.418.553 Differenza tra valore e costi della produzione (A-B) 702.452 C) PROVENTI E ONERI FINANZIARI 16) altri proventi finanziari 20.130 17) interessi e altri oneri finanziari -144.274

Totale C - 124.144 D) RETTIFICHE DI VALORE DI ATTIVITA' E PASSIVITA FINANZIARIE 0 Risultato prima delle imposte (A-B +/-C +/-D) 578.308 20) Imposte sul reddito dell'esercizio - 202.408 21) Utile dell'esercizio 375.900

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L’aggiornamento va inserito nel paragrafo 8. Il bilancio in forma abbreviata a pag. 31

6 Bilancio in forma abbreviata

Nello Stato patrimoniale in forma abbreviata le immobilizzazioni immateriali e materiali

devono essere esposte al netto dei fondi ammortamento, che non vengono più evidenziati.

Il Conto economico in forma abbreviata, fatta salva l'eliminazione dell'area

straordinaria e l’introduzione delle rivalutazioni e svalutazioni di strumenti

derivati1 nel raggruppamento D) Rettifiche di valore di attività e passività

finanziarie, è rimasto inalterato. Di seguito, presentiamo la nuova configurazione

dello Stato patrimoniale, con evidenziate le voci che hanno subito modifiche.

Stato patrimoniale in forma abbreviata (art. 2435 bis del c.c.)

ATTIVO PASSIVO A) Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti,

con separata indicazione della parte già richiamata

(se non compresi nei crediti)

B) Immobilizzazioni, con separata indicazione di

quelle concesse in locazione finanziaria

I – Immobilizzazioni immateriali

II – Immobilizzazioni materiali

III – Immobilizzazioni finanziarie, con separata

indicazione, per ciascuna voce dei crediti, degli

importi esigibili entro l’esercizio successivo

Totale immobilizzazioni

C) Attivo circolante

I - Rimanenze

II – Crediti con separata indicazione, per ciascuna voce,

degli importi esigibili oltre l’esercizio successivo

III - Attività finanziarie che non costituiscono

immobilizzazioni

IV - Disponibilità liquide

Totale attivo circolante

D) Ratei e risconti (se non compresi nei crediti)

Totale attivo

A) Patrimonio netto

I - Capitale

II - Riserva da soprapprezzo delle azioni

III - Riserve di rivalutazione

IV - Riserva legale

V - Riserve statutarie

VI - Altre riserve, distintamente indicate

VI - Riserva per operazioni di copertura dei flussi

finanziari attivi

VIII - Utili (perdite) portati a nuovo

IX - Utile (perdita) dell’esercizio

X - Riserva negativa per azioni proprie in portafoglio

Totale patrimonio netto

B) Fondi per rischi e oneri

C) Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato

D) Debiti, con separata indicazione, per ciascuna voce,

degli importi esigibili oltre l’esercizio successivo

D) Ratei e risconti (se non compresi nei debiti)

Totale passivo

1 Strumento finanziario derivato Particolare prodotto finanziario che non ha una vita propria (come, per esempio,

un’obbligazione societaria), ma la sua esistenza dipende dalla presenza nel mercato di altri strumenti finanziari ai quali è

collegato, come titoli quotati nei mercati regolamentati, valute, indici di borsa. Ne sono un esempio i futures e le options.

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Le società che redigono il bilancio in forma abbreviata non sono obbligate alla

compilazione del Rendiconto finanziario.

L’aggiornamento va inserito come nuovo paragrafo 8.bis a pag. 33

7 Bilancio delle micro-imprese

Il bilancio delle micro-imprese viene redatto dalle imprese di piccole dimensioni

che nel primo esercizio o, successivamente, per due esercizi consecutivi, non

superano due dei seguenti limiti (art. 2435 ter c.c.):

PARAMETRI LIMITI

Totale Attivo dello Stato patrimoniale

Ricavi annui delle vendite e delle prestazioni

Dipendenti occupati in media durante l'esercizio

175.000 euro

350.000 euro

5 dipendenti

Le micro-imprese non sono obbligate a redigere:

il Rendiconto finanziario;

la Nota integrativa e la Relazione sulla gestione, purché in calce allo

Stato patrimoniale risultino determinate informazioni supplementari

richieste dalla normativa.

In pratica, il bilancio d'esercizio di queste imprese può essere composto

solamente dallo Stato patrimoniale e dal Conto economico.

