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TROMBOFILIE E MALATTIE AUTOIMMUNI Dott.ssa Maria Bisulli

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TROMBOFILIE E MALATTIE AUTOIMMUNI

Dott.ssa Maria Bisulli

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TROMBOFILIA

• Inusuale predisposizione al trombo-embolismo artero-venoso ed una tendenza alle recidive, anche in assenza di cause scatenanti evidenti

• Le trombofilie ereditarie sono condizioni genetiche che aumentano il rischio tromboembolico

• Circa il 20-50 % delle donne con eventi tromboembolici in gravidanza scopre di avere una trombofilia ereditaria

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TROMOFILIE

• Il rischio di eventi tromboembolici è influenzato da vari fattori:

– Trombofilia

– Pregressa trombosi venosa profonda

– Anamnesi familiare di TVP

– Interventi chirurgici

– Età> 35 anni

– Multiparità

– BMI > 30

– Immobilità

– Fumo

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TROMOFILIE E GRAVIDANZA

• La gravidanza è caratterizzata da una fisiologica modificazione del sistema emocoagulativo in senso pro-trombotico

• Questo stato di “ipercoagulabilità” ha, presumibilmente, come obiettivo quello di proteggere le donne da eventi emorragici in occasione del parto

• Il tromboembolismo venoso (TEV) in gravidanza può causare un aumento della morbilità acuta e cronica oltre che della mortalità materna

• La maggior parte delle donne che hanno manifestato TEV associato alla gravidanza manifestano successivamente sequele che vanno dall’ edema alla ricorrenza di TEV

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TROMBOFILIE

Trombofilie ereditarie:

• Fattore V Leiden

• Protrombina (mutazione G20210A)

• Deficit di Antitrombina

• Deficit di Proteina C

• Deficit di Proteina S

• Iper-Omocisteinemia

Trombofilie acquisite:

• Sindrome Anti-Fosfolipidi (ACA, LAC)

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TROMBOFILIE

• Importante considerare due aspetti dello stesso problema:

– Outcome della gravidanza (rischio di IUGR, Preeclampsia, Distacco di placenta, MEF, abortivita’ ripetuta)

– Rischio tromboembolico materno

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• Score utile per inquadrare la paziente dal punto di vista del rischio tromboemebolico ad inizio gravidanza • Rivalutare in corso della gravidanza se necessario • Nel caso di pazienti con rischio emorragico la decisione sulla terapia da impostare deve essere presa in accordo con l’ematologo

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TROMOFILIE EREDITARIE

• Fattore V Leiden (FVL)

– Mutazione a trasmissione autosomica dominante

– Incidenza nella popolazione generale: 3-5%

– La mutazione rende il fattore V refrattario alla proteolisi da parte della proteina C attivata

– Il 40% degli eventi tromboembolici in gravidanza avviene nelle pazienti con FVL:

• Pazienti eterozigoti: rischio tromboembolico in gravidanza tra 0.5% e 10%

• Pazienti omozigoti: rischio tromboembolico in gravidanza tra 4% e 17%

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• Mutazione Protrombina (G20210A)

– Incidenza nella popolazione generale: 1%

– E’ una mutazione del promotore del gene della protrombina

– Nei casi di omozigosi per la mutazione il rischio di eventi tromboembolici in gravidanza è pari a quello dell’omozigosi del FVL (2-17%)

– Ci può essere la doppia eterozigosi per FVL e Mutazione per PT che presenta un rischio tromboembolico compreso tra il 4 e il 20%

TROMOFILIE EREDITARIE

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• Deficit di Antitrombina

– Mutazione a trasmissione autosomica dominante

– La sua incidenza è pari a 1:1000/ 1:500

– E’ la trombofilia più trombogenica, con un rischio di trombosi superiore al 50%

– Ha un elevato rischio di ricorrenza per cui richiede dosi intermedie o terapeutiche di eparina

TROMOFILIE EREDITARIE

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TROMOFILIE EREDITARIE

• Deficit di Proteina C

– Ereditarietà di tipo autosomico dominante

– Incidenza nella popolazione generale: 0.3%

– La proteina C si combina alla proteina S ed insieme inibiscono i fattori V e VIII

