teoria musicale, dispensa per principianti

20
1 ascoltomusica.wordpress.com DISPENSE DI TEORIA MUSICALE

Upload: gianlu-19727896

Post on 21-Oct-2015

357 views

Category:

Documents


38 download

DESCRIPTION

Dispensa per principianti di teoria musicale

TRANSCRIPT

1

ascoltomusica.wordpress.com ascoltomusica.wordpress.com

DISPENSE DI TEORIA MUSICALE

2

ascoltomusica.wordpress.comascoltomusica.wordpress.com

IL PENTAGRAMMA

IL PENTAGRAMMA Il pentagramma è composto da cinque righi (o linee parallele) e quattro pazi.Sul pentagramma saranno posizionati i segni grafici musicali (es. note, pause, ecc).

TAGLI ADDIZIONALII tagli sono frammenti di rigo utilizzati per indicare note acute o gravi. I tagli addizionali sonoposizionati rispettivamente sopra e sotto il pentagramma.

CHIAVISono segni grafici posti all’inizio del pentagramma. La chiave è fondamentale per comprendere la posizione delle note. Le più comuni sono la chiave di violino (o di sol) e la chiave di basso (o di fa).

1a linea (o rigo)2a linea (o rigo)3a linea (o rigo)4a linea (o rigo)5a linea (o rigo)

1° spazio2° spazio3° spazio4° spazio

per le note acute

per le note gravi

chiave di violino (o di Sol)

chiave di basso (o di Fa)

nota SOL

nota FA

ascoltomusica.wordpress.com

3

ascoltomusica.wordpress.com ascoltomusica.wordpress.com

FIGURE RITMICHE

Ogni singola nota può essere rappresentata con segni grafici differenti a seconda della sua durata. Di seguito uno schema di figure ritmiche e relative pause.

semibreve

minima

semiminima

croma

semicroma

biscroma

semibiscroma

4/4

2/4

1/4

1/8

1/16

1/32

1/64

4

ascoltomusica.wordpress.comascoltomusica.wordpress.com

TONO E SEMITONO - GRADI E INTERVALLI

La scala musicale è composta da note la cui successione può essere ANCHE definita in gradi.

Sono CONGIUNTI quando seguono l’ordine della scala; DISGIUNTI quando non seguono l’ordine

L’INTERVALLO

La distanza tra due note è chiamata INTERVALLO. E’ MELODICO quando i due suoni (note) sono eseguiti in successione; E’ ARMONICO quando i suoni sono eseguiti simultaneamente.

I gradi saranno utili per misurare gli INTERVALLI. Se prendiamo come esempio la scala di DO avremo i seguenti intervalli.

I(tonica)

II(sopratonica)

III(mediante) IV

(sottodominante)

V(dominante)

VI(sopradominante)

VII(sensibile)

CONGIUNTI DISGIUNTI

melodico melodico armonico armonico

seconda terza quarta quinta sesta settima ottava

ascoltomusica.wordpress.com

5

ascoltomusica.wordpress.com ascoltomusica.wordpress.com

N.B.

La conoscenza degli intervalli risulterà utilissima nella costruzione, nell’apprendimento degli accordi.

L’intervallo più piccolo si chiama SEMITONO, il più grande si chiama TONO. Se prendiamo come esempio la scala di DO maggiore l’intervallo di SEMITONO risulterà al III e IV grado e al VII e VIII grado.

T T ST T T T ST

6

ascoltomusica.wordpress.comascoltomusica.wordpress.com

GRADI, INTERVALLI, TONO E SEMITONO(SCHEMA)

notazione internazionale

C(do)

D(re)

E(mi)

F(fa)

G(sol)

A(la)

B(sì)

C(d0)

T T ST T T T ST

2

I(tonica)

II(sopratonica)

III(mediante) IV

(sottodominante)

3

V(dominante)

VI(sopradominante)

VII(sensibile)

seconda(maggiore)

5

terza(maggiore)

quarta(giusto)

quinta(giusto)

sesta(maggiore)

settima(maggiore)

ottava(giusto)

ascoltomusica.wordpress.com

7

ascoltomusica.wordpress.com ascoltomusica.wordpress.com

ALTERAZIONI

L’alterazione è un segno che modifica l’altezza di una nota.

