trombosi si previene e si cura

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Periodico quadrimestrale - N. 59 - agosto 2005 - Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/2/04 n.46) art. 1 comma 2 DCB Milano IN CASO DI MANCATA CONSEGNA RESTITUIRE ALL’EDITORE CHE SI IMPEGNAA PAGARE LA RELATIVA TASSA PRESSO IL CMP DI ROSERIO - MILANO TROMBOSI: SI PREVIENE E SI CURA nfarto, Ictus, Embolia, Trombosi venose, Trombosi arteriose: malattie che possono essere prevenute. E quando si verificano possono essere curate. Sono malattie provocate dalla formazione di un coagulo (Trombo) all’interno di una vena o di una arteria. Oppure dal distacco di un frammento di Trombo che diventa un Embolo che circolando nel sangue provoca un danno lontano. A volte il Trombo si scioglie da solo, grazie ai meccanismi di controllo del sistema della coagulazione del sangue. Più spesso si scioglie grazie a farmaci antitrombotici. Le malattie da Trombosi prendono il nome dall’organo che colpiscono : Infarto cardiaco o del miocardio (cuore), Ictus cerebrale (cervello), Embolia polmonare, Arteriopatia periferica degli arti inferiori, Infarto intestinale, Trombosi della vena porta (fegato), Trombosi della retina (occhio), Trombosi venosa profonda (gambe e braccia), Tromboflebite. I farmaci antitrombotici non solo curano , ma prevengono la Trombosi rendono il sangue più fluido, abbastanza perché non coaguli quando non deve, non troppo, perché non provochi emorragia. Se usati bene, sono efficaci e comportano rischi trascurabili, se usati male non sono efficaci o comportano un grave rischio di emorragia. Questo numero di Salto vi aiuterà a comprendere che cosa sono, come funzionano, come debbono essere usati, quali rischi comportano, quali precauzioni deve usare chi li usa. Come sempre, il nostro compito è di condividere con chi legge la conoscenza, per aiutare molti di voi a guarire, a stare meglio, o a non ammalarsi. Il Presidente Lidia Rota Vender I ALT - ASSOCIAZIONE PER LA LOTTAALLA TROMBOSI - ONLUS

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un manuale medico su come prevenire le vostre sicure trombosi

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TROMBOSI:SI PREVIENE E SI CURA

nfarto, Ictus, Embolia, Trombosi venose, Trombosi arteriose:malattie che possono essere prevenute.

E quando si verificano possono essere curate.Sono malattie provocate dalla formazione di un coagulo (Trombo)

all’interno di una vena o di una arteria. Oppure dal distacco di un frammento di Trombo che diventa un Embolo

che circolando nel sangue provoca un danno lontano.A volte il Trombo si scioglie da solo, grazie ai meccanismi di controllo

del sistema della coagulazione del sangue.Più spesso si scioglie grazie a farmaci antitrombotici.

Le malattie da Trombosi prendono il nome dall’organo che colpiscono : Infarto cardiaco o del miocardio (cuore), Ictus cerebrale (cervello),

Embolia polmonare, Arteriopatia periferica degli arti inferiori, Infarto intestinale, Trombosi della vena porta (fegato), Trombosi della retina (occhio),

Trombosi venosa profonda (gambe e braccia), Tromboflebite.I farmaci antitrombotici non solo curano , ma prevengono la Trombosi

rendono il sangue più fluido, abbastanza perché non coaguli quando non deve,

non troppo, perché non provochi emorragia.Se usati bene, sono efficaci e comportano rischi trascurabili,

se usati male non sono efficaci o comportano un grave rischio di emorragia.Questo numero di Salto vi aiuterà a comprendere che cosa sono,

come funzionano, come debbono essere usati, quali rischi comportano, quali precauzioni deve usare chi li usa.

Come sempre, il nostro compito è di condividere con chi legge la conoscenza,per aiutare molti di voi a guarire, a stare meglio, o a non ammalarsi.

Il PresidenteLidia Rota Vender

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ALT - ASSOCIAZIONE PER LA LOTTA ALLA TROMBOSI - ONLUS

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ANNO XV - N. 59

Agosto 2005

Direttore responsabileClaudia Rota

Testi diLidia Rota Vender

Coordinamento editorialeMaria Chiara Chistoni

CollaboratoriGloria De Masi Gervais

EditoreALT - Associazioneper la Lotta alla Trombosi - OnlusVia Cesare Correnti, 1420123 Milanotel. 02-720 11 444fax 02-72 02 17 [email protected]

Comitato scientificoValentin FusterZaverio M. RuggeriJohn MartinIrwin H. RosenbergGiorgio AgrifoglioRosario BrancatoAngelo BranziMarco CattaneoSergio CoccheriGaetano CrepaldiGiovanni de GaetanoLeandro GennariGian Franco GensiniAdalberto GrossiDaniela MariRoberto SterziIl Presidente di SISET

Segreteria scientificaMarco MoiaFrancesco Saverio Dioguardi

Progetto graficoAntonio Paulicelli

Realizzazione editorialeStampaLeva Arti Grafiche S.p.AViale Edison, 60520099 Sesto San Giovanni

Abbonamento annuo €13ALT Via Cesare Correnti, 1420123 Milanoc/c postale n. 50 29 42 06

In questo numero:

Un sistema intelligente 2

Una finestra sull’Europa 18

Lavori in corso 20

Il sangue scorre fluido nellevene, nelle arterie e nei vasicapillari: come un fiume

porta fino alle cellule più lon-tane ossigeno e nutrimento, eriporta prodotti tossici e di scar-to agli organi filtro (fegato, pol-

mone, rene, ghiandole, pelle)perché provvedano ad elimi-narli.

Il sangue è sempre liquido?

Sì, quando scorre in vasi inte-gri e sani. Ma quando viene acontatto con l’aria o con lesostanze liberate da un tessutoinfiammato o leso (ferita) ilsangue da liquido diventa gel,e poi forma un coagulo.

Un coagulo è un Trombo?

Un Trombo è un coagulo inop-portuno, che si forma in unmomento o in un punto in cuinon si sarebbe dovuto formare.

Il sangue coagula solo quandodeve?

La fluidità del sangue dipendeda un sistema di controllo com-plesso, a cui partecipano cellu-le che foderano la parete inter-na dei vasi (endotelio), e fannoda barriera impedendo il con-tatto del sangue circolante coni tessuti sottostanti, cellule checircolano (piastrine e globulibianchi), proteine (fattori dellacoagulazione e proteine del-l’infiammazione).Questi attori insieme costitui-scono un sistema “intelligente”,capace di mantenere il sanguefluido in condizioni “normali”,e di dargli l’ordine di coagula-re quando ce ne sia bisogno.

Un coagulo è sempre dannoso?

No, se serve a bloccare la fuo-riuscita del sangue (emorragia),o a guidare la guarigione di unaferita. Quando un tessuto si lace-ra i piccoli vasi (capillari, venu-le, arteriole) si chiudono, nel ten-tativo di fermare l’emorragia:questo “spasmo” richiama lepiastrine, che accorrono perbloccare l’emorragia, si accu-mulano l’una sull’altra, cam-biano forma, attivano i fattoridella coagulazione, e formanoun coagulo stabile.

Un sistema intelligente

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E’ dannoso quando si forma in un momento oin un punto in cui non si sarebbe dovuto for-mare, e prende il nome di Trombo.

Dove si forma un Trombo?

In una vena o in un’arteria, sana o malata,per esempio in una carotide che presenta unaplacca aterosclerotica,o in una coronaria, o inun’arteria delle gambe o di qualunque altrodistretto del corpo. Oppure in un vaso in cuila circolazione del sangue rallenta, per esem-pio nelle vene delle gambe in una donna ingravidanza o in una persona obesa, con moltograsso sull’addome: oppure in vene dilatateche hanno perduto elasticità (varici).

Quali sintomi dà un Trombo?

Dipende da quale vaso colpisce. I Ttrombi nelle arterie sono più “pericolosi”perché bloccano l’arrivo dell’ossigeno con ilsangue, quindi provocano sofferenza imme-diata e improvvisa di una parte di organo, finoa far morire alcune cellule (Infarto del mio-cardio, Ictus cerebrale, ischemia periferica).I Trombi nelle vene sono più “subdoli”, per-ché rallentano il ritorno del sangue al cuore, ela parte liquida del sangue fuoriesce dal vaso,gonfiando i tessuti circostanti (edema). E’come se si bloccasse il flusso dell’acqua in untubo di plastica, e questo diventasse più per-meabile, lasciando filtrare l’acqua all’esterno. I tessuti che soffrono pos-sono essere lontani dalpunto in cui il Trombo siè formato.

Che cos’è un Embolo?

E’ un frammento di Trombo che si stacca dalpunto in cui si è formato, e viaggia nel san-gue, fermandosi quando incontra un vaso trop-po piccolo per farlo passare.

Gli Emboli si formano solo nelle arterie?

