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La storia Gli autori e le opere La narrativa straniera tra gli anni Venti e gli anni Cinquanta PREREQUISITI Conoscere il contesto storico-culturale di riferimento Saper individuare i concetti fondamentali espressi in un testo Saper sintetizzare il contenuto informativo di un testo Saper utilizzare i principali strumenti di analisi del testo narrativo OBIETTIVI Conoscenze Le caratteristiche delle principali tendenze letterarie dell’epoca Gli autori più rappresentativi 1920 Hitler fonda il Partito nazista 1929 Crollo della Borsa di Wall Street in Usa 1922 Hermann Hesse pubblica Siddharta 1925 John Dos Passos pubblica Manhattan Transfer 1927 Esce Fiesta di Ernest Hemingway 1929 William Faulkner pubblica L’urlo e il furore Esce Addio alle armi di Ernest Hemingway 1935 Leggi antisemite in Germania 1936-1939 Guerra civile spagnola 1938 La Germania annette l’Austria 1939 Inizia la seconda guerra mondiale 1920 1930 John Dos Passos pubblica Quarantaduesimo parallelo 1932 Aldous Huxley pubblica Il mondo nuovo Louis-Ferdinand Céline, Viaggio al termine della notte 1934 George Orwell esordisce con Giorni Birmani 1936 Esce Morte a credito di Céline 1938 George Orwell scrive Omaggio alla Catalogna; Jean-Paul Sartre pubblica La nausea 1939 John Steinbeck pubblica Furore 1930 Unità

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La narrativa stranieratra gli anni Venti e gli anni Cinquanta

PREREQUISITI

Conoscere il contesto storico-culturale di riferimento Saper individuare i concetti fondamentali espressi in un testo Saper sintetizzare il contenuto informativo di un testo Saper utilizzare i principali strumenti di analisi del testo narrativo

OBIETTIVI

Conoscenze Le caratteristiche delle principali tendenze letterarie dell’epoca Gli autori più rappresentativi

1920Hitler fonda il Partito nazista1929Crollo della Borsa di Wall Street in Usa

1922Hermann Hesse pubblica Siddharta 1925John Dos Passos pubblica ManhattanTransfer1927Esce Fiesta di Ernest Hemingway1929William Faulkner pubblica L’urloeilfuroreEsce Addioallearmi di Ernest Hemingway

1935Leggi antisemite in Germania1936-1939Guerra civile spagnola1938La Germania annette l’Austria1939Inizia la seconda guerra mondiale

1920

1930John Dos Passos pubblica Quarantaduesimoparallelo1932Aldous Huxley pubblica IlmondonuovoLouis-Ferdinand Céline, Viaggioalterminedellanotte1934 George Orwell esordisce con GiorniBirmani1936Esce Morteacredito di Céline1938George Orwell scrive OmaggioallaCatalogna;Jean-Paul Sartre pubblica Lanausea1939John Steinbeck pubblica Furore

1930

Unità

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Competenze Riconoscere le tecniche narrative, le scelte stilistiche e tematiche proprie di ogni autore Saper collegare le tematiche di un testo a tematiche più vaste Riconoscere i vari tipi di romanzo Riconoscere le caratteristiche contenutistiche e formali del romanzo tra le due guerre

1941Usa e Urss entrano in guerra 1945Finisce la seconda guerra mondialeNasce l’Onu e inizia la tensione tra Usa e Urss1949Nascono i primi organismi europeiNasce la Cina popolare

1940Esce Perchisuonalacampana di Ernest Hemingway1942 Albert Camus, Lostraniero 1945George Orwell pubblica Lafattoriadeglianimali1947Albert Camus pubblica Lapeste 1949George Orwell pubblica 1984

1940 1950

1950-1953Guerra di Corea1956Invasione sovietica dell’Ungheria1959 Rivoluzione cubana

1951Albert Camus pubblica il saggio L’uomoinrivolta1954Esce Ilsignoredellemosche di William Golding

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sezione 2 Dal primo al secondo dopoguerra

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© 2011 RCS Libri S.p.A., Milano/La Nuova Italia – M. Sambugar, G. Salà - Letteratura+

Il romanzo, testimone della realtà moderna

La letteratura all’ombra della guerraUna guerra moderna

Il primo conflitto mondiale aveva mostrato il volto della guerra moderna: coinvolgi-mento e mobilitazione dell’intera società, immani stragi, ferite profonde nella società e nelle coscienze. I vari trattati stipulati dai vincitori con i vinti (il più importante quello di Versailles, firmato con la Germania il 28 giugno 1919) imposero condizioni così dure da creare il presupposto per una nuova guerra.