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L’aggiornamento va inserito nel paragrafo 7. La Nota integrativa a pag. 27

8 Nota integrativa

Il nuovo art. 2427 del c.c. amplia il contenuto della Nota integrativa, aggiungendo

informazioni, tra le altre, circa l’importo e la natura dei singoli elementi di ricavo

o di costo di entità o incidenza eccezionali, la natura e l’effetto patrimoniale,

finanziario ed economico dei fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura

dell’esercizio e la proposta di destinazione degli utili o di copertura delle perdite.

L’aggiornamento va inserito nel paragrafo 3. La normativa sul bilancio

d’esercizio a pag. 19 e segg.

9 Principi di redazione del bilancio

L’art. 2423 del c.c. stabilisce che il bilancio deve essere redatto con chiarezza e

rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale, finanziaria e

il risultato economico dell’esercizio (clausola generale). Il d.lgs. n.139/2015

introduce il principio della rilevanza, secondo il quale “non occorre rispettare gli

obblighi in tema di rilevazione, valutazione, presentazione e informativa quando

la loro osservanza abbia effetti irrilevanti al fine di dare una rappresentazione

veritiera e corretta. Rimangono fermi gli obblighi in tema di regolare tenuta delle

scritture contabili.” La deroga deve essere comunque motivata in Nota

integrativa.

Nei principi di redazione codificati dall’art. 2423-bis è stato meglio definito il

principio della prevalenza della sostanza sulla forma, secondo il quale “la

rilevazione e la presentazione delle voci è effettuata tenendo conto della sostanza

dell’operazione o del contratto”. Viene così attribuito il rango di legge al principio

di significatività già rilevato dal principio contabile n. 11 dell’OIC.

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L’aggiornamento va inserito nel paragrafo 4. I criteri di valutazione a pag. 22

10 Criteri di valutazione

La nuova stesura dell’art. 2426 tratta dell’ammortamento dei costi di sviluppo,

che deve avvenire secondo la loro vita utile o, in casi eccezionali, se non è

possibile stimarla in modo attendibile, entro un periodo non superiore a cinque

anni. Fino a quando l’ammortamento di questi costi non è ultimato, unitamente ai

costi di impianto e ampliamento, possono essere distribuiti dividendi solo se

residuano riserve disponibili sufficienti a coprire l’ammontare dei costi non ancora

ammortizzati.

Anche l’ammortamento dell’avviamento deve essere effettuato secondo la sua vita

utile; nei casi eccezionali in cui non sia possibile stimarla, entro un periodo non

superiore a dieci anni.

I crediti e i debiti a medio-lungo termine e i titoli che costituiscono

immobilizzazioni devono essere valutati al costo ammortizzato. Il costo

ammortizzato viene calcolato utilizzando il metodo dell’interesse effettivo, che

prevede la ripartizione degli interessi attivi (o passivi) e dei ricavi (o costi) di

transazione (per esempio, commissioni) lungo il periodo di durata dello strumento

finanziario, permettendo così di spalmare tutti i costi e i ricavi generati da uno

strumento finanziario lungo l’intera vita dello strumento stesso. Il tasso di

interesse effettivo è quel tasso che rende la somma dei pagamenti o degli incassi

annui attualizzati uguale all’importo iniziale, comprendendo le commissioni e gli

altri oneri pagati.

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ESEMPIO Costo ammortizzato

Un’impresa ottiene da una banca un mutuo di 100.000 euro rimborsabile dopo

dieci anni con interessi al tasso del 5% annuo. La banca percepisce commissioni

per 2.000 euro.

L’importo del mutuo concesso è di 98.000 euro, dato che l’accredito effettivo sarà

pari a euro (100.000 – 2.000) = euro 98.000. Il tasso effettivo del finanziamento sarà

quindi calcolato su 98.000 euro, risultando superiore al 5% nominale.

Il piano di ammortamento finanziario verrà redatto in base al tasso effettivo, in modo

da far affluire al Conto economico gli oneri finanziari effettivamente sostenuti.

Nello Stato patrimoniale il mutuo passivo si iscrive inizialmente per 98.000 euro;

tale importo sarà ridotto per le quote capitale rimborsate e, al termine di ciascun

esercizio, aumentato per la differenza tra gli interessi calcolati in base al tasso

effettivo e gli interessi pagati. In tal modo la commissione di 2.000 euro si

distribuisce (si ammortizza) lungo l’intera vita del debito finanziario.

Il criterio del costo ammortizzato si applica ai crediti e debiti con scadenza

medio-lunga, mentre i crediti e debiti a breve termine continuano ad essere

valutati al presunto valore di realizzo e al presunto valore di estinzione. Nei

crediti/debiti a breve, infatti, i tempi di incasso/pagamento risultano corti e

quindi gli interessi (espliciti o impliciti) non assumono rilevanza. Le imprese che

redigono il bilancio d’esercizio in forma abbreviata e le micro-imprese possono

utilizzare il presunto valore di realizzo per tutti i crediti e il presunto valore di

estinzione per tutti i debiti, indipendentemente dalla loro scadenza; queste

imprese possono anche valutare i titoli immobilizzati al costo.

