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TI MANGIO CON GLI OCCHI! E’ possibile mangiare con gli occhi? Per uno come Ferdinando Scianna si. Nasce a Bagheria il 4 Luglio del 1943 e di me- stiere fa il fotografo. Si iscri- ve alla facoltà di lettere e filo- sofia presso l’università di Palermo senza completare gli studi. Nel 1963, a una delle sue prime mostre fotografi- che, partecipa per caso il noto scrittore- politico Leonardo Sciascia .Da questo incontro nascerà una grande amicizia che contribuirà alla sua bril- lante carriera. Lascia la Sici- lia per trasferirsi inizialmente a Milano e successivamente a Parigi, esperienze che gli per- mettono di lavorare con im- portanti quotidiani e conosce- re personaggi famosi che lo porteranno ad essere ricono- sciuto nel 1892 tra i più gran- di fotografi italiani. Collabora con importanti marchi come la Dolce & Gabbana e conti- nua a scrivere molte opere ri- guardanti temi religiosi e at- mosfere della sua giovinezza attraverso una ricerca nella memoria individuale. Nel 2013, Scianna ci regala una delle sue ultime e più belle opere che hanno come centro vitale la cucina e il cibo , evi- denziandone il ruolo fonda- mentale che rivestono nell’esperienza e nella forma- zione sua personale e di o- gnuno noi. In questo libro tro- viamo qualcosa di difficile da descrivere, qualcosa che parte da una fotografia, fatta anche a mente, che ci riconduce a memorie lontane, a come la nostra vita si è fatta sorpren- dere e influenzare dal cibo, e da tutto ciò che ad esso è col- legato ,che va ben oltre il semplice atto di cucinare o mangiare a tavola. Le storie proposte sono dei veri e pro- pri viaggi nella lontana Ba- gheria dove noi ci immedesi- miamo e ci abbandoniamo all’idea che non è un libro di cucina e di ricette ,ma è qual- cosa di più , forse un espe- rienza di vita… Segue a p.2 IPSSAR “Ugo Tognazzi” - Velletri NUMERO 2-GENNAIO\ FEBBRAIO Via S. D’Acquisto, 61 A-B-C 00049 VELLETRI (Roma) - Dirigente scolastico Dott.ssa Sandra Tetti Sommario Ti mangio con gli Occhi... 1-2 L’appetito vien Guardando.. 3 Cibo,colori o coloranti? 4 L’ecoturismo 5 Negli occhi di chi guarda.. 6 La bellezza per gli artisti 7 Violenza sulle donne 8 Per non dimenticare 9 ReportStage 10 Natale per 11 Occhio ai nostri artisti 12 Le scarpe del benessere 13 Ricetta S. Valentino 14

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TI MANGIO CON GLI OCCHI!

E’ possibile mangiare con gli

occhi?

Per uno come Ferdinando

Scianna si. Nasce a Bagheria

il 4 Luglio del 1943 e di me-

stiere fa il fotografo. Si iscri-

ve alla facoltà di lettere e filo-

sofia presso l’università di

Palermo senza completare gli

studi. Nel 1963, a una delle

sue prime mostre fotografi-

che, partecipa per caso il noto

scrittore- politico Leonardo

Sciascia .Da questo incontro

nascerà una grande amicizia

che contribuirà alla sua bril-

lante carriera. Lascia la Sici-

lia per trasferirsi inizialmente

a Milano e successivamente a

Parigi, esperienze che gli per-

mettono di lavorare con im-

portanti quotidiani e conosce-

re personaggi famosi che lo

porteranno ad essere ricono-

sciuto nel 1892 tra i più gran-

di fotografi italiani. Collabora

con importanti marchi come

la Dolce & Gabbana e conti-

nua a scrivere molte opere ri-

guardanti temi religiosi e at-

mosfere della sua giovinezza

attraverso una ricerca nella

memoria individuale. Nel

2013, Scianna ci regala una

delle sue ultime e più belle

opere che hanno come centro

vitale la cucina e il cibo , evi-

denziandone il ruolo fonda-

mentale che rivestono

nell’esperienza e nella forma-

zione sua personale e di o-

gnuno noi. In questo libro tro-

viamo qualcosa di difficile da

descrivere, qualcosa che parte

da una fotografia, fatta anche

a mente, che ci riconduce a

memorie lontane, a come la

nostra vita si è fatta sorpren-

dere e influenzare dal cibo, e

da tutto ciò che ad esso è col-

legato ,che va ben oltre il

semplice atto di cucinare o

mangiare a tavola. Le storie

proposte sono dei veri e pro-

pri viaggi nella lontana Ba-

gheria dove noi ci immedesi-

miamo e ci abbandoniamo

all’idea che non è un libro di

cucina e di ricette ,ma è qual-

cosa di più , forse un espe-

rienza di vita…

Segue a p.2

IPSSAR “Ugo Tognazz i” - Vel le tr i NUMERO 2 -GENNAIO\ FEBBRAIO

Via S. D’Acquisto, 61 A-B-C 00049 VELLETRI (Roma) - Dirigente scolastico Dott.ssa Sandra Tetti

Sommario

Ti mangio con gli

Occhi...

