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1 Università Nazionale Kapodistriaka di Atene Facoltà di Lettere e Filosofia Dipartimento di Lingua e Letteratura Italiana Corso Post Laurea - biennale “Studi Greco-romani – Greco-italici: Letteratura, Storia & Civiltà” PROGRAMMA DI STUDI ATENE 2009 A cura di: Professoressa Stella Priovolou, Professore Associato Gerassimos D. Pagratis & Insegnante del Didaskaleio di Lingue Straniere dell’Università di Atene Konstantina Spanopoulou PREMESSA Il Corso Post Laurea dal titolo “Studi Greco-romani – Greco-italici: Letteratura, Storia e Civiltà” è stato organizzato dal Dipartimento di Lingua e Letteratura Italiana dell’ Università Statale - Kapodistriaka di Atene. Nel settembre del 2009 è iniziato il CPL con relativo Decreto Ministeriale pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 2561, volume secondo, 18.12. 2008 . Gli obiettivi principali del Corso sono la formazione accademica e lo sviluppo della ricerca scientifica, oltre alla promozione di due nuovi indirizzi nel campo degli Studi Greco-romani e Greco-italici. Gli obiettivi formativi del Corso sono i seguenti: 1. Impartire conoscenze di alto livello scientifico, allo scopo di promuovere potenzialità scientifiche qualificanti e di soddisfare i fabbisogni della ricerca e dell’ insegnamento a livello universitario, nel nostro paese e nell’ Unione Europea. I settori studiati a tale proposito saranno le interazioni letterarie nonché gli antichi rapporti storici ed interculturali fra Grecia e Italia. 2. Fornire a laureati della Facoltà di Lettere e Filosofia e professori delle Scuole Secondarie Superiori una formazione aggiornata riguardo ai moderni metodi di ricerca relativi agli Studi

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Università Nazionale Kapodistriaka di Atene Facoltà di Lettere e Filosofia

Dipartimento di Lingua e Letteratura Italiana

Corso Post Laurea - biennale

“Studi Greco-romani – Greco-italici: Letteratura, Storia & Civiltà”

PROGRAMMA DI STUDI ATENE 2009

A cura di: Professoressa Stella Priovolou, Professore Associato Gerassimos D. Pagratis & Insegnante del Didaskaleio di Lingue Straniere dell’Università di Atene Konstantina Spanopoulou

PREMESSA

Il Corso Post Laurea dal titolo “Studi Greco-romani – Greco-italici: Letteratura, Storia e Civiltà” è stato organizzato dal Dipartimento di Lingua e Letteratura Italiana dell’ Università Statale - Kapodistriaka di Atene. Nel settembre del 2009 è iniziato il CPL con relativo Decreto Ministeriale pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 2561, volume secondo, 18.12. 2008 . Gli obiettivi principali del Corso sono la formazione accademica e lo sviluppo della ricerca scientifica, oltre alla promozione di due nuovi indirizzi nel campo degli Studi Greco-romani e Greco-italici. Gli obiettivi formativi del Corso sono i seguenti:

1. Impartire conoscenze di alto livello scientifico, allo scopo di promuovere potenzialità scientifiche qualificanti e di soddisfare i fabbisogni della ricerca e dell’ insegnamento a livello universitario, nel nostro paese e nell’ Unione Europea. I settori studiati a tale proposito saranno le interazioni letterarie nonché gli antichi rapporti storici ed interculturali fra Grecia e Italia.

2. Fornire a laureati della Facoltà di Lettere e Filosofia e professori delle Scuole Secondarie Superiori una formazione aggiornata riguardo ai moderni metodi di ricerca relativi agli Studi

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di Letterature Comparate e ai rapporti di reciproci scambi greco-romani e greco-italici, all’interno di una prospettiva europea.

3. Familiarizzarsi all’uso delle nuove tecnologie nell’ambito degli studi di Letterature Comparate comprendenti anche Storia e Civiltà, allo scopo di ampliare la dimensione Europea e la coscienza nazionale degli studenti.

4. Elaborare progetti di ricerca e materiale didattico utile agli studi di approfondimento delle dinamiche di reciproche influenze greco-italiche, a livello letterario e interculturale.

La pubblicazione di un Programma di Studi e del Regolamento Interno del corso sarà messa a disposizione degli interessati. Si ritiene che questo Corso potrà contribuire in modo significativo allo studio e alla ricerca diacronica sui rapporti fra i due paesi, Grecia e Italia, che conservano forti legami e punti di contatto e di interessi comuni su temi come l’istruzione e la cultura. L’ illustre intellettuale e semiologo Umberto Eco osserva, a ragione, che la pluralità culturale e linguistica costituisce la vera ricchezza dell’ Europa. Dunque il presente Programma di Studi Post Laurea vuole essere anche un invito ed un messaggio all’ Unione Europea sull’ importanza da attribuire alle lingue e civiltà della Grecia e dell’ Italia, paesi uniti da antichi e tradizionali legami di cultura greco-romana, sui cui valori si basa la cultura dell’ umanità intera.

Il comitato organizzativo: Prof.ssa Stella Priovolou, Preside del Dipartimento di Lingua e Letteratura Italiana Direttrice del Corso di Studi Post laurea

Regolamento Interno (R.I.) Del Corso di Studi Post Laurea, Studi Greco-Romani, Greco-Italici: Letteratura-Storia & Civiltà

Articolo 1 Validità del R.I.

Il presente Regolamento Interno è valido per l’intero periodo del Corso di Studi Post Laurea approvato con la Gazzetta Ufficiale 2561/18.12.2008.

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Articolo 2 Personale – Cariche Amministrative del Corso di Specializzazione di

Studi Post Laurea (C.S.P.L.)

Il progetto del Corso Post Laurea è affidato a membri del Personale di Ricerca del Dipartimento di Lingua e Letteratura Italiana, esperti qualificati e riconosciuti sia in Grecia che all’estero. Organi Amministrativi del C.S.P.L.: l’ autorità competente per il funzionamento del C.S.P.L. è l’ Assemblea Generale del Dipartimento di Lingua e Letteratura Italiana, costituita dalla Prof.ssa Stella Priovolou, dai membri del Personale di Ricerca e da due rappresentanti degli studenti del Corso Post Laurea ( articolo 2, comma B del decreto 3685/08).

Articolo 3

Titoli conferiti agli studenti al termine del corso

Il C.S.P.L. conferisce i seguenti titoli: a. Diploma di Specializzazione Post Laurea (D.P.L.S.) nel corso di

studi “ Greco-Romani, Greco-Italici negli indirizzi di Letteratura di Storia e Civiltà”. La sua caratterizzazione dipende dall’ indirizzo scelto dallo studente, in relazione alla tesi finale al termine del quarto semestre.

b. Diploma di Dottorato.

Articolo 4

Durata del corso Post Laurea

La durata per il conseguimento dei titoli Post Laurea e Dottorato è la seguente:

1. La durata minima per il corso biennale Post Laurea ѐ fissata a un minimo di quattro semestri e a un massimo di sei.

2. Per il titolo di Dottorato la durata del corso prevista va da un minimo di sei semestri accademici a un massimo di dodici.

3. La sospensione degli studi è concessa allo studente in seguito a richiesta specifica e con l’ autorizzazione dell’ Assemblea Generale del Dipartimento. Durante il periodo di sospensione si revocano tutti i diritti riguardanti la qualifica di studente. Inoltre,

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tale periodo non viene calcolato nella durata complessiva del Piano di Studi.

