travelglobe maggio 2016

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CANADA Montreal, la capitale del circo. GRECIA Folegandros, parva sed apta mihi. ORTO In viaggio con la maga Ortensia. SPAGNA Minorca, è qui la festa? TANZANIA Un vulcano a colori. Photo editor Paolo Sacchi.

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  • 2Federico Klausner direttore responsabileFederica Giuliani direttore editoriale Devis Bellucci redattoreSilvana Benedetti redattoreMaddalena De Bernardi redattoreFrancesca Span redattore

    Paolo Renato Sacchi photo editor Isabella Conticello graficaWilly Nicolazzo grafico Paola Congia fotografaAntonio e Giuliana Corradetti fotografiVittorio Giannella fotografoFabiola Giuliani fotografaMonica Mietitore fotografaGraziano Perotti fotografoEmanuela Ricci fotografaGiovanni Tagini fotografoBruno Zanzottera fotografo Progetto grafico Emanuela Ricci e Daniela Rosato Indirizzo: [email protected]

    Foto di copertina: Bruno Zanzottera | TANZANIA

    Tutti i testi e foto di questa pubblicazione sono di propriet di TravelGlobe.it Riproduzione riservata

    TravelGlobe una testata giornalistica Reg. Trib. Milano 284 del 9/9/2014

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    EDITORIALETERRORISMO E TERRORISMO

    di qualche giorno fa la notizia lan-ciata dal Bild, il pi letto tabloid tede-sco che, citando un rapporto dei nostri servizi segreti e di quelli tedeschi del BND, afferma che cui il nuovo obietti-vo del terrorismo dellIs (il sedicente stato islamico) sono le coste del Medi-terraneo, dove gli islamisti potrebbero colpire vestiti da ambulanti. Il titolo di apertura, sparato a tutta pagina suona precisamente cos: Terrorismo pianifi-cato sulle nostre spiagge!. Secondo il quadro dipinto dal giornale, gli islami-sti sarebbero pronti a farsi esplodere sul bagnasciuga travestiti da venditori ambulanti di gelati o magliette. Non saremmo gli unici nel mirino, ma con-divideremmo questo privilegio con Spagna e Francia del sud. La notizia stata immediatamente smentita e di-chiarata destituita da ogni fondamento dai nostri 007, che affermano, inoltre, di non avere mai inviato alcun rappor-to. Sempre secondo il Bild, il piano di attacco dei terroristi prevederebbe spari sulla folla dei bagnanti con attac-chi suicidi ed esplosivi nascosti sotto la sabbia. In realt il quotidiano tede-sco non compie un grande sforzo di fantasia, essendo le spiagge obiettivi relativamente difficili da proteggere, come purtroppo insegnano le vicen-de di Sousse, (Tunisia) costato la vita a 38 turisti, e le pi recenti in Burki-na Faso e Costa dAvorio. La minaccia partirebbe nientemeno dalla Nigeria, dove agiscono i miliziani di Boko Ha-ram, alleati dellautoproclamato Stato

    Islamico. Non chiaro da dove Il Bild abbia attinto queste notizie, ma stan-do ai nostri servizi segreti non esiste uno specifico pericolo Italia. Non sia-mo nel mirino, insomma, o almeno non pi di altri. Perch proprio questo il punto. Fatta la debita eccezione per i luoghi in cui sono in corso guerre civi-li e rivolte, illusoria lidea che dopo la comparsa dellIs esistano luoghi as-solutamente sicuri. Neppure, come s visto, le grandi citt europee Parigi, Madrid, Bruxelles. E allora? Dobbiamo rassegnarci a cambiare modo di vive-re? A non viaggiare pi? Per poi ma-gari essere vittime di incidenti strada li, che hanno probabilit di accadere molto maggiori? No, per molti motivi: perch ci priveremmo di uno dei mas-simi piaceri della nostra vita, perch sarebbe il primo di una serie di ricatti, perch il progresso integrazione, ac-cettazione e convivenza pacifica. Certo la situazione va affrontata e risolta. Ma mio parere le armi pi efficaci e riso-lutive non sono le bombe. Consistono piuttosto nellinvestire per creare con-dizioni di vita soddisfacenti nei luoghi del califfato e diffondervi cultura. E poi, maliziosamente, aggiungo che il Bild potrebbe essere stato ispirato da inte-ressi economici di operatori ben felici di trattenere allinterno della Germania quanti pi concittadini possibile che, altrimenti, spenderebbero i loro soldi nel Belpaese. Non sarebbe la prima volta che questo tipo di operazioni ha luogo. E non sar certo lultima.

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    NEWSEDITORIALEdi Federico Klausner

    CANADAMontreal, la capitale del circoFoto e testidi Giovanni Tagini

    GRECIAFolegandros. Parva sed apta mihiFoto e testidi Giovanni Tagini

    ORTOIn viaggio con la maga ortensiaFoto e testidi Paola Congia

    SPAGNAMinorca. qui la festa?Foto e testidi Graziano Perotti

    TANZANIAUn vulcano a coloriFoto e testidi Bruno Zanzottera

    IL PHOTO EDITORDEL MESEPaolo RenatoSacchi

  • 6IN VOLO

    Un giardino botanico che diven-ta Relais. Accade in Sicilia, in pro-vincia di Agrigento dove, in mez-zo a trentamila cactus, nato un B&B curato in ogni dettaglio. La location perfetta per chi cerca la tranquillit, con un occhio alla bellezza. Si trova, infatti, in cam-pagna, ma a soli quattro chilo-metri dalla Valle dei Templi e a tre dal mare. Il Garden Cactus B&B Relais Suite de Charme aperto tutto lanno e offre tarif-fe per il soggiorno a partire da 90 euro al giorno per camera da due persone. Info e prenotazioni

    Lo Sport & Kurhotel Bad Mo-os****S di Sesto Moso (BZ) pro-pone un pacchetto ad hoc per vivere il risveglio della natura nellincontaminata Val Fiscalina. Il pacchetto Acqua & Aria per-mette di provare lintroduzione interattiva KNEIPP Lacqua e la sua azione calmante. Se invece si preferisce la meditazione, lE-scursione nei quattro elementi permette di fare il pieno di ener-gia vitale. Infine, si pu trovare il proprio equilibrio sul lago di Braies. Info