No. Le arterie portano sangue dal cuore allaperiferia, diventando sempre più piccole: unEmbolo che si stacca da una carotide può rag-giungere un’arteria del cervello, o dall’aortapuò raggiungere le piccole arterie delle gambe.Se il Trombo si scioglie, per un meccanismonaturale o grazie ai farmaci, la circolazioneriprende. Se si scioglie rapidamente, il tessu-to può rimanere offeso solo in parte, se ilTrombo chiude tutto il vaso e non si scioglieprovoca ischemia. Le vene portano sanguedalla periferia al cuore, diventando sempre piùgrandi: l’Embolo che si stacca da un Tromboformatosi in una vena arriva al cuore, e da quinel polmone, provocando Embolia polmo-nare.

Perché il sistema a volte non funziona?

Per confondere il sistema della coagulazionesono necessari più “attori”: un sangue trop-po pronto a coagulare, un rallentamentodella circolazione e la presenza di infiam-mazione o danno dell’endotelio. Questo accade durante malattie febbrili, checostringono il paziente a letto, o dopo frattu-re degli arti inferiori o ingessature; oppuredurante la gravidanza, o durante l’uso di tera-pie ormonali (pillola anticoncezionale, tera-pia ormonale sostitutiva in menopausa, tera-pie ormonali in pazienti con tumore della mam-mella o della prostata), o dopo interventi chi-rurgici.

Il cuore può generare Trombi?

Sì, quando le valvole al suo interno sono mala-te, o sostituite con protesi meccaniche o bio-logiche, oppure quando si muove in modoscomposto (aritmia o fibrillazione atriale),o quando è molto dilatato e si muove con dif-ficoltà (cardiopatia dilatativa).

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Che cos’è la Trombosi della Retina?

La Retina è l’organo che ci permette di vede-re. Contiene arterie e vene piccole, che pos-sono chiudersi del tutto o in parte: il pazienteimprovvisamente perde una parte del campovisivo, o addirittura non vede più. Colpiscequasi sempre un solo occhio. Se la Trombosi viene riconosciuta presto ecurata adeguatamente, la circolazione del san-gue riprende e l’occhio recupera la capacitàdi vedere. Altrimenti può rimanere in parte ocompletamente cieco.

Come si forma la Trombosi nella Retina?

Può formarsi direttamente nell’arteria o nellavena retinica, in caso di aterosclerosi, diabe-te, ipertensione mal controllata, elevati livel-li di colesterolo, trigliceridi, o di omocisteina.Oppure per un Emboloproveniente dal cuore(fibrillazione atriale, val-vulopatia, difetti del settointeratriale) o dalle caro-tidi (placche aterosclero-tiche).

Che cos’è la fibrillazione?

E’un disturbo del ritmo del cuore, che si muovein modo scomposto, perdendo efficienza nellacontrazione. Se interessa i ventricoli, può esse-re mortale.Se interessa gli atri (fibrillazioneatriale) può causare gravi danni. Un cuore con fibrillazione atriale non riesce adare al sangue la spinta necessaria perché cir-coli ordinatamente: il paziente si sente stan-co, va in affanno per sforzi anche piccoli, hacapogiri o senso di nausea, si sente debole.Inoltre il cuore non riesce a svuotarsi com-pletamente ad ogni contrazione come dovreb-be, quindi parte del sangue ristagna, e tendea raggrumarsi, formando piccoli Trombi, che

La Trombosi è ereditaria?

No: ma può essere ereditaria la tendenza delsangue a coagulare troppo (assetto trombo-filico). Come su una bilancia, da una parte cisono i fattori che tendono a far coagulare ilsangue (procoagulanti) dall’altra i fattori chelo trattengono dal coagulare troppo (anticoa-gulanti). Il fumo di sigaretta, elevati livelli dicolesterolo o di omocisteina, il diabete malcontrollato possono sbilanciare questo equili-brio e attivare il sistema della coagulazione insenso protrombotico.

Un Trombo può sciogliersi da solo?

SI’. Il Trombo può sciogliersi da solo graziealla fibrinolisi (proteine che lo frantumano elo sciolgono), può estendersi all’interno delvaso colpito (verso la periferia nel caso dellearterie, verso il cuore nel caso delle vene) oppu-re può frammentarsi e provocare embolia.Il nostro organismo, macchina straordinaria,a volte provvede da solo a risistemare il danno:se questo non accade, deve intervenire il medi-co, che fa la diagnosi e imposta la cura.

I Trombi danno sempre sintomi?

Trombi che si formano e si sciolgono nellearterie possono dare sintomi transitori, come“angina”; piccoli emboli che partono da uncuore fibrillante o con valvole malate posso-no arrivare al cervello e provocare attacchiischemici transitori ripetuti (TIA).

Il Trombo si può formare ovunque?

SI’, in qualunque organo: nella retina (trom-bosi retinica), nelle arterie o nelle vene del-l’intestino (infarto intestinale), nel rene (infar-to renale), nella milza (infarto splenico), per-fino nella pelle: ogni organo può essere col-pito da Trombosi o da Embolia.

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zione di un Trombo.La vena diventa dura, rossa, dolente. Può esse-re diagnosticata con un ecocolordoppler e deveessere trattata come tutte le altre Trombosivenose.

Che cos’è la Trombosi della Cava?

La Cava è una venamolto importante, che sitrova nell’addome e neltorace, accanto all’arte-ria aorta. Anche la Cava,pur essendo di grandidimensioni, può essere occupata in tutto o inparte da un Trombo, che si forma soprattuttose viene compressa dall’ingrossamento di unorgano adiacente (fegato, intestino, ovaie outero, muscoli dell’addome, rene, linfonodi). La compressione rallenta la circolazione inquesto grande vaso, e quindi può attivare i pro-cessi che portano alla formazione di unTrombo. La vena Cava arriva direttamente al cuore,quindi il distacco di un frammento di Trombodalla Cava ha un’alta probabilità di provoca-re Embolia polmonare. I sintomi della Trombosi della vena Cava pos-sono essere sfumati e subdoli: gonfiore degliarti inferiori, comparsa di vene superficiali incorrispondenza dello scroto o della vagina, odi emorroidi.

La Trombosi ha a che fare con le varici?

Quando il Trombo occupa del tutto o in parteuna vena, il sangue non può percorrere le suestrade naturali, quindi tende a prendere altrevie, occupando le vene superficiali, che nonsono adatte a portare un carico così impor-tante, si sfiancano, perdono elasticità, e le val-vole naturali che stanno all'interno della pare-te diventano incontinenti. Le vene diventanotortuose e dilatate (varici o vene varicose), e

a volte si sciolgono, ma spesso partono con lacircolazione e provocano Embolia.Il paziente con fibrillazione atriale deve per-ciò assumere farmaci che regolino il ritmo delcuore e farmaci che mantengano il sangue flui-do (anticoagulanti o antiaggreganti: vedi oltre)

Che cos’è una valvulopatia?

E’ una malattia di una o più delle valvole pre-senti nel cuore. Spesso è presente da tempo,ma non è mai stata diagnosticata. In molti casiè il risultato di una malattia reumatica di cuisi è sofferto nell’infanzia o nell’adolescenza,oppure è provocata da un virus o da un batte-rio (endocardite). Una valvola malata esponeal contatto con il sangue un tessuto infiam-mato: per guarirlo, il sistema della coagula-zione fodera la valvola con piccoli Trombi. A volte le valvole presentano calcificazioni,risultato dell’invecchia-mento o di processi infiam-matori precedenti, e qual-che pezzetto di calcio puòstaccarsi e partire con lacircolazione del sangue.Una valvola malata non permette al cuore difunzionare a dovere: con il tempo, il musco-lo cardiaco soffre, si dilata, oppure si ispessi-sce, e rallenta la circolazione del sangue.Una valvola malata provoca un “soffio” alcuore che può essere percepito con un fonen-doscopio, e può essere studiata attraverso unecocardiocolordoppler.I pazienti con valvulopatia devono assumerefarmaci anticoagulanti o antiaggreganti, perprevenire la formazione di Trombi o di Emboli.

Che cos’è la Tromboflebite?

È una infiammazione di una vena superficia-le, di solito delle gambe o delle braccia, piùraramente di altri distretti (addome, torace,pene, emorroidi), accompagnata dalla forma-

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il sangue tende ulteriormente a ristagnare: èl’inizio di una malattia subdola, molto fre-quente, molto invalidante, detta sindrome postflebitica o post trombotica, spesso conse-guenza di episodi ripetuti di Trombosi oTromboflebite non riconosciuti o non curatiadeguatamente. Sulla cute della gamba o dellacaviglia compaiono macchie rossastre o scure,a volte ulcere, anche molto estese, che guari-scono con molta difficoltà, e spesso si infet-tano. A parte il problema estetico, a volte grave, legambe con varici sonospesso affaticate, gonfie edolenti, soprattutto dopolunghi periodi trascorsi inpiedi.