Articolo 5 Numero degli iscritti e modalità di ammissione

1. Al corso biennale Post Laurea si ammettono quindici (15) laureati greci e stranieri di cui:

A. Dieci (10) laureati provenienti dalla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’ Universtità Statale di Atene ed in particolare dal Corso di Laurea in Lingua e Letteratura Italiana.

B. Si ammettono altri cinque (5) laureati provenienti da diversi corsi della Facoltà di Lettere, Scienze Sociali, Antropologia e inoltre Diplomati in Giornalismo e Scienze della Comunicazione. I cinque candidati sopraccitati saranno ammessi a condizione che il loro profilo di studi e di ricerca sia riconosciuto dall’ Assemblea Generale, affine alle tematiche trattate dal Programma di Studi Post Laurea.

Nel caso in cui il numero previsto degli studenti della categoria B non venga raggiunto, l’ Assemblea Generale potrà procedere alla selezione di alcuni studenti dalla categoria A.

2. La selezione degli studenti per il CPL sarà effettuata secondo la valutazione dei seguenti criteri:

A. Per i laureati in Lingua e Letteratura Italiana:

a. Voto di laurea (40%).

b. Voto ottenuto nelle discipline affini a quelle del corso (25%).

c. Attività scientifica e di ricerca (10%).

d. Colloquio presieduto da una commissione di tre membri (25%).

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B. Per gli studenti in possesso di altra laurea:

a. Voto di laurea (25%).

b. Conoscenza della lingua italiana (30%).

c. Attività scientifiche e di ricerca (10%).

d. Affinità degli studi universitari con il Programma di Studi Post Laurea (10%).

e. Colloquio presieduto da una commissione di tre membri (25%).

3. Presentazione delle domande:

Il bando di concorso per l’ ammissione al Corso viene pubblicato ogni anno, nel periodo 1-15 giugno. Almeno un mese prima, il bando viene pubblicato anche su due quotidiani di Atene e una testata di Salonicco, e, ovviamente, fra gli avvisi del Dipartimento e sul relativo sito Internet.

Le domande devono essere presentate alla Segreteria del Dipartimento, unitamente ai documenti previsti dalla legge. Gli studenti che si sono laureati entro il mese di agosto del medesimo anno accademico hanno diritto a presentare la domanda di candidatura.

La valutazione delle domande avviene in base ai documenti presentati e al colloquio dei candidati.

La selezione per l’ ammissione degli studenti avviene nel periodo tra il 16 e il 30 di settembre di ogni anno, sotto la responsabilità dell’ Assemblea Generale, che ratifica la lista finale dei candidati ritenuti idonei (articolo 2, comma B del decreto 3685/08).

I Borsisti vengono ammessi al di fuori del numero sopraccitato, ai sensi della legge vigente.

Articolo 6

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Programma dei Corsi

Ι quindici (15) corsi sono ripartiti su tre semestri di lezioni, e infine un quarto ciclo destinato alla stesura della tesi, ai fini del conseguimento del Diploma. Il quarto semestre ѐ dedicato alla tesi di ricerca postuniversitaria.

1° Semestre

1) Metodologia della ricerca scientifica.

2) Il contributo della Cultura Greca Gntica alla formazione della Letteratura Classica e Medievale Latina. Fonti Greco-Romane nella Letteratura Occidentale. 3) Atene – Roma: rapporti culturali reciproci. 4) Influenza greca sulla Letteratura Italiana del Rinascimento.

5) La diaspora neoellenica in Italia

2° Semestre

1) Segni di cultura dei Grecofoni d’ Italia durante il periodo Bizantino. 2) L’ arte nelle zone greche dominate dai Veneziani (1204-1797) 3) La Latinocrazia nel Mediterraneo Orientale 4) La letteratura nelle zone del territorio greco sotto il dominio Veneto. 5) La Grecia nella Letteratura del Rinascimento italiano.

3° Semestre

1) La Grecia nella Letteratura Italiana Contemporanea. 2) Le fonti per la ricerca delle relazioni storico-culturali greco-italiane

3) L’ Italia e gli intellettuali greci contemporanei. 4) La musica italiana nel Mediterraneo Orientale. 5) Influenze reciproche fra Grecia e Italia nel Teatro.

Articolo 7

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I criteri di organizzazione degli Studi

1. Ogni semestre si prevedono dieci settimane di lezioni di tre ore ciascuna. Ogni corso dà diritto a sei (6) crediti. Ognuno dei quattro (4) cicli di studi semestrali offre trenta (30) crediti. La tesi postuniversitaria elaborata durante il 4° semestre equivale a trenta (30) crediti. Ogni insegnamento proposto offre un numero di crediti “che corrisponde al complessivo di lavoro richiesto per un adeguato completamento” (articolo 2, comma 1, decreto ministeriale F5\89656\B3, Gazzetta Ufficiale 1466\13-8-2007). Il lavoro totale per semestre è valutato ad un massimo di trenta (30) crediti.

2. La frequenza ai corsi è obbligatoria per tutti gli studenti. Le assenze possono essere giustificate se non superano il 20% delle ore di ogni corso semestrale. Qualora tale limite venisse superato, lo studente dovrà frequentare nuovamente il corso nel semestre successivo.

3. All’ inizio di ogni anno accademico, viene assegnato ad ogni studente del Corso di Specializzazione Post Laurea un membro del Personale Didattico di Ricerca come tutor. Il ruolo del tutor è di seguire il progresso degli studenti che sono sotto la sua tutela. I tutor vengono informati dai docenti sulle eventuali assenze ripetute degli studenti, ed ѐ loro compito contattarli per avvisarli delle eventuali conseguenze, a mezzo Segreteria, che invia un documento relativo. Gli studenti sono tenuti a contattare il loro tutor per qualsiasi problema.

4. La valutazione degli studenti avviene attraverso prove d’ esame scritte o orali, al termine del corso, unitamente a test parziali scritti o orali. In ogni caso verrà data comunicazione riguardo alle modalità di valutazione, all’ inizio di ogni semestre. Una prova scritta che abbia chiari indizi di plagio o copiatura sarà valutata come inclassificabile. In caso di insuccesso, lo studente potrà ripetere l’ esame nella sessione successiva. Se anche in questo caso sarà respinto, dovrà frequentare il medesimo corso nel semestre successivo all’ insegnamento dello stesso. Il numero massimo consentito di insuccessi agli esami, che non prevede l’ espulsione dal Corso, ѐ di tre per semestre.

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La votazione degli esami viene comunicata entro il 25 marzo per il semestre invernale e fino al 31 luglio per il semestre primaverile. Il voto di sufficienza necessario per passare al corso successivo (compresa la tesi finale) ѐ compreso fra un minimo di sei (6) fino ad un massimo di dieci (10), e sono previste anche frazioni intermedie. L’ arrotondamento viene effettuato in base al numero più vicino, cioè dal 6 al 6,25 si avrà 6, dal 6,26 al 6,49 si avrà 6,50 e così via. Nello stesso modo viene calcolata la media della valutazione generale. La scala della votazione è: da 6 a 7,49 si avrà “Discreto”, da 7,50 a 8,99 si avrà “Distinto” e da 9 a 10 si avrà “Ottimo”.