A seconda della direzione si dividono in:

Ascendenti: diesis (#) e doppio diesis (##, o più correttamente “x”). Contrassegnano l’innalzamento della nota a cui si riferiscono rispettivamente di 1 o 2 semitoni cromatici rispetto al suono naturale.Discendenti: bemolle ( # ) o doppio bemolle ( ), i quali rappresentano l’abbassamento di 1 o 2 semitoni cromatici rispetto al suono naturale.

Il bequadro ( )è un simbolo che ha l’effetto di annullare qualsiasi alterazione precedentemente attribuita ad una nota. Il doppio bequadro ( ) annulla una doppia alterazione come un doppio diesis o doppio bemolle.

A seconda della durata del loro effetto si dividono in due categorie:

COSTANTI: vengono poste subito dopo la chiave e il loro effetto perdura per tutta la durata del brano e in tutte le ottave, salvo nuova indicazione.

TRANSITORIE (o momentanee): vengono poste prima della nota e il loro effetto è valido dal punto in cui vengono indicate fino al termine della battuta per tutte le note di uguale altezza a quella che presenta l’alterazione, salvo bequadro.

bb

n nn

8

ascoltomusica.wordpress.comascoltomusica.wordpress.com

INTERVALLI - CLASSIFICAZIONE

L’intervallo è MELODICO se le note si susseguono, è ARMONICO se si sovrappongono. La classificazione è uguale per ambedue i casi. Gli esempi saranno presentati a discrezione come intervalli MELODICI oppure ARMONICI.

Se la nota successiva (o superiore nel caso di intervallo ARMONICO) coincide con una nota della scala allora l’intervallo è MAGGIORE (oppure GIUSTO se si tratta di ottave, quinte, quarte o unisoni).

Nel caso in cui la nota successiva NON coincide con una nota della scala si applicano le seguenti regole:

E’ MINORE quando la differenza rispetto all’intervallo MAGGIORE è di un semitono:

E’ ECCEDENTE se un intervallo maggiore oppure giusto è aumentato di un SEMITONO:

E’ DIMINUITO se un intervallo minore o giusto è diminuito di un semitono:

seconda(maggiore)

terza(maggiore)

quarta(giusto)

quinta(giusto)

sesta(maggiore)

settima(maggiore)

ottava(giusto)

III maggiore III minore

VI maggiore VI eccedente V giusta V eccedente

III minore III diminuita V giusta V diminuita

ascoltomusica.wordpress.com

9

ascoltomusica.wordpress.com ascoltomusica.wordpress.com

INTERVALLI COMPOSTI

Se l’ampiezza dell’intervallo rientra nell’ottava viene definito semplice. Se supera l’ottava è definito composto.

RIVOLTI DEGLI INTERVALLIPer ottenere un rivolto dell’intervallo si alza di un’ottava la nota inferiore o si abbassa di un’ottava la nota superiore.

I rivolti degli unisoni diventano ottave, e viceversa.I rivolti delle seconde diventano settime, e viceversa.I rivolti delle terze diventano seste, e viceversa.I rivolti delle quarte diventano quinte, e viceversa.

Gli intervalli maggiori diventano minori, e viceversa.Gli intervalli eccedenti diventano diminuiti, e viceversa;Gli intervalli giusti restano giusti.

intervallo di IX

INTERVALLI COMPOSTI

Intervallo di XI

10

ascoltomusica.wordpress.comascoltomusica.wordpress.com

SCALE

SCALA MAGGIOREPer costruire una scala maggiore bisogna applicare una determinata successione di intervalli alla nota tonica, cioè quella scelta come prima nota della scala: un semitono tra il terzo e quarto grado, e tra il settimo e l’ottavo e un tono tra tutti gli altri intervalli.

SCALA MINORE NATURALENella successione degli intervalli di una scala minore naturale troviamo un semitono tra il secondo e terzo grado , e tra il quinto e sesto, e un tono fra tutti gli altri gradi.

.

SCALA MINORE ARMONICAE’ una prima variazione della scala minore naturale e si costruisce aumentando di un semitono il settimo grado della scala.