– Rischio di TVE: 17%

• Deficit di Proteina S

– Ereditarietà di tipo autosomico dominante

– Incidenza: 0.3%

– La Proteina S diminuisce fisiologicamente al di sotto del 40% durante la gravidanza

– Rischio TVE fino al 22%

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TROMOFILIE EREDITARIE RISCHIO TROMBOEMBOLICO

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TROMOFILIE EREDITARIE e OUTCOME DELLA GRAVIDANZA

• Non è stato dimostrato dagli studi disponibili il rapporto di causa effetto tra trombofilie ereditarie e outcome ostetrici sfavorevoli:

– Studi retrospettivi

– Piccoli campioni

– Selezione delle pazienti non omogenea (diverse definizioni di complicante ostetriche)

Screening trombofilico indicazioni alla profilassi farmacologica in gravidanza.

Società Italiana per lo studio di emostasi e trombosi – Linee guida Maggio 2008

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TROMOFILIE EREDITARIE e OUTCOME DELLA GRAVIDANZA

Studi di coorte non hanno riscontrato evidenze dell’associazione tra trombofilia e:

• Ritardo di crescita fetale severo:

• Howle HEA et al AJOG 2005;

• Silver RM et al Obstet Gynecol 2010

• Distacco di placenta:

• Silver RM et al Obstet Gynecol 2010

• MEF:

• Silver RM et al Obstet Gynecol 2010;

• Stillbirth collaborative research network writing group JAMA 2011

• Preeclampsia severa:

• Dizon-Townson D et al Am J Perinatology 2012;

• Kahan SR et al. Am J Ob Gynecol 2005;

• kahan SR et al. Am J Ob Gynecol 2009;

• Silver RM et al. Obstet Gynecol 2010

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• Studio multicentrico • Confronto tra:

• gravide asintomatiche portatrici di FVL (134) • gravide non portatrici (4751)

Donna Dizon-Townson

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RISULTATI: La presenza di FVL non è stata associata con un aumentato rischio di outcome ostetrici sfavorevoli CONCLUSIONI: Screening per FVL in pazienti asintomatiche non e’ giustificato

Donna Dizon-Townson

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• Studio multicentrico • Confronto tra:

• Gravide asintomatiche con mutazione G20210A PT (157) • Gravide senza mutazione G20210A PT (4167)

RM SIlver

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RISULTATI: La presenza della mutazione G20210A non è stata associata con un aumentato rischio di outcome ostetrici sfavorevoli CONCLUSIONI: Screening e trattamento per questa trombofilia in pazienti senza fattori di rischio non è giustificato

RM SIlver

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• Studio multicentrico di corte canadese • Ha valutato l’associazione tra trombofilie ereditarie e preeclampsia

• 113 donne (arruolate prospetticamente) con preeclampsia • 443 controlli

Eseguiti i test della trombofilia ereditaria e studio anatomo-patologico della placenta

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RISULTATI: Non è stata dimostrata alcuna associazione tra trombofilie ereditarie e preeclampsia. La riduzione della perfusione placentare è stata associata con preeclampsia ma non con trombofilia

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• Anamnesi positiva per evento tromboembolico

• Anamnesi familiare (parenti di I grado) positiva per trombofilia e/o eventi tromboembolici

• Pazienti con pregressa pre-eclampsia, HELLP, distacco di placenta o IUGR

SCREENING PER TROMBOFILIE EREDITARIE:

QUALI PAZIENTI?

Società Italiana per lo Studio

di Emostasi e Trombosi

Linee guida Maggio 2008

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• Anamnesi positiva per evento tromboembolico

• Anamnesi familiare (parenti di I grado) positiva per trombofilia e/o eventi tromboembolici

• Non è indicata in pazienti con perdite fetali ricorrenti, distacco di placenta, IUGR o preeclampsia perché l’efficacia della terapia anticoagulante non è stata dimostrata

SCREENING PER TROMBOFILIE EREDITARIE:

QUALI PAZIENTI?