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L’aggiornamento va inserito nel paragrafo 2. Il sistema informativo di bilancio a pag. 18

11 Relazione sulla gestione

Nella relazione sulla gestione (art. 2428 c.c.) redatta dagli amministratori non

devono più essere indicati i fatti di rilievo che sono avvenuti dopo la chiusura

dell’esercizio, che vengono ora esposti in Nota integrativa.

Per gli enti di interesse pubblico (società quotate, banche e imprese assicurative)

di maggiori dimensioni può contenere la dichiarazione non finanziaria in materia

sociale e ambientale.

L’aggiornamento va inserito nel paragrafo 9. La revisione legale dei conti a pag. 33

12 Revisione legale dei conti

La relazione dell’organo di revisione deve essere redatta secondo quanto previsto

dal principio di revisione internazionale (International Standard Auditing – ISA

Italia) 700. In particolare la relazione deve essere redatta secondo una struttura

obbligatoria e il giudizio che il revisore legale deve esprimere può essere:

un giudizio senza modifica quando il bilancio è redatto, in tutti gli aspetti

significativi, in conformità alle disposizioni normative e regolamentari e

conformemente ai corretti principi contabili;

un giudizio con modifica quando il bilancio nel suo complesso contiene

errori significativi oppure il revisore non è in grado di acquisire elementi

probativi sufficienti e appropriati per concludere che il bilancio nel suo

complesso non contenga errori significativi.

Il giudizio con modifica può essere: un giudizio con rilievi, un giudizio negativo,

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una dichiarazione di impossibilità di esprimere un giudizio.

Il d.lgs. n. 135/2015 ha introdotto, nell’attività di revisione legale dei conti, il

principio dello scetticismo professionale che si affianca ai principi di di

deontologia professionale, indipendenza, obiettività, riservatezza e segreto

professionale. Lo scetticismo professionale è definito dalla normativa come “un

atteggiamento caratterizzato da un approccio dubitativo, dal costante

monitoraggio delle condizioni che potrebbero indicare una potenziale inesattezza

dovuta a errore o frode, nonché da una valutazione critica della documentazione

inerente alla revisione”. In pratica l’organo di revisione, nello svolgimento della

sua attività, deve tener conto della possibilità che nel bilancio vi siano errori

significativi riconducibili anche a frodi. Lo scetticismo professionale va esercitato,

in particolare, nella verifica delle stime riguardanti il fair value (valore equo in

applicazione degli IAS/IFRS), la riduzione di valore delle attività, gli

accantonamenti, i flussi di cassa futuri e la capacità dell'impresa di continuare

come un’entità in funzionamento.

La relazione di revisione del bilancio degli enti di interesse pubblico (società

quotate, banche e imprese assicurative) deve comprendere un giudizio sulla

coerenza della relazione sulla gestione con il bilancio e sulla sua conformità alle

norme di legge. Inoltre il giudizio deve contenere una dichiarazione sull’eventuale

identificazione di errori significativi nella relazione sulla gestione, fornendo

indicazioni sulla natura di tali errori.

Le società a responsabilità limitata dotate di un capitale sociale uguale o maggiore

di 50.000 euro (capitale sociale minimo per la costituzione di una spa), non hanno

più l’obbligo di nominare il collegio sindacale o il revisore legale dei conti.

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Unità 3 Le imposte dirette a carico delle imprese

L’aggiornamento va inserito nel paragrafo 1. Il sistema tributario italiano a pag. 96.

1 IRI – Imposta sul reddito d’impresa

La legge n. 232/2016 (legge di bilancio 2017) ha previsto che le imprese individuali

e le società di persone in regime di contabilità ordinaria possano decidere, con

opzione di durata quinquennale, di tassare il loro reddito in maniera diversa a

seconda che sia reinvestito in azienda oppure prelevato dall’imprenditore:

la quota di utile reinvestita, vale a dire portata in aumento del patrimonio

netto o accantonata a riserve, può essere assoggettata a IRI (Imposta sul

Reddito d’Impresa), imposta proporzionale con aliquota 24%, anziché a

IRPEF (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche);

la quota di utile prelevata si somma agli altri redditi dell’imprenditore o dei

soci (redditi fondiari, redditi di capitale ecc.) e deve essere assoggettata a

IRPEF, imposta con aliquote progressive.