TestYourMusic .com

1 T

1 T

1 ST

1 T

1 T

1 T

1 ST

1 T

1 ST

1 T

1 T

1 ST

1 T

1 T

1 T

1 ST

1 T

1 T

1 ST

1 T e 1/2

1 ST

ascoltomusica.wordpress.com

11

ascoltomusica.wordpress.com ascoltomusica.wordpress.com

SCALA MINORE MELODICA

La scala minore melodica è piuttosto particolare. Nella sua successione ascendente è simile alla scala minore naturale, ma il sesto e il settimo grado non sono alterati , in quella discendente è invece identica alla scala minore naturale.

1 T

1 ST

1 T

1 T

1 T

1 T

1 ST

1 T

1 T

1 ST

1 T

1 T

1 ST

1 T

12

ascoltomusica.wordpress.comascoltomusica.wordpress.com

TRIADI

E’ una triade la combinazione di due o più intervalli. La triade è in realtà l’accordo basilare dell’armonia tonale. Questo accordo si ottiene sovrapponendo due terze. I tre suoni si chiamano fondamentale, terza e quinta.

TRIADI SULLA SCALAOgni grado della scala rappresenta il suono fondamentale delal triade. Queste triadi, per convenzione, sono indicate con i numeri romani. Ecco un esempio di triadi costruite sulla scala di do maggiore.

In base alla combinazione delle terze maggiori e minori costruiremo diverse tipologie di triadi.

1. Terza minore + Terza maggiore = Triade minore2. Terza maggiore + Terza minore = Triade maggiore3. Terza maggiore + Terza maggiore = Triade eccedente4. Terza minore + Terza minore = Triade diminuita

FONDAMENTALE

QUINTA

TERZA

I II III IV V VI VII I (VIII)

triade maggiore

terza mag

terza min

triade minore

terza mag

terza min

triade eccedente

terza mag

terza mag

3

triade diminuita

terza min

terza min

ascoltomusica.wordpress.com

13

ascoltomusica.wordpress.com ascoltomusica.wordpress.com

SUCCESSIONI ARMONICHE NEL MODO MAGGIORE

La successione armonica nella musica tonale segue regole prestabilite. In questa sede discuteremo i principi classici. E’ pacifico che tutto l’impianto armonico possa essere confutato. Qualsiasi regola può diventare un’eccezione e viceversa.Alcune successioni sono più comuni di altre. Di seguito utilizzeremo i numeri romani per indicare i gradi della scala su cui vengono costruiti gli accordi.

Possiamo suddividere le successioni di fondamentale in tre categorie:A. Movimento di quarta (o di quinta)B. Movimento di terza (o sesta)C. Movimento di grado (o settima)

Le triadi le cui fondamentali siano a distanza di IV o di V avranno una nota in comune. La più comune è la successione V-I. (Ad esempio, nella tonalità di do maggiore gli accordi saranno SOL (V) e DO(I)).Anche altre successioni le cui fondamentali scendono (o salgono) di quinta o quarta godono

seguito dal V, a voltedal IV oppure VI

seguito dal V, a voltedal I o dal II

seguito dal II o dal Va volte dal III o dal IV

II

IV

VI

Iseguito dal IV o dal Va volte dal VI

seguito da II o da III

seguito da I o da III

seguito da I, II, o V

seguito da III o VI

seguito da II o III

seguito da I

seguito da II, IV, o V

seguito dal VI, a voltedal IVIII

seguito dal I, a voltedal IV o dal VIV

seguito dal I o dal III,a volte da VIVII

GRADI SUCCESSIONI COMUNI

SUCCESSIONI NON FREQUENTI

14

ascoltomusica.wordpress.comascoltomusica.wordpress.com

dello stesso effetto.

[ VI - II ] [ II - V ] [ III - VI ] [ I - IV ]

Un effetto diverso da quest’ultimo caso si ha quando le fondamentali scendono di quarta (o salgono di quinta).Il più importante di questi movimenti è IV - I che ha un effetto di bilanciamento della relazione V - I

[ IV - I ] [ II - VI ] [ V - II ] [ VI - III ] [ I - V ]

SUCCESSIONI DEBOLILe triadi le cui fondamentali sono a distanza di terza avranno due note in comune: quindi differiscono per una nota sola. Sono considerate successioni deboli.