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Eseguire uno screening completo:

– Fattore V Leiden (FVL):

• prima si valuta la resistenza alla proteina C attivata

• se positiva test genetico

– Mutazione G20210A Protrombina (PT)

– Proteina S

– Proteina C

– Antitrombina

SCREENING PER TROMOFILIE EREDITARIE: QUALI TEST?

Screening trombofilico indicazioni alla profilassi farmacologica in gravidanza.

Società Italiana per lo studio di emostasi e trombosi – Linee guida Maggio 2008

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SCREENING PER TROMOFILIE EREDITARIE: QUALI TEST?

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• Il test deve essere eseguito a distanza di almeno 6 settimane dall’evento trombotico

• Idealmente: ‘prima della gravidanza’

• Durante la gravidanza ‘interpretato’ ed Integrato con studio familiare

• Il centro che esegue il test deve essere accreditato e non vanno eseguiti test aggiuntivi perché non sempre sono interpretabili e creano ansie inutili nelle pazienti e nei curanti

SCREENING PER TROMOFILIE EREDITARIE:

QUANDO?

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• La sindrome da antifosfolipidi (APS) e’ un disordine autoimmune definito dalla presenza di caratteristiche cliniche e da specifici livelli di circolanti di anticorpi antifosfolipidi

• La diagnosi richiede che vi siano almeno una caratteristica clinica e una laboratoristica

• Circa il 70% degli individui con APS sono donne

• La complicanza più comune e seria è la trombosi venosa (65%) o arteriosa (35%)

• La trombosi può avvenire in qualsiasi vaso del corpo (più frequentemente negli arti inferiori)

• Il rischio di trombosi e’ significativamente aumentato durante la gravidanza o il puerperio

TROMBOFILIA ACQUISTIA: SINDROME ANTIFOSFOLIPIDI

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• Criteri clinici – almeno 1 – Trombosi : 1 o + episodi di trombosi venosa o

arteriosa in qualsiasi tessuto o organo

– Criteri ostetrici

• Criteri laboratoristici – almeno 1 – Lupus Anticoagulante (LAC)

– Anticorpi Anticardiolipina (IgG o IgM >40 o >99th percentile)

– Anti-β2-glycoproteine I anticorpi (IgG o IgM >99th percentile)

– Positivi in 2 o più occasioni almeno a 3 mesi di distanza

Ruffatti Thromb Haemost 2006;4:295

TROMBOFILIA ACQUISTIA: SINDROME ANTIFOSFOLIPIDI

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Criteri Ostetrici

• ≥3 aborti consecutivi prima della 10^ settimana

• ≥ 1 perdita fetale dopo la 10^ settimana (MEF) in un feto morfologicamente normale per l’epoca

• Insufficienza placentare che necessita l’espletamento del parto prima della 34^ settimana (preeclampsia severa, ipossia fetale, distacco di placenta, ritardo di crescita e oligoidramnios)

TROMBOFILIA ACQUISTIA: SINDROME ANTIFOSFOLIPIDI

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TROMBOEMBOLISMO VENOSO O ARTERIOSO

Rischio tra 5-12% di avere un evento tromboembolico in gravidanza

PREECLAMPSIA

• Circa l’11-17% delle donne con preeclampsia è positiva per la ricerca di anticorpi antifosfolipidi

• L’associazione è maggiore tra APS e preeclampsia severa con necessità di espletamento del parto prima della 34^ settimana di gestazione

IPERTENSIONE GESTAZIONALE:

• Incidenza del 18-48%, non influenzata dalla terapia con eparina o aspirinetta

TROMBOCITOPENIA AUTOIMMUNE

SINDROME ANTIFOSFOLIPIDI e COMPLICANZE MATERNE

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ABORTI RICORRENTI E PERDITE FETALI

• La maggior parte degli aborti associati a APS avvengono dopo la 10^ settimana

• Molti studi riportano una maggior incidenza di aborti ricorrenti (anche prima della 10^ settimana) in pazienti con APS

RITARDO DI CRESCITA INTRAUTERINO (IUGR)

• Complica il 15-30% delle gravidanza con APS

• Non vi sono evidenze dell’associazione con i soli anticorpi antifosfolipidi

SINDROME ANTIFOSFOLIPIDI e COMPLICANZE FETALI

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SINDROME ANTIFOSFOLIPIDI e COMPLICANZE