1-2

L’appetito vien

Guardando..

3

Cibo,colori o

coloranti?

4

L’ecoturismo 5

Negli occhi di chi

guarda..

6

La bellezza per gli

artisti

7

Violenza sulle donne 8

Per non dimenticare 9

ReportStage 10

Natale per 11

Occhio ai nostri

artisti

12

Le scarpe del

benessere

13

Ricetta S. Valentino 14

Pagina 2 N U ME R O 2 - GE N NA I O \ F E B B R A IO

Per capire al meglio questo

concetto proponiamo una

breve storia che al meglio va-

lorizza il nostro paese, i no-

stri prodotti e la tradizione

che purtroppo sta scomparen-

do, ma che resta indelebile

nella nostra mente e nelle fo-

to che forse ci fanno vera-

mente e si fanno MANGIA-

RE CON GLI OCCHI

-l’astratto

Finchè c’è sucu

C’è Sicilia.

E perché ci sia sucu,

occorre preparare

l’estratto di pomodoro.

Lo si prepara in piena estate,

quando il pomodoro

è più saporito,

polposo e

a buon mercato.

In tutta la Sicilia, specialmen-

te nei paesi, ma beninteso in

maniera differente da paese a

paese, da provincia a provin-

cia, ogni famiglia- oggi so-

prattutto quelle che poi lo

commercializzano- prepara

l’astratto. Si spremono ton-

nellate di pomodori, la cui

polpa vermiglia viene posta

ad asciugare su larghe tavole

di legno: le maidde. Su que-

ste tavole , infaticabilmente,

famiglie intere – soprattutto

le donne, ma anche i bambini

- , per favorire l’asciugatura

della polpa, che dovrà com-

pletarsi nella giornata, la rim-

stano tracciando con le dite

ghirigori degni di Hartung o

dell’action painting america-

na. Non per niente si chiama

astratto. Le tavole vengono

orientate verso il sole incli-

nandole sempre più a mano a

mano che questo va calando.

A fine giornata si sarà ottenu-

ta una crema densa e un poco

bruna, dal profumo forte, in-

tenso. Una squisitezza di e-

state. Conservata in burnie di

terracotta o barattoli di vetro,

con sopra un velo d’olio a

proteggerla dall’ossidazione,

servirà poi in inverno, diluita

in acqua e variamente mani-

polata , a fare il sucu nella

cucina, e direi nella visione

della vita, dei siciliani biso-

gna leggere certi capitoli

dell’Ultima Provincia, scritto

da un’osservatrice esterna e

divertita come Luisa Adorno.

Possiamo concludere con una

bellissima frase che troviamo

all’epilogo del manoscritto in

cui l’autore esprime il suo

concetto di cibo e cucina e di

come spesso esso può cam-

biarci la vita…

-Cucinare è pratica eminen-

temente umana, profonda-

mente culturale. Cucinare è

vivere, è pensare, è nutrire.

Cucinare mi ha fatto capire

la metafora utilizzata da Fe-

derico De Roberto nell’

”Impero”, a proposito della

difficoltà della politica, quan-

do considera che anche in

politica, come in cucina, per

ottenere una pietanza degna

bisogna spesso sporcarsi le

mani.

Fabio Codini,

Giuseppe Lepore,

Luca SansoneV

Dcucina

Prof. Filippo Stirpe

Fotografia di

F.Scianna

T I MANGIO CON GL I OCCH I !

L’APPETITO VIEN…GUARDANDO?

ESTET ICA DEGL I AL IMENT I E BENESSERE

N U M E R O 2 - GE N N AIO \ F E BB R AI O Pagina 3

Il colore del cibo ne anticipa

in qualche modo il sapore e

ci spinge a comprare quelli

con il colore che ci piace di

più e che ci può sembrare

più esauriente delle nostre

n e c e s s i t à .