    RELAIS BENESSERE

    ViaggiAutori una nuova col-lana di guide tascabili realizza-ta da un gruppo di viaggiatori. Propongono itinerari di due set-timane, con consigli anche per chi ha un po di tempo in pi, ac-compagnando il lettore giorno per giorno alla scoperta del Pae-se. Non mancano foto e consigli per viaggiare in maniera etica e sostenibile, oltre ad alcune ricet-te tipiche del luogo. Le piccole dimensioni, comode e utili a chi si muove in autonomia, vanno un po a discapito degli approfon-dimenti storici. Per ora disponi-bile la guida sulla Thailandia, ma sono in arrivo altre destinazioni tra cui Giappone, California, Bre-tagna e Portogallo. Info

    Air Transat, eletta da Skytrax mi-glior vettore nordamericano nel 2015, ha lanciato il terzo servizio su Vancouver da Roma Fiumi-cino, dopo i precedenti colle-gamenti su Montreal e Toronto. Nella nuova stagione il vettore promette un aumento del 5% nellofferta aerea dallItalia, con tariffe a partire da 420 euro, e un collegamento no stop verso Vancouver dal 18 giugno con la tariffa di lancio di 570 euro. Dal 7 maggio riprenderanno i 4 voli no stop da Venezia. Da non dimen-ticare la proposta food comple-tamente rinnovata con il nuovo menu euro bistro sui voli per il Canada offerta ai passeggeri di classe economica. Info

    GUIDE

  • 7Ogni persona dorme in media 200 mila ore nel corso della pro-pria vita, lequivalente di 22 anni. Decisamente troppo perch il sonno non sia preso seriamente. Ooloom propone una simpati-ca collezione di mascherine per dormire, in arrivo dallEstonia, che permettono di trasformarsi in unicorni, gattini, giraffe e pro-cioni. Sono prodotte a mano, in feltro di lana lettone e sono per-fette per chi ama i luoghi freddi come il Nord Europa. La collezione completa si trova sullo shop on line.

    Manna Ristorante si trova in Piaz-zale Governo Provvisorio, una zona caratteristica della vecchia Milano, nella periferia est nei pressi di viale Monza e propone cucina italiana contemporanea. La proposta gastronomica si fon-da sul rispetto per le materie pri-me e sulloriginalit. Alcune ricet-te ricordano i quadri di Pollock, in quanto a colore e bellezza, e non deludono il palato. I piatti, che si rinnovano con le stagioni e in base ai prodotti sul mercato, sono allegri anche nel nome. Ottimo il baccal mantecato con chips di polenta taragna. Costo per 3 piat-ti: 40 euro al netto del vino.

    IN VIAGGIO RISTORANTI

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    LOBEParti per un week end? Fatti accompagnare da Manie Bag,

    che propone praticissime vali-ge in ABS accoppiato con po-licarbonato in grado di offrire tutta la robustezza necessaria senza rinunciare a leggerezza e bellezza. Per distinguerti puoi scegliere tra le numerose per-sonalizzazioni ad altissima defi-nizione e lunga durata: si va dai cuccioli alle stampe dai toni de-licati e raffinati di Parigi e Lon-dra, o ancora, il coloratissimo skyline di New York. A partire da 99 euro. Info

    Nello scorso numero abbiamo pubblicato una recensione su una linea di borse da viaggio che stata erroneamente chia-mata Save Your Bag. Il nome corretto del brand SAVE MY BAG, trovate lintera linea sullo Store on line e in molti negozi in tutta Italia e nel mondo.

    TROLLEY ERRATA CORRIGE

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    In questa pagina e nelle due precedenti: affermati artisti, provenienti da tutto il mondo, si esibi-scono al Thatre Olympia durante il Montral Compltement Cirque, che questanno si svolger dal 7 al 17 luglio. Giorni di eventi in cui la citt diventa un sorprendente catalizzatore di attivit culturali e artistiche di livello internazionale. La vitalit si percepisce soprattutto in due punti ne-vralgici: il quartiere dello spettacolo e la vecchia Montral, vicino al porto.

    Il quartiere dello spettacolo si sviluppa nel centro della citt, lungo le arterie di rue Sainte Cathe-rine e Jacques Cartier, un brulicante corteo di pubblico si sposta alla ricerca di numeri da strada e di spettacoli messi in scena nei numerosi teatri della zona. Laria che si respira frizzante e con-tagiosa, garantita dalla situazione festosa e dalla tipica efficienza canadese.

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    In questa pagina e nella precedente: nella vecchia Montral, vicino al porto si allestiscono spetta-coli pi complessi, unintera banchina ospita il famoso tendone giallo e blu del Cirque du Soleil. Nellimmensa tensostruttura, a rotazione, vanno in scena tutti gli spettacoli della compagnia ed qui che per tradizione si tiene da sempre la prima di ogni loro nuovo show. In tutta larea portuale si possono ammirare numerosi spettacoli circensi con trapezisti, giocolieri ed equilibristi impe-gnati in esibizioni impegnative e affascinanti.

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    In questa pagina e nella precedente: per loccasione, la centralissima Sainte Catherine si trasfor-ma da strada trafficata a circuito pedonale, qui che nei giorni del festival dal primo pomeriggio a sera tardi si esibiscono gruppi e giovani artisti desiderosi di farsi notare e stupire il numero-so pubblico. Acrobati, giocolieri, maghi e clown trasformano lasfalto in un palcoscenico a cielo aperto davvero unico, dove lo spettacolo sempre garantito.

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    Nei 3 km di strada dedicata allevento, si esibi-scono, nei giorni di festival, pi di cento artisti provenienti da tutto il mondo; nei quattordici teatri circostanti vanno in scena spettacoli di compagnie circensi internazionali. Tutta la citt si trasforma nella capitale mondiale del circo. Questanno andr in scena la settima edizione e si prevedono circa 250.000 visitatori.

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    In questa pagina e nella successiva: durante la scorsa edizione lesibizio-ne che ha avuto il miglior riscontro di pubblico stata quella dei Minutes, un numeroso gruppo di giovani arti-sti, che per quattro sere consecutive in place Pasteur, ha portato in sce-na lo spettacolo La Minute Grand Jeu, una performance insolita, che vedeva gli artisti giocare con larre-do urbano: unora di spettacolo che ha ipnotizzato proprio tutti, adulti e bambini.

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    Quando li vedi esibirsi in numeri strabilianti ti chiedi: ma come fan-no? Una giovane ragazza volteg-gia in aria a testa in gi suonando un violino, un esile corpo si piega come una scatoletta di cartone e il trapezista che si avvita a 15 me-tri daltezza con un triplo carpiato come se fosse la cosa pi naturale del mondo. La risposta una sola: allenamento continuo.