• Le complicanze presentano una minor incidenza se la gravidanza inizia quando la patologia è in un momento di quiescenza: senza sintomi e con bassi livelli di anticorpi anti fosfolipidi • Come nel caso di altre patologie autoimmuni APS può esacerbarsi nel post-partum (febbre, infiltrati polmonari, effusioni a livello della pleura e molto raramente CID e morte materna)

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SINDROME ANTIFOSFOLIPIDI: TEST

• Importante ricordare che per poter far diagnosi di APS occorrono sia i criteri clinici che quelli di laboratorio, perché se ci si trovasse di fronte ad un caso di positività agli anticorpi senza le caratteristiche cliniche, il medico non saprebbe come gestire il risultato ottenuto • Il test va eseguito solo in pazienti con criteri clinici collegabili alla sindrome antifosfolipidi

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• Precedente evento tromboembolico venoso o arterioso

• Evento di tromboembolismo venoso o arterioso nella gravidanza in corso

• Uno o più perdite fetali dopo la 10^ settimana o una MEF

• Tre o più aborti prima della 10^ settimana

• Anche se l’insorgenza precoce di preeclampsia e i segni di insufficienza placentare sono uno dei criteri clinici della diagnosi di APS, non essendoci evidenze dell’utilità di un trattamento, ricercare gli anticorpi in qsi casi non e’ indicato

SINDROME ANTIFOSFOLIPIDI: TEST

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TROMBOFILIE: SCREENING

• Donne asintomatiche:

– Storia familiare di tromboembolismo venoso (D)

– Storia familiare di trombofilia ereditaria (C)

• Donne sintomatiche:

– Pregresso embolismo venoso (C)

– Aborti ricorrenti e pregressa MEF (C)

– Pregressa Preeclampsia, HELLP Syndrome, distacco di placenta e IUGR (D)

– La ricerca di anticorpi antifosfolipidi e’ suggerita in donne con aborti ricorrenti (B)

Screening trombofilico indicazioni alla profilassi farmacologica in gravidanza.

Società Italiana per lo studio di emostasi e trombosi – Linee guida Maggio 2008

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Eseguire uno screening completo:

– Fattore V Leiden (FVL): • prima si valuta la resistenza alla proteina C attivata

• se positiva test genetico

– Mutazione G20210A Protrombina (PT)

– Proteina S

– Proteina C

– Antitrombina

– LAC

SCREENING PER TROMOFILIE : QUALI TEST?

Screening trombofilico indicazioni alla profilassi farmacologica in gravidanza.

Società Italiana per lo studio di emostasi e trombosi – Linee guida Maggio 2008

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• Il farmaco di scelta in gravidanza è l’Eparina a Basso Peso Molecolare (EBPM)

• All’insorgere della gravidanza sospendere la terapia con inibitori della vitamina K: rischio teratogeno e per il rischio di emorragia cerebrale al momento del parto; possono essere assunti durante l’allattamento

• Il rischio di trombocitopenia in gravidanza è estremamente basso ma è comunque consigliabile monitorare la conta piastrinica dopo l’inizio della profilassi

TROMOFILIE : PROFILASSI ANTITROMBOTICA

Screening trombofilico indicazioni alla profilassi farmacologica in gravidanza.

Società Italiana per lo studio di emostasi e trombosi – Linee guida Maggio 2008

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• Nel caso in cui si verifichino zone di distacco di placenta è opportuno valutare con l’angiologo quali siano i rischi materni legati alla sospensione della terapia rispetto a quelli fetali del proseguimento

• La terapia va sospesa all’insorgere dei primi segni di travaglio o di perdite ematiche vaginali

• Nel caso di Taglio cesareo programmato l’eparina va sospesa 24 ore prima dell’intervento

• L’anestesia spinale può essere eseguita dopo 12-24 dall’ultima dose di EBPM (profilassi-terapia)

TROMOFILIE : PROFILASSI ANTITROMBOTICA

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Quali dosaggi EPBM (Enoxaparina)?

