universitÀ per stranieri di siena · 2014. 11. 26. · dal libro di k. katerinov “italiamania...

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0 UNIVERSITÀ PER STRANIERI DI SIENA Dipartimento di Ateneo per la Didattica e la Ricerca (DADR) Corso di laurea magistrale in: Scienza linguistiche per la comunicazione interculturale Curriculum: didattica dell’italiano a stranieri Corso di Didattica dell’Italiano a Stranieri 2, Prof. Pierangela Diadori Analisi del parlato del docente durante una lezione di conversazione in italiano L2 Studentessa: Samantha De Carlo Anno accademico 2013-2014

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    UNIVERSITÀ PER STRANIERI DI SIENA

    Dipartimento di Ateneo per la Didattica e la Ricerca (DADR)

    Corso di laurea magistrale in: Scienza linguistiche per la comunicazione interculturale

    Curriculum: didattica dell’italiano a stranieri

    Corso di Didattica dell’Italiano a Stranieri 2, Prof. Pierangela Diadori

    Analisi del parlato del docente durante una lezione di conversazione in italiano L2

    Studentessa: Samantha De Carlo

    Anno accademico 2013-2014

  • 1

    Sommario

    Introduzione .................................................................................. 2

    Organizzazione di una lezione di conversazione in italiano L2

    .3

    Analisi del parlato del docente..................................................... 5

    Analisi del parlato degli studenti................................................. 8

    Conclusioni .................................................................................. 10

    Bibliografia .................................................................................. 11

    Appendice .................................................................................... 12 Mascherina di riferimento ...................................................... 12 Trascrizione............................................................................ 16 Materiale didattico usato dal docente ........................................

  • 2

    Introduzione

    La presente tesina ha come oggetto l’analisi di circa sei minuti di registrazione

    audiovisiva di una lezione di italiano l2 da me tenuta e poi trascritta con il metodo

    Jefferson. Lo scopo è quello di ricercare e analizzare tutti quei fenomeni sia verbali

    che paraverbali che possono emergere nell’interazione fra il docente e la classe, di

    conseguenza come questi possano influenzare l’andamento di una lezione.

    il teacher talk è un particolare linguaggio soggetto ad alcune variabili: quelle

    diafasiche della comunicazione, quelle inerenti al contesto comunicativo e dei ruoli

    degli interlocutori (docente- apprendente, esperto- inesperto). Il parlato del docente

    gioca un ruolo fondamentale, in quanto influisce significativamente sul processo di

    apprendimento e spesso rappresenta l’input orale principale, il più familiare o

    comunque il più comprensibile (specialmente ai bassi livelli) a cui è esposto lo

    studente. Rappresenta un modello di lingua a cui l’apprendente aspira, il ruolo

    dell’insegnante, quindi, deve essere quello di trasmettere attraverso il proprio

    linguaggio sia le conoscenze dichiarative sulle strutture formali della lingua che gli

    usi sociolinguistici e gli aspetti socioculturali e pragmatici; deve far mostra delle

    proprie capacità procedurali nel dare istruzioni o consegnare compiti ad esempio;

    deve inoltre dimostrare competenze esistenziali, ovvero caratteristiche individuali,

    tratti della personalità, caratterizzati culturalmente o legati a metodologie didattiche.

    Tutte queste caratteristiche, fra cui non trascurabile il carisma personale, influenzano

    fortemente la capacità di trasmettere chiaramente i contenuti ma anche la scelta del

    lessico, il tono e le capacità empatiche, nonché di disponibilità.

    Oltre all’analisi del parlato del docente in questa sede verrà trattato anche quello

    degli studenti, verificando i tratti linguistici che caratterizzano il loro parlato nel

    contesto della lezione, andando anche a vedere anche le eventuali reazioni

    all’interazione con il docente ( ad esempio la presenza o assenza degli uptake

    conseguenti alla correzione dell’errore).

  • 3

    Organizzazione di una lezione di conversazione in italiano

    L2 Il filmato è stato girato il 17 ottobre 2014 presso l’Università per stranieri di Siena, la

    durata del video è di un’ora (suddiviso in due files da 30 minuti ciascuno), mentre la

    durata effettiva della lezione è stata di un’ora e mezzo; in questa tesina verranno

    esaminati 6 minuti circa, estratti dalla prima mezz’ora di lezione.