Regimi totalitari e crisi economica

Inoltre, le immense sofferenze, la miseria e la precarietà che la guerra aveva provocato gettarono le premesse per lo sviluppo di regimi totalitari e nazionalisti. Negli anni Trenta prese il potere in Germania il Partito nazionalsocialista che faceva della sopraffa-zione e dello sterminio il suo programma, mentre in Spagna la sanguinosa guerra civile, combattuta tra il 1936 e il 1939, si concluse con la vittoria della destra nazionalista di Francisco Franco, che instaurò un regime di tipo totalitario. Negli stessi anni in Unione Sovietica il sogno rivoluzionario di una società egualitaria finiva in un sistema dittato-riale: la lotta per il potere all’interno del Partito comunista sovietico fu la causa di morti e di deportazioni, mentre negli Stati Uniti la crisi generata dal crollo finanziario del 1929 gettava milioni di persone nella miseria e nella disperazione.

Il romanzo, un genere letterario privilegiato

La letteratura di questi decenni espresse il disorientamento e l’angoscia dell’intellettua-le di fronte alle grandi tragedie storiche. Il romanzo continuava a essere il genere più adatto a cogliere le contraddizioni dell’epoca moderna e a testimoniare la complessità delle esistenze individuali e dei fenomeni storici e sociali.

La letteratura americanaIl realismo del romanzo americano

Negli Stati Uniti, dove, come si è detto, la crisi del 1929 aveva provocato un’ondata di povertà e disoccupazione, gli scrittori cercarono di registrare la realtà sociale con un linguaggio realistico e crudo, quasi brutale. Tra i nomi più significativi della letteratura americana dell’epoca ricordiamo: William Faulkner (1897-1962; vedi Aula digitale), John Steinbeck (1902-1968), John Dos Passos (1896-1970) e Ernest Hemingway (1899-1961; vedi Aula digitale).

Faulkner e il magma caotico della realtà

William Faulkner pubblicò nel 1929 il romanzo L’urlo e il furore, che narra una storia di violenza e desolazione di cui è protagonista una famiglia del Sud degli Stati Uniti alla vigilia della grande crisi economica che già in quegli anni cominciava a segnare il declino del sogno americano di benessere e prosperità economica. L’autore costruisce la sua ope-ra mediante una tecnica innovativa e sperimentale: tre fratelli della famiglia Compson raccontano in prima persona, ognuno dal proprio punto di vista, le vicende che li riguarda-no, sovrapposte e intrecciate fra loro. La realtà, filtrata dalle loro prospettive, appare quanto mai sfuggente e indecifrabile. È solo con la quarta parte del romanzo, scritta in terza persona e incentrata sulla domestica di colore della famiglia, che la matassa degli eventi si dipana e viene fornita la chiave interpretativa che consente di ricostrui re la tra-ma. Una tecnica narrativa così complessa, che non presenta gli eventi nel loro ordine cronologico e confonde i piani temporali con il continuo passaggio dal passato al pre-sente, sembra voler riprodurre il magma caotico di una realtà che si sottrae a ogni com-prensione razionale e univoca, riflesso della crisi della società e dell’uomo.

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La narrativa stranieratra gli anni Venti e gli anni Cinquanta

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Steinbeck e la crisi del 1929

Dieci anni dopo L’urlo e il furore, nel 1939, apparve un altro grande romanzo americano, Furore di John Steinbeck. L’acme della crisi economica avviata con il crollo della Borsa nel 1929 era ormai alle spalle, ma aveva già prodotto i suoi effetti devastanti sulla vita quoti-diana e sull’immaginario collettivo. Questo romanzo, conosciuto anche attraverso la memo-rabile versione cinematografica di John Ford, racconta una storia ambientata proprio nello scenario della crisi economica: una famiglia di contadini è costretta dalla miseria e dalla fame a lasciare l’Oklahoma per raggiungere la lontana California alla ricerca di un lavoro e di un posto dove vivere. L’attraversamento del territorio americano e la lotta per la soprav-vivenza sono come un viaggio all’inferno che Steinbeck racconta con grande realismo.