Il nostro cervello associa i

colori caldi come ARAN-

CIONE, GIALLO e ROSSO

al sapore ricco e nutriente

della pietanza che stiamo

guardando. Inoltre il ROS-

SO pare sia uno dei colori

che maggiormente favorisce

il senso di sazietà: le sostan-

ze poste in contenitori rossi

verrebbero assunte in quanti-

tà minori. Ciò sembrerebbe

dipendere dal fatto che que-

sto colore sia associato al

senso del pericolo, solleci-

tando quindi a finire il pasto

velocemente e a non deside-

rarne più, ma è un colore che

nei dolci risulta essere molto

invitante. Tutte le verdure e

la frutta di colore rosso svol-

gono azioni protettive nei

confronti del cuore, rafforza-

no la memoria e proteggono

le vie urinarie. Stiamo quindi

parlando di pomodori, pepe-

roni, ciliegie, fragole, angu-

rie, ribes, lamponi, ecc. Ad

esempio, i l pomodo-

ro contiene il un antiossidan-

te che aiuta a prevenire alcu-

ne forme tumorali e aiuta

a ridurre le infiammazioni

cardiovascolari. Il GIALLO

e l’ARANCIONE invece,

colore di Albicocche, pe-

sche, carote, peperoni, mais,

melone, ananas, ecc. tutti ali-

menti che rinforzano gli oc-

chi, il cuore e in generale

tutto il sistema immunitario,

grazie anche alla presenza

della vitamina C e vitamina

A .

Il colore VERDE viene asso-

ciato alla freschezza, inoltre,

l’azione protettiva di insala-

te, zucchine, piselli, aspara-

gi, broccoli, cavoli, ecc. si

concentra sulle ossa, denti e

occhi. Inoltre, proprio quei

fitonutrienti che danno il co-

lore verde aiutano a ridurre

lo stress oltre che prevenire

numerose forme di tumore.

Il BIANCO, simbolo della

purezza dell’alimento, è il

colore di cipolle, aglio, sca-

logno, finocchi, pesche bian-

che ecc. i cui fitonutrienti

favoriscono una corretta as-

similazione dei grassi conte-

nuti negli alimenti e, quindi,

a combattere il colesterolo. Il

NERO è particolarmente

consigliato per i soggetti in

fase di dieta dimagrante, in

quanto velocizza il senso di

sazietà . Mettendo, infatti,

una pietanza su di un piatto

nero, la porzione apparirà

più grande. Il GRIGIO-BLU

è un colore che, nella mag-

gior parte dei casi viene as-

sociato ai cibi in deteriora-

mento. Le ricerche rilevano

che questo colore provochi

anche l’abbassamento di al-

cuni parametri quali la pres-

sione e la frequenza cardia-

ca. Il VIOLA dà il colore alle

melanzane, ai fichi, all’uva,

alle prugne, alle more e ai

mirtilli, cibi che aiutano il

corretto funzionamento della

circolazione sanguigna e

svolgono un’importante a-

zione contro le malattie cir-

colatorie.

Tiziano Furini

Fonte: Metodo 3 EMME

Pagina 4 N U ME R O 2 - GE N NA I O \ F E B B R A IO

C IBO , COLORI O COLORANT I? Ogni giorno, come bisogno primordiale, as-

sumiamo cibi e bevande per poter

"carburare" il nostro corpo.

Il colore è uno dei principali attributi

sensoriali di cibi e bevande in grado di in-

fluenzare la percezione del sapore o addirit-

tura della qualità da parte del consumatore:

esperienza di molti è preferire il tuorlo più

giallo o non sopportare cibi di uno specifico

colore. Per questo l’industria alimentare ri-

corre all’uso dei coloranti, che possono an-

che incrementare l’interesse e la vendita di

un prodotto, assecondando la nostra attra-

zione verso cibi dai colori accesi, decisi, de-

finiti, che spesso non corrispondo all'ali-

mento naturale ed originario a cui facciamo

riferimento.

Ma esattamente, cosa sono i coloranti? I co-

loranti alimentari sono sostanze che conferi-

scono un colore ad un alimento o ne restitui-

scono la colorazione originaria; essi inclu-

dono componenti naturali, o di origine natu-

rale, normalmente non consumati come ali-

mento né usati come ingrediente tipico degli

stessi.

Sono coloranti le preparazioni ottenute da

materiali commestibili di base, di origine

naturale, ricavati mediante procedimento fi-

sico e /o chimico che comporti l'estrazione

selettiva dei pigmenti, in relazione ai loro

componenti nutritivi o aromatici.

Queste sostanze, in quantità più o meno im-

portanti, sono presenti ormai nella maggior

parte di ciò che consumiamo quotidiana-

mente e condizionano moltissimo il nostro

gusto e le nostre scelte. Tuttavia esistono

prodotti per i quali l'Unione Europea ha vie-

tato totalmente l'utilizzo dei mitici coloranti

e sono i seguenti: il caffè, il cioccolato, il

torrone, l'aceto, i succhi di frutta, il vino, la

birra, l'olio, l'acqua, il pane, la pasta, il riso,

lo zucchero, il miele, la carne ed il pesce.

Questi prodotti devono essere proposti al

pubblico nella loro colorazione naturale; in

caso contrario si tratterebbe di una frode per

mascherare la mancata genuinità di un pro-

dotto o il suo stato di alterazione.

I coloranti modificano quindi la semplicità

del prodotto stesso rendendolo, secondo

molti migliore, ma alterandolo inevitabil-

mente.