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    Montreal non la capitale mon-diale delle arti circensi solo nei giorni di festival: lo tutto lanno. Questa citt canadese ospita le scuole pi importanti al mondo nonch il quartier generale del Cirque du Soleil, che dal 1984, anno di fondazione, ha trasforma-to il circo nel pi grande spettaco-lo di intrattenimento dal vivo del mondo.

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    Per capire il perch di tanto successo, bisogna andare in 2nd Avenue, sede e quartier generale del Cirque du Soleil. Il complesso si sviluppa su una superfice di ben 75 mila metri quadrati, unindustria al pari degli studios cinematografici hollywoodiani. Un indicatore che da solo spiega la grande differenza che esiste con i tradizionali spettacolini di altri paesi. Se non si producessero spettacoli, sembrerebbe di entrare in un atelier di alta sartoria o in una fabbrica di auto di lusso.

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    Ogni oggetto di scena e ogni det-taglio dei costumi sono prodotti in questa sede. Basti pensare che per la realizzazione dei copricapi e delle parrucche viene creato un calco della testa di ogni singolo artista usando una stampante tri-dimensionale specificatamente progettata. E non si parla di 20-30 soggetti, bens di 1300 persone. Immaginatevi la dimensione del-la stanza che li contiene e stiamo parlando solo di calchi per i co-pricapo.

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    Lideazione e realizzazione dei co-stumi viene eseguita da un team esperto e specializzato, gli abiti di scena vengono realizzati usando un particolare tessuto molto resi-stente ed elastico, facile da lavare e asciugare, rigorosamente dipin-to a mano. In caso di usura o dan-neggiamento, si ricostruisce attin-gendo allunico abito campione, conservato in un gigantesco guar-daroba bunker. Cos anche a di-stanza di anni verr sempre ripro-dotta la copia esatta delloriginale: geniale.

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    Pagina precedente: un tessuto appena disegnato a mano, viene steso ad asciugare prima di esse-re tagliato e trasformato in costu-me di scena.

    A sinistra: nelle sale del trucco, gli artisti imparano a truccarsi da soli. Per realizzare alcune maschere complesse possono volerci oltre due ore e pi di 200 step. Lartista per non sbagliare segue un ma-nuale con tutti i passaggi cos da rendere il trucco sempre uguale.

    A destra: nelle giornate estive di sole si pranza e ci si rilassa nella-rea esterna, gli artisti e i dipen-denti possono anche cimentarsi in grigliate.

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    Nella pagina precedente: alcuni scatti riprendono le maschere pi rappresentative dei vari show. Creativit artigianale e rigore industriale sono le intuizioni geniali di Guy Lalibert, il fondatore di questo impero. Nulla lasciato al caso, ogni dettaglio fa parte di una procedura ottimizzata per funzionare alla perfezione. Solo nel quartier generale a Montreal lavorano duemila persone, con oltre cento mansioni diverse, in totale tutto il circuito impiega cinquemila addetti.Un loro spettacolo progettato per durare almeno dieci anni e ogni elemento deve poter essere ricreato in modo preciso e in qualsiasi momento.

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    Il distretto del circo un crocevia fondamentale per tutti coloro che desiderano intrapren-dere una carriera in questo campo. A poca distanza dal complesso del Cirque du Soleil, si trovano, infatti, anche La Tohu e lEcole Nationale de Cirque, importanti centri darte circense. La Tohu, nata nel 2004, unorganizzazione no-profit, nonch luogo di sperimentazione e creazione.

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    Nella sede principale, vi-sitabile tutti i pomeriggi gratuitamente, vengono ospitate mostre tempo-ranee, spettacoli circensi e attivit allaria aperta. Con un po di fortuna si pu assistere alle prove degli artisti e vedere al-cune fasi di costruzione doggetti di scena. La Tohu la convergen-za tra cultura circense, ambiente e impegno della comunit. Un riferimento allo svi-luppo sostenibile attra-verso la cultura.

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    Sempre nel distretto del circo si trova lEcole Nationale de Cirque, una delle scuole pi prestigiose al mondo. Provenienti da oltre cinquanta paesi, giovani ragazzi studia-no le tecniche acrobatiche che li trasformeranno in veri artisti del circo. Ledificio dispone di strutture e attrezzature di ul-tima generazione adeguate a ogni disciplina: un ambien-te dapprendimento unico al mondo.

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    Le lezioni si svolgono in enormi stanze simili a hangar, perch devono poter simulare gli spa-zi dei teatri pi grandi. Ogni giorno decine di artisti vengono formati per integra-re, sostituire o dar vita a nuovi spettacoli.Molti di questi studenti sono ex atleti di ginnastica artistica e ritmica, alcuni provengono da corpi di ballo, altri da discipline sportive, tutti desiderosi di in-traprendere una nuova carriera circense.

  • Lallenamento tra le cose pi impor-tanti per un artista circense. Tutti i giorni si dedicano due ore alle-sercizio fisico, dopodich ogni indivi-duo si esercita nelle sue specialit. Una vita fatta di sacrifici e duro lavoro. Intere giornate e mesi passati a provare allin-finito ogni singolo movimento, ogni singolo passaggio, per uno spettacolo magari di soli pochi minuti. Ma ogni ar-tista di circo vi dir che il suo lavoro il pi bello del mondo.

  • I N F O U T I L IFoto e testi di Giovanni Tagini

    COmE ARRIVAREPer le combinazioni consultare i siti di Air Canada o Alitalia.

    FUSO ORARIO E VISTORispetto allItalia ci sono 5 ore in meno. Non occorre nessun visto turistico.

    DOVE DORmIREFairmont The Queen Elizabeth900 Rene Levesque Blvd. West, Montral, t. (+514) 861 3511Loews Hotel Vogue1425 rue de la Montagne, Montre-al, t. (+514) 285 5555 Le Petit Hotel168 rue St-Paul Ouest, Montreal, t. (+514) 612 4240

    DOVE mANGIAREBoris Bistro465 McGill Street, Montral, t. (+514) 514 848 9575Le Comptoir Charcuteries et Vins4807 Saint-Laurent Blvd., Mon-tral, t. (+514) 844 8467Le Local740 William Street, Montral, t.l (+514) 397 7737

    INFOTourisme Qubec Programmazione Montral Compltement CirqueLa Tohu

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    Pagina dapertura: un particolare dellarchitettura cicladica, caratterizzata da strutture semplici con linee armoniose, rigorosamente dipinte di bianco per disperdere il calore nei mesi estivi.

    Pagina precedente: una piccola chiesa dedicata alla Panagia (Madonna) arroccata su una collina a strapiombo sul mare. Folegandros tra le isole meno abitate e meno costruite delle Cicladi, con un territorio per lo pi roccioso e montuoso caratterizzato dai numerosi muretti a secco che delimitano gli appezzamenti agricoli.