Dos Passos e gli scenari urbani

Anche John Dos Passos, in romanzi come Manhattan Transfer (1925) e Quarantadue-simo parallelo (1930), esplora lo scenario della miseria e della violenza. L’ambientazione è quella della grande città e i romanzi indagano i labirinti dell’esistenza metropolitana. Anche la sua tecnica narrativa è labirintica: innumerevoli personaggi affollano i suoi romanzi, dove si alternano e si intrecciano le loro vite, le loro storie, i loro linguaggi dif-ferenti, contribuendo a far emergere uno spaccato di vita sociale di grande efficacia.

Hemingway, testimone della storia

Tra gli scrittori americani, profondamente coinvolti nella vita sociale e politica del pro-prio tempo, uno dei più grandi è Ernest Hemingway, giornalista e autore prolifico, le cui opere furono tradotte in molte lingue e apprezzate da milioni di appassionati lettori, affasci-nati anche dalla sua personalità rude e avventurosa. I suoi romanzi più noti sono Fiesta (1927), ambientato in Francia e in Spagna, Addio alle armi (1929), che si svolge in Italia du-rante la prima guerra mondiale, e Per chi suona la campana (1940). Quest’ultimo narra la storia di un intellettuale americano, alter ego dell’autore, che partecipa alla lotta contro il fascismo durante la guerra civile spagnola. Il romanzo uscì proprio quando stava divampan-do su scala mondiale la guerra tra i due schieramenti che già si erano confrontati in Spagna.

La letteratura ingleseUna letteratura dell’impegno

Negli anni a cavallo tra le due guerre, anche la letteratura inglese, come quella ameri-cana, si pose sotto il segno dell’impegno: negli anni Trenta si affermò l’interesse per le tensioni sociali provocate dalla crisi economica mondiale, successiva al crollo della Bor-sa di New York, che sollecitò una riflessione, da parte degli intellettuali, sui temi della politica e della convivenza civile. Ai contenuti etici e di critica sociale di questa narrativa avrebbero guardato come a un modello, negli anni Cinquanta, gli scrittori appartenenti alla generazione dei cosiddetti angry young men, i “giovani arrabbiati”.

Scrittori britannici impegnati

Ispirandosi al provvedimento preso dal governo britannico di ridurre il sussidio di di-soccupazione proprio mentre migliaia di operai venivano licenziati, Walter Greenwood (1903-1974) pubblicò nel 1933 il romanzo Amore sul sussidio, che divenne un best-seller ma che fu ben presto colpito da censura per la sua carica di denuncia sociale. La protesta sociale e politica è al centro anche dei romanzi Le scimmie di Dio (1930) di Wyndham Lewis (1884-1957) e Il mondo nuovo (1932) di Aldous Huxley (1894-1963), che speri-mentò la forma del romanzo di fantascienza per veicolare contenuti di aspra critica ideo-logica e sociale. La soluzione narrativa di Huxley sarà ripresa diversi anni dopo da Geor-ge Orwell e, in parte, da William Golding (1911-1993) con Il signore delle mosche (1954; vedi La narrativa del secondo Novecento, Aula digitale). Nella direzione di un impegno apertamente antifascista mosse l’opera di Graham Green (1904-1991), che esordì negli anni Trenta con alcune spy stories tra cui Missione confidenziale (1939), riflesso del clima inquieto di quegli anni, mentre Evelyn Arthur Waugh (1903-1966) scelse la cifra dell’iro-nia e del sarcasmo per dipingere i mali di una società in declino, come in Declino e cadu-ta (1928) e, più tardi, Scoop (1938) e L’unico amato (1948).

