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Poste italiane Sped. in A.P. D.L. 353/2003conv. L. 46/2004, art.1, c. 1, DCB Milano
Anno 151˚Numero 186
Prezzi di vendita all’estero: Albania €2, Austria €2, Francia €2, Germania €2, Monaco P. €2, Slovenia €2, Svizzera Sfr 3,20
FTSE It. All Share (31.12.02=23356,22) 22439,83 23099,41 2,86 11,43
FTSE MIB (31.12.97=24401,54) 20958,48 21600,72 2,97 10,24
FTSE It. Mid Cap (31.12.02=20146,67) 30621,54 31271,28 2,08 21,38
FTSE It. Star (28.12.01=10000) 23626,20 23994,03 1,53 26,61
Mediobanca (2.1.06=100) 61,68 62,85 1,86 13,32
Comit Globale (1972=100) 1180,56 1200,24 1,64 13,71
Azioni: numero1.042.108.789 1.227.396.626
Azioni: valore3.805.376.261 4.189.739.234
Titoli di Stato620.300.691 525.381.585
Obbligazioni18.157.718 16.484.029
FTSE MIB Set 2015 20975 656Eurex Bund 10a(set 15) 153,90 1,73
Dollaro Usa 1,0931 0,0077Yen giapponese 133,8800 1,2300Sterlina inglese 0,7077 0,0003Franco svizzero 1,0383 0,0039Renminbi cinese 6,7909 0,0428Dollaro canadese 1,3925 0,0011Corona svedese 9,3288 0,0411Dollaro austral. 1,4722 0,0034
Alluminio 1645,0 0,40Caffè rob 1842,0 0,10
BORSE EUROPEED.J. EuroStoxx 342,65 2,05Amsterdam Am. Exc. 456,64 2,27Bruxelles Bel 20 3480,86 1,58Francoforte Dax 10676,78 1,96Helsinki Omxh Gen 7978,87 1,97Lisbona Psi 20 5246,41 2,24Londra Ftse 100 6432,21 1,58Madrid Ibex 35 10346,00 1,84Parigi Cac 40 4604,64 2,27Vienna Atx Index 2330,84 1,82Zurigo Swiss Mkt 8764,11 1,11
ALTRE BORSENew York DJ Ind. 17776,91 0,53New York S&P 500 2081,34 0,61New York Nasdaq C. 4997,46 0,11Tokyo Nikkei 225 20376,59 1,31Hong Kong Hang S. 24975,31 1,03San Paolo Brsp Bov. 52343,71 0,37Shanghai Comp. 3728,19 1,26Sydney All Ordin. 5563,96 1,84Singapore Straits T. 3340,93 0,24Toronto 300 Comp. 14624,50 0,21
INDICE CAMBI (22 valute)Indice Sole24Ore 101,82 0,43
FTSE Mib20958,48B
2,97 variaz. %
1,48 var. % ann.
Dow Jones I.17776,91L
0,53 variaz. %
4,42 var. % ann.
Xetra Dax10676,78B
1,96 variaz. %
7,78 var. % ann.
Nikkei 22520376,59L
1,31 variaz. %
32,49 var. % ann.
FTSE 1006432,21B
1,58 variaz. %
5,73 var. % ann.
¤/$1,0931B
0,70 variaz. %
19,58 var. % ann.
Brent dtd54,31B
4,37 variaz. %
50,06var. % ann.
Oro Fixing1156,25B
0,84 variaz. %
11,94 var. % ann.
A2A 1,014 1,93Ansaldo Sts 9,365 0,16Atlantia 21,080 1,63Autogrill 7,325 0,34Azimut H. 23,910 3,82B. Popolare 13,300 4,18B.P. E.Romagna 7,050 6,44B.P. Milano 0,840 6,36Buzzi Unicem 12,070 4,21Campari 6,600 0,98CNH Industrial 7,930 3,59Enel Green Power 1,679 2,21Enel 3,866 1,98Eni 14,620 3,69
Exor 41,510 1,05FCAFiat Chrysler 12,420 2,05Finmecc. 10,740 2,63Generali 15,260 2,80Intesa Sanpaolo 2,962 2,89Luxottica 57,100 2,39Mediaset 4,170 4,14Mediobanca 8,165 3,49Mediolanum 6,875 2,69Moncler 15,320 3,89Monte Paschi Si 1,423 7,48Pirelli & C. 15,090 0,07Prysmian 18,180 2,83S. Ferragamo 24,920 2,92Saipem 8,410 6,71Snam 4,202 1,55STMicroelectr. 6,980 5,42Telecom Italia 1,088 1,89Tenaris 11,150 3,30Terna 3,882 1,02Tod's 80,950 2,65UBI Banca 6,570 3,03Unicredit 5,460 3,87UnipolSai 2,042 3,13World Duty Free 10,110 0,20Yoox 27,070 3,97
PRINCIPALI TITOLI Componenti dell’indice FTSE MIB QUANTITATIVI TRATTATI ¤07.07 06.07
FUTURES07.07 Var
I CAMBI DELL’EURO (rilev. BCE)
Valuta 07.07 Diff.
MATERIE PRIMEPrezzi uff. a Londra ($/t) 07.07 Var.%
INDICIPaese/Indice 07.07 Var.%
BORSA ITALIANAVar%
Indici Generali 07.07 06.07 Var% in.an.
Titolo Pr.Rif.¤ Var.% Titolo Pr.Rif.¤ Var.%I l mercato non crede a svolte su Atene e Milano(3%) è ancora il listino peggiore d’Europa. Le Borse
restano infatti pessimiste su un accordo per la Grecia ma scontano anche la forte correzione del greggio e delle materie prime. Al termine di una seduta con elevata tensione sui listini, gli indici azionari chiudono aiminimi con vendite che affondano minerari, bancari eauto. In ripresa, proprio nel finale, Wall Street.
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Mercoledì 8 Luglio 2015
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2340023150229002265022400
chiusuraapertura
FTSE ITALIAALL SHAREBase 31/12/02=23.356,22
-2,86
Mercati
A
LA QUESTIONE INDUSTRIALE
Squinzi alla Fincantieri:anche qui un esempiodi cultura anti-impresaNicoletta Picchio e Katy Mandurino u pagina 9
Da Tsipras nessuna proposta, chiesto solo un prestito ponte Bce: liquidità a banche solvibili Renzi fiducioso in un’intesa
Grecia: fumata nera, cadono le BorseMilano la peggiore (-3%), BTp e Bonos verso la parità, ma l’Etf greco risale a Wall StreetUltimatum della Ue: entro domani un piano da Atene, domenica consiglio straordinario a 28pDopo un avvio positivo, le Borse europee hanno virato al ribasso:Piazza Affari la più penalizzata (2,97%). Euro giù fino a 1,0916 dollari. Rendimenti dei BTp e del Bonos spagnoli verso la parità. I mercati rispecchiano il nervosismo a livello politico: la svolta negativa siè avuta una volta chiarito che all’Eurogruppo Atene si era presentata senza nuove proposte. Il premier Tsipras vuole un prestitoponte per arrivare a fine mese, e poinegoziare un terzo piano di salva
taggio. Domenica vertice straordinario della Ue, che avverte: «Atene presenti un piano entro il 9». Merkel sottolinea: il vertice sarà a 28. Juncker: «Noi vogliamo Atenenell’euro, ma abbiamo preparatoanche uno scenario di “Grexit” e uno di aiuti umanitari». Monito Bce ad Atene: la liquidità di emergenza «sostiene banche solvibili con problemi di liquidità temporanea, non fornisce sostegno alla solvibilità delle banche».
Servizi e analisi u pagine 28
FOCUS PA
Finanza pubblica,la regìa passaa Palazzo ChigiPassa a Palazzo Chigi il coordinamento della finanza pubblica e in particolare delle coperture per tutti i provvedimenti e della definizione delle clausole di salvaguardia. Lo prevede un emendamento presentato dal relatore Pd Ernesto Carbone alla delega Pa. Secondo la norma, la “bollinatura” delle leggi resterebbe alla Ragioneria generale ma la decisione dovrebbe essere congiunta.
Mobili e Tucciu pagina 10
IL NEGOZIATO EUROPEO
Né con questaGrecia,né con questaEuropadi Luca Ricolfi
Uno dei problemi del referendum ellenico, subitodenunciato da molti cit
tadini greci, è che nessuno né Tsipras, né l’Europa era in grado di indicare il senso esatto del quesito, ovvero quali conseguenze fosse ragionevole attendersi da una vittoria del no e quali da una vittoria del sì. E infatti, anche ora che il referendum haavuto un esito univoco, nessuno sa che cosa ci riserverà il domani.
Ci sono un paio di conseguenze, tuttavia, che la vittoria del no rende, se non certe, almeno altamente probabili. La prima è che l’interlocutore dell’Europa continuerà ad essere Tsipras e non, come alcuni a Bruxelles auspicavano, un governo più in sintonia con le istituzioni europee. La seconda è che, da oggi, sarà molto più difficile continuare con la commedia recitata fin qui. Una commedia in cui per mesi si è finto che la Grecia avrebbe potuto, prima o poi, onorare i suoi debiti,e che il dissenso fra Tsipras e la Troika (inutile inventare altri nomi) fosse circoscritto ad alcune misure specifiche, come l’Iva o i tempi di innalzamento dell’età pensionabile.
Che questa fosse una finzioneera chiaro da tempo a chi avessevoluto vederlo (e questo giornale lo ha ribadito forte e chiarodomenica, con l’editoriale del direttore, senza aspettare l'esito del voto), ma oggi con la vittoria del no è diventato del tutto evidente: la Grecia non ripagherà tutti i suoi debiti, e non sarà qualche punto di Iva in più arendere possibile un accordo che non si è trovato in mesi di dialogo fra sordi.
Vista da questa angolatura, lavittoria del no ha i suoi lati positivi. Se i governanti europei conservano un minimo, non dico di senso del bene comune (sarebbepretendere troppo), ma almeno di lucidità, è lecito aspettarsi chefin dai prossimi giorni alcuni deigrandi nodi dell’eurozona vengano affrontati per quello che sono, senza l’ipocrisia con cui li si ètenuti nascosti fin qui. Anche se,va detto, il nulla di fatto di ieri sembra suggerire che la Grecia sia solo interessata a nuovi aiuti, e l’Europa non abbia ancora capito che la Grecia non è il suo unico problema.
Quali sono, questi nodi dell’eurozona?
Continua u pagina 8
Negoziato permanentedi Adriana Cerretelli
IL COMMENTO
Come risolvere il rebus grecodi Sergio Fabbrini
È poco probabile che le dimissioni del ministro delle
finanze Yanis Varoufakis saranno sufficienti per arrivare ad una conclusione del negoziato tra la Grecia e gli altri 18 Paesi dell’Eurozona. Questi ultimi hanno perso la basilare fi
ducia nei confronti della prima, senza la quale nessun negoziato può avere successo. Per di più, nessuno nell’Eurozona crede davvero che la Grecia possa risolvere i suoi problemi strutturali in un tempo ragionevole. Continua u pagina 4
M a alla fine ci sarà o no lavolontà politica dell'Eu
rozona di salvare la Grecia e il paese e il popolo di Alexis Tsipras saranno o no disposti alle concessioni rigoriste e alle dure riforme indispensabili per
salvarsi da Grexit? Le domandesono le stesse da mesi ma continuavano a planare, identiche e senza risposta, sull’ennesimo vertice europeo di ultima istanza riunito ieri sera a Bruxelles.
Continua u pagina 2
PANORAMA
POLITICA 2.0 | Economia & Società
Lo scontro politico e l’interesse nazionaledi Lina Palmerini upagina 8
IL RAPPORTO ANNUALE DELL’AGCOM
Internet e banda ultralarga:l’Italia in forte ritardoCarmine Fotina e Andrea Biondi upagina 11, con l’analisi di Marco Mele
La caduta dei listini non si ferma malgrado l’avvio delle misure antispeculazione
Cina, scatta l’emergenza mercatiSospese le contrattazioni sul 25% dei titoli quotati: rischio panico
pNon si arresta in Cina la caduta delle Borse, che dal 12 giugno habruciato 3mila miliardi di capitalizzazione. A Shanghai ieri sospese dalle contrattazioni un quarto delle società quotate. A nulla sonovalse le misure antispeculazione: già questa settimana la Banca
Centrale potrebbe essere costretta a iniettare liquidità nel sistema finanziario. Intanto al vertice dei Paesi emergenti in Russia viene annunciato un fondo SalvaStati per i Brics, con riserve comuni da 100 miliardi di dollari.
Fatiguso e Scottu pagina 7
Quei primi sintomi di contagiodi Walter Riolfi upagina 6
OGGI CON IL SOLE
I NUOVI REATIAMBIENTALI:COSA CAMBIACON LA RIFORMAGIÀ IN VIGORETabloid di 16 paginea 0,50 euro oltre il quotidiano
Prende quota l’ipotesi del prestito ponte di Isabella Bufacchi upagina 5
IL DIBATTITO E LE IDEE / LA NUOVA EUROPA Roma, si allontana lo scioglimentoDirigenti collusi verso la rimozione Si allontana l’ipotesi di scioglimento del comune di Roma. Al termine del comitato per l’ordine e la sicurezza cui hanno partecipato il prefetto Gabrielli e il procuratore capo di Roma Pignatone, è emersa l’ipotesi della rimozione dei dirigenti collusi, coinvolti nell’indagine sul Mafia capitale. u pagina 19
Verso l’okalla riformadella scuola
TRA SENTENZE AVVERSE E INERZIA DI SISTEMA
Agenzia delle Entratesotto scacco,
rischio «default fiscale»di Stefano Simontacchi
I l Governo, con apprezzabile determinazione e pragmatismo, ha appena varato
i decreti che danno attuazione alla delega fiscale. Come già rilevato da Salvatore Padula su queste pagine lo scorso 27 giugno, è un primo passo e non certo il punto di arrivo. La nota più positiva è senza dubbio il fil rouge che caratterizza plurimi interventi normativi e che consiste nella strategia di agevolazione degli investimenti nel nostro Paese.
Questi provvedimenti (cooperative compliance, patent box, interpello su nuovi investimenti, accordi preventivi per le imprese con attività
internazionale) presuppongono una forte e costante interazione tra contribuente e Agenzia delle entrate.
Risulta quindi evidente cheper favorire gli investimenti (soprattutto quelli esteri) il ruolo che deve essere assunto dall’Agenzia delle entrate riveste, tra gli altri fattori di contesto, rilevanza centrale. L’attività dell’Agenzia è anche determinante ai fini della modifica del rapporto fiscocontribuente che è funzionale al perseguimento della certezza del diritto voluto dal Governo e necessario per le imprese operanti in Italia.
Continua u pagina 20
Dollaro, rimedio anti-volatilitàVitaliano D’Angerio u pagina 5
LA BUSSOLADEL RISPARMIATORE
L’incubo di un effetto dominodi Morya Longo
L’ANALISI
«Ho iniziato a comprareazioni in Borsa due setti
mane fa, su consiglio del mio parrucchiere». In un’intervista Sophie Wang, 32enne insegnante di Nanjing, ha confessato di aver
scambiato l’acconciatore per un consulente finanziario. È stato lui, tra un bigodino e uno shampoo, a suggerirle di fare quello cheormai in Cina è una moda: giocarein Borsa. Continua u pagina 7
FORTI RIBASSI PER I METALLI
Giù anche i prezzi delle materie primeSissi Bellomo upagina 7
Eugenio Brunoupagina 19
20 Commenti e inchieste Il Sole 24 OreMercoledì 8 Luglio 2015 N. 186
Le fondazioniliriche versoil riassettodi Antonello Cherchi
Le fondazioni liriche intraprendonola strada del risanamento. Il primomonitoraggio effettuato dal commissario Pier Francesco Pinelli dimostra
che i bilanci degli enti più disastrati, che rischiavano la liquidazione, si stanno lentamente rimettendo in carreggiata. La relazione che Pinelli ha inviato ieri ai ministeri dei Beni culturali, dell’Economia e alla Corte dei conti registra, infatti, un aumento dei ricavi, una riduzione dei costi, un incremento della produzione degli spettacoli. «C’è afferma Pinelli un miglioramento generale su quasi tutti i fronti, segno che la cura iniziata l’anno scorso sta iniziando a dare risultati. È però necessario mantenere alta la guardia per centrare in pieno entro il 2016 gli obiettivi contenuti nei piani di risanamento».
Questo monitoraggio il primo di una seriedi verifiche semestrali ha coinvolto cinque enti: il Maggio musicale fiorentino, il San Carlo di Napoli, il Verdi di Trieste, l’Opera di Roma e il Comunale di Bologna. I primi tre navigavano in brutte acque per via di bilanci in profondo rosso ed erano commissariati insieme al Massimo di Palermo e al Petruzzelli di Bari già all’epoca del primo decreto Cultura (il Dl 91/2013). Con quel provvedimento si decise, pertanto, di aiutarli mettendo a disposizione un fondo di rotazione di 75 milioni di euro per ristrutturare i forti debiti. Insieme al fondo, il decreto stanziò altri 25 milioni a titolo di anticipazioni. Quella dote iniziale di 100 milioni è poiarrivata per effetto del secondo decreto Cultura, il Dl 83/2014 più conosciuto come Artbonus, voluto dall’attuale ministro Franceschini a 150 milioni. Nel frattempo, a quelle cinque fondazioni commissariate se ne sono aggiunte altre tre (Carlo Felice di Genova, Opera di Roma e Comunale di Bologna), anch’esse con i conti in dissesto. Solo cinque di quelle otto fondazioni hanno finora visto approvati dal ministero i piani di riassetto. Si tratta del Maggio fiorentino, del San Carlo, dell’Opera, del Comunale e del Verdi. Mancano ancora all’appello i teatri di Genova, Palermo e Bari. Un ritardo che, secondo Pinelli, è attribuibile unicamente a ragioni burocratiche.
È, dunque, sui cinque piani approvati che sibasa il primo monitoraggio. I preconsuntivi 2014 e i bilanci preventivi 2015 sono stati messi a confronto con gli obiettivi indicati nei programmi di risanamento, che rispondono a quanto chiesto dai due decreti Cultura. In particolare, il traguardo che le otto fondazioni devono centrare entro il 2016 pena la liquidazione degli enti ancora in rosso è di aumentare complessivamente del 40% l’offerta di spettacoli, di incremetare i ricavi dell’8% (passando da 222 a 239 milioni), di far crescere i contributidei privati portandoli a 76 milioni, di ridurre i costi del 9%, facendoli scendere da 236 a 215 milioni, di contrarre del 10% il personale, che dovrebbe contare 2.635 addetti contro i 2.885 del 2013, di ridurre il debito del 4%, da 233 a 223 milioni. Per raggiungere questi obiettivi sono già stati allocati 146,2 milioni dei 150 disponibili. Dei fondi allocati, 121 sono già stati approvatie 100,5 stanziati. A fronte di questi impegni, la relazione ci dice che la produzione di spettacoli è aumentata sia rispetto al 2013 sia in relazione ai traguardi da raggiungere nel 2014: le alzate sono state, infatti, 816, il 22% in più del 2013 (quando erano state 663) e nel 2014 si pensava di arrivare a 796 programmazioni. Allo stesso tempo sono cresciuti i ricavi totali, seppure in maniera più contenuta rispetto all’aumento della produzione: siamo a 163 milioni, contro i 161 del 2013, ma l’obiettivo 2014 era fissato a 168 milioni. «Questo è dovuto spiega Pinelli soprattutto al fatto che i ricavi da biglietteria, che pure crescono nel complesso, diminuiscono però del 12% per singolo spettacolo». Scendono i costi totali, passando da 170 milioni del 2103 a 152 (10%) del 2014: obiettivo centrato, perché il traguardo per l’anno scorso era a 158 milioni. La contrazione delle spese è effetto soprattutto delle minori uscite per il personale (da 115 a 104 milioni) e dei costi di produzione (da 33 a 29 milioni).
In controtendenza è, invece, la situazionedebitoria: nel 2013 le cinque fondazioni prese inesame erano, nel complesso, esposte per 188 milioni, diventati 206 nel 2014. «Su questo parametro spiega Pinelli pesa il fatto che i piani di risanamento sono stati chiusi a fine ottobre 2014, ma i soldi del fondo di rotazione sono arrivati a gennaio di quest’anno». Se il primo monitoraggio indica, in generale, l’avvio di un percorso di risanamento del belcanto, uno sguardo più analitico rivela che il Maggio fiorentino e il Comunale di Bologna avranno anche nel 2014 un risultato di esercizio negativo, mentre l’Opera di Roma e il Verdi di Trieste raggiungono il segno più anche grazie a manovre di bilancio. Inoltre, c’è da rilevare che per gli enti di Firenze, Bologna e Trieste il margine operativo lordo è negativo e diventa positivo solo in virtù di eventi di carattere non ripetibile, sui quali non si può fare affidamento nelle prossime gestioni. Alla luce di tali considerazioni, il risanamento, scrive Pinelli nella relazione, «rimane un obiettivo possibile e impegnativo, con gradi di difficoltà differenti a seconda dellespecificità di ciascuna fondazione».
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Salvare la Greciaè ancora possibile,ma Atene collabori
Il popolo greco ha deciso per il NO, ciòvuol dire che il legame che teneva unitii paesi nell’area valutaria dell’euro
viene sciolto. Il legame era la paura, non sapere cosa poteva accadere dopo, sono stati fatti paragoni con la repubblica di Weimar, adesso con la spinta politica del popolo, la Grecia potrà ottenere per tutti i paesi meridionali ciò che i paesi nordici debbono dare, la solidarietà, se si vuole mantenere l’euro. Non vi può essere una moneta unica senza una politica redistributiva, tra i paesi nordici e quelli meridionali, in fin dei conti è ciò che è accaduto in Italia tra il nord e il sud.
Pierino PostacchiniCaro Postacchini,
personalmente, guardo affascinato aquesto confronto/scontro fra la Grecia e,se non il resto del mondo, il resto dell’Europa. Istintivamente, per antica formazione di solidarismo cattolico, le mie simpatie vanno ai più deboli, ma devo dire che in questa complicata vicenda è difficile dirimere torti e ragioni. La prima cosa da dire è che non ci sono vittime da
un lato e carnefici dall’altro. Ricordo cheun giorno Carlo Azeglio Ciampi mi disseche il grigio sarà anche un bel colore, ma che lui preferiva il bianco o il nero a una marmellata indistinta dei due: un’affermazione che mi trova d’accordo, anche se in questo mondo complesso è difficileeviare le zone grige.
Sono contento, con lei, che ai greci siastata data l’occasione di dire la loro. Si
tratta di una boccata d’aria fresca, forse necessaria per rimuovere le trattative dauno stallo interminabile. Può darsi che il risultato del voto sia stato influenzato dalpopulismo, ma non possiamo farci niente: come disse Winston Churchill, la democrazia è il peggiore di tutti i sistemi fatta eccezione per tutti gli altri. Ma il governo greco, che si appresta a tornare, non socon quale successo ma certo con più le
gittimazione di prima, al tavolo delle trattative, dovrebbe rendersi conto che lademocrazia esiste anche negli altri Paesi dell’Eurozona, e che, in un eventuale referendum, è senz’altro possibile che i loro cittadini dicano di non essere dispostia dare altri aiuti. La solidarietà c’è già stata, e per centinaia di miliardi di euro. Perché, si chiede il ministro delle Finanzedella Slovacchia, dovremmo dare aiuti alla Grecia quando le loro regole pensionistiche sono molto più generose dellenostre? O perché, si può chiedere il collega finlandese, le nostre imprese pagano le tasse e in Grecia l’evasione, a cominciare da quella dei ricchi armatori, è uno sport nazionale?
L’Eurozona, certo, ha molto da farsiperdonare: la politica di austerità è stata portata avanti troppo intensamente etroppo a a lungo. Ma anche la Grecia ha molto da farsi perdonare, perché ha fattoben poco per sciogliere quei nodi strutturali che avrebbero permesso al Paese ditornare a crescere. Non so se questa inazione è dovuta a incompetenza o all’inabilità di affrontare i famosi “interessi costituiti”. Ma so che adesso tutto è ancora possibile. «Bisognerà essere creativi», hadetto un alto funzionario bruxellese. E, malgrado tutto, continuo a pensare cheuna soluzione si troverà.
Tra sentenze avverse e inerzia di sistema
Entrate a rischio «default fiscale»di Stefano Simontacchi
u Continua da pagina 1
L’Agenzia delle entrate dovrebbe quindi essere legittimata, inmodo da potere proseguire nelprocesso di riorganizzazione
interna finalizzato a valorizzare il merito e i comportamenti di cooperazione con i contribuenti.
Cosa sta invece succedendo, proprio inquesto momento? Che l’Agenzia è sotto scacco per effetto del combinato disposto di sentenze avverse e inerzia del sistema. Inassenza di un intervento decisivo, figlio di una precisa volontà politica, entro pochi giorni non solo l’operatività dell’Agenzia sarà definitivamente compromessa, ma verrà quasi completamente disperso un patrimonio di competenze la cui ricostituzione richiederà anni (che non abbiamo!).
La sentenza della Corte Costituzionalen. 37/2015, che ha determinato la decadenzadall’incarico dirigenziale dei funzionari incaricati delle agenzie fiscali, ha privato la struttura amministrativa dell’impulso direttivo della maggior parte delle risorse piùcompetenti e con maggiore esperienza cheerano state assegnate a rilevanti incarichi di direzione e coordinamento. Da aprile 2015 l’organigramma dell’Agenzia ha visto scomparire quasi tutti i dirigenti. Nella solaDirezione Regionale della Lombardia, ad esempio, cinque figure hanno la responsa
bilità di 20 posizioni dirigenziali, ci cui ben 15 ad interim! È facile comprendere come questa situazione abbia creato lo sconcerto negli investitori esteri e come l’assenza di interlocutori legittimati comprometta i normali rapporti tra le imprese, i cittadini el’amministrazione finanziaria.
Con l’obiettivo di limitare i danni, alcunifunzionari destituiti dall’incarico dirigenziale (con conseguente e improvvisa penalizzazione economica) hanno finora continuato ad operare mediante il conferimento di deleghe di firma.
Questa situazione precaria è stata definitivamente compromessa dalla pronuncia resa dalla Commissione Tributaria Regionale della Lombardia n. 2842/01/2015 che, oltre a dichiarare nullo l’atto di accertamento sottoscritto da un funzionario revocato, ha anche indicato la necessità di informare (a) la Procura della Corte dei Conti per eventuali responsabilità per danno erariale e (b) la Procura della Repubblica per eventuali rilievi penali: un grave precedente, che sta già inducendo numerosi dirigenti a rimettere le deleghe di firma.
Se tale processo non viene arrestato,gran parte dell’attività dell’Agenzia delle entrate sarebbe compromessa per un lungo periodo, con un danno per il Paese dalle conseguenze irreparabili (fra cui il rischio di perdere il gettito della voluntary disclosure).
È intellettualmente disonesto chi ritiene
di approfittare di questa situazione per attaccare strumentalmente l’amministrazione finanziaria ed il suo operato. Il contesto deteriorato in cui si è sviluppata la materia fiscalenel nostro paese è da attribuirsi ad un concorso di colpa: dei cittadini e delle imprese per il basso livello di adempimento dei governi per la sistematica assenza di un disegno strategico di ampio respiro e dell’Amministrazione finanziaria (di cui l’Agenzia delle entrate è parte) per un approccio talvolta “aggressivo” e poco collaborativo. Un classico esempio di circolo vizioso, giunto adun punto in cui l’identificazione dei rapporti causaeffetto perde di senso: non è più tempo per analisi retrospettive e recriminazioni di sorta. L’Italia ha bisogno di concentrare i suoi sforzi sulla costruzione di un nuovo contesto, che garantisca efficienza ed efficacia a servizio della politica economica.
In questa sede non si vuole necessariamente sostenere che gli oltre ottocento dirigenti in questione siano tutti insostituibilia prescindere dal merito. È tuttavia evidente che qualsiasi organizzazione privata di colpo della quasi totalità della propria dirigenza è destinata ad avere una prospettiva di breve periodo.