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    Ununica strada asfaltata unisce il porto di Karovastsi con il vil-laggio di Ano Meria passando per la Chora. Il mezzo pi como-do per spostarsi tra un paese e laltro lautobus di linea, che ogni ora percorre lintera strada. Nei mesi estivi, a ogni fermata del bus, vecchi contadini aspettano i turisti per accompagnarli, in groppa ai loro asini, nelle spiagge pi belle. Le pi suggesti-ve e spettacolari, richiedono almeno unora di trekking su ripi-di sentieri rocciosi. Per chi non abituato o non vuole faticare, montare in groppa allasinello rimane lunica valida alternativa.

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    Il pope della chiesa Agios Ioanis di Ano Meria mentre si riposa allombra di un grade albero. Questo piccolo e autentico villaggio agricolo si trova nel cuore dellisola. composto per lo pi da piccole unit abitative, con una parte destinata alluomo e unaltra adibita allallevamento di animali o allo stoccaggio di prodotti agricoli. La conservazione delle tradizioni e il modo sempli-ce di vivere, rendono Ano Meria uno dei villaggi pi autentici di tutte le Cicladi.

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    Folegandros viene soprannominata lisola degli asini. Questi animali, il mezzo di trasporto prefe-rito dagli isolani, sono gli unici che possono muoversi su terreni impervi e rocciosi, impraticabili da qualsiasi mezzo meccanico. I contadini usano i loro asini per trasportare oggetti pesanti, per raggiungere i terreni coltivabili sulle ripide e distanti colline e nei mesi estivi per portare i turisti in escursioni difficili.

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    Nella pagina precedente: linsegna lignea dipinta a mano, posta allingresso del piccolo negozio di souvenir Fetix nel centro della Chora.

    Sopra: a Folegandros il tempo sembra essersi fermato. Nella piazza della chiesa da sempre i bambini giocano indisturbati e le donne stendono i panni al sole. Considerata una delle isole pi tranquille, il luogo ideale per chi cerca una vacanza senza eccessi, con i ritmi calmi imposti dagli abitanti del posto. Lasciate alle spalle le giornate frenetiche a cui siamo abituati, ci si immerge in un modo di vivere autentico che sembra lontano anni luce dal nostro modello di vita.

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    Alcuni anziani trascorrono il tempo seduti ai tavolini del Kastro caf. La Chora, il capoluogo delli-sola, anticamente era una fortezza racchiusa da alte mura di cinta. Oggi il centro turistico dove trovare numerose taverne, negozi di artigianato locale e qualche bar notturno. Caratterizzata da strette viuzze, dove ci si muove solo a piedi, si sviluppa intorno allantica fortezza medievale del Kastro, dove sorgono antiche case con balconi di legno.

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    Nelle strette viuzze della Chora non c casa che non abbia fiori. Ogni angolo, ogni balcone o davanzale sfoggia buganvillea e gera-ni coloratissimi e profumati, come in una sorta di gara tra le donne del paese, a chi ha i fiori pi colorati, rigogliosi e profumati. Nelle giornate ventose si sentono i profumi dei fiori anche a distanza di chilometri.

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    Ci sono due modi per raggiungere alcune tra le pi belle spiagge dellisola, il primo di utilizzare il servizio di piccole imbarcazioni, che a orari ben precisi accompagnano i turisti. Laltro cammi-nare per circa 30 minuti seguendo ripidi e difficili sentieri. Per chi sceglie il trekking la parte pi difficile sicuramente la risalita a fine giornata. Lo sanno bene i contadini che verso le 18 scen-dono alle spiagge con i loro asini offrendo un passaggio per pochi euro, cui difficile rinunciare.

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    Durante il giorno i tavoli del Restaurant Chic della Chora sono affollati di vecchi signori che chiac-chierano e osservano divertiti i turisti, sorseggiando un buon caff ellenico allombra di grandi platani. Al calar del sole tutto si trasforma, le luci calde della piazza principale, che ospita questa tipica taverna, scaldano latmosfera e al posto di simpatici vecchietti il ristorante si riempie di turi-sti desiderosi di assaggiare unautentica cucina tradizionale greca.

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    Non si pu immaginare le isole greche senza gatti: anche a Fole-gandros ne vive una numerosa co-munit, ben nutrita e desiderosa di coccole.

    Folegandros unisola raffinata e silenziosa, sempre pi amata e ap-prezzata da turisti che cercano la semplicit e la genuinit di un po-sto vero, dove vivere allaperto, in spiaggia, lungo un sentiero di montagna, seduti a un tavolino di una taverna o semplicemente su un gradino.

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    La signora Euphemia vive ad Ano Meria da sempre, la sua casa si affaccia sulla strada princi-pale e quando passa un turista orgogliosa di mostrare il suo orto e i suoi frutti. Ci racconta che suo marito pescatore e che lei si occupa della casa e dellorto. I due figli si sono trasfe-riti da anni ad Atene perch sullisola non c lavoro. Sorridendo dice che probabilmente ci sono pi asini che giovani. Nei mesi invernali sullisola risiedono solo 600 persone che vivono esclusivamente con quello che la terra e il mare offrono.

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    La taverna Irini, oltre che un semplicissimo ristoro lunico negozio di generi alimentari di Ano Meria. gestito da una simpatica e vivace donna che inoltre cucina piatti semplici e deliziosi. Non c il men, come da tradizione, la cucina a vista e sul banco ci sono teglie e pentole con i piatti del giorno. Si ordina quello che ispira di pi. Per molti il ristorante con la miglior cucina dellisola, per i locali che lo frequentano tutto lanno non ci sono dubbi, Irini cucina i piatti della tradizione meglio di tutti. Assolutamente da provare!

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    Pagina precedente: una suggestiva vista della Chora. Sullo sfondo, arroccata sulla cima della col-lina, si trova il monastero Panagia Kimissis. Ci si arriva zigzagando lungo un sentiero, che costeg-gia il costone a strapiombo sul mare. Il posto migliore dove scattare foto al tramonto e ammirare uno dei panorami pi suggestivi dellintera isola.

    Sotto: le acque calme e cristalline della baia di Karavostasis, il porto principale dellisola, da dove partono le gite in barca.