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La narrativa stranieratra gli anni Venti e gli anni Cinquanta

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Orwell, figura centrale della lotta contro ogni totalitarismo

L’autore di maggior rilievo nel panorama della letteratura britannica del periodo tra le due guerre è George Orwell (1903-1950, vedi Aula digitale). Di orientamento socialista, fiero oppositore di ogni forma di sopruso e repressione, nella sua opera Giorni Birmani (1934), ispirata alla sua esperienza in Birmania come membro della polizia imperiale britannica, espresse un profondo dissenso nei confronti della politica colonialista e raz-zista della madrepatria. Dopo aver combattuto fra i repubblicani nella guerra civile spa-gnola, pubblicò Omaggio alla Catalogna (1938), una dura critica nei confronti del par-tito comunista spagnolo e dell’Unione Sovietica, accusati di violenza e di autoritarismo. Ma l’atto di denuncia più amaro e doloroso del totalitarismo e, in particolare, del comu-nismo staliniano, è costituito dal romanzo La fattoria degli animali (1945), tagliente satira della degenerazione della rivoluzione russa. Nel 1949, con l’ultimo romanzo, 1984, pro-segue la sua critica sociale, adottando, sulla scia del Mondo nuovo di Huxley, il genere fantascientifico. Ambientata nel futuro, l’opera lancia un monito sulle inquietanti pro-spettive di una società caratterizzata dalla soppressione di ogni libertà individuale e dal controllo assoluto esercitato da un potere politico, identificato nella misteriosa e onnipo-tente figura del Grande Fratello.

La letteratura franceseSurrealismo ed Esistenzialismo

La letteratura francese negli anni tra le due guerre è difficilmente riconducibile a un unico indirizzo: vi dominano, infatti, personalità e correnti di pensiero diverse. Accanto ad autori che mossero in una direzione del tutto autonoma, come Louis-Ferdinand Céli-ne (vedi Aula digitale), si riconoscono due filoni principali: quello surrealista e quello esistenzialista.

La tendenza surrealista: Queneau

Al movimento surrealista, che promuoveva, in base ai princìpi enunciati da André Bre-ton nel 1924, un approccio creativo basato sulle pulsioni dell’inconscio e sulla libera im-maginazione (vedi U.9, Aula digitale), aderì, nella prima fase della sua produzione, Ray-mond Queneau (1903-1976, vedi Aula digitale), il quale, con il racconto Odile (1937), già presentava i tratti salienti del suo stile: la vena fantastica, un umorismo a tratti nero e grottesco, il marcato sperimentalismo linguistico, che raggiungerà vertici di autentico virtuosismo negli anni Sessanta. La produzione di Queneau si fonda sull’idea che il lin-guaggio sia una pura convenzione e che le parole siano un susseguirsi di suoni privi di valore oggettivo, e pertanto suscettibili di distorsioni e di fraintendimenti. La comunica-zione umana si basa così, sostanzialmente, su un’illusione e gli uomini sono destinati all’incomprensione reciproca.

La tendenza esistenzialista: Sartre

Accanto all’esperienza surrealista, l’altro indirizzo dominante nella letteratura francese tra le due guerre è quello ispirato alla filosofia dell’Esistenzialismo (vedi Approfondimen-to sotto). Jean-Paul Sartre (1905-1980), padre dell’Esistenzialismo, parallelamente all’attività filosofica si dedicò alla letteratura. Il disagio e l’angoscia connaturati all’esi-stenza, cui l’uomo può in parte sottrarsi esercitando la propria libertà di scelta, è al cen-tro della sua opera narrativa e in particolare del romanzo La nausea (1938). Il protagoni-sta, Antoine Roquentin, dedito alla stesura di un libro di storia, viene improvvisamente colto da un senso di «nausea» nei confronti della realtà che lo circonda e della sua stessa vita. Sarà la musica a fargli intraprendere un percorso per vincere la nausea e a suggerir-gli l’idea di scrivere la propria storia: attraverso il diario del proprio malessere interiore egli giungerà ad «accettarsi».