L’obiettivo di sistema da perseguire deve essere il mantenimento nel ruolo delle risorse funzionali al progetto di riorganizzazione dell’Agenzia e con il più elevato livello di competenza ed esperienza.
La soluzione che si sta prospettando è
quella di un concorso che non terrebbe in considerazione i titoli e l’esperienza. È inverosimile pensare che un’azienda che dovesseassumere un intero gruppo di dirigenti li selezionerebbe prescindendo da titoli ed esperienze, solo sulla base di un esame teorico.
Inoltre, il concorso, così come sembra essere stato finora concepito (si veda l’articolodi Mobili e Parente sul Sole 24 Ore di ieri), presenta due ulteriori, gravi problemi. In primo luogo, dato che si dovrebbe completare entro la fine del 2016, lascia totalmente insoluto il problema di gestire l’operatività nell’anno e mezzo che ci separa da quella data. Come si pensa possa funzionare l’Agenzia nel frattempo? In secondo luogo, sebbene il concorso risponda in maniera formalmente corretta ai rilievi della Consulta, corre il rischio di reiterare il problema sine die. La situazione attuale, infatti, è il frutto non già della mancata indizione di concorsi negli ultimi 20 anni, ma del fatto che i concorsi indetti si siano arenati per anni ad esito di ricorsi avanzati al Tar e al Consiglio di Stato, difatto obbligando l’Agenzia alla modalità di nomina dei dirigenti censurata dalla Corte.
È necessario un intervento a brevissimo termine, per garantire l’operatività dell’Agenzia in un periodo critico come quello attuale.
Serve una chiara manifestazione dellavolontà politica di trovare una soluzione, che potrebbe consistere sia nella indizione di un concorso i cui criteri di selezione tengano anche conto di titoli ed esperienza, sia nella chiamata diretta per posizionichiave e/o nella definizione di posizioni organizzative.
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PRIMO MONITORAGGIO
GLI EFFETTI DEI NUOVI COEFFICIENTI
Quell’adeguamentoche taglia le pensioni
I l metodo contributivo pro rata per il calcolo delle pensioni, introdotto dalla riforma Fornero, agisce come meccanismo di stabilizzazione della spesa pensionistica abbina
to a un altro fattore: l’adeguamento periodico e automatico alla speranza di vita, senza alcuna discrezionalità della politicao delle parti sociali, dei requisiti per gli assegni e dei coefficienti di calcolo.
L’allungamento della speranza di vita ha dettato i nuovi coefficienti di trasformazione della dote contributiva in pensione, aseconda dell’età in cui si accede al trattamento: i valori sono stati pubblicati in Gazzetta lunedì e saranno operativi dal 2016, quando aumenteranno anche i requisiti anagrafici e contributivi per il pensionamento. Si tratta quindi di un meccanismo finalizzato, come si diceva, a evitare “costi nascosti” nel sistema.
Il metodo Fornero, che ha comunque ereditato dai suoi predecessari il meccanismo a contenimento della spesa collegatoalla speranza di vita, è indubbiamente severo ma prende atto che la previdenza non può essere scaricata come un generico eindistinto “pagherò” senza essere ben coscienti dei costi e senza essere responsabili rispetto alle generazioni future.
Purtroppo, nonostante questi elementi di stabilizzazionedella spesa, il metodo contributivo da solo non assicura la tenuta del sistema, essendo collegato all’andamento dell’economia generale, alla situazione del mercato del lavoro e a un turn over effiente tra pensionati e lavoratori attivi. Il metodo contributivo è l’allarme lanciato più volte in questi anni è destinato a “generare” di norma pensioni meno generose rispetto al retributivo. L’effettoriduzione si fa sentire soprattutto per chi ha redditi bassi, vive carriere discontinue, con accrediti anche in più gestioni. Per questo, sarebbe necessario promuovere politiche del lavoro in grado di accompagnare quanti sono in cerca di occupazione, per abbreviare quanto più possibile i periodi di disoccupazione. Anche le retribuzioni (e di conseguenza, i contributi) dovrebbero aumentare inparallelo alla crescita economica.
D’altro lato, la vicenda della rivalutazione negativa dei contributi acumulati, ufficializzata lo scorso anno, mette in rilievocome la previdenza sia una variabile dipendente rispetto alla situazione economica del Paese. Ora, la rivalutazione negativa, per il “rosso” del Pil quinquennale, è stata bloccata dal decreto legge sulla pereqauzione delle pensioni. Tuttavia, anchese si è sventata la possibilità di un taglio del conto correntecontributivo, un’economia che cresce poco o va al passo del gambero impoverisce i lavoratori oggi e pregiudica il loro domani da pensionati.
Tutto questo per rimarcare, ancora una volta come le pensioni siano una tematica assai delicata da un punto di vista finanziario ed economico. Oltre che una questione di grande impatto psicologico sulle persone. Ogni giorno «pensione» figura tra le parole più cercate nel sito del «Sole». La manovra attesaper l’autunno per rendere flessibile l’età di pensionamento nonpuò che partire da una premessa: ogni regalo oggi si traduce inun costo che non può essere caricato su chi lavorerà domani. Occorre essere onesti e responsabili.
Tra la Grecia e i Brics,agenda ricca per Putin
IL LEADER RUSSO NON APPARE ISOLATO
V ladimir Putin al contrattacco: qualcuno vorrebbevederlo in difficoltà per le sanzioni, isolato dalla comunità internazionale per quanto accade in Ucrai
na. Ma il presidente russo non ha certo l’aria di essereemarginato. Lunedì si è inserito al centro degli sforzi diplomatici sulla crisi greca, parlando al telefono con Alexis Tsipras, con Christine Lagarde dell’Fmi, con François Hollande. A partire da oggi ospiterà a Ufa una dozzina di leader stranieri per il vertice dei Paesi Brics e quello dell’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai: avrà colloqui con il presidente cinese e il premier indiano, i leader di Brasile e Sudafrica, il presidente iraniano Hassan Rohani. Da Ufa passeranno i grandi temi politici ed economici del momento, a partire proprio dall’accordo sul nucleare iraniano che i negoziatori di Vienna faticano a concludere. Strizzando l’occhio alla Grecia, i Brics hanno costituito un fondo per garantirsi la reciproca stabilità finanziaria e una Banca per gli investimenti. Tutte prospettive ancora molto teoriche, come pieno di ombre è ancora il rapporto tra Russia e Cina. Ma di certo a Putin la compagnia non manca.
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Certificato Ads n. 7879 del 19-02-2015Registrazione Tribunale di Milano n. 322 del 28-11-1965La tiratura del Sole 24 Ore di oggi 8 Luglio 2015 è stata di
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MARTEDÌ Gianfranco Fabi
MERCOLEDÌ Fabrizio Galimberti
GIOVEDÌ Guido Gentili
VENERDÌ Adriana Cerretelli
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PROVOCAZIONI/LA POLITICA IN TV
Ora riformiamo anche i talk showTeniamo solo gli ospiti «migliori» e paghiamoli in base all’audiencedi Giovanni Minoli
Renzi, dopo averne usato e abusato, ha capito il punto: i Talksono la tomba del confrontodelle idee, uccidono la politi
ca, il significato delle parole. È loStorytelling della Tv, che con le sueregole, ha vinto.
Nei Talk, che sono tali solo per un occhio superficiale, in realtà va in scena uno spettacolo sofisticato scritto conuna sceneggiatura di ferro.
Il conduttore con i suoi autori costruisce il racconto in modo rigoroso eorientato, affida le parti in commediasolo a chi garantisce di interpretarlasenza sbavature.
I politici, quasi tutti, pur di apparireaccettano il ruolo imposto e così si realizza in modo chiaro e semplice lo scambio sottostante di interessi: prodotto a bassissimo costo contro visibilità e riconoscibilità. Il prezzo? La perdita di senso delle parole che non sonopiù strumento di approfondimento eragionamento ma proiettili. Da usarenel modo più violento possibile controil “Nemico” che non diventa mai “Avversario” ma resta sempre “Nemico”.Risultato: la morte della politica.
C’è stato un momento di crisi per i
Talk e il loro racconto, perché conl’appannarsi di Berlusconi, senzal’antagonista, la drammaturgia nonfunziona più.
Adesso con le prime difficoltà del governo la recita delle pur efficaci frasidella prima ora non funziona più perché la Tv consuma in fretta anche quelle a maggior effetto.
La preparazione, la cultura, l’individualità dei protagonisti emerge secondo i casi con tutta la sua forza opochezza.
Inoltre nella drammaturgia del Talk,il “ Dominus” è lui: il conduttore.
Detta i tempi , dà e toglie la parola, hasempre delle carte nascoste (filmati,testimonianze, sondaggi ecc.) da giocare al momento opportuno per spiazzare l’ospite “Utile” allo spettacolo ma“Nemico” politico. Decide e determi
na, ma soprattutto alla fine di ore edore di faticose lotte verbali resta sololui. È l’unico che viene ricordato. Il solo vincitore pronto per la rappresentazione successiva.
Lo scambio che tiene in piedi questomeccanismo è questo: io editore ti invito e ti rendo famoso o meglio riconoscibile, tu ospite mi riempi gratuitamenteore ed ore di palinsesto ma se non fai latua parte in commedia non ti invito piùe sparisci. È proprio questo il timore ditutti gli ospiti: non essere più invitati esparire. Nella società dell’immagine significa scendere nel rating della notorietà e quindi del potere.
Però c’è una variante: dopo un po’analizzando i dati si sa chi funziona di più e rende economicamente all’editore perché fa più ascolto e più share. Perché non sfruttare questa crescente consapevolezza del mercato? Si può introdurre una regola che modifichi e renda più chiaro il rapporto tra editori e ospiti.
Proprio Renzi che parla di Tiki–Takacome tattica calcistica da usare come risposta alla ferrea narrazione del Talksuggerisce più o meno consapevolmente di sviluppare il parallelo con il calcio.Così allora, come i calciatori sono divisiin fasce in riferimento al loro valore e alla loro capacità, potrebbero esserlo an
che gli ospiti dei Talk in funzione dei risultati che producono (l’auditel che misura gli ascolti minuto per minuto aiutaa definirli). I partiti che, incasserebberoil prezzo della prestazione, avrebbero interesse ad allenare e selezionare i migliori da inviare come ospiti. Gli editoridovendo pagare gli ospiti come qualunque star dello showbusiness sarebberomolto più attenti alle qualità e al rendimento della prestazione dell’ospite inquestione. Si innescherebbe così un circuito virtuoso che oltre a favorire in modo trasparente una quota del finanziamento dei partiti, premierebbe gli ospiti più efficaci e preparati rendendoli anche più forti nei loro rispettivi partiti perché capaci e di successo non solo perchè “belli” “giovani” o “pappagalli”.
Renzi ha ragione, se lo Storytellingdella Tv ha vinto, bisogna riconquistareil valore della politica con una consapevolezza in più. Non solo prenderne attoma reagire. Ovviamente chi vuole giocare fin d’ora un altro campionato può accettare di diventare leader rispondendo alle domande nei Faccia a Facciache sono e restano la forma migliore di comunicazione per la conquista della leadership. È solo una provocazione. Ne discutiamo?
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CULTURA DEL RISULTATOCome i calciatori, anche gli ospiti dei «talk» potrebbero essere divisi in fasce in riferimento al loro valore e alla loro capacità
Poste italiane Sped. in A.P. D.L. 353/2003conv. L. 46/2004, art.1, c. 1, DCB Milano
Anno 151˚Numero 187
Prezzi di vendita all’estero: Albania €2, Austria €2, Francia €2, Germania €2, Monaco P. €2, Slovenia €2, Svizzera Sfr 3,20
CRISI, BOLLE E GEOPOLITICA
L’AIUTO RUSSO AD ATENE? «NON HANNO SOLDI NEANCHE LORO»
FTSE It. All Share (31.12.02=23356,22) 22970,76 22439,83 2,37 14,07
FTSE MIB (31.12.97=24401,54) 21512,39 20958,48 2,64 13,15
FTSE It. Mid Cap (31.12.02=20146,67) 30789,57 30621,54 0,55 22,04
FTSE It. Star (28.12.01=10000) 23615,67 23626,20 0,04 26,56
Mediobanca (2.1.06=100) 61,46 61,68 0,36 12,92
Comit Globale (1972=100) 1175,53 1180,56 0,43 13,22
Azioni: numero1.089.246.493 1.042.108.789
Azioni: valore3.535.326.533 3.805.376.261
Titoli di Stato600.428.030 620.300.691
Obbligazioni16.600.829 18.157.718
FTSE MIB Set 2015 21517 542Eurex Bund 10a(set 15) 153,22 0,68
Dollaro Usa 1,1024 0,0093Yen giapponese 133,8800 —Sterlina inglese 0,7173 0,0096Franco svizzero 1,0463 0,0080Renminbi cinese 6,8449 0,0540Dollaro canadese 1,4048 0,0123Corona svedese 9,3927 0,0639Dollaro austral. 1,4866 0,0144
Alluminio 1620,0 0,20Caffè rob 1845,0 0,20
BORSE EUROPEED.J. EuroStoxx 345,36 0,79Amsterdam Am. Exc. 459,04 0,53Bruxelles Bel 20 3503,10 0,64Francoforte Dax 10747,30 0,66Helsinki Omxh Gen 8030,74 0,65Lisbona Psi 20 5320,44 1,41Londra Ftse 100 6490,70 0,91Madrid Ibex 35 10430,30 0,81Parigi Cac 40 4639,02 0,75Vienna Atx Index 2360,04 1,25Zurigo Swiss Mkt 8852,43 1,01
ALTRE BORSENew York DJ Ind. 17515,42 1,47New York S&P 500 2046,69 1,66New York Nasdaq C. 4909,76 1,75Tokyo Nikkei 225 19737,64 3,14Hong Kong Hang S. 23516,56 5,84San Paolo Brsp Bov. 51781,74 1,07Shanghai Comp. 3506,78 5,91Sydney All Ordin. 5456,48 1,93Singapore Straits T. 3277,18 1,91Toronto 300 Comp. 14412,07 1,45
INDICE CAMBI (22 valute)Indice Sole24Ore 102,64 0,82
FTSE Mib21512,39L
2,64 variaz. %
3,92 var. % ann.
Dow Jones I.17515,42B
1,47 variaz. %
3,60 var. % ann.
Xetra Dax10747,30L
0,66 variaz. %
9,97 var. % ann.
Nikkei 22519737,64B
3,14 variaz. %
28,88 var. % ann.
FTSE 1006490,70L
0,91 variaz. %
3,68 var. % ann.
¤/$1,1024L
0,85 variaz. %
18,88 var. % ann.
Brent dtd55,29L
1,79 variaz. %
48,66 var. % ann.
Oro Fixing1158,50L
0,19 variaz. %
12,43 var. % ann.
A2A 1,060 4,54Ansaldo Sts 9,370 0,05Atlantia 21,010 0,33Autogrill 7,425 1,37Azimut H. 24,460 2,30B. Popolare 13,840 4,06B.P. E.Romagna 7,450 5,67B.P. Milano 0,885 5,42Buzzi Unicem 12,600 4,39Campari 6,700 1,52CNH Industrial 8,095 2,08Enel Green Power 1,777 5,84Enel 3,960 2,43Eni 14,900 1,92
Exor 42,250 1,78FCAFiat Chrysler 12,430 0,08Finmecc. 11,200 4,28Generali 15,600 2,23Intesa Sanpaolo 3,068 3,58Luxottica 58,450 2,36Mediaset 4,398 5,47Mediobanca 8,425 3,18Mediolanum 7,105 3,35Moncler 15,390 0,46Monte Paschi Si 1,505 5,76Pirelli & C. 15,050 0,27Prysmian 18,520 1,87S. Ferragamo 24,430 1,97Saipem 8,770 4,28Snam 4,328 3,00STMicroelectr. 6,990 0,14Telecom Italia 1,137 4,50Tenaris 11,590 3,95Terna 3,976 2,42Tod's 77,950 3,71UBI Banca 6,790 3,35Unicredit 5,645 3,39UnipolSai 2,090 2,35World Duty Free 10,100 0,10Yoox 27,650 2,14
PRINCIPALI TITOLI Componenti dell’indice FTSE MIB QUANTITATIVI TRATTATI ¤08.07 07.07
FUTURES08.07 Var
I CAMBI DELL’EURO (rilev. BCE)
Valuta 08.07 Diff.
MATERIE PRIMEPrezzi uff. a Londra ($/t) 08.07 Var.%
INDICIPaese/Indice 08.07 Var.%
BORSA ITALIANAVar%
Indici Generali 08.07 07.07 Var% in.an.
Titolo Pr.Rif.¤ Var.% Titolo Pr.Rif.¤ Var.%C hiusura in netto recupero per le Borse europee, chedopo l’intervento di Tsipras al Parlamento Ue punta
no a un accordo che ponga fine all’impasse sulla crisi greca. Speranza che ha posto in secondo piano il tonfo della Borsa cinese (5,9%) che nell'ultimo mese ha accusato unribasso del 35%, causando panico in tutti i mercati asiatici; in forte calo anche Wall Street. Milano ha guadagnato il2,64%, la performance migliore del Vecchio Continente.
€ 2 * In Italia solo per gli acquirenti edicola e fino ad esaurimento copie:in vendita abbinata obbligatoria con Biblioteca Multimediale/Mappa Touring Club (Il Sole 24 Ore € 1,50 + Mappa Touring € 0,50)
Giovedì 9 Luglio 2015
* con “Marketing Evolution” € 10,90 in più; con “Capolavori Horror” € 8,90 in più; con “La Biblioteca del Mare” € 8,90 in più; con “Ora Legale” € 8,90 in più; con “Guida alla Salute” € 1,00 in più; con “La Biblioteca dei Ragazzi” € 7,90 in più; con “Guida Touring Club” € 8,90 in più; con “L’Impresa” € 6,90 in più; con “Norme e Tributi” € 12,90 in più; con “Aspenia” € 9,90 in più; con “Acconto Imu e Tasi 2015” € 9,90 in più; con “Il Codice Penale” € 10,00 in più; con “Separazione e Divorzio” € 14,90 in più; con “Esecuzioni Immobiliari” € 9,90 in più; con “How To Spend It” € 2,00 in più; con “IL Maschile” € 0,50 in più. Nella Regione Campania, solo su richiesta e fino a esaurimento copie, in abbinamento gratuito con «Il Denaro» a € 2,00. Nella Regione Umbria, in abbinamento obbligatorio con «Il Giornale dell’Umbria» a € 1,10 (solo su richiesta,con «Mappa Touring» a € 0,50 in più).
FTSE ITALIAALL SHARE +2,37
chiusuraapertura
Base 31/12/02=23.356,22
22400
22600
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Mercati
A
CONTRATTI: REGOLE DA RIVEDERE
Squinzi «scuote» i sindacati:i tempi chiedono di cambiareNicoletta Picchioupagina 12
Shanghai perde un altro 6%, male Hong Kong e Tokyo Timori per l’impatto sull’economia
Borse cinesi in picchiata«Contagio» in tutta l’AsiaIl rischio-bolla pesa anche su Wall Street (-1,7%)
Il premier greco al Parlamento europeo attacca: aiuti alle banche, non al popolo greco
Tsipras apre su pensioni e fiscoAtene chiede il terzo bailout al fondo salva-Stati - Rimbalzo delle Borse Ue, Milano +2,6%pLa Grecia presenterà oggi un piano «credibile» di riforme; ieri ha chiesto nuoviaiuti al fondo salva Stati. Il premier Tsipras al Parlamento Ue: i vecchi aiuti «hanno salvato le banche, mai arrivati al popolo». Borse europee in ripresa: Milano +2,64%.
Servizi e analisiupagine 47
pNuova giornata di panico alla Borsa di Shanghai, che ha perso il 5,9%: dal 12 giugno ha cedutoil 35% del proprio valore. Le autorità hanno varato pesanti restrizioni sulle transazioni, ma non sembrano per ora in grado di fermare l’ondata divendite. In campo anche la Banca centrale per innestare liquidità nel sistema ed evitare che il contagio dell’economia reale. La performance negativa di tutte le Borse cinesi ha trascinato anche Hong Kong e Tokio, arrivando oltreoceano: anche Wall Street in rosso per il rischiobolla.
Servizi e analisi u pagine 23
IL NEGOZIATO EUROPEO
L’Italiaha più da perdereda «Grexit»di Luigi Zingales
Nella crisi greca gli ultimatum si sono sprecati. Maora siamo davvero all’ulti
ma chance per un accordo che eviti l’uscita della Grecia dall’euro (Grexit). In questi lunghi negoziati le ragioni della politica giocano spesso un ruolo molto maggiore di quelle dell'economia. Ma i due insiemi sono spessi confusi ad arte, per avvalorare le posizioni dell’uno e dell’altro contendente. Perquesto è utile provare a separarli: se fosse un negoziato puramente economico, come si risolverebbe?
Per predire il risultato economico di un accordo è innanzituttoimportante capire quanto entrambe le parti rischiano di perdere complessivamente da un mancato accordo. Il mancato pagamento di un debito, per esempio, è un costo per il creditore, maun beneficio per il debitore. A meno di effetti collaterali (spesso molto importanti) se sommiamo algebricamente i guadagni dell’uno e le perdite dell’altro, il risultato netto è zero. Ma ci sono delle perdite dell’uno che non si traducono in guadagni dell’altro. Se la Grecia scivola in una crisi economica ancora più profonda, ci perdono sia i greci che i creditori. Si tratta di una perdita netta o, comenoi economisti la chiamiamo, perdita “deadweight” (letteralmente “peso morto” ).
Quali sono le perdite “deadweight” di un mancato accordo? La più grande è certamente la trasformazione dell’euro da moneta comune ad accordo di cambio. Unaccordo di cambio reversibile ha tutti i costi di una moneta comune,ma solo parte dei suoi benefici. Fuquesto il motivo per cui si volle passare dal Sistema monetario europeo all’euro. Per esempio, il motivo per cui l’Italia (tra gli altri)ha goduto di bassi tassi d’interesseè perché l’euro era considerato irreversibile. Se questa irreversibilità venisse meno, ad ogni possibile crisi il mercato comincerebbe ascommettere su un’uscita dell’Italia e i tassi si alzerebbero. Anticipando questa possibilità, i tassi per i Paesi a rischio di exit sarebbero permanentemente più elevati, con effetti negativi sugli investimenti e sui tassi di crescita.
La seconda perdita “deadweight” è l’ulteriore declino del Prodotto interno lordo greco prodotto dall’incertezza e confusione associate a una transizione della Grecia a una moneta nazionale.
Continua u pagina 6
COMPUTER IN TILT NEGLI USA
Incubo hacker: si bloccano Wall Street, aerei e WsjN ell’arco di poche ore i computer della
United Airlines (voli fermi perun’ora e mezza), quelli della Borsa di NewYork (rimasta bloccata per oltre tre ore) eil sito web del Wall Street Journal sono an
dati in tilt, e in America molti hanno temuto l’inizio di una raffica di cyberattacchi aistituzioni politiche e finanziarie.
Il portavoce della Casa Bianca Josh Earnest, ha poi detto che «non ci sono indica
zioni» che sia stato un attacco informatico. Tuttavia, ha aggiunto, l’allerta resta massima.
Stefania Spattiu pagina 11con le analisi di Luca De Biase e Mario Platero
Il «fattore P» e i quattro fronti dei mercatidi Morya Longo
«S iamo arrivati al punto in cui si cerca diarginare l’effetto negativo di una cat
tiva politica con una politica ancora peggiore». Difficile capire a chi si riferisca Tai Hui,capo strategist di JP Morgan inAsia, quando rilascia questa dichiarazione a Bloomberg. Lui in realtà parla del crollo della Borsa cinese e del goffo tentativo delle Autorità di arginarlo,ma sarebbe facile prendere la stessa identica frase e calarla nella sfida tra Europa e Grecia. In fondo il «fattore P», inteso come «fattore politico»,sta diventando la variabile impazzita concui i mercati dovranno fare i conti a lungo.
Perché ormai di focolai nel mondo ce nesono molti: la crisi greca, il crollo della Borsa cinese, un contesto geopolitico sempre più instabile e l’economia americana al bi
vio tra crescita e rallentamento. E in tutti questi, il «fattoreP» sarà determinante. Ma difficile da valutare. Proprio questa è la sfida per gli investitori:capire quanto (e se) i vari focolai possano contagiare il restodel mondo, comprendere se gli
sforzi delle banche centrali saranno sufficienti. E scoprire se il «fattore P» sarà partedella soluzione oppure del problema.
Continua u pagina 2
Draghi: questa volta è veramente difficiledi Gerardo Pelosi
Èun volo molto affollato l’AZ 159 BruxellesRoma di ieri mattina. Per tutta la durata del
volo al posto 1A il presidente della Bce Mario Draghi passa quasi inosservato, un passeggero tra i tanti. Solo una volta atterrati risponde aun cenno di saluto con parole che lasciano trasparire tutta la difficoltà del momento. «Presi
dente, riuscirà davvero a chiudere il dossier greco?» Domandiamo. Draghi fa una smorfia,guarda in basso e poi dice: «Non so, questa volta è veramente difficile». Ancora non sa, forse, che Tsipras sta inviando a Bruxelles l’ultima offerta (abolizione delle baby pensioni e aumento dell’Iva). Continua u pagina 6
LA BUSSOLA
Il debito greco tra Stati e banchedi Giampaolo Galli upagina 5
Il rischio-contagio è politicodi Lorenzo Codogno upagina 7
Se crollanole commodity(ma non tutte)Borzi e Gennai u pagine 23
pL’ex premier Berlusconi e l’ex direttore de “L’Avanti” Lavitola sono stati condannati a 3 anni dal tribunale di Napoli per la cosiddetta compravendita dei senatori. Il processo andrà in prescrizione il 6 novembre. Dura replica del Cavaliere: «Prendo atto di
un’assurda sentenza politica al termine di un processosolo politico». Prodi: «Sarei ancora premier se avessi avuto la certezza che quelle sulla compravendita di senatori non erano solo voci, è stata lesa la democrazia, non la mia persona». Simone Di Meo u pagina 9
Stessa pena anche per Lavitola Prodi: lesa la democrazia, non me
Berlusconi condannato a tre anniper la compravendita di senatoriL’ex premier: processo politico - Prescrizione dal 6 novembre
POLITICA 2.0
Economia & Società di Lina Palmerini
Una storia processuale, non più politica
D i Silvio Berlusconi si parla ormai solo per levicende processuali. Una volta i guai giudi
ziari accompagnavano i suoi governi e le inchieste perfino rafforzavano la sua leadership. Oggi, invece, tanto è presente nella cronaca giudiziaria
quanto è assente da quella politica. Il suo partito èdiventato solo il difensore d’ufficio dei suoi processi, per il resto viaggia al traino della Lega di Matteo Salvini.
Continua u pagina 9
L a questione dei dirigenti incaricati dell’agenzia delle Entrate e della legittimità degli atti da
questi sottoscritti merita qualche ulteriore riflessione, nella prospettiva di individuare rapidamente una soluzione che, nel rispetto della sen
tenza con cui la Corte costituzionale ha dichiarato l’illegittimità delle norme sugli incarichi dirigenziali ai funzionari senza concorso, restituiscapiena operatività all’Agenzia stessa.
Continua u pagina 37
AGENZIA DELLE ENTRATE SOTTO SCACCO
Fisco, due strade per uscire dall’impasse
Al rallentatore controlli e rimborsiMarco Mobili e Giovanni Parenteupagina 37
FOCUS NORME
Contenzioso fiscale:con la pausa estiva«ridotta»da quest’annocambia il calendarioServiziupagina 38
Jobs act: cosìla tassazionedelle indennitàin caso di licenziamento Servizioupagina 41
L’ASSEMBLEA ABI
Patuelli: troppe regoleper il capitaledelle bancheRossella Bocciarelli u pagina 8
di Maurizio Leo
BUDGET INGLESE
Londra taglia ancora le tassesulle impreseLeonardo Maisano u pagina 25
Giovedì 9 Luglio 2015 IL GIORNALE DEI PROFESSIONISTI www.ilsole24ore.com
t @ 24NormeTributi
LA SOSPENSIONE FERIALE «RIDOTTA»
Processo tributariocon nuovo calendarioFrancesco Falcone upagina 38
LA SETTIMANA DI NORME & TRIBUTI
LUNEDÌ: Edilizia e ambiente, Il merito, Autonomie locali e PaMARTEDÌ: Condominio MERCOLEDÌ: Diritto dell'economia GIOVEDÌ: Giurisprudenza / Il merito VENERDÌ: Incentivi e agevolazioni
L’ANALISI
MaurizioLeo
Rimedioin due fasiper uscire dall’impasse
u Continua da pagina 1
Una questione che nonpuò protrarsi oltre esulla quale è
necessario individuare una reale via d’uscita.