Non dimentichiamo che la natura è nostra

alleata; dovremmo imparare a lavorare in

suo favore, cercando di rispettare invece che

distruggere e manipolare le sue opere.

4D Cucina

Pagina 5 N U ME R O 2 - GE N NA I O \ F E B B R A IO

La parola “ecoturismo” indi-

ca una forma di turismo basa-

to sull’amore e il rispetto del-

la natura. La motivazione più

grande dell’eco turista è

l’osservazione e

l’apprezzamento della natura

e delle forme culturali e tradi-

zionali dei popoli che la abi-

tano. Molti operatori appog-

giano l’ecoturismo. Tutti sia-

mo consapevoli dell’impatto

che i viaggiatori possono ave-

re nelle zone visitate e quindi

desideriamo preservarne i va-

lori ambientali e sociali. Con

l’ecoturismo è possibile so-

stenere la protezione di aree

naturali anche attraverso la

produzione di benefici econo-

mici per le comunità locali.

Cosa si propone

l’ecoturismo attraverso gli

operatori e i viaggiatori?

Proteggere l’ambiente natura-

le e il patrimonio culturale

del luogo, cooperare con le

comunità locali assicurando

dei benefici economici con la

presenza dei viaggiatori, ri-

spettare la natura e le popola-

zioni dei luoghi visitati, con-

servare flora e fauna e zone

protette, rispettare l’integrità

delle culture locali e delle lo-

ro abitudini e seguire leggi.

Turismo sostenibile, respon-

sabile, ecosostenibile, ecotu-rismo … sono tutti termini

che cercano di descrivere il

rapporto esistente tra turismo

di sostenibilità. Nel turismo

ecologico ci sono alcuni com-

portamenti da rispettare:

Quando si va in gita fuori

porta bisogna tenere nello

zaino un sacchetto per mette-

re poi i rifiuti nei bidoni di-

sponibili;

Al posto delle bottiglie di

plastica preferite il termos, i

sacchetti idratanti e la borrac-

cia;

Portatevi dietro alimenti privi

di contenitori utili;

Se si va in campeggio, ripor-

tate l’ambiente al suo stato

naturale quando smontate la

tenda;

Non lasciate nessun tipo di

rifiuti in giro;

Per le gite al mare cercate di

mantenere la spiaggia pulita

senza lasciare buste, bottiglie

insomma rifiuti come se fosse

una discarica in cui abbonda-

re i rifiuti, mozziconi di siga-

retta compresi;

Non fate la doccia in spiaggia

con shampoo e bagnoschiu-

ma;

Rispettate gli habitat naturali

dei fondali e non raccogliete

cavallucci, stelle marine o co-

ralli;

se possedete una barca rispet-

tate i divieti di navigazione a

motore e segnalate alla capi-

taneria di porto eventuali sca-

richi abusivi.

E l’ecoturismo come si pra-

tica?

Si comincia con i mezzi di

trasporto, treni, pullman e

mezzi pubblici in generale,

carsharing se è necessario lo

spostamento in auto, sono ov-

viamente da prediligere. Op-

pure la bicicletta: ci si gode la

natura e i luoghi di vacanza

muovendosi da un luogo

all’altro in modo veloce, eco-

logico e salutare!

Marika Della Vecchia

(Prof.ssa Capretto)

L’ecoturismo

Un occhio di riguardo per l’ambiente …

Pagina 6 N U ME R O 2 - GE N NA I O \ F E B B R A IO

LA BELLEZZA È NEGL I OCCHI D I CHI GUARDA ?

Come dice il teologo Sant'A-

gostino, la valutazione esteti-

ca è strettamente individuale,

pur essendoci una tendenza

che potremmo definire “ og-

gettiva” e universale a prefe-

rire le forme simmetriche e

regolari.

Tuttavia, i fattori che in-

fluenzano la nostra valutazio-

ne del bello sono molteplici e

complessi. La maggioranza

delle donne, ad esempio,

percepisce la propria bellezza

in modo direttamente propor-

zionale alla maggiore o mino-

re sicurezza in se stesse. Tut-

te noi sappiamo, abbiamo

sperimentato, che quando ab-

biamo una buona autostima

siamo più sciolte, più fluide

nei movimenti e più seducen-

ti, probabilmente perché con-

sideriamo con indulgenza

quelle imperfezioni che ci

rendono perfette. E’ ben no-

to, d’altronde, che i canoni di

bellezza cambiano nel tempo

e nelle culture.

Secondo la rivista "Nature"

invece, esiste anche la bellez-

za oggettiva e il nostro cer-

vello è in grado di ricono-

scerla.