LA CURA

La migliore prevenzione della Trombosi è lostile di vita: poco fumo, niente sovrappeso,molta attività fisica, sorveglianza di pressio-ne, colesterolo, trigliceridi, glicemia e diabe-te. Lo stile di vita è fondamentale nelle personesane, è indispensabile in chi ha già avuto unamalattia da Trombosi.Chi è già stato colpito o rischia di essere col-pito utilizza i farmaci antitrombotici.Ce ne sono molti, diversi fra loro, ma tutti,anche se attraverso meccanismi diversi, ren-dono il sangue meno coagulabile, quel tantoche basta perché non formi coaguli quandonon dovrebbe, ma possa comunque coagula-re quando necessario, senza che si verifichiuna emorragia.Non tutte le Trombosi sono curabili nello stes-so modo e con il medesimo farmaco. Alcuni farmaci sono efficaci sia nella Trombosivenosa sia nella Trombosi arteriosa, altri far-maci sono efficaci solo nell’una o nell’altra.I farmaci antitrombosi non sono intercambia-bili: spetta al medico suggerire il farmaco adat-

to, in funzione del tipo di Trombosi, del distret-to colpito, del rischio vascolare globale del pazien-te, e oggi anche del suo assetto genetico.I farmaci antitrombotici sono tanto più effi-caci quanto più il paziente è informato, atten-to e disciplinato nel seguire le istruzioni delmedico: ma deve anche essere pronto e moti-vato a modificare i fattori di rischio legati allostile di vita che possono moltiplicare il rischiodi una recidiva di Trombosi.

Anticoagulanti o antiaggreganti?

Anticoagulanti e antiaggreganti sono la stes-sa cosa?

NO. Gli anticoagulanti bloccano i fattori dellacoagulazione, di solito vengono utilizzati percurare le Trombosi venose, ma possono esse-re efficaci anche nelle Trombosi arteriose.Gli antiaggreganti agiscono sulle piastrine esono indicati solo nella prevenzione e nellacura delle Trombosi arteriose (per quanto laricerca oggi ci permette di affermare), con alcu-ne eccezioni che possono essere decise dalmedico curante.

Possono essere usati insieme?

NO, salvo in alcune situazioni particolarmen-te delicate e solo su suggerimento del medicoe con un’attenta sorveglianza.Dosi sbagliate o tipi di farmaci sbagliati, osovrapposizione di farmaci diversi, possonoprovocare complicanze (emorragia) oppurenon essere efficaci, peggiorando la Trombosio provocando un’Embolia.

E’ difficile curare la Trombosi?

Così come una squadra di complici provocaTrombosi, nello stesso modo un lavoro di squa-dra permette di curarla: il medico di famiglia,che meglio di chiunque altro dovrebbe cono-

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I FARMACI ANTITROMBOTICI? UN PO’ DI STORIA…

Molto spesso le soluzioni di problemi com-plessi sono molto semplici: ma c’è bisogno diqualcuno che le trovi. Il Warfarin (anticoagulante molto diffuso, inItalia comunemente noto con il nome diCoumadin) fu scoperto per caso agli inizi delnovecento per merito della capacità di osser-vazione e della testardaggine di un allevatoredi bestiame nel Nord Dakota: le sue mucchee i suoi tori morivano dissanguati dopo il partoo dopo il taglio delle corna per emorragie inar-restabili. Egli si rivolse agli scienziati diun’Università del Wisconsin, chiedendo lorodi far luce sul suo drammatico problema: gra-zie a una borsa di studio finanziata dagli exstudenti dell’università (Wisconsin AlumniResearch Foundation) si scoprì che la causadelle emorragie era da attribuire ad una sostan-za (dicumarolo) contenuta in grandi quantitànel trifoglio che gli animali mangiavano. Per ringraziare i benefattori che avevano per-messo questa scoperta, utilizzando le inizialidella Fondazione, alla molecola venne dato ilnome oggi usato in tutto il mondo (WARFarin),nota in Italia con il nome commerciale diCoumadin. L’altro dicumarolico in uso è noto con il nomecommerciale di Sintrom.

Con il passar degli anni e con il progressodella ricerca scientifica nel campo dellaTrombosi, si è confermato che il sistema dellacoagulazione è davvero complesso.Molto lavoro debbono ancora fare gli scien-ziati che a questo tema dedicano tempo e pas-sione per trovare le risposte che mancano. Sostenere e finanziare le loro ricerche è unimpegno che ALT - Associazione per la Lottaalla Trombosi si è assunta fin dal giorno dellasua fondazione e che intende portare avantigrazie all’aiuto di chi ci sostiene.

scere la storia personale del paziente e dellasua famiglia, lo specialista d’organo (cardio-logo, neurologo, internista, angiologo, chi-rurgo vascolare, oculista, pneumologo, nefro-logo), che può integrare la cura con farmaci ointerventi specifici per la ripresa della funzio-ne dell’organo colpito, e il medico esperto inTrombosi, che contribuisce non solo a sce-gliere il farmaco più adatto, ma anche a infor-mare il paziente sui rischi correlati alla tera-pia, sui sintomi sospetti per inefficacia dellacura o per recidiva di malattia. Il medico specialista in Trombosi può, quan-do sia utile, identificare o escludere un asset-to genetico predisponente.

L’efficacia dei farmaci antitrombotici dipen-de da una serie di variabili:

�Che tipo di Trombosi?�Quanto tempo è trascorso dal momento

della diagnosi o dei primi sintomi?�Si tratta di un primo episodio o di una

recidiva (nuova Trombosi in un distrettogià colpito in prcedenza)?�Esiste o si sospetta una tendenza ecces-

siva del sangue a coagulare (trombofilia)ereditata dai genitori oppure acquisita? �Quale tipo di farmaco si utilizza, a quali

dosi e per quanto tempo?�Quale organo è stato colpito e con quale

estensione?�Quali sono le condizioni generali del

paziente?�Quanto è ligio il paziente nel seguire le

indicazioni date dal medico?

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FARMACI ANTIAGGREGANTI

I farmaci antiaggreganti rendono il sangue piùfluido impedendo alle piastrine di aggre-garsi e quindi di formare Trombi. Quelli più comunemente usati sono:Acido acetilsalicilico (Aspirina), Ticlopidina,Clopidogrel, Indobufene, Dipiridamolo.

Come si usano?

Essi debbono essere assunti tutti i giorni a dosifisse, a stomaco pieno.

E’necessario controllarne l’efficacia con pre-lievi di sangue?

NO: essi non interferiscono con i tests dellacoagulazione (PT e PTT) che rimangono nor-mali. Provocano invece un allungamento deltempo di emorragia: ma questo test non deveessere usato per misurarne l’efficacia.

Possono provocare emorragie?

SI’: poiché impediscono alle piastrine di aggre-garsi, allungano il tempo di sanguinamento incaso di sangue dal naso o di ferite; possonoanche provocare la formazione di lividi piut-tosto estesi e sproporzionati ai traumi.Possono causare gastrite in persone predi-sposte o peggiorarne i sintomi, e sono con-troindicati in caso di ulcera gastroduodenale. Alcuni di questi farmaci possono, anche seraramente, provocare un calo del numero dellepiastrine e dei globuli bianchi circolanti: nelleprime settimane di cura è bene eseguire perio-dicamente un prelievo di controllo per l’e-mocromo.

Quando si usano gli antiaggreganti?

Sono molto efficaci nella cura e nella preven-zione delle malattie da Trombosi ed Emboliaarteriosa: Infarto del miocardio, Ictus cere-

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IL PAZIENTE E I SUOI MEDICI

Il sangue del paziente in terapia antitrombosicoagula meno del normale. Deve essere abbastanza fluido perché non siformino Trombi, ma non troppo fluido perchénon si verifichino emorragie.

E’ un equilibrio delicato: per mantenerlo ilpaziente deve essere ben informato, e deveaver compreso le ragioni per cui gli è stataconsigliata la terapia.Deve rispettare le indicazioni del medico sulledosi e sulle modalità con cui il farmaco vaassunto.Deve conoscere gli effetti collaterali o indesi-derati dei farmaci, e imparare a riconoscereeventuali sintomi che segnalano un effettoeccessivo del farmaco o al contrario insuffi-ciente. Deve sapere che cosa fare e che cosa non faree a chi rivolgersi in caso di bisogno.

Il paziente che utilizza farmaci antitromboti-ci deve fare riferimento a tre medici:

� il medico di famiglia, che rimarrà il suointerlocutore privilegiato per quanto riguardain generale la sua salute (influenza, misura-zione della pressione, sintomi nuovi o gene-rici ecc.)� il medico specialista, che di solito prescri-ve la terapia e rimarrà il suo interlocutore perquanto riguarda la patologia dell’organo col-pito (cuore, cervello, polmone, vene, ecc.)� il medico esperto di Trombosi, che, lavo-rando in stretto contatto con i precedenti, saràil suo interlocutore speciale per la gestionedell’anticoagulazione, per la preparazione agliinterventi chirurgici, e per rispondere ai dubbidel paziente riguardo la terapia o gli effetti col-laterali che essa potrebbe generare.

Un paziente ben informato fa parte dellacura e ne garantisce il successo.