La votazione della tesi vale il 30% e i voti dei tre semestri contano il 70%.

Articolo 8 Tesi post - laurea

8.1 Prima della scadenza del terzo semestre di studi, previ accordi con il Relatore del Dipartimento, lo studente deve scegliere il tema della sua tesi postuniversitaria e dichiararlo alla Segreteria. La Segreteria, a sua volta, presenta per iscritto all’ Assemblea Generale e al Relatore l’oggetto della tesi stessa, ai fini della sua approvazione. La tesi postuniversitaria deve avere le seguenti caratteristiche.

Dimensioni della pagina: A4 Spaziatura interlinea: 1,5 Dimensione dei caratteri: 12 Lunghezza: da un minimo di 50 ad un massimo di 100 pagine oppure da 30.000 a 40.000 parole (esclusa la bibliografia e l’appendice).

8.2 La lingua della tesi postuniversitaria è il greco. La tesi postuniversitaria può essere anche elaborata in italiano, su raccomandazione del Relatore del Dipartimento e approvazione dell’ Assemblea Generale. La tesi postuniversitaria deve essere presentata in due copie alla Segreteria del Dipartimento. La data finale per la presentazione della tesi è il 30 giugno.

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La procedura di valutazione sarà ultimata entro il 30 settembre. Dopo aver effettuato eventuali correzioni suggerite dai professori, una copia del testo finale deve essere presentata in Segreteria per essere inclusa nella collezione della biblioteca del Dipartimento. Per gravi e giustificati motivi, lo studente può, con l’ accordo del Relatore del Dipartimento, richiedere una proroga alla data di presentazione della tesi. Questa verrà concessa per un massimo di due mesi (fino al 1° settembre) e di conseguenza verrà postposta anche la data della valutazione. Qualora anche dopo la proroga, la tesi non venga presentata in tempo utile, è possibile ottenere un’ ulteriore dilazione di uno o due semestri, ma solo in caso di motivazioni documentate e su proposta del Relatore e risoluzione dell’ Assemblea Generale. 8.3 La tesi sarà valutata dalla commissione, composta dal Relatore

e da un’ altro membro del Personale Didattico, specializzato in un campo di ricerca affine, nominato dall’ Assemblea Generale. Se i voti dei due professori presentano una disparità superiore a due unità, un terzo professore viene nominato dall’ Assemblea Generale e la votazione finale della tesi postuniversitaria verrà calcolata come media dei tre voti.

Una tesi postuniversitaria respinta dai due professori deve essere ripresentata, corretta ed esaminata da una commissione di tre membri, nominata dall’ Assemblea Generale. In caso di un nuovo insuccesso, non è possibile ottenere il diploma postuniversitario.

Articolo 9 Tesi di Dottorato di Ricerca

9.1. Dopo la stesura della tesi di Post Laurea e l’assegnazione del Diploma Post Laurea di Specializzazione (C.P.L.) è possibile presentare una candidatura per il Dottorato di Ricerca, proposta per il conseguimento della Tesi di Dottorato di Ricerca, previo accordo con un membro del Personale Docente Scientifico (P.D.S.) dei tre gradi superiori del Dipartimento, che acconsente ad essere Relatore. Gli aventi diritto presentano una domanda alla Segreteria del Dipartimento, accompagnata da un dossier che contiene il Diploma di Laurea, il Diploma di Post Laurea di Specializzazione (DPLS). Nel caso

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in cui provengano da Università straniere, occorre presentare l’ equipollenza del titolo di studio rilasciata dalle autorità competenti (ΔΟΑΤΑΠ), la copia della Tesi di Post Laurea, certificati di conoscenza di lingue straniere, curriculum vitae, il certificato degli esami con relativa votazione di tutte le discipline seguite durante il corso di laurea e Post Laurea ed il progetto di ricerca che intendono presentare. In ogni caso, vengono applicate le disposizioni che riguardano i corsi Post Laurea (legge 3685/08, articolo 9): «Chi possiede un Diploma di Post Laurea può presentare la domanda di candidatura al Dottorato di Ricerca. In casi del tutto eccezionali e dopo la decisione giustificata dell’ Assemblea Generale può essere ammesso come aspirante ricercatore anche un candidato che non possieda il Diploma Post Laurea. Laureati di Istituti Tecnologici o equivalenti possono essere ammessi come candidati, a patto che possiedano il Diploma Post Laurea. Per ogni candidato-dottorando viene nominata dall’ Assemblea Generale una commissione di tre membri che svolgeranno la funzione di Relatori. Di questa commissione fanno parte: un membro del Personale Docente Scientifico del Dipartimento di Lingua e Letteratura Italiana che abbia il titolo di Professore, Professore Supplente o Associato. Gli altri due membri possono essere membri del Personale Docente Scientifico dello stesso o di un altro Dipartimento della stessa o di un’ altra Università del territorio nazionale o estero, in pensione per limite di età, Professori di Università o membri del Personale Scientifico degli Istituti Tecnologici o ricercatori di riconosciuti Istituti di Ricerca di I, II o III livello del territorio nazionale o estero, in possesso del titolo di Dottore di Ricerca. I membri della commissione devono avere una specializzazione che sia identica o affine a quella del candidato-dottorando. Ogni membro del Personale Docente Scientifico può sovrintendere a cinque (5) candidati-dottorandi ricercatori al massimo. La commissione di tre membri in collaborazione con il candidato-dottorando determina il tema del Dottorato. La durata del corso di Dottorato non può essere minore di tre (3) anni solari dalla data di nomina della commissione. A seguito di una eventuale decisione dell’Assemblea Generale, i dottorandi potrebbero essere tenuti a seguire cicli di lezioni o seminari, o attività simili.

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Per i candidati-dottorandi che vengono ammessi in via eccezionale senza possedere il Diploma Post Laurea, il limite di tempo minimo per l’acquisizione del titolo di Dottore di Ricerca è di almeno quattro (4) anni compiuti dopo la data di nomina della Commissione. In questo caso, il candidato-dottorando deve compiere un ciclo di lezioni organizzato che viene determinato dall’Assemblea Generale nell’ambito del Corso Post Laurea. Il tempo di frequenza del ciclo di queste lezioni obbligatorie viene calcolato entro la durata minima necessaria per compiere il Dottorato. Il candidato-dottorando ha l’obbligo di prestare attività didattica presso il Dipartimento in cui svolge il Dottorato, secondo il Regolamento del Corso Post Laurea dell’Istituto. A seguito della proposta dell’ Assemblea Generale del Dipartimento e della decisione comune dei Ministri della Pubblica Istruzione e delle Finanze, i candidati-dottorandi vengono incaricati come assistenti presso i Professori con relativa ricompensa oraria che grava sul bilancio dell’Università. La Commissione, in collaborazione con il candidato-dottorando, consegna una relazione annuale sullo stato della sua ricerca». 9.2. Il candidato-dottorando deve avere una collaborazione con il Relatore almeno una volta ogni due mesi e deve collaborare una volta all’anno con i tre membri della Commissione. Quando il candidato-dottorando completa la stesura della tesi di ricerca – di un minimo di 80.000 parole (inclusi: bibliografia, note, indici vari) – la sottopone al giudizio del Relatore e, dopo la sua approvazione, ai tre membri della Commissione. La Commissione decide se la tesi è completa e può essere approvata e, in seguito, redige una relazione analitica all’Assemblea Generale giustificando la sua decisione. L’Assemblea Generale precisa il procedimento di presentazione. 9.3 Secondo la legislazione vigente (legge 3685/08, articolo 9): «Per la valutazione finale ed il giudizio della tesi del candidato-dottorando, espletati i suoi impegni, viene nominata una commissione esaminatrice di sette membri dall’Assemblea Generale, alla quale partecipano anche i membri della Commissione iniziale di tre membri. Almeno quattro (4) membri della commissione esaminatrice di sette membri devono