Una situazione, quella attuale, nella quale un’importante articolazione dello Stato ha enormi difficoltà organizzative, non potendo più fare perno su un modello gestionale che ha dato, fino a oggi, buona prova di sé.
Mi pare assolutamente necessario che, al punto in cui siamo, si adottino provvedimenti urgenti che tengano conto della situazione attuale e che vi pongano finalmente rimedio. La strategia di risoluzione del problema dovrà, necessariamente, articolarsi su due livelli: interventi di carattere transitorio e individuazione “a regime” di un modello organizzativo che, tenendo conto delle specificità dell’agenzia delle Entrate (e delle altre agenzie fiscali coinvolte), sia coerente con i criteri di selezione della classe dirigente individuati dalla sentenza 37/2015 della Corte costituzionale.
Mi spiego meglio. Innanzitutto, a mio modo
di vedere, occorre mettere oggi le Agenzie, sia le Entrate sia le altre, nelle condizioni di continuare a funzionare e, anzi, di farlo al meglio. Ne va della tenuta dei conti pubblici del Paese. Quindi, spazio all’individuazione di posizioni di “reggenza”, da innestare nei vari Uffici centrali e locali e da coprire con personale selezionato, esclusivamente, nell’ambito delle stesse Agenzie, con procedure il più possibile trasparenti e con modalità paraconcorsuali.
Naturalmente, coloro che saranno scelti per le “reggenze” dovranno avere un trattamento economico coerente con le responsabilità che andranno a ricoprire, sostanzialmente analoghe a quelle dei dirigenti vincitori di concorso.
Ma passiamo alla soluzione da attuare “a regime”.
In linea con quanto già previsto in uno dei decreti attuativi della riforma fiscale
approvati in prima lettura dal Consiglio dei ministri del 26 giugno scorso, occorrerà bandire in tempi rapidissimi un concorso che permetta di costruire, in via definitiva, l’organigramma delle Agenzie fiscali.
Mi permetto, però, di offrire qualche suggerimento, conoscendo la specificità delle stesse: attuare procedure in grado
di valorizzare adeguatamente, oltre che gli esami, anche i titoli e le esperienze professionali vantati; elevare, dal 30% ad almeno il 60%, l’aliquota dei posti a disposizione degli appartenenti alle medesime Amministrazioni; individuare le prove d’esame sulle specifiche tematiche di diritto tributario interno e internazionale, oltre che sulle modalità di organizzazione degli Uffici finanziari. Solo in questo modo si potranno creare effettivamente le condizioni per una efficace azione di contrasto all’evasione e all’elusione fiscale.
Naturalmente, le nuove Agenzie, sulle quali ricadranno, alla luce dei decreti attuativi della legge delega, responsabilità “consulenziali”, dovranno anche attrezzarsi incorporando, al loro interno, professionalità elevatissime e allo stesso tempo estremamente specifiche, in grado di gestire istituti moderni di respiro internazionale. Come si fa a pensare di non creare figure dedicate alla gestione del ruling internazionale o della cooperative compliance? Non è una novità italiana, ma l’applicazione, anche nel nostro Paese, di procedure note nelle Agenzie fiscali più avanzate. In questi casi, la selezione dovrà avvenire con procedure sicuramente trasparenti, ma finalizzate adacquisire le migliori professionalità disponibili. Spazio, quindi, anche a figure con incarichi a tempo, ma individuate per titoli e anche a chiamata diretta.
Se non si interviene subitoaltro che riforma fiscale! Altro che dialogo Fiscocontribuenti! Il problema, in questo momento, è, più banalmente, quello di non mettere a repentaglio il funzionamento delle Agenzie fiscali e il gettito erariale. Il decisore politico deve intervenire in tempi rapidi, pena il verificarsi di una situazione analoga a quella a suo tempo descritta da Tito Livio, «Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur».
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Fisco. Fari puntati sui recuperi da lotta all’evasione Incognita danno erariale per chi sottoscrive ancora gli atti
Controlli e rimborsi al ralentiIl nodo dei dirigenti decaduti frena le Entrate sugli obiettivi previsti
Marco MobiliGiovanni ParenteROMA
pIl default fiscale non è solo un rischio. I primi dati sul core business delle Entrate confermano che un problema c’è già. In attesa dei numeri ufficiali dell’Agenzia, cominciano a circolare le stime sull’andamento del primo semestre 2015. E non sono positive né per le casse dello Stato né per le imprese. Sul primo fronte, la lotta all’evasione segna un preoccupante rosso. L’obiettivo da raggiungere era, infatti, quello di circa 151mila controlli, ossia il 50% del target annuale, mentre sono stati lavorati solo 69mila accertamenti (il 22,9% rispetto al traguardo finale fissato a 302.827). Questo potrebbe comportare una frenata negli incassi dalotta all’evasione. Se, infatti, la progressione rimanesse quella attualesi rischierebbe un dimezzamento rispetto al risultato comunicato dall’Agenzia sul 2014 ossia 14,2 miliardi. A ulteriore conferma che i conti alla fine potrebbero non tornare è il Ddl di assestamento del bilancio che il Governo ha depositato in Parlamento e che indica un miliardo in meno di nuove entrate. Sono gli effetti dell’impasse creatasi alle Entrate come nelle altre
agenzie fiscali a quasi quattro mesi dalla sentenza 37/2015 che ha dichiarato incostituzionali le norme sugli incarichi dirigenziali ai funzionari senza concorso. Un «buco» di circa 1.200 posizioni che sta contribuendo a frenare le attività.
Non va, infatti, meglio alle imprese che, loro malgrado, vedono contrarsi i recuperi dei creditiIva che a fine giugno hanno subito un rallentamento sugli obietti
vi preventivati (il 31% contro il 54% dei 65mila indicati come traguardo 2015).
Problemi anche sul contenzioso. Molti ritardi sono attribuibili alla legittima richiesta di accesso agliatti da parte dei contribuenti per verificare se ci sono le condizioni per chiedere ai giudici tributari la nullità degli atti sottoscritti dagli exdirigenti delegati. E non va meglio nei rapporti con i contribuenti. Con un quarto dei vertici apicali ancora pienamente operativi, le strutture di propria iniziativa continuano a rispondere agli interpelliper evitare inadempienze. Mentre è ridotta ai minimi termini la consulenza agli uffici territoriali e a professionisti e intermediari.
In molti stanno rimettendo ledeleghe anche perché sono obbligati a rientrare alla sede in assenza di indennità di trasferta. Al momento circa il 20% lo avrebbe fatto.E a spingere in questa direzione c’èanche il rinvio della Ctr Lombardiaalla procura della Corte dei conti per valutare possibili danni erarialicausati dagli atti sottoscritti dai dirigenti decaduti. Finché saranno operative le assicurazioni contro i danni professionali, molti dei dirigenti continueranno a “firmare” ma non tutti rinnoveranno le assicurazioni e dunque rimetteranno la delega. Inizia poi a serpeggiare il dubbio della copertura con una possibile contestazione di danno erariale. Cosa faranno le compagnie? Scoprirlo potrebbe costare caro, fanno notare tra i «decaduti».
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ROMA
pStop all’allargamento della platea dei difensori tecnici nelle controversie tributarie. È la posizione espressa da Gerardo Longobardi, presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili (Cndcec), nell’audizione di ieri pressola commissione Finanze del Senato, presieduta da Mauro Maria
Marino (Pd), in relazione allo schema di Dlgs su contenzioso e interpelli.
Il riferimento è in particolare ai«dipendenti dei Caf per le controversie che riguardano la loro attività». L’ampliamento sarebbe, ad avviso dei commercialisti, «contrario allo spirito» della delega fiscale, che «prevede che i giudici tributari siano sempre più specia
lizzati», mentre al contrario fra i difensori vi sarebbero così «figuresenza le adeguate competenze giuridiche e professionali».
Dal canto loro i giudici tributari chiedono un adeguamento dei compensi. «Operiamo in una situazione quasi emergenziale ha spiegato Mario Cavallaro, numero uno del Consiglio di presidenza, in audizione chiediamo non
un aumento, ma un adeguamento dei compensi, invariati dal 2002, a partire dal 2016, anche considerando che c'è una dismissione di circa 250 giudici all'anno». Cavallaro ha sottolineato anche come nessun intervento sia stato ipotizzato per «garantire l’effettiva autonomia della giurisdizione tributaria rispetto al Mef, indirettamente parte in causa tramite le
agenzie fiscali».E sempre in audizione l’Int (Isti
tuto nazionale tributaristi) ha rilevato una certa «timidezza» relativamente alla riforma del contenzioso e delle commissioni tributarie, chiedendo un aumento del valore delle controversie oggetto di reclamo/mediazione. Mentre l’Ancot (Associazione nazionale consulenti tributari) ha suggerito misure per rendere più favorevole la rateazione dei debiti tributari.
G. Par.© RIPRODUZIONE RISERVATA
Contenzioso. Nell’audizione in Senato sulla riforma i giudici tributari hanno chiesto l’adeguamento dei compensi
Commercialisti: difesa da non estendere
I numeri
L’ANDAMENTO
AccertamentiIrpef/Ires, Iva e Irap Rimborsi Iva
Obiettivo annuale 302.000 65.000
Obiettivo giugno 151.000 35.000
Risultato raggiunto a giugno 69.000 20.000
(*) proiezioni a fine anno al trend attuale
Il confronto tra gli incassi delle Entrate degli ultimi anni e la stimaentro fine 2015 all’attuale trend. In miliardi di euro
2010 10,5
2011 12,7
2012 12,5
2007 6,4
2008 6,9
2009 10,1
2013 13,1
2014 14,2
2015* 7,0
GLI INCASSI
QUOTIDIANO DEL FISCOContraddittorioe riforma sanzioniSul Quotidiano del Fisco tutti i giorni l’offerta informativa del Gruppo Sole 24 Ore in materia tributaria. Nell’edizione online oggi: l’analisi sul contraddittorio dopo la sentenza 132/2015 della Corte costituzionale, gli approfondimenti sulle modifiche ai costi black list e alla riforma delle sanzioni sul reverse charge.
www.quotidianofisco.ilsole24ore.com
La riflessione
Il rischio «default fiscale»Sul Sole 24 Ore di ieri la questione posta dall’analisi di Stefano Simontacchi sul rischio di «default fiscale» alla luce delle conseguenze e delle mancate soluzioni della decadenza dei dirigenti incaricati a seguito della sentenza 37/2015 della Corte costituzionale
LA STRATEGIANell’immediato serve puntare sulle reggenzePoi via al concorso con quote più consistentiper gli «interni»
Venerdì 10 Luglio 2015 IL GIORNALE DEI PROFESSIONISTI www.ilsole24ore.com
t @ 24NormeTributi
DICHIARAZIONI DEI REDDITI
Minimi, la ritenutasi corregge in UnicoPaolo Meneghetti e Vittoria Meneghetti upagina 37
LA SETTIMANA DI NORME & TRIBUTI
LUNEDÌ: Edilizia e ambiente, Il merito, Autonomie locali e PaMARTEDÌ: Condominio MERCOLEDÌ: Diritto dell'economia GIOVEDÌ: Giurisprudenza / Il merito VENERDÌ: Incentivi e agevolazioni
IL NUMERO DI LUGLIOAGOSTOFisco. Proposte ancora differenziate sulla gestione del periodo transitorio: si va dalle reggenze all’attribuzione di nuove deleghe
Dirigenti Entrate, sprint sul concorsoGli emendamenti al Dl enti locali puntano ad accelerare i tempi per avviare la selezione
Marco MobiliGiovanni ParenteROMA
pÈ partito ieri l’ultimo treno utileper risolvere la querelle sui dirigenti delle agenzie fiscali dichiarati illegittimi dalla sentenza 37/2015 della Consulta. Con tre emendamenti al Dl sugli enti locali all’esame del Senato due a firma diGiorgio Santini (Pd) e uno a firma di Paolo Naccarato (Gal) depositati ieri in commissione Bilancio, il Parlamento prova a sollecitare il Governo su una soluzione condivisa e soprattutto in tempi rapidi. Anche perché il vuoto dei vertici apicali sta rallentando la macchina dell’amministrazione finanziaria sul fronte dell’accertamento e dei rimborsi alle imprese (si veda Il Sole 24 Ore di ieri).
Come fanno notare dalle Entrate, occorre avviare da subito la macchina del nuovo concorso per una nuova selezione dei dirigenti. La norma contenuta nel Dlgs attuativo della delega fiscale dilaterebbe troppo i tempi di avvio della nuova selezione. Ecco perché sia uno degli emendamenti Santini che quello Naccarato mettono al primo posto l’avvio immediato delle procedure di concorso da chiudere sempre e comunque entro il 31 dicembre 2016. Con una distinzione di fondo. La proposta formulata da Santini prevede una selezione per soli esami che, anche in questo caso, ridurrebbe di moltoi tempi di un concorso che, pur mettendo a gara non più di 400 posizioni dirigenziali, potrebbe vedere una partecipazione di massa. Invece, come propone Naccarato, allargare la selezione anche ai titoliforse dilaterebbe i tempi con verifiche più complesse. Comunque, la nuova selezione dei dirigenti metterebbe a tacere quella che a via Cristoforo Colombo è ormai una legenda metropolitana, ossia che i dirigenti decaduti sono il frutto di nomine di comodo o di raccomandati. Se fosse questa la realtà, fanno
notare dalla sede dell’Agenzia, i risultati degli ultimi anni non sarebbero stati davvero possibili.
In attesa del concorso, che comunque alle Entrate andrebbe a colmare soltanto il 50% delle posizioni oggi decadute (800), le soluzioni proposte dai senatori non sono sulla stessa linea. Santini, in primis, propone l’attribuzione,«in numero non superiore a quello dei posti oggetto delle procedure concorsuali» di posizioni di reggenza con incarichi di responsabilità provvisoria di uffici dirigenziali non generali a funzionari della terza area. Questi, oltre al possesso della lauree, dovranno comunque aver maturato un’anzianità di almeno cinque anni nell’area di appartenenza, anche per non bloccare nuovamente la macchina con nomine di funzionari inesperti o daformare. Ai nuovi reggenti, che cesseranno dall’incarico al termine del concorso, verrebbe corrisposta un’indennità non superiore a tre volte a quella indicata dal Contratto collettivo nazionale. In ogni caso verrebbero meno il pagamento degli straordinari e le voci accessorie del trattamento economico.
Sul tavolo Santini ha propostoanche una soluzione in cui è il dirigente di ruolo a scegliersi il delegato anche perché, come prevede la legge, il delegante è responsabile anche in solido dell’attività del dirigente da lui delegato. La delega di funzione ridurrebbe lo spazio delle selezione e dell’individuazione dei nuovi dirigenti a cui assegnare un ruolo di responsabilità fino alla chiusura del nuovo concorso. Per l’indennità da corrispondere ai delegati, Santini propone il ricorso alla contrattazione secondaria sulle attribuzioni delegate.
La proposta Naccarato, inveceprevede l’assegnazione ad interim dei posti vacanti. Con la delegadi funzione. I funzionari di terza area selezionabili dovranno possedere la laurea e avere un’esperienza di almeno 5 anni nell’area di appartenenza. Anche per le assegnazioni di questi incarichi si dovranno adottare procedure selettive, più volte invocate dal sottosegretario all’Economia, Enrico Zanetti (Sc), per titoli e colloqui in grado di premiare il merito.
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Riscossione. L’ordinanza 147/2015 ha ritenuto inammissibile la questione di legittimità costituzionale
La Consulta salva l’aggio di EquitaliaROMA
pManifesta inammissibilità. L’aggio di Equitalia (ora all’8%) è salvo. Le anticipazioni (si veda Il Sole 24 Ore del 27 maggio) hanno trovato conferma nell’ordinanza 147/2015 della Corte costituzionale, depositata ieri. La decisione ha esaminato i dubbi sollevati dalla Ctp Torino (ordinanza 18 dicembre 2012) e dalla Ctp Latina (ordinanza 29 gennaio 2013), che contestavano essenzialmente l’eccessività dell’onere a carico del debitore rispetto al costo effettivo della procedura e l'assenza di una connessione tra aggio e capacità contributiva. Ma ad avviso della Consulta «ciascuna delle ordinanze di rimessione è carente sia nella descrizione della concreta fattispecie cui si riferisce, sia nella motivazione in punto di rilevanza» e dunque resta inibita «la necessaria verifica circa l'influenza della questione di legittimità sulle decisioni richieste ai rimettenti».
In particolare, la Corte costituzionale ha ritenuto che «la carente
descrizione della fattispecie» effettuata dalla Ctp Latina «risulta tanto più determinante in quanto la disposizione censurata ha subitodiversi interventi normativi e solo un’adeguata esposizione di tutti glielementi essenziali del caso in esame avrebbe consentito di individuare con certezza la versione dell'articolo 17 (del Dlgs 112/1999, ndr) applicabile ratione temporis». Discorso analogo anche per laremissione della Ctp Torino, la quale proprio in relazione alla sproporzione tra aggio e costo del servizio non ha offerto «alcuna motivazione sulla ricorrenza di tale eventualità nel caso concreto, non essendo rinvenibile nell'ordinanza di rimessione l'affermazione che la somma dovuta dal ricorrente – pari a 566,88 euro – sia effettivamente sproporzionata rispetto al costo del servizio della riscossione».
Ne deriva quindi l’inammissibilità delle istanze sollevate. Non va dimenticato, tra l’altro, che le stime circolate prima che la Con
sulta decidesse parlavano di un rischio «cumulato» di 2,5 miliardi sui conti pubblici nel caso in cui fosse stata pronunciata l’incostituzionalità. Anche se va ricordatoche risulta pendente ancora l’ordinanza 29 maggio 2014 della Ctp di Cagliari che contesta l’illegittimità dell’aggio.
Nel frattempo, lo schema di Dlgs sulla riscossione ora all’esame del Parlamento per i pareri. Da un lato, si stabilisce che entro il 31 gennaio di ogni anno Equitalia, previa verifica del Mef, individui e renda pubblici o costi da sostenere per il servizio nazionale di riscossione. Dall’altro, l’aggio è destinato a cambiare nome (si chiamerà onere di riscossione) e importo: sarà suddiviso in parti uguali (3% ciascuno) tra contribuente ed ente creditore se la cartella sarà pagata entro i 60 giorni, mentre sarà del 6% tutto a carico del contribuente se il pagamento avverà oltre i 60 giorni dalla notifica.
G. Par.© RIPRODUZIONE RISERVATA
I punti chiave
01 TRE PROPOSTEI tre gli emendamenti al Dl sugli enti locali all'esame del Senato due a firma di Giorgio Santini (Pd) e uno a firma di Paolo Naccarato (Gal) depositati ieri in commissione Bilancio puntano a sollecitare il Governo su una soluzione condivisa e soprattutto in tempi rapidi
02 I PROSSIMI STEPLunedì sarà la prima prova del 9 per i tre emendamenti che dovranno superare lo scoglio dell’ammissibilità. Sarà poi la volta del Governo che dovrà dire la sua e inserire queste tre modifiche tra gli emendamenti «segnalati» su cui far votare la commissione Bilancio del
Senato: un passaggio obbligato quello delle segnalazioni visto che ieri erano stati depositati 960 emendamenti e i tempi per la conversione in legge sono molto stretti visto che al termine della prima settimana di agosto il Parlamento potrebbe chiudere per ferie
03 IL CONCORSOSia uno degli emendamenti Santini che quello Naccarato mettono al primo posto l'avvio immediato delle procedure di concorso da chiudere sempre e comunque entro il 31 dicembre 2016. Ma la proposta formulata da Santini prevede una selezione effettuata per soli esami
I va, bilanci e accertamento sono tragli argomenti in
evidenza nel nuovo numero di «Norme&Tributi Mese» in vendita abbinata con «Il Sole 24 Ore». Con un occhio particolarmente attento alle novità normative, perché il numero si apre con l’editoriale affidato a Ivo Caraccioli e dedicato alle nuove norme sul falso in bilancio.
E l’attenzione ai cambiamenti delle leggi e delle indicazioni di prassi prosegue nel contributo di Marco Magrini e Benedetto Santacroce in materia di split payment, dopo il primo via libera ottenuto a giugno dalla Commissione europea.
Ugualmente d’attualità icontributi in materia di reati tributari e di contabilità. Da una parte, infatti, l’articolo di Antonio Iorio e Sara Mecca esamina le conseguenze della sentenza 95, con la quale il 28 maggio scorso la Corte costituzionale ha ritenuto legittimo l’accesso al patteggiamento limitato all’estinzione del debito tributario, prima del dibattimento. Con ciò risolvendo una questione sollevata dal Gup del Tribunale de La Spezia che evidenziava una disparità di trattamento tra imputati del medesimo reato in ragione della loro maggiore o minore prosperità economica.
Dal lato invece della contabilità e dei bilanci, vanno segnalati sia l’articolo di Luisa Polignano in materia di controllo della qualità (con il varo del principio internazionale Isqc 1 Italia, la cui applicazione coinvolge tuitti i soggetti iscritti al Registro revisori), sia il contributo
di Giuliano Buffelli, sulla nuova classificazione dei crediti deteriorati da parte delle banche, con i relativi effetti per le imprese in crisi.
Spazio anche alle condizioni che legittimano la deducibilità nerl modello Unico delle spese di pubblicità che sono state sostenute in aree senza punti vendita.
L’indice completo del numero 56 di «Norme&Tributi Mese» è visibile all’indirizzo www.normetributidigital.ilsole24ore.com. La rivista potrà essere acquistata in edicola, in abbinamento con «Il Sole 24 Ore» a 12,90 euro più il prezzo del quotidiano.
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Norme&Tributi Mese,analisi su bilancie split payment Iva
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Qui accanto la copertina del nuovo numero di «Norme& Tributi Mese», il mensile di approfondimenti e dottrina in materia di fisco, contabilità e bilanci. Il mensile, che si avvale di un comitato scientifico composto dai maggiori esperti del Sole 24 Ore, è in vendita abbinata a 12,90 euro (più il prezzo del quotidiano). È inoltre possibile abbonarsi alla versione sia cartacea sia digitale. Per informazioni: www.normetributidigital.ilsole24ore.com
L’analisi e le proposte
Come uscire dall’impasseIl Sole 24 Ore ha dedicato una doppia uscita alla questione dei dei dirigenti decaduti delle Entrate. L’analisi di Stefano Simontacchi pubblicata martedì scorso ha sollevato un rischio di default fiscale a causa dei vuoti di organico venutisi a determinare dopo lo stop della sentenza 37/2015 della Consulta sugli incarichi a funzionari senza concorso. Sul quotidiano di ieri, invece, Maurizio Leo ha suggerito una strategia in due mosse per l’uscita dall’impasse: puntare sulle reggenze nell’immediato e poi un concorso con quote più consistenti per gli interni alle agenzie
LA PAROLACHIAVE
Aggio
7È il compenso che l’agente della riscossione percepisce per l'attività di «incasso» dei crediti. Dal 1° gennaio 2013 la percentuale ha subito una prima limatura passando dal 9% all’8 per cento. Se il pagamento avviene entro 60 giorni dalla notifica della cartella, l’aggio è in parte a carico del contribuente ( il 4,65%) e per la restante parte è a carico dell’ente creditore (il 3,35%). Se invece il pagamento avviene oltre i 60 giorni, l’aggio è totalmente a caricodel debitore. Con la modifica nello schema di Dlgs sulla riscossione, il debitore che pagherà oltre i 60 giorni dovrà sostenere un onere di riscossione del 6 per cento.
Ecco per i professionisti del Diritto il Codice di procedura penale, aggiornato con tutte le novità: misure cautelari, norme contro il
terrorismo internazionale, revisione della difesa d’ufficio, attuazione della direttiva sul diritto all’informazione nei procedimenti penali.
Le modifiche intervenute nei primi mesi del 2015 e quelle del 2014 sono evidenziate in grassetto per agevolarne l’individuazione.
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Poste italiane Sped. in A.P. D.L. 353/2003conv. L. 46/2004, art.1, c. 1, DCB Milano
Anno 151˚Numero 189
Prezzi di vendita all’estero: Albania €2, Austria €2, Francia €2, Germania €2, Monaco P. €2, Slovenia €2, Svizzera Sfr 3,20
LE REPLICHE
FTSE It. All Share (31.12.02=23356,22) 24443,16 23759,68 2,88 21,38
FTSE MIB (31.12.97=24401,54) 22937,40 22268,51 3,00 20,65
FTSE It. Mid Cap (31.12.02=20146,67) 32365,06 31706,32 2,08 28,29
FTSE It. Star (28.12.01=10000) 24688,85 24204,04 2,00 32,31
Mediobanca (2.1.06=100) 65,76 63,52 3,53 20,82
Comit Globale (1972=100) 1250,47 1210,84 3,27 20,44
Azioni: numero1.054.498.031 874.843.011
Azioni: valore3.980.960.981 3.463.681.857
Titoli di Stato841.204.629 552.121.778
Obbligazioni22.915.921 19.211.165
FTSE MIB Set 2015 22914 656Eurex Bund 10a(set 15) 150,70 1,95
Dollaro Usa 1,1185 0,0131Yen giapponese 136,8800 2,5800Sterlina inglese 0,7208 0,0032Franco svizzero 1,0464 0,0040Renminbi cinese 6,9452 0,0820Dollaro canadese 1,4212 0,0190Corona svedese 9,4101 0,0474Dollaro austral. 1,4975 0,0159
Alluminio 1652,5 0,40Caffè rob 1850,0 0,30
BORSE EUROPEED.J. EuroStoxx 364,31 2,85Amsterdam Am. Exc. 481,39 2,43Bruxelles Bel 20 3674,60 2,38Francoforte Dax 11315,63 2,90Helsinki Omxh Gen 8412,51 2,14Lisbona Psi 20 5700,13 3,04Londra Ftse 100 6673,38 1,39Madrid Ibex 35 11036,10 3,08Parigi Cac 40 4903,07 3,07Vienna Atx Index 2464,75 2,19Zurigo Swiss Mkt 9134,18 1,66
ALTRE BORSENew York DJ Ind. 17760,41 1,21New York S&P 500 2076,62 1,23New York Nasdaq C. 4997,70 1,53Tokyo Nikkei 225 19779,83 0,38Hong Kong Hang S. 24901,28 2,08San Paolo Brsp Bov. 52590,72 1,56Shanghai Comp. 3878,94 4,57Sydney All Ordin. 5478,11 0,40Singapore Straits T. 3287,27 0,61Toronto 300 Comp. 14411,07 0,93
INDICE CAMBI (22 valute)Indice Sole24Ore 102,84 0,68
FTSE Mib22937,40L
3,00 variaz. %
11,95 var. % ann.
Dow Jones I.17760,41L
1,21 variaz. %
5,00 var. % ann.
Xetra Dax11315,63L
2,90 variaz. %
17,15 var. % ann.
Nikkei 22519779,83B
0,38 variaz. %
29,99 var. % ann.
FTSE 1006673,38L
1,39 variaz. %
0,02 var. % ann.
¤/$1,1185L
1,19 variaz. %
17,78 var. % ann.
Brent dtd57,31B
0,21 variaz. %
46,06var. % ann.
Oro Fixing1159,30B
0,43 variaz. %
13,50 var. % ann.