[ I - III ] [ IV - VI ] [ IV - II ] [ III - I ]

SUCCESSIONI FORTIQuando, invece, le fondamentali procedono di grado il secondo accordo non avrà nessuna nota in comune con il primo e ne risulterà quindi un colore armonico completamente nuovo. Sono considerate forti sebbene non sempre nella stessa misura.Ad esempio le successioni IV - V oppure V - VI sono forto e piuttosto comuni, mentre la successione II - I, relativamente più debole, viene usata raramente.

[ IV - V ] [ III - IV ] [ VI - V ] [ III - II ] [ II - I ]

Un movimento di settima delle fondamentali è considerato alla stregua di uno di grado, ma nella direzione opposta. Allo stesso modo si può considerare il movimento di III a quello di VI.

ascoltomusica.wordpress.com

15

ascoltomusica.wordpress.com ascoltomusica.wordpress.com

IL MODO MINOREIl modo minore, a differenza del modo maggiore, presenta una varietà di sviluppo più cospicua. Infatti, mentre il modo maggiore è raprresentanto da una singola scala e da determinate triadi, il modo minore gode di diverse scale e triadi. Questa caratteristica deve essere intesa come punto di forza, naturalmente.

Innanzitutto la triade di tonica è sempre minore. Le altre triadi costruite saranno meglio comprese se riprendiamo le tre tipologie di scale minori.

SCALA MINORE NATURALE

SCALA MINORE ARMONICA

SCALA MINORE MELODICA

1 T

1 ST

1 T

1 T

1 ST

1 T

1 T

1 T

1 ST

1 T

1 T

1 ST

1 T e 1/2

1 ST

1 T

1 ST

1 T

1 T

1 T

1 T

1 ST

1 T

1 T

1 ST

1 T

1 T

1 ST

1 T

16

ascoltomusica.wordpress.comascoltomusica.wordpress.com

LE TRIADI NEL MODO MINORE

Le triadi costruite sui gradi della scala minore variano perchè il sesto e settimo grado variano in base al contesto. La triade di tonica non contiene il settimo grado: resta quindi invariata per qualunque tipo di scala.

Nella scala melodica ascendente il II, IV, V, VII sono uguali alla scala maggiore.Ecco, invece, le diverse triadi suddivise per scale.

SCALA MINORE MELODICA ASCENDENTE

SCALA MINORE MELODICA DISCENDENTE

SCALA MINORE ARMONICA

Alcune osservazioni: la triade del terzo grado della scala minore armonica è piuttosto rara (nella musica tonale).L’altra triade del terzo grado è più usata (se si osserva è la tonica della relativa maggiore).In sostanza, molte triadi delle scale espresse in questo capitolo sono state più o meno utilizzate in base ai periodi storici precedenti.

LA SUCCESSIONE ARMONICALe successioni armoniche del modo minore sono le medesime del modo maggiore con alcune differenze.La triade del I grado può anche essere seguita dalla triade maggiore del VII;la triade del VII dal III ( a volte dal VI o - è raro - dal IV);la triade diminuita del VII è seguita dal I.

15

ascoltomusica.wordpress.com

17

ascoltomusica.wordpress.com ascoltomusica.wordpress.com

TONALITA’ E MODALITA’

Scale modaliTutto gira attorno alla tonica: una nota centrale sorretta da tutte le altre. Ad esempio, nella musica che definiamo “in do maggiore” tale nota è il Do. La melodia (ma anche l’armonia per alcuni versi) utilizza le note della scala di do maggiore, e ne definisce la tonalità.La modalità è la scelta specifica delle note in relazione ad una tonica. Ad esempio le scale minori e maggiori sono i modi specifici più familiari.Altre scale modali furono usate nel Quattrocento e Cinquecento, ma ricomparvero anche nell’Ottocento.

Partendo da Do come nota-base, eccole:

Funzioni tonali dei gradi della scalaOgni grado della scala ha la propria funzione nella tonalità. La tonica è la base della tonalità; tale funzione è talmente forte che può essere svolta anche da una triade incompleta, o addirittura dalla sola fondamentale.La dominante e la sottodominante bilanciano la tonica:

dorica frigia

misolidialidia

eolia pentatonica

“tzigana”esatonale

I V I IV I

18

ascoltomusica.wordpress.comascoltomusica.wordpress.com

Tale schema armonico è piuttosto comune al giorno d’oggi. Tonica e dominante sono anche chiamati gradi forti perchè rappresentano il fondamento della tonalità. Se cambiamo il modo, questi due gradi sono ugualmente importanti.