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appartenere al Personale Docente Scientifico, due (2) dei quali devono essere parte del Dipartimento di Lingua e Letteratura Italiana. Gli altri membri della commissione possono appartenere al P.D.S. di Università del territorio nazionale o di istituti equipollenti universitari esteri, professori universitari in pensione per limite di età o membri del Personale Scientifico di Istituti Tecnologici o ricercatori di I, II o III livello di istituti di ricerca riconosciuti del territorio nazionale o estero, i quali possiedano il titolo di Dottore. Tutti i membri della commissione devono avere la stessa o una specializzazione che sia identica o affine a quella del candidato-dottorando. Il candidato-dottorando discute la tesi frutto della sua ricerca dinnanzi alla commissione esaminatrice di sette membri, la quale esamina l’originalità della tesi del dottorato ed il suo contributo di novità nell’ ambito della comunità scientifica. Per l’ approvazione della tesi di dottorato di ricerca é necessario che almeno (5) dei sette (7) membri della commissione esaminatrice siano d’accordo. Il conferimento del titolo di Dottore al candidatoviene dato dall’ Assemblea Generale. Con decisione dell’ Assemblea Generale si precisa la lingua di stesura della Tesi di Dottorato di Ricerca » 9.4. Il Candidato-Dottorando presenta alla Segreteria nove (9) copie della sua tesi stampata (sette per i membri della commissione esaminatrice, una per il Centro Nazionale di Documentazione (C.N.D.) e una per la Biblioteca Centrale) e quattro copie in CD (uno per il C.N.D., uno per la Biblioteca Centrale, uno per la Biblioteca del Dipartimento e uno per la Segreteria). Il verbale della discussione contiene obbligatoriamente la presentazione del tema della Tesi di Dottorato di Ricerca da parte del Candidato, le osservazioni della Commissione di sette membri nel corso della discussione, le risposte del Candidato e la valutazione giustificata da ognuno dei sette membri della Commissione esaminatrice. Articolo 10

Infrastrutture tecnico-materiali -Per il funzionamento del C.P.L. verranno usate le strutture della Facoltà di Filosofia dell’Università di Atene (biblioteche, aule, materiale visivo ecc.).

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-Il sostegno amministrativo è a carico della Segreteria del Dipartimento della Lingua e Letteratura Italiana. È possibile però anche l’assunzione di collaboratori esterni per questioni amministrative o tecniche, che graverà sul bilancio del C.P.L.

Articolo 11 Dati finanziari del C.P.L.

La cifra delle spese annuali di gestione del C.P.L. ammonta a 23.000 € e viene divisa come segue: A) materiale umano: 10.000 € B) materiale didattico: 4.000 € C) spostamento dei docenti: 4.000 € D) conferenze, seminari: 5.000 € TOTALE: 23.000 € Fondi: Il Ministero della Pubblica Istruzione finanzia questo programma esclusivamente per 23.000 € all’anno.

DESCRIZIONE ANALITICA DELLE MATERIE DI INSEGNAMENTO Primo Semestre

1. Metodologia della Ricerca

Docenti: Prof.ssa Maria Kikilia – Prof. Ordinario Georgios Micros Lo scopo di questa materia è l’insegnamento della stesura di una tesi scientifica, per la quale é indispensabile la ricerca. Gli strumenti essenziali, biblioteche ed internet, saranno i principi organizzativi per raccogliere la Bibliografia che fornirà il materiale per comporre una tesi scientifica. Nell’ ambito di questa materia verranno presentati tutti i passi necessari per organizzare la ricerca nelle scienze umanistiche in modo metodologicamente moderno. Alcuni dei temi che verranno analizzati sono:

• I diversi generi testuali delle tesi di ricerca e il linguaggio

accademico in relazione ad essi. • I vari modelli bibliografici e le rispettive convenzioni tipiche e

tecniche che occorrono per il componimento della tesi.

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• Il trarre di dati qualitativi e quantitativi nelle scienze umanistiche (redazione di questionari, intervista, schedatura ecc.).

• L’ uso di internet e di un software specializzato per accompagnare la tesi di ricerca in tutte le sue fasi.

2. Il contributo dei greci alla formazione della Letteratura Latina Classica e Medievale – Modelli greco-romani nella Letteratura dell’Occidente

Docente: Prof.ssa Stella Priovolou La Grecia ci ha lasciato la prima letteratura vera e propria del mondo occidentale. L’ influsso che le opere greche, il pensiero greco ed anche la terminologia greca hanno esercitato in quasi tutte le epoche e in quasi tutti i paesi é davvero impressionante. I Greci hanno inventato quasi tutti i generi letterari che usiamo oggi: la tragedia, la commedia, il poema epico. Il teatro di Roma è stato spesso una semplice traduzione delle opere greche, qualche volta influenzato e adattato ma in ogni caso sempre ispirato da quello greco. L’ epos romano con Virgilio si ispira ad Omero e lo imita in alcuni passi importante. In Cicerone vediamo a volte riflesso Platone e a volte Isocrate. In Ovidio e in misura maggiore in Properzio troviamo reminiscenze dei poeti Alessandrini. Pertanto, se tutti quegli autori hanno modificato i generi letterari da loro ereditati ed hanno acquisito nuovi valori e interessi, è perché hanno tratto origine dai modelli greci ed hanno attinto alle loro idee. Il mondo Romano esprime sotto molti punti di vista la continuità con quello greco. Se, ad esempio, Omero è il primo grande poeta europeo, Virgilio si considera uno dei “Padri dell’Europa”. Tutti i popoli dell’Occidente si sono rivolti a Roma e alla Grecia come fonte di ispirazione e guida e così si sono potuti esprimere con forza ed eleganza, adattando in grande misura gli artifici letterari e stilistici più più alti dei Greci e dei Romani. Le tragedie greche vengono rappresentate in tutto il mondo, dalla Germania al Giappone e dalla Svezia agli Stati Uniti. Elettra o Medea che sia bianca, nera o gialla rimangono le stesse. Il percorso educativo in Europa attraversa la cultura greco-latina ed i testi classici commuovono i giovani di ogni epoca e creano nuovi legami tra i popoli. La letteratura europea diventa il riflesso del lungo incontro fra la Grecia e Roma. Va notato che i Romani sono il primo popolo occidentale che ha criticato sistematicamente la Grecia ed i Greci ed è interessante notare che la cultura romana abbia trasmesso tale atteggiamanteo critico ai popoli europei più moderni.