A2A 1,133 3,75Ansaldo Sts 9,425 0,27Atlantia 22,840 4,15Autogrill 7,805 1,17Azimut H. 26,450 4,50B. Popolare 14,940 3,11B.P. E.Romagna 7,975 2,64B.P. Milano 0,933 0,59Buzzi Unicem 13,370 3,64Campari 7,020 2,18CNH Industrial 8,635 4,54Enel Green Power 1,861 1,81Enel 4,226 2,67Eni 15,850 2,59
Exor 44,380 2,26FCAFiat Chrysler 12,910 1,25Finmecc. 11,850 2,42Generali 16,660 3,09Intesa Sanpaolo 3,352 4,42Luxottica 61,850 2,91Mediaset 4,672 1,65Mediobanca 8,840 1,49Mediolanum 7,805 4,98Moncler 16,490 2,42Monte Paschi Si 1,722 8,17Pirelli & C. 15,150 0,53Prysmian 19,910 3,64S. Ferragamo 25,370 1,93Saipem 8,185 4,44Snam 4,608 3,60STMicroelectr. 7,210 1,69Telecom Italia 1,190 1,97Tenaris 11,610 0,61Terna 4,216 3,38Tod's 82,050 3,73UBI Banca 7,385 2,93Unicredit 6,135 4,16UnipolSai 2,214 2,22World Duty Free 10,150 0,20Yoox 29,250 2,24
PRINCIPALI TITOLI Componenti dell’indice FTSE MIB QUANTITATIVI TRATTATI ¤10.07 09.07
FUTURES10.07 Var
I CAMBI DELL’EURO (rilev. BCE)
Valuta 10.07 Diff.
MATERIE PRIMEPrezzi uff. a Londra ($/t) 10.07 Var.%
INDICIPaese/Indice 10.07 Var.%
BORSA ITALIANAVar%
Indici Generali 10.07 09.07 Var% in.an.
Titolo Pr.Rif.¤ Var.% Titolo Pr.Rif.¤ Var.%A ltra seduta di forti acquisti sui listini europei, checredono senza più esitazioni in un accordo sulla
Grecia nel weekend. Tutte le piazze principali, Milanoinclusa, hanno chiuso con rialzi attorno al 3%, tranne Londra che ha limitato il guadagno a un punto e mezzopercentuale. In netto calo gli spread dei titoli di Stato «periferici» dell’area euro rispetto al Bund tedesco. Bene anche Wall Street.
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chiusuraapertura
FTSE ITALIAALL SHAREBase 31/12/02=23.356,22
+2,88
23650
23850
24050
24250
24450
Mercati
A
TEMPI E SCADENZE DEL PROVVEDIMENTO
Scuola, per attuare la riformaservono 24 decreti e 9 delegheClaudio Tucciupagina 8
IL COMMENTO
Adesso non si perdaun anno di studitra scioperie ostruzionismidi Paolo Pombeni u pagina 8
NOMINE
Cdp: Costamagnae Gallia al timone,via liberadell’assembleaCelestina Dominelli u pagine 2729
Attesa per un accordo Milano cresce del 3%, scatto dell’euro In calo gli spread di tutti i «periferici», BTpBund a 124
Grecia, le Borse scommettono sul sìSvolta all’Eurogruppo: piano «esauriente» - Atene rinuncia a mini-Iva e baby-pensioni
CRISI E MERCATI
Il risvegliodella politicaè l’iniziodella curadi Alessandro Plateroti
Chi vuol esser lieto, sia, deldoman non c’è certezza...Per i mercati finanziari, or
mai dai tempi di Lehman Brothers, domani è sempre un altro giorno. Una pessima giornata può culminare in una splendida seduta di rialzi e di euforia: da più di sette anni si naviga a vista tra bancarotte bancarie, scandali finanziari, crisi del debito, dell’euro e recessioni, tensioni geopolitiche globali e accesi confronti tra Stati sovrani in cui rancori mai sopiti si confondono ai tavoli negoziali con polemiche personali, ideologiche e politiche che tendono sempre più spesso a sfiorare il loro punto di rottura. Con la Grecia ne abbiamo viste molte. Se poile cose vanno bene e le Borse salgono, allora i mercati sono «seri, maturi e consapevoli»: ma se vanno male, e gli indici cadono, la parola investitore diventa «speculatore» e i mercati diventano una «giungla popolata di locuste».
Ma i mercati, come i capitali,non sono né buoni né cattivi, né didestra né di sinistra: vanno sempre dove trovano le migliori condizioni. Ebbene la crisi greca, che si trascina ormai da cinque anni, èstata lo specchio di tutte queste contraddizioni, tanto per la comunità finanziaria globale quanto per le decine, se non le centinaia, di milioni di europei che ogni giorno si sono posti la stessa domanda: come finirà la crisi greca, o meglio: riuscirà l’Europa a rispondere alle sfide della crisi del debito, in Grecia come negli altri Paesi periferici dell’eurozona, scongiurando così il rischio di un drammatico e traumatico ritorno al passato di cui nessuno conosce realmente sia il prezzo politico che quello finanziario?
L’incapacità di trovare una risposta o una soluzione concreta aqueste domande non è mai stata immaginabile. Ma allo stesso tempo, con il passare dei mesi e degli anni, tra tentennamenti e mezze aperture, è diventato sempre più difficile intravedere una soluzione in grado di funzionare. Così, se in questo contesto è stato difficile per la classe politica europea trovare delle risposte e assumere comportamenti responsabili, lo è stato ancora di più per chi deve gestire, proteggere e far crescere le centinaia di migliaia dimiliardi che rappresentano il risparmio delle famiglie e la liquidità delle imprese.
Continua u pagina 4
VENT’ANNI DOPO IL MASSACRO DI 8MILA BOSNIACI
Srebrenica, luogo del rancore e dell’ipocrisia europeadi Alberto Negri
D opo vent’anni Srebrenicanon è ancora un luogo di
conciliazione. È un luogo di
rancore mai sopito, di mancanze e indifferenze dell’Europa: nei confronti di una ex Jugoslavia che sarebbe rimasta abbandonata a se stessa se non fosse
ro intervenuti gli Stati Uniti e laNato. È un luogo di morte e impotenza, quella dei caschi bluolandesi che furono testimoni impotenti del massacro. L’Eu
ropa affondò vent’anni fa lungo le gole balcaniche scavate dal corso della Drina.
Continua u pagina 18Gerardo Pelosiu pagina 18
L’aumento di maggio, su base annua, è il più alto dal 2011 CsC: a giugno 0,2% sul mese precedente
Balzo della produzione (+3%)Crescono i nuovi contratti (+185mila): le trasformazioni sono 30milapScatto della produzione industriale a maggio: +0,9% rispetto ad aprile e +3% su maggio2014. L’incremento su base annua è il più alto dal l’agosto 2011.Dinamica positiva per tutti i settori a cominciare dai beni strumentali (+2,3); in particolare è inforte rialzo la produzione deimezzi di trasporto. Il CsC pre
vede un nuovo rallentamento a giugno con un calo dello 0,2% sul mese precedente. Secondo idati del ministero del Lavoro a maggio sono in aumento i nuovicontratti (+185mila): 30mila letrasformazioni di rapporti a tempo determinato in impiego a tempo indeterminato.
Bocciarelli e Pogliottiu pagina 15
CRISI GLOBALI
Non bastal’economiaa risolverei casi di Atenee Pechino
di Vittorio Emanuele Parsi
S ul Sole 24 Ore del 9 luglio, Morya Longo
sottolineava come il “fattore P”, ovvero le scelte dei decisori politici e, più in generale, le crisi determinate o mal gestite dalla politica, potranno giocare un ruolo decisivo nelle prossime settimane nel consolidare o affossare i timidi segnali di ripresa dell’economia mondiale. Dalla Cina alla Grecia, dal superdollaro alla questione ucraina al terrorismo mediorientale, il “fattore P” potrebbe essere davvero l’elemento critico per la stabilizzazione dei mercati finanziari.
Continua u pagina 3
Gentile direttore, il moltiplicarsi in questi ultimi giornidi interventi condivisibili
(quello di Maurizio Leo) e invero sorprendenti (quello di Stefano Simontacchi) sulla questione dei dirigenti delle agenzie fiscali, rende opportuna qualche preci
sazione da parte di chi, come il sottoscritto, si è impegnato a fondo per fare in modo che l’ineccepibile sentenza n. 37/2015 della Corte costituzionale fosse una vera occasione di svolta.
Sotto segretario all’EconomiaContinua u pagina 19
OGGI PLUS24
ECCO COSAPUÒ FRENARELE BANCHE, TRANUOVE REGOLEE CRISI GLOBALITabloid di 24 pagine in allegato
Segnali, non è ancora svoltadi Paolo Bricco
A delante, Pedro, con juicio.Si puedes. L’economia ita
liana assomiglia alla carrozzadel Cancelliere Ferrer nel tredicesimo capitolo dei “Promessi Sposi”: a lungo è rimasta ferma, imprigionata dalle cir
costanze; adesso si muove, ma con lentezza. Sono confermatele linee di fondo della transizione italiana: visibili a occhio nudo, ma altrettanto facilmente percepibili nella loro fragilità.
Continua u pagina 15
LA GOVERNANCE DELL’EUROZONA
Rivedere i trattatidi Giovanni Pitruzzella
C on l’esplosione del “casoGrecia”, la crisi che – a par
tire dal 2008 – aveva colpitol’euro e l’economia reale di molti Paesi europei ha raggiunto il suo culmine ed è arrivata ormai a un punto di non ri
torno. Ma questa non è semplicemente l'espressione di una fase del ciclo economico che può essere contrastata nel quadro giuridicoistituzionale dell’Unione.
Continua u pagina 24
Ance: subito lo sbloccaopere per la ripresa
L’edilizia non riparte:investimenti ancora giùpL’edilizia ancora non riesce a uscire dal tunnel: l’associazione nazionale dei costruttori (Ance) prevede nel suo Osservatorio congiunturale un’ulteriore caduta degli investimenti in costruzioni dell’1,3% per il 2015, mentre il 2016 parte da un 0,5% e potrà an
dare in positivo solo in presenza di politiche di rilancio. A questo proposito, Ance considera urgente ma anche realistico lo sbloccaopere da 20 miliardi: 15 miliardi ci sono già e vanno attivati, altri 4,5 vanno trovati.
Giorgio Santilliu pagina 16
LA BUSSOLA
Euribor al minimo storico:l’impatto sui mutuiVito Lops u pagina 5
LETTERA / AGENZIA DELLE ENTRATE SOTTO SCACCO
Le agenzie non sono aziendeTrasparenza sui dirigenti
di Enrico Zanetti
Basta con la caccia alle stregheAzienda o no, serve efficienza
di Stefano Simontacchi
M ichel de Montaigne scrive«non vergogniamoci di
dire ciò che non ci vergogniamodi pensare». Faccio infatti moltafatica a comprendere perché dovrei vergognarmi di quello che penso. Ancor più se chi mi invita a farlo condivide analisi e
soluzioni proposte da Maurizio Leo nell’articolo del 9 luglio, in quanto entrambe sono coincidenti con quelle da me espresse.
Il senso del mio pensiero èche, a differenza di altri popoli, noi italiani siamo incapaci di fare sistema. Continua u pagina 19
Variazioni % sullo stesso mese dell’anno precedente.Dati corretti per gli effetti di calendario
-6
-4
-2
0
2
4
Fonte: Istat
M G L A2013 2014 2015
S O N D G F M A M G L A S O N D G F M A M
+3%
L’attività industriale cerca il rilancio Le competenze vanno salvatee l’Agenzia deve ripartire
di Maurizio Leo
I l mio intervento sulle prospettive per trovare una solu
zione che consenta di uscire dall’impasse in cui si troval’agenzia delle Entrate, esattamente come quello di Stefano Simontacchi, prende le mosse dall’oggettiva situazione di dif
ficoltà in cui versa l’amministrazione finanziaria. Difficoltà sorte, come noto, in seguito alla pronuncia con cui la Corte costituzionale ha dichiarato l’illegittimità degli incarichi dirigenziali senza concorso.
Continua u pagina 19
pLa svolta che si delinea nei negoziati Greciacreditori, con la rinuncia di Atene alle pensionidi anzianità e all’Iva agevolata per le isole, ha galvanizzato i mercati. Per l’Eurogruppo il pia
no è «esauriente». Borse tutte inforte rialzo (+3% Milano), euro risalito sopra 1,113 dollari. In calogli spread dei titoli sovrani “periferici” rispetto al Bund (124 puntibase per il BTp). u pagine 26
Sabato 11 Luglio 2015 IL GIORNALE DEI PROFESSIONISTI www.ilsole24ore.com
t @ 24NormeTributi
GIUSTIZIA
Il Tar approva il tagliodelle ferie dei magistratiGiovanni Negri upagina 21
LA SETTIMANA DI NORME & TRIBUTI
LUNEDÌ: Edilizia e ambiente, Il merito, Autonomie locali e PaMARTEDÌ: Condominio MERCOLEDÌ: Diritto dell'economia GIOVEDÌ: Giurisprudenza / Il merito VENERDÌ: Incentivi e agevolazioni
Fisco. Mancano gli indirizzi politici del ministero dell’Economia sull’attività di controllo e resta aperta la querelle sulla legittimità degli atti
Agenzie fiscali ancora senza convenzioniIl caso dirigenti frena anche il lavoro delle istanze sulla voluntary: 800 in Lombardia e 300 nel Lazio
Marco MobiliGiovanni ParenteROMA
pAgenzie fiscali ancora senza la convenzione con il ministero dell’Economia. A ridosso della pausa estiva e con il primo semestre ormai archiviato, manca l’indirizzo e la pianificazione lungo cui sviluppare sia l’attività di accertamento sia dei servizi al contribuente. Non c’è solo, quindi, la questione dei dirigenti decaduti a seguito della sentenza 37/2015 della Corte costituzionale a costituire un fattore frenante per la macchina fiscale. Di sicuro, il vuoto lasciato dalle 1.200 posizioni occupate da funzionari incaricati senza concorso sta facendo sentire i suoi effetti. Come evidenziatodal «Sole 24 Ore» di giovedì scorso, le prime cifre circolate mostrano un rallentamento sia sotto il profilo dei target da raggiungere in termini di controlli e di rimborsi Iva alle imprese. E non è tutto. A
rischio c’è l’extra gettito (solo formalmente quotato un euro) atteso dal rientro dei capitali, le cui domande non sembrano crescere: 800 in Lombardia e 300 nel Lazio, solo per citare i due bacini di maggior raccolta. Senza dimenticare la querelle sulla nullità degli atti sottoscritti dagli ex dirigenti su cui i giudici tributari sono divisi e su cui la Ctr Lombardia ha anche rinviato gli atti alla procura della Corte dei conti per verificare il possibile danno erariale e alla magistratura ordinaria.
Dal canto loro, le organizzazioni sindacali chiedono tutte un intervento a 360 gradi sul personale e non solo per risolvere il casodirigenti. «Sicuramente la questionedei dirigenti ha inciso, ma abbiamobisogno più in generale di una ridiscussione dell’organizzazione delle agenzie spiega Carmine Di Leo, coordinatore agenzia Entratedi Fp Cgil e va posto l’accento an
che sulla riqualificazione e sulla formazione del personale: solo un pacchetto d’insieme può portare al rilancio». Sulla stessa linea Stefania Silveri, responsabile agenzie fiscali Cisl Fp: «Si dovrebbe intervenire complessivamente su tuttoil sistema del personale. Poi, per quanto riguarda lo specifico dei dirigenti chiediamo che il Governo trovi una soluzione ponte tramite una procedura trasparente almeno fino al completamento del concorso». A suo avviso, «già a legislazione vigente ci sono strade percorribili ma sempre attraverso procedure trasparenti».
Anche per Renato Cavallaro,coordinatore nazionale UilPa agenzia Entrate, le posizioni dirigenziali non coperte non sono l’unico problema: «La convenzione non è ancora stata sottoscritta econdivisa. L’Agenzia comunque pone i propri obiettivi alle stretture locali. Inoltre quasi tutta l’attività dell’ex Territorio era stata orientata alla riforma del Catasto, che per ora è rimasta congelata. C’è un rallentamento ma i colleghistanno lavorando e lo stanno facendo bene. È chiaro che non può perdurare a lungo questo status. Bisognerebbe cambiare gli assetti attuali e ridefinire il ruolo delle posizioni organizzative speciali, in modo da non rischiare un ulteriorecontenzioso a riguardo».
Sebastiano Callipo, segretariogenerale del Salfi, invoca un «intervento del premier per dare un segnale alla struttura per consolidarla e gestire l’attuale emergenza. C’è una situazione in prospettiva a forte rischio. Il personale viene demotivato, delegittimato e diffamato. La macchina fiscale non dipende solo dai dirigenti. Mala mancata autorizzazione di un provvedimentoponte rientra nella generale disattenzione verso le agenzie fiscali». Per Barbara Casagrande, segretario Unadis, la soluzione per il presente e in attesa del nuovo concorso «dovrebbe essere quella di prorogare incarichi a chi li aveva già o in alternativauna procedura di interpello in termini rapidi con un interpello che consenta di selezionare tra gli appartenenti alla terza area e tenga conto delle esperienze sul campo». Ma c’è anche chi come il segretario generale di Dirpubblica in una lettera aperta al nostro giornale mette in discussione tutto il sistema agenziale: «Togliamoci dalla testa che l’agenzia delle Entrate sia un’impresa, perché non è vero. Non sta nel mercato e non nesubisce le regole. Quando vuole, e lo abbiamo visto, può permettersi qualsiasi errore tanto nessuno paga, ovvero paga lo Stato».
Fin qui le analisi. Ora, però, è ilmomento cruciale per capire davvero se Governo e Parlamento intendono affrontare questa situazione. L’occasione è rappresentata dai tre emendamenti al Dl enti locali che dovranno ora superare prima il vaglio dell’ammissibilità epoi lo scoglio dell’approvazione. Sia uno degli emendamenti di Giorgio Santini (Pd) che quello di Paolo Naccarato (Gal) puntano adavviare subito il concorso per dirigenti da chiudere sempre e comunque entro il 31 dicembre 2016. La proposta Santini prevede una selezione effettuata per soli esamimentre quella di Naccarato intende allargarla anche ai titoli. Mentre sulla fase transitoria si va dall’attribuzione delle reggenze alle deleghe, con un preciso range di remunerazione per le funzioni aggiuntive (come anticipato ieri sul «Sole 24 Ore»).
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Le Agenzie non sono aziendedi Enrico Zanetti
u Continua da pagina 1
Una svolta necessariaverso un sistema piùtrasparente dopo 15
anni imbarazzanti. Per questo motivo la sentenza della Corte non può essere aggirata con la più classica delle sanatorie all’italiana.
Trovo sconcertante chi sischiera contro la prospettiva di un concorso finalmente trasparente, aperto e senza corsie preferenziali per chi già ricopriva gli incarichi, adducendo la motivazione che nessuna azienda selezionerebbe così in modo efficiente la propria dirigenza.
Le agenzie fiscali non sonoaziende, sono enti con poteri autoritativi formidabili che entrano nelle aziende.
E i processi di selezione dichi dirige quegli accessi, verifiche e ispezioni devono essere cristallini e impersonali, non opachi e rimessi alla discrezionalità delle dirigenze apicali di turno.
Staremo mica scherzando?
Certe cose bisogna vergognarsi anche solo a pensarle, figuriamoci a scriverle.
Ovvio che, dopo aver finalmente sistemato con coraggio uno sconcio tutto italiano che si trascinava da
tre lustri nella indifferenza generale (e di cui, sia chiaro, molti incaricati “illegittimi” erano e sono vittime incolpevoli e non certo carnefici), bisogna ora trovare una soluzione ponte per i mesi
che ci separano dalla fine del 2016, quando avremo finalmente i vincitori di concorso.
Bisogna farlo, però, comeopportunamente sottolinea anche Maurizio Leo, prevedendo anche per questa fase transitoria regole interne trasparenti, posto che, nell’istante in cui si andasse a riconoscere un trattamento economico aggiuntivo correlato all’attribuzione provvisoria delle deleghe, sarebbe alquanto discutibile ripristinare lo stesso metodo discrezionale di prima.
Per non dire dell’invero legittimo sconcerto e disaffezione che a quel punto si diffonderebbe tra gli oltre 40mila funzionari delle agenzie (vera spina dorsale delle stesse) ove, pur in presenza di candidature molteplici, gli incarichi e relative remunerazioni addizionali venissero attribuiti con percentuali non fisiologiche, ma addirittura bulgare agli stessi di prima.
Come ho già avuto mododi dire al ministro dell’Economia, Piercarlo Padoan, confido inoltre che, subito dopo aver trovato le più opportune soluzioni a questa spinosa vicenda, che abbiamo nostro malgrado ereditato per la colpevole incuria di chi ha governato il Paese e diretto le agenzie negli ultimi 15 anni, scatti da parte di tutti la stessa genuina passione nella altrettanto doverosa ricerca delle responsabilità.
Difficile infatti che non cene siano, relativamente a una vicenda che si trascina da 15 anni e sta creando non pochi disagi e problemi.
Per quanto mi concerne, infatti, il ruolo di politica e burocrazia non è e non può essere quello di coprirsi le spalle a vicenda nell’interesse reciproco, bensì deve essere sempre quello di controllarsi a vicenda nell’interesse del cittadino.
Sottosegretario all’Economiae segretario di Scelta civica
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La replica/1. Le responsabilità della politica
Basta con la caccia alle stregheAzienda o no, serve efficienzadi Stefano Simontacchi
u Continua da pagina 1
E abbiamo una innatacapacità di perderciin personalismi e in
perenni conflitti interni da cui è il Paese a uscire sconfitto.
Come già detto, ritengoche non sia il momento di cercare i colpevoli, bensì di interrompere un circolo vizioso che allontana cittadini e investimenti dall’Italia.
Qual è il problema sistemico da affrontare? Che, dato il contesto, non ci possiamo permettere un’agenzia delle Entrate di colpo privata dell’intera classe dirigente e soprattutto delle competenze accumulate. Questo prescinde da giudizi di merito pro o contro l’Agenzia stessa, che non sono il punto in discussione.
Non ho mai affermato che le agenzie fiscali siano aziende in senso astratto. Si è utilizzato un parallelismo per valutare una situazione di fatto che, piaccia o meno, esiste e con la quale bisogna confrontarsi.
L’Agenzia è paralizzatada mesi e questo danneggia, da un lato l’attività di verifica (69mila i controlli effettuati contro i 151mila previsti) e, dall’altro, gli
investimenti e le imprese. Si ha contezza del fatto che molte imprese italiane e straniere si lamentano dell’assenza di interlocuzione formale? Se non si ripristina il funzionamento dell’Agenzia con effetto quasi immediato, si compromette, tra l’altro, la voluntary disclosure con la conseguenza di dovere individuare coperture che si tradurranno in aggravi fiscali.
Per fronteggiare la gravità della situazione, Enrico Zanetti ritiene che vada fatto un concorso che non consideri titoli ed esperienze. Al contrario, Maurizio Leo ed io riteniamo che anche di questi fattori vada tenuto conto, perché solo così troverebbe compiuta attuazione il principio della meritocrazia.
Questo non significa certo garantire agli 800 ex incaricati il posto, bensì garantire ai cittadini e alle imprese un’agenzia delle Entrate con competenze adeguate.
Se ci saranno candidati con esperienze e titoli più validi, sarà naturale che i posti vengano assegnati a loro.
Per quanto riguarda la gestione della fase transitoria, non ho mai affermato che debba avvenire con
criteri meno che trasparenti, bensì ho sollevato l’urgenza di una presa di posizione che purtroppo da mesi non c’è.
In proposito, ho menzionato possibili soluzioni in linea con la successiva proposta di Maurizio Leo circa l’opportunità dell’utilizzo di incarichi a tempo anche a chiamata diretta per le posizioni che richiedono competenze fortemente specifiche (ruling internazionale, cooperative compliance e simili).
Infine, credo non sia utile al Paese un clima da caccia alle streghe, non c’è più tempo per questo modus operandi, abbiamo bisogno di fare squadra per giocare un ruolo nella competizione globale.
L’Italia necessita in tempi strettissimi di un’agenziadelle Entrate legittimata non solo in relazione alle procedure, ma soprattutto alle competenze (che devono essere adeguate al contesto economico) e adeguata a completare il cambiamento in atto nel rapporto fiscocontribuente.
Spetta alla politica individuare le soluzioni migliori per perseguire questo obiettivo e ai cittadini giudicare se sarà adeguatamente perseguito o meno.
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LA LETTERA
di Maurizio Leo
u Continua da pagina 1
Naturalmente, ringrazio il sottosegretarioall’Economia Enrico
Zanetti, attento conoscitore della materia fiscale, che ritiene condivisibili le parole da me spese sul delicato tema dei dirigenti incaricati. Come accennato, sia il mio intervento dell’9 luglio, sia quello di Simontacchi pubblicato il giorno precedente, partono dalla situazione di oggettiva difficoltà in cui versa l’agenzia delle Entrate, testimoniata, per esempio, dal rischio che la “quesione dirigenti” possa addirittura compromettere il raggiungimento degli obiettivi annuali.
Mi sembra che la soluzione al problema vada ricercata proprio nella sentenza n. 37/15 della Corte Costituzionale, che deve costituire la “stella polare”, cui ancorare le future scelte, da compiere con rapidità.
Questa pronuncia, infatti,a mio parere, consente di gestire la fase transitoria, in quanto individua proprio nella reggenza l’istituto che può permettere temporaneamente, in situazioni particolari e imprevedibili (e quella attuale credo proprio che lo sia!), di “coprire” le posizioni vacanti. Natural
mente, a maggiori responsabilità, dovrà corrispondere una retribuzione sostanzialmente adeguata a quella dei dirigenti.
D’altra parte, parallelamente, dovrà immediatamente partire una selezione concorsuale che sia la più trasparente possibile, ma che, nel contempo, sia ritagliata sulla specificità delle Agenzie fiscali, ai cui appartenenti va riservata una rilevante aliquota di posti. Inoltre, questa selezione non dovrà frustrare le legittime aspettative di tutti i meritevoli (funzionari ed ex incaricati).
In ogni caso, in questo contesto, le prove concorsuali dovranno essere finalizzate, in via prevalente, a verificare la conoscenza del diritto tributario interno e internazionale e della organizzazione degli uffici finanziari.
Spero che questo dibattito sia di stimolo al legislatore, e consenta di trovare, finalmente, dopo molti è troppo travagliati mesi, una soluzione.
É un problema di tutti: deidirigenti incaricati ma anche di quelli vincitori di concorso, dei funzionari dell’agenzia delle Entrate ma anche di tutti i contribuenti.
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La replica/2. Occorre una soluzione urgente
Competenze da salvare:il Fisco deve ripartire
Le proposte
Le analisi pubblicateSulla questione dei dirigenti decaduti «Il Sole 24 Ore» ha pubblicato l’8 luglio l’analisi di Stefano Simontacchi, seguita il 9 luglio da un intervento nel quale Maurizio Leo suggerisce una strategia per uscire dall’impasse
SUL TAVOLOI sindacati chiedonointerventi ad ampio raggioAttesa per il voto sui tre emendamentirelativi al concorso
DISEGNO DI DOMENICO ROSA
Il focus
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Maratona all’Eurogruppo (che riprende oggi) sul terzo bailout greco Il Parlamento della Finlandia vota no Bocciato il piano Fmi per il raddoppio a 60 anni delle scadenze del debito
L’Europa si spacca sui 74 miliardi per AteneSchäuble propone: Grexit per 5 anni - Renzi alla Germania: adesso basta, la Grecia non va umiliata
IL RUOLO DI PADOAN
L’Europacostruiscala «fase 2»della crescitadi Alberto Quadrio Curzio
Se oggi l’Europa divisa troverà(come speriamo) una nuovaconvergenza verso una siste
mazione finanziaria della Grecia responsabilmente equa anche verso gli altri Stati europei, per la Ue e la Uem si dovrà aprire una fase nuova. Quella nella quale il rispettodel Patto di stabilità e di crescita andrà unito a dei controlli più sostanziali sui singoli Paesi membri da parte delle istituzioni europee troppo distratte sui temi di economia reale. Lo sviluppo deve avere la stessa dignità del rigore, senza il primo la virtù del secondo è destinata ad aggravare la situazione.Il caso greco dovrebbe infatti darci due (tra i tanti) insegnamenti. Il primo riguarda le istituzioni Ue “vigilanti” che hanno ammesso la Grecia nell’eurozona con valutazioni puramente formali sui conti pubblici (poi rivelatesi truccati) e che nei 10 anni prima della crisi nonhanno saputo incalzare i governi diquel Paese a riforme strutturali percostruire un’economia reale vera. Il secondo insegnamento riguarda la Grecia che non ha fatto nulla per essere un Paese dell’eurozona(diversamente dai Paesi ex comunisti) ritenendo che la storia greca fosse bastante per stare in una unione economica e monetaria. Aspetto quest’ultimo esasperato da Tsipras con una retorica sovranista e passatista che mal si conciliacon la filosofia della solidarietà responsabile su cui sono state fondate la Ue e la Uem.