    Gli studenti che hanno partecipato alla lezione sono due ragazzi di 24 anni

    provenienti dall’Arabia Saudita ( di madrelingua araba ), vivono a Siena da 8 mesi

    circa, io sono stata la loro docente nel mese di marzo, mese in cui loro erano un A1,

    adesso frequentano da circa un mese i corsi Ordinari di livello B1 presso il Centro

    linguistico dell’Università, hanno come obiettivo quello di raggiungere un livello di

    competenza di almeno B2 per poi accedere con più facilità alla facoltà di Fisioterapia

    in Italia.

    La docente del video sono io, Samantha De Carlo, laureanda in Scienze linguistiche

    presso questo ateneo, studio qui dal 2007 e ho esperienza di insegnamento di italiano

    L2 da marzo 2014, ho insegnato in classi appartenenti a tutti i livelli di competenza

    linguistica del QCER e a studenti di varie nazionalità ( cinesi, arabi, brasiliani,

    europei Erasmus ). Precedentemente ho svolto un tirocinio di 5 mesi per 36 ore

    settimanali presso l’IIC di Barcellona in cui ho svolto il ruolo di assistente di lingua e

    cultura italiana e di esaminatrice.

    All’interno dell’aula ci siamo disposti su un tavolo rettangolare con me a capotavola,

    per poter monitorare e dirigere con più facilità la lezione, visto che avevo portato del

    materiale da mostrare ad entrambi gli studenti. I ragazzi invece si sono seduti

    rispettivamente uno alla mia destra e uno alla mia sinistra, in questo modo si è potuto

    creare un clima rilassato in cui tutti e tre potevamo interagire, i due studenti, inoltre,

    essendo collocati l’uno di fronte all’altro, hanno potuto collaborare senza sforzo e

    aiutarsi reciprocamente.

    Questa lezione non è inserita all’interno di alcun corso di lingua, bensì è stata

    organizzata dalla sottoscritta appositamente per gli scopi di ricerca sul parlato del

    docente in classe trattati in questo elaborato. Ho deciso di fare una lezione basata

    esclusivamente sulla comunicazione orale, visto che i due studenti già seguono un

  • 4

    corso mattutino di lingua e cultura italiana in cui si trattano tutti gli aspetti linguistici

    e si sviluppano le varie competenze, io mi sono concentrata sullo sviluppo delle loro

    capacità orali, l’arricchimento lessicale e la comprensione e argomentazione di due

    testi, uno visuale e uno scritto. Il metodo che ho usato è Umanistico- Affettivo e

    l’approccio Comunicativo.

    La lezione si apre con una conversazione “rompighiaccio” fra me e gli studenti, su

    argomenti informali e personali visto che già ci conoscevamo. In secondo luogo ho

    dato il via alla prima attività, basata su immagini tratte dal libro di A. Mollica

    “Un’immagine vale 1000 parole” (1992) ; ho cominciato chiedendo di descrivere la

    prima immagine che ho mostrato e intervenendo con domande e osservazioni mirate

    a togliere il filtro dell’imbarazzo e a stimolare la fantasia e le conoscenze degli

    studenti. In seguito ho dato a ogni studente una foto e ho chiesto a ciascuno di

    descrivere la proprio dopo la descrizione ho dato agli studenti il permesso di poter

    vedere reciprocamente le proprie foto e gli ho chiesto se corrispondevano alla

    descrizione e se erano come le immaginavano. Dopo ho messo sul tavolo le due foto

    e ho chiesto ai ragazzi di costruire una storia basandosi su ciò che vedevano, in

    seguito alle varie ipotesi ho aggiunto una terza foto per concludere la storia.

    Nell’ultima parte della lezione ho cambiato testo, introducendone uno scritto e tratto

    dal libro di K. Katerinov “Italiamania ” dal titolo “Shopping a Firenze”, ho scelto

    un argomento adatto all’età dei ragazzi e che potesse interessare loro visto che

    parlava del capoluogo della regione che li ospita, li ho fatti approcciare al testo

    domandando loro se avessero fatto shopping a Firenze e cosa gli piacesse comprare,

    ho lasciato che la conversazione divagasse su temi di cui hanno voluto parlare gli

    studenti, proprio per far partire anche uno scambio basato sull’interculturalità

    (ricorrenze saudite e la scelta di una città italiana in cui vivere e studiare), dopodiché

    li ho invitati a dare una lettura al testo in silenzio e non a voce alta, poiché a me

    interessava l’aspetto della comprensione e non della pronuncia. Infine ho proceduto

    con la verifica della comprensione, facendo domande mirate a dare opinioni e dando

    uno sguardo al lessico e agli aspetti grammaticali del testo, li ho guidati verso

    l’acquisizione di nuove parole e alla comprensione sull’uso di tempi verbali (

    imperfetto).