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La materia Post-Laurea sopraccitata ha lo scopo di sottolineare il rapporto unico e affascinante tra la Grecia e Roma e, nello stesso tempo, di esaminare il percorso culturale dell’imitazione della letteratura greco-romana e della sua assimilazione da parte dei popoli europei. Il nostro mondo moderno è , sotto molti aspetti, una continuazione del mondo della cultura greca e romana. Essi hanno dato un “mathima” diverso a ogni epoca. Gli studenti del corso post-Laurea sono chiamati ad approfondire le diverse tematiche scientifiche e a partire dall’ antichità classica, ad estendere la propria ricerca ai rapporti fra Grecia e Italia in età moderna e contemporanea, nell’ambito della Letteratura della Storia e della Cultura. 3. Atene-Roma: una relazione biculturale Docente: Prof. Nikos Petrochilos Insieme agli studenti, durante i miei corsi cercherò di esaminare alcuni aspetti poco studiati delle relazioni culturali fra la Grecia e Roma. Per esempio: 1.- La conoscenza della lingua greca da parte degli antichi romani. Conoscevano i romani la lingua greca? Chi di loro la conosceva? E quanto bene? Infine la conoscenza della lingua greca ha svolto un ruolo importante nelle relazioni culturali fra i due popoli? 2.- L’ ampiezza del termine “greco”. Per i romani chi era “greco”? Soltanto gli abitanti del territorio greco o tutti coloro che parlavano la lingua greca (e quindi anche gli abitanti dell’ Asia Minore, della Magna Grecia, dell’Egitto, delle colonie del Mar Nero)? In effetti cosa pensavano i romani quando si riferivano ai greci? La questione è di grande rilievo, perché implica, di conseguenza, anche la posizione dei romani nei confronti dei greci e, pertanto, le basi e lo sviluppo dei loro rapporti culturali. I greci che abitavano entro i confini del territtorio greco, e specialmente quelli che provenivano da città famose, godevano di maggiore considerazione, rispetto ad esempio ai grecofoni dell’ Asia Minore. 3.- Quando si parla dei rapporti culturali tra i due popoli, a quali limiti cominciarono cronologici si pensa? Perché quei rapporti che, secondo gli archeologi, ad instaurarsi fin dai primi scambi commerciali nel IX-VIII secolo a.C. fra Roma e le città greche della Magna Grecia, non sono per nulla paragonabili, sia per quantità che per qualità, ai contatti consolidati del II-I secolo a.C. Inoltre, di ben altra portata sono i rapporti negli ultimi anni della Repubblica e poi durante l’ Impero, quando Roma aveva ormai esteso il suo dominio su scala mondiale e la conquista della Grecia aveva offerto ai vincitori l’ occasione di conoscere in modo più diretto i

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conquistati: ci sarà una forma di entusiasmo, ammirazione, stima, elogio, da parte dei romani nei confronti della civiltà greca, ma ciò porterà anche ad accuse, critiche, biasimo, e in certi casi, i greci saranno considerati responsabili di tutti i mali avvenuti a Roma. Allora i rapporti fra i due popoli si devono necessariamente esaminare in relazione ai periodi, alle condizioni storiche e sociali, alle idee che liberamente circolavano nell’ area del mediterraneo, ma anche in rapporto ai risultati del contatto fra greci e romani, che non erano sempre benefici per i due popoli. 4.- In quali settori ci si aspeterebbe che i romani si formassero un’ idea sui loro vicini che vivevano oltre l’ Adriatico? In altre parole, quali fattori potrebbero aver influenzato in modo diretto le idee e le concezioni di un popolo, come i romani, in prevalenza agricolo, un popolo dalla mentalità pratica, che affrontava in modo puntuale i problemi della propria vita e della quotidianità, di un popolo che non aveva una visione del mondo molto teorica e neanche una predisposizione poetica simile a quella dei pensatori greci (la cui formazione era lontana mille miglia da quella dei loro vicini occidentali). Perché i romani consideravano i greci inferiori, perché li disdegnavano apertamente ed infine attribuivano loro l’appellativo di barbari? In campo militare i romani avrebbero potuto formulare delle idee riguardo ai greci? E nel settore dell’ organizzazione dello Stato? Relativamente al Patriotismo? Nei confronti della coesione nazionale? E dei valori morali? Relativamente al contatto con gli intellettuali greci? Relativamente alla conoscenza della cultura e dell’ istruzione greca? Al contatto con il lusso e la decadenza morale dei romani, che sempre di più si estendeva? È ovvio che i rapporti culturali fra i due popoli non avevano un punto di partenza univoco e che neppure si collocavano in un determinato periodo storico. Queste sono alcune delle questioni che verranno illusrate durante il Corso Post Laurea. In questa ricerca si tenterà di chiarire alcune di esse, dato che o se ne parla troppo o non si toccano affatto, a causa della loro complessità. 4. Influenze greche sulla letteratura italiana del Rinascimento Docente: Professoressa Associata Anna Themou - Lettrice Roumbini Dimopoulou

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Nell’ambito di questa disciplina verrà esaminata una vasta gamma di tematiche relative alle influenze greche che subisce la letteratura italiana del periodo pre-Rinascimentale e Rinascimentale, dal XIV secolo d.C. al XVI secolo d.C. Si procederà all’esame della reviviscenza dello spirito greco nel pensiero umanistico e nella letteratura dell’epoca, nella quale si osserva una peculiare “rinascita” del mondo classico. In particolare si esamineranno i seguenti temi:

Teorizzazione umanistica dell’antichità greca. Ruolo delle Accademie. Attività filologica ed editoriale, traduzioni. Ricerche, scoperte, collezioni, circolazione di manoscritti, di codici, di opere d’arte e altri cimeli. Testimonianze e diari di viaggio di dotti d’Occidente che si riferiscono al territorio greco. Generi letterari e tendenze, fioriti in quel periodo, che riecheggiano modelli classici. Presenza e importanza della mitologia classica nella letteratura del periodo. L’ideale arcadico. Personalità celebri ed avvenimenti gloriosi della storia greca nei testi letterari. Rievocazioni di fasti storici, nostalgia della gloria delle polis greche.

Esame di testi letterari rappresentativi. Analisi di brani (tratti da trattati, poemi epici, liriche, poesie bucoliche, drammi, novelle ecc.). 5. La diaspora neoellenica in Italia Docente: Professore Αssociato Gerassimos D. Pagratis

La storia greca anteriore alla fondazione dello Stato ellenico puό essere compresa soltanto come storia di una nazione geograficamente frammentata. Nell’ultima fase del periodo medievale un numero consistente di Greci seguirono la via dell’ emigrazione, a causa della minacciosa avanzata ottomana, ma anche grazie alle diverse opportunità di lavoro offerte ad alcuni di loro all’estero. La penisola italiana durante l’epoca tardomedievale e moderna costituì una zona privilegiata per gli emigrati Greci, dato che, a parte la vicinanza geografica, offriva loro dei moventi politici economici e culturali importanti. Gli emigrati Greci, una volta arrivati nelle diverse città della penisola, si organizzarono in communità o confraternite, acquistando dalle autorità

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locali dei capitoli che regolarono la funzione dei loro organi collettivi rappresentativi. Gradualmente tutte queste communità o confraternite costituirono dei punti di riferimento per i Greci tanto della diaspora che dei territori dominati da Ottomani e Veneziani. L’ oggetto principale del presente corso è di analizzare la storia della diaspora neoellenica non soltanto come fenomeno a se stante, ma anche tramite il suo confronto con fenomeni analoghi di emigrazioni che ebbero parte nell’ Europa centrale e occidentale dal quartodicesimo secolo fino alla fondazione dello Stato ellenico (1830).