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brale, Arteriopatie periferiche.Vengono quindi usati (semprecomunque e solo su indicazio-ne del medico):

� dopo un Infarto del miocardio;� per prevenire l’infarto in un paziente con

angina stabile o instabile;� dopo un intervento di by pass;� dopo un TIA (attacco ischemico transito-

rio) cerebrale;� dopo un Ictus cerebrale ischemico;� nella cura e nella prevenzione delle Arteriopa-

tie periferiche (malattia delle vetrine);� dopo un intervento di disostruzione delle

carotidi;� in presenza di fibrillazione atriale in pa-

zienti giovani o che non possono utilizza-re anticoagulanti orali per diverse ragioni;

� nei pazienti anziani con fattori di rischio aterotrombotico (fumo, sedentarietà, diabete, ipertensione);

� nei pazienti con elevato rischio di malattieda Trombosi arteriosa (diabetici).

Quando non si possono usare?

Sono sconsigliati in pazienti con ulcera gastri-ca o gastrite, che abbiano emorragie in corso,che abbiano subito un intervento chirurgicomolto recente, o che si trovino in situazionicliniche ad aumentato rischio emorragico.Sono controindicati nei pazienti che assu-mono già anticoagulanti, salvo diversa e spe-cifica indicazione del medico.Sono controindicati nei pazienti allergici ointolleranti.

Che cos’è un TIA?

Il TIA (Attacco Ischemico Transitorio) è unaischemia cerebrale transitoria, causata da unTrombo o da un Embolo così piccoli che sisciolgono quasi subito, dando sintomi moltomodesti, che scompaiono da soli nel giro di

pochi minuti o di poche ore,senza lasciare traccia allaRisonanza cerebrale: perdita perqualche secondo della vista, per-dita della parola o della capacitàdi identificare le persone o i luoghi in cui ci sitrova, paralisi momentanea del braccio o dellagamba, bocca storta, impossibilità di chiude-re la palpebra. Sono importantissimi campanelli d’allarme.

Che fare?

Rivolgersi immediatamente al proprio medi-co curante o al pronto soccorso, portando consé la documentazione clinica relativa alla pro-pria storia recente e l’elenco dei farmaci chesi assumono abitualmente.

La malattia delle vetrine

Piccoli emboli si staccano dalle grandi arterie(aorta, iliache, femorali), e bloccano tempo-raneamente la circolazione del sangue nellearterie delle gambe, soprattutto quando ilmuscolo chiede più ossigeno perché sta lavo-rando, come avviene durante il cammino: ilpaziente è costretto a fermarsi,in attesa che il dolore passi e, persuperare l’imbarazzo, finge difermarsi a vedere una vetrina.Si verifica soprattutto in pazien-ti con diabete, aterosclerosi, ipertensione, gran-di fumatori, sovrappeso, ma non necessaria-mente. Non minaccia direttamente la vita, macon il passar del tempo la malattia peggiora epuò portare alla necessità di amputare l’artocolpito!

Che fare?

Rivolgersi al medico curante: un ecocolor-doppler arterioso può risolvere il dubbio, per-mettere una cura immediata e probabilmentesalvare l’arto!

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I pazienti in terapia antiaggregante devonorispettare alcune regole:� Controllare e modificare i fattori di rischio,

soprattutto quelli legati allo stile di vita: laprobabilità di evitare un nuovo evento ische-mico non dipende solo dai farmaci!

� Controllo del peso, niente fumo di sigaret-ta, almeno quaranta minuti al giorno di unaattività fisica compatibile con il dolore, sepresente, meno stress, controllo dell’ali-mentazione, della pressione, della glicemia,del colesterolo e dei trigliceridi.

Chi assume antiaggreganti non deve:� sottoporsi a interventi chi-

rurgici o a interventi dia-gnostici invasivi (gastro-scopia, colonscopia, bio-psia, dentista) senza averavvertito il medico dellaterapia in corso

� dimenticare di prendere l’antiaggregante oprenderlo due volte

� utilizzare antiinfiammatori (nimesulide,diclofenac e in generale i FANS aumenta-no la probabilità di emorragia!): in caso dinecessità meglio utilizzare ibuprofene, para-cetamolo, noramidopirina e comunque chie-dere sempre il parere del medico.

Quando l’antiaggregante viene sospeso, il san-gue continua a coagulare meno del normalealmeno per alcuni giorni.In caso di necessità, e sempre solo su indica-zione del medico curante, la terapia con antiag-greganti può essere sospesa e temporanea-mente sostituita con anticoagulanti (eparina),chiedendo istruzioni al medico curante.

FARMACI ANTICOAGULANTI

Eparina

Si somministra per via endovenosa (in ospe-dale) o sotto cute (anche a casa), una o due

volte al giorno, secondo l’indicazione.Un tempo si usava l’eparina calcica (calcipa-rina) a dosi variabili, e la sua efficacia venivamisurata attraverso il PTT (Tempo diTromboplastina Parziale) sul sangue. Oggi ilsuo uso è riservato a casi particolari.Dalla frammentazione della molecola dell’e-parina sono nate le eparine a basso peso mole-colare (enoxaparina, dalteparina, nadropari-na, reviparina): esse hanno il vantaggio di esse-re efficaci con un dosaggio proporzionale alpeso del paziente, con una o due sommini-strazioni al giorno, non richiedono un moni-toraggio attraverso prelievi di sangue: solonei primi giorni d’uso è prudente controllarel’emocromo con conta piastrinica.

Quando si usa?

L’eparina è un potente farmaco antitromboti-co, che si usa solitamente:

� in caso di Trombosi arteriosa o venosa acuta� in caso di Embolia polmonare� per sostituire la terapia con dicumarolici o

la terapia antiaggregante prima di interventichirurgici o diagnostici invasivi (scopie conbiopsia)

� per la prevenzione della Trombosi venosaprofonda in pazienti ad alto rischio, candi-dati a interventi di chirurgia, soprattuttoortopedica, ginecologica, addominale, pol-monare, urologica o che abbiano subito frat-ture degli arti inferiori e siano immobiliz-zati a letto

� in pazienti con assetto trombofilico con pre-cedenti malattie da Trombosi

� per sostituire l’anticoagulante orale inpazienti che iniziano una gravidanza: i dicu-marolici (Sintrom e Coumadin) sono scon-sigliati in previsione o durante una gravi-danza, perché possono provocare altera-zioni nello sviluppo del feto

� in tutte le situazioni in cui esista il rischiodi una Trombosi.

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Come si esegue l’iniezione di eparina?

� Il paziente può fare le iniezioni da solo� Il farmaco è confezionato in siringhe

pronte all’uso� Deve essere somministrato sottocute,

e non intramuscolo!� Per essere sicuri di iniettare nel sotto-

cute prendere saldamente fra le dita unapiega di pelle sul fianco

� Iniettare perpendicolarmente all’asselungo della piega tutto il liquido conte-nuto nella siringa inclusa la bolla d’a-ria

� Dopo l’estrazione dell’ago, sempretenendo la piega di pelle fra le dita,comprimere con cotone per almeno tre minuti per evitare la formazione di lividi

� I pazienti che hanno subito un inter-vento in chirurgia laparoscopica ocomunque addominale recente, devo-no utilizzare per l’iniezione una piega di pelle sulla faccia anteriore dellacoscia

� Non utilizzare la pelle delle braccia,perché si corre il rischio di iniettare ilfarmaco in muscolo, con conseguenzemolto gravi (necrosi muscolare!)

� In caso di comparsa di lividi, applica-re un cubetto di ghiaccio.

Chi assume eparina deve:

� Eseguire l’iniezione sottocutanea in modocorretto (vedi box)

� Rispettare l’orario di assunzione (ogni 12o 24 ore secondo le indicazioni del medi-co)

�Verificare l’emocromo con conta piastrini-ca ogni tre giorni per due controlli all’ini-zio della cura: segnalare al medico un even-tuale calo del numero delle piastrine

� Assumere il farmaco per tutto il periodoindicato e alle dosi indicate

� Evitare l’assunzione contemporanea di acidoacetilsalicilico (aspirina) o antiinfiamma-tori (FANS): se indispensabile, utilizzarequelli segnalati nel capitolo precedente

� Segnalare al medico eventuali sintomi diemorragia

� Segnalare l’uso di questi farmaci in caso dinecessità di interventi chirurgici o diagno-stici invasivi.

Assetto trombofilico

Indica uno squilibrio del sistema della coa-gulazione in senso protrombotico per:

� eccesso di fattori procoagulanti : fibri-nogeno, fattore VII, fattore VIII, fatto-re II

� difetto di fattori anticoagulanti: protei-na C, proteina S, antitrombina III,

� alterata Resistenza alla proteina C atti-vata (RACP)

� bassi livelli di fattore XII� presenza di mutazioni di uno o più fat-

tori della coagulazione (protrombina,mutazione Leiden del fattore V)

� presenza di elevati livelli di omocistei-na nel sangue

� presenza di anticoagulante lupico (LAC)� elevati livelli di anticorpi anticardioli-

pina o sindrome da anticorpi antifosfo-lipidi.

Anticoagulanti Orali (Dicumarolici)

Gli anticoagulanti che si somministrano perbocca (anticoagulanti orali) sono il Warfarin(Coumadin) e il suo derivato Acenocumarolo(Sintrom). Essi agiscono riducendo la produzione di fat-tori della coagulazione da parte del fegato: nonagiscono sulle piastrine.