  • 5

    Analisi del parlato del docente

    Il passo che ho scelto per l’analisi dell’interazione docente-studente è situato nella

    prima mezz’ora di lezione si tratta del momento iniziale dell’attività con l’utilizzo di

    foto che ho preparato, quindi un momento di approccio al testo visuale. Considerato

    il filtro affettivo che poteva erigersi, data la presenza di videocamera, ho cercato

    tramite l’uso della lingua che della mimica di mettere a loro agio gli studenti creando

    una situazione molto informale e permettendo la presa di parola libera. Visto anche il

    livello di competenza linguistica non molto elevato dei ragazzi, ho usato un

    linguaggio fatto di lessico ad alta frequenza, e con una velocità controllata. Come

    emerge dai numerosi turni di parola nella trascrizione si può notare come io abbia

    cercato di aiutarli con brevi frasi o domande di elicitazione, allo scopo di non creare

    silenzio che avrebbe potuto creare disagio agli studenti, sono così intervenuta dando

    vari input da cui poter far partire le osservazioni degli studenti.

    Sempre per favorire la comprensione lessicale e la produzione orale, ho usato spesso

    la mimica come ad esempio nel turno 69:

    69 \INS\ okay il mestiere infermiera ma come si chiama la ((indicando ancora i miei vestiti))

    Per quanto riguarda le strategie di correzione quella che ho maggiormente messo in

    atto nel passo preso in analisi è quella del recast, un esempio è nei turni 57-58-59 e

    85-86-87:

    57 \STUD2\ su quaranta 58 \STUD1\ si su quaranta 59 \INS\ avrà sui quaranta pensate?

    85 \STUD1\ [[si]] fa anche che cosa successo success- successerà 86 \INS\ che cosa è successo? �che cosa succederà� certo 87 \STUD1\ [[succederà]]

    Per non scoraggiare lo studente facendogli notare l’errore in modo diretto, attraverso

    una sequenza ripartiva ho ripetuto l’enunciato riformulandolo in modo corretto,

    sostituendo in questo modo il nontarget- like con un target- like.

  • 6

    Per quanto riguarda invece le domande di spiegazione degli studenti, non ho mai

    risposto in maniera esplicita ma ho sempre cercato di farceli arrivare per induzione,

    cercando di sfruttare le conoscenze pregresse come si può vedere da questo passo

    della trascrizione:

    69 \INS\ okay il mestiere infermiera ma come si chiama la ((indicando ancora i miei vestiti))

    70 \CLASSE\ [[ah il vestito]] 71 \INS\ il vestito di un’infermiera il vestito di (.) non lo so un carabiniere,

    ha un nome, 72 \STUD1\ aaaahm si 73 \STUD2\ adrossario no? Inters, ablad… (*) 74 \INS\ si chiama 69 \INS\ okay il mestiere infermiera ma come si chiama la ((indicando

    ancora i miei vestiti)) 70 \CLASSE\ [[ah il vestito]] 71 \INS\ il vestito di un’infermiera il vestito di (.) non lo so un carabiniere,

    ha un nome, 72 \STUD1\ aaaahm si 73 \STUD2\ adrossario no? Inters, ablad… (*) 74 \INS\ si chiama

    Per vedere se gli studenti già conoscessero la parola “divisa” mi sono aiutata con la

    mimica ed ho accennato ad altri possibili mestieri in cui si utilizza questo tipo di

    abbigliamento, stimolando così le loro pre-conoscenze e attivando in loro un

    ragionamento. Solo in un secondo momento, quando mi sono resa conto che la parola

    fosse nuova gliel’ho introdotta. Ho utilizzato lo stesso tipo di approccio con la parola

    “adulta”:

    61 \INS\ quindi semplicemente una: 62 \STUD2\ una mamma 63 \INS\ una mamma una donna adulta una donna adulta,

    Lo studente in un turno precedente ha detto che la donna della foto non gli piace

    perché non è una ragazza ma non è nemmeno anziana, era evidente che non

    conosceva la parola “adulta” e io ho con una frase di elicitazione in cui mi sono

    interrotta per dare modo di rispondere agli studenti, ho avuto come risposta

    “mamma”, ho ritenuto quindi opportuno per portare gli studenti verso la nuova

  • 7

    parola che volevo introdurre ripetere il concetto espresso, per far capire che

    comunque lo accettavo e poi ho aggiunto io “una donna adulta”.