Questa vicenda ci spinge ad alcuni commenti sull’Italia che taluno ha spesso indicato come l’altro “anello debole” dell’eurozona.
Il ruolo dell’Italia. Tra coloroche si sono spesi per evitare che si arrivasse al Grexit, il governo italiano ha svolto un ruolo soprattutto nell’Eurogruppo anche senza partecipare ai minivertici HollandeMerkel. Il ministro Padoan ha contato molto. La sua posizione è sempre stata chiara per trovare una soluzione equa e razionale che evitasse il Grexit. A questo problema urgente ha sempre unito (a partire dalla presidenza dell’Ecofin durante il semestre europeo a guida italiana) una valutazione strutturale sul futuro dell’eurozona. Ovvero un’interpretazione flessibile delle regole del fiscal compact non per evitare le riforme nei singoli Paesi (la cui sovranitàeconomica era ed è da considerarsi limitata in quanto aderenti ad una Unione) ma per il rilancio degli investimenti e della crescita.
Continua u pagina 2
AGENZIE SOTTO SCACCO / LA LETTERA DEL DIRETTORE DELLE ENTRATE
Senza merito e competenze l’Agenzia muoredi Rossella Orlandi
G entile direttore, ho letto in questi giornisulle colonne del suo giornale molti in
terventi di insigni personalità del mondo
professionale, accademico e politico sul tema dei cosiddetti “dirigenti illegittimi”. Per completezza di trattazione, le invio anche questo mio contributo, scevro da ogni velleità polemica, ma solo spinto da un autentico
desiderio di chiarezza e trasparenza. La trasparenza delle regole e un profondo rispettodella Legge, infatti, ispirano l’operato dell’Agenzia delle Entrate fin dalla sua nascita.
Continua u pagina 17
Un morto e 10 feriti Mattarella: attacco contro di noi
Autobomba al Cairoal consolato italianoLa rivendicazione Isis: Italia nel mirinopUn’autobomba davanti al consolato italiano al Cairo ha causato un morto e 10 feriti. L’Isisrivendica l’attentato. Il presidente Mattarella: un attacco all’Italia.
Marco Ludovicou pagina 13
pL’Eurogruppo si è spaccato ieri sul salvataggio da 74 miliardi della Grecia. La riunione, sospesa a mezzanotte, riprende stamattina e sarà seguita dal vertice dei leader Ue. La Germania, ma non solo, ha giudicato insufficiente il piano greco di riforme e il ministro Schäuble è arrivato a proporre un’uscita temporanea (5 anni) della Grecia dall’euro. Primo «no» del Parlamento finlandese alterzo bailout greco. Il premier Renzi control’intransigenza tedesca: va trovato un accordo, la Grecia non può più essere umiliata.
Servizi e analisi u pagine 27Vittorio Carlini e Morya Longou pagina 5
DomenicaInnamoratevicon la filosofia:15 lezioni d’amoreArmando Massarentiupagina 23
BREVIARIOdi Gianfranco Ravasi
#Curioso
MEMORANDUMdi Roberto Napoletano
I sacrifici ripagano sempre
Oggi in edicolail racconto«Il silenzio»di Max FrischIn edicola a €0,50 + il quotidiano
Il futuro del pianetaè scritto nelle proiezioniclimaticheAntonio Navarraupagina 9
ALL’INTERNO
LETTERA AL RISPARMIATORE
Enel Green Power,la spinta in piùda fonti e mercatidiversificatidi Vittorio Carlini
Enel Green Power è attiva nelle rinnovabili.Un business che, nel primo trimestre del2015, ha visto ricavi e redditività dell’azien
da crescere. Al di là delle voci contabili, il risparmiatore vuole però capire quali sono le strategiesocietarie. In tal senso l’analisi di come il peso delle diverse tecnologie è mutato nel tempo permette di cogliere alcune dinamiche di fondo. Così: da una parte Enel Green Power (Egp), checonsidera essenziali tutti i suoi tipi di fonti energetiche , ha sostenuto la diversificazione delle stesse; dall’altra haspinto molto sull’eolico. E, per il futuro, fissa tra i suoi focus il solare. La riprova di questi trend arriva anche dai Capex del piano d’impresa 20152019. Gli 8,8 miliardi d’investimenti, infatti, sonoindirizzati per il 57% all’energia del vento e per il 27% ai Watt generati dal sole. Poi: il 6% sarà usatonel geotermico. Stessa la percentuale nell’idroelettrico con, infine, il restante 4% finalizzato ad
aumentare l’energia prodotta dalle biomasse. Ma non è solo la tecnologia: rileva anche la diversificazione geografica. Qui, al di là dell’Europa e del Nord America che mantengono una posizione rilevante, grande parte degli investimenti è indirizzata verso il Sud America. Al che sorge il
dubbio: in stati come, ad esempio, il Brasile l’instabilità socioeconomica può
dare problemi. Egp, da un lato, ribatte che la stessa diversificazione internazionale riduce i rischi; e, dall’al
tro, che meccanismi (quali ad esempio i contratti Power purchase agreement)
permettono di rendere resiliente l’investimento alla volatilità economica. Ciò detto, Egp puntaanche sull’Africa (Sudafrica) e alla nuova frontiera dell’AsiaPacifico (India).
u pagina 18
www.ilsole24ore.com/finanzaLa «Lettera» online per gli abbonati
L’ANALISI
Serviva un piano più espansivodi Lorenzo Codogno upagina 6
IL CUNEO TRA PARIGI E BERLINOdi Adriana Cerretelli
E ra nell’angolo la Grecia di Alexis Tsipras e a un passo dall’uscita dall’euro: il
vertice dei capi di Stato e di Governo dell’Unione era stato convocato per oggi a Bruxelles per prenderne atto e organizzarla. Invece con una capriola politicamente spericolata, incassando prima il fragorosono referendario (61,3%) all’offerta rigorista dei creditori e poi il sì parlamentare (251
su 300 voti) ancora più sonoro paradossalmente quasi sulla stessa proposta, il premier ellenico pur capitolando davanti ai creditori ha rilanciato la palla nel campo avversario. «La nostra è una scelta difficilema vogliamo evitare Grexit, che è una decisione politica sotto pretesto economico», aveva detto arringando i deputati.
Continua u pagina 3
di Bruno Forte
L a visita pastorale di Papa Francesco in Ecuador, Bolivia e Pa
raguay, caratterizzata da incontri cui hanno partecipato folle oceaniche e da discorsi di grande im
patto, per i quali spesso al testo scritto il Pontefice ha preferito il parlare a braccio con immediatezza e coinvolgimento emotivo molto intenso, costituisce in se stessa un evento di grande significato.
Continua u pagina 13
La raccomandazione della troika non è l’haircut, ma allungare le scadenze di rimborso
I creditori: debito da alleggerireAtene chiede l’aiuto del fondo salva-Stati per la prossima rata BcepLa troika dei creditori istituzionali di Atene (Bce, Fmi, Commissione Ue) raccomanda un alleggerimento del debito, non con un taglio secco ma con un allungamento delle scadenze. E Atene chiede l’aiutodel fondo salvaStati Esm per il rimborso della rata Bce del 20 luglio.
Romano e Merliu pagina 2
VERSO MAXIFUSIONI IN GRECIA
Alle banche 25 miliardidi Vittorio Da Rold
S u 74 miliardi di euro di prestiti del terzopiano per la Grecia, oggi si parla di 25
miliardi di euro dedicati a ricapitalizzare le quattro banche maggiori del Paese. Fusioni in vista per i quattro maggiori istituti.
Servizio u pagina 4,con l’analisi di Riccardo Sorrentino
In miliardi di euro
Oggi sul sito tutte le notizie in tempo realeDomani in edicola numero speciale con analisi, scenari e approfondimenti
L’ESITO DEL NEGOZIATO SUL SOLE 24 ORE
EFFETTI SUI CONTI
Fondosalva-Stati,per l’Italiaun vantaggiodi Isabella Bufacchi
I l passaggio delle consegne tra Efsf ed
Esm per la risoluzione della questione greca è un vantaggio per i conti pubblici dell’Italia: il debito pubblico italiano non aumenterà in via automatica quando l’Esm erogherà gli aiuti alla Grecia, contrariamente a quanto è avvenuto finora con i prestiti dell’Efsf.
Continua u pagina 7
700VALORE COMPLESSIVO
IN MILIARDIDELL’ESM E DELL’EFSF
RACCONTI D’AUTORE
IL VIAGGIO «RIVOLUZIONARIO» DI FRANCESCO IN SUDAMERICA
Il Papa dei poveri nel Sud del mondo
IL SINDACO DI VENEZIA
Brugnaro: batteròil partito del «no»di Mariano Maugeri
La stanza del sindaco di Venezia è un inno all’opu
lenza artistica della città forse più amata al mondo. Tele rinascimentali e una successione di sculture adornano l’intera parete alle spalle dell’imprenditore Luigi Brugnaro, da tre settimane nuovo inquilino di Ca’ Farsetti. Continua u pagina 14
L’inevitabile iniziodi Ugo Tramballi
N on è ancora chiaro chi e cosa fossero gli obiettivi del
l’esplosione del Cairo. Di solito la dichiarazione d’intenti è degli
autori, non delle presunte vittime. In questo caso i primi perora non fanno nomi né cognomi.
Continua u pagina 13
Fonte: Wall Street Journal
Efsf
Governi Eurozona
Privati
Bce
Fmi
T-bills
131
53
34
27
21
15
L’esposizione del debito greco
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B L AC K J A DE C OL L EC T I ON
Domenica 12 Luglio 2015 IL GIORNALE DEI PROFESSIONISTI www.ilsole24ore.com
t @ 24NormeTributi
FISCO
Elusione, le difeseper i professionisti
IMMOBILI
La cedolare seccasi fa spazio in Unico
L’ESPERTO RISPONDE
Apprendistatocon il «piano»
DOMANISUL SOLE 24 ORE
FISCO E COSTITUZIONE
Sostituto d’imposta. La sentenza della Consulta ha ben distinto la fattispecie rispetto agli altri obblighi tributari
La (legittima) soglia dell’omesso versamentodi Enrico De Mita
P er comprendere il significato della decisione100/2015 della Corte Co
stituzionale, (in tema di omessi versamenti), basta considerare la figura del sostitutod’imposta e gli obblighi che incombono a questo soggettodefinito dalla legge «chi in forza di disposizione di legge èobbligato al pagamento di imposta in luogo d’altri, per fattio situazioni a questi riferibilied anche a titolo d’acconto,deve esercitare la rivalsa senon è diversamente stabilito».
Dal punto di vista del pagamento dell’imposta, il sostituto è un debitore che prendeesattamente il posto del debitore principale; dal punto divista della rivalsa e quindi del
la ritenuta, gli obblighi incombono solo al sostituto.
Sono quindi possibili normative relative alla ritenutaesclusive del sostituto, prescindendo completamentedalla posizione del soggettopassivo dell’imposta. È infondata quindi la questione di legittimità costituzionale dell’art. 10 bis del D.Lgs. 2000, n.74 per disparità di trattamentofra omesso versamento delleritenute e omesso versamentodell’Iva.
L’omesso versamento dellaritenuta d’imposta è un reatoche incombe solo al sostitutod’imposta. E quindi possonoessere giustificate diversità ditrattamento rispetto ad altrireati che riguardano l’obbligodella dichiarazione o l’obbligodi versamento dell’Iva (art. 10ter del D.Lgs. n. 44 del 2000).
«Le previsioni punitive dicui agli artt. 10 bis e 10 ter delD.Lgs. n. 74/2000 non solo attengono a tributi diversi (imposte dirette, nel primo caso,
l’imposta sul valore aggiunto,nel secondo caso), ma anche esoprattutto come destinatarisoggetti, i cui ruoli sono nettamente distinti, sul piano tributario: rispettivamente il sostituto d’imposta e il contribuente, soggetto passivo dell’Iva. Sitratta di situazioni non equiparabili, stante la funzione affidata al sostituto d’imposta, ilquale è chiamato ad adempiere l’obbligazione in luogo delsoggetto in capo al quale si realizza il presupposto impositivo effettuando nei casi normativamente previsti ritenute alla fonte sulle somme erogate aisostituti per poi riversarle all’erario» (367/1989). Qui lacorte poteva spendere qualche parola in più sulla funzione del sostituto nel sistema tributario.
Il reato di omesso versamento della ritenuta ha unafunzione diversa da quello diomesso versamento dell’Iva.Per un periodo complessivo dicirca vent’anni (19822000;20042006) mentre l’omessoversamento della ritenuta costituiva reato senza che fosseneppure prevista alcuna soglia di punibilità; l’omessoversamento dell’Iva rimanevaconfinato tra i semplici illecitiamministrativi. Ciò dimostracome il trattamento sanzionatorio delle due figure possa bene servire percorsi diversificati. L’omesso versamentodell’Iva, già previsto, è scomparso nel 1982 tornandovi afarvi ingresso solo a seguitodel D.L. 223/2006.
La soglia di punibilità nonpuò essere considerata in mo
do isolato, ma deve esserecollegata alle singole fattispecie e ai tipi di reato a cui illegislatore attribuisce unacerta gravità.
Il temporaneo innalzamento della soglia di punibilità dell’Iva, per l’omesso versamentodell’imposta, operato dallaCorte con la sentenza 80/2014per esigenze di ripristino dellalegalità che attengono esclusivamente a tale fattispecie, nonpuò avere effetti di trascinamento sulla distinta figura dell’omesso versamento di ritenute certificate.
Anche sul versante della fattispecie oggettiva, i due reatipresentano significativi elementi di differenziazione.L’art. 10 ter (omesso versamento Iva), l’Iva non versatadeve risultare dalla dichiara
zione annuale; l’art. 10 bis richiede che le ritenute risultino dalla certificazione ai sostituti; Nel caso della ritenuta atitolo d’imposta, il rilascio della certificazione comporta laliberazione del sostituto dall’obbligazione tributaria potendo l’erario rivolgersi perl’adempimento unicamente alsostituto; mentre, nel caso della ritenuta d’acconto, la certificazione abilita il sostituto acompensare il credito corrispondente all’importo dellaritenuta con il complessivodella imposta risultante dalladichiarazione.
La soglia di punibilità è sintomo della gravità di reatoespresso da una determinatafattispecie. La esigenza dellaparità di trattamento va postafra fattispecie omogenee nonfra soglie di punibilità che isolatamente considerate nonvogliono dir niente.
La Corte Costituzionale(80/2014) aveva dichiarato incostituzionale l’omesso versamento dell’Iva dovuta in ba
se alla dichiarazione annualeper un importo non superioreper ciascun periodo d’impostaa quelle stabilite per la dichiarazione e l’omessa dichiarazione dei redditi. Le situazionisono omogenee e la soglia dipunibilità non può essere diversa da dichiarazione a dichiarazione.
Non sono invece comparabili le fattispecie di omessoversamento della ritenuta eomesso versamento dell’Iva.Questioni come quella risoltadalla Corte nascono perchévengono affrontate dai giudici(ma prima ancora dagli avvocati) con una certa superficialità. Tutti i Tribunali si mettono in fila per non perdereun’occasione (Milano, Verona, Bergamo, Forlì). Eppure lanozione tributaria necessariaera a portata di mano, la figuradel sostituto, l’obbligo della ritenuta e del versamento la cuiviolazione dà luogo ad un reato proprio non riconducibilead altri.
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Fisco. Misureponte fino alla chiusura della selezione Incognita sul gettito di un miliardo di euro a fine anno
Dirigenti, soluzione a tempoDeleghe, incarichi o interim tra le ipotesi all’esame del Parlamento
Marco MobiliGiovanni Parente
pNon solo un’accelerazione sull’avvio dei tempi del concorso. Prendono corpo anche le prime ipotesi per tamponarel'emergenzadirigenti in attesa di concludere la selezione entro il 31 dicembre 2016: deleghe aifunzionari, incarichi di responsabilità provvisoria, interim ai dirigenti. I tre emendamenti –due di Giorgio Santini (Pd) e l’altro di Paolo Naccarato (Gal) – presentati in commissione Bilancio al Senato nella conversione del Dl enti locali si preoccupano anche di individuare delle soluzioniponte. Anche perché isegnali non sono certo tranquillizzanti, soprattutto sul fronte dell’Agenzia delle entrate. I dati parlano di un rallentamento dell'attività di accertamento.Allo stato attuale si è stimato, infatti, che gli incassi da lotta all’evasione potrebbero chiudere a fine anno tra 1 e 1,5 miliardi di euro in meno rispetto ai 14,2 del 2014. Del resto, lo stesso Ddl di assestamento del bilancio già depositato dall’Esecutivo in Parlamento indica un miliardo in meno di nuove entrate. E a rilento procede anche l’erogazione dei rimborsi Iva: a fine giugnosi è registrato un ritardo sugliobiettivi preventivati (20mila ri
spetto ai 35mila ipotizzati per il semestre, come riportato dal Sole 24 Ore di giovedì). Senza dimenticare che la corsia accelerata sui rimborsi da split payment promessa dal Governo alleimprese nella legge di stabilitàrischia di trasformarsi in un vicolo cieco in vista del prevedibile aumento delle istanze relativeal secondo trimestre, quando invece il nuovo meccanismo ha giàgarantito 1,4 miliardi in più all’Erario tra gennaio e maggio.
Così come è già ampiamentesuonato il campanello d’allarme su voluntary disclosure e contenzioso. Nel primo caso, la procedura non sembra decollare per una serie di fattori legati anche alle incertezze normative (non è ancora entrata in vigore ladelimitazione del raddoppio dei termini): a poco più di due mesi emezzo dalla scadenza del termine per la presentazione delle domande (fissato al 30 settembre) le richieste restano inchiodate intorno a quota 2mila, tra l’altro in maggior parte sono concentrate tra Lombardia (800) e Lazio (300). Nel secondo caso, invece, reclami e ricorsi hanno alzato la testa anche per la mancanza di forze necessarie ad azionare tutti gli istituti deflattivi, autotutela in testa.
In questo scenario, si inseri
scono i tre emendamenti al Dl enti locali su cui l’inizio della settimana sarà decisivo: in primis per capire se supereranno l’inammissibilità e poi per capirese Governo e Parlamento fanno sul serio per trovare davvero unavia d’uscita allo stallo successivoalla sentenza 37/2015 della Consulta che ha bocciato le norme sugli incarichi a funzionari senzaconcorso. Oltre a Santini, anche
il collega di partito Davide Zoggia ha chiesto ieri un intervento. Al di là della diversa formulazione sulla selezione già prevista dallo schema di Dlgs sulle agenzie e che comunque alle Entrate riguarderà solo la metà degli 800posti «decaduti», anche le idee sul periodo transitorio sono differenti. Una proposta Santini ipotizza che, al massimo entro fine 2016, i dirigenti possano dele
gare a funzionari di terza area «lecompetenze di cui hanno assunto la direzione interinale e i connessi poteri di adozione di atti, escluse le attribuzioni riservate ad essi per legge». L’indennità ai delegati dovrebbe essere graduata alle funzioni ricoperte e alla valutazione delle performance, e dovrebbe essere definita in sede di contrattazione integrativa. L’altra proposta Santini prevede, invece, incarichi di responsabilità provvisoria di ufficidirigenziali non generali a funzionari della terza area in possesso della laurea e con un’anzianitàdi almeno cinque anni nell’area di appartenenza. L’indennità da corrispondere ai nuovi incaricati non potrà essere superiore a tre volte a quella indicata dalcontratto nazionale e senza, tra l’altro, i compensi per straordinari alla responsabilità assunta.
L’emendamento Naccaratoipotizza l’assegnazione ad interim dei posti vacanti ai dirigenti, che poi potranno attribuire deleghe di funzione a funzionari di terza area laureati e con 5 anni di esperienza nell’area di appartenenza. E perassegnare gli incarichi le procedure selettive dovranno essere per titoli e colloqui in modo da premiare il merito.
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LA LETTERA
Senza merito e competenzel’Agenzia perde in qualitàdi Rossella Orlandi
u Continua da pagina 1
Va rimarcato che ègià previsto nellalegge istitutivadelle Agenzie fi
scali uno specifico ambitodi autonomia gestionalenella definizione dei criteriper l’accesso alla dirigenza.Questa prerogativa nasceva dal riconoscimento delparticolare modello organizzativo delle Agenzie,improntato su una spiccataoperatività e sulla misurabilità degli obiettivi assegnati. Di riflesso, su unaforte responsabilizzazionerispetto ai risultati attesi.Le regole (contenute neiregolamenti delle agenziefiscali) prevedevano, inparticolare, una sperimentazione sul campo dei candidati, per vagliarne le realiattitudini e le capacità manageriali necessarie per dirigere strutture operativenotevolmente complesse.È interessante notare cheregole del genere vengonoora previste dal disegno dilegge di riforma della pubblica amministrazione proprio per quanto riguardal’accesso alla qualifica didirigente pubblico.
Proprio la ricerca di undifficile equilibrio tra leesigenze di funzionamentodelle Agenzie e le regoledel pubblico impiego haportato a misure normativespeciali per il reclutamentodei dirigenti, la prima del 2marzo 2012, la seconda del30 dicembre 2013 e la terzadel 31 dicembre 2014, tutte etre ritenute poi incostituzionali dalla sentenza dellaConsulta n. 37 del 17 marzoscorso. Appare quindi singolare che vengano in alcuni casi ricercate responsabilità, quando il conferimento degli incarichi poggiava su norme di leggeavallate negli anni da diversi Governi e approvate conampie maggioranze parlamentari.
I percorsi selettivi delleposizioni dirigenziali delleAgenzie attivati in questianni sono stati sempre ancorati a principi tesi a valorizzare il merito e la competenza, sotto il profilo tec
nico e manageriale. Bastipensare che le diverse centinaia di incarichi affidati aifunzionari negli ultimi 15anni hanno generato menodi una decina di ricorsi.Stupisce rilevare come alcuni autori che hanno descritto in alcune loro operel’Agenzia come un modellodi efficienza per tutta laPubblica amministrazionepossano poi scagliarsi contanta veemenza su funzionari dello Stato che quellaefficienza hanno contribuito a creare.
Un giudizio del genere sideve all’onestà intellettuale di un commentatore, peraltro assai critico nei confronti dell’Agenzia delleentrate, che in un contributo uscito a giugno del 2012ha ritenuto «fuori discussione che, nel panorama
delle amministrazioni pubbliche e parapubblichedello Stato italiano, leagenzie fiscali, in primisl’Agenzia delle entrate,rappresentino una dellemassime espressioni di efficienza e organizzazione».Lo stesso commentatore haaggiunto che se «anche leagenzie fiscali sono benlungi dall’essere degli orologi svizzeri di precisione,restano comunque di granlunga tra i modelli che lamaggior parte delle pubbliche amministrazioni italiane dovrebbe, ancora oggi,prendere a punto intermedio di arrivo».
Concordo con gli altri insigni interventi che mi hanno preceduto che, nella delicata contingenza chel’Agenzia sta attraversando, sia necessario procedere senza esitazione a bandire un concorso per il reclutamento dei propri dirigenti nel più breve tempopossibile, con il preciso intento di garantire di nuovola piena operatività della
macchina fiscale. Con spirito costruttivo,
vorrei però che il confronto su questo tema crucialeper il futuro della mia organizzazione avvenisse senza falsi preconcetti, conl’unico obiettivo di dotareil Paese di un’Agenzia delleEntrate in grado di funzionare bene e affrontare leimportanti sfide che ci attendono. Un confronto chenon può e non deve esserescisso dalle caratteristichedelle Agenzie fiscali e dalleriflessioni che il Governo eil Parlamento stanno inquesti mesi facendo sullaselezione dei dirigentipubblici, sapendo che bisogna abbandonare procedure selettive che privilegiano solo l’aspetto nozionistico per valorizzare adeguatamente competenze ecapacità.
Resta sicuramente da affrontare nell’immediato laproblematica del funzionamento di un’organizzazione privata di buona partedella catena di comando. Itempi sono strettissimi.Dobbiamo tutti lavorareinsieme per trovare le giuste soluzioni, partendo però dal presupposto chel’Agenzia delle Entrate è unamministrazione fatta digente seria, onesta e perbene che vuole lavorare correttamente al servizio delPaese. Con questo spirito,senza strumentalizzazioni,si possono individuare soluzioni rapide ed efficaci.
Invito i miei colleghi anon far affievolire entusiasmo e tenacia e, nel profondo rispetto della dedizioneal lavoro che stanno dimostrando in questa congiuntura difficile, restituisco almittente ogni dichiarazione tesa a dividere piuttostoche a unire le forze verso unobiettivo che dovrebbe essere trasversale a tutti coloro che, come me, operanoa servizio dello Stato: la tutela del nostro patrimonioe la ricerca di una convinzione sempre solida nelladelicata missione che ognigiorno, anche in quelli piùbui, siamo chiamati a svolgere per i cittadini.
Direttore dell’Agenzia delle Entrate© RIPRODUZIONE RISERVATA
DISEGNO DI DOMENICO ROSA
Il dibattito
Sulla questione dei dirigenti del fisco decaduti, nei giorni scorsi sul Sole 24 Ore si è snodato un confronto sul ruolo delle Agenzie fiscali. A “dare il là” l’intervento di Stefano Simontacchi, a cui sono seguiti Enrico Zanetti e le repiche di Maurizio Leo e dello stesso Simontacchi. Tra i temi affrontaati la necessità di un concorso per superare l’impasse attuale, la competenza del personale, il peso della reggenza.
REATO PECULIAREL’infrazione incombe solo sul sostitutoe questo può giustificareun trattamento particolarerispetto agli altri casi
INFRAZIONI NON OMOGENEELa parità sanzionatoriapresuppone ipotesi concordi mentre l’omissione Ivaha natura diversa
I fronti aperti
01 AL RALLENTATOREIl vuoto creato dai 1.200 dirigenti decaduti (800 nelle sole Entrate) dopo la sentenza 37/2015 della Consulta sta frenando l’attività. Le prime cifre circolate mostrano un rallentamento sia sotto il profilo dei target da raggiungere in termini di controlli (con il rischio di incassare tra 1 e 1,5 miliardi in meno rispetto al 2014) e di rimborsi Iva alle imprese. A rischio c’è anche il rientro dei capitali, le cui domande non sembrano crescere: finora le regioni di maggior raccolta sono state Lombardia (800 istanze) e Lazio (300)
02 IL CONCORSOI tre emendamenti presentati al Dl sugli enti locali in commissione Bilancio al Senato due a firma di Giorgio Santini (Pd) e uno a firma di Paolo Naccarato (Gal) puntano a sollecitare il Governo
su una soluzione condivisa e soprattutto in tempi rapidi. Sia uno degli emendamenti Santini che quello Naccarato cercano di accelerare l’avvio del concorso entro il 31 dicembre 2016. Mentre la proposta formulata da Santini prevede una selezione effettuata per soli esami, quella Naccarato prevede esami e titoli
03 LE SOLUZIONI A TEMPOGli emendamenti prospettano tre interventi differenziati per gestire il periodo che porterà alla conclusione dell’esame ed evitarelo stallo. Una proposta Santini ipotizza che, al massimo entro fine 2016, i dirigenti possano delegare a funzionari di terza area «le competenze di cui hanno assunto la direzione interinale e i connessi poteri di adozione di atti, escluse le attribuzioni riservate ad essi per legge». L’altra proposta Santini prevede,
invece, incarichi di responsabilità provvisoria di uffici dirigenziali non generali a funzionari della terza area in possesso della laurea e con un’anzianità di almeno cinque anni nell’area di appartenenza. L'emendamento Naccarato ipotizza l’assegnazione ad interim dei posti vacanti ai dirigenti, che poi potranno attribuire deleghe di funzione a funzionari di terza area laureati e con 5 anni di esperienza nell’area di appartenenza
04 LEGITTIMITÀ DEGLI ATTIAltro fronte aperto è la legittimità degli atti sottoscritti dagli ex dirigenti su cui i giudici tributari sono divisi e su cui la Ctr Lombardia ha anche rinviato gli atti alla procura della Corte dei conti per verificare il possibile danno erariale e alla magistratura ordinaria
AZIONE URGENTENecessario bandire il concorso: ma nell’immediatol’organizzazione non può restare paralizzata
LA RISPOSTA
LE REPLICHE
20958,48B
-2,97 variaz. %
-1,48 var. % ann.