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La loro azione non è prevedibile: per ogni sin-golo paziente deve essere trovata la dose difarmaco idonea a rendere il sangue fluido queltanto che basta perché non produca Trombi,ma non troppo, perché possa coagulare in casodi bisogno.Il loro effetto viene misurato attraverso un pre-lievo di sangue periodico che misura il PT(tempo di protrombina) espresso come INR(Rapporto Internazionale Normalizzato): quan-to più elevato è l’INR, tanto più fluido è ilsangue.L’INR normale è circa 1: quello di un pazien-te anticoagulato deve essere fra 2 e 4, in fun-zione dell’indicazione del medico e delle diver-se situazioni cliniche.

La Terapia Anticoagulante Orale (definita perbrevità TAO) è efficace ma deve essere trat-tata con rispetto, dal medico e dal paziente: seassunta correttamente e altrettanto corretta-mente sorvegliata, la TAO salva la vita.Errori da parte del paziente (dimenticanze oerrori nel dosaggio) o da parte del medicopossono provocare complicanze emorragichee trombotiche anche mortali.

Oggi si tende a far seguire i pazienti in TAOdai Centri di Sorveglianza dei PazientiAnticoagulati, nei quali medici specialisti ade-guano le dosi dell’anticoagulante con controlliperiodici.L’esperienza di questi Centri, diffusi su tuttoil territorio nazionale, ha dimostrato che, seadeguatamente sorvegliato e istruito, il pazien-te in TAO non corre rischi di complicanzegravi, salvo in casi molto rari.

Quando si usa?

La terapia anticoagulante è indicata in:� pazienti che hanno o hanno avuto Trombosi

venosa o arteriosa� pazienti con fibrillazione atriale

� pazienti con malattia delle valvole del cuore(valvulopatia)

� pazienti che hanno una protesi valvolarecardiaca biologica o meccanica

� pazienti che hanno avuto un’Embolia arte-riosa periferica

� pazienti che hanno avuto una Trombosivenosa profonda spontanea

� pazienti che hanno un catetere venoso cen-trale e sono in chemioterapia

� pazienti che hanno alcuni tipi di tumore� pazienti che hanno avuto Infarto del mio-

cardio con o senza bypass� pazienti che hanno una cardiopatia dilata-

tiva (cuore grande e a bassa portata)� pazienti che hanno un assetto trombofilico

e si trovino in una situazione di rischio (im-mobilizzazione prolungata, fratture arti infe-riori, chirurgia, stato febbrile prolungato)

� pazienti colpiti da Embolia polmonare� pazienti con intolleranza agli antiaggreganti

e pazienti con Arteriopatia periferica cheabbiano avuto una recidiva mentre erano intrattamento con antiaggre-ganti;

� pazienti con fibrillazioneatriale con un recenteattacco ischemico transito-rio (TIA)

� pazienti che si trovino inuna situazione clinica ad alto rischio trom-boembolico

� pazienti con Forame Ovale Pervio (FOP) eaneurisma del setto interatriale o precedenteTIA.

Rischio di emorragie

Un paziente in TAO ben seguito non sangui-na spontaneamente, se il PT/INR è adeguato:può sanguinare più a lungo del normale in casodi ferita (accidentale o chirurgica), o per rot-tura di un vaso capillare (sangue dal naso=epi-stassi) o per infezione (cistite).

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Che fare?

� Avvertire il Centro di Sorveglianza o il me-dico curante

� Utilizzare antifibrinolitici (Tranex o Ugurol)localmente sul punto che sanguina

� Tenere sempre in casa una confezione diKonakion fiale: da usare solo su esplicitae diretta indicazione del medico e solo incaso di emorragia inarrestabile (tre goccesotto la lingua, non somministrare intra-muscolo!).

I pazienti in terapia anticoagulante devono:

� assumere la Tao alle ore 18, a stomacovuoto, tutti i giorni e alla dose indicata dal Centro: in caso di dimenticanza può esse-re assunta prima di andare a dormire. Se-gnalare sempre al medico eventuali errori

� proseguire la TAO senza interruzioni fin-chè il medico lo ritenga opportuno

� evitare iniezioni intramuscolari� evitare sport pericolosi e che comportino

un elevato rischio di cadute o traumi� avvertire il Centro prima di programmare

interventi chirurgici o diagnostici invasivi� avvertire il dentista prima di programmare

cure o estrazioni dentarie: è sconsigliata l’a-nestesia tronculare o plessica, è consiglia-ta l’anestesia pericementale intraligamen-taria; in pazienti cardiopatici è sconsiglia-to l’uso di anestetici locali con vasocostrit-tore, ed è necessaria la profilassi dell’en-docardite con antibiotico in dose unica dasomministrare due ore prima dell’intervento,anche prima di ablazione del tartaro

� avvertire il Centro prima di unagravidanza: la TAO può causa-re gravi malformazioni nelfeto e viene sostituita con epa-rina sottocute

� evitare acido acetilsalicilico (aspirina),FANS (antiinfiammatori): possono essereusati ibuprofene, noramidopirina e parace-

tamolo, sempre a stomaco pieno� avvertire il Centro in caso di sintomi inu-

suali: forte mal di testa, capogiri, difetti disensibilità in una parte del corpo, dolori

� proseguire le terapie prescritte dal cardio-logo o dal medico di famiglia, segnalandoal Centro eventuali variazioni o sostituzio-ni: molti farmaci (statine, antia-ritmici, anti-diabetici, antibiotici, antimicotici, cortiso-ne) interferiscono con la TAO, ma è com-pito del medico del Centro, se avvertito,adeguare le dosi di TAO alle singole situa-zioni.

Iniezioni intramuscolari in pazienti in TAO

Il paziente in TAO non dovrebbe mai fareiniezioni intramuscolari, a causa del rischiodi sviluppare un ematoma del gluteo.Qualora fosse assolutamente necessario(per esempio vaccinazione) seguire conattenzione le seguenti istruzioni:

� non iniettare nel gluteo� iniettare nel muscolo deltoide (spal-

la/braccio)� raffreddare la zona con ghiaccio per

almeno cinque minuti prima dell’inie-zione

� iniettare � raffreddare la zona con ghiaccio e com-

primere bene per almeno quindici minu-ti.

Che fare in caso di:

Sangue dal naso (epistassi)

Introdurre con delicatezza nella narice unagarza impregnata di Ugurol o Tranex, spin-gendola con un cotton fioc: comprimere dal-l’esterno i lati del naso in modo continuo per5-10 minuti o più, possibilmente rilassati e

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seduti, con la testa leggermente reclinata inavanti; bagnare i polsi con acqua fredda. Dopo circa mezz’ora, rimuovere la garza dopoaverla inumidita con altro Ugurol o Tranex,con una siringa senza ago.Non usare cotone emostatico.Se l’emorragia continua, rivolgersi al Centroo al pronto soccorso.

L’epistassi può essere scatenata da pressionealta, dalla presenza di una varice mucosa, dauno starnuto per rinite o raffreddore, dall’usoimproprio di farmaci non controllati: segna-lare sempre al Centro eventuali episodi, anchequando si risolvono spontaneamente, ed anti-cipare il prelievo di controllo.

Sangue dalle gengive (gengivorragia)

Le gengive sanguinano solo quando sonoinfiammate o ferite. Il primo segno è l’alito pesante.Per ridurre il rischio di gengivorragie sononecessarie alcune precauzioni: � un corretto uso di spazzolino e dentifricio

(dopo ogni pasto) con spazzolino di durez-za media e con setole di nylon (evitare lesetole naturali), con movimenti circolari,percorrendo tutte le superfici dentarie, inter-ne ed esterne

� la cura dei denti malati e la sistemazionedi corone o protesi di vecchia data o mal-fatte

� una visita ogni sei mesi dal dentista per l’a-blazione del tartaro.La gengivorragia è un’evenienza molto fre-quente e quasi mai pericolosa. Se l’emorragia continua utilizzare due fialedi Tranex o Ugurol per sciacqui (non deglu-tire!) e controllare il PT/INR.

Piccole ferite superficiali

Le piccole ferite superficiali non rappresenta-no un grave problema per il paziente anticoa-

gulato: l’emorragia può essere arrestata appli-cando sulla ferita una garza sterile imbevutadi Tranex o Ugurol e comprimendo per alme-no 10 minuti.

Non è consigliabile l’impiego di polveri opomate emostatiche: non danno alcun van-taggio, anzi, possono ritardare la cicatrizza-zione della ferita.Se il sanguinamento non si arresta, si consi-glia una fasciatura stretta ed il ricorso al medi-co curante o al pronto soccorso.

Lividi estesi (ecchimosi)

Sono normali se compaiono in seguito a trau-mi, anche piccoli, in qualsiasi parte del corpo;se si manifestano spontaneamente o sonosproporzionati al trauma è importante verifi-care il PT/INR e l’emocromo con conta pia-strinica e avvertire il Centro.Su lividi recenti si può applicare ghiaccio.

Sangue nel catarro

Può provenire dalle gengive, dalla gola (farin-gite), dai bronchi. Nel dubbio consultare ilmedico di famiglia che prescriverà accerta-menti (radiografie o altro).