    Spostando invece l’attenzione sulla lingua del mio parlato, italiano standard (assenza

    di code- switching o code- mixing), ho potuto notare l’uso dei demarcativi per

    iniziare un discorso: ”Va bene”, “allora”, “quindi”, “beh”; segnali fatici che vogliono

    creare contatto con l’interlocutore: “Vediamo”; commento valutativo: “Esattamente”.

    Ho notato la ripetizione di medesime parole anche a poca distanza, come ad esempio

    “foto” (turno 4) e l’utilizzo di inserzioni, come ad esempio la ripetizione della parola

    “diciamo”.

    Nel mio teacher talk hanno un ruolo anche i suoni non verbali come ad esempio i

    mugugni che ho emesso per prendere pause, come “mh” (turno 4) o “Mh.Mh” per

    pensare un attimo a come proseguire il discorso (turno 88) .

    Il tono della mia voce, rimane alto durante tutta la lezione, un po’ perché è

    naturalmente alto, un po’ per esprimere efficacia comunicativa, ci sono sbalzi di tono

    per enfatizzare le parti del discorso che più mi interessavano, ma ho anche utilizzato

    il tono come strategia per incitare lo studente a continuare il discorso su una certa

    linea, come si può vedere in questo turno:

    16 \INS\ una notizia di guerra?

    Ho ripetuto l’enunciato dello studente innalzando l tono ed enfatizzandolo con

    un’espressione di stupore, per vedere come eventualmente il ragazzo avrebbe

    giustificato/argomentato la sua affermazione. Talvolta ho utilizzato anche il tono

    nella ripetizione di un enunciato detto dallo studente per rimarcare la correttezza o la

    mia approvazione, ad esempio “:” nel turno 20, inoltre

    come si può notare anche in questo turno appena riportato, oltre al tono, ho anche

    scandito più lentamente le parole ritenute di rilievo, un altro esempio: “”

    nel turno 74.

  • 8

    Analisi del parlato degli studenti

    Il compito degli studenti arabofoni è quello di parlare il più possibile a partire

    dall’immagine input. Come emerge dalla trascrizione i turni sono abbastanza

    equilibrati, nel ruolo di docente avrei potuto parlare di più, ma ho cercato di lasciare

    spazio alle considerazioni dei ragazzi, intervenendo in veste di facilitatore della

    conversazione. Dal parlato degli studenti emerge l’incertezza tipica del loro livello,

    infatti le frasi sono brevi e le varie pause accompagnate da suoni non verbali

    rimarcano questo aspetto, ad esempio i mugugni di esitazione ( eh, ah, ahm) o le

    risate di imbarazzo anche il tono della voce rimane generalmente basso per entrambi

    gli studenti, e si abbassa ulteriormente nei momenti di incertezza:

    7 \STUD1\ °ah come si dice “choc”°? ahm

    Un ruolo importante è giocato dalla gestualità, che si presenta come uno strumento di

    ausilio per l’elaborazione del linguaggio verbale, sicuramente per fattori culturali gli

    studenti saranno portati ad utilizzare in uno specifico modo la prossemica e la

    mimica, ma in alcuni passi della registrazione è evidente che questa è utilizzata per

    colmare difficoltà linguistiche:

    56 \STUD1\ [[non è nziana]] ((gesto della mano che sale verso l’alto)) (.) età

    Infatti in questo preciso turno, ho percepito che lo studente non conosceva la parola

    “adulta”, si è quindi aiutato prima con una litote “non è anziana” e poi con il gesto

    della mano.

    Altri elementi che denotano insicurezza sono le parole e le frasi interrotte: “truc-“

    (per trucco), “off-“ (per ufficio), “success-“(per il verbo succedere), “moro di li-“

    (per muro di legno) , ma anche parole incomprensibili come si vede in questo turno,

    dove ho avuto anche difficoltà di trascrizione:

    73 \STUD2\ adrossario no? Inters, ablad… (*)

  • 9

    Per quanto riguarda l’aspetto della correzione dell’errore, ho riscontrato la presenza

    di alcuni uptake come reazione ai miei feedback correttivi:

    57 \STUD2\ su quaranta 58 \STUD1\ si su quaranta 59 \INS\ avrà sui quaranta pensate? 60 \CLASSE\ si

    In questo primo passo della trascrizione ritengo che emerga il cosiddetto

    acknowledge, perché lo studente con la risposta “si” reagisce al mio feedback, ma

    comunque senza dare una prova esplicita di aver elaborato l’errore. Quindi si deduce

    come la correzione non sia andata totalmente a buon fine.

    85 \STUD1\ [[si]] fa anche che cosa successo success- successerà 86 \INS\ che cosa è successo? �che cosa succederà� certo 87 \STUD1\ [[succederà]]

    Nel secondo estratto, si può notare un esempio di reapair, la correzione risulta

    efficace perché lo studente ripete il verbo coniugandolo in modo corretto.