17776,91L
0,53 variaz. %
4,42 var. % ann.
10676,78B
-1,96 variaz. %
7,78 var. % ann.
20376,59L
1,31 variaz. %
32,49 var. % ann.
6432,21B
-1,58 variaz. %
-5,73 var. % ann.
1,0931B
-0,70 variaz. %
-19,58 var. % ann.
54,31B
-4,37 variaz. %
-50,06var. % ann.
1156,25B
-0,84 variaz. %
-11,94 var. % ann.
I
2340023150229002265022400
chiusuraapertura
FTSE ITALIAALL SHAREBase 31/12/02=23.356,22
-2,86
Mercati
A
LA QUESTIONE INDUSTRIALE
Squinzi alla Fincantieri:anche qui un esempiodi cultura anti-impresaNicoletta Picchio e Katy Mandurino u pagina 9
p
Servizi e analisi u pagine 2-8
FOCUS PA
Mobili e Tucciu pagina 10
U
Continua u pagina 8
Adriana Cerretelli
IL COMMENTO
Sergio Fabbrini
È
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M
Continua u pagina 2
PANORAMA
POLITICA 2.0
Lina Palmerini upagina 8
IL RAPPORTO ANNUALE DELL’AGCOM
Internet e banda ultralarga:l’Italia in forte ritardoCarmine Fotina e Andrea Biondi upagina 11, con l’analisi di Marco Mele
p
Fatiguso e Scottu pagina 7
Walter Riolfi upagina 6
OGGI CON IL SOLE
I NUOVI REATIAMBIENTALI:COSA CAMBIACON LA RIFORMAGIÀ IN VIGORETabloid di 16 paginea 0,50 euro oltre il quotidiano
Isabella Bufacchi upagina 5
IL DIBATTITO E LE IDEE / LA NUOVA EUROPA
u pagina 19
TRA SENTENZE AVVERSE E INERZIA DI SISTEMA
Stefano Simontacchi
I
Continua u pagina 20
Vitaliano D’Angerio u pagina 5
LA BUSSOLADEL RISPARMIATORE
Morya Longo
L’ANALISI
«H
Continua u pagina 7
FORTI RIBASSI PER I METALLI
Sissi Bellomo upagina 7
Eugenio Brunoupagina 19
Poste italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003conv. L. 46/2004, art.1, c. 1, DCB Milano
Anno151˚Numero 186
Prezrezr zidivenditatat all’esll’esll’e tero:Albania€2,Austria€2,Francia€2,Germania€2,MonacoP.€2,Slovenia€2,SvizzeraSfr3,20
FTSE It. All Share (31.12.02=23356,22) 22439,83 23099,41 -2,86 11,43
FTSE MIB (31.12.97=24401,54) 20958,48 21600,72 -2,97 10,24
FTSE It. Mid Cap (31.12.02=20146,67) 30621,54 31271,28 -2,08 21,38
FTSE It. Star (28.12.01=10000) 23626,20 23994,03 -1,53 26,61
Mediobanca (2.1.06=100) 61,68 62,85 -1,86 13,32
Comit Globale (1972=100) 1180,56 1200,24 -1,64 13,71
Azioni: numero1.042.108.789 1.227.396.626
Azioni: valore3.805.376.261 4.189.739.234
Titoli di Stato620.300.691 525.381.585
Obbligazioni18.157.718 16.484.029
FTSE MIB Set 2015 20975 -656Eurex Bund 10a(set 15) 153,90 1,73
Dollaro Usa 1,0931 -0,0077Yen giapponese 133,8800 -1,2300Sterlina inglese 0,7077 -0,0003Franco svizzero 1,0383 -0,0039Renminbi cinese 6,7909 -0,0428Dollaro canadese 1,3925 0,0011Corona svedese 9,3288 -0,0411Dollaro austral. 1,4722 0,0034
Alluminio 1645,0 -0,40Caffaffaf è rob 1842,0 -0,10
BORSE EUROPEED.J. EuroStoxx 342,65 -2,05Amsterdam Am. Exc. 456,64 -2,27Bruxelles Bel 20 3480,86 -1,58Francofofof rte Dax 10676,78 -1,96Helsinki Omxh Gen 7978,87 -1,97Lisbona Psi 20 5246,41 -2,24Londra Ftse 100 6432,21 -1,58Madrid Ibex 35 10346,00 -1,84Parigi Cac 40 4604,64 -2,27Vienna Atx Index 2330,84 -1,82Zurigo Swiss Mkt 8764,11 -1,11
ALTRE BORSENew York DJ Ind. 17776,91 0,53New York S&P 500 2081,34 0,61New York Nasdaq C. 4997,46 0,11TokyTokyTok o Nikkei 225 20376,59 1,31Hong Kong Hang S. 24975,31 -1,03San Paolo Brsp Bov. 52343,71 0,37Shanghai Comp. 3728,19 -1,26Sydney All Ordin. 5563,96 1,84Singapore Straits T. 3340,93 0,24Toronto 300 Comp. 14624,50 0,21
INDICE CAMBI (22 valute)Indice Sole-24Ore 101,82 -0,43
FTSEMib20958,48B
-2,97 variaz.%
-1,48 var.%ann.
DowJonesI.17776,91L
0,53 variaz.%
4,42 var.%ann.
XetraDax10676,78B
-1,96 variaz.%
7,78 var.%ann.
Nikkei22520376,59L
1,31 variaz.%
32,49 var.%ann.
FTSE1006432,21B
-1,58 variaz.%
-5,73 var.%ann.
¤/¤/¤ $/$/1,0931B
-0,70 variaz.%
-19,58 var.%ann.
Brentdtd54,31B
-4,37 variaz.%
-50,06var.%ann.
OroFixing1156,25B
-0,84 variaz.%
-11,94 var.%ann.
A2A 1,014 -1,93Ansaldo Sts 9,365 -0,16Atlantia 21,080 -1,63Autogrill 7,325 -0,34Azimut H. 23,910 -3,82B. Popolare 13,300 -4,18B.P. E.Romagna 7,050 -6,44B.P. Milano 0,840 -6,36Buzzi Unicem 12,070 -4,21Campari 6,600 -0,98CNH Industrial 7,930 -3,59Enel Green Power 1,679 -2,21Enel 3,866 -1,98Eni 14,620 -3,69
Exor 41,510 -1,05FCA-Fiat Chrysler 12,420 -2,05Finmecc. 10,740 -2,63Generali 15,260 -2,80Intesa Sanpaolo 2,962 -2,89Luxottica 57,100 -2,39Mediaset 4,170 -4,14Mediobanca 8,165 -3,49Mediolanum 6,875 -2,69Moncler 15,320 -3,89Monte Paschi Si 1,423 -7,48Pirelli & C. 15,090 -0,07Prysmian 18,180 -2,83S. Ferragamo 24,920 -2,92Saipem 8,410 -6,71Snam 4,202 -1,55STMicroelectr. 6,980 -5,42Telecom Italia 1,088 -1,89Tenaris 11,150 -3,30Terna 3,882 -1,02Tod's 80,950 -2,65UBI Banca 6,570 -3,03Unicredit 5,460 -3,87UnipolSai 2,042 -3,13World Duty Free 10,110 0,20Yoox 27,070 -3,97
PRINCIPALITITOLI - Componenti dell’indice FTSE MIB QUANTITATIVITRATTATI¤07.07 06.07
FUTURES07.07 Var
ICAMBIDELL’EURO (rilev.BCE)
Valuta 07.07 Diff.
MATERIEPRIMEPrezzi uffuffuf . a Londra ($/t) 07.07 Var.%
INDICIPaese/Indice 07.07 Var.%
BORSA ITALIANAVar%
Indici Generali 07.07 06.07 Var% in.an.
Titolo Pr.Rif.¤ Var.% Titolo Pr.Rif.¤ Var.%I l mercato non crede a svolte su Atene e Milano(-3%)èancoraillistinopeggiored’Europa.LeBorse
restanoinfattipessimistesuunaccordoperlaGreciama scontano anche la forte correzione del greggio edellematerieprime.Alterminediunasedutaconele-vatatensionesuilistini,gliindiciazionarichiudonoaiminimiconvenditecheaffonffonf danominerari,bancarieauto.Inripresa,proprionelfinale,Wall Street.
€ 2 *In Italia solo per gli acquirenti edicola e fino ad esaurimentocopie: in vendita abbinata obbligatoria con I Focus de Il Sole 24ORE(Il Sole 24 Ore € 1,50 + I Focus de Il Sole 24ORE € 0,50)
Mercoledì8 Luglio 2015
con“MarketingEvolution”€10,90inpiù;con“CapolavoriHorror”€8,90inpiù;con“LaBibliotecadelMare€8,90inpiù;con“OraLegale”€8,90inpiù;con“GuidaallaSalute”€1,00inpiù;con“LaBibliotecadeiRagazzi”€7,90inpiù;con“GuidaTouringClub”€8,90inpiù;con“L'Impresa”€6,90inpiù;con“NormeeTributi”€12,90inpiù;con“Aspenia”€9,90inpiù;con“AccontoImueTasi2015”€9,90inpiù;con“IlCodicediPenale”€10,00inpiù;con“SeparazioneeDivorzio”€14,90inpiù;con“EsecuzioniImmobiliari”€9,90 inpiù;con“HowToSpendIt”€2,00;con“ILMaschile”€0,50inpiù.NellaRegioneCampania,solosurichiestaefifif noadesaurimentocopie,inabbinamentogratuitoconIlDenaro€2,00.NellaRegioneUmbriainabbinamentoobbligatorioconIlGiornaledell'Umbria€1,10(solosurichiestaconiFocusdeIlSole24ORE€0,50inpiù).
2340023150229002265022400
chiusuraapertura
FTSE ITATAT LIAALL SHAREBase 31/12/02=23.356,22
-2,86
Mercati
A
LA QUESTIONE INDUSTRIALE
Squinzquinzqui iallaFincFincFi antantan itit eiei ri:ancancan hechec ququq iuiu unesempsempsem iodidid culculc tuultuul rturtu arar anti-anti-an impresresr aNicolettaPicchioeKatyMandurino u pagina 9
Da Tsipras nessuna proposta, chiesto solo un prestito ponte - Bce: liquidità a banche solvibili - Renzi fiducioso in un’intesa
GrGrG erer cia: fumfumf ataumataum nenen rarar , cadono le BorseMilaMilaM no la peggeggeg iogiog rerer (-(-( 3%), BTpTpT ep ep Bonos versrsr o lalal pa pa aritàtàt , ma l’E’E’ tftft gf gf rgrg erer cococ risrisri ale a WaWaW ll Strtrt erer etUlUlU titit mamam tutut m delm delm d la la l UeUeU :e:e entrtrt o ro r dodod mani un piano do do a da d Atene,e,e dodod menica cococ nsnsn igliglig io strtrt aoraor rdrdr inaririr o a 28pDopounavvioavvioa positivo,leBor-seeuropeehannoviratoatoa alala ribaribari sso:Piazza AffaAffaAff ri la più penalizzata(-2,97%).Eurogiùgiùgi finfinfi oa1,0916dol-lariaria .Rendimentimentimen deiBTpedelBo-nosspagnoliversolaparitparitpa à.Imer-cati rispecchianoanoa il nervosismo alivellopolitico: lasvoltanegativativa asiè avava uvuv ta una volta chiaritoaritoa che al-l’Euro’Euro’E grgrg uprupr poAtenesierapresen-tata senza nuove proposte. Il pre-mier TsipTsipTsi ras vuvuv ole un prestito-pontntn eperarrivarriva arara eafinemese,epoinegoziarearea unterzopianodisalvalva a-a-a
taggioaggioagg .Domenicaverticestraordi-narioarioa dellaUe,cheavverte:«Ate-ne presenti un piano entro il 9».Merkelsottolinea: ilverticesaràa28.JuncJuncJ ker:«NoivogliamoAtenenell’euro,maabbiamopreparatoancheuno scenariodi “Grexit”euno di aiuti umanitari». MonitoBceadAtene: la liquiquiq ditàdiemer-genza «sostiene banbanba che solvibiliconproblemidiliquliquliq iditàtempora-a-anea,nonforniscesostegnoegnoeg allalla asol-vibvibvi ilitàdellebanche».
Serviervier zieanalisi u pagine2-8
FOCUS PAPAP
Finanznzn azaz pubblicacac ,la regìaregìar passassa aa PaPaP lazlazla zzzz ozoz Chigigi igigPassaaPalazzoChigiilcoordinamentodellafinanzapubblicaeinparti-colaredellecoperturepertuttiiprovvedimentiedelladefinizionedelleclausoledisalvagugug ardia.Loprevedeunemendamentopresen-tatodalrelatorePdErnestoCarbonealladelegaPa.Secondolanorma,la“bollinatura”delleleggiresterebbeallaRagioneriageneralemaladecisionedovrebbeesserecongiunta.
MobilieTucciu pagina10
IL NEGOZIATOATOA EUROPEO
Né con quequeq staGrecia,né con quequeq staEuropadi Luca Ricolfi
Uno dei problemi del refereferef -rendum ellenico, subitodenunciato da molti cit-
tadini greci, è che nessuno - néTsipras, né l’Europa - era in gra-do di indicare il senso esatto delquesito, ovvero quali conse-guenze fosse ragionevole atten-dersidaunavittoriadelnoequa-li da una vittoria del sì. E infafaf tti,anche ora che il refefef rendum haavutounesitounivoco,nessunosachecosaciriserveràildomani.
Cisonounpaiodiconseguen-ze, tuttavia, che lavittoriadelnorende,senoncerte,almenoalta-mente probabili. La prima è chel’interlocutore dell’Europa con-tinuerà ad essere Tsipras e non,comealcuniaBruxellesauspica-vano, un governo più in sintoniacon le istituzionieuropee.Lase-conda è che, da oggi, sarà moltopiù difficile continuare con lacommedia recitata fin qui. Unacommediaincuipermesisièfin-to che la Grecia avrebbe potuto,primaopoi,onorareisuoidebiti,e che il dissenso fra Tsipras e laTroika (inutile inventare altrinomi)fossecircoscrittoadalcu-ne misure specifiche, come l’Ivao i tempi di innalzamento del-l’etàpensionabile.
Chequestafosseunafinzioneerachiarodatempoachiavessevoluto vederlo (e questo gior-nale lo ha ribadito forte e chiarodomenica, con l’editoriale deldirettore, senza aspettare l'esi-to del voto), ma oggi - con la vit-toriadelno-èdiventatodel tut-to evidente: la Grecia non ripa-gheràtutti isuoidebiti,enonsa-rà qualche punto di Iva in più arendere possibile un accordoche non si è trovato in mesi didialogo fra sordi.
Vista da questa angolatura, lavittoriadelnohaisuoilatipositi-vi. Se i governanti europei con-servano un minimo, non dico disensodelbenecomune(sarebbepretendere troppo), ma almenodilucidità,èlecitoaspettarsichefindaiprossimigiornialcunideigrandi nodi dell’eurozona ven-ganoaffrontatiperquellocheso-no,senzal’ipocrisiaconcuilisiètenutinascosti finqui.Anchese,va detto, il nulla di fafaf tto di ierisembra suggerire che la Greciasia solo interessata a nuovi aiuti,e l’Europa non abbia ancora ca-pitochelaGrecianonèilsuouni-coproblema.
QuQuQ ali sono, questi nodi del-l’eurozona?
Continua u pagina 8
Negoziatoziatoziat permanmanma entententdi Adriana Cerretelli
IL COMMENTO
Come risolvlvl evev rerer il rebebe us grgrg ecrecr odi Sergio Fabbrini
È poco probabile che le di-missioni del ministro delle
finanze Yanis Varoufakis sa-ranno sufficienti per arrivaread una conclusione del nego-ziato tra la Grecia e gli altri 18Paesidell’Eurozona.QueQueQ stiul-timi hanno perso la basilare fi-
ducia nei confronti della pri-ma, senza la quale nessun ne-goziato può avere successo.Per di più, nessuno nell’Euro-zonacrededavverochelaGre-cia possa risolvere i suoi pro-blemi strutturali in un temporagionevole.Continua u pagina4
M a alla fine ci sarà o no lavolontà politica dell'Eu-
rozona di salvare la Grecia e ilpaese e il popolo di Alexis Tsi-pras saranno o no disposti alleconcessioni rigoriste e alle du-re riforme indispensabili per
salvarsidaGrexit?Ledomandesonolestessedamesimaconti-nuavano a planare, identiche esenza risposta, sull’ennesimoverticeeuropeodiultimaistan-zariunito ieri seraa Bruxelles.
Continua u pagina 2
PAPAP NANA ORARAR MAMA AMAM
POLITICA 2.0 | Economia & Società
Lo scontrontront oror politico e l’intntn etet resse naznazna ionaledi Lina Palmerini upagina 8
IL RAPPORTO ANNUALE DELL’A’A’ GCOM
Intenten rnet e banda ululu tltl rtrt arar lala arara gargar :ga:gal’ItItI atat lala ia in forforf teorteor ririr taitai rtarta drdr oCarmine Fotina e Andrea Biondiupagina 11, con l’analisi di Marco Mele
La caduta dei listini non si ferma malgrado l’avvio delle misure anti-speculazione
Cina, scattaattaa l’emergerger nznzn a mercrcr atata ititSospese le contrattattat azioni sul 25% dei titoli quoquoq tatata i: rischio panico
pNonsiarrestainCinalacadu-tadelleBorse,chedal12121 giugnohabruciato 3mila miliardi di capita-lizzazione.AShanghaiierisospe-se dalle contrattazioni un quartquartq odellesocietàququq otate.Anullanullan sonovalse le misure anti-speculazio-ne: giàquestasettimana laBanca
Centralepotrebbeesserecostret-taa iniettare liquiditàquiditàq nelsistemafinanziario. Intanto al vertice deiPaesi emergenti in Russia vieneannunciatonunciaton un fondo Salva-StatiperiBrics,conriservecomunida100miliardididollari.
Fatiguso e Scottu pagina 7
Quei primirimir sintomi didid conconc tagtagta igig odi Walter Riolfi upagina 6
OGGI CON IL SOLE
INUOVIREATATA IAMBIENTATAT LI:COSACAMBIACONLARIFORMAGIÀINVIGORETabloiddi16paginea0,50eurooltreilquotidiano
Prerer ndendend quota l’ipotetet siesie del prerer stitestite ostitostit pontetetdi Isabella Bufacchi upagina 5
IL DIBATATA TITO E LE IDEE / LA NUOVAVAV EUROPAPAP Roma, si allontana lo scioglimentoDirigenti collusi verserser o la rimozioneSiallontanal’ipotesidiscioglimentodelcomunediRoma.Altermi-ne del comitato per l’ordine e la sicurezza cui hanno partecipato ilprefettoGabriellieilprocuratorecapodiRomaPignatone,èemer-sal’ipotesidellarimozionedeidirigenticollusi,coinvoltinell’inda-ginesulMafiacapitale. u pagina 19
VersoVersoV l’ol’ol’ kalla rifrifr oriforif mormor adelladellad scuolaolaol
TRA SENTENZE AVAVA VERSE E INERZIA DI SISTEMA
AgAgA engeng zia delle Entntn rtrt atata etetsottottot scacaca co,
rischio «default fiscalala e»di Stefano Simontacchi
I lGoverno,con apprezzabi-ledeterminazionee prag-matismo,ha appenavarato
i decreti chedannoattuazionealladelega fiscale. Come giàrilevato daSalvatorePadulasuquestepagine loscorso27giugno,è un primo passo enoncerto ilpunto diarrivo.Lanotapiùpositivaèsenza dubbio il filrougechecaratterizzaplurimiinterventi normativie checonsistenella strategiadiagevolazionedegli investi-mentinelnostroPaese.
Questi provvedimenti(cooperative compliance,patent box, interpello su nuoviinvestimenti, accordi preven-tivi per le imprese con attività
internazionale) presuppongo-no una forte e costante intera-zione tra contribuente e Agen-zia delle entrate.
Risultaquindievidentecheper fafaf voriregli investimenti(soprattuttoquelli esteri) ilruolochedeveessereassuntodall’Agenziadelleentrateriveste, tragli altri fafaf ttoridicontesto, rilevanzacentrale.L’attivitàdell’Agenziaèanchedeterminanteai finidellamodificadel rapporto fisco-contribuentecheè funzionalealperseguimentodellacertez-zadeldirittovoluto dal Gover-noenecessarioper le impreseoperanti in Italia.
Continua u pagina 20
Dollaroror ,o,o rimrimr edimedim iedied oioi anti-anti-anti vovov latilitàlatilitàlatilitVitalianoD’Angerio u pagina 5
LA BUSSOLALALDEL RISPAPAP RARA MIATATA ORERER
L’incububu o di un efffff efef tto dominodi Morya Longo
L’ANALISI
«H«H« o iniziato a comprareazioni in Borsa due setti-
manefa,suconsigliodelmiopar-rucchiere». In un’intervistaSophieWang,32enneinsegnantedi Nanjinanjinan g, ha confefef ssato di avava er
scambiato l’acconciatore per unconsulente finanziario. È
pÈp
statolui, tra un bigodino e uno sham-poo,asuggerirledifarequequeq llocheormaiinCinaèunamoda:giocareinBorsa. Continua u pagina7
FORTI RIBASSI PER I METALLI
GiGiG ùiùi anana che i prerer zzi delllll e mateatea ririr e pririr meSissi Bellomoupagina 7
Eugenio Brunoupagina 19
IL PRIMO INTERVENTO
MILANO E ROMADAL 28 SETTEMBRE AL 9 OTTOBRE 2015DAL 2 AL 13 NOVEMBRE 20152 settimane (10 giornate consecutive)
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L’economia e la finanza spiegata dagli esperti e dai giornalistidel Sole 24 ORE
PERCORSO FULL TIME
Il Sole 24 Ore Norme e tributi 37Martedì 14 Luglio 2015 N. 192
Cassazione. La competenza sui costi di giudizio derivanti da una precedente controversia fiscale
Il giudice tributario decide sulle spese
Agenzia da salvare,ma al Fisco serveanche un ministero
FISCO www.quotidianofisco.ilsole24ore.com
Gianni Rota
pSpetta al giudice tributario decidere la lite instauratasulle spese di giudizio derivanti da una precedentecontroversia tributaria.Questo perché le spese digiudizio liquidate dal giudice tributario sono da ricomprendersi fra gli altri accessori di natura tributaria equindi appartengono allasua competenza per materia. Pertanto va anche dichiarato ammissibile il ricorso proposto contro il rigetto di sgravio del ruolodelle spese di giudizio derivanti da un autonomo con
tenzioso conclusosi favorevolmente al contribuenteanche con sentenza non passata in giudicato. Così le Sezioni Unite della Cassazionecon sentenza n. 14554/2015depositata ieri.
I tre contenziosiUn uomo, dopo un contenzioso Tarsu per l’anno 2000 chelo ha visto definitivamente soccombente, aveva ricevutodall’ente locale un ruolo per lespese di giudizio che la Ctpaveva liquidato a suo favore.
Era nato un secondo contenzioso ove l’uomo si opponeva al ruolo per vizi propri e
la Ctp accoglieva il ricorso e lo annullava. Il contribuente ha chiesto al Comune di sgravare il ruolo delle spese inquanto le stesse non erano ancora state pagate e non potevachiedere la restituzione mal’ente locale ha rigettato la richiesta perché la sentenza non è ancora definitiva.
È nato infine un terzo contenzioso perché anche inpresenza di una sentenzanon ancora passata in giudicato la stessa è provvisoriamente esecutiva.
Il Comune, costituendosi,ha eccepito preliminarmenteil difetto di giurisdizione del
la Ctp in quanto a suo dire ildiniego opposto non è un attoimpugnabile potendosi impugnare solo il rifiuto espresso o tacito alla restituzionedei tributi e non anche il rigetto di sgravio delle spese digiudizio. La Ctp – così comeanche la Ctr – ha recepito questa tesi e si è dichiarata incompetente per materia.
Il giudizio di legittimitàL’uomo allora ha fatto ricorsoin Cassazione in quanto i giudici di merito non hanno considerato che le spese di giudizio sono relative a una sentenza concernente una prece
dente controversia tributariae come tali nella piena cognizione del giudice tributario inquanto rientranti nella categoria di «ogni altro accessorio» dei tributi oggetto di originaria opposizione.
Le Sezioni Unite della Cassazione hanno accolto il ricorso, affermando la pienacognizione del giudice tributario, e hanno cassato con rinvio alla Ctr per la disamina delmerito per i seguenti motivi: 1 la giurisdizione del giudice tributario è competente adecidere, in base all’articolo2, DlLgs n. 546/1992, le controversie riguardanti i tributi di ogni genere e specie eogni altro accessorio, tra iquali vanno incluse anche lespese di lite;
1 quindi la giurisdizione tributaria è competente a decidere sulle spese di giudizioazionate sulla base di una sentenza tributaria passata ingiudicato, in quanto ancorauna volta il loro oggetto è riconducibile a ogni altro accessorio riguardante le materie tributarie per cui viene instaurato il contenzioso;1 pertanto risultano atti impugnabili non solo quelliconcernenti il rifiuto espresso o tacito della restituzionedi tributi, sanzioni pecuniarie e interessi ma anche quellirelativi ad accessori non dovuti come le spese processuali, da cui l’ammissibilitàdel ricorso contro il rigettodell’istanza di sgravio.
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Gentile direttore, ho lettogli articoli pubblicati inquesti giorni da «Il Sole 24
Ore» e non posso che condividere le argomentazioni e le preoccupazioni sulla sorte dell’agenziadelle Entrate e i connessi suggerimenti. Prendendo lo spunto dallecennate riflessioni mi permetto di allargare lo spettro, indicando quello che a me è sempre parso un errore, un grave errore, di cui oggi si pagano le conseguenze. Mi riferisco all’accorpamento dei ministeri del Tesoro, del Bilancio e delle Finanze.
Nulla da dire sulla scelta fattacon riguardo ai primi due che sono dicasteri con limitato personale, di grande valenza concettuale e propositiva: molto da recriminare, invece, sulla scomparsa del terzo.
Il ministro delle Finanze hasempre guidato (e ancora guida)una organizzazione complessa earticolata, in nome della quale decine di migliaia di dipendenti militari e civili operano sul territorio e lo presidiano. La Guardia di finanza, l’agenzia delle Entrate, Equitalia hanno bisogno di una ferma e autorevole guida politica che non si muova da Roma e che, attraverso i Suoi collaboratori, li indirizzi nel loro quotidiano e complesso operare. Invece, chi guida il Tesoro e il Bilancio deve avere gli occhi puntati sul mondo e il mondo deve frequentare e così è accaduto che il concreto governo delle decine di migliaia di operatori fiscali è rimasto affidato ai vertici della burocrazia.