Mestruazioni abbondanti

Gli anticoagulanti possono rendere il flussomestruale più abbondante, ma non più fre-quente: non assumere in nessun caso farmaciantifibrinolitici per bocca (Ugurol o Tranex),ma consultare il Centro sull’opportunità diridurre le dosi della terapia nel periodo mestrua-le (mantenendo il PT/INR al limite inferioredel range consigliato). Sono sconsigliati, durante il periodo mestrua-le, i bagni caldi e gli sforzi fisici, soprattuttoaddominali (es. spostare oggetti pesanti, anda-re in bicicletta).

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Emorragie congiuntivali

Un colpo di tosse, uno starnuto, un trauma anchelieve o un colpo d’aria possono provocare unostravaso emorragico a livello della congiunti-va: l’occhio diventa rosso, pieno di sangue. Disolito questa emorragia si risolve da sola e nonlascia conseguenze, ma la guarigione può richie-dere anche quindici giorni. Controllare la pres-sione arteriosa e rivolgersi al Centro per con-trollare il PT/INR e l’emocromo. In caso diestensione dell’emorragia, di disturbi della vistao di sensazione di corpo estraneo o dolore albulbo oculare contattare il medico.

I Centri di Sorveglianza della TAO

Sono reparti specializzati nella gestionedel paziente anticoagulato.

� Istruiscono il paziente sul corretto usodella TAO e sui rischi correlati

� Sorvegliano l’efficacia della TAO attra-verso il prelievo e l’interpretazione delPT/INR e prescrivono le dosi adeguate

�Assistono il paziente nel caso debbaessere sottoposto a interventi chirur-gici o diagnostici invasivi

�Gestiscono le complicanze emorragicheo tromboemboliche

Sono circa 200, riuniti nella FCSA(Federazione dei Centri di SorveglianzaTAO), che esegue periodici controlli di qua-lità, provvede all’aggiornamento scientifi-co degli iscritti, offre una rete di assisten-za ai pazienti provenienti da altri Centri(vacanze o trasferimenti).

Sangue nell’urina (ematuria)

È forse la più frequente complicanza della tera-pia anticoagulante. L’urina rossa non è mai normale: può esse-re segno di malattie della vescica (cistite) o

del rene (nefrite), anche senza altri sintomi(bruciore, dolore, senso di peso nel basso ven-tre). Avvertire con urgenza il medico curantee controllare il PT/INR e l’emocromo. Nel frattempo, bere molta acqua non gassata.Avolte il colore rosso dell’urina è dovuto all’ef-fetto dei coloranti presenti in alcuni farmaci,per esempio nell’antibiotico Rifampicina.

Emorragie gravi

Le emorragie gravi sono piuttosto rare se laterapia anticoagulante è ben condotta, ma sonopossibili. Sono da considerare gravi:� Ematomi del gluteo conseguenti a trauma

o a iniezione intramuscolare: applicare unimpacco di ghiaccio per dieci minuti, a inter-valli di dieci minuti. Si ricorda che il pazien-te in TAO deve evitare le iniezioni intra-muscolari (vedi box).

� Emorragia dopo estrazione dentaria: com-primere il punto che sanguina con una garzaimbevuta di Ugorol o Tranex per qualcheminuto, rimuoverla solo quando il sangui-namento è cessato e dopo averla inumiditacon altro liquido. Evitare assolutamente cibi solidi caldi,seguire una dieta fredda e liquida (yogurt,frullati, spremuta, gelato, succo di frutta,ecc.) per almeno tre giorni, poi tiepida emorbida per almeno 4 giorni. Non sospendere in nessun caso la TAO, ameno che questo non venga espressamen-te indicato dal medico curante o del Centro.Se il sanguinamento persiste, contattare ilmedico e l’odontoiatra di riferimento.

� Vomito misto a sangue: contattare imme-diatamente un pronto soccorso.

� Sangue nelle feci: se sono poche gocce e dicolore rosso vivo, probabilmente provieneda emorroidi. Se è di colore scuro o le fecisono decisamente nere, contattare il medi-co di famiglia o il pronto soccorso. Attenzione: il ferro, assunto per bocca puòdare alle feci una colorazione nerastra.

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Che cosa fare prima di…

Un intervento chirurgico

1. Preavvertire il chirurgo che si assume unaterapia anticoagulante o antiaggregante

2. Avvertire il Centro di Sorveglianza e chie-dere istruzioni

3. Se l’intervento è superficiale (piccoli inter-venti dermatologici) applicare Ugurol oTranex sulla ferita

4. Non sospendere né ridurre mai la terapiaanticoagulante di propria iniziativa.

Un’estrazione dentaria

1. Avvertire il dentista del trattamento anti-coagulante in corso e delle ragioni per cuiil farmaco è stato prescritto

2. Il dentista, in accordo con il Centro di Sorveglianza, valuterà i rischi correlati all’e-strazione. In alcuni casi sarà necessariosospendere la Tao e sostituirla con epa-rina (chiedere schema al Centro diSorveglianza TAO), in altri sarà sufficien-te un controllo del PT/INR il giorno primadell’estrazione e un’eventuale riduzionedella dose di anticoagulante

3. Nei giorni dopo l’estrazione utilizzare sem-pre Tranex o Ugurol per sciacqui (due fialeogni sei ore: non deglutire!).

È importante rivolgersi sempre ad un profes-sionista laureato in Medicina o in Odontoiatriaed evitare accuratamente i meccanici odonto-tecnici che esercitano abusivamente la pro-fessione odontoiatrica.I portatori di protesi valvolare cardiaca, o dimalattie delle valvole cardiache, o di disturbidel ritmo del cuore prima di un interventoodontoiatrico, dovranno essere sottoposti aterapia antibiotica prima di qualunque mano-vra invasiva odontoiatrica (anche per l’abla-zione del tartaro): chiedere lo schema al Centrodi Sorveglianza.

Consigli generali

Alimentazione

I pazienti che seguono una dieta per ragioniparticolari (per il diabete o per il controllo delcolesterolo) possono proseguire con la stessasenza problemi.I pazienti in TAO devono evitare i cibi checontengono molta vitamina K:� cavoli, broccoli, cavolfiori, cime di rapa,

verza, crauti� lattuga� avocado� fegato di vitello� soia e cibi a base di soiaQuando capita di mangiare questi alimenti,segnalarlo sulla scheda.

Il vino rosso e la birra hanno un potere antios-sidante benefico per le pareti delle arterie, soloquando vengono assunti durante i pasti e inquantità moderata (massimo due bicchieri apasto). I superalcolici non hanno questa carat-teristica: debbono essere assunti sempre conmoderazione poiché interferiscono con i far-maci antitrombotici, e possono essere tossiciper il fegato.

Le vacanze

Prima di partire per le vacanze:� partire solo se si è in

buona salute e, due gior-ni prima della partenza,controllare il PT/INR

� portare con sé la schedacon le dosi della terapiae i numeri del Centro

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� assicurarsi che la scorta di farmaco anti-coagulante sia sufficiente per tutta la dura-ta della vacanza e oltre, in caso di impre-visti

� portare con sé del materiale di pronto soc-corso per piccole ferite, punture d’insetti,scottature e una adeguata scorta di Ugurolo Tranex

� portare con sé una scatola di Konakion:usare solo su consiglio del medico

� controllare la validità della vaccinazioneantitetanica

� scegliere possibilmente una località in cuisia reperibile facilmente un medico o vi sianon lontano un pronto soccorso

� portare con sé i documenti sanitari che cer-tificano la terapia antitrombosi in corso

� non esporsi al sole nelle ore più calde dellagiornata

� chi ha avuto una Trombosi venosa o unaTromboflebite non deve esporre le gambeal sole diretto

� camminare a lungo nell’acqua del mareimmersi fino alla vita

� nuotare o fare eserci-zi in acqua di mareper almeno quarantaminuti al giorno

� non sono proibiti iviaggi aerei: duranteil volo muovere legambe, flettere ipiedi, contrarre i muscoli del polpaccio, rac-cogliere le ginocchia verso il mento

� sono sconsigliate le immersioni subacquee� se programmate un viaggio in montagna,

organizzatevi per rimanervi almeno perquindici giorni: misurate ogni giorno lapressione del sangue. Per chi soffre di iper-tensione o disturbi del ritmo del cuore ècomunque consigliabile rimanere entro i1500 metri d’altitudine

� evitare gli sport pericolosi: sci da discesa,alpinismo, deltaplano, equitazione...

Le malattie da Trombosi possono essere evi-tate. Chi viene colpito, deve comunqueimpegnarsi per non avere un nuovo epi-sodio. L’utilizzo di farmaci idonei, indosi adeguate, l’attento rispetto delleregole d’uso, le precauzioni sopra segna-late, l’attenzione ai fattori di rischio, ladisponibilità di informazioni preziose:tutto questo vi aiuterà a evitare un primoo un nuovo incontro ravvicinato con unamalattia da Trombosi.Le regole generali che aiutano a preve-nire le malattie da Trombosi aiutanoanche a prevenire altre malattie:

� meno fumo di sigaretta� meno grassi nell’alimentazione� più frutta e verdura (almeno cinque por-

zioni al giorno)� più attività fisica (almeno quaranta

minuti al giorno, circa 5000 passi) obicicletta, o cyclette, o nuoto, oacquagym

� meno stress� attenzione al controllo della glicemia,

del colesterolo e dei trigliceridi� più pesce e meno carne� meno fritti� più attenzione alla qualità della vita

Trovare un equilibrio per mangiaresano e vivere bene significa

vivere meglio, anche se non necessariamente

più a lungo

Se coloro che non hanno mai avuto unaTrombosi devono scegliere uno stile divita corretto, a maggior ragione questisuggerimenti diventano importanti perchi con la Trombosi ha già avuto unincontro ravvicinato o presenta un rischioparticolarmente elevato di averlo.