    94 \STUD1\ moro muoro 95 \INS\ si vede solo il muro, la parete si si 96 \STUD2\ moro di li- =

    Infine, ho riportato anche un esempio in cui l’uptake è assente, lo studente in seguito

    al feedback continua a ripetere la parola in modo scorretto.

  • 10

    Conclusioni

    È stato molto interessante notare come molti comportamenti linguistici e

    paralinguistici ricorrenti nell’interazione docente- classe, si siano verificati anche nei

    sei minuti che ho preso in esame dalla lezione che ho organizzato.

    Nel complesso, c’è stata una certa proporzionalità nel numero di battute del mio

    parlato e quello degli studenti, lo si può notare dai turni numerosi e brevi, infatti ho

    cercato di controllare il flusso del mio parlato proprio per lasciare spazio di parola

    alla classe, si può dire che mi sono limitata a dirigere la conversazione, facendo

    soprattutto domande o dando input orali e gestuali, talvolta influenzando la reazione

    degli studenti, poiché ho spostato la loro attenzione su temi diversi da quelli che

    avrebbero potuto trattare.

    Ritengo di aver favorito l’interazione con gli studenti attraverso l’uso di un italiano

    standard, controllato e senza frasi troppo complesse o confuse (sarei caduta in questo

    rischio con l’uso di molte subordinate o frasi scisse), utilizzando così un linguaggio

    idoneo per apprendenti che stanno raggiungendo un livello B1. Un altro elemento su

    cui ho potuto contare in questo tipo di lezione è stata l’informalità e la partecipazione

    empatica che hanno eliminato la possibilità di un ruolo asimmetrico del docente nei

    confronti della classe.

    Invece, se si sposta l’attenzione sul tema linguistico al centro della registrazione,

    troviamo il lessico e la continua negoziazione semantica, che ricorre durante tutta la

    lezione, ho volutamente messo in secondo piano la riflessione grammaticale (trattata

    alla fine della lezione sul testo scritto proposto, ma che purtroppo non risulta nella

    registrazione).

  • 11

    Bibliografia

    Diadori P., “Teacher-talk / foreigner-talk nell'insegnamento dell'italiano L2: un'ipotesi di ricerca”, in L. Maddii (cur.), Apprendimento e insegnamento dell'italiano L2, Firenze-Atene, IRRE Toscana – Edilingua, 2004, pp. 71-102.

    Diadori P., “Lessico di base e stile discorsivo "brillante" nel parlato del docente di

    italiano L2”, in M. Barni, D. Troncarelli, C. Bagna (cur.), Lessico e apprendimenti.

    Il ruolo del lessico nella linguistica educativa. Atti del XIV Convegno Giscel, Siena,

    6-8 aprile 2006, Milano, Franco Angeli, 2008, pp. 157-164.

    Diadori P., “Il docente/intervistatore come elicitatore di parlato in italiano L2: le

    domande multiple nelle interviste orali del corpus ADIL2”, in P. Palermo (cur.),

    Percorsi e strategie di apprendimento dell’italiano lingua seconda: primi sondaggi sul

    corpus ADIL2, Perugia, Guerra, 2009, pp. 69-92.

    Monami E., Strategie di correzione orale dell'errore in classi di italiano L2, Guerra

    Edizioni,Perugia, 2013

    Diadori P. (a cura di), Formazione Qualita Certificazione per la didattica delle

    lingue moderne inEuropa, Le Monnier, Milano, 2010

  • 12

    Appendice

    Progetto CLODIS (Corpus di Lingua Orale dei Docenti di Italiano per Stranieri)

    Pierangela Diadori Università per Stranieri di Siena

    MASCHERINA DI RIFERIMENTO

    In presenza di una definizione più lunga, le parole sottolineate indicano il testo da inserire nella lista iniziale dei connotatori che precede ogni unità testuale