Anche se si tenta di negarlo,

siamo, chi più chi meno, tutti

ossessionati da una presunta

idea di perfezione che è

frutto dei dettami e dei gusti

imposti dall’epoca storica in

cui viviamo. La bellezza è il

risultato di evoluzioni geneti-

che, storiche, culturali. In O-

ceania ,ad esempio vi è un'i-

sola di nome Nauru, dove il

90% della popolazione è obe-

sa, e il bello in una persona

per loro è rappresentato

dall'essere grassi, opinione

condivisa dagli indiani e…da

Rubens o da Botero! Si po-

trebbe fare un interessante

giro del mondo attraverso tut-

te le tradizioni che, in nome

della bellezza, hanno mutila-

to, deformato, decorato e

quant’altro il corpo umano.

In conclusione, tutto ciò mi

porta a dire che la bellezza è

un concetto soggettivo ed in-

fluenzabile da canoni sociali,

culturali e, forse mai come

oggi, anche economici. Attra-

verso i media, ci bombarda

quotidianamente ogni sorta di

interesse commerciale, propi-

nandoci un modello ideale di

bellezza rappresentato dall'as-

sunzione di pillole dimagran-

ti, diete farlocche e prodotti

inutili che non danno mai i

risultati promessi.

La bellezza è imposta ed è

anche il nostro "biglietto da

visita". Ma fino a che punto

possiamo e dobbiamo essere

influenzati da tutti questi ste-

reotipi?

Nessuno può giudicare la no-

stra persona da peso, vestia-

rio, apparenza. Dopotutto il

mondo è bello perché è vario

e perché non siamo stati crea-

ti da fotocopiatrici. Se, come

sostiene la rivista “Nature”

una bellezza oggettiva esiste

e il nostro cervello, pare, sia

in grado di riconoscerla,

quella è la bellezza della no-

stra singolarità, Siamo unici

e le nostre scelte devono es-

sere conseguenti a questa af-

fermazione. La bellezza è

dunque negli occhi di chi sa

amare la vita nella sua infini-

ta diversità, nella sua irriduci-

bile unicità?

Beatrice Lipperi V M

Ricevimento

Pagina 7 N U M E R O 2 - GE N N AIO \ F E BB R AI O

F.Botero,

Ballerina alla sbarra(1988)

LA BELLEZZA È NEGLI OCCHI DI

CHI GUARDA . . .

S.Botticelli,

La nascita di Venere(1482-1486)

E.Munch

La Pubertà (1894-1895)

P.Rubens

Venere al bagno(1612-1615)

Pagina 8 N U M E R O 2 - GE N N AIO \ F E BB R AI O

Giornata internazionale

per l’eliminazione della

violenza contro le

Donne

Ricorrenza istituita dall’Assemblea Gene-

rale delle Nazioni Unite il 17 Dicembre

1999.

Questa data fu scelta in ricordo del brutale

assassinio nel 1960 delle tre sorelle Mira-

bal, considerate rivoluzionarie perché ten-

tarono di contrastare l’allora regime della

Repubblica Dominicana. Furono, infatti,

torturate, massacrate, strangolate per poi

essere gettate in un precipizio.

A scuola abbiamo dedicato un’ intera lezio-

ne a parlare di questo e ci siamo tristemen-

te resi conto, che esistono delle percentuali

inquietanti; ne indichiamo solo un paio:il

35% delle donne nel mondo ha subito una

violenza fisica o sessuale e solo 119 paesi

hanno approvato delle leggi punitive a tal

pro-

posito.

Tutto ciò, ci fa riflettere su quanto sia im-

portante l’aver istituito questa giornata, so-

prattutto perché ci costringe a fermarci un

attimo, nel contesto della nostra vita frene-

tica, a pensare ad un problema così grave.

Ogni forma di violenza è orribile! Ma quel-

la sulle donne è un atto deplorevole che

provoca nel soggetto che lo subisce, un

trauma permanente oltre che fisico, anche

psicologico.

Non manca l’informazione: Tg, quotidiani,

social network ne parlano spesso, nono-

stante ciò ogni giorno molte donne, a volte

anche giovanissime, ne sono vittime.

Ci siamo domandati perché? Forse l’uomo

non è in grado di gestire le proprie emozio-

ni? E le malcapitate, per quale motivo spes-

so non denunciano? Per amore? Per paura?

Non abbiamo una risposta, in fondo non ci

interessa!

QUELLO CHE CONTA E’ SOLO MET-

TERE FINE ALLA VIOLENZA.

Classe V C

Giaccherini M. Moretti G.

Soprano S. Sciotti C.

Forte F. Torsello D.

Abbafati C. Campanile I.

(Prof.ssa Paluzzi Barbara)

N U ME R O 2 - GE N NA I O \ Pagina 9

Per non dimenticare…

Giornata della memoria

2016 Anche noi, “italiani brava gente’’ , abbiamo

avuto delle colpe e non così piccole ed insi-

gnificanti come si vorrebbe far credere. Ci

sono carte a testimonianza delle leggi raz-

ziali antiebraiche e per ‘’la pulizia della raz-

za ariana’’ in Italia. Si tratta di leggi applica-

te con burocratica precisione, consenso e a-

trocità. Il servilismo verso i potenti è nega-

zione della nostra umanità, sensibilità e in-

telligenza.