Mediante e sopradominante sono chiamati gradi modali. Il loro effetto è meglio comprensibile sul modo, più che sulla tonalità. Perchè cambiano tra modo maggiore e modo minore.

Nell’esempio qui sopra la seconda coppia di gradi è formata da mib e lab.Per comprendere quanto i gradi modali siano rilevanti è sufficiente il seguente esempio: si provi a raddoppiare su un pianoforte fondamentale e quinta. E’ sufficiente l’aggiunta di una terza (maggiore o minore) per “connotare” il brano (o l’accordo).

La sopratonica, invece, è spesso “assorbita” dalla tonica, specie in alcune circostanze.

Possiamo includere la sopratonica nel gruppo dei gradi forti, perchè ha le caratteristiche della dominante, ma distinguerla da I, IV e V perchè il suo “peso” è comunque inferiore.Il settimo grado, sensibile, è molto importante per la sua caratteristica “tensione”. La sensibile indica anche la “via” per la tonica, non esercita la funzione di nota fondamentale, ma è assorbita dall’accordo di dominante. Melodicamente è descritta con VII - I.La struttura tonale della musica si spiega su armonie basate su gradi forti (I, IV, V, anche II) e i gradi modali (III, VI) rappresentano il “colore” armonico.

II I

ascoltomusica.wordpress.com

19

ascoltomusica.wordpress.com ascoltomusica.wordpress.com

L’armonia di dominanteLa dominante è l’elemento armonico più forte nella musica. La successione dominante - tonica determina la tonalità in misura maggiore di quanto lo faccia la sola tonica.Questa successione piuttosto familiare la si può trovare alla fine di una frase: in questo caso prende il nome di cadenza autentica.Nel periodo classico e in quello romantico è piuttosto frequente la successione alternata tra tonica e dominante.

Forza tonale degli accordiUn accordo isolato, dunque, può essere interpretato in qualsiasi tonalità. E’ un’ambiguità che può essere utilizzata in diverse occasioni come la modulazione (ne parleremo in seguito). Questa ambiguità si attenua quando in successione è presente un altro accordo.Le successioni armoniche più forti nascono dal contrasto tra le armonie di dominante e sottodominante. Senza ombra di dubbio si può affermare che ascoltando le successioni IV - V e II - V, l’accordo di tonica è irrilevante per determinare la tonalità.Anche la successione V - VI è indicativa di una sola tonalità.Viene da sè che più aumentano gli accordi, più è comprensibile la tonalità. Accordi che devono essere costruiti sulla scala di riferimento onde evitare l’effetto opposto generando ulteriore ambiguità.Per comprendere la forza tonale degli accordi non c’è attività più utile che suonare le successioni partendo, ad esempio, dalle più comuni: II - V - 1, I - IV - V.E’ bene precisare che il modo (maggiore o minore) non compromette l’impianto tonale.

20

ascoltomusica.wordpress.com

Interscambiabilità dei modiNella musica del periodo tonale è spesso presente l’oscillazione tra maggiore e minore.Può essere presente all’interno di un brano una successione I - V e alternativamente la triade sulla tonica può essere maggiore e minore. In questo caso il cambiamento di modo coinvolge una sola nota, il terzo grado.

Rapporto tra tonalità maggiore e relativa minoreLa scala di do maggiore e la minore hanno la stessa armatura di chiave. Le note sono pressochè medesime. La distinzione tra le due tonalità e data dalla tonica.Per comprendere la tonalità è importante comprendere come viene utilizzata la triade di toni-ca: spieghiamoci.Tonica e dominante sono i principali elementi armonici per definire la tonalità: sarà la frequenza con la quale viene usato l’accordo di do maggiore o la minore, la presenza del sol diesis (sensi-bile in la minore), la melodia del brano. Insomma una serie di fattori che - controllati - permet-tono di comprendere la tonalità del brano.