La decisione su quale profilassi o terapia eseguire deve essere presa in relazione ad una valutazione complessiva della donna

Esattamente non sappiamo quale sia la distribuzione del rischio tromboembolico in gravidanza, molti autori ritengono che sia massimo prima della 20^ settimana per cui se necessario impostare una terapia, deve essere iniziata quanto prima

• Dosi profilattiche: Enoxaparina 40 mg ogni 24 ore (Clexane 2000 s.c. )

• Dosi intermedie : Enoxaparina 40 mg ogni 12 ore ( Clexane 4000 s.c. )

• Dosi terapeutiche : Enoxaparin 1mg/Kg ogni 12 ore

Screening trombofilico indicazioni alla profilassi farmacologica in gravidanza.

Società Italiana per lo studio di emostasi e trombosi – Linee guida Maggio 2008

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Valutazione in gravidanza

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Valutazione post-partum

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• Trial multicentrico, prospettico, randomizzato controllato Italiano

• 2007-2010

• Randomizzate pazienti con pregresse complicanze ostetriche placenta-mediate: Eparina vs monitoraggio clinico

• Outcome primario: Preclampsia, Eclampsia, HELLP, MEF, IUGR

• Interrotto al I° step di analisi per “Futility”

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Non sono state riscontrate differenze significative tra i due gruppi per l’outcome primario L’eparina non ha prevenuto il rischio di ricorrenza nelle pazienti a rischio

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• Meta-analisi di 13 studi randomizzati

• Pazienti con poliabortivita’ e APS

• 13 studi: 849 pazienti

• Efficacia eparina + Aspirinetta

CONCLUSIONI:

• Eparina + Aspirinetta hanno ridotto l’incidenza di perdite fetali

• Necessari ulteriori studi

SINDROME ANTIFOSFOLIPIDI E POLIABORTIVITA’

Prevention of recurrent miscarriage for women with antiphospholipid antibody or lupus anticoagulant. Empson M. et al Cochrane Database 2005 Apr 18;(2).

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TRATTAMENTO IN DONNE ASINTOMATICHE

Tutte le volte che si decide di impostare la profilassi in gravidanza deve poi essere continuata anche nel puerperio

Sorveglianza clinica o dosi profilattiche in presenza di altri fattori di rischio e comunque profilassi nel pueperio:

• Donne portatrici di FVL e PT in forma eterozigote

Dosi profilattiche :

• Deficit di Proteina S, o Proteina C, doppia eterozigosi o omozigosi per FVL o mutazione PT

Dosi intermedie:

• Deficit di Antitrombina

Screening trombofilico indicazioni alla profilassi farmacologica in gravidanza.

Società Italiana per lo studio di emostasi e trombosi – Linee guida Maggio 2008

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TRATTAMENTO IN DONNE CON PREGRESSO TEV

Dosi profilattiche:

• FVL o mutazione PT in eterozigosi

• Pazienti non trombofiliche con pregresso TEV idiopatico o secondario a terapia ormonale o gravidanza

Dosi intermedie:

• Deficit di Proteina S o Proteina C, doppia eterozigosi o omozigosi per FVL o mutazione PT, presenza di Anticorpi Antifosfolipidi (associare anche Aspirinetta)

Dosi terapeutiche:

• Deficit di Antitrombina

Screening trombofilico indicazioni alla profilassi farmacologica in gravidanza.

Società Italiana per lo studio di emostasi e trombosi – Linee guida Maggio 2008

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TRATTAMENTO IN DONNE CON PREGRESSE COMPLICANZE OSTETRICHE

Dosi profilattiche:

• Deficit di Proteina S, o Proteina C, doppia eterozigosi o omozigosi per FVL o mutazione PT

• In presenza di poliabortivita’ e Anticorpi Antifosfolipidi: associare anche Aspirinetta (B)

• In presenza di Outcome ostetrici sfavorevoli e anticorpi antifosfolipidi (EBPM + Aspirinetta) (D)

• FVL e Mutazione PT eterozigote (D)

Dosi intermedie:

• Deficit di Antitrombina

Screening trombofilico indicazioni alla profilassi farmacologica in gravidanza.