Per non dimenticare questa giornata Bertold

Brecht scrisse:

«Prima di tutto vennero presi gli zingari

E fui contento, perché rubacchiavano.

Poi vennero a prendere gli ebrei

E stetti zitto, perché mi stavano antipa-

tici.

Poi vennero a prendere gli omosessuali

E fui sollevato , perché erano fastidiosi.

Poi vennero a prendere i comunisti,

e io non dissi niente perché io non ero

comunista.

Un giorno vennero a prendere me,

e non c’era rimasto nessuno a protesta-

re»

In quest’ultimo verso Brecht riflette

sull’indifferenza di chi ci circonda, vivendo

con la regola “se non fa del male a me non

mi interessa” . Solo nel momento in cui ci si

ritrova a stare “dalla parte sbagliata” si capi-

sce che magari aver qualcuno dalla tua par-

te, che lotta per i tuoi e i suoi diritti, anche

se di etnia, religione, pensiero politico o ses-

sualità diversa dalla tua è sempre meglio che

lottare da solo.

Molti ragazzi, ancora oggi, disegnano sva-

stiche sui muri. Questi giovani dovrebbero

immaginare, soltanto per un secondo, una

piccola vecchia di sei anni, senza nome né

sorriso, che vaga tra i cadaveri. I suoi occhi

sono corrosi dalle lacrime, come se sapesse

già che l’indomani sarebbe diventata fumo e

cenere. E come disse Primo Levi: «se com-

prendere è impossibile, conoscere è necessa-

rio».

È ora di

dire ba-

sta a tut-

to questo

dolore;

basta

fingere

che tutto

vada be-

ne, sem-

pre tutto

bene, basta voltare le spalle a chi è in diffi-

coltà.

Nella giornata della memoria scriviamo

“MAI PIÙ” – “NEVER AGAIN” – “PLUS

JAMAIS” – “NIE WIEDER”. Scriviamolo

in più lingue, ma soprattutto scolpiamolo

nelle nostre menti: “MAI PIÙ TUTTE

QUESTE MORTI INNOCENTI, MAI PIÙ

AZIONI CHE L’UOMO HA FATTO E CHE

NON AVREBBE MAI DOVUTO NEMME-

NO IMMAGINARE DI POTER FARE’’.

Alessia Mecozzi 4 M (prof Andrea

Malagamba)

N U M E RO 2 - G E N N A I O \ F E B B RA I O Pagina 10

Ciao a tutti! Mi chiamo Beatrice Cugi-

ni e frequento il VM ricevimento.

Il mese scorso ho avuto la possibilità di

concludere il progetto di alternanza

scuola-lavoro con il mio terzo ed ulti-

mo stage.

Quest’anno ho scelto di rimanere a Ro-

ma e di andare all’Hotel Barberini. Si

tratta di un albergo di quattro stelle si-

tuato in Via Rasella, via rinomata per

l’attentato dei partigiani contro le trup-

pe tedesche avvenuto durante la Secon-

da Guerra Mondiale.

Sin dall’inizio mi sono trovata benissi-

mo. Ho avuto la fortuna di incontrare

uno staff meraviglioso, con delle perso-

ne davvero gentili e pazienti in grado

di svolgere il proprio lavoro con la

massima professionalità.

L’albergo aveva una clientela interna-

zionale e quindi, lavorando al front

desk, mi sono trovata quotidianamente

a parlare sia l’inglese che il francese,

avendo la possibilità di perfezionare

entrambe le lingue.

Grazie alle dimensioni ridotte

dell’hotel ho, inoltre, potuto seguire

passo per passo il cosiddetto “ciclo cli-

ente”, prendendomi cura del cliente dal

check-in fino al momento della sua

partenza.

Ciò che ho trovato di fondamentale im-

portanza è stata l’opportunità che ho

avuto di mettere in pratica tutto quello

che nel corso degli anni ho studiato tra

i banchi di questa scuola.

È stata un’esperienza indimenticabile,

che consiglio vivamente a tutti in quan-

to oltre a proiettarti nel mondo del la-

voro ti dà anche la possibilità di inve-

stire sul futuro e di arricchire il proprio

bagaglio culturale.

Beatrice Cugini VM Ric

REPORSTAGE

Pagina 11 NUMERO 2-GENNAIO\ FEBBRAIO N U M E R O 2 - GE N N AIO \ F E BB R AI O

Natale per….

18 Dicembre 2015, ore 8:20, come

ogni giorno al Tognazzi suona la

campanella.