Secondo semestre

1. La cultura dell’ Italia grecofona durante il periodo bizantino

Docente: Prof. Ioannis Polemis Le relazioni intellettuali fra Bisanzio e l’Italia meridionale saranno l’ oggetto principale di questa disciplina. In particolare si esamineranno:

A) I contatti culturali fra Bisanzio e l’ Italia durante il periodo dell’ Iconoclastia (il trasferimento dei monaci iconolatri verso l’ Occidente, l’ opera di traduzione del papa Zaccaria ecc.). B) La rinascita delle lettere nell’ Italia meridionale durante l’XI e il XII secolo. Nelo di Rossano, Bartolomeo Kriptoferi ecc.). C) Il movimento intellettuale in Sicilia durante il periodo Normanno (XII secolo). D) I contatti fra Bisanzio e l’ Italia meridionale grecofona durante il periodo dei Paleologi ( Barlaamo di Calabria, Leonzio Pilato ecc.).

2. L’ arte nelle zone greche dominate dai Veneziani (1204-1797)

Docente: Lettore Georgios Pallis Questo corso ha come oggetto l’analisi della produzione artistica nelle zone greche dominate dai Veneziani. Si esamineranno, tra l’altro, l’

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architettura laica ed ecclesiastica, le opere di fortificazione, la scultura e la pittura decorativa. All’ inizio del corso si farà un’ introduzione ai rapporti tra Bisanzio e Venezia fino all’ anno 1204, per quando riguarda l’arte. In breve si darà un piano generale dell’ arte bizantina, che ha avuto un ruolo di sostegno al rapporto tra le due civiltà. In seguito si farà una panoramica della presenza storica dei Veneziani sul territtorio greco. Le questioni artistiche si esamineranno in sette lezioni, le quali si divideranno come segue: a) le fortificazioni, b) le abitazioni, c) l’ archittetura delle chiese, d) la scultura ed altre arti, e) la pittura (13° - 14° secolo), f) la pittura (la Scuola Cretese), e g) la pittura (la Scuola delle isole Ionie). Una lezione sarà dedicata all’ influenza che ha avuto l’ arte veneziana sviluppata nei possedimenti veneziani fino ai nostri giorni. Inoltre si studieranno gli enti scientifiche che oggi si occupano dello studio dell’ arte veneto-greca.

Docente: Lettore Georgios Pallis Questa disciplina ha come oggetto la produzione artistica nelle zone del territtorio greco che furono sotto il dominio veneziano per lungo o breve periodo, a seconda dei casi. Si esamineranno tanto l’architettura laica quanto quella ecclesiastica, le opere di fortificazione, la scultura e anche la pittura decorativa che aveva visto la maggiore fioritura artistica del periodo. Dopo un’ introduzione relativa ai rapporti fra Bisanzio e Venezia fino al 1204, si procederà all’ esame delle due diverse concezioni d’ arte. Verrà delineato un quadro ricapitolativo sulle tendenze dell’ arte bizantina, che rappresentò un punto di incontro e scambio fra la civiltà greca e quella veneziana. Verrà infine delineata una panoramica relativa alla presenza storica dei veneziani sul territtorio greco, con particolare attenzione alle diverse località-città. La trattazione verrà ripartita in sette lezioni che si articoleranno come segue: a) Fortificazioni. b) Abitazioni. c) Archittetura delle chiese. d) Scultura e altre arti. e) Pittura: 1. XII - XIV secolo Pittura 2. La Scuola Cretese Pittura 3. La Scuola delle isole Ionie. Dopo un’ ampia sintesi conclusiva, l’ ultima lezione verrà dedicata all’ influenza che l’ arte veneziana (in territtorio greco) ha esercitato sulle diverse manifestazioni artistiche fino ai nostri giorni. Si farà inoltre riferimento agli istituti scientifici che studiano la storia di Venezia e la sua influenza.

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3.La Latinocrazia nel Mediterraneo Orientale

Docente: Professore Associato Gerassimos D. Pagratis

Oggetto del presente corso è l’ analisi di vari argomenti che riguardano la storia e la civiltà dei territori greci dominati da vari stati del Mediterraneo occidentale, ma soprattutto dai Veneziani nel periodo che si estende dalla Quarta Crociata (1204) fino all’abolizione della Repubblica Veneziana (1797). Tra le principali tematiche di questo corso si comprendono:

-lL’ analisi di termini come Francocrazia, Latinocrazia, Venetocrazia, -la formazione sociale nello Stato da Mar e i conseguenti impegni e privilegi per i suoi sudditi, -l’influenza dello status del suddito sulle attività economiche e l’ imprenditorialità, -lo status dei “diversi”, come gli Ebrei e gli Zingari, ma anche i forestieri, e i loro rapporti con la società locale e le autorità veneziane, tanto locali che centrali, -l’ organizzazione e le funzioni dell’ amministrazione locale, veneziana e greca, -le condizioni nelle quali è stato esercitato il culto religioso, ma anche le relazioni della chiesa cattolica e di quella ortodossa tanto tra di loro quanto con le autorità veneziane, sia locali che centrali, -l’ istruzione pubblica e privata, e -la partecipazione dei sudditi nella vita artistica e culturale. 4. La letteratura greca nelle terre di dominio veneziano

Docente: Prof. Stefanos Kaklamanis Nell’ ambito di questa disciplina si esaminerà una vasta gamma di argomenti riguardanti i rapporti culturali greco italici nei luoghi dominati dai veneziani, in particolare Creta, nel periodo che va dalla Quarta Crociata in poi (XIII-XVIII secolo). In particolare verranno esaminati:

1. La società, l’ economia e la cultura a Creta, nell’Alto Medioevo e nel periodo Rinascimentale: da un’ iniziale e profonda rivalità fra i due popoli, fino alla consolidazione della pace interna e alla formazione di una coscienza nazionale e allo sviluppo dei reciproci scambi culturali.

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2. La diffusione della lingua italiana nella classe borghese della società cretese. Attraverso questa diffusione, si realizza uno dei primi prestiti che ha influenzato il carattere bilingue della società veneto-cretese. Di conseguenza l’ alfabeto latino viene adottato da parte dei cretesi in tutti i testi greci. 3. Il libro “stampato” in Occidente e i mecanismi della sua diffusione nei territori greci sotto il dominio veneziano. La rapida alfabetizzazione e la formazione di collezioni di libri e di biblioteche private. L’ istruzione primaria e superiore nelle università dell’Italia settentrionale. La fondazione di Accademie a Creta durante la venetocrazia il loro ruolo nella diffusione della cultura umanistica italiana. 4. I periodi della letteratura cretese, con attenzione particolare ai testi, secondo le due fasi di fioritura: XIV-XV secolo (prevalenza della cultura italiana) e XVI-XVII. 5. La letteratura cretese in lingua greca e la sua prospettiva intertestuale. Vincenzo Cornaro e la negazione di Torquato Tasso. Georgios Chortatsis e la fioritura della poesia che riguarda l’arte drammatica a Creta (la poesia drammatica). Teatro cretese, tragedia commedia, dramma pastorale e religioso sotto l’influenza del manierismo italiano. 6. La letteratura cretese di lingua italiana: un primo approccio sul materiale diplomatico. La fioritura del petrarchismo a Creta e il poeta Andrea Cornaro. Studio della storia cretese e sviluppo della storiografia locale. Il teatro in lingua italiana e la poesia epica lirica recitativa in ottave. Gli intellettuali cretesi e il loro contributo al pensiero teologico e filisofico. 7. La caduta di Candia nelle mani dei Turchi Ottomani (1645-1669) e la continuazione della splendida fioritura della cultura veneto-cretese nelle ionie Ionie e in Italia (Venezia).