Mentre l’IRI costituisce un costo a carico dell’impresa, l’IRPEF rappresenta un

onere sostenuto direttamente dall’imprenditore o dai soci.

ESEMPIO Calcolo dell’IRI

L’impresa individuale Marta Flammini ha calcolato al termine dell’esercizio un

reddito fiscale di 64.000 euro; l’imprenditrice preleva per esigenze personali

30.000 euro.

Reddito fiscale euro 64.000

Importo prelevato euro 30.000

-------------

Imponibile IRI euro 34.000

euro (34.000 × 24%) = euro 8.160 IRI

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La somma prelevata di 30.000 euro concorre insieme agli altri redditi

dell’imprenditrice (redditi fondiari, redditi di capitale ecc.) a formare la base

imponibile IRPEF, alla quale si applicano le aliquote progressive vigenti.

L’aggiornamento va inserito nel paragrafo 1. Il sistema tributario italiano a pag. 96.

2 Regime di cassa per le imprese minori

La legge n. 232/2016 (legge di bilancio 2017) ha previsto che le imprese

individuali e le società di persone in contabilità semplificata debbano calcolare il

reddito prodotto utilizzando il criterio di cassa (entrate monetarie collegate ai

ricavi meno uscite monetarie collegate ai costi) in sostituzione del criterio della

competenza economica (ricavi meno costi di competenza economica dell’esercizio

indipendentemente dalla loro manifestazione finanziaria).

L’aggiornamento va inserito nel paragrafo 3. La determinazione del reddito fiscale

sub) Ammortamento fiscale delle immobilizzazioni a pag. 104.

3 Deducibilità delle spese relative a più esercizi

A seguito delle modifiche del codice civile in materia di bilancio d’esercizio (d.lgs.

n. 139/2015), che tra l’altro prevedono che i costi di ricerca e i costi di pubblicità

siano iscritti nel Conto economico e quindi non possano più essere

patrimonializzati, sono cambiate le norme fiscali riguardanti la deducibilità delle

spese relative a più esercizi. Nella tabella di pagina 104 del libro di testo occorre:

- eliminare i riquadri Spese relative a studi e ricerche, Spese di pubblicità e

propaganda, Costi di impianto e ampliamento e altre spese relative a più

esercizi;

- inserire il riquadro Spese relative a più esercizi:

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Spese relative a più esercizi Deducibili nel limite della quota di ammortamento

che può essere iscritta nel Conto economico. In base

all’art. 2426 del codice civile, i costi di impianto e

ampliamento devono essere ammortizzati entro un

periodo non superiore a 5 anni; i costi di sviluppo

sono ammortizzati secondo la loro vita utile; nei casi

eccezionali in cui non è possibile stimarne

attendibilmente la vita utile, sono ammortizzati

entro un periodo non superiore a 5 anni.

L’aggiornamento va inserito nel paragrafo 3. La determinazione del reddito fiscale

sub) Altre variazioni fiscali e calcolo dell’IRES a pag. 108.

4 Aiuto alla Crescita Economica (ACE)

L’aliquota da utilizzare per il calcolo del rendimento nozionale del nuovo capitale

proprio viene ridotta nel 2017 dal 4,75% al 2,30%, mentre nel 2018 salirà al 2,70%

(legge n. 232/2016).

L’aggiornamento va inserito nel paragrafo 5. Il versamento delle imposte e la

dichiarazione unica a pag. 111.

5 Versamento delle imposte

Il decreto legge n. 193/2016 (c.d. decreto fiscale) ha modificato i termini di

versamento del saldo e del primo acconto delle imposte sul reddito (IRPEF e IRES)

e dell’IRAP.

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Persone fisiche Saldo e primo acconto

Secondo acconto

Versamento entro il 30 giugno

Versamento entro il 30 novembre

Soggetti IRES Saldo e primo acconto

Secondo acconto

Versamento entro la fine del sesto mese successivo

a quello di chiusura dell’esercizio

Versamento entro la fine dell’undicesimo mese

dell’esercizio

ESEMPIO Versamento delle imposte

La Main Firm spa, che effettua la chiusura dei conti al 31/12, nel corso

dell’esercizio n ha versato tramite Credem Banca acconti imposte rispettivamente

per 23.904 euro e per 35.856 euro. Unitamente al primo acconto ha versato

anche il saldo IRES + IRAP relativo all’anno precedente per 8.912 euro.

Presentiamo le scritture in P.D. relative a quanto sopra indicato.