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    I N F O U T I L IFoto e testi di Giovanni Tagini

    DOVE DORmIREVrahos Boutique Hotel, Karavostasi Bay, t. +30 22860 41304. [email protected]. Blue Sand Hotel, Agali Bay, t.+30 22860 [email protected]. Fata Morgana Studios, Chora Folegandros, t. +30 22860 41237 [email protected]

    DOVE mANGIAREPounda, Chora, t: +30 22860 41063. Irini, Ano Meria, t +30 22860 41436. Mimis, Ano Meria, t. +30 22860 41377. Papalagi Taverna, Spiaggia di Agios Nikolaos.

    COmE ARRIVARE25 traghetti settimanali collega-no il Pireo a Folegandros. Tempo di navigazione da 3 ore 45 minuti a 6 ore 45 minuti. Info

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    La maga Ortensia ci ha invitati ad uscire dalla frenesia della citt per un viaggio speciale nel suo orto. Il viaggio sar lungo ma non ci occorreranno mappe; non ci preoccuperemo di coinciden-ze aeree, o del mare mosso se ci sar da navigare. Non portere-mo con noi lo smartphone e non avremo bisogno dellwi-fi. Viag-geremo a un ritmo che abbiamo dimenticato, quello della natura, che sa bene quando tempo di partire e quando invece tem-po di aspettare. Chiuderemo gli occhi e sapremo distinguere le erbe dal loro profumo. Impa-reremo dalla maga Ortensia la saggezza della terra e le alchimie che trasformano un seme in una gemma, la gemma in un fiore i fiori in miriadi di frutti colorati.

  • 71

    Ortensia non bella ma molto saggia. Ci accompagna alluscita e ci illustra tutti i nomi delle meraviglie che incontriamo nel nostro percorso.

    La passiflora ci sorprende con la complessit del suo fiore e con i frutti che si aprono al nostro passaggio.

  • 72

    Minuscoli fiori, preziosi frut-ti e un avvolgente profumo. Da questi sapremo produrre liquori inebrianti e insaporire le nostre pietanze.

  • 73

    Un fuoco dartificio delicatis-simo ci stupisce allalba. Si appena aperto e non durer che poche ore capperi! : il sole caldo del giorno lo costringer a ritirarsi. Rimar-ranno i piccoli frutti piccanti, che domattina si apriranno uno a uno per meravigliarci ancora.

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    Ci avviamo per un viale di strani alberi dal grosso tron-co e dalla folta chioma. Chis-s dove ci porter, ma non abbiamo paura dellignoto.

  • 75

    La maga Ortensia ci d lau-torizzazione per il primo rac-colto: frutti bianchi e dorati, preludio di pianto ma anche di sapore.

  • Un clandestino cerca invano di mimetizzarsi tra i suoi parenti lontani.

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    Nel nostro canestro raccogliamo quanto possiamo ma, avidi come siamo, lo vorremmo sem-pre pi pieno e qualcosa resta esclusa.

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    Durante il viaggio scopria-mo che sotto le spine si possono nascondere dol-cezze insospettate.

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    Gli ortaggi, come gli umani, hanno bisogno di contatti e di relazioni. Qualcuno si mo-stra intraprendente...

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    Abbiamo seminato e abbia-mo raccolto: il rosso vivo dei nostri cespi ci ricompensa della fatica e dellimpazienza di vederlo crescere.

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    carnevale anche nellorto: un tripudio di colori luccican-ti ci abbaglia e ci rallegra.

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    maggio: la timida fragola dal fiore delicato si nascon-de tra le foglie. Andiamo a stanarla.

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    Giganti fiori gialli si esibisco-no, prepotenti e vistosi, di primo mattino. Si chiuderan-no molto presto: se voglia-mo godere del loro splendo-re dorato e del loro sapore delicato dovremo coglierli subito. gi estate..

  • Velluto per le nostre dita: piacere sublime per il tatto e il gusto.

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    Lorto non solo fatica ma-nuale e attesa. anche musi-ca per lo spirito. Ascoltiamo questo concerto in chiave di fagiolino, per orchestra e po-modoro solista.

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    Il melograno dai fiori vermi-gli ha compiuto la sua magia. Ci regala frutti complicati e delicati. Ma a ottobre posso-no perdere qualche dente

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    Un po di refrigerio con i colori della nostra bandie-ra non ci far male e non ci appesantir nella ripresa del viaggio.

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    Siamo alla frutta: il nostro viaggio terminato. Giochia-mo un po con ci che lorto ci ha regalato, ne facciamo una bandierina nazionale per rendere omaggio al no-stro dolcissimo clima.

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    In apertura espadrillas e avarcas, tipici prodotti dellartigianato locale, esposte al Museo della Calzatura.

    In questa pagina. Sopra: la splendida cala di santa Galdana vista dallalto. Si trova nella costa sud di Minorca ed meta ambita anche dai diportisti per le sue acque trasparenti e la natura che la circonda.

    A fianco: la discoteca pi bella e famosa di Minorca si trova vicino ad Alaior ed la Cova Den Xoroi un posto unico per bellezza, ricavata allinterno di una grotta a strapiombo sul mare, fa anche da discobar e allora dellaperitivo si anima di romantici avventori che aspettano il rito del tramonto.

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    Pagina precedente a sinistra in alto: la baia di Mahon, capitale dellisola di Minorca, la pi lunga al mondo dopo quella di Pearl Harbour alle Hawaii. Una gita con i battelli turistici con-sigliata. Ai lati della baia si possono ammirare edifici storici di diverse epoche e contemplare splendidi scorci sulla citt.

    A sinistra in basso: Fornells un vero gioiellino, un borgo di pescatori tranquillo e non artefatto dal movimento turistico dellisola. Qui ci si pu ancora fermare a scambiare quattro chiacchiere con i pescatori locali e ascoltare le loro storie sospese nel tempo. lultimo borgo sul mare dove si pu vedere la Minorca di un tempo.

    Pagina precedente a destra: Uno dei tanti edifici storici affacciato sulla baia della capitale Mahon.

    Qui a sinistra: Mahon. Lhotel boutique Jard De Ses Bruixes un gioiello della capitale che si pu visitare. Il suo splendido giardino interno con alberi di aranci stato ricavato da unantica abitazione.

    Qui sopra: Ciutadella, su un balcone in centro storico si attende larrivo dei cavalieri alla festa di San Joan.

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    Nella pagina precedente: larrivo tra la folla di tutti i cavalieri che parteciperanno ai giochi della festa di San Joan de la Ciutadella avviene in un tripudio generale, questo il clou della festa, che dura due giorni e ha antichissime origini medievali, una del-le feste pi antiche dellintera Spagna.