    1. DATI GENERALI 1.1. RIFERIMENTI video: Video AVCHD (.MTS) audio: _____________ (sigla di riferimento file audio) trascrizione: _____________ (sigla di riferimento file scritto) 1.2. DATA DELLA REGISTRAZIONE: Venerdì 17 ottobre 2014 1.3. LUOGO DELLA REGISTRAZIONE Ente ospitante : Università per Stranieri di Siena. Città: Siena , Stato: Italia. 1.4. TIPO DI CORSO: __________________________________________________ 1.5. MOMENTO DELLA REGISTRAZIONE RISPETTO AL CORSO: _________________________ 1.6. DURATA DEL BRANO TRASCRITT0: dal min 10:10 al min 16:06 OSSERVAZIONI: 2. DATI SULLA CLASSE 2.0. PAESE (P) / x/ Italia / / estero 2.1. CONTESTO FORMATIVO (F) / / scuola elementare / / scuola media / / scuola superiore / / college / x/ università / / privata / / IIC (Istituto Italiano di Cultura all'estero) / / VHH (Volkshochschule) / / CTP (Centro Territoriale Permanente) / / Comune / / volontariato / / altro

  • 13

    2.2. OBIETTIVO FORMATIVO (O) / / inserimento nella scuola dell'obbligo in Italia / / materia curricolare all'estero / / corso per oriundi italiani / / per lavoratori immigrati in Italia / / universitari Erasmus / / universitari USA / / adulti stranieri / x/ altro 2.3. ETA' DEGLI APPRENDENTI (E) / / bambini (6-11) / / adolescenti (12-18) / x/ giovani (19-25) / / adulti (26-55) / / anziani (oltre 55) 2.4. COMPOSIZIONE DELLA CLASSE PER SESSO (S) / x/ maschi / / femmine / / mista 2.5 LIVELLO (O LIVELLI) DI COMPETENZA LINGUISTICA DEGLI STUDENTI: (L) / / Auno = Livello di contatto (Breakstage) / / Adue = Livello di sopravvivenza (Waystage) /x / Buno = Livello soglia (Threshold) / / Bdue = Livello prospettiva autonomia, indipendenza (Vantage) / / Cuno = Livello dell’efficacia (Proficiency) / / Cdue = Livello della padronanza (Mastery) / / disomogeneo 2.6. COMPOSIZIONE DELLA CLASSE (MADRELINGUA) (M) / x/ monolingue: Arabo / / plurilingue (lingue rappresentate: ________________________________________________________ 2.7. NUMERO DI STUDENTI NELLA CLASSE (N) / x/ meno_di_cinque / / sei_dieci / / undici_venti / / ventuno_trenta / / oltre_trenta 3. DATI SUL DOCENTE che partecipa all'interazione registrata e trascritta 3.1. MADRELINGUA (Y) / x/ italiana / / altra lingua: ______________________ (indicare la madrelingua del docente) 3.2. SESSO (D) / / maschio / x/ femmina

  • 14

    3.3. ETA' (A) / / diciannove_venticinque / x/ ventisei_trentacinque / / trentasei_cinquantacinque / / oltre_cinquantasei 3.4. TITOLO DI STUDIO (T) / / diploma /x / laurea / / altro: _________________ 3.5. FORMAZIONE SPECIFICA NELLA DIDATTICA DELL'ITALIANO A STRANIERI (W) /x / sì / / no 3.5. RUOLO (R) /x / tirocinante / / docente volontario / / docente precario / / docente di ruolo / / altro: __________________ 3.6. ESPERIENZA DI INSEGNAMENTO (più risposte possibili) (I) / / scuola elementare / / scuola media / / scuola superiore / x/ università / / privata /x / IIC (Istituto Italiano di Cultura all'estero) / / VHH (Volkshochschule) / / CTP (Centro Territoriale Permanente) / / Comune / / volontariato / / altro in Italia: _____________ / / altro all'estero: ____________ 3.7. ANNI DI ESPERIENZA DI INSEGNAMENTO DELL'ITALIANO A STRANIERI (Z) /x / meno_di_uno / / due_dieci / / oltre_dieci 4. DATI SULL'UNITA' TESTUALE TRASCRITTA 4.1. SETTING DELL'AULA: Studenti e docente seduti allo stesso tavolo con disposizione a “triangolo”, il docente a capotavola e gli studenti seduti ai lati uno di fronte all’altro. 4.2. ATTIVITA' IMMEDIATAMENTE PRECEDENTI: Chiaccherata “rompighiaccio” di argomenti informali fra docente e studenti che già si conoscono da 7 mesi.