30/06 15.04 DEBITI PER IMPOSTE saldo imposte n-1 8.912,00

30/06 06.03 IMPOSTE IN ACCONTO 1° acconto imposte n 23.904,00

30/06 17.03 CREDEM BANCA C/C saldo + acconto 32.816,00

30/11 06.03 IMPOSTE IN ACCONTO 2° acconto imposte n 35.856,00

30/11 17.03 CREDEM BANCA C/C saldo + acconto 35.856,00

L’aggiornamento va inserito nel paragrafo 5. Il versamento delle imposte e la

dichiarazione unica a pag. 112.

6 Dichiarazione dei redditi

Il decreto legge n. 193/2016 (c.d. decreto fiscale) ha previsto che la dichiarazione

IVA sia inviata separatamente dalla dichiarazione dei redditi. Il termine di

presentazione della dichiarazione IVA è stato fissato, per il periodo di imposta

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2016, entro il 28 febbraio 2017; dal periodo di imposta 2017 la presentazione

della dichiarazione dovrà avvenire tra il 1° febbraio e il 30 aprile.

Non essendo più prevista la dichiarazione unificata, il modello Unico è diventato

modello Redditi in quanto composto soltanto dalla dichiarazione dei redditi.

L’Agenzia delle entrate ha predisposto i modelli Redditi PF per le persone fisiche,

Redditi SP per le società di persone e Redditi SC per le società di capitali.

L’aggiornamento va inserito nel paragrafo 4. L’IRAP a pag. 108 e segg.

7 Deducibilità dei costi del personale ai fini IRAP

Per favorire l’assunzione di personale a tempo indeterminato, il costo di questi

dipendenti è stato reso deducibile ai fini IRAP, mentre il costo del personale

assunto con contratto di lavoro a tempo determinato non è deducibile. La

deducibilità dei costi del personale a tempo indeterminato si somma con gli altri

costi del personale deducibili (contributi INAIL, costi degli apprendisti, del

personale disabile, di quello addetto alla ricerca e sviluppo).

ESEMPIO Calcolo dell’IRAP

Calcoliamo l’IRAP di competenza della Techno spa, che al 31/12 presenta il Conto

economico che segue, tenendo conto che:

i costi del personale non deducibili per dipendenti assunti con

contratto a tempo determinato ammontano a 210.520 euro;

nel corso dell’esercizio sono stati corrisposti compensi per

collaborazioni coordinate e continuative a progetto per 53.570 euro, il cui

importo è compreso nei costi per servizi;

le perdite su crediti ammontano a 21.750 euro, l’IMU a 11.400 euro;

l’aliquota IRAP è 3,90%.

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Conto economico dell’esercizio

A) Valore della produzione

ricavi delle vendite e delle prestazioni

variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti

4) incrementi di immobilizzazioni per lavori interni

5) altri ricavi e proventi Totale A

B) Costi della produzione

6) per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci

7) per servizi

9) per il personale:

a) salari e stipendi

b) oneri sociali

c) trattamento di fine rapporto

10) ammortamenti e svalutazioni:

a) ammortamento delle immobilizzazioni immateriali

b) ammortamento delle immobilizzazioni materiali

c) svalutazioni dei crediti compresi nell’attivo circolante e delle disponibilità liquide

11) variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci

12)accantonamenti per rischi

13)altri accantonamenti 14) oneri diversi di gestione

Totale B

Differenza tra valore e costi della produzione (A – B)

5.983.169

13.880

66.110

9.920

3.321.141

632.738

853.818

256.145

70.949

26.200

154.878

18.190

- 8.820

12.300

8.880

43.875

6.073.079

- 5.390.294

682.785

Calcolo della base imponibile IRAP

Differenza tra valore e costi della produzione (A – B)

+ costi della produzione non deducibili:

costi per il personale a tempo determinato

compensi per collaborazioni coordinate e continuative a progetto

svalutazione crediti

perdite su crediti

accantonamenti per rischi e altri accantonamenti (12.300 + 8.880) =

IMU

682.785

210.520

53.570

18.190

21.750

21.180

11.400 Base imponibile IRAP 1.019.395

L’IRAP viene calcolata applicando alla base imponibile l’aliquota regionale: euro (1.019.395 x 3,90%) = euro 39.756,41, arrotondati a euro 39.756

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L’aggiornamento va inserito nel paragrafo 1. Il sistema tributario italiano a pag.

96 e nel paragrafo 5. Il versamento delle imposte e la dichiarazione unica a pag.

111 e segg.

8 Nuova aliquota IRES

La legge di stabilità per il 2016 (legge 28 dicembre 2015, n. 208) prevede, a

partire dall’esercizio 2017, la riduzione dell’aliquota IRES dal 27,50% al 24%.