Società Italiana per lo studio di emostasi e trombosi – Linee guida Maggio 2008

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TROMBOFILIE

• Sono forme ereditarie o acquisite responsabili di un aumentato rischio tromboembolico in gravidanza

• E’ opportuno fare un’accurato inquadramento di ogni paziente per identificare i soggetti a rischio TEV che richiedono approfondimenti diagnostici o profilassi

• Non vi sono evidenze che le trombofilie ereditarie siano associate ad outcome ostetrici sfavorevoli per cui la profilassi viene eseguita per ridurre il rischio tromboembolico

• La Sindrome antifosfolipidi e’ associata ad un aumentato rischio di abortivita’ ripetuta e viene trattata con Aspirinetta e EBPM

• Il farmaco di scelta per la terapia in gravidanza e’ l’EBPM

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LUPUS ERITEMATOSO SISTEMICO (LES)

• Malattia autoimmune ad eziologia idiopatica, sistemica, cronica

• Prevalenza 1/2000,

• Donne in età fertile:

– Rapporto F:M= 9:1

– 20-40 anni

• L’evoluzione è cronica con episodi di riacutizzazione, con interessamento prevalente di organi diversi a seconda del soggetto e della fase di malattia

• Nel 1950 la sopravvivenza a 5 anni era del 50% oggi la sopravvivenza a 10 anni supera il 95%

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LUPUS ERITEMATOSO SISTEMICO (LES)

• La gravidanza in donne con LES è ad alto rischio sia per complicanze materne che fetali

• La diagnosi di questa patologia e’ molto complessa e richiede un’ accurata anamnesi, test laboratoristici di routine e test specifici

• Negli anni 50 alle donne affette da LES veniva sconsigliato di intraprendere o continuare una gravidanza per paura delle complicanze materne e fetali

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Pregnancy outcome in systemic lupus erythematosus:

good news for the new millennium.

Cervera R et al Autoimmun Rev. 2002 Dec;1(6):354-9.

Le “good news” dipendono dal fatto che la maggior conoscenza della malattia e le metodiche di laboratorio sempre più precise permettono la diagnosi prima che si verifichino danni d’organo permanenti Oggi l’utilizzo di farmaci efficaci consente un buon controllo del quadro clinico e la remissione in un’elevata percentuale di casi E’ indispensabile un approccio multidisciplinare alla gravidanza: immunologo, reumatologo, internista, nefrologo, ginecologo e neonatologo

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LUPUS ERITEMATOSO SISTEMICO (LES)

Criteri diagnostici (≥4):

• Rash malare

• Rash discoide

• Fotosensibilita’

• Ulcere orali non dolorose

• Artriti (non erosive che interessano articolazioni periferiche)

• Sierositi (pericarditi o pleuriti)

• Patologie renali

• Disordini neurologici (crisi epilettiche o psicosi)

• Disordini ematologici

• Disordini immunologici

• Anticorpi Anti Nucleo (ANA)

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LUPUS ERITEMATOSO SISTEMICO (LES)

• ANA: positivi nel 95%, non sono specifici o patognomonici

• Anticorpi anti-DNA: positivi nel 70%, associati con flare e insufficenza renale

• Anticorpi anti SSA (anti Ro): positivi nel 30%, associati a blocco atrio-ventricolare, a Lupus neonatale e a sindrome di Sjogren

• Anticorpi anti SSB (anti La) positivi nel 10

• Anticorpi anticardiolipina: positivi nel 50%, associati anche alla APS

• Lupus anticoagulante: positivi nel 26%

• Anticorpi anti-SM: positivi nel 30%

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LUPUS ERITEMATOSO SISTEMICO (LES)

Controindicazioni alla gravidanza: Severa ipertensione polmonare Insufficienza polmonare severa Insufficienza renale avanzata Avanzato scompenso cardiaco Precedente preeclampsia severa o HELLP Gravidanza rimandata: Severo flare negli ultimi 6 mesi Nefrite lupica severa Infarto negli ultimi 6 mesi

Val

uta

zio

ne

pre

-co

nce

zio

nal

e Definire la funzionalità dei principali organi e

sconsigliare la gravidanza in caso di disfunzioni d’organo severe

Definire stato attività della patologia: Se stabile – Procedere Se Attiva – Rimandare