  • 15

    4.3. ARGOMENTO DEL BRANO TRASCRITTO: Descrizione di un’immagine input e formulazione di ipotesi e opinioni sul contenuto. 4.4. FORMATI DIDATTICI PRESENTI (1) /x / monologo del docente / x/ interazione docente-studenti (presa di parola libera) / / interazione docente-studenti (presa di parola non libera) / x/ interazione studente-studente (presa di parola libera) 4.5. TIPOLOGIE TESTUALI PRESENTI NEL PARLATO DEL DOCENTE (2) / x/ espositiva (spiegazioni sulla lingua o sulla cultura, correzione di errori) /x / regolativa (istruzioni su un compito da svolgere) / / narrativa / / descrittiva / / argomentativa 4.6. STRATEGIE LINGUISTICO-COMUNICATIVE RIELVANTI NEL PARLATO DEL DOCENTE (3) / x/ ripetizioni / / pause prolungate e/o frequenti /x / ritmo rallentato / x/ riformulazioni /x / domande di esibizione / / formule di cortesia / / triplette / / domande di esibizione /x / domande di contenuto / / domande-guida di tipo euristico / / apprezzamenti / / rimproveri / / segnali fatici che sollecitano la partecipazione o l'assenso dell'interlocutore / x/ interiezioni con valore pragmatico / x/ demarcativi per indicare l'inizio o la fine del discorso / / frasi segmentate / / frasi scisse / x/ frasi interrotte, concordanze a senso / / regionalismi / / mescolanza di codici /x / uso di immagini, disegni, schemi / / uso di parole trascritte alla lavagna / x/ ironia / x/ risate / x/ uso di gesti / / altro: ______________________________________________________

  • 16

    LEZIONE DI ITALIANO PER STUDENTI STRANIERI

    Luogo: Università per Stranieri di Siena – Italia Data: 17 ottobre 2014 Docente: Samantha De Carlo, laureanda in Scienze linguistiche e comunicazione interculturale (Didattica dell’italiano a stranieri) e Formatrice/Tutor presso l’Università per Stranieri di Siena. Partecipanti: Apprendenti di madrelingua araba di livello B1. Argomento: Descrizione immagine.

    1 \INS\ va bene (.) io direi di cominciare a fare: (.) qualche attività 2 \STUD1\ “okay” 3 \STUD2\ “okay” 4 \INS\ una delle attività che vi ho preparato, (0.2) allora vediamo un

    po’,� ((sto scegliendo l’immagine fra quelle che ho)) (0.4) io vi ho portato (.) delle foto, (0.5) delle foto,� che vorrei che voi mi descriveste (.) la prima la vediamo insieme parliamo insieme di questa foto (0.4) mh (.) diciamo questa (.) Ecco qua�

    5 \STUD1\ ((sorride)) 6 \INS\ cosa vedete in questa foto? Cosa (.) cosa c’è? 7 \STUD1\ °ah come si dice “choc”°? ahm

    8 \STUD2\ ah (0.1) °Sorpresa°?

    9 \STUD1\ °sorpr si sorpresa°?

    10 \CLASSE\ [[sorpresa]]

    11 \INS\ quindi:

    12 \STUD1\ eh:

    13 \INS\ chi è sorpresa?

    14 \STUD2\ °lei°

    15 \STUD1\ °lei° (.) forse ha letto un (0.2) (qc) (.) notizia di guerra non lo so

  • 17

    16 \INS\ una notizia di guerra?

    17 \STUD1\ si ((ridendo))

    18 \INS\ cosa cosa potrebbe essere? Una notizia di guerr-?

    19 \STUD1\ oh no no ber le donne c’è sconto

    20 \INS\ Ah:::! ((ridendo)) :

    21 \STUD1\ [[sconto si]]

    22 \CLASSE\ ((risata generale))

    23 \STUD2\ oppure aumentano le tasse ((risata))

    24 \INS\ aumentano le ta- e in Italia. spesso aumentano. ((scossa di approvazione con la testa)) è possibile (.) uno sconto quindi potrebbe essere una < promozione anche> su-

    25 \STUD1\ [[si]] ((cenno di approvazione di entrambi gli studenti))

    26 \INS\ su cosa? Perché hai detto le donne? Uno sconto su cosa?�

    27 \STUD2\ scarpe ((gesto con la mano per enfatizzare il concetto e risatina))

    28 \STUD1\ (no solo) scarpe anche:

    29 \STUD2\ tutto abbigliamento ((risata))

    30 \STUD1\ truc- ((facendo un gesto con il dito che indica tutta la faccia))

    31 \CLASSE\ ((risata))

    32 \STUD1\ trucca: (.) il nome di truccarsi

    33 \INS\ >come si dice< Come si dice? Si può dire “makeup”?

    34 \CLASSE\ [[si]]

    35 \INS\ la parola inglese si usa, però ce n’è una italiana vi ricordate?

    36 \STUD1\ [[trucca]] 37 \STUD2\ [[trucco]] 38 \INS\ allora il verbo è?