Ma ad attendere gli alunni è stata

una giornata diversa. Una giornata

destinata alla solidarietà e alla

condivisione.

A distanza di poco più di un mese

dagli attacchi di Parigi, tutti noi ci

siamo chiesti quale fosse il miglior

modo per manifestare il nostro

sostegno.

E forse la risposta sta nel concetto

di “aiutare il prossimo”.

Proprio per tale ragione,

quest’anno la nostra scuola ha de-

ciso di dare un aiuto concreto alle

persone più bisognose. Infatti, in

occasione delle festività natalizie,

l’Alberghiero di Velletri ha orga-

nizzato un pranzo presso la mensa

sociale nella parrocchia di San

Martino in collaborazione con

l’Associazione San Girolamo E-

miliani Velletri ONLUS.

A dare vita a quest’iniziativa sono

stati i ragazzi dei tre settori del

mondo alberghiero: cucina, sala

bar ed accoglienza turistica.

I ragazzi di cucina si sono dedicati

alla preparazione dell’intero pran-

zo partendo da deliziosi gâteaux di

patate fino ad arrivare a svariati

tipi di dolci.

Nel frattempo gli alunni di sala si

sono occupati dell’allestimento

della mensa utilizzando per la mi-

se en place del buffet e dei tavoli i

colori tipici natalizi.

Gli studenti di ricevimento, inve-

ce, nonostante le numerose verifi-

che a scuola, non hanno voluto

rinunciare a far sentire la propria

presenza e la propria solidarietà.

Hanno, infatti, accolto nei migliori

dei modi le persone che pian piano

entravano nella mensa per pranza-

re.

Anche la preside dell’istituto, la

dott.ssa Sandra Tetti, ha tenuto a

far visita alla mensa per dimostra-

re il suo sostegno e complimentar-

si con i suoi allievi.

All’inizio gli ospiti, come i ragaz-

zi, erano un po’ tesi e nervosi ma

nel corso dei pasti l’atmosfera è

andata pian piano ad addolcirsi

quasi a raggiungere la perfezione.

Durante il pranzo si sono alternati

numerosi applausi rivolti ai ragaz-

zi per ringraziarli del loro contri-

buto ma anche per congratularsi

per i piatti riusciti benissimo.

L’evento si è concluso con

l’immagine degli studenti che han-

no consegnato in dono alle perso-

ne meno fortunate un sacchetto

contenente dei cantucci.

Ciò che ha emozionato di più è

stata l’esclamazione finale di un

signore che, tra una battuta e

l’altra, ha espresso il suo desiderio

di rivederci ancora e di organizza-

re altri eventi come questo.

Recandosi verso l’uscita della

mensa si rimane colpiti da un qua-

dro con su scritto: “Nel momento

delle difficoltà nascono le oppor-

tunità”, famosa citazione di Albert

Einstein.

E forse è proprio su questa frase

che dovremmo pensare ogni gior-

no. Tutti noi dovremmo fermarci

un attimo e riflettere su ciò che ci

circonda.

È difficile tradurre in parole cosa

si prova quando si dà in dono

qualcosa a chi non ha nulla e si

riceve in cambio un semplice sor-

riso che vale più di mille regali.

Dovremmo impegnarci quotidia-

namente ad aiutare il prossimo

attraverso piccoli gesti che riem-

piono l’anima di felicità.

Ed è proprio questo quello che i

ragazzi dell’Alberghiero hanno

ricevuto: occhi pieni di amore e di

speranza per un futuro migliore.

Beatrice Cugini

VM Ric

Si ringraziano: le classi III

E, V B, V I, V L e VM

i rappresentanti d’istituto,

i professori che hanno col-

laborato,

Un ringraziamento

particolare al nostro

dirigente scolastico

Dott.ssa Sandra Tetti.

Pagina 12 N U M E R O 2 - GE N N AIO \ F E BB R AI O

LE SCARPE DEL

BENESSERE! Finalmente l'ora di educazione fisica è arri-

vata! Si preannunciano scenari fatti di lezio-

ni a suon di musica , muscoli sempre più so-

di, sudore versato nel nome del benessere e

magari, al contempo tanta soddisfazione.

L'abbigliamento non è un problema; c'è chi

trova pane per i suoi denti in un negozio

specializzato e chi,invece se la cava in po-

che mosse con canotta e pantaloni della tuta.

Ma adesso arriviamo al dunque: quale scar-

pe scegliere?

in questa scuola i certo non manca l'idea di

voler apparire, tanto chè l'ora di educazione

fisica diventa una vera e propria passerella

di colori: dalle scarpe fluorescenti a quelle

con i fiori, leopardate e chi più ne ha più ne

metta!

Ma, con questa scelta di colori , si fa caso

anche alla qualità? Fare ginnastica significa

sollecitare ogni parte del corpo compresi i

talloni, le caviglie, la piante del piede, le

articolazioni.