Ottenere il titolo anticorpale anti-SSA e anti PL

Rivalutare la terapia e aggiustarla per ottenere il controllo ottimale

della malattia

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LUPUS ERITEMATOSO SISTEMICO (LES)

FATTORI PROGNOSTICI NEGATIVI:

• Nefrite entro 6 mesi dal concepimento: predice un outcome materno sfavorevole

• Insorgenza di flare durante la gravidanza: predice un outcome fetale sfavorevole

CONCLUSIONI:

La gravidanza dovrebbe essere programmata dopo 6 mesi dalla remissione della fase acuta

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LUPUS ERITEMATOSO SISTEMICO (LES) COMPLICANZE MATERNE

• Pz che non hanno avuto patologie renali o con pregressa nefrite lupica completamente in remissione al momento dell’insorgenza della gravidanza: raramente avranno insorgenza di patologia renale in gravidanza o puerperio

• Se all’insorgere della gravidanza sono presenti alterazioni della funzionalità renale (creatinina superiore a 2 mg/dl): aumentato rischio di ipertensione, preeclampsia, aborto o MEF, peggioramento della funzionalità renale

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LUPUS ERITEMATOSO SISTEMICO (LES) COMPLICANZE MATERNE

Dati della nostra esperienza (Ghi T et al; Riv. It. Ost. Gin. 2006): Dal 1998 al 2006: 18 gravidanze i pazienti affette da LES, tutte andate a buon fine: 83% di nati vivi mediamente a 37 settimane 22% nati piccoli per l’epoca 11% incidenza di preeclampsia 11% incidenza di Lupus flare (riacutizzazione dei sintomi)

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LUPUS ERITEMATOSO SISTEMICO (LES) COMPLICANZE MATERNE

• Outcome gravidico favorevole nell’ 80-90% dei casi

• Aborto • MEF • IUGR • Parto pretermine • Preeclampsia: diagnosi differenziale con nefrite lupica a volte impossibile (biopsia renale) • Tromboembolia • Blocco atrio-ventricolare fetale nelle pz Anti SSA+

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LUPUS ERITEMATOSO SISTEMICO (LES) COMPLICANZE MATERNE

PROMISSE STUDY:

Studio osservazionale su 200 pazienti con LES in quiescenza ad inizio gravidanze hanno presentato: – 19% flare muscolocutaneo lieve- moderato nel III trim. di

gravidanza

– 2% flare severo nel post partum

– 1 pazienti: nefrite nel post-partum

– 15% ha sviluppato preeclampsia

– 15% parto pretermine

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LUPUS ERITEMATOSO SISTEMICO (LES) TERAPIA

Farmaci Posologia Note

Corticosteroidi: Prednisone

< 20 mg al di In caso di flare: 60 mg al di per 3 settimane

Possono presentarsi complicanze materne: utilizzare la minor dose possibili

Antimalarici: Idrossiclorochina

400-600 mg al giorno poi ridotta a 200-400 mg quando si raggiunge l’effetto desiderato Non sospendere ad inizio gravidanza per il rischio di flare

Può essere continuato per tutta la gravidanza

Immunosoppressori: Ciclosporina Azatioprina

2 mg/kg al giorno per os

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LUPUS NEONATALE:

La compromissione fetale e neonatale dipende dalla presenza di autoanticorpi (anti-SSA con o senza anti-SSB) nel circolo fetale

Si hanno manifestazioni cutanee e caridache

Le manifestazioni cutanee, scompaiono con la clearance degli anticorpi materni entro gli 8 mesi di vita

La complicanza cardiologica più grave è il blocco ci conduzione atrio ventricolare

LUPUS ERITEMATOSO SISTEMICO (LES) COMPLICANZE FETALI

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BLOCCO ATRIO-VENTRICOLARE

• Si verifica in circa 2-3 % della madri con LES e anticorpi anti-SSA+

• Si evidenzia con bradicardia fetale, di solito nel 2° trimestre della gravidanza