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Una finestra sull’EuropaUna finestra sull’Europa

“CHOB”: Children and Obesity-Bambini e obesità”

L’obesità è una malattia che colpiscenon solo gli adulti ma anche i bambi-ni, e in modo allarmante.Il numero di bambini e adolescentisovrappeso o francamente obesi è incostante aumento in Europa da anni:in Italia i bambini intorno ai 9 anni dietà soffrono di obesità in misura diver-sa nelle diverse regioni, raggiungendopicchi del 36%.L’obesità è una malattia di per sé, conun forte impatto non solo sul fisico maanche sulla sfera affettiva e psicologi-ca; inoltre provoca diabete, iperten-sione, aterosclerosi e di conseguenzamalattie vascolari precoci, e gravi pro-blemi articolari ( anche e ginocchia).L’OMS-Organizzazione Mondiale dellaSanità ha puntato il dito sull’ambien-te “obesogenico” che si sta creando alivello mondiale, accusando la preva-lenza di stili di vita basati sulla seden-tarietà, la eccessiva disponibilità dicibo, la martellante e invadente recla-mizzazione di alimenti troppo ricchi digrassi, sali e zuccheri, la eccessivadisponibilità di questi ultimi anche per

i minori. Nel marzo del 2004 ha presoavvio in 20 Paesi Europei il progetto“CHOB- Children, obesità and avoi-dable chronic diseases” (Bambini, obe-sità e patologie croniche evitabili asso-ciate), promosso da EHN-EuropeanHeart Network e co-finanziato dallaCommissione Europea: obiettivo delprogetto è lo studio dell’impatto delmarketing alimentare sulle scelte ali-mentari di bambini e adolescenti.ALT-Associazione per la Lotta allaTrombosi-Onlus, coordina la realizza-zione del progetto in Italia. Durante il convegno “Pubblicità ali-mentare, roba da bambini?” sono statiillustrati i risultati di un’indagine rea-lizzata nei Paesi europei che ha descrit-to la situazione esistente, e in partico-lare ha identificato gli strumenti uti-lizzati dalle aziende alimentari per lapromozione dei loro prodotti presso ilpubblico infantile. Sono stati inoltrepresentati i dati relativi alla legislazio-ne vigente nei diversi Paesi.ALT ha chiamato a discutere intorno aun tavolo gli attori principali del pro-blema, cioè coloro che con le propriescelte e con il proprio sostegno eco-nomico hanno responsabilità nella crea-zione di un ambiente obesogenico. All’incontro hanno partecipato attiva-mente, oltre ad esperti del problemadal punto di vista medico, ancheresponsabili di aziende alimentari e delmondo della pubblicità: IstitutoAuxologico Italiano, EuropeanChildhood Obesity Action Group,Osservatorio sui diritti dei minori,Fondazione Italiana per il Cuore,Regione Lombardia, Altroconsumo,Coop Italia, Federalimentare, UPA-Utenti Pubblicitari Associati, Gruppodi lavoro sull’obesità infantile diCremona. I partecipanti hanno preso atto dellagravità del problema e si sono assuntiin prima persona e in nome delle asso-

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ciazioni di categoria la responsabilitàdi proporre contromisure concrete conl’obiettivo di contrastare il dilagare del-l’epidemia di obesità fra i bambini egli adolescenti avviando un’azionecomune e condivisa che prevede di:- combattere il dilagare dell’obesitàinfantile utilizzando un approccio mul-tidisciplinare, che tenga conto di tuttele sue cause;- assumere impegni concreti ciascunonel proprio campo di intervento.

E’ nato quindi il gruppo di lavoro“Bambini e obesità”.

Il progetto è operativo e ne fanno partecoloro che hanno partecipato al con-vegno (vedi elenco in ultima pagina),ma rimane aperto anche al coinvolgi-mento di altri candidati.Il progetto è in linea con gli obiettividella “Piattaforma Europea d’azionesulla nutrizione, l’attività fisica e lasalute”, promossa nel marzo 2005 dalCommissario Europeo per la Salute ei Consumatori, Markos Kyprianou.

Ciascun Membro del gruppo di lavo-ro si impegna entro la fine del 2006 adelineare programmi di intervento inparticolare nelle seguenti aree:� Attività fisica� Alimentazione� Salute e stili di vita

Entro l’ottobre del 2005 verranno defi-niti i contenuti del programma d’azio-ne, per raccogliere poi entro il 2006 idati sull’implementazione del proget-to. Il prossimo incontro dei Membri dellaPiattaforma si terrà nell’autunno del2005.

Coordinatore nazionale del progetto“Bambini e obesità”: Gloria De MasiGervais- [email protected]

Partecipanti:

Ministero della SaluteMinistero dell’IstruzioneMinistero delle ComunicazioniRegione Lombardia: DirezioneGenerale Sanità e Direzione GeneraleAgricoltura Provincia di Milano – Assessoratoall’IstruzioneForum per la Salute Cardiovascolare(36 organizzazioni nazionali: per det-tagli consultare www.trombosi.org)Istituto Auxologico Italiano IRCCS(Milano e Verbania) European Childhood Obesity ActionGroup Gruppo di lavoro sull’obesità infanti-le di CremonaOsservatorio sui diritti dei minoriFondazione italiana per il cuoreAltroconsumoFederalimentareUPA-Utenti Pubblicitari AssociatiCOOP - Cooperativa di Consumatori

EHN: Annual Workshop e General Assembly 2005

Tra il 18 e il 20 maggio a Madrid si ètenuto il meeting annuale dei Membridi EHN. Si è discusso un documentosulla correlazione tra stress e malattiecardiovascolari, che EHN pubblicheràper indirizzare le attività di prevenzio-ne dei Membri che si concentrano sullostress come fattore di rischio.

Etichette sui prodotti alimentari

E’al vaglio del Parlamento Europeo lalegge che regolamenta l’etichettaturadei prodotti alimentari.ALT affianca EHN in questo processomirato a proteggere il consumatore dal-l’aggressività e ingannevolezza di mes-saggi pubblicitari che enfatizzano carat-teristiche merceologiche dei prodotti,sostenendone il valore nutrizionale, mamentendo sull’effettivo contenuto digrassi, sali, zuccheri dannosi per la salu-te dei cittadini europei.

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Lavori incorsoFebbraio 2005

GOLF- XVII TROFEO ALT

Ha preso il via dal campodell’ Olgiata la nuova edi-zione del Trofeo, che si ripe-te ogni anno, e che, attra-verso i contributi degli spon-sor e le quote raccolte,finanzia il progetto “Adotta un nuovo medi-co contro la Trombosi” (v. calendario garein ultima pagina).Per delucidazioni contattare Maria ChiaraChistoni [email protected]

IL MESE DELLA SALUTE IN SENATO

Per il secondo anno consecutivo i Senatoriitaliani hanno aderito a una campagna diprevenzione basata sulla valutazione delrischio vascolare individuale attraverso ilquestionario “Quanta salute hai in tasca?”.Si conferma che troppi Senatori italianisono sovrappeso o addirittura obesi, stres-sati e con un rischio elevato di svilupparemalattie vascolari. Obiettivo della campa-gna è la sensibilizzazione del legislatore afavorire provvedimenti legislativi che incen-tivino l’attività fisica e l’accessibilità a un’a-limentazione più sana per tutti gli italiani.Per delucidazioni contattare Gloria De MasiGervais [email protected]

Marzo 2005

+DAI-VERSI: è legge!

Grazie all’impegno tenace di Summit dellaSolidarietà, di cui ALT è Consigliere daanni, il Consiglio dei Ministri ha emanatoil decreto che permette la deducibilitàfiscale dei con-tributi versatiad una Onlus,nel limite del10% del reddi-to complessivodichiarato e nella misura massima di 70.000euro/anno. Speriamo che questo provvedi-mento incentivi le donazioni a sostegno ditutte le Associazioni di Summit, e in par-ticolare di ALT.

A TEATRO PER ALT

Sono in programma per tutto il 2005 spet-tacoli teatrali a Busto Arsizio, Alessandria,Erba, Udine e Pavia: parte del ricavato dellavendita dei biglietti andrà a sostegno dellaricerca scientifica nel campo delle malat-tie da Trombosi.

Aprile 2005

L’Assemblea dei Soci di ALT ha approva-to il bilancio del 2004, e confermato lacooptazione di un nuovo Membro delConsiglio Direttivo: benvenuto nella squa-dra di ALT a Matteo Lamacchia.