    Qui sopra: la tradizione della festa di San Joan vuole che i cavalieri dimostrino la loro abilit fa-cendo avanzare i cavalli tra la folla solo sulle zam-pe posteriori. Quando vi riescono a lungo scatta il fragoroso applauso delle migliaia di partecipanti.

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    Le autorit religiose di Minorca e il pifferaio atten-dono i cavalieri alleremo di Sant Joan De Missa, dove si celebrer una messa in loro onore.

  • 106

    La festa di San Joan de la Ciutadella vede una grande partecipazione di locali e ultimamente anche turisti, che attendono i cavalieri nei luoghi pi significativi, come leremo di San Joan de Missa, dove nata la festa che questanno si terr il 23 e 24 giugno.

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    Alla festa di San Joan de la Ciutadella ladrenalina non manca mai. La tradizione vuole che i cavalieri pi abili ogni tanto avanzino tra la folla fe-stante con il cavallo impennato sulle zampe posteriori. un mulinare di zoc-coli, che i partecipanti pi coraggiosi sfidano per toccare i cavalli. Un rito pro-piziatorio beneaugurante, che racchiu-de in s tanto pericolo: non raro il do-loroso contatto con i loro zoccoli.

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    La tradizione vuole che il Fabioler arrivi a dorso di mulo suonando il flauto e chieda alle autorit cittadi-ne il permesso di dare ini-zio alla festa. Il gruppo di cavalieri si reca poi alla Pla-ca Des Born dove ha inizio il momento pi importante della festa.

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    In Placa De Born un bam-bino innalzato dalla folla festante, posiziona lanel-lo che i cavalieri lanciati al galoppo dovranno infi-lare. Solo i pi abili ci riu-sciranno.

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    Nella pagina precedente e in questa un cavaliere viene immortalato nellattimo pi importante dei due giorni di festa: quando ha infilato lanello sulla sua lunga lancia. Solo tre dei numerosi partecipanti a questa edizione ci riusciranno. Sono attimi pieni di pathos: la folla presente alla festa non trattenuta da transenne ma si apre a ventaglio allultimo momento, permettendo il passaggio dei cavalieri lanciati al galoppo. Unaltra prova di audacia che in edizioni passate ha avuto anche gravi conseguenze, soprattutto su turisti sprovveduti e non abbastanza pronti.

    A destra: Il tipico foulard della festa di San Joan che tutti portano annodato al collo.

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    Limperdibile tramonto sul mare, visto dal disco bar Cova Den Xoroi, uno dei momenti pi belli di una va-canza a Minorca. Il disco bar allinterno una grotta natu-rale a strapiombo sul mare.

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    I ragazzi, durante le ore notturne della festa che dura due giorni e due notti, in giro per il centro storico offrono la Pomada, bevanda ufficiale del-la festa di San Joan che scorre a fiumi (e non si fa per dire). offerta ripetutamente a tutti. Spesso si invitati dai locali nelle loro case per condividerla. La bevanda alcolica composta dal tradizionale Gin locale Xoriguer per 1/3 e per 2/3 di limonata.

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    Lo splendido teatro nella capitale Mahon il pi antico di Spagna. Fu costruito nel 1829 e la sua realizzazione fu affidata allarchitetto italiano Giovanni Palagi.

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    Una suggestiva vista del Mercado del pescado nel-la capitale Mahon. I tavolini davanti allentrata sono am-bito ritrovo notturno di molti turisti e intellettuali.

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    Il Gin Xoriguer nato a Minorca. Fu creato agli inizi del XX secolo da Miquel Pons Justo ed prodotto ancora oggi, come vuole la tradi-zione, in unantica fabbrica a Mahon a partire da vino aromatizzato con bacche di Ginepro.

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    I N F O U T I L IFoto e testi di Graziano Perotti

    La festa di San Joan a la Ciuta-della nel 2016 si svolger dal 23 al 25 giugno. Per tutte le infor-mazioni di un viaggio in Spagna andate nel sito nel sito dellente del turismo.

    mONETALa moneta ufficiale leuro, come nel resto del territorio spagnolo. Se la quantit di denaro che por-tate in Spagna o a casa al ritorno supera i 6.011 euro, dovete di-chiararla alla frontiera.

    ENERGIA ELETTRICALa corrente elettrica come in Italia, di 220 volt. Portatevi de-gli adattatori perch molte pre-se, soprattutto in case e alber-ghi pi vecchi, hanno solo due fori poich non prevedono la messa a terra.

    BENZINAA Minorca, come in tutta la Spagna, si usa la benzina Nor-male (92 ottani), Super (95 ot-tani), Senza piombo (95 e 98 ottani) e il gasolio. Fortunata-mente la benzina costa quasi il 30% in meno rispetto allItalia.

    EmERGENZEIn caso di emergenza esiste un numero unico, il 112, che coordina polizia, ambulanze e vigili del fuoco.

    IL COSTO DELLA VITARispetto al resto della Spa-gna, che rappresenta ancora una delle nazioni europee pi economiche, i prezzi a Minor-ca sono pi cari, specialmente inalta stagione (tra giugno e agosto), che anche il perio-do delle spiagge super affol-late. Il consiglio che diamo quello di muoversi per tem-po e prenotare in anticipo in modo da cogliere le occasioni pi convenienti.

    UFFICI INFORmAZIONI TURISTIChE A mINORCAMa: Stazione Autobus. 07703 Ma. E-mail: [email protected]. Ciutadellaindirizzo: Plaza de la Catedral, 5. 07760 Ciutadella. t + 34 97138269 E-mail. Aeroporto Minorca, aperto solo duran-te la stagione turistica t: + 34 971157115 E-mail.

    INFOTutte le informazioni per un viaggio in Spagna sul sito.

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    Apertura e pagina precedente: lOl Doinyo Lengai un vulcano unico nel suo genere. Estre-mamente affascinante, situato nella Great Rift Valley a circa 120 chilometri da Arusha, Tanza-nia settentrionale. Si tratta del solo vulcano al mondo che erutta carbonatite, una lava altamen-te fluida molto fredda: 510 contro i 1100 che generalmente raggiungono le lave basaltiche. La lava di carbonatite emette una luce arancione durante la notte, ma non incandescente du-rante il giorno. La maggior parte dei flussi assomigliano a olio nero molto fluido, che raffreddan-dosi si trasforma in una sorta catrame, per sbiancarsi velocemente al contatto con la pioggia.

    In questa pagina: i pastori Masai lo venerano come un luogo sacro, nella loro lingua il suo nome significa La Montagna di Dio. In occasioni speciali si arrampicano sulle impervie pendici per lanciare offerte tra le fenditure della caldera e propiziarsi i favori della divinit che abita nelle sue viscere.