• E’ la manifestazione più grave della sindrome di Lupus Neonatale

LUPUS ERITEMATOSO SISTEMICO (LES) COMPLICANZE FETALI

• BAV I. grado: allungamento della conduzione a-v (intervallo P-R) • BAV di II grado: si allunga progressivamente la conduzione a-v (intervallo P-R) finché un battito atriale non viene condotto • BAV III grado: completo o totale – attività atriale e ventricolare indipendenti

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BLOCCO ATRIO-VENTRICOLARE

• La diagnosi di blocco AV e’ generalmente fatta tra 18 e 24 settimane

• Il punto cruciale è riuscire ad identificare quali siano i feti a rischio di sviluppare un blocco completo e irreversibile

• Si e’ ipotizzato che l’intervallo PR > 150 ms possa essere associato ad un aumentato rischio di BAV III

• I dati in letteratura sono molto discordanti:

– M-mode atrio-ventricolare

– Pulsatilita’ a livello della valvola mitralica

– Pulsatilita’ vena polmonare

LUPUS ERITEMATOSO SISTEMICO (LES) COMPLICANZE FETALI

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LUPUS ERITEMATOSO SISTEMICO (LES) COMPLICANZE FETALI

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LUPUS ERITEMATOSO SISTEMICO (LES) COMPLICANZE FETALI

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Carvalho JS et al. Heart 2006

LUPUS ERITEMATOSO SISTEMICO (LES) COMPLICANZE FETALI

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Studio prospettico in cui si sono ricercati fattori predittivi di BAV in pazienti sottoposte a tp con Desametasone nel caso di riscontro di BAV I

LUPUS ERITEMATOSO SISTEMICO (LES) COMPLICANZE FETALI

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• L’intervallo PR (>150 ms) e’ stato proposto come fattore predittivo dell’insorgenza di un BAV III: ma non si e’ dimostrato sensibile

• Il fattore prognostico più importante e’ stato un pregresso figlio affetto da BAV

• Un BAV avanzato si può presentare nei 7 giorni successivi ad un ecocardio normale

• Il rigurgito moderato e severo della tricuspide merita attenzione come segno precoce di danno cardiaco

LUPUS ERITEMATOSO SISTEMICO (LES) COMPLICANZE FETALI

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• CORTICOSTEROIDI

Desametasone 4 mg/kg /dì o Betametasone (usati solo in presenza di segni di modificazioni della frequenza cardiaca fetale)

Razionale: effetto antiinfiammatorio per contrastare l’interazione anticorpi materni e miocardio fetale: Rari casi con regresssione del grado di Bav

• INOTROPI (Salbutamolo)

Se frequenza cardiaca fetale < 55 bpm

• IMMUNIGLOBULINE (IVIG) :

Risultati non soddisfacenti in pazienti con pregresso feto con BAV e Anticorpi Anti-SSA (Friedman 2010)

LUPUS ERITEMATOSO SISTEMICO (LES) COMPLICANZE FETALI: TERAPIA

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LUPUS ERITEMATOSO SISTEMICO (LES): MANAGEMENT

• Valutazione mensile di: – Emocromo

– Glicemia

– Urea

– Creatinina

– Es Urine

– Dosaggio del complemento C3 e C4

– Anticorpi antiDNA: Anti-SSA

• Monitoraggio della PA

• Nelle pazienti in tp steroidea: Curva da carico di glucosio a 24 w

• Monitoraggio settimanale della frequenza cardiaca fetale a partire dalla 18^ settimana fino alla 26^ se anti-SSA+

• Monitoraggio della biometria fetale

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LUPUS ERITEMATOSO SISTEMICO (LES) CONCLUSIONI

• La gravidanza in pazienti con LES rimane una situazione ad alto rischio

• Un approccio multidisciplinare e’ essenziale per un buon outcome della gravidanza

• Uno stato attivo della malattia ad inizio gravidanza e’ un fattore prognostico negativo

• La gravidanza dovrebbe essere pianificata in un momento di quiescenza della malattia (a 6 mesi del flare)

• E’ fondamentale applicare un monitoraggio e un protocollo di trattamento specifici nelle situazioni ad alto rischio (aPL e anti-SSA)

• I maggiori rischio sono la preeclampsia, la MEF, prematurita’, IUGR e il blocco atrio-ventricolare

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Grazie per l’attenzione