Ovviamente il problema nonriguarda la bravura e il prestigio di nessuno, ma a me pare occorraricostituire il ruolo del ministro delle Finanze che elabori una politica tributaria all’interno del Consiglio dei ministri, che la trasformi in norme con la collaborazione del Parlamento restituito alla sua tradizionale e irrinunciabile funzione di preminente legislatore fiscale; che guidi e protegga la sua amministrazione; che dialoghi assiduamente con il popolo dei contribuenti.
Lo dico perché ho sentito autorevoli (si fa per dire) leader politici assicurare che «non avrebbero messo le mani nelle tasche dei contribuenti» quasi che le imposte siano furti con destrezza realizzati sui mezzi pubblici ditrasporto.
Nelle tasche degli italiani,quando si trovano, si trovano soldi ma le imposte non sono solo denaro.
Le tasse sono prestazioni patrimoniali imposte dalla legge che vanno ripartite e gestite nel rispetto dei principi di uguaglianza, equità e capacità contributiva.
Lavoro pesante, delicato equotidiano che non può essere affidato a un troppo oberato ministro dell’Economia e neppure aun sottosegretario che, per quanto valente e operoso, non ha un sufficiente rango.
Gianni Marongiu
Presidente Associazione nazionaletributaristi italiani
D’Amico, indagine spostata a RomaLa giornalista Ilaria D'Amico è indagata a Roma per violazione della legge tributaria. Secondo i pm avrebbe evaso l'Irpef tra il 2009 e il 2011 per un importo di circa 400 mila euro. Il procedimento, avviato a Milano nell'ottobre scorso a seguitodelle indagini condotte dal giugno 2013 dalla Guardia di finanza, è stato trasferito a Roma per competenza. In una nota, l'avvocato Carlo Longari scrive che si tratta di «fatti generati dall'errata contabilizzazione di costi inerenti la propria attività professionale» e che «la signora D’Amico ha presentato il 28 dicembre 2013 una denuncia querela per truffa nei confronti dell'ex commercialista di famiglia».
Presunta evasione fiscaleAGF
LETTERA
Il dibattito
I precedentiSulla questione dei dirigenti del fisco decaduti, nei giorni scorsi sul Sole 24 Ore si è snodato un confronto sul ruolo delle Agenzie. A dare il “là” l’intervento di Stefano Simontacchi, a cui sono seguiti Enrico Zanetti e le repliche di Maurizio Leo e dello stesso Simontacchi. Domenica la pubblicazione della lettera inviata al Sole 24 Ore dal direttore delle Entrate, Rossella Orlandi.
I chiarimenti delle Entrate. Gli uffici invieranno via Pec o posta ordinaria l’invito a regolarizzare la posizione con il ravvvedimento
Alert sulle operazioni Iva 2011Imprese e professionisti chiamati a sanare l’anomalia tra dichiarazione e spesometro
Luca De Stefani
pLe imprese e i professionistiche non hanno dichiarato, ai finiIva, tutte le operazioni attive effettuate nel 2011, rispetto a quelle comunicate dai propri clienti nello spesometro presentato per lo stesso anno, riceveranno dall’agenzia delle Entrate una comunicazione dell’anomalia, con l’invito a regolarizzarla tramite il ravvedimento operoso. Lo stesso accadrà ai professionisti con partita Iva e ai lavoratori occasionali che non hanno tassato tutti i compensi incassati nel 2011, rispetto a quanto dichiarato dal clienti nel 770/2012.
A prevederlo è il provvedimento dell’agenzia delle Entrate di ieri n. 94624, secondo il quale queste informazioni saranno inviate all’indirizzo Pec che ilcontribuente ha comunicato al Registro imprese o per posta ordinaria, se l’indirizzo Pec non è attivo o non è registrato. Nulla sidice circa la possibilità che queste informazioni siano consultabili da parte degli intermediari abilitati all’accesso nel cassetto fiscale del contribuente, ma sipresume che ciò sia consentito.
IvaRelativamente al confronto tra iricavi e i compensi indicati nelladichiarazione Iva trasmessa e i dati a disposizione delle Entrate, grazie all’elenco clienti e fornitori (cosiddetto spesometro)trasmesso dai propri clienti, la comunicazione delle Entrateconterrà:7 la «somma algebrica dell’ammontare complessivo delle operazioni» imponibili (rigo VE24 del modello Iva 2012), non imponibili, anche a seguito di dichiarazione d’intento (righi VE31 VE32), esenti (VE33), con applicazione del reverse charge(VE34), effettuate nell’anno, macon imposta esigibile in anni successivi (VE36), ed effettuatein anni precedenti, ma con imposta esigibile nel 2011 (VE37);7 i codici fiscali, i cognomi e i nomi o le denominazioni dei «contribuenti, soggetti passivi Iva, che hanno comunicato» alle Entrate, tramite lo spesometro, di aver effettuato acquistidal contribuente nel 2011, oltreche l’ammontare degli acquistiche questi ultimi hanno effettuato dal contribuente destina
tario della comunicazione delle Entrate; il provvedimento non specifica, se quest’ultimo importo sia la somma di tutti gli acquisti che risultano alle Entrate come effettuati presso il contribuente destinatario della comunicazione ovvero se questo importo sia suddiviso per singolo cliente.
Nella comunicazione saràevidenziata la differenza tra i due dati, cioè l’ammontare delle«operazioni attive che non risulterebbero riportate nel modello di dichiarazione».
Forse sarebbe stato più semplice (e avrebbe compreso anche l’Iva sulle operazioni passive), comunicare al contribuente le differenze tra il suo spesometro (operazioni attive e passive) e quello dei propri clienti e fornitori.
CompensiRelativamente al confronto tra icompensi dichiarati per il 2011 da parte dei lavoratori autonomi (con partita Iva od occasionali) e quanto dichiarato nel modello 770 da parte dei sostituti d’imposta, la comunicazio
ne delle Entrate conterrà:7 la dichiarazione dei redditi del contribuente relativa al 2011,nella quale, secondo le Entrate, «i compensi risultano parzialmente o totalmente omessi»;7 gli importi dei «compensi imponibili», distinti «per singolo sostituto», che, secondo le Entrate, sono stati percepiti dal contribuente, in base a quanto «indicato dai committenti» nel quadro «Comunicazione dati certificazione lavoro autonomo, provvigioni e redditi diversi» del modello 770 2012.
Le comunicazioni, che conterranno anche gli importi delle«ritenute effettuate a titolo di acconto» e delle «somme non soggette a ritenuta», riguarderanno solo le prestazioni di lavoro autonomo svolte «nell’esercizio di arte o professione abituale» e quelle «non esercitate abitualmente» e non gli altriredditi indicati nel citato quadro del 770, tra i quali si ricordano le provvigioni o le indennità di cessazione dei rapporti di agenzia e gli utili agli associati inpartecipazione.
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Anno 151˚Numero 193
Prezzi di vendita all’estero: Albania €2, Austria €2, Francia €2, Germania €2, Monaco P. €2, Slovenia €2, Svizzera Sfr 3,20
FTSE It. All Share (31.12.02=23356,22) 24602,07 24698,69 0,39 22,17
FTSE MIB (31.12.97=24401,54) 23097,51 23167,04 0,30 21,49
FTSE It. Mid Cap (31.12.02=20146,67) 32435,25 32796,64 1,10 28,56
FTSE It. Star (28.12.01=10000) 24818,98 24981,62 0,65 33,01
Mediobanca (2.1.06=100) 66,27 66,75 0,72 21,75
Comit Globale (1972=100) 1260,08 1268,72 0,68 21,36
Azioni: numero604.241.631 981.652.227
Azioni: valore2.572.261.529 3.735.154.396
Titoli di Stato460.462.589 747.198.691
Obbligazioni21.538.702 21.518.180
FTSE MIB Set 2015 23091 72Eurex Bund 10a(set 15) 151,38 0,26
Dollaro Usa 1,1031 0,0018Yen giapponese 136,0200 0,2800Sterlina inglese 0,7084 0,0031Franco svizzero 1,0422 0,0056Renminbi cinese 6,8478 0,0119Dollaro canadese 1,4076 0,0021Corona svedese 9,4080 0,0196Dollaro austral. 1,4828 0,0046
Alluminio 1653,0 1,20Caffè rob 1867,0 0,20
BORSE EUROPEED.J. EuroStoxx 371,63 0,35Amsterdam Am. Exc. 493,84 0,80Bruxelles Bel 20 3756,25 0,20Francoforte Dax 11516,90 0,28Helsinki Omxh Gen 8615,09 0,64Lisbona Psi 20 5766,97 0,62Londra Ftse 100 6753,75 0,23Madrid Ibex 35 11258,30 0,30Parigi Cac 40 5032,47 0,69Vienna Atx Index 2506,72 0,26Zurigo Swiss Mkt 9311,07 0,66
ALTRE BORSENew York DJ Ind. 18053,58 0,42New York S&P 500 2108,94 0,44New York Nasdaq C. 5106,90 0,70Tokyo Nikkei 225 20385,33 1,47Hong Kong Hang S. 25120,91 0,41San Paolo Brsp Bov. 53239,17 0,23Shanghai Comp. 3926,03 1,12Sydney All Ordin. 5561,89 1,86Singapore Straits T. 3313,20 0,06Toronto 300 Comp. 14599,40 0,46
INDICE CAMBI (22 valute)Indice Sole24Ore 101,82 0,24
FTSE Mib23097,51B
0,30 variaz. %
11,60 var. % ann.
Dow Jones I.18053,58L
0,42 variaz. %
5,85 var. % ann.
Xetra Dax11516,90L
0,28 variaz. %
17,72 var. % ann.
Nikkei 22520385,33L
1,47 variaz. %
33,27 var. % ann.
FTSE 1006753,75L
0,23 variaz. %
0,11 var. % ann.
¤/$1,1031B
0,16 variaz. %
19,05 var. % ann.
Brent dtd57,09B
0,76 variaz. %
45,51 var. % ann.
Oro Fixing1157,40L
0,29 variaz. %
11,38 var. % ann.
A2A 1,140 0,97Ansaldo Sts 9,440 0,11Atlantia 22,780 0,04Autogrill 7,980 0,57Azimut H. 24,700 7,42B. Popolare 15,320 0,13B.P. E.Romagna 7,985 1,24B.P. Milano 0,947 1,35Buzzi Unicem 13,550 1,24Campari 7,090 1,14CNH Industrial 8,595 0,35Enel Green Power 1,834 1,66Enel 4,266 0,23Eni 15,840 0,19
Exor 44,490 0,29FCAFiat Chrysler 13,210 0,61Finmecc. 12,030 0,92Generali 16,850 0,36Intesa Sanpaolo 3,412 0,12Luxottica 62,000 1,12Mediaset 4,688 0,34Mediobanca 8,845 0,62Mediolanum 7,435 7,81Moncler 16,570 1,95Monte Paschi Si 1,733 2,12Pirelli & C. 15,220 0,39Prysmian 20,080 1,41S. Ferragamo 26,270 0,53Saipem 8,515 1,43Snam 4,604 0,17STMicroelectr. 7,220 0,70Telecom Italia 1,190 1,24Tenaris 11,890 1,19Terna 4,232 0,24Tod's 86,300 1,95UBI Banca 7,415 0,40Unicredit 6,170 1,04UnipolSai 2,250 0,09World Duty Free 10,180 0,10Yoox 30,250 0,57
PRINCIPALI TITOLI Componenti dell’indice FTSE MIB QUANTITATIVI TRATTATI ¤14.07 13.07
FUTURES14.07 Var
I CAMBI DELL’EURO (rilev. BCE)
Valuta 14.07 Diff.
MATERIE PRIMEPrezzi uff. a Londra ($/t) 14.07 Var.%
INDICIPaese/Indice 14.07 Var.%
BORSA ITALIANAVar%
Indici Generali 14.07 13.07 Var% in.an.
Titolo Pr.Rif.¤ Var.% Titolo Pr.Rif.¤ Var.%Appesantita dai forti cali dei titoli del risparmio gestitoe di una parte dei bancari, Piazza Affari ha terminato
la seduta in rosso, in controtendenza rispetto al resto d'Europa. Il Ftse Mib ha chiuso in calo dello 0,30% e il Ftse All Share dello 0,39%, mentre gli indici di Francoforte e Londra si sono mantenuti sopra la parità e Parigi ha guadagnato oltre mezzo punto percentuale, con Wall Street in rialzograzie alle prime trimestrali e al recupero del greggio.
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Mercoledì 15 Luglio 2015
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24400
24520
24640
24760 chiusuraapertura
FTSE ITALIAALL SHAREBase 31/12/02=23.356,22
-0,39
Mercati
A
INTERVISTA AL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA
Orlando: «Per i corrottimai più prescrizione»Donatella Stasioupagina 22
Storica firma a Vienna Limitazioni ai programmi di Teheran e ritorno alle vendite di petrolio
Iran, accordo sul nucleareVia le sanzioni economicheObama: vigileremo - Israele: ora il mondo è più pericoloso
POLITICA E ENERGIA/1
Una lezioneutile ancheper l’Europa
di Alberto Negri
I l mondo da ieri forse non è migliore ma sta un po’ cambiando. Viaggiando in direzione
ostinata e contraria nel 1980, a 24 anni, arrivai a Teheran curioso di vedere com’era la rivoluzione che aveva esiliato lo Shah; per poche settimane scampai all’attaccodi Saddam Hussein, l’inizio di unaguerra durata 8 anni con un milione di morti. L’Iraq era armato dall’Occidente, contava sui soldi delle monarchie sunnite del Golfo e la repubblica islamica dell’Imam Khomeini sembrava spacciata. Quasi 35 anni dopo l’Iran sciita è uno dei pochi stati rimasti in piediin una regione di ex nazioni disgregate dalle guerre civili e dal terrorismo del Califfato.
Per la prima volta la diplomazia, multilaterale e condivisa, ha la meglio sulle armi: in Medio Oriente non accade mai. Questo èil significato immediato ma anche profondo dell’accordo di Vienna sul nucleare iraniano. Potrà non piacere ai falchi iraniani e a quelli del Congresso chiamati ad approvarlo, non piace sicuramente a Israele, che ritiene l’Iran una minaccia esistenziale, preoccupa assai l’Arabia Saudita e le monarchie del Golfo: ma nessunodegli attori regionali ha mai portato a termine un risultato così importante, venuto dopo anni dinegoziati estenuanti.
Quella di Vienna è anche unalezione per l’Europa. Lo dice anche Federica Mogherini, Alto rappresentante dell’Unione. «Domenica scambiavo le mie opinioni con i colleghi di Bruxelles e stavamo usando la stessa terminologia a proposito dei due negoziati così diversi come il greco el’iraniano: «Bisogna ricostruire lafiducia», «è una corsa contro il tempo», «si devono evitare le umiliazioni».
Continua u pagina 2
FINANZA
Padoana Bruxelles«stringe»sulla bad bankIl governo italiano prosegue a tessere la tela per riuscire a varare una “bad bank” senza incorrere negli strali della Commissione europea. Il ministro per l’Economia, Pier Carlo Padoan, ha avuto ieri a Bruxelles un incontro allargato con i commissari europei interessati.
Laura Serafiniu pagina 27
Petrolio, il ritorno di un big di Roberto Bongiorni
I festeggiamenti e le grida digioia con cui milioni di ira
niani hanno accolto la firma dello storico accordo sul dossier nucleare sono più che comprensibili. La speranza di
rivedere subito i rubinetti del greggio aperti come nel 2010, equindi beneficiare dell’attesorientro delle entrate energetichedi un tempo, rasenta l’ingenuità.
Continua u pagina 3
IL MERCATO DELLE MATERIE PRIME
CRISI D’IMPRESA
Diritto fallimentareverso la riforma: spazio alle procedure di «allerta»Giovanni Negri u pagina 37
POLITICA E ENERGIA/2
La strategiadei due fornidi Berlino
di Paolo Bricco
Come si conciliano la politicaenergetica tedesca che haportato all’accordo con la
Russia su Nord Stream e le sanzioni comunitarie sull’Ucraina che danneggiano l’export italiano? Intendiamoci, entrambe le decisioni sono perfettamente legittime. Ma, nel dispiegarsi dei loro effetti concreti, non rischiano forse di determinare una politica del “doppio forno”, che avvantaggia qualcuno e danneggia altri? Il dubbio appare legittimo. Soprattutto in una giornata storica come questa, in cui con l’accordo sul nucleare iraniano quello che sembrava impossibile si realizza e ogni cosa – sulle mappe della geopolitica e dell’economia internazionale – è destinata a cambiare.
L’Europa, ad egemonia tedesca,viaggia ormai a due velocità. I metodi duri e sbrigativi adottati sul problema greco dalla Germania in qualità di principale azionista dell’Unione europea, supportati dal consenso dei Paesi dell’Est e del Mare del Nord, mostrano la forza delle pulsioni di una unione monetaria a trazione settentrionale. Allo stesso tempo, le scelte nazionali di Berlino nella geoeconomia e nella politica industriale ed energetica rischiano di allargare ancora di più il solco chesepara il Nord e il Sud Europa.
Primo problema: Nord Stream.Il gasdotto risultato di un accordo fra Russia e Germania, che ha reso obsoleto il progetto di South Stream. Il primo essenziale per l’economia tedesca. Il secondo cancellato: dunque, non più strategico per quella italiana. Secondo problema: le sanzioni comminate dalla Ue alla Russia per la politica di Putin verso l’Ucraina. Sanzioni chehanno indotto Mosca ad applicare una serie di contromisure e di boicottaggi, che hanno influito sul nostro export.
Continua u pagina 5
pA Vienna l’Iran e il «gruppo 5+1» hanno raggiunto ieri un accordo definitivo sul programma nucleare di Teheran: via le sanzioni in cambio di limitazioni alla ricerca e verifiche periodiche da parte degli ispettori internaziona
li. «Questo accordo non è costruito sulla fiducia, ma sulle verifiche»ha ammonito il presidente Usa Obama. Rassicurazione che non placa l’ira di Israele: «Errore storico, ora il mondo è più pericoloso».
Servizi e analisi u pagine 25
Emergenza Grecia e nuova Europa
Riforme «salva-Grecia» al voto:sì in Parlamento o rischio-GrexitFmi contro Berlino: prestiti inutili senza tagli al debito
Bond (BCE)
Dati in miliardi di €
LE SCADENZEDEL DEBITO GRECO
Lug Ago Set Ott Nov Dic Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug0
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9 2015 2016
Titoli di Stato breviFMITitoli sul mercatoInteressi (BCE)
pGiornata decisiva per scongiurare l’uscita della Grecia dall’eurozona: mentre a Bruxelles si studia l’ipotesi di un prestito ponte cui si oppongono Londra e Berlino oggi Atene dovrà votare le prime riforme, condizione per avviare i negoziati con i creditori per il terzo bailout. Il governo sottoporrà al Parlamento provvedimenti per oltre tre miliardi; sparite le misure sulle babypensioni. Difficoltà politiche per Tsipras, che non ha più maggioranza: le misure potrebbero passare grazie alle opposizioni. «Mi assumo la responsabilità di un accordo che non mi piace ma che ho firmato per evitare il disastro» ha detto in tv, sottolineando che le banche potrebbero restare chiuse un mese. L’Fmi insiste sull’haircut: «Debito greco insostenibile senza un taglio consistente».
Servizi e analisi u pagine 710
SE IL FONDO PERDE LA PAZIENZAdi Alessandro Plateroti
L a storia si ripete. E senza dover andare neppure troppo
indietro. Dieci giorni fa, a poche ore dal
controverso referendum sulle riforme con cui Tsipras pensava di mettere all’angolo la Germania e i suoi alleati, il Fondo Monetario ruppe il fronte dei creditori di Atene diffondendo
uno studio in cui dimostrava la necessità di un taglio sostanzioso al debito greco: poichè eraproprio questa la tesi con cui la coppia TsiprasVaroufakis aveva fatto saltare poche ore primail negoziato con l’Europa, la cancelliera Angela Merkel considerò l’analisi del Fondo non solocome un affronto personale e al
la Germania, ma anche come ungravissimo errore negoziale, diplomatico e politico. Non a caso, dopo l’esito del referendum,Berlino attribuì proprio a quel documento un ruolochiave nella vittoria dei «No». Ora la storia si ripete: il Fondo, a sorpresa, “affonda” la Germania. Continua u pagina 7
MAFIA CAPITALE
A Roma si dimetteLuigi Nieri,vicesindacodi MarinoMarco Ludovico u pagina 23
Solo l’Europarlamento puòcostruire l’Unione politicadi Stefano Micossi upagina 10
Gozi: troppe zavorre dai «veti»Priorità agli investimentidi Dino Pesole upagina 10
EUROPA E CRESCITA
Tante incognite sui prezzidi Leonardo Maugeri
D opo l’accordo sul nucleare raggiunto ieri, l’Iran
potrà aumentare produzione e esportazioni di petrolioin tempi brevi, con un effettopotenzialmente dirompen
te su un mercato già debole. Nelle ultime settimane, ho potuto verificare con esperti iraniani e internazionali l’ammontare effettivo dei volumi di oro nero in gioco.
Continua u pagina 3
LO SCENARIO ENERGETICO
URANIOE CENTRIFUGHE
L’Iran ridurrà il numero delle centrifughe per arricchire l’uranio da 19mila a 5.060. L’arricchimento avverrà solo a Natanz.Stop di 15 anni all’arricchimento al di sopra del 3,67%
ISPEZIONINEI SITI
Le ispezioni nei siti non saranno automatiche né immediate. Teheran potrà appellarsi a un tavolo arbitrale. Potrebbero passare 24 giorniprima che l’Iran apra agli ispettori
REVOCAALLE SANZIONI
Se l’Iran rispetteràl’accordo (e dopo verifica dell’Aiea), verranno tolte le sanzioni Onu, Usa e Ue. Teheran potrà tornare a vendere petrolio. Resterà invece in vigore l’embargo sulle armi
FOCUS NORME
Dirigenti illegittimi:per la commissioneregionale dell’Aquilasono salvigli atti delegati
Circolare della Giustizia:il difensorenon può essereanche mediatore
Settembre upagina 38
Negri upagina 42
SACE: CRESCERÀ DA UNO A QUATTRO MILIARDI ENTRO IL 2018
L’export italiano pronto a fare un balzoMatteo Meneghello upagina 5
I punti chiave dell’intesa
38 Norme e tributi Il Sole 24 OreMercoledì 15 Luglio 2015 N. 193
FISCO www.quotidianofisco.ilsole24ore.com
Tributi locali. Immobili soggetti all’imposta
La scuola paritaria paga l’Iciperché è «commerciale»Luigi Lovecchio
pL’immobile posseduto da unente religioso e destinato all’esercizio di una scuola paritaria è potenzialmente soggetto a Ici. Questo perché la gestione diuna scuola paritaria è idonea a configurare una attività commerciale, a nulla rilevando il conseguimento di perdite d’esercizio. La statuizione è contenuta nelle sentenze 14225 e 14226 depositate l’8 luglio dalla Corte di cassazione.
L’ente religioso proprietariodell’immobile aveva impugnato gli avvisi di accertamento del Comune, chiedendo l’applicazione dell’esenzione da Ici prevista nell’articolo 7, lettera i), decreto legislativo 504/1992. A fondamento della domanda diagevolazione, l’ente richiamava l’applicazione della disciplinache si è susseguita nel tempo in materia. In particolare, si evidenziava che, in base a quantodisposto nell’articolo 39, decreto legge 223/2006, sono esenti gliimmobili adibiti ad attività che non abbiano esclusiva natura commerciale.
La Corte di cassazione ha innanzitutto esaminato la complessa evoluzione legislativa sul punto, confermando in primo luogo che essa ha natura innova
tiva e non interpretativa (si veda anche la sentenza della Cassazione 14530/2010). Del tutto correttamente, la Suprema Corte hainoltre osservato come anche l’ultima modifica di legge (articolo 39) non sia conforme alla disciplina comunitaria in materia di divieto di aiuti di Stato alle imprese, tant’è che si è dovuto intervenire con l’articolo 91 bis, Dl 1/2012, in ambito Imu.
Passando poi all’esame del caso concreto, la Cassazione ha ribadito come la prova della sussistenza dei requisiti dell’esenzione competa sempre al contribuente, secondo la regola tradizionale in tema di agevolazioni. Nella specie, poiché gli utenti della scuola paritaria pagano un corrispettivo per la frequenza, la Corte ha rilevato la potenziale sussistenza di un’attività commerciale, senza che a ciò osti la gestione in perdita denun
ciata dal contribuente. Precisa inproposito il giudice di legittimitàche, ai fini in esame, è giuridicamente irrilevante lo scopo di lucro, risultando sufficiente l’idoneità tendenziale dei ricavi a perseguire il pareggio di bilancio. Da ultimo, la Corte ha escluso la sussistenza delle condizioni per disapplicare le sanzioni, per obiettiva incertezza sull’ambito di applicazione della legge.
La sentenza assume rilievoanche ai fini dell’interpretazionedelle disposizioni in materia di Imu. In proposito le istruzioni ministeriali alla compilazione del modello Imu Enc affermano che il carattere non commercialedell’attività didattica si verifica laddove i corrispettivi degli utenti coprano solo una frazionedel costo del servizio. A tale scopo, le stesse istruzioni successivamente richiamano come parametro di riferimento il costo medio per studente pubblicato sul sito dell’Istruzione. Qualora il corrispettivo non superi tale costo, l’immobile è esente da Imu. Èevidente però come tale criterio non sia conforme al dettato dellaCassazione, poiché si traduce nel conseguimento di ricavi astrattamente idonei alla copertura delle spese.
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Il caso. Ammissibili i tre emendamenti al Dl enti locali – Quarta proposta sulle indennità ai funzionari
Dirigenti Entrate, parola al GovernoMarco MobiliGiovanni ParenteROMA
pA questo punto spetta soltanto al Governo indicare la strada migliore sui posti rimasti vacanti da dirigenti nelle agenzie fiscali, magari con il placet del Quirinale per evitare aggiramenti dalla sentenza n. 37/2015 della Consulta. Il Parlamento ha fatto le sue proposte e le ha messe sul tavolo della commissione Bilancio del Senato come possibili emendamenti al decreto enti territoriali (Dl n. 78/2015). E la commissione ha deciso di procedere spedita all’esame dei quasi mille emendamenti e dunque bypassare lo scoglio delle ammissibilità per le propo
ste di modifica presentate dal Pd (primo firmatario Giorgio Santini) e da Francesco Naccarato (Gal). Si è aggiunto anche un quarto emendamento ai tre che prevedono come soluzioni per la fase transitoria fino alla conclusione del concorso: deleghe ai funzionari, incarichi di responsabilità provvisoria, interim ai dirigenti. Anche questo è stato proposto dal Pd ma con l’obiettivo di dare continuità all’azione amministrativa svolta da chi apparteneva ad altra area ma svolgeva incarichi superiori. Si punta, infatti, a riconoscere ai funzionari che hanno svolto funzioni della terza area e assunti in base al contratto collettivo nazionale 19982001,
solo dalla data di entrata in vigoredel decreto (20 giugno scorso), l’inquadramento giuridicoeconomico corretto.
La commissione Bilancio conta di chiudere l’esame già per domani così da consegnare il testo all’Aula di Palazzo Madama. Poi ildecreto dovrà affrontare la seconda lettura di Montecitorio, macon la pausa estiva che incombe iltesto del Senato potrebbe non subire di fatto alcuna modifica.
I tre emendamenti già anticipati su queste pagine si preoccupano di individuare delle soluzioniponte. Tra le proposte a firma Santini, quella con più solide basi giuridiche e tale da non apparire un aggiramento della sentenza
della Corte costituzionale (l’altra proposta ipotizza l’istituzione di reggenze messe al bando dalla Consulta) ipotizza che, al massimo entro fine 2016, i dirigenti possano delegare a funzionari di terza area «le competenze di cui hanno assunto la direzione interinale e i connessi poteri di adozione di atti, escluse le attribuzioni riservate ad essi per legge». L’indennità ai delegati dovrebbe essere graduata alle funzioni ricoperte e allavalutazione delle performance, e dovrebbe essere definita in sede di contrattazione integrativa.