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    Un giovane Masai di un villaggio nei pressi del lago Natron con il volto dipinto con il caolino, dopo la circoncisione. Lintera vita dei Masai segnata dalle cerimonie che sottolineano i passaggi det e il loro avanzamento sociale. Quando un giovane viene ritenu-to idoneo a seguire le mandrie sui pascoli, esce dallo stadio in-fantile per avviarsi alla circonci-sione, che lo inserir in un nuovo gruppo di et. Il passaggio suc-cessivo sar quello di diventare un morani (guerriero).

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    Un Masai cammina sulla cenere allinterno della caldera del vulcano per gettare offerte nelle sue viscere. LOl Doinyo Lengai il solo vulcano attivo tra i molti che si trovano nella fascia della Great Rift Valley. Di tutti anche il pi giovane, con soli 370.000 anni di vita. Le mini eruzioni che regolarmente si verificano dal cratere principale, creano una serie di minuscoli torrenti grigio-neri simili a colate di petrolio. La carbonatite di sodio, di colore nero subito dopo la fuoriuscita, di-venta velocemente bianca per reazione chimica al contatto con lacqua piovana e si trasforma in una polvere soffice particolarmente brillante, creando limmagine di un cratere ricoperto di neve.

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    Pagina precedente: un gruppo di Masai si sta recando ad una riunione di anziani in un villaggio nei pressi del lago Natron.

    Un ragazzo Masai con la piuma di struzzo che sancisce il suo passaggio a giovane morani (guerriero). Un vero Masai non vender mai una vacca, perch queste sono state create da Dio per appartenere al suo popolo. Secondo questa logica i Masai, come tutti gli altri popoli di pastori della regione, dai Samburu, ai Pokot, si dedicano al furto reciproco di bestiame come a una vera e propria missione. Si stima che ogni anno svariate decine di migliaia di capi di bestiame cambino pro-prietario senza compravendita.

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    Due giovani morani (guerrieri) Masai armati di lance e spade nelle praterie lungo la pista che conduce al lago Natron. La classe dei guerrieri senza ombra di dubbio quella pi conosciuta e appariscente della societ Masai. I giovani vi accedono attraverso varie cerimonie abbastanza complesse. La pi importante di queste prende il nome di eunoto e sancisce il passaggio da giovani guerrieri a guerrieri anziani. In questo periodo tutti i morani svolgono il ruolo di difen-sori della trib. Il matrimonio avverr solo al termine di questa fase, quando il guerriero otterr lo status di anziano.

  • Il lago Natron si presenta come una gigantesca distesa di soda - 56 km di lunghezza per 24 di larghezza - con colori che variano dal bianco al rosa e al marrone a seconda dei periodi dellanno. Le sue acque hanno un altissimo grado di salinit, dovuto a una serie di sorgenti

  • sotterranee provenienti dal vulcano Ol Doinyo Lengai. Il resto dellacqua presente viene dalle scarse piogge, che non raggiungono i 400 mm annui, e sono insufficienti a compen-sare lalta evaporazione dovuta al calore.

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    I Masai di un villaggio nei pressi del lago Natron danzano dopo aver operato un salasso a una vacca con unincisione alla giugulare. Questa unoperazione molto comune tra i Masai, che in occasione di cerimonie, o per arricchire la propria dieta, bevono il sangue di una vacca. Durante la danza i Masai si dispongono in circolo battendo il ritmo con le mani. Di volta in volta, un giovane guerriero entra allinterno del cerchio ed esegue una serie di salti sul posto che ne esaltano leleganza e il portamento. Le coperte purpuree, che nellimmaginario Europeo sono di-ventate il simbolo di un abbigliamento tradizionale, sono in realt made in China, mentre i sandali sono ricavati dai copertoni di auto usati.

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    Il copricapo di perline di una ragazza Masai, mentre osserva la danza dei giovani guerrieri. Anche le acconciature con le perline in realt hanno ben poco di tradizionale. Un tempo i Masai utilizzavano i semi di varie piante per realizzare i loro monili. Ma quando i mercanti europei iniziarono a importare per-line di vetro dai colori sfavillanti, queste eb-bero un immediato successo in tutta lAfrica. Oggi le perline arrivano specialmente dalla Cina, ma un tempo Venezia era la principale produttrice di perle di vetro che vennero utiliz-zate per secoli come preziosa merce di scambio con le popolazioni africane.

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  • 137

    LOl Doinyo Lengai, a causa del suo frequente dinamismo a bassa intensit, ha ricevuto il so-prannome di vulcano giocattolo, perch eruzioni, fiumi e laghi di lava si creano spesso in formato miniaturizzato e possono essere osservati da vicino, senza incorrere in rischi enormi. Ma non sempre cos. Tra il settembre 2007 e la fine di febbraio del 2008, si verificata unin-tensa attivit sismica avvertita sino a grandi distanze. Il tutto culmin il 5 marzo 2008 con une-ruzione di ceneri che raggiunse unaltezza di oltre 1.000 m sopra la sua cima e rimodell com-pletamente la caldera del vulcano.

  • Un giovane pastore Masai porta le sue mandrie sui pascoli ricchi di sale che si creano quan-do le acque del lago Natron si ritirano durante la stagione secca.

  • Sullo sfondo il cono perfetto dellOl Doinyo Lengai, che si innalza fino a 2890 m sopra la piatta superficie del lago.

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    La mancanza di un immissario comporta una grande variazione delle dimensioni del lago Na-tron nellarco dellanno, le cui acque si ritirano abbondantemente durante la stagione scopren-do grandi superfici di terreno ricoperte da una spessa crosta salina. Leccessiva salinit del lago comporta limpossibilit di vita per buona parte delle specie animali a eccezione dei fenicotteri rosa minori (lesser flamingo) che, al contrario, trovano qui il loro habitat ideale per la massiccia presenza dellalga spirulina (unalga verde-blu con pigmenti rossi) di cui si nutrono e che gli con-ferisce il caratteristico colore.

  • Ogni anno, nei mesi tra agosto e ottobre, circa 2,5 milioni di fenicotteri vengono a nidificare in questo luogo selvaggio e inospitale per qualsiasi predatore, impossibilitato a raggiungere i loro nidi sulle distese di sale e fango che raggiungono i 50.

  • I fenicotteri sono esseri remoti che abitano un mondo in cui solo loro possono vivere con gioia scriveva Leslie Brown, il naturalista che scopr sul lago Natron il luogo di nidificazione di tutti i fenicotteri dellAfrica Orientale.