  • 18

    39 \CLASSE\ [[truccarsi!]] 40 \INS\ truccarsi 41 \STUD1\ si ma il nome, 42 \STUD2\ trucco? 43 \INS\ il trucco! 44 \STUD1\ el trucco! 45 \INS\ esattamente quindi potrebbe essere un una nuova pro- promozione

    su dei trucchi da donna 46 \STUD1\ si 47 \INS\ si perché no 48 \STUD1\ ma lei non è bella 49 \CLASSE\ ((risata)) 50 \INS\ lei non è bella secondo te? Come mai non è bella? 51 \STUD1\ secondo me ((scuotendo le spalle)) 52 \STUD2\ perché lei ahm (0.2) una donna, non è ragazza! 53 \INS\ [[ah ]] 54 \STUD1\ [[aah]]

    55 \INS\ quindi (.) quindi se è una donna non so 56 \STUD1\ [[non è nziana]] ((gesto della mano che sale verso l’alto)) (.) età 57 \STUD2\ su quaranta 58 \STUD1\ si su quaranta 59 \INS\ avrà sui quaranta pensate? 60 \CLASSE\ si 61 \INS\ quindi semplicemente una: 62 \STUD2\ una mamma 63 \INS\ una mamma una donna adulta una donna adulta, 64 \STUD1\ °lei fa fermiera perché vestirsi come°- = ((indicando il vestito della

    donna raffigurata nell’immagine)) 65 \STUD2\ =bianchi 66 \STUD1\ [[si]] 67 \INS\ vediamo? (.) ah;?� È vero?� Potrebbe essere una? Come si

    chiama? ((facendo gesto verso i miei vestiti)) 68 \STUD1\ infermiera 69 \INS\ okay il mestiere infermiera ma come si chiama la ((indicando

    ancora i miei vestiti)) 70 \CLASSE\ [[ah il vestito]] 71 \INS\ il vestito di un’infermiera il vestito di (.) non lo so un carabiniere,

    ha un nome, 72 \STUD1\ aaaahm si 73 \STUD2\ adrossario no? Inters, ablad… (*)

  • 19

    74 \INS\ si chiama 75 \CLASSE\ [[divisa]] 76 \INS\ la divisa (.) si 77 \STUD1\ divisa eh in officio ehm off- il vestito ufficiale come (.) il

    carabiniere dottore 78 \INS\ esattamente sono divise 79 \STUD1\ divise 80 \INS\ sono delle divise (.) Mmh e poi, cos’altro? Cosa starà pensando?

    cosa pensa secondo voi? 81 \STUD2\ °perché c’è questa notizia°? 82 \INS\ cosa cosa cosa penseresti tu davanti a una (.) a una notizia

    scioccante? ((rivolgendomi allo stud1)) 83 \STUD1\ pensa: (0.6) non lo so!= 84 \STUD2\ =cosa farà dopo questa notizia \INS\ [[esatto]]

    85 \STUD1\ [[si]] fa anche che cosa successo success- successerà 86 \INS\ che cosa è successo? �che cosa succederà� certo 87 \STUD1\ [[succederà]] 88 \INS\ oppure povera me? Povera me? che cosa faccio?� E ora cosa

    faccio? �Mh.mh� (0.3) che altro. (0.3) quindi diciamo dove si trova, Beh, si vede poco no,

    89 \STUD1\ un poco perché foto è in bianco e nero 90 \INS\ e certo poi si vede solo= 91 \STUD2\ =°si come bongolo° ((frase seguita immediatamente da una risata)) 92 \STUD1\ aspetta 93 \INS\ come si chiama questo? 94 \STUD1\ moro muoro 95 \INS\ si vede solo il muro, la parete si si 96 \STUD2\ moro di li- = 97 \STUD1\ = legno 98 \INS\ di legno, si certo (.) �allora� 99 \STUD1\ fa sauna 100 \INS\ sta facendo una sauna? ((guardando la foto con una faccia stranita

    e con risate degli studenti di sottofondo)) 101 \STUD2\ no: 102 \STUD1\ perché (poi segue parola incomprensibile) 103 \INS\ va bene allo- = 104 \STUD2\ = forse è in vacanza nel °bu- bugol°? Ah: come si chiama. 105 \STUD1\ che cosa? Ah casa co: piccola con legno 106 \STUD2\ °com ca- cabina° ah

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    107 \INS\ in uno “chalet”? � 108 \STUD2\ si ma: bugolo? 109 \INS\ ah: è una parol- = 110 \STUD2\ = “bungolow” 111 \INS\ “bungalow”! Si è una parola credo di origine inglese. credo si si si

    si un “bungalow” (.) okay