A questa potrebbe aggiungersila parte dell’emendamento Naccarato che annulla i concorsi 2013 e 2014 e fissa il bando del nuovo
concorso per dirigenti da far partire subito entro 60 giorni dall’approvazione del Dl 78/2015. Un concorso per titoli ed esami da chiudersi inderogabilmente entro il 31 dicembre 2016 e riservando al personale delle entrate un 40% di posizioni. Nella gestione transitorio la proposta Naccaratoprevede l’assegnazione delle posizioni dirigenziali ad interim chepoi potranno attribuire deleghe di funzione a funzionari di terza area laureati e avere un’esperienza di almeno 5 anni nell’area di appartenenza. Dal mix di queste dueproposte, dunque, il Governo potrebbe trovare la soluzione alla vicenda dei dirigenti delle entrate così come annunciato dallo stesso ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan (si veda «Il Sole 24 Ore» di ieri).
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Agenzie fiscali. Con la sentenza 576/I/15 la Ctr di L’Aquila nega l’illegittimità dei provvedimenti
Validi gli atti emessi su delegaLa nullità delle nomine dei dirigenti non incide sui documenti firmati
Davide Settembre
pSono validi gli atti sottoscritti, su delega del capo ufficio, da un dipendente dell’amministrazione finanziaria privo di qualifica dirigenziale o decaduto dall’incaricoin quanto nominato senza ilprevio espletamento di unconcorso.
Con la sentenza n. 576/I/15della Ctr de L’Aquila (presidente e relatore Cappa), riguadagna pertanto posizionila tesi della legittimità degliatti sottoscritti dai dirigentidell’agenzia delle Entrate,decaduti per effetto della sentenza n. 37 del 2015 della Corte Costituzionale.
La vicendaIl caso esaminato dai giudiciabruzzesi traeva origine dalla impugnazione di un atto col quale l’ufficio aveva recuperato un credito di impostaritenendolo indebitamente utilizzato. In particolare, il ricorrente aveva contestato che l’atto fosse stato sottoscritto in assenza di delega dasoggetti diversi dal direttoredell’ufficio. La tesi veniva respinta dalla Ctr ma accoltadai giudici della regionale.
L’Agenzia, non doma, aveva quindi presentato ricorsoalla Suprema Corte, ottenendo la cassazione con rinvio della decisione impugnata.
La decisioneI giudici della regionale hanno respinto l’appello ricor
dando in premessa il principio di diritto enunciato dallaCorte di Cassazione, che aveva annullato con rinvio la prima sentenza di secondo grado: «La censura è fondatastante l’assenza nella sentenza impugnata di alcun riferimento alla documentazioneprodotta dall’ufficio in sededi appello comprovante ladelega di firma conferita alcapo area sottoscrittore dell’atto di recupero». Da talemotivazione i giudici hannoinnanzitutto evinto che, inastratto, deve ritenersi validala delega rilasciata dal dirigente, capo dell’ufficio, a un funzionario in base a quantoprevisto dall’articolo 42 delDpr n. 600/1973, ovviamentequalora ricorrano i requisitiprevisti dalla legge. In tal senso si è peraltro espressa la Corte di Cassazione in numerosi precedenti (in particolare, con le sentenze n. 220/2014, n. 17044/2013 e n.18515/ 2010).
Ma il nocciolo della sentenza è, a nostro avviso, un altro. Secondo i giudici, infatti,tale tesi non può mutare a seguito della sentenza della Corte Costituzionale n. 37/2015 che ha dichiarato l’incostituzionalità dell’articolo 8, comma 24, del decreto legge n. 16/2012, che prevedevala possibilità di attribuirefunzioni di dirigente senza l’espletamento di pubbliciconcorsi. Infatti, per i giudici«dalla lettura della parte mo
tiva della citata decisione si evince che la nullità della nomina è cosa ben diversa dallavalidità degli atti emessi su delega e che, di conseguenza,il ricorso alla facoltà di delega per la sottoscrizione di atto di imposizione fiscale è ancora valido, anche se effettuato dal capo dell’ufficio in favore di un dipendente nonappartenente alla qualificadei dirigenti». Nel caso in esame, poi, i giudici hanno ritenuto che la delega fosse stata rilasciata validamente daldirettore dell’ufficio, e che ricorressero i requisiti previstidalla legge.
Lo stato dell’arteCon la sentenza in commento si rifà quindi largo la tesidella validità degli atti emessi dai dirigenti delle Entratedecaduti a seguito della sentenza della Corte Costituzionale (si veda anche la CtpPesaro n. 309/1/15). Occorreinoltre ricordare che autorevole dottrina ha sostenutola medesima tesi parlando di«conservazione degli effettidegli atti emanati». Certamente occorre però anchericordare che in seno allaCtr della Lombardia si sta invece consolidando l’opposto orientamento in base alquale gli atti in oggetto devono considerarsi nulli (sivedano a proposito le recentissime sentenze n. 2842 e2184 del 2015).
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Enti di ricerca. Risoluzione dell’Economia
Esenti da Imu e Tasianche il Cnr e l’EneaPasquale Mirto
pIl ministero dell’Economia, con risoluzione 7 del 13 luglio 2015, ha fornito chiarimenti in merito all’applicazione dell’esenzione Imu e Tasi per gli enti di ricerca, e inparticolare per il Cnr e l’Enea, ai quali in passato la Cassazione (sentenza 7037/2014) aveva negato l’esenzione Ici.
L’esenzione Imu per losvolgimento di attività di ricerca scientifica è stata introdotta dall’articolo 2, comma 3 del Dl 102/2013 a decorrere dal1° gennaio 2014. Peraltro, la norma subordinava l’esenzione alla presentazione «a pena di decadenza» della dichiarazione, che avrebbe dovuto, quindi, essere presentata entro lo scorso 30 giugno.
Va anche premesso che ilDm 200/2012, con il quale sono stati specificati i requisiti generali e di settore per tutte le attività elencante nell’articolo 7 del Dlgs 504/1992, non èstato integrato a seguito dell’inserimento delle attività di ricerca scientifica tra le attività meritevoli di esenzione, percui la definizione di attività di ricerca va rinvenuta nelle istruzioni alla dichiarazione per gli enti non commerciali.
In qualche modo, quindi, larisoluzione va a integrare il
Dm 200/2012, specificando quando si intendono soddisfatti i requisiti generali e disettore previsti per accedere all’esenzione dell’Imu e della Tasi relativa ai fabbricati posseduti e utilizzati per l’attività di ricerca scientifica.
Per quanto attiene ai requisiti soggettivi, le esenzioni di cui alla lettera i) dell’articolo 7 della disciplina Icisono applicabili ai soggetti dicui all’articolo 73 del Tuir, trai quali rientrano gli enti pubblici. Sia il Cnr sia l’Enea sono organismi pubblici con finalità non commerciali epertanto soddisfano il requisito soggettivo.
Per quanto attiene ai requisiti generali di cui all’articolo 3del Dm 200/2012, questi si ritengono soddisfatti perché le attività di ricerca scientifica sono svolte con modalità non commerciali e sono prive di scopo di lucro e inoltre «le prestazioni di servizi, rese perobbligo di legge, hanno carattere non economico di natura interna, i cui proventi sono reinvestiti nell’attività di ricerca e non sono né distribuitiné reinvestibili in caso di scioglimento, proprio in ragionedella natura giuridica pubblica degli enti stessi».
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LA MOTIVAZIONESecondo i giudicigli istituti privati incassanola rette dalle famigliee non conta la perdita nella gestione
Il dibattito
Con la sentenza 37/2015 la Corte costituzionale ha dichiarato illegittime le norme sui funzionari con incarichi dirigenziali nominati senza concorso. Sulla questione, nei giorni scorsi sul Sole 24 Ore si è snodato un confronto sul ruolo delle Agenzie fiscali.A “dare il là” l’intervento di Stefano Simontacchi, a cui sono seguiti Enrico Zanetti e le repliche di Maurizio Leo e dello stesso Simontacchi, oltre all’intervento del direttore dell’agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi.Tra i temi affrontati la necessità di un concorso per i dirigenti che permetta di superare l’impasse attuale, la competenza del personale, il peso della reggenza.
LA RISPOSTA
LE REPLICHE
IL PRIMO INTERVENTO
20958,48B
-2,97 variaz. %
-1,48 var. % ann.
17776,91L
0,53 variaz. %
4,42 var. % ann.
10676,78B
-1,96 variaz. %
7,78 var. % ann.
20376,59L
1,31 variaz. %
32,49 var. % ann.
6432,21B
-1,58 variaz. %
-5,73 var. % ann.
1,0931B
-0,70 variaz. %
-19,58 var. % ann.
54,31B
-4,37 variaz. %
-50,06var. % ann.
1156,25B
-0,84 variaz. %
-11,94 var. % ann.
I
2340023150229002265022400
chiusuraapertura
FTSE ITALIAALL SHAREBase 31/12/02=23.356,22
-2,86
Mercati
A
LA QUESTIONE INDUSTRIALE
Squinzi alla Fincantieri:anche qui un esempiodi cultura anti-impresaNicoletta Picchio e Katy Mandurino u pagina 9
p
Servizi e analisi u pagine 2-8
FOCUS PA
Mobili e Tucciu pagina 10
U
Continua u pagina 8
Adriana Cerretelli
IL COMMENTO
Sergio Fabbrini
È
Continua u pagina 4
M
Continua u pagina 2
PANORAMA
POLITICA 2.0
Lina Palmerini upagina 8
IL RAPPORTO ANNUALE DELL’AGCOM
Internet e banda ultralarga:l’Italia in forte ritardoCarmine Fotina e Andrea Biondi upagina 11, con l’analisi di Marco Mele
p
Fatiguso e Scottu pagina 7
Walter Riolfi upagina 6
OGGI CON IL SOLE
I NUOVI REATIAMBIENTALI:COSA CAMBIACON LA RIFORMAGIÀ IN VIGORETabloid di 16 paginea 0,50 euro oltre il quotidiano
Isabella Bufacchi upagina 5
IL DIBATTITO E LE IDEE / LA NUOVA EUROPA
u pagina 19
TRA SENTENZE AVVERSE E INERZIA DI SISTEMA
Stefano Simontacchi
I
Continua u pagina 20
Vitaliano D’Angerio u pagina 5
LA BUSSOLADEL RISPARMIATORE
Morya Longo
L’ANALISI
«H
Continua u pagina 7
FORTI RIBASSI PER I METALLI
Sissi Bellomo upagina 7
Eugenio Brunoupagina 19
Poste italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003conv. L. 46/2004, art.1, c. 1, DCB Milano
Anno151˚Numero 186
Prezrezr zidivenditatat all’esll’esll’e tero:Albania€2,Austria€2,Francia€2,Germania€2,MonacoP.€2,Slovenia€2,SvizzeraSfr3,20
FTSE It. All Share (31.12.02=23356,22) 22439,83 23099,41 -2,86 11,43
FTSE MIB (31.12.97=24401,54) 20958,48 21600,72 -2,97 10,24
FTSE It. Mid Cap (31.12.02=20146,67) 30621,54 31271,28 -2,08 21,38
FTSE It. Star (28.12.01=10000) 23626,20 23994,03 -1,53 26,61
Mediobanca (2.1.06=100) 61,68 62,85 -1,86 13,32
Comit Globale (1972=100) 1180,56 1200,24 -1,64 13,71
Azioni: numero1.042.108.789 1.227.396.626
Azioni: valore3.805.376.261 4.189.739.234
Titoli di Stato620.300.691 525.381.585
Obbligazioni18.157.718 16.484.029
FTSE MIB Set 2015 20975 -656Eurex Bund 10a(set 15) 153,90 1,73
Dollaro Usa 1,0931 -0,0077Yen giapponese 133,8800 -1,2300Sterlina inglese 0,7077 -0,0003Franco svizzero 1,0383 -0,0039Renminbi cinese 6,7909 -0,0428Dollaro canadese 1,3925 0,0011Corona svedese 9,3288 -0,0411Dollaro austral. 1,4722 0,0034
Alluminio 1645,0 -0,40Caffaffaf è rob 1842,0 -0,10
BORSE EUROPEED.J. EuroStoxx 342,65 -2,05Amsterdam Am. Exc. 456,64 -2,27Bruxelles Bel 20 3480,86 -1,58Francofofof rte Dax 10676,78 -1,96Helsinki Omxh Gen 7978,87 -1,97Lisbona Psi 20 5246,41 -2,24Londra Ftse 100 6432,21 -1,58Madrid Ibex 35 10346,00 -1,84Parigi Cac 40 4604,64 -2,27Vienna Atx Index 2330,84 -1,82Zurigo Swiss Mkt 8764,11 -1,11
ALTRE BORSENew York DJ Ind. 17776,91 0,53New York S&P 500 2081,34 0,61New York Nasdaq C. 4997,46 0,11TokyTokyTok o Nikkei 225 20376,59 1,31Hong Kong Hang S. 24975,31 -1,03San Paolo Brsp Bov. 52343,71 0,37Shanghai Comp. 3728,19 -1,26Sydney All Ordin. 5563,96 1,84Singapore Straits T. 3340,93 0,24Toronto 300 Comp. 14624,50 0,21
INDICE CAMBI (22 valute)Indice Sole-24Ore 101,82 -0,43
FTSEMib20958,48B
-2,97 variaz.%
-1,48 var.%ann.
DowJonesI.17776,91L
0,53 variaz.%
4,42 var.%ann.
XetraDax10676,78B
-1,96 variaz.%
7,78 var.%ann.
Nikkei22520376,59L
1,31 variaz.%
32,49 var.%ann.
FTSE1006432,21B
-1,58 variaz.%
-5,73 var.%ann.
¤/¤/¤ $/$/1,0931B
-0,70 variaz.%
-19,58 var.%ann.
Brentdtd54,31B
-4,37 variaz.%
-50,06var.%ann.
OroFixing1156,25B
-0,84 variaz.%
-11,94 var.%ann.
A2A 1,014 -1,93Ansaldo Sts 9,365 -0,16Atlantia 21,080 -1,63Autogrill 7,325 -0,34Azimut H. 23,910 -3,82B. Popolare 13,300 -4,18B.P. E.Romagna 7,050 -6,44B.P. Milano 0,840 -6,36Buzzi Unicem 12,070 -4,21Campari 6,600 -0,98CNH Industrial 7,930 -3,59Enel Green Power 1,679 -2,21Enel 3,866 -1,98Eni 14,620 -3,69
Exor 41,510 -1,05FCA-Fiat Chrysler 12,420 -2,05Finmecc. 10,740 -2,63Generali 15,260 -2,80Intesa Sanpaolo 2,962 -2,89Luxottica 57,100 -2,39Mediaset 4,170 -4,14Mediobanca 8,165 -3,49Mediolanum 6,875 -2,69Moncler 15,320 -3,89Monte Paschi Si 1,423 -7,48Pirelli & C. 15,090 -0,07Prysmian 18,180 -2,83S. Ferragamo 24,920 -2,92Saipem 8,410 -6,71Snam 4,202 -1,55STMicroelectr. 6,980 -5,42Telecom Italia 1,088 -1,89Tenaris 11,150 -3,30Terna 3,882 -1,02Tod's 80,950 -2,65UBI Banca 6,570 -3,03Unicredit 5,460 -3,87UnipolSai 2,042 -3,13World Duty Free 10,110 0,20Yoox 27,070 -3,97
PRINCIPALITITOLI - Componenti dell’indice FTSE MIB QUANTITATIVITRATTATI¤07.07 06.07
FUTURES07.07 Var
ICAMBIDELL’EURO (rilev.BCE)
Valuta 07.07 Diff.
MATERIEPRIMEPrezzi uffuffuf . a Londra ($/t) 07.07 Var.%
INDICIPaese/Indice 07.07 Var.%
BORSA ITALIANAVar%
Indici Generali 07.07 06.07 Var% in.an.
Titolo Pr.Rif.¤ Var.% Titolo Pr.Rif.¤ Var.%I l mercato non crede a svolte su Atene e Milano(-3%)èancoraillistinopeggiored’Europa.LeBorse
restanoinfattipessimistesuunaccordoperlaGreciama scontano anche la forte correzione del greggio edellematerieprime.Alterminediunasedutaconele-vatatensionesuilistini,gliindiciazionarichiudonoaiminimiconvenditecheaffonffonf danominerari,bancarieauto.Inripresa,proprionelfinale,Wall Street.
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Mercoledì8 Luglio 2015
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chiusuraapertura
FTSE ITATAT LIAALL SHAREBase 31/12/02=23.356,22
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Mercati
A
LA QUESTIONE INDUSTRIALE
Squinzquinzqui iallaFincFincFi antantan itit eiei ri:ancancan hechec ququq iuiu unesempsempsem iodidid culculc tuultuul rturtu arar anti-anti-an impresresr aNicolettaPicchioeKatyMandurino u pagina 9
Da Tsipras nessuna proposta, chiesto solo un prestito ponte - Bce: liquidità a banche solvibili - Renzi fiducioso in un’intesa
GrGrG erer cia: fumfumf ataumataum nenen rarar , cadono le BorseMilaMilaM no la peggeggeg iogiog rerer (-(-( 3%), BTpTpT ep ep Bonos versrsr o lalal pa pa aritàtàt , ma l’E’E’ tftft gf gf rgrg erer cococ risrisri ale a WaWaW ll Strtrt erer etUlUlU titit mamam tutut m delm delm d la la l UeUeU :e:e entrtrt o ro r dodod mani un piano do do a da d Atene,e,e dodod menica cococ nsnsn igliglig io strtrt aoraor rdrdr inaririr o a 28pDopounavvioavvioa positivo,leBor-seeuropeehannoviratoatoa alala ribaribari sso:Piazza AffaAffaAff ri la più penalizzata(-2,97%).Eurogiùgiùgi finfinfi oa1,0916dol-lariaria .Rendimentimentimen deiBTpedelBo-nosspagnoliversolaparitparitpa à.Imer-cati rispecchianoanoa il nervosismo alivellopolitico: lasvoltanegativativa asiè avava uvuv ta una volta chiaritoaritoa che al-l’Euro’Euro’E grgrg uprupr poAtenesierapresen-tata senza nuove proposte. Il pre-mier TsipTsipTsi ras vuvuv ole un prestito-pontntn eperarrivarriva arara eafinemese,epoinegoziarearea unterzopianodisalvalva a-a-a
taggioaggioagg .Domenicaverticestraordi-narioarioa dellaUe,cheavverte:«Ate-ne presenti un piano entro il 9».Merkelsottolinea: ilverticesaràa28.JuncJuncJ ker:«NoivogliamoAtenenell’euro,maabbiamopreparatoancheuno scenariodi “Grexit”euno di aiuti umanitari». MonitoBceadAtene: la liquiquiq ditàdiemer-genza «sostiene banbanba che solvibiliconproblemidiliquliquliq iditàtempora-a-anea,nonforniscesostegnoegnoeg allalla asol-vibvibvi ilitàdellebanche».
Serviervier zieanalisi u pagine2-8
FOCUS PAPAP
Finanznzn azaz pubblicacac ,la regìaregìar passassa aa PaPaP lazlazla zzzz ozoz Chigigi igigPassaaPalazzoChigiilcoordinamentodellafinanzapubblicaeinparti-colaredellecoperturepertuttiiprovvedimentiedelladefinizionedelleclausoledisalvagugug ardia.Loprevedeunemendamentopresen-tatodalrelatorePdErnestoCarbonealladelegaPa.Secondolanorma,la“bollinatura”delleleggiresterebbeallaRagioneriageneralemaladecisionedovrebbeesserecongiunta.
MobilieTucciu pagina10
IL NEGOZIATOATOA EUROPEO
Né con quequeq staGrecia,né con quequeq staEuropadi Luca Ricolfi
Uno dei problemi del refereferef -rendum ellenico, subitodenunciato da molti cit-
tadini greci, è che nessuno - néTsipras, né l’Europa - era in gra-do di indicare il senso esatto delquesito, ovvero quali conse-guenze fosse ragionevole atten-dersidaunavittoriadelnoequa-li da una vittoria del sì. E infafaf tti,anche ora che il refefef rendum haavutounesitounivoco,nessunosachecosaciriserveràildomani.
Cisonounpaiodiconseguen-ze, tuttavia, che lavittoriadelnorende,senoncerte,almenoalta-mente probabili. La prima è chel’interlocutore dell’Europa con-tinuerà ad essere Tsipras e non,comealcuniaBruxellesauspica-vano, un governo più in sintoniacon le istituzionieuropee.Lase-conda è che, da oggi, sarà moltopiù difficile continuare con lacommedia recitata fin qui. Unacommediaincuipermesisièfin-to che la Grecia avrebbe potuto,primaopoi,onorareisuoidebiti,e che il dissenso fra Tsipras e laTroika (inutile inventare altrinomi)fossecircoscrittoadalcu-ne misure specifiche, come l’Ivao i tempi di innalzamento del-l’etàpensionabile.
Chequestafosseunafinzioneerachiarodatempoachiavessevoluto vederlo (e questo gior-nale lo ha ribadito forte e chiarodomenica, con l’editoriale deldirettore, senza aspettare l'esi-to del voto), ma oggi - con la vit-toriadelno-èdiventatodel tut-to evidente: la Grecia non ripa-gheràtutti isuoidebiti,enonsa-rà qualche punto di Iva in più arendere possibile un accordoche non si è trovato in mesi didialogo fra sordi.
Vista da questa angolatura, lavittoriadelnohaisuoilatipositi-vi. Se i governanti europei con-servano un minimo, non dico disensodelbenecomune(sarebbepretendere troppo), ma almenodilucidità,èlecitoaspettarsichefindaiprossimigiornialcunideigrandi nodi dell’eurozona ven-ganoaffrontatiperquellocheso-no,senzal’ipocrisiaconcuilisiètenutinascosti finqui.Anchese,va detto, il nulla di fafaf tto di ierisembra suggerire che la Greciasia solo interessata a nuovi aiuti,e l’Europa non abbia ancora ca-pitochelaGrecianonèilsuouni-coproblema.
QuQuQ ali sono, questi nodi del-l’eurozona?
Continua u pagina 8
Negoziatoziatoziat permanmanma entententdi Adriana Cerretelli
IL COMMENTO
Come risolvlvl evev rerer il rebebe us grgrg ecrecr odi Sergio Fabbrini
È poco probabile che le di-missioni del ministro delle
finanze Yanis Varoufakis sa-ranno sufficienti per arrivaread una conclusione del nego-ziato tra la Grecia e gli altri 18Paesidell’Eurozona.QueQueQ stiul-timi hanno perso la basilare fi-
ducia nei confronti della pri-ma, senza la quale nessun ne-goziato può avere successo.Per di più, nessuno nell’Euro-zonacrededavverochelaGre-cia possa risolvere i suoi pro-blemi strutturali in un temporagionevole.Continua u pagina4
M a alla fine ci sarà o no lavolontà politica dell'Eu-
rozona di salvare la Grecia e ilpaese e il popolo di Alexis Tsi-pras saranno o no disposti alleconcessioni rigoriste e alle du-re riforme indispensabili per
salvarsidaGrexit?Ledomandesonolestessedamesimaconti-nuavano a planare, identiche esenza risposta, sull’ennesimoverticeeuropeodiultimaistan-zariunito ieri seraa Bruxelles.
Continua u pagina 2
PAPAP NANA ORARAR MAMA AMAM
POLITICA 2.0 | Economia & Società
Lo scontrontront oror politico e l’intntn etet resse naznazna ionaledi Lina Palmerini upagina 8
IL RAPPORTO ANNUALE DELL’A’A’ GCOM
Intenten rnet e banda ululu tltl rtrt arar lala arara gargar :ga:gal’ItItI atat lala ia in forforf teorteor ririr taitai rtarta drdr oCarmine Fotina e Andrea Biondiupagina 11, con l’analisi di Marco Mele
La caduta dei listini non si ferma malgrado l’avvio delle misure anti-speculazione
Cina, scattaattaa l’emergerger nznzn a mercrcr atata ititSospese le contrattattat azioni sul 25% dei titoli quoquoq tatata i: rischio panico
pNonsiarrestainCinalacadu-tadelleBorse,chedal12121 giugnohabruciato 3mila miliardi di capita-lizzazione.AShanghaiierisospe-se dalle contrattazioni un quartquartq odellesocietàququq otate.Anullanullan sonovalse le misure anti-speculazio-ne: giàquestasettimana laBanca
Centralepotrebbeesserecostret-taa iniettare liquiditàquiditàq nelsistemafinanziario. Intanto al vertice deiPaesi emergenti in Russia vieneannunciatonunciaton un fondo Salva-StatiperiBrics,conriservecomunida100miliardididollari.
Fatiguso e Scottu pagina 7
Quei primirimir sintomi didid conconc tagtagta igig odi Walter Riolfi upagina 6
OGGI CON IL SOLE
INUOVIREATATA IAMBIENTATAT LI:COSACAMBIACONLARIFORMAGIÀINVIGORETabloiddi16paginea0,50eurooltreilquotidiano
Prerer ndendend quota l’ipotetet siesie del prerer stitestite ostitostit pontetetdi Isabella Bufacchi upagina 5
IL DIBATATA TITO E LE IDEE / LA NUOVAVAV EUROPAPAP Roma, si allontana lo scioglimentoDirigenti collusi verserser o la rimozioneSiallontanal’ipotesidiscioglimentodelcomunediRoma.Altermi-ne del comitato per l’ordine e la sicurezza cui hanno partecipato ilprefettoGabriellieilprocuratorecapodiRomaPignatone,èemer-sal’ipotesidellarimozionedeidirigenticollusi,coinvoltinell’inda-ginesulMafiacapitale. u pagina 19
VersoVersoV l’ol’ol’ kalla rifrifr oriforif mormor adelladellad scuolaolaol
TRA SENTENZE AVAVA VERSE E INERZIA DI SISTEMA
AgAgA engeng zia delle Entntn rtrt atata etetsottottot scacaca co,
rischio «default fiscalala e»di Stefano Simontacchi
I lGoverno,con apprezzabi-ledeterminazionee prag-matismo,ha appenavarato
idecreti chedannoattuazionealladelega fiscale.Come giàrilevato daSalvatorePadulasuquestepagine loscorso27giugno,è unprimopassoenoncerto ilpunto diarrivo.Lanotapiùpositivaèsenza dubbio il filrougechecaratterizzaplurimiinterventinormativie checonsistenella strategiadiagevolazionedegli investi-mentinelnostroPaese.
Questi provvedimenti(cooperative compliance,patent box, interpello su nuoviinvestimenti, accordi preven-tivi per le imprese con attività
internazionale) presuppongo-no una forte e costante intera-zione tra contribuente e Agen-zia delle entrate.
Risultaquindievidentecheper fafaf voriregli investimenti(soprattuttoquelli esteri) ilruolochedeveessereassuntodall’Agenziadelleentrateriveste, tragli altri fafaf ttoridicontesto, rilevanzacentrale.L’attivitàdell’Agenziaèanchedeterminanteai finidellamodificadel rapporto fisco-contribuentecheè funzionalealperseguimentodellacertez-zadeldirittovoluto dalGover-noenecessarioper le impreseoperanti in Italia.
Continua u pagina 20
Dollaroror ,o,o rimrimr edimedim iedied oioi anti-anti-anti vovov latilitàlatilitàlatilitVitalianoD’Angerio u pagina 5
LA BUSSOLALALDEL RISPAPAP RARA MIATATA ORERER
L’incububu o di un efffff efef tto dominodi Morya Longo
L’ANALISI
«H«H« o iniziato a comprareazioni in Borsa due setti-
manefa,suconsigliodelmiopar-rucchiere». In un’intervistaSophieWang,32enneinsegnantedi Nanjinanjinan g, ha confefef ssato di avava er
scambiato l’acconciatore per unconsulente finanziario. È
pÈp
statolui, tra un bigodino e uno sham-poo,asuggerirledifarequequeq llocheormaiinCinaèunamoda:giocareinBorsa. Continua u pagina7
FORTI RIBASSI PER I METALLI
GiGiG ùiùi anana che i prerer zzi delllll e mateatea ririr e pririr meSissi Bellomoupagina 7
Eugenio Brunoupagina 19