CARDIOLAB

E’ un progetto in corso da due anni, in col-laborazione con i medici di famiglia e conil supporto di Bayer Italia: attraverso l’ac-cesso a una postazione itinerante e la com-

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Giulio Malgara- UPAGiovanni Squitieri- FederalimentareSophie Testa- Ospedale di CremonaMaurizio Zucchi- COOP Italia. Immagine e grafica a cura di Martin RothLimited e Lamacchia Associati.ALT ringrazia tutti coloro che hanno par-tecipato e si è impegnata a coordinare que-sto gruppo di lavoro permanente (per i det-tagli vedi Una finestra sull’Europa, pag.18).

CITTA’ SANT’ANGELO:GIORNATADEL CUORE

Seconda edizione diuna giornata dedica-ta alla salute vascola-re, con una mostramercato di prodottisani e giochi in piaz-za per i bambini.

CARTA ATTIVA ALT

È una carta di credito revolving, che per-mette anche di acquistare a rate: una per-centuale su ogni acquisto effettuato con la

carta finanzieràil progetto sulleT r o m b o s iinfantili.Inoltre i contri-buti versati uti-lizzando la

carta sono deducibili ai fini fiscali.Per saperne di più www.trombosi.org

PREMIO DONATELLA BRANDOLIVARASI

Dedicato alla memoria di una persona moltocara a noi tutti, il Fondo è finalizzato alfinanziamento di progetti di ricerca sulleTrombosi Cerebrali.Il Fondo è stato implementato recentementecon i proventi del Torneo di Burraco, orga-

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pilazione del questionario “Quanta salutehai in tasca?” il progetto mira a stimolarela popolazione a valutare il proprio rischiovascolare, a misurare lapressione e a modificare ifattori di rischio legati allostile di vita. Le città coin-volte quest’anno sonoGenova, Voghera, Verbania,Abbiategrasso, Napoli, Nolae Pozzuoli, Castelli Romani, L’Aquila,Piombino, Legnago, Cento, Avellino, SanGiovanni in Persiceto, Montevarchi eMontecchio.

Maggio 2005

PUBBLICITA’ALIMENTARE: ROBADA BAMBINI?

Grazie alla disponibilità di Assolombardache ha messo a disposizione la Sala Falck,si è svolto a Milano un incontro fra asso-ciazioni, aziende alimentari, aziende pub-blicitarie con lo scopo di dare il via a un’a-

zione concreta mirata acontrastare il dilagare del-l’obesità fra i bambini ditutta Europa e in partico-lare in Italia. L’incontro è

stato moderato da Michela Vuga, di AGR-Agenzia Giornalistica Radiotelevisiva.Hanno partecipato: Alessandro Sartorio- Istituto AuxologicoItalianoMargherita Caroli- European ChildhoodObesity Action GroupAntonio Marziale- Osservatorio Diritti deiMinoriAndrea Peracino- Fondazione Italiana peril CuoreLuigi Magnoli- Assessorato Sanità RegioneLombardiaEmanuela Bianchi- Altroconsumo

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HANNO PARLATO DI NOIMolti credono nella missione di ALT: i gior-nalisti con il loro lavoro ne permettono ladiffusione. Il Venerdì (C. Ciavoni); Io Donna(E. Zuccalà); Il Giornale (M.Gemelli);Pubblico (N. Tobia); Salute Europa (R.Mugellini); La Provincia di Como(B.Gentile); Italia Oggi (F. Unnia); Com (G.Gaetano); Viversani & Belli (S. Rattizzi);Optima Salute (G. Moribondo); QuotidianoSociale (R. Cappello); Il Sole 24 Ore Sanità;Metro;Vera magazine, Il Sole 24 Ore TerzoSettore; Tg1; Tg3; Radio 24 (N. Carbone);TG Sky 24; My Marketing Net; Lucania;Today; Angeli Press; Corriere del Giorno;Vita.it; Redattore Sociale; Humanitas SaluteNews.

ALT ringrazia

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nizzato grazie alla generosità di VittoriaMainini e Carla Paletti, e del Torneo diGin Rummy realizzato grazie a GianluigiFalciola e Ida Monti.

Giugno 2005

MALATTIE DEL POLMONE

Supporta la formazione di medici e infer-mieri nel campo delle malattie polmona-ri su base tromboembolica, sotto la respon-sabilità del dr. Sergio Harari: ha permes-so l’acquisto di attrezzature informaticheper il reparto di Pneumologia dell’Ospe-dale S. Giuseppe Fatebenefratelli diMilano.

CONFERENZA INTERNAZIONALESULL’OMOCISTEINA

Con il patrocinio di ALT, si è svolta aMilano, coordinata dal prof. MarcoCattaneo, e ha riunito Scienziati provenientida tutto il mondo per fare il punto sull’i-peromocisteinemia come fattore di rischiomodificabile per le malattie vascolari.

ADOTTA UN NUOVO MEDICO

Grazie alla generosità dei nostri Soci, incollaborazione con l’Università degli Studidi Milano, un giovane medico sta com-pletando la propria specializzazione inmedicina interna presso l’Istituto ClinicoHumanitas di Rozzano–Milano. Altri gio-vani medici aspirano a specializzarsi nelcampo delle malattie da Trombosi: quan-to più consistenti saranno i fondi raccol-ti, tanto più numerosi saranno i giovanimedici che potranno ringraziare i nostri

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benefattori, specializzandosi nella gestio-ne delle malattie su base aterotrombotica.

FONDO ACCT

Finanzia la formazione di giovani cardio-chirurghi, sotto la responsabilità del prof.Francesco Donatelli: grazie a questo finan-ziamento, un giovane medico sta comple-tando la propria preparazione presso unaprestigiosa Istituzione negli USA.

AGENDA 2006

Stiamo completando lanuova edizione dell’Agendadi ALT: dedicata alla gestio-ne dello stress e alla pre-venzione delle malattie daTrombosi, finanzierà le atti-vità di ALT del prossimo anno.Utile a chi la acquista e a chi la riceve indono, può essere una buona idea per unregalo a qualcuno a cui si vuol bene.

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Rendiconto al 31 dicembre 2004ALT - Associazione per la Lotta alla Trombosi - Onlus

via C. Correnti,14 - 20123 MilanoC.F 97052680150 - P. IVA 10096950158

ENTRATE RISERVE PER IL FINANZIAMENTO ALLA RICERCA

Quote soci contributi e donazioni 123.428,37 Fondo Malattie del Polmone 23.068,61

Campagne raccolta Fondi 111.686,92 Fondo ALT Professorship 115.263,00

Proventi finanziari straordinari 2.160,70 Fondo Infermieri 15.300,00

Fondi per finanziamenti ricerca e formazione 37.761,30

Totale entrate 275.037,29 Fondo ACCT-Cardiochirurgia 36.140,50

USCITE Fondo Trombosi Cerebrali 6.845,00

Servizi, gestione e spese iniziative 43.114,74 Adotta un nuovo medico 7.287,16

Costi del personale e affitti 117.775,47 Fondo Trombosi Infantili 9.759,29

Contributi alla ricerca e formazione 35.464,76 Progetto CHOB 7.679,46

Realizzazione materiale educativo 8.579,02 Totale 221.343,02

Quote associative, oneri finanziari e Il rendiconto di ALT è certificato gratuitamente da Deloitte & Touchestraordinari e svalutazione e risponde ai criteri del Codice della Trasparenza dimateriale educativo 8.619,53 Summit della Solidarietà. (www.summitsolidarieta.it)

ALT ringraziaTotale uscite 213.553,52

LA TROMBOSI È UN NEMICO CHE POSSIAMO COMBATTERE INSIEME

Per questo ho deciso di sottoscrivere un abbonamento annuale a SALTO e disostenere l’Associazione per la Lotta alla Trombosi.Ho scelto di abbonarmi in qualità di:

■■ Socio Simpatizzante € 13 ■■ Socio Benemerito € 300

■■ Socio Ordinario € 30 ■■ Nuovo ■■ Rinnovo

■■ Socio Sostenitore € 60

Faccio pervenire il mio contributo attraverso:

■■ Versamento su conto corrente postale n. 50294206

■■ assegno bancario non trasferibile intestato all’Associazione per la Lotta alla Trombosi - Onlus

■■ bonifico bancario sul c/c n° 000000013538 ABI 05048 CAB 01604 presso Banca Popolare Commercio e Industria Ag 4 - Milano

SALTO 59

■■ addebito carta di credito ■■ Carta Attiva ALT ■■ Carta Sì ■■ MasterCard ■■ VISA

n° carta ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■

mese/anno di scadenza ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■

data di nascita ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■

firma del titolaredella carta

Avrò diritto a ricevere SALTO in abbonamento postale a questo indirizzo

Nome Cognome

Via N.

CAP Città

Provincia Età Telefono

ASSOCIAZIONE PER LA LOTTA ALLA TROMBOSI - OnlusVia Cesare Correnti, 14 - 20123 Milano - tel. 02 720 11 444

Si prega di compilare in stampatello e di inviare in busta affrancata a: ALT - Associazione per la Lotta alla Trombosi - Via Cesare Correnti, 14 - 20123 MilanoIn conformità al D.L. 196/2003 i suoi dati personali non saranno diffusi nè comunicati a terzi soggetti.

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