La Grecia nella letteratura del Risorgimento italiano

Docente: Professore Associato Ioannis Tsolkas Verranno esaminate in particolare le fonti, le motivazioni e gli obiettivi delle opere letterarie di filelleni basandosi su testi letterari di rilievo in un arco di tempo di circa un secolo. Quasi tutti i grandi letterari e intelettuali, come pure anche alcuni cosiddetti minori, si sono ispirati nelle loro opere agli eventi della Grecia rivoluzionaria. La tematica che verrà trattata

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durante il corso sarà sviluppata in modo sistematico intorno a quattro argomenti principali.

a) L’oppressione degli italiani da parte di stranieri e tiranni. b) Le lacerazioni all’interno del popolo italiano che agisce e cerca

di reagire all’ oppressione. c) La minaccia dell’oppresione nei confronti della coscienza

nazionale e dell’onore della nazione. d) Gli sforzi eroici ma sfortunati degli italiani per la conquista della

loro liberazione. Nel nucleo di questo pensiero rivoluzionario si inserisce anche la letteratura filellenica in Italia, cioѐ, tutta la produzione letteraria, storiografica, teorica, analitica, critica che aveva come estro la Grecia del XIX secolo. Nell’ambito della politica e della storiografia, indicativamente verranno trattate le opere di: C. Balbo, M. D’Azeglio, F. D.Guerrazzi, G.Mazzini, C. Cavour.

Nell’ambito letterario, i maggiori scrittori si ispirano alla Grecia. Ad esempio, Ugo Foscolo, Angelo Brofferio, Giosuè Carducci, Gionanni Berchet, Ippolito Nievo, Aleardo Aleardi ecc. Le loro opere non sono solo composizioni poetiche e romanzi storici o testi di ispirazione filellenica ma hanno una portata più vasta, in quanto nel pensiero di chi scrive fanno parte l’analogia con la Grecia e la speranza in una simile rivoluzione.

Dopo la prima fase della letteratura filellenica, in Grecia si inaugura la politica della cosiddetta “Grande Idea”, che diede ai letterati italiani l’occasione per instaurare analogie. Roma e Constantinopoli diventano simboli di aspirazioni comuni dei due popoli, che ritrovano l’orgoglio nazionale e la fiducia nelle proprie capacità.

I letterati italiani della seconda metà dell’Ottocento, ispirati a ideali patriotici, hanno collegato i personaggi e le battaglie della Rivoluzione Greca con gli eroi del passato classico.

L’analisi di queste opere permette di dare una nuova dimensione ai rapporti fra Grecia e Italia. Conseguentemente, moti rivoluzionari di questo periodo sono essenziali per la comprensione degli avvenimenti storici del XIX – XX secolo.

Terzo semestre

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1. La Grecia nella letteratura italiana contemporanea

Docente: Professoressa Associata Anna Themou

Durante il corso verranno esaminate tematiche che appartengono ad un ampio campo di ricerca, riguardante l’immagine e la presenza della Grecia e della grecità nell’opera di autori italiani. Si studieranno opere classiche del periodo, ispirate alla civiltà e all’ambiente della Grecia nonché impressioni di viaggio. Si presterà particolare attenzione alla produzione letteraria di intellettuali che hanno visitato il nostro paese o vi hanno vissuto per un periodo rilevante.

L’interesse si concentrerà sui seguenti punti:

Teorizzazione della Grecia, della sua storia e civiltà in rapporto alla cultura, all’ideologia ed alle esperienze degli autori. Rapporto fra passato e presente della Grecia, secondo i testi. Riferimenti storici e memorie letterarie. Figure illustri della grecità. I greci moderni e contemporanei e le qualità che di solito i letterati italiani attribuiscono al popolo greco. Coscienza della grecità. Valori e ideali greci, tracce di continuità dello spirito greco.

Nelle memorie di viaggio verranno evidenziati in particolare:

Le motivazioni che spinsero gli autori italiani ad occuparsi del nostro paese. L’immagine “mentale” che loro avevano della Grecia e il suo confronto con la realtà: un conflitto dialettico. Impressioni registrate nei centri urbani, in campagna, nel paesaggio naturale, nel mare, nei siti archeologici, musei ed altri luoghi notevoli. Aspetti del paese che colpiscono gli Italiani. Sentimenti maturati durante il viaggio. La Grecia come Arcadia. Simbolismi di elementi greci e parallelismi tra Grecia e Italia. Tipi caratteristici della società greca, caratteristiche del popolo greco, abitudini e comportamenti particolari segnalati dai visitatori. La trasformazione delle loro esperienze reali.

Studio e discussione critica di testi rappresentativi (prosa e poesia). Esame comparativo delle opere e conclusioni. Presentazione di studi esemplari relativi all’ambito della disciplina.

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2.Le fonti per la ricerca delle relazioni storico-culturali greco-italiane

Docente: Professore Constantinos Ntocos

La storia relativa al periodo precedente della fondazione dello Stato ellenico viene ricostruita per gran parte sulla base degli archivi di paesi europei che dominarono sul Mediterraneo orientale, oppure che erano interessati ad esercitare un’influenza di natura economica o politica su questa zona. Fra questi, un ruolo di primo piano è stato svolto fino al 1797 dalla Repubblica di Venezia, che ha dominato su una parte consistente di territori costieri e di isole. Un ruolo minore ebbero vari stati italiani con interessi economici, politici e religiosi in Levante, come p.e. il Ducato di Toscana, il Regno di Napoli e lo Stato della Chiesa.

Obiettivo del presente corso è di esaminare i più rappresentativi tipi di documenti provvenienti da diversi archivi italiani, che comprendono informazioni preziose per lo studio delle relazioni storico-culturali greco-italiane. Oltre all’esame paleografico di questi documenti, si procederà all’illustrazione del contesto storico, sociale ed economico che si rispecchia in questi documenti, ma anche all’analisi delle istituzioni amministrative che li hanno prodotti.

3. Italia e scrittori Neogreci

Docente: Prof. Gerasimos Zoras

In questo corso verranno esaminati quei testi di autori neogreci in cui si riflette il fascino esercitato dall’Italia. Si darà particolare attenzione alla presentazione di un metodo di approccio che si basa su sondaggi di carattere comparatistico, per verificare le modalità attraverso cui è avvenuta la ricerca-scelta delle informazioni sui fatti descritti, e quindi poi la raccolta e il commento dei testi. In modo particolare si evidenzieranno:

Ideologie collegate al pensiero italiano che si trovano nelle opere di scrittori greci moderni di periodi diversi.

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• Un’ampia raccolta di versi del 1611, composto da 216 distici elegiaci che descrive la maniera in cui i Fiorentini giocavano a pallone. L’autore ѐ Georgio Koressios di Chios (1570 ca.- 1660 ca.) che per molti anni aveva vissuto in Italia, insegnando Lingua Greca presso l’ Università di Pisa nel periodo 1609 – 1615.