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La narrativa stranieratra gli anni Venti e gli anni Cinquanta

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La tendenza esistenzialista: Camus

Appartenente al periodo storico dell’Esistenzialismo e ad esso legato, è anche Albert Camus (1913-1960; vedi Aula digitale), la cui opera è ispirata al sentimento dell’assur-do che domina la vita umana: incapace di trovare un senso all’esistenza, l’individuo si ritrova estraneo, anzi “straniero”, a se stesso. È così che Meursault, il protagonista dello Straniero (1942), dopo aver ucciso inspiegabilmente un uomo, lascia che sia emessa la condanna a morte nei suoi confronti senza neanche tentare la propria difesa. “Eroe” dell’assurdo, egli accetta lucidamente il nonsenso implicito nella condizione umana. Ver-so una soluzione meno negativa pare aprirsi La peste (1947), indicando, nella rivolta dell’uomo alla sua condizione, la sola speranza di salvezza, come Camus teorizzerà in seguito nel saggio L’uomo in rivolta (1951). La peste che colpisce la città algerina di Ora-no si presenta infatti come un’allegoria della guerra e del nazismo e, più in generale, della sofferenza umana. Il morbo mette a nudo paure, debolezze e meschinità ma anche il coraggio di quanti lottano per opporsi alla sua devastazione. Alla fine la città torna li-bera e la sua gente si avvia progressivamente a tornare alla normalità, anche se, ammo-nisce il narratore, «il bacillo della peste non scompare mai».

APPROFONDIMENTO

Dopo che, nei primi decenni del Novecento, la filosofia irrazionalista di Nietzsche (vedi U.4, Aula digitale), la teoria dell’inconscio di Freud (vedi U.4, Aula digitale), l’idea di tempo come durata di Bergson (vedi U.4, Aula digitale) avevano demolito le certezze della ragione po-sitivista, i tragici fatti della guerra spinsero gli intellet-tuali a elaborare una nuova concezione dell’uomo e del mondo. La corrente di pensiero che meglio interpretò la nuova sensibilità fu l’Esistenzialismo, un movimento filosofico che si sviluppò in Germania e in Francia tra gli anni Venti e Cinquanta del Novecento e ebbe in M. Hei-degger (1889-1976), in K. Jaspers (1883-1969) e in J.-P. Sartre (1906-1980) e A. Camus (1913-1960) i maggiori rappresentanti. L’Esistenzialismo, in particolare, si pre-senta come una presa di coscienza:• degli orrori e dei problemi sociali, politici ed economi-

ci causati dalla prima guerra mondiale;• dell’insensatezza, dell’assurdo e del vuoto che caratte-

rizzano la condizione dell’uomo moderno;• della solitudine dell’individuo di fronte alla morte, in

un mondo che, ormai, gli è divenuto completamente estraneo o addirittura ostile.

Alcuni aspetti del pensiero esistenzialista sono ricondu-cibili al nichilismo e all’irrazionalismo di Nietzsche (1844-1900), che affermava la crisi di ogni valore e ne-gava il ruolo centrale della ragione, sostenendo che es-sa permetteva solo una conoscenza parziale del mondo e dell’individuo. Nell’ambito dell’Esistenzialismo si distinguono due correnti: la prima di ispirazione religiosa, nota come “fi-

losofia dell’esistenza”, che vede in Jaspers il maggior esponente; la seconda, atea e materialista, che propu-gna «l’impegno» dell’intellettuale nella società ed è rap-presentata da Sartre e, in ambito letterario, da Camus.Jean-Paul Sartre, influenzato fin da giovane dal marxi-smo e da ideali socialisti, sostenne la causa comunista. Per il filosofo francese la vera natura dell’Esistenziali-smo consisteva nell’accentuazione del valore della vita umana e nell’impossibilità di inquadrarla all’interno di teorie scientifiche o economiche. Secondo Sartre, l’esi-stenza equivale alla realizzazione della propria libertà, ma, dal momento che tra essa e l’individuo si frappon-gono innumerevoli ostacoli, è compito dell’intellettuale cercare di abbatterli, impegnandosi attivamente nella lotta politica. Nel saggio L’Esistenzialismoèunumani-smo (1946), considerato come un manifesto del pen-siero esistenzialista, Sartre proclama la sua fiducia nel libero arbitrio di cui ognuno dispone e nell’impegno politico e civile dell’uomo, come unico fattore che pos-sa permettergli di cambiare il suo destino. Egli nega l’esistenza di Dio, affermando che l’uomo è assoluta-mente libero e forgia se stesso attraverso le proprie azioni, anche se da ciò deriva la paradossale situazione per cui «l’uomo è condannato ad essere libero». Per Sarte, la libertà si coniuga con la responsabilità: essere libero significa agire per riuscire a «definire il proprio volto». In definitiva, per Sartre non c’è dottrina più ot-timistica dell’Esistenzialismo, che pone il destino dell’uomo nelle sue mani, incoraggiandolo all’azione e all’impegno.