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    Cascate nelle gole di Engaro Sero sulla scarpata della Great Rift Valley, nei pressi delle rive meri-dionali del lago Natron.

    Le gole e i grandi spazi di questa gigantesca ferita sulla superficie del nostro pianeta, che corri-sponde alla Great Rift Valley, rammentano al mondo che ci troviamo in una zona dove la crosta terrestre tra le pi sottili del pianeta e un giorno, tra qualche milione di anni, questa parte dA-frica si staccher dal resto del continente per trasformarsi in unisola. Come successe al Madaga-scar e allIndia, prima che cozzasse contro lAsia provocando linnalzamento dellHimalaya.

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    Un gruppo di Masai appartenenti alla classe degli anziani si reca in un villaggio sulle sponde del lago Natron per risolvere una disputa susseguente a un furto di bestiame. Dopo il matrimonio un Masai entra di diritto nella categoria di anziano con diritto di parola nelle decisioni che riguarda-no il proprio clan. Anche tra i Masai molte tradizioni stanno cambiando e i giovani che si spostano verso le citt non seguono pi lo stile di vita ancestrale. Ma nei villaggi, lautorit degli anziani nellorganizzare la vita sociale della comunit ancora molto importante.

  • I N F O U T I L IFoto e testi di Bruno Zanzottera

    LOl Doinyo Lengai affascinan-te anche visto dalle sue pendici con il cono solitario che si innalza a 2890 m sopra la piatta super-ficie ricoperta di soda del lago Natron. Ma se volete veramente avere unesperienza emozionan-te dovrete sottoporvi alla scala-ta dei circa 2.000 m di dislivello che separano il punto di partenza dalla vetta. Lascensione pu es-sere organizzata dal Lake Natron Camp lunico lodge presente nei dintorni del lago Natron. La salita richiede da un minimo di 4 ore in su a seconda del vostro grado di allenamento ed abbastanza im-pegnativa nel tratto finale, quan-do la pendenza vi costringer a camminare quasi carponi. La par-tenza avviene in genere diverse ore prima dellalba per evitare il caldo particolarmente forte du-rante i mesi da novembre a mar-zo. Una volta raggiunta la vetta varr inoltre la pena di passare almeno una notte accampati nel cratere per avere maggiori pro-babilit di assistere ad uneruzio-ne e godere delle immagini not-turne di lava incandescente.

    FUSO ORARIODue ore in pi rispetto allItalia. Una quando da noi in vigore lora legale.

    IN VALIGIAClima caldo e piuttosto secco per cui portatevi indumenti pratici e leggeri. Sulla cima del vulcano, se decidete di passarvi alcune notti, pu essere freddo; occorre un maglione o un pile oltre a una giacca a vento leggera nel caso incappaste in qualche acquazzo-ne. Scarpe da trekking.

    NORmE SANITARIEArrivando dallEuropa non richiesta nessuna vaccinazio-ne, mentre obbligatoria la vaccinazione contro la febbre gialla, attestata sul libretto sa-nitario, arrivando via terra da un altro paese africano. Con-sigliata la profilassi antimalari-ca e le vaccinazioni antitifica e antitetanica.

    DOCUmENTI E FORmALITPassaporto con sei mesi di va-lidit, e visto ottenibile allam-basciata della Tanzania, via Cortina dAmpezzo 185, 00135 Roma, tel. 06.33485801, web: al consolato, Via Foro Buona-parte 55 - 20121 Milano tel. 02 58307534, web o direttamente agli aeroporti di Arusha o Dar es Salaam (costo 50 Euro).

    PREFISSIIl prefisso internazionale della Tanzania 00255; per chiamare lItalia 00039.

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    UN PhOTO EDITOR AL mESE

    Come hai iniziato questo lavoro?

    Ho iniziato per amore della fotografia e sopratutto per es-sere indipendente nel lavoro e nella vita.

    Quattro aggettivi che ti de-scrivono come persona e come creativo?

    Preciso, puntuale, instancabi-le, rompiscatole.

    In che ambito preferisci la-vorare?

    Amo le sfide quindi non esi-ste un ambito preciso.

    Da dove prendi ispirazione?

    L ispirazione la prendo di notteriflettendo e non dor-mendo.

    Dove lavori e dove ti piace pi lavorare?

    Lavoro principalmente in Ita-lia ma direi che non ho confini dal punto di vista professio-nale, penso di aver messo di-verse bandierine sulla cartina del mondo.

    Qual il lavoro dei tuoi sogni?

    Non ho dubbi sicuramente il mio lavoro ci che ho sem-pre sognato di fare e continuo a sognare di farlo.

    Come vedi il tuo futuro?

    Penso sia incerto il futuro per questa professione ma sono pronto per ogni evenienza non mollo!!!

    Che attrezzatura utilizzi?

    Principalmente utilizzo per il formato tradizionale Canon poi, secondo le esigenze, Phase One per il medio for-mato e Sinar per il grande formato.

    Cosa ti piacerebbe foto-grafare?

    Amo particolarmente il ri-tratto e ci sono infinite per-sone soprattutto nel campo musicale che mi piacerebbe fotografare.

    In questo numero vi presentiamo Paolo Renato Sacchi

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    Preferisci il colore o il B/N?

    Assolutamente il bianco e nero, lo trovo pieno di fasci-no. Se poi stampato pro-fessionalmente lo amo sopra ogni cosa. Anche toccare la carta la trovo una sensazione molto speciale.

    Hobby?

    Vivere con i miei levrieri ogni istante della mia vita. Una nota curiosa che non amo fotografare se non per lavoro.

    Cosa ti piace del mestiere del photoeditor?

    Indubbiamente ho la fortuna di ammirare le immagini di grandi professionisti e di con-frontarmi direttamente con loro e con le loro idee. Adoro ascoltare e confrontarmi.Ritengo sia un modo di ve-dere la fotografia da svariati punti di vista. Ovviamente an-che una certa responsabilit la percepisco quando devo fare delle scelte tra una imma-gine e unaltra.

    Nota biografica

    Sono nato a Milano nel 1968 e cresciuto professio-nalmente nel periodo della

    TRAV

    ELG

    LOBE

    Milano da bere. Ho studia-to tuttaltro e ho cominciato a fare il affiancando i gradi della fotografia da Tomma-so Lepera a Paolo Roversi.Continuo ad amare il mio la-voro e attualmente mi dedi-co soprattutto alla fotogra-fia commerciale, soprattutto nel campo del lusso.Collaboro inoltre come photoeditor per un web ma-gazine di viaggi, sapori, be-nessere e fotografia: TravelGlobe!

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