• Un “complesso” di versi del 1656, scritto da Leone Allatios (1586-1669) di Chios, celebre scriptor graecus della Biblioteca Vaticana. In questa composizione di 129 versi in metro, Allatios loda le bellezze naturali della Città Eterna, ma anche le doti intellettuali di Cristina, Regina di Svezia che, dopo la decisione di abbracciare il cattolicesimo, aveva rinunciato al trono e si era trasferita a Roma.

• Testi di carattere poetico ed epistolare, composti in lingua italiana nel XIX sec., scrittori di cultura italiana come Solomòs, Tertsetis, Laskaratos, Tipaldos, Markoràs. • Gli anni di studio di Solomòs alla Scuola Superiore di Cremona e presso l’Università di Pavia nel decennio 1808 – 1818. La poesia Rime Improvvisate di Solomòs costituita da trenta sonetti in lingua italiana. • Poesie di Iulios Tipaldos (1814 – 1883), ispirate al suo lungo soggiorno a Firenze. • Testi di Kostis Palamas (1859-1943) che si riferiscono a circa venti dei maggiori scrittori della letteratura italiana, come Dante, D’Annunzio e Marinetti. • Testi di Nikos Kazantzakis (1883-1957) In cui egli appunta le sue impressioni durante i frequenti viaggi nell’amata Italia. • I Quadretti italiani (circa cento quartine), in cui Georgios Athanas (1893-1987) si ispira a città e regioni italiane, che ha spesso visitato nei suoi viaggi. Il caso tragico del poeta d’avanguardia Georgios Sarantaris (1908 – 1941), che ha vissuto la sua infanzia e la sua adolescenza in Italia, ma poi non esitò a prendere parte alla guerra greco-italiana, sacrificando la sua vita prematuramente per l’ ideale supremo, la libertà. • Vassilis Vassilikòs, che per circa vent’anni ha vissuto a Roma. Questo lungo soggiorno gli ha permesso di analizzare in profondità i problemi che affliggevano l’italia negli anni Settanta e Ottanta, e

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ovviamente anche la possibilità di attingere a materiale ‘vivo’, elaborato poi letterariamente nelle sue opere.

4. La musica italiana nel Mediterraneo Orientale Docente: Prof. Nikos Maliaras L’ Italia e la Grecia sono due paesi confinanti che hanno alle spalle una lunga tradizione storica e culturale fatta di incroci e scambi. Entrambi inoltre hanno esercitato una influenza decisiva sulla evoluzione della cultura europea occidentale, ma da un preciso momento storico in poi, lo scisma religioso e il generale contesto storico li hanno allontanati, lungo un’ ideale linea di demarcazione che divide l’Occidente dall’Oriente. Questo corso post-laurea intende affrontare i diversi elementi che stanno alla base delle relazioni fra i due paesi, nel campo della musica. L’argomento è assai vasto e si snoda in una prospettiva storica: dapprima si analizzeranno gli scambi e prestiti musicali, come pure la presenza degli strumenti che erano usati nell’esercito romano e poi continueranno a sopravvivere in quello bizantino, fino al tardo Medioevo in Europa. Ci occuperemo poi degli scambi, testimoniati o solo presupposti, avvenuti con i primi esperimenti di musica medievale ecclesiastica, con riferimento alla polifonia corale, elemento che pare costituire un interessante punto di incontro fra l’Italia e Bisanzio nel periodo del XII sec. e durante le Crociate. Si passerà poi all’analisi delle tracce profonde di influenze, date dalla presenza di intellettuali greci della diaspora presso le corti di principi italiani e del Papa: si tratta di un elemento estetico di rilievo per la nascita del madrigale italiano e, insieme allo spirito generale del Rinascimento, questo intreccio darà vita ad uno dei più importati elementi della tradizione musicale dell’Europa occidentale, cioè l’opera. D’altra parte, l’opera dalla sua nascita e fino al tardo XVIII secolo, conserva nelle sue tematiche un profondo legame con la cultura greca antica. Viceversa, si esaminerà anche l’influenza della musica italiana in zone come Creta, in cui sono attestati esempi di esperimenti di polifonia corale, presso compositori di musica ecclesiastica bizantina, e inoltre il caso particolare di compositori greci in Italia (Venezia), come Francesco Leontaritis. Le Isole Ionie sono la zona che ha maggiormente subito l’ impatto culturale e sociale dell’ influenza italiana. In queste Isole l’opera italiana del XIX secolo si è rivelata un fattore determinante nella formazione dell’identità sociale e culturale, e a sua volta con l’unione

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delle Isole Ionie alla Grecia, questa eredità culturale ha lasciato tracce importanti anche nello sviluppo della vita musicale del resto del paese. Un aspetto particolare che riflette questa situazione sono i dibattiti estetici di inizio XX secolo tra i sostenitori della musica di origine italiana e i difensori di una musica ‘nazionale’, con le diverse sfumature che questo termine porta in sé. Si tratta di discussioni e problematiche che hanno lasciato un segno profondo per il successivo sviluppo musicale. Infine, si esamineranno temi più specifici, come i legami e i possibili conflitti che si creavano con la tradizione musicale di origine orientale (caffè Aman, rembetico ecc) presenti al tempo in Grecia e la loro funzione nella formazione dell’identità, la penetrazione e l’ uso degli strumenti musicali italiani o occidentali in genere nella musica popolare moderna (clarinetto, violino, tromba) ecc. Molti aspetti di queste tematiche, che non sono ancora stati studiati, aprono interessanti prospettive di ricerca per le tesi di specializzazione post-universitarie.

5. Teatro greco: contatti e influenze reciproche con quello italiano Docente: Professoressa Associata Maria Sgouridou

In questo corso saranno esaminate le relazioni di scambio e reciproca influenza fra Grecia e Italia nell’ambito del teatro, secondo questa ripartizione:

1) XVII, XVIII secolo. Primo periodo 1669 – 1780, a Zante:

Michalis Soummakis, Pastor Fido sulla traccia di G.B.Guarini. Petros Katsaitis Ifigenia e Tieste, due “caricature” delle tragedie omonime di Ludovico Dolce.

2) “Teatro popolare”: tipo di commedia. Tracce di teatro italiano in questo genere di commedia. Affinità e differenze culturali fra Grecia e Italia.

3) Savogias Rousmelis: i Gianniotes, Demetrios Gouzelis: Chasis. Tracce della tradizione italiana della Commedia dell’ Arte nelle opere scritte durante la Venetocrazia.

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4) Vittorio Alfieri: Echi dei classici greci nella sua produzione tragica. Influenze di Alfieri sul lavoro letterario di Giovanni Zampelios. Rigas e la sua traduzione di un’opera del Metastasio.

5) Ugo Foscolo il drammaturgo: Tieste. Un’ opera drammatica giovanile e reminiscenze dell’ antichità greca. Foscolo come rappresentante del Neoclassicismo in ambito teatrale. Punti di affinità con Vittorio Alfieri

6) Teramene – Danaidi. La produzione teatrale di Kalvos e le influenze foscoliane nelle prime opere drammatiche del poeta greco. Il melodramma: il tipo misto e gli elementi comuni con il teatro italiano in termini di struttura, contenuto e confronto tra gli autori dei due paesi.