Un modello di scarpa sbagliato o di bassa

qualità ,perciò, può creare microtraumi alle

articolazioni, danni alla spina dorsale e altri

tipi di inconvenienti fisici. Ecco perchè l'ac-

quisto deve essere il più possibile oculato e

"consapevole".

Perciò ragazzi, facciamo si che la bellezza e

la qualità siano alla base dei nostri prossimi

acquisti! Certo, è anche vero, che con le at-

trezzature che ci ritroviamo in palestra an-

drebbero bene anche un paio di pantofole!

Silvia Pace VF Pasticceria

(Prof Cristina Izzo)

Le vitamine vengono classificate in due

gruppi:

le liposolubili sono solubili in sostanze

grasse

Le idrosolubili sono solubili in acqua. Le

vitamine liposolubili tendono ad accumu-

larsi nei tessuti soprattutto nel fegato, di

conseguenza se sono introdotte in eccesso

si verifica una ipervitaminosi.

Tuttavia, le vitamine idrosolubili provoca-

no difficilmente ipervitaminosi in quanto

l’ eccesso è eliminato con le urine.

L’ ipovitaminosi. invece, è la sindrome da

carenza parziale di vitamine. Le possibili

cause di tali carenze possono riguardare

abitudini alimentari poco corrette, assun-

zione di farmaci o stati fisiologici partico-

lari.

La carenza totale di una o più vitamine

viene detta avitaminosi, è poco comune

nei paesi industrializzati, mentre è ancora

frequente nei paesi in via di sviluppo.

Tra le vitamine liposolubili c’è la vitamina

A conosciuta come Retinolo. E’ contenuta

nel burro, nel latte, nello yogurt, nei for-

maggi, nelle uova e sotto forma di provi-

tamina (precursore della vitamina A) Beta

-Carotene nelle carote, nelle pesche, nelle albi-

cocche e nei vegetali di colore giallo-arancio e

a foglia verde scuro (spinaci).

Essa è un costituente dei pigmenti visivi della

retina ed è necessaria per il buon mantenimento

delle mucose e degli epiteli.

La carenza di vitamina A provoca disturbi nella

crescita e può essere causa di lesioni diffuse a-

gli epiteli e mucose. Può causare danni alla vi-

sta.

L’eccesso di vitamina può causare nausea, vo-

mito e disturbi visivi.

Andrea Valvoli

Giorgia Battisti

(Prof. Filippo Stirpe)

OCCHIO ALLA VITAMINA A

Pagina 13

Artisti

Alessandro Fermanti 4O Ric

Professor Giuseppe Casaluci

Professoressa Liliana La Rosa

Si usano gli specchi per guardarsi il viso,

e si usa l’arte per guardarsi l’anima.

(George Bernard Shaw)

Ricetta per gli innamorati: semplice, veloce e buonissima per fare una golosa

sorpresa a San Valentino.

-Cioccolatini ripieni-- -Ingredienti-

200 gr di cioccolato fondente

100 gr di cioccolato bianco

50 ml di panna per dolci

-Tempi di Preparazione- Tempo di preparazione: 20 min

Tempo di cottura: 10 min

Tempo totale: 30 min più 2 ore di frigo

-Preparazione- Sciogliete il cioccolato fondente a bagno maria. Spennellare l’interno degli stampini per

cioccolatini con il cioccolato e mettete nel congelatore per 10 minuti. Riprendete gli stampi

dei cioccolatini e spennellate con altro cioccolato, rimettete in freezer per altri 10 minuti.

Nel frattempo preparate la ganache al cioccolato bianco. Mettete la panna in un pentolino e

non appena avrà raggiunto il punto di ebollizione, aggiungete il cioccolato bianco tritato e

mescolate. Una volta raffreddata, riempite gli stampini fino ad arrivare quasi al bordo dello

stampo e Mettete ancora in freezer per 20 minuti. Riprendete e coprite con altro cioccolato

per sigillare e fate riposare nel congelatore per 30 minuti. Battere lo stampino con un movi-

mento deciso per far staccare il cioccolato della base in eccesso ed estrarre i cioccolatini,

quindi serviteli.

REDATTORI: Moroni Giordano,Mecozzi Alessia,De Angelis Veronica, Di Cori

Nevia, Lepore Giuseppe,Cugini Beatrice, Furini Tiziano,Cinerelli Chiara,

Lipperi Beatrice,Sansone Luca ,Codini Fabio, Agatiello Raffaele e

Petrizzelli Alice DOCENTE COORDINATORE DEL PROGETTO:

Prof.ssa Luigina Ruffolo

Si ricorda che chiunque voglia potrà inviare lavori, proposte, articoli e

quant’altro ai seguenti indirizzi:

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La redazione, formata da studenti e docenti, si riserva di valutare il materiale

pubblicabile.

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