L’Esistenzialismo

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La narrativa stranieratra gli anni Venti e gli anni Cinquanta

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Céline, autore fuori da ogni corrente

Tra gli autori, non riconducibili a una specifica corrente letteraria, il più importante è senza dubbio Louis-Ferdinand Céline (1894-1961; vedi Aula digitale). Dopo aver com-battuto come volontario nella prima guerra mondiale, fece un viaggio in America, che gli mostrò il volto disumano del capitalismo. I suoi romanzi, in parte autobiografici, espri-mono con corrosivo sarcasmo una visione profondamente pessimistica della vita, che appare dominata dall’arroganza e dall’ingiustizia, specie a danno dei più deboli. I suoi due capolavori sono Viaggio al termine della notte (1932), feroce atto d’accusa nei con-fronti della società moderna, e Morte a credito (1936), in cui l’autore racconta, con toni ora amari ora sarcastici, la propria infanzia e adolescenza.

Un caso isolato: Hermann Hesse

Tra gli autori più rappresentativi della letteratura tedesca, ricordiamo Hermann Hesse (1877-1962; vedi Aula digitale). Nato in Germania, nel Württemberg, Hesse ebbe sempre un orientamento pacifista e profondamente avverso a ogni forma di nazionalismo, sia a quello imperante durante la prima guerra mondiale, sia a quello hitleriano. Visse infatti gran parte della sua vita nella neutrale Svizzera e il suo libro più noto e fortunato, Sid-dharta (1922), da lui stesso definito “poema indiano”, è un singolare e raffinato romanzo di formazione che appare totalmente estraneo alla cultura della vecchia Europa, perme-ato com’è di una spiritualità orientale, di impronta induista, che mira al raggiungimento di una saggezza vista come ascetica fusione dell’individuo con l’universo e, al contempo, come rinuncia al mondo e come rifiuto della Storia e dei suoi orrori.

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Principali esponenti della poesia europea tra le due guerre

GEOGRAFIA DELLA LETTERATURA

Tenendo conto di quanto spiegato nelle pagine precedenti, osserva la carta e rispondi alle seguenti domande.

1. Nel periodo fra le due guerre quale genere ebbe particolare rilievo e perché?2. Chi utilizzò per primo il genere del romanzo di fantascienza per esprimere contenuti di denuncia sociale e politica?

Come si intitola il suo romanzo?3. Come si intitola il romanzo di Orwell che rappresenta una denuncia del totalitarismo staliniano?

4. Chi è il padre dell’Esistenzialismo e qual è la sua principale opera narrativa?

Francia

Inghilterra

Germania

Stati Uniti

REALISMO AMERICANO

• W. Faulkner (L’urlo e il furore, 1929)• J. Steinbeck (Furore, 1939)• J. Dos Passos (Manhattan Transfer, 1925; Quarantadue-

simo parallelo, 1930)• E. Hemingway (Fiesta, 1927; Addio alle armi, 1929; Per

chi suona la campana, 1940)

• H. Hesse (Siddharta, 1922)

ROMANZI INGLESI DI DENUNCIA SOCIALE

• W. Lewis (Le scimmie di Dio, 1930)• A. Huxley (Il mondo nuovo, 1932)• W. Greenwood (Amore sul sussidio, 1933)• G. Green (Missione confidenziale, 1939)• E. Arthur Waugh (Declino e caduta, 1928; Scoop, 1938;

L’unico amato, 1948)• G. Orwell (Giorni birmani, 1934; Omaggio alla Catalo-

gna, 1938; La fattoria degli animali, 1945; 1984, 1949)• W. Golding (Il signore delle mosche, 1954)

NARRATIVA FRANCESE

• L.-F. Céline (Viaggio al termine della notte, 1932; Morte a credito, 1936)

• Tendenza surrealista: R. Queneau (Odile, 1937)• Tendenza esistenzialista: J.-P. Sartre (La nausea,

1938); A. Camus (Lo straniero, 1942; La peste, 1947; L’uomo in rivolta, 1951)